The best mistake.

di 20maggio2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo quattordici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo quindici. ***
Capitolo 17: *** Capitolo sedici. ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciassette. ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciotto. ***
Capitolo 20: *** Capitolo diciannove. ***
Capitolo 21: *** Capitolo venti. ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventuno. ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventidue. ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventitré. ***
Capitolo 25: *** Capitolo ventiquattro. ***
Capitolo 26: *** Capitolo venticinque. ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisei. ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventisette. ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventotto. ***
Capitolo 30: *** Capitolo ventinove. ***
Capitolo 31: *** Capitolo trenta. ***
Capitolo 32: *** Capitolo trentuno. ***
Capitolo 33: *** Capitolo trentadue. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


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Era una calda giornata di metà primavera e tutto il college Santa Monica di Los Angeles era in festa per la pausa di metà primavera. La mattina non c'erano state lezioni ma solo partite e esibizioni. Il pomeriggio la maggior parte degli studenti si preparava per la grande festa che ci sarebbe stata in spiaggia. 
"Stasera voglio solo divertirmi e non pensare a niente." Annunciò Heather mentre si passa la piastra tra la sua folta chioma di capelli per renderli boccolosi. 
"Ti ricordo che hai un ragazzo." Cercò di farla ragionare la sua migliore amica. 
"Hollie, non essere pignola." Heather spende la piastra ignorando la sua amica che si arrese alla sua testardaggine. 
"E poi sai benissimo che tra me e Matt di sono problemi e siamo in pausa. Sono stanca di pensare alla nostra storia e deprimermi, non ne usciremo mai. Forse è meglio mettere fine alla nostra storia."
"Non essere frettolosa Hea.. Vedrai che tornerete la coppia di prima."
"Da quando si é trasferito ad Amsterdam non siamo più gli stessi. Lui é dall'altra parte del mondo."
Hollie abbracciò la sua amica per poi incamminarsi fuori il dormitorio, verso la spiaggia. 
 

"Che ci fa una bella ragazza come te tutta sola?"
Heather alzò lo sguardo intravedendo una figura maschile. Non riuscì a capire chi fosse a causa del buio. 
Verso mezzanotte aveva ricevuto una chiamata dal suo ragazzo e si era allontanata dalla festa per il troppo casino. Come accadeva ultimamente erano finiti a litigare. Poi aveva fatto una passeggiata lungo la riva del mare e si era fermata a pensare sulla scogliera poco lontano dalla festa. 
La figura del ragazzo illuminata solo dalla luce della luna e dalla luce alle sue spalle proveniente dalla festa si avvicinava sempre di più. 
Il rumore di una pietra che sfiorava il pelo dell'acqua la fece distrarre dal rumore della festa. 
"Perché doveri parlarne con te? Neanche ti conosco."
"Piacere Jamie Campbell Bower." Sorrise il ragazzo lanciando un'altra pietra nel mare facendole fare tre salti. 
"Non ti ho mica chiesto come ti chiami." Rispose duramente la ragazza. Jamie si mise seduto accanto a lei lanciando una terza pietra. 
"Sai, solitamente si usa rispondere con il proprio nome."
"Perché non torni alla festa?" Domandò scontrosa la ragazza. Aveva notato che il ragazzo fosse brillo e ora che era vicino a lei sentiva l'odore di alcool. 
Si voltò a guardarlo e finalmente distinse i lineamenti del volto del ragazzo che guardava fisso il mare. Erano duri e maschili. 
"Mi stavo annoiando. E te, perché non sei alla festa?"
Il ragazzo si voltò verso di lei e la distanza tra di loro diminuì di molto. I loro nasi si sfioravano e Heather poté notare l'azzurro degli occhi del ragazzo. 
Non seppe il motivo per cui fece quello che successe dopo, ma qualcosa l'aveva fatta scattare incontrando quell'azzurro profondo. 
Si alzò e fece segno al ragazzo di seguirla. 
Jamie la seguì confuso e curioso. 
Heather aprì una poeta di una cabina e si rifugiò dentro chiudendo poi con un lucchetto la porta dopo che fosse entrato anche Jamie. 
"Che ci facciamo qui?"
Chiese accendendo la luce e permettendo a lei di riconoscerlo. Ora capiva perché quel nome le risultasse famigliare. 
Jamie Campbell Bower, laureato l'anno precedente a Santa Monica, era uno dei ragazzi più popolari del college conosciuto come il dio del sesso. Aveva avuto diverse ragazze ma non aveva mai trovato la ragazza giusta. 
"Meglio al buio."
Disse Heather spegnendo la luce e bloccando il ragazzo tra il suo corpo e la porta. Jamie, troppo brillo per ragionare lucidamente, rispose ai movimenti della ragazza e in poco tempo erano entrambi nudi.

"Io devo andare." Esclamò Heather allontanandosi da Jamie e rivestendosi. 
Il ragazzo la bloccò per un polso prima che uscisse e andasse via. 
"Dimmi almeno il tuo nome."
"Heather, Heather Price." Disse la ragazza prima di scappare via.
Aveva davvero tradito il suo ragazzo? 
Erano quattro anni che stavano insieme e non l'aveva mai tradito, ne era mai successo il contrario. Non avrebbe mai pensato che sarebbe potuto succedere. Eppure aveva appena fatto sesso con un ragazzo che neanche conosceva.

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


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Due settimane dopo...

Quelle due settimane di vacanza erano giunte al termine ed erano già iniziate le prime lezione. Heather aveva finito per quel giorno ed era appena uscita da scuola per andare al dormitorio. 
"Matt?" Domandò stupida quando si ritrovò il suo ragazzo all'entrata del dormitorio delle ragazza. 
"Ciao Heather." Sorrise lui avvicinandola e lasciandole un bacio a fior di labbra. La ragazza si irrigidì a quel gesto ripensando a quelle due settimane. 
"Che si fai qui, Matt?" Chiese stupita lei sistemandosi la tracolla sulle spalle.
"Avevamo una pausa e ne ho approfittato per tornare."
"Come mai? Non sei mai tornato da quando sei andato a studiare ad Amsterdam."
"Sono tornato perché dobbiamo parlare. Perché sono stanco di questa situazione, sono stanco di litigare con te. Voglio che torniamo ad essere gli Heater e Matt di un tempo."
"Quei due ragazzi non esistono più da otto mesi Matt."
"Perché dici così? Io ti amo ancora come prima."
"Io non lo so Matt, non ne sono più così sicura." Heather cercò il di superare il ragazzo per entrare nel dormitorio ma Matt le l'ho impedì. 
"Che vuoi dire?"
Heather, che in quel momento gli dava le spalle, sospirò prima di voltarsi a guardarlo. 
"Non sono più sicura di amarti come prima. E comunque l'amore non basta, non in una relazione a distanza."
Matt guardava la sua ragazza confuso. Cosa intendeva dire. 
"Se in una relazione a distanza non c'è fiducia, come pretendi possa funzionare?" Spiegò la ragazza. 
"E tra noi non ce n'è abbastanza. Litighiamo in continuazione e io sono stanca di questa situazione Matt."
"Possiamo sistemare le cose. Possiamo trovare quelli di prima."
Insistette Matt.
"No, non possiamo sistemare le cose. È troppo tardi."
Heather liberò il polso dalla presa del ragazzo ed entrò nel dormitorio senza aspettare una risposta.

"Hea, rispondi. È fastidioso." Sbuffò Hollie all'ennesimo squillo del telefono. Heather sbuffò prima di spegnere il telefono e buttarlo sul letto. Poi tornò sul libro a studiare ma quel momento non durò moto perché la tranquillità fu interrotta dal telefono di Hollie.
"Pronto?" Rispose la ragazza senza guardare lo schermo. Heather tornò a studiare, o almeno quello era il suo intento. 
"Matt..-Hollie richiamò l'attenzione della sua amica.- vuoi che ti passo Heather?" Chiese guardandola. 
La diretta interessata scosse la testa mordicchiandosi il labbro inferiore. 
"In questo momento sta dormendo.. Ti faccio richiamare."
Hollie chiuse la chiamata puntando il suo sguardo azzurro sulla sua amica.
"Cosa è questa storia? Perchè stai evitando Matt?"
Heather non guardò la sua amica, anzi cercò di evitare la domanda.
"Hea, non fingere di non avere sentito" le tolse il libro dalle mani sedendosi sul letto accanto a lei.
"Ho fatto un casino Hollie." 
L'amica la guardò in attesa di una continuazione. 
"Hai presente Jamie Campbell Bower?"
Hollie sembrò pensarci su per poi annuire.
"Siamo stati insieme." Ammirare vergognandosene. Hollie spalancò la bocca non sapendo cosa dire.
"Quando?" Chiese infine. 
Heather abbassò lo sguardo colpevole. 
"Non sei stata solo una volta con lui vero?" Heather annuì con lo sguardo fisso sul fiore stampato sul lenzuolo del letto.
"Quante volte?" 
"Almeno una volta ad giorno dall'inizio della pausa."
"Mio dio Hea, ma a cosa stavi pensando?" 
"Ero stanca Hollie, non ne potevo più di litigare con Matt."
Heather posò la tesa sulla spagliera sospirando.
"E Matt?" le chiese Hollie.
"Non lo so...io non so.."
"Ti piace Jamie?" le domandò.
"No, c'è solo sesso tra di noi."Heather era sicura di quello che ci fosse tra lei e Jamie, ma non era più sicura di provare qualcosa per Matt.
"Forse è il caso che metti fine a questi incontri con Jamie e cerchi di capire i tuoi veri sentimenti per Matt."
Heather annuì pienamente d'accordo con la sua migliore amica. Poi sospirando tornò a studiare.

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


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"Mattew?" Heater richiamò il ragazzo mentre raggiungeva il dormitorio femminile.
Un'oretta prima gli aveva inviato un messaggio dicendogli di incontrarsi lì alla fine delle sue lezioni. Tutto il giorno prima aveva pensato a lui ed era giunta ad una conclusione.
Il ragazzo la guardò con un'aria preoccupata, quando lo chiamava per nome intero significava che c'era qualcosa che non andava.
"Mattew ioo..- Heather sospierò guardando il suo ragazzo negli occhi.-io sono così confusa. Non so più cosa voglio..Io credo dovremmo prenderci una pausa." concluse abbassando lo sguardo incapace di reggere quello del ragazzo.
"Vieni a cena con me stasera, dammi la possibilità di farti ricordare come eravamo. Se poi sarai ancora confusa ci prenderemo una pausa." tentò Matt guardando la sua ragazza con sguardo imploratorio. Heather annuì dopo un po' con un grande sospiro.
"Passo a prenderti alle otto."

"Sei sicura di quello che stai facendo?"DomandòHollie alla sua migliore amica. Heather si sedette sul letto sospirando. 
"No, ma non sono riuscita a dirgli di no." ammise la ragazza per poi prendere il telefono.
"È arrivato, devo andare." Annunciò alzandosi dal letto e infilandosi il giubbottino. Salutò Hollie prima di riuscire e raggiungere il suo ragazzo.
La serata trascorse velocemente. Fu come essere tornata indietro nel tempo per Heather, scherzò per tutta la serata con il suo ragazzo. A fine serata andarono nella camera hotel di Matt e finirono a letto insieme. Heather ripensò alla prima volta che aveva perso la verginità con lui, pensò a come fosse stato dolce e premuroso, a come fosse sempre così, anche quella volta. Con Jamie era tutto diverso, con lui non c'era nessun sentimento, con lui era solo sesso.
La mattina dopo Heather si svegliò presto e lasciò un bigliettino al suo ragazzo dove lo avvertiva che stava andando a lezione.

"Price!"
Heather si voltò verso quello che aveva riconosciuto come Jamie. 
"Bower." rispose a tono lei mentre aspettava che la raggiungesse.
"Che ci fai qui?" Chiese Jamie una volta raggiunta. 
"Sai come è, ho lezione." disse con tono ironico.
"Piuttosto, che ci fai tu qui?" Domandò poi.
"Devo ritirare delle carte." Rispose facendo strada alla ragazza e tenendole la porta aperta. Lui entrò subito dopo di lei e poi la trascinò dentro una stanza. Heather accese la luce confusa e trovò il ragazzo a qualche centimetro da lei. Lei era poggiata di spalle alla porta e dietro Jamie c'erano scope e altri attrezzi per pulire.
"Lo stanzino della scuola?" chiese divertita Heater.
"Che c'è che non va?" chiese confuso lui.
"È il classico nascondiglio degli amanti." 
"Non credevo ti importasse molto dei luoghi dove facciamo sesso." 
"Non mi importa infatti." Heather alzò le spalle sorridendo maliziosamente.
Jamie portò una mano alle spalle della ragazza per spegnre la luce per poi annullare completamente la distanza tra loro due. Heather si lasciò trasportare. Poi lo sgaurdo azzurro di Matt impresso nella sua mente la fece tornare alla realta. Allontanò il corpo caldo di Jamie dal suo e riaccese la luce.
"Che succede?" chiese confuso lui.
"Non posso..io.. io ho un ragazzo."
"Un ragazzo? Da quando" 
chiese confuso Jamie.
"Da quattro anni..non posso tradirlo."
"Ti ricordo che l'hai già fatto."
"No.. era diverso.. era.. sono confusa. Non so più se lo amo ma non voglio continuare questa cosa."
"Se amassi veramente il tuo ragazzo non l'avresti mai tradito." 
Heather sospirò, Jamie non aveva tutti i torti. Abbassò lo sguardo capendo una cosa importante in quel momento. Sosperò nuovamente prima di spengere la luce con la mano sinistra ed attirare a sè Jamie con l'altro braccio. 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


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"Perchè vuoi lasciarmi? Fino a ieri volevi solo prendere una pausa e poi mi è sembrato che ieri andasse tutto bene." Il tono di Matt era confuso, proprio come lo era il suo sguardo. 
La sera stessa del giorno dopo, Heather si era presentata all'hotel del ragazzo per dirgli la sua decisione.
"Perchè quello c'è stato non era reale, Matt io sentivo la mancanza di quelli che eravamo, non di te." cercò di spiegare ripensando alle sensazioni che Jamie le aveva fatto provare quella mattina. Erano le stesse che aveva provato con Matt. Se avesse amato veramente il suo ragazzo, non avrebbe dovuto provare le stesse sensazioni che aveva provato con un ragazzo di cui sapeva solo il nome e la sua reputazione. E soprattutto, se avesse amato veramente Matt non l'avrebbe mai tradito.
"E cosa ti fa pensare che non era vero quello che provavi l'altra sera? Cosa ti fa affermare quello che stai dicendo ora? Come fai a sapere di non essere confusa?" 
"Matt.." provò a dire qualcosa Heather.
"Dammi una buona ragione per cui ci dovremmo lasciare.."
Heather abbassò lo sguardo, come avrebbe potuto dire quello che aveva fatto a Matt?
"Credo di non amarti più.. poi c'è la distanza.."
"Non basta.. la distanza possiamo vincerla e se.." insitette lui.
"Ti ho tradito Matt, ti ho tradito." lo interruppe Heather senza riuscire a guardarlo negli occhi. Matt rimase a bocca aperta fissando ferito la sua ragazza.
"Non ti credo." disse poi flebilmente, Heather si mordicchiò il labbro inferiore sentendosi in colpa quando sentì il tono ferito di Matt. 
"Dovresti.." continuò a tenere lo sguardo basso.
"Gradami negli occhi, guardami negli occhi e dimmelo di nuovo." Matt sapeva benissimo a cosa stesse andando incontro, ma doveva essere sicuro che la sua ragazza le stesse dicendo la verità.
Heather alzò lo sguardo puntandolo in quello di Matt, i suoi occhi erano lucidi, non avrebbe retto a lungo le lacrime. Heather in quel momento si sentì stupida, era lei che stava facendo soffrire Matt, era lui che doveva essere sul punto di piangere, non lei. Eppure sapere che per colpa sua Matt avrebbe sofferto le fece più male del previsto. Anche se ora non lo amava più, un tempo l'aveva fatto e per lei era stato una perosna fondamentale nella sua vita. Matt sarebbe rimasto per sempre il suo prmo amore, una parte del suo cuore sarebbe stata sempre per lui, ma non sarebbe stato più di un semplice ricordo. Un ricordo felice, uno dei ricordi più belli della sua vita, ma pur sempre un ricordo. Non avrebbe mai rimpianto nessun secondo trascorso con lui, perchè lei con Matt era stata felice.
"Mi dispiace Matt, io ti ho amato davvero e non ti dimenticherò mai." sussurrò semplicemente. Matt sospirò alzando lo sguardo al cielo per cercare di non piangere. 
"Scusa.." sussurrò infine Heather prima di scappare via dall'hotel.

Quella notte, Heather si girava e rigirava nel suo letto senza mai prendere sonno. Sbuffando allungò una mano da sotto le coperte per prendere il telefono sul comodino. 03:00 am e lei non riusciva a dormire.
Si girò in posizione supina e il suo sguardo era fisso verso l'alto. Sospirò guardando il soffitto illuminato dalla debole luce del suo telefono che si spende poco dopo facendo tornare la stanza nel buio totale. Chiuse gli occhi cercando di trovare il sonno ma le si presentò l'immagine che da ore la tormentava senza lasciarla prendere sonno. Lo sguardo ferito di Mattew quando gli aveva detto che l'aveva tradito era ben impresso nella sua mente. 
Aprì gli occhi cercando di cancellare lo sguardo di Matt dalla sua mente.
Si alzò dal letto, prese una giacca per riparasi dal lieve freddo che caratterizzava le notti a Los Angeles e andò a fare una passeggiata per schiarirsi le idee. Aveva fatto bene a lasciare Matt?

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***


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"Io esco, Zack è arrivato." Hollie salutò la sua migliore amica stesa sul letto a fissare il soffitto.
Hollie stava per uscire ma si bloccò sulla porta vedendo la sua migliore amica in quello stato.
"Perché non vieni anche te?" 
"E fare da terzo in comodo? No, grazie"
"Posso dire a Zack di far venire qualche suo amico." Insistette Hollie sedendosi accanto alla sua amica. 
"Non ti preoccupare. Non sono in vena di uscire con nessuno ora. Penso ancora a Matt." 
"Ma sei stata tu a lasciarlo."
"Lo so.. Credevo di aver fatto la cosa giusta, eppure ora mi sento terribilmente vuota." Heather sbuffò ripensando per la centesima in quella settimana al suo ex ragazzo.
Hollie stava per dire qualcosa ma fu interrotta dal suo telefono.
"Io devo andare, chiamami per qualunque cosa." disse infine dopo aver guardato lo schermo del telefono.

Heather rimase tutta la sera chiusa in camera e, per non pensare a Matt, ne approfittò per studiare per un esame che avrebbe avuto a breve. Solo verso mezzanotte chiuse il libro prendendo il telefono. aveva ricevuto qualche messaggio da parte di Hollie. Dopo aver risposto che aveva studiato tutto il tempo, si accorse che era il 5 maggio. Il compleanno di Matt, sospirò prima di iniziare a digitare un messaggio.
'So che in questo momento sono la persona che preferiresti non sentire, ma ci tenevo a farti gli auguri. Buon compleanno Matt. xx Hea.'
Fissò lo schermo per qualche secondo e quando il messaggio risultò consegnato, bloccò la schermata e lasciò il telefono sulla scrivania. 
Non si aspettava nessuna risposta, infatti rimase stupita quando, dopo qualche minuto, sentì il suo telefono vibrare e sullo schermo comparve il nome di Matt accompagnato da una sua foto.
Heather afferrò prontamente il telefono e rispose con voce tremante.
Parlano un po' di qualche scemenza in completo imbarazzo, poi Heather prese coraggio e si fece seria.
"Matt, mi dispiace.. non avrei mai voluto fare quello che ho fatto."
"Heat.."
"No Matt.. -lo interruppe.- è tutta le settimana che penso a quello che è successo e non posso non pensare di essere stata un'idiota."
Heather si interruppe perché iniziò a singhiozzare e Matt cercò di tranquillizzarla e così finirono per parlare per l'intera ora successiva, finché Matt non dovette chiudere la chiamata.

Dopo quella chiamata, Heather decise di andare a fare quattro passi sulla spiaggia. Si infilò una maglietta sopra la canotta e le convers ai piedi, prese le chiavi della camera e cellulare e si diresse alla spiaggia.
"Guarda chi si rivede. Che fine hai fatto in questa settimana?"  
Heather sussultò voltandosi e trovandosi Jamie con una bottiglia di birra in mano.
"Bower.. ma tu vivi alle feste?" ironizò lei sentendo la musica ad alto volume provenire da un bar alle spalle delle ragazzo.
"Gelosa Price?"
"E sentimao, perchè dovrei esserlo?"
"Perchè sono un figo pazzesco e sono un dio a letto?" chiese retoricamente lui con un sorriso divertito sul volto. Jamei era consapevole di essere uno dei più bei ragazzi di Los Angeles e non si faceva problemi a mettersi al centro dell'attenzione.
"Potrai anche essere, come dici tu, un dio del sesso. Ma a me non importa, io non voglio fare sesso. Voglio solo trovare amare un ragazzo e che lui mi ricambi."
"Non mi sembravi dello stesso parere tre settimane fa."
"Quella sera ero brilla e nervosa per la litigata con Matt, non sarei mai dovuta venire a letto con te. È stato il peggior errore della mia vita, e lo sono state anche tutte le volte successive."
Heather era sicura delle sue parole, in quella settimana non era passato minuto in cui lei non si fosse pentita di quello che aveva fatto.

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***


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Heather era al telefono con Matt, ormai era una settimana che avevano ripreso a sentirsi sotto la disapprovazione dei loro amici ma a entrambi i ragazzi andava bene il loro nuovo rapporto, quando dovette chiudere la chiamata per precipitarsi in bagno e vomitare l'anima. 
Hollie andò preoccupata dalla sua amica.
"Ti richiamo dopo Zack." disse chiudendo la chiamata.
"Tutto bene Hea?" la ragazza si alzò dalla tazza per sciacquarsi la bocca e togliersi il sapore di acido.
"Nausa e mal di pancia, credo di aver mangiato qualcosa di andato a male in mensa."
"Si, forse." concordò Hollie guardando la sua amica. 
Heather divvene nuovamente verde e si chinò sulla tazza ricominciando a vomitare.
Hollie le si avvicinò tenedole i lunghi capelli per impedire che si sporcassero.
"Forse è il caso che ti prendi qualcosa." disse quando terminò avvicinandosi all'armadietto dove avevano le medicine.
"Qualunche cosa prenda la vomiterei, sarebbe inutile." Heather si sedette sul water passandosi una mano sul volto.
"Ora chiamo Zack e dico che non esco."
"No, Hollie.. non ti.."
"Non ti lascio sola Hea, mi verdò domani con Zack." Heather sospirò sapendo di non poter fare altro per poter convincere la sua amica a stare con il suo ragazzo.

La mattina successiva le due ragazze si svegliarno con calma dato che era sabato e non c'era lezione.
"Hea?" la richimamò Hollie uscendo dal bagno.
"Mh?" Heather guardò la sua amica aspettando che continuasse.
"Quando dovrebbe venirti il ciclo? Solitamente viene sempre prima a te che a me."
"Non so, lo sai che non sono mai puntale." sospirò non curante la ragazza.
"Perchè?" aggiunse vedendo la faccia leggermente preoccupata della sua migliore amica.
"Due settimane fa sei stata a letto con Matt, avete usato precauzioni, vero?" chiese agitata la ragazza facendo agiutare anche la diretta interessata.
"Si.." disse non molto sicura delle sue stesse parole. "Lo sai che prendo la pillola." 
"Si, ma stavi anche prendendo l'antibiotico per il raffreddore, se avesse interrotto l'effetto della pillola? Sai che può succedere."
Heather sospirò consapevole che la sua amica avesse ragione.
"Ci stavo pensando prima, io ho mangiato le tue stesse cose eppure sto perfettamente bene." aggiunse Hollie come a voler affermare la sua teoria. 
"Non posso essere.. Ho solo 22 anni."
"Senti non so, magari mi sbaglio ed è stato solo qualcosa che hai mangiato."
"E se invece avessi ragione?" 
"Che ne dici di scoprirlo?"

Heather e Hollie erano appena tornate dalla farmacia con tre tester di gravidanza. Heather per tutto il tempo, da quando aveva lasciato il college a quando era rientrata, si mordicchiava il labbro nervosamente mentre pensava a Matt. In quella settimana aveva capito di provare ancora qualcosa per lui, ma ancora non era riuscita a capire cosa. 
Hollie guardò la sua amica preoccupata prima di recuperare le scatole dalla busta e leggere le informazioni per capire come usarli. 
Dopo una ventina di minuti Heather aveva fatto tutti e tre i test e, con le mani tremanti ne afferrò uno.
"Positivo.." Sussurrò deglutendo.
Hollie prese un secondo per poi annunciare l'esito del tester. 
"Negativo."
Heather sospirò prendendo l'ultimo tester. Quello decisivo. Non era sicura di voler sapere la risposta, era terrorizzata all'idea di essere incinta, e per di più sola.
Diede una rapida occhiata al tester e ad Hollie bastò vedere la reazione della ragazza per capire l'esito del test. 
Le lacrime di frustrazione che le bagnarono le guance mentre la presa delle sue mani si fece molle facendo cadere in tester sul pavimento, erano un chiaro segno che l'esito fosse positivo.
Hollie abbracciò la sua migliore amica non sapendo cosa altro fare e cercò di tranquillizzarla. 
"Devi parlarne con Matt." 
Disse Hollie quando vide la sua migliore amica rifiutare la chiamata del ragazzo. 
"E se non fosse suo?"
Balbettò in un sospiro Heather.
"Dopo essere stava con Matt, mi sono rivista con Jamie." Aggiunse vedendo lo sguardo confuso della sua migliore amica. Detto questo si lasciò cadere sul letto chiudendo gli occhi e sperando di svegliarsi da quell'incubo. Ma, purtroppo, Heather sapeva benissimo che quella fosse la realtà. In che guaio era finita?

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Capitolo 7
*** Capitolo sei. ***


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"E se non fosse suo?"
Balbettò in un sospiro Heather.
"Dopo essere stava con Matt, mi sono rivista con Jamie." 
"Avevi detto che avevi messo fine ai vostri incontri Hea." la rimproverò Hollie.
Heather si alzò mettendosi seduta sul letto. 
"Quella é stata l'ultima volta.."
"Il problema è che quella volta non ci sarebbe dovuta essere Hea."
"Non mi sei d'aiuto così Hollie. Sono due settimane che non faccio altro che pentirmi di quello che c'è stato tra me e Bower."
"Io devo andare, Zack è qui sotto." disse duramente Hollie dopo aver guardato il cellulare. 
"Hollie.." Sussurrò Heather quando la porta di camera si chiuse. Prese il cuscino dal letto e se lo strinse al petto poggiando la testa su esso è iniziando a piangere. Non solo era rimasta incinta di un suo ex ragazzo o, di male in peggio, di un ragazzo che neanche conosceva ma ora sembrava che anche la sua migliore amiche le avesse voltato le spalle.

"Come é andato l'esame?" Domandò Jamie al suo migliore amico sedendosi accanto a lui. Una settimana prima aveva dato uno degli ultimi esami di quell'anno e Jamie, appena tornato da New York, era curioso di sapere cos'è fosse andato il suo amico.
"Ho preso il massimo." disse non curante il ragazzo.
"Ormai mi stupirebbe il contrario Kyle." scherzò divertito Jamie.
Lui e Kyle erano amici da ormai vent'anni. Erano cresciuti insieme ed erano come fratelli. Kyle era un anno più piccolo di lui, ma era come se quella poca differenza di età non contasse nulla. 
Erano entrambi di Londra e si erano trasferiti a Los Angeles per l'università. Jamie era partito per primo per studiare economia, Kyle, a causa di problemi gravi di salute, l'aveva raggiunto due anni dopo. Ora Kyle aveva quasi terminato il terzo anno nella facoltà di medicina mentre Jamie lavorava già come cassiere in banca.
"Stasera c'è una festa sulla spiaggia, ci sei vero?"
Jamie scosse la testa con un espressione divertita.
"Mi stai prendendo in giro vero? Da quando Jamie Campbell Bower non ad un party in spiaggia?"
Jamie scoppiò a ridere trascinando anche l'amico.
"Devo uscire con una ragazza." spiegò poi il biondo con un sorriso.
Kyle alzò lo sguardo divertito, ormai non teneva più il conto delle ragazza che aveva cambiato il suo migliore amico. Non che lui fosse da meno. Anche Kyle non aveva mai avuto una relazione vera e prorpia. Sia lui che Jamie aspettavano di trovare la ragazza giusta e intanto ne approfittavano per divertirsi.

"Lo sai che non dovresti bere." Hollie tolse il bicchiere di mano a Heather prima che bevesse anche un solo sorso dal suo alcolico.
"Non sembrava che questa mattina ti importasse molto di me." disse freddamente la ragazza voltando le spalle all'amica.
"Mi dispiace Hea, ho esagerato. Ma lo sai che non ti volterei mai le spalle."
Heather si mordeva il labbro inferiore guardando ferita la sua migliore amica. 
"Mi dispiace aver infierito, non volevo." 
Heather non ascoltò altro. Abbracciò semplicemente Hollie, perché la sua migliore amica era tutto ciò di cui aveva bisogno.
"Perchè non fai un test di paternità?" domandò Hollie sciogliendo l'abbraccio.
"E come? Non sono neanche a un mese di gravidnaza, devo aspettare almeno nove mesi per poter fare un test."
"Non c'è bisogno di aspettare la nascita del bambino, esiste il test di paternità in gravidanza. Viene prelvato un campione di sangue dalla madre e uno dal padre." spiegò Hollie ricordando la lezione avuta non molto tempo prima. 
"E come? Come posso avere un campione di sangue del padre? Non posso andare da Jamie e dirgli 'Hei ciao sono incinta, ma non sono sicura che sia tuo figlio.' e non posso nenache dirlo a Matt, non finchè non sono sicura di chi sia il padre."

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Capitolo 8
*** Capitolo sette. ***


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"Io abito qui." sorrise una ragazza indicato una villa alla sua destra.
"Oh.." Sussurrò Jamie sorridendole dispiaciuto perché la loro serata era ormai giunta al termine.
"Grazie per la serata." sorrise leggermente imbarazzata la biondina.
Jamie le sorrise avvicinandosi a lei per baciarla.
"Buonanotte Sarah.. a domani." sussurrò sulle sue labbra prima di allontanarsi e incamminarsi verso casa.
Aveva conosciuto Sarah qualche giorno prima di partire e si erano scambiati i numeri rimanendo in contatto. La bionda aveva fatto colpo su di lui sin dall'inizio e quella sera finalmente erano usciti insieme. Sarah era una delle classiche belle ragazzi occhi celesti e capelli biondi, ma a differenza delle altre ragazza, lei era abbastanza timida come ragazza.

Heather ed Hollie erano tornate prima a casa quella sera. Ora erano entrambe stese sul proprio letto a parlare di cose stupide. 
"Forse il padre è Matt.." disse di punto in bianco Heather mettenendosi seduta. Hollie la imitò e la guardò in faccia.
"Come fai a dirlo?"
"Io e Jamie abbiamo sempre usato le precauzioni, con Matt quella sera non le usammo."
Spiegò Heather ricordando che lei e il biondo avessero sempre usato il preservativo nonostante lei prendesse la pillola.
"Sicura?" le chiese Hollie. Heather annuì con vigore.
"Quindi ora devi semplicemente parlarne con Matt."
Heather sospirò pensando a come avrebbe potuto dire al suo ex ragazzo che aspettava un bambino.
"Si, ma ho bisogno di tempo." disse stendensosi nuovamente e chiudendo gli occhi. Hollie rimase in silenzio comprendendo l'amica.
"Buonanotte Hollie." disse infine spengendo la luce sul comodino.
"Buonanotte Hea."


Quella mattina Jamie si era svegliato di buon umore. Si era vesitto velocemente ed era andato al bar a comprare due cornetti. Poi sempre con il sorriso sulle labbra era andato a casa di Sarah dove ora aspettava che gli aprisse la porta.
"Jamie? Ciao." sorrise imbarazzata la ragazza mentre si sistemava i capelli.
"Ciao." sorrise lui lasciandole un bacio sulle labbra.
"Ho portato la colazione." annunciò mostrando la busta bianca.
Sarah sorrise arrossendo e poi fece entrare il ragazzo.
Passarono tutta la mattinata insieme, finchè Jamie non dovette vedersi con il suo migliore amico. Salutò la ragazza promettendole di chiamarla nel pomeriggio.
"Non dovevi raggiungerci ieri sera con la tua nuova fiamma?" Domandò Kyle non appena vide il suo migliore amico raggiungerlo.
"Abbiamo cambiato idea." rispose sorridente il biondino.
"Come mai?" Kyle era incuriosito, Jamie non si era mai perso una festa da quando si era trasferito.
"Sarah non è tipa da feste, lei è diversa."
Jamie aveva capito sin dall'inizio che Sarah fosse diversa da tutte le altre ragazze che avesse frequentato. Ed era stato proprio questo a colpirlo di quella ragazza.
"Ti piace molto eh?"
Jamie alzò le spalle non sapendo cosa rispondere.
"Forse lei  è quella giusta." mormorò soltanto.
Tutte le ragazze che aveva avuto fino ad allora avevano sempre voluto una sola cosa da lui, volevano solo entrare nel suo letto. Jamie non si era mai lamentato di quello perchè a lui piaceva il sesso, ma avrebbe volto una ragazza che non voleva solo quello da lui. Sarah era la prima ragazza che si dimostrava interessata a lui come persona.

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Capitolo 9
*** Capitolo otto. ***


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Heather spense la luce dello stanzino attirando a se il ragazzo che sorrise malizioso sulle sue labbra. Il ragazzo portò la mano destra nella sua tasca posteriore per prendere il suo portafoglio per poi ricordarsi di averlo lasciato a casa quel giorno. 
"Che succede?" Mormorò Heather mentre sbottonava la camicia al ragazzo.
"Ho lasciato il preservativo a casa." Spiegò il ragazzo con l'affanno.
Heather abbasso lo sguardo notando la sua erezione.
"Prendo la pillola." rispose lei togliendosi la maglietta e tornando a baciare il ragazzo.

"No!" Urlò Heather alzandosi di scatto dal letto per mettersi seduta. 
"Hea.. Tutto bene?" Domandò Hollie preoccupata svegliandosi anche lei.
Heather respirava pesantemente mentre si asciugava il sudore dalla fronte. 
"Ho fatto di nuovo quel sogno." spiegò poi quando si tranquillizzò. 
Era ormai un mese che sognava sempre la stessa cosa e ormai stava iniziando ad avere dei dubbi. 
"Credi significhi qualcosa?" Le domandò Hollie, si vede che stavano pensando alla stessa cosa.
"Non so Hollie.. Quando ripenso a l'ultima volta che sono stata con Jamie i miei ricordi sono confusi. Eppure con questo sogno mi sembra di ritornare indietro a quel giorno. Solo che poi quando mi sveglio ho un vuoto di memoria."
Sospiro coprendosi il volto con le mani. 
"E se il sogno fosse la realtà? Se fosse davvero così che fossero andate le cose?"
"Devi parlarne con Bower. Se fosse suo figlio deve saperlo."


Ormai la fine di giugno era alle porte e le vacanze estive erano prossime. Tra una settimana ci sarebbero stati gli ultimi esami e poi finalmente tutti gli studenti erano liberi. Matt sarebbe tornato in California e Heather e Hollie sarebbero tornate nella loro città natale. Erano passate tre, quasi quattro, settimane da quando Heather aveva scoperto di essere incinta e non era pronta a rivedere Matt. Non gli aveva ancora detto niente non essendo un argomento facile. Aveva voluto aspettare un loro incontro e ora quel giorno era sempre più vicino, ma lei non era più sicura. Non era più sicura di quello che aveva creduto per tre lunghe settimane, quasi un intero mese. Non era più sicura che il padre fosse Matt, se fosse stato Jamie? Se ricordava male e quella volta non avevano usato precauzioni? Se il suo sogno rappresentava la realtà?
"Eccolo Hea.." la richiamò Hollie indicando un ragazzo biondo seduto al bancone insieme ad un altro ragazzo.
Heather sospirò prendendo coraggio prima di incamminarsi verso il ragazzo.
"Buona fortuna." urlò la sua amica prima di andare dal suo ragazzo.
"Bower.." 
Jamie si voltò confuso verso la ragazza così come Kyle che la guardava con aria maliziosa.
"Posso parlarti?" il ragazzo si preoccupò vedendo l'espressione seria della ragazza.
"Dimmi." 
"In privato." sussurrò Heather spostando lo sguardo sul moro.
Jamie annuì alzandosi dallo sgabello e facendo segno alla ragazza di seguirlo.
"Di cosa devi parlarmi?" una volta lontani dal locale, Jamie si voltò verso la ragazza.
"Quando siamo stati insieme, nello stanzino della scuola, abbiamo usato precauzioni?" domandò guardandosi intorno e notando di essere nello stesso punto in cui si erano incontrati la prima volta.
Jamie spalancò gli occhi per lo stupore.
"Cosa? Non lo so.." disse senza pensarci più di tanto.
"Per favore, devo saperlo."
"Non so.. non ricordo.." 
"Jamie, per favore.. è importante." il tono di Heather ora era supplicante e Jamie potè notare gli occhi lucidi della ragazza.
"Perchè è così importante?" 
Jamie era confuso, non capiva il motivo per cui l'avesse chiamato.
Heather sospirò prima di alzrsi la maglietta larga che indossava fino al seno.
La pancia era quasi invisibile, c'era un lieve rigonfiamente e Jamie ci mise qualche minuto a capire cosa volesse mostrargli Heather. Lei lo vide deglutire.
"Sei incinta?"
Heahter annuì.
"Ma non so chi è il padre... per questo devo sapere se abbiamo usato preucazioni."
"Jam?" una ragazza bionda attirò l'attenzione dei due ragazzi. Jamie alzò lo sgaurdo verso la ragazza.
"Arrivo Sarah..- urlò prima di riportare lo sgaurdo su Heather.- non sono io il padre.. Abbiamo sempre usato preucazioni e poi te prendi la pillola." aggiunse sottovoce prima di raggiungere la sua ragazza.

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Capitolo 10
*** Capitolo nove. ***


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"Casa dolce casa." esclamò felice Hollie appena uscì dalla stazione insieme alla sua migliore amica. 
"Ciao Hea.." Matt, che era arrivato il giorno prima, si avvicinò alle due ragazze. 
"Ciao Matt." ricambiò lei freddamente.
"Ciao Hollie." disse poi il ragazzo salutando l'amica che ricambiò.
Poi tutti e tre insieme salirono sulla macchina del ragazzo che le portò a casa.
"Grazie del passaggio Matt." disse Hollie scendendo dall'auto.
Heather rimase lì immobile. 
"Hea.. siamo arrivati." la richiamò lui.
"Sisi.. Ci sentiamo. Grazie per il passaggio." Disse scendendo anche lei dall'auto maledicendosi per non aver trovato il coraggio di parlargli.
"Figurati."

"Sei sicuro che non darò fastidio alla tua famiglia?" Sarah bloccò il ragazzo prima di uscire dal taxi che si era fermato davanti casa Bower.
Jamie si voltò verso di lei e le sorrise.
"Sicuro.. vedrai che piacerai a tutti." disse prima di scendere dal taxi. si avvicinò al tassista per pagare e, una volta che la sua ragazza lo raggiunse, andò a suonare il campanello della casa dove era cresciuto. Si era preso due settimane di ferie per poter passare del tempo in famiglia e aveva convinto la sua ragazza ad andare con lui. 
La porta di casa si aprì e un ragazzo biondo, della stessa età di Sarah, comparì con un sorriso uguale a quello di Jamie.
"James Metcalfe, da quanto." lo salutò il ragazzino facendo alzare gli occhi al cielo a Jamie. Odiava essere chiamato con il suo nome intero. 
"Sarah, lui è mio fratello Samuel." disse Jamie vedendo l'espressione leggermente confusa della ragazza al suo fianco e approfittandone per far irritare il piccolo della famiglia.
"Sam, solo Sam." disse lui facendo ridere Jamie.
"Comunque piacere.. sei la prima ragazza che porta a casa." 
Sarah arrossì abbassando lo sguardo.
"Piacere."

"Noi andiamo a dormire. È stato un lungo viaggio." annunciò Jamie alzandosi dal tavolo a cena finita.
"Buonanotte ragazzi." disse la madre alzandosi anche lei per sparecchiare.
Jamie prese per mano la ragazza e insieme andarono nella sua vecchia camera per riposare.
"Davvero sono la prima ragazza che porti a casa?" chiese Sarah una volta soli.
"Si.. è così strano? Nessuna ragazza mi aveva mai colpito come te prima.."
"Perchè proprio io?"
"Perchè mi sto innamorado di te."

 

 "Vado a fare colazione con Hollie." annunciò Heather enrando in cucina e salutando la madre che preparava il caffè e il padre che leggeva il giornale seduto al tavolo prima di uscire e trovare la sua miglire amica ad aspettarla.
"Allora?"
"Oh Ciao Hea, come va?..ciao Hollie, tutto bene te?" fece conversazione sola con ironia Heather facendo cirdere la sua miglire amica.
"Ciao Hea.. allora? Che ha detto Matt?" domandò curiosa e allo stesso tempo preoccupata Hollie. La sera prima Heather e Matt erano usciti insieme e lei avrebbe dovuto dire tutto al ragazzo.
"Non sono riuscita a dirgli niente Hollie.. se non fosse suo? L'ho già ferito abbastanza, non voglio fargli altro male. Prima voglio essere sicurq che sia lui il padre." spiegò abbassando lo sguardo sulle sue vans grigie.
"Non potrai nasconderlo a lungo Hea.. sei quasi al terzo mese, la pancia crescerà e inizierà a farsi vedere. Gia ora se ci fai caso si può vedere qualcosa." cercò di farla ragionare.
"Lo so Hollie, lo so. Ho solo bisogno di tempo."

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Capitolo 11
*** Capitolo dieci. ***


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"Mi sembra ieri che sono iniziate le vacanze estive." affermò Heather buttandosi sul letto di camera sua mentre Hollie entrava con la valigia in mano.
Le vacanze estive erano giunte a termine e a breve i corsi universitari sarebbero ripartiti. 
Heather e Hollie avevano trascorso qualche settimana nella loro città natale e poi erano andate in giro per un mondo da sole.
"A chi lo dici." sbuffò la ragazza sedendosi sul suo letto.
In quei mesi, le due ragazze avevano pensato solo a divertirsi senza pensare a tutti i problemi. Heather aveva smesso di domandarsi chi fosse il padre della creatura che portava in grembo.
Almeno fino a quel momento. Tornando a Los Angeles era tornata alla realtà.
"Zack è qui sotto." disse con un sorriso smagliante Hollie. Per tutta l'estate non si erano visti ma erano rimasti sempre in contatto.
"Usate precauzioni, non fate come me." urlò Heather per farsi sentire dalla sua amica che era ormai già in corridoio.

"Jam tutto bene? È da quanto sono tornato che ti vedo strano." Il tuono di Kyle era leggermente preoccupato, aveva notato un cambiamento nell'amico. 
"Qualcosa non va con Sarah?"
Chiese quanto il biondo sospirò. Jamie bevve un sorso di caffè prima di rispondere. 
"No va tutto alla grande con lei.. Sono solo stanco." 
"Farò finta di crederti." Kyle conosceva abbastanza bene il suo amico per capire che ci fosse qualcosa che lo tormentava. 
"Devo andare a prendere Sarah.. Ci sentiamo." disse Jamie alzandosi e salutando l'amico. 
Il telefono poco dopo gli squillò. Lo sfilo dalla tasca e lesse il messaggio che le era appena arrivato. 
'Non mi sento tanto bene, ci sentiamo stasera.. XxSarah'
Jamie sospirò pena di andare a fare una passeggiata in spiaggia. Mentre pensava a quello che ormai da mesi lo tormentava. Con Sarah era riuscito a nascondere il problema è ad essere sempre lo stesso, ma più andava avanti meno riusciva a nasconderlo.

Nonostante la stanchezza accumulata durante il viaggio di ritorno, Heather non riusciva a prendere sonno. Era tormentata dall'idea di dover crescere un figlio senza sapere chi fosse il padre e questo le impediva di addormentarsi. Hollie era ancora fuori con il suo ragazzo e lei era l'unica che sarebbe stata in grado di distrarla. Si vestì velocemente e uscì a fare una passeggiata sulla spiaggia. Il sole ancora in cielo riscaldava la sua pelle e il rumore delle onde la rilassava. Heather aveva sempre amato il mare. 
"Price." Si sentì chiamare dopo qualche minuto di camminata. Deglutì riconoscendo la voce. 
"Bower." Disse con voce ferma. Non lo vedeva da quando gli aveva detto di essere incinta. Jamie deglutì notando la pancia della ragazza ormai visibile. Ormai era al quinto mese. 
"Senti io.. Io non ricordo se quel giorno abbiamo usato precauzioni ok? E questa cosa mi sta tormentando. Voglio sapere se è o no mio figlio." 
"Non lo so..non posso fare il test di paternità senza il campione di sangue del padre."
"Non hai quello del tuo ragazzo?"
"Ex.. E no, lui non sa niente."
"Facciamo il test.. Se risulterà negativo, non voglio saperne niente. Io sparirò dalla tua vita e te dalla mia."
Heather annuì spaventata. E se fosse stato positivo? Che sarebbe successo? 
"Vediamoci domani all'entrata del college. Poi andremo a fare il test." E dicendo questo, senza neanche aspettare una risposta, Jamie andò via lasciando la ragazza con mille domande.

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Capitolo 12
*** Capitolo undici. ***


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"Hea, ti squilla il telefono." l'avvisò Hollie entrando in bagno. Hea si voltò verso di lei mentre si asciugava i suoi lunghi capelli con il phon.
"Me lo puoi passare, per favore?" le domandò spegnando lo strumento. Hollie annuì per poi dassarle il telefono che squillava. Heather si scostò i capelli di lato sistemandosi meglio l'asciugamano che le copriva il corpo nudo.
"Signorina Price?" domandò una voce sconosciuta quando la ragazza rispose.
"Si? Con chi parlo?"
"La chiamiamo dall'ospedale, il test di paternità fatto il mese precedente è pronto." la informò quella che doveva essere l'infermiera.
"Oh, grazie. Passerò a prenderle nel pomeriggio." Disse prima di chiudere la chiamata. Bloccò lo schermo del telefono posizionandolo sulla mensola sopra il lavandino. Poi si poggiò con la schiena al muro deglutendo. Finalmente avrebbe saputo chi era il padre del bambino che portava in grembo. Hollie sperava che il padre fosse Matt, perchè anche se ora non erano più insieme e lui era dall'altra parte del mondo, sapeva che lui si sarebbe preso le sue responsabilità e avrebbe aiutato Heather a crescere il piccolo. Heather non sapeva invece cosa preferisse. Con Matt era in ottimi rapporti, ma ormai lo vedeva come un fratello e avrebbe trovato imbarazzante crescere un figlio con lui. Poi non voleva che, per colpa sua, lui fosse costretto a rinunciare ai suoi sogni e trasferirsi lì a Los Angeles. Matt ad Amsterdam si era fatto una nuova vita, studiava quello che aveva sempre amato e aveva già avuto due offerte di lavoro. In più da quanto aveva capito aveva iniziato a vedersi con una ragazza e sembrava essere molto preso. D'altro canto, Heather non conosceva Jamie. Se il bambino che portava in grembo fosse stato suo figlio, lei non sapeva come avrebbe potuto reagire il biondo. Non sapeva se si sarebbe preso le proprio responsabilità.
"Chi era?" domandò Hollie rientrando in bagno per pettinarsi i capelli risveglaindo Heather dai suoi pensieri.
"L'ospedale. I risultati del test sono pronti."

"Ah sei qui?" Hollie fu stupita di trovare la sua amica nella sala comune del piano del dormitorio femminile. Da quando era tornata dalle vacanze, non si faceva vedere spesso in giro, andava solo alle lezioni, anche se non sempre, e ai vari esami. Per il resto passava tutto il tempo chiusa in camera. 
La sala comune era vuota. Non c'era nessuno se non le due amiche. Heather era seduta sul divano con le gambe vicino al petto e le braccia poggiate sulla pancia. 
La tv era accesa ma era senza volume. Il telecomando buttato dall'altra parte del divano accanto al suo telefonino e sul tavolino di vetro accanto al divano c'era una busta gialla con un'etichetta bianca in alto a destra.
"Tutto bene Hea? Che dice il test?"
Domandò preoccupata Hollie sedendosi accanto a lei.
"Non ho il coraggio di aprirlo." Mormorò Heather con lo sguardo fisso sulle sue ginocchia.
"Vuoi che vedo io?"
Le domandò. Heather annuì senza spostare lo sguardo.
Hollie si allungò per prendere la busta dal tavolino posando il suo telefono. Aprì la busta prendendo il foglio. Lo osservò per qualche minuto prima di guardare la sua amica. A Heather bastò incontrare il suo sguardo per capire l'esito.
 

"Hea, mi senti?" La voce di Matt robotica finalmente si sentì limpida e non più a scatti. 
"Ora si." Disse con aria preoccupata Heather posizionando il computer sulle sue ginocchia e guardando lo schermo. 
"Non riesco a vederti bene." Disse ancora la voce metallica del ragazzo. 
"Si è fulminata la luce." Spiegò la ragazza illuminata solo dalla luce dello schermo e da quella che veniva dalla strada. Era stesa sul letto della sua migliore amica per stare in una zona più luminosa. Hollie era uscita con il suo ragazzo e non era ancora rientrata. 
Al contrario, dall'altra parte dello schermo, In camera di Matt c'era la luce debole del sole che gli illuminava i capelli e gli occhi. 
"Perché mi hai chiamato con quest'urgenza?" Domandò confuso il ragazzo prima di sbadigliare. 
"Devo parlarti." Deglutì Heather. 
"Tutto bene?"
Heather non rispose a quella domanda e ciò fece preoccupare il ragazzo. 
"Avrei dovuto parlartene mesi fa, ma non trovavo il coraggio per dirtelo..-sospirò incapace di continuare, ma doveva farlo.- non sapevo come dirtelo, non volevo ferirti più di quanto avevo già fatto. Stamattina mi hanno chiamato dall'ospedale." Sospirò di nuovo. 
"Ospedale? Che é successo Hea? Sei malata?" 
La ragazza scosse la testa abbassando lo sguardo. 
"Aspetto un bambino Matt. Sono al sesto mese."
"Incinta?" 
"Non ti ho detto niente prima perché non ero sicura fosse tuo. Non sapevo come fare è solo un mese fa sono riuscita a fare il test di paternità e oggi ho avuto il risultato."
Spiegò Heather. 
"Come hai potuto tenermelo nascosto?"
Domandò alterato Matt. 
"Come hai potuto nascondermi una cosa del genere?" Matt era visibilmente arrabbiato e non aveva torto. 
"Avevo il diritto di saperlo. Mi hai fatto perdere tutte le ecografie.." 
"Non é tuo figlio. Non é tuo figlio Matt." Lo interruppe lei. 
"So di avere sbagliato, ma volevo esserne sicura prima di dirtelo."
Aggiunse sempre con lo sguardo basso. Aveva gli occhi lucidi. 
"E perché me l'hai detto?" Disse con tono piatto Matt. 
"Perché non potevo continuare a tenertelo nascosto e perché io ho bisogno di te Matt. Sei come un fratello per me e.." Heather iniziò a piangere. Da quando aveva capito che l'esito del test era positivo aveva capito che anche lei aveva sperato che fosse figlio di Matt.

"Ti..chiamo domani." Sussurrò Jamie prima di baciare la sua ragazza.
"A domani Jam.." Lo salutò lei osservandolo rientrare in auto e sparire in fondo alla via. 
Ci mise circa cinque minuti ad arrivare a causa sua. Per le strade c'erano ancora macchine di persone che rientravano a casa o che andavano a qualche festa ancora in corso. Lui e Sarah erano tornati prima perché la mattina dopo, nonostante fosse sabato, lei avrebbe avuto un esame. 
Parcheggiò l'auto difronte casa e si incamminò verso la porta. Sul dondolo accanto alla porta, Jamie notò che c'era qualcuno steso. Si avvicinò silenziosamente riconoscendo la figura di Heather. Curvò le sopracciglia confuso avvicinandosi a lei e provando a svegliarla. 
"Price?" La chiamò scuotendola leggermente. 
"Price?" Tento di nuovo inutilmente. 
"Heather?" La chiamò ancora e finalmente la ragazza diede qualche cenno di vita. Mugugnò qualcosa di incomprensibile stringendosi nel suo cappotto. 
Jamie provò ancora a svegliarla ma con scarsi risultati. Prese il telefono dalla sua tasca e notò che erano le 4 di notte passate. 
Si alzò avvicinandosi alla porta per aprirla, poi tornò da Heather e cerco di alzarla per prenderla in braccio. Riuscì ad alzarla e farla poggiare su di lui. Heather si reggeva a malapena in piedi e tutto il peso era sulla spalla destra del ragazzo. Riuscì ad alzarla completamente e a spostarla dal dondolo facendo cadere una busta a terra. Lasciò perdere e entrò in casa poggiando Heather sul divano e facendola stendere. Poi tornò fuori per prendere la busta che era caduta e si irrigidì quando vide l'etichetta in altro a destra. Rientrò in casa scendendo sulla poltrona accanto al divano con la busta tra le mani. Non sapeva cosa fare. Se aprirla o meno. Poi pensò che era suo diritto sapere il risultato di quel test. Aprì la busta prendendo il foglio e leggendo il contenuto. Si sentì collare il mondo addosso quando vide l'esito positivo.

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Capitolo 13
*** Capitolo dodici. ***


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Jamie imprecò a bassa voce quando venne svegliato dalla suoneria del telefono. Lo prese senza neanche guardare lo schermo e rispose alla chiamata. 
"Mio dio Hea..finalmente ti sei decisa a rispondere a questo dannato telefono. Che fine hai fatto?" Urlò una voce femminile. Jamie chiuse gli occhi allontanando il telefono dall'orecchio. 
"Scusa ma chi sei?" Domandò assonnata. 
"No chi sei tu? Questo é il telefono della mia migliore amica." Ribatté la ragazza con tono accusatorio e preoccupato. 
Gli occhi di Jamie si spostarono sul tavolo trovando il suo telefono. Allontanò quello che aveva in mano e notò che effettivamente non era il suo. 
"Sei amica di Heather?" Domandò lui. 
"Si, tu chi sei?"
"Jamie. Quando questa notte sono rientrato l'ho trovata fuori casa mia a dormire." Spiegò il ragazzo ricordando quello che era successo la notte prima. 
"Quando si sveglia puoi dirle di richiamarmi?" Jamie annuì alla domanda della ragazza. 
"Si. Le dirò che hai chiamato. Ora devo andare."
Disse chiudendo la chiamata e posando il telefono sul tavolino. Non fece in tempo a lasciare il telefono che qualcuno bussò alla porta. Si alzò dalla poltrona dove la sera prima si era addormentato e si stiracchiò prima di aprire la porta. 
"Hey Jam." Lo salutò con un sorriso Kyle entrando in casa. 
"Che hai fatto Jamie?" Domandò quando notò la figura della ragazza sul divano. 
"Non è come pensi Ky.." 
"Jamie è pure incinta e tu sei fidanzato." Disse Kyle come se non avesse sentito quello che gli aveva appena detto il ragazzo. 
"Lo so Kyle. Lo so. Ma non è successo niente tra di noi, almeno non ieri notte."
"Che intendi dire per 'almeno non ieri notte'?" 
domandò Kyle squadrando il suo migliore amico.
Jamie sospirò, si avvicinò al tavolino e porse il foglio con l'esito del test di paternità al suo migliore amico. Kyle lo guardò confuso prima di iniziare a leggere. Jamie sapeva che si poteva fidare di lui.
Kyle deglutì prima di alzare lo sgaurdo sul biondo.
"Che farai ora?" 
"Non lo so Kyle, non lo so."
Jamie si passò una mano sulla faccia stanco. Cosa avrebbe dovuto fare? Quello che Heather portava in grembo era pur sempre suo figlio. Ma lui stava con un'altra ragazza. Una ragazza che fino alla sera prima aveva ritenuto quella giusta. Una ragazza di cui si stava innamorando. Una ragazza per la quale era pronto a donare il cuore.
Ora, però, non sapeva come comportrsi. Cosa avrebbe dovuto fare? Come avrebbe spiegato alla sua ragazza che a breve sarebbe diventato padre?
"Lo riconoscerai?" domandò Kyle risvegliandolo dai suoi pensieri.
"Io..non so che fare, non so come comportarmi. Credo che Sarah possa essere la ragazza giusta per me, ma quello è sempre mio figlio. Con quale coraggio potrei disconoscerlo? Io non lo voglio fare."
"E allora non farlo."
"E come farò con Sarah?" Jamie era disperato. 
"Ne parlerete, se lei ti ama veramente riuscirà a capirlo e potrete continuare a stare insieme. In fondo questo è successo quando non stavate ancora insieme, vero?" chiese non molto sicuro dell'ultima affermazione Kyle.
"Si, non l'ho mai tradita Sarah. Non sapevo neanche chi fosse quando è successo."

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Capitolo 14
*** Capitolo tredici. ***


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"Hei Jam.. Mi stai evitando?" Jamie si irrigidì sentendo la voce sua ragazza. 
"Non ti sto evitando." Mentì il ragazzo con lo sguardo fisso sullo schermo del computer. 
"Allora perché non rispondi alle mie chiamate e ai miei messaggi da domenica?" 
"Ho molto lavoro." Spiegò Jamie mostrando una pila di carte che doveva sistemare senza però staccare lo sguardo dallo schermo. 
"Anche domenica lavoravi?" Domandò retoricamente Sarah cercando di capire cosa nascondesse il suo ragazzo. 
Jamie evitò di rispondere continuando a lavorare al computer. Rimasero in silenzio per qualche minuto. Nella stanza si sentiva solo il rumore del clik del mouse e della tastiera. 
"Lo stai facendo ancora."
Gli fece notare lei. 
Jamie sospirò. Poi interruppe quelli che stava facendo e guardò la sua ragazza. 
"Ho moto lavoro Sarah.. Ti chiamo stasera, ok?" 
"Come dovevi chiamarmi domenica..." 
"Allora facciamo così, stasera alle 8 ci vediamo al solito posto, ok?" 
Sarah sbuffò prima di acconsentire e lasciare il suo ragazzo a lavorare. 

"Sei sicura che sia tutto ok?" Domandò per la decima volta Jamie dopo essere uscito dall'ospedale. 
"C'eri anche tu dalla ginecologa." Sbuffo Heather entrando nell'auto del biondo c quel giorno aveva avuto la sesta ecografia e Jamie era andato a prenderla al college perché voleva essere presente anche lui. Ora l'avrebbe riaccompagnata a casa. L'ospedale era abbastanza lontano dal loro college, circa una ventina di minuti in auto. 
Jamie non fece in tempo a ribattere che Heather si piegò su se stessa iniziando a vomitare. Jamie si allarmò, chiuse la portiera e si avvicinò al marciapiede dove la ragazza stava rimettendo. Le tirò i capelli all'indietro e attese che finisse. Heather era curva su se stessa, gli occhi le pizzicavano e il respiro era affannato. Il suo sguardo fisso a terra e cercava pian piano di tornare a respirare regolarmente. 
"Tieni." Jamie le porse un fazzoletto che aveva recuperato dalla macchina e lei si asciugò la bocca sedendosi più sul marciapiede. 
"Stai bene?" Heather annuì alzandosi e avviandosi alla macchina.
Jamie la seguì in silenzio e partì verso il college. A metà tragitto Heather costrinse Jamie ad accostarsi. 
"Bower accosta se non vuoi che ti vomiti in macchina." Urlò infine verde in volto. Jamie l'accontentò ed Heather uscì in fretta vomitando nuovamente. 
"Tutto bene Price? È il caso di tornare in ospedale?" Chiese preoccupato Jamie raggiungendola non prima di aver messo le quattro frecce all'auto. 
"È solo nausea, è normale averla durante la gravidanza." Spiegò lei risalendo in auto. 
"Non mi costa niente tornare indietro."
"Non c'è bisogno, piuttosto accompagnami a prendere una cioccolata calda."
"Cioccolata calda?- chiese confuso il biondo.- con questo caldo?" 
"Hai mai sentito parlare delle voglie nel periodo di gravidanza?"
Jamie sbuffò e la seguì in macchina. 
"Come vuoi." Borbottò prima di ripartire. 

"E la mia cioccolata?" Domandò Heather quando vide che Jamie aveva accostato accanto ad una villa. 
"Te la faccio io. Non mi va di essere scambiato per un pazzo perché prendo una cioccolata calda." Heather non ribatté e lo seguì in silenzio. 
"Fai come se fossi a casa tua, se hai bisogno del bagno, Seconda porta a destra." Heather si sedette sul divano e iniziò a giocare al telefonino finché dopo qualche minuto Jamie non tornò con una tazza di cioccolata fumante. 
"Ho pensato ad una cosa mentre venivano qui. Vorrei che venissi a vivere qui."


Quella sera faceva più freschetto del solito per le vie di Los Angeles e Sarah aveva iniziato ad avere la pelle d'oca. Si maledisse per non essersi portata il giubbotto quella sera. Si riscaldò le braccia con le mani per poi prendere il telefono dalla tasca dei suoi jeans. Nessun messaggio o chiamata dal suo ragazzo. Controllò l'orario: le 8:30 e di Jamie neanche l'ombra. Sarah sbuffò, poi decise di entrare. 
"Come posso servirla?" domandò un cameriere andandole incontro. 
"Il mio ragazzo dovrebbe aver prenotato un tagli per due a nome Bower." Il cameriere controllo qualcosa per poi rivolgere nuovamente l'attenzione alla ragazza. 
"Non risulta nessuna prenotazione."
"Oh.. Ok, grazie." Sussurrò imbarazzata uscendo dal ristorante. Prese il suo telefono e provò a chiamare di nuovo il suo ragazzo ma, come accadeva negli ultimi giorni, non rispose. Sarah decise di aspettare ancora per un po'. Rimase in attesa del suo ragazzo finché non si fecero le 10 e lui non era ancora arrivato. Giro i tacchi e tornò a casa cercando di trattenere le lacrime.

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Capitolo 15
*** Capitolo quattordici. ***


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"Vorrei che venissi a vivere qui." Heather alzò lo sguardo dalla tazza iniziando a tossire. 
"Stai scherzando vero?" Domandò poi voltandosi a guardarlo, ma lo sguardo di Jamie era serio. 
"Perché dovrei farlo? Ci conosciamo a malapena." Disse infine la ragazza. 
"Perché quello che porti in grembo è mio figlio e tu vivi in un college. Non voglio che mio figlio viva in un college e poi voglio essere più partecipe alla gravidanza. Se starai qui sarà più facile e sarei meno preoccupato." 
Heather non rispose non sapendo cosa dire. 
"Lo so che può sembrare affrettato..ma è la cosa migliore da fare. È tutta la settimana che ci penso. Starai nella camera degli ospiti e non ti darò fastidio, ma vorrei che venissi a vivere qui, almeno finché non troviamo una soluzione migliore." 
"Non so.. Devo pensarci Jamie.. " disse in un sospiro dopo qualche minuto di silenzio Heather. 
"Ok, appena decidi qualcosa sai dove trovarmi. Ti accompagno al dormitorio." Concluse Jamie alzandosi dal divano e andando verso la porta. Lei lo imitò e in poco tempo arrivarono a destinazione. 
Quando Jamie tornò a casa, era ormai sera tardi, quasi le dieci. Posò le chiavi sul mobile all'ingresso e notò di aver lasciato il telefonino li. Lo prese e notò che si era spento. Andò in camera, si stese sul letto e mise il telefono sotto carica. Dopo qualche minuto si riaccese. Jamie spalancò gli occhi quando vide dieci messaggi dalla sua ragazza e altrettante chiamate. Si era completamente dimenticato dell'appuntamento. Si passò una mano trai i capelli, si alzò dal letto, infilò la giacca, prese le chiavi di casa e della macchina e parti a razzo verso il ristorante ma ormai di Sarah non c'era più traccia. 
Una volta tornato a casa provò a chiamarla, ma ogni tentativo fu inutile. 

"Sarah so che sei a casa." Urlò Jamie per farsi sentire dalla ragazza chiusa New quattro mura. Erano dieci minuti che era fuori casa della sua ragazza a bussare tentando di farsi aprire. 
"Aprimi per favore." Urlò ancora dopo aver sentito dei passi dall'altra parte della porta. Sospirò poggiando la testa sulla porta quando non sentì alcun rumore. 
"Non mi muovo di qui finché non mi aprirai." Disse ancora allontanandosi dalla porta e sedendosi accanto con la spalla sul muro. Solo dopo venti minuti la porta di casa si aprì. Jamie scatto in piedi e fissò la sua ragazza. 
"Che vuoi Jamie?" Chiese duramente la ragazza. Jamie aprì la bocca per parlare ma non sapeva cosa dire. 
"Non so cosa hai Jamie. È tutta la settimana che sei strano. Mi eviti e ieri mi hai anche dato buca." 
"Lo so, mi dispiace. Non era mia intenzione darti buca, davvero."
"Perché dovrei crederti?"
"Perché sto dicendo la verità. Ho avuto delle cose da fare e ho dimenticato l'appuntamento, avevo lasciato il telefono a casa per questo non ti ho risposto."
Spiegò Jamie senza specificare cosa avesse fatto la sera prima.
"Perché ho la sensazione che non sarà più niente come prima?" Domandò Sarah fissando il suo ragazzo negli occhi. 
Jamie deglutì. Niente sarebbe stato più come prima, lui stava per diventare padre.
"Non cambierà niente tra di noi Sarah. Non ho mai provato niente del genere prima d'ora per una ragazza." Deviò il discorso Jamie. Sapeva che doveva parlare con Sarah. Sapeva che doveva dirle di Heather. Ma non trovava il coraggio per dirle una cosa del genere.
"Io credo di amarti Sarah.. Non sono sicuro di cosa sia l'amore, ma quello che provo per te è ciò che si avvicina di più." Aggiunse Jamie con lo sguardo fisso in quello della ragazza. 
"Jamie.. Ti amo anche io." Disse con gli occhi lucidi Sarah abbracciando il suo ragazzo. Improvvisamente tutta la rabbia, la delusione e la tristezza che Sarah provava sembravano essere spariti. Jamie l'abbracciò stringendola a se. Allentò la presa soltanto quando sentì il suo telefono squillare. 
Lo sfilò dalla tasca e lesse il messaggio ricevuto. 
'Ho pensato tutta la notte a quello che mi hai detto e ho deciso di accettare. Tra quanto dovrò trasferirmi da te?'

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Capitolo 16
*** Capitolo quindici. ***


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Jamie deglutì leggendo il messaggio, poi decise di ignorarlo. 
"Posso entrare?" Chiese poi bloccando lo schermo del telefono. Sarah annuì spostandosi dalla porta per farlo entrare. 
Passarono tutta la mattinata insieme e Jamie riuscì a farsi perdonare per quella sua settimana di assenza. Dopo pranzo erano andati a mare a farsi un bagno e ora erano a casa di Jamie. 
"Jam.. Kyle ti ha scritto un messaggio." Urlò Sarah aprendo leggermente la porta del bagno dove Jamie si stava per finire la doccia. 
"Che dice?" Domandò lui alzando il tono della voce per sovrastare il rumore dell'acqua. 
"Vuole sapere se è tutto confermato per stasera." 
"Rispondigli di si e digli che ci sarai anche te." Disse ancora il biondo. Sarah annuì e fece come li aveva detto. Dopo aver risposto la sua attenzione fu catturata da una chat con una ragazza. Non sapeva cosa fare e nell'indecisione l'aprì leggendo l'univo messaggio ricevuto quella stessa mattina. 
"Ha risposto?" Domandò Jamie richiamando la ragazza mentre usciva dalla doccia con un asciugamano in vita. 
"Sarah?" Domandò ancora quando non rispose. 
"Chi é Heather?" Jamie si irrigidì sentendo quel nome ma cercò di non farli a vedere. 
"Non é nessuno.."
"Dimmi la verità Jamie.. Mi stai tradendo?" Chiese ancora Sarah con le lacrime agli occhi. 
"No.. Non potrei mai tradirti Sarah.. Cosa ti salta in mente!"
"E allora chi é Heather? E perché sei così nervoso?"
"Un'amica." Disse semplicemente lui.
"Un'amica? E perché vuole venire a vivere qui?" 
Jamie deglutì non sapendo cosa dire. Non sapeva come dirle una cosa del genere. 
"Lei.. Lei è incinta e..non sa dove andare, sua madre l'ha cacciata da casa e io sono l'unico amico che conosce e che la può ospitare." Mentì il ragazzo vedendo l'espressione sconcertata della sua ragazza quando aveva affermato che presto sarebbe andata a vivere da lui una ragazza incinta. 
Non sapeva perché ma non riusciva a dirle tutta la verità. Non le aveva mentito, ma non le aveva neanche detto tutto il vero. 
"Credimi.. Non ti ho tradita.. Non potrei mai farlo." Sussurrò disperato Jamie. Sarah, decise di credergli. Gli sembrava sincero e lo sperava veramente.

"Senti, sei sicura che sia giusto che vada a vivere da lui?"
Domandò insicura Heather alla sua migliore amica. Quella mattina era stata lei a convincerla ad accettare la proposta del biondo. 
"Dovresti essere sollevata che si stia prendendo le sue responsabilità Hea.. davvero non capisco quale sia il tuo problema. "
"Lo conosco a stento Hollie.."
"Opportunità in più per conoscerlo meglio prima della nascita del bambino."
"Non è che vuoi solo sbarazzarti di me?" Scherzo Heather cercando di pensare ad altro. 
"Beccata." Disse seriamente l'altra mentre si alzava dal letto. 
Heather prese il suo cuscino e lo tirò sulla ragazza.
"Vedi? sei manesca." Scherzò facendole la linguaccia e prendendo il cuscino. 
"Forza, alzati. Zack é arrivato." Disse infine Hollie prendendo la grande valigia della sua amica. 
Nel giro di una decina di minuti arrivarono a destinazione. Jamie le fece fare un giro veloce della casa e poi ma lasciò in quella che sarebbe stata la sua camera. Sistemò alcune cose e si rinfrescò. Poi andò in soggiorno dove trovò Jamie insieme ad una ragazza. 
"Heather lei è Sarah, la mia ragazza." Presentò velocemente il ragazzo. 
"Piacere." Disse in imbarazzo Heather. Rimase a parlare con loro trovandosi completamente a disagio. Non aveva la minima idea che Jamie avesse una ragazza, soprattutto non dopo che le avesse proposto di andare a vivere da lui. 
"E il padre?" Domandò ad un certo punto Sarah rivolgendosi a lei. 
"Non sa chi è." Intervenne nervoso Jamie. Heather spostò lo sguardo su di lui confusa. Quindi Sarah non sapeva niente?
"Ero ubriaca ed è successo.. Non ricordo niente di quella sera." Decise di reggere il gioco del ragazzo che sembrò rilassarsi a quel parole. 
"Capisco.. Come vi siete conosciuti tu e Jamie?" Domandò ancora. 
"Ci conosciamo da quando siamo bambini." Disse la prima cosa che le venne in mente. 
"Sei anche te di Londra quindi?"
Heather era in difficoltà, non sapeva mentire. 
"No.. Eravamo amici di penna. Una cosa organizzata dalla scuola." Intervenne Jamie. 
Sarah annuì credendoci. 
"Come mai non mi avevi mai parlato di lei?" Chiese ancora. 
"Ci siamo persi di vista ultimamente." Disse Heather. 
"E, scusa per tutte queste domande, perché hai parlato proprio con Jamie della tua gravidanza?"
"Sono il suo unico amico. La sua migliore amica vive in college e non poteva chiedere a lei." Intervenne Jamie e finalmente Sarah sembrò accontentarsi di quelle risposte e cambiò argomento.

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Capitolo 17
*** Capitolo sedici. ***


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"Oh ciao." Disse con imbarazzo Heather aprendo la porta di casa per uscire e trovando Sarah sulla soglia.
"Jamie non c'è." Annunciò. 
"Si lo so, volevo fargli una sorpresa." Spiegò la biondina stringendo la borsa tra le mani. 
"Stavi uscendo?" Domandò poi notando che Heather indossava un giubbotto e aveva le chiavi di casa nella mano destra e la borsa nella sinistra. 
"Si.. Dovevo vedermi con la mia amica. Se vuoi ti faccio entrare, Jamie dovrebbe rientrare a breve." Heather si spostò con imbarazzo facendo entrare la ragazza per poi uscire. Era passato un mese da quando si era trasferita in quella casa e ancora non si era abituata a tutto quello e credeva che non si sarebbe mai abituta a tutto quello.

Quando Jamie era rientrato in casa dopo aver salutato Kyle che gli aveva dato un passaggio, aveva trovato la sua ragazza. Se in un primo momento era stato felice di trovarla lì, il secondo dopo, quando aveva visto la sua espressione, si era preoccupato. I lineamenti di Sarah erano duri, gli occhi delusi e feriti. Jamie si sentì morire quando notò cosa avesse la ragazza tra le mani. 
"Sarah.." sussurrò non sapendo cosa dire. 
"Heather non è una tua amica di penna vero? Lei è la madre di tuo figlio." disse freddamente la ragazza sbattendo contro il petto del ragazzo la busta gialla.
"Posso spiegarti Sarah.." 
"Spiegarmi cosa? Che tra due mesi sarai padre? Perchè non mi hai detto la verità?"
"Io.. non è come pensi.. non ti conoscevo neanche quando è sucesso..non sapevo come dirtelo.." cercò di scusarsi Jamie.
"Io.. non.. non può continuare tra di noi Jamie."
"Cosa? Perchè? Non ti ho mai tradito Sarah.." sussurrò in preda al panico seguendo la ragazza che si era diretta fuori il salotto.
"Non mi hai tradito, ma mi hai mentito Jamie."
"Non ti ho mentito, non.." Jamie bloccò la ragazza facendola voltare verso di lui.
"La metà di una bugia non fa la verità, quindi nonostante tutto non potrò più amarti." 
"Ma io ti amo. Non può finire perchè avrò un figlio da un'altra. Non se anche tu mi ami." 
"Non ti sto lasciando perchè tu avrai un figlio da un'altra ragazza. Io ti amo Jamie, ma tu mi hai mentito. E non è una cosa da niente. Io ho perso la fiducia in te.. per questo non può continuare tra di noi. L'amore non basta quando non c'è fiducia." disse Sarah prima di scappare via da casa di quello che era ormai il suo ex ragazzo. Jamie la guardo andare via. La guardò allontanarsi da casa sua. Voleva urlarle di ristare, voleva urlare di non lasciarlo solo, che l'amava, che aveva bisogno di lei, voleva correrle dietro per raggiungerla e impedirla di andare via da lui. Ma era come bloccato, come se avesse scollegato il cervello dal suo corpo. Tutto quello che fece fu accasciarsi a terra e fissare il soffitto senza emettere nessun suono, senza versare una lacrima.

 

"Sarah è già andata via?" domandò Heather entrando in soggiorno e trovando il biondo a fare zapping sul divano. Jamie la ignorò completamente continuando a fare zapping.
"Sarah?" insistette ancora Heather.
"Perchè l'hai fatta entrare?" rispose bruscamente il ragazzo spegnendo di colpo la tv e alzandosi dal divano.
"Dovevo lasciarla fuori?" chiese cofusa la ragazza.
"Sarebbe stato meglio. Se non fosse che aspetti un bambino da me.. dio mi hai rovintato la vita Heather."
"Sai, vorrei ricordarti che un figlio si fa in due." ribbattè la ragazza.
"Ma eri tu quella che ha tradito il ragazzo."
"Non mi sembra che ti abbia obbligato a venire a letto con me quella sera e neache tutte le volte successive." Heather sapeva di aver sbagliato ma anche Jamie aveva le sue colpe.
"Vorrei solo tornare indietro e non commettere quello stupido errore."
"Credi che non voglia lo stesso anche io?"
"Ma per colpa tua io ho perso l'unica ragazza che ho amato." Jame aveva il respiro pesante e gli occhi gli bruciavano a causa delle lacrieme non versate.
"Colpa mia? Sei stato tu a non volerle dire niente.."  
"Se tu non ci avessi provato con me quella sera non saremmo in questa situazione." 
Heather stava per ribattere quando un forte dolore al basso ventre la colpì facendola urlare e piegare a terra.
Il resipiro si fece più pesante e accelerato mentre forti conrazioni continuavano a venirle. 
"Che succede?" doamndò abbassnaod il tono Jamie e avvicinandosi preoccupato. Nonostante entrambi ritenessero quella gravidanza un errore si erano affezzionati subito a quella creatura ed era diventata importante per entrambi.
"Mi si sono rotte le acque." sussurrò a fatica Heather notando i pantaloni completamente bagnati.
 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo diciassette. ***


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Il respiro di Heather era pesante. Lei si sentiva distrutta, a pezzi. Era stanca e debole ma sentire il pianto di suo figlio le fece trovare le forze per sorridere e non addormentarsi. 
Anche Jamie, che era riuscito a fatica a convincere Heather per poter entrare anche lui in sala parto, sorrise vedendo quella piccola creatura piangere tra le mani dell'infermiera. Poteva anche essere stato un errore andare a letto con Heather, ma quella creatura non lo era. Era una delle cose più belle al mondo.
"Come si chiama il piccolo?" Chiese un'infermiera mentre l'altra lavava il bambino dal sangue e gli faceva indossare una tutina blu. 
Jamie ed Heather si guardarono. Non avevamo mai pensato ad un nome. Non ne avevano mai parlato. L'infermiera si avvicinò con il piccolo e lo lasciò tra le braccia di Heather che lo fissò con tutto l'amore di una madre. Anche Jamie si voltò a guardare il piccolo.
"Christian.." Sussurrò Heather guardando quella piccola creatura. Era stato il primo nome che le era venuto in mente guardandolo. 
"Christian.. Mi piace." Sussurrò Jamie vendendo il piccolo smettere di piangere. 
"Quindi Christian?" Richiamò l'attenzione dei due ragazzi l'infermiera. 
"Christian Bower." Affermò Jamie prendendo una mano del piccolo. 
L'infermiera annuì segnando tutto su una cartellina per poi uscire fuori. 
"Ciao Chris.." Sussurrò sorridente Heather accarezzando il figlio. 
"Vuoi.. Vuoi tenerlo?" Domandò rivolgendosi poi a Jamie che annuì con vigore.
Dopo che Jamie ebbe preso il piccolo tra le mani, Heather si posò sul cuscino chiudendo gli occhi e crollando in un sonno profondo.

Erano passate due settimana dalla nascita del piccolo Christian ed Heather era stata dimessa dall'ospedale solo tre giorni prima. Il campanello di casa suonò e nello stesso istante il piccolo iniziò a piangere. 
"Heather" chiamò invano la ragazza. E quando sentì il rumore della doccia, prese il piccolo in braccio cercando di calmarlo e si diresse alla porta d'ingresso dove il campanello suonava ripetutamente. 
Jamie aprì la porta trovandosi davanti suo fratello. 
"Fin.. Che mi sono perso?" Domandò spalancando gli occhi e vedendo il bambino tra le braccia del fratello maggiore.

Jamie aveva appena finito di raccontare quello che era successo quando Heather entrò in salotto. 
"Ciao." Sussurrò sconcertata vedendo un ragazzo identico a Jamie, solo un po più piccolo e con i capelli più lunghi.
"Ciao, io sono Sam. Il fratello di Jamie." Si presentò il ragazzo con un sorriso smagliate. 
"Io sono Heather." Disse lei stingendo la mano che aveva le aveva teso il ragazzo. 
"Che ci fai qui Sam?" Domandò curioso Jamie alzando lo sguardo dal piccolo che si era addormentato tra le sue braccia. 
"Ecco.. A proposito di questo.." Samuel rivolse completante l'attenzione al fratello mentre Heather prendeva posto sulla poltrona. 
"Che hai combinato questa volta?" Domandò Jamie interrompendolo. Lo conosceva come le sue tasche. 
"Non è stata colpa mia questa volta." Disse in sua difesa. Jamie alzò il sopracciglio destro guardandolo senza credere ad una parola di quello che aveva detto. Samuel era stato sempre quello che combinava i casini e Jamie era quello che doveva rimediare. Non che Jamie fosse la persona più cosciente al mondo. Ne era un esempio la piccola creatura che si era addormentata tra le sue braccia. Se fosse stato davvero cosciente ci avrebbe pensato due volte prima di avere quel rapporto con Heather. 
"Ok.. In parte si.. Ma è stato quel coglione di Sett ad iniziare."
"Non mi interessa chi è stato ad iniziare.. Dimmi cosa é successo." Lo riprese Jamie facendo sorridere Heather. Forse non sarebbe stato un cattivo padre, pensò lei vedendo come si comporta con il fratello. 
"Sono stato espulso mentre quel raccomandato di Sett è stato soltanto sospeso." Sbuffò Samuel mentre l'odio per quel ragazzo ribolliva nelle sue vene. 
"Dio Sam.. È il secondo college dove ti fai espellere." Esclamò Jamie alzandosi dal divano e lasciando il piccolo alla ragazza. 
"Per questo ho pensato di venire qui a Los Angels e iniziare a lavorare.. La scola non fa per me." Disse in un alzata di spalle.
"E dove hai intenzione di stare?" 
"Avevo pensato di estate qui, ma la camera degli ospiti a quanto pare è occupata. Troverò un appartamento mio." 
"Se ti va bene e se per Heather non è un problema puoi stare qui e dormire sul divano letto." Disse infine Jamie. Teneva molto al suo fratellino nonostante lo mettesse sempre nei casini e preferiva saperlo a casa sua che in giro senza un tetto per quella grande città. 
"Per me non ci sono problemi." Intervenne Heather. 
"Ok, allora grazie.- sorrise Sam alla ragazza.- a un'altra cosa. Mi difendi con mamma?" Aggiunse guardando il fratello. Jamie alzò gli occhi al cielo. 
"Come se non l'ho sempre fatto."
"Grazie Metcalfe." Disse marcando il nome sapendo quanto desse fastidio a Jamie essere chiamato così. 
"Metcalfe?" Domandò confusa Heather. 
"È il suo secondo nome." 
"E gradirei non essere chiamato così.. Lo odio." 
"Ai suoi ordini Metcalfe." Lo stuzzicò Heather prendendo la palla al balzo mentre Sam le dava il cinque. 
"Mi sei già simpatica." Disse il piccolo alla ragazza trascinandola nelle risate mentre Jamie li fulminava con lo sguardo.

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Capitolo 19
*** Capitolo diciotto. ***


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Il pianto di un bambino risuonò in casa in piena notte facendo svegliare tutti. Samuel si mise il cusino sulla faccia per cercare di tornare a dormire ma quando stava per addormentatsi fu svegliato dalla litighata dei due ragazzi che urlavano da una stanza a all'altra per decidere chi dovesse andare a calamere il bambino.
"Uno di voi due alzi quel culo e vada a far smettere di piangre quel bambino. Non mi interessa nulla delle vostre litigate. Voglio solo dormire." Urlò Samuel stanco di quella situazione. Ogni giorno era sempre la stessa cosa. Jamie ed Heather litigavano in continuazione e lui non ne poteva più. Sospirò solevato quando si rese conto che il giorno dopo finalmente si sarebbe trasferito in una casa tutta sua.

"Chris.. Dormi per favore." Sussurrò stanco Jamie mentre cullava il piccolo tra le sue braccia. Ma il bambino non sembrava avere intenzione di smettere di piangere. 
"Va tutto bene piccolo." Sussurrò ancora stendendosi sul suo con il piccolo tra le sue braccia. 
"Che ha? Perché non smette di piangere?" Domandò stanca Heather entrando in camera di Jamie. 
"Se lo sapessi credi che non avrei fatto niente per tranquillizzarlo?" Domandò infastidito Jamie. Erano passati quasi due mesi dalla nascita del bambino e ogni sera si ripeteva sempre la stessa storia. Jamie ed Heather dormivano poco ed erano più scontrosi del solito. Durante il mese prima della nascita del piccolo non andavano molto d'accordo, ma quelle notti insonni tiravano fuori il peggio di loro facendoli litigare a tutte le ore del giorno. 
Heather prede il piccolo tra le braccia cercando di calmarlo lei.
"È inutile che gli dai il sonaglio lo butta a terra. Ci ho già provato." Continuo con il solito tono il biondo. 
"Senti..- Heather sospirò cercando di mantenere la calma.- urlandomi contro non mi aiuti. Forse dovremmo fare una tregua." 
"Una tregua?" 
"Si.. Non andiamo d'accordo e questo lo so, ma dovremmo fare un sforzi e provarci. Non per noi ma per Chris. Abbassiamo l'ascia di guerra. Ci stai?" Chiese mettendo da parte l'orgoglio. 
Jamie osservò Christian piangere tra le braccia della ragazza. Poi osservò Heather. Sospirò e decise di mettere anche lui da parte l'orgoglio.
"Va bene.." Disse in un sussurro. 
"Forse.. Forse ha solo fame." Disse dopo qualche secondo di silenzio Jamie. 
Heather si diede della stupida per non averci pensato prima e alzò la maglietta per far allattare il bambino che finalmente si calmò. 
"Finalmente." Disse esasperato Jamie buttandosi sul letto. Heather sorrise guardando il figlio allattare serenamente, come se quelle ore di pianto non ci fossero mai state.
Rimase un pò in camera di Jamie ad allattare il piccolo che dopo qualche ora si addormentò tra le sue braccia.
Heather si alzò dal letto mettendo il piccolo nella culla.
"Buonanotte Jamie." disse prima di uscire dalla camera del ragazzo e andare finalemte a dormire.
"Buonanotte Heather."

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Capitolo 20
*** Capitolo diciannove. ***


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Heather si alzò dal tavolo per prendere il piccolo in braccio e cercare di tranquillizzarlo. 
"Chris sta buono. La mamma deve studiare." Sussurrò implorante la ragazza cullando il bambino. 
"Dallo a me." Disse Jamie entrano in camera della ragazza e prendendo il figlio tra le braccia. 
"Che ne dici di andare a fare una passeggiata, Chris? Così lasciamo mamma a studiare tranquillamente." Sorrise Jamie al piccolo che smise di piangere e fissò il padre. 
"Grazie." Sussurrò Heather rivolgendosi al ragazzo. Erano passati tre mesi da quando avevano abbassato l'ascia di guerra e avevano iniziato a fare i genitori.
Una volta che i due maschi di casa furono usciti, Heather tornò sui libri per studiare per l'esame del giorno successivo. 

"Ciao Christian." Disse un'Hollie sorridente arrivando alle spalle di Heather. 
"Ciao anche a te Hollie." La riprese Heather facendo ridere l'amica. 
"Ciao Hea." Aggiunse rivolgendo però tutta l'attenzione al bambino nella carrozzina. 
"Che amica ingrata che ho." La prese in giro Heather. Hollie fece finta di non aver sentito e prese il piccolo in braccio. Appena fece quel gesto, Christian iniziò a piangere. 
"Ssh" sussurrò Hollie cercando di tranquillizzarlo ma ciò peggiorò soltanto la situazione. 
"Oggi non aveva ancora pianto, non potevi lasciarlo stare?" Heather prese il piccolo in braccio e si calmò subito. 
"Miracolo.. Solitamente ci vogliono ore per tranquillizzarlo." Sussurrò Heather guardando il piccolo sorriderle. 
"Si vede che mi odia proprio. Ogni volta che lo prendo in braccio si mette a piangere." Scherzò Hollie prendendo la manina del piccolo.

Heather rientrò in casa in serata. Aveva passato tutto il pomeriggio con la sua migliore amica e il piccolo Christian. Quando entrò in casa, trovò Jamie seduto sul divano a guardare qualche partita di calcio. 
"Oh.. Ciao." Sussurrò Jamie accorgendosi della presenza della ragazza che fece un segno di saluto.
"Porto Chris a letto." Sussurrò andando in camera prima di lasciare il bambino nel letto. 
"Come é andato l'esame?" Domandò Jamie una volta che Heather tornò in salotto sedendosi accanto a lui. 
"30 e lode." Rispose soddisfatta la ragazza. 
"Bisogna festeggiare allora." Jamie si alzò dal divano e sparì in cucina. Poco dopo tornò con due birre. Una per se e una per Heather. 
"Facciamo un brindisi?" 
"A cosa vuoi brindare?" Chiese confusa Heather. 
"Alla nostra piccola famiglia?" Heather sorrise e acconsentì. 
"Alla nostra piccola famiglia." Ripeté alzando la birra. Jamie la imitò prima di berne un sorso.

"I kissed a girl and I like it nannananannanana I kissed a girl just to tryyy" cantò Heather salendo in pedi sul tavolino Jamie l'osservava ridendo mentre cantava vari pezzi di diverse canzoni di Katy Perry inventando la maggior parte delle parole. Dopo la prima birra, ne avevano pesa un'altra. Poi un'altra ancora è così via fino a berne dieci ciascuno. 
"You Make me nanana teenage dream nananan" cantò prima di cadere dal tavolino. Jamie la prese prontamente ma perse l'equilibrio e caddero sul divano. Heather sopra di lui. Entrambi scoppiarono a ridere cercando di non fare troppo rumore per non svegliare Christian. 
"Sai di essere ubriaca?" Domandò Jamie. 
"Non sono ubriaca. Sono brilla, proprio come te. Potrei spiegarti un'intera lezione di chimica per farti vedere che sono ancora in grado di ragionare." Disse sicura delle sue parole alzandosi dal corpo del ragazzo. 
"No grazie, ti credo sulla parola." Si tirò indietro alzando le mani. 
"Dove vai?" Chiese poi vedendo la ragazza andare in cucina. 
"Mi è venuta voglia di brownies." Spiegò mentre prendeva l'occorrente per prepararne alcuni.

"Questi sono i migliori brownies che abbia mai mangiato." Affermò Jamie una volta che ebbero finito tutti i dolci presenti nel piatto. 
"Dove hai imparato a farli?"
"Mia nonna mi ha insegnato. La famiglia Price ha un ingrediente segreto." Rispose rimanendo sul vago. 
"Devi farli più spesso." Esclamò Jamie voltandosi verso la ragazza. 
Heather si voltò verso di lui e lo trovò ad una minima distanza. Jamie sorrise spostando il suo sguardo dagli occhi della ragazza alle labbra. 
Heather sembrò accorgersi solo allora della limpidezza degli occhi di Jamie. 
Il ragazzo trattenne il fiato quando notò che anche Heather spostava il suo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. Deglutì prima di parlare. 
"I tuoi occhi sono dello stesso colore dei brownies." Heather ridacchiò senza interrompere quello scambio di sguardo per poi avvicinarsi al ragazzo e baciarlo. Fu un semplice bacio a stampo. 
Quando si allontanò, Heather si morse le labbra sentendo il sapore delle labbra morbide di Jamie. 
Lui, a quel gesto, non seppe resistere e si avventò sulle labbra della ragazza mordendole lui il labbro inferiore. 
Heather allacciò le braccia al collo del ragazzo per avvicinarlo a se e divaricò leggermente le gambe per farlo posizionare meglio. Ora lei si ritrovava sotto e Jamie era steso sopra di lei. 
Quella notte fu diversa dalle altre. Quella notte non fu come i primi incontri. Jamie ed Heather non erano più due sconosciuti che andavano a letto insieme. Non sapevano di preciso cosa fossero, ma c'era qualcosa tra loro due. C'era un legame a loro sconosciuto. Un legame che li univa oltre al piccolo Christian.

Quella mattina i due ragazzi furono svegliato dal suono insistente del campanello accompagnato dal pianto del bambino. Si alzarono dal letto indossando velocemente qualcosa e mentre Heather andava a controllare il bambino, Jamie andò ad aprire la porta. 
Il fiato li morì in gola quando riconobbe la figura sulla porta. 
"Sarah?"
Deglutì rumorosamente. 
"Ciao Jamie."

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Capitolo 21
*** Capitolo venti. ***


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"Chi era Jami.." Heather si bloccò riconoscendo la figura della ragazza. Jamie si voltò rapidamente verso di lei e il figlio. 
"Oh ciao Sarah." Sussurrò confusa Heather. 
"Ciao." disse semplicemente lei.
Jamie riportò lo sguardo sulla bionda sulla porta confuso. 
"Cosa ci fai qui?" Domandò infine. 
"Volevo parlarti." Jamie annuì votandosi nuovamente e guardando Heather in cucina mentre allattava il bambino. 
"Andiamo a fare quattro passi." Aggiunse tornando a guardarla.

"Senti Jamie.." Sospirò pesantemente Sarah quando si ritrovarono sulla spiaggia alle spalle di casa Bower. 
"Mia madre quando ero piccola mi diceva sempre: il mondo è tuo, vai, conquistalo, perché non c'è niente da perdere, non avere paura e non sentirti mai più piccolo, perché ciò che sogni puoi prendere." Raccontò Sarah fermandosi davanti al ragazzo. Raccontò tutto senza battere ciglio, senza abbassare mai il suo sguardo. 
"Fa parlare me, ti prego." Disse impedendo al biondo di ribattere. 
"Ho pensato spesso a come è finita tra di noi e sono giunta alla conclusione di aver avuto una reazione eccessiva." Sarah si bloccò di nuovo. Per lei era difficile tutto questo. Era una ragazza molto chiusa e timida. In più reggere lo sguardo azzurro e profondo di Jamie le complicava ancora di più le cose. 
"Ormai non ci parliamo più. Non so cosa fai, con chi sei, cosa stai facendo. Eppure sei ancora la prima persona che mi viene in mente quando penso al mio futuro. Eppure sei l'unica persona a cui penso quando si parla d'amore. Quindi, so che molto probabilmente tu sei andato avanti, non mi aspetto che tu mi avvolga a braccia aperte. Non sono venuta qui con l'intento di obbligarti a tornare da me. Volevo solo che lo sapessi. Volevo solo che sapessi che mi sono pentita di aver lasciato andare l'unica persona che era riuscito a capirmi." Concluse il suo mongolo abbassando lo sguardo. 
Jamie continuava a fissarla incapace di dire qualcosa. 
Pensò a come era stato con lei. Era stata l'unica ragazza a fargli provare dei sentimenti più simili all'amore. Aveva aspettato a lungo che lei tornasse da lui. 
Poi ripensò a quello che era successo la sera prima. Ripensò a quello che era successo con Heather. Erano stati a letto insieme la sera prima, sapeva che quella volta era stata diversa dalle prime ma non riusciva a capire cosa ci fosse di diverso. Non sapeva cosa fossero lui ed Heather. Avevano appena iniziato a conoscersi ma non potevano ne definirsi una coppia, ne amici. Loro erano semplicemente Heather e Jamie, genitori del piccolo Christian. 
Invece sapeva benissimo cosa fosse Sarah per lui. 
"Sei andata via una volta, come faccio a sapere che non te ne andrai una seconda?"
Sarah alzò lo sguardo velocemente non aspettandosi una riposta del genere. 
"Ho commesso quest'errore già una volta, non sarò così stupida da rifarlo."
"Non sarà la stessa cosa. Ho un figlio ora."
"Lo so.. Ma non mi interessa. Io voglio te." Disse in un sussurro la biondina. Jamie la guardò morderai il labbro inferiore. Era agitata, aveva imparato a conoscerla. Le spostò una ciocca di capelli dal volto prima di avvicinarsi a lei e baciarla.

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Capitolo 22
*** Capitolo ventuno. ***


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Heather si alzò dal divano per andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Mentre passava dall'entrata notò fuori dalla porta Jamie in compagnia di Sarah. Vide Jamie dirle qualcosa per poi baciarla. Heather sentì un groppo in gola. Poi distolse lo sguardo e andò in cucina. 
"Tutto bene?" Domandò Jamie che era appena rientrato. Aveva notato lo stato della ragazza e non era dei migliori. 
Heather posò il bicchiere sul tavolo prima di rispondere. 
"Credo di aver esagerato ieri. Non reggo molto bene l'alcol." 
Jamie annuì in imbarazzo. 
"Senti.. Per quello che è successo.." Sussurrò in difficoltà. 
"Stai tranquillo. Farò finta che non sia successo nulla." Cercò di tranquillizzarlo lei con un sorriso. 
"Perchè non vai a riposarti? Mi occupo io di Chris." Non ci fu bisogno di insistere. Heather si staccò dal mobile dove era poggiata per poi andare in camera da letto.

Heather guardò l'ora sul telefono prima di sbuffare. Come al solito Hollie era in ritardo. Si abbandonò sulla panchina avvicinando la carrozzina a se e controllò Christian. Ormai da poco aveva iniziato a non piangere più la notte e di meno durante la giornata. 
"Hollie lo so che sei te." Sbuffò leggermente divertita quando due mani le coprirono gli occhi. 
"Sbagliato." Rispose una voce maschile che Heather conosceva benissimo. 
Scostò le mani del ragazzo sorridendo quando lo vide. 
"Matt.." Urlò abbracciando il ragazzo che non vedeva da quasi un'anno. Si erano visti all'inizio di giugno dello scorso anno e ormai erano a metà marzo. 
In tutto questi mesi erano rimasti in contatto ed ora, forse, erano ancora più legati di prima. Più di quando stavano insieme. 
"Che ci fai qui?" Domandò sciogliendo l'abbraccio. 
"Vacanze di primavera. Sono venuto con degli amici." Spiegò in un sorriso. 
"Poi volevo vedere il piccolo." Aggiunse facendo un cenno della testa per indicare la carrozzina. Heather sorrise aprendo il paravento della carrozzina e prendendo il piccolo in braccio. 
"Matt lui è Christian. Chris lui è un amico di mamma. Salutalo." Sussurrò prendendo la manina del bambino e muovendola a destra e sinistra in cenno di saluto. 
Il ragazzo sorrise sfiorando il nasino al piccolo. 
"Ti assomiglia." 
"No. Somiglia molto a Jamie. È la sua fotocopia." 
"Come va tra di voi?" Chiese poi essendo al corrente delle litigate continue dei due ragazzi. 
"Abbiamo fatto una tregua qualche mese fa."
"E?" La spronò lui a parlare. 
"E niente. Non so cosa siamo io e lui, ma il rapporto che stavamo avendo ultimamente funziona e mi sta bene." Disse in un'alzata di spalle. 
"Tu? Dove hai lasciato la tua ragazza?"
Domandò cambiando argomento. 
"È lì insieme agli altri." Disse indicando un gruppetto alle sue spalle. 
"E l'hai lasciata sola?" Scherzò lei. 
"Non è sola. Poi ti ho visto qui e sono venuto a salutarti."
Spiegò Matt. Lei gli sorrise per poi rispondere al telefono che aveva iniziato a squillare. 
"Ok arrivo." Sussurrò dopo aver sentito quello che le dicevano dall'altra parte del telefono. 
"Devo andare, a Hollie si è fermata l'auto.- spiegò mentre metteva il bambino nella carrozzina.- uno di questi giorni ci dobbiamo vedere. Devo presentarmi la tua ragazza." Concluse lasciando un bacio sulla guancia del ragazzo e andando verso l'auto.

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Capitolo 23
*** Capitolo ventidue. ***


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"Heather, è un problema se Sarah viene a cena qui stasera?" Domandò il biondo passandosi una mano tra i capelli. Era poggiato sullo stipite della porta in cucina. 
"Oh.. No." Rispose Heather colta di sorpresa voltandosi verso il ragazzo. 
"Se per te è un problema posso cucinare io."
Aggiunse Jamie staccandosi sala porta e avvicinandosi alla cucina. 
"Così puoi far andare di nuovo a fuoco la cucina?" Disse divertita Heather alzando un sopracciglio. 
"Quello è stato un incidente." Si difese lui alzando le mani. 
"Certo.. Un incidente." Lo prese in giro ricordandosi quando aveva voluto cucinare il pesce e aveva completamente bruciato la cena e per poco non aveva dato fuoco alla cucina. 
"Sono cose che capitano ok?" 
"Vai di la a controllare Chris. Qui ci penso io." Heather spinse il ragazzo fuori la cucina sentendolo ridere divertito. 
Sorrise anche lei aprendo le dispense cercando qualcosa da cucinare. 
Era felice che finalmente fossero riusciti ad andare d'accordo. 
Anche Jamie era felice per come fossero andate le cose. Aveva un bambino bellissimo di sei mesi. La sua ragazza era tornata un mese fa per chiedergli di tornare insieme e le cose tra loro due sembravano andare alla grande. E, infine, lui ed Heather avevano costruito un ottimo rapporto. 
Era seduto sul divano mentre faceva zapping in cerca di qualcosa di interessante da vedere mentre il piccolo era seduto a terra a giocare con alcuni cubi. Ogni tanto gli lanciava uno sguardo sorridendo. 
Si arrese lasciando la tv su un canale di musica non trovando niente di interessante quando la sua attenzione fu attirata da un suono. Da quattro lettere, due sillabe. 
"Pa-pa." Aveva sussurrato Christian prendendo uno di quei cubi gommosi tra le mani. 
"Cosa? Heather vieni qui." Urlò Jamie avvicinandosi al bambino. 
"Cosa hai detto?" Domandò con un sorriso. 
"Che succede?" Heather arrivò con in mano una scatoletta di tonno e una faccia preoccupata. 
"Papà." Ripeté il piccolo lanciando il cubo per terra. 
Jamie lo prese in braccio sorridendo felice e lasciando numerosi baci sulla guancia del piccolo che continuava a ridere divertito e ripetere la parola papà. 
"Ha detto la sua prima parola." Esclamò emozionato abbracciando Heather sempre con il piccolo in braccio. Heather si lascio trasportare da quell'abbraccio lasciando cadere la scatoletta di tonno a terra. 
"Mamma." Esclamò poi il piccolo facendo sorridere Heather.
 

Dopo che Christian aveva detto le sue prime parole, Heather era rimasta in salotto a guardare Jamie giocare con il bambino. 
Era davvero felice di quello che Jamie stava facendo con Christian. Non si sarebbe mai aspettata che Jamie si sarebbe preso le sue responsabilità. Non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato un buon padre come lo era per Christian. Ma meno di tutto aveva immaginato che dopo quello che c'era stato tra di loro, sarebbero potuti andare d'accordo. Intanto in tv, sul canale di musica era appena andata in onda Thinking out loud di Ed Sheeran. 
"I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways. Maybe it's all part of a plan. I just keep an making the same mistakes. Hoping that you'll understand." (E sto pensando a come le persone si innamorarmi in modo misteriosi. Magari è tutto parte di un piano. Io continuo a fare gli stessi errori sperando che tu ora capisca.)
Furono quelle parole, quella strofa a colpirla. Il suo sguardo era fisso sul sorriso di Jamie. Ad un certo punto tutto divenne offuscato nella stanza, riusciva a vedere solo il sorriso del biondo. Si alzò di scatto dalla poltrona. 
"Tutto bene Hea?" Le chiese Jamie vedendola turbata. 
"Si.. Devo cucinare." E dicendo questo sparì in cucina. 
Si poggiò sul lavello con lo sguardo basso. I capelli le ricoprivano il volto. Il suo respiro era pesante e nella sua mente era ancora impresso il sorriso di Jamie e le parole cantate da Ed Sheeran continuavano a girarle in testa. 
"People fall in love in mysterious ways.."
No, lei non era innamorata. Lei non poteva essersi innamorata. Non di Jamie. Non di lui. Jamie aveva già una ragazza. Lui era già innamorato di un'altra. Una lacrima le bagnò una guancia al solo pensiero. 
Prontamente l'asciugò. Lei non era innamorata di Jamie. Lui era solo il padre di suo figlio. Niente di più.

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Capitolo 24
*** Capitolo ventitré. ***


"Ciao Hollie. Ciao Zack." Heather era appena arrivata alla pizzeria "Fratelli la Bufala", la migliore catena di origini italiana di pizzeria, dove aveva appuntamento con la sua migliore amica. 
"Ciao Hea." Dissero in coro i due fidanzatini. Hea prese posto accanto alla sua migliore amica e poco dopo alla pizzeria arrivò un ragazzo. Vide Zack alzare il braccio destro e fare segno al ragazzo che era appena entrato. 
Poi si alzò e gli diede una pacca sulla spalla in segno di saluto. 
"Ragazze lui è Liam, un mio vecchio amico. Liam loro sono Hollie, la mia ragazza, e Heather, la sua migliore amica." Fece le presentazioni Zack. 
Liam prese posto difronte la ragazza e le sorrise gentilmente. Heather ricambiò il sorriso. Pensò che Liam fosse un bel ragazzo. 
Leggera barbetta che gli copriva il volto. Capelli corti castani scuro alzati in una cresta. Ma la cosa che colpi di più Heather furono i suoi occhi. Non aveva mai visto degli occhi così particolari. Erano verdi con qualche sfumatura sull'oro. 
"Piacere, Liam." Sorrise il ragazzo porgendole la mano. 
"Heather." Rispose lei afferrandola.

"Dove scappi piccolo Chris?" Jamie giocava con il figlio che scappava da lui gattonando verso la madre. 
"Mamma." Diceva divertito lui mentre cercava di raggiungerla. 
Jamie lo seguiva gattonando mentre Heather guardava divertita la scena richiamando il figlio. 
"Vieni tesoro della mamma." Diceva divertita Heather indietreggiando e facendo ridere il piccolo che continuava a seguirla. 
Si fermò quando senti il suo telefono squillare. Lo prese e vide un messaggio da un numero sconosciuto. 
Lo aprì curiosa mentre Jamie continuava a seguire divertito il piccolo. 
'Ciao Heather, sono Liam. Ho chiesto il tuo numero ad Hollie, spero non ti dispiaccia. Volevo solo chiederti se oggi ti andava di uscire con me?' Heather si morse il labbro inferiore non aspettandosi proprio quel messaggio. La sera prima aveva fatto conoscenza con Liam ed era un ragazzo davvero simpatico. Si era trovata bene in sua compagnia. 
"Ahia cazzo." Imprecò Jamie quando schiaccio con la mano un giocattolo del piccolo. 
"Jamie le parole." Lo riprese Heather ritornando alla realtà e lasciando stare il messaggio. 
"Mamma." Esclamò il piccolo Christian raggiungendo la madre. 
Heather sorrise prendendolo in braccio e lasciandogli un bacio sonoro sulla guancia. 
Jamie si alzò e la raggiunse con un sorriso. Poi qualcuno suonò al campanello. Jamie lasciò un bacio sulla nuca del piccolo prima di andare ad aprire. 
"Ciao Sarah" salutò la sua ragazza sorpreso di trovarsela li. 
"Ciao Jam." Lo salutò lei lasciandogli un bacio a stampo. 
"Che ci fai qui?" Domandò raggiungendola in salotto. 
"Volevo farti una sorpresa. Se vuoi posso andare." 
"No..no rimani." Le sorrise Jamie. 
"Jamie ti dispiace tenere anche oggi Chris?" Si intromise Heather alzandosi dal divano con il piccolo in braccio. 
"No.. Sai che mi piace stare con nostro figlio." Sorrise Jamie prendendo il piccolo in braccio. 
"Ok allora vado a preparami. Ci vediamo domani. Per.."
"Si, per qualsiasi problema ti chiamo. Tranquilla Hea." Sorrise lui guardandola poi sparire nel corridoio. 
'Certo. Dove ci vediamo?' Rispose a quel messaggio che aveva ignorato precedentemente mentre entrava in camera sua e sceglieva qualcosa da indossare.

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Capitolo 25
*** Capitolo ventiquattro. ***


"Ho sempre voluto vedere la grande scritta HOLLYWOOD, ma non avrei mai immaginato di vederla così da vicino." il tono di Heather era emozionato e divertito. Aveva lo sgaurdo rivolto verso l'altro per poter osservare bene quelle letterre. Liam l'aveva portata proprio sotto a scritta e le lettere erano enormi.
Liam rise diveritito osservando la ragazza guardarsi intorno. Lì sopra erano solo loro due, non c'era nessun altro. Il sole era ancora forte nonostante ormai fosse quasi il tramonto. 
"Sai vedere il tramonto da qui è stupendo." la informò Liam sedendosi sotto la lettera H.
Heather si sedette accanto a lui sorridente. Era una settimana che uscivano insieme e lei si trovava bene in sua compagnia. Liam era un ragazzo dolce e simpatico, riusciva a farla ridere e questo le piaceva.
"Ti hanno mai detto che sei un pò imbranata?" le domandò il ragazzo impedendole di cadere su di lui mentre soffocava una risata.
Heather lo guardò con un sorriso sulle labbra moridicchiandosi il labbro inferiore mentre si sedeva finalmente accanto a Liam.
"E sei anche provocante quando fai così."
"Quando faccio cosa?"
chiese continuando a mordersi il labbro.
"A morderti il labbro. Mi viene ancora di più voglia di baciarti." sussurrò Liam guardando la ragazza negli occhi e avvicinandosi di più a lei.
Heather sorrise avvicinandosi anche lei, ma quando furono ad una distaza minima, lei si allontanò.
"Scusa.." disse in imbrazzo Liam.
"No Liam.. tu mi piaci ma.."
"Ma?
" tentò di spronarla.
"Non è un argomento facile Liam."
"Prova a spiegarmi."
"Ho un figlio."
disse di getto Heather senza guardare il ragazzo negli occhi.
"Oh.. non sapevo avessi un ragazzo."
"Non lo tengo.. è successo per uno sbaglio, l'unica cosa che lega me e il padre di mio figlio è solo Chrisitan. Non c'è niente tra di noi."
spiegò Heather vergognadosi di se stessa, o meglio di quello che aveva fatto con Jamie.
"A me non interessa se hai un figlio. Tu mi piaci e voglio provarci. Sempre se a te va bene."
"Liam è compliacato."
sussurrò Heather alzando finalmete lo sgaurdo e perdendosi in quello del ragazzo.
I suoi occhi erano diventati color oro a causa della luce del sole riflessa nei suoi occhi. Sembravano gli occhi di un lupo mannaro. Erano bellissimi.
"Mi piacciono le complicazioni." sorrise Liam prima di posare le sue labbra in un bacio a stampo con Heather.

"Non puoi darmi buca anche questa sera Jam." Sbuffò Kyle mentre era al telefono col il suo migliore amico. 
"Devo badare a Chris." Rispose tranquillo il biondo versandosi con la mano libera della coca in un bicchiere. Gli piaceva passare del tempo con il figlio. 
"Ancora Jam? È tutta la settimana che lo tieni te." Gli fece notare Kyle. Ogni giorno che gli aveva chiesto di uscire lui gli aveva sempre detto che doveva occuparsi del figlio. 
"Non è che è solo una scusa per passare del tempo con Sarah?"
Chiese poi maliziosamente. 
"No. Lei deve studiare per un esame e poi Heather non c'è. È uscita con Hollie." Spiegò con tranquillità prima di prendere un sorso di coca. 
"E da quando Hollie ha gli occhi verdi, la barba e ha tagliato i capelli?" Domandò retorico Kyle avendo notato la ragazza al parco mentre era in compagnia di un ragazzo. 
"Jamie tutto bene?" Domandò quando lo sentì tossire dall'altra parte del telefono. 
"Si.. Tutto bene.." Disse continuando a tossire.
"Mi è solo andata un po' la Coca-Cola di traverso." Spiegò calmandosi. 
Non riusciva a capire il motivo della sua agitazione improvvisa. Heather era in compagnia di un ragazzo, non gli aveva mai detto che doveva uscire con Hollie. L'aveva dato per scontato. Era normale che anche Heather iniziasse a frequentarci con qualcuno, allora perché gli aveva dato fastidio quella cosa?

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Capitolo 26
*** Capitolo venticinque. ***


Jamie si alzò dalla sedia sentendo la porta di casa aprirsi. Lasciò il telefono sul tavolo prima di uscire dalla cucina. 
"Ciao Jamie." Sorrise Heather trovandosi il ragazzo difronte. 
"Jamie, lui è Liam. Liam Jamie." Fece le presentazioni lei sentendosi leggermente in imbarazzo. Sentiva lo sguardo duro di Jamie su di lei. 
"Posso parlarti un secondo Heather?" Domandò guardando il ragazzo alle sue spalle. La ragazza annuì e dopo aver fatto accomodare Liam in salone seguì il biondo in cucina. 
"Sei sicura sia una buona idea uscire con quel tipo?" Le parole uscirono dalla bocca di Jamie senza che lui se ne accorgesse. Non era così che aveva intenzione di dirglielo. 
"Perché? Tu ti vedi con una ragazza. Perché non posso usciere anche io con qualcuno che mi interessa?" Chiese leggermente irritata Heather. Odiava le persone che le dicevano cosa doveva fare nella sua vita. 
"No.. Non intendevo questo.." Sussurrò Jamie cercando le parole adatte. 
"E cosa allora?" Lo interruppe lei. 
"Sarah sa tutta la storia. È stata lei a voler avere una storia con me nonostante tutto. Sa che sarà difficile e l'ha accettato. Lui.."
"Non ti preoccupare. Liam sa tutto e ha accettato anche lui questa situazione."
Rispose con lo stesso tono irritato Heather prima di girare i tacchi ed uscire dalla cucina. 
"Hea.." La bloccò lui prendendole un polso. Lei lo guardò interrogativo aspettando che continuasse. Jamie scosse la testa lasciandole la mano. 
"Volevo solo essere sicuro che non ti farà soffrire. Sai non vorrei trovarti di nuovo incinta di uno sconosciuto soltanto perché le cose con il tuo ragazzo non vanno bene." Scherzò lui sperando di rompere quell'aria che si era creata tra loro. 
"Non riaccadrà. Ho già fatto quest'errore." Disse prima di uscire dalla cucina e tornare dal ragazzo.

"Devi piacerli." Sussurrò Heather richiamando l'attenzione di Liam che la guardò confuso. 
"Sei il primo che lo prende in braccio, escluso me e Jamie, e non lo fa piangere." Spiegò avvicinandosi al ragazzo che riportò l'attenzione sul bambino. 
"Mi dispiace averti fatto litigare con Jamie." Disse prima di riportare l'attenzione su di lei. 
"Non importa. Tra me e lui è sempre così." Sorrise. 
"Non deve essere facile crescere un bambino avendo questo rapporto."
"Non sarà facile ma va bene così. Tra me e Jamie non c'è mai stato, non c'è e non ci sarà mai niente. E mi sta bene così." 
"Si ma.. State crescendo un bambino insieme."
"E basta. Per il resto ognuno ha la propria vita. Lui ha una ragazza ed è felice ed io.. Io pure spero di avere un ragazzo."
Soprattuto durante l'ultima frase guardò il ragazzo negli occhi facendogli intendere che quel ragazzo fosse lui. 
Liam le sorrise se prima di avvicinarsi e baciarla di nuovo dandole la conferma a quella sua domanda indiretta. Il pianto del piccolo Christian fece staccare i due ragazzi che si guardarono con un sorriso. 
Heather prese il figlio in braccio cercando di tranquillizzarlo. 
"Forse ho parlato troppo presto." Disse alludendo al fatto che Christian non si fosse messo a piangere con lui.

"Jamie che ci fai qui? E Christian?" Chiese confuso Kyle quando vide il suo amico entrare nel locale. 
"Con Heather." Rispose duramente stendendosi al bancone e ordinando un cocktail. 
"Tutto bene, Jam?" Chiese Kyle notando l'amico turbato e sedendosi accanto a lui. 
Jamie non rispose, prese il bicchiere che il barista gli aveva appena dato e bevve il contenuto tutto d'un sorso. Kyle ebbe la conferma che non andava tutto bene, che fosse successo qualcosa a Jamie che l'aveva infastidito. Qualcosa di grosso e lui l'avrebbe scoperto e aiutato. Sapeva che ora Jamie aveva soltanto bisogno di sfogarsi. Lo conosceva bene. Avrebbe aspettato che fosse stato lui a parlarne.

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Capitolo 27
*** Capitolo ventisei. ***


Quel giorno, per Jamie tutto era andato storto. La sveglia non era suonata ed era arrivato a lavoro in ritardo senza fare colazione. Aveva preso un caffè dalla macchinetta e se l'era rovesciato sulla camicia bianca. Durante l'ora di pranzo aveva litigato con il suo migliore amico e aveva quasi litigato con Sarah. Rientrò in casa sbattendo la porta d'ingresso per poi poggiarsi su di essa e sospirare pesantemente. 
"Ah sei tu." Disse Heather trovando il ragazzo poggiato sulla porta. 
"Che hai fatto alla maglietta?" Chiese divertita vedendo l'enorme macchia di caffè sulla sua camicia bianca.
Jamie stava per risponderle male ma la sua risate gli fece passare tutta quella rabbia e stress che aveva accumulato nella giornata. Gli bastò vederla ridere, gli bastò vedere il suo sorriso, i suoi occhi divertiti per tornare a sorridere anche lui.
"Niente." Disse trattenendo una risata ripensando a quella giornata disastrosa. 
"Vado a mettere qualcosa di più comodo." Aggiunse sorridendole e sparendo in camera.


"Heather corri qui. Chris sta per camminare!" Urlò Jamie dal corridoio quando vide il piccolo alzarsi sui suoi piedi. 
Heather era immersa nella vasca da bagno quando si sentì chiamare dal biondo. 
"Cosa? Perché proprio ora?"
"Vuoi che provi a chiederglielo?" Urlò sarcastico Jamie osservando il piccolo. 
"Fai qualcosa. Impediscigli di muoversi finché non sono lì." Urlò Heather catapultandomi fuori dalla vasca e prendendo un asciugamano per asciugarsi. 
Jamie si guardò intorno e diede una piccola spinta al piccolo che cadde per terra iniziando a piangere. 
"Cosa gli hai fatto?" Chiese Heather trovando il bambino a piangere seduto per terra. 
"Mi hai detto di bloccarlo."
"Ma non così. Ora l'hai traumatizzato, non proverà più a camminare." Nel tono di Heather c'era un accenno di divertimento. 
Jamie rise per quella situazione. Heather era completamente bagnata e aveva indossato velocemente il pigiama che si era bagnato a sua volta appiccicandosi completamente al corpo della ragazza. 
"Forse è il caso che ti vada ad asciugare." Aggiunse prendendo il bambino tra le braccia per tranquillizzarlo. Heather sorrise prima di andare in bagno e indossare qualcosa di asciutto.


"Stavo pensando, e se facessimo una cena tutti e quattro?" Heather richiamò l'attenzione del biondino che era steso sul divano a guardare la tv. 
Jamie si voltò a guardarla confusa. 
"Io e Liam e te e Sarah." Spiegò Heather prendendo Christian in braccio per poi alzarsi la parte destra della maglia per far allattare il piccolo. 
Jamie deglutì a quel gesto e spostò lo sguardo altrove sentendosi a disagio. Da quando si sentiva a disagio vedendo una donna semi nuda? Aveva già visto Heather completamente nuda. Conosceva ogni parte del suo corpo. E allora perché ora si sentiva a disagio?
"Perché?" 
Heather alzò le spalle. Non sapeva perché aveva fatto quella proposta, l'aveva detto senza pensarci. 
"Così.. Per conoscerci meglio." Disse infine. 
"Va bene.. Allora avviso Sarah." Acconsentì lui trovando una scusa per uscire dal salotto.


Quella cena era andata meglio del previsto al contrario di come pensava Jamie. Ma alla fine perché qualcosa sarebbe dovuto andare storto? Dopo cena, Jamie e Sarah erano usciti insieme a fare una passeggiata sotto richiesta della sua ragazza. 
"Jamie?" Sarah si fermò una volta lontani da casa e trovato il coraggio di parlare. 
"Mmh." Mugugnò portando l'attenzione sulla sua ragazza. 
"Devo farti una domanda, ma ho bisogno che tu sia sincero con me." 
"Dimmi." 
"Ti sei innamorato di Heather?" 
Sarah temeva la risposta del suo ragazzo ma doveva sapere la verità. 
"Cosa? Perché dici questo?" Jamie si sentì improvvisamente a disagio ma cercò di non darlo a vedere. 
"Perché ho visto come la guardi. Non mi hai mai guardato così. Forse all'inizio, prima che ti lasciassi. Ma ora, ora no. La guardi come se fosse la cosa più bella al mondo Jamie. Quando ci siamo visti questo pomeriggio eri arrabbiato con il mondo. Niente ti avrebbe fatto sbollire la rabbia, ti è bastato solo tornare a casa per tornare sereno." Brutta e difficile, Sarah disse la verità. Aveva notato già da diverso tempo che il rapporto tra loro due non fosse più lo stesso. Lui era sempre distratto, non era poi preso come prima. Aveva pensato fosse per il figlio. Ma nell'ultimo mese, da quando Heather aveva iniziato a vedersi con Liam, aveva iniziato a capire qualcosa. E quella sera ne aveva avuto la conferma. 
"Io non sono innamorato di Heather." Negò più a se stesso Jamie. 
"Forse è meglio se ti prendi una pausa. È meglio se non ci vediamo per un po', così tu.."
"Cosa stai dicendo Sarah?" Chiese spostandosi una ciocca di capelli all'indietro. 
"Pensa a quello che ti ho detto. Cerca di capire cosa provi per Heather, quando sarai sicuro di non provare niente per lei, io sarò qui ad aspettarti." Sarah si asciugò una lacrima che le aveva bagnato una guancia prima di girare i tacchi e andare via. 
Jamie la osservò andarsene via una seconda volta da lui senza dire niente o fare niente. Rimase impassibile e solo dopo che Sarah sparì completamente dalla sua vista che Jamie se ne andò via anche lui, ma non tornò a casa sua.

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Capitolo 28
*** Capitolo ventisette. ***


"Ancora non ho capito questo tuo trasferimento temporaneo." 
"Non c'è nulla da capire. Avevo bisogno di staccare la spina per un po."
"Quindi non c'entra niente Heather." Il ragazzo non rispose, alzò semplicemente il passo allontanandosi dal suo amico che fece una breve corretta per raggiungerlo e stare al suo passo. 
"Jamie, sei il mio migliore amico. Non puoi nascondermi niente. Ti conosco bene." 
"Mio fratello mi sta aspettando. Devi andare." Jamie non rispose e aumentò nuovamente il passo impedendo al suo migliore amico di stargli dietro. 
"Jamie." Lo richiamò Kyle inutilmente. Il ragazzo sbuffò mentre vedeva il suo migliore amico andare via. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che ci fosse qualcosa che lo tormentasse. Era una settimana che Jamie si comportava in modo strano e che si era trasferito dal fratello senza dire niente a nessuno se non della pausa della sua relazione con Sarah ma senza accennare al motivo di quella pausa. Kyle era preoccupato per Jamie, lo conosceva da tanti anni e non l'aveva mai visto in quelle condizioni e lui era sicuro centrasse Heather. Lui era sicuro provasse qualcosa per la ragazza ma non voleva ammetterlo a se stesso.


Jamie camminava in silenzio per le strade di Los Angeles. Le mani nelle tasche della felpa. Cappuccio calato sulla testa. Il suo sguardo era rivolto verso il basso, sulla strada. Camminava da solo calciando una pietra mentre si dirigeva a casa del fratello dove ormai alloggiava da una settimana. Stava prendendo le chiavi di casa dalla tasca posteriore dei suoi jeans quando la sua attenzione su attirata da altro. 
"Dio quanto mi sei mancata." Aveva sussurrato un ragazzo dall'aria troppo famigliare fuori la casa difronte a quella del fratello. Jamie l'aveva riconosciuto quasi subito. Era Liam, il ragazzo di Heather. E non era solo. Era in compagnia di una ragazza e il loro rapporto era molto intimo. Non capì più niente, non seppe perché fece quello che fece, ma si avvicinò al ragazzo tirandogli un pugno in piena faccia. Liam si allontanò stupido dalla ragazza per capire cosa fosse successo e spalancò gli occhi quando riconobbe Jamie. 
Liam provò a dire qualcosa ma Jamie lo interruppe. 
"Hai una ragazza!" Disse duramente mentre la rabbia gli ribolliva nelle vene guardando malissimo la ragazza alle spalle di Liam prima di riavvicinarsi minacciosamente al ragazzo ma prima che potesse colpirlo di nuovo qualcun altro lo bloccò. 
"Jamie che cazzo stai facendo?" Urlò il fratello cercando di tenerlo fermo. 
"È solo mia sorella. Non tradirei mai Heather." Si intromise Liam mentre si portava una mano sul labbro colpito in precedenza. 
Jamie cercò di calmarsi, non sapeva neanche lui cosa gli fosse preso. Ma solo l'idea che qualcuno potesse far soffrire Heather l'aveva mandato fuori di testa. Si scrollò il fratello di dosso e girò i tacchi andando via lasciando stupito il fratello, Liam e la ragazza. 
Sam, una volta che suo fratello si era allontanato si voltò verso i due fratelli con sguardo dispiaciuto. 
"Scusate, non so cosa gli è preso ma non è un buon periodo per lui." Disse prima di andare via e raggiungere il fratello. La ragazza si avvicinò al fratello preoccupata controllandogli il labbro spaccato, ma Liam fissava ancora il punto dove Jamie era scomparso. Solo uno stupido non avrebbe capito il motivo di quel gesto.


Quella sera Jamie era uscito ed era andato ad un party sulla spiaggia insieme al fratello e al suo migliore amico. Ma in tarda serata Jamie si era allontanato dalla festa senza dire niente. Camminava per le strade di quel quartiere di Los Angeles senza una meta precisa. Era ubriaco e gridava per le strade di odiare quella ragazza che gli aveva stravolto la vita. Era arrivato fin sotto casa sua e aveva suonato ripetutamente il campanello finché non gli aveva aperto la porta. Lui era ubriaco e lei si era appena svegliata ma era comunque bellissima. 
"Jamie? Che succede?" Chiese confusa, era una settimana che era sparito dalla circolazione. 
'Vaffanculo, ti odio.' Avrebbe voluto dirle Jamie ma dalla sua bocca uscì soltanto un 
"Vaffanculo, ti amo."

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Capitolo 29
*** Capitolo ventotto. ***


"Mio dio Liam. Che hai fatto al labbro?" Chiese preoccupata Heather quando Liam arrivò a casa sua. 
"Niente." Deviò il discorso il ragazzo. 
"Questo taglio non è niente." Insistette la ragazza. 
"Chi ti ha conciato così?" Chiese ancora. 
"Nessuno.. Un tipo stava importunando mia sorella, mi sono intromesso e questo è stato il risultato." Mentì Liam. Non seppe perché lo fece, ma non voleva mettere in cattiva luce Jamie. Lui era il padre del figlio della sua ragazza. 
"Oh.. Come sta ora tua sorella?" 
"Sta bene.." 


"Che significa questo tatuaggio?" Domandò Heather toccando la parte esterna del braccio sinistro del suo ragazzo. 
Liam sorrise pensando al significato. 
"Tieni presente quando registri una cosa e sulla carta di disegna un tracciato? Il fonautografo?" Domandò il ragazzo, Heather annuì curiosa. 
"Quando eravamo piccoli, io e le mie sorelle abbiamo detto una frase e l'abbiamo registrata e ci siamo tatuati tutti e tre in fonautografo. Solo noi tre conosciamo la frase." 
"È una cosa dolcissima." Sorrise Heather prima di baciare il ragazzo.


Heather si svegliò in piena notte a causa del continuo suono del campanello. Si alzò svogliatamente dal letto per andare ad aprire sperando che il piccolo non si svegliasse. 
"Jamie? Che succede?" Chiese confusa trovandosi il ragazzo fuori la porta. Non lo vedeva da una settimana e non sapeva il motivo di quel suo allontanamento. 
"Vaffanculo, ti amo." Le disse il biondo con voce tremante. 
Heather deglutì sentendo il suo cuore fermarsi un attimo. Non capì più niente sentì solo le labbra del biondo a contatto con le sue. 
"Sei ubriaco Jamie." Lo allontanò lei sentendo il forte odore di alcool. 
"Io ti amo Heather." Insistette il biondo perdendo l'equilibrio. Heather lo prese in tempi e lo fece sedere sul divano. 
"Non sai quello che dici Jamie. Hai una ragazza e sei ubriaco. Ne riparliamo domani mattina." 
"So quello che sto dicendo. Domani non sarò più ubriaco ma sarò sempre innamorato di te."
"No.. Jamie tu.." 
"So cosa provo." Insistette Jamie sentendosi rifiutato. Jamie odiava quella ragazza per averlo ridotto in quelli stato. La odiava perché gli aveva travolto la vita. La odiava perché l'amava troppo e non riusciva ad odiarla. L'avrebbe voluta odiare per aver fatto cadere tutte le sue certezze. Ma non ci riusciva l'amore che provava per lei era troppo forte. Sarah aveva ragione, Kyle aveva ragione. C'era voluto un po di tempo prima che lo ammettesse a se stesso. Ma ora non poteva più continuare a mentire a se stesso. Non prega più continuare a credere che non le importasse niente di lei. Lui si era completamente, pazzamente, follemente, profondamente, totalmente innamorato di Heather. 
"Chi era Heather?" Jamie si voltò verso la voce trovando Liam poggiato sullo stipite della porta con solo dei boxer. Deglutì e si sentì morire capendo quello che fosse successo. 
"Io vado." Disse alzandosi dal divano e perdendo l'equilibrio. 
"Resta qui Jamie. Sei ubriaco." Heather lo fece risedere sul divano. Jamie annuì troppo debole per ribattere e si stese lentamente sul divano. 
"Buonanotte Jamie." Sussurrò Heather lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Buonanotte." Disse lui guardandola andare da quello che era il suo ragazzo. Chiuse gli occhi mentre si sentiva morire dentro.

Heather tornò in camera insieme al suo ragazzo ancora sconvolta per quello appena successo. Il suo battito era irregolare e sentiva una strana sensazione se ripensava a quello che le aveva detto Jamie.
"Torniamo a dormire?" Le domandò Liam attirandola a se. 
Heather annuì ritornando alla realtà. Lasciò un bacio a fior di labbra al ragazzo per poi scrivere un messaggio a Sam avvisandolo che Jamie era tornato a casa e di non preoccuparsi.

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Capitolo 30
*** Capitolo ventinove. ***


Dopo l'arrivo di Jamie, Heather non era riuscita a prendere sonno facilmente. Si era girata e rigirata nel letto ripensando a quello che gli aveva detto. Solo dopo un'ora abbondante era riuscita ad addormentarsi. 

Heather era stesa sul divano a dormire quando sentì qualcosa di freddo sulla sua guancia. Aprì gli occhi trovando un Liam divertito con in mano una bomboletta di panna e la mano sinistra completamente bianca come la sua guancia. 
"Ti conviene scappare." Disse divertita la ragazza prima di alzarsi e inseguire il moro. 
Con un po di difficoltà riuscì a rubargli la panna dalle mani e a sporcarli tutto. Dalla testa ai piedi. 
"Vieni qui." Disse Liam con un sorriso misto tra il vendicativo e il malizioso. Heather gli fece la linguaccia prima di mettersi a correre per il giardino di casa.
"Presa." Urlò il ragazzo afferrandola da dietro. Heather saltò per lo spavento facendo cadere la panna per terra.
"Ti amo così tanto." Le sussurrò il ragazzo all'orecchio. 
"Ti amo anche io Jamie." Sussurrò Heahter voltandosi e incontrando due occhi azzurri che la faceva di impazzire prima di baciare il ragazzo con il cuore che le batteva a mille.
Heather si staccò dalle labbra quando senti chiamarsi. Si girava intorno senza però trovare nessuno.
"Heahter?" Continuavano a chiamarla, ma oltre a lei, in quella stanza non c'era nessuno. 

"Heahter?" La ragazza aprì gli occhi di colpo trovandosi Liam davanti. Sentiva il cuore batterle velocemente nel petto. Era stato solo un sogno. 
"Che ore sono?" Chiese confusa mettendosi seduta.
"Le 10. Io devo andare." Heather annuì ripensando ancora al sogno. Cosa voleva dire. Scosse la testa ritornando alla realtà. 
"Ok.. Chiamami." Sussurrò ancora assonnata lasciandogli un bacio sulle labbra. Liam le sorrise ed Heather si sentì sciogliere come un gelato al sole. 
Poi si alzò anche lei dal letto andando in cucina passando dal salotto. Il divano era vuoto. Jamie non era più li. Entrando in cucina sul tavolo trovò un biglietto. 

"Sono uscito. Chris è con me. Lo riporto in serata. Jamie." 

Heather si sedette di peso sulla sedia sentendosi vuota dopo quel messaggio e il suo pensiero volò alla sera prima. Jamie era davvero innamorata di lei? O era stato solo l'alcool a parlare? E cosa significava quel sogno che aveva fatto?

"Jamie?" Il tono di Sarah era stupito quando si ritrovò il ragazzo fuori casa. 
Jamie dopo essere andato via da casa sua, era tornato dal fratello. Si era fatto una doccia mentre Sam giocava con il nipotino. Si era vestito e poi era uscito con una destinazione precisa nella sua mente. 
Con Christian in braccio, alzò lo sguardo verso Sarah. 
"Devo parlarti." 
La ragazza annuì sapendo già l'argomento. Si chiuse la porta alle spalle e si mise seduta delle scale all'entrata. Jamie la imitò. 
"Io.." Iniziò a parlare cercando di trovare le parole giuste. 
"Lo so Jamie. Non ti preoccupare. Io starò bene." Lo interruppe lei vedendola in difficoltà. 
"Mi dispiace Sarah.." Disse Jamie abbassando lo sguardo dispiaciuto. L'ultima cosa che voleva era far soffrire una ragazza innocente. 
"Non è colpa tua. Qui la colpa é solo mia. Sono stata io a lasciarti andare." Jamie, che aveva lasciato in pretendeva il piccolo Chris a terra a giocare, l'abbracciò non sapendo cosa dire.
"Sei stata importante per me. Davvero." Sussurrò mentre Sarah lo stringeva maggiormente a lui. Sapeva che quello era un addio. 
Jamie si alzò prendendo Christian in braccio e dopo averla salutata andò via. Per la prima volta fu lui ad andare via da Sarah mentre lei l'osservava andare via. Ma quella volta non sarebbe più tornato nessuno dei due. Quello era un addio. Tra loro due era ormai finita.

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Capitolo 31
*** Capitolo trenta. ***


"Ciao Heather." La ragazza seduta al proprio banco alzò lo sguardo dal quaderno trovando una figura maschile salutarla. 
"Ciao Kyle." Lo salutò lei. Da quell'anno avevano quel corso in comune e quelle poche volte che Heather era andata a lezione l'aveva sempre incontrato. 
"Posso sedermi qui?" Heather annuì tornando con lo sguardo sul quaderno mente il ragazzo si sedeva accanto a lei. 
"Come stai Jamie?" Chiese ad un tratto la ragazza rivolgendosi al ragazzo. Erano passate tre settimane da quando Jamie era arrivato a casa ubriaco confessandole il suo amore ed erano quattro settimane che non si parlavano se non per Christian. Nessuno dei due sapeva come comportarsi dopo la confessione del ragazzo e quindi Jamie preferiva evitarla. 
"Come al solito." Disse semplicemente Kyle. 
Heather tornò a disegnare sul suo quaderno. 
Senza accorgersene aveva disegnato de smeraldi persi in un oceano in tempesta. Due smeraldi come gli occhi del suo ragazzo, l'oceano in tempesta come lo sguardo di Jamie.


"Hea?" Hollie richiamò la sua migliore amica china sul proprio piatto mente giocherellava con il cibo. 
"Mmh?"
Heather alzò lo sguardo pensierosa guardando la sua amica. 
"Tutto bene?" Chiese preoccupata Hollie. Era da un po che Heather era sempre soprappensiero, era in un mondo tutto suo. 
"Che hai?" Chiese ancora quando non le rispose. Heather sospiro lasciando la forchetta sul vassoio. 
"Io non lo so, non lo so davvero cosa mi sta succedendo, non so come mi sento e non ho parole, non lo so spiegare, sono in mezzo a troppi pensieri, troppi vuoti, troppe mancanze." Ammise confusa Heather.

Ultimamente Heather sentiva troppo la mancanza di qualcosa, sentiva un vuoto nella sua vita. Vuoto che si colmava soltanto quando era in compagnia di Liam. O almeno lei credeva che era Liam a riempire quel vuoto, in realtà soltanto in sua presenza non ci pensava e stava per un attimo meglio. Liam riusciva a distrarla e a farle trovarne un sorriso. Ma appena lui andava via, Heather tornava triste e si ricreava quel vuoto dentro di lei. Spesso ripensava a quello che le aveva confessato Jamie e ormai era giunta alla conclusione che lui le mancava. Si sentiva la sua assenza in quella casa e lei si demoralizzava ancora di più al solo pensiero. 
Jamie era diventato un punto fondamentale nella sua vita, solo che non aveva ancora capito cosa significasse per lei. Meglio, l'aveva capito solo non voleva ammetterlo a se stessa.


Quando Heather era tornata a casa aveva trovato l'auto di Jamie parcheggiata fuori casa. Un sorriso si era aperto sul suo volto e quel vuoto dentro di se si era subito colmato. Era entrata nell'abitazione sentendo il rumore della televisione, le luci accese un po' ovunque. Dopo quasi un mese Heather si sentì di nuovo a casa. 
"Ciao amore della mamma." Disse Heather prendendo il piccolo in braccio e baciandolo sulla guancia. 
"Oh ciao." Disse Jamie entrando in salotto.
"Ciao." Lo salutò lei in imbarazzo.
"Io.. Io vado." Annunciò Jamie senza guardare la ragazza uscendo dal salotto. 
"No aspetta Jamie.." Heather lasciò il piccolo nella box per poi raggiungere Jamie. 
Il biondo si voltò verso la ragazza senza però guardarla. 
"Perché non torni qui? Si sente la tua mancanza in casa." Prese tutto il coraggio Heather. Jamie posò finalmente lo sguardo su di lei sentendosi dopo tanto tempo finalmente bene, soprattutto quando Heather parlò ancora.
"Mi manchi Jamie."

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Capitolo 32
*** Capitolo trentuno. ***


C'era voluto un po di tempo perché Heather riuscisse a convincere Jamie a tornare a casa. Per lui non era semplice andare a vivere con una ragazza che non ricambiava i suoi sentimenti. Non era semplice per lui vederla costantemente in giro per casa e sapere di non averla mai. Per lui non sarebbe stato semplice vederla insieme al suo ragazzo. 
"Jamie non potrai evitarmi per sempre. Abbiamo un figlio." Disse sul punto di scoppiare. Heather aveva ragione. Non l'avrebbe potuta evitare per sempre e forse fu proprio il tono supplichevole della ragazza a riuscirlo a convincere a restare. 
Jamie annuì e in poco tempo si ritrovò la ragazza tra le sue braccia. Heather lo stringeva forte a se. Gli era mancato più di ogni altra cosa. Jamie la stringeva a se respirando il suo profumo. Quello era il primo vero abbraccio che si scambiavano e Jamie in quel momento capì che non avrebbe potuto fare niente. Se quello che provava per Sarah si avvicinava molto all'amore, quello che provava per Heather lo era sicuramente.


Quel abbraccio era durato a lungo finché il piccolo Christian non aveva attirato l'attenzione su di lui. 
"Mamma." Sia Heather che Jamie si erano voltati verso il piccolo trovandolo in piedi. Sorrisero quando Christian fece il suo primo passo. Jamie si allontanò da Heather per andare dal piccolo che continuava a camminare verso la madre mentre rideva. Heather prese il braccio il piccolo quando la raggiunse lasciandogli mille baci sulla guancia. Jamie la guardava con un sorriso sulle labbra mentre si era appoggiato allo stipite della porta. 
Christian si mosse in braccio alla madre per far capire che volesse scendere. 
Heather lo fece scendere e lo vide andare verso il divano con al seguito Jamie. 
Una volta arrivato vicino al box, Christian cadde a terra. Heather si avvicinò a lui ma si tranquillizzò quando lo vide sorridere e iniziare a giocare spensierato. 
"Attenta." Le urlò Jamie quando la vide inciampare su un giocattolo lasciato in giro. Heather perse l'equilibrio e cadde sul divano trascinando Jamie su di lei che aveva cercato di impedirle di cadere. 
Heather scoppiò a ridere per la situazione mentre Jamie sopra di lei l'osservava affascinato. Non seppe resistere a lungo e senza accorgersene baciò la ragazza. Heather si immobilizzò sentendo le labbra di Jamie sulle sue. Poi si lasciò andare ricambiando il bacio. Jamie si sentì al settimo cielo quando sentì Heather ricambiare il bacio. Si posizionò meglio sulla ragazza approfondendo quel bacio. Nella mente di Heather si fecero vividi gli occhi del suo ragazzo che gli diedero la forza di staccarsi da quelle labbra. Aveva già fatto questo sbaglio in precedenza. 
"No Jamie.. Io.." Balbettò insicura Heather facendo alzare il ragazzo da sopra lei.
"Guardami negli occhi e dimmi di non provare niente per me." Disse sicuro delle sue parole Jamie. Se Heather avesse affermato di non provare niente per lui, lui l'avrebbe lasciata andare. Ma se avesse affermato di provare qualcosa per lui, avrebbe fatto di tutto per farla innamorare di lui. 
"No.. Non potrebbe mai funzionare. Io so con Liam. Siamo troppo diversi. Troviamo sempre un motivo per litigare" affermò Heather senza però guardare il ragazzo negli occhi. 
"Si, noi siamo così. Noi litighiamo. Tu dici a me che sono un arrogante figlio di puttana ed io ti dico quanto sei rompi coglioni. E lo sei, il 99% del tempo. E non ho paura di offenderti. Tanto ti bastano due secondi di recupero per passare alla rottura di coglioni successiva."
Jamie aveva un barlume di speranza che gli aveva dato il quel coraggio di continuare a provare e sperare. 
"E allora?"
"E allora non sarà facile. Anzi sicuramente molto difficile e dovremmo lavorarci ogni giorno. Ma io voglio farlo, perché io voglio te. Io voglio tutto di te, per sempre. Io e te, ogni giorno della nostra vita. Vuoi fare una cosa per me? Per favore. Prova ad immaginare la tua vita tra trent'anni, tra quarant'anni. Come sarà? Se la vedi con lui, va'. Vai! Sopravviverò se è quello che vuoi realmente. Ma non scegliere la strada più facile."
Per tutto il discorso Jamie fissò Heather negli occhi sperando in una risposta positiva. Sperava con tutto il cuore che scegliesse lui. 
Heather stava per rispondere quando il telefono le squillò. Un messaggio da Liam. 
"Io.. Io devo andare." Sussurrò prima di scappare da quella situazione poco comoda.

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Capitolo 33
*** Capitolo trentadue. ***


Dopo che Heather era scappata da quella situazione che stava diventando troppo scomoda, era andata a fare una passeggiata a mare lasciando a casa un Jamie ferito. 
"Hei." 
"Ciao Liam." Sussurrò Heather trovando il ragazza al suo fianco. 
"Che fai qui? Non dovevi stare con Christian?"
"C'è Jamie con lui." Disse semplicemente la ragazza prima che Liam la baciasse. Lei si lasciò andare, si lascio trasportare da quelle labbra tanto morbide. Una cosa era certa, Liam le piaceva, tanto. Ma anche Jamie non le era indifferente. Heather stava bene in compagnia sia dell'uno che dell'altro. È questo la spaventava. Non capiva perché Jamie dovesse farle lo stesso effetto che le faceva il suo ragazzo. 
"Oggi mi sei mancata un sacco." Sussurrò Liam al suo orecchio. 
"Anche tu." Ed era vero, Heather aveva sentito la sua mancava quel giorno. Proprio come aveva sentito la mancanza di Jamie in quel mese. Quando Liam si avvicinò a lei per baciarla di nuovo, le tornarono in mente le scene del bacio con Jamie. 
"Devi vedermi con Hollie." Sussurrò scappando anche da lui e lasciandolo imbambolato sulla spiaggia.

"Hea si può sapere cosa hai? Sei strana ultimamente." Hollie si era accorta che durante gli ultimi due giorni Heather era più pensierosa del solito. Aveva fatto di tutto per far tornare Jamie a casa e ora lo evitava. Ma evitava anche Liam. A volte evitava anche lei, preferiva starsene da sola a pensare. O meglio a evitare di pensare. 
"Hea.. Che succede?"
"Io.. Niente, sto bene..." Sussurrò. Aveva ormai capito di provare forti sentimenti per entrambi i ragazzi, ma non poteva avere entrami. E questo lo sapeva benissimo. Ma era troppo orgogliosa per dimostrare quanto ci stava male, quanto questa confusione la stesse pian piano distruggendo. 
"So che non è vero. Hea siamo tutti preoccupati per te. Liam non fa altro che chiedermi di te. Avete litigato per caso?"
"No.. No.. È difficile."
"Prova a spiegare."
"Jamie mi ha baciato."
"Cosa? Hea ma che ti salta in mente? Stai ripetendo la stessa cosa che è.." 
"È stato lui a baciarmi." La interruppe Heather. 
"E tu?"
"E io ero troppo stupita da quel gesto, poi mi sono lasciata trasportare. È stato un bacio travolgente, diverso da quelli precedenti. È stato un bacio di quelli che ti tolgono il respiro, ti fermano il cuore e ti spaventano a morte, perché portano a galla sentimenti che non hai mai provato prima, di quelli che ti rendono impotente." Spiegò Heather aprendosi con la sua migliore amica. 
"Cosa provi per Jamie?" Le chiese poi Hollie pensando che la situazione fosse più semplice di quanto credesse Heather. 
"Credo, credo che mi piaccia. Il problema è che provo lo stesso per Liam." 
"Beh non puoi averli entrambi devi scegliere." Disse Hollie capendo che la situazione fosse più complicata di quanto credesse. 
"Lo so Hollie. Ma ho paura di fare la scelta sbagliata."
"Ogni scelta che si rispetti incute paura..normale. La paura di stare bene. Ma se non scegliamo, in fondo, di cosa siamo fatti? Le scelte ci rendono ciò che siamo. Sempre. Corri il rischio, scegli."
"Come faccio a scegliere? Come faccio a sapere quale è quello giusto? Non voglio scegliere Liam perché con lui tutto sarebbe più semplice, non voglio scegliere Jamie solo perché è il padre di mio figlio."
"Puoi solo seguire il tuo cuore Hea. Non posso aiutarti. È una scelta che devi fare tu."

Era passata quasi una settimana da quando Heather si era aperta con la sua migliore amica. E in quei due giorni Heather aveva continuato ad evitare i due ragazzi. 
Quel giorno era quasi fuggita. Aveva lasciato il telefono a casa in modo che nessuno potesse rintracciarla. E c'era riuscita, almeno fino a quel momento. 
"Heather." La richiamò sollevato Liam trovandola seduta sul muretto di una spiaggia fuori il loro quartiere. 
"È tutto il giorno che ti cerchiamo di hai fatto preoccupare." Affermò il ragazzo sedendosi accanto a lei. Heather abbracciò il ragazzo iniziando a piangere. Aveva sopportato per una settimana il peso di quella decisione e ora non ce la faceva più ed era crollata. 
"Hei.. Va tutto bene." Cercò di tranquillizzarla Liam accarezzandole dolcemente la schiena. 
"No.. Niente va bene." Heather si allontanò dal ragazzo alzandosi in piedi. 
"Dio Liam.. Tu mi piaci tanto ma provo anche qualcosa per Jamie. E io sono così confusa." Ammise nascondendo la faccia tra le proprie mani. Liam rimase ferito da quelle parole, ma non lo diede a vedere. 
"Qualsiasi scelta farai, l'appoggerò. Voglio solo vederti felice. Per quanto tu sia diventata importante per me, preferisco lasciarti andare se sei più felice con lui." Fu difficile dire quelle parole ma Liam le pensava veramente. Avrebbe preferito non trovarsi in quella situazione. Ma non sapeva che quelle parole avevano complicato ancora di più le cose per Heather. 
Liam era un ragazzo dolcissimo, si faceva amare sin da subito. Jamie, invece, non era un ragazzo molto dolce. Poteva farsi odiare in meno di un giorno, era irritante, lanciava facilmente sfide per il semplice gusto di vedere quanto fosse facilmente corruttibile l'animo umano. Era freddo, questo si. E per farlo sciogliere ci volevano piccole cose che su di lui avevano grande effetto. Ed era anche molto strano, dentro la sua testa c'era un nuovo mondo, il casino più totale. Era anche spesso stronzo, ma se qualcuno gli entrava nel cuore, avrebbe dato il mondo per lui. 
Jamie e Liam erano due persone completamente diverse, eppure Heather era innamorata di entrambi. Ma si poteva essere innamorati di due persone contemporaneamente?

Era tutto il giorno che Heather pensava a quello che le aveva detto Matt.
Quella mattina Heather non era andata a lezione ed era rimasta a casa con Christian. Verso le dieci Matt l'aveva chiamata e si erano aggiornati sulle cose accadute negli ultimi giorni. Heather gli aveva raccontato quello che era successo e Matt l'aveva ascoltata attentamente. 
"Si può essere innamorata di due persone contemporaneamente?" Aveva chiesto lei. 
"Penso che possano piacerti due persone contemporaneamente, ma non puoi esserne innamorata di entrambe.- Gli aveva risposto lui per poi aggiungere, quando la vide in difficoltà,-io credo che Liam ti piaccia molto. Ma sei innamorata di Jamie. Perché se fossi stata innamorata di Liam, non avresti mai avuto dubbi. Liam è il tuo ragazzo, se fossi stata innamorata di lui non avresti dovuto provare niente con Jamie."
Da quando aveva chiuso la videochiamata con il ragazzo, non aveva fatto altro che pensare a quello che le aveva detto senza giungere ad una conclusione. Ma in fondo, il suo cuore aveva già fatto la sua scelta, solo che Heather aveva paura di ammetterla a se stessa.

Heather era stesa sul letto in attesa di qualche segnale dell'universo che le facesse capire di chi fosse veramente innamorata quando, aprendo l'armadio per prendere una felpa, rimase quasi delusa da quello che trovò. E fu in quel preciso istante che capì di chi fosse innamorata. Prese una felpa a caso e dopo aver sentito Jamie entrare in casa, corse fuori senza salutarlo iniziando a correre con una destinazione ben precisa in mente. 
"Heather?" Domandò confuso Liam quando trovò fuori casa la ragazza con il fiatone. 
"Sono venuta a portarti questo.." Affermò mostrandogli il cappello che aveva in mano. Liam alzò un sopracciglio confuso prendendo il cappello. Era corsa da lui solo per quello. 
"E anche per dirti che.. Lo so che può sembrare stupido ma..- Heather si bloccò per trovare le parole giuste e per riprender fiato.- ho aperto l'armadio e quando ho trovato questo, sono diciamo rimasta delusa. In quel mento avrei voluto trovare qualcosa di..." Si bloccò incapace di continuare a parlare e sentendosi una stupida. Come poteva un semplice cappellino averle fatto capire che lei era innamora di Jamie e non di lui. 
"Non trovo sia una cosa stupida se ti ha fatto schiarire le idee."sorrise Liam. Un sorriso triste perché aveva capito che la sua scelta non era lui. Aveva sperato con tutto se stesso che lo scegliesse. 
"Mi dispiace Liam." Si scusò la ragazza con gli occhi lucidi. Le faceva male il solo pensiero che ora Liam avrebbe sofferto a causa sua. Era l'ultima cosa che voleva. 
"Cosa ci fai ancora qui Hea? Io starò bene. Va da lui." Le disse prima di abbracciarla. 
"Sei stato importante per me Liam." Sussurrò lei staccandosi.
"Lo so.. Va da lui ora." Liam cerco di dimostrarsi forte. Heather gli lasciò un bacio sulla guancia prima di correre via verso casa.

Heather correva velocemente verso casa. Sapeva quello che doveva fare. Doveva dire a Jamie che anche lei ricambiava i suoi sentimenti sperando che non fosse troppo tardi. Voltò l'angolo usando un auto spuntò all'improvviso. Il guidatore frenò di colpo fermandosi ad un millimetro dalla ragazza che dopo essersi scusata riprese a correre arrivando finalmente a casa. Spalancò la porta e appena vide il biondo uscire dalla sua camera non resistette molto. Corse verso di lui premendo le sue labbra sulle sue. Non le importava niente se avesse ancora il fiatone, le importava soltanto di loro due. Voleva solo avere quel semplice contatto con lui. Jamie rimase per un primo momento fermo, era confuso da quel gesto. Poi si lasciò andare a quelle labbra che tanto bramava. 
"Ti amo Jamie. Mi dispiace averlo capito così tardi." Sussurrò sulle labbra di lui. 
Jamie sorrise. Un sorriso diverso dal solito. Un sorriso pieno di felicità e d'amore. 
"Ti amo Heather." Sussurrò lui prima di baciarla. 
"Tra di noi è andato tutto al contrario. Abbiamo avuto prima un figlio, poi siamo andati a convivere, poi abbiamo fatto l'amore ed infine ci siamo innamorati." 
"Sai.. Venire a letto con te è stato un grande errore." Affermò Heather facendo spaventare il ragazzo. 
"Ma tra tutti gli errori che ho fatto questo è il migliore errore. E se potessi tornare indietro rifarei quest'errore altre mille volte." 
Detto questo, Jamie la baciò più sereno facendole capire che anche per lui era lo stesso. Ora che finalmente si erano trovati, niente li avrebbe più fatti allontanare. Niente gli avrebbe più divisi. Ora erano loro due contro il mondo. Ora erano una vera famiglia. Ora anche Christian avrebbe avuto due genitori che lo amavano e che si amavano. Heather e Jamie avevano trovato l'amore, il vero amore grazie ad un grande sbaglio. Il loro migliore sbaglio.

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