What Doesn't Kill You Makes You Stronger

di IAmAKlainer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** How Everything Has Begun ***
Capitolo 2: *** The Meeting ***



Capitolo 1
*** How Everything Has Begun ***


 

Allora guys. Due storie in un giorno, I know, sono pazza, ma questa ci tenevo tanto a metterla.
Non so se molti di voi conoscono Castle ma ragazzi è fantastico, se non lo conoscete, correte immediatamente a vederlo.
Questa storia è molto diversa rispetto al mio genere solito, ma dato che mi volevo cimentare in qualcosa di nuovo, questa mi sembrava l'idea perfetta.
Anyway, detto questo, eccovi il prologo.

(Grazie alla mia beta p o s e i d o n e ad Als che girls vi lovvo tanto.)




HOW EVERYTHING HAS BEGUN



“C'è stato un omicidio tra la 86th e la Lexington Avenue, all'uscita della fermata della metropolitana.” disse Esposito abbassando la cornetta del telefono.

 

“Perfetto. Andiamo” rispose Kate andando a prendere il cappotto “Castle abbiamo un altro caso che ci aspetta – si girò e non lo vide accanto a sé – Castle?”

Beckett vide che Esposito e Ryan che stavano cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere guardandola. Ritornò cautamente alla sua scrivania “Qualcuno si prende la briga di dirmi che cosa- CASTLE!”

 

Occupata da pensieri importanti, ovviamente la donna non aveva pensato a tenere d'occhio il suo partner, cosa che doveva fare più spesso probabilmente, perché voltandosi, lo trovò ad armeggiare con uno strano oggetto. Osservandolo meglio, notò che non erano nient'altro che due penne attaccate ad un righello con del nastro adesivo, e lo scrittore si divertiva a far finta che fosse un aereo imitandone persino i suoni dei motori.

 

“Che c'è?” le rispose lui calmissimo, come se non avesse fatto niente.

 

Kate si passò il palmo della mano su tutta la faccia ed emise un verso esasperato prima di dirsi Conta fino a dieci per calmarti e rispondere “Come devo fare con te? Che ho fatto per meritarti?” e con un ghigno lui le rispose “Evidentemente qualcosa di meraviglioso se sono qui a onorarvi della mia presenza” Beckett lo guardò torvo e quel sorrisetto divertito che aveva sulle labbra sparì subito.

 

“Noi due, andiamo, subito. Ryan, Esposito, ci vediamo lì.” disse a Castle e agli altri due che ancora stavano ridendo per la scena a cui avevano assistito, ma che era solamente una delle tante.

 

Il sole splendeva in quella calda, ma non troppo, mattinata di marzo.

Arrivarono sulla scena circa un quarto d'ora dopo per via del traffico che era sempre presente nelle strade di Manhattan.

Subito dopo aver oltrepassato le transenne e i nastri, andarono subito dalla dottoressa Lanie Parish, nonché migliore amica di Kate sin da quando avevano iniziato a lavorare insieme.

 

Accanto a lei notarono un ragazzo, alto e snello, con i capelli non molto lunghi spazzolati e degli occhi verdi penetranti.

“Kate, Castle, vi presento Sebastian Smythe. Per qualche mese mi farà da assistente prima di specializzarsi in medicina legale.”

Entrambi gli strinsero la mano e poi parlò rivolgendosi alla dottoressa “La vittima si chiama Chris Rackley, 27 anni, avvocato divorzista nel suo personale studio legale, famoso per riuscire sempre a vincere le cause che presentava. In verità è anche famoso per frequentare spesso i bar gay insieme al suo ragazzo” concluse con un ghigno malizioso. Lanie aveva uno sguardo come a dire Sì, è così, ma è un ragazzo in gamba, ci farete l'abitudine, ma, vedendo le facce stranite di Kate e Rick, il ragazzo si irrigidì un po' e borbottò “Spero solo che non abbiate problemi con gli omosessuali”

 

“No, figurati. Anzi, per quanto sia etero, mi sono sempre chiesto come siano le orgie gay” rispose un Castle con la faccia pensierosa e quasi sognante. Adesso Kate lo stava sul serio guardando male. Perché le avevano affidato un idiota come partner?!

Sebastian, con un sorriso divertito dipinto sul viso si allontanò dagli altri tre per fare altre analisi.

 

La detective e lo scrittore si avvicinarono al corpo per esaminarlo meglio.

Ogni volta che si trovava su una scena guardava tutto con quelli che lei definiva «occhi da principiante» perché ogni volta cercava di capire se ci fosse qualcosa in più, ogni minima cosa poteva tornare utile.

 

Passo per passo, fece il giro di tutta la scena del crimine.

Avvicinandosi alla vittima, trovò un foglio colorato di rosso, che poteva sembrare un semplice volantino come quelli per le promozioni che facevano i locali, ma prendendolo cautamente, sempre con i guanti, vide che non era per niente così.

Col sangue, perché si capiva che lo era, vi era segnata solo una grande X. Lo doveva aver lasciato l'assassino per farsi riconoscere.

Lo diede alla scientifica per farlo esaminare e poi si avvicinò anche lei finalmente al cadavere, situato appena fuori l'uscita della metropolitana.

 

Si avvicinò meglio al corpo. Si poteva perfettamente vedere che il ragazzo aveva un bell'aspetto. Un gran fisico, degli occhi azzurri, che anche se spenti si vedeva che prima avevano una luce bellissima, e dei capelli ben curati.

Il corpo non aveva riportato segni di lotta, quindi si poteva intuire che l'assassino lo avesse ucciso prima che potesse difendersi.

 

Era stato ferito con un'arma da taglio, anche il segno della ferita aveva una forma di X, situata proprio sulla gola. Di certo chi lo aveva ucciso era una persona che non ci aveva pensato due volte prima di farlo.

 

Lanie le si avvicinò e la anticipò, rispondendo alla domanda che stava per fare “In base al colorito della pelle e a come è ridotto, direi che non è morto da più di quattro o cinque ore quindi intorno alle sette di questa mattina circa. Quando sappiamo qualcosa di più, ti chiamo e ti faccio sapere.”

 

“Grazie Lanie.” poi la detective tornò dal resto della sua squadra e chiese ad Esposito “L'assistente di Lanie ci ha detto che la vittima aveva un ragazzo, sappiamo chi è?”

 

“Un certo Matthew Stuart. A quanto pare stavano insieme dall'ultimo anno del college e subito dopo la laurea andarono a vivere insieme. Rackley è riuscito a far carriera, ma Stuart per ora lavora come commesso da Abercrombie”

 

“Rintracciatelo e fatelo venire in centrale.”

 

Un paio d'ore dopo Kate si trovava in centrale, davanti la porta della saletta dentro la quale l'aspettava Stuart. Per lei non era mai stato facile parlare con gli affetti delle vittime. Sapeva cosa provavano. Sapeva cosa significava perdere qualcuno a cui tenevano molto, anche se magari non nello stesso modo.

Fece un respiro profondo ed entrò.

 

Il ragazzo la guardava con aria preoccupata. Evidentemente si aspettava che fosse successo qualcosa di grave.

Si sedette quasi tremando, cercando di non guardare direttamente negli occhi la persona che si trovava davanti, perché sarebbe stato troppo doloroso.

 

“Piacere signor Stuart, sono la detective Kate Beckett. Immagino che si aspetti qualcosa che sicuramente non può farla felice. Stamattina c'è stato un omicidio e la vittima è il suo compagno Chris.”

 

Ad ogni parola la donna vedeva gli occhi del ragazzo farsi sempre più lucidi per poi diventare pieni di lacrime.

 

“N-n-non p-può es-es-esse-essere” riuscì a balbettare il ragazzo tra le lacrime e i singhiozzi.

 

La detective lo guardò con compassione e noto che già gli occhi del ragazzo erano tutti rossi per il pianto “Capisco cosa sta provando a sapere che qualcuno che amava le è stato portato via da un momento all'altro e non ha nemmeno avuto il tempo di salutarlo per bene, sapendo che sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe potuto farlo. Noi vogliamo sapere chi è colui o colei che ha portato via la vita del suo ragazzo. E lei, signor Stuart, potrebbe aiutarci”, il ragazzo era ancora scioccato dalla notizia appena ricevuta, ma Kate riuscì a registrare da un movimento della testa piena di capelli del ragazzo un cenno di assenso da parte sua “Per caso saprebbe dirmi se il signor Rackley aveva dei nemici che avrebbero potuto compiere l'omicidio?”

 

“C-C-Chris era un avvocato divorzista che vinceva sempre le sue cause. Era un ottimo avvocato. So per certo che chi lo avesse come avversario non lo amasse, ma nessuno di loro, che io sappia, avrebbe mai potuto fare questo. Era una bravissima persona, non avrebbe mai fatto del male nemmeno a una mosca di sua volontà. E non è nemmeno successo niente nelle ultime settimane. Non sapeva nascondere le sue emozioni, quindi se fosse stato turbato o avesse avuto problemi lo avrei notato. S-solo c-che n-n-non riesco a capire p-perché proprio il mio C-Chris” disse il ragazzo con la testa fra le mani, scosso dai singhiozzi.

Beckett lo guardò negli occhi “Mi creda Matthew, non lo so nemmeno io, ma le prometto che lo scoprirò.”

Dopo che il ragazzo si fu calmato un po', lo accompagnò fuori.

 

 

****

 

 

Castle era rimasto fuori dalla saletta per lasciare quel momento a Kate. Parlare con i cari delle vittime non era una cosa che avrebbe potuto fare. Kate sapeva cosa si provava a perdere qualcuno quindi era meglio che si relazionasse lei con loro all'inizio.

 

Dopo un quarto d'ora vide uscire Beckett e quello che doveva essere il ragazzo della vittima, un certo Matthew Stuart, dalla stanza.

 

Erano ormai le cinque del pomeriggio, quindi la giornata per lui era finita ed era pronto a tornare a casa, dormire abbastanza per essere in forze la mattina presto dell'indomani con due caffè sia per lui che per Kate.

 

Salutò Ryan, Esposito e la sua partner e salì in ascensore.

 

 

****

 

 

Era ormai ora di cena quando Kate riuscì finalmente ad arrivare a casa.

Sperava proprio che il fratello le avesse fatto trovare qualche piatto pronto, perché stava morendo di fame.

 

Quando si tolse il cappotto e posò le chiavi sul mobiletto dell'ingresso, iniziò a sentire un odore sopraffino proveniente dalla cucina. Sicuramente era un piatto del fratello, che come al solito preparava piatti prelibati.

 

Vivere con il proprio fratello per molti sembrerebbe una pazzia, ma per Kate era normalissimo, perché lei e il fratellino sin da piccoli erano stati molto uniti e anche se c'erano stati dei litigi, ovviamente come ci sono tra tutti i fratelli, loro avevano un rapporto bellissimo.

 

“Katie! Dai vieni qui che la cena è pronta! Ho fatto il tuo piatto preferito!”

 

Adesso capite perché lo adorava? Perché sapeva sempre qual era la cosa giusta da fare e cosa le ci volesse dopo una giornata di lavoro che doveva essere stata per forza pesante se era tornata più tardi del solito.

 

Arrivata in cucina, diede subito un abbraccio a suo fratello come a dire “Ti adoro! Ti adoro!” al che lui rispose con una piccola risatina.

 

Seduti a tavola, iniziarono a parlare di quello che avevano fatto durante la giornata.

Lui le raccontò di come a volte erano proprio antipatici i registi, che aveva iniziato a registrare la prima canzone del suo album e che era stato a teatro a provare alcune scende del primo atto di West Side Story e che tornato a casa e non avendola vista ancora lì, aveva deciso di prepararle il suo piatto preferito.

 

Poi parlò Kate “Oggi c'è stato un omicidio all'uscita della metropolitana tra la Lexington Avenue e l'86th. Era un ragazzo, si chiamava Chris Rackley-” si sentirono delle posate cadere a terra e Kate vide suo fratello con la bocca spalancata e gli occhi che iniziavano a diventare lucidi. “Lo conoscevi?”

Attese, ma non arrivò nessuna risposta - “Ci sei?” - ancora niente.

 

“Kurt, lo conoscevi?”

 

 

****

 

 

Arrivato a casa, Rick fu subito avvolto dalle braccia di sua figlia Alexis.

Sorrise e le baciò la fronte.

 

Poi si avviò verso l'isola della cucina del suo loft, dove si trovava sua madre che stava mettendo la cena a tavola.

 

Quel giorno era stato stancante. Quel caso era strano.

Perché avrebbero dovuto uccidere un avvocato che non aveva dei nemici veri e propri? Una persona innocente?

 

Aveva rimuginato su questo per tutto il tragitto del ritorno a casa. Alcune cose per lui, anche dopo il tempo che aveva passato al distretto, erano ancora inconcepibili.

 

Mangiando, Alexis gli aveva raccontato della A che aveva preso al compito di letteratura inglese e di tutto il gossip che girava a scuola sua.

Sua madre invece aveva fatto un giro sulla 5th e aveva, ovviamente, usato la sua carta di credito, che doveva ricordare di portare con sé e di non lasciarla a casa.

 

“Oggi c'è stato un omicidio all'uscita della metropolitana tra la Lexington Avenue e l'86th. Era un ragazzo, si chiamava Chris Rackley-” e in quel momento vide il piatto di suo fratello che era appena tornato a casa, cadere a terra e frantumarsi in mille pezzi.

Vide gli occhi dell'altro diventare lucidi.

 

“Per caso lo conoscevi?”

 

Attese una risposta, che non arrivò “Ci sei fratellino?”

 

Ancora niente, solamente delle lacrime che scendevano sulle guance del più piccolo.

 

“Allora Blaine, lo conoscevi?”





...............................................................

Arrivati fino a qui? Allora non era tanto male.
Bene, sappiate che sono lentissima per ora a scrivere, ho mooolti più impegni, ma ci voglio provare con questa sul serio, è un progetto che ho in mente da mesi e voglio terminarlo.
Anyway la prossima volta vi farò vedere chi sono le vittime e come dovreste immaginarle bc per ora non ho proprio le foto cwc
Ogni volta che non recensite un gaybie diventa etero! Fatelo per i gaybies! *imita la voce dei LushLaws*
Gaybye xx
Manu

 

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Capitolo 2
*** The Meeting ***


 

Hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii guys, lo so che mi odiate, mi odio anche io, tanto, tantissimo, non ne avete idea.
Ho avuto dei mh "problemini" e contrattempi che mi hanno tolto quel briciolo di tempo che avevo per scrivere.
Maaaaaaa dato che sono stata tutta la scorsa settimana a casa per la febbre (non ho fatto niente nemmeno con quella pft) e sabato non avendo niente da fare, ho ben pensato di continuare questa.
La storia continua a cambiare omg non me lo aspettavo proprio, ma anyway, questo capitolo è una svolta per tutti, e vi dico che non avete la più pallida idea di quello che succederà AHAHAHAHAHAH

Anyway, ringrazio sempre la mia beta Martina per controllarmi il capitolo come un flash, ogni volta che glielo chiedo. (Nonostante tutto ti voglio bene, sallo.)






THE MEETING
 





Le prime lacrime iniziarono a rigare la pelle diafana di Kurt, che nemmeno si accorse di avere fatto cadere la sua forchetta a terra. Non sentiva ormai più niente. Non ci poteva credere. Non ci voleva credere.

Ehi, Kurt! Era un tuo amico?” sentì la sorella pronunciare quelle parole prima di essere avvolto dal calore del corpo della più grande e le sue lacrime silenziose che continuavano a scorrere e a bagnare la camicia dell'altra “Lui... lui non se lo meritava. Era una persona COSÌ buona.” disse con voce spezzata prima di continuare a piangere, questa volta con dei singhiozzi annessi. La sorella si sentì male solo a vedere. Evidentemente era stato qualcuno a cui suo fratello teneva molto. Gli carezzò la schiena e i capelli mentre sentiva il più piccolo che si aggrappava a lei come se fosse la sua unica salvezza.

Ehi, ci sono io qui con te. Fai un bel respiro e ora raccontami di Chris.” vide solamente il ragazzo annuire prima di prendergli un bicchiere d'acqua e andarsi a sedere sul loro divano.
Mise il bicchiere sul tavolinetto appena davanti il ragazzo, così quando avesse voluto, avrebbe potuto prendere prendere l'acqua immediatamente.

Passò qualche minuto di silenzio prima che il ragazzo facesse qualche respiro profondo e con una voce meno tremolante di prima iniziasse a parlare.

Chris ed io... beh ci siamo conosciuti qualche anno fa, all'università. Eravamo nello stesso campus e capitava che ci incrociassimo nei corridoi. Era fidanzato con una ragazza a quell'epoca, una certa Jane Steel. Non era mai stato innamorato di lei, solo che ancora non aveva fatto coming out e voleva evitare che si spargessero voci su di lui. Quando venne a sapere di me, che ero una persona affidabile e un ragazzo gay, venne subito da me a confidarsi. Ci conoscevamo, c'eravamo visti a qualche festa e avevamo parlato, ma mai niente di più confidenziale. Quando venne da me fui sorpreso, ma quando mi raccontò di sé, del suo vero essere io cercai solamente di essere un buon amico, infatti negli ultimi due anni di college diventammo grandi amici. Quando ci siamo laureati è stato più difficile vederci a causa del mio lavoro a Vogue e del suo lavoro allo studio, ma capitava che uscissimo insieme e ci organizzassimo, e una volta di queste mi presentò Matthew. Erano una coppia bellissima, si amavano tanto e non ho mai visto nessuno più unito di loro. Non voglio credere che non ci sia più. Comunque Kate, lo conosci anche tu. È venuto qualche anno fa qui a casa, per cena. Non te lo ricordi? Solo che da allora era cambiato molto fisicamente. Prima era più trasandato se ti avessi mostrato due foto a confronto probabilmente lo riconosceresti.”

La donna spalancò la bocca ricordando vagamente quell'amico di suo fratello e si maledisse di non essersene ricordata prima. Suo fratello aveva ragione. Si ricordava di un ragazzo, in effetti, ma non aveva collegato le due cose prima. Vide che il più piccolo si era un po' calmato, allora gli accarezzò la guancia con dolcezza e gli disse: “Kurt, ora andiamo a dormire. Se avevi contatti con la famiglia magari vedi di parlare con loro, e mi dispiace dirtelo, ma ci servirà il tuo aiuto con il caso. Sarà doloroso, molto, ma eri un suo caro amico e probabilmente potresti sapere qualcosa in più di noi per aiutarci.”
Certo, ma possiamo pensarci domani, vero? Per ora voglio solo andare a letto.”

Certo fratellino. Ci penso io a sistemare, tu vai a prepararti.”

Grazie, Kate.” detto questo il più piccolo abbracciò la sorella e si avviò verso la sua camera. La detective era ancora un po' sconvolta ed era molto triste per il fratello.
Con un sospiro, si avviò in cucina pronta a sistemare prima di andare a dormire anche lei, l'indomani l'avrebbe aspettata una giornata difficile.



****


Blaine era ancora in uno stato di shock totale. Sentiva le prime lacrime scendere sulle sue guance, appannandogli la vista bagnando il suo accenno di barba incolta che non radeva da qualche giorno.
Era ancora profondamente scosso dalla notizia e infatti non sentì su di sé gli abbracci della nipote o le parole del fratello maggiore, che cercava di risvegliarlo da quella trance in cui era entrato appena qualche minuto prima.

Quando invece si accorse che lo stavano portando verso il divano, iniziò a balbettare qualche parola sconnessa: “Non... Chris... bravo... mio amico. No.”

Richard lanciò un'occhiata a sua figlia, che si alzò subito, portando allo zio un bicchiere d'acqua da fargli bere.

Appena videro che aveva bevuto tutto il suo contenuto e che il suo respiro non era più affannoso come prima, ma si era regolarizzato abbastanza, Rick gli chiese: “Ehi Blainey, vuoi dirci qualcosa?”
Lui non se lo meritava.” riuscì a pronunciare tra le lacrime.
Blaine, ci puoi dire qualcosa su di lui?”
Chris era semplicemente una persona meravigliosa. Semplice, bello, solare, simpatico, con un ragazzo che lo amava più della sua stessa vita e non si sarebbe mai e poi mai meritato una cosa del genere.”
Mi dispiace, zio.” disse la nipote e il riccio non poté fare altrimenti che sorriderle, un sorriso triste, ma era sempre qualcosa.

Alexis, vieni qui.” disse aprendo le braccia per accogliere la ragazza che tanto amava e che era la sua unica nipote, e si strinsero tra di loro, senza parole, per qualche minuto.

Richard in quei momenti di silenzio pensò. Non capiva come il fratello potesse conoscere la vittima, insomma Blaine era un cantante e l'altro un avvocato, erano in campi totalmente diversi, e non riusciva proprio a concepire come potesse avere dei collegamenti con il ragazzo.
Fratellino, non voglio sembrarti indiscreto, ma come conoscevi Chris Rackley?”
Eravamo amici. Beh, non migliori amici, ma quasi sicuramente. Era il fidanzato di Matthew Stuart, te lo ricordi il mio compagno di stanza al college? Beh, me lo presentò lui quando iniziarono ad uscire insieme e le cose iniziarono a diventare serie. Ero così felice per lui, tantissimo. Era nel gruppo del venerdì e del sabato sera con cui esco qualche volte. A volte passavamo solo delle serate a casa loro per stare in un posto più tranquillo e spesso cercavano di presentarmi un loro amico, un certo Carl, o Kurt, non ricordo bene il nome. Ma la cosa è che gli volevo molto bene e non voglio credere al fatto che... che lui non ci... non ci sia più. Ormai ci conoscevamo da quasi due anni, era un caro amico per me, gli volevo molto bene, lui e Matt insieme stavano così bene e io non posso nemmeno immaginare come si stia sentendo lui in questo momento, perché lo avrete già avvertito sicuramente a questo punto. Io mi sento come se mi stessero tirando pugni nello stomaco a raffica, senza nemmeno darmi il tempo di respirare tra uno e l'altro. Io non voglio scoprire cosa sia il mondo senza una delle persone a me più care, n-n-non voglio s-sapere c-cosa si prova.”

Oh, zio Blainey, non piangere.” gli disse Alexis abbracciandolo stretto. Sua nipote era la ragazza più matura della sua età che avesse mai conosciuto, ma in quei momenti per lui sarebbe sempre rimasta quella bambina di cinque anni a cui venivano gli incubi e si faceva preparare una tazza di latte caldo prima di tornare a letto dal suo zietto.
Blaine poi le lasciò un bacio sulla fronte e si asciugò le lacrime. Fece più respiri profondi per calmarsi e incrociò per la prima volta gli occhi di suo fratello maggiore da quando aveva iniziato a raccontare.

Sul suo volto si poteva leggere perfettamente l'espressione di supporto che gli stava inviando. In sincronia si alzarono in piedi e Richard strinse il più piccolo tra le sue braccia per confortarlo. Blaine sussurrò un "Grazie" ovattato sulla camicia di suo fratello e lo guardò con gratitudine.
Sapeva che l'altro ci sarebbe sempre stato per lui.

Poi il più alto disse: “Blainey è meglio se vai a dormire, domani prenditi un giorno di ferie e se vuoi puoi venire con me e vedere se Matthew ha bisogno di un amico con cui stare.”

Ok. Grazie, Rick.” rispose il riccio con un sorriso un po' triste e poi si avviò nella sua camera.



****


Il mattino seguente Kate si svegliò nel suo letto con un solo pensiero: trovare quel bastardo (o quella bastarda) che aveva ucciso quel povero ragazzo e aiutare suo fratello. Era una detective ed era il suo lavoro trovare gli assassini, ma questa volta andava più sul personale, e infatti era esattamente un caso personale che l'aveva spinta ad iniziare questa carriera. Questa volta però voleva risolverlo.

Preparò la colazione per entrambi, con una bella tazza di caffè e dei pancakes. Sia lei che suo fratello preferivano la colazione dolce a quella salata e quella era la preferita di entrambi.

Intorno alle otto andò a svegliare il suo fratellino, entrò nella sua stanza e vide che aveva i contorni degli occhi bagnati, probabilmente durante la notte aveva versato qualche lacrima involontariamente.
Si avvicinò piano a lui e con un po' di solletico sui fianchi e sull'addome riuscì finalmente a svegliarlo. Voleva solo renderlo più spensierato e lasciarlo più rilassato quel giorno.
Immersa nei suoi pensieri non si accorse dell'espressione furba del fratello e del fatto che all'improvviso avesse iniziato a solleticarla buttandosi su di lei.

Così non vale!”
Beh sorellona hai iniziato tu. Come si chiama questa? Ah sì, autodifesa.” le rispose il più piccolo con un sorrisetto furbo sulle labbra.
Lo sapevo che sei un piccolo demone.”
Mi adori anche per questo.”
Purtroppo è vero.” rispose la più grande prima di fare ridere entrambi.

Poi tornò in cucina ad apparecchiare la tavola aspettando che suo fratello si preparasse e quando entrambi furono a tavola Kate disse: “Kurt, vorrei che tu almeno oggi ti prendessi un giorno di ferie. Lo so che sei pieno di impegni, ma penso che per oggi sarebbe meglio se tu non andassi a lavoro e cercassi di rilassarti un po'.”
Ci avevo pensato anche io, oggi non sarei proprio in grado di fare niente, infatti avevo mandato già un messaggio per far sapere che sarei mancato qualche giorno inventandomi che stamattina mi sono svegliato senza un filo di voce.”
Hai fatto bene.”
Però vorrei fare una cosa. Posso venire con te oggi?”
Sei sicuro che sia una buona idea?”
Sì, nessuno mette in piedi in testa agli Hummel-Beckett! E voglio sapere chi è quel bastardo che ha ucciso uno dei miei più cari amici.”
Allora va bene.”
Grazie, Kate. Non sai quanto ti sia grato per questa cosa.”
Oh, ti assicuro che posso immaginarlo perfettamente.” gli disse la più grande stringendogli la mano e facendogli un piccolo sorriso.



****


Blaine quella mattina si era svegliato presto. Aveva dormito senza sognare, in quel momento riusciva a sentire solamente vuoto dentro di lui.
Sapeva che nel corso della sua vita sarebbe potuto capitare che persone a lui care se ne sarebbero andate, ma non si aspettava che lo facessero perché uccise da qualche pazzo bastardo o durante la loro giovinezza. Era una vera e propria ingiustizia. Perché funzionava in quel modo? Perché le persone uccidevano persone innocenti, meravigliose?

Avrebbe potuto passare tutta la mattina a porsi domande del genere, ma decise di alzarsi e affrontare la giornata. Stare a letto non sarebbe sicuramente servito a niente, c'erano persone in quel preciso momento che stavano anche peggio di lui e l'unico nome che gli veniva in mente era quello di Matthew. Non osava immaginare come stesse il suo amico. Sapeva che sarebbe sicuramente rimasto a casa e decise di passare di lì nel pomeriggio, a sorpresa, giusto per capire in che condizioni fosse messo e per dargli un po' di conforto morale, voleva esserci per lui.

Si alzò deciso ad aiutare il fratello maggiore col caso, doveva trovare quel pezzo di merda e sbatterlo in prigione. Vide che ancora era ancora presto e probabilmente ancora nessuno era sveglio e poteva avere il bagno libero, senza rumori provenienti da tutte le altre stanze della casa. Si fece una bella doccia rigenerante, ne aveva bisogno per tutte le forze di cui avrebbe necessitato quella giornata.

Appena finì di vestirsi andò in cucina e con sua grande sorpresa trovò Rick a sorseggiare una tazza di caffè davanti al suo portatile, intento a cercare e a prendere appunti sul block notes messo sull'isola della cucina accanto a lui.
Infatti non si accorse del più piccolo fino a quando non fece sbattere la sua tazza sul marmo e lo fece saltare in aria.

MI HAI FATTO PRENDERE UN INFARTO!”
Dovresti vedere la tua faccia – disse il più piccolo tra le risate – è stato impagabile. Grazie per avermi fatto iniziare bene la mattina, Rick. Te ne sono debitore.”
Sappi che mi vendicherò. Te ne pentirai prima o poi. Ti tengo d'occhio.” disse il più grande indicandolo col dito.
"Sarà proprio una cosa di famiglia che non ho acquisito solo io a questo punto" pensò Blaine, notando il dito del fratello praticamente sulla sua faccia.
Sì, certo, contaci fratellone. Piuttosto oggi quindi è confermato che venga con te a lavoro? Penso di prendermi qualche giorno in più comunque, non sarei in grado di fare la minima cosa per ora.”
Mi sembra la cosa migliore da fare, B Bear. Però ti devo chiedere un favore” disse il più grande sbattendo le ciglia facendo gli occhi da cerbiatto
Rick, sai che i maschi mi attraggono, ma sicuramente tu no. E a parte questo, i miei occhi da cucciolo funzionano molto meglio dei tuoi, voglio ricordarti come finiva sempre a casa – disse il più piccolo con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra – ed è meglio se mi chiedi direttamente cosa vuoi.”
Lo so che con questo non ti batterò mai, purtroppo. Ma almeno io sono alto, pft – appena si accorse dell'occhiata fulminante del moro si stette subito zitto – ok, dobbiamo usare la tua macchina, la mia è senza benzina.”
Mi pareva cosa potessi volere! Certo che possiamo usarla. Ora dato che so che stavi iniziando a lavorare anche da qui, cosa stavi cercando al computer?”
Qualcosa in più sulla compagnia di Chris e sui suoi colleghi, ma non ho trovato niente di che. Penso che Javier e Kevin abbiano già trovato qualcosa che ci possa sembrare interessante però.”
Perfetto. Allora quando vogliamo andare? Ho il tempo di lavarmi i denti dopo la colazione, vero?”
Sì, certo. Nel frattempo chiamo Beckett e decidiamo se è meglio incontrarci un po' prima da qualche altra anche solo per parlare.”
Perfetto, conta che nel giro di mezz'ora sono pronto.”
Ok.”

Castle continuò a fare qualche ricerca più approfondita per una quindicina di minuti, prima di rassegnarsi e chiamare la sua partner. Compose il numero e attese una risposta solo fino ai primi due squilli.
Ehi, Beckett!”
Buongiorno, Castle.”
Che dici se prima di andare al distretto ci fermiamo da qualche parte a parlare? Anche per fare il punto della situazione.”
Sì, mi sembra una buona idea.”
Che ne dici dello Starbucks che c'è all'angolo della centrale?”
Mi sembra perfetto.”
Ci vediamo lì per le nove allora.”
A dopo.”
A dopo, Kate.”

Poi entrambi chiusero la telefonata pronti per incontrarsi di lì a venti minuti dopo.



****



Oh, Kurt, dobbiamo prendere la tua macchina se è possibile, nella mia non ho più benzina e ieri ero stremata per farla.”
Nessun problema.”
I due ragazzi erano appena usciti dal loro condominio e si stavano avviando verso la macchina del ragazzo.

Ti ho sentito parlare con Castle prima, ci dobbiamo fermare da qualche parte?”
Sì, si parlava dello Starbucks.. quello che è praticamente attaccato al distretto, te lo ricordi? Ci siamo andati qualche volta quando uscivo dal lavoro.”
Oh, sì sì. Perfettamente.”
Perfetto! Perché ci servirà molto caffè per lavorare.”
Nessun problema. Non obietto in alcun modo. Dovresti conoscere la mia dipendenza dalla caffeina dopo tutti questi anni ormai.” disse il castano ridacchiando.
Oh, ti voglio ricordare che la conosco e anche molto bene, considerando che hai una scorta di cialde di caffè solo per te, oltre quelle che usiamo entrambi. E la tua scorta è circa il triplo di quello che preparo io.”
Il caffè è caffè, e niente andrà contro il nostro vero amore.” disse Kurt alzando il mento in modo altezzoso, prima di allacciarsi la cintura e mettersi a ridere.
Non mi permetterei mai di dire una cosa del genere. A proposito, se è una cosa seria dovresti dirlo a papà, così farà da giudice di pace per il vostro matrimonio.”
Ma lui lo sa già, ovviamente. Ci ha regalato quel set di tazze da caffè di proposito, per le nostre nozze. E poi siamo già sposati, che credi? Pft.”
La donna non poté fare altro che ridere, seguita a ruota dal ragazzo.
Tra di loro c'era sempre stato questo tipo di rapporto che spesso non si trova tra fratelli ed entrambi sapevano che era una cosa molto rara, quindi lo sfruttavano al meglio.

Uh, siamo arrivati.” esordì il piccolo posteggiando la sua macchina appena davanti lo Starbucks.
Aspettiamo all'entrata.”
Ok”



****


Blaine! Blaine! Accosta qui! Siamo arrivati.”
Ok, vedi qualcuno?”
Sì, Kate è davanti l'entrata, ma sta parlando con qualcuno. Andiamo, così scopriamo chi è.”
Uhuh, Rick è geloso.” disse il moro con uno sguardo allusivo
Non sono geloso... solo, andiamo.”
Ti credo, contaci” e chiuse la macchina.

Si avvicinarono a quelle due figure, Rick ancora un po' rosso sulle gote, perché in effetti lui era geloso, ma sicuramente non poteva ammetterlo, e Blaine che ridacchiava un po'.

Avvicinandosi ancora un po' di più Blaine iniziò a scorgere meglio la figura del ragazzo accanto alla donna. Era alto, con i capelli perfettamente acconciati all'insù, gli occhi cerulei, ma era sicuro che fosse unicamente l'effetto che davano perché non li vedeva ancora bene. Era bellissimo.
Fermandosi, notò Rick che salutò Beckett e poi riconoscendo probabilmente anche il ragazzo fece un sorriso sincero e lo abbracciò. Poi lui abbracciò Beckett e capì che era arrivato il momento di presentarsi a quel ragazzo etereo.
In quel momento la fiamma e il ghiaccio si fusero insieme negli occhi dei due ragazzi.

Mi chiamo Blaine” disse mostrando la mano
Kurt” rispose l'altro con un timido sorriso, stringendola.

































Here I am again.
Volevo precisare un po' di cosette. So che avrei dovuto aggiornare l'altra, ma ho deciso che questa era troppo indietro, quindi sul serio la prossima che aggiornerò sarà quella.
E poiiiiiiiii.... ho un progettino troppo figo che spero di portare a termine per aprile così da farvelo vedere, non avete idea di quanto lavoro ci sia dietro, è assurdo.

Adesso precisiamo alcune cose

http://www.deepglamour.net/.a/6a00e553bc525688340120a586b604970c-250wi colui che vedete in questa foto è il nostro Matthew Stuart
https://p.gr-assets.com/540x540/fit/hostedimages/1381245013/4587172.jpg  lui invece è il nostro Chris Rackley.



Per chi invece non conoscesse il cast di Castle

http://images4.fanpop.com/image/photos/15500000/Season-3-Cast-Promotional-Photo-castle-15564060-2000-1454.jpg

La prima da sinistra è Alexis, quello seduto sulla sedia Kevin Ryan, accanto ha Roy Montgomery, il capitano (ho preferito conservare lui rispetto a Gates), e accanto abbiamo la notra Kate Beckett (Stana Katic) e Richard Castle (Nathan Fillion), segue Lanie Parrish, con Javier Esposito seduto accanto a lei e per ultima Martha Rodgers, madre di Rick, Coop e Blaine. Diciamo che il cast importante su cui dovete fare affidamento è questo ;)



Grazia di tutto ogni volta, ragazzi.

Siete sempre nei miei pensieri
Gaybyeee
Manu :3

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