Profumo di primavera di Laila (/viewuser.php?uid=664)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non c'é rosa senza spine ***
Capitolo 2: *** Aibara ***
Capitolo 3: *** Notte fuori casa ***
Capitolo 4: *** Essere o non essere... ***
Capitolo 5: *** Il battito rubacuore ***
Capitolo 6: *** Risvegliati Ranma ***
Capitolo 1 *** Non c'é rosa senza spine ***
Premessa: tutti i personaggi appartengono a Rumiko Takahashi
(fatta eccezione per alcuni, ideati dalla sottoscritta)
Non
c'è rosa senza spine
Partito
il colpo di pistola, pregò il cielo che si muovesse da
lì
e alla svelta.
Hiroshi
pallido come un cencio scattò in ritardo, che fosse sordo,
oltreché limitato? Perché mai il professore
l'aveva
messo a correre nella sua squadra?
La
staffetta proseguì nell'ansia dell'aspettare, finquando Jin,
il terzo uomo, non superò Gosukugi recuperando terreno.
Poco
dopo il ragazzo col codino scattò, un bracciò
teso
all'indietro per afferrare il testimone di Jin.
-
Op!
L'aria
gli sferzò bruscamente su viso e braccia, quasi volesse
agguantarlo in una morsa da pelle d'oca e inrigidire anche gli arti
inferiori col suo peso rafforzato.
Ma
niente e nessuno l'avrebbe fermato, ora che era il suo turno.
Superò
senza neppure contarli alcuni rivali, aumentando il passo lungo il
tratto grumoso della corsia che s'incurvava.
Lasciò
scorrere una manciata di secondi prima di voltarsi e guardarsi alle
spalle.
Sogghignò,
non c'era niente da fare, era troppo bravo. Stavano mangiando la sua
polvere!
Sulla
corsia numero quattro, Sentaro lo inseguiva con un margine di due
metri e mezzo, forse tre, mentre gli altri staffettisti arrancavano
in coda sempre più distanti.
Due
di loro, sudati fradici stavano facendo a gomitate per sorpassarsi,
combinando un nulla di fatto.
Gettò
uno sguardo sulla destra.
Le
ragazze annidate alla bell' e meglio sull'aiuola di delimitazione osservavano con discontunuità ora l'uno ora l'altro corridore,
commentando animatamente fra di loro, o picchiettavano annoiate sui cellulari.
Il
traguardo non era lontano, gli mancava pochissimo.
Una
volta superatolo il professore gli avrebbe dato la mano e il
registro di valutazione della classe ammettendo che il suo alunno
era superiore alla media. Così bravo da poter essere
esonerato da quelle tediose lezioni di ginnastica e fare il suo
lavoro, meglio di lui.
-
Uhuhuhuhuh!
Non
riuscì a terminare quel sogno ad occhi aperti che venne
sballottato per aria.
Un
nastro nero l'aveva avvolto stretto al torace ritirandolo indietro come una cintura di sicurezza durante un violento incidente stradale.
Si
accorse quando oramai era tardi di essersi sbucciato i gomiti.
Era
talmente spiazzato da non riuscire nemmeno ad articolare il nome di quella spina nel fianco.
Kodachi!
Al
contrario la ragazza era in forma smagliante col suo costume da
ginnasta indosso e un mazzo di rose rosse sotto al braccio.
-
Ranma tesoruccio! Ho bigiato la scuola per venire a trovarti, che ne
dici di andare in qualche posticino a mangiare, noi due soli, come
due bravi studenti? Ahahahah!
La
staffetta si era fermata senza vincitori ne vinti per quel
fuoriprogramma e tra lo stupore generale... quella pazza osava
chiedergli un appuntamento?
-
Dico che non ci penso proprio! - rispose, sbrogliandosi, non senza
difficoltà dal nastro della sorella Kuno.
Stupita,
quest'ultima si mise una mano davanti alla bocca: - uhuhuh! Temo di
non aver sentito bene caro, in ogni caso prima prendi questi!-
gridò passandogli al volo il mazzo di rose che aveva con sé.
Ranma
arrossì d'imbarazzo. Lui, un uomo in un giorno qualunque,
che riceveva un mazzo di fiori dalla ragazzetta più petulante
del Giappone, insomma... era ridicolo! Che figura ci faceva?! Si sentiva
gli occhi di tutti, praticamente puntanti addosso.
Sopratutto
quelli dei ragazzi, i quali sembravano già fare del
sarcasmo,
e più in particolare quelli nocciola di Akane. Doveva
assolutamente far capire a quella scocciatrice di Kodachi, che non
era per nulla interessato alla sua compagnia!
Un
alito di vento gli portò il profumo dei petali alle narici.
Era
rilassante e davvero buono.
Socchiuse
gli occhi e aspirò di nuovo quel sapore ipnotico.
-
Lascia in pace il mio fidanzato! - Riconobbe la voce di Ucchan e
quando riaprì gli occhi la vide frapporsi alla rosa nera del
San Bacco, quest'ultima eseguì un salto mortale per
scavalcarla e venire verso di lui.
Gli
posò delicatamente una mano in spalla - Allora
ripasserò
domani, vedo che hai da fare...
Prese
per mano Kodachi.
-
Dove vai? Sono io che dovrei venir via con te!
-
Oh Ranma, il tuo amore per me è così grande che
mi
commuove! – finse di asciugarsi una lacrima l'intrusa.
Le
sorrise – Sì è così!
-
Che cosa stai blaterando?!?! - s'infervorì Akane, poco
lontana.
-
Perché sprecare una così bella giornata lontano
da te,
perché non possiamo vederci quando vogliamo! -
continuò
impavidamente Saotome ignorando l'intervento della giovane Tendo.
-
Vieni a vivere a casa mia, mio tesoro! - replicò subitanea
la
voce disperata di Kodachi.
Saotome
allora, sgranò gli occhi per la meraviglia; –
Perché
non ci ho pensato io?! Ma sai che ti dico! Vado a fare la valigia e
sarò subito da te!
La
brunetta annuì – Allora ti aspetterò a
casa nostra!
-
Non ci posso credere...- bisbigliò Ucchan confusa dallo
strano
comportamento dell'amico d'infanzia.
Quando
Kodachi si mise il burrocacao alzò il mento e chiuse gli
occhi, nessuno dei presenti si aspettava veramente un bacio, ed
invece tutti quanti si sbagliarono!
Il
loro bacio durò molto poco e sembrò a fior di
labbra,
dopodiché l'imbucata se ne andò saltellando tutta
contenta ed il giovane saotome, altrettanto in visibilio
uscì
dal cortile senza dare la benché minima spiegazione,
portando
con sé quel benefico mazzo di rose.
Akane
non sapeva come prenderla, ne cosa fare, dentro di sé era troppo scossa e... delusa.
Se
Ukyo non l'avesse costretta a tornarsene subito a casa, proponendosi
di accompagnarla, forse non sarebbe stata altrettanto tempestiva.
Lei
era permalosa e pudica e certi baci del fidanzato con le altre stentava a digerirli.
Ci
metteva sempre un sacco di tempo a vedere le cose dalla giusta
prospettiva, gelosa com'era.
Invidiava
Ukyo, che in una situazione del genere ingoiava il rospo pur di dare pan per focaccia a Kodachi. Era più pronta a reagire di quanto lei lo fosse mai stata in tutta la sua vita.
Paragonata
ad Ukyo, Shampoo e Kodachi, Akane si sentiva ancora un po' troppo bambina.
Non
era pronta a dire ti amo, senza sentirsi rispondere anch'io, ma alle altre questo dettaglio non importava, per loro contava solo il risultato finale.
E
se la loro assiduità, un giorno arrivasse ad essere
premiata?
Se Ranma si stufasse di una ragazza che non sa' essere dolce, e che
non sa' nemmeno cucinare? Pensò stringendosi nelle spalle.
-
Ranchan non è in sé, dobbiamo fare qualcosa... -
sentì
di colpo la voce di Ucchan che dava vita ai propri pensieri, dopo un
lungo silenzio.
-
Credo che tu abbia ragione, non è da lui fare il romanticone!
-
Eppoi Kodachi non mi piace! Non mi fido di lei!
A
quell'intervento Akane sorrise, replicando ironicamente:
–
Non l'avrei mai detto, che quella pazza
fanatica di
Ranma non ti piacesse!
- Credo soltanto che non sia molto corretta... - azzardò
timidamente Ukyo, facendo spallucce.
-
Oh! Guarda! Quello lassù non è Ranma?! -
berciò
qualche istante dopo la cuoca, alzando un braccio ad indicare il
ragazzo che, zaino in spalla balzava da un tetto al succesivo.
-
Io lo inseguo, e tu? Non vieni con me?
Si
sorprese di quanto tempo trascorse, mentre Ukyo teneva lo sguardo
fisso su di lei senza batter ciglio.
-
Mh... no, torno a casa, non intendo seguire quello stupido! - si
decise infine a parlarle.
-
Come vuoi - Ucchan la lasciò perdere e se ne andò.
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L'autrice si racconta:
Questa storia mi è venuta fuori un po' di mesi fa,
ed è ancora in fase di costruzione, sebbene chiara nella mia
mente, percio' non aspettatevi aggiornamenti veloci o puntuali. Per le
domande che vorrete farmi, o per dei chiarimenti vi aspetto al capitolo
successivo. Dedico questa storia a mia nonna.
Un ringraziamento generale,
baci e a presto, la vostra Laila^^!
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Capitolo 2 *** Aibara ***
Aibara
-
Sorellina, come mai sei già di ritorno? ...Ti senti male?
La
più
giovane, distinse a malapena la voce di Kasumi e scosse il capo chino sul parquet.
In
cucina tutto il tempo a preparare il pranzo, non si era certamente
accorta di nulla, pensò fre sé e sé
Akane.
-
Ranma se ne è andato – mormorò e
alzando la testa
orgogliosa, notò l'arrivo di suo padre e del signor Saotome,
sotto le mentite spoglie del panda.
“Che
ha combinato stavolta quel degenere di mio figlio?!” recitava
la
scritta sul cartello di legno.
La
porta scorrevole alle sue spalle si mosse. Nabiki lasciò le
scarpe perfettamente lucide sotto al primo scalino, vicino alle sue.
-
Akane? Ma è vera la storia che gira a scuola? Ranma e
Kodachi...
Proprio
quello che le ci voleva! Una riunione di famiglia, per
discutere
sui suoi problemi di cuore inrisolti! Insomma, perché si
accanivano tanto su di lei, nemmeno fosse una superstar? Nessuno di
loro aveva una vita privata con cui fare i conti?
Una
fitta nel petto la diturbò. Era strano rispecchiarsi nello
sguardo pietoso di Nabiki.
-
Fatevi spiegare tutto da lei, io sono stanca... - mormorò la
fidanzatina facendosi largo tra i familiari.
Sentiva
che le stava sfuggendo qualcosa... qualcosa della massima importanza
e ciò la faceva innervosire ancora di più! Doveva
riflettere su quello che era appena accaduto, ma non aveva la
benché
minima voglia di riviverlo.
Pensò
al bacio che i due si erano dati di fronte a tutti i suoi compagni
di classe, lei per prima.
Pensò
all'ondata di rabbia che aveva provato quando Kodachi e Ranma si
erano avvicinati una volta di troppo.
Pensò
a come era cambiato Ranma nei confronti della folle rosa nera. Quella
che lui stesso evitava come la peste, commentando che sembrava la
fotocopia di Tatewaki, ma con la coda!
Che
gli era preso d'un tratto? Dopo che aveva ricevuto quel mazzo di...
rose rosse era
cambiato.
Già,
ma come mai quelle rose erano rosse?
Che
Kodachi avesse finito quelle nere nel suo roseto
gotico,
dietro casa? Che le avesse rubate a suo fratello Kuno per
risparmiarsi la fatica?
No,
quest'ipotesi non la convincevano. Affatto.
Con
cadenza ritmica, quasi fosse calamitata da una forza più
grande di lei, invece che prendere per le scale Akane si
fermò
dinnanzi alla porta della sua stanza.
E
cercò la soluzione ai suoi dubbi, infischiandosene della
privacy del suo ragazzo.
Lei
doveva sapere, era o non era la sua ragazza? Tra loro nessun segreto
era lecito, perciò fissò attentamente ogni
particolare
della stanza.
Ranma
l'aveva lasciata nella confusione più totale, sparpagliando
nella foga anche alcuni indumenti extralarge di suo padre.
In
un battito di ciglia rintracciò il mazzo di fiori,
dimenticato
sopra al comò.
Prese
ad accarezzarne le foglie rigogliose, a staccare due o tre petali
dalle corolle, infine si avvicinò ad annusarne il profumo.
Screetch!
Il rumore di un cigolio.
Si
girò di scatto, impressionata – Chi è
stato?
In
punta di piedi sul cornicione della finestra c'era l'essernino
più
minuto che avesse visto.
Quella
“cosa non bene identificata” stava tentando con la
sola forza
delle sue braccine di separare le ante, per aprirsi uno spiraglio.
Aveva
una matassa di capelli ricci e ali da libellula sulle spalle, Akane
l'acciuffò per la vita, spessa quanto un fagiolo bianco.
-
Lasciami! Lasciami subito! - strillò l'esserino, che pareva
essere di sesso femminile, a giudicare dai versi acuti che lanciava.
-
Chi sei? E che cosa diavolo ci fai in casa mia?
-
Io non ti appartengo! Non sono per nulla tenuta a risponderti umana!
Un
sorriso malsano si dipinse nel volto contratto di Akane Tendo.
-
Tu credi?!
Non
lontano da casa Tendo, sotto la maestosa inferriata del palazzo
Kuno...
-
Quindi la situazione è così glave!
-
Shampoo, sebbene tu sia mia nemica, per via delle nostre comuni mire,
questa volta devo tentare il tutto per tutto, perciò ho
davvero bisogno della tua collaborazione!
-
Bendetto amica mia! Tutto pel Lanma! - Rispose ad Ucchan, la cinese,
dopodiché si strinsero ambedue le mani, sancendo
l'armistizio
fra di loro, almeno in teoria...
Mostrando
la spatola Kuonji sorrise. - Salgo prima io, se permetti!
-
Neanche pel idea io pelmetto! - replicò Shampoo usando le
spalle dell'amica come un trampolino, per sorvolare l'inferriata.
Spazientita
Ucchan si scrollò le spalle e la seguì a ruota.
-
Ahahahahah! Ba-Ah-ahah, basta! Smettila!
Akane
posò lentamente la piuma sul tavolino, sotto lo sguardo
attento della fatina vestita di rosso-porpora.
L'intrusa
restò con le braccia alzate, braccia che l'umana costringeva
tali, solo stringendole i polsi tra il pollice e l'indice.
I
Grandi occhi nocciola ruotarono nuovamente su di lei, poi la
sconosciuta sbuffò:
-
Ora vuoi dirmi come ti chiami?
-
... Aibara!
Il
sorriso dell'umana si allargò a vista d'occhio.
-
Ai... Bara, carino! - e detto questo le lasciò i polsi
liberi.
Bene! Cominciavano a formicolarle.
La
fata la scrutò ancora incuriosita, forse quella razza di
gigantessa, non era davvero terribile, come lo era stata la sua
precedente padrona.
-
Ebbene, cosa ci facevi in questa stanza?
Aibara
stava facendo cenno di no, ma scorgendo la mano dell'umana sospesa a
pochi centimetri dalla piuma, sputò il rospo.
-
Sono lo spirito protettore delle rose rosse, ed incarno le
qualità
di questi fiori, come l'amore, la passione... insomma faccio soltanto
il mio lavoro!
La
fronte della ragazza si corrugò a dismisura –
Tu... eri
dentro a quelle rose?
Ad
un cenno affermativo, la fata notò uno strano luccichio
neglio
occhi della sconosciuta.
-
Vediamo se ho capito bene... è colpa tua, se Ranma adesso
è
innamorato di Kodachi?!?!
Forse
era il tono di quella insinuazione camuffata da richiesta, forse il
suono che le provocava l'udire il nome della sua prima padrona, forse
ambedue le supposizioni, sta di fatto che Aibara rabbrividì
dimenticandosi del giuramento.
-
Lei è andata dal mago dei fiori, mi ha comprata aquistando
il
mazzo rosso, ed io ho solo eseguito il mio dovere! Ora lasciami
andare, tanto non ho più poteri da offrire!
Akane
strinse appena di più la vita della fatina, e
portò la
mano libera a premersi l'apice del naso, prendendo un grosso respiro
per rilassarsi.
-
Tu hai dei... poteri? - continuò con un tono di voce
più
lento e remissivo.
-
Certo umana... conosci fata che non ne abbia?
-
Mi chiamo Akane Tendo. Puoi chiamarmi Akane... non conosco molte fate,
per la verità tu sei la prima, ma ti prego va avanti...
quali poteri..?
La
fatina chiuse gli occhi - Posso far sbocciare le rose e posso donare
amore a chi riceve i miei fiori, ma la magia dell'amore mi scarica
molto, così posso pronunciarla solo una volta ogni cambio di
stagione...
-
Vuoi dire che non puoi salvare Ranma dalle grinfie di quella pazza?
Non puoi annullare l'incantesimo che hai fatto? - urlò la
ragazza, e le sue sembianze presero la forma di un demone dagli occhi
rossi.
Ora
sì che le ricordava la signorina Kodachi Kuno.
-
Q-questo no, m-ma c'é ancora un'altra soluzione! - si
ritrovò
a gridare Aibara parandosi le braccia davanti al viso, come se
l'umana potesse assurdamente scomparire dietro di esse.
----------------------
Ai=
amore
Bara=
rosa
Aibara
quindi sta per rosa dell'amore.
L'angolo
dell'autrice:
Quante
bella gente^__-!!! Risponderò a tutti, seguendo l'ordine dei
commenti, ovvero dal primo all'ultimo.
Akane25:
Felice di sentirti! Ucchan è di carattere forte e Akane ha
bisogno di qualcuno che la sproni a non fermarsi alle apparenze.
Questo
non vuol dire che Akane non sia forte, solo lei è veramente
coinvolta in quello che accade a Ranma. Ucchan, Shampoo e Kodachi
invece no, secondo il mio modesto parere loro sono innamorate dell'uomo
impossibile (Ranma) proprio perché sanno che non possono
averlo.
Kuno84:
il tuo entusiasmo è arrivato fino al mio pc^^'''spero di
rendere ogni capitolo frizzante come il primo e ti ringrazio. Per
l'ingresso di Tatewaki ancora dovrai aspettare, ma posso preannunciarti
che darà il suo contributo : P
Riccardo:
Onorata di averti incuriosito^^... Una yuri eh? ci avevo già
pensato quando ho ideato la storia, vedo che la tua mente
precorre i tempi, ma non dirò altro, bocca cucita!
Apple92:
In effetti se avessi messo la staffetta qualche cap più
avanti, sarebbe parsa più tiepida come scena. Volevo
introdurre la storia con Ranma che si lodava per essere un ragazzo
molto forte ( è il più forte della scuola ) ma
allo stesso tempo volevo che Kodachi sgonfiasse il suo egocentrismo,
entrando in scena da perfetta guastafeste^^e sono felice di sentire che
la scena sia risaltata. Grazie!
P_A_O_L_A:
Ti ringrazio per il commento, ho dato uno sguardo ai tuoi disegni, mi
piacciono molto, complimenti!
Ci
rivediamo al 3°cap "Notte fuori casa"
Un
bacione
Laila
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