With you

di _Yozora_
(/viewuser.php?uid=161359)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1: Life without you ***
Capitolo 2: *** Cap.2: Stranger ***



Capitolo 1
*** Cap.1: Life without you ***


 

Era Otani.

Era sempre stato Otani.

Fin da quando l'aveva raggiunta correndo la sera di Natale per andare con lei al concerto, rischiando di perdere così la possibilità di tornare con la sua ex.

Ma forse già da prima.

Non se ne era accorta.

Le era sempre sembrato talmente assurdo che l'idea di potersi innamorare proprio di lui non l' aveva mai neanche sfiorata.

In fondo loro erano Risa e Otani, il duo comico, gli “ All Hanshin Kyojin “.

Era difficile pensarli come qualcosa di diverso, figurarsi una coppia.

Se si fermava a pensarci, per Risa, Otani era qualcuno a cui non avrebbe mai potuto rinunciare, qualcuno di cui la mancanza sarebbe stata insopportabile.

Era il suo miglior amico, nonostante i battibecchi, ogni volta che aveva veramente avuto bisogno di lui, anche quando lei stessa non sapeva di averne, era sempre stato lì, accanto a lei.

Nella sua memoria, in ogni momento migliore della sua vita, lui c'era ed anche in gran parte di quelli peggiori.

Lui era lì, sempre pronto a tendergli una mano per aiutarla a rialzarsi.

Non voleva neanche immaginare a quanto buia e oscura sarebbe stata la sua vita se per qualche motivo si fossero allontanati.

Per questo aveva esitato,all'inizio.

Per questo, adesso, chiusa nel buio della sua stanza, seduta su un letto che quella notte non avrebbe visto altro che le sue lacrime, si stringeva con le braccia le ginocchia al petto.

Ormai il danno era fatto.

Si era fatta sfuggire le parole che non avrebbe mai dovuto dire, presa da un attacco di sincerità e coraggio dovuto da un'atmosfera che lei aveva mal interpretato.

La cosa sarebbe però potuta finire lì, era stata ancora in tempo a rimangiarsi tutto quello che aveva detto.

Fino a quel giorno.

Si erano divertiti così tanto durante quella gita, erano settimane che non si divertivano in quel modo insieme, ma poi era successo.

Lui le aveva dato la risposta che lei aspettava da giorni e che in quel momento avrebbe preferito non sentire.

Aveva cercato di reagire con disinvoltura, come se la cosa non la toccasse.

Non c'era riuscita.

Lo sapeva bene.

Così, durante il viaggio di ritorno e nei giorni a seguire, tra loro non c'era stato altro che un pesante ed opprimente silenzio.

 

 

 

Koizumi.

 

Il rumore di una palla che rimbalza sul pavimento ed il fischio che annunciava che, anche per quel giorno, l'allenamento era concluso lo risvegliarono dai suoi pensieri.

Si voltò automaticamente verso la porta della palestra, ma, come da qualche giorno a quella parte, chi si aspettava di vedere non era lì.

Sospirò ed abbassò lo sguardo.

Le cose tra loro erano precipitate così velocemente che lui non aveva avuto neanche il tempo di reagire.

Come erano arrivati a quello?

A malapena si salutavano quando si incontravano in classe e poi si chiudevano nel loro silenzio, a sedere ai propri posti.

Uno accanto all'altra.

Ormai tutta la classe aveva notato che qualcosa non andava.

Erano strani.

Non si punzecchiavano più, né parlavano all'unisono provocando le risate dei loro compagni, né si entusiasmavano per delle sciocchezze o si scambiavano sguardi complici.

Adesso tutto ciò che regnava tra loro era il totale e completo silenzio.

Ad Otani ogni volta sembrava di annegare nell'abisso.

Non se lo sarebbe mai immaginato.

Prima di Koizumi aveva vissuto la sua vita senza problemi, facendo quello che amava fare, dicendo quello che voleva dire.

Poi l'aveva incontrata e la sua vita si era colorata vivacemente.

Senza neanche rendersene conto erano diventati uno il prolungamento dell'altro.

Si capivano al volo, molte volte senza neanche bisogno di parlare, e si aiutavano a vicenda.

Lei era sempre stata lì quando lui ne aveva avuto bisogno, a confortarlo e risollevarlo dal baratro in cui alcune volte cadeva, senza mai chiedere niente in cambio.

Senza che neanche se ne accorgesse, quella ragazza era diventata una costante della sua vita, tanto da non riuscire più ad immaginarsi senza.

E adesso che si stavano allontanando lui si sentiva perso.

In realtà, non ricordava neanche come era stata la sua vita prima di Koizumi, come se non avesse realmente vissuto fino al momento in cui l'aveva incontrata la prima volta.

La sua vita, senza di lei, era in bianco e nero.

Tutti i colori con cui Koizumi l'aveva riempita erano sbiaditi fino a scomparire.

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cap.2: Stranger ***


- Otani sbrigati. Andiamo -

Si riscosse dai suoi pensieri mettendo a fuoco la figura del ragazzo davanti a sé che lo aveva chiamato.

- Arrivo subito -

Afferrò la borsa ed insieme a Nakao raggiunse Nobu che aspettava fuori dalla palestra.

I due fecero i piccioncini fino al cancello della scuola, mentre Otani camminava a sguardo basso ed in silenzio dietro di loro.

All'improvviso si fermarono e per poco il ragazzo non li finì addosso.

- Risa – sussurrò la ragazza bionda.

Otani alzò di scatto lo sguardo e la vide.

Una ragazza alta era appoggiata al muro del cancello della scuola che fissava il cielo senza vederlo davvero.

Una tristezza non descrivibile a parole nello sguardo.

Nakao si voltò a guardare il ragazzo perplesso.

Otani non riusciva a staccare lo sguardo da lei.

Cosa ci faceva lì?

Erano settimane che subito dopo le lezioni scappava via salutando sbrigativamente i ragazzi e senza rivolgere uno sguardo a lui, perciò perchè quel giorno era rimasta?

Risa si voltò verso di loro e abbozzò un sorriso.

Lo stesso che usava quando voleva nascondere quello che sentiva veramente.

Otani sentì una morsa stringergli stretto il cuore.

- Ciao ragazzi – disse con tono falsamente allegro

- Otani – aggiunse poi guardandolo appena.

Il ragazzo distolse lo sguardo in fretta, accorgendosi solo in quel momento che la stava fissando.

- Ciao, Koizumi – disse con tono triste.

Ormai era così che si salutavano ogni volta.

Per loro quelle poche parole erano peggio di un gesto appena accennato.

- Risa, come mai sei ancora qui? - chiese Nobu alla sua migliore amica.

Lei parve riscuotersi da chissà quali complicati pensieri e la guardò.

- Ah sì! Mi sono dimenticata di chiedertelo prima. Questo week end i miei passano la notte fuori per il loro anniversario e mio fratello ha un raduno fuori città con dei suoi amici dell'università, perciò stavo pensando di organizzare una serata tra ragazze. È un po' che non ne facciamo una. Chiharu ha detto che viene, tu ci stai? -

Nobu scambiò uno sguardo con il suo ragazzo come a voler chiedere il permesso e lui annuì impercettibilmente.

Lei sorrise e si rivolse a Risa

- Certo! Hai ragione è da un po' che non stiamo noi tre un po' da sole -

L'altra sorrise

- Bene! Allora poi ci mettiamo d'accordo per bene! Ciao a domani – disse e corse via.

Otani la vide allontanarsi ed ebbe la sensazione che stesse scappando via da lui, allontanandosi ancora un po' di più.

Se fossero andati avanti così Koizumi sarebbe arrivata talmente lontana che lui non sarebbe più riuscito a raggiungerla.

Abbassò ancora una volta lo sguardo e con voce roca disse

- Io vado a casa per primo. Ci vediamo domani. - detto questo si allontanò da i due ragazzi che lo guardarono andar via senza riuscire a dire né fare niente per trattenerlo.

 

 

 

- A-chan, sei tornato! Ho fatto una torta, vieni a mangiarne una fetta -

La voce allegra di sua madre lo raggiunse non appena mise piede in casa.

- Non ho fame – si limitò a rispondere.

Andò in camera sua e chiuse a chiave la porta, lanciò la borsa in qualche angolo della stanza e si lasciò cadere a terra con la schiena appoggiata al muro.

Si portò le mani fra i capelli.

Quella storia lo stava distruggendo.

Non avrebbe resistito molto in quelle condizioni lo sentiva, stava scivolando in un baratro senza uno spiraglio di luce e non riusciva a vederne il fondo.

Eppure dentro di lui qualcosa gli diceva che era stato lui a volerlo.

Era la verità, ma quando aveva rivelato come si sentiva nei confronti di Koizumi non si era aspettato che le cose prendessero quella piega.

Stupido.

Battè un pugno sul pavimento.

Solo in quel momento si rese conto che era stato uno stupido a non pensarci.

Solo perchè l'aveva sempre vista ridere e scherzare non significava che non potesse soffrire.

Non significava che non poteva essere ferita.

Era una ragazza anche lei.

L'aveva vista piangere con i suoi occhi quel giorno, nascosto dietro quel muro e ne era rimasto distrutto.

Forse, Koizumi non gli era poi così indifferente come aveva creduto.

 

 

Risa era davanti casa sua senza neanche accorgersi di essere arrivata.

Che strada aveva fatto per tornare?

Probabilmente la stessa che faceva sempre.

Si sorprese che nessuno l'avesse investita visto che aveva camminato con la testa da un'altra parte.

Entrò.

Si accorse a malapena di essere la prima ad essere rientrata.

Andò in camera sua e si buttò sul letto.

In quei giorni non aveva voglia di fare niente.

Ripensò a pochi minuti prima, a come il suo cuore avesse ancora una volta sobbalzato vedendo Otani per poi sprofondare.

Due estranei.

Era così che si sentiva quando pensava a loro.

Si erano allontanati così tanto senza neanche capire come avessero fatto.

Risa odiava quella situazione, voleva accorciare quella distanza, avrebbe venduto l'anima al diavolo se avesse significato averlo di nuovo al suo fianco come una volta.

Stavolta, però, non riusciva a pensare ad un modo per sistemare le cose.

La sua mente era piena di lui e, allo stesso tempo, completamente vuota.

Non sapeva come potesse essere così.

Non poteva fingere di non aver notato lo sguardo di Otani quando l'aveva vista, né della tristezza che vi albergava quando lo aveva distolto.

Eppure era stato lui a rifiutarla, perciò perchè aveva l'espressione di uno al quale avevano spezzato il cuore?

Affondò la testa nel cuscino.

Non aveva neanche più la forza di piangere o urlare.

Di lei non era rimasto niente.

**************************************
Angolino-ino autrice: Salve a tutti! Sì, lo so, sono in ritardo. Scusate ma al momento sono presa dall'università perciò non è semplice trovare del tempo per aggiornare, ma eccomi qua. Finalmente ce l'ho fatta =) Capitolo devastante T.T Si sistemeranno le cose? Come andranno avanti? Vi svelo un segreto.....non lo so nemmeno iio XD Comunque spero vi piaccia questo capitolo.
IMmatura: Scusa ancora per il ritardo ( ho appena notato che è da febbraio che non aggiorno ) comunque sia grazie =) E per rispondere alla tua domanda, la mia intenzione è quella di cambiare un po' la trama, ma credo te ne accorgerei quando leggerai il capitolo. Spero recensirai ancora una volta, nonostante il mio imperdonabile ritardo.
Un grazie anche a tutti voi che mi seguite.
Alla prossima, che spero sia presto ^^
_Yozora_

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3011224