Fidanzate: manuale di uso e manutenzione.

di Sarugaki145
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anniversary. ***
Capitolo 2: *** Jealousy. ***
Capitolo 3: *** Questions. ***
Capitolo 4: *** Shopping. ***



Capitolo 1
*** Anniversary. ***


Anniversary.
 

 
Anniversario: Ricorrenza annuale di un avvenimento degno di memoria.
 
-Ancora non capisco perché siamo dovuti uscire.-
 
Brontolò Ichigo sedendosi di fronte alla sua ragazza e prendendo il menù appoggiato sul tavolo, guardando di sbieco i tavoli attorno a loro pieni di coppiette in amore.
 
-Quanto ti lamenti Ichi! È il nostro anniversario, perché ti scoccia così tanto uscire da soli?-
 
Si lamentò lei dopo l’ennesimo sbuffo del fidanzato.
 
Ichigo guardò storto la mora, non convinto della risposta fornita e quindi ribatté:
 
-Rukia, non mi da fastidio uscire con te e lo sai, semplicemente non concepisco perché festeggiare un anniversario. In fondo ci conosciamo da più di tre anni, perché dobbiamo festeggiare un giorno a caso di questi anni?-
 
Rukia sbuffò e spiegò per quella che le sembrava essere la ventesima volta, mentre una vena iniziava a pulsare pericolosamente sulla sua tempia:
 
-Perché quel giorno a caso, come dici te, hai ammesso di essere innamorato di me!-
 
Ichigo scoppiò a ridere e rispose divertito:
 
-Innamorato, che parolona!-
 
Rukia lo fulminò con lo sguardo, mentre la mano con cui teneva il cono gelato appena comprato iniziava a tremare.
 
-Come?!-
 
Chiese con un sibilo la ragazza, stando ben attenta a non frantumare il cono e farsi quindi cadere addosso ben quattro gusti diversi di gelato.
 
L’arancio, ignaro di tutto, rispose allegro:
 
-Dai non sono innamorato! Diciamo piuttosto che ti sopporto!-
 
Non appena l’ultima lettera di “sopporto” finì di uscire dalla bocca di Ichigo una cialda piena di gelato si spiaccicò sulla sua fronte, prontamente seguita da uno schiaffo.
 
-Sei uno stolto!-
 
Strillò Rukia andandosene furente.
 
Ichigo la guardo allontanarsi non capendo cosa avesse fatto di male, non rendendosi conto che non sarebbe più potuto entrare in casa per almeno una settimana.
 
 
 
Quello che Ichigo Kusosaki imparò quel giorno fu che un anniversario è un giorno di fondamentale importanza da ricordare, onorare, santificare, segnare sul calendario e in cui un regalo è sempre bene accetto. MAI dimenticare quest’occorrenza, le donne potrebbero negare sesso, accesso in casa, cibo o addirittura smettere di parlarvi.
 
 
 
 
 
 
*Angolo dell’autrice*
Hey!
Ecco la prima coppia di questa raccolta, non potevo che scrivere della mia coppia preferita in assolutissimo! <3
Gli anniversari sono effettivamente sentiti maggiormente dalle donne, non da tutte, ma normalmente è così. Ho pensato che per un tipo come Rukia, che non ha delle effettive date nella sua vita, essendo già morta, sarà ancora più importante.
Spero vi abbia fatto scappare almeno un sorriso!
Alla prossima!
Saru

 

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Capitolo 2
*** Jealousy. ***


Jealousy.
 

 
Gelosia: Avversione verso chi ci sembra ricevere più attenzioni di noi dalla persona che amiamo o stimiamo.
 
Se uno sguardo avesse potuto uccidere quello di Hiyori Sarugaki in quel momento avrebbe polverizzato Shinji Hirako.

Il ragazzo stava parlando da quello che Hiyori considerava decisamente troppo tempo con Momo Hinamori e i due sembravano totalmente immersi nella conversazione.

La biondina non poteva sopportare che quelle poche volte in cui andava in visita alla Soul Society Shinji passasse tutto il tempo a parlare con un’altra, che per di più vedeva tutti i giorni.

Fu per quel motivo che, al colmo dell’irritazione, sibilò:

-Non vede l’ora di saltargli addosso quell’arpia!-

Accanto a lei, Mashiro scoppiò a ridere divertita e chiese:

-Ma lui dice che non è vero e che te lo sei immaginata, vero?-

Hiyori la guardò stupita e chiese:

-Come fai a saperlo?-

La verde sorrise e rispose cortese:

-Non farmi parlare delle famose funzioni intellettive di Shinji!-

La più giovane sbuffò, tornando a concentrarsi sul biondo.
 
***
 
 
Hiyori stava incamminandosi per tornare sulla terra, nera di rabbia per il comportamento di Shinji di quel pomeriggio. Si vedevano poco da quando lui aveva scelto di tornare alla Soul Society e lei era rimasta sulla terra e se le sue visite dovevano essere tutte così allora avrebbe fatto a meno di sprecare del tempo andandoci.

-Brutta scema aspettami!-

Urlò la causa dell’arrabbiatura della ragazza, raggiungendola di corsa.

-Vai già?-

Chiese un po’ deluso l’uomo affiancandosi a lei e sorridendole amichevole.

La ragazza, senza girarsi a guardarlo, sibilò:

-Non so se hai notato, ma è sera e io devo tornare a casa.-

-Potresti passare qua la notte, non so.. Giusto per stare un po’ insieme..-

Propose il biondo con un sorriso malizioso, per poi prenderla per i fianchi e stampandole un bacio sul collo.

Per tutta risposta lei gli assestò una gomitata nello stomaco rispondendo inviperita:

-Mollami.-

-Sei arrabbiata?-

Chiese quindi Shinji, appena giunto a quella conclusione grazie alla sua famosa perspicacia.

-Non dovrei?-

Sbottò lei, per poi continuare:

-Non hai guardato la tua ragazza per tutto il pomeriggio, una delle rare volte in cui avremmo potuto stare insieme! E ora vieni pure qui a chiedermi di fare sesso! Chiedilo a quella tua amichetta!-

Sbraitò Hiyori stizzita, stringendo i pugni per resistere alla tentazione di riempire di botte il fidanzato.

Un sorriso malizioso incurvò le labbra di Shinji, che impiantandosi davanti alla ragazza e avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra le soffiò:

-Sei gelosa quindi?-

-Non potrei mai essere gelosa e in più lei è pure bruttina!-

Rispose immediatamente la ragazza senza battere ciglio, orgogliosa come poche.

Shinji però non rispose, limitandosi ad allontanarsi da lei e a guardare altrove.

-Ho detto che è bruttina!-

Ruggì Hiyori fissando il fidanzato, che non le rispondeva.

-Ho capito!-

Rispose lui innocente, pronto alla reazione della ragazza.

-Quindi? Non è brutta?-

Chiese Sarugaki. Non avrebbe ammesso una risposta sbagliata ed era pronta a scatenare una tempesta.

-Non è una brutta ragazza..! Non puoi dire che sia brutta solo perché ti sta antipatica o perché sei gelosa!-

Rispose lui, sincero.

Gli occhi di Hiyori divennero due fessure, da cui Shinji avrebbe giurato uscissero delle fiamme.

-Non sono gelosa!-

Sbraitò la ragazza, tirando un calcio a Shinji sul naso e facendolo volare all’interno del varco appena aperto per il ritorno di Hiyori sulla terra.

-Tornaci te sulla terra brutto schifoso! E non farti vedere per il prossimo millennio!-


 
Quello che Shinji Hirako imparò quel giorno fu che non è un bene stuzzicare una donna gelosa, ne va della propria salute.

 

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Capitolo 3
*** Questions. ***


Questions.
 

 
Domanda: Enunciato verbale con cui si chiedono informazioni.
 
-Oggi cosa vi siete detti tu e Orihime? Avete parlato tutto il pomeriggio! Lei ti piace, vero?-

Chiese Matsumoto apprensiva al suo capitano sedendosi sulla sua scrivania, travolgendolo di domande.

Toshiro alzò gli occhi al cielo sbuffando, annoiato.

Era stato importunato per tutto il pomeriggio da Orihime, ora non poteva mettersi pure Matsumoto ad impedirgli di lavorare.

Si assomigliavano terribilmente quelle due per certi versi, come per il fatto di travolgere di domande le persone.

-Non mi piace.-

Tagliò corto il ragazzo, continuando a compilare il mucchio di fogli sulla scrivania.

Nonostante la risposta però la sua luogotenente restava ferma ad osservarlo non convinta, infatti chiese ancora:

-Lei è veramente bella! Come può non piacerti?-

Hitsugaya sbuffò, guardandola di sbieco e rispondendo, nella speranza di accontentarla:

-Si, è bella e anche molto formosa, in più è simpatica, anche se vive in un mondo tutto suo.-

La bionda si impettì e lo fulminò con lo sguardo, sibilando:

-Molto formosa?-

Il bianco rispose ovvio:

-Anche tu lo sei! Anche se forse lei è un po’ più magra..-

Concluse sovrappensiero il capitano, rendendosi conto troppo tardi del guaio che aveva appena combinato.

-Più magra?-

Strillò Matsumoto inviperita per l’uscita del suo capitano.

-Stai tranquilla, a me piaci così come sei!-

Rispose il ragazzo prodigio con un mezzo sorriso, nella speranza di riparare il tutto e poter tornare al lavoro.

-Cosa vuol dire? Che ti accontenti ma preferiresti lei eh!-

-Io non ho mai detto una cosa del genere!-

Rispose lui allarmato vedendo la donna sull’orlo di una crisi di nervi.

-E cosa volevi dire?-

Sibilò quella sfoderando la katana.

-Volevo dire.. Che..-

 
***
 

 
Hitsugaya si presentò con un occhio nero alla tredicesima compagnia in cerca di asilo e quando Ukitake gli chiese cosa fosse successo con una risatina, il bianco rispose lugubre:

-Quella strega mi ha scacciato dal mio ufficio.-

Il capitano 13 scoppiò a ridere e rispose, offrendo al nuovo arrivato una tazza di te:

-Che domanda trabocchetto ti ha posto?-

E Ukitake sapeva che il ragazzo l’avrebbe intrattenuto per una buona mezz’ora con domande sulla logica contorta delle donne.


 
Quello che Toshiro Hitsugaya imparò quel giorno fu che piuttosto che dover rispondere alle domande delle donne, è meglio fingersi morti come gli opossum.
 
 




*Angolo dell’autrice*
Allora allora allora..
Questo capitolo si collega con una storia che ho scritto qualche tempo fa su loro due, il titolo è “L’inverno in un raggio di sole”, se volete vedere gli antefatti della storiella.
Fatto sta che secondo me sono una coppia divertentissima, molto diversi ma così simili e soprattutto fanno spanciare dal ridere!
Detto ciò mi eclisso!
Alla prossima!
Saru

 

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Capitolo 4
*** Shopping. ***


Shopping.
 
 
Shopping: Il girare da un negozio all'altro per effettuare acquisti.
 

Renji sbuffò sonoramente, scompigliandosi i capelli scarlatti esausto.

Pensava che mettendosi con un tipo come Tatsuki, nonostante talvolta fosse difficile da capire e spesso fosse burbera, non avrebbe dovuto portare a termine determinati compiti, che per esempio Ichigo doveva sopportare.

Tatsuki era bella, indipendente e soprattutto mascolina, ragion per cui il rosso era convinto che mai l’avrebbe costretto ad accompagnarlo a fare ciò che tutti gli uomini temono: shopping.

Eppure quel pomeriggio l’aveva letteralmente trascinato a fare compere, affermando che non avesse più nulla nell’armadio.

Lui proprio non la capiva, sarebbe stata bellissima anche uscendo in tuta ai suoi occhi, quindi quel supplizio non aveva uno scopo!

Era stato trascinato in tutti i negozi del centro commerciale, compresi quelli per bambini o per la casa e quindi Renji stava ormai per tirare l’ultimo respiro.

La ragazza uscì poco convinta dal camerino, con indosso un vestito che agli occhi del ragazzo appariva come un sacco di liuta.

-Come mi sta?-

Chiese Tatsuki scettica e subito la commessa si affrettò ad assicurarla che le stesse d’incanto.

Non ancora convinta, la mora si voltò verso il fidanzato e chiese:

-Come mi sta?-

-Non mi piace. Insomma sei bellissima anche con questo.. Vestito, ma non ti valorizza!-

Il rosso sorrise soddisfatto tra se, convinto che con quella risposta non solo si era salvato da una situazione complicata, ma aveva fatto anche un figurone.

Fu per quel motivo che non si concentrò nello stesso modo per la risposta seguente, ma disse sinceramente quello che pensava.

-Quindi trovi che io sia bella?-

Chiese Tatsuki un po’ imbarazzata, ma contenta.

Era raro che Renji le dedicasse dei complimenti che centrassero con la sua femminilità e quindi si stava cercando di godere quel momento.

-Certo! Diciamo che compensa il tuo carattere difficile!-

Renji si accorse di aver detto la cosa sbagliata immediatamente prima che un calcio lo buttasse fuori dai camerini rischiando di rompergli l’osso del collo.
 

Quello che Renji Abarai imparò quel giorno fu che lo shopping può nuocere gravemente alla salute.

 

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