Profumo di primavera

di Laila
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non c'é rosa senza spine ***
Capitolo 2: *** Aibara ***
Capitolo 3: *** Notte fuori casa ***
Capitolo 4: *** Essere o non essere... ***
Capitolo 5: *** Il battito rubacuore ***
Capitolo 6: *** Risvegliati Ranma ***



Capitolo 1
*** Non c'é rosa senza spine ***


Premessa: tutti i personaggi appartengono a Rumiko Takahashi (fatta eccezione per alcuni, ideati dalla sottoscritta)

Non c'è rosa senza spine

Partito il colpo di pistola, pregò il cielo che si muovesse da lì e alla svelta.
Hiroshi pallido come un cencio scattò in ritardo, che fosse sordo, oltreché limitato? Perché mai il professore l'aveva messo a correre nella sua squadra?
La staffetta proseguì nell'ansia dell'aspettare, finquando Jin, il terzo uomo, non superò Gosukugi recuperando terreno.
Poco dopo il ragazzo col codino scattò, un bracciò teso all'indietro per afferrare il testimone di Jin.
- Op! 
L'aria gli sferzò bruscamente su viso e braccia, quasi volesse agguantarlo in una morsa da pelle d'oca e inrigidire anche gli arti inferiori col suo peso rafforzato.
Ma niente e nessuno l'avrebbe fermato, ora che era il suo turno.
Superò senza neppure contarli alcuni rivali, aumentando il passo lungo il tratto grumoso della corsia che s'incurvava.
Lasciò scorrere una manciata di secondi prima di voltarsi e guardarsi alle spalle.
Sogghignò, non c'era niente da fare, era troppo bravo. Stavano mangiando la sua polvere!
Sulla corsia numero quattro, Sentaro lo inseguiva con un margine di due metri e mezzo, forse tre, mentre gli altri staffettisti arrancavano in coda sempre più distanti.
Due di loro, sudati fradici stavano facendo a gomitate per sorpassarsi, combinando un nulla di fatto.
Gettò uno sguardo sulla destra.
Le ragazze annidate alla bell' e meglio sull'aiuola di delimitazione osservavano con discontunuità ora l'uno ora l'altro corridore, commentando animatamente fra di loro, o picchiettavano annoiate sui cellulari.
Il traguardo non era lontano, gli mancava pochissimo.
Una volta superatolo il professore gli avrebbe dato la mano e il registro di valutazione della classe ammettendo che il suo alunno era superiore alla media. Così bravo da poter essere esonerato da quelle tediose lezioni di ginnastica e fare il suo lavoro, meglio di lui.
- Uhuhuhuhuh!
Non riuscì a terminare quel sogno ad occhi aperti che venne sballottato per aria.
Un nastro nero l'aveva avvolto stretto al torace ritirandolo indietro come una cintura di sicurezza durante un violento incidente stradale.
Si accorse quando oramai era tardi di essersi sbucciato i gomiti.
Era talmente spiazzato da non riuscire nemmeno ad articolare il nome di quella spina nel fianco.
Kodachi!
Al contrario la ragazza era in forma smagliante col suo costume da ginnasta indosso e un mazzo di rose rosse sotto al braccio.
- Ranma tesoruccio! Ho bigiato la scuola per venire a trovarti, che ne dici di andare in qualche posticino a mangiare, noi due soli, come due bravi studenti? Ahahahah!
La staffetta si era fermata senza vincitori ne vinti per quel fuoriprogramma e tra lo stupore generale... quella pazza osava chiedergli un appuntamento?
- Dico che non ci penso proprio! - rispose, sbrogliandosi, non senza difficoltà dal nastro della sorella Kuno.
Stupita, quest'ultima si mise una mano davanti alla bocca: - uhuhuh! Temo di non aver sentito bene caro, in ogni caso prima prendi questi!- gridò passandogli al volo il mazzo di rose che aveva con sé.
Ranma arrossì d'imbarazzo. Lui, un uomo in un giorno qualunque, che riceveva un mazzo di fiori dalla ragazzetta più petulante del Giappone, insomma... era ridicolo! Che figura ci faceva?! Si sentiva gli occhi di tutti, praticamente puntanti addosso.
Sopratutto quelli dei ragazzi, i quali sembravano già fare del sarcasmo, e più in particolare quelli nocciola di Akane. Doveva assolutamente far capire a quella scocciatrice di Kodachi, che non era per nulla interessato alla sua compagnia!
Un alito di vento gli portò il profumo dei petali alle narici.
Era rilassante e davvero buono.
Socchiuse gli occhi e aspirò di nuovo quel sapore ipnotico.
- Lascia in pace il mio fidanzato! - Riconobbe la voce di Ucchan e quando riaprì gli occhi la vide frapporsi alla rosa nera del San Bacco, quest'ultima eseguì un salto mortale per scavalcarla e venire verso di lui.
Gli posò delicatamente una mano in spalla - Allora ripasserò domani, vedo che hai da fare...
Prese per mano Kodachi.
- Dove vai? Sono io che dovrei venir via con te!
- Oh Ranma, il tuo amore per me è così grande che mi commuove! – finse di asciugarsi una lacrima l'intrusa.
Le sorrise – Sì è così!
- Che cosa stai blaterando?!?! - s'infervorì Akane, poco lontana.
- Perché sprecare una così bella giornata lontano da te, perché non possiamo vederci quando vogliamo! - continuò impavidamente Saotome ignorando l'intervento della giovane Tendo.
- Vieni a vivere a casa mia, mio tesoro! - replicò subitanea la voce disperata di Kodachi.
Saotome allora, sgranò gli occhi per la meraviglia; – Perché non ci ho pensato io?! Ma sai che ti dico! Vado a fare la valigia e sarò subito da te!
La brunetta annuì – Allora ti aspetterò a casa nostra!
- Non ci posso credere...- bisbigliò Ucchan confusa dallo strano comportamento dell'amico d'infanzia.
Quando Kodachi si mise il burrocacao alzò il mento e chiuse gli occhi, nessuno dei presenti si aspettava veramente un bacio, ed invece tutti quanti si sbagliarono!
Il loro bacio durò molto poco e sembrò a fior di labbra, dopodiché l'imbucata se ne andò saltellando tutta contenta ed il giovane saotome, altrettanto in visibilio uscì dal cortile senza dare la benché minima spiegazione, portando con sé quel benefico mazzo di rose.

Akane non sapeva come prenderla, ne cosa fare, dentro di sé era troppo scossa e... delusa.
Se Ukyo non l'avesse costretta a tornarsene subito a casa, proponendosi di accompagnarla, forse non sarebbe stata altrettanto tempestiva.
Lei era permalosa e pudica e certi baci del fidanzato con le altre stentava a digerirli.
Ci metteva sempre un sacco di tempo a vedere le cose dalla giusta prospettiva, gelosa com'era.
Invidiava Ukyo, che in una situazione del genere ingoiava il rospo pur di dare pan per focaccia a Kodachi. Era più pronta a reagire di quanto lei lo fosse mai stata in tutta la sua vita.
Paragonata ad Ukyo, Shampoo e Kodachi, Akane si sentiva ancora un po' troppo bambina.
Non era pronta a dire ti amo, senza sentirsi rispondere anch'io, ma alle altre questo dettaglio non importava, per loro contava solo il risultato finale.
E se la loro assiduità, un giorno arrivasse ad essere premiata? Se Ranma si stufasse di una ragazza che non sa' essere dolce, e che non sa' nemmeno cucinare? Pensò stringendosi nelle spalle.
- Ranchan non è in sé, dobbiamo fare qualcosa... - sentì di colpo la voce di Ucchan che dava vita ai propri pensieri, dopo un lungo silenzio.
- Credo che tu abbia ragione, non è da lui fare il romanticone!
- Eppoi Kodachi non mi piace! Non mi fido di lei!
A quell'intervento Akane sorrise, replicando ironicamente:
Non l'avrei mai detto, che quella pazza fanatica di Ranma non ti piacesse!
- Credo soltanto che non sia molto corretta... - azzardò timidamente Ukyo, facendo spallucce.
- Oh! Guarda! Quello lassù non è Ranma?! - berciò qualche istante dopo la cuoca, alzando un braccio ad indicare il ragazzo che, zaino in spalla balzava da un tetto al succesivo.
- Io lo inseguo, e tu? Non vieni con me?
Si sorprese di quanto tempo trascorse, mentre Ukyo teneva lo sguardo fisso su di lei senza batter ciglio.
- Mh... no, torno a casa, non intendo seguire quello stupido! - si decise infine a parlarle.
- Come vuoi - Ucchan la lasciò perdere e se ne andò.

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L'autrice si racconta:

Questa storia mi è venuta fuori un po' di mesi fa, ed è ancora in fase di costruzione, sebbene chiara nella mia mente, percio' non aspettatevi aggiornamenti veloci o puntuali. Per le domande che vorrete farmi, o per dei chiarimenti vi aspetto al capitolo successivo. Dedico questa storia a mia nonna.

Un ringraziamento generale,

baci e a presto, la vostra Laila^^!


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Capitolo 2
*** Aibara ***


Aibara


- Sorellina, come mai sei già di ritorno? ...Ti senti male?

La più giovane, distinse a malapena la voce di Kasumi e scosse il capo chino sul parquet.

In cucina tutto il tempo a preparare il pranzo, non si era certamente accorta di nulla, pensò fre sé e sé Akane.

- Ranma se ne è andato – mormorò e alzando la testa orgogliosa, notò l'arrivo di suo padre e del signor Saotome, sotto le mentite spoglie del panda.

Che ha combinato stavolta quel degenere di mio figlio?!” recitava la scritta sul cartello di legno.

La porta scorrevole alle sue spalle si mosse. Nabiki lasciò le scarpe perfettamente lucide sotto al primo scalino, vicino alle sue.

- Akane? Ma è vera la storia che gira a scuola? Ranma e Kodachi...

Proprio quello che le ci voleva! Una riunione di famiglia, per discutere sui suoi problemi di cuore inrisolti! Insomma, perché si accanivano tanto su di lei, nemmeno fosse una superstar? Nessuno di loro aveva una vita privata con cui fare i conti?

Una fitta nel petto la diturbò. Era strano rispecchiarsi nello sguardo pietoso di Nabiki.

- Fatevi spiegare tutto da lei, io sono stanca... - mormorò la fidanzatina facendosi largo tra i familiari.

Sentiva che le stava sfuggendo qualcosa... qualcosa della massima importanza e ciò la faceva innervosire ancora di più! Doveva riflettere su quello che era appena accaduto, ma non aveva la benché minima voglia di riviverlo.

Pensò al bacio che i due si erano dati di fronte a tutti i suoi compagni di classe, lei per prima.

Pensò all'ondata di rabbia che aveva provato quando Kodachi e Ranma si erano avvicinati una volta di troppo.

Pensò a come era cambiato Ranma nei confronti della folle rosa nera. Quella che lui stesso evitava come la peste, commentando che sembrava la fotocopia di Tatewaki, ma con la coda!

Che gli era preso d'un tratto? Dopo che aveva ricevuto quel mazzo di... rose rosse era cambiato.

Già, ma come mai quelle rose erano rosse?

Che Kodachi avesse finito quelle nere nel suo roseto gotico, dietro casa? Che le avesse rubate a suo fratello Kuno per risparmiarsi la fatica?

No, quest'ipotesi non la convincevano. Affatto.

Con cadenza ritmica, quasi fosse calamitata da una forza più grande di lei, invece che prendere per le scale Akane si fermò dinnanzi alla porta della sua stanza.

E cercò la soluzione ai suoi dubbi, infischiandosene della privacy del suo ragazzo.

Lei doveva sapere, era o non era la sua ragazza? Tra loro nessun segreto era lecito, perciò fissò attentamente ogni particolare della stanza.

Ranma l'aveva lasciata nella confusione più totale, sparpagliando nella foga anche alcuni indumenti extralarge di suo padre.

In un battito di ciglia rintracciò il mazzo di fiori, dimenticato sopra al comò.

Prese ad accarezzarne le foglie rigogliose, a staccare due o tre petali dalle corolle, infine si avvicinò ad annusarne il profumo.

Screetch! Il rumore di un cigolio.

Si girò di scatto, impressionata – Chi è stato?

In punta di piedi sul cornicione della finestra c'era l'essernino più minuto che avesse visto.

Quella “cosa non bene identificata” stava tentando con la sola forza delle sue braccine di separare le ante, per aprirsi uno spiraglio.

Aveva una matassa di capelli ricci e ali da libellula sulle spalle, Akane l'acciuffò per la vita, spessa quanto un fagiolo bianco.

- Lasciami! Lasciami subito! - strillò l'esserino, che pareva essere di sesso femminile, a giudicare dai versi acuti che lanciava.

- Chi sei? E che cosa diavolo ci fai in casa mia?

- Io non ti appartengo! Non sono per nulla tenuta a risponderti umana!

Un sorriso malsano si dipinse nel volto contratto di Akane Tendo.

- Tu credi?!




Non lontano da casa Tendo, sotto la maestosa inferriata del palazzo Kuno...

- Quindi la situazione è così glave!

- Shampoo, sebbene tu sia mia nemica, per via delle nostre comuni mire, questa volta devo tentare il tutto per tutto, perciò ho davvero bisogno della tua collaborazione!

- Bendetto amica mia! Tutto pel Lanma! - Rispose ad Ucchan, la cinese, dopodiché si strinsero ambedue le mani, sancendo l'armistizio fra di loro, almeno in teoria...

Mostrando la spatola Kuonji sorrise. - Salgo prima io, se permetti!

- Neanche pel idea io pelmetto! - replicò Shampoo usando le spalle dell'amica come un trampolino, per sorvolare l'inferriata.

Spazientita Ucchan si scrollò le spalle e la seguì a ruota.




- Ahahahahah! Ba-Ah-ahah, basta! Smettila!

Akane posò lentamente la piuma sul tavolino, sotto lo sguardo attento della fatina vestita di rosso-porpora.

L'intrusa restò con le braccia alzate, braccia che l'umana costringeva tali, solo stringendole i polsi tra il pollice e l'indice.

I Grandi occhi nocciola ruotarono nuovamente su di lei, poi la sconosciuta sbuffò:

- Ora vuoi dirmi come ti chiami?

- ... Aibara!

Il sorriso dell'umana si allargò a vista d'occhio.

- Ai... Bara, carino! - e detto questo le lasciò i polsi liberi. Bene! Cominciavano a formicolarle.

La fata la scrutò ancora incuriosita, forse quella razza di gigantessa, non era davvero terribile, come lo era stata la sua precedente padrona.

- Ebbene, cosa ci facevi in questa stanza?

Aibara stava facendo cenno di no, ma scorgendo la mano dell'umana sospesa a pochi centimetri dalla piuma, sputò il rospo.

- Sono lo spirito protettore delle rose rosse, ed incarno le qualità di questi fiori, come l'amore, la passione... insomma faccio soltanto il mio lavoro!

La fronte della ragazza si corrugò a dismisura – Tu... eri dentro a quelle rose?

Ad un cenno affermativo, la fata notò uno strano luccichio neglio occhi della sconosciuta.

- Vediamo se ho capito bene... è colpa tua, se Ranma adesso è innamorato di Kodachi?!?!

Forse era il tono di quella insinuazione camuffata da richiesta, forse il suono che le provocava l'udire il nome della sua prima padrona, forse ambedue le supposizioni, sta di fatto che Aibara rabbrividì dimenticandosi del giuramento.

- Lei è andata dal mago dei fiori, mi ha comprata aquistando il mazzo rosso, ed io ho solo eseguito il mio dovere! Ora lasciami andare, tanto non ho più poteri da offrire!

Akane strinse appena di più la vita della fatina, e portò la mano libera a premersi l'apice del naso, prendendo un grosso respiro per rilassarsi.

- Tu hai dei... poteri? - continuò con un tono di voce più lento e remissivo.

- Certo umana... conosci fata che non ne abbia?

- Mi chiamo Akane Tendo. Puoi chiamarmi Akane... non conosco molte fate, per la verità tu sei la prima, ma ti prego va avanti... quali poteri..?

La fatina chiuse gli occhi - Posso far sbocciare le rose e posso donare amore a chi riceve i miei fiori, ma la magia dell'amore mi scarica molto, così posso pronunciarla solo una volta ogni cambio di stagione...

- Vuoi dire che non puoi salvare Ranma dalle grinfie di quella pazza? Non puoi annullare l'incantesimo che hai fatto? - urlò la ragazza, e le sue sembianze presero la forma di un demone dagli occhi rossi.

Ora sì che le ricordava la signorina Kodachi Kuno.

- Q-questo no, m-ma c'é ancora un'altra soluzione! - si ritrovò a gridare Aibara parandosi le braccia davanti al viso, come se l'umana potesse assurdamente scomparire dietro di esse.


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Ai= amore

Bara= rosa

Aibara quindi sta per rosa dell'amore.

L'angolo dell'autrice:

Quante bella gente^__-!!! Risponderò a tutti, seguendo l'ordine dei commenti, ovvero dal primo all'ultimo.

Akane25: Felice di sentirti! Ucchan è di carattere forte e Akane ha bisogno di qualcuno che la sproni a non fermarsi alle apparenze.

Questo non vuol dire che Akane non sia forte, solo lei è veramente coinvolta in quello che accade a Ranma. Ucchan, Shampoo e Kodachi invece no, secondo il mio modesto parere loro sono innamorate dell'uomo impossibile (Ranma) proprio perché sanno che non possono averlo.

Kuno84: il tuo entusiasmo è arrivato fino al mio pc^^'''spero di rendere ogni capitolo frizzante come il primo e ti ringrazio. Per l'ingresso di Tatewaki ancora dovrai aspettare, ma posso preannunciarti che darà il suo contributo : P

Riccardo: Onorata di averti incuriosito^^... Una yuri eh? ci avevo già pensato quando ho ideato la storia,  vedo che la tua mente precorre i tempi, ma non dirò altro, bocca cucita!

Apple92: In effetti se avessi messo la staffetta qualche cap più avanti, sarebbe parsa più tiepida come scena. Volevo introdurre la storia con Ranma che si lodava per essere un ragazzo molto forte ( è il più forte della scuola ) ma allo stesso tempo volevo che Kodachi sgonfiasse il suo egocentrismo, entrando in scena da perfetta guastafeste^^e sono felice di sentire che la scena sia risaltata. Grazie!

P_A_O_L_A: Ti ringrazio per il commento, ho dato uno sguardo ai tuoi disegni, mi piacciono molto, complimenti!

Ci rivediamo al 3°cap "Notte fuori casa"

Un bacione

Laila







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Capitolo 3
*** Notte fuori casa ***


Notte fuori casa


Certo era, che tra tutte le domande che potevano sentirsi rivolgere, quella che fece loro Akane, era probalmente la meno appropriata.

- Che ci fate qua fuori?

Una Shampoo malconcia, coi vestiti a brandelli, si alterò visibilmente:

- Cosa ci facciamo noi qui? Esattamente quello che ci fai tu! Siamo pleoccupate pell'incolumità di Ailen! - terminò sbuffando sulla frangetta annerita.

Akane sorrise: - E non sapevate che casa Kuno è protetta da centinaia di tranelli, aldilà del cancello?

Ukyo scrocchiò le dita delle mani, furiosa. - Potevi dircelo prima! - Ma, mentre lo diceva si bloccò sorpresa - Cos'hai in quello zaino?

L'ultima arrivata arrossì... - Nulla, è solo un pigiama nel caso dovesse servirmi...

- Selvilti pel cosa? - Senza usare mezzi termini, Shampoo le strappò di spalla lo zaino e lo aprì in cerca di quel che Akane nascondeva.

- Salve! - salutò Aibara sul fondo dello zainetto, rossa come un peperone.

- E questa cos'è? - mormorò dalla sorpresa l'amazzone, mentre Aibara si librava svelta nell' aria.

La giovane Tendo la prese fra le mani, strette come in preghiera - Non lasciatela scappare! Questa qui è la nostra unica salvezza, ci guiderà dal fioraio magico...

Le coetanee ammutolirono, in attesa che Akane approfondisse la spiegazione.

- Esattamente – annuì la compagna di scuola.- per salvare Ranma dobbiamo prendere quanto più tempo possibile, fino a domani dobbiamo aspettare...

- Così tanto?! - sembrò sul punto di rimproverarla Ucchan, senza riscuotere successo nello spaventarla. Tendo infatti, agitò una mano davanti a sé, come a scacciare altre inutili proteste.

- Il negozio dov'é nata Aibara, questa fatina, è particolare... Kodachi l'ha trovato per caso, ma ora pultroppo Ranma è sotto l'effetto della magia di Aibara...

Le ragazze quindi, rivolsero le loro attenzioni omicide verso lo spiritello delle rose rosse.

- Che aspetti ad annullare la magia allora? - tuonò Ucchan, sbuffandole addosso il suo alito caldo di rabbia.

Aibara per poco non svenne, mentre Akane raccontava loro, che non avrebbe potuto ripetere la magia così in fretta, perché non era ancora nelle sue piccole forze. L'unica soluzione era di chiedere aiuto al mago dei fiori, l'elfo, che si prendeva cura, come un perfetto fioraio, del negozio da dove proveniva la fata, ed acquistare altri fiori, stavolta i fiori giusti.

- Ci stai dicendo che non possiamo fare nulla prima di due giorni? Non riuscirò a trattenermi per così tanto, sapendo che Kodachi è con lui!

- Non posso pensallo nemmeno io! - ribadirono una dopo l'altra Ukyo e l'amazzone.

- Al momento non ci sono alternative, dobbiamo vegliare su Ranma, per evitare che Kodachi faccia qualche sciocchezza... penseremo poi a cercare il negozio dell'elfo – ribadì sicura Akane, tra gli sbuffi avviliti delle altre due.

- Toh, guarda! Signorina Akane, qual buon vento? - la voce squillante di Sasuke, la fece sobbalzare.

Prima che quella rispondesse, Ucchan l'aveva preceduta entusiasta - Siamo venute a trovare Tatewaki! Non vorrai lasciarci qua fuori, vero Sasuke?!

Poco dopo le tre si ritrovarono nel corridoio del palazzo tanto agognato, precedute da Sasuke.

Il servetto della nobile casata Kuno, le lasciò ad attendere dietro la porta. Entrò nel salone e si schiarì la voce, presentandosi di fronte al suo padrone che stava comodamente seduto in poltrona, a sfogliare il quotidiano, coi piedi a bagnomaria:

- Signorino Kuno, mi spiace interrompere la sua lettura, ma la signorina Akane e alcune sue amiche sono venute a farle visita...

- Akane? E che aspetti a farle entrare! Sarà venuta con la ragazza della teiera a cercarmi! - esclamò il campione di Kendo del Furinkan.

Le giovani s'immisero nella stanza, ed appena vide Akane, Kuno balzò in piedi ricadendo fragorosamente per via del catino d'acqua calda sotto di sé, che aveva scordato.

Sasuke si mosse subito, aiutandolo a rialzarsi dal pavimento.

- Akane Tendo, che piacere riceverti! - sorrise Tatewaki stirando il collo da ogni dove per vedere se c'era anche qualcun'altra.

- Ti ricordi che dovevamo cenare insieme sta-stasera! Ci avevi invitato! - balbettò impacciata per la bugia la povera Akane.

Kuno contemplò le ragazze grattandosi la nuca. E' strano che non ricordi di aver invitato la dolce Akane Tendo, ma perché mai avrò invitato queste altre due tizie, poi! Che siano loro che sono accorse qui per me? Sì, dev'essere colpa del mio fascino ammaliante!

- E' un onore cenare assieme! - asserì d'un tratto abbracciandola poderosamente.

- L'onore è tutto mio! - rispose l'amata con un montante stellare.

Dopo un patetico intrattenimento di Sasuke, versione gheisha, la campanella che annunciava la cena suonò e tutti si riunirono nella sala da pranzo.

La stanza era illuminata da un grande lampadario, sui cui bracci armoniosi pendevano decine e decine di prismi a goccia.

La dispensa lasciava intravedere un set di tazzine da té e di saké d'argento, una teiera, ed una zuppiera con tanto di mestolo e coperchio in ceramica, decorata con piccoli fregi floreali.

La tavola rettagolare, composta da trentasei posti a sedere, dodici per parte, era decisamente eccessiva per sei sole presenze.

I piatti erano bordati d'oro, i tovaglioli di stoffa rossa lucida e vicino alle bevande facevano bella mostra dei cestelli porta-ghiaccio.

I fratelli Kuno erano rispettosamente uno in cima ed in fondo al tavolo a presenziare la cena.

Notando un fastidioso intruso in mezzo a loro, Tatewaki alzò un sopracciglio, con aria di rimprovero, portando un megafono alla bocca.

- Che ci fa l'odioso Saotome qui? Come osa pasteggiare con noi?

Dall'altro capo della sala, Kodachi, era troppo impegnata ad imboccare lo sprovveduto col codino, e tenere a bada le forchette di Ukyo e Shampoo per rispondergli.

- Temo – si avvicinò Sasuke fremendo come fosse influenzato – Che il giovane Saotome sia ospite della signorina Kodachi, la signorina gli ha fatto assegnare una stanza...

Tatewaki trattenne a stento un grido di rabbia, sbattendo la base della forchetta sul tavolo.

Se Saotome pensa d'ignorarmi ha fatto male i suoi conti...

- Ora basta Ranma! Non è carino lasciarsi inboccare dalle altre, sono io la tua fidanzata! - sbottò Kodachi inviperita, pulendogli un angolo della bocca sporco di sugo.

- Perdonami cara, mi sono lasciato trasportare dall'appetito, ma se non vuoi... sai che non farei mai qualcosa che ti offende!

- Sgrunt! - Stringendo a fondo il pugno alle parole di Saotome, Akane piegò senza alcuno sforzo la propria forchetta...

Alla sua destra un Kuno riflessivo ciondolò la testa a destra e a manca, prima d'intervenire di nuovo:

- Saotome! Le tue intenzioni con mia sorella sono sincere?

- Puoi giurarci Aristocrat! - rispose alzandosi in piedi quello, battendosi il petto con un pugno.

Gli occhi di Kuno Tatewaki si riempirono di lacrime, tant'era felice, ma non certo per sua sorella!

- Allora hai il mio benestare! Rendila felice! - disse, lanciando in aria coriandoli e stelle filanti per festeggiare l'evento.

Il più grande impedimento, per avere al suo fianco sia Akane che la ragazza della teiera sull'albero, era divenuto un pallido ricordo!

Le fronti di Shampoo, Ucchan ed Akane vennero solcate da tre grossi goccioloni.

Finito di banchettare, Kodachi tirò via per un braccio il suo amato.

Le altre si allontanarono tutte con la scusa di andare in bagno, pultroppo la rosa nera capì le loro vere intenzioni e contrattaccò:

- Kuro-Bara bakudan mida-reuchi!

Una raffica di rose nere esplose ai piedi delle sue ospiti, alzando un cortina di fumo tanto opprimente che fece subito perdere ogni traccia della felice coppietta.

Solo dopo estenuanti minuti di ricerca, le inseguitrici ebbero la meglio.

Sbirciando da dietro la porta, trovarono infatti la rosa nera e Ranma, distesi fianco a fianco in un grande letto a baldacchino. A giudicare dai poster di Ranma appesi alle pareti, quella era la stanza della ginnasta. E lui era in trappola!

- Lanma non vollai... dobbiamo felmallo! Kodachi non può plendelsi futuli bambini che spettano a Shampoo!

Ucchan le lanciò un'occhiata malevola: - Ma quando la smetterai di farti tutti questi film! Ranchan non è tuo!

Akane fece loro un cenno ammonitore – Sch! Piuttosto tenetevi pronte ad irrompere!

La coperta su cui giacevano i due piccioncini era cosparsa di petali neri, ai lati, due massicci candelabri posti sopra ai comodini, illuminavano la scena, lasciando aimé la maggior parte della stanza nella penombra.

- Ranma, mio adorato... finalmente siamo soli... - sospirò la sorella Kuno assaporando la stretta al torace del ragazzo.

- Kodachi... - il ragazzo allungò una mano sul suo viso e si avvicinò finché non ricadde di peso sul suo cuscino.

- Zzz... Zzz... Zzz

La rosa nera sospirò portandosi le mani sul volto.

- Accidenti! L'ho drogato anche stavolta! - confessò ad alta voce, incredula.

Da dietro la fessura della porta, Akane e le altre intruse tirarono un sospiro di sollievo, per quella notte potevano dormire sonni tranquilli.


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- Kuro-Bara bakudan mida-reuchi = é la tecnica di Kodachi, lo sparo irregolare delle rose nere esplosive, Kuro-Bara sono appunto le rose nere^__^

L'angolo dell'autrice:

Akane25: Felice di sapere le tue impressioni. Aibara è un fata con molte manie di vittimismo (anche dovute alla sua piccolezza) ma è in effetti anche molto dolce e prodiga.

Apple92: Aibara è un nome composto, tipo salvagente, reggiseno o poggiapiedi, mi interessa più la sua musicalità e ciò, come  hai notato va a scapito della traduzione giapponese (anche perché amorerosa in italiano sarebbe improbabile! XD).Davvero c'é una città che si chiama così in full metal alchemist? Non lo sapevo, quel manga non ce l'ho^^'''comunque apprezzo i tuoi commenti vivaci e se hai altri dubbi o critiche sono sempre a orecchie aperte!

Kuno: Versailles no bara, è uno dei miei preferiti (ma la lista è infinita)*__*!come ti ho già anticipato nel forum, sei sulla buona strada...

Grazie a tutti voi, e anche agli altri utenti che leggono^^

Un bacio

Al prossimo cap: Essere o non essere

Laila


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Capitolo 4
*** Essere o non essere... ***


Essere o non essere...


Tornò in tutta fretta alla dimora dei Kuno, si era fatto veramente tardi! Si era persino scordata di mettere la sveglia! Maledetta stanchezza!

Adagiò Aibara in una vecchia gabbietta per uccelli, appesa all'appendiabiti, in camera sua. Lasciò all'interno anche alcune ciliegie, nel caso avesse avuto appetito nell'avvenire.

Per sé mandò giù solo un boccone di un bignè, dietro ad un succo, quindi senza aspettare un minuto di più attraversò la strada in sella alla bicicletta rosso fiammante di Kasumi. Quella sagoma ferma sulla soglia del cancello, sembrava Ucchan.

Aumentò la spinta sui pedali. Aguzzò la vista. No, non sembrava, era! Era Ucchan!

- Lasciami!!! Ti ho detto non avvicin... Ah!

Cosa sono queste voci?

- Zucchero! Sono sempre io! Ran... ma!

- Ah! Sei sorda? Vattene!!! - “KABOOM!!!”

Che stava succedendo di nuovo? Sentiva le urla stridule di Kodachi alternarsi a quelle di Ranma oltre che, allo scoppio di numerose deflagrazioni.

Con un gran clagore dei freni, sterzò bruscamente davanti alla compagna di classe, dando fondo alla sua energia.

Quella la squadrò tranquilla e sicura di sé, aspettando che il suo respiro affannoso si calmasse un po' o che, almeno esalasse l'ultimo.

- E' tutto sotto controllo... la pazza e Ranma stavano dando dei bocconcini di pesce a Verdolino, il coccodrillo domestico, quando una piccola spatola ha fatto inciampare Ranma... - sorrise, posando deliberatamente una mano sulla bandolera, carica di piccole, affilate armi culinarie.

- Ranma è caduto in acqua – affermò, più che metterlo in dubbio la stessa Akane.

- Io il mio turno l'ho fatto, vado a farmi un bagno... se non riesci a riportarlo a casa Tendo entro stanotte, dovremo obbligarlo... - stabilì senza esitazione la cuoca.

L'altra annui brevemente - Così finalmente potremo andare a cercare un rimedio dall'elfo...

Ucchan si era allontana sbadigliando, già da qualche minuto, quando le urla tornarono ad allarmarla.

- Ragazza col codino! Sentivi la mia mancanza?!?!

Ora ci si mette anche Tatewaki! sospirò Akane, forzando la serratura del cancello.

- Aiiiiiiiiuto! - Spaventata, la ragazza col codino le spinse contro l'inferriata, mancandola di pochissimo, tanto aveva fretta di uscire!

- Stupido! - Tendo afferrò Ranchan per un braccio, marciando a velocità sostenuta.

- Dove vai? E la tua bicicletta?

La coetanea fece spallucce, poco toccata – Passo a prenderla dopo, prima ti riporto a casa...

- A Casa? Ma io... Non doveva finire così! - protestò singhiozzando la rossa. - Io la amo! La amo!

Akane avvertì i brividi salirle e scenderle la colonna vertebrale.

Parlava in tono così sofferente! Cercò di ricordarsi perché era lì e soprattutto che quello non era Ranma. Un'amara constatazione della realtà. Ma aveva lo stesso la sensazione che picchiarlo a sangue sarebbe stato, estremamente liberatorio!

Visto che Ranma non era ancora in sé, doveva farlo rinsavire prima di diventare pazza.

E la demenza rappresentava solo l'ultimo dei suoi problemi...

Intanto Ranchan, si stava asciugando i segni del pianto con la mano rimasta libera. - Essere rifiutati dalla persona che si ama è così triste... Tutta colpa di questo mio stupido corpo!

E tre... Era la terza volta che dichiarava amore eterno alla rosa nera!

Sentì Akane torcerle il polso, l'aveva forse offesa?

- Oh, Kodachi non mi accetterà mai... la mia vita è rovinata! Tanto vale che torni a casa tua, almeno per il momento...- borbottò ignorando le avvertenze della coetanea.

Senza il minimo preavviso Akane si fermò, lasciandole il braccio, poi voltandosi a guardarla con occhi roventi le ringhiò contro: - Finiscila di piangerti addosso! Lei non faceva per te prima e non fa per te nemmeno adesso! Nessun uomo sano di mente la prenderebbe in considerazione!

Ranchan si dette un colpetto al petto per soffocare un singhiozzo, poi incuriosita dall'isteria della coetanea si portò più vicina, appoggiandole una mano sopra la spalla.

- Non è che... che sei venuta a prendermi perché... perché sei gelosa?

Akane sistemò una ciocca ribelle dietro all'orecchio e perseverando a tenere basso lo sguardo, arrossì ardentemente. Farfugliò parole sconnesse e incomprensibili, delle cui Ranchan distinse solo un “Baka” finché all'improvviso non le riaffiorò nitida la voce.

- Ti sei accorto che il tuo amore per Kodachi è stato improvviso, vero Ranma? Le corri dietro da quando ti ha regalato quel mazzo di rose rosse, prima la evitavi come la peste!

La ragazza col codino dava l'impressione di star riflettendo accuratamente, mentre si grattava il mento, assorta nei propri strazianti pensieri d'amore.

- Quello che sto' cercando di dirti è che sei sotto un incantesimo, non ci sono dubbi!

A quell'affermazione scosse il capo, con fare compassionevole:

- Ma va'! Che storia assurda ti sei inventata! Dici così solo perché sei invidiosa!

Avendone fin sopra ai capelli, Akane scrocchiò le dita delle mani, spedendola senza tanti complimenti, in orbita.

Dato i numerosi problemi che aveva creato, Ranma venne narcotizzato, da un piatto speciale di soba di Kasumi. E quella sera durante la cena si afflosciò con la testa sul tavolo, il naso spiaccicato sulla superficie e il sibilo forte e ritmico del dormiente.

Intorno alle 22,00 cominciò a piovere.

Akane pensava che avrebbe finalmente goduto di un po' di tranquillità rientrando in camera sua, ma una volta sulla soglia scoprì che la sorte aveva appena cominciato ad accanirsi contro di lei...

La mangiatoia per uccelli era stata manomessa, di Aibara nessuna traccia! La pioggia batteva sulla finestra semiaperta.

Le uniche tracce insolite nella stanza erano quelle di alcuni graffi obliqui e poco profondi, sulle ante dell'armadio.

Accidenti! Cos'ho fatto?! Perché l'ho lasciata sola! E' scappata!

*****


La fatina sentì le orecchie fischiare e il naso congelarsi lentamente.

Il busto era compromesso, fatalmente incastrato tra i denti acuminati della belva feroce che l'aveva rapita, probabilmente per mangiarla.

Forse peggio...

Quegli animali dagli occhi pieni di fluorescenze erano famosi per torturare le loro prede e lasciarle poi in fin di vita, magari in mezzo ad una strada buia e dissestata.

Addio mondo crudele... pensò prima di perdere le forze.

Non avrei mai immaginato di fare la fine del topo...

*****


- Bisnipote, da quando in qua, vai in giro in queste condizioni?!- insinuò Obaba mentre la gatta, lasciando cadere qualcosa che non aveva mai visto prima, miagolò e si scrollò dall'acqua piovana.

- Così non capisco nulla! - armandosi di teiera, la vecchia bagnò la micetta rosa.

- Ola non ho tempo pel spiegale! - furono le prime parole che uscirono di bocca alla nipote.

La longeva amazzone, famosa per la sua padronanza con le allieve più cocciute, alzò un sopracciglio. La ragazza tenne alto lo sguardo, finché non fu colta dal freddo e starnutì, dopotutto era nuda!

- Si tratta del futuro marito, me lo sento! - annuì la vecchia ancorata al suo bastone.

- Lanma è stato suggestionato da questa cosetta, bisnonna! Kodachi clede di avelmi sconfitto, ma Shampoo dice che è una stupida! - spiegò tenendo la strana bambola riccia chiusa nelle mani.

L'espressione di Obaba era tutto, fuorché accorta, stropicciandosi gli occhi per il sonno, la coprì alla buona, mettendole sulla testa una coperta;

- Andiamo con ordine, cosa ha fatto questa Kodachi al futuro marito?

Mentre la giovane amazzone spiegava all'anziana il perfido piano di Kodachi, ed in che modo volesse vendicarsi dell'offesa subita, Mousse, da dietro la porta si aggiustava gli occhiali.

*****


- E adesso cosa faccio?! Cosa! Dimmelo tu!

- Cos'è che hai perso? - provò a chiederle per la centesima volta Nabiki, quando Akane si disperava a tal punto, era impossibile farla calmare.

- Non cosa! Chi! La mia fata, la F-a-t-a-! - scandì lentamente, tirandosi su dal pavimento, dove aveva appurato, sollevando la coperta dalla sponda del letto, che Aibara non si era semplicemente nascosta.

- La sola fata che poteva aiutarmi a far tornare in sé Ranma!

Nabiki roteo gli occhi al cielo, replicando seccamente: - Ah! Quella fata!

La minore le tirò addosso il cuscino - Non mi sei di nessun aiuto!

- E colpa tua sorellina! Non hai l'urgenza di soffermarti su un problema, finché non finisci per sbatterci il naso... sei così vulnerabile!

Akane sentì una rabbia colossale montarle in circolo.

- Hai paura di spingerti oltre, ma ce l'hai da sempre non è una novità! Solo che il tuo timore si assopisce aspettando il momento giusto per scatenarsi! Un trucchetto di Shampoo, un nuovo nemico per Ranma, un cambiamento improvviso e tutto torna a farti male, come in una catena senza fine... - continuò ardita, dipingendo un ritratto della sorella, senza regalarle niente.

Del resto, che poteva saperne lei? Lei che non aveva mai avuto un ragazzo. Lei che doveva render conto solo a se stessa. Mentre i suoi di problemi si moltiplicavano cercando di fare le cose assieme a Ranma e per Ranma. E comunque ci provava, Nabiki era davvero ingiusta!

- Tu non hai mai avuto paura? Paura di non farcela a far tornare tutto come prima? - la provocò Akane vagamente inacidita.

Nabiki portò le mani ai fianchi con aria di sfida.

- Sì. Quando è morta la mamma. Basta un niente per ammalarsi e così tanto per guarire, il punto è che io ci credevo... intendo che lei potesse guarire, invece ho imparato a conoscere la rassegnazione, e dopo il funerale non volevo più mangiare finché Kasumi...

Sentendola dimezzare il discorso in un sospiro nostalgico, Akane la incalzò con premura.

- Cosa ti ha detto Kasumi?

Quella fece scivolare lo sguardo sulla fessura aperta tra le sbarre della gabbia, socchiudendo appena le palpebre, in modo assorto.

***********************************


Baka* significa stupido. L'angolo dell' autrice:

Ringrazio tutti i lettori e sopratutto chi commenta, perché col suo sostegno, mi spinge a dare sempre di più.


Akane25: Carissima sei davvero tanto buona con me^^anch'io mi sono divertita molto a scrivere la scena di Kodachi è Ranma svenuto XD... fammi sapere che ne pensi di questo cap mi raccomando!


Riccardo: L'importante è arrivare prima o poi, non preoccuparti XD Ti ringrazio per la dritta, giustissima, come vedi ho modificato il pezzo, ma concedimi le "tizie" mi piaceva troppo come parola (anche perché non si conoscono poi molto) e l'ho lasciato. Resto in attesa del tuo prezioso giudizio!


Apple92: Sei rimasta un po' sul generico, la prossima volta mi piacerebbe che approfondissi l'argomento cara Apple^^a presto!


Maryku: §*__*§<---La mia faccia quando ho letto il tuo nome tra i commenti... Sì in effetti il povero Ranma resterà allo scuro del bacio, ancora per un po' (non poi molto, questa ff non sarà lunghissima, anzi^^) Non vedo l'ora di risentirti, mi fa sempre molto piacere^__-


Kuno84: Lo scorso cap in effetti non era molto movimentato, ma mi rifarò. Felice che le gag ti siano piaciute, fammi sapere qualcosa anche sue questo cap.

Ot (mess criptico): quando cominci quel progetto che sai tu (parte 1) mandami una mail, così mi faccio un'idea e seguito... 


Andy Grim: Una new entry, benvenuta! Anche io, se non ci fosse Akane opterei per una Ukyo-Ranma, ma anche le Ukyo-Ryoga non mi dispiacciono.

In effetti mi sono sempre chiesta che avrebbe fatto Kodachi se i suoi sogni su Ranma si fossero realizzati, che avrebbero fatto quei due assieme...

Vi dò appuntamento al prossima cap: "Il battito rubacuore"



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Capitolo 5
*** Il battito rubacuore ***


Il battito rubacuore


Le sembrava di essere ancora quella bambina che teneva il muso, mentre sua sorella le portava del ramen in camera. Allora Kasumi aveva solo nove anni, sebbene dovesse già farle da mammina...

- Non la mangio! La mamma non c'è più e io non la mangio questa cosa! - aveva gridato con asprezza.

Paziente come sempre, la primogenita le aveva afferrato le guanciotte tra l'indice e il pollice della mancina e senza usare alcun astio l'aveva ammonita:

- L'unico modo per farla pagare alla morte è continuare a vivere, la mamma non avrebbe voluto vederti così sciupata... -

Dopo così tanto tempo, Nabiki condivise quel ricordo ad alta voce e per un momento la fissò con una strana luce negli occhi aquilini.

Guardandola Akane capì che la sua energia non era inesauribile. Il funerale era stato la prima e l'ultima volta che aveva visto piangere quella strozzina di sua sorella.

Dandole le spalle, Nabiki afferrò la foto di Natale, fatta assieme a Ranma e la sua famiglia, che Akane teneva sulla scrivania.

- Non dire a nessuno quello che ci siamo dette, capito? Se lo fai ti rovino!

La colonna vertebrale della minore s'irrigidì ma le uscì lo stesso un sorriso sbieco, al pensiero che la iena si fosse imbarazzata!

Distese in alto il palmo destro, ad imitazione del più classico dei giuramenti e le assicurò;

- D'accordo, d'accordo! Te lo prometto!

Si rigirò la cornice tra le mani e facendo attenzione la ripose al suo posto.

- Credi davvero che quella fata se ne sia andata da sola?  

Shampoo? Possibile che lei... ? Si domandò Akane guidata anche dall'insinuazione della maggiore.

- Non vedi quanti segni ci sono sull'armadio? - ribadì la mezzana che aprendo l'anta del mobile, restò a fissare allibita la superficie interna.

- Guarda, guarda abbiamo un indizio, credo di essermi meritata la mancia – commentò con un sorriso aperto sulle labbra, piegandosi sul pennarello stappato rimasto fino ad allora inosservato sul pavimento.

Le scale vibrarono di passi concitati.

Degli artigli metallici spalancarono la porta.

- Tendo! - pronunciò Mousse in tono cupo. - Shampoo ha rapito... l'esserino! Dobbiamo...

- Come sospettavamo! - intervenne subito Nabiki tappando il pennarello soddisfatta.

Akane puntò il dito sull'anta dell'armadio che recitava la scritta “giostre” 

- Credo che andrò a farmi un giro sull'otto-volante! - annunciò strizzando l'occhio al cinese.

*****


Uscì con stizza dall'okonomiyakiya!

Aveva lasciato quel negozio nelle mani di Konatsu, troppo presa ad occuparsi di Ranma e questo era il risultato... un disastro! Il suo secondino non sapeva nemmeno fare gli ordini, le quantità minime di condimenti, uova e farina che aveva portato, bastavano appena per un paio di giorni!

Ucchan dette una pacca sulla tasca della giacca che indossava, quasi ad assicurarsi che il borsello fosse ancora nascosto al suo interno. Per fortuna che aveva a disposizione ancora un'oretta, prima di andare a trovare Akane Tendo e mettersi d'accordo sul da farsi.

Quando aveva chiamato, Kasumi le aveva dato la buona notizia per telefono; Ranma alloggiava di nuovo dai Tendo. Fiuuu! Aveva tirato un sospiro di sollievo alla notizia.

Era stufa di stare allo scuro di tutto.

Alzò gli occhi al cielo, si prospettava una giornata solare, splendida.

I ciliegi erano in fiore.

Colse un velo d'ombra proiettarsi sulla destra, si muoveva dritto e silenzioso.

Shampoo? ... L'amazzone correva sui tetti della città, di gran carriera.

- Shampoo! - la chiamò sbracciandosi ma lei non si girò neanche, troppo lontana.

Casa Tendo era situata nella direzione opposta... Dove starà andando?!

*****


Sentiva qualcosa di ruvido stringergli i polsi e le caviglie.

L'interno-coscia, la nuca e le scapole sudate fradicie.

Si mosse procurandosi una fitta più forte delle precedenti che lo portò a spalancare gli occhi azzurri e a trattenere un gemito.

Chi aveva osato trattarlo come un maiale da macello?

Gli indiziati erano molti: Suo padre, Happosay, persino... quella ficcanaso di Akane!

Rotolò fuori dal futon, di seguito, portandosi le mani violacee vicino alla bocca, cominciò a rodere i filamenti della corda.

*****


- Prego – La ragazza aprì lo sportello, permettendole di uscire dalla cabina della ruota panoramica.

Akane sbuffò dispiaciuta.

Sperava proprio di riuscire a vedere Shampoo da lassù.

Invece si vide sfilare davanti Ranma, Kodachi e poco più distante Sasuke! Quest'ultimo portava con se un gigantesco orso di peluche rosa, che lo costringeva a proseguire piegando la schiena all'indietro.

Stava per richiamare la loro attenzione, quando la cinese e l'esperta di okonomiyaki apparvero rumorosamente all'orizzonte!

Stavano lottando l'una contro l'altra a suon di mazzate floreali, alzando dietro di loro nubi di petali danzanti.

Ucchan affondava le sue spatolucce sui crisantemi vermigli di Shampoo, che contrattaccava sfoltendo i fiori dai sui rametti di pesco...

Notandole avvicinarsi sempre più, Kodachi sbarrò gli occhi, impallidita.

Entrambe le contendenti lanciarono i loro doni tra le braccia del giovane Saotome.

Fu un attimo troppo breve per essere fermato.

Akane corse a strappargli di mano i fiori.

I fiori di pesco significavano amore immortale, i crisantemi rosso fuoco attaccamento all'amato.

Rabbrividendo rivide la scena di quel giorno a scuola, stavolta ben sapendo quello che sarebbe accaduto di lì a poco, al povero malcapitato!

- Che bellissima ragazza! - esclamò con enfasi il ragazzo, prendendo le mani di Shampoo tra le sue.

- Che cosa? - rimbrottò Ucchan irrigidendosi.

Voltandosi verso la cuoca, lasciò le mani della cinese prendendo le sue - Anche tu sei bellissima!

- Che vuol dile? Dev'essele Shampoo la favolita! Noi dovele andale subito in Cina!

Prima che Ranma potesse rispondere affermativamente, Kodachi lo toccò leggera ad una spalla

Ranma tesoro continuiamo la nostra uscita!

- Lascialo in pace, lui sta con me! - mise in chiaro Ukyo, sfoderando una nuovissima spatola extra-large.

- Illusa!

- Ola vedlemo chi di noi è la più folte!

Il combattimento imminente veniva vissuto con angoscia da Ranma.

- No! Vi prego! Non fatevi del male per me! - le supplicò inutilmente.

La giovane Tendo lo sfidò con lo sguardo: - Ora mi credi? Sei sotto il loro controllo!

Ma la sua voce era lontana, irreale.

Devo scegliere... Ma è come se le amassi tutte indistintamente! No-non ci riesco! Mise le mani fra i capelli ebanici, strigliandoli ben bene.

Il combattimento divampò tra colpi di spatola, rose esplosive ed antichissime tecniche marziali cinesi, mentre i passanti venuti a svagarsi, sfollavano sconcertati la zona.

Ranma sentì il cuore preso a stretto da una tensione travolgente, il battito accellerare come impazzito.

Portò una mano al petto ansimando sempre più forte, strinse la casacca, vacillando in avanti.

- Ranma! Che ti succede, Ranma! - esclamò Akane, cercando almeno di sostenerlo.

Le altre ragazze udendola si fermarono. Fortuna volle che Obaba fosse presente sul luogo.

Frugò tra i ciuffi di fiori rimasti, acciuffando le loro fate protettrici, Momohana, e Kissu-kiku. 

Momohana aveva un chioma rosata, raccolta in due codini, occhi verdi e completo anch'esso rosa con lunghi stivali a punta. Kissu-kiku molto più piccola della sua simile, aveva capelli disordinati come gli aculei di un riccio, iridi d'ambra cerchiate d'arancio, e vestiva un bustino che finiva in un gonna a palloncino, calzava babucce con bon-bon di crisantemo.

La vecchia Obaba ebbe un breve colloquio con le due abitanti del piccolo popolo.

Quando tornò dalle promettenti marziali della nuova generazione, aveva ormai le idee chiare.

Stimolò un nervo a livello della scapola destra dell ragazzo col codino, il quale emise un rantolo, dopo di cui, riprese fra gli stenti a respirare decentemente.

La vecchie prese da parte le ragazze e proseguì discreta:

- La situazione è abbastanza grave, il potere dei fiori a cui avete sottoposto Ranma è puro, e lui non può sopportare di amare più di una di voi... perciò gli ho stimolato il nervo della calma... - tossì, cercando di alleggerire il tono della discussione.

- Il futuro marito deve evitare le forti emozioni e restare a riposo, mentre voi tre andrete dall'elfo per apportare rimedio a questa incresciosa storia!

Le quattro si scambiarono l'un l'altra delle occhiate velenose, quasi volessero scaricarsi la colpa in un gioco di sguardi.

*****

Momohana*= viene da Momo (pesco) e Hana (fiore) significa quindi fiore di pesco.

Kissu-kiku*= viene da Kissu (bacio) e Kiku (crisantemo) significa quindi bacio del crisantemo.

Il prossimo cap, "Risvegliati Ranma" ancora in fase di lavorazione, potrebbe essere l'ultimo... ma dato che ci stò ancora lavorando, non  so' ancora se chiuderà il siparietto su questa storia.

N.d.a: la scena di Ranma, Kodachi e Sasuke con il grosso peluche la lascio al vostro intuito, anche se aggiungo come nota che Ranma l'ha vinto al tiro alla piramide dei barattoli...


L'angolo dell'autrice^__^


Se ce l'avete fatta ad arrivare fin qui, avete stomaco! Ad ogni modo grazie a tutti voi, in particolare a:

Maryku: Confemo^^ mi fa davvero felice saperti qui! Shampoo quando agisce può ledere e molto, ma visto che questa saga è stata iniziata da Kodachi, le altre non la scavalcheranno e faranno meno guai del previsto XD Riguardo a Nabiki mi è piaciuto molto tirarle fuori un po' di umanità, perché è vero che nel manga la maggior parte delle volte che appare frega soldi e non cambierà mai su questo, ma ha anche lei le sue debolezze...

Akane25:  Roxita^^! Sono daccordo, Ranma e Kodachi sono incompatibili per natura, ma è stato divertentissimo scrivere le loro scenette pseudo-romantiche XD Lol! In questo cap Obaba mi è servita di più per la sua esperienza di cura alternativa (tipo quando stimola il nervo della calma a Ranma, da notare come la parola "nervo della calma" sia ironica) anche perché non volevo inserire il dottor Tofu, ci sarebbe stato spinto e sarebbe risultato più che altro forzato. Quindi ecco svelato perché ho inserito Obaba XD! La parte di Nabiki è stata una di quelle che mi sentivo proprio di mettere nero su bianco, mi fa piacere che abbia riscosso anche i tuoi favori^_^

Apple92: Ciauz Apple, felice di sentirti, la parte di Kodachi che rifiuta Ran-chan era d'obbligo in questa ff, già lo zio Rich l'aveva intuita (strano come ormai noi ranmaniaci più attempati ci capiamo, eh zio?merito o colpa della Divina Takahashi) Anche se la scena con verdolino l'ho solo abbozzata per motivi di lunghezza cap.

Shampoo infatti a stare nuda lo scorso cap si è presa un brutto raffreddore...

Kuno84: Vedo che anche tu sei preoccupato per il raffreddore di Shampoo XD comunque tornando a cose serie (?) Kodachi credo sia tarda come Kuno, la maledizione di Ranma non la capisce proprio... Aibara è rimasta svenuta per un bel po' dopo che CatShampoo è passata a trovarla ...Mi fa piacere poi che nell'ultima scena Akane sia parsa fuori di sé dal panico, perché effettivamente è quello a cui aspiravo scrivendo, ecco perché poi ha chiesto aiuto a Nabiki^^


Un salutone,

Laila

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Capitolo 6
*** Risvegliati Ranma ***


Risvegliati Ranma

Una comune casa smontabile, con i gradini in acciaio removibile e le pareti in pannello color guscio d'uovo.Era una delle tante attrazione delle giostre, se si escludeva la scritta luminescente che informava: “Il labirinto delle fate” non dava apparentemente nell'occhio.C'era persino il banco con l'addetto al ritiro dei biglietti!Le ragazze fremevano dalla voglia di ritornare indietro e rapire Ranma, per Akane era facilissimo intuirlo, inoltre non si fidava di nessun'altra che di se stessa. Si pose perciò a chiudere la fila, pagando per ultima l'ingresso. Non sapeva che di lì a poco se ne sarebbe pentita...

Una volta entrata si ritrovò sola, in una cabina a forma di parallelepipedo con una capienza giusta a malapena per una persona.Di fronte e ai lati, i pannelli erano dipinti con motivi floreali su cui concentrando bene lo sguardo si confondevano figure esili di fate o spiritelli del bosco.Il pannello che aveva davanti era rimasto leggermente obliquo, segno che doveva andare diritta.Ecco a cosa si riferiva Aibara, quando diceva che il negozio dell'elfo non era di facile ubicazione, non era alla portata di chiunque. Doveva rintracciare le altre... quantomeno loro conoscevano la strada!

- Ukyo! Shampoo! Kodachi! Mi sentite?

...

- Akane? - Rispose desolata Ucchan, dopo averla fatta aspettare un po' – Dove sei? -La ragazza accarezzò la frangetta, facendo respirare la fronte accaldata. - Non lo so'... più indietro!

- Sta ferma dove sei! Capito? - le ordinò la compagna dalla lunga spatola.Akane non afferrava il perché dovesse restare lì buona, buona, se tanto Ucchan non poteva trovarla.Scorgendo una fata capì! L'aveva mandata Ukyo da lei.

- Aibara! Che bello rivederti!

- Oh signorina! Non sa' quanto lo è per me! Non c'è un minuto da perdere!- espletò la fatina unendo le mani in preghiera.

- C'è qualcosa che non va'? - domandò stupita la ragazza.

Il sospiro mesto dell'altra, non la rallegrò – Forse potete aiutarci... ora andiamo a destra! - cambiò argomento, facendole strada un po' più tranquilla. Probabilmente aveva fatto quel tragitto un centinaio di volte. Chissà quanto vivono le fate...

- Da quando nasciamo diveniamo immortali, o meglio dipendiamo dal buon esito della natura – rispose quasi senza pensarci Aibara. - Siamo sparse un po' ovunque negli angoli verdi del vostro mondo, ma trasmigriamo, di solito siamo invisibili ai vostri occhi, è più difficile sfuggire ai bambini...è un peccato che al giorno d'oggi non ci siano spazzi verdi molto ampi! Mi farei più passeggiate nel vostro mondo se così fosse!

- Mi-mi hai letto nel pensiero! - sorrise imbarazzata Akane mentre assimilava tutte quelle eccezionali informazioni.

Aibara fece spallucce – Perché posso farlo, se voglio leggo anche le emozioni!

Ridendo e parlando delle usanze delle fate erano giunte alla fine del labirinto.

Capì che doveva girare l'ultimo pannello perché lungo il perimetro intravedeva la luce del sole.

- Si fermi! - la incitò Aibara planando sul parquet, dov'era dipinta una rosa dei venti.

La toccò al centro, sussurrando:- Di acqua, aria e sole ha bisogno un fiore, rosa dei venti, volta la stagione e mostrami il portone!

La bussola si staccò dalla superficie, allora Aibara soffiò a nord-est, facendola girare finché uno dei pannelli laterali salì al pari di una saracinesca telecomandata.

La guardò nei grandi occhi nocciola – Sbrighiamoci, tra poco il passaggio si chiuderà! - e volò al suo interno.

Il profumo di fiori era intenso.La meraviglia che la sconvolse appena entrò, le fece credere di essere finita dentro ad un sogno. Le pareti di tralicci erano ricoperte di rose in boccio, sotto di lei si apriva un prato di iris e orchidee neo-nate. Qua e la' c'erano siepi a forma di cavalli alati, gruppi di cigni in volo o di fate, di vasi però non c'era traccia.

La meraviglia si smorzò quando Akane sentì il mugugno proveniente da qualcuno col fisico emaciato e le fossette marcate che vestiva come i folletti delle fiabe!- Non sorride più! - Sussurrava quello tra i singhiozzi, mentre Momohana gli passava un fazzolettino, viste le pietose condizioni del suo nasone all'insù. In sua presenza Akane si schiarì la voce e Aibara fece le presentazioni.

- Lui è Beleg, lei è la signorina Akane, la fidanzata di quel Ranma... ha bisogno di qualcosa in grado di annullare l'incantesimo d'amore, il ragazzo ne è stato intossicato!

L'umana fissò allibita la fatina, eppure non le aveva detto nulla della sua situazione, poi rifletté sul fatto che poteva leggerle i pensieri.Beleg si tolse il cappello, in segno di saluto, ma non riuscì a smettere di piangere, troppo agitato.- Vorrei tanto poterti aiutare, ma eccetto queste tre, le fate sono tutte fuori nel vostro mondo, e se il primo bambino non si decide a fare il suo dovere, non ne nasceranno altre e i fiori non sbocceranno più! - esclamò con voce tombale.

Le sopracciglia della giovane s'incresparono – Il primo bambino?

Kissu-kiku le svolazzò attorno: - Incredibile! Non hai mai sentito parlare di Hitotsu? Il primo bambino?

Scosse la testa e Momohana prese la parola: - Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risate s'infranse in mille piccoli pezzi, che si dispersero scintillando in tutto il mondo. Così nacquero le fate... che per ringraziarlo lo resero eternamente giovane!- Un nuovo singhiozzo e Beleg riprese a frignare energicamente: - Solo che, da quando si è rotto il televisore, Hitotsu non ride più! Ci abbiamo provato in tutti i modi!

Akane si massaggiò le tempie – Comincio a capire... ma dove sono le altre?

- Sono andate dal primo bambino, cercano di farlo ridere, così poi potremmo darvi l'antidoto – spiegò l'elfo.

Accidenti! Ma perché non è me ne va' una giusta?

- Vuol vederlo anche lei? - le chiese imbarazzata Aibara, prima di condurla nella sala giochi.Quando si riunì al gruppo, Shampoo stava raccontando una barzelletta orrenda e piena di R, Ucchan si esibiva in delle smorfie facciali, e Kodachi, saltellava qua e là col suo nastro nero.

Si mise una mano sulla fronte, quello spettacolo penoso, più che far ridere, faceva piangere.Infatti il bambino col ciuffo biondo all'insù, vestito con una tutina di velluto verde mela, stava seduto sul suo trono, puntando il pollice all'ingiù.

- Buuuuuuuuuu! Smettete! - Nonostante dimostrasse all'incirca sei mesi parlava fluentemente!

Ucchan si massaggiò la mandibola – Non ne posso più mi sta venendo una paresi!

- Bambino essele insoppoltabile! A Shampoo venile voglia di uccidele!

Sbalordita, Ukyo l'afferrò per un braccio – Sei completamente impazzita! Come lo salviamo Ranchan poi!

- Uh, uh, uh! Povere sciocche! Ranma non ha bisogno di voi! Sono io che mi devo occupare di lui, quale sua futura moglie! - irruppe Kodachi atterrando a pochi passi.

Il sopracciglio destro di Akane tremò alterato - Ma vi state sentendo? E' così che fate gruppo! Non ricordate quello che ci ha detto Obaba?

- Zitta tu! Nessuno ti ha interpellato! - A quelle parole la giovane Tendo afferrò Kodachi per il collo.

Non aspettava altro che una scusa per attaccarla, da quando quella storia aveva avuto inizio. - Ripetilo se hai il coraggio!

- Sei f-f-finita! - si sforzò di ribattere con voce affievolita dalla presa, artigliandole intanto il volto con mano tremula per difendersi.
Shampoo ricordò che aveva dato il bacio della morte ad Akane - Un momento! - urlò - Lei essele mia avvelsalia! - E levando un calcio fra le due, le fece dividere.

Ucchan si scrocchiò le dita – Mi sento esclusa! Fate divertire anche me!-In breve ci fu un para-piglia, al punto che sotto al polverone, le contendenti non si distinguevano più.

- Ghgh!Ahahahahah! - Mille lucciole si posarono sui fiori del negozio, che si schiusero uno ad uno.

L'elfo smise di piangere, fattosi ora troppo euforico: - Ride! Hitotsu sta' ridendo!

Lungo la linea della fronte di Aibara scese un gocciolone – Ma cos'è... sadico?

Beleg annuì convinto – Avrei dovuto pensarci, il suo programma preferito era Mai dire Banzai!

- Credete che dovremmo avvisarle che ora possono smettere? - suggerì Momohana.





Si svegliò con un groppo che sapeva di amaro alla gola, Akane era lì, inginocchiata vicino al suo futon.

Il ragazzo col codino non poteva sapere quante cose erano accadute al suo corpo in quei tre giorni, ne che l'amaro che sentiva fosse dovuto ad uno degli sciroppi di Beleg.

L'estratto di pisciacane che annullava l'effetto degli altri incantesimi delle fate, non aveva un buon sapore e le era costato anche abbastanza caro.Alla fine però era riuscita a tenere lontano da casa le altre, avvertendole che Ranma non avrebbe retto ad un secondo infarto. Ora doveva assicurarsi che la medicina avesse fatto il suo corso.

Ranma arrossì e poggiandosi sui gomiti drizzò il mezzobusto – Che ci faccio qui? Cos'è successo? Stavo correndo alla staffetta e poi c'era Kodachi... e poi... sono svenuto, è giusto?

- Non proprio – storse il naso la coetanea – Prima che tu veda le foto che Nabiki ti ha fatto e che circolano ancora a scuola t'informo che hai baciato Kodachi...

Ranma si fece di sale: - E' uno scherzo, vero?

Alcune foto mostrategli, gettarono altre inquietanti ombre dentro la sua testa, dissipando ogni speranza.

- Mi credi ora?

Rabbrividì tutto spaventato: - L'ho... l'ho solo, baciata?

L'altra ammiccò- Sì

Nascose il viso dietro le braccia – Vuoi picchiarmi?

Akane strinse i pugni – All'inizio lo volevo... ma poi... - Sospirò e ricominciò da capo:- Credo di essermi arrabbiata sì, ma non con te... è solo che sfogo su di te la rabbia che mi fanno venire le altre persone e non voglio più farlo!

Per un attimo Ranma non seppe cosa dire, poi ebbe un'illuminazione stupida:- Rabbia o gelosia? - chiese.
Akane lo colpì rimandandolo con la schiena sul futon.

- Lo sapevo che mi avresti colpito, quando meno me l'aspettavo! - biascicò la sua vittima.

- Ad ogni modo voglio farmi perdonare... Ti andrebbe di... di... lo sai che... L'attrice tettona che piace tanto ad Happosay... - Akane lo picchiò di nuovo, senza permettergli di andare oltre.

La guardò in cagnesco – Cos'hai capito! Volevo chiederti di andare al cinema, questo week-end!

Le lacrime cominciarono a scenderle dal viso fino a sotto il mento, tante non riusciva ad asciugarsele che ricomparivano!
Ranma giocherellò con l'estremità del suo codino. - Io... non volevo urlare... non volevo farti piangere...cos'hai? - Come al solito non capiva, era solo contenta.Le spalle di Akane erano scosse dal pianto, ma d'improvviso il suo volto s'indurì e smise di gocciolare.

- Che cos'ho? Ho ribaltato mari e monti per riaverti qui!

Ranma grugnì. E' allora? Io con te lo faccio sempre! Ebbe quasi la voglia di ribatterle, mordendosi la lingua.

- Non dovevi disturbarti! Tsé! L'unica cosa che sei felice di fare per me, e devo ammettere che la fai bene, è prendermi a pugni!

- Che dovrei dire io, del fatto che non sai nemmeno consolarmi?! - Una lacrima tornò a tormentarle il viso, la mano di Ranma la sciolse accarezzandola.

Nessuno dei due aveva più la ferocia di un'istante prima. Tutto quello che voleva Ranma era fermare quel momento, avvicinando le labbra a quelle della sua anima gemella.


Clagh! Una dopo l'altra le sorelle maggiori attraversarono la soglia.

Ranma e Akane delusi e vergognosi per il mancato bacio si erano separati così rapidamente, che le due nuove arrivate non si accorsero in tempo, di quello che stava per accadere sotto i loro nasi...

- Lo vedi? E tu che ti preoccupavi tanto d'interrompere chissà cosa! – A volte Nabiki era fin troppo esplicita.
- Nella vita basta essere decisi!
Kasumi abbassò lo sguardo, preferendo non aggiungere altri pesi nel cuore dei giovani spaesati.
Sua sorella non aveva neanche bussato... Allungò un piccolo cesto, involtato in un sacchetto verso Ranma.
- La tua colazione è ancora calda! - disse rivolgendogli il solito sorriso gentile.

[-The End-]


Nota: Beleg è il corrispettivo elfico di Ranma! ---Laila si va a barricare dietro la porta di camera, mentre una folla inferocita con pire, vange e forconi si riunisce dietro alla sua porta...

Sicuramente qualcuno si aspettava il bacio, ma visto che questa ff è nata come commedia, anziché come storia all'ultimo sangue con scene romantiche (lì il bacio ci starebbe) mi sembrava inappropriato inserirlo.

Siamo arrivati agli ultimi saluti.

Sono curiosa di sapere cosa vi abbia suscitato questa storia, se dopo averla letta avete critiche, dubbi su qualcosa di poco chiaro o quant'altro da pormi in esame... e i complimenti se li avete ^=^ quelli fanno sempre piacere!!!

Cercherò di rispondervi qui: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7975510&p=2

Un grosso Bacio


Laila

 

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