Cento parole per un'emozione

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oh Capitano, mio Capitano! ***
Capitolo 2: *** Risveglio ***
Capitolo 3: *** Scoperte ***
Capitolo 4: *** Fratelli ***
Capitolo 5: *** Mottefobia ***
Capitolo 6: *** So che arriverai ***
Capitolo 7: *** Meteoropatica ***
Capitolo 8: *** Rivelazioni improvvise ***
Capitolo 9: *** Più che amiche ***
Capitolo 10: *** Incomprensibili reazioni ***
Capitolo 11: *** Sono qui ***
Capitolo 12: *** Nemmeno un giorno ***
Capitolo 13: *** Voglia di pizza ***
Capitolo 14: *** Torao ***
Capitolo 15: *** Per sempre ***
Capitolo 16: *** Per tutta la notte ***
Capitolo 17: *** Incubo ***
Capitolo 18: *** Tutto a posto ***
Capitolo 19: *** Cantando sotto la doccia ***
Capitolo 20: *** Pericolosamente eccitante ***
Capitolo 21: *** Inutile festa ***
Capitolo 22: *** Nel ricordo di un sorriso ***
Capitolo 23: *** Il posto giusto ***
Capitolo 24: *** Non chiedo altro ***
Capitolo 25: *** Nemesi ***
Capitolo 26: *** Portami con te ***
Capitolo 27: *** La miglior ricompensa ***



Capitolo 1
*** Oh Capitano, mio Capitano! ***


OH CAPITANO, MIO CAPITANO
*contentezza*

 



 
Sentì la sedia strusciare sul pavimento e si bloccò con la mano sulla maniglia.
-Oh Capitano, mio Capitano!-
La voce di Pen lo raggiunse insieme al singhiozzo trattenuto di Bepo, facendolo sospirare stancamente.
Santo Roger ma che avevano nella testa?!
-Oh Capitano, mio Capitano!-
-Oh Capitano, mio Capitano!-
Un fracasso assordante e capì che il banco era crollato sotto la mole di Jean Bart.
Sospirò di nuovo, rassegnato.
-Penguin, Shachi, Jean Bart e Bepo in punizione! E prima dal preside insieme al vostro caro 'capitano'!-
Law ghignò divertito, scuotendo la testa.
Dopotutto, era contento di passare la punizione con loro.

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Capitolo 2
*** Risveglio ***


RISVEGLIO
*desiderio*

 


 

Grugnì nel percepire il proprio corpo risvegliarsi.
Voleva dormire ancora un po', stava così bene al caldo.
Dannato orologio biologico interno!
Si mise supino cercando di risprofondare giù ma dita leste che gli accarezzano furbe il torace nudo, sotto le coperte, gli fecero riprendere coscienza ancora più in fretta.
Sentì un piacevole calore diffondersi in tutto il corpo e il cuore accelerò quando le morbide labbra della Gatta Ladra si posarono sulle sue.
Se la strinse addosso, ghignando, Zoro.
Non desiderava più dormire ma desiderava ancora stare al caldo.
Al caldo, tra le braccia della sua mocciosa, a fare l'amore.

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Capitolo 3
*** Scoperte ***


 
SCOPERTE
*amore*

 




-Non riesco a starti lontana! Non riesco a smettere di pensare a te e non riesco a starti lontana anche se vorrei! Voglio sapere cosa mi succede!-
La guardò con i suoi occhi grigi.
La guardò in apparenza atono come sempre ma con il cuore in subbuglio.
Era una kuja, Margaret, non capiva certe cose ed era spaventata.
Ma, a essere onesto, anche lui era in difficoltà.
Perché anche a lui stava succedendo.
E nemmeno lui lo conosceva, l'amore.
Smise di fingere, guardandola intensamente, facendole trattenere il fiato.
-Margaret, ti va se cerchiamo di capirlo insieme cosa ci sta succedendo?- 

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Capitolo 4
*** Fratelli ***


 
FRATELLI
*adorazione*

 



 
Aveva imparato a essere tante cose.
Capitano Usopp al suo villaggio.
Sogeking a Enies Lobby.
Usoland per i Tontatta e dio Usopp per i prigionieri di Dressrosa.
Gli piaceva l'idea che qualcuno potesse adorarlo anche se questo lo metteva irrimediabilmente nei guai.
Ma niente gli scaldava il cuore come quegli occhi.
Gli occhioni luccicosi e adoranti di Chopper.
Per lui era solo Usopp e non aveva bisogno di essere altro.
Lo strinse forte a sé per calmarlo dall'incubo che lo aveva bruscamente svegliato.
Aveva imparato a essere tante cose ma, in realtà, non voleva essere altro che un fratello maggiore. 

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Capitolo 5
*** Mottefobia ***


MOTTEFOBIA
*repulsione*

 



 
Si appoggiò alla porta di casa, passandosi una mano sul coppino, sudando freddo.
Cercò di calmare il respiro affannato mentre un nuovo brivido gli percorreva la schiena.
Non riusciva a ragionare. Nemmeno il pensiero di averle appena chiuso la porta in faccia riusciva a riscuoterlo.
Non gli era perso vero che Violet avesse accettato di andare con lui alla festa di carnevale.
Ma credeva ancora meno a ciò che stava provando.
Repulsione.
Repulsione verso una donna, e non una donna qualsiasi.
Ma, santissimo Roger, come avrebbe mai potuto immaginare che Violet avesse in mente di indossare un costume da falena?!?!




Angolo dell'autrice: 
Dicesi mottefobia la paura irrazionale e viscerale delle falene. E non è un'invenzione dato che la sottoscritta ne è affetta. 
Questa drabble si apprezza se ci si ricorda o si ha presente che il caro Sanji-kun ha la fobia degli insetti e come non approfittarne visto che anche io ne so qualcosa?! 
Vorrei approfittarne per ringraziare tutti i lettori e in particolare: 
ladygiusy
Luna_Oscura
Kiko90
magicaemy
(sì, lo so che è la tua challenge ma so che non è per quello che segui la raccolta! :*)
Grazie delle recensioni! Una bacione a tutti! 
Piper. 

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Capitolo 6
*** So che arriverai ***


ATTENZIONE: SPOILER CAPITOLO 774
 




SO CHE ARRIVERAI
*speranza*
 




Potevano scuoterla, rivoltarla, punzecchiarla.
Potevano strizzarla come una spugna ma non avrebbe ceduto.
Non riusciva a non piangere e a non gemere di dolore  ma non avrebbe aiutato più la Donquijote Family di sua volontà.
Come tutti i Tontatta, Manshelley era ingeuna, facile da raggirare, ma, ora che aveva aperto gli occhi, non avrebbe più permesso a Doflamingo di ingannarla.
E non era ingenuità il suo credere che non fosse ancora finita, aggrapparsi a quell'aiuto che pure sembrava non arrivare.
No, non era ingenuità.
Era speranza, incrollabile e ben riposta speranza, che Leo, il suo Leo, stesse arrivando a salvarla. 

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Capitolo 7
*** Meteoropatica ***


 
METEOROPATICA
*malinconia*
 




Perona era meteoropatica al contrario.
La pioggia le piaceva e quando pioveva era felice.
Una fortuna per lei vivere a Kuraigana.
Ma quel giorno non riusciva a sorridere.
Fissava fuori dalla finestra deglutendo a fatica per ricacciare indietro le lacrime.
-Che hai?!-
Quella voce sussurrata accompagnata dal calore delle sue braccia.
Accompagnata dal suo meraviglioso sorriso, così comprensivo.
Si abbandonò contro il suo torace, smettendo di trattenersi, permettendo alle lacrime di scendere e venire prontamente raccolte dalla bocca di Ace.
-Un po' di malinconia...- spiegò con la gola stretta.
Lo sentí aumentare la presa.
-Sfogati piccola. Ci sono qui io-
 

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Capitolo 8
*** Rivelazioni improvvise ***


 
RIVELAZIONI IMPROVVISE
*rabbia*



Era una sensazione a lei sconosciuta, che non provava praticamente mai.
Il sangue che ribolliva nelle vene, lo stomaco contratto, il cuore in tumulto.
Rabbia, viscerale rabbia.
Non capiva cosa le fosse preso tutt'a un tratto.
Perché quello scatto d'ira improvviso, seguito dal bisogno di ossigeno.
Respirando a pieni polmoni fuori dal bar cercò di darsi una spiegazione.
Stava andando tutto così bene finché quella ragazza non si era avvicinata a Rufy.
Sorridendogli felice, guardandolo innamorata.
E Bibi sgranò gli occhi realizzando dove stava il problema.
Rientrò veloce nel locale, determinata.
Determinata a tutto per difendere ciò che era suo. 

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Capitolo 9
*** Più che amiche ***


PIU' CHE AMICHE
*disperazione*



 
Le fissarono perplessi, mentre si abbracciavano.
Ma non stavano facendo pace?!
Perché piangevano disperate?!
Sabo cercò gli occhi di Law sperando di trovarvi una spiegazione, invano.
Aveva giusto fatto in tempo a capire che avevano discusso che Margaret si era fiondata alla porta con l'intento di andare a cercarla, solo per trovarsela sul pianerottolo con le lacrime agli occhi. 
Ghignò divertito, scuotendo il capo.
Margaret e Koala condividevano ogni cosa, giorni del ciclo compresi.
Non erano amiche, erano sorelle.
E sapeva che quella disperazione nasceva dalla paura di essersi ferite a vicenda.
Una disperazione che, fortunatamente, non aveva ragione d'essere. 

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Capitolo 10
*** Incomprensibili reazioni ***


AUGURI FENICE



INCOMPRENSIBILI REAZIONI
*disgusto*

 


 
Uscì dalla stanza, rabbrividendo, ignorando l'occhiata di Wire.
Non poteva farci niente, gli faceva schifo.
Era un pirata, era già tanto che si fosse lasciato andare a quelle dimostrazioni d'affetto e, francamente, cominciava a dubitare della sanità mentale di Killer.
Si continuava a chiedere se fosse normale, si disse che forse un giorno sarebbe successo anche a lui.
Un nuovo brivido lo scosse.
No non sarebbe mai arrivato a tanto.
Era vero, anche lui stravedeva per il pupo anche se cercava di non darlo a vedere.
Ma gli sfuggiva cosa potesse avete di tanto adorabile la cacca di suo nipote. 

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Capitolo 11
*** Sono qui ***


SONO QUI
*angoscia*

 



 

-Svegliati...-
Che succede?!
-Ti prego... ti prego svegliati...-
Lamy?!
-Pen per favore... apri gli occhi...-
Lamy! Dannazione! Perché non riesco a muovermi?!
-Ti prego...-
Ma cosa è succ... Lo scontro! Ora ricordo! Ho fatto da scudo al capitano e...
-Svegliati, svegliati, svegliati...-
Mi hanno colpito! Cazzo! Cazzo perché?! Le avevo promesso che non mi sarebbe successo niente!
-Pen...-
Piccola... Non piangere ti prego! Sono qui, ti sento! La sento la tua mano tra i capelli!
-Pen...-
Cazzo!!! Perché non riesco a svegliarmi?!?!
-Sono qui... Resto qui con te ma ti prego svegliati...-
Okay, ce la posso fare! Aspettami piccola! Arrivo! 

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Capitolo 12
*** Nemmeno un giorno ***


 
NEMMENO UN GIORNO
*tensione*





Si torturò le dita delle mani, rischiando di staccarsele.
Non riusciva a immaginare come sarebbe andato quell'incontro.
Non che avesse problemi, lui.
Insomma era il grande capitano Bugy, uno Shichibukcai!
Non si faceva mica mettere i piedi in testa da nessuno!
Che si credeva?! Che solo perché era un Imperatore non si sentisse all'altezza?!
-Ehi Bugy!!! Amico, quanto tempo!!!-
Deglutí a vuoto, girandosi.
E la tensione lo abbandonò nel metterlo a fuoco.
Davanti a lui non c'era un Imperatore.
Non c'era un pericoloso pirata.
Non c'era il capitano della Red Force.
Davanti a lui, c'era solo il suo migliore amico. 

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Capitolo 13
*** Voglia di pizza ***


VOGLIA DI PIZZA
*estasi*

 



 
Bonney era considerata superficiale.
Mangiare per lei era il piacere supremo, il suo pensiero fisso anche quando si era imbattuta in lui.
All'inizio le era sembrato un pirata come tanti.
Aveva pensato alla solita sveltina seguita da una degna abbuffata.
Ma ora, schiacciata sotto di lui, avrebbe voluto che non finisse mai.
Di certo Killer aveva capito che con lei bisognava andare in profondità.
E Bonney ora sapeva perché lo chiamavano "il Massacratore".                        
E, mentre raggiungeva l'estasi ancora, ancora e ancora, graffiandogli la schiena, per la prima volta in vita sua nemmeno uno dei suoi neuroni stava pensando alla pizza. 

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Capitolo 14
*** Torao ***


TORAO
*tenerezza*





Non dormiva nonostante fosse ormai notte fonda ma la cosa non la turbava.
Anzi, ne era felice.
Erano rari quei momenti.
Passò lentamente una mano tra le sue ciocche nere e scompigliate, guardandolo con tenerezza e perdutamente innamorata.
La sua incrollabile sicurezza la mandava fuori di testa quando facevano l'amore.
Ma in quel momento Law dormiva sereno, con il capo posato sul suo seno, tra le sue braccia, e il suo respiro rilassato ricordava tanto un gatto che faceva le fusa.
E quando questo accadeva a Margaret non interessava dormire.
Le importava solo riempirsi gli occhi di lui fino all'alba. 

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Capitolo 15
*** Per sempre ***


PER SEMPRE
*senso di colpa*
 






Le sembrava di vederlo, le dita a stringersi il ponte del naso e le palpebre serrate a celare la propria sofferenza.
Allargò le ali, sorridendo felice, soddisfatta.
Credevano tutti che lei fosse l'esperimento meglio riuscito di Doflamingo.
La credevano plagiata da lui, più di quanto non lo fossero gli altri membri della famiglia.
La credevano dipendente da lui.
Nessuno riusciva a capire che l'esperimento era sempre stato il suo.
Quel sacrificio era solo l'ultima fase.
Il senso di colpa non lo avrebbe abbandonato mai.
Non l'avrebbe mai dimenticata.
Con quel sacrificio si garantiva un posto nel suo cuore, per l'eternità. 

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Capitolo 16
*** Per tutta la notte ***


PER TUTTA LA NOTTE
*odio*





Lo odiava.
Lo odiava con ogni fibra del suo corpo.
Odiava il suo costante sorriso, a nascondere un dolore che lei vedeva fin troppo bene.
Odiava il suo non volersi confidare con lei.
Odiava non poter fare niente per farlo stare meglio.
Sì, lo odiava.
Odiava essersi ritrovata in quella situazione.
Lo odiava.
Odiava il suo profumo, la sua voce, le sue labbra.
Odiava non riuscire ad opporsi.
Lo odiava.
Ma mentre gemeva sul suo collo, invocando il suo nome, Koala capì che non c'era niente da fare.
Che sarebbe andata avanti ad odiare Sabo così, per tutta la notte.




Angolo dei ringraziamenti: 
Buonsalve gente!!!! 
Oggi mi ritaglio un piccolo spazio per ringraziare tutti voi che seguite questa raccolta e in particolare vorrei ringraziare di cuore Emy, ladygiusy, Luna_Oscura e Metal
Un bacio grande a tutti! 
Piper. 

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Capitolo 17
*** Incubo ***


 
AUGURI ZOMI

 
INCUBO
*terrore*




Spalancò gli occhi sentendosi chiamare, trattenendo a stento un grido di terrore.
Con il cuore in tumulto, fece per alzarsi.
Zoro! Doveva andare da Zoro!
Era stato ferito, era in fin di vita, aveva bisogno di lei!
Si sentì trascinare indietro e fece per opporsi ma un odore familiare le invase le narici.
-Sono qui Nami. Era solo un incubo. Sono qui-
Si rilassò nel sentire il suo respiro caldo contro la tempia, nel sentirlo vivo e in salute.
Una lacrima le sfuggì mentre si lasciava trascinare giù, sul suo petto.
E il terrore scomparve, cancellato dalle sue rassicuranti carezze. 

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Capitolo 18
*** Tutto a posto ***


 
TUTTO A POSTO
*mortificazione*



 
-Scusate, è colpa mia-
Si guardarono tra loro, eloquenti.
In effetti qualcuno doveva pur essere colpevole di quel disastro e, una volta tanto, si sentivano inclini a credere alle parole di Bepo, nonostante tendesse a pronunciarle con patologica regolarità.
Ma il suo musetto mortificato la diceva lunga stavolta.
Eppure proprio quel musetto mortificato li fece sorridere.
Perché neppure Trafalgar Law in persona sarebbe riuscito a restare arrabbiato con quel peluche formato gigante così depresso e dispiaciuto.
E Shachi e Penguin non erano Trafalgar Law.
Scattarono contemporaneamente verso di lui per abbracciarlo, ridendo di cuore.
-Tranquillo Bepo!-
-È tutto a posto!- 

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Capitolo 19
*** Cantando sotto la doccia ***


CANTANDO SOTTO LA DOCCIA
*malumore*
 





Odiava fare la doccia al mattino.
Per quanto calda, a contatto con la sua pelle l'acqua finiva per infreddolirlo.
Era davvero il peggiore dei risvegli che lo metteva di pessimo umore.
Si accostò alla porta del bagno, con il broncio e sbuffando.
Maledetta doccia.
Si bloccò con la mano sulla maniglia, nel constatare che l'acqua già scrosciava e, mettendosi in ascolto, la voce di Perona impegnata a cantare lo raggiunse.
Un ghigno si disegnò sul volto di Ace, mentre, senza più esitazioni, abbassava la maniglia ed entrava in bagno.
Si spogliò in fretta.
Il malumore era sparito come per magia.

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Capitolo 20
*** Pericolosamente eccitante ***


 
PERICOLOSAMENTE ECCITANTE
*eccitazione*

 






Si schiacciò contro il suo torace, accarezzandogli il cavallo a palmo aperto.
-Eddai Pen! È eccitante!- sussurrò facendogli strabuzzare gli occhi.
Eccitante?! Trovava eccitante farlo in sala macchine, dove chiunque avrebbe potuto coglierli in flagrante?!
Dove Law avrebbe potuto beccarli!
Deglutí a vuoto all'idea delle torture che gli avrebbe inflitto se fosse accaduto davvero.
Poco importava che fosse amore e non sesso.
Ma, quando tornò a guardarla, trovandola che gli sorrideva maliziosa e innamorata, l'eccitazione lo invase facendogli dimenticare ogni cosa.
Ogni cosa che non fosse la sua Lamy e il suo bisogno di essere amata.
Amata solo da lui. 

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Capitolo 21
*** Inutile festa ***



 
INUTILE FESTA
*disprezzo*





Rientrò in casa al colmo del fastidio, irritato da quel clima cariadenti.
Coppie che si sbaciucchiavano, rose ovunque, palloncini cuoriformi, carretti di cioccolatai.
Quanto disprezzava tutto quello.
San Valentino era la festa più stupida e inutile del mondo!
All'idea di tutte quelle smancerie in pubblico un brivido gli percorse la schiena.
-Kidd sei tu?!-
La voce di Nojiko lo raggiunse obbligandolo a grugnire una risposta.
Un nuovo brivido quando la vide uscire dalla camera da letto con addosso uno striminzito corpetto rosso e tacchi alti.
-Buon San Valentino- soffiò, facendolo ghignare.
Forse non era poi così inutile come festa dopotutto. 

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Capitolo 22
*** Nel ricordo di un sorriso ***


 
NEL RICORDO DI UN SORRISO
*allegria*

 






Non credeva nei ricordi.
Sbiadivano nelle mente, venivano modificati dall'inconscio.
No, Trafalgar Law non si fidava dei ricordi.
Portò due dita alla tesa del cappello e se lo calò di più sul viso per nascondere quello strano quanto raro fenomeno.
Entrambi gli angoli della sua bocca piegati all'insù.
Perché Trafalgar Law non si fidava dei ricordi e i suoi per primi erano troppi e confusi.
Ma quello lo riusciva a vedere con l'occhio della mente come se l'avesse avuto davanti.
Quel sorriso esagerato.
Quel sorriso paterno.
Quel sorriso che tanto aveva amato.
Quel sorriso capace da sempre di mettergli allegria.

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Capitolo 23
*** Il posto giusto ***


 
IL POSTO GIUSTO
*abbandono*
 







Non avrebbe dovuto.
Non avrebbe dovuto cedere, arrendersi.
Aveva ripetuto che non potevano fino allo sfinimento, con voce sempre più roca e malferma, senza riuscire ad allontanarsi da lui.
Non se l'era aspettata tutta quell'audacia e ora si stava abbandonando senza difese.
Anche se non avrebbe dovuto.
Perché Rufy era ancora ferito.
Perché lui era un pirata e lei una principessa.
Perché restare ad Alabasta sarebbe stata ancora più dura.
Ma nessuna ragione riusciva a riscuoterla da quella meravigliosa trance.
Perché, in mare o sulla terraferma, il posto dov'era giusto che stesse era lì, completamente abbandonata, tra le sue braccia. 

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Capitolo 24
*** Non chiedo altro ***


NON CHIEDO ALTRO
*sonnolenza*




La guardò lottare con le palpebre che le si chiudevano, contro la sua volontà.
Il respiro che si faceva sempre più regolare, il corpo che si rilassava.
Scosse la testa in un inutile tentativo di non crollare, facendolo sorridere con affetto.
Aveva quella fissa, quel volere a tutti i costi restare sveglia con lui quando era il suo turno di guardia.
Non capiva che gli bastava averla vicina, anche se addormentata, o forse lo capiva ma non bastava a lei.
Se la strinse al petto, senza incontrare resistenza.
Perché Pen adorava sentire Lamy abbandonarsi al sonno tra le sue braccia. 

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Capitolo 25
*** Nemesi ***


NEMESI
*risentimento*
 







Le lacrime continuavano a scendere contro la sua volontà, mentre serrava la mascella e i pugni.
Quello sguardo l'aveva trapassata.
Quegli occhi carichi di risentimento represso.
Non aveva colpe lei ma neanche riusciva a biasimarla, la navigatrice di Cappello di Paglia.
Coloro che per Koala erano stati una famiglia per lei erano stati un incubo.
Lasciò andare un singhiozzo, preparandosi a soccombere al pianto ma si ritrovò avvolta in un confortante abbraccio.
Aprì gli occhi, mettendo a fuoco il suo tatuaggio.
-Mi dispiace per quello che hai dovuto passare-
Rispose alla stretta, Koala.
L'abbracciò, piangendo con lei.
La sua nemesi. 

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Capitolo 26
*** Portami con te ***


PORTAMI CON TE
*infatuazione*





Infatuazione.
Così l'aveva definita Kikyo.
E lei ci aveva creduto.
Ora, correndo verso la baia, si sentiva una stupida.
Le aveva chiesto di seguirlo, di partire con lui, mettendo da parte l'orgoglio.
Per lui non era una semplice infatuazione.
-Stupida!-
Come aveva potuto non capire che era lo stesso per lei?!
Si fermò e sgranò le iridi nel non vedere il sottomarino.
Era arrivata tardi.
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
-Te l'ho mai detto che sono testardo?!-
Si girò, senza fiato, verso di lui che l'aspettava ghignando.
Senza esitazione si gettò tra le sue braccia.
-Portami con te!- 



Angolo dell'autrice: 
Mi ritaglio un piccolo spazio per ringraziare tutti voi che continuate a seguirmi ma soprattutto voi che mi recensite! 
Scusate se non rispondo, il tempo è tiranno, ma sappiate che mi spronate a non mollare e arrivare in fondo a questa lunga raccolta! 
Un bacio grande! 
Piper. 

 

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Capitolo 27
*** La miglior ricompensa ***


LA MIGLIOR RICOMPENSA
*orgoglio*
 




Finito!
Era tutto finito e ce l'aveva fatta!
Aveva recuperato il frutto di Ace, era riuscito a proteggere Rufy, Dressrosa era libera e la loro missione era stata un successo.
Si sentiva euforico come mai in vita sua.
Euforico e felice.
Ma in quel marasma di emozioni solo un pensiero continuava a prendere possesso delle sue sinapsi.
La cercò tra la folla e quando riuscì a incrociare i propri occhi con i suoi, solo in quel momento si sentì veramente e pienamente bene.
Perché niente lo faceva stare bene come lo sguardo di Koala, illuminato di orgoglio, solo per lui. 

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