capitolo 2
Capitolo
2.
"Dio
ancora non ci posso credere che hai incontrato Taylor Swift! Hai un
tale culo!".
Questa
sarà tipo la ventesima volta che Isabelle mi ripete questa
dannatissima frase mentre salta sul mio
letto.
Maledetta me che mi oggi a colazione me lo sono fatta scappare di
bocca.
"Iz
non l'ho neanche riconosciuta quindi non vale come incontro okay?"
Sospira mentre scende dal letto e affonda la testa nel mio armadio
esattamente come sto facendo io.
"Sai
che sei l'unica che non riconosce Taylor Swift vero?" Dio Santo!
Giuro che se ripete ancora una volta il suo nome la prendo a
padellate in faccia.
Mi
allontano dall'armadio e mi butto sul letto ormai sfatto da Isabelle.
Controllo l'orologio e sospiro per quella che oggi sarà la
milionesima volta.
Isabelle
si volta e mi guarda con comprensione mentre tira fuori dal mio
armadio un paio di jeans skinny chiari che non ricordavo di avere e
una maglietta bianca a maniche corte con delle stampe nere.
"Come
diavolo fai ad entrare in questi pantaloni?!"
mi
lancia i vestiti che prendo al volo. Faccio spallucce mentre mi tolgo
la tuta che ho indosso per infilarmi i jeans. A volte capita che
anche a me di sorprendermi della mia magrezza. Non è una cosa di cui
vado fiera; mi sono sempre piaciute le ragazze con qualcosa in più
addosso invece che solo ossa.
Mi
piacerebbe davvero avere un fisico più simile a quello della mia
amica; Isabelle è quel tipo di ragazza che tutti si girano a
guardare.
Ha
tutte le forme al posto giusto. Magari non entra in una 38, ma alla
fine le modelle scheletriche non sono così belle, e sono convinta
che un giorno troverà un ragazzo che apprezzerà sia il suo corpo
che la sua mente brillante.
"Lo
sai che dopo la morte dei miei ho iniziato a perdere peso."
Chiudo gli occhi un secondo per impedire al dolore di sopraffarmi.
Infilo velocemente la maglietta e mi guardo un secondo allo specchio
giusto per vedere se mi stanno male e poi mi allontano subito. Il mio
corpo non mi è mai piaciuto e dopo giugno ho iniziato lentamente a
dimagrire finchè mia zia non ha deciso di portarmi da uno psicologo
per metabolizzare il tutto. Non che ci sia molto da metabolizzare.
Un
ubriacone che andava in contromano ha preso in pieno la macchina dei
miei genitori che stavano tornando a casa con il mio fratellino.
Mamma
e papà sono morti sul colpo.
Tommy
è morto quattro ore dopo in ospedale, mentre era in terapia
intensiva.
Quindi
non c'è proprio niente da capire.
"Murph,
scusa io..davvero non volevo" guardo Iz davanti a me che si sta
torturando un labbro. Le sorrido e scuoto la testa. Non è colpa sua
se ogni dannata cosa mi ricorda loro.
"Va
tutto bene Izzy, con il tempo andrà sempre meglio, e poi ho appena
preso due chili grazie alla tua cucina." mi sorride mentre
infila i vestiti che aveva già portato da camera sua.
"Lo
so, sono la migliore in cucina" ride mentre si infila una
canotta nera e una gonna blu a vita alta che scende morbida fino ai
piedi. Si mette le Dr. Martens nere e scioglie i capelli dalla
treccia.
"Oh
si sei davvero la migliore nell'alzare il la cornetta e chiamare la
pizzeria dietro l'angolo" smette improvvisamente di ridere, si
acciglia mentre prende un cuscino dalla sedia e me lo tira addosso
prendendomi in pieno.
"Almeno
io penso a ordinare! Se fosse per te saremmo già morte di fame! Sul
serio Murphy sei una frana in cucina, nessuno è peggio di te!"
inizia a ridere come una matta per le sue parole e io la seguo a
ruota.
Stare
con Isabelle mi fa star bene; mi fa sempre pensare a così tante cose
che a volte mi dimentico del dolore e per qualche minuto posso fare
finta di essere felice. Per qualche minuto posso essere una ragazza
di diciotto anni che ride con la sua migliore amica, e non una
ragazza depressa che piange quando pensa alla sua famiglia ormai
distrutta.
Isabelle
è un po' come l'alcol. Solo che non fa male e non ha un effetto
prolungato. Mi fa dimenticare solo per qualche secondo. E poi il
dolore torna; torna più forte di prima ma ne vale la pena per
sentirmi almeno un po' libera.
Vado
in bagno e prendo un elastico per capelli. Li lego in una coda alta e
metto un po' di lucido per labbra, giusto per non sembrare totalmente
depressa.
Mentre
esco guardo l'orologio appeso in cucina: le cinque e venti.
Fantastico,
siamo in perfetto orario per andare al concerto. Dopo mesi di totale
apatia per tutto ciò che mi circondava oggi riesco finalmente a
sentire quel formicolio nelle ossa e il cuore che pompa velocemente.
Finalmente
dopo mesi mi sento un po' più viva e amo questa cosa. Amo avere
finalmente voglia di fare davvero
qualcosa, perchè mi va di farlo e non perchè sono costretta. Anche
se è una cosa piccola e idiota come andare al concerto del mio
cantante preferito.
Mentre
aspetto che Iz si trucchi, infilo un paio di vans nere, metto il
cappotto e prendo la borsa a tracolla marrone, controllando di avere
dentro le chiavi di casa e il telefono.
"Isabelle!
Dai che sennò facciamo tardi!" la sento sbuffare dal bagno e
poco dopo mi raggiunge con già la giacca e la borsa addosso.
"Okay
ci sono, ci sono! Possiamo andare a vedere Ed!" sorrido come una
scema per il nostro entusiasmo e dopo che mi ha presa a braccetto
usciamo definitivamente da casa.
***
"Quanto
manca?"
"Circa
un'ora, Murphy" Sto letteralmente impazzendo. Sono consapevole
del fatto che sembro una bambina di otto anni, ma stiamo aspettando
da circa due ore.
So
che è colpa mia, siamo partite da casa con circa tre ore di
anticipo, quando avendo i biglietti con i posti riservati potevamo
tranquillamente arrivare anche dieci minuti prima dell'inizio del
concerto, ma ero letteralmente terrorizzata dall'idea di arrivare
tardi come al mio solito.
Poteva
esserci traffico, oppure un incidente stradale, e io mi sarei persa
il mio concerto.
Credo
che sia solo per questo che Isabelle non ha obbiettato quando le ho
detto l'ora in cui volevo uscire di casa. Altrimenti mi avrebbe già
mandato a fanculo un paio di volte.
Spesso
mi chiedo come faccia a sopportarmi se a volte nemmeno io ci riesco.
In
ogni caso per la prima mezz'ora io e Iz ci siamo messe ad osservare
il palco e la perfetta visuale, poi siamo andate in brodo di
giuggiole per le sedie con scritto 'riservate' così come tutte
quelle della nostra fila.
E
poi ovviamente l'eccitazione ha lasciato piano piano posto alla noia
più totale. Almeno per me. Isabelle ha tirato fuori il suo libro di
medicina già da un po' e sembra davvero concentrata.
"Murph,
ti dispiace smetterla con quel piede? Mi rendi nervosa" Sbarro
leggermente gli occhi accorgendomi che sto veramente sbattendo
ritmicamente il piede a terra.
Lo
fermo subito.
"Iz
vado a prendere una bottiglia d'acqua, vuoi qualcosa?" mi alzo e
afferro la borsa con dentro i soldi.
"Eh?
Uhm no, no grazie comunque" si rimette a studiare e sospiro
rassegnata. Io e la scuola non siamo mai andate molto d'accordo, e
spesso mi chiedo se Isabelle studi medicina perchè le piace davvero
o solo perchè i suoi genitori l'hanno costretta a scegliere una
facoltà prestigiosa.
Vado
nel bar dell'arena e prendo una bottiglietta mi fanno pagare un
occhio della testa. Ne prendo un sorso e la metto nella borsa.
Faccio
per tornare indietro quando nella tracolla trovo un astuccino di
carta ancora intonso.
Le
sigarette che mi ha comprato Morgana. Non so perchè ma me ne viene
subito voglia, così ne sfilo una ed esco dall'arena, con il
biglietto nella tasca posteriore dei pantaloni, e rovisto ovunque
alla ricerca dell'accendino.
Che
ovviamente non ho. Perchè io compro le sigarette ma non l'accendino.
Logico.
Tengo
nervosamente la sigaretta tra le mani e cerco con lo sguardo qualcuno
che come me voglia fumare.
Anche
se c'è buio, trovo con lo sguardo due ragazzi poco distanti da me
che rilasciano nicotina dal naso.
Okay
Murphy ci puoi riuscire. Combatti la timidezza e chiedi l'accendino.
"Ehm..uhm"
i ragazzi si girano guardandomi in modo strano e alzando leggermente
gli occhi al cielo come se sapessero già cosa voglio chiedergli.
"Si?"
guardo il ragazzo che ha parlato. Rimango un attimo rapita dalla sua
voce calda e dai suoi occhi castani. I capelli sono alzati a con il
gel a formare una specie di piccola cresta. Anche se fa davvero
fresco indossa solo una maglia bianca con su disegnati dei fumetti, e
posso vedere che il suo braccio destro è quasi pieno di tatuaggi.
Nonostante tutto però sembra davvero un tipo a posto.
“Vuoi
un autografo o una foto?” la domanda che mi pone l’altro ragazzo
invece mi spiazza molto. Perché mai dovrei volere un loro autografo?
Cioè si credono così fighi da andare in giro a fare foto con la
gente solo perché hanno una bella faccia?
Li
guardo mentre mi acciglio un secondo. Anche loro mi osservano,
attendendo una mia risposta.
“Hei
ragazzina, ci sei? Tutto a posto?” Il secondo ragazzo, quello a
maniche lunghe e con gli occhi chiari, anche se non riesco a dire con
esattezza il colore per il buio, mi passa una mano davanti al viso
come per risvegliarmi.
“Murphy”
dico semplicemente. Bene, ora mi prenderanno anche come un’idiota.
“Cosa?”
il ragazzo dagli occhi chiari accenna un sorriso, mentre il tatuato
continua a fumare.
“Mi
chiamo Murphy, non ragazzina, e no. Non voglio il vostro stupido
autografo, voglio solo un accendino. Ho dimenticato il mio.” Dico
mentre sollevo la sigaretta e la metto bene in mostra così che
capiscano che non ho intenzione di fare una stupida foto con loro.
Il
ragazzo a maniche lunghe scoppia in una risata acuta e contagiosa,
mentre il tatuato mi sorride mentre fruga nella tasca dei pantaloni.
“Tieni”
mi lancia l’accendino che prendo al volo. Metto la sigaretta
davanti al fuoco e aspiro, per poi rilanciare l’oggetto al
proprietario. “Grazie.” Restiamo tutti in silenzio mentre ognuno
aspira la propria sigaretta perso nei propri pensieri.
Non
so perché ma i ragazzi davanti a me mi ricordano qualcuno. Ma è
come se ogni volta che arrivo alla soluzione quella mi scivola tra le
mani.
Scrollo
le spalle con noncuranza, tanto non li vedrò mai più. Finisco la
sigaretta e la butto nel posacenere vicino al bidone dell’immondizia,
e vedo con la coda dell’occhio i due ragazzi fare lo stesso.
“Beh
ciao, e grazie per l’accendino.” Saluto i due ragazzi e rientro
senza sentire la loro risposta.
Corro
e dopo che mi hanno fermato nuovamente per ricontrollarmi il
biglietto, ritrovo Isabelle seduta al suo posto con a fianco una
specie di uomo, se così si può definire, con una felpa nera e un
auricolare nell’orecchio destro.
Il
povero uomo sembra scoppiare in quella sediolina. Sorrido prima di
sedermi accanto alla mia amica che ha già messo il libro nella sua
borsa e sembra essere profondamente a disagio vicino a quell’uomo.
“Ma
dove cazzo eri finita? Questo qua” sussurra mentre indica l’uomo
affianco a lei “ non ha fatto altro che fissarmi per tutto il
tempo. E fidati che sono stati i dieci minuti più lunghi della mia
vita” rido per le sue parole e mi sciolgo i capelli che mi cadono
lisci sulle spalle.
“Sai
Iz, credo fortemente che sia un bodyguards” Isabelle spalanca gli
occhi.
“Tu
dici?” annuisco picchiettando l’indice contro l’orecchio per
indicargli l’apparecchio che porta l’uomo.
“E
a chi fa la guardia?”
“Cosa
ne so io? Però Izzy non dovresti stupirti. Cioè siamo in una specie
di zona vip e non voglio neanche immaginare quanti soldi tu abbia
speso” Lei fa spallucce, come se non le importasse davvero del
prezzo.
“Pss.
Pss” Isabelle inizia a dare leggere gomitate all’uomo che si gira
a fissarla con aria esasperata.
“Iz..”
mi zittisce alzando una mano davanti alla mia faccia mentre continua
a fare domande al tizio.
Incrocio
le braccia sotto al seno e la fulmino con lo sguardo anche se non mi
può vedere. Odio con tutta me stessa essere zittita dalla gente.
“Chi
cerchi di proteggere?” Isabelle sembra una bambina mentre aspetta
la risposta dall’uomo che sembra non voler parlare.
“Guarda
che tanto riuscirò a scoprirlo anche da sola!” Fa per alzarsi ma
in quel momento le luci si spengono e le urla escono dalle bocche dei
fan e Izzy è costretta a sedersi, non prima però di avermi tirato
una gomitata e avermi indicato cinque ragazzi che stanno prendendo
posto vicino al bodyguards. Cerca di aprire la bocca ma in quel
momento sale sul palco Ed Sheeran che fa scappare della urla sia a me
che a Isabelle.
E
quando inizia a cantare posso dire di aver appena realizzato un
sogno.
“
So
open your eyes and see,
The
way our horizons meet,
And
all of the lights will leave,
Into
the night with me.”
I'm
back!
Innanzitutto
volevo ringraziarvi per le bellissime recensioni che mi avete
lasciato :)
Essendo
la mia prima storia, per me quattro recensioni sono tantissime! Non
sapete quanto mi avete fatto felice :)
So
che i primi capitoli saranno un po' lenti, ma vi prometto che tra
poco arriverà il bello!
Spero
che il capitolo vi piaccia!
Lasciatemi
una recensione se vi va.
Un
bacione Andrea xx
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