You are not alone

di belivie and dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** I was made forse you ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


“Robbins, questa è già la quarta volta!” le metto le manette. “Oh lo so e ce ne saranno altre maresciallo Torres. Adoro farmi prendere da te sai..mi sei mancata” risponde con un ghigno. Arizona Robbins è una di quelle tante ragazze che vive tra i quartieri più malfamati della città, campa “grazie” alle rapine che compie ormai ogni settimana. È una nomade, si sposta in continuazione. Non so se abbia ancora una famiglia, ma quello che so di per certo è che ha un passato alle spalle non facile, come molti dei ragazzi che fanno questa vita. Ci conosciamo dai tempi del liceo, ma non mi ha mai raccontato niente della sua vita per questo non so praticamente nulla, non eravamo amiche. Anche allora era una ragazzina spavalda, molto competitiva, ma sempre con la testa apposto, non avrei mai lontanamente potuto immaginare che avrebbe intrapreso questa strada. Dev’essere successo qualcosa negli ultimi 10 anni ed io voglio andare in fondo a questa storia. “Robbins devi smetterla di fare questa vita. Trovati un lavoro, se vuoi posso aiutarti..ma non voglio arrestarti di nuovo. Perche lo fai?” lei non risponde..sta in silenzio e osserva fuori dal finestrino della macchina. “È facile parlare per te..guarda sei persino diventata maresciallo di polizia. Chi l’avrebbe mai detto?” “Già, e chi l’avrebbe mai detto che la ragazzina più invidiata del liceo sarebbe diventata una ragazza che vive praticamene per strada tra una rapina e un’altra.” Lei resta in silenzio.. “Senti hai ragione, forse per me è facile, ma se tu mi facessi capire, se solo tu ti confidassi con me magari potrei mettermi nei tuoi panni e cercare di aiutarti in modo più semplice” si gira per guardarmi mentre io continuo a guidare.. “Perché mai dovrei confidarmi con te?!” in effetti aveva ragione. Era passato molto tempo ed Io e Arizona non avevamo piu nessun tipo di rapporto che ci univa,in realtà non l’avevamo mai avuto davvero, e ora lei era la ladra ed io quella che l’arrestava o se la ritrovava in caserma a per fare l’interrogatorio. “Beh..potresti farlo perche sono un maresciallo di polizia e potrei aiutarti senza problemi se hai bisogno di un lavoro e di un alloggio. Conosco tanti posti..tante persone. E poi mi conosci un po, anche se è passato un bel po’ di tempo. ” “Senti Calie, io non ho bisogno proprio di niente. Accosta la macchina, posso proseguire a piedi” risponde in modo brusco. “Conosci il regolamento, devo portarti fin sotto casa e assicurarmi che tu non faccia sciocchezze. E poi..non prendo ordini da te.” Lei si avvicina al mio oreccio.. “Ah no?.. eppure quella volta in quel locale hai ubbidito al mio ordine senza pensarci due volte..” Chiudo gli occhi per un secondo..“Arizona smettila. È stato più di 10 anni fa come vedi le cose cambiano…” Quella frase mi riporta indietro nel tempo.. ai tempi del liceo io ero molto attratta da arizona, non glielo avevo mai detto, ma era una ragazzina molto furba e l’aveva capito da sola. Una sera ci ritrovammo insieme in un locale per via di un compleanno..c’era molta musica ed eravamo tutti un po’ brilli. Mi misi a ballare e lei si avvicinò a me iniziando a strusciarsi su di me..io stavo al gioco finchè non mi prese per mano e mi portò in bagno. Chiuse la porta dietro di noi e mi disse “baciami, è un ordine.” Così , un po’ per via dell’alcol, un po’ perche Arizona mi piaceva parecchio ubbidii e la baciai. Ma il giorno dopo era come se non fosse successo nulla. Non avevamo detto niente a nessuno e lei non voleva niente da me. Lei faceva cosi, faceva perdere la testa a tutti. Attirava tutti nella sua trappola facendoli completamente impazzire per poi lasciarli li…soli. “Bene siamo arrivati. Mi raccomando non fare cazzate.” “Agli ordini capo!” sta per aprire lo sportello…”Arizona”, la prendo da un braccio..”Chiamami per qualsiasi cosa.” Lei non risponde, scende e chiude lo sportello. Io la vedo solo andare via. Ok. Questa volta ho avuto una maggiore ispirazione e ho deciso di osare un po’ di più. Questa storia ha come sfondo un tema un po’ delicato , ossia la “vita di strada” quindi cercherò di non approfondirlo molto nei dettagli per non rischiare di dire cose fupri luogo. Questa era diciamo una presentazione sulla difficile vita di Arizona. Ringrazio chi leggerà e chi deciderà di lasciare qualche recensione, anche qualche consiglio per cercare di scrivere bene questa storia. Alla prossima! PS ho qualche problema nella pubblicazione del testo, non viene pubblicato esattamente per come lo scrivo per quanto riguarda gli spazi tra un paragrafo e un altro. Chiedo scusa, risolverò presto!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Era passata ormai una settimana da quando avevo portato Arizona a casa, non l'avevo più rivista d'allora. Era una mattinata tranquilla al dipartimento di polizia, così decisi di approfittarne e andare a trovare Arizona, tra l'altro avevo anche una buona notizia per lei: cercavano una cameriera in un bar a pochi isolati da casa sua e questa sarebbe stata una grandissima possibilità per lei, per ricominciare. Mentre ero in macchina ripensavo ai 10 anni prima.. a quando ero invaghita di Arizona. Rivedendola ora mi fa lo stesso effetto di allora. Riprovo quel nodo allo stomaco, non è solo attrazione fisica no, perchè quella potresti controllarla. È molto di più. In questa settimana ho pensato molto a lei.. vorrei essere una persona importante per lei, vorrei che non si sentisse così sola, vorrei aiutarla ad avere una vita migliore se solo lei me lo permettesse. Come fa a fare quella vita? Lei potrebbe permettersi tutto il meglio. Arizona non sorride più, eppure lei aveva quel dannato sorriso da far impazzire tutti e questo lei lo sapeva. Arizona non si batte più per i suoi ideali. Arizona non è più Arizona. Arrivo e parcheggio. Busso alla porta e ad aprirmi è una ragazza mora con indosso solo una vestaglia da notte. Su questo Arizona non era cambiata, si portava a letto una ragazza per due tre giorni poi toccava ad un'altra. "Dov'è Arizona?" "Lei è..?" "Chi è?" sento la voce di Arizona che si avvicina alla porta e vedendomi dice alla mora al suo fianco di rivestirsi e andare via.. "Torres! Ma che piacere vederti.. allora? Devi arrestarmi di nuovo? Devi rifarmi l'interrogatorio?" "No Arizona, niente di tutto ciò. Vedo che le vecchie abitudini restano.. " raccolgo un reggiseno da terra e lei scoppia a ridere. "Cos'è... sei gelosa Callie?" si avvicina a me e traccia con un dito i lineamenti del mio viso. Io mi irrigidisco. Ad Arizona piaceva questo gioco, ma le tolgo subito la mano dal mio viso. "Smettila Arizona. Sono venuta qui per darti una buona notizia e spero accetterai il mio aiuto.. " "Senti se sei venuta qui per questo ti risparmio tempo e parole perche è tutto inutile" "Dannazione Arizona! Puoi almeno farmi finire di parlare?" la guardo fissa negli occhi e lei annuisce. "Ok.. allora a pochi isolati da qui c'è un bar, il proprietario è un mio amico e stanno cercando una cameriera. " "No." "Arizona.. è una buona opportunità per te per cambiare. Per guadagnare qualcosa di pulito e rifarti una vita!" "Rifarmi una vita? Per chi e con chi? Non ho nessuno Calliope!" adoravo quando mi chiamava così e lo faceva solo quando faceva uscire fuori qualche sentimento e in quel momento potevo percepire tristezza, rassegnazione..."Mi sta bene la vita che faccio. Troverò qualcosa senza l'aiuto di nessuno." "No non ti sta bene la vita che fai Arizona e si vede! Ma dai.. ricordi quando in classe dicevi che avresti voluto fare l'università? Che avresti voluto aiutare i piccoli umani come li chiamavi tu e studiare chirurgia pediatrica? Che fine ha fatto quella Arizona? Quella che portava avanti le sue idee anche a costo di andare contro il mondo intero? Che fine ne ha fatto di te?!" forse non avrei dovuto dirle quelle parole.. i suoi occhi si riempiono di lacrime che trattiene con tutte le sue forse. "Vattene Callie.." la sua voce trema e si volta verso la finestra per non guardarmi "Vai via" "Arizona..." metto una mano sulla sua spalla.. "Vattene via!" urla. Arizona urla dal dolore. Prendo le mie cose e faccio ciò che dice, vado via lasciandola lì nel suo dolore. Non volevo, ma non potevo insistere. Dovevo darle tempo per fidarsi di me, dovevo dimostrarle che di me poteva fidarsi.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


-Confrontarsi con la morte non è mai un'esperienza indolore, ma lo è ancora di più se non si è mai riflettuto sul suo significato e sul significato che ha la vita.- Quando la vita ci mette davanti ad una situazione delicata, è ciò prima o poi capita a tutti, ovviamente abbiamo due possibilità: ignorarla scappando o affrontarla. Callie aveva deciso di affrontarla, di andare fino in fondo. Voleva aiutare a tutti i costi Arizona. Quest'ultima non voleva essere aiutata, ma Callie credeva il contrario, credeva che avesse solo paura, per questo decise di agire da sola: contattò colei che al liceo era la migliore amica di Arizona, Teddy. Condivideva tutto con lei, sembravano una coppia. Callie era sicura che lei avesse saputo sicuramente qualcosa, così prese il telefono, la chiamò e fissarono un appuntamento. Ovviamente, tutto era all'insaputa di Arizona. "Callie torres, anzi maresciallo Torres! Che piacere vederti!" "Teddy, mi correggo, dottoressa Altman! Come stai?" si abbracciarono a lungo. Teddy e Callie avevano un buon rapporto al liceo, ma essendo Teddy la migliore amica di Arizona stavano sempre insieme e Callie stava sempre un po' distante da loro. Si sedettero su una panchina. "Beh bene Callie. Nome posso proprio lamentarmi.. ma saltiamo questo passaggio.. veniamo a noi. Dimmi, che succede?" "Vedi Teddy... Arizona è molto cambiata negli ultimi 10 anni, non parlo fisicamente, anzi.. " a Callie scappò un sorriso.. "non è più la stessa persona. È come se fosse intrappolata in un'altra vita che non l'appartiene e non riesce, anzi, non vuole uscirne. Io voglio sapere cosa è successo Teddy. Voglio aiutarla, ma lei non me lo permette quindi... Se tu sai qualcosa e sono sicura che è così, dimmi cosa posso fare." Teddy ascoltò in silenzio. Teddy sapeva cosa era successo. Teddy decise di raccontare tutto. "Callie... subito dopo il liceo Arizona si scrisse all'università. Io suo sogno era diventare un bravo chirurgo pediatrico lo sai e ce la metteva davvero tutta, le piaceva da morire studiare, aveva trovato anche un lavoro per pagarsi gli studi perchè voleva farcela da sola, con le sue forze...Era al terzo anno quando.. " Teddy fece una piccola pausa "..era al terzo anno quando suo padre fu colpito improvvisamente da un ictus. Morì nel giro di una settimana." Callie stava in silenzio. era incredula. "Ma.. non è tutto. Sua madre cadde in una depressione dalla quale non si è più ripresa del tutto, ma fu quando suo fratello Tim le annunciò di volersi arruolare che ad Arizona le crollò il mondo addosso. Si sentiva tradita. Non poteva sopportare un'altra perdita." ci fu un momento di silezio... "Questo è tutto Callie. Ogni tanto ci sentiamo per telefono, ma si è allontanata da tutto e da tutti. Ha lasciato gli studi. Ho cercato di starle vicina di aiutarla ma niente... nessuna reazione..ha tanta paura Callie.. " "Lo so.. " riuscì solo a dire la mora. Guardava il vuoto. Ora che aveva saputo tutto come doveva comportarsi? Cosa doveva fare? Non lo sapeva. "Callie io ora devo andare ho un intervento tra due ore.. mi raccomando abbi cura di te e di Arizona, sai ho sempre notato il tuo modo di guardarla e se dopo 10 anni sei qui a chiedermi come aiutarla questo mi fa capire che ci hai sempre tenuto tanto a lei." sorrise.. "Grazie teddy" la mora l'abbracció "spero di rivederti presto, magari la prossima volta con Arzona." "Sarebbe magnifico" disse Teddy. Si salutarono e Teddy andò via. Callie invece restò lì ancora un po. Doveva riflettere. Doveva pensare bene a cosa fare adesso che sapeva la verità. Voleva anfora aiutare Arizona, su quello non c'erano dubbi, ma doveva farlo con molta attenzione e tatto. ECCOMI QUA CON UN ALTRO CAPITOLO, CHIEDO SCUSA SE SONO BREVI I CAPITOLI MA GLI IMPEGNI DI LAVORO È PERSONALI MI PORTANO VIA DEL TEMPO. E NON SEMPRE TROVO L ISPIRAZIONE . HO FATTO UNA PICCOLA MODIFICA PER QUANTO RIGUARDA LA NARRAZIONE ,PRIMA ERA FATTA INPPRIMA PERSONA ,LA STORIA VENIVA NARRATA DIRETTAMENTE DA CALLIE, INVECE ORA VIENE NARRATA DA UNA PERSONA ESTERNA. TUTTO CIÒ PERCHE MI TROVO MEGLIO A RACCONTARE IN TERZA PERSONA . BENE, COME DECIDERÀ DI AGIRE ORA CALLIE? DIRÀ AD ARIZONA CHE SA TUTTO? GRAZIE A CHI MI SEGUE E A CHI LASCIA UNA RECENSIONE ,! ALLAPPROSSIMA

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Arizona stava a casa a mangiar schifezze e guardare la tv. Non la vedeva né sentiva da giorni ormai , ma pensava a Callie. Pensava a quando la mora aveva una cotta per lei al liceo. Pensava che ora era di nuovo entrata a far parte della sua vita, dei suoi pensieri. Perche si, anche se Callie non l’ha mai saputo, Arizona a sua volta aveva una cotta per lei, ma non una cotta di quelle che durano uno e due mesi no…Ad Arizona Callie piaceva fin dal primo anno di liceo, ma non si era mai fatta avanti perche era sempre prevenuta sui sentimenti, anche se Callie le faceva provare un brivido solo a guardarla. E forse era questa la cosa che Arizona odiava, il fatto di provare così tanto per una persona. Lei che ha sempre alzato muri. Lei che non aveva mai avuto una relazione seria con nessuno. Quel giorno in quel locale quando Arizona le disse di baciarla era perché non ce la faceva più. Voleva baciare Callie. Voleva sentire il sapore delle sue labbra. Lo voleva, anche se sapeva che questo avrebbe ferito entrambe. Per questo Arizona si allontanò di più da lei da quel giorno, non poteva resisterle . era una calamita per lei. Ed ora era rientrata nella sua vita. E voleva aiutarla. No. Arizona non poteva accettarlo. Non era più la stessa Arizona del liceo, con la vita che faceva ora non poteva permettersi il lusso di provare emozioni o sentimenti per qualcuno, in particolare per Callie. Non voleva ferirla e soprattutto…non avrebbe sopportato un’altra perdita. Aveva paura. I suoi pensieri vennerono interrotti dal suono del suo cellulare, era un messaggio. “Lavati, cambiati, mettiti qualcosa di decente addosso e preparati. Tra un’ora passo a prenderti. Non accetto un no Arizona. A dopo. Callie.” “ Ancora lei. Perche? Ma perché non mi lascia stare?! Cosa vuole da me!” Arizona si mise un cuscino sulla faccia e si buttò sul divano. Si chiedeva perche volesse aiutarla cosi tanto, in fondo non erano mai state amiche e nessuna sapeva quasi niente l’una dell’altra. Quindi pechè? Che Callie provasse ancora qualcosa per lei? Decise comunque di ignorare quel messaggio e non darle importanza. Continuò a guardare la tv. Dopo un ora suonò il campanello di casa, Arizona si alzà sbuffando. Aprì ed era Callie. La prima cosa che notò Arizona fu che era senza divisa, indossava dei jeans stretti , una maglia un po’ scollata e il giubbino di pelle nero. Era uno schianto, pensò Arizona. Calli invece vedendola conciata in quel modo sgranò gli occhi “Non hai ricevuto nessun messaggio Arizona?!?” quest’ultima fece finta di non capire.. “Messaggio? Che messaggio?” Callie la fulminò con gli occhi. Entrò in casa, prese velocemente il cellulare di Arizona e andò nei messaggi “Questo messaggio Arizona!” “Ehi ridammelo, chi ti da il permesso diprendere le mie cose senza permesso?..comunque…l’ho letto molto velocemente non..” l’attenzione di Arizona cadde molte volte sulla scollatura di Callie che se ne accorse e si sentì imbarazzata, così tirò su la zip del giubbino. “Ok ok va bene, senti .. facciamo così tu ora vai a farti una doccia, anche perché non hai un buon odore addosso, poi ti cambi e usciamo.” Arizona alzò un sopracciglio e la guardò “E se io non volessi uscire? Perche dovrei farlo? E poi, perché dovrei venire con te?!” callie si avvicinò di qualche passo, Arizona deglutì, andava in tilt quando aveva Callie troppo vicina. “Tu lo fai perché te lo dico io Arizona Robbins.” Si guardarono con aria di sfida, poi Arizona si arrese. Andò a farsi una doccia e si cambiò. Callie la stava aspettando in sala, era seduta su un sedia, con le gambe accavallate e un bicchiere d'acqua in mano. Quando Arizona uscì dalla camera e la vide pensò per la seconda volta in quei pochi minuti a quanto fosse sexy. "Bene sei pronta, andiamo!" si misero in macchina, ci fu molto silenzio per tutto il tragitto, c'era un po' di imbarazzo. Callie non le disse niente del suo incontro con Teddy. Non era ancora il momento. Ora doveva cercare di far capire ad Arizona che di lei poteva fidarsi. "Mi puoi dire dove stiamo andando?" "Ancora un minuto e capirai.. " Parcheggiarono. Entrarono in un bar, Arizona subito non capì perché furono in quel posto poi ad un tratto si ricordò di quella proposta di lavoro. "Callie se la tua intenzione è quella di... " ma Arizona non fece in tempo a finire la frase. "Joe! Ciao" Callie salutò un tipo. "Questa è quella mia amica di cui ti avevo parlato! Non vede l'ora di iniziare ad imparare!" rivolse un sorriso ad Arizona la quale la fulminò con lo sguardo. "Bene allora mettiamoci subito al lavoro biondina!" disse l'uomo, Arizona stava per replicare ma Callie l'interruppe. "Perfetto! Allora più tardi ti vengo a prendere! Buon lavoro! Ciao joe, trattamela bene!" Callie se ne andò. Arizona era senza parole. Era arrabbiata. Ce l'aveva anche con sé stessa per aver ceduto. Ed ora si ritrovava in un bar a dover imparare a fare la cameriera. Callie gliel'avrebbe pagata. DUE CAPITOLI IN UNA SOLA GIORNATA? EBBENE SI. AVEVO DEL TEMPO E AVEVO L'ISPIRAZIONE . AVEVO L'IDEA PRECISA SU COME SCRIVERE QUESTO CAPITOLO PER CUI ECCO FATTO! PER IL PROSSIMO PERÒ CREDO CI VORRÀ DEL TEMPO. GRAZIE ANCORA A CHI LEGGE E A CHI LASCIA UNA RECENSIONE!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


La giornata fu molto lunga sia per Callie che per Arizona. Quest'ultima pensò per tutta la giornata a come era riuscita a farsi fregare da Callie. Lavorò molto, ormai si era dimenticata come era fare la cameriera e si ritrovò a dover imparare di nuovo tutto da capo. Ma quella giornata era diversa dalle altre, per quanto non riusciva ad ammetterlo, sentiva che qualcosa nella sua vita stava cambiando. Più volte mandò via quel pensiero, ma la sensazione di un cambiamento non l'abbandonò mai. Finalmente arrivò sera e come promesso Callie stava aspettando fuori Arizona. Quando la vide uscire un sorriso le si formò sulle labbra, non poteva farci nulla, Arizona Robbins in qualunque vita, in qualunque posto, conciata in qualsiasi modo, le avrebbe sempre fatto perdere la testa. Scese dalla macchina e le andò incontro.. "Ehi..allora come è andato questa primo giorno?" la salutò molto carinamente... Arizona però era ancora arrabbiata, la guardó alzando un sopracciglio e continuò a camminare. Callie scosse la testa sorridendo. "Andiamo Arizona, per quanto tempo andrà avanti adesso questa storia?" la bionda continuava a non rispondere. "Dai Robbins.. sali in macchina ti porto a casa. C'è freddo e se stiamo qui a perdere tempo la pizza diventerà ghiacciata!" alla parola pizza Arizona si fermò. Non sapeva neanche lei da quanto tempo era che non sentiva il profumo di una pizza. "Pizza?" "Si pizza.. stamattina ti ho trovata sul divano con patatine tramezzini e altre cose che non ricordo..quindi ho pensato che dopo una giornata a servire avanti e indietro avessi fame, per cui ti ho preso una pizza. Se mi faresti la cortesia di salire in macchina e di farti accompagnare a casa ti do la pizza e poi vado via. Promesso!" Arizona la osservò un altro po'. "Ok. Ci sto." e salì in macchina senza aggiungere altro. Come sempre in macchina regnò il silenzio. Nessuna delle due proferiva parola, finché Arizona non disse "Puoi restare se vuoi.." lo disse a bassa voce come se avesse paura di farsi sentire. Callie non capì "Posso restare dove?" Arizona si schiarì la voce. "Da me. Voglio dire.. C'è abbastanza pizza per tutte e due, io sono sola tu suppongo anche tu quindi.. se vuoi puoi mangiare e poi andare via come promesso." abbassò lo sguardo. Callie era stupita e un piccolo sorriso soddisfatto comparve sul suo viso. "Beh non sono proprio da sola, ma ok.. accetto. " Arizona voleva mangiarsi le mani. Non si aspettava che Callie avesse qualcuno ad aspettarla insomma si preoccupava così tanto per lei che pensava.. Ma comunque non erano affari suoi. Scacciò immediatamente quei pensieri dalla testa. Arrivarono finalmente a casa. "Quando deciderai di dare una pulita a questo appartamento? Non è molto... accogliente" disse Callie con una smorfia. "Oh vorrei vedere il tuo!" disse prontamente la bionda che era girata a prendere i bicchieri, Callie le si avvicinò e le sussurrò vicino all'orecchio... "Oh.. il mio è molto accogliente. Se vuoi un giorno ti faró vedere." sorrise e si allontanò. Arizona rimase immobile. Callie non si era mai avvicinata a lei, non aveva mai fatto nessuna mossa verso di lei. Scosse la testa e andò a tavola. Iniziarono a mangiare. "Allora... come si chiama?" esordì Arizona. "Mmh? Che?" "Hai detto che c'è qualcuno che ti aspetta a casa.." sorrise appena. Cosa stava facendo Arizona? Cercava di creare un dialogo? O forse c'era un pizzico di gelosia nel suo inconscio..? Callie non sapeva il perché di quella domanda, ma le piaceva il fatto che Arizona stava cercando un dialogo con lei. "Oh.. si. Si chiama Roy. Ormai sono anni che sta con me..non riuscirei a vedermi senza lui.. devo assolutamente fartelo conoscere! " Arizona questa volta avrebbe voluto mangiarsi anche le braccia oltre che le mani. "si! Va bene" si sforzó di sorridere. Dopo altri attimi di silenzio, Arizona fece un'altra domanda un po più seria.. "Perchè Callie? Perchè fai tutto questo per me ? Il lavoro.. la pizza. Perchè ti preoccupi così per me?" Cosa avrebbe dovuto rispondere pranzo Callie? Non si aspettava quella domanda. Si guardarono negli occhi per un po'.. "Arizona... ti conosco fin dal primo anno di liceo, anche se non eravamo amiche abbiamo comunque passato 5 anni insieme. Ci tengo a te.. l'avrei fatto anche per Teddy o Mark o Addi o chiunque. È il mio lavoro.. " mentì. E Arizona sapeva che stava mentendo. Glielo leggeva negli occhi, dal modo in cui la guardava. Decise pero di non chiedere altro. "Bene.. io ora vado. Grazie per avermi fatta rimanere.. mi ha fatto piacere" ed ecco che erano di nuovo occhi meglio occhi. "Si..si hai ragione si è fatto tardi. Grazie a te" ad Arizona sembrava quasi dispiacere il fatto che Callie stesse andando via..si sorrisero. "Ah, Arizona.. hai accettato il posto vero? " "Beh non mi hai lasciato altra scelta... " Callie avrebbe voluto abbracciarla, ma si limitó solo a dire.. "Hai fatto la scelta giusta..buonanotte Arizona." "Buonanotte Calliope" . Entrambe dopo quella serata andarono a letto con molti punti interrogativi in testa. Ci sono cose alla quale non si otterrà mai una risposta, rimangono in sospeso conti che soltanto il tempo, se lo riterrà opportuno, riuscirà a saldare.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Arizona quella sera pensò alla serata con Callie, doveva ammetterlo, era stata davvero bene, se non fosse stato per quella frase “beh non sono proprio da sola..”. Che callie avesse un compagno? Beh non la sorprendeva, Callie era molto molto bella e non solo, era una persona davvero fantastica. E glielo stava dimostrando giorno per giorno e ad Arizona piaceva, ma aveva ancora quella dannata paura: aveva paura di legarsi così tanto ad una persona e che poi l’avrebbe persa. Era un rischio che doveva correre, questo lo sapeva, ma non era ancora pronta. Non voleva stare di nuovo male. Da quando Callie era (ri)entrata nella sua vita come il sole che coi suoi raggi fa sparire la nebbia, e sentiva che qualcosa stava cambiando e i cambiamenti, si sa, spaventano e non piacciono a nessuno. Ma servono per crescere, e Arizona sentiva che piano piano stava riprendendo in mano la sua vita. Il fatto di accettare quel posto al bar era già un grosso passo avanti, ma voleva andarci molto piano e soprattutto non si aspettava più nulla. Non faceva progetti, sapeva che tutto poteva finire da un momento all’altro. Callie quella sera tornò a casa felice. Era felice che Arizona avesse accettato quel posto e vedeva che piano piano stava riuscendo ad aiutarla. Ma c’era quel piccolo segreto: come avrebbe reagito la bionda quando Callie le avrebbe detto di saper tutto? Quel pensiero faceva star male Callie, non voleva mentirle troppo a lungo. Non voleva far sentire Arizona tradita, ma ora era ancora troppo presto per dirle tutto. Arizona non avrebbe mai accettato più nessun aiuto da parte di Callie. Si sarebbe di nuovo rinchiusa in se stessa, ancora di più di quanto già lo era... Passarono diversi giorni senza vedersi. Una mattina Callie entrò nel bar in cui Arizona lavorava, vedendola con la divisa sorrise. Sembrava una persona nuova. La bionda non si accorse di Callie, che intanto aveva preso posto. “Cameriera?” disse la mora. “Arrivo!” disse la bionda senza guardare però chi la chiamasse.. “Eccomi..allora cosa le..Callie?” “Ciao Arizona, ti dona molto questa divisa” le sorrise Callie, Arizona ricambiò il sorriso. Si. Sembrava proprio la vecchia Arizona. “Allora cosa ti porto?” “Un capuccino e una brioche.. allora..come stai?” “Bene.. bene..sono stanca c’è sempre qualcosa da fare non ci si ferma mai. Ma sto bene..” era serena. “..tu?” “Anche io tutto bene! Sai pensavo ad una cosa…” “Dimmi” disse Arizona.. “Pensavo…è un mese che non ti metto le manette ai polsi. È un sogno?” entrambe sorrisero..poi Arizona si avvicinò al viso di Callie e con tono malizioso disse “Beh.. se ti manca tanto puoi mettermele….” Callie si maledissi di aver detto quella frase, si era dimenticata di quanto Arizona fosse così brava a provocare. Scosse la testa e si morse il labbro. “Robbins..il capuccino e la brioche che ti ho ordinato per favore altrimenti farò tardi al lavoro.” La bionda la guarò ancora un altro po’, sapeva che aveva un certo effetto su di Callie e la cosa le piaceva da morire . “Certo Torres..” e si allontanò per andare al bancone. Arizona non solo sapeva dell’effetto che aveva su di Callie, ma si stava rendendo conto giorno dopo giorno sempre di più, anche dell’effetto che quest’ultima aveva su di lei. Si attraevano entrambe, ma entrambe erano orgogliose per ammetterlo all’altra, e la situazione in cui erano non aiutava. Dopo qualche minuto Arizona tornò con il capuccino e la brioche “Ecco qui.. vuoi altro?” “No grazie.. sono apposto cosi. Tieni, e tieni pure il resto” Callie pagò.. “Ok, grazie.. beh ora vado Callie, ho altre ordinzaioni e molto lavoro..allora.. ci vediamo..” “Si..si..” si salutarono. Quando dopo un po’ Callie si alzò per andar via, Arizona la vide e le andò incontro “Ehi Callie aspetta..!” “Ehi, dimmi..” “Mi chiedevo, hai da fare questa sera?” chiese Arizona..Callie corrugò la fronte “Mmh..no..no. perché?” “No cosi…pensavo..magari potremmo fare un giro. Se ti va ovviamente e se non devi…insomma l'altra sera mi hai detto che... ” “Mi va” disse la mora sorridendo senza neanche farla finire. “Bene..bene allora a stasera” “A stasera..” si sorrireso. Callie andò via, Arizona tornò al lavoro. Perché l’aveva fatto? Perche aveva chiesto a Callie di uscire? In che casino si stava mettendo, cosa le è passato per la testa? Arizona si stava già pentendo di ciò che aveva fatto. Callie restò molto sorpresa dalla proposta di Arizona e ne fu davvero contenta. Le cose stavano andando per il verso giusto, ma anche lei voleva andarci molto piano e soprattutto non voleva farsi false illussioni.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Sia Arizona che Callie quel giorno erano molto agitate. Avevano una sorta di…primo appuntamento? Non sapevano come definire quella uscita. Poteva essere semplicemente un’uscita tra a miche, ma loro non erano mai state amiche. Callie pensava seriamente di confessare ad Arizona il suo piccolo segreto, se pur aveva una paura tramenda. Arizona sentiva che si stava lasciando andare piano piano , con Callie si sentiva sicura. Si fidava di lei. Arrivò sera, e Callie passò a prendere Arizona. La mora indossava dei pantaloni neri molto aderenti che mettevano in risalto le sue curve e una camicia bianca anch’essa aderente, i capelli messi da un lato. La bionda, invece, indossava dei jeans molto stretti con una maglia rossa leggermente scollata, i capelli erano mossi. Callie bussò alla porta “Arrivo” quando Arizona aprì rimase per un attimo incantata, poi sorrise “Ehi..entra pure ho quasi finito”anche Callie restò per un attimo incantata. “Accomodati pure, vado un attimo in bagno e sono pronta” “Fai pure..ti aspetto” dopo diversi minuti finalmente uscì dal bagno “Bene, andiamo” …salirono in macchina “Beh dove mi porti?” Callie si girò a guardarla con un sopracciglio alzato e una faccia divertita “Tu mi “inviti” a fare un giro e poi io devo decidere tutto?” “Beh..io non ho molte idee, poi tu hai deciso di venirmi a prendere a casa quindi sta a te portarmi da qualche parte” callie scosse la testa ridendo. Adorava il modo di fare di Arizona. “Va bene va bene…” Arrivarono in un posto molto buio. “Vuoi uccudermi per caso o violentarmi? Che posto è questo callie? Non si …” “Stai un po’ zitta?..” disse la mora “..hai detto che dovevo decidere io? Ora per favore fammi fare ok?” Arizona alzò le mani in segno di resa. “Ok, fai pure” Camminarono molto..erano 5 minuti che camminavano “Callie…” “Shh, siamo quasi arrivati” Arizona sbuffò. “Ecco..vieni” Callie le tese la mano, a quel contatto entrambe si guardarono profondamente negli occhi e sorrisero . Quando finalmente arrivarono Arizona fu meravigliosamente stupita da ciò che stava guardando. Sembrava una bambina che apre i regali la mattina di Natale. “È…fantastico. È …wow” riuscì solo a dire con il sorriso ancora stampato sulle labbra. Stava guardando Seattle dall’alto..erano su una collina. Intorno a loro c’erano solo luci, le luci della città. “Sono contenta che ti piaccia..te l’avevo detto di lasciarmi fare” Arizona si girò a guardarla. Era bellissima. “Tu..” non era sicura di ciò che stava per dire e aveva paura di una qualsiasi risposta da parte della mora.. “Tu..sai tutto vero?” a quella frase Callie si irrigidì. Deglutì. “Tutto cosa?” chiese. “Calliope…non mi hai mai fatto nessuna domanda..tu sai cosa mi è successo” Callie abbassò lo sguardo, non riusciva più a reggere il contatto con i suoi occhi. Quella domanda la colse di sorpresa. Arizona sapeva? Sentiva di aver tradito la fiducia di Arizona. “Callie..guardami” non era arrabbiata. Il suo tono era tranquillo.. Piano piano alzò lo sguardo.. “Arizona…” non sapeva cosa dire. “Si..so tutto” a quell’affermazione Arizone chiuse gli occhi e abbassò lei, questa volta, lo sguardo. “..mi dispiace..mi dispiace davvero tanto. Io..volevo solo aiutarti, lo so non mi giustifica, niente mi giustifica. Ma ..sentivo di doverti aiutare e lo volevo..insomma..non mi sei mai stata indifferente Arizona . C’è sempre stato qualcosa che mi spingeva verso di te e sinceramente…credo che ci sarà sempre. Ma ora tu ti senti tradita e ti capisco..non ti ho mai detto nulla perche volevo che un giorno, se mai avessi voluto, mi avresti raccontato tu qualcosa..scusami..ti riporto a casa e sparirò dalla tua vita.” Arizona riaprì gli occhi. Erano pieni di lacrime. Callie era mortificata, l’unica cosa che proprio non voleva era farle del male e invece…Arizona non aveva nessuna reazione. Guardava Callie fissa negli occhi. Poi fece una cosa..una cosa che lasciò Callie , anzi entrambe, confuse. Spiazzate. Arizona si avvicinò a Callie e la baciò. La baciò piano..delicatamente..come se avesse paura di rompere qualcosa. Il cuore di Callie, così come quello di Arizona, sembrava uscirle dal petto. Tremavano. Era come se fossero catapultate in un’altra realtà. Quando Arizona si staccò appoggiò la sua fronte su quella di Callie..nessuna delle due parlava. Infondo…Cosa c’era da dire? Continuarono a guardarsi negli occhi a lungo senza dire niente. Non sapevano cosa era appena successo. Callie non capiva. Arizona non capiva. “Andiamo a casa..” disse Arizona. L’avrebbero capito insieme.

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Capitolo 8
*** I was made forse you ***


Callie accompagnò Arizona a casa. Nessuna delle due aveva proferito parola durante il tragitto. Arrivarono a casa, Calli spense la macchina.. “Mi dispiace Arizona..mi dispiace davvero per..” “Shh…” la interruppe Arizona che le rivolse un dolce sorriso. “..non devi dispiacerti. Io ti ringrazio. Io devo dirti solo grazie” Callie la guardava senza capire. “Sei stata l’unica persona che ha lottato per me, che ha cercato di fare di me una persona migliore..mi hai resa ciò che ero prima senza chiedermi niente di cambio. Volevi aiutarmi a tutti i costi, volevi che io mi fidassi di te , ma non sapevi come fare perché io non te ne ho mai dato modo per questo hai deciso di agire da sola scoprendo..beh quello che hai scoperto. Non devi dispiacerti.” Le accarezzò dolcemente il viso e questo provocò un brivido in entrambe. “Quindi..non sei arrabbiata? Non hai perso tutta la fiducia in me?” Arizona le si avvicinò e le diede un altro bacio dolce sulle labbra.. “Lo prendo come un no” entrambe sorrisero. “Callie…” “Si?” “Mi piace anche tu. Mi piaci dal primo anno di liceo e Dio solo sa quanto desideravo baciarti o semplicemente sfiorarti…ma sai come ero..non mi sono mai fatta avanti, ma ora sono qui a chiederti una cosa, nonostante tutta la paura che mi circonda..” Callie la guardò preoccupata.”Dimmi Arizona.” La bionda fece un lungo sospiro.. “Io..io sento di avere bisogno di te. Voglio che tu mi stia vicina, voglio che tu mi prometta di starmi vicina e non lasciarmi mai..” una lacrima rigò il viso di Arizona e anche di Callie . “Non ho bisogno di te come amica..Calliope io..” deglutì.. “Io..ti amo. Ti amo da anni ormai, ti ho sempre amata anche quando ti trattavo male, lo facevo solo per cercare di allontanarti. Mi sono innamorata di te silenziosamente e poi..” Calli non le lasciò finire la frase che le prese il viso tra le mani e la baciò. Ma questa volta era un bacio diverso. Era un bacio pieno di passione e soprattutto di desiderio. Si erano desiderate anni senza ammeterselo mai, e Callie non avrebbe mai immaginato che anche Arizona potesse provare ciò che provava lei. Quando si staccarono per riprendere fiato si fissarono negli occhi. “Dio Arizona. Ti amo anche io ti ho sempre amata anche io. Sei sempre stata come una calamita per me e quando sei riapparsa nella mia vita ho capito che non eri mai andata via. Ti amo e si io ti starò vicina. Non ti lascerò. Avremo una vita insieme te lo prometto. Io non ti lascerò mai.” Si scambiarono un altro bacio.. “Vuoi salire?” chiese Arizona. “Certo…” Callie ce l’aveva fatta. Callie era riuscita ad aiutare Arizona e non solo..adesso finalmente aveva ciò che ha sempre sperato: una possibilità con lei, una possibilità di renderla felice, e non l’avrebbe sprecata. Callie non si era arresa ed era proprio questo ciò di cui Arizona aveva bisogno, qualcuno che lottasse per lei. Qualcuno che le facesse capire che non le importava della vita complicata che aveva alle spalle e che aveva tutt’ora, aveva bisogno che qualcuno lottasse per lei senza chiederle niente. E sapere che era Callie questo qualcuno la rendeva ancora più felice.. “Voglio che tu mi prometti una cosa. Se ami qualcuno devi dirglielo. Anche se hai paura che non sia la cosa giusta. Anche se hai paura che possa portare qualche problea. Anche se hai paura che rovini completamente la tua vita. Dillo. Dillo ad alta voce. E poi riparti da li.” ECCOMI QUI. SIAMO ARRIVATI ALLA FINE. NON HO Più MOLTE IDEE SU COME POTRE FAR CONTINUARE LA STORIA PER CUI PREFERISCO FERMARMI E DARE COMUNQUE IL FINALE CHE AVREI VOLUTO DARE! HO DECISO DI CHIUDERE CON UNA DELLE MIE FRASI PREFERITE , QUELLA DI MARK. LA TROVO AZZECCATA AL CONTESTO.VGRAZIE A CHI MI HA SEGUITO E A CHI HA LASCIATO QUALCHE RECENSIONE. GRAZIE DAVVERO!

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