L'amore non ha limiti

di barbara91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo giorno di scuola - parte 1 ***
Capitolo 2: *** Primo giorno di scuola - parte 2 ***
Capitolo 3: *** Nuove amicizie ***
Capitolo 4: *** innamorarsi fa male ***
Capitolo 5: *** Malattie e nuove conoscenze ***
Capitolo 6: *** Malata d'amore ***
Capitolo 7: *** il ballo di Halloween ***
Capitolo 8: *** Dimmi che non vuoi morire ***
Capitolo 9: *** Sei mesi dopo ***



Capitolo 1
*** Primo giorno di scuola - parte 1 ***


Primo giorno di scuola – parte 1

 

Pov Katara

Io, mio padre e mio fratello percorrevamo silenziosi le strade per raggiungere la nostra nuova casa.

Mio padre era sempre stato costretto a viaggiare per il suo lavoro,  e lo avevamo fatto sempre tutti insieme, come una vera famiglia, ma dal giorno dell’incidente tutto era cambiato.

Non c’erano più stati viaggi, un po’ per la mia condizione, un po’ per l’assenza di mia madre. Purtroppo era arrivato un momento in cui per mio padre non era più stato possibile rimandare, così aveva deciso di affidarci a Kanna, la nostra cara nonnina.

-Siamo arrivati- Sospirò accostando.

Mio padre e mio fratello scesero dall’auto e mentre la nonna ci veniva incontro per darci il benvenuto, loro mi aiutarono a scendere.

Sokka mi prese in braccio, mentre mio padre usciva dal portabagagli della macchina il mio peggiore incubo: la sedia a rotelle.

Spinsi lentamente le ruote per avvicinarmi alla nonna che mi abbracciò con affetto.

Ci invitò tutti ad entrare, ma mio padre rifiutò.

-Mi dispiace Kanna, ma vado di fretta, magari la prossima volta- Disse prima di abbracciarci e di risalire in auto, per poi sparire in lontananza.

Rimasi a guardare ancora un po’ il punto in cui la macchina era diventata invisibile, confondendosi nel traffico colorato e rumoroso. Già mi mancava, chissà quando l’avrei rivisto.

-Forza ragazzi entriamo, Sokka ti dispiace portare i vostri bagagli dentro?- Chiese la nonna a mio fratello mentre afferrava i manici della sedia a rotelle e cominciava a spingermi.

Entrammo in casa, mi girai intorno per osservarla meglio, tutto era rimasto come l’ultima volta, come quando c’era mia madre.

Cercai di non pensarci –Nonna potresti dirmi qual è la mia camera? Sono molto stanca e vorrei andare a dormire-

-Non vuoi nemmeno cenare?-

–No, non ho fame, grazie lo stesso-

-Va bene tesoro- Disse spingendomi in direzione di una delle camere da letto.

–Ti ho sistemato nella stanza degli ospiti, è al piano terra e ha un bagno tutto suo, ti sarà più comodo, così non avrai bisogno di nessuno per muoverti- Spiegò cercando di mascherare la sua espressione triste con un sorriso.

-Grazie- Risposi io educatamente cercando di non pensare a quello sguardo –Ora vado a preparare la cena a tuo fratello, ricordati che domani incominciate la scuola, quindi metti la sveglia presto. Buonanotte tesoro-

Notai che la nonna aveva arredato quella stanza con degli  attrezzi per disabili, in modo che io potessi fare tutto senza l’aiuto di nessuno.

La mia attenzione venne attirata da una piccola foto sul comodino, spinsi le ruote della sedia fino a li e l’afferrai:  era la mia mamma da giovane.

Una lacrima mi rigò il viso, così mi affrettai a riposizionare la foto sul comodino, era meglio non pensarci.

Dopo essermi cambiata, con un po’ di fatica mi misi a letto. Mi addormentai quasi subito, ma il mio sonno era tormentato dagli incubi, non facevo altro che rivedere quel maledetto giorno, il giorno della morte di mia madre.

Mi svegliai di soprassalto, sentendo delle mani arpionate alle mie braccia scuotermi, per farmi svegliare: Sokka.

-Katara ti prego calmati- Continuava a dirmi lui, solo allora mi accorsi che avevo incominciato ad urlare.

Cercai di calmarmi, ma le lacrime traditrici incominciarono a rigarmi il viso, lui mi strinse a se –Tesoro è tutto finito, ci sono io qui con te-

-Ti prego Sokka, dormi con me stanotte- Lo implorai. Lui annuì e senza aggiungere altro si stese accanto a me.

Non stavamo stretti, visto che era un letto matrimoniale, ma io continuai a rimanere aggrappata a lui come se fosse la mia ancora di salvezza.

Mi addormentai di nuovo, e questa volta, grazie a mio fratello che continuava ad abbracciarmi, non sognai nulla.

 

Pov Sokka

Katara si era addormentata tra le mie braccia come una bambina indifesa, forse lo era davvero.

Era così piccola quando morì nostra madre, in più in quell’episodio aveva anche perso l’uso delle gambe.

Era toccato a me prendermi cura di lei da quel giorno, mio padre era sempre indaffarato e la nonna era lontana, ma fortunatamente lei era qui ora, e mi avrebbe dato una mano a ristabilire la sfera emotiva della mia sorellina.

Poco dopo mi addormentai anch’io.

Il giorno dopo mi svegliai ancora in quella posizione, avevo un leggero dolore alla schiena, ma non spostai Katara dalla mia spalla per non svegliarla prima del previsto.

Quel  giorno avremmo incominciato la scuola e lei sicuramente non era ancora pronta per questo.

Ero ancora assorto nei miei pensieri, quando si svegliò.

-Buon giorno dormigliona, dormito bene?-

-Si, tu hai dormito?-

–Mai dormito meglio- Mentii, non volevo che si preoccupasse anche per me.

-Sei un bugiardo, lo sai?- Sbuffò mentre la sollevavo e la mettevo sulla sedia –Lo so, ma mi ha fatto piacere dormire con te.

Adesso preparati, dobbiamo andare a scuola- Le diedi un bacio sulla fronte e uscii dalla stanza.

 

 

Pov Zuko

Quella mattina mi ero alzato di pessimo umore: mia sorella, Mai e Ty Lee avevano passato la notte insieme e avevano riso, gridato e starnazzato come oche per tutta la notte.

Una volta finito di prepararmi scesi a fare colazione, lo zio Iroh aveva già preparato il suo famoso thè e una bella torta al cioccolato.

Le tre pazze stavano già mangiando, mi salutarono, ma se ne pentirono subito, non appena notarono il mio umore nero.

-Buon giorno Zuko, forza siediti con noi a fare colazione- Disse mio zio porgendomi una tazza di the e una fetta di torta, afferrai tutto senza rispondere e incominciai a mangiare.

-Giornata storta Zuko?- Domandò Ty Lee mentre sul suo viso spuntava un ampio sorriso, la fulminai con lo sguardo –Andrebbe meglio se riuscissi a stare zitta almeno durante la colazione, visto che durante la notte nessuna di voi ne è stata capace- Risposi acido.

-Oh andiamo Zuko, la tua odiosa ragazza ti ha fatto diventare così monotono e scontroso?- Chiese Azula sbattendo un pugno sul tavolo.

-Smettila Azula!-Urlai sbattendo a mia volta i pugni sul tavolo –Ragazzi avanti calmatevi- Disse mio zio cercando di non farci scannare, ma io mi ero già alzato da tavola e una volta preso lo zaino uscii di casa senza salutare nessuno.

Arrivato a scuola incominciai a cercare la mia ragazza, non la vedevo da tutta l’estate ed ero impaziente di riabbracciarla.

La intravidi poco dopo, stava parlando con il mio migliore amico vicino all’entrata della scuola.

Mi avvicinai a loro mentre entrambi si giravano nella mia direzione –Zuko Amore!- Disse lei mentre si avvicinava per abbracciarmi.

-Ciao Suki- Dissi prima di avvicinare le mie labbra alle sue.

Un leggero colpo di tosse ci fece improvvisamente ricordare che non eravamo soli –Vedo che l’estate non ti ha cambiato per niente- Rise il mio amico–Mi sei mancato anche tu Jet- Dissi ricambiando il sorriso.

Poco dopo ci raggiunsero Azula e le sue amiche, vidi Jet arrossire leggermente, aveva da sempre una cotta per Mai, ma non glie l’aveva mai detto.

Ty Lee si avvicinò a noi con un grande sorriso -Ciao ragazzi, sapete oggi arriveranno a scuola due ragazzi nuovi e…-

-E perché dovrebbe interessarci?- Le chiese Suki con un tono forse un po’ troppo acido.

-Oh, Beh…- Balbettò Ty Lee, ma Suki la interruppe di nuovo –Non ci importa! Ora vattene stupida papera!- A quelle parole, vidi gli occhi di Ty Lee diventare lucidi e dopo essere scoppiata a piangere corse via inseguita da Mai e Azula.

Prima di allontanarsi per inseguire la sua amica Azula mi lanciò uno sguardo di Fuoco alla mia ragazza, non aveva mai sopportato Suki e ancora meno il nostro fidanzamento.

-Andiamo tesoro o faremo tardi, a dopo Jet- Disse lei mentre mi prendeva per mano e mi tirava verso l’ingresso della scuola.

La guardavo camminare a testa alta, con quel suo sguardo fiero, che faceva intendere che non le importasse di niente di nessuno, Suki era fatta così, se le stavi simpatico ti regalava l’universo, ma se ti prendeva di mira, ti avrebbe reso la vita impossibile  finché non avessi implorato pietà.

Mia sorella e le sue amiche non le sopportava proprio, ma evitava di trattarle troppo male solo a causa mia, aveva provato una volta a fare uno scherzo ad Azula, ma mi ero talmente infuriato con lei che da allora si era limitata a delle frecciatine molto velenose.

Ma io l’amavo e non riuscivo a stare senza di lei, noi eravamo fatti per stare insieme e con questa convinzione incominciai il mio primo giorno di scuola del terzo anno.

 

Pov Katara

Arrivammo a scuola molto in ritardo, tanto che l’intero cortile era completamente vuoto, mio fratello si era svegliato per primo, ma aveva passato ore in bagno a fare non so cosa e questo era il risultato, un notevole ritardo proprio il primo giorno.

-Forza Sokka va più veloce, siamo già in ritardo!- Gli dissi mentre mi spingeva, potevo benissimo muovermi da sola, ma volevo fargliela pesare un po’ così magari il giorno dopo si sarebbe sbrigato.

-Ecco siamo arrivati!- Esclamò lui fermandosi davanti ad una porta con su scritto segreteria.

Entrammo e ad accoglierci trovammo una signora anziana – Salve ragazzi io sono Yagoda, voi dovete essere i nipoti di Kanna, io sono una sua vecchia amica, è un piacere darvi il benvenuto- Disse lei sfoderando un piccolo sorriso, che sparì poco dopo quando i suoi occhi caddero sulla mia sedia a rotelle.

-Per favore potresti darci i nostri orari?- Le chiese mio fratello per sfuggire a quella situazione imbarazzante.

-Certo, eccoli qui, buona giornata ragazzi- Disse porgendo i fogli a Sokka.

-Allora Katara, io ho Matematica nell’ala ovest dell’edificio, tu invece cos’hai?-

-Io scienze, ma è nell’ala est, dovremmo dividerci-

-Non ci penso nemmeno, io ti accompagno!- Disse lui iniziando a camminare verso la mia classe –Sokka ti prego vai, siamo entrambi in netto ritardo e io ce la faccio da sola-

Lui sospirò – Va bene, ma se hai bisogno chiamami, ho il telefono acceso con la vibrazione- Disse lasciandomi un bacio sulla guancia e allontanandosi nella direzione opposta alla mia.

Trovai facilmente la mia classe, mi fermai davanti alla porta, presi un bel respiro ed entrai.

Il professore era seduto alla cattedra, mi avvicinai a lui per presentarmi –Salve io sono Katara, la nuova arrivata- Gli dissi abbassando lo sguardo.

-Buongiorno signorina, prego si accomodi pure, vicino al terzo banco, Ty Lee per favore sposta la sedia accanto a te, così la signorina Katara può sistemarsi- Disse il professore rivolgendosi ad una ragazza con i capelli castani legati in una lunga treccia.

Mi avvicinai a lei e con un po’ di difficoltà, cercai di sistemarmi vicino al banco, ovviamente senza riuscirci.

-Posso aiutarti?- Mi chiese la ragazza con la treccia –Si grazie- Le dissi abbassando lo sguardo.

-Non fare quella faccia, ti ho aiutato a sistemarti non a fare una rapina-

–Comunque io sono Ty Lee- Disse mentre mi porgeva la mano.

Avevo ancora lo sguardo basso, avevo paura di alzarlo e di vedere altre espressioni di pietà mista a disgusto che avevo visto negli ultimi tre anni, ma non potevo ignorare  il suo tentativo di conoscermi, sarei sembrata una maleducata.

Afferrai la sua mano –Io sono Katara- Le dissi mentre alzavo lentamente lo sguardo, quando incrociai i suoi occhi, non vidi nessuna traccia di pietà, anzi, aveva uno splendido sorriso che le illuminava gli occhi grigi.

Ricambiai il sorriso, il resto della lezione la passammo un po’ chiacchierando e un po’ ascoltando il professore, fino a quando suonò la campanella.

-Katara che lezione hai adesso?- Mi chiese lei prima di uscire dalla classe – Storia tu?-

–Anch’io, vieni allora starai con me e le mie amiche- Disse mentre cominciava a spingermi.

Raggiungemmo un aula un po’ più a sud dell’edificio, dove ad aspettare Ty Lee si trovavano due ragazze.

–Ragazze lei è Katara la nuova ragazza- Disse lei per presentarmi –Katara loro Sono Mai- Indicò una ragazza con i capelli neri legati in due codini e gli occhi chiari –E lei è Azula- L’altra ragazza con i capelli sempre neri raccolti e gli occhi dorati.

-Ciao Katara è davvero un piacere conoscerti- Disse Azula sorridendomi insieme a Mai.

-Ragazze non mi presentate la vostra nuova amica?- Disse una voce alle mie spalle. Una ragazza poco dopo apparve ai miei occhi, era molto bella, aveva degli occhi blu come il mare e i capelli castani a caschetto, mi guardava in un modo che non riuscivo nemmeno a decifrare.

-Io sono Suki e volevo darti il mio benvenuto- Disse mentre con un gesto repentino mi spingeva giù dalla sedia.

-Suki lasciala stare- Disse Azula avvicinandosi a lei.

 –Sta zitta perdente-

–Benvenuta piccola storpia- Mi sussurrò all’orecchio prima di allontanarsi.

 

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Capitolo 2
*** Primo giorno di scuola - parte 2 ***


Primo giorno di scuola –parte 2

Pov Sokka

Dopo aver lasciato Katara incominciai a correre verso l’aula di Matematica, fortunatamente notai che il professore non era ancora arrivato.

Mi sedetti vicino ad un ragazzo con dei capelli castani lunghi quasi fino alla spalla e gli occhi verdi –Ciao io Sono Haru- Disse porgendomi la mano –Piacere Haru, io sono Sokka il ragazzo nuovo- Risposi stringendola  a mia volta.

-Lo so, tutti qui non fanno altro che parlare di te e di tua sorella-

– Come mai?-

–Siete una novità- Disse come se fosse la cosa più naturale del mondo –E le novità qui sono molto rare e…- Continuava a parlare con entusiasmo, ma io ormai non lo ascoltavo più, il mio sguardo si era letteralmente incantato su una ragazza che era appena entrata in classe.

Era bellissima, i capelli castani a caschetto erano perfettamente ordinati, gli occhi blu erano leggermente truccati per valorizzarli ancora di più, in altre parole: era un angelo.

-Ehi amico, ti consiglio di non incantarti troppo a guardarla- Disse Haru dandomi una gomitata per attirare la mia attenzione.

-È Suki, la ragazza più bella della scuola, ma è anche la ragazza più perfida ed egoista che si sia mai vista qui.

Non fa altro che prendere di mira i più deboli, è la cattiveria in persona- Sussurrò cercando di non farsi sentire.

Notai che dietro Suki c’era un ragazzo, con un enorme cicatrice sul volto –Lui chi è?- Chiesi senza distogliere lo sguardo –Lui è Zuko il suo ragazzo, stanno insieme da anni-

-Com’è che lei, così perfida e cattiva, si mette con uno che è sfregiato in volto? Non deve essere così cattiva allora- Osservai io continuando a tenerli d’occhio entrambi.

Una persona perfida e superficiale non si sarebbe mai messa con uno così, pensai tra me.

 –Quella cicatrice se l’è fatta dopo, che si sono messi insieme- Mi rispose lui.

-E come se l’è fatta? –

Lui si strinse debolmente nelle  spalle –Nessuno lo sa, semplicemente un giorno è finito in ospedale e quando è tornato aveva quella.-

All’improvviso il professore entrò in classe e noi fummo costretti ad  interrompere la nostra conversazione.

Mentre i minuti scorrevano lenti, accompagnati dalla voce tediosa del professore, mi concentrai meglio sulla coppia seduta a pochi banchi di distanza da me. Suki seguiva il professore con attenzione, tranne quelle rare volte in si voltava di lato per regalare un sorriso al suo ragazzo, seduto di fianco a lei.

-Ragazzi allora per domani studiate da pagina venti a pagina… Oh, ma il nuovo alunno è presente in questa classe? Perché non ti sei fatto notare subito? Forza su alzati e presentati- Disse il professore guardando nella mia direzione.

-Salve, io sono Sokka-

Tutti si  girarono a guardarmi, e mentre mi presentavo incrociai gli occhi di Suki, i nostri sguardi rimasero incatenati, fino a quando il professore non richiamò la mia attenzione, mi ero imbambolato a guardarla ed ero rimasto zitto per tutto il tempo, bella figura!

Fortunatamente il suono della campanella mi salvò, uscii di corsa dall’aula e mi chiusi nel bagno, aprii il rubinetto e mi sciacquai la faccia.

Rimasi li non so per quanto tempo e quando uscii notai poco lontano un gruppetto di ragazze che stava litigando.

Tra loro c’era Suki, che figura che avevo fatto davanti a lei, sicuramente aveva pensato che fossi un imbecille senza cervello. Avevo deciso di allontanarmi prima che si accorgesse di me, quando notai una ragazza stesa per terra, che veniva aiutata da un’altra  con i capelli legati in una treccia a rialzarsi.

La ragazza stesa per terra era Katara.

 

Pov Ty Lee

Quella mattina avevo conosciuto la ragazza nuova, Katara.

Era  davvero dolce e simpatica, il tipo di ragazza che non farebbe male ad una mosca, chi potrebbe mai farle del male? Ma che domande, ovviamente quella strega di Suki.

L’aveva spinta dalla sedia a rotelle facendola cadere e chiamandola storpia, inutile dire che Azula dopo questa sua ultima bravata non ci aveva visto più e si era lanciata su di lei.

-Brutta strega!- Gridò Azula prima di afferrare Suki per i capelli.

-Ragazze smettetela!- Gridai io mentre cercavo di aiutare Katara, che aveva incominciato a piangere, non riuscendo ad alzarsi.

Mai si mise tra le due e con molta difficoltà riuscì a dividerle, vidi Suki guardare Azula con odio –Questa me la paghi- Ringhiò prima di allontanarsi con uno specchietto in mano intenta a sistemarsi i capelli.

-Katara!- Il nome della mia nuova amica echeggiò nel corridoio: un ragazzo stava correndo verso di noi.

Era  davvero bello, i capelli castani legati in una piccola coda e gli occhi dello stesso colore di Katara, sicuramente era suo fratello.

-Katara stai bene?- Disse lui prendendola in braccio senza sforzo e stringendola a sé.

-Non Preoccuparti Sokka, è tutto a posto- Disse lei ancora in lacrime, lui la poggiò sulla sedia a rotelle e le accarezzò i capelli.

-Cos’è successo?- Domandò  con fare amorevole –Niente, io…-

-Katara…- La riprese lui –Capisco quando menti e quando dici la verità-

-È stata Suki- Dissi avvicinandomi a loro.

Lui si voltò immediatamente nella mia direzione ed io non potei fare a meno di arrossire dalla testa ai piedi, sentii il mio cuore battere forte, non avevo mai provato delle sensazioni del genere solo nel guardare un ragazzo.

-Cos’ha fatto?- Chiese innervosendosi leggermente, era evidente quanto tenesse alla sorella –L’ha spinta e l’ha chiamata piccola storpia- Dissi io abbassando lo sguardo.

-Grazie-

 

Pov Sokka

Haru non aveva affatto torto, Suki era veramente un arpia, come avevo potuto pensare che potesse esserci del buono in lei?

Giravo nei corridoi senza meta, stavo cercando Suki e non mi sarei fermato finché non l’avessi trovata.

Dopo un po’, la trovai intenta a fumarsi una sigaretta: era da sola.

-Ehi tu!- Dissi richiamando la sua attenzione.

 –Prego?-

–Sono Sokka il fratello di Katara-

-Katara? Non conosco nessuna Katara- Rispose lei con un piccolo sorriso divertito –Dovresti ricordarti di lei invece, visto che l’hai appena spinta a terra!- Urlai io infuriato.

-Oh, capisco, sei il fratello della storpia, che strano non l’avrei mai detto- Disse lei regalandomi uno sguardo di apprezzamento.

-Non avvicinarti mai più a mia sorella o te la vedrai con me!- Abbassai il tono con fare minaccioso, ma lei non si fece per niente intimidire –E tu chi saresti per parlarmi in questo modo?-

La afferrai per un polso e la tirai talmente forte che i nostri nasi si sfiorano.

-Sono quello che ti farà scendere dal piedistallo, stupida ragazzina viziata!- La mia voce era appena un sussurro, ma le mie parole intrise di veleno, a tal punto che vidi nei suoi occhi un attimo di esitazione.

I nostri sguardi erano incatenati, era davvero bella, ma il ricordo di ciò  che aveva fatto a Katara mi fece allontanare da lei disgustato.

-Che sta succedendo qui?- Entrambi ci girammo.

–Niente Zuko, andiamo via- Disse lei avvicinandosi e prendendogli la mano, dopo avergli dato un bacio lo tirò via e poco dopo sparirono alla mia vista.

 

Pov Katara

-Allora tesoro stai bene? – Continuava a chiedermi Ty Lee –Si Ty, è tutto a posto, non importa- Dissi per tranquillizzarla.

-Non importa un corno! Quella ti butta per terra e tu non dici nulla?- Disse Azula ancora infuriata con Suki, da quello che avevo potuto capire lei era quella che la odiava di più, non sapevo ancora il motivo,  ma ogni volta che la nominavo si accendeva come un fiammifero.

-Lascia stare Azula, se non vuole fare niente non puoi obbligarla-

–Dovrebbe dirlo al preside invece, Suki non si merita la tua comprensione!-

Mai, comprendendo che nulla avrebbe fatto cambiare idea ad Azula, decise di cambiare discorso, nella speranza che si dimenticasse di tutto il resto.

-Allora Katara, chi era il ragazzo di prima?- Chiese con un piccolo sorrisino –Oh, quello è mio fratello Sokka, scusate ma è scappato via e non sono riuscita a presentarvelo-

-Non importa, ora vivete qui e ci saranno altre occasioni per incontrarlo, devo dire però che è davvero carino, vero ragazze?- Disse Azula, che per un momento sembrava aver sbollito un po’ la rabbia.

Le altre due ragazze annuirono, e per un momento mi sembrò di vedere un lieve rossore sulle guance di Ty Lee, ma forse mi ero sbagliata.

Avevamo saltato le due ore di storia, così appena suonò la campanella, ci dirigemmo direttamente alla mensa.

Cercai mio fratello con lo sguardo, ma non lo vidi, sicuramente era da qualche parte a sbollire la rabbia.

Mi aiutarono a sistemarmi ad un tavolo, poi loro si sedettero accanto a me.

Stavamo chiacchierando amichevolmente, quando dalla porta della mensa vidi entrare Suki, seguita da un ragazzo con i capelli neri.

Mi soffermai a guardare il ragazzo, aveva dei folti capelli neri, era alto e leggermente muscoloso, ma non troppo e i suoi occhi erano di un intenso dorato, ma la cosa che si faceva notare di più di lui, era un enorme cicatrice che gli copriva una parte del volto dal lato sinistro.

-Ti interessa mio fratello?- Chiese Azula

–Come?-

-Quello è Zuko, mio fratello, se hai delle mire su di lui lascia perdere, è il ragazzo di Suki, quindi questo lo rende una conquista impossibile per le altre ragazze, nessuna vuole misurarsi con lei- Continuò lei guardando suo  fratello con sguardo sconsolato.

-Non ti piace il fatto che stano insieme?- Le chiesi curiosa –No, ma a lui non importa-

Mi girai di nuovo nella sua direzione e casualmente incrociai gli occhi di Zuko, distolsi subito lo sguardo imbarazzata.

La pausa pranzo fu abbastanza veloce, così arrivò il momento di tornare a lezione.

Ci dirigemmo verso l’aula di arte, Azula era davvero brava a disegnare, ma i suoi schizzi erano decisamente tristi.

-Come si è fatto quella cicatrice tuo fratello?- Le chiesi di getto, lei si girò nella mia direzione –Non lo so, lui non me l’ha mai detto, so solo che è stata colpa di nostro padre- Dalla sua bocca uscì un sospiro.

–Una sera sono uscita con Mai e Ty,  quando sono tornata ho trovato mia madre morta e mio fratello ustionato, mio padre invece era sparito- Chiuse gli occhi, come se volesse cancellare quei ricordi.

-Mio fratello ha custodito quel segreto dentro di se, non ne ha mai voluto parlare neanche con lo zio, credo che non voglia turbarci-.

-Mi dispiace- Le dissi facendo cadere l’argomento, era ovvio che le faceva molto male.

 

Pov Zuko

Le lezioni erano appena finite, aspettavo Suki all’uscita della scuola, quando fui raggiunto da Azula.

-Tieni quella cagna della tua ragazza lontana dalle mie amiche!- Urlò con voce furiosa –Azula smettila di…-

-Potrà anche essere la tua ragazza, ma adesso mi ha veramente stancata, quello che ha fatto a Katara è imperdonabile, come si può spingere a terra una ragazza dalla sedia a rotelle e chiamarla piccola storpia?!-

-Va bene parlerò io con Suki, però ora ti prego calmati- Le dissi lasciandola li e avvicinandomi a Suki che era appena uscita da scuola.

-Suki, è vero che hai preso di mira la ragazza nuova oggi?-

-Andiamo Zuko era solo uno scherzo, dobbiamo litigare a causa sua ora?- Disse lei abbracciandomi.

-No, ma non mi piace quello che hai fatto a quella rag…- Lei mi interruppe con un bacio –Non voglio litigare con te per colpa di una ragazzina- Disse con un sorriso malizioso.

Sorrisi  -Ti va se oggi pomeriggio facciamo un giro?- Le chiesi rispondendo al sorriso –Solo se mi porti in giro sulla tua bella moto- Disse prima di darmi un bacio sulle labbra e allontanarsi.

 

Pov Azula

Mio fratello era davvero incorreggibile, aveva detto che avrebbe parlato con Suki per convincerla a comportarsi meglio, e invece? Si era fatto abbindolare da lei come un salame.

Perché Zuko doveva stare con lei? Aveva un sacco di ragazze ai suoi piedi, invece si era intestardito con la più perfida di tutte.

Vidi Suki allontanarsi da lui, gliel’avrei fatta pagare prima o poi, questo era sicuro, alla fine avrei trovato il modo.

Vidi le mie amiche uscire da scuola e le raggiunsi  -Ehi ragazze come va?-

–Tutto bene, ma Katara?- Chiese Ty Lee guardandosi intorno –Quando siamo uscite il fratello l’ha presa e l’ha subito portata a casa- Risposi io.

-Stavo pensando, perché non andiamo a trovarla questo pomeriggio?- Chiese Ty Lee tutta contenta, si era proprio affezionata a Katara.

-Per me va bene- Disse Mai –Per me anche-

-Perfetto ragazze allora Azu giù a casa tua alle cinque- Annuimmo tutte e tre e poi ci salutammo per tornare a casa.

 

 

Ecco il secondo capitolo, scusate il ritardo ma ero fuori città =)

Spero che il capitolo vi piaccia…

P.s. ho corretto il primo capitolo, vi chiedo scusa non avevo visto che il capitolo era tutto attaccato...

Un bacio Baby <3

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Capitolo 3
*** Nuove amicizie ***


Nuove amicizie

 

Pov Suki

Avevo appena lasciato Zuko incamminandomi verso casa. Che strazio quel ragazzo, non lo sopportavo davvero più. Era indubbiamente carino, ma non mi faceva provare ormai da tempo quelle emozioni che mi avevano portata a volerlo a tutti i costi.

Il ragazzo nuovo invece, lui non era niente male.

Nel momento in cui i nostri nasi si erano sfiorati, avevo avuto l’impulso di baciarlo: per fortuna lui si era scostato.

 

Pov Ty Lee

Eravamo fuori da casa di Katara, avevamo appena suonato, quando venne ad aprire suo fratello: sentii come un tuffo al cuore.

-Salve ragazze, voi siete le amiche di Katara giusto? Prego entrate- Sorrise e si fece da parte per lasciarci passare.

-Ragazze- Katara ci venne incontro con espressione contenta –Che ci fate qui?-.

-Beh siamo venute a darti meglio il benvenuto, oggi a scuola non è stato proprio il massimo-

-Dai venite vi offro qualcosa- Disse lei conducendoci in cucina –A proposito, lui è  mio fratello Sokka, Sokka loro sono Azula, Mai e Ty Lee- Una alla volta strinsero la mano di suo fratello, finché non arrivò il mio turno.

Quando la mia pelle venne a contatto con la sua, sentii come una scossa lungo la schiena. Si aprì in uno dei suoi splendidi sorrisi, ed il mio cuore perse un battito.

Le mie guance arrossirono leggermente, sperai vivamente che non se ne accorgesse.

Poco dopo afferrò il giubbotto e dopo aver salutato noi e la sorella uscì di casa.

Incantata a guardare il punto dove Sokka era sparito, mi accorsi con notevole ritardo di come le mie amiche cercassero invano di richiamare la mia attenzione.

-Scusate ragazze ero distratta, cosa stavate dicendo?- Si guardarono tra di loro con un sorriso complice –E così… Ti piace mio fratello-

–Nooo…- Risposi io cantilenando e diventando ancora più rossa.

-Hai ragione Ty, non ti piace, tu sei completamente cotta di lui!-

-E va bene, si mi piace- Ammisi nascondendo successivamente il viso dietro le mani –Beh, dai cosa c’è di male?  Senza offesa Katara, ma tuo fratello è davvero uno schianto, non mi sorprende che ti piaccia Ty- Sospirò Mai.

-A me farebbe piacere se voi due vi metteste insieme, Sokka è stato solo per così tanto tempo, gli farebbe bene stare con una ragazza come te- Disse Katara sorridendomi –A me piacerebbe molto Kat, ma non so se lui la penserebbe allo stesso modo- Ammisi io, abbassando lo sguardo.

 

Pov Sokka

Passeggiavo per le strade, guardavo le vetrine dei negozi sperando di distrarmi un po’, ma il mio pensiero inevitabilmente finiva sempre a Suki.

Come poteva piacermi una ragazza così? Aveva fatto del male a mia sorella, diamine! Però mi ritrovavo ugualmente a pensare ai suoi occhi, ai suoi capelli, al sorriso dedicato a Zuko.

Cosa poteva trovarci Suki in uno come lui? Certo bello era bello, ma sembrava un ragazzo vuoto e problematico e… Basta! Dovevo smetterla di pensare a lei.

Arrivai al parco della città, e, come se qualcuno avesse udito i miei pensieri, trovai Suki e Zuko.

Stavano mangiando un gelato, mentre passeggiavano mano nella mano, si fermarono davanti ad una moto,  lui vi si sedette sopra e lei si poggiò sul suo petto.

Decisi che era arrivato il momento di vendicarmi un po’così mi avvicinai a loro con un sorrisetto stampato in faccia.  Suki si accorse subito della mia presenza e sgranò gli occhi dalla sorpresa, Zuko invece rimase tranquillo.

-Ciao ragazzi-

–Sokka che ci fai qui?- Chiese Suki con fare sgarbato.

-Non posso?- Domandai con aria di sfida.

–No!-

–A me non importa-

La vidi diventare rossa dalla rabbia mentre cercava di darmi uno schiaffo.

-Suki!- La riprese Zuko mentre le afferrava la mano per fermarla –Ma cosa ti prende oggi?- Le chiese mentre le lasciava andare la mano con delicatezza, lei ovviamente incrociò le braccia al petto e mise il broncio.

-Piacere, io sono Sokka- Dissi tendendogli la mano –Io sono Zuko- Rispose lui stringendola, dovevo ammettere che sembrava un tipo apposto.

-Bella moto-

–Ti piacciono le moto?- Chiese lui scendendo e avvicinandosi a me –Scherzi? Le adoro! Ne ho una anch’io, ma da quando mia sorella è  rimasta paralizzata non la uso più molto, non ho nessuno con cui andarci, prima ci piaceva andare ins…-

-Adesso basta dacci un taglio! Non ci interessa la storia della tua vita ne di quella storpia di tua sorella!- Esclamò Suki con acidità –Non ti permettere di nominare mia sorella dopo quello che le hai fatto!- Sibilai avvicinandomi a lei.

-Suki smettila! A me interessa invece quindi piantala di fare la bambina!- Rispose prontamente Zuko prima che la situazione degenerasse.

-Sokka stavo accompagnando Suki a casa, che ne dici di venire con noi? Poi possiamo andare insieme a casa tua, devo comunque venire da quelle parti per prendere mia sorella-.

Inizialmente ero indeciso, ma non potevo proprio farmi scappare un’opportunità del genere per dar fastidio a Suki, così accettai. 

-Certo molto volentieri- Fu così che ci incamminammo tutti insieme verso casa della furente Suki.

Arrivammo a destinazione dopo circa cinque minuti e prima di lasciarci, Suki stampò un bacio sulle labbra del suo ragazzo, poi mi guardò credendo di farmi ingelosire. Io le risposi prontamente con un sorrisetto di sfida che la fece andare su tutte le furie, tanto che  si staccò dal suo ragazzo e senza salutare entrò in casa sbattendo la porta.

Io e Zuko rimanemmo per qualche secondo a fissarci, poi scoppiammo e ridere –Certo che la tua ragazza è proprio strana-

–Si ogni tanto si comporta così- Disse lui divertito.

 –Sei innamorato di lei?- Chiesi di getto, lui mi guardò per qualche secondo, sembrava che non sapesse cosa rispondere.

-Forse… insomma non mi fraintendere, lei è bellissima, solo che a volte mi piacerebbe che fosse diversa-

–In che senso?-

-Andiamo Sokka, non dirmi che ti è sfuggito il suo comportamento, in alcuni momenti è una ragazza dolce e gentile, ma nella maggior parte del tempo è una persona cattiva e senza scrupoli-

Rimase in silenzio per qualche secondo, poi continuò:

-A volte, mi piacerebbe che si comportasse in maniera diversa, ma infondo e fatta così e se voglio stare con lei devo accettarlo- Concluse.

Arrivammo alla moto e finalmente una volta seduti sopra partimmo verso casa mia, andava davvero molto veloce, ma portava la moto in un modo, che avrebbe dato sicurezza a chiunque.

 

Pov Zuko

Arrivammo davanti a casa di Sokka e suonammo, ad aprirci arrivò un’anziana signora con un sorriso stampato sulla faccia.

-Ciao nonna, lui è Zuko un mio nuovo amico- Disse lui indicandomi.

-Buona sera signora-

–Buona sera, tu sei il nipote nipote di Iroh giusto? Tua sorella è di la con mia nipote- Disse lei con fare gentile, mentre ci scortava verso la cucina.

-Zuko!- Gridò Azula quando mi vide, corse ad abbracciarmi, poi mi prese per mano e mi trascinò verso una ragazza sulla sedia a rotelle, sicuramente era la sorella di Sokka.

-Forza dai vieni a conoscere Katara-

–Katara, lui è mio fratello Zuko, Zuko lei è la mia nuova amica Katara- Disse lei per presentarci.

-Piacere- Dissi io allungando la mano verso di lei

–Il piacere è mio- Disse lei stringendo la mia mano e alzando lo sguardo, era davvero molto carina, notai che aveva gli stessi occhi di suo fratello.

-Azula dove sono Mai e Ty Lee?- Chiesi non vedendole scorrazzare in giro –Oh, è già venuto il padre di Mai a prenderle-

-E tu non potevi andare con loro?-

Avevo lasciato la mia ragazza per venire a prenderla, mentre lei poteva benissimo tornare con il padre di Mai.

-Andiamo Zuzu, volevo stare un po’ con mio fratello e poi volevo farti conoscere Katara, non trovi che sia una ragazza incantevole?- Chiese lei con un piccolo sorriso.

Dopo aver udito quelle parole sia io che Katara arrossimmo, non sapevo cosa rispondere, certo che era una persona incantevole, ma non potevo dirlo così apertamente, se l’avesse saputo Suki mi avrebbe linciato.

Fortunatamente la nonna dei miei due nuovi amici arrivò in nostro soccorso, annunciando che per Katara era arrivato il momento di riposare.

Così io e Azula, salutammo Sokka e Katara, ma prima di uscire mi ricordai di dover dire una cosa –Katara?-

–Si Zuko?-

-Mi dispiace per quello che ti ha fatto Suki oggi, davvero ti chiedo scusa io al posto suo- Dissi sincero, non gliel’avrei fatta passare liscia, anche se quella mattina non mi era importato granché, adesso che avevo conosciuto Katara sentivo il bisogno di aiutarla.

-Non preoccuparti Zuko, non è successo niente- Disse lei leggermente in imbarazzo, sentii Azula sbuffare.

–Azu, adesso ti accompagno a casa, ma non resto con te, vado da Suki-

–Si certo, la regina di ghiaccio non può aspettare- Disse lei sarcastica.

 –A dire la verità non mi sta aspettando, vado li per parlarle-

 

Arrivato sotto casa di Suki le mandai un messaggio per farla uscire –Zuko amore, non riuscivi a stare senza di me?- Disse sorridendo e cercando di abbracciarmi, ma io la fermai.

-Dobbiamo parlare-

–Vuoi lasciarmi?- Chiese lei con uno sguardo leggermente stupito.

-No, ma dobbiamo parlare dello scherzo che hai fatto oggi a Katara-

–Tesoro, ma perché insisti con questa faccenda? Non voglio litigare con te per quella li-

-Prima promettimi che non le darai più fastidio- Lei alzò gli occhi al cielo –Ok ok va bene- Le sorrisi, poi l’avvicinai a me e la baciai.

-Buonanotte amore, ci vediamo domani-

 

 

Pov Suki

Ero decisamente nervosa, non solo quell’imbranato di Sokka mi aveva provocata per tutto il tempo, ci mancava anche Zuko che veniva a rimproverarmi per quello scherzo fatto alla storpia!

Non ce la facevo davvero più, quella stupida ragazzina me l’avrebbe pagata, se non fosse stato per lei, non avrei discusso con Zuko e sarei stata libera di corteggiare suo fratello… un momento, ma cosa andavo a pensare? Io non volevo corteggiare suo fratello, io ero la ragazza di Zuko e Sokka era solo un pallone gonfiato.

Una volta arrivata a scuola cercai quella piccola stupida, la trovai da sola, vicino ad un cespuglio della recinzione scolastica.

 

Pov Katara

Stavo aspettando Sokka vicino all’entrata di scuola, mi aveva lasciato un attimo per andare a chiedere delle informazioni in segreteria, quando all’improvviso sentii uno forte dolore alla testa, qualcuno mi stava tirando i capelli.

-Allora ragazzina stammi a sentire, non mi faccio mettere i piedi in testa da una come te e non sopporto che il tuo caro fratellino e il mio ragazzo si mettano a farmi la morale per colpa tua, quindi apri bene le orecchie.

Farai bene a prendere le tue cose e a sparire da questa città,  se non vuoi che ti renda la vita un vero inferno, hai capito?- Gridò mentre mi strattonava in modo ancora più violento i capelli.

 

Pov Zuko

Ero appena arrivato a scuola, quando all’improvviso sentii delle urla provenire da dietro un cespuglio.

Mi avvicinai piano e tra le varie urla di dolore sentii una voce molto familiare, Suki.

-Farai bene a prendere le tue cose e a sparire da questa città, se non vuoi che ti renda la vita un vero inferno, hai capito?- La sentii gridare verso qualcuno.

Girai l’angolo e la scena che mi trovai davanti mi fece rabbrividire, la persona contro cui Suki stava urlando era Katara.

-Katara!- Gridai mentre mi avvicinavo a loro e afferravo le mani di Suki per farle mollare la presa –Che cosa ti è preso? Smettila subito!- Le dissi guardandola con disprezzo, quella non era la ragazza di cui mi ero innamorato, conoscevo i suoi istinti aggressivi, ma sta volta aveva superato il limite.

-Non impicciarti Zuko! Questa è una cosa tra me e lei!-

–Ma cosa ti ha fatto di tanto male?-

-Non la sopporto, da quando è arrivata non abbiamo fatto altro che litigare, deve andarsene!- Disse mentre si liberava e correva via.

Avrei dovuto seguirla, ma non potevo lasciare Katara li in quelle condizioni, mi avvicinai a lei che stava ancora piangendo –Ehi, come stai?- Cercai di spostarle il più dolcemente possibile i capelli dal viso.

-Grazie- Disse lei singhiozzando, le sorrisi, poi in lontananza vidi arrivare Sokka, che vedendo la sorella così sconvolta incominciò a correre nella nostra direzione.

 

 

 

Salve a tutti, ecco il terzo capitolo, lo so vi ho fatto aspettare, vi prego perdonatemi =(

Questo capitolo voglio dedicarlo a tutte quelle persone che leggono, seguono e recensiscono la mia storia, spero tanto che vi piaccia =)

Baci Baby <3

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Capitolo 4
*** innamorarsi fa male ***


Innamorarsi fa male

Pov Sokka

Vidi Zuko vicino a Katara che piangeva, così mi fiondai verso di loro in preda all’agitazione –Katara che è successo?- Le chiesi mentre l’abbracciavo, lei non accennava a parlare, così guardai Zuko, il suo sguardo faceva intendere tutto.

-Suki- Esclamammo insieme –Che ha fatto questa volta?-

–Non so di preciso cosa è successo, so solo che quando sono arrivato le stava tirando i capelli e le diceva di andare via dalla città- Disse lui ancora inginocchiato davanti a mia sorella.

-Resta con Katara!- Mi allontanai alla ricerca di Suki.

La trovai dopo un bel po’, era seduta all’ombra di un grande albero, in posizione fetale e stava piangendo.

In quel momento, nel vederla così, mi sentii combattuto tra l’istinto di abbracciarla e la voglia di fargliela pagare.

Optai per la prima, mi sedetti accanto a lei e l’abbracciai, sembrava così fragile in quel momento che mi dimenticai per un attimo quello che aveva fatto a Katara.

-Cos’hai?- Le chiesi mentre continuava a singhiozzare sulla mia spalla –Perché sei qui con me? Non dovresti essere dalla tua sorellina a consolarla perché quella strega di Suki le ha fatto di nuovo del male?- Mi chiese sarcastica.

-Forse dovrei-

–Ma non posso lasciarti da sola, sento che c’è qualcosa che non va, come se tu avessi bisogno di aiuto- Le dissi sincero, mentre le accarezzavo una guancia e le portavo via una lacrima.

Fu giusto un attimo, non so come, ma le nostre labbra si ritrovarono incollate, ci stavamo baciando, come se da quel contatto dipendesse la nostra vita.

Era presto per dirlo, la conoscevo da appena un giorno, ma sapevo di essermi innamorato di lei sin dal primo momento in cui l’avevo vista.

 

Pov Ty Lee

Ero con Mai e Azula, quando vidi Katara che piangeva tra le braccia di Zuko.

Ci dissero quello che era successo, Azula andò su tutte le furie, voleva andare da Suki per chiudere quella storia una volta per tutte, ma Zuko le disse che ci aveva già pensato Sokka.

Decisi di andare a controllare  che fosse tutto a posto.

Ero poco lontana dall’ingresso della scuola, quando sotto un albero li vidi, il mio cuore perse numerosi  battiti: erano abbracciati e si stavano baciando.

Rimasi a guardarli per un tempo infinito, fino a quando non si staccarono –Mi dispiace Suki, ma tu sei la ragazza di Zuko, e io non ho nessuna intenzione di ferirlo, è una persona apposto e non voglio perdere la sua amicizia- Disse Sokka mentre si alzava in piedi.

-Lo conosci solo da un giorno, come fai a sapere che è una persona apposto?- Gli chiese lei ritornando finalmente se stessa con quel suo atteggiamento arrogante.

-Nessuno si è mai comportato così con mia sorella, l’ha difesa anche contro di te che sei la sua ragazza, questo la dice lunga su che tipo di persona sia-

Era davvero un ragazzo d’oro, quanto avrei voluto che avesse guardato me come stava guardando Suki in quel momento.

Quella era la storia della mia vita, Suki riusciva sempre a conquistare quello che desideravo io.

Ricordo come anni prima mi aveva soffiato Zuko da sotto al naso.

Mi ero innamorata, ma poi era arrivata Suki, e lui aveva avuto occhi solo per lei.

Mi erano serviti anni per dimenticarlo, ci ero riuscita solo dopo molto tempo, però ora la storia si ripeteva con  Sokka.

Mi allontanai da quel posto, mentre alcune lacrime mi bagnavano il viso.

Poco dopo incontrai le mie amiche -Ty Lee cos’è successo?- Chiese Katara preoccupata –Sokka è innamorato di Suki- Risposi senza giri di parole –Come lo sai?-

-Si stavano baciando, ma lui si è staccato subito perché non voleva mancare di rispetto a Zuko- Dissi mentre Azula si avvicinava per abbracciarmi, lei sapeva cosa avevo passato per suo fratello e sapeva cosa stavo passando in quel momento.

 

Pov Zuko

Erano passati due mesi dall’inizio della scuola, tutto era tornato alla normalità, Suki aveva smesso di fare scherzi a Katara e la nostra storia d’amore procedeva a gonfie vele, anche se negli ultimi tempi mi ero affezionato molto a lei.

Trascorrevamo tanto tempo insieme, con molto disappunto da parte di Suki.

Entro pochi giorni, ci sarebbe stato il ballo di Halloween, io speravo vivamente di non andarci, ma mia sorella e le sue amiche mi avevano praticamente imposto di andare a quella stupida festa.

Due giorni prima, incontrai per caso Katara per strada, mi avvicinai a lei il più velocemente possibile –Ehi Kat che ci fai qui?- Le chiesi poggiandole una mano sulla spalla.

-Oh ciao Zuko, le ragazze stanno provando il vestito per il ballo di Halloween e io mi stavo un po’ annoiando, così sono uscita fuori- Mi disse lei sorridendo.

-Sai non dovresti stare per strada da sola, potresti fare dei brutti incontri- Le sussurrai vicino all’orecchio.

-Fino ad ora ho incontrato solo te- Disse lei con un piccolo sorriso.

Le sorrisi anch’io –Ti va un gelato?- Le chiesi senza aspettare risposta e cominciando a spingerla verso il chioschetto dei gelati.

-Ma io non ti ho risposto-

 –Lo so, ma so anche che avresti risposto di si, quindi ho anticipato le tue mosse- Risposi mentre la sistemavo accanto ad una panchina e andavo a prendere i gelati.

Presi due grossi coni menta e cioccolato, avevamo scoperto di avere alcuni gusti in comune, ad esempio quello del gelato.

-Grazie- Incominciò a mangiarlo con gusto, mentre fissava un punto vuoto davanti a sé, era un po’ agitata, potevo sentirlo benissimo.

-Ehi sta calma, mica ti mangio- Le dissi ridendo, ma lei continuava a guardarsi intorno come se si aspettasse di veder arrivare qualcuno, quando faceva così, poteva significare solo una cosa…

-Suki è fuori città- Le dissi io cercando di tranquillizzarla.

–Ah- La vidi subito rilassarsi, anche se l’aveva lasciata un po’ in pace, aveva sempre paura che Suki potesse tornare all’attacco da un momento all’altro.

-Come mai non sei con le ragazze a provare i vestiti per il ballo?- Le chiesi forse un po’ troppo curioso.

-Io non vengo-

-Come mai?- La delusione trapelò dalla mia voce.

-Andiamo Zuko, a voi bastano delle maschere per nascondervi, ma io come dovrei fare? Non c’è una maschera per nascondere questa!- Disse mentre indicava la sedia a rotelle.

-Neanche per nascondere questa- Le dissi mentre sfioravo la mia cicatrice –Una mascherina sugli occhi non basterà mai a coprirla, ma questo non vuol dire che mi faccia abbattere, ci vado lo stesso per divertirmi-

-E io come dovrei divertirmi? Non posso neanche ballare-

–Tu vieni, ti prometto che non te ne pentirai- Le dissi mentre mi alzavo per riaccompagnarla dalle ragazze, la piccola Katara aveva un vestito da scegliere.

 

Pov Suki

Erano mesi che Sokka non si avvicinava più a me, io avevo ripreso la mia normale vita accanto a Zuko, ma spesso mi ritrovavo a sognare ad occhi aperti.

Sognavo quel bacio che ci eravamo scambiati quel giorno sotto l’albero, non so cosa avrei dato, per poter sfiorare ancora quelle labbra.

Lui però era stato chiaro, non voleva avere niente a che fare con me.

Zuko invece, come se mi avesse letto nel pensiero, da quel giorno si era leggermente distaccato da me, stavamo ancora insieme, ma ogni volta che gli era possibile, passava il suo tempo con Katara cosa che io non riuscivo a sopportare.

Certo non ero più innamorata di lui come prima, ma era pur sempre il mio ragazzo, poteva anche evitare di farmi sentire una stupida in quella maniera.

Avrei voluto tanto fargliela pagare a quella storpietta, ma purtroppo avevo promesso a Zuko che non le avrei più torno un capello e così avevo fatto in quei mesi.

Avrei potuto infischiarmene del volere di Zuko, ma avevo così paura di rimanere da sola, che avevo acconsentito a lasciarla stare.

Per un paio di giorni però non li avrei visti, ero partita con i miei e sarei stata fuori città.

Mancava poco tempo al ballo di Halloween, quindi avrei approfittato del nostro piccolo viaggio per comprare un vestito degno di una regina.

Volevo provare a far colpo su Sokka, in modo da convincerlo a tornare sui suoi passi.

A mio favore avrebbe giocato la maschera, saremmo stati tutti mascherati e Zuko non avrebbe potuto sapere che quella a corteggiare Sokka ero proprio io.

Ero un vero genio!

 

Pov Azula

Eravamo nel negozio a provare i vestiti per il ballo di Halloween, Katara era uscita perché si sentiva in imbarazzo, avevamo cercato in tutti i modi di convincerla a provare un vestito, ma lei non voleva saperne.

Dopo un po’ la vidi tornare in dolce compagnia.

Zuko era dietro di lei e la stava spingendo nel negozio –Ragazze, voglio che trovate un abito che vada bene per Katara, lei verrà al ballo e non voglio sentire scuse- Disse più diretto a lei che a noi.

-Non preoccuparti fratellino le troverò un abito degno di una principessa- Gli dissi prima di salutarlo e di spingerlo fuori dal negozio.

-Allora Katara tu verrai a quel ballo, è la tua occasione per cercare di conquistare mio fratello e non accetterò un no come risposta, chiaro?-

Già, la piccola Katara  pochi giorni fa, ci  aveva confessato di provare qualcosa per Zuko, io speravo che al ballo si decidesse finalmente a dichiararsi, sarei stata al settimo cielo se quei due si fossero messi insieme.

Io, Mai e Ty Lee avevamo già trovato il vestito perfetto per noi, quindi mancava solo il suo.

Provammo tutti i vestiti del negozio, ma trovare quello perfetto per lei si rivelò essere un’impresa molto più ardua di quello che avevo previsto.

Alla fine però, finalmente riuscimmo a trovare quello giusto.

 

Pov Sokka

Ero sdraiato in camera mia quando sentii finalmente le ragazze rientrare, non vedevo l’ora di passare un po’ di tempo con la mia sorellina, quando stavo con lei riuscivo finalmente a togliermi dalla testa Suki per un po’.

Per tutto il resto del tempo la mia mente vagava sempre verso di lei, perché non riuscivo a togliermela dalla testa? Perché non potevo incontrare una bella ragazza di cui innamorarmi per riuscire finalmente a dimenticarla?

Non riuscivo a trovare una risposta a tutto questo.

Scesi in fretta le scale e trovai le ragazze intente a lasciare le buste in camera di Katara –Come mai lasciate tutto in camera di mia sorella?- Chiesi curioso.

-Zuko è riuscito a convincere Katara ad andare al ballo, così abbiamo deciso di prepararci qui quel giorno, per darle una mano- Disse Ty Lee timidamente.

Era così dolce con Katara… perché non potevo innamorarmi di una ragazza come lei? Ma come mi veniva in mente? Sicuramente Ty Lee aveva altri gusti, non poteva piacerle uno come me e poi quella che avevo per Suki era una vera e propria ossessione, non sarei mai riuscito a dimenticarla.

-Finalmente, devo ricordarmi di fare una statua a quel ragazzo, è la prima persona che riesce a convincerti ad uscire per divertirti- Dissi mentre stringevo in un forte abbraccio la mia sorellina.

-Sokka noi andiamo a mangiare una pizza vuoi venire?-

-Veramente avevo organizzato una serata solo per me davanti ad un vecchio film deprimente con una scodella di cibo in mano-

-Ti prego Sokka- Mi chiese lei facendo gli occhi da cucciolo, sapeva che a quello sguardo non riuscivo a resistere.

-Va bene piccola vengo con voi- Le dissi prendendo il giubbotto e le chiavi di  casa.  La nonna era a trovare Paku e noi eravamo rimasti soli per qualche giorno, meglio non rimanere chiusi fuori.

-Perfetto, allora avviso anche Zuko, così si unisce a noi- Disse Azula mentre lanciava un sorriso divertito a Mai, poi entrambe si voltarono a guardare Katara e Ty Lee.

Quelle due non le avrei mai capite, ma mi avrebbe fatto piacere la presenza di Zuko –Azula perché non gli chiedi di portare anche Haru e Jet?- Chiese Ty Lee sorridendo in modo provocatorio come aveva fatto Azula pochi minuti prima.

-Oh ecco…-

–Sokka tu che ne dici?-

-A me farebbe piacere, almeno non sarei l’unico maschio in un covo di femmine-

-E va bene- Sospirò Azula arrendendosi, chissà perché quelle quattro si stavano comportando così… effettivamente io non solo non avrei mai capito cosa frullava per la testa a Mai e Azula, ma a tutte le ragazze in generale, compresa mia sorella.

 

 

Salve a tutti, lo so, sono in mega ritardo, ma ho avuto molti problemi e davvero non ho potuto postare prima, vi chiedo comunque scusa.

Spero che il capitolo vi piaccia =)

Baci Baby <3

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Capitolo 5
*** Malattie e nuove conoscenze ***


Malattie e nuove conoscenze

Pov Katara

Arrivammo in pizzeria, e li trovammo i ragazzi ad aspettarci: quando i miei occhi incontrarono quelli di Zuko mi mancò il respiro. Possibile che proprio il ragazzo della mia peggior nemica in poco tempo fosse diventato il mio migliore amico? Nonché colui che mi aveva rubato il cuore?

Rimasi incantata a guardarlo per un tempo di dubbia durata, incurante di ciò che mi accadeva intorno. Quando finalmente i nostri sguardi collisero, due sorrisi si aprirono, il suo, rilassato e luminoso, ed il mio, impacciato e contornato dal rossore  sulle guance .

Sapevo però, di  non potermi fare illusioni, lui sorrideva perché mi considerava come un’amica, ma non avrebbe mai ricambiato quello che io provavo per lui, era innamorato di Suki, non avrebbe mai lasciato una ragazza così per una come me.

Cercai di distrarmi, così iniziai ad osservare meglio i miei amici. Ty Lee si comportava esattamente come me, guardava Sokka di soppiatto e ogni tanto sospirava silenziosamente, eravamo destinate a condividere lo stesso dolore.

I ragazzi di cui eravamo innamorate, erano entrambi persi della bella Suki, ma speravo che almeno Sokka un giorno avrebbe capito cosa si celava dietro quegli occhi così provocanti.

Spostai ancora lo sguardo e notai Mai e Jet che si facevano spudoratamente il filo davanti ai nostri occhi, erano molto innamorati l’uno dell’altra, forse prima o poi si sarebbero messi insieme.

Haru invece aveva lo sguardo fisso su Azula, lei dal canto suo cercava in tutti i modi di fingere indifferenza, ma si vedeva benissimo come cercasse di guardarlo con la coda dell’occhio.

Quelle due erano davvero fortunate, avevano l’opportunità di stare con il ragazzo che amavano, e non volevano dichiararsi soltanto per paura di fare il primo passo.

Le serata sarebbe stata davvero perfetta, se non per un piccolo imprevisto.

Stavamo mangiando tranquillamente, quando al nostro tavolo si avvicinarono dei ragazzi –Salve possiamo unirci a voi?- Chiese uno di loro tenendo lo sguardo fisso su di me.

-Mi dispiace ma stavamo andando via- Rispose Zuko alzandosi seguito dagli altri, il ragazzo non si fece scoraggiare, anzi si avvicinò a me e mi sussurrò  –Sei molto carina, perché non vieni a fare un giro con me?-

Mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi sorrise –Ehi, sta lontano da mia sorella!- Sokka si infilò tra me ed il tipo senza troppe cerimonie.

-Va bene, va bene- Sospirò alzando le mani in segno di resa –Ci vediamo presto piccola- Disse facendomi l’occhiolino.

 

Pov Azula

Uscimmo dalla pizzeria, Sokka stava ancora inveendo contro quel ragazzo, ma la cosa che mi aveva stupito di più era la reazione che aveva avuto mio fratello.

Aveva chiuso gli occhi e stretto i pugni, come se volesse trattenersi.

Sapevo cosa significava quell’atteggiamento, si comportava così quando una cosa gli dava tremendamente fastidio.

Si comportava così perché si era affezionato molto a Katara e avevano instaurato una splendida amicizia, ma speravo davvero che quel suo atteggiamento fosse dettato da qualcosa di più forte.

-Azula, io sono in moto, torni a casa con me?- Chiese Zuko distogliendomi dai miei pensieri.

-Zuko perché non accompagni Ty Lee visto che abita molto lontano? Ad Azula ci penso io, ti prometto che arriverà a casa sana e salva- Disse  Haru rivolto a mio fratello, com’era carino…

-Va bene, però mi raccomando, tratta bene mia sorella o te la vedrai con me- Zuko gli puntò un dito contro, cosa che fece tremare di paura il povero ragazzo.

-Ty andiamo?- Disse rivolto alla mia amica mentre le passava il casco, vidi Katara rabbuiarsi leggermente, forse sperava di poter passare un po’ più di tempo con lui.

Dopo che Zuko e Ty Lee furono andati via, ci avviammo tutti verso le rispettive case, i due fratelli ci lasciarono subito, mentre Mai e Jet ci salutarono poco dopo.

Io e Haru rimanemmo finalmente  da soli, era da tanto che immaginavo come sarebbe stato quel momento, ma nella mia fantasia era decisamente meglio: almeno li riuscivo a spiccicare due parole in croce.

Camminammo in silenzio fino a casa mia. Ero ormai decisa a lasciar perdere ed entrare quando lui mi afferrò la mano facendomi voltare di botto.

-Azu io devo dirti una cosa-

-Haru io…- Cercai di improvvisare qualcosa, ma fui interrotta, dalle sue morbide labbra poggiate delicatamente sulle mie.

Quando si ritrasse, con la stessa gentilezza con la quale era arrivato, entrambi non potemmo fare a meno di sorridere, avrei voluto baciarlo ancora, ma in lontananza sentii il rombare della moto di mio fratello.

-Vedo che siete tornati davvero sani e salvi- Disse in modo scherzoso, cosa che probabilmente Haru non riuscì a capire.

-Si… Ehm… certo…-

–Ehi amico rilassati, stavo solo scherzando- Continuò Zuko amichevolmente, mentre si dirigeva verso la porta di casa.

-Azula entriamo?-

–Si certo, Buonanotte Haru-

–Notte Amico- Gridò mio fratello che incominciò ad entrare in casa, approfittai di quel momento per lasciare un ultimo bacio sulle labbra di Haru.

Entrammo finalmente in casa e ed io ripresi a respirare, se Zuko avesse scoperto in quel modo del bacio sarebbe andato su tutte le furie.

Dal giorno in cui nostra madre morì, aveva assunto un comportamento iperprotettivo nei miei confronti, sarebbe stato meglio se ne avessimo parlato a quattrocchi.

-Zuko posso parlarti?-

–Adesso?- Sbadigliò leggermente, forse per farmi afferrare il messaggio che io finsi accuratamente di non aver recepito –Si adesso- Risposi andandomi a sedere sul divano.

-Dimmi tutto allora- Disse lui accomodandosi accanto a me, presi fiato.

–Io e Haru poco fa ci siamo baciati-

-Provi qualcosa per lui?- Annuii –Sono innamorata di lui- Dissi abbassando lo sguardo, lui mi alzò il mento.

 –Allora sono felice per te sorellina-

Istintivamente lo abbracciai –Credevo che ti saresti arrabbiato-

Lui si stese trascinandomi con se, tenendomi ancora abbracciata –Perché dovrei? Se sei felice, io sono felice per te- Disse sorridendo.

Rimanemmo così ancora per un po’, fino a quando entrambi ci addormentammo.

 

Pov  Katara

Mi alzai di buon umore, mi vestii e uscii dalla mia stanza. In cucina non c’era nessuno, mi avviai verso la stanza di Sokka.

-Sokka? Dobbiamo andare a scuola ed è tardi- Lui si girò a guardarmi rosso in viso –Katara non sto molto bene- Aveva gli occhi rossi, avvicinai la mia mano alla sua fronte, scottava.

-Sokka ma tu hai la febbre-

–Lo so, credo che dovrai andare da sola a scuola oggi- Disse con aria dispiaciuta.

-Io non vado a scuola con te in queste condizioni!- Esclamai –Sei solo e la nonna non è qui, io rimango qui con te!-

-Katara tu devi andare, non puoi perdere un giorno di scuola per colpa mia, io me la caverò-

-E va bene fratellone, però riposati mi raccomando- Gli lasciai un bacio sulla fronte.

-Lascia la porta aperta, così se dopo sto dormendo puoi entrare in casa- Disse prima di addormentarsi.

Uscii di casa e mi avviai verso la scuola, per la fretta non avevo fatto colazione, così mi fermai davanti ad un bar, ma prima che riuscissi ad entrare, qualcuno tirò indietro la sedia a rotelle facendola girare.

Era un ragazzo abbastanza alto, con capelli neri e occhi azzurri come il ghiaccio, aveva un aria vagamente familiare.

-Ciao bambolina- Riconobbi subito la voce, era il ragazzo della sera prima, aveva uno stupido sorriso stampato in volto e mi guardava come una tigre guarda la sua povera preda.

-Che ci fai qui tutta sola?-

–A te che importa? Nemmeno ti conosco!-

-Hai ragione, non mi sono presentato, io sono Aang, tu non hai bisogno di presentarti, sei Katara la ragazza “nuova”-

-Tanto nuova non sono, vivo qui da più di due mesi!- Affermai io seccata cercando di andarmene, ma lui mi bloccò di nuovo.

-Perché sei così scontrosa?- Disse avvicinandosi un po’ di più a me –Lasciami andare-

-Va tutto bene qui?- Una voce ormai familiare interruppe le mie macchinazioni sulle possibili vie di fuga.

-No Zuko, è tutto a posto, Aang se ne stava andando- Risposi invitando il ragazzo ad andarsene con lo sguardo.

-Certo, ci vediamo presto Katara- Cercò di sfiorarmi una guancia, ma io spostai il viso appena in tempo.

-Che tipo, è davvero insopportabile- Disse Azula mentre Zuko si avvicinava a me e incominciava a spingermi –Lo conoscete?- Chiesi curiosa.

-Chi non lo conosce, si chiama Aang ed è un anno più piccolo di Zuko, si diverte ad abbordare le ragazze più piccole, è un vero e proprio donnaiolo, l’anno scorso ci ha provato anche con me, ma Zuko l’ha messo a posto, vero fratellone?-

-Certo, sta tranquilla Katara, non darà fastidio nemmeno a te e se lo farà, non credo che Sokka glie la farà passare liscia e io sarei molto felice di dargli una mano- Sorrise, probabilmente all’idea di una bella rissa con Aang.

Arrivammo finalmente davanti a scuola, Azula abbandonò subito il braccio di suo fratello per correre incontro ad Haru, io guardai Zuko con aria interrogativa –Mi sono persa qualcosa?-

-Effettivamente si, da ieri quei due…stanno insieme- Disse lui con un certo sforzo, forse non gli andava giù l’idea che ci fosse un altro ragazzo nella vita della sua amata sorellina. Sorrisi a questo pensiero, Zuko era identico a Sokka.

Pensare a mio fratello mi fece perdere un po’ il sorriso, lo avevo lasciato a casa con la febbre, forse sarebbe stato  meglio rimanere a fargli compagnia.

-Cos’hai ?- Chiese Zuko con aria  preoccupata –Sokka aveva la febbre e sono un po’ preoccupata perché adesso è a casa da solo-

In quel momento a noi si avvicinò Suki, che come al solito mi squadrò con aria di superiorità –Zuko amore, andiamo abbiamo lezione-

Aveva calcato molto la parola amore, come se volesse farmi un dispetto.

 

Pov Suki

Appena arrivata a scuola, mi si presentò davanti una visione a dir poco nauseante: il mio ragazzo, con un’espressione da ebete spingeva la storpietta per accompagnarla in classe. Era davvero troppo, come osava rendermi ridicola in quel modo? Se ne andava in giro con lei senza alcun ritegno invece di cercarmi.

Mi avvicinai a passo spedito verso quei due, quella ragazzina me l’avrebbe pagata prima o poi.

Ero quasi arrivata, quando sentii la ragazzina dire a Zuko che Sokka era a casa con la febbre.

Mi fermai un attimo ad ascoltare, poi decisi di  avvicinarmi e trascinarmi via quello che era ancora il mio ragazzo.

Una volta arrivati di fronte alla classe ebbi un idea, se la storpietta era scuola, significava che Sokka era solo a casa e sarei potuta andare a trovarlo indisturbata!

Ero davvero un genio –Zuko- Dissi tirandogli un braccio e improvvisando una faccia dolorante –Cosa c’è Suki?- Sospirò annoiato, ma come si permetteva?

-Non mi sento molto bene, credo che andrò a casa-

-Vuoi che ti accompagni?-

-No, non preoccuparti, tu resta a scuola, a casa ci torno da sola- Gli diedi un bacio, poi scappai via con un sorriso a trentadue denti.

Dieci minuti dopo ero a casa di Sokka, avevo corso come una pazza per arrivare il prima possibile.

La porta era aperta, entrai senza nemmeno bussare, dalla cucina si sentivano dei rumori.

Quando entrai nella stanza, trovai Sokka intento a prepararsi qualcosa da mangiare per fare colazione, ma era evidente che fosse un totale disastro.

-Lascia faccio io- Dissi toccandogli una spalla. Appena udì la mia voce lanciò un urlo e fece un salto alto due metri cadendo rovinosamente sul pavimento.

-Sei forse impazzita? Mi hai fatto spaventare!- Mi inginocchiai e gli sfiorai il naso con un dito –Ma come, il grande e potente Sokka si spaventa così facilmente?- Dissi iniziando a ridere, ma smisi subito, anche perché sembrava davvero arrabbiato.

-Che ci fai qui Suki?- Chiese mentre si rialzava. Intanto io cercai di salvare il possibile di quella colazione.

-Ho sentito tua sorella dire a Zuko che stavi male, così eccomi qui-

–E come mai? Sei qui per ridere di me?- Chiese lui sarcastico incrociando le braccia.

-No, per prendermi cura di te- Dissi mentre gli sfioravo nuovamente il naso con un dito.

 

Salve a tutti, mi scuso per l’immenso ritardo ma ho avuto problemi di famiglia, ora sto cercando di rimettermi in carreggiata con tutte le storie…

Ecco a voi il nuovo capitolo, finalmente è comparso Aang, ovviamente del tutto diverso dall’originale…

Spero che il capitolo vi piaccia =)

Baci Baby <3

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Capitolo 6
*** Malata d'amore ***


Malata d’amore

Pov Sokka

Guardavo Suki che era intenta a prepararmi la colazione, mi dava la schiena e non potevo vedere bene cosa combinasse, ma si stava dando davvero un gran da fare.

In momenti del genere, mi faceva pensare, che forse un po’ di bene per me lo provasse davvero.

Quella che vedevo a scuola, era un ragazza viziata e senza scrupoli, invece quella che stava di fronte a me in quel momento, era una persona dolce e premurosa che non voleva fare altro che prendersi cura del suo amico.

Si girò aggraziata verso di me e mi servì qualcosa, non badai nemmeno a cosa fosse, incominciai solo a mangiare in silenzio, mentre lei tornava di nuovo a darmi le spalle.

Passammo tutta la mattinata insieme, fino a quando decisi di tornare di nuovo a letto, purtroppo la febbre incominciava a farsi sentire di nuovo.

Una volta in camera mia, la vidi entrare poco dopo di me e stendersi al mio fianco –Ma cosa fai?- Chiesi rimanendo stupito dal suo gesto –Voglio stare un po’ con te- Lentamente iniziò ad avvicinare il suo viso al mio in modo  decisamente pericoloso.

Non facevo altro che ripetermi che dovevo stare calmo, era pur sempre la ragazza di uno dei miei amici e non doveva accadere niente, anche se l’odore del suo profumo cominciava a stordirmi leggermente e il fatto di avere la febbre non aiutava molto e restare lucido.

I nostri nasi si sfiorarono leggermente, in un attimo avvicinò le sue labbra alle mie, ma la scansai appena in tempo, riuscendomi ad alzare dal letto ed allontanarmi da quel posto così invitante.

Lei rimase a guardarmi come pietrificata, evidentemente non si aspettava una reazione del genere da parte mia.

-No-

–Perché?-

-Perché no, non finché sarai la ragazza di Zuko, non ho intenzione di tradire un mio amico e tu non puoi stare con entrambi! Questo non è un gioco Suki, non puoi tenere il piede in due scarpe- Dissi sincero.

-Io non lascerò mai Zuko! Lui è l’unica cosa sicura che ho mai avuto nella vita!- La sua voce salì di un paio di ottave.

Mi scappò un sorriso –Non te ne accorgi vero? Parli del mio amico come se fosse un oggetto! Non ti vergogni di quello che fai? Cosa sono io per te? un capriccio? Così una volta che mi avrai avuto potrai buttarmi con tutte quelle cose che non usi più?

Mi dispiace Suki, ma io non ci sto, non sarò il tuo amante e per me la storia finisce qui! Puoi anche andartene ora- Dissi voltandole le spalle.

-Bene! Ma ricordati Sokka, rimpiangerai l’occasione che ti ho dato e che tu hai buttato al vento!- Urlò, afferrando bruscamente le sue cose e uscendo infine dalla mia camera.

Poco dopo sentii la porta d’ingresso sbattere. Poteva arrabbiarsi quanto voleva, ma non sarei mai stato il suo giocattolino, mai.

Con quel  pensiero fisso in testa, mi addormentai sfinito dalla febbre e da quella assurda situazione.

 

Pov Ty Lee

-Ti va di venire a casa mia? Sokka non sta molto bene, gli farà piacere ricevere delle visite- Disse Katara una volta uscite da scuola.

-Vengono anche gli altri, abbiamo deciso di fare merenda da me- Continuò ancora cercando di convincermi.

-Va bene vengo- Mi sorrise e si avviò verso i nostri amici

Arrivammo a casa di Katara, in cucina non c’era nessuno, così lei ci guidò in camera di Sokka, dove lo trovammo steso sul letto a guardare  il soffitto con uno sguardo molto pensieroso.

-Ehi amico, hai proprio una brutta cera- Disse Haru passando il braccio attorno alle spalle di Azula. Davanti a quella scena, Sokka sgranò gli occhi.

-Ehi voi due! Cosa significa tutto questo?- Disse puntando il dito contro i due innamorati al mio fianco.

-Adesso io e Azula stiamo insieme- Esclamò fiero Haru stampando un bacio sulle labbra della sua ragazza.

-Ehi un po’ di rispetto! Sono pur sempre suo fratello!- Si lamentò Zuko mentre con una mano si copriva gli occhi in modo decisamente teatrale.

-Questa è la mia vendetta per tutti i baci che hai dato a Suki davanti a me e che io ho dovuto sopportare- Disse lei facendogli la linguaccia.

Solo a sentire il nome di Suki, lo sguardo di Sokka si rabbuiò, tanto che chiese a tutti di uscire per poter riposare.

Gli altri obbedirono ma io non mi mossi –Cos’hai?- Chiesi cercando di incrociare i suoi occhi.

-Niente- Abbassai lo sguardo un po’ delusa –È per Suki?- Mi sedetti accanto a lui che si girò a guardarmi preoccupato.

-Come fai a saperlo?-

-Vi ho visti insieme due mesi fa, lo sanno anche le ragazze, ma Zuko non sa niente, tranquillo- Aggiunsi quando notai la sua espressione allarmata.

Sentendo quelle parole si tranquillizzò subito –Sai Lee è molto difficile questa situazione, ne sono innamorato, ma lei mi tratta come un oggetto,  un capriccio da soddisfare- Disse serio mentre guardava il soffitto.

Suki non sapeva quanto era fortunata, se avessi avuto l’opportunità che Sokka le aveva dato, l’avrei amato con tutta me stessa, senza riserve.

-Non so proprio cosa fare Lee, muoio dalla voglia di stare con lei, ma allo stesso tempo non voglio tradire Zuko, lui è un mio amico e ci tengo alla nostra amicizia-

Oh Sokka, se Suki avesse saputo che ragazzo meraviglioso eri, non ci avrebbe pensato due volte a buttarsi tra le tue braccia.

Un sorriso comparve sul suo viso –Però non riesco a dimenticare il nostro primo bacio, il suo viso, il suo profumo… ogni volta che la vedo è come se fosse lei ad illuminare le mie giornate, è  come se ad un tratto il sole diventasse inutile nella mia vita e…- Ogni parola, era come una pugnalata al cuore.

Il ragazzo che amavo si stava confidando con me e io non riuscivo a non pensare a quanto soffrissi nell’udire quella confessione.

-Capisci cosa intendo Lee?- Chiese quando finì di parlare.

Certo che lo capivo Sokka, io lo provavo in ogni secondo della giornata, tu eri come l’aria per me, ma io per te non ero niente, era come se non esistessi.

Una lacrima mi rigò il viso –Si lo capisco-Dissi mentre con la manica cercavo di asciugare quella lacrima traditrice prima che lui se ne accorgesse, ma era già troppo tardi.

-Ehi Lee che succede? Ho detto qualcosa di sbagliato?- Chiese preoccupato mentre mi afferrava una mano –No sto bene- Cercai di sorridere, con scarso risultato.

-Sei innamorata di qualcuno che ti fa soffrire?- Disse mentre con l’altra mano mi accarezzava una guancia per mandare via una lacrima.

-Ascolta amica mia-

–Chiunque sia questo tipo, non merita le tue lacrime, se non riesce a vedere che persona speciale sei, allora non ha capito niente della vita-

Mi mise una mano sotto il mento per farmi alzare il viso e incrociare  i suoi occhi –E fidati, non ti merita- A quelle parole non riuscii più a trattenermi e scoppiai a piangere.

Ecco quello che ero per lui, un amica, una semplice amica, non mi avrebbe mai amato.

Corsi via da quella stanza, volevo far uscire tutto quel dolore che reprimevo da tempo, scappai via da quella casa ignorando le grida dei miei amici e le urla di Sokka che mi chiamava per convincermi a fermarmi.

Scappai via, fuori pioveva, ma non me ne curai, c’era solo un posto dove volevo andare, il mio posto speciale.

 

Pov Azula

Avevo visto scappare via Ty Lee dalla stanza di Sokka in lacrime –Sokka cosa è successo?- Gli urlò Katara quando suo fratello uscì dalla sua stanza per convincerla a fermarsi.

-Io non lo so, ve lo giuro- Disse lui sincero –Stavamo parlando, poi ha incominciato a piangere ed è scappata via, non so perché l’ha fatto- Disse lui con un po’ di preoccupazione nella voce.

-Dobbiamo seguirla!- disse Katara.

–Si ma dove sarà andata?- Le chiese Mai.  Io rimasi un attimo in silenzio, c’era solo un posto dove Ty Lee amava andare fin da bambina, lo chiamava il suo posto speciale, la scogliera.

-Io so dov’è, alla scogliera, dobbiamo andare subito! Ragazzi voi restate qui nel caso dovesse tornare- I ragazzi annuirono, così io, Katara e Mai ci avviammo verso la scogliera.

La casa di Katara era vicina al mare, quindi ci arrivammo dopo appena cinque minuti, la trovammo in piedi, sulla cima della scogliera.

-Ty Lee cosa stai facendo? Vieni giù presto!- Non potevamo avvicinarci di più a causa della sedia a rotelle di Katara, Ty Lee non si girò nemmeno a guardarci.

Non potevo lasciarla li, decisi di fare qualcosa, ma fui preceduta da qualcuno

–Ty Lee!-

 

Pov Sokka

Ty Lee era fuggita da casa mia in preda ad una crisi di pianto, le sue amiche e mia sorella avevano deciso di seguirla e ci avevano chiesto di rimanere li nel caso fosse tornata, ma io non ce la facevo ad aspettare.

Tornai in camera mia e incominciai a vestirmi velocemente, indossai le prima cose che mi capitarono a tiro, dovevo fare in fretta se volevo ritrovarla.

Uscii correndo dalla mia stanza, ma fui bloccato da Zuko –Dove credi di andare?- Chiese sbarrandomi la strada –Devo trovare Ty Lee!- Cercai di aggirarlo, ma lui continuava a bloccarmi.

-Ci penseranno le ragazze, Sokka hai ancora la febbre non puoi uscire con questo tem…-

-Non mi importa Zuko fammi uscire o ti  prendo a calci!- Urlai più arrabbiato che mai, in quel momento una mia amica stava male ed io dovevo trovarla.

-E va bene, ma io vengo con te-

–Dov’è la scogliera?-

-Seguimi!- Disse cominciando a correre, lo seguii per cinque minuti, pioveva ed eravamo bagnati fradici, ma finalmente arrivammo a destinazione, Ty Lee era in cima alla scogliera che continuava a piangere.

-Ty Lee!- Gridai il suo nome arrampicandomi per raggiungerla, lei si girò nella mia direzione, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, io ero arrivato.

L’afferrai con le braccia per la vita, e lei si ritrovò con la schiena poggiata al mio petto –Che cosa ti è preso?-

Rimase in silenzio –Ty Lee, qualsiasi cosa sia successa, tu non sei sola, ci sono le tue amiche, c’è mia sorella… e ci sono  io, tu potrai sempre contare su di me- Lei si girò lentamente e mi abbracciò.

-Ti voglio bene Sokka-

–Ti voglio bene anch’io Lee- Dissi sorridendole.

All’improvviso però, la testa incominciò a girarmi, avevo freddo e una sensazione di vertigini, mi portai le mani alle tempie cercando di calmare il dolore.

-Sokka- Ty Lee mi chiamava, ma io la sentivo lontana, fino a quando tutto non diventò buio.

 

Pov Katara

Mio fratello si era allontanato da Ty Lee e si era afferrato la testa con le mani, in un attimo si era ritrovato steso per terra.

-Sokka!- Gridai il suo nome, volevo raggiungerlo, prestargli soccorso, ma la sedia a rotelle me lo impediva, in quel momento odiai ancor di più quello stupido aggeggio.

Zuko che era sempre rimasto al nostro fianco, corse vicino a Sokka e Ty Lee e dopo essersi caricato mio fratello sulle spalle si avvicinò di nuovo a noi.

-Ha la febbre molto alta, dobbiamo portarlo subito a casa- Disse mentre cominciava ad avviarsi.

Una volta arrivati, gli tolsero quegli indumenti bagnati e gli infilarono qualcosa di caldo, subito dopo lo poggiarono sul letto.

Ty Lee rimase tutta la notte a curarlo, continuava a bagnargli la fronte per far scendere la febbre, gli altri erano andati tutti a casa, tutti tranne Zuko, che era rimasto accanto a me.

-Katara calmati, tuo fratello si riprenderà, lui è forte-

–Tu non capisci Zuko, non dovrebbe esserci Ty Lee li dentro, dovrei esserci io, ma non posso per colpa di questa cosa maledetta!- Dissi prendendo a pugni i braccioli della sedia a rotelle.

-Potevo anche morire quel giorno maledetto, tanto così non servo a niente e a nessuno!- Gridai piangendo, lui mi afferrò il viso e mi fece girare nella sua direzione –Smettila! Tu non sei inutile, sei la persona migliore che io conosca, e non voglio più sentirti parlare così è chiaro?-

Mi strinse a se, cercando di farmi calmare, poco dopo in quella posizione mi addormentai.

Il mattino dopo, mi svegliai, ero ancora tra le braccia di Zuko, che era già sveglio –Tuo fratello si è ripreso- Disse sorridendomi e spostandomi una ciocca di capelli dal viso.

Sorrisi anch’io, mentre lui mi portava nella stanza di Sokka.

 –Sokka!- Gridai nel vederlo seduto al letto, da quel che sembrava in piena forma.

-Shhhh- Si mise un dito sulle labbra per farmi segno di fare silenzio, fu allora che notai Ty Lee, stesa accanto a lui che dormiva.

-Sono riuscito a convincerla a riposarsi un po’ è rimasta a vegliarmi tutta la notte- Disse lui accarezzandole i capelli.

-Tu come stai?- Chiesi avvicinandomi a lui –Mai stato meglio, sono pronto per andare al ballo di sta sera!- Disse tutto pimpante alzandosi dal letto.

-Ma Sokka tu stai male, non vorresti restare a casa questa sera?- Gli chiesi speranzosa, se fosse rimasto a casa, avrei avuto la scusa perfetta per non andarci anch’io.

-E no signorina!- Disse Zuko mentre faceva fare un giro alla sedia a rotelle per farmi trovare di fronte a lui.

-Tu ci vieni a quel ballo stasera, è inutile che provi a squagliartela-

-Zuko ha ragione, non hai scuse, noi sta sera andremo a quel ballo e niente storie!-

 -E va bene- dissi esasperata, Prevedevo che quella serata sarebbe stata molto lunga.

 

 

 

Salve a tutti, mi scuso ancora una volta per il mega ritardo, ma il mio problema è sempre lo stesso, ho dei problemi in famiglia e non sono riuscita a pubblicare prima =(

Spero che il nuovo capitolo vi piaccia, alla prossima =)

Un bacio Baby <3

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Capitolo 7
*** il ballo di Halloween ***


Il ballo di Halloween

Pov Zuko

La sera del ballo era finalmente arrivata.

Le ragazze si erano organizzate per prepararsi a casa di Katara, così io sarei passato insieme agli altri a prenderle. Purtroppo a causa della nottata passata accanto a Sokka, Ty Lee aveva preso la febbre, così non avrebbe partecipato al ballo.

Infilai il mio smoking nero e sistemai velocemente i capelli. La maschera la misi in tasca, avevo deciso di portarla, anche se non sarebbe servita a molto.

-Zio io vado!- Gridai prima di uscire, senza aspettare risposta. Decisi di andare a piedi e dopo poco arrivai a destinazione. Suonai alla porta e mi venne ad aprire Sokka –Ehi amico, entra siamo tutti dentro- Disse sorridendo.

-Le ragazze?-

–Secondo te? Si stanno ancora preparando, sai come sono le ragazze Zuko!- Disse Haru divertito.

-Siamo qui-

Mi girai, e  quello che vidi mi lasciò a bocca aperta: Katara era davvero bellissima quella sera.

Era fasciata da un abito azzurro lungo poco più su del ginocchio, indossava dei sandali bassi dello stesso colore, aveva i capelli sciolti che le ricadevano sulle spalle in dei morbidi boccoli e il viso era leggermente truccato, in altre parole: era un sogno.

-Ehi Zuzu, ti sei imbambolato?- Sghignazzò Azula passandomi una mano avanti al viso –Eh? No no, ma cosa dici, sono solo un po’ stanco, forza andiamo!-

-È un vero peccato che Ty Lee non sia potuta venire oggi-Dissi cercando di allontanare l’attenzione da me, Sokka si rabbuiò un po’ –Si, mi sento in colpa se non fosse rimasta con me non sarebbe successo-

-Andiamo ragazzi, è una festa, non possiamo stare con i musi- Disse Azula facendo un occhiolino a Mai e Katara, che risposero prontamente con lo stesso segno. Quelle tre non me la raccontavano giusta.

-Zuko, Suki verrà alla festa?-

–Ehm, credo proprio di si, e sicuramente  si arrabbierà visto che voleva che ci vestissimo coordinati e invece io ho fatto di testa mia- Dissi sorridendo.

-Beh non è la fine del mondo- Rispose Azula con un sorriso divertito.

Arrivammo alla festa, e Suki non tardò a saltarmi  al collo –Zuko amore!- Mi stampò un appiccicoso bacio al sapore di rossetto sulle labbra.

-Suki! Non vedi che sono con delle persone? Abbi un po’ di rispetto!-

Lei sbuffò leggermente, ma non le diedi molto retta, avevo fatto una promessa a Katara, le avevo detto che l’avrei fatta divertire e avrei mantenuto la parola.

Mi girai nella sua direzione, ma lei era sparita –Dov’è Katara?- Chiesi a mia sorella tirandola per un braccio per farla avvicinare –Si è allontanata più di dieci minuti fa, si sentiva a disagio ed è andata fuori in giardino- Disse lei indicandomi la direzione.

Lasciai Suki senza nemmeno avvisarla e mi incamminai verso l’uscita.

 

Pov Katara

Davanti a quel bacio non avevo retto più e mi ero allontanata dalla festa, mi sentivo un pesce fuor d’acqua in quel posto.

Mi aggiravo per il giardino, illuminato con tante piccole candele per l’occasione, quando all’improvviso sentii qualcuno dietro di me.

-Aang che ci fai qui?- Poggiò le mani sui braccioli della mia sedia come se niente fosse e si piegò di più verso di me.

-Katara sta sera sei così bella- Non ebbi il tempo di ribattere che  piegò il viso di lato e cercò di baciarmi, ma riuscii ad alzare la mano giusto in tempo per mollargli un ceffone in piena faccia.

-Andiamo Kat lo so che ti piaccio- Disse afferrandomi il viso con le mani per bloccarlo e cercando a tutti i costi di baciarmi.

-No lasciami!-

All’improvviso qualcuno afferrò Aang per il collo e lo spinse via.

-Stalle lontano!-

–Cosa vuoi? Non è la tua ragazza!- Sputò lui alzandosi e cercando di riavvicinarsi a me, ma cadde di nuovo rovinosamente a terra, colpito da un pugno di Zuko.

Pov Sokka

Tutti erano in compagnia della loro ragazza, io invece ero rimasto solo e da quel che sembrava anche mia sorella era sparita.

-Sei solo?- Alzai gli occhi al cielo –Lasciami in pace Suki!- Dissi  senza neanche girarmi a guardarla, cosa che a lei non andò giù.

Nello stesso istante fece il suo ingresso nella  palestra una ragazza: aveva un abito bianco davvero bellissimo, i capelli castani legati in acconciatura complessa, e il viso, coperto da una mascherina bianca.

C’era qualcosa in lei, che mi attirava, tanto che lasciai Suki, lì da sola, per andare a parlarle.

-Ciao- Le dissi avvicinandomi a lei –Sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti-

-Veramente Sokka io vivo qui da sempre- Sapeva il mio nome? Mi ricordai all’istante che all’inizio dell’anno tutti conoscevano il mio nome, quindi era una cosa del tutto normale.

-Ti va di ballare?- Chiesi sorridendole mentre le porgevo la mano , lei mi sorrise di rimando e le sue guance diventarono rosse –Certo-

Pov Zuko

Arrivato in giardino, trovai quel viscido di Aang che cercava di obbligare Katara a baciarlo, sentii la rabbia invadermi il corpo: quel marmocchio aveva firmato la sua condanna a morte.

Lo afferrai brutalmente per il collo e lo spinsi via, ovviamente lui cercò di protestare, ma gli andò male, visto che appena tentò di avvicinarsi di nuovo a Katara, si scontrò con il mio pugno.

Lo vidi scappare a gambe levate, era solo un moccioso in grado di fare il prepotente con i più deboli.

Mi avvicinai a Katara e le accarezzai i capelli –Stai bene?-

 –Si, grazie- Rispose mentre provava ad allontanarsi.

-Dove vai?-

–Continuo il mio giro, tu non devi tornare da Suki?- Mi sembrò di sentire del leggero sarcasmo nella sua voce –No, ti ho promesso che sarei riuscito a farti divertire e così farò- Dissi mentre la spingevo di nuovo verso la palestra.

-No aspetta- Mi fermò lei –Non voglio tornare di la, ti prego voglio restare qui-

–Allora resteremo qui- Le dissi sorridendole e porgendole la mano.

Lei mi lanciò un’occhiata dubbiosa –Cosa intendi fare?- Le sorrisi ancora –Ti fidi di me?- Aspettò qualche secondo, poi poggiò la mano sulla mia –Si-

Con uno scatto repentino, le passai un braccio dietro la schiena e la sollevai –Zuko ma cosa fai! ti prego ho paura!- Piagnucolò spaventata mentre cercava di reggersi con le braccia alle mie spalle.

-Katara fidati, non ti lascio cadere- Lei cercò di calmarsi un po’ ma la sua presa sulle mie spalle non diminuì.

-Lasciati andare- Dissi mentre le facevo poggiare i piedi sui miei, e cominciavo a muovermi lentamente –Stai ballando Katara- Le sussurrai all’orecchio mentre continuavo a muovermi.

Lei sorrise mentre ammorbidiva un po’le braccia, stava incominciando a fidarsi si me, sapeva che non l’avrei mai fatta cadere.

-Grazie Zuko- Sollevò lo sguardo e sorrise radiosa, i nostri visi si stavano avvicinando sempre di più, eravamo a pochi centimetri di distanza, quando un grido ci fece ritornare nella realtà.

Suki era li vicino, in piedi, che ci guardava in cagnesco –Questo che significa?-

 –Sto ballando con un’amica, non posso?- Risposi visibilmente irritato.

-Ballando? Tesoro mio tu stavi ballando, ma la storpietta è solo una piccola parassita che si muove grazie a te!-.

-Smettila Suki! Non hai il diritto di parlarle in questo modo!- D’istinto rafforzai la presa su Katara, ancora  tra le mie braccia.

-Ti detesto!- Gridò in direzione di Katara prima di andarsene –Zuko, ti prego mettimi giù, voglio andare a casa- Stava incominciando a piangere.

-Se vuoi andare via va bene, ma la serata non finisce qui, io vengo con te e non si discute!-

Dopo aver mandato un messaggio a suo fratello la portai vicino al molo, li c’era una posto che serviva delle pizze davvero buonissime.

-Allora, qui va meglio?- Le chiesi mentre la sistemavo ad un tavolo –Si, molto meglio- Disse lei sorridendo, ogni volta che vedevo quel sorriso il mio cuore sussultava, mi stavo forse innamorando di lei?

-Non finisce qui ti avviso, dopo cena devi venire con me in un posto!- Stava per replicare, ma fortunatamente si avvicinò il cameriere che mise fine alla nostra conversazione.

 

Pov Ty Lee

Ero davvero sbalordita, Sokka non mi aveva riconosciuto e aveva lasciato Suki per venire a ballare con me!

Si, avevo mentito riguardo alla febbre, volevo solamente che nessuno sapesse che ero io, a parte le mie che conoscevano il  mio vestito.

Stavamo ancora ballando, quando lui incominciò a farmi delle domande –Posso sapere come ti chiami?-

 –Meglio di no, o la tua ragazza verrà ad uccidermi- Risposi indicando Suki alle sue spalle che ribolliva di rabbia.

-Lei non è la mia ragazza, non preoccuparti-

–Allora chi è?- Gli chiesi curiosa di sapere cosa avrebbe detto.

-Lascia perdere, è troppo complicato, ti va di fare una passeggiata?- Indicò in direzione del giardino.

-Certo-

–Allora ragazza misteriosa, posso sapere chi sei o andremo avanti così per tutta la sera?- Scherzò rilassato.

-Meglio di no-Mi prese la mano –Perché?-

-Perché se tu sapessi chi sono scapperesti a gambe levate-

-Non credo- Disse mentre mi accarezzava una guancia, poi lentamente incominciò ad avvicinare il suo viso al mio, ma io lo fermai –No ti prego- Posai una mano sul suo petto per allontanarlo.

-Ho fatto qualcosa di male? –

–No, tu sei perfetto… sono io che… non posso… scusa-

 

Pov Katara

Avevamo appena finito di mangiare, Zuko mi stava spingendo verso casa sua, aveva detto di dovermi mostrare qualcosa, ma non avrei mai immaginato che la sua pazzia arrivasse fino a quel punto.

-Sei pazzo?- Chiesi guardandolo male, di fronte a noi c’era la sua bella moto, e lui era deciso a farci un giro con me.

-E perché?-

–Potrei cadere!- Esclamai io impaurita.

-Fidati di me, non ti lascerò cadere, esattamente come ho fatto prima- Disse sorridendo, mentre mi prendeva in braccio e mi faceva sedere sulla moto.

-La sedia dove la lasciamo?-

–Qui in garage- Rispose lui mentre si posizionava dietro di me.

-Ma cosa fai? Non dovresti stare seduto avanti?-

 –Non preoccuparti, ci arrivo lo stesso ai comandi- Lo vidi sorridere dallo specchietto.

-Sei pronta?- Chiese mentre accendeva la moto –No!-

-Perfetto, si parte- Sghignazzò mentre dava gas.

Era la cosa più bella che avessi mai fatto da quando avevo avuto l’incidente. Con Sokka ormai avevamo paura di andarci, ma Zuko mi infondeva così tanta sicurezza, che ormai non avevo più nemmeno un briciolo di paura.

Girammo per un po’, fino a quando  non si  fece ora di rientrare, così tornammo al garage.

-Mi sono divertita tantissimo sta sera-

–Te l’avevo promesso- Disse lui contento.

-Grazie mille Zuko, non ricordo nemmeno quando è stata l’ultima volta che mi sono divertita così-

Non so come, ma ancora una volta, i nostri visi si ritrovarono molto vicini, i miei occhi erano immersi nei suoi: l’oceano perso nell’oro.

Mancavano pochi centimetri, per unire le nostre labbra in quel bacio che speravo di avere da mesi, ma era troppo bello per essere vero.

-Ragazzi!- La voce di Sokka interruppe quel momento come un fulmine a ciel sereno, avrei volentieri strozzato mio fratello!

-Ragazzi ma dove siete stati tutta la sera?- Ci chiese lui una volta che si fu avvicinato –In giro- Rispose vago Zuko mentre mi faceva l’occhiolino.

-Va bene, allora a domani Zuko, forza andiamo- Disse mio fratello mentre incominciava a spingermi. Feci a malapena in tempo a salutare Zuko che Sokka chiuse la porta di casa.

-Katara devi aiutarmi- Disse una volta entrato in casa –Ho conosciuto una ragazza davvero meravigliosa al ballo, ti prego devi darmi una mano a ritrovarla- C’era qualcosa che non andava nella sua voce.

-Sokka, ma sei ubriaco!- Mi accorsi solo in quel momento del forte odore di alcol proveniente dalla sua bocca, mio fratello era sicuramente impazzito.

Lui sorrise –Forse ho esagerato un po’ con i drink-

Chissà cosa avrebbe pensato una volta scoperta l’identità della “misteriosa” ragazza.

 

 

Salve a tutti =)

Anche se in ritardo, ecco il nuovo capitolo =)

Spero tanto che vi piaccia, entro la settimana prossima spero di riuscire a pubblicare il prossimo =)

A presto Baby <3

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Capitolo 8
*** Dimmi che non vuoi morire ***


Dimmi che non vuoi morire

Pov Sokka

Quella sera avevo decisamente esagerato con l’alcol, e dopo aver finalmente smaltito la sbornia, non riuscii comunque a dormire. Il mio pensiero vagava fisso sui momenti passati insieme a quella ragazza meravigliosa.

Possibile che solo uno sguardo fosse riuscito a cancellare definitivamente Suki dalla mia vita e dal mio cuore?

Forse non era mai stato davvero innamorato di lei? Forse era davvero così, non riuscivo a darmi altra spiegazione, di Suki mi aveva sempre attirato solo la sua bellezza, niente di più.

All’improvviso mi arrivò un messaggio sul cellulare, era Azula.

“Ragazzi oggi gita al lago, preparatevi ci vediamo tra poco” Più che un invito sembrava una minaccia, Azula era sempre la solita.

Mi vestii in tutta fretta, poi andai a svegliare Katara dicendole di prepararsi.

Un’ora dopo, eravamo già tutti insieme, diretti verso la nostra meta. Sfortunatamente per me, era presente anche Suki, che come suo solito stava incollata al braccio di Zuko come una cozza.

Stranamente quel giorno non mi fece nessun effetto vederla, era davvero come se non ci fosse.

 

Pov Ty Lee

Stavamo andando verso il lago, Mai e Azula stavano più dietro insieme ai loro ragazzi, anche Mai al ballo si era finalmente dichiarata con Jet.

Io invece mi trovavo più avanti con Katara. Inizialmente si era offerto Zuko di spingerla fino al luogo di destinazione, ma a seguito della prepotente smorfia di disgusto esibita da Suki,  avevamo concordato che fosse meglio evitare.

-Allora Lee quando parli con mio fratello?- Katara cercava di convincermi a confessare tutto, ma io non me la sentivo, ero sicura che se avesse saputo la verità mi avrebbe guardato con occhi diversi.

-Lascia perdere… Tu invece che mi dici di Zuko?- Le chiesi cercando di cambiare argomento –Beh ci siamo quasi baciati, per due volte- Confessò lei arrossendo leggermente.

-Perché quasi? –.

-Perché la prima volta siamo stati interrotti da Suki e la seconda volta da mio fratello che era ubriaco per colpa tua- Disse lei abbassando lo sguardo.

-Vedrai che la prossima volta andrà meglio-

 

Pov Suki

Ero a pochi metri di distanza dalle due sfigate, non si erano per niente accorte di me, ma io da lì riuscivo a sentirle benissimo.

E così quelle due speravano di farla franca con me? Stavano cercando di portarmi via Sokka e Zuko, non gliel’avrei fatta passare liscia.

Arrivammo all’accampamento, era un po’ distante dal lago per evitare che la notte ci finissimo dentro.

-Ragazzi io vado a vedere il lago- Disse la piccola storpia –Aspetta ti accompagno- Zuko la seguì. Sentivo la rabbia crescere, ma a lei avrei pensato dopo, prima la papera.

-Ehi Sokka come va?- Chiesi mentre mi avvicinavo ancheggiando disinvoltamente –Andava meglio prima- Rispose acido. Cercai di ignorare quel commento, se non l’avessi fatto non sarei riuscita a portare a termine il mio piano.

-Sai oggi ti trovo particolarmente attraente- Dissi mentre gli accarezzavo il petto, era davvero bello e doveva essere mio.

Afferrai la sua maglietta e lo tirai verso di me, non mi curai che ci fossero tutti gli altri ragazzi attorno a noi, tutti dovevano sapere che avevo scelto lui.

-Ho scelto te- Dissi prima di unire le nostre labbra. Con la coda dell’occhio notai la piccola papera, ferma a pochi metri da noi, che ci guardava con le lacrime a gli occhi, poco dopo si allontanò piangendo.

Mi staccai da Sokka e gli accarezzai una guancia –Ora possiamo stare insieme, sono solo tua- Dissi cercando di baciarlo di nuovo, ma lui mi fermò.

-No- Scostò infastidito la mia mano dal suo viso –È per quella vero? Quella ragazza di ieri sera-

Lui si girò a guardarmi con un sorriso divertito –Si- Povero Sokka, non sapeva che con me non bisognava giocare.

-Peccato, perché l’hai appena persa- Gli dissi con un ghigno stampato sulla faccia, lui continuava a non capire –La tua paperella ci ha visti mentre ci baciavamo ed è scappata via-

Lui si guardò in torno –Ty Lee… -Esclamò stupito –E già, sei forse deluso tesoro?- Dissi continuando a sorridergli in faccia.

 

Pov Sokka

Ty Lee…. Ty Lee era la ragazza di cui mi ero innamorato al ballo, ecco perché con lei mi ero sentito così  a mio agio.

Lasciai Suki che continuava a ridere nel bosco e cominciai a correre in cerca di Ty Lee.

In quel momento capii tutto: capii perché quel giorno sulla scogliera gli ero corso dietro come un forsennato, perché con lei riuscivo  sempre a parlare si tutto, lo capii solo in quel momento, ero stato talmente stupido da non essermi accorto di nulla.

Ero sempre stato innamorato di lei, sin dal primo momento in cui l’avevo vista, mentre aiutava Katara a rialzarsi il primo giorno di  scuola, e io come uno stupido avevo scambiato il mio sentimento per del semplice affetto.

La trovai poco dopo, seduta sul tronco di un albero che piangeva –Ty Lee- Gridai il suo nome sperando che mi sentisse, lei si alzò in piedi e si girò.

Mi fermai davanti a lei cercando di riprendere fiato –Sokka, che ci fai qua? Perché non sei con Suki?- Non riuscivo a trovare le parole per dirglielo, così mi avvicinai a lei e dopo averla guardata  negli occhi, unii le mie labbra alle sue.

Era il bacio più bello che avessi mai dato in vita mia, quando ci staccammo, trovai finalmente il coraggio di dirglielo –Ti amo Lee- La vidi per un attimo rimanere sorpresa, poi sul suo volto comparve un sorriso e mi saltò al collo.

-Ti amo anch’io- Disse ridendo, e  ricominciammo subito a baciarci, ma all’improvviso delle urla ci costrinsero a staccarci.

 

Pov Katara

 Ero in riva al lago con Zuko, come mi piaceva stare in sua compagnia, mentre ero seduta un piccolo brivido di freddo mi invase –Hai freddo?-

–Si un po’, ma ho lasciato la giacca insieme alle altre cose, vado a prenderla- Dissi mentre cercavo di avviarmi.

-No Aspetta, vado io a prenderla-

–Ok va bene- Lo vidi allontanarsi e sparire tra gli alberi.

Mi aveva regalato un piccolo fiore, un papavero raccolto lì tra l’erba, non facevo che guardarlo, quando all’improvviso qualcuno mi strattonò da dietro.

-Allora ragazzina, evidentemente tempo fa non mi sono spiegata bene- Disse Suki mentre mi torceva un braccio facendomi male.

-Ahi, basta ti prego Suki, mi fai male!-

–Sta zitta e ascoltami bene- Disse senza mollare la presa –Tu stavi cercando di rubarmi il ragazzo? Speravi di farla franca, ma io ti ho scoperto!-.

-Ricordati storpia Zuko e mio!- Fu un attimo, dopo quelle parole Suki mi spinse con la sedia a rotelle in acqua.

Io non potevo nuotare in quelle condizioni, non avevo mai imparato a nuotare senza usare le gambe e non riuscivo a stare a galla.

-Suki… Aiutami…. Ti prego… -Cercavo di dirle mentre un sacco di acqua mi entrava in bocca facendomi annaspare.

-Smettila di lamentarti e torna a riva da sola, l’acqua è bassa! Ciao Storpietta- Disse mentre se ne andava lasciandomi lì.

Cercavo in tutti i modi di riuscire a stare a galla solo con le braccia, ma era tutto inutile, incominciai ad andare a fondo, fino a quando sfinita, chiusi gli occhi.

 

Pov Zuko

Notai che Suki, Sokka e Ty Lee non erano all’accampamento, così Azula mi spiegò brevemente cos’era successo.

Suki aveva baciato Sokka, non capivo perché, ma non mi interessava più di tanto, da quel che avevo capito però lui l’aveva lasciata per rincorrere Ty Lee.

Tornai da Katara il più velocemente possibile, solo che non la trovai dove l’avevo lasciata, possibile che fosse già tornata indietro?

Feci per andarmene, quando qualcosa sull’acqua catturò la mia attenzione, era il papavero che le avevo regalato poco prima.

No, non poteva essere… -Katara!- Urlai mentre mi tuffavo.

Era poco lontana dalla riva, dove l’acqua non era molto profonda, ma lei non sapendo nuotare era andata a fondo, l’afferrai e velocemente nuotai fino in superficie, provai a rianimarla, dopo un po’ riuscii a farle liberare i polmoni, ma Katara non si svegliò comunque.

-Katara, Katara mi senti?-Dissi mentre cercavo di farle riprendere conoscenza, ma lei non rispondeva.

-Aiuto! Aiuto!- Gridai sperando che qualcuno mi sentisse, gli altri sopraggiunsero poco dopo attirati dalle mie urla –Cos’è successo?- Gridò Sokka in preda alla disperazione.

-Non lo so, quando sono tornato qui lei era in acqua non so come ci è finita.- Dissi mentre  delle lacrime mi rigavano il viso.

-Respira a fatica chiamate subito un’ambulanza!- Disse rivolto a gli altri.

L’ambulanza arrivò poco dopo lungo il sentiero del bosco, corremmo  tutti in ospedale. Eravamo li ormai da un paio d’ore ma nessuno ci dava notizie, fino  a quando, finalmente un medico uscii dalla sala.

-C’è qualche parente?- Sokka si fece avanti –Sono suo fratello-

-Sua sorella si è svegliata. Lei è a conoscenza dei problemi di cuore che ha sua sorella?- Chiese il medico serio, di cosa stava parlando?

-Si-

–Vede lo sforzo che ha dovuto affrontare sua sorella oggi ha peggiorato la situazione, dobbiamo operarla al più presto, ma lei non vuole saperne-

-Cosa succederebbe se non si operasse?-

-Vede se si facesse operare avrebbe la probabilità del 50%  di salvarsi, ma se non si opera, mi dispiace, morirà- Dopo aver sentito le parole del medico mi sentii crollare il mondo addosso.

In quel momento incrociai gli occhi di Suki, erano spaventati, vuoti, colpevoli –Sei stata tu!- Gridai mentre mi avvicinavo a lei e l’ afferravo per un braccio.

-Come hai potuto farlo? Sei una persona egoista e senza scrupoli! Per colpa tua Katara è in un letto di ospedale, non voglio più vederti sparisci dalla mia vita!- Le dissi buttandola per terra con tutta la rabbia che avevo in corpo.

-Mi dispiace, io non pensavo che sarebbe finita così, io volevo solo spaventarla un po’- Disse piangendo, Ty Lee si avvicinò a lei e l’aiutò a rialzarsi –Dobbiamo pensare a Katara in questo momento.- Disse seria, poi tornò ad abbracciare Sokka.

Ty Lee aveva ragione, dovevo pensare a Katara.

 

Entrai nella sua stanza –Ehi –

–Come stai?- Le chiesi andandomi a sedere vicino a lei e prendendole una mano.

-Ho avuto giornate migliori- Mi disse lei sorridendo.

-Katara tu devi operarti-

–Per poi morire su un letto dentro una sala operatoria? No Zuko, se proprio devo morire, preferisco farlo qui, con voi al mio fianco- Una lacrima le rigò il viso.

Non riuscii più a trattenermi e anche i mei occhi iniziarono a piangere –Zuko, non piangere- Disse lei mentre mi accarezzava una guancia.

-Allora dimmi che ti  opererai, dimmelo… Dimmi che non vuoi morire!- Le dissi mentre stringevo la mano con cui mi stava accarezzando.

-Ti prego Katara resta con me, io ti amo- Finalmente ero riuscito a dirglielo, ma non come avrei voluto.

-Ti amo anch’io Zuko-

–Ti prego Katara- Le dissi cercando di convincerla ancora.

-Va bene, mi sottoporrò all’operazione, ma prima voglio fare una cosa-

Alzò lentamente la testa dal letto, io capii cosa voleva fare, così mi sedetti accanto a lei e avvicinai il mio viso al suo, poco dopo le nostre labbra si unirono nel nostro primo e forse anche ultimo bacio.

Quando ci staccammo, lei poggiò nuovamente la testa sul letto.

-Sappi, che se durante l’operazione morirò, lo farò con il sorriso sulle labbra e la felicità nel cuore, perché adesso io ho te-

 

 

Salve a tutti, finalmente sono riuscita a pubblicare l’ultimo capitolo, ormai siamo alla fine, il prossimo infatti, sarà l’epilogo =(

Devo dire che questa storia l’ho amata davvero e sicuramente ci sarà un seguito ringrazio di cuore tutti quelli che hanno seguito la mia storia =)

Nell’epilogo, scoprirete anche l’esito dell’operazione di Katara…

Spero che il capitolo vi piaccia =)

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Capitolo 9
*** Sei mesi dopo ***


Sei mesi dopo

Pov Zuko

Ero vicino alla tomba di una delle persone a cui avevo voluto più bene al mondo, l’avevo amata più della mia stessa vita e mi era stata portata via.

Era la prima volta da quando era morta che andavo a farle visita, non ci ero mai riuscito prima.

Non mi ero mai perdonato per tutto quello che le era successo, avrei potuto salvarla, invece non avevo fatto in tempo.

Una piccola lacrima mi rigò il viso, poggiai un fiore vicino alla foto che la ritraeva, bella come lo era un tempo…

Azula mi poggiò una mano sulla spalla –Zuko, dobbiamo andare- Aveva ragione, era inutile piangere ormai, non potevo tornare indietro, l’avevo lasciata sola e quel mio gesto era bastato a provocarne la morte.

Azula mi prese per mano –Non è stata colpa tua Zuko, tu non potevi sapere quello che sarebbe successo- Mi disse mentre mi abbracciava.

-Invece potevo evitarlo, se fossi rimasto con lei, ora sarebbe qui con noi- Dissi stringendola e piangendo quelle lacrime che avevo represso dentro al mio cuore per troppo tempo.

Azula mi prese di nuovo per mano e mi trascinò letteralmente fuori dal cimitero, dove c’era lo zio ad aspettarci.

Diedi un ultimo sguardo indietro, poi salii in macchina. Ci lasciò a casa di Sokka, entrammo in quella casa che ormai conoscevamo a memoria –Ragazzi- Disse lui dopo averci aperto la porta –Gli altri sono tutti di la-

-Zuko!- Sentii una voce chiamarmi, mi girai  e vidi Ty Lee –Vieni, ho una sorpresa per te- Disse mentre faceva l’occhiolino ad Azula e al suo ragazzo e mi trascinava nella stanza di Sokka.

-Ty Lee non credo che sia il caso di stare qui da so…- Le parole mi morirono in bocca.

-Katara- Dissi il suo nome come imbambolato, mi fiondai da lei per abbracciarla e baciarla –Amore mio sei tornata- Dissi stringendola a me.

-Si, finalmente ho terminato le cure, il mio cuore è perfetto, adesso posso amarti liberamente- Disse mentre  sorrideva e mi baciava.

-Dai ragazzi un po’ di decenza- Ci girammo verso la porta, Suki era poggiata allo stipite, abbracciata ad Aang, il suo ragazzo.

Incredibile ma vero, quei due si erano trovati e messi insieme e il colmo di tutto? Dopo l’incidente di Katara Suki era davvero cambiata, ed erano diventate amiche!

Io invece, avevo fatto quello che per anni non ero stato in grado di fare, raccontare la verità sulla morte di mia madre e finalmente andare a trovarla.

Tornammo in cucina dove i nonni di Sokka e Katara stavano preparando il pranzo.

Io ero ancora abbracciato a lei, era stata lontana una settimana per terminare le cure e ora finalmente era tornata.

Mi ritrovai a pensare a quanto le cose fossero cambiate dopo il suo arrivo.

Probabilmente se non fosse stato per lei, per la sua bellezza, la sua vitalità ed i suoi modi di fare così dolci e comprensivi, io sarei rimasto intrappolato in una vita che ormai vivevo più per abitudine che per voglia di viverla davvero, in una relazione che andava avanti soltanto perché  mi rifiutavo di vedere la verità che mi stava palesemente davanti agli occhi.

Il destino era stato davvero generoso con me, donandomi qualcosa di unico ed insostituibile, un’anima che combaciava perfettamente con la mia, una luce pronta ad illuminare ogni giorno i miei occhi, un gioiello, che avrei custodito gelosamente per il resto dei miei giorni.

 

Fine.

 

Siamo arrivati alla fine di questa storia, non è stata una storia lunga, ma spero che vi sia piaciuta comunque…

Per chi è interessato, a breve pubblicherò il primo capitolo del sequel di questa storia…

Mi sono affezionata troppo a questi personaggi e non sono riuscita a lasciarli andare =)

Spero che il prologo vi sia piaciuto…

Un bacio, Baby <3

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