Più che Amore, è Odio

di Girl Pumpkin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Avviso importante ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


~~Più che amore, è odio.

Capitolo 1
Aveva il fiato corto e faticava a respirare, ma per quanto il suo corpo fosse diventato pesante e le energie la stessero abbandonando, continuava a combattere.
Il suo nemico la scruta con quei suoi occhi rossi, come se fosse una preda inerme, aspettando con ansia di saltarle addosso.
Perché non mi attacca? Perché non la fa finita?!
Continua a ripetersi; la forza del suo nemico supera notevolmente la sua, eppure lui rimane lì immobile, con quel ghigno raccapricciante, a fissarla.
Sta giocando con me…!
< < Fuoco!! > > l’attacco venne scagliato contro il nemico, che prontamente lo schiva all’ultimo momento.
Per un attimo la figura dell’uomo svanisce dalla visuale della ragazza, finchè non si ritrova scaraventata contro un albero da due possenti braccia che le stringono il collo.
Le mani di lui aumentano gradualmente la stretta, dando inizio a un agonizzante tortura.
La giovane posa lo sguardo sui suoi compagni stesi a terra, sanguinanti e privi di forze.
Le vista inizia ad offuscarsi, posa nuovamente lo sguardo sul suo assalitore.
Sta sorridendo, sorride con quel suo sorriso agghiacciante e tiene i suoi occhi rossi fissi in quelli di lei.
Cosa fa…? Vuole forse guardarmi soffrire…?
L’uomo si morde il labbro, come se stesse raggiungendo il culmine del piacere che quella lenta tortura gli provoca.
Ah, ma certo…si diverte a vedermi agonizzante, come il gatto col topo…
Si sofferma nuovamente sui suoi occhi, quegli occhi che non scorderà mai.
Cerca di cogliere ogni dettagli del suo nemico, promettendosi che un giorno attaccato a quell’albero ci sarebbe stato lui.
Un essere così….è davvero disgustoso!
< < M-maledetto… > > le parole le escono a fatica, ma della faccia lievemente sorpresa che ha fatto si capisce che le ha sentite.
< < Ugh! > > la stretta alla gola aumenta tanto da farla gemere.
< < Resisti ancora eh? Ghihihi che piccola fata tenace… > >
All’improvviso le mani robuste dell’uomo lasciano lesile collo della donna, che sull’orlo di perdere i sensi si lascia cadere ai piedi dell’albero.
Pensa che sia finita, ma alzando lo sguardo vede che il ragazzo carica un calcio che le arriva dritto sul viso scaraventandola lontano, sdraiata nel prato.
< < Ah…ah…!! > > il dolore è così allucinante che le toglie il respiro, riducendo le urla di sofferenza a grida quasi impercettibili.
Sente i passi del mago avvicinarsi a lei con estrema calma.
< < Non vedo l’ora… > > la voce roca le provoca un brivido lungo la schiena, capisce che il peggio è appena incominciato.
Il ragazzo la gira mettendola con la schiena a terra, e le sale sopra, bloccandola col suo peso al terreno.
< < …di spezzare le tue ali. > > dice troneggiando su di lei, con voce affilata e con sguardo paurosamente serio, come se quello fosse stato il suo obbiettivo fin dall’inizio.
Avvicina una mano alla camicetta della ragazza.
La giovane stringe i denti e pugni e con uno < < Tks! > > allunga la mano verso l’uomo e lo tira per la maglietta a pochi cm dal suo viso.
Il ragazzo rimane sbigottito dal gesto, ora sono lì occhi negli occhi, nelle pupille color miele di lei si legge chiaramente l’ira che scorre nelle sue vene.
Lui non dice niente, non sa cosa dire.
Ad un tratto i suoi occhi vacillano, chiudendosi, la piccola mano pallida lascia la presa sulla maglietta nera e il suo corpo torna completamente a terra, privo di sensi.
Il mago rimane lì, a guardarla, immobile.
Poi si alza e la trascina, portandola di nuovo a quell’albero al quale aveva stretto la sua gola.
E lì la appende in bella mostra, lei e i suoi compagni.


Non molto tempo dopo….


Levy si gira e rigira nel letto, il suo sonno sembra essere tormentato.
Ad un tratto si tira su di colpo con il fiato corto, si guarda introno per accertarsi di essere nella sua stanza, poi tasta il suo corpo per assicurarsi che non vi siano possibili ferite.
Niente….
Dopo aver preso un profondo respiro si alza dal letto, visto che le è impossibile riprendere sonno, e, dopo aver evitato tutti i libri sparsi sul pavimento, raggiunge il bagno.
Passa velocemente davanti allo specchio, i suoi occhi sono stanchi, quella era la terza volta che faceva un incubo….un incubo su di lui.
Al solo pensiero prova un scarica di odio, per lui e per se stessa, per aver permesso ad un uomo..un mostro che non vedrà mai più ti toglierle il sonno.
Controlla accuratamente il viso, si scioglie i capelli lasciando la chioma blu libera e selvaggia.
Dopo di che si sveste del pigiama e si getta sotto la doccia.
Odia fare quei sogni, ogni volta la sua mente si svuota e lei si sente debole e inutile, proprio come il giorno che è successo l’accaduto.
Colpisce decisa una mattonella.
Smettila! Riprenditi…oramai lui non c’è più, era solo un sogno! Riprenditi!
Chiude l’acqua calda ed esce dalla doccia coprendosi solo con un asciugamano blu corto.
Dopo essersi asciugata i capelli quanto basta per non farli gocciolare torna in camera e si veste.
Indossa un paio di pantaloncini e delle calze nere che le arrivano al ginocchio e una maglietta bianca a maniche lunghe, ma di tessuto leggero.
Prende su la sua borsa e poi esce per dirigersi alla Gilda.


Dopo dieci minuti è arrivata a destinazione e nota con sorpresa che il portone è chiuso, ma può chiaramente sentire il vocio di persone da dentro. Nonostante la cosa sia insolita apre il portone con sicurezza.
< < Buongiorno a tutt- > > ma le parole le muoiono in bocca.


< < Figli miei > > Makarov era in piedi sul cornicione del secondo piano, affiancato da una figura nascosta dall’ombra.
< < Abbiamo un nuovo Nakama > > annuncia attirando l’attenzione dei membri vari della gilda.
La figura si mostra alla luce;
porta lunghi capelli neri e molteplici piercing sul volto, pesanti stivali neri e una maglietta sbracciata color grigio.
I suoi occhi rossi vagano per tutta la sala osservando le facce sbigottite delle persone al piano di sotto.
< < Il suo nome è Gajeel Redfox! > >
Conclude quasi con allegria il Master di Fairy Tail.

Gajeel non può fare a meno di sorridere compiaciuto delle facce sbigottite che lo guardano dal basso verso l’alto.
Makarov, vedendo lo sconcerto dei figli, riprende parola.
< < Ecco vedet- > >
< < CHE DIAVOLO STAI FACENDO, MAKAROV!?!?! > >
Tutti i membri si volta esterrefatti verso la voce che ha parlato.
Levy è ancora lì sulla soglia dell’entrata con il fiatone per la sforzo che le ha provocato il grido. La borsa con dentro i suoi preziosi libri è riversata a terra. La blu alza lo sguardo senza distogliere gli occhi dal vecchietto, i pugni stretti lungo i fianchi tanto da far schioccare le nocche, le lacrime minacciano di scenderle dal viso, ma le trattiene poiché non è il momento di piangere.
Tutti i membri sono sorpresi del modo in cui la maga si è rivolta al Master della proprio gilda.
Erza emerge dalla folla con aria decisa e severa.
< < Ohi Levy, non mancare di rispetto a Master Mak- > >
< < Si può sapere cosa ci fa quella bestia qui?! > > la blu ignora completamente la possente Titania, che tutti temono, e si rivolge a Makarov puntando il dito verso Gajeel con sguardo di ghiaccio, ricevendo da lui una smorfia infastidita per il modo e l’appellativo usato verso di lui.
< < O-ohi Levy… > > questa volta a parlare fu Jet, uno dei suoi migliori amici.
< < D-devi calmarti…Levy > > lo sostiene Droy.
La maga del Solid Scrip li guarda sbigottita, si aspettava che loro, i quali avevano ricevuto lo stesso trattamento da Gajeel, le dessero man forte.
< < Ma che dite ragazzi?! > >
Levy li guarda severa e adirata, ma i due abbassano lo sguardo sul pavimento; solo allora la blu si accorge che tutti membri della gilda avevano la stessa identica reazione.
< < Ma…che…? > >
Tradita, ecco come si sentiva, tradita dai suoi stessi compagni…dai suoi stessi nakama.
< < No…! > > Levy riprese le forze e la determinazione e guardò ancora Gajeel con odio.
< < Io mi- > >
< < Levy, potremmo parlarne nel mio ufficio….in privato? > >
La ragazza strinse i pugni e, riluttante, seguì il vecchietto nel suddetto ufficio.

Il Master entrò e si mise comodo a gambe incrociate sulla scrivania, subito dopo arrivò anche Levy.
< < Prego mettiti comoda > > le disse con un sorriso calmo.
La blu per tutta risposta gli lanciò un’occhiata nervosa per poi distogliere lo sguardo.
Makarov accettò quello sguardo e ignorò la cosa.
Tra i due calò un breve silenzio che venne spezzato dalla porta che si aprì con poca delicatezza.
Gajeel superò la soglia come se nulla fosse e si mise con le spalle al muro dall’altra parte della stanza vicino a una finestra.
< < E lui che ci fa qui? > > disse Levy mantenendo a stento la rabbia.
< < Beh il nostro discorso riguarda anche lui > > spiegò calmo il Master.
La maga stinse di nuovo i pugni, frustrata.
< < Hmf! Più che un discorso, io direi problema > > disse cercando di restare calma.
< < Eh eh eh > > ridacchiò il vecchietto che si sentiva un po’ colpevole per la situazione creatasi.
< < Vedi Levy…ho deciso che questo ragazzo farà parte della nostra gilda, come compagno e non come nemico > >
E ora si che la blu non ci vedeva più dalla rabbia, si avvicinò alla scrivania e sbattè le mani su di essa.
< < Si sbaglia se si aspetta che io accetto questa situazione come se nulla fosse! > >
< < Ma Levy vedi, questo giovane- > >
< < Ma quale giovane e giovane! Questo qui è una bestia selvatica!  > >
< < Ohi come mi hai chiamato?! > > questa volta a farsi sentire fu la voce di Gajeel, che si era staccato dal muro avvicinandosi a Levy.
< < Ohhh, per essere un Dragon Slayer sei parecchio duro di orecchie, eh? Ti ho dato della B-E-S-T-I-A! > > disse facendo lo spelling dell’insulto che lo aveva alterato.
< < Tu piccola! > >
< < Cosa?! Io cosa?! > >
< < Ehi….Redfox non ti ci mettere anche tu, ok? > > disse Makarov al quale stava sfuggendo la situazione di mano.
I due si guardarono negli occhi con aria di sfida per qualche minuto.
< < Hmf! Allontanati da me, non voglio respirare la tua stessa aria! > > disse Levy allontanandosi dal moro e rispostando la sua attenzione sull’uomo, mentre Gajeel faceva di tutto per mantenere i nervi saldi.
< < Master….si spieghi per favore… > > disse seria e calma.
< < Mm! Come forse saprai Phantom Lord è caduta per sempre, i suoi membri o sono deceduti o se ne sono andati. Quando Juvia si è unita alla famiglia mi ha raccontato di Gajeel. > >
< < Juvia? Juvia Loxar? È entrata a far parte di Fairy Tail? > >
Gajeel ascoltava la conversazione osservando la piccola maga dai capelli blu, si sorprese di non vedere fastidio nel sapere che Juvia, ex membro della sua stessa gilda, era diventata una nakama della gilda.
< < Oh, già! Tu eri in missione quando si è unita a noi. > >
< < Mmmm, capisco, vada avanti > >
< < Dopo aver saputo che Redfox era stato abbandonato a se stesso, ho deciso di chiedergli di far parte della nostra gilda. > >
< < Ohi, qui nessuno è stato abbandonato, vecchiaccio!  > >
Disse Gajeel che non digeriva che si parlasse di lui come un cane abbandonato.
< < Porta rispetto per il Master, bestia! > > disse Levy guardando il moro con severità.
< < Ehhhh?! > >
La blu fece qualche passo verso di lui e gli puntò un dito contro.
< < Ascoltami bene Gajeel Redfox, figlio del drago Metallica, ed ex membro di Phantom Lord. > >
Il Dragon Slayer la guardò un po’ sorpreso.
< < Ora sei un membro di questa gilda! Sulla tua pelle vi è il nostro marchio! E hai ricevuto la benedizione del Master…ma…non credere che io ti possa mai considerare un nakama!  > >
Levy diede le spalle al moro e si diresse verso la porta fermandosi sulla soglia.
< < Per me resterai sempre il mostro di quella notte. > >
Disse con sguardo gelido.
Quella frase fece uno stano effetto su Gajeel e la cosa lo sorprese non poco.
Poi si voltò verso Makarov e disse.
< < Se lei pensa che io accetti quest’uomo come membro della mia famiglia, allora non ha tenuto conto del mio rancore….Master. > >
E detto questo uscì, chiudendo dolcemente la porta alle sue spalle.

Nell’ufficio calò il silenzio.
< < Ehh, mi sa che non sarà facile farsi accettare da lei, ragazzo mio > >
Gajeel a braccia incorociate guardò l’uomo
< < Non voglio la sua approvazione > >
Makarov guardò l’uccisore di draghi e sorrise con saggezza.
< < Davvero? Io invece credo che vorresti la sua approvazione. > >
< < Eh?! > > 
< < Beh alla tua età si vuole sempre le cose che ci vengo negate. > >
< < Tks! > > Gajeel uscì innervosito e sbattendo la porta.
Il Mater rimase lì in silenzio nello studio
< < Nella situazione in cui ti trovi ora….vuoi solo il perdono > > disse un po’ malinconico.

Appena uscito tutti gli puntarono gli occhi addosso.
Dopo aver fatto un lungooo e esasperato sospiro si diresse verso l’uscita. Per quanto tosto fosse non poteva sostenere tutti quegli sguardi, a pochi passi dall’uscita il suo piede inciampò in qualcosa, abbassò lo sguardo e si ritrovò un libro dalla copertina rossa poco distante da lui.
Deve essere della tizia di prima…
Senza neanche pensarci lo prese su e uscì del tutto dalla gilda.
Fece un passeggiata per schiarirsi le idee, tutto questo era troppo per lui che è bravo a pestare e basta.
In primis, perché cavolo aveva accettato di unirsi a quella massa di cretini?! Lui non era uno da cose tipo nakama o robe così…frivole.
E poi c’era quella tipa, cavoli quando aveva accettato l’offerta del vecchio non si aspettava certo che un persona così piccola potesse portare così tanto rancore.
Gajeel ripensò istintivamente a quella sera, a quello sguardo che lei gli aveva dato quando lui ha cercato di….
I suoi pensieri si fermarono, cazzo avrebbe davvero fatto una cosa così?!
Da quando Phantom Lord lo aveva lasciato si sentiva diverso.
Forse perché non c’era più Master Ivan a influenzarlo.
I suoi occhi si posarono sul libro e per noia iniziò a sfogliarlo e rimase sorpreso dal contenuto.

Levy si mise hai piedi di un albero e sbatte la borsa pesante a terra. Poi prese un libro e inizio a leggere.
…..
< < E’ inutile! Non ci riesco!! > > si alzò in un lampo e inizio a prendere a calci tutto quello che gli capitava sotto tiro; sassi, erba perfino l’albero, anzi si fermò solo quando colpì quest’ultimo.
Ci volle un po’ di tempo perché il dolore la raggiungesse e quando lo fece la portò a piccole imprecazioni.
< < Cavoli! Mannaggia! Merda! > >
< < Wow stai facendo progressi. > > al sentire quella voce roca Levy si tirò su in piedi e si trovò davanti Gajeel.
< < Che ci fai qui? > >  disse lei, tenendo la guardia alta.
Lui non disse niente, semplicemente le porse il libro.
La blu osservò la copertina rossa, riconoscendo subito l’oggetto, e poi tornò a guardare il moro.
Allungò lentamente la mano, a quel gesto chissà perché, ma Gajeel si sentì un passo più vicino ad avere il suo perdono….non che lui lo volesse, chiaro.
All’ultimo la ragazza colpì il libro scaraventandolo a terra.
Il moro la guardò confuso.
< < Non voglio niente che venga da te…o anche solo dalle tue stesse mani! > > disse con risoluto disprezzo.


Angolo dell’autrice:
Slave a tutti, eccomi qui con un'altra storia, so cosa state pensando “ ma questa qui non è la tizia che a lasciato in sospeso alcune sue storie senza più degnarle di uno sguardo?! “
Beh mi scuso in anticipo, ma vedere l’ispirazione per quelle storie non mi è ancora tornata :’(
Ma torniamo a noi, allora che ne dite? Questa idea mi saltava in testa già da un po’ di tempo e così ho deciso di provare a pubblicarla XD
Apprezzerei se mi deste dei commenti e dei consigli nelle recensioni, perché sono piuttosto insicura se continuarla o no O.o.
A presto Gente Allegra <3

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


~~Capitolo 2

Levy aveva scaraventato il suo libro a terra, pur di non dover prendere l’oggetto dalle mani stesse di Gajeel. Il moro la guardò inizialmente confuso e sorpreso per poi mostrare un espressione innervosita e infastidita.
< < Si può sapere che cavolo fai?! > > disse sbraitando contro la ragazza dai capelli blu.
< < Te lo detto, non voglio avere assolutamente nulla a che fare con te! > >
Gajeel stava per contro battere ma si trattene con un semplice < < Tks! > > mentre distoglieva lo sguardo dalla maga.
Levy fece un sospiro e andò a raccogliere il libro e dopo averlo spolverato, lo mise insieme agli altri hai piedi dell’albero; diede un altro sguardo al Dragon Slayer e tornò a sedersi hai piedi dell’albero.
Passarono alcuni minuti di silenzio.
< < Si può sapere che ci fai ancora qui? > > chiese la blu, senza distogliere lo sguardo dal libro, al moro che era rimasto lì con aria imbronciata.
L’uomo si girò e dopo aver fatto un cenno di fastidio, tornò a dargli le spalle. In fin dei conti lui le aveva fatto un favore, una gentilezza, lui…Gajeel Redfox, detto anche Kurogane, l’uomo più spietato e crudele che potesse esistere era stato gentile con lei, e lei lo trattava così; questo comportamento gli lasciava l’amaro in bocca.
Levy invece lo guardava come se fosse un idiota.
< < Allora?! Perché sei ancora qui?? > >
Chiese sempre più con insistenza e rabbia.
Gajeel si girò e la guadò dritta negli occhi, iniziò ad avvicinarsi e le si accovacciò davanti, mettendo i gomiti sulle ginocchia.
Ora erano faccia a faccia e Levy non poté fare a meno di ingerire un groppo di saliva. Più il viso del moro si avvicinava più lei indietreggiava, per quanto il tronco gli e lo permettesse.
< < C-cosa vuoi? > > chiese lei distogliendo lo sguardo, stare così vicino al viso di un ragazzo le faceva battere un po’ il cuore, anche se si trattava di Gajeel.
< < Questo cos’è? > > chiese semplicemente lui. Quando la blu si girò, vide che stava indicando il libro che gli aveva riportato.
< < Eh? È un libro > > Gajeel la guardò come se fosse scema.
< < Grazie tante, lo sapevo anch’io! Ti ho chiesto di cosa parla! > >
< < B-beh ecco…non sono affari tuoi!  > > il moro fece un sospiro rassegnato.
< < Ma è sempre così con te? > > Gajeel le afferrò il libro dalle mani e si rimise in piedi, osservando la copertina incuriosito.
< < Ehi! Ridammelo! > > protestò Levy, iniziando a saltare per riprenderlo, ma l’altezza di Gajeel era troppa per lei.
< < Ghihihi! Cos’è non ci arrivi piccoletta? > >
La maga del Solid Scrip lo guardò offesa e indignata.
< < Non ridere della mia altezza! > >
Il ragazzo le diede uno sguardo quasi soddisfatto, forse perché ora stava scherzando con lui senza stare sulla difensiva.
< < Comunque… > > cominciò lui < < Questo libro parla di Dragon Slayer > > finì guardandola con orgoglio, in fin dei conti lui era un Dragon Salyer, questo voleva dire che poteva suscitare il suo interesse e che lei fosse affascinata dal suo essere, tanto da comprare un libro su di lui.
< < E così hai un interesse per me, eh? > > la provocò lui, piegandosi leggermente su di lei.
Levy arrossì un poco, cosa che il ragazzo trovò quasi tenero.
< < N-non sono interessata a te, ma alla tua specie! > >
Lo corresse dandogli le spalle, indignata.
< < Si, si è la stessa cosa > >
< < No che non lo è!! Comunque dammi il libro! > >
Sul volto di Gajeel si formò un ghigno quasi sadico.
< < E tu cosa mi dai in cambio?? > > inizialmente la blu era arrossita ma poi ebbe un lampo.
Si allontanò un po’ dal drago, che la guardava curioso, e disse:
< < Solid Scrip; Ferro! > > e così davanti a lei apparve una massiccia scritta di medie dimensioni in puro ferro.
< < Ma che?! > > il Dragon Slayer la guardò esterrefatto, era riuscita a far appare del ferro dal nulla!
< < Allora… > > disse lei sedendosi a gambe incrociate sulla scritta < < Ora io ho qualcosa che tu vuoi, e tu hai qualcosa che io voglio > >.
Gajeel la guardò sorpreso per il modo in cui aveva preso in mano la situazione.
< < Che ne dici Kurogane? Facciamo uno scambio?  > > propose picchiettando le dita sul ferro.
< < Andata! > > e detto questo si fiondò sul pezzo di ferro pronto a mangiarlo e lanciando il libro in aria.
< < Ohi! > > Levy si tolse dalla sua traiettoria e afferrò al volo il libro.
< < Uff! per un pelo, ma sei impazzito a lanciarlo così!? > > ma ora mai era inutile, il mago era troppo preso dal pasto per risponderle; così la blu, rassegnata, tornò a sedersi ai piedi dell’albero.
< < Allora > > disse Gjaeel tra un morso e l’altro < < Come diavolo hai fatto?! > > chiese senza distogliere lo sguardo dal suo cibo preferito.
Levy pensò che somigliasse a un bambino mentre mangiava. Era quasi tenero, quasi.
< < E’ la mia magia > > disse semplicemente, girando la pagina del libro che aveva tra le mani.
Solo allora Gajeel si fermò a guardarla
< < E che tipo di magia è? > >
Levy gli diede uno sguardo di sfuggita, era strano che uno come Redfox si interessasse alla sua magia o anche solo alla magia di qualcuno che non fosse lui.
< < Si chiama Solid Scrip, consiste nel far apparire una parola con le caratteristiche e le capacità di attacco della suddetta parola > > spiegò lei, ma dalla faccia di Gajeel si direbbe che non avesse capito poi molto.
< < Fammi vedere > > disse tra il curioso e il tranquillo.
< < Eh?! > > questa poi, era davvero interessato alla cosa?!
Levy si alzò un po’ incerta e fece come gli era stato chiesto.
< < Solid Scrip: Vento! > > davanti a lei apparve la parola la quale pareva fatta d’aria e poi partì una forte raffica di vento che quasi fece cadere a gambe all’aria Gajeel.
< < W-wow… > > disse leggermente spiazzato, quando posò lo sguardo su di lei, si rese conto che lo stava guardando come se fosse un alieno.
< < Che c’è?  > >
< < Pff…hahahahahahaha!!! > > la ragazza scoppiò a ridere.
< < Ohi! Che hai da ridere?! > >
< < Hahahahaha!! Oddio, muoio!!  > > disse con le lacrime agli occhi.
< < Ma insomma che hai?! > >
La blu indicò la testa del moro.
< < I t-tuoi capelli! Hahahaha! > >
La ventata di vento aveva scompigliato i capelli del moro, facendoli sembrare un porco spino gigante.
< < Ma che cazzo?! > > disse cercando quasi disperatamente di sistemarli, mentre la blu continuava a ridere a crepa pelle.
< < Cazzo, non riesco a metterli a posto! E TU SMETTILA DI RIDERE!! > > ma la cosa fece solo aumentare le risate di lei.
< < Ha ha, ok ok, hahaha! > > tra una risata e l’altra iniziò ad avvicinarsi al moro, con passo lento tendo di trattenere nuove risate.
A pochi passi si fermò a guardare il moro che tentava di sistemare le sue ciocche ribelli, sentiva di volerlo aiutare, ma una parte di lei non si muoveva. Dopo averci penato su un po’, si guardò intorno e poi si avvicinò posando una mano sulle ciocche nere petrolio.
Gajeel si paralizzò e si voltò a guardarla come se fosse pazza.
< < L-lascia che ti aiuti > > disse senza guardarlo negli occhi.
Si avvicinò alla sua borsa e prese la sua spazzola, dopo di che tornò dal moro e iniziò a pettinare le ciocche ribelli e disordinate.
Inizialmente ogni spazzolata era un dolore acuto e Gajeel cercava di non lamentarsi, ma poi col tempo i capelli si sistemarono e le spazzolate divennero più gentili e tranquille, facendolo perfino rilassare.
Provò a ricordarsi chi fosse stata l’ultima persona a spazzolargli i capelli e la risposta fu nessuno. Già nessuno gli aveva mia spazzolato i capelli, nessuno che avesse mai fatto un gesto gentile per lui.
Erano sempre tutti pronti a puntargli le armi contro o a isolarlo…a temerlo. Ma questa ragazza, lei che era una di quelle persone ora stava facendo qualcosa di carino per lui.
Forse è questo che significa far parte di Fairy Tail…?
< < Finito! > > la voce di Levy lo richiamò dai suoi pensieri.
< < S-si > > disse ancora un po’ spaesato.
La blu si avvicinò all’albero e sistemò le sue cose nella borsa a tracolla, poi si alzò e iniziò a incamminarsi verso la strada.
< < Ehi, aspetta piccoletta! > >
La maga si voltò a guardarlo con fastidio per l’appellativo usato.
< < E’ Levy! Mi chiamo Levy, anzi lascia stare, tu non chiamarmi per niente e saremo a posto. > > disse tornando a camminare.
< < Beh, Levy… > > la blu si girò esterrefatta < < Grazie! > >
Stava sorridendo, Gajeel Redfox stava sorridendo, non era un sorriso come quelli di sempre….o come quelli di quella notte, no era un sorriso al 100%.
Forse lui non è….!
Levy fermò subito quel pensiero e si girò correndo verso casa, lasciando un Gajeel confuso dietro di lei.

Angolo della autrice:
Allora eccoci con il secondo capitolo, devo dire che ho ricevuto un pò di recensioni, e tutte positive!! sono così felice.
Spero che anche questo vi piaccia, vi informo che il terzo capitolo è già pronto lo posterò o domani pomeriggio o domani sera ^^
a presto e mi raccomando, continuate a recensire la mia storia <3
Girl Pumpkin

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


~~Capitolo 3

Levy correva per la strada di Magnolia diretta a Fairy Hills, appena arrivata davanti all’edificio, aprì con un boato le porte e si diresse spedita in camera sua. Era contenta che tutte le ragazze fossero in gilda, perché sicuramente vedendo il suo ingresso, l’avrebbero riempita di domande e ora lei voleva solo stare da sola.
Non capiva cosa le fosse preso, Gajeel era il mostro che aveva ferito lei e i suoi amici solo per puro e maniacale sadismo. Era una mente malata e perversa. Un drago oscuro nel quale non poteva brillare nemmeno uno spiraglio di luce.
Eppure perché si era comportata così? Perché appena ripreso il suo libro, non era diretta a casa l’asciandolo solo? Perché aveva accarezzato i suoi capelli e gli aveva dato il suo aiuto?
< < Uff….ma che sto facendo? > > Levy si sdraiò sul suo letto e chiuse gli occhi e si addormentò.
 

Gajeel la osservò correre senza degnarlo di uno sguardo e così di punto in bianco. Dopo che la figura di Levy era scomparsa dalla sua vista, rimase lì ancora un po’, a fare cose esattamente neanche lui lo sapeva.
Era lì seduto sul prato, con le gambe incrociate e a riflettere. D’istinto mise la mano tra i capelli e si rese conto di quanto fossero morbidi dopo la spazzolata di Levy. Senza neanche rendersene conto continuava ad accarezzarsi la chioma, finché a un tratto non si fermò.
< < Ma che cazzo sto facendo?! > > si rimproverò esasperato e si lasciò cadere sul prato.
Ripensò al gesto gentile che la ragazza gli aveva appena fatto, ripensò all’agilità e alla gentilezza con la quale gli aveva pettinato la ribelle chioma e anche al modo in cui se ne era andata.
Non capiva perché avesse reagito così subito dopo che l’aveva ringraziata. Cavoli quella ragazza non sapeva apprezzare i suoi tentativi di riappacificazione!
Gli riportava il libro e lei lo insultava.
La ringraziava e lei se ne andava.
Era incredibile…o forse interessante?
< < Ma che cavolo vado a pensare!? > > dopo essersi auto rimproverato per la seconda volta, si alzò innervosito e se ne andò.
 

Il giorno dopo Gajeel fu uno dei primi ad arrivare in Gilda, anche perché non gli andava di avere tutti gli sguardi su di lui non appena varcava la soglia di Fairy Tail.
Appena entrato, notò come il salone fosse molto ampio e ben fornito. Il soffitto era alto e a esso vi erano appesi quattro o cinque lampadari, i tavoli occupavano gran parte della gilda, vista la grande quantità di membri che lo abitavano. Il piano di sopra, invece, da quanto aveva capito dalla spiegazione del Master; era il piano dedicato hai maghi di classe S e vi si poteva salire solo per andare a parlare con Makarov, poiché il suo ufficio era lì. Portando nuovamente lo sguardo al piano terra notò come il bar fosse ben fornito, vi era ogni genere di alcolici e pasti da ordinare, la barista era una donna alta e dalla figura slanciata con dei lunghi capelli di color bianco e lo stava chiamando per farlo accomodare al bancone….Aspetta, cosa?!
< < Cazzo… > > disse sotto voce Gajeel, eppure era sicuro che fosse il primo a essere arrivato, comunque accettò l’invito di accomodarsi.
< < Buongiorno, Gajeel-kun > > lo salutò sorridente la maga albina.
< < Ciao… > > rispose svogliato lui.
< < Ecco tieni, scommetto che non hai fatto colazione per l’agitazione > > disse posandogli davanti ad un piatto colmo di bulloni.
Gajeel lanciò un’occhiata al cibo e dopo averlo esaminato attentamene ed essersi assicurato che non fosse avvelenato, iniziò la sua colazione.
< < E per cosa dovrei essere agitato? > > chiese tra un boccone e l’altro, senza alzare lo sguardo dal piatto.
< >
< < Tks! > > disse semplicemente.
< < Oh Gajeel, sei tu? Volevo giusto parlare con te! > >
Il moro quasi si strozzò sentendo la voce roca del Master irrompere nella sala dopo essere sbucato fuori dalla porta del suo ufficio.
< < Ma cazzo nessuno di voi si alza tardi in questa gabbia di matti?! > > sbraitò, facendo ridacchiare Mira.
< < Eheheh, dai vieni nel mio ufficio > > e detto questo il Master chiuse nuovamente la porta.
Il Dragon Slayer finì il suo pasto e si diresse al secondo piano, dopo aver bussato alla porta ed essere entrato, si mise comodo sulla sedia che vi era nella stanza.
< < Cosa vuoi vecchio? > > chiese annoiato e disinteressato.
< < Vorrei che alle 12:00 ti recassi nel parco di Magnolia, lì troverai un membro della gilda che ti mostrerà la città e la struttura di Fairy Tail > > disse guardandolo con un sorriso.
< < Non ne ho bisogno vecchio > >
< < Oh si invece, perché vedi alla base di rapportarti con i tuoi nuovi nakama, ti farò fare delle missioni che si svolgono solo a Magnolia, quindi ti farebbe comodo conoscere la città e anche qualche nuovo compagno! > > disse Makarov sistemando alcune scartoffie sulla scrivania.
Vedendo come l’uomo fosse in removibile, decise di non opporre resistenza. Così, dopo aver salutato il Master, tornò nella sala; ma con sua grande sorpresa trovò la gilda già piena di gente.
< < Cazzo…allora mi sono davvero alzato per un cazzo… > > e detto questo sgattaiolò fuori da una finestra, peccato che mise male un piede e perse l’equilibrio.
< < W-whaaa! > > mentre cadeva, notò che proprio sotto di lui vi era una figura dalla chioma selvatica blu che camminava.
< < Merda, questa si che è sfiga! > >
TOM!!
Sento…qualcosa di morbido sul torace.
Riaprendo gi occhi in stato confusionale, la prima cosa che vide furono un paio di occhi marroni color miele guardarlo sorpresi; gli ci volle un po’ per capire che era proprio addosso a Levy, e che quel qualcosa di morbido che sentiva era il seno della giovane premuto contro il suo torace.
< < Wow! > > disse cercando di alzarsi.
< < Ma che cazz-! > > ma la frase di Levy fu fermata dalla mano di Gajeel che le impediva di gridare, se gli avessero visti, sarebbe stato un casino.
< < Non strillare! > > fece lui sotto voce.
< < Mmgmg! > > cercò di protestare lei inutilmente.
Il moro cercò di alzarsi di nuovo, ma le loro gambe erano intersecate e non appena lui si muoveva faceva male a Levy.
< < Ehm..ecco… > > quando guardò ancora la blu vide il suo sguardo carico di odio e nervoso, cosa che gli provocò un piccolo brivido lungo la schiena.
< < A-aspetta non fare paz-! > > stavolta fu lui che non riuscì a finire la frase.
Levy, mettendo molta forza nelle braccia, riuscì a invertire le loro posizioni e a mettersi sopra il moro, che la guardava estere fatto.
< < Ma si può sapere che cavolo fai, brutto scemo?! > > si sfogò ora che si era liberata dalla mano del moro.
< < Ti ho detto di abbass-! > >
< < Cosa ti salta in mente di stare così appiccicato a una ragazza?! > > finì lei alzandosi di dosso da lui e all’ontanandosi.
Gajeel si mise seduto sul prato e protestò:
 < < Non volevo farti male, scema! > >
Levy si girò e gli lanciò un libro, prendendolo in pieno volto.
< < Pervertito!! > > e detto questo tornò alla gilda.
< < O-ohi chi hai chiamato pervertito?! > > ma lei non rispose.
Gajeel si riprese e gli venne in mente il seno della piccoletta premuto contro il suo e le loro gambe attorcigliate e i suoi occhi, il suo respiro, il suo profumo.
Il moro arrossì un poco e coprendosi il volto con la mano sussurrò:
 < < Non sono un pervertito….sono un uomo, cazzo! > >
 

Alle 12:00, nel parco di Magnolia.

Gajeel dopo il piccolo incidente della caduta girò per tutto il giorno fin che l’ora dell’appuntamento non arrivò e lui iniziò a incamminarsi verso il parco.
Non è che ci tenesse poi tanto a questo “giro turistico”, anzi non ci teneva per niente, probabilmente il poveretto al quale avevano affidato questo palloso compito se la stava facendo sotto dalla paura all’idea di passare un’intera giornata con lui, il temuto Kurogane.
Nonostante la poca voglia Gajeel pensò che forse fosse il caso di andare incontro al Master nel suo piano di fargli fare “amicizia” con i nuovi compagni.
Arrivato sul luogo dell’incontro, non trovò nessuno, dopo aver guardato attentamente in giro, si mise hai piedi di un albero e aspettò che qualcuno lo venisse a cercare.
Passarono una decina di minuti e il suo sonno fu interrotto da una voce cristallina ma irritata.
< < Svegliati! > > il moro aprì gli occhi e con sua grande sorpresa si ritrovò la piccola maga dai capelli blu che lo fissava alterata. Gli ci vollero un paio di minuti per riprendere pienamente conoscenza.
< < Che ci fai tu qui?? > > chiese, temendo la risposta.
< < Indovina, genio….mi hanno obbligata a farti da guida > > disse lei spostando lo sguardo da lui e mettendo le mani sui fianchi, chiaramente infastidita dal compito che gli era stato affidato.
< < Tck! Ci averi scommesso! > > disse alzandosi in piedi.
< < Che palle! > > ribadì stizzito.
Levy al sentire l’ultimo commento si girò con lo sguardo più carico d’odio che potesse esistere.
< < “Che palle”?! è questo il tuo modo di ringraziare?! > >
< < Eh?! E perché dovrei ringraziarti?! > > protestò lui avvicinandosi prepotentemente al suo viso, nel tentativo di incuterle timore.
< < Perché?! Cavoli, sapevo che non eri un pozzo d’intelligenza, ma credevo che almeno a questo ci saresti arrivato! > > disse Levy avvicinandosi a sua volta, per rispondere alla sua provocazione.
< < Come hai detto?! > >
< < Io rinuncio hai miei impegni per fare da guida a uno zotico come te e tutto quello che il tuo PICCOLO cervellino riesce a dire è “Che palle”?! > >
< < Razza di cagn- > >
< < Gajeel-kun!! > > i due si girarono verso la voce che aveva interrotto il loro batti becco.
Era una donna alta e formosa, portava un vestito blu invernale e lunghi capelli del medesimo colore. Il viso era pallido e lo sguardo serio e rimprovera torio era puntato su Gajeel.
< < Juvia! > > disse lui, sorpreso di vedere la maga dell’acqua.
< < Juvia pensa che Gajeel- kun non dovrebbe parlare così hai nostri nuovi compagni! > > disse con voce accusatoria la donna.
Gajeel si allontanò da Levy e ribatte
< < Gajeel invece pensa che dovresti farti i cavoli tuoi! > >
< < Cavoli, ma sei un incivile con tutte le donne? > > disse Levy avvicinandosi a Juvia e lanciando uno sguardo quasi di pietà al moro.
< < Che hai detto?! > >
< > concordò l’altra.
< < Ti ci metti pure tu?! > > contestò lui.
< < Io sono Levy McGarden, sono un membro di Fairy Tail > > si presentò la blu con un luminoso sorriso e allungando la mano. La maga dell’acqua la guardò sorpresa per poi ricambiare il gesto con un sorriso.
< < Io sono Juvia Loxar, tanto piacere! > >
< < Allora, mi dici che ci fai qui? > > disse il moro interrompendo la loro conoscenza. Si guadagnò un altro sguardo irritato dalla piccola maga.
< < Juvia farà il giro insieme a voi, poiché anche Juvia è nuova > > spiegò lei. Poi si avvicinò al moro e gli sussurrò:
< < Ma lei è la ragazza che tu hai… > > non le parve educato terminare la frase, anche perché il Dragon Slayer aveva già capito a cosa si riferiva, e rispose con un tacito cenno del capo.
Juvia gli diede uno sguardo preoccupato.
< < Bene possiamo andare! > > annunciò Levy sorridendo alla ragazza e non degnando di uno sguardo Gajeel.
La maga del Solid Scrip li portò per le vie di Magnolia, mostrandogli dove potevano comprare oggetti magici o altro, poi dopo aver fatto un breve giro della città, si recarono alla gilda.
Levy gli mostrò la sala di allenamento e il salone centrale facendogli conoscere anche qualche mago; Juvia riusciva sempre ad andare d’accordo, ma Gajeel era sempre muto o scontroso.
Arrivati alla piscina interna Gajeel andò subito ad attaccare briga con Salamander, mentre Levy e Juvia restarono da sole.
< < Ti ammiro molto per aver perdonato Gajeel > > disse la maga dell’acqua guardandola con gratitudine.
Levy rimase affascinata dal suo viso che la guardava con quell’espressione gentile.
< < Io non l’ho perdonato… > > disse; si vergognava un po’, avrebbe voluto rispondere a quello sguardo con un sorriso altrettanto gentile anzi che con parole d’odio.
Juvia notò la sua reazione.
< < Oh beh, Juvia pensa che ogni cosa debba avere il suo tempo > > rispose con voce tranquilla.
Levy si limitò ad annuire con timidezza.
< < Vedi, Levy-chan > > la maga si voltò a guardarla < < Gajeel- kun fa tanto il duro, ma in realtà è una persona buona, te lo assicuro > > spiegò e poi spostò lo sguardo sul suo compagno che lottava con Natsu < < Lui è bravo solo a menar le mani, ma questo perché nessuno è mai stato gentile con lui, vorrei che tu lo perdonassi e che lo conoscessi per ciò che è davvero > >.
Levy ripensò al “grazie” che gli aveva detto l’altro giorno, si sentì male pensando al modo in cui aveva represso il tentativo del mago nel fare qualcosa cui non era abituato.
I compagni di Levy dicevano sempre che lei era troppo buona, possibile che proprio ora che avrebbe dovuto usare questa sua “dote” non fosse pronta a donarla al moro?
< < Oh! C’è Gray-sama!! > > gli urletti di Juvia risvegliarono Levy dai suoi pensieri. Spostando lo sguardo sul mago del ghiaccio non gli fu difficile capire cosa stesse passando nella mente della maga della pioggia.
< < Ehi, Gray!!!!! > > strillò richiamando l’attenzione del mago, che si diresse verso di loro.
< < C-c-c-c-che fai, Levy-chan!? > >
< < Ti ricambio il favore! Tu mi hai detto una cosa importante su Gajeel e ora è il momento che anch’io faccia qualcosa per te! > > disse facendo l’occhiolino alla maga e spingendola verso il moro che si avvicinava.
< < Ohi ciao Levy…e tu sei…Juvia se non ricordo male, vero? > > disse il mago indicando la nuova arrivata.
< < Già, lei è Juvia! > >
< < J-j-j-juvia è felice di conoscerti! > > disse un po’ euforica.
< < Io sono Gray! > > e così i due si presentarono.
< < Senti Gray, io devo far fare un giro speciale a Gajeel Redfox, non è che potresti tenere compagnia a Juvia, mente non ci sono? > >
Gray guardò la piccola maga e acconsentì alla richiesta.
< < Non c’è problema!  > > e detto questo i due si allontanarono insieme.
Levy li osservava soddisfatta
< < Ohi dov’è Juvia? > > la voce roca di Gajeel la risvegliò dal suo stato di trans.
< < Lei non starà più con noi, ora l’accompagnerà Gray in giro per la gilda. > >
E detto questo la blu osservò con più attenzione il moro. Aveva una guancia scottata, probabilmente da un pugno di Natsu datogli con troppa forza.
< < E quello cos’è? > > chiese trattenendo a stento una risata.
< < Quel maledetto Salamandre! > >
< < Eheheh ti fa male? > > Levy avvicinò d’istinto una mano al viso del moro, il quale capito quello che stava facendo la guardò estere fatto, ma appena lei si rese conto della situazione arretrò di qualche passo, finendo così nella piscina più piccola.
Grajeel aveva allungato la mano per fermare la caduta ma era troppo tardi.
SPALSH!!
Levy era bagnata dalla testa ai piedi. Gajeel si avvicinò al bordo allungandole la mano per aiutarla a uscire, la blu accettò l’aiuto.
Quando la ragazza fu abbastanza vicina al moro, lui notò che la camicetta della blu era diventata trasparente, lasciando così intraveder il pizzo color viola scuro del reggiseno.
Solo quando Levy vide che lo sguardo del moro era imbambolato notò la trasparenza della camicia.
< < Gajeel!! > > lo richiamò lei coprendo il seno.
< < Eh? Ah! S-scusa non volevo! > >
Lei lo guardò furente fin che lui non si tolse la maglietta e gliela porse.
Ora era il turno di Levy di restare imbambolata, il torace scolpito di Gajeel era perfettamente visibile, e lei dovette ammettere che era davvero bellissimo!
< < Ohi piccoletta! Prendila o vuoi che qualcuno ti salti addosso? > > chiese sarcastico.
< > disse lei mettendosi la maglietta del moro che le era enormemente grossa.
Gajeel, rimase sorpreso nel sentirsi ringraziare con così tanta facilità e anche di come la sua maglietta fosse enorme su di lei, era quasi tenera.
< < Sarà meglio andare in infermeria > > disse lei e alzandosi si diresse verso l’uscita dalle piscine seguita da Gajeel.
Arrivati nella stanza Levy chiuse a chiave la porta.
< < Perché chiudi la porta? > > chiese Gajeel, notando lo strano gesto.
< < Perché devo cambiarmi > > disse lei con semplicità.
< < Ah, ok…aspetta che!? > > il moro la guardò leggermente arrossito, cosa che Levy non notò.
< < E perché chiudi dentro anche me?! > > chiese sempre più confuso.
< < Tranquillo non ti salto mica addosso! Se ti lasciassi da solo i membri della gilda ti riempirebbero di domande, e tu non mi sembri il tipo che sopporta “educatamente” queste cose > >
Spiegò < < Oh preferisci che ti lasci nelle loro mani? > > chiese sarcastica.
Levy fece accomodare Gajeel su di un lettino e poi si avvicinò alla tendina, dove di solito i pazienti si cambiavano e iniziò a spogliarsi.
Gajeel notò come la luce della finestra metteva in evidenza i lineamenti del suo corpo svestito.
La chioma ribelle con alcune ciocche che le cadevano davanti, la curva del seno non troppo prosperoso, il ventre piatto e le curve del fondo schiena. Doveva ammettere che era una bella ragazza. Non riusciva a togliere gli occhi da quell’esile figura che giocava al gioco del vedo non vedo. Ma si costrinse a farlo.
Dopo poco tempo Levy usci dalla tendina con indosso un camice che la copriva fino alle ginocchia.
< < Grazie..per la maglietta > > disse un po’ timida e distogliendo lo sguardo dal mago.
< < Prego > > disse lui rimettendosi la maglietta che ora aveva lo stesso profumo della fata blu.
< < Allora, ti fa male? > > chiese Levy alludendo alla scottatura che Natsu gli aveva fatto poco prima.
< < Beh diciamo che non fa esattamente bene….il fuoco di quel maledetto Salamander brucia! > >
< < Eheheh e già, tu lo sia bene, vero? > > disse lei pensando a quando Natsu l’aveva sconfitto nella lotta di Phantom Lord.
Gajeel si limitò a distogliere lo sguardo con disappunto.
< < Tks! > >
< < Dai, è meglio che ti medichi > > così Levy prese tutto quello che poteva servirgli per medicarsi.
Gajeel però guardò quegli utensili come se fossero chissà cosa.
< < Ma…non ti sei mai medicato? > > chiese lei un po’ sorpresa.
< < Di solito non mi medico > > disse semplicemente lui.
< < Uff, okay faccio io! > > e detto questo si avvicinò al moro con un cotone bagnato di disinfettante e si mise tra le sue gambe. Ma per quando ci provasse, non riusciva ad avvicinare la mano alla sua faccia, Gajeel notò il gesto e con un’insolita delicatezza le prese il polso fin che non posò il cotone sulla sua pelle, come a volerle dire di proseguire con sicurezza.
Levy, ora più tranquilla, iniziò la medicazione.
< < Ahi! > > ogni tanto il mago di lamentava del bruciore che l’alcol gli provocava a contatto con la bruciatura.
< < Scusa, ma ti farà male, aggrappati a qualcosa > > gli consigliò lei. Levy sussultò un poco quando sentì la mano di Gajeel stringere fortemente il suo camice.
Osservandolo con attenzione sembrava proprio un bambino che cerca di sopportare il dolore senza piangere tenendo gli occhi chiusi.
Doveva ammettere che era tenero e così, senza protestare per quel contatto continuò a disinfettare la sua ustione.
< < Finito! > > disse lei soddisfatta del suo lavoro, Gajeel riaprì gli occhi, ma quando vide che Levy stava per mettere un cerotto sulla ferita, la fermò.
< < Che c’è? > > chiese lei confusa.
< < Io non metto quella roba > > protestò lui deciso.
< < Ma che dici? > >
< < Un uomo deve mostra con orgoglio le sue ferite! > > disse gonfiandosi il petto di orgoglio.
Levy ridacchiò e dandogli un pizzicotto sull’altra guancia disse:
< < Sei proprio uno scemo! > > e gli mostrò quel suo meraviglioso sorriso.
Gajeel aveva visto che Levy riservava quel luminoso sorriso a tutti nella gilda, perfino a Juvia, ma a lui dava solo occhiate di odio e fastidio.
Levy fece per allontanare la mano dalla guancia di Gajeel, ma questo le fermo fermamente il polso.
La blu lo guardò confusa e forse anche un po’ spaventata.
Gajeel la guardò negli occhi serio e disse:
< < Tu non mi odi > >

Angolo dell'autrice:
Slave a tutti quelli che seguono la mia storia ^^ siamo già al 3 capitolo eh, però! cooomunque oggi mi sono chiesta:
" Girl Pumpkin, come cavolo la vuoi far finire questa storia?" hahahah beh naturalmente con un lieto fine, ma che dire voglio un colpo di scena XD
Beh apparte queste cose, spero che vi sia piaciuto questo capitolo ^^
a presto <3 Girl Pumpkin.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


~~Capitolo 4

< < Tu non mi odi > > Gajeel le disse guardandola serio e stringendo un po’ il suo polso. Levy lo guardò confusa e sorpresa.
< < C-come? > > sperava di aver sentito male.
< < Ho detto, che tu non mi odi > > la blu lo guardò contrariata e si divincolò dalla stretta. Gajeel continuava a guardarla intestardito sull’argomento.
< < Si che ti odio > > disse lei poco convinta e distogliendo lo sguardo.
< < e invece no. > > insistette lui con voce decisa e alzandosi in piedi, sovrastando la sua piccola figura. Levy lo guardò sentendosi in soggezione per quel gesto.
< < M-ma che…? > >
< < Tu-non-mi-odi > > Gajeel scandì bene le parole mentre si avvicinava a lei. La blu arretrò di qualche passo, poi si girò di scatto per non dover fronteggiare il moro.
< < Si che ti odio, ti odio tantissimo! > > e detto questo si avviò verso la porta, ma sentì le mani di lui afferrarle le spalle e trascinarla in dietro.
Levy chiese gli occhi e quando li riaprì, si ritrovò sdraiata sul letto con Gajeel che le si era messo sopra impedendole ogni via di fuga.
Quando lo guardò negli occhi un fremito di paura le percosse la schiena. Gli occhi del moro erano adirati e gli ricordarono quella notte.
D’istinto Levy si ritrasse il più possibile dal Dragon Slayer, voleva dirgli qualcosa ma la sua voce non voleva uscire dalla sua gola.
< < Tu non mi odi, lo so > >
Il cuore di Levy a quelle parole riprese a battere, per un attimo aveva creduto che fosse tornato il sanguinario di quella notte, ma era quello di sempre.
Quello di sempre…?
Levy non credeva a quello che aveva appena pensato, da quando Gajeel era cambiato? Perché ora lei parlava di lui come si fa di un amico? Che diavolo le stava succedendo?!
< < Che dici?! Sei impazzito?! > > le disse lei senza guardarlo negli occhi, gli posò istintivamente le mani sul petto muscoloso, per evitare che si avvicinasse più di quanto già non lo fosse. Gajeel notò il gesto e si sorprese di quanto lo rilassava quel tocco, le mani di lei erano morbide e per nulla prepotenti, non lo stavano spingendo via violentemente ma gli facevano semplicemente capire di non avvicinarsi ulteriormente.
< < Se tu mi odiassi, non ti comporteresti così con me, non saresti così…gentile. > > disse in fine lui, soffermandosi sull’ultima parola.
Levy si voltò ricordandosi di quando Juvia le aveva detto che non era abituato a questo tipo di comportamenti.
La maga si sentiva lusingata, lui si comportava così solo con lei.
Si soffermò sullo sguardo color rubino di lui e lui fece lo stesso con lei.
Erano entrambi sorpresi da quel contatto visivo così prolungato e…piacevole.
I suoi occhi sono diversi…non sono carichi di sangue come li ricordavo.
< < Sono diversi… > > disse lei con voce flebile, più a se stessa che ha lui.
< < Cosa? > > non era riuscito a capire quello che aveva detto.
Levy allungò la mano verso il viso di Gajeel, lentamente.
Lui si sorprese di quel desiderato contatto che lei manifestava, la osservò, indeciso sul da farsi, ma alla fine non si ritrasse.
A pochi cm dal viso borchiato del moro Levy si farò di colpo. Una parte di lei voleva farlo ma l’altra era completamente paralizzata. Alla fine Levy si ricompose e ritrovò la sua risolutezza.
< < Spostati, mi stai spaventando. > > mentì.
Gajeel fece come l’era stato chiesto, la blu si alzò e si diresse verso la porta, la aprì e usci dalla stanza senza dire nulla ne fare un cenno di esitazione.
Il moro rimase lì, sul letto, confuso. Da quando aveva avuto a che fare con quella piccoletta, non aveva avuto altro che problemi. Lui voleva il suo perdono, era ne era certo. Quella volta nel parco si era divertito con lei, gli piaceva prenderla in giro per la sua altezza e il suo sorriso gli faceva uno strano ma piacevole, effetto.
 La cosa che lo confondeva di più era la maga stessa, un momento è gentile con lui e quello dopo era sul piede di guerra. Ma di una cosa Gajeel era sicuro, lei non lo odiava, ma non riusciva a capire perché dovesse fingere del risentimento nei suoi confronti.
Il moro si sdraiò sul letto, esausto, e chiuse gli occhi, sperando di poter portare un po’ di pace nella sua mente.


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Appena arrivata a Fairy Hills, Levy andò in camera sua e si gettò sul letto, senza nemmeno togliersi la borsa a tracolla dalla spalla. Era esausta, la sua testa era un turbinio di pensieri contrastanti. Che si dividevano in due:
Odio e Fiducia.
Tradimento e Lealtà.
Gajeel era il mostro che aveva attaccato i suoi amici e lei, li aveva umiliati e poi…Levy non aveva scordato la promessa che si era fatta a se stessa. Aveva promesso che avrebbe fatto passare a Gajeel la stessa umiliazione, ma ora come ora non era sicura di desiderare ancora la stessa cosa.
Gajeel era un tipo…ok, diciamo così, era simpatico il classico tipo che in realtà si comporta normalmente con le persone, anche se il suo atteggiamento dice l’esatto opposto.
Levy non aveva paura di lui, ne sentiva l’odio accendersi quando lo vedeva, a differenza del giorno in cui si è unito alla gilda.
La blu si rigirò nel letto, trovandosi a fissare il bianco e vuoto soffitto.
< < Vorrei essere così, completamente bianca, così da non dover avere questa strana sensazione dentro. > >
< < Io vorrei….perdonare Gajeel. > > lo disse sotto voce, come se fosse un segreto, dirlo ad alta voce la fece sentire un po’ più leggera.
Tok Tok!
< < Chi è? > > chiese Levy senza alzarsi dal letto.
< < Sono Lucy…stai bene? > > disse l’amica dall’altro lato della porta, con voce preoccupata.
< < S-si… > > disse con poca convinzione.
< < Levy…. > >
La blu si passò una mano sul viso.
Eh?
Si sorprese quando sentì il sapore delle lacrime e le mani umide.
Ma quando…?
Sentì la porta che si aprì.
< < No! Non entrare! > > gridò quasi spaventata, non voleva assolutamente che qualcuno, anche se era Lu-chan, la vedesse piangere.
< < Che cosa succede Levy?! > > chiese l’amica preoccupata, ma senza aprire la porta.
< < Io…io non mi sento bene, lasciatemi sola per favore. > >
< < …Ok. > > sentì i passi di Lucy allontanarsi e scendere giù per le scale.
< < Mi dispiace…Mi dispiace… > >

Passarono tre giorni e Levy non era ancora uscita dalla sua camera, le ragazze di Fairy Tail avevano provato a farle cambiare idea ma lei non permetteva a nessuno di entrare.
Quanto tutte le donne di Fairy Hills uscivano per andare in gilda, la blu scendeva a fare colazione.
Sapeva bene che il suo era un comportante stupido e infantile, ma non poteva farci niente, lei era così; una stratega che non si getta a capo fitto nelle cose, solo dopo aver analizzato bene la cosa si metteva in azione. Ed ora doveva capire cosa fare per Gajeel.
Dopo aver fatto colazione tornava in camera e si sdraiava sul letto, aveva perfino smesso di leggere.
Ogni grammo del suo cervello pensava e allo stesso tempo ignorava il problema che la perseguitava.
Si alzò svogliata e sentendo il corpo rigido e stressato decise di farsi una bella doccia calda.
Entrò nel bagno e lasciò la porta aperta, visto che era completamente sola. Dopo essersi tolta gli indumenti e averli piegati, entrò nella doccia che con delicatezza ma anche decisione iniziò ad accarezzare la sua pelle.
Dopo venti o trenta minuti di acqua calda e di sapone uscì dalla doccia. Si avvolse un piccolo asciugamano arancione intorno al corpo che era lungo quanto bastava per coprirle il fondo schiena, tanto era sola in casa, completamente sola.
Si spazzolò velocemente i capelli, quando fu il momento di vestirsi notò che aveva scordato la biancheria pulita.
Era indecisa se vestirsi e poi prenderla o uscire così dal bagno, di norma Levy era abituata che qualcuno, che fossero le ragazze o Jet e Droy, entrasse sempre nella sua stanza da un momento all’altro. Quindi le era venuta l’abitudine di non andare mai in giro per la camera mezza nuda, ma quel giorno non era in vena di faticare.
Così aprì la porta sicura e uscì. Si diresse all’armadio e si tolse l’asciugamano lasciandolo sul letto e prese dall’armadio un completo intimo in pizzo color verde acqua. Se lo mise addosso e poi girandosi verso la finestra si pietrificò.
Non poteva credere hai suoi occhi.
Gajeel era vicino alla finestra o forse è meglio dire che vi si era appena intrufolato attraverso. E ora era lì che la guardava con la bocca aperta e le orecchie rosse fino alla punta.
Sola un cavolo!!!
< < Kyaaaaaaaaaaaaaaaa!!! > > strillò Levy chiudendosi praticamente nell’armadio. Per evitare che il ragazzo la vedesse.
< < Che cavolo ci fai tu qui?! > >
< < Beh vedi- > >
< < E NON RISPONDERMI DAVVERO!! > > strillò lei sull’orlo di una crisi di nervi.
Era lì mezza nuda con il ragazzo (che si era intrufolato dalla finestra) che tormentava i suoi pensieri.
Oddio era vero che Levy voleva chiarire un paio di cosa con lui…MA NON COSI’!!
< < Vattene!! > > ordinò lei ancora nascosta.
< < No > > disse lui in removibile.
< < Che?! > >
< < Devo parlarti. > >

Sicuramente voi amati lettori vi starete chiedendo come ci è finito Gajeel Redfox in quella stanza, ecco com’è successo:

Gajeel si stava dirigendo verso Fairy Hills, aveva notato che la piccola maga non si era fatta vedere per ben tre giorni e sapeva bene che (molto probabilmente) la colpa era sua. Non sapendo dove sbattere la testa decise di chiedere consiglio a Juvia che forse essendo una ragazza, ci avrebbe capito qualcosa.
Gajeel era completamente ignaro che Juvia in realtà era fuori in missione. Arrivato all’edificio, gli girò in torno, annusando l’aria per sentire l’odore della maga e riconoscere così la sua stanza.
Avvenne, però un problema, la camera della maga dell’acqua era proprio affianco di quella della piccola blu.
Gajeel si morse il labbro frustrato e, a essere sinceri, sparò alla cieca.
Si arrampicò sul muro e raggiunse la finestra che secondo lui era quella giusta. Arrivato, la aprì con facilità. E vi entrò.
Gli si gelò il sangue nelle vene quando vide quello che gli stava passando davanti.
Era Levy, la piccola maga, ma era solo coperta da uno striminzito asciugamano arancione. Le gambe erano esposte e ancora leggermente umide per la doccia. Le sue spalle erano nude, il marchio color bianco della gilda risaltava sulla scapola destra e le gocce d’acqua che scendevano dai capelli percorrevano un tratto di schiena. Le ciocche color cielo erano libere e selvagge. E i seni erano messi in risalto dall’asciugamano che li avvolgeva strettamente.
Al ragazzo mancò il respiro, pareva che non si fosse accorta della sua presenza, il che peggiorava la situazione; poteva farsi sentire ma così sarebbe risultato un maniaco ma se restava in silenzio, passava per un guardone, oddio, non che gli dispiacesse lo spettacolo.
Ingoiò un groppo di saliva quando vide le mani di lei allentare il piccolo pezzo di stoffa che la copriva.
Per un 3-4 minuti il suo corpo fu completamente nudo ed esposto. Quello fu il momento più difficile per il moro di tenere i suoi istinti maschili a bada.
Gajeel osservò ogni curva, non potendone fare a meno, il fondo schiena era il più bello che avesse mai visto e i suoi seni erano sodi e della giusta misura e pallidi e, molto probabilmente, morbidi.
Il ventre era tonico e piatto, si vedeva che era una che si teneva in allenamento.
Vide che iniziò a indossare un intimo in pizzo color verde acqua e solo dopo averlo indossato, si voltò e lo vide.
Merda….
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
< < Devo parlarti > >
Tra i due calò il silenzio.
< < …E TI ASPETTI CHE LO FACCIA MEZZA NUDA?! > > Levy era scioccata dalla stupidità di quell’ammasso di rottami.
< < A-ah..beh, no… > >
La blu emise un sospiro rassegnato.
< < Almeno girati e chiudi gli occhi. > >
< < S-si! > > Levy si sporse un po’ per vedere se era “sicuro”, Gajeel aveva le mani sugli occhi ed era girato verso la finestra.
La ragazza corse fuori, prese l’asciugamano e si chiuse in bagno.
Si vestì con paio di pantaloncini e delle calze che le arrivavano fino al ginocchio e una canottiera.
Dopo essersi rassettata i capelli, uscì dal bagno, imbronciata, ma non poté fare a meno di ridacchiare quando vide il Dragon Slayer era ancora girato e con gli occhi chiusi.
< < Puoi aprirli adesso. > >
Gajeel si girò mentre Levy andava a sedersi sul letto, chiaramente disturbata dalla presenza del moro.
< < Allora di cosa vuoi parlare? > >
Gajeel si prese qualche secondo per pensare, lui in realtà voleva parlare con Juvia per chiederle consiglio e non andare direttamente da lei.
Decise di smetterla di farsi delle seghe mentali e di dire le cose come stanno.
< < Senti, so che tu non mi odi, lo capisco dai tuoi gesti, am non capisco perché tu voglia continuare a essere incazzata con me. > >
Gajeel la guardò con le braccia incrociate al petto, aspettando una risposta.
Levy divenne scura in volto.
< < Perché? Mi chiedi perché io non voglio perdonarti?! > >
Lui non disse nulla, continuò ad aspettare.
< < Perché tu hai ferito i miei compagni! Hai distrutto la mia gilda! Hai fatto del male a Lu-chan! > >
Levy si alzò e lo guardò negli occhi, stava piangendo.
< < Io non posso, anzi, non devo perdonarti! Una parte di me lo vorrebbe ma l’altra mi dice che sto sbagliando! come se non stessi adempiendo un mio dovere! > >
Era frustrata, se Gajeel avesse ferito solo lei quella notte o in quella guerra, lo avrebbe già perdonato, ma non poteva passare sopra i suoi compagni.
< < Allora non lo sai? > > disse Levy alzò lo sguardo su di lui.
< < I tuoi due compagni si sono già vendicati, mi avevano dato appuntamento fuori dalla gilda e lì mi hanno dato addosso > >.
< < Cosa? Come stanno loro?! > > chiese lei con una punta di panico.
< < Tranquilla, non gli ho toccati nemmeno con un dito. > > disse calmo e distogliendo lo sguardo da lei.
La blu fece un sospiro di sollievo.
< < meno male, grazie. > > gli disse con un sincero sorriso con qualche lacrima di sollievo, quel viso fece perdere un battito al Dragon Slayer.
< < S-si, beh io…vado ora. > > e detto questo si diresse verso la finestra.
< < Ahahaha guarda che ora puoi usare la porta > > gli disse trattenendo una risata, e detto questo lo accompagnò alla porta principale di Fairy Hills.
< < Allora ci vediamo gamberetto > > disse lui sulla soglia.
< < Gamberetto? > >
< < Beh sì, con quell’asciugamano sembravi proprio un gamberetto. Ghihihi! > > la prese in giro con quel suo solito ghigno.
< < Gajeel! > > protestò lei che arrossì al ricordo dell’accaduto.
Il moro le scompigliò i capelli e si allontanò.
Levy sentì l’aria sul suo viso e l’anima più leggera.
< < Gajeel! > > lo chiamò da lontano.
Lui si girò guardandola curioso.
< < Io…non ti odio! > > disse con un sorriso di pura felicità.
Il moro la guardò da prima sorpreso, per poi mostrare un piccolo sorriso e alzò la mano per saltarla.

Angolo dell’autrice:
Mi scuso per averci messo un po’ di tempo, ma ho avuto degli impegni e non trovavo mai il tempo di rivedere il capitolo XD
Cooomunque, che ne pensate?  Che scene “hot” eh? -.-
Da questo capitolo in poi, vi informo che inizieranno un sfilza di capitoli che tratteranno le missioni che i due faranno insieme, quindi vi devi chiedere un favore.
Io sono incapace di inventare delle missioni decenti, non è che potreste passarmi qualche idea che vi piacerebbe leggere??
A presto Gilr Pumpkin!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


~~Capitolo 5


La mattina dopo Levy si svegliò di buon ora e si diresse alla gilda. Arrivò davanti all’imponente edificio e, prendendo un respiro profondo, aprì le porte.
Rimase sorpresa nel vedere che non vi era ancora nessuno in gilda, se non pochi mattinieri; la piccola maga si aspettava di essere circondata da un mare di gente che le chiedeva se stesse bene, cosa fosse successo o cose così, invece si diresse con tutta calma verso il bancone, dove Mira lavorava.
< < Oh! Ben tornata Levy > > le disse felice di rivederla dopo tre giorni.
< < Grazie Mira - san, scusate se vi ho fatto preoccupare > > disse chinando leggermente il capo.
< < Non scusarti, l’importante è che tu sia tornata e che stia bene. > > disse con sorriso materno.
< < Vuoi fare colazione? > >
< < Si, grazie! > > e detto questo l’albina le porse un piatto con del pane imburrato e una tazza di caffè con latte.
La blu prese il pasto e si diresse a un tavolo della gilda.
Dopo aver mangiato, prese un libro dalla sua borsa e iniziò il suo passa tempo preferito.
Stava leggendo da 30 minuti quando una voce la richiamò alla realtà.
< < Ohi ma guarda chi si vede! > > avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.
< < Ciao, Gajeel > > disse guardandolo tranquilla, le ci vollero un paio di minuti per ricordarsi il loro precedente e imbarazzante incontro, non appena i ricordi le tornarono abbassò imbarazzata lo sguardo sul libro, fingendo di leggerlo.
Il moro notò il gesto.
< < Che ti prende gamberetto? > > chiese avvicinando il suo viso alla ragazza.
< < N-niente, e non chiamarmi gamberetto! > > rispose senza distogliere lo sguardo dal testo.
< < Perché non mi guardi?! > > chiese lui, evidentemente troppo stupido per capire il suo disagio.
< < Non e che non ti guardo, è che sto leggendo > > si giustificò lei.
Lui la guardò dubbioso e poi le prese il libro dalle mani.
< < G-gajeel!! > > lei si alzò cercando di riprendere l’oggetto, ma con scarsi risultati.
< < Ghihihihi! > >
Inutile negarlo, il Dragon Slayer adorava prenderla in giro per la sua altezza, era così divertente vederla saltellare nel tentativo, chiaramente inutile, di riprendersi il suo libro.
Saltellava proprio come un gamberetto, saltellava e saltellava…e saltellava...e non solo lei. Gli chi vollero un paio di minuti per notare come, a ogni salto, il seno della giovane si muoveva provocante.
Gajeel continuava a tenere il libro fuori dalla sua portata, anzi senza rendersene conto lo alzò ancora di più.
Lo sguardo del ragazzo restava incollato al suo seno, senza riuscire a pensare ad altro. Ma il massimo fu quando la piccola ragazza si fermò, posò le mani sulle ginocchia, mettendo in risalto la scollatura e col viso rosso e il fiato corto disse.
< < Basta Gajeel...ti prego dammelo > >
Il Dragon Slayer la guardava come se volesse mangiarsela e allo stesso tempo pietrificato per la moltitudine di pensieri perversi che gli vennero in mente.
< < Solo se mi chiami Gajeel-san > > disse, ancora non riusciva a credere di averlo detto ad alta voce.
La ragazza lo guardò indecisa se accontentarlo o no, la poverina non vedeva il lato perverso della cosa.
< < Ridammelo Gajeel….Gajeel-san! > >
Il ragazzo le allungò il libro distogliendo lo sguardo da lei e coprendosi il viso arrossato.
La blu notò lo strano comportamento.
 < < Hey Gajeel, ti senti bene? > > gli chiese con un’innocenza da sembrare finta.
< < N-non ho niente > > disse lui, impedendole di guardare il suo viso.
< < Sei sicuro? > >
< < Ti ho detto che non ho niente! > >
< < Ragazzi, il Master ha detto che vuole parlarvi. > > disse Mire dal bancone, interrompendo la loro “chiacchierata”.
I due si guardarono confusi e poi si diressero insieme all’ufficio.
Arrivati davanti alla porta Levy bussò e, dopo aver ricevuto il permesso, entrò.
< < Buon giorno ragazzi miei > > li salutò il vecchio seduto a gambe incrociate sulla scrivania.
< < Buon giorno a lei, Master > > rispose educatamente Levy, mentre Gajeel fece un semplice cenno del capo, dopo di che i due si sedettero.
< < Che cosa voleva dirci, Master? > > chiese curiosa Levy.
< < Ho ricevuto una richiesta riguardante un antico manoscritto che è finito nelle mani di un mago oscuro, vorrei che foste tu e Gajeel a recuperarlo > >.
Calò un attimo di silenzio che fu interrotto da Gajeel.
< < E perché manda proprio noi due?! > >
Il vecchio doveva essere pazzo, sapeva com’erano i rapporti tra lui e la Solid Scrip, certo ora le cose si erano appianate, ma…
< < Perché Levy è una ragazza molto sveglia e tu invece sei tutto muscoli > > disse con totale sincerità il vecchio.
< < Come hai dett- > >
< < Accettiamo > > lo interruppe la giovane con fermezza.
< < Ehhhh?! > > disse i due all’unisono (perfino Makarov -.-)
< < Ho detto che accettiamo, per te non ci sono problemi vero Gajeel? > > gli chiese con calma.
< < B-beh, no… > > rispose sorpreso.
< < Bene, allora è deciso, verrò più tardi a prendere più informazioni possibili. > > e detto questo si alzò dalla sedia e chiuse la porta dopo di lei.
Tra il vecchio e il Dragon Slayer calò il silenzio, mentre guardavano la porta ancora chiusa.
< < E’ felice… > > disse Makarov un po’ sorpreso.
< < Eh? > > Gajeel lo guardò come se fosse pazzo.
< < Quando si comporta così, vuol dire che è felice, ce l’hai fatta ragazzo, non come ma ce l’hai fatta! > > disse entusiasta il vecchio dandogli un’energica pacca sulla spalla.
< < Era felice? > > ancora stentava a crederci, lei era felice di andare in missione con lui…era vero che ora non lo odiava più, ma essere addirittura felice di andare da sola in missione con lui lo lasciò davvero sorpreso.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
 

Era ormai sera, Grajeel stava cercando Levy poiché il Master gli aveva dato le indicazioni per la missione. Cercò la sua testa blu tra le folla di maghi, ma senza risultati, decise quindi di avvicinarsi al bar e chiedere all’albina.
< < Ohi > > la richiamò il moro.
< < Dimmi Gajeel? > > chiese Mira sorridendogli
< < Sto cercando la piccoletta, sai dov’è? > >
La barista lo guardò un po’ sorpresa.
< < Perché cerchi Levy? Non è che voi due avete una storia?! > > insinuò Mira con occhi da furba.
< < M-ma che dici?! Certo che no!! > >
< < Perché fai così, non pensi che Levy-chan sia carina?? > > disse un po’ delusa dalla reazione del mago.
< < I-io non ho detto questo!! > >
< < Allora ti piace! > > disse l’albina alluminandosi.
< < Smettila di mettermi in bocca parole che non dico, donna! Comunque se non sai dov’è il gamberetto, me ne vado! > > concluse alterato Gajeel allontanandosi.
< < E’ nella sala di allenamento. > > rispose tranquilla la maga pulendo un bicchiere.
Gajeel si girò e la guardò sorpreso.
< < Sala di allenamento? > >
< < Oh! Non te ne hanno mai parlato? > > gli chiese sorpresa.
< < No, non l’ho mai sentita cos’è? > >
< < Beh, come dice il nome, è una sala dove i maghi di Fairy Tail si allenano, ma la sua particolarità è che la stanza cambia a seconda del mago che la usa. > > concluse.
< < Che vuol dire? > > chiese sedendosi al bancone interessato.
< < Vuol dire che cambia il suo aspetto, permettendo così al mago di sviluppare le sue abilità. È composta da tre livelli, che aiutano a rafforzare le varie abilità:
1) abilità magiche
2) abilità fisiche
3) abilità mentali.
Molti dei nostri maghi la usano, e ora la stanza la sta usando Levy > > concluse indicando la camera a Gajeel.
Il Dragon Slayer si alzò e si diresse a passo sicuro verso la stanza che gli era stata indicata. Aprendo la porta si trovò davanti delle scale che portavano al seminterrato. Le seguì e a un certo punto arrivò di fronte ad un portone di legno massiccio, la aprì senza fatica e osservò la stanza.
La camera era completamente in pietra con dei lampadari accesi da delle fiaccole che pendevano dell’alto. Non vi erano finestre e al centro della stanza Gajeel vide la maga che stava cercando.
Levy indossava dei pantaloncini corti e una canottiera. Iniziò a riscaldarsi le spalle con movimenti lenti, poi passò alle braccia che alzò più in alto che poteva, fece lo stesso con le gambe e poi, dopo aver preso un respiro profondo, fece un passo avanti.
Non appena il suo peso si spostò sulla mattonella si materializzarono tre fantocci di legno.
Quello più vicino a lei sferrò un colpo al viso, ma la blu lo schivò senza fatica. Un altro alle sue spalle puntò alle gambe ma Levy fece un piccolo saltello e lo schivò.
Un terzo invece partì un con placcaggio. Levy, dopo aver schivato il colpo con un salto, poggiò le mani sulla schiena del manichino e assestò un colpo in faccia ad un altro, facendolo cadere a terra. Con un veloce scatto si allontanò dagli altri due.
Un fantoccio tentò un altro colpo alle gambe, ma la ragazza saltò sulla gamba del pazzo di legno e gli sferrò una ginocchiata in fronte, abbattendone un altro.
Rimaneva solo il terzo, Levy si mise in posizione, aspettando che il suo nemico attaccasse.
Il manichino le si lanciò contro, la blu fece due capriole all’indietro e partì per un attacco frontale. Con una ginocchiata allo stomaco face cadere il fantoccio a quattro zampe, approfittandone per colpire la testa con un colpo di tallone, e anche quel manichino sparì, sconfitto.
Gajeel aveva guardato tutta la scena sorpreso e compiaciuto della forza della ragazza. Era molto agile e i suoi colpi erano decisi e fluidi, i suoi sensi erano bon sviluppati e riusciva a capire perfettamente cosa volesse fare il nemico.
< < Desidera cambiare modalità, signorina Levy Mc Garden? > > disse una voce elettronica che risuonò nella stanza.
< < Passa alla prima modalità. > > disse Levy mentre si asciugava un po’ di sudore con una pezza lì vicino.
Gajeel si nascose per evitare di farsi vedere.
< < Seconda modalità attiva, possiamo cominciare? > >
< < Quando vuoi. > >
Levy si rimise in posizione.
Davanti alla blu, questa volta, appari un manichino solo.
< < Fuoco! > > gridò lei, e una grande fiamma lo investi, ma il pezzo di legno rispose con un attaccò d’acqua.
< < Ghiaccio! > > e così l’attacco si congelò.
Il fantoccio lanciò alcune spade ma Levy le respinse con uno scudo, dopo di che posò la mano sul terreno e gridò:
< < Terremoto! > > il terreno cominciò a tremare e l’omino perse stabilità cadendo.
Il secondo attacco di Levy formò una buca sotto di lui, facendocelo cadere dentro.
La blu si avvicinò al foro e preparò un attacco, ma una colonna di luce uscì dal foro e accecò la ragazza.
Levy indietreggiò, dal buco uscì con un salto il fantoccio di legno, pronto per un nuovo attaccò.
< < Vent-! > > una fitta di dolore la colpì, la ragazza si strinse il fianco con una mano, cercando di ignorare il dolore e continuare, ma senza risultati.
L’omino che era ancora in alto mise le mani alla bocca, per sferrare il suo attacco, Levy riconobbe subito quella posizione di combattimento; stava per sferrare un ruggito del drago.
< < No! > > la ragazza si parò il viso con le mani, ormai completamente indifesa.
< < Ruggito del drago di ferro! > >
Prima ancora che se ne rendesse conto, Gajeel si era posizionato davanti e aveva risposto all’attacco, eliminando completamente l’omino.
Levy lo guardava spaesata, non capendo perché fosse lì.
  < < Gajeel..? Perché sei qui? > >
L’uomo si girò verso di lei e si avvicinò preoccupato.
< < Dove ti fa male? > > chiese ignorando la domanda.
< < Non importa, adesso passa. > > la sua voce aveva un po’ di panico.
< < Non dice cazzate, fa vedere! > > si avvicinò e cercò di sollevarle la maglietta per vedere se avesse una ferita.
< < F-fermo! Ti ho detto che non ho niente! > > gridò spingendo via con forza l’uomo.
Gajeel la guardò chiaramente arrabbiato.
< < Non dire palle! Riesco a sentire l’odore del tuo sangue fin da qui! > >
E detto questo le prese i polsi e bloccandola al pavimento, alzò la canottiera quanto bastava.
< < No, fermo Gajeel! > >
L’uomo si pietrificò; sul fianco di Levy vi era una cicatrice ben visibile che perdeva sangue.
Gajeel avrebbe riconosciuto quella ferita anche tra un milione di anni.

*FlashBack*
< < Fairy Tail ti troverà….e ti schiaccerà come l’insetto che sei….! > > disse Levy appesa all’albero con il fiato corto.
Era difficile restare cosciente con tutto il sangue che aveva perso.
Gajeel la guardò infastidito e annoiato.
< < HA! Non farmi ridere, fatina! > > la derise guardandola sprezzante, ma Levy non demordeva, continuava a guardarlo con occhi pieni di sicurezza.
Fu proprio quello sguardo che accendeva nel Dragon Slayer una scintilla d’ira; si avvicinò alla donna e stringendo la sua gola disse:
< < Dove sono adesso i tuoi compagni? Dove sono adesso i tuoi preziosi “Nakama”, eh?! > >
Levy continuò a guardarlo.
< < Tks! Loro non possono impedirmi di farti questo… > > Gajeel trasformò il suo braccio in una lama e lentamente aprì un taglio sul fianco della
Facendola gridare di dolore.
< < Aaaaaaaaaaaaaaaaa! > > gli occhi di Levy si riempirono di dolore, mentre il suo sangue macchiava la lama del drago.
*Fine FlashBack*

Gajeel guardò il viso di Levy, che però non voleva incontrare il suo sguardo, e poi la lasciò andare.
Il moro si sedette per terra, dando le spalle alla ragazza.
< < Sono proprio un mostro. > >
Levy lo guardò sorpresa e ferita da quelle parole.
< < Per un po’ di tempo ho pensato davvero di poter essere…una brava persona, ma è inutile. > >
Si avvicinò piano a lui, allungando una mano verso la sua schiena.
< < Le vite che ho distrutto, la felicità che ho calpestato, l’esistenze che ho cancellato…non torneranno indietro, mai. > >
Gli occhi della blu si riempirono di lacrime.
< < Non basta desiderare qualcosa per averlo, vero? > >
Il cuore di Gajeel si fermò quando sentì le braccia della maga che lo stringevano forte e le lacrime che gli bagnavano la schiena attraverso la maglietta.
< < Levy? > > lui fece per girarsi, ma la stretta della donna aumentò di intensità.
< < Non volevo! Non volevo che vedessi quella ferita! Per questo sono venuta qua, volevo vedere se riuscivo a combattere senza che la ferita si riaprisse! Così tu non te ne saresti accorto! > > pianse Levy premendo il suo viso contro la schiena del mago che rimase spiazzato delle sue parole.
< < Levy…dimmi una cosa, perché sei così gentile con me? > >
La blu fu spiazzata da quella domanda, aveva tenuto la risposta segreta per tanto tempo, ma ora voleva dire la verità.
< < Perché ho aspettato tanto tempo per perdonarti! Perché in fondo tu ed io siamo simili! Io…conosco la solitudine, conosco l’odio e il dolore di essere abbandonati! So quello che senti, e in verità, non ti ho mai odiato! Ma odiavo guardarti! Perché mi ricordavi me! > >
La ragazza strinse forte Gajeel, il quale sorpreso, non capiva il senso di quelle parole; cosa voleva dire quando diceva che “era come lui”?
< < Io non sono gentile! Se fossi stata gentile, ti avrei perdonato subito, invece che prendermela con te! > >
Nella stanza crollò il silenzio, che avvolse i due ancora abbracciati.

Spazio Autrice:

Scusatemi se ho tardato a pubblicare il seguito *si inchina in lacrime* la verità che era pronto da un po’, ma non mi convinceva O.o voi che ne pensate??
Comunque lo so, lo so, i nostri maghi sarebbero dovuti partire per una missione in questo capitolo stesso, ma visto che so già che mi ci vorrà una vita per scrivere quel capitolo, ho deciso di fare questo piccolo intrattenimento per non lasciarvi a bocca asciutta XD
A presto, e non scordatevi di darmi delle idee per le missioni future!! ^^
Girl Pumpkin

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


~~Capitolo 6

Nella stanza calò il silenzio.
Entrambi si resero conto di ciò che stava davvero succedendo.
Gajeel, che diventò come una statua di sale, posò lo sguardo sulle sottili braccia di Levy che gli stringevano la vita;
Riuscì a percepire il calore della ragazza attraverso la sua schiena, se si concentrava poteva perfino sentire il battito del suo cuore che al momento batteva con la stessa intensità del suo.
Levy si rese conto di quando la schiena del moro fosse robusta e ampia, le sue mani potevano perfino sentire gli addominali del suo stomaco.
La distanza tra di loro era pericolosamente vicina.
Gajeel si alzò di colpo, seguito da una Levy imbarazzata.
I due rimasero ancora in silenzio, un silenzio che stava diventando decisamente imbarazzante.
La blu sussultò quando il drago di ferro le afferrò la mano.
< < E’ meglio se ti porto in infermeria > > disse senza guardarla in faccia, ma la ragazza poteva vedere il suo viso arrossato e così senza opporsi lo segui.
Gajeel si rese conto di quanto la mano di Levy fosse piccola, solo mentre la stringeva.
In poco tempo raggiunsero l’infermeria ed entrando trovarono Mira intenta nel sistemare i vari medicinali.
L’albina li guardò sorpresa, poi il suo sguardo si posò sulla macchia rossa che sporcava la maglietta della ragazza.
< < O celo! Che cosa è successo? > > chiese avvicinandosi a Levy e facendola sedere sul lettino più vicino.
< < Mi si è riaperta…quella ferita > > disse la blu abbassando lo sguardo.
Mira la guardò preoccupata e poi diede uno sguardo anche al moro che, come la piccola fata, aveva gli occhi puntati sul pavimento.
Alla barista fu subito chiaro cosa fosse successo e, dopo poco tempo, riprese il suo radioso sorriso.
< < Gajeel-kun, ti spiace uscire devo medicare Levy-san > > disse sorridendo.
Gajeel, che era alla deriva nei suoi pensieri, tornò alla realtà.
< < Eh? Ah, si certo…. > > detto questo aprì la porta, prossimo a uscire dalla stanza.
< < Gamberetto, ti lascio le informazioni della missione di domani sul bancone del bar. > > e detto questo uscì definitivamente dalla porta.
< < Grazie > > disse con voce flebile l’altra.
Mira le fece togliere la canottiera e tamponò la ferita con una pezza impregnata di disinfettante, per medicare e pulire la ferita. Ad ogni tocco Levy si mordeva il labbro per trattenere un gemito di dolore.
< < Allora…che succede? > > chiese Mira con voce calma mentre continuava la medicazione.
< < Non ho idea di cosa tu stia parlando > > disse decisa Levy, distogliendo lo sguardo dalla maga del Take Over.
< < Levy, ti conosco da quando sei piccola, non cercare di mentire a me > >
A quelle parole la blu abbassò lo sguardo, incerta e un po’ pentita per aver cercato di mentire all’amica.
< < Gajeel ti ha fatto qualcosa di male? > > chiese Mira guardandola con sguardo preoccupato.
< < No! > > rispose subito l’altra e quando vide l’albina sorriderle aveva capito di essere caduta in un tranello.
< < Gajeel… > > iniziò Levy incerta.
< < Lui sta cercando di farsi perdonare in tutti i modi, ed io l’ho accettato, ma sembra che c’è ancora una persona che non riesce a perdonarlo… >>
Mira le diede uno sguardo di curiosità.
< < Chi? > >
< < Se stesso > > disse lei abbassando la testa, si sentiva in colpa, anche se non sapeva per cosa.
< < E’ colpa mia…vero? > > disse con voce strozzata e sull’orlo delle lacrime.
< < E come pensi che potrebbe essere colpa tua?! > > disse l’albina con voce lievemente alterata, non gli piaceva vedere la sua amica torturarsi per una colpa che non aveva.
< < Non lo so, ma sento che è colpa mia! > >
Mira le afferrò le spalle e con espressione seria gli disse.
< < Tu non hai colpa! L’unico che può fare qualcosa per il proprio senso di colpa è Gajeel, tu hai fatto tutto quello che potevi e non venirmi a dire che non è così! > >
Levy era sorpresa dal rimprovero dell’amica e senza che se ne rendesse conto, iniziò a piangere.
Mira la guardò comprensiva e la strinse forte a se.
< < Sai Levy, alle volte non possiamo aiutare tutti, ci sono delle ferite che le persone devono curare da sole, l’unica cosa che possiamo fare è stare accanto alla persona che c’è cara. > >
Mira allontanò un po’ Levy da se e, dopo averle asciugato le lacrime, le diede uno sguardo preoccupato.
< < Ma ora, è un’altra la questione che mi preme di più. > >
< < Cosa? > >
< < La tua ferita, devo chiamare Polushka. > >

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Gajeel aprì la porta di casa sua ed entrò, chiudendosela alle spalle, si diede una veloce occhiata in giro e si andò a stendere sul letto.

< < Levy…dimmi una cosa, perché sei così gentile con me? > >
< < Perché ho aspettato tanto tempo per perdonarti! Perché in fondo tu ed io siamo simili! Io…conosco la solitudine, conosco l’odio e il dolore di essere abbandonati! So quello che senti, e in verità, non ti ho mai odiato! Ma odiavo guardarti! Perché mi ricordavi me! > >

Gajeel non poteva fare a meno di ripensare alla voce rotta dal pianto di Levy mentre premeva il viso contro la sua schiena.
Le guancie gli si colorarono solo un po’ di rosso al ricordo dei loro corpi così vicini e alla dolcezza della maga nel preoccuparsi per lui.
< < Ahhhhhh!! Smettila di pensarci!! > >
Inveì contro se stesso nel tentativo di rimuovere quelle immagini, aveva già capito che quella sera non avrebbe chiuso occhio.

< < Io…conosco la solitudine, conosco l’odio e il dolore di essere abbandonati! So quello che senti! > >
Gajeel si fece avvolgere nel buio della sua stanza e dal silenzio e chiuse gli occhi, meditabondo.
Se si concentrava, poteva ancora sentire la voce di Levy che risuonava attraverso la stanza.
Quella voce, in quell’attimo, gli sembrava la voce di una supplica accorata.
< < Che cosa significano quelle parole, Levy? > >

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La mattina dopo il Dragon Slayer di ferro, appoggiato al muro della stazione, osservava annoiato la folla passare mentre aspettava la piccola maga del Solid Scrip.
Dopo alcuni minuti il caratteristico profumo di libri, inchiostro e lavanda gli pizzicò il naso, segno che la sua compagna di missione stava per arrivare.
Si staccò dal muro e guardò la strada principale, dove sarebbe dovuta spuntare da un momento all’altro una ribelle chioma blu, e così avvenne solo che non si aspettava di vederla correre verso la stazione a tutta velocità con la faccia di una che veniva inseguita!
< < Perché cazzo sta correndo? Non siamo mica in ritardo > > si chiese, guardandola confuso.
In poco tempo la piccola ragazza si trovò a pochi passi dal moro.
< < Ohi che diav- wah! > > Gajeel non fece in tempo a finire la frase che la blu gli afferrò un braccio e si diresse verso il treno che sostava ai binari.
< < E’ il nostro? > > chiese in fretta.
< < Si, ma che cazz- > > per la seconda volta non finì la frase poiché fu spinto dalla piccola maga nel primo vagone che videro. Solo all’ora la frenetica corsa finì.
Levy aveva ancora il fiatone e cercava di riprendere fiato, mentre un Gajeel, apparentemente calmo, la guardava.
< < Bene > > disse lei con un sospiro di sollievo sedendosi dopo aver sistemato la sua valigia.
Gajeel si sedette nel posto davanti a lei, continuando a guardarla.
E quando gli sembrò che l’aria fosse tornata nei polmoni della ragazza, gli chiese.
< < Ti senti bene? > > chiese con un po’ troppo contegno.
< < Si grazie > > gli rispose sorridente la giovane, non rendendosi conto di avere davanti un Dargon Slayer sull’orlo dello sclero.
< < Perché sai…c’è una domanda che mi tormenta > >
< < Cosa? > > chiese curiosa la blu.
< < PERCHE’ CAZZO STAVAMO CORRENDO!!?? > >
Sbraitò il moro avvicinando pericolosamente il suo viso a quello di Levy, che arrossì e si sorprese dalla reazione del mago.
< < Ehehehe… > > ridacchiò lei, un po’ imbarazzata per la situazione.
< < Per loro. > > disse indicando il finestrino al suo fianco.
Quando Gajeel si girò, saltò leggermente sul sedile vedendo che i volti in lacrime di Jet e Droy erano spalmati contro il vetro.
< < Ma che cazzo?! > >
< < Levy! Aspetta! > > piagnucolò il mago della velocità.
< < Levy-chan, non te ne andare con quel buzzurro!? > > lo spalleggiò Droy.
< < Ohi, hai chiamato buzzurro?! > >
< < Ragazzi…vi prego > > disse cercando di calmarli la blu.
< < Ma Levy…solo noi ti possiamo proteggere! > >
Avrei qualcosa da ridire su questo punto…
Pensò il moro guardando la patetica scena che gli si poneva davanti con sguardo quasi disgustato.
< < Jet e Droy, se non volete farmi arrabbiare, allontanatevi e tornate a casa, subito! > > disse con voce allegra Levy, ma la cosa che spaventò davvero Gajeel fu il sorriso con qui lo disse, era molto simile a quello di Mira quando stava per perdere le staffe.
I due maghi si allontanarono salutandola come se non fosse successo nulla, sudando freddo.
Poco dopo il treno partì e il Dragon Slayer guardò la piccola maga con un ghigno sul volto.
< < Cosa? > > chiese lei disturbata dalla sua espressione.
< < Non sapevo che Levy McGarden fosse così spaventosa, Ghihihi! > >
< < Ti auguro di non sperimentare mai la mia rabbia, Gajeel Redfox > > disse con un sorriso sornione.
Il resto del viaggio continuò in silenzio e in tranquillità, dopo tre ore di viaggio il team era arrivato nella piccola città di Pioggia. Presero i loro bagagli e scesero dal treno.
La città che gli si presentò davanti agli occhi era abbastanza simile a Magnolia, solo un po’ più piccola e con meno abitanti.
< < Sembra essere un bel posto > > disse sorridendo Levy.
< < Già già, ma noi siamo qui per lavoro e non in una gita di piacere > > le rispose burbero il compagno di viaggio.
La blu gonfiò le guancie indispettita dalla freddezza dal mago, cosa che lo fece sorridere.
< < Uff, lo so lo so! > > disse iniziando a incamminarsi.
Percorsero la strada principale la quale esponeva negozi di ogni genere. Gajeel arrestò il passo quando passarono davanti ad una locanda che offriva vitto e alloggio hai visitatori della città.
< < Dovremmo trovarci un posto per la notte > >
< < Non sarà necessario > > il Dragon Slayer la guardò confuso.
< < In questa città la nostra gilda ha un piccolo rifugio, staremo lì finché non avremmo finito la missione. > >
Spiegò lei, continuando a camminare.
< < Non ne sapevo niente di questa storia del rifugio! > >
< < Beh, adesso lo sai > > gli rispose senza voltarsi a guardarlo.
< < Ci sono altre cose che dovrei sapere? > > chiese irritato, non gli piaceva essere tenuto all’oscuro di ciò che riguardava la missione.
< < Una parte di me confida che tu abbia letto i rapporti della missione abbastanza attentamente da capire il motivo per qui ci troviamo qui > > gli lanciò una frecciatina, la maga del Solid Scrip.
< < C-che hai detto?! > >
< < Ma visto che comincio ad avere dai dubbi in proposito, arrivati al rifugio faremo un reso conto della missione > >
< < Non trattarmi come un cretino!! > > sbraitò, al che la maga si girò e con sottile sarcasmo gli disse:
< < Non mi permetterei mai! > > e detto questo, con un sorriso trionfante sul viso, Levy e Gajeel arrivarono al rifugio.
Era una casetta situata non molto lontana dall’ingresso della foresta, vicino all’ingresso vi era un drappo per volatili sul quale sostava un vecchio gufo spennato.
Levy si avvicinò alla porta e solo allora il pennuto aprì gli occhi, dicendo (si esatto parlava -.-):
< < Identificarsi, prego > >
< < Levy McGarden  e Gajeel Redfox > >
Il volatile osservò sia Levy che Gajeel dopo di che la porta si aprì e il gufo tornò a dormire.
I due entrarono e poggiarono le borse da viaggio a terra.
< < Benvenuto nel rifugio della città di Pioggia, Gajeel > > disse la blu.
Il salotto era la prima cosa che si vedeva entrando, subito dopo vi era una porta che conduceva alla cucina, sul lato sinistro invece vi era una stanza che pareva utilizzata per la pianificazione delle missioni, nella suddetta stanza sulla destra vi era una porta che conduceva alla camera da letto.
Gajeel girò velocemente tutta la casa, non gli ci volle molto per ambientarsi. Dal modo in qui si comportava Levy si poteva capire che vi era già stata altre volte.
< < Ohi gamberetto > > la chiamò Gajeel da una stanza.
< < Non chiamarmi gamberetto! Stupida testa di ferro > > gli rispose seccata, andando però nella stanza in cui l’aveva chiamata.
Entrando Levy si ritrovò nella camera da letto e non gli ci volle alcuna spiegazione per capire quale fosse il problema.
< < C'è un solo letto > > sottolineò Gajeel.
< < Si lo vedo, grazie tante > > Levy rimase un po’ lì a pensare e poi dichiarò.
< < Beh vorrà dire che dormirai sul divano > > rispose con una semplice alzata di spalle.
< < Cosa ti fa credere che io ti lasci il letto, gamberetto? > >
La blu lo guardò spiazzata dalla sua uscita.
< < Che cosa vorresti dire?! Vuoi fare dormire una ragazza sul divano?! > > evidentemente Levy aveva dato per scontata la galanteria del moro, gradissimo errore.
< < E se anche fosse? Tanto un letto così è troppo grande per uno scricciolo come te > > la derise, il mago con il suo solito ghigno.
< < Spero che tu stia scherzando Rogane! > >
< < Sai, adoro quando usi il mio soprannome > >.
Sapeva bene che era un modo di provocarlo e quando vide il viso della ragazza diventare rosso come i capelli di Titania non riuscì a trattenere una risata ghignante.
< < P-pervertito! > >
< < Ghihihihih! > >
Levy mise il broncio e non volendo più soffermarsi sulla questione disse:
< < Discuteremo più tardi di questa cosa! > > e detto questo uscì dalla stanza, seguita da Gajeel.
Entrati nella stanza delle pianificazioni Levy poggiò la sua borsa sul tavolo e tirò fuori documenti e libri, molto probabilmente riguardanti alla missione.
< < Bene incominciamo > > e detto questo appese al pannello in sughero che vi era affianco della scrivania, una foto raffigurante un uomo dai capelli color verde scuro e gli occhi neri come la pece, dal suo sguardo si poteva capire che non era un bel soggetto.
< < Questo è Led Grid, è l’uomo al quale dobbiamo sottrarre il manoscritto che il Master ci ha commissionato, in breve la maggior parte della missione si concentrerà su di lui > > concluse, guardando Gajeel come se fosse uno scolaretto a qui fare una lezione.
< < Cosa sappiamo su di lui? > > Levy fu felice della domanda che le fece il moro, credeva che fosse un tipo svogliato e tutto muscoli nelle missioni, ma a quanto pare anche lui si trovava in accordo nel pianificare una strategia.
< < E’ un mercante molto conosciuto in varie città, ma Pioggia è il suo covo. La sua casa si trova sulla collina di Kage, ha una residenza parecchio appariscente quindi non sarà difficile trovarla, ma il difficile sono le guardie. Essendo un uomo molto ricco è normale che venga preso di mira da molti, quindi va sempre in giro con la sua scorta e non solo anche la sua dimora ne è infestata. > >
< < Quindi immagino che intrufolarsi in casa sua sia da escludere > >
< < Già, ma Led è un uomo estremamente narcisista, è sua abitudine frequentare molti locali della città. > >
< < Che tipo di locali? > > chiese curioso il moro, anche se si stava già facendo un’idea.
< < Quello in cui è stato visto più spesso è la Rosa Blu, uno squallido locale in cui i ricchi amano farsi servire e riverire da ragazze frivole. > >
< < Ci avrei scommesso, la feccia richiama altra feccia > > disse stizzito Gajeel, non sarebbe stato facile avvicinarsi all’uomo, il moro si stravacco su di una poltrona nella stanza e disse:
< < Come cazzo ci avviciniamo ad uno così!? > >
Levy si fermò a riflettere osservando la cartina della città.
< < Led e la sua scorta predono sempre le stesse strade sia quando escono, che quando rientrano. > > disse segnando un percorso preciso sulla mappa con un segno rosso.
Gajeel la osservò con discreta attenzione.
< < Di norma la sua scorta presenta dai sette agli otto uomini, tutti quanti sono maghi capaci. > >
< < Quindi un attacco a sorpresa è da escludere > > concluse Gajeel.
< < Direi proprio di si > > la blu segnò con un grande cerchio un punto del monte Kage.
< < Qui si trova la sua residenza. > >
Levy afferrò un libro dalla sua borsa e lo sfogliò in cerca di qualcosa di ben preciso.
< < La sua casa è una vera a propria fortezza, il muro che la circonda è troppo alto per essere scavalcato, inutile dire che anche fare un'arrampicata è fuori questione, vi sono otto torrette di vedetta in tutto, le guardie ci vedrebbero subito. > >
< < Ma chi cazzo è sto qui, il Re?! > > sbraitò il Dragon Slayer.
< < Ehehe più o meno. > > gli sorrise la blu.
< < All’interno delle mura vi è uno spazio riservato ai giardini ma anche esso è pattugliato dalle guardie 24 ore su 24. > >
Gajeel fece un gemito frustrato, più sapeva su di lui, più la missione si faceva difficile, maledisse più folte il Master per avergli dato una missione così.
In più c’era un’alta cosa che lo tormentava, la ferita della maga. Doveva evitare ogni possibile lotta poiché se la ferita fosse tornata a sanguinare sarebbe stato troppo pericoloso per la maga del Solid Scrip.
< < Però…  > > disse Levy, risvegliando il moro dal groviglio che pensieri.
< < Però? > >
< < La Rosa Blu è perfetto per entrare un contatto con Led Grid > >
< < La Rosa Blu? > >
< < Si, pensaci, all’interno del locale la scorta di Led è molto ridotta e in più gira voce che Grid abbia l’abitudine di stare in compagnia di una delle cameriere ogni volta che vi si reca. > >
Non ci volle molto perché il Drago del ferro capisse dove voleva arrivare Levy.
< < Non se ne parla. > > disse in removibile.
< < Come scusa? > > Levy lo guardava confusa, la Rosa Blu era davvero un posto strategico perfetto.
< < E’ troppo rischioso e poi come pensi di fare a lavorare lì? > > gli chiese il moro, con voce dura.
< < Io e il mio Team abbiamo svolto una missione per il proprietario del locale, è in debito con me, se gli chiedo di farmi lavorare per una notte lì accetterà. > > spiegò Levy che non aveva la minima intenzione di abbandonare la sua strategia.
Gajeel si alzò dalla poltrona e disse di nuovo con voce rigida.
< < No > >
< < Ma Gajeel- > > Levy non fece in tempo a finire che il drago d’acciaio le si avvicinò pericolosamente, facendola arretrare finche non si ritrovò contro il bordo della scrivania, a quel punto il moro appoggiò le mani sul mobile, impedendo così alla blu ogni  via di fuga.
< < Ho-detto-di-no > > i suoi occhi rossi erano puntati in quelli di Levy e non ammettevano alcuna discussione.
La maga del Solid Scrip provò un brivido lungo la schiena, ma si riprese in fretta e disse:
< < Non ho bisogno del tuo permesso > >
Gajeel fu leggermente sorpreso dalla tenacia della ragazza, nonostante un Darogon Slayer 3 volte più grande di lei l’avesse messa all’angolo lei non demordeva, non riuscì a trattenere un ghigno.
< < Mi stai contraddicendo? > >  chiese sorridendo quasi diabolicamente e con un sopraciglio alzato.
Levy era sbalordita dall’impertinenza del moro, chi si credeva di essere? Perché lei sarebbe dovuta stare ai suoi ordini?
La blu, presa da un impeto di rabbia, afferrò la maglietta del moro, portando così i loro visi più vicini.
< < Chi credi di essere per darmi ordini?! > > gli disse alzando la voce. Certo i comportamenti violenti non erano da lei, ma proprio non sopportava che qualcuno le desse ordini, era una cosa che la faceva andare in bestia.
Gajeel aprì gli occhi un po’ più del normale a quel gesto.
Con i suoi sensi di drago poteva benissimo sentire una rabbia quasi incontrollabile provenire dalla ragazza.
< < Sono un Dragon Slayer, piccoletta, posso farti e farti fare tutto quello che voglio… > >lasciò la frase in sospeso, come a voler fare intendere che era capace di tutto.
Levy lo guardò scioccata e un po’ spaventata, lasciò la maglietta del moro e cercò di allontanarsi, per quanto la scrivania glielo permettesse.
< < E anche quei tipi possono fare la stessa cosa. > > il moro spostò una mano dalla scrivania e la avvicinò lentamente sul fianco della ragazza.
Levy notò il gesto e provò un brivido lungo tutta la schiena, aveva paura e chiuse gli occhi, ma quando sentì il tocco del moro, non avvertì alcuna ostilità, e lentamente li riaprì.
Quando incontrò lo sguardo di Gajeel capì che la sua era preoccupazione
< < La tua ferita non è ancora guarita > >
Un’ondata di emozioni pervasero Levy.
Rabbia, gratitudine, umiliazione, stupidità e anche dolore.
< < Allontanati da me. > > la richiesta uscì come un sussurrò dalle labbra della maga.
< < Eh? > >
< < Ti ho detto di allontanarti da me! > >
< < Altrime- > > la frase di Gajeel venne interrotta da uno schiaffo.
Il suono provocato dal colpo risuonò per tutta la stanza.
Levy aveva ancora il braccio alzato e anche qualche lacrima che minacciava di uscire.
 Il moro si posò una mano sul punto dolente che aveva assunto un colorito rosso e si voltò lentamente e sbalordito verso la maga.
Lo sguardo di Levy gli fece perdere un battito.
Rabbia, umiliazione, frustrazione, erano queste le emozioni che vivevano dentro quegli occhi.
La maga non disse nulla, abbassando lo sguardo si allontanò velocemente dal mago e andando verso la porta uscì da casa.
Gajeel aveva ancora la mano sulla guancia pulsante e dolorante, era come se il tempo si fosse fermato, come se il suo cervello si fosse spento e non volesse riprendersi.
< < Che cazzo ho fatto… > >
L’aveva minacciata? Ciò che era cominciato come una presa in giro ora si era trasformata in tragedia.
Le aveva detto delle cose orribili, ciò che aveva sottinteso nella sua minaccia lo disgustava.
Serrò i denti e piantò un forte pugno contro il pavimento in lego.
< < Che cazzo ho fatto?! > >
E ora che poteva fare? Seguirla? Lasciare che si calmasse e poi aspettare che tornasse? E cosa le avrebbe detto quando sarebbe tornata? E se….non fosse tornata? E se avesse preso il primo treno per Magnolia e fosse tornata alla gilda?
Se fosse davvero così non lo avrebbe mai più degnato di uno sguardo, i miglioramenti che avevano fatto sarebbero andati a puttane!
< < Merda…cosa faccio?! > >
Il Dragon Slayer si tirò indietro i capelli con una mano, frustrato.

Intanto Levy...

La maga correva nella foresta, non le importava neanche dove stesse andando, poteva anche perdersi e restare lì per sempre per quanto la riguardava.
Dopo un paio di minuti di corsa sfrenata inciampò in un sasso e cadde a terra.
Lentamente si mise a sedere e vide i danni che la caduta le aveva procurato, il ginocchio era sbucciato e le bruciava non poco.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso che quella sera si era riempito anche troppo.
Si sdraiò a terra, dando un gemito di frustrazione.
Gajeel l’aveva umiliata facendola sentire debole e impotente in confronto a lui, di nuovo.
< < Sei davvero crudele > > disse come se il moro potesse sentirla.
La sua mente ripensò al gesto di Gajeel.
Il tocco con qui le aveva sfiorato la ferita era così diverso da quello della notte in cui l’aveva aggredita.
< < Quel tocco… > >
Gajeel Redfox era cambiato. Certo non c’è da scordarsi che è un ammasso di ferro dal cuore freddo e distaccato e che è uno stupido bestione tutto muscoli e niente cervello.
Ma era cambiato.
Un lampo attraversò la mente di Levy, una luce la illuminò su ciò che doveva fare adesso. Si alzò mordendosi il labbro per trattenere un gemito di dolore e si riavviò verso casa.
Non le restava che sperare che il Dragon Slayer non fosse uscito a cercarla.

In tanto Gajeel…

< < Ok, io vado! > > si diresse deciso verso la porta, per poi fermarsi e strapparsi i capelli dalla frustrazione.
< < Non ci riesco! > >
Era da un 20 minuti buoni che Gajeel Redfox continuava quel treatrino. Una parte di lui voleva andare dalla maga per scusarsi, ma una parte di lui aveva (ma sì diciamolo) paura di affrontarla.
Così si era lasciato andare all’indecisione più totale.
< < Maledizione! Comportati da uomo e valla a cercare! > > si ammonì.
< < Si certo, grazie al cazzo! E poi che le dico!? > > continuò facendo avanti e indietro per la stanza.
< < Che ne so! Non è mica un problema mio! > >
< < Io invece credo di si, testa di cazzo! > >
Il moro si zittì.
< < MA CHE MINCHIA STO FACENDO!? > >
< < Me lo stavo chiedendo anch’io… > >
Gajeel si girò verso la porta, che ora era aperta mostrando la figura di Levy che indecisa sul da farsi lo guardava.
< < Gamberetto! > > il moro dovette trattenersi dallo stringerla forte. Era così sollevato che fosse tornata di sua spontanea iniziativa.
Levy lo guardò come se fosse scemo e poi entrò chiudendosi la porta alle spalle e passando di fianco al Dragon Slayer senza degnarlo di uno sguardo.
< < Vado a farmi la doccia! > > e detto questo sbatte la porta e aprì l’acqua.
In tutto ciò Gajeel non si era mosso di un cm, stava ancora elaborando cosa fosse successo.
Ok è incazzata, ma almeno è tornata.
Con questa mera consolazione, si diresse verso la camera da letto.

 

Levy era sotto la doccia. L’acqua calda la aiutava a rilassarsi.
Anche se era tornata con il proposito di fare pace, non appena aveva visto il mago le era tornata in testa l’umiliazione di prima e non si era potuta trattenere dal mettere il broncio.
< >
Dopo aver finito di lavarsi uscì dalla doccia e si asciugò e solo all’ora si accorse che, nella rabbia del momento, non aveva preso quello che le serviva.
< < Non di nuovo… > > ripensò alla volta in cui, uscendo dalla doccia di casa sua, si era ritrovata il mago in camera.
Prese un respiro profondo e si affacciò alla porta, stando attenta a restare ben nascosta.
< < Gajeel… > > niente.
< < Gajeel….! > > niente.
< < GAJEEL!! > >  ci fu un tonfo e poi il moro sbucò da dietro l’angolo della porta.
< < Che succede Gamberetto? > > chiese confuso.
< < Mi servono dei vestiti > > spiegò un po’ imbarazzata.
Gajeel la guardò per un po’ senza fare niente e poi sorrise, ma non con un normale sorriso, ma con quel suo caratteristico ghigno.
No, il ghigno no!
Pensò Levy che sapeva bene che non significava niente di nuovo.
< < Sai dovresti essere più educata quando chiedi un favore > > puntualizzò il moro appoggiandosi allo stipite della porta.
< < Tu! > >
Gajeel continuò a sorridere sadico.
< < Non ti aspetterai mica che io ti chieda “gentilmente” di portarmi i miei vestiti!! > >
Gajeel alzò un sopra ciglio che diceva chiaramente:
Vuoi mettermi alla prova?
Il viso di Levy divenne rosso dal nervoso.
< < Preferirei uscire nuda, piuttosto che chiedertelo gentilmente! > >
< < Non vedo l’ora. > > commentò il moro leccandosi le labbra.
< < Gajeel sei un pervertito! > > e detto questo gli sbatte la porta in faccia.
Il sorriso del Dragon Slayer si allargò ancora di più.
< < Chissà… > >
Dall’altra parte della porta Levy era rossa come un peperone.
L’immagine di Gajeel che si leccava le labbra la faceva inspiegabilmente impazzire.
Sta tranquilla Levy, è normale, in fondo lui è un bel ragazzo
La blu si schiaffeggiò mentalmente per ciò che aveva appena pensato.
Comunque non poteva stare lì dentro a vita. Così fece un bel respiro e riaprì di poco la porta. Con sua grande sorpresa il drago di ferro era ancora lì, come se la stesse aspettando.
Quando notò la sua presenza tornò a sorridere sadico.
< < Togliti quel sorriso dalla faccia, mi fa impazzire! > >
Per un attimo il mago fraintese le sue parole.
< < Allora ti decidi a uscire da lì, oppure no? > >
Levy era scioccata, ma allora la stava davvero aspettando!!
< < Perfino dopo quello che è successo ti comporti così?! > > disse distogliendo lo sguardo dal ragazzo.
< < Uhhh colpo basso gamberetto! > > disse senza perdere il suo sorriso.
Quel commento fece venire un lampo di genio alla maga.
< < Eheheh vuoi vedere un vero colpo basso? > >  il mago la guardò cercando di nascondere la sua curiosità.
Fu in quel momento che la blu sprigionò il suo “attacco”.
La ragazza gli stava facendo i migliori e più begli occhi da cucciolo che si potessero fare.
< < S-smettila! > > cercò di fermarla il moro, ma era inutile si era già perso in quegli occhi color ambra.
< < Ne ne, Gajeel-kun, mi porteresti i miei vestiti? > >
< < T-tu dannata! Non funzione- > >
< < Ti preeeego!! > >
Gajeel cercò di resistere più che poté, il che vuol dire non molto.
< < Ho capito! Ho capito! Ma smettila di fare quegli occhi! > > e detto questo uscì dalla camera, lasciando la maga con un sorriso soddisfatto che gli gridò:
< < Ho alcuni vestiti sul letto! > >
Il Dragon Slayer entrò nella camera e prese gli abiti che era appoggiati sul materasso e tornò di la, le gli allungò e andò a sdraiarsi sul letto, frustrato per la “sconfitta”.
Non si aspettava certo un colpo così basso come quello sguardo color miele.
< < Cazzo! > > imprecò sprofondando il viso nel cuscino.
Dopo pochi minuti sentì i passi si Levy avviarsi verso la camera da letto, ma lui non alzò il viso per guardarla.
Avrebbe scommesso le palle di qualcuno che sarebbe arrossita e che gli avrebbe chiesto di togliersi dal letto.
Gajeel si sorprese di sentire le coperte sollevarsi e il peso di qualcuno di fianco a lui.
< < Spengo la luce > > fu tutto quello che disse lei prima di lasciare che il buio li avvolgesse.
Levy si mise più comoda e lo stesso fece Gajeel.
Inutile dire che, per quanto riguarda la maga, dormire era impossibile, non tanto perché c’era un ragazzo di fianco a lei e nello stesso letto, ma perché non si era ancora chiarita con il drago di ferro.
Levy strinse un po’ il cuscino, indecisa sul da farsi. Il cuore le batteva forte e aveva una disperata voglia di togliersi quel peso dal cuore.
< < Ok, va bene, non riesco a dormire! > > disse tirandosi su di colpo e sorprendendo il mago al suo fianco.
< < Che hai piccoletta? > > il moro si girò sul fianco, guardandola, con il viso appoggiato sulla mano.
Levy gli diede un veloce sguardo e poi tornò a fissare il fondo della stanza. Un po’ perché si vergognava di non riuscire a dormire e un po’ perché la maglietta sbracciata del moro era troppo anche per lei.
< < Come se non lo spessi > >  disse bacata lei.
Aveva ragione, Gajeel sapeva bene cosa la teneva sveglia poiché il medesimo motivo teneva sveglio anche lui.
 < < Mmmm > > fu tutto quello che disse mettendosi a fissare il soffitto.
Levy lo fulminò con lo sguardo, anche se lui non la vide.
Avevano un problema e tutto quello che sapeva dire era “Mmmm”?!
< < Haaaa, io vado in cucina > > e detto questo si alzò e uscì dalla camera.
Gajeel la seguì con lo sguardo indeciso sul da farsi, ma poi si alzò anche lui.
Levy stava cercando di aprire la caffettiera, la quale sembrava non voler collaborare.
< < Che stai facendo? > > la voce roca del mago la fece sobbalzare e girandosi se lo trovò appoggiato contro lo stipite della porta.
< < Voglio del caffè > > dice lei, mostrandogli la caffettiera.
< < Prima di andare a letto? > >
< < Beh il caffè mi aiuta a dormire > > disse gonfiando le guancie.
Gajeel la guardò sorpreso per poi mettermi a ridere di gusto.
< < Hahahaha mi stai dicendo che il caffè ti aiuta a dormire?! > > ora si copriva la pancia dal ridere.
Levy gonfiò così tanto le guancie che pareva stesse per scoppiare.
< < Beh detto da uno che mangia il ferro! > > protestò lancindogli la caffettiera.
< < Who! > > Gajeel la prese al volo dando poi uno sguardo confuso alla blu.
< < Beh? Aprila, io non ci riesco > > disse abbassando lo sguardo un po’ imbarazzata.
Il moro sorrise.
< < Agli ordini, gamberetto > > e dotte questo la aprì senza sforzo, passandola alla ragazza, dopo di ché si sedette al tavolo.
Osservò la ragazza;
Il modo in cui metteva il caffè, la delicatezza con qui lo schiacciava, il movimento fluido con cui chiudeva la caffettiera e anche il suo sorriso soddisfatto del lavoro.
Levy si appoggiò al bancone, guardando il moro che con aria annoiata si reggeva la testa con la mano appoggiandosi al tavolo.
Quando Gajeel notò che lo stava guardando con lo scopo di attirare la sua attenzione sbottò:
< < Cosa?! > >
La maga alzò un sopra ciglio che voleva dire:
Devo anche dirtelo?
Il Dragon Slayer distolse lo sguardo, sbuffando.
< < Mi dispiace > > disse senza guardarla.
La blu lo guardò seria e poi chiuse gli occhi, pensante.
< < Non mi servono le tue scuse. > >
< < Ma se è quello che volevi! > > ringhiò lui guardandola.
< < Quello che intendo dire è che non vedo perché tu debba scusarti, il tuo “Mi dispiace” era solo una piccola punizione > > disse con un leggero sorrise Levy, mentre versava il caffè pronto in una tazza.
< < Eh? > > Gajeel era davvero confuso.
La maga del Solid Scrip si sedette davanti a lui, e riscaldandosi le mani con la tazza fumante parlò.
< < Eri preoccupato per me, vero? > > disse guardandolo con dolcezza.
Lui rimase pietrificato da quello sguardo e un po’ arrossi.
< < …Si > > disse sotto voce, così sotto voce che Levy non era sicura di averlo sentito davvero.
< < Grazie, ma ci sono molti modi di dimostrare preoccupazione! > > ecco era finita la magia, ora era il momento della strigliata.
Il drago di ferro distolse lo sguardo sbuffando come un bambino che non voleva ammettere la sua colpa.
< < Gajeel…capisco che tu non sia abituato a tutto questo, ma sono sicura che ti ci abituerai presto! > > e detto questo gli accarezzò il braccio e, dopo aver messo la tazza nel lavandino, tonò in camera.
Il moro la seguì con lo sguardo.
Si passò una mano sul braccio, come se volesse ricordarsi nuovamente quella dolce sensazione.
Fu sorpreso da se stesso e, scuotendo la testa come per svegliarsi da un sogno, tornò anche lui in camera.
I due ora avevano il cuore leggero e riuscirono a dormire.
< < Buona notte, Gajeel > >
< < Notte gamberetto > >
Domani per loro sarebbe stata una giornata moooolto lunga.

 

Angolo della scrittrice:
Salve a tutti, scusatemi per questo ritardo *si inchina addolorata*
Dunque so che vi avevo detto che avrei finito la missione entro questo capitolo, ma a quanto pare mi ci vuole troppo così credo che la dividerò.
Ora che ci penso non è neanche davvero incominciata!!
*picchia la testa contro il muro*
Beh dai, almeno avete qualcosa da leggere XD
A preso Girl Pumpkin

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Capitolo 7

Levy e Gajeel si erano alzati presto quella mattina per decidere le basi del piano.
Levy si sarebbe recata alle 11:00 alla Rosa Blu e avrebbe attirato l’attenzione di Led finche lui non l’avrebbe invitata nella sua residenza. Il tutto sotto l’occhio vigile di Gajeel che l’avrebbe seguita a distanza.
Entrata nella residenza avrebbe approfittato di un momento di distrazione del mercante per prendere la pergamena e poi avrebbe finto un’emergenza al locale e sarebbe fuggita.
Fine della missione.

Levy aveva passato tutto il giorno a prepararsi e verso le 10:30 si era recata alla Rosa Blu per attuare il piano.
Levy entrò nel locale, non ci volle molto prima che i suoi occhi si abituassero alle luci stroboscopiche color pesca. Vide subito l’uomo che stava cercando; Led Grid era comodamente seduto su di una poltrona in attesa della sua “dama di compagnia”. La maga afferrò un vassoio e, sistematasi l’uniforme da Maid con la gonna in pizzo, si diresse al suddetto tavolo.
< < Buona sera signore, cosa posso fare per lei? > > la sua voce era dolce e seducente mentre sorrideva.
Led la osservò con sguardo indecifrabile, facendola sudare freddo, ma poi ricambiò con un sorriso da volpe.
< < Prendo un Ookami > > disse come a darsi importanza.
< < Oh ma lei è il nobile e famosissimo Led Grid! > > Levy finse sorpresa, sapendo che l’uomo era narcisista per natura.
Led rise come se fosse abituato a quella scena e pronto a “conquistare” la blu.
< < Eheh mi hai scoperto > >
< < Led-sama non sa che onore conoscerla, mi scusi se non lo riconosciuta subito, ma sono nuova e non credevo di poter essere tanto fortunata da incontrarla! > > quando si trattava di finte lodi, Levy era un’attrice nata.
< < Le porto subito il suo Ookami > > la blu fece per andarsene ma venne fermata dalla voce del giovane.
< < E tu cosa prendi? > >
Aveva abboccato.
< < Non capisco, Led-sama? > > si finse confusa.
< < Sai bere da solo è così triste, non vorresti farmi compagnia? > >
Levy gli diede le spalle, sorridendo vittoriosa.
< < Tutto quello che Led-sama chiede, sarà fatto > >
E così si allontanò a prendere il drink.
Tornò in fretta al tavolo. La serata era stata semplice da gestire, bastava una lode per fare avvicinare Grid a Levy, probabilmente la sera dopo l’avrebbe invitata alla residenza.
Arrivò finalmente l’ora di chiudere il locale, erano le 2:00 e Levy era appezzi.
Uscì dal locale e si diresse verso la base sapendo che Gajeel la seguiva da lontano.
Arrivata davanti alla baita, infatti, la figura del moro atterrò agilmente vicino a lei.
< < Mi hanno seguita? > > chiese, anche se sapeva già la risposta, ma voleva andare sul sicuro.
< < No, è andato tutto bene > >
Con un sospiro di sollievo i due entrarono in casa.
Il tempo era trascorso in silenzio finche non fu ora di cena. Seduti al tavolo, i due iniziarono a parlare del più e del meno, per quanto possa essere possibile con una persona taciturna come Gajeel, ma la maga ci aveva fatto il callo ormai.
< < Allora com’è? > > chiese Gajeel sorprendendo leggermente la blu.
< < Stupido e vanitoso, ma terrò comunque gli occhi aperti > >.
< < Hmm > > disse semplicemente.
< < Qualcosa non va Gajeel? > > non ci voleva un genio per capire che la mente del mago di ferro era disturbata da qualcosa.
Il drago la guardò indeciso.
< < Stavo pensando a quando dovrai andare alla villa del tipo, lì non potrò tenerti d’occhio o aiutarti > >
Il cuore di Levy batte più veloce e il suo sguardo si addolcì alle tenere parole del mago.
< < Eheh che carino > > non poté trattenersi.
< < C-carino?! Come ti è uscita questa gamberetto! > >
La sua razione scatenò solo la risata leggera dalla ragazza.
< < Hahaha, non ti preoccupare Gajeel, andrà tutto bene > >
Lo rassicurò, anche se non convincendolo del tutto, i due finirono la cena con tranquillità e andarono a letto.

La sera dopo Levy si era presentata al locale, come previsto, e aveva nuovamente intrattenuto Grid. Il mercante a fine serata, prima che lei finisse il suo turno, la invitò alla sua residenza.
Il piano stava andando a gonfie vele, mancava solo l’ultima parte e poi era fatta.

Levy era in camera da letto a preparasi per la fine della missione, era un po’ nervosa, temeva che qualcosa sarebbe andato storto, ma cercò di mettere da parte i cattivi pensieri.
Mentre stava preparando la sua valigia, poiché appena evasa dalla casa sul monte Kage sarebbe passata a prendere le sue cose e Gajeel per poi tornare alla gilda.
Il drago di ferro entrò e si mise appoggiato contro lo stipite della porta a osservare la compagna, con espressione indecifrabile.
Levy, che si era accorta della sua presenza, gli chiese:
< < Cosa ti turba? > > mentre continuava a preparare la sua valigia.
< < Ho un brutto presentimento > > disse con voce solenne l’altro.
< < Un brutto presentimento? Sei ancora preoccupato per la storia della casa? > > chiese lei, stavolta girandosi a guardarlo. Era leggermente sorpresa di come il timore che le capitasse fosse chiaramente impresso sul volto del mago.
Diede uno sguardo intenerito al moro.
< < Non crucciarti, starò bene, sono una maga anch’io dopo tutto! > > disse cercando di motivare il Dragon Slayer a rilassarsi, ma questi le diede solo uno sguardo scettico.
< < Gajeel… > > la blu gli si avvicinò, sfiorandogli in un gesto affettuoso il braccio < < Andrà tutto bene, basta che seguiamo il piano > > questa volta usò un tono più fermo e deciso.
Gajeel la guardò negli occhi color nocciola e le diede fiducia.
< < Ok gamberetto, promettimi che terrai gli occhi aperti! > > disse spettinandole i capelli e ghignando di gusto.
< < Si, si > >

Levy si diresse verso il monte Kage con Gajeel, arrivati hai piedi della montagna si salutarono e Levy proseguì da sola, ma Gajeel la guardò finché non sparì dal suo raggio d’azione.
Arrivata al portone, fu fermata da due guardie alle quali spiegò il motivo della sua visita e le due la lasciarono entrare.
Appena il portone della casa si aprì, rivelò un grande salotto con un alto soffitto. Dalle scale sgargianti scese Led Grim, che accolse la sua ospite, felice di vederla così presto.
L’uomo le fece fare un veloce giro della casa e poi face la sua mossa, invitandola nelle sue stanze private.
Levy ebbe un brivido di fastidio misto a disgusto, ma accettò l’invito come da programma.
Arrivati nella stanza ci fu un momento di calma, prima che l’uomo iniziasse le sue avance.
< < Aspetti Led-sama! > > disse lei cercando di fermare l’uomo che le si era praticamente lanciato contro.
< < Che succede? > >
< < Ho in serbo una cosa speciale per voi > > disse faticosamente mantenendo il sorriso.
< < Mi ci vorrà un po’ di tempo per indossarlo > > disse con un malizioso sorriso.
L’uomo si esaltò ancora di più e acconsentì a lasciarla sola nella stanza.
Appena la porta si chiuse Levy andò dritta verso le porte dello studio e dopo essere entrata iniziò a cercare la pergamena.
Non le ci volle molto per trovarla, ma mentre la sfogliava velocemente le porte si aprirono violentemente, erano due guardie del corpo di Grid. Dovevano averla scoperta.
La prima cosa che fece la maga fu un incantesimo alla pergamena e poi la bruciò, sotto lo sguardo perplesso dei sotto posti.
Levy si mise in posizione di combattimento e dopo alcuni colpi andati a vuoto un uomo lanciò una magia dormiente su di lei, facendole perdere i sensi.


Levy aprì gli occhi. Era stanca e sentiva la gola secca, la sua mente era in uno stato di confusione.
Era in una cella, incatenata la muro. Ora iniziava a ricordare.
L’avevano scoperta e, dopo aver bruciato la pergamena, l’avevano catturata. Si sentiva così stupida. Aveva promesso al Dragon Slayer che sarebbe tornata sana e salva. Ora si starà preoccupando da morire.
< < Non mi resta che aspettare che Gajeel arrivi… > > abbassò la testa, sentendo improvvisamente la stanchezza sulle sue spalle.
< < Hmm… > > un gemito le arrivò al suo orecchio e girandosi si trovò incatenato di fianco a lei l’ultima persona che si aspettava di vedere.
< < Gajeel?! Perché sei qui?! > > gridò perplessa.
< < Eh? Gamberetto? > > Gajeel riprese del tutto coscienza.
< < Che succede? > > chiese confuso guardandosi attorno.
< < Questo dovrei chiedertelo io! Mi hanno scoperta e dopo essermi disfatta della pergamena mi hanno catturata, ma tu perché sei qui?! > >
Gajeel distolse lo sguardo da lei, con l’espressione di un bambino che aveva appena fatto una marachella.
< < Gajeel Redfox, che cosa ci fai qui?? > > chiese con tono severo la blu, guardandolo come si guarda un idiota.
< < E-era preoccupato e così mi aggiravo nei dintorni del castello, un paio di uomini mi hanno visto e mi sono ritrovato qui… > > concluse senza guardare la maga.
< < Ma com’è possibile, davvero, sei un caso perso. > >
< < Non esageriamo! > > cercò di difendersi lui, ottenendo uno sguardo fulminante dalla blu.
< < C-come usciamo da qui? > > disse cercando di cambiare discorso.
< < Fammi pensare. > >
Levy accese il cervello e si guardò in torno.
La stanza in cui si trovavano era perfettamente quadrata.
Dritto davanti a loro vi era la porta della cella, dietro la quale si potevano sentire le guardi che discutevano su chi mandare dentro per estorcergli informazioni.
Oltre il muro alle loro spalle vi era una piccola finestra in alto, dalla quale la blu dedusse ci fosse uno spazio aperto, ottimo per la fuga. Aveva studiato la piantina del castello e sapeva che vicino alle prigioni vi era un bosco, se erano fortunati si trovava proprio dietro di loro.
Osservò le catene che li legavano, non erano catene comuni, come sospettava. Erano state create per contenere il potere magico, ma erano vecchie e cadenti, il che era un’ottima cosa.
< < Ok ci sono > > disse in fine, risvegliando l’attenzione del compagno.
< < Spara > >
< < Ok! > >


Dopo poco tempo una guardia entrò, era un uomo non troppo piazzato e abbastanza alto.
Si avvicinò hai due prigionieri.
< < Allora chi vi manda?! > >
< < E pensi che lo venga a dire a feccia come te? > > disse Levy con un sorriso provocatorio.
< < Come, come?? > > una vena d’irritazione pulsava sulla tempia della guardia.
< < Cos’è oltre ad essere stupido sei anche sordo, feccia? > > 
< < Questo è troppo! > > liberò la maga dalle catene, facendola cadere a terra, Levy emise un flebile gemito. L’uomo la sollevò per i capelli, la blu cercava di trattenere le grida di dolore.
Nel mentre Gajeel cercava di concentrarsi su ciò che la blu gli aveva detto. Gli aveva spiegato che sovraccaricando le manette di magia, si sarebbero spezzate.
< < Dai dai! > > non era facile concentrarsi mentre Levy veniva maltrattata da quell’animale davanti hai suoi occhi. Finalmente le manette si staccarono e Gajeel fu libero.
Con un pugno ben assestato fece perdere i sensi all’uomo e afferrò la maga prima che cadesse duramente a terra.
< < Bravo Gajeel > > gli disse sorridendogli.
Levy si mise in piedi, avendo sempre il sostegno di Gajeel che le impediva di cadere.
< < Sold Scrip:Ice! > > con quel potente colpo congelò l’entrata della cella, così che nessun’altra guardia potesse entrare. Poi si voltò verso la parete dove erano stati incatenati pochi attimi prima.
< < Solid Scrip:Explosion! > > e così le mura della parete saltarono, rivelando un fitto bosco.
Levy fece un cenno al suo compagno e scrisse la parola “Ferro”.
< < Ora devi fare tutto tu, scusa > > fu l’ultima cosa che disse prima di perdere i sensi.
Un odore pungente colpì il naso del moro, che abbassando lo sguardo vide che la ferita di Levy si era nuovamente aperta.
< < Cazzo! > > trangugiò il pezzo di ferro che la compagna gli aveva generosamente dato e partì verso il bosco.
Dopo alcune stremanti ore di cammino arrivò alla casa con Levy tra le braccia.
Aprì la porta con un calcio e la posò il più delicatamente possibile sul divano.
Poi andò a prendere delle bende disinfettante e acqua.
Si mise in ginocchio davanti alla ragazza e con un leggero rossore e un po’ d’indecisione, le alzò la maglietta quanto bastava per vedere la ferita.
Dopo aver pulito il taglio dal sangue, lo disinfettò e lo fasciò.
Si concesse qualche attimo di riposo e, dopo aver divorato l’argenteria della casa (era l’unica cosa in ferro che c’era -.-) prese i suoi bagagli e quelli di Levy e con la ragazza tra le braccia si diresse in stazione.
Presero il primo trono, per Gajeel il viaggio fu infernale, per tutto quel tempo Levy non aveva ancora ripreso conoscenza. Sentiva ancora il suo battito e il suo respiro, ma era debole e la paura che la maga non ce la facesse lo assaliva ogni volta che la guardava.
Arrivati a Magnolia, Gajeel corse alla Gilda. Tutti lo circondarono subito preoccupati per la maga dai capelli blu.
Ma il drago di ferro li scostò e si avvicinò a Mira chiedendogli aiuto.
< < E’ grave… > > disse con una goccia di sudore che le scendeva lungo la fronte. Gajeel era sempre più preoccupato.
< < Cosa facciamo? Ci deve essere qualcosa che possiamo fare! > > disse con voce stremata il moro, stringendo la piccola ragazza tra le sue braccia.
< < Calmati! Abbiamo bisogno di Poluchka, lei può salvarla! > > Mira si diresse verso il bosco insieme al moro.

< < Poluchka-san! Poluchka-san! > > Mira bussava decisa e con voce tremante ala porta in legno della casa nel bosco, dove viveva la suddetta maga.
La porta si aprì rivelando un’anziana donna con i capelli lunghi rosa e un viso irritato.
< < Che diavolo vuoi?! > >
Nonostante la scortesia Mira non si scompose.
< < Levy-chan! Sta male, devi aiutarla! > > la vegliarda diede uno sguardo alla ragazza che il mago sorreggeva tra le braccia.
< < Entrate > > disse colma scostandosi dalla porta.
< < Posala lì > > indicò un letto ove Gajeel la posò delicatamente.
< < Ora andatevene! > >
Mira fece come le era stato chiesto e Gajeel, poco convinto e senza lasciare con gli occhi il corpo inerte di Levy la seguì.
< < La salverò, ma non entrate qualunque come sentite! > > disse al moro prima di chiudere la porta sbattendola.
Tra la maga del Take Over e Gajeel cadde un pesante silenzio.
< < Tranquillo, Poluchka può sembrare scorbutica ma è un’eccellente guaritrice, ci ha aiutato molte volte in passato > > spiegò Mira con un sorriso rassicurante.
Gajeel annuì lentamente e posò lo sguardo sul terreno.
< < E’ colpa mia, vero? > > il senso di colpa era quasi tangibile nella sua voce.
< < No, Gajeel, non è colpa di nessuno > > disse calma Mira.
< < Sono quel genere di cose che si dice solo per consolare qualcuno,ma non sono sempre vere. > > il volto di Gajeel era ancora puntato sul terreno.
< < Questa volta sono vere. > > al suono della fermezza di Mira, il magno alzò lo sguardo leggermente perplesso.
< < Sono vere > >
Il loro dialogo fu stroncato da un urlo agghiacciante che venne dalla casa della maga. Era Levy.
Gajeel si alzò di scatto marciando verso la porta.
< < Fermo! > > Mira gli si parò davanti, impedendogli di proseguire verso la porta.
< < Non dobbiamo entrare! > > insistette spingendo il moro lontano.
< < A bisogno di me! > > Gajeel sembrava privo di controllo. Come un animale con non può resistere al richiamo della compagna.
< < Gajeel, so cosa provi, ma non possiamo! > >
Ma lui non accennava a mollare.
< < No, lei ha bisogno di me, lo sento! > >
< < Fremo… > > Mira iniziava a tenergli testa a fatica.
< < Lei mi sta chi- > >
< < GAJEEL! > > il moro si riprese, allontanandosi e, preso dalla frustrazione, colpì un albero così forte da far alzare in volo tutti i rapaci su di esso.
Era frustrato, quella sensazione d’impotenza l’aveva provata anche quando il suo drago, Metallica, era scomparso. Si sentiva impotente e inutile. Il suo drago lo aveva lasciato e lui non poteva farci niente, forse anche quella volta, proprio come ora, era stata colpa sua.
Sentì la porta della vecchia casa aprirsi. Voltandosi vide la vecchia madida di sudore e col viso crucciato.
< < C’è un imprevisto. > >

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti coloro che seguono la mia storia ^^
Mi ritengo soddisfatta del capitolo, certo non è questa gran cosa ma era necessario, il fatto è che non mi andava proprio di scrivere della missione -.- me pigra, ma ora ecco che la missione pesante è finita.
Ma cosa succederà nei giorni a venire?! O.o
Continuate a seguire la mia storia ^^ a presto, Girl Pumpkin.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


~~Capitolo 8

< < C’è un imprevisto > > la vegliarda dai capelli rosa era uscita dalla casa, grondante di sudore e con qualche macchia di sangue sulle mani. Gajeel sapeva bene di chi fosse quel sangue.
< < Che succede, vecchia?! > > chiese, ormai era al limite della sopportazione. Voleva vedere Levy e subito. Voleva tornare alla gilda con lei e farsi quattro risate su quella brutta storia.
< < Venite dentro > > gli fece un debole cenno la donna, sparendo tra le mura della sua magione.
Mira entrò per prima e Gajeel subito dopo di lei.
Il moro impallidì quando entrò.
Levy aveva il fiato corto, il suo ventre era scoperto e la ferita era fasciata, non vi era traccia di sangue, ma il suo volto era tutta via contorto dal dolore.
Gajeel era confuso, da un primo sguardo le sue condizioni non sembravano così critiche, eppure…
< < Qual è il problema? > > parlò Mira, la quale aveva notato la confusione del moro e, sinceramene, anche lei non capiva.
< < La parte più danneggiata è l’organo magico. Come sapete tale organo serve per contenere il potere magico, per noi maghi è essenziale quasi quanto il sangue, se non di più. > >
Mira ascoltava attenta, mentre Gajeel si avvicinava quasi esitante alla debole figura della blu.
< < Questa ragazzina ha perso troppo “sangue magico”. Rischia di morire > > concluse freddamente la donna, guardando la sua paziente.
Il cuore di Gajeel si fermò, come se quelle parole lo avessero portato a una morte apparente. Levy…il gamberetto….morire? Non riuscì a dire una parola.
< < Cosa?! > > Mira era sconvolta, sapeva che la ferita di Levy era proprio sopra il suo organo magico, ma non credeva che le cose potessero peggiorare fino a tal punto.
< < Calmatevi, c’è un modo per salvarla! > > disse con tono più deciso la vecchia.
< < Un modo? E quale? > > chiese l’albina.
< < Uno di voi deve donare il suo sangue. > >
I due maghi rimasero basiti.
< < Non è semplice come sembra. Donarle il sangue sarà sfiancante e dovrete farlo ogni volta che ne avrà bisogno. Per circa tre giorni o forse più. Dovrete stare sempre con lei, anche nel cuore della notte. > >
La donna perse il suo sguardo deciso per alcuni secondi.
< < E in più, non posso garantire che la trasfusione non possa modificare la magia della ragazza > >
< < Lo farò. > > la voce di Gajeel si fece sentire dopo diversi attimi di silenzio.
La vegliarda lo guardò leggermente sorpresa.
< < Tu, sei un Dragon Slayer, vero? > >
< < Il mio sangue non va bene? > > chiese perdendo per un attimo la sua risolutezza.
< < No, è perfetto. Una magia forte la farà guarire meglio. > >
Poluchka frugò nell’armadietto dei medicinali, in cerca di qualcosa di ben preciso e quando lo trovò, si voltò verso il mago.
< < Siediti qui > > disse indicando uno sgabello davanti a lei.
Gajeel stava per muoversi, quando un lieve tocco, appena percepibile, gli sfiorò il braccio facendolo girare si scatto.
< < Levy! > > la ragazza faticava a tenere gli occhi semi aperti.
< < Non posso lasciartelo fare… > > disse, la sua voce era un sussurro.
< < Ma che dici?! Non mi costa niente! > > Gajeel non riusciva a credere che fosse così testarda anche in un momento come quello.
< < Non voglio essere un peso per te… > >
Gajeel si voltò del tutto, il suo sguardo era serio, quasi rimprovera torio.
< < E io non voglio lasciarti morire! > > il mago affermò con decisione, afferrando in un impeto di emozioni la mano della ragazza.
< < Non importa quanto sarà estenuante! Non mi frega un cazzo di quanto sangue dovrò dare! Io voglio che tu viva, e vivrai! > >
Levy era perplessa e pianse spontaneamente lacrime di gioia.
< < Grazie… > > fu l’ultima cosa che disse prima di perdere i sensi e fare cadere la sua mano, lasciando così una delicata carezza sulla pelle del moro.
Gajeel sorrise di cuore e si sedette vicino alla vecchia, la quale prelevò un campione di sangue, che subito dopo andò a iniettare a Levy.
< < Così andrà bene > > un piccolo sorriso strisciò sul viso della donna.
< < Bene… > > disse Gajeel, la sua voce era chiaramente stanca. Sentiva il suo corpo terribilmente pesante e la vista gli si stava annebbiando. Cadde al suolo.
< < Gajeel! > > Mira corse verso di lui, cercando di tirarlo su.
< < Fallo stendere sul quel letto! > >
E così la barista fece. La vecchia disse che era semplicemente stanco per via del prelievo.
La barista teneva la sguardo fisso su Gajeel, con un espressione felice. Mira era orgogliosa dei due ragazzi, era lampante che presto sarebbe nato un sentimento tra di loro, il modo in cui avevano superato le divergenze e il modo in cui queste li avevano uniti era qualcosa di magico. Si, Mira si convinse che quella era VERA magia.
< < Beh che fai ancora qui? Vattene e lasciali qui, appena staranno meglio torneranno alla gilda. > > disse scorbutica la donna, spingendo l’albina fuori.


Levy aprì gli occhi. Tutto le sembrava confuso e aveva la vista sfocata, non ricordava dove fosse, ma avvertiva uno strano senso di sicurezza.
< < Era ora che ti svegliassi > > una voce roca, ma femminile, la fece sussultare. Conosceva quella voce.
< < Poluchka-san! Perché sono qui?! > > Levy si mise a sedere sul letto, ma se ne pentì subito, poiché il dolore che provò al fianco fu lancinante. Tanto che dovette sdraiarsi di nuovo.
< < Non esagerare, hai appena ripreso conoscenza > > la ammonì con freddezza la donna.
< < Non ricordi cosa è successo? > >
Levy cercò di sforzare la mente.
Era in missione con Gajeel, li avevano catturati e poi...lei aveva perso i sensi.
< < Non riesco a ricordare… > >
La vegliarda le diede uno sguardo indecifrabile.
< < Quello stupido ragazzino ha deciso di donare il sangue per te. > > disse facendo un cenno al letto dove era steso il moro, ancora privo di coscienza.
Levy era perplessa e anche più confusa di prima.
< < S-sono un po’ confusa > > disse, leggermente imbarazzata, per quale motivo Gajeel avrebbe dovuto fare un cosa simile?
In poco tempo Poluchka le raccontò la situazione.
< < Quello stupido ammasso di ferro… > > Levy si sentiva terribilmente in debito con il drago e anche inutile e debole. Far sacrificare un compagno fino a questo punto. Il senso di colpa la stava schiacciando.
< < E’ davvero uno stupido. > >
< < E’ così che ringrazi chi ti ha appena salvato il culo? > > una voce burbera interruppe i suoi pensieri. Il moro si era svegliato giusto in tempo per farsi dare dell’idiota.
< < Gajeel! > >
Senza pensarci la maga scese dal letto e lo raggiunse, o almeno ci provò. Era ancora cagionevole e si era alzata troppo in fretta, così le gambe le cedettero a pochi cm dal moro.
Gajeel la afferrò prontamente. La blu non poté trattenere il rossore al contatto con il mago, il modo in cui dolcemente la sorreggeva e la sua espressione di pura preoccupazione bastarono per farle perdere un battito.
Si tirò velocemente su ringraziando debolmente il mago e non riuscendo a guardarlo negli occhi, questo finché non si ricordò di quello che aveva fatto.
Levy diede un pugno sul petto di Gajeel, tenendo la testa china.
< < Cosa credevi di fare?! > > la sua voce era incrinata e presto delle lacrime sarebbero cadute dai suoi occhi.
Gajeel non disse nulla, restò li a guardarla.
< < Perché sei sempre così crudele e gentile allo stesso tempo?! > >
Il cuore del moro aumentò di un battito o anche due.
Poluchka capii che i due avevano bisogno di spazio, così uscì con estrema gentilezza e il più silenziosamente possibile dalla sua casa.
< < Levy io… > >
< < E’ doloroso, frustrante e crudele! > >
Gajeel le poggiò con incertezza una mano sulla schiena, e quel gesto fece battere il cuore di Levy anche più veloce di prima ed aumentò anche il suo dolore.
< < Però, è anche così gentile > >
Levy era un mago debole, ne era ben consapevole, eppure aveva fatto tutto ciò che poteva per crescere e diventare forte. Eppure ora era lì, completamente impotente agli eventi che la riguardavano, l’avevano salvata…di nuovo. Era così frustrante.
< < Mi sento impotente Gajeel! Sono stata ferita, catturata e ho rischiato di morire, se non fosse stato per te ora non sarei qui! Capisci? Sono sopravvissuta, ma non grazie alla mia forza di spirito o alla mia magia, ma grazie alla forza di qualcun altro! > > le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi andando a bagnare la maglietta di Gajeel.
Il drago era perplesso, conosceva della sensazione, la conosceva bene.
< < Con questa mia debolezza…cosa posso proteggere?! > > Levy alzò il suo volto, facendo si che le pupille rosse di lui si incontrassero con quelle color miele di lei.
Gli occhi lucidi per le lacrime e il viso rosso dal pianto e dalla frustrazione la rendevano ancora più bella agli occhi di Gajeel.
Il moro la strinse forte a se, come se non volesse lasciarla andare, come se volesse fermare quei cupi pensieri con quel semplice, ma intenso, gesto. Gajeel sapeva cosa provasse Levy, lo sapeva bene, aveva vissuto con quel dolore nel cuore per anni. Eppure ora non sapeva cosa dirle per farla stare meglio.
Guardò la porta, per paura che qualcuno vedesse e sentisse ciò che stava per fare. Il suo braccio, che era appoggiato sulla schiena della maga, scese fino a raggiungere un fianco e l’avvicinò ancora di più a se.
< < Io non sono bravo con le parole. > > il viso di Gajeel era coperto da un leggero rossore, che aumentò quando notò che non era il solo ad aver preso colore.
< < Io volevo salvarti, è tutto quello che posso dirti. Tu sei forte, Levy. Non pensare neanche per un attimo di essere debole. Una persona debole non si sarebbe avvicinata così a me, non mi avrebbe perdonato e non sarebbe qui con me ora. Diventerai ancora più forte, tanto da proteggere sia te stessa che gli altri, ne sono sicuro! > >
Gajeel poggiò la sua testa sulla spalla di Levy, facendola sussultare.
< < G-gajeel? > > il viso della maga era rosso come i capelli di Titania e il suo cervello era completamente confuso.
< < Dammi solo un attimo… non ho mai detto una cosa così imbarazzante! > > disse affondando il viso sempre più nella spalla.
Un dolce sorriso si posò sulle labbra di Levy.
< < Sei così gentile, Gajeel > > disse, accarezzando leggermente i capelli del moro.
< < Così non aiuti > > commentò, soffocando un gemito di frustrazione e ricevendo una risatina dalla maga.
< < Grazie > >.
< < Avete finito voi due?! Questa è casa mia, non un nido d’amore! > >
I due si allontanarono, rossi come due pomodori.
< < M-ma che dici Poluchka- san!? > > sbraitò Levy imbarazzata.
Gajeel si coprì il viso con una mano, cercando di nascondere il suo imbarazzo.
La vecchia maga si avvicinò alla blu e la ispezionò. Dopo una attenta occhiata, decise che la ragazza non aveva più bisogno del suo aiuto.
< < Direi che potete anche andarvene > > concluse dando le spalle hai due.
< < Aspetta! E come la metti con la storia del sangue?! > > intervenne Gajeel, alzandosi dal letto e raggiungendo il fianco di Levy.
< < Ah, giusto > >
Si stava dimenticando una cosa così importante?!
Pensarono i due maghi, leggermente spiazzati.
Poluchka, dopo aver frugato in un cassetto e aver preso un oggetto, si voltò e lo lanciò a Gajeel, che lo prese per un pelo.
< < Cos’è? > >
< < Vi servirà per prelevare il sangue. È semplice, tu lo predi da te e poi lo inietti a lei. > > disse alla bella e meglio la donna, spingendo i due verso l’uscita.
< < Cosa?! Aspetta, tutto qui?! > > come unica risposta Gajeel ricevette una porta in faccia.
< < Maledetta vecchia… > > brontolò, voltandosi per andarsene, seguito da Levy.

Per tutto il viaggio di ritorno verso la gilda, il mago continuava a chiedere a Levy se si sentisse bene o se avesse giramenti di testa, ricevendo sempre un sorriso dalla blu, che gli confermava di stare bene.
Entrati da poco in Magnolia, i due si fermarono a un bivio.
A sinistra c’era il centro città, dove abitava Gajeel.
A destra, invece, c’era il dormitorio delle ragazze di Fairy Tail.
< < Allora… > > cominciò il mago grattandosi nervoso la nuca.
< < Posso fermarmi a casa tua? > > chiese veloce e diretta Levy. Gajeel aveva già fatto abbastanza per lei, e non gli andava di farlo dormire in un posto che non conosceva, e poi Erza non avrebbe mai ammesso un maschio nel dormitorio.
< < S-sei sicura? > > solo ora Gajeel aveva compreso in che situazione si trovavano, anzi in che situazione si trovava.
Una ragazza stava per andare a dormire a casa sua, per ben 3 giorni, e come se non bastasse quella ragazza era Levy.
Per un attimo si chiese perché si sentiva sotto pressione solo con lei.
< < Perché? Ti disturba? > > chiese turbata.
< < No, no affatto! > > tutte balle, era nel panico più totale, ma cercò di non darlo a vedere.
< < Bene! Allora io faccio un salto a prendere alcune cose, e tu inizia pure ad avviarti > > disse sorridendogli.
< < Non vuoi una mano? Scommetto che ti porterai un sacco di libri > > disse con un ghigno.
< < Solo qualcuno! > > si giustificò lei.
< < Se, se, come no! Conoscendoti tornerai con 8 libri, minimo! > > la prese in giro, spettinandole i capelli.
Levy gonfiò le guancie e si diresse verso il dormitorio.
< < Lo prendo come un “Faccio da me”?? > > chiese sarcastico il moro, urlandogli dietro, ma quando lei non ripose si avviò semplicemente verso casa.
< < Sarà meglio che dia una sistemata alla catapecchia > >

Levy entrò nel dormitorio, dirigendosi subito verso la sua camera.
Prese le chiavi e aprì la porta. Entrata nell’appartamento si fermò ad osservare la sua accogliente stanza che avrebbe dovuto lasciare per 3 giorni. Dopo essersi concessa qualche minuto di calma, prese una valigia e iniziò a fare i bagagli.
Un paio di pantaloncini neri, qualche maglietta e un vestito, e naturalmente il cambio per l’intimo. Osservò soddisfatta il suo operato, ma ora veniva la parte più difficile.
La scelta dei libri.
Per quello decise di fare una borsa a parte. Prese il libro che stava leggendo ultimamente e anche uno molto speciale, un tomo che trattava di Dragon Slayer. Certo non voleva che Gajeel sapesse che stava leggendo quel libro, non sapeva bene perché ma la cosa la metteva a disagio, ma era così curiosa di sapere più cose possibili sulla misteriosa razza dei Draghi. Ora che ci pensava aveva iniziato a parlare con lui proprio grazie a quel libro . Con un sorriso quasi nostalgico prese il libro e lo mise in borsa.
Osservò nuovamente il suo lavoro, chiedendosi se avesse dimenticato qualcosa. Osservando la stanza il suoi occhi si posarono su di un armadietto in legno antico. Era l’unico mobile che stonava con il resto dell’arredamento. Levy l’aveva fatto apposta, così da non dimenticarsi mai della sua esistenza.
Si avvicinò e aprì le piccole ante. Dentro, sul fondo, vi era appoggiato un libro dalla copertina blu scuro con una finissima greca color oro sui bordi. Levy allungò la mano, esitante, verso l’oggetto, ma pochi cm si fermò.
< < Devi restare nascosta Levy- chan. Vedrai che andrà tutto bene, ma non devi fiatare! > > disse una voce gentile e femminile.
La ante dell’armadietto si chiusero gentilmente, lasciando solo una leggera fessura. Nella stanza entrò un uomo, sembrava agitato, ma non si capiva bene quello che diceva mentre sbraitava contro la donna. Ci fu una luce accecante accompagnata da un boato, e infine un leggero tonfo.
A quel suono la piccola dentro l’armadietto aprì gli occhi, terrorizzata e incredula. Davanti alla piccola fessura vi era la donna sdraiata con un piccolo rivolo di sangue che le colava dalla fronte. I suoi occhi color oro erano gentili e guardavano la piccola ragazza nascosta.
< < Va tutto bene…va tutto bene > > disse, prima di perdere i sensi.
Gli occhi ancora spalancati della piccola si riempirono di lacrime.
< < M-mamma…Noooo! > >.

Tock tock!
Levy si riprese sentendo il suono alla porta.
< < Eh? > >
Sussultò sorpresa quando sentì la lacrime scendergli dagli occhi. Chiedendosi quando avesse iniziato a piangere.
< < Levy, sei tu? > > la voce della sua amica Lucy la raggiunse da dietro la porta.
Si ricompose in fretta e tornò alle valigie, ma prima chiuse l’armadietto dandogli uno sguardo indecifrabile.
< < Si, Lu-chan! Vieni è aperto! > > disse con voce allegra, anche se il suo cuore era ancora scosso da ciò che era appena successo.
La porta si aprì, rivelando una bionda sorridente, ma quell’espressione svanì quando vide le valigie.
< < Levy-chan, parti di nuovo per una missione? > >
La maga del Solid Scrip la guardò confusa, ma gli fu subito tutto chiaro, Mira probabilmente non aveva detto nulla agli altri. Per fortuna, non aveva ancora idea di come spiegare la cosa a Jet e Droy senza fargli prendere un infarto.
< < Non è così, Lu-chan > > fece sedere l’amica sul letto e iniziò a raccontare.
…..
< < LA MIA LEVY-CHAN!! > > gridò la maga degli spiriti con le lacrime agli occhi e saltando al collo della piccola maga.
< < Ah! Lu-chan! > >
Non poté fare a meno di ridere mentre era schiacciata dal peso dell’altra maga, che sfregava i loro visi come se fosse una bambina.
< < Dai, dai Lu-chan > > disse con affetto, dandole delle piccole pacche sulla testa cercando di calmarla.
< < Demo Levy… > > e riecco che ripartiva.
< < Lu-chan, riprenditi! > > la maga bionda si fece forza e dopo averle dato una ultima stritolata, si alzò in piedi, cercando di ricomporsi.
< < Quindi ora che farai? > > chiese asciugandosi una lacrima.
< < Andrò da Gajeel > >
Tra le due calò il più totale silenzio.
< < EHHHHHH!!?!?!? > > gli ci era voluto qualche minuto a Lucy per focalizzare la situazione.
< < Da Gajeel?! Ma sei sicura?! È pericoloso! > > disse tutto d’un fiato, si era fatta prendere di nuovo dall’ansia.
< < Ma che dici, Lu-chan?! Gajeel non è pericoloso! È molto gentile e disponibile! > >
La maga dagli spiriti stellari la guardò per un minuto senza muovere un muscolo.
La sua amica, quella che era partita maledicendo il ragazzo come se non ci fosse un domani, ora lo stava difendendo??
< < Devi dirmi tutto! > > lo sguardo della maga non prometteva nulla di buono per Levy.
< < N-non so di cosa tu stai parlando! > > disse cercando di sviare l’argomento.
< < Se se, come no. Comunque ti aiuto a portate i bagagli da Gajeel! > >
< < Ah! Non è nece- > > inutile. Stava già parlando da sola. Aveva un brutto presentimento.
Afferrò la sua borsa di libri e uscì da Fairy Hills subito dopo Lucy. Lungo il viaggio la maga del Solid Scrip raccontò all’amica di come fosse la missione, del suo litigio con Gajeel e di come le cose si fossero sistemate, anche se saltò alcune parti per evitare che la bionda si facesse idee sbagliate.
Dopo 10 minuti di cammino era già possibile vedere la casa di Gajeel, Levy non c’era mai stata, ma sapeva dove fosse perché un giorno Mira, nel tentativo di riappacificare le cose tra loro, le aveva dato l’indirizzo, anche se poi lei non si era presentata alla porta del mago.
La blu arrestò il basso e si voltò sorridente verso l’amica, si congelò sul posto quando vide lo sguardo da furbetta della maga degli spiriti. Aveva sicuramente in mente qualcosa e molto probabilmente non era qualcosa di buono.
< < Va bene Lu-chan, grazie per avermi accompagnato fin qui, ci vediamo! > >
< < Neanche per sogno! > > disse prima di partire in quarta verso la casa del ragazzo, sotto lo sguardo perplesso di Levy.
< < Lu-chan!!! > > inutile, di nuovo.
< < Potevi almeno portarti la valigia > > si lamentò fra sé e sé prendendo il bagaglio lasciato lì a terra e dirigendosi verso la casa, sperando di arrivare prima che la bionda ne facesse una delle sue.

Lucy era già davanti alla porta con il fiatone, ma imperterrita e inarrestabile, busso con decisione. Gajeel aprì subito, indossando una canottiera nera e il suo solito paio di pantaloni. Dal suo sguardo era chiaro che non si aspettava di trovare la bionda alla sua porta.
< < Che ci fai tu qui? > > chiese leggermente stizzito, ricevendo in risposta solo un risolino.
< < Ho saputo che Levy-chan si fermerò da te per un po’ di tempo > > disse la maga, con falsa innocenza.
Gajeel la guardò con diffidenza.
< < Si, e allora? > > a quella risposta il sorriso di Lucy si allargò a dismisura.
< < Ah! Gjaeel dimmi cosa è successo tra di voi! Levy non mi vuole dire niente!! > > protestò la donna, come se fosse un suo diritto indiscusso farsi gli affari degli altri.
< < Non c’è niente da dire..e comunque dov’è il gamberetto? > > Lucy lanciò un altro gridolino da fan scatenata, facendo venire un colpo al moro.
< < E ora che hai?! > >
< < Awww! Le hai già dato un nomignolo, che dooolce!! > > esultò con mille cuoricino che le ronzavano in torno, per poi tornare alla carica, avvicinandosi al mago e sussurrandogli.
< < Ne Ne, ha che punto siete? Avete già fatto se-!! > >
Lucy non poté finire la frase poiché una valigia volante la colpi con estrema precisione in testa, seguita a ruota da un piccola ragazza dai capelli blu che imprecava, anche se con gentilezza, dietro alla suddetta maga, il tutto sotto lo sguardo confuso del drago di ferro.
< < Lu-chan! Cosa stavi per dire!? > > chiese una volta raggiunta la donna bionda, che si massaggiava la testa dolorante.
Lucy si girò con le lacrime di coccodrillo dagli occhi e la faccia da cucciolo smarrito.
< < Ma, Levy-chan… tu non mi dici nulla! > > protestò aggrappandosi all’amica e soffocandola in un abbraccio.
< < L-Lucy, non c’è niente da dire! > > disse tra una stritolata e l’altra. Levy, dopo essersi liberata dalla presa con gentilezza, accarezzò la testa della maga degli spiriti come a volerla consolare e le sussurrò qualcosa all’orecchio.
< < Ti prometto che tu sarai la prima a sapere sempre tutto. > >
Lucy alzò la testa con occhi pieni di speranza.
< < Lo prometti, Levy-chan? > > chiese avvicinando i suoi occhioni a quelli della blu.
< < Croce sul cuore! > >
Così Lucy, dopo qualche gridolino di esaltazione si avviò sulla strada del ritorno, senza però dimenticarsi di strillare a Gajeel un “Non fare il pervertito!” ricevendo generose imprecazioni dal moro.

Dopo aver ripreso la calma Gajeel aprì la porta a Levy, aiutandola con le valigie.
< < Beh non è un gran che, ma è casa. > > disse il moro massaggiandosi la testa, era la prima volta che qualcuno “invadeva” il suo spazio personale, anche se in realtà quella di Levy era tutt’altro che una invasione.
Era una bella casa.
Appena varcata la soglia ci si trovava a una decina di passi il divano, e nell’angolo della stanza vi era perfino un piccolo camino con un fuoco scoppiettante. Dietro al divano vi era un muro con un’apertura simile ad una finestra senza imposte, e dietro il muro vi era la cucina, piccola ma ben fornita con un frigorifero e un piano fornelli.
Andando a sinistra si poteva vedere un’altra porta che mostrava la camera da letto e sulla destra il bagno.
Levy era sorpresa che una persona come Gajeel, che pareva potersi accontentare perfino di dormire su di un albero, avesse una così bella dimora. Il camino dava alla casa una certa intimità e l’ampiezza dal salotto-cucina faceva sembrare la casa più grande e libera.
Gajeel osservò con attenzione la razione della ragazza, temendo di intravedere un smorfia di disapprovazione sul suo viso.
< < P-pensi di poterci passare 3 giorni? > > chiese titubante e cercando di sembrare distaccato.
< < Se lo penso? Gajeel ma è bellissima!! Nemmeno la mia camera è così bella! Oddio hai perfino un camino!! > > esultò Levy avanzando nel salotto. Il drago non poté trattenere un ghigno di soddisfazione.
< < Sono contento > > disse con voce gentile, una voce che Levy non aveva mai sentito prima, proprio come ne le era mai capitato di vedere un espressione così serena sul viso del mago. Avrebbe voluto abbracciarlo dolcemente, ma si trattenne.
Gajeel afferrò le due valigie che la ragazza si era portata dietro e si diresse in camera da letto, seguito da Levy che ammirava ancora la casa.
La camera da letto non era molto grande, ma abbastanza da avere un letto matrimoniale, armadio e una cassettiera.
< < Sistema la tua roba, ti ho lasciato libero un cassetto nel mobile. > > disse uscendo dalla stanza, immaginando che Levy volesse un po’ di privacy.
La maga aprì la valigia iniziando a tirarne fuori i suoi vestiti e a riporli nel cassetto. Per quanto riguarda i libri invece, si accontentò di mettere la borsa vicino al materasso.
Non le ci era voluto molto, e ora si era seduta sul letto, avendo bisogno di un attimo per registrare la cosa.
Era svenuta, le si era riaperta una grave ferita, Gajeel l’aveva salvata e ora la ospitava a casa sua.
Si sdraiò sospirando e solo allora si rese conto della meravigliosa finestra a soffitto messa proprio sopra il letto.
La sera era scesa in fretta e Levy poteva già ammirare qualche stella coraggiosa che si era fatta viva nel cielo notturno.
Quella serie di eventi, questi sentimenti che provava per se stessa e per Gajeel, la serenità che provava nel essere in quella situazione. Tutte queste cose le facevano venire in mente solo una piccola domanda.
Perché…?
Gajeel entrò nella stanza, ma Levy non lo sentì, e si fermò di colpo.
Ciò che vide e ciò che provò, fu la cosa più bella che avesse mai sentito e visto.
La luce della luna faceva brillare i capelli della maga facendoli passare dal color argento al blu, i suoi occhi era socchiusi e leggermene persi nel cielo.
Levy, quella Levy, il suo gamberetto, ora era sdraiata sul suo letto ed era la cosa più bella che avesse mai visto.
< < Oddio… > > la sua voce uscì come un sussurro, ma bastò per risvegliare Levy e farla tirare su di colpo dal materasso.
< < Gajeel…? > > non seppe perché il suo nome le uscì con una punta di interrogativo.
< < E-ehi gamberetto, stai bene? > > chiese titubante, avvicinandosi alla ragazza per controllarla da vicino.
Ah, lo sta facendo di nuovo.
La maga ebbe un piccolo giramento di testa, probabilmente si stava avvicinando l’ora della donazione.
< < Si, grazie > > gli sorrise gentilmente Levy, ma con voce stanca.
< < Mmm, forse è meglio se mangi qualcosa. > > disse dirigendosi verso la porta per andare in cucina, ma venne fermato dalla mano di Levy, che gli si era aggrappata alla maglietta. Il volto della maga era con lo sguardo fisso a terra, probabilmente aveva il viso rosso come i capelli di Titania.
< < Gamberetto…? > >
< < Perché fai tutto questo per me? > >
Gajeel fu preso alla sprovvista. Non era pronto per rispondere a questa domanda. Già, il forte e grande drago d’acciaio aveva paura di una semplice domanda, anzi no, non era un domanda. Era un ferita. Una ferita che lui non aveva mai mostrato a nessuno, neanche a se stesso.
< < Perché siamo Nakama. > > mentì. Era vero che era compagni, ma non era principalmente quello il motivo per qui l’aveva salvata.
Levy capì subito che si trattava di una menzogna, perché Gajeel non la stava guardando negli occhi come faceva sempre, ma le dava le spalle.
La maga lasciò andare la maglietta e rimase lì seduta mentre il mago andava in cucina.
Il suo sguardo era fisso sul pavimento. Aveva un po’ paura che Gajeel non le avrebbe mai risposto.
La testa tornò a girarle e sentì lo stomaco sotto sopra.
< < Gajeel… > > dopo di ché ci fu un tonfo sordo.


Il Dragon Slayer stava rovistando nel frigorifero in cerca di qualcosa da mangiare, oddio se fosse stato per lui ferro e tutte le ore, ma dubitava fortemente che anche Levy mangiasse lo stesso.
< < Gajeel… > > la voce fu appena un sussurro, ma era indubbiamente quella di Levy, e poi senti il tonfo.
Tum.
< < Gamberetto? > > il drago di ferro tornò in camera.
< < Levy! > > la povera maga era a terra, prima di sensi e col respiro affannoso. Il moro la prese tra le sue braccia e la posò sul letto. Era nel panico, non sapeva cosa fare!
< < Calma! > > in quel momento gli venne un lampo.
< < L’affare della vecchia! > >
Per chi se lo stesse chiedendo “l’affare della vecchia” è quel…quel…coso che la vegliarda dai capelli rosa aveva dato a Gajeel per la trasfusione del sangue.
L’uomo si catapultò verso la sua borsa svuotandola e imprecando finché non trovò il suddetto arnese.
< < Eccolo! > > tornò dalla maga e…ebbe un secondo momento di panico.
< < Come cazzo si usa sto coso?! > > inutile dire che non c’era alcun libretto di istruzioni. Ma il meccanismo sembrava facile, era molto simile ad una siringa, così Gajeel facendo 2+2 riuscì a prelevarsi il sangue.
Ed ecco a voi l’attacco di panico numero tre!
< < Dove glielo inietto?! > >
Sulla ferita? Estremamente improbabile, cerchiamo di evitare le emorragie.
Forse al collo? Non è mica Dracula!
Sul fondo schiena? …Dio non può odiarmi fino a questo punto.
< < Sul…braccio… > > si sentì un lieve lamento provenire da Levy.
< < Sul braccio? > > la ragazza si sdraiò a pancia in su e indicò con mano tremante il punto esatto.
< < Devi…stringermi il braccio…finché non si vede la vena… > > disse tra un respiro e l’altro.
Gajeel le prese il braccio sinistro e, facendo attenzione a non metterci troppa forza, strinse e iniettò il sangue.
Il peggio era passato.
Il respiro di Levy iniziò lentamente a tornare regolare, Gajeel, tirando un sospiro di sollievo, la mise più comoda sul letto e tornò in cucina.

Levy aprì gli occhi. La testa non le girava più, ma in cambio lo stomaco le brontolava, sentii un buon profumo venire dall’altra stanza e si alzò.
Arrivata in cucina vide l’ultima cosa che si aspettava di vedre.
Gajaeel Redfox, noto anche come Kurogane, indossava un grembiule, rigorosamente nero, e stava cucinando ed era anche parecchio preso dai fornelli! Levy si appoggiò allo stipite della porta, facendo attenzione a non farsi sentire.
Il moro aveva anche iniziato a canticchiare! A quel punto non poté trattenere un risolino di dolcezza.
< < Eheheh! > > solo all’ora Gajeel si voltò con l’espressione di chi era stato preso con le mani nel sacco e un leggero colorito sulle guancie.
< < G-gamberetto! Sei già sveglia?! > >
< < Vedo che ti stai dando da fare. > > disse, sempre sorridendo, facendo un cenno ai fornelli.
Gajeel si girò si scatto, ancora un po’ rosso in viso, blaterando maledizioni sul fatto che secondo lui, la maga doveva ancora restare a letto.
< < Siediti che è pronto > > disse con voce leggermente imbronciata, diventando ancora più tenero agli occhi della blu.
La maga prese posto e aspettò, continuando ad osservare l’uomo, senza smettere di sorridere.
Gajeel si voltò con il piatto di bistecche in mano, cercando di ignorare il sorrisetto della ragazza.
< < Tieni > >
Ma quando poggio il piatto rimase sorpreso di sentire le labbra della ragazza sulla sua guancia.
< < Sei così carino! > > disse con un dolce sussurro lei.
E già Levy aveva approfittato di un momento di distrazione del moro per avvicinarsi e dargli un piccolo bacio sulla guancia, lasciando il mago pietrificato e scioccato.
Gajeel andò a sedersi al suo posto, il tutto con un espressione ancora sconvolta. Quando la piccola maga si accorse che la reazione durò più a lungo del previsto gli chiese:
< < T-ti ha dato fastidio? > > era un po’ imbarazzata.
Gajeel non disse niente, era ancora pietrificato.
< < Gajeel…? > >
Niente.
< < Ooooohiii! > >
Il drago sembrò essere finalmente uscito dal suo stato di trance.
< < Eh? > > chiese ancora confuso.
< < Niente > > rispose con un risolino la maga.
La cena continuò tranquillamente, anche se alle volte Gajeel lanciava qualche sguardo imbarazzato a Levy e sorrideva per conto proprio.
Finita la cena fu Levy a sparecchiare e a lavare i piatti, mentre il mago era seduto sul divano. Dopo aver finito di pulire e ammirare il suo lavoro soddisfatta, Levy andò in salotto, dal Dragon Slayer, ma rimase leggermente scossa nel vederlo davvero sfinito. Era sdraiato sul divano e praticamente addormentato.
< < Ehi Gajeel > > gli disse lei con voce gentile posandogli una mano sulla spalla.
< < E’ meglio se vai a letto. > >
< < Io dormo sul divano, gamberetto, tu tieniti pure il letto > > disse con voce stanca.
< < Ma Gajeel! > >
< < Ho dormito in posti peggiori di un divano, vai tranquilla. > > le disse con un ghigno forzato scompigliandole i capelli.
Naturalmente la manga non era del tutto convinta, ma vista la condizione in cui si trovava Gajeel, forse era meglio non insistere. Così, anche se incerta, si mise a letto.

Gajeel era riuscito a dormire un paio d’ore, quanto bastava per recuperare le sue energie, e ora non riusciva più a chiudere occhio. Il drago di ferro era un tipo che non dormiva molto, di solito passava le serate a cazzeggiare in giro per la città o a ingozzarsi di ferro.
Levy è nell’altra stanza, sola e indifesa nella TUA camera e nel TUO LETTO.
Queste parole gli risuonavano nel cervello come un eco, non riusciva a pensare ad altro. Rassegnatosi si mise a sedere sul divano e diede uno sguardo alla porta della camera dove c’era Levy, poi scuotendo la testa cercando di eliminare quei pensieri, tornava a stendersi.
< < Uh… > > un impercettibile gemito si udì dalla camera. Gajeel scattò come se non aspettasse nient’altro che un buon motivo per andare da lei.
Entrato nella stanza la trovò pacificamente addormentata, immersa nel mondo del sogni. Si sorprese di quanto belle fossero le ciocche blu dei suoi capelli e di quanto le sue labbra sembravano chiamarlo, per non parlare di come la coperta esponeva le sue gambe così morbide e belle, e vogliamo parlare dei seni? Gajeel era certo che non potesse esistere niente di più bello, perfetto e molto probabilmente morbido sulla faccia della terra. Osservandoli con attenzione era certo che fossero fatti per stare nelle sue mani.
Il drago di ferro espirò e inspirò profondamene, con estrema calma.
Ok, adesso diamoci una bella calmata!
Cercando di essere il più disinvolto possibile fece retro front e si diresse verso il salotto.
< < Gajeel…? > > il mago si morse il labbro, sentirsi chiamare con quel tono dolce, indifeso e anche un po’ spaesato era una lenta agonia. Cercando di sembrare il più indifferente possibile si girò verso la maga dai capelli selvaggi.
< < Non riesci a dormire? > >
< < No no, ero venuto a vedere se stavi bene > > disse distogliendo lo sguardo e grattandosi nervoso la testa.
< < Capisco… > > dal tono in cui lo disse pareva quasi delusa, ma Gajeel si convinse che fosse solo una sua impressione.
< < Allora io…vado > > esitò voltandosi nuovamente verso il salotto.
< < Aspetta! > > il drago di ferro si girò di scatto, come se non aspettasse altro.
< < Cosa? > >
< < P-puoi dormire con me…Gajeel? > >
Ecco, ora era finito. Per un attimo le gambe gli cedettero, ma fece del suo meglio per restare in piedi.
< < S-sei sicura? > > chiese sperando in un si.
< < C-certo che sono sicura, non mordi mica! > > disse lei gonfiando le guancie in quel modo adorabile che solo lei sapeva fare.
< < Ghihi, io non ci scommetterei > > disse con il suo solito ghigno mentre saliva sul letto. Levy pensò che non era mai stato così bello da quando lo conosceva, già perché lei amava questo suo lato da predatore.
I due si misero comodi e passò qualche attimo di silenzio che venne interrotto da Levy.
< < Ne Gajeel…perché fai tutto questo per me? > >
< < Perché siamo Na- > >
< < E non rispondermi che siamo Nakama! > > Levy si mise a sedere sul materasso fissandolo con quello sguardo testardo tipo di un bambino, lasciando Gajeel leggermente sorpreso.
< < Che dici gamberetto? > > chiese quasi indignato, anche se sapeva bene a cosa la maga si riferisse.
< < Sento che in realtà il motivo è un altro, perché non sei sincero con me? Non ti fidi? > > chiese leggermente rattristata.
Gajeel la guardò mordendosi il labbro e in un momento di frustrazione la afferrò e se la strinse forte al petto, facendola arrossire.
< < G-Gajeel? > >
< < Sei un maledetto gamberetto testardo, lo sai?! > > anche se la sua voce era rimproverato ria era gentile.
< < Stupido… > > borbottò lei stretta la suo petto sorridendo.
Ci fu un momento di silenzio.
< < Quando incontrai Metallica…era spaventato, lo ricordo come se fosse ieri. > > disse, perdendosi nei suoi ricordi.

Flashback
Un ragazzino di 11 anni si svegliò nel bel mezzo di una foresta. Non ricordava niente, ne il suo nome, ne quello dei suoi genitori ne tanto meno il motivo per qui si fosse svegliato in quel luogo.
Si alzò a fatica, era ricoperto di lividi e bruciature e aveva qualche taglio un po’ su tutto il corpo.
< < Come mi sono ridotto così? > >
Il giovane camminò per la foresta in cerca di un riparo o di una città e, perché no, magari anche di una persona.
Dopo diverse ore di viaggio si sedette sfinito, aveva bisogno di riprendere un po’ di energie, così prima ancora di saperlo si addormentò.
Quando aprì gli occhi si sentì un po’ rinvigorito, anche se era ancora spaesato, così riprese a camminare. Dopo poco tempo sentì dei suoni e dei fruscii seguirlo, inizialmente cercò di ignorarli, ma questi si facevano sempre più insistenti e forti insinuando una vena di paura nel ragazzo, che preso dal panico cominciò a correre alla cieca. Continuò la sua frenetica fuga nella speranza che quei suoni si fermassero. Si arrestò di colpo quando un lupo grigio gli balzò davanti.
Il giovane indietreggio cercando di non fare movimenti bruschi e di restare calmo,ma quando si rese conto di essere circondato da un intero branco il coraggio gli venne meno.
Iniziò a sentire le lacrime minacciare di uscire e anche il terrore che gli gridava di correre, ma se lo avesse fatto gli sarebbero saltati addosso.
< < Cosa faccio? > > si chiese con una puta di panico nella voce.
< < Perché sono qui?! Perché sono in questa foresta?! Perché sono solo?! > > iniziò a piangere, sfogando tutta la frustrazione che aveva represso quando si era svegliato spaesato e solo.
I lupi gli si avvicinarono sempre di più, preparandosi per balzargli addossò, il giovane preso dal panico e dalla paura si accovacciò attendendo il momento fatale.
Fu proprio in quel momento che un ruggito squarciò l’aria e fece tremare la terra.
Facendo mugolare i lupi e facendoli scappare con la coda tra la gambe. Il ragazzo osservò stupito la scena, quel verso aveva terrorizzato i predatori e non solo, anche il suo cuore aveva smesso di battere per qualche secondo e anche lui era terrorizzato. Insomma se quella “cosa” aveva messo in fuga degli spietati cacciatori allora probabilmente avrebbe dovuto scappare anche lui.
Preso da un impeto di sopravvivenza si alzò e iniziò a correre nuovamente, ma fece solo pochi passi prima di cadere nuovamente col viso a terra, poiché un’altra piccola scossa di terremoto gli aveva fatto perdere l’equilibrio.
< < C-cosa è stato? > >
La terra tremò di nuovo sotto lo sguardo sbigottito e terrorizzato del ragazzo.
< < Non può essere un terremoto! Cha diavolo è?! > > sbraitò mettendosi le mani nei capelli e chiudendo gli occhi forzatamente.
Le scosse continuarono, facendosi sempre più vicine, finché non smisero.
Il ragazzo sapeva che c’era qualcosa a pochi metri da lui, aveva sentito un alito caldo sfiorargli il viso e percorrergli la schiena, ma non aveva la forza di aprire gli occhi.
< < E così sei tu che fai tutto questo casino?! > >
Una voce? Doveva essere una persona! Ma…allora quelle scosse cosa erano?
Preso dalla curiosità e dalla speranza di poter essere salvo aprì lentamente gli occhi.
Paralizzandosi non appena mise a fuoco ciò che gli stava d’innanzi.
Era altissimo, le sua zampe erano gigantesche con tanto di artigli sporgenti. Le sue fauci aperte mostrando i canini affilatissimi. E la coda postata su di un fianco era decorata da lame che avrebbero potuto abbattere tutta la foresta. Gli enormi occhi rossi, selvatici e indomabili, erano puntati su di lui, che si sentiva come un topo di fronte al gatto.
< < U-una lucertola gigante?! > > disse incerto perfino sulle sue parole. La creatura strizzò gli occhi, come infastidita.
< < Chi hai chiamato lucertola, umano?! > > sbraitò, alzandosi sulle zampe posteriori e spiegando le maestose ali, agitando la coda e ruggendo disse:
< < Io sono il Drago Metallica!! > > il suo grido fece sussultare tutta la terra.
< < U-un drago?! > > la possente creatura tornò a terra sbattendo fortemente le zampe.
< < Già > > disse con orgoglio.
< < E tu sei la mia cena. > > avvicinò il suo viso al corpo del ragazzo.
< < Cosa?! Neanche morto! > > protestò tirando una testata al muso che era 10 volte lui. Facendo sgranare gli occhi al drago.
< < Mi hai tirato una testata? > > chiese incerto, visto che non aveva sentito niente.
< < Certo! Col cavolo che divento la tua cena! > > il marmocchio non aveva più paura, forse perché quella “cosa” parlava proprio come lui, oppure perché si era anche preso la briga di presentarsi.
Il drago si mise seduto osservando l’umano d’innanzi a lui con curiosità e circospezione.
< < Non hai paura? > > chiese scettico la creatura.
< < Certo che no! Non diventerò la cena di nessuno io! > > protestò con foga il giovane.
< < Pff! > > il drago soffocò un risata.
< < E come pensi di fare? > >
< < Ti batterò! > >
Ci fu un momento di silenzio e poi la risata del drago fece tremare la terra.
< < Hahahahahaha!! > > era davvero ridicolo, quel piccolo umano voleva battere lui? che poteva spazzare via un città con un solo colpo di coda!
< < Ma fammi il favore! > > disse, dando una leggera spinta al ragazzo, graffiando il suo braccio con le sue scaglie.
< < Ahi! > > sussultò il giovane tenendosi il braccio sanguinante.
< < Visto? Come pensi di fare, sei forte quando un topo per me. > > gli spiegò con orgoglio il drago, elogiando la sua stessa forza.
< < Ti batterò comunque e poi tornerò a casa! > >
< < Ohh, e dove sarebbe la tua casa? > >
Il ragazzo abbassò lo sguardo ferito e arrabbiato.
< < N-non lo so > > disse in un sussurro.
L’espressione del drago si fece seria.
< < Non lo sai? > >
< < Non ricordo niente! > >
La creatura assottigliò gli occhi e posò lo sguardo all’orizzonte, dove in lontananza era possibile vedere un grossa nuvola di fumo.
Il giovane sentì le gambe cedergli e si sdraiò a terra, con respiro affannoso.
< < Ohi non metterti comodo! > >
La testa gli divenne pesante.
Si era svegliato in una foresta, senza ricordare chi fosse e senza sapere dove andare. Se anche fosse sopravvissuto a quel mostro, cosa avrebbe fatto? Dove sarebbe andato? Cosa avrebbe cercato?
Forse, pensandoci bene, era meglio se quel drago lo divorasse. Gli avrebbe risparmiato molto sofferenze.
Così, con questa convinzione in mente, chiuse gli occhi e si addormentò.
< < Tks! È andato! > > il drago si mise seduto, guardandosi in torno come per controllare che non ci fosse nessuno e con un sbuffò infastidito afferrò il ragazzo e lo portò alla sua tana.
Borbottando maledizioni.

Quando il giovane riaprì gli occhi si guardò attorno spaesato e confuso. Era in una grotta, di questo era sicuro, ma dubitava fortemente che il paradiso fosse così.
< < Dove sono? > > si chiese cercando di schiarirsi le idee.
< < Nella mia caverna, bello addormentato > > disse una voce roca vicino a lui, e girandosi il ragazzo trovò la zampa del drago a pochi cm da lui. Per riflesso fece un balzo indietro, mettendosi sulla difensiva.
< < Ti sembra il modo di ringraziare? > > chiese con un piccola vene che gli pulsava sulla testa Metallica.
< < Ringraziare? > > in un attimo gli fu tutto chiaro.
< < Perché mi hai salvato? > >
< < Ma insomma è ancora presto per riempire le persone di domande! > > sbraitò il drago.
< < Tu non sei una persona > > commentò l’altro ricevendo un ringhio come risposta.
Tra i due calò di nuovo il silenzio. Lo sguardo del giovane era perso all’orizzonte, come se cercasse i suoi ricordi nel cielo.
< < Probabilmente la tua città è stata distrutta. > > commentò il drago freddamente ricevendo un sguardo perplesso.
< < Come fai a dirlo?! > > lui voleva ancora credere che ci fosse speranza.
< < Ieri sera ho viso un grande incendio poco distante da qui, l’odore di morte ha riempito l’aria. > >
< < Io non sento niente! > > protestò con determinazione.
< < Certo che no! Sei un umano! > >
< < Come fai a dire che era la mia città!? > > sbraitò avvicinandosi con rabbia al drago, che si alzò e lo fronteggiò.
< < E’ molto probabile che sia così! Altrimenti perché avresti dovuto essere in questa foresta privo di sensi?! > >
< < E come ci sarei finito io lì?! > > la rabbia in lui era così forte che sembrava ringhiasse.
< < E che ne so! Ci sarai arrivato moribondo! > > disse il drago ricambiando il ringhio.
I due si guardarono con astio per un paio di minuti, finché non si diedero le spalle, ignorandosi.
< < Mangiami… > > sussurrò il ragazzo. Metallica lo guardò scettico.
< < Che hai detto, moccioso? > >
<< Mangiami! > > ribadì lui voltandosi a guardarlo con la lacrime che cercava di trattenere.
< < Sei impazzito? O sentito dire che alle volte agli umani capita > > disse guardandolo incuriosito.
< < Non sono impazzito! Ma se non mi mangi lo diventerò! Sono solo! Non ho niente e non so cosa fare! Sono nel panico! > > gridò battendo il piedi a terra.
Ci fu un attimo di silenzio in cui il drago si alzò e uscì dalla grotta.
< < Dove vai?! Non mi hai ancora mangiato! > >
< < Ma qualche mangiare e mangiare! > > Metallica si voltò guardandolo serio.
< < Tu diventerai un Dragon Slayer! > > disse convinto.
< < Un che?! > >
< < Ti insegnerò la magia del drago di ferro così diventerai un Dragon Slayer e sarai forte quando basta per fare e avere tutto quello che vuoi! > >
< < Perché lo fai?! > > chiese il ragazzo a pugni stretti.
< < Perché mi va! > > sbraitò Metallica.
< < Ah! Dimenticavo, come ti chiami? > >
Domanda abbastanza stupida visto che il ragazzo non ricordava niente.
< < Sei serio? > > gli disse il moccioso come se stesse parlando ad un idiota.
< < Tks! Se iniziamo così ti chiamerò principessa! > >
< < Non oseresti! > >
< < Uff…Gajeel…Gajeel Redfox! > >

Flashback fine.

< < Wow! > > disse Levy, non si aspettava che il loro incontro fosse stato così e che Gajeel non avesse alcuna memoria della sua vita.
< < Già, e poi sono diventato il Dragon Slayer più forte di tutti! > > disse ghignando e facendo il segno del muscolo.
< < Eeheheh se lo dici tu! > > Levy orami si era messa comoda sul petto del moro.
< < Poi è sparito… > > la sua voce si fece malinconica.
< < Ero davvero spaventato, il mio mondo si stava sgretolando di nuovo sotto i miei piedi e io non potevo fare nulla per fermarlo. > > poi spostò lo sguardo in giro per la stanza senza incrociare la blu.
< < E’..per questo che ho voluto salvarti a tutti i costi, non sopporto essere impotente! > > dichiarò leggermente rosso in viso.
La faccia di Levy prese un leggero colorito e si strinse forte al suo torace, come a volerlo confortare, il drago di ferro le rivolse un piccolo sorriso.
< < Non uscì dalla caverna per mesi, pensai che se lo avessi aspettato forse lui sarebbe tornato, ma non fu così. > > Gajeel strinse forte i pugni.
< < Ci ho lasciato la mia speranza in quella caverna > > sussurrò, poi rivolse uno sguardo a Levy.
< < Sai gamberetto, credevo che se non mi fossi ricordato dei miei genitori e della mia città, mi sarei risparmiato una bella sofferenza, ma alla fine sono stato un stupido, dato che ho sofferto comunque. > >
< < N-non è così! > > rispose lei con più foga di quanto volesse mettercene. Gajeel la guardò spaesato.
< < C-cioè, anche se hai sofferto ora sei felice, vero? > > chiese con decisione e aspettandosi una risposta.
< < S-si > > disse lui distogliendo lo sguardo arrossendo leggermente.
< < Allora non è stato tutto inutile! > > il viso di Levy si fece un po’ triste e si mise a sedere a fianco del moro, tenendo lo sguardo basso.
< < Fairy Tail è molto più di una gilda per me, è come un terra santa, un posto dove poter trovare la felicità che abbiamo perduto. Il viaggio che facciamo per arrivarvi ci è lungo e pieni di dolori e lacrime, ma alla fine è Fairy Tail il posto dove dovevamo arrivare fin dall’inizio. > > disse con voce convinta.
Gajeel la guardo serio e poi le chiese:
< < Come sei arrivata in Fairy Tail? > >
Levy continuò a tenere lo sguardo fisso sulle coperte.
< < Non ho mai raccontato questa storia a nessuno, sai? > >
Alzò finalmente lo sguardo dando a Gajeel un sorriso malinconico.
< < Non ho mai avuto dei veri genitori, credo siano morti quando ero piccola, ma un danna mi aveva preso con se. Si chiamava Alfa , ma per me era semplicemente mamma. > > disse con un sorriso dolce e nostalgico.
< < Alfa era un maga potente e abbastanza isolata dalla comunità, non faceva parte di nessuno gilda, ma combatteva la gilde oscure con tutta se stessa. > >


Flashback
Il giorno in qui la mia vita venne stravolta era iniziato come un dei tanti pomeriggi felici che passavo con Alfa.
Successe tutto in pochissimo tempo.
Stavamo sorridendo felici, poi ci fu una scossa provocata da una esplosione. Alfa mi prese in braccio e mi portò nella sua camera e mi fece nascondere dentro un mobiletto.
< < Vai a Fairy Tail > >
Dopo che mi disse queste parole ci fu un boato proveniente dalla porta e un uomo entrò subito dopo nella stanza. Ci fu una colluttazione tra Alfa e l’intruso, in cui lui ebbe la meglio.
< < Va tutto bene > > continuava a ripeterlo, anche se era palese che fosse una bugia.
< < No! Mamma! > > non riuscì a trattenere la mia voce e mi trovarono subito. Mentre venivo strattonata fuori dalla stanza Alfa era ancora cosciente, la sentivo respirare e lamentarsi, ma per quanto mi dibattessi non riuscì a scappare.
Venni portata fuori dalla casa e picchiata. I calci, gli schiaffi e i pugni non era niente paragonati al dolore che provavo nel cuore. Mi lasciarono lì, convinti che fossi morta e francamene ne era convinta anche io.
“Vai a Fairy Tail” quelle parole era tutto ciò che mi rimaneva, così le seguii.
Mi alza a fatica, ignorando il dolore delle ossa rotte e dei lividi o del sapore del sangue, e mi diressi in città.
Viaggiai a lungo e senza fermarmi mai, non so dirti quanto tempo impiegai per raggiungere la gilda.
Ma una volta superate le porte mi guardai in torno, ignorando le grida e l’aiuto che mi diedero subito, in cerca di mia madre. Ero convinta che mi stesse aspettando lì. Anche se sapevo che era morta in quella casa in quel maledetto giorno, una parte di me, la più stupida e disperata, gridava che lei era lì. Doveva essere lì.
Ma non c’era. Non c’era nessuno. Caddi a terra prima di sensi, pregando di non svegliarmi mai più.
Ma così non avvenne, mi svegliai nella infermeria della gilda, nella stanza c’era solo Makarov.
Gli chiesi dove fosse mia mamma e quando gli disse che si chiamava Alfa, il Master impallidì.
Mi raccontò che la mamma era un ex membro di Fairy Tail, che se ne era andata per paura di coinvolgere i suoi Nakama nella sua lotta contro le gilde oscure. Un gesto onorevole, disse Makarov.
Pochi giorni dopo mi disse che la gilda oscura che ci aveva attaccate era stata distrutta da loro e che ora, Fairy Tail, era la mia casa, la mia famiglia.

Fine Flashback

Gajeel non si aspettava che il passato di Levy fosse doloroso quanto il suo, se non di più.
< < Gajeel io…sono sicura che Metallica tornerà da te! > > disse con determinazione la maga guardandolo negli occhi.
Il drago di ferro aprì gli occhi un po’ più del normale e le sorrise, spettinandole i capelli.
< < Lo spero proprio gamberetto. > > poi la tirò in un abbraccio e Levy, cullata dal battito del Dragon Slayer, si addormentò insieme a lui.


Angolo dell'autrice:
beh salve gente ^^ scusatemi se mi ci è voluto così tanto, ma devo dire che è stato più impegnativo di quanto pensassi.
i sentimenti di Levy e Gajeel non erano facili da esprimere come mi aspettavo XD
Cooomunque ora siamo qui! spero che recensirete il capitolo e che vi sia piaciuto ^^
A presto Girl Pumpkin!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


~~
Capitolo 9


Le nuvole coprivano il cielo. Un piccolo raggio di sole che si era salvato dalla cupidigia del firmamento si era andato a posare su di una coppia di maghi amorevolmente addormentati l’una fra le braccia dell’altro.
Gajeel fu il primo ad aprire gli occhi, sorridendo affettuosamente a Levy, che era ancora nel mondo dei sogni, contento che gli eventi della sera precedente non era stati solo un sogno. Il drago di ferro si concedette qualche momento per godersi la solitudine di quella pace.
I suoi occhi color rubino vagarono sul viso della maga dalle ribelli ciocche blu, che dormiva beatamente con il viso poggiato sul petto di Gajeel, di norma ogni volta che i due avevano un qualche tipo di contatto fisico la maga diventava subito rosso come un pomodoro, ma vedere lì tranquilla tra le sue braccia, come se fosse la cosa più naturale del mondo, era un emozione unica per Gajeel.
Quella piccoletta che, inizialmente lo odiava e coraggiosamente lo fronteggiava, ora era lì con lui, nel suo letto, certo non era successo niente, ma che diavolo! Era un gran passo avanti. Il Dragon Slayer non aveva mai provato nulla di simile;
alzarsi la mattina e trovarsi tra le braccia una persona che era stata in grado di cambiarti la vita.
Unico.
Gajeel non si accontentava più di osservarla e basta, ora voleva guardare quei suoi occhini color miele scuro e sentire la sua dolce voce. Chissà come era appena alzata?
Sul viso gli si presentò un ghigno di puro divertimento.
< < Ehi gamberetto… > > disse con voce roca e calda.
Levy strinse con un movimento impercettibile gli occhi, cosa che non poteva sfuggire agli occhi di un osservatore come Gajeel.
< < Ohi, gamberetto… > > questa volta disse il suo nome quasi canticchiando.
< < Hmm > >
Una risatina leggera sfuggi al moro, che iniziò ad accarezzarle delle ciocche per poi darle un leggerissimo pizzico sul naso.
Il viso della blu si contorse in una smorfia di fastidio accompagnata però da un sorriso.
< < Dai, Eren…dormiamo ancora 5 minuti > > protestò voltandosi dall’altra parte.
Il Dragon Slayer si pietrificò.
Chi cazzo è questo Eren?!
Osservò la figura che gli dava le spalle quasi con diffidenza.
< < Facciamo un piccolo esperimento > > sussurrò con un ghigno. Si avvicinò furtivo all’orecchio di Levy, scostando le ciocche blu che lo coprivano, Gajeel cercava di non farci caso ma stare così vicino alla ragazza gli faceva battere il cuore, e lo mordicchiò leggermente.
Levy gemette, facendo correre un brivido di eccitazione lungo la schiena del moro.
< < Mmm…Eren, amore, hai già così tante energie… > > disse con voce assonnata, ma con un dolce sorriso sulle labbra.
Il ghigno di Gajeel si allargò pericolosamente. Trattenendo un ringhio in fondo alla gola, passò velocemente la lingua sul lobo della blu e avvicinandosi ancora di più e sussurrò con voce roca e seducente:
< < In effetti ho abbastanza energie, gamberetto. > >
Gli occhi della maga si aprirono di colpo, mettendosi velocemente a sedere e voltandosi verso il mago che la guardava con un ghigno sadico e senza maglietta, mettendo in bella mostra i suoi pettorali.
Levy ebbe bisogno di qualche minuto per registrare la situazione.
< < Gajeel Redfox! Sei un pervertito! > > strillò rossa come i capelli di Erza passandosi una mano sull’orecchio.
< < Ghihi, non sembravi lamentarti, e comunque farneticavi di un certo “Eren” > > disse. Il nome dell’uomo però gli era uscito involontariamente con una nota di disgusto.
Levy sbatte le palpebre come confusa.
< < Eren? > > ci fu qualche secondo di silenzio seguito dalla maga che si rigettava sotto le coperte, cercando di coprire il suo imbarazzo, sbraitando sulla stupidità di un certo Dragon Slayer.
Nel mentre Gajeel si era alzato e si era poggiato allo stipite della porta, intenzionato a fare colazione.
< < Muoviti ad alzarti > > disse con voce piatta osservando il cumolo di coperte che ora nascondeva Levy.
< < N-non posso > > balbettò.
Il moro alzò un sopraciglio confuso.
< < Che vuol dire? > >
Levy mostrò il suo viso da sotto le coperte, se era possibile era diventata ancora più rossa di prima.
< < B-beh le mie gambe non stanno in piedi… > >
< < Perché? > >
< < B-baka! Non si sveglia una ragazza in “quel modo”! > > fu tutto quello che disse prima di tornare sotto le coperte.
Gajeel rimase immobile per qualche istante, cercando di elaborare quello che aveva appena sentito. Levy si era emozionata così tanto per il modo in cui l’aveva svegliata che non riusciva a stare in piedi!
Il drago di ferro dovette trattenere il sangue che gli usciva dal naso non appena pensò ad altri mille modi in cui poteva farle perdere la forza nelle gambe.
Sentendo il silenzio la maga sbirciò ancora una volta fuori dalle coperte.
< < E mettiti qualcosa addosso! > > protestò.
Gajeel si riprese (in somma -.-) e gli diede il suo solito ghigno divertito.
< < A me non sembra che la vista ti dispiaccia > > sostenne.
Levy era scioccata. Si stava ancora prendendo gioco di lei?! Oh, ma potevano giocare in due a quel gioco.
Si prese un momento per pensare ad una vendetta e, proprio mentre Gjaeel si era voltato per andare in cucina, lei si era alzata e gli si era appiccicata alla schiena, facendo aderire i loro corpi.
Ogni muscolo del drago di ferro si era immobilizzato.
< < C-che stai facendo, gamberetto? > >
Levy diede una leggera risatina provocante e passò lentamente e con delicatezza le punte delle dita sugli addominali del ragazzo, il quale si morse il labbro cercando di trattenete un ringhio.
< < G-gamberetto…dovreti staccarti… > > riuscì a dire continuando a torturarsi il labbro.
< < Mmm? Non mi sembra che ti dispiccia… > > disse con voce fin troppo calda e seducente per Gajeel.
Il moro posò lo sguardo sulle piccole mani di lei che indugiavano sui suoi muscoli e facendo un ringhio quasi sottomesso decise di prendere le mani di Levy nelle sue, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa lei si era già allontanata, ed ora gli camminava davanti oscillando i fianchi provocante e rivolgendogli un sorriso vittorioso.
< < Che dici, facciamo colazione? > > disse.
Gjaeel era scioccato, si ecco cosa era, scioccato.
< < Beh, che succede, non ti reggono le gambe? > > chiese con voce innocente e cercando di trattenere un sorriso che trasudava vittoria e orgoglio.
< < Dannata! > > con un ghigno Gajeel se la caricò in spalla e la portò in cucina.

Dopo pochi minuti la colazione era pronta, era un pasto semplice e leggero. Due tazze di caffè e qualche fetta di pane in bianco.
I due si sedettero hai rispettivi posti tavola e cominciarono a mangiare con tranquillità.
Vi era silenzio nella stanza e tra i due, un silenzio calmo e pacifico. La maga rannicchiò le gambe sulla sedia. Adorava sentire la tazza calda nelle sue mani, così come il profumo del caffè che riempiva l’aria. Osservò l’uomo che stava davanti a lei che sorseggiava la bevanda calda con occhi rilassati quanto lei.
Levy diede uno sguardo fuori dalla finestra. Il sola stava iniziando a uscire fuori dal banco di nuvole, illuminando così le giornate degli abitanti di Magnolia.
< < Lo sai Gajeel… > >
< < Ehm? > > il moro alzò lo sguardo.
< < Mi piace stare con te. > > gli occhi di Levy erano ancora fissi fuori dalla finestra. Ma quando non ricevette alcuna risposta guardò l’uomo di fronte a lei. La bocca di Gajeel era leggermente aperta, i suoi occhi parevano calmi, ma in realtà c’era rimasto di sasso e sulle guancie vi era un leggera tinta di rosa.
< < Hahaha > > rise con leggerezza la ragazza, risvegliando il ragazzo dal suo stato catatonico facendolo arrossire ancora di più.
< < Non ridere donna! > > protestò sbattendo un pugno sul tavolo, ma questo aumentò solo le risate dalla blu.
< < Ma hahaha sei troppo carino ahahah quando arrossisci! > >
< < C-carino?! Il caffè ti ha dato alla testa donna! > > Gajeel si stravaccò sulla sedia a braccia incrociate e con un broncio restò ad osservare la blu che se la rideva.
< < Hai finito?! > >
Levy si asciugò una lacrima per il troppo ridere e riprese un po’ di compostezza.
< < Eheh si, scusa. > >
Gajeel ancora un po’ indignato si alzò dalla sedia e mise le due tazze nel lavandino, dopo di ché i due si prepararono e uscirono per dirigersi verso la gilda.
Il tragitto fu silenzioso e tranquillo, ma più si avvicinavano a Fairy Tail più il volto di Levy diveniva preoccupato.
< < Che ti prende gamberetto? > >
La blu sollevò lo sguardo verso di lui, il suo volto era un po’ imbronciato.
< < Sono preoccupata per Jet e Droy > > disse tornando a guardare l’asfalto. Il moro sbuffò. Possibile che doveva sempre preoccuparsi di quei due! Non è che gli facesse poi tutto questo piacere il fatto che avesse sempre due uomini per la testa.
< < Non è che ti stai prendendo una sbandata per quei due? > > chiese con un ghigno sporgendosi verso di lei.
< < Ma che dici, non mi sto prendendo nessuna sbandata io! > > protestò gonfiando le guancie indignata.
< < Wow come sei fredda, sono così terribili? Se lo sapessero si suiciderebbero! > > rise con la sua classica ridata il Dragon Slayer, immaginandosi già i due con una corda al collo che gridavano “Levy-chan” come dei forsennati.
< < Non sono cattiva è solo che loro non sono abbastanza… > > il viso della maga divenne di una leggera tinta di rosso.
< < Abbastanza? > > chiese il mago curioso.
< < Abbastanza…uomini, diciamo… > >
Calò il silenzio e il moro si mise ad osservarla.
< < Secondo te io sono abbastanza uomo? > >
Levy si paralizzò e lo guardò come se in testa avesse un alieno che ballava la Salsa.
< < C-che cosa?! > > il viso della blu divenne completamente rosso.
< < Dai mi hai sentito! Non fare la finta tonta! > > ora perfino le guancie di Gajeel avevano preso un po’ di colore.
< < Perché me lo chiedi, stupido Gajeel!? > > sbraitò lei, accelerando il passo e superandolo. Il Dragon Slayer la osservò allontanarsi, ma la sua mente non voleva saperne di lasciare perdere quella domanda, e poi il viso imbarazzato di Levy era uno spettacolo unico per lui.
Così le si avvicinò e continuando a camminare le posò un braccio sulle spalle, le sorrise e le chiese nuovamente:
< < Dai, dimmelo, secondo te io sono un vero uomo? > > sembrava un ragazzino, a quel pensiero Levy rise leggermente e il rossore sulle sue guance si calmo.
< < Eheheh non dirmi che il grande Kurogane ha dei complessi di mascolinità > > gli sorrise la blu, sfiorando con la sua mano il braccio di Gajeel.
Il Dargon Slayer si gonfiò il petto di orgoglio e con voce sicura di sé disse:
< < Figurati, io sono il miglior uomo del mondo! > >
Levy rise di cuore a quell’affermazione e inconsapevolmente intrecciò le sue dita con quelle del mago, il quale non si accorse di nulla, eppure anche lui ricambiava la sua presa.
< < Ahaha se sei così sicuro di te, allora perché vuoi sapere la mia opinione? > > chiese sempre sorridente.
< < Ma insomma quante domande gamberetto! Rispondimi e basta, secondo te io sono un vero uomo? > >
< < Ahaha ora mi sembri Elfman! > >
Entrambi si misero a ridere.
< < Si, sei un vero uomo. > >
Gajeel alzò lo sguardo fiero.
Improvvisamente nella mente di Levy gli apparvero tutti gli uomini ben piazzati della gilda di Fairy Tail.
< < Beh certo forse non sei il migliore, ma sei tra i più…ben piazzati, diciamo. > > la maga cerò di trattenere l’imbarazzo.
Gajeel si irritò leggermente.
< < E chi sarebbe il migliore? > > chiese quasi stizzito.
Levy si prese qualche attimo per pensarci.
< < Beh sono indecisa tra Gray e Laxus > > disse ridacchiando leggermene.
< < Tks! > >
lei osservò come il drago di ferro si fosse improvvisamente imbronciato.
< < Ma tu sei sicuramente il più tosto! > > disse con un meraviglioso sorriso. Gajeel la osservò leggermente sorpreso da quella risposta e si massaggiò la testa a disagio e un sorrisetto tornò a strisciargli sul viso.
< < S-se lo dici tu. > >
Dopo poco tempo arrivarono alla gilda. Da fuori erano già perfettamente udibili le urla di una rissa, ci fu perfino una sedia che volò fuori dalla finestra del secondo piano.
I due maghi osservarono stupiti l’oggetto che si sfracellava al suolo e pochi attimi dopo Mira aprì il portone e, regalandogli un sorriso, raccolse la sedia o quello che ne restava.
< < Buongiorno ragazzi, come ti senti Levy?  > > l’albina si avvicinò al duo e accarezzò con dolcezza la testa della blu, facendola imbarazzare un po’ per quel suo dolce comportamento da sorellona.
< < S-sto bene, grazie. > >
< < Ohi donna, che succede dentro? > > chiese “educatamente” Gajeel, ricevendo una occhiataccia da Levy.
< < Ohoh, il master sta cercando di affidare una missione a qualcuno. > >
Il drago di ferro la guardò confuso. Da quando a Fairy Tail è così difficile assegnare una missione? Di solito la rissa si crea per tutt’altro motivo.
< < Vuoi dire che nessuno vuole prendere la missione? > > intervenne Levy curiosa. Mira annuì.
< < Questo si che è strano. > >
La maga del Solid Scrip afferrò il mago per il braccio ed entrò entusiasta.
< < Andiamo Gajeel! Vediamo di che si tratta! > >

Appena superate le porte tutti si girarono verso i due. Ci fu un momento di sommo silenzio in cui tutti divennero come delle statue di sale.
< < Ah! Perfetti! > > il Master, che se ne stava in piedi sul cornicione del secondo piano, puntò con il dito proprio su Gjaeel e Levy, i quali impallidirono.
< < Io non credo che sia il caso, Master > > disse un membro della gilda.
< < Ma che dici sono perfetti, non vedi!? Si tengono anche per mano! > > sbraitò Makarow indicandoli.
Solo allora i due si accorsero che aveva ragione. Gajeel ritrasse subito la mano sentendosi improvvisamente a disagio, possibile che non si era accorto che aveva le dita intrecciate con quelle della piccoletta?!
Levy, invece, arrossi solo leggermente. Poiché il suo sguardo era bloccato sulla sua stessa mano, osservandola come se non fosse sua e con pensieri in testa che solo lei poteva conoscere.
< < Che succede Master? > > disse Levy, ancora leggermente persa nei suoi pensieri.
Il vecchietto saltò agilmente dal secondo piano e atterrò poco lontano dai due maghi. Avvicinatosi gli sventolò davanti un foglio, il quale venne afferrato da Gajeel, infastidito dal sorrisetto che il vecchio aveva stampato in faccia e lo lesse nella sua mente.
Ci fu un attimo di silenzio.
< < SEI PAZZO?! > > stillò in fine. Levy, che ora era ancora più curiosa, afferrò con un saltello il foglio, rubandolo dalle mani del mago e lo lesse ad alta voce, con la disapprovazione del moro.
< < “Partecipate numerosi al concorso di coppia che si svolge nella città di Bosco. Il premio sarà il mistico a antico libro di “Barad” le iscrizioni termineranno a breve, affrettatevi” > >
Levy osservò il foglio sbattendo le palpebre un paio di volte e poi alzò lo sguardo verso Gajeel, il quale le dava uno sguardo indecifrabile, poi posò gli occhi su Makarow, il suo viso diceva…beh…non è difficile da immaginare.
La blu prese un bel respiro e, piegando accuratamente il foglio, scrisse la parola “fuoco” in piccole dimensioni e gli avvicinò il foglio.
< < A-aspetta aspetta Levy!! > > il master accorse la salvataggio del volantino, il tutto sotto lo sguardo un po’ sorpreso e divertito di Gajeel.
La maga guardò leggermente innervosita il master.
< < Non si aspetta davvero che noi facciamo quello che pensa di farci fare, SPERO! > > sbraitò con le mani sui fianchi.
< < Ma Levy, dobbiamo avere quel libro! > > implorò il vecchio con finte lacrime di coccodrillo.
< < Perché non lo fa rubare? > > chiese allora il drago di ferro spazientito e con le braccia incrociate sui pettorali.
< < Rubare?! Credevo di avere una Gilda di maghi, non di ladri! > > riabbatte quest’ultimo.
In effetti non gli si poteva dare torto, la gilda saltava già abbastanza all’occhio così come era se ci si aggiunge pure una denuncia di furto.
< < Comunque… > > riprese Levy cercando di non sviare il punto del discorso < < Lei si aspetta che io e Gajeel partecipiamo al concorso vero? > > disse imbronciata e portandosi le braccia al petto.
< < Intelligente come sempre, Levy! > > cercò di lusingarla Makarow,ma dallo sguardo che quest’ultima gli diede si capiva che non avrebbe aiutato.
< < Perché non mandare Lucy e Natsu? > > chiese, cercando una soluzione alternativa.
< < Sono in missione, così come Gray, juvia, Erza e Happy > > disse Mira, affiancando il vecchio mago.
Levy assottigliò lo sguardo.
Sati dalla sua parte, vero Mira? –pensò.
< < Mmm…che ne dite di Evergreen e Elfman! > > si illuminò alla sua pensata.
< < CHE COSA!!!!????? > > la voce della maga tirata in ballo strillò dal fondo della sala e correndo raggiunse in poco tempo il gruppo, portandosi appresso Elfman.
< < beh? Qualcosa da ridire? > > parlò Gajeel.
< < Certo che c’è qualcosa da dire! Io non ci vado in missione con lui! > > protestò la donna, indicando col ventaglio il cosiddetto “lui” in questione.
< < Questa missione non è da uomini! > > protestò lui.
< < Perché secondo te per me lo è?! > > sbraitò Gajeel afferrando l’albino per il colletto e facendo sbattere le loro fronti.
< < Visto? non c’è niente da fare > > puntualizzò il Master, ricevendo un occhiataccia da Levy.
< < Mi rifiuto! > > gridò Levy, era un di quelle poche volte in cui alzava la voce.
< < Non potete. > > disse calmo il vecchietto.
< < Che vuol dire “non possiamo”!? > > disse Gajeel, il quale aveva conclusa la piccola rissa con Elfman scaraventandolo per terra e l’asciandolo intontito.
< < Non possiamo permetterci di rinunciare a quel libro, per tanto voi ANDRETE a quella missione. Questione chiusa. > > e detto questo si ritirò nel suo studio saltellando (esatto, avete letto bene, SALTELLANDO!)
< < Ohi! Non te ne andare! > > gridò il moro con un nervo che gli pulsava sulla testa, venendo totalmente ignorato.
< < Lascia stare Gajeel, è inutile, sarà meglio prepararci per partire. > > e detto questo la piccola maga si avviò verso l’uscita con un espressione imbronciata e seguita a ruota dal mago.

Gajeel e Levy camminavano già da una decina di minuti, quando, senza dire un parola la piccola maga girò l’angolo dirigendosi verso Fairy Hills. Non ci volle molto al drago di ferro per capire che la sua amica aveva qualcosa che non andava. Comunque la seguì senza dire nulla.
Arrivati alla stanza Levy prese una borsa e ci buttò dentro di tutto, accompagnando il gesto da qualche imprecazione.
< < Che ti prende gamberetto? > >
< < Non ho nulla. > > rispose secca e decisa.
< < Non si direbbe, ti piace così poco questa missione? > > Gajeel iniziava a sentirsi un ferito da suo atteggiamento.
La maga del Solid Scrip si fermò dal suo raccattare cose e lo guardò, sorpresa da quella domanda. Si sentiva così stupida. Era stata così maleducata nei confronti di Gajeel, del ragazzo che le aveva salvato al vita e che dava, letteralmente, tutti i giorni il sangue per lei.
< < scusami Gajeel. > > disse abbassando lo sguardo.
< < Non era quello che intendevo, non mi da fastidio fare questa missione con te… > > disse, anche se sembrava titubante nell’ultima parte.
Gajeel la osservò indeciso sul da farsi, ma scelse semplicemente di scompigliarle i capelli e darle il suo solito ghigno.
< < Forza, prima iniziamo, prima finiamo! > > e detto questo si caricò il borsone di Levy su di una spalla e la sua proprietaria sull’altra.
< < Hahaha! Gajeel, mettimi giù! > >
Ma il moro la ignorò ridendo insieme a lei.

Ed eccoli lì, sul treno diretto a bosco. Il viaggio proseguì con tranquillità finché, dopo due ore non arrivarono a destinazione.
C’era parecchia gente per le strade, la maggior parte coppiette.
< < Credo che tutta questa gente sia qui per vedere il concorso o per parteciparvi. > > disse Levy osservando con diffidenza una coppia poco lontano da loro.
< < Non capisco perché alla gente piaccia questa roba, non possono farle in privato le loro cazzate?! > > sbraitò il moro a braccia incrociate e fulminando le coppiette.
< < Qualcosa mi dice che sarà un’imbarazzante trotura… > > borbottò la maga scoraggiata dalla situazione.
< < Chi me lo ha fatto fare?! > > continuò poi scompigliandosi i capelli esasperata.
< < Master Makarov > > disse semplicemente l’altro cercando di capire dove dovevano andare ora.
< < Ohi gamberetto, ora che si fa? > > chiese voltandosi verso la ragazza, interrompendo il suo tumulto interiore.
< < Beh…dobbiamo andare ad iscriverci. > > si diede uno sguardo intorno e si avvicinò ad un palo della luce sul quale era appiccicato uno sgargiante foglio.
< < Non sarà difficile con tutti questi manifesti, male che vada chiederemo a qualcuno > >
Il drago di ferro fece una faccia inorridita all’idea di doversi avvicinare ad una di quelle coppie sdolcinate e chiedergli indicazioni.
< < Ah! Ecco, qui dice che dobbiamo andare in pizza Radice per iscriverci al concorso. > >
< < Bene, piazza Radice, arriviamo! > > esultò lui dirigendosi a passo spedito verso il suddetto luogo, poiché non vedeva l’ora di riposare e chiudersi in una stanza d’albergo il più a lungo possibile.
Levy lo guardò dirigersi a passo di carica verso la piazza, che oltre tutto non sapeva nemmeno dove fosse, e poi le venne una idea. Iniziò a seguirlo con calma…mooolta calma, finchè il drago, accortosi della sua andatura non gli si avvicinò in poche falcate piazzandovisi davanti.
< < Che stai facendo? > > le chiese assottigliando lo sguardo.
< < C-cammino, perché? > > rispose lei, massaggiandosi il collo e facendo la sua miglior faccia da Poker.
< < Scommetto che hai pensato a qualcosa del tipo: “ Se arriveremo tardi non ci saranno più posti e noi che ne torneremo alla Gilda” vero? > > disse imitando la voce di Levy.
< < Ehi io non ho quella voce! > > rispose lei battendo il piede a terra e stringendo i pugni.
< < Ah ah!  Lo sapevo! > > esultò lui per la “vittoria” indicandola con un dito accusatorio, al quale Levy si ritrasse.
< < N-non è come sem- > > ma non poté finire la frase poiché Gajeel l’aveva afferrata per il colletto e iniziato a trascinarla verso la pizza, ignorando i commenti delle persone.

Arrivati nel posto stabilito si misero in fila davanti alla bancarella delle iscrizioni, uno affianco all’altro. Levy teneva ancora il broncio e incrociò le braccia al petto, sbuffando un “Muf!”. Più il moro la guardava più si convinceva di quanto fosse carina con quell’aria imbronciata, infatti non resistette e le posò una mano sulla testa, accarezzandole le ciocche blu.
Levy, che adorava quei rari momenti di tenerezza, si era lasciata subito conquistare e ora, la posto del broncio, vi era un espressione di pura beatitudine. Le piaceva così tanto quando le toccavano i capelli, figurarsi poi se era Gajeel a farlo. Con un pizzico di forza ricambiò il gesto del moro, dando delle piccole teste alla mano.
Gajeel se ne accorse solo qualche attimo dopo, e girandosi verso di lei vide una Levy completamente rapita dalle sue coccole.
< < Mmmm! > > quando quel piccolo miagolio le uscì dalla sua piccola bocca, gli sembrò di toccare il paradiso. Gajeel adorava i gatti, era un dato di fatto, ma adorava ancora di più quando Levy si comportava come una gattina ansiosa di coccole.
< < G-gamberetto…? > > disse staccando la mano dalle ciocche blu, ricevendo uno sguardo di disapprovazione dalla maga la quale, vedendo il volto quasi sconvolto e confuso di Gajeel, si rese conto di quello che aveva fatto.
< < Dimenticatelo! > > farfugliò dando le spalle al mago e coprendosi il viso imbarazzato con le mani.
Gajeel la osservava ancora stordito.
< < Che cosa era quell- > >
< < Siete qui per iscrivervi? > > chiese un omino piccolo e curioso, sporgendosi verso la coppia e finendo quasi sdraiato sul tavolo.
< < S-si > > riuscì a dire, anche se la sua mente era ancora al momento di qualche attimo fa.
< < C’è ancora posto!? > > chiese allora Levy speranzosa mettendo le mani sul tavolo.
< < Si, non si preoccupi! > > la “rassicurò” l’omino, al che la maga si appoggiò sull’orlo del pianto al braccio del suo “partner”.
< < Non c’è pericolo, Ghihi > >
Così, mentre Levy farneticava sul quanto fosse sfortunata, Gajeel compilò i moduli e gli iscrisse ufficialmente alla gara.
< < Bene, ora vi daremo una camera dove potrete alloggiare, per l’evento di questo anno abbiamo prenotato un intero hotel per le coppie che si sono iscritte. > > spiegò l’uomo di piccola statura prendendo una chiava con su scritto “N.5” e la consegnò nelle mani del drago di ferro.
< < A mezza notte vi verrà portata una lettera in camera con su scritto la seguente prova che dovrete affrontare l’indomani. Il concorso inizia alle 9:00 di mattina, mi raccomando siate puntuali! > > e detto questo gli indicò il luogo dove alloggiare.
< < Gaaaajeeeel > > piagnucolò la maga con le lacrime agli occhi. Lui, sospirando, la prese tra le sue braccia e si diresse verso l’hotel.
Arrivati in camera mise la ragazza, ormai addormentata, sul letto e iniziò a sistemare la sua roba. Quando ebbe finito  sdraiò affianco a lei.
Levy era rannicchiata e quelle ciocche blu le ricadevano sul viso. Le guancie erano ancora un po’ arrossate e il suo respiro era leggero.
< < Ah, ti da così il volta stomaco fare questa cosa con me? > > sussurrò accarezzandole la guancia. Dal tono della sua voce pareva che stesse deridendo se stesso.
Rimase ancora un po’ ad osservarla poi si mise a sedere, ma quando stava per alzarsi un piccola mano gli prese leggermente il polso facendolo voltare sorpreso.
< < Ti sbagli, ti stai sbagliando Gajeel. > > Levy era sveglia, anche se era ancora sdraiata e nei suoi occhi brillava una strana malinconia che il drago di ferro non seppe spiegare.
< < E’ solo che, non mi piace l’idea di tradire. > > e detto questo lasciò il polso del moro e si alzò, dirigendosi verso il bagno e andando a faresi una doccia.
Gajeel osserva la porta che la maga si era chiusa alle spalle come se su di essa vi fossero scritte le risposte alle sue domande.
Tradire? Levy ha un compagno? Ma questo è impossibile…
Con le idee molto confuse si sdraiò sul letto cercando di fare luce su quei quesiti.

Uscita dalla doccia Levy trovò il mago sdraiato e perfettamente sveglio sul letto che assorto dai suoi pensieri guardava il soffitto.
< < Va tutto bene? > >
Gajeel si voltò di scatto, non si era nemmeno accorto che lei era lì.
< < E-ehi, si, va tutto bene > > disse poco convinto tornando a guardare il soffitto.
Levy gli sorrise, consapevole che stava mentendo, e si mise affianco a lui.
< < Speriamo che la missione non sia troppo dura > > sussurrò sfiorando il braccio del moro, il quale però si ritrasse voltandosi di lato. Levy lo guardava scioccata e provando uno strano dolore al cuore.
< < Gajeel…? > >
< < E così, hai un compagno, eh? > > disse lui con una punta di acidità sulla lingua.
Gajeel davvero non riusciva a capire. Non riusciva a capire se stesso, ne Levy, ne loro due. Che poi c’era davvero un “loro due”?
Queste domande che gli attanagliavano il cuore si facevano sempre più strette, facendolo soffrire.
Il mago da dove era sdraiato non poteva vedere il viso della maga. Stava piangendo? Era arrabbiata? O forse confusa, poiché forse l’unico a provare qual’cosa era lui?
In realtà Levy gli stava dando un sorriso amaro. Gli poggiò gentilmente e con calma un mano sulla spalla e questa volta lui non si ritrasse.
< < E’ morto > > un sussurro uscì dalle labbra di lei, amaro e tagliente come un lama, che trafisse il cuore di Gajeel.
Lo sguardo del drago di ferro fece capolino dietro la palla, vedendo che il viso di Levy era chino e i suoi occhi erano nascosti dalla frangia.
< < Levy… > >
< < Eheh…non l’aveva mai detto ad alta voce…fa davvero uno strano effetto. > >
< < Non mi piace parlarne, scusa > >
Detto questo si sdraiò dando le spalle a Gajeel, il quale osservava ancora la sua figura scioccato.
Dopo pochi minuti si alzò di scatto e uscì dalla camera, superata la porta vi ci appoggiò la schiena sopra e si lasciò scivolare fino a ritrovarsi seduto per terra.
< < Che diavolo sto facendo?! > >


Ore 12:00 si sera, Hotel camera di Levy.
Dopo che Gajeel era uscito Levy era rimasta tutto il tempo sveglia. Si sentiva come in uno stato catatonico, sentiva le forza venirgli meno e la sua mente era come se fosse piena di pensieri ma anche completamente vuota.
Dopo alcuni minuti qualcuno busso alla porta, probabilmente non era Gajeel, poiché se fosse stata lui saprebbe che la porta non era chiusa a chiave.
Levy ritrovando un po’ di forza si avvicinò e girò il pomello color oro. Dall’altra parte vi trovò un uomo alto e in tenuta elegante, che le porse una lettera spiegandole che al suo interno vi era la prima prova che l’indomani avrebbero dovuto affrontare.
Dopo aver salutato cordialmente Levy si chiuse la porta alle spalle e si lasciò scivolare lungo la superficie in legno, strinse la lettera forte al petto e sussurrò con voce corrotta dal pianto.
< < Dove sei, Gajeel? > >

Gajeel girava per le strade della città con sguardo basso completamente perso nei suoi pensieri.
Si sentiva così stupido per ciò che era successo! Nonostante Levy gli avesse aperto il suo cuore, raccontandogli del suo passato così come aveva fatto lui, non capiva ancora niente di lei. Tutti i messaggi che lei gli aveva inconsciamente mandato, come aveva fatto a non vederli?!
< < Eren… > >
< < Sei già così attivo al mattino amore…eheh… > >
< < Mi rifiuto di fare questa missione! > >
< < Ti sbagli, ti stai sbagliando Gajeel. > >
< < E’ morto > >
< < Non mi piace parlare di questo, scusa > >
Gajeel spalancò gli occhi, scioccato. In un attimo gli erano tornati in mente tutti i momenti in qui lei aveva cercato di fargli capire cosa provava.
Doveva essere così difficile, nonostante avesse perso il suo compagno, fare quella missione.
Gajeel non sapeva come fosse successo, ne tanto meno quando fosse successo o quanto fosse intenso il rapporto che c’era tra di loro. Ma di una cosa era sicuro, doveva essere doloroso.
< < E io me no sto qui come un coglione?! > > ritrovata la determinazione si diresse a passo di carica verso l’hotel.

Erano orami le 6:00 di mattina tra 3 ore sarebbe iniziata la competizione e Gajeel non si era ancora fatto vedere.
Levy era ancora in camera. Se ne stava seduta sul letto con le ginocchia strette al petto e poco distante da lei c’era la lettera della sfida.
Nel preciso momento in cui l’aveva letta, aveva capito quanto stupida fosse la missione che gli era stata affidata.
Si strinse ancora di più nelle sue ginocchia e sussurrò con finta rabbia.
< < Ti odio…Eren > >


Gajeel corse lungo le strade e dovette svoltare parecchi incroci prima di vedere in lontananza l’insegna dell’hotel. A giudicare dalla posizione del sole dovevano essere le 6:30 o giù di lì, si metteva male, non avevano molto tempo. da quando aveva capito Levy dovrebbe aver già ricevuto la lettera che spiega della prova, avevano poco tempo per prepararsi.
In poche falcate raggiunse la porta d’ingresso della loro stanza, appena aperta la porta e la vide il cuore gli tornò a battere.
Era lì rannicchiata sul letto, che lo aspettava, probabilmente sarebbe rimasta lì finché non si sarebbe fatto vivo anche se vi fossero voluti 3 giorni.
< < Gamberetto! > > disse correndo verso di lei, ma a pochi cm di distanza gli arrivò uno schiaffo talmente forte che gli fece perdere l’equilibrio facendolo cascare a terra.
Alzando lo sguardo la vide saltare giù dal letto e atterrare un po’ troppo vicino hai suoi “gioielli di famiglia” e dallo sguardo furioso che gli diede si poteva capire che non era stata una coincidenza.
< < Tu, dannato… > >
< < L-levy, parliamone…non è il caso di-Whaa! > > strillò quando Levy sbatte il piede sul pavimento minacciando di castrarlo.
< < Iniziamo a prepararci. > > disse afferrandolo per il colletto e spingendolo sul letto.
Gajeel non disse nulla, in fondo se le meritava tutte, anche se doveva ammettere che lo schiaffo gli faceva ancora male.
< < Dovevi per forza essere così violenta? > >
< < Ti stai lamentando!? > >
E così il drago di ferro si zittì.
< < La sfida consiste in tre domande che ti faranno su di me, e per me il contrario > >
Gajeel annuì energicamente, temendo di essere di nuovo fulminato con lo sguardo.
< < Allora, se ti chiedono cose del tipo quando abbiamo avuto il primo appuntamento o il primo bacio, inventati una data, dubito che ci faranno le stesse domande. > >
< < probabilmente, per sapere se le rispose tue saranno giuste, faranno le domande prima a me, io cercherò di dare delle risposte semplici e tu farai lo stesso. > >
Gajeel si scompigliò i capelli, era tutto decisamente troppo complicato per lui.
< < Tutto chiaro Gajeel? > > chiese lei, notando il suo stato di incertezza.
< < Più o meno ho capito > >
< < Più o meno…? > > ripeté lei con un gocciolone stile manga che gli scendeva dalla tempia.
< < Ah! Un ultima cosa! > >
< < ? > >
< < Quanti piercing hai? > > gli chiese con un pizzico di curiosità. Il moro si irrigidì a quella domanda.
< < Perché cazzo vuoi saperlo?? > >
< < Me lo chiederanno di sicuro! È la prima cosa che si nota in te! > > si giustificò lei e così, visto che era stato messo alle corde, Gajeel rispose titubante.
< < …31 > > rispose grattandosi la guancia e distogliendo lo sguardo.
Levy lo osservò per qualche attimo.
< < Sicuro? > > chiese.
< < Che razza di domanda è?! Certo che sono sicuro! Non li conto ogni giorno, ma non aumentano mica da soli! > > rispose lui sbraitando.
< < Ma tu ne hai 3 su ogni sopraciglio, 2 su ogni lato del naso, 4 su ogni braccio e 2 sul mento e 4 su ogni orecchio. Per un totale di 28 piercing. Ne mancano tre, dove sono? > >
Gajeel la guardò cercando di capire se lo faceva apposta o era sono una svista. Era chiaramente una svista, Levy era una tipa troppo timida per fare la finta tonta su questo argomento.
Il drago di ferro sorrise con furbizia e, avvicinandosi al suo orecchio, gli sussurrò.
< < Ma che gamberetto curioso che abbiamo qui… > >
Dopo pochi secondi il viso di Levy divenne gradualmente sempre più rosso, facendo scoppiare il mago in una fragorosa risata.
Vedendo il viso imbronciato dalla piccola fata dei capelli blu non poté trattenersi dall’accarezzargli i capelli.
Levy, come era successo la volta in cui erano in fila per iscriversi al concorso, entrò in una specie di coma da coccole.
Gajeel si sorprese della velocità con qui il suo atteggiamento era cambiato. Prima stava per scoppiare dalla rabbia e un attimo dopo stava facendo le “fusa” per le carezze.
< < Gamberetto? > >
Levy si svegliò per la seconda volta da quel sogno ad occhi aperti che erano le carezze di Gajeel e divenne ancora più rossa di prima.
< < Dobbiamo andare! > > disse alla rinfusa prendendo la sua borsa e uscendo dalla porta.
Gajeel, dopo averla guardata scappare per il troppo imbarazzo, si alzò dal letto in prossimità della porta, e con un sorriso si disse:
< < Dovrei approfondire questa cosa… > >.


Angolo dell'autrice:
Ciao ragazzi, è da un pò che non ci si vede, eh?
spero che seguiate ancora numerosi la mia storia e che recensirete questo capitolo.
Ma ora basta con le moine (O.o)
Allora devo dire che pensavo di allungare un pò di più questo capitolo, per tanto scusatemi se non è lungo come gli altri ^^
si prospetta una missione interessante, eh?
questa idea mi è stata proposta da bekkuzza_chan ^^ grazie mille stella!!
(Anche la prima missione dei nostri eroi mi era stata ispirata da qualcuno, di cui ora non posso dire il nome perchè non me lo ricordo, odiatemi pure, ma lo dirò nel prossimo capitolo)
E chi sarà mai stato questo Eren di qui parla spesso Levy??? scusatemi per quella piccola parte un pò deprimente, era parecchio indecisa se mettera o no ^^
Beh a presto Girl Pumpkin e recensite mi raccomando <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


~~Capitolo 10

Pochi attimi dopo essere usciti dall’Hotel, Gajeel e Levy avevano raggiunto Piazza Radice. Appena arrivati Levy venne divisa dal moro e portata in un tendone a parte e così successe anche con Gajeel. Hai due vennero fatte diverse domande su di loro e sul loro rapporto. “L’udienza” del Dragon Slayer era più simile ad un interrogatorio, visto che lui non è un tipo che parla di sé.
Comunque, finito “l’interrogatorio” si rincontrarono, anche se per poco tempo.
< < Com’è andata? > > chiese Levy.
< < Odio questa missione… > > disse lui con le braccia incrociate al petto e sbuffando innervosito.
< < Ti hanno fatto qualche domanda particolare? > >
Gajeel continuò a tenere lo sguardo distolto dalla blu, ma sulle sue guance si diffuse un piccolo rossore, al che Levy sollevò un sopracciglio confusa.
< < Cosa ti hanno chiesto? > >
Il drago di ferro continuava a lanciare sguardi alla maga che non sembrava voler demordere.
< < M-mi hanno chiesto quando l’abbiamo fatto la prima volta… > > sussurrò. Tra i due calò un silenzio decisamente imbarazzante, che Gajeel cerò di smorzare con un improvviso attacco di tosse.
< < Idiota! > > gridò lei con il viso rosso come un peperone.
< < I-idiota?! Ma se non ho fatto niente! > > si difese sorpreso dal modo in cui se ne era uscita.
Levy aveva iniziato a colpirlo, naturalmente senza fargli male, anche perché come potrebbe una piccoletta come lei.
< < Gajeel sei un idiota! Una cosa così imbarazzante tienitela per te! Maledizione!  > >
< < Signorina Levy! È il suo turno! > >
< < Arrivo! > >
La blu fece un profondo respiro per tentare di calmarsi e si girò verso il mago, che era pronto in posizione da combattimento.
< < Ma che stai facendo? > > gli chiese quasi temendo la risposta.
< < Mi difendo! > > disse ricevendo una uno sguardo al cielo di Levy.
< < Cosa gli hai risposto? > >
< < V-vuoi saperlo davvero? > >
La blu strinse i pugni e cercò di trattenersi dall’attaccare nuovamente il mago.
< < S-si… > >
< < Gli ho detto che tu mi salti addosso ogni volta che ho la guardia abbassata e che sei un pervertita e che ti piace quando dico le parolacce. Oh e anche che mi chiami sempre “Kurogane” sotto le coperte! > >
< < GAJEEL!! > >
< < Ghihihihihih!! Sto scherzando gamberetto, gli ho detto che non lo abbiamo ancora fatto. > > la tranquillizzò Gajeel, anche perché di questo passo si sarebbe fatto uccidere dalla sua “amata consorte”.
< < Uff! sei proprio incorreggibile! > > lo rimproverò lei gonfiando le guancie offesa.
< < Ghihi, dai dai non potrei mai “rubare” la tua innocenza. > > disse con un sorriso strafottente.
< < Non ruberesti proprio niente > >  disse Levy dirigendosi verso il palco e facendo la linguaccia ad un Dragon Slayer pietrificato.
Gajeel la osservò salire alle luci della ribalta. La sua confessione continuava a riecheggiare nelle sue orecchie.
Nah! Non può non essere vergine!
Si convinse Gajeel scrollando la testa, come per liberarsi di quei pensieri, non che il fatto che Levy fosse vergine o meno gli riguardasse. E così andò a cercare un buon punto dove poter vedere lo show.

Levy era stata fatta sedere su di una sedia al centro del palco e un bizzarro omino con uno sgargiante cappello aveva il compito di farle le domande, oltre che fare il presentatore.
La piccola maga si muoveva un po’ agitata sulla sedia, non era abituata a tutta quella attenzione, da parte di una folla di sconosciuti per di più e come se non bastasse aveva il terrore di sbagliare qualche domanda facendo così la figura della pessima fidanzata. Non che la cosa gli importasse poi gran che.
< < Benvenuti a questa romantica gara, nella quale verrà messa a dura prova la compatibilità delle coppie che si sono iscritte al nostro torneo! > >
Tra il pubblico ci fu una seria di schiamazzi, che fecero sentire la maga dai capelli blu come carne da macello.
< < Andiamo subito a spiegare la nostra prima gara! Ad ogni coppia verranno fatte delle domande, separatamente, suoi proprio rispettivi partner. Le domande sono tre a testa! > >
Ci fu un'altra serie di schiamazzi , dopo di che il conduttore continuò.
< < Qui seduta con noi c’è Levy Mcgarden famosa maga di Fairy Tail la quale è fidanzata con il famoso Dragon Slayer Gajeel Redfox! > >
Ci fu un altro eco di grida, solo che a dispetto di tutti gli altri, queste erano molto molto più forti ed esaltate.
< < Andiamo subito ad iniziare con le domande! > >
Annunciò il conduttore voltandosi verso Levy.
< < Domanda numero uno: > > ci fu un attimo di tensione.
< < Quanti piercing ha il tuo compagno?? > >
Levy non poté trattenere un sorriso soddisfatto, poiché proprio come aveva previsto lei le avrebbero fatto questa domanda, ancora una volta era orgogliosa del suo spirito di deduzione.
< < …E dicci l’ubicazione esatta di ognuno di loro! > >
Tra la folla ci fu una serie di grida e schiamazzi, per la maggior parte femminili, nel mentre Levy si era letteralmente pietrificata. Oddio, una domanda del genere era troppo imbarazzante! Odiava quel presentatore dal profondo del suo cuore, ma soprattutto avrebbe dovuto fare una lunga chiacchierata con il Master appena tornati in gilda, sempre che fossero sopravvissuti a quella inumana tortura!
< < Ma che cazzo! > > dall’alto di una tribuna si sentì un voce ruvida imprecare, inutile dire chi fosse.
Levy stava cadendo gradualmente nel panico, ma cercò di controllarsi facendo un respiro profondo. Aveva un piano, certo era un 50 e 50, ma era pur sempre un piano. Se aveva capito bene qual’era lo scopo di quel programma e di come interagire col pubblico, allora forse poteva anche farcela…forse.
< < Avanti risponda signorina, siamo tutti mooolto curiosi! > > le sorrise il bizzarro omino.
Levy fece un sorriso composto e anche abbastanza minaccioso per il conduttore e parlò:
< < Ne ha 31 in tutto: 3 su ogni sopraciglio, e 2 su ogni lato del naso, 4 su ogni braccio, 2 sul mento e 4 su ogni orecchio. > >
Concluse con un sorriso sereno.
Il presentatore, finita la spiegazione, iniziò a contare così come alcune persone tra la folla e in fine disse spaesato:
< < Ma, scusi signorina, secondo la sua descrizione i piercing dovrebbero essere 28…non ne mancano forse 3? Dove sono? > > chiese ancora preso dal conto matematico.
Il sorriso della blu si fece più furbo e con una risatina maliziosa.
< < Oh, ma che presentatore curioso che abbiamo qui! > >
Tra la folla ci fu un momento di silenzio in qui Levy temette che il suo piano fosse andato a scatafascio, ma poi la folla scoppiò in una serie di gridolini eccitati e risate generali, concludendosi perfino con un applauso!
La maga era così orgogliosa che il suo piano fosse funzionato, che era quasi commossa e, voltandosi verso il moro che la guardava dall’alto di una tribuna, gli sorrise raggiante. Gajeel si schiaffeggiò una mano in faccia, imprecando generosamente su chi glie l’aveva fatto fare.

Che cazzo! Quando mi sono fatto quei 3 fottuti piercing non mi aspettavo che mezza Magnolia lo venisse a sapere!

Si torturò i capelli al limite del’esaurimento, immaginandosi già le pene che avrebbe dovuto passare quando sarebbe arrivato anche il suo turno di salire sul palco.
Nel mentre la folla si era calmata e il presentatore, sorpreso dall’audacia della ragazza gli fece passare per buona la risposta. Era salva, per ora.
< < Ed ora passiamo alla seconda domanda! > >
Ci fu piccolo silenzio sospeso.
< < il tuo fidanzato a mai avuto rapporti sessuali con una altra ragazza prima di te? > >
Dalla folla si levò un suono diverso da quelli fatti fin ora, era come se il presentatore gli avesse dato un colpo basso.
Levy rimase sorpresa per qualche minuto, sbattendo le palpebre ancora in elaborazione di ciò che le era stato chiesto.
Se Gajeel fosse andato a letto già con altre ragazze?
Beh, inizialmente una persona avrebbe risposto di si senza neanche pensarci, ma Levy conosceva il suo Nakama ed ebbe due dubbi sulla risposta.
Insomma Gajeel era un bel ragazzo e di sicura aveva un occhio di riguardo anche per il gentil sesso, ma era anche un tipo riservato e magari non si lasciava andare così facilmente, è anche vero che l’amore e il sesso sono due cose diverse.
C’è anche chi può “accoppiarsi” con una persona senza per forza provare sentimento, che Gajeel fosse uno di quei ragazzi?
Questa idea le fece uno strano effetto, non negativo, ma ora vedeva il ragazzo sotto una luce un po’ diversa, forse più simile ad un uomo a tutti gli effetti.
Gajeel la osservava da lontano, si aspettava che da un momento all’altro si girasse e incrociasse il suo sguardo, ma così non avvenne. Era davvero starano, non capiva perché questa domanda lo faceva sentire in colpa. In fondo lui e Levy non erano davvero una coppia, era una missione per la miseria! Che si stesse facendo prendere anche lui dall’atmosfera? Ma questo era assurdo! Lui era Kurogane diavolo!
< < Allora signorina? > >
La maga si risvegliò dai suoi pensieri e osservò il presentatore ed il suo cappello ridicolo. Vedere quell’omino assurdo davanti a lei gli fece capire la differenza tra pensiero e realtà, la cosa la fece un po’ ridere.
< < La mia risposta è si. > >
Ci fu un momento di silenzio che parve quasi triste anche se Levy non sembrava assolutamente turbata da tutto ciò.
< < Beh, capita a tutti di fare esperienze! La risposta è giusta! > > disse il conduttore per uscire da quella fase “depressiva” del pubblico.
< < Passiamo subito alla terza ed ultima domanda! > >
Ci fu un leggero rullo di tamburi.
< < Per l’ultima domanda abbiamo deciso di coinvolgere la ragazza in modo un po’ più personale rispetto alle altre domande, quindi, dicci Levy-san: preferisci il tuo ragazzo con i boxer o con le mutande? > >
Levy scoppiò a ridere a quella domanda, non riusciva più a trattenersi, immaginarsi Gajeel in una situazione del genere era troppo buffo, anche per lei.
Il Dragon Slayer quando sentì la risata della maga riempire l’aria teme che fosse impazzita del tutto, ma in effetti quella domanda era davvero ridicola e anche umiliante!
Il moro si affacciò per sentire meglio la risposta, una cosa del genere voleva imprimersela a fuoco nell’anticamera dal cervello!
< < Beh, devo dire che lo preferisco con i boxer….ma… > >
Tutti i presenti si sporsero, drago compreso, in attesa della continuazione.
< < Ma…lo preferisco senza niente. > > disse facendo l’occhiolino maliziosa e sorridendo di cuore.
Gjaeel per poco non cadde dal balconcino e il presentatore strillò entusiasta insieme al pubblico.
< < BENE BENE! SIGNORI, QUI’ FINISCE LA PRIMA PARTE DEDICATA  A QUESTA STRANA COPPIA! > >
La folla esultò nuovamente.
< < Tra poco toccherà al caro ragazzo subire le nostre tre domande! Non perdetevi lo spettacolo! > >

Levy si alzò dalla sedia e tornò dietro le quinte del palco, dove trovò il moro che l’aspettava a braccia incrociate.
< < E così…. > > iniziò lui ricevendo un sguardo attento dalla maga.
< < …Mi preferisci senza niente, eh? > > disse con il suo caratteristico ghigno, facendo arrossire Levy come un peperone.
< < Ecco lo sapevo, che avresti detto qualcosa di pervertito! Sei sempre il solito! > > sbraitò gonfiando le guancie e distogliendo lo sguardo dal ragazzo arrabbiata.
< < Ghihih! Questa volta non sono io quello che ha detto qualcosa di pervertito! Ghihih! > > continuò a ridere di cuore il mago, quasi alle lacrime, sotto gli occhi di Levy e lei…beh diciamo solo che se lo sguardo potesse uccidere adesso, da qualche parte, ci sarebbe una tomba con su scritto Gajeel Redfox.
< < Ah-ha-ha! Ridi pure, ma voglio vedere quando ci sarai tu su quel palco! > >
La risata del moro cessò subito, e un brivido gli camminò lungo la schiena.
< < Gajeel Redfox, è il suo turno! > > disse un membro dello show.
< < Hahaha! Parli del diavolo ed ecco che spuntano le corna! > > gli rise beffarda in viso Levy,sentendosi appagata dalla faccia quasi scioccata dal mago.
La blu gli diede qualche pacca sulla spalla.
< < Su su, non è tanto male, inizierai a soffrire solo…diciamo…verso la prima domanda! > > lo derise un ultima volta prima di spingerlo verso il palco.

Gajeel osservò quella piccola figura che era la sua compagna saltellare verso le tribune con un sorriso da far resuscitare i morti.
Ok, Kurogane, hai affrontato molto di peggio!
Gajeel fece un respiro e riprese la sua glaciale compostezza, magari se avesse spaventato a sufficienza il presentatore si sarebbe risparmiato qualche domanda di cui avrebbe fatto decisamente a meno, magari.
Si sedette su di una sedia che stava la centro del palco, che in quel momento gli sembrò più un patibolo e osservò il presentatore, il quale era già tutto esaltato dalla miriade di torture a qui lo avrebbe sottoposto. Aveva solo tre domande certo, ma le avrebbe sicuramente usate nel modo più subdolo pur di far aumentare gli ascolti!
Gajeel pensò che “il peggio” citato poco fa, sarebbe stato decisamene meglio di questo.
<< Bene, ed ecco qui il nostro tanto atteso Gajeel Redfox! > > cominciò il presentatore, iniziando ad accendere i soliti schiamazzi.
Al che il drago serrò i pugni nel tentativo di trattenersi dalla fuga.
< < Ma andiamo subito con la prima domanda! > >
Gajeel minacciò con gli occhi il buffo omino che gli saltellava davanti.
< < La tua bella porta Mutandine o tanga??? > >
Ok, lo sguardo aveva decisamente fallito e dalle tribune di sentì un piccolo urletto proveniente da un maga decisamente imbarazzata.
Gajeel strinse i denti, cercando di non sbraitare o di uccidere il presentatore.
Ora veniva la parte più difficile per lui, pensare alla domanda.
Beh non è che fosse poi così difficile, di sicuro il gamberetto non era un tipo da tanga.
< < Mutandine > > disse, anche se col suo solito sguardo impassibile.
< < Ed è giusto! > >
Ci furono i soliti gridi e poi la seconda domanda.
< < Bene, di che colore porta le mutandine di solito??? > >
Ma che diavolo, questo era un maniaco dell’intimo?! Ma guarda te se doveva capitargli proprio un idiota del genere! Di solito a questi eventi non si chiede cose del tipo “Qual è il suo fiore preferito?” !?
Gajeel si prese un altro attimo per pensare, gli era capitato di intravedere qualcosa alcune volte e da quanto aveva capito, e anche con suo piacere, Levy non era il tipo da intimo rosa con i fiorellini.
< < Nero o rosso. > > rispose sempre con sicurezza.
< < Giusto di nuovo! > >
La folla gioì. Ora che ci pensava non aveva più sentito Levy strillare, che avesse perso conoscenza per l’imbarazzo?
Un po’ era preoccupato…
< < Benissimo, Gajeel-kun, ora l’ultima domanda! > >
Gajeel si preparò, era abbastanza fiducioso, finora gli era andata bene.
< < Che taglia porta di seno? > >
< < Che cazzo di domanda è?! > > e con grande sorpresa di tutti a parlare non era stato Gajeel, ma bensì Levy, che si sporgeva dal balconcino sbraitando.
Oh guarda, è viva!
pensò ghignando Gajeel.
< < Non ci pensare nemmeno tu! > > lo istigò lei.
Ma questo non lo fermò. Da quello che aveva potuto vedere in questi tempi in cui era stato vicino alla ragazza e anche da qualche contatto involontario (forse) era indeciso tra un seconda abbondante o una terza…
< < Seconda abbondante o terza > >
< < Brutto…! > > ma Levy venne fatta calmare da alcuni membri della staff.
< < Mi duole ma ci serve una risposta precisa, Gajeel-kun > >
< < Mmm….seconda abbondante. > >
Momento di silenzio.
< < Ed è giusto!!! > >

Da lì in poi il presentatore cominciò con le solite pubblicità e Gajeel ne approfittò per alzare i tacchi. Nelle quinte vi era un piccola ragazza dai capelli blu furente di rabbia che lo guardava in cagnesco, fecondo gli correre un brivido lungo la schiena.
< < Ehi gamberetto, cos’è quel muso lungo? Abbia vinto la prima prova! > > disse cercando di trasmettere un po’ di “entusiasmo” alla blu, con scarso successo.
Levy passò ancora qualche minuto a fissare sperando di fargli prendere fuoco, ma dopo poco si arrese.
< > e detto questo si voltò e si diresse verso l’Hotel seguita da un Gajeel felice di essere sopravvissuto, mentre si affiancava alla blu il suo occhio si posò istintivamente sul seno della maga, quasi lo stesse studiando, grazie a Dio Levy non se ne accorse.

Arrivati all’Hotel la maga si fermò davanti alla porta della loro camera, aspettando che il mago tirasse fuori le chiavi e aprisse la porta, dopo un paio di minuti di attesa si voltò a guardarlo.
< < Gajeel…? > > l’uomo sembrò essere tornato sulla terra e aprì la porta entrando insieme a lei e chiudendola subito dopo.
Il moro poggiò la schiena sulla porta e rimase ad osservare la maga che si stiracchiava. La blu, sentendosi osservata si voltò verso il moro vedendo che effettivamente non le staccava gli occhi di dosso, cosa che la imbarazzò un po’.
< < Ehm…tutto bene? > >
Ci fu un momento di silenzio che precedette la risposta del mago.
< < Sono sempre più convinto che porti una terza. > > disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Inutile dire che Levy divenne di tutte le possibili e immaginabili sfumature di rosso. Istintivamente diede le spalle a Gajeel e si portò le mani la petto, come a volerlo proteggere dallo sguardo del mago.
< < Ti sembrano cosa da dire idiota?! > > gli gridò in faccia lei senza abbassare le sue protezioni.
< < Ehy! Non iniziare a strillare!  > >
< < Strillare è il minimo che posso fare! Temo che sia l’unico modo per farti entrare un po’ di sale in quel tuo cervelletto! > > ripose lei, con il viso che le si arrossava per la rabbia, non solo l’aveva guardata spudoratamente ma si permetteva anche di ribattere.
< < Chiedi scusa! > > lo ammonì.
< < Eh?! Neanche morto! > > ripose l’altro staccando la schiena dalla porta e avvicinandosi a lei.
< < Non mi sembra di aver detto qualcosa di male, nana! Le ragazze certe cose le prendono come un compimento! > >
< < Ah! Forse le “ragazze” che frequenti tu! > > rispose lei vezzeggiandolo sulla parola ragazze.
< < Che cosa vorresti dire con questo?! > >
Levy non lo aveva degnato di uno sguardo e ora si stava dirigendo verso la porta, con la chiara intenzione di uscire.
< < E adesso dove stai andando?! > >
< < Lontano da te! > > disse voltandosi prima di afferrare la maniglia, ma Gajeel le bloccò la strada con un braccio, ricevendo uno sguardo infastidito.
< < Tu da qui non te ne vai! > > disse lui con un ringhio basso. Un brivido attraversò la schiena della maga, non era un brivido di paura ma…si, di eccitazione, possibile?
Beh doveva ammettere che Gajeel era così bello quando si comportava da vero duro, da vero uomo.
Levy scosse il capo cercando di mandare via quella strana sensazione che aveva iniziato ad arrampicarsi sulla schiena e guardò il mago.
< < Fammi uscire! > > ma come risposta ricevette solo un ghigno, uno strafottutissimo e bellissimo ghigno.
Basta! Doveva uscire da quella stanza se no la sua mente avrebbe potuto partorire qualcosa di stupido o peggio ancora avrebbe potuto metterlo in atto!
< < Ho detto che IO e TE non abbiamo ancora finito. > > ripeté con un altro ringhio basso.
Quella sensazione assalì nuovamente la maga.
< < Smettila di farlo! > > disse tutto d’un fiato e con i pugni stretti.
Ecco, troppo tardi, ora la sua mente aveva detto qualcosa di stupido.
< < Fare cosa? > > chiese lui con un sopraciglio alzato e senza perdere il ghigno.
< < Quella sotto specie di ringhio! E smettila anche con quel sorrisetto! > > lo ammonì lei puntandogli contro un dito accusatore.
Il volto del mago parve confuso, ma solo per pochi attimi, poiché non gli ci volle molto per capire cosa infastidisse la maga.
Il ghigno, se possibile, si allargò ancora di più e Gajeel avvicinando il suo viso a quello della ragazza emise un vero e proprio ringhio che pareva provenirgli dal fondo della gola.
Levy si morse istintivamente il labbro e il suo viso divenne di un rosso acceso. Ella si voltò di scatto e si tappò le orecchie, cercando di fare uscire quel suono dalla sua testa e di non farne entrare altri.
Inutile poiché Gajeel, più che soddisfatto della sua reazione decise di giocare ancora un po’ con lei, era così carina quando di agitava.
Infatti la prese in braccio e la mise poco delicatamente sul letto e salì sopra di lei, impedendole ogni via di fuga.
Il cervello di Levy stava ancora cercando di capire come dall’essere davanti alla porta si era trovata sopra il letto e con tanto di Gajeel per di più.
< < C-cosa stai facen- > >
< < Chiedi scusa. > > la zittì lui,con il classico sorriso di chi si sente trionfante. Levy odiava quell’espressione, la faceva davvero innervosire.
< < No. > > ripose come se la sua vita dipendesse da quella sciocchezza. Il viso di Gjaeel le si avvicinò.
< < Sei sicura? Guarda che te ne pentirai.  > >
< < Oh davvero? > > chiese lei provocatoria.
Come per rispondere alla sua domanda Gajeel si abbassò fino a sfiorare con il naso il collo ed emise di nuovo un ringhio.
< < No, Gajeel! Smettila! Mi fa impazzire!  > >
Non appena le parole lasciarono la sua bocca si rese conto di cosa aveva detto.
< < I-In senso negativo, naturalmente! > > cercò di correggersi, ma capì anche lei che il danno era fatto.
Una risata di pura soddisfazione risuonò infondo alla gola del mago, facendo arrossire ancora di più la piccola donna che emise un mugugno di frustrazione.
< < Avanti chiedi scusa gamberetto > >
< < Neanche sotto tortura! > > non si sarebbe mai arresa.
Ci fu un momento di silenzio nel quale Gajeel pensò a cosa avrebbe potuto farle per farla cedere, anche se in quel momento gli venivano in mente solo un sacco di modi poco casti per far cadere la maga ai suoi piedi.
Il Dragon Slayer sorrise più cupamente e, con uno dei suoi canini, sfiorò il collo della maga. Trattenersi dal mordere quella pelle morbida e profumata era una vera tortura, ma non volva trasformare quel gioco di provocazioni in qualcosa di grave, non ancora almeno.
< < Ah! Gajeel, basta! > > protestò nuovamente Levy il cui viso era ormai rosso sopra ogni limite. Sentire il canino del mago, il suo respiro caldo sopra la sua pelle, tutte queste cose le facevano battere il cuore a mille.
< < Andiamo gamberetto, da quando chiedere scusa è così difficile, non sarà mica che… > > il moro prese qualche momento di silenzio, aumentando l’agitazione della ragazza.
< < …Che ti piace? > >
Levy avrebbe voluto sprofondare mille leghe sotto i mari, avrebbe voluto scavarsi una fossa così profonda da sbucare dall’altra parte del mondo.
E invece era bloccata su quello stramaledetto letto con addosso un altrettanto stramaledetto ragazzo.
Il cuore le batteva forte e sentiva la sua testa farsi pesante, che diavolo le stava succedendo?!
Gajeel la osservava, in cuor suo sperando di ricevere una risposta che avrebbe sconvolto il suo mondo.
< < Gajeel io- > >
TOK TOK!!

La “conversazione” venne interrotta dai colpi che si sentirono alla porta. Gajeel voltò lo sguardo verso di essa, ma non si spostò da Levy, con suo grande disappunto.
< < Chi è?! > > chiese con voce stizzita, stringendo i polsi della blu quando tentò di liberarsi della sua presa approfittando della sua distrazione.
< < Ho qui la lettera per la competizione di domani. > > disse una voce tremante dietro la porta, probabilmente intimorita dal tono dell’uomo.
< < Tks! Non puoi passare dopo? Ora siamo “occupati” qui. > > disse sorridendo malizioso alla maga, la quale gonfiò le guancie in disappunto.
< < Ah! Chiedo infinitamente scusa, ma non mi è possibile passare dopo! > > disse con voce ancora più preoccupato il “disturbatore”.
< < Ahhh! Porco mondo! > > protestò con voce tuonante Gajeel, lasciando andare a malincuore la maga che gli fece una smorfia di rivincita.
Il moro aprì velocemente la porta dietro la quel vi era un giovane poco alto e dai capelli biondi che lo guardava terrorizzato. Gajeel sbuffò leggermente e allungò la mano attendendo la lettera, la quale gli venne consegnata subito.
Mentre il Dragon Slayer osservava la busta, il giovane cercava coraggiosamente di scrutare l’interno della stanza sperando di vedere una qualche figura semi nuda e femminile.
< < Ohi, non ce nulla da vedere qui per te, moccioso! > > fece tuonare la sua voce il moro coprendo la visuale al biondo con la sua massiccia corporatura, certo Levy non era mica nuda per davvero, ma lo infastidiva anche solo il tentativo di un altro ragazzo di vederla.
< < M-mi scusi signore!  > > rispose l¬’altro tornando a sudare freddo.
< < Non sei un po’ troppo piccolo per correre dietro alle femmine? > > lo derise il mago richiudendo la porta alle sue spalle e non dando neanche il tempo al ragazzo di rispondere.
Alzando lo sguardo dalla busta scoprì che Levy non era più sul letto (e sai che scoperta) ma se ne stava sulla soglia della porta del bagno.
< < “Non sei un po’ troppo piccolo per correre dietro alle femine?” Tks, spaccone. > > disse prima di chiudersi in bagno a fare un doccia.
Gajeel aprì la bocca per ribadire, ma ormai era inutile e infastidito per essere stato interrotto nella sua “chiacchierata” con la blu, si sedette pesantemente sul letto e aprì senza troppi convenevoli la busta, leggendone il contenuto.
Gentili partecipanti, se avete ricevuto questa lettera significa che siete passati alla seconda fase della gara insieme ad altre sette coppie.

< < E sai che fortuna. > > ringhiò il moro.

La seconda sfida che si svolgerà domani alle 12:00 in punto consiste in una competizione in acqua.
Lo sguardo del moro si fece crucciato.
Il partner maschile dovrà tenere la compagna sulle sue spalle, mentre sarete immersi in una piscina, sulle spalle.
Lo scopo della competizione è di far cadere in acqua le altre coppie, naturalmente se la vostra compagna cadrà dalle vostre spalle sarete eliminati.
Questa gara ha un limite di tempo di un ora e ha solo due regole:
1-Non fare sgambetti hai compagni maschili.
2-Non è consentito utilizzare la magia.
Il gioco permette alle compagne di cercare di buttarsi giù tra di loro, anche i maschi potranno combattere tra di loro, anche se questo comporta il rischio di far cadere la femmine in spalla.

Gajeel osservò ancora per qualche instante il foglio poggiando in seguito al suo fianco. Più o meno aveva capito lo scopo del gioco, anche se aveva ancora qualche dubbio sulle regole e suoi vari scontri, ma sapeva che tanto Levy gli avrebbe spiegato tutto.
Proprio in quel momento la porta del bagno si aprì e Levy ancora intenta ad asciugarsi i capelli con l’asciugamano guardò incuriosita il moro sdraiato sul letto.
< < Allora che dice la lettera? > > chiese.
< < Ohi gamberetto. > >
< < Hm? > >
< < Ti sei portata dietro un costume? > >

Angolo dell’autrice:
Bene bene eccomi qui con il capitolo numero 10! Che ne dite?? È probabile che alcuni di voi mi vogliano spellare viva ma, abbiate pietà XD
Scusatemi davvero per averci messo così tanto tempo a pubblicarlo, è che vedete inizialmente volevo far finire la missione in un solo capitolo, ma visto che sarebbe venuta fuori una cosa troppo lunga ho deciso di tagliare ed ecco qui la seconda parte della missione XD

Voglio fare un ringraziamento moooolto speciale per Bekkuzza-chan!! Senza di lei non avrei saputo come continuare la missione che lei stessa mi ha proposto, grazie davvero!!
Spero che recensirete numerosi e che continuate a leggere la mia storia.
A presto Girl Pumpkin.

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Capitolo 11
*** Avviso importante ***


Buongiorno a tutti, questo è un avviso MOLTO importante.
come sicuramente alcuni di voi avranno notato, non posto un capitolo da parecchio, davvero parecchio, tempo. Ci tengo a dirvi che non ho intenzione di abbandonare questa storia, ma ora come ora mi trovo particolarmtne indaffarata.
Tra le traduzzioni di alcune GaLe che posterò in un futuro non troppo lontano.
E lo scrivere nuove storie, che spero di pubblicare presto, non riesco proprio a trovare il tempo o la passione per dedicarmi a questa storia, quandi vi chiedo di pazzientare un po' e di avere fiducia!

Grazie mille e a presto! si spera XD

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