fiamma di ghiaccio

di Petrox22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** fiamma di ghiaccio ***
Capitolo 2: *** Il figlio di Pitch ***
Capitolo 3: *** Uguali ***



Capitolo 1
*** fiamma di ghiaccio ***


~~Capitolo 1: Una nuova leggenda.


Ad Arandelle stavano iniziando i preparativi per la festa di compleanno della principessa e la regina Elsa ordinava dove mettere ogni singola cosa al suo posto, mentre la principessa Anna che sentendo un gran baccano provenire dalla sala da ballo, decise di andare a vedere.
Erano già sei ore che la Regina stava in piedi per organizzare la festa, indicare dove mettere gli addobbi per la sala da ballo, per l’entrata, per la sala da pranzo, scegliere le tovaglie, i piatti, i bicchieri, le posate…
Ad un tratto però arrivò Anna, la principessa che disse:
- Ma che sta succedendo qui? -
Elsa: - Vi avevo detto di non farla entrare almeno fino alla fine dei preparativi! -
- Mi dispiace mia signora ma ha voluto insistere e…… -
- Non importa, vorrà dire che non sarà più una sorpresa. -
Anna non ci stava capendo un accidente, che stava facendo sua sorella? Perché tutti questi addobbi?
- Elsa mi vuoi dire che cosa sta succedendo qui? - disse Anna guardando qua e la per la sala.
- Volevo farti una festa a sorpresa per i tuoi diciassette anni, doveva essere una sorpresa… - Ma Anna la interruppe:
- Una festa? Per il mio compleanno? Oh Elsa, non dovevi fare tutto questo per me. -
- Invece si! Ora vai, qualcuno ti cerca. - Disse indicando Kristoff.
Anna cercò di ribattere ma Elsa la spinse verso di lui, la principessa fece la linguaccia alla sorella poi si voltò e andò da Kristoff che la prese per mano e la portò nella sua camera:
- Ma che vuoi fare nella mia camera? - disse lei, ma invece di rispondere Kristoff chiuse la porta a chiave, buttò nel letto Anna e la baciò appassionatamente.
- Mia signora, sono quasi sette ore che state qui, volete che vada avanti io? Così che possiate prendervi una pausa? - Le ricordò la sua balia.
Elsa annuì e si diresse nel suo giardino privato dove poteva stare da sola in pace senza che nessuno la disturbasse, camminava lenta con lo strascico viola del suo vestito che, a parte i guanti che non indossava, era lo stesso dell’incoronazione .
Negli ultimi giorni Elsa era un po’ depressa pensava se da qualche parte ci fosse qualcuno come lei, qualcuno con cui parlare apertamente, che provasse le sue stesse emozioni… perché a volte si sentiva sola, nonostante avesse Anna, Kristoff, Olaf… si sentiva sola e non sapeva neanche lei il perché.
Sarebbe stato bello sapere che al mondo esisteva qualcun altro come lei…. scosse la testa in segno di rassegnazione, come poteva pensare una cosa simile?  Alle sue spalle arrivò Olaf, non voleva farsi vedere triste e abbozzò un sorriso, ma il pupazzo di neve se ne accorse lo stesso e le chiese:
- Va tutto bene Elsa? -
- Ehm… ecco io… - disse cercando le parole: - …ho solo un po’ di mal di testa… tutto qui. - mentì.
Olaf  sapeva che non stava dicendo la verità, ma non volle insistere.
- Lo vuoi un caldo abbraccio? -
Elsa a quelle parole di affetto sorrise, si piègò in ginocchio per abbracciarlo e fargli il solletico nel naso, causandogli uno starnuto che fece partire la testa di Olaf e Elsa sogghignò mettendosi una mano sulle labbra. Subito dopo si alzò in piedi e con un rapido, ma preciso, gesto della mano, rimise la testa di Olaf al suo posto.
 - Come ti senti? - chiese Elsa guardando il pupazzo di neve con un tiepido sorriso .
Olaf squittì nel vedere che la ragazza lo aveva “aggiustato”, la ringraziò e andò nelle scuderie a cercare Sven, mentre la regina si sedette sulla panchina nel giardino e iniziò a contemplare il cielo, nonostante fossero quasi le sei del pomeriggio, tra le nuvole si nascondeva la luna bianca e perfettamente tonda.
 


In un tempo e uno spazio diverso, un ragazzo dai capelli bianchi dormiva su un albero in una foresta piena di neve fresca che gli faceva da materasso, svegliatosi di soprassalto, iniziò a volare chiamando il vento e si diresse al polo nord.
Entrò nella casa di Babbo Natale e iniziò a chiamare:
- Nord! - chiamò, ma non rispose nessuno. Allora provo a chiamare più forte:
- NORD! -
Allora da una stanza sbucò fuori un omone che disse:
- Oh, Jack! Tu arriva proprio a momento giusto! Vieni su! -
E il ragazzo salì la scalinata che portava all’ufficio di Babbo Natale, Nord chiuse la porta e la serratura scattò, l’omone si portò una mano alla barba folta e bianca, dopo di che iniziò a parlare:
- Jack tu deva sapere che uomo della luna, oggi, ha parlato con me. -
- E che cosa ti ha detto? -
Il viso dell’omone si fece ancora più serio:
- Ha detto che oggi rivelerà l’identità di nuovo guardiano! -
Jack non credeva alle sue orecchie e l’omone riprese:
- Ora se non ti dispiace va tu a tirare leva per chiamare guardiani , io ho troppo da fare natale è tra una settimana! -
Jack non se lo fece dire due volte, uscì dal laboratorio e saltò la ringhiera delle scale per arrivare più in fretta al piano di sotto, si avviò nella sala di controllo, tirò la leva e dalla casa di Nord iniziarono ad espandersi delle aurore boreali.
Dopo qualche minuto arrivarono, Calmoniglio, Dentolina e Sandman, ora che tutti erano riuniti nella sala da controllo successe la stessa cosa di tre anni fa: il lume della luna oltrepassò la finestra, entrò ed illuminò un cerchio nel pavimento che iniziò a sollevarsi da terra diventando una specie di clessidra che si illuminò.
Tutti trattennero un respiro ed ecco che nella clessidra comparì una ragazza con una treccia da un lato e un meraviglioso vestito lungo, Nord nel vederla sgranò gli occhi e disse:
- …Regina Elsa di Arandelle? -
Subito Calmoniglio si irrigidì: - Una Regina?! Ma non esistono più regine dall’età della pietra! - sdrammatizzò.
Nord notò che Calmoniglio aveva ragione: - Mi spiace dirlo ma Calmoniglio ha ragione, come pretendere che tornassimo indietro di tempo e portare qui Regina?! -
Ma un modo c’era pensò Jack Frost quindi disse tra se e se: - Un modo ci sarebbe… -
Dentolina avendolo sentito borbottare disse: - Hai qualche idea Jack? -
Il ragazzo le fece un sorriso e lei senza farsi vedere arrossì poi Jack disse a voce più alta:
- Un modo ci sarebbe… - e si sentì tutti gli occhi a dosso - La luna ci porterà alla sua epoca! -
Sandy fece un punto di domanda sopra alla testa e Jack spiegò:
- Massi lo ha già fatto, o meglio… - s’interruppe  - L’ho già fatto! -
Calmoniglio non crebbe alle proprie orecchie:
- Ma come…? -
- Fidatevi di me! - lo interruppe il ragazzo - Fatevi trovare pronti nella slitta di Nord tra dieci minuti -
Allora Nord, vedendo che i guardiani rimasero fermi a guardarlo urlò:
- CHE DIAMINE AVETE IN ORECCHIE?!!!, Non avete sentito? Aiutatemi a preparare slitta! SVELTI! - Poi fece l’occhiolino a Jack che lui ricambiò con un bel sorriso.
E tutti andarono dietro a Nord, tranne Jack che prima di andare con loro guardò la luna per un attimo, appoggiato su una colonna.
- JACK ABBIAMO BISOGNO DI TUO AIUTO! - Gridò Nord, così Jack si diresse verso le scuderie ad aiutare a legare le renne nella slitta.

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Capitolo 2
*** Il figlio di Pitch ***


Non appena Jack aprì gli occhi, la slitta stava volando sopra ad Arendelle per poi atterrare dietro al castello, era agitato e nello stesso tempo curioso nel scoprire che cosa avesse di tanto speciale la ragazza… regina. Scesero dalla slitta e Nord iniziò a raccomandarsi: - Raccomando tutti voi! Vi ricordo che gente di Arendelle non crede in noi e quindi….- - Tranquilli io non entrerò con voi. - Lo interruppe Jack rassicurandolo. Così iniziarono ad incamminarsi verso l’entrata, Nord, Dentolina e Sandy entrarono, mentre Calmoniglio rimase con Jack che gli fece cenno di salire sul tetto del castello per controllare la situazione dall’alto. Nord guardò la sala da cima a fondo e pensò che non aveva mai visto nulla del genere dai tempi della gioventù, Dentolina aveva gli occhi lucidi per la bellezza di quel castello, li spostò sulla regina che stava parlando con un duca, così lo fece notare anche a Nord e a Sandy: - Ragazzi… Credo sia lei! - Disse indicandola con un dito. Babbo annuì e pian piano si avvicinarono a lei ma … Elsa girò di scatto il volto e vide i guardiani che rimasero pietrificati, come faceva a vederli? La ragazza alzò un sopracciglio ma prima che riuscisse ad aprire bocca. La terra cominciò a TREMARE! Tutti persero l’equilibrio e dal centro della sala comparve un buco nero accompagnato da una folata di vento gelido, dal vortice iniziò a lievitare una figura: alta, sottile, capelli neri, lunghi, vestiva una tunica nera e la pelle pallida sembrava quasi trasparente, gli occhi infossati di un colore indefinito, erano vitrei; la creatura era alata e non aveva niente di umano. Le mani incrociate erano guantate da artigli acuminati che prolungavano le dita alternate, il guanto terminava con due spuntoni affilati come pugnali. Non appena mise i piedi a terra, il buco si richiuse poi la figura si girò verso Elsa, la ragazza rabbrividì, ma cercò di controllarsi, la creatura si nutriva della paura umana godendo soprattutto della sua. Si avvicinò con passo lento alla ragazza e immediatamente gli si pararono di fronte cinque cavalieri pronti a sfidarlo per difendere la regina, ma lui non distolse lo sguardo dal suo obbiettivo per nulla turbato e con un semplice gesto di stizza sollevando la mano li fece volare dall’altra parte della stanza, scaraventandoli con violenza contro la parete e arrivando ad un passo dalla regina che rimase come pietrificata, fece un sorriso satanico e disse: - Bene, bene, bene è un onore per me conoscere la sovrana di Arendelle... - ma fu interrotto da lei: - Chi sei?! - lui fece un gesto teatrale mettendosi una mano sulla tempia e dicendo: - Oh… ma che maleducato, il mio nome è Kaine ma puoi chiamarmi…come chiamavano mio padre: l’Uomo Nero! - A quel nome i tre guardiani corsero verso la regina, Sandman e Dentolina si piazzarono di fronte a lei mentre Nord si ritrovò faccia a faccia con l’Uomo Nero, estrasse le sciabole dalla cintura sfidandolo: - Ah-ah-ah-ah-ah-ah… voi dovreste essere le 5 leggende, suppongo? - poi li guardò uno per uno e disse: - Ma… sbaglio o ne mancano 2! - e in quello stesso istante piombarono giù dalla finestra del tetto, dopo averla rotta, Calmoniglio e Jack che prese il posto di Nord facendo indietreggiare Kaine con il suo bastone: - Ooooh, che spettacolo magnifico ma perché non lo facciamo vedere anche ai nostri ospiti?! - e con uno schiocco di dita fece chiudere gli occhi ai cittadini di Arendelle che subito dopo si riaprirono vedendo… Babbo Natale con due sciabole da pirata, il coniglietto di pasqua armato di bumerang, la fatina del dentino, Sandman e uno strano ragazzino scalzo, dai capelli bianchi e armato di un bastone ricoperto di ghiaccio. Anna non credeva ai propri occhi: - Ma che…? - ad interromperla fu Elsa, con i suoi poteri colpì l’oscuro essere che si riparò con il suo mantello: - G_gh… GHIACCIO? - disse Jack con gli occhi lucidi, la regina avendolo sentito si girò verso di lui alzando un sopracciglio ma ritornò a guardare il suo nemico che disse ridendo: - Davvero niente male mia signora… Nonostante siate così bella e fragile, siete anche molto tenace! - Elsa si mise in posizione d’attacco: - Mi piacerebbe rimanere per parlare con voi, ma il mio tempo sta per scadere. Ci rivedremo molto presto! Nel frattempo… - disse teletrasportandosi di fronte ad Anna: - …..mi porterò qualcuno che mi faccia compagnia. - Elsa corse verso di loro: - ANNAAA! - per fermarla, Kaine allungò una mano contro di lei sollevandola in aria, strinse il pugno e una mano invisibile le serrò la gola, Kaine vedendo arrivare Jack, la lasciò e lui la prese al volo. L’ultima cosa che sentì la ragazza erano le urla della sorella e una voce maschile che la chiamava, poi svenne. Jack la prese in braccio e disse a Sandman di addormentare i cittadini con la polvere magica, si alzò in volo e fece cadere una polverina d’orata sopra alle teste di tutti i presenti che caddero uno dopo l’altro addormentati. L’albino si alzò di scatto con la fanciulla in braccio rendendosi conto che era leggera come una piuma e fredda come lui, si diresse verso l’uscita seguito dagli altri, salirono sulla slitta e puntarono la luna, dopo un paio di minuti quella li illuminò con il suo bagliore e si ritrovarono a volare sopra al polo nord.

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Capitolo 3
*** Uguali ***


Erano passate in paio d’ore da quando erano scappati da Arendelle e Jack era appoggiato ad una colonna ad aspettare il risveglio di Elsa impaziente come gli altri. Dalla porta della stanza di Jack uscì Dentolina che disse: - Dorme ancora… - Tutti sbuffarono e allora la fatina disse: - Vado a prenderle un bicchiere d’acqua. - Jack allora si rivolse a Nord: - Per caso la luna ti ha parlato di lei? Cioè… sai qualcosa su di lei? - chiese un po’ imbarazzato. Nord pensò che era normale se faceva tutte quelle domande: - Capisco tua curiosità Jack, ma non è bene ficcare naso in cose che non ti riguardano… - il ragazzo notò che aveva ragione e vide Dentolina che rientrava nella stanza con un bicchiere d’acqua in mano. Jack era sempre stato paziente ma era come se improvvisamente volesse sapere a tutti i costi di lei, al pensiero scosse la testa e pensò che era impazzito poi uscì dalla finestra e decise di passare il tempo congelando qualche corteccia di un albero. Il giorno dopo Elsa si svegliò di soprassalto avendo sognato la scena della sorella che veniva rapita fece per chiamarla ma si accorse di non avere un filo di voce: - Ti sei svegliata finalmente! Tieni. - disse Dentolina porgendole un bicchiere d’acqua, Elsa si mise seduta, prese il bicchiere e si accorse di essere in un comodo letto, dopo aver bevuto disse: - Grazie. - si accorse che la voce era tornata ma il dolore era insopportabile: - Posso sapere dove mi trovo? - - Ti trovi al polo nord nella casa di Babbo Natale. - Elsa non credeva alle proprie orecchie: - Babbo Natale? Pensavo fosse solo una storia da raccontare ai bambini. - - Al contrario! Io sono la fatina del dentino e ci sono anche il coniglio di Pasqua… - Si interruppe nel vedere che Elsa si stava alzando dal letto, incominciandola a guardare da cima a fondo: - Sai, sei molto… graziosa. - disse la ragazza e Dentolina arrossì poi disse: - Vieni ti faccio conoscere gli altri - ma fu interrotta da lei: - Tu sai dov’è mia sorella? - la fatina abbassò lo sguardo e disse: - No… ma ti aiuteremo a trovarla! - appena uscirono dalla stanza tutti gli sguardi si posarono su Elsa che scese le scale un po’ timidamente poi disse: - Non so come ringraziarvi per avermi ospitata… - ma ad interromperla fu Calmoniglio che disse impaziente: - Si, si passeremo ai ringraziamenti dopo ora parliamo di come tu hai fermato quello psicopatico, ah! - Si corresse - Non lo hai fermato! - Elsa fece per ribattere ma una voce la precedette: - Se per questo non lo abbiamo fermato neanche noi! - disse Jack uscendo dall’ombra della colonna, Elsa lo guardò piegando leggermente la testa da un lato. - Chiedo scusa per maleducazione di Calmoniglio, Jack perché non fai vedere alla regina tuoi poteri? - disse Nord guardando prima l’albino poi la ragazza. Jack annuì e dalla sua mano fece comparire un fiocco di neve che diventò di ghiaccio, lo fece girare attorno alla sua mano per poi lanciarlo con delicatezza alla ragazza che lo prese in mano e poi disse: - Per tutta la vita… - si fermò accorgendosi che la voce stava tremando, si calmò e riprese: - Per tutta la vita ho pensato di essere… - ma Jack le andò incontro e posandole una mano sulla spalla la rassicurò: - Ti capisco, anche tu sei stata una sorpresa per me, ma come vedi non sei sola. - Nel pomeriggio Jack e Elsa stavano passeggiando in un giardino ricoperto di neve, ed entrambi parlarono della loro vita, di come lui diventò guardiano e come lei salvò la sorella: - Wow! Non ci posso credere! Hai costruito un castello di ghiaccio? E per di più tutto da sola!? - disse Jack sbalordito, ma poi si corresse dandosi una botta in testa con il bastone - AH! Accidenti! Dovete scusarmi non ho mai dato del voi alle persone… cioè regine, voglio dire…. - si diede dello stupido per il suo comportamento, stava parlando con una regina non con una persona qualunque, fu Elsa a distoglierlo dai suoi pensieri scoppiando a ridere mettendosi una mano sulle labbra. - Tranquillo non c’è bisogno che mi dai del voi. - riprese a camminare e poi disse: - Jack… non è che non mi fidi dei tuoi amici… o di te ma… - allora Jack che era rimasto indietro corse davanti a lei e le disse: - Troveremo tua sorella e domani l’andremo a prendere… - Elsa si fermò - Te lo prometto. - disse guardandola dritta negli occhi e non sapendo che cosa stava facendo scosse la testa, si voltò, riprendendo a camminare e Elsa sorrise pensando che era molto dol… gentile nel rassicurarla. Elsa raggiunse Jack con passo veloce e gli chiese: - Vuoi vedere una cosa? - l’albino si girò verso di lei: - Che cosa? - - Lo sai fare, questo? - così Elsa alzò prima una mano poi l’altra e un bagliore bianco la investì, subito dopo il suo vestito era cambiato e si sciolse la treccia: il primo vestito che Elsa fece con la sua magia, Jack rimase di sasso e spalancò la bocca poi pensò che era più bella di prima e che quel vestito la faceva sembrare più lei. Elsa lo guardò con un sopracciglio alzato, Jack chiuse la bocca e ritornò normale: - Ti… ti dona. - disse un po’ imbarazzato grattandosi la testa. - Grazie. - rispose lei con un timido sorriso. Ripresero a camminare poi all’improvviso un cespuglio alle loro spalle si mosse, entrambi si voltarono di scatto e Jack si mise in posizione d’attacco, ma dal cespuglio comparve Calmoniglio: - Ehi! Metti giù quel bastone! - disse Calmoniglio irritato, Jack abbassò il bastone: - Jack abbiamo trovato il nascondiglio di Kaine! - l’albino e Elsa si guardarono poi seguirono Calmoniglio al laboratorio di Nord. Appena arrivarono videro che già tutti gli altri guardiani erano pronti per partire poi Elsa disse: - Dove si trova? - Nord guardò la ragazza e rispose: - Nascondiglio si trova sulla montagna del nord. Propongo partenza domani mattina. - tutti annuirono, ma all’improvviso Dentolina chiese: - Ma Elsa dove dormirà? Non abbiamo altre stanze. - Nord notò che aveva ragione, fece per dire qualcosa ma Jack lo precedette: - Dormirà nella mia stanza… - tutti lo guardarono con gli occhi sgranati - …e io dormirò sul divano. - e prima che qualcuno riuscisse ad aprire bocca, Jack se ne era già andato passando per una finestra. Dentolina vedendo la ragazza un po’ incerta disse: - Non preoccuparti per Jack, a volte non dorme neanche. - Jack volava sopra al Polo facendosi trasportare dal vento sopra alle nuvole, lui adorava volare li perché si riusciva a vedere meglio la luna, si fermò e chiuse leggermente gli occhi e il bagliore di essa lo investì. Ad un tratto il vento cessò e Jack perse la corrente d’aria che lo teneva sospeso, gli fuggì il bastone dalla mano e cominciò a precipitare, cercò disperatamente di arrivare al bastone, lo prese, ma prima di trovare la corrente d’aria per alzarsi in volo cadde sul tetto di una casa, rotolò giù e prima di riuscire a toccare terra riuscì ad attutire la caduta alzandosi in volo per un po’, ma schiantandosi contro un bidone della spazzatura, si rialzò traballante e si accorse, mettendosi una mano sulla testa, che stava sanguinando: - Auch! Non può essere che il vento sia cessato così di colpo, qui c’è qualcosa che… - ad interromperlo fu la vista di un’ombra dietro al muro della casa dove era caduto, si mise a seguirla ma dopo una paio di passi la testa iniziò a pompargli, segno che stava perdendo molto sangue quindi si fermò e decise di tornare al polo nord. Non appena entrò dalla finestra si sentì mancare e cadde a terra svenuto. Appena Jack aprì gli occhi si ritrovò nella sua stanza e al bordo del letto c’era Elsa e tutti gli altri fecero un sospiro di sollievo, fece per mettersi seduto ma una fitta alla testa lo bloccò: - Ehi. Vedi di non fare troppi sforzi! - disse Elsa aiutandolo e sistemandogli il cuscino. Allora Nord si avvicinò al letto e disse: - Jack che cosa è successo altra notte? - Jack si toccò la testa e si accorse di avere una fasciatura: - Stavo volando e, ad un tratto il vento ha smesso, ho cominciato a precipitare e il bastone mi è fuggito, quando lo ripresi avevo già sbattuto la testa in un tetto di una casa e poi… - si fermò ricordando l’ombra - …ho visto un’ombra. Mi sono messo a seguirla ma subito dopo la testa mi ha iniziato a premere, allora sono tornato indietro, sono entrato dalla finestra e… - - E poi sei svenuto. - gli ricordò Calmoniglio. - Hai perso molto sangue e… - disse Elsa ma fu interrotta da Jack: - Non preoccuparti, sto bene. - le fece un sorriso e lei ricambiò. Poi Jack gli venne in mente la sorella di Elsa, se ieri notte non fosse uscito e non si fosse fatto male avrebbero potuto andare alla tana di Kaine, invece no lui era stato così testardo nell’uscire per forza… Si alzò dal letto di scatto e un’altra fitta lo colpì alla testa, ma non ci diede peso, Elsa si alzò a sua volta di scatto e disse: - Jack devi stare al riposo! - il ragazzo la guardò e si tolse la fascia insanguinata poi disse: - No, dobbiamo andare a salvare tua sorella abbiamo già perso troppo tempo… - ma non riuscì nemmeno a fare un passo che dovette subito mettersi seduto nel letto per il dolore lancinante alla testa: - Ma dove credi di andare tu in queste condizioni?! - disse Elsa rimproverandolo, Jack cercò di ribattere: - Ma… - - Niente ma, Dentolina e Sandy rimarranno qui con te fino al nostro ritorno. - Elsa fece per alzarsi, ma Jack le prese una mano e disse: - Fa attenzione. - Elsa annuì e insieme a Nord e Calmoniglio partirono verso la montagna del nord.

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