once upon a time

di Irian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** a chance to change my lonely world ***
Capitolo 2: *** is cold as ice ***
Capitolo 3: *** una spiegazione ***



Capitolo 1
*** a chance to change my lonely world ***


                                                                                                                                            Ci tengo a precisare che       
                                                                                                                                    questa storia non è solo mia, è
                                                                                                                                        mia e delle mie migliori amiche,
                                                                                                                                             quindi il merito della
                                                                                                                         realizzazione di questa ff va anche a loro 

Sono Irian e sto per trasferirmi qui, in questo college…sono stata già informata del fatto che siamo divisi tra studenti con poteri e studenti senza poteri.
Io sarò inserita nella prima categoria perché, beh, ho il potere di tramutare in allegri ghiacciolini tutte le cose, persone e animali che possono starmi sulle noccioline.
“Ma che potere interessante!” direte voi ma a me sinceramente non va moltissimo a genio…insomma…potrei avere il potere di cambiare umore alla popolazione mondiale e invece no. Manipolo il ghiaccio. Utile, proprio utile.
Credo che sia un buon college, a giudicare dalla quantità di lezioni che puoi seguire, e beh, è una graan quantità.
Sono una persona abbastanza timida, introversa e non mi trovo a mio agio con le persone.
Ad ogni modo, vorrei avere davvero davvero un’amica, ma proprio davvero davvero.
Mia sorella prima di mandarmi qui mi ha raccomandato di rischiare, e, l’ho fatto.
Mi sono iscritta a scrittura creativa (un corso che pare essere super mega arci difficile), a danza classica (non so perché, botta d’istinto) e infine a yoga, è solo il sabato, ma è okay, mi aiuta, sì, insomma, a smaltire lo stress.
Potevo benissimo iscrivermi ai soliti corsetti: educazione fisica e disegno, ma ho deciso di seguire il consiglio di Jemma, per una volta.
Jemma è la mia unica amica, l’unica che ha sempre provato a capirmi senza fermarsi all’apparenza come gli altri.
Sì, sono talmente sfigata che la mia unica amica è mia sorella.
Entro nella mia camera e la vedo:
una composizione di poster, libri, album e cosette varie disposte in maniera disordinata e sì, parecchio ossessiva.
Scrivania, tavoli, muri, sono totalmente ricoperti da questa roba di quella che DOVREBBE essere la mia compagna di stanza, perchè non mi stupirei se fosse un alieno.
Mi sono fatta un sacco di fantasie sulla mia compagna di stanza (non in quel senso), che sarebbe diventata la mia migliore amica e avremmo solcato prati correndo come delle cretine sotto l’arcobaleno (“mi stropicci la giacca!” *), ma direi che mi sbaglio perché quando mi si para davanti, non è decisamente come me la immaginavo.
E’ bassina, con due occhi marroni profondi e i capelli neri, con le punte colorate di verde acqua, non vorrei dire che mi fissa, infatti non lo fa, arriva e subito sbatte addosso al suo letto; impreca qualcosa che non somiglia neanche lontanamente a una parolaccia, ma è ovvio che è qualcosa di offensivo, lo capisco perché all’improvviso si mette a gesticolare contro il suo letto, e sembra non essersi minimamente accorta che sono qui.
Strabuzzo un “ciao” a quel punto si gira e sì, adesso posso dire che mi fissa.
 
Cerco di fare conversazione con le solite domande, ma lei non fa che rispondermi a monosillabi.
Scopro poche cose su di lei: ha 17 anni, due più di me, adora i libri fantasy ed è fissata con un sacco di roba (ecco spiegata tutte quelle cose), non ha amici, tutto quello che immagina diventa reale (questo è il suo potere) e si è iscritta a tantissimi corsi, ah e un’ultima cosa: sembra infastidita dalle mie domande e probabilmente, molto probabilmente, non sarà mai la mia migliore amica.
 
Adesso si è messa a leggere e io ne approfitto per sistemare le mie cose: poggio le mie pile di libri e quaderni sulla scrivania e sul letto, ma almeno lo faccio in modo ordinato.
Appendo una bacheca dove metterò delle foto di amiche, se mai ne avrò…
 
 
(* citazione random di yugioh zexal, ma proprio random)
Angolo dell’autrice
Ciao. Vorrei che qualcuno mi lasciasse qualche recensione per farmi sapere se questa è solo una cacchiata scritta d’estate, o una cosa che può avere un capo e una coda nel fandom di efp.
Anche per eventuali critiche scrivete pure, le accetto tutte.
Un bacione,
irian
 

 
                   
 

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Capitolo 2
*** is cold as ice ***


E’ da un paio d’ore che sono stesa sul mio letto, a leggere un’appassionante storia.
Ci sono questi due innamorati, che stanno insieme da quando avevano 23 anni, anche se ora ne hanno 70,
non dubitano del loro amore reciproco e riflettono su quanto sia strano l’amore, e in che modi misteriosi la gente si innamori.
Non lo so, è così bello, ma non solo la storia, parlo proprio del modo in cui viene raccontata, è quasi commovente.
Alla fine ti spiega che se cerchi l’amore non devi andarlo a cercare chissà dove, in un'altra città o in un altro continente,
puoi trovarlo vicino a te, senza girare troppo intondo.
Chiudo il libro e lo poggio sul comodino, mi invade una strana sensazione, quella che provo solo quando un libro mi piace davvero,
tutto intorno a me sembra diverso, come se il libro riuscisse a ridefinirti interiormente attraverso le pagine.
Non ricordo chi aveva detto una cosa del genere, qualcuno che mi stava molto antipatico, ma la cosa che ha detto è davvero geniale.
La mia compagna, che sono talmente rincitrullita da aver omesso il nome, Exern,
entra nella stanza e senza nemmeno voltarsi verso di me si siede, prende un libro e comincia a leggere per conto suo.
E’ così strano il fatto che due persone diverse come noi, che si rivolgono al massimo mezza parola, stiano facendo esattamente la stessa cosa nello stesso lasso di tempo.
In quel momento mi viene in mente un episodio passato.
Qualche anno fa, quando ero alle medie, mi capitò di vedere un video in cui due cantanti erano in due camere esattamente identiche,
provavano quindi le stesse cose, ma c’era un muro tra loro due, che li separava.
Nel momento in cui uno dei due spacca il muro però il video termina, e non si capisce come va a finire, solo con loro due che si guardano negli occhi.
Certe volte faccio questi ragionamenti e sembro una persona davvero diversa da come mi mostro solitamente, più…profonda.
Un trillo mi fa tornare alla realtà, è il mio telefono che annuncia un messaggio.


Lo prendo tra le mani e leggo tutto d’un fiato.
Non dico di non essermi mai scambiata messaggi con qualcuno, ma certamente con pochissime persone, quindi sono abbastanza emozionata, ogni volta che sento squillare.
È una comunicazione: l’insegnante che doveva fare lezione di danza si è infortunata, e dato che la scuola vuole fare pubblicità ad un nuovo palaghiaccio, faremo pattinaggio sul ghiaccio, volteggeremo su un suolo freddo invece di danzare su un pavimento.
In realtà il pattinaggio è una specie di danza sul ghiaccio, il che dovrebbe essere magnifico per me, ma non lo è affatto perché come ho già introdotto, io detesto febbrilmente il mio potere.
La lezione era stamattina quindi ne deduco che proprio stamattina dovrò recarmi al palaghiaccio.
Mi faccio due trecce e indosso un giaccone pesante, immagino che bisogni vestirsi pesante.
Exern mi guarda stralunata come se non capisse cosa sto facendo

“Sto andando al palaghiaccio”

“Ahh” fa lei annuendo appena

Arrivo e trovo una fila di ragazze disposte ordinatamente.
“Va bene ragazze io sono la vostra insegnante, lì trovate tutto il necessario, poi venite in pista,la prima metà della lezione è guidata, l’altra metà è libera”
Trovo dei fermacapelli e il necessario per farmi uno chignon, insieme a file orizzontali di magliette termiche bianche,
con un cappuccio ornato da sbuffi di pelliccia, poi ci sono dei pantaloni comodi ma pesanti, a metà tra i jeans e i leggins.
Su un altro tavolo trovo pattini di ogni taglia, ne prendo un paio con lama normale e mi cambio.
Non posso dire di trovarmi esattamente a mio agio, ma ci provo.
Pattinare mi piace ma non è mai stata una delle mie attività preferite, come leggere ad esempio.
Per gli esercizi guidati non ho problemi ma quando arriva il momento della mezz’ora libera ho dei seri problemi a contenermi.
La regola è semplice: se mi contengo allora sembro un’adolescente normale,
ma se provo un’emozione forte, mi trasformo in una spara ghiaccioli, e non parlo solo di dolore, tristezza, o felicità, parlo anche di divertimento.
Non sono una persona eccessivamente composta,
ma non ci vuole moltissimo per far scattare quel piccolo nervo che può provocare da una nevicatina, a una bufera implacabile.
Di solito cerco di stare attenta ma adesso, sarà difficile.
Nonostante ciò non posso fermarmi.
Scivolo dai bordi della pista al centro, con agilità, un paio di salti ben assestati e qualche giravolta.
I piedi raggiungono l’alto e seguono la mia traiettoria anche in aria.
Non posso dire di essere la migliore, ma me la cavo.
L’aria fredda mi accarezza il viso, tutta la magia svanisce quando atterro e la vedo.
Una concatenazione di venti si avvolge intorno alla pista, accompagnata da neve e fiocchi di neve.
Il pavimento già ghiacciato procede a strati, aumenta fin quando non si spacca, e cadiamo tutti in una pozza gelata.
Di solito il mio ghiaccio somiglia a cristallo, ma adesso, i frammenti di ghiaccio si estendono grossolanamente per tutto il terreno¸ sento urlare e non so come fermare la bufera.
Di solito riesco a richiamarla, ma adesso è del tutto fuori dal mio controllo.
Agito le mani cercando far sparire il ghiaccio ma si rivela una manovra inutile, perché invece di attirare il vento,
dall’aria partono getti di ghiaccio che vanno a colpire di qua e di là.
Qualcuno riesce ad evitarli, ma il mio cuore perde un colpo quando un frammento gelato colpisce un ragazzo in pieno petto.
 
 
Angolo dell’autrice
Buonsalve a tutti,
comincio col dire che questo capitolo era più incentrato sulla mia storia, ma presto verranno messi in luce altri personaggi.
Mi farebbe tanto piacere un’altra recensione dopo la prima per sapere se la storia vi piace o se vomitate al solo pensiero di inserirla tra le seguite.
Le recensioni positive fanno sempre piacere, ma anche le critiche verranno accettate, anzi, sono la prima a dire che servono per migliorare.
Un bacione e al prossimo cap!
Irian
 

 

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Capitolo 3
*** una spiegazione ***


Allora.
Sono Irian, l'autrice di questa storia.
Once upon a Time non ha molti che la seguono, ma mi sento comunque in dovere di dare una piccola spiegazione a tutti voi (anche se siete pochi) su cosa sta succedendo.
Penso che seguendomi un po' ovunque sappiate che questa storia è in pausa. Ma mi sento un po' in dovere di spiegare quando, come e perchè ho smesso di scrivere questa long.
Quando qualcuno che seguo mette una long in pausa, solitamente sono triste, o mi arrabbio, perchè ai miei occhi quella storia è perfetta, e anche se l'autore dice che non lo soddisfa, che è brutta, io non capisco il motivo e cerco di esortarlo a continuare con tutte le mie forze.
Questo prima che avessi anche io il mio primo blocco dello scrittore, che mi è successo un po' di tempo fa con un'altra storia.
Quando ho annnunciato per la prima volta una pausa, tutti mi hanno detto "ma no dai è bella perchè la stoppi", il fatto è che ognuno di noi ha le proprie motivazioni, e io come voi, non essendo nella testa dell'autore (ovviamente se si tratta di me sì, sono nella mia testa XD) non riesco a capire a pieno la situazione.
Cercherò di farvi cpaire, voi però siate comprensivi, non attaccatemi per favore.

Questa storia era scritta da me e da due mie amiche, che però non viviamo nella stessa città e quindi è abbastanza difficile portarla avanti, anche perchè io (tra tutte e tre) sono l'unica a mantenere l'account di efp attivo, o almeno periodicamente.
Avrei potuto continuarla da sola, sì, avete ragione, ma senza tempo e voglia di farlo, alla fine questa long è finita nel dimenticatoio.
All'inizio mi aveva presa, ma poi andando avanti con il tempo, diventò un obbligo più che un piacere (sì, parliamo solo di due capitoli, am io ne avevo scritti altri e avevo già in mente tutta la storia) e quindi la misi in pausa.
Lo è tutt'ora, questo non vuol dire che questa storia finirà. Qui. Adesso. Con queste parole.
No, un giorno o l'altro finirò questa long, ma quel giorno non è oggi, nè domani, nè i giorni a venire.
Dovrò avere davvero l'ispirazione, il tempo e la voglia.
Questa storia in oltre rappresenta un momento in cui credevo di stare bene, cosa che poi non si è dimostrata vera, e quindi per me rimettermi a scrivere significa tornare indietro in un passato, un passato che avevo scelto di dimenticare.

E quindi va a finire così.
Sapete le motivazioni, adesso cercate di capire, e se volete, lasciatemi comunque un parere.
Un bacio grande,
La Vostra Irian.

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