La Divina Lolledia

di Kharma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Canto I° - La Deserta Area ***
Capitolo 2: *** Canto II° - Girone della Lussuria & Drogati ***
Capitolo 3: *** Canto III° - Girone degli imitatori falliti (Pt.1) ***
Capitolo 4: *** Canto IV° - Girone degli imitatori falliti (Pt.2) ***



Capitolo 1
*** Canto I° - La Deserta Area ***


La Divina Lolledia

CANTICA I – CANTO I°


Nel quinto del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una deserta area oscura
E capii di non aver iniziato una gita
Ma a lo passo dell’Inferno vicin d’altura
Spaventato bloccai l’piedo presso pepita d’oro
Che scambiata al Market facea moneta pura.
Ora racconterò versi e gesta di coloro
Che in vita han fatto li cattivi intoppi
Degradati e umiliati da disguidi in coro,
Ma una luce, appare Lui a occhi doppi
E’ l’amico mi, che meco seguirà sto viaggio
Col suo consiglio e l’suo picchia-topi.
 Gallo est l’nom suo è, e sì saggio
Che Io non può far meno de inchinarmi
Ed io a lui: “Ave a te Gallo sub Baggio”,
e lui: “Tu se fori, cosi non nominarmi,
Lo mio giusto nome si Gallo è
Ma non Maradona ne Platinì dovrai chiamarmi
Poiché io son Gallo Aligusta Pelè”;
detto ciò risi un poco ma iniziai il cammino
e lui mi fermò avvisandomi che
da nessuna parte sarei andato senza ‘n mezzino
dicendo: “questa è la polvere del sorriso,
inspirane un poco col tuo nasino
e presto sarai dritto in Paradiso”.
Ma lasciai perdere le inutili adulazioni
E iniziai la discesa verso un porton ben circonciso.
Arrivato giù udii gemiti e bestemmioni
Vidi un baffon messicano imprecar contro Dio
E lo maestro mio disse: “ Guardalo a svarioni
Quel’uom che per lo pel fa stridio
Chiedendo di poter entrar in un pertugio”,
allor diss’io: “spero non vorrà il mio!”

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Capitolo 2
*** Canto II° - Girone della Lussuria & Drogati ***


La Divina Lolledia

CANTICA I – CANTO II°
 
Adocchiatoci, con gran balzo giunge spedito
Ma vede che non siam donne come Saffo
Cupo gli si abbassa e si presenta in tristito:
“Io son Conte Rugghiero detto l’Baffo
Gemiti udirai e membri vedrai degli Dei”
e subito si sentì goder e rumor di schiaffo.
Il mio maestro allor: “Qui dir ti vorrei
Che siam nel Giron del diletto piacer,
Devi saver che qui al comando v’è Sasha Grey”.
Purtroppo per me e per il mio Javier
Non possemo restar in codesto loco
Pur Gallo mio era gonfio solo a veder
La Grey piegata che me parea la fica de foco.
Allora scendemmo giu per lo secondo
Vidi omini persi canticchiar un poco
Chi rideva, dormiva o chi cantava il mondo
Non capio da vero ‘ov’ ’io fui finito
E dopo certo di non esser moribondo
Guardai lo mio maestro allibito
E chiesi: “Oh Duca mio, perché tutti fan così?
Son forse arrivato in un cerchio fritto?”
E lui comprensivo: “Allievo, qui
Vi son coloro che mancan di neuroni
Non nati da malattia di mal sperma bensì
Perché si sparavan dei Militari i Cannoni;
e quelli li non san ‘ove andare
 guarda il braccio, non punteruoli dati
son quelli ne punture di zanzare
anche se un Shanna-Chan a conti Fatti
A fare il Ninja con siringhe vuol giocare,
siam qui scesi nel Giron dei Drogati”,
e camminai col pie sinistro avanti.

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Capitolo 3
*** Canto III° - Girone degli imitatori falliti (Pt.1) ***


La Divina Lolledia

CANTO III°


Pria lo sinistro, poi l’ destro
E mi blocco, a chieder al mi’ Duca:
“Perché me hai scelto, oh Maestro,
di tant’omi sulla Terra frucca?”
”Vuolsi cosi colà dove si puote ciò che si vuole,
e più non dimandare, e suca!”
Disse lui a me, e io: “itta eh duole?”
Lui espirando ed inspirando riprese:
“Parla men e più consuma suole”
Ad un tratto dall’alto scese
Come un Dio per meracol si posa
Borbottando con accento pugliese
Pien di catene e felpa rosa
Credendosi bello del accenno di pizzo
Canta come attrezzo che pecora tosa.
Pensai di mandarlo ad un certo indirizzo
C’a d’uom di mea altezza non comporta
Anche se morissi dalla voglia di far lo schizzo,
Ello cominciò in rima alternata storta:
“Yo bello fratello, è qui la festa?
Occhi rossi, pelle bianca e sporca,
Ora capisco perché hai foglie in testa!”
Si avvicinò e strappatomi la corona
Pone l’alloro in carta con mano lesta
Gira e rigira, com’ flauto che si sona
Si mise in bocca e aspirò forte.
Mai nessun avea cosi oltraggiato me
Allor mi rimboccai le maniche corte
Sputai un poco e inspirai caffè,
Con rabbia e disonore presto sorte
Gli spiegai Com’ son’ arrivato e perché.

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Capitolo 4
*** Canto IV° - Girone degli imitatori falliti (Pt.2) ***


La Divina Lolledia
CANTO IV°
 

Yo, mea corda, sferro denti aguzzi
 con le cantiche io spacco,
Smonto teste come fossero struzzi
Due rime, due piombi, fratè neanche li vedi
Non superi Cesar sol ‘chè tien bandana
Ecco fronte a te MC Kharma Alighieri
Son pesante com’ la catena Himalayana
Compro bel terren ma non Macedonia
Videndo che sol tu vuoi la banana!
Vuoi vincer? Tu non sì Babilonia
Non menestrello, sì tu Monaca di Monza
Meretrice tutta da qui alla Polonia
Sol col mi nome te capa ‘na sbronza
Or su dunque tu tacer devi
Brutta scrofetta de ‘sta terra stronza.”
Notai ne sui occhi stran rilievi
Quasi com’uccel di bosco al ritorno
Impaurito quarda, che ti sfottevi?!
Allor iniziò: “Da 100 anni e un giorno
Più nessun mi avea vinto
Toro di fatto con grosso corno
Di stupor il ritmo tuo tutto mi ha cinto.
Mi son Lessi e pur si non sembro
Son Rapper dal Ghetto Infernal dipinto;
e voi?” disse lui, ch’i non sento
“Me dipinto son da magna altitudo
E chiarir devo che mi stai sul membro!”
Ello tristo fiata suon crudo
E chiedendo venia paria lezzo
Tanto che com’ bimbo nudo
Che madre pulito non ha da un pezzo
Quasi fui preso da cor di pietà
Poiché vederlo mi facea ribrezzo.
Allor lui mittendo mea superiorità
Svanì per magia da li occhi miei
E chiesi “E or dove si và?”
Gallo mio che taciuto fei
Disse “Avanti mio caro, e calmo
Era più femmina lui di Moira Orfei.”

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