*Il mondo dentro il quadro

di Dany Art 99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1: Conoscenze ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2: Il ragazzo del quadro ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3: Via di fuga ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4: Memorie ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5: Libera ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6: Nascosto ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7: Lieto fine? ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1: Conoscenze ***


ta-ta-taaaaa eccomi tornata :) Ammettetelo che vi son mancata eh? Ahahahaha, scherzi a parte, mi scuso per il ritardo di pubblicare una nuova storia ma in questo periodo fra stage, scuola, canto, calcetto era piena di impegni e il tempo non c'è l'aveva neanche per respirare... comunque, mi è sempre piaciuto molto questo videogioco e credo che sia una piccola opera d'arte di trama :) qui, ho cambiato un po' delle cartteristiche, per esempio Garry è già da tempo dentro il quadro ed ha uno o due anni in più di Ib... Mary sarà sempre gelosa e tenterà in ogni modo di togliere di mezzo la sua rivale in amore...
Spero che vi abbia incuriosito e fatemi sapere che ne pensate del primo capitolo con una recensione o due anche ahahah, vi lascio alla storia
Buona lettura,
[Revisionato]




*Tic*Toc*Tic*Toc. La pioggia cadeva copiosa sopra la macchina mentre essa attraversava la campagna cittadina alla ricerca della villa dello zio.
Ib sedeva composta dietro, il cellulare in mano con le cuffiette pressata nelle orecchie a volume massimo.
Era ancora arrabbiata.
Anzi infuriata, perchè  suoi genitori le avevano “chiesto” nel loro gergo imposto, di passare le vacanza estive a casa dello zio Guerteva che praticamente non aveva mai visto. Ne aveva solo sentito parlare e non aveva sentito delle ottime voci.
Si rigirò per la frustrazione una ciocca di capelli castano scuro davanti agli occhi finchè da liscia che era non diventò praticamente riccia.
Appoggiò la testa sul finestrino umido e rabbrividì seguendo con lo sguardo le gocce di pioggia che si univano e cadevano, come se la loro esistenza fosse già finita.
Prese la felpa dalla sua borsa e se la infilò  tirandosi su il cappuccio, lasciando i capelli al di fuori come a creare una barriera fra lei e l'esterno.
La macchina viaggiava abbastanza velocemente da ormai due ore e mezzo, le stradine sterrate sembravano non finire mai e non avevano incontrato altre macchine da poco dopo l'inizio della traversata, facendo sentire la ragazza ancora più sola.
Ib sentiva le mani fredde, le infilò nella tasca centrale della felpa con il cellulare e cominciò a sfregarle per scaldarle.
Possibile che l'estate dovesse essere così piovosa?
Si appisolò in quella posizione per una buona mezz'ora e quando si risvegliò, per un piccolo scossone che aveva avuto la macchina, le si erano intorpiditi ed informicolati il collo e il braccio su cui era appoggiata.
Guardò fuori ma il paesaggio non era cambiato granché, sempre alberi e campi coltivati, senza scordare il costante cielo scuro e nuvoloso.
La stazione radio era noiosa quindi il padre di Ib la cambiò sistemandosi un ciuffo ribelle da davanti la fronte; la moglie con i capelli ordinatamente legati in uno chignon guardò la figlia che si stava svegliando e le sorrise; Ib invece rigirò lo sguardo verso il paesaggio.
-Credo che ad Ib non piaccia molto dover andare da mio zio- disse la madre guardando il marito; -si vede molto in effetti- disse il padre con un accenno di sorriso.
-Forse non dovremo andare.. insomma l'abbiamo praticamente costretta a venir qui. Sì certo, ci eravamo costretti... non sapevamo dove lasciarla e poi lo zio sembrava contento di tenerla con sé per conoscerla, no?- disse la madre guardando la figlia che teneva costantemente lo sguardo verso il paesaggio piovoso.
-Tesoro...starà bene, è tuo zio in fondo che vuoi le faccia? Insomma, hai detto che è un pittore, Ib adora l'arte, andranno d'amore e d'accordo- disse il padre mettendo una mano sulla gamba della moglie che sorrise leggermente.
-Speriamo.. mio zio non è conosciuto per la simpatia... però sembrava davvero felice di averla con sé ed ha sempre risposto che era molto carina quando gli mandavo le nostre foto- disse la madre sorridendo.
-Vedi? Starà benissimo- disse il padre ridendo e ricambiando stazione radio un'altra volta.
Gli occhi rossi di Ib scrutavano il paesaggio per noia o forse per trovare una via di ritorno, poteva veramente scappare da una vacanza che era certa, avrebbe odiato?
Certo che no... i suoi l'avrebbero uccisa di sicuro e nonostante avesse sedici anni, quasi diciassette non se la sarebbe cavata con una semplice punizione.
Spense il cellulare però non si tolse le cuffiette, non voleva parlare con i suoi, voleva mantenere ancora quel silenzio.
Ma i suoi non lo sapevano, -comunque cara, che faremo dopo?- le chiese, -non lo so probabilmente penserà che non dovevamo lasciarla qui- disse la madre.
Ib l'ascoltò e scattò senza rendersene conto, -e allora perchè mi dovete lasciare lì allora?-, -ah quindi ci hai sentiti- disse il padre guardando la strada.
-Ib... siamo stati costretti, dobbiamo fare quel viaggio di lavoro o saremo licenziati- disse la madre girandosi verso la figlia, era molto dolce ma anche permalosa... sperava fosse solo una di quelle volte in cui le passava velocemente.
-Potevate lasciarmi a casa da sola- rispose lei incrociando le braccia, -sai come la penso... non mi piace lasciarti a casa da sola Ib- disse la madre.
Per tutta risposta Ib sbuffò e riposò lo sguardo sul finestrino; -comunque è anche un modo per conoscere tuo zio, Ib- aggiunse dopo suo padre,-ma non lo conoscete neppure voi- rispose lei.
-Per favore Ib... lo faresti per me? Ci starei anche io se potessi, lui è l'unica persona che rimane della mia famiglia- le chiese la madre con occhi supplichevoli.
Ib la osservò ... non poteva dirle di no e sentì che la rabbia spariva in un momento.
-Va...bene- rispose lei osservando la madre che le sorrise dolcemente,-beh, meno male che avete fatto pace... perchè siamo arrivati- disse il padre girando l'angolo.
-Beh... è vicino a casa... ci sono volute tipo? Tutto il pomeriggio?-disse sarcastica Ib, -dovrai rimanerci un paio si settimane al massimo, te la puoi cavare... puoi disegnare, andare per i campi, e poi lo zio ha detto di avere una serra di rose- disse la madre cercando di trovare il lato positivo.
-Ti farà solo bene- intervenne il padre, -e poi vicino c'è una cittadina... potresti trovare amici- aggiunse dopo.
-Io ho amici- disse Ib, -in città, e poi che senso ha? Farmi degli amici che vedrò solo per un mese?- aggiunse dopo con tono stizzito.
-Potresti trovare un fidanzato no?- disse il padre con un lieve sorriso, -stesso principio di prima... non solo per un mese- disse Ib, -ma ho fatto una promessa a mamma... proverò a divertirmi- disse la sedicenne guardando la madre che la ringraziò con lo sguardo.
Entrarono da un cancello di ferro molto alto che si aprì al loro arrivo, come se fosse dotato di fotocellule, questo particolare rallegrò Ib, forse suo zio non era poi così antiquato.
Entrarono e parcheggiarono di fianco ad un' altra auto, molto vecchia ma tirata a lucido come se dovesse partecipare ad una mostra.
Il padre rimase sbalordito dall'auto e rimase qualche momento a fissare la vettura. Infondo, nonostante organizzasse mostre d'arte le automobili erano la sua passione più grande.
La madre di Ib le prese le valige dal bagagliaio facendo molta attenzione a quella che conteneva il materiale da disegno, a cui la figlia era molto legata.
Ib prese la borsa dei vestiti e le ultime due, se le caricò in spalla mentre suo padre fissava ancora la macchina a bocca aperta.
Si guardò intorno, la villa aveva una splendida facciata; in stile barocco puro... era stupendo.
Ib si guardò intorno di nuovo, il giardino era molto ampio ma sembrava poco curato, gli alberi da frutta campeggiavano un po' di qua e un po' di la, con rami secchi, intrecciati e non potati in modo accurato.
Alla destra della casa c'era una grande serra di cui si vedeva leggermente la forma nascosta dal fogliame.
A sinistra c'era invece una specie di sgabuzzino o qualcosa che sembrava esserlo.
-Papà. vogliamo andare o devi rimanere lì a fissare quella macchina?- chiese Ib, -oh.. si, tesoro.. era troppo che non vedevo una macchina del genere- disse ancora sorridendo come un ebete.
Prese la borsona dalle mani della moglie e affiancò Ib mentre saliva i tre scalini che li separava dalla porta.
La moglie li raggiunse e bussò timidamente, per qualche momento non si sentì niente, poi la porta si aprì e ne uscì un uomo.
Doveva avere circa cinquant'anni, i capelli erano nero pece come i vestiti, la pelle sembrava leggermente pallida solcata da rughe lievi intorno alle labbra e profonde sotto gli occhi.
Gli occhi erano molto scuri quasi neri ma il sorriso sembrava caldo agli occhi della mamma di Ib.
-Zio Guerteva, io sono Elisabeth e questo è mio marito, John... questa è Ib invece-disse la donna con un leggero sorriso.
-Piacere a tutti e tre- disse stringendo le mani a tutti, poi si soffermò su Ib fissandola intensamente negli occhi.. -che begli occhi mia cara.. mi piacerebbe ritrarti se non ti dispiace uno di questi giorni- disse lo zio con un sorriso spento.
-Oh... grazie- rispose semplicemente Ib, cercando di non pensare a quanto gli sembrava sciupato lo zio.
-Perchè non venite dentro per un the prima di andare?- invitò gentilmente i suoi ospiti che accettarono portando dentro le valige di Ib.
-Mi scuso ma oggi è il giorno libero della governante, se no vi avrei fatto aiutare... lo farei io stesso ma non sono nelle condizioni per la mia età. ormai riesco solo a dipingere ed a coltivare le rose- disse come sovrappensiero.
-Stia tranquillo- disse il padre di Ib ponendo le valige a terra; -allora vado a prepararvi il the- disse sparendo in una delle molte stanze della casa.
-Wow... è stupenda- disse Ib osservandosi intorno, i quadri coprivano ogni singolo centimetro di parete, sculture e busti decoravano gli angoli.
Lo stile barocco contraddistingueva la casa come faceva sulla facciata, era una cosa che Ib non aveva mai visto... era meravigliata.
-Direi che c'è la farai a passare qui un po' di tempo...vero?- chiese la madre a Ib vedendo gli occhi della figlia che guardavano la casa.
-Forse potrei anche divertirmi-sussurrò Ib con un leggero sorriso in volto, -prego, venite così vi servo il thè- disse lo zio uscendo dalla sala di cucina.
-Certo- disse la mamma, lasciarono i bagagli all'ingresso e andarono verso la sala da pranzo che sarebbe basta per un pranzo di tutto un esercito.
Il tavolo era lungo circa otto metri con sedie ad ogni lato e due un po' più grandi agli estremi capotavola.
Lo zio era seduto con davanti una teiera e quattro tazze, con qualche piattino di biscotti.
-Mi scuso per la sala... ma sono un tipo che non ama cambiare, questi sono gli stessi arredi che ha scelto mio nonno quando ha costruito la villa- disse sorseggiando il suo tè -è stupendo secondo me- disse Ib osservando i disegni e le decorazioni sul legno sul tavolo.
-Ti intendi dello stile barocco?- le chiese lo zio affascinato, -leggermente... mi è sempre piaciuto- disse Ib arrossendo e riponendo la tazza sul piattino, non le piaceva affatto.
Dopo circa un'ora i genitori di Ib erano in macchina e stavano partendo, la figlia li salutò dal portone con lo zio di fianco.
Non era felice ... insomma sapeva già che le sarebbero mancati ma sperava che comunque sarebbe andato tutto bene.
La mano raggrizita di Guerteva le si posò sulla spalla e lei lo guardò  -Ib... io dovrò lavorare in questi giorni quindi mi scuserai se non sarò molto presente, neanche ai pasti.. comunque sarai stanca... vuoi riposarti?- le chiese, Ib annuì ma non era stanca... voleva solo mettere a posto le sue cose ed esplorare la casa.
Lo zio l'aiutò con le valige e dopo essere saliti al secondo piano tramite scale di marmo bianco, entrarono in un corridoio con molte porte tutte decorate.
Ib si guardava intorno esterrefatta e si fermò con lo zio di fronte ad una porta decorata con rose rosse.
-La rosa rossa credo sia quella giusta per te... coraggiosa ma dolce, il colore della passione e del sangue.. ti piace il rosso Ib?- le chiese sovrappensiero lo zio.
-Oh si... è il mio colore preferito- disse la ragazza sorridendo, -sai non ho un ragazzo della tua età da molto tempo sotto queste mura... sai qualche anno fa, un orfano, non ricordo il nome, che amava molto la mia arte  è venuto qui. A lui piaceva il blu e mi parlò dei suoi racconti, quindi lo ospitai...un giorno è sparito e non l'ho più visto, pensa qualche volta penso ancora di vederlo nei miei quadri- disse ancora una volta sovrappensiero lo zio.
Ib lo stava osservando, vedeva che in qualche momento si perdeva nella sua memoria e il suo sguardo si perdeva.
Era strano. Particolare.
-Beh, dovrai essere stanca, ti lascio ma .. aspetta, puoi andare ovunque vuoi in questa casa- disse sorridendo ma poi si fece serio.
-Ma nella serra delle rose c'era una stanzina in fondo dove tengo quelle più belle e delicate, gradirei che non ci andassi senza il mio permesso e nemmeno nella casetta dal lato opposto alla casa perchè è li che lavoro... ti ci porterò se vorrai farti ritrarre o se vorrai vedere ma mentre lavoro non mi piace essere disturbato- disse guardandola fissa negli occhi.
Questo se l'era aspettato Ib,-certo zio...ti chiederò se vorrò andarci- e gli sorrise.
Lo zio rispose a quel sorriso e diede la buonanotte alla nipote prima di tornarsene a dipingere nel suo studio.
Ib sorride ed entrò in fondo lo zio non era male stranezze a parte e la sua stanza era meravigliosa.
Un letto baldacchino rosso fuoco, un armadio rosa chiaro, un cassettone ai piedi del letto, una porta finestra che dava su un piccolo balcone.
Il rosso dominava la stanza come le decorazione di rose tutto intorno.
Ib svuotò le valige e si infilò il pigiama, aveva già mangiato qualcosa con i suoi e non voleva disturbare lo zio mentre lavorava.
Si infilò fra le coperte e cercò di prendere sonno, dopo aver chiamato sua madre e averle detto che andava tutto bene per qualche centinaio di volte.
Ma era difficile prendere sonno, c'era troppo silenzio, dopo circa due ore di tentativi però la stanchezza la soppraffò e si addormentò.

-Ib..Ib..svegliati- disse una voce calda e gentile nella sua testa, come posseduta da una strana magia Ib si svegliò e si alzò.
Aveva voglia di andare alla serra.
Sapeva solo questo.
Si infilò le prime scarpe da ginnastica ed uscì in corridoio in pigiama, aveva i capelli sciolti che le ricadevano sopra il viso, li spostò con un gesto frustato.
Scese le scale di marmo ed aprì la porta pregando che nessuno la sentisse, ma pensandoci bene non le importava.
Voleva solo andare nelle serre.
Aveva smesso di piovere però il terreno era comunque fangoso, in poco tempo uscì e rabbrividì.
Indossava solo un paio di pantaloncini larghi ed una canottiera, non era proprio “coperta”.
Continuò a camminare ed aprì la porta delle serre richiudendosela alle spalle.
Continuò a camminare in direzione della fine della serra, essa era divisa in due, da un parte piante di rosa colorate e rampicanti decoravano tutto l'ambiente.
Nella seconda c'era la stanza che lo zio le aveva detto di non andare ma non voleva andare li.
Sulla parete che divideva le due parti; c'era un grande quadro che copriva tutta la parete.
Sembravano solo pennellate di colore messe a caso ma Ib lo sapeva, raffigurava un intero mondo con foreste, mari, montagne e persone, e come tutti i mondi c'era una parte oscura ed una parte di luce.
Fece qualche passo indietro e prese una rosa rossa stringendosela al petto, come se ne dipendesse la propria vita.
-Ib...vieni- disse la stessa voce nella testa della ragazzina; Ib allungò la mano libera verso la tela e si aspettò di sentire il tessuto ma era come infilare una mano in una finestra aperta.
La mano di Ib spariva appena varcava la soglia del quadro; -entra..- le disse di nuovo la voce dolce; Ib stava per tirare via il polso quando una mano calda le avvolse il polso e la tirò dentro il quadro totalmente.
Il buio l'avvolse e Ib cadde in un vortice stringendo con tutte le sue forze la rosa rossa.
Quando la terra arrivò, una voce parlò ma non era più nella sua testa, -benvenuta Ib- disse un ragazzo.
La ragazza lo guardò ma prima che potesse veramente vederlo svenne e l'oscurità l'avvolse.




Primo capitolo andato ahahaha :)  spero vi sia piaciuto, aspetto con trepidazione le vostre recensioni :)
al prossimo capitolo che metterò forse stasera :)
Un bacio, Dany

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2: Il ragazzo del quadro ***


ecco a voi il capitolo 2....
buona lettura :)
[Revisionato]




La testa le faceva un male cane e le girava continuamente... probabilmente era caduta dal letto ed aveva sbattuta la testa, per quello adesso stava avendo delle allucinazioni su un ragazzo che le stava medicando una mano.
La ritrasse di scatto e guardò il ragazzo che le sorrise leggermente, si guardò intorno spaventata e si rese conto di essere distesa su un letto ma non era il suo.
Era in una stanza completamente fatta di legno che sembrava vagamente una di quelle che si costruivano nell'800.
Di fianco a lei una bacinella con dell'acqua ed un piccolo vaso con la rosa rossa dentro.
Ib guardò il ragazzo, aveva dei grandi occhi blu che la osservavano e i capelli di un lilla spento con ciuffi più scuri che gli ricoprivano un occhio per via di un ciuffo, Ib lo guardò e si rese conto di quello che indossava.
Arrossì di colpo e si coprì alla bellemeglio con un lenzuolo; -non ti devi coprire non mi approfitterò di te, tranquilla- disse lui ridendo leggermente.
Ib non lasciò cadere il lenzuolo e guardò il ragazzo dicendo, -io non ti conosco nemmeno-, lui indossava un logoro cappotto blu aperto con delle specie di frange sul collo e sulle maniche, sotto si notava una canottiera verde scuro e dei jeans marroni.
-Questo è vero.. io sono Garry- disse porgendole la mano, le la guardò per un momento e la strinse leggermente.
Una scossa di dolore le percorse la mano e la ritrasse subito, -ahia- disse, -aspetta ti devo finire di medicare la mano... sai stringere il gambo delle rose non è il massimo per le mani- disse.
Ib guardò un momento il ragazzo che le sorrideva e gli porse la mano, Garry le tolse meticolosamente ogni spina di rosa che vedeva e la ripulì disinfettando.
Alla fine fasciò la mano di Ib e si alzò -eri tu a chiamarmi prima?- chiese Ib, -si, sei l'unica che può salvarmi e tirarmi fuori di qui- sussurrò il ragazzo ad occhi bassi.
-E come farei io?-chiese Ib uscendo dal letto, ringraziò il cielo per essersi messa le scarpe, almeno poteva camminare.
-Sei l'unica umana oltre a me ad essere entrata qui... forse puoi farmi tornare indietro e farmi uscire di qui- gli sussurrò Garry; -ma dov'è esattamente il qui?- chiese Ib.
-Sai il quadro nella serra di Guerteva? Sei esattamente in quel quadro... lo so che sembrava assurdo ma è così. Guerteva ha creato un mondo intero dentro un quadro e io ci sono entrato due anni fa e non riesco più ad uscirne- disse Garry in sovrappensiero.
Due anni... due anni della sua vita, passati lì dentro a scappare ed nascondersi.
Guardò la ragazza... si era alzata e lo guardava ad occhi sbarrati; sarebbe stato strano se non fosse terrorizzata.
Si avvicinò a lei, era più bassa di lui di una spanna ma era carina, con i capelli lunghi castani e gli occhi rossi.
-Non è un sogno vero?- le chiese Ib, Garry fece cenno di no con la testa, -no, è reale...folle ma reale- disse il ragazzo.
-Come faccio a tornare a casa di mio zio?- chiese Ib osservando il ragazzo, -chi è tuo zio?- le chiese lui sedendosi sul letto, -Guerteva- rispose Ib osservandolo.
Sembrava stanco, molto stanco, si domandò per quanto tempo le fosse stata vicino ed arrossì leggermente.
-Tuo zio mi ha aiutato lo sai? Mi ha ospitato...- cominciò il ragazzo ma Ib lo fermò -sei tu il ragazzo che è scomparso vero?L'orfano della rosa blu?- lo bloccò Ib avvicinandosi.
-Sì... tuo zio mi ha “assegnato” le rose blu... dicendo che ero intelligente ma mutevole come il mare...mi ricordo anche le parole pensa- disse il ragazzo ridendo e tenendosi le mani sulla testa.
Ib si avvicinò, sembrava così indifeso quel ragazzo più grande, si sedette di fianco a lui e gli mise una mano sulla spalla.
-Mi hai chiesto come tornare a casa- cominciò lui, lei annuì senza togliere la mano.
-Io non lo so, ma forse conosco qualcuno che può dirlo ma devo dirti una cosa prima... io sono ricercato, tutte le creature di questo quadro vogliono i mortali per toglierli qualcosa che li farebbe arrivare al mondo umano... mi stanno dando la caccia nonostante io non abbia ciò che cercano... ma adesso la daranno anche a te. Quindi dobbiamo stare attenti- disse il ragazzo appoggiando le mani sulle spalle della ragazza.
Le ritrasse subito arrossendo ed Ib sorrise leggermente, poi ritornò seria -e che cosa cercano? Cos'è che si usa come tramite?- chiese.
-Io non lo so... non me lo ricordo- disse il ragazzo grattandosi la testa, -è qualcosa vicino a tuo zio ed ai quadri... lo sapevo me lo aveva detto lui ma... ma... poi ho sbattuto la testa e mi sono dimenticato molte cose- disse il ragazzo con lo sguardo perso nel vuoto.
Ib sospirò ...era difficile tornare a casa se non si ricordava come.
Un rumore lontano la distrasse. Garry le si avvicinò e le afferrò il braccio tirandola con sé dentro l'armadio e coprendosi con tendoni sudici sfruttandoli come nascondiglio.
Il viso della giovine era premuto sul petto di Garry per il poco spazio a disposizione, lui la stringeva leggermente mentre con orecchio acuto aspettava che i mostri entrassero dalla porta.
Non tardarono molto e l'urlo che stava per tirare Ib fu interrotto dalla mano di Garry sulla sua bocca.
Dentro la stanza si muovevano cinque manichini senza testa con la pelle nere e dei vestiti colorati, Ib li guardò e vide : giallo, rosso e blu.
Controllarono in tutta la stanza e si avvicinarono pericolosamente al loro nascondiglio ma poi andarono avanti come se l'armadio non ci fosse.
Appena vide che quei cosi se n'erano andati Ib guardò Garry e sussurrò -che diavolo erano quelli?-, - erano opere d'arte che cercano di arrivare al mondo umano- disse lui osservando la porta che avevano preso i manichini.
-Dobbiamo muoverci- disse Garry prendendo la mano di Ib, -però dobbiamo coprirti o morirai di freddo- disse guardandosi intorno, guardò dentro un cassettone vicino al comodino e ne tirò fuori un maglione lungo di color nero.
-Ti starà grande ma ti terrà caldo- disse Garry porgendoglielo e Ib se lo infilò subito, stava veramente congelando.
Si avvicinò al letto ed afferrò la rosa, -hai qualcosa di affilato?- chiese a Garry e lui le passò titubante un coltellino svizzero; Ib lo prese e lo fece scattare e tolse tutte le spine alla rosa.
Ridò il coltellino a Garry e prese la rosa, -è l'unica cosa che ho portato- disse Ib come a giustificazione.
-Apri il maglione- disse garry sorridendo e la ragazza lo fece, c'era una tasca interna e Garry ci infilò la rosa, -ho scelto bene allora- disse il ragazzo sorridendo e richiudendo i bottoni del maglione.
-Grazie- sussurrò Ib osservandolo, -andiamo. Dobbiamo muoverci o torneranno- disse Garry e la prese in braccio facendola uscire dalla porta di servizio.
Andarono fuori e l'aria fredda li colpì, Ib ringraziò mentalmente Garry e si strinse le spalle per scaldarsi.
-Dove dobbiamo andare?- chiese Ib, -da una mia amica- disse solamente.
-Ah- fu la brillante risposta di Ib che si maledì un momento dopo, -ci vorrà un po' prima di arrivarci contando anche le notti di riposo- disse lui.
-Aspetta... ci vorranno più giorni?Ed io come faccio a mascherare giorni di sparizione a mio zio? I miei mi uccideranno- chiese Ib sgranando gli occhi, -il tempo passa più in fretta qui che nel mondo esterno, questi giorni sembreranno ore di la, stai tranquilla- disse Garry alzando le spalle.
E così cominciarono a camminare per tutto quel vicolo di stradine ma era strano... una casa sembrava normale poi c'è n'era una completamente disegnata a pastelli, un'altra composta da frutta ed una normale ma molto piccola.
-Che strano questo posto- sussurrò Ib stringendosi nel maglione, -pensa che ci ho messo settimane per capire come orientarmi... qualche volta al giorno, tutto questo cambia, è stata una fortuna che ho trovato quella casa per portarti- disse Garry con gli occhi fissi sul percorso.
-Deve essere stato difficile-disse Ib sovrappensiero, -non è che la mia vita sia stata semplice... ho sempre dovuto cavarmela per sopravvivere, quando ho trovato tuo zio credevo di aver trovato finalmente una casa- disse il ragazzo, -mi dispiace- disse Ib sfiorandogli il braccio.
-Tranquilla- sussurrò lui sorridendo e spostandosi un ciuffo viola dagli occhi.
Si infilarono in un vicolo che terminava con una rete alta fino alla fine degli edifici ai due fianchi.
-Sai arrampicarti?- le chiese Garry e lei annuì leggermente sperando che le scampagnate sopra gli alberi del parco che faceva da piccola servissero qualcosa.
Garry si arrampicò per primo e Ib si mise vicino a lui infilando le dita fra i quadrati che formava la rete, uno dopo l'altro spingendo le punte delle scarpe per issarsi sù.
Garry la controllava e non le sembrava molto a suo agio visto il tremore che si stava impadronendo delle sue mani, -non è che soffri di vertigini vero?- le chiesi.
-Non lo credevo... di solito mi arrampicavo sugli alberi, ma non … erano così alti...- disse la ragazza, Garry sorrise leggermente per la scenetta.
-Facciamo una cosa... tu devi solo guardare la luna in alto e cercare di raggiungerla ok? Io sarò sotto di te in caso tu perdessi l'equilibrio- sussurrò Garry, -ok... ci provo- sussurrò la ragazzina guardando la luna, tonda e luminosa nel cielo dipinto di nero.
Era bellissima... Lo zio si doveva esser impegnato per dipingerla in quel modo sopraffino.
Garry aveva ragione... non stava più badando all'altezza solo al modo in cui era dipinta la luna sopra di lei.
Sentii la mano calda di Garry sfiorarle la caviglia e cominciò a salire un po' più velocemente finchè non sentii alcuni versi grottesti simili ad ruggiti arrivarle alle spalle.
-Ib muoviti- disse Garry salendo di fianco a lei; la ragazza respirò e cominciò a correre arrampicandosi.
Quando raggiunse la fine Garry era già a metà dell'altro lato; scavalcò velocemente la rampa ed a quel punto guardò a terra. E li vide.
Donne vestite di blu rosso verde e giallo senza gambe che strisciavano a terra, aveva lunghe unghie e i denti gialli, i capelli erano sporchi di terra e fango e gli occhi... gli occhi erano completamente neri.
Occhi neri che la fissavano.
-Ib lasciati andare... ti prendo!- urlò Garry a terra protendendo le mani verso Ib.
Ib guardò a terra e vide che le donne senza gambe sapevano salire la rete ed erano molto molto molto più veloci di lei.
Lanciò un urlo e guardò Garry sotto di lei, -fidati Ib! Lasciati cadere- disse lui guardandola negli occhi.
Pura calma in terrore assoluto.
-Agraaaaaah- disse la prima donna raggiungendo Ib, gli artigli graffiarono la pelle della ragazzina che lanciò un urletto e si lasciò cadere.
Il vento le sferzava la schiena ed i capelli le si alzavano in una cascata castana.
L'urlo che stava per fare si spense non appena sentii la caduta terminare fra due braccia.
-Vedi che ti prendevo?- scherzò Garry prima di mettersi a correre dal lato opposto con Ib in braccio.
Ad Ib sembrava che il suo peso però non rallentasse il ragazzo che guardava fisso davanti a sé mentre correva.
Continuarono così intrufolandosi in un labirinto di viuzzole finchè gli urli e i ringhi delle donne non si sentirono più, solo a quel punto Garry si fermò e fece scendere Ib che si guardò la mano.
Un graffio le percorreva il palmo della mano ma non le faceva male, la cosa strana è che la sentiva intorpidita.
-Ti ... ti ...hanno graffiato?- le chiese Garry seguendo lo sguardo della ragazza, -sì ma è solo un graffio leggero non ti preoccupare- le disse lei sorridendo.
-Fammici ...dare... un'occhiata- disse Garry, -non serve tranquillo mi sento bene- disse Ib, -sicu.. sicura?- chiese lui, Ib annuì non voleva dargli altri problemi.
Garry si sedette e si prese il volto fra le mani mentre respirava profondamente, -stai bene?- gli chiese Ib sedendosi di fianco; -sì..devo solo riprendere un attimo un po' di fiato- disse lui continuando a respirare.
Ib si appoggiò con la testa al muro e chiuse gli occhi, senza pensarci veramente infilò una mano nel maglione e tirò fuori la rosa.
Sembrava un velo più malridotta ma non sembrava che avesse bisogno di acqua infatti un petalo aveva un buco come se fosse stata bruciata da una fiamma o un veleno.
-Va bene ci sono... andiamo?- le disse Garry porgendole la mano, Ib annuì e la prese rialzandosi.
-Grazie- disse Ib sorridendogli e il ragazzo rimase un momento a fissarla negli occhi, immergendosi in essi per un momento, poi si scrollò e si girò ricominciando a camminare.
Ib gli si avvicinò e il suo braccio sfiorò in suo mentre rimetteva la rosa nel maglione e un brivido la percorse, come se anche un contatto fosse amplificato in quel mondo.
Camminarono per ore ed ore  finchè Garry non disse -mancano pochi minuti e dovremmo arrivare- disse sorridendo, Ib annuì ma non si sentiva bene... cominciò a vedere doppio, il suo corpo dondolò fino a scontrarsi contro il fianco di Garry.
-Ib che succ..? Ti hanno tagliato vero? Le donne- disse lui afferrandole le spalle, -sì... ma era...era un graffio ..leggero- disse sbattendo le palpebre.
La testa le girava e sentiva la rosa bruciare a contatto con la pelle, -manca poco, lei ti può aiutare- disse Garry prendendola in braccio.
Ib lasciò che la testa si appoggiasse alla spalla di Garry affondando il viso nel suo collo, sapeva di rose, ma la vista andava sempre più a scurirsi.
-Garry! Sei tornato!- disse una voce acuta e squillante che poi si spense, -chi è lei?- domandò  -ti prego aiutala, Mary aiutala- sussurrò Garry e prima che Ib svenisse le posò un bacio sulla guancia sussurrandole, -resisti-.
Poi Ib non sentì più niente.




Alla prossima :) spero vi sia piaciuto, il terzo capitolo domani :) ahahaha
ricordate RECENSITE :)
un bacio, Dany

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3: Via di fuga ***


Ciau a tutti u.u, eccoci qui con il terzo capitolo, mi sono ripromessa di fare delle premesse molto corte quindi tagli tutto hahahaha
Buona lettura;
[Revisionato]




Qualcuno stava cantando.
Ib non riusciva a capire cosa dicesse ma sembrava che stesse ripetendo sempre le stesse parole anche se non ne coglieva il significato.
La ragazza sentiva la mano bruciare ma non come prima, una fasciatura bianca le avvolgeva il palmo.
Osservò un momento dove si trovava e si rese conto che non indossava il maglione e che la rosa era sparita.
Si alzò di colpo seduta e si guardò intorno cercandola, non sapeva perchè ma sapeva che quella rosa le serviva, era molto importante.
-Calmati subito- disse una voce acuta sopra di lei, Ib girò lo sguardo e si ritrovò davanti una ragazzina della sua stessa età con lunghi capelli biondi mossi.
-Dov'è la mia rosa?- le chiese subito, -è al sicuro... aveva qualche petalo rovinato ma con le mie cure si è ristabilizzata come te... cosa interessante- disse osservandola con occhi verdi e calcolatori.
L'aspetto sembrava normale ma quello sguardo non piaceva affatto ad Ib che si allontanò impercettibilmente da lei.
-Posso averla?- chiese di nuovo Ib, -ahh mi sembri una a cui non piace aspettare... tienila allora- e glila lanciò.
Ib la prese e la tastò sembrava la sua rosa, ma non era uguale a prima... i buchi sui primi petali erano completamente spariti e questo in fondo era strano... quando si guarisce da una bruciatura non ci doverebbe essere il segno?
Ma pensare le faceva girare ancora di più la testa e smise subito di provare a capirci qualcosa.
Vide vicino a lei il maglione e se lo infilò mettendo dentro la rosa.
-Dov'è Garry?- chiese dopo guardandosi intorno de non vedendo il ragazzo, -è in cucina... ma non credo gli importi molto di cosa vuoi fare... io lo conosco da molto più tempo di te- disse la bionda riponendo in alcuni scaffali ampolle piene di liquido colorato.
La frase che disse Mary scosse molto Ib, insomma aveva già intuito di non piacerle affatto ma non si fidava di quello che aveva detto su Garry, non poteva non fidarsi di quel ragazzo che l'aveva salvata varie volte.
Non poteva.
Era la sua unica speranza.
-A Garry importa quello che sto facendo, perchè vuole uscire da questo posto tanto quanto me- disse Ib quasi senza pensarci; -davvero?Ma... ma non può ... no non lo farò- disse Mary con voce acuta e leggermente spaventata.
-Pensa quello che vuoi- rispose Ib guardandola, Mary le rivolse uno sguardo strano poi coprì qualcosa di lungo e stretto con uno straccio mettendoselo dentro una borsa sopra il vestito verde scuro.
-Beh se vuoi Garry vieni in cucina- disse la bionda senza guardarla e sparendo nell'altra stanza, la casa sembrava leggermente simile a quella in cui si era svegliata dopo che Garry l'aveva salvata per la prima volta.
Era di legno ma in tutti i punti c'erano coniglietti colorati, in ogni singolo angolo e finestrella; Ib cercò di non guardarli né toccarli ma era un tantino difficile quando ad ogni passo c'era un pupazzo di un coniglio che ti fissava con degli occhietti piccoli e neri.
Appena entrarono in una sottospecie di cucina Ib riconobbe la testa color lilla appoggiata a due mani china nella sua direzione.
-Garry?- lo chiamò e sentì Mary trattenere il respiro, -Ib... stai bene?- chiese il ragazzo alzandosi ed andando vicino alla due ragazzine.
-Si si... sto bene- disse Ib mentre il ragazzo la stringeva leggermente fra le braccia, Mary ringhiò leggermente, Ib lo aveva sentito chiaramente ma non sembrava essersene accorto Garry.
-Quindi qual'è il piano ora?- chiese appena il ragazzo si staccò da lei; -beh...dovevamo arrivare da Mary e ci siamo arrivati- disse lui grattandosi la testa.
-Quindi?- chiese Ib, -quindi Mary ci dovrebbe dire come uscire da questo mondo- disse Gary.
Mary sgranò gli occhi e balbettò verso Garry -tu...tu vuo...vuoi andartene?- gli chiese, -lo sapevi da tempo Mary, questo non è il mio mondo- disse lui guardandola negli occhi.
Il ragazzo si avvicinò a lei e le appoggiò le mani sulle spalle, -ne avevamo già parlato- aggiunse dopo, Mary portò lo sguardo a terra e mosse il piede, -va bene...vi dirò dove trovare la porta per tornare indietro- disse lei.
Ib la guardò, sapeva dove si usciva? Si avvicinò impercettibilmente, -dovete seguire la luna, la luna è la la parte centrale del quadro e quindi la chiave, c'è una montagna che arriva proprio lì, è lì la porta- disse la ragazza alzando lo sguardo verso i due.
-Grazie Mary...- disse il ragazzo abbracciandola leggermente, -non verrò con voi- disse la ragazza appena si staccò.
-Lo capisco- disse Garry prendendo la giacca e infilandosela velocemente.
-Dobbiamo andare Ib, è l'alba- disse dopo andando verso la porta, la mora cominciò a salirlo ma la bionda la fermò, -aspetta Ib... io e te abbiamo cominciato male ma potremo diventare amiche in futuro no? Comunque volevo darti un regalo... tienilo- disse porgendoli uno dei migliaia di peluche di coniglio, più piccolo degli altri.
Ib lo prese e sorrise leggermente e se lo infilò in tasca un po' titubante, Mary le sorrideva a trenta due con gli occhi sbarrati... sembrava pazza.
-Grazie- disse Ib cercando di non fissarla, -alla prossima- disse la bionda sempre con quel sorriso da pazzoide.
La mora la guardò di nuovo poi si girò e raggiunse Garry che uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Solo in quel momento, Ib riuscì finalmente a respirare di nuovo.

-Tanto uscirò io- disse la ragazzina bionda accarezzando la bambola dalla pelle blu scuro che aveva in braccio.
-Come fai ad esserne sicura?- chiese la bambola alzandosi e muovendo gli occhi di bottone, -perchè sono furba, ho il suo più bene prezioso- disse la bionda sorridente.
-E alla fine andrai anche tu?- chiese la bambola, -sì, uscirò finalmente da qui!!!! mangerò tante caramelle, avrò tanti amici e finalmente sarò libera ed avrò la mia vita fuori di qui e da protagonista non più da solo spettatore... potrò fare quello che voglio!- disse ridendo la bionda.
-E come farai a trovarli?- disse la bambola con voce gracchiante, -potrebbero essere ovunque- aggiunse dopo.
-Secondo te perchè sono stata così gentile con quella ragazzina svampita? Gli ho dato una di voi che fungerà da collegamento! Lo so, sono geniale- disse la bionda.
-Sì... pazzamente geniale- disse la bambola ridendo, -e quando saranno arrivati, gli raggiungerò in breve tempo... e finalmente uscirò- disse di nuovo la ragazzina pregustandosi già la sua via di fuga.
Doveva solo far scomparire quei due impiastri.
Solamente questo.
Continuò a ridere con le sue bambole gettando ombre di follia in tutta la stanza mentre donne senza gambe giungevano alla sua porta per servirla.

-Credo di non piacerle sai?- disse Ib rompendo il silenzio che si era creato, -a Mary?- chiese lui, -esatto... mi è sembrata un tantino strana- disse la ragazza alzando le spalle.
-Lo so... è molto possessiva, sopratutto con me, da quando quella volta mi ha salvato e mi ha curato la testa, diciamo che mi sento in debito... ma la voglia di tornare di lì è molto più forte- disse il ragazzo osservando Ib.
-Tu sapevi già come arrivarci?- chiese Ib improvvisamente, se o sapeva perchè non erano direttamente arrivati lì.
-Sì...no, diciamo che ci ero stato parecchie volte prima del mio incidente che mi ha tolto ricordi di questo mondo fra cui anche questo- disse il ragazzo continuando a camminare.
-Come è successo?- chiese la ragazza, -non mi ricordo molto bene ma era stato l'anno scorso mi pare... delle donne senza gambe mi avevano circondato ed afferrato i piedi, eravamo...eravamo... non so dove, non ricordo ma c'erano molte rocce, me ne sono trovate parecchie nelle ferite delle mani come se mi fossi cercato di reggere e loro mi hanno fatto cadere ma non erano le uniche... c'erano anche...- disse mettendosi una mano sulla tempia e massaggiandosela.
-C'erano un gruppo di cose piccole... e camminavano, occhi a bottoni...capelli neri con nastrini... non ricordo il volto o cosa fossero, sapevo solo che ne ero terrorizzato- disse Garry guardando la ragazza.
-Deve essere stata dura, stare qui... che cosa vuoi fare quando usciremo- disse Ib, Garry sorrise e rilassò i muscoli -non lo so... la risposta più chiara sarebbe quella di tornare dalla mia famiglia a casa, ma io non ho né l'una nell'altra- disse il ragazzo abbassando lo sguardo.
-Potresti stare da mio zio no? Hai detto che ti ha ospitato già una volta, potresti chiederglielo di nuovo- disse la ragazza, -non lo so... voglio mettere quanta più distanza fra me e questo quadro, non voglio neanche più vederlo- disse il ragazzo stringendo i pugni.
-Beh se decidessi di rimanere mi farebbe piacere- disse Ib sorridendo leggermente,poi maledicendosi per la sua lingua lunga che non riusciva mai a fermare.
-Davvero? Anche a me piacerebbe tenermi in contatto, in fondo dovrà essere cambiato qualcosa no? Avrò bisogno di un'insegnate- scherzò lui osservandola.
-Va bene- disse lei sorridendo, ricominciarono a camminare per quasi tre ore a quel punto Ib si sentiva stanca ed affamata e chiese -quanto ci metteremo secondo te?-, Garry la osservò per un momento notando il pallore e il tremolio della ragazza -forse un giorno e mezzo, se il quadro non cambia molto. Ma adesso direi che tu hai bisogno di riposare- disse il ragazzo.
-Sto bene- disse la ragazza, -eddai, sei stanca e se non vuoi farlo per te, fallo per me, sono stanco anche io- disse lui ridendo e guardando l'espressione della ragazza.
Rise anche lei e ricominciarono a muoversi ma entre camminavano la ragazza si rese conto di star uscendo da quella strana città, ma sulle spalle aveva una brutta sensazione.
Un ringhio quasi metallico spezzò il silenzio che si era creato, e tre manichini senza testa cominciarono a correre nella loro direzione con le mani artigliate rette verso la loro direzione.
-Ah!- urlò Ib per lo spavento e Garry la prese per mano e ricominciò a correre, ma altri due manichini spuntarono davanti a loro bloccandogli la strada.
E si avvicinarono, correndo, in pochi istanti erano già su di loro.
Ib si sentì tirare per il colletto e cominciò a muoversi per liberarsi... la spinta però si alzò e l'orlo del collo del maglione premette sul collo della ragazza facendola soffocare.
Non riusciva più ad inspirare e le sue mani cercarono i bottoni del maglione, al primo riuscì leggermente a respirare e quindi a prendere fiato, al secondo fu a terra.
Ma mancava la rosa.
Il manichino era ancora in piedi con maglione e Ib si gettò sull'abito prendendo la rosa e nascondendola fra l'elastico dei pantaloncini coprendola con la maglietta del pigiama.
-Dammela... DAMMELA!- urlò il manichino avvicinandosele, Ib cadde a terra di schiena e chiuse gli occhi in attesa del colpo che però non avvenne.
Garry era davanti a lei con un tubo di metallo in mano ancora a mezza altezza.
-Ib! Stai bene? Dai dobbiamo correre- disse Garry prendendola per un braccio, ora il freddo era reale e vedeva la ragazzina tremare ancor di più senza maglione, doveva muoversi.
La tirò su e scattò in avanti, ringraziando il cielo riuscirono a scamparla ed a seminarli.
Garry cominciò a respirare a grandi boccate come Ib che si strinse le braccia al petto in cerca di calore
-Dovremo essere vicini ad un luogo sicuro- sussurrò il ragazzo quando si fu ripreso e cominciò a camminare tra alcune colline che nascondevano nascondigli.
Entrarono nella grotta, -meno male- sussurrò Garry, -anche questo era un mio vecchio nascondiglio... siamo fortunati- disse lui.
Entrarono in una piccola entrata che portava ad una grotta interna più grande arredata con un materasso sottile e una specie di scatola.
-Qui non ci troveranno- disse Garry andando verso la scatola ed aprendola, Ib soffiò aria calda sulle mani che non riusciva più a sentire e si sedette sul materasso guardandosi intorno.
Era quello che l'aspettava se non fosse uscita?
Un mondo dove bisognava solo scappare e nascondersi?
No, non ci sarebbe stata. E non ci avrebbe lasciato neanche Garry.
Il ragazzo le si avvicinò e le porse una metà di una mela intatta, -tieni- le disse e la ragazzina la prese addentandola, il sapore dolce le esplose in bocca e la finì in qualche momento.
-Come fai ad avere frutta fresca? Qui?- chiese curiosa, -beh ti ho detto qui il tempo passa in modo strano ed ho notato che il cibo non va a male, quindi meglio per noi no?- disse sorridendo e finendo la sua porzione di mela e sedendosi di fianco alla ragazza.
-Hai freddo?- le chiese vedendo che tremava, -sì, un po'... almeno ho salvato la rosa- disse appoggiandola vicino.
Garry sapeva che cosa fare ma non sapeva come lei lo avrebbe interpretato.
Si tolse la giacca, rabbrividendo al contatto freddo dell'aria e la posò sulle spalle della ragazza.
Era calda, pensò Ib e guardò Garry che muoveva le dita come se fossero intorpidite dal freddo.
Stava per ridargli la giacca quando lui parlò -sai ci sarebbe un altro modo per scaldarci, ma non so tu potresti denunciarmi per molestie- disse lui ridendo.
-Dopo tutto quello che abbiamo passato? Dai di che parli?- chiese lei sorridendo, -potremmo scaldarci a vicenda, insomma dormire vicini no?- chiese lui deglutendo.
La ragazza prese la rosa e si alzò, sembrava volesse andarsene, forse non avrebbe mai dovuto chiederglielo.
Ma invece di allontanarsi si avvicinò a lui e gli disse, -dormi seduto o disteso tu?- e gli sorrise.
-Disteso- disse lui e così si distese sul materasso, Ib gli si avvicinò e si girò verso il suo viso, essendo molto più bassa vedeva solo il suo petto ma sentiva che stava sorridendo.
Si avvicinò avvertendo il calore emanato dal suo corpo fino a toccare con tutto il viso la sua maglietta.
Garry coprì entrambi con la sua giacca e guardò dove appoggiare la mano, sarebbe stato più semplice appoggiarla a lei ma non sapeva se poteva.
Era maledettamente insicuro con le ragazze.
La mano di Ib, quella libera senza la rosa, si alzò e prese quella del ragazzo appoggiandosela sul proprio fianco.
-Così stai comodo anche tu no?- gli chiese sempre con il viso nascosto dal suo petto.
La strinse leggermente e lei non disse niente.
Appoggiò l'altra mano sotto la guancia e chiuse gli occhi respirando.
In quel momento stava veramente bene.
E non solo perchè il corpo della ragazza emanava calore.
Stava bene perchè era con lei.
Sentiva i suoi respiri calmi e rilassati e capì che era successo qualcosa.
In quegli anni rinchiuso lì credeva che non potesse più succedere.
L'essere scappato dall'orfanotrofio, la morte dei genitori e del fratello e dopo il ritrovarsi in quel mondo schifoso e pericoloso credeva gli avesse impedito per sempre di provare quel genere di sentimenti per qualcuno.
Ma lei lo aveva smentito.
Le accarezzò i capelli distratto, erano così morbidi.
Lo sapeva... si era innamorato di una ragazza che conosceva da pochi giorni, lo aveva capito quando stava per morire e l'aveva portata da Mary, quando lo aveva posato quel piccolo bacio sulla guancia.
Anche in quel momento in cui le dormiva affianco.
Forse aveva trovato la sua via di salvezza, l'aveva trovata in quella piccola ragazza che gli stringeva contro.
Lei lo stava salvando senza rendersene conto.




Eccoci giunti alla fine di questo capitolo :) il quarto potrei metterlo anche stasera visto che è in produzione :) Ditemi che ne pensate anche degli altri due con una piccola recenva sempre; alla prossima
Un bacio, Dany

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4: Memorie ***


Holaaaa a tutti :) vi lascio al nuovo capitolo,
Buona lettura :)
[Revisionato]



-Idioti! Vi ho detto che la rosa è collegata a lei, se le fate del male, la rosa muore e se la rosa muore non uscirò di qui!- urlò stizzita Mary guardando i due petali che erano caduti dal fiore che aveva tenuto con tutta quella cura in quel vaso.
-Ci scusi... li abbiamo persi- disse uno dei manichini mettendosi in ginocchio, -non voglio sentire LE TUE SCUSE! VOGLIO SOLO CHE NON TOCCHIATE IB E GARRY!Mi servono ancora vivi per un po', vivi e vegeti- urlò e fece cenno ai coniglietti che si mossero.
La pelle divenne blu e la forma più asciutta, simile alle bambole, dei bottoni spuntarono dagli occhi, e dei capelli neri dalla testa, mentre denti affilati spuntarono dalle cuciture delle labbra.
-No... la prego- implorò il manichino, -mi hai delusa e questa è la punizione- disse prendendo la rosa con molta cura ed uscendo dalla porta senza voltarsi.
Le bambole accerchiarono il manichino mentre lui cercava di alzarsi ma gli bloccarono le gambe mentre con i denti cominciarono a divorargli le gambe.
Altre saltarono sulle braccia, e sul collo scoperto; mentre Mary accarezzava i petali si udivano solo le urla straziate di quel povero servitore.
Poi solo silenzio.

Un respiro lento e regolare gli stava solleticando il collo, Garry si era svegliato qualche minuto prima e non aveva osato muoversi per non svegliare Ib che gli si stringeva contro.
Sembrava esausta e probabilmente lo era.
Era così tranquilla mentre dormiva e quella parziale normalità solleticava la fantasia del ragazzo.
Come sarebbe stata la sua vita normale con lei? Magari sarebbero usciti qualche volta a prendere un gelato... magari l'avrebbe portata a ballare qualche sera, magari sarebbe sgusciato dentro la sua camera quando lei glielo chiedeva per consolarla dopo un brutto sogno.
La voleva.
Voleva quella vita con lei.
Le  sue mani andarono involontariamente i capelli castani e lisci della ragazza constatandone la morbidezza.
Si girò leggermente per osservarla, una ciocca di capelli le ricadeva sopra il viso mentre sonnecchiava aprendo leggermente la bocca; lo sguardo del ragazzo si sporse sulla curva del collo, la spalla leggermente scoperta dalla maglietta larga del pigiama e le labbra leggermente schiuse.
Allungò una mano e le spostò la ciocca di capelli dal viso, nel momento stesso in cui il suo viso fu completamente scoperto, i suoi grandi occhi rossi erano aperti.
-Garry?- lo chiamò con la voce ancora impastata dal sonno, il ragazzo arrossì di colpo... non si aspettava che si svegliasse e non sapeva minimamente cosa fare o che dire.
-Scusa... non volevo svegliarti- disse allontanando la mano e il viso dal suo; -tranquillo... mi stavo comunque svegliando; almeno credo- disse lei sorridendo leggermente.
Garry rispose al sorriso e si sedette, Ib fece lo stesso cercando di sistemarsi i capelli e la maglietta.
-Quanto mancherà ancora?- chiese dopo qualche momento alla ragazza ma quando alzò la testa si riappoggiò subito alla branda improvvisata, era stanca, troppo stanca... anche dopo quella notte in cui aveva dormito fin troppo bene.
-Stai bene?- le chiese Garry risedendosi di nuovo di fianco a lei, le annuì e provò ad alzarsi di nuovo piegando lentamente le ginocchia ma non riusciva a stare in piedi e cadde letteralmente addosso a Garry che la prese al volo.
-Ib!Stai bene?- le chiese, -sono tanto ...stanca- disse lei appoggiando una mano sul braccio di Garry come a cercare un appoggio; Garry le accarezzò la guancia, -questa non è stanchezza normale- disse lui prendendola in braccio e risistemandola sul materasso.
-Stai seduta- disse lui e la fece appoggiare alle sue gambe accarezzandole i capelli, -quando i manichini ci hanno attaccati... ho sentito che parlavano... che hanno detto?- le chiese Garry.
Lei fece qualche respiro e riuscì a parlare, -mi ha urlato di dargli qualcosa... a urlato “dammela... dammela”- ripeté Ib.
-Darti cosa? C'è qualcosa che ti è sembrato volesse?- le chiese Garry, Ib ci pensò un momento... aveva gridato così dopo che... che si era ripresa la rosa.
-La rosa- sussurrò la ragazza alzandosi sui gomiti, Garry si immobilizzò e cominciò a fissare davanti a sé come preso da una paralisi.
-Garry?- lo chiamò lei alzandosi in ginocchio e mettendosi davanti a lui, lo sguardo era fisso davanti a sé con occhi spalancati... terrorizzati ma neutri.
Era come se non la vedesse.
-Garry? Che succede?- chiese lei spaventata appoggiandogli una mano sulla spalla e scuotendolo.
Niente.
Non la vedeva.
-Garry!- lo chiamò urlando, in quel momento aveva veramente paura, -riprenditi ti prego- disse lei prendendogli il viso fra le mani e scrollandolo.
Niente.
Ib preparò la mano e fece l'unica cosa che le venne in mente. Gli diede un bel gran schiaffo in pieno viso.
-Hey!- esclamò lui, -mi ricordo Ib! Mi ricordo!- disse lui sorridendo, -ti ricordi cosa?- chiese lei respirando finalmente, -quello che mi ero dimenticato!... serve la rosa per uscire di qui.. è quello il lasciapassare- disse lui con gli occhi sbarrati.
-Aspetta... se è vero quello che dici... tu non puoi passare- sussurrò Ib sgranando gli occhi; -lo so ma tu... tu potresti uscire ed entrare no? Potresti portarne una anche a me e così uscirei- chiese lui.
-Si credo di sì- disse lei cercando di alzarsi ma cadde di nuovo, -aspetta ora capisco...adesso ricordo cosa mi aveva detto tuo zio... la tua salute deriva dalla rosa... la tua vita dipende da essa, la posso vedere?- chiese lui.
Ib si riappoggiò a Garry e gli passò il fiore, -questa non è la tua rosa Ib, è un falso, guarda- disse Garry togliendo un petalo e cercando di strapparlo a metà, senza successo, come se fosse fatto di plastica.
-O no... Mary- sussurrò Ib chiudendo gli occhi e respirando profondamente, -è stata lei?- chiese Garry, -me l'ha data lei... la rosa- disse lei.
Ci fu qualche minuto di silenzio... se Mary aveva la rosa, aveva nella mani la vita della ragazza di cui si era innamorato e quindi anche la sua.
-Ed ora?- chiese lei, -non lo so- disse lui, -tu devi rimanere qui a riposare... io andrò da Mary e cercherò di prendere la rosa vera... con quella potrebbe farti davvero male, se strappasse anche solo un petalo potrebbe ferirti e nello stato in cui ti trovi... credo che lo stia facendo- disse il ragazzo.
-Non lasciarmi qui- sussurrò Ib socchiudendo gli occhi, -devo- rispose il ragazzo, -non farlo...- disse Ib.
-Sarò qui tra un momento... tu riposa- disse il ragazzo prendendo il viso della ragazza fra le mani, -Garr...Garry- sussurrò lei.
Lui si avvicinò e le posò un leggero bacio sulle labbra; a stampo ma con una promessa di ritorno racchiuso al suo interno.
Se fosse rimasto anche solo un momento di più appoggiato a quelle labbra non se ne sarebbe mai più potuto distaccare.
Ib sgranò gli occhi per un momento, concentrandosi sul contatto delle labbra di Garry sulle sue.
Sentì le mani del ragazzo prenderla dolcemente le spalle e la fece distendere, la ricoprì con la coperta e le posò un bacio in fronte prima di sparire fuori dalla grotta.
Ib chiuse gli occhi incapace di rimanere sveglia un momento primo e cadde in un sonno simile ad uno svenimento.
L'ultimo ricordo era quello delle labbra del ragazzo sulle proprie.

Garry cominciò a correre in preda al panico, doveva muoversi, se non avesse fatto in fretta... Ib non c'è l'avrebbe fatta... non voleva nemmeno pensarci.
Cominciò ad entrare nei vicoli della città cercando di ricordarsi la strada più veloce fino allo stremo delle forze, il fiato mancava e il cuore gli rimbombava all'interno delle orecchie.
Ma eccola li.
La casa di Mary.
Entrò spalancando la porta, -Mary... dove sei?- chiese entrando, appena fece un passo all'interno della casa la porta si richiuse sonoramente come una prigione.
Si girò e cercò con tutte le forze di batterla giù, prendendola a spallate, tirando i pomelli … ma niente era bloccata.
Era chiuso dentro.
Poi si sentirono dei passi e la figura della bionda entrò nella stanza.
-Garry... sei tornato per me?-chiese Mary camminando con in una mano la rosa di Ib, quella reale, rossa e rigogliosa.
-Dammi la rosa Mary- scandì lentamente Garry, -prima rispondi alla mia domanda- disse Mary socchiudendo gli occhi.
-No... non sono venuto per te, sono venuto per riprendere la rosa- disse il ragazzo socchiudendo gli occhi.
-Lo so...in questo mondo sono l'unica onnisciente... comunque giusto per informarti... quella ragazzina resisterà forse per qualche altra ora se è forte...- disse Mary sorridendo, -che le stai facendo Mary?- chiese Garry facendo qualche passo verso di lei a pugni chiusi.
-Per oltrepassare il quadro ho bisogno di essere umana, di avere una vita umana... e mi serve quella di Ib, visto che serve una rosa per questo incantesimo- disse la ragazza, Garry rimase in silenzio... senza parole.
-Le sto prendendo pian piano l'energia vitale che serve, trasformando la sua rosa nella mia così potrò finalmente uscire- aggiunse dopo mostrando alcuni petali giallognoli della rosa rossa di Ib.
-Smettila!- urlò Garry chiudendo la mano intorno al polso della ragazza e tirandola.
Per un momento le dita di Garry sfiorarono i petali della rosa ed una scossa di vita lo raggiunse... quella scossa che gli mancava da quando era entrato in quel mondo.
-No- disse la ragazza semplicemente, scrollando il braccio e perdendo il contatto con il ragazzo.
Fece un cenno col capo ed uno stormo di bambole blu salirono su Garry immobilizzandolo a terra.
-Lasciatemi!- disse il ragazzo, Mary lo guardò... non voleva ucciderlo anche se l'aveva tradita baciando quella ragazzina... lo avrebbe riportato da lei.
I piccoli dentini delle bambole fece subito breccia nella carne di Garry che si contorse per il dolore; -prima di rifarti cadere dalla montagna per farti perdere di nuovo la memoria però voglio farti vedere quella ragazzina che muore... sai giusto prima di creare un'altra rosa per portarti con me- disse lei avvicinando il viso a quello del ragazzo.
-Io non voglio uscire... se lo devo fare con te... sei stata tu a farmi cadere dal precipizio... tu... tu brutta...- disse alla ragazza urlando ed agitandosi, -shhh, piano con le parole- disse lei posandole una mano sulla bocca.
-Ora direi di andare dalla tua innamorata no?- chiese Mary schioccando le dita.
In un momento si ritrovarono sulla punta della montagna, lì dove la luna si poteva toccare.
L'unica uscita da quel mondo.
Garry si era trovato legato da una corda fatta delle bambole che prima lo stavano tenendo a terra.
Il terreno roccioso gli premeva sulla schiena con i spuntoni mentre un leggero venticello cominciava ad alzarsi.
Mary era in piedi con la boccetta in mano e batteva impaziente il piede sul terreno roccioso.
-Dovrebbe essere qui a momenti- sussurrò fra sé, in un momento ci fu il suono come di un risucchio d'aria e comparve una figura distesa a terra con un bavagliolo in bocca ed una corda legata intorno ai polsi ed alle caviglie.
Ib.
Era distesa ad occhi chiusi e sembrava fosse quasi morta, pensò con orrore Garry, ma il suo petto si alzava e si abbassava seppur molto lentamente... era solo svenuta.
-Lasciala andare- disse Garry, cercando di avvicinarsi ma senza successo, le corde sembravano attaccate al terreno.
Garry guardava Ib distesa sulla roccia, così indifesa... così piccola...quel mondo non era per lei; l'avrebbe portata fuori di lì.
Si mosse di nuovo all'interno delle corde ma non riusciva neanche ad allargarle per farsi un po' più di respiro.
Mary si avvicinò al ragazzo e si chinò spingendolo a terra con il piede e pressandolo contro il terreno.
Sembrava volesse fargli un buco in petto con il piede dalla forza che impiegava la bionda a spingerlo.. ed in poco tempo il respiro uscì dai polmoni del ragazzo.
-Tu sei un traditore Garry- gli sibilò fra le labbra, -tu sei una pazza- disse lui per quanto riuscisse a parlare.
-Io non sono pazza!- gridò lei premendo di più la scarpa sul suo petto; un gemito sommesso uscì dalle labbra del ragazzo.
-Invece sì- disse Garry tossendo leggermente, un debole gemito di dolore si sentì dalla parte di Ib che finalmente si mosse e si girò con il viso verso di due.
Un'espressione di dolore percorreva interamente il viso della ragazza mentre cercava di respirare il più possibile.
Negli occhi ancora le bambole che l'avevano presa... aveva sentito dei rumori e credeva fosse Garry, stava perfino sorridendo... ma non era il ragazzo.
Si era alzata leggermente per ritrovarsi legata da uno stormo di bambole blu che la tenevano ancorata a terra.
Cominciò ad urlare, a chiamare il ragazzo che non era arrivato.
Gli avevano ficcato un pezzo di stoffa in bocca e cercando di muoversi aveva sbattuto la testa... quello era stato il suo ultimo ricordo prima di ritrovarsi lì.
Era riusciva a girarsi per miracolo... ed aveva visto Garry legato come lei con Mary, sorridente come una pazza, che cercava di soffocarlo.
-Ib! Rimani sveglia per favore- sussurrò Garry cercando di strisciare verso la ragazza.
-Non lo rimarrà per molto- disse Mary sorridendo e battendo il piede in modo ritmico sul petto di Garry come a scandire il tempo che passava.
-Ti prego... salvala... farò tutto quello che desideri... ti supplico- rantolò Garry, -tutto quello che desidero?- ripetè Mary, -tutto- disse Garry.
-Mmmm... potresti amarmi veramente?- chiese lei togliendo il piede ed il peso sopra il petto di Garry che riuscì finalmente a respirare normalmente.
-Sì- disse subito Garry guardando in direzione di Ib dove la mano della ragazza cadeva quasi morta di fianco al suo volto.
-Slegatelo- sussurrò lei e le corde si tramutarono in vapor nero che avvolse Garry per qualche momento; Garry si mise a sedere e cominciò a gattonare verso Ib ma Mary si mise di fronte al ragazzo.
-Tu mi DEVI AMARE!- urlò la ragazzina tirando un calcio sul viso del ragazzo a cui si ruppe il labbro inferiore, Garry sentii il sapore metallico del sangue in bocca.
Sputò a terra ed aspettò di nuovo la gamba di Mary, questa volta però se lo aspettava ed appena la scarpa della bionda fu abbastanza vicina, Garry gli afferrò la caviglia e la fece cadere a terra.
Si sentì un sonoro crack e il ragazzo vide Mary sbattere la testa sulla roccia, per un momento sembrò morta ma il busto si alzava e si abbassava, segno che era solo svenuta.
Garry corse verso Ib e le tolse il bavaglio dalla bocca, le mani le le caviglie erano sempre legate ma con quelle corse il ragazzo non poteva fare niente.
Si sedette a terra e le fece posare la testa sulle sue gambe accarezzandole le guance ormai pallide, -Ib...- sussurrò il suo nome e la ragazza cercò di dire qualcosa ma dalle labbra ne uscì solamente un bisbiglio incomprensibile.
Garry avvicinò il viso alla bocca di Ib che parlò di nuovo, -laa... ross..ross- stava dicendo ed a quel punto il ragazzo capì ed appoggiò la ragazza di nuovo a terra con la propria giacca sopra a mo di coperta.
Si girò ma il corpo di Mary non era più lì  -stai cercando questa?- chiese Mary mostrando la rosa stretta in pugno.
Garry rimase a fissare il volto di Mary mutare, gli occhi erano neri invece di verdi, i capelli si stavano scurendo mentre sembrava che i suoi lineamenti si scurissero e si affilassero come se l'intera figura della ragazza si stesse aguzzando.
Garry fece due passi ed Ib urlò leggermente, un petalo della rosa macchiato di giallo era fra le mani di Mary.
L'aveva strappato.
-Mary! Fermati!- urlò Garry, ma Mary tolse un altro petalo, -così non te ne potrai andare nemmeno tu!- urlò il ragazzo.
-Ormai non mi importa più ... forse sono diventata veramente pazzaaaaa per colpa tua, Garry, per colpa TUA! Ti avrei potuto dare la libertà .. LA LIBERTà! E tu... tu hai scelto LEI!- urlò lei ridendo come una pazza.
Garry la guardò doveva fare qualcosa... qualcosa, ed alla svelta; chiuse le mani a pugno finchè le nocche non gli impallidirono come il marmo poi le rilasciò.
Respirò profondamente e disse -Mary fermarti... io... ti amo- cinque parole che fecero rimanere a bocca aperta.
Si fermò con la mano a metà lunghezza pronta ad afferrare un altro petalo e guardò Garry piegando leggermente la testa di lato e granando gli occhi.
-Davvero?- chiese lei facendo qualche passo verso il ragazzo; -davvero- disse il ragazzo chiudendo gli occhi, la testa china con il ciuffo viola che gli copriva il volto.
-E come faccio a sapere che non mi stai mentendo- disse lei inarcando un sopracciglio.
Garry fece un respiro e fece l'unica cosa che gli venne in mente, l'unica cosa che potesse fare.
Sacrificarsi.
Garry la guardò, poi guardò il corpo il corpo di Ib ancora tremante coperto dalla sua giacca -se la lascerai andare... io rimarrò qui con te-.




Eccoci giunti alla fine del 4 e dico 4 capitolo ahahaha _:)
Ricordatevi di recensireeeeee :) alla prossima
un bacio, Dany

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5: Libera ***


Ciauuu a tutti :) eccoci qua, 5 capitolo molto movimentato (vi avviso ahahahha), quindi super-brevissima premessa e vi lascio alla storia,
buona lettura
[Revisionato]




-Ti do tre minuti per dirle addio- disse la bionda girandosi e sorridendo, aveva vinto... aveva vinto e finalmente avrebbe avuto Garry tutto per sé.
Gli avrebbe fatto sbattere la testa ed avrebbe ricominciato tutto da zero... dal nulla più assoluto.
Rise leggermente sedendosi a gambe incrociate mentre si guardava disinteressata le unghie della mano.
-Muoviti- disse dopo qualche secondo mentre Garry la fissava con puro odio... dopo la caduta, sarebbe sparito anche quello sarebbe scomparso come neve al sole.
Garry si precipitò da Ib che schiuse gli occhi, -Garr..rry?- lo chiamò cercando di rimanere sveglia... era così stanca, forse avrebbe potuto riposare qualche momento gli occhi per poi riuscire a parlare...
Voleva alzare una mano per togliere quel ciuffo dagli occhi del ragazzo ma non ne aveva la forza... la mano era a terra come senza vita.
-Ib... ti porto fuori di qui...tornerai a casa- sussurrò il ragazzo accarezzandole il viso, la voce rotta dall'emozione, -ma...tu...no- sussurrò la ragazza.
-L'importante... è che tu sarai al sicuro- disse lui mettendogli una mano sotto la schiena per alzarla leggermente, -non...voglio...esserlo...sen...senza di te- sussurrò Ib e chiudendo le palpebre una solitaria lacrima fuoriuscì dalle palpebre aperte e tracciò un solitario cammino sulla guancia della ragazza.
-Non pensare a me- sussurrò lui, -Mary dammi la rosa- disse dopo alzandosi con la ragazza in braccio.
La testa appoggiata alla spalla di Garry, gli occhi leggermente socchiusi mentre una mano cadeva di fianco verso il terreno, le dita molli.
-Tieni- disse Mary sorridendo e lanciò la rosa in direzione dei due, Garry la prese al volo e la posò fra le dita della ragazza che riacquistò un po' di colore appena sfiorò i petali con le dita.
Quel senso si spossatezza non era svanito... ma era attenuato... come se anche solo riavere qualcosa di proprio, seppur danneggiato... la potesse rinvigorire.
I petali ritornarono completamente rossi e Ib aprì gli occhi prendendo una grande bocca d'aria, si mosse leggermente fra le braccia di Garry finchè non riconobbe essere lui, quando si fermò e l'osservò.
-Garry?- sussurrò ma lui non la stava nemmeno guardando, aveva gli occhi fissi davanti a sé e continuò ad averli così anche mentre faceva qualche passo verso la luna.
-No...no... io non ti lascio qui!- gridò dimenandosi nella stretta del ragazzo che però era ferrea, -Garry NO! Non posso andarmene senza di te... non voglio- urlò con le lacrime agli occhi.
Non se ne sarebbe andata senza di lui.
Nè in quel momento, nè mai.
-Non conta niente quello che provo per te?- chiese cominciando a piangere; -è per quello che sto facendo questo- disse il ragazzo facendo qualche altro passo.
-Non lo faresti se mi amassi veramente..- sussurrò Ib cercando di dimenarsi di più.
-Lo faccio per salvarti- disse lui tentennando bel fare il passo seguente; -lasciami andare!- disse di nuovo.
-Che noia! Gettala dentro e finiamola!- urlò Mary guardando i due battendo impazientemente il piede sul terreno.
-Tu! Questa colpa tua!- urlò Ib quando ormai poteva vedere chiaramente le pennellate che componevano la luna.
Un odore di rosa si spargeva dall'astro; -Garry... per favore, non farlo- sussurrò Ib allo stremo delle forze.
-Ti amo, Ib- sussurrò lui, -anche io... Garry, tienimi forte- sussurrò alla fine sporgendosi e appoggiando le labbra a quelle del ragazzo.
Sentì che la stava mollando mettendo le mani dentro il dipinto nonostante gli provocasse scosse di dolore, non poteva oltrepassarle senza la rosa.
“Tienimi forte” sentì risuonare quelle due parole nella testa e tenne stretto il corpo della ragazza mentre lei si toglieva.
-Resisti- sussurrò la ragazza guardandosi intorno; la serra... i fiori... era tornata alla vita reale.
Si gettò a capofitto nella serra ed afferrò una rosa blu... la strappò e sentì le spine arrivarle sotto pelle.
Ignorò il dolore sentendo le urla di Garry e vedendo le sue due mani stavano velocemente scomparendo nel riquadro.
“Corri.Corri” si ripeteva continuamente la ragazza, si lanciò all'interno del quadro afferrando con quanta più forza il braccio di Garry e risentì il famigliare venticello notturno sul viso.
-Ib! Ritorna dentro- sussurrò Garry, -no... tu vieni con me- disse e gli diede la rosa blu, lui l'afferrò ma qualcuno l'aveva fermato.
-Hai scelto lei! Di nuovo! Avevi promesso!- urlò Mary con ancora la mano a mezz'aria.
-Ahgr..- sussurrò Garry e cadde in ginocchio trasportando di nuovo Ib all'interno del quadro, -no...- sussurrò la ragazza alla vista del sangue.
-Sto...sto bene-sussurrò il ragazzo cercando di alzarsi, con la rosa ancora in mano.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro petali caddero a terra.
-Tu ...- sussurrò Mary  e prese Ib per i capelli trascinandola a terra; -ora che anche lui ha la sua rosa magari potremmo andarcene e lasciare te qui no? Ma per essere sicura che non ci romperai...- disse la bionda e l'avvicinò al precipizio.
-Lasciami!- cominciò a scalciare la mora, poi una rabbia la sormontò... era tutta colpa di quella ragazzina.
Si girò ed afferrò la caviglia di Mary facendola cadere, -Tu... brutta- disse Mary e cominciò a tirarle schiaffi e pugni.
Ib cercò di pararle mentre l'altra si metteva sopra e le spingeva il ginocchio sullo sterno della mora.
-Lasciami!- urlò Ib e riuscì in qualche modo a ribaltare le posizioni, riuscendo finalmente a respirare.
-Garry!- urlò guardando il ragazzo cercare di alzarsi... della rosa rimaneva ormai solo lo stelo.
Una mano le bloccò la caviglia e cadde in avanti, sbattendo molto forte il mento.
La testa le girò e per qualche momento vide doppio e triplo.. tre ragazze bionde che andavano verso tre ragazzi a terra con tre coltelli in mano.
-No...- sussurrò la ragazza e cominciò a strisciare, poi a gattonare... c'è la doveva fare.
-Tu non lo toccherai- disse Ib stringendo gli bracci intorno alle gambe della ragazza, -lasciami!- disse Mary cercando di scrollarla dalla sua gamba.
-Ib... vattene- sussurrò Garry tenendosi il fianco, -tu vai!- urlò Ib e cercò di prenderle il coltello.
Garry riusc' ad alzarsi e si appoggiò alla roccia tenendosi appena sopra l'anca la mano ormai scarlatta, la rosa nella tasca e gli occhi iniettati di sangue.
Un dolore lancinante la percorse il fianco ma non ci badò molto... era riuscita a prendergli il coltello; fece qualche passo indietro con la punta puntata alla bionda.
Strano... era sporca di sangue... ma non aveva ferito Mary.
Ib cadde di ginocchio... la mano sul fianco e un pallore spettrale in volto.
Quando la testa toccò il terreno, provò uno strano brivido... era la seconda volta che rischiava di morire in pochi minuti... ma in quella precedente era sembrato di dormire, bastava lasciarsi andare e tutto sarebbe finito.
Questa invece... era dolore puro.
La vista andava e veniva.
Una volta vide Garry avvicinarsi a Mary che indietreggiava supplicandolo.
Un altro c'era Mary che urlava.
Garry che si avvicinava.
Uno.
Due.
Tre.
Passi del ragazzo... ma erano rumorosi... erano passi o il suo cuore che le batteva nelle orecchie?
Garry aveva la gamba a mezz'aria.
Un urlo femminile squarciò l'aria.
Qualcosa di caldo le accarezzò la guancia ed una voce le sussurrò che era tutta finito.
Era la voce di un angelo che le diceva che la sua vita era terminata e che poteva andarsene?
Poi il buio più totale.

Se quello era il paradiso o qualunque cosa succedesse dopo la morte era scomodo e caldo... molto caldo.
O almeno stava morendo di caldo ma la fronte era fresca, sentiva il corpo come a pezzi... alcuni nel fuoco dell'inferno, altri nella acque gelide del tartaro.
-Dovremo ucciderli entrambi Mary... il nostro segreto... il nostro segreto non può trapelare... o potremo tagliarli semplicemente la lingua no?- disse una voce gracchiante al suo fianco.
Sembrava la voce di un demone.
Era all'inferno.
-Bisogna sola che tu gli chiuda la bocca punto- disse una voce lontana molto lontana che però le ricordava qualcosa... qualcosa di brutto.
-è finito Ib, apri gli occhi ti prego...- sussurrò una voce sopra di lei, era la voce di un angelo?
Se quella era la voce del suo angelo, poteva ritenersi fortunata... le ricordava quella del ragazzo che l'aveva salvata.
O era stato tutto un sogno?
Poteva parlare?
-Mmm...- ci provò ma ne uscì solo quella specie di verso, -Ib?- la chiamò qualcuno... qualcuno con una voce strana, come impastata dall'età.
-Male...- sussurrò la ragazza, era l'unica cosa che sentiva chiaramente, -non puoi darle un po' di morfina per il dolore?- disse la voce dell'angelo.
-Gliene ho appena data... bisogno aspettare che faccia effetto- sussurrò quello più anziano.
Ib rise... morfina in paradiso?
Che strano sogno stava facendo.
Probabilmente stava delirando.
Qualcosa di caldo le afferrò la mano, già bollente e sentì le sue dita piegarsi involontariamente a quelle di chi gliele teneva.
Qualcosa di freddo le sfiorò le labbra e le cadde in gola... solo in quel momento sentì quanto essa era secca e bollente come il terreno del deserto a mezzogiorno.
Schiuse le labbra e quel liquido freddo aumentò di portata; e Ib bevve finalmente riuscendo a riparlare dicendo qualcosa di simile ad un -uh?-.
-Credo si stia svegliando- sussurrò l'angelo e sentì il suo tocco sulla guancia e sulla fronte, poi tutto arrivò come un fiume in piena.
Tutto quello era successo.
Che aveva provato.
Che aveva vissuto. Tutto.
Un urlo spezzò il silenzio e ci mise qualche momento per capire che era stata lei ad urlare.
-Ib calmati!- disse qualcuno e finalmente collegò quella voce di angelo al suo volto.
-Garry?- lo chiamò  -grazie al cielo ti sei svegliata- sussurrò il ragazzo stringendola in un abbraccio;  -stai bene? Il coltello... Mary!- disse alzando la voce.
-Io sto bene.. tranquilla- disse lui scostando la canottiera verde per mostrarle una fasciatura che gli copriva interamente il fianco.
La ferita non era profonda come quella di Ib, l'aveva preso di striscio seppur in un punto ricco di vasi sanguigni... se l'era cavata meglio di Ib.
-Zio?- disse la ragazza che teneva fra le braccia, Guerteva sospirò e disse -mi hai fatto spaventare così tanto nipotina...io non credevo che tu, entrassi nel quadro...avrei dovuto dirtelo prima-.
-Forse...ma zio perchè hai creato tutto quel mondo? Perchè era pieno di mostri?- chiese la ragazza, -non lo so mia cara- sospirò l'uomo, ma avvertì uno strano nervosismo nella sua voce.
-L'importante è che stai bene adesso- sussurrò Garry accarezzandole la guancia e guardandola negli occhi, -vi lascio soli... vado a preparare del thè per Ib...ne ha bisogno- disse Guerteva sparendo dalla stanza e lasciando i due soli nella camera di Ib.
Garry guardò la porta chiudersi e riportò lo sguardo su Ib che si stava alzando la maglia per controllare la fasciatura con una strana espressione.
-Che succede?- le chiese avvicinandosele, -credevo...di essere morta... sentivo voci nella testa... alcune che dicevano di volermi uccidere altre che dicevano che era tutto finito- sussurrò lei sfiorandosi la fasciatura con una mano mentre con l'altra si teneva la testa.
-Probabilmente è per la morfina che ti ha dato tuo zio- sussurrò Garry sfiorandole la spalla con le dita.
Ib alzò lo sguardo ed incontrò quello del ragazzo che sorrise leggermente, Ib alzò le mani come una muta richiesta visto che non riusciva a muovere le gambe ancora intorpidite dal farmaco e Garry capì subito il gesto.
Le prese le mani e si avvicinò fino a portarsele al petto e stringere la ragazza cercando di non farle male.
-Non avrei mai detto che alla fine ti avrei stretta in questo mondo- le sussurrò lui tra i capelli, -così pessimista sei ?- gli chiese lei.
-Per le cose belle sì- disse lui stringendola, -direi che abbiamo appena cominciato a conoscerci no?- disse lei staccandosi e guardandolo negli occhi azzurri.
-Giusto appena cominciato- disse sfiorandole il naso con il proprio per poi baciarla, assaporandone finalmente il gesto.
Le posò le mani sui fianchi e lei sulle sue spalle scoperte, cominciò a baciarla in modo molto più intenso, assaporando la consistenza delle sue labbra.
Finalmente non dovevano nascondersi, né scappare, erano solo loro due.
Ma il tempo della fuga non era ancora terminato.
-Tieni- le disse dopo qualche minuto e le porse una caramella, -una caramella?- gli chiese lei inarcando un sopracciglio, -dicono che aiuta.. mi ricordo che da piccolo quando mi facevo male... mia mamma... mi dava sempre una caramella- sussurrò lui con lo sguardo perso nel vuoto, perso nei ricordi.
-Grazie- disse sorridendo Ib e mangiandola, sapeva di frutta come... mela e menta, Garry restituì il sorriso e stava per ribaciarla quando la porta si aprì e ne entrò Guerteva con in mano un vassoio con una teiera e due tazze di thè.
Le posò sul comodino e guardò i due ragazzi per qualche momento come non sapendo che fare o che dire, quindi disse solamente -vado nell'altra stanza intanto.. a finire un lavoro.. poi credo andrò in serra- sussurrò prima di filare via fuori dalla porta.
-Ti va un thè? - chiese Garry sorridendo in direzione della porta, -vorrei solo tornare a casa e dimenticarmi tutto quello che è successo per colpa di Mary ma per ora mi basterà un thè  disse Ib sorridendo.
-Anche me vuoi dimenticare?- chiese Garry, Ib sgranò gli occhi -neppure per sogno!- disse la ragazza avvicinandosi a lui, -era per essere sicuri- disse Garry sorridendole.
Prese una tazza di thè e la porse ad Ib che si sistemò meglio seduta sul letto, Garry prese l'altra e l'annusò.
C'era qualcosa di strano.
Il thè bollente forse avrebbe fatto fermare i tremolii del suo corpo ma prima che raggiungesse le sue labbra Garry scagliò via la tazza.
-Non bere- disse riponendo la sua tazza sul vassoio; -che succede Garry?- chiese lei preoccupandosi.
-C'era del sonnifero dentro- disse serio in volto Garry, -e come ...come  fai a saperlo?- chiese Ib buttando le gambe fuori dal letto, -dall'odore... lo usava Mary, era una delle sue pozioni- disse Garry avvicinandosi a Ib.
-Ma...Mary?- balbettò Ib stringendosi le mani al petto... non ancora... basta,basta, basta!
-Dobbiamo andarcene- sussurrò il ragazzo, prendendo i polso di Ib e tirandola verso di sé... in quel momento però la luce si spense.
Blackout completo.
L'oscurità li avvolgeva.
-Ib...stammi vicino- disse Garry prendendola per un braccio, -aspetta quando son arrivata... c'erano delle candele e anche un accendino- disse la ragazza e si mise a tentoni a cercarlo cercando di non inciampare.
Garry al suo fianco. Trovò un candelabro e l'accendino nel secondo cassetto sotto le cadele.
Ci mise qualche tentativo ad accenderlo ma alla fine riuscì ad illuminare la stanza con quel candelabro tanto da poter vedere dove camminava.
Stava per rimetterlo a posto quando il ragazzo disse, -tienilo... potremmo accendere varie candele con l'accendino- e Ib lo nascose in tasca.
Garry era al suo fianco e le sorrise come a darle coraggio, una mano sul l,suo fianco.
Ib fece qualche passo verso la porta illuminandola, e si accorse di qualcosa.
Non erano da soli.
Guerteva gli stava guardando con una strana espressione in volto, quasi da folle.
Ib abbassò lo sguardo e vide che era armato.
Un coltello a lama lunga puntato dritto su di loro.
-Corri- sussurrò Garry prima che le candele e la lasciassero nella più totale oscurità.



Eccocigiunti al 5 capitolo (ne mancano davvero pochissimi XD) al prossimo,
Un bacio, Dany

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6: Nascosto ***


Eccoci qui, saremmo giunti alla fine della storia in sè:) ma sono indecisa se scrivere un altro capitolo per concluderla ... non so XD fatemi sapere che cosa ne pensate se no la finisco qui :)
Vi lascio al forse ultimo capitolo :)
Buona lettura.
[Revisionato]




Un rumore di passi le si stava avvicinando pericolosamente,Ib però stava ferma immobile a tremare.
Non riusciva a vedere niente, solo l'udito e il tatto erano i sensi che potevano aiutarla, ma la mente annebbiata dalla paura non le giovava per niente.
Fece l'unica cosa che le venne in mente e si acquattò per terra mettendosi a quattro zampe e cominciando a muoversi così.
Raggiunse il letto e ci si infilò sotto, probabilmente al buio lì sotto non avrebbe controllato.
I passi erano sempre più vicini e Ib si mise una mano sulla bocca per non far rumore mentre li sentiva andare dalla parte opposta.
Si mise a respirare profondamente, dov'era Garry?
Quel pensiero le diede un po' di forza e senza far rumore uscì dal nascondiglio e passo dopo passo uscì dalla stanza.
Si appoggiò al muro dietro la porta per capire dove fosse il ragazzo, quando due mani l'afferrarono e le tapparono la bocca.
Ib si agitò, forse se lo avesse fatto bene gli avrebbe fatto cadere il coltello e sarebbe riuscita a scappare per trovare Garry.
Il cuore le martellava nelle orecchie ma riuscì comunque a sentire un sussurro da parte del suo aguzzino, -sono io, stai calma- sussurrò il ragazzo dietro di lei.
Lei si bloccò immediatamente e si girò riuscendo a vedere nonostante la pochissima luce che entrava dalle finestre del corridoio i lineamenti del ragazzo.
Lo strinse per qualche momento, staccandosi quando suo zio, ancora dentro la stanza disse -ragazzi miei? Dove siete..? Devo solo fare quello che mi ha detto la mia bella Mary tutto qui... non lo sentirete nemmeno- disse Guerteva alzando il coltello.
Garry senza dire una parola andò alla porta e la chiuse a chiave gettando di lato lo strumento di ferro, poi afferrò il polso di Ib e cominciò a correre.
Dove non lo sapeva.
-Dove stiamo andando?- chiese Ib, lui la guardò e rispose -non lo so... dov'è che possiamo nasconderci?- chiese lui, lei si fermò di colpo.
-Che succede? Non riesci a correre?- chiese il ragazzo preoccupato avvicinandosi a lei, -no... ho trovato... dov'è che non gli verrebbe mai in mente di cercarci? Dove siamo appena fuggiti!- disse lei.
-Io non ci torno nel quadro Ib- disse subito serio Garry, -basterà nasconderci in serra... lì forse non ci troverà- sussurrò la ragazza guardandolo.
-Sì, forse- disse lui ricominciando a correre e seguendo lei, che scese le scale, aprì la porta d'ingresso ed uscì in giardino.
Un leggera luce arancione cominciava a spuntare dalle colline lontane... Erano anni che Garry non la vedeva davvero e rimase qualche momento a guardarla.
-Garry andiamo... ti prego...- sussurrò Ib tirandolo per la manica,  lui scrollò la testa e si riprese prendendo la mano della ragazza ed intrecciando le dita con le sue.
-Sì, andiamo- disse lui e cominciarono  correre verso la serra, entrarono e la temperatura della serra gli colpì.
L'umidità la faceva sovrana e in poco tempo i due ragazzi cominciarono a respirare affannosamente.
Si abbassarono nascondendosi fra il fogliame di un cespuglio per riprendere fiato nonostante l'aria fosse molto calda e carica di umidità.
Ib appoggiò la testa sulla sua spalla si Garry e lui le prese la mano e la strinse sospirando.
-Sai il primo giorno fuori con te lo immaginavo in modo diverso- sussurrò lui, -la nostra storia si può definire movimentata direi- disse lei con un lieve sorriso in viso.
-Mi piace che la chiami storia- sussurrò lui mettendole una mano sotto il mento per farle girare il viso; poggiò le labbra alle sue e le strinse il mento fra le dita.
-E come dovrei chiamarla scusa?- disse lei sorridendo ed appoggiandogli le mani sulle guance, poi si avvicinò e gli diede un altro bacio a stampo.
Un rumore di porta che si apriva però gli interruppe e Ib si nascose vicino al ragazzo che le fece segno di fare silenzio.
Guerteva passò davanti alla porta della serra senza degnarla di uno sguardo e passò in avanti, Garry si mise davanti a Ib come a volerla proteggere.
Il ragazzo osservò l'uomo... aveva gli occhi sbarrati, le sue movenze erano meccaniche come quelli di un manichino... e sembrava più grande,  come se un alone scuro si spargesse dalle sue spalla e dalle sue gambe
Stava cominciando a capire... era sotto l'influenza di Mary.
-Prima o poi entrerà anche qui- disse il ragazzo mettendosi a quattro zampe, -e che facciamo?- disse la ragazza avvicinandosi.
-Credo ci sia un'altra uscita da qui... però dobbiamo uscire da lì...se non ricordo male dovrebbe esserci un'altra stanza... non ci sono mai entrata ma ci deve essere una finestra abbastanza larga da farci uscire- disse il ragazzo.
-Aspettiamo che sia un po' più lontano- disse lei e lui le strinse il braccio leggermente per tranquillizzarla.
Aspettarono circa un minuto prima di muoversi e non superarono in altezza il livello delle rose arrivando davanti alla porta di fianco al quadro.
Garry lo fissò per qualche momento... i bordi erano ancora sporchi del sangue di Ib... girò il viso e cercò con lo sguardo una chiave.
Ib gliela porse ancor prima che lui la trovasse, la infilò nella serratura e girò la serratura.
-Andiamo- sussurrò il ragazzo ed aprì la porta, Ib ci si infilò era completamente al buio, Garry la richiuse alle proprie spalle e cercò con la mano l'interruttore.
Appena la luce illuminò la stanza, il ragazzo afferrò Ib e bloccò l'urlo che stava per fare.
Quando si calmò la lasciò e lei sussurrò  -grazie... ma odio quando mi chiudi la bocca-.
-Scusa- disse il ragazzo e si mise a fissare la stanza, capiva perchè Ib stava urlando.
Tutti i mostri del quadro erano lì...immobili come statue di cera ma erano lì.
Le donne senza gambe... i manichini neri senza testa con le dita arcuate ed artigliate... i coniglietti e le bambole blu con i bottoni sugli occhi gettati di lato senza vita.
Si stava avvicinando quando Ib gli tirò la manica, e lui seguì il suo sguardo.
Rimase impietrito.
Un enorme dipinto che ritraeva Mary sorridente era appesa alla parete e ne ricopriva gran parte.
Una scritta posta sopra il quadro, sul muro recitava “LA MIA CARA FIGLIA” in un rosso acceso ma sembrava essere fatta in velocità senza molta cura.
-Figlia?- sussurrò Ib, -Mary è la figlia di mio zio?- aggiunse dopo sbattendo le palpebre.
-Esattamente- disse una voce da dietro le spalle dei due ragazzi, Guerteva arrivò e richiuse la porta alle sue spalle.
Ib sgranò gli occhi... come diavolo faceva ad essere arrivato lì dentro senza far rumore?
-Lei era la mia dolce bambina... una malattia se la portò via quando aveva sedici anni ed io l'ho dipinta in quel quadro... per tenerla sempre per me... le ho disegnato un mondo da comandare in cui vivere per sempre... e si vede che voi due potete entrarci... poi lei è riuscita a prendere il controllo della mia mente... e mi fa fare quello che vuole.. Ib, Garry scappate prima che riprenda...!- disse Guerteva osservando i due con un misto di pazzia e terrore negli occhi.
-Oh guaaaarda di chi rivede- sussurrò con voce più stridula prendendo meglio il coltello che aveva in mano, -i due balordi che mi hanno lasciata indietro- disse chiaramente con la voce di Mary.
-Ib scappa- disse il ragazzo gettandosi sull'uomo, Ib si girò e vide la finestra che doveva attraversare già aperta.
La raggiunse e si girò verso il ragazzo che stava cercando di afferrare il coltello dalla mano dell'uomo e con molta fatica stava cercando di non farsi pugnalare di nuovo.
Rigoli di sudore gli scendevano dalla fronte... possibile che quel vecchio fosse così forte?
Probabilmente era solo per l'effetto dell'influenza di Mary.
Cercò di spingerlo verso la porta per farlo cadere ma scivolò e dovette mettersi in ginocchio a tenerlo con la punta del coltello molto vicino al suo collo.
-Stai perdendo Garry- sussurrò l'uomo sorridendo, lui ci pensò... era vero... stava perdendo, ma almeno Ib sarebbe scappata... in fondo non sarebbe stato proprio inutile.
Ma quando si girò la ragazza era ancora lì e lo stava fissando con gli occhi spalancati e lucidi.
-Ib SCAPPA!- urlò di nuovo lui ma era come se lei non lo sentisse... aveva qualcosa in mano.
Qualcosa di color argento.
Si girò verso i due e disse, -vai all'inferno Mary- ed accese la fiamma.
Si avvicinò alla tela e la bruciò.
La stanza si riempì di fumo e di calore tanto che Ib si mise la mano davanti alla bocca tossendo.
Guerteva cominciò a tremare... urlare e imprecare contro Ib e cominciò ad avvicinarsi.
Garry lo atterrò e vide che stava perdendo i sensi... l'aurea nera che lo avvolgeva che si dissolveva come stava facendo la tela del quadro.
-Noooooooooooo!- urlò una voce femminile che si spense nel momento stesso in cui l'impianto anti-incendio si accese bagnando i tre occupanti della serra.
Il fuoco si spense completamente ed il fumo cominciò a dissiparsi; Ib si inginocchiò per riprendere fiato con ancora l'accendino in mano.
Lo fissava con gli occhi sbarrati; ancora in preda a quella strana frenesia che l'aveva spinta a bruciare quel quadro.
Era tutto finito.
Mary non gli avrebbe più minacciati.
Garry la guardò e con più dolcezza possibile le tolse dalla mano l'accendino mettendoselo in tasca.
Lei fissava ancora la mano aperta ed a quel punto Garry gliela afferrò e la strinse a sé, intrecciando le dita con le sue.
-Hey... va tutto bene- gli sussurrò il ragazzo mentre lei ancora con gli occhi sbarrati lo fissava.
-Dai vieni qui- sussurrò dopo lui posandole l'altra mano sulla schiena per avvicinarla; lei appoggiò la testa sulla sua spalla e finalmente respirò a pieni polmoni.
E non riuscì a trattenerle.
Quelle lacrime che stavano bagnando tutti i vestiti di Garry che non ci badò troppo; la strinse a sé accarezzandole i capelli.
Un verso, simile ad un respiro strozzato si sentì dall'altra parte della stanza, i due di girarono e videro che Guerteva cominciava ad alzarsi sfregandosi il viso con le mani rugose, cercando come di svegliarsi.
-Che facciamo?- chiese Ib senza staccarsi dal ragazzo; -dovrebbe essere tornato alla normalità senza l'influenza di Mary, forse non ricorderà niente- sussurrò Garry avvicinandosi di qualche passo.
-Quel dovrebbe non mi piace molto- disse Ib alzandosi; Guerteva si alzò e cominciò a sbattere le palpebre ripetutamente.
-Mm... che è successo? Perchè son..son bagnato?- chiese il vecchio mettendosi una mano sulla fronte, Ib si avvicinò e si inginocchiò davanti allo zio mettendogli una mano sulla spalla.
-Zio...- lo chiamò e i suoi occhi si illuminarono non appena focalizzarono la figura della ragazza.
-Ib? Che ci facciamo qui?- chiese lo zio senza capire niente, -eh... è scoppiato un incendio dentro alla serra e tu stavi qui a lavorare... ho visto il fumo e ti ho visto a terra tutto bagnato per via dell'impianto anti-incendio- mentì spudoratamente la ragazzina.
-Ah.. sì, è vero, ora ricordo- disse lo zio, -ma tu stai bene?- chiese dopo poggiando una mano sulla spalla della nipotina, -sì, zio, solo un po' di fumo- disse la ragazza cercando di sorridere nonostante l'enorme bugia.
-E tu ragazzo? Mi ricordo di te... dove eri finito?- disse il vecchio; -in giro... ma ora son tornato- sorrise Garry aiutandolo ad alzarsi in piedi.
-Oh... mi dispiace per quel quadro... la mia piccola Mary- sussurrò il vecchio prima di girarsi, -sai zio, qualche volta bisogna lasciar andare il passato- disse la ragazza guardando il quadro.
Guerteva la osservò, gli occhi semi aperti -forse.. forse hai ragione mia cara, adesso andiamo a casa, ci cambiamo e magari ci beviamo un po' di thè caldo- disse Guerteva chiudendo la porta della stanza annerita dal fuoco e girandosi verso casa.
Mezz'ora dopo erano tutti asciutti e con una tazza di thè bollente, normale, in mano.
-Sarò molto felice di ospitarti qui, Garry, come avevo fatto prima che te ne andassi- sussurrò l'uomo guardando i due giovani, -sai, di menti acute come le vostre non se ne vedono molte.. e bisogna conservarle- sussurrò lo zio dopo un lungo sorso di thè bollente.
-La ringrazio molto- sussurrò Garry con lieve sorriso, -beh, ho ricevuto un messaggio... il viaggio durerà fino a metà della prossima settimana.. torneranno prima- sussurrò Ib appoggiando il telefono sul tavolo.
Garry abbassò lo sguardo, una sola settimana per starle accanto?
-Beh, potrei parlare con tua madre... potresti venire qui quando desideri, sei più che lieta- disse lo zio.
-Grazie- sussurrò guardando Garry che gli stava stringendo la mano da sotto il tavolo.
-Ed ora... se mi scusate, vado a dormire... non so perchè ma mi sento come se avessi corso per tutta la casa- disse ridendo lo zio alzandosi e salendo lentamente le scale.
Ib prese le tazze e si mise a lavarle nel lavandino della cucina mentre Garry si appoggiava con la schiena al frigorifero ricoperto di legno scuro.
Appoggiò la testa sul legno chiudendo gli occhi e sussurrò  -mi sa che ci siamo messi nel sacco da soli- e cominciò a ridere.
-Perchè? – domandò Ib asciugando le tazzine, -adesso per tuo zio ci conosciamo da tipo un giorno ed io sono solo un ragazzo che ha visto un incendio e ti è venuto ad aiutare... e di solito, due persone non si baciano dopo un giorno- disse sorridendo Garry ed aprendo gli occhi.
-Ah- disse solamente Ib, non ci aveva pensato, rimise le tazzine sopra la sua testa.
-Magari dopo questa settimana potremo fare certe cose in pubblico senza scadalizzarli tutti- disse lui avvicinandosele.
-Certe cose?- chiese lei asciugandosi le mani, -sì, certe cose come questa- sussurrò dandole un bacio sulla spalla abbracciandola da dietro.
Ib rise e si girò trovando le sue labbra ad attendere le proprie, non le importava se dovevano “trattenersi”con suo zio, con i suoi genitori, con tutti... non le importava.
L'unica cosa che contava era che lui era lì con lei.
E ci sarebbe rimasto per molto tempo... fermo accanto a lei come il mondo nel quadro da cui erano scappati.
Ib lo baciò di nuovo e sorrise.
Sì, aveva sempre amato l'arte ma adesso ne sentiva un legame più profondo.
Le era grata.
Perchè senza di lei, non avrebbe mai trovato quel ragazzo dagli occhi azzurri.
Non avrebbe mai trovato quel mondo del quadro.




eccoci qui giunti :) alla fineeeeeee ahahaha fatemi sapere che ne pensate sullo scivere l'ultimo capitolo perchè il vostro commento mi serve sempre e sarei felicissima se recensiste.. pleaseeeeee
Un bacio, Dany

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7: Lieto fine? ***


visto che mi è stato richiesto ho voluto scrivere un altro piccolo capitolo finale per chiudere la storia anche se scriverla mi è piaciuto molto. vi lascio alla lettura un bacioneeee
[Revisionato]

 

..2 anni dopo...

 

Il vento soffiava fra i capelli castani della ragazza che dondolava sull'altalena.
Gli occhi chiusi e le ciglia lunghe che le sfioravano gli zigomi; il ragazzo dai capelli lilla era seduto per terra con la schiena appoggiata al tronco dell'albero.
-Sai credo che ai miei cominci a piacere- sussurrò la ragazza fermandosi; -sono ormai due anni che stiamo insieme, era anche ora- disse il ragazzo ridendo leggermente.
-Sai com'è mio padre- disse Ib sorridendo, si girò verso di lui e sorrise.
-Beh, ne vale la pena- sussurrò lui alzandosi ed andandole dietro accarezzandole i capelli all'indietro.
Le baciò la spalla, poi il collo e poi la ragazza si girò e trovò le sue labbra, così morbide e così calde.
Lei si sbilanciò per cercare un contatto più vicino e gli cadde sopra, lui la afferrò e appoggiò la testa sull'erba mentre rideva con la ragazza.
-Ti amo- sussurrò lei sfiorandogli i capelli, lui la guardò e le accarezzò lo zigomo e passandogli il pollice sulle labbra.
Lui invertì le posizione alzandosi su gomiti per non pesarle e le sfiorò il naso con il proprio, - anche io, piccola Ib-,lei lo guardò, -piccola? Ho solo due anni in meno di te!- disse lei sorridendole, -per me sarai sempre la mia piccola, coraggiosa, incendiaria Ib- disse lui baciandole rispettivamente entrambe le guance e le labbra per ogni aggettivo.
-Non mi piace ricordarmi l'ultima parte... non volevo essere un'incendiaria- sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo.
-Ci hai salvato... mi hai salvato, me e tuo zio, non devi pensare a quello che è successo... ti ho detto è finito- disse il ragazzo mettendosi a sedere con lei in braccio.
Le diede un bacio in fronte per calmarla e la vide chiudere gli occhi a quel contatto; -lo so.. ma anche quando passo davanti a quella serra... mi sento come ..come se mi stesse osservando- disse la ragazza guardandolo.
-Non ti sta guardando.. è morta Ib, se n'è andata- disse Garry sfiorandole con il viso la spalla scoperta.
-Forse... non so, forse non l'ho superato tutto qui- disse Ib cercando di convincersi, -sì, forse- disse il ragazzo, -anzi sicuramente- aggiunse dopo guardando gli occhi rossi della ragazza.
Garry ripensò alle prime notti dopo tutto quello che era successo... a lei che le si stringeva contro in preda agli incubi, a come si irrigidiva quando passavano anche se sovrappensiero davanti alla serra.
Forse non lo avrebbero mai superato del tutto, ma anche dopo due anni... Mary era ancora presente nelle loro menti.. nei loro sogni come se la sua presenza non volesse lasciarli.
L'indomani Ib sarebbe tornata a casa con i suoi genitori e Garry sarebbe rimasto lì con Guerteva, ad aiutarlo in casa o con le nuove mostre che stava per organizzare.
Dopo quello che era successo, lo zio aveva ritrovato la sua vena artistica e i suoi quadri stavano andando a ruba.
Ogni mese ed ad ogni festività Ib e i suoi genitori andavano dallo zio e finalmente la ragazza e Garry passavano qualche tempo assieme ma di certo non gli bastava.
Garry pensava molto spesso a trasferirsi vicino ad Ib ma appena accennata l'idea a lei, Ib l'aveva fatto desistere, quella era la vita che amava, in mezzo all'arte alle mostre e di certo non gliela avrebbe fatta rinunciare per stare più tempo assieme.
L'amore non era porre la felicità dell'altro davanti alla propria?
Quindi ogni volta che si vedevano, contavano ogni secondo per goderselo appieno e vivere nell'attesa del momento seguente in cui si sarebbero visti.
Le accarezzò i capelli mentre lei gli si poggiava contro con la testa sulla sua spalla,-vorrei che questi momenti non passassero mai sai?- mormorò lei con gli occhi ancora leggermente socchiusi.
-Si lo so.. ma forse Guerteva aprirà una mostra vicino a te.. dovrebbe starne parlando adesso con i tuoi... ed io non ti ho detto niente... ma- mormorò lui girandosi leggermente verso di lei.
-Ma?- domandò Ib, -ma forse ti vorrebbe come aiutante all'organizzatore...- mormorò lui sorridendo, lei sorrise e le luccicarono gli occhi – e chi sarebbe l'organizzatore?- chiese, lui rise e la baciò.
-Davvero non lo sai?- mormorò lui, -no... a quelle che ho visto di firmava solo come “G” -mormorò la ragazza, -G come ..?- chiese lui alzando le sopracciglia.
-Garry? Sei tu l'organizzatore?? E non mi dici niente!- mormorò lei incrociando le braccia e chiudendo gli occhi.
-eh si- mormorò lui, lei girò il viso e fece la finta offesa serrando le labbra e gli occhi.
-Sei arrabbiata?- mormorò lui chinandosi per baciarla la guancia, lei non rispose ma strinse di più le braccia al petto, -mm... fai la finta arrabbiata eh?- chiese spostando le labbra sul collo per baciarlo lentamente.
Ib deglutì... non le piaceva perdere il controllo anche se era per Garry.
-Tieni ancora duro?- mormorò lui con tono suadente avvicinandosi all'angolo delle sue labbra, -mm..- mormorò lei, lui rise in quel modo che a lei faceva imbestialire e appoggiò le labbra contro le sue spingendola con forza.
Lei non rispose subito al bacio, serrò ancora per qualche istante le labbra ma poi si dovette abbandonare e le aprì leggermente .
Infondo quello era esattamente ciò che la faceva sciogliere.
Si strinse al ragazzo infilandogli una mano fra i capelli mossi e ridacchiò -beh... sai che sono un asso a tenere il muso se lo voglio- disse lei guardandolo negli occhi .
-E io sono un asso a fartelo togliere. Ecco. Direi che siamo la coppia perfetta- disse lui togliendole una ciocca di capelli da davanti il volto.
-Quindi.. magari potremmo ospitarvi noi questa volta... - disse Ib sorridendo, -e magari potrei introfularmi in camera tua la notte....- disse lui in tono suadente.
-Tu sai che mio padre farà la guardia carceraria e che tu ti dovrai accontentare del divano letto in soggiorno vero?- disse lei ridacchiando.
-Si. Ne sono consapevole...- ridacchiò lui e le diede un altro bacio.
Meglio di così non si poteva stare..
anche se due occhi continuavano ad osservarli.
Due occhi verdi e vendicativi.
Ma questa sarà un altra storia.



grazie per avermi seguito fino a qui:) un bacione, 
Dany 

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