Love is our resistance di Asia Dreamcatcher (/viewuser.php?uid=205428)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non può piovere per sempre ***
Capitolo 2: *** Il tuo fuoco è ciò che brucia il mio mondo ***
Capitolo 3: *** Il sapore di un bacio ***
Capitolo 4: *** Contatto ***
Capitolo 1 *** Non può piovere per sempre ***
Gruvia
Salve a tutti! Sarò molto breve poichè non me la cavo bene con le presentazioni! :D
Questa
piccola raccolta di ONE SHOT sui differenti PAIRING si inserisce negli avvenimenti
raccontati negli ultimi capitoli del manga pubblicati fino ad oggi, ovvero: la
Saga di TARTAROS. Per chi non li avesse ancora letti
avverto che ci sarà qualche spoiler !
La prima coppia è Gray x Juvia
Buona Lettura!
Non
può piovere per sempre
“L’amicizia
e l’amore non si chiedono come l’acqua,
ma si offrono
come il tè.”
- Detto Zen
«Gray-sama...».
Un lieve sussurro,
quasi un sospiro nostalgico di chi sa che non potrà più guardare la
persona amata negli occhi, di chi è consapevole di essersi macchiata
di una terribile colpa.
Juvia
se ne stava appoggiata malamente ad una parete di cui rimaneva poco
niente, sfiancata nel fisico, distrutta nella mente, i lunghi capelli
turchesi a coprirgli le esili spalle incrostati sulle punte da
sangue, il suo,
ormai rappreso. Respirava piano, come se cercasse di non produrre il
minimo rumore quasi avesse paura di spezzare quella strana quiete
provvisoria.
La
battaglia con Keith era la più dura che avesse mai dovuto
combattere, ma non a livello fisico... No, se l'era vista con nemici
ben più peggiori e forti, il fatto di avere al suo fianco Gray poi,
l'aveva sempre spronata a dare di più, a liberare fino all'ultima
particella del suo potere per proteggere ciò che amava. Ma quella
volta era stato diverso, non aveva avuto Gray vicino e quel che era
peggio l'aveva deliberatamente ferito... Poco le importava se era
stato proprio il padre dell'amato a chiederglielo, lei
aveva eliminato Keith, il negromante, lei
aveva ucciso l'ultima speranza di Gray di stare con suo padre.
Non
si era nemmeno accorta che piccole gocce salate avevano iniziato a
scendere implacabili sul suo viso sporco e pieno di graffi, che
stupida!
Lei non ne aveva nessun diritto. Con rabbia cominciò a strofinarsi
il volto cercando di cancellare quelle ignobili lacrime, fino a che
una voce terribilmente familiare la fece tremare dentro.
«Juvia». Il neo
Devil Slayer se ne stava ritto in piedi, sporco e arruffato,
l'espressione mite fissa sulla sua nakama. La ragazza non diede segnò
di averlo sentito, stava immobile con lo sguardo basso, ciuffi
turchesi le coprivano gli occhi arrossati e tristi.
Gray
si abbassò verso di lei e protese incerto una mano verso il suo
viso, leggermente in ansia ma ciò che successe negli istanti
successivi lo lasciò di stucco. Juvia aveva allontanato malamente la
mano del mago del ghiaccio, il cui cuore ricevette una gelida fitta
inaspettata, mentre i suoi occhi si sgranarono colmi di
preoccupazione.
«No Gray-sama non
dovete preoccuparvi per Juvia. Juvia non merita alcun gesto gentile
da parte vostra, per colpa di Juvia Silver-sama è morto! Ho spezzato
io la vita di Keith facendo così ho ucciso il padre di Gray-sama!»
la maga dell'acqua si prese il viso fra le mani quasi a volerselo
strappare, quelle parole, tramutatesi in urla, erano impregnate di
una tale disperazione che il Devil Slayer non riuscì a trovare le
parole e dentro di lui sentì qualcosa rompersi... Di getto afferrò
Juvia e se la strinse addosso, lasciando che le sue calde lacrime gli
bagnassero il petto nudo, come se volesse imprimersele sulla pelle
come un marchio. Si sentiva davvero un essere orribile ed egoista,
lui era stato troppo debole, segretamente felice di riavere suo padre
lì con lui dopo tutto quel tempo per sferrare il colpo di grazia, e
così aveva lasciato a Juvia quel terribile peso, l'aveva abbandonata
a quell'infame nemico e lei aveva fatto ciò che lui non era stato in
grado, si era assunta tutta la colpa...
«Mi dispiace
Gray-sama, mi dispiace... Perdonami...» la maga continuava a
piangere disperata, quasi inconsolabile. Ad ogni lacrima da lei
versata il cuore di Gray piangeva sangue.
«Perdonami tu
Juvia...» disse il Devil Slayer. Percepì la maga trattenere il
fiato incredula e lui sentì il suo cuore riempirsi di un sentimento
nuovo «Sono... stato ingiusto con te... Ti avevo promesso che sarei
stato al tuo fianco e invece ti ho abbandonato, ti ho messo in una
posizione difficile... Ho permesso che assumessi tu quel
fardello! Mentre io... i-io...» Cazzo! Non riusciva a continuare.
Il giovane avvertì
due braccia sottili circondargli le spalle, Juvia si scostò quel
tanto che le bastava per guardarlo in volto. Gray sentì il suo cuore
andare definitivamente in frantumi nel vedere quel viso nei suoi
ricordi sempre gentile, sorridente e innamorato, ora sporco, ferito e
tirato... quei grandi occhi blu oltremare un tempo ebbri di amore ora
tristi ed angosciati.
«Non dite così
Gray-sama!» gli prese le mani fra le sue mentre scuoteva la testa
«Come mai avresti potuto? Era tuo padre... » un lieve sorriso le
increspò le labbra, mentre con mano tremante accarezzò i folti
capelli scuri del mago. Gray si beò della dolcezza di quelle
carezze, il suo corpo reagì d'istinto stringendosi di più a lei, a
quell'esile ragazza strana che parlava sempre in terza persona, che
lo faceva esasperare e al contempo intenerire, che il più delle
volte cercava di evitare per via di quelle ingombranti attenzioni non
richieste ma di cui alla fine ricercava sempre la presenza, lei che
mostrava i suoi sentimenti senza il minimo pudore mandandolo
completamente in confusione, così puri e limpidi come il suo potere.
«Juvia... Grazie.
Grazie per aver fatto ciò che io non avrei mai potuto fare, è stata
una decisione egoistica lo so... Ma sono contento che sia stata tu a
farlo.» le sorrise sghembo e il cuore della ragazza perse qualche
battito «Ora mio padre riposa in pace insieme a mia madre».
Il sorriso della
maga si fece più ampio e i suoi occhi ritornarono luminosi e dolci
come avrebbero sempre dovuto essere, Gray si sentì sollevato non gli
piaceva vedere Juvia triste, era una cosa che lo infastidiva. Sorrise
anche lui, ormai sempre più conscio dei suoi veri sentimenti verso
la sua nakama.
«Quindi
ora Juvia può adempiere al sacro compito affidatole da Silver-sama!»
trillò la ragazza mentre i suoi occhi ardevano di un sentimento fin
troppo conosciuto al mago che la guardò lievemente perplesso e solo
un “tantino” preoccupato.
«Ehm...
quale compito?» domandò lui in ansia.
«Prendermi
cura di Gray-sama per tutto il resto della vita!» rispose lei
entusiasta e perdendo ogni tipo di controllo, ancora una volta
l'irruenza dei sentimenti di Juvia aveva preso il sopravvento, Gray
si schiaffò una mano sul volto esasperato, ma che gli permise di
nascondere un lieve sorriso mentre una piccola scintilla di felicità
cominciava ad animare il suo cuore.
“Grazie
papà”.
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Fine del mio piccolo sclero! Cosa ne
pensate? Fa schifo? Devo eliminarlo e ritirarmi nella mia stanza e non
uscirne più per il resto dei miei giorni?
Comunque
spero di non essere stata troppo OOC, ho cercato di attenermi il
più possibile ai caratteri dei personaggi dell'opera di Hiro
Mashima!
Conto molto sulla vostro opinione, quindi spero di poter leggere qualche vostro commento (positivo e non)!
Bene non mi resta che salutarvi e ringraziarvi... e ci rivedremo (spero) per la prossima oneshot su Natsu e Lucy!
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Capitolo 2 *** Il tuo fuoco è ciò che brucia il mio mondo ***
Nalu
Buonasera a tutti! Eccomi qua ad
aggiornare (mai stata così veloce, giuro!). Voglio ringraziare
infinitamente tutti coloro che hanno recensito il precedente capitolo
– ero davvero commossa – chi ha inserito questa umile ff tra le
preferite, seguite e ricordate! Per me è un grande onore! E
ovviamente anche a chi legge semplicemente :)
Questa oneshot parte dalla fine del
capitolo 414 (l'ultimo uscito).
Natsu
x Lucy
Buona Lettura!
Il tuo
fuoco è ciò che brucia il mio mondo
“Il
fuoco è l'anima
di
ogni luce,
e nella luce si avvolge il fuoco.”
-György
Lukács
Fu
un urlo terrificante al pari di un vero ruggito di drago.
Lucy
lo sentì distintamente, come se avesse urlato lei e tremò come una
foglia. Quello non era un grido battagliero, pieno di fiera
determinazione. No... quello era un urlo che proveniva dalla
disperazione più profonda, di chi ha visto la persona amata morire
senza poter fare nulla per impedirlo, l'urlo della disfatta, della
fiamma che muore subito dopo essere divampata.
Le
sue gambe stavano già correndo ancora prima che il suo cervello
avesse impartito l'ordine, non occorreva pensare alla direzione da
prendere, lei già sapeva, il suo cuore l'avrebbe portata da lui
come
sempre.
Aveva
perso il conto ormai di quante volte era inciampata, caduta fra
quelle macerie ancora fumanti, delle ferite che si erano riaperte,
non sentiva nulla se non il dolore straziante di quel grido e la
voglia impellente di raggiungerlo.
Lo
trovò inginocchiato a terra, i pugni chiusi premuti contro la terra
brulla, il volto nascosto, pieno di tagli e graffi sul corpo,
spezzato nell'anima.
Ora
che l'aveva trovato Lucy non aveva il coraggio di avvicinarsi, cosa
avrebbe potuto fare? Cosa dire ad una persona che sta provando un
dolore talmente forte da essere quasi fuori portata dell'umana
comprensione? Un dolore che sembrava ucciderti ad ogni respiro, che
ti smembrava ad ogni battito di ciglia...
Silenziose
lacrime segnarono il suo viso, la morte di sua madre Layla e di suo
padre Jude tornarono prepotentemente alla memoria confondendosi con
la morte di Igneel... Natsu...
Si portò le mani al volto, non volendo vedere, non potendo
sopportare la vista di Natsu, del suo
Natsu ferito così.
In
quegli anni il suo baluardo di speranza e di forza era sempre stato
lui, il suo punto fisso, colui che le impediva di arrendersi, che la
infiammava col suo coraggio, che la raccoglieva ogni volta che
cadeva, che non importava quale inferno avrebbe dovuto affrontare,
lui l'avrebbe ritrovata e ricondotta a se, sempre e comunque. Lui,
lui, lui...
Lucy si calmò all'improvviso, Natsu era la fiamma che illuminava e
scaldava il suo mondo... Avrebbe lasciato che quella fiamma ardente
si spegnesse? No. Fino a che avesse avuto vita in corpo non l'avrebbe
mai permesso.
Cautamente
si avvicinò al ragazzo, che benché avesse percepito la sua presenza
non fece nulla se non restare immobile quasi non fosse presente a se
stesso, e forse era proprio così.
«Natsu...»
mormorò con voce carezzevole, sapeva che lui l'aveva sentita ma
continuò ad ignorarla. Decisamente non era da lui.
Il
Dragon Slayer tremò lievemente, scosso dai singhiozzi prima
impercettibili poi sempre più forti, le lacrime scendevano copiose,
lasciando una scia luminosa sul suo viso sporco ed imbrattato di
graffi, alzò la testa di scatto e cominciò a gridare distrutto a
liberare quel dolore che non si poteva spiegare a parole. Lucy lo
osservò atterrita, cosa poteva fare?
Poi
d'improvviso lo sguardo di Natsu si oscurò, i suoi occhi neri come
il carbone si restrinsero quasi simili a quelli di un felino o
addirittura a quelli di un rettile. Una furia rabbiosa si impadronì
di lui, digrignò i denti minaccioso.
«ACNOLOGIAAAAAAAA!
TI UCCIDERO'!!»
urlò feroce al cielo sopra di lui, il drago però sembrava essersi
dileguato almeno per il momento. Natsu non riuscì a fare un passo
poiché la maga degli spiriti stellari si era inginocchiata davanti a
lui e l'aveva abbracciato stretto.
«Lucy!!
Lasciami!!» ululò il ragazzo preso da una cieca rabbia – mai le
aveva rivolto la parola con una tale ira – ma la biondina non si
fece intimorire, non lo lasciò andare, anzi rafforzò la presa e lo
fissò in quegli occhi che molte volte aveva visto incendiati ma mai
con quel fuoco così oscuro, il tipo di fuoco che distrugge tutto e
non lascia altro che cenere.
«Natsu
ti prego, calmati...» il suo tono era rimasto dolce, ma il Dragon
Slayer si agitava e cercava di liberarsi da lei, non la stava
ascoltando... Lucy gli afferrò il volto – a costo di conficcargli
le unghie nella carne – e lo obbligò a guardarla, lo fissò
seriamente.
«NATSU!
Ti rendi conto che se lo affrontassi adesso moriresti?!» sbottò
dura, ingoiando il groppo che le era venuto alla gola al solo
pensiero di perderlo «E' così che vuoi onorare tuo padre
che è si è sacrificato per te!!? Gettando al vento la tua vita?» a
quelle parole il mago del fuoco si acquietò improvvisamente, le
fiamme nel suo sguardo si spensero e lui la guardò, la guardò sul
serio come se la stesse finalmente mettendo a fuoco, le braccia
ricaddero pesantemente lungo il suo corpo e crollò. Appoggiò il
viso sull'incavo fra il collo e la spalla della nakama che lentamente
si bagnò di lacrime. Lucy chiuse gli occhi e gli accarezzò i folti
capelli ribelli.
«Lo
so Natsu, lo so. Va tutto bene... va bene piangere, va bene sfogarsi,
va bene provare rabbia, rancore, va bene dire “non è giusto”. Il
dolore che ora provi, ti accompagnerà per molto tempo, diminuirà...
ma resterà. Ma ti prego di ricordare... che anche se ora Igneel non
c'è più, fisicamente, lui ti sarà sempre vicino, lui è nel tuo
potere, in ciò che ti ha insegnato, nei tuoi ricordi... Per sette
anni è stato dentro di te per proteggerti, oggi l'ha fatto ancora
una volta e sono sicura che quando ne avrai più bisogno lui verrà
in tuo soccorso. Quando... quando mia madre morì» Natsu si irrigidì
lievemente ben sapendo quanto parlare della perdita di sua madre la
faceva star male, ma non disse nulla, lasciò che lei si prendesse
cura di lui come era dannatamente brava a fare «Io provai
un'infinita tristezza, sembrava che la felicità fosse stata
risucchiata via da mio corpo, odiavo la mia vita perché ogni cosa
sulla quale posassi lo sguardo mi ricordava lei, persino me stessa
poiché tutti dicevano quanto le somigliassi... Poi scoprii che mi
aveva lasciato in eredità le chiavi dei suoi spiriti stellari... e
piano piano mi resi conto che il fatto di avere dei ricordi così
nitidi di lei era un dono, potevo ricordarla, con il potere che vi
aveva donato potevo onorarla, che lei in un modo o nell'altro sarebbe
sempre stata con me, e poi...» le sue labbra si incresparono in un
lieve sorriso «Poco più di tre anni fa ti
ho incontrato,
Natsu.»
sentì il Dragon Slayer trattenere il fiato e le sue mani risalire
lentamente verso il viso «E ho scoperto che potevo ancora essere
felice, tu me l'hai fatto capire, tu e tutta Fairy Tail mi avete
fatto tornare il sorriso...» ora Natsu la guardava in faccia,
l'espressione indecifrabile, lo sguardo profondo fisso su di lei, le
sue dite ruvide, indurite da diversi calli, le asciugarono
gentilmente le lacrime che avevano ripreso a rigare il volto della
ragazza.
«Perciò
ricordati Natsu... tu non sei solo! Igneel è con te, io sono con te,
Happy, Gray, Erza, Juvia e tutti gli altri sono con te!»
«Lucy...»
mormorò il mago mentre percepiva un calore inusuale, sentiva le sue
dita scottare mentre percorreva il viso della ragazza, aveva una gran
voglia di ardere per lei, voleva avvolgerla nel suo fuoco per
dimostrarle che ciò che stava facendo per lui era importante, le sue
parole non sarebbero andate perdute, Igneel gli aveva detto che gli
aveva dato la forza di amare... Lucy stava facendo la stessa cosa,
aveva quietato il suo animo ed era riuscita a trasformare la sua
rabbia in una forza diversa, più forte e infinitamente più luminosa
in grado di bruciare più dell'odio. Si chinò su di lei, le sue
possenti braccia le cinsero la vita magra attirandola a se e
posandole un casto bacio sul capo.
«...
Grazie!» disse semplicemente. Lucy ringraziò mentalmente il fatto
che il suo viso fosse nascosto sulla spalla del Dragon Slayer
altrimenti l'avrebbe vista arrossire.
Nessuno
dei due seppe dire per quanto tempo restarono lì fermi, l'uno fra le
braccia dell'altra, Natsu si separò da lei e l'aiutò ad alzarsi, il
suo viso aveva assunto un'espressione seria e determinata, Lucy
rimase affascinata da quelle fiamme vive che avevano ripreso a
danzare negli occhi del compagno, proprio come una falena attirata
dal fuoco.
«Lucy...
Io lo devo affrontare.» dichiarò riferendosi ad Acnologia, la maga
lo osservò attenta «Glielo devo...» continuò lui.
«Lo
so.» gli rispose semplicemente, lei aveva già capito. Gli sorrise e
gli diede un piccolo buffetto sulla spalla.
«Sai
anche che tornerò, vero?» Lucy distolse lo sguardo per qualche
istante ma poi lo riporto su di lui e lo fissò con dolcezza.
«Lo
so.»
Natsu
la guardò intensamente per qualche istante quasi volesse marchiarsi
la sua immagine a fuoco nella mente, mentre la superava i due si
scambiarono il cinque con la mano.
Lucy
voltò appena la testa e vide il pugno di Natsu alto nel cielo,
sorrise stringendosi al petto la mano.
“Lo
so che tornerai da me, Natsu”.
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Ecco
qua! Finita anche questa shot! Dio sono così agitata... spero di
aver fatto un buon lavoro, ho cercato di dare il massimo questo
momento non è stato facile da scrivere nemmeno per un secondo! Sono
abbastanza soddisfatta del risultato e spero di aver ben
caratterizzato i due e di non essere caduta troppo nello sdolcinato
^^'
Avevo
in mente un altro tipo di storia ma poi quando ho letto della morte
di Igneel bam! Ho completamente preso un'altra piega... Non vi dico
quanto ho pianto per Igneel e Natsu e ho passato tutta la serata a
rivedere scena per scena per scrivere questa oneshot, una tortura!
Cosa
ne pensate? Ovviamente questa è una mia personalissima visione di
quello che potrebbe succedere tra Natsu e Lucy e non ho idea cosa ci
riservi il capitolo 415 (ma sono quasi sicura che non sarà niente
del genere -.- caro il mio Hiro!) Spero davvero che vi piaccia! O
almeno che non sia una schifezza totale T__T
Okay,
basta parlare a vanvera... ci vediamo (lo spero davvero) al prossimo
capitolo! Non vi svelo il prossimo pairing (più che altro devo
ancora deciderlo io ^^').
Baci
Asia :)
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Capitolo 3 *** Il sapore di un bacio ***
GaLe
Hola!! Eccomi tornata con il nuovo
capitolo, mi dispiace infinitamente per il ritardo! Purtroppo tra un
lutto in famiglia e la sessione d'esame non ho avuto molto tempo. Mi
scuso infinitamente... Ringrazio infinitamente tutti voi che leggete,
recensite e la inserite fra le preferite, seguite e ricordate!! Mi
inchino a voi!
Coomunque passando a cose più liete: taaa
daaan! Il nuovo pairing è pronto (e so che farò la felicità di
molti di voi XD) okay, per questo cap mi sono basata sul capitolo 396
e il 415!
Gajeel
x Levy
Buona Lettura!
dedico questo capitolo a
Fairylove315
Il sapore
di un bacio
“Amare
significa aver cura della solitudine
dell'altro,
senza
mai pretendere di colmarla né conoscerla.”
-Christian
Bobin
Stupida! Stupida! Stupida!
Perchè l'ho fatto? Come si
fa ad essere così stupidi?
Levy sospirò frustrata. Il suo
cervello – quel malefico cervello – aveva fatto tabula
rasa di qualsiasi altro suo ricordo che non fosse quello di lei e
Gajeel. Lei che baciava Gajeel, per l'esattezza. Le sue
labbra premute sulle sue, per donargli l'aria sufficiente a
combattere sia chiaro... Peccato che poi il Dragon Slayer del ferro
le avesse fatto notare, con i suoi adorabili modi spicci, che l'aria
l'avrebbe tranquillamente potuta creare con la sua magia... Che
imbarazzo! La piccola maga dai folti capelli azzurri si schiaffò
le mani in volto. Non aveva potuto farci proprio nulla, lui stava per
soccombere e lei si era fiondata sul Dragon Slayer con un unico
pensiero scolpito nella mente... Lui no, ti prego non lui! Non
le era importato di poter essere ferita, di affrontare un nemico
molto probabilmente aldilà delle sue capacità, si era
semplicemente buttata senza pensare alle conseguenze per lei ma
pensando ai pericoli per lui; non aveva avuto paura per se stessa ma
per lui... lui che come un solido pilastro di ferro si non tirava mai
indietro che fremeva nel sentore della battaglia e non si curava
delle ferite che gli infliggevano.
Levy si sfiorò la bocca
piccola e ben disegnata, il sapore di quel bacio impresso su di essa,
percepiva le sue labbra morbide e polpose mentre quelle del suo
nakama erano più ruvide e segnate da qualche piccola cicatrice,
ricordo di antiche battaglie e duri allenamenti... Arrossì. Non le
era dispiaciuto – proprio per niente – sentire quella
bocca sulla sua, avvertire quella ruvidezza che lo contraddistingueva
in ogni cosa, così diverso da lei...
Persa com'era in quei pensieri
sempre più libidinosi quasi non si accorse che Gajeel si stava
allontanando dal resto del gruppetto, di scattò si alzò per
seguirlo ma poi a metà strada ci ripensò probabilmente aveva voglia
di restare solo, visto che Metallicana era appena scomparso.
«Non indugiare».
Levy sobbalzò appena
voltandosi verso un piccolo Lily che se ne stava a braccia incrociate
lo sguardo puntato sulla schiena del suo Dragon Slayer.
«Non vorrei disturbarlo...»
disse triste la maga abbassando lo sguardo.
«Se si tratta di te non è mai
un disturbo, tu lo rendi migliore» e senza aggiungere altro il
saggio Exceed se ne andò lasciando una Levy quanto mai confusa ma
decisa ad assecondare le sue parole.
Lo raggiunse poco dopo, Gajeel
stava seduto malamente su quello che una volta doveva essere il
basamento di una colonna, le spalle incurvate e la testa bassa. La
Scripter provò un improvviso moto di tenerezza e si avvicinò
cercando di fare il meno rumore possibile, tentativo inutile visto
che grazie all'udito sopraffino il ragazzo si accorse immediatamente
di lei.
Gajeel si voltò di scatto
mentre lucide scie argentee gli rigavano il volto, alla vista di Levy
distolse immediatamente lo sguardo e cercò di strofinarsi vie quelle
lacrime piene di malinconia.
«Che
vuoi Gamberetto?» berciò col suo solito tono brusco, la maga
sospirò ma non si fece scoraggiare gli corse incontro e gli circondò
le spalle con le sue braccia pallide e poggiò il capo su quella
ribelle massa di capelli neri come il carbone.
«Ti
prego Gajeel non nasconderti! Non nasconderti a
me!» rispose Levy
mentre le sue guance si imporporavano lievemente, al contempo
imbarazzata ma sicura delle parole appena pronunciate. Poco dopo
sentì la mano grande e forte del Dragon Slayer afferrare il suo
braccio, quasi volesse dirle “non
te ne andare, resta”
e avvertì le lacrime del ragazzo sulla sua pelle.
«Mi
dispiace davvero, Gajeel!» disse talmente triste Levy, come se il
dolore del nakama fosse il suo. A quel punto il mago del ferro
sorrise tristemente – anche se lei non lo vide – grato di quello
che la piccoletta stava facendo per lui.
La
Scripter si sentì davvero sciocca, era andata là con l'idea di
farlo star meglio e invece per poco non scoppiava a piangere!
Bell'aiuto!
«Ne',
Gamberetto non ti metterai mica a piangere ora? Per me?» le chiese
con quel suo tono irriverente, quasi di scherno. La ragazza gonfiò le
guance indispettita e si staccò dal dragone.
«Ah
va all'inferno Gajeel! Ecco cosa ottengo nel cercare di
aiutarti!» incrociò le
braccia al petto e mise su un'adorabile broncio infantile. Quel dannato
drago l'aveva fatta arrabbiare ma almeno ora non si sentiva più
triste.
Il
moro si girò verso di lei, intimamente contento che la tristezza
fosse scomparsa dal suo volto - non le piaceva vedere quel "gamberetto"
triste - e le posò una mano sul capo carezzandola
lievemente. Levy arrossì perdendosi in quegli occhi carminio che
una
volta trovava così inquietanti ma di cui ora non poteva farne a
meno, bastava che li guardasse per ritrovare fiducia e forza.
«Non
essere triste Levy. Va bene così... Ha fatto il suo dovere, mi
sarebbe solo piaciuto avere più tempo.» la maga gli sorrise,
sapendo che più di così non poteva ottenere dal Dragon Slayer,
avrebbe affrontato quel dolore con dignità, in solitudine,
probabilmente allenandosi duramente per far si che nessuno più
dovesse sacrificarsi per lui. Ma lei era comunque contenta, sapeva
che per Gajeel il solo fatto di averla accanto valeva più di mille
parole e discorsi.
«Ah
tra l'altro... Non credo di averti ringraziato a dovere per l'aria
che mi hai dato!» disse con un sorriso da squalo il drago,
grattandosi la nuca con la mano, nemmeno a dirlo la piccola maga a
quelle parole era andata nel pallone più totale
«Eh?...
Ah! Il b-bacio... sì no-n serve! Che-? Intend-?» non fece in tempo
a mettere insieme una frase di senso compiuto che le labbra di Gajeel
Redfox erano premuto sulle sue. Fu un bacio rapido, quasi impalpabile
che durò un battito di ciglia. Gajeel sembrava piuttosto soddisfatto
– la faccia di chi ha saldato un debito importante – al contrario
di Levy... dire che diventò rossa fu poco... ma fu quando la sua faccia divenne
violacea e i suoi occhi si animarono di un pericoloso scintillio che il
Dragon Slayer capì di aver osato troppo.
Gajeel
si ritrovò a baciare la polverosa terra senza nemmeno capire da chi
o da che parte era stato colpito, cominciò a sghignazzare mentre
una furiosa e imbarazzatissima Levy si allontanava a passo di marcia.
“Dannato
Gajeel”.
____________________________________________________________________________________________________________________
Eccomi
qui alla fine di questo capitolo. Okay, che ne pensate? Bleah?? Mi sa
che stavolta sono proprio caduta nello sdolcinato, ma Levy e Gajeel
sono troppo coccolosi! Mi scuso per eventuali errori di battitura, provvederò a sistemare appena ne ho il tempo...
Il bacio alla fine è stato un mio piccolo
regalo per voi (perché diciamolo... quando pensate che
ricapiterà di nuovo!? Hiro è malefico lo sappiamo!).
Okay, fine dei miei sproloqui... VI RINGRAZIO ANCORA UNA VOLTA! e ci
vediamo presto (e come sempre spero!) al prossimo capitolo e la
prossima coppia sarà (rullo di tamburi...) Laxus e Mirajane!
Baci :)
Asia
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Capitolo 4 *** Contatto ***
Lami
Buonaseraaaa!
Mi inginocchio e mi prostro ai vostri piedi per il mostruoso ritardo!
Ero convinta di riuscire ad aggiornare la scorsa settimana ma ho
avuto un sacco di impegni e poi lo studio.. pfui! Ma la vostra
infinita pazienza è stata ripagata (o almeno spero!)
Un
grazie dal più profondo del mio cuore va a voi che mi seguite e
recensite! Vi adoro e vi ringrazio del vostro supporto!!
Per
questo capitolo mi sono ispirata al cap 359
Laxus
x Mirajane
Buona Lettura!
Contatto
“Joe:
Come sai che ti ama?
Quince: Perché conosce la cosa peggiore di
me e le sta bene.”
-“Vi
presento Joe Black”
«Mmm...
N-NO! La città!».
Laxus
Dreyar si svegliò di soprassalto, spalancò gli occhi color
dell'oro, il braccio proteso in avanti, la mano che cercava di
afferrare qualcosa di intangibile, il fiato corto. Lentamente mise a
fuoco l'ambiente attorno a lui, era in una piccola stanza, spesse
travi in legno percorrevano il soffitto, si rese conto poco dopo di
essere disteso in un letto dalle lenzuola candide, cos'era
successo?
La
sua mente gli rimandò piccoli flash, brandelli di memoria: aveva
combattuto, era riuscito a sconfiggere il suo avversario... il suo
nemico, Tempesta... Tartaros!
Provò
a mettersi seduto e ci riuscì malgrado le infinite fitte di dolore
che come acuminate stilette gli attraversarono il corpo al minimo
movimento. Digrignò i denti, non era abituato a sentirsi così
debole, vulnerabile era una condizione che faceva fatica a tollerare.
«Laxus!
Non ti muovere!» la voce dolce e calda di Mirajane, appena entrata,
lo fece voltare – un movimento troppo repentino per il suo povero
corpo provato – e per poco non stramazzò a letto per il male. La
bella maga del Satan Soul accorse al suo capezzale intimamente felice
ma al contempo preoccupata per le condizioni del nakama, le sue mani
fresche si posarono sull'ampio petto del biondo, il quale sussultò
ma non certo per il dolore, e con gesti gentili lo sospinse in basso,
invitandolo a distendersi di nuovo. Inutile dire che il Dragon Slayer
seguì il suo muto consiglio solo a metà, testardo come solo lui
sapeva essere appoggiò la schiena alla testiera del letto malgrado
questo gli procurasse qualche fastidio, Mira sorrise esasperata
sapeva che non avrebbe mai sopportato di farsi vedere debole o
dolorante, notò che lui la stava fissando insistentemente
percorrendo con gli occhi ogni centimetro di pelle, la ragazza si
sentì stranamente in imbarazzo e dovette abbassare lo sguardo. Lei!
Che era abituata a farsi ammirare da centinaia se non migliaia di
uomini, che non aveva paura di mostrarsi, di esibire il suo fisico...
Fremeva sotto lo sguardo penetrante del Dragon Slayer del fulmine.
«Che
ti è successo Mirajane?!» berciò lui con tono arrabbiato. Lei
sospirò mesta «No è niente...»
«Lascia
che sia io a giudicare.» rispose lui senza smettere di guardarla. La
demone era sorpresa, perché era così insistente? Che fosse
preoccupato? Per lei?
«Tutta
la gilda purtroppo è stata coinvolta in degli scontri...» Laxus
alzò il sopracciglio in una muta domanda «Abbiamo fermato Tartaros,
sì. Cosa ricordi?»
«Poco
niente.» tagliò corto lui, sospirò «Aggiornami».
Mirajane
gli raccontò sbrigativamente ma con chiarezza ciò che lei e il
resto di Fairy Tail avevano dovuto fronteggiare, una tra le più dure
lotte a cui avevano partecipato, lei stessa aveva, più di una volta,
temuto di non farcela e per questo era stata obbligata a dare sfogo
al lato più oscuro e temibile che albergava in lei.
Laxus
ascoltava attentamente ma al contempo osservava quel corpo sinuoso
soffermandosi su quei tagli e abrasioni superficiali che segnavano
l'incarnato niveo della compagna, mentre le bende candide – che
fasciavano ferite ben più gravi – gli facevano addirittura
digrignare i denti. Come avevano osato toccarla?
«La
gilda è andata distrutta, per l'ennesima volta.» terminò lei
volgendo lo sguardo blu come la notte su di lui. Il Dragon Slayer
trasalì impercettibilmente, poi mosse di scatto la testa alla
ricerca di qualcosa, o meglio qualcuno.
«Ah
non ti preoccupare... Poryulsca in questo momento sta guarendo Fried,
Ever e Bixlow!».
Il
biondo annuì serio, lo sguardo vacuo rivolto alle lenzuola, poi
senza preavviso sferrò un feroce pugno contro la parete accanto a
lui, Mira inclinò il capo da un lato, l'espressione triste. Non le
piaceva vederlo così, non le piaceva vedere nessuno dei suoi nakama
abbattuto, scoraggiato o irato... ma Laxus, beh... per lui aveva
sempre avuto, come dire “un occhio di riguardo”, sopratutto dopo
il suo radicale cambio d'atteggiamento nei confronti della gilda.
«Lax-?»
«Dannazione!
Non sono riuscito... io... Non posso continuare nel non riuscire a
proteggere le cose più importanti per me!*» gridò dando sfogo a
tutta la sua frustrazione, puntò i suoi magnetici occhi color
dell'oro in quelli di lei «Non ho impedito che la città venisse
contaminata, non sono riuscito a proteggere nessuno! Guarda
ciò che ti hanno fatto,
io dov'ero? In questo fottutissimo letto a marcire!» si coprì il
volto con la mano, stanco, abbattuto ed incazzato. Non poteva pensare
a quello che avevano dovuto affrontare i suoi nakama, lui avrebbe
dovuto esseri lì, stare al loro fianco, combattere con loro,
proteggerli, proteggerla...
aveva fallito, era ancora troppo debole. Era furioso ma solo con se
stesso.
Improvvisamente
sentì un inaspettato tepore avvolgerlo dolcemente, sentì due
braccia affusolate cingergli le spalle e lunghi capelli del colore
della neve entrare nel suo campo visivo, il profumo dolce amaro della
maga gli invase le narici sensibili inebriandolo.
«Grazie»
gli sussurrò all'orecchio la demone, lui sgranò gli occhi sorpreso,
dio solo sapeva quanto aveva agognato nel profondo del suo essere un
contatto come quello che lei gli stava donando «Laxus, grazie. Non è
vero che non sei stato d'aiuto, ti sei sacrificato nel tentativo di
proteggere l'intera città! A costo della tua stessa vita... Ci hai
protetti tutti. Sei cambiato» il dragone, non poté vederlo, ma
percepì le labbra della ragazza stendersi in un sorriso gentile come
quelli che riservava a tutti i loro nakama ogni volta che entravano a
Fairy Tail, persino a lui... Lui che aveva cercato di impadronirsi
della gilda pieno di rancore e superbia. Quel sorriso che, dopo una
lunga missione o un duro periodo di allenamento, gli faceva capire di
essere tornato a casa, il solo vederlo era come un balsamo lenitivo
che annullava tutta la fatica provata.
«Sei
cambiato... l'ho visto, tutti l'hanno visto, non hai più quel
rancore che ti teneva lontano da noi, e ora faresti qualsiasi cosa
per il bene della gilda... l'hai dimostrato sull'isola di Tenrou
decidendo di non abbandonarci, hai mostrato la tua forza e il tuo
valore durante il torneo riscattando Fairy Tail e anche adesso...
quindi Laxus va bene così! Non hai nulla da rimproverarti, è da
troppo tempo che ti senti in colpa. Hai commesso un errore anni fa,
ho visto la parte più oscura di te come tu puoi vedere la mia
risiedere nel mio potere. È ora di smetterla.» la voce di Mira era
stata per tutto il tempo un sussurro carezzevole all'orecchio del
mago, al pari di una voce materna che cercava di rassicurarlo e al
tempo stesso coccolarlo. Il drago dei fulmini fu colpito intimamente
da quelle parole così sincere, quasi passionali, ancora una volta
Mira aveva avuto l'effetto di un balsamo lenitivo per la sua anima.
Ma c'era una cosa di cui si rammaricava.
«Ma
non ho impedito che tu rimanessi ferita...» disse lui, con il tono
di chi stava confessando la sua più grande debolezza, ma trovando lo
stesso il coraggio di guardare negli occhi la ragazza che da anni
faceva battere all'impazzata quel cuore che lui si ostinava ad
ignorare.
La
demone sussultò basita e le sue guance si imporporano. Laxus la
fissava seriamente, una muta domanda nello sguardo e lentamente posò
la sua mano ampia e segnata da diversi calli e cicatrici sulla
guancia lattea della bella maga. Mira assaporò quella carezza
abbandonando completamente il capo su quella mano grande e forte,
chiuse gli occhi e sospirò. Il suo cuore si rallegrò di quel
contatto, felice ed appagata.
Sarebbe
arrivato il giorno in cui quei due temibili maghi di classe S
avrebbero lasciato che i propri sentimenti prendessero il
sopravvento, ma non era quello il momento.
Voci
concitate arrivavano da fuori la stanza, Mira si staccò appena da
lui, la mano del dragone scivolò lungo il collo, la spalla, il
braccio fino a scendere verso mano e lì si fermò. La maga del Satan
Soul si alzò lo sguardo dolce fissò su Laxus, la mano ancora
stretta nella sua, poi anche quell'ultimo contatto si sciolse e lei
si diresse verso la porta, da cui provenivano diversi rumori di passi
affrettati.
«Laxus.»
il biondo volse il capo verso di lei in attesa «Non provare mai più
a lasciarci la pelle» Mirajane si girò appena mostrando il suo
volto in versione demoniaca «O dovrò venirti a riprendere per
fartela pagare.» e senza aggiungere altro uscì silenziosamente
dalla stanza.
Il
Dragon Slayer ghignò beffardo.
“Quella
demone sarà la mia rovina”.
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*
frase spudoratamente copiata dal cap 416
Fiiiinito!
Anche questo capitolo è terminato! Spero davvero che vi sia piaciuto
>.< per quanto mi riguarda li shippo ardentemente alla pari di
Natsu e Lucy *^*
Vi
ringrazio ancora una volta!
Scusate
sono ancora provata dopo aver letto il capitolo 416, no dico... ma
siamo fuori? Che intenzioni ha Mashima!?
Okay...
comunque devo dire che ho ancora altri pochi pairing da trattare
prima di mettere la parola “fine” a questa ff (a meno che
qualcuno non abbia qualche richiesta speciale, in tal caso vedrò se
riesco ad accontentarvi ^^), penso che nel prossimo capitolo mi
cimenterò in un pairing che ho scoperto da poco ma mi piace assai ^^
ebbene sì...
Sting
x Minerva!! Quanti di voi li shippano??
Vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo!
un bacione
Asia
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