End of time.

di She loves writing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Casualmente e per sbaglio. ***
Capitolo 3: *** Salvato in calcio d'angolo. ***
Capitolo 4: *** I'm sorry. ***
Capitolo 5: *** Troppo presto. ***
Capitolo 6: *** Belle. ***
Capitolo 7: *** Secrets. ***
Capitolo 8: *** Pausa. ***
Capitolo 9: *** Cambia tutto se lo vuoi. ***
Capitolo 10: *** I don't wanna miss you like that. ***
Capitolo 11: *** Una pausa, certo. ***
Capitolo 12: *** House of cards. ***
Capitolo 13: *** Orario di visite. ***
Capitolo 14: *** Confused. ***
Capitolo 15: *** We should talk. ***
Capitolo 16: *** E' decisamente una femmina! ***
Capitolo 17: *** Harry. ***
Capitolo 18: *** Guess what? ***
Capitolo 19: *** For my whole life. ***
Capitolo 20: *** Please, sleep. ***
Capitolo 21: *** At the moment. ***
Capitolo 22: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***






End of time.
Prologo.







Spesso l’introduzione è la cosa più difficile da scrivere.
C’è chi decide di partire direttamente dall’inizio, scrivendo le cose nell’ordine cronologico e dandogli un senso, per lo più.
Io non sono mai stata brava in questo.
Le introduzioni le odio, sia nella scrittura, sia nella vita reale.
Perché presentarmi non fa un bell’effetto. La gente mi odia da subito, di solito, solo perché non trovo mai le parole per introdurre me stessa.
Preferisco siano gli altri a descrivermi, io semplicemente non so farlo. Se dovessi trovare un aggettivo per me, userei ‘strana’.
Ma di nuovo, lo userei perché sono stati già altri a darmelo.
L’unica cosa che so per certa è che sono un casino totale.

Spengo il computer e chiudo per un attimo gli occhi stanchi.
Guardo avanti a me il panorama che l’enorme vetrata del mio ufficio mi consente di vedere.
Londra di notte è uno spettacolo che tutti dovrebbero poter vedere.
Sento la porta aprirsi dietro di me e mi volto in tempo per vedere Zayn sorridere.
Come se fosse naturale, sorrido anche io e lascio che sia lui ad avvicinarsi ed avvolgermi i fianchi con le braccia.
“Finito?” chiede. Annuisco sporgendomi per baciarlo. Mi è mancato da morire, anche se l’ho visto solo stamattina.
“Andiamo allora?” domanda.
“Si, chiudo qui e arrivo” rispondo sciogliendo l’abbraccio e staccando la spina del computer. Prendo la borsa, il giubbino ed una lettera che mi è arrivata stamattina e che non ho ancora aperto, poi raggiungo  Zayn e usciamo dalla stanza.
Lui mi passa un braccio sulle spalle e: “Sei stanca?” mi chiede quando siamo in ascensore, lasciandomi un bacio sulla guancia.
“Non tantissimo, in realtà. Oggi è stata una giornata tranquilla, sono riuscita anche a finire l’articolo e trovare un aiutante per Lisa, per la grafica della copertina. Era così felice!” Rido al ricordo della mia amica entusiasta del nuovo aiuto.
“E come biasimarla, con un ragazzo così come collega..” aggiungo, guardando Zayn con la coda dell’occhio, mentre raggiungiamo la sua auto.
“Ah si? Era carino?” chiede lui.
“Carino? Era bellissimo!”
“E come si chiama?”
“Liam.” Lo vedo fare una smorfia.
“Anni?”
“Avrà la tua età..”
“E cos’ha di tanto bello, sentiamo?”
“Beh, non so, ha i capelli castani, un sorriso dolcissimo, un fisico davvero niente male e due occhi marroni stupendi!” dico, fingendomi persa al pensiero di quel ragazzo. Conto fino a tre, poi non sento più alcun peso sulle spalle, segno che lui ha appena tolto il suo braccio che ora è incrociato con l’altro al petto.
Si ferma e mi guarda in modo strano, mentre io trattengo a stento una risata.
Liam è davvero bello, ma far ingelosire Zayn è una delle cose più divertenti al mondo e non perdo mai occasione per farlo.
Muovo un passo verso di lui.
“Voglio conoscerlo” dichiara.
“Mmh, perché?”
“Perché sì, devo sapere se le persone con cui lavori sono affidabili o no.”
“E’ affidabile, fidati. Il colloquio lo ha fatto con me, l’ho testato di persona.” Lo sguardo di Zayn diventa ancora più geloso.
“Bene, allora perché non ti fai accompagnare da lui a casa? Se è così affidabile, bello e dolce come dici non avrà problemi, no?” Mi avvicino ancora, ridendo apertamente.
“Ah, lo trovi divertente?”
“Quanto ti amo, cavolo.”
“Ruffiana.” Rido di nuovo, poi lo avvolgo in un abbraccio.
“Credo che Liam sia interessato a Lisa, sai?” dico e lo sento rilassarsi.
“Meglio, perché tu sei mia” risponde, stringendomi. Sento le mie guance accaldarsi, fortuna che lui non può vederlo.
“Ti va di uscire?” chiede dopo un po’.
“Per cena?” Annuisce, prendendomi per mano.
“Perché no?” accetto, in fondo mi fa piacere.
“Devo portarla in un ristorante di classe signorina, o si accontenta di un banale fast food?” chiede, scherzando.
“Le sembrano domande da fare, Malik?”
“Sa, vista la sua eleganza, pensavo che avrebbe gradito del cibo raffinato..”
“In realtà stavo giusto sognando ad occhi aperti il nuovo panino che hanno fatto al Burger King.”
“Sarò onorato di accompagnarla, allora.” Sorride, porgendomi il braccio. Rido, entrando in macchina. In realtà, di elegante ho solo i vestiti che indosso al lavoro. E’ per questo che Zayn si diverte a prendermi in giro.
Quando arriviamo, il locale è pieno e riusciamo a trovare un tavolo libero solo dopo venti minuti di attesa.
“Sto morendo di fame” sentenzio, sedendomi.
“Vado a prendere i panini”
“Ti aspetto” dico, poggiando la borsa nello spazio libero accanto al mio posto e togliendomi il giubbino.
Quando lui torna poco dopo, si siede di fronte a me e prende una patatina.
“Stavo pensando..”comincia.
“E’ preoccupante” lo interrompo.
“Ah ah” Rotea gli occhi, mentre io ridacchio.
“Dicevo.. pensavo che sei fortunata”
“Perché?”
“Sei la seconda persona che amo di più al mondo, tutte le ragazze vorrebbero essere al tuo posto!” Arrossisco, ma purtroppo non posso evitarlo.
“Certo, dimenticavo il tuo amore incondizionato per te stesso.” Lui ride e il mio cuore batte un po’ più forte.
“Ehi, sei fortunata comunque, la tipa che mi ha dato questi può confermarlo” dice, indicando il vassoio con i panini. Io scuoto la testa, ma quando mi alzo per andare a prendere i tovaglioli che lui ha dimenticato noto che dietro il bancone c’è una biondina che lo sta effettivamente fissando con insistenza.
Mi sforzo di reprimere il conato di vomito che mi è appena venuto. Torno a sedermi e lui ride.
“Non farci troppo caso” dice.
“Non ti dà fastidio?” Lui alza le spalle ed io lo guardo male.
“Ehm.. sì?” domanda. Io sbuffo.
“Lasciamo perdere”
“Non dovrebbe dare fastidio neanche a te, amore” dice e lo sa che quando mi chiama così mi fa morire.
“Zayn?” lo chiamo dopo un po’.
“Si?”
“Ti siedi vicino a me?” chiedo, sentendomi subito stupida. Lui però sorride dolcemente e si affretta a raggiungermi, spostando la mia borsa vicino al muro.
Mi abbraccia, baciandomi una tempia ed io chiudo gli occhi.
Ho un costante bisogno di lui e quando è con me è come se non mi bastasse mai. Sento qualcosa agitarsi nel mio stomaco e non posso fare a meno di pensare che lo amo da morire.
“Grazie” sussurro.
“Grazie a te.” E non so di cosa stia parlando, ma resto in silenzio a godermi il momento, prima che riprenda a parlare e scherzare come al solito.
“Ti amo”
“Anch’io, piccola. Anche io.”

---

La cena è andata benissimo, a parte qualche occhiata di troppo della cameriera.
Ora siamo in macchina, pronti a tornare a casa.

Io e Zayn stiamo insieme da un anno e mezzo.
Ci siamo conosciuti a casa di amici e ci ho messo un po’ a capire di essermi innamorata, ma alla fine l’ho capito e ho fatto di tutto per non farlo scappare.
Finora ho dato il meglio di me e lui sembra apprezzarlo.
Non è facile stare con una come me, lo riconosco. Sono abbastanza ambiziosa, non ho peli sulla lingua e  troppo spesso la gente pensa che io sia strana.
Cambio idea in meno di un secondo ma sono anche troppo orgogliosa per ammetterlo.
E chiedo raramente scusa, anche se so di aver sbagliato.
Sono, in poche parole, un enorme disastro e dopo anni che lo conosco, non ho ancora capito come faccia Zayn a stare con me.
Io stessa a volte vorrei uscire dal mio corpo e correre via perché non mi sopporto più, mentre Zayn rimane.
Beh, non sempre, ma ritorna ogni volta. E non so davvero come fa.
Ed è proprio quello che mi sto chiedendo in questo momento.
Credo di essermi incantata a fissarlo, perché lui accenna un sorriso divertito.
“Che c’è, sono più bello di Liam?”scherza, io rido.
“Potrei dire che siete quasi alla pari” lo provoco. Lui si morde un labbro e lo faccio anche io, di riflesso.
E’ così dannatamente bello..
“Alla pari? Beh, deve essere davvero una persona meravigliosa allora!” sdrammatizza, ma lo so che è geloso.
“Oh, lui lo è” continuo.
“Ed io?” chiede e quasi mi sembra ingenuo. Rido di nuovo.
“Tu lo sei di più, è vero” ammetto, lasciando che la mia mano finisca sopra la sua sul cambio delle marce e che le nostre dita si intreccino.
“E sei anche più geloso” aggiungo.
“Non sono geloso!” esclama subito.
“Oh sì” lo contraddico.
“No, sto solo difendendo il mio aspetto”
“Certo”
“Davvero! Se esiste qualcuno più bello di me devo saperlo, non voglio rivali” Io sorrido.
“Se esiste, non l’ho ancora incontrato” dico, lasciando intendere che per me lui rimane sempre l’unico.
“Anche Lindsay la pensa così” commenta ed io mi affretto a ritirare la mano. Lui ridacchia. Lindsay è la cameriera di prima.
“Beh, allora torna da lei” gli dico. Lui cerca di nuovo le mie dita, mentre ride.
“Non ero io quello geloso?”
“Non sono gelosa”
“Facciamo che siamo gelosi entrambi e pace?” chiede.
“Io non lo sono”
“Allora ti lascio a casa e torno al ristorante a chiederle il numero per uscire qualche volta, ti dispiace?” La mia mascella tocca quasi terra, Zayn sorride e accosta, spegnendo il motore anche se non siamo ancora arrivati.
“Tu provaci e al tuo ritorno troverai le tue valigie fuori la porta.” Ride, mi tira a se e quando sono in braccio a lui mi stringe in un abbraccio.
“Lasciami” mi divincolo.
You’re still my wonderwall” canticchia, aggiungendo quello ‘still’ in più che mi fa venire i brividi.
Sei ancora la mia meraviglia* Zayn.
Sempre.







*la traduzione non è letterale, è il senso che ho voluto dargli io c:
 






Ehm.. ciaaao!
Sono tornata dopo tantissimo tempo con una long, mi mancava..
Eh sì, il protagonista è sempre Zayn, non so perchè ma quel ragazzo
mi ispira fanfiction a morire ahahaah
Detto questo, non sono ancora sicura della scelta che ho fatto di
pubblicare la storia, come sempre ho paura che sia troppo banale o
scritta male, ma che ci posso fare?
Spero solo non faccia tanto schifo quanto credo :')
A presto, baci! <3 C. xx

 

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Capitolo 2
*** Casualmente e per sbaglio. ***






End of time.
Casualmente e per sbaglio.






“Buongiorno” borbotta Zayn entrando in cucina.
“Giorno” rispondo, mentre lui si avvicina per lasciarmi un bacio.
La sua mano scivola sulla mia pancia e un nuovo brivido mi percorre la schiena. Sorrido, affondando la testa nel suo petto e abbracciandolo prima che entrambi ci sediamo a tavola.
La mattina non siamo di molte parole. Non ce n’è bisogno, in realtà e sia io che Zayn siamo i tipi che al mattino hanno bisogno di tranquillità, per cui il silenzio che ci accompagna è abbastanza piacevole.
Sblocco il telefono per leggere i due messaggi che mi sono arrivati.
“Chi è?” chiede Zayn sporgendosi per vedere il display.
Gli mostro il messaggio di Louis, il migliore amico di Zayn che da tempo è ormai anche il mio, che ci ricorda che la notte dobbiamo dormire e non fare altro, dal momento che ieri- o meglio, stamattina- lo abbiamo svegliato alle tre di notte.
Rido, mentre lo prendo in giro per risposta, poi leggo l’altro messaggio mentre Zayn commenta con un “che idiota” che mi fa sorridere.
Il nome che compare sullo schermo è quello di Lisa, che mi racconta di come ieri Liam sia stato carino con lei.
“Aw, l’ho detto che quel ragazzo è dolcissimo!” esclamo. Zayn rotea gli occhi.
“Sì, come il miele scaduto” mormora.
“Andiamo, cos’hai contro di lui?” gli chiedo, nonostante conosca già la risposta.
“Niente..”
“Sì, certo” lui sbuffa ed io sorrido.
“Non riprenderò il discorso, gli abbiamo già dato troppa attenzione per i miei gusti” dice.
“Non prenderlo troppo in antipatia, io scherzo, ma lui è davvero simpatico” lui fa una smorfia.
“Non è che se tessi le sue lodi mi fai cambiare idea”
"Ma che c’entra!” insisto ridendo.
“Senti, a lui probabilmente piace Lisa ed io sono già perdutamente innamorata di un altro, quindi non devi essere geloso di Liam” dico. Lui poggia i gomiti sul tavolo.
“Ah sì? E chi sarebbe il fortunato?” scherza.
“Oh, non credo tu lo conosca. Non è proprio il tipo che frequenteresti” sto al gioco.
“Non sottovalutare le mie conoscenze, potrei dirti persino chi sia il figlio di mia madre” Lo guardo, alzando un sopracciglio e mordendomi il labbro per trattenere le risate per la cazzata colossale che ha appena detto.
“Oh davvero? Beh, che coincidenza! E’ proprio di lui che parlavo prima..”
“Dici sul serio? Quel ragazzo così bello e pieno di talento? Non mi stupisco che te ne sia innamorata, sai? E’ così perfetto!” Si vanta. Ora sto ridendo liberamente.
“E’ anche molto umile e modesto, a quanto ho sentito” lui sorride, alzando le spalle.
“Ce ne sono pochi così, non fartelo sfuggire” mi alzo per andarmi a sedere sulle sue gambe.
“Non ne ho la benché minima intenzione, credimi” sussurro, prima di baciarlo.
“Mm, devo essere geloso?” chiede.
“Idiota” rispondo, posando di nuovo le mie labbra sulle sue.
Spero non si sia accorto che non ho mangiato niente.


Mezz’ora dopo, lui sta per uscire. Prende il telefono e le chiavi della macchina, poi si volta verso di me.
“Sicura che non vuoi che ti accompagni?” chiede per la centesima volta.
“Sì Zayn, sì. Tranquillo, non mi rapiranno” rispondo. Oggi devo assolutamente andare da sola in ufficio.
“Ti passo a prendere però. Ci vediamo dopo”
“Buona giornata” gli auguro, baciandolo fugacemente.
“Anche a te, ti amo”
“Io di più” Lui ride ed io chiudo la porta dopo che è uscito.
Faccio un respiro profondo e finisco di prepararmi. Dopo dieci minuti sono anche io fuori casa e cammino a passo veloce.
Sono voluta andare da sola perché prima di andare in ufficio devo fermarmi in farmacia.
Quando entro nel negozio è quasi vuoto, d’altronde è ancora presto.
Chiedo diretta alla commessa ciò che mi serve e mi sento tremare le gambe quando mi consegna la busta.
Pago ed esco, andando poi a lavorare come se fossi tranquilla. Almeno ci provo.
“Eve!” Sento esclamare dalla voce di Lisa appena entro.
“Ti devo raccontare tutto” squittisce la mia amica appena me la ritrovo davanti.
Le faccio segno di seguirmi ed entriamo nel mio ufficio, che altro non è che una stanza come quasi tutte le altre della sede.
Ci sediamo e mentre il computer si accende, lei mi ripete ciò che mi ha già scritto per messaggio. Poi comincia ad elogiare le qualità di Liam e- questa sì che è una notizia- mi racconta di come, dopo aver parlato ore e ore, lui le abbia chiesto di uscire questa sera.
“Oddio, davvero?”
“Sì, non puoi capire come mi sono sentita, ero al settimo cielo! Ovviamente ho detto di sì ed ora sono così agitata! Ho passato tutta la mattina a pensare a cosa mettermi..” Sorrido, pensando che quando succede qualcosa del genere io e Lisa ci comportiamo proprio da ragazze.
“A proposito, ci vieni alla festa giovedì?” chiede lei.
“Festa?”
“Sì, non hai avuto l’invito?” Corrugo la fronte e “non so di cosa tu stia parlando” ammetto.
“La festa che lo studio ha organizzato! Non possono non averti invitato, sei praticamente la capo giornalista!” Sto per ribattere che non ho ricevuto niente, quando mi viene in mente che ieri ho trovato una lettera sulla scrivania.
“Aspetta” scavo nella borsa e alla fine la trovo.
“Questo?” chiedo, mentre apro la busta.
“Non lo so, controlla” leggo velocemente il contenuto del biglietto che c’è all’interno, poi sorrido.
“Sì, è questo. L’ho ricevuto ieri, ma me ne ero completamente dimenticata” ammetto.
“L’importante è che lo hai avuto. Allora, ci vieni?” Do un'altra occhiata al biglietto. Possiamo portare un accompagnatore..
“Non so, devo chiedere a Zayn.. Mi scoccia un po’ venirci da sola, in realtà” confesso.
“Sì, ti capisco. Io ci vado con Liam però, per cui se Zayn non può venire, potresti sempre stare con noi..”
“E rovinare il vostro appuntamento non-romantico? No, ma grazie comunque. Ti ha invitata lui?”
“Abbiamo letto l’invito insieme e visto che eravamo entrambi da soli..” arrossisce.
“Aw” lei sorride ed alza le spalle. Poi mi saluta ed esce, lasciandomi lavorare.
Giuro che sto dando me stessa per concentrarmi sul nuovo articolo che devo scrivere e non su quello che ho comprato prima.
Lo giuro.
Solo che è così difficile..


Sono le sette meno venti.
Tra un quarto d’ora chiudo tutto e per fortuna oggi è l’ultimo giorno in cui devo lavorare in ufficio anche di pomeriggio.
Sento gli occhi bruciare leggermente perché sono stata tutto il giorno al computer, senza distogliere lo sguardo dal monitor neanche per mangiare, perché se mi fossi distratta non avrei potuto aspettare fino ad ora.
Apro la borsa e prendo la busta della farmacia.
Poi vado nel bagno del personale. Ci metto un po’ a decidermi, ma questa è una cosa che devo fare. Per forza, o non dormirò stanotte.
Mi do coraggio con un respiro profondo e leggo le istruzioni del test di gravidanza.
Ne ho presi due, per sicurezza, ma non ho la più pallida idea di come si usino questi cosi.
Leggo due volte, poi faccio come c’è scritto e aspetto.
Resto con l’ansia per sette minuti d’orologio, anche se dovevo aspettarne solo cinque. Il fatto è che non ho il coraggio di guardare.
Quindi prendo di nuovo le istruzioni. I test che ho preso sono abbastanza nuovi, nel senso che sono quasi quelli più tecnologici.
Per intenderci, non ci sono né striscette, né colori da decifrare. Se sono incinta me lo dice chiaro e tondo, con tanto di data del concepimento.
Oddio, non voglio neanche pensarci.
Chiudo gli occhi e quando li riapro sono fissi sul primo test.
Test che mi manda nel panico, perché mi dice che aspetto un bambino da due settimane.
Con il labbro inferiore che trema, sposto lo sguardo sul secondo.
Negativo. Non sono incinta. Ed ora qual è quello esatto??
Dannazione, dovevo prenderne almeno tre!
Se prima ero in ansia, ora sto ancora peggio. Butto quei test inutili nel cestino e li copro con della carta igienica, per non destare sospetti.
Ne farò un altro. O andrò direttamente dalla ginecologa, cosa che mi sembra però impossibile da fare senza che Zayn se ne accorga.
Per ora, esco dal bagno e torno nel mio ufficio per preparare le mie cose.
Prendo la borsa e la giacca, poi vado in ascensore e quando arrivo al piano terra c’è il mio ragazzo ad aspettarmi fuori l’edificio.
“Ehi!” richiamo la sua attenzione, dato che era impegnato a guardare dal lato opposto al mio.
“Lee” sorride, venendomi incontro. Lui e questo strano modo di accorciare il mio nome.. In realtà mi chiamo Eveleen.
Io lo bacio e lui poggia le mani sulla mia schiena.
“Ciao amore” sussurra poi. Non posso fare a meno di sorridere e per un attimo l’ansia scompare. Ci siamo solo io e Zayn ora.
Quando entriamo in macchina, però, i miei pensieri vanno di nuovo al test.
Come glielo dico che credo di essere incinta?
Io non voglio un bambino.
Non ora, almeno. Ho solo ventitré anni, ho tanti programmi e un bambino non rientra tra questi.
“Com’è andata?” mi chiede.
“Bene, a te?”
“Anche” Io non faccio niente per portare avanti il discorso e quando mi chiede se devo fermarmi da qualche parte o possiamo andare a casa rispondo con un semplice “no, possiamo tornare”.
“Hai avuto tanto lavoro da fare?” mi chiede ed io lo so che non è davvero perché gli interessa ma perché di solito sono molto più attiva di così.
“Abbastanza, ho scritto quasi due articoli interi” dico.
“Sei stanca quindi?”
“Un po’” dico e spero non faccia altre domande, perché altrimenti scoppierei a piangere qui e non lo sopporterei. E comunque non voglio dirglielo finché non ne sono sicura.
Lui annuisce e sorride dolcemente.
“Mi sei mancata” dice comunque. Io lo guardo e penso che se c’è una persona sulla terra con la quale voglio passare ogni secondo della mia vita.. beh, quella è Zayn.
“Anche tu, tanto” ammetto.
Quando arriviamo a casa, lui si precipita in cucina, io me la prendo con calma, mentre poso la borsa e la giacca. Si affaccia poco dopo sulla soglia della cucina.
“Non muoverti di lì” mi avvisa. Io lo guardo confusa.
“Cinque minuti” continua lui, prima di sparire di nuovo e chiudersi la porta alle spalle.
“Okay..” sussurro al vuoto, con la fronte corrugata. Mi siedo sul divano, provando a capire cosa stia architettando Zayn in cucina, poi lascio perdere e accendo la tv.
“Spegni, che ho finito” mi dice la sua voce dopo qualche minuto. Io annuisco e, dopo aver spento la televisione, lo raggiungo.
Ciò che mi trovo davanti mi fa sbarrare gli occhi.
“Lo.. lo hai fatto tu?” balbetto, guardandomi intorno.
“No, in realtà mi sono messo a piangere ed è apparsa la fata turchina che ha schioccato le dita” mi guarda male. Io rido, portandomi una mano davanti alla bocca.
“Se non ti piace è una scusa valida” dice, grattandosi la nuca imbarazzato. Io guardo di nuovo la tavola apparecchiata per due e le candele accese, poi la cena che è sui fornelli e infine torno al suo sguardo.
Non ci credo che ha cucinato per me..
Mi avvicino a lui a passo veloce e lo stringo in un abbraccio.
“Io.. grazie” dico. Lui mi bacia i capelli.
“E’ stupendo” continuo. Mi prende la mano e mi trascina fino al tavolo, accompagnando poi la mia sedia. Io ridacchio.
“Addirittura? Di cosa devi farti perdonare?” scherzo.
“Pff, non posso trattare bene la mia ragazza?” Ha detto ‘pff’? Mi mette un piatto davanti ed io ne assaggio un pezzo.
“Sicuro che l’hai fatto tu e non l’hai comprato? Guarda che ti scoprirei, se fosse così” Lui ride.
“Giuro che l’ho fatto io. Ho le prove”
“E quali sarebbero?”
“Ho svuotato mezzo frigo, prima di riuscire a fare questo” dice, indicando il petto di pollo nel piatto.
“Davvero?”
“Puoi controllare” Alzo gli occhi al cielo.
“Comunque” esordisce dopo un po’ e posso giurare di averlo visto arrossire.
“Non arrabbiarti ma ho casualmente e per sbaglio rotto il vaso che c’era vicino alle scale..” dice.
“Cosa?” Ah, ecco perché ha preparato tutto questo.





 






Ehi!
Eccomi, di nuovo, yee!
Beh, in realtà non ho molto da dire, in questo capitolo si comincia a
capire qualcosa, anche se non è ancora niente accertato..
 Zayn che fa il romantico, aww, andiamo, non è dolcissimo?
Per non parlare del modo in cui sorride in questa gif, che è l'unica cosa bella
di tutto il capitolo, rido ahaha
Anyway, ci sentiamo presto e fate attenzione al prossimo capitolo c;
I love youu x
Baci <3 C:

Ps. una mia amica sta scrivendo delle storie, vi consiglio di leggerle *-*
Ecco i link xx
1. 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2560691&i=1
2. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2801286&i=1 

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Capitolo 3
*** Salvato in calcio d'angolo. ***







 
End of time.
Salvato in calcio d'angolo.







“Amore, sei pronta?” mi sento chiedere.
“Due minuti e arrivo, giuro!” esclamo dal bagno, passando l’eye-liner sulla palpebra dell’occhio sinistro.
Non è la prima volta che accompagno Zayn a lavoro, l’ho già fatto negli anni scorsi e so che probabilmente la persona meno giovane avrà quattordici anni scarsi, ma ci tengo comunque a fare una buona impressione, con i suoi colleghi, magari. Zayn con me non si è mai smentito, d’altronde.
Chiudo il cofanetto del trucco e mi do un’ultima occhiata allo specchio, prima di scendere di sotto.
Lui sorride quando mi vede, poi prende le chiavi.
“Andiamo?” chiede. Annuisco e lo seguo, infilandomi il cappotto e le sue Ray-Ban. Lo vedo alzare gli occhi al cielo e cercare di nascondere un sorriso divertito.
“Te li comprerò prima o poi, ok?”
“No, io voglio i tuoi.”
“Allora li ricomprerò per me. Non puoi continuare a fregarmi gli occhiali!” Rido.
“Sì, invece.” Lui mi fa una linguaccia, mentre saliamo in macchina. Zayn è un insegnante di canto. Fin troppo giovane, a dire il vero, ma finora nessuno si è lamentato di questo, anche perché è davvero molto bravo. Quando ho giorni di ferie in cui lui deve lavorare, come oggi, lo accompagno e rimango con lui, poi pranziamo insieme e usciamo.
“Più che gli occhiali, pensa a ricomprare il vaso che hai casualmente rotto” gli dico.
“Dai, ti ho chiesto scusa!”
“Ed è servito ad aggiustarlo? Non mi pare, quindi vedi di darti una mossa a ricomprarlo” Sembra stupido, ma ci tenevo a quel vaso. Beh, non così tanto da arrabbiarmi davvero con Zayn, comunque. Lui infatti sorride.
“Lo avrai come nuovo”
“Simpatico”
Quando, dopo un quarto d’ora, arriviamo nel parcheggio, fa un sorriso un po’ strano, come se fosse in imbarazzo.
Non ci do molto peso e scendo dall’auto, aspettando che lui faccia manovra e parcheggi.
“Sicura di voler restare? Non sarà niente di che in fondo..” mi chiede quando mi raggiunge. Aggrotto la fronte.
“Se vuoi che me ne vada basta chiedere” scherzo. Lui sorride leggermente, poi mi mette una mano sulla schiena e mi spinge ad entrare nell’edificio.
 E’ un’accademia musicale, quindi ci sono diverse aule, tutte insonorizzate. Entriamo in una di queste e lui mi indica una poltrona e un tavolino.
“Puoi metterti lì.” Annuisco, lasciando la borsa sul tavolo. Quando mi giro, lui è a pochi centimetri da me.
“Ti amo” mi dice. Sorrido, portando le braccia al suo collo.
“Anche io” ricambio, prima di baciarlo. Ad interromperci sono i passi nel corridoio di cui si accorge un po’ troppo facilmente.
Mi lascia un ultimo bacio fugace, prima di allontanarsi e salutare quelli che mi aspettavo fossero ragazzini e che invece hanno tutti sui diciotto, diciannove anni.
Ammetto che sono un po’ sorpresa. Zayn non mi aveva accennato niente e di solito noi parliamo anche delle cose più banali.
In ogni caso, dopo numerosi ‘buongiorno’, il gruppo di ragazzi- tre maschi e quattro femmine- si siede un po’ alla rinfusa.
Questa è una cosa che mi è sempre piaciuta di Zayn.
Niente formalità.
Niente divisa, niente alunni schierati dietro banchi come sottomessi, niente regole rigide.. con lui la vita si prende alla leggera.
Forse è anche per questo che ha tanto successo.
In ogni caso, Zayn chiede se manca ancora qualcuno e solo ora uno dei ragazzi si accorge di me.
“E tu? Sei nuova?” chiede. Ha i capelli neri troppo corti e gli occhi scuri. Gli occhi di tutti gli altri si spostano su di me, facendomi lievemente arrossire. Odio attirare attenzione.
“No, veramente no” dico. Lui mi guarda con un sopracciglio alzato.
“Ragazzi, lei è Eveleen. E’ la..” interviene Zayn. Ma.. perché tentenna?
“La mia ragazza” sentenzia infine.
“Ed è qui perché..?” Una cosa che i ragazzi più piccoli hanno di buono è questa. Sono curiosi, sì, ma senza dubbio non così invasivi. E non mi guardano in quel modo. Decisamente no.
“Perché sì, non vi darà fastidio. Cominciamo?” risponde Zayn, mentre io do uno sguardo agli altri. Una ragazza mi guarda sorridendo, sembra gentile. Ricambio il sorriso.
Un’altra, invece, sembra tenersi impegnata quanto più possibile. Continua a girare e rigirare le pagine di un libro di musica, non ho idea di cosa stia cercando.
Poi alza la mano velocemente.
“Posso uscire un attimo?” chiede senza aspettare oltre e senza alzare la testa. Zayn la guarda per qualche secondo, poi rilassa le spalle e annuisce.
“Sì, ma fai in fretta.” La ragazza esce senza farselo ripetere due volte e Zayn sospira. Poi torna a rivolgersi agli altri. E la sua lezione non mi sembra meno interessante delle altre.
Zayn ha fascino in ogni cosa che fa.
Il modo in cui muove le mani quando spiega, come socchiude gli occhi quando è concentrato, il modo in cui si morde il labbro inferiore quando è in difficoltà.. Sento che potrebbe anche dire le più grandi stupidaggini del mondo, lo troverei affascinante comunque.
Sento il telefono vibrare nella borsa e lo caccio fuori. Fortuna che ho tolto la suoneria stamattina!
‘Il capo ti reclama, secondo me vuole complimentarsi per la scelta di Liam e sono quasi tentata di farlo anche io.. x’ recita il messaggio di Lisa. Sorrido divertita.
‘Cos’è che fa il capo? Ps. Te l’ho scelto apposta, vedi di conquistarlo cara, altrimenti ci pensa Rose, che gli ha già messo gli occhi addosso’ rispondo. Rose è la tipica segretaria impicciona.  
‘Ti cerca, Eve. Ha detto che appena puoi devi chiamarla, a quanto pare non può aspettare a domani. Poi fammi sapere, eh! Liam e Rose?! Ma non farmi ridere, quel ragazzo è già mio. Hai visto quanto è dolce?? Non può averlo lei!’
Mi alzo, facendo voltare Zayn che mi guarda curioso. Gli indico il telefono e alzo le spalle, prima di uscire.
Poi chiamo direttamente il capo.
“Pronto?”
“Zoe, mi hanno detto che mi cercavi..”
“Eveleen! Sì, in effetti sì.. Ho appena trovato un incarico perfetto per te e non potevo assolutamente aspettare per dirtelo!”
“Davvero? Di che si tratta?” chiedo sorridente. Di solito, quando il capo mi assegna incarichi che sono ‘perfetti per me’, non scherza. Lo sono davvero ed ogni volta rimango sempre senza parole.
“Una sorta di concerto di beneficenza. E’ un evento parecchio importante a quanto si dice, anche se chi lo ha organizzato è una scuola piuttosto anonima. In ogni caso, noi dobbiamo essere lì. E voglio che tu intervisti quei ragazzi.”
“Quando?”
“C’è tempo, mancano tre settimane ancora, ma volevo avvisarti.”
“Hai fatto benissimo, grazie mille Zoe”
“Non deludermi. Ci vediamo domani. Ciao Eveleen.”
“Ciao, buon lavoro.”
“Grazie, buona giornata.” Attacco, sorridente. Alla fine, non è esattamente il tipo di incarico che mi aspettavo, ma se è importante per Zoe, mi sento comunque onorata. Non posso credere che continui a scegliere me.
Vedo la ragazza che era uscita prima tornare. E’ stata via tutto questo tempo e non me ne sono nemmeno resa conto, possibile?
Mi chiedo se invece Zayn se ne sia accorto.
“Ehi!” La fermo prima che entri. Lei mi guarda, confusa.
“Sono Eveleen, la..”
“Sì, sì lo so” mi blocca. Cerco di sorridere.
“Se posso permettermi, come mai ci hai messo tanto?” Lo so che non dovrei impicciarmi dei fatti degli altri, ma la mia curiosità da giornalista prende il sopravvento in ogni evenienza. Zoe la considera una cosa positiva, ma a volte è tremendamente imbarazzante. Tipo ora.
“Scusa?” mi chiede infatti lei.
“Non vedo come possa interessarti..” continua. La frase, in un’altra occasione, mi sarebbe sembrata fin troppo scortese e maleducata, ma lei non l’ha detta in quel modo arrogante. Sembra quasi.. timida. E imbarazzata, sì. Alzo le spalle.
“Volevo solo sapere se era successo qualcosa. Non volevo essere invadente, scusami.”
“Figurati. Comunque sto bene, ma devo rientrare.” Annuisco e la seguo, tornando a sedermi dov’ero prima.
Guardo Zayn che sposta lo sguardo da me alla ragazza in continuazione, poi riprende la lezione, cercando di deglutire. Aggrotto la fronte.
Ma che ha oggi?
Scuoto la testa, cercando di non pensarci e prendo il telefono per mandare un messaggio a Lisa.
‘Concerto di beneficenza. Ho un’intervista tra tre settimane :) Sappi che io faccio il tifo per te, Liam con Rose non ce lo vedo proprio!’
‘Neanche io e secondo me neanche lui, fidati. Sono contenta per te! x’
Sorrido, perché Lisa non si smentisce mai.
Poi mi metto a guardare quei ragazzi che stanno cantando. E resto sorpresa, perché sono maledettamente bravi.
Zayn li ferma ogni tanto, per correggerli di qualcosa che non capisco, visto che a me sembra che non sbaglino niente. Poi sorride soddisfatto.
“Prendetevi una pausa, tra dieci minuti vi voglio di nuovo qui” dice e l’aula si svuota in fretta. La prima ad uscire è la ragazza di prima.
“Chi era a telefono?” mi chiede quando siamo soli.
“Zoe, mi ha appena assegnato un nuovo articolo”
“Com’è?”
“Interessante” Lui si avvicina.
“Tutto bene?” mi chiede.
“Dovrei chiedertelo io, mi sembri abbastanza agitato” gli faccio notare. Lui sospira.
“Voglio solo che vada tutto bene, tra qualche settimana hanno un’esibizione e voglio che sia tutto perfetto” si giustifica.
“Stai tranquillo, sono davvero bravi” gli dico, accarezzandogli i capelli. Lui mi sorride, poi si piega a baciarmi.
“Ah, prima che mi dimentichi.. giovedì c’è una festa in ufficio, ti va di venire?”
“Tu vuoi andarci?” chiede. Io alzo le spalle.
“A me è uguale, se ci andiamo mi fa piacere ma possiamo benissimo rimanere a casa”
“Per me non c’è problema”
“A venire o a rimanere a casa?” Rido.
“Anche quella di venire non è una brutta idea” io afferro in ritardo la battuta e mi copro gli occhi con la mano.
“Sei davvero un idiota” gli dico.
“Comunque va bene, possiamo andarci” dice ridendo. Io scuoto leggermente la testa rassegnata.
“Dove vuoi andare dopo pranzo?” domanda.
“E’ uguale, scegli tu” Lui ride sommessamente ed io sorrido al solo guardarlo.
Ma perché è così bello? E perché lo amo così tanto?
Non lasciami mai, ti prego.
 “Pensavo di andare a comprare il vaso” Mi aggiungo alla sua risata e lo spingo leggermente.
“Va bene?”
“Idiota, guarda che scherzavo! Anzi, pensandoci è anche meglio senza quel coso ingombrante” Lui socchiude gli occhi.
“E dirmelo prima così evitavo di svuotare la dispensa ieri?” Io rido.
“Ho detto che non devi ricomprarlo, mica che l’avresti passata liscia!” Lui scuote la testa ed io gli lascio un bacio sul mento.
“Te l’ho già detto che sei sexy versione insegnante?” chiedo. Lui sorride malizioso.
“Tralasciando il fatto che io lo sono sempre.. te l’ho già detto che sei sexy versione spettatrice silenziosa?”
“Vorresti dire che di solito parlo troppo?” Lui alza le mani in segno di difesa.
“Lo hai detto tu, non io” dice ed io spalanco la bocca, prima di colpirlo e nascondere un sorriso.
“Ma se sono un angioletto!” esclamo.
“Sì, quando dormi” Lo colpisco di nuovo con un pugno che non lo scalfisce minimamente. Poi incrocio le braccia al petto e “mi hai offesa, sappilo” sentenzio. Lui mi mette le mani sui fianchi e ride, prima di baciarmi di nuovo.
“Non ho mica detto che è una brutta cosa” dice poi. Io rimango in silenzio, a guardarlo negli occhi.
“Salvato in calcio d’angolo, Malik”






 
Sera!
Come va?
Uccidetemi, domani comincio la scuola e la mia
voglia è pari a meno di zero, aiutoo!
Volevo dirvi, comunque, di non sottovalutare questo capitolo,
so che sembra stupido, ma non lo è :)
Non ho sinceramente idea di quando riuscirò ad aggiornare,
comunque volevo ringraziare chiunque sia
arrivato a leggere fino a qui, chi recensisce e chi ha messo
la storia tra le preferite/seguite, grazie davvero *^*
A presto splendori,
baci! <3 C.

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Capitolo 4
*** I'm sorry. ***





End of time.
I'm sorry.





Ho preso un altro test.
Finora è rimasto nella mia borsa e credo ci rimarrà ancora un bel po’ perché il coraggio di farlo mi è passato appena l’ho comprato.
Oggi è giovedì, tra poche ore io e Zayn dobbiamo andare alla festa che il mio studio ha organizzato, Zoe ha detto che ne approfitterà per presentarmi nuova gente e spero vivamente che non sia una noia totale.
Per il momento ce ne stiamo entrambi seduti sul divano a vedere un film, in attesa che arrivi l’ora di prepararci.
“Hai sentito i tuoi oggi?” mi chiede all’improvviso. Scuoto la testa.
“Li chiamo direttamente domani o più tardi se non sono sfinita” rispondo.
Prima di questa, la mia vecchia casa era a New York. Lì sono nata e cresciuta e quando ho deciso di trasferirmi praticamente dall’altro lato del mondo, i miei non l’hanno presa benissimo.
Ci hanno messo un po’ ad accettarlo e se alla fine l’hanno fatto è stato solo perché sono riuscita a trovare un lavoro e delle amicizie quasi subito.
E perché vado lì ogni volta che le mie ferie sono più lunghe di tre giorni.
Qualche mese fa è venuto anche Zayn con me, per una specie di vacanza estiva.
E’ stato facile per lui farsi piacere dai miei genitori. Io invece non ho ancora incontrato la sua famiglia.
Zayn viveva a Bradford prima, a poche ore da Londra e si è trasferito qui per studiare.
Dovevamo andare a casa sua appena saremmo atterrati da New York, ma poi abbiamo avuto un imprevisto con la macchina e per quando ce l’hanno aggiustata avevamo già entrambi ripreso a lavorare, quindi è stato impossibile per noi andare lì.
“Tu?” gli chiedo.
“Ho sentito solo mia sorella, prima”
“Novità?” Lui alza le spalle.
“Si sposa” dice fissando lo schermo della televisione. Io, che fino a quel momento avevo tenuto la testa sulla sua spalla, mi raddrizzo e lo guardo.
“E lo dici così?” chiedo stupita.
“E’ fantastico, Zayn!” esclamo poi.
“Sì, certo” commenta senza un minimo di entusiasmo.
“Che c’è?” domando.
“Niente, sono felice per loro” mormora. Mi mordo il labbro inferiore e aspetto che dica altro, ma lui continua a fissare il film che è appena finito e di cui ho perso il finale.
“Perché non ci credo neanche un po’?” chiedo allora. Lui sospira ma rimane in silenzio.
“Zayn? Ehi..” Gli tocco un braccio e lui sospira di nuovo, passandosi una mano nei capelli.
“E’ che.. non so se lui è la persona.. giusta” dice.
“Perché?”
“L’ha fatta soffrire parecchio in passato..”
“E lei lo ha perdonato?” Lui annuisce.
“Mia sorella ne è totalmente innamorata, ma.. non lo so, secondo me stanno correndo un po’ troppo”
“E’ normale che tu sia preoccupato, ma se si amano, dovresti essere felice per loro” dico.
“Tu non capisci.. Lei c’è stata davvero malissimo quando si sono lasciati..”
“Ma se lo ha perdonato ci sarà un motivo, no? Tutti fanno degli sbagli, non significa che non si debba passarci avanti”
“Ma ha solo venti anni!” esclama lui.
“E allora? Credo che sappia quello che fa, non è una stupida..”
“Andiamo, Lee! E’ come dire che tra qualche mese io e te ci sposiamo, è davvero troppo presto!”  Nonostante capisca, questa frase mi tocca più del previsto.
Strano, perché lo so anche io che è presto per me e Zayn.
“Lo è perché noi non siamo pronti. Se loro lo sono, davvero non capisco quale sia il tuo problema” Lui sbuffa.
“Lasciamo perdere” dice.
“No, invece” Lui rimane in silenzio.
“Zayn” lo richiamo.
“Perché sei così testarda?” chiede e penso sia esasperato.
“Voglio solo che tu stia bene” dico. Silenzio, di nuovo. Mi mordo la lingua per non chiamarlo di nuovo, poi lui abbassa lo sguardo.
“Se si sposano si trasferiscono in Spagna” dice. Lo sapevo che c’era dell’altro.
“E tu non vuoi?”
“No.. cioè sì, però.. Non lo so, un conto è sapere che è a casa, anche se non la vedo spesso, un altro è saperla chilometri lontana da me.. E’ mia sorella, è ancora piccola e..” Mi mordo un labbro intenerita, poi gli accarezzo la mano.
“So che è felice e questo è l’unico motivo per cui non ho ancora spaccato la faccia a quell’idiota, ma.. Non voglio che lei vada via” continua. Io appoggio le mie gambe sulle sue e la testa sul suo petto.
“Credo sia normale, insomma, siete molto legati e vi volete bene..” dico. Lui porta un braccio dietro la mia schiena e mi lascia un bacio sui capelli.
“Io credo che se lei è davvero convinta, dovresti appoggiarla. La Spagna non è tanto lontana, in fondo, potresti andarci quando ti pare”
“Non è così semplice..”
“Non posso fare niente per farti cambiare idea, vero?” Gli bacio il mento e lui sorride.
“No, ma ti giuro che proverò a farmene una ragione”
“Meglio di niente” ricambio il sorriso, mentre mi alzo.
“Credo che sia ora che ti vada a preparare, tu ci metti un’ora e mezza solo per scegliere i panni” Lui alza le mani in segno di arresa e sale al piano di sopra.
Anche se non ho il coraggio- penso- devo fare quel test al più presto.



Due ore più tardi siamo fuori il mio ufficio.
“Eve!” mi sento chiamare. Il mio sguardo percorre tutta la sala comune, fino ad incontrare quello di Lisa che mi sorride.
“Ciao ragazzi!” esclama lei quando ci raggiunge, salutando sia me che Zayn con un bacio sulla guancia. Dietro di lei, vedo Liam sorridere imbarazzato.
“Ehi! Ciao Liam, come va?” dico.
“Eveleen.. Bene, grazie. A voi?”
“Tutto bene. Zayn, lui è Liam, un nostro collaboratore. Liam, lui è Zayn, il mio ragazzo” li presento. Si stringono la mano e sento Zayn mettermi un braccio attorno alla vita.
Quasi subito però, Lisa mi prende un braccio.
“Scusate, torniamo subito” dice e mi trascina via, lasciandoli soli.
“Meno male che sei arrivata Eve! Stavo per dare di matto, Rose continua a lanciare occhiate strane a Liam, non la sopporto!” esclama. Ridacchio.
“Beh, non dovresti lasciarlo da solo con lei nei paraggi, allora” dico.
“L’ho vista uscire fuori prima, non è qui” dice.
“Comunque, sai cosa pensavo prima?” continua. Io scuoto la testa.
“Cosa?”
“Che è da tantissimo che non usciamo io e te, da sole, non credi?”
“E’ vero! Saranno tipo due mesi..”
“Esatto! Quindi pensavo.. sei libera la settimana prossima?” Io sorrido, prima di annuire.
“Allora poi ci mettiamo d’accordo meglio” dice, prendendo un piatto e riempiendolo di roba da mangiare.
“Hai fame per caso?” chiedo. Lei alza le spalle.
“Un po’” Io rido.
“Tu non prendi niente?” mi chiede.
“Mmh, no, non ho tanta voglia di mangiare” dico. In realtà ho fame, ma se mangio vomito tutto e vorrei evitare.
“Prendo qualcosa a Zayn” aggiungo dopo. Quando torniamo dai ragazzi, Rose è intenta a ridere ad una frase di Liam. Lisa chiude gli occhi.
“Io la uccido” sorride, facendo ridere anche me.
“Dai, vattelo a prendere” le dico, mentre raggiungo Zayn.
“Ehi amore” lo chiamo. Lui mi poggia un braccio sulle spalle ed un bacio sulla tempia.
“Ciao Rose” la saluto.
“Eveleen!” esclama un’altra voce, facendo sospirare il ragazzo al mio fianco.
“Perché ti cercano tutti?” chiede a bassa voce. Io gli lascio un bacio sulla guancia, prima di voltarmi vero la direzione dalla quale proveniva la voce.
“Zoe!” esclamo poi, vedendo il mio capo avvicinarsi.
“Ciao tesoro, che bello vederti, sei stupenda” mi dice.
“Grazie, anche tu stai davvero bene” Zoe è stretta in un vestito blu notte che si sposa perfettamente con i suoi occhi. Le arriva al ginocchio e sta benissimo con i suoi capelli corti e rossi. Mi sorride.
“Come procede la serata? Vi state divertendo?” chiede.
“Sì, anche se siamo arrivati da poco” Lei annuisce.
“Ti dispiace venire con me? Voglio farti conoscere un po’ di gente” mi dice. Io guardo Zayn e gli sussurro qualche scusa, prima di allontanarmi di nuovo.
A fine serata, ho stretto più di venti diverse mani e sorriso ad una cinquantina di persone circa. Dopo un po’ Zayn mi ha raggiunto ed è rimasto con me fino ad ora. Il piano si è quasi svuotato, io e lui siamo fuori al balcone a prendere un po’ d’aria.
“E’ stato anche solo minimamente sopportabile?” gli chiedo.
“Non era male” Io gli lancio un’occhiata, prima di ridere. Lo so che si è annoiato a morte.
“Va bene, la prossima volta mi inventerò qualcosa per rifiutare” Lui mi sorride ed io scuoto la testa divertita, prima di appoggiarmi con le mani alla ringhiera. Di fronte a me ci sono alberi ed altri palazzi, la vista non è un granché.
“Senti.. mi dispiace per oggi” dice all’improvviso ed io lo sento avvicinarsi. Quando mi volto verso di lui, confusa, è a pochi centimetri da me.
“Per cosa?” chiedo.
“Non volevo risponderti in quel modo quando ti ho detto di mia sorella, io..”
“Non preoccuparti, non mi sono arrabbiata o offesa”
“Lo so, però.. mi dispiace” Io intreccio le braccia dietro il suo collo, sorridendo quando lui abbassa lo sguardo.
“Da quando sei così sensibile, Zayn?” domando, stampandogli un bacio veloce sulle labbra.
“Non sono sensibile, è solo che non voglio trattarti male”
“Ma sei serio?” Lui sospira.
“Ehi, ma che hai?”
“Niente, forse è esagerato ma sono davvero dispiaciuto per..”
“No, non quello. E’ da parecchi giorni che sei strano..”
“Strano? Non sono strano”
“E allora perché non ti credo?” Lui rimane in silenzio.
“Amore.. che succede?”
“Niente..” Faccio una piccola smorfia. Perché non vuole dirmelo?
Lui mi guarda, poi stringe la presa sulla mia schiena e mi bacia. Quando il bacio si approfondisce, le mie mani finiscono automaticamente tra i suoi capelli.  
“E’ solo che ti amo. Tanto e mi sono reso conto che ultimamente non te lo dimostro quanto dovrei..” Mi mordo il labbro inferiore.
“Aspetta. Mi stai prendendo in giro, vero?”
“Cosa? No.. perché?”
“Spiegami, cos’altro vorresti fare? L’altra sera hai cucinato per me, sei venuto qui stasera e non credere che non sappia che sforzo tu abbia fatto perché lo so che ti sei annoiato tantissimo quindi.. davvero, se queste non sono dimostrazioni d’affetto sono un’idiota io” Lui accenna un sorriso.
“No, sul serio. Non so quando hai cominciato ad essere così.. sentimentale, ma sappi che a me non manca niente. Lo so che mi ami e ti amo anche io” Lo vedo annuire.
“Dico davvero”
“Okay” sorride e sento le sue spalle rilassarsi sotto le mie braccia. Lo bacio di nuovo, poi poggio la testa nell’incavo del suo collo e sorrido anche io.
Perché sono felice, perché sento come se fossi la ragazza più fortunata al mondo, perché ora come ora penso che niente possa buttarmi giù.
E quando Zayn poggia le sue labbra sulla mia fronte, è come se tutto si confermasse.
Finchè ci siamo io e lui, andrà tutto bene. No?




 
Buona domenica a tuttii ^-^
Sono tornata, nonostante ciò interessi a quasi nessuno lol
In ogni caso, mi dispiace tantissimo,
perchè lo so che i capitoli non sono un granchè..
E' come se fossi diventata una frana a scrivere e
continuo a farlo solo perchè mi piace troppo e voglio migliorare,
ma lo so che intanto quello che ne esce è pura schifezza.
Vi lascio, a presto e grazie ancora
a tutti quelli che leggono (?)
Baci, I love you! <3 C.
Ps. ho cambiato titolo della storia x

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Capitolo 5
*** Troppo presto. ***







 
End of time.
Troppo presto. 








Sono passate due settimane dalla festa ed io ho ancora quel test in borsa, intatto.
Non ho il coraggio di prenderlo, ho una paura tremenda.
Ultimamente ho preso a mangiare tantissimo, la nausea c’è ancora, ma la fame è troppa. Dentro di me so che questi sono sintomi parecchio evidenti, ma non voglio ancora accettare la possibilità che io sia incinta.
Ho la giornata libera a lavoro e, anche se di solito sarei andata con Zayn a sentire cantare i ragazzi, ho preferito prendermi la mattinata per me ed ora sono al supermercato a rifornire la dispensa.
Ammetto che nel carrello ci sono più schifezze che cibo, ma non ho resistito a tutti quegli zuccheri sullo scaffale.
Quando vedo l’ultimo pacchetto di Haribo alla frutta mi affretto a prenderle, prima di sentire una vocina lamentarsi.
“No, papà, sono finite!” esclama. Abbasso lo sguardo e vedo una bimba di circa quattro anni, bionda con i boccoli e gli occhi verdi. E’ la bambina più bella che abbia mai visto, davvero. Ha un cerchietto rosa in testa che si abbina al vestitino.
Un uomo si abbassa alla sua altezza e le sorride.
“Dai amore, non fa niente, ci sono gli orsetti, guarda”
“Ma alla mamma piacevano quelle..” mormora lei, abbassando lo sguardo. L’uomo si irrigidisce, prima di sospirare. Io guardo il broncio che la bambina ha messo su, poi il pacco di caramelle che ho in mano, infine mi inginocchio anche io sul pavimento.
“Ehi, volevi questo?” chiedo agitando il pacchetto. Lei lo guarda e i suoi occhi si illuminano.
“Sì! Papà eccole!”
“Tesoro, la signorina voleva comprar..”
“Non si preoccupi, non era necessario” lo interrompo, sorridendogli.
“Non c’è bisogno che rinunci a..” Lo blocco di nuovo.
“Davvero, ho già preso fin troppe schifezze, posso benissimo farne a meno.” La bambina prende le caramelle dalle mie mani, poi all’improvviso mi abbraccia.
“Grazie, queste sono le preferite della mia mamma” sussurra.
“Sarà felice allora quando gliele porterai” sorrido.
“Sì, ma lei non potrà mangiarle, però”
“Perché?” chiedo.
“Lei non è qui.. è andata in cielo” dice, abbassando di nuovo lo sguardo in quell’espressione triste.
“Oh mio Dio, mi dispiace, davvero, io non.. non lo sapevo” mi alzo di scatto, guardando il padre che scuote la testa e mi sorride.
“Non fa niente, non si preoccupi. Noi dobbiamo andare, grazie mille per quelle, è stata molto gentile” dice, indicando le Haribo.
“Si figuri, mi scusi ancora” ripeto, prima che loro si allontanino. Saluto la bambina con la mano poi li guardo prendere il latte insieme. Sento gli occhi inumidirsi e in qualche secondo due lacrime mi rigano le guance.
Me le asciugo in fretta, mentre lo sguardo mi cade istintivamente sulla pancia. La sfioro con una mano e so che non mi serve fare il test. C’è sicuramente qualcuno qui dentro. 
Vado diretta alla cassa, voglio solo tornare a casa ora.
Faccio uno sforzo per portare tutte le buste in macchina senza dover fare due viaggi, poi guido con la radio ad un volume altissimo.
Chissà che la musica non possa oscurare i pensieri..
Quando arrivo, la prima cosa che faccio dopo aver posato la spesa sul tavolo della cucina è andare in bagno.
Non sono pronta, ma farò quel test, tanto so già quale sarà il risultato. Tengo gli occhi chiusi per cinque minuti e quando li riapro scopro di essere incinta da circa un mese.
Mi porto una mano alla bocca, mentre il test cade a terra. Fisso un punto nel vuoto.
Oh mio Dio.
Il mio cellulare squilla in camera da letto, ma è solo un rumore lontano, per cui non ci faccio caso. In questo momento comunque non potrei parlare con nessuno.
Scendo in salotto e mi siedo sul divano. Il mio sguardo è fisso sullo schermo nero della televisione che mostra il mio riflesso.
Sento le guance bagnarsi ma lascio che le lacrime scendano ora che non c’è nessuno, perché quando tornerà Zayn non potrò più piangere.
Non posso essere davvero incinta.
No.
E’ troppo presto, non sono pronta, non so nemmeno come si tiene in braccio un bambino, figuriamoci se potrei mai essere una brava madre..
E comunque non si tratta solo di me. Anche Zayn non è pronto. Dio, solo l’altro giorno mi aveva detto che era presto perché ci sposassimo, non vorrebbe mai affrontare una cosa del genere.
Anche se Zayn padre ce lo vedo.. Sarebbe dolcissimo.
Ma no, non devo pensarci. Oddio, sono incinta.
Come faccio? Sono praticamente disperata, ho bisogno di parlare con qualcuno.
Vorrei davvero chiamare i miei, ma se lo sapessero gli verrebbe un infarto. Come minimo, devo dirglielo di persona, quindi devo aspettare.
Salgo al piano di sopra, entro in camera e prendo il telefono.
Ho una chiamata persa da Zayn, ma la ignoro e cerco direttamente il numero di Lisa.
“Pronto?” risponde la sua voce dopo qualche squillo.
“Quanto ci metti a liberarti ed arrivare allo starbuck a Trafalgar?” dico direttamente, mentre sto già prendendo la borsa e il giubbino.
“Eve?” sento chiedere dopo pochi secondi.
“Sì”
“Cinque minuti” mi risponde.
“Ci vediamo lì” dico, prima di attaccare. Torno in bagno per prendere il test e farlo sparire in un cestino per strada.
In pochi minuti sono già seduta dentro la caffetteria e batto il piede a terra, nervosa.
Poggio i gomiti sul tavolino davanti a me e mi porto le mani nei capelli.
In questo momento mi accorgo che dopo aver chiuso la chiamata con la mia amica, ho lasciato il telefono sul comodino, in camera.
“Wow, mi sembri sconvolta. Cos’è successo?” alzo la testa, quando sento la voce di Lisa.
Lei mi si siede di fronte e mi guarda in attesa. Mi mordo il labbro inferiore.
“Sono incinta” dico tutto d’un fiato. Sembra che il peso che si era formato in petto si sia alleggerito. Lisa rimane ferma, prima di ridere.
“Sì, certo. Dai dimmi!” Pensa che stia scherzando?
“Sono seria..”
“Eveleen, davvero, cosa c’è?”
“Te lo giuro, ho fatto il test stamattina, non sto scherzando” Lei continua a guardarmi, poi quando capisce che sono seria si copre la bocca con la mano velocemente.
“Oh mio Dio” commenta.
“Zayn lo sa?” E’ la prima cosa che mi chiede. Io scuoto la testa.
“No che non lo sa, come potrei dirglielo?” Lei mi osserva sconvolta.
“Okay, manteniamo la calma, va tutto bene” Respira profondamente e mi sembra più agitata di me, se possibile.
“Zayn deve saperlo, Eve” Io muovo la testa a destra e a sinistra ripetutamente.
“Non posso” dico.
“E’ troppo presto, Lisa, non siamo pronti, io neanche lo volevo!” esclamo e non riesco a pentirmi neanche sotto il suo sguardo severo.
“Stiamo parlando di vostro figlio” scandisce ogni parola “Zayn ha tante responsabilità quante ne hai tu, deve saperlo” dice a bassa voce, apparentemente più calma di prima.
“E come faccio a dirglielo, se pure volessi? Mi odierà, è decisamente troppo presto per un bambino!”
“Lo so, ma ormai è fatta! E’ lì dentro e dovrai accettarlo” dice indicandomi la pancia. Io abbasso lo sguardo.
“Non starai mica pensando di abortire?” chiede diretta e mi sembra più scioccata di quando le ho detto che sono incinta.
“Certo che no! Per quanto non voglia, non farei mai una cosa del genere..”
“Ma?” Mi conosce abbastanza da sapere che c’è altro.
“Ma non ci riesco, è più forte di me! Ho troppa paura di quello che potrebbe succedere ed in realtà, non voglio che mio figlio cresca con una madre come.. me”
“Oh Eve! Se è solo questo che ti preoccupa ti stai ponendo un problema inutile, sarai fantastica e..”
“Non è solo questo” la interrompo “è troppo presto Lisa” ripeto.
Lei mi stringe la mano.
“Non so che dire tesoro, conta su di me per qualunque cosa e tranquilla, vedrai che andrà tutto bene” Io chiudo gli occhi, provando a calmarmi. Non sono per niente tranquilla e non sto bene, ma faccio uno sforzo e sorrido.
Lisa batte le mani.
“La vuoi sapere una cosa?” chiede poi.
“Cosa?”
“Io e Liam ci stiamo frequentando. Davvero, cioè nel senso che usciamo insieme e ci baciamo e tutto..” dice provando a distrarmi ed il suo essere impacciata riesce a strapparmi un sorriso divertito.
“Oddio, da quanto?”
“Qualche giorno più o meno.. Sono così contenta, con lui mi viene tutto naturale ed è così..” finisce la frase con un’esclamazione entusiasta ed io sono felice per lei. Glielo faccio sapere, lei sorride.
“Sarai la prima a sapere quando- e se- succederà qualcosa di più” dice e la vedo arrossire.
“Sono onorata” rido.
“Devo tornare a lavoro..” mi avvisa dispiaciuta dopo qualche minuto.
“Sì, certo. Scusa se ti ho fatta venire qui di corsa, io.. avevo bisogno di parlare con qualcuno e mi sento davvero molto meglio ora.. Grazie”
“Di qualunque, e sottolineo, di qualunque cosa tu abbia bisogno non esitare a chiamarmi, Eve” dice.
“Secondo me, comunque, dovresti parlarne con Zayn” aggiunge.
“Non posso” ribadisco, convinta delle mie parole. Non posso dirglielo, io non voglio perderlo.
“Pensaci, ok? Ci sentiamo tesoro, riposati” dice, prima di uscire dal locale.
Io rimango ancora un po’, poi cammino lentamente verso casa, non ho nessuna fretta.
Quando arrivo, Zayn è seduto sul divano con il cellulare in mano.
Guardo l’orologio appeso alla parete e mi accorgo che sono stata fuori più di quanto credessi.
“Ehi” lo chiamo. Lui alza lo sguardo su di me, poi lascia il telefono sul divano e mi raggiunge.
“Scusami, sono uscita con Lisa e mi sono dimenticata il cellulare..” Poggio la borsa a terra e dopo aver ricevuto un bacio mi avvio in cucina.
“Sì, l’avevo capito.. Non preoccuparti. Ti serve aiuto?” chiede. Mi accorgo che ha messo la spesa a posto e sorrido, prendendo una padella dal mobile.
“Se vuoi..” mi sciacquo in fretta le mani nel lavandino.
“Tutto bene?” domanda, prendendo la tovaglia per apparecchiare.
“Sì, a te? Com’è andata con i ragazzi?”
“Sono sempre più nervosi ed anche io sono un po’ agitato.. Il giorno del concerto è così vicino e la tensione si sente parecchio..” Gli mostro un sorriso.
“Te l’ho detto, non c’è bisogno che vi preoccupiate tanto, loro sono bravissimi” Zayn alza le spalle.
“Sono agitato comunque.. E’ importante per tutti” Io mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia.
“Andrà benissimo” cerco di confortarlo tornando ai fornelli. Lui sorride e mi abbraccia da dietro.
Ingoio il groppo che mi si è formato alla gola quando le sue mani si intrecciano sulla mia pancia.
Mi dà un bacio sul collo e “ti amo” mi dice.
“Anche io, Zayn. Anche io”
“Allora, che mi cucini?” chiede sorridendo.
Io ricambio e no, in questo momento so che non posso dirgli del bambino.
Mio Dio, in che casino mi sono cacciata..




 







Ehilà!
Mi scuso tantissimo per il ritardo, solo che tra scuola
e un capitolo difficile non sono riuscita ad
aggiornare prima :(
I'm sorry.
Comunque, i dubbi di Eve si sono confermati, ma
vi avviso che non sarà l'unico "problema"..
*faccia malefica* ahhaha
Aaah, ho modificato l'introduzione (?)
Mi dite che ne pensate?
Sappiate che vi amo u.u
Baci! <3 C.
Ps. Viva Zayn e le sue gifs da "vi uccido tutte con uno sguardo, ciao"

 

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Capitolo 6
*** Belle. ***






End of time.
Belle.



 



-Zayn

 
Il mio telefono squilla mentre io ed Eveleen stiamo pensando a cosa fare oggi pomeriggio.
Le faccio segno di aspettare e fisso il numero sconosciuto.
“Pronto?” Dall’altra parte nessuno risponde.
“Pronto?” ripeto “chi è?” La mia ragazza mi guarda curiosa.
“Zayn..” Un sussurro ed un singhiozzo mi bastano per capire chi mi abbia chiamato.
Sto per rispondere, poi guardo Eveleen di fronte a me. Metto una mano sul telefono e “scusa un secondo, è per l’esibizione dei ragazzi” dico. Lei annuisce, mentre io esco velocemente fuori.
Mi riporto il cellulare all’orecchio.
“Zayn ti prego” piange ancora quella voce.
“Belle, va tutto bene” dico a bassa voce.
“No, no, non è vero” un altro singhiozzo. Io sospiro.
“Dove sei?”
“Nel parco sul retro della scuola..”
“Non muoverti di lì” attacco. Sto per entrare in macchina, quando mi ricordo di avere una ragazza. Chiudo gli occhi ed entro in casa.
“Lee, scusami, ma devo andare a scuola, è un’emergenza..” Lei si è seduta sul divano. Mi sorride debolmente.
“Non preoccuparti, vai. Io finisco l’articolo, così domani posso dedicarmi a quello che mi ha assegnato Zoe” la raggiungo a passi veloci e le lascio un bacio sulla tempia.
“Ci vediamo dopo”
“Ciao”
Entro in macchina e ripenso alla chiamata che ho avuto poco fa. Premo il piede sull’acceleratore ed ignoro ogni semaforo rosso.
Quando arrivo, il cortile della scuola è totalmente vuoto, se non per una ragazza seduta sulla panchina. Ha le ginocchia vicino al petto e la faccia è nascosta dai lunghi capelli neri, ma la riconosco perfettamente.
Quando le sono vicino, noto che il suo corpo è scosso da piccoli singhiozzi.
Mi siedo al suo fianco e le poggio una mano sulla schiena. Lei alza subito lo sguardo, passandosi una mano sulle guancie per asciugarsi le lacrime.
Mi guarda incredula.
“Zayn” mormora. Io le sorrido e apro le braccia. Lei si stringe a me in un abbraccio e non posso resistere alla tentazione di baciarle i capelli.
“Va tutto bene” ripeto.
“Adesso sì” le sento dire. Quando sento che il suo respiro diventa più regolare, la allontano un po’ e finisco di asciugarle le lacrime.
“Cos’è successo?” mi azzardo a chiedere. Lei abbassa lo sguardo.
“Belle..” la richiamo. Lei torna a guardarmi e i nostri occhi neri si incrociano. Il suo labbro inferiore trema quando prende un respiro più profondo degli altri.
“Sono così stanca di tutto, Zayn..” dice. Io aspetto che vada avanti.
“Ho litigato con Kath e.. non mi aveva mai detto quelle cose prima.. cioè, ormai ci sono abituata, per mio padre, ma sentirle da lei..”
“Cosa ti ha detto?”
“Quello che mi ripetono sempre tutti.. Non ce la faccio più, io..” La abbraccio di nuovo, prima che ricominci a piangere.
Belle ha una storia tutta particolare, storia che, stando a come dice lei, io e la sua amica Katherine siamo gli unici a conoscere.
Quando si è presentata il primo giorno alla mia lezione sembrava così fuori luogo e per niente a suo agio, ma appena le ho dato via libera per cantare ha totalmente cambiato le carte in tavola.
Una volta mi ha detto che quelle ore che passiamo insieme sono l’unico momento in cui vive davvero, testuali parole.
I suoi non lo sanno e mi ha pregato di firmare al posto loro per l’iscrizione. Prima di accettare l’ho costretta a dirmi tutto e quando ha finito di raccontarmi quello che le succede ogni giorno non ho potuto dirle di no. L’avrei distrutta completamente, altrimenti.
Da quel momento non sono più riuscito a vederla come prima ed è strano, non so ancora spiegarmi cos’è.
“Era arrabbiata, non intendeva sul serio quelle cose, Belle” le dico.
“Sì che le intendeva. Kath non parla per dar fiato alla bocca, lo sai” Anche Katherine frequenta il corso di canto, ma non ci è così attaccata come Belle.
Nessuno ci è attaccato come lei.
“Le persone quando sono nervose o arrabbiate dicono sempre cose che non intendono, non prenderla troppo alla lettera”
“Per questo mio padre si comporta così? Perché è arrabbiato?” Non so se la sua sia una domanda ironica o si aspetta davvero una risposta, ma in questo momento mi sembra così ingenua e piccola che devo trattenermi per non sfiorare le sue labbra con le mie.
Nello stesso istante in cui penso queste cose, me ne pento.
L’immagine di Eveleen mi appare in mente e mi sento dannatamente in colpa.
“Tuo padre è uno stronzo e basta” le dico, tornando a concentrarmi sul discorso. Lei sorride di poco.
“Già” conferma.
“Vedrai che tu e Kath risolverete, voi siete inseparabili, o sbaglio?” dico, riprendendo le parole che lei stessa mi ha detto una volta. Lei annuisce e torna ad abbracciarmi.
“Grazie Zayn, davvero” dice poi.
“Figurati” La stringo un po’ di più.
“Mi dispiace averti chiamato così, io..”
“Non preoccuparti, Belle, va tutto bene. Piuttosto, come hai avuto il mio numero?” Lei abbassa lo sguardo e arrossisce.
“Potrei.. potrei averlo chiesto alla segretaria per i casi di emergenza..” dice ed io sorrido, anche se non dovrei.
“Hai fatto bene” La rassicuro.
“Zayn..” mi chiama.
“Sì?” Belle scuote la testa e sorride.
“Niente. Devi.. tornare a casa?” Stringo i denti tra di loro.
“In teoria sì. In pratica posso rimanere un altro po’” Il suo sguardo si illumina e sento di aver detto la cosa giusta.
“Davvero?” Annuisco.
“Ti va.. beh, ecco..” Si copre la faccia con una mano e ride nervosa. Io mi limito a guardarla divertito.
“Oh, insomma. Ti va di fare quattro passi?” chiede poi.
“Una passeggiata veloce, okay?” contratto. Lei mi sorride ed è bello vederla così.
Ci alziamo insieme e dopo pochi metri la sua mano si appoggia al mio braccio, tenendosi a me mentre camminiamo.
Belle è visibilmente più piccola di me, sia di statura che di età.
Ha solo diciotto anni, anche se è cresciuta così in fretta a livello di maturità che non li dimostra per niente. Ha il viso sempre stanco, ma quando sorride è come se prendesse vita. E’ davvero bella.
Un po’ bassa, forse, ma mi sono sempre piaciute le ragazze basse.
Lei è comunque un caso a parte. Dentro di me sento nei suoi confronti un senso di protezione che non credo di aver mai provato con nessuno, neanche con Eveleen. Belle è piccola e fragile, anche se non sembra.
Perché lei si mostra forte, ma non lo è ed io voglio aiutarla, sì.
“Lo sai, non credo di aver mai fatto una cosa del genere prima” dice, interrompendo i miei pensieri.
“Cosa?” chiedo, confuso.
“Piangere come se fossi davvero al limite e trovarmi in due secondi quasi.. bene” sorride di sbieco e lo faccio anche io.
“Mi piace vederti stare ‘quasi’ bene” dico, prendendola in giro. Il suo sorriso si allarga e le sue guancie si tingono di rosso.
“Andiamo a prendere una granita?”
“Una granita? Ma fa freddo!” esclamo.
“Dai” mi prega, allungando le ‘a’.
“Non fa tanto freddo e poi ne ho proprio voglia.. ti prego” aggiunge, sbattendo le ciglia. Io rido per il suo fare da civetta e alla fine acconsento.
“Va bene, ma se ti viene qualcosa alla gola non canti al concerto, ti avviso” le dico. Lei agita una mano in aria.
“Non mi verrà niente”
“Io te l’ho detto” alzo le mani, mentre mi trascina in un bar.
“Che gusto la vuoi?” mi chiede.
“No, io non la voglio”
“Dai, non farla prendere solo a me!”
“Sei tu che volevi una granita, non io” Lei sbuffa.
“Allora la dividiamo” Io roteo gli occhi, trattenendo una risata quando ordina una granita alla fragola.
Prende due cannucce e le mette nel bicchiere che il cameriere le ha appena dato, poi mi prende di nuovo il braccio e usciamo dal bar.
“Andiamo lì!” esclama, indicando una panchina.
Ci sediamo e mi costringe ad assaggiare la granita. Io prendo giusto un sorso per farla contenta e sento i denti gelarsi. Lei ride quando faccio una smorfia per il freddo.
“Stai meglio?” le chiedo dopo un po’. Belle annuisce, poi fissa il suo sguardo nel mio.
“Grazie” ripete. Si alza per buttare il bicchiere vuoto nel cestino, poi torna da me.
“Zayn.. qual è la cosa più pazza che tu abbia mai fatto?” mi domanda. Io la guardo confuso.
“Perché?” Lei alza le spalle.
“Me lo stavo chiedendo..” Ci penso su. Di solito sono un tipo abbastanza tranquillo e di pazzie non ne ho fatte tante.. Forse qualcuna con Louis.. Poi mi viene in mente una scena di più di un anno fa e sorrido automaticamente.
“Una volta ero talmente felice che mi sono messo a correre sotto la pioggia mentre urlavo a tutti che ero felice. Alla fine sono salito sul tetto di una macchina e ho improvvisato un balletto della felicità di cui mi pentirò per tutta la vita.. è abbastanza pazzo?” Lei si porta una mano alla bocca mentre ride rumorosamente.
“Non ci credo” dice poi.
“Davvero! E dopo è pure arrivato il proprietario della macchina.. sono sceso giusto in tempo” rido anche io, di riflesso.
“Oddio, avrei voluto vederti” esclama divertita.
“Pensa che c’è anche un video..”
“Ti prego, fammelo vedere”
“Non ce l’ho io” Lei scoppia in un’esclamazione delusa, ma sta ancora ridendo.
“Come mai eri così felice?” chiede. Io sorrido, ma il sorriso sparisce quando penso che devo dirlo proprio a lei..
“Ehm..” balbetto imbarazzato.
“Puoi dirlo eh, non mordo” mi prende in giro.
“Ero appena.. uscito con una ragazza” mi mordo il labbro inferiore. Lei si ferma.
“Eveleen?” chiede. Annuisco semplicemente.
“Capisco.. Devo tornare, Zayn, grazie di tutto. Ci vediamo a lezione” dice poi in fretta. Vorrei fermarla, ma devo tornare anche io, quindi mi limito ad abbracciarla un’ultima volta.
“A domani” la saluto, prima che se ne vada.
Quando torno a casa, Eve è stesa sul divano, ancora stretta nei jeans che le fasciano perfettamente le gambe. Il computer acceso sul tavolino e gli occhi chiusi, in un’espressione rilassata. Salvo il documento che stava scrivendo e spengo il pc, poi le sposto i capelli dietro l’orecchio e mi prendo qualche secondo per guardarla.
E’ bella anche lei. E la amo da morire, ma sono così confuso..
Cerco di non svegliarla mentre la prendo in braccio a mo’ di sposa e la porto al piano di sopra.
Lei si muove un po’, ma non apre gli occhi. La stendo sul letto e la copro con la coperta, poi le bacio la fronte.
Forse abbiamo bisogno di una pausa, penso.
Una pausa da tutto.. forse ci farà bene, sì.




 

Ehi!
*si va a nascondere*
Premetto che qualunque cosa dica o faccia
è tutta colpa di Zayn che con questa gif mi ha incantata.
Giuro.
In ogni caso.. Che ne pensate di Belle?
Sarò sincera, io la adoro **
La sua storia si scoprirà tra un bel po', resterà un mistero per
parecchio tempo ancora hahaha
Non odiatela, dai..
Aaah, se vi va, io ed una mia amica abbiamo iniziato una ff a
quattro mani, per me è una sorta di esperimento e niente, se
vi annoiate e volete farvi un giro, questo è il link :')
"It is complicated."
What else?
Vabbè dai, vi lascio in pace ahhaha
A presto splendori, baci! <3 C.


 

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Capitolo 7
*** Secrets. ***







End of time.
Secrets.




 
-Eveleen

 
Zayn è andato a lavorare prestissimo oggi, è il giorno dell’esibizione che lo ha preoccupato tanto nelle ultime settimane.
Sarei voluta andare con lui, ma Zoe mi ha chiamata in ufficio e non ho potuto raggiungerlo.
Prima che uscisse gli ho augurato buona fortuna almeno una ventina di volte, alla fine si è messo a ridere e mi sono sentita realizzata.
Ora è uscito da un bel po’ ed io sto finendo di prepararmi. Sono un po’ nervosa a dire la verità.
Non so perché, ma Zoe ci tiene a questo articolo e non voglio deluderla. Sono nervosa anche per Zayn e per il bambino che continua a crescere dentro di me.
La pancia non si vede ancora, ma cavolo, lo sento ogni giorno di più.
Non l’ho ancora accettato del tutto e questo è il motivo per cui il mio ragazzo non sa ancora niente.
Mi sento in colpa ed anche terribilmente ingiusta a tenergli nascosta una cosa del genere, ma dirglielo sarebbe peggio.
In più, tra poche settimane sua sorella si sposa e non voglio fargli altre pressioni.
Ah già, sono nervosa anche perché conoscerò la sua famiglia.
A quanto pare mi hanno invitato al matrimonio e andremo a Bradford un paio di giorni prima.
Mi tocco i capelli per la centesima volta, sperando di renderli un po’ più decenti, poi sbuffo e prendo la borsa, uscendo di casa.
Chiudo la porta e prendo un respiro prima di entrare in macchina.
Lisa mi chiama appena avvio il motore e metto la conversazione in vivavoce, lanciando poi il telefono sul sedile accanto al mio.
“Pronto?”
“Eve! Volevo augurarti buona fortuna per il servizio. Andrai alla grande” mi dice.
“Grazie, sono un fascio di nervi al momento” ammetto.
“Hai scritto qualche domanda?” chiede. Lisa sa quanto io vada in panico prima di un’intervista, quindi mi ha consigliato di scrivere in anticipo cosa domandare. E’ una cosa che ho sempre fatto, anche se alla fine non seguo mai il foglio.
“Sì, ma sono pochissime ed anche banali”
“Sono sicura che ti inventerai qualcosa”
“E se non mi venisse niente in mente?”
“Scherzi? Tu sei Eveleen Wood, avrai sicuramente un’idea delle tue” La frase che dovrebbe rassicurarmi, mi manda solo più nel pallone.
Non è facile affrontare qualcosa sapendo che tutti, o quasi, contano su di te.
Ed io ho sempre, sempre, sempre avuto il terrore di deludere le persone.
“Hai già sentito Zoe?” mi chiede subito dopo.
“No, non ha ancora chiamato”
“Stai tranquilla tesoro. Andrà tutto bene”
“Lo spero”
“Ora devo andare, domani voglio sapere tutto!” esclama, facendomi sorridere.
“Certo, ci sentiamo”
“In bocca al lupo”
“Crepi” La conversazione si chiude ed io mi mordo un labbro mentre parcheggio.
Zoe non mi ha spiegato niente di più, non mi ha dato uno straccio di informazione, non so neanche chi canterà oggi..
Tutto ciò che so è che il ricavato andrà tutto in beneficenza e che il concerto si svolgerà in questa piazza enorme.
Scendo dall’auto e mi guardo intorno, cercando qualcuno con cui parlare. Vedo un ragazzo che trasporta una cassa nera e mi sembra abbia un viso familiare, ma sono sicura di non conoscerlo.
Cammino verso il palco. Al di sotto di esso, c’è un bel po’ di gente che va avanti e indietro per aggiustare le ultime cose.
Provo ad andare sul retro, ma una voce mi ferma.
E’ una ragazza, non l’ho mai vista prima. Indossa un cappello nero ed una camicia bianca. I capelli lunghi le scendono sulle spalle ed ha un viso davvero carino.
“Ti serve qualcosa?” mi chiede.
“Ehm sì, stavo cercando il direttore responsabile..”
“Perché?”
“Sono una giornalista” I suoi occhi si illuminano.
“Scriverai di noi?” domanda. Io annuisco.
“Se trovassi qualcuno con cui parlare..” Lei sorride.
“Vieni” dice e mi supera, facendomi segno di seguirla.
“Io sono la pianista, frequento quella scuola da quando avevo praticamente quattro anni” mi spiega.
“Dev’essere bello” commento.
“Oh lo è. Adoro suonare e poi l’ambiente lì è davvero bello. C’è gente di tutti i tipi, è interessante vedere quanto le persone siano diverse tra loro e quanto la musica le unisca” Io sorrido.
“Ti dispiace se scrivo ciò che dici?”
“Figurati, è il tuo lavoro, no?” Annuisco e prendo la penna.
“Si esibiranno tutti oggi?” chiedo.
“Questa è la parte più bella. Abbiamo detto in giro che sarà un concerto, ma in realtà è una specie di gara. Serve a motivare i ragazzi, non erano tutti entusiasti di esibirsi purtroppo” Stiamo ancora camminando, dietro il palco ho appena scoperto che ci sono delle cabine.
“Come mai?”
“Molti di loro frequentano i corsi per volere dei genitori o comunque non hanno interesse nel farsi conoscere.. ci è voluto un po’ a convincere tutti e alla fine l’idea di partecipare ad una gara ha riscosso successo”
“Ci saranno dei giudici?”
“No, solo il pubblico”
“A che cifra siete arrivati finora con la vendita dei biglietti?”
“Non ne ho idea, non mi occupo io di queste cose” dice alzando le spalle. Poi bussa ad una porta ed aspetta.
Ne esce un uomo sulla cinquantina, con i baffi e le guance paffute.
“Papà, lei è una giornalista” dice la ragazza.
“Ma certo! La stavo aspettando, prego” sorride cordialmente ed io ricambio, stringendogli la mano quando si presenta come signor Brown.
“Le faccio conoscere i ragazzi” mi dice. Io annuisco, seguendolo.
Si ferma davanti a due persone che ho visto solo di sfuggita, prima che il suo corpo mi oscurasse la vista.
“Come procede?” chiede. Io mi sporgo leggermente e mi blocco quando vedo un ciuffo familiare.
“Zayn?” lo chiamo ad alta voce. Lui spalanca gli occhi e mi guarda.
“Lee! Che ci fai qui?”
“Lei è la ragazza che vi intervisterà. Vi conoscete?” si intromette Mr.Brown, ricevendo un segno positivo del capo da Zayn.
“Non sapevo che doveste esibirvi qui” commento, forse un po’ delusa per non averlo saputo prima. Sono anche sollevata, però, perché intervistare i ragazzi di Zayn sarà molto più facile, o almeno spero.
“Dov’è finita Belle?” chiede l’uomo al mio fianco, guardandosi intorno. Mi accorgo solo ora che la persona con cui il mio ragazzo era fino a qualche secondo fa è sparita.
“Vado a cercarla.. Zayn, visto che la conosci, presentale gli altri e lei si senta libera di chiedere qualunque cosa” continua e mi sorride di nuovo, prima di voltarsi e andare in cerca di questa Belle. Appena lui è fuori dalla mia visuale, le mie braccia circondano il busto di Zayn e appoggio la testa al suo petto per cacciare via l’ansia che stava quasi per divorarmi.
“Quindi sei tu la giornalista?” domanda, stringendomi di rimando.
“A quanto pare.. Non sapevo che fosse un concerto di beneficenza il tuo” gli dico. Lui annuisce.
“Sì, beh non mi hai chiesto niente a riguardo..” risponde, lasciandomi interdetta. Mi irrigidisco mentre sono ancora abbracciata a lui.
“Io almeno sapevo che avresti avuto un concerto” dico, mordendomi la lingua subito dopo. Mi stacco da lui e faccio di tutto per non guardarlo negli occhi.
“Cosa?” chiede.
“Niente, lasciamo perdere” Lo so che siamo entrambi terribilmente nervosi e so che i miei ormoni non sono del tutto razionali, quindi meglio troncare il discorso qui, non voglio litigare con lui ora.
“No, ora mi dici”
“Niente, Zayn sul serio”
“Eveleen..” mi richiama serio, prima che la ragazza di prima ci interrompa. E’ la pianista, la figlia- a quanto ho capito- del signor Brown.
“Zayn, i ragazzi hanno bisogno di te” Lui mi guarda un’ultima volta, prima di sospirare ed andare via senza nemmeno salutarmi.
“Tutto bene?” mi chiede la ragazza. Io annuisco.
“Comunque non mi sono presentata, scusami. Io sono Amanda” mi porge una mano. Le dico il mio nome e accenno un sorriso.
“Hai detto che si esibiranno diversi ragazzi giusto?”
“Sì, vari gruppi in realtà”
“Che ne diresti di presentarmene uno? Prima iniziamo meglio è”
“Certo! Guarda, lì c’è Liz, l’insegnante del primo gruppo” mi indica una donna bionda che sta parlando con alcuni ragazzini.
La raggiungiamo e ci scambio due parole, prima che mi sieda su una sedia con il foglio e la penna in mano e cominci a fare domande su domande.
Per qualche minuto, riesco persino a non pensare a Zayn.
La stessa scena si ripete tre volte, poi Amanda mi sorride.
“Bene, è rimasto solo il gruppo di Zayn. Vieni dovrebbero essere lì” Mentre camminiamo verso un punto alla sinistra del retro del palco, mi scontro con qualcuno.
Quando alzo lo sguardo, una ragazza mi guarda quasi terrorizzata.
La riconosco solo perché so che i ragazzi che ho visto cantare l’altra volta sono qui. Lei è quella che era uscita ed era rimasta fuori per un tempo lunghissimo.
“Ehi” la saluto. Lei sbatte le ciglia, come a volessi assicurare che io sia davvero qui. E’ un po’ strana, lo ammetto.
“C..ciao” balbetta.
“Belle!” la chiama Amanda. “Lei è la giornalista, stavamo cercando i tuoi compagni”
“Sono lì dentro..” mormora indicando una delle cabine.
Entriamo e saluto i ragazzi, che si affollano attorno a me.
“Allora, perché per voi è tanto importante questo evento?” chiedo. Uno di loro mi risponde che ama poter aiutare le persone, un altro concorda e aggiunge che è la prima volta che canta in pubblico.
Gli dico qualche parola di incoraggiamento, poi i miei occhi si soffermano su Belle.
“Tu che ne pensi?” le chiedo.
“Io?” si guarda intorno.
“Sì, tu” La vedo arrossire ed abbassare lo sguardo, mentre tortura il bordo della sua maglia con le mani.
“E’.. importante e basta” dice.
“Sì, ma perché?” insisto. Lei sospira.
“Belle, non..” si intromette Zayn. Lei scuote la testa e quando torna a guardarmi ha gli occhi un po’ lucidi.
“Penso che la musica sia la più grande via di fuga che abbiamo. Come se Dio avesse creato il mondo e dopo avesse cercato di rimediare agli errori creando questa specie di via alternativa che ci permette di fuggire dalla realtà per qualche istante. Questo concerto è importante perché permette non solo a noi di svagarci, ma anche ai centri a cui andrà la donazione di poter aiutare gli altri.. ecco..” Ci ha messo cinque minuti buoni a dire l’intera frase, tra balbettii e incertezze, ma ciò che ha detto mi lascia quasi spiazzata. Non tanto per il contenuto, ma perché le sue parole sono così.. sentite..
Dopo aver ascoltato lei, gli altri sembrano tutti aver studiato le risposte a tavolino. Lei sembra la prima ad essere stata davvero sincera e ne sono sorpresa.
Chissà quante altre cose nasconde questa ragazza..
Improvvisamente, voglio scoprire tutti i suoi segreti.
E quando i suoi occhi cercano quelli di Zayn, si apre dentro di me la sensazione di averne appena svelato uno. 




 
Ehi!
Ce l'ho fatta ad aggiornare, yee!
Allora, vi avviso che da ora sorgeranno i problemi..
*risata sadica*
Non lo so, mi sento cattiva, non voglio esserlo, ma..
Vi tocca :(
Siete ancora team Eveleen?
Oh, comunque a me Belle piace troppo, cioè è dolcissima **
Ahahaha sono impazzita, sorry.
Mi dissolvo và, vado a leggere lol
A presto meraviglie, grazie di tutto.
Baci! <3 C.

 

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Capitolo 8
*** Pausa. ***






End of time.
Pausa. 




 
“Eve! Com’è andata? Ieri non mi hai più fatto sapere niente” esclama Lisa appena entro in ufficio, senza neanche salutarmi.
Io mi limito a sedermi dietro la scrivania e tenermi la testa tra le mani.
“Dipende dai punti di vista” Ho un mal di testa tremendo. Stanotte ho dormito malissimo, tra nausea e troppi, davvero troppi pensieri.
“Non credo che Zoe se la prenderà se ti faccio dieci minuti di seduta psicologica” dice, forse con l’intento di farmi sorridere, ma proprio non ci riesco.
“Dai, spara” dice quindi.
“Il solo fatto di essere.. lo sai.. è già di per se un motivo per non far andare bene una giornata” sbuffo.
“L’intervista è andata bene, sono riuscita a prendere abbastanza materiale e credo che se lo scrivo in modo oggettivo sarà un successo” dico.
“Ma?” chiede lei.
“Ma indovina chi era la scuola che ha organizzato tutto?” La vedo aggrottare la fronte, poi spalancare gli occhi.
“No!” esclama.
“Quella dove lavora Zayn” confermo.
“E come se non bastassero la nausea e il mal di pancia, perché era naturalmente troppo poco- ironizzo- c’era una ragazza ieri..” comincio.
“Ma dai” commenta sarcastica. La guardo male e lei mi fa segno di andare avanti.
“Dicevo.. mi ha confusa parecchio.. forse è solo la gelosia e non dire a Zayn che l’ho ammesso, ma non lo so.. avevano un’intesa fin troppo particolare e.. lei sembrava parecchio attratta da lui” Lisa spalanca la bocca.
“Dici sul serio?” chiede. Io annuisco, sospirando.
“Ti ho detto, probabilmente ero solo gelosa, dovresti vederla, quella ragazza è davvero troppo bella.. E’ che di solito mi fido cecamente del mio istinto, solo che stavolta non mi suggerisce cose tanto carine e se consideriamo gli ormoni sballati potrebbe benissimo essere tutto frutto della mia immaginazione e non sai quanto lo spero, davvero”
“E’ così grave?” Io sospiro.
“Non lo so! E questo mi tormenta” esclamo. Lei mi rivolge un sospiro triste, mentre torno a massaggiarmi le tempie con le mani.
“Ho la testa che scoppia, inoltre”
“Ti prendo un’aspirina?”
“Magari” accetto.
“Torno subito” dice, alzandosi ed uscendo.
Il mio cellulare vibra e socchiudo gli occhi per leggere il messaggio che mi è arrivato.

‘Quando hai intenzione di uscire con il tuo unico, solo ed inimitabile migliore amico?’ è quello che mi ha scritto Louis. Sorrido.

‘Presto’

‘Domani?’

‘Sempre pieno di iniziativa tu


‘Ovviamente. Sappi che Zayn non è invitato, devo parlare con te’

‘E’ grave quindi? Non hai ucciso nessuno, vero?’

‘Non posso scriverlo, altrimenti intercettano il messaggio e mi arrestano
LIo rido.

‘Ci vediamo domani’

La sua risposta è un’incomprensibile esclamazione di gioia, che leggo distrattamente prima di bloccare lo schermo e prendere il bicchiere che Lisa mi ha appena portato.
“Oggi usciamo, niente scuse, so che hai la giornata libera” 
“Ma..”
“Niente ma!” esclama.
“Hai bisogno di svagarti ed ho già in mente qualcosa..” sorride.
“Mi fai paura” Lei agita una mano in aria.
“Ma va, sarà divertente”

A pranzo ho mangiato sì e no un quarto di quello che avevo nel piatto, ma non sono riuscita a prendere altro.
Lisa ed io ci siamo incontrate in piazza ed io, stando alle sue parole, credo che voglia andare in un luna park, un cinema o qualcosa del genere che sono sicura, non sopporterei.
Sorprendentemente, mi porta, invece, da Harrods, mentre continua a ripetere che mi divertirò un mondo.
Ed io la seguo, perché in fondo sono proprio curiosa di sapere cos’ha in mente.
Entriamo, evitando direttamente il reparto gioielleria perché per lei quei prezzi farebbero piangere anche un milionario. Rimaniamo invece a commentare le borse, nonostante anche qui i prezzi siano sparati al massimo. Alla fine, ne prendiamo una ciascuno e andiamo avanti.
Dopo un intero pomeriggio nel grande magazzino, il resoconto della situazione è che:
1. Ero troppo impegnata ad abbinare borsa, scarpe, cintura e accessori per pensare a tutto ciò che sta succedendo ultimamente.
2. Abbiamo saltato tantissimi reparti, a detta di Lisa “inutili allo scopo”.
3. Ho appurato che la sua idea di divertimento è anticonvenzionale, ma decisamente divertente.
4. Ora ho il cellulare che vomita foto di me e della mia migliore amica vestite Chanel e Louis Vuitton dalla testa ai piedi.
Alla fine, impieghiamo un’ora intera a rimettere a posto ogni capo d’abbigliamento.
E quando abbiamo finito, non mi dà un attimo di tregua che è già fuori alla ricerca di un fast food in cui mangiare.
“Lisa, in realtà dovrei tornare..” provo a dire. Lei rotea gli occhi al cielo.
“Zayn non ne farà un dramma, tu ceni con me” dice. Alla fine riesce a convincermi ed entriamo in un pub.
L’odore di cibo che c’è mi fa brontolare lo stomaco, ricordandomi che oggi non ho praticamente mangiato nulla.
“Ho fame” sentenzio.
“Perfetto, perché ora che so che mi entra una 40 posso mangiare fino allo sfinimento ed ho intenzione di farlo” dice, facendomi ridere.


Quando torno a casa, la trovo vuota. Sospiro, lasciandomi cadere sul divano e mi tocco istintivamente la pancia.
Il leggero rigonfiamento è quasi invisibile e riesco ancora a coprirlo bene, ma so che devo parlarne con Zayn.
So anche che questo non è il momento adatto, ma io non posso farci niente se sono incinta ora.
Comincio a pensare ai pro e i contro di questa cosa.
Se fosse accaduto tra qualche anno, neanche molti in realtà, giusto il tempo di maturare ancora un po’, sarebbe stata la cosa più bella che potesse mai succedermi.
Sarebbe stato tutto diverso.
L’avrei vissuta a pieno, mi sarei goduta ogni secondo, avrei aspettato con ansia che quei nove mesi passassero.
Ora invece spero solo che la scadenza arrivi il più tardi possibile.
Non sono pronta, che madre potrei mai essere ora?
Non so neanche come si tiene in braccio un bambino e sono la prima che non è sicura di niente, come potrei educarlo bene?
Mi accarezzo la pancia.
“Proprio ora dovevi arrivare?” sussurro debolmente.
“Però ti voglio già bene, sai?” aggiungo, sentendo qualcosa irradiarsi nel mio petto.
Tra qualche mese sarò mamma, avrò mio figlio tra le braccia e ci sono anche aspetti positivi in questa storia.
La mia mente fantastica su come sarà, magari avrà gli occhi di Zayn ed il mio colore dei capelli, o il contrario, in ogni caso sono sicura che sarà stupendo.
Sono pure sicura che non sarò all’altezza di gestirlo.
Sarò un disastro, la peggior madre del mondo e c’è anche da prendere in considerazione Zayn.
Se io non sono pronta, lui non è per niente preparato a tutto questo.
E’ lontano anni luce dall’idea e ho sempre più paura che quando lo scoprirà non la prenderà bene.
Sospiro, gettando la testa all’indietro.
Non posso ancora credere di essermi cacciata in questo casino..
Il rumore della chiave che gira nella serratura mi distrae dai miei pensieri. Alzo di nuovo la testa, scorgendo subito il viso di Zayn.
Lui mi guarda e accenna un sorriso, poi si chiude la porta alle spalle e viene a sedersi vicino a me.
“Ehi” saluta.
“Ciao. Com’è andata?” E’ praticamente da stamattina che non lo vedo, non credo sia tornato a casa a dire il vero.
“Bene. I ragazzi sono entusiasti del concerto di ieri, è stato un successo per tutti” Io annuisco.
“Già” concordo.
“Tu che hai fatto?” mi chiede.
“Oggi sono stata in giro con Lisa. Abbiamo cenato insieme”
“Sei stanca?”
“Un po’” Il mal di testa mi è ritornato, anche se più leggero di quello di stamattina.
“Non sei stato tutto il giorno a lavoro, vero?” domando. Lui apre la bocca per rispondere, poi la richiude subito dopo e si morde un labbro.
“No. Sono andato a fare una passeggiata, niente di che”
“Come mai?” Lui alza le spalle.
“Volevo camminare” dice semplicemente. Annuisco, sentendo il cuore battere più forte, non so perché.
“Lee, ascolta..”
“Zayn” diciamo allo stesso tempo. Sorrido e“dimmi” gli dico. Lui si prende un po’ di tempo prima di parlare e quando lo fa sento che questo discorso non porterà a niente di buono.
“Hai notato anche tu che ultimamente non riusciamo più a parlare come prima, no?”
“Che intendi?”
“Nel senso, prima parlavamo di tutto, anche della più piccola cosa, ora invece.. sappiamo entrambi che qualcosa è cambiato..”
“Dove vuoi arrivare?” trovo il coraggio di chiedere, prima di serrare le labbra per non far tremare il labbro inferiore.
“Non voglio lasciarti, non voglio lasciarti andare, non dopo tutto quello che abbiamo costruito insieme, sei una delle persone più importanti della mia vita e ti amo, ma.. Non lo so, io credo che.. che sia meglio prendersi una pausa. Per poco, ma credo davvero che ci serva. Non stiamo più così bene insieme e non voglio che questo peggiori. Una pausa potrebbe aiutarci..”
Cosa? Che..
“Zayn non..”
“Ascolta, io ho davvero bisogno di stare da solo per un po’. Cerca di capire..” Non riesco a rispondere.
Rimango a fissarlo sorpresa, perché davvero non me lo aspettavo.
Perché dice queste cose? Si sente oppresso? Non mi sembra di aver fatto niente di sbagliato- a parte rimanere incinta, ma lui non lo sa ancora- e sì, okay, avevo notato che entrambi nascondevamo qualcosa, ma non pensavo che lui volesse.. lasciarmi.
Lasciarmi, sì, perché la storia della pausa è solo una grandissima scusa a cui non ho mai creduto.
Se mi amasse non sentirebbe il bisogno di starmi lontano. Giusto?
“Eve?” mi richiama.
“Non so che dire..” mormoro. Non piangere, non piangere, non piangere.
“Mi dispiace” dice lui.
Anche a me, Zayn. Non sai quanto.
“Va tutto bene” mi costringo a dire.
“Davvero” aggiungo. Non piangere.



 

Holaa!
TGIF! Non trovate anche voi che il venerdì sia un giorno estremamente bello?
*Cerca di cambiare discorso per distogliere l'attenzione*
Quanto è carina Lisa? Aww!
E Zayn nella gif? eh? *-*
Okay, parliamo di cose serie va.
Addio Zayn ed Eve insieme.
Che poi sinceramente non capisco perchè vi piaccia tanto lei più di Belle.
Io adoro quella ragazza.
E quando sta con Zayn sono molto più teneri di lui ed Eveleen, andiamo!
Bhà.
Che ne pensaate?
Sapete che non vedo l'ora di scrivere del bambino? ** Ultimamente
sono troppo tenera, non va bene ahahah
Ci sentiamo presto (forse),
baci! <3 C.


 

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Capitolo 9
*** Cambia tutto se lo vuoi. ***







End of time.
Cambia tutto se lo vuoi.






 
Sono giorni che non vedo Zayn.
Dopo l’altra sera, mi ha detto che sarebbe andato a cercare un hotel, ma gli ho detto che me ne sarei andata io.
Restare in quella casa sarebbe stato comodo, ma non ce l’avrei fatta.
Avrei continuato a vederlo ovunque e, anche se speravo che fosse davvero solo una pausa momentanea, sapevo che sarebbe durata più a lungo del previsto.
D'altronde l’avevo sempre saputo che la gente stava meglio senza di me.
Quando ho detto a Lisa quello che era successo, lei è rimasta davvero sorpresa.
Anche un po’ delusa a quanto ho capito, ma ha cercato di nasconderlo. Mi ha offerto casa sua, quindi ora ‘vivo’ con lei.
Oggi devo uscire con Louis. Alla fine ho rimandato l’uscita- non con poche difficoltà.
So che magari uscire mi avrebbe fatto bene, ma non me la sentivo per niente. Oggi però devo andarci..
Fisso il computer. Sullo schermo è aperta la pagina bianca dell’articolo che avrei dovuto finire due giorni fa, ma che non ho neanche iniziato.
Sbuffo, spegnendo tutto e portandomi la testa tra le mani.
Lascio che qualche lacrima scenda ancora sulle mie guance, mentre penso che mi manca disperatamente.
Cerco di trattenere un singhiozzo, senza molti risultati.
Piango, lasciando che il mio corpo si sfoghi, tanto che cosa cambia ormai?
Dopo qualche minuto impongo a me stessa di fermarmi e respirare profondamente.
Poi prendo la giacca e la borsa  ed esco senza preoccuparmi di chiudere per bene l’ufficio.
Per fortuna, per i corridoi non incrocio nessuno e riesco ad uscire dall’edificio in cui lavoro senza troppi problemi. Cammino a passo veloce verso il punto in cui devo incontrare Louis. So di essere in anticipo, ma di piangermi ancora addosso non se ne parlava.
Con mia grandissima sorpresa, il moro è già lì.
“Eve!” esclama, sorridendo.
“Ehi.. come mai già qui?” Lui mi poggia un braccio sulle spalle.
“Potrei farti la stessa domanda” dice. Io alzo le spalle.
“Ho finito prima in ufficio” mento, anche se non del tutto.
“Io semplicemente mi scocciavo di stare a casa” sorrido anche io. Louis è sempre stato così. Troppo attivo per rimanere fermo sul divano a non fare niente.
“Allora, dove andiamo?” chiedo. In tutta risposta mi prende sotto braccio e comincia a camminare.
“Non ne ho la minima idea, mi va bene anche camminare” Annuisco, perché in fondo va bene anche a me. Chissà di cosa deve parlarmi..
Cammino al suo fianco a testa bassa, sentendo il suo sguardo addosso.
“Che c’è?” chiedo. Lui alza le spalle.
“Ci sono varie cose di cui volevo parlarti.. E poi pensandoci, era da tanto che non uscivamo insieme” dice.
“Sì, è vero” concordo.
“Come stai?” comincia. Sto per rispondere, ma lui mi precede senza darmene il tempo.
“Zayn mi ha detto di quello che è successo..”
“Ah.”
“A dire la verità, mi aspettavo che me lo dicessi tu”
“Non ci ho pensato, scusa” Lui alza le spalle.
“Fa niente. Allora, come stai?” chiede di nuovo.
“La verità o una bugia bianca?”
“Bugia” sorrido.
“Sto davvero bene”
“Ahia, è grave” commenta. Sorrido di nuovo.
“Cosa ti ha detto lui?”
“Che vi siete presi una pausa perché non parlavate più come prima. O una cosa del genere.. mi ha detto anche un’altra cosa. Ma non credo che sentirla ti aiuti e in questo momento vorrei aiutarti” Lo guardo curiosa.
“Peggio di così non posso stare, dimmi”
“Credimi, so quello che faccio” Sbuffo.
“Non puoi lanciare la pietra e nascondere la mano” dico, puntandogli un dito contro. Lui ride.
“Non lo sto facendo. Ho solo risposto alla tua domanda in modo sincero. Ora, vuoi parlarne?” Sospiro.
“Se lo dici così lo sai che non parlerò”
“Sì, tu e le tue stranezze” rotea gli occhi al cielo. Lo spingo leggermente.
“Quanto ti manca?” chiede.
“Troppo”
“Scommetto che non lo vedi da quel giorno” Annuisco.
“Come potevo tornare lì dopo.. andiamo Louis, lo sanno anche i muri che per me ‘prendersi una pausa’ è solo un modo carino per dire ‘vattene a fanculo’. Lo sapeva benissimo e ha usato comunque una scusa del genere e ti giuro che mi aspettavo di tutto tranne che mi dicesse quelle cose, mi ha preso totalmente alla sprovvista e lo amo da morire ma non tornerò in quella casa per sentirmi dire che con me non sta più bene per qualche motivo che sa solamente lui” sbotto. Louis sorride.
“Mi irriti” sbuffo subito dopo.
“Ti voglio bene anche io” ridacchia.
“Comunque.. a me non sembrava una scusa. Cioè, so cosa ne pensi tu di questa cosa e sinceramente hai ragione, poteva evitarlo, ma era sincero per me.."
“Che cosa stupida” commento.
“E comunque ormai è fatta” aggiungo.
“Possiamo fermarci in un bar? Ho voglia di una cioccolata calda” dico. Louis alza un sopracciglio.
“Ok che siamo a fine ottobre, ma oggi ci sono quasi trenta gradi, come puoi volere una cioccolata calda?” Io scrollo le spalle.
“Ho voglia” dico solo, prima di ignorare i suoi commenti ed entrare comunque in un bar.
Quando chiedo l’ordinazione, il cameriere mi guarda stranito. Ma che c’è di male nel volere una dannata cioccolata calda?
Louis ride sotto i baffi. Ci sediamo ad un tavolo libero e aspettiamo, lui intanto sorride e riprende il discorso che sembra determinato a portare a termine.
“Secondo me dovresti chiamarlo” dice.
“Io?” Lui annuisce. Ma dico, è impazzito? Scuoto ripetutamente la testa.
“Scordatelo. Te l’ho già detto, Louis, non farò il primo passo” Lui sospira.
“Ma almeno ti deve una spiegazione! L’hai detto anche tu che non sai perché ti abbia lasciato così, non puoi essere tanto orgogliosa da non chiederglielo neppure”
“E invece lo sono” sbuffo.
“Senti, magari non sembra, ma mi ha fatto più male di quello che immagini e credimi, se dipendesse da me avrei già fatto qualcosa a proposito, ma è.. più complicato di così”
“'Non ci pensi mai, ma cambia tutto se lo vuoi'” cita da non so dove.
“Ci penso invece e credimi, lo voglio tantissimo, ma non cambierebbe niente. Non nel modo in cui voglio che cambi, almeno”
“Ma perché?!” esclama alzando la voce. Pessima mossa.
“Perché sono incinta, dannazione!” esclamo, prima di accorgermene. L’unica cosa che segue è silenzio da parte di entrambi.
Louis mi guarda con gli occhi sbarrati e stracolmi di sorpresa.
In pochi secondi il suo sguardo si svuota e lo vedo fissare un punto indefinito del tavolo. Quando torna a guardarmi è solo sorpreso.
“Ed io che pensavo che l’unico problema fosse il matrimonio di sua sorella” commenta, accennando un sorriso.
Io mi lascio andare sulla sedia, portandomi una mano sul viso.
“Io non volevo, ok? Non l’ho deciso io, è successo e basta e non so neanche come, ma ormai è fatta”
“Da quanto tempo?” mi chiede.
“Poco più di un mese” Fa una piccola smorfia.
“Aspetta..” si blocca all’improvviso.
“E’ per questo che vi siete lasciati?!” esclama poi. Io scuoto la testa.
“No, non gliel’ho detto” Se pensavo che prima fosse sorpreso, devo ricredermi. Ora è decisamente sconvolto.
“Che cosa? Come.. Perché?” Alzo le spalle con un sorrisino innocente.
“Non gliel’ho detto. E’ troppo presto per lui e poi.. beh, come vedi non ci vedeva comunque insieme in futuro” Louis spalanca la bocca.
“Aspetta, fammi capire. Sei incinta da un mese, Zayn non ne ha neanche lontanamente idea e vi siete praticamente lasciati senza motivo?” Io alzo un dito per correggerlo.
“Tecnicamente” comincio “è stato lui a lasciare me ed in realtà un motivo lo ha dato, solo che non era motivato a sua volta” Il mio amico aggrotta la fronte, poi la poggia su una mano.
“Oddio che casino” dice. Io sorrido. Beh, Louis, benvenuto nell’inferno che vivo da una settimana.
Il cameriere arriva con la mia cioccolata ed io gli sorrido ringraziandolo.
“Ecco perché avevi questa strana voglia..” dice poi.
“Credo sia ancora presto per le voglie..” sorrido divertita “ne vuoi un po’?”
Quando lui rifiuta, io assaggio la bevanda sotto il suo sguardo attento.
“Che cosa c’è ora?” chiedo.
“Sei incinta”
“Sì, magari evitiamo di dirlo a tutto il mondo, Louis, lo sapete solo tu e Lisa e questa cosa deve rimanere tra noi”
“Lisa la tua collega?” Annuisco. Lui fa lo stesso.
“E’ che non posso crederci. Cioè, io ero venuto qui per dirti che ho finalmente trovato un lavoro e che ho conosciuto una ragazza, credendo di sorprenderti e invece la sorpresa l’hai fatta tu a me..” La cioccolata mi va di traverso e comincio a tossire a quelle informazioni.
“Hai trovato lavoro? Davvero? Dove? Chi è il pazzo che ti ha assunto?” Lui ride.
“E’ uno studio privato, non troppo conosciuto ma mi va bene comunque” L’anno scorso Louis ha finito l’università e dopo fin troppe ricerche, ha finalmente trovato uno studio in cui poter lavorare come avvocato.
“Oddio, è fantastico!” esclamo. Annuisce sorridente.
“Che cosa ti sei inventato per convincerli?” scherzo.
Louis è un bambino cresciuto troppo in fretta, ama scherzare ed è davvero idiota a volte, ma in fondo sa perfettamente quando essere serio. E poi, nel suo lavoro è maledettamente bravo, anche se finora l’ho visto solo in una causa. Ma questi sono dettagli.
“Potrei aver giocato la carta della pietà..” sta al gioco. Io rido.
“Davvero?” Scuote la testa.
“E’ tutta bravura, tesoro” si vanta.
“Certo. Hai detto che hai conosciuto una ragazza o in questa cioccolata c’era della droga?” Per la prima volta in vita mia, vedo Louis Tomlinson arrossire per qualcosa di diverso da una birra di troppo.
“Ehm..” borbotta.
“Voglio sapere tutto. Subito” Lui si morde un labbro.
“Prima accetti di chiamare Zayn” dice ed io mi immobilizzo.
“Cosa?” Mi porge una mano.
“Tu chiami Zayn ed io ti racconto tutto. E credimi, ho tante cose da dirti”
“Sei veramente meschino” gli dico.
“Lo so” alza le spalle.
Non può farmi una cosa del genere.
“Andiamo Louis, non posso chiamarlo!”
“Oh sì che puoi. E lo farai, se vuoi sapere di Emma” Sorrido maliziosa.
“Ho già scoperto come si chiama”
“E non saprai altro”
“Ma..” Lui mi fa notare di nuovo la sua mano. Ci penso qualche secondo. Poi sbuffo.
Maledetta la mia curiosità da giornalista.
Le nostre mani si stringono e so di essermi cacciata in un guaio più grande di me. Ancora più di tutti quelli in cui mi sono messa finora. 





 



Hola!
Finalmente un capitolo con Louis!
Ci tenevo tantissimo a farlo e lo so che è uscito parecchio
male, ma vabbè ahahah
Quanto è bello in questa gif? Eh? :((
In ogni caso, chiedo a) scusa per il ritardo
b) ora che Eve deve chiamare Zayn e parlarci, cosa succederà?
Ahahaha volevo approfittarne per ringraziarvi
perchè siete fantastiche u.u
Love ya x
Baci! <3 C.


 

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Capitolo 10
*** I don't wanna miss you like that. ***







End of time.
I don't wanna miss you like that.




 


Louis mi ha detto che posso chiamare Zayn per qualunque motivo, basta che io ci parli.
La mia mente malefica ha quindi elaborato un piano che non può essere contestato ed ora il telefono del mio- ormai ex- ragazzo sta squillando.
Quando sento la sua voce rispondere, mi si forma un nodo all’altezza della gola che sono costretta a mandare giù per parlare.
“Zayn?” mi costringo a dire.
“Eveleen..”

-Zayn

Sorrido quando la vedo ridere e sparire al piano di sopra.
Il mio cellulare squilla proprio in quel momento e quando leggo il nome di Eve sullo schermo, sento qualcosa agitarsi dentro di me.
Rispondo e sono costretto a ripetere “pronto?” due volte.
La sua voce mi chiama e devo riconoscere che mi era mancata.
“Come va?” chiedo.
“B.. bene” tentenna. Io sospiro e chiudo gli occhi.
“Senti.. Volevo solo dirti che ho lasciato delle cose a casa e che probabilmente verrò a riprenderle un giorno di questi..” la sento dire.
Annuisco, anche se so che non può vedermi.
In questi giorni ci ho pensato parecchio, anche se probabilmente non abbastanza.
Diciamo che Belle ha tenuto la mia mente parecchio occupata.
Eveleen mi manca, ma quando sono con Belle non ci penso più di tanto e questo fa solo aumentare i miei dubbi.
“Zayn?” mi richiama. Mi accorgo solo ora di non averle risposto.
“Sì.. sì, va bene” dico. Lei rimane in silenzio.
“Bene. Ti.. ti mando un messaggio per dirti il giorno. Ciao”
“Ciao..” rispondo, ma ha già attaccato. Deglutisco.
E’ stata la chiamata più fredda e distaccata che io e lei abbiamo mai avuto ed anche se non voglio ammetterlo, un po’ fa male.
L’icona di un messaggio risalta ai miei occhi. E’ di Louis.
‘Sei un idiota’ è l’unica cosa che c’è scritta. Lascio cadere la testa all’indietro sul divano.
-Lo so, Louis. Lo so- penso. Ed è anche quello che gli rispondo.
Due mani mi coprono gli occhi.
“Chi sono?”
“Mmh, un ladro forse?” rispondo, sorridendo divertito.
“Esatto” ride Belle, prima di prendermi il telefono. Lo poggia sul tavolino di fronte a me, poi si siede al mio fianco.
“Mi sono resa conto che in tutti questi giorni non ti ho ancora ringraziato per.. tutto” Le circondo le spalle con un braccio.
“Giusto, dovrei punirti ora”
“Dai, ero seria!” mi riprende.
“Anche io” dico, prima di cominciare a farle il solletico sui fianchi.
“Zayn!” esclama, ridendo e agitandosi. Forse l’ho già detto, ma vederla ridere è davvero appagante.
La lascio andare solo quando ha le lacrime agli occhi e le lascio il tempo di riprendere fiato.
“Sei veramente crudele” dice.
“Lo so” mi limito a dire. Lei scuote la testa. Si allunga a premere il tasto centrale del mio telefono e quando vede l’orario sospira.
“Devo andare..” mormora.
“Ti accompagno?” chiedo.
“No, grazie. Non c’è bisogno” Non insisto e la seguo alla porta quando si alza.
“Ci vediamo domani?”
“Certo” Mi sorride e si alza sulle punte per salutarmi. Le sue labbra finiscono all’angolo della mia bocca e lei arrossisce all’istante, senza però allontanarsi.
Ammetto a me stesso che se Eve non mi avesse chiamato pochi minuti fa, ora avrei baciato Belle. Perché l’atmosfera c’è tutta ed i suoi occhi sono così vicini ai miei che potrei annegarci.
Solo che accenno un sorriso, prima di fare un passo indietro. Lei abbassa lo sguardo e mi saluta con un flebile ciao, prima di uscire.
Rimango a guardarla fino a quando non sparisce dalla mia visuale e allora chiudo la porta e vado in cucina.
Riempio un bicchiere di acqua e mi appoggio al tavolo.
Da quando ho preso questa pausa con Eve, ho visto Belle molto più spesso del solito.
Siamo usciti insieme quasi tutti i pomeriggi, anche se non siamo mai andati oltre. Pensare che oggi sarebbe potuto succedere qualcosa mi fa sentire in colpa, ma allo stesso tempo, sapere che non è successo niente mi lascia un senso di amarezza.
E mi porta anche a chiedermi perché mi senta così.
In realtà, da qualche parte, dentro di me, so di essere ancora innamorato di Eveleen.
Lo so soprattutto quando sono da solo a casa e mi immagino ogni secondo di vederla spuntare da qualche parte e sorridermi, oppure quando la sera vado a dormire ed il posto al mio fianco è vuoto. Lo so perché giusto l’altro ieri sono entrato in camera e mi ha invaso un senso di tristezza assoluta quando ho visto la scrivania perfettamente in ordine, senza i suoi fogli sparsi dovunque o le sue scarpe messe chissà dove.
E lo so anche ora, perché altrimenti non ci starei pensando tanto.
Ma c’è un’altra parte di me, quella che ho represso finora, quella che si accende ogni volta che Belle sorride, quella che mi porta a volerla proteggere ed averla al mio fianco ogni minuto di più.
E non so davvero a chi dare ascolto.
Il mio telefono squilla di nuovo, portandomi ad uscire dalla stanza e a tornare in salotto.
“Pronto?” rispondo direttamente.
“Zayn! Tesoro, non sai quanto sono contenta di sentirti, non vedo l’ora che arrivi domenica prossima, sul serio. Mi manchi” Sorrido spontaneamente.
“Anche tu, mamma” ammetto.
“E poi sono così felice! Finalmente potrò conoscere Eveleen! Dovresti vedere tua sorella, è così entusiasta all’idea di incontrarla!” Mi mordo la lingua e, di nuovo, la voglia di poter incontrare gli occhi della mia ragazza e sorriderle si fa spazio dentro di me.
“A proposito di questo..”
“Dille che non deve preoccuparsi per il vestito! Visto che verrete qui prima, Doniya aveva pensato che potevano andare a sceglierlo insieme” mi interrompe.
“Mamma..”
“Però ovviamente se l’aveva già deciso non c’è problema.. Sono sicura che sarà bellissima come me l’hai descritta”
“Lo è anche senza un vestito da cerimonia” mi scopro a dire, prima ancora di rendermene conto. Sì, mi manca decisamente.
“Aah, sono così felice!” ripete mia madre. E ricomincia a parlare ininterrottamente senza darmi il tempo di aggiungere altro.

-Eveleen

Quando avevo pensato a cosa dire a Zayn, non avevo pianificato le conseguenze.
Ho appena attaccato e mi sono accorta del fatto che ora dovrò tornare a casa da lui.. Sono tentata di prendere il telefono e richiamarlo, per disdire, ma poi mi rendo conto che sarebbe una grandissima stupidaggine. In fondo le cose che ho lasciato lì mi servono davvero.
Sbuffo, vedendo poi Lisa entrare in camera.
“Devi assolutamente accettare” dice subito.
“Cosa esattamente?” chiedo.
“Liam mi ha invitato ad uscire con lui ed un suo amico. E mi ha detto di avvisarti, quindi vieni con noi” Scuoto la testa ripetutamente.
“No. Non se ne parla” affermo.
“Dai, ti prego! Non posso andarci senza di te, loro dovevano uscire ed io mi sono intrufolata in teoria, se non vieni anche tu rovinerei la loro serata e mi sentirei talmente in colpa che poi non potrei più uscire con Liam” Alzo un sopracciglio per il suo pensiero contorto.
“Ti prego” riprova, allungando la ‘e’ ed inginocchiandosi davanti a me.
“Ti ho mai detto che ti odio?” sbuffo di nuovo. Lei balza in piedi e comincia a saltellare.
“Grazie, grazie, grazie!” esclama.
“C’è un problema però..” dico, pensandoci.
“Cosa?”
“Non so cosa mettermi” dico. Lei mi guarda confusa. Si avvicina alla valigia che non ho ancora disfatto e ne tira fuori un vestito nero stretto.
Io sorrido ironica.
“Sai, dire a tutti della mia gravidanza in un modo così esplicito non era esattamente nei miei piani stasera” Lei si sbatte una mano sulla fronte.
“Giusto. Che idiota. Dobbiamo assolutamente andare a fare shopping, anche perché che tu lo voglia mostrare o no, tra poco non ti entrerà più niente”
“Grazie Lisa, tu sì che sai come farmi sentire meglio” Lei sorride.
“Forse ho qualcosa io” dice poi. Scava qualche minuto nell’armadio, poi esclama un “eccolo!” e torna da me.
In mano ha un vestito nero e rosso, stretto sul seno e largo subito dopo. Non mi piace tantissimo, ma non me ne lamento.

Poche ore dopo, sono già pronta ed aspetto Lisa che si sta ancora truccando.
Sblocco il telefono per vedere se mi ha cercato qualcuno, ma non c’è traccia di messaggi o chiamate e a dire la verità, fa male.
Zayn mi manca anche troppo.
Scuoto la testa per non pensarci e cerco di organizzare mentalmente il resto della settimana.
Domani ho la prima visita dallo psicologo e per quanto la mia amica abbia insistito ad accompagnarmi, alla fine ci vado da sola.
So che ho bisogno di qualcuno al mio fianco, soprattutto dal momento che è la prima volta che ci vado e non sono per niente sicura, ma Lisa doveva lavorare ed ha già perso troppe ore a causa mia. Louis aveva da fare e mi aveva proposto di rimandare, ma non ho voluto.
Non voglio essere un peso per loro, è già tanto tutto quello che stanno facendo per me.
Lisa esce dal bagno stretta in un vestito blu notte e finalmente truccata.
“Andiamo, Liam è già arrivato” Sorrido e la seguo fuori.
“Eveleen, Lisa, ciao!” esclama il ragazzo appena ci vede.
“Ehi” ricambio. Lisa va ad abbracciarlo.
“Ragazze, lui è Harry” Un ragazzo con i capelli castani e ricci ci porge una mano.
“Piacere” sorride, facendo spuntare due fossette. Sembra più piccolo di noi, in realtà.
“Io sono Eveleen” mi presento.
“Lisa. Quanti anni hai?”
“Venti”
 “E lavori?” chiede ancora Lisa. Lui scuote la testa.
“Sono iscritto all’università di ingegneria”
“Bello” commento.
“Andiamo?” chiede Liam, camminando verso la sua auto.
“Dove ci portate?” chiede Lisa seguendolo.
“In un ristorante” le sorride lui.
E’ quasi nauseante il modo in cui si guardano. Forse un po’ sono gelosa.
Perché loro non hanno problemi e, anche se hanno cominciato ad uscire insieme solo da poco, sono così maledettamente belli che non si può non invidiarli. Soprattutto quando vederli mi ricorda Zayn.
Mi mordo il labbro inferiore, perché non voglio piangere. Non di nuovo. Sono stanca di farlo.
Quanto vorrei che non mi mancasse così..


 



Ehi!
Ho solo una domanda, poi devo scappare..
Secondo voi, Eve dirà a Zayn della gravidanza?
E in che modo?
I love you xx
Baci! <3 C.

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Capitolo 11
*** Una pausa, certo. ***







End of time.
Una pausa, certo.




 


Mi passo la mano sugli occhi per la centesima volta da quando sono arrivata qui.
Ho appena posato il telefono, dopo una lunga chiamata di consolazione da parte di Lisa ed una decina di messaggi di Louis.
Vorrei poter dire che mi sono serviti, che ora sto meglio e che non sono più nervosa al pensiero di dover fare quell’ecografia, ma purtroppo non è così.
Ho una paura tremenda.
Ho paura che io entri in quella stanza e mi dicano che il bambino sta male o che ci sono complicazioni, perché questo non potrei assolutamente sopportarlo.
Ho paura perché ormai è passato più di un mese e un po’ mi sono abituata all’idea di essere incinta, anche se sono ancora scettica a riguardo.
Dalla stanza di fronte a me escono una donna con una pancia enorme ed un uomo che tiene in braccio una bambina.
Sorridono tutti, sembrano davvero felici e non posso biasimarli, d’altronde, se non fosse così presto e avessi ancora Zayn al mio fianco, sarei entusiasta anche io.
La dottoressa li segue e dà un’occhiata in giro, prima di fermare il suo sguardo su di me e sorridermi.
“Eveleen! Prego” mi fa cenno di entrare.
Mi alzo dalla sedia sulla quale stavo aspettando e guardo la famiglia andare via. Poi entro nella camera.
“Buongiorno”
“Allora, come ti senti?” mi chiede, sedendosi dietro la scrivania.
“Non lo so” ammetto, togliendomi il giubbotto.
“Bene, credo” dico.
“Il tuo compagno non c’è?” Scuoto la testa.
“Oh” Sospira e punta i suoi occhi nei miei. Io abbasso lo sguardo.
“Sarò sincera” dice.
“Lo sai che sarà tutto più difficile, vero?” Io mi mordo il labbro inferiore ed annuisco.
“Non posso farci niente” dico.
“Va bene. Sarà difficile, ma non impossibile. Non sei l’unica, molte donne affrontano la maternità da sole, ce la farai” Annuisco di nuovo.
“Hai fatto un test, giusto?” chiede.
“Sì, sono incinta da 5 settimane e mezzo”
“Ti va di vederlo?” mi sorride dolcemente. Io prendo un respiro profondo e le dico di sì.
Ci spostiamo dietro una tenda e mi fa stendere su un lettino, poi comincia a cercare qualcosa mentre il computer si accende.
Io sento il mio cuore battere un po’ più forte.
La dottoressa mi chiede di alzare la maglia e quando lo faccio mi mette un gel sulla pancia che è veramente freddissimo.
Rabbrividisco.
Lei sorride di nuovo e poggia uno strumento sul gel appena spalmato. Il suo sguardo è fisso sul computer mentre lo muove ed io sono tentata di chiudere gli occhi.
“Eccolo!” esclama all’improvviso. Giro istintivamente la testa verso il monitor e quello che riesco a distinguere sono solo macchie nere.
“Guarda” dice lei, indicandomi un punto.
“Sta bene?” chiedo appena trovo la voce.
“Sembra di sì. Per ora va tutto bene” Continua a guardare lo schermo, sembra felice.
“Ti stampo una copia dell’ecografia?” domanda. Sto per dire di no, quando la voce di Louis mi torna in mente.
“Guai a te se non me lo fai vedere” ha detto.
“Sì, grazie” rispondo quindi. Lei preme qualche tasto e sento il rumore della stampante, poi mi fa segno di alzarmi e mi dà qualche tovagliolo per pulirmi la pancia.
Quando torniamo alla scrivania, lei si ferma per un attimo a guardarmi.
“Tu sei sicura di questa cosa, Eveleen?” mi chiede seria. Io aggrotto la fronte, confusa.
“Perché?”
“Un figlio è una grande responsabilità.. Sai, ho visto davvero tantissime donne venire in questo studio per un ecografia e molte di loro erano terrorizzate, proprio come lo sei tu ora. Avere paura va bene, ma non devi lasciare che questo condizioni né il tuo modo di essere, né il tuo modo di comportarti e interagire con il bambino quando nascerà.. Lo so che in questo momento magari non ti sembra così, ma quella che ti è successa è una cosa stupenda, non lasciare che la paura e la preoccupazione te la rovinino perché non ne vale la pena” dice.
Spilla dei fogli insieme e li mette in una cartellina. Poi me la porge.
“Stai tranquilla, ce la farai” mi conforta.
“Ci vediamo tra tre settimane” sorride infine. Io afferro la cartellina e la metto in borsa, poi mi alzo e le stringo la mano.
“Grazie mille, sul serio” dico, prendendo le mie cose.
“Di niente tesoro” Mi accompagna alla porta e mi saluta, prima di accogliere un’altra paziente.
Cammino lentamente verso l’uscita dell’ospedale e mi stringo un po’ di più nel cappotto quando sono per strada. All’andata sono venuta con la metro, ma ora ne approfitto per fare quattro passi.
La mia mente si concentra su quello che ha detto la dottoressa.
Mi sento terribilmente in colpa, perché sebbene io abbia ormai accettato l’idea di avere un bambino, continuo a non vederla come una bella cosa e soprattutto continuo a non volerlo. Ora come ora, vorrei solo che nascesse il più tardi possibile.
Mi ripeto che non dovrei pensare queste cose, questa è solo l’ennesima dimostrazione che non sono pronta. Sarò una pessima madre e vorrei davvero che ci fosse Zayn al mio fianco in questo momento, perché so che solo lui riuscirebbe a tranquillizzarmi davvero.
Prendo l’ecografia e fisso il puntino che dovrebbe essere mio figlio. I miei occhi si inumidiscono leggermente, ma trattengo le lacrime, perché non sarebbero lacrime di gioia e non voglio che ne scendano altre.
Rimetto la fotografia in borsa e mi fermo perché qualcosa nella mia pancia si è appena mosso.
Vi poggio istintivamente la mano sopra, mentre il bambino continua a scalciare. Stranamente non mi fa male.
“Oh mio Dio..” sussurro, stavolta lasciando scorrere qualche lacrima.
Abbasso lo sguardo e lo rialzo solo quando i colpi si fermano. Rimango immobile ancora qualche secondo, perché da quasi sei settimane, questa è la prima volta che lo sento davvero.
Forse, mi rendo conto solo ora che un bambino sta crescendo dentro di me.
Cammino per neanche venti metri, prima di fermarmi di nuovo. Una coppia ha appena attraversato la strada e non sarei così sorpresa, se non avessi riconosciuto il ragazzo.
Il cuore prende a battermi all’impazzata nel petto, e questo sì che fa male.
Guardo la ragazza che sorride, mentre Zayn tiene il braccio poggiato sulle sue spalle e la stringe.
Flashback di neanche una settimana fa mi affollano la mente, e la figura di lei si fonde con quella della ragazza strana del corso di Zayn, della quale non ricordo il nome.
Li vedo camminare e chiacchierare come se si conoscessero da secoli e forse è anche così e all’improvviso mi sento davvero un’idiota a non aver collegato prima le cose.
Una pausa, certo.
Il trillo del telefono mi avvisa di un nuovo messaggio e mi costringo a leggerlo solo perché altrimenti andrei da Zayn e non risponderei di me stessa.
‘Sono a casa, tu hai finito? Ti passo a prendere?’ Louis.
‘Vengo da te, aspettami’
Accelero il passo e quasi corro per arrivare a destinazione. Suono al citofono tre volte di seguito e Louis mi apre abbastanza sorpreso.
Io entro in casa di fretta e furia senza dire una parola e sbatto la borsa sul tavolo.
“Sta con un’altra” dico, cercando di regolare il respiro e di non esplodere.
Sono arrabbiata e anche delusa e tremendamente ferita.
Louis apre la bocca e la richiude almeno cinque volte.
“Li hai visti?”
“Sì. Aveva bisogno di una pausa, doveva stare da solo. Certo. Facevo bene a non crederci, cazzo”
“E’.. è una storia particolare, Eve, Zayn era parecchio confuso e..”
“Sì, come n.. aspetta” Socchiudo gli occhi e stringo i denti, provando a sciogliere il nodo che mi si è formato alla gola.
“Tu lo sapevi?” chiedo. La voce mi esce fin troppo tremolante. Lui abbassa lo sguardo.
“Lo sapevi e non mi hai detto niente? ‘Dovresti chiamarlo’, ‘aveva davvero bisogno di una pausa’ cos’era, Louis? Eh? Tu lo sapevi che lui stava uscendo con quella tipa, come hai potuto anche solo pensare di mandarmi da lui senza nemmeno avvisarmi di..” Mi fermo per prendere un respiro più profondo.
“Non posso crederci” dico, prima di sedermi su una sedia.
Vorrei avere la forza di prendere la borsa ed andarmene, ma sono stressata, stanca, sentimentalmente distrutta e affannata, non riuscirei a fare un solo passo ora.
“Mi dispiace okay?” comincia lui, avvicinandosi. Io gli lancio un’occhiata che lui ignora.
“Non sapevo stessero insieme, Zayn mi aveva solo detto che era confuso e non sapeva più cosa provava per te e per lei, io credevo si fosse allontanato da entrambe.. mi dispiace” ripete.
Io poggio la testa sul tavolo e chiudo gli occhi.
La mano di Louis mi accarezza la schiena.
Le mie guance si bagnano, le lacrime scendono velocemente una dopo l’altra e quando Louis sussurra il mio nome mi lascio andare ad un pianto disperato, sperando che con le lacrime vada via anche il dolore.
Perché fa male, tutto.
Lo so che sembro patetica in questo momento, non volevo crollare così, ma non ce la faccio più.
Fa male non avere Zayn accanto dopo avercelo avuto per così tanto tempo, fa male svegliarsi la mattina senza di lui e fa male sapere che un’altra può avere tutto ciò che fino ad un mese fa era mio.
Quando è entrato nella mia vita, Zayn si è preso tutto di me.
E quando ne è uscito si è portato tutto via. Il bambino è l’unica cosa che mi rimane e mi dispiace non saperla valorizzare quanto meriterebbe.
Mi volto verso Louis e mi aggrappo a lui come se fosse la mia unica ancora di salvezza. E forse lo è, perché è l’unico che ho accanto ora, insieme a Lisa.
“Va tutto bene, shh” sussurra, passando una mano tra i miei capelli.
Io però non riesco a calmarmi e piango così forte che l’aria comincia a mancarmi.
Mi allontano da Louis e prendo a respirare velocemente, provando a fermare i singhiozzi. Nascondo la mia faccia dietro la mano, poi provo a parlare.
Non ci riesco.
Louis mi abbraccia di nuovo.
“Mi dispiace piccola” dice.
“Va tutto bene” ripete. Anche se so che non è vero, che non va per niente tutto bene, cinque minuti e tremila rassicurazioni dopo riesco finalmente a smettere di piangere. Il mio amico continua a stringermi ed io non me ne lamento, perché ne ho davvero bisogno.
Anche se lui non è Zayn.
“Com’è andata l’ecografia?” mi chiede dopo un po’. Torno a sedermi sulla sedia e lui si siede accanto a me.
“Bene. Vuoi vederla?” Louis annuisce e mi sorride.
“Ovviamente” Caccio la cartellina dalla borsa e gliela porgo.
Lui la apre e rimane a fissare la foto.
“Oh mamma..” commenta.
“Prima si è mosso” lo informo. Lui mi guarda sorpreso.
“Davvero? Quando?”
“Mentre venivo qui. Ha scalciato tantissimo” sorrido debolmente.
Louis mi guarda la pancia.
“Posso..?” Io mi limito ad annuire e lui comincia a toccarmi da sopra la maglia.
“Ciao piccolino” dice.
Ed io sorrido, anche se dentro sto ancora morendo.
Ma va bene. Deve andar bene.
E’ tutto ok.




 

Ehi!
Buona domenica a tutti hahaha
Vi chiedo scusa per il ritardo c.c
Allora, che ne pensate?
A me sinceramente non piace tantissimo, spero che il
prossimo venga meglio o almeno che venga come l'avevo pensato ahahah
In ogni caso, spero vi piaccia almeno un po'.
Io non ho la minima idea di come stia venendo la storia, ma se
avete qualunque cosa da dire che non va, vi prego, fatelo hahaah
Vi abbandono.
Oddio, domani è lunedì, uccidetemi c.c
A presto splendori.
Baci! <3 C.

 

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Capitolo 12
*** House of cards. ***







End of time.
House of cards.




 

Caro Zayn
Lo so che
Ehi

Okay, questo è veramente l’inizio peggiore di qualunque lettera io abbia mai scritto e mi dispiace, ma al momento non riesco a pensare ad un inizio decente.
In realtà, i miei pensieri sono talmente confusi che non riesco a pensare e basta.
Ma a chi importa, tanto nemmeno la leggerai questa lettera..
Fino a qualche settimana fa pensavo fossimo indistruttibili io e te.
Al tuo fianco mi sono sempre sentita forte, un po’ più me stessa e un po’ meno ciò che volevano gli altri.
Io non sono ciò che la gente vuole. Ho sempre continuato a chiedermi perché stessi con me, Zayn e l’unica risposta che mi sono data è che sei un pazzo.
Però vedi? Anche tu lo hai capito. E’ stato bello, tutto, ogni singolo secondo passato insieme a te e non ti ringrazierò mai abbastanza per ciò che hai fatto per me.
Perché sei stato l’unico ad avere il coraggio di salvarmi. E lo hai fatto. Per tutto il tempo.
Ma mi è stato ripetuto più volte che le cose belle finiscono sempre. E tu eri decisamente la cosa più bella che mi fosse mai successa.
Quando una come me trova una persona come te, sai, dopo è difficile dimenticarsene.
Perché tu sei tutto ciò che una ragazza possa mai desiderare e anche se non te ne accorgi, resisterti è alquanto impossibile.
Sei bello, ma non bello come può esserlo un ragazzo qualunque.
Tu sei bello in tutto.
Sei estremamente bello esteticamente (anche troppo direi) e sei assolutamente indescrivibile nel resto.
Ci sono tante cose che non ti ho detto e che avrei voluto dirti, tipo che amo il tuo modo di svegliarmi la mattina e di restare in silenzio, o che non è vero che odio quando combini qualche casino, perché senza i tuoi casini io non sono niente.
Avrei voluto ripeterti che ti amo più di qualunque altra cosa e a questo punto avrei voluto anche sapertelo dimostrare.
Purtroppo io sono così.
Quello che provo lo tengo per me, sono rare le volte in cui non riesco a contenermi e mi dispiace.
Mi dispiace perché avrei voluto che tu capissi quanto sei importante per me.
Oggi sono crollata. Come un castello di carte costruito male, perché alla fine è un po’ quello che sono.
Sono sbagliata e com’è che si dice? Tutti i nodi vengono al pettine, no?
Il contesto non sarà questo, ma è ciò che è successo.
Secondo Louis riuscirò ad andare avanti.
Lui dice che il tempo guarisce tutto e tu sai quanto io pensi che Louis abbia sempre ragione, ma stavolta si sbaglia.
Si sbaglia di grosso, perché è vero, continuerò a respirare e il mio cuore a battere, ma mi mancherà qualcosa, sempre.
Il fatto è che mi hai davvero distrutta. Non credo tu te ne sia accorto, ma sono a pezzi.
Tutti i miei sogni sono andati persi dal momento in cui sono uscita dalla tua vita ed io davvero non so come fare.
Sono un casino totale, scusa.
Mi manchi da morire.
E lo sai qual è il problema, Zayn?
Il problema è che io ti amo, sempre di più, nonostante tu non lo faccia a quanto pare.
Il problema è che credevo che tra di noi andasse tutto bene, invece hai permesso ad una piccola cosa, che forse tanto piccola non è, di rovinare tutto ed io non capisco se è perché ti sei innamorato di lei o perché vuoi liberarti di me.
Il problema è che non mi importa, perché continuerei ad amarti anche se tu stessi per uccidermi e credimi, nulla è più vicino a questo di ciò che mi stai facendo ora.
Ma il problema più grande è che tu riuscirai ad andare avanti comunque vada.
Io no, perché tutto ciò che ho ti appartiene.
A partire dalla cosa di cui mi importa meno, quale la casa, fino ad arrivare al mio cuore.
E al bambino che cresce dentro di me, di cui non ho il coraggio di parlarti, perché non voglio legarti a me. Non così, almeno.
Dom  Non credo neanche tu lo voglia, in realtà.
Non te l’ho detto subito perché non volevo perderti, ma a pensarci ora mi viene da ridere.
Ti ho perso lo stesso, no?
Magari un giorno troverò la forza per dirti tutto, di lasciare che tu sappia davvero quanto io abbia bisogno di te e quanto la tua assenza mi stia uccidendo ora.
Sei innamorato di lei, Zayn?
Questa domanda mi tortura da giorni e la risposta che riesco a darmi non è quella che vorrei sentire.
E sai cos’altro mi tormenta?
Vorrei sapere se con me hai finto per tutto il tempo.
Mi chiedo se quello che abbiamo avuto io e te sia stato reale- da parte mia lo era e lo è ancora- perché davvero non mi spiego come tu sia riuscito a dimenticarmi da un giorno all’altro quando io invece sto così male.
Di nuovo, Louis dice che mi passerà, ma ad essere sincera io non voglio che mi passi.
Voglio solo riaverti con me.
Anche se mi sembra quasi impossibile.
Ricordati che ti amo. E che lo farò sempre. Fino alla fine, non importa cosa.
Tua,
Eveleen x”



Piego il foglio a metà, lasciando che qualche lacrima ci cada sopra e lo bagni.
Non mi preoccupo neanche che le parole si sbiadiscano, tanto nessuno le leggerà mai.
Oggi volevo scrivere l’articolo.
Ero davvero motivata, o almeno fingevo di esserlo, ma quando ho preso gli appunti e ho letto il nome di Zayn è crollato tutto di nuovo.
Sono stanca.
La pancia mi fa male da ieri, è un dolore non troppo forte ma continuo e fastidioso.
Non so cosa sia.
E’ come se il bambino non si fosse fermato un secondo e abbia continuato a scalciare tutto il tempo.
Apro una pagina di internet e cerco qualcosa sulla gravidanza, sperando che il pensiero di Zayn abbandoni la mia mente per almeno qualche minuto.
Clicco su qualche articolo e li leggo distrattamente, dicono tutti cose che già so.
Anche se non sono molto concentrata, una frase risalta ai miei occhi e sono costretta a leggerla quattro volte, prima di capirne davvero il significato.
Dopo qualche secondo, sento un avviso di allarme accendersi nel cervello.
‘Il bambino comincia a muoversi nella pancia solo al quinto mese, quando la mamma lo sentirà per la prima volta.’
Quinto mese.
Io non sono neanche arrivata al secondo, eppure lo sento muoversi, anche ora.
Aggrotto la fronte e cerco in un altro link.
‘In realtà il bambino comincia a muoversi già alla settima settimana, ma i movimenti sono così lievi che la mamma non riesce a sentirli’
Perché io li ho sentiti?
Sento il cuore accelerare i suoi battiti.
Tutti gli altri link confermano ciò che ho letto. Non avrei dovuto sentirlo prima di tre mesi ancora.
Prendo il telefono e chiamo Louis. Agito il piede a terra, mentre aspetto che risponda e appena lo fa, gli leggo l’intero pezzo di uno degli articoli.
“Che cosa vuol dire?” chiedo dopo. Lui rimane in silenzio.
“Che sei incinta da cinque mesi e non lo sapevi?” prova.
“No. La ginecologa ha confermato, sono solo otto settimane ora e poi penso che la pancia si sarebbe già vista.”
“Tesoro su internet ci sono scritte tantissime cose e la maggior parte di esse non sono vere, sarà una cretinata..”
“Ma c’è scritto ovunque”
“La dottoressa ha detto che stava bene, no?”
“Sì, ma.. perché riesco a sentirlo? Anche in questo momento, si muove in continuazione”
“Non lo so, Eve” ammette, dispiaciuto.
“Hai cercato su internet?”
“Cosa?”
“Se qualcuno ha avuto la stessa esperienza..”
“No..”
“Fallo e poi magari puoi chiamare la ginecologa se proprio non ti senti sicura” Annuisco, anche se so che non può vedermi.
Sento le chiavi girare nella serratura della porta.
“Va bene, ti faccio sapere. Grazie Lou, ciao”
“Figurati, chiamami se sai qualcosa. Ciao tesoro” Attacco proprio mentre Lisa mi chiama dalla cucina.
“Sono qui!” esclamo in risposta. La sento avvicinarsi, poi entrare in camera. Intanto digito velocemente sulla tastiera i sintomi che ho.
“Tutto bene?” chiede, sedendosi accanto a me.
“Non lo so..”
“Cosa succede?” racconto anche a lei delle informazioni che ho appena trovato e lei mi guarda.
“Non mi avevi detto che l’avevi sentito”
“Lo so, mi dispiace, mi era sfuggito” Lisa si morde il labbro inferiore e il suo sguardo si punta sul monitor del computer.
Deglutisce rumorosamente, mentre la pagina di google sta ancora caricando.
“Secondo te cosa vuol dire?” chiedo e la voce mi trema più di quanto volessi. Lei rimane in silenzio.
“Ho una certa idea, ma non sono sicura sia quello e non voglio allarmarti inutilmente. Forse dovresti direttamente chiamare la dottoressa”
“A cosa stai pensando?”
“Te l’ho detto, non voglio allarmarti inutilmente, probabilmente non è neanche lontanamente quello..” Socchiudo gli occhi.
“Puoi semplicemente dirmelo? Per favore” Lei sospira rumorosamente, poi abbassa lo sguardo.
“Anni fa successe una cosa simile a mia zia.. A lei i dolori erano molto, molto più forti per cui non credo sia quello che sta succedendo a te ma..”
“Cos’era?” la interrompo.
Lisa rimane in silenzio ancora per qualche secondo.
“Sono sicura che non stia accadendo anche a te” dice dopo.
“Cosa? Cos’è successo a tua zia?”
“Ha.. avuto un aborto spontaneo” Nello stesso momento in cui lo dice, sento un dolore allucinante al basso ventre e sono costretta a piegarmi in due.
“Eveleen!” esclama Lisa. Sento le sue mani sulla mia schiena.
“Stai bene?” chiede. Io non riesco a rispondere, mi tengo le mani sulla pancia e sento qualcosa agitarsi, ancora una volta, al suo interno.
Il cuore mi batte fortissimo ed ho una paura incredibile, come non l’ho mai avuta prima.
Urlo quando sento un’altra fitta.
Lisa prende il mio telefono, che è quello più vicino al momento e digita un numero.
Non riesco neanche a sentire quello che dice, perché dopo aver urlato di nuovo, i miei occhi si chiudono e perdo tutti i sensi.





 
*Agita la mano per salutare*
Inizio con tre cose.
1) La live dei ragazzi e smg acoustic live. Erano stupendi, omg **
2) La gif di Louis. Cioè, avete visto quanto cavolo è bello??
3) Abbiamo vinto il biggest fans, aaaaw!
Oggi ho sclerato tantissimo, capitemi hahaha
Ok, detto questo, che ne pensate del capitolo?
Fa un po' pena, lo so, ma purtroppo non sono riuscita a fare di meglio per questa parte :(
*Non uccidetemi ahhaha*
Buon fine domenica (?) lol
I love you x
Baci! <3 C.

 

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Capitolo 13
*** Orario di visite. ***







End of time.
Orario di visite.




 

Il telefono squilla sul comodino e quando leggo il nome sullo schermo non so cosa aspettarmi.
“Pronto?” rispondo, mettendomi a sedere.
“Eve! Lisa mi ha detto che non ti sei sentita bene, come stai?” Sorrido. Ho sempre adorato il mio rapporto con Zoe. Sebbene sia il mio capo, non è mai stata troppo severa o distaccata.
“Sto un po’ meglio, grazie” Mi guardo la pancia e ci poso istintivamente una mano sopra.
“Spero tu possa tornare presto. Vorrei davvero pubblicare quell’articolo il prima possibile..” Sospiro.
“Sì, lo so, mi dispiace di non averlo ancora scritto. Giuro che appena attacco mi metto a scrivere”
“Non preoccuparti tesoro, prenditi il tempo che ti serve per guarire del tutto, non è colpa tua”
Beh un po’ sì, penso, ma non lo dico.
“Non ti trattengo oltre. Ci sentiamo, spero, presto” sorrido, salutandola e ringraziandola per essersi preoccupata di chiamarmi.
Quando la chiamata si chiude, rimetto il telefono a posto, poi sbuffo rumorosamente guardandomi intorno.
Odio stare qui. Gli ospedali non mi sono mai davvero piaciuti.
Un’infermiera entra nella stanza e sorride quando vede che sono sveglia.
“Come si sente?” chiede.
“Mi fa ancora un po’ male” ammetto, abbassando lo sguardo.
“Almeno il bambino sta bene” dice. Annuisco.
“Già” Il medico che mi ha operata ieri mi ha spiegato quello che era successo, ma a dire la verità non l’ho ascoltato più di tanto.
La preoccupazione era troppa  e mi sono rilassata solo quando mi ha detto che abbiamo agito in tempo per salvare il bambino. A quanto mi ha detto dopo Lisa, avevo un’infezione alle ovaie che sinceramente non so come mi sia venuta.
Mi hanno detto che il virus stava contagiando sempre più cellule e che sono arrivata all’ospedale appena in tempo.
Sono riusciti a toglierlo ed ora dovrei stare bene, ma mi stanno ancora tenendo sotto osservazione.
“Tra quanto potrò tornare a casa?”
“Domani, se non ci sono complicazioni” Ancora un giorno.
Sospiro, prendendo il telefono e controllando l’orario. Mi accorgo con sollievo che è sera e che domani arriverà prima del previsto.
Voglio davvero andarmene di qui.
Qualcuno bussa alla porta e questa si apre, mostrando Louis.
“Ritorno più tardi” dice l’infermiera, uscendo dalla stanza.
Il mio amico mi guarda in silenzio, prima di avvicinarsi al letto sul quale sono distesa.
“Ehi” sussurra sedendosi accanto a me. Accenno un sorriso.
“Ciao Lou”
“Lisa mi ha detto quello che è successo. Mi dispiace tantissimo Eve..”
“Non preoccuparti, sto bene ora. Stiamo bene” mi correggo.
“Io..” comincia, torturandosi le dita. Prende un respiro profondo, prima di guardarmi negli occhi e proseguire la frase.
“Ho parlato con Zayn” Stringo i denti tra loro e provo a parlare, ma nessun suono esce dalle mie labbra. Lui sospira di nuovo.
“L’ho incontrato stamattina..” dice.
“Non gli hai detto niente, vero?” Quando non risponde, sento la paura riempirmi come succede ormai troppo spesso.
“Louis.. Ti prego, dimmi che non gli hai detto niente”
“Stava con quella ragazza.. e mi ha fatto arrabbiare. Insomma, lui stava con lei fregandosene di tutto, mentre tu eri qui, con mille responsabilità addosso ed un’operazione appena fatta.. mi ha dato fastidio..”
“Louis..” stavolta lo sto proprio supplicando. Non può aver detto a Zayn che sono incinta. Non può. Ti prego.
“Non gli ho detto del bambino” mi conferma. Lascio andare il fiato, accorgendomi solo ora di averlo trattenuto. Poggio la testa al cuscino e chiudo gli occhi. Grazie.
“Però l’ho trattato un po’ male e mi sono lasciato sfuggire qualcosa sull’ospedale, anche se non volevo!” Torno a guardarlo.
“Cosa gli hai detto?”
“Che sei svenuta e ti hanno portata qui.. E che non stavi bene”
“E lui?” Magari non gliene importa niente.
“Non ha risposto, ma sembrava abbastanza turbato. Solo che non ne sono sicuro, perché ultimamente non lo riconosco più..” Quando faccio vagare lo sguardo per la stanza posandolo poi sulla finestra, Louis mi prende una mano.
“Mi dispiace” ripete.
“Non fa niente” mi costringo a dire.
“Eve..”
“No, Lou, sul serio. Va tutto bene” Con la coda dell’occhio lo vedo alzarsi. Si piega verso di me e mi lascia un bacio sulla fronte.
“Ti voglio bene” dice. Io mi limito a sorridere perché se parlassi ora scoppierei a piangere.
“Ciao piccolino” saluta poi accarezzandomi la pancia, come ha fatto pochi giorni fa.
“Torno più tardi” dice ancora, prima di andarsene.

-Zayn

Sono seduto sul divano a fissare il nulla da più o meno quindici minuti.
Tra due giorni torno a Bradford e non so nemmeno io come farò a spiegare a mia madre perché non sono con Eveleen.
Non che quello sia il problema più grande.
Louis stamattina mi ha detto che è in ospedale. Non ho capito perché, ma sembrava grave.
Vorrei andarla a trovare, ma so di non essere nella posizione giusta per farlo. Non potrei darle, né tantomeno dirle niente che possa aiutarla.
Però voglio vederla.
E’ da troppo che i miei occhi non incrociano i suoi e non posso più negare che mi manchi tantissimo.
Una parte di me a quest’ora starebbe già lì con lei a chiarire tutta la situazione. O a provarci, almeno.
Dall’altro lato però, non posso lasciare Belle così. Lei ha troppo bisogno di me, molto più di quanto ne abbia Eveleen e non posso semplicemente lasciarla senza sapere a cosa andrà incontro.
Quando abbiamo incontrato Louis, in realtà mi è sembrata preoccupata, ma non ci ho fatto troppo caso.
In quel momento non pensavo a niente se non Eve.
Mi passo una mano sugli occhi, sperando che la tensione sparisca, ma ovviamente non succede.
Ripenso alle parole del mio amico.
Non mi aspettavo una scenata del genere. Louis mi ha sempre sostenuto in generale.
E anche se non nel particolare, gli avevo già raccontato di Belle. Quindi non mi aspettavo per niente il suo discorso. Allo stesso tempo, capisco che era preoccupato. Lui è anche il migliore amico di Eveleen.
Improvvisamente, decido che devo vederla. Non posso aspettare ancora.
Mi alzo di scatto dal divano e prendo il giubbotto.
Esco di casa chiudendomi la porta alle spalle, senza curarmi di girare la chiave nella serratura.
Entro in macchina e la metto in moto, poi guido verso l’ospedale con il pensiero che sto per rivederla dopo troppi giorni di assenza.
Quando arrivo, i parcheggi sono tutti occupati. Borbotto qualcosa, poi finalmente ne trovo uno libero e poso l’auto.
Entro nell’edificio e mi guardo intorno in cerca di un’infermiera.
“Mi scusi, Eveleen Wood?” Lei mi squadra.
“Non è orario di visite”
“E’ importante” dico, anche se non lo è davvero. Non oggettivamente, almeno.
“Lei è..?” Mi mordo il labbro.
“Il suo ragazzo”
“Ma quanti ragazzi ha?” si lascia sfuggire. Io alzo un sopracciglio, mentre sento la rabbia invadermi. Ha un ragazzo? Già?
Mentre l’infermiera sbuffa, io mi ritrovo ad ammettere di essere maledettamente geloso.
Cos’è successo in questi giorni che non siamo stati insieme?
“Può dirmi dove si trova e basta?” sbuffo.
“Non è orario di visite” ripete lei. Alzo gli occhi al cielo.
“Senta, non so come dirglielo, è importante, non farò niente che comprometta la sua salute, devo solo parlarle, la prego” Lei sta per rispondere, quando una voce la interrompe.
“Che cosa ci fai qui?” Sposto lo sguardo sulla figura alle mie spalle.
“Louis”
“Che cosa ci fai qui?” chiede di nuovo.
“Devo vedere Eveleen” lui scuote la testa.
“Perché?” Già, perché? Perché mi manca troppo, perché non so più cosa pensare, né cosa provo, perché devo sapere che anche se sta all’ospedale sta bene, perché ne ho bisogno.
“Perché sì”
“Non credo sia il caso” dice Louis.
“Ecco, glielo dica anche lei che l’orario delle visite è finito” si intromette l’infermiera.
“Non me ne importa niente dell’orario!” esclamo, nervoso.
“Devo vederla e basta” guardo il mio amico.
“E’ importante per me” Lui socchiude gli occhi.
“Ah sì? Ora ti importa? E stamattina? O ieri? O l’altro ieri? Quando lei stava male e tu non c’eri?”  
“Io non so perché ce l’hai così tanto con me, non capisco”
“Perché ad Eve ci tengo”
“Credevo mi avessi capito quando ti ho parlato di Belle”
“Lo credevo anche io. Finchè non ho parlato con Eveleen”
“Vorrei parlarle anche io sai? Perché non ci sto capendo più niente, sul serio” Louis scuote la testa.
“Forse avresti dovuto parlarle prima” dice, prima di sorpassarmi ed avviarsi verso l’uscita.
Vorrei fermarlo, ma se lo facessi non mi faranno mai vedere Eve.
“Allora? In che stanza si trova?” insisto, guardando l’infermiera.
“Lei ha proprio una testa dura..” commenta lei.
“235, secondo piano” si arrende poi.
“Grazie” dico, prima di salire le scale.
Cammino nel corridoio leggendo i numeri su tutte le porte, prima di fermarmi davanti a quella che mi ha detto la donna prima.
Busso leggermente, prima di aprire la porta.
“Louis, ti prego, non..” la sento dire, prima che il suo sguardo si posi su di me e i suoi occhi si spalanchino.
“Zayn” sussurra.
Sento il cuore accelerare i battiti. E’ così bella..
“Che cosa.. cosa ci fai qui?” chiede. Sembra terrorizzata.
“Volevo parlarti” dico. Lei non risponde, ma continua a fissarmi. Anche io non riesco a smettere di guardarla.
Sono passati solo pochi giorni, ma mi sembra più bella di quanto ricordassi.
Mi è decisamente mancata tantissimo.




 


Hello!
*muore per la gif, poi si riprende*
Sono un po' in ritardo lo so, scusate.
Vi anticipo che non so se riuscirò ad aggiornare la prossima settimana
perchè probabilmente non avrò tempo di scrivere e non ho capitoli pronti :(
Mi dispiace c.c
In ogni caso..
Sono una pazza io che sclero perchè Zayn e Eve si sono rivisti, ahahaha
Lo so, lo so, sto male.
Che volete farci ahahha
Cosa pensate succederà?
Spero di risentirvi presto, baci splendori <3 C.


 

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Capitolo 14
*** Confused. ***







End of time.
Confused.


 

-Eveleen


Mi copro un po’ di più con la coperta, sperando che la pancia non si veda ancora così tanto.
Che diamine ci fa Zayn qui?
L’ha chiamato Louis? E la ragazza?
Non ho nessuna risposta, eppure i suoi occhi fissi nei miei mi danno un senso di pace che non sentivo da giorni ormai.
Mi è mancato tantissimo. Mi accorgo solo ora che mi è mancato ancora di più di quanto pensassi e questo mi fa solo capire quanto io sia ormai dipendente da lui.
Non so se sono felice che sia qui ora.
Perché quando se ne andrà io starò peggio di prima. E lo so che se ne andrà.
Mi sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e gioco con l’orlo della coperta, poi lui si avvicina e si siede dove fino a poco prima era stato Louis.
“Come ti senti?” Ho sentito questa domanda almeno dieci volte nelle ultime due ore, eppure detta da lui mi sembra sia la prima volta che me la pongano.
“Bene” rispondo automaticamente. Lui assottiglia gli occhi.
“Perché non ti credo?” chiede. Io alzo le spalle e lui sospira.
“Eve, ti conosco meglio delle mie stesse tasche, lo so quando stai mentendo” Sposto lo sguardo perché non riesco a sostenere il suo.
No, no che non lo sai, altrimenti mi avresti fermata quando ti ho detto che andava bene quando mi hai lasciata.
Si avvicina leggermente.
“Come stai?” chiede.
“Te l’ho detto Zayn, perché ti importa tanto?” chiedo, dando voce alle domande che mi hanno mandato a fuoco il cervello dal momento in cui l’ho visto aprire la porta.
Lui fa una smorfia.
“Anche se teoricamente non stiamo più insieme, non vuol dire che non mi importi di te”dice.
“Teoricamente?” Alzo un sopracciglio, scettica.
“Non stiamo più insieme e basta” sbotto. Lui rimane in silenzio qualche secondo.
“Non ci hai creduto, vero?” chiede poi.
“Alla storia della pausa, intendo” aggiunge subito. Sorrido sarcastica e con un pizzico di cattiveria.
“Tu che dici?”
“Quello che ti ho detto è vero, io credevo davvero che mi servisse una pausa, nel senso vero, senza doppi fini o..” Alzo una mano per fermarlo.
“Zayn, se sei venuto qua per ricordarmi tutte le bugie che mi hai rifilato per lasciarmi perché non ne avevi il coraggio, beh, io non ne ho bisogno. Stai sprecando tempo.” Lui mi guarda confuso. Qualcosa mi dice che non se lo aspettava.
“Cosa?” chiede poi.
“Non erano bugie. Perché pensi lo fossero?” Rido, anche se non sono per niente felice. Potrei scoppiare a piangere da un momento all’altro se penso che anche se lui è qui ora, non mi appartiene più. Che siamo solo due estranei.
“Vorresti dirmi che mi hai lasciato perché non parlavamo più come prima o perché non volevi che la cosa peggiorasse? E dimmi, in tutto questo bel discorsetto dove ce la piazzi la moretta con cui stai uscendo?” Mi mordo la lingua appena finisco la frase, perché sento che i miei occhi si stanno inumidendo e non voglio. Sono stanca di piangere.
Zayn non risponde.
“Eh?” chiede solo.
“Viviamo nella stessa città ed io e te continuiamo a frequentare gli stessi posti, vi ho visti e vi ha visti anche Louis” Lui apre e chiude la bocca un paio di volte, come se volesse parlare, ma alla fine non lo fa.
Io sospiro, rilassando le spalle.
“Ti prego Zayn, va via” sussurro guardando il soffitto bianco.
“No” risponde subito. Punto di nuovo i miei occhi nei suoi.
“Perché?”
“Sono venuto qui con l’intenzione di parlarti e non me ne andrò senza averlo fatto”
“Non credo ci sia niente da dire, i fatti sono abbastanza chiari ed io al momento non ho proprio bisogno che mi rinfacci la realtà delle cose e comunque, se non te ne fossi accorto, sono in ospedale, potresti anche aspettare che io torni a casa”
“Che cosa ti è successo?” chiede ed io mi arrendo, perché non se ne andrà.
“Cos’hai? Louis mi ha accennato qualcosa, ma non ci ho capito tanto”
“Neanche io. Un’infezione a quanto pare”
“Ah, niente di grave allora”
“Poteva esserlo, ma per fortuna sono intervenuti in tempo” dico e il mio pensiero torna al bambino che porto ancora dentro.
Se anche volessi dirlo a Zayn, questo non è assolutamente il momento adatto e comunque non lo farei se sapessi che lui non mi ama come lo amo io.
E purtroppo lo so.
“Meglio, sono felice che tu stia bene ora” mi sorride.
Sei bello Zayn. Sei troppo ed io non ce la faccio più senza di te. Ed avevi ragione prima, non sto per niente bene.
Il clima che si è creato ora è fin troppo strano per noi due.
“Grazie” mi costringo a dire.
“Eve, sul serio, io non ce la faccio a stare così, possiamo parlare?” Tu? Ed io allora?
Sospiro rassegnata.
Poi penso che preferirei che mi urlasse contro, piuttosto che continuare a far finta di niente. Anche se non voglio che mi dica che è innamorato di lei.
E’ abbastanza contorto e contraddittorio, lo so.
Ma il fatto è che Zayn è tutto per me. E se da un lato voglio sapere se mi ha lasciato perché davvero la ama, dall’altro so che una risposta affermativa mi ucciderebbe.
Ed al momento non ne ho proprio bisogno.
“Che cosa vuoi ancora, Zayn?” domando.
“Chiarire”
“Perché?”
“Perché mi manchi!” esclama. Il silenzio che segue fa sì che io riesca a sentire perfettamente il battito accelerato del mio cuore. Mi chiedo se lo sente anche lui.
Deglutisco.
“E allora perché mi hai lasciata andare così?”
“E’.. complicato” decide.
“No, non lo è. Zayn, quello che provo per te è inconfondibile. Credimi. Anche se incontro un ragazzo per strada e noto che mi fa un certo effetto in quel senso, o se esco con qualcuno che mi piace, mi basta pensare per un secondo a te e non sono confusa. So perfettamente che ti amo come non ho mai amato nessuno in vita mia. E so anche che a quanto pare per te non è così e lo capisco, davvero. Solo, perché ora sei qui allora?” butto fuori.
So che ammettere ancora una volta i miei sentimenti, ora che non stiamo più insieme, è inutile e stupido, ma averlo vicino senza averlo davvero mi fa impazzire. E dovevo dirglielo.
“Io..” comincia. Poi si ferma e non parla più. Scuoto la testa.
“Ti prego Zayn, va via” ripeto. Stavolta lui sospira, poi si alza.
Arriva fino alla porta e si gira a guardarmi ancora.
“Non so perché sono così confuso, ma una cosa la so. Sei stata e sei importante per me, Lee” Il soprannome che mi dà prima di uscire non fa altro che rompermi il cuore ancora di più.
E quando la porta si richiude alle sue spalle, affondo la testa nel cuscino e lascio che altre lacrime scendano sulle mie guance.
Piango fino a quando mi mancano le forze per continuare a farlo, quindi mi addormento, sperando che il sonno porti via il dolore.


Mi sveglio quando sento qualcosa toccarmi il braccio.
Apro gli occhi e sbatto le palpebre più volte, per mettere a fuoco.
“Scusa, non volevo svegliarti” dice Louis, sorridendomi.
“Non preoccuparti” sbadiglio.
“Che ore sono?”
“Le dieci e mezza. Non chiedermi come ho fatto ad entrare, spera che non mi becchino” dice strappandomi un sorriso divertito.
Ho dormito poco più di un’ora e venti.. D’un tratto la conversazione con Zayn mi ritorna in mente e prima che io ci stia male di nuovo, informo il mio amico della visita del moro.
“Lo so, l’ho incontrato giù” ammette.
“Ah”
“Voleva per forza vederti. Cosa ti ha detto?” gli racconto il discorso a grandi linee e alla fine lui scuote la testa, deluso.
“Sinceramente, per quanto possa volergli bene mi sta davvero deludendo” Io alzo le spalle.
“Non può cambiare quello che prova Louis, capiscilo”
“Non dovresti essere tu a dirmelo. Non dovresti difenderlo, Eve” mi fa notare.
“Lo so, ma è la verità. Che colpa ne ha lui se non mi ama? Non puoi forzare i sentimenti, lo capisco” Louis scuote di nuovo la testa, ma non aggiunge altro.
Si porta una mano alla bocca, assonnato.
“Ehi, vai a riposarti”
“Non voglio lasciarti sola” dice.
“Non preoccuparti Lou. Sto bene e domani torno a casa, non c’è bisogno che rimani qui” sorrido.
Lui mi guarda.
“Sicura?”
“Certo” Lui sospira, annuendo.
“Okay. Comunque non devi pensare di essere la colpa della vostra separazione. Davvero, a parte il fatto che non vale la pena farsi certi pensieri per lui, quando poi Eve, te lo giuro, non è colpa tua. E’ solo la mentalità contorta di Zayn e il suo infantilismo che hanno portato a questo” dice e credo che Louis a volte riesca davvero a leggermi nella mente.
Anche se non gliel’ho detto, ha capito comunque che la cosa che mi fa più male, insieme alla mancanza del moro, è che sono convinta che sia finito tutto per colpa mia.
Perché non ho un bel carattere, non sono simpatica o estremamente bella e spingo via le persone. So che non è facile starmi vicino e so che se Zayn mi ha lasciata è solo perché si era stancato di me. Altra ragazza o non, se ne sarebbe andato comunque prima o poi. E non gliene faccio una colpa, anzi, lo capisco perfettamente. Me ne andrei anche io, se potessi.
“Io non lo trovo infantile” ribatto.
“Tu lo ami,” rotea gli occhi “è ovvio che non lo trovi infantile. Ma lo è. Non sa quello che vuole, sembra che per lui sia ancora tutto un gioco” Scuoto la testa. Non sono per niente d’accordo. E’ vero che Zayn è confuso, ma questo non significa che lui non stia prendendo la nostra.. relazione seriamente.
“A me è sembrato abbastanza serio prima”
“Non voglio che tu soffra per lui” dice. Io sorrido debolmente.
“Tanto, ormai..” sussurro.
“Andrà tutto bene, okay?” mi rassicura, muovendo il pollice sulla mia mano. Io annuisco.
Louis mi saluta, poi esce dalla stanza ed io chiudo gli occhi per provare a dormire ancora, ma ormai il sonno mi è passato e il pensiero di Zayn ha occupato di nuovo la mia mente e so già che non mi lascerà presto in pace.


 


Ehi!
Surprise! (?) hahaha
Ho aggiornato leggermente in anticipo, un applauso a me
*clap clap*
Allora.. Vogliamo parlare di Zayn in questa gif o in generale nel video di
Night Changes? *urla*
E' il video più bello che abbiano mai fatto secondo me, mi piace troppo!
In ogni caso..
Che ne pensate? Cosa vi aspettavate dal discorso tra Zayn ed Eve?
Aaah, volevo ringraziarvi, cioè, siete stupende, grazie mille
vi amo troppo *^*
Grazie sul serio!
Spero di riuscire a tornare presto ahhahaah
Baci meraviglie <3 C.


Ps. Una mia amica sta scrivendo una serie, passate se vi va!
http://efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=12742&i=1
 

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Capitolo 15
*** We should talk. ***






End of time.
We should talk.




-Zayn

Quando apro la porta di casa, la prima cosa che penso è che è decisamente troppo vuota.
In tutti i sensi, sia per l’arredamento, sia perché ci sono solo io a riempirla.
Mentre tornavo, in macchina, ho pensato tutto il tempo a ciò che mi ha detto Eve. In ospedale mi ha detto che mi ama ancora ed io mi sono sentito come se fosse giusto così. Come se non mi servisse altro, come se in quella stanza avessi tutto ciò di cui avevo bisogno.
Ma c’era qualcosa dentro di me che mi diceva che non era davvero così, qualcosa che mi ha spinto ad andarmene quando me lo ha chiesto la seconda volta.
Per tutto il viaggio di ritorno mi sono chiesto cosa fosse a confondermi e, escludendo Belle, non mi sono dato alcuna risposta.
Salgo in camera da letto e mi siedo dietro la scrivania. Apro un cassetto quasi istintivamente. Sospiro quando lo trovo vuoto e lo richiudo, poggiandomi poi con i gomiti sul tavolo. Poggio la testa sulle mani e chiudo gli occhi.
Il mio telefono squilla e per un attimo penso di lasciarlo squillare senza rispondere.
Quando il suono però diventa insistente e fastidioso, mi costringo a prenderlo dalla tasca e a rispondere.
“Pronto?” sbuffo.
“Dove sei?” aggrotto la fronte.
“Louis?”
“Sì, dove sei?” mi chiede di nuovo.
“A casa, pe..” non mi dà nemmeno il tempo di finire che attacca. Guardo il display confuso.
Mi alzo e scendo in cucina per prendere un bicchiere d’acqua. Il mio sguardo finisce sull’orologio. Sono quasi le undici di sera. Ho fatto qualche giro, prima di rientrare, ma non credevo fosse passato così tanto tempo. Qualche minuto dopo, qualcuno bussa alla porta.
Quando vedo Louis dallo spioncino, la apro.
“Che ci fai qui?” chiedo subito. Lui entra, senza rispondermi e comincia a fare avanti e indietro per il salotto.
“Fai pure” commento ironico, richiudendo la porta alle mie spalle.
“Devi smetterla” si ferma a guardarmi.
“Di fare cosa?” domando alzando un sopracciglio. Louis si avvicina, stringendo i pugni ed ho il presentimento che non finirà bene.
“Lou, non voglio litigare” lui si lascia sfuggire uno sbuffo divertito ed un sorriso sarcastico.
“Non darmi i motivi per farlo allora” dice.
“Che cosa vuoi?” chiedo.
“Lasciala in pace”
“Chi?”
“Lo sai benissimo” Io rido.
“E perché?” Lui socchiude gli occhi.
“Perché non hai più alcun diritto su di lei. E lei non merita di stare male per uno stronzo come te, quindi lasciala in pace” dice, serio.
“Non voglio che lei stia male”
“Allora smettila di cercarla se non provi nulla per lei!” Mi irrigidisco anche se non lo do a vedere.
“Smettila di andare da lei perché ti manca se poi l’unica cosa che fai è dirle che non la ami! Smettila di giocare con lei! Non sei più un bambino Zayn, non è più il tempo di essere confusi” dice. Io scuoto la testa.
“Ma tu cosa ne sai..” borbotto “Mi dispiace Lou, ma stavolta non posso darti ragione. Ti stai arrampicando sugli specchi e sinceramente non so neanche perché tu mi stia facendo questa scenata ora. Ma nessuno ti dà il diritto né di giudicare i miei sentimenti né di decidere io cosa debba fare. Sono andato a trovarla perché mi manca e non le ho mai detto che non la amo, semplicemente perché non è la verità! Okay, non è nemmeno una bugia, ma il fatto che io sia confuso su questo non vuol dire che io non provi niente per Eveleen e che quello che c’è stato tra noi per me sia stato solo un gioco! Come puoi anche pensare una cosa del genere, cavolo, tu per primo sai quanto ero preso da lei..”
“Sì, sì, lo so e so anche che è bastata la prima ragazzina che è venuta a piangere da te a farti cambiare idea quindi sì, devo dire che eri proprio preso” dice ironico.
“Ma che..” Lui mi guarda.
“Zayn, sei il mio migliore amico, okay, ma tu non hai la più pallida idea di quanto Eveleen stia male per questo e di quanto la situazione sia più complicata di quello che credi. Penso che tu sia grande abbastanza da saper prendere una decisione, quindi fallo e smettila di tenere il piede in due scarpe”
“Non è così semplice Louis”
“Allora te la do io una soluzione. Sta lontano da Eve.”
“Ma non voglio” Lui alza le mani al cielo, esasperato.
“Dio, Zayn! Allora torna con lei e lascia stare l’altra!”
“Non posso”
“Sì che puoi”
“Non è così facile” ripeto. Louis sospira.
“Smettila. Devi decidere, non puoi continuare così, io non voglio che Eveleen soffra, ha già abbastanza problemi”
“Ho bisogno di tempo per capire quello che provo, non è così semplice, dannazione!” esclamo.
“Indovina Zayn? Fine del tempo. Non puoi aspettare ancora” dice, poi mi supera e si avvicina alla porta.
Io lascio che vada via senza neppure salutarlo, poi mi siedo sul divano e sprofondo con la schiena sui cuscini. Chiudo gli occhi e per un momento mi passa per la mente l’idea di dormire, perché così non sono costretto a pensare a questo casino.
Mi sistemo meglio, ma il mio cellulare squilla di nuovo, due volte.
‘Avevi ragione, forse dobbiamo parlare’ Eveleen.
‘Ho bisogno di te’ Belle.

-Belle

Sono seduta sulla riva di questo lago da due ore, che è all’incirca il tempo che ho passato a piangere.
Odio essere così debole, ma a volte sembra davvero che io non possa farne a meno.
Chiudo gli occhi, singhiozzando, ancora.
Sono così stanca..
Per fortuna qui non c’è nessuno.
Ieri ho litigato di nuovo con Kath, ma stavolta non credo che si possa risolvere la cosa. Forse non voglio nemmeno provarci, in fondo è meglio così. Io non sono fatta per avere amici. Non volevo allontanarla, ma io e lei non ci capivamo più come una volta e alla fine, questo litigio è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi manca, ma è meglio così. Per lei, per tutti.
Oggi invece mio padre ha dato di nuovo di matto. Solo a ripensarci potrei sentirmi male, quindi meglio evitare.
Spesso mi chiedo dove abbia sbagliato in tutti questi anni e sono sicura che, anche se non lo dice, se lo chiede anche lui.
Insomma, ho fatto qualcosa di male? Perché mi sta succedendo tutto questo? A volte vorrei solo che finisse tutto, anche nel peggiore dei modi. Non ce la faccio più.
Ho mandato un messaggio a Zayn perché, anche se mi dispiace costringerlo in qualche modo a starmi vicino, ho davvero bisogno di lui.
E’ stato l’unico, dopo Katherine, a restarmi affianco e anche se né lui né la mia ex migliore amica conoscono la storia completa, io credo che abbiano comunque avuto coraggio. La mia vita non è proprio rose e fiori.
In ogni caso, gli ho scritto più di un quarto d’ora fa e lui non mi ha ancora risposto.
Forse è impegnato, forse, come Kath, si è solo stancato anche lui. Non lo biasimerei, comunque.
Il telefono squilla e mi rimangio le ultime affermazioni, perché sullo schermo appare proprio il suo nome.
Tiro su col naso e spero che la mia voce appaia tranquilla.
“Zayn” rispondo.
“Se mi dici dove sei ti raggiungo” dice e mi fa spuntare un sorriso.
“Green Park”
“Arrivo” La linea cade ed io provo a placare le lacrime. Non voglio che mi veda piangere, anche se l’ho chiamato io con la speranza che venisse.
Nei dieci minuti che seguono riesco a calmarmi leggermente, anche se quando lo vedo arrivare ho ancora gli occhi rossi e le guance rigate.
Cammina verso di me a passo veloce e quando mi ha ormai quasi raggiunto si passa una mano tra i capelli.
“Ehi” Zayn è davvero bello. Il suo fascino è qualcosa che mi ha colpita sin da subito e se all’inizio mi ero imposta di non cadere nella trappola, alla fine non ce l’ho fatta. Più lo guardo più sento qualcosa di sempre più forte per lui.
“Non credevo saresti venuto..” ammetto. In fondo è quasi mezzanotte.
“Che fai qua a quest’ora?” mi ignora, avvicinandosi e sedendosi accanto a me. Io alzo le spalle senza rispondere.
“Belle?”
“Ho scoperto che mia madre ha avuto un altro figlio, ventuno anni fa”
“Hai un fratello?” chiede sorpreso.
“Fratellastro” preciso.
“Mio padre non lo ha saputo subito.. A quanto pare è il motivo per il quale i miei si sono lasciati” continuo.
“Lui vive in Irlanda e lavora come commesso in un negozio di articoli sportivi.. Non l’ho mai visto, non so nemmeno che faccia abbia.. So solo che si chiama Niall” concludo.
“Hai pensato di andare lì a cercare..” comincia lui. Io scuoto la testa.
“No. Non voglio andare in Irlanda, lei non mi ha cercata nemmeno una volta da quando se ne è andata..”
Lui mi guarda per un attimo, poi mi abbraccia. Ed è così bello stare tra le sue braccia che quasi mi dimentico di tutto quello che è successo oggi.
“Va tutto bene” mi dice.
“Sì, ora sì” confermo. La sua mano mi accarezza i capelli. Alzo di poco la testa per guardarlo ed i miei occhi incrociano i suoi.
“Grazie per essere qui” sussurro. Zayn sorride, ma non parla.
Non so lui, ma io me ne accorgo perfettamente quando la distanza tra i nostri visi diminuisce. Non faccio niente per fermarla, in fondo è quello che voglio.
Chiudo gli occhi e l’unica cosa che sento sono le sue labbra sulle mie.

-Eveleen

Sono finalmente riuscita a finire l’articolo.
L’ho dato a Zoe e lei l’ha letto velocemente, poi ha sorriso. L’ho preso come un buon segno, ma non ho indagato più di tanto. 
Fino a qualche settimana fa sarebbe stato il primo dei miei pensieri, ma al momento non mi importa più di tanto.
Sono uscita dall’ospedale un paio di giorni fa e finora non ho ancora parlato con Zayn.
Quella sera, dopo che Louis se ne era andato, gli avevo mandato un messaggio perché dormire mi sembrava davvero impossibile e lui mi aveva risposto quasi subito.
‘Quando torni a casa?’
‘Domani mattina’
‘Ti vengo a prendere’
mi ha scritto ed io non ho avuto il coraggio di rispondere altro, se non un semplice ‘ok’.
La mattina dopo l’ho aspettato per ore, sono anche rimasta a mangiare in ospedale, ma Zayn non è mai venuto e alla fine sono tornata con Louis che mi ha vista distrutta, di nuovo.
Alla fine mi sono trasferita da lui, sia perché ha insistito tantissimo, sia perché non volevo dare altro disturbo a Lisa. Lei e Liam stanno uscendo davvero spesso insieme e lei ogni volta si sentiva in colpa a lasciarmi da sola. Ora è molto più tranquilla e lo sono anche io. Anche se Zayn mi manca sempre.
“Ehi!” esclama Louis saltando sul divano.
“Che ne dici di andarci a fare un bel giro, io tu e la mamma?” chiede alla mia pancia. Non è ancora enorme, ma so che presto lo diventerà e che a quel punto non potrò più nascondermi.
“Lou, no” dico.
“Dai! Devo andare a comprare un regalo a mia sorella perché tra poco è il suo compleanno e mi serve il tuo aiuto, ti prego” prova a convincermi allungando la ‘e’ nell’ultima parola.
“Louis..” Lui batte le ciglia un paio di volte e sporge il labbro inferiore. Roteo gli occhi e sbuffo.
“Ti odio” dico, alzandomi. Lui esulta, prima di darmi un bacio sulla guancia.
“Grazie” dice, prendendo la giacca. Io lo imito, poi usciamo.
“Hai già pensato a qualcosa?”
“Sì, devo solo scegliere il ciondolo. Volevo regalarle un bracciale” Annuisco e poco dopo arriviamo in una strada piena di negozi.
Il primo nel quale mi trascina è una gioielleria.
Passa in rassegna ogni tipo di bracciale, prima di uscire a mani vuote. Io rido.
“Dai, ce ne sono altre, lo troverai” provo a dirgli. In risposta, lui entra in un negozio di abbigliamento.
“Sì, certo, però visto che ci siamo vediamo anche qualcosa per me e per te” Lo guardo confusa.
“Perché?”
“Non puoi uscire a fare shopping e tornartene con un misero regalo per mia sorella e basta. Quindi tu ora entri lì e ti provi questo” dice, spingendomi nel camerino e passandomi il primo vestito che trova sottomano.
“Louis!” esclamo.
“Provalo, su!” dice.
“Non mi entrerà mai, almeno dammi la taglia giusta” lui sbuffa.
“Non muoverti” mi dice prima di riprendersi il vestito e sparire tra i vari scomparti.
Ritorna poco dopo con un vestito blu veramente corto e stretto.
“Sei impazzito o cosa?”
“E’ la taglia giusta, ho controllato, anzi è anche più grande, provalo”
“Ma..”
“Veloce” il suo tono non ammette repliche ed io sono costretta a spogliarmi ed indossare l’abito. Mi guardo allo specchio.
La taglia è giusta, ma il modello stretto mette in risalto la mia pancia che prima non si vedeva.
Sospiro, sfiorandola.
“Fatto?” mi chiede Louis da fuori.
Apro la tenda ed esco, mentre lui mi osserva.
“Non indosserei mai un vestito del genere” dico.
“La gravidanza ti rende sexy” mi risponde. Gli lancio un’occhiataccia.
“Che c’è, è la verità” dice.
“Stai bene” aggiunge.
“No” sto per voltarmi e tornare a cambiarmi quando i miei occhi incrociano quelli di una ragazza.
E non una qualunque.
Lei mi guarda sorpresa, poi abbassa lo sguardo sulla mia pancia e torna a guardarmi.
Io mi giro allarmata verso Louis che però non si è accorto di niente, quindi entro di fretta nel camerino e chiudo la tenda.
Mi appoggio al muro e prendo un respiro profondo.
Se con lei c’è anche Zayn, credo che potrei sentirmi male da un momento all’altro.
Non sono pronta a vederlo di nuovo con quella ragazza, in realtà non sono pronta a vederlo di nuovo e basta.
Devo andare avanti e vederlo senza poter tornare con lui di certo non mi aiuterebbe.
Respiro di nuovo, prima di cambiarmi.
Quando esco, la prima cosa che faccio è guardarmi intorno e per fortuna, noto che non c’è nessuno che conosco.
“Andiamo?” chiedo a Louis, agitata.
“Tutto bene?”
“Sì, dobbiamo andare a prendere il regalo a tua sorella” dico, lasciando il vestito sul primo scaffale che trovo ed uscendo velocemente dal negozio. Louis mi segue confuso, ma non dice niente.
“Lì c’è una gioielleria” dico. Louis mi mette un braccio attorno le spalle e mi sorride.
“Sappi che quando questo piccolino uscirà da qui dentro torneremo a vedere quel vestito” dice, riferendosi al bambino.
“Certo” rispondo ironica, ancora un po’ agitata. Lui ride.
“Sarà la prima cosa che mi preoccuperò di fare, credimi” dice ed io mi rilasso leggermente, lasciandomi sfuggire un sorriso.
 “Me ne ricorderò”




 

Ehi!
Vi chiedo scusa per l’enorme ritardo, mi
dispiace tardissimo aggiornare solo ora :(
Purtroppo non sono riuscita a scrivere prima, però
questo capitolo è leggermente più lungo degli altri..
Anche più incasinato ahahha
Il primo ‘pov’ di Belle, che ve ne pare? Si scopre qualcosa di più su
di lei, anche se credetemi, alla sua storia manca ancora una parte
importantissima.
Finalmente abbiamo anche Niaaaaall! **
Forse c’è un piccolo bacio di troppo.. ahahaha ops.
Non so davvero come stia venendo la storia, spero che almeno un po’ vi piaccia.
A presto *spero*, love ya x
Baci! <3 C.

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Capitolo 16
*** E' decisamente una femmina! ***







End of time.
E' decisamente una femmina!






 
E’ passato un altro mese. La mia pancia è sempre più evidente e a dire il vero, più il tempo passa, più non vedo l’ora che questi nove mesi finiscano.
Ormai mi sono rassegnata all’idea e non dico che ne sono proprio felice, ma quasi.
Insomma, voglio che questo bambino nasca il prima possibile, perché è comunque mio figlio e sono sicura che una volta che lo avrò tenuto tra le braccia mi sentirò come mai mi sono sentita prima.
Oggi ho un’altra ecografia ed oggi saprò se aspetto un bambino o una bambina.
Io e Louis abbiamo passato un’intera serata a parlare di questo e alla fine abbiamo scommesso una cena.
Lui è convinto sia una femmina, io invece credo sia un maschio. In realtà, a me è indifferente. Diciamo che ho sostenuto la causa solo per dar fastidio a Louis. Rido al pensiero della sua fronte corrucciata e della sua espressione fintamente arrabbiata.
“Lou sei pronto? Sono tre ore che sei chiuso lì!” esclamo, bussando alla porta del bagno. Quando questa si apre, Louis sorride.
“Scusa, non riuscivo a sistemare il ciuffo” Io lo guardo shockata.
“Scherzi?” chiedo. Lui ride.
“No. Dai, andiamo” risponde, superandomi e scendendo.
“Tu stai male” gli dico, seguendolo.
“Perché?” Aspetta che io esca e si chiude la porta di casa alle spalle. Poi si avvia verso la sua auto.
“Perché? Lo chiedi anche?” Lui alza le spalle.
“Siamo in un ritardo colossale solo perché dovevi aggiustarti i capelli!” esclamo.
“Ehi, non parlarne come se fosse una cosa da poco. I capelli sono importanti” dice salendo in macchina.
“Sei pazzo” dico, facendolo ridere. Si sporge verso di me e mi bacia una guancia.
“Su, andiamo a scoprire che tipo di giocattoli dovrò comprare” dice, mettendo in moto. Io sorrido, rilassandomi sul sedile. Il mio telefono squilla e mi sforzo per prenderlo dalla tasca del giubbotto.
“Pronto?” rispondo.
“Eve! Come sta andando? Sei già entrata? Che ti hanno detto?” chiede Lisa a raffica.
“Ehi calma! Sono ancora in macchina, ho fatto tardi per colpa di qualcuno” dico, sottolineando l’ultima parola.
“Quindi non sai ancora niente? Oddio, che ansia. Sto per chiedere a Zoe un permesso, voglio venire anche io!” esclama.
“Lisa, stai ferma lì. Ti chiamo appena ho finito e giuro che ti porto le foto”
“Ma..”
“Tranquilla. Sto bene” La sento sospirare.
“Okay” dice poi.
“Chiamami” aggiunge. La saluto e lei torna a lavorare.
“A che stai con l’articolo?” chiede Louis. Zoe mi ha assegnato un’altra intervista e per fortuna stavolta non era niente di impegnativo.
“Ho quasi finito, mi mancano gli ultimi ritocchi” dico.
“Hai parlato con il tuo capo di quella cosa?” domanda ancora. Io annuisco.
“Sì, l’ha presa meglio di quanto credessi. E’ felice per me” rispondo. Quando ho detto a Zoe della gravidanza poi ho dovuto fermarla dall’organizzare una festa. Era entusiasta, più di me e da un lato mi ha fatto piacere.
“Lei cosa pensa che sia? Maschio o femmina?” chiede ed io rido.
“Non lo so, non me lo ha detto. Lisa però è d’accordo con me” lo informo. Lui sbuffa.
“Non capite niente” dice solo.
“Vedremo” Quando arriviamo nello studio, Louis si siede impaziente, mentre batte il piede a terra.
“Quanto sei ansioso” commento.
“Non vedo l’ora di farmi offrire una cena da te” dice.
“Non esserne così convinto”
“Tanto ho ragione io” sentenzia e ricominciamo a stuzzicarci. Adoro Louis. E’ il migliore amico che avessi mai potuto desiderare, riesce sempre a capirmi e a farmi rilassare quando sono nervosa.
Dopo qualche minuto, la dottoressa chiama il mio nome ed insieme entriamo nella sala. Fa qualche domanda sia a me che a Louis, poi mi fa stendere sul lettino e mi spalma il gel sulla pancia.
Sorride, poggiandoci poi un sensore e muovendolo.
"Allora?" chiedo, quando lei non parla.
"Il bambino sta bene, non c'è traccia del batterio" dice ed io sospiro sollevata, anche se me lo avevano già detto che l'infezione era stata bloccata in tempo.
"La bambina, vorrà dire" la corregge Louis. La donna ride.
"No, no, è proprio un bambino"
"Cosa.. No!" esclama. Rido anche io.
"Lou rassegnati" gli dico. La ginecologa ci invita a guardare il monitor e questa è la prima volta che riesco a distinguere le sue forme.
"Mio Dio.." sussurra il mio amico emozionato. Un po' lo sono anche io.
Ok, lo sono tanto.
"Non è bellissimo?" ci chiede la dottoressa ed io non posso fare altro che annuire e ritrovarmi d'accordo, anche se ho solo ventuno anni e non sono pronta.
"È incredibile.." dico. Non posso ancora credere che dentro di me stia davvero nascendo qualcosa.
"Già, è il motivo per cui amo il mio lavoro.. E devi vedere agli ultimi mesi! È ancora più bello" dice ed i miei occhi diventano lucidi.
"Vi stampo la foto, aspettate" dice. Io rimango a fissare il bambino incantata.
Quando ha finito, io sono pronta a ripulirmi, ma lei mi ferma.
"Vuoi provare?" mi chiede porgendomi il sensore.
Io sento il mio cuore battere forte mentre annuisco.
Mi accarezzo la pancia con lo strumento, ma non succede niente.
"Premi leggermente più forte" mi suggerisce.
Io lo faccio e l'immagine del bambino ricompare sullo schermo.
Muovo la mano e guardo mio figlio da ogni angolazione possibile. Louis sorride.

Quando usciamo dall'edificio, mi abbraccia di impulso.
"È stato.. Meraviglioso" dice.
"Già" concordo.
Saliamo in macchina e lui si ferma all'entrata di un parco.
"Andiamo a fare un giro" dice ed io sorrido.
"Fammelo vedere ancora" chiede ed io prendo i fogli che mi ha dato la ginecologa.
"Oddio" commenta mentre camminiamo.
“Continuo a pensare che abbia sbagliato. Insomma guardala, è chiaramente una femmina!” esclama Louis, guardando la foto.
“Louis, controlla meglio” dico. Lui socchiude gli occhi e si applica a guardare l’ecografia.
“Sì, è decisamente una femmina” annuisce, facendomi ridere.
Qualcuno mi finisce addosso e i fogli mi cadono di mano.
“Oh, scusi” dice una voce ed io mi immobilizzo all’istante. Spalanco gli occhi e sento il cuore accelerare i suoi battiti.
“Mi dispiace, non volevo” continua, abbassandosi a raccogliere i fogli. Guarda la foto, inevitabilmente, prima che gliele strappi di mano.
“Congrat..” comincia, poi i nostri occhi si incrociano. Io sento già le lacrime riempirmi gli occhi.
“Cosa..?” mi guarda confuso. Sposta lo sguardo su Louis e si irrigidisce visibilmente.
“Cosa vuol dire?”

-Zayn

Mia sorella si è sposata circa un mese fa. Alla fine ci sono andato da solo al matrimonio, non sento Eveleen da un bel po’.
L’ultima volta che sono andato a trovarla mi aveva mandato un messaggio ed io le avevo promesso che avremmo parlato, ma poi il bacio con Belle mi ha confuso ancora di più e la mattina dopo dovevo partire per Bradford, quindi non l’ho più sentita.
Non ho nemmeno avuto il coraggio di chiederle scusa.
Ora sto con Belle. Ammetto che è stato strano, soprattutto i primi giorni in cui lei si comportava come se io le avessi nascosto qualcosa di imperdonabile. Per fortuna abbiamo chiarito, anche se la nostra storia non è per niente simile a quella con Eve.
E non ho ancora capito se questa sia una cosa positiva o meno.
Avevo appuntamento con lei dieci minuti fa, ma sono in ritardo.
Cammino a passo veloce e finalmente arrivo al parco. Mi fermo per riprendere fiato, poi riprendo a camminare, fino a quando non finisco addosso a qualcuno.
Vedo dei fogli cadere e dopo aver chiesto scusa mi piego a raccoglierli e non posso fare a meno di notare l’ecografia.
“Congrat..” sorrido, prima di alzare lo sguardo.
Mi sembra una vita che i miei occhi non si specchiano nei suoi. E’ anche più bella di quanto ricordavo. Ci metto meno di un secondo a collegare i fogli al volto che ho davanti.
“Cosa..?”chiedo. Il mio sguardo si sposta sul ragazzo alle spalle di Eve e la mia espressione diventa, da confusa, quasi furiosa.
“Cosa vuol dire?” chiedo, anche se posso benissimo immaginare la risposta.
“Non posso crederci” aggiungo subito, facendo un passo indietro. Eveleen è rimasta immobile. Louis sembra preoccupato.
“Ecco perché tutti quegli avvertimenti e quelle scenate..” dico, scuotendo la testa.
“Zayn io..” comincia Eve, ma io la fermo.
“Tu cosa? Eh? Bel modo per dimostrarmi che mi ami, davvero”
“Non provare a..”
Tu non hai nessun diritto di dirmi ciò che devo fare. Altro che amico, tu hai sempre voluto questo, vero? Hai sempre sperato che io facessi qualche cazzata che ci separasse, o sbaglio? Non posso crederci, come ho fatto a non capirlo prima, Dio, che idiota” dico.
“Che diamine stai dicendo?” sbotta Louis.
“Tu hai sempre voluto stare con lei, dannazione!” esclamo.
“Sai cosa? Complimenti. Davvero, congratulazioni. Spero che questo bambino  non ti somigli, perché al momento mi fai davvero schifo” commento, guardandolo.
“Zayn..” mi chiama la voce di Eve. Io sposto lo sguardo su di lei.
“Non è come..” prova a dire, ma Louis la interrompe.
“Tu sei completamente pazzo” dice. E’ calmo, ma incredibilmente serio, mentre io sento la rabbia ribollirmi dentro.
“Ah io??” rido sarcastico.
“Zayn..” chiama di nuovo Eveleen. Una lacrima le scende sulla guancia e sono tentato di asciugargliela, ma non lo faccio.
“Cosa?” chiedo, duro. Lei non risponde. Scuoto la testa, prima di voltarmi e allontanarmi.
“E’ facile così vero?” urla Louis. Io mi fermo.
“E’ sempre stato facile ed è quello che hai sempre fatto” aggiunge. Io mi giro a guardarlo.
“Che diavolo..?”
“Sei sempre scappato, appena le cose si complicavano un po’. Ti ho sempre stimato, Zayn, ma ora mi rendo conto di quanto in realtà tu sia così codardo e..”
“Louis ti prego..” sussurra Eve.
“No, lascia che capisca quanto è coglione” dice lui ed io non ci vedo più.
“Io ti ammazzo” dico, prima di colpirlo con un pugno. Eveleen urla e qualche persona si avvicina per separarci.
Mi divincolo dalla presa di qualcuno e guardo male il ragazzo di fronte a me.
Non posso credere che Eve stia davvero con lui.
“Andiamocene, ti prego” sento dire da lei. Louis non le risponde.
“Non ho parole per descriverti, sul serio” dice lui, guardandomi.
Scatto di nuovo in avanti, ma Eveleen mi blocca la strada e mi fermo giusto in tempo.
“Smettila!” esclama. Sta trattenendo le lacrime e si vede.
“Perché?” chiedo e no,  non mi sto riferendo a ciò che ha detto. Lei capisce.
“Sei..” comincia, prima di sbuffare, senza parole.
“Davvero un’idiota” completa Louis al suo posto. Io mi irrigidisco di nuovo.
“Ti sei divertito vero? A giocare all’amico del cuore per tutto il tempo quando in realtà stavi solo sperando che lei si accorgesse di te! Beh, mi dispiace deluderti, Louis, ma lei non ti amerà mai quanto ama me” dico e spero con tutto il cuore che sia vero.
“Zayn!” esclama Eve, forse delusa. Ha ancora la foto dell’ecografia in mano ed io la guardo.
“Ma non lo capisci?!” dice Louis.
“Dio, Zayn! Quel bambino è il tuo!” esclama. Io mi blocco, mentre Eveleen sgrana gli occhi, permettendo a qualche lacrima di scendere.
“Cosa?” chiedo, prima che le mie orecchie si ovattino e intorno a me sparisca ogni suono.
Cosa cavolo ho combinato?





 
*Musichetta da suspence*
Hahahah innanzitutto voglio un applauso perchè ho aggiornato
presto u.u
Hahhaha ok, ora potete uccidermi.
Sapete che è divertente scrivere di due persone che litigano?
Non lo sapevo, dovrei farlo più spesso! Lol
No, vabbè. Comunque.. non lo so, io trovo adorabile Louis (nella prima parte) ahhaa
Zayn ha finalmente scoperto che Eve è incinta!
Anche se ora sta con Belle.. Mmh..
Hahhaha si vede che mi diverto? Perchè mi diverto u.u
Comunque, ho scritto in tempo record perchè oggi dovevo distrarmi in qualche modo,
potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro, ma perchè non vivo a Roma?!
Va bene, basta lalalaa
Che ne pensate? E soprattutto.. secondo voi come andranno le cose ora?
Credo che questo sia lo spazio autrice più lungo che abbia mai scritto, quindi ora mi dissolvo nel nulla ahahah
A presto x
Baci! <3 C.

 

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Capitolo 17
*** Harry. ***







End of time.
Harry.





 
-Belle

Sono venti minuti che aspetto Zayn seduta su questa panchina nel parco. Mi guardo intorno, sospirando e mi stringo nel cappotto per il freddo.
Ma quando arriva?
Controllo di nuovo il cellulare, ma niente. L’ultimo messaggio risale a diciassette minuti fa.
Una soffiata di vento mi fa volare i capelli sul viso e caccio una mano dalla tasca per sistemarli.
Qualcosa di fastidioso mi gratta la gola dall’interno ed io spalanco gli occhi, prima di cominciare a tossire violentemente.
Mi porto entrambe le mani alla bocca e sento il viso in fiamme e gli occhi bagnarsi.
Un signore si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla.
“Signorina, tutto bene?” chiede. Io continuo a tossire forte.
Allontano le mani per provare a rispondere, quando vedo che sono ricoperte di sangue.
Chiudo gli occhi per qualche secondo. Sapevo che prima o poi sarebbe successo.
“Oddio, chiamo il pronto soccorso” Io scuoto la testa.
“Devo..” biascico, tossendo.
“Andare.. in ospedale..” riesco a dire. Lui annuisce e chiama qualcuno. Io non riesco più a respirare.
“Sta bene?” chiede ancora il signore.
“Stanno arrivando, resista” dice quando io non rispondo. Ma non ce la faccio. Mi manca l’aria e non riesco a smettere di tossire.
Chiudo di nuovo gli occhi e stavolta non li riapro. Faccio in tempo a sentire il suono di un ambulanza, prima di perdere tutti i sensi.

Quando apro gli occhi, affianco a me c’è un’infermiera che scrive qualcosa su una cartellina. La guardo e provo a bagnarmi le labbra per parlare.
Lei però mi precede e si volta verso di me.
“Oh, buongiorno” sorride. La conosco già, è la stessa che mi ha visitato l’ultima volta insieme al dottore.
“Come ti senti?” chiede.
“Stanca” sussurro.
“Immagino. E’ stato un attacco molto pesante”
“E’.. grave?” chiedo. Lei alza le spalle.
“Sì” dice schietta. Io annuisco.
“Aspettavamo ti svegliassi, non sapevamo come rintracciare i tuoi genitori” mi dice poi.
“Non c’è bisogno di dirglielo” scatto.
“Sì, invece”
“No, ho diciotto anni”
“Ma i tuoi devono saperlo, non è una cosa da niente quella che hai”
“Lo so! Lo sanno già, non c’è bisogno di chiamarli ora” mi oppongo.
“Ma..”
“Senta, ho diciotto anni da un bel po’, non ho più nessun vincolo legale e ai miei non interessa, quindi lei non deve avvisare proprio nessuno” 
“Che caratterino” commenta. Io la guardo male.
“Scusi?” chiedo. Lei mi sorride.
“Va bene, va bene. Se non vuoi non chiamerò” cede.
“Bene” rispondo prima, di alzarmi.
“Dove credi di andare ora? Sarai anche ‘libera da ogni vincolo legale’ ma sei ancora sotto osservazione, non muoverti di lì” dice.
“Non posso uscire?” chiedo.
“Non ora”
“Nemmeno per una passeggiata?” Lei sospira.
“Dopo ti accompagno a fare un giro, se proprio ci tieni”
“Fuori?”
“No” Io sbuffo.
“E per quanto tempo resterò segregata qui, sentiamo?” chiedo. Lei ride.
“Però, ti sei svegliata con la luna storta eh!” scherza.
“Pochi giorni, comunque” mi assicura.
“Giorni?! No, lei non ha capito. Io devo uscire in poche ore. Massimo un giorno”
“Beh, non puoi” Io sbuffo per la centesima volta, tornando stesa sul lettino.
“Grazie mille” dico, sarcastica.
“Di niente” sorride lei, poi torna a scrivere. Io mi allungo a prendere il telefono e l’unica cosa che ci trovo è un messaggio di Zayn.
‘Scusami Belle, ho avuto un imprevisto, non posso venire oggi’
Tranquillo, sto bene, penso. Rimetto il cellulare a posto e guardo l’infermiera.
“La prego” dico. Lei mi guarda e: “cosa?” mi chiede.
“Mi faccia uscire”
“Ti sei appena svegliata, un po’ di pazienza”
“Ma mi sto annoiando!” esclamo e lei sospira.
“Va bene. Scendi. Ma appena ti senti male torniamo qui e non esci più” mi avverte. Io mi limito ad annuire in risposta. Mi metto a sedere e poggio i piedi a terra.
Quando mi alzo, rabbrividisco per il freddo.
“Metti questa” dice l’infermiera, porgendomi una vestaglia blu. Io me la infilo, controvoglia, solo perché fa davvero freddo. Poi però prendo anche il mio giubbino e lo indosso.
“C’è un giardino o qualcosa del genere?” chiedo.
“E’ tutto ghiacciato fuori!”
“Lo so, ma voglio uscire” mi impongo. Lei rotea gli occhi.
“Okay, okay” cede. Si mette al mio fianco perché non sono nel massimo delle forze, poi mi accompagna fuori. Percorriamo un lungo corridoio ed io sento gli occhi di qualche persona su di me. Abbasso lo sguardo e continuo a camminare, accelerando il passo. Usciamo all’aperto e quello che vedo non è esattamente un giardino, ma più una piccola piazza vuota che mi va bene comunque.
“Copriti” mi dice la donna. Io mi limito a sedermi su una panchina e ad incrociare le braccia al petto.
Dopo qualche minuto esce un ragazzo in lacrime. Il mio sguardo finisce immediatamente su di lui, che ricambia, passandosi una mano sulle guance.
“Tesoro, come sta?” chiede la mia infermiera, andandogli incontro.
“Male” risponde lui, tirando su col naso. Lei gli sorride intenerita e prova a confortarlo.
“Si riprenderà, vedrai. I medici lo hanno promesso e c’è da fidarsi” gli dice dolcemente. Lui annuisce, poi torna a guardarmi.
“Oh, vieni che vi presento” dice lei, trascinandolo verso di me.
“Harry, lei è Belle, una nostra paziente” Le nostre mani si stringono ed io sento una scarica elettrica attraversarmi le ossa.
Continuo a guardare i suoi occhi verdi e quasi mi ci perdo dentro.
“Purtroppo non posso rimanere qui, Belle, dobbiamo rientrare” dice l’infermiera.
“Posso riaccompagnarla io” dice subito Harry. Lei guarda me.
“Va bene?” Annuisco perché non voglio entrare di nuovo.
“Dopo torno a controllarti. Non farle prendere freddo, mi raccomando”
“Sì, sì” Lei ci lascia ed il ragazzo si siede accanto a me.
“Stai bene?” chiedo.
“Più o meno. Mia sorella no però” confessa.
“Ha fatto un incidente in auto ed ora è in coma..” spiega, anticipando la mia domanda.
“Mi dispiace” dico sincera.
“Anche a me” risponde. Rimaniamo in silenzio per un po’.
“Quindi.. perché sei qui?” chiede poi. Ha completamente smesso di piangere ed ora si sta passando una mano tra i folti capelli ricci.
“Non sono proprio al massimo della forma, ecco” dico.
“Cos’hai?” domanda ancora e forse è il fatto che non l’ho detto mai a nessuno, nemmeno a Kath o Zayn, forse è perché qualcosa mi spinge a fidarmi di lui, forse perché ho bisogno di parlarne con qualcuno, ma decido di dirgli la verità.
“Un tumore allo stomaco” rispondo, come se fosse normale.

-Eveleen

Sento di poter svenire da un momento all’altro.
Stamattina la giornata era cominciata benissimo. Ero felice all’idea di scoprire il sesso del bambino, ero felice del fatto che Louis sarebbe stato con me in quel momento, ero divertita dalle sue battute squallide, mi sono persino emozionata quando la dottoressa mi ha detto che aspetto un maschio.
Le cose hanno cominciato a degenerare quando mi sono scontrata con Zayn.
Non so neanche io come sia potuto succedere, ma è successo tutto così velocemente che quasi non ho avuto il tempo di accorgermene.
Le sue parole taglienti verso Louis, le risposte ricevute da quest’ultimo, il pugno, e infine la confessione.. è accaduto tutto troppo in fretta e l’unica cosa che mi ricordo davvero è la voce del mio migliore amico che dice la verità a Zayn e, sinceramente, è anche l’unica cosa che non vorrei ricordare.
Non posso credere che glielo abbia detto.
Non così, non ora, non lui!
Prendo a respirare più velocemente, mentre Zayn rimane immobile con gli occhi sgranati, fissi in un punto indefinito.
Mi volto verso Louis, forse delusa. Non doveva andare così.
Lui mi guarda, preoccupato, ma ogni cellula del suo corpo emana decisione e so per certo che non si è pentito neanche un secondo di ciò che ha detto, né del modo in cui lo ha fatto.
Continuo a fissarlo, incredula, finché non sento uno sguardo più forte insistere su di me. Chiudo gli occhi, prima di voltarmi verso Zayn.
“Che cazzo vuol dire?” sbotta. Louis si irrigidisce, ma non si muove.
Meglio così, perché se Zayn scattasse di nuovo non mi metterei in mezzo per fermarli.
Non so cosa rispondere, quindi abbasso lo sguardo e quando lui mi costringe a rialzarlo, faccio di tutto per non guardarlo. Piuttosto, lancio una rapida occhiata alla mia destra e mi accorgo che, dal momento in cui Louis è stato colpito, stiamo bellamente dando spettacolo.
“Non qui” sussurro. Più che evitare gli occhi di tutte queste persone su di noi, il mio è solo un misero tentativo di prendere tempo. Ancora.
Lui sta per dire qualcosa, ma poi si guarda intorno e sospira.
“Muoviti” dice duro, prima di girarsi e allontanarsi.
Io rimango ferma qualche secondo prima di muovere un passo per seguirlo. Louis mi blocca.
“Eve..” Io scuoto la testa senza guardarlo.
“Sapevo che sarebbe successo prima o poi, ma mi hai davvero deluso, Louis” dico, cercando disperatamente di non far tremare il mio labbro inferiore.
Me ne vado prima che possa rispondere e mi sento il cuore tremare quando raggiungo Zayn ed entro con lui in macchina.
“Ora mi dici tutto” ordina.
“Possiamo andare a casa? Ti prego, non mi sento bene” sussurro. Lui mi guarda severo, poi però mi accontenta ed io spero non sia tanto arrabbiato come sembra.
“Mi dispiace” è l’ultima cosa che dico per tutto il tragitto.



 
 
 



Ehi!
Lo so che è un po' tardi per aggiornare, ma non
avrei potuto fare altrimenti..
Hahaha mi sentite sclerare perchè Zayn ed Eve finalmente
parleranno? Aaah! *sono un'idiota, shh*
Come vi va la vitaaa?
A me male, perchè sto piena di compiti c.c
Che cosa odiosa, per fortuna la settimana prossima è Natale!
Amo il Natale *^*
E' la festa più bella, secondo me aww
Va bene la smetto di blaterare e vedo di combinare qualcosa ahahah
A presto (se trovo il tempo ew)
Baci! <3 C.

 

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Capitolo 18
*** Guess what? ***







End of time.
Guess what?






“Quando avevi intenzione di dirmelo?” chiede Zayn quando finisco di raccontare tutto. Io sospiro.
“Ah, no, aspetta. Non avevi intenzione di dirmelo, vero?” mi rinfaccia. Chiudo gli occhi, perché so che è così, ma non voglio ammetterlo. All’improvviso l’idea di non fargli sapere nulla e di lasciargli vivere la sua vita senza di me mi sembra completamente assurda e sbagliata.
Lo sento sbuffare, poi sedersi di peso sulla poltrona. Lo so che è arrabbiato e so anche che è normale che lo sia. Mi sento terribilmente in colpa, ma non oso dire nulla.
“Dio, Eveleen” dice dopo un po’. Io lo guardo.
“Cosa?” mi costringo a sussurrare.
“Sei.. sei incinta” dice e quasi fa male.
“Già” confermo, come se davvero non lo sapesse.
“E’ troppo presto” dice e stavolta sì che fa male.
“Lo so” riesco a rispondere, prima che mi si inumidiscano gli occhi. Lui rimane in silenzio.
Vorrei poter fare qualcosa, odio questa situazione.
“Mi dispiace” gli dico forse per la centesima volta. Lui sospira. Poggio i gomiti sulle ginocchia e nascondo la mia faccia tra le mani, mentre qualche lacrima comincia a scendere silenziosa.
Mi alzo prima che la cosa degeneri e mi avvio verso la porta.
“Dove vai?” chiede e sento il suo sguardo sulla mia schiena.
“A casa” dico. Una piccola parte di me spera che mi fermi e mi abbracci perché questa è l’unica cosa di cui ho bisogno ora, ma “ti accompagno” risponde, invece.
“Non c’è bisogno” dico subito. Lui nemmeno mi risponde, però mi segue fuori.
“Zayn, davvero” insisto, ma lui fa finta di non sentirmi, quindi sbuffo e mi arrendo.
“Dove stai ora?” mi chiede entrando in macchina.
“Da Louis” Lo vedo roteare gli occhi, poi mette in moto. Il viaggio dura poco e nessuno dei due osa parlare. Quando arriviamo fuori casa del mio (nostro) amico e Zayn spegne il motore io non scendo, perché non sono ancora pronta a vedere Louis e perché io e il moro al mio fianco non abbiamo ancora chiarito un bel niente. Lui sospira.
“Hai intenzione di scendere o aspetti un permesso speciale?” mi chiede tagliente. Io  socchiudo gli occhi, dovevo aspettarmelo. Ma Zayn non è così, non è mai stato tanto sarcastico e pungente.
“Dovremmo prima parlare” dico.
“E di cosa?”
“Di tutto, di questo!” esclamo indicandomi la pancia. “Lo sai anche tu che dobbiamo parlare” dico.
“Eveleen, al momento non ne ho per niente voglia e non ho comunque niente da dirti” Mi fermo a guardarlo per qualche secondo.
“Vedi perché non volevo dirtelo?” sussurro, poi apro lo sportello e metto un piede fuori. Quando esco sento la sua portiera sbattere e mi volto verso di lui.
“Vuoi parlare?” quasi urla allargando le braccia “bene, parliamo!” esclama poi.
“Cosa vuoi che ti dica? Eh? Che il fatto che Louis sia venuto a saperlo prima di me non mi dia fastidio? Che mi sta bene diventare padre ora? Beh, mi dispiace deluderti ma non è così! Mi dà un enorme fastidio questa storia di Louis e poi è troppo presto e noi non stiamo nemmeno insieme, maledizione!” urla. Vorrei guardarmi attorno perché sono sicura che qualcuno si sia affacciato per guardarci, ma non ho il coraggio di spostare lo sguardo da Zayn.
“Che cosa vuoi che ti dica?” ripete “che mi manchi? Okay, mi manchi e allora? Vuoi sentirti dire che ti amo? Indovina cosa? Questo non cambierà niente, perché sì, ti amo, ma nella mia testa continua ad esserci ancora lei e non posso semplicemente schioccare le dita e liberarmene! Poi? Cos’altro vuoi che dica, Eveleen? Che voglio che tu ritorni a casa? Sì, lo voglio, ma non ora. Ho bisogno di stare da solo, tu il tuo tempo per metabolizzare il tutto ce lo hai avuto, ora lascialo anche a me!” sbotta.
Vorrei ignorare il fatto che il mio cuore abbia fatto una capriola al suo ti amo e vorrei evitare di concentrarmi su tutte le cose che ha indirettamente ammesso, quindi l’unica cosa che rispondo è un “bene, allora quando avrai capito che non c’è niente che tu possa fare per cambiare ciò che ormai abbiamo fatto e magari vorrai spiegarmi cosa cavolo è successo con quella ragazza, perché sinceramente io ancora non l’ho capito, beh, sai dove trovarmi.”
Mi volto velocemente e busso il citofono perché è l’unica cosa da fare anche se non vorrei. Louis mi apre in fretta e quando entro non lo degno nemmeno di uno sguardo, andando direttamente nella stanza in cui sono stata finora, poggiando poi la schiena alla porta e lasciando che le lacrime finalmente scendano liberamente sul viso.
Qualche minuto dopo sento bussare ma non rispondo.
“Eve apri, ti prego”
“Non ora Louis” Lo sento sospirare ma poi il rumore dei suoi passi si allontana sempre di più ed io vado a sedermi sul letto, affondando la testa nel cuscino.
Quando comincio anche a singhiozzare mi costringo a smettere. Sia perché sono stanca di piangere, sia perché tutto questo stress non fa bene al bambino ed io non voglio aumentare i rischi.
Prendo un respiro profondo ogni due secondi, poi quando mi sono del tutto calmata mi passo le mani sulle guance per cancellare ogni traccia del mio pianto. Infine, mi decido ad uscire e a raggiungere Louis in cucina perché devo parlare anche con lui.
Appena mi vede, lui abbassa lo sguardo.
“Scusami” dice.
“Non avrei mai dovuto dire a Zayn del bambino in questo modo, mi dispiace davvero” continua.
“Ti avevo chiesto di non dirgli niente” gli ricordo.
“Lo so, per questo ti chiedo scusa” alza lo sguardo su di me.
“Non che mi sia pentito, perché tu non glielo avresti mai detto e lui doveva saperlo” dice ed io lo guardo scioccata.
“Non così!” esclamo.
“Sì, lo so. Sono felice che ora lo sappia ma hai ragione, avrebbe dovuto scoprirlo in un altro modo” ammette.
Io mi lascio andare su una delle sedie attorno al tavolo.
“Puoi perdonarmi?” chiede.
“No” sbotto, anche se non è vero. Lui sorride, perché mi conosce troppo bene.
“Sei la migliore!” esclama alzandosi per venire ad abbracciarmi.
“Ehi, ho detto di no!” ribatto, anche se non riesco a trattenere un sorriso.
“La tua bocca ha detto di no, tutto il resto urlava disperatamente di sì” si vanta e mentre scherza mi stringe forte.
Dopo qualche secondo mi ritrovo a ricambiare la stretta, anche se siamo in una posizione scomoda perché non ho intenzione di alzarmi.
“Allora” dice dopo un po’, tornando a sedersi “che ti ha detto quello squilibrato?” chiede.
“Niente” riassumo.
“Dai, racconta” mi prega Louis.
“Davvero! Gli ho detto cosa è successo dal giorno in cui mi ha lasciata e lui semplicemente non ha risposto e mi ha accompagnata qui e poi ha fatto una scenata in cui alla fine l’unica cosa che ne è uscita è che è ancora confuso e vuole stare da solo” sospiro.
“Che cosa c’è a cui pensare ancora?” chiede “è chiaro quello che è successo, non bisogna pensarci” risponde.
“Lo so, ma lui vuole il suo tempo. Credo che c’entri quella ragazza, Belle” Louis sbuffa.
“Non lo capirò mai, davvero” si arrende infine. Il mio telefono squilla e quando leggo il nome di Lisa sullo schermo mi ricordo che avrei dovuto chiamarla. Quando rispondo, spero vivamente che lei riesca a distrarmi.


Sto scrivendo al computer da quattro ore e venti, senza un secondo di pausa. Le mie mani sono completamente distrutte, ma non voglio fermarmi.
Devo finire l’articolo e poi concentrarmi su qualcosa mi aiuta a non pensare a Zayn e ne ho davvero bisogno o la mia testa potrebbe esplodere. E’ già una settimana che non lo vedo, né ci parlo e la sua immagine e il suo (non) discorso mi stanno torturando da sette lunghissimi giorni.
“Non ho soldi per gli straordinari, il tuo orario è già finito, entro dieci minuti ti voglio fuori e pretendo che tu vada a casa” dice una voce alle mie spalle. Mi giro per scoprire Zoe appoggiata allo stipite della porta, con un sorrisetto divertito in volto. 
E’ strano vederla in giro. Di solito se ne sta chiusa nel suo ufficio e ne esce solo se Rose non può portarle il pranzo o se ha qualche incontro importante- ma anche in questo caso non la vediamo spesso.
“Ma non sono neanche le sei!” esclamo.
“E’ da un po’ che non controlli l’orario, vero? Tesoro sono le sette e un quarto” Sgrano gli occhi e guardo l’orologio sul computer per conferma. In realtà sono le sette e dieci, ma non fa tanta differenza.
“Non posso restare un altro po’?” chiedo. Lei scuote la testa.
“Tornerai a lavorare domani e poi hai già quattro articoli pronti, non c’è bisogno di finire questo in fretta”
“Ma già stamattina non ho lavorato e..” provo a dire.
“Eveleen, no. Non ti sei fermata un attimo oggi e non voglio che ti stressi tanto. A me va bene così, vai a riposarti”
“Ma..”
“Ma niente. Se non sei fuori di qui nei prossimi dieci minuti ti licenzio” sentenzia. Lo so che scherza e che lo fa per me, ma non posso non ritrovarmi ad insultarla mentalmente mentre spegno il computer e mi alzo per chiudere le tende.
Mi fermo a guardare il paesaggio dietro la vetrata. Londra di sera.
Quasi mi aspetto di vedere Zayn entrare da un momento all’altro, come stava facendo spesso fino a pochi mesi fa. Chiudo gli occhi quando realizzo che lui non verrà a prendermi e sposto la tenda, coprendo la visuale.
Prendo il cappotto e lo infilo mentre afferro la borsa, poi mi guardo intorno sperando di non aver dimenticato niente, anche se non è così importante, poi esco e mi chiudo la porta dell’ufficio alle spalle.
Il mio capo mi sorride.
“Brava ragazza, ci vediamo domani, buona serata” dice.
“Ciao Zoe” rispondo semplicemente. Mi affaccio nell’ufficio di Lisa per salutarla e saluto anche Liam, visto che sono insieme.
Scendo a piano terra ed esco, sentendo il vento inglese sulla pelle della mia faccia. Cammino a passo veloce, sperando di riscaldarmi e dopo poco più di dieci minuti sono quasi arrivata a casa di Louis.
Se il mio intento era quello di entrare, cenare e andare a dormire, però, tutti i miei piani cambiano quando vedo l’auto di Zayn parcheggiata fuori la casa del mio migliore amico.
Accelero ancora di più il passo e busso al citofono sperando che qualcuno mi apra. Devo assolutamente chiedere a Louis un altro paio di chiavi.
Per fortuna il cancello si apre dopo pochi secondi e riesco a rilassarmi solo quando entro in casa e vedo che è tutto calmo.
Guardo prima Louis, poi Zayn e non c’è traccia di una potenziale rissa, il primo sta persino sorridendo.
“Che ci fai qui?” chiedo quindi al moro, appena capisco che la situazione è piuttosto tranquilla.
“Non eri tu quella che voleva parlare?” chiede lui.
“Cos’è, hai finalmente capito cosa dire?” rispondo sarcastica con un’altra domanda. La parte sinistra delle sue labbra si curva leggermente all’insù.
“Perché non lo scopri da sola?” mi provoca, sapendo di ottenere una risposta. Ed io sto per rispondergli che non voglio, sia perché so che lui non se lo aspetta sia perché ora davvero non voglio, ma il mio sguardo si perde nei suoi occhi e sono costretta ad annuire.
“Perfetto, io vado da Eleanor, vi prego, qualunque cosa dobbiate fare, non in camera mia” dice, sottolineando le ultime parole. Gli colpisco un braccio quando mi passa accanto e lui finge di essersi fatto male.
“Sparisci o ti stupirai di quanto dolore un essere umano possa provare” lo minaccio quando apre la bocca per dirne, sicuramente, un’altra delle sue. Lui alza le braccia a mo’ di resa, poi ci saluta con un “davvero, non nella mia stanza” e va via.
Riporto il mio sguardo su Zayn e scopro che sta sorridendo.
“Che c’è da ridere?” gli chiedo scontrosa.
“Il vostro rapporto mi ha sempre fatto ridere” mi ricorda. Faccio una smorfia e: “allora, che vuoi?” gli chiedo.
“Mi fai vedere di nuovo l’ecografia?”




 




Seraa!
E' un po' lunatico come capitolo vero?
Passiamo dalla rabbia all'amore a non so cosa in un puuf ahhaha
Lo so, ma mi sentivo lunatica lol
Non mi dilungo più di tanto perchè alla fine è solo un capitolo di passaggio,
piuttosto, qualcuno può PER FAVORE dire a Zayn di smetterla di essere così?
Perchè io quando cerco le gif muoio e poi ne trovo alcune tipo quella
qui accanto che non giovano alla mia salute mentale *piange disperata*
Buon Natale a tutti, se non dovessimo sentirci prima.
Vi amo, davvero **
Baci! <3 C.


 


 

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Capitolo 19
*** For my whole life. ***







End of time.
For my whole life.

 




E’ da un quarto d’ora che Zayn fissa la foto dell’ecografia senza fiatare.
Sembra che non stia nemmeno respirando, ma è ovviamente solo un’impressione. E’ strano vederlo così. Quando torna a guardarmi ha gli occhi lucidi ed io sento qualcosa agitarsi nel mio stomaco.
“E’.. è un maschio giusto?” chiede. Annuisco, accennando un sorriso e lui si passa una mano tra i capelli, mordendosi il labbro inferiore.
“Mio Dio” sussurra. Vorrei chiedere di parlare, ancora, ma rimango in silenzio perché non voglio più forzarlo.
Zayn posa la fotografia sul tavolo, senza staccarle gli occhi da sopra.
“Ho.. ho parlato con mia madre” dice.
“Non le ho detto del bambino, perché per telefono non mi sembrava il caso, però le ho detto di quello che succede tra me e te"
“E?” chiedo.
“In realtà le ho raccontato di Belle più che di noi” Annuisco impercettibilmente perché un po’ me lo aspettavo.
“Vorrei parlarne anche con te” aggiunge lui, fissando i suoi occhi nei miei.
“Vieni di là?” domando, indicando il salotto. Lui accetta e mi segue, poi ci sediamo io sul divano lui sulla poltrona.
Ci mette qualche secondo a cambiare idea e a venire accanto a me sul divano.
“Allora?” chiedo quando lui rimane in silenzio.
“La prima volta che l’ho vista in aula..” comincia ma lo interrompo.
“Aspetta. Prima devo sapere una cosa” mi ricordo, sentendo il mio cuore battere più forte.
“Cosa?”
“State insieme ora?” Lui scuote la testa.
“La ami?” chiedo ancora. Lui sospira.
“No” dice poi “non come amo te” ammette ed io non riesco a trattenere un sospiro di sollievo.
Vorrei, forse dovrei, essere arrabbiata con lui per quello che mi ha fatto, per il modo in cui è sparito, ma dopo ciò che mi appena detto non posso ignorare quello che sento. Il mio amore per Zayn è sempre stato troppo forte per essere ignorato.
Per questo, anche se non dovrei, poggio la testa sulla sua spalla e lascio che dopo mesi finalmente le sue braccia mi circondino ancora una volta.
Rimaniamo immobili in questa posizione anche quando lui riprende a parlare, perché nessuno dei due ha il coraggio di staccarsi.
“La prima volta che l’ho vista mi è sembrata una ragazza come le altre, solo troppo timida. Il primo giorno di lezione era agitatissima, si è rilassata solo quando l’ho fatta cantare ed in realtà non ci avevo fatto nemmeno tanto caso a lei. Poi però alla fine della lezione è venuta da me quando gli altri se ne erano andati e abbiamo parlato per tutto il tempo. Mi ha detto che aveva dei problemi in famiglia, che a parte la sua amica nessuno lo sapeva. Sua madre l’ha abbandonata quando lei aveva solo sei anni, dopo aver divorziato con suo padre per via di un figlio illegittimo che gli aveva nascosto. Belle non lo ha mai conosciuto, sa solo il suo nome e la sua età. Non vede sua madre da allora, si è trasferita in Irlanda con il figlio e lei è rimasta con il padre. All’inizio andava tutto bene, lui le stava vicino, la portava in giro, le voleva bene, solo che poi da un giorno all’altro ha cominciato a bere e a picchiarla, le diceva ogni giorno sempre le cose peggiori e non le lasciava più fare niente. Quando aveva sedici anni, Belle ha rischiato l’anoressia, ma grazie alla sua amica è riuscita ad uscirne in tempo. E’.. Ne ha passate davvero troppe. Le ho firmato io il permesso di frequentare la scuola e l’ho aiutata con la retta, anche se non avrei potuto. Non potevo dirle di no, mi ha detto che la musica è l’unica cosa che la tiene ancora in vita e non me la sono sentita di rifiutare. Non volevo” racconta. Dal suo tono di voce si capisce chiaramente che sta male per lei. Io provo ad associare l’immagine della ragazzina che ho visto al concerto con quella che vive con un padre del genere, ma non ci riesco. So, però, che dev’essere orribile.
“E sua madre? Non può andare da lei?” chiedo.
“Potrebbe, ma non vuole. Sua madre è sparita dodici anni fa e da allora non l’ha mai più chiamata, non si è mai fatta né sentire né vedere e lei non saprebbe nemmeno dove cominciare a cercarla. Da quando ho saputo cosa viveva ogni giorno l’ho sempre vista in modo diverso. Non era pietà, anche se mi dispiaceva moltissimo, però nella mia testa c’era solo la costante idea di doverla proteggere. Forse perché escludendo Kath ero l’unico a conoscere la sua storia o perché non mi sembrava giusto che a soli diciotto anni dovesse subire certe cose, ma ogni volta che mi chiamava non riuscivo a non andare subito da lei” rivela.
“Credevo di essere confuso perché con il tempo mi sono attaccato così tanto a lei che pensavo di non poterne più fare a meno, ma allo stesso tempo continuavo ad amarti ogni volta un po’ di più” aggiunge.
“L’hai mai baciata?” chiedo, anche se so la risposta. Spero quasi che lui mi dica di no, ma la realtà è un’altra e lo sappiamo entrambi.
“Sì. In realtà ci siamo anche frequentati” ammette.
“Quando?”
“Dal giorno prima del matrimonio di mia sorella” Sospiro.
“Ed ora?”
“Le ho detto la verità. L’altro ieri. Continuerò a starle accanto perché ormai è.. non posso farne a meno, lei ha bisogno di me, ma non posso stare con lei come ragazzo”
“Se è per via del bambino, Zayn non c’è b..” dico, ma lui mi ferma prima.
“No, quello non c’entra niente. E’ solo che mi manchi, mi manchi davvero e l’ultima cosa di cui lei ha bisogno ora è che io la prenda in giro quando so perfettamente che per lei non proverò mai niente di più di una forte amicizia” dice ed io sento il mio respiro affannarsi senza nemmeno sapere il perché.
Siamo ancora abbracciati, la mia testa sulla sua spalla e il suo braccio attorno la mia vita. Alzo gli occhi per guardarlo e lui mi sorride.
“Mi dispiace di non averlo capito prima” dice.
“Scusami. Sono stato uno stronzo in questi mesi e.. ti giuro che non volevo. Non me ne rendevo nemmeno conto..” Io scuoto la testa.
“Non fa niente, ti capisco” dico e sono sincera.
“Mi dispiace” ripete lui.
“Dovresti scusarti con Louis piuttosto. L’hai conciato male l’altro giorno” dico.
“Già fatto. E’ solo che l’idea che lui ti avesse messa incinta o anche solo il pensiero che ti avesse sfiorata al posto mio mi ha fatto impazzire” risponde e non riesco a trattenere un sorriso.
“Sei geloso?” chiedo, aspettandomi un no netto in risposta. Ma Zayn è sempre stato bravo a sorprendermi.
“Da morire” dice, infatti. Mi fermo a guardarlo per qualche secondo di troppo e la distanza tra di noi diminuisce ancora di più.
“Non dovresti” sussurro. Lui alza una mano e la poggia sulla mia guancia, muovendo leggermente il pollice.
“Non lo sapevo” risponde spostando lo sguardo sulle mie labbra.
E questo è troppo anche per me, l’ho tenuto lontano per troppo tempo ed ora che siamo così vicini non posso semplicemente ignorarlo, quindi chiudo gli occhi e lascio che la distanza si annulli completamente.
Poso le mie labbra sulle sue e in un attimo tutti questi mesi di assenza si sono totalmente vanificati.
Come se tra me e lui non fosse mai successo niente, come se non ci fossimo mai lasciati, come se non ci fosse nessuna Belle, nessuna confusione, nessun bambino.
Lui ricambia il bacio e dentro di me spero vivamente che stia provando almeno un quarto delle cose che provo io.
Non posso più fare a meno di Zayn.
Quando ci separiamo per prendere aria, i miei occhi non si staccano un secondo dai suoi. Lui mi guarda come forse non mi ha mai guardato prima ed evidentemente lo sto facendo anche io perché lo vedo sorridere.
“Ti brillano gli occhi” dice.
“Non vantartene troppo” rispondo.
“Sai, nei film di solito dicono che è per via della gravidanza.. tu ci credi?” domanda.
“Forse, ma di certo non è solo quello” ammetto. Lo vedo alzarsi e sparire in cucina e se una parte di me si sta già allarmando, si tranquillizza subito, non appena lui torna con l’ecografia.
“Ancora?” chiedo ridendo.
“E’ che non posso crederci!” esclama tornando a sedersi al mio fianco. Incrocio le mie gambe con le sue e mi appoggio a lui.
“Guarda” dice.
“E’.. è incredibile che questo” dice indicando la foto “si trovi qui dentro” continua sfiorandomi la pancia. Rabbrividisco per il tocco leggero.
“Già, neanche io potevo crederci” rivelo.
“Secondo me avrà i tuoi occhi” dice ed io sento il cuore più leggero.
“Io spero di no” gli dico alzando lo sguardo per guardarlo di nuovo.
“Secondo me sì” conferma lui, prima di baciarmi un’altra volta.
“Torni a casa con me, vero?” mi chiede dopo, mentre posa l’ecografia sul tavolino di fronte a noi. Non posso far altro che annuire.
“Sì” dico poi ad alta voce.
“Fino a quando andrai a lavoro?” domanda.
“Non lo so, finchè posso, credo” Lui mi guarda male.
“Non preoccuparti, credo che Zoe mi caccerà presto, oggi mi ha praticamente buttata fuori!” esclamo, prima di cominciare a parlare di come il mio capo si è comportata con me negli ultimi giorni.
“E’ quasi esasperante, davvero” mi lamento poi. Lui ridacchia divertito.
“Almeno posso stare tranquillo se c’è lei” mi dice. Io lo spingo leggermente e sento di nuovo la sua risata prima che mi baci ancora.
“Dio, quanto mi sei mancata” sussurra.
Faccio forza sulle sue spalle e mi siedo a cavalcioni su di lui senza interrompere il bacio, poi gli mordo il labbro inferiore. Le sue mani mi accarezzano i fianchi, scivolano sotto il maglione e mi sfiorano di nuovo la pancia.
Le sue labbra si staccano dalle mie per baciarmi la mascella e scendere fino al collo, dove si soffermano per qualche secondo.
“Zayn..” sussurro, quasi senza controllo. Lui mi lascia per sfilarmi la maglia, poi torna a baciarmi il collo, mentre la lascia cadere sul pavimento.
Senza nemmeno sapere come, mi ritrovo con la testa sul sedile del divano, il corpo di Zayn sopra il mio che si tiene sulle mani per non pesarmi e le sue labbra sulle mie.
Ripeto il suo nome, togliendogli la maglietta e lui mi guarda mentre riprendiamo fiato.
“Sei sicura che..” Annuisco prima che finisca la frase.
“Possiamo?” chiede e sono sicura si riferisca al bambino.
“Se lo vuoi sì” rispondo, nascondendo dietro le parole la paura che si sia pentito di tutto.
“Non mi importa più se è troppo presto Eve” mi dice ed io comincio a tremare.
“Voglio te. Per tutta la vita” aggiunge ed io torno a baciarlo, più tranquilla.
“Ti.. ti amo” dico quando anche l’ultimo dei nostri indumenti finisce a terra.
Ed è vero, lo amo, lo amo da morire, con anima e corpo, sempre.


Sono cinque minuti che Zayn mi accarezza incessantemente i capelli, la mia testa sul suo petto e siamo ancora sul divano. A casa di Louis.
Mi scappa una risata al pensiero della faccia che farà il mio amico quando saprà cos’è successo qui.
“Che c’è?” chiede Zayn, sorridendo, senza lasciare i miei capelli.
“Niente, pensavo alla reazione di Louis” svelo e lui ridacchia con me.
“Se ne farà una ragione” risponde, facendomi alzare la testa e stampandomi l’ennesimo bacio.
“Hai fame?” chiedo, costringendomi ad alzarmi, nonostante non voglia. Ci siamo rivestiti prima, quindi mi limito a sistemarmi meglio il jeans. Lui fa una smorfia contrariata quando il mio corpo si allontana dal suo, ma poi si alza con me ed annuisce. Prendo l’ecografia e vado in cucina per rimetterla in borsa.
“Tu hai fame?” mi chiede lui. Annuisco.
“Molta” confesso, imbarazzata. Zayn sorride, poi torna a guardarmi, più serio.
“Posso fare una cosa?” domanda. Acconsento, con uno sguardo curioso.
Lo vedo inginocchiarsi davanti a me e avvicinarmi a lui. Accenna un sorriso quando mi alza il maglione e posa un bacio sulla pancia.
Sento un brivido attraversarmi la schiena e gli occhi mi si inumidiscono senza che possa far niente per fermarli.
“Ciao amore mio” dice poi, poggiando un orecchio sul mio ventre, mentre istintivamente io porto una mano tra i suoi capelli. Mordo forte il labbro inferiore, sperando che le lacrime decidano di starsene buone stavolta e di non venir fuori.
“Sarai bellissimo, lo so” continua ed io mi porto la mano libera alla bocca, per non far uscire alcun suono.
“Perfetto come la mamma” dice ancora, lasciando un altro bacio sulla mia pancia. Quando si rialza, ha anche lui gli occhi lucidi ed io mi affretto a stringerlo in un abbraccio.
“Mi sono accorto di non avertelo ancora detto finora, ma voglio che tu lo sappia” dice. Poggia la sua fronte sulla mia e mi sorride.
E’ così bello..
“Ti amo Lee. Non dimenticarlo” conclude. Mi allungo per baciargli le labbra e sorrido anche io.
Sei tutto ciò che voglio, Zayn.




 

Ehi!
Come va meraviglie?
Passato un bel Natale? Che avete ricevuto come regali?
Aww, a me hanno fatto i soliti soldi (sempre ben accetti ahahha) e
un buono per la Feltrinelli che non vedo l'ora di usare aaaw *^*
Come passere capodanno, invece?
Auguri, innanzitutto perchè non credo ci sentiremo prima :(
Lo spero ahhaha
Comuunque, felici del ritorno di fiamma? Io sì, sclero tantissimo per Eve e Zayn **
Sono pazza, lo so, ma non posso farci niente ahahha
Mi sono accorta che il finale di questo capitolo è tremendamente
sdolcinato, ma sono leggermente bisognosa di affetto ultimamente, quindi ne è uscito
questo lol. Spero non vi dispiaccia.
In ogni caso, volevo avvisarvi che non ho la più pallida idea di come concludere la storia.
Sono in alto mare, aiutoo!
E manca poco, perchè sono giusto un paio di capitoli, forse pochi in più.
Finalmente smetterò di annoiarvi hahaha
Va bien, vi lascio, buona domenica splendori!
Baci! <3 C.


 

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Capitolo 20
*** Please, sleep. ***







End of time.
Please, sleep.







 
“Sei sicuro che sia una buona idea, vero?” chiedo per l’ennesima volta da stamattina. Zayn sbuffa e parcheggia l’auto.
“Anche se non lo fosse, ormai siamo arrivati e credimi, non tornerò indietro ora, quindi stai calma” risponde.
“Mi uccideranno” mi lamento teatralmente, mentre lui rotea gli occhi al cielo. Scende dall’auto e viene ad aprirmi lo sportello.
“Non penso che vorranno averti sulla coscienza” mi prende in giro. Si avvicina alla porta e bussa.
Mentre aspettiamo, il suo braccio mi circonda la vita e Zayn poggia le labbra sulla mia testa.
“Andrà tutto bene, stai tranquilla” mi ripete. Mi costringo ad annuire mentre una donna ci apre la porta e sorride alla vista del mio ragazzo.
“Mamma” dice lui, lasciandomi per abbracciarla. Sono passati altri due mesi da quando io e lui ci siamo riappacificati ed è da altrettanti mesi che lui non vede la sua famiglia.
Quando sciolgono l’abbraccio, la donna mi guarda immediatamente.
“Lei è Eveleen. Eveleen, mia madre” ci presenta. Lei mi sorride ed io ricambio, allungando una mano per stringerla.
“E’ un piacere conoscerla” dico.
“Anche per me, finalmente posso vederti con i miei occhi!” esclama, prima di invitarci ad entrare. Mentre Zayn va a salutare suo padre, lei ne approfitta per dirmi che sono “molto più bella di come Zayn mi aveva descritta”, facendomi arrossire.
“Grazie” mormoro. Mi presento anche a suo padre e a sua sorella più piccola, poi rimango di nuovo sola con Zayn mentre posiamo i cappotti.
Spero davvero che la pancia non si veda prima del tempo e che il vestito la copra bene.
“Dopo cena, okay?” mi sussurra lui. Io annuisco.
“Così mi uccideranno mentre dormo e non me ne accorgerò nemmeno, è perfetto” scherzo. Lui sorride.
“Fossi in te chiuderei la porta a chiave” sta al gioco, prima di superarmi ed entrare in una stanza.
Lo seguo, scoprendo di trovarmi in cucina e vedo la tavola già apparecchiata.
“Posso aiutarla?” chiedo subito, appena vedo la madre di Zayn vicino al forno.
“Non preoccuparti cara e dammi del tu, mi chiamo Trisha” mi sorride.
 “Va bene, ma insisto. Posso fare qualcosa?”
“Davvero, anche se volessi un aiuto, non c’è niente da fare qui, anzi direi di cominciare a sederci, è quasi pronto”
“Doniya?” chiede Zayn.
“Ha chiamato cinque minuti fa, lei e Mark stanno arrivando” Lui annuisce, giusto in tempo per sentire il campanello suonare.
“Come non detto” dice sua madre, mentre lui va ad aprire.
“Zayn!” sento esclamare dall’ingresso. Raggiungo la ragazza per presentarmi e faccio la stessa cosa con suo marito.
“Congratulazioni, mi dispiace non essere potuta venire al matrimonio” dico. Doniya mi sorride e scuote la testa.
“Figurati, Zayn ci ha spiegato la situazione, sono felice si sia risolto tutto” Zayn mi mette un braccio sulle spalle.
“Sì, anche io” ammetto, ricambiando il sorriso.
“Ciao tesoro” dice Trisha, uscendo dalla cucina e pulendosi le mani con uno strofinaccio, prima di andare a salutare la figlia.
“Mamma! Come stai?” Cominciano a chiacchierare tra loro, poi la madre di Zayn ci avvisa che quando vogliamo è pronto a tavola, quindi ci spostiamo di nuovo in cucina e ci sediamo. Io capito tra Zayn e Safaa, l’altra sorella.
“Abbiamo saputo che lavori come giornalista, giusto?” mi chiede Trisha, durante la cena. Io annuisco.
“Da un paio di anni” confermo.
“Hai iniziato subito a lavorare?”
“Sì, ho avuto la fortuna di trovare un lavoro appena sono arrivata a Londra, quindi..”
“Ah già, perché tu sei di New York, vero?” chiede Doniya, con gli occhi che brillano. Io rido alla sua reazione mentre annuisco.
“E’ davvero tanto grande come dicono?”
“Di più. Però lì è molto più facile muoversi. In diciannove anni che ho vissuto lì non mi sono mai persa, neanche quando andavo da sola in posti nuovi, cosa che invece è successa non appena ho cominciato a girare per Londra”
“Ti sei persa?” chiede.
“Sì, sono rimasta fuori tutto il giorno a chiedere informazioni per tornare a casa, alla fine ho dovuto chiamare un taxi ed ho scoperto di essere esattamente nella strada accanto a quella di casa mia” dico e sia Doniya che Trisha ridono.
Il resto della cena passa in fretta tra una chiacchiera e l’altra e quando arriviamo al dolce sono completamente rilassata e a mio agio. Non pensavo che potesse andare così bene.
Quando Zayn mi stringe la mano da sotto al tavolo, però, l’ansia si impadronisce di nuovo di me. So che è arrivato il momento di dirglielo e sinceramente non voglio.
Non ora che credo si siano fatti una bella idea di me, o almeno è quello che hanno dimostrato finora. Non voglio rovinare tutto, non voglio che mi odino.
“Va tutto bene” prova a confortarmi Zayn quando ci alziamo per andare in salotto dove sicuro staremo più comodi.
Non so come lui faccia ad essere così sereno, io sto per andare in panico.
Lo guardo per prendere coraggio e quando lui accenna un sorriso, mi accorgo che non è per niente calmo. E’ forse più agitato di me, sta solo cercando di nasconderlo. Stringo di nuovo la sua mano, poi sento la sua voce.
“Io ed Eve dovremmo dirvi una cosa” comincia. Il vociare che c’era prima si dissolve in un attimo ed io riesco quasi a sentire il mio cuore battere a mille. Mi mordo il labbro inferiore.
“Non ditemi che dobbiamo organizzare un altro matrimonio perché, con tutto l’amore, ma non ho più forze” dice Trisha, scherzando. Doniya e Mark, suo marito, ridono, ma io e Zayn rimaniamo seri. Lui scuote la testa.
“No, non è questo. Non ancora almeno” dice e sento le farfalle agitarsi nel mio stomaco. Non ancora? Vuol dire che un giorno vorrebbe sposarmi?
“Scherzavo” ci fa notare lei.
“Cosa succede?” chiede ancora.
“Ecco.. sappiamo entrambi che siamo ancora giovani ed è troppo presto per certe responsabilità, è solo che ormai ci è successo e non lo avevamo programmato, ma ora ne siamo entrambi felici ed ecco..” spiega Zayn, prendendola per le lunghe. Lo so che vuole addolcire il tutto, ma se continua così loro non capiranno niente ed io continuerò a sentire l’ansia crescere ad ogni secondo che passa. 
“Sono incinta” dico quindi di getto, interrompendolo.
“Cosa?” è la prima cosa che chiede Trisha, portando lo sguardo su di me. Zayn gioca nervosamente con le mie dita, poi annuisce.
“Io ed Eve aspettiamo un bambino” conferma e nessuno parla più.
Rimangono tutti in silenzio, chi a guardare noi per accettarsi che non sia uno scherzo, chi con lo sguardo perso nel vuoto. E’ Safaa ad interrompere il silenzio.
“Congratulazioni!” esclama dopo minuti interminabili, correndo ad abbracciare il fratello. Sono un po’ sollevata, ma lei ha quattordici anni, non può davvero capire cosa questo comporti. Per questo, aspetto che sia qualcun’altro a parlare e mi limito a sorridere quando abbraccia anche me.
“Da quanto?” chiede Doniya.
“Cinque mesi”
“Per questo vi eravate lasciati?” chiede Trisha. Io scuoto la testa.
“No, mamma, abbiamo già parlato di questo, era la verità” la riprende Zayn. Suo padre si alza e gli si avvicina, prima posargli una mano sulla spalla.
“Sei un idiota Zayn” dice poi “ma se avete deciso di tenerlo, potete contare sul mio appoggio” sorride poi. Sia io che il ragazzo al mio fianco ci rilassiamo visibilmente.
“Grazie papà” risponde Zayn.
“Beh, essendo stata la prima ad essersi sposata, credevo sarei stata la prima anche ad avere figli, ma tu riesci sempre a sorprendermi fratellino” dice Doniya.
“Congratulazioni” aggiunge poi, dando uno schiaffo sulla nuca a suo fratello ed un abbraccio confortante a me.
“Ehi!” si lamenta lui ed io rido. Anche Mark ci fa gli auguri e lui sembra davvero felice per noi. Il silenzio ritorna quando Zayn si gira a guardare sua madre. Lei si passa una mano sul viso.
“Mamma?” la chiama lui, mentre vedo, con la coda dell’occhio, gli altri tornare in cucina, ad eccezione del padre di Zayn che va a sedersi accanto a Trisha.
Lei guarda suo figlio che si alza e si inginocchia avanti a lei, prendendole le mani.
“Beh.. immagino che dopo tutto non siate poi troppo giovani per un.. figlio. Voglio dire, tu hai ventiquattro anni ormai e noi..” Lui la abbraccia prima che lei possa finire la frase.
Quando si separano mi accorgo che lei sta piangendo e mi sento terribilmente in colpa.
“Aspetta, non è che non sia felice, altroché se lo sono! E’ solo che.. non mi ero accorta che il tempo fosse passato così velocemente” dice guardandomi.
“Insomma, mi sembra ieri che sei nato tu ed ora stai per avere un figlio è solo.. assurdo per me, ma non vuol dire che non sia felice” continua, rivolgendosi a Zayn. Lui sorride e le asciuga le lacrime, mentre lei lo abbraccia di nuovo.
“Ti voglio bene” la sento sussurrare. Dopo viene da me e mi stringe a lei, confessandomi di essere davvero felice che suo figlio mi abbia scelta, alla fine.
“Sapete già se è maschio o femmina?” mi chiede, quando le acque si sono decisamente calmate e siamo di nuovo tutti in salotto a chiacchierare.
“Sì, è un maschio” sorrido.
“I tuoi lo sanno?” mi domanda il padre di Zayn. Scuoto la testa.
“E’ difficile.. volevo aspettare di vederli di persona, ma andare a New York ora per me è praticamente impossibile e loro non affronterebbero mai un viaggio tanto lungo senza una ragione, quindi.. credo che dovrò dirglielo per telefono” spiego.
“Contavo di chiamarli più tardi” aggiungo. Lui annuisce e Zayn mi sorride.
“Ah, non vedo l’ora!” esclama Doniya.
“Per cosa?” le chiede il fratello.
“Come per cosa! Che nasca tuo figlio! Sono curiosa di sapere come sarà!”
“Oh credimi” risponde lui con una risata “non sei l’unica.”

Ho appena posato il telefono sul comodino. Sospiro, voltandomi verso di Zayn. Lui si infila sotto le coperte e mi invita a fare lo stesso, prima di abbracciarmi. I miei non l’hanno presa bene come speravo.
Mia madre si è messa a urlare all’improvviso, mio padre se ne è andato. L’unica cosa che mi ha detto mia madre è “stai attenta”, poi ha attaccato. Non si può dire che ne sia felice e da un lato la capisco, ma dall’altro..
“Vorrei solo sapere di avere il suo appoggio, anche se è dall’altra parte del mondo e non potrebbe fare comunque nulla per aiutarmi” dico. Lui muove il pollice su e giù sulla mia pancia.
“Dalle un po’ di tempo, capirà. E comunque non sei sola, la mia famiglia l’ha presa piuttosto bene, poi ci sono Louis, Lisa, ci sono io” mi dice. Io sorrido.
“Lo so” rispondo “ma sono pur sempre i miei genitori, fa male sapere di averli delusi” ammetto.
“Andrà tutto bene” ripete ancora una volta.
“Grazie” sussurro, poggiando la mia mano sulla sua.



-Sette mesi dopo.


Sospiro, affondando la testa sul cuscino.
“Ti prego, vai tu” mormoro, anche se so che nessuno mi sta ascoltando. Aspetto qualche secondo, poi sbuffo pesantemente e mi alzo, prendendo mio figlio dalla culla e cercando di farlo riaddormentare.
“Ti prego amore, dormi” sussurro, sfinita. Sono tre mesi che va avanti così e non ce la faccio più. Lo cullo per qualche minuto, poi sospiro sollevata quando noto che si è riaddormentato e mentre lo rimetto nel suo letto spero vivamente che non si svegli più fino a domani mattina.
Quando riapro gli occhi, nella stanza ci sono solo io. Mi metto seduta di scatto e mi guardo intorno per confermare.
Sposto le coperte e scendo al piano di sotto, trovando Zayn ed il bambino a giocare sul divano. Sorrido finché so che lui non mi vede. Quando però mi avvicino, il mio sguardo diventa arrabbiato.
“Amore!” esclama il moro, alzandosi.
“Guarda chi c’è tesoro” continua guardando suo figlio.
“Questa storia deve finire” dico, provando a non lasciarmi addolcire dalla scena.
“Cosa?” mi chiede confuso.
“Sono tre mesi che continuo ad alzarmi di notte per farlo dormire, guarda che la prossima volta ti sveglio e te la vedi tu” lo avviso. Lui alza un sopracciglio.
“Lo hai detto anche ieri e l’altro ieri e il giorno prima e quello prima ancora, ma non lo hai mai fatto” mi fa notare. Io socchiudo gli occhi, lanciandogli un’occhiataccia.
“Ehi, non è colpa mia se ho il sonno pesante” dice ed io sbuffo.
“Lo so ma io non ne posso più, ho bisogno di dormire”
“Vai allora” dice indicandomi la stanza al piano di sopra.
“Di notte Zayn. Devo dormire di notte, non di giorno” Lui mi si avvicina.
“Senti, mi dispiace. Davvero, svegliami stanotte, così ci penso io” dice, poggiando la mano libera sul mio fianco. Io annuisco, sconfitta e ancora stanca per la nottata.
“E’ vero che dispiace anche a te piccolo?” chiede poi retoricamente al piccolo Thomas.
“Sì, mamma scusa” continua con voce buffa, facendomi ridere. Mio figlio sorride ed io gli do un bacio sulla fronte.
“Ehi e a me?” chiede Zayn.
“A te niente, scommetto che non gli hai nemmeno dato il latte” dico. Lui si morde un labbro.
“Ehm..”
“Zayn!” esclamo.
“La mia era una domanda ironica, pensavo che almeno questo lo avessi fatto!” Lui ride.
“Sto scherzando Eve, calmati”
“Hai davvero del pessimo umorismo” dico. Lui si avvicina ancora e mi ruba un bacio prima che possa tirarmi indietro.
“Un tempo ti piaceva” dice, con un sorriso divertito.
“Non è vero”
“Sì invece” Roteo gli occhi e lui ne approfitta per stamparmi di nuovo un bacio.
“Zayn” lo richiamo.
“Cosa?” chiede, prima di baciarmi stavolta sul serio.
“Buongiorno” mi ritrovo a dire sorridendo.
“’Giorno amore”



 




Ehi!
Buon annoooo! Hahhaa
Com'è cominciato questo 2015?
Non vi trattengo molto perchè ho una puntata televisiva
da vedere ed un computer che non collabora perchè potrebbe morirmi
da un momento all'altro c.c
Scusate :(
Ci sentiamo presto però hahah
I love you
Baci! <3 C.

 

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Capitolo 21
*** At the moment. ***







End of time.
At the moment.





 

-Harry
 
Un anno e pochi mesi fa, se mi avessero detto che sarei finito qui non ci avrei creduto.
Mi mordo il labbro inferiore, cercando disperatamente di essere forte, ma quando vedo Niall avvicinarsi per abbracciarmi, crollo definitivamente.
"Terrai il discorso?" mi chiede. Io scuoto la testa.
"Non ce la faccio. Non davanti a tutti" lui annuisce.
"Ci penso io" dice e prova a sorridere, anche se non ci riesce tanto bene. Io non mi sforzo neanche.
Si sentono due colpi di microfono e la sala si zittisce.
Mi guardo intorno e noto che tra la folla c'è anche Zayn, da solo. Lo saluto velocemente con la mano, poi continuo a vagare con lo sguardo.
Le Chiese non mi sono mai piaciute davvero.
Non che abbia qualcosa contro, assolutamente no, solo che la chiesa mi ha sempre dato un senso di pressione, come se fossi costantemente sotto osservazione.
Il prete comincia a parlare, anche se della funzione seguo poco o niente. I miei occhi sono fermi sulla bara posizionata subito avanti l'altare.
Sento un brivido percorrermi la schiena e sono costretto a prendere un respiro profondo per non annegare nelle troppe lacrime.
Non ce la faccio.
Abbasso la testa ed il tempo sembra fermarsi con me.
Ritorno nel mondo reale solo quando sento la voce di Niall al microfono. Trema leggermente, ma lui non sta piangendo. Non ancora, almeno.
"Ho scoperto di avere una sorella solo pochi mesi fa. Non sto qui a raccontarvi del perché o di cosa sia successo nel frattempo, ma non appena l'ho saputo, io e mia madre siamo venuti qui a Londra per cercarla."
Katherine, l'amica di Belle ha uno sguardo sorpreso ed io credo di essere l'unico a sapere come siano davvero andate le cose. 
Niall e sua madre si sono presentati da lei un pomeriggio di agosto, senza avvisare né nulla. Lei neppure sapeva chi fossero.
Solo quando ha lasciato che loro parlassero e li ha fatti entrare in casa ha riconosciuto sua madre.
 Lei le ha chiesto scusa, anche se Belle mi ha più volte confessato che, certo, l'aveva perdonata, ma che delle scuse non se ne faceva niente, ormai il tempo che avevano passato separate lo avevano sprecato.
Sua madre le aveva detto quello stesso pomeriggio che non era vero che fosse sparita, lei aveva sempre cercato di contattarla, una volta era anche venuta a Londra per cercarla, ma non l'aveva trovata e suo padre non le aveva permesso di vederla comunque.
Belle ha conosciuto Niall e lo ha presentato anche a me. Il biondino è subito andato d'accordo con entrambi, siamo molto amici ora.
"Non è stato facile, Belle ha una storia un po' complicata alla spalle" continua lui sorridendo leggermente.
"Eppure alla fine ce l'abbiamo fatta e l'abbiamo finalmente trovata. Era molto più di quanto potessi aspettarmi. Sono stato con lei per soli tre mesi e la ragazza che ho conosciuto è innanzitutto stupenda, credo forse la più bella che abbia mai visto e non lo dico solo perché è mia sorella.. Belle è.. Era perfetta così com'era, solo che non se ne rendeva conto. Era innocente, anche se era cresciuta troppo in fretta per la sua età e quello che le è successo mi sembra così ingiusto.. Avrei voluto.. Avrei dovuto passare più tempo con lei, avrei voluto conoscerla prima, comportarmi come un fratello dovrebbe fare, proteggerla da tutto questo.. Avrei voluto avere il tempo di recuperare tutti gli anni in cui siamo stati lontani, perché i tre mesi che ho passato qui a Londra con lei sono stati forse i più belli della mia vita e perché lei è la ragazza più forte che conosca.. Si è lasciata amare da chi voleva farlo e in poco tempo mi ha lasciato entrare nella sua vita, mi ha dato l'occasione di conoscerla ed io ho così tanto legato con lei che mi sembra di non poterne fare più a meno. Io non lo so perché quella malattia sia venuta proprio a lei, che non se lo meritava per niente, ma spero che dovunque lei si trovi ora, sia felice, che sappia che noi le vorremmo bene per sempre, che io non la dimenticherò e non la ringrazierò mai abbastanza per avermi dato l'opportunità di starle accanto." Quando finisce di parlare sta piangendo anche lui, ma non mi stupisco. Nessuno meglio di me sa quanto Niall creda in ogni singola parola che ha detto. 
Torna al mio fianco e lascio che mi abbracci.
Il resto della funzione termina in fretta e quando usciamo dalla chiesa sono tutti un po' scossi.
Il carro funebre porta la bara al cimitero ed io aspetto pazientemente che il posto si sfolli. Rimango seduto a piangere, su una panchina.
È buio quando decido di alzarmi e avvicinarmi alla lapide.
"Mi manchi già sai" dico. Tiro su col naso e mi strofino gli occhi.
Dal giorno in cui l'ho conosciuta, io e Belle non ci siamo separati spesso.
Lei continuava a dover tornare in ospedale per i controlli ed io per stare accanto a mia sorella (che poi è guarita ed ora sta bene), quindi ci siamo frequentati più di quanto entrambi davvero volessimo.
Alla fine, mi sono terribilmente affezionato a lei, troppo per poter stare bene ora.
Mi sono abituato ad averla attorno, a svegliarmi e trovarla al mio fianco di mattina ogni tanto, a vederla ridere durante i film e sentirla cantare, a sentire il calore del suo corpo sul mio, a consolarla dopo ogni visita all'ospedale, a baciarla.. Tutto di lei mi manca terribilmente.
Abbiamo cominciato ad uscire insieme come coppia giusto un mese dopo il nostro primo incontro e Niall ha pienamente ragione quando dice che è stato fortunato a poter passare il suo tempo con lei.
"Sei la cosa più bella che mi sia capitata e non immagini neanche quanto vorrei essere con te in questo momento" dico.
Un singhiozzo mi sfugge dalle labbra quando penso che ciò che sto per svelarle avrei dovuto dirglielo prima che fosse troppo tardi, ma che non l'ho fatto.
"Ti amo Belle" sussurro, chiudendo gli occhi.
E so che è solo la mia immaginazione, ma quello che sento sulla spalla è il calore della sua mano, ne sono certo.

-Eveleen

Tengo il cellulare tra l'orecchio e la spalla mentre infilo il pigiama a Tom.
"Ti rendi conto?!" esclama la voce della mia amica dall'altro lato del telefono.
"Beh, era anche ora, Lisa! State insieme da quasi due anni ormai.."
"E se dovessero odiarmi?" chiede terrorizzata. Io rido, riprendendo il telefono tra le mani.
"Se non mi hanno odiato i genitori di Zayn quando li ho conosciuti io, credimi, quelli di Liam non potrebbero che amarti"
"Ma è diverso! Io non sono come te, Eve, sono.."
"Decisamente più simpatica ed adorabile? Sì è vero" la interrompo.
"Non è così" mi contraddice. Roteo gli occhi per la sua insolita insicurezza.
“Sì che lo è. Smettila di farti queste paranoie, hai avuto due anni per prepararti al momento!†Lei sospira.
“Non so nemmeno se devo vestirmi elegante o no†dice.
“Chiedi a Liam, no?â€
“Non vuole dirmelo! Non ne parliamo, guarda†Io ridacchio, poi sento la serratura della porta scattare.
"Lisa devo andare, comunque stai tranquilla, vedrai che ti adoreranno" dico. 
"Speriamo" è l'ultima cosa che dice prima che ci salutiamo velocemente. 
Metto mio figlio nella culla, poi raggiungo il salone.
"Ehi.." Zayn non mi risponde, si limita a concedermi un breve sorriso. Mi raggiunge, lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Thomas?" chiede. Gli indico la stanza in cui l'ho lasciato.
"Dorme" Lui annuisce.
"Com'è andata?" chiedo, vedendolo sospirare.
"Come doveva andare.. Mi sembra assurdo" dice mentre si lascia cadere sul divano e si passa una mano nei capelli.
Mi siedo accanto a lui, poggiando una mano sul suo braccio.
Non so cosa dire, nessuno si aspettava potesse succedere una cosa del genere.
"Io pensavo che i suoi problemi finissero con suo padre.." sussurra il ragazzo al mio fianco.
"Non.. Se lo avessi saputo prima.." mormora, ma io lo interrompo prima che finisca.
"No, Zayn, non avresti potuto fare niente. Era malata e tu non avresti comunque potuto aiutarla"
"Avrei potuto invece! Avrei potuto starle accanto e farla soffrire di meno, farle pesare di meno tutto questo.." 
"Zayn.." lo chiamo.
Quando lui mi guarda, scopro che sta piangendo e la prima cosa che faccio è abbracciarlo.
Gli accarezzo i capelli sulla nuca e sento le sue braccia stringermi forte mentre la sua testa affonda nel mio collo.
"Amore.." sussurro.
"Sono sicura che Belle abbia passato tre mesi stupendi con suo fratello e con Harry. Ha avuto tutto l'amore del mondo e tu le sei stato accanto più di quanto credi, sono convinta che lei questo lo sapesse" gli dico. Lo sento tirare su col naso.
Rimaniamo in silenzio entrambi a lungo, poi io mi allontano di poco e poggio le mie mani sulle sue guance, asciugandogli le lacrime.
"Io sono orgogliosa di ció che tu hai fatto per lei, Zayn ed il mio infallibile istinto mi dice che anche lei lo era" Lo vedo accennare un sorriso, quindi sorrido anche io.
Il pianto di Tom ci fa spostare lo sguardo anche se non possiamo comunque vederlo.
Mi alzo e guardo Zayn, chiedendogli silenziosamente cosa voglia fare. Lui mi segue e quando entriamo nella stanza va diritto a prendere in braccio suo figlio.
“Ehi campione, cos’è successo?†gli chiede, improvvisando poi qualche faccia buffa per farlo calmare.
Io mi appoggio allo stipite della porta e mi fermo a guardarlo mentre lo strapazza, facendolo ridere.
"Papà!" sentiamo esclamare dopo un po' e lui si blocca immediatamente. Io spalanco gli occhi. 
È vero che dopo aver passato mesi e mesi a ripetergli la parola 'mamma' speravo fosse quella la prima, ma è anche vero che sono dannatamente felice ora.
Mi avvicino a passi veloci mentre Zayn mormora un "cosa?".
Tom ride di nuovo e ripete ció che ha detto, poi gli tocca una guancia con l'indice.
"Pa-pà" scandisce ancora. Zayn mi guarda incredulo ed io sorrido.
"Come..?" 
"Potrei, per caso, aver passato le ultime ore a ripetergli che tu eri suo padre, ma sai, dopo tutte le volte che gli ho detto 'mamma' non ci speravo proprio che lo ripetesse" ammetto.
"Papà!" esclama mio figlio, richiamando la sua attenzione. Zayn gli rivolge un sorriso enorme ed io sospiro, contenta che stia bene. 
Lo vedo mentre lo lancia in aria e sento il cuore fermarsi per un secondo.
"Zayn!" urlo quando lo riprende al volo. Lui ride. Io gli do uno schiaffo sul braccio dopo aver preso un profondo respiro.
"Idiota, mi stava venendo un infarto!" Lui continua a ridere.
"Che dici, lo rifacciamo ancora?" chiede a Thomas. Sbarro gli occhi.
"Non ci pensare nemmeno! È stata la prima e l'ultima volta, chiaro?" dico. Purtroppo, mio figlio parla ancora e neppure la seconda parola è quella che spero di sentire.
"Tì, tì, ancora!" urla infatti, acconsentendo con il suo infantilismo alla proposta del padre. 
Zayn lo guarda entusiasta. Io mi copro gli occhi con una mano, mentre lui comincia a fare dei versi strani mentre lo lancia un'altra volta in aria.
"Ti prego basta" supplico.
"Va bene mamma" ride ancora lui, poi si avvicina e posa un bacio veloce sulle mie labbra.
"Mamma!" Guardo Tom che ha ancora la bocca aperta dopo aver parlato. 
"Oh, finalmente!" mi lascio sfuggire.
Al momento, riesco quasi a sentire i fuochi d'artificio esplodere dentro di me. 
Al momento, il mio cuore è pieno di gioia, mentre l'ennesima risata di Zayn fa da sottofondo ai miei battiti accelerati.
Al momento, l'unica cosa che vorrei è che questo istante duri per sempre.
 




 
Sera!
Vi chiedo un milione di volte scusa per l'enorme ritardo,
ho avuto parecchi compiti in classe e tempo zero anche solo per pensare
a cosa scrivere, mi dispiace :(
Spero di riuscire ad essere puntuale, anche perchè *rullo di tamburi*
il prossimo capitolo sarà l'epilogo :(
E' ufficialmente finita, piango.
Hahaha ho iniziato questa storia ispirata dallo stesso paesaggio
che ho scritto nel primo capitolo, Londra di sera vista dall'alto,
perchè per me non esiste posto più bello di quello e l'ho finita pensando
alla stessa cosa.
Non so quanto possa essere stato produttivo, sinceramente
mi aspettavo di meglio da me stessa, ma spero vi sia piaciuta almeno un po',
che sia riuscita ad intrattenervi in qualche modo.
Grazie infinite per il supporto, le recensioni e le visualizzazioni (sono tantissime, oddio grazie).
Davvero, siete adorabili, vi amo.
Baci! <3 C.

 

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Capitolo 22
*** Epilogo. ***







End of time.
Epilogo.





 

Fino a qualche anno fa credevo che la cosa più difficile da scrivere fosse l’introduzione.
Ora so decisamente che il finale è ancora più complicato.
Nel finale, nella conclusione di un articolo ad esempio, solitamente si riassume tutto il testo velocemente in una morale. Si esplicita il messaggio che l’autore ha voluto dare o si traggono le soluzioni ad un problema.
Sinceramente, non so né cominciare né concludere. Negli articoli che scrivo uso continuamente vie alternative, che mi permettono di iniziare e finire il lavoro.
Nella vita reale è più difficile.
Se dovessi presentarmi a qualcuno, l’unica cosa che saprei dire sul mio carattere è che sono ‘strana’, perché è questo che tutti hanno continuato a ripetermi per anni.
Forse, a distanza di così tanto tempo, continuo a non conoscere niente di me.
L’unica cosa che so per certa è che sono un casino totale, ma, sapete, nei miei casini una cosa giusta l’ho fatta sicuramente.
Non sarei così tremendamente felice ora, altrimenti.

Guardo fuori, per l’ennesima volta oggi.
Tre anni fa mi trovavo nella stessa identica situazione, solo che ero decisamente più impaurita ed inesperta.
Sospiro, sorridendo al pensiero che dentro di me possa davvero esserci di nuovo qualcosa.
Guardo fuori e mi distraggo dai miei pensieri, perdendomi a fissare le luci delle abitazioni di Londra.
Lo so che dovrei tornare a casa, ma non riesco a distogliere lo sguardo. E’ un paesaggio che mi ha sempre affascinata moltissimo, fin dalla prima volta che ho messo piede in questo ufficio.
Qualcuno bussa alla porta e sono costretta a voltarmi. Zoe mi sorride entrando.
“C’è qualcuno che vuole vederti” dice poi. Io aggrotto le sopracciglia.
“Mamma!” sento poi esclamare, prima di vedere un piccola furia correre all’interno della stanza ed aggrapparsi alla mia gamba.
“Tesoro mio!” mi abbasso leggermente per prendere in braccio mio figlio e gli sorrido apertamente. E’ identico a Zayn, se non fosse per gli occhi. Quelli sono verdi come i miei.
“Se vuoi puoi andare, chiudo io qui” dice Zoe.
“Davvero?”
“Certo” Annuisco e prendo il mio cappotto.
“Grazie” le dico, prima di prendere anche la borsa ed uscire.
“Dov’è papà, Tom?” chiedo.
“In macchina” dice lui, giocando con i miei capelli. Entro nell’ascensore ed in pochi secondi siamo fuori dall’edificio. Cerco con lo sguardo l’auto di Zayn, poi sorrido quando la vedo e la raggiungo.
Lui mi saluta, poi si porta una mano tra i capelli ed accende il motore.
La serata trascorre come tutte le altre, anche se il mio ragazzo mi sembra più distratto del solito.
“Mamma, voglio il gelato!” esclama Thomas, dopo mangiato. Io sospiro e provo a spiegargli che fa troppo freddo perché possa averlo. In fondo, tra pochi giorni è Natale..
“Ma io lo voglio!” continua a lamentarsi lui.
“Tom, no” riesco a dire, prima che lui scoppi a piangere. Mi viene da ridere, perché fa sempre così, ma mi trattengo. Devo anche ammettere che odio la fase ‘capricci’, spero che passi in fretta.
“Ti prego, fa qualcosa e accontentalo” dice Zayn, portandosi una mano alla testa. Aggrotto la fronte, poi prendo in braccio il bambino che comincia a scalciare e salgo al piano di sopra. Tom mi dà un calcio diritto sulla pancia ed io lo metto sul letto, toccandomi il punto in cui ha colpito.
Lui si rialza, pronto a scendere di nuovo in cucina, ma io sono più veloce e mi metto davanti alla porta, prima di chiuderla.
“Vediamo di finirla a fare il pagliaccio, eh?” lo rimprovero.
Lui piega le sopracciglia in un’espressione arrabbiata, poi urla.
“Voglio il gelato!” esclama ancora. Io incrocio le braccia al petto. La pancia mi fa un po’ male e spero non sia successo niente.
“No. E non urlare, papà non si sente bene” Lui alza ancora di più il volume della voce per dispetto ed io sospiro.
“Ascolta.” Mi abbasso, sperando che non gli venga in mente di prendermi a pugni per un gelato. Lui mi guarda ancora arrabbiato, con gli occhi rossi. Gli porgo una mano e accenno un sorriso.
“Se mangi il gelato ora, i tuoi denti diventano di ghiaccio e non potrai più parlare o mangiare. Mai più” esagero, mentre la sua espressione comincia a rilassarsi.
“Che ne dici se invece di quella cosa brutta ci mangiamo una bella barretta di cioccolata?” Lui mi guarda sospettoso.
“Tutta” dice.
“Non ne rimarrà neanche un pezzetto, promesso” dico, portandomi l’altra mano al cuore in segno di giuramento. Le sue spalle si rilassano del tutto mentre annuisce. Solo ora mi permetto di allungare la mano verso di lui ed asciugargli ciò che è rimasto delle lacrime.
“Me lo dai un bacio, prima?” chiedo. Lui mi getta le braccia al collo e mi stampa un bacio sulla guancia, mentre lo prendo in braccio e gli do un bacio rumoroso sul collo che gli fa il solletico e lo fa ridere.
Scendiamo di nuovo al piano di sotto e noto che Zayn si è spostato sul divano e sta guardando la tv. Entriamo in cucina e prendo ciò che resta della barretta di cioccolato. Lo so che ho un po’ barato, visto che ne è meno della metà, ma Tom non se ne accorgerà e poi sono cose lecite in questo caso.
Lui la prende e se ne va contento nella sua stanza. Io invece raggiungo Zayn e mi siedo accanto a lui.
In televisione c’è una noiosissima televendita e mi stupisco dell’interesse che ha nel guardarla. Poi mi accorgo che in realtà il suo sguardo è perso nel vuoto, tanto che non si è nemmeno reso conto della mia presenza. Gli scuoto un braccio e lui si riprende.
“Che hai?” gli chiedo diretta.
“Niente”
“Zayn” lo rimprovero. Lui sbuffa.
“Ho trovato il test di gravidanza” dice. Io chiudo gli occhi.
“E..?” Lui sbuffa di nuovo, poi fissa i suoi occhi nei miei.
“Perché non me lo hai detto?”
“Perché non è sicuro”
“Ma potevi dirmelo comunque”
“Volevo prima accertarmene” Si morde il labbro inferiore.
“Domani ho la visita. Ho fatto il test giusto per calmarmi un po’, dato che l’idea mi stava torturando, ma non mi fido di quello che c’è scritto. Potrebbe benissimo aver sbagliato, visto che ne ho fatto solo uno” gli spiego.
“Di solito quei cosi non sbagliano mai”
“Non è vero. Con Tom uno su due era sbagliato”
“Davvero?” Annuisco, lasciando che la mia mano si intrecci con la sua.
“Non è che non lo voglia, solo che.. non lo so, pensavo parlassimo di tutto, io e te”
“Ma è così!”
“E allora perché non mi hai detto che lo sospettavi?”
“Non è una cosa che succede tutti i giorni, Zayn, te l’ho già detto, volevo esserne sicura, prima di farti andare in panico!” esclamo, forse un po’ troppo ad alta voce. Respiro velocemente, poi provo a calmarmi.
“Scusa” mi costringo a dire. Lui muove il pollice sulla mia mano e sono grata che non sia arrabbiato.
“Io lo voglio un altro figlio con te, Lee” mi rassicura.
“Che sia già qui o no” aggiunge, posando una mano sulla mia pancia. Sento i miei occhi inumidirsi, prima che lui mi stringa in un abbraccio.
Mi lascia un bacio sui capelli, poi Thomas scende di corsa e si piazza davanti a noi.
“Guardate!” esclama, porgendoci un foglio pieno zeppo di scarabocchi.
“Bravissimo amore” gli dico.
“Però la prossima volta non correre per le scale. E non usare così tanto marrone” gli suggerisco. Lui guarda il suo disegno con aria pensierosa, poi annuisce.
“Penso che hai proprio ragione” dice, facendo ridere sia me che Zayn.
“Vado ad aggiustarlo” dice ancora, tornando di fretta sopra.
“Non correre!” esclamo, pur sapendo che non mi ascolterà.
“Lee..” mi richiama Zayn.
“Cosa?”
“Domani posso accompagnarti?” chiede ed io sorrido.
“Ti picchio se non lo fai” Lui ricambia il sorriso, poi mi bacia.
“Spero stavolta assomigli a te” mi sussurra poi, prima che sia io a baciarlo.


Il giorno di Natale è sempre stato il mio giorno preferito. Amo avere tutta la famiglia riunita e da tre anni a questa parte amo ancora di più questa giornata.
Tom continua a correre per la casa, giocando con un trenino che gli ha regalato Louis pochi mesi fa. C’è Zayn a tenerlo d’occhio e finchè non entra in cucina va tutto bene.
Ieri sera siamo stati tutti da Louis. Eleanor (che tra quattro mesi sarà ufficialmente sua moglie), io, Zayn, Lisa, Liam, anche Harry e Niall. Per fortuna Thomas si è addormentato presto, così abbiamo potuto goderci la serata come avremmo fatto anni fa.
Louis si è persino ubriacato ed è stato esilarante. Non so come farà oggi ad affrontare la famiglia di El, dopo la sbronza di ieri.
A casa nostra invece verranno i miei e la famiglia di Zayn.
A proposito dei miei genitori.. beh, dopo la reazione non proprio positiva che hanno avuto alla notizia della mia gravidanza non li ho sentiti per due mesi. Poi mi ha chiamata mia madre e si è scusata. Abbiamo parlato a telefono per ore e qualche giorno dopo mi è persino venuta a trovare. Da allora è andato tutto bene anche con loro.
Mio padre ha dovuto lavorare fino alla vigilia quest’anno, quindi hanno preso l'aereo stamattina e dovrebbero essere qui entro un’ora.
Caccio il tacchino dal forno nell’esatto momento in cui il campanello suona. Guardo l’orologio ed è già l’una.
“Dio, che profumino!” sento esclamare dal salotto. Spengo il fuoco sotto le pentole e mi pulisco le mani con uno strofinaccio, poi vado nell’altra stanza.
“Doniya!” esclamo, mentre lei si lascia andare ad un’esclamazione entusiasta e si affretta ad abbracciarmi.
“Prima o poi mi spiegherai come fai ad essere ogni volta più bella” mi dice e Zayn ride.
“Sembri la mamma” le dice poi. Doniya spalanca gli occhi.
“Con questo vorresti dire che sono.. vecchia?” chiede, portandosi una mano alla fronte in modo teatrale. Thomas reclama l’attenzione gridando: “Ehi, ci sono anche io qui!” Doniya si volta di colpo.
“Il mio piccolo ometto, vieni qua!” esclama andando a prenderlo in braccio e strapazzandolo di baci. Mark ride ed io vado a salutare anche lui. In questi anni io e Zayn ci siamo tenuti molto in contatto con loro ed abbiamo instaurato un rapporto di grande amicizia.
“Ha ragione comunque. Stai davvero benissimo” mi dice Mark ed io sorrido lusingata. Non faccio in tempo a ringraziarlo che il braccio di Zayn mi circonda le spalle.
“Ehi, tu hai già una moglie” gli ricorda. Lui ride e guarda Doniya che sta torturando Tom pur di ricevere qualche bacio.
“Ti correggo. Ho una moglie che amo far impazzire” dice, prima di andare da lei. Appena lo vede, Thomas si libera dalla presa della zia e corre ad abbracciarlo sotto lo sguardo scioccato di lei.
“Mi odia o cosa?” ci chiede Doniya poi. Io rido.
“Guarda piccola peste che sono io a farti tutti quei regali, non questo idiota” dice poi a Tom, dando uno schiaffo sulla nuca di Mark.
“Le parole” la riprende Zayn.
“E meno male che quella vecchia ero io” dice lei alzando gli occhi al cielo. Il campanello suona di nuovo e stavolta vado io ad aprire.
“Buon Natale tesoro!” esclama Trisha seguita da Yaser non appena mi vede.
“Oddio è vero!” sento dire a Doniya.
“Auguri a tutti!” esclama poi, mentre sua madre scuote la testa rassegnata ed io rido per l’ennesima volta.
“Buon Natale anche a voi” ricambio, spostandomi di lato per lasciarli entrare. Dietro di loro, spunta anche la testa di Safaa.
“Ciao Eve, auguri!” mi dice. Saluto anche lei poi chiudo la porta alle mie spalle e torno in cucina mentre loro salutano Zayn e Tom.
“Zayn io non sono vecchia!” è l’ultima cosa che sento da Trisha, prima di rimettermi ai fornelli.
Neanche mezz’ora dopo i miei genitori sono arrivati. Era da tanto che non li vedevo, quindi mi prendo qualche secondo di più quando li abbraccio.
Ci sediamo a tavola e, per quanto Tom possa fare casino, noto che questa casa non è mai stata tanto rumorosa quanto ora. Ho già detto che amo il Natale?
Facciamo una pausa tra il secondo e la frutta per aprire i regali. Io e Zayn abbiamo deciso di scambiarceli stasera.
Tom riceve una valanga di giocattoli e ci vuole poco perché chiami suo padre per aiutarlo. Gli altri stanno chiacchierando e ringraziandosi a vicenda per i regali, io invece mi fermo a guardare mio figlio e Zayn.
Ogni volta che li vedo insieme mi scoppia qualcosa dentro che non saprei spiegare. E’ semplicemente fantastico. Li amo da morire.
Thomas batte le mani quando riesce a fare partire un automobile telecomandata e Zayn sorride, prima di incrociare il mio sguardo.  
“Continua a giocare, Tom” gli dice, prima di alzarsi e raggiungermi. Mi dà un bacio fugace sulle labbra.
“Pronta?” chiede a bassa voce. Io annuisco. Non sono spaventata come l’ultima volta, ma sono comunque leggermente nervosa.
Zayn tossisce per richiamare l’attenzione. Quando si sono voltati tutti a guardarci sorrido timorosa.
“Se vi dicessimo che tra nove mesi ci ritroveremo di nuovo a non dormire la notte e a dover cambiare pannolini?” chiedo. Doniya si porta una mano in fronte.
“Vi risponderei che mi avete proprio battuto sul tempo” dice.
“Ommioddio” mormora Trisha.
“Sei incinta?” mi chiede mia madre. Io sorrido, stringendomi nelle spalle.
“Sì” confermo.
“E anche tu?” chiede il padre a Doniya. Lei mi imita. Io la guardo e: “non posso crederci” dico, prima che entrambe scoppiamo a ridere.
“Sto per sentirmi male” dice Trisha. Zayn la guarda preoccupato, dopo  aver sorriso alla sorella.
“Due.. altri due..” continua sua madre.
“Andiamo, mamma, non sei tu quella che avrà il pancione, non fare queste sceneggiate!”  esclama Doniya. Trisha la guarda, sospirando. Mia madre mi sorride.
“Congratulazioni” dice poi, prima di darmi un bacio sulla tempia e stringermi a se.
“Anche a te, cara, tantissimi auguri!” dice dopo a Doniya.
“Grazie” sorride lei. Trisha intanto si è leggermente ripresa. Zayn le poggia una mano sulla spalla.
“Stai bene?” le chiede.
“Sì. Sono solo sconvolta. Ma passerà” dice. Mark ridacchia.
“Siete cresciuti davvero così tanto?” chiede poi. Zayn alza gli occhi al cielo.
“Possibile che dici sempre la stessa cosa?” la prende in giro.
“Oh, io ti capisco benissimo” dice mia madre e lei le sorride riconoscente. Mentre Trisha si lascia abbracciare da sua figlia, io guardo mio padre.
Lui sta continuando a spostare il suo sguardo da me a Thomas.
“Papà?” lo chiamo. Lui si ferma a guardare me.
“Ti voglio bene” mima con le labbra e a me basta. Sorrido e mi alzo per dargli un bacio sulla guancia.
“Grazie” ne approfitto per sussurrargli. Anche Safaa e Yaser si congratulano ed io sento Zayn lasciarsi sfuggire un sospiro di sollievo.
“Ho proprio voglia di frutta, ora” dice Doniya.
“Mi hai tolto le parole di bocca” rispondo, facendola ridere mentre mi alzo per prendere la macedonia.
Beh, è andata meglio di quanto sperassi.

Mi sto togliendo un bracciale per metterlo a posto, quando sento qualcuno abbracciarmi da dietro. Sorrido, riconoscendo Zayn, poi lascio che mi tenga tra le sue braccia.
“Non ti ho ancora dato il mio regalo” dice.
“Cominciavo a pensare che non mi avessi proprio fatto un regalo” scherzo, anche se in realtà ci avevo davvero pensato. Io gli ho regalato un maglione bordeaux, niente di speciale, ma lui sembrava entusiasta.
“Vorrei che lo accettassi anche se dovessi dire di no, perché questo non è per nessun’altra” continua, ignorandomi. Sciolgo l’abbraccio, voltandomi per guardarlo confusa. Lui mi sorride nervoso, poi prende qualcosa dalla tasca e si porta una mano dietro la nuca.
“Cosa..”
“Volevo farlo in un modo più romantico, ma non è per niente da me e, conoscendoti, nemmeno da te, quindi..” si morde il labbro inferiore,  aprendo la scatola blu.
“Quando l’ho detto a Doniya, lei si è lasciata cadere sul divano esclamando un ‘era ora!’ e credo di aver realizzato solo in quel momento quanto tempo ci abbia messo a decidermi.. però ora ne sono totalmente sicuro e non c’è altra cosa che vorrei al mondo. Ti amo, Lee, come non ho mai amato nessuno al mondo, quindi..” Si inginocchia davanti a me ed io sono troppo scioccata per muovermi o fare qualunque altra cosa che non sia quella di coprirmi la bocca con una mano.
“Vuoi sposarmi?” Passano pochi secondi prima che mi ritrovi ad annuire con foga. Lui sorride e sospira sollevato, mentre si rimette in piedi.
Mi prende la mano e mi infila l’anello al dito, mentre io continuo a tremare. Guardiamo entrambi la mia mano sinistra, prima che io riprenda il controllo del mio corpo e lo abbracci di scatto.
“Oddio, non posso crederci” mormoro, affondando la testa nell’incavo del suo collo.
“Ti amo” sussurro.
“Non sai in che guaio ti sei cacciato, Zayn Malik” gli dico poi ridacchiando felice.
“Non avresti dovuto dire di sì, Eveleen Wood. Peggio per te” risponde lui, altrettanto elettrizzato all’idea.
“Penso che questa sia la volta buona che tua madre svenga” dico, con la testa ancora poggiata al suo collo e lui ride.
E questo, penso, questo è il suono che vorrei sentire per il resto della mia vita.




 



Sera!
Non so davvero cosa dire, quindi, ormai siete abituate, comincio
con lo scusarmi per il ritardo. Il fatto è che non sapevo cosa scrivere, forse la verità
era semplicemente che non volevo questa storia finisse, mi mancherà :(
E mi mancherete anche voi.
Volevo ringraziarvi, per il supporto, per le recensioni (alcune fin troppo belle, credetemi),
per le visualizzazioni che sono più di mille, per tutto.
Grazie.
Scrivere è sempre stata una delle cose che amo più fare e sapere che c'è anche
qualcuno a cui piace leggere ciò che scrivo (o che almeno non lo disdegna
come molti altri fanno) mi rende la persona più felice al mondo.
Vi giuro che cliccare sul quadratino "completa" è difficilissimo, ma comunque
sono felice di essere arrivata fin qui.
Ed è tutto grazie a voi <3
I love you, just remember xx
Baci! <3 C.

 


 

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