The Ice Woman.

di BELIEBER_G
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Ultimo Capitolo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Image and video hosting by TinyPic Nei tempi degli Dei,delle grandi battaglie e delle numerose vincite,nove mondi cercavano di unirsi per mantenere la pace di milioni di persone. La città principale si chiamava Asgard, ed era un posto sempre con il sole e mai con il buio. Qui,la famiglia reale che regnava da tempo era composta da Odino,il padre degli Dei, Frigga,sua moglie e i suoi due figli Thor e Loki. L’ultima guerra del re fu per mantenere il legame che c’era fra Asgard e Jotunheimr: una città dominata da freddo e dal gelo,in cui Laufey,il re e il più potente gigante di ghiaccio,aveva dichiarato guerra a Asgard,geloso delle sue ricchezze e della sua armonia. Ma Odino non si era affatto impaurito,anzi,nonostante avendo perso centinaia di uomini nel ghiaccio,aveva sconfitto Laufey. Ma durante il conflitto, Odino aveva trovato, nel loro castello, un bambino abbandonato,caratterizzato dalla sua pelle blu,il che voleva dire che era un gigante di ghiaccio. Il re non potette lasciarlo solo ed indifeso,così lo nascose nel proprio mantello e lo portò con se. Rubò anche un forte potere dalla città: si trattava dello Scrigno degli Antichi Inverni,ossia la principale fonte dei giganti di ghiaccio. Odino aveva vinto una battaglia contro Laufey,ma non la guerra.
 
Passarono gli anni e i figli di Odino,venivano cresciuti con la consapevolezza che uno dei due sarebbe un giorno diventato re. Thor era un ragazzo poco intelligente,che basava il proprio potere solo sulla propria forza. Era alto,biondo e possente. Loki invece, era il nome del bimbo che Odino aveva salvato a Jotunheimr: lo aveva fatto figlio suo e il ragazzo cresceva intelligente ed astuto,grazie ai poteri ereditati dalla sua matrigna. Era alto quasi quanto il suo fratellastro e aveva una media lunghezza  di capelli neri,aggiunti ai suoi occhi verdi. Il ragazzo non era a conoscenza delle sue vere origini e così doveva essere.
 
Il prescelto di Odino,fu Thor. In quella mattina specifica,tutti i sudditi stavano preparandosi alla sua incoronazione. Frigga, madre sanguigna, lo osservava orgogliosa,ma titubante: Thor era si un uomo saggio,ma il suo sorrisetto compiaciuto non la faceva sentire sicura della scelta del proprio marito. Loki invece, gelosissimo che il fratellastro stesse per diventare re,se ne stava fermo quasi vicino al trono di Odino e osservava la folla. Ma un re ovviamente, ha bisogno della sua regina. Un leggero suono di tacchi a spillo si fece sentire sul tappeto rosso appena attraversato da Thor,il suo mantello nero strusciava su quest’ultimo e le scopriva due bellissime gambe accompagnate da dei lunghi stivali dello stesso colore,che mettevano in risalto la sua chioma mora e gli occhi azzurri.
La donna si fermò accanto al suo futuro re,raccolse il mantello da terra e fece un inchino ad Odino. Thor non la notò più di tanto nonostante fosse la donna più bella di Asgard,ma Loki,Loki ne era ammaliato più di qualsiasi altro: sorrise ampiamente al gesto della ragazza e poi si morse appena il labbro per la sua bellezza. Il suo nome era Mia: Mia era una ragazza arrivata ad Asgard poco tempo prima dei due fratelli,ma le sue origini erano sconosciute. Mia capiva Loki più di Odino ed era la sua migliore amica. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


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Odino possedeva una potente arma che consegnò a Thor all’inizio della cerimonia. Si trattava di un pesantissimo martello, che avrebbe schiacciato anche la più rigida delle minacce. Ma prima che il re potesse prendere la corona,si udirono dei rumori in una delle stanze più importanti della città: quella in cui Odino teneva lo Scrigno degli Antichi Inverni.
-I giganti di ghiaccio.- dedusse, non appena seppe che delle forme sconosciute erano entrate nel proprio castello.
Guidò dei soldati fino allo Scrigno ed impedirono a quattro giganti di riprendersi lo Scrigno,grazie all’aiuto del Distruttore,ossia un potente robot di metallo che faceva la guardia alla stanza. Fu soltanto un leggero attacco,ma Odino sapeva che Laufey aveva qualcosa in mente e non si sarebbe più fermato fin che non si sarebbe ripreso lo Scrigno. Thor,invece,che non aveva sopportato la morte di alcuni soldati,ne fu subito furioso ed insieme ai suoi amici,  Sif e i tre guerrieri, Volstagg, Fandral e Hogun, organizzò un attacco a Jotunheimr. Loki era abbastanza contrario,poiché sapeva che Odino non avrebbe approvato. Mia non aveva nulla da ridire,anzi, era divertita dal fatto che Thor era un uomo senza regole e si limitò a cambiarsi d’abito. La donna non voleva affatto regnare al fianco di Thor,visto che era innamorata di Loki dalla più tenera età.
-E’ una pazzia.- commentò Loki,guardando il bel panorama di Asgard dal balcone della stanza.
-Sai com’è fatto tuo fratello, quando dice di voler fare una cosa, la fa.- commentò Mia,abbottonandosi la tuta in pelle.
La metteva sempre quando doveva fare qualcosa di difficile: era  una tuta unica fatta in pelle,che si chiudeva con una cerniera e le copriva appena il seno.
Loki le afferrò la mano prima che potesse uscire dalla stanza. – Tu sei contenta che diventi re?- le chiese,guardandola bene negli occhi.
Mia sospirò e cercò una stretta maggiore nella mano di Loki. – No e lo sai. Lui non è te. E’ Odino che mi ha costretto.- rispose poi.
L’uomo fece uno dei suoi soliti sorrisini compiaciuti,ma anche felici,a volte.- E’ perchè sei bellissima.- continuò guardandola ancora negli occhi.
Mia sorrise di rimando e ricevette un bacio sulla mano,prima che Thor,con il suo vocione, richiamasse a se tutti i suoi amici.
 
Il re non era ovviamente a conoscenza del loro piano e i sette amici si avviavano al groppo di sette cavalli attraverso il ponte arcobaleno della città. Quest’ultimo conduceva ad Heimdall,ossia, al Bifrost. Se gli Asgardiani preferivano muoversi da un mondo all’altro,potevano aiutarsi con il Bifrost: si trattava di un teletrasporto che collegava i nove mondi a comandarlo,era Heimdall.
Un uomo di pelle scura che con la sua armatura e la sua spada, controllava la città come se fosse il suo scudo e i suoi occhi (anche se cieco.)
Grazie al teletrasporto, i sette arrivano finalmente alla città: un posto gelido dove cadeva la neve 24 ore su 24,ma per gli Dei,cos’è il tempo? I mantelli volano e i capelli lunghi si scostavano facilmente dal viso,non c’era anima viva inizialmente, se non quella di Laufey: un alto uomo di pelle blu scura,caratterizzato dagli occhi rossi come il fuoco e la voce roca.
-Che sei venuto a fare qui,figlio di Odino?- chiese Laufey, guardandolo dall’alta torre del proprio castello.
-Sono venuto qui per chiedere pace Laufey. Niente più miseri attacchi da parte di Jotunheimr o Asgard.- rispose Thor,che comunque stringeva il suo possente martello in mano.
-Hai sprecato il tuo viaggio futuro re,ora, ti consiglio di tornare a casa.- disse il re,con voce profonda e divertita dal fatto che chiedesse una tregua,perché tregua, non ci sarebbe mai stata.
Thor era contrariato e il suo sguardo si fece rabbioso. Loki,notando il comportamento del fratellastro,si avvicinò a lui e tentò di fermare la mano posta sull’arma pesante.
-Fratello,ascoltiamolo e torniamo ad Asgard.- gli sussurrò. – Accettiamo la tua gentile offerta.- disse poi ad alta voce.
Il Dio cercò di mantenere la calma ed una volta per tutte,voltò le spalle a Laufey,deciso ad andarsene.
-Torna a casa piccola principessa.- mormorò l’altro poi,per prenderlo in giro.
Allora Thor fermò il proprio passo,era troppo orgoglioso per dargliela vinta.
Loki strinse gli occhi e fece una smorfia buffa,sapendo che a momenti,ci sarebbe stata una battaglia tra Asgardiani e Giganti di Ghiaccio. –Dannazione. - esclamò mettendo poi le mani sulla propria arma.
Velocemente intorno agli amici di Thor,spuntarono decine di Giganti che iniziarono ad attaccare i cinque guarrieri. Mia se la cavava per i pugnali che aveva nascosti nella tuta e Loki perché aveva ereditato dalla matrigna,il potere di creare ologrammi per confondere il nemico. Mia controllava Loki e Loki controllava Mia, come se si proteggessero a vicenda,mentre Thor combatteva inutilmente contro Laufey,che era troppo forte. Più ne uccidevano e più ne spuntavano dal nulla: erano in troppi.
 
Ma prima che venissero sterminati del tutto, dal cielo apparve una luce accecante. Qualcuno aveva attraversato il Bifrost fino a Jotunheimr. Era Odino,che era giunto con il suo cavallo e alcuni uomini,per impedire che i propri figli venissero uccisi.
-Laufey,smettiamola con questa pazzia!- esclamò il re.
-Tuo figlio è venuto qui a chiedere pace, Re degli Dei,ma pace non ci sarà mai.- disse a denti stretti Laufey.
-E allora..- gridò Odino.- Guerra sia.-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


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Tornati ad Asgard, Odino fu subito furioso con Thor.
-Dovevi seguire i miei ordini,hai idea di cosa hai scatenato?!- esclamò Odino,con la sua voce roca ed invecchiata.
-Non è giusto che delle guardie Asgardiane siano morte invano!- continuò Thor,con lo stesso tono del padre. – Sei un folle!-
-Tu sei un folle! Adesso ci sarà la guerra ed è colpa tua!- rispose Odino,stringendo a se la propria arma.
Intanto, Loki e Mia si fissavano negli occhi soddisfatti del fatto che i due stessero litigando: voleva dire che l’incoronazione sarebbe saltata e il trono sarebbe stato vuoto ancora per un pò.
-In quanto re di Asgard..- disse per ultimo Thor,alzando ancora di più il vocione.
-Ma tu non sei re!- urlò infine Odino,con tutta la propria forza.
Quella frase zittì Thor che rilassò il viso e aspettò il suo giudizio.
-Io,Odino,re di Asgard, ti bandisco dalla città.- disse poi,in modo deciso.
Loki e Mia ne furono stupiti e restarono a godersi la scena anzi che andarsene.
-Ti spoglio di tutti i tuoi beni: del tuo martello e della tua armatura.- iniziò di nuovo a gridare Odino,che con il suo bastone tolse dal petto di Thor quasi tutti i suoi vestiti reali ed infine,lo spinse verso il Bifrost e lo cacciò via da Asgard.- Qui non dovrai mai più tornare.-
 
Loki era sì felice che il fratello rivale fosse stato bandito,ma aveva un altro fatto nella testa: a Jotunheimr era successo qualcosa di strano. Un Gigante di Ghiaccio gli aveva appena sfiorato il braccio e la sua pelle era improvvisamente diventata di colore blu. Il Dio era perplesso e aveva paura di quello che ne sarebbe venuto fuori: si avviò alla stanza in cui era deposto lo Scrigno,disattivando il Distruttore (il grande robot a guardia di esso.) Camminò lentamente e timoroso verso l’oggetto e piano lo prese con due mani. Sentì che il suo viso divenne ghiacciato e le sue mani tramutarono di un colore blu freddo. Mille enigmi si crearono nella sua testa in quel momento. Per quale motivo era così? Lo era fin da piccolo o era successo grazie a quel tocco? Intanto,una piccola presenza lo aveva seguito per tutto il castello,avendo notato il suo sguardo stranito. Mia aveva cercato di non far udire le scarpe,ma Loki aveva lo stesso sentito la sua presenza.
-Che cosa sono?- sussurrò flebile,posando lo Scrigno al suo posto.
-Loki.. Mi dispiace tanto per non avertelo detto prima..- gli disse,unendo le mani nervosamente.
A quel punto Loki si voltò e piano il freddo che aveva sul suo corpo,si dissolse. Voltandosi,notò anche la presenza del padre,che sembrava appesantito e stanco.
-Che cosa sono?- ripeté l’uomo avvicinandosi a passo lento e arrabbiato verso il padre.
-Sei mio figlio.- rispose Odino.
Mia si fece da parte abbassando la testa e stette ad ascoltare.
-Lo Scrigno non è l’unica cosa che hai portato via da Jotunheimr vero?- domandò Loki,mantenendo una voce bassa.
-No.- rispose.- Durante la battaglia contro i Giganti di Ghiaccio,nel castello,trovai un bambino: solo ed indifeso. Non potevo lasciarlo morire,così,l’ho salvato.- spiegò poi.
-Il figlio di Laufey..- sussurrò Loki,tra se e se. Il suo respiro si fece più affannoso ed iniziò ad alterarsi.- Tu lo sapevi?- chiese a Mia.
La ragazza annuì a bocca chiusa e a testa bassa.
-Perché?!- esclamò,fissando gli occhi di entrambi.
-Eri un bambino innocente.- rispose Odino quasi balbettando.
-No! Mi hai preso per un motivo,quale?- domandò ancora. Ma Odino esitò a rispondere.
-Dimmelo!- gridò Loki,rosso in viso e con le lacrime agli occhi. Aveva bisogno di sapere la verità.
-Ho creduto che prendendoti,un giorno si sarebbe stata la pace fra i due mondi.- rispose finalmente il re,con affanno.
-Stai mentendo.- sputò fra i denti il Dio.- Ora capisco tutto! Capisco perché hai sempre preferito lui a me!- esclamò versando dopo delle lacrime.
Il re si sentiva ancora più debole e si sedette sugli scalini per lo sforzo,scuotendo la testa più volte per negare le parole del figliastro.
A quel punto,Mia cercò di intervenire. – Loki,ti prego ascoltami. C’è un motivo se ti abbiamo nascosto delle cose..- disse.
Ma lui la interruppe.- Tu lo sapevi e non mi hai detto niente!- Mia cercò di spiegargli la situazione,ma lui le parlava sopra. –Credevo mi volessi bene!- continuò ad esclamare Loki.
Quando finalmente il Dio ebbe smesso di urlare, Mia potette dire la sua. -Loki,io ti amo,ok?! Io voglio solo il tuo bene ed è stato quello che ho fatto per tutto questo tempo.- gli spiegò,abbassando la voce ad ogni parola e guardandola negli occhi verdi.
A quel punto,dalla bocca di Loki non uscì più nessun suono e quando voltò la testa verso Odino,notò che era svenuto a terra.
I due agirono immediatamente,chiamando le guardie per mettere a riposo il re.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


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Thor viaggiò attraverso i mondi e giunse in uno di questi: un posto chiamato Terra. Proprio sulla terra era finito,quando una macchina lo investì nel pieno della notte. Una scienziata di nome Jane,insieme alla sua stagista Darcy ed un amico di famiglia Eric,erano postati con un furgone a studiare i fenomeni atmosferici del cielo. Si era appena presentata una tempesta anomala e non vedendo dove andasse,Jane aveva colpito Thor. Il Dio però,si era risvegliato secondi dopo,urlando disperato cercando il Bifrost. Darcy,impaurita,lo attaccò con un arma elettrica,stendendolo del tutto.
 
Intanto ad Asgard,mentre Odino riposava,Mia e Loki osservavano il suo trono come fosse un ossessione. I tacchi di Mia emettevano l’eco nella stanza,essendo soli,solissimi.
-Adesso che Thor è bandito e tuo padre ammalato,solo tu puoi governare Asgard.- disse Mia,accarezzando il trono come se fosse una cosa rarissima.
-Vero. Ma chi starà al mio fianco?- chiese Loki,girando attorno ad un banchetto.
Mia lo guardò con aria interrogativa.- Non mi vuoi più?-
-Non so se fidarmi o no di te.- mormorò Loki, prendendo in mano un calice per bere.
Allora la ragazza si avvicinò piano e gli prese dalla mano il calice: lo guardò bene negli occhi per un minuto e poi gli fece cenno di abbassare lo sguardo. In pochi secondi,il calice era completamente ghiacciato. Per Loki fu subito tutto chiaro: Mia era come lui e sapeva che era l’unica di cui poter fidarsi. Il Dio fece un sorriso imbarazzato,ma comunque affascinante e le accarezzò la mano ghiacciata e poi le labbra che osservò con i suoi stessi occhi.
-Odino sa di tutto questo?- domandò Loki,curioso.
-No e non deve saperlo.- rispose l’altra continuando a girare intorno al trono e guardando lo strano cappello che portava Loki durante le cerimonie. –Chi credi che sia stato a far entrare i Giganti di Ghiaccio ad Asgard?-
Il Dio fece uno sguardo sorpreso e poi ridacchiò.- Sei stata tu.-
Mia alzò un sopracciglio in uno sguardo furbo. Poi prese in mano il bastone di Odino,posto lì vicino. –Allora mio re,qual è il vostro primo ordine?-
 
Thor era stato portato in ospedale e legato dopo i danni creati alla sicurezza dell’edificio. Jane,intanto,alla sua sede scientifica,stava studiando gli avvenimenti nella notte scorsa e pensava che quel ragazzo fosse un pazzo a trovarsi dentro ad una tempesta come quella. Poi osservò alcune foto fatte da vicino e notò,che esattamente dentro la tempesta di fiamme,era presente una figura umana.
-Credo di aver lasciato qualcosa all’ospedale.- pensò ad alta voce e con il suo pick-up,guidò fino all’ospedale per riprendersi Thor. Insieme ai suoi amici,andarono a fare colazione in un bar e il Dio sembrava abbastanza affascinato dalle bevande della terra.
-Un’altra!- esclamò,sbattendo la tazza a terra,rompendola.
Gli altri tre sobbalzarono.- Bastava chiedere,senza rompere niente..!-commentò Jane,frustrata. Quando entrarono due camionisti provenienti da chilometri lontani.
Iniziarono a parlare di un meteorite caduto la stessa sera di Thor, infatti si trattava del martello: Odino lo aveva spedito sulla Terra e chiunque sarebbe riuscito a sollevarlo,sarebbe stato degno e avrebbe avuto la stessa potenza di Thor.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


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Una volta tornato al proprio laboratorio, Jane scoprì che tutta l’attrezzatura scientifica le era stata portata via da S.H.I.E.L.D ,ovvero un unione internazionale segreta e molto ricca, a cui servivano tutti i risultati che aveva avuto la ragazza: la derubarono persino del suo quaderno. Allora Thor convinse Jane a portarlo fin dove era caduto il famoso meteorite,ed in cambio, le avrebbe dato tutte le risposte che cercava. Iniziò a piovere e a farsi sera: accanto al martello era stata costruita una base protetta,con aggiunta di guardie e di reti in acciaio. I due strisciarono per non essere visti.
- E adesso cosa farai?- gli chiese Jane,sottovoce.
- Riprendo le nostre cose.- rispose Thor,con un sorriso divertito.
Intanto,iniziò a piovere e il Dio sapeva benissimo il perché. Tuoni e fulmini si sarebbero scatenati nel cielo una volta recuperato il martello.
Mentre Jane stava nascosta, Thor scavalcò la rete e si affrettò ad entrare prima che qualcuno lo vedesse,ma la sicurezza era stata avvertita e davanti a lui si era presentato un alto omone scuro di pelle che cercò di contrastarlo,mentre un arcere da sopra le loro teste era pronto a stordirlo.
 
Ad Asgard, Loki e Mia erano andati a trovare Odino, immerso nel suo sonno profondo,lì,trovarono anche Frigga. Ovviamente nessuno dei due sperava che il padre degli Dei si svegliasse.
-Credi che si riprenderà?- domandò Loki a Frigga.
-Spero di si, lo ha rimandato per così tanto tempo.- rispose, posando una mano su quella tiepida di Odino.
Loki diede un occhiata a Mia,che si trovava davanti al letto. – Perché quella bugia?-
-Lo ha fatto per proteggerti ed un giorno sperava che grazie a te, ci sarebbe stata la pace.- spiegò Frigga.
Mia si mise un unghia fra i denti,volendo andare al punto del discorso.- Quali speranze ci sono che Thor ritorni?- chiese poi.
-Dobbiamo sperare che ci siano. Odino ha sempre avuto un piano di vita per tutti, ce lo aveva per te,come per Loki e per Thor.- continuò la regina.
Mia e Loki si fulminarono con lo sguardo,perché questo voleva dire che Thor avrebbe trovato un modo per tornare ad Asgard.
 
 
 
Una volta steso la guardia,Thor potette finalmente trovarsi davanti alla propria arma,con la pioggia che cadeva forte. Con un sorriso felice,afferrò il martello con tutta la sua forza,ma esso non si staccò dal terreno. I tuoni risuonavano nel cielo per colpa delle grida frustrate di Thor,che dopo più prove,si arrese.
I poliziotti lo presero una volta per tutte e lo portarono dentro,facendolo sedere con le manette su una sedia.
-Non ho mai visto un uomo combattere così: hai atterrato tutti i miei uomini migliori.- commentò Colson, un agente dello S.H.I.E.L.D. – Da dove vieni? Afganistan?-
Thor non riuscì a rispondere: non era riuscito ad afferrare il proprio martello,voleva dire che non era degno.
Dopo una non lunga conversazione con Colson,Thor,rimasto solo nella stanza, ricevette la visita di Mia e di Loki. A quel punto,sorpreso, riuscì a spicciare parola.
-Fratello,ti prego aiutami,convinci nostro padre a farmi tornare.- disse subito,guardandolo speranzoso.
-Odino è caduto in un sonno profondo….- continuò Mia,strusciando il mantello a terra.
-..E madre crede che non si risvegli mai più.- finì Loki, vestito con uno smoking.
Il Dio del tuono spense il suo entusiasmo e si fece più cupo di prima. Loki era giunto sulla terra solo per avvisare Thor che presto avrebbe preso il trono al suo posto,e ne era orgoglioso.
I due si avventurarono anche sotto la pioggerellina e Loki tentò di sfilare il martello dalla terra,ma nemmeno lui ci riuscì. Mia non ne fu sorpresa, non era un arma adatta a lui,ma il trono,gli calzava alla perfezione.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


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Jane aveva chiamato in aiuto il suo amico Eric. Un uomo alto,sulla cinquantina che,grazie ad un suo documento e alle amicizie con agenti dello S.H.I.E.L.D ,riuscì a liberare Thor.
 
Intanto,ad Asgard, i tre amici di Thor si recano dal re per pregare di far tornare il loro amico,ma furono sorpresi quando sul trono,trovarono stesa Mia e non Odino.
- E tu che ci fai qui? Dov’è Odino?- chiese Sif,la ragazza mora, con un portamento da uomo.
- Odino è caduto in un sonno profondo e la regina crede che non si possa risvegliare.- rispose Mia,fingendo un tono di voce dispiaciuto. – Per tutte le altre questioni, potete parlare con me o con Loki.- spiegò poi.
Gli altri non poterono che inchinarsi a lei.
- Vostra Maestà, le chiediamo umilmente di riportare Thor ad Asgard.- continuò Fandral.
Allora Mia si alzò tenendo stretto il bastone del re.- I miei ordini non possono revocare quelli del padre degli Dei.- rispose Mia,assumendo una posizione regale.
Sif si staccò dalla fila degli amici per ribattere.- Devi poter fare qualcosa!- esclamò con decisione.
-Non posso.- strinse i denti Mia,guardandola male.
Allora Sif tornò in fila e stette al suo posto,fin che non se ne andarono tutti.
Mia sospirò e si sdraiò di nuovo sul trono. –Questi sudditi sono così insistenti.- commentò con voce superiore,prendendo poi un chicco d’uva dal grande piatto vicino a lei.
Ma Mia non sapeva che i quattro guarrieri,avrebbero presto tradito la loro regina.
Thor si era rassegnato al fatto di non essere degno e stava tornando in macchina insieme a Jane ed Eric,quando Jane,investì un uomo. Non era un uomo qualsiasi,era Volstagg,uno degli amici di Thor. Il Dio fu felicissimo di poterli rincontrate e non vedeva l’ora di tornare ad Asgard.
-Amici miei,come avete fatto a venire fin qui?- chiese Thor con un grande sorriso.
-Abbiamo imparato come trasgredire le regole da un vecchio amico.- continuò Sif,con il suo stesso sorriso.
-Sono venuto a sapere da Loki e Mia che il re è in coma profondo.- disse Thor.
-Mia e Loki hanno preso il trono con forza, sospettiamo che loro siano i colpevoli della malattia del re.- spiegò Sif. – La faccia di Mia non mi piaceva affatto.- commentò poi.
Thor non potette credere che il fratellastro avesse fatto una cosa del genere e pensò di tornare ad Asgard immediatamente.
 
Attraverso una connessione con il Bifrost, Mia riusciva a capire chi entrava e chi usciva. Restò ad osservarlo con occhi attenti per tutta la mattinata e si distrasse per un attimo quando le dolci labbra di Loki le si posarono sulla spalla.
-Tutto procede secondo i piani.- le sussurrò.
La ragazza si voltò verso di lui per incontrare i suoi occhi verdi. – Saresti stato un re più saggio di lui se ti avesse scelto.- commentò la ragazza.
Loki le poggiò una mano sulla guancia. – Accanto ad una come te, saremmo stati perfetti.- mormorò.
Poi le loro labbra ghiacciate si incontrarono in un dolce bacio.
Dopo,Mia percepì qualcosa di strano e che non le piaceva.
Si irrigidì come l’acqua fredda che diventa ghiaccio.
-Che succede?- le chiese Loki.
-Qualcuno ha lasciato Asgard ed è diretto sulla Terra.- rispose Mia,stringendo le mani sulla ringhiera del balcone. Pian piano quest’ultimo si ghiacciò per la rabbia,ed insieme ad esso,tutto il lago che circondava Asgard.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


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Mia percorse tutto il ponte d’arcobaleno con una camminata decisa per arrivare al Bifrost,mentre Loki liberava dall’alto cancello il Distruttore,che avrebbe mandato ad Asgard. All’arrivo della futura regina, Haimdall insospettito, iniziò a fare domande.
-Apri il Brifrost.- gli ordinò Mia.
-E perché mai? Io rispondo solo ai comandi del mio re.- commentò il guardiano.
-Ed infatti sono ordini del re,apri il Bifrost.- continuò stringendo i denti la ragazza.
Era così furiosa che i suoi piani erano stati deviati,che se la sarebbe presa con chiunque le sbarrasse la strada,persino Haimdall,che era forse il più forte guardiano di Asgard. Ma la futura regina non si fece intimidire ai quei occhi di color oro e così Haimdall fu costretto ad aprire il portale e permettere così che il Distruttore raggiungesse la Terra.
 
Intanto, gli amici di Thor erano riusciti a ritrovarlo e lo stesso Dio fu felice di vederli. Sif avvisò l’amico che Mia e Loki si erano praticamente impossessati del trono e che il re stava morendo. Inizialmente non potette credere che due persone a lui così care lo stessero tradendo,ma magari,c’era un motivo dietro.
 
Improvvisamente, un alto robot di metallo che sputava fuoco iniziò a terrorizzare la città e Thor si sentì in dovere di proteggere le persone. Per una volta non pensò solo a se stesso,non fu egoista verso tutta la gente e si avventò verso il nemico, armato solo dei suoi muscoli. Quando fu spedito a terra dal Distruttore,il cielo si riempì di tuoni e fulmini poiché il volere di Odino si era avverato. Thor era degno di ricevere la sua arma,poiché quella volta, stesse pensando più alla vita degli altri. Allora spalancò gli occhi e il martello gli comparse in mano e potette finalmente sentirsi più potente. Insieme agli amici e Jane come spettatrice, distrussero il nemico in un battito di ciglia.
 
Sia Loki che Mia,furiosi che il martello fosse tornato nelle sue mani,decisero di optare per qualcosa di assai più pericoloso.
-Non è una cosa giusta quelle che avete fatto.- esclamò Haimdall,tirando fuori la sua spada tagliente.
Mia emise una risata malefica.- Credi di spaventarmi?- domandò la ragazza,prima di afferrargli il collo e di congelargli completamente tutto il corpo. Così Mia ebbe potuto sfogare la sua rabbia.
A quel punto,Loki si impossessò del suo bastone.
-Che vuoi fare?- gli chiese Mia.
Il Dio le cinse i fianchi con un braccio come per afferrarla. – Li facciamo entrare ad Asgard.- rispose deciso poi.
Loki aveva intenzione di teletrasportare un’armata di giganti di ghiaccio ad Asgard,ma non di dire alla gente che era stato lui a farli entrare,anzi,avrebbe anche tentato di uccidere suo padre sanguigno così da apparire un eroe agli occhi del re.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


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Il Bifrost portò Mia e Loki su Jotunheimr,il mondo freddo in cui erano nati entrambi. La ragazza portò il figlio al cospetto del padre,per chiacchierare di come i Giganti Di Ghiaccio avrebbero preso Asgard.

-E così è lui.- esclamò Laufey,osservando da capo a piedi Loki con gli occhi rossastri.

-Si,mio re.- annuì Mia,che fece un piccolo inchino con il mantello.

Loki non sapeva cosa dire: se accettarlo come padre o semplicemente dirgli il piano che avevano in mente. Ma il Dio vedeva che tra se stesso e il Gigante davanti a se non vi era alcuna somiglianza. Perciò come poteva egli essere suo padre sanguigno? Allora Loki ci pensò due volte e gli rivolse la parola.

-Odino ha avuto un malore giorno orsono e quindi è al massimo della vulnerabilità. Se io ti faccio entrare ad Asgard,tu sarai in grado di conquistarla?- spiegò Loki,cercando di non provare nessun’emozione ad avere davanti a se il padre e accanto a se la donna che amava. Perché si trattava di avere finalmente il trono tutto per se e a questo non avrebbe mai rinunciato.

 

Mentre i futuri sovrani erano impegnati nel paese del gelo,Haimdell era appena riuscito a scongelarsi e attivò il Bifrost per far tornare Thor e i suoi amici ad Asgard. Aveva promesso a Jane che sarebbe tornato presto,ma aveva degli impegni diplomatici da eseguire. Si diresse subito al letto del padre per osservare da vicino il modo in cui era ridotto,quando entrò nella stanza anche Mia.

-Thor! Ma che bella sorpresa!- esclamò Mia,con un falso sorriso e fingendosi contenta.

Notando la sua falsità,il Dio le afferrò il collo e la spinse al muro,creando una crepa su di esso.

-Ti credevo mia amica.- mormorò a denti stretti,guardandola male.

La ragazza non rispose,poiché era solo un ologramma creato da Loki che era giunto sul posto con il padre e altri Giganti di Ghiaccio.

-Bentornato Fratello.- disse poi,con un sorriso compiaciuto.

I Giganti di Ghiaccio uccisero le guardie e Laufey era pronto ad uccidere Odino mentre i due fratelli litigavano.

Frigga fu sorpresa e spaventata allo stesso tempo che Loki avesse fatto una cosa talmente orrenda.

-Per chi lo stai facendo? Perché? Noi ti vogliamo bene.- singhiozzò la donna,guardando il figliastro negli occhi verdi.

Per l’ennesima volta Loki non si sentì accettato da nessuno se non da sua madre e da Mia,così strinse bene lo scettro tra le mani e colpì Laufey alla schiena,come da piano. A quel punto apparve un eroe agli occhi della madre,ma non a quelli del fratello.

 

A furia di litigare e di combattersi a vicenda,i due fratellastri erano arrivati al ponte arcobaleno,dove Mia stava distruggendo Jotunheimr,la sua terra natia, una volta per tutte. Il piano,in realtà,stava andando a rotoli,perché sapeva che Thor era più forte di Loki. Non restò ferma a guardare,anzi,cercò di trovare in se tutta la forza che aveva. I tacchi dei suoi stivali rompevano il vetro sotto di lei e l’arcobaleno del ponte iniziò a spegnersi.

-Adesso mi ha davvero stancato!- gridò Mia. La sua voce si fece bassa e roca,la sua pelle blu,ma la sua bellezza rimase. Avanzò verso Thor ed infine diede un forte pugno a terra da cui una scia di ghiaccio ed infine dei ghiaccioli appuntiti che ferirono Thor al petto e al viso.

Loki sorrise maliziosamente vedendo la vera natura della ragazza. – Sexy.- commentò a voce bassa.

Ma Thor si rialzò e afferrò il collo di Mia stringendo forte il braccio e quasi soffocandola.

-Non la toccare!- gridò l’altro Dio,colpendo ancora una volta Thor al petto con il proprio potere.

Mia cadde a terra e svenne mentre Loki accorse a controllare che respirasse ancora. Allora lanciò un grido e continuò quello che Mia aveva iniziato: ovvero distruggere Jotunheimr.

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Capitolo 9
*** Ultimo Capitolo. ***


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Thor in quel momento non sapeva cosa fare,non sapeva come riuscir a salvare il mondo di ghiaccio. Solo in quel momento pensò che voleva salvare la gente che proprio tempo prima aveva disprezzato. Conoscere Jane Foster gli aveva aperto sia gli occhi che il cuore e forse si era anche innamorato della ragazza. Le aveva spiegato che esisteva una convergenza tra i nove mondi ed essi potevano essere attraversati solo tramite il Bifrost. E allora,il Dio riflettè tra se e se. Se distruggo il ponte,evito che gli altri mondi vengano distrutti. Così afferrò il potente martello e dopo aver spinto da una parte Loki,usò l’arma per spezzare il ponte arcobaleno e spegnere il Bifrost una volta per tutte. Ma fu un duro colpo poiché Mia venne colpita da centinaia di pezzi di vetro e cercò di coprirsi ignara del destino dei due fratelli.
Non appena riaprì gli occhi,vide Odino,finalmente in piedi, che sorreggeva i suoi due figli,i quali rischiavano di sprofondare nell’abisso. Thor stringeva la mano di Odino e Loki la gamba di Thor,mentre Mia strisciò a terra e allungò una mano verso il Dio vestito di verde.
-Li avrei uccisi tutti padre! Per te! Per tutti noi!- urlò Loki ad Odino,con le lacrime agli occhi.
-No Loki..- sussurrò appena l’altro,negando con la testa.
Mia lo guardò più volte e tentò di afferrarlo,ma a fatica.- Loki,prendi la mia mano!- esclamò poi.
Gli occhi del suo innamorato di riempirono di lacrime e la guardarono come per dire Mi dispiace,ma non posso.
Mia capì subito: il suo cuore si sgretolò in mille pezzi e si chiuse definitivamente. Sussurrò qualcosa flebilmente,per cercare di convincerlo a non lasciare la presa,mentre iniziò a piangere anche lei.
Ma era troppo tardi. La docile mano di Loki lasciò la gamba del fratellastro e si lasciò cadere nel buio profondo.
Le grida della donna si fecero sentire per tutta Asgard e forse arrivarono anche all’orecchio di Jane Foster,sulla Terra. Si strinse ai lunghi capelli biondi di Thor,cercando di trattenere il pianto,ma senza successo.
***
Dopo un lungo processo subito in silenzio e senza replicare contro le parole del re che l’accusavano di tradimento,a Mia vennero legate le mani e fu portata nel sotterranei,ovvero nelle prigioni. E mentre aspettava che la sua cella venisse liberata,Thor si avvicinò a lei per provare a parlarle.
-Mi dispiace per Loki.- sussurrò guardandola bene negli occhi,con un vero sguardo dispiaciuto.
-Non fingere che ti importi.- disse Mia,guardando dritto davanti a se e non facendo caso a lui e accennando all’essere arrogante.
-Era anche mio fratello.- continuò l’altro,quasi duramente.
-Lui non era tuo fratello!- gridò quasi Mia e il suo fiato fece spegnere alcune torce che illuminavano il cammino.
A quel punto Thor non disse altro,lasciò che le guardie la imprigionassero: una cella ne troppo piccola,ne troppo grande,era adatta a lei.
Poche ore dopo chiese una vasca per un bagno freddo,con acqua fredda e alcuni pezzi di ghiaccio sparsi qua e là. Fu accontentata solo per quella volta,in cui si tolse il vestito nero davanti a tutti i prigionieri,senza farci tanto conto. Immerse un piede nell’acqua e poi l’altro,emettendo dei leggeri versi di piacere all’acqua freddissima. Si immerse completamente in essa e i suoi occhi divennero rossi come il sangue.
Mille pensieri le vagavano nella testa. Avrebbe sicuramente vendicato Loki,avrebbe ucciso Thor e un giorno,si sarebbe anche presa il trono.
 
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