tutto può cambiare

di apocalipsxxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** lei non è quella che sembra ***
Capitolo 2: *** inizia la missione ***
Capitolo 3: *** il giorno dopo ***
Capitolo 4: *** pensieri, lei ***
Capitolo 5: *** pensieri, lui ***



Capitolo 1
*** lei non è quella che sembra ***


Toy Bolton, l'eroe di tutta la East High, il capitano dei Wildcats; stava camminando per i corridoi della scuola. girovagava a testa bassa ed ogni tanto usciva dalle sue labbra un sospiro di rassegnazione. ormai era la quarta volta in quella settimana che finiva in punizione. sempre per colpa della Darbus .... " quella strega! " gli venne naturale paragonarla ad una strega. ad un tratto si fermò. alzò lo sguardo, fece un ultimo respiro e poi entrò. lì, il suo inferno: il teatro. ormai aveva passato talmente tanto tempo in quel posto che quando la Darbus lo vide, Troy gli fece cenno di non dire nulla: sapeva già il suo compito .... era sempre lo stesso e sicuramente non voleva farselo ripetere un'altra volta. dopo un paio di ore di pulizie e spostare scatoloni, sentì un leggero rumore di tacchi. sapeva già di chi erano e pregava Dio che non entrasse in quel posto. ma le sue preghiere non furono esaudite... dopo poco sentì la porta del teatro aprirsi e come aveva sospettato sulla soglia della porta c'era lei: Sharpay Evans. < Troy Bolton .... per l'ennesima volta in punizione eh?! > disse lei con tono divertito. < a quanto pare .... > Troy invece fu sbrigativo. non aveva tanta voglia di parlare con lei. sperava che avesse capito il suo messaggio con la sua risposta.... in effetti la ragazza aveva notato il tono sbrigativo di lui e ci era rimasta male. Troy stava spostando uno scatolone con dentro delle maschere servite sicuramente per qualche spettacolo. il silenzio era piombato tra i due e Troy ringraziava per questo. < hai per caso visto ... la mia borsa? > chiese Sharpay in modo quasi imbarazzato, forse per via della risposta che aveva ricevuto prima. Troy nel sentirla non riuscì a riconoscerla all'inizio. di solito era sempre decisa e con la battuta pronta ed ora sentirla parlare così.... gli era difficile credere che fosse lei. < si... credo di aver visto prima .... nelle quinte qualcosa... > Sharpay si diresse dove Troy le aveva riferito. non sbagliava la sua borsa si trovava su un mobile dieto le quinte. la prima cosa che fece fu quella di controllare se qualcuno l'avesse cercata al cellulare. però non si accorse che ormai dal palco non si sentiva più il rumore che, fino a poco prima, stava facendo Troy per spostare gli scatoloni. e non si accorse neanche che qualcuno le si era messo dietro e non aspettava altro che si girasse. come richiamata da non si sa quale voce Sharpay si girò e.... < AAAAAAAAAAAAAH!! >> subito si sentì qualcuno ridere da dietro la maschera. Troy si era messo su una maschera terrificante e aveva fatto un piccolo scherzo alla ragazza. si tolse la maschera ancora ridendo per la scena di poco prima. < stupido mi hai fatto prendere uno spavento! > detto questo gli diede un piccolo pugnetto sulla spalla. < dovevi vedere la tua faccia ...ahaha.... > Shapay mise su un piccolo broncio finto < eddai era solo uno scherzo innocente > disse Troy continuando a ridere sotto i baffi. < sarà stato anche uno scherzo ma mi hai fatto prendere un colpo! > disse Sharpay ripensando alla scena di poco prima e poi iniziò anche lei a ridere assieme a Troy. non sapeva il perchè ma in fondo era stato divertente, ma la cosa più importante era che era stato lui a fargli quello scherzo. Troy vedendola ridere di gusto rimase a guardarla ... era già la seconda volta che non sembrava lei quel giorno ... che non sembrava la Regina di Ghiaccio. < bhè perchè mi guardi così? che c'è non credevi che io sapessi ridere? o meglio la Regina di Ghiaccio sapesse ridere? > beccato in pieno. quelle parole pronunciate da lei erano come un fulmine a ciel sereno. < c...come f-fai a saperlo? > Troy era titubante a chiederlo. < diciamo che ho un udito molto fino > e subito dopo mise su un sorrisetto sarcastico. < sai se voi non mi avreste dato questo soprannome io ora non sarei così > continuò Sharpay < che intendi dire? > troy era diventato curioso e voleva davvero capire cose stesse dicendo. < bhè ... mi sono talmente tanto immedesimata nel personaggio che voi avete costruito intorno all mia persona che alla fine mi ci sono abituata ... ma in realtà io non sono così e .. > Sharpay si fermò. ma cosa stava facendo? perchè stava dicendo queste cose e sopratutto a lui, Troy Bolton. < perchè ti sei fermata? > < nulla lascia perdere ... non avrei neanche dovuto iniziare il disorso di prima. dimentica le mie parole ... è meglio > si guardarono negli occhi. quelle parole lo avevano colpito nel cuore. era la terza volta. la terza volta che Sharpay non era più Sharpay. era quasi umana. < in fondo c'è del buono in ognuno di noi anche ... > < nella regina di ghiaccio? > disse Sharpay in modo ironico < esattamente > < grazie ... scusa ma ora devo andare > < ok ciao > Sharpay non gli disse ciao, ma andò dritta verso la porta del teatro e sulla soglia si girò, prese fiato e disse < attento, tutto il tempo che passi in punizione viene scritto sul tuo curriculum e questo può complicare il fatto di prendere il diploma > < veramente ... non lo sapevo ...grazie ... perchè me lo hai detto? > < non voglio che il nostro bel capitano dovesse ripetere l'ultimo anno per via delle ore che passi qui. ah, visto che voglio essere gentile, riferisci questa cosa anche ai tuoi amichetti> detto questo Sharpay se ne andò chiudendosi la porta alle spalle e lasciando un Troy Bolton impalato sopra il palco. " è la quarta volta " già era l'ennesima volta, quel giorno, che lo aveva stupito. aveva fatto qualcosa di gentile e senza qualche doppio fine sotto. era stata solo gentile. " dimentica le mie parole è meglio " no non poteva farlo, non ce l'avrebbe mai fatta a dimeticarle. le erano entrate dentro e non volevano più uscire dalla sua testa. lo avevano colpito. ma soprattto il modo in cui le aveva dette. era stata diversa. forse lo era veramnete. " ho deciso " si. aveva deciso. aveva preso una decisione. avrebbe scoperto la vera Shapay a tutti i costi. questa era la sua missione. " ci riuscirò. stanne certa " così finì di sistemare le ultime cose con un sorriso stampato sulle labbra e che non lo avrebbe lasciato per il resto della giornata.

bhè ke ne dite? non sono molto brava a scirvere ma volevo togliermi questo piccolo capriccio.... non siate brutali.... commentate

please!!!!!!!!!!!

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Capitolo 2
*** inizia la missione ***


quella mattina Troy si svegliò pimpante non appena senti la sveglia suonare. quel giorno aveva una missione da compiere e voleva, anzi no, doveva essere nel migliore delle forze. arrivò a scuola e subito cercò, tra le miriadi di persone che giravano per il corridoio, la vittima che doveva seguire. ma dove sei?. subito senti qualcuno picchiettare la sua spalla, si girò e vide i suoi compagni Wildcats e Gabriella.

< ehi amore, ciao. > e subito schioccò un bacio sulle labbra del suo ragazzo, ma mentre la baciava non sapeva spiegarsi come, ma si sentiva strano e ad un certo punto pensò come fosse stato baciare la biondina che stava cercando quella mattina. non appena si accorse del suo pensiero scostò bruscamente Gabriella. < tutto bene? > chiese lei preoccupata dallo strano comportamento di Troy, fino ad ora non l'aveva mai scansata quando si baciavano. < si non preoccuparti .... è che mi sono ricordato che devo fare una cosa molto importante e non posso rimanere oltre... ci vediamo ciao Gabby e Wildcats > regalò un piccolo sorriso ai suoi amici e alla sua attuale ragazza e poi corse via. i suoi amici l'avevano distratto e non era riuscito a controllare se era passata Shapay. sentì la companella e subito uno sbuffo volò dalle sue labbra, anche se di malavoglia si diresse verso la lezione che tra poco avrebbe dovuto passare con la Darbus.

la campanella che segnava la fine della lezione arrivò molto lentamente per Troy, ma non appena la sentì non potè fare altro che tirare un sospiro di sollievo. se avrebbe continuato a sentire la Darbus che parlava di uno dei periodi in cui il teatro si è accentuato, l'avrebbe strangolata con le sue mani. molte volte era stato tentato di fare qualche battuta o rispndere malamente solamente per uscire dalla classe, ma ogni volta che ci pensava ritornava alla memoria alle parole che gli aveva detto Sharpay sul fatto delle punizioni e subito si ritirava in dietro, ringraziando mentalmente la biondina. si voltò e la vide li.seduta sul suo solito banco vicino alla finestra ad ascoltare la lezione anche se ogni tanto si guardava allo specchio o passava bigliettini. Troy nel vederla non potè non sorridere e lei come se avesse sentito un richiamo silenzioso si voltò verso di lui. lo vide sorridergli ed allora lei fece lo stesso. in quel momento, non sapeva come spiegarselo, ma si sentì quasi attratto da quel sorriso e avesse l'impressione di avere le guance calde. no, non era possibile. il grande Troy Bolton arrossire per un semplice sorriso e per di più fatto da Sharpay. scosse la testa come se volesse scacciare quei pesieri dalla sua mente ma non ci riusiciva. più voleva che quei pensieri sparissero e più continuavano a rimanere li e come un'ancora di salvezza aveva setito la campanella, aveva dato un ultimo sguardo a Sharpay, salutò i suoi amici e uscì dall'aula.

Sharpay mentre passava un bigliettino alla sua amica seduta dietro di lei, sentì come se qualcuno l'avesse chiamata e si era girata. quello che aveva trovato fu lui, lui che gli sorrideva e non potè non imitarlo. gli sorrise, un sorriso sincero. non ne aveva dati molti in vita sua sopratutto dopo la storia della regina di ghiaccio. ma quando vide che le stava sorridendo sentì come un impulso di fargli capire chi era lei veramente. continuarono a guardarsi e a sorridersi fino a quando Troy non distolse lo sguardo e a Sharpay parse che lui stesse arrossendo ma sicuramente si stava sbagliando. non poteva arrossire per un sorriso, per il SUO sorriso. la campanella suonò, sistemò le ultime cose dentro la sua borsa a tracollo e poi uscì dall'aula. si diresse verso il suo armadietto e stranamente trovò Troy Bolton appoggiatoli.la stava aspettando. strano, molto strano. che cosa ci fa al amio armadietto?

non appena era uscito dall'aula Troy si era diretto all'armadietto di Shapay. in quel modo era sicuro di incontrare la ragazza. non ci mise molto a trovarlo, e aspettò li che la ragazza arrivasse. non dovette aspettare molto infatti poco dopo sentì un rumore di tacchi, i SUOI tacchi, arrivare dalla fine del corridoi. si voltò e la vide, la prima cosa che fece fu quella di sorridergli e vide Sharpay ricambiare il sorriso. aspettò che lei si fosse avvicinata prima di parlare. < finalmente ti ho trovata > < come mai? anzi no .... cosa ci fai qui, tu? > Sharpay era curiosa di sentire la risposta alla sua domanda. troy non aspettò molto < come ti ho già detto ti stavo cercando... > sharpay gli diede un'occhiata scrutatoria. < ok ok. le parole che hai detto ieri ... ecco... > non fece in tempo a finire che Sharpay prese la parola < ti avevo detto di dimenticare le mie parole, non sono ancora riuscita a capire per quale motivo te l'ho detto > < forse perchè ti fidi di me .... e poi non ce l'ho fatta a dimenticarle > Troy la guardò negli occhi, i suoi occhi celesti si riflettevano in quelli di Sharpay nocciola. come risvegliato da un sogno riprese a parlare. < volevo chiederti una cosa > Sharpay aveva iniziato a mettere sottosopra il suo armadietto in cerca di qualche cosa o forse lo faceva per via dell'imbarazzo che aveva e non voleva che Troy lo notasse. < avanti spara! > < come reagiresti se io ti dicessi che le tue parole mi hanno incuriosito ed ora voglio scoprire , come la chiami tu, la vera Sharpay? > Sharpay si fermò di colpo. non credeva alle sue orecchie. aveva sentito bene? no non era possibile. si girò e lo vide in attesa della sua risposta, lei non sapeva che cosa fare. balbettava qualche parola ma era entrata nel panico. nessuno aveva mai avuto il coraggio di chiederle come lei era veramnete, quella che nascondeva dallinizio del liceo, quella Sharpay che conosceva solo suo fratello ed ora sentire lui fare quella domanda, l'aveva spiazzata. lui stava ancora aspettando una sua risposta ma lei non riusciva a parlare. chiuse gli occhi, prese un profondo respiro e poi parlò. < ecco.... io... devo....andare... ciao > detto questo chiuse il più velocemente possibile il suo armadietto e corse via, il più lontano possibile. non era ancora pronta di scoprire le sue carte. no, non lo era. era troppo presto. troy la vide andare via, rossa in faccia ed in evidente difficoltà per la sua domanda. sorrise, un sorriso ampio, vero. aveva colto nel segno, o meglio aveva colpito il punto vulnerabile di Sharpay, il suo tallone di Achille. ora l'unica cosa che doveva fare era continuare su questa strada e era certo che sarebbe entrato nel suo cuore e che avesse fatto scoprire non solo a lui ma anche agli altri, a tutta la scuola la vera Sharpay Evans.

allora che ne dite... sono un vero schifo vero? non sn molto brava a scrivere e vi giuro che ce l'ho messa tutta .... vi prego fatemi sapere quello chene pensate perciò commentate!! ciao vvb apocalipsxxx

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Capitolo 3
*** il giorno dopo ***


la mattina successiva si ripetè la stessa storia.non appena Troy entrò nella East High cercò Sharpay.era curioso di vedere in che modo si sarebbe comportata la ragazza nei suoi confronti, sopratutto dopo la discussione che avevano avuto il giorno prima davanti al suo armadietto. aveva passato la notte a pensare lei, ai suoi capelli, ai suoi occhi che era riuscito a mirare da vicino mentre parlavano. non riusciva a dare una spiegazione al suo strano comportamento. non gli era mai capitato di pensare così tanto a Sharpay. anzi fino ad ora non le aveva mai rivolto un solo pensiero. è strano come in un secondo la tua idea verso una persona possa cambiare. continuava a pensare a lei per tutta la notte e gli parve anche di sognarla..... ma poi sentì la sveglia e dovette alzarsi per affrontare un nuovo giorno.

< ehi capitano! > Chad capitolò proprio in quel momento interrompendo il filo dei suoi pensieri. < ehi Chad > Troy cercò di essere il più normale possibile, anche per non far capire al suo migliore amico ciò che stava pensando o meglio a chi stava pensando. < allora ti sei ripreso? > < ripreso da cosa? > Troy non capiva di cosa stava parlando < ieri... mi eri sembrato stano e poi il modo in cui ti sei allontanato da Gabriella ... avete per caso litigato? > < no.. non abbiamo litigato ma... > non riuscì a finire la frase che i suoi occhi caddero sulla figura che in quel preciso istante stava varcando la porta dell'East High. Sharpay camminava sicura per il corridoio. sembrava che si fosse dimenticata di tutto. andamento sicuro, il solito ancheggiare ed i soliti commenti poco casti dei ragazzi che la vedevano. Troy avrebbe tanto voluto spaccargli la faccia, ma l'unica cosa che fece fu quella di rispostare lo sguardo su Sharpay e sorridergli. ormai era l'unica cosa che riusciva a fare. non appena lo vide Sharpay si fermò di colpo. no, non si era dimenticata della chiacchierata che avevano avuto la mattina prima e non aveva fatto altro che pensarci per tutto il giorno. quella mattina si era alzata sperando di non incontrarlo ed invece non appena fatti i primi passi per la scuola se lo era ritrovato davanti. l'unica cosa che poteva fare era quella di comportarsi " normalmente ".perciò riprese a camminare e passò davanti a Troy e a Chad squotendo i capelli, e poi si diresse verso il suo armadietto.

Troy aveva notato il comportamento della ragazza. non appena lo aveva visto lei si era fermata. questo significava che non aveva dimenticato nulla. poi subito dopo aveva ripreso a camminare con la sua camminata fiera e da superficiale, ma lui sapeva che quella era solo una maschera.passò davanti a loro squotendo i capelli ma non gli era sfuggito il sorriso che era uscito dalle labbra di Sharpay mentre gli passava davanti.stava riuscendo nel suo intento e ne andava fiero. < la regina di ghiaccio è appena entrata > < ehi no chiamarla così > Troy aveva quasi urlato mentre rimproverava il suo amico. Chad dal canto suo lo stava guardando in modo strano; forse aveva qualche strana malattia. Troy non appena aveva sentito quelle parole uscire dalla bocca del suo. migliore amico, la rabbia gli era montata dentro. Sharpay non era di ghiaccio, assolutamente. lui lo sapeva e stava lavorando su questo e si fece una promessa: avrebbe fatto il modo che nessuno avesse più associato quel nomignolo a Sharpay. non gli interessava quello che avrebbero potuto pensare i suoi amici. ci teneva e avrebbe fatto di tutto.Tutto.

volevo per prima cosa ringraziare tutte le persone che hanno recensito questa storia e anche per i consigli. grazie mille. scusate se è un po' corto ma vado di fretta ma non preoccupatevi, il prossimo sarà più lungo. commentate... ciao vvttttb

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Capitolo 4
*** pensieri, lei ***


Nulla da fare. Non ce l’aveva fatta a resistere. Non appena finite le lezioni era corsa verso il luogo, con o senza maschera, dove riusciva ad essere libera: il teatro. L’idea che più qualunque altra cosa l’allettava era fatto di rimanere sola. Sola con i suoi pensieri. Quei pensieri che prima o poi, volente o non volente, doveva farci i conti.

Si fermò, era arrivata. Aprì la porta con cautela come se avesse paura di romperla. Si affacciò e non appena constatò che non c’era nessuno entrò chiudendo la porta alle sue spalle. L’unico rumore che si poteva sentire era quello dei suoi passi e poi l’immagine delle moltitudini di poltroncine vuote e il palco semi-illuminato le davano una sensazione di pace a cui non avrebbe rinunciato per nessun motivo.
Andò verso la prima fila e si sedette su una delle poltroncine. E li iniziò la sua “tortura”. Non faceva altro che pensare alle parole che aveva detto Troy quel giorno. Non riusciva a capire perché. Perché proprio lui. Tra tante persone a cui avrebbe potuto dire la verità, proprio davanti a LUI dovevano uscire quelle parole. Quelle maledettissime parole. Tutta colpa della sua boccaccia. Non aveva riflettuto su quello che avrebbe potuto dire, l’unica cosa che aveva fatto era stato aprire la bocca e dopo le parole erano uscite da sole come se non riusciva più a tenerle dentro e alla fine le aveva dette. Le aveva dette davanti a Troy, il suo Troy. Quel Troy che insieme ai suoi amichetti Wildcats, dal primo anno del liceo, l’avevano soprannominata Regina di Ghiaccio e tutto per colpa di un stupido incidente che era successo al primo anno.

Un ragazzino le era andato contro facendola cadere. Quel giorno era di pessimo umore e quando sentì lo schianto a terra si alterò. Non appena si alzò da terra iniziò ad urlare contro quel povero ragazzino che le aveva chiesto scusa una ventina di volte. Non sapeva nemmeno lei il perché lo stava trattando in quel modo ma sentiva come se una specie di masso dentro di lei stesse scomparendo. L’unica cosa che stava facendo era quella di liberare l’ira che l’attanagliava da qualche giorno. Troy e i suoi amici avevano assistito alla scena ed era stato proprio in quel momento che la chiamarono in quel modo, mentre vedevano la faccia impaurita di quel ragazzo e quella di Sharpay arrabiata.

Sharpay si lasciò andare sulla poltrona tirando la testa dietro. Se qualcuno l’avesse vista in quel momento avrebbero stentato a crederlo, sicuramente quell’atteggiamento non era da… da… Sharpay Evans. Già, ormai aveva quasi iniziato ad odiare il suo nome. Ogni volta che qualcuno la vedeva girare per i corridoi, tutti si giravano a vederla con ammirazione come se fosse un gioiello inestimabile ma in fondo lei riusciva a vedere sotto l’ammirazione anche la paura, avevano paura di lei. Alcuni di loro non lo davano a vedere e facevano finta di nulla ma altri… era ben visibile il loro terrore, molto spesso non appena la vedevano giravano lo sguardo sempre per paura. Si era stufata di questo. Lei non era un mostro, ma tutti la trattavano tale.
Le faceva male la testa. Si alzò e andò verso il palco. Salì le scalette e si posizionò proprio al centro. Ora che ci pensava tutto era iniziato da lì. Proprio su quel palco mentre Troy era stato per l’ennesima volta messo in punizione dalla Darbus anche se ultimamente era stato calmo. Che avesse dato retta al suo consiglio?questo non lo sapeva ma in fondo sperava di si. Si sedette rimanendo al centro del palco e senza volerlo iniziò a pensare a Troy. Ripensava a tutte le volte in cui aveva visto Troy provarci con qualcuna e subito sentiva una fitta al cuore e più si diceva di non guardare la scena a più girava lo sguardo. Ripensava a tutte le volte che lo aveva visto allenarsi, al suo fisico in cui si poteva vedere il frutto degli allenamenti ed infine ripensò all’anno scorso. Troppe cose erano successo quell’anno. Per iniziare dall’arrivo di Gabriella Montez alla East High poi il musical d’inverno ed infine l’estate al Lava Spring. In quell’anno tutto le era andato storto. Quando li aveva visti baciarsi sotto la pioggia aveva capito che non poteva più fare nulla e si era imposta di lasciarlo perdere, lui e Gabriella. In fondo se volevano un po’ di felicità insieme chi era lei per negargliela? Infatti all’inizio dell’ultimo anno non aveva fatto altro che evitare tutti e due per un po’ ci era riuscita fino a quando non incontrò Troy li dentro e tutto era cambiato. Era passata quasi una settimana dal loro ultimo incontro e lei non aveva fatto altro che evitarlo e ripensare per tutto il tempo a quel piccolo momento di “intimità” che avevano avuto.

Era presa dai suoi pensieri che non si accorse che qualcun era entrato e che si stava avvicinando sempre più al palco. < che ci fai li?> Sharpay alzò lo sguardo, si maledisse mentalmente e…

allora che ne die?? scusate ma penso che per il resto della settimana non riuscirò ad aggiornare oltre. avrò tutta la settimana impegnata tra interrogazioni e compiti in classe ma volevo dirvi che il prossimo capitolo sarà incentrato sui pensieri di Troy. infine prima di andare volevo ringraziare tutte le perosne che hanno commentato ma anche quelle che hanno solamente letto.... bhè che altro dire... commentate!! ( credo di essere diventata ripetitiva!):-) ciao ciao vvttttttttttttb

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Capitolo 5
*** pensieri, lui ***


ciao eccomi tornata dopo più di una settimana. questa settimana è stata molto pesante ma finalmente ho aggiunto, come avevo già detto, i pensieri di Troy. oltre i suoi pensieri ci sarà anche la scena tanto attesa del bacio.... bhè buona lettura .... please commentate... ciao

Erano passati alcuni giorni e in tutto quel tempo Sharpay non aveva fatto altro che evitarlo per tutto il tempo. Perfino in classe non si concedeva il lusso di guardarlo, neanche per pochi secondi. Nulla. Non sapeva spiegarsi il perché ma la lontananza di Sharpay gli faceva male, molto male eppure se tutto questo glielo avrebbero raccontato lui non avrebbe fatto altro che ridere. Non sapeva che le cose sarebbero cambiate in questo modo. Quando quest’anno quando era iniziato, per lui l’unica persona che esisteva era Gabriella. L’estate passata insieme a lei è stata la più bella anche se doveva vedersela con i giochetti di Sharpay ma alla fine il tanto atteso bacio era arrivato. Ora le cose erano diverse: molto spesso Troy aveva immaginato la biondina al posto di Gabriella e aveva passato intere ore a immaginare il sapore delle labbra di Sharpay, aveva un miliardo di idee…. Fragola …. Mela …. Non lo sapeva ma gli piaceva immaginare, immaginare il suo viso perfetto incorniciato dai suoi capelli d’ebano. La voleva, la desiderava ormai la notte diventava il suo pensiero fisso. Aveva capito perché la lontananza di Sharpay gli faceva male, lo aveva capito da molto ormai ma aveva bisogno di tempo per abituarsi all’idea. Dopotutto aveva iniziato ad evitare Sharpay dal primo anno di liceo ed ora averla costantemente e perennemente nella sua testa era strano, piacevole ma strano.

I suoi pensieri furono interrotti da una specie di riverbero, si avvicinò al luogo dove pensava arrivasse il rumore. Camminò piano e vide Sharpay accasciata su una delle poltroncine del teatro, non poté non trattenere un sorriso a quell’immagine. Cercando di fare meno rumore possibile aprì la porta e poi se la richiuse alle spalle, rimanendo nell’ombra così da poter ammirare la sua amata nel suo territorio. La vide alzarsi ed andare al centro del palco. La incuriosiva, non capiva cosa le passasse per la mente e avrebbe voluto tanto saperlo soprattutto se la vedeva con quell’aria triste e malinconica, non riusciva a vederla in questo modo. Gli si spezzava il cuore. Si avvicinò al palco sempre cercando di fare poco rumore e una volta arrivato abbastanza vicino da poterla ricuperarla nel caso avesse voluto andarsene, aprì la bocca e…

<< cosa fai li? >> la curiosità era troppa e mentre continuava ad avvicinarsi al palco aveva detto la prima che gli era venuta in mente, l’importante era che lei si accorgesse di lui. Funzionò. La vide chiudere con più forza gli occhi come se sperasse, o meglio volesse, che quella voce fosse solo un illusione, un butto gioco della mente. Troy continuò a sorridere ma non si fermò, era a pochi passi da lei e Sharpay dovette accorgersene perché si alzò in fretta e quasi inciampò ma si resse. Questa volta troy rise di gusto. Sharpay si voltò verso di lui con l’intento di arrabbiarsi con lui per averla presa in giro. Ma non appena si girò tutta la sua rabbia scivolò via, non riusciva ad arrabbiarsi con la SUA faccia, con il suo viso da angelo. Gli piaceva vederlo ridere perché il suo viso si illuminava era come se prendesse una diversa forma che faceva impazzire Sharpay e subito ricordò i sogno della sera prima ed un brivido di piacere la percorsa tutta. Quel brivido gli servì per farla ritornare in se e a ricordargli che lei assolutamente non doveva restare sola con Troy allora fece tutto alla svelta. Prese la borsa e cercò di uscire dal teatro prima che potesse pentirsi della su decisione di evitarlo ma Troy fu più veloce di lei e l’afferrò per un polso facendola girare verso di lui. < aspetta non scappare > < e perché mai dovrei darti retta? > < non lo sa ma … si può sapere perché in questi giorni hai cercato di evitarmi? > Troy era molto serio, voleva sapere la verità e Sharpay non aveva il coraggio di accontentarlo. Non sapeva che cosa dirgli avrebbe voluto dirgli che lo evitava per non soffrire, perché lei lo amava e sapeva che il suo amore non era ricambiato perché lui aveva Gabriella ed erano felicemente fidanzati. Sul suo viso passarono un miliardo di espressioni diverse, stava ancora cercando una risposta valida da dargli ma non ci riusciva, qualsiasi cosa pensasse non era giusto da dire; alla fine si arrese e disse quello che la Regina di Ghiaccio, il ruolo che più odiava fare, avrebbe detto: < perché mi andava > voleva sembrare sicura delle sue parole ma aveva avuto l’impressione che le avesse quasi sussurrate e Troy apparve accorgersi di tutto. Sapeva che non pensava veramente quelle parole, sapeva che aveva rimesso la sua maschera. Non ce la fece più a resistere. Per tutto il tempo non aveva fatto altro che ammirare quelle labbra e sopprimere la voglia di baciarle ed ora che erano a pochissima distanza l’uno dall’altro, non ce la fece e la baciò. All’inizio Sharpay rimase sbigottita non si aspettava una reazione simile da lui. Sentì Troy stringerla di più a se con le sue braccia forti. Basta, si lasciò andare a quella passione, a quella scena che molte volte aveva sognato forse anche troppe. Si lasciò andare e il bacio divenne da casto a passionale, romantico perché tutti e due volevano quel bacio e …. qualcosa di più.

ciaoooooooo allora che ne dite? se non vi piace non preoccupatevi che mancano solo un aio di capitoli e questa storia sarà finita. spero che mi stia usciendo bene... lo spero. fatemi sapere che cosa ne pensate.... commentate! ciao ciao vv1kdb

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