Katekyo Hitman Reborn X- Il destino della Camelia dei Vongola

di valechan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- Una nuova arrivata in Famiglia ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- Una giornata movimentata ***
Capitolo 3: *** Target 2- Avventure e segreti ***
Capitolo 4: *** Target 3- Il triste amore di Primo. Ricordi ***
Capitolo 5: *** Target 4- Ombra ***
Capitolo 6: *** Target 5- Attacco ***



Capitolo 1
*** Prologo- Una nuova arrivata in Famiglia ***


Salve sono valechan91. Questa è la mia prima fanfiction sul mio shounen preferito.
Spero che vi piaccia.
Disclaimer: i personaggi appartengono ad Akira Amano.
 
 
Prologo- Una nuova arrivata in Famiglia
 
 
Nella scuola media Namimori non si poteva mai stare tranquilli. Il povero Tsunayoshi Sawada, detto Imbranatsuna, lo sapeva. Soprattutto da quando in casa aveva un moccioso che si era messo in testa di farlo diventare un boss mafioso.
E ora, nella sua classe arrivavano anche nuovi studenti.
Prima Hayato Gokudera, autoproclamatosi suo braccio destro. Sembrava un bravo ragazzo, in fondo, ma gli faceva paura. E adesso…
“Mi chiamo Tsubaki Kurosaki. Piacere di conoscervi”. Nella sua classe era arrivata una splendida ragazza, italo-giapponese, dall’Italia. Aveva dei lunghissimi capelli corvini e gli occhi azzurri limpidissimi.
“Siediti vicino a Sawada” disse l’insegnante
La ragazza andò al suo posto a sedersi. Aveva incuriosito tutti i ragazzi della classe.
“Com’è bella…” pensò Yamamoto, incantato, in uno dei pochissimi momenti in cui era sveglio e lucido
“Ciao. Tu sei Imbranatsuna, giusto?” chiese la ragazza, mettendo il mento sul palmo della mano, e sfoggiando un sorridendo sarcastico
“Ma perché ce l’avete tutti con me?!” si lamentò Tsuna
“Tranquillo, volevo solo sapere se fossi tu. So che non ti piace quel soprannome, per cui non lo userò più…” e concluse sussurrando “Decimo Boss dei Vongola”
“Eh? Cosa ha detto?” pensò Tsuna
 
 
 
“E quella attacca a parlare con il Decimo. Come osa?!” pensò Gokudera, che la studiava attentamente” però ha qualcosa di familiare…”
Dopo le lezioni, nella pausa, Tsubaki si rivolse ancora a Tsuna.
“Ehi Tsuna-kun, se ti va ti aiuto con quella ragazza “ sorrise maliziosa, avendo notato che Tsuna non toglieva gli occhi di dosso da Kyoko Sasagawa” piuttosto, ma è quello il famoso Yamamoto Takeshi?” disse, indicando un ragazzo che usciva dall’aula
“Si, è lui. Perché? “ domandò Tsuna
“ è decisamente carino come dicono *disse solo la ragazza
“Decimo, vi andrebbe di mangiare insieme?” disse Gokudera, avvicinandosi al ragazzo e guardando torvo Tsubaki
La ragazza osservò Gokudera. Quei capelli… quegli occhi…che fosse?
“Acchan?” chiese la ragazza “ Tu…sei Hayato Gokudera?”
“Si, perché?” disse il ragazzo, in modo brusco
“Non mi riconosci? Sono Tsubaki. Sono cambiata, ma abbiamo giocato insieme da bambini nella residenza di tuo padre”
“Eh?” Gokudera la guardò attentamente.
“ Ma certo! Ora ricordo!” disse Gokudera “ Tsubaki! Sei quella bambina che mi faceva compagnia al castello!”
“Castello? Ma è ricco?” si chiese Tsuna
“Vedo che hai già conosciuto la nostra Tsubaki, Tsuna” disse Reborn, arrivando come sempre da chissà dove e tirando un calcio al ragazzo
“La famiglia di Tsubaki è legata indissolubilmente al destino del Boss dei Vongola “fece Reborn” lei avrà il compito di proteggerti”
“Ma io sono la sua guardia del corpo!” sbraitò Gokudera
“Hayato, il mio compito è diverso “fece la ragazza “un braccio destro ha il compito di assistere il Boss, proteggerlo ed aiutarlo. Il mio compito è invece aiutare voi Vongola ed essere lo scudo del Boss” sorrise
“Ma sei una ragazza!” fece Tsuna” non è pericoloso?”
“Oh certo che no, Tsuna-kun” disse Tsubaki
“Avete di fronte a voi colei che nell’ambiente mafioso è definita la Camelia Nera”
“In effetti, il suo nome vuol dire camelia” pensò Tsuna
“Tranquillo, Tsuna-kun” fece la ragazza, appoggiandogli gentilmente la mano sulla spalla” è in battaglia che forse sono alquanto terribile. Ma tu mi sei già simpatico, e Reborn mi ha già raccontato tutto. Affidati a me, ad Hayato, Yamamoto e Ryohei Sasagawa, e non preoccuparti di nulla “
Fuori l’aula, si sentì improvvisamente il silenzio. Passava il comitato disciplinare, comandato da Hibari Kyouya.
“Ehi Tsuna-kun” fece Tsubaki, che con gli altri era uscita fuori dall’aula per vedere cosa accadesse” chi è quel figo davanti a tutti?” chiese
“è Hibari-san” fece Tsuna
“Hibari-san” ripetè Tsubaki “Reborn, ti riferivi a lui?”
“Sì, sarà utile per la Famiglia” fece l’Arcobaleno, posizionato sulla testa di Tsuna
“E Dino-senpai,? Non l’ho visto” chiese Tsubaki
“Conosci Dino?” chiese Tsuna
“è uno dei Boss più famosi, ed è anche carino” rispose la ragazza “ovvio che so chi sia, Dino Cavallone”
 
 
Tornati in aula dopo la pausa pranzo, Gokudera e Tsubaki decisero di tornare  a casa insieme, non vedendosi da tempo.
“Vedo che hai già fatto conoscenza della nuova arrivata” chiese Yamamoto, rivolgendosi a Gokudera
“è una mia cara amica di quando ero piccolo” disse semplicemente il ragazzo
“Ah, capisco…che bello…” rispose Yamamoto, nascondendo un velo di serietà. Non capiva perché ma non gli piaceva questa cosa…
“Ciao Yamamoto maniaco del baseball” fece Tsubaki, avvicinandosi ai ragazzi e sorridendo
“ma che simpatica” disse Yamamoto, ridendo “ hai già copiato Gokudera, vedo”
“Non ha capito che lo prende in giro?! “ pensò Tsuna, che era a poca distanza da loro
“Quindi fa parte anche lei del gioco della mafia, giusto?” chiese Yamamoto
“Ehm…si… “ rispose la ragazza
“Più siamo, più ci divertiamo” disse ridendo Yamamoto
“Non ha capito nulla “ pensò Tsuna
 
 
 
Il giorno dopo, non sapevano che avrebbero avuto due incontri ravvicinati con delle persone di loro conoscenza…
 
 
 
Piaciuta?
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 2
*** Capitolo 1- Una giornata movimentata ***


Salve sono valechan91. Ecco qui un nuovo capitolo di questa storia. Spero vi piaccia.
Buona lettura!
Disclaimer: i personaggi appartegono  ad Akira Amano
 
Capitolo 1- Una giornata movimentata
 
Altra giornata piena di eventi alla scuola media Namimori.
Durante la pausa pranzo, Tsubaki si unì a Gokudera, Tsuna e Yamamoto a mangiare sul tetto.
“Smettila di imitarmi!” sbraitò Gokudera contro il giocatore di baseball
“Non ti sto imitando “ rispose il ragazzo, tranquillo
“Hayato, finiscila. Sembri una donna isterica “  disse Tsubaki, iniziando a ridere a crepapelle
“La smetti?!” disse alterato Gokudera
“Su, ragazzi, mangiamo tranquillamente “ fece Tsuna, tentando di calmarli
“Ma Decimo, Yamamoto imita tutto quello che faccio” disse, tirando fuori la dinamite
“Hai ancora quei fuochi d’artificio,eh?” disse Yamamoto
“ Ma ci è o ci fa?” pensò Tsubaki
“Non sono fuochi d’artificio!” urlò Gokudera
“Smettetela  e statemi a sentire “ intervenne  Reborn, uscito da chissà dove con un costume da castagna
“Ahi! Mi fai male!” disse Tsuna, mentre Reborn lo pungeva
“Dobbiamo trovare un covo per la Famiglia. Ho già in mente un posto “ continuò il piccolo Arcobaleno “ah, Tsuna. Questo lo ha fatto Bianchi. Collasserai tra poco “
“Eh? Bianchi? È qui?” chiese Tsubaki
“ Purtroppo si, mia sorella è qui” disse Gokudera
“nessuna femmena mi resiste “ commentò Reborn
Trenta secondi, e Tsuna svenne.
“Tsuna-kun! Ma perché, Reborn?!” chiese Tsubaki
“Decimo!” urlò Gokudera
“Venite con me “ disse Reborn
 
 
 
“Questa è la sala ospiti “ disse Reborn. I ragazzi entrarono in una sala ampia, con scrivania, poltrona, divano ed una bella vista.
“ Proprio un bel posto “ commentò Yamamoto “ bello per la nostra base segreta “
“ Ideale per un covo, sono d’accordo “ disse Gokudera “ ma tu non fare il bambino!” aggiunse rivolgendosi a Yamamoto
Tsubaki rimase perplessa. Era un bel posto, ma qualcosa non andava…
“Stendiamolo qui “ disse la ragazza, facendo cenno di stendere Tsuna su un divano
“ E voi che ci fate qui? Non sapete che questo appartiene al comitato disciplinare?” . Arrivarono dei ragazzi, con aria minacciosa.
“ Ma che pettinature orrende…” pensò Tsubaki
“ Non me ne frega nulla di che comitato siete. Questa è la base della Famiglia Vongola. Vedete di sparire “ disse Gokudera, con tono minaccioso
Tsubaki ghignò. Era a un po che non picchiava nessuno… “ Hayato, mi sa che dovremo liberarcene con la forza “ disse la ragazza
“Sbrigatevela voi, ragazzi “ disse Reborn
In breve tempo,  i tre sconfissero i ragazzi del comitato disciplinare.
“Non credevo fosse così brava “ pensò Gokudera
“ Ci sa fare, la ragazza “ pensò Yamamoto
“ Non mi aspettavo niente di meno, dai membri della Famiglia e dalla Camelia Nera “ pensò Reborn, per nulla sorpreso
Tsubaki da sola ne aveva messi al tappeto un bel numero. Sapeva come muoversi, tra pugni, calci e gomitate ben assestate.
“Finito?” disse Reborn
“Sicuro!” fecero in coro i tre
“ ma che idioti” disse qualcuno che era sulla soglia della porta
“Hibari?!” pensò Tsubaki
Gokudera fu il primo ad avvicinarsi al ragazzo.
“Fermo, Hayato!” disse la ragazza
“Questo è il covo della Famiglia Vongola. Sparisci “ disse il ragazzo
“Famiglia? Quindi, branco?” rispose Hibari. Subito Hibari iniziò a vedersela con Gokudera, che però venne messo al tappeto
“Allora è vero che usa i tonfa”  pensò Tsubaki
Intervenne anche Yamamoto, ma fu battuto anche lui. Rimaneva solo lei.
“Lascia in pace Tsuna” disse la ragazza
“ No ho problemi a vedermela con una ragazza “ disse Hibari.
Anche Tubaki, però venne battuta. Sbattendo la testa contro il divano, perse i sensi.
Tsuna si riprese a causa del trambusto. “ Che è successo?!” chiese
“Usa tutta la tua forza, Tsuna. È il tuo momento, pensaci tu a risolvere le cose” disse Reborn
“contro Hibari? Ma sei matto?!” rispose il ragazzo
 
 
 
Reborn sparò il Proiettile del Coraggio di Morire proprio mentre Tsubaki si stava riprendendo.
“Così è questo il famoso Proiettile “ pensò Tsubaki , ancora un po stordita “ Tsuna…”
Il ragazzo, intanto, se la stava vedendo con Hibari. Alla fine, Reborn salvò tutti…facendoli cadere nella piscina!
“Maledizione, Reborn! Ho la divisa!” disse Tsubaki, imbarazzata.  La divisa, bagnata, era quasi trasparente…
Anche i ragazzi erano arrossiti…
“Non che tu sia chissà quale bellezza” disse Gokudera, beccandosi un pugno dalla ragazza
“ Tranquilla…mi giro…” disse Tsuna, completamente rosso in volto
“ Dai, è come avere il costume, no?” rise Yamamoto
“ piuttosto, dobbiamo pensare che siamo stati inutili” fece Gokudera
“Questa era una prova “ disse Reborn “ dovrete allenarvi e diventare più forti. Hibari, poi, sarà molto utile alla Famiglia”
 
 
 
Quel pomeriggio, dopo questa disavventura, un  ragazzo iniziò a tampinare Tsuna.
“Unisciti al club di boxe, Sawada!” sbraitava il ragazzo “ Vado al massimooooooooooooo!”
Tsubaki lo vide mentre correva urlando per i corridoi…
“ Quello sarebbe Ryohei Sasagawa? Il fratello di Kyoko-chan? Ma sono completamente diversi!” pensò Tsubaki, riconoscendo il tipo di cui le aveva parlato Reborn.
“ Ecco Lambo, il bel torello”! fece un bambino vestito da mucca, arrivato da chissà dove
Tsubali, perplessa, lo guardò correre verso Tsuna. “Lambo? Il moccioso dei Bovino? Ma cosa ha in mente Reborn?”
“restituire subito me tutto, Lambo!” fece una bambina cinese, che seguiva l’altro
“te lo scordi, testa a salsiccia!” e il bambino iniziò a fuggire…
“ Ma che cavolo succede?!” pensò “ quella è sicuramente I-Pin…la terza killer più forte in circolazione…”
“Tsuna-kun…” fece la ragazza, avvicinandosi a Tsuna “ mi pare tu sia circondato da tipi strani e pericolosi”
“Non dirmelo “ fece il ragazzo, sconsolato “ il più pericoloso è a casa mia…”
“Quella stupida mucca fa solo casino “ commentò Gokudera, vedendo la scena dei due bambini
“ Hayato, non dirmi che detesti i bambini?” fece Tsubaki, sorridendo sorniona
“ Quelli rumorosi li detesto, sporcano solo e combinano guai “ rispose il ragazzo
Tsubaki scoppiò a ridere…
“ Non c’è nulla da ridere! “ fece Gokudera, piccato
“Sei uno spasso, Gokudera!” fece Yamamoto, ridendo e mettendo un braccio intorno alle spalle del ragazzo
“Smettila di ridere e mollami, idiota!” sbraitò il ragazzo
 
 
 
Dopo la scuola, Tsuna fu costretto ad accettare la sfida a colpi di boxe di Ryohei. Reborn dovette ancora una volta intervenire..
“Tsuna-kun, hai bisogno di rinforzare i muscoli” pensò Tsubaki
Intanto, arrivarono dei ragazzi che rapirono Kyoko per farne la manager del club di karate.
“Ma siete matti?!” disse Tsubaki, iniziando a pestarli come stavano facendo anche gli altri.
A salvare Kyoko, fu però Tsuna.
“Ben fatto, Tsuna-kun. Così guadagni punti ai suoi occhi. Bravo! “ pensò Tsubaki, facendo il segno della vittoria verso di lui
“ Perché mi sta facendo quel gesto?” si chiese Tsuna, che ricambiò con un sorriso tirato
 
 
Mentre stavano tornando a  casa…
“Biancuccia mia vieni qui!” si sentù urlare
“Levati di mezzo, maniaco!” fece una voce, stavolta femminile
“Shamal?!” pensò Tsubaki. “ Hayato, perché non mi hai detto che c’era anche lui?! “
“ Mi sono scordato, che vuoi?!” fece il ragazzo
Tsubaki rabbrividì. Quel tipo…gli era parso strano anche quando era bambina. E poi lo odiava, perché Hayato si era fatto male per colpa sua…ancora ricordava quando si ruppe il braccio…
“ Ciao Bianchi!” urlò Tsubaki
“ Ciao piccola “ fece la donna “ parliamo a casa, va bene? Voglio conoscere tutto su tuoi fatti d’amore”
Tsubaki arrossì…
“Oh ma che bella ragazza..” fece l’uomo, fermandosi di fronte a Tsubaki” Tsubaki Kurosaki, la Camelia Nera. Mi ricordo di te, sai? Come sei cresciuta… posso darti un bacino?”
L’uomo si avvicinava. Tsubaki, un po per istinto, un po per paura…
“ Vai via, maniaco!” gli tirò un pugno spedendolo lontano, in aria…
 
 
“ Che giornata..” pensò Tsubaki, stravolta
“ Ciao Tsuna. Ehm… sono passato a trovarti” fece un ragazzo biondo
“ Dino!” fece Tsuna
“Ecco un altro..” fece Gokudera
“ Dino Cavallone…” pensò Tsubaki
Il ragazzo la notò.
“ Tu devi essere Tsubaki Kurosaki, la Camelia Nera. Reborn mi ha parlato di te, ma sei comunque famosa “ disse Dino, rivolgendosi alla ragazza
“ Vedo che ti sei unita alla Famiglia di Tsuna “ continuò “ ti affido il mio fratellino, proteggilo, eh !” fece, scompigliando i capelli ad entrambi
“Come mai sei qui?” chiese Tsuna
“ Devo parlare con Reborn “ rispose Dino
“ Cosa dovrà dirgli? Non mi piace..”
 
 
L’argomento di discussione tra Reborn e Dino li avrebbe ben presto coinvolti…ma intanto, Tsubaki avrebbe vissuto con loro altre avventure…
 
 
Che ne dite? Cosa accadrà?
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 3
*** Target 2- Avventure e segreti ***


Heyla! Torno dopo parecchio tempo. Ho revisionato i restanti capitoli della storia, per poter così continuarla ad un ritmo più regolare.
OUR FLAME NEVER GOES OUT!
Questa serie è sempre molto importante per me, e voglio concludere la mia prima storia. Ma non temete, ne arriveranno delle altre su alcune delle coppie che amo.
ma prima, qualcosa di particolare!


Target  2- Avventure e segreti



La visita di Dino si concluse con altre avventure per Tsubaki e i ragazzi.
Nonostante la visita del povero Tsunayoshi in ospedale, gli allenamenti di Reborn continuarono.
La ragazza era felice, vedendo che Tsuna, grazie al suo tutor, stava lentamente iniziando ad avere una bella amicizia con tutti.

“Mi chiedo cosa farà Tsuna, con Kyoko e Haru…” pensava “ è proprio cotto, senza speranze”
ne aveva parlato anche con Gokudera e Yamamoto, una volta, sul tetto della scuola, durante la pausa pranzo


FLASHBACK
“ dici che dovremmo aiutare il Decimo a conquistare Sagasawa?” domandò laconico l’albino
“ in effetti, Tsuna sembra essere interessato” commentò Takeshi
“ vorrei aiutarlo” ribatté la ragazza
“ il Decimo saprà conquistarla da solo” proferì Hayato, mentre guardava l’orizzonte, appoggiandosi piano alla balaustra “ se non dovesse riuscirci, sarà perché lei non lo merita affatto”
“ sempre il solito” disse Tsubaki, quasi divertita
“VAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA BENEEEEEEEEEEEEEE!” gridò all’improvviso la ragazza, motivata
“ farò come dite, ma se dovesse esserci bisogno interverrò”
“AHAHAHHAAHHAHHAHA energica come sempre, Kurosaki, mi piace” Yamamoto sorrise a trentadue denti.Non capiva perché, ma si sentiva sollevato
“ … E DEVI PER FORZA URLARE COME UNA CRETINA?!”  la rimproverò Gokudera


FINE FLASHBACK



Per un po’, però, avrebbe dovuto pensare a qualche problema in arrivo.
Quel giorno, mentre erano come sempre in pausa pranzo…
“Tsubaki. Ho una lettera per te. Sembra che siano arrivati” Reborn le passò, grazie a Leon, una lettera, con il sigillo della sua famiglia.  Era un sigillo molto particolare, che aveva un piccolo fiore per metà nero e per metà quasi bianco. Sul foglio si notavano i bordi neri dei petali.
Quando la ragazza lesse la lettera, si incupì e la nascose della tasca della gonna.
Guardò Reborn “A quanto pare” sorrise mesta “ stanno andando contro l’ordine diretto dei Vongola. Me ne occuperò io”
“ Cosa succede?” chiese Tsuna, quasi intimorito
Tsubaki lo guardò “Non preoccuparti, Tsuna-kun. È qualcosa… in cui è meglio non coinvolgerti in quanto Decimo boss”
“Ma… siamo amici, ormai” commentò il castano
“ Tsuna, fai come dice. Tsubaki se la caverà da sola” intervenne Reborn
“Reborn, non vorrei che attaccassero..”
“Non preoccuparti, ci ho già pensato io”
“ sei terrificante” commentò Tsubaki, quasi impaurita da quell’aura che ogni tanto Reborn emanava. Quella di un killer fatto e finito. Lo sapeva, forse non avrebbe avuto speranze contro di lui.
Un giorno le avrebbe raccontato il suo segreto, chissà.

Quando la giornata scolastica terminò, Tsubaki si allontanò da sola, dicendo che avrebbe raggiunto casa Sawada più tardi, per studiare tutti insieme.
Si diresse in un piccolo parco, non lontano dal fiume.
“ Venite fuori, so che siete qui. Houx, Saux.” proferì la ragazza. Il parco era deserto.
“Signorina, quindi avete ricevuto la lettera?” pronunciò un uomo alto dai capelli biondi e occhi azzurri. Houx
“ La riporteremo in Italia, questo dovrebbe saperlo, Principessa” intervenne un altro uomo, di poco più basso dell’altro, con i capelli castani e gli occhi verdi. Saux.
Entrambi indossavano uno smoking e avevano un occhiello a forma di fiore.
“ volete andare contro gli ordini dei Vongola? Sapete bene quale sia il mio compito. Come è stato compito di mia madre, prima di me. Non verrò meno alle regole…”
“ Non possiamo permettere che solo i Vongola…”
“ è sempre stato così, da generazioni. Il mio sangue né è la prova” disse ferrea la ragazza.
Prese una lima per unghie che portava sempre con sé, facendosi un piccolo taglietto al dito.
“ nelle vie vene scorre il sangue della famiglia, compirò il mio dovere fino alla fine…”
 I due uomini sospirarono. “ allora non le dispiacerà se la portiamo via con la forza”
La ragazza si fasciò il dito con un cerotto e sogghignò. “ se ne avete il coraggio”

La ragazza combatté, ma non riusciva ad avere la meglio. Desiderava avere anche lei un’arma forte, come la dinamite di  Gokudera magari oppure i tonfa di Hibari.
Fu allora che decise, per una volta, avrebbe fatto sul serio.
La sua espressione cambiò, e prese dalla tasca dei piccoli pugnali. Il soprannome di Camelia Nera le derivava dal fatto che fosse piuttosto brava con qualsiasi cosa avesse una lama piuttosto affilata.
Tsubaki assottigliò lo sguardo e lanciò i pugnali verso i due uomini, ferendoli al volto.

“ Il Nono Boss dei Vongola mi ha inviato in Giappone con il preciso scopo di adempiere al mio compito per la Decima generazione, ora che lui è in Italia. Non tornerò!”
e con queste parole, lanciò un ultimo pugnale per poi scappare verso casa Sawada.

Sapeva chi li aveva mandati, ma avrebbe sistemato tutto a tempo debito.
“Zia Cordelia… davvero vuoi tutto questo?” pensava la ragazza
non era mai andata molto d’accordo con sua zia, dopo che aveva litigato anche con sua madre. E tutto per motivi stupidi….

Arrivata a casa Sawada, trovò i ragazzi alle prese con Lambo, che come sempre disturbava.
“Stupida mucca!” si lamentava Gokudera
“ma ragazzi… “ sospirò Tsubaki, abbandonando la cartella sul pavimento.

Quando le cose si furono calmate, Tsunayoshi notò il cerotto sulla mano della ragazza.
“Che è successo, Kurosaki-san?!” si preoccupò il castano
“ ti sei tagliata per cucinare qualcosa?” proferì Gokudera, prendendole la mano per guardare bene il cerotto
“ quindi li hai sistemati” intervenne Reborn, sbucando da chissà dove… per finire sulla testa del proprio allievo
“ da dove sei sbucato? E perché sempre sulla mia testa?” si lamentò il povero Tsuna
Tsubaki annuì. “ Per il momento. Non so quando, ma torneranno. Probabilmente non attaccheranno Tsuna-kun e gli altri”
Tsuna la fissò. “ c’è una cosa che volevo chiederti. Come mai sei diventata la Guardiana dei Vongola?”
La ragazza guardò Reborn, che scosse la testa, cambiando impercettibilmente espressione.
“Quindi è ancora presto per quello. In effetti non ha ancora una vera Famiglia. Quando sarà il momento capirà di più” rifletté la fanciulla
Lambo, trascinato da I-pin, andò a giocare fuori, e oltre alla ragazza, nella stanza restavano solo Tsuna, Reborn, Gokudera e Yamamoto.
I ragazzi pendevano dalle sue labbra.
“Sono curioso anche io, di questa faccenda” disse Reborn “ il Nono non mi ha detto molto”
Tsubaki sospirò. “ Vi racconterò tutto, ma per farvi capire devo raccontarvi una storia che risale alla Prima Famiglia dei Vongola, e al loro primo Boss, Giotto. È una storia che mi ha rivelato il Nono Boss, di cui solo il Boss e pochi eletti possono sapere.
Quando Primo si trasferì in Giappone, rimase in contatto con alcune delle Famiglie più importanti, poiché la mafia stava acquistando potere anche qui. Grazie ad alcune conoscenze entrò in contatto con una donna, che subito entrò nelle sue simpatie. Un giorno, però, la donna gli volle presentare un’amica.
Quello fu l’inizio della fine.
La donna si chiamava Angelica, aveva dei lunghissimi capelli rossi e occhi color smeraldo.
Primo ne rimase incantato”

i ragazzi pendevano dalle sue labbra.
Tsubaki continuò.
“Quello fu l’inizio di qualcosa di tragico per la Prima Famiglia Vongola, qualcosa che avrebbe segnato per sempre il Boss e una persona a lui vicina, come il destino dell’intera Famiglia”

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Capitolo 4
*** Target 3- Il triste amore di Primo. Ricordi ***


Target 3- Il triste amore di Primo. Ricordi


La storia raccontata dalla ragazza aveva attirato l’attenzione dei presenti. Reborn, che di solito giocherellava con Leon, era sceso dalla testa di Tsuna per sedersi su una piccola e comoda poltroncina fatta su misura per lui, mentre gli adolescenti la fissavano.
Sawada, però, ebbe un brivido improvviso, come un presagio. Brivido che non sfuggì al suo tutor.


Tsubaki continuò il suo racconto.
“ Giotto rimase colpito dalla bellezza della donna e decise di conoscerla meglio. Rimase ammaliato anche dal suo carattere, sempre allegro e gentile con tutti. Condividevano anche degli ideali, cosa di cui Primo non rimase sorpreso, visto la persona che aveva permesso che si conoscessero. Nel mentre, la vecchia amica di Primo diventò la donna di uno dei suoi uomini, e l’uomo non poteva che esserne felice. Si fidava di ognuno di loro.
Anche Angelica non era indifferente alla bellezza di Giotto, ai suoi capelli biondo oro e a quelle iridi castane tanto profonde che sembravano scrutare dentro l’anima.
Fu in quel momento che le ombre si addensarono sulla Famiglia Vongola di quel periodo.
Iniziarono delle rivolte per il potere, e ciò coinvolse anche Angelica e la sua famiglia, i Pozzo, una Famiglia in quel momento in forte ascesa.
Le famiglie Giglionero e Gesso, sebbene alleate dei Vongola, non potevano contrastare il gruppo di nemici che si presentava. Ai problemi politici si aggiunsero gli intrighi di Kirino, fratello maggiore di Angelica, che la promise in sposa ad una ricca Famiglia.
La donna si disperò, e quando seppe che suo fratello aveva intenzione di convincere Primo a sposare una loro lontana cugina, Katia, prese una decisione. Si allontanò da tutti, con uno straziante addio al suo innamorato.
Giotto, nonostante il turbinio di emozioni che provava, rimase lucido e organizzò la difesa del castello e delle zone più vicine, cercando di non coinvolgere innocenti.”
Tsubaki si fermò, sospirando malinconica. “ Si dice, però, che la sua vecchia amica morì durante uno degli attacchi.”

La ragazza fece una piccola pausa, ricordava la storia molto bene. Quando l’aveva sentita raccontata dal Nono, aveva avvertito una profonda tristezza.
Continuò.
“ Le rivolte continuarono, nonostante i Vongola non fossero a corto di alleati. Ciò non impedì, però, il tradimento di uno degli uomini più vicini al giovane Boss.
Quando la situazione fu un po’ più calma, iniziarono a verificarsi strani avvenimenti nel castello dei Vongola.
Se il Boss era in pericolo, accanto alle sue guardie c’era sempre una strana ombra, una persona incappucciata. La sua corporatura era esile rispetto agli altri, e non proferiva parola, quindi nessuno sapeva chi fosse.
Una notte, però, Giotto scoprì la verità.
Angelica, tornata ma lontana dai propri affetti, aveva giurato fedeltà al suo amato Giotto, ma chiese un giuramento.
-Protezione al prezzo dell’amore- la donna sarebbe rimasta con lui, a patto che i loro sentimenti fossero rinchiusi per sempre.
Da quel momento in poi, la donna fu la prima Guardiana dei Vongola, conosciuta da pochi e che agisce nell’ombra, devota al suo signore.
Le regole dei Vongola, però, oggi come allora, sono le stesse.”
La ragazza guardò gli amici uno ad uno.
“ Nessun membro della Famiglia Vongola dovrà mai innamorarsi della Guardiana, né la Guardiana dovrà mai amare uno di loro. “

L’aria si era fatta quasi gelida, la tensione nella stanza era altissima.

“ Mia madre, Azusa, è la Guardiana che mi ha preceduta. Però…” abbassò lo sguardo “ mia zia, Cornelia, sua sorella, non era d’accordo ad affidare a me il compito. Come adulta, voleva essere lei ad educare la Decima Generazione. Lei e mia madre hanno litigato, e poco dopo arrivò l’ordine del Nono di affidare a me il compito, poiché mia zia non ha figli. “
La giovane si strinse nelle spalle, poi guardò Gokudera.
“ Mio padre era in affari con tuo padre, Hayato. So che sono sempre stati ottimi amici. Per questo, qualche volta portava anche me “

FLASHBACK
Una lussuosa auto si fermò di fronte ad una imponente cancellata. Scese un uomo, che aprì la portiera. Dall’auto uscirono un uomo e una donna vestiti elegantemente. Con loro c’era una bambina, la figlia, tra le braccia della madre.  Gli adulti sembravano essere in buoni rapporti con i padroni del castello in cui stavano per entrare.

La bambina decise di esplorare l’edificio, nel cercare i due figli della coppia dei padroni di casa.
Quando uscì nel giardino, seguendo uno strano fumo, trovò un ragazzino più o meno della sua età, nascosto tra gli alberi.
“Che ci fai nascosto qui dietro, stai giocando a nascondino?”
lo chiamò
Il ragazzino si allarmò e la tirò vicino a sé, facendole segno di non parlare.
La piccola Tsubaki lo guardò. Il bambino aveva i capelli color cenere, degli occhi di un verde intenso, era vestito elegantemente… ma si era sporcato il volto di terriccio.
Sorrise appena, cercando di non ridere.
“Ssssh o ci troverà”
“chi?”
“ Bianchi, mia sorella. Non voglio mangiare i suoi terribili biscotti”
“Ma quel fumo..”
Il ragazzino sollevò il giacchino. “ è opera sua”
“Ti ho trovato, Hayato” una testolina dai lunghi capelli rosa spuntò dal cespuglio vicino”
“AAAAAAAAAAAH” urlò il ragazzino, prima di svenire
“sei sempre così debole, fratellino” commentò la nuova arrivata, prima di prestare attenzione a Tsubaki
“Sei un’amica di mio fratello? Il mio nome è Bianchi” la bambina sorrise. Aveva un elegante vestitino color porpora con dei ricami e dei fiocchi, ai piedi delle eleganti scarpette nere
Bianchi sospirò e guardò di nuovo suo fratello, ancora tramortito “Hayato, sei incorreggibile. Dovresti mangiare i miei biscotti”

Da quel momento, Tsubaki divenne quasi un’ospite fissa al castello, fino a diventare compagna di giochi del piccolo Hayato, più che della sua sorellina

FINE FLASHBACK

Tsubaki riflettè tra sé. “ In effetti, ho sempre preferito giocare con Hayato che con Bianchi…”
Si schiarì la voce. “E questo è tutto, o almeno tutto ciò che so”

I ragazzi e il piccolo tutor erano sorpresi. Non si sarebbero aspettati un retroscena tanto tragico…
“ Ma quindi cosa è successo, Kurosaki-san?” chiese Tsuna “ ti sei ferita a un dito"
“ Due uomini che stanno dalla parte di mia zia, Houx e Saux, sono stati mandati in Giappone per riportarmi in italia. Mia zia non vuole limitare il potere della Guardiana solo alla famiglia Vongola”
“  Ti proteggeremo noi!” intervenne Yamamoto, sorridendo
“ Certo che se non ti metti nei guai, non saresti tu. Quindi dovresti collaborare con gli uomini del Decimo” intervenne Gokudera “ bene. Sono il suo braccio destro, pronto a sacrificarsi in caso di necessità” concluse con orgoglio
“… Hayato, tu pensa a vivere per Tsuna, che è meglio, autoproclamato braccio destro” sogghignò divertita.
L’atmosfera si era fatta pesante, non voleva che si preoccupassero per lei
“EHI! Cosa hai detto?” Hayato si alzò, pronto a farla saltare in aria con la dinamite
La ragazza lo fissò. “ Come vuoi, braccio destro”
“Eh no, il braccio destro di Tsuna sono io” intervenne Yamamoto, puntando il dito verso di sé mentre si beccava un’occhiataccia da Gokudera
Tsunayoshi non sapeva che cosa fare. “Kurosaki-san, sei sicura che andrà tutto bene?”
La ragazza sorrise, grata per quelle premure. “ Certo, Tsuna-kun”.

Quella sera, obbligato da Sawada, Gokudera riaccompagnò a casa Tsubaki.
“La storia che hai raccontato…”
“eh?”
“… mi ha sorpreso, ecco”
“ ho saputo tutto qualche mese fa, il Nono ha mandato qui prima Reborn”
Hayato annuì. “  l’assassino di cui si fida ciecamente…”
“Coooooooomunque” intervenne la ragazza “ tu cerca di diventare un braccio destro che si rispetti. Magari inizia ad essere meno impulsivo eh, Acchan?”
Tsubaki gli andò davanti, e salendo sulle punte gli diede un piccolo colpetto sulla fronte
“Tu… brutta….” Si lamentò l’albino, mentre la ragazza ridacchiava leggermente



Il giorno dopo, mentre andava come sempre a scuola, Tsubaki fece un incontro inaspettato.
Mentre correva con un pezzo di pane tostato in bocca, poiché era in ritardo…
“Accidenti, non mi va di vedere il Comitato disciplinare e quella loro orrenda pettinatura… se Hibari non stesse sempre… AHI!”
La ragazza urtò qualcosa… o meglio, qualcuno... e cadde a terra, seguita dall’altra persona.
Non fece in tempo a notare chi fosse, perché questi si alzò senza scusarsi e si allontanò velocemente.
Con la coda dell’occhio notò che doveva trattarsi di un qualcuno poco più basso di Tsuna, con una strana sciarpa al collo, un maglione verde e con uno strano libro tra le mani…

“LA CAMPANELLA! NOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
Tsubaki urlò e iniziò a correre, arrivando nella sua classe per un soffio…

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Capitolo 5
*** Target 4- Ombra ***


Target 4- Ombra


Tsubaki arrivò al suono della campanella, notando Hibari di sfuggita nei corridoi. Il comitato disciplinare  davanti al portone principale non l'aveva fermata, sebbene l'avessero squadrata da cima a fondo e in maniera ben poco cordiale. 
Soprattutto quel tipo che stava sempre dietro a Hibari, come si chiamava? Kusaro? Kusaka?
Si ricordò, ah, si chiamava Kusakabe. 
Hibari sarà anche stato rigido, ma almeno era decisamente meglio di quei tipi. Sospirò, aveva evitato di essere linciata ( o presa a tonfate), e entrò nella sua classe. 
Fece appena in tempo a sedersi e salutare Tsuna, Gokudera e Yamamoto, che in classe entrò il professor Nezu.
Cosa poteva esserci di peggio della matematica alla prima ora?

La giornata scolastica passò velocemente, ma la ragazza si ritrovò un ulteriore problema per le mani.
Quando le ragazze rientrarono dopo la lezione di economia domestica e lei stava facendo assaggiare la sua torta alle fragole ai ragazzi ( dopo aver convinto anche Tsuna), proprio accanto a lei arrivò dalla finestra aperta una freccia, con la base a forma di cuore.
" Ecco lo sapevo, il cielo mi sta punendo perchè ho mangiato del cibo di un'altra ragazza che non è Kyoko-chan!" si lamentò Tsuna
"Tsuna-kun... non credo che.. " tentò di dire la ragazza
Uscito da chissà dove, Reborn gli tirò un calcio sulla testa, per poi andare a sedersi comodamente sulla spalla di Yamamoto
"Reborn! Ti avevo detto di non venire a scuola!"
Takeshi si mise a ridere. " Ma ciao piccolino!"
"Decimo, non vi preoccupate. Non è Sasagawa la causa, guardate lì" intervenne Gokudera, indicando la cima di un albero del giardino
Tsubaki fissò nella stessa direzione, e vide un ragazzo di qualche anno più grande di loro, con un caschetto castano, guardare verso di loro e lanciarle bei baci. La ragazza lo fissò tra lo sgomento e il disgusto
" e quello chi sarebbe, un pervertito?!" commentò Tsunayoshi a quella vista
"Tsubaki, riguarda te, vero?" si intromise Reborn, ignorando del tutto il proprio allievo
"Mia.. mia zia ha mandato... il suo sottoposto più giovane. Si chiama Giulio, ha qualche anno più di me... e" deglutì " anche se l'ho visto una sola vita, si è ossessionato e vuole sposarmi. Mia zia l'ha fatta grossa stavolta"
Yamamoto accartocciò quasi con violenza il cartone del latte che aveva finito di bere per lanciarlo nel cestino, Tsuna la fissò tra l'impaurito e il sorpreso e Gokudera...
"Tch. Li attiri tutti tu i tipi assurdi" borbottò, ma non gli faceva piacere. Non era geloso, ma se almeno lei si doveva trovare un fidanzato, che fosse qualcuno di decente. Andavano bene anche testa a prato o lo scemo del baseball. Il Decimo era innamorato di Sasagawa. 
"Me ne occupo io, ora facciamo finta di niente" concluse Tsubaki, squadrando torva Hayato
Le lezioni terminarono e all'uscita, la ragazza attirò il suo obiettivo sul retro della scuola. 

"Quando la smetterai di infastidirmi?" gli domandò senza preamboli, quando il ragazzo scese dall'albero su cui si trovava
Se avesse cambiato taglio di capelli, poteva almeno sperare di trovarsi una ragazza...
" La signora mi ha ordinato di riportarti in Italia, e poi non ci sposeremo certo in questa squallida città" replicò il ragazzo, per nulla turbato, mentre si sistemava i capelli
" Non ci sposeremo affatto" precisò Tsubaki " e Namimori è una bella città, piena di gente gentile e simpatica"
"Suppongo che mi toccherà fare sul serio" il ragazzo fece scrocchiare le dita  e la attaccò. Poteva sembrare mingherlino, ma non era debole. Era abbastanza alto, e indossava un completo nero simile alle vecchie divise scolastiche maschili, i gakuran, leggermente aperta sul collo. 
Tsubaki schivò l'attacco, e quando stava per subirne un altro... 
Un boato e un suono metallico, e si ritrovò davanti a lei, a farle da scudo, due figure. 
Takeshi era inginocchiato e fissava il ragazzo di fronte a lui, Hayato lo guardava con astio, due bombe ancora in una mano. 
" Non è certo così che si corteggia una ragazza" commentò innocentemente Yamamoto 
Gokudera inarcò le sopracciglia, preparando altri attacchi con la dinamite. 
" Non mi interessa chi sei e cosa vuoi da Tsubaki, ma lei non sembra gradire la tua presenza. Non mi importa di chi si innamorerà, ma prova a torcerle un capello e finirai male!"
Non seppe nemmeno lui come gli uscirono quelle parole
"Come ha detto lui" intervenne Takeshi
I due ragazzi provavano dei strani sentimenti, erano come innervositi. E molto. 
Il loro avversario strinse i denti. "Maledizione. Signora, questo non era nei piani. Bene, per stavolta ti lascio in pace" e si dileguò
Yamamoto e Gokudera aiutarono Tsubaki, che era caduta a terra durante l'attacco
" Ragazzi, scusatemi... "
"Tranquilla Kurosaki" sorrise Takeshi
"Quel tipo è un vigliaccio" commentò Gokudera " non ti preoccupare, se torna lo faccio saltare in aria"
La ragazza sorrise leggermente. 
Mentre i ragazzi stavano tornando a casa, incontrarono Reborn.
"ohohoh sembra che Tsuna abbia portato a casa il celebre giovane delle classifiche" fece guardando Gokudera, a cui si illuminarono gli occhi
"Cosa? Ma sapevo che lui fosse..." non concluse la frase Tsubaki, perchè mentre Reborn spariva chissà dove. Hayato la trascinava di fretta verso casa Sawada. 
Salirono di corsa le scale e Gokudera spalancò la porta. Trovarono tutti nella camera di Tsuna. Reborn, Tsunayoshi, Yamamoto, Haru che era arrivata poco prima di loro... e un bambino. 
"Decimo, perchè non mi avevate che il moccioso delle classifiche era da voi?!" disse con foga, per poi avvicinarsi al bambino. Era un ragazzino dai capelli castani e occhi dolcissimi, con una sciarpa striata al collo e con un enorme librone davanti.
" Dimmi, moccioso. Che posizione occupo nella lista dei candidati a braccio destro del Decimo?"
"Lo sapevo" sospirò Tsubaki, sconsolata " non pensa ad altro..." poi fissò il ragazzino, Fuuta " Fuuta della Stella. Tsuna-kun, il nuovo alleato potrebbe portati anche dei problemi"
Il bambino tentò di divinare, e concluse " Non è classificabile, ma il fratellone Hayato sarebbe un ottimo maestro d'asilo" 
Quella frase suscitò lo sgomento di Tsunayoshi e la tristezza di Gokudera. Tsubaki, invece, scoppiò a ridere sguaiatamente.
" LUI UN MAESTRO D'ASILO, QUANDO NON FA ALTRO CHE LITIGARE CON LAMBO AHAHAHHAHAHAHAH " si teneva la pancia con una mano, e con l'altra indicava Hayato
" maledetta bastarda" ribattè l'albino
"Ora classifichiamo i sentimenti del fratellone Tsuna. Al primo posto, Leon"
Tsunayoshi trattenne un urlo, visto che nemmeno aveva potuto pregare il bambino di non dire niente della sua cotta per Kyoko. 
Haru iniziò a deprimersi, e Tsubaki ridacchiò.
 Fuuta si lamentò. " Le mie predizioni non riescono bene se c'è la pioggia, perchè a volte non passano l'atmosfera" biascicò, prima di addormentarsi accoccolato sul letto di Sawada
"... quella della terra?!" strillarono Gokudera e Tsubaki
Bianchi andò via, dopo aver portato dei biscotti ( al poison cooking) e fatto svenire il suo fratellino.
Tsuna e Tsubaki pensavano che davvero, a volte lei si divertisse a causare problemi a suo fratello.

I problemi non tardarono ad arrivare. Una famiglia mafiosa cercava il ragazzino e il suo libro. e Tsunayoshi aveva promesso di proteggerlo. 
Con Haru a fare da esca mentre Tsubaki, Gokudera  e Yamamoto mettevano fuori gioco i nemici, fu Tsuna a salvare il bambino. 
Ma i guai erano appena iniziati...


Un mattino, Fuuta uscì di casa e sparì nel nulla. Contemporaneamente, i ragazzi delle medie Namimori iniziarono a subire dei feroci attacchi da parte di una banda di una scuola rivale. 
Tsuna si preoccupò poco, pensando che stesse giocando da qualche parte con I-pin e Lambo. 
Quella stessa mattina, però, Tsubaki venne attaccata. Venne gravemente ferita, strisciò verso il cancello dietro la scuola e si accasciò al suolo, svenuta. Nel taschino della divisa aveva un orologio tascabile, fermo. 
Quando Hibari la trovò, nel suo solito giro di ronda, la portò in infermeria e fece chiamare Tsuna.
"Kurosaki Tsubaki è tua amica? è stata attaccata"
Gokudera  e Yamamoto seguirono Tsuna nell'infermeria della scuola, e trovarono la ragazza piena di bende, che dormiva. 
Quando si risvegliò, trovò gli amici accanto.
"Ragazzi, mi spiace, vi ho fatto preoccupare" disse piano
"che è successo, Kurosaki-san? Hibari-san ti ha trovata svenuta sul retro" parlò Tsuna, in tono preoccupato
" Dei ragazzi di un'altra scuola mi hanno attaccato, ma non sono riuscita a batterli. Mi vergogno di me stessa" rispose la ragazza, mestamente
" Questi aggressori non hanno pietà nemmeno per una ragazza" commentò Yamamoto, tra il nervoso e il preoccupato
"Sono le classiche bande rivali, ci avranno preso di mira. Che palle" borbottò Hayato
"No" Tsubaki si mise a sedere, si sentiva un po' meglio " sembravano seguire uno schema. Mi hanno attaccata vicino casa mia, avevo una strana sensazione stamattina appena sono uscita"
Reborn entrò dalla finestra e guardò l'orologio.
"Reborn" lo guardò la ragazza"
" è tuo?" chiese il bambino 
" no, me lo hanno trovato nella divisa, ma non è mio" rispose Tsubaki
"Tsubaki-chaaan! vieni qui che ti curo io!" 
chi poteva essere, se non Shamal, ossia il medico della scuola?
La ragazza ebbe la forza di fermarlo con un pugno prima che le si gettasse addosso, e prima che Hayato lo prendesse a calci ( trattenuto da Yamamoto e da Tsuna).
"Ma non lo vedi che è ferita, brutto pervertito?"
"Hayato, non sarai mica geloso?" 
"Ma non dire stupidaggini, vecchio pervertito!" Hayato lo guardò storto " me ne torno in classe. Tsubaki, ti porto qualcosa da mangiare più tardi, e ti riaccompagno a casa"
Tsubaki sorrise, ringraziandolo mentalmente. 
"Ti aiuto anche io, Gokudera" fece Yamamoto
"uno basta e avanza, stupido"

Il giorno seguente, chi venne attaccato fu Sasagawa Ryohei, conciato così male che venne portato in ospedale. Tsuna andò a trovarlo, e trovò Tsubaki, ancora con qualche benda ma abbastanza rimessa.
"Kurosaki-san, sicura che puoi camminare?" chiese Tsunayoshi
"Tranquillo Tsuna-kun, sto bene. piuttosto, il senpai Sasagawa è messo male"
Reborn era con loro e quando entrarono nella stanza del ragazzo, l'Arcobaleno notò subito che sul comodino aveva lo stesso orologio che avevano trovato accanto a Tsubaki. 
E  che non apparteneva al maggiore dei Sasagawa.
Mentre stavano per lasciare l'edificio, videro arrivare in barella Kusakabe, il vice di Hibari, che si era stufato che l'ordine di Namimori fosse compromesso ed era andato a mordere a morte i colpevoli. 
"Non ci sono dubbi, stanno seguendo questa"
Tsubaki e Tsuna guardarono incuriositi il foglio di Reborn,  e la ragazza si fece pallida. 
"Questa è..."
" si, è la classifica dei più forti fatta da Fuuta" annuì Reborn
"Stanno seguendo l'ordine dal basso verso l'alto... quindi il prossimo..."
Tsuna non terminò la frase perchè avvertì dei rumori accanto a sè,  e notò che Tsubaki era corsa via. 
"Perchè è corsa via?" chiese a Reborn
"Guarda chi è il prossimo, il terzo, ImbranaTsuna" lo apostrofò il tutor
"... No, è Gokudera! è corsa da lui! Dove sarà?"
"Chiamalo, io devo fare una telefonata urgente" lo rimbeccò Reborn
"sempre io..." si lamentò Tsunayoshi

Tsubaki stava correndo a cercare Gokudera, nella zona vicina a casa del ragazzo, mentre lo chiamava insistentemente al cellulare.
" Idiota di un Hayato, rispondi" imprecava a denti stretti
Fino a quando, il cellulare non le comunicò "l'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile"
Continuò a cercare, piuttosto preoccupata. Hayato era forte, ma quei tizi erano pericolosi. Si sarebbe fatto, e lei non voleva. 
Il suo compito era anche aiutare quei ragazzi e non solo il boss. 
La ragazza infilò il cellulare in tasca e prese in prestito una bicicletta in un negozio, correndo a tutta velocità.


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Capitolo 6
*** Target 5- Attacco ***


Target 5- Attacco

Tsubaki pedalò velocemente, per quanto le sue condizioni lo permettessero. Si era rimessa abbastanza, ma le forze non le erano del tutto tornate. 
Quando finalmente trovò Gokudera nel distretto commerciale, fermò la bici e scese, lasciandola vicino a un lampione.
"AH? che ci fai tu qui?" disse Hayato, notandola mentre gli si avvicina.
Tsubaki lo prese per il colletto, infuriata. "Si può sapere che diavolo combini?" gli gridò contro
"ti ho chiamato sul cellulare e non hai risposto!"
" è scarico, che vuoi?" borbottò il ragazzo
"Guarda che sarai il prossimo, stupido"
"AH?"
e come volevasi dimostrare...
" Chiedo scusa se interrompo tale litigio... tu sei Hayato Gokudera?" 
Qualcuno si intromise. Era un ragazzo alto, magrolino, con degli occhiali e un cappello sulla testa.
Tsubaki lo squadrò.
"Che palle" commentò Hayato " ancora con queste bande rivali, e dire che volevo stare tranquillo"
Quando schivarono il suo attacco, capirono che qualcosa non andava. Hayato guardò la ragazza, e poi l'avversario.
"Questo non è un classico teppista" pensò
"Maledizione, forse questo tipo è uno degli aggressori" riflettè Tsubaki, preparandosi ad estrarre i pugnali
"Dimmi com'è strutturata la tua famiglia" proferì il ragazzo con gli occhiali
"Lo sapevo!" pensò Tsubaki
"Quindi puntate al Decimo... finchè ci sono io, ve lo impedirò!" ribatè Gokudera
"Hayato, questo qui..."
"Stanne fuori, Tsubaki. è mio compito di braccio destro
"Sei scemo? non puoi batterlo da solo!"
"Lascia fare a me"
Gokudera iniziò a combattere,  e Tsubaki si mise in disparte, pronta a intervenire se fosse stato necessario. 
Il combattimento non durò molto, e incredibilmente Hayato sconfisse l'altro. Almeno, così sembrava...
"Visto? " fece infine l'albino, seduto a terra, siagretta in mano 
Tsubaki si avvicinò. "si, si, sei forte, va bene"
Non dubitava della forza di Gokudera, ma del potere dell'altro. Quegli yo-yo velenosi..
"Gokudera-kun! Kurosaki-san! State bene?"
"Tsuna-kun! Non dovevi venire!" fece Tsubaki, voltandosi
"Decimo, siete venuto! Non preoccupatevi, uno l'ho steso!" fece Gokudera, pieno di orgoglio, mettendosi in ginocchio
La ragazza guardò in direzione del nemico appena sconfitto... ma di lui non c'era traccia.
"Ohi, Hayato..." iniziò lei
"Altre prede, bene. Ti prendo e ti porto con me" una voce strascinata  e stanca li colse di sorpresa
Tsubaki si mise davanti a Tsuna, estraendo i pugnali. Doveva proteggerlo.
Il ragazzo con gli occhiali, Chikusa Kakimoto, lanciò di nuovo quegli yo-yo con aghi avvelenati.
La ragazza chiuse gli occhi, mettendosi a difesa con i pugnali. Ma non sentì nulla.
Aprì gli occhi, e davanti a lei c'era Hayato.
"Decimo... fuggite. Tsubaki, portalo lontano" mormorò il ragazzo, prima di cadere in una pozza di sangue. Era stato colpito al petto, e perdeva molto sangue.
"Hayato!" gridò la ragazza
Chikusa li attaccò di nuovo, ma stavolta... si ritrovarono a scivolare.
"Salvo, diciamo noi nel baseball!"
quella voce... "Yamamoto!"esclamò Tsubaki
"Vi ho seguito, c'era qualcosa che non andava. Ma quello che vedo non mi piace"
Takeshi affilò lo sguardo, sotto gli occhi sorpresi di Tsuna e di Tsubaki
"Ah, tu sei la preda di Ken. Non posso combattere contro di te. Me ne vado, mi serve una doccia"
il ragazzo se ne andò davvero.
"Hayato! Resisti!" fece la ragazza, muovendolo piano. Tremava appena, era preoccupata. 
Lo portarono da Shamal, che lo curò, sebbene controvoglia.

Tsuna era preoccupato, Tsubaki lo aveva notato. 
Così, intervenne mentre Reborn cercava di far capire la situazione al ragazzo.
"Tsuna-kun, ascolta" disse con molta calma " anche io ho paura, e ormai è chiaro che il loro obiettivo sei tu. Dobbiamo batterli sul tempo. Hanno coinvolto i senpai, e tutti gli altri studenti. Davvero non vuoi fare niente?"
Sawada la guardò, e cercò il coraggio dentro di sè.
"Cosa potrei fare?"
"Tu sei il solo che puoi batterli, sei il Decimo  Vongola in fondo" la ragazza sorrise.
Tsuna e Reborn andarono via, lei rimase accanto ad Hayato ancora svenuto.
il ragazzo si svegliò dopo qualche ora
"Ti sei ripreso" disse lei
"Dove sono? che ci faccio..." non continuò, mentre si metteva seduto una fitta di dolore lo fece rimettere steso
"Non sforzarti, sei ferito" ribattè lei
"Tsubaki-chaaaaaaaaaaaan!" arrivò Shamal, ma Tsubaki lo bloccò subito
"Shamal, devi rimettermi in forze" disse Gokudera, con poca voce
Tsubaki lo guardò
" Faresti meglio a stare qui tranquillo, Hayato" rispose il dottore
"Come faccio a starmene qui con quelli che attentano alla vita del Decimo?"
Tsubaki sorrise, e guardò il dottore. "Te lo chiedo anche io, Shamal. Starò attenta sia a lui che a Tsuna-kun. Poi, per come è fatto Hayato, sarebbe capace di scappare da qui"
Hayato la guardò.
Shamal sospirò. " Ti faranno muovere, ma hanno un effetto collaterale"
Il dottore tirò fuori delle trident mosquito
" non mi importa, basta che mi possa muovere"
"Però resti ancora qui per un po' " disse di nuovo Tsubaki
"AH?" fece Hayato, guardandola storto
" Abbiamo intenzione di attaccare il covo dei teppisti, e se vuoi venire devi rimetterti in fretta. Resta qui a riposo, il giorno prima ti potrai muovere"
"... sei sicura che vada bene?"
"Tranquillo, a Tsuna-kun ci penso io"


Qualche giorno dopo, tutto era pronto.
"IIIIh davvero andiamo lì?" fece Tsuna, timoroso
"Yo, Tsuna! Il bambino mi ha detto che giochiamo a malavita contro la scuola"
"Reborn lo ha raggirato di nuovo" pensarono Tsuna  e Tsubaki
La ragazza aveva avvisato gli altri, e Bianchi si era unita a loro con una maschera in testa. Si era messa a ridere quando Hayato era parso uno stalker, per sfuggire alla sorella.
"Ci sono anche io, Decimo!" intervenne Hayato, ancora mezzo barcollante
Ryohei era rimasto in ospedale, ma la squadra d'attacco era completa
"kokuyo land, eh? Sono curiosa di sapere di cosa si tratta" commentò Tsubaki
Reborn disse ciò che aveva scoperto.
" Sono degli evasi dalla prigione di massima sicurezza, Vendicare, controllata dai Vindice, i giudici supremi. E hanno reclutato anche dei mercenari, a quanto dice Dino" disse il bambino
" Se hanno come obiettivo Tsuna-kun, ci sarà un motivo" proferì la ragazza " probabilmente puntano a controllare i Vongola. 
Gokudera si animò. "Il solo che può diventare Decimo, il più adatto, è il Decimo. Non glielo permetteremo
Tsubaki sorrise. " Dobbiamo batterli e proteggere il nostro boss, ma non credo sarà così facile"
Tsunayoshi ribattè. " Dai, basta con questa cosa del boss adesso. Dobbiamo fermali"
Tutti annuirono. 

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