Memento.

di laly95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Montonia. ***
Capitolo 2: *** Palace. ***



Capitolo 1
*** Montonia. ***


Con passo svelto mi avvio a lavoro, il mio ritardo abissale mi sarebbe costato un altro ammonimento da parte della mia direttrice. Quanto odiavo quel negozio e quella vita. Una volta arrivata a fourth avenue entro nel nogozio di abbigliamento dove lavoro ed ovviamente Kristen è li per ammonirmi per l'ennesima volta "Sei in ritardo Andrea! Ci sono delle clienti e non posso sbrigare tutto io!" "Lo so Kristen scusami è che l'underground ha fatto ritardo." "Ogni giorno una scusa diversa! Ora sbrigati va a fare il tuo dovere" "Certo, scusami ancora" Perche dovevo sempre scusarmi per qualcosa che non mi dispiaceva, l'unica cosa che volevo era solo fare il lavoro che amo, fare la fotografa, e vivere felice con Mitch. Ma diciamo che entrambe le cose sono andate a farsi fottere. Per primo il mio sogno di diventare una fotografa, mia mamma mi ha sempre inculcato quest'aspirazione, è stata lei a comprarmi la mia prima fujifilm, una di quelle macchine istantanee che colgono ogni essenza dell'attimo stesso. E poi vabe, Mitch una storia che durava da tanto, forse troppo. Stavamo insieme praticamente dalle elementari e quando ci siamo trasferiti in una grande città come Boston le priorità sono cambiate, diciamo che sono cambiate più per lui che per me, io sono rimasta sempre la stessa, ho sempre voluto lui e le mie fotografie, niente di più. Il tempo passa tra clienti ogni giorno più esigenti e appena scoccate le otto mi precipito fuori dal negozio e prendo la metro che mi porta al mio appartamento in periferia. Neanche il tempo di aprire la porta che sento squillare il cellulare dalla tasca. Svelta sfilo il cappotto e lo lancio sul divano esausta. "Pronto?" "Andrea? Wow sei viva ti sto chiamando da questa mattina!!" "Ciao Emma!" "Scusami ho avuto un pó da fare" mentii spudoratamente, in realtà sapevo che mi avrebbe chiesto di uscire, ubriacarci e cose di questo genere, e anche se fino a qualche mese fa non avrei mai rifiutato un invito del genere, adesso non mi andava di uscire e divertirmi. "Senti volevo dirti che questa sera c'è un amico di mio padre a cena che vuole fare una mostra di beneficenza per ospedali e cose così, pensavo che potresti fargli vedere qualche tua foto" a queste parole rimango folgorata, finalmente forse potrò realizzare una parte del mio piccolo sogno. Okay non devo emozionarmi troppo e devo tenere i piedi per terra, in fondo è solo un incontro, in fondo c'è solo il ballo la mia vita.. "Emma sarebbe un onore!! Grazie. Dimmi solo dove e quando" "Tra un'ora al ristorante del Palace, porta le tue foto quelle in bianco e nero che mi piacciono tanto" "Certo allora corro a prepararmi" "Mi raccomando carina che dopo ti porto a fare baldoria" Ovviamente ecco ritornata la solita Emma. Sono elettrizzata così inizio a scegliere le foto migliori da mostrargli, non riesco a decidermi in questo momento mi sembrano tutte troppo scontate e stupide, poi ecco la mia scelta come un'illuminazione. Spazio autrice: Aiutatemi perche questa è la mia prima storia, scusatemi per gli errori grammaticali commessi. Volevo solo dirvi oltre questa che questa storia parlerà dell'etereo Ian Somerhalder come avrete capito e questo è solo un capitolo di passaggio, nei prossimi giorni pubblicherò il secondo se vorrete. un bacio lali.

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Capitolo 2
*** Palace. ***


Ormai mi sto riguardando allo specchio per la centesima volta non convinta, ritorno in bagno cercando di dare una buona piega ai miei capelli indomabili, dovevo seguire il consiglio di mia mamma quando mi disse non tagliarli. Dopo averli ondeggiati con la piastra ritorno in camera e metto tutto quello che mi serve in borsa, dal rossetto al cellulare, fino alla busta con le foto scelte: una è una bambina giocando in mare che sorride dolcemente, l'altra è il soffitto di una cappella a Londra, che feci durante un viaggio li, mi è sempre piaciuta Londra, questa città così viva però sempre con una vena ancorata al passato, ho sempre pensato che fosse strano come le strade di quel paese siano tutte uguali, con gli stessi standard, ma bensì tutte diverse... E infine l'ultima foto è stata scattata con la mia Fujifilm poco tempo fa. È Mitch visto da dietro intento ad attraversare il ponte di Brooklyn. Nella foto si vede solo un trench marrone e una mano che tiene la sua... la mia. Un velo di tristezza si dipinge nei miei occhi, basta devo smetterla di essere cosi ancorata al passato, è ora di andare avanti e questa è la sera giusta per farlo. Questa sera può cambiare la mia vita, questa sera è la mia possibilità per essere felice! Finalmente ritrovata la fiducia in me stessa scendo in strada e mi avvio al ristorante poco distante da casa mia, ma il mio vestitino e i tacchi non mi rendono facile l'impresa di non dare nell'occhio. Mi sento osservata e questo mi da fastidio.Cerco di camminare il più velocemente possibile e finalmente arrivo di fronte al palace. Il cuore sale in gola e mi sento come se stessi per vomitare. Nervosamente entro nell'atrio e chiamo Emma per verificare che siano dentro, ovviamente quella ragazza che ha sempre il telefono in mano adesso non risponde. Dopo dieci minuti decido di entrare nel ristorante e un cameriere si avvicina subito per chiedere se avevo una prenotazione. "Salve aspetta qualcuno?" mi dice cercando di essere il più cordiale possibile "Si volevo sapere se i signori Morrison sono già arrivati?" "Oh no hanno una prenotazione tra mezz'ora. Se si vuole accomodare al bar può aspettarli li." mi fa cenno di seguirlo e io mi rincuoro sapendo che avrò un drink davanti a me che potrà aiutarmi a far andare via questa orribile sensazione allo stomaco. Dopo che il cameriere mi ha abbandonata al bar penso a cosa posso ordinare: se prendo un quattro bianchi penso che la mia presentazione potrebbe andare in un bel paese, vodkalemon non sono convinta.. "Ha deciso?" mi dice il barista distogliendomi dai miei pensieri sul mio caro amico alcool. "Credo la signorina prenda un Martini.." la voce viene di fianco a me e di certo non era il cameriere di qualche minuto prima. Questa era molto più profonda e soave, quasi come una melodia oscura, un forte schianto e poi la luce. Alzai gli occhi per vedere a chi appartenesse quella voce, e ciò che vedo mi fa rimanere ancora di più senza parole. La prima cosa che noto è la bocca, sottile che scopre un sorriso perfetto, una di quei sorrisi che quando li vedi fanno sorridere anche te senza un motivo preciso. Ai lati aveva delle piccole fossete e poi gli occhi, oh gli occhi non si possono spiegare non erano azzurri e erano il colore del ghiaccio. Erano freddi ma allo stesso tempo ti trasmettevano tutti i sentimenti esistenti in questo mondo, che adesso sembrava così piccolo e inutile rispetto a lui. Spazio autrice: ragazze scusatemi ancora se c'è qualche errore o altro ma non ho avito il tempo di controllare. Ma soprattutto scusatemi che è tutto attaccattp il capitolo, purtroppo avendo rotto l'ennesimo computer sto scrivendo col cellulare e quest'ultimo non mi fa fare l'html. Quindi cercherò al più presto di crearne uno per rendere i capitoli più "leggibili". Comunque chi avrà incontrato la nostra Andrea? Credo voi tutte avete capito hahahahahah nel prossimo capitolo accadranno tante novità, spero vi piaccia. Un bacio lali ❤

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