Les Amoureux Terribles

di Lila_88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 09 Un weekend seule ***
Capitolo 2: *** 75 La Drague ***
Capitolo 3: *** 81 La Vue Qui Baisse ***
Capitolo 4: *** 88 Amis ***
Capitolo 5: *** 98. Coup de Theatre ***
Capitolo 6: *** 129 La Trahison ***
Capitolo 7: *** 141 Introuvable ***
Capitolo 8: *** 175 Comme Avant ***



Capitolo 1
*** 09 Un weekend seule ***


LES AMOUREUX TERRIBLES

09 UN WEEKEND SEULE




Christian aveva dato appuntamento a Johanna al garage. Avevano deciso di passare la giornata insieme, ma prima lui doveva assolutamente sistemare la sua batteria. Ovviamente, la giovane texana aveva accettato quella condizione; tutto per fare contento il suo Cricri. Mentre era impegnato nella pulizia del suo strumento musicale, Christian pensava a come quella caparbia ragazza si fosse messa in testa che loro due erano fatti l'uno per l'altra. All'inizio avrebbe tanto voluto sbarazzarsi di lei, troppo appiccicosa e (anche) troppo alta per lui. Con il passare del tempo, invece, si era reso conto che la sua presenza non gli dispiaceva affatto. Quando la porta del garage si spalancò, lui seppe che Johanna era appena arrivata. Alzò lo sguardo e rimase per un attimo senza parole. Che fine avevano fatto i cappellini e le magliette larghe, troppo grandi per il suo fisico? Da dove era venuto fuori quel grazioso vestito con quella scollatura che gli stava mettendo strane idee in testa? Christian riacquistò velocemente il suo solito tono e, fingendo disinteresse, salutò Johanna.


"Ciao!"

"Buongiorno, Cricri!"

Johanna si aspettò un po’ di sorpresa negli occhi di Christian, ma non aveva saputo cogliere l'attimo e quello che vide era il solito atteggiamento distaccato che il ragazzo teneva nei suoi confronti. Non si lasciò certo scoraggiare. Era ancora convinta che la sua fosse una maschera ed era sicura che, prima o poi, lui avrebbe ceduto alle sue avances. Si mise tranquilla a sedere sul flipper. Sperava che Christian si sbrigasse, perché aveva pianificato tutta la giornata.

/***/

Certo Johanna non gli rendeva le cose facili. Dopo essere stata a lungo seduta sul flipper a dondolare le gambe avanti e indietro, adesso si era avvicinata, credendo che lui non avesse notato come si fosse sistemata al meglio la scollatura sul seno. Cominciò a tempestarlo di domande, sulla sua nuova acconciatura, sul suo nuovo abito. Come se lui non li avesse già notati! Non era facile fingere indifferenza, ma riuscì a cavarsela con una battuta poco felice sulle sue scarpe. Forse l'idea di passare un weekend da soli non era poi così buona e lui si rammaricò che Etienne e Cathy non fossero andati con loro. Finora era stato semplice ignorare i propri sentimenti e quelli della ragazza, ma stare un intero weekend da soli… E poi lei si era fatta così carina, quel giorno. Continuò a ripetere che era veramente un peccato che Etienne e Cathy non si fossero uniti a loro. Sapeva che stava tirando la corda; probabilmente lei, alla fine, si sarebbe arrabbiata e se ne sarebbe andata. Johanna voleva stare con lui, da sola. Continuare a far finta che non fosse quello che voleva anche lui rischiava di rovinare le cose fra loro. Johanna, tuttavia, reagì in una maniera inaspettata e ciò fece cedere totalmente Christian. Con una spinta lo fece sedere sullo sgabello della batteria e lo baciò e lui, per la prima volta da quando era iniziata quella strana relazione, rispose con trasporto. Un piccolo sorriso gli si formò sul volto, quando Johanna si staccò da lui, piacevolmente sorpresa e con un'ombra di rossore sulle guance. Forse poteva smettere di avere tutta quella paura dei propri sentimenti! Poteva iniziare ad accettarli e vedere a cosa avrebbero portato.




 

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Capitolo 2
*** 75 La Drague ***


LES AMOREUX TERRIBLES



75 LA DRAGUE
 
 
 
Christian, Nicolas e José entrarono nel garage dopo aver passato una buona parte del pomeriggio al negozio di musica. Mentre José andò a sedersi alla sua solita postazione, Christian e Nicolas si lasciarono cadere seduti sul divanetto.
 
"Uff, pensavo di non uscirne più."
 
"Sai, mio caro José, in certi casi bisogna saper contrattare. E io, in questo, sono veramente un genio!"
 
"Sempre più modesto, Cricri, vero?"
 
Christian strinse le labbra, come faceva sempre quando veniva punzecchiato.
 
"Come vuoi, ricordati però che ci hai guadagnato pure te!"
 
"Su, ragazzi, non vorrete litigare per una stupidaggine del genere?"
 
José stava per ribattere a Nicolas, ma i ragazzi vennero interrotti dall'arrivo di Sebastien e Johanna. Christian diede loro uno sguardo bieco, per niente contento di vederli insieme. Nonostante l'amico gli avesse chiesto il permesso di poter corteggiare la sua fidanzata per darle una piccola lezione, mal sopportava le attenzioni che venivano dedicate a Johanna da parte di Sebastien. In più, il sorriso euforico che la ragazza aveva stampato in faccia lo irritava.
 
"Ragazzi, Hélène e Benedicte vi stanno aspettando alla caffetteria."
 
Nicolas e José guardarono scettici Sebastien.
 
"Veramente Benedicte mi ha detto che aveva una lezione, questo pomeriggio."
 
"Ed Hélène aveva da fare dei giri per negozi con Laly."
 
"Beh, erano entrambe alla caffetteria cinque minuti fa e mi hanno chiesto di avvertirvi."
 
Sebastien fece segno ad entrambi di muoversi, mentre Johanna continuava a sorridere al suo Cricri, pur rimanendo appoggiata contro il Flipper. Alla fine, Nicolas e José si alzarono e uscirono, con Sebastien che tenne loro la porta aperta, per poi uscire anche lui. Un secondo dopo che erano rimasti da soli, Johanna corse sul divanetto, accanto a Christian, che la guardava perplesso. Senza dirgli niente, gli prese il volto fra le mani e lo baciò a lungo, spostandosi sulle sue ginocchia. Christian, travolto come al solito dall'irruenza della giovane texana, le mise le mani sulla schiena, ricambiando il suo bacio. Quando si staccò da lui, Johanna scoppiò a ridere. Christian la guardò ancora sorpreso da tutta quella contentezza. Davanti al suo sguardo interrogativo, Johanna gli sorrise dolcemente, mettendogli una mano sulla guancia.
 
"Ti amo. Pensavo che tu non fossi geloso di me, invece sapevi tutto!"
 
Christian annuì,arricciando le labbra e intuendo che Sebastien le aveva detto tutto. Lei gli diede ancora un piccolo bacio.
 
"Bene, allora, fammi un favore. Smettila di intrometterti nelle vite degli altri, così non dovrò assistere ancora alle avances di un altro su di te."
 
Sebbene lui le avesse detto quelle cose puntandole un dito in faccia e con il suo solito tono burbero, Johanna lo guardò con gli occhi sgranati. Era insolito che lui ammettesse di essere geloso o infastidito per quel genere di cose, ma farglielo notare sarebbe stato come accendere una miccia. Lui, molto probabilmente, si sarebbe indispettito iniziando a negare la cosa e avrebbero finito con il litigare per una sciocchezza. Così, sospirando felice, Johanna si accoccolò contro di lui, strofinandogli le labbra sul collo.  


***/ Ciao, eccomi tornata dopo una lunga assenza! Chiedo per prima cosa scusa! Allora, tornando a noi, in questo episodio, Sebastien chiede il permesso a Christian di corteggiare Johanna per darle una piccola lezione. Ho sempre sentito la mancanza di un confronto finale fra Christian e Johanna a proposito della faccenda, così ho cercato di rimediare a modo mio! Lu88 /***

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Capitolo 3
*** 81 La Vue Qui Baisse ***


LES AMOUREUX TERRIBLES




81 LA VUE QUI BAISSE
 
 
 
Christian stava aspettando che Johanna lo raggiungesse alla caffetteria. Dovevano partire per un weekend insieme. Weekend inizialmente progettato da Christian per lasciarla. Si era innamorato perdutamente della cantante Lola Marson e le aveva addirittura comprato un anello. Le cose, tuttavia, avevano preso una piega decisamente inaspettata per lui, quando il fidanzato di Lola era intervenuto durante il loro incontro; così, non potendo annullare all'ultimo minuto il weekend con Johanna, aveva deciso di cambiarne perlomeno lo scopo. Johanna, come al solito, era in ritardo e lui si stava stufando; forse era ancora in tempo per rendersi conto che la storia con la giovane texana non poteva andare avanti ugualmente. Johanna era appiccicosa con lui, sempre in ritardo e, ultimamente, lui notava solo i suoi difetti. Finalmente la vide entrare e si alzò per andarle incontro.
 
"Ciao Cricri! La tua piccola Johanna è qui!"
 
Come al solito, lei fu irruente e lo baciò davanti a tutti, proprio come lui odiava. Quando riuscì a staccarsela dalle labbra, si risistemò la giacca e gli occhiali da sole.
 
"Finalmente, pensavo non arrivassi più!"
 
"Ma perché porti gli occhiali da sole?"
 
"E' una lunga storia, intanto andiamo."
 
Arrivati alla macchina, vi salirono. Christian stava per mettere in moto, quando si accorse che Johanna lo stava fissando con curiosità.
 
"Che cosa c'è?"
 
"Pensi di guidare di sera con gli occhiali da sole?"
 
Christian non seppe cosa rispondere. Se li avesse tolti, lei lo avrebbe sicuramente tempestato di domande alle quali non poteva rispondere. Ma sarebbe stato impossibile tenerli per un weekend intero senza destare sospetti.
 
"Johanna, me li tolgo solo se mi prometti di non fare domande."
 
"Come scusa?"
 
"Hai capito bene. Io me li tolgo e tu non mi chiederai niente, ok? Non ho intenzione di parlarne né adesso, né mai."
 
Johanna annuì, perplessa. Christian sospirò e tolse gli occhiali. Lei spalancò la bocca e sembrò in procinto di parlare per un paio di volte, salvo poi cercare di trattenersi. Si morse il labbro, continuando ad osservare l'occhio pesto di Christian. Ovviamente moriva dalla voglia di capire cosa gli fosse successo, ma sapeva che se avesse iniziato a chiedere informazioni, sarebbe finita in un litigio che non avrebbe portato a niente, solo a rovinare il weekend ancor prima di partire. Così decise, per una volta, di assecondarlo, anche se, almeno una cosa, la doveva fare.
 
"Posso solo…"
 
Christian la fulminò con lo sguardo. Avrebbe dovuto immaginare che sarebbe stato impossibile per lei evitare di fargli il terzo grado sulla faccenda e si preparò, scocciato, ad ascoltarla.
 
"Non ti chiedo niente, promesso! Voglio solo che tu mi permetta di fare una cosa, prima di dimenticarci di questa storia. Non ne parleremo, come mi hai chiesto."
 
Lui la guardò sospettoso, ma la lasciò comunque fare. Qualsiasi cosa, purché evitasse di chiedere. La ragazza si avvicinò a lui per dargli tanti piccoli baci leggeri sull'occhio nero. Lui rimase sorpreso da questo gesto e, dopo che lei ritenne che potessero bastare, la guardò risistemarsi al suo posto e mettersi la cintura di sicurezza.
 
"Allora, andiamo?"
 
Christian la guardò ancora per qualche momento, prima di voltarsi e accendere il motore. Mentre usciva dal parcheggio e si immetteva nella strada, Christian dimenticò tutti i difetti di Johanna e le considerazioni fatte fino a quel momento. Amava la sua irruente texana e si sentì uno sciocco per quello che poteva accadere se le cose con Lola fossero andate in un altro modo. Certo, Johanna lo irritava la maggior parte delle volte con i suoi atteggiamenti, ma non l'avrebbe cambiata con niente al mondo. Alla fine, fu anche felice di avere ancora dietro l'anello acquistato per Lola. Ne avrebbe fatto sicuramente un uso migliore rispetto allo scopo per cui l'aveva comprato. Per un attimo voltò ancora lo sguardo su di lei che guardava con aria trasognante al di là del finestrino e, riportando gli occhi sulla strada, le mise una mano sulla gamba, dove le sue dita trovarono quelle di lei e vi si intrecciarono.
Johanna si girò a guardarlo, sorridendo. Lui aveva assunto la sua solita espressione corrucciata e sembrava concentrato unicamente sulla guida, ma lei sapeva che mascherava spesso i suoi sentimenti con l'indifferenza e strinse con maggiore forza la presa sulla mano di lui. Sarebbe stato un bel weekend.


***/ In questo episodio, invece, Christian invita Johanna per lasciarla. Alla fine dell'episodio, sotto lo sguardo attonito degli amici, la nostra coppia preferita fa il loro ingresso innamorata e felice più che mai. Beh, perdonatemi, ma non sono riuscita a non regalare loro un pizzico di romanticismo! Lu88 /***

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Capitolo 4
*** 88 Amis ***


                                         LES AMOUREUX TERRIBLES



88 Amis



Hélène e Laly erano già nella sala d'attesa dell'ospedale, in attesa di poter andare da Johanna. Entrambe erano molto preoccupate e furono raggiunte dai ragazzi.

"Hey,guarda, c'è anche Christian!"

Hélène annuì, ma non sembrava molto felice di vederlo. Sapeva benissimo dove e con chi era la sera precedente Christian, mentre Johanna si faceva investire da un'auto.

"Ciao ragazze, avete novità?"

"Siamo ancora in attesa che ci lascino passare. Ma finalmente, Christian, si può sapere che fine avevi fatto ieri sera? Johanna era piena di ansia."

"Già, succede, quando hai interesse verso la persona che ami."

I ragazzi rimasero per un attimo sorpresi dal tono ostile di Hélène nei confronti di Christian e Nicolas si avvicinò alla fidanzata.

"Va bene, siamo tutti agitati per quello che è successo, però adesso diamoci una calmata."

Christian stava per aprire bocca, ma l'arrivo di Benedicte lo distrasse.

"Ciao ragazzi! José mi ha detto tutto. Come sta?"

Hélène scosse la testa, sbuffando e allontanandosi dal fidanzato.

"Scusate, ma io non ce la faccio! Credo che siamo decisamente troppi qui dentro."

"Hélène, ma che ti prende?"

La discussione fu interrotta da un'infermiera che gli andò ad annunciare che potevano vedere Johanna, pregandoli però di non entrare tutti insieme nella camera. Christian si apprestò a seguirla, ma Hélène gli si parò davanti in maniera decisa.

"Laly, Sebastien, Nicolas, perché non andate intanto voi? Ho una cosa da dire a Christian e Benedicte."

I due chiamati in causa si scambiarono uno sguardo veloce e si misero sulla difensiva. Sebbene Christian morisse dalla voglia di vedere Johanna, fece segno agli altri di andare. Quando Nicolas, Laly e Sebastien sparirono all'interno del reparto di terapia intensiva, Hélène incrociò le braccia sul petto, la rabbia a malapena trattenuta.

"Spero che ieri sera vi siate divertiti, mentre Johanna finiva sotto una macchina!"

Entrambi la guardarono, attoniti. Benedicte fu la prima a reagire.

"Hélène, ma cosa stai dicendo?"

La ragazza le puntò un dito contro.

"Non scomodarti a inventarti inutili bugie! Vi ho visti io stessa, l'altra sera, al garage!"

Benedicte, tuttavia, non ci stava a essere trattata in quel modo. Fra loro c'era del sentimento, non si trattava solo di divertirsi insieme.

"Hélène, ascoltami. Lo so che in questo momento sei in collera con noi e che, probabilmente, ci consideri un po’ colpevoli per quello che è successo a Johanna. Credimi, sto malissimo per lei, ma fra me e Christian è nato qualcosa che va oltre l'avventura di una sera.  Né Johanna né José si meritano una cosa del genere, ma non ce la siamo cercata, è successa e basta. Vero, Christian?"

Benedicte si girò a cercare con lo sguardo il ragazzo, sicura dei sentimenti che c'erano fra di loro. Christian, però, si avvicinò alle due ragazze.

"Benedicte, ascoltami. Forse fra noi stava davvero nascendo qualcosa, ma io amo Johanna. La amo da impazzire, anche se, come un idiota, me ne sono reso conto solo adesso che rischio di perderla per sempre. Mi dispiace, ma Johanna è troppo importante per me."

Christian si rivolse poi ad Hélène.

"Hai tutte le ragioni per avercela a morte con me. Ho tradito Johanna e, per colpa mia, adesso è in coma, su un letto di ospedale. Io stesso non potrò mai perdonarmi una cosa del genere. Adesso lasciami andare da lei, perché l'unica cosa che voglio è starle accanto."

Hélène lo guardò negli occhi e vi lesse sincerità. Lui si sentiva veramente in colpa e gli fece cenno di andare. Lui si avviò a passo svelto. Quanto a Benedicte, alzò la testa e si asciugò una lacrima. Hélène, nonostante tutto, le mise una mano sulla spalla.

"Ti sei innamorata di lui?"

"Credo di si. Ma avrei dovuto immaginare che non ci sarebbe stato posto nel suo cuore per me. Adesso è meglio se vado."

Hélène la guardò uscire dalla sala, prima di raggiungere anche lei la camera di Johanna. Al di fuori di essa trovò tutti, tranne Christian. Nicolas si avvicinò a lei.

"Allora, novità?"

"Nessuna. Abbiamo preferito lasciare un po’ Christian da solo con lei."

"E Benedicte?"

"E' andata via. Aveva un impegno urgente."

Hélène si rannicchiò fra le braccia di Nicolas, un po’ più tranquilla. In quel momento voleva solo che la sua migliore amica si riprendesse. Le mancava tanto e non riusciva a capacitarsi che fosse in quelle condizioni. Considerò la storia di Christian e Benedicte conclusa, pur sperando che Christian non facesse più una cosa del genere a Johanna.



/***/ Ho interpretato a modo mio l'episodio in cui Johanna ha l'incidente, durante il periodo in cui Christian la tradiva con Benedicte. Stavolta non sono stata fedele a quello che succede nella serie, perché Hélène non rivela di essere a conoscenza della relazione fra Christian e Benedicte, ma è quello che avrei voluto vedere io sullo schermo. Spero che vi piaccia! Lu88 /***/

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Capitolo 5
*** 98. Coup de Theatre ***


LES AMOUREUX TERRIBLES



98. Coup de Theatre



"Johanna… Perdonami"

Christian si buttò in ginocchio ai suoi piedi. Una scena che la giovane americana non si sarebbe mai aspettata di vedere.

"Ti amo"

Johanna lo osservò per un attimo. Lui aveva le mani posate sulle sue gambe e un'espressione sul volto che stava per farla cedere. Poteva perdonarlo, come il suo cuore che batteva all'impazzito le stava già suggerendo di fare, ma sapeva che sarebbe successo di nuovo. E allora si chiese se ne valeva davvero la pena. Scosse la testa e lui rafforzò la presa sulle sue gambe.

"Christian, io non…"

"Ti prego, Johanna! Io ti amo."

"Ami anche Diana."

Non era una domanda la sua. D'altronde era stato lui stesso ad affermarlo. Ripensando a come lui avesse tranquillamente messo un braccio sulle spalle di entrambe, credendo di potersela cavare così semplicemente. Ma lei era stufa delle sue stupidaggini.

"No, Johanna. Amo solo te. Devi credermi. Quella con Diana è stata solo una stupida avventura. Sei tu quella che amo e non potrei pensare ad una vita senza di te. Ti prego, non andartene."

Lo sguardo supplichevole del suo Cricri sembrava molto più che sincero. Eppure, Johanna aveva ancora qualche riserva. Lo guardò ancora una volta negli occhi e decise che dovevano essere sinceri fino in fondo.

"Christian, ho paura."

"Di che cosa?"

"Di perdonarti; perché so che sei sincero, ma so anche che potrebbe succedere di nuovo."

"No, non succederà."

Johanna sospirò, poi si mise anche lei in ginocchio, davanti a lui. Posò la fronte contro la sua e lo guardò negli occhi.

"Christian, io ti amo. E voglio disperatamente lasciarmi alle spalle questa storia. Però non voglio più soffrire così. Se mi ferirai ancora una volta, non ci sarà più modo di rimediare, capisci? Questa è l'ultima occasione."

"Vedrai che non la sprecherò. Ti amo."

Christian la fissò più intensamente, quasi a chiederle il permesso con un solo sguardo. Johanna si limitò ad accennare un sorriso e ad avvicinare il viso a quello del suo Cricri. Lui le mise le mani sulla schiena e la baciò, tirandola maggiormente a sé. Johanna lo abbracciò, lasciandosi andare completamente. La sua impetuosità fu tale che lui cadde all'indietro, facendoli così cadere entrambi su uno dei borsoni da viaggio già pronti. Il loro bacio si interruppe e entrambi scoppiarono a ridere. Johanna fu la prima a tirarsi su e, una volta in piedi, aiutò Christian a fare altrettanto. Sorridendogli, la ragazza gli scansò i capelli dalla fronte. Non era abituata a vederlo così spettinato; lui che, in genere, non usciva mai dalla propria stanza senza i capelli perfettamente in ordine.  Christian le mise le mani sui fianchi e si schiarì la voce.

"Pensi che le ragazze ci metteranno molto a prendersi quel caffè?"

"Penso che, visto che volevano lasciarci da soli, non si faranno vive finché non saremo noi a raggiungerle alla caffetteria. Perché?"

Christian le sorrise in un modo che fece arcuare le sopracciglia a Johanna.

"Perché non ci siamo visti per un mese intero e in questi giorni le cose fra noi… beh, sono andate come sono andate e pensavo che adesso che è tutto apposto, siamo qui, da soli…"

Il sorriso di Johanna si allargò. Si avvicinò al letto per buttare il borsone che vi era posato sopra per terra. Poi tornò davanti a lui e, prendendogli il viso fra le mani, lo baciò. Christian la spinse nuovamente verso il letto, finché non vi caddero sopra, senza mai interrompere il loro bacio appassionato.



/***/ Ciao! Allora, ci tengo a dire che io ho sempre amato la coppia formata da Christian e Johanna. In questo periodo sto riguardando gli episodi in francese del telefilm e ho deciso di scrivere questa piccola storia che si va a collocare nell'episodio numero 98. Probabilmente questa diventerà una raccolta di piccoli e grandi momenti vissuti dalla coppia all'interno della serie. A dire la verità, sto anche lavorando ad una storia, sempre sulla stessa serie, molto più ampia, ma che per il momento non pubblico perché, diciamo, deve ancora prendere una forma precisa. Lu88 /***/

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Capitolo 6
*** 129 La Trahison ***


LES AMOREUX TERRIBLES



129 LA TRAHISON



Dalla cena di festeggiamenti per la buona riuscita del piano di Johanna, che aveva portato alla distruzione del contratto firmato da Christian con Thomas Fava, erano usciti tutti un po’ brilli. Johanna e Christian avevano deciso di fare una passeggiata, prima di tornare nelle rispettive camere. Mentre camminavano mano nella mano per le vie di Parigi, Christian pensava a quanto dovesse alla sua fidanzata, che aveva appena restituito la libertà a lui, Hélène e Nicolas. Era stata coraggiosa a farsi corteggiare da Thomas solo per riavere quel maledetto contratto. Altro che corso di cinese! A Christian scappò una risatina, che non sfuggì all'attenzione di Johanna.

"Perché ridi?"

"Oh, ripensavo al corso di cinese!"

Anche Johanna ridacchiò.

"Però ci sei cascato in pieno, Cricri!"

I due si erano fermati e Christian la guardò con un sorriso strano.

"Beh, diciamo che era molto lontano da quello che sospettavo!"

"Perché cosa sospettavi tu?"

Johanna non poteva credere ai suoi occhi: Christian era palesemente in imbarazzo e, invece di risponderle, riprese a camminare. La ragazza si affrettò a raggiungerlo e lo fermò nuovamente.

"Dai, puoi dirmelo! Che cosa sospettavi?"

Christian evitò il suo sguardo indagatore, anche se pensò che non ci fosse poi niente di strano in quello che aveva creduto. Inoltre era stato spronato dagli altri a farsi quell'idea, così decise di dirglielo.

"Pensavo che tu fossi incinta."

Johanna rimase a bocca aperta per un lungo momento, non sapendo che cosa dire. Alla fine, scoppiò a ridere, più per coprire il suo crescente imbarazzo che per divertimento.

"Incinta? Sul serio?"

Vedendo che lei prendeva quella cosa per gioco, quando per lui era stata motivo di riflessione seria, Christian si imbronciò e riprese per la seconda volta a camminare, deciso a tornarsene ai dormitori senza di lei. Johanna tornò seria e lo rincorse.

"Christian, aspettami!"

Lui non la ascoltò, ma lei gli arrivò in pari e gli mise una mano sul braccio.

"Che ti prende?"

"Niente. Sono contento che trovi tutto questo ridicolo."

"Non lo trovo ridicolo, Cricri. E' solo… Inaspettato. Non avrei mai immaginato che tu credessi che fossi incinta, ecco tutto!"

"Sai una cosa? E' tutta colpa tua! Sei tu che hai detto alle ragazze che dovevi fare dei controlli medici, facendomi preoccupare! Non me ne avevi parlato e io non sapevo che cosa pensare!"

Johanna gli accarezzò una guancia con il dorso della mano, come faceva sempre quando fra di loro c'erano delle piccole incomprensioni.

"Scusami. Non sapevo cosa inventarmi. La storia del controllo medico è stata la prima cosa che mi è venuta in mente!"

Christian annuì, con la testa bassa. Johanna lo guardò, ripensando a quello che lui le aveva detto.

"Eri arrabbiato?"

Lui rialzò la testa, non aspettandosi quella domanda.

"Che cosa intendi?"

"Quando pensavi che io fossi incinta, eri arrabbiato?"

"L'unica cosa per cui ero arrabbiato era che tu continuavi a non dirmi niente. Pensavo che avessi paura o volessi prendere decisioni affrettate senza discuterne prima con me!"

Johanna continuò a fissarlo per un attimo, prima di parlare.

"Quindi… Se io… Se io fossi stata veramente incinta, tu non ti saresti arrabbiato?"

Johanna era veramente sorpresa a quella prospettiva e questo fece capire a Christian quanto poco dimostrasse i suoi sentimenti.

"Certo che no. Anzi, l'idea mi piaceva. Un piccolo Cricri, con la tua bellezza…"

L'aria quasi sognante che aveva Christian stampata in faccia rese Johanna sempre più attonita. Poi sorrise. Il suo Cricri non smetteva mai di stupirla! Prima che lui avesse il tempo di reagire, gli aveva già buttato le braccia al collo e aveva incollato le labbra alle sue. Invece di staccarsi infastidito per la sua impetuosità come avrebbe fatto un tempo, Christian le passò le braccia intorno alla schiena, stringendola a sé, mentre ricambiava il suo bacio con passione. Quando i due si separarono, Johanna scoppiò di nuovo a ridere. Christian la guardò, cercando di capire che cosa avesse ancora da ridere.

"E' per quello che eri sempre con le mani sul mio addome??"

Un sorriso sfuggì anche a Christian.

"Dovevo pur capire se avevo ragione!"

Ancora ridendo, Johanna lo abbracciò più stretto. Christian aveva un pensiero che si stava facendo sempre più insistente. Schiarendosi la voce, la scostò leggermente da sé, quel che bastava per guardarla negli occhi.

"A te non piacerebbe avere un piccolo bebè, tutto nostro?"

Johanna cercò le parole, grattandosi un sopracciglio e riavviandosi i capelli all'indietro. La faccia di Christian si faceva più scura, mentre lei continuava ad indugiare. Vedendo tuttavia la delusione che si stava stampando sulla sua faccia, Johanna si affrettò a dargli una risposta.

"Io voglio un bambino da te. Sarò la persona più felice di questo pianeta quando succederà, ma adesso è troppo presto! Stiamo ancora studiando, siamo giovani, abbiamo tutta la vita davanti! Ci siamo ritrovati da così poco tempo che ho voglia di godermi un po’ di felicità senza fare altri progetti."

Christian annuì, un po’ più sollevato. In fondo lei aveva ragione.

"Se, però, capiterà senza preavviso, beh, lo affronteremo e sarò comunque felice."

Johanna lo baciò ancora una volta, poi i due ripresero a camminare, ancora abbracciati.



***/ Eccomi di nuovo qua! A quanto pare l'ispirazione è tornata con prepotenza! :) Le puntate in cui Christian pensava che Johanna fosse incinta hanno sorpreso anche me, anche se sono rimasta delusa che non ci sia stato un confronto fra i due a riguardo! Spero che vi piaccia come ho reso la mia idea! Lu88 /***

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Capitolo 7
*** 141 Introuvable ***


LES AMOUREUX TERRIBLES



141 INTROUVABLE



Avevano deciso di accompagnare tutti Johanna all'aeroporto. Volevano che lei si sentisse circondata da più affetto possibile. Christian e Johanna si erano diretti alla sua auto, ma la ragazza non se la sentiva di guidare. Nicolas ed Hélène si offrirono di andare con loro, così Christian spinse Johanna a salire sui sedili posteriori, seguendola. Nicolas si era messo alla guida, mentre Hélène si era seduta accanto a lui. Christian aveva preso fra le sue braccia la giovane americana, che continuava a piangere silenziosamente. La sua mente era divisa fra l'angoscia per la salute della madre e il dolore per la separazione dal suo Cricri e dai suoi amici. Christian, invece, si sentiva in colpa per tutto quello che aveva fatto, per l'ennesima volta, alla sua fidanzata. L'aveva tradita, ingannata e, cosa peggiore, non le era stato accanto nel momento del bisogno. In qualche modo il destino aveva deciso di punirlo, allontanando Johanna da sé. Il rimorso e la consapevolezza che non poteva fare niente per rimediare al modo in cui si era comportato gli davano l'amaro in bocca. In quel momento, tuttavia, la cosa più importante era rendere meno dolorosi possibile gli ultimi momenti di Johanna prima della partenza. Le baciò la testa e lei si accoccolò ancora di più contro di lui. Hélène sospirava ogni volta che le capitava di guardare, attraverso lo specchietto retrovisore, l'altra coppia.  Era così dispiaciuta che Johanna dovesse partire a quel modo e, in cuor suo, era preoccupata anche per Christian. Il passato insegnava che la lontananza da Johanna poteva essere devastante per lui e, anche se questa volta non partiva a causa sua,
Hélène aveva comunque il timore che lui potesse fare qualche sciocchezza.  

Per quanto il viaggio fosse sembrato infinito e troppo breve allo stesso tempo, arrivarono in aeroporto prima del previsto. Non c'era traffico quella sera a Parigi. Si ritrovarono tutti nella sala d'attesa. Johanna pensò che, nonostante avesse ancora del tempo, fosse inutile rimandare i saluti, così lasciò la mano di Christian e iniziò a fare il giro fra i suoi amici, fra abbracci, baci e lacrime. Christian aveva la testa bassa, pensando che il tempo stava volando e, fra poco, Johanna sarebbe stata sull'aereo, lontana da lui. Quando Johanna ebbe salutato tutti, si rifugiò nuovamente nell'abbraccio del suo Cricri, che la baciò sul collo, per poi cercare le sue labbra. Si baciarono a lungo, sotto lo sguardo commosso degli amici. L'annuncio del volo interruppe il loro bacio. Si guardarono negli occhi e Christian le asciugò le lacrime dal viso, sforzandosi di trattenere le proprie. Quando si separò da lui, Johanna sorrise ancora una volta agli amici, poi si incamminò verso l'imbarco. Prima di oltrepassare la porta che l'avrebbe portata lontano, si voltò un'ultima volta. Christian  le sorrise. Johanna ricambiò il sorriso, poi diede il suo biglietto all'hostess e si avviò verso l'imbarco.

Nicolas andò a mettere una mano sulla spalla di Christian, ma il ragazzo si scostò e gli chiese le chiavi della macchina di Johanna. Diede loro appuntamento al garage, poi si avviò con le spalle curve verso l'uscita.



***/ Personalmente, detesto questa parte del telefilm. Era già triste una nuova separazione fra Christian e Johanna, in più ci si mette il fatto che Christian aveva nuovamente tradito Johanna, dimostrando di non essere affatto cambiato. Lu88 /***

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Capitolo 8
*** 175 Comme Avant ***


LES AMOUREUX TERRIBLES



175 COMME AVANT



Non appena si chiuse la porta alle spalle, Christian si rese conto che andare al garage, di sera, e da solo con Johanna, non era stata una buona idea. Mentre cercava il suo portafogli, troppi ricordi riaffiorarono nella sua mente. Tutte le volte che lei aveva spalancato la porta per volare dritta fra le sue braccia, facendo sempre cadere la batteria; le riconciliazioni, le liti avute lì dentro; il suo ritorno dal Texas la prima volta, quando si era voltato e l'aveva vista davanti a sé; la volta che l'aveva sorpresa in piedi su una sedia in piena notte impaurita da Texas, il topo che avevano 'adottato' e tante altre volte. Da quando Johanna era tornata, si era sentito sempre più confuso. Era stato convinto nella sua scelta, quando le aveva detto che amava Linda. Eppure, quando lei era uscita con Jacques, ne era stato molto geloso. In quei giorni aveva riflettuto spesso. Stava bene insieme a Linda, ma non era sicuro di aver smesso di amare Johanna. Il loro era stato un grande amore, nato molto lentamente, ma costruito passo per passo, sbaglio per sbaglio. Si erano fatti del male, avevano passato dei brutti momenti, ma ne erano sempre usciti insieme, più forti e innamorati di prima. Johanna lo capiva come nessun altro e aveva avuto molta pazienza, con lui. Gli era stata accanto sempre, anche quando lui l'aveva trattata male o aveva provato ad allontanarla. Non si era mai arresa di fronte alla sua indifferenza, alla sua aggressività. Si era accontentata delle poche volte che si era scusato con lei e nelle ancora più rare volte che aveva detto apertamente di amarla. E lui si era innamorato, contro ogni aspettativa, per quanto avesse cercato di combattere i suoi sentimenti, aveva perso la testa per lei. E spesso aveva dato per scontato l'amore di Johanna, pensando che tutto gli fosse concesso, pensando che, in ogni occasione, lei avrebbe finito con il perdonarlo. Ma lei era più forte, sicuramente più matura di lui e aveva saputo come affrontare ogni momento, facendolo capitolare, costringendolo ad ammettere che senza di lei non era niente, che aveva bisogno di quell'amore che solo lei gli poteva dare. Gli dispiaceva doverlo ammettere, ma Linda era stata solo una piacevole parentesi. Si era avvicinato a lei perché era convinto che Johanna non sarebbe mai tornata dal Texas. Ora che, però, lei era lì, non poteva starle ancora lontano. Johanna era sua e il solo vederla interessata a Jacques l'aveva fatto ribollire di rabbia e di gelosia. Man mano che queste considerazioni si facevano strada nella sua mente, Christian si era avvicinato a lei, non sopportando la loro distanza, più emotiva che fisica.

Johanna continuava a guardarsi intorno con aria spaesata. Dopo aver scambiato qualche parola con lui e essersi guardata per un momento intorno per vedere se trovava quello che stavano cercando, si era messa in un angolo, dietro la sua batteria ad osservarlo. Stare lì con Christian la imbarazzava. Aveva voglia di saltargli al collo e gridargli che lui era ancora il suo Cricri e che lei lo amava come il primo giorno. Era stata abbastanza forte da accettare la sua relazione con Linda e per dimostrare alle sue amiche di stare bene, ma, in quel momento, stava lottando contro se stessa. Le era venuto naturale offrirsi di accompagnare Christian, salvo poi pentirsene subito dopo. Avevano passato tanti di quei momenti all'interno di quel garage che in quel momento le era impossibile non sentirsi a disagio a stare lì, da sola, con lui. Quando lo vide avvicinarsi si mise, istintivamente, sulla difensiva.

"Sei stata gentile ad accompagnarmi."

"Meglio quello che perdere la mia auto."

Christian sorrise alla sua presa di giro, ribattendo che non sapeva come mai il suo rapporto con le macchine era sempre così disastroso. In quel modo, riuscì a strapparle una risatina e ne fu felice. La guardò un paio di volte, prima di parlare della giornata che avevano passato. Parlarono per qualche momento di come tutti fossero felici, di Hélène che era tornata in piena forma. Mentre lei parlava, lui sta stava fissando, convincendosi sempre di più che non potesse vivere senza di lei. Mise una mano sul muro alle spalle di Johanna, avvicinandosi a lei, facendola sussultare e, quasi, imprigionandola fra lui e la parete. Bastarono pochi sguardi tra di loro, prima che le loro labbra si incontrassero a metà via, ritrovandosi come un tempo. Christian continuava a darle dei baci a stampo, senza approfondirli mai. La conosceva troppo bene per non rendersi conto di quanto lei fosse turbata. Quando, infine, si staccò da lei, attese una sua reazione.

Johanna si toccò per un attimo le labbra. Malgrado in cuor suo non potesse essere più felice per la piega che stavano prendendo le cose, non poteva cedere così facilmente. Non riusciva a pensare lucidamente a così pochi centimetri da lui, così riuscì a sgattaiolare verso il divanetto, sul quale si sedette.

"Christian, non…"

Intuendo quello che lei volesse dirgli, la raggiunse, si inginocchiò davanti al divanetto e le prese le mani fra le due.

"Johanna, ti amo. Credevo di essere andato avanti, di averti dimenticato. Non volevo buttare al vento la mia relazione con Linda per qualcosa che credevo fosse ormai superato, ma mi sbagliavo. Sono stato uno stupido a pensare di non amarti più. Sei tutto per me. Ti amo."

Lui la guardò con occhi speranzosi. Johanna gli accarezzò una guancia. Aveva tante cose da dirgli, ma non riusciva a trovare le parole. Tutte le sue obiezioni erano svanite nel giro di qualche secondo.

"Anch'io ti amo."

Christian sorrise, poi si allungò per baciarla ancora. In breve si ritrovarono sdraiati sul divanetto e si lasciarono trasportare dal loro amore.

La mattina dopo, Johanna si svegliò avvolta nella coperta che Christian si era alzato a prendere durante la notte. Era da sola al garage e quella cosa la confuse. Avevano passato una notte stupenda, ma dov'era adesso Christian? Il timore che lui potesse averci ripensato, che fosse tornato da Linda si impossessò di lei, ma prima che potesse fare qualsiasi altra cosa, la porta del garage si aprì e Christian le sorrise dolcemente. Si avvicinò al divanetto e si chinò per darle un piccolo bacio.

"Buongiorno."

"Buongiorno. Dove sei stato?"

Christian la guardò con un sorriso enigmatico.

"Non te lo dirò, per il momento. Però dovresti vestirti, altrimenti faremo tardi."

"Tardi per cosa?"

Christian non le rispose, ma le passò i vestiti. Johanna si vestì, anche se era curiosa di sapere cosa avesse in mente il suo Cricri adorato. Quando fu pronta, Christian controllò l'orologio, poi la prese per mano e uscirono dal garage. In piedi accanto alla macchina di Johanna c'era Hélène. La giovane texana guardò prima l'amica, poi Christian.

"Potreste spiegarmi che cosa sta succedendo?"

"Hélène è qui per accompagnarci all'aeroporto."

Johanna sgranò gli occhi, guardando Christian come se fosse impazzito.

"Ti porto in vacanza. Abbiamo bisogno di tempo per ritrovarci e ho pensato che era inutile aspettare."

Johanna non sapeva ancora cosa dire, ma alla fine la felicità la sommerse, così gli saltò al collo, baciandolo. Hélène li guardò, felice per loro. Aveva sempre saputo che sarebbero tornati insieme. Si amavano troppo per restare lontani l'uno dall'altra.



***/ E' un vero peccato che quei baci alla fine di questo episodio siano stati l'ultima scena di Johanna e Christian all'interno di "Hélène e i suoi amici". Volevo approfittare di questo spazio per dire un paio di cose su questa ff. Innanzitutto non so dire per quanto andrà avanti, perché dipende da quanti altri episodi mi daranno qualche spunto interessante. Però posso già anticipare che, una volta terminata, vorrei stravolgere l'ordine dei capitoli per dar loro un ordine cronologico. Non lo faccio ora che la storia non è ancora completa perché non voglio creare confusione.  Poi ne approfitto anche per dire che sto lavorando anche all'altra mia storia di questa sezione, spero di pubblicare un paio di capitoli nei prossimi giorni! Lu88 ***/ 

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