BELIEVE IN LOVE

di neoeli91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Love, pain, faith ***
Capitolo 2: *** Black and white ***
Capitolo 3: *** Fear ***
Capitolo 4: *** New feelings? ***
Capitolo 5: *** Wonderful tonight ***
Capitolo 6: *** Sunshine ***
Capitolo 7: *** You make me a fool ***
Capitolo 8: *** Time is over ***



Capitolo 1
*** Love, pain, faith ***


Sapevo che era diverso dai maggiordomi con cui avevo avuto a che fare fino a quel momento ma non mi aspettavo che lo fosse così tanto…

UN ANNO PRIMA
La mia vita non poteva essere più perfetta: vivevo in una villa, i miei genitori e mio fratello maggiore Sunwoo (avevamo un anno di differenza) mi volevano bene, ero circondata da amici e soprattutto da lui, Junghwan, il mio maggiordomo nonché migliore amico, fratello e cotta segreta; non potevo desiderare altro.
Aveva incominciato a servirmi praticamente quando avevo iniziato a frequentare le scuole medie e per sei anni non avevo mai avuto problemi fino a quando, tornata a casa da una festa con alcune amiche non venimmo attaccati da un gruppo di ladri e lui perse la vita per difendermi.
-Yo! Che fai a quest’ora in gradino? - vi voltai e vidi mio fratello appoggiato ad uno dei pilastri del gazebo. - Non dovresti prepararti per andare in città? - portò avanti dirigendosi verso di me con un sorriso accennato sul viso.
Io mi strinsi tra le braccia - Ho bisogno di un altro po’ di tempo - proferii con voce bassa.
Mio fratello mi avvolse in un abbraccio - Lo so che è dura ma sono sicuro che Junghwan sarebbe contento se venissi a salutarlo un ultima volta… ha dato la vita per proteggerti, eri di sicuro molto importante per lui - concluse probabilmente per cercare di consolarmi ma ciò mi rese ancora più triste. Da quella notte mi ero sempre data la colpa della sua morte e non passava giorno in cui non desiderassi che fosse stato tutto un terribili incubo ma purtroppo era la triste realtà.

Alcuni giorni dopo il funerale di Junghwan, seguì quello di mio padre ed io, Sunwoo e mia madre rischiammo a nostra volta di essere uccisi. Era chiaro che qualcuno ce l’aveva con noi. Constatato ciò mia madre cercò disperatamente di affidarmi un maggiordomo che in realtà si comportasse più da guardia del corpo personale, ma io non avevo nessuna intenzione di sostituire Junghwan con nessun altro. Iniziai così a comportarmi in modo pessimo facendo scappare man mano tutti i maggiordomi che mia madre mi presentava.
Con tutte quelle pressioni mi sentivo soffocare e non avendo ancora trovato pace per la morte di Junghwan continuavo sempre più a chiudermi in me stessa e oltre a mio fratello, l’unico con cui parlavo e mi confidavo era il mio amico d’infanzia Jinyoung che consideravo forse al pari di Junghwan anche se per lui non provavo che affetto fraterno. Era molto legato anche a mio fratello, si erano conosciuti alla scuola materna e dato che spesso veniva a giocare a casa nostra non potevo fare altro che diventare sua amica. Jinyoung partecipò ad entrambi i funerali e fu di grande sostegno sia a me che a Sunwoo, anche se non avevamo legami di sangue entrambi lo consideravamo nostro fratello e dato che era più grande di entrambi era il nostro “fratellone”.

Era passato poco più di un anno dalla morte di Junghwan e quel pomeriggio, vidi mia madre oltrepassare la porta di camera mia seguita da un ragazzo, alto e con i capelli neri, sapevo già cosa mi avrebbe detto; negli ultimi mesi era diventata una routine, accadeva almeno ogni due settimane. Stranamente quella volta però vidi sul volto di mia madre un accenno di sicurezza mescolata alla paura, a quanto pare quel ragazzo era la sua ultima speranza, dopotutto gli altri maggiordomi che aveva cercato di affidarmi non avevano retto al mio comportamento devo ammettere pessimo. - Lui è Chanshik - iniziò lei - Da oggi sarà il tuo maggiordomo.  
La mia prima reazione alle sue parole fu come sempre uno sospiro seguito da uno sguardo di disappunto, ma quando Chanshik mi chiese il permesso prima di avvicinarsi a me mi ricordò il modo di fare di Junghwan. Ricordai quando lo incontrai per la prima volta, ormai sette anni prima e mi sembrò subito simpatico. A quell’età di certo non capivo a fondo cosa volesse avere un maggiordomo di conseguenza lo vedevo come un amico con cui mi trascorrevo i miei giorni e che mi serviva in tutto e per tutto, era una sorta di gioco per me, ma mi resi conto ben presto che avere un maggiordomo personale voleva dire molto più di quello.

Man mano che i giorni passavano e mia madre notava che con Chanshik non ero così ostile come ero stata nell’ultimo anno, si rasserenò, forse pensando che quella sarebbe stata la volta buona, ad un certo punto devo dire che iniziai anche ad abituarmi alla sua presenza e non mi dava per niente fastidio.
- Posso portarle qualcosa da bere? - mi domandò lui verso le 16.00, orario del consueto tè pomeridiano.
Alzai gli occhi del libro che stavo leggendo e girandomi leggermente verso la sua direzione feci un segno di assenso con il capo - Sì, grazie - espressi per poi attendere la consueta domanda, ormai avevo iniziato ad abituarmi al suo modo di fare.
- Preferisce una miscela classica o fruttata? - mi chiese con tono pacato quasi con la paura di disturbare, la sua voce era delicata e morbida.
Io riflettei un attimo poi guardando avanti a me e notando uno dei grandi alberi che ornavano il giardino posto a pochi metri dal gazebo in cui ci trovavamo parlai - Preferirei un tè all’aroma di arancia e cannella - proferii per poi riprendere la mia lettura.
Chanshik fece un inchino che intravidi con la coda dell’occhio, si allontanò per poi tornare qualche minuto dopo con un carrellino su cui erano posati una caraffa piena d’acqua calda una tazza ancora vuota e il tè che di lì a poco avrei bevuto.

Mentre bevevo il tè mi ritrovai a chiedermi quando fossi diventata così composta ed educata, non era certo un tratto caratteristico della mia personalità. Probabilmente il desiderio di rendere felice mia madre mi aveva resa più docile anche se nei momenti in cui il mio migliore amico Jinyoung passava a trovarmi potevo ritornare ad essere me stessa. Fu proprio in quel momento, mentre pensavo a lui che mi resi conto che lui e Chanshik non si erano ancora incontrati, nonostante fossero ormai due settimane che si era trasferito a casa mia. Ricordai poi che in quel periodo stava lavorando presso un’azienda nella città accanto di conseguenza non aveva molto tempo libero, quel motivo però non mi persuase dal desiderio di mandargli un messaggio.
- Chanshik - parlai allora.
Lui si avvicinò a me lentamente - Mi ha chiamato? - domandò sempre con tono tranquillo.
- Avrei bisogno del mio cellulare - espressi - Devo mandare un messaggio - continuai.
Dopo quelle mie parole, come era successo poco prima Chanshik s’inchinò e si assentò nuovamente.
Io rimasi in attesa del mio telefono ma mentre aspettavo, ad un certo punto sentii dei passi avvicinarsi e poco dopo qualcuno mi coprì gli occhi con le mani. Non feci in tempo a girarmi per vedere chi fosse che sentii un lamento e non appena mi girai vidi qualcuno seduto a terra e Chanshik che lo guardava minaccioso - Chi sei?! - gli chiese severamente.

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Capitolo 2
*** Black and white ***


- Chanshik non preoccuparti! - m’intromisi alzandomi dalla sedia - Lui è il mio migliore amico Jinyoung - proferii allora. A quel punto vidi il viso Chanshik distendersi ed anche aiutare Jinyoung a rialzarsi mentre si scusava con entrambi.
- Sicuramente sa fare il suo lavoro! - constatò Jinyoung mentre scoteva la polvere dai pantaloni - Forse avrei dovuto entrare per la porta - riprese poco dopo.
Io scossi la testa - Solamente non mi aspettavo una tua visita o l’avrei avvertito del fatto che tu entri dal retro della casa.
- Posso portare qualcosa anche al suo amico? - intervenne allora Chanshik rivolgendosi a me.
Io mi rivolsi a Jinyoung che scuotendo la testa mi fece intendere che non aveva sete.
- A proposito - ripresi allora una volta che io e Jinyoung ci fummo seduti comodi - Tu eri fuori città per lavoro? Come mai qui?
Lui annuì - Ho un paio di settimane di ferie perché il progetto a cui stavo lavorando è terminato quindi ne ho approfittato per fare un salto a casa dato che tra pochi giorni è anche il tuo compleanno - ricordò felice immaginando probabilmente la festa che si sarebbe tenuta. Ogni anno per il mio compleanno mia madre dava una grande festa invitando molti dei suoi amici “ricconi” come li definivo io. D’altro canto però era un’occasione per passare del tempo insieme a tutte le persone a cui volevo bene.
- Grazie! Sono contenta che parteciperai alla festa! - ammisi super contenta - Ero preoccupata che il lavoro non ti avrebbe permesso di venire… Oltretutto ne sarà felice anche Sunwoo. A proposito - mi fermai un secondo guardandomi in giro - L’hai incontrato? - domandai.
- Ancora no - espresse lui scuotendo la testa.
A quelle sue parole chiesi Chanshik di andare a cercarlo. All’inizio sembrò scettico, dato che gli era stato categoricamente vietato di lasciarmi sola quando eravamo fuori o non ero sotto la custodia di mio fratello, ma quando gli ebbi fatto intendere che di Jinyoung poteva fidarsi fece ciò che gli avevo chiesto.
Nel periodo in cui io e Jinyoung rimanemmo soli ci aggiornammo sugli ultimi avvenimenti e Jinyoung non potè nascondere lo stupore per il fatto che avessi finalmente deciso di avere un altro maggiordomo.
- Ti dico la verità - esordii - Non so nemmeno io perché stavolta abbia deciso di tenerlo. Ma, mi ha fatto una buona impressione - spiegai mentre gli raccontavo di alcuni comportamenti che mi ricordavano Junghwan - Probabilmente è per questo che mi ha convinta. Oltretutto sembra il più competente di tutti quelli che mi hanno servita finora. L’hai notato anche tu, no?
Jinyoung sorrise maliziosamente - Non ti starai innamorando di lui? - domandò divertito.
Lo guardai stranita - Innamorando? Di lui? - domandai indicando la direzione in cui Chanshik poco prima era andato - Mi prendi in giro?!
Jinyoung scoppiò a ridere - Se buffa Ila-chan! - riprese - In ogni caso da come ne parlavi sembrava che non ti fosse indifferente - disse diventando serio.
- Era solamente una descrizione generale - ripresi - Inoltre mi ci vorrà ancora del tempo per superare quel… fatto - conclusi abbassando lo sguardo.
Jinyoung allora si scusò per avermi fatto ricordare ciò che era successo a Junghwan ma io lo rassicurai dicendogli che non era colpa sua e con il tempo si sarebbe sistemato tutto.

Subito dopo sentii dei passi e girandomi vidi Chanshik seguito da mio fratello che non appena notò jinyoung sfoderò un enorme sorriso e gli corse incontro salutandolo e rimproverandolo di non avergli detto del suo arrivo.
- Sunwoo, cattivo non sgridarlo subito! - replicai scherzosamente - Dopotutto nemmeno io sapevo del suo arrivo - affermai raccontandogli ciò che era successo poco prima.
Sunwoo soffocò una risatina - Ti sta bene Jinyoung! - disse per poi riprendere a ridere - Però - riprese poco dopo interrompendosi - Tu non sapevi di Chanshik o sbaglio?
Jinyoung annuì - Mi ha un po’ sorpreso - ammise.
- Lo dici a me?! - replicò mio fratello serio - Stavo iniziando seriamente a pensare che avrei dovuto iniziare a studiare per diventare maggiordomo! - portò avanti ridacchiando.
Io scossi la testa - Scusami Sunwoo ma non ti ci vedo proprio a fare il maggiordomo - replicai cercando d’immaginarlo in quei panni.
- Comunque - riprese mio fratello - Che ne dite di fare una gita domani? Dato che jinyoung è tornato facciamo come ai vecchi tempi. È tantissimo che non andiamo al lago qui accanto e dato che c’è Chanshik sono sicura che la mamma non si opporrà.
- Se è di pomeriggio io ci sono! - affermò Jinyoung entusiasta.
Quella sera passai gran parte del tempo ad immaginare come sarebbe stato il giorno successivo ma non potevo immaginare nemmeno lontanamente cosa mi avrebbe attesa…

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Capitolo 3
*** Fear ***


La mattina seguente mi alzai presto e di buon umore, l’idea di uscire di casa dopo tanto tempo mi allettava. Finché non avessi avuto un maggiordomo che mi proteggesse, mi era stato vietato di uscire di casa in quanto c’era sempre il pericolo che quelle persone si rifacessero vive.
- Buongiorno miss - esordì la voce di Chanshik che vidi comparire dalla porta - Come mai si è svegliata così presto stamattina? - mi domandò con aria preoccupata - Non riesce a dormire?
Io scossi la testa sorridendo per rassicurarlo - Ho solo pensato di preparare qualcosa per oggi, vorrei fare un picnic con tutti e invece di fare preparare tutto alla servitù volevo pensarci io - riferii tranquillamente - In questi casi abbiamo sempre fatto così e ci tenevo - conclusi.
Chanshik fece un cenno di assenso con il capo e si propose di darmi una mano nonostante fosse imbarazzato. Di certo non era abituato a lavorare con me ma più che altro per me.
- Vi siete già messi al lavoro? - mio fratello fece capolino nella stanza circa una mezz’ora dopo - Ero certo che ti saresti occupata della preparazione del picnic - espose felice - Dopotutto io e Jinyoung adoriamo i tuoi manicaretti ed è ora che li assaggi anche Chanshik - terminò guardando sorridente il mio maggiordomo che annuì ancora confuso.
Io annuii - A proposito di Jinyoung - continuai - A che ora ci raggiungerà?
Sunwoo guardò l’orologio che portava al polso - Dovrebbe essere qui tra circa mezz’ora - espresse dirigendosi al lavandino per lavarsi le mani e venire ad aiutarci.

Facendogli un sorriso ripresi il mio lavoro e quando, mezz’ora dopo, Jinyoung ci raggiunse avevamo già finito di preparare tutto.
- Direi che possiamo partire - proferii dopo aver controllato che avessimo caricato in macchina tutto il necessario e dirigendomi al sedile del passeggero.
Prima che facessi in tempo ad aprire la portella dell’auto Chanshik mi fermò - Penso sia più sicuro per lei se si siede dietro - espose con voce pacata. Essendo la prima volta che uscivamo di casa era naturalmente preoccupato, dopotutto il suo compito non era quello di un semplice maggiordomo.
D’altro canto anche mio fratello era concorde con lui.

Mentre percorrevamo quella strada che era tanto familiare quanto distante ripensavo a tutte le volte che io, Sunwoo e Jinyoung l’avevamo percorsa a piedi insieme nei pomeriggi dopo la scuola. Essendo ad appena venti minuti di camminata da casa mia eravamo soliti andarci spesso. A quei tempi eravamo tutti felici e spensierati, senza alcun tipo di preoccupazione. Certo le cose erano cambiate ma ciò che era rimasto intatto era il legame che ci legava, solido e indistruttibile.
- Ila-chan, sei così emozionata da essere rimasta senza parole? - mi domandò Jinyoung distraendomi dai miei pensieri.
Io scossi la testa per poi sorridere - Stavo ripensando a tutte quelle volte che ci siamo venuti da piccoli. Ci siamo divertiti davvero molto! - ricordai nostalgicamente.
- Ci divertiremo anche oggi! E sono sicura che rimarrai sorpresa - portò avanti Jinyoung incuriosendomi.
- Perché cosa c’è là? - domandai desiderosa di sapere cosa fosse cambiato. Sembrava che Jinyoung si fosse recato là di recente.
Jinyoung sorrise probabilmente felice per la mia reazione - Ricordi l’albero che abbiamo piantato? - iniziò riportandomi alla mente altri ricordi - Qualche settimana sono andato là ed è diventato parecchio alto. Ormai ha dieci anni. 
- Sbaglio o quell’albero l’avevi comperato per sbaglio a Jinyoung credendo fosse una pianta di rose? - intervenne mio fratello ridacchiando - Se non sbaglio ti eri pure presa una cotta per lui! - continuò. Effettivamente ricordava bene: quando avevo otto anni, esattamente l’anno in cui avevamo piantato quell’albero, avevo preso una cotta per Jinyoung e recandomi ad un negozio di fiori avevo ingenuamente preso quell’albero che era solamente una piccola piantina in vaso e gliel’avevo regalata credendo che sarebbero sbocciate delle rose. Nelle fiabe che mi raccontava mia madre era sempre stato presente l’elemento della rosa come simbolo dell’amore quindi ingenuamente l’avevo comperata per lui.
- Un po’ di pietà - replicai guardandolo male - Avevo solo otto anni, oltretutto parliamo di dieci anni fa! -  portai avanti.
Mentre io e Sunwoo continuavamo a ricordare la nostra infanzia e a stuzzicarci a vicenda arrivammo finalmente al parco.

Trascorsa la prima mezz’ora a sistemare tutto il necessario per il picnic potemmo finalmente sederci e rilassarci. Dato che l’ora di pranzo era trascorsa da un po’ eravamo tutti affamati e il cibo scomparve in poco tempo, oltretutto durante il pranzo non volò una mosca.
- Sorellina che dici di andare giù al lago? - propose mio fratello alzandosi in piedi - Se non sbaglio è lì che abbiamo piantato il nostro albero.
Jinyoung confermò alzandosi a sua volta - È poco lontano dalla riva - aggiunse invitandomi ad alzarmi.
Deciso che saremmo scesi verso il lago ripulimmo tutto riponendo in auto ciò che era avanzato e ci dirigemmo così verso sud.
A separare il lago dal parco c’erano circa dieci minuti di camminata in un piccolo sentiero costeggiato da alberi che creavano un’atmosfera piacevole.

Stavamo ancora camminando tranquillamente e iniziavo già ad intravedere il lago quando vidi Chanshik, che era dietro di me, fare uno scatto in mia direzione e poggiandomi le braccia sulle spalle forzandomi ad inchinarmi. Subito non capii cosa gli fosse preso poi, quando sentii il rumore di un attrito mi girai verso la mia sinistra e notai una freccia conficcata nel tronco dell’albero parallelo a me.
Con occhi pieni di terrore guardai la freccia poi mi girai verso Chanshik che era rivolto nella direzione opposta e con uno sguardo vitreo fissava la direzione da cui era provenuta la freccia.
Subito dopo, prima che avessi il tempo di chiedergli qualcosa lo vidi scattare in piedi e correre verso gli alberi e sparire.

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Capitolo 4
*** New feelings? ***


- Ila-chan stai bene? - mi domandò Jinyoung correndo nella mia direzione con uno sguardo piuttosto preoccupato.
Sunwoo ci raggiunse subito dopo - Non ti sei ferita vero? - proseguì mentre mi aiutava a rialzarmi.
Io scossi la testa ancora spaventata - Sto bene - riuscii a dire con voce tremante - Chanshik è… - continuai fissando la direzione in cui era sparito poco prima.
- Tornerà presto - mi rassicurò Jinyoung sorridendomi - È un tipo molto sveglio.
Mentre continuavo a guardare sperando che Chanshik tornasse sentii un altro rumore e girandomi vidi mio fratello che estraeva la freccia dall’albero e poi spezzarla in due. Aveva uno sguardo severo negli occhi e serrava i pugni.
- Non preoccuparti - dissi prendendogli le mani perché si rilassasse - Io sto bene e ora che c’è Chanshik, non dobbiamo preoccuparci. Ok? - continuai sorridendogli.
Lui stava per rispondermi ma ad un tratto guardò oltre me e girandomi vidi Chanshik riapparire - È fuggito! - riferì innervosito dando un pugno ad uno degli alberi.
Sunwoo si avvicinò a lui - L’importante è che tu abbia protetto mia sorella e ti ringrazio! - espose seriamente grato, vedevo dalla sua espressione quanto fosse angosciato.
Chanshik mi guardò - Sta bene miss? - mi chiese allora. Io annuii e lo ringraziai a mia volta.
- È meglio se torniamo a casa - suggerì Jinyoung trovando l’approvazione di mio fratello e Chanshik, dopo quello che era accaduto non potevamo trattenerci oltre.

Delusa e rammaricata per non aver potuto vedere l’albero ed essere dovuta tornare a casa mi ripromisi di tornarci il prima possibile; mentre riflettevo sull’accaduto Sunwoo attirò la mia attenzione - Anche se oggi ci è andata male, domenica recupereremo! - espresse felice facendomi ricordare che due sere dopo a casa nostra si sarebbe tenuta la festa per il mio diciottesimo compleanno.
Io sorrisi e ritornai allegra.
A quel punto Jinyoung intervenne - Oltretutto sono i 18 anni, non è un compleanno come un altro! - espresse entusiasta.
A quelle parole mio fratello iniziò a sogghignare - Io invece sono curioso di sapere che regalo le hai fatto - intervenne guardandolo.
Io guardai mio fratello per poi spostarmi su Jinyoung - Regalo? - domandai un po’ confusa. Non ricordavo me ne avesse mai fatti o comunque non negli ultimi anni. Il fatto che festeggiasse con me era più che sufficiente.
Jinyoung fulminò mio fratello, evidentemente non voleva che lo sapessi prima della festa - Pensavo lo sapesse - replicò lui alzando le mani in segno di difesa.

Il giorno seguente, mentre mia mamma si preoccupava di sistemare la casa in vista dell’arrivo di tutti i suoi amici “ricconi” che avrebbero partecipato al mio compleanno io decisi di uscire di casa con la scusa di dover comprare un abito che fosse all’altezza della festa. Il reale motivo per cui uscii fu più che altro il fatto di evitare conversazioni inutili riguardo il mio comportamento che per un reale bisogno di un abito nuovo.
- Entriamo qui? - domandai a Chanshik, che mi accompagnava, non appena notai un negozio che sembrava avere ciò che m’interessava.
Lui annuendo mi sorrise - Prego miss - disse mentre apriva la porta perché entrassi.
Passai una buona mezzora a cercare un abito che potesse piacermi e lo trovai solamente dopo che abbi chiesto a Chanshik se poteva darmi una mano a cercare. In quel momento mi resi conto che oltre a svolgere bene il suo lavoro aveva anche parecchi aspetti in comune con Junghwan il che mi portò a rivalutarlo in maniera positiva.
- Posso chiederti una cosa? - esordii una volta che fummo usciti dal negozio. Lui annuì leggermente come sempre - So che lavori per me e devi parlarmi in un certo, ma non è necessario essere così formali - espressi.
- Se per lei è un peso, posso anche modificare il registro con cui le parlo miss - rispose lui come sempre pronto a soddisfare i miei desideri.
Io gli sorrisi - Ne sarei felice! - portai avanti - Il fatto che tu debba essere un po’ formale lo posso capire - espressi ricordando mio malgrado che avevamo differenti livelli sociali - Però non esagerare, ok? - conclusi.
Chanshik annuì un po’ sorpreso dalla mia richiesta che probabilmente riteneva strana.
- Oltretutto - ripresi - Per quanto riguarda mio fratello e Jinyoung, puoi chiamarli benissimo per nome, non credo se la prenderanno. - Dopotutto siete coetanei - feci notare, rendendomi poi conto che in realtà non avevo idea di quanti anni avesse in realtà.
- In realtà - riprese Chanshik - Vostro fratello e Jinyoung sono più grandi di me - disse stupendomi.
A quelle sue parole lo guardai sorpresa - Vuoi dire… Quanti anni hai? - domandai realmente curiosa.
- La vostra età miss - espresse probabilmente stupito del fatto che non ne fossi a conoscenza.
- Allora parlami in modo informale quando siamo fuori casa ok? Siamo coetanei! - conclusi sorridendogli.

Sulla via del ritorno ero contenta, oltre ad aver trovato il vestito ed aver evitato un pomeriggio a casa ad annoiarmi sentendo mia mamma pianificare una festa di cui non ero entusiasta, avevo anche conosciuto un po’ meglio il mio maggiordomo.
Ero ancora immersa nei miei pensieri quando sentii proprio Chanshik chiamarmi e subito dopo lo vidi afferrarmi per un braccio attirandomi a sé, fu solo quando mi voltai che notai di aver rischiato di venire investita da un’auto. Troppo immersa nei miei pensieri avevo ignorato il semaforo ormai diventato rosso, ma la prontezza di Chanshik mi aveva salvato un’ennesima volta.
Ancora tra le sue braccia fissavo la strada davanti a me e solamente quando lui mi lasciò andare domandandomi se fossi ferita tornai alla realtà scusandomi per la mia disattenzione.
Mentre riprendevamo la strada di casa però mi accorsi che il mio cuore batteva più forte di quanto non dovesse fare, attribuii tutto ciò però allo spavento che avevo preso a causa dell’auto…

 

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Capitolo 5
*** Wonderful tonight ***


Mentre sistemavo per l’ennesima volta i capelli in cerca di un acconciatura che mi piacesse, sentii bussare alla porta.
- Avanti - dissi mentre poggiavo il fermaglio che tenevo in mano, rassegnata al fatto di tenere i capelli sciolti. Con l’abito che indossavo era più adatta un’acconciatura raccolta ma nulla che avessi provato mi entusiasmava realmente.
- Gli ospiti cominciano ad arrivare - esordì la voce di Chanshik che entrando si avvicinava a me.
Io mi voltai per poi annuire - Stavo solo cercando di sistemarmi i capelli - portai avanti mostrandogli l’ultimo fermaglio che avevo posato poco prima.
- Se permette… - continuò Chanshik indicando il fermaglio, al che glielo diedi chiedendomi se fosse in grado anche di pettinare i capelli. Fino a quel momento non c’era stata cosa che non fosse stato in grado di fare.
- Sai… - ripresi poco dopo - Non pensavo fossi in grado di fare tutto - espressi rendendomi conto che ormai la sua presenza non mi dava più fastidio.
- Sono stato addestrato per soddisfare i vostri desideri, perciò è necessario che sappia compiere ogni tipo di dovere - portò avanti Chanshik mentre fissava le ultime ciocche con delle forcine.
- Non è necessario che ti dia così tanto da fare - replicai io sentendomi in colpa per tutti i problemi che gli avevo recato all’inizio.
Chanshik sorrise - Lo faccio volentieri miss, per me non è un peso - continuò facendomi sentire davvero importante, fino a quel momento solo Junghwan si era comportato in quel modo nei miei confronti e sapere che oltre a lui esisteva un'altra persona così, mi rese felice.

Quando intravidi mio fratello e Jinyoung tra la folla gli corsi immediatamente in contro sperando di poter evitare di salutare ancora gente di cui nemmeno conoscevo il nome. Odiavo quel tipo di feste a cui mia madre mi costringeva a partecipare e sapere che aveva organizzato un party con i “ricconi” anche per il mio compleanno mi dava sui nervi, per fortuna c’era chi era venuto per festeggiarmi veramente.
- Sorellina - esordì mio fratello guardandomi stupito - Sei davvero bellissima! - portò avanti fissando l’acconciatura che Chanshik mi aveva fatto poco prima, sembrava veramente che mi fossi recata da un parrucchiere esperto.
Io sorrisi a mio fratello per poi salutare Jinyoung e ritornare su mio fratello - Che ne dite di andare fuori in giardino? - domandai sperando di uscire da quella sala e potermi finalmente comportare in modo naturale.
Appena fuori notai tutti rilassarsi, quell’atmosfera troppo formale non faceva per noi.
- Prima che diciate qualunque cosa voglio sapere se questo weekend siete tutti e due liberi - ripresi rivolgendomi a mio fratello e Jinyoung una volta che fummo seduti - Ho intenzione di tornare al lago dato che ieri non siamo riusciti - espressi sapendo che probabilmente entrambi erano riluttanti a tornare là dopo quello che era accaduto.
Diversamente e dalle mie previsioni, entrambi si trovarono d’accordo con me così ci accordammo per quel weekend.
- Non pensavo tenessi così tanto a vedere quell’albero - intervenne mio fratello perplesso - Cos’ha di così importante? - portò avanti.
Io sorrisi - È un bel ricordo della nostra infanzia - iniziai a spiegare ritornando indietro con la mente - Quando eravamo tutti insieme, felici e spensierati - continuai iniziando poi a ricordare gli avvenimenti degli ultimi anni.
A quelle ultime mie parole Jinyoung mi posò una mano sulla spalla in segno di conforto, io gli sorrisi ringraziandolo per il sostegno. Jinyoung sapeva bene quanto avessi sofferto per la morte di mio padre e di Junghwan. Prima che si trasferisse per lavoro era stato (oltre a Sunwoo) la persona che mi era stata più vicina.
- Direi che abbiamo un ottimo motivo per andarci! - replicò allora Jinyoung - Dobbiamo sempre ricordare i momenti felici, no? - concluse sorridendomi per poi voltarsi verso mio fratello in attesa di un assenso da parte sua che arrivò immediatamente - A proposito - riprese subito dopo, quando si accorse che ero tornata sorridente - Questo è per te - portò avanti prendendo dalla tasca della giacca un pacchetto - Buon compleanno! - espresse porgendomelo.
Dopo la sorpresa iniziale presi il pacchetto e dopo averlo ringraziato lo aprii rendendomi conto di quanto mi conoscesse bene nonostante negli ultimi anni ci fossimo visti meno di frequente.
- Hai più gusto di me, non c’è che dire! - esordì mio fratello guardando compiaciuto il paio di orecchini che giacevano su un cuscinetto bianco all’interno della scatola ormai aperta. Erano di colore viola, il mio preferito, e nonostante fossero piccoli erano super luccicanti, decisamente il tipo di bigiotteria che piaceva a me. Non amavo le cose troppo sfarzose ma non disdegnavo mai qualche luccichio se moderato, il fatto che i miei gusti non fossero cambiati dall’infanzia aveva decisamente avvantaggiato Jinyoung.
- Jinyoung… sono davvero stupendi! - cercai di dire ancora in preda allo stupore. Non che non fossi abituata a ricevere attenzioni da lui, cosa che era più frequente che non con mio fratello, ma rimasi piacevolmente contenta nel constatare che eravamo ancora uniti nonostante ci vedessimo così di rado - dovrò pensare a come sdebitarmi per il tuo compleanno! - portai avanti sorridendogli.
Lui sorrise - C’è tempo non avere fretta! - replicò - Adesso godiamoci il tuo oggi e soprattutto questo fine settimana al lago.
Mio fratello si trovò d’accordo - Sarà quella la festa vera e propria! Quella di oggi è più per accontentare mamma che per te… - seguitò consapevole del fatto che avrei preferito restarmene in camera a far nulla piuttosto che essere lì in quel momento. 
Io acconsentii - L’ho fatto per lei… Anzi, credo sia meglio rientrare prima che ci dia per dispersi - conclusi precedendo tutti e tre mentre con un sorriso stampato sulle labbra pregustavo il pomeriggio al lago...

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Capitolo 6
*** Sunshine ***


- Manca ancora molto? - ripetei per l’ennesima volta ansiosa di arrivare al lago, non era mai sembrato così lontano da casa.
Mio fratello sbuffò - Lo sai quanto manca è inutile che continui a chiedermelo! - sbottò in preda alla disperazione - Conosci questa strada come le tue tasche o no? - mi rimbeccò.
Io annuii e non appena scrutai il lago in lontananza sorrisi tra me e me per evitare di far arrabbiare ancora di più mio fratello.
Mentre percorrevamo il sentiero che portava al lago eravamo tutti tesi, in cuor nostro sapevamo che non sarebbe successo nulla ma la freccia che ci era stata lanciata contro ci aveva spaventati non poco. Chanshik, che lavorava sempre in modo impeccabile era davanti a me e si guardava costantemente intorno per scorgere ogni movimento sospetto che provenisse dagli alberi che circondavano il sentiero.
Quando arrivammo finalmente al lago tirammo tutti un sospiro di sollievo, e dopo aver poggiato tutte le borse per il picnic iniziai a girare in cerca del nostro alberello. Mi chiedevo come avremmo fatto a trovarlo dato che ormai era cresciuto quando Jinyoung mi ricordò un particolare che avevo rimosso - Spero che l’incisione che avevamo fatto sia rimasta - proferì facendomi ricordare che quando avevamo piantato l’alberello, per quanto il tronco fosse stato sottile eravamo riusciti a scrivere le iniziali dei nostri tre nomi in alfabeto.
- Ci sarà sicuramente - intervenne mio fratello raggiungendoci, al massimo sarà in alto, il tronco sarà sicuramente cresciuto - ci fece notare.

Trascorremmo un buon quarto d’ora ad esaminare tutti gli alberi posti vicino alla riva del lago e quando stavamo per darci pervinti, Chanshik ci radunò intorno ad uno degli alberi più grandi che ci fossero.
- È lui! - proferii Jinyoung indicando tre incisioni simili a quelle delle nostre lettere all’altezza del suo braccio. Sunwoo alzato lo sguardo confermò che era il nostro intaglio e preso il cellulare fotografai l’alberello che ormai era un albero vero e proprio.
- Facciamo una foto tutti insieme! - proposi dopo aver fotografato solo l’albero. Chanshik si propose di fare la foto e con il sorriso stampato sulle labbra immortalammo quel bel momento.
- Non credevo potesse diventare così grande in così poco tempo - espressi sbalordita dalla crescita repentina che aveva avuto.
Sunwoo sorrise - Ha preso dai suoi padroni! Anche lui è in gamba e ce l’ha messa tutta per diventare il migliore - sentenziò orgoglioso.
Io e Jinyoung scoppiammo a ridere dopo la sua affermazione - Non cambierai mai fratellone! - replicai rassegnata.
- Meglio se andiamo a mangiare - propose Jinyoung per chiudere il discorso.

Erano già tre ore che ci trovavamo al lago, e terminato il picnic decidemmo di rilassarci sulla riva godendoci il panorama. Dopo aver trascorso una ventina di minuti a rilassarmi mi venne voglia di fare una passeggiata ma sedutami notai che sia mio fratello che Jinyoung si erano addormentati. Chanshik invece era seduto accanto all’albero più vicino a noi che leggeva. Vedendomi muovere chiuse immediatamente il libro e si avvicinò a me chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa.
- Stavo pensando di fare una passeggiata, oggi il tempo è talmente bello che volevo approfittarne - espressi sorridendogli.
Chanshik a quelle mie parole si alzò in piedi - Se vuole l’accompagno - rispose porgendomi la mano.
Presa la sua mano mi alzai e con un sorriso accettai al sua proposta - Manderò un messaggio a mio fratello mentre camminiamo, non vorrei che mi desse per dispersa - scherzai.

Mentre camminavo, scortata da Chanshik ripercorsi con la mente tutti quei sentieri familiari e mi chiesi perché avevo aspettato così tanto per tornare in quel posto. Ma con tutto quello che era successo negli ultimi due anni, avevo dimenticato quanto fosse stata felice la mia vita e quanto, finalmente tutto sembrasse migliorare lentamente.
- Sembra che lei, suo fratello e il signorino Jinyoung abbiate molti ricordi legati a questo posto - esordì Chanshik guardandosi intorno incuriosito.
Io annuii iniziando a raccontargli qualche episodio della nostra infanzia - Prima che accadesse ciò che è successo io e mio fratello uscivamo spesso in paese ed abbiamo frequentato anche le scuole là, è stato così che ci siamo conosciuti, Sunwoo e Jinyoung frequentavano la stessa scuola materna e dato che spesso veniva a giocare a casa nostra siamo diventati amici. Dalle elementari al liceo poi abbiamo frequentato tutti la stessa scuola ma in classi diverse dato che abbiamo tutti età diverse - espressi per poi continuare - Tu invece che scuola hai frequentato? - domandai - Non mi sembra che ci fossimo mai incontrati prima.
- Sono cresciuto a Sincheon una città a sud e mi sono trasferito a Seoul circa tre anni fa, quando ho deciso di studiare per diventare maggiordomo.
- Hai studiato tre anni per diventare maggiordomo? - domandai incredula, non pensavo ci volesse così tanto tempo.
Lui annuì - In realtà sarebbero due anni - proseguì - Ma ho voluto fare anche l’anno di specialistica per avere più conoscenze e un livello maggiore - nei suoi occhi intravidi un fuoco mentre spiegava, era chiaro che teneva a ciò che faceva - Per quanto mi riguarda quando devi fare un lavoro del genere o lo fai per bene, o non lo fai affatto!
Mi trovai assolutamente d’accordo con le sue parole, oltretutto la mia stima nei suoi confronti aumentò ulteriormente.

Stavamo ancora passeggiando quando, resici conto che stava iniziando a farsi tardi decidemmo di tornare da Sunwoo e Jinyoung, nonostante avessi Chanshik con me e lo avessi avvertito sapevo che mio fratello si sarebbe preoccupato. 
Senza accorgercene erano passati ben venti minuti e mi resi conto che era la prima volta da quando Junghwan non era più il mio maggiordomo che passavo così tanto tempo con un mio servitore senza che mi pesasse ma anzi, divertendomi… Che qualcosa stesse cambiando?

 

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Capitolo 7
*** You make me a fool ***



Era passata circa una settimana dal mio compleanno e da quella gita al lago e a parte il caldo che ogni giorno aumentava, non c’erano stati grandi cambiamenti, almeno fino a quel pomeriggio…
Mancava poco al giorno in cui Jinyoung sarebbe dovuto tornare al lavoro così passava tutti i giorni a casa nostra per trascorrere del tempo con noi e anche perché a casa sua si annoiava.
Quel pomeriggio però, Sunwoo non c’era, l’avevano chiamato in città per alcune faccende di lavoro ed era partito quella mattina molto presto. Mio fratello lavorava per l’azienda di famiglia ma solitamente svolgeva i suoi compiti a casa, al computer, solo in rari casi come quello doveva andare in città per sistemare delle faccende in sede. Da quando nostro padre era venuto a mancare era diventato il vice presidente e affiancava la mamma nei compiti di amministrazione generale.

- Come mai quella faccia oppa? - domandai a Jinyoung mentre passeggiavamo per il giardino - Qualcosa ti preoccupa?
Jinyoung scosse la testa - È solo il caldo, mi fa stancare in fretta - replicò poco convinto, sembrava essere una scusa.
- Entriamo? - domandai indicandogli la casa - Dentro c’è fresco! - constatai.
Ma Jinyoung rifiutò immediatamente - Non ce n’è bisogno - replicò guardandosi indietro - Chanshik non c’è? - mi chiese allora.
- Ci aspetta all’entrata - risposi - Deve controllarmi ma quando sono con te o Sunwoo non c’è bisogno che mi segua come un’ombra - spiegai sollevata, quella era l’unica decisione sensata che avesse preso mia madre.
Jinyoung annuì mentre ci sedevamo su una delle panchine del giardino. Per me era normale ma probabilmente le persone comuni l’avrebbero pensato più come un parco pubblico che un giardino privato - Dopotutto sembra tu vada d’accordo con Chanshik… - riprese poco dopo.
Io annuii - Dopo Junghwan dubitavo di trovare un altro maggiordomo, anzi diciamo che nemmeno lo volevo ma Chanshik per molti versi gli somiglia - esordii - Prima di tutto sa come prendermi quando sono nervosa e svolge bene il suo lavoro - portai avanti mentre pensavo a tutto quello che aveva fatto per me nell’ultimo periodo - Oltretutto è pure ben educato, anche se non vuole capire di parlarmi formalmente solo in presenza di mia madre o della servitù! Abbiamo la stessa età non vedo perché debba essere così formale.
Jinyoung mi guardò stupito - Ha la tua età? - chiese incredulo - Gli avrei dato almeno la mia di età.
Scossi la testa mentre mi spuntava un sorriso divertito sul viso - Ho avuto la tua stessa reazione quando l’ho scoperto - portai avanti - Per questo voglio che parli in modo più confidenziale quando siamo soli o con te e mio fratello.
Dopo quelle mie parole Jinyoung divenne strano - Capisco il tuo punto di vista - riprese poco dopo - Ma lui sta lavorando ed al suo capo, che in questo caso sei tu, deve portare rispetto. Per questo ti parla così - spiegò facendomi trovare d’accordo con lui.

Mentre parlavamo mi accorsi di non aver mai parlato così tanto di una persona che non fosse mio fratello o Junghwan e anche Jinyoung se ne accorse - Devi trovarti davvero bene con Chanshik, da come ne parli - riprese dopo il mio ennesimo commento.
Io annuii - Diciamo di sì! - portai avanti iniziando a sentirmi per un qualche strano motivo, a disagio - A proposito - ripresi intenta a cambiare argomento - È vero che presto dovrai tornare al lavoro? - domandai nonostante fossi già a conoscenza della risposta.
Jinyoung annuì non completamente felice - Dopodomani - riferì - Le vacanze passano sempre troppo in fretta! - replicò - Però se tutto va bene, presto verrò trasferito nella sede di Seoul così potrò passare e trovarvi più spesso! - m’informò.
- Dici davvero?! - ero al settimo cielo. Mi piaceva l’idea che avei visto Jinyoung più spesso, anche perché quelle due settimane mi ero divertita più del solito.
- Sei così felice? - riprese lui ridendo - Se lo scopre Sunwoo sarà geloso - portò avanti facendomi l’occhiolino.
Gli diedi uno leggero spintone - Ma smettila! Sarà più felice di me quando lo saprà - replicai - Perlomeno avrà qualcuno da torturare al posto mio quando finirà di lavorare - portai avanti - Non posso lamentarmi di questo - ridacchiai.
- Ah è così? - riprese lui guardandomi storto - Vuoi scaricare tutto su di me? - portò avanti fingendosi offeso.
Io annuii continuando a ridere - Ora è il tuo turno - portai avanti facendogli la linguaccia e guadagnandomi un’altra occhiataccia. - Comunque - ripresi - Che dici di fermarti a cena stasera? - domandai - Sunwoo tornerà a momenti e dato che da quando sei tornato non ti sei ancora fermato e domani devi partire… a me farebbe piacere!
Jinyoung guardò l’orologio - Non è tardi? - domandò sapendo che ai domestici  serviva tempo per preparare la cena.
Io scossi la testa - Non c’è problema! Chanshik - dissi subito dopo chiamandolo a me.
- Mi ha chiamato, Miss?
- Potresti preparare la cena anche per jinyoung questa sera? - domandai sapendo che non avrebbe rifiutato - Stasera sarà nostro ospite - continuai.
Chanshik annuì - Come vuole, inizio subito i preparativi. - disse per poi inchinarsi e entrare in casa lasciandoci veramente soli.
- Sarà lui a preparare la cena? - mi domandò Jinyoung seriamente sorpreso.
Io annuì - Per motivi di sicurezza è stato deciso che se ne occupi lui o comunque le supervisioni la preparazione quando mia madre o Sunwoo non sono presenti in casa - spiegai - Mia madre è sempre più paranoica - conclusi invitando Jinyoung a rientrare per aspettare l’arrivo di mio fratello.

Mentre rientravamo notai che Jinyoung era inquieto ma non capii il motivo del suo comportamento anche perché durò solo una frazione di secondo e forse all’inizio nemmeno mi resi conto del suo reale stato d’animo…

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Capitolo 8
*** Time is over ***


Durante tutta la cena e dopo, Jinyoung parlò appena e anche se in un primo momento non ci diedi peso pensando fosse solamente stanco, arrivò un momento in cui iniziai a chiedermi il motivo del suo strano comportamento.
- Così dopodomani te ne vai? - intervenne Sunwoo terminata la cena, mentre seduti sul divano ci godevamo una buona tazza di the caldo.
Jinyoung annuì, ancora malinconico - Quando ci si diverte il tempo vola - proferì allora trovando il consenso di mio fratello.
- Ti direi di fare qualcosa domani ma purtroppo sono impegnato fino sera… mi dispiace hyung! - replicò mio fratello rammaricato.
- Io sono libera! - m’intromisi allora - Se non hai nulla da fare, conta pure su di me! - continuai sperando di ravvivare un po’ l’umore di Jinyoung e ci riuscii.
- Affare fatto! - concesse lui - Che ne dici di un po’ di shopping? - propose sapendo che non avrebbe ricevuto un no come risposta - Voglio portare qualche souvenir al lavoro - terminò.

Come preventivato il pomeriggio successivo ci recammo in città trascorrendo gran parte del tempo a girare tra i vari negozi e facendo spese varie, sia per me che per Jinyoung. Trascorremmo un bel pomeriggio ma notai che ogni tanto, sul volto di jinyoung ricompariva l’espressione del giorno prima, soprattutto quando Chanshik era più vicino a noi.
Preoccupata che gli fosse accaduto qualcosa in questi giorni o che fosse inquieto per il lavoro decisi di parlargli da sola chiedendo a Chanshik di anticiparci a casa rassicurandolo sul fatto che con Jinyoung sarei stata al sicuro.
Rimasti soli proposi a Jinyoung di fermarci in un cafè per fare due chiacchiere e lui, senza esitazioni accettò la mia offerta.
- Jinyoung - esordii una volta accomodatici e aver ordinato qualcosa da bere - Posso farti una domanda?
Lui annuì stranito forse dal mio tono di voce troppo serio - Qualcosa non va? - mi chiese allora.
Io scossi la testa - In realtà era la domanda che volevo porre a te… non voglio farmi gli affari tuoi o essere invadente, ma mi sembra che tu non sia tranquillo, cioè… - cercai di trovare le parole - È da ieri pomeriggio che ti vedo preoccupato per qualcosa… - confessai - C’è qualcosa che ti preoccupa?
A quelle mie parole jinyoung fece un grande sospiro e capii di aver centrato la questione - Sono solo indeciso - iniziò - C’è una cosa che vorrei fare, dovrei fare ma non so se debba farla - spiegò restando sul vago.
- È qualcosa d’importante? - domandai cercando di aiutarlo senza costringerlo ad approfondire l’argomento.
Lui annuì - Per me sì! Per questo dico che dovrei farlo ma c’è il pericolo che ottenga l’inverso del risultato che vorrei ottenere e se questo dovesse accadere non potrei perdonarmelo! - dal tono che aveva era qualcosa di davvero importante.
- Capisco il tuo punto di vista - replicai - Però se io fossi in te ci proverei comunque. Il rischio sembra grande ma a volte bisogna rischiare qualcosa per ottenere qualcosa di ancora più grande - portai avanti stupendomi delle mie parole.
Jinyoung si trovò d’accordo con me - È vero, devo solamente trovare il coraggio di farlo, è tanto tempo che rimando aspettando il momento giusto.
Gli sorrisi capendo la difficoltà che stava facendo cercando di convincersi a compiere quel passo - Non preoccuparti, ce la farai! Se avrai bisogno di sostegno puoi contare su di me e sicuramente anche su mio fratello!
Dopo quella chiacchierata lo vidi più motivato e all’uscita del cafè sembrava tornato il Jinyoung di sempre.
- Che ne dici di fare un salto al nostro lago? - proposi - Visto che per un po’ non lo vedrai.
Jinyoung accettò e c’incamminammo arrivando dopo una ventina di minuti.
Essendo un pomeriggio soleggiato di primavera come c’era d’aspettarsi la zona era popolata da coppiette d’innamorati che passeggiavano lungo la riva del lago e il ciò ci dava una strana sensazione, come di essere fuori posto. Ma dopo l’imbarazzo iniziale trascorremmo il resto del tempo tranquillamente finché non mi accorsi che iniziava a far tardi e nello stesso momento ricevetti una chiamata da Chanshik che mi chiedeva se tutto andasse bene.
Lo rassicurai dicendo che saremmo tornati a casa entro poco tempo e chiusa la chiamata proposi a Jinyoung di tornare indietro dopo dieci minuti.
- Va bene Ila-chan come preferisci!
- Grazie Jinyoung, ho sentito Chanshik un po’ preoccupato e non vorrei farlo preoccupare ulteriormente - riferii - È la prima volta che mi lascia sola fuori così tanto e sapendo di essere responsabile per me si preoccupa così…
- Non si fida di me? - domandò allora con una punta di astio nella voce.
- No, certo che no! - lo rassicurai - Però… - ripresi prima di essere interrotta.
- Crede davvero che potrei permettere che ti succeda qualcosa? - continuò irritato - Solo perché è stato lui a salvarti da quella freccia crede che io non ne sia capace? - domandò con un espressione sofferente in volto.
- Jinyoung - riuscii solo a dire, non mi era mai capitato di vederlo così, e non sapevo come reagire.
- Lui non sa che farei di tutto per te, per me sei la persona più importante che esista! Non permetterei mai che ti accada qualcosa! - dichiarò abbassando il capo e stringendo i pugni.
Quelle parole mi colpirono e subito non capii cosa intendesse finché, pochi secondi dopo non rialzò il capo e tracciandomi a se mi avvolse in un forte abbraccio sussurrando le due parole che mai avrei pensato potessero uscire dalla sua bocca - Mi piaci!

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