Love is our resistance

di Asia Dreamcatcher
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non può piovere per sempre ***
Capitolo 2: *** Il tuo fuoco è ciò che brucia il mio mondo ***
Capitolo 3: *** Il sapore di un bacio ***
Capitolo 4: *** Contatto ***



Capitolo 1
*** Non può piovere per sempre ***


Gruvia

Salve a tutti! Sarò molto breve poichè non me la cavo bene con le presentazioni! :D
Questa piccola raccolta di ONE SHOT sui differenti PAIRING si inserisce negli avvenimenti raccontati negli ultimi capitoli del manga pubblicati fino ad oggi, ovvero: la Saga di TARTAROS. Per chi non li avesse ancora letti avverto che ci sarà qualche spoiler !

La prima coppia è Gray x Juvia

Buona Lettura!

Non può piovere per sempre 

L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua,

ma si offrono come il tè.”

- Detto Zen

«Gray-sama...».

Un lieve sussurro, quasi un sospiro nostalgico di chi sa che non potrà più guardare la persona amata negli occhi, di chi è consapevole di essersi macchiata di una terribile colpa.

Juvia se ne stava appoggiata malamente ad una parete di cui rimaneva poco niente, sfiancata nel fisico, distrutta nella mente, i lunghi capelli turchesi a coprirgli le esili spalle incrostati sulle punte da sangue, il suo, ormai rappreso. Respirava piano, come se cercasse di non produrre il minimo rumore quasi avesse paura di spezzare quella strana quiete provvisoria.

La battaglia con Keith era la più dura che avesse mai dovuto combattere, ma non a livello fisico... No, se l'era vista con nemici ben più peggiori e forti, il fatto di avere al suo fianco Gray poi, l'aveva sempre spronata a dare di più, a liberare fino all'ultima particella del suo potere per proteggere ciò che amava. Ma quella volta era stato diverso, non aveva avuto Gray vicino e quel che era peggio l'aveva deliberatamente ferito... Poco le importava se era stato proprio il padre dell'amato a chiederglielo, lei aveva eliminato Keith, il negromante, lei aveva ucciso l'ultima speranza di Gray di stare con suo padre.

Non si era nemmeno accorta che piccole gocce salate avevano iniziato a scendere implacabili sul suo viso sporco e pieno di graffi, che stupida! Lei non ne aveva nessun diritto. Con rabbia cominciò a strofinarsi il volto cercando di cancellare quelle ignobili lacrime, fino a che una voce terribilmente familiare la fece tremare dentro.

«Juvia». Il neo Devil Slayer se ne stava ritto in piedi, sporco e arruffato, l'espressione mite fissa sulla sua nakama. La ragazza non diede segnò di averlo sentito, stava immobile con lo sguardo basso, ciuffi turchesi le coprivano gli occhi arrossati e tristi.

Gray si abbassò verso di lei e protese incerto una mano verso il suo viso, leggermente in ansia ma ciò che successe negli istanti successivi lo lasciò di stucco. Juvia aveva allontanato malamente la mano del mago del ghiaccio, il cui cuore ricevette una gelida fitta inaspettata, mentre i suoi occhi si sgranarono colmi di preoccupazione.

«No Gray-sama non dovete preoccuparvi per Juvia. Juvia non merita alcun gesto gentile da parte vostra, per colpa di Juvia Silver-sama è morto! Ho spezzato io la vita di Keith facendo così ho ucciso il padre di Gray-sama!» la maga dell'acqua si prese il viso fra le mani quasi a volerselo strappare, quelle parole, tramutatesi in urla, erano impregnate di una tale disperazione che il Devil Slayer non riuscì a trovare le parole e dentro di lui sentì qualcosa rompersi... Di getto afferrò Juvia e se la strinse addosso, lasciando che le sue calde lacrime gli bagnassero il petto nudo, come se volesse imprimersele sulla pelle come un marchio. Si sentiva davvero un essere orribile ed egoista, lui era stato troppo debole, segretamente felice di riavere suo padre lì con lui dopo tutto quel tempo per sferrare il colpo di grazia, e così aveva lasciato a Juvia quel terribile peso, l'aveva abbandonata a quell'infame nemico e lei aveva fatto ciò che lui non era stato in grado, si era assunta tutta la colpa...

«Mi dispiace Gray-sama, mi dispiace... Perdonami...» la maga continuava a piangere disperata, quasi inconsolabile. Ad ogni lacrima da lei versata il cuore di Gray piangeva sangue.

«Perdonami tu Juvia...» disse il Devil Slayer. Percepì la maga trattenere il fiato incredula e lui sentì il suo cuore riempirsi di un sentimento nuovo «Sono... stato ingiusto con te... Ti avevo promesso che sarei stato al tuo fianco e invece ti ho abbandonato, ti ho messo in una posizione difficile... Ho permesso che assumessi tu quel fardello! Mentre io... i-io...» Cazzo! Non riusciva a continuare.

Il giovane avvertì due braccia sottili circondargli le spalle, Juvia si scostò quel tanto che le bastava per guardarlo in volto. Gray sentì il suo cuore andare definitivamente in frantumi nel vedere quel viso nei suoi ricordi sempre gentile, sorridente e innamorato, ora sporco, ferito e tirato... quei grandi occhi blu oltremare un tempo ebbri di amore ora tristi ed angosciati.

«Non dite così Gray-sama!» gli prese le mani fra le sue mentre scuoteva la testa «Come mai avresti potuto? Era tuo padre... » un lieve sorriso le increspò le labbra, mentre con mano tremante accarezzò i folti capelli scuri del mago. Gray si beò della dolcezza di quelle carezze, il suo corpo reagì d'istinto stringendosi di più a lei, a quell'esile ragazza strana che parlava sempre in terza persona, che lo faceva esasperare e al contempo intenerire, che il più delle volte cercava di evitare per via di quelle ingombranti attenzioni non richieste ma di cui alla fine ricercava sempre la presenza, lei che mostrava i suoi sentimenti senza il minimo pudore mandandolo completamente in confusione, così puri e limpidi come il suo potere.

«Juvia... Grazie. Grazie per aver fatto ciò che io non avrei mai potuto fare, è stata una decisione egoistica lo so... Ma sono contento che sia stata tu a farlo.» le sorrise sghembo e il cuore della ragazza perse qualche battito «Ora mio padre riposa in pace insieme a mia madre».

Il sorriso della maga si fece più ampio e i suoi occhi ritornarono luminosi e dolci come avrebbero sempre dovuto essere, Gray si sentì sollevato non gli piaceva vedere Juvia triste, era una cosa che lo infastidiva. Sorrise anche lui, ormai sempre più conscio dei suoi veri sentimenti verso la sua nakama.

«Quindi ora Juvia può adempiere al sacro compito affidatole da Silver-sama!» trillò la ragazza mentre i suoi occhi ardevano di un sentimento fin troppo conosciuto al mago che la guardò lievemente perplesso e solo un “tantino” preoccupato.

«Ehm... quale compito?» domandò lui in ansia.

«Prendermi cura di Gray-sama per tutto il resto della vita!» rispose lei entusiasta e perdendo ogni tipo di controllo, ancora una volta l'irruenza dei sentimenti di Juvia aveva preso il sopravvento, Gray si schiaffò una mano sul volto esasperato, ma che gli permise di nascondere un lieve sorriso mentre una piccola scintilla di felicità cominciava ad animare il suo cuore.

Grazie papà”.

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Fine del mio piccolo sclero! Cosa ne pensate? Fa schifo? Devo eliminarlo e ritirarmi nella mia stanza e non uscirne più per il resto dei miei giorni?

Comunque spero di non essere stata troppo OOC, ho cercato di attenermi il più possibile ai caratteri dei personaggi dell'opera di Hiro Mashima! 

Conto molto sulla vostro opinione, quindi spero di poter leggere qualche vostro commento (positivo e non)! 

Bene non mi resta che salutarvi e ringraziarvi... e ci rivedremo (spero) per la prossima oneshot su Natsu e Lucy!

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Capitolo 2
*** Il tuo fuoco è ciò che brucia il mio mondo ***


Nalu

Buonasera a tutti! Eccomi qua ad aggiornare (mai stata così veloce, giuro!). Voglio ringraziare infinitamente tutti coloro che hanno recensito il precedente capitolo – ero davvero commossa – chi ha inserito questa umile ff tra le preferite, seguite e ricordate! Per me è un grande onore! E ovviamente anche a chi legge semplicemente :)

Questa oneshot parte dalla fine del capitolo 414 (l'ultimo uscito).

Natsu x Lucy

Buona Lettura!



Il tuo fuoco è ciò che brucia il mio mondo


Il fuoco è l'anima di ogni luce, e nella luce si avvolge il fuoco.”

-György Lukács


Fu un urlo terrificante al pari di un vero ruggito di drago.

Lucy lo sentì distintamente, come se avesse urlato lei e tremò come una foglia. Quello non era un grido battagliero, pieno di fiera determinazione. No... quello era un urlo che proveniva dalla disperazione più profonda, di chi ha visto la persona amata morire senza poter fare nulla per impedirlo, l'urlo della disfatta, della fiamma che muore subito dopo essere divampata.

Le sue gambe stavano già correndo ancora prima che il suo cervello avesse impartito l'ordine, non occorreva pensare alla direzione da prendere, lei già sapeva, il suo cuore l'avrebbe portata da lui come sempre.

Aveva perso il conto ormai di quante volte era inciampata, caduta fra quelle macerie ancora fumanti, delle ferite che si erano riaperte, non sentiva nulla se non il dolore straziante di quel grido e la voglia impellente di raggiungerlo.

Lo trovò inginocchiato a terra, i pugni chiusi premuti contro la terra brulla, il volto nascosto, pieno di tagli e graffi sul corpo, spezzato nell'anima.

Ora che l'aveva trovato Lucy non aveva il coraggio di avvicinarsi, cosa avrebbe potuto fare? Cosa dire ad una persona che sta provando un dolore talmente forte da essere quasi fuori portata dell'umana comprensione? Un dolore che sembrava ucciderti ad ogni respiro, che ti smembrava ad ogni battito di ciglia...

Silenziose lacrime segnarono il suo viso, la morte di sua madre Layla e di suo padre Jude tornarono prepotentemente alla memoria confondendosi con la morte di Igneel... Natsu... Si portò le mani al volto, non volendo vedere, non potendo sopportare la vista di Natsu, del suo Natsu ferito così.

In quegli anni il suo baluardo di speranza e di forza era sempre stato lui, il suo punto fisso, colui che le impediva di arrendersi, che la infiammava col suo coraggio, che la raccoglieva ogni volta che cadeva, che non importava quale inferno avrebbe dovuto affrontare, lui l'avrebbe ritrovata e ricondotta a se, sempre e comunque. Lui, lui, lui... Lucy si calmò all'improvviso, Natsu era la fiamma che illuminava e scaldava il suo mondo... Avrebbe lasciato che quella fiamma ardente si spegnesse? No. Fino a che avesse avuto vita in corpo non l'avrebbe mai permesso.

Cautamente si avvicinò al ragazzo, che benché avesse percepito la sua presenza non fece nulla se non restare immobile quasi non fosse presente a se stesso, e forse era proprio così.

«Natsu...» mormorò con voce carezzevole, sapeva che lui l'aveva sentita ma continuò ad ignorarla. Decisamente non era da lui.

Il Dragon Slayer tremò lievemente, scosso dai singhiozzi prima impercettibili poi sempre più forti, le lacrime scendevano copiose, lasciando una scia luminosa sul suo viso sporco ed imbrattato di graffi, alzò la testa di scatto e cominciò a gridare distrutto a liberare quel dolore che non si poteva spiegare a parole. Lucy lo osservò atterrita, cosa poteva fare?

Poi d'improvviso lo sguardo di Natsu si oscurò, i suoi occhi neri come il carbone si restrinsero quasi simili a quelli di un felino o addirittura a quelli di un rettile. Una furia rabbiosa si impadronì di lui, digrignò i denti minaccioso.

«ACNOLOGIAAAAAAAA! TI UCCIDERO'!!» urlò feroce al cielo sopra di lui, il drago però sembrava essersi dileguato almeno per il momento. Natsu non riuscì a fare un passo poiché la maga degli spiriti stellari si era inginocchiata davanti a lui e l'aveva abbracciato stretto.

«Lucy!! Lasciami!!» ululò il ragazzo preso da una cieca rabbia – mai le aveva rivolto la parola con una tale ira – ma la biondina non si fece intimorire, non lo lasciò andare, anzi rafforzò la presa e lo fissò in quegli occhi che molte volte aveva visto incendiati ma mai con quel fuoco così oscuro, il tipo di fuoco che distrugge tutto e non lascia altro che cenere.

«Natsu ti prego, calmati...» il suo tono era rimasto dolce, ma il Dragon Slayer si agitava e cercava di liberarsi da lei, non la stava ascoltando... Lucy gli afferrò il volto – a costo di conficcargli le unghie nella carne – e lo obbligò a guardarla, lo fissò seriamente.

«NATSU! Ti rendi conto che se lo affrontassi adesso moriresti?!» sbottò dura, ingoiando il groppo che le era venuto alla gola al solo pensiero di perderlo «E' così che vuoi onorare tuo padre che è si è sacrificato per te!!? Gettando al vento la tua vita?» a quelle parole il mago del fuoco si acquietò improvvisamente, le fiamme nel suo sguardo si spensero e lui la guardò, la guardò sul serio come se la stesse finalmente mettendo a fuoco, le braccia ricaddero pesantemente lungo il suo corpo e crollò. Appoggiò il viso sull'incavo fra il collo e la spalla della nakama che lentamente si bagnò di lacrime. Lucy chiuse gli occhi e gli accarezzò i folti capelli ribelli.

«Lo so Natsu, lo so. Va tutto bene... va bene piangere, va bene sfogarsi, va bene provare rabbia, rancore, va bene dire “non è giusto”. Il dolore che ora provi, ti accompagnerà per molto tempo, diminuirà... ma resterà. Ma ti prego di ricordare... che anche se ora Igneel non c'è più, fisicamente, lui ti sarà sempre vicino, lui è nel tuo potere, in ciò che ti ha insegnato, nei tuoi ricordi... Per sette anni è stato dentro di te per proteggerti, oggi l'ha fatto ancora una volta e sono sicura che quando ne avrai più bisogno lui verrà in tuo soccorso. Quando... quando mia madre morì» Natsu si irrigidì lievemente ben sapendo quanto parlare della perdita di sua madre la faceva star male, ma non disse nulla, lasciò che lei si prendesse cura di lui come era dannatamente brava a fare «Io provai un'infinita tristezza, sembrava che la felicità fosse stata risucchiata via da mio corpo, odiavo la mia vita perché ogni cosa sulla quale posassi lo sguardo mi ricordava lei, persino me stessa poiché tutti dicevano quanto le somigliassi... Poi scoprii che mi aveva lasciato in eredità le chiavi dei suoi spiriti stellari... e piano piano mi resi conto che il fatto di avere dei ricordi così nitidi di lei era un dono, potevo ricordarla, con il potere che vi aveva donato potevo onorarla, che lei in un modo o nell'altro sarebbe sempre stata con me, e poi...» le sue labbra si incresparono in un lieve sorriso «Poco più di tre anni fa ti ho incontrato, Natsu.» sentì il Dragon Slayer trattenere il fiato e le sue mani risalire lentamente verso il viso «E ho scoperto che potevo ancora essere felice, tu me l'hai fatto capire, tu e tutta Fairy Tail mi avete fatto tornare il sorriso...» ora Natsu la guardava in faccia, l'espressione indecifrabile, lo sguardo profondo fisso su di lei, le sue dite ruvide, indurite da diversi calli, le asciugarono gentilmente le lacrime che avevano ripreso a rigare il volto della ragazza.

«Perciò ricordati Natsu... tu non sei solo! Igneel è con te, io sono con te, Happy, Gray, Erza, Juvia e tutti gli altri sono con te!»

«Lucy...» mormorò il mago mentre percepiva un calore inusuale, sentiva le sue dita scottare mentre percorreva il viso della ragazza, aveva una gran voglia di ardere per lei, voleva avvolgerla nel suo fuoco per dimostrarle che ciò che stava facendo per lui era importante, le sue parole non sarebbero andate perdute, Igneel gli aveva detto che gli aveva dato la forza di amare... Lucy stava facendo la stessa cosa, aveva quietato il suo animo ed era riuscita a trasformare la sua rabbia in una forza diversa, più forte e infinitamente più luminosa in grado di bruciare più dell'odio. Si chinò su di lei, le sue possenti braccia le cinsero la vita magra attirandola a se e posandole un casto bacio sul capo.

«... Grazie!» disse semplicemente. Lucy ringraziò mentalmente il fatto che il suo viso fosse nascosto sulla spalla del Dragon Slayer altrimenti l'avrebbe vista arrossire.

Nessuno dei due seppe dire per quanto tempo restarono lì fermi, l'uno fra le braccia dell'altra, Natsu si separò da lei e l'aiutò ad alzarsi, il suo viso aveva assunto un'espressione seria e determinata, Lucy rimase affascinata da quelle fiamme vive che avevano ripreso a danzare negli occhi del compagno, proprio come una falena attirata dal fuoco.

«Lucy... Io lo devo affrontare.» dichiarò riferendosi ad Acnologia, la maga lo osservò attenta «Glielo devo...» continuò lui.

«Lo so.» gli rispose semplicemente, lei aveva già capito. Gli sorrise e gli diede un piccolo buffetto sulla spalla.

«Sai anche che tornerò, vero?» Lucy distolse lo sguardo per qualche istante ma poi lo riporto su di lui e lo fissò con dolcezza.

«Lo so.»

Natsu la guardò intensamente per qualche istante quasi volesse marchiarsi la sua immagine a fuoco nella mente, mentre la superava i due si scambiarono il cinque con la mano.

Lucy voltò appena la testa e vide il pugno di Natsu alto nel cielo, sorrise stringendosi al petto la mano.

Lo so che tornerai da me, Natsu”.



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Ecco qua! Finita anche questa shot! Dio sono così agitata... spero di aver fatto un buon lavoro, ho cercato di dare il massimo questo momento non è stato facile da scrivere nemmeno per un secondo! Sono abbastanza soddisfatta del risultato e spero di aver ben caratterizzato i due e di non essere caduta troppo nello sdolcinato ^^'

Avevo in mente un altro tipo di storia ma poi quando ho letto della morte di Igneel bam! Ho completamente preso un'altra piega... Non vi dico quanto ho pianto per Igneel e Natsu e ho passato tutta la serata a rivedere scena per scena per scrivere questa oneshot, una tortura!

Cosa ne pensate? Ovviamente questa è una mia personalissima visione di quello che potrebbe succedere tra Natsu e Lucy e non ho idea cosa ci riservi il capitolo 415 (ma sono quasi sicura che non sarà niente del genere -.- caro il mio Hiro!) Spero davvero che vi piaccia! O almeno che non sia una schifezza totale T__T

Okay, basta parlare a vanvera... ci vediamo (lo spero davvero) al prossimo capitolo! Non vi svelo il prossimo pairing (più che altro devo ancora deciderlo io ^^').

Baci Asia :)


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Capitolo 3
*** Il sapore di un bacio ***


GaLe

Hola!! Eccomi tornata con il nuovo capitolo, mi dispiace infinitamente per il ritardo! Purtroppo tra un lutto in famiglia e la sessione d'esame non ho avuto molto tempo. Mi scuso infinitamente... Ringrazio infinitamente tutti voi che leggete, recensite e la inserite fra le preferite, seguite e ricordate!! Mi inchino a voi!

Coomunque passando a cose più liete: taaa daaan! Il nuovo pairing è pronto (e so che farò la felicità di molti di voi XD) okay, per questo cap mi sono basata sul capitolo 396 e il 415!

Gajeel x Levy


Buona Lettura!


dedico questo capitolo a Fairylove315


Il sapore di un bacio


Amare significa aver cura della solitudine dell'altro,

senza mai pretendere di colmarla né conoscerla.”

-Christian Bobin


Stupida! Stupida! Stupida!

Perchè l'ho fatto? Come si fa ad essere così stupidi?

Levy sospirò frustrata. Il suo cervello – quel malefico cervello – aveva fatto tabula rasa di qualsiasi altro suo ricordo che non fosse quello di lei e Gajeel. Lei che baciava Gajeel, per l'esattezza. Le sue labbra premute sulle sue, per donargli l'aria sufficiente a combattere sia chiaro... Peccato che poi il Dragon Slayer del ferro le avesse fatto notare, con i suoi adorabili modi spicci, che l'aria l'avrebbe tranquillamente potuta creare con la sua magia... Che imbarazzo! La piccola maga dai folti capelli azzurri si schiaffò le mani in volto. Non aveva potuto farci proprio nulla, lui stava per soccombere e lei si era fiondata sul Dragon Slayer con un unico pensiero scolpito nella mente... Lui no, ti prego non lui! Non le era importato di poter essere ferita, di affrontare un nemico molto probabilmente aldilà delle sue capacità, si era semplicemente buttata senza pensare alle conseguenze per lei ma pensando ai pericoli per lui; non aveva avuto paura per se stessa ma per lui... lui che come un solido pilastro di ferro si non tirava mai indietro che fremeva nel sentore della battaglia e non si curava delle ferite che gli infliggevano.

Levy si sfiorò la bocca piccola e ben disegnata, il sapore di quel bacio impresso su di essa, percepiva le sue labbra morbide e polpose mentre quelle del suo nakama erano più ruvide e segnate da qualche piccola cicatrice, ricordo di antiche battaglie e duri allenamenti... Arrossì. Non le era dispiaciuto – proprio per niente – sentire quella bocca sulla sua, avvertire quella ruvidezza che lo contraddistingueva in ogni cosa, così diverso da lei...

Persa com'era in quei pensieri sempre più libidinosi quasi non si accorse che Gajeel si stava allontanando dal resto del gruppetto, di scattò si alzò per seguirlo ma poi a metà strada ci ripensò probabilmente aveva voglia di restare solo, visto che Metallicana era appena scomparso.

«Non indugiare».

Levy sobbalzò appena voltandosi verso un piccolo Lily che se ne stava a braccia incrociate lo sguardo puntato sulla schiena del suo Dragon Slayer.

«Non vorrei disturbarlo...» disse triste la maga abbassando lo sguardo.

«Se si tratta di te non è mai un disturbo, tu lo rendi migliore» e senza aggiungere altro il saggio Exceed se ne andò lasciando una Levy quanto mai confusa ma decisa ad assecondare le sue parole.

Lo raggiunse poco dopo, Gajeel stava seduto malamente su quello che una volta doveva essere il basamento di una colonna, le spalle incurvate e la testa bassa. La Scripter provò un improvviso moto di tenerezza e si avvicinò cercando di fare il meno rumore possibile, tentativo inutile visto che grazie all'udito sopraffino il ragazzo si accorse immediatamente di lei.

Gajeel si voltò di scatto mentre lucide scie argentee gli rigavano il volto, alla vista di Levy distolse immediatamente lo sguardo e cercò di strofinarsi vie quelle lacrime piene di malinconia.

«Che vuoi Gamberetto?» berciò col suo solito tono brusco, la maga sospirò ma non si fece scoraggiare gli corse incontro e gli circondò le spalle con le sue braccia pallide e poggiò il capo su quella ribelle massa di capelli neri come il carbone.

«Ti prego Gajeel non nasconderti! Non nasconderti a me!» rispose Levy mentre le sue guance si imporporavano lievemente, al contempo imbarazzata ma sicura delle parole appena pronunciate. Poco dopo sentì la mano grande e forte del Dragon Slayer afferrare il suo braccio, quasi volesse dirle “non te ne andare, resta” e avvertì le lacrime del ragazzo sulla sua pelle.

«Mi dispiace davvero, Gajeel!» disse talmente triste Levy, come se il dolore del nakama fosse il suo. A quel punto il mago del ferro sorrise tristemente – anche se lei non lo vide – grato di quello che la piccoletta stava facendo per lui.

La Scripter si sentì davvero sciocca, era andata là con l'idea di farlo star meglio e invece per poco non scoppiava a piangere! Bell'aiuto!

«Ne', Gamberetto non ti metterai mica a piangere ora? Per me?» le chiese con quel suo tono irriverente, quasi di scherno. La ragazza gonfiò le guance indispettita e si staccò dal dragone.

«Ah va all'inferno Gajeel! Ecco cosa ottengo nel cercare di aiutarti!» incrociò le braccia al petto e mise su un'adorabile broncio infantile. Quel dannato drago l'aveva fatta arrabbiare ma almeno ora non si sentiva più triste.

Il moro si girò verso di lei, intimamente contento che la tristezza fosse scomparsa dal suo volto - non le piaceva vedere quel "gamberetto" triste - e le posò una mano sul capo carezzandola lievemente. Levy arrossì perdendosi in quegli occhi carminio che una volta trovava così inquietanti ma di cui ora non poteva farne a meno, bastava che li guardasse per ritrovare fiducia e forza.

«Non essere triste Levy. Va bene così... Ha fatto il suo dovere, mi sarebbe solo piaciuto avere più tempo.» la maga gli sorrise, sapendo che più di così non poteva ottenere dal Dragon Slayer, avrebbe affrontato quel dolore con dignità, in solitudine, probabilmente allenandosi duramente per far si che nessuno più dovesse sacrificarsi per lui. Ma lei era comunque contenta, sapeva che per Gajeel il solo fatto di averla accanto valeva più di mille parole e discorsi.

«Ah tra l'altro... Non credo di averti ringraziato a dovere per l'aria che mi hai dato!» disse con un sorriso da squalo il drago, grattandosi la nuca con la mano, nemmeno a dirlo la piccola maga a quelle parole era andata nel pallone più totale

«Eh?... Ah! Il b-bacio... sì no-n serve! Che-? Intend-?» non fece in tempo a mettere insieme una frase di senso compiuto che le labbra di Gajeel Redfox erano premuto sulle sue. Fu un bacio rapido, quasi impalpabile che durò un battito di ciglia. Gajeel sembrava piuttosto soddisfatto – la faccia di chi ha saldato un debito importante – al contrario di Levy... dire che diventò rossa fu poco... ma fu quando la sua faccia divenne violacea e i suoi occhi si animarono di un pericoloso scintillio che il Dragon Slayer capì di aver osato troppo.

Gajeel si ritrovò a baciare la polverosa terra senza nemmeno capire da chi o da che parte era stato colpito, cominciò a sghignazzare mentre una furiosa e imbarazzatissima Levy si allontanava a passo di marcia.

Dannato Gajeel”.

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Eccomi qui alla fine di questo capitolo. Okay, che ne pensate? Bleah?? Mi sa che stavolta sono proprio caduta nello sdolcinato, ma Levy e Gajeel sono troppo coccolosi! Mi scuso per eventuali errori di battitura, provvederò a sistemare appena ne ho il tempo... 
Il bacio alla fine è stato un mio piccolo regalo per voi (perché diciamolo... quando pensate che ricapiterà di nuovo!? Hiro è malefico lo sappiamo!). 
Okay, fine dei miei sproloqui... VI RINGRAZIO ANCORA UNA VOLTA! e ci vediamo presto (e come sempre spero!) al prossimo capitolo e la prossima coppia sarà (rullo di tamburi...) Laxus e Mirajane!

Baci :)

Asia

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Capitolo 4
*** Contatto ***


Lami

Buonaseraaaa! Mi inginocchio e mi prostro ai vostri piedi per il mostruoso ritardo! Ero convinta di riuscire ad aggiornare la scorsa settimana ma ho avuto un sacco di impegni e poi lo studio.. pfui! Ma la vostra infinita pazienza è stata ripagata (o almeno spero!)

Un grazie dal più profondo del mio cuore va a voi che mi seguite e recensite! Vi adoro e vi ringrazio del vostro supporto!!

Per questo capitolo mi sono ispirata al cap 359

Laxus x Mirajane


Buona Lettura!


Contatto


Joe: Come sai che ti ama?
Quince: Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene.”

-“Vi presento Joe Black”


«Mmm... N-NO! La città!».

Laxus Dreyar si svegliò di soprassalto, spalancò gli occhi color dell'oro, il braccio proteso in avanti, la mano che cercava di afferrare qualcosa di intangibile, il fiato corto. Lentamente mise a fuoco l'ambiente attorno a lui, era in una piccola stanza, spesse travi in legno percorrevano il soffitto, si rese conto poco dopo di essere disteso in un letto dalle lenzuola candide, cos'era successo?

La sua mente gli rimandò piccoli flash, brandelli di memoria: aveva combattuto, era riuscito a sconfiggere il suo avversario... il suo nemico, Tempesta... Tartaros!

Provò a mettersi seduto e ci riuscì malgrado le infinite fitte di dolore che come acuminate stilette gli attraversarono il corpo al minimo movimento. Digrignò i denti, non era abituato a sentirsi così debole, vulnerabile era una condizione che faceva fatica a tollerare.

«Laxus! Non ti muovere!» la voce dolce e calda di Mirajane, appena entrata, lo fece voltare – un movimento troppo repentino per il suo povero corpo provato – e per poco non stramazzò a letto per il male. La bella maga del Satan Soul accorse al suo capezzale intimamente felice ma al contempo preoccupata per le condizioni del nakama, le sue mani fresche si posarono sull'ampio petto del biondo, il quale sussultò ma non certo per il dolore, e con gesti gentili lo sospinse in basso, invitandolo a distendersi di nuovo. Inutile dire che il Dragon Slayer seguì il suo muto consiglio solo a metà, testardo come solo lui sapeva essere appoggiò la schiena alla testiera del letto malgrado questo gli procurasse qualche fastidio, Mira sorrise esasperata sapeva che non avrebbe mai sopportato di farsi vedere debole o dolorante, notò che lui la stava fissando insistentemente percorrendo con gli occhi ogni centimetro di pelle, la ragazza si sentì stranamente in imbarazzo e dovette abbassare lo sguardo. Lei! Che era abituata a farsi ammirare da centinaia se non migliaia di uomini, che non aveva paura di mostrarsi, di esibire il suo fisico... Fremeva sotto lo sguardo penetrante del Dragon Slayer del fulmine.

«Che ti è successo Mirajane?!» berciò lui con tono arrabbiato. Lei sospirò mesta «No è niente...»

«Lascia che sia io a giudicare.» rispose lui senza smettere di guardarla. La demone era sorpresa, perché era così insistente? Che fosse preoccupato? Per lei?

«Tutta la gilda purtroppo è stata coinvolta in degli scontri...» Laxus alzò il sopracciglio in una muta domanda «Abbiamo fermato Tartaros, sì. Cosa ricordi?»

«Poco niente.» tagliò corto lui, sospirò «Aggiornami».

Mirajane gli raccontò sbrigativamente ma con chiarezza ciò che lei e il resto di Fairy Tail avevano dovuto fronteggiare, una tra le più dure lotte a cui avevano partecipato, lei stessa aveva, più di una volta, temuto di non farcela e per questo era stata obbligata a dare sfogo al lato più oscuro e temibile che albergava in lei.

Laxus ascoltava attentamente ma al contempo osservava quel corpo sinuoso soffermandosi su quei tagli e abrasioni superficiali che segnavano l'incarnato niveo della compagna, mentre le bende candide – che fasciavano ferite ben più gravi – gli facevano addirittura digrignare i denti. Come avevano osato toccarla?

«La gilda è andata distrutta, per l'ennesima volta.» terminò lei volgendo lo sguardo blu come la notte su di lui. Il Dragon Slayer trasalì impercettibilmente, poi mosse di scatto la testa alla ricerca di qualcosa, o meglio qualcuno.

«Ah non ti preoccupare... Poryulsca in questo momento sta guarendo Fried, Ever e Bixlow!».

Il biondo annuì serio, lo sguardo vacuo rivolto alle lenzuola, poi senza preavviso sferrò un feroce pugno contro la parete accanto a lui, Mira inclinò il capo da un lato, l'espressione triste. Non le piaceva vederlo così, non le piaceva vedere nessuno dei suoi nakama abbattuto, scoraggiato o irato... ma Laxus, beh... per lui aveva sempre avuto, come dire “un occhio di riguardo”, sopratutto dopo il suo radicale cambio d'atteggiamento nei confronti della gilda.

«Lax-?»

«Dannazione! Non sono riuscito... io... Non posso continuare nel non riuscire a proteggere le cose più importanti per me!*» gridò dando sfogo a tutta la sua frustrazione, puntò i suoi magnetici occhi color dell'oro in quelli di lei «Non ho impedito che la città venisse contaminata, non sono riuscito a proteggere nessuno! Guarda ciò che ti hanno fatto, io dov'ero? In questo fottutissimo letto a marcire!» si coprì il volto con la mano, stanco, abbattuto ed incazzato. Non poteva pensare a quello che avevano dovuto affrontare i suoi nakama, lui avrebbe dovuto esseri lì, stare al loro fianco, combattere con loro, proteggerli, proteggerla... aveva fallito, era ancora troppo debole. Era furioso ma solo con se stesso.

Improvvisamente sentì un inaspettato tepore avvolgerlo dolcemente, sentì due braccia affusolate cingergli le spalle e lunghi capelli del colore della neve entrare nel suo campo visivo, il profumo dolce amaro della maga gli invase le narici sensibili inebriandolo.

«Grazie» gli sussurrò all'orecchio la demone, lui sgranò gli occhi sorpreso, dio solo sapeva quanto aveva agognato nel profondo del suo essere un contatto come quello che lei gli stava donando «Laxus, grazie. Non è vero che non sei stato d'aiuto, ti sei sacrificato nel tentativo di proteggere l'intera città! A costo della tua stessa vita... Ci hai protetti tutti. Sei cambiato» il dragone, non poté vederlo, ma percepì le labbra della ragazza stendersi in un sorriso gentile come quelli che riservava a tutti i loro nakama ogni volta che entravano a Fairy Tail, persino a lui... Lui che aveva cercato di impadronirsi della gilda pieno di rancore e superbia. Quel sorriso che, dopo una lunga missione o un duro periodo di allenamento, gli faceva capire di essere tornato a casa, il solo vederlo era come un balsamo lenitivo che annullava tutta la fatica provata.

«Sei cambiato... l'ho visto, tutti l'hanno visto, non hai più quel rancore che ti teneva lontano da noi, e ora faresti qualsiasi cosa per il bene della gilda... l'hai dimostrato sull'isola di Tenrou decidendo di non abbandonarci, hai mostrato la tua forza e il tuo valore durante il torneo riscattando Fairy Tail e anche adesso... quindi Laxus va bene così! Non hai nulla da rimproverarti, è da troppo tempo che ti senti in colpa. Hai commesso un errore anni fa, ho visto la parte più oscura di te come tu puoi vedere la mia risiedere nel mio potere. È ora di smetterla.» la voce di Mira era stata per tutto il tempo un sussurro carezzevole all'orecchio del mago, al pari di una voce materna che cercava di rassicurarlo e al tempo stesso coccolarlo. Il drago dei fulmini fu colpito intimamente da quelle parole così sincere, quasi passionali, ancora una volta Mira aveva avuto l'effetto di un balsamo lenitivo per la sua anima. Ma c'era una cosa di cui si rammaricava.

«Ma non ho impedito che tu rimanessi ferita...» disse lui, con il tono di chi stava confessando la sua più grande debolezza, ma trovando lo stesso il coraggio di guardare negli occhi la ragazza che da anni faceva battere all'impazzata quel cuore che lui si ostinava ad ignorare.

La demone sussultò basita e le sue guance si imporporano. Laxus la fissava seriamente, una muta domanda nello sguardo e lentamente posò la sua mano ampia e segnata da diversi calli e cicatrici sulla guancia lattea della bella maga. Mira assaporò quella carezza abbandonando completamente il capo su quella mano grande e forte, chiuse gli occhi e sospirò. Il suo cuore si rallegrò di quel contatto, felice ed appagata.

Sarebbe arrivato il giorno in cui quei due temibili maghi di classe S avrebbero lasciato che i propri sentimenti prendessero il sopravvento, ma non era quello il momento.

Voci concitate arrivavano da fuori la stanza, Mira si staccò appena da lui, la mano del dragone scivolò lungo il collo, la spalla, il braccio fino a scendere verso mano e lì si fermò. La maga del Satan Soul si alzò lo sguardo dolce fissò su Laxus, la mano ancora stretta nella sua, poi anche quell'ultimo contatto si sciolse e lei si diresse verso la porta, da cui provenivano diversi rumori di passi affrettati.

«Laxus.» il biondo volse il capo verso di lei in attesa «Non provare mai più a lasciarci la pelle» Mirajane si girò appena mostrando il suo volto in versione demoniaca «O dovrò venirti a riprendere per fartela pagare.» e senza aggiungere altro uscì silenziosamente dalla stanza.

Il Dragon Slayer ghignò beffardo.

Quella demone sarà la mia rovina”.




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* frase spudoratamente copiata dal cap 416

Fiiiinito! Anche questo capitolo è terminato! Spero davvero che vi sia piaciuto >.< per quanto mi riguarda li shippo ardentemente alla pari di Natsu e Lucy *^*

Vi ringrazio ancora una volta!

Scusate sono ancora provata dopo aver letto il capitolo 416, no dico... ma siamo fuori? Che intenzioni ha Mashima!?

Okay... comunque devo dire che ho ancora altri pochi pairing da trattare prima di mettere la parola “fine” a questa ff (a meno che qualcuno non abbia qualche richiesta speciale, in tal caso vedrò se riesco ad accontentarvi ^^), penso che nel prossimo capitolo mi cimenterò in un pairing che ho scoperto da poco ma mi piace assai ^^ ebbene sì...

Sting x Minerva!! Quanti di voi li shippano??

Vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo!
un bacione

Asia


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