A secret love

di Fonissa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Eyes ***
Capitolo 3: *** Third option ***
Capitolo 4: *** Piper goes into action ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


'Non sei più il mio tipo'
Quella frase risuonava in continuazione nella mente di Percy, come un loop infinito.
Nico gli aveva confessato il suo amore e lo aveva scaricato nello stesso momento. E questo a Percy faceva male, tanto male, perché ormai non poteva negare a se stesso di essere innamorato di Nico Di Angelo. Quando il figlio di Ade aveva pronunciato quella frase, qualcosa si era mosso dentro di lui, qualcosa si era rotto. E quando lo aveva cisto mano nella mano con Will Solace, aveva capito che non poteva immaginare Nico con qualcuno che non fosse se stesso.

E così ormai erano tre giorni che non usciva dalla sua cabina al Campo Mezzosangue. Se ne stava steso sul suo letto a pensare e, non lo nascondeva, a piangere. I suoi amici avevano provato a capire cosa avesse, avevano provato a farlo uscire, ma uscire significava vedere Nico, il suo Nico, con quel figlio di Apollo che ormai odiava. Annabeth aveva perfino provato a trascinarlo con la forza.
Già, Annabeth. La sua ‘fidanzata’, un altro dei suoi problemi.
Percy voleva bene ad Annabeth, davvero, ma ormai aveva capito che la vedeva soltanto come un’amica. Altro problema: come dirglielo? Di certo non poteva dirgli ‘Ehy sai, anche se siamo fidanzati da tanto e abbiamo passato mille cose insieme, in realtà ti vedo solo come un’amica e amo Nico, anche se ormai è fidanzato con un altro’
Anche se questa frase riassumeva perfettamente la sua situazione.
 
Guardò l’orologio. Ormai era quasi ora di pranzo, così decise di prepararsi per andare a mangiare. Ormai usciva solo per quello. Dopo essersi messo una maglia pulita e essersi reso presentabile, uscì diretto verso la mensa, pensando che forse avrebbe visto Nico.



*ANGOLO AUTRICE*
Alloooora. Che dire? Mi è venuta in mente questa idea e ho cominciato a scrivere. Questo è solo un piccolo prologo, ma spero che vi attiri ;)
Sciao sciao
-Animalia

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Capitolo 2
*** Eyes ***


Percy stava mangiando seduto al suo tavolo. Non aveva guardato nessuno, aveva solo lanciato un’occhiata al tavolo di Ade, per poi rendersi conto che Nico non c’era. Il problema non era solo questo, il problema era che anche Will non c’era. Percy se li poteva immaginare, insieme, a fare i piccioncini chissà dove, dimenticandosi perfino del pranzo. Era tutto così ingiusto, tutto così sbagliato. Ci doveva essere lui, con Nico, a stargli accanto, a divertirsi così tanto da non accorgersi nemmeno del tempo che passava. Ormai l’appetito aveva del tutto abbandonato Percy, tanto che si alzò senza nemmeno finire di mangiare e si diresse verso la sua cabina. Ma appena fu uscito dalla mensa, sentì una mano che gli afferrava il polso. Si girò di scatto e trovò un paio di occhi grigi a fissarlo.
“Percy, vuoi spiegarmi cosa diavolo ti prende?” sbottò Annabeth non lasciando la presa.
“Che intendi?” chiese il figlio di Poseidone abbozzando un sorriso e liberando il polso dalla stretta della ragazza.
“Non far finta di niente! Ce ne siamo accorti tutti, sai? Non esci da giorni, non ti alleni più… e quando vieni a mensa hai sempre quell’aria così triste e mangi sempre pochissimo!”
Percy abbassò lo sguardo, ormai certamente colpevole.
“Ho avuto dei problemi” disse, non riuscendo a guardare Annabeth negli occhi.
“Percy, perché non mi hai detto niente?” chiese la figlia di Atena avvicinandosi.
“Io, beh… non volevo che ti preoccupassi per me” La più grande bugia mai detta.
La bionda sospirò. “Sei così stupido, Testa D’alghe. Sono la tua ragazza e ti amo, puoi dirmi tutto” e detto questo, posò le sue labbra su quelle del ragazzo. Percy ricambiò il bacio, ma dentro di se non sentiva niente. Quelle labbra che aveva tanto amato, che gli erano sempre parse così calde, ora gli sembravano fredde e distaccate. Lui non voleva quella labbra, non voleva Annabeth. Lui voleva le labbra di Nico, il corpo di Nico vicino al suo, le loro anime unite. Lui voleva Nico, solo lui.
Sono la tua ragazza e ti amo. Oh, se solo Annabeth avesse saputo la verità. Ma come poteva confersarle tutto? Come poteva dirle quelle poche, semplici parole che da tempo voleva dirle?
Non ti amo. Amo Nico. Erano solo cinque parole dall’apparenza semplici, eppure Percy aveva provato così tante volte a dirgliele, ma gli si bloccavano in gola.
Finalmente Annabeth staccò le sue labbra da quelle del ragazzo, per poi però prendergli le mani.
“Promettimi che d’ora in poi sorriderai” disse.
“Te lo prometto” rispose Percy, fingendo un sorriso e non dando peso alle parole appena pronunciate.
“Allora ci vediamo stasera al falò?”
“Ci vediamo questa sera al falò”
 
Purtroppo per lui, la sera arrivò e Percy dovette metter su un sorriso e seguire i ragazzi dalla mensa al falò, mano nella mano con Annabeth. Appena si sedette avvolgendo la ragazza con le braccia, alzò lo sguardo in cerca di un paio di occhi neri.
Del canto suo, Nico non faceva altro che cercare gli occhi verdi di un certo figlio di Poseidone. Era già seccato per non averlo visto a mensa. Anche se la colpa era sua, visto che era arrivato tardi a pranzo e non era andato a cena. La ‘causa’ era Will. Con lui, il tempo non passava mai. O almeno, così gli sembrava all’inizio. Ma poi si accorse che sentiva la mancanza di qualcosa, o meglio di qualcuno. Ancora rimpiangeva di avergli fatto quella semi-dichiarazione, di aver pronunciato quella frase. Cosa intendeva fare, far sembrare tutto una cotta quando quell’amore l’aveva distrutto per anni? Credeva forse di dimenticarsi di tutto? Ma l’errore più grande era stato mettersi col figlio di Apollo. Solo da poco si era reso conto che non lo amava davvero, lo ‘usava’ solo per dimenticarsi di Percy. Eppure ora era li, con un braccio di Will intorno alle spalle.
Ma poi successe che finalmente il verde e il nero si incontrarono. Nico e Percy si trovarono col solo sguardo, si guardarono negli occhi per chissà quanto tempo. Ai ragazzi sembrò che tutti sparissero all’improvviso. C’erano solo loro due che si guardavano, le parole non dette, i sentimenti ingabbiati. E restarono così, fino a quando non furono riportati con i piedi per terra dai rispettivi ‘amanti’. Ma non lo si poteva negare, c’era amore nell’aria. E chi poteva sentire questo amore se non una figlia di Afrodite?
Piper li aveva visti. O meglio, li osservava da tempo. Le sembrava così strano, ma ogni volta che li guardava sentiva che quei due dovevano stare insieme. Erano fatti l’uno per l’altro, gli serviva solo una leggera spinta.
 
*ANGOLO AUTRICE*
Prima di tutto, mi scuso per il ritardo, ma il mio computer aveva deciso di abbandonarmi.
Questo è il secondo capitolo, dove entrano in scena alcuni dei personaggi più importanti di questa FF, ovviamente Will e Annabeth, ma soprattutto Piper. Può mai starsene con le mani in mano quando quei due si divorano con gli occhi? Ehehehe
Comunque, alla prossima!
Sciao sciao
-Animalia

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Capitolo 3
*** Third option ***


Piper era stesa sul suo letto, nella cabina di Afrodite, con lo sguardo rivolto al soffitto. Ripensava alla sera prima, a quello che aveva percepito al falò. Non riusciva a spiegarsi cosa fosse successo, sapeva solo che quando Percy e Nico si erano guardati, si era diffuso nell’aria l’amore. Anzi, l’Amore con la A maiuscola, di quello puro e semplice, ma allo stesso tempo forte come non mai. Naturalmente, non poteva non essere triste per Annabeth. Le due avevano legato moltissimo, e le dispiaceva che proprio a lei stesse capitando tutto questo. Ma Annabeth… ne era a conoscenza? La sera prima era abbracciata a Percy e sorrideva. No, Annabeth non si rendeva conto di quel che stava succedendo.
E lei, cosa avrebbe dovuto fare? Dire tutto alla figlia di Atena? Provare a parlare con Nico e Percy? O ignorare il tutto e far finta di niente? Piper non sapeva proprio come muoversi.
Qualcuno bussò alla sua camera.
“Avanti!” urlò.
“Ehy Miss Mondo!” esclamò Leo entrando. Ormai era diventata abitudine del figlio di Efesto andar a trovare la migliore amica, soprattutto quando Jason era al Campo Giove.
“Ciao Leo” salutò Piper, pensierosa.
“Ti vedo giù… come puoi essere giù se è appena entrato in camera tua il semidio più sexy di questo pianeta?” esclamò Leo, sedendosi affianco a Piper.
“Ti hanno anche proclamato semidio più idiota del pianeta?” rispose Piper, ridendo.
“Ha ha ha. Davvero divertente. Dai su spara, cosa affligge la mia migliore amica?”
“Niente di che, stavo solo pensando a una cosa…”
“Di che colore fare le tovaglie al tuo matrimonio con Jason? Perché io ti proporrei il rosso…”
La figlia di Afrodite prese un cuscino e colpì Leo in piena faccia.
“Ehy! Questo era sleale!” commentò Leo.
“Te lo meritavi”
“Okay, forse è vero. Ora puoi spiegarmi cosa non va?”
“Sei tu che interrompi!”
“Giuro che non ti interrompo più!” Piper squadrò l’amico, sospirando.
“Tanto non posso dirtelo lo stesso…” 
Di certo non poteva andar sbandierando la sua semi-scoperta, di qualunque cosa si trattasse.
“Come mai?” chiese Leo, guardando Piper curioso.
“E’ un segreto!” esclamò Piper facendo l’occhiolino.
“Okay, come vuoi. Ora però devo andare al Bunker 9. Ciao ciao Miss Segreto” e detto questo, Leo se ne andò.
La figlia di Afrodite si sdraiò di nuovo sul letto. Quelle domande le ronzavano ancora in testa. Sbuffò, pensando che uscire un po’ le avrebbe fatto bene.
 
Nico se ne stava nella sua cabina, seduto sul suo letto. Stava pensando al giorno prima. Ma non ai momenti passati con Will, come faceva all’inizio, ma a quando aveva incontrato gli occhi di Percy. Non riusciva a decifrare l’espressione del figlio di Poseidone, nonostante ci pensasse da ore. Nico ci aveva visto un misto di dolore e amore. Era possibile? No, non lo era. Lo aveva visto, era stretto a Annabeth, come sempre.
Nico sbuffò, stendendosi. Jason, Reyna, Hazel e Frank erano al Campo Giove, e non se la sentiva per niente di andare a vedere Will al poligono di tiro con l’arco. Non aveva niente da fare, ma stare chiuso in quelle mura lo opprimeva, soprattutto quando aveva certi pensieri in testa. Era come se le sue idee fossero ingabbiate. Decise allora di fare una passeggiata. Magari la sua mente sarebbe stata più libera.
Si alzò, mise una felpa tirandosi su il cappuccio e uscì.
 
Nel frattempo, Percy era seduto sul pavimento della cabina di Poseidone con la schiena contro il letto. Pensava al giorno prima, a Annabeth che gli aveva parlato fuori alla mensa e a come si stringeva a lui al falò. Poi la sua mente andò a Nico, al suo sguardo. Ma insieme a quello, non potè far a meno di ricordare come il figlio di Apollo lo teneva stretto a se, con fare protettivo. Sentì la rabbia salirgli… no, era gelosia. Lui era geloso. Si prese la testa tra le mani, facendo dei grossi respiri. Quando si calmò, circa cinque minuti dopo, sentì qualcosa di bagnato e caldo scendergli lungo la guancia. Ma prima che potesse asciugarsi quella lacrima, ne scese un’altra.
Di nuovo. Sto di nuovo piangendo.
Prima che il pianto potesse prolungarsi, andò al bagno, sciacquandosi la faccia con dell’acqua fredda. Si guardò allo specchio: i capelli erano ancora come quando era sceso dal letto, circa un’ora fa. Gli occhi erano leggermente rossi. Sospirò, ritornando in camera sua. Le tende erano ancora chiuse. Le aprì, guardando fuori dalla finestra. Fu allora che vide una figura incappucciata seduta su una panchina che guardava nella sua direzione.
 
Nico doveva essere completamente assorto nei suoi pensieri, visto che non si era nemmeno accorto che i suoi piedi lo aveva condotto sempre più vicino alla cabina di Poseidone. Si sedette su una panchina li vicino, guardando la cabina. Le tende erano ancora chiuse, e quindi Percy era ancora lì dentro.
Starà dormendo? Oppure si sta preparando?
Le tende si aprirono, mostrando il volto del figlio di Poseidone. Dire che Nico rimase sorpreso è dire poco. Strabuzzò gli occhi, diventando leggermente rosso e nascondendosi di più col cappuccio. Purtroppo non servì a nulla. Percy lo aveva riconosciuto. Lo stava guardando, sorpreso quanto lui. Ma nella sua mente si formò un largo sorriso. Si guardarono, come la sera prima. Percy da dietro le tende e Nico da sotto il cappuccio.
 
Piper stava passeggiando, pensando a cosa fare. Aveva mentalmente classificato le varie opzioni:
  1. Ignorare. Ma questa opzione l’aveva subito scartata. Sarebbe stata una cosa molto ingiusta.
  2. Dire tutto a Annabeth. Le avrebbe fatto male, ma forse poteva chiarire le cose con Percy. Forse.
  3. Provare a far mettere insieme Percy e Nico. Questa opzione era saltata fuori da sola (Piper pensava che ci fosse lo zampino della madre) ma sembrava la più giusta e allo stesso tempo ingiusta delle tre. Entrambi i ragazzi erano fidanzati, però…
Fu in quel momento che vide un ragazzo incappucciato seduto su una panchina, che guardava fisso verso un punto. Si avvicinò un po’ di più, e lo riconobbe. Nico. E stava guardando verso la cabina di Poseidone.
Piper guardò meglio la cabina. Percy era alla finestra, mezzo nascosto dietro una tenda turchese. E guardava verso Nico. Sembravano così assorti l’uno dall’altro… nonostante ci fosse qualche metro di distanza, loro riuscivano a guardarsi negli occhi, ignorando tutto il resto.
Okay… e che terza opzione sia.
 
 
*ANGOLO AUTRICE*
MA salve! :D Allora, questo è il terzo capitolo… un capitolo di passaggio per lo più. Nico e Percy iniziano a capire qualcosa, forse… e Piper sta per passare all’azione!
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Sciao sciao
-Animalia

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Capitolo 4
*** Piper goes into action ***


Dopo circa venti minuti ininterrotti di sguardi e mezzi sorrisi, Nico si sentì picchiettare su una spalla. Si girò di scatto e vide Will che gli sorrideva. Sentimenti contrastanti nacquero dentro il figlio di Ade: era infastidito dal fatto quel momento fosse stato interrotto, qualsiasi cosa significasse. Aveva anche paura della reazione di Percy. E infine, era anche leggermente contento di vedere il biondo.
Fece quel che gli conveniva e ricambiò il sorriso. Il figlio di Apollo si sedette affianco a lui, prendendogli una mano.
“Che ci fai qui?” chiese Will.
“Mh…niente. Stavo solo passeggiando” rispose Nico, evitando di incontrare lo sguardo dell’altro.
Will prese con più decisione la mano di Nico, usando l’altra mano libera per prendergli il mento e costringerlo a guardarlo negli occhi. Il più piccolo arrossì completamente , non sapendo se essere felice per quella situazione o infastidito. Una piccola, ma piccolissima, parte di lui, avrebbe voluto che ci fosse stato Percy al posto di Will.
“Andiamo in camera tua, insieme?” chiese il figlio di Apollo, sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi.
Nico annuì piano, non potendo fare altro. Qualsiasi rifiuto sarebbe stato piuttosto sospetto. Quando si alzò, mano nella mano con l’altro, rivolse un’occhiata attraverso quella finestra che aveva osservato per così tanto tempo. Quei splendidi occhi color verde che tanto lo avevano guardato, erano spariti.

Appena Percy vide Will, si allontanò dalla finestra, accasciandosi sul suo letto sospirando. Si costrinse a non piangere e si stropicciò gli occhi. Lui e Nico si stavano guardando negli occhi, talmente intensamente che sembrava che la terra tremasse. Okay, troppo melenso, ma era vero! Poi è arrivato quel figlio di Apollo, e gli aveva portato via Nico da sotto gli occhi. Percy rise. Una risata gelida, senza alcun divertimento. ‘Gli aveva portato via Nico da sotto gli occhi’. Aveva praticamente riassunto la sua vita amorosa in una frase.
Si alzò quando sentì qualcuno bussare e si trascinò fino alla porta.
“Chi è?” chiese.
“Sono io” rispose la voce di Annabeth.
Percy sospirò, leggermente seccato. Ormai aveva capito e accettato che fino a quando non sarebbe riuscito a rompere con la figlia di Atena, la sua presenza l’avrebbe sempre infastidito. Senza preoccuparsi di essere ancora in pigiama, aprì.
“Ciao Percy… non sei ancora vestito?” disse la bionda, entrando.
“Già…”
“Percy, hai di nuovo saltato la colazione”  Annabeth pronunciò questa frase in un misto tra un rimprovero e una dolce richiesta di spiegazioni.
“Mi sono svegliato tardi, non vedi?” si giustificò Percy, cercando di avere un tono di voce più comico che annoiato.
“Si, vedo… i tuoi capelli sembrano avere vita propria” disse la ragazza, ridendo e avvicinandosi al figlio di Poseidone per sistemargli la chioma nera.
Il ragazzo  fece appello a tutta la sua forza di volontà per non spostarsi via. Nonostante non provasse più quel genere di sentimento, non voleva vedere la sua migliore amica restarci male.
Passò qualche minuto, mentre Annabeth s’improvvisava parrucchiera e Percy teneva le braccia incrociate al petto e gli occhi rivolti verso l’alto.
“Ecco fatto” disse, la figlia di Atena, allontanandosi “Ora stai decisamente meglio”
“Beh, grazie Annabeth… ora potresti uscire? Devo cambiarmi”
“Oh…si…okay. Ci vediamo sulla spiaggia?”
“Ehm…si. Te inizia ad andare, vengo tra poco”
“okay…” e con questo Annabeth se ne andò, leggermente preoccupata. Percy sospirò, guardandosi allo specchio. I suoi capelli non sembravano  più ordinati di prima. Prese la maglia del campo e un paio di jeans, si fece una doccia veloce e si vestì. Stava per uscire, quando sentì di nuovo bussare. Confuso, il ragazzo aprì senza nemmeno chiedere chi fosse. Si ritrovò davanti una Piper piuttosto arrabbiata.

Piper aveva visto tutto, sia l’incontro di Will e Nico, sia Annabeth che entrava nella cabina di Poseidone per poi uscirne un quarto d’ora dopo. Visto che sarebbe stato sospetto se si fosse messa a fissare tutto li in piedi, si era nascosta dietro un albero. Si, anche lei pensava che la situazione stesse leggermente degenerando.
Alla fine i suoi piedi si erano mossi da soli verso la casa di Poseidone, arrabbiata, senza sapere nemmeno il perché.
“Hai idea di quel che stai facendo, Perseus Jackson?!” sbottò, appena vide il figlio di Poseidone.
“Che intendi?” chiese Percy, molto confuso.
Piper alzò gli occhi al cielo, esasperata dall’ottusità del ragazzo. Lo oltrepassò ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle.
“Hai idea di quel che stai facendo con Nico e Annabeth?” disse, questa volta con più calma.
Percy sbiancò, sgranando gli occhi per lo stupore.
“Ma…come…”
“Sono figlia di Afrodite, certe cose le capisco”
Piper si sedette sul letto e Percy si accomodò affianco a lei, prendendosi la testa tra le mani. Una delle sue più grandi paure, che qualcuno lo scoprisse, si era avverata.
“Ora lo andrai a dire a Annabeth?” chiese, con un filo di voce.
“No”
Percy rimase ancor più stupito.
“P-perché?”
“Percy… -Piper parlava con un filo di voce- la tua storia con Annabeth era… è fantastica, ma non è quello il vostro destino. Quello che provi per Nico è amore con la A maiuscola. Un amore che continua a esistere nonostante si quasi impossibile. E sottolineo il quasi”
“Quasi?”
“Si, quasi. Probabilmente te ne sarai già accorto, ma anche Nico ti ama…”
“Cosa?! Nico ricambia?!”
“Oddei Percy, non posso credere che tu sia così stupido! Ovvio che ricambia! Bisogna solo trovare il modo di farvi mettere insieme”
Piper fece l’occhiolino, ghignando. Percy si sentiva stordito. Nico lo ricambiava. Nico lo amava ancora.
 
 
*ANGOLO AUTRICE*
Oddei, sono passati due mesi dall’ultimo aggiornamento O.O Perdonerete un’Animalia che ha dovuto riscrivere il capitolo perché avendo cambiato computer ha perso tutti i dati? :3
(No, non me li sono salvati su una chiavetta USB. Sono stupida, lo so)
Coooomunque, questo è il quarto capitolo! :D Piper entra in azione… diciamo che ce ne saranno delle belle XD
Sciao sciao
-Animalia

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