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Eccomi di nuovo con una nuova storia. So che avevo promesso che
avrei prima finito MY BREAKING DAWN ma purtroppo sono un po’ di giorni che
questa nuova storia mi gira in testa e ogni volta che mi metto per scrivere l’altra
mi viene da scrivere questa..così ho ceduto.
E poi , dettaglio non trascurabile , alla fine non ho retto più
e ho letto BREAKING DAWN ,quello vero!!!!
E contrariamente ad ogni previsione l’ho trovato
fantastico!!!!!!
Persino la nascita di Renesmee mi è sembrata azzeccatissima
anche se all’inizio mi aveva lasciato titubante questa figlia…
Comunque..proprio per evitare di essere troppo influenzata da
quello vero per un po’ mi dedicherò a questa nuova ff..che ovviamente tratta
dei fantastici Cullen..e non solo.
Vi faccio un breve prologo. Tutto riprende dalla fine di
Breaking Dawn. Quindi dalla piccola Nessie, che ora non è più tanto
piccola,anzi..vi dico subito che la protagonista di questa storia non sarà
lei..ma non posso dirvi di più!!!
Ci saranno ovviamente tutti i Cullen e Jacob..e poi due
personaggi tutti nuovi, che spero amerete quanto gli altri.
Naturalmente è una storia d’amore e di vampiri..ma con qualcosa
in più.
Spero davvero che vi piaccia come vi è piaciuta l’altra. Mi
raccomando COMMENTATE COMMENTATE COMMENTATE.
Un bacio grande Sole.
MA CHE
IDIOZIA!!!!
Il tonfo del
libro scagliato contro il muro rimbombò nella stanza praticamente vuota.
-Ops..-bisbigliai
sentendo che dalla stanza accanto era arrivato un commento poco carino.
Promemoria:ricorda
che vivi in un dormitorio.
Ma ero così
nervosa!!!
Un altro
libro inutile e idiota , che mi aveva solo fatto perdere tempo.
Mi alzai dal
letto e svogliatamente mi trascinai per la stanza fino alla pila di libri che
avevano avuto la stessa sorte dell’ultimo.
Con il piede
li spinsi verso il muro. Cominciavano a diventare tantidovevo decidermi a farne qualcosa.
Il sommesso
bussare alla porta mi distolse da quello che comunque non avevo voglia di fare.
-E’ aperto!!
–gridai per superare il volume dello stereo.
La testa
bruna di Ben fece capolino. Subito dopo sorrise.
-Ti
disturbo?
Mi morsi la
lingua e poi gli feci cenno di entrare mentre mi sporgevo per abbassare il
volume.
Ottima scusa
perché ebbi il tempo di riprendermi dal fastidio e mi stampai sul viso il mio
sorriso più cordiale.
Non che Ben
non fosse un bravo ragazzo..ma aveva sempre quel modo di fare..irritante.
Così
compito, timoroso..mi veniva ogni volta voglia di picchiarlo!!!
CALMA!!!!!
Normalmente
riuscivo a parlare con lui senza cedere a istinti omicida..ma oggi non era
proprio cosa..
-Scusa Mia
ma volevo restituirti il CD che mi hai prestato.
Allungai la
mano per prenderlo. Nel farlo gli sfiorai le dita e lui sobbalzò e divenne
tutto rosso.
Dovetti
contare fino a dieci per impedirmi di cacciarlo via in malo modo.
Era da che ero
arrivata al college, tre mesi prima, che questa scenetta continuava a
ripetersi.
Era come se
portasse al collo un’enorme insegna luminosa che diceva SONO COMPLETAMENTE
COTTO DI MIA GUERIN. Enorme e lampeggiante.
-E’ davvero
molto ..interessante questo album.
INTERESSANTE!!!!!
Stavolta
però purtroppo non mi limitai a pensarlo ma glielo gridai praticamente in
faccia.
Lui arretrò sgranando
gli occhi e io strinsi forte i pugni per non colpirlo.
-I Metallica
non sono interessanti Ben! –rincarai la dose. Visto che ormai il danno era
fatto tanto valeva approfittarne.
-Scusa. -mormorò
lui appanicato. Sicuramente stava facendo un rapido conto di quanti punti
avesse perso con me in quel momento.
Glielo
leggevo in faccia. Per Ben era tutto così. Era un ragioniere. Sempre.
-Non puoi
semplicemente dire se ti sono piaciuti o no? Devi sempre essere
così..-irritante!!-..ossequioso!!!
-Non sono un
grande esperto di musica..scusami.
-Se dici un’altra
volta scusa…lascia stare.-finii bruscamente.
-Scu..cioè..io..
Oddio ci
mancava solo che cominciasse a balbettare.
-No scusa
tu. –optai per una più opportuna inversione di rotta, volevo evitare che mi
girasse intorno per tutto il giorno per rimediare alla sua “mancanza”.
-Sono
nervosa. Ho letto un libro orribile e mi ha messo di malumore.
S’illuminò. –OH
ti capisco.-disse improvvisamente infervorato. –Capita anche a me. Quando ho
letto ..
-Beh sì. Ok.
Allora puoi capirmi.-lo bloccai subito. Le sue filippiche ormai le conoscevo e
sapevo che era meglio non dargli modo di iniziare.
-Sì..ecco..volevo
solo dire..
-Senti Ben
io ho un po’ fretta.
Sperai che
cogliesse al volo invece rimase lì a guardarmi adorante.
-Vai al
lavoro? Ti accompagno!!-squittì eccitato.
Al momento
non avevo la macchina e lui sì. Praticamente il mio incidente era stato il
realizzarsi del suo sogno perché mi accompagnava ovunque. Sempre.
All’inizio
ne ero stata contenta ma ora cominciavo a chiedermi quanto fosse preferibile la
sua compagnia a una bella camminata..anche sotto l’acqua.
Solo che
pioveva davvero tanto.
Il mio umore
peggiorò di un paio di tacche.
-E va bene. Però
non puoi fermarti. Joe si è arrabbiato.
-Ma io sto
seduto e non do fastidio a nessuno.
A ME SI’.
-Quello è un
bar non una sala d'aspetto. Se non consumi non puoi restare.
-Ma non ho
ancora 21 anni. Non posso bere!! –vedevo il panico crescente nei suoi occhi.
-Infatti non
voglio che tu beva voglio che tu non resti.
-Ma come ..m-a
allora..chi ti porterà a casa?
Per sua
fortuna avevo le mani occupate altrimenti stavolta non sarei riuscita a
trattenermi.
Mi voltai
furiosa e lui si addossò al muro.
-Proprio
come ci andrò..a piedi. –mi voltai a mi incamminai lungo il corridoio cercando
di mettere abbastanza distanza tra il suo viso e le mie mani.
-Mia ma ..Mia…-nemmeno
mi voltai per rispondergli.
L’aria
fresca della sera mi fece subito bene.
Ci voleva
decisamente per calmarmi.
E sicuramente
una bella camminata era quello che ci voleva per farmi ritrovare un umore
abbastanza decente per farmi stare in pubblico senza problemi.
Mi avviai a
passo di marcia cercando di pensare a cose che mi piacevano per calmarmi i
nervi. Di solito funzionava, ma non in una giornata così evidentemente.
Inoltre il
fatto che tutti continuassero a lanciarmi occhiatine,pensando che non me ne
accorgessi, non aiutava.
STUPIDI
IDIOTI!!!!!
Ferma ad un
semaforo vidi la mia immagine riflessa nei vetri di una macchina e mi uscii una
sorta di ringhio feroce.
Due ragazze
ferme dietro di me si spaventarono e decisero che non avevano realmente bisogno
di attraversare la strada.
Questa cosa
mi fece sghignazzare. Forse la giornata era recuperabile dopotutto.
Feci una
smorfia alla mia immagine riflessa e raggiunsi l’altro lato della strada e le
mie nuove vittime.
Incredibile
ma vero cominciavo a sentirmi meglio.
Non che
fossi pazza..non del tutto almeno anche se gli eventi dell’ultimo anno avevano
seriamente rischiato di minare la mia salute mentale.
Avevo da
sempre trovato irritante il modo in cui la gente reagiva al mio aspetto.
Non che ci
fosse qualcosa di male nell’essere ammirata..ma quando il tuo viso ..il tuo
corpo diventano tutto ciò che gli altri vedono lo diventa eccome!!!
E questo era
esattamente quello che era successo a me.
Ero stata
una neonata, una bambina e una ragazzina graziosa..ma crescendo era cambiato
tutto.
Mi ero
trasformata da carina a…wow senza nemmeno rendermene conto.
Un
cambiamento così repentino da far girare la testa.. e non solo a me.
Non c’era
più un solo individuo di sesso maschile che non mi guardasse con interesse..dai
10 ai 100 anni!!!
A scuola ero
diventata un mito. All’improvviso tutte le ragazza volevano essere mie amiche e
tutti i ragazzi essere..beh dentro di me, immagino.
E quello era
stato l’inizio di tutti i miei problemi..di tutto il casino che era successo
nella mia vita..di tutto il casino che era diventato la mia vita..
E che aveva
portato alla trasformazione dalla dolce Mia di un tempo alla persona che ora
spaventava la gente semplicemente camminando per strada.
E non certo
per il mio aspetto..perchè a quello purtroppo non c’era rimedio.
I capelli
erano sempre troppo biondi, gli occhi troppo verdi ,le labbra troppo carnose..
-Ehi tesoro
non ti sembra brutto tenerti quella grazia tutta per te?-..le tette troppo
grandi appunto.
Mi fermai di
botto e con lentezza mi girai verso il ragazzo che aveva parlato.
E così
eccolo qui!! Il fortunato vincitore..quello che mi avrebbe permesso di lavorare
tutta la sera senza il rischio di far fuggire i clienti.
Sorrisi e mi
avvicinai a lui.
I suoi amici
ammiccavano e ridevano alle sue spalle.
Vidi subito
che invece lui non era più così loquace ora.
Come al
solito era un altro idiota tutto chiacchiere.
-Dicevi a
me?-gli chiesi con la voce più dolce che avessi.
Mi guardò a
bocca aperta. Un ragazzo bruttino a cui una come me non doveva mai aver rivolto
la parola.
La consapevolezza
degli amici gli ridiede la parola. –Certo ..-gli uscì con voce da gallinaccio. Riprovò.
–Certo che sì tesoro. –meglio dovetti ammettere.
-Quindi ti
piace quello che vedi?
Indicai con
le mani il mio corpo che i suoi occhi percorsero facendolo deglutire più volte.
-Io..sì
cavolo!!!
-E sentiamo
cosa vorresti farci con questa..come l’hai chiamata? Grazia?
A fatica riportò i suoi occhi nei miei..solo
che ora non sorridevo più.
Si mosse
impacciato sui suoi piedi ,proprio come aveva fatto Ben poco prima.
Ghignai in
risposta. –Allora? Non avevi fretta prima?Mi sembrava che avessi già fatto dei
progetti no?
I suoi amici
ridevano di gusto a quella scena. –Che c’è volete farvi avanti voi forse?
Davanti alla
mia espressione vagamente folle smisero all’istante di ridere.
-Oh..ma
guarda adesso non avete più tanta voglia di parlare eh?
Il
coraggioso latin lover si rifugiò immediatamente nel gruppo e poi piano piano
mugugnando si mossero per andarsene.
-Ma come già
andate via?
-Andiamo va,
che quella è completamente fuori..
-Stupida
puttana…
-Non si può
nemmeno scherzare..
-Ma poverini..vi
hofatto paura? -dissi mentre battevano
la ritirata.
-Guerin! Chi
hai fatto piangere stasera?
E TI PAREVA!!!
-Bravo mi
hai rovinato un bel momento.-dissi girandomi.
Conoscevo
bene quella voce purtroppo.
-Non possono
davvero permetterti di andare in giro da sola..sei pericolosa!!!
-Sparisci
Zack , ho fretta. –dissi passando oltre, ma luimi prese per un braccio trattenendomi.
Gli guardai
la mano e poi la faccia. –Ma davvero non hai ancora imparato la lezione?
Tolse subito
la mano e per un attimo il suo sorriso vacillò ma fu un attimo troppo breve.
-Ehi ehi
calma..-disse a mettendo le mani in alto.
Feci per
andarmene e lui m i fermò di nuovo..senza toccarmi però. Si limitò a mettermisi
davanti.
-Ti avverto
che stasera non è la serata adatta per provocarmi. –gli dissi angelica.
-Provocarti?Io?
–mi restituì lo sguardo più innocente del mondo.
E
probabilmente ogni altra ragazza sarebbe caduta ai suoi piedi..peccato che
invece era con me che stava parlando.
Indubbiamente
aveva fama di bel ragazzo nel campus.
Solita
storia. Alto, moro, occhi profondi, atleta, studente modello e ,dulcis in
fundo, figlio di un papà ricchissimo. In
due parole :da sposare!!!
Almeno per
le sopracitate ragazze.
Per me la
cosa era un po’ diversa. In due parole? Un cazzone.
-Veramente
io volevo solo sapere se avevi bisogno di aiuto o di un passaggio. –di nuovo
sentii la rabbia farmi prudere le mani. –Sbaglio o tu non ce l’hai al momento
una macchina?
CERTO CHE NO!!!
E lui lo sapeva bene.
Era colpa
sua se ero a piedi!!!
Cioè..in
realtà ero stata io ad andargli addosso..ma solo perché lui era..LUI!!
La settimana
prima lui e i suoi degni amici avevano iniziato a tormentarmi con le solite
richieste di appuntamenti e cose del genere.
Avevano poi
pensato bene di bloccare la mia auto con la loro e così mi ero ritrovata costretta
a usare un po’ di violenza per uscire dal parcheggio..e mi ero..come dire..lasciata
un po’ prendere la mano..anzi il piede..pigiando un po’ sull’acceleratore.
Risultato:io
ero a piedi ,mentre la sua auto era semplicemente stata sostituita da papà con
una ancora più costosa. GRRRRRRR!!!!!!!!!!!
-Il fatto
che non abbia la macchina non vuol dire che non possa sfasciare la tua lo stesso
sai Zack? Porto gli anfibi rinforzati proprio per situazioni come questa.
Stavolta il
suo sorriso ebbe un duro calo.
-Scommetto
che papino non sarebbe così comprensivo stavolta o no?
Mi girai e
me ne andai. Stavolta non mi fermò.
-Ehi
Mia!!-appunto!!le ultime parole famose.
Non mi
voltai. –Volevo solo dirti che non ti ho denunciato. –mi gridò dietro di nuovo
di buon umore.
Mi limitai
ad alzare il medio e a mostrarglielo.
Sentii quello che diceva ai suoi amici – Io ADORO
quella ragazza!!!- e poi scoppiò a ridere.
La scelta del cognome di Mia, Guerin , è un omaggio ad una
grande giornalista Veronica Guerin. Un personaggio che mi ha molto
colpito.Se vi capita guardate il film
che è stato fatto sulla sua vita.
Baci Sole.
Arrivai al
locale vagamente riappacificata col mondo.
Appena
minacciavano di saltarmi i nervi ripensavo alla faccia di Zack quando gli avevo
sfasciato la macchina e mi tornava il buon umore.
-Ehi Mia.
-Ehi Joe.
-Niente
scorta oggi? -ovviamente alludeva a Ben.
-Non vedi
che sto sorridendo? Ci tieni proprio a farmi innervosire?
-Per
carità!-scherzò lui. –Vorrei tenermi i clienti..e possibilmente il locale.
-Ecco
bravo.-naturalmente scherzavo. Joe era un tipo a posto. Si faceva i fatti suoi
e non aveva molto da ridire se ogni tanto maltrattavo i clienti. Diceva che
facevo folklore. Contento lui..
-Forse
dovrei licenziarti come cameriera e assumerti come buttafuori.
-Forse. –ammisi
sorridendo.
Joe era un
omone davvero enormema con un cuore d’oro.
Certo
bisognava prendersi la briga di andare oltre la sua..minacciosa..apparenza.
Diciamo che
aveva un trascorso burrascoso quanto il mio.
E infatti
tra lui e me non c’era davvero bisogno di un buttafuori in quel locale, bastava
la nostra reputazione di teste calde..e le condanne per lesioni multiple di
Joe.
La prima
volta che avevo messo piede nel suo bar era stato da cliente.
Alcuni dei
clienti avevano iniziato a fare i cretini e prima ancora che lui se ne
accorgesse li avevo messi al loro posto.
Due minuti
dopo mi aveva assunta.
E così
eccomi qua. Bellicosa cameriera da JOE’S il locale del momento per gli studenti
del college.
Momento che
era iniziato con la mia assunzione a dire il vero.
-Ehi Joe
dovresti ringraziare la ragazzina per averti fatto riempire il locale.
-Grazie
Henry. Meno male che ci sei tu che mi apprezzi. –gli dissi strizzandogli l’occhio.
-Sta zitto
ubriacone..e tu non dargli altro da bere stasera. Ha già fatto il pieno.
-Sono un
cliente pagante io. Non puoi rifiutarti di servirmi da bere.
Alzai gli
occhi al cielo di fronte all’ennesimo litigio di quei due.
Henry era uno
dei clienti di “prima”..e Joe diceva sempre che in realtà avevano costruito il
locale attorno a lui per risparmiargli la fatica di dover uscire per andare a
bere.
Effettivamente
Henry era sempre lì .
Ma a Joe
faceva piacere che fosse così.
Ormai erano
come una vecchia coppia sposata..ed era uno spasso vederli bisticciare.
-Uno di
questi giorni non ti farò più entrare qui. Mi spaventi i clienti con la tua
brutta faccia.- urlò Joe mentre spariva nel retro a prendere altre casse di
birra.
-Non dargli
retta Henry..anzi oggi ti trovo molto meglio.
-Grazie
ragazzina. Mi sento meglio infatti. E penso proprio che festeggerò con un'altra
birra.
-Mmm..quante
te ne sei scolato già?
-Non
comincerai anche tu vero?-disse storcendo la bocca.
-E va bene.-concessi
alla fine – Ma questa è proprio l’ultima.
Mentre gliel’aprivo
cominciarono ad arrivare i primi clienti. Quelli del “dopo”.
Studenti e
studentesse del mio college che venivano a svernare lì.
-Ehi Joe sono
arrivati i marmocchi!!-urlò Henry mentre lasciava il suo posto al bancone e
veniva a sedersi dietro il bancone sul
suo sgabello riservato.
Non gli
piacevano quei “dottorini” come li chiamava lui e se ne teneva alla larga.
E faceva
bene. Henry era un barbone e più di una volta i signorini del college lo
avevano pestato a dovere..finchè una volta Joe non era intervenuto e gli aveva
tolto la voglia per sempre.
Quella era
stata la causa del primo arresto di Joe e della loro amicizia.
Come dicevo
nessuno lo aveva più toccato da allora, ma lui non aveva dimenticato.
-Tranquillo
Henry qui non ti daranno fastidio, ma non approfittarne per riempirti il bicchiere…ti
controllo. –gli dissi mentre andavo a prendere le prime ordinazioni.
-Che vi
porto?
Mentre loro
si affannavano a cercare cosa prendere sullo pseudo menù, mi chiamarono da un
altro tavolo.
-Ok,chiamatemi
quando avete fatto.-dissi andando verso i nuovi arrivati.
E toh..chi
era? Ma ovvio!! Zack con i suoi seguaci.
Respirai a
fondoe andai da loro. Non dissi niente
, mi limitai a prendere il blocchetto e la penna.
Zack prese
il menù e finse di sfogliarlo mentre i suoi amichetti ridevano.
Li guardai
scocciata. Andy, il suo lacchè e praticamente gli altri buzzurri atletucoli del
college e naturalmente le varie squinzie che di volta in volta gravitavano
accanto a loro.
Avevo avuto
modo di conoscerli tutti. Non ce n’era stato uno che non era venuto a bussare
alla mia porta per chiedermi un appuntamento..ovviamente all’insaputa di Zack.
Se lo avesse
saputo infatti non credo che l’avrebbe presa bene. Per via di quelle cose tipo “LEI
E’ ROBA MIA” e altre ottusaggini del genere.
Per me era
solo un sollievo in realtà. Inconsciamente me li levava lui di mezzo.
-Alloravediamo cosa c’è dinuovo..
Stavo per
dirgli che sarei ritornata quando lui si rivolse ad un tizio che non conoscevo.
-Cosa
possiamo consigliare al nuovo arrivato..ci vuole qualcosa con cui fare bella
figura..che ci consigli?
Mi voltai a
guardarlo e mio malgrado mi trovai a sussultare quando lo feci.
Mi guardai
intorno ma per fortuna sembrava che nessuno se ne fosse accorto.
-So già cosa
voglio. –mi disse guardandomi come sovrappensiero.
Quello bastò
per farmi mettere in guardia. Avevo già pronta la rispostaccia che si meritava
ma lui mi stupì. –Una birra chiara. –disse e poi tornò a guardare la ragazza
che gli ciarlava accanto.
Lo fissai a
bocca aperta per un po’ ma mi riscossi abbastanza in fretta per evitare di
farmi vedere.
Per fortuna
Joe scelse proprio quel momento per chiamarmi, così ebbi una scusa per
allontanarmi da una probabile figura da cretina.
Lo raggiunsi
nel retro ma non ascoltai una sola parola di quello che diceva.
Continuavo a
pensare a quello che era successo.
Non per
essere immodesta ma era la prima volta che non ottenevo nemmeno uno sguardo
ammirato da un ragazzo.
Eppure
luimi aveva a stento considerata.
-Mia!! Ma mi
ascolti?
Ovviamente
no. –Certo Joe.
-Allora che aspetti
a portare queste di là. –e indicò le casse che mi aveva messo davanti.
-Se non ce
la fai di a quello sfaticato di là di darti una mano.-e sparì caricandosene
due.
Mi diedi un
contegno e feci quello che dovevo.
Che scema
che ero stata. In realtà avrei dovuto esserne contenta. Un rompiscatole in meno
di cui preoccuparmi, no?
Mi caricai
la prima cassa e la portai a fatica di là.
Questo era
uno dei pro/contro del lavorare per Joe.
Lui non
faceva distinzioni di sesso in nulla..compresi i lavori pesanti.
Nemmeno il
tempo di tornare che già sentivo che mi chiamavano dai vari tavoli che intanto
si stavano riempiendo.
-Ehi Henry
,andresti tu a prendere le altre? –presi il mio blocchetto e cominciai la mia
lunga marcia.
Non mi
diedero un attimo di tregua. Correvo da una parte all’altra del locale portando
in un instabile equilibrio vassoi carichi per lo più di bicchieri di birra.
Proprio per
questo non ebbi tempo per continuare con le mie considerazioni né sul fatto che
per la prima volta da tempo ero stata io a restare affascinata e non il
contrario.
Stavo
prendendo nuovi bicchieri da sotto il bancone quando qualcuno mi chiamò da
vicino.
Senza urlare
,al contrario degli altri e molto educatamente.
-Scusami,
credo tu abbia dimenticato la mia ordinazione.
Anche senza
vederlo capii subito chi era.
Lentamente
tornai su.
Sentivo le
guance in fiamme e non per il lavoro o il caldo.
-Oh sì,
scusa. –borbottai imbarazzata.
-Pienone eh?
-Uhm..già..qui
è sempre così…cosa volevi?
-Una birra.
Chiara.-disse sorridendo.
Chiusi gli
occhi di scatto –Merda!!
Rendendomi
conto di quello che avevo fatto li riaprii immediatamente.
Lui sembrava
sorpreso. –Cosa? –mi chiese con un sorriso incerto.
-Ho detto
merda.-dissi non credendo alle mie stesse parole.
-Sì, l’avevo
capito già la prima volta.
Mi morsi il
labbro.-Oh.
-Ti senti bene?-sembrava
incuriosito dal mio comportamento.
-Uhm?..sì..sì
sto bene..stavo pensando..beh, merda è finita le birra chiara. Vado a prenderla
di là. –e filai vigliaccamente a rintanarmi nel retro.
IDIOTA
IDIOTA IDIOTA.
Ma che
diavolo mi era preso?
Mi misi una
mano sul petto. Il mio cuore era impazzito e batteva fuori controllo.
Mi misi
seduta su una cassa e aspettai che si regolarizzasse.
-Tutto ok?
-E che
cavolo!!!-scattai sorpresa per poi accorgermi che non era Henry come pensavo ma
lui.
-Non volevo
spaventarti.
-Non mi hai
spaventata..
Si avvicinò
di più.
-Hai fatto
un salto.-non era una domanda e poi non è che potessi negarlo.
-Sempre
sicura di stare bene?
-Sto bene. –dissi
rialzandomi.
-Il tuo
cuore batte fortissimo.
-Il
mio..cosa? Come fai a sentirlo?
Stavolta fu
lui a restare in silenzio. Sembrava pensieroso.
Oddio
davvero si sentiva da fuori? Ci rimisi una mano sopra per calmarlo.
Lui
continuava a fissarmi in silenzio.
-Devo
tornare di là. –dissi per venire fuori dall’imbarazzo.
-Ma certo..e
la birra non la prendi?
Ma stava
ridendo!! Di me!!!
-Mi sono dimenticata
che Henry aveva appena portato la cassa di là. –dissi cercando di darmi un
contegno.-Ora gli dico di venire a prendere anche le altre.
Mi avviai e
poi mi voltai per vedere se mi seguiva. E in effetti lui era lì..con le due
casse fra le braccia e un sorriso disinvolto sul viso.
-Non devi
farlo tu.
Scrollò le
spalle. –Velocizzo i tempi. Ho proprio voglia di quella birra.
-Beh..però i
clienti non possono entrare qui..
-Allora è
meglio che mi sbrighi ad uscire no?
Mi
oltrepassò e uscì dalla stanza.
Il tempo di
riprendermi e lo seguii anche io. Mi aspettavo di trovarlo ancora dietro il
bancone a sistemare le casse ma lui era già seduto al suo posto al bancone e le
casse erano ordinatamente impilate con le altre.
Sorrideva
tranquillo. Non aveva nemmeno un po’ di affanno.
Mentre
io..beh , quella era un’altra storia.
In silenzio
gli presi la sua birra. Lui mi ringraziò e tornò al tavolo con gli altri.
Per tutto il
resto della serata non accadde altro, anche perchè io mi tenni ben lontana dal
tavolo di..solo allora mi accorsi di non sapere nemmeno il suo nome.
Continuai a
pensare a lui per tutta la sera e poi la notte.
Ma non
sapevo il perché.
Oh che fosse
bello era fuori discussione..attraente, nel senso più proprio del termine.
Mi ero
sentita calamitata da lui.
C’era
qualcosa di insolito nella forma del suo viso, nel taglio degli occhi che lo
rendevano però ancora più interessante..esotico.
Da sola in
camera ricostruii mentalmente il suo viso e non fui più di tanto stupita di
poterlo fare nei minimi dettagli.
La forma del
suo viso si delineava spontaneamente nella mia memoria. La fronte alta, la
mascella forte..e poi la bocca, piena, piegata in quel pigro sorriso..il naso ,
deciso..gli occhi..dello stesso colore del cioccolato..scuri,profondi ..
Mi tirai su
a sedere quando sentii che il mio cuore era impazzito di nuovo.
Corsi in
bagno, volevo bagnarmi il viso con l’acqua fredda ma poi decisi che non era
abbastanza, così mi infilai direttamente sotto la doccia e a aprii l’acqua.
Fredda.
-Uhh!!! -altro che fredda era ghiacciata.
Ma almeno mi
avrebbe tolto quel viso dalla mente.
Non potevo
lasciare che accadesse.
L’acqua mi
stava schiarendo le idee,mi faceva vedere le cose con lucidità.
Non importava
quanto fosse bello o sexy quel ragazzo..o che fosse stato gentile..l’unico non
porco in quel mare di luridi..beh porci.
Non dovevo
lasciare che la mia mente prendesse quella strada.
-Niente amore.
Non si può.-dissi ad alta voce .
Niente amore.
Non c’era posto per questo nella mia vita. Non ora certo, e forse mai.
Avevo ben
altro a cui pensare. Ben altro di cui occuparmi.
Chiusi l’acqua
e presi l’accappatoio lì vicino.
Tornata in
camera raccolsi un libro accanto al letto.-Ecco. E’ a questo che devo pensare
ora.
Mi lasciai
cadere sul letto e accesi la luce del comodino.
Un altro
libro. Un’altra speranza di poter trovare le risposte che cercavo.
Accarezzai
la copertina lucida del libro e toccai una per una le lettere che ne
componevano il titolo “Miti e leggende della cultura occidentale”.
Passai
quella notte e le successive a spulciare tra i libri che avevo trovato in
biblioteca e che mi sembrava potessero fare al caso mio.
Avevo scelto
apposta quel college perché c’era uno dei più brillanti studiosi di miti e
figure mitiche di tutta l’America. Il professor Gardiner.
Avevo atteso
l’inizio del suo corso con una tale ansia da starci quasi fisicamente male..ma
si era rilevato solo una delusione.
Sì, bravo,
per carità..ma io mi aspettavo di trovare risposte alle mie domande..non
letture di brani di letteratura che parlavano di vampiri, stregoni e cose così.
Mi aspettavo
qualcosa di più scientifico ecco..non un altro corso di letteratura.
Ero anche
andata a parlargli nel suo studio attaccata alla fievole speranza che forse
aveva tenuto le cose più interessanti per sé.
Ma dopo
quasi tre ore di sproloqui e paroloni avevo capito che lui ne sapeva meno di
me.
Che non
credeva minimamente in quello che in teoria avrebbe dovuto spiegarci e che
l’unico motivo per cui aveva scelto quello come campo, era che non avrebbe
avuto nessuno a poterlo smentire perché..non c’erano prove né a favore nécontro.
Praticamente
la ragione andava a quello con la dialettica migliore..e la sua era
incredibile!!!Tre ore, dico TRE ore ne erano state un’esauriente conferma.
Ed era per
quello che alla fine ero approdata alla biblioteca. Cercavo nei libri ciò che
lui non aveva saputo darmi:risposte.
Ma
nonostante le mie ricerche certosine ero al punto esatto di partenza.
In compenso
non avrei avuto problemi a superare l’esame del professor Gardiner. Ormai ero
un’esperta di tutto ciò che riguardava le figure mitiche.
Quella
mattina sconsolata decisi di riportare almeno parte dei libri che avevo preso
in biblioteca. In parte perché in camera mia non c’era più posto e in parte perché
ogni volta che entravo per prenderne di nuovi la bibliotecaria, Miss Craig, mi
guardava in cagnesco.
MERDA!!!Non
bastava essere in ritardo anche la pioggia ci mancava!!!
Cercando di
ripararmi alla meglio con il cappuccio della felpa cercai di raggiungere senza
sfracellarmi la biblioteca , sperando ardentementeche i libri avessero resistito a tutta
quell’acqua.
Ovviamente
arrivai giusto in tempo per vedere la perfida Miss Craig che chiudeva le porte.
Quella
vecchia megera mi aveva vista arrivare e ora mi guardava perfidamente da dietro
le porte a vetri.
-Oh ma che
cavolo!!!!
-Il
turpiloquio non l’aiuterà certo ad ottenere quello che vuole..quantomeno non da
me.
Confermo: è
una maledetta megera.
-La prego
Miss Craig..ho riportato i libri vede?
Si allungò
verso di me e sbirciò nella borsa. –Credo che dovrò aggiungere alla multa per
il ritardo anche quella per il cattivo stato alla restituzione dei libri.
-Ah sì? E
allora sa che le dico? Che questi libri può…
-Disturbo?
Oh no!!! Non
poteva essere vero!!! Ma non c’era proprio limite al peggio quel giorno?
Ci mancava
solo LUI!!
-Fantastico!!
–urlai –Scommetto che è contenta ora vero? Dannata strega!!!
Senzadare segno di scomporsi mi mise da parte e si
sporse a parlare alla strega tutta soddisfatta.
-Questo è
quello che succede ai delinquenti. –sentenziò.
- Miss
Craig?- le chiese con la sua voce melodiosa.
-Naturalmente
giovanotto.
-Allora ho
parlato con lei poco fa al telefono.
Lei lo squadrò
sospettosa ma alla fine gli sorrise.-Ma certo. Il nuovo studente.
-Sì. Volevo scusarmi
per il ritardo ma non conosco ancora bene il campus e con la pioggia..
-Ma
certo.-in un lampo riaprì la porta per farlo passare,e guardando me disse- Per
persone così gentili ed educate si possono tranquillamente fare delle
eccezioni.
-Ma che..
-La
signorina Guerin è con me. Abbiamo un compito da svolgere insieme.-disse senza
fare una piega e poi mi fece cenno di passare.
Incredula
traballai dentro e per lo choc mi dimenticai anche di guardare trionfante la
stregaccia.
-Voi avete
un compito insieme?
-Può controllare
naturalmente. E’per storia medievale. Con la professoressa Burnes.
-Oh no, non
importa. Se me lo dice lei ci credo. Capisco subito quando una persona è degna
di fiducia.
-Lei è stata
davvero gentile Miss Craig, grazie.
Vidi
chiaramente che la zitellona arrossiva mentre lui la ringraziava.
Incredibile.
Aveva conquistato sia lei che…lei.
Mi ricordai
improvvisamente cosa mi ero ripromessa. Niente smancerie SOPRATTUTTO con lui.
-Intanto
andate pure dentro. Io le preparo la
scheda e poi gliela porto per fargliela firmare.
E si
incamminò leggiadra e sorridente. Canticchiava addirittura.
Io mi voltai
a guardarlo. Sapevo che non era una buona idea ma ero troppo impressionata per
resistere.
-Che c’è?-mi
chiese lui, ma si capiva che stava trattenendo un sorriso.
-Che c’è? E
me lo chiedi?-e indicai il punto in cui era sparita Miss Craig.
-Non
sottovalutare le cose che si possono ottenere con un po’ di gentilezza.
Scoppiai a
ridere. –Gentilezza? Tu hai fatto il cascamorto con lei..l’hai addirittura
fatta arrossire.
-Non è vero.
Mi sono limitato a non insultarla.
Beccata. –Mi
odia. –dissi a mia difesa.
Stavolta fu
lui a ridere mentre prendeva posto in sala lettura.
-Qui va
bene?
Scrollai le
spalle.- Un posto vale l’altro.
Si tolse la
giacca e indicò la mia.-Dovresti toglierla.
-Tanto non
si asciugherà mai. E poi anche quella sotto è bagnata.
E naturalmente
lui fece l’unica cosa che non mi aspettavo e che mi lasciò per la seconda volta
in cinque minuti a bocca aperta.
Si sfilò il
maglionee me lo diede.
-Metti
questo. Forse è un po’ grande ma almeno è asciutto.
-Mmm? –mi
beccò in pieno mentre occhieggiavo nemmeno tanto velatamente il suo corpo.
Quella
maglietta era davvero stretta e …- S-sì..ottima idea..ma tu non avrai freddo?
-No
tranquilla, sto bene.- e mi sorrise di nuovo.
Mi tolsi la
felpa e la gettai su una sedia. Ancora sottosopra stavo per togliere anche l’altra.
-Forse dovresti andare in bagno e asciugarti un po’.
Arrossii
ancora e in tutta fretta corsi a nascondermi. Di nuovo.
In bagno mi
afferrai ad uno dei lavandini e fissai la mia patetica immagine allo specchio.
A parte il
fatto che sembravo appena uscita dalla doccia..quella non ero io.
Le guance
rosse ,gli occhi che brillavano.
Quella DECISAMENTE
non ero io.
Io ero la
iena sociopatica che faceva piangere i maschietti che per sbaglio incrociavano
la sua strada.
Non.. la
ragazza che arrossiva e balbettava quando un ragazzo carino le guardava.
Nemmeno se
il ragazzo era molto carino. Nemmeno se lo sguardo era ..wow…NO!
-Adesso esci
di qui e comportati da Mia.-mi dissi.
Veloce mi
tolsi la t-shirt bagnata e mi asciugai come potevo. Poi infilai il suo
maglione.
Caldo. E
..profumato.
ACCIDENTI. C’ero
cascata di nuovo…Ma il suo odore era così invitante.
NO!BASTA ,
SUBITO.
Misi un po’ i
polsi sotto l’acqua fredda e aspettai di essere più calma. Feci un bel respiro
e tornai da lui.
Era intento
a leggere ma lo stesso si alzò quando arrivai al tavolo.
-Senti evita
queste smancerie. –ottimo! Questa sì che era una cosa alla Mia Guerin.
Lui mi
guardò senza capire. –Alzarsi, prestarmi la maglia..queste cose..
-Vuoi che
sia sgradevole con gli altri come fai tu?
-IO NON..e
va bene forse un po’ lo sono..ma è perché..-mi stavo davvero giustificando con
lui?-..lo so io perché.
Continuava a
fissarmi e per evitare di perdere di nuovo il controllo fui costretta a
distogliere lo sguardo.
E così vidi
che stava leggendo uno dei miei libri.-Ehi quello è mio!!
-Veramente
appartiene alla biblioteca.
-Beh ora è
mio. E se lo rovini? La vecchia str..Miss Craig se la prenderà con me.
-Credo che
sia un po’ difficile che si riduca peggio. –disse controllando la copertina. –Acqua
a parte sembra che sia stato preso a calci…o sbattuto contro un muro..
-Ma si può
sapere chi sei? E come fai a sapere tutte queste cose?-scattai.
Lui però non
si scompose. –Allora è così. Hai brutalizzato anche un libro indifeso?
-Io..-contai
mentalmente fino a dieci e poi parlai di nuovo -..non hai risposto alla mia
domanda.
-Devo
essermela persa,sai ero distratto dalle tue grida.
-E meno male
che eri per i modi gentili!!
Stavolta
scoppiò a ridere.-Sei stata tu a dirmi di essere come te..
-E prendi tutto
alla lettera?..e poi come fai a saper tutte queste cose di me?Chi ti ha detto
chi sono?
-Mia Guerin.-
ripeté il mio nome con quella sua maledetta voce…e mi fece venire un brivido
lungo la schiena. ACCIDENTI.
-Io non te l’ho
detto.
-E’ stato il
tuo amico. Zack.
Giusto.
Avevo dimenticato che erano insieme da JOE’S.
-Zack non è
un mio amico..tuo semmai.-gli ripresi in malo modo il libro dalla mani.
-E’ solo un
tizio con cui sono andato a bere.
-Fossi in te
sceglierei meglio i tizi che frequento.
Incrociò le
braccia sul petto e mi sorrise di nuovo.
-Potresti
presentarmi tu i tizi giusti allora.
-Per quanto
mi riguarda non c’è nessuno che valga la pena frequentare qui.-risposi acida.
-I tuoi
amici?
-Non ho
amici qui.- dal suo sguardo capii che a questo aveva creduto subito senza
difficoltà.
-Allora
potrei essere io il primo che dici? Io nuovo, tu nuova..
AHA’. Ecco
che casca l’asino.
Stavolta fui
io a sorridere..o meglio a ghignare.
-Lo sapevo.-dissi
col tono di chi la sa lunga.
-Cosa
sapevi?-mi rendevo conto di sembrare fin troppo soddisfatta..ma non riuscivo a
farne a meno.
-Che era
solo una tattica!!..ignorarmi..fingere che non vuoi provarci con me..sapevo che
era solo questione di tempo.
E di nuovo
mi stupì. Anzi mi scioccò a morte..perchè invece che sentirsi scoperto..o
arrossire ..o arrabbiarsi..mi scoppiò a ridere in faccia.
Tanto forte
e di gusto che attirò l’attenzione di Miss Craig, che prontamente ci zittì,
anche se eravamo gli unici in sala. Vecchia pignola!!
-Tu..pensi..che
io ci ..voglia provare con te?-disse sempre ridendo.
Per l’ennesima
volta fui io ad avvampare come una ragazzina.
-Vuoi
dire..che non è così?
-CERTO CHE
NO!!!
Non mi
aspettavo certo una tale enfasi nella negazione.
-ODDIO!!
Questa sìche è divertente.
-Bravo. Sono
proprio contenta di averti fatto fare una bella risata..ora la vita ha di nuovo
senso per me.
-Scusami..ma
è COSI’ assurdo..
Pure!!- E
sentiamo perché sarebbe COSI’ assurdo?
-Ti sei offesa?
VORREI
VEDERE!!- Certo che no..ma tanto perché tu lo sappia sei l’unico a pensarla
così.
NONONONONONONO.
Così non andava. Ora stavo addirittura facendo in modo che mi vedesse
attraente?
-Non è che
tu non sia una ragazza carina..ma ,senza offesa Mia,non sei proprio il mio
tipo.
Ah,era così
quindi. IO non ero il SUO tipo?
-Bene! Perché
anche tu non sei DECISAMENTE il mio tipo.
-Meglio così
no? –ma non so perché non mi sembrava molto convinto della mia affermazione.
-Guarda che
è vero!!!
-Ci credo. –INVECE
NO CHE NON CI CREDEVA!!
-Se tu fossi
l’ultimo uomo sulla terra..
-Ho capito.
Se fossimo gli ultimi due esseri umani sul pianeta la specie si estinguerebbe.
-Infatti.
-Non capisco
però perché ti scaldi tanto.
MALEDETTO.
-Io non mi
sto scaldando..e tu smettila di sorridere!!
Alzò le mani
e si scusò di nuovo,ma il suo stramaledetto sorriso non accennò minimamente a
lasciare il suo viso.
Fortunatamente
la perfida strega scelse proprio quel momento per tornare con i suoi moduli da
firmare.
-Ecco qui i
suoi..tuoi moduli..Logan giusto?- oh ma per l’amor del cielo!!
-Sissignora.-
prese i foglie gli diede una rapida letta.
-E’ tutto
corretto?
-Perfetto.-le
disse maliardo mentre però guardava me che intanto gli facevo il verso. “
Sissignora!”
-Molto bene.
Allora puoi passare domani mattina a ritirare la tua tessera.
-La
ringrazio di cuore Miss Craig , lei è stata davvero preziosa oggi.
Non appena
lei si fu allontanata mi chinai veloce a prendere la sua copia del modulo sul
tavolo.
Lui se ne
accorse ma non fece nemmeno il gesto di fermarmi.
-Mi sembra
giusto che anche io sappia qualcosa su di te no?
-Prego.
-Allora..Logan..Cullen..è
così che ti chiami?-annuì tranquillo come al solito.
-Logan B.
Cullen..da Forks?-annuì di nuovo.
-E’ da lì
che vieni?
-Non ti va
bene?
-MI
aspettavo venissi da una grande città..non so ..
-New York?-
mi stava di nuovo prendendo in giro ma stavolta non gli diedi soddisfazione.
-Pensavo più
a ..Boston..a dire il vero..sai per quella spocchia un po’ snob..
-Quindi sono
uno snob secondo te?
-Della
peggior specie. –dissi raddrizzando le spalle.
-Quindi
..hai pensato molto a me..e a come sono..giusto?
Sgranai gli
occhi e per poco non mi soffocai da sola.
-COOOOOSAAAAA?
Mentre
cercavo le parole adatte per insultarlo come meritava lui si alzò e si avviò
verso l’uscita.
-Dove credi
di andare..non ho ancora finito con te!!!!
Ma lui si
rimise la giacca e si incamminò lento ma deciso verso l’uscita.
-Logan torna
qui!!! LOGAN!!LOGAN!!!!!!-ma ovviamente lui non si girò e solo quando arrivò alla
porta alzò una mano facendomi un cenno di saluto.
E mi lasciò
lì a maledirlo.
DANNATO
LOGAN B. CULLEN.
Sentivo che
il mio umore stava raggiungendo livelli di nero mai raggiunti prima…e non c’era
nemmeno nessuno con cui sfogarmi..
UN ATTIMO!!
Mi voltai
con uno sguardo da folle e mi diressi verso l’ufficio della cara Miss Craig.
-Miss
Craig?-dissi con la mia voce più melliflua –E’ ora di restituire i libri!!!
Per prima cosa volevo ringraziare tutti quelli che hanno deciso
di seguirmi in questa nuova avventura.
So che Mia e Logan sono ancora degli sconosciuti per voi ma
spero che presto vi ci affezionerete come è successo a me.
Come avete potuto capire Mia è decisamente diversa da Bella e
Logan lo è altrettanto da Edward.
E diversa sarà anche la loro storia.
Detto questo spero che vi piaccia, sia la storia che la scelta
di seguire un’altra scelta della Meyer, cioè che questa ff sarà vista non solo
dagli occhi di Mia ,ma anche da quelli di Logan.
E infatti ora è arrivato il suo turno.
Come sempre buona lettura e vi prego, VI PREGO, lasciatemi un
commento.
Baci Sole
Uscendo
dalla biblioteca sentii chiaramente le urla tra le due donne che erano rimaste
dentro.
Probabilmente
la cara Miss Craig avrebbe passato un brutto quarto d’ora a causa mia.
Se avevo
capito bene che tipo era Mia di sicuro non avrebbe sopportato di tenersi l’affronto
e avrebbe scaricato l’arrabbiatura sul primo malcapitato, Miss Craig appunto.
Mi misi a
ridere al pensiero di quello che sarebbe stata capace di far uscire dalla sua
boccuccia.
Due ragazze
che venivano nel senso opposto al mio risposero al mio buonumore con ammiccanti
sorrisi.
Tipico.
Risposi con
un cenno della testa,più per abitudine
che per reale interesse.
Non che non
fossero carine, anzi la moretta non era niente male..ma al momento non mi
interessava approfondire la questione.
Non con loro
almeno.
Ripensai a
quello che era accaduto poco prima.
Specialmente
ai due occhi che mi avrebbero voluto incenerire. Verdi. Da gatta.
Un paragone
decisamente azzeccato, perché era questo che era lei, Mia, una
gatta..selvatica..ma chissà come sarebbe stato vederla fare le fusa..
Bloccai il
pensiero prima che si facesse troppo vivido.
Non era
decisamente il caso.
Non perché non
fosse una gran bella ragazza..ma a quanto avevo potuto capire era fin troppo
contesa e non volevo iniziare la mia vita in un posto nuovo facendomi nemico
metà college.
Zack non era
andato molto per il sottile. Gli piaceva e la voleva. Non ci voleva un genio
per capire il sottinteso: PROPRIETA’ PRIVATA, GIRARE A LARGO.
Dubitavo
seriamente che avesse anche solo una chance con lei..ma dopotutto erano fatti
loro.
..anche se…era
tanto tempo che non sentivo una sincera curiosità per un essere umano..men che
mai per una ragazza.
Dopo i primi
tempi avevo perso l’interesse iniziale verso le donne e il sesso.
Intendiamoci,
non mi ero ritirato dai giochi..ma lo facevo solo per soddisfare un bisogno
fisico.
Senza
trovare tra l’altro la soddisfazione che cercavo.
Era troppo
facile ottenere quello che volevo.
Le vedevo
arrendersi a qualcosa che non capivano ma avvertivano lo stesso.
Riconoscevano
in me qualcosa di diverso, anche se per loro fortuna non avrebbero mai saputo
quanto diverso.
E poi quella
sera.. avevo visto Mia.
Bella era
bella, ma avevo già avuto donne belle..anche più belle di lei.
E anche lei
, come le altre, aveva reagito con interesse vedendomi.
Fino a lì
tutto regolare quindi..ma poi..avevo visto chiaramente sul suo viso la
crescente voglia di non cedervi.
E questo sì
che era risultato interessante ai mie occhi.
Per chissà
quale motivo quella ragazza non voleva che le piacessi.
Avevo
avvertito l’ansia che aveva di mettere la maggior distanza tra me e lei.
Molto
interessante. Aveva attirato la mia attenzione e come dicevo la mia curiosità.
Per quello l’avevoseguita nel retrobottega, per quello avevo
chiesto in giro di lei.
E quello che
avevo saputo aveva accresciuto la voglia di saperne di più.
A quanto
avevo sentito era una tipa piuttosto insolita..anche se gli aggettivi più
ricorrenti nel descriverla erano un po’ più crudi..e decisamente meno garbati.
Stava per i
fatti suoi e non dava confidenzaa nessuno,
di certo non ai ragazzi e soprattutto non ai ragazzi come Zack.
E con quelli
come me?
Non che ne
avesse mai potuto incontrare altri certo..
Chissà
quanto avrebbe resistito se avessi cercato di farla cedere..
..ma
ovviamente questo non sarebbe successo, quindi era inutile strarci ancora a
pensare.
-Ciao
Logan!!
Anche senza
girarmi riconobbi la voce e la ragazza a cui apparteneva.
-Ciao Lisa.
Lei
ridacchiò sicuramente compiaciuta dal fatto che l’avessi riconosciuta senza
voltarmi.
-Dove te ne
vai con questa pioggia?
Indicai la
biblioteca. –Dovevo fare la tessera.
Lei mi si
piantò davanti e iniziò a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli.
Era una
ragazza carina, sexy anche se in un modo scontato.
Me l’aveva
presentata Zack, che non aveva nemmeno tralasciato di farmi presente che con
lei “ci si divertiva”. Che gentlemen.
-Io invece
sono stata agli allenamenti. –e già ragazzi , era una cheerleader.
Bionda,
cheerleader e accondiscendente..il sogno di ogni studente americano.
Mi aspettai
quasi di sentir partire l’inno.
Come dicevo,
l’ennesima banalità.
Ma d’altra
parte non era quello che dovevo sembrare? Un qualunque studente americano che
voleva sperimentare le gioie del college?
-Posso
accompagnarti?
Per poco non
si slogò il collo per la foga con cui annuì.
Ci
incamminammo insieme verso il suo dormitorio.
Avevamo
fatto solo pochi passi quando avvertii una specie di pizzico alla base del
collo.
Istintivamente
ci passai la mano e per lo stesso motivo mi girai.
Qualche
metro dietro di noi c’era Mia che avanzava a passo di carica.
Camminava a
testa bassa come se avesse deciso di caricare qualcuno.
Quando ci
passò vicino però alzò la testa di scatto. Solo per un momento, ma che fu
sufficiente per fulminarmi con gli occhi.
Poi ci
superò e non si voltò nemmeno una volta e poi sparì dietro uno degli edifici
che fungevano da dormitori.
Notando che
l’avevo osservata, Lisa non si fece scrupoli a dirmi la sua opinione su di lei.
-Quella è
una disadattata. –sibilò con enfasi.
-La
conosci?-lei scrollò le spalle.
-Come
tutti..lei non parla con nessuno..si limita a seminarezizzania con i suoi atteggiamenti..è solo una
strega che si crede chi sa chi.
Una strega
che a Lisa evidentemente aveva rotto le uova nel paniere, dato l’astio che
trapelava dalla sua voce.
Probabilmente
si trattava di Zack.
-Vive anche
lei qui?-dissi fermandomi davanti al portone del suo dormitorio.
-Oh no,
certo che no!! –la mia domanda doveva essere stata come un insulto per lei data
la sua reazione. –Questo palazzo è per persone..sai no?
-No. Come?
-Beh..di un
certo tipo. –disse come se avesse sottolineato un’ovvietà.- Gente di
classe..con un certo stile..
-Gente ricca
vuoi dire? –la provocai.
-Sì..voglio
dire..anche tu lo sei no?
Mi appoggiai
ad una delle colonne del portico. –Chi ti dice che io lo sia?
Lei
ridacchiò imbarazzata.- Beh..ho visto la tua auto..e poi..
-Ma non mi
dire Lisa..non avrai chiesto di me in giro?-chiesi sorridendo.
Lei arrossì
e abbassò il viso per poi guardarmi dal basso attraverso le ciglia.
-Ti
dispiace?
Per qualche
secondo restai fermo a guardarla, poi senza darle modo di rendersene contomi avvicinai a lei e la baciai.
Emise una
specie di gemito e poi si aggrappò a me .
Avvertì
immediatamente il suo trasporto. Era fatta. Un bacio del genere voleva dire che
aveva intenzione di concedere ben oltre. Dovevo solo dire di sì..
..e stavo
per farlo..senonchè all’improvviso mi sembrò ci fosse qualcosa di sbagliato in
quel momento.
Qualcosa di
assolutamente sbagliato.
Mi allontanai
un po’ da lei tenendole il viso con le mani.
Aveva gli
occhi ancora chiusi , ma quando capì che non avrei ripreso a baciarla li aprì.
Eccola lì la
cosa che non mi tornava.
Erano gli
occhi sbagliati.
E non solo
gli occhi. La sua bocca era sbagliata..i suoi capelli erano sbagliati..tutto lo
era.
Sbagliato.
Semplicemente sbagliato.
E il motivo
fin troppo ovvio era uno purtroppo.
Non erano
gli occhi di Mia. Né la sua bocca.
Fu in quel
momento che mi accorsi che mi aveva davvero intrigato.
Non sapevo
bene come , ma a quanto pareva , sembrava proprio che la signorina Mia Guerin
si era trovata un nuovo ammiratore.
Mi innervosì
all’istante.
Assolutamente
questo non era un bene.
Avevo
promesso di restare sotto un basso profilo.
Avevo
promesso. A me e non solo.
Mi
allontanai ancora un po’ da Lisa e le lasciai il viso.
-..ma..Logan,
che c’è che non va?
-Scusa, ma mi
sono ricordato che ho un affare urgente da sbrigare.
-..un
affare?..ma come..ora??
-Sì, ti
prego di scusarmi ancora. Devo proprio andare. Buonanotte.
-Buonanotte?..ma
io credevo che volessi salire?
Perla
seconda volta quel pomeriggio mi allontanai senza voltarmi lasciandomi una
ragazza arrabbiata alle spalle.
Solo che stavolta nonsprecai nemmeno un secondo a pensarci.
L’attimo esatto in cui mi ero girato Lisa era
completamente uscita dalla mia mente..mentre qualcun altro vi era entrato di nuovo
prepotentemente.
Miero allontanato da Lisa camminando abbastanza
velocemente, ma appena fui sicuro di essere lontano dalla sua vista e da quella
di altri passanti aumentai l’andatura fino a muovermidi nuovo alla MIA velocità.
Chissà se
vedendomi ora Lisa avrebbe ancora insistito per farmi salire in camera sua. Ne
dubitavo.
Sicuramente
apparivo abbastanza umano da potermi muovere con disinvoltura tra di loro, gli
umani appunto..ma bastava poco perché la mia natura si manifestasse.
Certo, molto
meno degli altri componenti della mia famiglia, soprattutto perché io ero
diverso da tutti loro.
Ero diverso
da tutti ad essere sinceri..la mia stessa nascita era stata a dir poco
prodigiosa e inaspettata sicuramente.
I miei
genitori non si aspettavano esattamente di poterlo diventare ..una coppia come
loro era stata impensabile…eppure…non solo erano felici insieme, ma contro ogni
previsione questa unione aveva dato dei frutti..UN frutto, in effetti: io.
Ormai al
sicuro nel bosco che circondava il campus aumentai ulteriormente l’andatura.
Un po’ perché
volevo mettere la maggior distanza possibile tra me e..lei, un po’ perché avevo
davvero bisogno di sfogarmi.
Sfogare il
nervosismo che questa improvvisa rivelazione mi aveva scaturito..e anche un
altro tipo di ..diciamo tensione, molto più fisica..
OK che non
ero umano..ma avevo anche io i miei begli ormoni in circolo..
La serata
avrebbe dovuto prendere un’altra piega. E ora pagavo le conseguenze del mio
gesto.
Non che
volessi tornare da Lisa..non ci pensavo assolutamente..ma baciare lei mi aveva
fatto fare un pensiero su un altro bacio che avrei voluto dare.
Nell’attimo
esatto in cui avevo pensato alle sue labbra era iniziata una ..beh al diavolo l’ipocrisia..un’
ossessione, non credo ci fosse un termine più esatto.
La bocca di
Mia mi stava ossessionando, e per fortuna mi rimase un po’ di forza di volontà
per impedirmi di pensare al resto..o forse non era la mia volontà ,ma il mio
istinto di auto conservazione.
Ma perché cavolo
avevo deciso di andare in quella dannatissima biblioteca???
Perché ero
restato con lei?
Perché avevo
fatto in modo di farla entrare con me?
Perché le
avevo dato la mia maglia?
Perché l’avevo
fermata quando stava per togliersi la sua?NO!
ASSOLUTAMENTE
NO!
Smettila immediatamente
di pensare a questo.
Non. è. una.
buona .idea.
..anzi..
E’ una
PESSIMA idea.
Prima di
tutto perché era proprio una pessima idea che io mi intrattenessi in relazioni..intime..con
delle umane.
E poi perché
QUESTA umana sembrava coinvolgermi decisamente troppo.
E questo non
potevo permetterlo.
Di sua
spontanea iniziativa la mia mente mi prospettò quello che sarebbe potuto
accadere se avessi ceduto a questo desiderio.
Non che
fosse una brutta immagine.
ANZI!!
Era un’immagine
bellissima, una vita bellissima quella che vedevo..mi vedevo…CI vedevo
..felici!!
E paradossalmente
proprio quello sarebbe stato l’inizio della fine..
Sarebbe
arrivato il momento in cui avrei dovuto fare delle cose che NON potevo fare.
Cose
normali. Cose semplici e facili per gli altri. Quasi banali.
Mi vedevo
portarla a casa mia. Conoscere i miei.
I miei cosa
poi?
Non avrei
potuto dirle nemmeno che i miei genitori erano i miei genitori.Voglio dire..sembravano poco più che due
adolescenti insomma!!
Non avrei
saputo come spiegarle il perché delle
strane abitudini di vita dalla mia famiglia.
Del resto
come avrebbe mai potuto capirlo?
E così
sarebbero nate le bugie. Decine, migliaia..infinite bugie.
Anzi, non
infinite PURTROPPO.
Perché presto,
molto presto ci sarebbe stata un’altra cosa da spiegare. Una che non poteva
essere coperta da una bugia.
Come si può
coprire o giustificare il fatto che non si invecchia?Che non si può
invecchiare? Che non sarei MAI invecchiato o cambiato..o morto?
Come si può
spiegare a qualcuno QUANTO sei diverso da quello che credeva?
A quel punto
non avrei avuto che due possibilità.
La prima era
confessare tutto. Rischiaredi
compromettere la mia sicurezza e quella di tutta la mia famiglia.
Questo non lo
avrei mai potuto fare. MAI.
E l’altra..altrettanto
dura..era quella di sparire prima di farle sospettare nulla su di me.
Sparire.
Uscire in un modo o nell’altro dalla sua vita.
Nel corso
dei secoli la mia famiglia aveva elaborato vari metodi ovviamente: trasferimenti improvvisi, litigi..morte,
fittizia ovviamente.
Ma non era
una cosa facile da fare o con cui convivere.
In poche
parole non avrei augurato a nessuno di dover affrontare una cosa così.
Mi fermai di
colpo e mi appoggiai ad un albero.
Non mi
rimaneva molta scelta a questo punto.
L’unica cosa
sensata da fare era evitare a monte che tutto ciò si rivelasse necessario.
Dovevo troncare subito ogni fantasia romantica su di lei.
Dovevo stare
il più lontano possibile da Mia.
-Mia..- assaporai
il suono del suo nome. Per la prima.. ed ultima volta.
Sapevo che
era l’unica cosa da fare..eppure mi fece montare dentro una tale rabbia!!!
Non era
giusto!!!
Non era giusto
che fossi destinato a restare solo.
Che non c’era
nessuno come me..né ci sarebbe mai
stato.
Mai al mondo ci sarebbe stata una compagna per
me.
Qualcuna con
cui dividere la vita..l’eternità.
La mia mano
si strinse come un artiglio sul tronco dell’albero e sentii distintamente
quando vi affondò, proprio come se fosse stato fatto di burro.
In un moto
di pura rabbia piegai il polso e feci pressione.
L’albero
scricchiolò e poi una frattura si allungò lungo la sua circonferenza.
Ritirai la
mano e poi semplicemente lo spinsi, facendolo cadere rovinosamente a terra.
Mi guardai
la mano e poi fissai l’albero a terra.
Per fortuna
non c’era nessuno lì intorno.
Ma non era
comunque il caso di correre il rischio di essere scoperto.
Dovevo
calmarmi. Dovevo assolutamente riprendere un po’ di controllo.
Pensai alla
mia famiglia.
Quando mi
venivano questi pensieri pensare a loro mi calmava.
Erano delle
persone eccezionali e non per la loro natura.
Più andavo
avanti con la mia vita e più me ne rendevo conto.
Nonostante
le rinunce, le limitazioni che erano costretti ad imporsi , che si erano
AUTOIMPOSTI ..erano ancora entusiasti della vita e del mondo.
E poi pensai
a mia madre e a mio padre.
Sapere che
avevo seriamente desiderato di non essere mai nato, e in più di un’occasione,
li avrebbe feriti in un modo che di certo non meritavano.
Mi avevano
datoamore e appoggio come probabilmente
nessun figlio aveva mai avuto.
Nonostante
tutto erano riusciti a rendere la mia vita serena e piena.
Una vita
felice.
E anche
quando avevo voluto lasciarli, anche se sapevo che a mia madre si era quasi
spezzato il cuore, mi avevano continuato a sostenere.
Da che si
erano trovati erano sempre stati tutti insieme, tranne che per brevi periodi.
E comunque
anche quando si erano allontanati era sempre stato a malincuore.
Per me era
stato diverso invece.
Io AVEVO
voluto e deciso di farlo.
Tutto aveva
cominciato a starmi stretto.
La città. La
vita che conducevamo.
Essere un
Cullen a Forks voleva dire essere sempre sotto gli occhi di tutti.
Voleva dire
mentire. Su tutto e a tutti.
E un giorno
tutto ciò era diventato semplicemente troppo e così dopo il diploma avevo preso
la mia decisione.
I miei
volevano venire con me. Erano disposti a lasciare tutto e seguirmi.
Ma io avevo
detto di no.
Avevo detto
che volevo farlo da solo.
E ore avevo
ottenuto quello che volevo a quanto pareva. Ero solo.
Per la prima
volta nella mia vita avvertii davvero e completamente il peso del mio segreto e
la sofferenza di non avere nessuno con cui parlarne, con cui essere davvero me
stesso.
Avvertii il
peso di questa consapevolezza sulle spalle. Un macigno.
Spossato mi
misi a sedere sul tronco dell’albero che avevo abbattuto e restai lì nemmeno io
so quanto.
Avevo
faticato non poco per scrollarmi di dosso la malinconia che mi aveva assalito.
La mia unica
consolazione alla fine era stato proprio il fatto di non avere la mia famiglia
attorno, non avrei sopportato vedere il senso di colpa sul viso di mia madre..o
su quello di mio padre mentre lo leggeva nudo e crudo direttamente nella mia
mente.
Come sempre
, anche se a distanza , furono loro a darmi la forza di rialzarmi e tornare in
me.
Comunque
ormai avevo deciso che strada seguire e come sempre l’avrei fatto.
Riappacificato
più o meno con la mia realtà, mi diressi verso casa.
Non abitavo
nel campus, ma poco lontano, in un appartamento che avevo preso in affitto.
Una volta a
casa mi accorsi con disappunto di aver lasciato la macchina al parcheggio del
campus.
-Merda!-sibilai.
Non perché mi
costasse fatica spostarmi a piedi, ma perché avrei dovuto fare finta e
probabilmente prendere un autobus.
E io odiavo
prendere l’autobus. Per uno con l’olfatto fine come il mio era intollerabile
stare pressato in quella specie di scatola di sardine con la gente che mandava
gli odori più svariati e per lo più sgradevoli.
-Perfetto!
La degna conclusione di una giornata da dimenticare. –mi buttai sul divano e
calciai via le scarpe.
Guardai l’ora.
Le cinque e mezzo.
Decisi che
non valeva nemmeno la pena di mettersi a letto, così mi sistemai meglio sul
divano, posai i piedi sul tavolino di fronte e chiusi gli occhi sperando di
riuscire a riposare almeno quel tanto che mi avrebbe garantito un minimo di
lucidità il giorno dopo.
Dovevo
essere davvero stanco perché non mi accorsi nemmeno di addormentarmi e doveva
essere stato un sonno particolarmente profondo visto che quando mi svegliai
trovai sul cellulare due chiamate non risposte.
Era il
numero di mia madre.
Richiamai
subito, meglio evitare di ritrovarmeli tutti al completo sulla porta di casa.
Ovviamente
rispose al primo squillo.
-LOGAN????-
la sua voce squillante era un paio di toni più alta del solito.
-Aspettavi
altre chiamate?-non potevo evitare di rispondere così a domande come quelle.
Ma chi
diavolo avrebbe mai potuto prendere il mio cellulare!!!
Non ero
proprio un agnellino indifeso.
-Molto
divertente Logan Cullen!! Si può sapere che fine avevi fatto?Ho chiamato due
volte..DUE VOLTE!!!
Per salvarmi
i timpani fui costretto ad allontanare la cornetta dall’orecchio.
-Mamma!-mi
lamentai.
-Te lo do io
“mamma”!!Mi hai fatto preoccupare da morire..non rispondere a tua madre quando
ti chiama, dico io..cosa diavolo ti può impedire di farlo? Eh?
In realtà mi
vennero in mente un paio di cose ..ma naturalmente mi trattenni dal dirgliele.
Mia madre
non era decisamente aperta a questo genere di notizie.
Aveva un po’
di gelosia nei confronti di ogni ragazza che mi girava intorno.
Non
importava che fossero belle , brutte , giovani , vecchie..umane e non.
Probabilmente
ai suoi occhi sarei rimasto sempre un bambino..anche se ormai sembravo più vecchio
di lei.
Buffo no?
Certo in un modo insano e innaturale..ma comunque buffo.
-Mamma ma
che cosa vuoi che stessi facendo? Dormivo.
Il suo tono
passò subito da ansioso a sospettoso.
-Dormivi? A
quest’ora?
-Sì.-dissi
alzando gli occhi al cielo.- Ieri sono stato a sgranchirmi un po’ le gambe nel
bosco..
-Da solo?
Sbuffai.
Naturalmente lei se ne accorse e mi sgridò. Stavolta mi venne da ridere.
-Certo che
ero solo. –non sai quanto! –Secondo te con chi sarei dovuto andare?
-Uhm.-sembrava
riflettere sulle mie parole –Sì, hai ragione.
Come per
incanto si era tranquillizzata ed ora era di nuovo la mamma dolce e premurosa
che era di solito.
-Stai
mangiando abbastanza?
-Sì, mangio,
mangio non preoccuparti.
-Non vuoi
che ti mandi qualcosa da casa?..o potrei portartela..che ne dici?
Risi di
nuovo. –Ottimo tentativo mamma, ma non funziona.
-Beh se non
funziona nemmeno prenderti per la gola…-era sconsolata, ma sapevo che entro un paio
di giorni si sarebbe inventata un nuovo motivo per venire a trovarmi.
Sentii un
vociare di sottofondo.-Chi c’è con te?
-Le zie e la
nonna. Ti salutano.
Sentii un
coro di “ciao”, “ mangia” e “ ci manchi”. Addirittura un “copriti bene”.
Ricambia i
saluti mentre scuotevo incredulo la testa.
E va bene
che ero più fragile rispetto a loro..ma
non esageriamo.
In fondo ero
in parte un vampiro anche io..e quando mai si era sentito di un vampiro con il
raffreddore!!!
Prima che
tutte quante a turno si proponessero per una visita lampo le liquidai
inventando una lezione.
Tanto carine
ma TANTO invadenti.
Avevo
imparato presto che era meglio non lasciare loro troppo spazio di manovra.
Come tutte
le donne erano capaci di rigirarti a loro piacimento e in più loro avevano
avuto molto tempo per affinare le loro arti.
In una
parola ? Pericolose.
In due:
MOLTO PERICOLOSE.
Ma
indubbiamente ora mi sentivo meglio.
Dato che
ormai ero sveglio decisi di mettere a frutto la mattinata e dopo una bella
doccia decisi di uscire.
Non avevo
lezione quel giorno, per cui decisi di andare in biblioteca a studiare, salvo
poi ricordarmi che avrei potuto incontrare Mia.
Così decisi
di approfittare della bella giornata e mettermi a studiare fuori.
Solo che
quando arrivai mi accorsi di non essere stato l’unico ad avere un’idea del
genere.
Ci rimuginai
su un momento e alla fine decisi di optare per la biblioteca.
Probabilmente
anche Mia era fuori come gli altri, e se avessi avuto davvero fortuna avrei
avuto la sala lettura tutta per me.
Miss Craig
mi accolse con uno splendente sorriso che prontamente ricambiai.
Come
previstola sala era praticamente vuota,
fatta eccezione per un ragazzo che stava con la testa sprofondato in un enorme
librone , circondato almeno da un’altra ventina di tomoni.
Mi sistemai
dall’altra parte della sala e aprii il mio libro.
Nella pace e
nel silenzio della sala non fu difficile lasciarmi prendere dalla lettura, per
cui il rumore forte e improvviso di un libro che sbatteva con forza a terra mi
fece sobbalzare.
Alzai lo
sguardo deciso verso la fonte del rumore aspettandomi di vedere il secchione di
prima tutto contrito per aver violato la regola numero 1 delle biblioteche
:massimo silenzio.
Sorrisi
preventivamente ..ma il sorriso mi morì sulle labbra.
Accanto al
ragazzo di prima, pietrificata dalla sorpresa c’era proprio lei, Mia.
Mi guardava
a bocca aperta, con due fanali al posto degli occhi , tanto erano sgranati.
-Scusala, è
solo un po’ distratta oggi.-si scusò il ragazzo e poi si chinò a raccogliere
lui il libro, visto che lei era ancora immobile.
-Ehi Mia, ci
sei?
A fatica la
vidi riprendere contatto con la realtà e in tutta fretta allontanare lo sguardo
da me.
-Uhm..sì,
certo..-poi ritornò lei. –Beh che cavolo hai da fissare Ben? Non ti è mai capitato
di far cadere un libro?
Il tono
della sua voce le procurò immediatamente un rimprovero di Miss Craige lei puntualmente le sibilò una
rispostaccia, che le orecchie di Miss Craig non colsero, ma le mie sì.
Trattenni a
stento un sorriso.
Nonostante
avessi deciso di ignorarla e starle lontano, non seppi resistere alla
tentazione di provocarla visto l’impegno che stava mettendo nell’ignorarmi.
-Ciao.-le
dissi a voce un po’ più alta del dovuto.
Lei serrò i
pugni e abbassò ancora di più la testa nel libro, mentre il suo amico alzò di
scatto la testa e mi scrutò guardingo.
Dopo avermi
osservato meglio la sua espressione si fece preoccupata.
Non contento
di averla fatta evidentemente arrabbiare, mi alzai e raggiunsi il loro tavolo.
-Ciao. –ripetei.
Non potermi
più ignorare la fece arrabbiare ancora di più.
Di nuovo i
suoi occhi mandarono lampi quando si posarono su di me.
Io sorrisi
soddisfatto.
-Che
vuoi?-ringhiò.
-Beh, dato
che non avevi sentito sono venuto a salutarti qui.
Mugugnò
qualcosa che non riuscii a tradurre in parole e poi si rivolse al suo amico
come se io non fossi lì.
-Dove
eravamo arrivati?
Lui
continuava però a spostare lo sguardo da lei a me e viceversa con un’espressione
sempre più appanicata.
-Ben!!-sbottò
lei visto che non le rispondeva.
-Sì..cosa?
-Ma che ti prende
oggi? Stai ancora dormendo? –cavolo se era arrabbiata!!
Se pensava
che il suo atteggiamento mi avrebbe fatto desistere non aveva capito proprio
niente.
Spostai una
sedia e mi misi seduto proprio di fronte a lei. –Che studiate?
Entrambi mi
guardarono tutt’altro che contenti.
-Ciao io
sono Logan. Logan Cullen.
-B-Ben…Collins.
–disse lui fissando le mia mano come se fosse un serpente, ma poi alla fine la
strinse.
-Posso darvi
una mano?
-Assolutamente
no.-disse lei acida.
La ignorai
come aveva fatto lei con me. –Cosa studiate?
-Cosa?..Oh
sì..cioè..non stiamo studiando..
-Ben!!!-lo
sgridò lei.
-Ma mi ha
chiesto..
Mia richiuse
il libro con foga. –Si può sapere che vuoi?
Con un
rapido movimentole presi il libro dalle
mani e contemporaneamente le risposi. –Sapere cosa leggete.
-Ehi!! –tentò
di riprenderlo ma naturalmente non ci riuscì.
-Vediamo..”
Le leggende dei..”- lo choc mi impedì di continuare la frase.
E approfittandone
lei si riprese il libro. –Si legge Quileutes. –mi disse evidentemente
soddisfatta pensando che mi fossi bloccato perché non sapessi pronunciarlo.
Ma all’improvviso
a me non andava più di scherzare. –Che ci fai con quel libro?
-E’ per la
sua ricerca..
-Ben!!! Ma
vuoi stare zitto?
-Scusa Mia.
-E non
chiedermi sempre scusa!!
-Sc..cioè..
Alzando gli
occhi al cielo si voltò di nuovo verso di me. –Contento ora che lo sai?
-Perché ti
interessi dei Quileutes?
Ridusse gli
occhi a due fessure e mi disse senza tanti giri di parole di farmi i fatti
miei.
Allora i
miei occhi corsero a leggere i titoli degli altri libri sul tavolo.
Leggende su
creature mitiche, immortalità..vampiri.
Praticamente
su quel tavolo c’era tutto quanto era stato scritto in merito.
-Di che
ricerca si tratta.? -chiesi atono.
-E’ per il
corso del professor Gardiner, ok?
-Il corso
del professor Gardiner non tratta anche le leggende dei nativi americani.
Sgranò di
nuovo gli occhi. – E tu che ne sai che sono..-poi i suoi occhi si illuminarono
di comprensione e io mi mossi a disagio sulla sedia senza sapere realmente il perché.
-Oh ma
certo.. tu sei di Forks giusto?-non attese che rispondessi , sapeva già la
risposta.
Mi alzai. –Forse
è meglio che vi lasci studiare.
-Sei mai
stato nelle loro riserva?
Mi voltai a
guardarla e la fissai per qualche minuto negli occhi..e mi tranquillizzai.
Che stupido
che ero stato..che cosa avrebbe dovuto scoprire in quello stupido libro?
E poi per
cercare le risposte giuste avrebbe prima dovuto farsi le domande giuste e lei
non poteva..non avrebbe mai potuto farlo, giusto?
-Allora ci
sei mai stato?
-Qualche
volta. –risposi di nuovo calmo.
Anni e anni
di finzioni continue mi aiutarono molto in questo.
-E conosci
le loro leggende?
Scrollai le
spalle. –Sono solo favolette.
-L’autore di
questo libro non la pensa così.
-Vende il
suo prodotto no? Chi lo comprerebbe se dicesse che è tutta superstizione?
Man mano che
parlavo mi sentivo più sicuro. Che sciocco ero stato a preoccuparmi.
Per lei era
solo un libro come un altro.
-Allora vuol
dire che è una favola che piace a tanti.
-Che vuoi
dire?
-Che molte
di queste leggende sono riportate in libri diversi..scritti da persone
diverse..in tempi diversi..-disse parlando lentamente per dare enfasi alla
cosa.
-Le storie
dei mostri sono uguali ovunque, dovresti saperlo,no? Non segui il corso di Gardiner?
-Allora le
conosci?
-Più o meno.
-Una inparticolare è molto interessante.
-Ah sì? –chiesi
con studiata indifferenza.
-Sì. Una che
parla di ..vampiri. Beh, l’autore li chiama freddi in realtà..ma il concetto è
quello.
-Vampiri?-cercai
di mettere tutto il mio sarcasmo in quella parola. –Cioè credi ai vampiri?
Io ridevo
, ma i miei muscoli si tesero tutti insieme.
Mi aspettavo
una risposta altrettanto sarcastica, invece lei mi stupì.
Si fece
seria e mi fissò negli occhi.
Non stava
giocando. –Non so se ci credo. –disse. –Ma ho imparato che a volte la realtà è
più fantastica di una favola.
Sentii il
sangue che mi si raggelava nelle vene.
Fortunatamente
però fuori riuscii a mantenere la mia immagine tranquilla , sorridente e
vagamente scettica.
-Come no! E
magari te l’ha detto un uccellino parlante no?
Di nuovo
furiosa mi lanciò un’occhiataccia e senza nemmeno salutare il suo amico, me men
che mai, prese i suoi libri e se ne andò come una furia dalla biblioteca,
urlandomi tra i dentitutto quello che
di poco carino le veniva in mente.
Avrei dovuto
ridere, ma stranamente non ne avevo nessuna voglia.
Salutai con
un cenno Ben, più sconvolto che mai e mi avviai anche io fuori dall’edificio.
Accidenti a
me!!!!Accidenti a lui!!!!!!! Accidenti a tutto lo stramaledettissimo
universo!!!!!!!
Mentre
camminavo urtai un paio di ragazzi e quasi ne feci cadere un altro.
Provarono a
protestare me quando mi videro bene in faccia si zittirono subito.
Probabilmente
ora meritavo davvero il soprannome che mi avevano dato, sembravo davvero un “cane
idrofobo”.
Era davvero
tanto che non mi arrabbiavo così.
E lui con
due parole ci era riuscito. Con due
parole e quell’odioso sorrisetto che aveva sempre stampato in faccia.
Volevo
spaccare qualcosa, avevo bisogno di spaccare qualcosa per evitare di tornare indietro e
rompergli quel suo brutto e ghignante muso!!!!
Ero così
concentrata su come eliminarlo dalla faccia del pianeta che quando avvertii una
mano sul mio braccio non ebbi nemmeno il tempo di pensare.
Mi voltai e
insieme scagliai la borsa con tutti i libri, molti dei quali davvero enormi,addosso
allo sventurato che si era permesso di toccarmi.
La botta fu
così forte che lo tramortii.
-AHHH.- non
sapevo bene se era un grido di rabbia o di sollievo, ma mi sentivo meglio.
Abbassai lo
sguardo sulla mia vittima e mi sentii ancora meglio.
Sepolto
sotto i vari volumi c’era uno sconvolto e dolorante Zack.
-Ehi..ma sei
matta o cosa?-disse mentre cercava di rialzarsi.
Vedendo che
sorridevo si arrabbiò ancora di più. –Mi hai fatto male!!
-Ti avevo
detto che non dovevi toccarmi. Peggio per te. –risposi più calma.
-Ma si può
sapere che cavolo hai in quella testa? Potevi uccidermi.
Poi si passò
una mano sulla spalla e si lamentò. –Mi potevi rompere il braccio!!!
-E meno male
che voi atleti siete abituati al dolore fisico!! Ti stai lamentando come una
donnicciola!!
-Non faccio
mica lotta libera io!! –si rialzò barcollante e provò a muovere la spalla.
Ovviamente si lamentò di nuovo.
-Gira a
largo Zack se non vuoi che finisca il lavoro.-mi chinai a raccogliere i libri.
Lui restò
impalato a guardarmi dall’alto. Non sembrava minimamente intenzionato a levarsi
di torno.
-Quale parte
di togliti dai piedi non hai capito?-sibilaisentendo di nuovo la tentazione di colpirlo.
-Veramente
sto aspettando le tue scuse.
-Le
mie..-gli scoppiai a ridere in faccia e per poco non persi l’equilibrio cadendo
a faccia avanti sul prato. –Stai scherzando vero?
-Mi sembra
il minimo.
-Te le sogni
Zack. –dissi scuotendo la testa.
Ma tutti da
me dovevano venire i matti?
La voce
stridula e trafelata di Ben rispose alla mia domanda.
-Oh Mia,
meno male che ti ho trovato!!!-disse fermandosi col fiatone che a stento lo
lasciava parlare.
Era così
rosso che per un attimo pensai sarebbe stramazzato al suolo.
-Ciao Zack.
-Ciao
professorino. –Ben arrossì ancora di più.
Zack , come
tutti gli atleti usava Ben per farsi aiutare con gli esami e poi si limitava a
prenderlo in giro dopo averlo fatto.
Stavolta non
mi trattenni e lo colpii forte su uno stinco con il libro che avevo in mano.
Non mi
piaceva che lo trattasse così.
Certo io
facevo di peggio a volte, ma non per umiliarlo.
Ben era un
ragazzo in gamba e buono come pochi e non si meritava di essere trattato in
quel modo.
-AHI!! Mia
ma si può sapere che ti prende oggi? –si lasciò la spalla per massaggiarsi dove
lo avevo colpito e per farlo si abbassò.
Io ne
approfittai per dargli un’altra librata in testa.
-Ma vuoi
smetterla di colpirmi!!!
-E tu
smettila di parlare in quel modo a Ben!! Non sei degno nemmeno di pulirgli le
scarpe!!
Sentii fin
troppo chiaramente il respiro trattenuto di quest’ultimo e quando alzai gli
occhi vidi che il suo viso brillava come se avesse visto la Madonna o cose
così.
Merda!!!
Così
imparavo a fare le buone azioni..la paladina dei deboli !!!!
MERDA MERDA
MERDA MERDA MERDA MERDA
-Cioè..mi
stai picchiando per lui? –dire che era incredulo era poco.
Mi rialzai
di scatto.-Ma si può sapere perché sei ancora qui..e tu pure-dissi rivolta a
Ben- volete decidervi a lasciarmi in pace una volta per tutte?
Rimisi alla
meglio i libri in borsa e me ne andai non prima di aver intimato a Ben di non
azzardarsi a seguirmi.
-Ma si può
saper che le hai fatto? –gli chiese bruscamente Zack.
-Io?- anche
da quella distanza sentii l’indignazione nella voce di Ben. –E’ stato quel
ragazzo..
-Che
ragazzo?- l’irritazione lasciò il posto al sospetto nella voce di Zack.
-Quello
nuovo…Cullen mi sembra..
-Logan Cullen?E
che diavolo ha a che spartire Logan con Mia?
-Non lo so.
Eravamo in biblioteca poi lui è arrivato e Mia ha dato i numeri di brutto.
-Lo so bene.
–disse Zack ancora dolorante.
Per una
volta ero contenta di essere l’oggetto del desiderio di Zack. Di sicuro gli avrebbe
fatto passare un brutto quarto d’ora a quello spocchioso di un Cullen.
Al solo
pensiero mi tornò il sorriso.
O almeno
pensavo invece non fu così.
Per tutto il
resto del giorno non feci che rivivere nella mia mente tutto quello che era
successo.
Dal primo
momento fino all’ultimo.
Ricordavo la
sorpresa quando mi ero accorta che era lì.
Ero stata in
dubbio se tornare in biblioteca o no, ma poi avevo deciso che non dovevo
permettergli di condizionarmi in quel modo.
Così ero
andata lì a fare le mie ricerche con Ben.
Non che
sapesse cosa cercavo effettivamente , ma da sola non ce l’avrei mai fatta a
spulciare tutti quei libri, così gli avevo raccontato la storia della ricerca
per il professor Gardiner.
Ammetto che
avevo sbirciato spesso per controllare ma poi col passare del tempo ero stata
del tutto assorbita dalle mie letture.
Poi il tempo
di andare a prendere un altro dei volumi che mi servivano..e TA- DA!!!
Era comparso
dal nulla.
E poi non
sapevo bene come erano andate le cose. Sapevo solo che i suoi occhi erano fissi
nei miei, e io non riuscivo quasi a respirare.
E quella non
era nemmeno la cosa peggiore!!!
No, la cosa
peggiore era che io non mi ero sentita come mi aspettavo..come mi sarei dovuta
sentire.
Io ero stata
FELICE.
Avevo
sentito il cuore saltare prima un battito e poi iniziare a correre come un
pazzo.
E questo non
doveva essere.
Per quello
mi ero irrigidita.
Per quello
avevo finto di ignorarlo.
Ogni volta che
Logan compariva all’orizzonte io mi trasformavo in una ragazza che non mi
piaceva. Non mi piaceva per niente.
Non avevo
più il controllo sulle mie emozioni e dimenticavo quello che invece DOVEVO
fare.
Ma sembrava
che più mi impegnavo per tenerlo lontano più me lo ritrovavo intorno.
E lui non
faceva altro che metterci del suo poi!!!!
Voglio
dire..era venuto al tavolo ..aveva fatto il simpatico..aveva finto interesse
per quello che stavo facendo..e poi?
Poi,quando ,
Dio solo sapeva perché, mi ero aperta con lui..gli avevo detto
qualcosa..qualcosa di così importante per me..lui aveva riso.
Aveva riso della
cosa a cui tenevo di più in assoluto.
Aveva riso
della cosa che mi mandava avanti .
Avrei potuto
ucciderlo per quello.
Ma non l’avevo
fatto..e non sapevo il perché.
Se si fosse
trattato di chiunque altro l’avrei fatto..perchè con lui non facevo mai quello
che avrei dovuto?
Parlavo
quando non dovevo e stavo zitta quando avrei dovuto.
Mi aveva
completamente sballato.
Ma c’era
qualcos’altro.
Qualcosa che
non ero ancora riuscita ad identificare.
Eppure ero
sicura che fosse lì proprio sotto il mio naso.
Mentre ci
rimuginavo sopra inizia a sfogliare distrattamente uno dei libri che avevo
portato a casa.
E fu allora
che sentii una specie di campanello nel cervello.
Il libro!!
Lo cercai
tra quelli che avevo in borsa e finalmente lo trovai.
“Le leggende
di Quileutes”.
Quando lo
aveva preso, non avevo fatto caso subito al cambiamento della sua espressione..o
forse l’avevo attribuita a qualcosa di diverso.
Ma un
cambiamento c’era stato eccome.
Si era all’improvviso
fatto serio e poi teso. E per tutto il tempo mi aveva studiato. Ma in cerca di
cosa?
Cosa poteva
averlo turbato tanto?
Lui era
della zona in cui risiedeva quella piccola tribù, è vero, ma che significava?
Non mi
sembrava che quel libro contenesse poi chissà che.
Oddio a lui
avevo fatto credere che invece avevo trovato cose interessanti..ma era per
provocarlo..
Era vero che
ultimamente avevo riveduto molto il confine tra ciò che era possibile e ciò che
non lo era..ma lì si parlava di vampiri e uomini lupo..insomma..mi sembrava un po’
troppo fantasioso anche per me.
Però
qualcosa c’era stato che lo aveva turbato..di questo ero certa.
Come ero
certa del fatto che in un qualche modo saperlo era importante per me.
Fui presa da
una strana frenesia.
Dovevo fare
qualcosa..venirne a capo.
Ma come?
Non potevo
certo andare lì e chiederglielo.
No. Dovevo
trovare un altro modo.
Rilessi un po’
i punti più interessanti del libro.
Non che
sperassi di trovare la chiave del rebus lì dentro ..ma non si sa mai ,no?
Più ci
pensavo e più mi sembrava per la prima volta di essere vicina a trovare quello
che cercavo da più di un anno ormai.
E questo era
impossibile no?
Cosa c’entrava
mai Logan con me?
O forse c’entrava
invece?
Forse…
Forse avevo
sbagliato tutto finora.
Forse la
risposta che cercavo non era in un libro o in una teoria.
Forse la
risposta era una persona..o un posto.
Un posto
come..Forks..o come la riserva dei Quileutes.
Nell’attimo
stesso in cui lo pensai presi anche la mia decisione.
Corsi
accanto all’armadio e tirai fuori un logoro borsone e iniziai a riempirlo alla
meglio.
Sì. Lo
sentivo, era quella la cosa giusta da fare.
Andare a
Forks.
Chiusi la
borsa e presicon me anche il libro.
Due secondi
dopo ero fuori dal dormitorio pronta a partire.
Questa cosa
sta decisamente andando troppo in là, pensaidopo due ore passate appostato di fronte al dormitorio di Mia.
Sì, stava
scivolando nel ridicolo.
Potevo
raccontarmi quello che volevo ma la sostanza non cambiava: la stavo spiando.
Nella mia
testa risuonò forte e chiara la risata di Emmett.
Mi diedi di
nuovo dell’idiota.
Idiota e
GUARDONE per di più!!
Mi mossi un
po’ per trovare una posizione più comoda.
Fatica
inutile quando sei appollaiato su un albero.
Inutile come
l’intera faccenda tra l’altro..Mia era entrata e non era più uscita.
Probabilmente
stava già dormendo, che era proprio ciò che avrei dovuto fare io stesso,
soprattutto visto che nemmeno la notte prima l’avevo fatto.
E la causa
più o meno indirettamente era sempre lei.
Avevo ormai
deciso di tornare a casa quando vidi il portone che si apriva.
Mi ci volle
un solo sguardo per capire che era proprio lei.
Controllai l’ora.
Le due e mezza di notte.
-E dove se
ne va sola soletta a quest’ora di notte?
Stando ben
attento a non farmi vedere o sentire scesi a terra e poi mantenendo una certa
distanza la seguii.
A voler
essere proprio sinceri non sapevo il perché di tutto questo pedinamento.
Insomma. In
fin dei conti cosa aveva fatto?
Solo
prendere un libro..e non è che avessi fatto lo stesso con tutti quelli che lo
avevano fatto.
No, infatti.
E allora perché?
Possibile
che fosse come diceva lei? Ci stavo provando?
No, no, no…non
era questo..anche perché se così fosse stato l’avrei fatto subito no?
Ma allora…pensa,
Logan, pensa…
Quando era
scattato questo bisogno di sapere che cosa combinava Mia?
Sicuramente
dall’ultima volta che avevamo parlato in biblioteca.
Quando avevo
visto che cosa leggeva appunto..ma qualcosa ancora non tornava…
Cercai di
visualizzare la scena..e ammetto che indugiai un po’ troppo sulla sua bocca.
La sua
bocca. La sua bocca. La sua bocca. La sua bocca. La sua bocca.
LOGAN.
Sì..dunque
..la sua bocca aveva detto..cioè LEI aveva detto …concentrati…
OK..ok..aveva
detto che ..sì, ecco..aveva detto che aveva imparato che quello che molti ritengono
appartenere al fantastico invece è solo realtà…beh, più o meno, ma il senso era
chiaro: le cose più strane sono all’ordine
del giorno.
Quello che
ora volevo sapere io era CHE COSA era capitato a LEI.
E
soprattutto perché e come questa cosa aveva a che fare con le leggende dei Quileutes.
Mia si fermò
di botto interrompendo i miei ragionamenti.
Muovendomi
più veloce che potevo mi trovai un riparo.
Fortuna che
eravamo in un parcheggio.
Mi acquattai
dietro una macchina mentre lei si guardava intorno.
MALEDIZIONE.
Possibile che mi fossi distratto tanto da farmi scoprire da lei?
O forse..
Un pensiero
improvviso mi paralizzò sul posto.
Possibile
che Mia avesse dei sensi più sviluppati della media..possibile che fossero
sviluppati come i miei?
Intanto lei
aveva ripreso a camminare continuando lo stesso a guardarsi intorno..con aria
decisamente furtiva.
Un
momento!!!
Me che..
Non potevo
credere ai miei occhi..altro che sensisviluppati..qui di sviluppato c’era solo la sua coda di paglia..
Incredibile,
o forse nemmeno tanto,ma vero..avevo appena beccato Mia mentre tentava di
rubare una macchina.
E io che
chissà che pensavo..anzi chissà con CHI pensavo di avere a che vedere..e invece
era solo una ladruncola!!!!
A momenti mi
feci scoprire davvero scoppiando a ridere.
Lei
trafficava attorno ad una BMW nera dall’aria di essere nuova di zecca..sentivo
anche l’odore della pelle dei sedili.
Hai capito
la ragazzina..neanche a dire che si accontentava di una macchina qualunque.
Probabilmente
voleva rubarla e poi rivenderla.
Per un
attimo fui in dubbio se intervenire o meno..ma poi lessi la targa e ne
riconobbi il proprietario.
Zack
ovviamente.
Decisi di
godermi la scena .
Prima di
tutto perché era un coglione..
..secondo
poi perché quel pomeriggio aveva tentato di farmi un’imboscata con un paio dei
suoi compagnucci di squadra.
Ovviamente
mi ero accorto subito della cosa ed ero riuscito ad evitarli.
Non per
paura naturalmente..c’erano ben poche possibilità che mi facessero del
male..molte di più che io li eliminassi dalla faccia della terra..e questo sì
che mi faceva paura..
Dovevano
ringraziare la loro buona stella che avevo imparato a controllarmi..fosse
successo solo un paio di anni prima..ma quella era un’altra storia..un’altra
vita per loro fortuna!!!!!
-Maledetto
figlio di papà. -la sentii inveire tra i denti.
Mi sa che
era la giornata fortunata del suddetto, perché arrabbiatissima , Mia accantonò
l’idea di rubargli l’auto, non prima però di avergli dato un paio di calci ben
assestati alla portiera.
Pensavo che
sarebbe tornata indietro,invece passò semplicemente alla macchina successiva.
-Sì!!-esultò
aprendo senza fatica la portiera stavolta.
Evidentemente
qualche sprovveduto aveva lasciato la macchina aperta.
Ehi…ma…
Senza
pensarci più lasciai il mio nascondiglio e le piombai, silenzioso , alle
spalle.
-Posso
aiutarti?
Lei sobbalzò
e la borsa che portava sulle spalle le cadde rumorosamente a terra.
Lanciò un
grido e per poco non mi perforò un timpano.
-Ehi, vuoi
farmi diventare sordo?
-Sei pazzo o
cosa? Vuoi farmi venire un colpo?-rispose gentile come sempre.
-Perché ti
aggiri furtiva per il parcheggio a quest’ora?
La mia
domanda la fece riprendere fin troppo in fretta dallo spavento.
Se non lo
avessi già saputo, il suo atteggiamento sarebbe stato un chiaro indizio di
colpevolezza.
-Non vedo
come questo possa essere affar tuo..-e poi aggiunse magnanima -..ma comunque se
proprio vuoi saperlo sto partendo per il week-end..
Tana per Mia
appunto.
-Oggi è
mercoledì.
Perse per un
po’ la sua sicurezza ma fu brava a riprendersi in fretta. Purtoppo per lei i
miei occhi coglievano molte più cose e più velocemente di quelli di un normale
essere umano.
-Beh..è un
week-end lungo..e poi come ti ho già detto non sono fatti tuoi.
-Mi dispiace
ma su questo non sono molto d’accordo.
Incrociò le
braccia sul petto e mi guardò greve. –Ah sì? E perché mai?
La superai e
mi poggiai all’auto. –Perché si dà il caso che la macchina che stavi per rubare
sia la mia. –dissi togliendo con la mano immaginaria polvere dalla cappotta.
Stavo per
gridare “SORPRESA!!” ma la sua espressione mi deconcentrò.
Ero riuscito
a farla restare davvero senza parole. Completamente stupita da questo colpo di
scena si era trasformata in una statua.
Era
adorabile così.
Ma essendo Mia
la pace durò poco.
Prima sgranò
gli occhi, poi si morse il labbro e alla fine, dopo una breve riflessione sul
da farsi,nel più perfetto stile alla Mia…
mi aggredì.
Ma allora
questo ragazzo voleva davvero farmi saltare i nervi!!!!!
Non mi resi
nemmeno conto che dal semplice pensare di torcergli il collo ero arrivata a
farlo davvero.
O meglio che
avrei provato a farlo. Solo che era davvero alto..e veloce..non riuscivo ad
afferrarlo, così optai per un po’ di botte alla cieca..e AHI!!!!
Voglio
dire..CAVOLO!!! se questo ragazzo andava in palestra!!!
Era come
colpire una pietra..cioè, doloroso e inutile.
Non sembrava
che gli facessi più che un semplice solletico.
Provai a
metterci più forza ,ma in meno di un secondo lui mi bloccò i polsi.
-Peggio per
te.-sibilai, ricorrendo al piano B, i calci.
-E va bene,
ora basta. –disse smettendo di ridere.
Non so
nemmeno come ma mi ritrovai lui alle spalle che mi stringeva in una specie di
morsa d’acciaio. –Lasciami andare subito..Logan ti ho detto di lasciarmi.
LASCIAMI!!!
Tentai di
liberarmi ma fu inutile.
-LASCIAMI
SUBITO!!!!!
-Solo se la
smetti e ti dai una calmata. –disse, e lui sì che era perfettamente calmo.
-Tu non PUOI
dirmi cosa devo fare!! NESSUNO lo può fare, NESSUNO…
Continuai a
scalciare e a dimenarmi sperando in un suo attimo di distrazione o stanchezza
per liberarmi, ma Logan sembrava instancabile.
Stavo
cominciando a meditare una resa quando lui cambiò le nostre posizioni e mi
ritrovai a due centimetri dal suo viso praticamente incollata a lui.
Nonostante
la nuova situazione si prestasse a dargli un paio di calci ben assestati alle
parti basse..mi ritrovai mio malgrado incapace di muovere anche un solo
muscolo.
Odiandomi
ogni secondo mi accorsi di essere arrossita.
Abbassai il
viso cercando di nasconderlo ma quando sbirciai vidi che non stava guardando
me.
Era assorto,
come in ascolto, concentrato su un punto alle nostre spalle.
Stavo per
chiedergli cosa avesse sentito quando un fascio di luce ci colpì in pieno.
Subito dopo
una voce chiese cosa stava succedendo. Doveva essere una delle guardie del
campus.
-Ora sei nei
guai .- sibilai.
Lui rise
piano soffiando aria sul mio viso. Rabbrividii all’istante.
-Non sono io
quello che voleva rubare una macchina. –mi rispose parlando in modo che potessi
sentirlo solo io.
-Lasciami
andare o gli dico che mi stai molestando.
Si voltò a
guardarmi e intanto avvicinò di più il suo viso al mio.
Il mio cuore
impazzì. Lo sentivo così forte che per un attimo pensai davvero che stesse per
uscirmi dal petto.
-Dubito che
ci crederà..-sapevo che mi stava prendendo in giro..ma DIAMINE SE ME NE
IMPORTAVA QUALCOSA!!!!
L’unica cosa
che sapevo era che si era avvicinato ancora un po’.
Era così
vicino ora che sarebbe bastato un minimo movimento per far unire le nostre
labbra.
Non riuscì proprio ad impedirmi di schiudere
le mie.
Vidi le sue
muoversi. Forse stava parlando, ma io non udì una sola parola.
Sentivo solo
il mio cuore. Probabilmente ora chiunque nel campus poteva sentirlo.
-..cosa?..-chiesi
confusa come mai.
Lui sorrise
di nuovo e si sporse verso di me. Io protesi istintivamente le labbra, ma lui
con una manovra decisa si spostò dirigendosi verso il mio orecchio.
-Direi che
li abbiamo convinti, no?-probabilmente alludeva alla guardia, ma io ero troppo presa per voler verificare.
Io sbattei
un paio di volte le palpebre cercando di riprendere un minimo di controllo.
-..mmm?..-Logan
si era di nuovo allontanato ma mi stringeva ancora tra le braccia.
Comunque ora
che non era più incollato a me mi sembrava di poter ricominciare a far
funzionare il cervello a dovere…anche se una parte del suddetto cervello
continuava a reclamare il bacio mancato.
Lo spinsi
via e stavolta lui si allontanò rimanendo però sempre di fronte a me, con le
braccia ora incrociate sul petto.
Lo imitai.
Un po’ per mantenere la distanze,non facendo magari una stupidaggine..tipo
gettargli le braccia al collo..e poi perché mi sembrava di gelare adesso che
non mi abbracc..mi tratteneva più.
-Non osare
mai più mettermi le mani addosso. –gli dissi tra i denti.
-Volevo solo
impedire che ti facessi del male. –mi rispose lui semidistratto.
Ma che
sbruffone!!!
Ora nemmeno
mi ascoltava!!!!!
-Veramente
ero IO che volevo fare del male a TE!! –dissi sottolineando ogni parola perché
gli entrasse bene in quella zuccaccia.
Finalmente
si degnò di tornare a concentrarsi su di me.
-Ma tu sei
sempre così rissosa?- mi chiese inclinando leggermente le testa da un lato.
Non sembrava
volermi prendere in giro, ma solo curioso.
-Io non sono
rissosa. –ringhiai.
Lui rise per
la mia ovvia contraddizione.
Contai fino
a dieci con gli occhi chiusi per evitare di dargli altre prove a favore.
-Dicevi?
Calma, Mia,
non dargli soddisfazione..
-Io non sono
così..non sono rissosa..ma non sopporto i tipi come te..
-Quindi lo
sei solo con quelli come me?
Io annuii
decisa.
-E…che tipo
sarei secondo te io?
Di nuovo
sentii prudermi le mani.
Ora
ricominciava con quella storia che secondo lui io pensavo sempre a lui.
Come se
fosse una bugia!!! Commentò una irritante vocina nella mia testa, che io prontamente
zittii.
Forse e dico
FORSE, era vero che avevo pensato a lui ma solo per via di quello che
riguardava le mie ricerche.
Comunque con
lui finsi di non cogliere l’allusione e gli risposi per le rime.
-Un
ragazzino viziato. Figlio di papà. Uno che pensa di poter fare quello che vuole
con i soldi e magari la posizione di papino..-non sembrava molto offeso, così
rincarai la dose -..un tipo come Zack per capirci.
Mi impedii
di esultare quando vidi la sua mascella contrarsi .
Per il resto
non dava segni di aver accusato il colpo ma io ormai conoscevo bene i gesti
che..cioè..non che li avessi studiati…OH MERDA!!
Prima che la
situazione mi sfuggisse del tutto di mano mi chinai a raccogliere lo zaino e me
lo rimisi sulle spalle.
Tanta era la
fretta che ne rovesciai una parte a terre.
-Maledizione!!
Vorrei sapere come mai ogni volta che compari tu mi va tutto storto..
Logan si era
subito chinato, pensavo per aiutarmi, invece si rialzò quasi subito. Lo seguii
con lo sguardo e notai che aveva in mano il mio libro. Quello dei Quileutes.
-Ehi
ridammelo, è mio!!
-Della
biblioteca. –mi corresse in automatico.
-Ridammelo.
Ma lui non
fece nemmeno il gesto. Invece lo strinse con più forza e poi fissò i suoi occhi
nei miei.
Sembrava
volesse ipnotizzarmi.
-Che te ne
fai di questo? –poi diede uno sguardo al mio zaino bello carico e il suo viso
si fece sospettoso. –Dove stavi andando?
Gli strappai
il libro dalle mani e lo rimisi al suo posto.
-Ti ho già
detto che non sono affari tuoi.
Sembrò
meditare sulle mie parole e non sembrava molto d’accordo, poi però cambiò
rotta. Lo capii subito dall’espressione del suo viso..
Oh. E va
bene, VA BENE!!! Conoscevo le sue espressioni e i suoi gesti …ma questo non
voleva dire che mi piaceva. ASSOLUTAMENTE NO!!Lui mi interessava SOLO per quello
che poteva associarlo alle mie richieste. PUNTO.
-Beh,
comunque non credo che andrai lontano a piedi.
-Pensa agli
affari tuoi Logan!!
Si chinò per
prendere il m io zaino e lo mise sulle sue spalle e poi mi tenne aperto lo
sportello dalla macchina. La sua macchina. Quella che avevo tentato di rubare.
-E questo
che vuol dire?
-Ti sto
offrendo un passaggio.-disse con lo sguardo più innocente del mondo.
Io sgranai
gli occhi e gli scoppia a ridere in faccia.
-Tu sei
pazzo!!!!!-esclamai sempre ridendo.
-No affatto.
Nondiede segno di aver capito il mio rifiuto.
-Non esiste
proprio.-dissi tanto per non lasciare spazio a dubbi.
-Non puoi
andare a piedi. –disse come se fosse un dato di fatto. Una legge.
-Io faccio
come mi pare. E poi non sai nemmeno dove devo andare.
-Oh, ma
questo è un problema di facile soluzione. Basta che tu me lo dica.
-Sei
incredibile. –dissi guardandolo tra l’incredula e l’irritata.
-Grazie.
Neanche a
dirlo non fece una piega.
Restò
immobile come se davvero dovessi salire sulla sua macchina da un momento
all’altro.
-Logan, io
non verrò da nessuna parte con te. ANZI. Sei tu che non verrai da nessuna parte
con me.
Il suo
sorriso si fece ancora più angelico.
-E allora
non andrai da nessuna parte.
-Sono
proprio curiosa di sapere cime intendi impedirmelo. –e lo ero davvero, curiosa
voglio dire.
-Semplice.
Se tu non mi dici dove vai io ti denuncio per il furto della mia auto.
No, ecco,
ORA ero incredula.
Mi ripresi
in fretta. –E credi che ti crederanno?
-Naturalmente.
–sembrava davvero sicuro, ma era un bluff.
-La tua auto
è qui.-dissi con lo stesso tono che si usa con le persone un po’..toccate.
-Lo so.
-E allora?
-Allora
dimentichi i soldi, il potere e il resto.
Mi gelai.-E
tu vorresti scomodarti tanto per ..per cosa, esattamente?
-Voglio
venire con te.
-Ma se non
sai nemmeno dove vado!!-dissi esasperata.
Non mi
rispose, si limitò ad aprire di più lo sportello e a farsi da parte per farmi
entrare.
-Non stai
scherzando vero?
-No.
Qui c’era
qualcosa che decisamente non quadrava.
Perché cavolo
si stava comportando così?
Voglio dire,
era stato sempre irritante..ma sembrava normale.
Quindi
perché si comportava da pazzo?
-Tu mi vuoi
pedinare. –non era una domanda e infatti lui non rispose.
-Tu..ma
certo..il libro..-dissi tirando un paio di somme –Non vuoi che vada a Forks.
Ma la
domanda vera, quella da un milione di dollari era PERCHE’?
Perché non
voleva che ci andassi?
Logan sempre
immobile e impassibile non spiccicava parola.
-E’ per il
libro? Per quello che c’è scritto?
I suoi occhi
lanciarono lampi. –Non essere ridicola.
-Ridicola?
Oh no, non credo proprio. –Sì, col cavolo che mi fregava ora!!!
-Già la
prima volta che mi hai visto con questo libro hai cambiato espressione. Dimmi
perché.
-Non so di
cosa parli.
-E allora
perché mi segui? Perché vuoi sapere dove vado?
Niente
risposta di nuovo.
-Non ti
stavo seguendo. Ero venuto a prendere la macchina.
-Non ti
credo. Tu sai qualcosa e non vuoi che lo scopra anche io. Ora devi dirmi cosa.
Richiuse lo
sportello e posò lo zaino ai miei piedi.
-Era solo
uno scherzo..ma vedo che non è divertente come pensavo.
Sembrava
sincero..ma io non gli credevo perché..non sapevo perché. Era così,punto.
-Stai
mentendo.
-Mia, io non
so davvero cosa vuoi sapere…io non sapevo che volevi andare a Forks..non sapevo che
stavi cercando qualcosa..
Si stava per
voltare ma io lo bloccai.-NO!!
-No cosa?
–disse fermandosi.
-E’
importante. –lo supplicai. –Se sai qualcosa..qualcosa che potrebbe aiutarmi a
capire..-mi morsi il labbro prima di dire troppo.
Mi guardò in
un modo in cui non mi aveva mai guardato. Sembrava volesse entrare nel mio
cervello e trovare lì, direttamente , le informazioni che gli servivano.
Restammo a
fissarci per un momento infinito. Volevo che leggesse nei miei occhi quanto era
importante per me sapere.
Lui sembrava
combattuto. Sembrava che volesse dirmi qualcosa, ma c’era qualcosa che lo
tratteneva.
Un qualcosa
che sembrava simile al motivo per cui io non potevo dire niente a lui.
-Devo
saperlo Logan..qualcosa di quello che c’è nel libro è vero?
Si riscosse e
lessi nei suoi occhi che il momento era passato e lui non avrebbe parlato.
-Io..ho
bisogno di saperlo.
-Vuoi sapere
se esistono i vampiri? O gli uomini lupo?-mi schernì. Ma non sembrava si stesse
divertendo.
Scossi
decisa il capo. –Certo che no..so che quelle sono solo
favole..chiacchiere..ma SO che c’è qualcosa di vero..qualcosa che sembra essere
un prodotto della fantasia di qualcuno..ma in realtà è vero.
-E come lo
sai?
-Lo so. -
ribadii.
-Sai che i
vampiri non esistono. –disse per chiarire il concetto.
Io sbuffai.-
Certo!Non sono stupida..voglio dire..creature né vive né morte che si nutrono
di sangue..e si trasformano in pipistrelli..o uomini che con la luna piena
diventano grossi cani..
Mi sembrò
più rilassato. Accidenti..vuoi vedere che mentre io pensavo che fosse matto lui
pensava..che la matta fossi io?
Era per
quello che si era irrigidito? Pensava fossi una di quegli strambo idi che
credono agli ufo?
-Io non sono
una pazza mitomane..
-Non lo
sei?- alzai la testa di scatto ma lui sembrava di nuovo tranquillo e mi stava
prendendo in giro.
-Non più di
altri suppongo.
-Ma credi al
soprannaturale.
Mi mossi
impaziente.
Non mi
piaceva quella conversazione..e se davvero avevo capito male, e lui non sapeva
niente gli avevo detto anche troppo.
-Lascia
stare. Fa conto che non abbia detto nulla..forse dovrei cambiare genere di
letture..-tentai di liquidare la faccenda così. –Mi sarò fatta condizionare
dalle lezioni del professor Gardiner.
Sperai
davvero che Logan lasciasse cadere la cosa.
-Misembra una buona idea. –disse infine , dopo
quello che mi era sembrato un secolo.
Più
tranquilla ma col desiderio di allontanarmi da lui il più in fretta possibile
ripresi lo zaino e me lo misi su una spalla.
-Torni al
dormitorio?
-Sì..sì,
certo…Non so davvero cosa mi era preso..non ha nemmeno avvertito Joe..
-Ti
accompagno .
Scossi la
testa. –No..vado da sola.
-E’ tardi.
-Devo
pensare.-dissi ed era la verità.
Probabilmente
lo capii, perché annuì e non insistette oltre.
-Ve
bene..allora buonanotte.-gli dissi fin troppo gentile per i miei standard e mi
incamminai da dove ero venuta.
Mi sentivo
così stanca. Così avvilita.
Stavolta
avevo davvero creduto di poter giungere a un risultato.
Mi sembrava
di aver finalmente trovato una pista..e invece..
Avevo solo
fatto la figura dell’esaltata..e avevo quasi rischiato di svelare il mio
segreto.
Mi voltai a
vedere Logan. Stava salendo in macchina.
Due secondi
dopo mi schizzò accanto a tutta velocità e poi sparì.
Quindi era
vero..era davvero venuto lì per prendere la macchina..
Mi sentii
ancora peggio e dandomi ripetutamente della cretina rientrai a casa.
Rieccomi. So
che sono stata un po’ troppo lenta ma purtroppo sono stata presa dall’uni e poi
con le feste di mezzo non ho avuto molto tempo. Ma ora proverò ad aggiornare
con più costanza.
Detto questo
spero che questo capitolo mi faccia perdonare.
Buona lettura,
baci Sole.
Mentre mi allontanavo da lei
non facevo che ringraziare Dio, o chi per Lui, per aver convinto Mia a
desistere dal suo progetto.
Mia a Forks..brrrrrr. Bastava
il pensiero a farmi gelare.
Avrei dovuto spiegare alla
mia famiglia come mai dopo mille anni di anonimato a me erano bastati pochi
giorni di college per sputtanare tutto.
Complimentoni Logan, ottimo
lavoro.
Ok,meglio non pensarci
troppo. Perché farlo mi avrebbe fatto diventare nervoso, e le persone nervose
facevano errori, e io di errori non POTEVO proprio farne più.
La passeggiata nel bosco come
al solito si era rivelata un’ottima idea.
Mi aveva sempre aiutato a
schiarirmi le idee..probabilmente riprendere il contatto con la natura mi
calmava per via della mia..natura.
Guardai l’ora, era davvero
tardi, mi avviai verso casa, meglio dormire un po’ se volevo andare a lezione,
ci mancava solo che il mio rendimento avesse fatto schifo..quello sì che a casa
sarebbe stata una tragedia.
Per i miei l’istruzione e la
cultura erano davvero qualcosa di importante.
Anzi..era tutto.
Ripensai aimiei primi anni di vita..non potevo proprio
parlare d’infanzia in senso stretto io..comunque..sin dall’inizio mi avevano
circondato di quella particolare aria che si respira quando sei circondato
da..studiosi.
Studiosi nel senso più ampio
del termine.
Non solo libri, ma musica,
scienza, astronomia..diavolo persino lo sport per loro era una cosa da studiare
e praticare con serietà.
Non che non abbia avuto modo
di divertirmi o di giocare..ma c’era sempre quest’altro lato che ci si
accompagnava.
Inoltre data la mia inusuale
e ultrarapida crescita, non avevo potuto studiare a scuola, erano stati i vari
membri della mia famiglia a farmi da insegnanti per le varie materie. E che
insegnanti!!
Ultra colti e ultra instancabili,
purtroppo..e inoltre con loro era impossibile barare..a parte perché ero
l’unico studente..ma soprattutto perché i loro sensi super sviluppati
riuscivano a beccarmi mentre copiavo anche da un’altra stanza. E meno male che
zia Alice non riusciva a vedermi nelle sue visioni..altrimenti lo avrebbe
saputo anche prima di me.
Nonostante tutto, quel
pensiero mi fece sorridere.
Le smorfie frustrate di Zia
Alice erano veramente comiche.
Per non parlare di quelle di
zio Emmett!!!
Lui era stato per un po’ il
mio allenatore personale, baseball, football, ecc…poi però lo era diventato di
una materia più..come dire..insolita.
Chissà perché si era
autoproclamato maestro eccelso dell’arte amatoria..e quando avevo raggiunto la
maturità, cioè i sette anni in termini umani e circa i 17 in età reale, aveva fatto
suo preciso dovere di diventare il mio mentore in quel campo.
Questa cosa aveva fatto
infuriare il lato femminile della famiglia e lasciato interdetto quello
maschile, perché zio Emmett aveva una visone del tutto personale della
questione..a volte persino discutibile, cosa di cui mi ero accorto persino io.
Ma resta il fatto che erano
lezioni davvero spassose!!!..specie per quello che succedeva tra lui e zia Rose
quando lo beccava durante i suoi sproloqui.
Perso nei miei pensieri mi
accorsi solo quando mi trovai ad aprirne la porte, del luogo in cui i miei
piedi mi avevano portato.
Scioccato stavo per fare
dietro front ma qualcosa mi bloccò e mi costrinse ad aprirla quella porta.
Come un automa varcai quella
soglia e poi quella dopo.
Nonostante non ci fossi mai
stato prima l’olfatto mi guidò nella giusta direzione…la camera di Mia.
Sicuro mi mossi veloce e
silenzioso fino ad arrivare ai piedi del suo letto, ma non ebbi il coraggio di
guardarci dentro. Per un po’ feci vagare lo sguardo nella stanza. In realtà
sembrava più una tana che una stanza.
I mobili erano pochi, quelli
dati in dotazione dal college stesso, ma non era quello. Non aveva aggiunto
nulla di suo. Né un poster né una foto..non so, un cartoncino colorato. Non
c’era niente. Semplicemente spartana.
Cavolo persino io che ero un
ragazzo e una specie di creatura mostrusa avevo arredato la mia stanza.
E invece questa ragazza, e di
solito le ragazza erano molto più attente a cose di questo tipo, beh, questa
ragazza sembrava fosse solo di passaggio.
Per non parlare del caos che
regnava sovrano!! Vestiti e libri erano gettati qua e là creando ancora di più
la sensazione di trovarsi nella tana di un animale.
E a quel punto non riuscii
più a trattenermi e cercai con gli occhi il suddetto “animale” che dormiva
inconsapevole della mia pres…OH MERDA!!!!
-Hai finito?
Ma come cavolo era possibile
che non me ne fossi accorto? Voglio dire..avevo un udito più che perfetto..come
cavolo avevo fatto a non accorgermi che Mia non dormiva affatto?
E lo era eccome sveglia!!!!
Mi stava fissando fin troppo
tranquilla con gli occhi completamente spalancati.
-Ciao. – dissi completamente
sconcertato.
-Ciao? Penso proprio che
dovrai trovare qualcosa di meglio sai?
Cavolo se aveva ragione..MERDA
..se era sveglia mi aveva visto muovermi ? O meglio mi aveva visto comparire
dal nulla?
CAZZOCAZZOCAZZOCAZZOCAZZO
CAZZISSIMO.
-Ma come tanta audacia e poi
ti manca il coraggio di parlare?
Ma stava ridendo?
No, un secondo, qui qualcosa
stonava..e stonava alla grande.
-Non dovresti essere un
po’..non so spaventata?
Mi guardò come se fossi un
povero demente, e in verità era così che mi sentivo.
Si alzò dal lettoe andò ad accendere la luce.
-Credevo che l’avessi capito,
a me non fa paura niente.
-Nemmeno svegliarti e trovare
un ragazzo che conosci a malapena nella stanza?
Lei scrollò appena le spalle.
-Vuol dire che ci sei
abituata?
Del tutto a suo agio tornò a
sedersi sul letto e incrociò le gambe.
-Veramente no. Nessuno ha mai
osato tanto.
-Li hai davvero terrorizzati
tutti eh?
Mi sedetti di fronte a lei.
Sempre più incredibile, ora ero a mio agio anche io.
-La domanda è: perché non
riesco a spaventare anche te?
Posò i gomiti sulle ginocchia
e si mise a scrutarmi in cerca di una risposta.
-Forse è per lo stesso motivo
per cui tu poco fa non hai cominciato a gridare come una pazza.
-Forse..ma non credo.
-Che vuoi dire?
-Non lo so..ancora.
Ecco finita la sensazione di
agio.
-Che significa?
Un luccichio molto poco
rassicurante le illuminò lo sguardo.
-Ora hai paura però non è
vero?
Tana per Logan. Di nuovo.
-Dici che dovrei averne?
-Questo dipende.
Dato che non sembrava
intenzionata a continuare la frase la incalzai.
-Da?
-Da te. Voglio dire, dal
fatto se tu nasconda o meno qualcosa.
-E se così fosse?
Di nuovo quel luccichio.
–Beh, se così fosse puoi stare sicuro che io lo scoprirò.
ARICAZZIZZIMO.
-Sembri molto sicura di te.
–non potevo lasciare che la discussione finisse così, ora toccava a me colpire.
–Ma ricorda che è un gioco aperto anche a me.
Sorrisi vedendo per un
secondo la sua sicurezza vacillare. Ma fu solo un secondo appunto.
-Provaci se vuoi. Ma non
credo che ci riuscirai.
-Quindi è vero.
Sgranò gli occhi. –Cosa?
–chiese come se all’improvviso avesse perso il filo del discorso.
Un punto per me finalmente!!
-Nascondi qualcosa.
Sentendosi scoperta da abile
giocatrice non cercò di fingere che non fosse così, ma mi affrontò diretta.
-Qualcosa che non potrai mai
scoprire.
Diavolo se questa ragazza non
mi intrigava.
-E’ una sfida? –la provocai.
-Vedi Logan c’è solo un modo
in cui potresti scoprire il mio segreto..e credo proprio che non arriveresti
mai a tanto.
Sempre più misteriosa. Anche
più di me..anche se di certo una volta scoperto il suo grande segreto si
sarebbe rivelato ben poca cosa al confronto..eppure la sua sicurezza ..mi
spingeva a cercare di risolvere il suo mistero.
-Mi sottovaluti. Ho più
risorse di quello che credi.
Ma bravo Logan, perché non
svuoti direttamente il sacco?
-Mmm..viste le premesse mi
sento di dubitarne..voglio dire..il pedinamento non è il tuo forte..
-Touchè…ma accetto comunque
la sfida.
Mi sorrise e mi porse la
mano.
-Allora che vinca il
migliore.
La afferrai e la strinsi.
-Che vinca il migliore.
-Questo vuol dire che se
scoprirò cosa nascondi lo ammetterai e non farai finta che non è vero?
Però che furba. Mi ritrovai
di nuovo a sorridere.
-Vale anche per te però.
-Ok. – ma il suo sguardo
diceva “ok, tanto non ci arriverai mai”.
-Allora ok anche per me.
-Molto bene. Ora se non ti
dispiace vorrei dormire.
Mi alzai controvoglia dal suo
letto. Non volevo andare via.
-Ma come non vuoi sapere
perché sono venuto qui?
Rise di gusto mentre si
infilava sotto le coperte.
-Lo so già quello.
-Ah sì? Sentiamo. –tutto pur
di allungare il brodo.
-Perché vorresti venire a
letto con me. –Boom!! Bomba sganciata come se nulla fosse. –Ah uscendo spegni
la luce.
-Credi che sia questo il
motivo?
-Non lo è?
Bella domanda. Non lo era?
-Ma su questo ti toccherà
continuare a sognare come gli altri. –disse sempre serafica.
-Sembri molto sicura.
Sbuffò vagamente scocciata.
-Sissì, lo so che tu sei
abituato ad avere le donne che ti cadono ai piedi. –recitò come se fosse un
disco già sentito all’infinito.
Di nuovo incuriosito mi
riavvicinai al letto. – Sembri molto sicura di essere immune al mio fascino.
–sbaglio o le sue guance avevano cambiato tonalità? No, non mi sbagliavo
OVVIAMENTE.
Tana per Mia. E lo sapeva.
Sbuffò di nuovo. –OK, lo
ammetto..sei carino..e in un certo senso..per un secondo..forse ci ho fatto un
pensierino..
Ammiccai compiaciuto.
-Ma a parte il fatto che ho
altre cose ben più importanti a cui pensare ora..
-Sì? –la incoraggiai.
-A me proprio non interessa
il sesso.
BOOOOOOMMMMMM.
Stavolta sì che mi aveva
lasciato basito.
-Che..vuol dire che non ti
interessa il sesso?
-Ritira pure su la mascella
Logan.
Richiusi la bocca.
-Voglio sapere che diavolo
c’è di strano poi..-borbottò fra sé.
-Sei ..sai..
-Vergine? Guarda che puoi
dirlo, non è mica un insulto.
-Allora è così..tu sei
vergine?
Questa poi..
-E’ così importante? –non
risposi ma credo che lesse lo stesso la risposta sul mio volto.- No, non lo
sono, contento?
-Ma allora..
-Semplicemente non mi piace.
Ho provato ed è così. Punto.
-Punto?
-Sì, punto.
-Forse non hai..
-Trovato un bravo amante? –io
annuì, per l’ennesima volta basito di fronte alla sua schiettezza.
-Ho avuto più di un ragazzo e
continua a non piacermi.
-E quindi hai archiviato la
pratica? –rise alla mia analogia.
-Sì, bravo, ho archiviato la
pratica. Quindi come ti dicevo..mettiti il cuore in pace.
Il cuore in pace? Sembrava
facile a dirsi!!!
-E ora davvero..ho proprio
bisogno di dormire ok? Buonanotte.
Seeeeee buonanotte!!!!!!!
Come se c’era anche solo una
possibilità per me quella notte di chiudere occhio.
Con quest’altra sfida
all’orizzonte? Dico ma scherziamo??????
Spero che
continuerete a farlo, anche perché così posso vedere se e cosa vi piace e cosa
no (sob!), quindi continuate sempre a farlo e ditemi quello che pensate.
Un bacio, Sole.
Come avevo previsto non ero
riuscita a chiudere occhio tutta la notte.
Ma come avevo potuto dirgli
quello che gli avevo detto?
“Mi piaci!”, “Ho fatto un
pensierino su noi due”…”Ma no, non sono vergine!”..MA SI POTEVA ESSERE PIU'
STUPIDI??????
No, naturalmente NO!!!!!
Mi tirai il cuscino sulla
faccia e poi lo colpii con le mani, anche se ero tentata di farlo SENZA il
cuscino.
Mi aveva ipnotizzato!!!Questa
era l’unica spiegazione..
MERDA MERDA MERDA
Gli avevo detto che avevo un
segreto, lo avevo sfidato a scoprirlo.
MA DICO IO!!!!!!!!!
Con tutti quei pensieri certo
che non avevo potuto dormire.
Mi ero rigirata così tante
volte che le lenzuola si erano sfilate e mi avevano avvolto come una mummia.
E fu proprio così che mi
trovò quella mattina Ben. Mummificata e borbottante.
-Nottataccia? –mi chiese
timoroso.
-Perché non posso averne una?
–lo aggredii.
-No..m-ma.certo..cioè, non
che te lo auguri…m-ma..
-Oh piantala Ben!!!!-dissi
buttando all’aria le coperte e alzandomi.
Per poco non feci venire un
colpo al povero Ben. La maglia con cui dormivo si era alzata con tutti quei
movimenti e per un attimo ero rimasta praticamente nuda davanti a lui.
Mi risistemai la maglia e gli
indirizzai un’occhiataccia.
-Tu che fai tanto il
cavaliere non avresti dovuto girarti?
Non l’avessi mai detto! Avevo
dato il via a una sequela di scuse e vaneggiamenti sul fatto che non avrebbe
mai voluto mettermi in imbarazzo e cose così.
Quando arrivò a parlare di
animo delicato lo stoppai.
Già la mattinata non si
prospettava rosea, e poi dopo una notte insonne solo questa valanga di
stronzate melense mi ci volevano.
-Perdonami. –disse solo prima
di sparire nel pieno di una crisi emotiva.
-Dio del cielo ..ma come
cavolo ha fatto a sopravvivere al liceo?
Potevo solo immaginare cosa
avevano potuto fare a uno come lui.
Diavolo!!! Ero tentata di
fargli del male anche io!!!!
Invece Logan di sicuro era
stato molto popolare.
Logan????LOGAN!!!!!! Cioè
ancora stavo a pensare a lui?
Decisi che per schiarirmi le
idee ci voleva qualcosa di drastico, così ricorsi al mio personale metodo
brevettato e garantito: doccia gelata.
Mi fiondai sotto la doccia e
come sempre non appena cominciai a sentire i denti battere la mia mente si
svuotò.
Cioè, in realtà stavo ancora
pensando a Logan..solo in modo diverso.
Stavo cercando di
mettereinsieme quello che sapevo di
lui, quello che mi aveva detto più o meno intenzionalmente o indirettamente.
Sentivo che c’era davvero un
segreto nella sua vita. Un segreto importante..come il mio.
No, come il mio era
impossibile..ma comunque era qualcosa di grosso.
Ma il punto era: io volevo
davvero scoprire di cosa si trattava?
Volevo davvero risolvere il
suo mistero?
Le elencai tutte le domande
di questo genere, e la domanda era sempre la stessa. Sì.
L’unica domanda che non mi
era venuta in mente di pormi, e che forse era la più significativa era però:
perché?
Ma forse era stata la mia
mente a evitarla, per evitare di sentire la risposta.
Comunque di nuovo in grado di
intendere e di volere mi preparai e uscii per andare a lezione.
-Buongiorno.
Non dovetti voltarmi per riconoscere
quella voce. Ma comunque mi voltai.
E lui era lì.
Non tentai nemmeno di
nascondere il sorriso che mi era venuto quando avevo sentito la sua voce.
-Ciao.
Non sapevo cosa ma di sicuro
era successo qualcosa ieri nella mia stanza.
-Dormito bene?
-Come un angioletto. –mentii.
–E tu?
-Così così. In realtà sono
stato preso dal nostro gioco.
-Caccia al segreto?
-Esatto. Mi sono portato
avanti con il lavoro.
Scoppiai a ridere.- E sei
riuscito a scoprire qualcosa di interessante?
Lui sorrise misterioso.-Chi
può dirlo.
Anche io misi su un’aria da
cospiratore. –Beh , ma anche io ho fatto un piccolo riassunto della situazione
sai?
-Non avevo dubbi.
-Ah no?
-No. Una persona tenace come
te non perde tempo.
Gli sorrisi di nuovo. Mi
piaceva che avesse usato la parole tenace invece che testarda o cocciuta.
Ancora di più che avesse
usato persona invece di ragazza.
-Vedo che hai capito chi hai
davanti.
-Pensavi ti avessi
sottovalutato?
-Forse sono io che ho
sottovalutato te. –mi scappò prima che potessi impedirlo.
Ma lui si limitò a sorridere.
–Pessima cosa sottovalutare gli avversari.
-Così ora siamo avversari?
Si fermò su una porta. La
porta della mia classe. Se non fosse stato per lui non me ne sarei nemmeno
accorta.
-Avversari nella caccia al
segreto..
Perché mi guardava così?
Dovetti appoggiare la schiena
al muro per evitare di cadere a terra.
Ma non ero io quella a cui
gli uomini non facevano né caldo né freddo?
-..ma se vuoi possiamo
essere..
-Essere? –quasi gridai. Mi
schiarii la voce e lo ripetei con tono più calmo.- Essere?
-Amici no?
-A..amici..ma certo..
Mi sorrise tutto contento.
-Bene sono felice che finalmente
ti sei decisa ad accettare la mia proposta.
Mi ricordai quando me lo
aveva chiesto in biblioteca..cavolo solo pochi giorni
prima..ma improvvisamente mi sembrava di conoscerlo da molto tempo.
-Beh ora devo andare a
lezione anche io. Ci vediamo dopo..AMICA. –poi si
chinò e mi baciò su una guancia.
Menomale che avevo il muro a
sostenermi, perché nell’attimo in cui le sue labbra avevano sfiorato la mia
pelle, le mie gambe non erano più state in grado di farlo.
Restai a fissare la sua
schiena che si allontanava lungo il corridoio e mi riscossi solo quando sparì
dietro un angolo.
Non appena presi posto al mio
solito banco accanto a Ben capii che aveva assistito alla scena.
Infatti contrariamente al solito non aveva iniziato a
blaterare per attirare la mia attenzione né mi fissava con adorazione.
Stava invece triste come mai
con lo sguardo fisso davanti a sé e quando lo salutai mi rispose a mezza bocca.
Cavolo..adesso
sì che era davvero una buona giornata!!!
Avevo acquistato un amico e
insieme scoraggiato un indesiderato corteggiatore.
Com’era che si diceva? Due
piccioni con una fava?
Restai per tutto il resto
della lezione con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.
Cara Water Lily, mi dispiace deludere te e anche gli altri che mi hanno
chiesto anticipazioni sul segreto di Mia ma…io non do anticipazioni
Cara Water Lily,
mi dispiace deludere te e anche gli altri che mi hanno chiesto anticipazioni
sul segreto di Mia ma…io non do anticipazioni. Mi piace troppo farvi cuocere a
fuoco lento..quindi vi tocca aspettare. Ma tranquille tutti i segreti verranno
svelati..prima o poi.
Perciò quello
che potete fare è solo continuare a leggere e ..ditelo con me..a COMMENTARE.
Poi ho da fare
un’altra piccola comunicazione di servizio.
Allora, anche
se non ho scritto in questi giorni non sono stata proprio senza far niente,
infatti nella mia testa la storia sta andando avanti e quando dico avanti
intendo mooooolto avanti..per chi non avesse ancora capito suggerirei di dare
una sbirciata al numero di capitoli dell’altra mia ff…ebbene sì credo che anche
questa sarà un bel tomone, paura?
Baci Sole.
Quella mattina aprii gli
occhi già sapendo che sarebbe stata una bella giornata.
Primo perché c’era un sole da
far credere che fosse arrivata la primavera..e poi perché da un paio di
settimane era sempre così che mi svegliavo.
Diciamo all’incircadal giorno dopo la mia incursione in camera
di Mia.
Da quando avevamo deciso di
diventare amici.
Sì, amici.
Mia era mia amica..ma non di
quelle amiche con cui saltuariamente fai anche altro.
Diciamo che lei era mio AMICO
piuttosto.
E anche se ammetto che
all’inizio il fattore fisico mi aveva spinto a starle sempre vicino, poi era
stato messo in secondo piano e anche con una certa facilità..perchè Mia era
davvero forte.
Non avevo mai avuto un amico,
che potessi chiamare davvero tale per ovvi motivi, quindi avevo fatto sempre
tutto in famiglia..ma non è la stessa cosa.
I parenti ti amano a
prescindere, ti conoscono da sempre..ma con un amico c’è la consapevolezza che
qualcuno sta con te perché lo vuole non perché deve.
E noi stavamo davvero bene
insieme.
Per la prima volta nella mia
vita mi trovavo a fare cose normali..come stare ore a chiacchierare con
lei..semplicemente di tutto..beh quasi.
Oppure studiare insieme.
Prendere in giro quelli che ci guardavano sgranando gli occhi…addirittura andare
a vedere le partite insieme.
Il mio AMICO ed io.
Una volta l’avevo addirittura
convinta ad accompagnarmi in una delle mie scampagnate nel bosco.
Naturalmente lei si era
rivelata una vera cittadina e si era lamentata per quasi tutto il tempo e mi
aveva insultato per quello restante.
Per farla smettere avevo
dovuto prometterle che la prossima volta avrei fatto quello che voleva lei
senza storie.
Anche per quello mi stavo
alzando di buon umore.
La prossima volta era oggi.
E poi ero curioso di sapere
cosa aveva in mente, non c’era stato verso di farglielo scappare.
Colazionato, docciato e
vestito ero pronto ad andare quando il cellulare squillò.
MERDA, pensai guardando il
display.
-Mamma!-dissi col tono più
gioioso del mondo.
Dall’altra parte del telefono
arrivava però solo il profondo respiro da drago che assumeva quando era molto
arrabbiata.
-Che bello sentirti, come
stai?-continuai facendo il finto tonto.
Sapevo bene perché era
arrabbiata. Non la chiamavo da quasi dieci giorni.
Andammo avanti così per qualche
minuto. Lei dragheggiava e io ciarlavo.
-Logan. –disse all’improvviso
–Vuoi spiegarmi che sta succedendo?Che combini?
Era fin troppo calma, e mia
madre calma faceva davvero paura.
-Combinare?..ma perché dici..
-Non farlo. –mi zittì al
volo. –Se sei anche solo un minimo furbo, non farlo.
Ubbidii. Scelta molto saggia.
-Sei sparito per dodici
giorni. DODICI. Hai la minima idea di quanto siamo stati in pena?
Scelsi di nuovo di non aprire
bocca.
-Il tuo cellulare è stato
spento o non raggiungibile ..oppure non hai risposto.
-Mamma..
-Hai per caso detto mamma?
Richiusi al volo la bocca.
-Tuo padre ed io stavamo per
venire a vedere cosa era successo.
Trasalii e lei se ne accorse.
La sentii ghignare.
-Paura?
Io deglutii, parlare non se
ne parlava, meglio non provocarla.
-Tranquillo, per tua fortuna
siamo restati a casa..dovresti chiamare tua zia e ringraziarla.
-Zia Alice? –probabilmente
aveva convinto Jasper a calmare un po’ gli animi dei miei.
-Zia Rose.
Ma certo! Avrei dovuto
immaginarlo. Zia Rose prendeva sempre le mie difese facendo infuriare mia
madre. Aveva un debole per me.
-Lo faccio subito.-dissi
grato .
-Bravo, così le dici anche
dove e quando potete incontrarvi.
-INCONTRARCI? –quasi gridai.
La mia perfida madre si stava
godendo la sua vendetta.
-Certo. Si è offerta di
venire lei a vedere cosa stai combinando. Non sei contento?
-Ma questo è contro i patti.
-sussurrai.
-Anche non dare tue
notizie.-ribadì cocciuta.
-Ma qui c’è il sole..-tentai
non sapendo che altro dire.
-Per questo ti ho detto di
chiamarla. Vi vedrete stasera.
ACCIDENTI.
-Se c’è qualcosa che dobbiamo
sapere è meglio che tu lo dica ora.
CAZZO.
-Logan? Che sta succedendo?
Ci sono problemi?
SUPERCAZZISSIMO.
-Logan?
MERDA MERDA MERDA.
-Allora è così..è successo
qualcosa? –ora la rabbia aveva lasciato il posto alla preoccupazione.
-Cosa?..ma no, certo che no,
che vai a pensare? –dissi sperando che non cogliesse l’ansia nella mia voce.
-Non ti credo.
-Mamma, sai bene che ve
l’avrei detto.
Sembrò pensarci su. –Se fosse
successo qualcosa di grave sì..
-Ecco lo vedi, lo sai anche
tu.
-Ma SO anche che qualcosa è
successo, e io voglio sapere cosa. E se non me lo dirai tu lo farà Rose.
-Non c’è proprio niente da
sapere..è così difficile da capire? Sei stata al college anche tu no?
-Sì, ma io e tuo padre ci
siamo andati per studiare.
-E questo che vuol dire?
Continuò come se io non
avessi parlato affatto. –E’ per una ragazza? –avvertì l’agitazione crescere
nella sua voce.
Mi passai nervoso una mano
fra i capelli.
-E’ questo allora..Logan..non
ti sarai innamorato vero?
Le sue parole mi gelarono di
colpo.
-No, sta tranquilla mamma,
non farei mai una cosa tanto orribile.-dissi gelido.
Stavolta fu lei a trasalire.
Una parte di me si odiò per
averle parlato in quel modo..
..ma un’altra parte…beh,
quell’altra parte era così arrabbiata che invece ne godette.
Ero arrabbiato perché sapevo
che lei aveva ragione.
Come sapevo bene che non era
colpa loro se le cose stavano così..anche se in fondo in fondo gliene
attribuivo una parte.
E per la prima volta ora non
mi ero limitato a pensarlo.
-Tesoro, so che non è
giusto..che non è facile..
-Ah, lo sai?-chiesi fin
troppo sarcastico.
-Come puoi parlarmi
così..sono tua madre..io voglio il meglio per te, lo sai..ma il meglio per te è
allontanarti il più possibile da questa ragazza..
-E’ solo un’amica.
-E’ umana.-ribadì lei.
-E con questo? Proprio tu me
lo dici poi? –e vai con i colpi bassi!!
Ma in quel momento non
m’importava, avrei avuto tutto il tempo per sentirmi un verme nel prossimo
secolo, ma ora no. ORA NO.
-Per la prima volta nella mia
vita mi sento normale..per la prima volta mi sento a mio agio con qualcuno che
non sia della famiglia..
-E’ tutta colpa di
Emmett..con quelle storie sul sesso…
-Oh mamma ti prego..TI
PREGO!!
-Ma è così..ti ha riempito la
testa con quelle storie e ore tu sei in pericolo..
-Non sono in
pericolo..-tentai con un tono più ragionevole. -..e non c’è stato niente di
..fisico con lei..è un’amica,niente di più.
Credevo che si sarebbe
sentita confortata invece quasi guaì di dolore.
-Che c’è?
-Peggio di quello che pensavo..devi
troncare tutto ora. Subito.
-Non esagerare..
-Tu torni a casa con Rosalie,
stanotte. Sono stata chiara Logan?
-Non ci penso proprio.
-Lascerai il
college..riproverai quando sarai in grado di controllarti..è stato un errore io
lo sapevo..non sei pronto, sei troppo giovane..
-Troppo giovane?
-Che tu sia cresciuto in
fretta e che sembri un adulto non vuol dire che lo sei Logan..praticamente sei
ancora un bambino..
-Questa conversazione sta
diventando ridicola..
-Infatti. Prepara le tue cose
e torna a casa.
-Non torno indietro mamma.
Sto bene qui.
-Ah sì? E cosa accadrà quando
QUELLA scoprirà cosa sei realmente?-incredibile era riuscita a dire quella come
se fosse un insulto.
-Ma come te lo devo dire? E’.
Solo. Una. Amica.
-Allora perché non vuoi lasciarla?
-Perché ..perchè..
-Vedi? Ne sei innamorato.
-Voler bene a qualcuno non
significa amarlo.
-Non ancora..
-Mamma..-dissi esasperato.
Sentii che parlava con
qualcuno.
-E’ papà? –chiesi anche se
avevo riconosciuto subito la sua voce.
-Sì.
-Passamelo.
-E’ d’accordo con me.
-Tu passamelo.
-Logan.
-Papà.
-Che stai combinando
ragazzo..-sembrava molto preoccupato anche lui.
-Non torno a casa. Non mollo
tutto.-dissi sperando che il legame speciale che avevo con lui lo aiutasse a
capirmi.
Lui sapeva al contrario di
mia madre. Avevo cercato di nasconderglielo, ma sapevo che qualcosa gli era
arrivato lo stesso.
-Non posso. - conclusi.
-Ascolta figliolo..
-Credo che non avrò più
fortuna con te, vero?
-E’ per il tuo bene..
-Ok. Allora è meglio chiudere
qui.
-Bravo, vedi che alla fine te
ne sei accorto anche tu?..sì, amore sta tornando..
-Ma allora non mi conosci
proprio papà..
-Un secondo amore..Logan, non
ho capito che volevi dire..Logan?
Sentii che chiamava il mio
nome un altro paio di volte prima che riattaccassi.
Guardai l’ora. Ero in
ritardo. Mia mi aspettava già da dieci minuti.
Dovevo organizzarmi. Rose era
già arrivata ma non si sarebbe azzardata ad uscire fino al tramonto. Quindi
avevo tempo.
Preparai una borsa veloce e
presi tutti i contanti che avevo in casa e anche la carta di credito. Avrei
fatto un bel prelievo prima di partire, dopo sarebbe stato impossibile se
volevo far perdere le mie tracce.
Lasciai il cellulare che
continuava a suonare sul tavolo.
Diedi una rapida occhiata
alla stanza, presi le chiavi della macchina e uscii.
Mentre raggiungevo Mia il mio
piano prese forma, e quando arrivai da lei avevo ormai organizzato anche i
dettagli.Tutti tranne uno.
-Ehi alla buonora!!!-esclamò
quando mi vide. –Non riuscivi a decidere cosa metterti o è stato per
l’acconciatura?
Di solito avrei risposto a
tono alle sue battutine, ma quello non era proprio il momento delle battutine.
Si accorse subito che
qualcosa non andava.
-Sto bene..-dissi sapendo
bene che non sembravo uno che stava bene.
-Ma che è successo?
La presi per le spalle e la
fissai.- Ascolta Mia, devo chiederti un favore.
-Ti ascolto. –assunse la
stessa espressione seria che avevo anche io.
-So che dovevamo andare dove
volevi tu oggi..ma io devo andare via per un po’.
-Sei nei guai?-mi chiese
leggermente allarmata.
La rassicurai di no, ma
sapevo che non mi aveva creduto nemmeno per un secondo.
Se fosse stata un’altra
ragazza qualunque mi avrebbe riempito di domande, ma lei non era come
nessun’altra e nemmeno stavolta mi deluse.
-Hai bisogno di qualcosa?
Ci pensai per un po’ prima di
dirglielo ma quando lo feci fu guardandola dritta negli occhi. –Solo di una in
effetti. Della tua compagnia.
Al contrario mio lei non
dovette pensarci nemmeno un secondo. Mi rispose immediatamente di sì. –Ho il
tempo per preparare una borsa?
-Sarebbe meglio di no, in
effetti. –dissi cercando di non farla preoccupare.
-Ok, allora direi che
possiamo andare ,no?
Le lanciai le chiavi della
macchina. –Aspettami al parcheggio, io intanto vado a prelevare.
Annuii e si avviò senza tante
storie..nè domande.
Mi fiondai allo sportello del
bancomat dell’università e prelevai tutto quello che il limite della carta mi
permetteva.
Poi corsi al parcheggio dove
mi aspettava Mia.
Prima ci muovevamo meglio
sarebbe stato.
Non volevo lasciare troppi indizi e poi volevo evitare che Rose trovasse troppe tracce del mio odore misto
a quello di Mia, perché questo l’avrebbe aiutata a trovarci.
Seguire l’odore di un’umana
sarebbe stato più facile per lei.
MERDA. La mia stanza e anche
la sua erano fin troppo sature del nostro passaggio, ma almeno non erano tracce
freschissime.
Feci per entrare in macchina
ma lo sportello era chiuso. Mi guardai intorno per cercarla finché non vidi
un’auto che si fermava davanti a me.
Al volante naturalmente c’era
lei.
Aprì la portiera del passeggero.
–Sali!-mi disse.
Appena lo feci partì. Ma lo
fece tranquillamente, non sgommando.
A quanto pareva Mia sapeva
bene che quando si scappa non si deve dare nell’occhio.
-Sembri esperta di queste
cose. –si voltò a sorridermi con l’aria di chi la sapeva lunga.
-E’ una parte del tuo
segreto?
-Niente indizi Cullen,
conosci le regole.
-Hai ragione. –lanciai la mia
borsa sul sedile posteriore e mi misi la cintura di sicurezza.
Lei mi strizzò l’occhio.- Ma
vedo che nemmeno tu sei un principiante..o non ti fidi della mia guida?
Nonostante tutto scoppiai a
ridere. –Niente violazioni del codice stradale mentre si fugge…e a questo
proposito..che mi dici del fatto che stiamo scappando su un’auto rubata?
Allora…come avrete capito qui la storia si va movimentando un po’
Allora…come
avrete capito qui la storia si va movimentando un po’. Mica potevo lasciarli
poltrire in eterno no?
Poi per
rispondere a Smemo92, è vero che hanno cambiato atteggiamento Logan e Mia ma mi
è sembrato naturale che accadesse, anche perché Mia si sente sempre diversa
quando c’è lui e dopo un po’ non riesce più a tenerselo per sé..quanto a Logan,
diciamo che il ragazzo mi si sta intrigando non poco..in altre parole è tutta
colpa dell’amore mia cara Smemo92!!!!!
Comunque
preparatevi a qualche colpo di scena prima di veder trionfare l’amore..no ve lo
dico tanto perché possiate tenerlo sempre a mente anche nei capitoli bui..da me
solo happy ending !!!!!! ;-D…che volete , sono una romanticona..anche se
confesso che per certi versi il personaggio di Mia è autobiografico
hehehehehehe!!!!!!
Baci Sole.
Dopo avergli scoccato
un’altra occhiataccia per l’allusione alla mia sbadataggine mi degnai di
rispondergli.
-Che proponevi ? Di scappare
con la tua auto? –si zittì subito.
-E comunque tanto per la
cronaca questa macchina è di Janet Foster, la mia vicina di stanza..che si dà
il caso che sia partita ieri per andare nel Vermont..o cose così , col suo
ragazzo..quindi.. –dissi allusiva.
-Quindi sei stata geniale.
–lo guardai con la coda dell’occhio per vedere se si stava prendendo gioco di
me, ma sembrava sinceramente colpito.
BENE. Che capisse che non
aveva certo a che fare con una donnicciola.
-Quindi siamo coperti per un
po’. –disse pensieroso.
-Direi di sì, ma comunque è
meglio liberarsene presto.
Annuì, anche se era ancora
perso nei suoi pensieri.
-Senti, non per farmi i fatti
tuoi..-si voltò a guardarmi -..dove devo andare?
Mi guardò un po’ confuso.
–Voglio dire al momento io sto andando dritta..ma tu hai già un’idea di dove
nasconderti?
-Devo far perdere la nostre
tracce.-disse a voce talmente bassa che lo sentii appena.
-Si tratta di un
investigatore?
Scosse la testa. –Qualcuno
molto più abile di un normale investigatore.
Sollevai le sopracciglia. Lui
lo notò e mi sorrise, anche se i suoi occhi erano piuttosto seri.
-Non stai correndo nessun
rischio Mia te lo assicuro..il mio inseguitore..non vuole fare del male a
nessuno.
Strabuzzai gli occhi. –Del
male? –chiesi stupita.
-Davvero..non è niente del
genere.
-No..ti credo ero solo
stupita..perchè finora quest’idea non mi era nemmeno venuta in mente.
Ora era lui quello stupito.
-Non ..ma allora che cosa hai
pensato?
Mi concentrai sulla strada
alla ricerca della risposta alla sua domanda.
-A niente in effetti.
-A niente? –e non era certo
l’unico ad essere basito da quella risposta. - ..cioè..un tizio che conosci da
nemmeno un mese ti chiede di seguirlo in una fuga..e tu dici solo ..sì?
-Non un tizio. Un amico.
-specificai.
-Un amico?
-Siamo amici giusto?
Dato che non rispondeva mi
voltai per vedere cosa gli prendeva e quando mi girai vidi sul viso un sorriso
tanto bello da fare male.
Stavolta anche i suoi occhi
sorridevano..cavolo persino i suoi capelli lo facevano!!!!!
Ne rimasi così abbagliata che
persi il controllo della macchina. Per fortuna fu abbastanza veloce da
riprendere il controllo prima che la macchina uscisse fuori strada.
-Vuoi che guidi io? –mi
chiese soffocando a stento una risata.
-No, ce la faccio. Sto bene.
-Sicura?
Afferrai con più forza il
volante e annuii. –Solo..non capisco perché sei tanto stupito da quello che ti
ho detto.
-Diciamo che ne sono
piacevolmente stupito.
Io ero contrariata invece.
Nemmeno questo gli sfuggì.
-Che c’è?
Evitai di voltarmi di nuovo
verso di lui.
-Sei infastidita, lo vedo.
-Certo che lo sono!!-sbottai.
-Perché?
-A volte mi chiedo se ci sei
o lo fai Logan, davvero.
Con la coda dell’occhio vidi
che non aveva la più pallida idea di quello che mi passasse per la testa.
Sbuffai spazientita. –Ma
insomma..mi chiedi di esserti amica, accetto. Ti seguo alla cieca proprio per
questo..e tu nemmeno credi che ti considero un amico? –cavolo se mi dava
fastidio!!!!
-Io..
-Tu cosa?..vuoi sapere che
significa questo? Lo vuoi sapere? Te lo dico io!!!-sputai a raffica – Vuol dire
che sei tu che non mi consideri una tua amica!!!
-Io?
-Sì, tu!!!-urlai spazientita.
-E allora perché cavolo credi
che ti abbia chiesto di venire con me..perchè pensi che stia scapp..cioè..
-Stai scappando per me?
–frenai di botto e per fortuna che il nostro bisogno di non violare le leggi
della strada ci aveva costretti a mettere le cinture di sicurezza!!…altrimenti
ci saremmo schiantati fuori dal parabrezza!!!
Comunque la stretta della
cintura sul petto mi tolse il respiro.
La sganciai e ripresi a
respirare lentamente. L’aria mi bruciava un po’ nei polmoni.
-Stai bene? –mi chiese
chinandosi su di me. Era impallidito.
-Sì..-ansimai- ..bene..
Una macchina alle nostre
spalle inchiodò e poi ci suonò irritata.
-Togliamoci da qui.
Annuii e misi in moto per
parcheggiare sul ciglio della strada.
L’altra macchina andò via
strombazzando ancora indignata.
Io gli feci un simpatico
gesto con la mano.
-Fanculo. –sibilai.
-Ok. Direi che è il caso di
darci una calmata. –lo fulminai all’istante. –E direi anche che è il caso che
io mi chiarisca con te.
-Sentiamo. –sibilai ancora
inviperita.
-Come puoi pensare che io non
creda che tu sia una mia amica Mia? –sembrava davvero stupito che io avessi
potuto pensarlo. –Credi che lo avrei chiesto a chiunque?
-Conosci solo me.- replicai.
-Mia, credimi..-mi prese il
mento con due dita e mi voltò il viso verso il suo. –Per me è molto ..molto
importante la tua amicizia.
Cavolo. Come facevo a non
credergli quando mi guardava così?
E infatti gli credetti.
-Ok, ok ti credo..-ma prima
di mettere fine a quella conversazione dovevo chiarire un ultima cosa. Gli
puntai un dito in piena faccia minacciosa.
-Ti avverto Logan..e te lo
dirò solo stavolta…non mentirmi mai. –fissai i miei occhi nei suoi per fargli
capire che non era uno scherzo né un modo di dire. –Se dovessi scoprire che mi
hai mentito..non mi rivedrai più. Hai capito?
-Non ti mentirò. –poi come
ripensandoci aggiunse - ..ma allora sarà meglio che tu non mi faccia domande.
Ci pensai su. Sembrava
ragionevole. –Ok. –dissi.
Poi gli allungai la mano e
quando lui me la strinse gli sorrisi. Ok..amico.
-Ok..amica.
Ora che le cose tra noi erano
a posto mi rimisi in marcia.
Avevo un bel po’ di domande
da fargli in realtà.
Una in particolare : che
voleva dire che stava scappando per me?
E soprattutto da chi
scappava?
A decisi che non era il
momento per farlo.
In fondo avevo appena
accettato di non indagare troppo su di lui no?
Magari presto sarebbe stato
lui a fidarsi tanto da potermelo dire.
E poi anche io non ero ancora
pronta a rivelargli il mio no?
Chissà se un giorno avrei
potuto..No!!
NO NO NO NO NO NO NO
Ma che vai a pensare Mia?
Nessuno avrebbe mai dovuto
venirne a conoscenza. Nessuno per nessun motivo.
Mi concessi di guardare un
ultima volta il viso del mio compagno di viaggio. Sembrava sereno. Fuori luogo,
certo, visto che eravamo in fuga..ma lo sembrava davvero.
E se fosse mai venuto a
conoscenza del mio segreto?..NO!!!!
Non volevo nemmeno pensarci.
Per evitare di mettermi a
pensare ancora a quelle cose accesi la radio.
Mi fermai su una stazione che
dava vecchi successi.
Conoscevo la canzone in onda,
così iniziai a canticchiarla.
Lui mi imitò e dopo poco ci
ritrovammo a cantare le più assurde canzoni del passato a squarciagola ridendo
come pazzi..il mio amico ed io.
Arieccomi..diciamo che vi sto facendo un regalo di Natale
posticipato..spero che ne tengano conto anche all’esame hahahahahahahaha!!!!!!!
Baci Sole.
Era già un po’ che avevo dato
il cambio a Mia alla guida. Ora lei stava dormendo tranquilla sul sedile accanto
al mio. Abbassai il volume della radio per non disturbarla..e
anche per avere la possibilità di pensare un po’ agli ultimi avvenimenti.
Avevo fatto davvero un
casino.
I miei erano sicuramente nel
panico.
Zia Rose probabilmente era
già sulle nostre tracce.
Probabilmente mi avrebbero
accusato di furto e perché no..di rapimento.
Non avevo idea di dove
andare.
Non avevo idea di cosa dire a
Mia, perché a un certo punto avrei dovuto pur dirle qualcosa.
E soprattutto non avrei potuto scappare per sempre.
Abbassai un po’ il finestrino
per far entrare un po’ dell’aria fresca della notte.
Mia si lamentò e si
rannicchiò su se stessa. Giusto. Essere umano, mi sa che era ora di cominciare
a tenere a mente alcune cosette.
Ritirai su il finestrino e le
gettai addosso il mio giaccone sistemandoglielo in
modo che la coprisse al meglio.
Mugugnò qualcosa che riuscii
a tradurre come un segno di approvazione.
Non potei che sorridere.
Cavolo..e
perché no, poi?
Da quando aveva detto disì vivevo in uno strano clima euforico..e dopo la nostra chiacchierata chiarificatrice..ancora
meglio. Mi sentivo ..felice.
E questo era assurdo no?
Non avevo davvero motivo di
esserlo, visto quello che stavo provocando intorno a me.
Forse mia madre aveva ragione
a dire che ero solo un ragazzino troppo cresciuto.
Mi stavo comportando proprio
così..me ne stavo fregando della persone che mi
amavano, della mia famiglia…CAZZO.
Forse avrei dovuto portare il
cellulare.
Così era proprio una
carognata..lasciarli di colpo senza notizie.
MERDA MERDA MERFDA MERDA
Bene!!!
Ora cominciavo anche a parlare come Mia!!!!
Un’altra cosa per cui mia
madre sarebbe stata proprio felice!!!!
-Ehi..-la
voce proveniente dal mio fianco mi fece perdere il filo del mio discorso.
-Ehi. Già sveglia?
Si stiracchiò un po’ mettendosi
a sedere dritta.- Io non dormo molto di solito. Dove siamo? –chiese guardando
fuori dal finestrino.
-Non ne ho idea. E’ da un po’
che non trovo indicazioni..o altri cenni di vita..
-Meglio così no?-si allungò
sul sedile posteriore e prese la busta che conteneva gli avanzi della nostra
cena.
Frugò un po’ e tirò fuori
avanzi di un panino e di patatine. –Vuoi?
Scossi la testa ridendo. –Non
dormirai molto, ma quanto al cibo è tutta un’altra storia
vero?
-..ev..eschere..-biascicò a bocca piena tutta soddisfatta.
-Prego?
Deglutì con notevole sforzo
l’enorme boccone che si era cacciata in bocca e poi lo ridisse. –Devo crescere.
-In realtà a me sembri
abbastanza cresciuta.-dissi alludendo al modo in cui quella dannata maglietta
le stava incollata addosso.
-Che vuol dire che sono
grassa?-mi disse strizzando minacciosa gli occhi.
Buttai la testa indietro
godendomi fino in fondo quella risata.
-Oh Mia sei proprio uno
spasso.
-IO?E sentiamo un po’, perché
lo sarei?
-Ora ti metti a fare la
ragazza?
Si girò un po’ sul sedile per
essere voltata verso di me. –Io SONO una ragazza.
-A volte lo nascondi molto
bene però.-la provocai.
-Ah sì? E perché? ..Perchè non mi vesto tutta fighetta ..o non porto i
tacchi..e non mi trucco..
-..o
perché vai in giro a fare paura a uomini due volte la tua taglia..sei la prima
a buttarsi nella mischia in caso di risse..
-Vedo che Zack non si è
limitato a dirti solo il mio nome!!
Scoppiai a ridere di nuovo.
–Lui potrebbe essere il tuo biografo ufficiale.
-Si lo so che mi spia..o mi fa spiare dai suoi scagnozzi..PATETICO.
-Tu gli piaci.-constatai anche se con un certo fastidio.
-Non è questo..è che si è fissato.-disse con altrettanto fastidio.
-Perché dici così?
-Perché una persona ti piace
se la conosci..e lui non mi conosce affatto. Sa quello
che faccio, forse, ma di sicuro non mi conosce.-si
voltò di nuovo e tornò a guardare fuori dal finestrino.
-Mia..-cominciai
, ma non sapevo cosa dire.
Mi sembrava che parlare di
quello l’avesse..non so, intristita..ma non riuscivo a
capirne la ragione.
A meno che..
-Ti piace?-si voltò a
guardarmi interrogativa –Zack, dico..lui ti..piace?-
accidenti, quello parole sembravano non voler venire fuori.
Stavolta fu lei a ridere di
cuore. Addirittura si asciugò due lacrimucce agli angoli degli occhi. –OH DIO, questa si che è buona..
-Beh e allora perché hai
reagito così!- risposi piccato.
-Non me ne potrebbe fregare
di meno di Zack..credevo che almeno questo lo avessi
capito anche conoscendomi quel poco che mi conosci..a me non potrebbe mai
piacere uno ZACK!!-disse storcendo persino la bocca mentre pronunciava il suo
nome.
-Ho capito,
scusa!! –cavolo se si era scaldata!!!
-A me piace l’anti-Zack !!!!-disse con la voce quasi stridula per l’indignazione.
-Cioè..Ben?
–tentai.
Non l’avessi mai detto!!! A momenti mi saltò al collo.
-Mia calmati!! Era tanto per dire…
-Sei un’idiota!!!!
-Ma perché ti
scaldi tanto?
-Perché non sopporto che tu..cioè..che qualcuno pensi questo di me.
-Che ti può piacere un
ragazzo? –ormai avevo perso qualunque tipo di riferimento e mi muovevo a tentoni cercando di capire cosa potesse esserci nella sua
testa.
-Non mi piace nessun ragazzo,
ok?-tagliò corto lei incrociando le braccia al petto.
-Ok ok..chi
dice il contrario..era tanto per parlare..
Non mi rispose nemmeno si
limitò a serrare le labbra.
-Comunque..non
ci sarebbe niente di strano se fosse il contrario.
-Come si fa a farti capire
quando si vuole chiudere un discorso?-mi disse acida.
-Ma..
-No comment. Lo capisci così?
-A volte proprio non ti
capisco.-dissi sconsolato.
-Infatti.
Passammo l’ora successiva in
completo silenzio. Mi sembrava quasi di poter toccare il muro che aveva
innalzato fra noi.
Non mi piaceva. Non mi
piaceva proprio.
Provai ad accendere la radio
tentando di alleggerire l’atmosfera e magari ricreare quella che c’era stata
prima.
Niente.
Imperterrita si chinò e la
spense. Il tutto senza degnarmi di uno sguardo.
-E dai Mia..
Non so se fu perché era
passato abbastanza tempo e si era sfogata o se perché si rese conto che io
DAVVERO non avevo idea del perché avesse reagito così..forse
ebbe solo pietà della mia confusione..comunque si chinò per riaccendere la
radio e mi sorrise.
-E’ una tregua?-chiesi
titubante.
-E’ un armistizio. –mi
corresse.
Dato che dovevo sembrare
confuso fuori quanto dentro si prese la briga di aggiungere –Deve essere una di
quelle incomprensibili cose da ragazze.-disse..e ..sbaglio o era
arrossita mentre lo diceva?
Ciao a tutte, una piccola informazione, quante di voi e mi riferisco per
ovvi motivi a quelle che hanno aggiunto la storia fra le preferite potrebbero
leggere ancora questa ff se cambiassi il rating in rosso
Ciao a tutte,
una piccola informazione, quante di voi e mi riferisco per ovvi motivi a quelle
che hanno aggiunto la storia fra le preferite potrebbero leggere ancora questa
ff se cambiassi il rating in rosso? Ve lo chiedo perché con l’altra ff ho
ricevuto proteste e lamentele quando ho cambiato il rating.
Fatemelo sapere
tramite i commenti o la mail (basta cliccare su contatta autore) così mi do una
regolata su quanto posso spingermi..diciamo in dettagli.
Comunque
sappiate che presto passeremo quantomeno ad arancione.
Io ci terrei
che tutte poteste continuare a leggerla quindi per favore fatemi sapere, credo
che deciderò in base alla maggioranza delle risposte.
Baci Sole.
Va bene essere se stessi..ma
con moderazione CAVOLO!!!
Due e dico DUE litigate in
meno di 24 ore..e per cosa poi? CAZZATE!!!!
Ma come cavolo pensavo di
potergli piacere se non perdevo occasione di aggredirlo?
Piacergli? Davvero avevo
detto piacergli?
No..ma certo piacergli..nel
senso..cioè nel senso..di amica..MA CERTO!! Piacergli da amica, tutto qui.
Mi guardai intorno
circospetta ma lui non sembrava essersi accorto di niente. Continuava a
mangiare tranquillo mentre dava un’occhiata alla cartina che avevamo appena
comprato.
Mi schiarii appena la voce
prima di parlare per essere sicura che non mi tremasse.
-Hai avuto qualche idea su
dove andare?
Sollevò lo sguardo e mi
sembrò un po’ frustrato.
-In realtà no. Non ho un
posto sicuro in cui nascondermi..non è che mi sia mai capitato prima di
nascondermi da..-si bloccò all’improvviso come se fosse stato sul punto di
rivelare troppo.
-Eppure mi sembrava di aver
capito che fossi una specie di esperto nel settore. –buttai lì.
-Ottimo tentativo Mia. –disse
tornando a rilassarsi –Ma ricordi cosa abbiamo deciso? Niente domande.
-Uffa, hai ragione..ma dovevo
provarci , lo capisci bene, no?
Sembrò pesare le mie parole
prima di dire altro. –Che c’è? –gli chiesi visto che aveva preso a fissarmi
tutto serio.
-Chissà..
-Chissà?-lo incalzai.
-Mi chiedevo..mi stavo
chiedendo..
Voleva proprio farsi
pregare?? –Spara!
-Mi chiedevo come reagiresti
se mai ti rivelassi il mio segreto. –sputò alla fine tutto d’un fiato sempre
con lo sguardo incollato al mio. Sembrava volesse cogliere la risposta
direttamente dal mio cervello.
-Vuoi dirmi il tuo segreto?
–chiesi stupita.
Restò immobile qualche
secondo e per un istante, per un brevissimo istante pensai davvero che
l’avrebbe fatto.
Invece scosse la testa e
tornò al suo hamburger.
Ma non importava che alla
fine non l’avesse fatto.
La cosa importante era che mi
aveva anche se involontariamente rivelato il motivo per cui non lo faceva e
forse non l’avrebbe mai fatto.
Curioso che il suo motivo
fosse identico al mio.
Mi concentrai anche io sul
panino, anche in realtà mi limitai a piluccarlo.
Non riuscii a smettere di
rimuginare su questa nuova scoperta.
Cosa poteva fargli avere un
dubbio del genere?..a parte un segreto come il mio certo.
Ma Logan non poteva avere un
segreto come il mio..o no?
Lo guardai cercando di non
farmi scoprire.
Poteva questo ragazzo
essere..come me?
Stava scappando da qualcosa,
aveva un segreto che non poteva rivelare..ma nonostante tutto non mi
sembrava..ero quasi certa che non fosse..
-Mia. Miaaa.
-Mmm?-non mi ero nemmeno
accorta che mi chiamava.
-Ti sei incantata?
-Qualcosa del genere sì.
-Qualcosa di bello?
-Mmm? ..Oh sì..cioè..nì..
-Bene. Poche idee ma confuse.
Non potei impedirmi di
arrossire come un gambero. Non sopportavo che lui..che QUALCUNO mi vedesse
mentre ero così..vulnerabile.
Sì, insomma, mentre non ero
vigile ma persa dietro i miei pensieri.
Perché quando era cos’ mi ero
resa conto ormai da tempo..era la vecchia Mia che veniva fuori.
Quando non sapevo che fare o
che pensare era lei che riprendeva il comando. Si faceva avanti cercando
qualcuno a cui appoggiarsi..a cui confidare le sue pene. Qualcuno a cui
confidare il suo..il mio..il nostro segreto.
Ma questo io non potevo
permetterlo. Perché l’ultima volta..L’UNICA volta che avevo lasciato che questo
avvenisse..
Meglio non pensarci. Meglio
lasciare il passato lì dov’era..insieme all’altra Mia. Perché era stato proprio
a causa di quella scelta poco furba che lei era stata deposta e..IO ero venuta
fuori.
Per proteggerla..per
proteggere tutte e due.
Mi rendevo conto che non era
sano parlare di sé in questo modo, vagamente bipolare..ma era il solo modo che
mi consentiva di mantenere il controllo sulla situazione.
Per questo l’avevo rinchiusa
in fondo alla mia mente insieme a tutti i sentimenti e i sogni che fino ad
allora avevo avuto.
Per questo niente ragazzi..e
soprattutto niente AMORE nel futuro immediato di questa Mia.
Perché quello le avrebbe dato
modo di tornare a galla.
Ma allora perché avevo
seguito questo ragazzo..questo sconosciuto senza battere ciglio?
Perché avevo accettato di
mettere da parte tutto quello che avevo deciso di fare durante l’ultimo anno?
Ero stata io..o lei? O forse
per una volta ci trovavamo d’accordo su qualcosa?
Mi presi la testa fra le mani
massaggiandomi le tempie.
-Sei stanca vero?
-Un po’.-mentii.
-Dormire in una macchina non
è proprio il massimo eh?
Scrollai le spalle. D’altra
parte non era il posto peggiore in cui avevo dormito. –Ce la faccio.
-E se invece ci fermiamo
qui per stanotte?-poi aggiunse come parlando tra sé e sé. –Ci siamo allontanati
abbastanza..non credo che ci troverà così presto..le ci vorrà almeno qualche
giorno per capire cosa abbiamo fatto.
Un momento..LE ci vorrà?
Stiamo scappando da una LEI?
Altro che segreto come il
mio!!!!
Ora era chiaro perché
scappava ..e perché non voleva dirmelo!!!!!!
Aveva mollato qualche
fidanzata in giro per il paese.
Magari anche incinta!!
Ecco perché era arrivato a
semestre già iniziato.
Ecco perché questa paura del
mio giudizio.
Che stupida ero stata!!! E io
che stavo quasi pensando che forse avevo finalmente trovato qualcuno come
me..qualcuno che aveva le risposte alle mie domande…e invece…
E invece era solo un ragazzo
ricco e viziato che cercava di liquidare una poveraccia con cuore in frantumi.
BASTARDO.
-Che ne dici?
-Mmm? Dico che è un’ottima
idea.- non so chi mi diede la forza di sorridere come se niente fosse.
-Allora vado a chiedere se
hanno una stanza..cioè due.-si corresse subito.
Che faccia tosta!! E riusciva
persino a sembrare sincero!!! FALSO.
Si allontanò per andare a
chiedere ad una delle cameriere.
Gli passai accanto indicando
il bagno.
Lui mi sorrise e poi tornò a
parlare con la cameriera che intanto se lo rimirava molto interessata.
Una volta in bagno mi chiusi
a chiave e tirai fuori il cellulare dalla tasca.
Per fortuna che l’avevo preso
con me.
Lo accesi, visto che l’avevo
tenuto spento per non sprecare la batteria.
Sapevo che Logan aveva
lasciato il suo a casa e pensavo che ci sarebbe potuto servire.
Per una volta la mia paranoia
si era rivelata ispirata.
Cercai un numero nella
rubrica e chiamai.
-Rispondi, rispondi,
rispondi..
Stavo per riagganciare quando
una voce familiare e trafelata mi rispose.
-Pronto?
-Ben.
-Oh Mia ma dove eri finita?
E’ tutto il giorno..
-Sì Ben, ora mi hai trovata.
-Ma dove sei?
-Non ho tempo ora. Ho bisogno
di un favore.
- Un favore? Ma che è..?
- BEN!-quasi strillai- Non ho
tempo, capito? Puoi farmi un favore o no?
-Certo , dimmi.
-Devi andare a casa di
Logan..
-Logan Cullen?-balbettò.
-Sì, sai dov’è no? –certo che
lo sapeva!!L’avevo visto bene mentre cercava di pedinarmi per vedere dove
andavo negli ultimi giorni.
-Ma vuoi che entri di
nascosto?
-Ora non fare l’isterico..se
non te la senti basta che tu me lo dica .lo chiederò a ..a Zack.-bluffai.
-NO..no,posso farlo io..
Cavolo se conoscevo bene i
miei polli.- Bene. Lui non c’è sta tranquillo.
-Sicura?
-Certo. E’ qui con me.
Il silenzio dall’altra parte
si fece totale. –Ben? Ehi Ben ci sei ancora?
-Io..sì..ma allora.. ma
perché.. ma dove..
-Ben il tempo ti ricordi? Non
ne ho!!
-Ok. Cosa vuoi che faccia?
Bene , bravo ragazzo.–Il suo cellulare. Devi prenderlo e vedere le
ultime chiamate…anche quelle perse..e poi mandarmi un messaggio sul mio numero.
-Ok..ma..
-Prima che puoi, ok?Ciao..ah
e grazie.
-Prego ma ..-riattaccai.
Mi diedi una rapida
controllata allo specchio e mi lavai le mani e il viso.
Molto bene, caro il mio
furbacchione. Ora ti faccio vedere io che cosa succede a quelli che si
comportano come te.
Tornai fuori col sorriso più
innocente del mondo, aiutata dalla prospettiva della vendetta.
-Tutto risolto. Ci sono due
camere libere. Il motel è proprio dall’altra parte della strada.
-Bene. Ho proprio voglia di
farmi una doccia e una bella dormita.
-Anche io. –disse. Pagò il
conto ..con una bella mancia in aggiunta e poi mi
tenne aperta la porta mentre uscivo.
Fingi pure PORCO, tanto ormai
ti ho scoperto.
Ci salutammo davanti alla mia
porta poi lui raggiunse la sua stanza quattro porte più in là.
Una volta dentro tirai fuori
il cellulare e lo posai sul tavolo in attesa del messaggio di Ben.
Vabbè mi sembra di capire che posso osare tranquillamente nel futuro,
bene saranno molto contenti i nostri eroi hehehehehehehe
Vabbè mi sembra
di capire che posso osare tranquillamente nel futuro, bene saranno molto
contenti i nostri eroi hehehehehehehe.
Cooooomunque..sono
contenta che vi piaccia la piega che ha preso la storia, io lo sono molto, e
tranquille che i colpi di scena non mancheranno.
Proprio
stamattina ho avuto una rivelazione mentre ero in fila a mensa…probabilmente mi
hanno presa per matta a vedermi ridere da sola con un vassoio in mano..ma che
ci volete fare sono gli inconvenienti del “mestiere”hihihihihihihihi.
Ahhhh..quasi
dimenticavo. Ho risposto a delle mail che mi sono arrivate tramite sito. Dato
che gli indirizzi arrivano camuffati spero di averli riscritti giusti
altrimenti mandatemene un’altra specificando il vostro nick su
EFPcosì vi contatto tramite sito.
Baci Sole.
La paranoia mi stava facendo
brutti scherzi.
Cominciavo a vedere sguardi
accusatori da ogni parte…perfino da Mia..il che era assurdo, soprattutto perché
ormai avevamo fatto pace…
Probabilmente era la
stanchezza.
Arrivato in camera buttai il
borsone in un angolo e io mi lanciai sul letto.
-Mmmmm…-cavolo che
stanchezza!!!
Chissà come si sentiva lei
visto che io ero molto più resistente di lei.
Mi sistemai meglio mettendomi
un paio di cuscini sotto la testa.
Avevo combinato un bel casino
non c’è che dire..stavolta non credo che si sarebbero limitati a chiedermi di
lasciare il college..probabilmente mi sarebbe convenuto andare in Italia e
unirmi ai Volturi piuttosto che tornare a casa.
Vero che i Volturi non
avevano mai digerito la mia nascita..ma meglio loro che l’ira di mia madre…ANZI
PEGGIO, lo sguardo angosciato e sofferente da “sono la madre di un figlio
ingrato dopo tutto quello che ho sofferto per metterlo al mondo”..era una
campionessa in questa specialità!!!!
Per non parlare di mio
padre!!!!
Mi avrebbe fatto una testa
così per aver fatto soffrire mia madre. Lui semplicemente non sopportava..anzi
non CONCEPIVA che qualcuno potesse fare qualcosa per ferirla.
Era dura crescere all’ombra
di un amore del genere.
Non che non ne fossi parte o
che non ne ricevessi, adesso come in passato..però c’era sempre una parte della
loro vita..di loro stessi , da cui ero escluso.
No, ero ingiusto.
Non potevo dare a loro la
colpa del mio gesto o di quello che sentivo.
La verità era che ero geloso
di quello che avevano loro, di quello che avevano TUTTI loro, e che io non
avrei potuto mai avere.
Anche Mia..anche lei non
sarebbe potuta restare con me per sempre.
IO non sarei potuto restare
con lei.
Mi passai le mani fra i
capelli mentre la consapevolezza del mio gesto mi si parava davanti.
Come avevo potuto fare una
tale scemenza?
L’avevo portata via da
scuola, dalla sua vita e per cosa? Per un mio capriccio , ecco per cosa!!!
Uno stupido, egoistico ed
infantile capriccio.
Mi stavo comportando in un
modo inqualificabile.
Inqualificabile era anche
poco dopo averla trascinata via in quel modo.
Non le avevo nemmeno dato il
tempo di prendere qualche effetto personale.
Mi tirai a sedere di scatto.
–Giusto!! Non ha nemmeno un cambio ..nè qualcosa per la notte.
Beh almeno a quello potevo
porre rimedio.
Recuperai il mio bagaglio e
presi una t-shirt.
Certo era un po’ grande per
lei, ma almeno era pulita.
Guardai l’ora. –Forse è
ancora sveglia..-dissi a mezza voce.
-Tentar non costa nulla.
–uscii dalla mia stanza e raggiunsi la sua.
Bene la luce era ancora
accesa.
Bussai. Nessuna risposta.
Bussai di nuovo.
-Mia?
Al terzo tentativo, più
deciso degli altri la porta si socchiuse.
-Mia?
Possibile che si fosse
addormentata con la porta aperta?
-Mia, ci sei? –dato che non
rispondeva entrai.
Il letto era vuoto e la porta
del bagno era aperta ma la luce spenta.
Controllai lo stesso. Niente,
non c’era.
Il senso di colpa che avevo
provato si cambiò d’un tratto in ansia. Crescente.
Gettai la maglia sul letto e
uscii di corsa per andare alla reception, ma prima ancora di arrivarci i miei
occhi registrarono un particolare che fino ad allora mi era sfuggito.
Mia non era l’unica cosa ad
essere sparita.
La macchina non c’era più.
Guardai meglio in giro.
Niente.
Per qualche inspiegabile
motivo Mia era uscita.
Possibile che si fosse
semplicemente andata a fare un giro?
Come no! Dopo un giorno di
macchina è proprio quello che uno desidera!!
Tentai dal portiere, magari
mi aveva lasciato un messaggio.
Niente di nuovo.
Ritornai in camera sua in
cerca di un biglietto o di qualche segno che mi era sfuggito.
Niente.
Sembrava che fosse rimasta lì
solo qualche minuto.
Stavo per provare alla tavola
calda in cui avevamo mangiato prima quando con la coda dell’occhio notai un
block notes a terra.
Non l’avevo notato prima
perché era caduto sotto il comodino.
Lo raccolsi. Vuoto.
Ma di nuovi i miei occhi
videro qualcosa là dove non sembrava esserci nulla.
Sul comodino c’era una
matita. La usai per passarla sul foglio. Magicamente apparve quello che doveva
esserci scritto sul foglio precedente che qualcuno aveva malamente strappato.
Infatti!! I vecchi metodi da
film si rivelarono efficaci.
Quello che lessi però bloccò
la soddisfazione sul nascere.
Mi si gelò il sangue nelle
vene e dovetti sedermi sul letto.
Le gambe all’improvviso non
mi tenevano più.
Un nome. Un numero.
Li conoscevo entrambi.
-Rosalie..ma come..
Come aveva fatto Mia ad
averli? E soprattutto PERCHE’ li aveva cercati?
Non poteva essere che Rosalie
ci avesse trovati, e comunque sarebbe venuta prima da me.
E poi perché avrebbe dovuto
lasciare il numero?
Tornai di corsa in
portineria. –Buonasera.
-‘sera. –disse il portiere
senza nemmeno sollevare gli occhi dal giornale.
-Avrei bisogno di usare il
telefono.
Mi indicò un cartello.
TELEFONO PRIVATO.
-E’ un’emergenza.
-Il telefono non è per i
clienti. –disse annoiato.
-Ovviamente le pagherei la
chiamata..-scosse la testa- ..e il disturbo..
Finalmente si decise a
voltarsi verso di me.
-Ok..cinquan..-tirai fuori le
banconote, un bel rotolo -..cinquecento..
Sollevai lo sguardo
incredulo. –Per una chiamata?
-Prendere o lasciare. Decidi
tu, per me è uguale.
Maledetto bast..
Volevo insultarlo, ma quello
che mi uscii di bocca fu molto più inquietante..e decisamente efficace.
Un ringhio molto poco umano e
molto irritato.
Lui saltò sulla sedia e
sgranò gli occhi.
Improvvisamente non sembrava
più tanto annoiato.
Jasper aveva ragione, in
alcune situazioni i modi forti erano gli unici ad avere effetto.
Mi passò la cornetta del
cordless e io quasi gliela strappai di mano.
-E’ una telefonata privata.
–dissi sempre al limite del ringhio.
Non aspettava altro. Sparì
veloce come il vento.
Feci il numero di Rosalie a
memoria. Partì la segreteria.
Imprecai riagganciando e poi
ritentai. Idem.
-Maledizione!! –dissi fra i
denti.
Composi un altro numero.
Quello di casa mia.
-Pronto?
La voce squillante di mia
madre rispose al primo squillo.
Mi riconobbe al primo
respiro.
-Logan dove sei? Stai bene?
La interruppi brusco. –Cosa
le avete fatto?
-A chi? No, dimmi prima dove
sei?
-Mamma!!
-Non sodi che parli..di chi parli.
-Di Mia. Cosa le ha fatto
Rosalie? –ero fuori di me.
-Non so di che parli ti dico.
Chi è Mia?
-Dov’è Rosalie mamma.
Dimmelo.
La sentii parlare con
qualcuno, anzi con tutti a sentire il numero di voci diverse.
-Passami Alice.
-Tesoro ti prego cerchiamo di
calmarci e di parlare..
-Non ho tempo ora. Rose ha
preso Mia.
-Non sento Rose da un po’..il
suo cellulare era scarico..io..
-PASSAMI. ALICE.
Sentii un po’ di
maneggiamenti e poi la voce di Alice.
-Logan, dimmi. –era agitata.
-Dimmi tu. Dove sono?
Sembrava non sapesse come
dirmi quello che aveva visto.
-Dimmelo. –ringhiai
d’istinto. Poi aggiunsi più calmo –Ti prego.
-Non la vedo Logan.
-Che vuol dire che non la
vedi?
-Quello che ho detto. Rose è
sparita dalle mia visioni circa un’ora fa.
Un’ora? Proprio quando era
sparita anche Mia. –E Mia la vedi?
-Sai che non posso vedere
quello che ti riguarda.
-Ma ora non è con me..allora
..
Finì lei la frase per me.
–Allora forse sono insieme.
Strinsi talmente la cornetta
che scricchiolò tra lemie mani.
-Mi ascolti? Logan?
-Sì.
-Emmett sta andando al
college..ripercorrerà la strada che ha fatto Rose. Invece Jasper sta andando
nel punto in cui era quando è scomparsa dalle mie visioni.
Mi disse il nome del paese.
Non era lontano da dove mi trovavo.
Glielo dissi.
Allora era proprio così. Rose
ci aveva trovato e aveva preso Mia.
-Tuo padre sta chiamando
Jasper. Dice che sarà lì tra un’ora al massimo.
Aspettalo.
Ma ormai non l’ascoltavo più.
Una domanda si era impossessata della mia mente.
Provai a formularla ad alta
voce ma non ci riuscii.
Dovetti provare di nuovo e
comunque uscii un sussurro.
-Quando è stata a caccia
l’ultima volta?
Alice non rispose me per me
il suo silenzio fu più che sufficiente.
-Logan, ascolta..Rose non lo
farebbe mai.. Logan? Logan?
Riattaccai.
Ero troppo inorridito per
ascoltare altro.
Mi voltai lentamente vero la
porta.
La notte era scura. Non c’era
nemmeno un stella a rischiararla.
E Mia era là fuori. Da
sola..anzi con una vampira assetata.
Tentai di ripetermi che Rose
non avrebbe mai fatto del male ad un essere umano. Era in grado di
controllarsi, no?
Non aveva mai bevuto sangue
umano.
Ma poi pensai a Mia. Al suo
modo di fare.
E a Rose. Al suo
caratteraccio.
-Maledizione!!!
Se Mia l’avesse fatta
infuriarela sete avrebbe potuto
prendere il sopravvento.
Sapevo che aspettare Jasper
era la cosa migliore, ma non ce la facevo a stare senza far niente.
Senza pensarci più uscii in
strada e provai ad annusare l’aria.
Quanto avrei voluto non
essere solo un ibrido!!
I miei sensi non erano
sviluppati quanto i loro.
Andai dove era prima la
macchina. Lì la traccia era più forte.
Riuscivo a sentire una vaga
traccia dell’odore di Mia..e un po’ del mio..e..
ODDIO..anche l’odore di
Rosalie.
Senza perdere altro tempo mi
lanciai all’inseguimento di quella traccia sperando che non si affievolisse
troppo.
A Roma diluvia,
fanno certi tuoni che rendono la serata ideale per mettersi a scrivere di
vampiri..e infatti rieccomi..
Buona lettura,
baci Sole.
Per l’ennesima volta mi
voltai a osservare la ragazza che mi stava accanto e per l’ennesima volta
trasalii davanti a tanta bellezza.
Cavolo , ora capivo perché io
a Logan non facevo né caldo né freddo..la sua ex era uno schianto..anzi le SUE
ex..
Guardando nel retrovisore
osservai anche l’altra ragazza..anzi in questo caso era meglio dire donna.
Circa 30 anni, e anche se non poteva certo competere con la bionda accanto a
me, aveva qualcosa ..era ..beh, in realtà il primo aggettivo che mi veniva in
mente era terrificante..ma non nel senso fisico, no..era il suo sguardo..
Nemmeno il tempo di pensarlo
che puntuale incontrò il mio attraverso lo specchio e mi fulminò.
Decisa a non dargliela vinta
la ricambiai finchè lei non cominciò ad emettere una specie di basso ringhio.
-Leah ,piantala. –la voce di
Rosalie, questo era il nome della bionda riempì come una melodia l’abitacolo
dell’auto.
Leah grugnì un’ultima volta e
poi si sistemò pesantemente sul sedile posteriore cercando una posizione più
comoda, il che si rivelò piuttosto difficile considerando anche che era una
stangona di quasi due metri.
Non era esattamente quello
che uno si aspettava quando pensava ad un’indiana.
Pelle ambrata a parte
sembrava tutto che una squaw..ma forse ero io che ero un po’ indietro coi
tempi.
Al posto delle trecce una
sorta di taglio alla marines e invece dell’espressione dolcemente esotica che
si vedeva di solito nei film aveva lo sguardo di ..beh..di un marines..ma di
uno proprio arrabbiato!!
-Ecco è lì.-mi disse di nuovo
Rosalie, indicando una specie di spiazzo all’angolo della strada da cui partiva
un sentiero che portava nella boscaglia.
Feci come diceva ma per
l’ennesima volta mi chiesi perché.
Perché l’avevo chiamata?
Perché avevo accettato di
incontrarla?
Perché quando avevo visto che
non era sola avevo deciso di andare lo stesso con loro?
E soprattutto perché mi
portavano nel bosco?
Leah intercettò il mio
sguardo e ghignò soddisfatta.
Immediatamente mi ripresi. Mi
ricordai chi ero e tornai calma abbastanza da cancellarle quell’espressione
soddisfatta dal viso.
Da quando le avevo incontrate
non avevamo scambiato che poche parole, tra cui quelle appunto in cui mi
chiedevano di seguirle perché dovevano parlarmi.
“Parlare dove nessuno potrà
disturbarci.” Queste erano state le parole esatte di Rosalie, dove
evidentemente quel “nessuno “ era Logan.
Così ora mi ritrovavo a
trotterellare dietro di loro in un bosco. Da sola. Al buio. Senza che nessuno
al mondo sapesse dove mi trovavo..Logan compreso.
MERDA!!!!
Il mio borbottio attirò la
loro attenzione e rallentarono per adattarsi al mio passo. –Ma che diavolo avrà
preso alla gente con questa mania delle passeggiate nel bosco..-borbottai.
-A Logan piace molto. – mi
disse pungente Leah.
-Beh a me no!!- le risposi al
limite della sopportazione e per sottolinearlo meglio mi fermai di botto e
incrocia le braccia al petto.
Per quello che mi riguardava
la scarpinata finiva lì.
-Non siamo ancora
arrivate!!-ruggì la mora.
-Io sì.- tanto per chiarire
il concetto mi andai a sedere su di un grosso masso poco distante. –Ti è più
chiaro così spilungona?
Per fortuna la bionda le si
parò davanti perché mi era sembrato proprio che stesse per caricarmi.
-Ecco era per questo che non
volevo che venissi Leah.
-Senti chi parla. Miss Nervi
Saldi giusto?
-Ti ho avvertito cagna..
-A sì? Credi di farmi paura?
-Di sicuro tu non ne fai a me
razza di..
-Non ti conviene parlare di
questo con me sporca succ..
-Ehi!!!-come se avessero solo
scherzato si fermarono di colpo e si voltarono di nuovo verso di me.
Erano di nuovo calme, come se
niente fosse stato.
-Non che non mi piacerebbe assistere
a un bell’incontro..ma è notte e io ho freddo..e sono stanca..
Leah mi rifece il verso
usando una stupida e irritante vocina piagnucolosa.
-Forse non dovrò rinunciarci
in fin dei conti..-dissi tirandomi su.
Se quella specie di
perticapensava di farmi paura aveva
capito male.
-E cosa vorresti fare
tappetta?
-Beh magari potrei portare a
suo di calci quel tuo culone alla mia altezza e poi ficc..
-OK. Basta così.
Ma ormai ero arrabbiata e su
qualcuno dovevo sfogarmi.
-Non sarai certo tu a dirmi
quando sarà abbastanza.
Bene. Dal suo sguardo potevo
dire che ora eravamo tutte e tre sul piede di guerra.
-Dici a me?-sembrava
sinceramente impreparata al fatto che potessi aver usato quel tono con lei.
-Già biondina. E se proprio
vuoi dire a qualcuno quello che deve fare dillo al Soldato Jane qui.
-ORA BASTA!!-tuonò Leah.
-Già basta. –riecco il solito
prurito alle mani.-Adesso finitela con questi misteri e ditemi quello che
dovete dirmi.
-Vuoi dire che non lo
immagini?-Rosalie mi guardò sospettosa. Mi scrutava cercando indizi su n on so
cosa..uno sguardo che più di una volta avevo visto anche negli occhi di Logan
quando mi guardava.
-So che state cercando Logan.
Anzi so che tu stai cercando Logan..lei cos’è? La tua guardia del corpo?
Ovviamente Leah non perse
occasione per dire la sua. –Questa cosa riguarda tanto me quanto lei.
-Vuoi dire che davvero ..cioè
davvero..-nemmeno riuscivo a dirlo. Cioè Logan era stato davvero anche con
questa specie di gigante ringhioso?
-Che?- mi esortò Rosalie.
-Vi ha mollate tutte e due?
Per un attimo ci fu profondo
silenzio. Poi le due si scambiarono uno sguardo e un secondo dopo quasi si
rotolavano per terra per le risate.
-Che c’è da ridere?-ma loro
continuarono come se non avessi detto niente. Vidi persino che Leah si
asciugava due lacrimucce agli angoli degli occhi.
-Ehi, dico a voi!!-
niente..sembrava che non avessero sentito mai niente di così divertente.
Dato che non mi riusciva di
farle smettere tornai borbottando verso il masso. -Ma si può sapere che diavolo
c’è di tanto spassoso?
Rosalie fu la prima a placarsi e quando lo fece si avvicinò. Credevo
volesse sedersi accanto a me ma alla fine non lo fece. Ebbe una specie di
ripensamento..forse perché si ricordò che era arrabbiata con me.
-Questa sì che era bella..
-Lo vedo. –e indicai con lo
sguardo Leah che ancora se la rideva di cuore. Decisamente la sua risata le si
addiceva. Tonante e degna di un donnone come lei.
Guardandola così mi sembrò di
riuscire a vedere cosa poteva aver
spinto uno come Logan ad interessarsi a lei. Forse non era bella nel senso più
comune del termine..come Rosalie per capirci..però..era ..come dire..una ragazza
selvaggia ecco..non mi veniva niente di meglio per descriverla.
Probabilmente io ero molto
più simile al tipo di ragazza- Leah rispetto al tipo ragazza-Rosalie pensandoci
bene.
-Ma Logan non ti ha detto
proprio niente?
-Di voi? –scossi la testa.
-Esattamente cosa sai di lui?
-Se vuoi sapere se mi ha
parlato del suo segreto ..beh no.
Rosalie trasalì a quelle
parole e la risata di Leah cessò all’istante.
-Il suo segreto?
Mi pentii subito di averlo
detto. Forse loro non ne sapevano niente..o forse era proprio per quello che lo
stavano seguendo. Merda!!
Maledizione a me e alla mia
boccaccia.
Mi tirai di nuovo in piedi. Il
neo clima di allegria era stato piuttosto breve.
-Ti ho detto che non me ne ha
parlato.
-Ma sai che ha un segreto..tu
lo sai.
-E tu? Tu perchè lo sai?-non
sarei certo rimasta lì a farmi interrogare da quelle due.
Dopo un breve cenno d’intesa
con la sua compare tornò a guardarmi. –Perché sono sua sorella.
-Sua sorella?..Tu..Tu..Tu..-sapevo
di sembrare un telefono occupato..ma lo choc..cioè..era sua sorella!!!
-Sì. –poi come ripensandoci
aggiunse. –Sorella adottiva in effetti..ma quando vedi qualcuno crescere non è
molto importante no?
-Sorella?-ero ancora un po’ confusa
dalla notizia.
-Beh non è così strano..molta
gente ne ha una no?
-E anche tu lo sei? –chiesi a
Leah.
Di nuovo la sua risata
riecheggiò per il bosco.
-E’ un sì? –continuai. Ero
decisa di capirci qualcosa in quel casino.
Fu però diuovo Rosalie a rispondermi.-No. Leah non è
nostra sorella..ma è lo stesso di famiglia.
-Quindi nessuna di voi è
stata mollata da lui. –dissi tirando le somme.
Scossero tutte e due la
testa. –E nessuna di voi è stata con lui..beh..naturalmente..cioè..tu sei sua
sorella .. e tu..
-Io cosa?-disse di nuovo
brusca la mora.
-Non agitarti Jane..
-NON CHIAMARMI JANE!!!!
Sorrisi maligna. –Come vuoi,
ma ti si adatta alla perfezione, se vuoi sapere la mia opinione..-soddisfatta
per averla fatta arrabbiare continuai il mio discorso senza punzecchiarla
oltre. –Dicevo..tu hai quanto? 30? E Logan una ventina no?
-Sai Mia l’età è una cosa
molto relativa. –disse Rosalie con un’espressione fin troppo seria visto l’argomento,
ma poi mi sorrise.
-Così ora sai chi siamo
noi..perchè non ci dici chi sei tu?
-Che vuoi dire?
-Chi sei tu per mio
fratello?-aggiunse serafica. –La sua..ragazza?
Finalmente era arrivato il
turno di ridere di gusto e il loro di guardarmi scioccate.
-Quindi è per questo che
state facendo questo casino? Pedinamenti e roba simile?
-Lo sei?
-Non dovresti chiederlo a lui?
-Logan ha staccato il
telefono quando ne stavamo parlando.
-Forse perché non è una cosa
che vi riguarda?-buttai lì.
I si fecero entrambe più vicine.
-Invece lo è, affar nostro dico..è
un affare di tutta la famiglia.
-Dal modo in cui dici “famiglia”dai
l’idea di una di quelle della TV..sai tipo “ I Soprano”..-dissi cercando di non
sembrare intimorita.
-Vedi Mia..quello che siamo o
quello che non siamo non è una cosa che riguarda te..-la voce di Rosalie era
fin troppo melliflua per far pensare a qualcosa di buono. Tutt’altro che
melliflui erano invece i suoi occhi..neri come la pece..mi fecero rabbrividire
fino a farmi sentire la pelle come una grossa calza di lana.
Una sensazione tutt’altro che
piacevole. Ma mi sarei fatte strappare le braccia piuttosto che far vedere loro il più piccolo tentennamento.
Sorelle di Logan o no non si potevano
permettere di dirmi quello che dovevo o non dovevo fare né più né meno che il
resto del mondo.
-Sai quel segreto?-io
annuii.- Beh ..anche quello è una faccenda di famiglia.
-Ti ho già detto che non me
ne ha parlato. –di nuovo iniziavano a prudermi le mani.
-Per ora..ma cosa accadrà
quando diventerete più..intimi?-non serviva chiedere a cosa si riferisse. Era
fin troppo chiaro.
-Non è così che stanno le
cose tra noi. Siamo solo amici.
Rosalie si prese un lungo
momento per osservarmi bene dalla testa ai piedi e poi sorrise come una che la
sapeva lunga.
Il mio prurito stava
diventando insostenibile. Strinsi forte i pugni.
-Conosco mio fratello..non
riuscirà a restare “solo un amico” ancora a lungo.
-Ma io sì. Non cerco storie d’amore
né avventure di sesso…io..io..
Cambiando strategia Rosalie
mi si avvicinò con fare comprensivo…e per poco non la colpii con un pugno sul
suo bellissimo e perfetto nasino.
-Vedi Mia, io lo dico per
te..è meglio se tronchi questa cosa con Logan subito.
-Sai Rosalie –dissi tra i
denti –secondo me guardi troppe telenovelas..che pensi di fare? Offrirmi soldi?
-Lei si illuminò. –Quanto vuoi?
Dì una cifra..una qualunque.
Da come sottolineò quel
qualunque mi voleva chiaramente far intendere che i soldi non sarebbero stati
un problema.
-Ma s può sapere di che
famiglia fate parte? Una specie di famiglia reale?..Fammi indovinare ..possedete
un piccolo stato ?
Ignorando il mio sarcasmo mi
disse di dire la cifra che volevo.”Non avrai più problemi per tutta la vita” mi
disse fissandomi negli occhi.
-Sai che ti dico Rosalie?
Prendi tutti i tuoi bei soldi e ficcateli su per il CULO!!!! –le urlai in
faccia.
Dio quanto ero stufa di stronzetti
figli di papà con i loro soldi..la loro boria…che andassero a farsi fottere una
volta per tutte.
-Hai capito bene ? E adesso
prendi la tua bella guardia del corpo e sparisci!!
-Io non vado da nessuna parte
finchè tu non mi giuri che lascerai in pace Logan.
-Ti conviene andare via
..davvero non vorrei spaccare il musetto della sorella del mio migliore
amico..-sibilai.
Stavo tornando indietro verso
la macchina quando sentii una specie di morsa d’acciaio prendermi il braccio.
-Non abbiamo ancora finito.-mi
voltai e mi trovai i suoi occhi puntati contro. Aveva lo sguardo di una pazza.
-Tu sei pazza!! E’ per questo
che Logan scappa da voi vero? –tentai di scrollarmela di dosso ma era
fortissima.
-Mollami dannata
pazza!!!!-lei rinsaldò di più la stretta e mi scappò un gemito. Cominciava a
farmi davvero male.
-Dillo!!DILLO!!!!Dì che lo
lascerai stare!!!!
-Ti ho detto di
lasciarmi!!!!!!
Con la coda dell’occhio vidi
Leah avvicinarsi e comincia a dimenarmi sempre di più.
Se già Rosalie mi faceva male
non osavo pensare cosa avrebbe potuto farmi lei con quelle braccia che si
ritrovava.
Maledetta me che le avevo
seguite!!!Guarda in che casino mi ero ritrovata!!Probabilmente erano solo due
squilibrate.
Probabilmente erano solo due
mitomani che perseguitavano Logan e io la avevo addirittura chiamate per
incontrarle.
Ma si poteva essere più
idiota di così?
-Rosalie lasciala a me.
Lascia che la tenga io.
Gridai con tutto il fiato che
avevo in gola i peggiori insulti che mi venivano in mente, mentre intanto
passavo dalla morsa gelida di Rosalie a quella bruciante di Leah.
L’unica cosa che le
accomunava era la forza.
Solo che stavolta quando
provai a divincolarmi riuscii a liberarmi e mi voltai per affrontarle.
Ma invece di trovarmi ad
affrontarle tutte e due come mi aspettavo, trovai invece Leah che con un
evidente sforzo tentava di impedire a Rosalie di avventar misi contro.
E il suo viso..il viso di
Rosalie..sembrava completamente trasformato..c’era qualcosa di davvero
inquietante nel modo in cui tentava di colmare la distanza che ci separava.
Leah però la teneva ben salda
e insieme le parlava all’orecchio. Non che io riuscissi a sentire comunque. Ma
vedevo le sue labbra muoversi..probabilmente stava solo sussurrando. Comunque
sia sembrò funzionare.
A poco a poco Rosalie ritornò
padrona di sé e man mano anche la stretta di Leah si allentava.
Quando tutto sembrò tornato
alla normalità mi accorsi che come una scema che ero, ero rimasta lì impalata
invece di approfittare del diversivo per darmela a gambe.
Rosalie sembrava davvero
mortificata ma quando fece un passo verso di me io indietreggiai. All’improvviso
non avevo più tanta voglia di fare la gradassa. Il suo sguardo era la cosa più
spaventosa che mi fosse mai capitata di vedere. In assoluto. E non era certo
facile superare il resto.
-Mia scusami..ti prego…
Persino Leah sembrava
dispiaciuta per la piega che avevano preso le cose.
-Ma che cavolo è successo
prima..-chiesi con un filo di voce.
-L’importante è che ora
grazie a Leah è tutto a posto..ora ti riportiamo..anzi Leah ti riporterà alla
macchina ..e poi..
-Io non vado da nessuna parte
con voi..ti dico io invece che cosa faccio..adesso io me ne vado..da sola.. e
poi vado da Logan e lo riporto al college..e se una di voi prova anche solo a
telefonargli di nuovo..andiamo direttamente dalla polizia..e farò in modo che
racconti il vostro segreto a tutti..chiaro?
-Non volevo farti del
male..io..non so…
-Non me ne importa un cavolo
di quello che volevi..io SO cosa volevi fare..conosco quello sguardo..quello
era lo sguardo di un’assassina..se Leah non ti avesse fermato mi avresti uccisa...-indietreggiai
ancora. Non volevo voltare loro le spalle ma sentivi davvero il desiderio di allontanarmi
velocemente da loro e di certo non ci sarei riuscita in retromarcia e in un
bosco per giunta.
-Vai. Non ti seguiremo. –strano
a dirsi ma il fatto di sentirlo dire da Leah mi convinse e voltandomi cominciai
a correre più veloce che potevo.
Solo che la mia corsa fu piuttosto
breve.
Non avevo percorso che pochi
metri che una fitta improvvisa alla testa mi fece cadere in ginocchio.
Sentivo come se qualcuno mi
stesse afferrando direttamente il cervello cercando di stritolarlo.
Mi afferrai con forza la
testa e mi raggomitolai su me stessa sperando che quel dolore smettesse.
Sentii delle voci sopra di
me. Non riuscivo a distinguerle ma dovevano essere Leah e Rosalie.
-..a..aiuto..-tentai di dire ma probabilmente non riuscivano a
sentirmi. Ci riuscivo a stento io.
-Ma che ha? Sta male? –sì,
ora che erano più vicine riconobbi la voce di Leah. – Mia che hai? Che succede?Sei
caduta? Rosalie forse ha battuto la testa..
-Non l’ho vista inciampare..si è ..accasciata..
-Un malore?
-Dobbiamo portarla in
ospedale..se le succede qualcosa..
-Oddio Logan..dobbiamo avvertirlo..
-Non ce lo perdonerebbe mai..mai..-sentii qualcosa di freddo che mi toccava ma poi fu
sostituito da qualcosa di quasi bollente. Doveva essere Leah.
-La porto io
è più sicuro.-mi sentii sollevare da terra e quel movimento quasi mi uccise. Mi
lamentai e subito dopo di nuovo quella cosa fresca mi toccò, stavolta la fronte
però e mi sembrò di poter finalmente respirare di nuovo.
-Guarda sembra che funzioni,
continua a farlo Rose.
Mi sembrava di stare meglio,
tanto da poter riaprire gli occhi, ma probabilmente ancora non stavo bene perché
non riuscivo a mettere a fuoco niente. Tutto sembrava muoversi troppo
velocemente, solo i volti delle mie infermiere improvvisate sembravano avere
contorni reali.
-La testa..-biascicai.
-Ti portiamo subito in
ospedale sta tranquilla..
-Non riesco a mettere a fuoco..
-Siamo alla macchina..
-La macchina?
Ma com’era possibile? Come
avevano fatto ad arrivarci così presto?
Oh Mia che scema che sei..probabilmente nella situazione in cui mi trovavo non ero
stata in grado di percepire il tempo..ecco spiegato tutto, mi dissi contenta di
stare tanto meglio da riuscire a fare un ragionamento. Fino a poco prima già
solo respirare sembrava un’impresa.
Merda!!!
Possibile che avessi avuto un ictus?Alla mia età?
-Dov’è il tuo cellulare Mia? –mi
guardai intorno. Ci eravamo fermate a pochi passa dall’auto.
-Sul cruscotto.
Pochi istanti dopo sentii la
voce di Rosalie. Parlava con Logan.
Leah mi teneva ancora in
braccio. Le dissi che volevo scendere. Alla terza richiesta acconsentì.
Mi sentivo un po’ stordita ma
abbastanza bene da reggermi da sola sulle mie gambe.
-Ti era mai successo prima?-scossi
la testa.
Rosalie ci raggiunse.-Logan
sta arrivando. –e poi a Leah. –C’è anche Jasper con lui. –Leah annuì.
-Era molto arrabbiato?-sembrava
atterrita all’idea che Logan potesse essere arrabbiato con lei. Completamente
atterrita.
-Gli passerà vedrai.-le disse
in uno slancio di tenerezza l’altra, ma sembrava volesse convincere se stessa
per prima.
Mi avvicinai alla macchina.
Volevo sedermi. Questo cosa qualunque cosa fosse mi
aveva letteralmente spossato.
Le altre due si erano sedute
a terra e ora aspettavano come due condannate l’arrivo del giudice.
-Logan ti porterà in
ospedale.
-Non si fida di farlo fare a
voi?-dissi acida. Ma me ne pentii subito. –Beh..comunque..insomma..cioè..grazie..
Leah sorrise scuotendo le
spalle mentre Rosalie mi guardò con tale gratitudine da mettermi in imbarazzo. Probabilmente
sperava che valesse come prova a favore nei confronti del fratello. Sorrisi di
rimando a tutte e due.
Cavolo è vero che si erano
comportate da stronze, ma chi ero io per giudicarle? E poi nonostante tutto
quando avevo avuto bisogno di aiuto non si erano tirare indietro.
Stavo per dire qualche altra
parola di gratitudine magari meno frammentata delle precedenti quando in
perfetta sincronia loro scattarono in piedi e io mi ritrovai di nuovo con la
testa trafitta da mille pugnali e franai a terra.
Tutto ciò che avvenne dopo è
un susseguirsi di rumori e immagini confuse.
L’unica cosa che avvertii, a
parte i rumori di lotta , fu la voce vicinissima di un
uomo – Finalmente ti abbiamo trovata. Ora manca solo l’ultima piccola formalità
per confermare che sei davvero tu..farò in un
minuto..non soffrirai..-dopo di che sentii qualcosa di appuntito sul petto
proprio sopra il cuore, che batteva così forte da farmi male.
Da lontano come in un sogno
una voce che conoscevo urlò il mio nome. Un urlo disperato.
Poi il pugnale entrò nella mia carne.
Come promesso non avvertì dolore.
Un battito. Una pausa. Un
battito.. Una pausa.. Un battito...Una pausa...Un battito....
Lo so che era molto che non scrivevo ma non è colpa mia
Lo so che era molto che non scrivevo ma
non è colpa mia!!!!
E poi consideratevi fortunate..non
aggiungo un cap a My Breaking Dawn da gennaio..
Comunque per dimostrarvi la mia buona
fede eccovi un altro capitoletto appena appena sfornato.
Buona lettura, baci Sole.
Batte sempre più piano. Batte sempre più piano. Batte
sempre più piano.
Era tutto quello a cui riuscivo a pensare mentre mi
avvicinavo. Nonostante avessi aumentato la mia velocità più che potevo arrivai
comunque quando Jasper aveva già scaraventato via l’uomo che aveva appena
accoltellato Mia.
Non mi curai nemmeno di sapere cosa ne avrebbe fatto
di lui.
Mi inginocchiai accanto a lei e restai impietrito.
Quel bastardo l’aveva colpita al cuore. La lama era entrata quasi completamente
e dalla posizione immaginai che, quando lo avevamo interrotto, era stato sul
punto di farla ruotare ..per una qualche misteriosa
ragione quell’uomo non aveva solo voluto ucciderla..aveva voluto letteralmente
spaccarle il cuore a metà..
Quando sentii che il cuore rallentava ancora la sua
corsa mi riscossi.- Mia..mi senti?
-E’grave Logan. Dobbiamo portarla in ospedale. –Jasper
era tornato indietro e si era messo accanto a me. Mi accorsi subito che non
stava respirando. Una gran cosa davvero. Sangue e un combattimento sarebbero
stati ancora troppo per lui.
E quello mi fece venire in mente che c’era anche
un’affamata Rose lì intorno. Alzai appena gli occhi che Jasper mi diede la
risposta che avevo appena pensato.
-E’ con Leah. Appena ha tentato di attaccare gli umani
lei l’ha afferrata e portata via..sai come sono i lupi
no?
-Non mi importa ora. Devo pensare a lei.-continuavo a ripetermelo per cercare di capire cosa fare.
–Devo togliere la lama? –chiesi titubante avvicinando la mano. Lui la bloccò
subito.
-No. Finchè la lama resta lì argina la ferita.
-Allora aiutami a portarla all’ospedale…la porto io..ma tu..Jasper? Che c’è?
Lui abbassò lo sguardo.-Che
c’è?-ripetei in un ringhio impaziente.
-E’ solo quello che la tiene in vita Logan..non ce la farà..
-Tu non sei un medico..non
puoi saperlo..-mi guardò con una tale compassione che stavolta il ringhio mi
fece vibrare tutto il corpo.
-Logan mi dispiace, ma è praticamente già ..
-Non. Dirlo. NON DIRLO. Mi hai capito?NON. FARLO.
-Logan..
-E’ tutta colpa vostra se sta male..se
voi non vi foste intromessi..-mi morsi il labro. Non era il momento per quello.
Dopo forse..ma ora dovevo salvarla.
-Dio mio.-il gemito di Leah
era poco più che un sussurro.
-Rose? –chiese Jasper.
-Sta cacciando. Animali.-Aggiunse subito.
-Bene.
MA chi cavolo se ne fregava di dove era Rose. Chi
cavolo se ne fregava se anche si stava gustando un po’ di sangue di assassino!!!!-Chi CAZZO se ne frega!!!!-urlai –Aiutatemi a portare Mia
all’ospedale.
Vidi i loro sguardi e mi si gelò il sangue.
-Leah se tu mi aiuti..
-Tesoro..lo sai che io farei
tutto per te..tutto..ma..
-Anche tu?-sbottai –Molto bene allora..vorrà dire che lo farò da solo..andatevene allora..VIA HO
DETTO!!!!
Mentre mi chinavo per cercare di prenderla in braccio
il più delicatamente possibile lei aprì gli occhi.
-Mia!! Sono qui ok? Ora ti
porto da un dottore..vedrai che aggiusterà tutto..
Aveva lo sguardo appannato, probabilmente non mi aveva
nemmeno riconosciuto..eppure sembrava che cercasse di
parlare.
-Non sforzarti..c’è tempo per
parlare..ora ti prendo in braccio ok?
Le sue labbra formularono un “No”.Appena
percettibile, ma non sfuggì ai miei occhi.
-Sì, invece..-lo rifece.
-Non vuole che la porti dal dottore.-disse
Jasper.
-Ti sembra lucida forse? Eh? Ti sembra lucida?
-Sei tu quello che non è lucido.-mi disse lui.
-Cerca di essere realista Logan..
-Smettila di parlare così!!!
Smettila di fare il..il..vampiro con me!!! E’ una mia amica..come puoi
chiedermi di stare qui solo a guardarla morire?- e poi a Leah –E tu! Tu non hai
il dovere di proteggere gli umani? Perché cavolo allora non l’hai fatto? Eh?
PERCHE’????
La vidi impallidire. Il suo viso mostrava chiaramente
che diavolo di bastardo fossi stato. Per l’ennesima volta.
-..a.a..iioi..e..-la
sua voce era poco più che un respiro ma lo sentimmo lo stesso tutti e tre.
-Cosa..Mia..cosa..
-Ti ha chiesto..
-STA ZITTO.
Dovevo pensare. Pensare. Pensare. Pensare.
-E se..e se andaste a
prendere un dottore voi..in pochi minuti sarebbe qui..
Mi guardarono come se fossi impazzito.
-Puoi..
-Posso farci scoprire sì..ti
rendi conto di quello che dici?
Pena Logan Pensa Logan PensaLogan
Pensa Logan
-..un tragico incidente..
Nemmeno li ascoltavo più.
Cosa ne potevano sapere loro di come mi sentivo in
quel momento?
Jasper era un vampiro..cosa
era per lui la morte?
Un vampiro che frequentava vampiri..l’ultimo
mortale che avevano avuto intorno era stata..
Un momento!!
Che idiota che ero stato..avevo
la soluzione proprio sotto gli occhi e nemmeno ci avevo pensato!!!
-Mordila…
Jasper si irrigidì al mio fianco e cominciò a scuotere
lentamente la testa.
-Non puoi chiedermi di farlo..non
a me..
-Ma certo che no!! Non telo lascerò fare Logan.
-Pensa ai fatti tuoi Leah..nessuno
ha chiesto il tuo parere..
-Ma come puoi pensare a ..tu..non
puoi..
-L’unica cosa che non posso è farlo..ma
tu sì Jaz..ti prego..
-Non posso..non puoi
chiederlo a me..lo sai..
-Ma sono passati anni..sei
più forte ora..
-Non abbastanza..non per fare
questo..
Mentre io cercavo di convincere Jasper Rosalie fece
ritorno. Gli occhi di nuovo del loro bel colore dorato. Aveva mangiato.
Non le ci volle molto per capire la gravità della
situazione e Leah prontamente le raccontò il resto.
Ma lei non sembrava scioccata dalla mia richiesta.
L’unica cosa che provava era pena..per me…perché anche
lei aveva già condannato Mia come gli altri due.
-Puoi farlo tu Rose..eh zia
Rose?
-Non farò una cosa del genere a questa ragazza Logan..-ma non mi sembrava fosse per il motivo che muoveva Leah.
-Preferisci farla morire così?
-E tu preferisci che io ne faccia una dannata?
-Voglio che lei viva..
-Comunque è già troppo debole..-tentò
Jasper.
-Meglio! Nonno Carlisle mi ha detto che è più facile
quando il sangue è debole..
-E’ una follia..-disse
Rose, ma non sembrava più così convinta.
Continuava a spostare lo sguardo da me a lei. In
continuazione e intanto si mordeva le labbra.
Esattamente quello che mi ci voleva..un dubbio..una piccola incertezza..
Ci misi tutta la mia capacità di persuasione per
cercare di fare breccia nel suo cuore ..il
suo cuore di zia..anzi di madre..
In fondo bastardata più bastardata meno..non era il caso di andare troppo
per il sottile ora..
Quando Leah imprecò capii di essere a buon punto.
-Per favore Rose..non
lasciare che muoia..non posso..non potrei..
Nonostante sapessi bene quanto le fosse costato non
riuscii a non esultare quando acconsentì, anche se era evidente che per lei
quella era molto più che una sconfitta.
L’urlo rabbioso di Leah mi fece sussultare. Mi
avvicinai ancora di più a Mia. Il battito del suo cuore era davvero
impercettibile ora. Non c’era più tempo per le chiacchiere.
-Visto che non vuoi farlo tu almeno toglimela di torno..- Jasper annuì e un secondo dopo svanì nel bosco insieme a
Leah e alle sua urla.
-Sei pronta Rose?
Lei scosse decisa la testa.
-Ma non le resta più molto tempo..
-Non ..ho mai fatto una cosa
del genere..Emmett..lui—lo portai da Carlisle..
-Se potessi lo farei io Rose..-lo
dissi come una preghiera.
Si inginocchiò di fronte a me accanto a Mia. Non
sembrava molto convinta.
-Se non riesco a fermarmi..-le
risposi anche se non era una domanda.
-Io ti fermerò ma so che non le farai del male..tu non sei così..
Si voltò a guardare il bosco.- Forse Jaz potrebbe..
-Lui deve tenere lontana Leah..ti
ho detto che ti..
-Oh piantala Logan!! Non ci
riusciresti nemmeno impegnandoti al massimo!!- aprii
la bocca per controbattere ma sapevamo tutti e due che aveva ragione lei.
Ero solo uno stupido e inutile mezzosangue..un inutile ibrido..un..
-Ok, adesso o mai più..anche
perché non è che abbia molte possibilità di farcela in un altro modo no?
Al settimo cielo mi limitai ad annuire.
-Ok..-con una mano si prese i
capelli per non averli d’impaccio e si chinò verso il suo collo. –Ora le
morderò la gola..-nel farlo la voce le tremò un po’ e
vidi i suoi occhi farsi leggermente più scuri -..poi passerò ai polsi..e..
-So quello che devi fare.-annuì di nuovo.
-Sta pronto..-stavolta annuii
io e poi lo fece.
Al contatto con i suoi affilati denti avvertii
chiaramente la pelle di Mia che si lacerava con un rumore che mi fece
rabbrividire.
Mia spalancò gli occhi e questa volta riuscì a trovare
abbastanza forza per gridare il dolore che provava.
Rosalie intanto continuava apassare di punto in punto lasciando
dietro di sé una piccola scia di fiori rossi, l’impronta dei suoi denti che si
coprivano col sangue di Mia.
Ma man mano che il veleno faceva effetto vedevo la
pelle richiudersi. –Sta funzionando !!!-gridai.
Quando pensò di aver iniettato abbastanza veleno Rose
si allontanò velocemente da lei e si addossò a un grosso albero.
Era ancora più pallida del solito nonostante avesse
mangiato da poco e i suoi occhi..bruciavano.
-Rose stai..stai bene?
Fece segno di sì con la testa ma non riusciva a
staccare gli occhi da Mia..e il suo sguardo era molto
eloquente. –Rose forse..
-Ho bisogno solo di un minuto..ma
tu..dovresti togliere il pugnale..
Ma certo!! Che deficiente!!!
Facendo attenzione a non farle del male, lo sfilai. Venne
via con difficoltà, la carne di Mia stava già cercando di richiudere quella
ferita.
Un secondo dopo infatti l’unica
traccia di quanto era accaduto era lo stappo sulla sua maglietta.
-Guarda Rose..funziona
davvero..
Sentii che rideva. –Che credevi?
-E’ che non avevo mai assistito ad una trasformazione..-la risata cessò di botto e quando mi voltai a guardarla
vidi che era fin troppo seria.
-Allora preparati Logan..perchè
i prossimi tre giorni non saranno certo piacevoli..nè per lei né per te..
Come se non avesse aspettato che quel segnaleMia cominciò a
contorcersi e lei ad urlare.
L’intero bosco sembrava riecheggiare di quelle urla.
Allora..questo
capitoletto sarà un po’ diverso..cioè vivrete quanto accadrà da un punto di
vista diverso, quello di Rosalie.
E’ uno dei miei
personaggi preferiti e non ho avuto modo di approfondire come vorrei tutto
quello che secondo me passa nella sua testolina..e questo è il primo motivo
della mia scelta.
Il secondo è
che ho intenzione di darle un ruolo abbastanza importante in questa
ff..ovviamente secondo quello che mi frulla nella testa ora..non garantisco
però che non cambierò idea, visto che al momento l’ho già fatto almeno mille
volte hehehehe..comunque spero che vi piaccia.
Buona lettura.
Baci Sole.
Non pensare a ..quello.
Continuai a ripertemelo
finchè non mi sembrò di riuscire a dominare abbastanza il bruciore della mia
gola.
Solo che il suo odore era
ancora così intenso..e il sapore..mmmm
Inconsciamente mi leccai le
labbra, ma non ne trovai altro..l’avevo già tolto tutto.
Così buono!!!
NO!!
Pensa a Logan, Rose. Pensa a
Logan.
Abbassai il mio sguardo e lo
vidi lì, a terra..il mio piccolo Logan..
Mi colse nuovamente la stessa
tenerezza che provavo ogni volta che lo vedevo..o anche solo che pensavo a lui.
Il mio piccolo Logan.
Sapevo che non era davvero
mio..ma dentro di me non riuscivo a non pensare a lui in questo modo.
Solo Edward lo sapeva..NATURALMENTE..ma
aveva tenuto il segreto.
E vorrei anche vedere
poi!!..cioè non è che non apprezzassi il gesto ma ..VOGLIO DIRE..dopo tutto
quello che avevo fatto per lui..insomma..me lo doveva.
Ok. Stava funzionando.
Mi sentivo abbastanza forte
da provare a fiutare l’aria.
Snif snif
Meglio. L’odore c’era ancora
ma il mio veleno cominciava a fare effetto.
Meno umano e più vampiro.
-Bene.- Dissi avvicinandomi un
po’.
-Comincia a trasformarsi
vero?
-Sì. –Non che ci fosse
bisognio di una conferma in ogni caso..la poverina si stava contorcendo in un
modo abbastanza inequivocabile.
Niente era così doloroso.
Il solo pensiero mi fece
rabbrividire.
Nonostante fosse passato più
di un secolo era ancora indelebile nei miei ricordi.
E poi vedere Logan così
atterrito nel vederla così mi fece stare peggio.
Sicura di non poter fare
danni lo raggiunsi e gli passai un braccio intorno alle spalle.
-Starà bene, non ti
preoccupare..
-Tre giorni? –annuii.
-Credi..credi
che..cioè..-alzò gli occhi a cercare i miei.
Era così chiaro cosa gli
passasse nella mente.
Aveva paura di cosa gli
avrebbe detto una volta sveglia.
-Le hai salvato la vita. Non
potevi fare altro.
Lo dissi convinta senza
tentennamenti..ringraziando Dio che lui non avesse ereditato il dono di Edward.
Proprio io dire una cosa del
genere!!!
Ma era Logan. E stava
soffrendo.
Così feci quello che avevo
fatto dall’attimo esatto che lo avevo preso in braccio la prima volta..lo avevo
protetto.
-Ne sei sicura?..Tu non hai
sempre detto che..
Lo interruppi. –Era prima.
Sì. Prima di vedere lui. La
mia ricompensa.
-Tu lo sai meglio di me che
non è poi così male questa non-vita no?
Annuii e tornò a guardare
Mia.
Dal momento che aveva
cominciato a soffrire non le aveva lasciato mai la mano. E poi continuava a
ripeterle che presto tutto sarebbe finito..che presto sarebbe stata bene.
Il mio piccolo Logan.
Era stato sempre un bambino
speciale..e non solo per la sua natura..particolare.
Il mio dolce dolce bambino.
-Tre giorni e poi starà
meglio di quanto sia mai stata nella sua vita.
Si chinò ad accarezzarle la
fronte ripetendole all’orecchio quello che gli avevo appena detto io.
-Forse è meglio che la
portiamo in un posto più sicuro.
-Spostarla?
-Qui non è sicuro..non
possiamo correre il rischio che ci vedano..e poi non possiamo restare qui per
tre giorni..
Presi il cellulare. MERDA.
Era scarico.
-Dammi il cellulare di Mia.
Non sembrava contento della
mia richiesta.- Non fare il bambino Logan. Sono tutti in pensiero per te.
-Non dire niente..di questo.
–disse indicando Mia.
-Ma devono saperlo.
-Ti prego..
Eh no!! Ora non esageriamo !!
–Credo di aver già fatto abbastanza per te oggi no? –colpo basso Rose..ma lui
lo incassò bene.
-Hai ragione..non so come
avrei fatto senza di te..
-No, dai scherzavo. –gli
sistemai una ciocca di capelli sulla fronte e poi tesi la mano. –Ma non sul
fatto che dobbiamo dire tutto agli altri.
Mi allungò il cellulare e io
mi allontanai per chiamare.
Ci sarebbero state urla e non
volevo che si sentisse ancora peggio di come stava.
-Pronto??? –mmm, cominciamo
bene..già è tutta agitata.
-Sono..
-ROOOOSEEEE!!!!-allontanai
istintivamente il telefono.
-Sì, sono io..e ci sento
sempre bene..-borbottai.
Una tiritera di lamentele sul
fatto che non potevo parlare così ad una madre preoccupata e bla bla bla bla.
-Sì, lo so lo so..è proprio
per questo che ti chiamo.
-E’ con te? Sta bene? E’
arrabbiato? –magari se mi lasciasse parlare!!!
-Sì sta bene..è qui davanti a
me..
-Passamelo!
-Non è il momento..
-E’ arrabbiato con me vero?
Eh? Vero?
Oh mio Dio che logorrea!!!!
–Ascolta…
-Ti prego Rose non puoi
dirgli che…
-MI FAI PARLARE??????-
miracolosamente dall’altra parte della cornetta ci fu silenzio, a parte un
sommesso “scusa”.
-So che sei preoccupata..che
siete tutti preoccupati..ma Logan sta bene ..davvero.. –mi voltai a guardarlo,
non stava proprio bene in realtà..ma non era ferito..quindi non era proprio una
bugia.
-Allora tornate?
-Tra qualche giorno.
-Che vuol dire tra qualche
giorno? –una voce maschile si era intromessa.
E figurati se si poteva fare
i fatti suoi!!
Cioè..è vero che era il
padre..ma perché non poteva semplicemente aspettare di sapere che succedeva?
-Vuol dire quello che vuol
dire!!! –sbottai.
E che cavolo non è che avessi
avuto una giornata tranquilla!!!!
-Dovete tornare qui..dobbiamo
parlare..
-Non è che non vogliamo
tornare..
Di nuovo silenzio dall’altra
parte..solo che stavolta era solamente la quiete dopo la tempesta…e infatti..
Sì certo!!E ora come glielo
spiego a mamma e papà ansia????
Beh..ecco..Logan sta bene..ma
la sua amica..
-ROOOOSEEEEE NON DIRMI CHE..
-Tante grazie per la
fiducia!!!!-risposi piccata. –Io non le ho fatto proprio niente!!
-Scusa, certo che..non
volevo..cioè noi..
Sì, sì, come no..
-Ma allora che cosa è
successo?
-Siamo state aggredite..
-Qualcuno vi ha
aggr..VAMPIRI?? –non riuscirono a nascondere l’orrore dietro quella parola.
-No. Umani.
-Umani? ..Ma come è
possibile?
-Leah mi ha impedito di
attaccarli..e loro ne hanno approfittato per ..l’hanno accoltellata.-sentii
chiaramente che tutti i presenti trasalirono.
Certo non ero stata molto
delicata ma non è che ci fosse poi un modo delicato per dire certe cose.
-Vuoi dire che è..
-No no non è
morta..cioè..stava per .. ma poi .. e allora Logan..ma Jasper..e quindi..
-Non capisco cosa, ma so che
stai cercando di dirci qualcosa che non ci piacerà vero?
Tana per Rose!!! –L’ho morsa.
–di nuovo trasalirono .-HO DOVUTO.
-Rose..
-Che dovevo fare?- bontà loro
ebbero la delicatezza di non rispondere. –Logan era così disperato..e non aveva
altre possibilità..Non sarebbe mai sopravvissuta..
-Rosalie? –Ahi, Carlisle.
-So che non avrei dovuto
farlo senza consultarvi..ma era al cuore..un pugnale dritto nel cuore..
Come cavolo faceva Carlisle a
parlare con un silenzio?- E come è andata? –Pffffiuuuu!!!
-Bene credo. Si sta
trasformando.
-La ferita?
-Si è rimarginata come quelle
dei morsi.
-Bene.
-E’ stato difficile, ma per
fortuna dopo lo scontro Leah mi ha portato a caccia.
-Ora dove siete?
Glielo dissi e poi aspettai
che finisse di discutere con gli altri.
-Dovete andare via di là.
-E’ proprio per questo che ti
ho chiamato. Non conosco queste zone.
-Beh certo non potete andare
al motel dove li hai trovati..troppe urla..
-Sì. –in realtà era proprio
lì che volevo andare. –Ma allora dove vado?
Di nuovo confabularono
qualche secondo. –Sì credo che sia la cosa migliore.
-Cosa?
-Forks.
-Cooosa? Ma siamo molto
lontani.
-Non c’è nessun posto così
sicuro senza contare che quando si sveglierà potrebbe essere più difficile
controllarla..qui siamo in tanti e la casa è abbastanza isolata.
-Giusto. – bene due cose a
cui non avevo pensato, ma dove avevo la testa?-Allora ci mettiamo subito in
viaggio. Devo solo trovare Jaz e Leah..
-Partite ora avvertiamo noi
Jasper..e poi non è il caso che Leah stia vicino alla ragazza, anche Jacob è d’accordo.
Ah beh se era d’accordo il
lupastro allora..- Va bene. Partiamo subito.
-Attentaa non farvi notare Rose..niente corse ok?
-Tranquillo Carlisle lo so. –e
invece no!! Ero a quota tre nella liste delle pecche al piano perfetto.
Riagganciai e tornai da Logan
per riferirgli il nuovo piano.
Non ne fu entusiasta come
avevo previsto, ma quando gli dissi che me lo aveva detto Carlisle si calmò.
Nessuno riusciva a non fare
quello che lui diceva. Non potevi proprio riuscire a disobbedirgli.
-Se lo ha detto Carlisle
allora è la cosa migliore. –annuii.
Sempre delicatissimo si chinò
a dirle dove la stavamo portando e stranamente lo fece sorridendo.
Quando notò che lo guardavo
incuriosita mi disse che era un po’ che Mia voleva andare a Forks.
Non aggiunse altro e questo
mi fece incuriosire ancora di più.
Ma chi diavolo poteva aver
voglia di andare nel posto più piovoso d’America????
Senza perdere altro tempo lo
aiutai a metterla sul sedile posteriore. Lui si sedette accanto a lei e si posò
la sua testa sulle ginocchia.
Ho già detto che è proprio
tanto tanto tanto dolce il mio piccolino?
Nonostante oggi sia la festa dei lavoratori …io lavoro per voi
Nonostante oggi
sia la festa dei lavoratori …io lavoro per voi!!!
E poi non dite
che non vi voglio bene…
Comunque alla
fine Mia arriva a Forks visto? E come potete immaginare mi sa che la sfida a
chi scopre prima il segreto dell’altro la vincerà Mia.
Invece mi sa
che per il suo di segreto dovrete aspettare un altro po’…o forse no?
Muhahahahahahahahhahaha
Buona lettura e
commentate!!!!!
Baci Sole.
Cosa mi aspetterà a Forks?
Rose mi ha detto di non
preoccuparmi..ma d’altra parte lei è così.
Mi continua a trattare come
un bambino. Credo che a nessuno come a lei sia dispiaciuto tanto che io sia
cresciuto così in fretta.
So cosa prova per me..non è
che ci volesse un genio poi a capirlo..senza contare che io ho qualche piccolo
vantaggio rispetto ai comuni mortali.
Ognuno eredita qualcosa dalla
propria famiglia no?Io riesco a sentire le menti..beh alcune menti a voler
essere sinceri.
E poi come dice Charlie ho
nelle vene sangue di poliziotto.
Charlie.
Ecco forse l’unica cosa
positiva del tornare a Forks. Era un po’ che non lo vedevo e in questo momento
niente mi avrebbe potuto aiutare di più di una bella non-chiacchierata con lui.
Un lamento un po’ più forte
di Mia però mi riscosse da quel pensiero e mi sentii ancora peggio.
Come potevo pensare a quello
che mi aspettava dopo quello che le avevo fatto?
Niente di quello che potevo
immaginare sarebbe stato abbastanza rispetto a quello che mi meritavo.
L’avevo trascinata ioLETTRERALMENTE in quell’incubo.
Avevano sempre avuto ragione
a dirmi di non frequentare gli umani.
Troppo fragili per poter
vivere nel nostro mondo, ma io avevo dato retta alla loro centenaria
esperienza? MA CERTO CHE NO!!!!
Perché ero troppo egoista o
forse troppo stupido per farlo!!!
Avevo voluto fare di testa
mia..dimostrare a tutti che ero cresciuto..BEL LAVORO LOGAN!!!!!
E chi ne aveva pagato le
conseguenze? Solo Mia..l’unica che non c’entrava niente..l’unica a cui non
avrei mai voluto fare del male..
-Non tormentarti Logan..ormai
è fatta, tornare indietro non si può.
-Non consolarmi ..non me lo merito..-biascicai
ormai completamente preso dal processo Buon Senso VS Logan Cullen.
-tutto si aggiusterà
vedrai..appena saremo a casa ci penserà Carlisle.-disse convinta.
-Rose..
-E’ così, credimi..lui sa
sempre cosa fare..
-MERDA ROSE! –ma poteva
essere così stupida!! –Non è una cosa che si può aggiustare sai? Non le ho
rotto un braccio? ..Mia sarà un vampiro!!!Come può Carlisle aggiustare questo?
Non rimase molto colpita
dalla mia sfuriata..sembrava solo triste per me.
-Smettila di fare così, ti
prego..-sussurrai.
-Perché vuoi prenderti colpe
che non hai? Non sei stato tu ad ucciderla..tu hai fatto l’unica cosa che ti
restava da fare per non farla morire..
Verissimo. Eccomi qua..l’eroe
del giorno!!!!
Logan FOTTUTISSIMO EROE
Cullen.
Ma possibile che non si fosse
ancora chiesta PERCHE’ l’avevo fatto?
Perché avevo deciso di
trasformarla?
Io era un po’ che lo facevo.
All’inizio ovviamente mi ero
nascosto dietro la scusa che volevo salvarla.
Che lo facevo per lei..che
una non-vita e meglio di niente vita..
Ma non era questo..non
l’avevo fatto per lei..o meglio NON SOLO per lei.
Che bel cavaliere senza
macchia e senza paura che ero no?
Proprio un gran bel
FOTTUTISSIMO cavaliere..
-Non so come farò a spiegarle
quello che sta diventando.
-Troveremo un modo. Tutti insieme.
-Ma lei non vi conosce, lei
conosce me.
-Beh..in realtà conosce anche
me..abbiamo parlato un po’ ..sai..prima..
Giusto!! Me ne ero
completamente dimenticato.
-Cose è successo?
-Ha un bel caratterino la tua
amichetta vero?
Ecco un simpatico eufemismo
per descrivere il carattere di Mia.
Mio malgrado sorrisi. –La
prima volta che mi ha visto si è impuntata per ignorarmi con tutte le sue forze
, poi mi ha , nell’ordine, insultato, minacciato e picchiato.
-Che ti dicevo? Un bel
caratterino.
-Sì. –le concessi sempre
sorridendo.
-E poi ? Come siete diventati
amici? – incorreggibile curiosa di una Rosalie.
Comunque l’accontentai. Le
raccontai praticamente tutto fino al momento in cui l’avevo persa di vista al
motel, cioè finchè non aveva incontrato lei e Leah.
-Ora tocca a te.-le dissi.-
Come ti ha trovata?
-E’ un’investigatrice
nata..Charlie sarà molto fiero della ragazza che ti sei scelto.
Io trasalii.-Ragazza?..Guarda
che è solo..
-Sì, sì, lo so..è solo
un’amica.
-Potresti dirlo un po’ più
convinta?
Mi guardò in un modo molto
significativo. Il sottotesto di quello sguardo era più o meno “Per fregare me
dovrai inventarti qualcosa di meglio”.Così restai zitto e abbassai lo
sguardo..del resto non aveva tutti i torti.
-Comunque..-bontà sua mi
concesse una tregua. –Non so come mi ha trovata, credo abbia chiesto un favore
a un suo amico..
-Ben. –ma certo. Aveva
costretto quel poveraccio a frugare a casa mia. Sapeva che avevo lasciato il
mio cellulare lì. Ecco svelato il mistero.
-Mi ha chiamato. Non ha detto
molto, mi ha detto che doveva vedermi, che mi avrebbe aiutato.
-Aiutato? A fare cosa?
-Non ne ho idea..anche se
credo che c’entrasse qualcosa col fatto che credeva che io e Leah fossimo le
tue..Dio, a questo non ci crederai davvero..pensava che io e Leah fossimo le
tue ex. Ma ci pensi?
-E come diavolo le è venuta
in mente quest’idea?
-Io non lo so davvero. Ma non
le hai detto niente di noi? Della famiglia intendo? –stavolta fui io a
risponderle affidandomi solo ad uno sguardo.
-Capisco.
-Le hai detto chi sei?
-Le ho detto che sei mio
fratello.
-E lei? –mi riferì più o meno
parola per parola tutto quello che si erano dette.
-Quindi ti ha detto che non
aveva intenzione di farsi da parte?-tralasciai il fatto che le aveva offerto
dei soldi..per il momento.
-Ha decisamente fegato.-disse
con un certo rispetto. –Aveva paura di me..non ne capiva realmente il motivo,
ma ho letto nei suoi occhi che in fondo in fondo sapeva che ero molto
pericolosa, sai che intendo no?
Certo che lo sapevo.
Nonostante gli esseri umani non ci riconoscessero per quello che
eravamo..istintivamente ci temevano.
-Non si è tirata indietro
davanti a me o Leah, dovevi vedere come ci ha tenuto testa.
-Ti piace vero? –le dissi
decisamente sorpreso.
Lei fece una smorfia ma
sapevo che era così.
E in fondo non era così
strano. Era troppo simile a lei per non apprezzarla, anche se sapevo che
Rosalienon avrebbe ammesso mai che un
essere umano le piaceva. Soprattutto se quell’essere umano era una lei e se
questa lei aveva a che fare con me.
-Invece sì. E’ troppo simile
a te per non piacerti. –poi guardando Mia mi resi conto che in realtà si
somigliavano anche fisicamente. Bionde, bellissime e.. impossibili.
E poi feci una cosa che non
avrei dovuto fare. Senza pensare a quello che facevo diedi voce ai miei pensieri
nel momento esatto in cui li formulavo.
-Se avessi potuto avere una
figlia sono sicura che sarebbe stata esattamente come Mia. –nell’attimo esatto
in cui lo dissi mi resi conto dell’idiozia che stavo facendo.
La mia unica giustificazione
era che quel pensiero aveva scioccato me per primo quando mi era venuto in
mente.
La macchina inchiodò con un
grande stridio dei freni.
Rose restò immobile. Vedevo
però le sue mani stringersi sempre più forte sul volante. Si fermò giusto prima
di frantumarlo.
-Rose..zia Rose..scusa..io..
Ma come avevo potuto dirlo? A
lei? Proprio io?
-Zia..mi dispiace
davvero..non so che mi è venuto in mente..
Lei però non si mosse e non
disse niente.
Stavolta l’avevo fatta
davvero grossa.
Emmett mi avrebbe spaccato le
ossa una volta saputo. E sarebbe stato solo una parte di quello che meritavo
per averlo detto.
-Ti prego dì qualcosa..so che
sei arrabbiata..
-No.
Disse quel no con un tono
tale..uno che non era però da persona arrabbiata o ferita.
Non capivo.
-No, non vuoi parlare con me?
–tentai.
-No.- disse di nuovo. –No,
come non sono arrabbiata con te.
-E invece dovresti!! Non
avevo alcun diritto di dire una cosa del genere.
-Non hai capito Logan..-e
solo allora si voltò verso di me.-Io non sono né arrabbiata né ferita per
quello che hai detto.
Aveva uno sguardo..uno che
non sapevo decifrare, ma di certo lei lesse la confusione nel mio .-E il motivo
per cui non lo sono..è che hai ragione.
-Ragione?..Non credo di
riuscirecapire..
Ma lei non sembrava
interessata a chiarirsi di più.
In verità non sembrava
proprio essere più interessata a me..non ero nemmeno sicuro che sapesse che io
ero ancora lì.
Era troppo concentrata su Mia
per accorgersi di qualunque altra cosa.
La guardava sempre con quello
sguardo.
Quello sguardo..quello
sguardo.. QUELLO SGUARDO?
Io lo conoscevo quello
sguardo!!
Quello era lo sguardo che
avevo visto negli occhi dei lupi..CIOE’, negli occhi dei lupi che guardavano
l’oggetto del loro imprinting.
-Zia Rose? Rosalie? –niente.
Tutti i contatti fra lei e il mondo erano stati annullati.
Lentamente come se avesse
paura di romperla avvicinò la sua mano alla fronte sudata e tormentata di Mia.
–La mia bambina.. –sussurrò.
Sgranai gli occhi. LA SUA
BAMBINA? Non ero certo se fosse stato più sconvolgente pensare che Rosalie avesse
avuto un imprinting, nel senso di improvviso innamoramento, con Mia o ..
adesso, scoprire che aveva intenzione di..di..di..
-Di che stai
parlando?..Vuoi..adottarla? –finalmente sembrò che le mie parole fossero
arrivate a destinazione.
-Non capisci? –mmm, quello
sguardo leggermente invasato non mi rassicurava per niente. –E’ per questo che
tutto è successo..lei è qui per me..proprio come è accaduto ad Esme con noi.
Ora è il mio turno di diventare madre..madre davvero..
Mi sa che avrei avuto davvero
un bel po’ di spiegazioni da dare a Mia una volta sveglia.
-Rose, lei non è..
Mi zittì con la mano. –Io le
ho dato la vita. –si corresse –Cioè la sua nuova vita..come una madre..come
Carlisle ha fatto con me..e lui è mio padre no?
-Ma non è una cosa che puoi decidere
tu, lo sai vero? –ma fu inutile, l’avevo persa di nuovo.
-Chissà come sarà contento
Emmett..magari lui avrebbe preferito un maschietto..ma non è che si può
scegliere in queste cose no?
Niente, ormai Rosalie era
partita. Ma la macchina era ferma.
E fosse dipeso da lei sarebbe
restata ferma a lungo. –Dammi il cambio Rose. Vieni a sederti qui con Mia.
–obbedì all’istante, evidentemente al suo cervellino arrivavano solo le
informazioni che più le piacevano.
Facemmo cambio. Mi sistemai
alla guida e ripartii.
Lei intanto accarezzava e
cullava Mia proprio come se fosse stata una bambina. –Mia..è anche un bel nome.
Mia Cullen..suona proprio bene no? Mia Cullen è davvero davvero un nome
carino..
ACCIDENTI. E ora come avrei
fatto a spiegare QUESTO a casa?
E’ che a me
Rosalie è sempre stata simpatica e ho pensato che si meritasse qual cosina in
più .
E poi visto che
nella saga piano piano la Meyer stessa le dà spazio e modo di farsi conoscere
per come è, ho pensato di continuare la sua opera.
E poi l’idea di
un Emmett papà..uno spasso!!!
Spero che la ff
continui a piacervi e grazie a tutte quelle che oltre a leggere ed apprezzare
mi lasciano sempre un commentino…alle altre una bella tirata d’orecchie. ;-D
Buona lettura
comunque a tutte.
Baci Sole.
Una figlia.
Uno prega così a
lungo che poi quasi non spera più di veder realizzato il suo sogno..e
invece..eccola qui.
Una figlia tutta
mia..e del mio scimmione.
Chissà come sarà
contento.
-Non preoccuparti
Mia presto il dolore finirà e poi avrai tutta l’eternità da vivere. E starai
bene. E ti prometto che non sarai mai sola.
Continuo a
ignorare gli sguardi che mi lancia Logan dal retrovisore.
So che lui non
può capire come mi sento. Crede che sia impazzita ma non è così.
So quello che
faccio e so che ci vorrà un po’ prima che Mia accetti la cosa..ma il tempo è
l’unica cosa che non mi manca.
Non ho fretta..ho
aspettato così a lungo, così a lungo.
-Presto saremo a
casa. –sì, a casa.
E’ da un po’ che
manchiamo da Forks e mi stupisco a pensare che in fondo mi è mancata.
Sono stata bene
sempre qui. E poi è qui che sono avvenuti i miracoli nella mia famiglia. Ed è
anche il posto in cui Logan è nato. Un segno del destino.
-Hai sentito Mia,
presto sarai a casa e lì ci potremo tutti prendere cura di te.
Saranno tutti
così felici di conoscerti. Vedrai..Alice impazzirà per te..scommetto che ti
starà già rifacendo il guardaroba.
-Credi che sappia
già tutto?-chiese Logan visibilmente preoccupato.
-Non credo, non
preoccuparti..prima c’era Leah con me e ore ci sei tu..-non riesco a guardarlo
mentre si crogiola in mille preoccupazioni. –Sta calmo Logan..cosa vuoi che
succeda?..beh a parte le urla isteriche di tua madre dico.
Mi guarda
atterrito .-Dai a quelle dovresti essere abituato ormai, no?
-Stavolta non è
mamma a preoccuparmi.
-Se è per Mia non
farlo. Starà bene..magari non subito..ma poi sì.
-So che tu sei
convinta che tutto questo è una specie di bellissimo regalo..ma io le dovrò
dire che è morta..e che è un vampiro..hai idea di come reagirà?
-Sì, hai
ragione..forse è meglio che non glielo dici tu..ti potrebbe fare a pezzi..lo
farò io..sono molto più resistente di te.
Oh cielo ma
perché continua ad avere quella faccia? Gli ho tolto anche questo impiccio!! Ma
non si accontenta proprio mai?
Credo che abbiamo
davvero esagerato a viziarlo.
Figli unici!!!Una
cugina non potrà che fargli bene.
Una sua
imprecazione, che sto cercando di fingere di non aver sentito, mi avverte che
siamo arrivati a destinazione.
Come è familiare
questa strada nonostante sia passato tanto tempo.
Logan imbocca la
strada che porta a casa nostra.
Riesco già a
vedere le loro sagome appostate.
-Merda ma ci sono
proprio tutti!!-esclama contrito. –Mi aspetta un bel processo.
-Quante
storie..saranno così felici di rivederti che non ti diranno niente se non”
bentornato” vedrai.
-Come no..-dice
iniziando un borbottio che ha ripreso tale e quale da Edward. Questo ragazzo è
un mugugnatore.
-Rosie. –Emmett è
accanto al finestrino. Il palmo della sua mano è sul vetro, io ci appoggio la
mia dall’altra parte. Sorride. Ahhhh..Il mio scimmione!!!
Non appena la
macchina si ferma apre lo sportello. –Rosie.
Ma come è
possibile che mi fa questo effetto sentirgli pronunciare il mio nome? Ancora.
Mi si sta per
lanciare addosso ma in un attimo di lucidità lo fermo. Non è contento ma poi
gli indico Mia. –Aiutami a portarla dentro Em.
Sempre
imbronciato la prende in braccio..e se potessi piangere giuro che lo farei!!
E’ come in tutti
i film che ho visto..quando una mamma mette un bimbo fra le braccia di un papà
la prima volta.
Certo in quel
caso di solito il papà SA che sta prendendo in braccio suo figlio..che di
solito è un po’ più piccolo di Mia..ma non è che si può sempre stare a guardare
il capello, no?
-E così questa è
la Mia di Logan uh? – “E’ la mia Mia, la nostra Mia “vorrei urlare ma mi mordo
le labbra. Non è ancora il momento.
-E così l’hai
trasformata tu eh Ros?
-Poi ti racconto
ok? –meglio tagliare corto con il mio pettegolo. Al momento devo occuparmi di
Logan che ha la faccia di un condannato a morte..ma uno di quelli che
nonostante non abbia fatto nulla pensa lo stesso di meritarla.
-Ehi Log, hai
combinato un bel casino stavolta vero? –gli dice tutto sorridente. Gli fa
persino l’occhiolino!! Roba da non crederci!! Se non stesse portando Mia gli
darei una bella gomitata.
-Lascialo stare
Logan.. vieni. –gli metto una mano sulla spalla e ci dirigiamo verso gli altri.
La prima a farsi
avanti è Esme che lo abbraccia forte e poi si mette al suo fianco dall’altra
parte..che volete, è il cucciolo di casa dopotutto.
Carlisle è già
accanto a Mia. –Sembra che tutto proceda bene.
-Portatela in
camera nostra Emmett, lì starà bene.
Carlisle annuisce
mentre Emmett sembra sempre meno contento. Di sicuro il maniaco aveva altri
progetti per quel letto. –Poi ti spiego Em, ora va dentro con Carlisle. –quando
sono già dentro gli urlo di restare con lei finchè non li raggiungo. Non voglio
che resti sola e in un posto che non conosce per di più.
Quando mi volto
li vedo già pronti. Mancano sole le torce e i forconi.
Logan al mio
fianco non dice una parola, ma non si fissa le scarpe. Li guarda in faccia.
Bravo il mio
ragazzo!!!
Non mi stupisce
nemmeno un po’ che sia Edward il primo a parlare. Quando si tratta di dare
fiato alla bocca è sempre pronto.
Mi ha sentito e
scuote la testa.
Poi sente anche
il resto e stavolta la scuoto io. –Non ora. –gli dico solo prima di rivolgermi
agli altri.
-Non lo
tormentate ok? Si sente già abbastanza in colpa.
-E vorrei ben
vedere!!!! –ed eccola qua signori e signore, mamma ansia sta per dare il via al
suo show!!!
Di nuovo lo
sguardo ammonitore di Edward.
-Non possiamo
parlare con calma di quello che è successo?- tento cercando di non farmi
prendere dai nervi.
-Con calma? Con
CALMA? CON CALMA?
-Mi sembra chiaro
di no. - sibilo.
-Non è divertente
Rosalie. E se non ti dispiace vorrei parlare con mio figlio da sola..-mi
dice sempre più furiosa.
-E se mi
dispiacesse? –le rispondo con lo stesso tono.
Di nuovo Edward
si mette in mezzo. –Ora basta.
-Ma..-tenta lei
ma con un altro tono.
-Niente ma
Nessie, nessuno parlerà con nessuno finchè non ci diamo tutti una calmata.
-Ma papà..
-Non ti sembra
che ci siano già stati abbastanza problemi per aver affrontato la cosa in un momento
di rabbia?
Alle sue parole
ci diamo tutti una calmata. Per una volta non ha tutti i torti.
-Grazie Rose. –mi
dice fin troppo gentile. –Logan va' dentro con Esme e Bella ..e tu Rose va' dalla
ragazza.. –si chiama MIA!!! -..da Mia..invece adesso noi tre ci facciamo una
passeggiata ok?
Con la coda
dell’occhio vedo arrivare di corsa anche il lupastro infatti.
-Logan..-dice e
si china ad abbracciare il figlio. Incredibilmente accanto a lui Logan sembra
davvero un bambino. Jacob è davvero enorme.
-Papà mi
dispiace. –lo sento sussurrare e poi lo vedo annuire a qualcosa che di sicuro
ha letto direttamente nella mente del padre.
Ora che c’è Jacob
mi sento più tranquilla a lasciare Logan. Lui non è isterico come Nessie, e
tra lui ed Edward riusciranno di certo a farla ragionare.
Entro in casa con
Logan, Bella ed Esme. Di sciuro lui è in buone mani. Esme e Bella lo stanno
portando in cucina dove di sicuro lo rimpinzeranno come un tacchino.
Io invece volo di
sopra, nella mia stanza.
Che bravi, hanno
già sistemato tutto, se non fosse per la puzza di chiuso sembrerebbe che la
casa sia sempre stata abitata.
Mia è sul letto.
Emmett invece è appoggiato allo parete opposta alla porta, mi stava aspettando
per farsi spiegare.
-Come sta
Carlisle? –chiedo però rimandando ancora il confronto.
-Tutto normale.
Direi che domani sera dovrebbe finire.
-Bene. –dico
visibilmente eccitata e la cosa non sfugge a nessuno.
-Rose che diavolo
sta succedendo!!
-Ma niente Em,
che vuoi che debba succedere?
Ma lui non ci
casca. Mi conosce troppo bene ormai.
-Ti dispiace
stare con lei Carlisle? Io e Mrs Cullen qui dobbiamo parlare. –non mi dà
nemmeno il tempo di rispondere che mi arpiona una mano e si fionda fuori dalla
finestra .
-Emmett aspetta.
Non dice più una
parola finchè non arriviamo in un punto del bosco dietro la casa abbastanza
lontano da orecchie vampire, cioè indiscrete.
-Ok, ora siamo io
e te. Sputa il rospo Rosalie. –dice parandomisi di fronte a braccia conserte.
Normalmente un
atteggiamento alla macho- man come questo mi farebbe andare fuori di testa,
ma.. dato che devo ancora dargli la lieta notizia, faccio finta di niente.
Mi stampo un bel
sorriso sulla faccia e mi avvicino a lui.
-Prima lasciati
salutare come si deve..-dico mettendogli le braccia al collo. –Posso ancora
vero? –non sa resistermi quando faccio la miciona.
E infatti..Per un
attimo continuo a meditare a come mollargli la bomba-paternità ..ma poi mi
rendo conto che mi è davvero mancato tanto..
..e in fondo c’è
ancora tanto tempo per dire quello che deve essere detto, no?
E così mi lascio
trascinare dagli eventi e finiamo col darci ben più di un semplice bacio come
benvenuto.
Ma quanto lo amo
il mio scimmione?
Allora?
Questo sono
sicura che non ve l’aspettavate vero?
O meglio quasi nessuna di voi..ebbene sì il
caro Logan è il figlio di Nessie e Jacob..eppure un indizio ve l’avevo
dato..Logan B. Cullen, ricordate? B come Black
appunto.
Spero che non
siate rimaste troppo deluse.. ma ve l’avevo detto che
era il continuo di Breaking Dawn..e che ci sarebbe stata anche Nessie..
Fatemi sapere
cosa ne pensate. Un bacio grande Sole.
Non prendetela nel verso sbagliato ma…quanto mi piace quando abboccate
Non prendetela
nel verso sbagliato ma…quanto mi piace quando abboccate!!!!!!!!
Non ero sicura
di avervelo dato a bere però..qualcuna anzi l’aveva capito subito..clap clap a
voi.
Allora faccio
un breve riassunto perché mi sono arrivate delle mail di sos.
AAAAllooooraaaa..Logan
è il figlio di Jacob e Nessie e quindi è il nipote di Bella ed Edward, il
pronipote di Esme e Carlisle e vie dicendo.
Quindi è metà
vampiro e metà lupo. Ha poteri come avete capito e più avanti scoprirete il
resto.
Una delle
domande più ricorrenti che mi avete fatto è se Logan può avere l’imprinting e
la risposta è…Sì e che mo veramente ve lo dico!!!
L’unica cosa
che vi posso dire è che questo bell’ibrido ha una natura particolare, unica.
Ma questo di
certo l’avevate capito già.
Vabbè allora vi
lascio al capitolo.
Buona lettura,
baci Sole.
Grazie all’aiuto di mio padre
ero riuscito ad ottenere una sospensione del processo in attesa che Mia si fosse
risvegliata.
Mamma continuava a lanciarmi
occhiate che andavano dalla furia omicida al sollievo totale per il fatto che
io fossi tornato.
E che ritorno!!
Tra me e Rosalie avevamo
creato il panico.
Lei ormai aveva sbandierato
la sua geniale trovata a tutti.
E tutti avevano avuto la
stessa reazione alla novità.
Erano preoccupati.
Soprattutto Emmett.
Continuava a osservare
Rosalie, non la mollava un secondo e la sua espressione diventava sempre più
preoccupata.
Mi dispiaceva per lui, volevo
davvero essergli d’aiuto..ma al momento non potevo.
Avevo qualcun altro di cui
preoccuparmi, qualcuno per cui ero direttamente responsabile. Mia ovviamente.
Mi ero piazzato accanto a
Rosalie, entrambi aspettavamo il momento in cui si sarebbe risvegliata, anche
se con stati d’animo differenti.
Rosalie semplicemente non
stava più nella pelle..io , io in parte.
Speravo ovviamente che si
svegliasse presto, anche perché vederla contorcersi dal dolore mi stava
distruggendo..ma d’altra parte ..non avevo la minima idea di cosa le avrei
detto per spiegarle tutto quello che era successo.
E poi ero così stanco!!
Era da che eravamo partiti
dal college che non dormivo.
Sentivo la testa che si
faceva sempre più pesante ma non avevo alcuna intenzione di dormire, di certo
non finchè non fossi stato sicuro che Mia stava bene.
Ero così stanco che mi
accorsi che mia nonna Bella era entrata solo quando sentii la sua voce accanto
a me.
-Carlisle dice che ormai ci
siamo. –disse sedendosi accanto a me.
-Lo so..i battiti ormai sono
così deboli che si sentono appena.
-Ti ho portato una cioccolata
calda.
Mio malgrado le sorrisi .-Che
c’è ? Non mi è più permesso portare una cioccolata al mio nipotino?
-Già..magari farà la sua
magia facendo sparire i brutti sogni anche stavolta.-le dissi prendendola.
-Vedrai che a tua madre
passerà..è che si è spaventata tanto..
-Non devi giustificarla..so
che la colpa è mia..
Mi passai stancamente una
mano sul viso e subito dopo sentii la sua, gelida, che mi accarezzava i
capelli.
-Non è colpa di nessuno.
-E’ inutile Bella, gliel’ho
ripetuto anche io ..ma lo sai bene che è una testa dura..
Rosalie mi strizzò un occhio
e poi tornò di nuovo a contemplare Mia.
-Ascolta Logan, non te lo
dico solo per confortarti. Te lo dico perché è vero..non tutto si può
controllare..prendi me ..
-Non è la stessa
cosa.-ribattei forse un po’ brusco.
Ero stanco. Stanco che tutti
mi dicessero quello che dovevo provare o non provare. –Tu non sai..
-Cosa? Cosa non so?..Confidati con me..
-E’ venuta con me quando
gliel’ho chiesto. Senza domande. Lo ha fatto e basta.
-Appunto. E’ stata una sua
scelta.
-Ma non sapeva a cosa andava
incontro.
-Logan se non fosse stato per
te e Rosalie lei ora sarebbe già morta. Intendo morta-morta.
Sapevo che aveva ragione, ma
continuavo a sentirmi in colpa. Probabilmente mi ci sarei sentito finchè non
fossi riuscito a chiarirmi con lei.
-Ci siamo!!-disse Rose
alzandosi in piedi.
-E’ già l’ora? –chiesi
imitandola.
Magicamente la famiglia al
completo comparve nella stanza..beh quasi al completo. Mio padre non c’era. Non
era il caso di far sentire a una neo-vampira l’odore di un licantropo.
Emmett si mise subito al
fianco di Rosalie. Lei era tutta un sorriso. Lui, per la prima volta da che
potessi ricordare ,invece non sorrideva affatto.
-Tra poco la conoscerai anche
tu Em..forse è il caso che ti avverta..il carattere lo ha ripreso da me.
Fortuna che ci sei abituato.
Il cuore di Mia accelerò per
un breve istante la sua corsa e il silenzio più assoluto cadde nella stanza.
Tutti quelli che potevano
farlo smisero di respirare.
Il cuore fece un altro
battito, poi una lunga pausa, un battito..e poi si fermò.
Il suo torace era silenzioso
come quello degli altri vampiri nella stanza.
Ci siamo, pensai.
Aspettavo che da un momento
all’altro aprisse gli occhi. –Forse è meglio se ci facciamo più
indietro..conoscendola potrebbe avere qualche brusca reazione.
Jasper si fece avanti
.-Tranquillo ci penso io.
Solo che i secondi passavano
e lei restava immobile.
-Carlisle..-chiesi troppo
impaziente per aspettare oltre.
Lui le si avvicinò.
Nell’attimo esatto in cui le sfiorò il viso si raggelò.
-Che succede?-chiedemmo
all’unisono io e Rosalie.
Lui non rispose ma vidi
Edward avvicinarsi. Lo aveva chiamato mentalmente.
-Ma che succede? Qual è il
problema?
Non ottenni risposta nemmeno
questa volta. Mio nonno guardò Carlisle e scosse la testa.
-Qualcuno vuole dirmi che
succede?-sbottai.
Appena Edward e Carlisle si scostarono
dal letto, Rosalie ci si fiondò. Si mise seduta accanto a Mia e le accarezzò la
fronte.
Vennero tutti e due verso di
me..ma nessuno dei due mi guardava negli occhie questo non era un buon segno.
-Nonno che
succede?..Carlisle?
Alla fine fu Edward a
parlare. –Non riesco a sentirla.
Non lo seguivo. –E con
questo? Non la sentivi nemmeno fino a poco fa no?
-Sì. –ammise lui.
-Forse lei è come la
nonna..uno scudo..
Continuavano a non guardarmi.
–Insomma qual è il problema?
-Edward che succede?-chiese Bella.
–perché non ha ancora aperto gli occhi?
-Perché..-cominciò, ma poi fu
subito chiaro che non aveva idea di come fare a trovare le parole per dire
quello che doveva.
Per toglierlo dall’impaccio
alla fine fu Carlisle a farlo.
-Non è un vampiro Logan.
Ma che storia era questa? Certo
che lo era. DOVEVA ESSERLO.
-Ma certo che lo è.
–disseRose togliendomi le parole di
bocca. –L’ho morsa.
-Sì. E poi avete visto anche
voi che il veleno stava facendo effetto.
Carlisle scosse le spalle.
–Io non so ..non capisco cosa è successo..ma quello che so Logan, è che la tua
amica non è un vampiro.
-Non è possibile! –andai da
lei e salii sul letto per scuoterla. –Forse ci vuole un po’..forse ha bisogno
di più tempo..
Ma quando la toccai ebbi la stessa reazione
che aveva avuto Carlisle prima e Edward dopo di lui.
La stessa reazione ..e la
stessa rivelazione.
La pelle di Mia era ancora
calda. Calda e delicata.
-Non è possibile..-ripetei
incredulo. – E’ ancora umana..ma come..ma che vuol dire?
-Come umana? –man mano anche gli
altri si fecero avanti.
Emmett corse da Rosalie che
era rimasta impietrita in un angolo.
Quando sentì che qualcuno la
toccava sembrò riscuotersi. –Non capisco..ma dove ho sbagliato? Ho fatto quello
che hai sempre fatto tu Carlisle..perchè non ha funzionato?
Anche Esme le andò accanto.
Riconoscendola Rosalie le si aggrappò come una disperata. -Esme..non ha
senso..non capisco..dimmi che cosa ho sbagliato..
-Niente tesoro , non hai
sbagliato niente..-poi disse ad Emmett di aiutarla a portarla fuori di lì.-Vieni
Rosie, andiamo a fare due passi ok?
-Non capisco..non capisco..
Mi accorsi appena quando la
sua cantilena divenne poco più che un brusio lontano.
Continuavo a guardare le
facce intorno a me.
-Se non si è
trasformata..-ora era il mio turno di non trovare le parole.
-Sì. –disse Carlisle.
-..vuol dire che è..-niente ,
quella parola si rifiutava di venire fuori.
-Sì. –ripetè di nuovo.
Ma dovevo dirla. Mi ci
obbligai. -..è morta?
Stavolta nessuno ebbe il
coraggio di dire sì però.
-..forse
ci vuole più veleno..-dissi con rinnovata speranza. –Qualcuno dovrebbe morderla
ancora..insomma..forse per lei il veleno era poco..
-Logan è morta. –la stretta
di Bella si fece più forte. -Devi essere forte tesoro..
-Forte?
-Ascolta..
-NO! Voi ascoltate me..sono sicuro che con un altro po’ di veleno..
-Logan..se
anche fosse stato quello il problema..ormai ..
-Non dirlo..
-..è..
-Non dirlo..
-..troppo..
-NOOOO!!!-mi
divincolai dalla stretta di Bella e mi misi di fronte a loro in posizione di
difesa, con i canini ben in vista. –Ti ho detto che NON. DEVI. DIRLO.
Con la coda dell’occhio vidi
mia madre in un angolo della stanza. Parlava al cellulare.
-Sì, è morta…No, non so
perché..Carlisle e mio padre ne stanno parlando..tu
che dici? E a pezzi..Sì. vieni subito..ok..
allora..-le strappai il telefono dalle mani.
-Sei
contenta adesso eh? –le ringhiai
in faccia. –Finalmente te la sei tolta di torno , vero
mamma?
Lei mi guardava attonita.
–Logan ma che dici?..come puoi pensare..
-Perché è così!! Non vedevi l’ora di allontanarla da me..e
adesso hai ottenuto esattamente quello che volevi. Quindi immagino che sarai
contenta ,no? NO?
Jasper e Alice si misero in
mezzo, forse temendo che le potessi fare del male.
-Ti avverto Jasper non
provare a farmi calmare..-sapevo che ero fuori di me
ma non volevo che lui intervenisse col suo potere.
Volevo essere arrabbiato.
Volevo stare male. E sì, volevo che anche loro stessero male. –E’ tutta colpa
tua!!! –urlai di nuovo in facciaamia madre.
Stavo per lanciarmi in una
bella sfuriata contro di lei quando i discorsi alle mie spalle mi fecero
voltare.
-..portarla
dove è stata ferita mi sembra l’idea migliore..
-Nessuno porterà Mia da
nessuna parte, chiaro? –Edward e Carlisle si voltarono a guardarmi.
-Non possiamo tenere il corpo
qui..-il corpo?Se mi prima ero arrabbiato questa cosa
mi mandò del tutto fuori di testa.
-Non è un corpo!! E’ Mia!! E’ la mia amica!!!!Non è un corpo!!!!
-Comunque sia non possiamo
rischiare tenendola qui..
-Non me ne frega un cazzo dei
vostri rischi..non la lascerò nel bosco aspettando che
se la mangino gli animali!!
-Chiameremo la polizia..la troveranno , sta tranquillo, faremo in modo che la sua
famiglia..
-Non ce l’ha una famiglia..non ha nessuno..nemmeno al college..solo me,aveva solo
me..e guarda cosa le ho fatto..
Di nuovo li sentii
confabulare fra loro. -..è vero, non avevamo pensato
al college..rose ha detto che un amico di Mia sa che lei era con
Logan..dobbiamo coprire le tracce..non possiamo permettere che arrivino a lui..
-Potremmo seppellirla noi..
Seppellirla? Volevano
seppellirla?
Solo pensare a lei sotto la
terra mi diede l’ultima spinta, quella piccola spinta che mi mancava per arrivare
alla pura follia.
Cominciai a gridare non so
nemmeno io che cosa e prima che potessero fare alcunché li buttai fuori dalla
stanza e mi barricai dentro la camera con lei.
Li sentivo bussare fuori.
Sapevo che potevano entrare ma forse erano troppo preoccupati per la mia salute
mentale in quel momento per fare qualsiasi cosa.
-Andatevene via!!-urlai. –Via tutti!!!
-Logan!!-le
loro voci si sovrapponevano mentre cercavano le parole giuste per cercare di
calmarmi.
Ma il punto era proprio
quello. Io non volevo che lo facessero. –Guai a te Jasper!!-lo
minacciai –Non ti perdonerò mai se userai il tuo potere su di me. MAI.
Piano piano
i borbottii si allontanarono. Erano scesi al piano di sotto.
Bene. –Tornai accanto al
letto e mi misi a sedere accanto a Mia.
Le presi una mano. Da calda
che era stava già diventando poco più che tiepida.
-Mi dispiace Mia..se tu solo sapessi quanto mi dispiace..quanto,
quanto..quanto..mi dispiace..-poggiai la fronte sulla sua mano e comincia a
piangere mentre le ripetevo quanto mi dispiaceva.
Cavolo se
l’avete presa male!! Ma con voi non si può far morire nessuno, e come siete
permalose!!!! hhihihihihihihi
Cooooomuuunqueeee..nonostante
le proteste la storie deve proseguire, quindi mettetevi buone e leggete..e per
favore fidatevi un po’.
Sono sicura che
non ve ne pentirete.
Meglio? Pace
fatta?
Allora buona
lettura.
Baci Sole.
Ero così intontita che a
stento mi resi conto che mi portavano fuori dalla stanza.
E proprio grazie al mio
intontimento riuscirono a farlo.
Non gli avrei permesso
altrimenti di portarmi via dalla mia bambina.
-Rose non fare così, ti
prego..
-Lascia fare a me Emmett.-la
mano di Esme mi prese dolcemente sotto il mento e mi fece alzare il viso.
–Rosalie, cara, mi dispiace tanto per quello che è successo.
-Vedi Esme non risponde..ma
che le è successo?
-E’ stato un brutto colpo..ma
starà bene vedrai..
-Lo sapevo, sapevo che
sarebbe andato tutto storto..dovevo parlarle prima, dovevo dirle che era un
follia..
Le sue parole mi riportarono
a galla. Mi sentivo spossata..come quando ero umana, dopo una lunga corsa..il
corpo mi sembrava un peso inutile e troppo pesante da portarmi dietro. –Non è
giusto..-sussurrai.
-Rose!! –il sollievo di
Emmett mi fece venire ancora di più voglia di piangere. Ma naturalmente nemmeno
quello mi era concesso.
Con un moto di rabbia mi
tirai in piedi. –NON E’GIUSTO!!!!! –ripetei furiosa.
Emmett guardò sconfortato
Esme, ma nonostante tutto sembrava più tranquillo.
Certo!!! Rosalie che fa la
pazza è la normalità no??????
-Non guardatemi così.-sputai
sempre più rabbiosa.-Non vi permetto di avere pietà di me, capito!!!
-Ma cara nessuno pensa ..-la
bloccai con un gesto della mano.
-Non voglio sentire
chiacchiere Esme, non ora..
-Noi vogliamo solo aiutarti
Rosie..
-Ah sì?-chiesi con improvvisa
freddezza. –E , fammi sentire Emmett..esattamente come pensi di potermi
aiutare?
Non attesi nemmeno che
provassero a rispondere.
Ero troppo arrabbiata..ero
troppo addolorata..avevo bisogno di sfogarmi.
-Nessuno può aiutarmi..non mi
importa se vi dispiace..ANZI sono stufa di sentire quanto vi dispiace!!!!
Erano secoli che li sentivo
ripetere la stessa solfa. –Non voglio più che mi diciate le stesse cose trite e
ritrite!!!
Saggiamente Esme impedì ad
Emmett di parlare.
-IO.
VOGLIO.ESSERE.MADRE.-urlai a loro e al resto del mondo. –Potete aiutarmi con
questo? Eh? Potete? POTETE?
Se almeno avessi potuto
piangere!
O dormire! E non svegliarmi
più!!
Invece no..dovevo vivere DI
NUOVO tutta quest’agonia!!!
-Era la mia
possibilità..stavolta toccava a me..
Possibile che nemmeno questo
mi fosse concesso?
Nemmeno di avere quello che
aveva avuto Esme?
-E.. ho rovinato tutto..non
sono stata capace di salvarla..- all’improvviso mi sentii come se tutta la
rabbia fosse stata liberata dal mio corpo.
Urlare il mio dolore l’aveva
lasciata uscire..e la forza che mi aveva sostenuto se n’era andata con lei.
-Come ho potuto rovinare
tutto?
Stavo lì impalata con le
braccia lungo i fianchi. Non le sentivo nemmeno più mie.
-Non è stata colpa tua
Rosalie, come puoi dirlo?
-E di chi è allora? Se solo
Carlisle fosse stato lì..
-Rose..
-E’ così Emmett, lo sai!!
Tutto impacciato venne ad
abbracciarmi.
Non riuscii a ricambiare.
E brava Rosalie!!Ancora una
volta ero riuscita a farlo star male..
-Avrai un’altra occasione te
lo prometto.-mi sussurrò all’orecchio.
-Era questa. Era LEI.
-Possiamo farlo anche subito
se vuoi. –ma che stava blaterando?
-Lo farò io se tu non te la
senti. Subito.
-Emmett ma che dici? –la
preoccupazione nella voce di Esme era in rapida crescita.
-Le darò quello che vuole
Esme..non vedi che sta male?
-Non è così che l’aiuti
Emmett.
-Abbiamo provato tutto il
resto e non funziona..adesso faremo a modo mio..basta parlare e agiamo!!!
Mi allontanò un po’ da sé per
potermi guardare in faccia.
-Andiamo a Forks. O più
lontano se vuoi..dovunque tu vorrai..scegli chi vuoi e ti giuro che ne farò un
vampiro..stavolta non ci saranno errori, ok?
-Emmett..-non riuscivo a
capire..sembrava così serio..
-Non importa cosa pensano gli
altri, non ho nessuna intenzione di stare a guardare mentre soffri..ANCORA..
-Per l’amor di Dio
Emmett..Rosalie, non gli darai retta vero?
-E perché non dovrebbe?
.saltò su lui furioso.
Sgranai gli occhi. Emmett non
aveva mai parlato così a Esme. MAI.
Anche lei era stupita.
Ma allora stava dicendo la
verità!!
-Vuoi farlo davvero?
-Devi solo dire sì. –restai a
guardarlo imbambolata.
-..io..
Fummo interrotti dall’arrivo
di una sconvolta Nessie.
Era in lacrime e si gettò fra
le braccia di Esme.
Non aveva mai abbandonato la
sua tendenza al melodramma.
-Che c’è cara?-povera Esme
era sempre più allarmata.
-E’..è ..per Logan..si
è..si..è..chiuso..non..vuole aprirmi..-oddio mi stava facendo venire i vermi.
Non la sopportavo quando piagnucolava.
Decisamente l’avevamo viziata
troppo.
-Che è successo a Logan?
Per fortuna il lupastro
l’aveva seguita, anche se non era certo una novità, e fu lui a spiegarci cosa
era successo.
-Logan non vuole farci
entrare..e non credo che farlo con la forza sarebbe una buona idea..è davvero
sconvolto.
Esme lasciò Nessie tra le
enormi braccia del marito e tornò verso la casa.
-Perché non provi a
trasformarti..-chiesi- ..forse se sapessimo cosa gli passa per la testa..
Scosse la testa.-Ho provato.
-Ti sta tenendo fuori?
–annuì.
-E Edward?
-Lo stesso.
Se Logan teneva fuori Jacob e
Edward la situazione era grave.
-Sono davvero
preoccupato.-ammise e questo provocò un’altra crisi di pianto in Nessie.
Ma che razza di madre !!!
Era meglio togliersi di torno
prima di dire cose di cui mi sarei pentita.
-Provo a parlarci io .-dissi
seguendo Esme.
Non mi sfuggì l’occhiata che
mi lanciò Nessie.
Io amavo Nessie..e come avrei
potuto non farlo!!
Ma avevamo sbagliato con
lei..e la colpa era soprattutto mia e di Jacob.
Troppo troppo viziata.
Dall’attimo esatto in cui era
nata.
E con gli anni le cose erano
peggiorate.
Era cresciuta certo. Si era
sposata. Aveva avuto Logan..ma restava sembra una bambina.
Forse era arrivato tutto
troppo presto.
Avremmo dovuto dare ascolto a
Edward. Avremmo dovuto convincerli ad aspettare ancora a sposarsi..ma chi
pensava che avrebbero davvero potuto avere un figlio??
Una mezza vampira e un
licantropo.
Di certo non c’erano stati
casi analoghi su cui basarsi.
Se la nascita di Nessie era
stata una specie di evento miracoloso..raro come il passaggio di una
cometa..beh allora quella di Logan era stato unico..come il Big Bang.
Così quando era nato, tra lo
sbalordimento di tutti, non eravamo pronti, specie i suoi genitori.
Per quello lui era così
legato a me..e a Leah a voler essere sinceri..perchè eravamo state le sue vice
mamme.
Non che Nessie non gli
volesse bene..lei stravedeva per lui..ma crescere un bambino..specie uno
particolare come lui, era stato troppo per lei.
Non ce l’avrebbe mai fatta da
sola, e lo sapeva.
Per questo era stata ben
lieta di accettare il nostro aiuto.
Ora però non sopportava di
dover dividere il suo affetto con noi.
Ora lo voleva tutto per sé.
Troppo troppo viziata
appunto.
In casa c’era in atto una
preoccupatissima seduta.
Edward sembrò molto sollevato
di vedermi.
-Mi dispiace ..per ..Mia.-mi
disse. –Ma sono felice che tu sia qui.
-Vado da lui.
Non volevo stare qui a
sentirli dire che erano dispiaciuti, specie quando il mio piccolo stava
soffrendo.
Bussai alla porta, anche se
probabilmente era del tutto superfluo.
Scrollò le spalle. Non lo
sapeva e di certo non gli interessava.
Ma a me sì. Avevo perso
lei..ma non avrei potuto mai perdere lui.
-Se non ti riposi crollerai.
-E’ quello che spero..guarda
cosa ho fatto..sarebbe proprio quello che merito..
-TU? –lo abbracciai forte.
–No, tesoro, no. Non è tua la colpa. E’ mia. Sono io che ho rovinato tutto.
Le sue lacrime mi stavano
bagnando il collo. –Dovevo lasciarla stare. Non dovevo avvicinarmi a lei,
Rose..non dovevo..
-Non è vero. Se tu avessi
sentito come parlava di te..come ci ha sfidate per difenderti..non è vero
Logan,sono sicura che se tornasse indietro anche Mia rifarebbe tutto come ha
fatto la prima volta.
-Ma è morta, Rose, è morta!!
Restammo così finchè non ebbe
più lacrime.
La aiutai a sedersi sulla
poltroncina ai piedi del letto.
-Vedrai che adesso ti
sentirai meglio..sfogarmi ha fatto bene anche a me prima sai?-gli accarezzai
una guancia.
Non sembrava convinto della
mie parole ma annuì lo stesso.
Ora che avevo sistemato
lui..c’era un’ultima cosa che dovevo fare.
Tornai dall’altra mia
piccola.
Stavolta però non chiusi gli
occhi.
Sembrava che dormisse.
Non si contorceva più per il
dolore, anzi era immobile..era..davvero..morta.
Mi chinai su di lei e le
baciai la fronte. –Ti giuro che mi dispiace..so che non abbiamo avuto un grande
inizio noi..però sono sicura che se le cose fossero andate diversamente alla
fine ti sarei piaciuta..tu a me piacevi..Logan lo ha capito subito..non è vero
Logan? –mi girai a guardarlo.
Si era preso la testa tra le
mani e se ne stava immobile dove lo avevo lasciato prima.
Immobile..come lei.
Mi spaventò quell’immagine..ma
poi sentii il suo respiro e il battito del suo cuore.
Tornai a Mia. –Mi dispiace
che sia andato tutto storto..ma ti prometto che troverò quei bastardi..e ti
giuro che rimpiangeranno il giorno in cui sono nati, capito?
Al pensiero di quei bastardi la
rabbia che credevo passata per sempre tornò prepotentemente dove era stata nell’ultimo
secolo, al centro del mio petto. –Gli farò quello che ho fatto a quegli schifosi
che mi uccisero..te lo prometto Mia..
Le baciai di nuovo la fronte
e poi le sistemai i capelli.
Stavo per accarezzarle la
fronte quando..
No, mi ero sbagliata.
Accidenti ora nemmeno più dei
miei sensi di vampiro potevo fidarmi..
Di nuovo.
Un rumore. Un
fruscio..no..sembrava più..il battito d’ali di un uccellino.
-Cos’è questo rumore?..lo
senti anche tu Logan?
Eccolo di nuovo. Stavolta più
deciso.
Sembrava venisse dal petto di
Mia.
No. Era solo l’ennesimo
scherzo della mia fantasia.
Però..eccolo ancora!!
Logan venne a mettersi
accanto a me. –Sì, lo sento anche io adesso.
-Diventa più forte..
-Viene da lei..non so..
Ma quando lo risentii, non
ebbi più dubbi.
Sapevo cos’era. Certo che lo sapevo.
Ora che era più forte non c’era
possibilità di errore..
TUM TUM TUM TUM
Sempre più forte.
TUM TUM TUM TUM
Niente dubbi ora.
TU-TUM TU-TUM TU- TUM TU- TUM
TU-TUM
-E’ il suo cuore? –Logan era
ancora incredulo, ma io no.
Io ero..ero..al settimo
cielo.
Non mi importava sapere né perché
né come..mi importava solo che il suo cuore avesse ripreso a battere.
Perché un cuore che batte
vuol dire una cosa sola: vita.
E se il suo cuore batteva, e
potete giurarci che batteva, allora lei era viva.
E’vivaèvivaèvivaèvivaèvivaèvivaèviva
-E’ VIVA!!!!-urlai con quanto
fiato avevo nei polmoni.
Nemmeno fosse stata una
parola magica in quell’attimo Mia fece due cose contemporaneamente.
Aprì gli occhi mentre si
tirava su a sedere e poi prendeva un’enorme boccata d’aria come se fosse
riemersa dopo una lunga immersione.
-Hhhhhhhhhhhhhhh!!!!
Logan sembrava sotto choc,
non batteva più nemmeno le palpebre.
Dopo un primo attimo di
smarrimento però vidi che ci riconosceva.
Si portò una mano sul petto,
proprio dove aveva avuto la ferita.
Quando vide che non c’era più
il panico si fece strada sul suo viso.
Volevo parlare, volevo
spiegarle, ma lei mi batté sul tempo.
Per Debby_DG, vedi che non hanno preso niente dal cuore di Mia
Per Debby_DG,
vedi che non hanno preso niente dal cuore di Mia.
L’hanno
accoltellata al cuore. C’è un segreto certo ma non era una cosa materiale che
si trovava dentro di lei..comunque capirai meglio man mano che la storia andrà
avanti.
So che siete
curiose di sapere qual è questo segreto ma ogni cosa a suo tempo, per il
momento accontentatevi del fatto che la vostra “eroina” è tornata tra i vivi.
E che ritorno
no? Proprio Mia style direi..cosa non esce da quella boccuccia di rosa
hehehehehehe.
Come sempre buona
lettura e grazie a tutte per i commenti e le mail, siete sempre davvero molto
carine con me.
E grazie anche
a tutte quelle che hanno messo le mie ff tra i preferiti e uno ancora più
grande a quelle che mi hanno messo tra le autrici preferite.
GRAZIE GRAZIE
GRAZIE GRAZIE.
Baci a tutte
Sole.
Mi ci volle un po’ a riuscire
a riprendermi.
La vedevo. Vedevo che era
viva..ma non riuscivo a crederci.
E se fosse stato solo il
frutto della mia fantasia?
Il rumore della porta che
veniva divelta dallo stipite mi riscosse però.
Vedere lo sguardo stupito di
quelli che man mano entravano nella stanza mi convinse che era proprio vero.
Mia intanto continuava a
guardarci terrorizzata.
MERDA. Certo che aveva paura.
E io stavo lì impalato come
un baccalà.
-Mia.. –dissi facendo uno
sforzo notevole per cercare di sembrare rassicurante - ..va tutto bene..
Lei non sembrava d’accordo, e
probabilmente il fatto che Rosalie la fissasse con gli occhi brillanti per
qualcosa che Mia di certo nemmeno immaginava, non migliorava la situazione.
-Rose, per favore..non è il
momento. –sussurrai.
Ma figurarsi se mi dava
retta. Di nuovo era partita per la tangente.
Tornai a guardare Mia. La
cosa importante al momento era cercare di rassicurarla.
-..ti senti bene?-provai a
toccarle una mano ma lei si ritrasse di colpo.
I suoi occhimi guardavano attraverso un velo di puro
terrore.
Oh Dio!! E ora come avrei
potuto spiegarle quello che era successo?
Un conto era spiegarglielo da
ibrido a vampira..ma così, come avrebbe potuto capire?
-Va bene..non ti tocco vedi?
–dissi alzando le braccia molto molto lentamente. –Nessuno ti toccherà.
A un mio cenno tutti fecero
un passo indietro. Tutti tranne Rose ovviamente.
Lei però non sembrava affatto
più calma. Anzi ora aveva iniziato a scuotere la testa da un lato all’altro,
sempre più veloce.
Tutto il suo corpo diceva NO
a quello che doveva aver intuito.
Non riuscii a non sentirmi
ferito da questo..ma potevo biasimarla?
-Ti prego Mia fidati di
me..qui sei fra amici e nessuno vuol farti del male..-riprovai.
Dal mucchio accalcato alle
mie spalle sentii qualcuno che si faceva largo. Riconobbi Carlisle anche senza
voltarmi.
Avanzava lentamente. Non
voleva peggiorare la situazione.
Grazie a Dio riuscì a far
allontanare Rosalie, che cominciava a far paura persino a me.
-Signorina Guerin..-cominciò
con la sua voce più dolce.
Mia smise di dire di no e si
voltò a guardarlo.
Come non farlo del resto?
Come tutti quelli che
vedevano Carlisle la prima volta socchiuse un po’ gli occhi. Lui era
abbagliante anche nella penombra della stanza.
-Io sono il padre di Logan.
Sono un dottore. Mi chiamo Carlisle.
Alla parola dottore la vidi
sgranare ancora di più gli occhi.
-No, non deve essere
spaventata..ora sta bene..la ferita non era grave..-
Mi voltai a guardarlo senza
capire.
Perché stava fingendo? Perché
non le diceva la verità?
In quel momento mi ricordai
che avevo alzato la speciale barriere che impediva a nonno Edward di leggermi
la mente..che volete, il vantaggio di avere una nonna scudo.
Lo rimossi e avvertii subito
la familiare sensazione di invasione quando lui mi raggiunse.
Sentivo che mi chiedeva
qualcosa ma al momento era altro che mi interessava.
Mi concentrai e poi entrai io
nella sua.
Il mio potere era diverso dal
suo o da quello mio padre.
In qualche modo era la combinazione
di tutte e due.
Come mio nonno potevo leggere
il pensieroma , forse a causa di mio
padre, ero limitato a quello delle persone con cui avevo un legame di sangue e
proprio come un lupo, potevo leggere quelli del branco di mio padre, ma al
contrario di un vero lupo, non era necessario che fossero trasformati.
Ma avevo escogitato un
escamotage per le altre menti.
Usavo quella di nonno per
entrarci..una specie di passepartout.
Frugai nella sua mente alla
ricerca della “voce” che cercavo.
Quella di Carlisle.
Fu facile trovarla. Era
sempre facile quando la voce che cercavo mi era familiare.
-Non può essere viva..dal punto di vista
medico..chissà cosa ne pensa Edward.
Non mi stupì più di tanto
quello che lessi. Era un medico, uno scienziato e come tale affrontava tutto.
-Forse il suo corpo è diverso..qualcosa in lei che ha reagito con il
veleno di Rose..qualcosa che l’ha fatta guarire..ma che ha impedito la
trasformazione..
La sua considerazione mi
colpì. Non ci avevo pensato.
Improvvisamente mi venne in mente
il suo segreto e di nuovo ebbi il desiderio di scoprirlo.
Ma che idiota!!!
Perché scervellarmi quando
potevo semplicemente prenderlo dentro la sua testa?
Certo avrebbe dovuto pensarci
in quel momento..e forse ora era presa da altro..ma perché non tentare no?
Cercai di nuovo fra le voci .
Riconobbi tutte quelle dei miei familiari..ma solo quelle.
Non avevo mai sentito quella
di Mia, ma non doveva essere difficile trovarla in mezzo a quelle che conoscevo
così bene no?
Eppure la realtà dei fatti mi
dava contro.
Non la trovai.
-Nonno riesci a sentirla?
-No. –mi
rispose sempre comunicando mentalmente con me.
-Nemmeno prima?
-No, ma credevo che fosse perché era
incosciente..credevo che dopo la trasformazione..ma poi..
-Poi è morta. Cioè lo è stata per un po’.-mi corressi.
-Forse è uno scudo come Bella.
-Uno scudo? Mia?
-Che altra spiegazione c’è?
In effetti non me ne venne in
mente nessuna, anche se data la mia ancora scarsa conoscenza in materia non
significava poi molto.
Ma lo stupore di Edward e
Carlisle sì però.
Età a parte, e già quella
comportava una conoscenza passiva notevole, erano due studiosi. Di quelli seri
e a volte anche un po’ petulanti.
A distanza di più di
vent’anni dalla sua trasformazione ancora subissavano mia nonna di domande.
Mentre ero perso nei miei di
pensieri venni toccato anche da quelli degli altri.
Mia madre era tormentata. Non
l’avevo mai sentita così scossa.
Da una parte era felice di
vedermi rasserenato..ma dall’altra avrebbe preferito che Mia non si fosse
risvegliata mai.
Il pensiero di lei di nuovo
immobile in quel letto mi fece arrabbiare all’istante, che si tradusse per
coloro che non potevano leggere la mente in un ringhio.
Mamma mi vide arrossì
all’istante. Sapeva il perché della mia reazione.
Anche Mia però reagì a quel
suono e non fu una cosa positiva.
Sembrava ancora più confusa.
Non era un suono umano del resto.
Smisi subito e per evitare
altre scene del genere rialzai di nuovo le mie barriere. Meglio non sapere
..per ora.
Carlisle intanto cercava di
convincere Mia a lasciarsi visitare.
Ma lei non sembrava affatto
della stessa idea.
ANZI.
Ora non sembrava più nemmeno
spaventata.
Potevo vedere un altro , e
più naturale, sentimento prendere posto nei suoi occhi.
Si stava arrabbiando.
Cogliendo tutti alla
sprovvista, tranne me e Rose che ormai la conoscevamo, si alzò in piedi sul
letto intimando a Carlisle di mettersi le mani in un posto che non sto a
precisare.
-Che diavolo volete tutti da
me, eh? –saltò giù dalla parte del letto opposta alla porta, dove eravamo
tutti, e lo fece abbastanza agilmente per una neo-resuscitata.
Ma quello bastò per toglierci
ogni dubbio residuo sulla sua natura del tutto umana.
Per un attimo infatti aveva
perso l’equilibrio e si era appoggiata al muro.
-State indietro, capito? E
toglietevi dalla testa di potermi mettere le mani addosso. –E poi si rivolse
direttamente a Carlisle, puntandogli contro un dito mentre socchiudeva gli
occhi.
-Quanto a te, sai, non sono
sicura che tu sia abbastanza vecchio da poter essere un medico.
E le diedi tutto il merito per
il fatto che nel farlo non aveva minimamente tremato.
Bene, almeno una cosa l’avevo
ottenuta. Mia non aveva più paura.
Quindi potevo dire con quasi
totale sicurezza che non aveva capito cosa eravamo..quasi, perchéla reputavo abbastanza rissosa da non farsi
fermare nemmeno dal sapere di avere a che fare con dei vampiri.
Fui tentato di sbirciare di
nuovo nelle loro menti per vedere che ne pensavano della mia bellicosa amica.
Non erano abituati a essere
trattati così..per di più da un’umana.
Nonostante cercassimo di
passare per normali esseri umani infatti, loro, i veri umani intendo,
avvertivano per istinto la differenza.
-E tu!-disse rivolgendo la
sua graziosa attenzione a me –Vuoi dirmi che cazzo succede?
Sentii Esme trasalire e
Rosalie gongolare.
Incredibilmente, o forse no,
era decisamente fiera della sfuriata di Mia.
Bella domanda. –Mia non..
-Niente chiacchiere Logan.
Rispondi. Dove sono e chi diavolo è questa gente?
-Sei a Forks, a casa mia. E
loro –dissi indicando la piccola folla presente –sono la mia famiglia.
Strinse ancora di più gli
occhi.
-Famiglia?-indicò Carlisle
sempre più basito –E lui sarebbe tuo padre? –sembrava decisamente scettica al
riguardo.
-Sì. –dissi sperando di
risultare sincero.
-Mi prendete per scema?
–appunto. –E’ troppo giovane per esserlo..anche uno adottivo.
Mi sa che la nostra commedia
non avrebbe retto a lungo con lei.
Dovette pensarla così anche
Rose, perché si fece di nuovo avanti.
Tutte le mani presenti
cercarono di fermarla, destando ancora di più la diffidenza di Mia.
-Che altro c’è?-chiese
sospettosa.
Puntava quel dito come fosse
un fucile.
Ci interrogava con la stessa
prepotenza di un rapitore nei confronti dei suoi ostaggi disarmati.
Unica!!!
In tutto ciò si stava tenendo
una silenziosa lite contro quello che aveva intenzione di fare Rose.
Ma lei era determinata almeno
quanto Mia.
-Lasciate stare, non importa,
tanto io non ho intenzione di restare un minuto di più qui dentro.
Fece con molta circospezione
il giro del letto fermandosi quando si trovò un muro..diciamo umano , davanti.
-Fatemi passare.- sibilò.
A un mio cenno le obbedirono.
Non mi sembrava il caso di
affrontarla mentre era così arrabbiata. Conoscendola sarebbe servito solo a far
peggiorare la situazione.
Una Mia arrabbiata non era
l’ideale con cui ragionare.
Guardandosi un po’ in giro
riuscì a imboccare il corridoio giusto che la portò alle scale.
-Aspettate qui. –dissi mentre
la seguivo.
La raggiunsi al piano di
sotto.
Nonostante tutto era rimasta
impressionata dalla casa.
-Mia aspetta per favore.
Si voltò per fronteggiarmi.
–Si può sapere che cosa volevi fare?
-In che senso?
-Perché sono qui?
E ora? Sincerità o ulteriore
menzogna?
-Non ricordi niente? –optai
per un po’ di sana cautela.
Meglio non svelare troppo se
non era strettamente necessario.
Sembrò concentrarsi anche
lei. Probabilmente era un po’ confusa.
-Ero con tua sorella..e
quella gigantessa..-si massaggiò una tempia. –Poi..non so..sono
confusa..ricordo il dolore..alla testa..-alzò il viso per incontrare ilmio in cerca di conferma.
Vederla così spaesata mi
intenerì. Feci un passo avanti e l’abbracciai. –Va tutto bene, credimi. –mi
allontanò bruscamente.
-Smettila!! –era furiosa
–Dimmi la verità.
Sembrava così facile a dirsi.
Magari avessi potuto, ma decisamente gli altri non erano d’accordo.
-Che verità? Ti sei sentita
male e Rose mi ha chiamato..e insieme abbiamo deciso di portarti qui.
-Da tuo padre. Il dottore.
-Esatto.
Tutto mi aspettavo tranne la
botta di rabbia e seguente violenza che le venne.
Cominciò a picchiarmi con
tutte le sue forze mentre io cercavo un modo di fermarla senza farle del male .
Ma l’ultimo schiaffo che mi diede le fece male alla mano e così si fermò da
sola per portarsi la mano ferita al petto.
-Ahi!!!
-Fammi vedere quella mano!!
-NO!!!-disse ritraendosi.
-Non fare la stupida Mia ti
sei fatta male.
-E tu? Perché tu non ti sei
fatto male? –mi urlò in faccia.
Non sapevo che dire. Le sue
parole mi pietrificarono,
Alla fine aveva capito
quindi.
-Ti avevo avvertito
Logan..-mi disse con evidente disprezzo.
Oddio, allora era vero. Aveva
scoperto il mio segreto.
-Mia non so quello che pensi
di aver capito..ma lasciami spiegare..
-SMETTILA. –urlò di nuovo. La
sua faccia era paonazza.
Feci come mi diceva, avevo
paura che si sentisse male di nuovo.
-Mia..
-Ti ho detto di smetterla. Te
l’avevo detto. TE L'AVEVO DETTO.
Non ero più sicuro di capire
di cosa stesse parlando.
-Tu. Mi. Hai. Mentito.
–disse. Sputò ogni parola con rabbia.
La conversazione che avevamo
avuto in macchina solo pochi giorni prima mi tornò alla mente.
Volevo controbattere..ma non
potevo, perché aveva ragione.
-Non dici più niente eh?
-Non è come credi Mia..
-Sei come gli altri, Logan..e
io sono sempre la solita deficiente che si fida..-poi mi voltò le spalle e uscì
di casa.
Sentii Rosalie che mi
intimava di fermarla.
Così uscii seguendola. Era
nel piazzale davanti la casa.
Certo trovarsi praticamente
in mezzo a un bosco non le fece piacere.
-Ma si può sapere che cazzo
di posto è questo? Dov’è la città?E dov’è la mia macchina?
-Non conosci la zona.. dove
vuoi andare da sola? E poi non stai ancora bene..
-Fidati Logan sto
benissimo..sono come nuova.
Sembrò che un’improvvisa
stanchezza l’avesse colta.
Come se qualcuno l’avesse
spenta. Colsi l’attimo.
-Hai detto che ti fidavi di
me..mi hai seguito senza chiedere niente..-mi guardò, era più calma..quantomeno
sembrava disposta ad ascoltarmi.
-Perché sei scappata?
–sussultò. Sbaglio o era senso di colpa quello che vedevo?
-Non sai che spavento mi hai
fatto prendere..
-..credevo che scappassi
dsuuuaoooaaaiiiiaa..
-Non ho capito.
- ..dsuuuaoooaaaiiiiaa..
-Eh?
-DA UNA DONNA INCINTA!!!-urlò
spazientita.
Probabilmente dovevo avere
un’espressione davvero davvero ridicola perché le strappai addirittura unmezzo sorriso.
-Ma..ma..ma..
-Hai detto che “lei non ci
avrebbe trovati”.- precisò.
Almeno ebbe la decenza di
arrossire.
-Ma..ma..INCINTA?
-E dai non fare l’innocentino
adesso..Fai sesso no?
-Beh..e che vuol dire?
-E’ così che nascono i
bambini sai? –ora mi prendeva anche in giro?
-E tu credi che io sia il
tipo che abbandona una ragazza incinta? Vedo che hai sempre la stessa opinione
su di me. –dissi acido.
-Capita molto più di quanto
credi sai? –io scrollai le spalle stizzito. –Mio padre l’ha fatto per esempio-
La stizza era bella che
dimenticata ormai. Non mi aveva mai parlato della sua famiglia. Mi aveva solo
detto che non ne aveva una. Punto.
-Tuo padre?
Liquidò la faccenda come se
fosse una cosa da nulla .-Te l’ho detto, succede più spesso di quanto tu non
creda.
-Ma non a me. –ora era il mio
turno di essere arrabbiato/offeso.
-E va bene, ti chiedo scusa.
-Oh beh, grazie per il
contentino.
-Mi dispiace davvero..ma
..insomma non è che io abbia una grande opinione degli uomini sai?
-Ma che novità!! –la voce di
Rosalie mi mimaccio di tremende ritorsioni se non avessi smesso di provocarla.
Per fortuna Mia non poteva
sentire tutte quelle voci, troppo basse per essere udite da un orecchio umano.
Proprio mentre lo pensavo lei
però si portò le mani sulle suddette orecchie.
Nemmeno il tempo di chiedermi
se avesse davvero sentito qualcosa che lei iniziò a gridare mentre cadeva in
ginocchio.
-Mia che hai? Che succede?
-..di nuovo..quel..quel
dolore..ahhhhhhhhh
Carlisle si materializzò al
mio fianco, chinandosi su di lei.
Vidi tutta la famiglia al
completo uscire di casa, senza preoccuparsi di nascondere la nostra velocità, e
puntare nel bosco.
Rosalie era in prima linea
con la faccia deformata dalla rabbia.
Non l’avevo mai vista così
fuori di sé.
-Carlisle ma che succede?
-Gli aggressori di Mia. Rose
ha sentito l’odore. –poi sollevò Mia e la portò in casa.
Io provai a concentrarmi per
sentire quello che avevano sentito loro.
Sì, eccoli.
Rose li aveva trovati e per
loro fortuna non era da sola.
Grazie all’intervento di
nonno Edward erano ancora vivi. Per quanto lo sarebbero stati ancora era un
mistero.
Li raggiunsi eliminando allo
stesso tempo le mie barriere.
Trovai subito la mente di
nonno ma per la seconda volta quel giorno non trovai voci diverse da quelle dei
miei familiari.
Ma che diavolo succedeva?
Possibile che Edward avesse perso il suo potere?
-Non lo so..sento i vampiri e
tuo padre..sento te..
-Ma non sei più in grado di sentire gli umani.
Non mi rispose. I suoi
pensieri però erano chiari. La cosa lo preoccupava e non poco.
-Lasciatemi un po’ da soli
con loro. –ringhiò Rose.
Ma i tre uomini che avevamo
catturato non sembravano spaventati da lei..e sì che in quel
momento anche io ed Emmett lo eravamo.
-Questo non è normale.
-Torna in casa Logan, non voglio che resti qui.
Anche mio padre e mia madre
pensarono la stessa cosa.
Evidentemente anche loro
avevano avvertito che c’era qualcosa di strano.
Perché quegli uomini non
stavano implorando pietà in un mare di terrore?
Qualunque fosse il motivo,
purtroppo per loro, i miei sembravano intenzionati a scoprirlo.
E con Rose in quelle
condizioni, ed Emmett a ruota per estensione, sperai per loro che rinsavissero
e si decidessero a collaborare.
Piccolo spazio
pubblicità..come direbbe il caro Vasco.
Allora, ho
iniziato una nuova ff.
Stavolta niente
vampiri, ma tranquille resto sempre nel soprannaturale..stavolta è toccato
all’altra passione della mia vita:gli alieni.
Nello specifico
quelli di Roswell.
Non so se vi
interessa l’argomento, ma mi farebbe piacere se ci deste almeno un’occhiata.
In realtà è una
crossover, perché ci sono dentro tutti i protagonisti dei miei telefilm
preferiti.
Se vi ho anche
solo un po’ incuriosito spero che la seguirete.
Allora sarà o non sarà questo il capitolo della grande rivelazione
Allora sarà o
non sarà questo il capitolo della grande rivelazione?
Direi che avete
un solo modo per scoprirlo.
Buona lettura.
Baci Sole.
P.S. clap clap
clap clap a SARA2087 per aver letto 24 capitoli tutti insieme. Ma
soprattutto per aver commentato e per avermi fatto tanti complimenti
hihihihihihi.
Dio, ma non bastava tutto
quello che mi era già successo?
Anche questo stramaledetto
ictus mi meritavo? DI NUOVO?
-Esme prendi la mia valigetta
per favore.
La voce del “padre” di Logan
sembrava abbastanza sicura. Probabilmente era davvero un medico..magari uno
studente di medicina..ma suo padre? Mah.
Aveva le mani gelate, ma in
quel momento mi sembrò una vera benedizione.
-Che tipo di dolore senti
Mia?
No, forse non era un dottore,
forse era un IDIOTA come tutti gli uomini!!!
-Uno che fa fottutamente
male.- biascicai.
Mi sembrava che parlasse con
la donna che gli aveva portato la valigetta..solo che non sentivo le parole..e
in verità anche le lorobocche si
muovevano in modo strano, troppo veloce.
Anche prima, fuori, mi era
sembrato di vedere che tutti si muovevano a velocità impressionante.
MERDA. Forse stavolta mi ero
sputtanata il cervello!!
Sentii che mi iniettavano
qualcosa nel braccio. –No..-protestai anche se debolmente.
-E’ solo un antidolorifico,
Mia..farà effetto in pochi minuti.
-..ammi o.ire..-dissi con la
voce che iniziava a farci impastata sotto l’effetto dell’antidolorifico.
Lui comunque mi capii e le
mie parole lo lasciarono interdetto.
-Carlisle!!
Logan era comparso nella mia
visuale. Era preoccupato.
-Le ho dato della morfina.
-Coooosa? –beh, che reazione
esagerata per della morfina.
-..oga..-si chinò su di me.
-Non devi preoccuparti Mia,
sei in ottime mani..Carlisle scoprirai cos’hai e ti guarirà, capito?
Ripetei anche a lui quello
che avevo detto al dottorino, ma fu inutile.
Del resto anche nel bosco lo
aveva ignorato..o forse non aveva capito..
Cominciavo a sentirmi sempre
più confusa.
L’attenzione di Logan fu di
nuova concentrata sul biondino.
Evidentemente le mie orecchie
avevano davvero problemi..io non lo avevo sentito parlare..ma Logan gli stava
rispondendo.
-Non lo so, non me ne ha mai
parlato. –silenzio. Ed eccolo rispondere al vento. –In ospedale?
Ma perché riuscivo a sentire
solo la voce di Logan?
OHHHHHHH.Una rivelazione mi
colpì come una tegolata..e non ero proprio nelle condizioni giuste per ricevere
una tegolata.
-..oi..amo..oga..
Se prima mi sembrava che ci
fosse silenzio, adesso c’era il nulla.
Non sentivo più nemmeno i
loro respiri.
CAZZO, ma allora era davvero
seria la cosa. E se si fosse trattato di una reazione allergica alla morfina?
Cercai di essere il più
chiara possibile. DOVEVO. -..ammi..mmo..i..re..
Dall’espressione del suo viso
non riuscii a capire da quale delle mie rivelazioni fosse più colpito. Perché
lo amavo o perché gli chiedevo di farmi morire?
- M-ma che stai dicendo Mia?
-..o..sciò….iglio..e..
-No, che non lo sai. E’ la
morfina..ma non è niente di grave..starai meglio..
Ma la mia testa scelse
proprio quel momento per contraddirlo.
-..oe..ndo..
-No, non morendo. –feci di sì
con più forza che potevo. -..o..sciò..
Sembrava allo stesso tempo angosciato
e furioso.
-..on..i.. biare.. –dissi
cercando di alzare una mano. Volevo accarezzargli una guancia. Lui lo intuì e
coprì la mia con la sua e se la poggiò sul viso.
-Non è con te che sono
arrabbiato Mia..-non sapevo se era per il dolore alla testa o per la morfina ma
sentivo che qualcosa mi sfuggiva.
-Carlisle perché la morfina
non fa effetto? –povero Logan sembrava così tormentato.
-Prima stava meglio..non
capisco..
-Quando siamo entrati? Vuoi
dire quegli uomini?
Quali uomini? CAZZO CAZZO
anche la vista mi stavo giocando?
Ma perché non mi dava retta e
mi faceva il favore di uccidermi?
Perché complicare tutto
quando avevano la soluzione a portata di mano?
-Esme potresti andare tu?
Grazie.
-..oga..? -tornò a chinarsi
su di me.
-Forse abbiamo capito
Mia..abbi solo un po’ di pazienza..-restò in ascolto qualche secondo e poi
tornò a fissarmi. –Come ti senti ora?
DI MERDA!! Non ci vedeva più
nemmeno lui?
Però poi, mi sembrò che in
effetti le fitte nel mio cervello si stessero placando, finchè l’unica cosa che
sentii fu lo stordimento dovuto alla morfina.
-..a.. eglio..-ammisi
sorpresa.
Mi sembrò sollevato. –Non lo
so Carlisle, ma l’importante per adesso è che abbia funzionato.
Aveva ancora la mia mano fra
le sue e la accarezzava sul dorso con le dita.
Poi una mano fredda mi sfiorò
piano la fronte.
Pensai che fosse il dottore
ma quando aprii gli occhi vidi lo sorella di Logan, Rosalie, intenta ad
accarezzarmi.
Quando incrociò il mio
sguardo mi sorrise. –Ciao piccolina..
PICCOLINA? E da quando ero
passata da “stronza” a “piccolina”?
-Adesso starai meglio, io mi
prenderò cura di te..SEMPRE.
Ecco, adesso avevo paura.
Questa scena mi ricordava
troppo un film..ora non ricordavo bene quale..ma la scena di un uomo nel letto
e una donna con un’ascia che gli si parava davanti era ben chiara nella mia
testa.
-..oga..!! –il panico nella
mia voce fece suscitare qualche risolino imbarazzato.
La bionda svitata venne
rimossa dal mio capezzale. –Ma che ho fatto?
-Rose, fa’ la brava ok?
-Sei proprio come tuo nonno!!
Edward mi ha cacciato da lì, tu mi cacci da qui..ma allora che dovrei fare?
-Vieni con me cara,
prepariamo qualcosa da mangiare ok? Di certo Mia avrà fame quando si sveglierà.
-OH che bella idea Esme!! Sai
cosa possiamo farle?Quel dolce con le mele..quello che piace tanto a
Nessie..-sentii la sua voce che si allontanava.
-Tranquilla Mia..ora riposa,
io resto qui..non farò avvicinare nessuno va bene?
-..a..ene..-qualcosa di
morbido e caldo si posò sulla mia fronte. Mi aveva dato un bacio.
-..oga..?
-Sì?
-..a ua aiglia stana. –dissi.
Lui mi ridacchiò vicino
l’orecchio facendomi rabbrividire.
-Lo so che sono un po’
strani, ma non sono cattivi.
Ma io non ascoltavo più.
Non la sua voce almeno.
Al momento ero più
interessata ad ascoltare il mio corpo.
Probabilmente a causa della
morfina, anzi DI CERTO a causa della morfina!!
In quel momento non mi stavo
più nascondendo dietro alle varie scuse/bugie che di volta in volta avevo
tirato fuori..e ammisi che la reazione del mio corpo a quello di Logan non era
una cosa nuova per me.
Più di una volta mi ero
sorpresa a fare pensieri..come dire..osè?No, forse SPINTI rende meglio
l’idea..su di lui e me. Insieme. Cioè INSIEME.
Ovviamente avevo sempre
prontamente rimosso il tutto ma adesso..PER COLPA DI QUELLA MALEDETTA
MORFINA..non accadde.
Accadde qualcos’altro invece.
Approfittando della sua
vicinanza gli posai una mano sul davanti della maglia e lo tirai leggermente
verso di me.
Ignaro di tutto lui mi assecondò,
probabilmente pensando che volessi dirgli qualcosa.
Arrivato alla giusta
distanza, io alzai la testa quel tanto che mi bastava e incollai le mie labbra
alle sue.
Morbide. Calde. E tanto tanto
disponibili.
Nonostante la sorpresa,
infatti, mi sembrò pronto a rispondere.
Quasi subito avvertì la sua
lingua che mi accarezzava le labbra. Troppo bello per non sospirare. Così lo
feci e nel farlo le dischiusi leggermente, cosa di cui approfittò subito.
Una delle sua mani si spostò
sotto la mia nuca per sorreggermi. Le mie braccia si aggrapparono al suo collo.
La sua lingua stava
tormentando la mia..ed il mio cervello, in sovraccarico,
cominciava ad avere visioni.
Visioni uditive per essere precisi.
All’improvviso mi sembrò di
essere in uno zoo.
Un coro di ululati, ringhi e
simili mi sembrò riempire la stanza.
Un secondo più tardi Logan
interruppe il bacio e mi fece distendere di nuovo sul letto.
Aprii gli occhi per vedere
cosa era successo.
Su di me però l’unica cosa
che vidi era il soffitto. Tentai di alzarmi un po’ per vedere meglio ma due
ceppi d’acciaio mi fermarono.
-E’ meglio se non fai sforzi
per ora.
Il dottorino non mi mollò
finchè non capì che mi ero arresa.
-..oga..?
-Tornerà presto non ti
preoccupare..ora riposa un po’. Quando ti sveglierai vedrai che lo troverai al
tuo fianco.
-..oesso?
-Sì, promesso.-mi rassicurò.
Tanto per rendere un’idea di
quanto stessi fuori in quel momento, soddisfatta dalla promessa di un tizio
sconosciuto che si fingeva medico, chiusi gli occhi sorridendo e mi lasciai
scivolare nel sonno.
Allora avete
capito adesso qual è il segreto di Mia?
Diciamo che se siete state attente non dovreste
avere problemi a farlo.
Per chi non ce
la dovesse fare..beh, non vi resta che aspettare!!!
Comunque non
pensavo di essere riuscita a depistarvi così bene..in realtà ho seminato indizi
qua e là....ma forse io sono avvantaggiata perché il segreto lo so..l’ho
inventato io!!!!muhahahahahahahhahaahha
Bene bene,
allora vi lascio .
Buona lettura.
Baci Sole.
Dedico questo capitolo a tutte le ragazze innamorate di Loganuccio.
Non opposi la minima
resistenza quando Rose mi strappò da Mia e mi si piazzò davanti indignata.
-Dimmi che non l’hai fatto
davvero.-il suo dito mi oscillava davanti al naso aumentando la mia confusione.
-Ehi piccola che succede?
-Logan ha baciato tua figlia
ecco cosa!!-disse mettendosi a braccia conserte davanti ad Emmett.
-Mia figlia? –era bello
sapere di non essere l’unico basito là in mezzo.
-Certo bietolone che non sei
altro! MIA!!!! –lui si ritrasse un po’ davanti la sua furia.
-Ok, ok. Ma non prendertela
con me. Io ero di là a punire i cattivi ricordi?
Il loro battibecco mi diede
il tempo di schiarirmi un po’ le idee..mentre la lingua cercava tracce delle
labbra di Mia sulle mie.
WOW.
-Lasciami stare
Jake!!!Lasciami ti dico.-bene ecco l’altra pazza.
-Mamma..-tentai, inutilmente.
-Tu. –cominciavo un po’ a
scocciarmi di avere dita puntate in piena faccia. –Come hai potuto farlo!!
-Ness, calmati. –meno male
che c’era papà. Lo guardai grato mentre lui cercava di placare quella piccola
furia che era mia madre.
-Ma non hai capito cos’ha
fatto???L’ha baciata. BACIATA.
-E’ solo un bacio
Ness..-povero papà, quella risposta attirò su di lui anche l’ira di Rosalie.
Impossibile resistere al
fuoco incrociato a cui lo sottoposero.
Dalle retrovie comparve anche
nonno, e non ci fu bisogno di leggergli la mente per sapere che era stato lui
il delatore.
-Adesso fatela finita!-ordinò
secco.
-Grazie nonno.
-E’ il minimo mi pare.-la sua voce interiore ridacchiò imbarazzata.
-Ma papà..
-Ho detto basta Renesmee…e
finiscila anche tu Rosalie.
-Non puoi..
-Non è tua figlia, Rose. –lei
lo trafisse con uno sguardo avvelenato.
-Forse lo diventerà. Ma al
momento non lo è ancora. –questo placò in parte Rosalie. –Non puoi fare così
Rosalie..la spaventerai.
-Io? E come?
-Lei crede che tu sia la
sorella di Logan.-disse cercando di restare calmo.
Poi toccò a me. –Però Logan,
tua madre non ha tutti i torti.- Lei sorrise soddisfatta. –Mia non è un vampiro.
-Credi che sia stata una cosa premeditata di là?Guarda che io sono più
scioccato di voi!!!
-Lo so..lo so..ma resta il fatto che per ora non è il
caso di svelarle i segreti di famiglia.
-Va bene. –dissi in modo che
tutti potessero sentire. –Non accadrà ancora, ok?-feci per tornare di là, ma mi
bloccarono.
-E’ meglio di no, Logan.
–disse nonno Edward. Sembrava triste di dovermi dire questa cosa , ma lo fece
lo stesso.
-E’ una mia amica.-protestai.
-C’è Carlisle con lei. E’ in
buone mani.
-E io cosa dovrei fare
allora?
Mio padre mi mise una mano
sulla spalla. –Che ne dici di un giro alla riserva?Billy e Charlie sono
impazienti di rivederti.
Dai loro sguardi capii che
non sarei riuscito a far cambiare loro idea così acconsentii. –Bene ragazzo,
allora ti aspetto fuori.
Salutò mia madre e poi uscì
iniziando a togliersi i vestiti.
Uhm, allora voleva
trasformarsi..e parlare.
Lo seguii ma al contrario suo
non salutai nessuno.
Al contrario di quello che
pensavo il viaggio fu silenzioso. Lessi nella sua mente che l’unico motivo per
cui si era trasformato era per potermi portare visto che ero evidentemente
stanco.
In groppa a lui fu come
ritornare bambino.
Raggiungemmo la riserva in un
lampo.
Mi fece scendere davanti la
casa di nonno Billy. Lui uscì quando sentì l’ululato di papà che lo avvertiva.
A ruota lo seguì nonno
Charlie. Mi venne incontro e per poco non mi prese in braccio per farmi
scendere dalla schiena di mio padre.
-Ragazzo!!! –mi strinse
goffamente e mi diede un paio di pacche poderose sulle spalle.
-Non male per una
cariatide.-lo presi in giro. Paradossalmente lui che era il mio bisnonno era
più giovane di Edward..anche se non sembrava, certo.
-Ehi! Non dimenticare il tuo
nonno infermo. –ridendo raggiunsi anche il padre di mio padre.
-Sempre a lamentarti. Non
cambierai mai.
-Fatti vedere..-mi allontanò
un po’ per osservarmi. –C’è qualcosa di diverso in te.
-E’ il college, no Log?
–scherzò Charlie strizzandomi l’occhio.
Era davvero felice. Non era
da lui fare cose come strizzatine d’occhio e simili. –Ehi Sue!! Sono arrivati i
ragazzi, prepara qualcosa da mangiare.
Sue, la nuova moglie di
Charlie uscì fuori tutta sorridente e mi tese le braccia.
Dovetti chinarmi un bel po’
per farmi abbracciare. Sue, al contrario di sua figlia Leah, era davvero
minuta.
-Meno male che sei arrivato
Logan, non li sopportavo più questi due vecchi chiacchieroni. E’ tutto un Logan
qui e un Logan là.
Entrambi la zittirono con
gesti annoiati delle mani. –Sta zitta donna. –le disse Billy.
-Ti ho preparato la torta di
mirtilli..c’è anche la panna.
-Wow, allora ho scelto il
giorno giusto per venirvi a trovare.
-Tu ne vuoi Jake? –mio padre
divenne tutto un sorriso mentre si batteva una delle sue manone sullo stomaco.
Non si era mai sentito di un
licantropo che non avesse fame.
-Abbonda pure, Sue.-e mi
precedette in casa.
Entrarono tutti, ma io finsi
di dover fare una telefonata e restai indietro.
Mi misi a sedere su una delle
poltrone della veranda.
Pensare, ecco quello che mi
serviva veramente. Un po’ di tempo per pensare.
Tutto era stato così veloce.
Sembravano passati anni dalla nostra fuga dal college e non pochi giorni.
E poi quel bacio..mi passai
le dita sulle labbra.
Se non ci fosse stata quella
specie di rivolta avrei pensato a un sogno ad occhi aperti..e poi..prima di
quello..lei aveva detto di amarmi.
Mia aveva detto che mi amava.
Avevo tutto il diritto di
essere confuso no?
Credevo di averla persa per
sempre e dopo pochi minuti BAM lei mi dice che mi ama..e mi bacia. MIA.
-Ehi, tutto bene Log?
Charlie era seduto accanto a
me e mi stava dando un piatto con la torta. –Sue ha detto che devi mangiare.
–poi aggiunse a bassa voce. –Ma se non la vuoi non fa niente.
Gli sorrisi prendendo il
piatto. –No, mi va davvero.
-Bene.-sembrava sollevato di
non dover spiegare a Sue perché non l’avevo voluta. –Queste leccornie ve le
sognate al college, eh?
-Puoi scommetterci.-dopo un
primo boccone dato più che altro per fargli piacere la divorai letteralmente.
Beh, si dice “fame da lupi “per un motivo no?
-Cavolo ragazzo, sei sicuro
che ti facciano mangiare abbastanza in quella scuola?
-Era un po’ che non
mangiavo..sai..per tutto quello che è successo. –mi pentii di averglielo detto.
Charlie non voleva sapere niente di quello che riguardava il lato..”fantastico”
della famiglia.
-Sì , Billy mi ha detto
qualcosa. –brutto segno. Se Billy aveva parlato con lui allora voleva dire che
era preoccupato.
-Ma tu stai bene Log?
Sospirai.
Lui capì.
Era per questo che mi piaceva
Charlie. Non c’era bisogno di parole né di letture del pensiero con lui.
-Nonno, ci credi se ti dico
che mi sei mancato molto.-ammisi abbassando lo sguardo.
-Per la mia saggezza?
–scoppiammo a ridere.
Ma passato l’attimo mi ritrovai
ancora con la testa nel panico.
-Perché non mi dici
semplicemente qual è il problema Log?
-Perché sono problemi ..di
quelli di cui tu non vuoi sentir parlare.
-Credi che io sia così sciocco Logan Black Cullen?-sentirlo parlare
direttamente alla mia mente mi scioccò.
-Credevo avessi un po’ più di stima del tuo vecchio bisnonno.
Touchè. –Tu non hai mai
voluto parlarne.
-E’ vero..ma vivendo con Sue
qui alla riserva è un po’ difficile non sapere lo stesso le cose.
-Specie per un poliziotto in
gamba come te.
-Non adularmi ragazzo .-ma
sapevo che gli faceva piacere. –Parla invece.
Lo guardai negli occhi.
–Sicuro?
Così sicuro che adesso ti
porto a pesca, che ne dici?
-Così non ci disturberanno.
-Che ne
dici?
-Che ti straccerò.-dissi
precedendolo nel piccolo capanno dietro casa di Billy, dove lui teneva anche le
cose di Charlie.
Nessuno si unì a noi, che
nella mia famiglia di impiccioni significa : vogliamo che tu parli con lui.
Stavolta accontentarmi fu un
piacere.
Dato che non volevamo
allontanarci pescammo dalla riva e non su una barca, come piaceva a noi..ma del
resto stavolta non era la pesca il motivo della gita.
-Allora.-disse una volta che
le canne furono gettate in acqua. –Sputa il rospo ragazzo.
Presi un bel respiro e poi a
ruota libera gli raccontai tutto.
Tutto fino al minimo
dettaglio.
Dalla prima volta che avevo
visto Mia al bacio di poco prima.
Tutto. Non tralasciai nemmeno
i dettagli anormali.
Tutto. Compresi i miei
pensieri più segreti, quelli che a stento avevo rivelato a me stessa.
Tutto. Anche che avevo
tentato di farne un vampiro.
Tutto. Anche che in fondo era
una cosa che avevo desiderato dall’inizio.
Per farne un mio simile. Per
tenerla con me, per sempre.
In tutto il tempo in cui
parlai..anzi, mi sfogai con lui, Charlie restò zitto.
Non mosse un muscolo.
Quando finii poi, si mosse un
po’ sulla sedia. –Hai finito? –mi chiese.
Io annuii e lui si grattò un
sopracciglio. –Beh, ragazzo, credo che tu non debba stare a sentire quello che
ti dicono a casa.
Strabuzzai gli occhi. –Ma hai
capito cosa ho detto?
-Sì. .-disse dando una
scrollata alla canna. –E se è per quello, ho capito anche quello che non gai
detto.
-Mai sottovalutare un poliziotto.-era palesemente fiero di esserci
arrivato per primo. Prima di Edward -..il
mio genero saputello..-e addirittura diCarlisle -..l’uomo più colto che
conosca..un DOTTORE!
-Non
sbirciare ragazzo. –io arrossii e smisi subito si acoltargli la mente.
-Scusa nonno.
-A volte i pensieri di un
uomo sono privati ragazzo.
-Non sempre riesco a
impedirmi di farlo. –ammisi.
-Lo so. Ma apprezzo che tu ci
provi. –restò per un po’ a fissarsi le scarpe e poi parlò di nuovo. –Tu sei un
bravo ragazzo Logan.
Lo guardai senza sapere dove
volesse arrivare. –Beh..grazie. –lui rise.
-Ti ho osservato sai?Questi
pochi anni..crescere così in fretta non deve essere stato facile..
-Anche mia madre..-mi liquidò
con un gesto della mano.
-E’ stato diverso per lei.
Ness aveva Jake. –lo guardai ammirato. Forse avevo davvero sottovalutato
l’intuito di Charlie..lo avevo catalogato inferiore al mio..al nostro, solo
perché umano.
-Ma tu, tu non avevi nessuno.
–accusai il colpo. -..FINORA.
Lo guardai ancora più
sconvolto.
-Chiudi quella bocca ragazzo,
abbiamo già abbastanza mosche da usare come esca. –obbedii, facendo schioccare
la mandibola.
-Finora? –chiesi con un filo
di voce.
-Proprio così. Fino
all’arrivo di ..Mia?
-Sì, si chiama Mia.
-Bene, allora io dico che se
questa ragazza ti fa star bene che gli altri si fottano!!
A momenti caddi dalla
sediolina.
Davvero Charlie aveva detto
“che si fottano”?
-Ma che vuoi dire?
-Quello che ho detto. –disse
sempre più convinto. –Per quanto possa essere lunga una vita Log, è comunque
una..anche per te.
-Ma gli altri lo sanno quanto
effettivamente sai di noi? –ero davvero sbalordito. E io che credevo di
conoscerlo!!
-Ma se anche me ne..fottessi
–mi sembrava brutto parlare così davanti a lui -..resta il fatto che Mia non sa
niente di noi..come faccio a dirglielo?
Mi guardò in modo strano..con
lo sguardo di chi la sa lunga.
-Che hai in mente?
-Ah Logan, Logan..puoi sembrare
un uomo grande e grosso..ma alla fine sei su questa terra da così poco..
E questo, ora, che cosa
significava?
-E dire che è stata lei a
dirtelo.
-Dirmi cosa?
-Il suo segreto. –lo disse
come se fosse stata un’ovvietà.
-Ma non mi ha detto qual
era..mi ha solo detto che ne aveva uno.
Sghignazzò di nuovo e fui
tentato di tornare a leggergli la mente.
-Hai intenzione di dirmelo
prima o poi, o ti diverte tormentarmi?
-Siamo suscettibili eh? Ok,
scusa..
Posò la canna sul suo
supporto e si voltò verso di me. –Gli indizi Logan. Sono tutti sotto il tuo
naso figliolo.
Gli indizi? Ma di che cavolo
stava parlando?
-Io non ti seguo.
-Non è diventata un vampiro
Logan.
-Lo so..te l’ho detto io, no?
-Sì, ma perché non lo è
diventata?
Cominciavo a spazientirmi.-E
come diavolo faccio a saperlo io!!!
-Ok, facciamo un passo
indietro.
-Forse è meglio due.
-Lei non ti ha chiesto perché
non aveva più la sua ferita.
-Era confusa..e poi il
veleno..
-Del veleno lei non sa
niente, però.
-E allora?
-E allora perché non si è
chiesta come mai non aveva più la sua ferita?
-Non ricorda niente di quello
che è successo.
-Mi hai detto che si è messa
una mano su petto..proprio dove si supponeva ci fosse però.
Stavo per replicare ma non lo
feci. –Va avanti.-dissi invece.
-E poi quegli uomini.
-Li abbiamo presi.
-Hai parlato di pugnale non
di coltello. –rivisualizzai l’oggetto in questione.
-Sembrava uno di quei pugnali
che si vedono nei film..da rituale..-lui annuì come se se lo fosse aspettato.
-Non mi sembra
un’aggressione..sembra un agguato.
-A Mia? E perché mai?
-Per lo stesso motivo per cui
dopo aver visto cosa sapete fare voialtri, sono tornati a cercarla, Logan.
Ero attentissimo. Le parole
di Charlie stavano riattivando il mio cervello.-E non sembravano minimamente
spaventati. –sussurrai.
-E il dolore alla testa.
-E’ vero..è successo quando
loro si sono avvicinati a lei!!
-E poi Edward non riesce a
leggere le loro menti.
-Né le loro né quella di Mia.
Pensi che lei sia come loro in qualche modo?
-In UN modo, secondo me.
-E quale? –scrollò le spalle.
-Ora non chiedermi troppo. In
fondo io di queste cose non so niente no?-mi strizzò l’occhio. Cavolo, due
volte in un giorno.
-Il resto sbrogliatelo da te
ragazzo..non avete un catalogo dove ci sono i vari tipi di mutanti..o quello
che è?
-Mutanti?
-Ok..creature magiche?
-No, voglio dire..tu credi
che Mia possa non essere un essere umano?
-saltai su dalla sedia e la
feci ribaltare.
-Ehi, Log..vuoi farmi venire
un colpo?
-Ma è così, no? E’ questo che
credi! –mi resi conto di urlare, ma non riuscii a usare un tono di voce
diverso.
-No, io non lo credo. Io lo
SO.
-Ma..ma..ma..
-Adesso tu devi solo scoprire
CHE COSA è.
Poi come se niente fosse
cominciò a ritirare la canna e a smontarla.
-E ora che fai?
-Torniamo indietro, no?
-A casa di nonno Billy?
-Io sì. Tu invece adesso ti
giri e te ne torni dalla tua ragazza e fai in modo di scoprire la verità.
Sì. Giusto. Ma prima c’era
una domanda che mi frullava in testa.
E dovevo assolutamente dirla
ad alta voce.
-Nonno?
-Mmm?
-Ma tu credi che Mia
sia..cioè..secondo te lei è come me..voglio dire..IMMORTALE?
Si fermò e iniziò a fissare
insistentemente di fronte a sè.
Quando fu pronto parlò.
-No.-disse sicuro.
Io trasalii. –Immortale
no,visto che è morta..
Giusto.-Ma non credo che le
capiterà mai di restarci a lungo.
-..a lungo?
-Ma sì dai..come in quel
film..come si chiama..-schioccò un paio di volta le dita.
-Highlander?
Mi sorrise soddisfatto. –Ecco
bravo quello!!
-Ma nonno è un film!!Una
storia!!
Lui scrollò di nuovo le
spalle mentre finiva di mettere via anche la mia canna. –Certo..come quelle di licantropi
e vampiri, no?
Punto. Set. Incontro.
-Ok. Io vado. Fammi sapere
quello che scopri poi ok?
Calmo e tranquillo si girò,
risalì sul furgone e mi lasciò lì a boccheggiare come uno dei pesci che non
avevamo preso.
Ecco, ADESSO
avete capito?
Ma sarà davvero
così?
E il nostro
eroe riuscirà a scoprire finalmente il segreto di Mia?
Lo scoprirete
SOLO continuando a leggere questa ff, ovviamente.
Per la serie “L’ADULAZIONE VI PORTERA’ LONTANO”(almeno con me
Per la serie “L’ADULAZIONE VI PORTERA’ LONTANO”(almeno con
me!!!!) dedico questo capitolo a LORELAINE 86 perché mi ha
fatto il complimento più bello da che ho iniziato a scrivere.
Io ADDDDOOOOOROOOOO spiazzarvi!!!!!
Grazie a tutte come sempre per i commenti.
Buona lettura.
Baci Sole.
La mia bocca aveva davvero un saporaccio.
-Bleahhh –dissi cercando di mandarlo via in qualche
modo.
-E’ la morfina. –la voce che veniva dalle mie spalle
mi fece saltare.
-E che cazzo!!!!!-urlai presa
di sorpresa.
Mi voltai e vidi una ragazza sui vent’anni. Carina,
capelli rossi..e occhi pure.
Mi sa che le avevo fatto qualcosa..anche
se al momento non avrei saputo dire cosa.
-Complimenti per le proprietà di linguaggio.
Mi tirai su a sedere cercando di smetterla con le
boccacce.
-Mi è stato chiesto di controllare che stessi bene.-ma
il suo visetto mi diceva che la cosa non la entusiasmava.
-Bene, hai fatto un ottimo lavoro..ora
te ne puoi anche andare.
-Guarda che non siamo mica alle tue dipendenza sai?
-Ok.-dissi con la faccia di
circostanza. –E tu invece, guarda che sono il tipo sbagliato con cui cercare
rogne.
Strinse i punto fino a farli
sbiancare.
-Sta calma tesoro..non vorrei
dover essere io a controllare te.
-Tu sei una persona insopportabile..con
le tue arie da dura..e i tuoi modi da camionista..-sputò carica di veleno.
Finsi di sbadigliare davanti al suo monologo. Questa
cosa la fece andare fuori dai gangheri. –Tu devi stare lontana da Logan hai
capito?
-Ma quanto siete assillanti con questo fratello!!! Ma chi ve lo tocca.-mi misi a sedere sul letto e mi
abbassai per cercare le mie scarpe. –Ahà, eccole!!Vedi,
ora mi metto le scarpe e tolgo il disturbo, così voi potete continuare a
giocare alla famiglia felice. Contenta?
-Non lo sarà finchè non ti avrò vista andare via con i
miei occhi.
-Allora –dissi facendole il verso –trovami le chiavi
della mia macchina.
Me le lanciò in testa .-AHI!!! -mi toccai con la mano il punto che aveva colpito.
–Ma sei pazza o cosa? –le urlai. Ritrassi la mano.Fortuna per lei che non c’era sangue. –E va
bene –dissi scagliandomici contro –adesso ti rendo il favore!!
Nonostante la forza che ci avevo messo quando le
arrivai addosso riuscì a respingermi e con una forza tale da farmi finire lunga
sul pavimento.
-Ma che cavolo!!! –alzai lo sguardo e lei ovviamente
stava ridendo. Non sembrava nemmeno essersi mossa.
-Ti conviene farla finita. Non farmi arrabbiare.
-No, qui quella arrabbiata sono io!!-ringhiai.
Le avrei tolto quel ghigno dalla faccia , anche a costo di morire nel farlo.
-Adesso ti faccio vedere io stronza. –facendo leva sul
fattore sorpresa le saltai di nuovo a dosso e infatti la feci barcollare.
Punto.
Solo un leggero assestamento sul posto ottenni. –Ma
che cavolo!!! Ma chi siete la famiglia di Superman? –dissi cercando di colpirla
più forte che potevo.-AHIIII!!!!
Logan, che entrò in quel momento, ci trovò così.
Me attaccata come uno zainetto su sua sorella, mentre
mi tenevo una mano dolorante.
Accanto a lui c’era il ragazzo indiano che mi sembrava
di ricordare. Una specie di gigante che ci guardava con una buffa espressione
sul viso.
Parlarono quasi all’unisono.
-Nessie!!!
-Mamma!!!
Sembravano entrambi arrabbiati, anche se non con me
inspigab..un momento!!!MAMMA?
Guardai prima Logan e poi lei. Di nuovo e poi ancora.
-Mamma?-dissi solo con un filo di voce..gracchiante
per di più.
Nessie/mamma mi fece posare i piedi a terra e poi si
andò a mettere accanto agli altri due che continuavano a guardarmi senza
spiccicare parola. –Logan?
Era sulla spine. –E’ tua madre? –ma certo che no!!-
No, scusa che domanda idiota..ma ..tu..ma tu l’hai
fatto vero? L’hai chiamata mamma.
-Io..-solo che fu interrotto
dall’entrata a sorpresa dell’altra sua sorella, Rosalie la bionda mozzafiato.
-Sì, cara, Nessie è la mamma di Logan..-disse con un gran sorriso, e fu anche l’unica a farlo. -..e lui, Jacob, e suo padre.
Inizia ad indietreggiare lentamente finchè non toccai
il muro dietro di me.
-Rose smettila!-Logan avanzò verso di me mettendo da
parte sua sorella.
-Non vi avvicinate. –intimai –State lontani da me
chiaro?
-Lascia che ti spieghi..
-No no io ho capito benissimo..questo
è un manicomio giusto?E voi siete tutti PAZZI!!!
-Ma che dici? Ascolta Mia..-prima
di continuare però si voltò verso la sua “famiglia” e chiese loro di lasciarci
da soli.
-Ma neanche a parlarne!!
–pazza bionda e piazza rossa erano perfettamente d’accordo su questo.
-Papà ti prego...-si voltò di
scatto verso di me.
Io lo fissavo a bocca aperta incollata al muro. –Ma
allora è vero?
-Merda..io posso spiegarti
davvero..
-Logan, non voglio sentirti parlare in quel modo
chiaro? –lui si voltò verso la rossa.
Il gigante dietro di lei le strinse un braccio. –Ness,
ti prego..
-Beh che c’è?-poi indicò me –Poche settimane con lei e
guarda come è diventato!
-MAMMA.TI.PREGO. –Logan sembrava sull’orlo di una
crisi di nervi e non lo aiutò affatto vedere il resto di quel clan di matti che
faceva capolino nella stanza.
Sembravano tutti molto scocciati verso la bionda..che però non sembrava turbata dalla cosa.
Lei continuava a guardarmi..incantata?
Dio che situazione!!!
Possibile che mi fossi ritrovata nel giro di poche ore
bloccata una seconda volta in quella stanza con quella gente?
E soprattutto..come potevano
essere quei due ragazzi i genitori di Logan?
Mi lasciai scivolare lentamente lungo la parete finchè
non toccai terra.
-E’ solo un graffio .-probabilmente
stavano parlando del bernoccolo che mi stava crescendo in testa. Lo toccai con
la mano .-Ahi.
Si mossero come un unico corpo verso di me ma io li
fermai.
-Non voglio che mi tocchiate.
-Uhmf..però quando si tratta
di allungare le mani su mio figlio non fai tanto la schizzinosa eh?
Stavolta Logan la fulminò con lo sguardo e lei si
morse le labbra per non aggiungere altro.
-Oddio lei è DAVVERO tua madre.
Tutti mi stavano guardando adesso.
Ed erano in attesa.
Mi coprii la faccia con le mani mentre la realtà di
quella notizia si faceva strada dentro di me.
Mi rendevo conto di emettere dei suoni non molto
rassicuranti e stavo tremando così tanto che mi battevano i denti.
Non potevo reggere più a lungo, così mi arresi e
lasciai che la mia risata si liberasse.
-Credo che tutto questo sia stato troppo per un giorno
solo .-disse quella che stava sempre con il dottorino.
-Mia stai..bene? –Logan si
stava avvicinando a piccoli passi.
Sapevo di sembrare una pazza ma non riuscivo a
fermarmi.
Mi lacrimavano gli occhi e cominciava a farmi male la
pancia, ma non riuscivo a smettere di ridere.
-Carlisle ti prego fa’ qualcosa. –lo supplicò Logan.
Io mossi la mano per richiamare la sua attenzione e
gli feci cenno di aspettare.
Quando l’eccesso di risa si placò mi rimisi in piedi,
e non fu facile, ero ancora scombussolata. –Ok..uff..ora
va meglio..vedi?
Quando mi venne vicino stavolta, non lo respinsi.
-Sei sicura di stare bene? –annuii –Posso fare
qualcosa per te? –annuii di nuovo.
-Rispondi solo a questa domanda.
-Sì.
-Loro-e indicai Jacob
e Nessie –sono i tuoi genitori? Cioè genitori genitori?
Più di uno alle sue spalle trasalì.
-Voglio solo la verità. Non importa quale sia.
Il brusio tra i presenti crebbe . Lui si voltò e poi
tornò a guardare me.
Era così combattuto. C’era della speranza in fondo ai
suoi occhi, ma faceva fatica a venire a galla.
-Facciamo così allora..io
risponderò a una tua domanda..se poi tu risponderai alla mia.
Avevo attirato la sua attenzione e di sicuro anche la
sua curiosità. –Scommetto che c’è almeno una domanda che vuoi farmi vero? Bene..patto annullato..ora puoi chiedermelo..
-Haidettochemiamièvero? –chiese tutto d’un fiato e
lasciandomi completamente di stucco.
Ma mai quanto lui. Era stato scioccato dalla sua
stessa domanda.
Mi tirai in piedi di scatto.-Ma
che domanda è? –cercai appoggio dai suoi parenti ma loro sembravano delle
statue di sale. –Voglio dire..non era questa la
domanda che dovevi farmi..era quella sul segreto, ti ricordi? Il segreto Logan..e tu invece te ne vieni fuori con questa cazzo di domanda
che non c’entra proprio niente.
Il tono della mia voce stava crescendo insieme alla
mia rabbia.
Lui se ne accorse e mi rispose a tono. –Volevi una
domanda? Bene. La domanda è questa.
-NON E’ QUESTA.
-INVECE SI’ MIA.
-Ma non puoi..non puoi lo
capisci?
-Basta un sì o un no Mia.
-Tu non capisci..questa
domanda non dovevi farla..perchè non lo capisci?
Quello che dovevi chiedermi era semplice:qual è il tuo segreto Mia?
Oppure.. ti capita spesso di
morire e risorgere? Queste erano le fottutissime domande che dovevi fare!!!!-urlai ormai in pieno delirio.
Nemmeno mi accorsi di quello che dicevo.
Ma fui la sola.
Rosalie si fece avanti con gli occhi sgranati e mi
sfiorò un braccio.
Io ansimavo pesantemente dopo quello sfogo. Quando mi
toccò sussultai.
-Quello che hai detto.. tu
sei morta e ..risorta..
-Io voglio andare via adesso. –ed era vero.
Non mi importava più di sapere se era vero. Se avevo
davvero trovato quello che cercavo.
Non volevo più sapere niente di niente. Volevo solo
andare via.
-Ti succede spesso di farlo?
Continuava a farmi domande ma io non volevo saperne
più niente di tutta quella storia.
LOGAN AVEVA ROVINATO TUTTO.
Perché aveva dovuto tirare fuori quella cosa
dell’amore?
Ignorando tutti e tutte le loro domande mi feci strada
verso la porta e me ne andai.
Me ne sarei andata anche a piedi se fosse stato
necessario ma per fortuna mi trovai le chiavi della macchina in tasca.
Come aveva potuto tirare fuori l’amore!!!
Come aveva potuto farmi questo!!!!
COME!!!!!
Ero così arrabbiata.
E proprio adesso che forse ero arrivata dove volevo.
Avevo passato così tanto tempo dietro a questa storia..così tanto tempo SPRECATO.
Anche se non avevo avuto una risposta precisa ero
quasi sicura che fosse quella che mi aspettavo, e questo rendeva tutto ancora più schifoso.
A un passo dalla possibilità di avere delle risposte,
di avere accanto qualcuno che potesse spiegarmi perché io, perché a me..qualcuno che semplicemente potesse capirmi..
E lui che fa? CHA CAZZO FA?
Se ne esce con quella fottutissima stronzissima
domanda!!
E che cazzo!!!!! E CHE
CAZZO!!!!!
-Mia.
Strillai per lo spavento. –Rosalie, la volete smettere
di comparirmi alle spalle!!!!
-Non andare, resta. –mi prese una mano con le sue.
–Resta con me.
Ok, questa ragazza era davvero strana. –Senti Rose
credo che tu abbia capito male..quando dicevo che non
mi interessano i ragazzi..non intendevo dire che mi piacciono le donne, ok?
-Le donne? –si mise a ridere –Ma io non voglio ..Oh Mia..io non sono attratta da te..quello che voglio..è
insomma vorrei ..
-Beh, meglio così allora..-aprii
la portiera e salii in auto.
-Addio.-dissi , poi misi in
moto e partii.
E’ la cosa giusta, è la cosa giusta, è la cosa giusta,
è la cosa giusta, è la cosa giusta.
Continuai a ripetermelo finchè non vidi un cartello
che indicava la città di Forks.
Conoscevo quella strada, l’avevo studiata quando avevo
organizzato la mia fuga alla ricerca della verità..e
ironia della vita..avevo avuto ragione.
Se solo non mi fossi lasciata convincere da Logan
allora..adesso le cose sarebbero state diverse.
-‘fanculo pure Forks!
Sì, ‘fanculo tutti.
E poi se avevo trovato loro avrei trovato anche gli
altri.
Dovevano essercene altri no?
Ma certo che c’erano. C’erano per forza visto che
stavo facendo la cosa giusta no?
Si trattava solo di ricominciare a cercare. E il tempo
per me non era un problema.
Stavo organizzando già le mie prossime mosse quando
qualcosa sbucò dal bosco e si piazzò in mezzo alla strada.
-NOOOO.- inchiodai di colpo emi
catapultai fuori dalla macchina pregando di non aver ucciso niente o peggio
nessuno.
-Ti prego, ti prego, chiunque tu sia, non essere
morto, ti prego..ti..Rosalie!!!!
Seduta nel mezzo della strada c’era una sorridente
Rosalie.
Mi appoggiai all’auto. Tremavo ancora.
-Ti sei spaventata? Mi dispiace.-si
tirò a sedere e poi indicò qualcuno alle sue spalle. –Lui è Emmett. Mio marito.
Un omone immenso stava trafficando nel portabagagli.
–Ciao. –mi disse sorridendo.
-Ma che sta facendo? Ehi giù le mani dalla mia
macchina.
Rosalie mi mise un braccio sulle spalle.-Sta solo
sistemando le valige.
-Le valige? Che valige?
-Le nostre no? Noi veniamo con te.
-Noi ven..oh no, non se ne
parla proprio.
-E’ tutto deciso.
-Io non voglio che voi veniate con me.
Ma lei non badò alle mia
parole. Cominciavo a capire che quella ragazza era dotata di un particolare
tipo di udito selettivo.
-Ora no, forse, ma presto sarai felice di averci con
te.-disse guardandomi con condiscendenza..nemmeno
fossi stata un bambina di cinque anni.
L’omone intanto si era sistemato al posto di guida.
Sembrava perfettamente a suo agio. Un uomo felice.
-E’ Logan che vi ha mandati?
Il nome di Logan la fece rattristare, ma durò un
secondo.
-Logan non c’entra niente,anzi
lui era contrario.
-Ma allora.. –mi aprì lo
sportello posteriore.
-Sali in macchina Mia e ti prometto che avrai tutte le
risposte che vuoi.
-Tutte?
Annuì. –Tutte.
Seppur controvoglia salii in
auto. Lei chiuse lo sportello poi fece il giro e si sedette accanto a ..Emmett.
Dato che saremmo stati compagni di viaggio tanto
valeva imparare i loro nomi.
-Bene Rosalie, sono salita. Ora sputa il rospo.
-Che ti dicevo Em? E’ proprio come me!!
Lui mi guardò dallo specchietto retrovisore. Mi fece
l’occhiolino.
-Le risposte.
Si voltò sul sedile per potermi guardare in faccia.
-E va bene. –disse –Ma devi avere pazienza. Potrebbe
essere una storia un po’ lunga.
-La pazienza non è il mio forte..ma tempo ne ho in
abbondanza.
I due si guardarono negli occhi e si presero per mano.
–Anche noi ne abbiamo in abbondanza Mia.
Lo sapevo!!! Finalmente!!!
-Va avanti.-dissi cercando di
mantenere una parvenza di calma.
-Bene.-chiuse gli occhi, fece
un profondo respiro e iniziò a raccontare. –Il mio nome è Rosalie Hale. Sono
nata a Rochester nel 1918 e ..sempre lì sono morta nel
1933.
Smise di parlare e mi guardò.
Ma io non ero spaventata da quella cosa, ANZI.
Avevo atteso così tanto di sentir pronunciare queste
parole da qualcuno, da chiunque!!!
-Lo sapevo. –sussurrai. –Sapevo che finalmente vi
avevo trovati..sapevo che
eravate come me..continua ti prego..
Vabbè
prendetevi tutto il tempo che vi serve..e tanto per la cronica non siete voi
che siete tonte sono io che sono brava!!!!!!hehehehehehehehehe
E tanto modesta
poi, vero? ;-P
Buona lettura.
Baci Sole.
-Sono passati altri cinque
minuti..ora posso andare a parlarle?
-Rose sembri un maledetto
orologio a cucù.
-Ma sono passati..
-..altri cinque minuti. Lo
so!
Sbuffai e tornai a osservare
Mia.
Erano quasi quaranta minuti
che non dava segni di vita.
L’ultima cosa che aveva detto
era stata “Ferma la macchina.” a Emmett quando io avevo finito di raccontare la
mia storia.
Man mano che andavo avanti
vedevo l’espressione del suo viso cambiare.
Si era schiacciata sempre di
più contro lo schienale del sedile e non aveva detto nulla, a parte chiedere di
scendere.
Si era allontanata dalla
strada e da quaranta minuti ci dava le spalle semiappoggiata ad un grosso
albero.
E va bene, basta adesso!!
Non ce la facevo più ad
aspettare. –Io vado. –annunciai decisa a Emmett.
Lui brontolò qualcosa ma poi
mi venne dietro.
Mi avvicinai a Mia stando
attenta a fare abbastanza rumore perché mi sentisse ma non troppo da
spaventarla.
Ci fermammo a pochi passi da
lei e feci cenno a Emmett di lasciar parlare me.
-Ehm..Mia? –dissi con il mio
tono di voce più rassicurante.
Nulla. Ritentai a voce un po’
più alta. –Mia?
Nulla .Il terzo tentativo mi
scappò forse un po’ più forte tanto che lei si portò una mano sull’orecchio.
OPS.
-Ti avevo sentito anche la
prima volta. –disse secca.
Sì, decisamente aveva il mio
carattere..e i miei capelli..ma il sorriso, certo quando lo mostrava..era
proprio come quello di Emmett. Ahhhh, proprio perfetta!
No, non adesso..concentrati
Rosalie!!
-Stai ..bene? –tentai.
-Una meraviglia. –sempre
tagliente la piccoletta.
Nonostante il mio
avvertimento Emmett sbuffò e iniziò a bofonchiare.
-Che dice quello? –disse Mia
finalmente girandosi.
Aveva gli occhi ridotti a due
fessure, e nonostante le ultimissime informazioni circa la nostra natura non
esitò a piazzarsi proprio di fronte a lui.
-Quello? Rose l’hai sentita?
..Mi ha chiamato QUELLO! –misi una mano sul petto di Emmett e spinsi con la
forza necessaria a spostarlo di qualche passo.
-Ti avevo detto di far
parlare me o sbaglio?
-Ma se nemmeno si era
girata!!-protestò lui.
-Emmett! –lo sgridai.
-Rosalie!!-mi rispose allo
stesso modo.
-Ehilà vampiri? –ci voltammo
a guardarla.
-Visto? –disse lui fiero
–Adesso parla!
-Oh ma sta un po’ zitto
Emmett!!
-Invidiosa. –mi disse lui
camuffando la cosa con un colpo di tosse.
-Quanti anni avete detto di
avere? –disse lei sospettosa.
Ringraziai Dio di non poter
arrossire e poi cercai di assumere un contegno un po’ più..da mamma.
-Non fare caso a lui..troppi
anni in mezzo a dei liceali non gli hanno fatto un gran bene..
Mettendo il broncio Emmett si
allontanò un po’. –Vedo.
-Mia..mi dispiace se ti
abbiamo spaventata..ma non siamo pericolosi te lo giuro..-poi mi corressi
-..cioè non lo siamo per TE.
Mi piantò due occhi
spalancati in faccia. Era ..scioccata?
-Cred- credevi che fossi
spaventata?
Non lo era? –Non lo sei?
–chiesi sforzandomi di capire cosa potesse passarle per la testa.
-NO!!-mi rispose indignata.
-Ah no?..e perché no?
-Ecco..in realtà io ..stavo
pensando ad altro..
Ad altro? Ma come io le
dicevo che era chiusa in macchina con due vampiri e lei pensava ad altro? –E a
cosa stavi mai pensando ?-chiesi incredula.
-Cose mie. –disse incrociando
le braccia e corrucciando la fronte.
Ok, ora mi ero proprio persa.
–Ma se non avevi paura di noi ..perchè sei scappata?
-Ma non lo vedi che è una
spostata Rose.-suggerì il mio delicatissimo marito.
-Emmett!!-ero sbalordita –Non
parlare così davanti alla bambina!!
OPS. –La bambina? –disse lei
abbandonando la posizione non-vedo-non-sento-non-parlo.
Grazie, grazie , grazie di
non farmi essere capace di arrossire!!
-Ah-ehm..vedi..forse c’è un
piccolo dettaglio che non ti ho ancora detto..
-Sentiamo.
Certo. La faceva facile lei,
ma io dovevo trovare le parole giuste.
-Allora?
-Un momento..sto cercando..è
che non so bene come dirtelo..
-Il modo diretto è il più
efficace.
-Non questa volta. –le feci
segno di sedersi. Dopo un primo attimo di dubbio le fece. –Okay..allora..forse
è meglio che faccia una piccola premessa..
-Rosie..
-STA. ZITTO. EMMETT. –grugnì
una risposta poco carina.-Prima di dirti quello che devo..è meglio che ti parli
un po’ della nostra famiglia.
-La famiglia di Logan?
-Sì. La famiglia Cullen.
Le spiegai come Carlisle ci
aveva trovati e salvati tutti e di come eravamo diventati in quel modo una
famiglia.
-Aspetta..quindi il biondino
sarebbe tuo padre?
-Sì, Carlisle è mio padre.
-Ma non quello di Logan vero?
–era evidentemente concentrata a visualizzare il nostro intricato albero
genealogico.
-No.
-Perché suo padre è quello
spilungone giusto? –io annuii. –E sua madre..è quella con cui ho fatto a botte.
–annuii di nuovo.
-Quindi ho fatto a botte con
la madre di Logan? –scosse un po’ la testa, forse per schiarirsi le idee.
–MERDA. Questa proprio mi mancava..
-Non è stata colpa tua..Nessie
ti ha provocato..lei ha un carattere un po’ particolare..è sempre stata così
fin da bambina..
-Da bambina? –di nuovo la sua
bocca si spalancò per la sorpresa.- Vuoi dire che voi potete crescere?
Ecco, ci stavamo avvicinando
al punto critico. –Naturalmente no. Restiamo fermi all’attimo della
trasformazione.
-Ma se hai detto..
Le chiesi di lasciarmi
finire. –La storia di Nessie è diversa dalle nostre..lei non è esattamente come
noi..
Sembrava molto interessata a
questa parte della storia. –Cioè non è un vampiro?
-Lo è. ..Ma solo a metà.
–Iniziai a raccontare di nuovo.
Le parlai sommariamente della
storia di Edward e Bella e della nascita di Renesmee.
-Quindi lei è..come
dire..viva?
-In un certo senso.-cercai di
essere più chiara che potevo. –Diciamo che lei non è una non-morta .-sorrisi al
gioco di parole.
Mia restò in silenzio per un
po’ e io la lasciai stare. Aveva di certo bisogno di qualche minuto per
metabolizzare il tutto.
-E Logan?
-Lui è il figlio di Nessie e
di Jake..e la sua nascita è stata una sorpresa ancora più grande di quella di
sua madre.
-Perché?
Guardai Emmett. Avevo bisogno
di sapere la sua opinione stavolta.
Un conto era raccontare il
nostro segreto..ma mi chiedevo se potevo fare altrettanto con quello dei lupi.
Lui scrollò le spalle. –Diglielo
pure..tanto ormai..
-Dirmi cosa? –incalzò lei.
Aveva negli occhi la stessa
espressione di quando mi aveva chiesto in macchina di raccontarle la mia
storia.
-Ecco, Jacob, il padre di
Logan è..-dirlo o non dirlo? –Ecco lui è un ..
-Un? –quasi strillò.
-Un licantropo.
Restò pietrificata con una
buffa espressione per almeno due minuti prima di parlare. –Mi stai prendendo in
giro?
Scossi la
testa.-Un..licantropo?..Luna piena..pallottole d’argento..
-No, no..quelle sono solo
leggende..
-Già come quelle che i
vampiri escono solo di notte a quanto pare.
-Sì, proprio come quelle che
parlano di noi.
Ci pensò su ancora un po’
–Ma..un licantropo?
-Beh, non ti sembra di essere
un po’ razzista? Perché i vampiri sì e i licantropi no?
Scoppiò a ridere per la mia
battuta, salvo poi coprirsi la bocca con la mano, ricordandosi evidentemente
che doveva tenere il muso lungo ancora un po’.
Maa me bastò. –Hai proprio la stessa
espressione di Emmett quando ridi sai? –dissi raggiante.
Archiviato il momento di
ilarità mi guardò più sospettosa che mai. –Il sorriso di Emmett?
OOOOPS. Emmett mi sgridò
mentre Mia si girava a squadrarlo.
-Che vuol dire che ho il
sorriso di Emmett?
Dai Rose, adesso o mai più!!!
-Vedi ..
-TU!! –mi precedette lei
puntando dritto ad Emmett.
Preso un po’ alla sprovvista
lui indietreggiò un po’.
-TU!! –continuò lei
avanzando.
-Rose? –disse lui un po’
intimorito.
-Mia ma che fai?
-E’ lui vero?Sei tu!!
-Ma lui cosa? –possibile mai
che questa ragazza avesse reazioni tanto strane?
-E’ MIO PADRE.!!!-lo urlò con
tanta forza che si sentì l’eco per un po’ tra gli alberi attorno a noi.
Non ci diede nemmeno il tempo
di rispondere e iniziò a colpirlo come le capitava.
Corsi a fermarla prima che si
facesse di nuovo male.
Nonostante la mia stretta non
le lasciasse scampo continuò a scalciare e inveire contro di lui.
-SEI UN BASTARDO!!!MA ADESSO
TI FACCIO VEDERE IO ..CAROGNA!!COME HAI POTUTO!!! COME HAI POTUTO???????
Emmett completamente
tramortito dalla svolta che aveva preso la situazione se ne stava lì come una
statua.
-Mia, calmati..ma che dici?
-Ha abbandonato mia madre!!
Ha abbandonato ME!!!!!
-Ma come fa ad essere tuo
padre? Emmett è morto nel ’35..
No, un momento!!!
Sempre tenendo stretta Mia mi
puntai anche io verso di lui.
-Tu quanti anni hai Mia?
Se anche lei era un
‘immortale non era da escludere che potesse esserlo dagli anni trenta, no?
Lei smise di
agitarsi.-Venti.- mi rispose.
Sembrava non fosse abituata a
rispondere a questo genere di domande.
-Forse è meglio che ti chieda
da quanto hai vent’anni allora.
Dal momento che era immobile
la lasciai andare e mi piazzai proprio di fronte ad Emmett.
-C’è qualcosa che non mi hai
detto AMORE?
-Ma ROSE!!!..ma..ma ..ma..
-No, Rose..non è
lui..scusa..scusatemi..non so che mi è preso..ma quando hai detto..ho
pensato..scusate davvero..scusa Emmett..
-Perché ne sei tanto sicura
adesso? –ora ero io la sospettosa.
Che l’avesse riconosciuto e
ora tentasse di proteggerlo?
Fece un lungo respiro e poi
espirò profondamente. –Perché sono solo cinque anni.
-Cinque anni?
Annuì. –Sì, sono solo cinque
anni che sono ..morta.
-Ma non è successo tre giorni
fa? –piazzai a Emmett una bella gomitata nello stomaco.
-Ouch!!..ROSE!!
-Così impari a dire idiozie.-sibilai.
–Continua Mia.
-Tre giorni fa è stata solo
..l’ultima volta..
-E cinque anni fa la prima.
–non era una domanda ma lei annuì lo stesso in risposta.
Le andai di nuovo vicino.
–Come è successo?
Scosse di nuovo la testa.
–Non ti va di parlarne? -lo fece di nuovo, ma più decisamente. –Va bene, se non
ti va non devi..
-Non voglio.
-Va bene così Mia.-le presi
una mano. –Va bene, così..ma se un giorno ti venisse voglia di farlo..Puoi
fidarti di me..di noi..-mi corressi guardando Emmett, che nel frattempo
sembrava essersi ripreso, tanto da parlare di nuovo. –Quante volte ti è
successo? –chiese.
-Senon vuoi..
Scosse ancora la
testa.-Allora non devi..
-No, no..voglio dire che
questo non è un problema..-di nuovo prese un bel respiro prima di parlare.
-Di preciso non lo so..-ci
disse -..ecco..i primi anni dopo..sapete..la mia prima morte e
..resurrezione..
La incoraggiai a continuare.
-..ecco..non è stato facile..sono stata allo sbando..non sapevo che cosa
succedeva..non capivo..-cercò i nostri occhi -..capite cosa intendo vero?
Annuii anche se non era stato
così per me.
Io avevo avuto Carlisle ed
Edward che mi avevano spiegato tutto..ma non era quello il momento di
sottolineare questo particolare a Mia.
-..ho fatto cose folli..ho
vissuto..-chiuse gli occhi ricordando -.. facendo cose così stupide..
-E queste cose stupide sono
finite spesso con la tua morte. –finì Emmett per lei.
-Già. All’inizio tra la morte
e il risveglio passava anche una settimana..ma piano piano il tempo diminuiva..
-Fino ai tre gironi che ti ci
sono voluti stavolta.
-Tre giorni? –chiese lei
stupita.
-Sì. –confermammo in sincrono.
-Sono restata morta tre
interi giorni?
-Sì. –ripetè Emmett.
-No aspetta..-lui si voltò a
guardarmi. –Morta no..ci sono voluti tre giorni perché il veleno facesse il suo
corso,ma morta sarà rimasta poche ore. –tornai a guardare lei –E’ possibile?
Mi sorrise. –Bene , il tempo
è sceso ancora allora. L’ultima volta sono restata morta sei ore.
-No, meno.- confermai.
-Almeno una buona notizia
c’è. –disse sconsolata.
Vedendo che non capivamo si
spiegò meglio. –Dopo il periodo nero..ho cercato di
scoprire qualcosa su di me..su cosa ero..
-Ecco perché prima eri così
sconvolta allora!!-esclamai quando finalmente le cose
cominciarono ad avere un senso.
-Già, ed ecco anche perché
non hai avuto paura di scagliarti contro di me, prima..tanto
non puoi morire!!!
Mia scoppiò a ridere di
nuovo. –Sì, è per quello. Ormai ho superato lo choc della morte.
-Ecco perché chiedevi di
morire allora.!-le rivelazioni ormai mi arrivavano a
ripetizione.
-Quando mi risveglio –disse
ancora –sono come nuova. Il mio corpo ritorna immediatamente all’attimo esatto
in cui ero prima di morire la prima volta.
-Ma puoi invecchiare? –chiesi
molto curiosa.
-Non lo so..non
sono rimasta mai viva abbastanza a lungo per verificarlo.-disse scrollando le
spalle –Ma tutto ciò che faccio tra una morte e l’altra al mio corpo non resta.
–mi mostrò i lobi delle orecchie.
Avevo notato che aveva
parecchi piercing quando l’avevo conosciuta. Ora gliene restava solo uno per
lobo.
-Non so molto su quello che
sono o che posso o non posso fare..per questo è più di
un anno ormai che faccio ricerche. Voglio risposte.
-Credi che ce ne siano altri
come te?
-Non lo so..lo
spero.
-Io non ne ho mai sentito
parlare..ma forse Carlisle..-disse Emmett.
-Sei un genio Emmett!!-trillai. –Mia Carlisle è molto vecchio..e
sono sicura che se qualcuno a questo mondo sa qualcosa su quelli come te..beh
quel qualcuno è lui.
-Ma sembrava stupito quanto
voi quando mi sono svegliata.
Riecco il momento cruciale.
–Ecco..a questo proposito..sai il veleno di cui
parlavo prima.. –annuì-..quando ti hanno ferita Logan mi ha chiesto di
salvarti..
-Ohhh..vuoi
dire facendomi diventare un vampiro?
-Sì..lui
era terrorizzato .-mi sentii in dovere di giustificarlo. –Non l’avevo mai visto
così..era fuori di sé..
Qualcosa le passò negli occhi..ma fu troppo veloce perché riuscissi a identificarlo.
-E tu mi hai
morso..
-Ma il veleno non ha avuto
l’effetto che ci aspettavamo.
-Perché una volta morta il
mio corpo deve aver annullato tutti i cambiamenti che il veleno aveva
apportato.
-Quando non ti sei svegliata..-il solo ricordo mi fece tremare.
-Ma stavo davvero diventando
una vampira? –chiese curiosa.
Chissà perché quell’idea la
divertiva.
-Sì, stava andando tutto bene..fino a quando tutto non è andato male.
-guardammo tutte e due Emmett
senza parole.
-Che c’è? –si difese lui –E’
andata così no?
Lo ignorai. – Non ricordi il
dolore?
Rise. –Cavolo se me lo
ricordo!!!
-Mi dispiace Mia. –mi sentivo
così in colpa.
-Beh..ci
sono modi più dolorosi per morire, credimi.
Rise di nuovo davanti al
nostro orrore.
Ma cosa poteva mai esserci di
più doloroso della trasformazione dovuta al veleno di un vampiro?
-Voi sarete anche stati su
questa terra più a lungo di me..ma in materia di morte
non ne sapete più dei comuni mortali. –disse con una certa superiorità.
Sì, mi dissi per l’ennesima
volta. Quando sorrideva era proprio uguale a Emmett.
Accidenti doveva esserci una specie di incantesimo su quella casa
Accidenti doveva
esserci una specie di incantesimo su quella casa..come era possibile che non
riuscivo ad allontanarmene per più di qualche metro?
-C’è qualcosa
che non va Mia? –ero così concentrata che non mi ero accorta che Rosalie si era
venuta a sedere accanto a me.
Sbattei un paio
di volte le palpebre. –Ma ..
-Noi ci muoviamo
molto velocemente.
Non mi soffermai
più di tanto su questa nuova informazione. Mi limitai a gettarla nel mucchio.
Avrei fatto tutte le mie considerazioni con calma in seguito.
Adesso tutto
quello che la mia mente sapeva e capivaera che stavamo andando a cercare delle risposte.
Risposte che
speravo avrebbero finalmente messo fine alle mie ricerche.
Non appena
Emmett imboccò il viale che portava alla casa sia lui che Rosalie si misero in
ascolto.
E non credo che
avessero sentito niente di buono perché si guardarono atterriti e poi
guardarono me.
-Che c’è? –non
mi piaceva quella traccia di panico negli occhi di Rosalie.
Ripetei la
domanda ma non ottenni nulla. Nulla a parte quello sguardo . –Insomma vuoi
smetterla di guardarmi?
-Tranquilla Rose
la porteremo al sicuro.
Ecco, ora il
loro panico mi stava contagiando. –Proteggere me? Da chi?
Sempre senza
rispondermi Emmett fece una manovra e in un secondo ci trovammo a tornare da
dove eravamo venuti, solo che a una velocità tale che se non ci fosse stata
Rosalie a tenermi sul sedile sarei stata sbalzata fuori alla prima buca e a
quella velocità probabilmente sarei finita in Florida.
-Ok, adesso
basta!!-sbottai.
-Fidati di noi
Mia, è solo per il tuo bene.
Cercai di
staccarmi dalla sua presa d’acciaio. –Rosalie mollami!! E tu fermati. ADESSO.
Dovetti
ripeterlo altre cinque volte ma alla fina mi accontentarono.
Emmett si voltò
verso di noi. –Non è ancora abbastanza lontano, non siamo al sicuro.
-Al sicuro da
cosa? –ero al limite dell’isteria. –Si può sapere che succede?
Continuavano a
lanciarsi sguardi tormentati ma nessuno parlava.
-Non mi piace
essere portata a spasso..voglio sapere che cazzo succede.
-E’..è successo
qualcosa..-cominciò titubante Rosalie.
-A casa vostra?
–annuì.
-C’è qualcuno?
–scosse la testa.
-C’è..qualcosa?-tentai
e lei annuì.
-Ok, non mi va
di giocare ad acqua e fuoco..basta annuire , parla!!
Si voltò di
nuovo a guardare Emmett ma io le misi una mano sotto il mento e lei tornò
ubbidiente a guardare me. –Se riguarda me voglio saperlo. ..quindi..riguarda
me?
Annuì ma quando
si accorse che mi stavo arrabbiando parlò. –Sì..e no.
-Che cavolo di
risposta è questa!!!!!
-Beh..diciamo
che la risposta dipende..
-Da cosa?
-Da te.
-Da me? –annuì
di nuovo.
Dato che non
sembrava ancora intenzionata a rispondermi come si doveva, decisi che mi sarei
risposta da sola.
Aprii lo
sportello e uscii dall’auto.
-Ma dove vai?
–mi comparse davanti alla sua supervelocità e mi bloccò la strada.
-Visto che tu
non parli vado a vedere con i miei occhi, così saprò se voglio o no che questa
cosa mi riguardi.
Mi fermò di
nuovo ma non trattenendomi fisicamente. Fu il tono della sua voce.
All’improvviso
era così triste. –E’ per Logan.-fu quasi un sussurro.
Mi gelai.-
Logan? Che vuoi dire?
-Dopo che te ne
sei andata..
-Mi sta
aspettando? E’ arrabbiato?
-Mia..
-Non ti
preoccupare, so difendermi da sola..-ma il pensiero che lui volesse farmi del
male mi ferì..cavolo se lo fece..lo stesso dolore della coltellata che mi aveva
uccisa nel bosco. Dritta al cuore.
-Non sta bene..
-Logan?..ma se
fino a poco fa ..sei sicura?
-Noi
sentiamo..-la zittii con la mano.
-Non voglio
sapere dei vostri superpoteri adesso..dimmi solo quello che sai.
Emmett comparse
accanto a lei e le mise una mano sulla spalla. –Si è sentito male.
-Definisci male.
-Non lo so..non
credo che qualcuno potrebbe dirti di più. Logan non era mai stato male
prima..-e poi mi lanciò uno sguardo molto molto eloquente.
-Vuoi dire che è
colpa mia? –lo dissi con un filo di voce.
Il solo pensiero
che fosse davvero colpa mia mi lasciò svuotata.
Alla fine ce
l’avevo fatta. Ero riuscire a ferire l’unico amico che potessi definire davvero
tale ..in tutti i modi possibili.
Complimenti Mia,
alla fine non ti smentisci mai..
Adesso Logan
stava male ed era colpa mia, solo mia. Colpa della mia idiozia.
Ero scappata via
senza dire niente, senza spiegargli perché avevo reagito così. E forse adesso
non avrei avuto più modo di farlo. Di spiegargli.
Niente più
tempo?-E’ una cosa grave?
-Non lo
sappiamo.-ammise Emmett. –Adesso la cosa importante è ..
-NO. –lo
bloccai.- Adesso la cosa importante è sapere che ha Logan che non va.
–cominciai a dirigermi verso la macchina. –Quindi adesso torniamo indietro.
Subito.
-Mia, non
capisci..non posso portarti là..Nessie era fuori di sé..è troppo pericoloso..
-Non importa..e
poi ..no, lascia stare ..
-E poi cosa?
-Se è davvero
colpa mia ha ragione ad avercela con me no?
-Certo che
no..-mi si avvicinò e mi mise un braccio sule spalle. –Non è colpa tua..
-Emmett non ne
sembra convinto.-mi passai una mano sugli occhi.
All’improvviso
avvertii tutta la stanchezza degli avvenimenti degli ultimi giorni..anzi degli
ultimi cinque anni..solo che sembravano mille..-Ma comunque non cambia la
situazione sapere se è vero o no, giusto?
-Mia non ti
porterò laggiù.
Alzai il viso
per guardarla.
Non capivo come
mai fosse così protettiva con me..eppure all’inizio era stata tutt’altro che
gentile. –Perché vuoi proteggermi? –era forse colpevolezza quella nei suoi occhi?
Mi sciolsi dal
suo abbraccio. –Perché vuoi proteggere me? Tuo fratello..o quello che è..sta
male..e tu perdi tempo con me..perchè?
Emmett fece un
passo verso dinoi. –Non adesso Rose..
-Invece proprio
adesso Rosalie.-incrociai le braccia al petto sfoderando la mia brevettata
espressione da mastino. –E’ da quando vi siete intrufolati nella mia auto che
non mi dici qualcosa. Ora voglio sapere di che si tratta.
Tormentandosi le
mani abbassò lo sguardo.
Sentivo che
voleva dirmelo così giocai la mia ultima carta.-Se non vuoi farlo allora
sparisci. –alzò di scatto lo sguardo su di me e stavolta non feci fatica a
riconoscere quello che le passo negli occhi: panico, panico allo stato puro.
-No, Rosie, non
farlo..-ma il tentativo di Emmett non valse a nulla.
Per qualche
oscuro motivo Rosalie era terrorizzata dal fatto che me ne andassi.
Motivo davvero
davvero oscuro..avendo escluso che si fosse innamorata di me..che cavolo poteva
essere?
Una qualche
stramberia da vampiro?
OH MERDA!!-Ehi
non è che mi volete tenere tipo merendina inesauribile ai vostri comandi ????
L’espressione
sui loro volti fu così sinceramente scioccata che se non fossi stata
fottutamente spaventata da quella prospettiva sarei scoppiata a ridere di vero
gusto.
-Merendina?
–quasi balbettò nel dirlo. –Pensi che IO potrei fare del male a TE? –era
sconvolta. –MAI.
Non potei
dubitare della sua sincerità. –Io non potrei mai farti del male Mia.
Davvero..MAI.
-Ok ok ti
credo..ma allora che cosa vuoi da me?
-Rosalie..
-NO, Emmett, ho
aspettato anche troppo..se me lo aveste lasciato fare subito forse ora non
saremmo qui..così..forse anche Logan...-non finì la frase, non che ce ne fosse
bisogno poi, tornò a guardarmi e poi lentamente mi prese una mano fra le sue.
–Volevo dirtelo subito, ma me l’hanno impedito..più di una volta..
-Perché?
-Temevano ti
spaventassi..che non potessi capire..
-Perché? E’ una
cosa..pericolosa?-scosse la testa.
-No, non
pericolosa..-rinsaldò la presa sulla mia mano ma senza farmi male e
contemporaneamente vidi tornare quella luce adorante nei suoi occhi.-Prima, in
macchina..tutte quelle cose sulla mia famiglia..su noi Cullen..era per tentare
di farti capire..
-Cosa? So che
siete vampiri..-scosse la testa.
-Lasciami finire
ti prego, non voglio rischiare di cambiare argomento come prima. –stavolta fui
io ad annuire, non l’avrei interrotta più.
-Siamo una
famiglia. Una famiglia con due genitori e dei figli..nipoti addirittura. Una
famiglia unita.
Non capivo dove
voleva arrivare ma decisi comunque di seguire il filo del suo discorso. –Quando
Carlisle mi ha trasformata..mi ha dato una nuova vita..come fanno i genitori
con i figli..beh, più o meno..
Parlava
lentamente, dando rilievo ad ogni singola parola, come se ognuna di esse fosse
la chiave per arrivare a questo grande mistero che ci riguardava entrambe a
quanto avevo capito.
-Siete una
famiglia e Carlisle è il tuo papà vampiro.-riassunsi per avere un quadro più
definito.
Annuì tanto
forte che temetti per il suo collo.-Esatto. Il mio padre vampiro. Quello che mi
ha dato una nuova vita.
-Ok. –dissi
ancora nel buio più totale.
-Noi non
possiamo avere figli.- poi si corresse. –Cioè..in realtà i vampiri maschi
possono..con un’umana..ma ..-vedendo il mio sguardo sorrise .-Basta nuove
informazioni hai ragione..
-Sì, per favore.
– vampiri e umane? Quindi Nessie..OH MERDA!!!!Allora quella
ragazza..donna..vampira..o quello che cazzo era..cioè aveva fatto sesso con un
vampiro?
-Mia,
concentrati su questo per favore..
Mi riscossi.-Oh,
sì..ma..voglio dire..WOW..ok ok ..hai ragione.
-E’ importante
per me davvero..e potrebbe esserlo anche per te.
Continuava a
parlare, ma non a dire.
Sembrava volesse
che ci arrivassi io.
L’accontentai.
In fondo era stata la prima..persona? essere? quello che era, a darmi qualche
risposta.
Ok, Mia.
Ragioniamo.
E’ qualcosa che
riguarda me e anche Rosalie.
Qualcosa che per
adesso riguarda più lei. Qualcosa che la spinge a non mollarmi mai..a non poter
nemmeno pensare di separarsi da me.
Non è il sesso.
Amicizia?
No, mi conosce
da troppo poco tempo.
Ma è qualcosa di
forte..un legame che sente di avere con me..
Un legame..come
con qualcuno di famiglia? In fondo aveva tirato fuori la storia della sua
famiglia per tutte e due le volte..
-..mi vedi come
una di famiglia..-lo dissi pensando a voce alta ma lei annuì come se la mia
fosse stata una domanda rivolta a lei.
Sembrava
felice..e spaventata dal fatto che stavo avvicinando a svelare il suo segreto.
Famiglia,
famiglia, famiglia..vediamo..
Sorelle? Rosalie
voleva che fossimo sorelle?
No. Non
credo..non sorelle, ma comunque parenti..
Mentre
continuavo a cercare di capirci qualcosa mi ritrovai a fissare Emmett. E lui mi
sorrise.
Stavo per
rispondergli allo stesso modo quando qualcosa mi si accese in testa. Ma più che
una lampadina fu un falò.
-Il sorriso di
Emmett.-sussurrai ancora sconvolta dalla neo rivelazione.
Improvvisamente
come un magico puzzle, tutti i pezzi stavano tornando al loro posto.
-..hai detto che
ho il suo sorriso..hai detto..-tornai a fissarla -..hai detto che mi hai
morso..per farmi diventare una vampira..
Non annuiva più.
Era perfettamente immobile. Una statua, e non per modo di dire. Sembrava
davvero una statua. Mi accorsi che non respirava.
-Rosalie?
Magicamente la
statua mi rispose. –Sì?
-Credi che io
sia tua figlia?
Mi fissò in
silenzio e solo quando ormai credevo che la trasformazione in statua fosse
permanente mi rispose. –Sì.-semplice, netto, cristallino...assurdo.
-Io sono tua
madre adesso.
-Mia madre?
-So che non sei
diventata una vampira..ma non importa..sei un’immortale anche tu..ed eri
sola..ma adesso non più. Se tu vuoi..noi –si voltò a guardare Emmett -..noi
saremo la tua famiglia.
-La mia
famiglia. –mi sentivo una specie di pappagallo ma non mi sentivo in grado di
formulare un pensiero coerente.
Una vampira
quasi centenaria voleva..adottarmi?
Dio. Questa era
davvero la cosa più strana che mi fosse mai successa.
-Vuoi adottarmi?
–non sapevo nemmeno io che tono avessi usato.
Del resto non
sapevo nemmeno come mi sentissi al riguardo.
Basita?
Confusa?
Turbata?
Scioccata?
Irritata?
…INCAZZATA?
-Tu..vuoi..adottarmi..-dissi
con quello che poteva passare con un sussurro, ma che sarebbe stato più
corretto definire sibilo.
Del resto quando
non sapevo bene come sentirmi riguardo a qualcosa optavo sempre per la rabbia.
Era un’emozione con cui mi sentivo a mio agio a convivere.
Non cambiai
strategia nemmeno stavolta, gioco che vince non si cambia, no?
-Voglio darti
una famiglia…VOGLIO una famiglia..potremmo avere ognuna quello di cui ha
bisogno..tu una madre..e io..una figlia..
Così mentre lei
si stava lasciando andare a una specie di confessione a cuore aperto io iniziavo
il processo di imbastardimento che mi permetteva di superare indenne anche le
situazioni più difficili.
Questa volta poi
fu particolarmente facile. Niente tirava fuori il peggio da me quanto l’argomento
“famiglia”.
Avete appena
vinto un giro gratis nella meravigliosa mente di Emmett.
Buona lettura,
baci Sole.
Non riuscivo a credere ai
miei occhi.
Ma possibile che questa
ragazza fosse tanto rissosa?
Era riuscita a cambiare umore
almeno quattro volte in meno di un’ora e sempre in peggio.
Cavolo, batteva persino
Rose!!!
Io vampiro grosso e potente,
lei umana piccola e indifesa..eppure dovevo ammettere che era una delle
creature più inquietanti che avessi mai conosciuto.
Mi aveva fatto indietreggiare!!!
NESSUNO mi aveva mai fatto
indietreggiare, nemmeno L’ORSO, ed ero umano allora..ma questa cosetta aveva
una tale carica di rabbia negli occhi che..
Cercai di darmi un tono, hai
visto mai che Edward fosse sulle nostre tracce..non avrei più potuto guardarlo
in faccia se avesse saputo una cosa del genere.
Rabbia o non rabbia era pur
sempre una ragazzina!!!
No, no, la rabbia c’era
eccome. Mi bastò uno sguardo di sfuggita per coglierla in pieno, ed era rivolta
verso Rose.
-Tu vorresti essere mia madre?
–oh merda, non era rabbia, quello era furore!!
Feci un passo avanti e mi
misi fra lei e Rose trovandomi così anch’io sotto GLI OCCHI.
-Emmett, tranquillo, non mi
farà del male.
Certo, ma solo perché era
indistruttibile, ma avrei scommesso che comunque ci avrebbe provato..in fondo
aveva fatto a botte con Nessie e tentato di picchiare Logan..e di aggredire me.
Immortale o no quella Mia
Guerin era matta come un cavallo, ecco la verità.
-Rose lasciale un po’ di
spazio..mi sembra che sia sul punto di esplodere..
-Devo solo spiegarle meglio
quello che intendevo..non ha capito..
Oh mio Dio perché proprio a
me!!!!!!
Eppure ero stato un bravo
vampiro..ero anche vegetariano!!!
Perché allora aveva dovuto
mandarmi questo castigo?
Perché Logan non si era
trovato una ragazza sexy con cui limitarsi a fare sesso come gli avevo
insegnato?
Perché si era scelto una
squilibrata?
Di certo lei più tipo da
rissa che da sesso..riconoscevo i tipi così io, non mi facevo fregare dalle apparenze..altro
che figlia, Rose aveva portato a casaun
pitbull!!!!!
-Ok ragazze perché non ci
calmiamo un attimo? –provai un approccio razionale alla Edward, hai visto mai..
-Oh, ma io non sono
arrabbiata..NON ANCORA.
Visto? Matta col botto!!!Le
mancava un’ascia e poi sarebbe stata perfetta in un horror.
No, non stava andando per
niente bene!!
Una la potevo gestire..ma
due..no, due no, DUE NO.
-Rosie ti prego lascia
stare..non credo che l’idea di diventare una famigliola felice le piaccia
molto.
-E io che pensavo fossi solo
uno scimmione!!-ruggì il mostriciattolo in risposta.
-EHI!!-quando è troppo è
troppo.
-Che c’è ..PAPINO, non mi
dirai che è la prima volta che te lo dicono.
In effetti no, ma non glielo
sarei certo andato a dire.
-Dovresti imparare a
rispettare chi è più grande lo sai?
-Forse voi ragazzi degli anni
’30 ..ma noi ragazzi del 2000 il rispetto lo diamo a chi se lo guadagna.
–maledetta linguaccia!!!
Potevano sembrare diverse fra
loro..giovani, vecchie, belle, brutte..umane,
vampire..ma, MERDA, quando c’era da far andare la lingua erano tutte uguali!!!
-Vacci piano
piccoletta.-dissi gonfiando al massimo quanti più muscoli potevo.
-Gnegne gnè gnegne. –biascicò
lei..a quanto pareva per nulla impressionata.
Ma che cavolo!!Tutti ne
restavano impressionati!!!
IO. ERO. SPAVENTOSO.
Cioè Edward era quello che
pensava, Jasper un soldato e io ero quello grosso e spaventoso.
Se non ero quello cos’ero
allora?
Oddio, per la prima volta da
che ero morto avvertii un cerchio alla testa.
Provai a massaggiarla. –Oh
povero papino..mamy, papy ha la bua alla testa.
ADESSO BASTA.
Mi feci avanti e, giuro su
Dio, la stavo per prendere sulle ginocchiaper darle qualche bella sculacciata.
Fu la stretta di Rosalie a
fermarmi. –Emmett!!-era scandalizzata.- Non abbiamo mai avuto modo di
parlarne..ma devo proprio dirti che io non approvo questo genere di metodo
educativo.
La guardai incredulo. Adesso
ero IO quello da rimproverare?
-Ma Rose..
-No, Emmett, solo dialogo.
Alzai le mani in segno di
resa. –E va bene allora..vedetevela fra voi..io non voglio avere niente a che
fare con nessuna delle due..perchè. voi. siete.matte.
-Emmett!! –scandalizzati
quanto vuoi!!
-Rose!!-le risposi facendole
il verso. –Te l’avevo detto, troviamo un’altra ragazza e facciamone un
vampiro..ma mi ha forse dato ascolto? OH NO!!!!-folle per folle lo stavo
dicendo proprio a Mia. –No,lei voleva TE.
-E’ stato il destino. –disse
la mia mogliettina cocciuta come al solito.
-Il destino? –bene!! A quanto
pareva nemmeno Mia era d’accordo con questo destino.-Vuoi dire che il mio
destino era di essere accoltellata in un bosco e poi salvata da un branco di
vampiri fuori di testa?
-Sì. –disse senza incertezze
la mia consorte.
-Oh Rose, ma che destino e
destino!!!
-Sì, il destino vi dico!!
VI dico? Così ora io e Mia
eravamo VI?
-Ma non vedi che sei l’unica
a volere questa cosa? Lei non vuole una madre..Rose ti prego, cerca di
ragionare..
-Tu sei stato contrario
dall’inizio..mi hai remato contro!!!-accusò.
-IO? IO????..sbaglio o sono
venuto con te?
-Sì, ma non lo volevi
davvero!!!
-Lei non ti vuole come madre.
Mentre Rose raccoglieva il
fiato per l’urlo con cui voleva rispondermi, Mia parlò di nuovo.
Niente grida, parlò davvero.
Sembrava quasi calma..ma non c’era da fidarsi con lei..un secondo era calma e
l’attimo dopo ..BOOOOOOOM!!!!Il botto.
-Ma in tutto questo..nei
vostri piani di gloria..a qualcuno è mai venuto in mene che io una madre già ce
l’ho.
Sia io che Rose ci voltammo a
guardarla. Ma non dicemmo niente, fu lei a continuare.
-Non hai pensato a questo
Rosalie?
Non sembrava stesse fingendo,
così lentamente abbassai la guardia. –Logan ci ha detto che non hai una
famiglia. –dissi.
Lei allora distolse lo
sguardo da Rose e guardò me. –Ma ce l’avevo.
-Anche noi..tutti noi abbiamo
avuto una madre prima di Esme..-tentò Rose.
-Ma io non ne voglio
un’altra.
Sentii Rose accanto a me
trasalire e volevo confortarla, davvero.
Ma mio malgrado non riuscivo
a staccare gli occhi da Mia.
Il suo sguardo..così
triste..mi ricordava qualcosa..ma non capivo cosa.
Era familiare..e doloroso,
doloroso all’altezza del cuore.
-Tue madre..è..
-Morta?-scrollò le spalle
–Non lo so.
-Vuoi dire che è andata via
come tuo padre?
Il viso di Mia si corrucciò
all’istante.-No..sì..non lo so..non ne voglio parlare.
-Ma forse se tu ti confidassi
con noi..-vidi Rose fare un passo verso Mia e, per la prima volta, Mia
indietreggiare. –Mia, ti prego..
Ma Mia scosse la testa. Più
di una volta e sempre più decisa.
E continuava ad avere quello
sguardo..dove avevo visto quello sguardo?
Una vittima? Qualcuno di cui
mi ero nutrito? No..forse..qualcuno che aveva assistito mentre mi nutrivo?
-Emmett dì qualcosa tu, per
favore. Dille che sarei una buona madre..
-Una buona madre..-ripetei
quasi bisbigliando.
-Sì, dille quanto ho
aspettato..
-Sì, mi stava
aspettando..-dissi travolto dalla mia stessa rivelazione.-Mi stava ANCORA
aspettando.
-Chi? –mi guardarono tutte e
due come se all’improvviso mi fosse spuntata una seconda testa.
Non riuscii a rispondere.
Qualcuno aveva appena cercato
di colpire Mia alle spalle e riuscii ad evitarlo solo per un pelo.
Se io e Rosalie fossimo stati
meno distratti ce ne saremmo accorti molto prima..ma per fortuna riuscii a
bloccare Nessie prima che ci riuscisse.
-Ness, calmati!!-lei si
divincolava cercando di raggiungere Mia.
Era fuori di sé. –Lasciami
Em, lasciami..devo UCCIDERLA!!!!! –oddio, ma se non
riuscivo maneggiarne due di matte come avrei fatto ora che erano in tre!!!!!
Intanto Rosalie si era messa
davanti Mia, che subito aveva tentato di scansarla.
-Adesso smettila Mia, questo
non è un gioco.
-So badare a me stessa.
–ribadì col suo tono si sfida. Figurarsi se si lasciva sfuggire un’occasione di
far funzionare la sua boccaccia!!
-Non è un litigio fra scolarette questo..Nessie potrebbe aprire in due quella tua
testolina in un secondo.-Dio ti benedica Rose.
-Sono immortale
ricordi?
-Meglio!!! Così potrò
ucciderti all’infinito!!!!
-Basta Renesmee calmati.-la
strinsi finchè non sentii che l’aria usciva tutta insieme dai suoi polmoni.
Quando fui certo che era
abbastanza debole per riprovarci allentai la presa. –Adesso smettila.
Credevo che non appena avesse
ripreso fiato ci avrebbe riprovato invece scoppiò a piangere lasciandomi
completamente spiazzato.
Guardai Rose in preda al
panico.
Nononononononnnonononononnoo.
Io no sapevo gestire le lacrime di una donna.
-Rose..-chiamai prossimo alla
fuga.
Lei prese Nessie fra le
braccia mentre cercava di calmarla, mentre io prontamente mi defilavo.
Mi misi accanto a Mia. Meglio
la rissosa della piangente.
-Va tutto bene Nessie,
calmati..-le ci volle un po’ per riuscirci ma alla fine, con mio grande
sollievo, la calmò.
-Brava..e adesso dimmi che
cosa ti è preso..
-E’ tutta colpa sua ..-disse
indicando Mia.
-Logan?-tentò Rosalie.
-Sì…sta male ed è colpa di
quella..di quella..
-Io non ho fatto
niente..stava bene quando sono andata via..
-Sta zitta!!!-Nessie tentò di
nuovo di scagliarsi contro Mia ma Rose fu pronta a tenerla.
-Adesso smettila e invece
spiegaci perché sarebbe colpa di Mia.
-Non davanti a lei. –Jake
arrivò silenziosamente e si andò a mettere accanto a rose e Nessie.
Non ero mai stato tanto
felice di vedere il lupastro in vita mia!!
Finalmente un altro
maschio!!!
Rose gliela lasciò.-Sono
stato alla riserva a parlare con gli anziani.
Allora era una cosa da
licantropi!! –Puoi parlare Jake, lei lo sa.
-Sa di noi? –era stupito e
non potei biasimarlo.-Ma come..
-Ci sarà tempo per questo
dopo..adesso parla.
-Non importa cosa sa..non
parlerò davanti a lei.
Vidi sia Mia che Rose
irrigidire la schiena e sapevo con certezza che non era un buon segno.
Soprattutto con Nessie e Jake
visibilmente sull’orlo di una crisi di nervi.
Ok, qualcuno doveva prendere
in mano la situazione..e chi poteva farlo meglio di me?
Essere il marito di Rose mi
rendeva un esperto in questo genere di cose…senza contare poi che gli altri
erano mooolto meno adatti di me in quel momento.
-Ok..allora ecco cosa faremo.
Jake, torna a casa con Ness e Rose.-guardai mia moglie impedendole di
ribattere.-Io starò qui con Mia.
-Io voglio..-feci lo stesso
con Mia e miracolosamente mi obbedirono entrambe.
Ehi, queste sì che erano
soddisfazioni!!
Parlai per prima a Rose
-Quando saprai cosa è successo a Logan tornerai a dirlo anche a noi, ok?-e poi
a Mia –E quando saremo sicuri che non correrai rischi ti porteremo da Logan. E
adesso andate.
Cavolo!! Dio doveva essersi
ricordato di me, perché tutti annuirono e poi Rose, Ness e Jake sparirono tra i
boschi lasciandomi solo con Mia.
ODDIO!! Solo con Mia?
La sbircia con la coda
dell’occhio.Sembrava concentrata a fissare un punto all’orizzonte, ma forse
sentendosi osservata si voltò a guardarmi.
Io deglutii a vuoto e assunsi
la modalità statua, santa e benedetta prerogativa di noi vampiri.
Ma come diavolo mi era venuto
in mente di offrirmi di restare con lei?
Perché non avevo lasciato
questo compito a Rose?
Perchèèèèèèèèèèèèè???????????
Maledetto scimmione che non
ero altro!!!
Avevano ragione !!! Io dovevo
limitarmi all’azione..queste cose organizzative non facevano per
me..strategie..e dover pensare..MERDA, ecco che mi tornava il malditesta.
MERDA, MERDA, MERDA.
Ero così impegnato a
meledirmi che la voce di Mia mi fece quasi strillare come una donnetta.
-Scommetto che ti stai
maledicendo per non essere andato tu al posto di rosalie, vero?
La guardai a bocca aperta.-Ma
allora sei una strega!!
All’inizio mi sorrise, ma
quando capii che io intendevo dire una strega PER DAVVERO, allora il sorriso si
trasformò in una vera e propria risata.
Di quelle che ti fanno venire
le lacrime agli occhi e il male alla pancia per il troppo ridere. –Oh Emmett
sei uno spasso lo sai? Ho rischiato di slogarmi la mascella dal troppo ridere.
Ecco lo sapevo. Maledetta
femmina…e maledetta testa pensante!!
Ah, ma di sicuro non ci
sarebbe stata una seconda volta!!
Avevo davvero chiuso con
questa cosa del pensare!!!