..Furono i suoi occhi.. di Rahion (/viewuser.php?uid=61125)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Non la sopporto ***
Capitolo 2: *** Hermione ***
Capitolo 3: *** Pensieri pensieri pensieri.. ***
Capitolo 4: *** Parole di troppo.. ***
Capitolo 5: *** E se fosse vero? ***
Capitolo 6: *** Prime rivelazioni ***
Capitolo 7: *** Prime rivelazioni ***
Capitolo 8: *** L'arrivo ***
Capitolo 9: *** Confronti ***
Capitolo 10: *** Mossa azzardata ***
Capitolo 1 *** 1. Non la sopporto ***
" 'Cara...' No no, troppo
banale. 'Ti volevo dire..' No, non ci siamo..mm..’NON FACCIO
CHE PENSARE A TE’..No no..troppo diretta!...Al diavolo,
basta!" esclamò Ginny, gettando l'ennesima pergamena
appallottolata sul mucchio ai piedi del letto. "Ginny che fai parli da
sola come al solito?" Chiese con voce assonata Viky, la sua compagna di
stanza."Buonanotte" disse l'altra per tutta risposta e si
sdraiò con la coperta fin sopra i capelli in un vano
tentativo di prendere sonno.
Ormai erano giorni che andava avanti così, sere e sere
passate a cercare di capire come farsi avanti, cosa poter dire..e notti
e notti passate in bianco,rigirandosi nel letto con un unico
pensiero..Hermione Granger.
Erano passati 2 mesi, dall'inizio della scuola, dal giorno in
cui una nuova allieva si era presentata a Hogwarts. Lunghi capelli
mori,occhio vispo, spiccata intelligenza,notevole bellezza..Hermione
Granger non passava di certo inosservata, ma per quanto gli altri la
osservassero, parlassero di lei e cercassero di attirare la sua
attenzione, questa sembrava non essersi accorta di nessuno. Spesso la
si vedeva sola, a camminare nel parco, c'è chi sosteneva di
averla spesso vista piangere ma mai nessuno aveva osato avvicinarsi a
lei che mai aveva dato modo di pensare di aver voluto compagnia. Ginny
dal suo canto, un pò svampita e presa dai suoi
mille interessi non aveva prestato molta attenzione alla nuova ragazza,
e non aveva quasi mai neppure sentito le voci che la riguardavano.Una
mattina, giunta a colazione arrivò al posto dove solitamente
sedeva accanto a Ron ed Harry "Buongiono!" strillò pimpante
la rossa, ma i due, presi a parlottare fra loro sembravano
non averla neppure sentita. "Buongiorno!!" ripetè un
pò infastidita "Ehi! Ma che vi prende?! Di cosa diavolo
state parlando!?" , "Oh ciao Ginny, scusaci eravamo un
pò..distratti.." esordì Harry, "Bè lo
avevo notato!Su di cosa stavate parlando?".."Bè ecco" prese
a parlare Ron "hai presente..quella nuova..Hermione Granger?"
"Bè si, ne ho sentito parlare, ma l'ho vista soltanto di
sfuggita" disse la rossa prendendo a mangiare con foga. "Bè
niente..è che io..insomma io..diciamo che più o
meno io..considerando che lei..quindi io..cioè..." "Ron si
è preso una cotta per lei." intervenne Harry per farla
breve. Ginny senza neanche alzare lo sguardo dalla sua colazione
rispose "Quindi? Cosa c'è tanto da parlare? Fatti avanti
no?Vai da lei, ti presenti, ci parli e..." "Ma cosa dici?" la
interruppe Ron "Ma non hai visto com'è? Non rivolge
attenzioni, sguardi, parole a nessuno! Come posso avvicinarmi a lei
così?" "E tu ti saresti preso una cotta per un'antipatica
che se ne sta sempre sulle sue?" "Ma devi vederla! E'
bellissima..intelligente..ha due occhi così
così..."aveva preso a dire Ron con tono adorante "Ti prego
Ginny!" disse quindi all'improvviso come se avesse avuto una qualche
idea "Tu sei così solare, aperta, simpatica..poi mi vuoi
tanto bene giusto?" disse il ragazzo rivolgendo all'amica due occhi
dolci e pieni di supplica. Alzando gli occhi al cielo Ginny rispose "Su
avanti, cosa vuoi che faccia?" " Prova ad avvinarti a lei, a parlarle,
diventarle amica..." "Si si ho capito..va bene..ci
proverò..solo perchè sei te. Ora devo andare, ci
vediamo più tardi" disse ancora masticando l'ultimo boccone,
quindi alzatasi fece per dirigersi all'uscita. "Grazie amica, grazie,
grazie.."iniziò a ripetere Ron. "E piantala!"lo interruppe
Harry "Grazie Ginny, salvi la vita anche a me!". La rossa
rispose con un sorriso, mentre in fretta uscì
dalla Sala Grande.
Il resto della mattina Ginny non ebbe molto il tempo di pensare a
ciò che Ron le aveva chiesto, Hermione era del quarto
anno,un anno avanti a Ginny ,non avevano quindi occasione di vedersi
durante le lezioni. Prima di pranzo si ricordò
però di quello che aveva promesso all’amico, e
sebbene non fosse dell’umore adatto,per via
dell’insopportabile Piton, preferì
andare a cercare la rossa piuttosto che sentir poi le lamentele di Ron.
“Scusate, avete visto a giro quella nuova,Hermione
‘non-so-come-si-chiama’ ?” chiese a due
ragazzi del 4 anno che passavano nel corridoio
“No..non lo sappiamo, appena finite le lezioni se ne va chi
sa dove” disse uno dei due “Non parla con
nessuno, a malapena risponde se le si rivolge un sorriso!”
“Peccato però..è così
bella..”aggiunse l’altro
“Già..”soggiunse l’amico
“Due occhi così profondi….”
“Già….” Ripete
l’altro ,entrambi con tono estasiato. Ginny
osservò i due con uno sguardo incredulo e li
oltrepassò rapidamente “Ma sono tutti impazziti
come Ron?! Ma io mi chiedo cosa diavolo mai avrà di speciale
questa Hermione, una che se la tira tutto il tempo,non degna nessuno di
una sua parola..ma chi si crederà di ess..” mentre
pronunciava tali parole , Ginny se la ritrovò di fronte
appena svoltato l’angolo. Hermione la fissava
immobile, la rossa fece altrettanto mentre un certo rossore le si
palesava sul volto. Passarono qualche secondo nell’assoluto
silenzio quindi Ginny esordì
“Ehm…ciao..sono Ginny” disse piena di
imbarazzo porgendole la mano. La mora non si mosse, continuò
a guardarla fissa nei suoi occhi azzurri.”Ciao sono
Ginny” riprovò l’altra senza
successo.”Sai, quando qualcuno ti da la mano e ti dice il suo
nome tu dovresti fare lo stesso!” esclamò la rossa
con un tono mezzo tra l’ironico e l’infastidito.
“Scusa ma sono una che se la tira, non degno nessuno delle
mie parole..perchè dovrei rivolgerle a
te..giusto?” rispose Hermione. Un sorrisetto provocante le si
disegnò sul volto..fece un passo avanti verso la
rossa..guardandola fissa negli occhi, avvicinò il volto al
suo..”Ciao Ginny….” Quindi la
sorpassò e si incamminò lungo il
corridoio..lasciando Ginny immobile e senza parole.
“Ma guarda te..ma chi si crede di essere…mmm..che
rabbia..” borbottò la rossa un attimo prima di
sedersi al suo posto in sala grande per il pranzo.”Tutto
bene?” le chiese Harry “Io quella non
la….” “Ginnyyyy!!!” Ron
sopraggiunse al tavolo quasi correndo e una volta sedutosi
“Mi hanno detto che ti hanno visto parlare con Hermione!!
Allora su su..com’è andata?”.
“Ehm..bene..benissimo..si si..penso proprio che diventeremo
amiche..” “E di cosa avete parlato??”
“ Su Ron ne parliamo stasera, ora mangio che sono molto di
fretta” . Ginny voleva evitare altre domande imbarazzanti
intanto con lo sguardo..sembrava cercare qualcosa..o forse qualcuno
nella sala..
“Non puoi capire, due parole e già
quell’Hermione mi è insopportabile! Non so come
farò ad aiutare Ron” .Ginny si stava sfogando con
l’amica Viky prima di andare a letto.”Ginny
piantala ti prego è un’ora che non fai che parlare
di questa!” “Non so neanche cosa avesse
da fissarmi in quel modo..con quegli occhi…e poi quel
sorrisetto insopportabile..”
…e furono quegli occhi e quel sorriso che Ginny
sognò quella notte…
Ciao a tutti..è la mia prima storia questa e non so cosa ne
verrà fuori. Spero che almeno un pò vi piaccia!
Ho letto un pò di fanfiction, ma certamente non tutte spero
quindi di non aver ripreso qualche idea..in caso, fatemi
sapere! = ]. Se sono prolissa o noiosa..dite pure! E scusate
per eventuali errori!
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Capitolo 2 *** Hermione ***
"Buongiorno Ginny!!" esclamò Harry sopraggiungendo in sala
grande dove la rossa si trovava ormai da un pò di tempo.
"Ciao.." rispose alzando lo sguardo verso l'amico. "Oh mamma, che
faccia..ma cosa hai fatto?! Dormito male?" "Lascia perdere.."
“Incubi?” “Quasi.. “
“Non mi dire che sono ricominciati gli incubi con Piton che
ti insegue con uno scopettone in mano?! “
“Peggio..” rispose Ginny prendendo a
schiacciare nervosamente con un dito le briciole della sua
colazione “Guarda se me la dovevo pure sognare..”
borbottò la rossa “Non parlare da sola
su, cosa c’è?”
“Quella cavolo di Hermione!”
“Ma come? Non eri certa che sareste diventate
amiche?” disse sghignazzando Harry che ricevette prontamente
un’occhiata fulminea dall’amica
“Non solo ieri doveva fare la sbruffona, ma stanotte me la
sono pure sognata quella li!”
“Bè non è mica colpa sua se si trova
nei tuoi sogni,e poi che mai avrà fatto? Ti inseguiva con
uno scopettone pure lei?” . Alle parole e al tono ironico
dell’amico, Ginny si alzò per andarsene
“Harry non sono
dell’umore!!”esclamò
indispettita “ Ma io scher…”
“Sta solo zitto con Ron!” Ginny
si avviò all’aula pensierosa. Non era tanto il
tono scherzoso di Harry ad averla infastidita, quanto quello che aveva
detto..’ ..e poi che mai avrà
fatto?..’ Niente. Ginny non aveva fatto altro che
sognare quegli occhi e quel sorriso che il giorno prima le avevano
quasi accarezzato il viso..si era svegliata più e
più volte ma i suoi sogni avevano sempre gli stessi
protagonisti. Le lezioni riuscirono un po’ a distrarla.
Era l’ora di Cura delle creature magiche. Ginny si
recò all’uscita del castello per raggiungere la
foresta dove li attendeva Hagrid, ridendo e scherzando con le
compagne riguardo l’assurdo abbigliamento delle professoressa
Cooman”.. “ahah..già, ogni giorno si
veste sempre peggio!” disse Ginny mentre varcavano la soglia.
“Sempre a parlar male, ma non ti annoi?”
la rossa riconobbe quella voce, spalancò gli occhi..si
immobilizzò per un istante..voltatasi verso sinistra la vide
li, appoggiata al muro accanto alla porta, le mani dietro la schiena,
testa reclinata indietro ad appoggiare la nuca alla parete..e i suoi
occhi fissi al cielo..Per un secondo Ginny rimase a guardarla..non
comprendendo bene quella sensazione che l’aveva
pervasa per quell’attimo..subito però fu la rabbia
che prese il sopravvento..”Stavo forse parlando con
te?Perchè non continui a farti gli affari tuoi come fai di
solito?!” Viky e le altre, prese dai loro
pettegolezzi non avevano prestato molta attenzione alle due, ed avevano
proseguito il cammino verso la foresta. La rossa si trovava davanti a
Hermione, sguardo serio, mani chiuse a pugno lungo i fianchi. Hermione
, a quelle parole distolse gli occhi dal cielo e li
portò su di lei, la squadrò da capo ai piedi..poi
i loro sguardi si incrociarono..Ginny sentì qualcosa di
strano, qualcosa che aveva sentito anche il giorno prima e
quella notte..ma scacciò quella sensazione distogliendo lo
sguardo per un attimo..”Bè cos’hai da
guardare?”...”Tu” rispose
Hermione, alzando leggermente le spalle come se la sua risposta fosse
del tutto ovvia. La rossa dischiuse leggermente le labbra come per dire
qualcosa..”Ginny muoviti!!” gridò Viky
da lontano. Si guardarono per un ultimo istante, poi Hermione
riportò il suo sguardo al cielo..l’altra rimase
ferma ancora per un attimo quindi si avviò a passo svelto
verso le compagne. Quando era ormai abbastanza lontana, Hermione
abbassò lo sguardo per vedere il suo profilo in lontananza.
Non capiva bene cosa sentisse per lei, si divertiva a giocare a quel
modo con quella ragazza ma c’era qualcos’altro,
un’interesse che le sembrava strano, tanto poco era il tempo
che era passato da quel maledetto giorno.
Hermione aveva frequentato un’altra scuola di magia, era
sempre stata una studentessa brillante e capace nonostante la
situazione nella sua famiglia fosse tutt’altro che felice: il
padre aveva abbandonato lei , la madre e sua sorella Lizzy di 4 anni,
quando ne aveva 10. Si era ritrovata così a dover sostenere
la sofferenza della madre, e a dover crescere sua sorella: era lei
l’elemento forte della famiglia. Forte e fiera, era cresciuta
però senza un minimo di fiducia negli altri. Solo una
persona era riuscita a sfondare quel muro e a conquistare la sua
fiducia: Sara. Si erano conosciute a scuola e all’inizio era
diventate grandi amiche, ma poi il loro rapporto era sfociato in un
qualcosa di diverso, di più forte e profondo e in segreto la
loro relazione era continuata per 2 anni. Hermione era davvero felice,
avrebbe fatto qualunque cosa per lei, l’unica persona che era
riuscita ad entrare dentro di lei, e a tirar fuori la sua dolcezza. Ma
poi tutto le crollò addosso. Sara era diventata strana,
scostante e soprattutto meno presente, ed Hermione non capiva cosa
stesse accadendo, credeva di fare a dare a Sara tutto quello che
poteva, Un giorno, in biblioteca sentì da dietro gli
scaffali delle voci “Hai sentito?Greg dice che Alex si
è portato a letto Sara Caughan”. Il cuore le si
gelò, si sentiva soffocare, non poteva credere che fosse
vero. Ma quando chiese spiegazioni a Sara ne ebbe la conferma. Fu un
vero colpo, non aveva mai sofferto così tanto e quel muro
fra lei e il resto del mondo si rialzò più alto
di prima. La vista della ragazza, ma anche lo stesso fatto di trovarsi
nello stesso posto con lei la uccideva .Ed è
così che arrivò a Hogwarts.
Hermione si sentiva confusa da Ginny ,nonostante mostrasse grande
sfacciataggine nei suoi confronti. Dentro di lei vi era ancora tanta
rabbia e dolore e soprattutto la convinzione di non poter mai riporre
la sua fiducia in nessuno ed era strana, incredibilmente strana quella
sensazione che aveva provato. Cosa doveva fare? Fuggire o
cercare di capire?
Ciao a tutti! Chiedo scusa per i tanti errori che sicuramente
avrò fatto! Spero vi piaccia anche se..mi convince molto
poco questo capitolo! =] Sono sempre ben accette recensioni!
Ringrazio malferret e blackdragon! sono contenta che vi sia
piaciuta!spero che questa Hermione non vi deluderà! =]
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Capitolo 3 *** Pensieri pensieri pensieri.. ***
"Per
concludere ricordate che i Vermicoli si nutrono esclusivamente di
lattuga. Ora
andate ragazzi" disse Hagrid con la sua voce sonora. I
ragazzi cominciarono
a muoversi verso il castello, tutti tranne Ginny che con sguardo perso
nel
vuoto rimaneva immobile, non aveva ascoltato una parola della lezione
ne
tantomeno si era accorta della sua fine. “Ginny..ehi
Ginny..tutto bene?” chiese
Viky notando l’espressione persa dell’amica
“Ah si..si tutto bene” rispose
sbattendo le palpebre come se si fosse svegliata da un sogno, quindi si
avviò
al castello seguendo le amiche qualche passo indietro. Quel
‘Tu’ le si stava
ripetendo in testa da ormai un’ora. Cosa aveva voluto dire? ‘Sicuramente mi
guardava per sfottermi,sicuramente
stava cercando un
difetto per prendersi gioco di me tutte le volte che mi vede..o
forse..mi
guardava perché…no no, voleva prendermi in giro,
non c’è altra spiegazione..non
può essere che…no no, non può
essere.’ .
Durante
il pranzo rimase tutto il tempo in silenzio, fortunatamente per lei Ron
era
preso in una discussione sul Quidditch con Harry, e la rossa fu salva
da
domande riguardo Hermione. Mangiava fissando il piatto, in silenzio
quando a un
tratto Ron ed Harry si zittirono.
“Ehi..”
Ginny alzò di scatto lo sguardo davanti, notando Ron con la
bocca spalancata
mentre guardava alla sua destra, quindi si voltò anche lei.
Hermione le stava
di fronte. “Koff..- tossicchiò Ginny
-..ehi..”
“Volevo solo darti questo, ti è
caduto mentre tornavi al castello, ma
poi se scomparsa, non ho fatto in tempo..” nel dire queste
parole poggiò sul
tavolo accanto al piatto della rossa, una pergamena, piegata in 4 a
nascondere
il contenuto. Ginny non riuscì a trattenere
un’espressione di sorpresa “Ah bè..
grazie” .
Hermione
rispose con un accenno di inchino “Si figuri..”
disse quindi concludendo con un
sorrisetto ironico sulla bocca per avviarsi poi verso
l’uscita. Ron continuò a
guardarla mentre si allontanava “Ah...è
bellissima..ed è venuta qui..ho sentito la sua voce!
È incredibile Ginny!! Mi
ha visto ti rendi conto!?” disse quindi voltandosi verso
l’amica “Ed è solo
merito tuo!! Ginny grazie grazie..io so che..” Ron continuava
a parlare ma lei
non lo ascoltava, la sua attenzione era su quella pergamena che aveva
sotto gli
occhi. “Scusate devo andare.” esordì
quindi e si diresse velocemente fuori con
la pergamena stretta in mano.
Raggiunse
il più rapidamente possibile il dormitorio e si mise a
sedere sul letto. ‘Cosa
mi vorrà dire?..o no.. forse ho perso qualcosa sul
serio..magari è una pagina
dei miei appunti e me l’ha riportata solo per farmi notare
quanto sono
maldestra..e poi quell’inchino e quel ‘si
figuri’…Dio è insopportabile..voleva
sicuramente prendermi in giro anche stavolta’ . Ginny pensava
e ripensava
guardando fissa il foglio che teneva in mano, poi finalmente decise di
aprirlo.
‘Biblioteca. Domani alle 10..Ciao Ginny..’.
Rischiò di consumarlo con gli occhi
tante furono le volte che rilesse queste poche parole.
Avrebbe
voluto che la giornata terminasse
in
fretta, e invece, come succede sempre quando si aspetta qualcosa che ti
tiene
il battito accelerato tutto il giorno,
le ore le sembravano non passare mai. Iniziò
a prendersela anche con se stessa, per
il modo in cui si sentiva. Non capiva cosa le stesse succedendo. Era
una
ragazza decisa, non le piacevano le persone scorbutiche, e non aveva
mai perso
così tanto tempo a pensare pensare e ripensare. E invece si
ritrovava
totalmente assorbita in questa situazione.
Finalmente
la sera arrivò, cercò di andare a letto il prima
possibile per sentir meno le
ore che ancora mancavano, sperando che l’insonnia da ansia
non la colpisse. Poi
finalmente si addormentò. E quella notte..ancora..i suoi
occhi…
Ciao a
tutti! Scusate per il capitolo corto!ma è un capitolo di
transizione! Il resto
arriverà presto! =]
Ringrazio
tantissimo per le recensioni! Volk per i complimenti e DarkLadyOfSouls
per
avermi messo fra i preferiti!
mononoke:
spero di averti incuriosito ancora di più!
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Capitolo 4 *** Parole di troppo.. ***
Ore 10..chi fosse passato davanti alla biblioteca sarebbe rimasto un
pò sorpreso: la frenetica e scattante Ginny ferma immobile
da 10 minuti davanti alla porta. 'Ora!..no..ok calma non essere agitata
non è niente è solo una ragazza no? che
potrà mai fare..no?' Alla fine si decise a
entrare.
Si guardò attorno attentamente: nella sala vi erano pochi
studenti sparsi qua e la ma Hermione non era tra loro. Si
avviò in direzione degli scaffali colmi di libri, si
affacciò in un corridoio, poi in un altro ma di lei nessuna
traccia. "Che scema.." disse sottovoce a se stessa, mentre si insinuava
in lei il pensiero che fosse tutto uno scherzo, e che Hermione si fosse
divertita a spiarla la fuori mentre faticava ad entrare in biblioteca.
Non fece in tempo ad appoggiarsi con la schiena a una delle grosse
pareti di libri che ..”Ehi..” si
voltò di scatto verso la sua destra, e la vide…
braccia incrociate, camicia come al solito fuori dalla gonna, cravatta
allentata e , naturalmente, il suo solito sorriso.
“Ciao..scusa non ti avevo vista” disse
Ginny con il cuore che diventato più rumoroso di qualunque
altra cosa la attorno. “Pensavi che non ci
fossi?” chiese l’altra,staccandosi dalla parete su
cui era appoggiata e facendo due passi avanti verso la
rossa “No no
figurati..nient’affatto” mentì
questa facendo emettere a Hermione una breve risata.
”Ehi davvero..e comunque anche se tu non ci fossi stata non
sarebbe stato un grande problema!” disse Ginny
stizzita “Perché hai voluto vedermi? Non
ho molto tempo da perdere” con il solito tono un
po’ aggressivo che poco si addiceva a quello che invece
sentiva dentro di lei. “E poi perché
proprio in
biblioteca?”
“Altre domande mia signora?” chiese
Hermione facendo ancora qualche passo verso di lei. Quindi
giunta alla sua altezza “Bè mi
piace questo posto, mi piacciono le biblioteche in generale;
l’odore dei libri, il silenzio..è tutto meno
frenetico..più spirituale..”
disse mentre, superata Ginny, si appoggiava ad uno scaffale appena
dietro di lei. La rossa rimase in silenzio a
fissarla, persa nei suoi movimenti, nelle sue parole e..sempre nei suo
occhi ”Ehi?!..guarda che se hai bisogno di un
vocabolario per trovare le parole qui sicuramente ce ne
sono.” Disse Hermione ridacchiando. Ginny
sbatté le palpebre e riacquistò uno sguardo serio
e offeso “Oh scusa stavo pensando a come potessero uscire
delle parole come quelle dalla bocca di una maleducata come
te” “Oh oh ..non ti smentisci
mai, sempre la risposta pronta
eh!” “Senti, tagliamo
corto. Per cosa mi hai voluta
incontrare?”
“Ma sempre di fretta tu?!”
“Perché non rispondi alla mia domanda?”
Hermione sorrise abbassando per un attimo lo sguardo. Fino a quel
momento aveva fatto finta di nulla, poichè in
realtà non sapeva neanche lei quale fosse la risposta a
quella domanda. “Hai forse bisogno anche
tu di un vocabolario?” disse
Ginny ironica. L’altra alzò lo sguardo con un
sorrisetto divertito. “Bè non lo so. Non lo so
perché , mi andava di farlo e l’ho fatto, tutto
qua..Sediamoci..” disse Hermione sedendosi per terra,
“Qui?! Per terra? Ma ma..ma tu fai sempre tutto quello che ti
va?!” “Si, che male
c’è. Su siediti. Troppo polveroso per
te?” ”No
certo che no!” rispose Ginny con il suo solito tono offeso.
“Sei una tipa iperattiva
eh!?”
“Già,mi piace poco stare
ferma..c’è qualcosa di male in
questo?” “No niente di
male..solo che..magari certe volte ti può capitare di
prestare poca attenzione a molte cose belle che hai
attorno..non hai mai provato a fermare il cervello per un attimo e
a…a respirare
davvero?” Ginny rimase per un
attimo in silenzio,rapita dalla ragazza che aveva di fronte, non si
aspettava di poterla sentire parlare a quel modo.
“No..non..non so..” rispose quindi.
“Però..però non è vero che
mi perdo le cose belle che ho attorno!” disse quindi con tono
che faceva bene intendere che non era proprio la verità a
parlare ma la sua voglia di avere sempre ragione. “Ah no?!
Dai scommetto che non ti eri mai neanche soffermata un
secondo sull’atmosfera che ci può essere in un
posto come questo! ”. Ginny non voleva darle
ragione, nonostante quelle parole fossero vere
“Bè senti” rispose quindi
inacidita ”mica sono tutti come te sai? Forse tu non hai
niente da fare tutto il giorno! Sempre con la testa chi sa dove..ah
ecco, forse ora mi si spiega il motivo per cui ti hanno buttata fuori
dall’altra scuola!” . Quelle parole cancellarono
all’istante il sorriso con cui Hermione fissava Ginny, i suo
occhi si spostarono sul pavimento: aveva paura di dover parlare della
sua vecchia scuola, aveva paura di ricordare, di rivivere cose che
stava cercando di cancellare in tutti i modi, e ora
quell’affermazione l’aveva colta di
sorpresa. Non sapeva cosa dire, voleva solo non parlarne, voleva non
essere costretta a ricordare più di quanto già
non stesse facendo da sola. “Scusa, devo andare.”
Disse quindi con tono duro alzandosi da terra, e senza dire
nient’altro uscì dalla biblioteca. Ginny la
seguì con lo sguardo incapace di dire qualcosa, si
alzò quindi di scattò quando Hermione
arrivò alla porta ma rimase li, ferma, turbata dalla
reazione della ragazza.
Lentamente quindi uscì anche lei. Appena fuori si
guardò attorno nella speranza di vederla , e poter parlare,
chiederle scusa o anche solo vederla. Si sentiva terribilmente in
colpa: aveva detto quella cosa senza sapere come le cose fossero andate
realmente, forse non era stata buttata fuori, forse c’era
qualcosa di più grave del suo essere poco diligente. Ma
oltre al dispiacere di averla offesa c’era
qualcos’altro, paura. Paura che non avrebbe più
voluto rivederla,paura di non poter più sentire quello che
provava nel parlare con lei, nello starle davanti, paura di non poter
più perdersi nei suo occhi.
Credeva di aver rovinato “tutto”, quel
“tutto” che neanche lei sapeva cosa fosse.
Per tre giorni Ginny non riuscì a vederla. Solo la notte
poteva vedere quegli occhi che ancora erano protagonisti dei suoi
sogni. Era ormai convinta che Hermione non volesse più avere
a che fare con lei: per tre giorni cercò di scorgerla in
Sala Grande, nei corridoio, nel parco, ma mai una volta la vide. Era
come scomparsa e Ginny era convinta che la stesse evitando. Si stupiva
al contempo di quanto stesse male, di quanto sentisse forte dentro di
se la voglia di un momento con lei. Non capiva a fondo cosa
significasse, cosa fosse quello che provava ma ora
le interessava solo rivederla.
In effetti Hermione la stava evitando. Non voleva mentire a Ginny ma di
dire la verità sulla sua vecchia scuola non se la sentiva.
Pensava a Sara, ai momenti con lei, a quello che era successo poi, la
rabbia e il dolore le si facevano sempre più forti, ma con
loro anche la confusione: perché voleva vedere Ginny,
perché non voleva mentirle, perché si sentiva a
quel modo con lei?. Hermione non voleva soffrire di nuovo, voleva stare
sola,voleva isolarsi da chiunque altro. Ed è questo quello
che cerco di fare in quei tre giorni.
Ginny giochicchiava con il cibo nel piatto, la testa appoggiata alla
mano e i suoi occhi malinconici e tristi. Ron ed Harry si stavano
preoccupando per lei, non capivano cosa fosse successo. Avevano provato
a parlarle il giorno prima ma Ginny aveva chiesto loro di lasciarla in
pace. Così durante il pranzo i due, se pur preoccupati,
parlavano come al solito del Quidditch .
“Oh mamma..” esordì Ron improvvisamente
“quanto è bel…ma ma..ma sta venendo
qui!”.
Ginny lasciò cadere la forchetta e si
girò di scatto.
Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi piaccia, e spero di continuare
ad alimentare la vostra curiosità!
Ringrazio tanto per le recensioni!!Continuate a farmi sapere
cosa ne pensate! Cercherò di non deludervi! =]
Ah chiedo scusa come al solito se ci sono errori, io e la grammatica
abbiamo un rapporto conflittuale a volte!
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Capitolo 5 *** E se fosse vero? ***
La vide. Camminava verso di lei, con il suo passo deciso. Con una mano
si spostò una ciocca di capelli dagli occhi e nel farlo le
sorrise, con quel suo mezzo sorriso che non poteva che affascinare quei
pochi a cui lo rivolgeva. Il viso di Ginny si
illuminò nel guardarla, e il cuore le prese a battere come
quel giorno in biblioteca.
“Ciao Ginny..” .Non rispose, rimase in
silenzio con gli occhi fissi su di lei.
"Potresti venire un attimo c..."
"Si!" esordì l’altra senza darle il tempo di
finire, subito in piedi pronta a seguirla.
" Bene..." rispose Hermione, un pò divertita dall'entusiasmo
con cui aveva pronunciato quel 'Si'.
“Ciao ragazzi, scusate.” disse Ginny
frettolosamente rivolta ad Harry e Ron, quindi uscirono dalla Sala
Grande.
“Ti va di camminare nel parco?” chiese Hermione, e
Ginny annuì con la testa. Quelle furono le uniche parole che
si scambiarono nel dirigersi al grande portone che chiudeva il
castello. Una volta fuori entrambe inspirarono a fondo, come se fosse
mancato loro il fiato fino a lì. Presero quindi a camminare
nel parco, l’una accanto all’altra.
“Volevo scusarmi per come me ne sono andata quel giorno.
È solo che..non mi piace parlare di quella
scuola.” Esordì Hermione.
“No scusa tu, ho detto quella cosa senza sapere niente di te,
non dovevo.” Fecero alcuni passi in silenzio, con gli occhi
fissi sull’erba.
“Senti ma..” disse quindi Hermione per allontanarsi
da quei pensieri ”..il tuo amico, quello con i capelli
rossi…” “Ti piace?”
disse Ginny con tono allarmato fermandosi di botto.
“A me? Oh no no..” rispose Hermione
ridendo. “Volevo solo chiederti se ha qualche problema con
me, visto che mentre lo salutavi mi stava fissando
imbambolato.” Domandò molto divertita
all’idea che le potesse piacere un ragazzo.
“Ah, capisco..” disse Ginny riprendendo a
camminare. Era strano come si fosse sentita così sollevata a
quella risposta. Cosa le prendeva? Avrebbe dovuto avvicinarsi a lei
proprio per aiutare Ron, eppure mai una volta che l’aveva
vista o aveva pensato a lei, aveva ricordato quello che le aveva detto
l’amico.
“Ehi? Tutto bene?” domandò Hermione
vedendola persa nei suoi pensieri.
“Sì sì
scusa..dicevamo?” “Del tuo
amico..”
“No..non ha nulla contro di te...è solo
che…ti considera una bella ragazza..e magari non so,
potresti conoscerlo..è un ragazzo davvero in
gamba..” Ginny pronunciò queste parole tutte
d’un fiato, voleva essere in qualche modo di aiuto a Ron, ma
allo stesso tempo sentiva come se, proponendole di conoscerlo, si
stesse tirando la zappa sui piedi.
“Mi stai dicendo che piaccio al tuo amico e stai cercando di
fargli buona pubblicità?” chiese Hermione ridendo,
molto divertita dalla situazione. “Comunque mi dispiace ma
davvero non è il mio tipo.” Disse
continuando a ridere sguaiatamente.
“Ehi! Non ridere così di lui!!”
“Oh oh scusa non avevo capito di essere davanti alla sua
protettrice!”
“Non prendermi in giro!”
“Io?? Ma non lo faccio mai!” disse Hermione ironica.
“Mmmm sempre strafottente tu! Ancora mi domando cosa ci veda
in te!“.
Il tono offeso di Ginny fece ridere ancora di più Hermione.
Era divertente il modo in cui se la prendeva quando scherzava a quel
modo.
“Smettila!!! Scommetto che tu cerchi tipo acidi
come te!! Che c’è? Forse Ron ti sembra troppo
dolce?”
“No no non è quello!”
“È troppo basso? Troppo poco
muscoloso?”
“No no..“ rispose Hermione, continuando a
sghignazzare ora divertita dalla reazione di Ginny.
“Non ti piacciono i capelli rossi? ”
“Oh no no..quelli non sarebbero affatto un
problema..anzi..”. Nel pronunciare queste parole la risata di
Hermione si era affievolita per trasformarsi in un sorriso e
suoi occhi guardavano ora diritti in quelli di Ginny. Dopo un attimo di
intenso silenzio, la rossa abbassò lo sguardo.
“E allora..allora perchè non
è il tuo tipo?” Hermione aprì la bocca
come per dire qualcosa ma si fermò.
“Scusa è tardi, magari ne parliamo
un’altra volta. Ciao Ginny!”. Si voltò e
si mosse in direzione del castello. Quando fu distante ormai una decina
di metri “Ehi! Scomparirai di nuovo?!”
urlò Ginny con un tono ancora un po’ stizzito per
la discussione di poco prima. Hermione si voltò e rispose
alzando le
spalle..“Mmm…vedremo…”.
Prima di voltarsi nuovamente le fece un’occhiolino. Ginny
sorrise scuotendo il capo, divertita e un po’ esasperata da
quella ragazza che tanto la infastidiva con il suo atteggiamento da
sbruffona e tanto invece le faceva battere il cuore.
Ginny rimase di buon umore per il resto della giornata. ‘Oh
no no..quelli non sarebbero affatto un problema..anzi..’
…quanto pensò a quelle parole..quanto
pensò al sorriso che aveva fatto nel pronunciarle..e a come
l’aveva guardata. Che si stesse riferendo a lei? Ginny non ci
voleva credere, eppure questo pensiero le si ripresentò in
testa per tutto il giorno, e non riusciva a trattenere un sorriso del
quale però non sapeva darsi una spiegazione. Ora
però doveva dire a Ron quello che Hermione aveva detto, non
voleva che continuasse a provare speranze. Approfittò della
cena per parlargliene.
“Ron..oggi ho parlato con Hermione di te..e..ecco..mi ha
detto che..che non sei il suo tipo...mi dispiace davvero..non ha
neanche voluto dirmi il perché..mi dis…”
“Ginny tranquilla” disse l’amico
interrompendola con tono un po’ triste e rassegnato
“avevo già capito di non essere il suo tipo..Non
sai cosa mi ha detto oggi Neville? Bè lui ha un cugino che
frequenta la stessa scuola alla quale andava Hermione..tempo fa Neville
gli mandò una lettera in cui parlava di lei..sai..un
po’ tutti ne siamo rimasti..colpiti..e lui
bè..ieri ha risposto dicendo che giravano certe voci su di
lei….” si interruppe Ron.
“Sì e quali voci?” Disse Ginny
tendendo le orecchie verso l’amico, il quale le si
avvicinò per non farsi sentire da orecchie indiscrete.
”Bè diciamo che…non sono il suo tipo
perché…perché sono un uomo..”
Ginny rimase a bocca aperta.. “Vuoi dire che..”
“Voglio dire che nella sua vecchia scuola gira voce che a
Hermione piacciono le donne…Sennò certamente le
sarei piaciuto..ne sono sicuro.. ecco..” disse Ron abbassando
gli occhi sul piatto e appoggiando la testa sulla mano un po’
sconsolato. Ginny rimase immobile. Aveva in testa un turbinio di
pensieri. Ma non si spiegava come mai fosse una certa contentezza per
quella notizia a prevalere sul resto. Doveva sapere. Voleva sapere se
era davvero così. Fu colta da un’improvviso
impulso ad alzarsi e andare a cercarla e così fece.
‘Cavolo cosa sto facendo?! Ma cosa mi interessa se le
piacciono le donne?’ si fermò in mezzo al
corridoio in cui si trovava. ‘Sarà solo
curiosità no?’ riprese a camminare. ‘No
no non posso chiederglielo! E poi perché dovrei
farlo?’ Si fermò di nuovo. ‘No, voglio
sapere!’ ‘No, ma come faccio a
chiederglielo?’ ‘Ma cosa interessa a me
poi!’ . Alla fine un po’ esasperata si decise per
andare a letto. Ma quella notte il suo fu un sonno tormentato, non fece
che rigirarsi tra le lenzuola, e così all’alba,
esausta da quei continui risvegli, decise di alzarsi e di andare a
prendere un po’ d’aria.
Uscì dal dormitorio, e si diresse verso
l’uscita. Appena varcò la porta, vide
quello che meno avrebbe voluto vedere in quel momento. Hermione. Ginny
rimase immobile. L’altra per fortuna le dava le spalle e non
aveva sentito il suo arrivo, così Ginny ebbe il tempo di
osservarla.
Si spostò un po’, silenziosamente per vedere
quello che stava facendo. Aveva in mano una specie di collanina, con
cui giocava facendosela passare tra le dita. Il suo sguardo era
malinconico, come Ginny non l’aveva mai visto, ed era fisso
su quell’oggetto che teneva nelle sue mani. Hermione
alzò lo sguardo davanti a sè, verso la foresta
che aveva davanti in lontananza. E Ginny potè vedere, nella
luce dell’alba, gli occhi di Hermione bagnati dalle lacrime.
La rossa credeva che la cosa più giusta da fare fosse
andarsene ma un qualcosa la spinse a farsi avanti e con voce bassa e
dolce .. “Ehi….” .
Ciao a tutti!! Spero che anche questo vi piaccia. La fine lascia un
po’ con il fiato sospeso..perdonatemi ma se mi mettevo a
scrivere anche la parte dopo non lo pubblicavo più questo
capitolo!!E poi, se non si fosse capito, mi piace l’effetto
suspense! !
Ringrazio mononoke e Volk per le recensioni!
A presto!
|
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Capitolo 6 *** Prime rivelazioni ***
“Ahahah..smettila ti
prego..”
“Non ci penso
proprio!”
“Amore ti prego basta..non ce la faccio
più!”
Sara si rotolava sul prato ed Hermione non lasciava la presa. Si
divertiva troppo a farle il solletico, adorava sentirla ridere a quel
modo. Si fermò sopra di lei, bloccandole in alto le
mani.
“Sei
bellissima…”
le disse Hermione sorridendo mentre il suo sguardo passava sul suo
viso, sui suoi lunghi capelli biondi adagiati sull’erba e si
fermava quindi sui suoi occhi verdi che la riempivano di calore e
serenità. Gli sguardi, i sospiri, i gesti che si scambiavano
erano pieni d’amore. Tante volte avevano pensato che il loro
futuro sarebbe stato insieme. Chi mai avrebbe potuto spezzare quella
magia così potente che si era creata fra loro. E quello era
uno di quei momenti in cui il mondo per loro non era altro che quei due
metri di prato su cui i loro corpi erano stesi l’uno
sull’altro in perfetta sintonia. Sara sorrise alle parole di
Hermione. “Voglio darti una
cosa” disse quindi.
Hermione lasciò la presa e si misero a sedere
l’una accanto all’altra. Sara si portò
le mani dietro la nuca e sganciò la collana che portava al
collo da anni. “Prendila
tu” “No ci tieni
tantissimo perché la vuoi dare a
me?”
“Perché voglio che tu ti ricordi di me qualunque
cosa possa accadere fra noi.”
“Dai non dire così! Parli come se ci dovessimo
lasciare da un momento all’altro.”
“Ti prego prendila. Voglio che la tenga tu.”
Hermione sorrise e infine si avvicinò per farsela mettere al
collo. Sara le accarezzò il volto e la
guardò intensamente per pochi istanti, prima di stringerla a
sè in un abbraccio. Nei pochi istanti di quello sguardo ad
Hermione sembrò di vedere negli occhi di Sara qualcosa di
strano.
Non l’aveva più tenuta al collo da quel giorno in
cui tutto si era rotto. Ma non l’aveva gettata via. Ogni
tanto la tirava fuori dal cassetto dove la teneva e la guardava, la
teneva fra le sue mani e la bagnava delle sue lacrime. Non sapeva
perché ancora la tenesse, sapeva solo che nonostante tutto
non riusciva a liberarsene.
“Ehi...". Hermione si voltò di scattò
verso quella voce. Con una mano racchiuse la collanina a nasconderla,
l'altra la passò sugli occhi ad asciugare le lacrime.
"Da quanto sei qui?" chiese con tono duro.
"Scusa non volevo disturbarti..". Ginny fece per varcare
nuovamente la soglia ma Hermione la
fermò. "Aspetta… siediti." . Ginny si
avvicinò, si fermò a un passo da lei titubante,
quindi si sedette. Hermione non la guardò neanche. Aveva lo
sguardo perso davanti a sé. La mano sempre chiusa a pugno
intorno alla collana che prima osservava malinconicamente.
Girò quindi leggermente il volto in direzione di Ginny, e la
guardò intensamente come se attendesse una qualche domanda,
ma quella abbassò lo sguardo non sapendo cosa fosse
opportuno dire o fare. Aveva mille domande da porle. Di chi era quella
collana? Perchè piangeva? Cos'è che la rendeva
tanto triste al pensiero della sua vecchia scuola? Era vero
ciò che le aveva detto Ron? .
“Vuoi chiedermi qualcosa?" Hermione interruppe il
silenzio riportando lo sguardo lontano verso la foresta. Ginny
arrossì come se l'altra le avesse letto nella mente.
“No no..non voglio essere indiscreta o impicciona..se tu vuoi
parlare con qualcuno..ecco io..se vuoi..sono brava ad
ascoltare…” rispose la rossa nervosamente.
L’altra rimase in silenzio pensierosa.
Forse non le sembrava così difficile parlare con lei,
sentiva che con Ginny avrebbe potuto aprirsi. Aprì la mano
che racchiudeva il dono di Sara. “Questa
me l’ha data una persona che..che per me è stata
molto importante…ma che ora..non vorrei rivedere mai
più..” . Ginny osservò la collana con
la coda dell’occhio, quindi portò lo sguardo sul
volto di Hermione, sul quale poteva notare ancora i segni delle lacrime.
“Il motivo per cui sei venuta via
è…”
“Già…non ne sopportavo la vista..il
dolore che mi ha dato è stato troppo grande..”.
“Voi due eravate..cioè, ecco..te e lui stavate
insieme?” chiese Ginny titubante, temendo di essere
invadente. Hermione si voltò verso la rossa.
“Si..io e lei stavamo insieme.” Ginny
sentì un sussulto dentro si sé. Ciò
che l’altra aveva appena detto era proprio quello che in
fondo sperava di sentire. “Ah..lei?”
chiese quindi fingendo un tono sorpreso come se non sospettasse
già niente. “Sì..
Sara…”.
Ginny rimase in silenzio, non sapendo cosa dire, incapace di dare una
forma ai suoi pensieri e a suoi sentimenti in quel momento.
“Se ti va di parlarmene ancora
io…” disse quindi . Hermione le sorrise.
“Grazie, magari in un altro momento però, ci sono
tante altre cose di cui potremmo parlare
no?”
“Certo..certo…” rispose Ginny con un
po’ di delusione, curiosa di sapere altro su questa Sara e su
quello che era successo.
Se ne stettero li sedute a parlare e parlare di molte cose, evitando
accuratamente l’argomento. Scuola, musica, libri, parlarono
di questo e altro, e Ginny la ascoltava con profondo interesse, e ogni
sua parola non faceva che alimentare qualcosa in lei. La osservava
mentre parlava: le piaceva la sua voce, le piacevano le sue labbra
carnose e naturalmente quello sguardo nel quale aveva sempre colto una
scintilla irresistibile.
Ginny trascorse il resto della giornata nel pensiero di quella mattina,
e naturalmente di quello che Hermione le aveva detto sul suo passato.
“Su su su, aiutami con la relazione ti
prego!!” chiedeva Harry con tono implorante a Ginny.
“Nooo..Ron, zittiscilo ti prego!”
“Ahahah no no è troppo divertente!”. Era
dall’inizio della cena che Harry cercava di convincere Ginny
ad aiutarlo con i compiti per Piton come spesso era successo in
passato, ma la sua insistenza fu poi placata da Silente, che si
alzò per fare una comunicazione agli studenti di Hogwarths.
“Ragazzi, quest’anno la nostra scuola ha deciso di
promuovere un’iniziativa, nel tentativo di condividere
insegnamenti, esperienze, stili di vita con altri giovani maghi come
voi. Ospiteremo per due intere settimane, a partire da dopodomani, i
ragazzi del 3 e 4 anno della scuola Augustian. Frequenteranno con voi
le lezioni e…” il preside si
interruppe un attimo per seguire con lo sguardo il rumore di passi
rapidi che risuonarono nella sala resa silenziosa dalle parole del
preside. Gli alunni si voltarono. Hermione uscì dalla sala.
Ciao a tutti! Lo so questo capitolo si è fatto attendere, e
oltretutto non è neppure un granché..ma ne
verrà presto un altro molto interessante!Ringrazio mononoke,
Volk e maryrobin per le recensioni! Cercherò di essere
più veloce a scrivere il prossimo! =]
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Capitolo 7 *** Prime rivelazioni ***
“Ahahah..smettila ti
prego..”
“Non ci penso
proprio!”
“Amore ti prego basta..non ce la faccio
più!”
Sara si rotolava sul prato ed Hermione non lasciava la presa. Si
divertiva troppo a farle il solletico, adorava sentirla ridere a quel
modo. Si fermò sopra di lei, bloccandole in alto le
mani.
“Sei
bellissima…”
le disse Hermione sorridendo mentre il suo sguardo passava sul suo
viso, sui suoi lunghi capelli biondi adagiati sull’erba e si
fermava quindi sui suoi occhi verdi che la riempivano di calore e
serenità. Gli sguardi, i sospiri, i gesti che si scambiavano
erano pieni d’amore. Tante volte avevano pensato che il loro
futuro sarebbe stato insieme. Chi mai avrebbe potuto spezzare quella
magia così potente che si era creata fra loro. E quello era
uno di quei momenti in cui il mondo per loro non era altro che quei due
metri di prato su cui i loro corpi erano stesi l’uno
sull’altro in perfetta sintonia. Sara sorrise alle parole di
Hermione. “Voglio darti una
cosa” disse quindi.
Hermione lasciò la presa e si misero a sedere
l’una accanto all’altra. Sara si portò
le mani dietro la nuca e sganciò la collana che portava al
collo da anni. “Prendila
tu” “No ci tieni
tantissimo perché la vuoi dare a
me?”
“Perché voglio che tu ti ricordi di me qualunque
cosa possa accadere fra noi.”
“Dai non dire così! Parli come se ci dovessimo
lasciare da un momento all’altro.”
“Ti prego prendila. Voglio che la tenga tu.”
Hermione sorrise e infine si avvicinò per farsela mettere al
collo. Sara le accarezzò il volto e la
guardò intensamente per pochi istanti, prima di stringerla a
sè in un abbraccio. Nei pochi istanti di quello sguardo ad
Hermione sembrò di vedere negli occhi di Sara qualcosa di
strano.
Non l’aveva più tenuta al collo da quel giorno in
cui tutto si era rotto. Ma non l’aveva gettata via. Ogni
tanto la tirava fuori dal cassetto dove la teneva e la guardava, la
teneva fra le sue mani e la bagnava delle sue lacrime. Non sapeva
perché ancora la tenesse, sapeva solo che nonostante tutto
non riusciva a liberarsene.
“Ehi...". Hermione si voltò di scattò
verso quella voce. Con una mano racchiuse la collanina a nasconderla,
l'altra la passò sugli occhi ad asciugare le lacrime.
"Da quanto sei qui?" chiese con tono duro.
"Scusa non volevo disturbarti..". Ginny fece per varcare
nuovamente la soglia ma Hermione la
fermò. "Aspetta… siediti." . Ginny si
avvicinò, si fermò a un passo da lei titubante,
quindi si sedette. Hermione non la guardò neanche. Aveva lo
sguardo perso davanti a sé. La mano sempre chiusa a pugno
intorno alla collana che prima osservava malinconicamente.
Girò quindi leggermente il volto in direzione di Ginny, e la
guardò intensamente come se attendesse una qualche domanda,
ma quella abbassò lo sguardo non sapendo cosa fosse
opportuno dire o fare. Aveva mille domande da porle. Di chi era quella
collana? Perchè piangeva? Cos'è che la rendeva
tanto triste al pensiero della sua vecchia scuola? Era vero
ciò che le aveva detto Ron? .
“Vuoi chiedermi qualcosa?" Hermione interruppe il
silenzio riportando lo sguardo lontano verso la foresta. Ginny
arrossì come se l'altra le avesse letto nella mente.
“No no..non voglio essere indiscreta o impicciona..se tu vuoi
parlare con qualcuno..ecco io..se vuoi..sono brava ad
ascoltare…” rispose la rossa nervosamente.
L’altra rimase in silenzio pensierosa.
Forse non le sembrava così difficile parlare con lei,
sentiva che con Ginny avrebbe potuto aprirsi. Aprì la mano
che racchiudeva il dono di Sara. “Questa
me l’ha data una persona che..che per me è stata
molto importante…ma che ora..non vorrei rivedere mai
più..” . Ginny osservò la collana con
la coda dell’occhio, quindi portò lo sguardo sul
volto di Hermione, sul quale poteva notare ancora i segni delle lacrime.
“Il motivo per cui sei venuta via
è…”
“Già…non ne sopportavo la vista..il
dolore che mi ha dato è stato troppo grande..”.
“Voi due eravate..cioè, ecco..te e lui stavate
insieme?” chiese Ginny titubante, temendo di essere
invadente. Hermione si voltò verso la rossa.
“Si..io e lei stavamo insieme.” Ginny
sentì un sussulto dentro si sé. Ciò
che l’altra aveva appena detto era proprio quello che in
fondo sperava di sentire. “Ah..lei?”
chiese quindi fingendo un tono sorpreso come se non sospettasse
già niente. “Sì..
Sara…”.
Ginny rimase in silenzio, non sapendo cosa dire, incapace di dare una
forma ai suoi pensieri e a suoi sentimenti in quel momento.
“Se ti va di parlarmene ancora
io…” disse quindi . Hermione le sorrise.
“Grazie, magari in un altro momento però, ci sono
tante altre cose di cui potremmo parlare
no?”
“Certo..certo…” rispose Ginny con un
po’ di delusione, curiosa di sapere altro su questa Sara e su
quello che era successo.
Se ne stettero li sedute a parlare e parlare di molte cose, evitando
accuratamente l’argomento. Scuola, musica, libri, parlarono
di questo e altro, e Ginny la ascoltava con profondo interesse, e ogni
sua parola non faceva che alimentare qualcosa in lei. La osservava
mentre parlava: le piaceva la sua voce, le piacevano le sue labbra
carnose e naturalmente quello sguardo nel quale aveva sempre colto una
scintilla irresistibile.
Ginny trascorse il resto della giornata nel pensiero di quella mattina,
e naturalmente di quello che Hermione le aveva detto sul suo passato.
“Su su su, aiutami con la relazione ti
prego!!” chiedeva Harry con tono implorante a Ginny.
“Nooo..Ron, zittiscilo ti prego!”
“Ahahah no no è troppo divertente!”. Era
dall’inizio della cena che Harry cercava di convincere Ginny
ad aiutarlo con i compiti per Piton come spesso era successo in
passato, ma la sua insistenza fu poi placata da Silente, che si
alzò per fare una comunicazione agli studenti di Hogwarths.
“Ragazzi, quest’anno la nostra scuola ha deciso di
promuovere un’iniziativa, nel tentativo di condividere
insegnamenti, esperienze, stili di vita con altri giovani maghi come
voi. Ospiteremo per due intere settimane, a partire da dopodomani, i
ragazzi del 3 e 4 anno della scuola Augustian. Frequenteranno con voi
le lezioni e…” il preside si
interruppe un attimo per seguire con lo sguardo il rumore di passi
rapidi che risuonarono nella sala resa silenziosa dalle parole del
preside. Gli alunni si voltarono. Hermione uscì dalla sala.
Ciao a tutti! Lo so questo capitolo si è fatto attendere, e
oltretutto non è neppure un granché..ma ne
verrà presto un altro molto interessante!Ringrazio mononoke,
Volk e maryrobin per le recensioni! Cercherò di essere
più veloce a scrivere il prossimo! =]
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Capitolo 8 *** L'arrivo ***
Chiuse la porta alle sue spalle. Il respiro accelerato, pugni stretti
lungo i fianchi. Quarto anno, aveva detto Silente. Sara ci sarebbe
stata sicuramente.
Iniziò a correre per il corridoio verso l'uscita. Quando fu
fuori, sotto la luce della luna, lacrime di rabbia iniziarono a
solcarle il volto “No,
no..dannazione!” urlò e con forza
tirò un pugno al muro accanto alla porta. Non
sentì male, non sentì niente, la rabbia era sopra
a tutto. Cercò di calmarsi, di rallentare il respiro, chiuse
gli occhi e le immagini di Sara continuavano a formarsi nella sua
mente. Poi un viso, un sorriso..non erano quelli di Sara..si
sforzò perché quell’immagine non
fuggisse dalla sua mente. Il volto di Ginny alla luce
dell’alba..i sorrisi che le aveva rivolto quella mattina
sembravano acquietarla, si sentì come se fosse meno sola. Si
sedette sui freddi gradini davanti al portone. Si mise ad ascoltare la
brezza leggera che le lambiva il volto. Le sembrò quasi di
sentire, portato dal vento, un aroma di vaniglia che le fece pensare a
Ginny. Si voltò, con una vaga speranza che fosse
là dietro ad osservarla, ma ciò che vide fu solo
la porta chiusa di Hogwarts. Sorrise di un sorriso ironico e amaro. Era
fuggita dall’Augustian, e ora l’Augustian veniva da
lei. Tra tutte le scuole di magia, proprio quella.
Era arrabbiata e sapeva che il dolore che avrebbe provato nel rivederla
l’avrebbe devastata non solo per quelle due settimane.
Però c’era qualcosa di strano, di piacevolmente
strano. Una ragazza, pressoché sconosciuta ancora, riusciva
a renderla serena con la sua presenza. Con lei, per la prima volta dopo
molto tempo, le sembrò di vedere tutto meno buio attorno a
sé.
“Mah..certo che è proprio strana quella
lì, eh!” disse Ron guardando la porta
che Hermione aveva appena chiuso. Anche Ginny fissava in quella
direzione, le mani poggiate sul tavolo come se fosse in procinto di
schizzare in piedi per seguirla.
“Magari non è contenta..gnam..di riavere
qui..gnam.. i suo compagni” disse Harry continuando
a mangiare. La rossa fissò l’amico, come se le sue
parole avessero reso ancora più chiaro ciò che
aveva immaginato: Hermione avrebbe rivisto Sara. Rimase a sedere
titubante, non sapendo se cercarla o se fosse meglio lasciarla sola in
quel momento, ma alla fine decise di rimanere lì..non
credeva che la sua presenza l’avrebbe aiutata. Non credeva di
contare molto per lei.
Il giorno seguente l’annuncio del preside i ragazzi erano
euforici, non si faceva che parlare degli studenti che sarebbero
arrivati il giorno dopo.
“Dio ci saranno tanti di quei ragazzi!” Viky lo
ripeteva in continuazione, fantasticando presa da un’
incredibile euforia. “Oh Ginny ma che hai oggi? Sembra che
non ti interessi minimamente questa cosa!”. La rossa non
partecipava a quel clima di festa, era tutt’altro che felice,
inoltre il suo umore era di molto peggiorato dal fatto che Hermione non
si faceva viva. Di lei nessuna traccia a giro per la scuola. Voleva
sapere come stava, cosa sentiva, voleva abbracciarla, ma Hermione quel
giorno era tornata nel dormitorio, non potendo sopportare di sentire
parlare tutti di quello che sarebbe successo il giorno dopo.
“Domani mattina alle undici, tutti gli studenti del terzo e
quarto anno si dovranno riunire nella Sala Grande, e a ognuno di voi
verrà assegnato uno studente del vostro anno, e del vostro
sesso” sottolineò con tono ironico
Silente “al quale dovrete fare da guida nella
scuola”.
“No! Non è giusto! Dello stesso sesso avete
sentito?” esclamò Ron abbandonando deluso la
forchetta nel piatto.
“Ron sta’ zitto sei sempre il solito!”
rispose Ginny tirando un calcio sotto il tavolo all’amico.
“Ahi! Ma che ti prende! Oggi non ti si può proprio
stare vicina eh!” rispose Ron massaggiandosi lo stinco. Ginny
non fu per niente rallegrata dalla notizia appena data dal preside. Due
idee le pulsavano in testa al ritmo di tamburi. Tanto forte era la
preoccupazione che Hermione soffrisse quanto la paura che si sarebbero
in qualche modo riavvicinate.
Il gran giorno arrivò, gli studenti di Hogwarts erano
trepidanti. Ogni ragazza sfoggiava la sua miglior acconciatura, ogni
ragazzo spalle diritte e sorriso stampato sulla faccia. Poco prima
delle undici si radunarono in sala grande. Ginny si guardava attorno
frenetica nella speranza di vederla. Finalmente scorse il suo viso.
Hermione se ne stava appoggiata al muro, lontana dal gruppo di studenti
esaltati. “Ehi” disse Ginny
avvicinandosi a lei.
“Ciao…”
“Come stai?..” Hermione rispose con un
debole sorriso alzando le spalle. “..credevo di non trovarti
qua..”
“E non mi ci avresti trovata se la McGranitt non fosse venuta
a prendermi in dormitorio con le
forze.” “Sapeva che
non saresti venuta?” chiese Ginny sorpresa,
pensando che forse allora anche il preside e i professori fossero a
conoscenza del motivo per cui se n’era andata
dall’Augustian.
“Credi che Silente non mi avrebbe chiamata dopo avermi vista
fuggir via durante il suo discorso?”
“E tu hai raccontato
di…” “No, ho solo
detto che non avrei voluto partecipare, ma mi è stato
imposto: ‘non si risolvono i problemi
fuggendo qualunque essi siano’… ” disse
ripetendo le parole del preside “…e poi,
siamo in numero preciso, ‘se non partecipo qualcuno
rimarrà senza guida’ ” disse Hermione
con un sorriso amareggiato in volto.
“Forse se tu avessi spiegato, avrebbero capito..”
“Forse, ma..non amo parlarne, lo sai..”.
Rimasero ferme, guardandosi diritto negli occhi. Ginny
avrebbe voluto dirle tante cose, consolarla, dirle che le era vicina ma
soprattutto svuotarsi da tutto quello che sentiva, renderla partecipe
di tutte quelle emozioni che provocava dentro di lei. Fece per dire
qualcosa ma in quel momento entrò la McGranitt che si fece
spazio tra gli studenti con il suo passo agile battendo le mani per
richiamare la loro attenzione.
“Su ragazzi distribuitevi in due file, l’una
davanti all’altra, da una parte quelli del terzo anno e
dall’altra quelli del quarto.”
“Hermio…” - “Ginny presto
vieni!” Ron sopraggiunse prendendo
l’amica per un braccio. “Su andiamo devi stare
accanto a me così se la tua ragazza sarà carina
me la potrai presentare subito!” disse quindi iniziando a
trascinarla. Ginny non oppose resistenza, ma il suo sguardo rimaneva
incollato a Hermione che, rivolgendole un debole sorriso, si
staccò dalla parete.
“Sono lieto di presentarvi i ragazzi del terzo anno della
Scuola di Magia e Stregoneria Augustian!” annunciò
Silente. Le porte della Sala Grande si spalancarono. Gli studenti
fecero il loro ingresso. Tutti osservavano attenti i nuovi arrivati che
sorridenti si diressero verso la parte opposta della sala, passando in
mezzo alle due file. “Guarda, guarda quella
moretta!” sussurrò Ron a Ginny
“E quella dietro!..E anche quella accanto! Mamma sono tutte
carine!”
“Mmm si come no..”
rispose lei osservando con poco interesse quella sfilata.
“Benvenuti ragazzi!” li accolse il
preside con un lieve inchino, una volta che tutti furono giunti in
fondo alla sala. Quindi si disposero anch’essi in fila
rivolti verso gli altri alunni, a formare un ferro di cavallo.
“E ora facciamo entrare i ragazzi del quarto anno,
dopodiché passeremo all’assegnazione delle vostre
guide” disse rivolto ai nuovi arrivati.
“Che entrino gli altri studenti”.
L’interesse di Ginny fu improvvisamente risvegliato, si
sentiva tesa ed emozionata. Spostò il suo sguardo verso
Hermione che si trovava nella fila opposta, verso la sua destra.
Notò il suo viso teso, i suo occhi, fissi davanti a
sé, erano duri come non li aveva mai visti. I ragazzi
iniziarono a fluire attraverso il grosso portone, e ad attraversare,a
coppie di due, la fila di studenti. Ginny osservava con attenzione
tutte le ragazze nella speranza di capire in qualche modo chi fosse
Sara. Spostava lo sguardo da Hermione agli studenti per
cercare di cogliere qualche reazione, ma questa continuava a guardare
di fronte a sé, cercando di non focalizzarsi sulle figure
che le passavano davanti. Ma non poteva non vedere e riconoscere i suoi
compagni. Sara era l’ultima. Quando ancora non le era
arrivata di fronte Hermione sentì una stretta allo stomaco e
invano cercò di controllare il respiro. Pochi passi le
dividevano. Sara rallentò fin quasi a fermarsi. Si fissarono
l’un l’altra. Spalancò gli occhi stupita
nel vederla ma con un brusco respiro si ricompose e tornò a
guardare dritto davanti a sé. Quello sguardo che era durato
solo un attimo sembrò loro lungo un eternità.
Nessuno si era accorto di quello che era successo, tanto breve era
stato quell’attimo, tanto rapidamente Sara aveva ripreso il
passo dopo averla vista. Solo Ginny aveva capito. Era lei. Alta,
bionda, fisico atletico, senza saper chi fosse ne aveva notato
i grandi occhi verdi nel breve momento in cui era passata
davanti a lei.
“Hai visto come sono carine le ragazze del
quarto!?” sussurrò Ron a Ginny
“La biondina in fondo poi..ha pure un bel
cu..” “Ron, sta’
zitto!” . L’ultima cosa che voleva era sentirsi
dire quanto fosse carina la ragazza che aveva così tanta
paura si sarebbe potuta riprendere Hermione.
“Benvenuti a tutti!..” esordì Silente
quando anche i nuovi arrivati si furono posizionati in fila accanto ai
ragazzi del terzo anno “..Siamo molto lieti di avervi qui.
Passiamo subito all’assegnazione delle vostre guide
così potrete subito recarvi a fare un giro della scuola.
Partiamo con i ragazzi del quarto anno. ” disse il preside
aprendo la pergamena che teneva in mano sulla quale vi erano scritte le
coppie. Il preside inizio a pronunciare i nomi ad alta voce, gli
studenti di Hogwarts che venivano chiamati facevano un passo avanti
nella fila, in modo che il loro rispettivo compagno li potesse
riconoscere e avvicinarsi. Ormai nelle due file del quarto anno solo
pochi non erano stati chiamati. Tre da una parte, tre
dall’altra. Da una parte Sara. Dall’altra Hermione.
Ciao a tutti! So che vi ho fatto aspettare tanto per questo capitolo e
so anche che la fine forse vi deluderà un po’ ma
aggiungerò molto presto il capitolo successivo! Ringrazio
tutti per le recensioni, continuate a farmi sapere cosa ne pensate!
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Capitolo 9 *** Confronti ***
"Hermione Granger con...Myra Sander". In tre furono a sospirare di
sollievo. Gli altri studenti che non l'avevano notata al loro passaggio
rimasero stupiti nel sentire pronunciare il suo nome. Nessuno sapeva
infatti a quale scuola fosse andata la loro ex compagna.
Una volta che l’assegnazione fu terminata i ragazzi rimasero
in Sala Grande per poter continuare con le presentazioni. Hermione
rispondeva mal volentieri alle domande di Myra e di alcuni suoi ex
compagni. Non voleva guardarsi attorno per paura di vederla di nuovo.
Alla fine uscì a passo svelto dalla Sala con Myra e altre
due ragazze. A Ginny era toccata Judy, una moretta, dal viso sveglio,
che sembrava essere simpatica, e che subito aveva attirato le
attenzioni di Ron. “Su Ginny..che
aspetti!..Com’è
carina..Presentamela!” le disse
sottovoce “Ok ok..Judy, lui è il mio
amico Ron” “Piacere
Judy.” Nel presentarsi era diventata
rossa, e Ginny non potè non notare lo sguardo che aveva
rivolto al suo amico. “Judy, scusa, ma ti dispiacerebbe
aspettare un attimo con Ron?”
“Certo, vai pure tranquilla.”
Rispose la ragazza continuando a fissare Ron, il quale se ne stava pure
lui con la faccia inebetita a sorriderle.
Ginny voleva trovare Hermione. La scorse da lontano fuori dalla sala
grande. Era felice, incredibilmente sollevata dal fatto che Hermione
non dovesse stare con Sara, voleva sapere cosa sentiva, che effetto le
aveva fatto rivederla. Le si avvicinò appena fuori dalla
porta, Myra parlava con una compagna e non le prestò molta
attenzione.
“Ehi...come...come...”
“Come si fa a parlare?” concluse
Hermione, lasciando comparire sul viso quel sorriso che accompagnava
sempre le sue battute ironiche rivolte a Ginny.
“Ah ah spiritosa…vedo che la felicità
per averla scampata per un pelo ti ha riportata la tua solita
ironia...” rispose lei storcendo il naso con aria
da finta offesa. ”Comunque beh...volevo solo
chiederti...come stavi dopo...dopo averla
rivista...” abbassò lo sguardo al
pavimento improvvisamente preoccupata di essere stata troppo invadente.
Hermione le si avvicinò e con la mano le sollevò
leggermente il mento perché riportasse il suo sguardo su di
lei, intuendo il motivo del suo imbarazzo. “Sto
bene...più o meno...” si
voltò verso Myra sbuffando “Non è per
nulla voglia di passare il resto della mattina con quella
lì, devo distrarmi un
po’…perché non andiamo a giro io e te?
Alla fine sono un po’ nuova anche io no? Portami a vedere la
scuola!” Ginny non riuscì a trattenere
il sorriso che l’idea di passare quel tempo con lei le
suscitò. Si ricordò però di Judy, e si
voltò indietro nel tentativo di
scorgerla. “Forse è una cosa
troppo ribelle per te? Abbandonare una povera giovincella da sola in
questo posto pericoloso?” disse Hermione
con il suo caratteristico tono ironico, intuendo di nuovo il pensiero
di Ginny. “Troppo ribelle per me?! Su,
andiamo! Judy l’ho presentata a Ron, e sembravano entrambi
molto contenti! Starà con lui!” rispose Ginny
stizzita superando Hermione che la seguì sorridendo.
Iniziarono a camminare per i corridoi della scuola. Ginny fingeva di
essere la guida di un museo, ed Hermione una visitante rompi scatole.
Risero e scherzarono, divertendosi ad inventare aneddoti sui quadri che
ricoprivano le pareti. Dopo un’ora passata a ridere, libere
da ogni altro pensiero si fermarono davanti alla finestra in fondo a un
corridoio ad osservare il parco, e i ragazzi che passeggiavano in
lontananza. Hermione spostò lo sguardo su Ginny la quale
invece continuava a osservare l’esterno. Aveva sempre pensato
che fosse una bella ragazza, ma ora con il viso illuminato dalla luce
che filtrava dalla finestra, i suoi occhi rilucenti e quelle labbra
perfette fu cosciente veramente, per la prima volta, di sentire una
forte attrazione fisica per lei. Aveva sempre pensato a quanto la
facesse sentire stranamente bene la sua presenza, sapeva che
c’era qualcosa di speciale in lei, ma solo in quel momento
sentì dentro la voglia di toccarla, di sentire il suo corpo
e il sapore delle sue labbra. Era tutto così strano. Aveva
rivisto Sara poco tempo prima e una fitta di dolore l’aveva
colpita in pieno petto. Ma in quel momento, sola con lei, non le
sembrava tutto così terribile. Come fosse possibile non se
lo sapeva spiegare. Sapeva di avere paura, paura di soffrire ancora per
Sara, paura che anche colei che ora la faceva stare bene, avrebbe fatto
come tutti, del resto, nella sua vita.
Dopo qualche attimo Ginny si accorse di avere il suo sguardo attaccato
addosso. “Che...che c’è?
Perché mi guardi così?” le
chiese sorridendo, convinta di ricevere una delle sue solite risposte
pungenti. “No no…niente...Tu che
guardavi la fuori?” “Guarda
laggiù, vicino agli alberi, sembra che stia già
nascendo una sintonia tra Neville e una ragazza
dell’Augustian” disse Ginny, indicando
con il dito il punto in cui stava guardando. “Dove?
Non vedo...” disse Hermione, avvicinando
il viso a quello di Ginny per poter seguir meglio dove stava indicando
con la mano. Le loro guance erano a pochi centimetri, tanto che
potevano quasi sentire l’una il calore dell’altra.
I loro corpi erano entrati in contatto, Hermione sfiorava con il petto
la spalla destra di Ginny. Sentì un brivido. Perse interesse
in ciò che l’altra stava indicando, e il suo
sguardo si portò sul suo volto. Ginny era immobile, fece
finta di essere ancor presa a contemplare l’esterno, convinta
che l’altra stesse sentendo il suo cuore che batteva
all’impazzata. Nel momento in cui si sentì posare
una mano sul fianco sinistro, si voltò. I loro occhi erano
incatenati, e vicini, incredibilmente vicini. Poi delle voci dietro di
loro. Si voltarono. Sara le fissava. Aveva appena svoltato
l’angolo insieme a Lavanda e ad altre due ragazze che
continuarono a parlare e ad avanzare nel corridoio incuranti di
ciò che stava accadendo. Sara si era fermata, e spostava il
suo sguardo alternativamente da Hermione a Ginny. Le due si
distaccarono. “Ehi Sara vieni!”
la richiamò Lavanda, la quale insieme alle altre aveva
già superato la finestra dove si trovavano le due,
dirigendosi verso il corridoio di sinistra. Sara riprese a camminare
verso di loro. Quando fu ormai prossima alla finestra
squadrò Ginny dall’alto in basso e riprese a
camminare con le altre.
“Tu ed Hermione Granger eravate in classe insieme
vero?” chiese Lavanda, che si occupava della gestione dei
pettegolezzi di tutta Hogwarts.
“Sì.” Rispose Sara, temendo di
ricevere altre domande. “Era così strana
anche da voi? Qua non parla mai con nessuno. Sta sempre sulle sue. La
si vede in giro solo con Ginny, la ragazza rossa che era là
con lei. Magari c’è del tenero fra
loro!” disse Lavanda, scoppiando insieme alle altre due in
una risata acida e maligna. Sara fece finta di essere anche lei
divertita, partecipando a quell’attimo di ilarità.
Ma in realtà era ben altro quello che sentiva, la vista di
Hermione con quella ragazza l’aveva infastidita e ingelosita.
Si voltò un istante, per osservarle ancora, ma erano
già scomparse.
“Andiamo.” disse Hermione un attimo dopo
che Sara aveva raggiunto le altre ragazze, e presa Ginny per la mano
cominciò a camminare per il corridoio da dove quelle erano
giunte. Camminarono in assoluto silenzio. Non si scambiarono parole
né sguardi. Quell’attimo così intenso
era stato cancellato improvvisamente, lasciando soltanto uno strano
caos dentro di loro.
“Hermione, Hermione!” sentirono chiamare
alle loro spalle dopo qualche minuto. “Ma dove eri
finita?” disse Myra. “Su portami a fare un giro mi
devi raccontare cosa hai fatto in tutto questo
tempo!” disse entusiasta, prendendo Hermione per un
braccio. “Ciao!” salutò quindi Ginny,
per poi dirigersi verso le altre due ragazze tenendo Hermione stretta
per un braccio. Questa non fece niente per liberarsi dalla presa. Si
limitò a guardare Ginny, e a rivolgerle un lieve sorriso.
Entrambe si sentirono quasi sollevate, per esser state distolte da quel
momento di silenzio e imbarazzo che si era creato fra loro.
Ginny rimase in mezzo al corridoio, ancora sentiva un fremito nel corpo
dovuto a tutte quelle emozioni provate poco prima. Non erano mai state
tanto vicine come in quell’ attimo. Se ripensava al suo corpo
che la sfiorava, alla sua mano che, con una delicatezza che non aveva
mai provato prima, si era poggiata su di lei, provava un brivido che le
partiva dalla schiena e le invadeva il corpo. E poi Sara. Aveva
interrotto tutto. E il modo in cui le aveva guardate, quella tensione
che aveva percepito tra lei ed Hermione le avevano fatto provare uno
strano presentimento. Scosse le spalle per riprendersi da quello stato,
e decise di andare a cercare Ron e Judy.
Dopo un ricco pranzo durante il quale gli studenti
dell’Augustian furono presentati anche ai ragazzi che non
partecipavano all’iniziativa, Hermione sgattaiolò
fuori dalla Sala Grande per andare in giardino a soddisfare il suo
bisogno d’aria. Ginny, nonostante gli atteggiamenti melensi
che già avevano Judy e Ron l’una con
l’altro, si divertì ad ascoltare i racconti della
sua simpatica compagna riguardo ai suoi professori strampalati. Presa
nella divertente conversazione non si rese conto dell’uscita
di Hermione dalla sala, né tantomeno di Sara che un attimo
dopo la seguì.
Respirava con gli occhi chiusi, assaporando l’aria sul suo
viso, tra i suoi fluenti capelli. Portò entrambe le mani
dietro la nuca, a sostenersi la testa, con il volto rivolto al cielo
limpido sopra di lei. Non sentì nessun rumore, solo una
sensazione. Si voltò. Sara era dietro di lei. Pochi passi le
dividevano.
“Ciao..” prese coraggio Sara deglutendo. Nessuna
risposta. “Come stai?”
continuò, facendo due passi in avanti. Lo sguardo
severo con cui Hermione rispose a quella domanda e al suo avvicinamento
la fecero fermare all’istante.
“Bene.” Rispose sintetica.
“Bene, mi fa piacere.” Sara le teneva gli
occhi fissi sul volto. Fece vagare lo sguardo sui lunghi
capelli, sulle sue guance delle quali ancora ricordava la morbidezza,
fino a posarlo su quelle labbra carnose con le quali era capace di
toglierle il fiato. Quanta passione e dolcezza c’erano state
fra loro. Riprese a parlare per scacciare quei pensieri fugaci nella
sua testa. “Non sapevo che tu fossi in questa
scuola. I professori non ci hanno detto niente e
tu…” “E io
non ti ho detto niente? Scusa, credo proprio di dover chiedere il tuo
perdono per questo.”
“Vedo che la tua ironia è sempre in buona forma.
” sorrise debolmente Sara.
“Come ti trovi qua? I ragazzi sembrano simpatici.”
Disse Sara, volgendo lo sguardo verso un gruppo di ragazzi che erano
appena usciti dal portone correndo nel giardino.
“Può darsi. Lo sai, non sono molto propensa a
socializzare.” “Bè
almeno un’amica ho visto che te la sei fatta.” .
Sara, nel pronunciare quelle parole, riportò i suoi occhi su
Hermione. Voleva cogliere la sua reazione a quelle parole. Non aveva
fatto altro che pensare al momento in cui l’aveva vista a
pochi centimetri da Ginny. Ma tutto ciò che vide Sara fu lo
sguardo di Hermione che si fece ancor più gelido.
“Già, hai proprio ragione. Volevi chiedermi
altro?” disse freddamente fremendo per finire quella
discussione. “No, beh...volevo solo scambiare due
parole con te. Magari avremo altre occasioni…”
disse Sara titubante. Hermione fece un sorriso storto scuotendo la
testa. “Sì, forse...ora meglio che
vada.” .La guardò con freddezza per un’
ultima volta, quindi la superò ed entrò nella
scuola.
Qualche minuto dopo che Sara ed Hermione erano uscite in giardino,
Ginny, voltatasi ad osservare la Sala, si rese conto di non trovar
nessuna delle due. Fu presa da uno strano sentimento, e si
alzò all’improvviso. Senza dir niente ai suoi
interlocutori, uscì dalla Sala quasi correndo. Aveva paura
che fossero da sole, timore che Sara, una ragazza della quale lei
stessa aveva notato il fascino e la bellezza, avrebbe potuto produrre
in Hermione un sentimento diverso dalla rabbia. Rallentò nel
corridoio ripetendosi che quella sua reazione era eccessiva. Che niente
c’era tra lei ed Hermione che giustificasse quel suo
atteggiamento, e soprattutto cercava di convincersi che fosse
impossibile che potesse perdonare Sara. Nonostante questo
continuò a camminare in direzione del giardino. Il portone
era aperto. Fece un passo al di là della soglia ma si
bloccò all’improvviso. Le vide sul prato a
parlare. Non poteva sentire le loro parole, ma il solo vederle da sole,
una davanti all’altra le provocò un forte senso di
gelosia che non poté non riconoscere. Distolse lo sguardo
infastidita e riprese a camminare celermente nella direzione da cui era
venuta. Aveva capito. Doveva farsi avanti.
Ciao! Causa impegni non posso essere molto rapida ad aggiungere
capitoli, perdonatemi! Vedrò di fare del mio meglio! =]
Spero vi piaccia anche questo capitolo! Buona lettura! Fatemi sapere!
Grazie per le recensioni, mi stimolano molto a continuare la storia! A
presto
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Capitolo 10 *** Mossa azzardata ***
I tre giorni successivi proseguirono senza grosse novità.
Gli studenti erano impegnati, oltre che nelle solite lezioni,anche in
dimostrazioni di abilità magiche con gli studenti
dell'Augustian e in altre attività collettive. Il resto del
tempo era dedicato al divertimento e alla nascita dei primi amori tra
gli studenti delle due scuole: Judy e Ron diventavano ogni giorno
sempre più diabetici, Viky, compagna di stanza di Ginny,
credeva di aver trovato in Matew, un biondo tutto muscoli e niente
cervello, il suo uomo ideale. Anche Harry cercava di darsi da fare ma
con scarso successo.
Ginny non era ancora riuscita a farsi avanti. Pur avendoci pensato per
gran parte del tempo non aveva ancora trovato le parole giuste. Tutte
quelle sere, seduta a gambe incrociate sul letto, si era imposta la
massima concentrazione per riuscire ad esprimere al meglio quello che
le premeva di dire: aveva provato mille incipit, se li era ripetuti ad
alta voce, aveva persino provato a scrivere le sue parole, ma tutto
ciò che aveva ottenuto era un mucchio di pergamene
appallottolate, e i rimproveri di Viky che voleva prender sonno.
Fortunatamente gli impegni di quei giorni le fecero incontrare Hermione
ben poche volte, e sopratutto mai da sola, cosa che la rattristava e
tranquillizzava allo stesso tempo, convinta che potesse cogliere il suo
turbamento e fosse costretta a parlare prima di essere pronta. Hermione
era più pensierosa del solito. La presenza di Sara, anche se
non si erano più parlate, la infastidiva, in più
, cosa che la confondeva molto, sentiva la mancanza del tempo passato
da sola con Ginny. I momenti in cui si incontravano la rendevano
serena, ma i modi frettolosi della rossa, e una strana inclinazione
della voce nel parlarle, le dispiacevano e le facevano pensare che
fosse successo qualcosa.
"Spero che abbiate avuto modo in questi quattro giorni di approfondire
la vostra conoscenza." disse Silente sul finire della cena. "Domani vi
aspetta una giornata diversa, andrete in visita ad Hogsmeade" La sala
fu percorsa dal brusio contento degli studenti.
"Siiii fantastico!" esclamarono Ron ed Harry all'unisono
quasi saltando in piedi "Mh..deve essere bello questo posto!" disse
Judy rivolta a Ginny, guardando sorpresa la reazione dei due. "Beh
sì è un villaggio molto carino, ma credo che
siano entusiasti per la Burrobirra e per Mielandia!" "Certo! Siamo
superentusiasti!" le rispose Harry "Judy credimi ci divertiremo un
sacco!" aggiunse Ron, cercando di riacquistare un certo contengno
davanti alla ragazza.
Ron e Harry continuarono a descriverle Hogsmeade, ma ormai Ginny non li
stava più ad ascoltare. L'indomani sarebbero andati ad
Hogsmade e sicuramente si sarebbe presentata l'occasione di stare sola
con Hermione. Doveva affrettarsi, era arrivato il momento.
Dopo le lezioni gli studenti si recarono frettolosi in Sala Grande per
il pranzo, impazienti di recarsi ad Hogsmeade. Ginny, dal canto suo,
non riusciva a tener ferme la gambe. Durante tutte le lezioni non aveva
fatto altro che farle sballonzolare freneticamente. Pur avendoci
pensato per gran parte della notte, neanche questa volta credeva di
aver trovato il modo giusto, ma ormai aveva deciso. Le avrebbe parlato
quello stesso giorno. Giunse ad Hogsmeade in compangia di Harry e Ron e
dei loro tre compagni dell'Agustian. Carl, il giovane affidato a Ron,
non le toglieva gli occhi di dosso. Era un ragazzo di bell'aspetto e
molto intelligente, sicuramente il più attraente e ammirato
tra quelli del terzo anno. Ma Ginny non erano i suoi occhi che voleva,
e faceva finta di non rendersi conto che ci stesse provando con lei.
Hermione era contenta di uscire dalla scuola, di fare qualcosa di
diverso che la potesse distrarre dai suoi soliti pensieri. Sperava di
trovare qualche posto interessante, o anche solo di scambiare due
parole con qualcuno che non fosse della scuola. Sebbene fosse poco
socievole, le piaceva parlare con persone che non sarebbe poi stata
costretta a rivedere. Nessuna aspettativa, nessuna sofferenza.
Si aggirò per le vie osservandosi attentamente attorno,
Zonko e Mielandia era troppo affollati, e comunque non erano dolci o
scherzi quello di cui aveva bisogno. Notò quello che le
parve un pub. "I Tre Manici di Scopa" recitava l'insegna. Qualche
studente di Hogwarts vi stava entrando ma era il posto meno affolato
dai compagni tra quelli che aveva attorno. Entrò e si
sedette a un tavolo da sola. Si osservò pacatamente attorno,
facendo vagare lo sguardo sui presenti. Qualche uomo solitario, un
tavolo chiassoso di maghi e maghe, gli studenti che aveva visto entrare
poco prima e una sveglia signora che serviva rapidamente ai tavoli.
L'atmosfera del posto le piaceva, anche se non vedeva attorno a
sé niente di interessante. Si voltò quando
sentì qualcuno che a passo sveltò uscì
da dietro al bancone che si trovava appena alla sua sinsitra. Era
l'altra cameriera. La seguì con lo sguardo. Era Una ragazza
che non doveva avere più di 25 anni. Aveva dei lunghi
capelli mossi neri, che teneva raccolti in una coda alta. Alcuni ciuffi
sfuggivano qua e là, conferendole un'aria che a Hermione
sembrava piuttosto sexy. Dal suo tavolo riusciva a scorgerne l'intera
figura, il corpo ben fatto, e il viso sorridente mentre serviva un
tavolo a cui si trovavano due maghi. Sentendosi forse osservata, si
voltò in direzione di Hermione rispondendole un
pò imbarazzata al sorriso che le rivolgeva. Poggiati i
calici sul tavolo si diresse verso il tavolo di Hermione. "Ciao, cosa
posso portarti?" "Ciao..una Burrobirra grazie". La giovane si
allontanò sorridendo timidamente. "Ecco qua" disse la
cameriera mentre le poggiava il calice davanti, fece per allontarsi ma
Hermione la trattenne. "Scusa, aspetta.." La ragazza si
voltò "..è la prima volta che vengo ad Hogsmeade,
c'è qualche posto che valga la pena di vedere qua attorno?"
le chiese quindi prendendo una sorsata di Burrobirra. "Non so..dipende
cosa interessa a te" "Beh fammi una lista con breve
descrizione e penserò a cosa eliminare!" La giovane
sorrise "Beh non so se posso prendermi una pausa.." rispose
gettando lo sguardo sulla sala alle sue spalle. "Dai
su..fallo per una povera ragazza che vuole godersi il suo pomeriggio di
libertà!" "Mmmh..ok.." rispose sedendosi accanto a lei.
"Hermione." "Lya". Dopo le presentazioni, iniziarono parlare
scherzosamente di Hogsmeade, di Hogwarts e i suo studenti, coi i quali
Lya aveva spesso avuto a che fare. Nel mentre Ginny stava uscendo da
Mielanda con gli altri. Discutendo animatamente su quali fossero i
dolci più gustosi tra quelli che aveva comprato, si
trovarono a passare proprio davanti ai Tre Manici di Scopa. Ginny non
era stata fino a quel momento di grande compagnia, non faceva infatti
che guardarsi attorno nella speranza di trovare Hermione.
Buttò uno sguardo distratto all'interno della locanda
attraverso i vetri. Si fermò all'istante. Hermione era la
dentro, a sedere ad un tavolo chiacchierando
sorridente con una bella ragazza, che sembrava essere la cameriera del
pub. Si sentì avvampare dalla gelosia. "Ehi ci prendiamo una
Burrobirra?" chiese agli altri che si trovavano poco avanti a lei e,
senza attender risposta, preso per mano Carl, aprì la porta
ed entrò. Si fermò poco oltre la soglia,
guardando verso il tavolo dove le due chiacchieravano. Hermione la
vide, e le sorrise contenta di vederla. Avrebbe voluto chiamarla e
parlarle, poichè anche se la compagnia di Lya le era
piacevole, ora che l'aveva vista sentì di non voler altro
che stare con lei. Ma lo sguardo severo con cui Ginny rispose al suo
sorriso, la fecero tacere. "Ehi tutto bene?" chiese Lya nel notare lo
sguardo stranito di Hermione. "Sì scusa, dicevamo?".
Mentre le due riprendevano a parlare, Ginny si sedette con
gli altri ad uno dei tavoli liberi. Carl, incoraggiato dal gesto della
ragazza che lo aveva preso per mano nell'entrare nel pub, le si sedette
accanto, ancor più determinato nel suo tentativo di far
colpo. Dal suo canto Ginny, decisa a far ingelosire Hermione, rideva
sonoramente alle sue battute cercando di farsi sentire dalla ragazza.
Pur pensando che il suo atteggiamento fosse esagerato, non poteva
sopportare di vederla ridere a quel modo con un'altra ragazza, e ancor
meno sopportava lo sguardo con cui la cameriera la guardava. Hermione,
nell'udire le risate di Ginny, allungava lo sguardo verso il loro
tavolo, osservando sia lei sia il ragazzo che le sedeva accanto.
Pensò che forse lo sguardo duro che le aveva rivolto
precedentemente, fosse dovuto alla presenza della cameriera
lì con lei. Inolte conosceva il modo di ridere di Ginny, e
quella che sentiva non era la sua risata naturale e coinvolgente. Si
domandò se quello non fosse un tentativo per farla
ingelosire, ma fu solo un pensiero fugace. Per quanto stessero bene
insieme non credeva che Ginny potesse provare certi sentimenti nei suoi
confronti, sopratutto dopo i modi freddi che aveva tenuto in quei
giorni.
"..ma credo che per la fine dell'anno
riuscirò finalmente a muovermi da questo posto.."
continuò Lya che le stava parlando dei suoi progetti futuri.
"Ferma, hai qualcosa vicino all'occhio." disse Hermione avvicinandosi
con il busto e il viso alla giovane, mentre sfiorandole la guancia con
la mano, le passava delicatamente il pollice vicino all'occhio destro
dove le si era posato un moscerino.
La porta sbattè. Ginny era uscita dal pub lasciando i suoi
amici sorpresi e preoccupati. "Scusa, devo andare mi dispiace".
Hermione uscì a sua volta. "Ehi Ginny ferma!" le
urlò correndole dietro. "Ehi cosa c'è?" "Niente
assolutamente niente. Vattene però!" rispose Ginny
continuando a camminare a passo svelto. "Fermati dai!" le disse
Hermione prendendola per un braccio. Ginny si fermò. "Senti
ho detto che non c'è niente ok?!" "Ok ok, ho
capito. Allora torno dentro, mi ero solo preoccupata per te!" rispose
Hermione "No, ferma!" "Ok, allora dimmi cosa c'è."
"No!" "Allora vado." "No!" "Deciditi allo..". Hermione non
fece in tempo a finire la frase. Ginny le si era avvicinata con uno
scatto improvviso. In un attimo le aveva preso il volto tra le mani e
aveva posato le sue labbra su quelle di Hermione. Fu solo un breve
momento. Subito Ginny indietreggiò. Respirando
affannosamente cercò di dire qualcosa, ma imbarazzata e
sconvolta per quel suo gesto azzardato corse via.
"Stupida, stupida stupida! Ma che mi passa per la testa." Ginny
camminava sola per le strade di Hogsemade, continuando a rimproverarsi
per quel che aveva fatto. Era decisa a parlarle sì, ma
l'averla baciata andava oltre tutto quello che aveva programmato.
I ragazzi tornarono ad Hogwarts poco prima di cena. Ginny, che aveva
fatto il viaggio di ritorno lontana dai suoi amici, non si
recò in Sala Grande. Non aveva appetito e sopratutto non
voleva correre il rischio di incontrare Hermione. Si rintanò
in camera. "Stupida stupida!" continuava a ripetersi, lanciando sul
letto pantaloni e maglietta che si era tolti. "Perchè non ce
la faccio?! Cosa penserà di me?! Una pazza, una sclerotica!"
continuava a dire camminando su e giù per la stanza. Dopo
dieci minuti, sfinita da quella maratona si lasciò cadere
sul letto sbuffando. Cercava di pensare ad altro, ma non riusciva ad
allontanarsi da quel momento. L'immagine di lei che si avvicinava ad
Hermione e le sfiorava le labbra con le sue, le si ripeteva davanti
agli occhi facendola ogni volta disperare convinta di aver fatto una
figuraccia. "Mmmm..no no no..che ho fatto!" continuava a ripetere
affondando la testa nel cuscino e rigirandosi da una parte all'altra
del letto. Ad un tratto sentì la porta aprirsi.
"Vieni entra pure. Ginny, Hermione ti cercava per il libro! Io torno
giù!". Ginny balzò giù dal letto.
Hermione le stava di fronte, sorridente mentre la squadrava da capo ai
piedi. "Che..che ci fai qui?" chiese agguantando con la mano la
maglietta che aveva sul letto per coprirsi. "Volevo solo vederti. Ho
detto alla tua amica che mi dovevi rendere un libro, e che mi sarei
molto arrabbiata se non lo avessi avuto entro stasera. Certe volte fa
comodo avere un aria minacciosa." rispose sorridendo. Rimasero entrambe
in silenzio colte dall'imbarazzo. Hermione si
avvicinò al comodino accanto al letto di Ginny, intenta ad
osservare le foto dei suoi familiari. "Sembra simpatico."
esordì quindi.
"Chi?" "Quel tipo." "Quale
tipo" "Quella specie di scimmia con cui eri al pub." rispose
Hermione ironicamente. "Ehi! E'..é un bravo ragazzo..e poi
parli tu eh? 'Miss simpatia'. A quella sciaquetta deve far proprio
schifo il suo lavoro per esser stata lì ad ascoltare
te!" "Beh buon per me! Era una tipa carina no?". "No!"
rispose con rabbia e nel tentativo di indossare la maglietta che ancora
teneva davanti a coprirsi, rimase incastrata. Quando finalmente
riuscì a far passare la testa con i capelli del tutto
sconvolti Hermione rise molto divertita, ma Ginny, ancora
più imbarazzata, sentì di nuovo salire le lacrime
agli occhi. Non erano le parole di Hermione ad averla offesa, si
sentiva solo stanca di non aver abbastanza coraggio per esprimere
quello che avrebbe voluto dire. "Senti, preferirei che te ne andassi."
disse quindi, distogliendo lo sgaurdo da Hermione. A quelle parole la
ragazza tornò seria. Quei secondi di silenzio che seguirono
sembrarono a Ginny un eternità. Teneva le braccia incrociate
davanti al petto e gli occhi incollati al poster sull'armadio di Viky e
dentro di sé pregava perchè Hermione non facesse
quello che le aveva chiesto. E non lo fece. Le si avvicinò,
e sfiorandole delicatamente il braccio con la mano, le si mise davanti.
Con l'altra mano le alzò dolcemente il viso
perchè la guardasse negli occhi. "Non saresti dovuta
scappare." le disse prima di avvinare il volto a quello di Ginny e
posare le labbra sulle sue. Si baciarono, in piedi davanti al letto non
accorgendosi del tempo che passava, perse in quell'attimo
così magico per entrambe.
Tutte le paure di Ginny erano scomparse, la rabbia, l'imbarazzo, tutta
se stessa era ora in quel bacio. La dolcezza delle sue labbra, la
sensualità dei suoi movimenti, e quella passione che sentiva
bruciare dentro il suo petto, la facevano fremere dal desiderio che
quel bacio non avesse mai fine. La sua pelle bruciava sotto le mani di
Hermione che le accarezzava la pelle nuda al di sotto della maglietta.
Quando con la mano le sfiorò la pancia appena sopra i suoi
slip, il brivido di piacere che la colse la fece sussultare. Le loro
labbra si allontanarono. Hermione le sorrise dolcemente. Con il volto
ancora a pochi centrimenti si guardavano in silenzio, respirando
affannosamente. Ma quella fu solo una breve tregua. Baciondala
dolcemente, Ginny fece un passo indietro, e attirandola ancor
più vicina a sé, si sdraiò sul letto
che aveva alle spalle.
Ciao a tutti! Vi chiedo scusa se ci ho messo così tanto
tempo per questo capitolo, ma ho avuto un pò di problemi e
una conseguente assenza di ispirazione. Non mi entusiasma troppo quello
che ho scritto. Spero comunque di non deludervi!Ringrazio per le
recensioni, ringrazio chi legge e sopratutto ringrazio per la pazienza!
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