AFTER DAWN

di sole51
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** capitolo 30 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Ciao a tutte.

Eccomi di nuovo con una nuova storia. So che avevo promesso che avrei prima finito MY BREAKING DAWN ma purtroppo sono un po’ di giorni che questa nuova storia mi gira in testa e ogni volta che mi metto per scrivere l’altra mi viene da scrivere questa..così ho ceduto.

E poi , dettaglio non trascurabile , alla fine non ho retto più e ho letto BREAKING DAWN ,quello vero!!!!

E contrariamente ad ogni previsione l’ho trovato fantastico!!!!!!

Persino la nascita di Renesmee mi è sembrata azzeccatissima anche se all’inizio mi aveva lasciato titubante questa figlia…

Comunque..proprio per evitare di essere troppo influenzata da quello vero per un po’ mi dedicherò a questa nuova ff..che ovviamente tratta dei fantastici Cullen..e non solo.

Vi faccio un breve prologo. Tutto riprende dalla fine di Breaking Dawn. Quindi dalla piccola Nessie, che ora non è più tanto piccola,anzi..vi dico subito che la protagonista di questa storia non sarà lei..ma non posso dirvi di più!!!

Ci saranno ovviamente tutti i Cullen e Jacob..e poi due personaggi tutti nuovi, che spero amerete quanto gli altri.

Naturalmente è una storia d’amore e di vampiri..ma con qualcosa in più.

Spero davvero che vi piaccia come vi è piaciuta l’altra. Mi raccomando COMMENTATE COMMENTATE  COMMENTATE. Un bacio grande Sole.

MA CHE IDIOZIA!!!!

Il tonfo del libro scagliato contro il muro rimbombò nella stanza praticamente vuota.

-Ops..-bisbigliai sentendo che dalla stanza accanto era arrivato un commento poco carino.

Promemoria:ricorda che vivi in un dormitorio.

Ma ero così nervosa!!!

Un altro libro inutile e idiota , che mi aveva solo fatto perdere tempo.

Mi alzai dal letto e svogliatamente mi trascinai per la stanza fino alla pila di libri che avevano avuto la stessa sorte dell’ultimo.

Con il piede li spinsi verso il muro. Cominciavano a diventare tanti  dovevo decidermi a farne qualcosa.

Il sommesso bussare alla porta mi distolse da quello che comunque non avevo voglia di fare.

-E’ aperto!! –gridai per superare il volume dello stereo.

La testa bruna di Ben fece capolino. Subito dopo sorrise.

-Ti disturbo?

Mi morsi la lingua e poi gli feci cenno di entrare mentre mi sporgevo per abbassare il volume.

Ottima scusa perché ebbi il tempo di riprendermi dal fastidio e mi stampai sul viso il mio sorriso più cordiale.

Non che Ben non fosse un bravo ragazzo..ma aveva sempre quel modo di fare..irritante.

Così compito, timoroso..mi veniva ogni volta voglia di picchiarlo!!!

CALMA!!!!!

Normalmente riuscivo a parlare con lui senza cedere a istinti omicida..ma oggi non era proprio cosa..

-Scusa Mia ma volevo restituirti il CD che mi hai prestato.

Allungai la mano per prenderlo. Nel farlo gli sfiorai le dita e lui sobbalzò e divenne tutto rosso.

Dovetti contare fino a dieci per impedirmi di cacciarlo via in malo modo.

Era da che ero arrivata al college, tre mesi prima, che questa scenetta continuava a ripetersi.

Era come se portasse al collo un’enorme insegna luminosa che diceva SONO COMPLETAMENTE COTTO DI MIA GUERIN. Enorme e lampeggiante.

-E’ davvero molto ..interessante questo album.

INTERESSANTE!!!!!

Stavolta però purtroppo non mi limitai a pensarlo ma glielo gridai praticamente in faccia.

Lui arretrò sgranando gli occhi e io strinsi forte i pugni per non colpirlo.

-I Metallica non sono interessanti Ben! –rincarai la dose. Visto che ormai il danno era fatto tanto valeva approfittarne.

-Scusa. -mormorò lui appanicato. Sicuramente stava facendo un rapido conto di quanti punti avesse perso con me in quel momento.

Glielo leggevo in faccia. Per Ben era tutto così. Era un ragioniere. Sempre.

-Non puoi semplicemente dire se ti sono piaciuti o no? Devi sempre essere così..-irritante!!-..ossequioso!!!

-Non sono un grande esperto di musica..scusami.

-Se dici un’altra volta scusa…lascia stare.-finii bruscamente.

-Scu..cioè..io..

Oddio ci mancava solo che cominciasse a balbettare.

-No scusa tu. –optai per una più opportuna inversione di rotta, volevo evitare che mi girasse intorno per tutto il giorno per rimediare alla sua “mancanza”.

-Sono nervosa. Ho letto un libro orribile e mi ha messo di malumore.

S’illuminò. –OH ti capisco.-disse improvvisamente infervorato. –Capita anche a me. Quando ho letto ..

-Beh sì. Ok. Allora puoi capirmi.-lo bloccai subito. Le sue filippiche ormai le conoscevo e sapevo che era meglio non dargli modo di iniziare.

-Sì..ecco..volevo solo dire..

-Senti Ben io ho un po’ fretta.

Sperai che cogliesse al volo invece rimase lì a guardarmi adorante.

-Vai al lavoro? Ti accompagno!!-squittì eccitato.

Al momento non avevo la macchina e lui sì. Praticamente il mio incidente era stato il realizzarsi del suo sogno perché mi accompagnava ovunque. Sempre.

All’inizio ne ero stata contenta ma ora cominciavo a chiedermi quanto fosse preferibile la sua compagnia a una bella camminata..anche sotto l’acqua.

Solo che pioveva davvero tanto.

Il mio umore peggiorò di un paio di tacche.

-E va bene. Però non puoi fermarti. Joe si è arrabbiato.

-Ma io sto seduto e non do fastidio a nessuno.

A ME SI’.

-Quello è un bar non una sala d'aspetto. Se non consumi non puoi restare.

-Ma non ho ancora 21 anni. Non posso bere!! –vedevo il panico crescente nei suoi occhi.

-Infatti non voglio che tu beva voglio che tu non resti.

-Ma come ..m-a allora..chi ti porterà a casa?

Per sua fortuna avevo le mani occupate altrimenti stavolta non sarei riuscita a trattenermi.

Mi voltai furiosa e lui si addossò al muro.

-Proprio come ci andrò..a piedi. –mi voltai a mi incamminai lungo il corridoio cercando di mettere abbastanza distanza tra il suo viso e le mie mani.

-Mia ma ..Mia…-nemmeno mi voltai per rispondergli.

L’aria fresca della sera mi fece subito bene.

Ci voleva decisamente per calmarmi.

E sicuramente una bella camminata era quello che ci voleva per farmi ritrovare un umore abbastanza decente per farmi stare in pubblico senza problemi.

Mi avviai a passo di marcia cercando di pensare a cose che mi piacevano per calmarmi i nervi. Di solito funzionava, ma non in una giornata così evidentemente.

Inoltre il fatto che tutti continuassero a lanciarmi occhiatine,pensando che non me ne accorgessi, non aiutava.

STUPIDI IDIOTI!!!!!

Ferma ad un semaforo vidi la mia immagine riflessa nei vetri di una macchina e mi uscii una sorta di ringhio feroce.

Due ragazze ferme dietro di me si spaventarono e decisero che non avevano realmente bisogno di attraversare la strada.

Questa cosa mi fece sghignazzare. Forse la giornata era recuperabile dopotutto.

Feci una smorfia alla mia immagine riflessa e raggiunsi l’altro lato della strada e le mie nuove vittime.

Incredibile ma vero cominciavo a sentirmi meglio.

Non che fossi pazza..non del tutto almeno anche se gli eventi dell’ultimo anno avevano seriamente rischiato di minare la mia salute mentale.

Avevo da sempre trovato irritante il modo in cui la gente reagiva al mio aspetto.

Non che ci fosse qualcosa di male nell’essere ammirata..ma quando il tuo viso ..il tuo corpo diventano tutto ciò che gli altri vedono lo diventa eccome!!!

E questo era esattamente quello che era successo a me.

Ero stata una neonata, una bambina e una ragazzina graziosa..ma crescendo era cambiato tutto.

Mi ero trasformata da carina a…wow senza nemmeno rendermene conto.

Un cambiamento così repentino da far girare la testa.. e non solo a me.

Non c’era più un solo individuo di sesso maschile che non mi guardasse con interesse..dai 10 ai 100 anni!!!

A scuola ero diventata un mito. All’improvviso tutte le ragazza volevano essere mie amiche e tutti i ragazzi essere..beh dentro di me, immagino.

E quello era stato l’inizio di tutti i miei problemi..di tutto il casino che era successo nella mia vita..di tutto il casino che era diventato la mia vita..

E che aveva portato alla trasformazione dalla dolce Mia di un tempo alla persona che ora spaventava la gente semplicemente camminando per strada.

E non certo per il mio aspetto..perchè a quello purtroppo non c’era rimedio.

I capelli erano sempre troppo biondi, gli occhi troppo verdi ,le labbra troppo carnose..

-Ehi tesoro non ti sembra brutto tenerti quella grazia tutta per te?-..le tette troppo grandi appunto.

Mi fermai di botto e con lentezza mi girai verso il ragazzo che aveva parlato.

E così eccolo qui!! Il fortunato vincitore..quello che mi avrebbe permesso di lavorare tutta la sera senza il rischio di far fuggire i clienti.

Sorrisi e mi avvicinai a lui.

I suoi amici ammiccavano e ridevano alle sue spalle.

Vidi subito che invece lui non era più così loquace ora.

Come al solito era un altro idiota tutto chiacchiere.

-Dicevi a me?-gli chiesi con la voce più dolce che avessi.

Mi guardò a bocca aperta. Un ragazzo bruttino a cui una come me non doveva mai aver rivolto la parola.

La consapevolezza degli amici gli ridiede la parola. –Certo ..-gli uscì con voce da gallinaccio. Riprovò. –Certo che sì tesoro. –meglio dovetti ammettere.

-Quindi ti piace quello che vedi?

Indicai con le mani il mio corpo che i suoi occhi percorsero facendolo deglutire più volte.

-Io..sì cavolo!!!

-E sentiamo cosa vorresti farci con questa..come l’hai chiamata? Grazia?

 A fatica riportò i suoi occhi nei miei..solo che ora non sorridevo più.

Si mosse impacciato sui suoi piedi ,proprio come aveva fatto Ben poco prima.

Ghignai in risposta. –Allora? Non avevi fretta prima?Mi sembrava che avessi già fatto dei progetti no?

I suoi amici ridevano di gusto a quella scena. –Che c’è volete farvi avanti voi forse?

Davanti alla mia espressione vagamente folle smisero all’istante di ridere.

-Oh..ma guarda adesso non avete più tanta voglia di parlare eh?

Il coraggioso latin lover si rifugiò immediatamente nel gruppo e poi piano piano mugugnando si mossero per andarsene.

-Ma come già andate via?

-Andiamo va, che quella è completamente fuori..

-Stupida puttana…

-Non si può nemmeno scherzare..

-Ma poverini..vi ho  fatto paura? -dissi mentre battevano la ritirata.

-Guerin! Chi hai fatto piangere stasera?

E TI PAREVA!!!

-Bravo mi hai rovinato un bel momento.-dissi girandomi.

Conoscevo bene quella voce purtroppo.

-Non possono davvero permetterti di andare in giro da sola..sei pericolosa!!!

-Sparisci Zack , ho fretta. –dissi passando oltre, ma lui  mi prese per un braccio trattenendomi.

Gli guardai la mano e poi la faccia. –Ma davvero non hai ancora imparato la lezione?

Tolse subito la mano e per un attimo il suo sorriso vacillò ma fu un attimo troppo breve.

-Ehi ehi calma..-disse a mettendo le mani in alto.

Feci per andarmene e lui m i fermò di nuovo..senza toccarmi però. Si limitò a mettermisi davanti.

-Ti avverto che stasera non è la serata adatta per provocarmi. –gli dissi angelica.

-Provocarti?Io? –mi restituì lo sguardo più innocente del mondo.

E probabilmente ogni altra ragazza sarebbe caduta ai suoi piedi..peccato che invece era con me che stava parlando.

Indubbiamente aveva fama di bel ragazzo nel campus.

Solita storia. Alto, moro, occhi profondi, atleta, studente modello e ,dulcis in fundo, figlio di un  papà ricchissimo. In due parole :da sposare!!!

Almeno per le sopracitate ragazze.

Per me la cosa era un po’ diversa. In due parole? Un cazzone.

-Veramente io volevo solo sapere se avevi bisogno di aiuto o di un passaggio. –di nuovo sentii la rabbia farmi prudere le mani. –Sbaglio o tu non ce l’hai al momento una macchina?

CERTO CHE NO!!! E lui lo sapeva bene.

Era colpa sua se ero a piedi!!!

Cioè..in realtà ero stata io ad andargli addosso..ma solo perché lui era..LUI!!

La settimana prima lui e i suoi degni amici avevano iniziato a tormentarmi con le solite richieste di appuntamenti e cose del genere.

Avevano poi pensato bene di bloccare la mia auto con la loro e così mi ero ritrovata costretta a usare un po’ di violenza per uscire dal parcheggio..e mi ero..come dire..lasciata un po’ prendere la mano..anzi il piede..pigiando un po’ sull’acceleratore.

Risultato:io ero a piedi ,mentre la sua auto era semplicemente stata sostituita da papà con una ancora più costosa. GRRRRRRR!!!!!!!!!!!

-Il fatto che non abbia la macchina non vuol dire che non possa sfasciare la tua lo stesso sai Zack? Porto gli anfibi rinforzati proprio per situazioni come questa.

Stavolta il suo sorriso ebbe un duro calo.

-Scommetto che papino non sarebbe così comprensivo stavolta o no?

Mi girai e me ne andai. Stavolta non mi fermò.

-Ehi Mia!!-appunto!!le ultime parole famose.

Non mi voltai. –Volevo solo dirti che non ti ho denunciato. –mi gridò dietro di nuovo di buon umore.

Mi limitai ad alzare il medio e a mostrarglielo.

Sentii  quello che diceva ai suoi amici – Io ADORO quella ragazza!!!- e poi scoppiò a ridere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Mi sono dimenticata di dirvi una cosa.

La scelta del cognome di Mia, Guerin , è un omaggio ad una grande giornalista Veronica Guerin. Un personaggio che mi ha molto colpito.  Se vi capita guardate il film che è stato fatto sulla sua vita.

Baci Sole.

Arrivai al locale vagamente riappacificata col mondo.

Appena minacciavano di saltarmi i nervi ripensavo alla faccia di Zack quando gli avevo sfasciato la macchina e mi tornava il buon umore.

-Ehi Mia.

-Ehi Joe.

-Niente scorta oggi? -ovviamente alludeva a Ben.

-Non vedi che sto sorridendo? Ci tieni proprio a farmi innervosire?

-Per carità!-scherzò lui. –Vorrei tenermi i clienti..e possibilmente il locale.

-Ecco bravo.-naturalmente scherzavo. Joe era un tipo a posto. Si faceva i fatti suoi e non aveva molto da ridire se ogni tanto maltrattavo i clienti. Diceva che facevo folklore. Contento lui..

-Forse dovrei licenziarti come cameriera e assumerti come buttafuori.

-Forse. –ammisi sorridendo.

Joe era un omone davvero enorme  ma con un cuore d’oro.

Certo bisognava prendersi la briga di andare oltre la sua..minacciosa..apparenza.

Diciamo che aveva un trascorso burrascoso quanto il mio.

E infatti tra lui e me non c’era davvero bisogno di un buttafuori in quel locale, bastava la nostra reputazione di teste calde..e le condanne per lesioni multiple di Joe.

La prima volta che avevo messo piede nel suo bar era stato da cliente.

Alcuni dei clienti avevano iniziato a fare i cretini e prima ancora che lui se ne accorgesse li avevo messi al loro posto.

Due minuti dopo mi aveva assunta.

E così eccomi qua. Bellicosa cameriera da JOE’S il locale del momento per gli studenti del college.

Momento che era iniziato con la mia assunzione a dire il vero.

-Ehi Joe dovresti ringraziare la ragazzina per averti fatto riempire il locale.

-Grazie Henry. Meno male che ci sei tu che mi apprezzi. –gli dissi strizzandogli l’occhio.

-Sta zitto ubriacone..e tu non dargli altro da bere stasera. Ha già fatto il pieno.

-Sono un cliente pagante io. Non puoi rifiutarti di servirmi da bere.

Alzai gli occhi al cielo di fronte all’ennesimo litigio di quei due.

Henry era uno dei clienti di “prima”..e Joe diceva sempre che in realtà avevano costruito il locale attorno a lui per risparmiargli la fatica di dover uscire per andare a bere.

Effettivamente Henry era sempre lì .

Ma a Joe faceva piacere che fosse così.

Ormai erano come una vecchia coppia sposata..ed era uno spasso vederli bisticciare.

-Uno di questi giorni non ti farò più entrare qui. Mi spaventi i clienti con la tua brutta faccia.- urlò Joe mentre spariva nel retro a prendere altre casse di birra.

-Non dargli retta Henry..anzi oggi ti trovo molto meglio.

-Grazie ragazzina. Mi sento meglio infatti. E penso proprio che festeggerò con un'altra birra.

-Mmm..quante te ne sei scolato già?

-Non comincerai anche tu vero?-disse storcendo la bocca.

-E va bene.-concessi alla fine – Ma questa è proprio l’ultima.

Mentre gliel’aprivo cominciarono ad arrivare i primi clienti. Quelli del “dopo”.

Studenti e studentesse del mio college che venivano a svernare lì.

-Ehi Joe sono arrivati i marmocchi!!-urlò Henry mentre lasciava il suo posto al bancone e veniva a sedersi   dietro il bancone sul suo sgabello riservato.

Non gli piacevano quei “dottorini” come li chiamava lui e se ne teneva alla larga.

E faceva bene. Henry era un barbone e più di una volta i signorini del college lo avevano pestato a dovere..finchè una volta Joe non era intervenuto e gli aveva tolto la voglia per sempre.

Quella era stata la causa del primo arresto di Joe e della loro amicizia.

Come dicevo nessuno lo aveva più toccato da allora, ma lui non aveva dimenticato.

-Tranquillo Henry qui non ti daranno fastidio, ma non approfittarne per riempirti il bicchiere…ti controllo. –gli dissi mentre andavo a prendere le prime ordinazioni.

-Che vi porto?

Mentre loro si affannavano a cercare cosa prendere sullo pseudo menù, mi chiamarono da un altro tavolo.

-Ok,chiamatemi quando avete fatto.-dissi andando verso i nuovi arrivati.

E toh..chi era? Ma ovvio!! Zack con i suoi seguaci.

Respirai a fondo  e andai da loro. Non dissi niente , mi limitai a prendere il blocchetto e la penna.

Zack prese il menù e finse di sfogliarlo mentre i suoi amichetti ridevano.

Li guardai scocciata. Andy, il suo lacchè e praticamente gli altri buzzurri atletucoli del college e naturalmente le varie squinzie che di volta in volta gravitavano accanto a loro.

Avevo avuto modo di conoscerli tutti. Non ce n’era stato uno che non era venuto a bussare alla mia porta per chiedermi un appuntamento..ovviamente all’insaputa di Zack.

Se lo avesse saputo infatti non credo che l’avrebbe presa bene. Per via di quelle cose tipo “LEI E’ ROBA MIA” e altre ottusaggini del genere.

Per me era solo un sollievo in realtà. Inconsciamente me li levava lui di mezzo.

-Allora  vediamo cosa c’è di  nuovo..

Stavo per dirgli che sarei ritornata quando lui si rivolse ad un tizio che non conoscevo.

-Cosa possiamo consigliare al nuovo arrivato..ci vuole qualcosa con cui fare bella figura..che ci consigli?

Mi voltai a guardarlo e mio malgrado mi trovai a sussultare quando lo feci.

Mi guardai intorno ma per fortuna sembrava che nessuno se ne fosse accorto.

-So già cosa voglio. –mi disse guardandomi come sovrappensiero.

Quello bastò per farmi mettere in guardia. Avevo già pronta la rispostaccia che si meritava ma lui mi stupì. –Una birra chiara. –disse e poi tornò a guardare la ragazza che gli ciarlava accanto.

Lo fissai a bocca aperta per un po’ ma mi riscossi abbastanza in fretta per evitare di farmi vedere.

Per fortuna Joe scelse proprio quel momento per chiamarmi, così ebbi una scusa per allontanarmi da una probabile figura da cretina.

Lo raggiunsi nel retro ma non ascoltai una sola parola di quello che diceva.

Continuavo a pensare a quello che era successo.

Non per essere immodesta ma era la prima volta che non ottenevo nemmeno uno sguardo ammirato da un ragazzo.

Eppure lui  mi aveva a stento considerata.

-Mia!! Ma mi ascolti?

Ovviamente no. –Certo Joe.

-Allora che aspetti a portare queste di là. –e indicò le casse che mi aveva messo davanti.

-Se non ce la fai di a quello sfaticato di là di darti una mano.-e sparì caricandosene due.

Mi diedi un contegno e feci quello che dovevo.

Che scema che ero stata. In realtà avrei dovuto esserne contenta. Un rompiscatole in meno di cui preoccuparmi, no?

Mi caricai la prima cassa e la portai a fatica di là.

Questo era uno dei pro/contro del lavorare per Joe.

Lui non faceva distinzioni di sesso in nulla..compresi i lavori pesanti.

Nemmeno il tempo di tornare che già sentivo che mi chiamavano dai vari tavoli che intanto si stavano riempiendo.

-Ehi Henry ,andresti tu a prendere le altre? –presi il mio blocchetto e cominciai la mia lunga marcia.

Non mi diedero un attimo di tregua. Correvo da una parte all’altra del locale portando in un instabile equilibrio vassoi carichi per lo più di bicchieri di birra.

Proprio per questo non ebbi tempo per continuare con le mie considerazioni né sul fatto che per la prima volta da tempo ero stata io a restare affascinata e non il contrario.

Stavo prendendo nuovi bicchieri da sotto il bancone quando qualcuno mi chiamò da vicino.

Senza urlare ,al contrario degli altri e molto educatamente.

-Scusami, credo tu abbia dimenticato la mia ordinazione.

Anche senza vederlo capii subito chi era.

Lentamente tornai su.

Sentivo le guance in fiamme e non per il lavoro o il caldo.

-Oh sì, scusa. –borbottai imbarazzata.

-Pienone eh?

-Uhm..già..qui è sempre così…cosa volevi?

-Una birra. Chiara.-disse sorridendo.

Chiusi gli occhi di scatto –Merda!!

Rendendomi conto di quello che avevo fatto li riaprii immediatamente.

Lui sembrava sorpreso. –Cosa? –mi chiese con un sorriso incerto.

-Ho detto merda.-dissi non credendo alle mie stesse parole.

-Sì, l’avevo capito già la prima volta.

Mi morsi il labbro.-Oh.

-Ti senti bene?-sembrava incuriosito dal mio comportamento.

-Uhm?..sì..sì sto bene..stavo pensando..beh, merda è finita le birra chiara. Vado a prenderla di là. –e filai vigliaccamente a rintanarmi nel retro.

IDIOTA IDIOTA IDIOTA.

Ma che diavolo mi era preso?

Mi misi una mano sul petto. Il mio cuore era impazzito e batteva fuori controllo.

Mi misi seduta su una cassa e aspettai che si regolarizzasse.

-Tutto ok?

-E che cavolo!!!-scattai sorpresa per poi accorgermi che non era Henry come pensavo ma lui.

-Non volevo spaventarti.

-Non mi hai spaventata..

Si avvicinò di più.

-Hai fatto un salto.-non era una domanda e poi non è che potessi negarlo.

-Sempre sicura di stare bene?

-Sto bene. –dissi rialzandomi.

-Il tuo cuore batte fortissimo.

-Il mio..cosa? Come fai a sentirlo?

Stavolta fu lui a restare in silenzio. Sembrava pensieroso.

Oddio davvero si sentiva da fuori? Ci rimisi una mano sopra per calmarlo.

Lui continuava a fissarmi in silenzio.

-Devo tornare di là. –dissi per venire fuori dall’imbarazzo.

-Ma certo..e la birra non la prendi?

Ma stava ridendo!! Di me!!!

-Mi sono dimenticata che Henry aveva appena portato la cassa di là. –dissi cercando di darmi un contegno.-Ora gli dico di venire a prendere anche le altre.

Mi avviai e poi mi voltai per vedere se mi seguiva. E in effetti lui era lì..con le due casse fra le braccia e un sorriso disinvolto sul viso.

-Non devi farlo tu.

Scrollò le spalle. –Velocizzo i tempi. Ho proprio voglia di quella birra.

-Beh..però i clienti non possono entrare qui..

-Allora è meglio che mi sbrighi ad uscire no?

Mi oltrepassò e uscì dalla stanza.

Il tempo di riprendermi e lo seguii anche io. Mi aspettavo di trovarlo ancora dietro il bancone a sistemare le casse ma lui era già seduto al suo posto al bancone e le casse erano ordinatamente impilate con le altre.

Sorrideva tranquillo. Non aveva nemmeno un po’ di affanno.

Mentre io..beh , quella era un’altra storia.

In silenzio gli presi la sua birra. Lui mi ringraziò e tornò al tavolo con gli altri.

Per tutto il resto della serata non accadde altro, anche perchè io mi tenni ben lontana dal tavolo di..solo allora mi accorsi di non sapere nemmeno il suo nome.

Continuai a pensare a lui per tutta la sera e poi la notte.

Ma non sapevo il perché.

Oh che fosse bello era fuori discussione..attraente, nel senso più proprio del termine.

Mi ero sentita calamitata da lui.

C’era qualcosa di insolito nella forma del suo viso, nel taglio degli occhi che lo rendevano però ancora più interessante..esotico.

Da sola in camera ricostruii mentalmente il suo viso e non fui più di tanto stupita di poterlo fare nei minimi dettagli.

La forma del suo viso si delineava spontaneamente nella mia memoria. La fronte alta, la mascella forte..e poi la bocca, piena, piegata in quel pigro sorriso..il naso , deciso..gli occhi..dello stesso colore del cioccolato..scuri,profondi ..

Mi tirai su a sedere quando sentii che il mio cuore era impazzito di nuovo.

Corsi in bagno, volevo bagnarmi il viso con l’acqua fredda ma poi decisi che non era abbastanza, così mi infilai direttamente sotto la doccia e a aprii l’acqua. Fredda.

-Uhh!!!  -altro che fredda era ghiacciata.

Ma almeno mi avrebbe tolto quel viso dalla mente.

Non potevo lasciare che accadesse.

L’acqua mi stava schiarendo le idee,mi faceva vedere le cose con lucidità.

Non importava quanto fosse bello o sexy quel ragazzo..o che fosse stato gentile..l’unico non porco in quel mare di luridi..beh porci.

Non dovevo lasciare che la mia mente prendesse quella strada.

-Niente amore. Non si può.-dissi ad alta voce .

Niente amore. Non c’era posto per questo nella mia vita. Non ora certo, e forse mai.

Avevo ben altro a cui pensare. Ben altro di cui occuparmi.

Chiusi l’acqua e presi l’accappatoio lì vicino.

Tornata in camera raccolsi un libro accanto al letto.-Ecco. E’ a questo che devo pensare ora.

Mi lasciai cadere sul letto e accesi la luce del comodino.

Un altro libro. Un’altra speranza di poter trovare le risposte che cercavo.

Accarezzai la copertina lucida del libro e toccai una per una le lettere che ne componevano il titolo “Miti e leggende della cultura occidentale”.

-Ti prego, ti prego fa che sia la volta buona.

Mi misi comoda e iniziai a leggere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Passai quella notte e le successive a spulciare tra i libri che avevo trovato in biblioteca e che mi sembrava potessero fare al caso mio.

Avevo scelto apposta quel college perché c’era uno dei più brillanti studiosi di miti e figure mitiche di tutta l’America. Il professor Gardiner.

Avevo atteso l’inizio del suo corso con una tale ansia da starci quasi fisicamente male..ma si era rilevato solo una delusione.

Sì, bravo, per carità..ma io mi aspettavo di trovare risposte alle mie domande..non letture di brani di letteratura che parlavano di vampiri, stregoni e cose così.

Mi aspettavo qualcosa di più scientifico ecco..non un altro corso di letteratura.

Ero anche andata a parlargli nel suo studio attaccata alla fievole speranza che forse aveva tenuto le cose più interessanti per sé.

Ma dopo quasi tre ore di sproloqui e paroloni avevo capito che lui ne sapeva meno di me.

Che non credeva minimamente in quello che in teoria avrebbe dovuto spiegarci e che l’unico motivo per cui aveva scelto quello come campo, era che non avrebbe avuto nessuno a poterlo smentire perché..non c’erano prove né a favore né  contro.

Praticamente la ragione andava a quello con la dialettica migliore..e la sua era incredibile!!!Tre ore, dico TRE ore ne erano state un’esauriente conferma.

Ed era per quello che alla fine ero approdata alla biblioteca. Cercavo nei libri ciò che lui non aveva saputo darmi:risposte.

Ma nonostante le mie ricerche certosine ero al punto esatto di partenza.

In compenso non avrei avuto problemi a superare l’esame del professor Gardiner. Ormai ero un’esperta di tutto ciò che riguardava le figure mitiche.

Quella mattina sconsolata decisi di riportare almeno parte dei libri che avevo preso in biblioteca. In parte perché in camera mia non c’era più posto e in parte perché ogni volta che entravo per prenderne di nuovi la bibliotecaria, Miss Craig, mi guardava in cagnesco.

MERDA!!!Non bastava essere in ritardo anche la pioggia ci mancava!!!

Cercando di ripararmi alla meglio con il cappuccio della felpa cercai di raggiungere senza sfracellarmi la biblioteca , sperando ardentemente  che i libri avessero resistito a tutta quell’acqua.

Ovviamente arrivai giusto in tempo per vedere la perfida Miss Craig che chiudeva le porte.

Quella vecchia megera mi aveva vista arrivare e ora mi guardava perfidamente da dietro le porte a vetri.

-Oh ma che cavolo!!!!

-Il turpiloquio non l’aiuterà certo ad ottenere quello che vuole..quantomeno non da me.

Confermo: è una maledetta megera.

-La prego Miss Craig..ho riportato i libri vede?

Si allungò verso di me e sbirciò nella borsa. –Credo che dovrò aggiungere alla multa per il ritardo anche quella per il cattivo stato alla restituzione dei libri.

-Ah sì? E allora sa che le dico? Che questi libri può…

-Disturbo?

Oh no!!! Non poteva essere vero!!! Ma non c’era proprio limite al peggio quel giorno?

Ci mancava solo LUI!!

-Fantastico!! –urlai –Scommetto che è contenta ora vero? Dannata strega!!!

Senza  dare segno di scomporsi mi mise da parte e si sporse a parlare alla strega tutta  soddisfatta.

-Questo è quello che succede ai delinquenti. –sentenziò.

- Miss Craig?- le chiese con la sua voce melodiosa.

-Naturalmente giovanotto.

-Allora ho parlato con lei poco fa al telefono.

Lei lo squadrò sospettosa ma alla fine gli sorrise.-Ma certo. Il nuovo studente.

-Sì. Volevo scusarmi per il ritardo ma non conosco ancora bene il campus e con la pioggia..

-Ma certo.-in un lampo riaprì la porta per farlo passare,e guardando me disse- Per persone così gentili ed educate si possono tranquillamente fare delle eccezioni.

-Ma che..

-La signorina Guerin è con me. Abbiamo un compito da svolgere insieme.-disse senza fare una piega e poi mi fece cenno di passare.

Incredula traballai dentro e per lo choc mi dimenticai anche di guardare trionfante la stregaccia.

-Voi avete un compito insieme?

-Può controllare naturalmente. E’per storia medievale. Con la professoressa Burnes.

-Oh no, non importa. Se me lo dice lei ci credo. Capisco subito quando una persona è degna di fiducia.

-Lei è stata davvero gentile Miss Craig, grazie.

Vidi chiaramente che la zitellona arrossiva mentre lui la ringraziava.

Incredibile. Aveva conquistato sia lei che…lei.

Mi ricordai improvvisamente cosa mi ero ripromessa. Niente smancerie SOPRATTUTTO con lui.

-Intanto andate pure dentro. Io le  preparo la scheda e poi gliela porto per fargliela firmare.

E si incamminò leggiadra e sorridente. Canticchiava addirittura.

Io mi voltai a guardarlo. Sapevo che non era una buona idea ma ero troppo impressionata per resistere.

-Che c’è?-mi chiese lui, ma si capiva che stava trattenendo un sorriso.

-Che c’è? E me lo chiedi?-e indicai il punto in cui era sparita Miss Craig.

-Non sottovalutare le cose che si possono ottenere con un po’ di gentilezza.

Scoppiai a ridere. –Gentilezza? Tu hai fatto il cascamorto con lei..l’hai addirittura fatta arrossire.

-Non è vero. Mi sono limitato a non insultarla.

Beccata. –Mi odia. –dissi a mia difesa.

Stavolta fu lui a ridere mentre prendeva posto in sala lettura.

-Qui va bene?

Scrollai le spalle.- Un posto vale l’altro.

Si tolse la giacca e indicò la mia.-Dovresti toglierla.

-Tanto non si asciugherà mai. E poi anche quella sotto è bagnata.

E naturalmente lui fece l’unica cosa che non mi aspettavo e che mi lasciò per la seconda volta in cinque minuti a bocca aperta.

Si sfilò il maglione  e me lo diede.

-Metti questo. Forse è un po’ grande ma almeno è asciutto.

-Mmm? –mi beccò in pieno mentre occhieggiavo nemmeno tanto velatamente il suo corpo.

Quella maglietta era davvero stretta e …- S-sì..ottima idea..ma tu non avrai freddo?

-No tranquilla, sto bene.- e mi sorrise di nuovo.

Mi tolsi la felpa e la gettai su una sedia. Ancora sottosopra stavo per togliere anche l’altra. -Forse dovresti andare in bagno e asciugarti un po’.

Arrossii ancora e in tutta fretta corsi a nascondermi. Di nuovo.

In bagno mi afferrai ad uno dei lavandini e fissai la mia patetica immagine allo specchio.

A parte il fatto che sembravo appena uscita dalla doccia..quella non ero io.

Le guance rosse ,gli occhi che brillavano.

Quella DECISAMENTE non ero io.

Io ero la iena sociopatica che faceva piangere i maschietti che per sbaglio incrociavano la sua strada.

Non.. la ragazza che arrossiva e balbettava quando un ragazzo carino le guardava.

Nemmeno se il ragazzo era molto carino. Nemmeno se lo sguardo era ..wow…NO!

-Adesso esci di qui e comportati da Mia.-mi dissi.

Veloce mi tolsi la t-shirt bagnata e mi asciugai come potevo. Poi infilai il suo maglione.

Caldo. E ..profumato.

ACCIDENTI. C’ero cascata di nuovo…Ma il suo odore era così invitante.

NO!BASTA , SUBITO.

Misi un po’ i polsi sotto l’acqua fredda e aspettai di essere più calma. Feci un bel respiro e tornai da lui.

Era intento a leggere ma lo stesso si alzò quando arrivai al tavolo.

-Senti evita queste smancerie. –ottimo! Questa sì che era una cosa alla Mia Guerin.

Lui mi guardò senza capire. –Alzarsi, prestarmi la maglia..queste cose..

-Vuoi che sia sgradevole con gli altri come fai tu?

-IO NON..e va bene forse un po’ lo sono..ma è perché..-mi stavo davvero giustificando con lui?-..lo so io perché.

Continuava a fissarmi e per evitare di perdere di nuovo il controllo fui costretta a distogliere lo sguardo.

E così vidi che stava leggendo uno dei miei libri.-Ehi quello è mio!!

-Veramente appartiene alla biblioteca.

-Beh ora è mio. E se lo rovini? La vecchia str..Miss Craig se la prenderà con me.

-Credo che sia un po’ difficile che si riduca peggio. –disse controllando la copertina. –Acqua a parte sembra che sia stato preso a calci…o sbattuto contro un muro..

-Ma si può sapere chi sei? E come fai a sapere tutte queste cose?-scattai.

Lui però non si scompose. –Allora è così. Hai brutalizzato anche un libro indifeso?

-Io..-contai mentalmente fino a dieci e poi parlai di nuovo -..non hai risposto alla mia domanda.

-Devo essermela persa,sai ero distratto dalle tue grida.

-E meno male che eri per i modi gentili!!

Stavolta scoppiò a ridere.-Sei stata tu a dirmi di essere come te..

-E prendi tutto alla lettera?..e poi come fai a saper tutte queste cose di me?Chi ti ha detto chi sono?

-Mia Guerin.- ripeté il mio nome con quella sua maledetta voce…e mi fece venire un brivido lungo la schiena. ACCIDENTI.

-Io non te l’ho detto.

-E’ stato il tuo amico. Zack.

Giusto. Avevo dimenticato che erano insieme da JOE’S.

-Zack non è un mio amico..tuo semmai.-gli ripresi in malo modo il libro dalla mani.

-E’ solo un tizio con cui sono andato a bere.

-Fossi in te sceglierei meglio i tizi che frequento.

Incrociò le braccia sul petto e mi sorrise di nuovo.

-Potresti presentarmi tu i tizi giusti allora.

-Per quanto mi riguarda non c’è nessuno che valga la pena frequentare qui.-risposi acida.

-I tuoi amici?

-Non ho amici qui.- dal suo sguardo capii che a questo aveva creduto subito senza difficoltà.

-Allora potrei essere io il primo che dici? Io nuovo, tu nuova..

AHA’. Ecco che casca l’asino.

Stavolta fui io a sorridere..o meglio a ghignare.

-Lo sapevo.-dissi col tono di chi la sa lunga.

-Cosa sapevi?-mi rendevo conto di sembrare fin troppo soddisfatta..ma non riuscivo a farne a meno.

-Che era solo una tattica!!..ignorarmi..fingere che non vuoi provarci con me..sapevo che era solo questione di tempo.

E di nuovo mi stupì. Anzi mi scioccò a morte..perchè invece che sentirsi scoperto..o arrossire ..o arrabbiarsi..mi scoppiò a ridere in faccia.

Tanto forte e di gusto che attirò l’attenzione di Miss Craig, che prontamente ci zittì, anche se eravamo gli unici in sala. Vecchia pignola!!

-Tu..pensi..che io ci ..voglia provare con te?-disse sempre ridendo.

Per l’ennesima volta fui io ad avvampare come una ragazzina.

-Vuoi dire..che non è così?

-CERTO CHE NO!!!

Non mi aspettavo certo una tale enfasi nella negazione.

-ODDIO!! Questa sì  che è divertente.

-Bravo. Sono proprio contenta di averti fatto fare una bella risata..ora la vita ha di nuovo senso per me.

-Scusami..ma è COSI’ assurdo..

Pure!!- E sentiamo perché sarebbe COSI’ assurdo?

-Ti sei offesa?

VORREI VEDERE!!- Certo che no..ma tanto perché tu lo sappia sei l’unico a pensarla così.

NONONONONONONO. Così non andava. Ora stavo addirittura facendo in modo che mi vedesse attraente?

-Non è che tu non sia una ragazza carina..ma ,senza offesa Mia,non sei proprio il mio tipo.

Ah,era così quindi. IO non ero il SUO tipo?

-Bene! Perché anche tu non sei DECISAMENTE il mio tipo.

-Meglio così no? –ma non so perché non mi sembrava molto convinto della mia affermazione.

-Guarda che è vero!!!

-Ci credo. –INVECE NO CHE NON CI CREDEVA!!

-Se tu fossi l’ultimo uomo sulla terra..

-Ho capito. Se fossimo gli ultimi due esseri umani sul pianeta la specie si estinguerebbe.

-Infatti.

-Non capisco però perché ti scaldi tanto.

MALEDETTO.

-Io non mi sto scaldando..e tu smettila di sorridere!!

Alzò le mani e si scusò di nuovo,ma il suo stramaledetto sorriso non accennò minimamente a lasciare il suo viso.

Fortunatamente la perfida strega scelse proprio quel momento per tornare con i suoi moduli da firmare.

-Ecco qui i suoi..tuoi moduli..Logan giusto?- oh ma per l’amor del cielo!!

-Sissignora.- prese i foglie gli diede una rapida letta.

-E’ tutto corretto?

-Perfetto.-le disse maliardo mentre però guardava me che intanto gli facevo il verso. “ Sissignora!”

-Molto bene. Allora puoi passare domani mattina a ritirare la tua tessera.

-La ringrazio di cuore Miss Craig , lei è stata davvero preziosa oggi.

Non appena lei si fu allontanata mi chinai veloce a prendere la sua copia del modulo sul tavolo.

Lui se ne accorse ma non fece nemmeno il gesto di fermarmi.

-Mi sembra giusto che anche io sappia qualcosa su di te no?

-Prego.

-Allora..Logan..Cullen..è così che ti chiami?-annuì tranquillo come al solito.

-Logan B. Cullen..da Forks?-annuì di nuovo.

-E’ da lì che vieni?

-Non ti va bene?

-MI aspettavo venissi da una grande città..non so ..

-New York?- mi stava di nuovo prendendo in giro ma stavolta non gli diedi soddisfazione.

-Pensavo più a ..Boston..a dire il vero..sai per quella spocchia un po’ snob..

-Quindi sono uno snob secondo te?

-Della peggior specie. –dissi raddrizzando le spalle.

-Quindi ..hai pensato molto a me..e a come sono..giusto?

Sgranai gli occhi e per poco non mi soffocai da sola.

-COOOOOSAAAAA?

Mentre cercavo le parole adatte per insultarlo come meritava lui si alzò e si avviò verso l’uscita.

-Dove credi di andare..non ho ancora finito con te!!!!

Ma lui si rimise la giacca e si incamminò lento ma deciso verso l’uscita.

-Logan torna qui!!! LOGAN!!LOGAN!!!!!!-ma ovviamente lui non si girò e solo quando arrivò alla porta alzò una mano facendomi un cenno di saluto.

E mi lasciò lì a maledirlo.

DANNATO LOGAN B. CULLEN.

Sentivo che il mio umore stava raggiungendo livelli di nero mai raggiunti prima…e non c’era nemmeno nessuno con cui sfogarmi..

UN ATTIMO!!

Mi voltai con uno sguardo da folle e mi diressi verso l’ufficio della cara Miss Craig.

-Miss Craig?-dissi con la mia voce più melliflua –E’ ora di restituire i libri!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Ciao a tutte.

Per prima cosa volevo ringraziare tutti quelli che hanno deciso di seguirmi in questa nuova avventura.

So che Mia e Logan sono ancora degli sconosciuti per voi ma spero che presto vi ci affezionerete come è successo a me.

Come avete potuto capire Mia è decisamente diversa da Bella e Logan lo è altrettanto da Edward.

E diversa sarà anche la loro storia.

Detto questo spero che vi piaccia, sia la storia che la scelta di seguire un’altra scelta della Meyer, cioè che questa ff sarà vista non solo dagli occhi di Mia ,ma anche da quelli di Logan.

E infatti ora è arrivato il suo turno.

Come sempre buona lettura e vi prego, VI PREGO, lasciatemi un commento.

Baci Sole

Uscendo dalla biblioteca sentii chiaramente le urla tra le due donne che erano rimaste dentro.

Probabilmente la cara Miss Craig avrebbe passato un brutto quarto d’ora a causa mia.

Se avevo capito bene che tipo era Mia di sicuro non avrebbe sopportato di tenersi l’affronto e avrebbe scaricato l’arrabbiatura sul primo malcapitato, Miss Craig appunto.

Mi misi a ridere al pensiero di quello che sarebbe stata capace di far uscire dalla sua boccuccia.

Due ragazze che venivano nel senso opposto al mio risposero al mio buonumore con ammiccanti sorrisi.

Tipico.

Risposi con un cenno della testa,più  per abitudine che per reale interesse.

Non che non fossero carine, anzi la moretta non era niente male..ma al momento non mi interessava approfondire la questione.

Non con loro almeno.

Ripensai a quello che era accaduto poco prima.

Specialmente ai due occhi che mi avrebbero voluto incenerire. Verdi. Da gatta.

Un paragone decisamente azzeccato, perché era questo che era lei, Mia, una gatta..selvatica..ma chissà come sarebbe stato vederla fare le fusa..

Bloccai il pensiero prima che si facesse troppo vivido.

Non era decisamente il caso.

Non perché non fosse una gran bella ragazza..ma a quanto avevo potuto capire era fin troppo contesa e non volevo iniziare la mia vita in un posto nuovo facendomi nemico metà college.

Zack non era andato molto per il sottile. Gli piaceva e la voleva. Non ci voleva un genio per capire il sottinteso: PROPRIETA’ PRIVATA, GIRARE A LARGO.

Dubitavo seriamente che avesse anche solo una chance con lei..ma dopotutto erano fatti loro.

..anche se…era tanto tempo che non sentivo una sincera curiosità per un essere umano..men che mai per una ragazza.

Dopo i primi tempi avevo perso l’interesse iniziale verso le donne e il sesso.

Intendiamoci, non mi ero ritirato dai giochi..ma lo facevo solo per soddisfare un bisogno fisico.

Senza trovare tra l’altro la soddisfazione che cercavo.

Era troppo facile ottenere quello che volevo.

Le vedevo arrendersi a qualcosa che non capivano ma avvertivano lo stesso.

Riconoscevano in me qualcosa di diverso, anche se per loro fortuna non avrebbero mai saputo quanto diverso.

E poi quella sera.. avevo visto Mia.

Bella era bella, ma avevo già avuto donne belle..anche più belle di lei.

E anche lei , come le altre, aveva reagito con interesse vedendomi.

Fino a lì tutto regolare quindi..ma poi..avevo visto chiaramente sul suo viso la crescente voglia di non cedervi.

E questo sì che era risultato interessante ai mie occhi.

Per chissà quale motivo quella ragazza non voleva che le piacessi.

Avevo avvertito l’ansia che aveva di mettere la maggior distanza tra me e lei.

Molto interessante. Aveva attirato la mia attenzione e come dicevo la mia curiosità.

Per quello l’avevo  seguita nel retrobottega, per quello avevo chiesto in giro di lei.

E quello che avevo saputo aveva accresciuto la voglia di saperne di più.

A quanto avevo sentito era una tipa piuttosto insolita..anche se gli aggettivi più ricorrenti nel descriverla erano un po’ più crudi..e decisamente meno garbati.

Stava per i fatti suoi e non dava confidenza  a nessuno, di certo non ai ragazzi e soprattutto non ai ragazzi come Zack.

E con quelli come me?

Non che ne avesse mai potuto incontrare altri certo..

Chissà quanto avrebbe resistito se avessi cercato di farla cedere..

..ma ovviamente questo non sarebbe successo, quindi era inutile strarci ancora a pensare.

-Ciao Logan!!

Anche senza girarmi riconobbi la voce e la ragazza a cui apparteneva.

-Ciao Lisa.

Lei ridacchiò sicuramente compiaciuta dal fatto che l’avessi riconosciuta senza voltarmi.

-Dove te ne vai con questa pioggia?

Indicai la biblioteca. –Dovevo fare la tessera.

Lei mi si piantò davanti e iniziò a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli.

Era una ragazza carina, sexy anche se in un modo scontato.

Me l’aveva presentata Zack, che non aveva nemmeno tralasciato di farmi presente che con lei “ci si divertiva”. Che gentlemen.

-Io invece sono stata agli allenamenti. –e già ragazzi , era una cheerleader.

Bionda, cheerleader e accondiscendente..il sogno di ogni studente americano.

Mi aspettai quasi di sentir partire l’inno.

Come dicevo, l’ennesima banalità.

Ma d’altra parte non era quello che dovevo sembrare? Un qualunque studente americano che voleva sperimentare le gioie del college?

-Posso accompagnarti?

Per poco non si slogò il collo per la foga con cui annuì.

Ci incamminammo insieme verso il suo dormitorio.

Avevamo fatto solo pochi passi quando avvertii una specie di pizzico alla base del collo.

Istintivamente ci passai la mano e per lo stesso motivo mi girai.

Qualche metro dietro di noi c’era Mia che avanzava a passo di carica.

Camminava a testa bassa come se avesse deciso di caricare qualcuno.

Quando ci passò vicino però alzò la testa di scatto. Solo per un momento, ma che fu sufficiente per fulminarmi con gli occhi.

Poi ci superò e non si voltò nemmeno una volta e poi sparì dietro uno degli edifici che fungevano da dormitori.

Notando che l’avevo osservata, Lisa non si fece scrupoli a dirmi la sua opinione su di lei.

-Quella è una disadattata. –sibilò con enfasi.

-La conosci?-lei scrollò le spalle.

-Come tutti..lei non parla con nessuno..si limita a seminare  zizzania con i suoi atteggiamenti..è solo una strega che si crede chi sa chi.

Una strega che a Lisa evidentemente aveva rotto le uova nel paniere, dato l’astio che trapelava dalla sua voce.

Probabilmente si trattava di Zack.

-Vive anche lei qui?-dissi fermandomi davanti al portone del suo dormitorio.

-Oh no, certo che no!! –la mia domanda doveva essere stata come un insulto per lei data la sua reazione. –Questo palazzo è per persone..sai no?

-No. Come?

-Beh..di un certo tipo. –disse come se avesse sottolineato un’ovvietà.- Gente di classe..con un certo stile..

-Gente ricca vuoi dire? –la provocai.

-Sì..voglio dire..anche tu lo sei no?

Mi appoggiai ad una delle colonne del portico. –Chi ti dice che io lo sia?

Lei ridacchiò imbarazzata.- Beh..ho visto la tua auto..e poi..

-Ma non mi dire Lisa..non avrai chiesto di me in giro?-chiesi sorridendo.

Lei arrossì e abbassò il viso per poi guardarmi dal basso attraverso le ciglia.

-Ti dispiace?

Per qualche secondo restai fermo a guardarla, poi senza darle modo di rendersene conto  mi avvicinai a lei e la baciai.

Emise una specie di gemito e poi si aggrappò a me .

Avvertì immediatamente il suo trasporto. Era fatta. Un bacio del genere voleva dire che aveva intenzione di concedere ben oltre. Dovevo solo dire di sì..

..e stavo per farlo..senonchè all’improvviso mi sembrò ci fosse qualcosa di sbagliato in quel momento.

Qualcosa di assolutamente sbagliato.

Mi allontanai un po’ da lei tenendole il viso con le mani.

Aveva gli occhi ancora chiusi , ma quando capì che non avrei ripreso a baciarla li aprì.

Eccola lì la cosa che non mi tornava.

Erano gli occhi sbagliati.

E non solo gli occhi. La sua bocca era sbagliata..i suoi capelli erano sbagliati..tutto lo era.

Sbagliato. Semplicemente sbagliato.

E il motivo fin troppo ovvio era uno purtroppo.

Non erano gli occhi di Mia. Né la sua bocca.

Fu in quel momento che mi accorsi che mi aveva davvero intrigato.

Non sapevo bene come , ma a quanto pareva , sembrava proprio che la signorina Mia Guerin si era trovata un nuovo ammiratore.

Mi innervosì all’istante.

Assolutamente questo non era un bene.

Avevo promesso di restare sotto un basso profilo.

Avevo promesso. A me e non solo.

Mi allontanai ancora un po’ da Lisa e le lasciai il viso.

-..ma..Logan, che c’è che non va?

-Scusa, ma mi sono ricordato che ho un affare urgente da sbrigare.

-..un affare?..ma come..ora??

-Sì, ti prego di scusarmi ancora. Devo proprio andare. Buonanotte.

-Buonanotte?..ma io credevo che volessi salire?

Perla seconda volta quel pomeriggio mi allontanai senza voltarmi lasciandomi una ragazza arrabbiata alle spalle.

 Solo che stavolta non  sprecai nemmeno un secondo a pensarci.

 L’attimo esatto in cui mi ero girato Lisa era completamente uscita dalla mia mente..mentre qualcun altro vi era entrato di nuovo prepotentemente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Mi  ero allontanato da Lisa camminando abbastanza velocemente, ma appena fui sicuro di essere lontano dalla sua vista e da quella di altri passanti aumentai l’andatura fino a muovermi  di nuovo alla MIA velocità.

Chissà se vedendomi ora Lisa avrebbe ancora insistito per farmi salire in camera sua. Ne dubitavo.

Sicuramente apparivo abbastanza umano da potermi muovere con disinvoltura tra di loro, gli umani appunto..ma bastava poco perché la mia natura si manifestasse.

Certo, molto meno degli altri componenti della mia famiglia, soprattutto perché io ero diverso da tutti loro.

Ero diverso da tutti ad essere sinceri..la mia stessa nascita era stata a dir poco prodigiosa e inaspettata sicuramente.

I miei genitori non si aspettavano esattamente di poterlo diventare ..una coppia come loro era stata impensabile…eppure…non solo erano felici insieme, ma contro ogni previsione questa unione aveva dato dei frutti..UN frutto, in effetti: io.

Ormai al sicuro nel bosco che circondava il campus aumentai ulteriormente l’andatura.

Un po’ perché volevo mettere la maggior distanza possibile tra me e..lei, un po’ perché avevo davvero bisogno di sfogarmi.

Sfogare il nervosismo che questa improvvisa rivelazione mi aveva scaturito..e anche un altro tipo di ..diciamo tensione, molto più fisica..

OK che non ero umano..ma avevo anche io i miei begli ormoni in circolo..

La serata avrebbe dovuto prendere un’altra piega. E ora pagavo le conseguenze del mio gesto.

Non che volessi tornare da Lisa..non ci pensavo assolutamente..ma baciare lei mi aveva fatto fare un pensiero su un altro bacio che avrei voluto dare.

Nell’attimo esatto in cui avevo pensato alle sue labbra era iniziata una ..beh al diavolo l’ipocrisia..un’ ossessione, non credo ci fosse un termine più esatto.

La bocca di Mia mi stava ossessionando, e per fortuna mi rimase un po’ di forza di volontà per impedirmi di pensare al resto..o forse non era la mia volontà ,ma il mio istinto di auto conservazione.

Ma perché cavolo avevo deciso di andare in quella dannatissima biblioteca???

Perché ero restato con lei?

Perché avevo fatto in modo di farla entrare con me?

Perché le avevo dato la mia maglia?

Perché l’avevo fermata quando stava per togliersi la sua?NO!

ASSOLUTAMENTE NO!

Smettila immediatamente di pensare a questo.

Non. è. una. buona .idea.

..anzi..

E’ una PESSIMA idea.

Prima di tutto perché era proprio una pessima idea che io mi intrattenessi in relazioni..intime..con delle umane.

E poi perché QUESTA umana sembrava coinvolgermi decisamente troppo.

E questo non potevo permetterlo.

Di sua spontanea iniziativa la mia mente mi prospettò quello che sarebbe potuto accadere se avessi ceduto a questo desiderio.

Non che fosse una brutta immagine.

ANZI!!

Era un’immagine bellissima, una vita bellissima quella che vedevo..mi vedevo…CI vedevo ..felici!!

E paradossalmente proprio quello sarebbe stato l’inizio della fine..

Sarebbe arrivato il momento in cui avrei dovuto fare delle cose che NON potevo fare.

Cose normali. Cose semplici e facili per gli altri. Quasi banali.

Mi vedevo portarla a casa mia. Conoscere i miei.

I miei cosa poi?

Non avrei potuto dirle nemmeno che i miei genitori erano i miei genitori.  Voglio dire..sembravano poco più che due adolescenti insomma!!

Non avrei saputo come spiegarle  il perché delle strane abitudini di vita dalla mia famiglia.

Del resto come avrebbe mai potuto capirlo?

E così sarebbero nate le bugie. Decine, migliaia..infinite bugie.

Anzi, non infinite PURTROPPO.

Perché presto, molto presto ci sarebbe stata un’altra cosa da spiegare. Una che non poteva essere coperta da una bugia.

Come si può coprire o giustificare il fatto che non si invecchia?Che non si può invecchiare? Che non sarei MAI invecchiato o cambiato..o morto?

Come si può spiegare a qualcuno QUANTO sei diverso da quello che credeva?

A quel punto non avrei avuto che due possibilità.

La prima era confessare tutto. Rischiare  di compromettere la mia sicurezza e quella di tutta la mia famiglia.

Questo non lo avrei mai potuto fare . MAI.

E l’altra..altrettanto dura..era quella di sparire prima di farle sospettare nulla su di me.

Sparire. Uscire in un modo o nell’altro dalla sua vita.

Nel corso dei secoli la mia famiglia aveva elaborato vari metodi ovviamente:  trasferimenti improvvisi, litigi..morte, fittizia ovviamente.

Ma non era una cosa facile da fare o con cui convivere.

In poche parole non avrei augurato a nessuno di dover affrontare una cosa così.

Mi fermai di colpo e mi appoggiai ad un albero.

Non mi rimaneva molta scelta a questo punto.

L’unica cosa sensata da fare era evitare a monte che tutto ciò si rivelasse necessario. Dovevo troncare subito ogni fantasia romantica su di lei.

Dovevo stare il più lontano possibile da Mia.

-Mia..- assaporai il suono del suo nome. Per la prima.. ed ultima volta.

Sapevo che era l’unica cosa da fare..eppure mi fece montare dentro una tale rabbia!!!

Non era giusto!!!

Non era giusto che fossi destinato a restare solo.

Che non c’era nessuno  come me..né ci sarebbe mai stato.

 Mai al mondo ci sarebbe stata una compagna per me.

Qualcuna con cui dividere la vita..l’eternità.

La mia mano si strinse come un artiglio sul tronco dell’albero e sentii distintamente quando vi affondò, proprio come se fosse stato fatto di burro.

In un moto di pura rabbia piegai il polso e feci pressione.

L’albero scricchiolò e poi una frattura si allungò lungo la sua circonferenza.

Ritirai la mano e poi semplicemente lo spinsi, facendolo cadere rovinosamente a terra.

Mi guardai la mano e poi fissai l’albero a terra.

Per fortuna non c’era nessuno lì intorno.

Ma non era comunque il caso di correre il rischio di essere scoperto.

Dovevo calmarmi. Dovevo assolutamente riprendere un po’ di controllo.

Pensai alla mia famiglia.

Quando mi venivano questi pensieri pensare a loro mi calmava.

Erano delle persone eccezionali e non per la loro natura.

Più andavo avanti con la mia vita e più me ne rendevo conto.

Nonostante le rinunce, le limitazioni che erano costretti ad imporsi , che si erano AUTOIMPOSTI ..erano ancora entusiasti della vita e del mondo.

E poi pensai a mia madre e a mio padre.

Sapere che avevo seriamente desiderato di non essere mai nato, e in più di un’occasione, li avrebbe feriti in un modo che di certo non meritavano.

Mi avevano dato  amore e appoggio come probabilmente nessun figlio aveva mai avuto.

Nonostante tutto erano riusciti a rendere la mia vita serena e piena.

Una vita felice.

E anche quando avevo voluto lasciarli, anche se sapevo che a mia madre si era quasi spezzato il cuore, mi avevano continuato a sostenere.

Da che si erano trovati erano sempre stati tutti insieme, tranne che per brevi periodi.

E comunque anche quando si erano allontanati era sempre stato a malincuore.

Per me era stato diverso invece.

Io AVEVO voluto e deciso di farlo.

Tutto aveva cominciato a starmi stretto.

La città. La vita che conducevamo. 

Essere un Cullen a Forks voleva dire essere sempre sotto gli occhi di tutti.

Voleva dire mentire. Su tutto e a tutti.

E un giorno tutto ciò era diventato semplicemente troppo e così dopo il diploma avevo preso la mia decisione.

I miei volevano venire con me. Erano disposti a lasciare tutto e seguirmi.

Ma io avevo detto di no.

Avevo detto che volevo farlo da solo.

E ore avevo ottenuto quello che volevo a quanto pareva. Ero solo.

Per la prima volta nella mia vita avvertii davvero e completamente il peso del mio segreto e la sofferenza di non avere nessuno con cui parlarne, con cui essere davvero me stesso.

Avvertii il peso di questa consapevolezza sulle spalle. Un macigno.

Spossato mi misi a sedere sul tronco dell’albero che avevo abbattuto e restai lì nemmeno io so quanto.

Immobile con la testa tra le mani.

Solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Quando tornai indietro era quasi mattino.

Avevo faticato non poco per scrollarmi di dosso la malinconia che mi aveva assalito.

La mia unica consolazione alla fine era stato proprio il fatto di non avere la mia famiglia attorno, non avrei sopportato vedere il senso di colpa sul viso di mia madre..o su quello di mio padre mentre lo leggeva nudo e crudo direttamente nella mia mente.

Come sempre , anche se a distanza , furono loro a darmi la forza di rialzarmi e tornare in me.

Comunque ormai avevo deciso che strada seguire e come sempre l’avrei fatto.

Riappacificato più o meno con la mia realtà, mi diressi verso casa.

Non abitavo nel campus, ma poco lontano, in un appartamento che avevo preso in affitto.

Una volta a casa mi accorsi con disappunto di aver lasciato la macchina al parcheggio del campus.

-Merda!-sibilai.

Non perché mi costasse fatica spostarmi a piedi, ma perché avrei dovuto fare finta e probabilmente prendere un autobus.

E io odiavo prendere l’autobus. Per uno con l’olfatto fine come il mio era intollerabile stare pressato in quella specie di scatola di sardine con la gente che mandava gli odori più svariati e per lo più sgradevoli.

-Perfetto! La degna conclusione di una giornata da dimenticare. –mi buttai sul divano e calciai via le scarpe.

Guardai l’ora. Le cinque e mezzo.

Decisi che non valeva nemmeno la pena di mettersi a letto, così mi sistemai meglio sul divano, posai i piedi sul tavolino di fronte e chiusi gli occhi sperando di riuscire a riposare almeno quel tanto che mi avrebbe garantito un minimo di lucidità il giorno dopo.

Dovevo essere davvero stanco perché non mi accorsi nemmeno di addormentarmi e doveva essere stato un sonno particolarmente profondo visto che quando mi svegliai trovai sul cellulare due chiamate non risposte.

Era il numero di mia madre.

Richiamai subito, meglio evitare di ritrovarmeli tutti al completo sulla porta di casa.

Ovviamente rispose al primo squillo.

-LOGAN????- la sua voce squillante era un paio di toni più alta del solito.

-Aspettavi altre chiamate?-non potevo evitare di rispondere così a domande come quelle.

Ma chi diavolo avrebbe mai potuto prendere il mio cellulare!!!

Non ero proprio un agnellino indifeso.

-Molto divertente Logan Cullen!! Si può sapere che fine avevi fatto?Ho chiamato due volte..DUE VOLTE!!!

Per salvarmi i timpani fui costretto ad allontanare la cornetta dall’orecchio.

-Mamma!-mi lamentai.

-Te lo do io “mamma”!!Mi hai fatto preoccupare da morire..non rispondere a tua madre quando ti chiama, dico io..cosa diavolo ti può impedire di farlo? Eh?

In realtà mi vennero in mente un paio di cose ..ma naturalmente mi trattenni dal dirgliele.

Mia madre non era decisamente aperta a questo genere di notizie.

Aveva un po’ di gelosia nei confronti di ogni ragazza che mi girava intorno.

Non importava che fossero belle , brutte , giovani , vecchie..umane e non.

Probabilmente ai suoi occhi sarei rimasto sempre un bambino..anche se ormai sembravo più vecchio di lei.

Buffo no? Certo in un modo insano e innaturale..ma comunque buffo.

-Mamma ma che cosa vuoi che stessi facendo? Dormivo.

Il suo tono passò subito da ansioso a sospettoso.

-Dormivi? A quest’ora?

-Sì.-dissi alzando gli occhi al cielo.- Ieri sono stato a sgranchirmi un po’ le gambe nel bosco..

-Da solo?

Sbuffai. Naturalmente lei se ne accorse e mi sgridò. Stavolta mi venne da ridere.

-Certo che ero solo. –non sai quanto! –Secondo te con chi sarei dovuto andare?

-Uhm.-sembrava riflettere sulle mie parole –Sì, hai ragione.

Come per incanto si era tranquillizzata ed ora era di nuovo la mamma dolce e premurosa che era di solito.

-Stai mangiando abbastanza?

-Sì, mangio, mangio non preoccuparti.

-Non vuoi che ti mandi qualcosa da casa?..o potrei portartela..che ne dici?

Risi di nuovo. –Ottimo tentativo mamma, ma non funziona.

-Beh se non funziona nemmeno prenderti per la gola…-era sconsolata, ma sapevo che entro un paio di giorni si sarebbe inventata un nuovo motivo per venire a trovarmi.

Sentii un vociare di sottofondo.-Chi c’è con te?

-Le zie e la nonna. Ti salutano.

Sentii un coro di “ciao”, “ mangia” e “ ci manchi”. Addirittura un “copriti bene”.

Ricambia i saluti mentre scuotevo incredulo la testa.

E va bene che ero più fragile rispetto a  loro..ma non esageriamo.

In fondo ero in parte un vampiro anche io..e quando mai si era sentito di un vampiro con il raffreddore!!!

Prima che tutte quante a turno si proponessero per una visita lampo le liquidai inventando una lezione.

Tanto carine ma TANTO invadenti.

Avevo imparato presto che era meglio non lasciare loro troppo spazio di manovra.

Come tutte le donne erano capaci di rigirarti a loro piacimento e in più loro avevano avuto molto tempo per affinare le loro arti.

In una parola ? Pericolose.

In due: MOLTO PERICOLOSE.

Ma indubbiamente ora mi sentivo meglio.

Dato che ormai ero sveglio decisi di mettere a frutto la mattinata e dopo una bella doccia decisi di uscire.

Non avevo lezione quel giorno, per cui decisi di andare in biblioteca a studiare, salvo poi ricordarmi che avrei potuto incontrare Mia.

Così decisi di approfittare della bella giornata e mettermi a studiare fuori.

Solo che quando arrivai mi accorsi di non essere stato l’unico ad avere un’idea del genere.

Ci rimuginai su un momento e alla fine decisi di optare per la biblioteca.

Probabilmente anche Mia era fuori come gli altri, e se avessi avuto davvero fortuna avrei avuto la sala lettura tutta per me.

Miss Craig mi accolse con uno splendente sorriso che prontamente ricambiai.

Come previsto  la sala era praticamente vuota, fatta eccezione per un ragazzo che stava con la testa sprofondato in un enorme librone , circondato almeno da un’altra ventina di tomoni.

Mi sistemai dall’altra parte della sala e aprii il mio libro.

Nella pace e nel silenzio della sala non fu difficile lasciarmi prendere dalla lettura, per cui il rumore forte e improvviso di un libro che sbatteva con forza a terra mi fece sobbalzare.

Alzai lo sguardo deciso verso la fonte del rumore aspettandomi di vedere il secchione di prima tutto contrito per aver violato la regola numero 1 delle biblioteche :massimo silenzio.

Sorrisi preventivamente ..ma il sorriso mi morì sulle labbra.

Accanto al ragazzo di prima, pietrificata dalla sorpresa c’era proprio lei, Mia.

Mi guardava a bocca aperta, con due fanali al posto degli occhi , tanto erano sgranati.

-Scusala, è solo un po’ distratta oggi.-si scusò il ragazzo e poi si chinò a raccogliere lui il libro, visto che lei era ancora immobile.

-Ehi Mia, ci sei?

A fatica la vidi riprendere contatto con la realtà e in tutta fretta allontanare lo sguardo da me.

-Uhm..sì, certo..-poi ritornò lei. –Beh che cavolo hai da fissare Ben? Non ti è mai capitato di far cadere un libro?

Il tono della sua voce le procurò immediatamente un rimprovero di Miss Craig  e lei puntualmente le sibilò una rispostaccia, che le orecchie di Miss Craig non colsero, ma le mie sì.

Trattenni a stento un sorriso.

Nonostante avessi deciso di ignorarla e starle lontano, non seppi resistere alla tentazione di provocarla visto l’impegno che stava mettendo nell’ignorarmi.

-Ciao.-le dissi a voce un po’ più alta del dovuto.

Lei serrò i pugni e abbassò ancora di più la testa nel libro, mentre il suo amico alzò di scatto la testa e mi scrutò guardingo.

Dopo avermi osservato meglio la sua espressione si fece preoccupata.

Non contento di averla fatta evidentemente arrabbiare, mi alzai e raggiunsi il loro tavolo.

-Ciao. –ripetei.

Non potermi più ignorare la fece arrabbiare ancora di più.

Di nuovo i suoi occhi mandarono lampi quando si posarono su di me.

Io sorrisi soddisfatto.

-Che vuoi?-ringhiò.

-Beh, dato che non avevi sentito sono venuto a salutarti qui.

Mugugnò qualcosa che non riuscii a tradurre in parole e poi si rivolse al suo amico come se io non fossi lì.

-Dove eravamo arrivati?

Lui continuava però a spostare lo sguardo da lei a me e viceversa con un’espressione sempre più appanicata.

-Ben!!-sbottò lei visto che non le rispondeva.

-Sì..cosa?

-Ma che ti prende oggi? Stai ancora dormendo? –cavolo se era arrabbiata!!

Se pensava che il suo atteggiamento mi avrebbe fatto desistere non aveva capito proprio niente.

Spostai una sedia e mi misi seduto proprio di fronte a lei. –Che studiate?

Entrambi mi guardarono tutt’altro che contenti.

-Ciao io sono Logan. Logan Cullen.

-B-Ben…Collins. –disse lui fissando le mia mano come se fosse un serpente, ma poi alla fine la strinse.

-Posso darvi una mano?

-Assolutamente no.-disse lei acida.

La ignorai come aveva fatto lei con me. –Cosa studiate?

-Cosa?..Oh sì..cioè..non stiamo studiando..

-Ben!!!-lo sgridò lei.

-Ma mi ha chiesto..

Mia richiuse il libro con foga. –Si può sapere che vuoi?

Con un rapido movimento  le presi il libro dalle mani e contemporaneamente le risposi. –Sapere cosa leggete.

-Ehi!! –tentò di riprenderlo ma naturalmente non ci riuscì.

-Vediamo..” Le leggende dei..”- lo choc mi impedì di continuare la frase.

E approfittandone lei si riprese il libro. –Si legge Quileutes. –mi disse evidentemente soddisfatta pensando che mi fossi bloccato perché non sapessi pronunciarlo.

Ma all’improvviso a me non andava più di scherzare. –Che ci fai con quel libro?

-E’ per la sua ricerca..

-Ben!!! Ma vuoi stare zitto?

-Scusa Mia.

-E non chiedermi sempre scusa!!

-Sc..cioè..

Alzando gli occhi al cielo si voltò di nuovo verso di me. –Contento ora che lo sai?

-Perché ti interessi dei Quileutes?

Ridusse gli occhi a due fessure e mi disse senza tanti giri di parole di farmi i fatti miei.

Allora i miei occhi corsero a leggere i titoli degli altri libri sul tavolo.

Leggende su creature mitiche, immortalità..vampiri.

Praticamente su quel tavolo c’era tutto quanto era stato scritto in merito.

-Di che ricerca si tratta.? -chiesi atono.

-E’ per il corso del professor Gardiner, ok?

-Il corso del professor Gardiner non tratta anche le leggende dei nativi americani.

Sgranò di nuovo gli occhi. – E tu che ne sai che sono..-poi i suoi occhi si illuminarono di comprensione e io mi mossi a disagio sulla sedia senza sapere realmente il perché.

-Oh ma certo.. tu sei di Forks giusto?-non attese che rispondessi , sapeva già la risposta.

Mi alzai. –Forse è meglio che vi lasci studiare.

-Sei mai stato nelle loro riserva?

Mi voltai a guardarla e la fissai per qualche minuto negli occhi..e mi tranquillizzai.

Che stupido che ero stato..che cosa avrebbe dovuto scoprire in quello stupido libro?

E poi per cercare le risposte giuste avrebbe prima dovuto farsi le domande giuste e lei non poteva..non avrebbe mai potuto farlo, giusto?

-Allora ci sei mai stato?

-Qualche volta. –risposi di nuovo calmo.

Anni e anni di finzioni continue mi aiutarono molto in questo.

-E conosci le loro leggende?

Scrollai le spalle. –Sono solo favolette.

-L’autore di questo libro non la pensa così.

-Vende il suo prodotto no? Chi lo comprerebbe se dicesse che è tutta superstizione?

Man mano che parlavo mi sentivo più sicuro. Che sciocco ero stato a preoccuparmi.

Per lei era solo un libro come un altro.

-Allora vuol dire che è una favola che piace a tanti.

-Che vuoi dire?

-Che molte di queste leggende sono riportate in libri diversi..scritti da persone diverse..in tempi diversi..-disse parlando lentamente per dare enfasi alla cosa.

-Le storie dei mostri sono uguali ovunque, dovresti saperlo,no? Non segui il corso di Gardiner?

-Allora le conosci?

-Più o meno.

-Una in  particolare è molto interessante.

-Ah sì? –chiesi con studiata indifferenza.

-Sì. Una che parla di ..vampiri. Beh, l’autore li chiama freddi in realtà..ma il concetto è quello.

-Vampiri?-cercai di mettere tutto il mio sarcasmo in quella parola. –Cioè credi ai vampiri?

Io ridevo , ma i miei muscoli si tesero tutti insieme.

Mi aspettavo una risposta altrettanto sarcastica, invece lei mi stupì.

Si fece seria e mi fissò negli occhi.

Non stava giocando. –Non so se ci credo. –disse. –Ma ho imparato che a volte la realtà è più fantastica di una favola.

Sentii il sangue che mi si raggelava nelle vene.

Fortunatamente però fuori riuscii a mantenere la mia immagine tranquilla , sorridente e vagamente scettica.

-Come no! E magari te l’ha detto un uccellino parlante no?

Di nuovo furiosa mi lanciò un’occhiataccia e senza nemmeno salutare il suo amico, me men che mai, prese i suoi libri e se ne andò come una furia dalla biblioteca, urlandomi tra i denti  tutto quello che di poco carino le veniva in mente.

Avrei dovuto ridere, ma stranamente non ne avevo nessuna voglia.

Salutai con un cenno Ben, più sconvolto che mai e mi avviai anche io fuori dall’edificio.

Avevo la testa in pieno subbuglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Maledetto stupido idiota!!!

No, no ero io la stupida!!! Una deficiente!!!Una ..una…

Ero così arrabbiata che non riuscivo nemmeno a trovare le parole per esprimere quanto lo fossi.

Avrei voluto insultarlo..anzi, avrei dovuto farlo.

E invece?

Invece ero scappata come la codarda che ero!!!

Accidenti a me!!!!Accidenti a lui!!!!!!! Accidenti a tutto lo stramaledettissimo universo!!!!!!!

Mentre camminavo urtai un paio di ragazzi e quasi ne feci cadere un altro.

Provarono a protestare me quando mi videro bene in faccia si zittirono subito.

Probabilmente ora meritavo davvero il soprannome che mi avevano dato, sembravo davvero un “cane idrofobo”.

Era davvero tanto che non mi arrabbiavo così.

E lui con due parole ci era riuscito.  Con due parole e quell’odioso sorrisetto che aveva sempre stampato in faccia.

Volevo spaccare qualcosa, avevo bisogno di spaccare qualcosa per evitare di tornare indietro e rompergli quel suo brutto e ghignante muso!!!!

Ero così concentrata su come eliminarlo dalla faccia del pianeta che quando avvertii una mano sul mio braccio non ebbi nemmeno il tempo di pensare.

Mi voltai e insieme scagliai la borsa con tutti i libri, molti dei quali davvero enormi,addosso allo sventurato che si era permesso di toccarmi.

La botta fu così forte che lo tramortii.

-AHHH.- non sapevo bene se era un grido di rabbia o di sollievo, ma mi sentivo meglio.

Abbassai lo sguardo sulla mia vittima e mi sentii ancora meglio.

Sepolto sotto i vari volumi c’era uno sconvolto e dolorante Zack.

-Ehi..ma sei matta o cosa?-disse mentre cercava di rialzarsi.

Vedendo che sorridevo si arrabbiò ancora di più. –Mi hai fatto male!!

-Ti avevo detto che non dovevi toccarmi. Peggio per te. –risposi più calma.

-Ma si può sapere che cavolo hai in quella testa? Potevi uccidermi.

Poi si passò una mano sulla spalla e si lamentò. –Mi potevi rompere il braccio!!!

-E meno male che voi atleti siete abituati al dolore fisico!! Ti stai lamentando come una donnicciola!!

-Non faccio mica lotta libera io!! –si rialzò barcollante e provò a muovere la spalla. Ovviamente si lamentò di nuovo.

-Gira a largo Zack se non vuoi che finisca il lavoro.-mi chinai a raccogliere i libri.

Lui restò impalato a guardarmi dall’alto. Non sembrava minimamente intenzionato a levarsi di torno.

-Quale parte di togliti dai piedi non hai capito?-sibilai  sentendo di nuovo la tentazione di colpirlo.

-Veramente sto aspettando le tue scuse.

-Le mie..-gli scoppiai a ridere in faccia e per poco non persi l’equilibrio cadendo a faccia avanti sul prato. –Stai scherzando vero?

-Mi sembra il minimo.

-Te le sogni Zack. –dissi scuotendo la testa.

Ma tutti da me dovevano venire i matti?

La voce stridula e trafelata di Ben rispose alla mia domanda.

-Oh Mia, meno male che ti ho trovato!!!-disse fermandosi col fiatone che a stento lo lasciava parlare.

Era così rosso che per un attimo pensai sarebbe stramazzato al suolo.

-Ciao Zack.

-Ciao professorino. –Ben arrossì ancora di più.

Zack , come tutti gli atleti usava Ben per farsi aiutare con gli esami e poi si limitava a prenderlo in giro dopo averlo fatto.

Stavolta non mi trattenni e lo colpii forte su uno stinco con il libro che avevo in mano.

Non mi piaceva che lo trattasse così.

Certo io facevo di peggio a volte, ma non per umiliarlo.

Ben era un ragazzo in gamba e buono come pochi e non si meritava di essere trattato in quel modo.

-AHI!! Mia ma si può sapere che ti prende oggi? –si lasciò la spalla per massaggiarsi dove lo avevo colpito e per farlo si abbassò.

Io ne approfittai per dargli un’altra librata in testa.

-Ma vuoi smetterla di colpirmi!!!

-E tu smettila di parlare in quel modo a Ben!! Non sei degno nemmeno di pulirgli le scarpe!!

Sentii fin troppo chiaramente il respiro trattenuto di quest’ultimo e quando alzai gli occhi vidi che il suo viso brillava come se avesse visto la Madonna o cose così.

Merda!!!

Così imparavo a fare le buone azioni..la paladina dei deboli !!!!

MERDA MERDA MERDA MERDA MERDA MERDA

-Cioè..mi stai picchiando per lui? –dire che era incredulo era poco.

Mi rialzai di scatto.-Ma si può sapere perché sei ancora qui..e tu pure-dissi rivolta a Ben- volete decidervi a lasciarmi in pace una volta per tutte?

Rimisi alla meglio i libri in borsa e me ne andai non prima di aver intimato a Ben di non azzardarsi a seguirmi.

-Ma si può saper che le hai fatto? –gli chiese bruscamente Zack.

-Io?- anche da quella distanza sentii l’indignazione nella voce di Ben. –E’ stato quel ragazzo..

-Che ragazzo?- l’irritazione lasciò il posto al sospetto nella voce di Zack.

-Quello nuovo…Cullen mi sembra..

-Logan Cullen?E che diavolo ha a che spartire Logan con Mia?

-Non lo so. Eravamo in biblioteca poi lui è arrivato e Mia ha dato i numeri di brutto.

-Lo so bene. –disse Zack ancora dolorante.

Per una volta ero contenta di essere l’oggetto del desiderio di Zack. Di sicuro gli avrebbe fatto passare un brutto quarto d’ora a quello spocchioso di un Cullen.

Al solo pensiero mi tornò il sorriso.

O almeno pensavo invece non fu così.

Per tutto il resto del giorno non feci che rivivere nella mia mente tutto quello che era successo.

Dal primo momento fino all’ultimo.

Ricordavo la sorpresa quando mi ero accorta che era lì.

Ero stata in dubbio se tornare in biblioteca o no, ma poi avevo deciso che non dovevo permettergli di condizionarmi in quel modo.

Così ero andata lì a fare le mie ricerche con Ben.

Non che sapesse cosa cercavo effettivamente , ma da sola non ce l’avrei mai fatta a spulciare tutti quei libri, così gli avevo raccontato la storia della ricerca per il professor Gardiner.

Ammetto che avevo sbirciato spesso per controllare ma poi col passare del tempo ero stata del tutto assorbita dalle mie letture.

Poi il tempo di andare a prendere un altro dei volumi che mi servivano..e TA- DA!!!

Era comparso dal nulla.

E poi non sapevo bene come erano andate le cose. Sapevo solo che i suoi occhi erano fissi nei miei, e io non riuscivo quasi a respirare.

E quella non era nemmeno la cosa peggiore!!!

No, la cosa peggiore era che io non mi ero sentita come mi aspettavo..come mi sarei dovuta sentire.

Io ero stata FELICE.

Avevo sentito il cuore saltare prima un battito e poi iniziare a correre come un pazzo.

E questo non doveva essere.

Per quello mi ero irrigidita.

Per quello avevo finto di ignorarlo.

Ogni volta che Logan compariva all’orizzonte io mi trasformavo in una ragazza che non mi piaceva. Non mi piaceva per niente.

Non avevo più il controllo sulle mie emozioni e dimenticavo quello che invece DOVEVO fare.

Ma sembrava che più mi impegnavo per tenerlo lontano più me lo ritrovavo intorno.

E lui non faceva altro che metterci del suo poi!!!!

Voglio dire..era venuto al tavolo ..aveva fatto il simpatico..aveva finto interesse per quello che stavo facendo..e poi?

Poi,quando , Dio solo sapeva perché, mi ero aperta con lui..gli avevo detto qualcosa..qualcosa di così importante per me..lui aveva riso.

Aveva riso della cosa a cui tenevo di più in assoluto.

Aveva riso della cosa che mi mandava avanti .

Avrei potuto ucciderlo per quello.

Ma non l’avevo fatto..e non sapevo il perché.

Se si fosse trattato di chiunque altro l’avrei fatto..perchè con lui non facevo mai quello che avrei dovuto?

Parlavo quando non dovevo e stavo zitta quando avrei dovuto.

Mi aveva completamente sballato.

Ma c’era qualcos’altro.

Qualcosa che non ero ancora riuscita ad identificare.

Eppure ero sicura che fosse lì proprio sotto il mio naso.

Mentre ci rimuginavo sopra inizia a sfogliare distrattamente uno dei libri che avevo portato a casa.

E fu allora che sentii una specie di campanello nel cervello.

Il libro!!

Lo cercai tra quelli che avevo in borsa e finalmente lo trovai.

“Le leggende di Quileutes”.

Quando lo aveva preso, non avevo fatto caso subito al cambiamento della sua espressione..o forse l’avevo attribuita a qualcosa di diverso.

Ma un cambiamento c’era stato eccome.

Si era all’improvviso fatto serio e poi teso. E per tutto il tempo mi aveva studiato. Ma in cerca di cosa?

Cosa poteva averlo turbato tanto?

Lui era della zona in cui risiedeva quella piccola tribù, è vero, ma che significava?

Non mi sembrava che quel libro contenesse poi chissà che.

Oddio a lui avevo fatto credere che invece avevo trovato cose interessanti..ma era per provocarlo..

Era vero che ultimamente avevo riveduto molto il confine tra ciò che era possibile e ciò che non lo era..ma lì si parlava di vampiri e uomini lupo..insomma..mi sembrava un po’ troppo fantasioso anche per me.

Però qualcosa c’era stato che lo aveva turbato..di questo ero certa.

Come ero certa del fatto che in un qualche modo saperlo era importante per me.

Fui presa da una strana frenesia.

Dovevo fare qualcosa..venirne a capo.

Ma come?

Non potevo certo andare lì e chiederglielo.

No. Dovevo trovare un altro modo.

Rilessi un po’ i punti più interessanti del libro.

Non che sperassi di trovare la chiave del rebus lì dentro ..ma non si sa mai ,no?

Più ci pensavo e più mi sembrava per la prima volta di essere vicina a trovare quello che cercavo da più di un anno  ormai.

E questo era impossibile no?

Cosa c’entrava mai Logan con me?

O forse c’entrava invece?

Forse…

Forse avevo sbagliato tutto finora.

Forse la risposta che cercavo non era in un libro o in una teoria.

Forse la risposta era una persona..o un posto.

Un posto come..Forks..o come la riserva dei Quileutes.

Nell’attimo stesso in cui lo pensai presi anche la mia decisione.

Corsi accanto all’armadio e tirai fuori un logoro borsone e iniziai a riempirlo alla meglio.

Sì. Lo sentivo, era quella la cosa giusta da fare.

Andare a Forks.

Chiusi la borsa e presi  con me anche il libro.

Due secondi dopo ero fuori dal dormitorio pronta a partire.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Questa cosa sta decisamente andando troppo in là, pensai  dopo due ore passate appostato di fronte al dormitorio di Mia.

Sì, stava scivolando nel ridicolo.

Potevo raccontarmi quello che volevo ma la sostanza non cambiava: la stavo spiando.

Nella mia testa risuonò forte e chiara la risata di Emmett.

Mi diedi di nuovo dell’idiota.

Idiota e GUARDONE per di più!!

Mi mossi un po’ per trovare una posizione più comoda.

Fatica inutile quando sei appollaiato su un albero.

Inutile come l’intera faccenda tra l’altro..Mia era entrata e non era più uscita.

Probabilmente stava già dormendo, che era proprio ciò che avrei dovuto fare io stesso, soprattutto visto che nemmeno la notte prima l’avevo fatto.

E la causa più o meno indirettamente era sempre lei.

Avevo ormai deciso di tornare a casa quando vidi il portone che si apriva.

Mi ci volle un solo sguardo per capire che era proprio lei.

Controllai l’ora. Le due e mezza di notte.

-E dove se ne va sola soletta a quest’ora di notte?

Stando ben attento a non farmi vedere o sentire scesi a terra e poi mantenendo una certa distanza la seguii.

A voler essere proprio sinceri non sapevo il perché di tutto questo pedinamento.

Insomma. In fin dei conti cosa aveva fatto?

Solo prendere un libro..e non è che avessi fatto lo stesso con tutti quelli che lo avevano fatto.

No, infatti.

E allora perché?

Possibile che fosse come diceva lei? Ci stavo provando?

No, no, no…non era questo..anche perché se così fosse stato l’avrei fatto subito no?

Ma allora…pensa, Logan, pensa…

Quando era scattato questo bisogno di sapere che cosa combinava Mia?

Sicuramente dall’ultima volta che avevamo parlato in biblioteca.

Quando avevo visto che cosa leggeva appunto..ma qualcosa ancora non tornava…

Cercai di visualizzare la scena..e ammetto che indugiai un po’ troppo sulla sua bocca.

La sua bocca. La sua bocca. La sua bocca. La sua bocca. La sua bocca.

LOGAN.

Sì..dunque ..la sua bocca aveva detto..cioè LEI aveva detto …concentrati…

OK..ok..aveva detto che ..sì, ecco..aveva detto che  aveva imparato che quello che molti ritengono appartenere al fantastico invece è solo realtà…beh, più o meno, ma il senso era chiaro:  le cose più strane sono all’ordine del giorno.

Quello che ora volevo sapere io era CHE COSA era capitato a LEI.

E soprattutto perché e come questa cosa aveva a che fare con le leggende dei Quileutes.

Mia si fermò di botto interrompendo i miei ragionamenti.

Muovendomi più veloce che potevo mi trovai un riparo.

Fortuna che eravamo in un parcheggio.

Mi acquattai dietro una macchina mentre lei si guardava intorno.

MALEDIZIONE. Possibile che mi fossi distratto tanto da farmi scoprire da lei?

O forse..

Un pensiero improvviso mi paralizzò sul posto.

Possibile che Mia avesse dei sensi più sviluppati della media..possibile che fossero sviluppati come i miei?

Intanto lei aveva ripreso a camminare continuando lo stesso a guardarsi intorno..con aria decisamente furtiva.

Un momento!!!

Me che..

Non potevo credere ai miei occhi..altro che sensi  sviluppati..qui di sviluppato c’era solo la sua coda di paglia..

Incredibile, o forse nemmeno tanto,ma vero..avevo appena beccato Mia mentre tentava di rubare una macchina.

E io che chissà che pensavo..anzi chissà con CHI pensavo di avere a che vedere..e invece era solo una ladruncola!!!!

A momenti mi feci scoprire davvero scoppiando a ridere.

Lei trafficava attorno ad una BMW nera dall’aria di essere nuova di zecca..sentivo anche l’odore della pelle dei sedili.

Hai capito la ragazzina..neanche a dire che si accontentava di una macchina qualunque.

Probabilmente voleva rubarla e poi rivenderla.

Per un attimo fui in dubbio se intervenire o meno..ma poi lessi la targa e ne riconobbi il proprietario.

Zack ovviamente.

Decisi di godermi la scena .

Prima di tutto perché era un coglione..

..secondo poi perché quel pomeriggio aveva tentato di farmi un’imboscata con un paio dei suoi compagnucci di squadra.

Ovviamente mi ero accorto subito della cosa ed ero riuscito ad evitarli.

Non per paura naturalmente..c’erano ben poche possibilità che mi facessero del male..molte di più che io li eliminassi dalla faccia della terra..e questo sì che mi faceva paura..

Dovevano ringraziare la loro buona stella che avevo imparato a controllarmi..fosse successo solo un paio di anni prima..ma quella era un’altra storia..un’altra vita per loro fortuna!!!!!

-Maledetto figlio di papà. -la sentii inveire tra i denti.

Mi sa che era la giornata fortunata del suddetto, perché arrabbiatissima , Mia accantonò l’idea di rubargli l’auto, non prima però di avergli dato un paio di calci ben assestati alla portiera.

Pensavo che sarebbe tornata indietro,invece passò semplicemente alla macchina successiva.

-Sì!!-esultò aprendo senza fatica la portiera stavolta.

Evidentemente qualche sprovveduto aveva lasciato la macchina aperta.

Ehi…ma…

Senza pensarci più lasciai il mio nascondiglio e le piombai, silenzioso , alle spalle.

-Posso aiutarti?

Lei sobbalzò e la borsa che portava sulle spalle le cadde rumorosamente a terra.

Lanciò un grido e per poco non mi perforò un timpano.

-Ehi, vuoi farmi diventare sordo?

-Sei pazzo o cosa? Vuoi farmi venire un colpo?-rispose gentile come sempre.

-Perché ti aggiri furtiva per il parcheggio a quest’ora?

La mia domanda la fece riprendere fin troppo in fretta dallo spavento.

Se non lo avessi già saputo, il suo atteggiamento sarebbe stato un chiaro indizio di colpevolezza.

-Non vedo come questo possa essere affar tuo..-e poi aggiunse magnanima -..ma comunque se proprio vuoi saperlo sto partendo per il week-end..

Tana per Mia appunto.

-Oggi è mercoledì.

Perse per un po’ la sua sicurezza ma fu brava a riprendersi in fretta. Purtoppo per lei i miei occhi coglievano molte più cose e più velocemente di quelli di un normale essere umano.

-Beh..è un week-end lungo..e poi come ti ho già detto non sono fatti tuoi.

-Mi dispiace ma su questo non sono molto d’accordo.

Incrociò le braccia sul petto e mi guardò greve. –Ah sì? E perché mai?

La superai e mi poggiai all’auto. –Perché si dà il caso che la macchina che stavi per rubare sia la mia. –dissi togliendo con la mano immaginaria polvere dalla cappotta.

Stavo per gridare “SORPRESA!!” ma la sua espressione mi deconcentrò.

Ero riuscito a farla restare davvero senza parole. Completamente stupita da questo colpo di scena si era trasformata in una statua.

Era adorabile così.

Ma essendo Mia la pace durò poco.

Prima sgranò gli occhi, poi si morse il labbro e alla fine, dopo una breve riflessione sul da farsi,nel  più perfetto stile alla Mia… mi aggredì.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


E va bene!!!!

Ma allora questo ragazzo voleva davvero farmi saltare i nervi!!!!!

Non mi resi nemmeno conto che dal semplice pensare di torcergli il collo ero arrivata a farlo davvero.

O meglio che avrei provato a farlo. Solo che era davvero alto..e veloce..non riuscivo ad afferrarlo, così optai per un po’ di botte alla cieca..e AHI!!!!

Voglio dire..CAVOLO!!! se questo ragazzo andava in palestra!!!

Era come colpire una pietra..cioè, doloroso e inutile.

Non sembrava che gli facessi più che un semplice solletico.

Provai a metterci più forza ,ma in meno di un secondo lui mi bloccò i polsi.

-Peggio per te.-sibilai, ricorrendo al piano B, i calci.

-E va bene, ora basta. –disse smettendo di ridere.

Non so nemmeno come ma mi ritrovai lui alle spalle che mi stringeva in una specie di morsa d’acciaio. –Lasciami andare subito..Logan ti ho detto di lasciarmi. LASCIAMI!!!

Tentai di liberarmi ma fu inutile.

-LASCIAMI SUBITO!!!!!

-Solo se la smetti e ti dai una calmata. –disse, e lui sì che era perfettamente calmo.

-Tu non PUOI dirmi cosa devo fare!! NESSUNO lo può fare, NESSUNO…

Continuai a scalciare e a dimenarmi sperando in un suo attimo di distrazione o stanchezza per liberarmi, ma Logan sembrava instancabile.

Stavo cominciando a meditare una resa quando lui cambiò le nostre posizioni e mi ritrovai a due centimetri dal suo viso praticamente incollata a lui.

Nonostante la nuova situazione si prestasse a dargli un paio di calci ben assestati alle parti basse..mi ritrovai mio malgrado incapace di muovere anche un solo muscolo.

Odiandomi ogni secondo mi accorsi di essere arrossita.

Abbassai il viso cercando di nasconderlo ma quando sbirciai vidi che non stava guardando me.

Era assorto, come in ascolto, concentrato su un punto alle nostre spalle.

Stavo per chiedergli cosa avesse sentito quando un fascio di luce ci colpì in pieno.

Subito dopo una voce chiese cosa stava succedendo. Doveva essere una delle guardie del campus.

-Ora sei nei guai .- sibilai.

Lui rise piano soffiando aria sul mio viso. Rabbrividii all’istante.

-Non sono io quello che voleva rubare una macchina. –mi rispose parlando in modo che potessi sentirlo solo io.

-Lasciami andare o gli dico che mi stai molestando.

Si voltò a guardarmi e intanto avvicinò di più il suo viso al mio.

Il mio cuore impazzì. Lo sentivo così forte che per un attimo pensai davvero che stesse per uscirmi dal petto.

-Dubito che ci crederà..-sapevo che mi stava prendendo in giro..ma DIAMINE SE ME NE IMPORTAVA QUALCOSA!!!!

L’unica cosa che sapevo era che si era avvicinato ancora un po’.

Era così vicino ora che sarebbe bastato un minimo movimento per far unire le nostre labbra.

 Non riuscì proprio ad impedirmi di schiudere le mie.

Vidi le sue muoversi. Forse stava parlando, ma io non udì una sola parola.

Sentivo solo il mio cuore. Probabilmente ora chiunque nel campus poteva sentirlo.

-..cosa?..-chiesi confusa come mai.

Lui sorrise di nuovo e si sporse verso di me. Io protesi istintivamente le labbra, ma lui con una manovra decisa si spostò dirigendosi verso il mio orecchio.

-Direi che li abbiamo convinti, no?-probabilmente alludeva alla guardia, ma io ero troppo presa per voler verificare.

Io sbattei un paio di volte le palpebre cercando di riprendere un minimo di controllo.

-..mmm?..-Logan si era di nuovo allontanato ma mi stringeva ancora tra le braccia.

Comunque ora che non era più incollato a me mi sembrava di poter ricominciare a far funzionare il cervello a dovere…anche se una parte del suddetto cervello continuava a reclamare il bacio mancato.

Lo spinsi via e stavolta lui si allontanò rimanendo però sempre di fronte a me, con le braccia ora incrociate sul petto.

Lo imitai. Un po’ per mantenere la distanze,non facendo magari una stupidaggine..tipo gettargli le braccia al collo..e poi perché mi sembrava di gelare adesso che non mi abbracc..mi tratteneva più.

-Non osare mai più mettermi le mani addosso. –gli dissi tra i denti.

-Volevo solo impedire che ti facessi del male. –mi rispose lui semidistratto.

Ma che sbruffone!!!

Ora nemmeno mi ascoltava!!!!!

-Veramente ero IO che volevo fare del male a TE!! –dissi sottolineando ogni parola perché gli entrasse bene in quella zuccaccia.

Finalmente si degnò di tornare a concentrarsi su di me.

-Ma tu sei sempre così rissosa?- mi chiese inclinando leggermente le testa da un lato.

Non sembrava volermi prendere in giro, ma solo curioso.

-Io non sono rissosa. –ringhiai.

Lui rise per la mia ovvia contraddizione.

Contai fino a dieci con gli occhi chiusi per evitare di dargli altre prove a favore.

-Dicevi?

Calma, Mia, non dargli soddisfazione..

-Io non sono così..non sono rissosa..ma non sopporto i tipi come te..

-Quindi lo sei solo con quelli come me?

Io annuii decisa.

-E…che tipo sarei secondo te io?

Di nuovo sentii prudermi le mani.

Ora ricominciava con quella storia che secondo lui io pensavo sempre a lui.

Come se fosse una bugia!!! Commentò una irritante vocina nella mia testa, che io prontamente zittii.

Forse e dico FORSE, era vero che avevo pensato a lui ma solo per via di quello che riguardava le mie ricerche.

Comunque con lui finsi di non cogliere l’allusione e gli risposi per le rime.

-Un ragazzino viziato. Figlio di papà. Uno che pensa di poter fare quello che vuole con i soldi e magari la posizione di papino..-non sembrava molto offeso, così rincarai la dose -..un tipo come Zack per capirci.

Mi impedii di esultare quando vidi la sua mascella contrarsi .

Per il resto non dava segni di aver accusato il colpo ma io ormai conoscevo bene i gesti che..cioè..non che li avessi studiati…OH MERDA!!

Prima che la situazione mi sfuggisse del tutto di mano mi chinai a raccogliere lo zaino e me lo rimisi sulle spalle.

Tanta era la fretta che ne rovesciai una parte a terre.

-Maledizione!! Vorrei sapere come mai ogni volta che compari tu mi va tutto storto..

Logan si era subito chinato, pensavo per aiutarmi, invece si rialzò quasi subito. Lo seguii con lo sguardo e notai che aveva in mano il mio libro. Quello dei Quileutes.

-Ehi ridammelo, è mio!!

-Della biblioteca. –mi corresse in automatico.

-Ridammelo.

Ma lui non fece nemmeno il gesto. Invece lo strinse con più forza e poi fissò i suoi occhi nei miei.

Sembrava volesse ipnotizzarmi.

-Che te ne fai di questo? –poi diede uno sguardo al mio zaino bello carico e il suo viso si fece sospettoso. –Dove stavi andando?

Gli strappai il libro dalle mani e lo rimisi al suo posto.

-Ti ho già detto che non sono affari tuoi.

Sembrò meditare sulle mie parole e non sembrava molto d’accordo, poi però cambiò rotta. Lo capii subito dall’espressione del suo viso..

Oh. E va bene, VA BENE!!! Conoscevo le sue espressioni e i suoi gesti …ma questo non voleva dire che mi piaceva. ASSOLUTAMENTE NO!!Lui mi interessava SOLO per quello che poteva associarlo alle mie richieste. PUNTO.

-Beh, comunque non credo che andrai lontano a piedi.

-Pensa agli affari tuoi Logan!!

Si chinò per prendere il m io zaino e lo mise sulle sue spalle e poi mi tenne aperto lo sportello dalla macchina. La sua macchina. Quella che avevo tentato di rubare.

-E questo che vuol dire?

-Ti sto offrendo un passaggio.-disse con lo sguardo più innocente del mondo.

Io sgranai gli occhi e gli scoppia a ridere in faccia.

-Tu sei pazzo!!!!!-esclamai sempre ridendo.

-No affatto.

Non  diede segno di aver capito il mio rifiuto.

-Non esiste proprio.-dissi tanto per non lasciare spazio a dubbi.

-Non puoi andare a piedi. –disse come se fosse un dato di fatto. Una legge.

-Io faccio come mi pare. E poi non sai nemmeno dove devo andare.

-Oh, ma questo è un problema di facile soluzione. Basta che tu me lo dica.

-Sei incredibile. –dissi guardandolo tra l’incredula e l’irritata.

-Grazie.

Neanche a dirlo non fece una piega.

Restò immobile come se davvero dovessi salire sulla sua macchina da un momento all’altro.

-Logan, io non verrò da nessuna parte con te. ANZI. Sei tu che non verrai da nessuna parte con me.

Il suo sorriso si fece ancora più angelico.

-E allora non andrai da nessuna parte.

-Sono proprio curiosa di sapere cime intendi impedirmelo. –e lo ero davvero, curiosa voglio dire.

-Semplice. Se tu non mi dici dove vai io ti denuncio per il furto della mia auto.

No, ecco, ORA ero incredula.

Mi ripresi in fretta. –E credi che ti crederanno?

-Naturalmente. –sembrava davvero sicuro, ma era un bluff.

-La tua auto è qui.-dissi con lo stesso tono che si usa con le persone un po’..toccate.

-Lo so.

-E allora?

-Allora dimentichi i soldi, il potere e il resto.

Mi gelai.-E tu vorresti scomodarti tanto per ..per cosa, esattamente?

-Voglio venire con te.

-Ma se non sai nemmeno dove vado!!-dissi esasperata.

Non mi rispose, si limitò ad aprire di più lo sportello e a farsi da parte per farmi entrare.

-Non stai scherzando vero?

-No.

Qui c’era qualcosa che decisamente non quadrava.

Perché cavolo si stava comportando così?

Voglio dire, era stato sempre irritante..ma sembrava normale.

Quindi perché si comportava da pazzo?

-Tu mi vuoi pedinare. –non era una domanda e infatti lui non rispose.

-Tu..ma certo..il libro..-dissi tirando un paio di somme –Non vuoi che vada a Forks.

Ma la domanda vera, quella da un milione di dollari era PERCHE’?

Perché non voleva che ci andassi?

Logan sempre immobile e impassibile non spiccicava parola.

-E’ per il libro? Per quello che c’è scritto?

I suoi occhi lanciarono lampi. –Non essere ridicola.

-Ridicola? Oh no, non credo proprio. –Sì, col cavolo che mi fregava ora!!!

-Già la prima volta che mi hai visto con questo libro hai cambiato espressione. Dimmi perché.

-Non so di cosa parli.

-E allora perché mi segui? Perché vuoi sapere dove vado?

Niente risposta di nuovo.

-Non ti stavo seguendo. Ero venuto a prendere la macchina.

-Non ti credo. Tu sai qualcosa e non vuoi che lo scopra anche io. Ora devi dirmi cosa.

Richiuse lo sportello e posò lo zaino ai miei piedi.

-Era solo uno scherzo..ma vedo che non è divertente come pensavo.

Sembrava sincero..ma io non gli credevo perché..non sapevo perché. Era così,punto.

-Stai mentendo.

-Mia, io non so davvero cosa vuoi sapere…io non sapevo che volevi andare a Forks..non sapevo che stavi cercando qualcosa..

Si stava per voltare ma io lo bloccai.-NO!!

-No cosa? –disse fermandosi.

-E’ importante. –lo supplicai. –Se sai qualcosa..qualcosa che potrebbe aiutarmi a capire..-mi morsi il labbro prima di dire troppo.

Mi guardò in un modo in cui non mi aveva mai guardato. Sembrava volesse entrare nel mio cervello e trovare lì, direttamente , le informazioni che gli servivano.

Restammo a fissarci per un momento infinito. Volevo che leggesse nei miei occhi quanto era importante per me sapere.

Lui sembrava combattuto. Sembrava che volesse dirmi qualcosa, ma c’era qualcosa che lo tratteneva.

Un qualcosa che sembrava simile al motivo per cui io non potevo dire niente a lui.

-Devo saperlo Logan..qualcosa di quello che c’è nel libro è vero?

Si riscosse e lessi nei suoi occhi che il momento era passato e lui non avrebbe parlato.

-Io..ho bisogno di saperlo.

-Vuoi sapere se esistono i vampiri? O gli uomini lupo?-mi schernì. Ma non sembrava si stesse divertendo.

Scossi decisa il capo. –Certo che no..so che quelle sono solo favole..chiacchiere..ma SO che c’è qualcosa di vero..qualcosa che sembra essere un prodotto della fantasia di qualcuno..ma in realtà è vero.

-E come lo sai?

-Lo so. - ribadii.

-Sai che i vampiri non esistono. –disse per chiarire il concetto.

Io sbuffai.- Certo!Non sono stupida..voglio dire..creature né vive né morte che si nutrono di sangue..e si trasformano in pipistrelli..o uomini che con la luna piena diventano grossi cani..

Mi sembrò più rilassato. Accidenti..vuoi vedere che mentre io pensavo che fosse matto lui pensava..che la matta fossi io?

Era per quello che si era irrigidito? Pensava fossi una di quegli strambo idi che credono agli ufo?

-Io non sono una pazza mitomane..

-Non lo sei?- alzai la testa di scatto ma lui sembrava di nuovo tranquillo e mi stava prendendo in giro.

-Non più di altri suppongo.

-Ma credi al soprannaturale.

Mi mossi impaziente.

Non mi piaceva quella conversazione..e se davvero avevo capito male, e lui non sapeva niente gli avevo detto anche troppo.

-Lascia stare. Fa conto che non abbia detto nulla..forse dovrei cambiare genere di letture..-tentai di liquidare la faccenda così. –Mi sarò fatta condizionare dalle lezioni del professor Gardiner.

Sperai davvero che Logan lasciasse cadere la cosa.

-Mi  sembra una buona idea. –disse infine , dopo quello che mi era sembrato un secolo.

Più tranquilla ma col desiderio di allontanarmi da lui il più in fretta possibile ripresi lo zaino e me lo misi su una spalla.

-Torni al dormitorio?

-Sì..sì, certo…Non so davvero cosa mi era preso..non ha nemmeno avvertito Joe..

-Ti accompagno .

Scossi la testa. –No..vado da sola.

-E’ tardi.

-Devo pensare.-dissi ed era la verità.

Probabilmente lo capii, perché annuì e non insistette oltre.

-Ve bene..allora buonanotte.-gli dissi fin troppo gentile per i miei standard e mi incamminai da dove ero venuta.

Mi sentivo così stanca. Così avvilita.

Stavolta avevo davvero creduto di poter giungere a un risultato.

Mi sembrava di aver finalmente trovato una pista..e invece..

Avevo solo fatto la figura dell’esaltata..e avevo quasi rischiato di svelare il mio segreto.

Mi voltai a vedere Logan. Stava salendo in macchina.

Due secondi dopo mi schizzò accanto a tutta velocità e poi sparì.

Quindi era vero..era davvero venuto lì per prendere la macchina..

Mi sentii ancora peggio e dandomi ripetutamente della cretina rientrai a casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Rieccomi

Rieccomi. So che sono stata un po’ troppo lenta ma purtroppo sono stata presa dall’uni e poi con le feste di mezzo non ho avuto molto tempo. Ma ora proverò ad aggiornare con più costanza.

Detto questo spero che questo capitolo mi faccia perdonare.

Buona lettura, baci Sole.

Mentre mi allontanavo da lei non facevo che ringraziare Dio, o chi per Lui, per aver convinto Mia a desistere dal suo progetto.

Mia a Forks..brrrrrr. Bastava il pensiero a farmi gelare.

Avrei dovuto spiegare alla mia famiglia come mai dopo mille anni di anonimato a me erano bastati pochi giorni di college per sputtanare tutto.

Complimentoni Logan, ottimo lavoro.

Ok,meglio non pensarci troppo. Perché farlo mi avrebbe fatto diventare nervoso, e le persone nervose facevano errori, e io di errori non POTEVO proprio farne più.

La passeggiata nel bosco come al solito si era rivelata un’ottima idea.

Mi aveva sempre aiutato a schiarirmi le idee..probabilmente riprendere il contatto con la natura mi calmava per via della mia..natura.

Guardai l’ora, era davvero tardi, mi avviai verso casa, meglio dormire un po’ se volevo andare a lezione, ci mancava solo che il mio rendimento avesse fatto schifo..quello sì che a casa sarebbe stata una tragedia.

Per i miei l’istruzione e la cultura erano davvero qualcosa di importante.

Anzi..era tutto.

Ripensai ai  miei primi anni di vita..non potevo proprio parlare d’infanzia in senso stretto io..comunque..sin dall’inizio mi avevano circondato di quella particolare aria che si respira quando sei circondato da..studiosi.

Studiosi nel senso più ampio del termine.

Non solo libri, ma musica, scienza, astronomia..diavolo persino lo sport per loro era una cosa da studiare e praticare con serietà.

Non che non abbia avuto modo di divertirmi o di giocare..ma c’era sempre quest’altro lato che ci si accompagnava.

Inoltre data la mia inusuale e ultrarapida crescita, non avevo potuto studiare a scuola, erano stati i vari membri della mia famiglia a farmi da insegnanti per le varie materie. E che insegnanti!!

Ultra colti e ultra instancabili, purtroppo..e inoltre con loro era impossibile barare..a parte perché ero l’unico studente..ma soprattutto perché i loro sensi super sviluppati riuscivano a beccarmi mentre copiavo anche da un’altra stanza. E meno male che zia Alice non riusciva a vedermi nelle sue visioni..altrimenti lo avrebbe saputo anche prima di me.

Nonostante tutto, quel pensiero mi fece sorridere.

Le smorfie frustrate di Zia Alice erano veramente comiche.

Per non parlare di quelle di zio Emmett!!!

Lui era stato per un po’ il mio allenatore personale, baseball, football, ecc…poi però lo era diventato di una materia più..come dire..insolita.

Chissà perché si era autoproclamato maestro eccelso dell’arte amatoria..e quando avevo raggiunto la maturità, cioè i sette anni in termini umani e circa i 17 in età reale, aveva fatto suo preciso dovere di diventare il mio mentore in quel campo.

Questa cosa aveva fatto infuriare il lato femminile della famiglia e lasciato interdetto quello maschile, perché zio Emmett aveva una visone del tutto personale della questione..a volte persino discutibile, cosa di cui mi ero accorto persino io.

Ma resta il fatto che erano lezioni davvero spassose!!!..specie per quello che succedeva tra lui e zia Rose quando lo beccava durante i suoi sproloqui.

Perso nei miei pensieri mi accorsi solo quando mi trovai ad aprirne la porte, del luogo in cui i miei piedi mi avevano portato.

Scioccato stavo per fare dietro front ma qualcosa mi bloccò e mi costrinse ad aprirla quella porta.

Come un automa varcai quella soglia e poi quella dopo.

Nonostante non ci fossi mai stato prima l’olfatto mi guidò nella giusta direzione…la camera di Mia.

Sicuro mi mossi veloce e silenzioso fino ad arrivare ai piedi del suo letto, ma non ebbi il coraggio di guardarci dentro. Per un po’ feci vagare lo sguardo nella stanza. In realtà sembrava più una tana che una stanza.

I mobili erano pochi, quelli dati in dotazione dal college stesso, ma non era quello. Non aveva aggiunto nulla di suo. Né un poster né una foto..non so, un cartoncino colorato. Non c’era niente. Semplicemente spartana.

Cavolo persino io che ero un ragazzo e una specie di creatura mostrusa avevo arredato la mia stanza.

E invece questa ragazza, e di solito le ragazza erano molto più attente a cose di questo tipo, beh, questa ragazza sembrava fosse solo di passaggio.

Per non parlare del caos che regnava sovrano!! Vestiti e libri erano gettati qua e là creando ancora di più la sensazione di trovarsi nella tana di un animale.

E a quel punto non riuscii più a trattenermi e cercai con gli occhi il suddetto “animale” che dormiva inconsapevole della mia pres…OH MERDA!!!!

-Hai finito?

Ma come cavolo era possibile che non me ne fossi accorto? Voglio dire..avevo un udito più che perfetto..come cavolo avevo fatto a non accorgermi che Mia non dormiva affatto?

E lo era eccome sveglia!!!!

Mi stava fissando fin troppo tranquilla con gli occhi completamente spalancati.

-Ciao. – dissi completamente sconcertato.

-Ciao? Penso proprio che dovrai trovare qualcosa di meglio sai?

Cavolo se aveva ragione..MERDA ..se era sveglia mi aveva visto muovermi ? O meglio mi aveva visto comparire dal nulla?

CAZZOCAZZOCAZZOCAZZOCAZZO

CAZZISSIMO.

-Ma come tanta audacia e poi ti manca il coraggio di parlare?

Ma stava ridendo?

No, un secondo, qui qualcosa stonava..e stonava alla grande.

-Non dovresti essere un po’..non so spaventata?

Mi guardò come se fossi un povero demente, e in verità era così che mi sentivo.

Si alzò dal letto  e andò ad accendere la luce.

-Credevo che l’avessi capito, a me non fa paura niente.

-Nemmeno svegliarti e trovare un ragazzo che conosci a malapena nella stanza?

Lei scrollò appena le spalle.

-Vuol dire che ci sei abituata?

Del tutto a suo agio tornò a sedersi sul letto e incrociò le gambe.

-Veramente no. Nessuno ha mai osato tanto.

-Li hai davvero terrorizzati tutti eh?

Mi sedetti di fronte a lei. Sempre più incredibile, ora ero a mio agio anche io.

-La domanda è: perché non riesco a spaventare anche te?

Posò i gomiti sulle ginocchia e si mise a scrutarmi in cerca di una risposta.

-Forse è per lo stesso motivo per cui tu poco fa non hai cominciato a gridare come una pazza.

-Forse..ma non credo.

-Che vuoi dire?

-Non lo so..ancora.

Ecco finita la sensazione di agio.

-Che significa?

Un luccichio molto poco rassicurante le illuminò lo sguardo.

-Ora hai paura però non è vero?

Tana per Logan. Di nuovo.

-Dici che dovrei averne?

-Questo dipende.

Dato che non sembrava intenzionata a continuare la frase la incalzai.

-Da?

-Da te. Voglio dire, dal fatto se tu nasconda o meno qualcosa.

-E se così fosse?

Di nuovo quel luccichio. –Beh, se così fosse puoi stare sicuro che io lo scoprirò.

ARICAZZIZZIMO.

-Sembri molto sicura di te. –non potevo lasciare che la discussione finisse così, ora toccava a me colpire. –Ma ricorda che è un gioco aperto anche a me.

Sorrisi vedendo per un secondo la sua sicurezza vacillare. Ma fu solo un secondo appunto.

-Provaci se vuoi. Ma non credo che ci riuscirai.

-Quindi è vero.

Sgranò gli occhi. –Cosa? –chiese come se all’improvviso avesse perso il filo del discorso.

Un punto per me finalmente!!

-Nascondi qualcosa.

Sentendosi scoperta da abile giocatrice non cercò di fingere che non fosse così, ma mi affrontò diretta.

-Qualcosa che non potrai mai scoprire.

Diavolo se questa ragazza non mi intrigava.

-E’ una sfida? –la provocai.

-Vedi Logan c’è solo un modo in cui potresti scoprire il mio segreto..e credo proprio che non arriveresti mai a tanto.

Sempre più misteriosa. Anche più di me..anche se di certo una volta scoperto il suo grande segreto si sarebbe rivelato ben poca cosa al confronto..eppure la sua sicurezza ..mi spingeva a cercare di risolvere il suo mistero.

-Mi sottovaluti. Ho più risorse di quello che credi.

Ma bravo Logan, perché non svuoti direttamente il sacco?

-Mmm..viste le premesse mi sento di dubitarne..voglio dire..il pedinamento non è il tuo forte..

-Touchè…ma accetto comunque la sfida.

Mi sorrise e mi porse la mano.

-Allora che vinca il migliore.

La afferrai e la strinsi.

-Che vinca il migliore.

-Questo vuol dire che se scoprirò cosa nascondi lo ammetterai e non farai finta che non è vero?

Però che furba. Mi ritrovai di nuovo a sorridere.

-Vale anche per te però.

-Ok. – ma il suo sguardo diceva “ok, tanto non ci arriverai mai”.

-Allora ok anche per me.

-Molto bene. Ora se non ti dispiace vorrei dormire.

Mi alzai controvoglia dal suo letto. Non volevo andare via.

-Ma come non vuoi sapere perché sono venuto qui?

Rise di gusto mentre si infilava sotto le coperte.

-Lo so già quello.

-Ah sì? Sentiamo. –tutto pur di allungare il brodo.

-Perché vorresti venire a letto con me. –Boom!! Bomba sganciata come se nulla fosse. –Ah uscendo spegni la luce.

-Credi che sia questo il motivo?

-Non lo è?

Bella domanda. Non lo era?

-Ma su questo ti toccherà continuare a sognare come gli altri. –disse sempre serafica.

-Sembri molto sicura.

Sbuffò vagamente scocciata.

-Sissì, lo so che tu sei abituato ad avere le donne che ti cadono ai piedi. –recitò come se fosse un disco già sentito all’infinito.

Di nuovo incuriosito mi riavvicinai al letto. – Sembri molto sicura di essere immune al mio fascino. –sbaglio o le sue guance avevano cambiato tonalità? No, non mi sbagliavo OVVIAMENTE.

Tana per Mia. E lo sapeva.

Sbuffò di nuovo. –OK, lo ammetto..sei carino..e in un certo senso..per un secondo..forse ci ho fatto un pensierino..

Ammiccai compiaciuto.

-Ma a parte il fatto che ho altre cose ben più importanti a cui pensare ora..

-Sì? –la incoraggiai.

-A me proprio non interessa il sesso.

BOOOOOOMMMMMM.

Stavolta sì che mi aveva lasciato basito.

-Che..vuol dire che non ti interessa il sesso?

-Ritira pure su la mascella Logan.

Richiusi la bocca.

-Voglio sapere che diavolo c’è di strano poi..-borbottò fra sé.

-Sei ..sai..

-Vergine? Guarda che puoi dirlo, non è mica un insulto.

-Allora è così..tu sei vergine?

Questa poi..

-E’ così importante? –non risposi ma credo che lesse lo stesso la risposta sul mio volto.- No, non lo sono, contento?

-Ma allora..

-Semplicemente non mi piace. Ho provato ed è così. Punto.

-Punto?

-Sì, punto.

-Forse non hai..

-Trovato un bravo amante? –io annuì, per l’ennesima volta basito di fronte alla sua schiettezza.

-Ho avuto più di un ragazzo e continua a non piacermi.

-E quindi hai archiviato la pratica? –rise alla mia analogia.

-Sì, bravo, ho archiviato la pratica. Quindi come ti dicevo..mettiti il cuore in pace.

Il cuore in pace? Sembrava facile a dirsi!!!

-E ora davvero..ho proprio bisogno di dormire ok? Buonanotte.

Seeeeee buonanotte!!!!!!!

Come se c’era anche solo una possibilità per me quella notte di chiudere occhio.

Con quest’altra sfida all’orizzonte? Dico ma scherziamo??????

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Grazie a tutti quelli che hanno commentato

Grazie a tutti quelli che hanno commentato.

Spero che continuerete a farlo, anche perché così posso vedere se e cosa vi piace e cosa no (sob!), quindi continuate sempre a farlo e ditemi quello che pensate.

Un bacio, Sole.

 

Come avevo previsto non ero riuscita a chiudere occhio tutta la notte.

Ma come avevo potuto dirgli quello che gli avevo detto?

“Mi piaci!”, “Ho fatto un pensierino su noi due”…”Ma no, non sono vergine!”..MA SI POTEVA ESSERE PIU' STUPIDI??????

No, naturalmente NO!!!!!

Mi tirai il cuscino sulla faccia e poi lo colpii con le mani, anche se ero tentata di farlo SENZA il cuscino.

Mi aveva ipnotizzato!!!Questa era l’unica spiegazione..

MERDA MERDA MERDA

Gli avevo detto che avevo un segreto, lo avevo sfidato a scoprirlo.

MA DICO IO!!!!!!!!!

Con tutti quei pensieri certo che non avevo potuto dormire.

Mi ero rigirata così tante volte che le lenzuola si erano sfilate e mi avevano avvolto come una mummia.

E fu proprio così che mi trovò quella mattina Ben. Mummificata e borbottante.

-Nottataccia? –mi chiese timoroso.

-Perché non posso averne una? –lo aggredii.

-No..m-ma.certo..cioè, non che te lo auguri…m-ma..

-Oh piantala Ben!!!!-dissi buttando all’aria le coperte e alzandomi.

Per poco non feci venire un colpo al povero Ben. La maglia con cui dormivo si era alzata con tutti quei movimenti e per un attimo ero rimasta praticamente nuda davanti a lui.

Mi risistemai la maglia e gli indirizzai un’occhiataccia.

-Tu che fai tanto il cavaliere non avresti dovuto girarti?

Non l’avessi mai detto! Avevo dato il via a una sequela di scuse e vaneggiamenti sul fatto che non avrebbe mai voluto mettermi in imbarazzo e cose così.

Quando arrivò a parlare di animo delicato lo stoppai.

Già la mattinata non si prospettava rosea, e poi dopo una notte insonne solo questa valanga di stronzate melense mi ci volevano.

-Perdonami. –disse solo prima di sparire nel pieno di una crisi emotiva.

-Dio del cielo ..ma come cavolo ha fatto a sopravvivere al liceo?

Potevo solo immaginare cosa avevano potuto fare a uno come lui.

Diavolo!!! Ero tentata di fargli del male anche io!!!!

Invece Logan di sicuro era stato molto popolare.

Logan????LOGAN!!!!!! Cioè ancora stavo a pensare a lui?

Decisi che per schiarirmi le idee ci voleva qualcosa di drastico, così ricorsi al mio personale metodo brevettato e garantito: doccia gelata.

Mi fiondai sotto la doccia e come sempre non appena cominciai a sentire i denti battere la mia mente si svuotò.

Cioè, in realtà stavo ancora pensando a Logan..solo in modo diverso.

Stavo cercando di mettere  insieme quello che sapevo di lui, quello che mi aveva detto più o meno intenzionalmente o indirettamente.

Sentivo che c’era davvero un segreto nella sua vita. Un segreto importante..come il mio.

No, come il mio era impossibile..ma comunque era qualcosa di grosso.

Ma il punto era: io volevo davvero scoprire di cosa si trattava?

Volevo davvero risolvere il suo mistero?

Le elencai tutte le domande di questo genere, e la domanda era sempre la stessa. Sì.

L’unica domanda che non mi era venuta in mente di pormi, e che forse era la più significativa era però: perché?

Ma forse era stata la mia mente a evitarla, per evitare di sentire la risposta.

Comunque di nuovo in grado di intendere e di volere mi preparai e uscii per andare a lezione.

-Buongiorno.

Non dovetti voltarmi per riconoscere quella voce. Ma comunque mi voltai.

E lui era lì.

Non tentai nemmeno di nascondere il sorriso che mi era venuto quando avevo sentito la sua voce.

-Ciao.

Non sapevo cosa ma di sicuro era successo qualcosa ieri nella mia stanza.

-Dormito bene?

-Come un angioletto. –mentii. –E tu?

-Così così. In realtà sono stato preso dal nostro gioco.

-Caccia al segreto?

-Esatto. Mi sono portato avanti con il lavoro.

Scoppiai a ridere.- E sei riuscito a scoprire qualcosa di interessante?

Lui sorrise misterioso.-Chi può dirlo.

Anche io misi su un’aria da cospiratore. –Beh , ma anche io ho fatto un piccolo riassunto della situazione sai?

-Non avevo dubbi.

-Ah no?

-No. Una persona tenace come te non perde tempo.

Gli sorrisi di nuovo. Mi piaceva che avesse usato la parole tenace invece che testarda o cocciuta.

Ancora di più che avesse usato persona invece di ragazza.

-Vedo che hai capito chi hai davanti.

-Pensavi ti avessi sottovalutato?

-Forse sono io che ho sottovalutato te. –mi scappò prima che potessi impedirlo.

Ma lui si limitò a sorridere. –Pessima cosa sottovalutare gli avversari.

-Così ora siamo avversari?

Si fermò su una porta. La porta della mia classe. Se non fosse stato per lui non me ne sarei nemmeno accorta.

-Avversari nella caccia al segreto..

Perché mi guardava così?

Dovetti appoggiare la schiena al muro per evitare di cadere a terra.

Ma non ero io quella a cui gli uomini non facevano né caldo né freddo?

-..ma se vuoi possiamo essere..

-Essere? –quasi gridai. Mi schiarii la voce e lo ripetei con tono più calmo.- Essere?

-Amici no?

-A..amici..ma certo..

Mi sorrise tutto contento.

-Bene sono felice che finalmente ti sei decisa ad accettare la mia proposta.

Mi ricordai quando me lo aveva chiesto in biblioteca..cavolo solo pochi giorni prima..ma improvvisamente mi sembrava di conoscerlo da molto tempo.

-Beh ora devo andare a lezione anche io. Ci vediamo dopo..AMICA. –poi si chinò e mi baciò su una guancia.

Menomale che avevo il muro a sostenermi, perché nell’attimo in cui le sue labbra avevano sfiorato la mia pelle, le mie gambe non erano più state in grado di farlo.

Restai a fissare la sua schiena che si allontanava lungo il corridoio e mi riscossi solo quando sparì dietro un angolo.

Non appena presi posto al mio solito banco accanto a Ben capii che aveva assistito alla scena.

Infatti contrariamente al solito non aveva iniziato a blaterare per attirare la mia attenzione né mi fissava con adorazione.

Stava invece triste come mai con lo sguardo fisso davanti a sé e quando lo salutai mi rispose a mezza bocca.

Cavolo..adesso sì che era davvero una buona giornata!!!

Avevo acquistato un amico e insieme scoraggiato un indesiderato corteggiatore.

Com’era che si diceva? Due piccioni con una fava?

Restai per tutto il resto della lezione con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Cara Water Lily, mi dispiace deludere te e anche gli altri che mi hanno chiesto anticipazioni sul segreto di Mia ma…io non do anticipazioni

Cara Water Lily, mi dispiace deludere te e anche gli altri che mi hanno chiesto anticipazioni sul segreto di Mia ma…io non do anticipazioni. Mi piace troppo farvi cuocere a fuoco lento..quindi vi tocca aspettare. Ma tranquille tutti i segreti verranno svelati..prima o poi.

Perciò quello che potete fare è solo continuare a leggere e ..ditelo con me..a COMMENTARE.

Poi ho da fare un’altra piccola comunicazione di servizio.

Allora, anche se non ho scritto in questi giorni non sono stata proprio senza far niente, infatti nella mia testa la storia sta andando avanti e quando dico avanti intendo mooooolto avanti..per chi non avesse ancora capito suggerirei di dare una sbirciata al numero di capitoli dell’altra mia ff…ebbene sì credo che anche questa sarà un bel tomone, paura?

Baci Sole.

 

Quella mattina aprii gli occhi già sapendo che sarebbe stata una bella giornata.

Primo perché c’era un sole da far credere che fosse arrivata la primavera..e poi perché da un paio di settimane era sempre così che mi svegliavo.

Diciamo all’incirca  dal giorno dopo la mia incursione in camera di Mia.

Da quando avevamo deciso di diventare amici.

Sì, amici.

Mia era mia amica..ma non di quelle amiche con cui saltuariamente fai anche altro.

Diciamo che lei era mio AMICO piuttosto.

E anche se ammetto che all’inizio il fattore fisico mi aveva spinto a starle sempre vicino, poi era stato messo in secondo piano e anche con una certa facilità..perchè Mia era davvero forte.

Non avevo mai avuto un amico, che potessi chiamare davvero tale per ovvi motivi, quindi avevo fatto sempre tutto in famiglia..ma non è la stessa cosa.

I parenti ti amano a prescindere, ti conoscono da sempre..ma con un amico c’è la consapevolezza che qualcuno sta con te perché lo vuole non perché deve.

E noi stavamo davvero bene insieme.

Per la prima volta nella mia vita mi trovavo a fare cose normali..come stare ore a chiacchierare con lei..semplicemente di tutto..beh quasi.

Oppure studiare insieme. Prendere in giro quelli che ci guardavano sgranando gli occhi…addirittura andare a vedere le partite insieme.

Il mio AMICO ed io.

Una volta l’avevo addirittura convinta ad accompagnarmi in una delle mie scampagnate nel bosco.

Naturalmente lei si era rivelata una vera cittadina e si era lamentata per quasi tutto il tempo e mi aveva insultato per quello restante.

Per farla smettere avevo dovuto prometterle che la prossima volta avrei fatto quello che voleva lei senza storie.

Anche per quello mi stavo alzando di buon umore.

La prossima volta era oggi.

E poi ero curioso di sapere cosa aveva in mente, non c’era stato verso di farglielo scappare.

Colazionato, docciato e vestito ero pronto ad andare quando il cellulare squillò.

MERDA, pensai guardando il display.

-Mamma!-dissi col tono più gioioso del mondo.

Dall’altra parte del telefono arrivava però solo il profondo respiro da drago che assumeva quando era molto arrabbiata.

-Che bello sentirti, come stai?-continuai facendo il finto tonto.

Sapevo bene perché era arrabbiata. Non la chiamavo da quasi dieci giorni.

Andammo avanti così per qualche minuto. Lei dragheggiava e io ciarlavo.

-Logan. –disse all’improvviso –Vuoi spiegarmi che sta succedendo?Che combini?

Era fin troppo calma, e mia madre calma faceva davvero paura.

-Combinare?..ma perché dici..

-Non farlo. –mi zittì al volo. –Se sei anche solo un minimo furbo, non farlo.

Ubbidii. Scelta molto saggia.

-Sei sparito per dodici giorni. DODICI. Hai la minima idea di quanto siamo stati in pena?

Scelsi di nuovo di non aprire bocca.

-Il tuo cellulare è stato spento o non raggiungibile ..oppure non hai risposto.

-Mamma..

-Hai per caso detto mamma?

Richiusi al volo la bocca.

-Tuo padre ed io stavamo per venire a vedere cosa era successo.

Trasalii e lei se ne accorse. La sentii ghignare.

-Paura?

Io deglutii, parlare non se ne parlava, meglio non provocarla.

-Tranquillo, per tua fortuna siamo restati a casa..dovresti chiamare tua zia e ringraziarla.

-Zia Alice? –probabilmente aveva convinto Jasper a calmare un po’ gli animi dei miei.

-Zia Rose.

Ma certo! Avrei dovuto immaginarlo. Zia Rose prendeva sempre le mie difese facendo infuriare mia madre. Aveva un debole per me.

-Lo faccio subito.-dissi grato .

-Bravo, così le dici anche dove e quando potete incontrarvi.

-INCONTRARCI? –quasi gridai.

La mia perfida madre si stava godendo la sua vendetta.

-Certo. Si è offerta di venire lei a vedere cosa stai combinando. Non sei contento?

-Ma questo è contro i patti. -sussurrai.

-Anche non dare tue notizie.-ribadì cocciuta.

-Ma qui c’è il sole..-tentai non sapendo che altro dire.

-Per questo ti ho detto di chiamarla. Vi vedrete stasera.

ACCIDENTI.

-Se c’è qualcosa che dobbiamo sapere è meglio che tu lo dica ora.

CAZZO.

-Logan? Che sta succedendo? Ci sono problemi?

SUPERCAZZISSIMO.

-Logan?

MERDA MERDA MERDA.

-Allora è così..è successo qualcosa? –ora la rabbia aveva lasciato il posto alla preoccupazione.

-Cosa?..ma no, certo che no, che vai a pensare? –dissi sperando che non cogliesse l’ansia nella mia voce.

-Non ti credo.

-Mamma, sai bene che ve l’avrei detto.

Sembrò pensarci su. –Se fosse successo qualcosa di grave sì..

-Ecco lo vedi, lo sai anche tu.

-Ma SO anche che qualcosa è successo, e io voglio sapere cosa. E se non me lo dirai tu lo farà Rose.

-Non c’è proprio niente da sapere..è così difficile da capire? Sei stata al college anche tu no?

-Sì, ma io e tuo padre ci siamo andati per studiare.

-E questo che vuol dire?

Continuò come se io non avessi parlato affatto. –E’ per una ragazza? –avvertì l’agitazione crescere nella sua voce.

Mi passai nervoso una mano fra i capelli.

-E’ questo allora..Logan..non ti sarai innamorato vero?

Le sue parole mi gelarono di colpo.

-No, sta tranquilla mamma, non farei mai una cosa tanto orribile.-dissi gelido.

Stavolta fu lei a trasalire.

Una parte di me si odiò per averle parlato in quel modo..

..ma un’altra parte…beh, quell’altra parte era così arrabbiata che invece ne godette.

Ero arrabbiato perché sapevo che lei aveva ragione.

Come sapevo bene che non era colpa loro se le cose stavano così..anche se in fondo in fondo gliene attribuivo una parte.

E per la prima volta ora non mi ero limitato a pensarlo.

-Tesoro, so che non è giusto..che non è facile..

-Ah, lo sai?-chiesi fin troppo sarcastico.

-Come puoi parlarmi così..sono tua madre..io voglio il meglio per te, lo sai..ma il meglio per te è allontanarti il più possibile da questa ragazza..

-E’ solo un’amica.

-E’ umana.-ribadì lei.

-E con questo? Proprio tu me lo dici poi? –e vai con i colpi bassi!!

Ma in quel momento non m’importava, avrei avuto tutto il tempo per sentirmi un verme nel prossimo secolo, ma ora no. ORA NO.

-Per la prima volta nella mia vita mi sento normale..per la prima volta mi sento a mio agio con qualcuno che non sia della famiglia..

-E’ tutta colpa di Emmett..con quelle storie sul sesso…

-Oh mamma ti prego..TI PREGO!!

-Ma è così..ti ha riempito la testa con quelle storie e ore tu sei in pericolo..

-Non sono in pericolo..-tentai con un tono più ragionevole. -..e non c’è stato niente di ..fisico con lei..è un’amica,niente di più.

Credevo che si sarebbe sentita confortata invece quasi guaì di dolore.

-Che c’è?

-Peggio di quello che pensavo..devi troncare tutto ora. Subito.

-Non esagerare..

-Tu torni a casa con Rosalie, stanotte. Sono stata chiara Logan?

-Non ci penso proprio.

-Lascerai il college..riproverai quando sarai in grado di controllarti..è stato un errore io lo sapevo..non sei pronto, sei troppo giovane..

-Troppo giovane?

-Che tu sia cresciuto in fretta e che sembri un adulto non vuol dire che lo sei Logan..praticamente sei ancora un bambino..

-Questa conversazione sta diventando ridicola..

-Infatti. Prepara le tue cose e torna a casa.

-Non torno indietro mamma. Sto bene qui.

-Ah sì? E cosa accadrà quando QUELLA scoprirà cosa sei realmente?-incredibile era riuscita a dire quella come se fosse un insulto.

-Ma come te lo devo dire? E’. Solo. Una. Amica.

-Allora perché non vuoi lasciarla?

-Perché ..perchè..

-Vedi? Ne sei innamorato.

-Voler bene a qualcuno non significa amarlo.

-Non ancora..

-Mamma..-dissi esasperato.

Sentii che parlava con qualcuno.

-E’ papà? –chiesi anche se avevo riconosciuto subito la sua voce.

-Sì.

-Passamelo.

-E’ d’accordo con me.

-Tu passamelo.

-Logan.

-Papà.

-Che stai combinando ragazzo..-sembrava molto preoccupato anche lui.

-Non torno a casa. Non mollo tutto.-dissi sperando che il legame speciale che avevo con lui lo aiutasse a capirmi.

Lui sapeva al contrario di mia madre. Avevo cercato di nasconderglielo, ma sapevo che qualcosa gli era arrivato lo stesso.

-Non posso. - conclusi.

-Ascolta figliolo..

-Credo che non avrò più fortuna con te, vero?

-E’ per il tuo bene..

-Ok. Allora è meglio chiudere qui.

-Bravo, vedi che alla fine te ne sei accorto anche tu?..sì, amore sta tornando..

-Ma allora non mi conosci proprio papà..

-Un secondo amore..Logan, non ho capito che volevi dire..Logan?

Sentii che chiamava il mio nome un altro paio di volte prima che riattaccassi.

Guardai l’ora. Ero in ritardo. Mia mi aspettava già da dieci minuti.

Dovevo organizzarmi. Rose era già arrivata ma non si sarebbe azzardata ad uscire fino al tramonto. Quindi avevo tempo.

Preparai una borsa veloce e presi tutti i contanti che avevo in casa e anche la carta di credito. Avrei fatto un bel prelievo prima di partire, dopo sarebbe stato impossibile se volevo far perdere le mie tracce.

Lasciai il cellulare che continuava a suonare sul tavolo.

Diedi una rapida occhiata alla stanza, presi le chiavi della macchina e uscii.

Mentre raggiungevo Mia il mio piano prese forma, e quando arrivai da lei avevo ormai organizzato anche i dettagli.Tutti tranne uno.

-Ehi alla buonora!!!-esclamò quando mi vide. –Non riuscivi a decidere cosa metterti o è stato per l’acconciatura?

Di solito avrei risposto a tono alle sue battutine, ma quello non era proprio il momento delle battutine.

Si accorse subito che qualcosa non andava.

-Sto bene..-dissi sapendo bene che non sembravo uno che stava bene.

-Ma che è successo?

La presi per le spalle e la fissai.- Ascolta Mia, devo chiederti un favore.

-Ti ascolto. –assunse la stessa espressione seria che avevo anche io.

-So che dovevamo andare dove volevi tu oggi..ma io devo andare via per un po’.

-Sei nei guai?-mi chiese leggermente allarmata.

La rassicurai di no, ma sapevo che non mi aveva creduto nemmeno per un secondo.

Se fosse stata un’altra ragazza qualunque mi avrebbe riempito di domande, ma lei non era come nessun’altra e nemmeno stavolta mi deluse.

-Hai bisogno di qualcosa?

Ci pensai per un po’ prima di dirglielo ma quando lo feci fu guardandola dritta negli occhi. –Solo di una in effetti. Della tua compagnia.

Al contrario mio lei non dovette pensarci nemmeno un secondo. Mi rispose immediatamente di sì. –Ho il tempo per preparare una borsa?

-Sarebbe meglio di no, in effetti. –dissi cercando di non farla preoccupare.

-Ok, allora direi che possiamo andare ,no?

Le lanciai le chiavi della macchina. –Aspettami al parcheggio, io intanto vado a prelevare.

Annuii e si avviò senza tante storie..nè domande.

Mi fiondai allo sportello del bancomat dell’università e prelevai tutto quello che il limite della carta mi permetteva.

Poi corsi al parcheggio dove mi aspettava Mia.

Prima ci muovevamo meglio sarebbe stato.

Non volevo lasciare troppi indizi e poi volevo evitare che Rose trovasse troppe tracce del mio odore misto a quello di Mia, perché questo l’avrebbe aiutata a trovarci.

Seguire l’odore di un’umana sarebbe stato più facile per lei.

MERDA. La mia stanza e anche la sua erano fin troppo sature del nostro passaggio, ma almeno non erano tracce freschissime.

Feci per entrare in macchina ma lo sportello era chiuso. Mi guardai intorno per cercarla finché non vidi un’auto che si fermava davanti a me.

Al volante naturalmente c’era lei.

Aprì la portiera del passeggero. –Sali!-mi disse.

Appena lo feci partì. Ma lo fece tranquillamente, non sgommando.

A quanto pareva Mia sapeva bene che quando si scappa non si deve dare nell’occhio.

-Sembri esperta di queste cose. –si voltò a sorridermi con l’aria di chi la sapeva lunga.

-E’ una parte del tuo segreto?

-Niente indizi Cullen, conosci le regole.

-Hai ragione. –lanciai la mia borsa sul sedile posteriore e mi misi la cintura di sicurezza.

Lei mi strizzò l’occhio.- Ma vedo che nemmeno tu sei un principiante..o non ti fidi della mia guida?

Nonostante tutto scoppiai a ridere. –Niente violazioni del codice stradale mentre si fugge…e a questo proposito..che mi dici del fatto che stiamo scappando su un’auto rubata?

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


Allora…come avrete capito qui la storia si va movimentando un po’

Allora…come avrete capito qui la storia si va movimentando un po’. Mica potevo lasciarli poltrire in eterno no?

Poi per rispondere a Smemo92, è vero che hanno cambiato atteggiamento Logan e Mia ma mi è sembrato naturale che accadesse, anche perché Mia si sente sempre diversa quando c’è lui e dopo un po’ non riesce più a tenerselo per sé..quanto a Logan, diciamo che il ragazzo mi si sta intrigando non poco..in altre parole è tutta colpa dell’amore mia cara Smemo92!!!!!

Comunque preparatevi a qualche colpo di scena prima di veder trionfare l’amore..no ve lo dico tanto perché possiate tenerlo sempre a mente anche nei capitoli bui..da me solo happy ending !!!!!! ;-D…che volete , sono una romanticona..anche se confesso che per certi versi il personaggio di Mia è autobiografico hehehehehehe!!!!!!

Baci Sole.

 

Dopo avergli scoccato un’altra occhiataccia per l’allusione alla mia sbadataggine mi degnai di rispondergli.

-Che proponevi ? Di scappare con la tua auto? –si zittì subito.

-E comunque tanto per la cronaca questa macchina è di Janet Foster, la mia vicina di stanza..che si dà il caso che sia partita ieri per andare nel Vermont..o cose così , col suo ragazzo..quindi.. –dissi allusiva.

-Quindi sei stata geniale. –lo guardai con la coda dell’occhio per vedere se si stava prendendo gioco di me, ma sembrava sinceramente colpito.

BENE. Che capisse che non aveva certo a che fare con una donnicciola.

-Quindi siamo coperti per un po’. –disse pensieroso.

-Direi di sì, ma comunque è meglio liberarsene presto.

Annuì, anche se era ancora perso nei suoi pensieri.

-Senti, non per farmi i fatti tuoi..-si voltò a guardarmi -..dove devo andare?

Mi guardò un po’ confuso. –Voglio dire al momento io sto andando dritta..ma tu hai già un’idea di dove nasconderti?

-Devo far perdere la nostre tracce.-disse a voce talmente bassa che lo sentii appena.

-Si tratta di un investigatore?

Scosse la testa. –Qualcuno molto più abile di un normale investigatore.

Sollevai le sopracciglia. Lui lo notò e mi sorrise, anche se i suoi occhi erano piuttosto seri.

-Non stai correndo nessun rischio Mia te lo assicuro..il mio inseguitore..non vuole fare del male a nessuno.

Strabuzzai gli occhi. –Del male? –chiesi stupita.

-Davvero..non è niente del genere.

-No..ti credo ero solo stupita..perchè finora quest’idea non mi era nemmeno venuta in mente.

Ora era lui quello stupito.

-Non ..ma allora che cosa hai pensato?

Mi concentrai sulla strada alla ricerca della risposta alla sua domanda.

-A niente in effetti.

-A niente? –e non era certo l’unico ad essere basito da quella risposta. - ..cioè..un tizio che conosci da nemmeno un mese ti chiede di seguirlo in una fuga..e tu dici solo ..sì?

-Non un tizio. Un amico. -specificai.

-Un amico?

-Siamo amici giusto?

Dato che non rispondeva mi voltai per vedere cosa gli prendeva e quando mi girai vidi sul viso un sorriso tanto bello da fare male.

Stavolta anche i suoi occhi sorridevano..cavolo persino i suoi capelli lo facevano!!!!!

Ne rimasi così abbagliata che persi il controllo della macchina. Per fortuna fu abbastanza veloce da riprendere il controllo prima che la macchina uscisse fuori strada.

-Vuoi che guidi io? –mi chiese soffocando a stento una risata.

-No, ce la faccio. Sto bene.

-Sicura?

Afferrai con più forza il volante e annuii. –Solo..non capisco perché sei tanto stupito da quello che ti ho detto.

-Diciamo che ne sono piacevolmente stupito.

Io ero contrariata invece. Nemmeno questo gli sfuggì.

-Che c’è?

Evitai di voltarmi di nuovo verso di lui.

-Sei infastidita, lo vedo.

-Certo che lo sono!!-sbottai.

-Perché?

-A volte mi chiedo se ci sei o lo fai Logan, davvero.

Con la coda dell’occhio vidi che non aveva la più pallida idea di quello che mi passasse per la testa.

Sbuffai spazientita. –Ma insomma..mi chiedi di esserti amica, accetto. Ti seguo alla cieca proprio per questo..e tu nemmeno credi che ti considero un amico? –cavolo se mi dava fastidio!!!!

-Io..

-Tu cosa?..vuoi sapere che significa questo? Lo vuoi sapere? Te lo dico io!!!-sputai a raffica – Vuol dire che sei tu che non mi consideri una tua amica!!!

-Io?

-Sì, tu!!!-urlai spazientita.

-E allora perché cavolo credi che ti abbia chiesto di venire con me..perchè pensi che stia scapp..cioè..

-Stai scappando per me? –frenai di botto e per fortuna che il nostro bisogno di non violare le leggi della strada ci aveva costretti a mettere le cinture di sicurezza!!…altrimenti ci saremmo schiantati fuori dal parabrezza!!!

Comunque la stretta della cintura sul petto mi tolse il respiro.

La sganciai e ripresi a respirare lentamente. L’aria mi bruciava un po’ nei polmoni.

-Stai bene? –mi chiese chinandosi su di me. Era impallidito.

-Sì..-ansimai- ..bene..

Una macchina alle nostre spalle inchiodò e poi ci suonò irritata.

-Togliamoci da qui.

Annuii e misi in moto per parcheggiare sul ciglio della strada.

L’altra macchina andò via strombazzando ancora indignata.

Io gli feci un simpatico gesto con la mano.

-Fanculo. –sibilai.

-Ok. Direi che è il caso di darci una calmata. –lo fulminai all’istante. –E direi anche che è il caso che io mi chiarisca con te.

-Sentiamo. –sibilai ancora inviperita.

-Come puoi pensare che io non creda che tu sia una mia amica Mia? –sembrava davvero stupito che io avessi potuto pensarlo. –Credi che lo avrei chiesto a chiunque?

-Conosci solo me.- replicai.

-Mia, credimi..-mi prese il mento con due dita e mi voltò il viso verso il suo. –Per me è molto ..molto importante la tua amicizia.

Cavolo. Come facevo a non credergli quando mi guardava così?

E infatti gli credetti.

-Ok, ok ti credo..-ma prima di mettere fine a quella conversazione dovevo chiarire un ultima cosa. Gli puntai un dito in piena faccia minacciosa.

-Ti avverto Logan..e te lo dirò solo stavolta…non mentirmi mai. –fissai i miei occhi nei suoi per fargli capire che non era uno scherzo né un modo di dire. –Se dovessi scoprire che mi hai mentito..non mi rivedrai più. Hai capito?

-Non ti mentirò. –poi come ripensandoci aggiunse - ..ma allora sarà meglio che tu non mi faccia domande.

Ci pensai su. Sembrava ragionevole. –Ok. –dissi.

Poi gli allungai la mano e quando lui me la strinse gli sorrisi. Ok..amico.

-Ok..amica.

Ora che le cose tra noi erano a posto mi rimisi in marcia.

Avevo un bel po’ di domande da fargli in realtà.

Una in particolare : che voleva dire che stava scappando per me?

E soprattutto da chi scappava?

A decisi che non era il momento per farlo.

In fondo avevo appena accettato di non indagare troppo su di lui no?

Magari presto sarebbe stato lui a fidarsi tanto da potermelo dire.

E poi anche io non ero ancora pronta a rivelargli il mio no?

Chissà se un giorno avrei potuto..No!!

NO NO NO NO NO NO NO

Ma che vai a pensare Mia?

Nessuno avrebbe mai dovuto venirne a conoscenza. Nessuno per nessun motivo.

Mi concessi di guardare un ultima volta il viso del mio compagno di viaggio. Sembrava sereno. Fuori luogo, certo, visto che eravamo in fuga..ma lo sembrava davvero.

E se fosse mai venuto a conoscenza del mio segreto?..NO!!!!

Non volevo nemmeno pensarci.

Per evitare di mettermi a pensare ancora a quelle cose accesi la radio.

Mi fermai su una stazione che dava vecchi successi.

Conoscevo la canzone in onda, così iniziai a canticchiarla.

Lui mi imitò e dopo poco ci ritrovammo a cantare le più assurde canzoni del passato a squarciagola ridendo come pazzi..il mio amico ed io.

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


Arieccomi

Arieccomi..diciamo che vi sto facendo un regalo di Natale posticipato..spero che ne tengano conto anche all’esame hahahahahahahaha!!!!!!!

Baci Sole.

 

Era già un po’ che avevo dato il cambio a Mia alla guida. Ora lei stava dormendo tranquilla sul sedile accanto al mio. Abbassai il volume della radio per non disturbarla..e anche per avere la possibilità di pensare un po’ agli ultimi avvenimenti.

Avevo fatto davvero un casino.

I miei erano sicuramente nel panico.

Zia Rose probabilmente era già sulle nostre tracce.

Probabilmente mi avrebbero accusato di furto e perché no..di rapimento.

Non avevo idea di dove andare.

Non avevo idea di cosa dire a Mia, perché a un certo punto avrei dovuto pur dirle qualcosa.

E soprattutto non avrei potuto scappare per sempre.

Abbassai un po’ il finestrino per far entrare un po’ dell’aria fresca della notte.

Mia si lamentò e si rannicchiò su se stessa. Giusto. Essere umano, mi sa che era ora di cominciare a tenere a mente alcune cosette.

Ritirai su il finestrino e le gettai addosso il mio giaccone sistemandoglielo in modo che la coprisse al meglio.

Mugugnò qualcosa che riuscii a tradurre come un segno di approvazione.

Non potei che sorridere.

Cavolo..e perché no, poi?

Da quando aveva detto di  sì vivevo in uno strano clima euforico..e dopo la nostra chiacchierata chiarificatrice..ancora meglio. Mi sentivo ..felice.

E questo era assurdo no?

Non avevo davvero motivo di esserlo, visto quello che stavo provocando intorno a me.

Forse mia madre aveva ragione a dire che ero solo un ragazzino troppo cresciuto.

Mi stavo comportando proprio così..me ne stavo fregando della persone che mi amavano, della mia famiglia…CAZZO.

Forse avrei dovuto portare il cellulare.

Così era proprio una carognata..lasciarli di colpo senza notizie.

MERDA MERDA MERFDA MERDA

Bene!!! Ora cominciavo anche a parlare come Mia!!!!

Un’altra cosa per cui mia madre sarebbe stata proprio felice!!!!

-Ehi..-la voce proveniente dal mio fianco mi fece perdere il filo del mio discorso.

-Ehi. Già sveglia?

Si stiracchiò un po’ mettendosi a sedere dritta.- Io non dormo molto di solito. Dove siamo? –chiese guardando fuori dal finestrino.

-Non ne ho idea. E’ da un po’ che non trovo indicazioni..o altri cenni di vita..

-Meglio così no?-si allungò sul sedile posteriore e prese la busta che conteneva gli avanzi della nostra cena.

Frugò un po’ e tirò fuori avanzi di un panino e di patatine. –Vuoi?

Scossi la testa ridendo. –Non dormirai molto, ma quanto al cibo è tutta un’altra storia vero?

-..ev..eschere..-biascicò a bocca piena tutta soddisfatta.

-Prego?

Deglutì con notevole sforzo l’enorme boccone che si era cacciata in bocca e poi lo ridisse. –Devo crescere.

-In realtà a me sembri abbastanza cresciuta.-dissi alludendo al modo in cui quella dannata maglietta le stava incollata addosso.

-Che vuol dire che sono grassa?-mi disse strizzando minacciosa gli occhi.

Buttai la testa indietro godendomi fino in fondo quella risata.

-Oh Mia sei proprio uno spasso.

-IO?E sentiamo un po’, perché lo sarei?

-Ora ti metti a fare la ragazza?

Si girò un po’ sul sedile per essere voltata verso di me. –Io SONO una ragazza.

-A volte lo nascondi molto bene però.-la provocai.

-Ah sì? E perché? ..Perchè non mi vesto tutta fighetta ..o non porto i tacchi..e non mi trucco..

-..o perché vai in giro a fare paura a uomini due volte la tua taglia..sei la prima a buttarsi nella mischia in caso di risse..

-Vedo che Zack non si è limitato a dirti solo il mio nome!!

Scoppiai a ridere di nuovo. –Lui potrebbe essere il tuo biografo ufficiale.

-Si lo so che mi spia..o mi fa spiare dai suoi scagnozzi..PATETICO.

-Tu gli piaci.-constatai anche se con un certo fastidio.

-Non è questo..è che si è fissato.-disse con altrettanto fastidio.

-Perché dici così?

-Perché una persona ti piace se la conosci..e lui non mi conosce affatto. Sa quello che faccio, forse, ma di sicuro non mi conosce.-si voltò di nuovo e tornò a guardare fuori dal finestrino.

-Mia..-cominciai , ma non sapevo cosa dire.

Mi sembrava che parlare di quello l’avesse..non so, intristita..ma non riuscivo a capirne la ragione.

A meno che..

-Ti piace?-si voltò a guardarmi interrogativa –Zack, dico..lui ti..piace?- accidenti, quello parole sembravano non voler venire fuori.

Stavolta fu lei a ridere di cuore. Addirittura si asciugò due lacrimucce agli angoli degli occhi. –OH DIO, questa si che è buona..

-Beh e allora perché hai reagito così!- risposi piccato.

-Non me ne potrebbe fregare di meno di Zack..credevo che almeno questo lo avessi capito anche conoscendomi quel poco che mi conosci..a me non potrebbe mai piacere uno ZACK!!-disse storcendo persino la bocca mentre pronunciava il suo nome.

-Ho capito, scusa!! –cavolo se si era scaldata!!!

-A me piace l’anti-Zack !!!!-disse con la voce quasi stridula per l’indignazione.

-Cioè..Ben? –tentai.

Non l’avessi mai detto!!! A momenti mi saltò al collo.

-Mia calmati!! Era tanto per dire…

-Sei un’idiota!!!!

-Ma perché ti scaldi tanto?

-Perché non sopporto che tu..cioè..che qualcuno pensi questo di me.

-Che ti può piacere un ragazzo? –ormai avevo perso qualunque tipo di riferimento e mi muovevo a tentoni cercando di capire cosa potesse esserci nella sua testa.

-Non mi piace nessun ragazzo, ok?-tagliò corto lei incrociando le braccia al petto.

-Ok ok..chi dice il contrario..era tanto per parlare..

Non mi rispose nemmeno si limitò a serrare le labbra.

-Comunque..non ci sarebbe niente di strano se fosse il contrario.

-Come si fa a farti capire quando si vuole chiudere un discorso?-mi disse acida.

-Ma..

-No comment. Lo capisci così?

-A volte proprio non ti capisco.-dissi sconsolato.

-Infatti.

Passammo l’ora successiva in completo silenzio. Mi sembrava quasi di poter toccare il muro che aveva innalzato fra noi.

Non mi piaceva. Non mi piaceva proprio.

Provai ad accendere la radio tentando di alleggerire l’atmosfera e magari ricreare quella che c’era stata prima.

Niente.

Imperterrita si chinò e la spense. Il tutto senza degnarmi di uno sguardo.

-E dai Mia..

Non so se fu perché era passato abbastanza tempo e si era sfogata o se perché si rese conto che io DAVVERO non avevo idea del perché avesse reagito così..forse ebbe solo pietà della mia confusione..comunque si chinò per riaccendere la radio e mi sorrise.

-E’ una tregua?-chiesi titubante.

-E’ un armistizio. –mi corresse.

Dato che dovevo sembrare confuso fuori quanto dentro si prese la briga di aggiungere –Deve essere una di quelle incomprensibili cose da ragazze.-disse..e ..sbaglio o era arrossita mentre lo diceva?

 

 

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


Ciao a tutte, una piccola informazione, quante di voi e mi riferisco per ovvi motivi a quelle che hanno aggiunto la storia fra le preferite potrebbero leggere ancora questa ff se cambiassi il rating in rosso

Ciao a tutte, una piccola informazione, quante di voi e mi riferisco per ovvi motivi a quelle che hanno aggiunto la storia fra le preferite potrebbero leggere ancora questa ff se cambiassi il rating in rosso? Ve lo chiedo perché con l’altra ff ho ricevuto proteste e lamentele quando ho cambiato il rating.

Fatemelo sapere tramite i commenti o la mail (basta cliccare su contatta autore) così mi do una regolata su quanto posso spingermi..diciamo in dettagli.

Comunque sappiate che presto passeremo quantomeno ad arancione.

Io ci terrei che tutte poteste continuare a leggerla quindi per favore fatemi sapere, credo che deciderò in base alla maggioranza delle risposte.

Baci Sole.

 

Va bene essere se stessi..ma con moderazione CAVOLO!!!

Due e dico DUE litigate in meno di 24 ore..e per cosa poi? CAZZATE!!!!

Ma come cavolo pensavo di potergli piacere se non perdevo occasione di aggredirlo?

Piacergli? Davvero avevo detto piacergli?

No..ma certo piacergli..nel senso..cioè nel senso..di amica..MA CERTO!! Piacergli da amica, tutto qui.

Mi guardai intorno circospetta ma lui non sembrava essersi accorto di niente. Continuava a mangiare tranquillo mentre dava un’occhiata alla cartina che avevamo appena comprato.

Mi schiarii appena la voce prima di parlare per essere sicura che non mi tremasse.

-Hai avuto qualche idea su dove andare?

Sollevò lo sguardo e mi sembrò un po’ frustrato.

-In realtà no. Non ho un posto sicuro in cui nascondermi..non è che mi sia mai capitato prima di nascondermi da..-si bloccò all’improvviso come se fosse stato sul punto di rivelare troppo.

-Eppure mi sembrava di aver capito che fossi una specie di esperto nel settore. –buttai lì.

-Ottimo tentativo Mia. –disse tornando a rilassarsi –Ma ricordi cosa abbiamo deciso? Niente domande.

-Uffa, hai ragione..ma dovevo provarci , lo capisci bene, no?

Sembrò pesare le mie parole prima di dire altro. –Che c’è? –gli chiesi visto che aveva preso a fissarmi tutto serio.

-Chissà..

-Chissà?-lo incalzai.

-Mi chiedevo..mi stavo chiedendo..

Voleva proprio farsi pregare?? –Spara!

-Mi chiedevo come reagiresti se mai ti rivelassi il mio segreto. –sputò alla fine tutto d’un fiato sempre con lo sguardo incollato al mio. Sembrava volesse cogliere la risposta direttamente dal mio cervello.

-Vuoi dirmi il tuo segreto? –chiesi stupita.

Restò immobile qualche secondo e per un istante, per un brevissimo istante pensai davvero che l’avrebbe fatto.

Invece scosse la testa e tornò al suo hamburger.

Ma non importava che alla fine non l’avesse fatto.

La cosa importante era che mi aveva anche se involontariamente rivelato il motivo per cui non lo faceva e forse non l’avrebbe mai fatto.

Curioso che il suo motivo fosse identico al mio.

Mi concentrai anche io sul panino, anche in realtà mi limitai a piluccarlo.

Non riuscii a smettere di rimuginare su questa nuova scoperta.

Cosa poteva fargli avere un dubbio del genere?..a parte un segreto come il mio certo.

Ma Logan non poteva avere un segreto come il mio..o no?

Lo guardai cercando di non farmi scoprire.

Poteva questo ragazzo essere..come me?

Stava scappando da qualcosa, aveva un segreto che non poteva rivelare..ma nonostante tutto non mi sembrava..ero quasi certa che non fosse..

-Mia. Miaaa.

-Mmm?-non mi ero nemmeno accorta che mi chiamava.

-Ti sei incantata?

-Qualcosa del genere sì.

-Qualcosa di bello?

-Mmm? ..Oh sì..cioè..nì..

-Bene. Poche idee ma confuse.

Non potei impedirmi di arrossire come un gambero. Non sopportavo che lui..che QUALCUNO mi vedesse mentre ero così..vulnerabile.

Sì, insomma, mentre non ero vigile ma persa dietro i miei pensieri.

Perché quando era cos’ mi ero resa conto ormai da tempo..era la vecchia Mia che veniva fuori.

Quando non sapevo che fare o che pensare era lei che riprendeva il comando. Si faceva avanti cercando qualcuno a cui appoggiarsi..a cui confidare le sue pene. Qualcuno a cui confidare il suo..il mio..il nostro segreto.

Ma questo io non potevo permetterlo. Perché l’ultima volta..L’UNICA volta che avevo lasciato che questo avvenisse..

Meglio non pensarci. Meglio lasciare il passato lì dov’era..insieme all’altra Mia. Perché era stato proprio a causa di quella scelta poco furba che lei era stata deposta e..IO ero venuta fuori.

Per proteggerla..per proteggere tutte e due.

Mi rendevo conto che non era sano parlare di sé in questo modo, vagamente bipolare..ma era il solo modo che mi consentiva di mantenere il controllo sulla situazione.

Per questo l’avevo rinchiusa in fondo alla mia mente insieme a tutti i sentimenti e i sogni che fino ad allora avevo avuto.

Per questo niente ragazzi..e soprattutto niente AMORE nel futuro immediato di questa Mia.

Perché quello le avrebbe dato modo di tornare a galla.

Ma allora perché avevo seguito questo ragazzo..questo sconosciuto senza battere ciglio?

Perché avevo accettato di mettere da parte tutto quello che avevo deciso di fare durante l’ultimo anno?

Ero stata io..o lei? O forse per una volta ci trovavamo d’accordo su qualcosa?

Mi presi la testa fra le mani massaggiandomi le tempie.

-Sei stanca vero?

-Un po’.-mentii.

-Dormire in una macchina non è proprio il massimo eh?

Scrollai le spalle. D’altra parte non era il posto peggiore in cui avevo dormito. –Ce la faccio.

-E se invece ci fermiamo qui per stanotte?-poi aggiunse come parlando tra sé e sé. –Ci siamo allontanati abbastanza..non credo che ci troverà così presto..le ci vorrà almeno qualche giorno per capire cosa abbiamo fatto.

Un momento..LE ci vorrà?

Stiamo scappando da una LEI?

Altro che segreto come il mio!!!!

Ora era chiaro perché scappava ..e perché non voleva dirmelo!!!!!!

Aveva mollato qualche fidanzata in giro per il paese.

Magari anche incinta!!

Ecco perché era arrivato a semestre già iniziato.

Ecco perché questa paura del mio giudizio.

Che stupida ero stata!!! E io che stavo quasi pensando che forse avevo finalmente trovato qualcuno come me..qualcuno che aveva le risposte alle mie domande…e invece…

E invece era solo un ragazzo ricco e viziato che cercava di liquidare una poveraccia con cuore in frantumi. BASTARDO.

-Che ne dici?

-Mmm? Dico che è un’ottima idea.- non so chi mi diede la forza di sorridere come se niente fosse.

-Allora vado a chiedere se hanno una stanza..cioè due.-si corresse subito.

Che faccia tosta!! E riusciva persino a sembrare sincero!!! FALSO.

Si allontanò per andare a chiedere ad una delle cameriere.

Gli passai accanto indicando il bagno.

Lui mi sorrise e poi tornò a parlare con la cameriera che intanto se lo rimirava molto interessata.

Una volta in bagno mi chiusi a chiave e tirai fuori il cellulare dalla tasca.

Per fortuna che l’avevo preso con me.

Lo accesi, visto che l’avevo tenuto spento per non sprecare la batteria.

Sapevo che Logan aveva lasciato il suo a casa e pensavo che ci sarebbe potuto servire.

Per una volta la mia paranoia si era rivelata ispirata.

Cercai un numero nella rubrica e chiamai.

-Rispondi, rispondi, rispondi..

Stavo per riagganciare quando una voce familiare e trafelata mi rispose.

-Pronto?

-Ben.

-Oh Mia ma dove eri finita? E’ tutto il giorno..

-Sì Ben, ora mi hai trovata.

-Ma dove sei?

-Non ho tempo ora. Ho bisogno di un favore.

- Un favore? Ma che è..?

- BEN!-quasi strillai- Non ho tempo, capito? Puoi farmi un favore o no?

-Certo , dimmi.

-Devi andare a casa di Logan..

-Logan Cullen?-balbettò.

-Sì, sai dov’è no? –certo che lo sapeva!!L’avevo visto bene mentre cercava di pedinarmi per vedere dove andavo negli ultimi giorni.

-Ma vuoi che entri di nascosto?

-Ora non fare l’isterico..se non te la senti basta che tu me lo dica .lo chiederò a ..a Zack.-  bluffai.

-NO..no,posso farlo io..

Cavolo se conoscevo bene i miei polli.- Bene. Lui non c’è sta tranquillo.

-Sicura?

-Certo. E’ qui con me.

Il silenzio dall’altra parte si fece totale. –Ben? Ehi Ben ci sei ancora?

-Io..sì..ma allora.. ma perché.. ma dove..

-Ben il tempo ti ricordi? Non ne ho!!

-Ok. Cosa vuoi che faccia?

Bene , bravo ragazzo.  –Il suo cellulare. Devi prenderlo e vedere le ultime chiamate…anche quelle perse..e poi mandarmi un messaggio sul mio numero.

-Ok..ma..

-Prima che puoi, ok?Ciao..ah e grazie.

-Prego ma ..-riattaccai.

Mi diedi una rapida controllata allo specchio e mi lavai le mani e il viso.

Molto bene, caro il mio furbacchione. Ora ti faccio vedere io che cosa succede a quelli che si comportano come te.

Tornai fuori col sorriso più innocente del mondo, aiutata dalla prospettiva della vendetta.

-Tutto risolto. Ci sono due camere libere. Il motel è proprio dall’altra parte della strada.

-Bene. Ho proprio voglia di farmi una doccia e una bella dormita.

-Anche io. –disse. Pagò il conto ..con una bella mancia in aggiunta e poi mi tenne aperta la porta mentre uscivo.

Fingi pure PORCO, tanto ormai ti ho scoperto.

Ci salutammo davanti alla mia porta poi lui raggiunse la sua stanza quattro porte più in là.

Una volta dentro tirai fuori il cellulare e lo posai sul tavolo in attesa del messaggio di Ben.

-Preparati Logan.-ghignai.

 

 

 

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


Vabbè mi sembra di capire che posso osare tranquillamente nel futuro, bene saranno molto contenti i nostri eroi hehehehehehehe

Vabbè mi sembra di capire che posso osare tranquillamente nel futuro, bene saranno molto contenti i nostri eroi hehehehehehehe.

Cooooomunque..sono contenta che vi piaccia la piega che ha preso la storia, io lo sono molto, e tranquille che i colpi di scena non mancheranno.

Proprio stamattina ho avuto una rivelazione mentre ero in fila a mensa…probabilmente mi hanno presa per matta a vedermi ridere da sola con un vassoio in mano..ma che ci volete fare sono gli inconvenienti del “mestiere”hihihihihihihihi.

Ahhhh..quasi dimenticavo. Ho risposto a delle mail che mi sono arrivate tramite sito. Dato che gli indirizzi arrivano camuffati spero di averli riscritti giusti altrimenti mandatemene un’altra specificando il vostro nick su EFP  così vi contatto tramite sito.

Baci Sole.

 

La paranoia mi stava facendo brutti scherzi.

Cominciavo a vedere sguardi accusatori da ogni parte…perfino da Mia..il che era assurdo, soprattutto perché ormai avevamo fatto pace…

Probabilmente era la stanchezza.

Arrivato in camera buttai il borsone in un angolo e io mi lanciai sul letto.

-Mmmmm…-cavolo che stanchezza!!!

Chissà come si sentiva lei visto che io ero molto più resistente di lei.

Mi sistemai meglio mettendomi un paio di cuscini sotto la testa.

Avevo combinato un bel casino non c’è che dire..stavolta non credo che si sarebbero limitati a chiedermi di lasciare il college..probabilmente mi sarebbe convenuto andare in Italia e unirmi ai Volturi piuttosto che tornare a casa.

Vero che i Volturi non avevano mai digerito la mia nascita..ma meglio loro che l’ira di mia madre…ANZI PEGGIO, lo sguardo angosciato e sofferente da “sono la madre di un figlio ingrato dopo tutto quello che ho sofferto per metterlo al mondo”..era una campionessa in questa specialità!!!!

Per non parlare di mio padre!!!!

Mi avrebbe fatto una testa così per aver fatto soffrire mia madre. Lui semplicemente non sopportava..anzi non CONCEPIVA che qualcuno potesse fare qualcosa per ferirla.

Era dura crescere all’ombra di un amore del genere.

Non che non ne fossi parte o che non ne ricevessi, adesso come in passato..però c’era sempre una parte della loro vita..di loro stessi , da cui ero escluso.

No, ero ingiusto.

Non potevo dare a loro la colpa del mio gesto o di quello che sentivo.

La verità era che ero geloso di quello che avevano loro, di quello che avevano TUTTI loro, e che io non avrei potuto mai avere.

Anche Mia..anche lei non sarebbe potuta restare con me per sempre.

IO non sarei potuto restare con lei.

Mi passai le mani fra i capelli mentre la consapevolezza del mio gesto mi si parava davanti.

Come avevo potuto fare una tale scemenza?

L’avevo portata via da scuola, dalla sua vita e per cosa? Per un mio capriccio , ecco per cosa!!!

Uno stupido, egoistico ed infantile capriccio.

Mi stavo comportando in un modo inqualificabile.

Inqualificabile era anche poco dopo averla trascinata via in quel modo.

Non le avevo nemmeno dato il tempo di prendere qualche effetto personale.

Mi tirai a sedere di scatto. –Giusto!! Non ha nemmeno un cambio ..nè qualcosa per la notte.

Beh almeno a quello potevo porre rimedio.

Recuperai il mio bagaglio e presi una t-shirt.

Certo era un po’ grande per lei, ma almeno era pulita.

Guardai l’ora. –Forse è ancora sveglia..-dissi a mezza voce.

-Tentar non costa nulla. –uscii dalla mia stanza e raggiunsi la sua.

Bene la luce era ancora accesa.

Bussai. Nessuna risposta. Bussai di nuovo.

-Mia?

Al terzo tentativo, più deciso degli altri la porta si socchiuse.

-Mia?

Possibile che si fosse addormentata con la porta aperta?

-Mia, ci sei? –dato che non rispondeva entrai.

Il letto era vuoto e la porta del bagno era aperta ma la luce spenta.

Controllai lo stesso. Niente, non c’era.

Il senso di colpa che avevo provato si cambiò d’un tratto in ansia. Crescente.

Gettai la maglia sul letto e uscii di corsa per andare alla reception, ma prima ancora di arrivarci i miei occhi registrarono un particolare che fino ad allora mi era sfuggito.

Mia non era l’unica cosa ad essere sparita.

La macchina non c’era più.

Guardai meglio in giro. Niente.

Per qualche inspiegabile motivo Mia era uscita.

Possibile che si fosse semplicemente andata a fare un giro?

Come no! Dopo un giorno di macchina è proprio quello che uno desidera!!

Tentai dal portiere, magari mi aveva lasciato un messaggio.

Niente di nuovo.

Ritornai in camera sua in cerca di un biglietto o di qualche segno che mi era sfuggito.

Niente.

Sembrava che fosse rimasta lì solo qualche minuto.

Stavo per provare alla tavola calda in cui avevamo mangiato prima quando con la coda dell’occhio notai un block notes a terra.

Non l’avevo notato prima perché era caduto sotto il comodino.

Lo raccolsi. Vuoto.

Ma di nuovi i miei occhi videro qualcosa là dove non sembrava esserci nulla.

Sul comodino c’era una matita. La usai per passarla sul foglio. Magicamente apparve quello che doveva esserci scritto sul foglio precedente che qualcuno aveva malamente strappato.

Infatti!! I vecchi metodi da film si rivelarono efficaci.

Quello che lessi però bloccò la soddisfazione sul nascere.

Mi si gelò il sangue nelle vene e dovetti sedermi sul letto.

Le gambe all’improvviso non mi tenevano più.

Un nome. Un numero.

Li conoscevo entrambi.

-Rosalie..ma come..

Come aveva fatto Mia ad averli? E soprattutto PERCHE’ li aveva cercati?

Non poteva essere che Rosalie ci avesse trovati, e comunque sarebbe venuta prima da me.

E poi perché avrebbe dovuto lasciare il numero?

Tornai di corsa in portineria. –Buonasera.

-‘sera. –disse il portiere senza nemmeno sollevare gli occhi dal giornale.

-Avrei bisogno di usare il telefono.

Mi indicò un cartello. TELEFONO PRIVATO.

-E’ un’emergenza.

-Il telefono non è per i clienti. –disse annoiato.

-Ovviamente le pagherei la chiamata..-scosse la testa- ..e il disturbo..

Finalmente si decise a voltarsi verso di me.

-Ok..cinquan..-tirai fuori le banconote, un bel rotolo -..cinquecento..

Sollevai lo sguardo incredulo. –Per una chiamata?

-Prendere o lasciare. Decidi tu, per me è uguale.

Maledetto bast..

Volevo insultarlo, ma quello che mi uscii di bocca fu molto più inquietante..e decisamente efficace.

Un ringhio molto poco umano e molto irritato.

Lui saltò sulla sedia e sgranò gli occhi.

Improvvisamente non sembrava più tanto annoiato.

Jasper aveva ragione, in alcune situazioni i modi forti erano gli unici ad avere effetto.

Mi passò la cornetta del cordless e io quasi gliela strappai di mano.

-E’ una telefonata privata. –dissi sempre al limite del ringhio.

Non aspettava altro. Sparì veloce come il vento.

Feci il numero di Rosalie a memoria. Partì la segreteria.

Imprecai riagganciando e poi ritentai. Idem.

-Maledizione!! –dissi fra i denti.

Composi un altro numero. Quello di casa mia.

-Pronto?

La voce squillante di mia madre rispose al primo squillo.

Mi riconobbe al primo respiro.

-Logan dove sei? Stai bene?

La interruppi brusco. –Cosa le avete fatto?

-A chi? No, dimmi prima dove sei?

-Mamma!!

-Non so  di che parli..di chi parli.

-Di Mia. Cosa le ha fatto Rosalie? –ero fuori di me.

-Non so di che parli ti dico. Chi è Mia?

-Dov’è Rosalie mamma. Dimmelo.

La sentii parlare con qualcuno, anzi con tutti a sentire il numero di voci diverse.

-Passami Alice.

-Tesoro ti prego cerchiamo di calmarci e di parlare..

-Non ho tempo ora. Rose ha preso Mia.

-Non sento Rose da un po’..il suo cellulare era scarico..io..

-PASSAMI. ALICE.

Sentii un po’ di maneggiamenti e poi la voce di Alice.

-Logan, dimmi. –era agitata.

-Dimmi tu. Dove sono?

Sembrava non sapesse come dirmi quello che aveva visto.

-Dimmelo. –ringhiai d’istinto. Poi aggiunsi più calmo –Ti prego.

-Non la vedo Logan.

-Che vuol dire che non la vedi?

-Quello che ho detto. Rose è sparita dalle mia visioni circa un’ora fa.

Un’ora? Proprio quando era sparita anche Mia. –E Mia la vedi?

-Sai che non posso vedere quello che ti riguarda.

-Ma ora non è con me..allora ..

Finì lei la frase per me. –Allora forse sono insieme.

Strinsi talmente la cornetta che scricchiolò tra le  mie mani.

-Mi ascolti? Logan?

-Sì.

-Emmett sta andando al college..ripercorrerà la strada che ha fatto Rose. Invece Jasper sta andando nel punto in cui era quando è scomparsa dalle mie visioni.

Mi disse il nome del paese. Non era lontano da dove mi trovavo.

Glielo dissi.

Allora era proprio così. Rose ci aveva trovato e aveva preso Mia.

-Tuo padre sta chiamando Jasper. Dice che sarà lì tra un’ora al massimo.

Aspettalo.

Ma ormai non l’ascoltavo più. Una domanda si era impossessata della mia mente.

Provai a formularla ad alta voce ma non ci riuscii.

Dovetti provare di nuovo e comunque uscii un sussurro.

-Quando è stata a caccia l’ultima volta?

Alice non rispose me per me il suo silenzio fu più che sufficiente.

-Logan, ascolta..Rose non lo farebbe mai.. Logan? Logan?

Riattaccai.

Ero troppo inorridito per ascoltare altro.

Mi voltai lentamente vero la porta.

La notte era scura. Non c’era nemmeno un stella a rischiararla.

E Mia era là fuori. Da sola..anzi con una vampira assetata.

Tentai di ripetermi che Rose non avrebbe mai fatto del male ad un essere umano. Era in grado di controllarsi, no?

Non aveva mai bevuto sangue umano.

Ma poi pensai a Mia. Al suo modo di fare.

E a Rose. Al suo caratteraccio.

-Maledizione!!!

Se Mia l’avesse fatta infuriare  la sete avrebbe potuto prendere il sopravvento.

Sapevo che aspettare Jasper era la cosa migliore, ma non ce la facevo a stare senza far niente.

Senza pensarci più uscii in strada e provai ad annusare l’aria.

Quanto avrei voluto non essere solo un ibrido!!

I miei sensi non erano sviluppati quanto i loro.

Andai dove era prima la macchina. Lì la traccia era più forte.

Riuscivo a sentire una vaga traccia dell’odore di Mia..e un po’ del mio..e..

ODDIO..anche l’odore di Rosalie.

Senza perdere altro tempo mi lanciai all’inseguimento di quella traccia sperando che non si affievolisse troppo.

Sperando di non arrivare troppo tardi.

 

 

 

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


Ecco che torno a voi con la coda tra le gambe

Ecco che torno a voi con la coda tra le gambe..

A Roma diluvia, fanno certi tuoni che rendono la serata ideale per mettersi a scrivere di vampiri..e infatti rieccomi..

Buona lettura, baci Sole.

 

Per l’ennesima volta mi voltai a osservare la ragazza che mi stava accanto e per l’ennesima volta trasalii davanti a tanta bellezza.

Cavolo , ora capivo perché io a Logan non facevo né caldo né freddo..la sua ex era uno schianto..anzi le SUE ex..

Guardando nel retrovisore osservai anche l’altra ragazza..anzi in questo caso era meglio dire donna. Circa 30 anni, e anche se non poteva certo competere con la bionda accanto a me, aveva qualcosa ..era ..beh, in realtà il primo aggettivo che mi veniva in mente era terrificante..ma non nel senso fisico, no..era il suo sguardo..

Nemmeno il tempo di pensarlo che puntuale incontrò il mio attraverso lo specchio e mi fulminò.

Decisa a non dargliela vinta la ricambiai finchè lei non cominciò ad emettere una specie di basso ringhio.

-Leah ,piantala. –la voce di Rosalie, questo era il nome della bionda riempì come una melodia l’abitacolo dell’auto.

Leah grugnì un’ultima volta e poi si sistemò pesantemente sul sedile posteriore cercando una posizione più comoda, il che si rivelò piuttosto difficile considerando anche che era una stangona di quasi due metri.

Non era esattamente quello che uno si aspettava quando pensava ad un’indiana.

Pelle ambrata a parte sembrava tutto che una squaw..ma forse ero io che ero un po’ indietro coi tempi.

Al posto delle trecce una sorta di taglio alla marines e invece dell’espressione dolcemente esotica che si vedeva di solito nei film aveva lo sguardo di ..beh..di un marines..ma di uno proprio arrabbiato!!

-Ecco è lì.-mi disse di nuovo Rosalie, indicando una specie di spiazzo all’angolo della strada da cui partiva un sentiero che portava nella boscaglia.

Feci come diceva ma per l’ennesima volta mi chiesi perché.

Perché l’avevo chiamata?

Perché avevo accettato di incontrarla?

Perché quando avevo visto che non era sola avevo deciso di andare lo stesso con loro?

E soprattutto perché mi portavano nel bosco?

Leah intercettò il mio sguardo e ghignò soddisfatta.

Immediatamente mi ripresi. Mi ricordai chi ero e tornai calma abbastanza da cancellarle quell’espressione soddisfatta dal viso.

Da quando le avevo incontrate non avevamo scambiato che poche parole, tra cui quelle appunto in cui mi chiedevano di seguirle perché dovevano parlarmi.

“Parlare dove nessuno potrà disturbarci.” Queste erano state le parole esatte di Rosalie, dove evidentemente quel “nessuno “ era Logan.

Così ora mi ritrovavo a trotterellare dietro di loro in un bosco. Da sola. Al buio. Senza che nessuno al mondo sapesse dove mi trovavo..Logan compreso.

MERDA!!!!

Il mio borbottio attirò la loro attenzione e rallentarono per adattarsi al mio passo. –Ma che diavolo avrà preso alla gente con questa mania delle passeggiate nel bosco..-borbottai.

-A Logan piace molto. – mi disse pungente Leah.

-Beh a me no!!- le risposi al limite della sopportazione e per sottolinearlo meglio mi fermai di botto e incrocia le braccia al petto.

Per quello che mi riguardava la scarpinata finiva lì.

-Non siamo ancora arrivate!!-ruggì la mora.

-Io sì.- tanto per chiarire il concetto mi andai a sedere su di un grosso masso poco distante. –Ti è più chiaro così spilungona?

Per fortuna la bionda le si parò davanti perché mi era sembrato proprio che stesse per caricarmi.

-Ecco era per questo che non volevo che venissi Leah.

-Senti chi parla. Miss Nervi Saldi giusto?

-Ti ho avvertito cagna..

-A sì? Credi di farmi paura?

-Di sicuro tu non ne fai a me razza di..

-Non ti conviene parlare di questo con me sporca succ..

-Ehi!!!-come se avessero solo scherzato si fermarono di colpo e si voltarono di nuovo verso di me.

Erano di nuovo calme, come se niente fosse stato.

-Non che non mi piacerebbe assistere a un bell’incontro..ma è notte e io ho freddo..e sono stanca..

Leah mi rifece il verso usando una stupida e irritante vocina piagnucolosa.

-Forse non dovrò rinunciarci in fin dei conti..-dissi tirandomi su.

Se quella specie di pertica  pensava di farmi paura aveva capito male.

-E cosa vorresti fare tappetta?

-Beh magari potrei portare a suo di calci quel tuo culone alla mia altezza e poi ficc..

-OK. Basta così.

Ma ormai ero arrabbiata e su qualcuno dovevo sfogarmi.

-Non sarai certo tu a dirmi quando sarà abbastanza.

Bene. Dal suo sguardo potevo dire che ora eravamo tutte e tre sul piede di guerra.

-Dici a me?-sembrava sinceramente impreparata al fatto che potessi aver usato quel tono con lei.

-Già biondina. E se proprio vuoi dire a qualcuno quello che deve fare dillo al Soldato Jane qui.

-ORA BASTA!!-tuonò Leah.

-Già basta. –riecco il solito prurito alle mani.-Adesso finitela con questi misteri e ditemi quello che dovete dirmi.

-Vuoi dire che non lo immagini?-Rosalie mi guardò sospettosa. Mi scrutava cercando indizi su n on so cosa..uno sguardo che più di una volta avevo visto anche negli occhi di Logan quando mi guardava.

-So che state cercando Logan. Anzi so che tu stai cercando Logan..lei cos’è? La tua guardia del corpo?

Ovviamente Leah non perse occasione per dire la sua. –Questa cosa riguarda tanto me quanto lei.

-Vuoi dire che davvero ..cioè davvero..-nemmeno riuscivo a dirlo. Cioè Logan era stato davvero anche con questa specie di gigante ringhioso?

-Che?- mi esortò Rosalie.

-Vi ha mollate tutte e due?

Per un attimo ci fu profondo silenzio. Poi le due si scambiarono uno sguardo e un secondo dopo quasi si rotolavano per terra per le risate.

-Che c’è da ridere?-ma loro continuarono come se non avessi detto niente. Vidi persino che Leah si asciugava due lacrimucce agli angoli degli occhi.

-Ehi, dico a voi!!- niente..sembrava che non avessero sentito mai niente di così divertente.

Dato che non mi riusciva di farle smettere tornai borbottando verso il masso. -Ma si può sapere che diavolo c’è di tanto spassoso?

Rosalie fu la prima a  placarsi e quando lo fece si avvicinò. Credevo volesse sedersi accanto a me ma alla fine non lo fece. Ebbe una specie di ripensamento..forse perché si ricordò che era arrabbiata con me.

-Questa sì che era bella..

-Lo vedo. –e indicai con lo sguardo Leah che ancora se la rideva di cuore. Decisamente la sua risata le si addiceva. Tonante e degna di un donnone come lei.

Guardandola così mi sembrò di riuscire a vedere  cosa poteva aver spinto uno come Logan ad interessarsi a lei. Forse non era bella nel senso più comune del termine..come Rosalie per capirci..però..era ..come dire..una ragazza selvaggia ecco..non mi veniva niente di meglio per descriverla.

Probabilmente io ero molto più simile al tipo di ragazza- Leah rispetto al tipo ragazza-Rosalie pensandoci bene.

-Ma Logan non ti ha detto proprio niente?

-Di voi? –scossi la testa.

-Esattamente cosa sai di lui?

-Se vuoi sapere se mi ha parlato del suo segreto ..beh no.

Rosalie trasalì a quelle parole e la risata di Leah cessò all’istante.

-Il suo segreto?

Mi pentii subito di averlo detto. Forse loro non ne sapevano niente..o forse era proprio per quello che lo stavano seguendo. Merda!!

Maledizione a me e alla mia boccaccia.

Mi tirai di nuovo in piedi. Il neo clima di allegria era stato piuttosto breve.

-Ti ho detto che non me ne ha parlato.

-Ma sai che ha un segreto..tu lo sai.

-E tu? Tu perchè lo sai?-non sarei certo rimasta lì a farmi interrogare da quelle due.

Dopo un breve cenno d’intesa con la sua compare tornò a guardarmi. –Perché sono sua sorella.

-Sua sorella?..Tu..Tu..Tu..-sapevo di sembrare un telefono occupato..ma lo choc..cioè..era sua sorella!!!

-Sì. –poi come ripensandoci aggiunse. –Sorella adottiva in effetti..ma quando vedi qualcuno crescere non è molto importante no?

-Sorella?-ero ancora un po’ confusa dalla notizia.

-Beh non è così strano..molta gente ne ha una no?

-E anche tu lo sei? –chiesi a Leah.

Di nuovo la sua risata riecheggiò per il bosco.

-E’ un sì? –continuai. Ero decisa di capirci qualcosa in quel casino.

Fu però di  uovo Rosalie a rispondermi.-No. Leah non è nostra sorella..ma è lo stesso di famiglia.

-Quindi nessuna di voi è stata mollata da lui. –dissi tirando le somme.

Scossero tutte e due la testa. –E nessuna di voi è stata con lui..beh..naturalmente..cioè..tu sei sua sorella .. e tu..

-Io cosa?-disse di nuovo brusca la mora.

-Non agitarti Jane..

-NON CHIAMARMI JANE!!!!

Sorrisi maligna. –Come vuoi, ma ti si adatta alla perfezione, se vuoi sapere la mia opinione..-soddisfatta per averla fatta arrabbiare continuai il mio discorso senza punzecchiarla oltre. –Dicevo..tu hai quanto? 30? E Logan una ventina no?

-Sai Mia l’età è una cosa molto relativa. –disse Rosalie con un’espressione fin troppo seria visto l’argomento, ma poi mi sorrise.

-Così ora sai chi siamo noi..perchè non ci dici chi sei tu?

-Che vuoi dire?

-Chi sei tu per mio fratello?-aggiunse serafica. –La sua..ragazza?

Finalmente era arrivato il turno di ridere di gusto e il loro di guardarmi scioccate.

-Quindi è per questo che state facendo questo casino? Pedinamenti e roba simile?

-Lo sei?

-Non dovresti chiederlo a lui?

-Logan ha staccato il telefono quando ne stavamo parlando.

-Forse perché non è una cosa che vi riguarda?-buttai lì.

I si fecero entrambe più vicine.

-Invece lo è, affar nostro dico..è un affare di tutta la famiglia.

-Dal modo in cui dici “famiglia”dai l’idea di una di quelle della TV..sai tipo “ I Soprano”..-dissi cercando di non sembrare intimorita.

-Vedi Mia..quello che siamo o quello che non siamo non è una cosa che riguarda te..-la voce di Rosalie era fin troppo melliflua per far pensare a qualcosa di buono. Tutt’altro che melliflui erano invece i suoi occhi..neri come la pece..mi fecero rabbrividire fino a farmi sentire la pelle come una grossa calza di lana.

Una sensazione tutt’altro che piacevole. Ma mi sarei fatte strappare le braccia piuttosto che  far vedere loro il più piccolo tentennamento.

 Sorelle di Logan o no non si potevano permettere di dirmi quello che dovevo o non dovevo fare né più né meno che il resto del mondo.

-Sai quel segreto?-io annuii.- Beh ..anche quello è una faccenda di famiglia.

-Ti ho già detto che non me ne ha parlato. –di nuovo iniziavano a prudermi le mani.

-Per ora..ma cosa accadrà quando diventerete più..intimi?-non serviva chiedere a cosa si riferisse. Era fin troppo chiaro.

-Non è così che stanno le cose tra noi. Siamo solo amici.

Rosalie si prese un lungo momento per osservarmi bene dalla testa ai piedi e poi sorrise come una che la sapeva lunga.

Il mio prurito stava diventando insostenibile. Strinsi forte i pugni.

-Conosco mio fratello..non riuscirà a restare “solo un amico” ancora a lungo.

-Ma io sì. Non cerco storie d’amore né avventure di sesso…io..io..

Cambiando strategia Rosalie mi si avvicinò con fare comprensivo…e per poco non la colpii con un pugno sul suo bellissimo e perfetto nasino.

-Vedi Mia, io lo dico per te..è meglio se tronchi questa cosa con Logan subito.

-Sai Rosalie –dissi tra i denti –secondo me guardi troppe telenovelas..che pensi di fare? Offrirmi soldi?

-Lei si illuminò. –Quanto vuoi? Dì una cifra..una qualunque.

Da come sottolineò quel qualunque mi voleva chiaramente far intendere che i soldi non sarebbero stati un problema.

-Ma s può sapere di che famiglia fate parte? Una specie di famiglia reale?..Fammi indovinare ..possedete un piccolo stato ?

Ignorando il mio sarcasmo mi disse di dire la cifra che volevo.”Non avrai più problemi per tutta la vita” mi disse fissandomi negli occhi.

-Sai che ti dico Rosalie? Prendi tutti i tuoi bei soldi e ficcateli su per il CULO!!!! –le urlai in faccia.

Dio quanto ero stufa di stronzetti figli di papà con i loro soldi..la loro boria…che andassero a farsi fottere una volta per tutte.

-Hai capito bene ? E adesso prendi la tua bella guardia del corpo e sparisci!!

-Io non vado da nessuna parte finchè tu non mi giuri che lascerai in pace Logan.

-Ti conviene andare via ..davvero non vorrei spaccare il musetto della sorella del mio migliore amico..-sibilai.

Stavo tornando indietro verso la macchina quando sentii una specie di morsa d’acciaio prendermi il braccio.

-Non abbiamo ancora finito.-mi voltai e mi trovai i suoi occhi puntati contro. Aveva lo sguardo di una pazza.

-Tu sei pazza!! E’ per questo che Logan scappa da voi vero? –tentai di scrollarmela di dosso ma era fortissima.

-Mollami dannata pazza!!!!-lei rinsaldò di più la stretta e mi scappò un gemito. Cominciava a farmi davvero male.

-Dillo!!DILLO!!!!Dì che lo lascerai stare!!!!

-Ti ho detto di lasciarmi!!!!!!

Con la coda dell’occhio vidi Leah avvicinarsi e comincia a dimenarmi sempre di più.

Se già Rosalie mi faceva male non osavo pensare cosa avrebbe potuto farmi lei con quelle braccia che si ritrovava.

Maledetta me che le avevo seguite!!!Guarda in che casino mi ero ritrovata!!Probabilmente erano solo due squilibrate.

Probabilmente erano solo due mitomani che perseguitavano Logan e io la avevo addirittura chiamate per incontrarle.

Ma si poteva essere più idiota di così?

-Rosalie lasciala a me. Lascia che la tenga io.

Gridai con tutto il fiato che avevo in gola i peggiori insulti che mi venivano in mente, mentre intanto passavo dalla morsa gelida di Rosalie a quella bruciante di Leah.

L’unica cosa che le accomunava era la forza.

Solo che stavolta quando provai a divincolarmi riuscii a liberarmi e mi voltai per affrontarle.

Ma invece di trovarmi ad affrontarle tutte e due come mi aspettavo, trovai invece Leah che con un evidente sforzo tentava di impedire a Rosalie di avventar misi contro.

E il suo viso..il viso di Rosalie..sembrava completamente trasformato..c’era qualcosa di davvero inquietante nel modo in cui tentava di colmare la distanza che ci separava.

Leah però la teneva ben salda e insieme le parlava all’orecchio. Non che io riuscissi a sentire comunque. Ma vedevo le sue labbra muoversi..probabilmente stava solo sussurrando. Comunque sia sembrò funzionare.

A poco a poco Rosalie ritornò padrona di sé e man mano anche la stretta di Leah si allentava.

Quando tutto sembrò tornato alla normalità mi accorsi che come una scema che ero, ero rimasta lì impalata invece di approfittare del diversivo per darmela a gambe.

Rosalie sembrava davvero mortificata ma quando fece un passo verso di me io indietreggiai. All’improvviso non avevo più tanta voglia di fare la gradassa. Il suo sguardo era la cosa più spaventosa che mi fosse mai capitata di vedere. In assoluto. E non era certo facile superare il resto.

-Mia scusami..ti prego…

Persino Leah sembrava dispiaciuta per la piega che avevano preso le cose.

-Ma che cavolo è successo prima..-chiesi con un filo di voce.

-L’importante è che ora grazie a Leah è tutto a posto..ora ti riportiamo..anzi Leah ti riporterà alla macchina ..e poi..

-Io non vado da nessuna parte con voi..ti dico io invece che cosa faccio..adesso io me ne vado..da sola.. e poi vado da Logan e lo riporto al college..e se una di voi prova anche solo a telefonargli di nuovo..andiamo direttamente dalla polizia..e farò in modo che racconti il vostro segreto a tutti..chiaro?

-Non volevo farti del male..io..non so…

-Non me ne importa un cavolo di quello che volevi..io SO cosa volevi fare..conosco quello sguardo..quello era lo sguardo di un’assassina..se Leah non ti avesse fermato mi avresti uccisa...-indietreggiai ancora. Non volevo voltare loro le spalle ma sentivi davvero il desiderio di allontanarmi velocemente da loro e di certo non ci sarei riuscita in retromarcia e in un bosco per giunta.

-Vai. Non ti seguiremo. –strano a dirsi ma il fatto di sentirlo dire da Leah mi convinse e voltandomi cominciai a correre più veloce che potevo.

Solo che la mia corsa fu piuttosto breve.

Non avevo percorso che pochi metri che una fitta improvvisa alla testa mi fece cadere in ginocchio.

Sentivo come se qualcuno mi stesse afferrando direttamente il cervello cercando di stritolarlo.

Mi afferrai con forza la testa e mi raggomitolai su me stessa sperando che quel dolore smettesse.

Sentii delle voci sopra di me. Non riuscivo a distinguerle ma dovevano essere Leah e Rosalie.

-..a..aiuto..-tentai di dire ma probabilmente non riuscivano a sentirmi. Ci riuscivo a stento io.

-Ma che ha? Sta male? –sì, ora che erano più vicine riconobbi la voce di Leah. – Mia che hai? Che succede?Sei caduta? Rosalie forse ha battuto la testa..

-Non l’ho vista inciampare..si è ..accasciata..

-Un malore?

-Dobbiamo portarla in ospedale..se le succede qualcosa..

-Oddio Logan..dobbiamo avvertirlo..

-Non ce lo perdonerebbe mai..mai..-sentii qualcosa di freddo che mi toccava ma poi fu sostituito da qualcosa di quasi bollente. Doveva essere Leah.

-La porto io è più sicuro.-mi sentii sollevare da terra e quel movimento quasi mi uccise. Mi lamentai e subito dopo di nuovo quella cosa fresca mi toccò, stavolta la fronte però e mi sembrò di poter finalmente respirare di nuovo.

-Guarda sembra che funzioni, continua a farlo Rose.

Mi sembrava di stare meglio, tanto da poter riaprire gli occhi, ma probabilmente ancora non stavo bene perché non riuscivo a mettere a fuoco niente. Tutto sembrava muoversi troppo velocemente, solo i volti delle mie infermiere improvvisate sembravano avere contorni reali.

-La testa..-biascicai.

-Ti portiamo subito in ospedale sta tranquilla..

-Non riesco a mettere a fuoco..

-Siamo alla macchina..

-La macchina?

Ma com’era possibile? Come avevano fatto ad arrivarci così presto?

Oh Mia che scema che sei..probabilmente nella situazione in cui mi trovavo non ero stata in grado di percepire il tempo..ecco spiegato tutto, mi dissi contenta di stare tanto meglio da riuscire a fare un ragionamento. Fino a poco prima già solo respirare sembrava un’impresa.

Merda!!! Possibile che avessi avuto un ictus?Alla mia età?

-Dov’è il tuo cellulare Mia? –mi guardai intorno. Ci eravamo fermate a pochi passa dall’auto.

-Sul cruscotto.

Pochi istanti dopo sentii la voce di Rosalie. Parlava con Logan.

Leah mi teneva ancora in braccio. Le dissi che volevo scendere. Alla terza richiesta acconsentì.

Mi sentivo un po’ stordita ma abbastanza bene da reggermi da sola sulle mie gambe.

-Ti era mai successo prima?-scossi la testa.

Rosalie ci raggiunse.-Logan sta arrivando. –e poi a Leah. –C’è anche Jasper con lui. –Leah annuì.

-Era molto arrabbiato?-sembrava atterrita all’idea che Logan potesse essere arrabbiato con lei. Completamente atterrita.

-Gli passerà vedrai.-le disse in uno slancio di tenerezza l’altra, ma sembrava volesse convincere se stessa per prima.

Mi avvicinai alla macchina. Volevo sedermi. Questo cosa qualunque cosa fosse mi aveva letteralmente spossato.

Le altre due si erano sedute a terra e ora aspettavano come due condannate l’arrivo del giudice.

-Logan ti porterà in ospedale.

-Non si fida di farlo fare a voi?-dissi acida. Ma me ne pentii subito. –Beh..comunque..insomma..cioè..grazie..

Leah sorrise scuotendo le spalle mentre Rosalie mi guardò con tale gratitudine da mettermi in imbarazzo. Probabilmente sperava che valesse come prova a favore nei confronti del fratello. Sorrisi di rimando a tutte e due.

Cavolo è vero che si erano comportate da stronze, ma chi ero io per giudicarle? E poi nonostante tutto quando avevo avuto bisogno di aiuto non si erano tirare indietro.

Stavo per dire qualche altra parola di gratitudine magari meno frammentata delle precedenti quando in perfetta sincronia loro scattarono in piedi e io mi ritrovai di nuovo con la testa trafitta da mille pugnali e franai a terra.

Tutto ciò che avvenne dopo è un susseguirsi di rumori e immagini confuse.

L’unica cosa che avvertii, a parte i rumori di lotta , fu la voce vicinissima di un uomo – Finalmente ti abbiamo trovata. Ora manca solo l’ultima piccola formalità per confermare che sei davvero tu..farò in un minuto..non soffrirai..-dopo di che sentii qualcosa di appuntito sul petto proprio sopra il cuore, che batteva così forte da farmi male.

Da lontano come in un sogno una voce che conoscevo urlò il mio nome. Un urlo disperato.

 Poi il pugnale entrò nella mia carne.

 Come promesso non avvertì dolore.

Un battito. Una pausa. Un battito.. Una pausa.. Un battito...Una pausa...Un battito....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


Lo so che era molto che non scrivevo ma non è colpa mia

Lo so che era molto che non scrivevo ma non è colpa mia!!!!

E poi consideratevi fortunate..non aggiungo un cap a My Breaking Dawn da gennaio..

Comunque per dimostrarvi la mia buona fede eccovi un altro capitoletto appena appena sfornato.

Buona lettura, baci Sole.

 

Batte sempre più piano. Batte sempre più piano. Batte sempre più piano.

Era tutto quello a cui riuscivo a pensare mentre mi avvicinavo. Nonostante avessi aumentato la mia velocità più che potevo arrivai comunque quando Jasper aveva già scaraventato via l’uomo che aveva appena accoltellato Mia.

Non mi curai nemmeno di sapere cosa ne avrebbe fatto di lui.

Mi inginocchiai accanto a lei e restai impietrito. Quel bastardo l’aveva colpita al cuore. La lama era entrata quasi completamente e dalla posizione immaginai che, quando lo avevamo interrotto, era stato sul punto di farla ruotare ..per una qualche misteriosa ragione quell’uomo non aveva solo voluto ucciderla..aveva voluto letteralmente spaccarle il cuore a metà..

Quando sentii che il cuore rallentava ancora la sua corsa mi riscossi.- Mia..mi senti?

-E’grave Logan. Dobbiamo portarla in ospedale. –Jasper era tornato indietro e si era messo accanto a me. Mi accorsi subito che non stava respirando. Una gran cosa davvero. Sangue e un combattimento sarebbero stati ancora troppo per lui.

E quello mi fece venire in mente che c’era anche un’affamata Rose lì intorno. Alzai appena gli occhi che Jasper mi diede la risposta che avevo appena pensato.

-E’ con Leah. Appena ha tentato di attaccare gli umani lei l’ha afferrata e portata via..sai come sono i lupi no?

-Non mi importa ora. Devo pensare a lei.-continuavo a ripetermelo per cercare di capire cosa fare. –Devo togliere la lama? –chiesi titubante avvicinando la mano. Lui la bloccò subito.

-No. Finchè la lama resta lì argina la ferita.

-Allora aiutami a portarla all’ospedale…la porto io..ma tu..Jasper? Che c’è?

Lui abbassò lo sguardo.-Che c’è?-ripetei in un ringhio impaziente.

-E’ solo quello che la tiene in vita Logan..non ce la farà..

-Tu non sei un medico..non puoi saperlo..-mi guardò con una tale compassione che stavolta il ringhio mi fece vibrare  tutto il corpo.

-Logan mi dispiace, ma è praticamente già ..

-Non. Dirlo. NON DIRLO. Mi hai capito?NON. FARLO.

-Logan..

-E’ tutta colpa vostra se sta male..se voi non vi foste intromessi..-mi morsi il labro. Non era il momento per quello. Dopo forse..ma ora dovevo salvarla.

-Dio mio.-il gemito di Leah era poco più che un sussurro.

-Rose? –chiese Jasper.

-Sta cacciando. Animali.-Aggiunse subito.

-Bene.

MA chi cavolo se ne fregava di dove era Rose. Chi cavolo se ne fregava se anche si stava gustando un po’ di sangue di assassino!!!!-Chi CAZZO se ne frega!!!!-urlai –Aiutatemi a portare Mia all’ospedale.

Vidi i loro sguardi e mi si gelò il sangue.

-Leah se tu mi aiuti..

-Tesoro..lo sai che io farei tutto per te..tutto..ma..

-Anche tu?-sbottai –Molto bene allora..vorrà dire che lo farò da solo..andatevene allora..VIA HO DETTO!!!!

Mentre mi chinavo per cercare di prenderla in braccio il più delicatamente possibile lei aprì gli occhi.

-Mia!! Sono qui ok? Ora ti porto da un dottore..vedrai che aggiusterà tutto..

Aveva lo sguardo appannato, probabilmente non mi aveva nemmeno riconosciuto..eppure sembrava che cercasse di parlare.

-Non sforzarti..c’è tempo per parlare..ora ti prendo in braccio ok?

Le sue labbra formularono un “No”.Appena percettibile, ma non sfuggì ai miei occhi.

-Sì, invece..-lo rifece.

-Non vuole che la porti dal dottore.-disse Jasper.

-Ti sembra lucida forse? Eh? Ti sembra lucida?

-Sei tu quello che non è lucido.-mi disse lui.

-Cerca di essere realista Logan..

-Smettila di parlare così!!! Smettila di fare il..il..vampiro con me!!! E’ una mia amica..come puoi chiedermi di stare qui solo a guardarla morire?- e poi a Leah –E tu! Tu non hai il dovere di proteggere gli umani? Perché cavolo allora non l’hai fatto? Eh? PERCHE’????

La vidi impallidire. Il suo viso mostrava chiaramente che diavolo di bastardo fossi stato. Per l’ennesima volta.

-..a.a..ii oi..e..-la sua voce era poco più che un respiro ma lo sentimmo lo stesso tutti e tre.

-Cosa..Mia..cosa..

-Ti ha chiesto..

-STA ZITTO.

Dovevo pensare. Pensare. Pensare. Pensare.

-E se..e se andaste a prendere un dottore voi..in pochi minuti sarebbe qui..

Mi guardarono come se fossi impazzito.

-Puoi..

-Posso farci scoprire sì..ti rendi conto di quello che dici?

Pena Logan Pensa Logan Pensa  Logan Pensa Logan

-..un tragico incidente..

Nemmeno li ascoltavo più.

Cosa ne potevano sapere loro di come mi sentivo in quel momento?

Jasper era un vampiro..cosa era per lui la morte?

Un vampiro che frequentava vampiri..l’ultimo mortale che avevano avuto intorno era stata..

Un momento!!

Che idiota che ero stato..avevo la soluzione proprio sotto gli occhi e nemmeno ci avevo pensato!!!

-Mordila…

Jasper si irrigidì al mio fianco e cominciò a scuotere lentamente la testa.

-Non puoi chiedermi di farlo..non a me..

-Ma certo che no!! Non te lo lascerò fare Logan.

-Pensa ai fatti tuoi Leah..nessuno ha chiesto il tuo parere..

-Ma come puoi pensare a ..tu..non puoi..

-L’unica cosa che non posso è farlo..ma tu sì Jaz..ti prego..

-Non posso..non puoi chiederlo a me..lo sai..

-Ma sono passati anni..sei più forte ora..

-Non abbastanza..non per fare questo..

Mentre io cercavo di convincere Jasper Rosalie fece ritorno. Gli occhi di nuovo del loro bel colore dorato. Aveva mangiato.

Non le ci volle molto per capire la gravità della situazione e Leah prontamente le raccontò il resto.

Ma lei non sembrava scioccata dalla mia richiesta. L’unica cosa che provava era pena..per me…perché anche lei aveva già condannato Mia come gli altri due.

-Puoi farlo tu Rose..eh zia Rose?

-Non farò una cosa del genere a questa ragazza Logan..-ma non mi sembrava fosse per il motivo che muoveva Leah.

-Preferisci farla morire così?

-E tu preferisci che io ne faccia una dannata?

-Voglio che lei viva..

-Comunque è già troppo debole..-tentò Jasper.

-Meglio! Nonno Carlisle mi ha detto che è più facile quando il sangue è debole..

-E’ una follia..-disse Rose, ma non sembrava più così convinta.

Continuava a spostare lo sguardo da me a lei. In continuazione e intanto si mordeva le labbra.

Esattamente quello che mi ci voleva..un dubbio..una piccola incertezza..

Ci misi tutta la mia capacità di persuasione per cercare di fare breccia nel suo cuore ..il suo cuore di zia..anzi di madre..

In fondo bastardata più bastardata meno..non era il caso di andare troppo per il sottile ora..

Quando Leah imprecò capii di essere a buon punto.

-Per favore Rose..non lasciare che muoia..non posso..non potrei..

Nonostante sapessi bene quanto le fosse costato non riuscii a non esultare quando acconsentì, anche se era evidente che per lei quella era molto più che una sconfitta.

L’urlo rabbioso di Leah mi fece sussultare. Mi avvicinai ancora di più a Mia. Il battito del suo cuore era davvero impercettibile ora. Non c’era più tempo per le chiacchiere.

-Visto che non vuoi farlo tu almeno toglimela di torno..- Jasper annuì e un secondo dopo svanì nel bosco insieme a Leah e alle sua urla.

-Sei pronta Rose?

Lei scosse decisa la testa.

-Ma non le resta più molto tempo..

-Non ..ho mai fatto una cosa del genere..Emmett..lui—lo portai da Carlisle..

-Se potessi lo farei io Rose..-lo dissi come una preghiera.

Si inginocchiò di fronte a me accanto a Mia. Non sembrava molto convinta.

-Se non riesco a fermarmi..-le risposi anche se non era una domanda.

-Io ti fermerò ma so che non le farai del male..tu non sei così..

Si voltò a guardare il bosco.- Forse Jaz potrebbe..

-Lui deve tenere lontana Leah..ti ho detto che ti..

-Oh piantala Logan!! Non ci riusciresti nemmeno impegnandoti al massimo!!- aprii la bocca per controbattere ma sapevamo tutti e due che aveva ragione lei.

Ero solo uno stupido e inutile mezzosangue..un inutile ibrido..un..

-Ok, adesso o mai più..anche perché non è che abbia molte possibilità di farcela in un altro modo no?

Al settimo cielo mi limitai ad annuire.

-Ok..-con una mano si prese i capelli per non averli d’impaccio e si chinò verso il suo collo. –Ora le morderò la gola..-nel farlo la voce le tremò un po’ e vidi i suoi occhi farsi leggermente più scuri -..poi passerò ai polsi..e..

-So quello che devi fare.-annuì di nuovo.

-Sta pronto..-stavolta annuii io e poi lo fece.

Al contatto con i suoi affilati denti avvertii chiaramente la pelle di Mia che si lacerava con un rumore che mi fece rabbrividire.

Mia spalancò gli occhi e questa volta riuscì a trovare abbastanza forza per gridare il dolore che provava.

Rosalie intanto continuava a  passare di punto in punto lasciando dietro di sé una piccola scia di fiori rossi, l’impronta dei suoi denti che si coprivano col sangue di Mia.

Ma man mano che il veleno faceva effetto vedevo la pelle richiudersi. –Sta funzionando !!!-gridai.

Quando pensò di aver iniettato abbastanza veleno Rose si allontanò velocemente da lei e si addossò a un grosso albero.

Era ancora più pallida del solito nonostante avesse mangiato da poco e i suoi occhi..bruciavano.

-Rose stai..stai bene?

Fece segno di sì con la testa ma non riusciva a staccare gli occhi da Mia..e il suo sguardo era molto eloquente. –Rose forse..

-Ho bisogno solo di un minuto..ma tu..dovresti togliere il pugnale..

Ma certo!! Che deficiente!!!

Facendo attenzione a non farle del male, lo sfilai. Venne via con difficoltà, la carne di Mia stava già cercando di richiudere quella ferita.

Un secondo dopo infatti l’unica traccia di quanto era accaduto era lo stappo sulla sua maglietta.

-Guarda Rose..funziona davvero..

Sentii che rideva. –Che credevi?

-E’ che non avevo mai assistito ad una trasformazione..-la risata cessò di botto e quando mi voltai a guardarla vidi che era fin troppo seria.

-Allora preparati Logan..perchè i prossimi tre giorni non saranno certo piacevoli..nè per lei né per te..

Come se non avesse aspettato che quel segnale  Mia cominciò a contorcersi e lei ad urlare.

L’intero bosco sembrava riecheggiare di quelle urla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


Allora

Allora..questo capitoletto sarà un po’ diverso..cioè vivrete quanto accadrà da un punto di vista diverso, quello di Rosalie.

E’ uno dei miei personaggi preferiti e non ho avuto modo di approfondire come vorrei tutto quello che secondo me passa nella sua testolina..e questo è il primo motivo della mia scelta.

Il secondo è che ho intenzione di darle un ruolo abbastanza importante in questa ff..ovviamente secondo quello che mi frulla nella testa ora..non garantisco però che non cambierò idea, visto che al momento l’ho già fatto almeno mille volte hehehehe..comunque spero che vi piaccia.

Buona lettura.

Baci Sole.

 

Non pensare a ..quello.

Continuai a ripertemelo finchè non mi sembrò di riuscire a dominare abbastanza il bruciore della mia gola.

Solo che il suo odore era ancora così intenso..e il sapore..mmmm

Inconsciamente mi leccai le labbra, ma non ne trovai altro..l’avevo già tolto tutto.

Così buono!!!

NO!!

Pensa a Logan, Rose. Pensa a Logan.

Abbassai il mio sguardo e lo vidi lì, a terra..il mio piccolo Logan..

Mi colse nuovamente la stessa tenerezza che provavo ogni volta che lo vedevo..o anche solo che pensavo a lui.

Il mio piccolo Logan.

Sapevo che non era davvero mio..ma dentro di me non riuscivo a non pensare a lui in questo modo.

Solo Edward lo sapeva..NATURALMENTE..ma aveva tenuto il segreto.

E vorrei anche vedere poi!!..cioè non è che non apprezzassi il gesto ma ..VOGLIO DIRE..dopo tutto quello che avevo fatto per lui..insomma..me lo doveva.

Ok. Stava funzionando.

Mi sentivo abbastanza forte da provare a fiutare l’aria.

Snif snif

Meglio. L’odore c’era ancora ma il mio veleno cominciava a fare effetto.

Meno umano e più vampiro.

-Bene.- Dissi avvicinandomi un po’.

-Comincia a trasformarsi vero?

-Sì. –Non che ci fosse bisognio di una conferma in ogni caso..la poverina si stava contorcendo in un modo abbastanza inequivocabile.

Niente era così doloroso.

Il solo pensiero mi fece rabbrividire.

Nonostante fosse passato più di un secolo era ancora indelebile nei miei ricordi.

E poi vedere Logan così atterrito nel vederla così mi fece stare peggio.

Sicura di non poter fare danni lo raggiunsi e gli passai un braccio intorno alle spalle.

-Starà bene, non ti preoccupare..

-Tre giorni? –annuii.

-Credi..credi che..cioè..-alzò gli occhi a cercare i miei.

Era così chiaro cosa gli passasse nella mente.

Aveva paura di cosa gli avrebbe detto una volta sveglia.

-Le hai salvato la vita. Non potevi fare altro.

Lo dissi convinta senza tentennamenti..ringraziando Dio che lui non avesse ereditato il dono di Edward.

Proprio io dire una cosa del genere!!!

Ma era Logan. E stava soffrendo.

Così feci quello che avevo fatto dall’attimo esatto che lo avevo preso in braccio la prima volta..lo avevo protetto.

-Ne sei sicura?..Tu non hai sempre detto che..

Lo interruppi. –Era prima.

Sì. Prima di vedere lui. La mia ricompensa.

-Tu lo sai meglio di me che non è poi così male questa non-vita no?

Annuii e tornò a guardare Mia.

Dal momento che aveva cominciato a soffrire non le aveva lasciato mai la mano. E poi continuava a ripeterle che presto tutto sarebbe finito..che presto sarebbe stata bene.

Il mio piccolo Logan.

Era stato sempre un bambino speciale..e non solo per la sua natura..particolare.

Il mio dolce dolce bambino.

-Tre giorni e poi starà meglio di quanto sia mai stata nella sua vita.

Si chinò ad accarezzarle la fronte ripetendole all’orecchio quello che gli avevo appena detto io.

-Forse è meglio che la portiamo in un posto più sicuro.

-Spostarla?

-Qui non è sicuro..non possiamo correre il rischio che ci vedano..e poi non possiamo restare qui per tre giorni..

Presi il cellulare. MERDA. Era scarico.

-Dammi il cellulare di Mia.

Non sembrava contento della mia richiesta.- Non fare il bambino Logan. Sono tutti in pensiero per te.

-Non dire niente..di questo. –disse indicando Mia.

-Ma devono saperlo.

-Ti prego..

Eh no!! Ora non esageriamo !! –Credo di aver già fatto abbastanza per te oggi no? –colpo basso Rose..ma lui lo incassò bene.

-Hai ragione..non so come avrei fatto senza di te..

-No, dai scherzavo. –gli sistemai una ciocca di capelli sulla fronte e poi tesi la mano. –Ma non sul fatto che dobbiamo dire tutto agli altri.

Mi allungò il cellulare e io mi allontanai per chiamare.

Ci sarebbero state urla e non volevo che si sentisse ancora peggio di come stava.

-Pronto??? –mmm, cominciamo bene..già è tutta agitata.

-Sono..

-ROOOOSEEEE!!!!-allontanai istintivamente il telefono.

-Sì, sono io..e ci sento sempre bene..-borbottai.

Una tiritera di lamentele sul fatto che non potevo parlare così ad una madre preoccupata e bla bla bla bla.

-Sì, lo so lo so..è proprio per questo che ti chiamo.

-E’ con te? Sta bene? E’ arrabbiato? –magari se mi lasciasse parlare!!!

-Sì sta bene..è qui davanti a me..

-Passamelo!

-Non è il momento..

-E’ arrabbiato con me vero? Eh? Vero?

Oh mio Dio che logorrea!!!! –Ascolta…

-Ti prego Rose non puoi dirgli che…

-MI FAI PARLARE??????- miracolosamente dall’altra parte della cornetta ci fu silenzio, a parte un sommesso “scusa”.

-So che sei preoccupata..che siete tutti preoccupati..ma Logan sta bene ..davvero.. –mi voltai a guardarlo, non stava proprio bene in realtà..ma non era ferito..quindi non era proprio una bugia.

-Allora tornate?

-Tra qualche giorno.

-Che vuol dire tra qualche giorno? –una voce maschile si era intromessa.

E figurati se si poteva fare i fatti suoi!!

Cioè..è vero che era il padre..ma perché non poteva semplicemente aspettare di sapere che succedeva?

-Vuol dire quello che vuol dire!!! –sbottai.

E che cavolo non è che avessi avuto una giornata tranquilla!!!!

-Dovete tornare qui..dobbiamo parlare..

-Non è che non vogliamo tornare..

Di nuovo silenzio dall’altra parte..solo che stavolta era solamente la quiete dopo la tempesta…e infatti..

-Alloraèdavverosuccessoqualcosanonèsoloarrabbiatoègrvelosodimmelodimmelodevidirmelosonosuamadresiamoisuoigenitori..

Che il cielo mi aiuti ora!!!

-Non è così..sta bene…LUI..

-Che vuol dire lui? Chi è che non sta bene?

Sì certo!!E ora come glielo spiego a mamma e papà ansia????

Beh..ecco..Logan sta bene..ma la sua amica..

-ROOOOSEEEEE NON DIRMI CHE..

-Tante grazie per la fiducia!!!!-risposi piccata. –Io non le ho fatto proprio niente!!

-Scusa, certo che..non volevo..cioè noi..

Sì, sì, come no..

-Ma allora che cosa è successo?

-Siamo state aggredite..

-Qualcuno vi ha aggr..VAMPIRI?? –non riuscirono a nascondere l’orrore dietro quella parola.

-No. Umani.

-Umani? ..Ma come è possibile?

-Leah mi ha impedito di attaccarli..e loro ne hanno approfittato per ..l’hanno accoltellata.-sentii chiaramente che tutti i presenti trasalirono.

Certo non ero stata molto delicata ma non è che ci fosse poi un modo delicato per dire certe cose.

-Vuoi dire che è..

-No no non è morta..cioè..stava per .. ma poi .. e allora Logan..ma Jasper..e quindi..

-Non capisco cosa, ma so che stai cercando di dirci qualcosa che non ci piacerà vero?

Tana per Rose!!! –L’ho morsa. –di nuovo trasalirono .-HO DOVUTO.

-Rose..

-Che dovevo fare?- bontà loro ebbero la delicatezza di non rispondere. –Logan era così disperato..e non aveva altre possibilità..Non sarebbe mai sopravvissuta..

-Rosalie? –Ahi, Carlisle.

-So che non avrei dovuto farlo senza consultarvi..ma era al cuore..un pugnale dritto nel cuore..

Come cavolo faceva Carlisle a parlare con un silenzio?- E come è andata? –Pffffiuuuu!!!

-Bene credo. Si sta trasformando.

-La ferita?

-Si è rimarginata come quelle dei morsi.

-Bene.

-E’ stato difficile, ma per fortuna dopo lo scontro Leah mi ha portato a caccia.

-Ora dove siete?

Glielo dissi e poi aspettai che finisse di discutere con gli altri.

-Dovete andare via di là.

-E’ proprio per questo che ti ho chiamato. Non conosco queste zone.

-Beh certo non potete andare al motel dove li hai trovati..troppe urla..

-Sì. –in realtà era proprio lì che volevo andare. –Ma allora dove vado?

Di nuovo confabularono qualche secondo. –Sì credo che sia la cosa migliore.

-Cosa?

-Forks.

-Cooosa? Ma siamo molto lontani.

-Non c’è nessun posto così sicuro senza contare che quando si sveglierà potrebbe essere più difficile controllarla..qui siamo in tanti e la casa è abbastanza isolata.

-Giusto. – bene due cose a cui non avevo pensato, ma dove avevo la testa?-Allora ci mettiamo subito in viaggio. Devo solo trovare Jaz e Leah..

-Partite ora avvertiamo noi Jasper..e poi non è il caso che Leah stia vicino alla ragazza, anche Jacob è d’accordo.

Ah beh se era d’accordo il lupastro allora..- Va bene. Partiamo subito.

-Attenta  a non farvi notare Rose..niente corse ok?

-Tranquillo Carlisle lo so. –e invece no!! Ero a quota tre nella liste delle pecche al piano perfetto.

Riagganciai e tornai da Logan per riferirgli il nuovo piano.

Non ne fu entusiasta come avevo previsto, ma quando gli dissi che me lo aveva detto Carlisle si calmò.

Nessuno riusciva a non fare quello che lui diceva. Non potevi proprio riuscire a disobbedirgli.

-Se lo ha detto Carlisle allora è la cosa migliore. –annuii.

Sempre delicatissimo si chinò a dirle dove la stavamo portando e stranamente lo fece sorridendo.

Quando notò che lo guardavo incuriosita mi disse che era un po’ che Mia voleva andare a Forks.

Non aggiunse altro e questo mi fece incuriosire ancora di più.

Ma chi diavolo poteva aver voglia di andare nel posto più piovoso d’America????

Senza perdere altro tempo lo aiutai a metterla sul sedile posteriore. Lui si sedette accanto a lei e si posò la sua testa sulle ginocchia.

Ho già detto che è proprio tanto tanto tanto dolce il mio piccolino?

E poi via verso "vecchi orizzonti"!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** capitolo 20 ***


Nonostante oggi sia la festa dei lavoratori …io lavoro per voi

Nonostante oggi sia la festa dei lavoratori …io lavoro per voi!!!

E poi non dite che non vi voglio bene…

Comunque alla fine Mia arriva a Forks visto? E come potete immaginare mi sa che la sfida a chi scopre prima il segreto dell’altro la vincerà Mia.

Invece mi sa che per il suo di segreto dovrete aspettare un altro po’…o forse no? Muhahahahahahahahhahaha

Buona lettura e commentate!!!!!

Baci Sole.

 

Cosa mi aspetterà a Forks?

Rose mi ha detto di non preoccuparmi..ma d’altra parte lei è così.

Mi continua a trattare come un bambino. Credo che a nessuno come a lei sia dispiaciuto tanto che io sia cresciuto così in fretta.

So cosa prova per me..non è che ci volesse un genio poi a capirlo..senza contare che io ho qualche piccolo vantaggio rispetto ai comuni mortali.

Ognuno eredita qualcosa dalla propria famiglia no?Io riesco a sentire le menti..beh alcune menti a voler essere sinceri.

E poi come dice Charlie ho nelle vene sangue di poliziotto.

Charlie.

Ecco forse l’unica cosa positiva del tornare a Forks. Era un po’ che non lo vedevo e in questo momento niente mi avrebbe potuto aiutare di più di una bella non-chiacchierata con lui.

Un lamento un po’ più forte di Mia però mi riscosse da quel pensiero e mi sentii ancora peggio.

Come potevo pensare a quello che mi aspettava dopo quello che le avevo fatto?

Niente di quello che potevo immaginare sarebbe stato abbastanza rispetto a quello che mi meritavo.

L’avevo trascinata io  LETTRERALMENTE in quell’incubo.

Avevano sempre avuto ragione a dirmi di non frequentare gli umani.

Troppo fragili per poter vivere nel nostro mondo, ma io avevo dato retta alla loro centenaria esperienza? MA CERTO CHE NO!!!!

Perché ero troppo egoista o forse troppo stupido per farlo!!!

Avevo voluto fare di testa mia..dimostrare a tutti che ero cresciuto..BEL LAVORO LOGAN!!!!!

E chi ne aveva pagato le conseguenze? Solo Mia..l’unica che non c’entrava niente..l’unica a cui non avrei mai voluto fare del male..

-Non tormentarti Logan..ormai è fatta, tornare indietro non si può.

-Non consolarmi ..non me lo merito..-biascicai ormai completamente preso dal processo Buon Senso VS Logan Cullen.

-tutto si aggiusterà vedrai..appena saremo a casa ci penserà Carlisle.-disse convinta.

-Rose..

-E’ così, credimi..lui sa sempre cosa fare..

-MERDA ROSE! –ma poteva essere così stupida!! –Non è una cosa che si può aggiustare sai? Non le ho rotto un braccio? ..Mia sarà un vampiro!!!Come può Carlisle aggiustare questo?

Non rimase molto colpita dalla mia sfuriata..sembrava solo triste per me.

-Smettila di fare così, ti prego..-sussurrai.

-Perché vuoi prenderti colpe che non hai? Non sei stato tu ad ucciderla..tu hai fatto l’unica cosa che ti restava da fare per non farla morire..

Verissimo. Eccomi qua..l’eroe del giorno!!!!

Logan FOTTUTISSIMO EROE Cullen.

Ma possibile che non si fosse ancora chiesta PERCHE’ l’avevo fatto?

Perché avevo deciso di trasformarla?

Io era un po’ che lo facevo.

All’inizio ovviamente mi ero nascosto dietro la scusa che volevo salvarla.

Che lo facevo per lei..che una non-vita e meglio di niente vita..

Ma non era questo..non l’avevo fatto per lei..o meglio NON SOLO per lei.

Che bel cavaliere senza macchia e senza paura che ero no?

Proprio un gran bel FOTTUTISSIMO cavaliere..

-Non so come farò a spiegarle quello che sta diventando.

-Troveremo un modo. Tutti insieme.

-Ma lei non vi conosce, lei conosce me.

-Beh..in realtà conosce anche me..abbiamo parlato un po’ ..sai..prima..

Giusto!! Me ne ero completamente dimenticato.

-Cose è successo?

-Ha un bel caratterino la tua amichetta vero?

Ecco un simpatico eufemismo per descrivere il carattere di Mia.

Mio malgrado sorrisi. –La prima volta che mi ha visto si è impuntata per ignorarmi con tutte le sue forze , poi mi ha , nell’ordine, insultato, minacciato e picchiato.

-Che ti dicevo? Un bel caratterino.

-Sì. –le concessi sempre sorridendo.

-E poi ? Come siete diventati amici? – incorreggibile curiosa di una Rosalie.

Comunque l’accontentai. Le raccontai praticamente tutto fino al momento in cui l’avevo persa di vista al motel, cioè finchè non aveva incontrato lei e Leah.

-Ora tocca a te.-le dissi.- Come ti ha trovata?

-E’ un’investigatrice nata..Charlie sarà molto fiero della ragazza che ti sei scelto.

Io trasalii.-Ragazza?..Guarda che è solo..

-Sì, sì, lo so..è solo un’amica.

-Potresti dirlo un po’ più convinta?

Mi guardò in un modo molto significativo. Il sottotesto di quello sguardo era più o meno “Per fregare me dovrai inventarti qualcosa di meglio”.Così restai zitto e abbassai lo sguardo..del resto non aveva tutti i torti.

-Comunque..-bontà sua mi concesse una tregua. –Non so come mi ha trovata, credo abbia chiesto un favore a un suo amico..

-Ben. –ma certo. Aveva costretto quel poveraccio a frugare a casa mia. Sapeva che avevo lasciato il mio cellulare lì. Ecco svelato il mistero.

-Mi ha chiamato. Non ha detto molto, mi ha detto che doveva vedermi, che mi avrebbe aiutato.

-Aiutato? A fare cosa?

-Non ne ho idea..anche se credo che c’entrasse qualcosa col fatto che credeva che io e Leah fossimo le tue..Dio, a questo non ci crederai davvero..pensava che io e Leah fossimo le tue ex. Ma ci pensi?

-E come diavolo le è venuta in mente quest’idea?

-Io non lo so davvero. Ma non le hai detto niente di noi? Della famiglia intendo? –stavolta fui io a risponderle affidandomi solo ad uno sguardo.

-Capisco.

-Le hai detto chi sei?

-Le ho detto che sei mio fratello.

-E lei? –mi riferì più o meno parola per parola tutto quello che si erano dette.

-Quindi ti ha detto che non aveva intenzione di farsi da parte?-tralasciai il fatto che le aveva offerto dei soldi..per il momento.

-Ha decisamente fegato.-disse con un certo rispetto. –Aveva paura di me..non ne capiva realmente il motivo, ma ho letto nei suoi occhi che in fondo in fondo sapeva che ero molto pericolosa, sai che intendo no?

Certo che lo sapevo. Nonostante gli esseri umani non ci riconoscessero per quello che eravamo..istintivamente ci temevano.

-Non si è tirata indietro davanti a me o Leah, dovevi vedere come ci ha tenuto testa.

-Ti piace vero? –le dissi decisamente sorpreso.

Lei fece una smorfia ma sapevo che era così.

E in fondo non era così strano. Era troppo simile a lei per non apprezzarla, anche se sapevo che Rosalie  non avrebbe ammesso mai che un essere umano le piaceva. Soprattutto se quell’essere umano era una lei e se questa lei aveva a che fare con me.

-Invece sì. E’ troppo simile a te per non piacerti. –poi guardando Mia mi resi conto che in realtà si somigliavano anche fisicamente. Bionde, bellissime e.. impossibili.

E poi feci una cosa che non avrei dovuto fare. Senza pensare a quello che facevo diedi voce ai miei pensieri nel momento esatto in cui li formulavo.

-Se avessi potuto avere una figlia sono sicura che sarebbe stata esattamente come Mia. –nell’attimo esatto in cui lo dissi mi resi conto dell’idiozia che stavo facendo.

La mia unica giustificazione era che quel pensiero aveva scioccato me per primo quando mi era venuto in mente.

La macchina inchiodò con un grande stridio dei freni.

Rose restò immobile. Vedevo però le sue mani stringersi sempre più forte sul volante. Si fermò giusto prima di frantumarlo.

-Rose..zia Rose..scusa..io..

Ma come avevo potuto dirlo? A lei? Proprio io?

-Zia..mi dispiace davvero..non so che mi è venuto in mente..

Lei però non si mosse e non disse niente.

Stavolta l’avevo fatta davvero grossa.

Emmett mi avrebbe spaccato le ossa una volta saputo. E sarebbe stato solo una parte di quello che meritavo per averlo detto.

-Ti prego dì qualcosa..so che sei arrabbiata..

-No.

Disse quel no con un tono tale..uno che non era però da persona arrabbiata o ferita.

Non capivo.

-No, non vuoi parlare con me? –tentai.

-No.- disse di nuovo. –No, come non sono arrabbiata con te.

-E invece dovresti!! Non avevo alcun diritto di dire una cosa del genere.

-Non hai capito Logan..-e solo allora si voltò verso di me.-Io non sono né arrabbiata né ferita per quello che hai detto.

Aveva uno sguardo..uno che non sapevo decifrare, ma di certo lei lesse la confusione nel mio .-E il motivo per cui non lo sono..è che hai ragione.

-Ragione?..Non credo di riuscire  capire..

Ma lei non sembrava interessata a chiarirsi di più.

In verità non sembrava proprio essere più interessata a me..non ero nemmeno sicuro che sapesse che io ero ancora lì.

Era troppo concentrata su Mia per accorgersi di qualunque altra cosa.

La guardava sempre con quello sguardo.

Quello sguardo..quello sguardo.. QUELLO SGUARDO?

Io lo conoscevo quello sguardo!!

Quello era lo sguardo che avevo visto negli occhi dei lupi..CIOE’, negli occhi dei lupi che guardavano l’oggetto del loro imprinting.

-Zia Rose? Rosalie? –niente. Tutti i contatti fra lei e il mondo erano stati annullati.

Lentamente come se avesse paura di romperla avvicinò la sua mano alla fronte sudata e tormentata di Mia. –La mia bambina.. –sussurrò.

Sgranai gli occhi. LA SUA BAMBINA? Non ero certo se fosse stato più sconvolgente pensare che Rosalie avesse avuto un imprinting, nel senso di improvviso innamoramento, con Mia o .. adesso, scoprire che aveva intenzione di..di..di..

-Di che stai parlando?..Vuoi..adottarla? –finalmente sembrò che le mie parole fossero arrivate a destinazione.

-Non capisci? –mmm, quello sguardo leggermente invasato non mi rassicurava per niente. –E’ per questo che tutto è successo..lei è qui per me..proprio come è accaduto ad Esme con noi. Ora è il mio turno di diventare madre..madre davvero..

Mi sa che avrei avuto davvero un bel po’ di spiegazioni da dare a Mia una volta sveglia.

-Rose, lei non è..

Mi zittì con la mano. –Io le ho dato la vita. –si corresse –Cioè la sua nuova vita..come una madre..come Carlisle ha fatto con me..e lui è mio padre no?

-Ma non è una cosa che puoi decidere tu, lo sai vero? –ma fu inutile, l’avevo persa di nuovo.

-Chissà come sarà contento Emmett..magari lui avrebbe preferito un maschietto..ma non è che si può scegliere in queste cose no?

Niente, ormai Rosalie era partita. Ma la macchina era ferma.

E fosse dipeso da lei sarebbe restata ferma a lungo. –Dammi il cambio Rose. Vieni a sederti qui con Mia. –obbedì all’istante, evidentemente al suo cervellino arrivavano solo le informazioni che più le piacevano.

Facemmo cambio. Mi sistemai alla guida e ripartii.

Lei intanto accarezzava e cullava Mia proprio come se fosse stata una bambina. –Mia..è anche un bel nome. Mia Cullen..suona proprio bene no? Mia Cullen è davvero davvero un nome carino..

ACCIDENTI. E ora come avrei fatto a spiegare QUESTO a casa?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** capitolo 21 ***


Allora che ne dite

Allora che ne dite?

E’ che a me Rosalie è sempre stata simpatica e ho pensato che si meritasse qual cosina in più .

E poi visto che nella saga piano piano la Meyer stessa le dà spazio e modo di farsi conoscere per come è, ho pensato di continuare la sua opera.

E poi l’idea di un Emmett papà..uno spasso!!!

Spero che la ff continui a piacervi e grazie a tutte quelle che oltre a leggere ed apprezzare mi lasciano sempre un commentino…alle altre una bella tirata d’orecchie. ;-D

Buona lettura comunque a tutte.

Baci Sole.

 

Una figlia.

Uno prega così a lungo che poi quasi non spera più di veder realizzato il suo sogno..e invece..eccola qui.

Una figlia tutta mia..e del mio scimmione.

Chissà come sarà contento.

-Non preoccuparti Mia presto il dolore finirà e poi avrai tutta l’eternità da vivere. E starai bene. E ti prometto che non sarai mai sola.

Continuo a ignorare gli sguardi che mi lancia Logan dal retrovisore.

So che lui non può capire come mi sento. Crede che sia impazzita ma non è così.

So quello che faccio e so che ci vorrà un po’ prima che Mia accetti la cosa..ma il tempo è l’unica cosa che non mi manca.

Non ho fretta..ho aspettato così a lungo, così a lungo.

-Presto saremo a casa. –sì, a casa.

E’ da un po’ che manchiamo da Forks e mi stupisco a pensare che in fondo mi è mancata.

Sono stata bene sempre qui. E poi è qui che sono avvenuti i miracoli nella mia famiglia. Ed è anche il posto in cui Logan è nato. Un segno del destino.

-Hai sentito Mia, presto sarai a casa e lì ci potremo tutti prendere cura di te.

Saranno tutti così felici di conoscerti. Vedrai..Alice impazzirà per te..scommetto che ti starà già rifacendo il guardaroba.

-Credi che sappia già tutto?-chiese Logan visibilmente preoccupato.

-Non credo, non preoccuparti..prima c’era Leah con me e ore ci sei tu..-non riesco a guardarlo mentre si crogiola in mille preoccupazioni. –Sta calmo Logan..cosa vuoi che succeda?..beh a parte le urla isteriche di tua madre dico.

Mi guarda atterrito .-Dai a quelle dovresti essere abituato ormai, no?

-Stavolta non è mamma a preoccuparmi.

-Se è per Mia non farlo. Starà bene..magari non subito..ma poi sì.

-So che tu sei convinta che tutto questo è una specie di bellissimo regalo..ma io le dovrò dire che è morta..e che è un vampiro..hai idea di come reagirà?

-Sì, hai ragione..forse è meglio che non glielo dici tu..ti potrebbe fare a pezzi..lo farò io..sono molto più resistente di te.

Oh cielo ma perché continua ad avere quella faccia? Gli ho tolto anche questo impiccio!! Ma non si accontenta proprio mai?

Credo che abbiamo davvero esagerato a viziarlo.

Figli unici!!!Una cugina non potrà che fargli bene.

Una sua imprecazione, che sto cercando di fingere di non aver sentito, mi avverte che siamo arrivati a destinazione.

Come è familiare questa strada nonostante sia passato tanto tempo.

Logan imbocca la strada che porta a casa nostra.

Riesco già a vedere le loro sagome appostate.

-Merda ma ci sono proprio tutti!!-esclama contrito. –Mi aspetta un bel processo.

-Quante storie..saranno così felici di rivederti che non ti diranno niente se non” bentornato” vedrai.

-Come no..-dice iniziando un borbottio che ha ripreso tale e quale da Edward. Questo ragazzo è un mugugnatore.

-Rosie. –Emmett è accanto al finestrino. Il palmo della sua mano è sul vetro, io ci appoggio la mia dall’altra parte. Sorride. Ahhhh..Il mio scimmione!!!

Non appena la macchina si ferma apre lo sportello. –Rosie.

Ma come è possibile che mi fa questo effetto sentirgli pronunciare il mio nome? Ancora.

Mi si sta per lanciare addosso ma in un attimo di lucidità lo fermo. Non è contento ma poi gli indico Mia. –Aiutami a portarla dentro Em.

Sempre imbronciato la prende in braccio..e se potessi piangere giuro che lo farei!!

E’ come in tutti i film che ho visto..quando una mamma mette un bimbo fra le braccia di un papà la prima volta.

Certo in quel caso di solito il papà SA che sta prendendo in braccio suo figlio..che di solito è un po’ più piccolo di Mia..ma non è che si può sempre stare a guardare il capello, no?

-E così questa è la Mia di Logan uh? – “E’ la mia Mia, la nostra Mia “vorrei urlare ma mi mordo le labbra. Non è ancora il momento.

-E così l’hai trasformata tu eh Ros?

-Poi ti racconto ok? –meglio tagliare corto con il mio pettegolo. Al momento devo occuparmi di Logan che ha la faccia di un condannato a morte..ma uno di quelli che nonostante non abbia fatto nulla pensa lo stesso di meritarla.

-Ehi Log, hai combinato un bel casino stavolta vero? –gli dice tutto sorridente. Gli fa persino l’occhiolino!! Roba da non crederci!! Se non stesse portando Mia gli darei una bella gomitata.

-Lascialo stare Logan.. vieni. –gli metto una mano sulla spalla e ci dirigiamo verso gli altri.

La prima a farsi avanti è Esme che lo abbraccia forte e poi si mette al suo fianco dall’altra parte..che volete, è il cucciolo di casa dopotutto.

Carlisle è già accanto a Mia. –Sembra che tutto proceda bene.

-Portatela in camera nostra Emmett, lì starà bene.

Carlisle annuisce mentre Emmett sembra sempre meno contento. Di sicuro il maniaco aveva altri progetti per quel letto. –Poi ti spiego Em, ora va dentro con Carlisle. –quando sono già dentro gli urlo di restare con lei finchè non li raggiungo. Non voglio che resti sola e in un posto che non conosce per di più.

Quando mi volto li vedo già pronti. Mancano sole le torce e i forconi.

Logan al mio fianco non dice una parola, ma non si fissa le scarpe. Li guarda in faccia.

Bravo il mio ragazzo!!!

Non mi stupisce nemmeno un po’ che sia Edward il primo a parlare. Quando si tratta di dare fiato alla bocca è sempre pronto.

Mi ha sentito e scuote la testa.

Poi sente anche il resto e stavolta la scuoto io. –Non ora. –gli dico solo prima di rivolgermi agli altri.

-Non lo tormentate ok? Si sente già abbastanza in colpa.

-E vorrei ben vedere!!!! –ed eccola qua signori e signore, mamma ansia sta per dare il via al suo show!!!

Di nuovo lo sguardo ammonitore di Edward.

-Non possiamo parlare con calma di quello che è successo?- tento cercando di non farmi prendere dai nervi.

-Con calma? Con CALMA? CON CALMA?

-Mi sembra chiaro di no. - sibilo.

-Non è divertente Rosalie. E se non ti dispiace vorrei parlare con mio figlio da sola..-mi dice sempre più furiosa.

-E se mi dispiacesse? –le rispondo con lo stesso tono.

Di nuovo Edward si mette in mezzo. –Ora basta.

-Ma..-tenta lei ma con un altro tono.

-Niente ma Nessie, nessuno parlerà con nessuno finchè non ci diamo tutti una calmata.

-Ma papà..

-Non ti sembra che ci siano già stati abbastanza problemi per aver affrontato la cosa in un momento di rabbia?

Alle sue parole ci diamo tutti una calmata. Per una volta non ha tutti i torti.

-Grazie Rose. –mi dice fin troppo gentile. –Logan va' dentro con Esme e Bella ..e tu Rose va' dalla ragazza.. –si chiama MIA!!! -..da Mia..invece adesso noi tre ci facciamo una passeggiata ok?

Con la coda dell’occhio vedo arrivare di corsa anche il lupastro infatti.

-Logan..-dice e si china ad abbracciare il figlio. Incredibilmente accanto a lui Logan sembra davvero un bambino. Jacob è davvero enorme.

-Papà mi dispiace. –lo sento sussurrare e poi lo vedo annuire a qualcosa che di sicuro ha letto direttamente nella mente del padre.

Ora che c’è Jacob mi sento più tranquilla a lasciare Logan. Lui non è isterico come Nessie, e tra lui ed Edward riusciranno di certo a farla ragionare.

Entro in casa con Logan, Bella ed Esme. Di sciuro lui è in buone mani. Esme e Bella lo stanno portando in cucina dove di sicuro lo rimpinzeranno come un tacchino.

Io invece volo di sopra, nella mia stanza.

Che bravi, hanno già sistemato tutto, se non fosse per la puzza di chiuso sembrerebbe che la casa sia sempre stata abitata.

Mia è sul letto. Emmett invece è appoggiato allo parete opposta alla porta, mi stava aspettando per farsi spiegare.

-Come sta Carlisle? –chiedo però rimandando ancora il confronto.

-Tutto normale. Direi che domani sera dovrebbe finire.

-Bene. –dico visibilmente eccitata e la cosa non sfugge a nessuno.

-Rose che diavolo sta succedendo!!

-Ma niente Em, che vuoi che debba succedere?

Ma lui non ci casca. Mi conosce troppo bene ormai.

-Ti dispiace stare con lei Carlisle? Io e Mrs Cullen qui dobbiamo parlare. –non mi dà nemmeno il tempo di rispondere che mi arpiona una mano e si fionda fuori dalla finestra .

-Emmett aspetta.

Non dice più una parola finchè non arriviamo in un punto del bosco dietro la casa abbastanza lontano da orecchie vampire, cioè indiscrete.

-Ok, ora siamo io e te. Sputa il rospo Rosalie. –dice parandomisi di fronte a braccia conserte.

Normalmente un atteggiamento alla macho- man come questo mi farebbe andare fuori di testa, ma.. dato che devo ancora dargli la lieta notizia, faccio finta di niente.

Mi stampo un bel sorriso sulla faccia e mi avvicino a lui.

-Prima lasciati salutare come si deve..-dico mettendogli le braccia al collo. –Posso ancora vero? –non sa resistermi quando faccio la miciona.

E infatti..Per un attimo continuo a meditare a come mollargli la bomba-paternità ..ma poi mi rendo conto che mi è davvero mancato tanto..

..e in fondo c’è ancora tanto tempo per dire quello che deve essere detto, no?

E così mi lascio trascinare dagli eventi e finiamo col darci ben più di un semplice bacio come benvenuto.

Ma quanto lo amo il mio scimmione?

 

 

Allora?

Questo sono sicura che non ve l’aspettavate vero?

 O meglio quasi nessuna di voi..ebbene sì il caro Logan è il figlio di Nessie e Jacob..eppure un indizio ve l’avevo dato..Logan B. Cullen, ricordate? B come Black appunto.

Spero che non siate rimaste troppo deluse.. ma ve l’avevo detto che era il continuo di Breaking Dawn..e che ci sarebbe stata anche Nessie..

Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio grande Sole.

 

 

 

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Capitolo 22
*** capitolo 22 ***


Non prendetela nel verso sbagliato ma…quanto mi piace quando abboccate

Non prendetela nel verso sbagliato ma…quanto mi piace quando abboccate!!!!!!!!

Non ero sicura di avervelo dato a bere però..qualcuna anzi l’aveva capito subito..clap clap a voi.

Allora faccio un breve riassunto perché mi sono arrivate delle mail di sos.

AAAAllooooraaaa..Logan è il figlio di Jacob e Nessie e quindi è il nipote di Bella ed Edward, il pronipote di Esme e Carlisle e vie dicendo.

Quindi è metà vampiro e metà lupo. Ha poteri come avete capito e più avanti scoprirete il resto.

Una delle domande più ricorrenti che mi avete fatto è se Logan può avere l’imprinting e la risposta è…Sì e che mo veramente ve lo dico!!!

L’unica cosa che vi posso dire è che questo bell’ibrido ha una natura particolare, unica.

Ma questo di certo l’avevate capito già.

Vabbè allora vi lascio al capitolo.

Buona lettura, baci Sole.

 

Grazie all’aiuto di mio padre ero riuscito ad ottenere una sospensione del processo in attesa che Mia si fosse risvegliata.

Mamma continuava a lanciarmi occhiate che andavano dalla furia omicida al sollievo totale per il fatto che io fossi tornato.

E che ritorno!!

Tra me e Rosalie avevamo creato il panico.

Lei ormai aveva sbandierato la sua geniale trovata a tutti.

E tutti avevano avuto la stessa reazione alla novità.

Erano preoccupati. Soprattutto Emmett.

Continuava a osservare Rosalie, non la mollava un secondo e la sua espressione diventava sempre più preoccupata.

Mi dispiaceva per lui, volevo davvero essergli d’aiuto..ma al momento non potevo.

Avevo qualcun altro di cui preoccuparmi, qualcuno per cui ero direttamente responsabile. Mia ovviamente.

Mi ero piazzato accanto a Rosalie, entrambi aspettavamo il momento in cui si sarebbe risvegliata, anche se con stati d’animo differenti.

Rosalie semplicemente non stava più nella pelle..io , io in parte.

Speravo ovviamente che si svegliasse presto, anche perché vederla contorcersi dal dolore mi stava distruggendo..ma d’altra parte ..non avevo la minima idea di cosa le avrei detto per spiegarle tutto quello che era successo.

E poi ero così stanco!!

Era da che eravamo partiti dal college che non dormivo.

Sentivo la testa che si faceva sempre più pesante ma non avevo alcuna intenzione di dormire, di certo non finchè non fossi stato sicuro che Mia stava bene.

Ero così stanco che mi accorsi che mia nonna Bella era entrata solo quando sentii la sua voce accanto a me.

-Carlisle dice che ormai ci siamo. –disse sedendosi accanto a me.

-Lo so..i battiti ormai sono così deboli che si sentono appena.

-Ti ho portato una cioccolata calda.

Mio malgrado le sorrisi .-Che c’è ? Non mi è più permesso portare una cioccolata al mio nipotino?

-Già..magari farà la sua magia facendo sparire i brutti sogni anche stavolta.-le dissi prendendola.

-Vedrai che a tua madre passerà..è che si è spaventata tanto..

-Non devi giustificarla..so che la colpa è mia..

Mi passai stancamente una mano sul viso e subito dopo sentii la sua, gelida, che mi accarezzava i capelli.

-Non è colpa di nessuno.

-E’ inutile Bella, gliel’ho ripetuto anche io ..ma lo sai bene che è una testa dura..

Rosalie mi strizzò un occhio e poi tornò di nuovo a contemplare Mia.

-Ascolta Logan, non te lo dico solo per confortarti. Te lo dico perché è vero..non tutto si può controllare..prendi me ..

-Non è la stessa cosa.-ribattei forse un po’ brusco.

Ero stanco. Stanco che tutti mi dicessero quello che dovevo provare o non provare. –Tu non sai..

-Cosa? Cosa non so?..Confidati con me..

-E’ venuta con me quando gliel’ho chiesto. Senza domande. Lo ha fatto e basta.

-Appunto. E’ stata una sua scelta.

-Ma non sapeva a cosa andava incontro.

-Logan se non fosse stato per te e Rosalie lei ora sarebbe già morta. Intendo morta-morta.

Sapevo che aveva ragione, ma continuavo a sentirmi in colpa. Probabilmente mi ci sarei sentito finchè non fossi riuscito a chiarirmi con lei.

-Ci siamo!!-disse Rose alzandosi in piedi.

-E’ già l’ora? –chiesi imitandola.

Magicamente la famiglia al completo comparve nella stanza..beh quasi al completo. Mio padre non c’era. Non era il caso di far sentire a una neo-vampira l’odore di un licantropo.

Emmett si mise subito al fianco di Rosalie. Lei era tutta un sorriso. Lui, per la prima volta da che potessi ricordare ,invece non sorrideva affatto.

-Tra poco la conoscerai anche tu Em..forse è il caso che ti avverta..il carattere lo ha ripreso da me. Fortuna che ci sei abituato.

Il cuore di Mia accelerò per un breve istante la sua corsa e il silenzio più assoluto cadde nella stanza.

Tutti quelli che potevano farlo smisero di respirare.

Il cuore fece un altro battito, poi una lunga pausa, un battito..e poi si fermò.

Il suo torace era silenzioso come quello degli altri vampiri nella stanza.

Ci siamo, pensai.

Aspettavo che da un momento all’altro aprisse gli occhi. –Forse è meglio se ci facciamo più indietro..conoscendola potrebbe avere qualche brusca reazione.

Jasper si fece avanti .-Tranquillo ci penso io.

Solo che i secondi passavano e lei restava immobile.

-Carlisle..-chiesi troppo impaziente per aspettare oltre.

Lui le si avvicinò. Nell’attimo esatto in cui le sfiorò il viso si raggelò.

-Che succede?-chiedemmo all’unisono io e Rosalie.

Lui non rispose ma vidi Edward avvicinarsi. Lo aveva chiamato mentalmente.

-Ma che succede? Qual è il problema?

Non ottenni risposta nemmeno questa volta. Mio nonno guardò Carlisle e scosse la testa.

-Qualcuno vuole dirmi che succede?-sbottai.

Appena Edward e Carlisle si scostarono dal letto, Rosalie ci si fiondò. Si mise seduta accanto a Mia e le accarezzò la fronte.

Vennero tutti e due verso di me..ma nessuno dei due mi guardava negli occhi  e questo non era un buon segno.

-Nonno che succede?..Carlisle?

Alla fine fu Edward a parlare. –Non riesco a sentirla.

Non lo seguivo. –E con questo? Non la sentivi nemmeno fino a poco fa no?

-Sì. –ammise lui.

-Forse lei è come la nonna..uno scudo..

Continuavano a non guardarmi. –Insomma qual è il problema?

-Edward che succede?-chiese Bella. –perché non ha ancora aperto gli occhi?

-Perché..-cominciò, ma poi fu subito chiaro che non aveva idea di come fare a trovare le parole per dire quello che doveva.

Per toglierlo dall’impaccio alla fine fu Carlisle a farlo.

-Non è un vampiro Logan.

Ma che storia era questa? Certo che lo era. DOVEVA ESSERLO.

-Ma certo che lo è. –disse  Rose togliendomi le parole di bocca. –L’ho morsa.

-Sì. E poi avete visto anche voi che il veleno stava facendo effetto.

Carlisle scosse le spalle. –Io non so ..non capisco cosa è successo..ma quello che so Logan, è che la tua amica non è un vampiro.

-Non è possibile! –andai da lei e salii sul letto per scuoterla. –Forse ci vuole un po’..forse ha bisogno di più tempo..

 Ma quando la toccai ebbi la stessa reazione che aveva avuto Carlisle prima e Edward dopo di lui.

La stessa reazione ..e la stessa rivelazione.

La pelle di Mia era ancora calda. Calda e delicata.

-Non è possibile..-ripetei incredulo. – E’ ancora umana..ma come..ma che vuol dire?

-Come umana? –man mano anche gli altri si fecero avanti.

Emmett corse da Rosalie che era rimasta impietrita in un angolo.

Quando sentì che qualcuno la toccava sembrò riscuotersi. –Non capisco..ma dove ho sbagliato? Ho fatto quello che hai sempre fatto tu Carlisle..perchè non ha funzionato?

Anche Esme le andò accanto. Riconoscendola Rosalie le si aggrappò come una disperata. -Esme..non ha senso..non capisco..dimmi che cosa ho sbagliato..

-Niente tesoro , non hai sbagliato niente..-poi disse ad Emmett di aiutarla a portarla fuori di lì.-Vieni Rosie, andiamo a fare due passi ok?

-Non capisco..non capisco..

Mi accorsi appena quando la sua cantilena divenne poco più che un brusio lontano.

Continuavo a guardare le facce intorno a me.

-Se non si è trasformata..-ora era il mio turno di non trovare le parole.

-Sì. –disse Carlisle.

-..vuol dire che è..-niente , quella parola si rifiutava di venire fuori.

-Sì. –ripetè di nuovo.

Ma dovevo dirla. Mi ci obbligai. -..è morta?

Stavolta nessuno ebbe il coraggio di dire sì però.

-..forse ci vuole più veleno..-dissi con rinnovata speranza. –Qualcuno dovrebbe morderla ancora..insomma..forse per lei il veleno era poco..

-Logan è morta. –la stretta di Bella si fece più forte. -Devi essere forte tesoro..

-Forte?

-Ascolta..

-NO! Voi ascoltate me..sono sicuro che con un altro po’ di veleno..

-Logan..se anche fosse stato quello il problema..ormai ..

-Non dirlo..

-..è..

-Non dirlo..

-..troppo..

-NOOOO!!!-mi divincolai dalla stretta di Bella e mi misi di fronte a loro in posizione di difesa, con i canini ben in vista. –Ti ho detto che NON. DEVI. DIRLO.

Con la coda dell’occhio vidi mia madre in un angolo della stanza. Parlava al cellulare.

-Sì, è morta…No, non so perché..Carlisle e mio padre ne stanno parlando..tu che dici? E a pezzi..Sì. vieni subito..ok.. allora..-le strappai il telefono dalle mani.

-Sei contenta adesso eh? –le ringhiai in faccia. –Finalmente te la sei tolta di torno , vero mamma?

Lei mi guardava attonita. –Logan ma che dici?..come puoi pensare..

-Perché è così!! Non vedevi l’ora di allontanarla da me..e adesso hai ottenuto esattamente quello che volevi. Quindi immagino che sarai contenta ,no? NO?

Jasper e Alice si misero in mezzo, forse temendo che le potessi fare del male.

-Ti avverto Jasper non provare a farmi calmare..-sapevo che ero fuori di me ma non volevo che lui intervenisse col suo potere.

Volevo essere arrabbiato. Volevo stare male. E sì, volevo che anche loro stessero male. –E’ tutta colpa tua!!! –urlai di nuovo in faccia  amia madre.

Stavo per lanciarmi in una bella sfuriata contro di lei quando i discorsi alle mie spalle mi fecero voltare.

-..portarla dove è stata ferita mi sembra l’idea migliore..

-Nessuno porterà Mia da nessuna parte, chiaro? –Edward e Carlisle si voltarono a guardarmi.

-Non possiamo tenere il corpo qui..-il corpo?Se mi prima ero arrabbiato questa cosa mi mandò del tutto fuori di testa.

-Non è un corpo!! E’ Mia!! E’ la mia amica!!!!Non è un corpo!!!!

-Comunque sia non possiamo rischiare tenendola qui..

-Non me ne frega un cazzo dei vostri rischi..non la lascerò nel bosco aspettando che se la mangino gli animali!!

-Chiameremo la polizia..la troveranno , sta tranquillo, faremo in modo che la sua famiglia..

-Non ce l’ha una famiglia..non ha nessuno..nemmeno al college..solo me,aveva solo me..e guarda cosa le ho fatto..

Di nuovo li sentii confabulare fra loro. -..è vero, non avevamo pensato al college..rose ha detto che un amico di Mia sa che lei era con Logan..dobbiamo coprire le tracce..non possiamo permettere che arrivino a lui..

-Potremmo seppellirla noi..

Seppellirla? Volevano seppellirla?

Solo pensare a lei sotto la terra mi diede l’ultima spinta, quella piccola spinta che mi mancava per arrivare alla pura follia.

Cominciai a gridare non so nemmeno io che cosa e prima che potessero fare alcunché li buttai fuori dalla stanza e mi barricai dentro la camera con lei.

Li sentivo bussare fuori. Sapevo che potevano entrare ma forse erano troppo preoccupati per la mia salute mentale in quel momento per fare qualsiasi cosa.

-Andatevene via!!-urlai. –Via tutti!!!

-Logan!!-le loro voci si sovrapponevano mentre cercavano le parole giuste per cercare di calmarmi.

Ma il punto era proprio quello. Io non volevo che lo facessero. –Guai a te Jasper!!-lo minacciai –Non ti perdonerò mai se userai il tuo potere su di me. MAI.

Piano piano i borbottii si allontanarono. Erano scesi al piano di sotto.

Bene. –Tornai accanto al letto e mi misi a sedere accanto a Mia.

Le presi una mano. Da calda che era stava già diventando poco più che tiepida.

-Mi dispiace Mia..se tu solo sapessi quanto mi dispiace..quanto, quanto..quanto..mi dispiace..-poggiai la fronte sulla sua mano e comincia a piangere mentre le ripetevo quanto mi dispiaceva.

Ma tanto orami anche quello era inutile.

Perché adesso non poteva più sentirmi.

Perché era..era..morta.

 

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Capitolo 23
*** capitolo 23 ***


Cavolo se l’avete presa male

Cavolo se l’avete presa male!! Ma con voi non si può far morire nessuno, e come siete permalose!!!! hhihihihihihihi

Cooooomuuunqueeee..nonostante le proteste la storie deve proseguire, quindi mettetevi buone e leggete..e per favore fidatevi un po’.

Sono sicura che non ve ne pentirete.

Meglio? Pace fatta?

Allora buona lettura.

Baci Sole.

 

Ero così intontita che a stento mi resi conto che mi portavano fuori dalla stanza.

E proprio grazie al mio intontimento riuscirono a farlo.

Non gli avrei permesso altrimenti di portarmi via dalla mia bambina.

-Rose non fare così, ti prego..

-Lascia fare a me Emmett.-la mano di Esme mi prese dolcemente sotto il mento e mi fece alzare il viso. –Rosalie, cara, mi dispiace tanto per quello che è successo.

-Vedi Esme non risponde..ma che le è successo?

-E’ stato un brutto colpo..ma starà bene vedrai..

-Lo sapevo, sapevo che sarebbe andato tutto storto..dovevo parlarle prima, dovevo dirle che era un follia..

Le sue parole mi riportarono a galla. Mi sentivo spossata..come quando ero umana, dopo una lunga corsa..il corpo mi sembrava un peso inutile e troppo pesante da portarmi dietro. –Non è giusto..-sussurrai.

-Rose!! –il sollievo di Emmett mi fece venire ancora di più voglia di piangere. Ma naturalmente nemmeno quello mi era concesso.

Con un moto di rabbia mi tirai in piedi. –NON E’GIUSTO!!!!! –ripetei furiosa.

Emmett guardò sconfortato Esme, ma nonostante tutto sembrava più tranquillo.

Certo!!! Rosalie che fa la pazza è la normalità no??????

-Non guardatemi così.-sputai sempre più rabbiosa.-Non vi permetto di avere pietà di me, capito!!!

-Ma cara nessuno pensa ..-la bloccai con un gesto della mano.

-Non voglio sentire chiacchiere Esme, non ora..

-Noi vogliamo solo aiutarti Rosie..

-Ah sì?-chiesi con improvvisa freddezza. –E , fammi sentire Emmett..esattamente come pensi di potermi aiutare?

Non attesi nemmeno che provassero a rispondere.

Ero troppo arrabbiata..ero troppo addolorata..avevo bisogno di sfogarmi.

-Nessuno può aiutarmi..non mi importa se vi dispiace..ANZI sono stufa di sentire quanto vi dispiace!!!!

Erano secoli che li sentivo ripetere la stessa solfa. –Non voglio più che mi diciate le stesse cose trite e ritrite!!!

Saggiamente Esme impedì ad Emmett di parlare.

-IO. VOGLIO.ESSERE.MADRE.-urlai a loro e al resto del mondo. –Potete aiutarmi con questo? Eh? Potete? POTETE?

Se almeno avessi potuto piangere!

O dormire! E non svegliarmi più!!

Invece no..dovevo vivere DI NUOVO tutta quest’agonia!!!

-Era la mia possibilità..stavolta toccava a me..

Possibile che nemmeno questo mi fosse concesso?

Nemmeno di avere quello che aveva avuto Esme?

-E.. ho rovinato tutto..non sono stata capace di salvarla..- all’improvviso mi sentii come se tutta la rabbia fosse stata liberata dal mio corpo.

Urlare il mio dolore l’aveva lasciata uscire..e la forza che mi aveva sostenuto se n’era andata con lei.

-Come ho potuto rovinare tutto?

Stavo lì impalata con le braccia lungo i fianchi. Non le sentivo nemmeno più mie.

-Non è stata colpa tua Rosalie, come puoi dirlo?

-E di chi è allora? Se solo Carlisle fosse stato lì..

-Rose..

-E’ così Emmett, lo sai!!

Tutto impacciato venne ad abbracciarmi.

Non riuscii a ricambiare.

E brava Rosalie!!Ancora una volta ero riuscita a farlo star male..

-Avrai un’altra occasione te lo prometto.-mi sussurrò all’orecchio.

-Era questa. Era LEI.

-Possiamo farlo anche subito se vuoi. –ma che stava blaterando?

-Lo farò io se tu non te la senti. Subito.

-Emmett ma che dici? –la preoccupazione nella voce di Esme era in rapida crescita.

-Le darò quello che vuole Esme..non vedi che sta male?

-Non è così che l’aiuti Emmett.

-Abbiamo provato tutto il resto e non funziona..adesso faremo a modo mio..basta parlare e agiamo!!!

Mi allontanò un po’ da sé per potermi guardare in faccia.

-Andiamo a Forks. O più lontano se vuoi..dovunque tu vorrai..scegli chi vuoi e ti giuro che ne farò un vampiro..stavolta non ci saranno errori, ok?

-Emmett..-non riuscivo a capire..sembrava così serio..

-Non importa cosa pensano gli altri, non ho nessuna intenzione di stare a guardare mentre soffri..ANCORA..

-Per l’amor di Dio Emmett..Rosalie, non gli darai retta vero?

-E perché non dovrebbe? .saltò su lui furioso.

Sgranai gli occhi. Emmett non aveva mai parlato così a Esme. MAI.

Anche lei era stupita.

Ma allora stava dicendo la verità!!

-Vuoi farlo davvero?

-Devi solo dire sì. –restai a guardarlo imbambolata.

-..io..

Fummo interrotti dall’arrivo di una sconvolta Nessie.

Era in lacrime e si gettò fra le braccia di Esme.

Non aveva mai abbandonato la sua tendenza al melodramma.

-Che c’è cara?-povera Esme era sempre più allarmata.

-E’..è ..per Logan..si è..si..è..chiuso..non..vuole aprirmi..-oddio mi stava facendo venire i vermi. Non la sopportavo quando piagnucolava.

Decisamente l’avevamo viziata troppo.

-Che è successo a Logan?

Per fortuna il lupastro l’aveva seguita, anche se non era certo una novità, e fu lui a spiegarci cosa era successo.

-Logan non vuole farci entrare..e non credo che farlo con la forza sarebbe una buona idea..è davvero sconvolto.

Esme lasciò Nessie tra le enormi braccia del marito e tornò verso la casa.

-Perché non provi a trasformarti..-chiesi- ..forse se sapessimo cosa gli passa per la testa..

Scosse la testa.-Ho provato.

-Ti sta tenendo fuori? –annuì.

-E Edward?

-Lo stesso.

Se Logan teneva fuori Jacob e Edward la situazione era grave.

-Sono davvero preoccupato.-ammise e questo provocò un’altra crisi di pianto in Nessie.

Ma che razza di madre !!!

Era meglio togliersi di torno prima di dire cose di cui mi sarei pentita.

-Provo a parlarci io .-dissi seguendo Esme.

Non mi sfuggì l’occhiata che mi lanciò Nessie.

Io amavo Nessie..e come avrei potuto non farlo!!

Ma avevamo sbagliato con lei..e la colpa era soprattutto mia e di Jacob.

Troppo troppo viziata.

Dall’attimo esatto in cui era nata.

E con gli anni le cose erano peggiorate.

Era cresciuta certo. Si era sposata. Aveva avuto Logan..ma restava sembra una bambina.

Forse era arrivato tutto troppo presto.

Avremmo dovuto dare ascolto a Edward. Avremmo dovuto convincerli ad aspettare ancora a sposarsi..ma chi pensava che avrebbero davvero potuto avere un figlio??

Una mezza vampira e un licantropo.

Di certo non c’erano stati casi analoghi su cui basarsi.

Se la nascita di Nessie era stata una specie di evento miracoloso..raro come il passaggio di una cometa..beh allora quella di Logan era stato unico..come il Big Bang.

Così quando era nato, tra lo sbalordimento di tutti, non eravamo pronti, specie i suoi genitori.

Per quello lui era così legato a me..e a Leah a voler essere sinceri..perchè eravamo state le sue vice mamme.

Non che Nessie non gli volesse bene..lei stravedeva per lui..ma crescere un bambino..specie uno particolare come lui, era stato troppo per lei.

Non ce l’avrebbe mai fatta da sola, e lo sapeva.

Per questo era stata ben lieta di accettare il nostro aiuto.

Ora però non sopportava di dover dividere il suo affetto con noi.

Ora lo voleva tutto per sé.

Troppo troppo viziata appunto.

In casa c’era in atto una preoccupatissima seduta.

Edward sembrò molto sollevato di vedermi.

-Mi dispiace ..per ..Mia.-mi disse. –Ma sono felice che tu sia qui.

-Vado da lui.

Non volevo stare qui a sentirli dire che erano dispiaciuti, specie quando il mio piccolo stava soffrendo.

Bussai alla porta, anche se probabilmente era del tutto superfluo.

Sapeva che ero io ovviamente. –Logan?

-Voglio stare solo!! –urlò.

La sua voce mi fece stringere il cuore.

-Non puoi tenermi fuori. –gli dissi. –Voglio vederla.

-Vattene Rosalie.

-Se non mi fai entrare tu lo farò a modo mio. -minacciai. –Io la vedrò in un modo o nell’altro capito?

Non rispose ma un secondo dopo fece scattare la serratura.

Tirai un sospiro di sollievo ed entrai.

La situazione non era diversa da come era stata fino a poco prima.

Ma adesso la stanza sembrava l’anticamera dell’inferno.

E Logan sembrava uno dei dannati.

Evitai di andargli vicino, non volevo che reagisse come aveva fatto con gli altri, così andai accanto al letto.

Però non guardai lei. Non ce la facevo.

La serratura alle mie spalle intanto era scattata di nuovo.

-Vogliono seppellirla. –mi disse. –Non posso lasciarglielo fare.

No, certo che no. –Non lo permetterò mai.

-Rose..tu ci credi?

-A cosa?

-Che è morta. Ci credi? –mi girai a guardarlo.

Sembrava un fantasma.

Uno che non stava nemmeno bene con le rotelle.

-Da quanto non dormi Logan?

Scrollò le spalle. Non lo sapeva e di certo non gli interessava.

Ma a me sì. Avevo perso lei..ma non avrei potuto mai perdere lui.

-Se non ti riposi crollerai.

-E’ quello che spero..guarda cosa ho fatto..sarebbe proprio quello che merito..

-TU? –lo abbracciai forte. –No, tesoro, no. Non è tua la colpa. E’ mia. Sono io che ho rovinato tutto.

Le sue lacrime mi stavano bagnando il collo. –Dovevo lasciarla stare. Non dovevo avvicinarmi a lei, Rose..non dovevo..

-Non è vero. Se tu avessi sentito come parlava di te..come ci ha sfidate per difenderti..non è vero Logan,sono sicura che se tornasse indietro anche Mia rifarebbe tutto come ha fatto la prima volta.

-Ma è morta, Rose, è morta!!

Restammo così finchè non ebbe più lacrime.

La aiutai a sedersi sulla poltroncina ai piedi del letto.

-Vedrai che adesso ti sentirai meglio..sfogarmi ha fatto bene anche a me prima sai?-gli accarezzai una guancia.

Non sembrava convinto della mie parole ma annuì lo stesso.

Ora che avevo sistemato lui..c’era un’ultima cosa che dovevo fare.

Tornai dall’altra mia piccola.

Stavolta però non chiusi gli occhi.

Sembrava che dormisse.

Non si contorceva più per il dolore, anzi era immobile..era..davvero..morta.

Mi chinai su di lei e le baciai la fronte. –Ti giuro che mi dispiace..so che non abbiamo avuto un grande inizio noi..però sono sicura che se le cose fossero andate diversamente alla fine ti sarei piaciuta..tu a me piacevi..Logan lo ha capito subito..non è vero Logan? –mi girai a guardarlo.

Si era preso la testa tra le mani e se ne stava immobile dove lo avevo lasciato prima.

Immobile..come lei.

Mi spaventò quell’immagine..ma poi sentii il suo respiro e il battito del suo cuore.

Tornai a Mia. –Mi dispiace che sia andato tutto storto..ma ti prometto che troverò quei bastardi..e ti giuro che rimpiangeranno il giorno in cui sono nati, capito?

Al pensiero di quei bastardi la rabbia che credevo passata per sempre tornò prepotentemente dove era stata nell’ultimo secolo, al centro del mio petto. –Gli farò quello che ho fatto a quegli schifosi che mi uccisero..te lo prometto Mia..

Le baciai di nuovo la fronte e poi le sistemai i capelli.

Stavo per accarezzarle la fronte quando..

No, mi ero sbagliata.

Accidenti ora nemmeno più dei miei sensi di vampiro potevo fidarmi..

Di nuovo.

Un rumore. Un fruscio..no..sembrava più..il battito d’ali di un uccellino.

-Cos’è questo rumore?..lo senti anche tu Logan?

Eccolo di nuovo. Stavolta più deciso.

Sembrava venisse dal petto di Mia.

No. Era solo l’ennesimo scherzo della mia fantasia.

Però..eccolo ancora!!

Logan venne a mettersi accanto a me. –Sì, lo sento anche io adesso.

-Diventa più forte..

-Viene da lei..non so..

Ma quando lo risentii, non ebbi più dubbi.

Sapevo cos’era. Certo che lo sapevo.

Ora che era più forte non c’era possibilità di errore..

TUM TUM TUM TUM

Sempre più forte.

TUM TUM TUM TUM

Niente dubbi ora.

TU-TUM TU-TUM TU- TUM TU- TUM TU-TUM

-E’ il suo cuore? –Logan era ancora incredulo, ma io no.

Io ero..ero..al settimo cielo.

Non mi importava sapere né perché né come..mi importava solo che il suo cuore avesse ripreso a battere.

Perché un cuore che batte vuol dire una cosa sola: vita.

E se il suo cuore batteva, e potete giurarci che batteva, allora lei era viva.

E’vivaèvivaèvivaèvivaèvivaèvivaèviva

-E’ VIVA!!!!-urlai con quanto fiato avevo nei polmoni.

Nemmeno fosse stata una parola magica in quell’attimo Mia fece due cose contemporaneamente.

Aprì gli occhi mentre si tirava su a sedere e poi prendeva un’enorme boccata d’aria come se fosse riemersa dopo una lunga immersione.

-Hhhhhhhhhhhhhhh!!!!

Logan sembrava sotto choc, non batteva più nemmeno le palpebre.

Dopo un primo attimo di smarrimento però vidi che ci riconosceva.

Si portò una mano sul petto, proprio dove aveva avuto la ferita.

Quando vide che non c’era più il panico si fece strada sul suo viso.

Volevo parlare, volevo spiegarle, ma lei mi batté sul tempo.

Aprì la bocca e disse quasi gridando –MERDA NO!

E così gli scioccati adesso erano due.

 

Ve lo richiedo. Allora pace fatta? ;-D

Baci Sole.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


Per Debby_DG, vedi che non hanno preso niente dal cuore di Mia

Per Debby_DG, vedi che non hanno preso niente dal cuore di Mia.

L’hanno accoltellata al cuore. C’è un segreto certo ma non era una cosa materiale che si trovava dentro di lei..comunque capirai meglio man mano che la storia andrà avanti.

So che siete curiose di sapere qual è questo segreto ma ogni cosa a suo tempo, per il momento accontentatevi del fatto che la vostra “eroina” è tornata tra i vivi.

E che ritorno no? Proprio Mia style direi..cosa non esce da quella boccuccia di rosa hehehehehehe.

Come sempre buona lettura e grazie a tutte per i commenti e le mail, siete sempre davvero molto carine con me.

E grazie anche a tutte quelle che hanno messo le mie ff tra i preferiti e uno ancora più grande a quelle che mi hanno messo tra le autrici preferite.

GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE.

Baci a tutte Sole.

 

Mi ci volle un po’ a riuscire a riprendermi.

La vedevo. Vedevo che era viva..ma non riuscivo a crederci.

E se fosse stato solo il frutto della mia fantasia?

Il rumore della porta che veniva divelta dallo stipite mi riscosse però.

Vedere lo sguardo stupito di quelli che man mano entravano nella stanza mi convinse che era proprio vero.

Mia intanto continuava a guardarci terrorizzata.

MERDA. Certo che aveva paura.

E io stavo lì impalato come un baccalà.

-Mia.. –dissi facendo uno sforzo notevole per cercare di sembrare rassicurante - ..va tutto bene..

Lei non sembrava d’accordo, e probabilmente il fatto che Rosalie la fissasse con gli occhi brillanti per qualcosa che Mia di certo nemmeno immaginava, non migliorava la situazione.

-Rose, per favore..non è il momento. –sussurrai.

Ma figurarsi se mi dava retta. Di nuovo era partita per la tangente.

Tornai a guardare Mia. La cosa importante al momento era cercare di rassicurarla.

-..ti senti bene?-provai a toccarle una mano ma lei si ritrasse di colpo.

I suoi occhi  mi guardavano attraverso un velo di puro terrore.

Oh Dio!! E ora come avrei potuto spiegarle quello che era successo?

Un conto era spiegarglielo da ibrido a vampira..ma così, come avrebbe potuto capire?

-Va bene..non ti tocco vedi? –dissi alzando le braccia molto molto lentamente. –Nessuno ti toccherà.

A un mio cenno tutti fecero un passo indietro. Tutti tranne Rose ovviamente.

Lei però non sembrava affatto più calma. Anzi ora aveva iniziato a scuotere la testa da un lato all’altro, sempre più veloce.

Tutto il suo corpo diceva NO a quello che doveva aver intuito.

Non riuscii a non sentirmi ferito da questo..ma potevo biasimarla?

-Ti prego Mia fidati di me..qui sei fra amici e nessuno vuol farti del male..-riprovai.

Dal mucchio accalcato alle mie spalle sentii qualcuno che si faceva largo. Riconobbi Carlisle anche senza voltarmi.

Avanzava lentamente. Non voleva peggiorare la situazione.

Grazie a Dio riuscì a far allontanare Rosalie, che cominciava a far paura persino a me.

-Signorina Guerin..-cominciò con la sua voce più dolce.

Mia smise di dire di no e si voltò a guardarlo.

Come non farlo del resto?

Come tutti quelli che vedevano Carlisle la prima volta socchiuse un po’ gli occhi. Lui era abbagliante anche nella penombra della stanza.

-Io sono il padre di Logan. Sono un dottore. Mi chiamo Carlisle.

Alla parola dottore la vidi sgranare ancora di più gli occhi.

-No, non deve essere spaventata..ora sta bene..la ferita non era grave..-

Mi voltai a guardarlo senza capire.

Perché stava fingendo? Perché non le diceva la verità?

In quel momento mi ricordai che avevo alzato la speciale barriere che impediva a nonno Edward di leggermi la mente..che volete, il vantaggio di avere una nonna scudo.

Lo rimossi e avvertii subito la familiare sensazione di invasione quando lui mi raggiunse.

Sentivo che mi chiedeva qualcosa ma al momento era altro che mi interessava.

Mi concentrai e poi entrai io nella sua.

Il mio potere era diverso dal suo o da quello mio padre.

In qualche modo era la combinazione di tutte e due.

Come mio nonno potevo leggere il pensiero  ma , forse a causa di mio padre, ero limitato a quello delle persone con cui avevo un legame di sangue e proprio come un lupo, potevo leggere quelli del branco di mio padre, ma al contrario di un vero lupo, non era necessario che fossero trasformati.

Ma avevo escogitato un escamotage per le altre menti.

Usavo quella di nonno per entrarci..una specie di passepartout.

Frugai nella sua mente alla ricerca della “voce” che cercavo.

Quella di Carlisle.

Fu facile trovarla. Era sempre facile quando la voce che cercavo mi era familiare.

-Non può essere viva..dal punto di vista medico..chissà cosa ne pensa Edward.

Non mi stupì più di tanto quello che lessi. Era un medico, uno scienziato e come tale affrontava tutto.

-Forse il suo corpo è diverso..qualcosa in lei che ha reagito con il veleno di Rose..qualcosa che l’ha fatta guarire..ma che ha impedito la trasformazione..

La sua considerazione mi colpì. Non ci avevo pensato.

Improvvisamente mi venne in mente il suo segreto e di nuovo ebbi il desiderio di scoprirlo.

Ma che idiota!!!

Perché scervellarmi quando potevo semplicemente prenderlo dentro la sua testa?

Certo avrebbe dovuto pensarci in quel momento..e forse ora era presa da altro..ma perché non tentare no?

Cercai di nuovo fra le voci . Riconobbi tutte quelle dei miei familiari..ma solo quelle.

Non avevo mai sentito quella di Mia, ma non doveva essere difficile trovarla in mezzo a quelle che conoscevo così bene no?

Eppure la realtà dei fatti mi dava contro.

Non la trovai.

-Nonno riesci a sentirla?

-No. –mi rispose sempre comunicando mentalmente con me.

-Nemmeno prima?

-No, ma credevo che fosse perché era incosciente..credevo che dopo la trasformazione..ma poi..

-Poi è morta. Cioè lo è stata per un po’.-mi corressi.

-Forse è uno scudo come Bella.

-Uno scudo? Mia?

-Che altra spiegazione c’è?

In effetti non me ne venne in mente nessuna, anche se data la mia ancora scarsa conoscenza in materia non significava poi molto.

Ma lo stupore di Edward e Carlisle sì però.

Età a parte, e già quella comportava una conoscenza passiva notevole, erano due studiosi. Di quelli seri e a volte anche un po’ petulanti.

A distanza di più di vent’anni dalla sua trasformazione ancora subissavano mia nonna di domande.

Mentre ero perso nei miei di pensieri venni toccato anche da quelli degli altri.

Mia madre era tormentata. Non l’avevo mai sentita così scossa.

Da una parte era felice di vedermi rasserenato..ma dall’altra avrebbe preferito che Mia non si fosse risvegliata mai.

Il pensiero di lei di nuovo immobile in quel letto mi fece arrabbiare all’istante, che si tradusse per coloro che non potevano leggere la mente in un ringhio.

Mamma mi vide arrossì all’istante. Sapeva il perché della mia reazione.

Anche Mia però reagì a quel suono e non fu una cosa positiva.

Sembrava ancora più confusa. Non era un suono umano del resto.

Smisi subito e per evitare altre scene del genere rialzai di nuovo le mie barriere. Meglio non sapere ..per ora.

Carlisle intanto cercava di convincere Mia a lasciarsi visitare.

Ma lei non sembrava affatto della stessa idea.

ANZI.

Ora non sembrava più nemmeno spaventata.

Potevo vedere un altro , e più naturale, sentimento prendere posto nei suoi occhi.

Si stava arrabbiando.

Cogliendo tutti alla sprovvista, tranne me e Rose che ormai la conoscevamo, si alzò in piedi sul letto intimando a Carlisle di mettersi le mani in un posto che non sto a precisare.

-Che diavolo volete tutti da me, eh? –saltò giù dalla parte del letto opposta alla porta, dove eravamo tutti, e lo fece abbastanza agilmente per una neo-resuscitata.

Ma quello bastò per toglierci ogni dubbio residuo sulla sua natura del tutto umana.

Per un attimo infatti aveva perso l’equilibrio e si era appoggiata al muro.

-State indietro, capito? E toglietevi dalla testa di potermi mettere le mani addosso. –E poi si rivolse direttamente a Carlisle, puntandogli contro un dito mentre socchiudeva gli occhi.

-Quanto a te, sai, non sono sicura che tu sia abbastanza vecchio da poter essere un medico.

E le diedi tutto il merito per il fatto che nel farlo non aveva minimamente tremato.

Bene, almeno una cosa l’avevo ottenuta. Mia non aveva più paura.

Quindi potevo dire con quasi totale sicurezza che non aveva capito cosa eravamo..quasi, perché  la reputavo abbastanza rissosa da non farsi fermare nemmeno dal sapere di avere a che fare con dei vampiri.

Fui tentato di sbirciare di nuovo nelle loro menti per vedere che ne pensavano della mia bellicosa amica.

Non erano abituati a essere trattati così..per di più da un’umana.

Nonostante cercassimo di passare per normali esseri umani infatti, loro, i veri umani intendo, avvertivano per istinto la differenza.

-E tu!-disse rivolgendo la sua graziosa attenzione a me –Vuoi dirmi che cazzo succede?

Sentii Esme trasalire e Rosalie gongolare.

Incredibilmente, o forse no, era decisamente fiera della sfuriata di Mia.

Bella domanda. –Mia non..

-Niente chiacchiere Logan. Rispondi. Dove sono e chi diavolo è questa gente?

-Sei a Forks, a casa mia. E loro –dissi indicando la piccola folla presente –sono la mia famiglia.

Strinse ancora di più gli occhi.

-Famiglia?-indicò Carlisle sempre più basito –E lui sarebbe tuo padre? –sembrava decisamente scettica al riguardo.

-Sì. –dissi sperando di risultare sincero.

-Mi prendete per scema? –appunto. –E’ troppo giovane per esserlo..anche uno adottivo.

Mi sa che la nostra commedia non avrebbe retto a lungo con lei.

Dovette pensarla così anche Rose, perché si fece di nuovo avanti.

Tutte le mani presenti cercarono di fermarla, destando ancora di più la diffidenza di Mia.

-Che altro c’è?-chiese sospettosa.

Puntava quel dito come fosse un fucile.

Ci interrogava con la stessa prepotenza di un rapitore nei confronti dei suoi ostaggi disarmati.

Unica!!!

In tutto ciò si stava tenendo una silenziosa lite contro quello che aveva intenzione di fare Rose.

Ma lei era determinata almeno quanto Mia.

-Lasciate stare, non importa, tanto io non ho intenzione di restare un minuto di più qui dentro.

Fece con molta circospezione il giro del letto fermandosi quando si trovò un muro..diciamo umano , davanti.

-Fatemi passare.- sibilò.

A un mio cenno le obbedirono.

Non mi sembrava il caso di affrontarla mentre era così arrabbiata. Conoscendola sarebbe servito solo a far peggiorare la situazione.

Una Mia arrabbiata non era l’ideale con cui ragionare.

Guardandosi un po’ in giro riuscì a imboccare il corridoio giusto che la portò alle scale.

-Aspettate qui. –dissi mentre la seguivo.

La raggiunsi al piano di sotto.

Nonostante tutto era rimasta impressionata dalla casa.

-Mia aspetta per favore.

Si voltò per fronteggiarmi. –Si può sapere che cosa volevi fare?

-In che senso?

-Perché sono qui?

E ora? Sincerità o ulteriore menzogna?

-Non ricordi niente? –optai per un po’ di sana cautela.

Meglio non svelare troppo se non era strettamente necessario.

Sembrò concentrarsi anche lei. Probabilmente era un po’ confusa.

-Ero con tua sorella..e quella gigantessa..-si massaggiò una tempia. –Poi..non so..sono confusa..ricordo il dolore..alla testa..-alzò il viso per incontrare il  mio in cerca di conferma.

Vederla così spaesata mi intenerì. Feci un passo avanti e l’abbracciai. –Va tutto bene, credimi. –mi allontanò bruscamente.

-Smettila!! –era furiosa –Dimmi la verità.

Sembrava così facile a dirsi. Magari avessi potuto, ma decisamente gli altri non erano d’accordo.

-Che verità? Ti sei sentita male e Rose mi ha chiamato..e insieme abbiamo deciso di portarti qui.

-Da tuo padre. Il dottore.

-Esatto.

Tutto mi aspettavo tranne la botta di rabbia e seguente violenza che le venne.

Cominciò a picchiarmi con tutte le sue forze mentre io cercavo un modo di fermarla senza farle del male . Ma l’ultimo schiaffo che mi diede le fece male alla mano e così si fermò da sola per portarsi la mano ferita al petto.

-Ahi!!!

-Fammi vedere quella mano!!

-NO!!!-disse ritraendosi.

-Non fare la stupida Mia ti sei fatta male.

-E tu? Perché tu non ti sei fatto male? –mi urlò in faccia.

Non sapevo che dire. Le sue parole mi pietrificarono,

Alla fine aveva capito quindi.

-Ti avevo avvertito Logan..-mi disse con evidente disprezzo.

Oddio, allora era vero. Aveva scoperto il mio segreto.

-Mia non so quello che pensi di aver capito..ma lasciami spiegare..

-SMETTILA. –urlò di nuovo. La sua faccia era paonazza.

Feci come mi diceva, avevo paura che si sentisse male di nuovo.

-Mia..

-Ti ho detto di smetterla. Te l’avevo detto. TE L'AVEVO DETTO.

Non ero più sicuro di capire di cosa stesse parlando.

-Tu. Mi. Hai. Mentito. –disse. Sputò ogni parola con rabbia.

La conversazione che avevamo avuto in macchina solo pochi giorni prima mi tornò alla mente.

Volevo controbattere..ma non potevo, perché aveva ragione.

-Non dici più niente eh?

-Non è come credi Mia..

-Sei come gli altri, Logan..e io sono sempre la solita deficiente che si fida..-poi mi voltò le spalle e uscì di casa.

Sentii Rosalie che mi intimava di fermarla.

Così uscii seguendola. Era nel piazzale davanti la casa.

Certo trovarsi praticamente in mezzo a un bosco non le fece piacere.

-Ma si può sapere che cazzo di posto è questo? Dov’è la città?E dov’è la mia macchina?

-Non conosci la zona.. dove vuoi andare da sola? E poi non stai ancora bene..

-Fidati Logan sto benissimo..sono come nuova.

Sembrò che un’improvvisa stanchezza l’avesse colta.

Come se qualcuno l’avesse spenta. Colsi l’attimo.

-Hai detto che ti fidavi di me..mi hai seguito senza chiedere niente..-mi guardò, era più calma..quantomeno sembrava disposta ad ascoltarmi.

-Perché sei scappata? –sussultò. Sbaglio o era senso di colpa quello che vedevo?

-Non sai che spavento mi hai fatto prendere..

-..credevo che scappassi dsuuuaoooaaaiiiiaa..

-Non ho capito.

- ..dsuuuaoooaaaiiiiaa..

-Eh?

-DA UNA DONNA INCINTA!!!-urlò spazientita.

Probabilmente dovevo avere un’espressione davvero davvero ridicola perché le strappai addirittura un  mezzo sorriso.

-Ma..ma..ma..

-Hai detto che “lei non ci avrebbe trovati”.- precisò.

Almeno ebbe la decenza di arrossire.

-Ma..ma..INCINTA?

-E dai non fare l’innocentino adesso..Fai sesso no?

-Beh..e che vuol dire?

-E’ così che nascono i bambini sai? –ora mi prendeva anche in giro?

-E tu credi che io sia il tipo che abbandona una ragazza incinta? Vedo che hai sempre la stessa opinione su di me. –dissi acido.

-Capita molto più di quanto credi sai? –io scrollai le spalle stizzito. –Mio padre l’ha fatto per esempio-

La stizza era bella che dimenticata ormai. Non mi aveva mai parlato della sua famiglia. Mi aveva solo detto che non ne aveva una. Punto.

-Tuo padre?

Liquidò la faccenda come se fosse una cosa da nulla .-Te l’ho detto, succede più spesso di quanto tu non creda.

-Ma non a me. –ora era il mio turno di essere arrabbiato/offeso.

-E va bene, ti chiedo scusa.

-Oh beh, grazie per il contentino.

-Mi dispiace davvero..ma ..insomma non è che io abbia una grande opinione degli uomini sai?

-Ma che novità!! –la voce di Rosalie mi mimaccio di tremende ritorsioni se non avessi smesso di provocarla.

Per fortuna Mia non poteva sentire tutte quelle voci, troppo basse per essere udite da un orecchio umano.

Proprio mentre lo pensavo lei però si portò le mani sulle suddette orecchie.

Nemmeno il tempo di chiedermi se avesse davvero sentito qualcosa che lei iniziò a gridare mentre cadeva in ginocchio.

-Mia che hai? Che succede?

-..di nuovo..quel..quel dolore..ahhhhhhhhh

Carlisle si materializzò al mio fianco, chinandosi su di lei.

Vidi tutta la famiglia al completo uscire di casa, senza preoccuparsi di nascondere la nostra velocità, e puntare nel bosco.

Rosalie era in prima linea con la faccia deformata dalla rabbia.

Non l’avevo mai vista così fuori di sé.

-Carlisle ma che succede?

-Gli aggressori di Mia. Rose ha sentito l’odore. –poi sollevò Mia e la portò in casa.

Io provai a concentrarmi per sentire quello che avevano sentito loro.

Sì, eccoli.

Rose li aveva trovati e per loro fortuna non era da sola.

Grazie all’intervento di nonno Edward erano ancora vivi. Per quanto lo sarebbero stati ancora era un mistero.

Li raggiunsi eliminando allo stesso tempo le mie barriere.

Trovai subito la mente di nonno ma per la seconda volta quel giorno non trovai voci diverse da quelle dei miei familiari.

Ma che diavolo succedeva? Possibile che Edward avesse perso il suo potere?

-Non lo so..sento i vampiri e tuo padre..sento te..

-Ma non sei più in grado di sentire gli umani.

Non mi rispose. I suoi pensieri però erano chiari. La cosa lo preoccupava e non poco.

-Lasciatemi un po’ da soli con loro. –ringhiò Rose.

Ma i tre uomini che avevamo catturato non sembravano spaventati da lei..e sì che in quel momento anche io ed Emmett lo eravamo.

-Questo non è normale.

-Torna in casa Logan, non voglio che resti qui.

Anche mio padre e mia madre pensarono la stessa cosa.

Evidentemente anche loro avevano avvertito che c’era qualcosa di strano.

Perché quegli uomini non stavano implorando pietà in un mare di terrore?

Qualunque fosse il motivo, purtroppo per loro, i miei sembravano intenzionati a scoprirlo.

E con Rose in quelle condizioni, ed Emmett a ruota per estensione, sperai per loro che rinsavissero e si decidessero a collaborare.

 

Piccolo spazio pubblicità..come direbbe il caro Vasco.

Allora, ho iniziato una nuova ff.

Stavolta niente vampiri, ma tranquille resto sempre nel soprannaturale..stavolta è toccato all’altra passione della mia vita:gli alieni.

Nello specifico quelli di Roswell.

Non so se vi interessa l’argomento, ma mi farebbe piacere se ci deste almeno un’occhiata.

In realtà è una crossover, perché ci sono dentro tutti i protagonisti dei miei telefilm preferiti.

Se vi ho anche solo un po’ incuriosito spero che la seguirete.

Grazie a tutte, un bacio Sole.

 

 

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Capitolo 25
*** capitolo 25 ***


Allora sarà o non sarà questo il capitolo della grande rivelazione

Allora sarà o non sarà questo il capitolo della grande rivelazione?

Direi che avete un solo modo per scoprirlo.

Buona lettura.

Baci Sole.

P.S. clap clap clap clap a SARA2087 per aver letto 24 capitoli tutti insieme. Ma soprattutto per aver commentato e per avermi fatto tanti complimenti hihihihihihi.

 

 

Dio, ma non bastava tutto quello che mi era già successo?

Anche questo stramaledetto ictus mi meritavo? DI NUOVO?

-Esme prendi la mia valigetta per favore.

La voce del “padre” di Logan sembrava abbastanza sicura. Probabilmente era davvero un medico..magari uno studente di medicina..ma suo padre? Mah.

Aveva le mani gelate, ma in quel momento mi sembrò una vera benedizione.

-Che tipo di dolore senti Mia?

No, forse non era un dottore, forse era un IDIOTA come tutti gli uomini!!!

-Uno che fa fottutamente male.- biascicai.

Mi sembrava che parlasse con la donna che gli aveva portato la valigetta..solo che non sentivo le parole..e in verità anche le loro  bocche si muovevano in modo strano, troppo veloce.

Anche prima, fuori, mi era sembrato di vedere che tutti si muovevano a velocità impressionante.

MERDA. Forse stavolta mi ero sputtanata il cervello!!

Sentii che mi iniettavano qualcosa nel braccio. –No..-protestai anche se debolmente.

-E’ solo un antidolorifico, Mia..farà effetto in pochi minuti.

-..ammi o.ire..-dissi con la voce che iniziava a farci impastata sotto l’effetto dell’antidolorifico.

Lui comunque mi capii e le mie parole lo lasciarono interdetto.

-Carlisle!!

Logan era comparso nella mia visuale. Era preoccupato.

-Le ho dato della morfina.

-Coooosa? –beh, che reazione esagerata per della morfina.

-..oga..-si chinò su di me.

-Non devi preoccuparti Mia, sei in ottime mani..Carlisle scoprirai cos’hai e ti guarirà, capito?

Ripetei anche a lui quello che avevo detto al dottorino, ma fu inutile.

Del resto anche nel bosco lo aveva ignorato..o forse non aveva capito..

Cominciavo a sentirmi sempre più confusa.

L’attenzione di Logan fu di nuova concentrata sul biondino.

Evidentemente le mie orecchie avevano davvero problemi..io non lo avevo sentito parlare..ma Logan gli stava rispondendo.

-Non lo so, non me ne ha mai parlato. –silenzio. Ed eccolo rispondere al vento. –In ospedale?

Ma perché riuscivo a sentire solo la voce di Logan?

OHHHHHHH.Una rivelazione mi colpì come una tegolata..e non ero proprio nelle condizioni giuste per ricevere una tegolata.

-..oi..amo..oga..

Se prima mi sembrava che ci fosse silenzio, adesso c’era il nulla.

Non sentivo più nemmeno i loro respiri.

CAZZO, ma allora era davvero seria la cosa. E se si fosse trattato di una reazione allergica alla morfina?

Cercai di essere il più chiara possibile. DOVEVO. -..ammi..mmo..i..re..

Dall’espressione del suo viso non riuscii a capire da quale delle mie rivelazioni fosse più colpito. Perché lo amavo o perché gli chiedevo di farmi morire?

- M-ma che stai dicendo Mia?

-..o..sciò….iglio..e..

-No, che non lo sai. E’ la morfina..ma non è niente di grave..starai meglio..

Ma la mia testa scelse proprio quel momento per contraddirlo.

-..oe..ndo..

-No, non morendo. –feci di sì con più forza che potevo. -..o..sciò..

Sembrava allo stesso tempo angosciato e furioso.

-..on..i.. biare.. –dissi cercando di alzare una mano. Volevo accarezzargli una guancia. Lui lo intuì e coprì la mia con la sua e se la poggiò sul viso.

-Non è con te che sono arrabbiato Mia..-non sapevo se era per il dolore alla testa o per la morfina ma sentivo che qualcosa mi sfuggiva.

-Carlisle perché la morfina non fa effetto? –povero Logan sembrava così tormentato.

-Prima stava meglio..non capisco..

-Quando siamo entrati? Vuoi dire quegli uomini?

Quali uomini? CAZZO CAZZO anche la vista mi stavo giocando?

Ma perché non mi dava retta e mi faceva il favore di uccidermi?

Perché complicare tutto quando avevano la soluzione a portata di mano?

-Esme potresti andare tu? Grazie.

-..oga..? -tornò a chinarsi su di me.

-Forse abbiamo capito Mia..abbi solo un po’ di pazienza..-restò in ascolto qualche secondo e poi tornò a fissarmi. –Come ti senti ora?

DI MERDA!! Non ci vedeva più nemmeno lui?

Però poi, mi sembrò che in effetti le fitte nel mio cervello si stessero placando, finchè l’unica cosa che sentii fu lo stordimento dovuto alla morfina.

-..a.. eglio..-ammisi sorpresa.

Mi sembrò sollevato. –Non lo so Carlisle, ma l’importante per adesso è che abbia funzionato.

Aveva ancora la mia mano fra le sue e la accarezzava sul dorso con le dita.

Poi una mano fredda mi sfiorò piano la fronte.

Pensai che fosse il dottore ma quando aprii gli occhi vidi lo sorella di Logan, Rosalie, intenta ad accarezzarmi.

Quando incrociò il mio sguardo mi sorrise. –Ciao piccolina..

PICCOLINA? E da quando ero passata da “stronza” a “piccolina”?

-Adesso starai meglio, io mi prenderò cura di te..SEMPRE.

Ecco, adesso avevo paura.

Questa scena mi ricordava troppo un film..ora non ricordavo bene quale..ma la scena di un uomo nel letto e una donna con un’ascia che gli si parava davanti era ben chiara nella mia testa.

-..oga..!! –il panico nella mia voce fece suscitare qualche risolino imbarazzato.

La bionda svitata venne rimossa dal mio capezzale. –Ma che ho fatto?

-Rose, fa’ la brava ok?

-Sei proprio come tuo nonno!! Edward mi ha cacciato da lì, tu mi cacci da qui..ma allora che dovrei fare?

-Vieni con me cara, prepariamo qualcosa da mangiare ok? Di certo Mia avrà fame quando si sveglierà.

-OH che bella idea Esme!! Sai cosa possiamo farle?Quel dolce con le mele..quello che piace tanto a Nessie..-sentii la sua voce che si allontanava.

-Tranquilla Mia..ora riposa, io resto qui..non farò avvicinare nessuno va bene?

-..a..ene..-qualcosa di morbido e caldo si posò sulla mia fronte. Mi aveva dato un bacio.

-..oga..?

-Sì?

-..a ua aiglia stana. –dissi.

Lui mi ridacchiò vicino l’orecchio facendomi rabbrividire.

-Lo so che sono un po’ strani, ma non sono cattivi.

Ma io non ascoltavo più.

Non la sua voce almeno.

Al momento ero più interessata ad ascoltare il mio corpo.

Probabilmente a causa della morfina, anzi DI CERTO a causa della morfina!!

In quel momento non mi stavo più nascondendo dietro alle varie scuse/bugie che di volta in volta avevo tirato fuori..e ammisi che la reazione del mio corpo a quello di Logan non era una cosa nuova per me.

Più di una volta mi ero sorpresa a fare pensieri..come dire..osè?No, forse SPINTI rende meglio l’idea..su di lui e me. Insieme. Cioè INSIEME.

Ovviamente avevo sempre prontamente rimosso il tutto ma adesso..PER COLPA DI QUELLA MALEDETTA MORFINA..non accadde.

Accadde qualcos’altro invece.

Approfittando della sua vicinanza gli posai una mano sul davanti della maglia e lo tirai leggermente verso di me.

Ignaro di tutto lui mi assecondò, probabilmente pensando che volessi dirgli qualcosa.

Arrivato alla giusta distanza, io alzai la testa quel tanto che mi bastava e incollai le mie labbra alle sue.

Morbide. Calde. E tanto tanto disponibili.

Nonostante la sorpresa, infatti, mi sembrò pronto a rispondere.

Quasi subito avvertì la sua lingua che mi accarezzava le labbra. Troppo bello per non sospirare. Così lo feci e nel farlo le dischiusi leggermente, cosa di cui approfittò subito.

Una delle sua mani si spostò sotto la mia nuca per sorreggermi. Le mie braccia si aggrapparono al suo collo.

La sua lingua stava tormentando la mia..ed il mio cervello, in sovraccarico,

cominciava ad avere visioni. Visioni uditive per essere precisi.

All’improvviso mi sembrò di essere in uno zoo.

Un coro di ululati, ringhi e simili mi sembrò riempire la stanza.

Un secondo più tardi Logan interruppe il bacio e mi fece distendere di nuovo sul letto.

Aprii gli occhi per vedere cosa era successo.

Su di me però l’unica cosa che vidi era il soffitto. Tentai di alzarmi un po’ per vedere meglio ma due ceppi d’acciaio mi fermarono.

-E’ meglio se non fai sforzi per ora.

Il dottorino non mi mollò finchè non capì che mi ero arresa.

-..oga..?

-Tornerà presto non ti preoccupare..ora riposa un po’. Quando ti sveglierai vedrai che lo troverai al tuo fianco.

-..oesso?

-Sì, promesso.-mi rassicurò.

Tanto per rendere un’idea di quanto stessi fuori in quel momento, soddisfatta dalla promessa di un tizio sconosciuto che si fingeva medico, chiusi gli occhi sorridendo e mi lasciai scivolare nel sonno.

 

 

Allora avete capito adesso qual è il segreto di Mia?

 Diciamo che se siete state attente non dovreste avere problemi a farlo.

Per chi non ce la dovesse fare..beh, non vi resta che aspettare!!!

Baci Sole.

 

 

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***


Poooooveeeereeee la mie piccole lettrici

Poooooveeeereeee  la mie piccole lettrici!!!!

Comunque non pensavo di essere riuscita a depistarvi così bene..in realtà ho seminato indizi qua e là....ma forse io sono avvantaggiata perché il segreto lo so..l’ho inventato io!!!!muhahahahahahahhahaahha

Bene bene, allora vi lascio .

Buona lettura.

Baci Sole.

 Dedico questo capitolo a tutte le ragazze innamorate di Loganuccio.

 

Non opposi la minima resistenza quando Rose mi strappò da Mia e mi si piazzò davanti indignata.

-Dimmi che non l’hai fatto davvero.-il suo dito mi oscillava davanti al naso aumentando la mia confusione.

-Ehi piccola che succede?

-Logan ha baciato tua figlia ecco cosa!!-disse mettendosi a braccia conserte davanti ad Emmett.

-Mia figlia? –era bello sapere di non essere l’unico basito là in mezzo.

-Certo bietolone che non sei altro! MIA!!!! –lui si ritrasse un po’ davanti la sua furia.

-Ok, ok. Ma non prendertela con me. Io ero di là a punire i cattivi ricordi?

Il loro battibecco mi diede il tempo di schiarirmi un po’ le idee..mentre la lingua cercava tracce delle labbra di Mia sulle mie.

WOW.

-Lasciami stare Jake!!!Lasciami ti dico.-bene ecco l’altra pazza.

-Mamma..-tentai, inutilmente.

-Tu. –cominciavo un po’ a scocciarmi di avere dita puntate in piena faccia. –Come hai potuto farlo!!

-Ness, calmati. –meno male che c’era papà. Lo guardai grato mentre lui cercava di placare quella piccola furia che era mia madre.

-Ma non hai capito cos’ha fatto???L’ha baciata. BACIATA.

-E’ solo un bacio Ness..-povero papà, quella risposta attirò su di lui anche l’ira di Rosalie.

Impossibile resistere al fuoco incrociato a cui lo sottoposero.

Dalle retrovie comparve anche nonno, e non ci fu bisogno di leggergli la mente per sapere che era stato lui il delatore.

-Adesso fatela finita!-ordinò secco.

-Grazie nonno.

-E’ il minimo mi pare.-la sua voce interiore ridacchiò imbarazzata.

-Ma papà..

-Ho detto basta Renesmee…e finiscila anche tu Rosalie.

-Non puoi..

-Non è tua figlia, Rose. –lei lo trafisse con uno sguardo avvelenato.

-Forse lo diventerà. Ma al momento non lo è ancora. –questo placò in parte Rosalie. –Non puoi fare così Rosalie..la spaventerai.

-Io? E come?

-Lei crede che tu sia la sorella di Logan.-disse cercando di restare calmo.

Poi toccò a me. –Però Logan, tua madre non ha tutti i torti.- Lei sorrise soddisfatta. –Mia non è un vampiro.

-Credi che sia stata una cosa premeditata di là?Guarda che io sono più scioccato di voi!!!

-Lo so..lo so..ma resta il fatto che per ora non è il caso di svelarle i segreti di famiglia.

-Va bene. –dissi in modo che tutti potessero sentire. –Non accadrà ancora, ok?-feci per tornare di là, ma mi bloccarono.

-E’ meglio di no, Logan. –disse nonno Edward. Sembrava triste di dovermi dire questa cosa , ma lo fece lo stesso.

-E’ una mia amica.-protestai.

-C’è Carlisle con lei. E’ in buone mani.

-E io cosa dovrei fare allora?

Mio padre mi mise una mano sulla spalla. –Che ne dici di un giro alla riserva?Billy e Charlie sono impazienti di rivederti.

Dai loro sguardi capii che non sarei riuscito a far cambiare loro idea così acconsentii. –Bene ragazzo, allora ti aspetto fuori.

Salutò mia madre e poi uscì iniziando a togliersi i vestiti.

Uhm, allora voleva trasformarsi..e parlare.

Lo seguii ma al contrario suo non salutai nessuno.

Al contrario di quello che pensavo il viaggio fu silenzioso. Lessi nella sua mente che l’unico motivo per cui si era trasformato era per potermi portare visto che ero evidentemente stanco.

In groppa a lui fu come ritornare bambino.

Raggiungemmo la riserva in un lampo.

Mi fece scendere davanti la casa di nonno Billy. Lui uscì quando sentì l’ululato di papà che lo avvertiva.

A ruota lo seguì nonno Charlie. Mi venne incontro e per poco non mi prese in braccio per farmi scendere dalla schiena di mio padre.

-Ragazzo!!! –mi strinse goffamente e mi diede un paio di pacche poderose sulle spalle.

-Nonno.-dissi ricambiando. Io adoravo nonno Charlie. –Come stai?

-Come mi vedi, ragazzo.

-Non male per una cariatide.-lo presi in giro. Paradossalmente lui che era il mio bisnonno era più giovane di Edward..anche se non sembrava, certo.

-Ehi! Non dimenticare il tuo nonno infermo. –ridendo raggiunsi anche il padre di mio padre.

-Sempre a lamentarti. Non cambierai mai.

-Fatti vedere..-mi allontanò un po’ per osservarmi. –C’è qualcosa di diverso in te.

-E’ il college, no Log? –scherzò Charlie strizzandomi l’occhio.

Era davvero felice. Non era da lui fare cose come strizzatine d’occhio e simili. –Ehi Sue!! Sono arrivati i ragazzi, prepara qualcosa da mangiare.

Sue, la nuova moglie di Charlie uscì fuori tutta sorridente e mi tese le braccia.

Dovetti chinarmi un bel po’ per farmi abbracciare. Sue, al contrario di sua figlia Leah, era davvero minuta.

-Meno male che sei arrivato Logan, non li sopportavo più questi due vecchi chiacchieroni. E’ tutto un Logan qui e un Logan là.

Entrambi la zittirono con gesti annoiati delle mani. –Sta zitta donna. –le disse Billy.

-Ti ho preparato la torta di mirtilli..c’è anche la panna.

-Wow, allora ho scelto il giorno giusto per venirvi a trovare.

-Tu ne vuoi Jake? –mio padre divenne tutto un sorriso mentre si batteva una delle sue manone sullo stomaco.

Non si era mai sentito di un licantropo che non avesse fame.

-Abbonda pure, Sue.-e mi precedette in casa.

Entrarono tutti, ma io finsi di dover fare una telefonata e restai indietro.

Mi misi a sedere su una delle poltrone della veranda.

Pensare, ecco quello che mi serviva veramente. Un po’ di tempo per pensare.

Tutto era stato così veloce. Sembravano passati anni dalla nostra fuga dal college e non pochi giorni.

E poi quel bacio..mi passai le dita sulle labbra.

Se non ci fosse stata quella specie di rivolta avrei pensato a un sogno ad occhi aperti..e poi..prima di quello..lei aveva detto di amarmi.

Mia aveva detto che mi amava.

Avevo tutto il diritto di essere confuso no?

Credevo di averla persa per sempre e dopo pochi minuti BAM lei mi dice che mi ama..e mi bacia. MIA.

-Ehi, tutto bene Log?

Charlie era seduto accanto a me e mi stava dando un piatto con la torta. –Sue ha detto che devi mangiare. –poi aggiunse a bassa voce. –Ma se non la vuoi non fa niente.

Gli sorrisi prendendo il piatto. –No, mi va davvero.

-Bene.-sembrava sollevato di non dover spiegare a Sue perché non l’avevo voluta. –Queste leccornie ve le sognate al college, eh?

-Puoi scommetterci.-dopo un primo boccone dato più che altro per fargli piacere la divorai letteralmente. Beh, si dice “fame da lupi “per un motivo no?

-Cavolo ragazzo, sei sicuro che ti facciano mangiare abbastanza in quella scuola?

-Era un po’ che non mangiavo..sai..per tutto quello che è successo. –mi pentii di averglielo detto. Charlie non voleva sapere niente di quello che riguardava il lato..”fantastico” della famiglia.

-Sì , Billy mi ha detto qualcosa. –brutto segno. Se Billy aveva parlato con lui allora voleva dire che era preoccupato.

-Ma tu stai bene Log?

Sospirai.

Lui capì.

Era per questo che mi piaceva Charlie. Non c’era bisogno di parole né di letture del pensiero con lui.

-Nonno, ci credi se ti dico che mi sei mancato molto.-ammisi abbassando lo sguardo.

-Per la mia saggezza? –scoppiammo a ridere.

Ma passato l’attimo mi ritrovai ancora con la testa nel panico.

-Perché non mi dici semplicemente qual è il problema Log?

-Perché sono problemi ..di quelli di cui tu non vuoi sentir parlare.

-Credi che io sia così sciocco Logan Black Cullen?-sentirlo parlare direttamente alla mia mente mi scioccò.

-Credevo avessi un po’ più di stima del tuo vecchio bisnonno.

Touchè. –Tu non hai mai voluto parlarne.

-E’ vero..ma vivendo con Sue qui alla riserva è un po’ difficile non sapere lo stesso le cose.

-Specie per un poliziotto in gamba come te.

-Non adularmi ragazzo .-ma sapevo che gli faceva piacere. –Parla invece.

Lo guardai negli occhi. –Sicuro?

Così sicuro che adesso ti porto a pesca, che ne dici?

-Così non ci disturberanno.

-Che ne dici?

-Che ti straccerò.-dissi precedendolo nel piccolo capanno dietro casa di Billy, dove lui teneva anche le cose di Charlie.

Nessuno si unì a noi, che nella mia famiglia di impiccioni significa : vogliamo che tu parli con lui.

Stavolta accontentarmi fu un piacere.

Dato che non volevamo allontanarci pescammo dalla riva e non su una barca, come piaceva a noi..ma del resto stavolta non era la pesca il motivo della gita.

-Allora.-disse una volta che le canne furono gettate in acqua. –Sputa il rospo ragazzo.

Presi un bel respiro e poi a ruota libera gli raccontai tutto.

Tutto fino al minimo dettaglio.

Dalla prima volta che avevo visto Mia al bacio di poco prima.

Tutto. Non tralasciai nemmeno i dettagli anormali.

Tutto. Compresi i miei pensieri più segreti, quelli che a stento avevo rivelato a me stessa.

Tutto. Anche che avevo tentato di farne un vampiro.

Tutto. Anche che in fondo era una cosa che avevo desiderato dall’inizio.

Per farne un mio simile. Per tenerla con me, per sempre.

In tutto il tempo in cui parlai..anzi, mi sfogai con lui, Charlie restò zitto.

Non mosse un muscolo.

Quando finii poi, si mosse un po’ sulla sedia. –Hai finito? –mi chiese.

Io annuii e lui si grattò un sopracciglio. –Beh, ragazzo, credo che tu non debba stare a sentire quello che ti dicono a casa.

Strabuzzai gli occhi. –Ma hai capito cosa ho detto?

-Sì. .-disse dando una scrollata alla canna. –E se è per quello, ho capito anche quello che non gai detto.

-Mai sottovalutare un poliziotto.-era palesemente fiero di esserci arrivato per primo. Prima di Edward -..il mio genero saputello..-e addirittura di Carlisle -..l’uomo più colto che conosca..un DOTTORE!

-Non sbirciare ragazzo. –io arrossii e smisi subito si acoltargli la mente.

-Scusa nonno.

-A volte i pensieri di un uomo sono privati ragazzo.

-Non sempre riesco a impedirmi di farlo. –ammisi.

-Lo so. Ma apprezzo che tu ci provi. –restò per un po’ a fissarsi le scarpe e poi parlò di nuovo. –Tu sei un bravo ragazzo Logan.

Lo guardai senza sapere dove volesse arrivare. –Beh..grazie. –lui rise.

-Ti ho osservato sai?Questi pochi anni..crescere così in fretta non deve essere stato facile..

-Anche mia madre..-mi liquidò con un gesto della mano.

-E’ stato diverso per lei. Ness aveva Jake. –lo guardai ammirato. Forse avevo davvero sottovalutato l’intuito di Charlie..lo avevo catalogato inferiore al mio..al nostro, solo perché umano.

-Ma tu, tu non avevi nessuno. –accusai il colpo. -..FINORA.

Lo guardai ancora più sconvolto.

-Chiudi quella bocca ragazzo, abbiamo già abbastanza mosche da usare come esca. –obbedii, facendo schioccare la mandibola.

-Finora? –chiesi con un filo di voce.

-Proprio così. Fino all’arrivo di ..Mia?

-Sì, si chiama Mia.

-Bene, allora io dico che se questa ragazza ti fa star bene che gli altri si fottano!!

A momenti caddi dalla sediolina.

Davvero Charlie aveva detto “che si fottano”?

-Ma che vuoi dire?

-Quello che ho detto. –disse sempre più convinto. –Per quanto possa essere lunga una vita Log, è comunque una..anche per te.

-Ma gli altri lo sanno quanto effettivamente sai di noi? –ero davvero sbalordito. E io che credevo di conoscerlo!!

-Ma se anche me ne..fottessi –mi sembrava brutto parlare così davanti a lui -..resta il fatto che Mia non sa niente di noi..come faccio a dirglielo?

Mi guardò in modo strano..con lo sguardo di chi la sa lunga.

-Che hai in mente?

-Ah Logan, Logan..puoi sembrare un uomo grande e grosso..ma alla fine sei su questa terra da così poco..

E questo, ora, che cosa significava?

-E dire che è stata lei a dirtelo.

-Dirmi cosa?

-Il suo segreto. –lo disse come se fosse stata un’ovvietà.

-Ma non mi ha detto qual era..mi ha solo detto che ne aveva uno.

Sghignazzò di nuovo e fui tentato di tornare a leggergli la mente.

-Hai intenzione di dirmelo prima o poi, o ti diverte tormentarmi?

-Siamo suscettibili eh? Ok, scusa..

Posò la canna sul suo supporto e si voltò verso di me. –Gli indizi Logan. Sono tutti sotto il tuo naso figliolo.

Gli indizi? Ma di che cavolo stava parlando?

-Io non ti seguo.

-Non è diventata un vampiro Logan.

-Lo so..te l’ho detto io, no?

-Sì, ma perché non lo è diventata?

Cominciavo a spazientirmi.-E come diavolo faccio a saperlo io!!!

-Ok, facciamo un passo indietro.

-Forse è meglio due.

-Lei non ti ha chiesto perché non aveva più la sua ferita.

-Era confusa..e poi il veleno..

-Del veleno lei non sa niente, però.

-E allora?

-E allora perché non si è chiesta come mai non aveva più la sua ferita?

-Non ricorda niente di quello che è successo.

-Mi hai detto che si è messa una mano su petto..proprio dove si supponeva ci fosse però.

Stavo per replicare ma non lo feci. –Va avanti.-dissi invece.

-E poi quegli uomini.

-Li abbiamo presi.

-Hai parlato di pugnale non di coltello. –rivisualizzai l’oggetto in questione.

-Sembrava uno di quei pugnali che si vedono nei film..da rituale..-lui annuì come se se lo fosse aspettato.

-Non mi sembra un’aggressione..sembra un agguato.

-A Mia? E perché mai?

-Per lo stesso motivo per cui dopo aver visto cosa sapete fare voialtri, sono tornati a cercarla, Logan.

Ero attentissimo. Le parole di Charlie stavano riattivando il mio cervello.-E non sembravano minimamente spaventati. –sussurrai.

-E il dolore alla testa.

-E’ vero..è successo quando loro si sono avvicinati a lei!!

-E poi Edward non riesce a leggere le loro menti.

-Né le loro né quella di Mia. Pensi che lei sia come loro in qualche modo?

-In UN modo, secondo me.

-E quale? –scrollò le spalle.

-Ora non chiedermi troppo. In fondo io di queste cose non so niente no?-mi strizzò l’occhio. Cavolo, due volte in un giorno.

-Il resto sbrogliatelo da te ragazzo..non avete un catalogo dove ci sono i vari tipi di mutanti..o quello che è?

-Mutanti?

-Ok..creature magiche?

-No, voglio dire..tu credi che Mia possa non essere un essere umano?

-saltai su dalla sedia e la feci ribaltare.

-Ehi, Log..vuoi farmi venire un colpo?

-Ma è così, no? E’ questo che credi! –mi resi conto di urlare, ma non riuscii a usare un tono di voce diverso.

-No, io non lo credo. Io lo SO.

-Ma..ma..ma..

-Adesso tu devi solo scoprire CHE COSA è.

Poi come se niente fosse cominciò a ritirare la canna e a smontarla.

-E ora che fai?

-Torniamo indietro, no?

-A casa di nonno Billy?

-Io sì. Tu invece adesso ti giri e te ne torni dalla tua ragazza e fai in modo di scoprire la verità.

Sì. Giusto. Ma prima c’era una domanda che mi frullava in testa.

E dovevo assolutamente dirla ad alta voce.

-Nonno?

-Mmm?

-Ma tu credi che Mia sia..cioè..secondo te lei è come me..voglio dire..IMMORTALE?

Si fermò e iniziò a fissare insistentemente di fronte a sè.

Quando fu pronto parlò.

-No.-disse sicuro.

Io trasalii. –Immortale no,visto che è morta..

Giusto.-Ma non credo che le capiterà mai di restarci a lungo.

-..a lungo?

-Ma sì dai..come in quel film..come si chiama..-schioccò un paio di volta le dita.

-Highlander?

Mi sorrise soddisfatto. –Ecco bravo quello!!

-Ma nonno è un film!!Una storia!!

Lui scrollò di nuovo le spalle mentre finiva di mettere via anche la mia canna. –Certo..come quelle di licantropi e vampiri, no?

Punto. Set. Incontro.

-Ok. Io vado. Fammi sapere quello che scopri poi ok?

Calmo e tranquillo si girò, risalì sul furgone e mi lasciò lì a boccheggiare come uno dei pesci che non avevamo preso.

 

Ecco, ADESSO avete capito?

Ma sarà davvero così?

E il nostro eroe riuscirà a scoprire finalmente il segreto di Mia?

Lo scoprirete SOLO continuando a leggere questa ff, ovviamente.

Ma comunque non è troppo bravo l’ispettore Swan?

Baci Sole.

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Capitolo 27
*** capitolo 27 ***


Per la serie “L’ADULAZIONE VI PORTERA’ LONTANO”(almeno con me

Per la serie “L’ADULAZIONE VI PORTERA’ LONTANO”(almeno con me!!!!) dedico questo capitolo a LORELAINE 86 perché  mi ha fatto il complimento più bello da che ho iniziato a scrivere.

Io ADDDDOOOOOROOOOO spiazzarvi!!!!!

Grazie a tutte come sempre per i commenti.

Buona lettura.

Baci Sole.

 

La mia bocca aveva davvero un saporaccio.

-Bleahhh –dissi cercando di mandarlo via in qualche modo.

-E’ la morfina. –la voce che veniva dalle mie spalle mi fece saltare.

-E che cazzo!!!!!-urlai presa di sorpresa.

Mi voltai e vidi una ragazza sui vent’anni. Carina, capelli rossi..e occhi pure.

Mi sa che le avevo fatto qualcosa..anche se al momento non avrei saputo dire cosa.

-Complimenti per le proprietà di linguaggio.

Mi tirai su a sedere cercando di smetterla con le boccacce.

-Ci conosciamo? –le chiesi restituendole l’occhiata.

-Sono la sorella di Logan.

MERDA, ma quanti erano? –E?

-Mi è stato chiesto di controllare che stessi bene.-ma il suo visetto mi diceva che la cosa non la entusiasmava.

-Bene, hai fatto un ottimo lavoro..ora te ne puoi anche andare.

-Guarda che non siamo mica alle tue dipendenza sai?

-Ok.-dissi con la faccia di circostanza. –E tu invece, guarda che sono il tipo sbagliato con cui cercare rogne.

Strinse i punto fino a farli sbiancare.

-Sta calma tesoro..non vorrei dover essere io a controllare te.

-Tu sei una persona insopportabile..con le tue arie da dura..e i tuoi modi da camionista..-sputò carica di veleno.

Finsi di sbadigliare davanti al suo monologo. Questa cosa la fece andare fuori dai gangheri. –Tu devi stare lontana da Logan hai capito?

-Ma quanto siete assillanti con questo fratello!!! Ma chi ve lo tocca.-mi misi a sedere sul letto e mi abbassai per cercare le mie scarpe. –Ahà, eccole!!Vedi, ora mi metto le scarpe e tolgo il disturbo, così voi potete continuare a giocare alla famiglia felice. Contenta?

-Non lo sarà finchè non ti avrò vista andare via con i miei occhi.

-Allora –dissi facendole il verso –trovami le chiavi della mia macchina.

Me le lanciò in testa .-AHI!!!  -mi toccai con la mano il punto che aveva colpito. –Ma sei pazza o cosa? –le urlai. Ritrassi la mano.  Fortuna per lei che non c’era sangue. –E va bene –dissi scagliandomici contro –adesso ti rendo il favore!!

Nonostante la forza che ci avevo messo quando le arrivai addosso riuscì a respingermi e con una forza tale da farmi finire lunga sul pavimento.

-Ma che cavolo!!! –alzai lo sguardo e lei ovviamente stava ridendo. Non sembrava nemmeno essersi mossa.

-Ti conviene farla finita. Non farmi arrabbiare.

-No, qui quella arrabbiata sono io!!-ringhiai.

Le avrei tolto quel ghigno dalla faccia , anche a costo di morire nel farlo.

-Adesso ti faccio vedere io stronza. –facendo leva sul fattore sorpresa le saltai di nuovo a dosso e infatti la feci barcollare. Punto.

Solo un leggero assestamento sul posto ottenni. –Ma che cavolo!!! Ma chi siete la famiglia di Superman? –dissi cercando di colpirla più forte che potevo.-AHIIII!!!!

Logan, che entrò in quel momento, ci trovò così.

Me attaccata come uno zainetto su sua sorella, mentre mi tenevo una mano dolorante.

Accanto a lui c’era il ragazzo indiano che mi sembrava di ricordare. Una specie di gigante che ci guardava con una buffa espressione sul viso.

Parlarono quasi all’unisono.

-Nessie!!!

-Mamma!!!

Sembravano entrambi arrabbiati, anche se non con me inspigab..un momento!!!MAMMA?

Guardai prima Logan e poi lei. Di nuovo e poi ancora.

-Mamma?-dissi solo con un filo di voce..gracchiante per di più.

Nessie/mamma mi fece posare i piedi a terra e poi si andò a mettere accanto agli altri due che continuavano a guardarmi senza spiccicare parola. –Logan?

Era sulla spine. –E’ tua madre? –ma certo che no!!- No, scusa che domanda idiota..ma ..tu..ma tu l’hai fatto vero? L’hai chiamata mamma.

-Io..-solo che fu interrotto dall’entrata a sorpresa dell’altra sua sorella, Rosalie la bionda mozzafiato.

-Sì, cara, Nessie è la mamma di Logan..-disse con un gran sorriso, e fu anche l’unica a farlo. -..e lui, Jacob, e suo padre.

Inizia ad indietreggiare lentamente finchè non toccai il muro dietro di me.

-Rose smettila!-Logan avanzò verso di me mettendo da parte sua sorella.

-Non vi avvicinate. –intimai –State lontani da me chiaro?

-Lascia che ti spieghi..

-No no io ho capito benissimo..questo è un manicomio giusto?E voi siete tutti PAZZI!!!

-Ma che dici? Ascolta Mia..-prima di continuare però si voltò verso la sua “famiglia” e chiese loro di lasciarci da soli.

-Ma neanche a parlarne!! –pazza bionda e piazza rossa erano perfettamente d’accordo su questo.

-Papà ti prego...-si voltò di scatto verso di me.

Io lo fissavo a bocca aperta incollata al muro. –Ma allora è vero?

-Merda..io posso spiegarti davvero..

-Logan, non voglio sentirti parlare in quel modo chiaro? –lui si voltò verso la rossa.

Il gigante dietro di lei le strinse un braccio. –Ness, ti prego..

-Beh che c’è?-poi indicò me –Poche settimane con lei e guarda come è diventato!

-MAMMA.TI.PREGO. –Logan sembrava sull’orlo di una crisi di nervi e non lo aiutò affatto vedere il resto di quel clan di matti che faceva capolino nella stanza.

Sembravano tutti molto scocciati verso la bionda..che però non sembrava turbata dalla cosa.

Lei continuava a guardarmi..incantata? Dio che situazione!!!

Possibile che mi fossi ritrovata nel giro di poche ore bloccata una seconda volta in quella stanza con quella gente?

E soprattutto..come potevano essere quei due ragazzi i genitori di Logan?

Mi lasciai scivolare lentamente lungo la parete finchè non toccai terra.

-E’ solo un graffio .-probabilmente stavano parlando del bernoccolo che mi stava crescendo in testa. Lo toccai con la mano .-Ahi.

Si mossero come un unico corpo verso di me ma io li fermai.

-Non voglio che mi tocchiate.

-Uhmf..però quando si tratta di allungare le mani su mio figlio non fai tanto la schizzinosa eh?

Stavolta Logan la fulminò con lo sguardo e lei si morse le labbra per non aggiungere altro.

-Oddio lei è DAVVERO tua madre.

Tutti mi stavano guardando adesso.

Ed erano in attesa.

Mi coprii la faccia con le mani mentre la realtà di quella notizia si faceva strada dentro di me.

Mi rendevo conto di emettere dei suoni non molto rassicuranti e stavo tremando così tanto che mi battevano i denti.

Non potevo reggere più a lungo, così mi arresi e lasciai che la mia risata si liberasse.

-Credo che tutto questo sia stato troppo per un giorno solo .-disse quella che stava sempre con il dottorino.

-Mia stai..bene? –Logan si stava avvicinando a piccoli passi.

Sapevo di sembrare una pazza ma non riuscivo a fermarmi.

Mi lacrimavano gli occhi e cominciava a farmi male la pancia, ma non riuscivo a smettere di ridere.

-Carlisle ti prego fa’ qualcosa. –lo supplicò Logan.

Io mossi la mano per richiamare la sua attenzione e gli feci cenno di aspettare.

Quando l’eccesso di risa si placò mi rimisi in piedi, e non fu facile, ero ancora scombussolata. –Ok..uff..ora va meglio..vedi?

Quando mi venne vicino stavolta, non lo respinsi.

-Sei sicura di stare bene? –annuii –Posso fare qualcosa per te? –annuii di nuovo.

-Rispondi solo a questa domanda.

-Sì.

-Loro  -e indicai Jacob e Nessie –sono i tuoi genitori? Cioè genitori genitori?

Più di uno alle sue spalle trasalì.

-Voglio solo la verità. Non importa quale sia.

Il brusio tra i presenti crebbe . Lui si voltò e poi tornò a guardare me.

Era così combattuto. C’era della speranza in fondo ai suoi occhi, ma faceva fatica a venire a galla.

-Facciamo così allora..io risponderò a una tua domanda..se poi tu risponderai alla mia.

Avevo attirato la sua attenzione e di sicuro anche la sua curiosità. –Scommetto che c’è almeno una domanda che vuoi farmi vero? Bene..patto annullato..ora puoi chiedermelo..

-Haidettochemiamièvero? –chiese tutto d’un fiato e lasciandomi completamente di stucco.

Ma mai quanto lui. Era stato scioccato dalla sua stessa domanda.

Mi tirai in piedi di scatto.-Ma che domanda è? –cercai appoggio dai suoi parenti ma loro sembravano delle statue di sale. –Voglio dire..non era questa la domanda che dovevi farmi..era quella sul segreto, ti ricordi? Il segreto Logan..e tu invece te ne vieni fuori con questa cazzo di domanda che non c’entra proprio niente.

Il tono della mia voce stava crescendo insieme alla mia rabbia.

Lui se ne accorse e mi rispose a tono. –Volevi una domanda? Bene. La domanda è questa.

-NON E’ QUESTA.

-INVECE SI’ MIA.

-Ma non puoi..non puoi lo capisci?

-Basta un sì o un no Mia.

-Tu non capisci..questa domanda non dovevi farla..perchè non lo capisci?

Quello che dovevi chiedermi era semplice:qual è il tuo segreto Mia?

Oppure.. ti capita spesso di morire e risorgere? Queste erano le fottutissime domande che dovevi fare!!!!-urlai ormai in pieno delirio.

Nemmeno mi accorsi di quello che dicevo.

Ma fui la sola.

Rosalie si fece avanti con gli occhi sgranati e mi sfiorò un braccio.

Io ansimavo pesantemente dopo quello sfogo. Quando mi toccò sussultai.

-Quello che hai detto.. tu sei morta e ..risorta..

-Io voglio andare via adesso. –ed era vero.

Non mi importava più di sapere se era vero. Se avevo davvero trovato quello che cercavo.

Non volevo più sapere niente di niente. Volevo solo andare via.

-Ti succede spesso di farlo?

Continuava a farmi domande ma io non volevo saperne più niente di tutta quella storia.

LOGAN AVEVA ROVINATO TUTTO.

Perché aveva dovuto tirare fuori quella cosa dell’amore?

Ignorando tutti e tutte le loro domande mi feci strada verso la porta e me ne andai.

Me ne sarei andata anche a piedi se fosse stato necessario ma per fortuna mi trovai le chiavi della macchina in tasca.

Come aveva potuto tirare fuori l’amore!!!

Come aveva potuto farmi questo!!!!

COME!!!!!

Ero così arrabbiata.

E proprio adesso che forse ero arrivata dove volevo.

Avevo passato così tanto tempo dietro a questa storia..così tanto tempo SPRECATO.

Anche se non avevo avuto una risposta precisa ero quasi sicura che fosse quella che mi aspettavo, e questo rendeva tutto ancora più schifoso.

A un passo dalla possibilità di avere delle risposte, di avere accanto qualcuno che potesse spiegarmi perché io, perché a me..qualcuno che semplicemente potesse capirmi..

E lui che fa? CHA CAZZO FA?

Se ne esce con quella fottutissima stronzissima domanda!!

E che cazzo!!!!! E CHE CAZZO!!!!!

-Mia.

Strillai per lo spavento. –Rosalie, la volete smettere di comparirmi alle spalle!!!!

-Non andare, resta. –mi prese una mano con le sue. –Resta con me.

Ok, questa ragazza era davvero strana. –Senti Rose credo che tu abbia capito male..quando dicevo che non mi interessano i ragazzi..non intendevo dire che mi piacciono le donne, ok?

-Le donne? –si mise a ridere –Ma io non voglio ..Oh Mia..io non sono attratta da te..quello che voglio..è insomma vorrei ..

-Beh, meglio così allora..-aprii la portiera e salii in auto.

-Addio.-dissi , poi misi in moto e partii.

E’ la cosa giusta, è la cosa giusta, è la cosa giusta, è la cosa giusta, è la cosa giusta.

Continuai a ripetermelo finchè non vidi un cartello che indicava la città di Forks.

Conoscevo quella strada, l’avevo studiata quando avevo organizzato la mia fuga alla ricerca della verità..e ironia della vita..avevo avuto ragione.

Se solo non mi fossi lasciata convincere da Logan allora..adesso le cose sarebbero state diverse.

-‘fanculo pure Forks!

Sì,fanculo tutti.

E poi se avevo trovato loro avrei trovato anche gli altri.

Dovevano essercene altri no?

Ma certo che c’erano. C’erano per forza visto che stavo facendo la cosa giusta no?

Si trattava solo di ricominciare a cercare. E il tempo per me non era un problema.

Stavo organizzando già le mie prossime mosse quando qualcosa sbucò dal bosco e si piazzò in mezzo alla strada.

-NOOOO.- inchiodai di colpo e  mi catapultai fuori dalla macchina pregando di non aver ucciso niente o peggio nessuno.

-Ti prego, ti prego, chiunque tu sia, non essere morto, ti prego..ti..Rosalie!!!!

Seduta nel mezzo della strada c’era una sorridente Rosalie.

Mi appoggiai all’auto. Tremavo ancora.

-Ti sei spaventata? Mi dispiace.-si tirò a sedere e poi indicò qualcuno alle sue spalle. –Lui è Emmett. Mio marito.

Un omone immenso stava trafficando nel portabagagli. –Ciao. –mi disse sorridendo.

-Ma che sta facendo? Ehi giù le mani dalla mia macchina.

Rosalie mi mise un braccio sulle spalle.-Sta solo sistemando le valige.

-Le valige? Che valige?

-Le nostre no? Noi veniamo con te.

-Noi ven..oh no, non se ne parla proprio.

-E’ tutto deciso.

-Io non voglio che voi veniate con me.

Ma lei non badò alle mia parole. Cominciavo a capire che quella ragazza era dotata di un particolare tipo di udito selettivo.

-Ora no, forse, ma presto sarai felice di averci con te.-disse guardandomi con condiscendenza..nemmeno fossi stata un bambina di cinque anni.

L’omone intanto si era sistemato al posto di guida.

Sembrava perfettamente a suo agio. Un uomo felice.

-E’ Logan che vi ha mandati?

Il nome di Logan la fece rattristare, ma durò un secondo.

-Logan non c’entra niente,anzi lui era contrario.

-Ma allora.. –mi aprì lo sportello posteriore.

-Sali in macchina Mia e ti prometto che avrai tutte le risposte che vuoi.

-Tutte?

Annuì. –Tutte.

Seppur controvoglia salii in auto. Lei chiuse lo sportello poi fece il giro e si sedette accanto a ..Emmett.

Dato che saremmo stati compagni di viaggio tanto valeva imparare i loro nomi.

-Bene Rosalie, sono salita. Ora sputa il rospo.

-Che ti dicevo Em? E’ proprio come me!!

Lui mi guardò dallo specchietto retrovisore. Mi fece l’occhiolino.

-Le risposte.

Si voltò sul sedile per potermi guardare in faccia.

-E va bene. –disse –Ma devi avere pazienza. Potrebbe essere una storia un po’ lunga.

-La pazienza non è il mio forte..ma tempo ne ho in abbondanza.

I due si guardarono negli occhi e si presero per mano. –Anche noi ne abbiamo in abbondanza Mia.

Lo sapevo!!! Finalmente!!!

-Va avanti.-dissi cercando di mantenere una parvenza di calma.

-Bene.-chiuse gli occhi, fece un profondo respiro e iniziò a raccontare. –Il mio nome è Rosalie Hale. Sono nata a Rochester nel 1918 e ..sempre lì sono morta nel 1933.

Smise di parlare e mi guardò.

Ma io non ero spaventata da quella cosa, ANZI.

Avevo atteso così tanto di sentir pronunciare queste parole da qualcuno, da chiunque!!!

-Lo sapevo. –sussurrai. –Sapevo che finalmente vi avevo trovati..sapevo che eravate come me..continua ti prego..

E lei lo fece, mi disse tutto.

 

 

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Capitolo 28
*** capitolo 28 ***


Ancora non vi si è accesa sta lampadina quindi

Ancora non vi si è accesa sta lampadina quindi?

Vabbè prendetevi tutto il tempo che vi serve..e tanto per la cronica non siete voi che siete tonte sono io che sono brava!!!!!!hehehehehehehehehe

E tanto modesta poi, vero? ;-P

Buona lettura.

Baci Sole.

 

-Sono passati altri cinque minuti..ora posso andare a parlarle?

-Rose sembri un maledetto orologio a cucù.

-Ma sono passati..

-..altri cinque minuti. Lo so!

Sbuffai e tornai a osservare Mia.

Erano quasi quaranta minuti che non dava segni di vita.

L’ultima cosa che aveva detto era stata “Ferma la macchina.” a Emmett quando io avevo finito di raccontare la mia storia.

Man mano che andavo avanti vedevo l’espressione del suo viso cambiare.

Si era schiacciata sempre di più contro lo schienale del sedile e non aveva detto nulla, a parte chiedere di scendere.

Si era allontanata dalla strada e da quaranta minuti ci dava le spalle semiappoggiata ad un grosso albero.

E va bene, basta adesso!!

Non ce la facevo più ad aspettare. –Io vado. –annunciai decisa a Emmett.

Lui brontolò qualcosa ma poi mi venne dietro.

Mi avvicinai a Mia stando attenta a fare abbastanza rumore perché mi sentisse ma non troppo da spaventarla.

Ci fermammo a pochi passi da lei e feci cenno a Emmett di lasciar parlare me.

-Ehm..Mia? –dissi con il mio tono di voce più rassicurante.

Nulla. Ritentai a voce un po’ più alta. –Mia?

Nulla .Il terzo tentativo mi scappò forse un po’ più forte tanto che lei si portò una mano sull’orecchio. OPS.

-Ti avevo sentito anche la prima volta. –disse secca.

Sì, decisamente aveva il mio carattere..e i miei capelli..ma il sorriso, certo quando lo mostrava..era proprio come quello di Emmett. Ahhhh, proprio perfetta!

No, non adesso..concentrati Rosalie!!

-Stai ..bene? –tentai.

-Una meraviglia. –sempre tagliente la piccoletta.

Nonostante il mio avvertimento Emmett sbuffò e iniziò a bofonchiare.

-…mamdmdjeienms…umani..mdmkjfiiifkksls…donne!!...mdmmeif

-Che dice quello? –disse Mia finalmente girandosi.

Aveva gli occhi ridotti a due fessure, e nonostante le ultimissime informazioni circa la nostra natura non esitò a piazzarsi proprio di fronte a lui.

-Quello? Rose l’hai sentita? ..Mi ha chiamato QUELLO! –misi una mano sul petto di Emmett e spinsi con la forza necessaria a spostarlo di qualche passo.

-Ti avevo detto di far parlare me o sbaglio?

-Ma se nemmeno si era girata!!-protestò lui.

-Emmett! –lo sgridai.

-Rosalie!!-mi rispose allo stesso modo.

-Ehilà vampiri? –ci voltammo a guardarla.

-Visto? –disse lui fiero –Adesso parla!

-Oh ma sta un po’ zitto Emmett!!

-Invidiosa. –mi disse lui camuffando la cosa con un colpo di tosse.

-Quanti anni avete detto di avere? –disse lei sospettosa.

Ringraziai Dio di non poter arrossire e poi cercai di assumere un contegno un po’ più..da mamma.

-Non fare caso a lui..troppi anni in mezzo a dei liceali non gli hanno fatto un gran bene..

Mettendo il broncio Emmett si allontanò un po’. –Vedo.

-Mia..mi dispiace se ti abbiamo spaventata..ma non siamo pericolosi te lo giuro..-poi mi corressi -..cioè non lo siamo per TE.

Mi piantò due occhi spalancati in faccia. Era ..scioccata?

-Cred- credevi che fossi spaventata?

Non lo era? –Non lo sei? –chiesi sforzandomi di capire cosa potesse passarle per la testa.

-NO!!-mi rispose indignata.

-Ah no?..e perché no?

-Ecco..in realtà io ..stavo pensando ad altro..

Ad altro? Ma come io le dicevo che era chiusa in macchina con due vampiri e lei pensava ad altro? –E a cosa stavi mai pensando ?-chiesi incredula.

-Cose mie. –disse incrociando le braccia e corrucciando la fronte.

Ok, ora mi ero proprio persa. –Ma se non avevi paura di noi ..perchè sei scappata?

-Ma non lo vedi che è una spostata Rose.-suggerì il mio delicatissimo marito.

-Emmett!!-ero sbalordita –Non parlare così davanti alla bambina!!

OPS. –La bambina? –disse lei abbandonando la posizione non-vedo-non-sento-non-parlo.

Grazie, grazie , grazie di non farmi essere capace di arrossire!!

-Ah-ehm..vedi..forse c’è un piccolo dettaglio che non ti ho ancora detto..

-Sentiamo.

Certo. La faceva facile lei, ma io dovevo trovare le parole giuste.

-Allora?

-Un momento..sto cercando..è che non so bene come dirtelo..

-Il modo diretto è il più efficace.

-Non questa volta. –le feci segno di sedersi. Dopo un primo attimo di dubbio le fece. –Okay..allora..forse è meglio che faccia una piccola premessa..

-Rosie..

-STA. ZITTO. EMMETT. –grugnì una risposta poco carina.-Prima di dirti quello che devo..è meglio che ti parli un po’ della nostra famiglia.

-La famiglia di Logan?

-Sì. La famiglia Cullen.

Le spiegai come Carlisle ci aveva trovati e salvati tutti e di come eravamo diventati in quel modo una famiglia.

-Aspetta..quindi il biondino sarebbe tuo padre?

-Sì, Carlisle è mio padre.

-Ma non quello di Logan vero? –era evidentemente concentrata a visualizzare il nostro intricato albero genealogico.

-No.

-Perché suo padre è quello spilungone giusto? –io annuii. –E sua madre..è quella con cui ho fatto a botte. –annuii di nuovo.

-Quindi ho fatto a botte con la madre di Logan? –scosse un po’ la testa, forse per schiarirsi le idee. –MERDA. Questa proprio mi mancava..

-Non è stata colpa tua..Nessie ti ha provocato..lei ha un carattere un po’ particolare..è sempre stata così fin da bambina..

-Da bambina? –di nuovo la sua bocca si spalancò per la sorpresa.- Vuoi dire che voi potete crescere?

Ecco, ci stavamo avvicinando al punto critico. –Naturalmente no. Restiamo fermi all’attimo della trasformazione.

-Ma se hai detto..

Le chiesi di lasciarmi finire. –La storia di Nessie è diversa dalle nostre..lei non è esattamente come noi..

Sembrava molto interessata a questa parte della storia. –Cioè non è un vampiro?

-Lo è. ..Ma solo a metà. –Iniziai a raccontare di nuovo.

Le parlai sommariamente della storia di Edward e Bella e della nascita di Renesmee.

-Quindi lei è..come dire..viva?

-In un certo senso.-cercai di essere più chiara che potevo. –Diciamo che lei non è una non-morta .-sorrisi al gioco di parole.

Mia restò in silenzio per un po’ e io la lasciai stare. Aveva di certo bisogno di qualche minuto per metabolizzare il tutto.

-E Logan?

-Lui è il figlio di Nessie e di Jake..e la sua nascita è stata una sorpresa ancora più grande di quella di sua madre.

-Perché?

Guardai Emmett. Avevo bisogno di sapere la sua opinione stavolta.

Un conto era raccontare il nostro segreto..ma mi chiedevo se potevo fare altrettanto con quello dei lupi.

Lui scrollò le spalle. –Diglielo pure..tanto ormai..

-Dirmi cosa? –incalzò lei.

Aveva negli occhi la stessa espressione di quando mi aveva chiesto in macchina di raccontarle la mia storia.

-Ecco, Jacob, il padre di Logan è..-dirlo o non dirlo? –Ecco lui è un ..

-Un? –quasi strillò.

-Un licantropo.

Restò pietrificata con una buffa espressione per almeno due minuti prima di parlare. –Mi stai prendendo in giro?

Scossi la testa.-Un..licantropo?..Luna piena..pallottole d’argento..

-No, no..quelle sono solo leggende..

-Già come quelle che i vampiri escono solo di notte a quanto pare.

-Sì, proprio come quelle che parlano di noi.

Ci pensò su ancora un po’ –Ma..un licantropo?

-Beh, non ti sembra di essere un po’ razzista? Perché i vampiri sì e i licantropi no?

Scoppiò a ridere per la mia battuta, salvo poi coprirsi la bocca con la mano, ricordandosi evidentemente che doveva tenere il muso lungo ancora un po’.

Ma  a me bastò. –Hai proprio la stessa espressione di Emmett quando ridi sai? –dissi raggiante.

Archiviato il momento di ilarità mi guardò più sospettosa che mai. –Il sorriso di Emmett?

OOOOPS. Emmett mi sgridò mentre Mia si girava a squadrarlo.

-Che vuol dire che ho il sorriso di Emmett?

Dai Rose, adesso o mai più!!!

-Vedi ..

-TU!! –mi precedette lei puntando dritto ad Emmett.

Preso un po’ alla sprovvista lui indietreggiò un po’.

-TU!! –continuò lei avanzando.

-Rose? –disse lui un po’ intimorito.

-Mia ma che fai?

-E’ lui vero?  Sei tu!!

-Ma lui cosa? –possibile mai che questa ragazza avesse reazioni tanto strane?

-E’ MIO PADRE.!!!-lo urlò con tanta forza che si sentì l’eco per un po’ tra gli alberi attorno a noi.

Non ci diede nemmeno il tempo di rispondere e iniziò a colpirlo come le capitava.

Corsi a fermarla prima che si facesse di nuovo male.

Nonostante la mia stretta non le lasciasse scampo continuò a scalciare e inveire contro di lui.

-SEI UN BASTARDO!!!MA ADESSO TI FACCIO VEDERE IO ..CAROGNA!!COME HAI POTUTO!!! COME HAI POTUTO???????

Emmett completamente tramortito dalla svolta che aveva preso la situazione se ne stava lì come una statua.

-Mia, calmati..ma che dici?

-Ha abbandonato mia madre!! Ha abbandonato ME!!!!!

-Ma come fa ad essere tuo padre? Emmett è morto nel ’35..

No, un momento!!!

Sempre tenendo stretta Mia mi puntai anche io verso di lui.

-Tu quanti anni hai Mia?

Se anche lei era un ‘immortale non era da escludere che potesse esserlo dagli anni trenta, no?

Lei smise di agitarsi.-Venti.- mi rispose.

Sembrava non fosse abituata a rispondere a questo genere di domande.

-Forse è meglio che ti chieda da quanto hai vent’anni allora.

Dal momento che era immobile la lasciai andare e mi piazzai proprio di fronte ad Emmett.

-C’è qualcosa che non mi hai detto AMORE?

-Ma ROSE!!!..ma..ma ..ma..

-No, Rose..non è lui..scusa..scusatemi..non so che mi è preso..ma quando hai detto..ho pensato..scusate davvero..scusa Emmett..

-Perché ne sei tanto sicura adesso? –ora ero io la sospettosa.

Che l’avesse riconosciuto e ora tentasse di proteggerlo?

Fece un lungo respiro e poi espirò profondamente. –Perché sono solo cinque anni.

-Cinque anni?

Annuì. –Sì, sono solo cinque anni che sono ..morta.

-Ma non è successo tre giorni fa? –piazzai a Emmett una bella gomitata nello stomaco.

-Ouch!!..ROSE!!

-Così impari a dire idiozie.-sibilai. –Continua Mia.

-Tre giorni fa è stata solo ..l’ultima volta..

-E cinque anni fa la prima. –non era una domanda ma lei annuì lo stesso in risposta.

Le andai di nuovo vicino. –Come è successo?

Scosse di nuovo la testa. –Non ti va di parlarne? -lo fece di nuovo, ma più decisamente. –Va bene, se non ti va non devi..

-Non voglio.

-Va bene così Mia.-le presi una mano. –Va bene, così..ma se un giorno ti venisse voglia di farlo..Puoi fidarti di me..di noi..-mi corressi guardando Emmett, che nel frattempo sembrava essersi ripreso, tanto da parlare di nuovo. –Quante volte ti è successo? –chiese.

-Se  non vuoi..

Scosse ancora la testa.-Allora non devi..

-No, no..voglio dire che questo non è un problema..-di nuovo prese un bel respiro prima di parlare.

-Di preciso non lo so..-ci disse -..ecco..i primi  anni  dopo..sapete..la mia prima morte e ..resurrezione..

La incoraggiai a continuare. -..ecco..non è stato facile..sono stata allo sbando..non sapevo che cosa succedeva..non capivo..-cercò i nostri occhi -..capite cosa intendo vero?

Annuii anche se non era stato così per me.

Io avevo avuto Carlisle ed Edward che mi avevano spiegato tutto..ma non era quello il momento di sottolineare questo particolare a Mia.

-..ho fatto cose folli..ho vissuto..-chiuse gli occhi ricordando -.. facendo cose così stupide..

-E queste cose stupide sono finite spesso con la tua morte. –finì Emmett per lei.

-Già. All’inizio tra la morte e il risveglio passava anche una settimana..ma piano piano il tempo diminuiva..

-Fino ai tre gironi che ti ci sono voluti stavolta.

-Tre giorni? –chiese lei stupita.

-Sì. –confermammo in sincrono.

-Sono restata morta tre interi giorni?

-Sì. –ripetè Emmett.

-No aspetta..-lui si voltò a guardarmi. –Morta no..ci sono voluti tre giorni perché il veleno facesse il suo corso,ma morta sarà rimasta poche ore. –tornai a guardare lei –E’ possibile?

Mi sorrise. –Bene , il tempo è sceso ancora allora. L’ultima volta sono restata morta sei ore.

-No, meno.- confermai.

-Almeno una buona notizia c’è. –disse sconsolata.

Vedendo che non capivamo si spiegò meglio. –Dopo il periodo nero..ho cercato di scoprire qualcosa su di me..su cosa ero..

-Ecco perché prima eri così sconvolta allora!!-esclamai quando finalmente le cose cominciarono ad avere un senso.

-Già, ed ecco anche perché non hai avuto paura di scagliarti contro di me, prima..tanto non puoi morire!!!

Mia scoppiò a ridere di nuovo. –Sì, è per quello. Ormai ho superato lo choc della morte.

-Ecco perché chiedevi di morire allora.!-le rivelazioni ormai mi arrivavano a ripetizione.

-Quando mi risveglio –disse ancora –sono come nuova. Il mio corpo ritorna immediatamente all’attimo esatto in cui ero prima di morire la prima volta.

-Ma puoi invecchiare? –chiesi molto curiosa.

-Non lo so..non sono rimasta mai viva abbastanza a lungo per verificarlo.-disse scrollando le spalle –Ma tutto ciò che faccio tra una morte e l’altra al mio corpo non resta. –mi mostrò i lobi delle orecchie.

Avevo notato che aveva parecchi piercing quando l’avevo conosciuta. Ora gliene restava solo uno per lobo.

-Non so molto su quello che sono o che posso o non posso fare..per questo è più di un anno ormai che faccio ricerche. Voglio risposte.

-Credi che ce ne siano altri come te?

-Non lo so..lo spero.

-Io non ne ho mai sentito parlare..ma forse Carlisle..-disse Emmett.

-Sei un genio Emmett!!-trillai. –Mia Carlisle è molto vecchio..e sono sicura che se qualcuno a questo mondo sa qualcosa su quelli come te..beh quel qualcuno è lui.

-Ma sembrava stupito quanto voi quando mi sono svegliata.

Riecco il momento cruciale. –Ecco..a questo proposito..sai il veleno di cui parlavo prima.. –annuì-..quando ti hanno ferita Logan mi ha chiesto di salvarti..

-Ohhh..vuoi dire facendomi diventare un vampiro?

-Sì..lui era terrorizzato .-mi sentii in dovere di giustificarlo. –Non l’avevo mai visto così..era fuori di sé..

Qualcosa le passò negli occhi..ma fu troppo veloce perché riuscissi a identificarlo.

-E tu mi hai morso..

-Ma il veleno non ha avuto l’effetto che ci aspettavamo.

-Perché una volta morta il mio corpo deve aver annullato tutti i cambiamenti che il veleno aveva apportato.

-Quando non ti sei svegliata..-il solo ricordo mi fece tremare.

-Ma stavo davvero diventando una vampira? –chiese curiosa.

Chissà perché quell’idea la divertiva.

-Sì, stava andando tutto bene..fino a quando tutto non è andato male.

-guardammo tutte e due Emmett senza parole.

-Che c’è? –si difese lui –E’ andata così no?

Lo ignorai. – Non ricordi il dolore?

Rise. –Cavolo se me lo ricordo!!!

-Mi dispiace Mia. –mi sentivo così in colpa.

-Beh..ci sono modi più dolorosi per morire, credimi.

Rise di nuovo davanti al nostro orrore.

Ma cosa poteva mai esserci di più doloroso della trasformazione dovuta al veleno di un vampiro?

-Voi sarete anche stati su questa terra più a lungo di me..ma in materia di morte non ne sapete più dei comuni mortali. –disse con una certa superiorità.

Sì, mi dissi per l’ennesima volta. Quando sorrideva era proprio uguale a Emmett.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 29
*** capitolo 29 ***


Accidenti doveva esserci una specie di incantesimo su quella casa

Accidenti doveva esserci una specie di incantesimo su quella casa..come era possibile che non riuscivo ad allontanarmene per più di qualche metro?

-C’è qualcosa che non va Mia? –ero così concentrata che non mi ero accorta che Rosalie si era venuta a sedere accanto a me.

Sbattei un paio di volte le palpebre. –Ma ..

-Noi ci muoviamo molto velocemente.

Non mi soffermai più di tanto su questa nuova informazione. Mi limitai a gettarla nel mucchio. Avrei fatto tutte le mie considerazioni con calma in seguito.

Adesso tutto quello che la mia mente sapeva e capiva  era che stavamo andando a cercare delle risposte.

Risposte che speravo avrebbero finalmente messo fine alle mie ricerche.

Non appena Emmett imboccò il viale che portava alla casa sia lui che Rosalie si misero in ascolto.

E non credo che avessero sentito niente di buono perché si guardarono atterriti e poi guardarono me.

-Che c’è? –non mi piaceva quella traccia di panico negli occhi di Rosalie.

Ripetei la domanda ma non ottenni nulla. Nulla a parte quello sguardo . –Insomma vuoi smetterla di guardarmi?

-Tranquilla Rose la porteremo al sicuro.

Ecco, ora il loro panico mi stava contagiando. –Proteggere me? Da chi?

Sempre senza rispondermi Emmett fece una manovra e in un secondo ci trovammo a tornare da dove eravamo venuti, solo che a una velocità tale che se non ci fosse stata Rosalie a tenermi sul sedile sarei stata sbalzata fuori alla prima buca e a quella velocità probabilmente sarei finita in Florida.

-Ok, adesso basta!!-sbottai.

-Fidati di noi Mia, è solo per il tuo bene.

Cercai di staccarmi dalla sua presa d’acciaio. –Rosalie mollami!! E tu fermati. ADESSO.

Dovetti ripeterlo altre cinque volte ma alla fina mi accontentarono.

Emmett si voltò verso di noi. –Non è ancora abbastanza lontano, non siamo al sicuro.

-Al sicuro da cosa? –ero al limite dell’isteria. –Si può sapere che succede?

Continuavano a lanciarsi sguardi tormentati ma nessuno parlava.

-Non mi piace essere portata a spasso..voglio sapere che cazzo succede.

-E’..è successo qualcosa..-cominciò titubante Rosalie.

-A casa vostra? –annuì.

-C’è qualcuno? –scosse la testa.

-C’è..qualcosa?-tentai e lei annuì.

-Ok, non mi va di giocare ad acqua e fuoco..basta annuire , parla!!

Si voltò di nuovo a guardare Emmett ma io le misi una mano sotto il mento e lei tornò ubbidiente a guardare me. –Se riguarda me voglio saperlo. ..quindi..riguarda me?

Annuì ma quando si accorse che mi stavo arrabbiando parlò. –Sì..e no.

-Che cavolo di risposta è questa!!!!!

-Beh..diciamo che la risposta dipende..

-Da cosa?

-Da te.

-Da me? –annuì di nuovo.

Dato che non sembrava ancora intenzionata a rispondermi come si doveva, decisi che mi sarei risposta da sola.

Aprii lo sportello e uscii dall’auto.

-Ma dove vai? –mi comparse davanti alla sua supervelocità e mi bloccò la strada.

-Visto che tu non parli vado a vedere con i miei occhi, così saprò se voglio o no che questa cosa mi riguardi.

Mi fermò di nuovo ma non trattenendomi fisicamente. Fu il tono della sua voce.

All’improvviso era così triste. –E’ per Logan.-fu quasi un sussurro.

Mi gelai.- Logan? Che vuoi dire?

-Dopo che te ne sei andata..

-Mi sta aspettando? E’ arrabbiato?

-Mia..

-Non ti preoccupare, so difendermi da sola..-ma il pensiero che lui volesse farmi del male mi ferì..cavolo se lo fece..lo stesso dolore della coltellata che mi aveva uccisa nel bosco. Dritta al cuore.

-Non sta bene..

-Logan?..ma se fino a poco fa ..sei sicura?

-Noi sentiamo..-la zittii con la mano.

-Non voglio sapere dei vostri superpoteri adesso..dimmi solo quello che sai.

Emmett comparse accanto a lei e le mise una mano sulla spalla. –Si è sentito male.

-Definisci male.

-Non lo so..non credo che qualcuno potrebbe dirti di più. Logan non era mai stato male prima..-e poi mi lanciò uno sguardo molto molto eloquente.

-Vuoi dire che è colpa mia? –lo dissi con un filo di voce.

Il solo pensiero che fosse davvero colpa mia mi lasciò svuotata.

Alla fine ce l’avevo fatta. Ero riuscire a ferire l’unico amico che potessi definire davvero tale ..in tutti i modi possibili.

Complimenti Mia, alla fine non ti smentisci mai..

Adesso Logan stava male ed era colpa mia, solo mia. Colpa della mia idiozia.

Ero scappata via senza dire niente, senza spiegargli perché avevo reagito così. E forse adesso non avrei avuto più modo di farlo. Di spiegargli.

Niente più tempo?-E’ una cosa grave?

-Non lo sappiamo.-ammise Emmett. –Adesso la cosa importante è ..

-NO. –lo bloccai.- Adesso la cosa importante è sapere che ha Logan che non va. –cominciai a dirigermi verso la macchina. –Quindi adesso torniamo indietro. Subito.

-Mia, non capisci..non posso portarti là..Nessie era fuori di sé..è troppo pericoloso..

-Non importa..e poi ..no, lascia stare ..

-E poi cosa?

-Se è davvero colpa mia ha ragione ad avercela con me no?

-Certo che no..-mi si avvicinò e mi mise un braccio sule spalle. –Non è colpa tua..

-Emmett non ne sembra convinto.-mi passai una mano sugli occhi.

All’improvviso avvertii tutta la stanchezza degli avvenimenti degli ultimi giorni..anzi degli ultimi cinque anni..solo che sembravano mille..-Ma comunque non cambia la situazione sapere se è vero o no, giusto?

-Mia non ti porterò laggiù.

Alzai il viso per guardarla.

Non capivo come mai fosse così protettiva con me..eppure all’inizio era stata tutt’altro che gentile. –Perché vuoi proteggermi? –era forse colpevolezza quella nei suoi occhi?

Mi sciolsi dal suo abbraccio. –Perché vuoi proteggere me? Tuo fratello..o quello che è..sta male..e tu perdi tempo con me..perchè?

Emmett fece un passo verso di  noi. –Non adesso Rose..

-Invece proprio adesso Rosalie.-incrociai le braccia al petto sfoderando la mia brevettata espressione da mastino. –E’ da quando vi siete intrufolati nella mia auto che non mi dici qualcosa. Ora voglio sapere di che si tratta.

Tormentandosi le mani abbassò lo sguardo.

Sentivo che voleva dirmelo così giocai la mia ultima carta.-Se non vuoi farlo allora sparisci. –alzò di scatto lo sguardo su di me e stavolta non feci fatica a riconoscere quello che le passo negli occhi: panico, panico allo stato puro.

-No, Rosie, non farlo..-ma il tentativo di Emmett non valse a nulla.

Per qualche oscuro motivo Rosalie era terrorizzata dal fatto che me ne andassi.

Motivo davvero davvero oscuro..avendo escluso che si fosse innamorata di me..che cavolo poteva essere?

Una qualche stramberia da vampiro?

OH MERDA!!-Ehi non è che mi volete tenere tipo merendina inesauribile ai vostri comandi ????

L’espressione sui loro volti fu così sinceramente scioccata che se non fossi stata fottutamente spaventata da quella prospettiva sarei scoppiata a ridere di vero gusto.

-Merendina? –quasi balbettò nel dirlo. –Pensi che IO potrei fare del male a TE? –era sconvolta. –MAI.

Non potei dubitare della sua sincerità. –Io non potrei mai farti del male Mia. Davvero..MAI.

-Ok ok ti credo..ma allora che cosa vuoi da me?

-Rosalie..

-NO, Emmett, ho aspettato anche troppo..se me lo aveste lasciato fare subito forse ora non saremmo qui..così..forse anche Logan...-non finì la frase, non che ce ne fosse bisogno poi, tornò a guardarmi e poi lentamente mi prese una mano fra le sue. –Volevo dirtelo subito, ma me l’hanno impedito..più di una volta..

-Perché?

-Temevano ti spaventassi..che non potessi capire..

-Perché? E’ una cosa..pericolosa?-scosse la testa.

-No, non pericolosa..-rinsaldò la presa sulla mia mano ma senza farmi male e contemporaneamente vidi tornare quella luce adorante nei suoi occhi.-Prima, in macchina..tutte quelle cose sulla mia famiglia..su noi Cullen..era per tentare di farti capire..

-Cosa? So che siete vampiri..-scosse la testa.

-Lasciami finire ti prego, non voglio rischiare di cambiare argomento come prima. –stavolta fui io ad annuire, non l’avrei interrotta più.

-Siamo una famiglia. Una famiglia con due genitori e dei figli..nipoti addirittura. Una famiglia unita.

Non capivo dove voleva arrivare ma decisi comunque di seguire il filo del suo discorso. –Quando Carlisle mi ha trasformata..mi ha dato una nuova vita..come fanno i genitori con i figli..beh, più o meno..

Parlava lentamente, dando rilievo ad ogni singola parola, come se ognuna di esse fosse la chiave per arrivare a questo grande mistero che ci riguardava entrambe a quanto avevo capito.

-Siete una famiglia e Carlisle è il tuo papà vampiro.-riassunsi per avere un quadro più definito.

Annuì tanto forte che temetti per il suo collo.-Esatto. Il mio padre vampiro. Quello che mi ha dato una nuova vita.

-Ok. –dissi ancora nel buio più totale.

-Noi non possiamo avere figli.- poi si corresse. –Cioè..in realtà i vampiri maschi possono..con un’umana..ma ..-vedendo il mio sguardo sorrise .-Basta nuove informazioni hai ragione..

-Sì, per favore. – vampiri e umane? Quindi Nessie..OH MERDA!!!!Allora quella ragazza..donna..vampira..o quello che cazzo era..cioè aveva fatto sesso con un vampiro?

-Mia, concentrati su questo per favore..

Mi riscossi.-Oh, sì..ma..voglio dire..WOW..ok ok ..hai ragione.

-E’ importante per me davvero..e potrebbe esserlo anche per te.

Continuava a parlare, ma non a dire.

Sembrava volesse che ci arrivassi io.

L’accontentai. In fondo era stata la prima..persona? essere? quello che era, a darmi qualche risposta.

Ok, Mia. Ragioniamo.

E’ qualcosa che riguarda me e anche Rosalie.

Qualcosa che per adesso riguarda più lei. Qualcosa che la spinge a non mollarmi mai..a non poter nemmeno pensare di separarsi da me.

Non è il sesso. Amicizia?

No, mi conosce da troppo poco tempo.

Ma è qualcosa di forte..un legame che sente di avere con me..

Un legame..come con qualcuno di famiglia? In fondo aveva tirato fuori la storia della sua famiglia per tutte e due le volte..

-..mi vedi come una di famiglia..-lo dissi pensando a voce alta ma lei annuì come se la mia fosse stata una domanda rivolta a lei.

Sembrava felice..e spaventata dal fatto che stavo avvicinando a svelare il suo segreto.

Famiglia, famiglia, famiglia..vediamo..

Sorelle? Rosalie voleva che fossimo sorelle?

No. Non credo..non sorelle, ma comunque parenti..

Mentre continuavo a cercare di capirci qualcosa mi ritrovai a fissare Emmett. E lui mi sorrise.

Stavo per rispondergli allo stesso modo quando qualcosa mi si accese in testa. Ma più che una lampadina fu un falò.

-Il sorriso di Emmett.-sussurrai ancora sconvolta dalla neo rivelazione.

Improvvisamente come un magico puzzle, tutti i pezzi stavano tornando al loro posto.

-..hai detto che ho il suo sorriso..hai detto..-tornai a fissarla -..hai detto che mi hai morso..per farmi diventare una vampira..

Non annuiva più. Era perfettamente immobile. Una statua, e non per modo di dire. Sembrava davvero una statua. Mi accorsi che non respirava.

-Rosalie?

Magicamente la statua mi rispose. –Sì?

-Credi che io sia tua figlia?

Mi fissò in silenzio e solo quando ormai credevo che la trasformazione in statua fosse permanente mi rispose. –Sì.-semplice, netto, cristallino...assurdo.

-Io sono tua madre adesso.

-Mia madre?

-So che non sei diventata una vampira..ma non importa..sei un’immortale anche tu..ed eri sola..ma adesso non più. Se tu vuoi..noi –si voltò a guardare Emmett -..noi saremo la tua famiglia.

-La mia famiglia. –mi sentivo una specie di pappagallo ma non mi sentivo in grado di formulare un pensiero coerente.

Una vampira quasi centenaria voleva..adottarmi?

Dio. Questa era davvero la cosa più strana che mi fosse mai successa.

-Vuoi adottarmi? –non sapevo nemmeno io che tono avessi usato.

Del resto non sapevo nemmeno come mi sentissi al riguardo.

Basita?

Confusa?

Turbata?

Scioccata?

Irritata?

…INCAZZATA?

-Tu..vuoi..adottarmi..-dissi con quello che poteva passare con un sussurro, ma che sarebbe stato più corretto definire sibilo.

Del resto quando non sapevo bene come sentirmi riguardo a qualcosa optavo sempre per la rabbia. Era un’emozione con cui mi sentivo a mio agio a convivere.

Non cambiai strategia nemmeno stavolta, gioco che vince non si cambia, no?

-Voglio darti una famiglia…VOGLIO una famiglia..potremmo avere ognuna quello di cui ha bisogno..tu una madre..e io..una figlia..

Così mentre lei si stava lasciando andare a una specie di confessione a cuore aperto io iniziavo il processo di imbastardimento che mi permetteva di superare indenne anche le situazioni più difficili.

Questa volta poi fu particolarmente facile. Niente tirava fuori il peggio da me quanto l’argomento “famiglia”.

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Capitolo 30
*** capitolo 30 ***


Pronte per la Big Surprise

Pronte per la Big Surprise???

Avete appena vinto un giro gratis nella meravigliosa mente di Emmett.

Buona lettura, baci Sole.

Non riuscivo a credere ai miei occhi.

Ma possibile che questa ragazza fosse tanto rissosa?

Era riuscita a cambiare umore almeno quattro volte in meno di un’ora e sempre in peggio.

Cavolo, batteva persino Rose!!!

Io vampiro grosso e potente, lei umana piccola e indifesa..eppure dovevo ammettere che era una delle creature più inquietanti che avessi mai conosciuto.

Mi aveva fatto indietreggiare!!!

NESSUNO mi aveva mai fatto indietreggiare, nemmeno L’ORSO, ed ero umano allora..ma questa cosetta aveva una tale carica di rabbia negli occhi che..

Cercai di darmi un tono, hai visto mai che Edward fosse sulle nostre tracce..non avrei più potuto guardarlo in faccia se avesse saputo una cosa del genere.

Rabbia o non rabbia era pur sempre una ragazzina!!!

No, no, la rabbia c’era eccome. Mi bastò uno sguardo di sfuggita per coglierla in pieno, ed era rivolta verso Rose.

-Tu vorresti essere mia madre? –oh merda, non era rabbia, quello era furore!!

Feci un passo avanti e mi misi fra lei e Rose trovandomi così anch’io sotto GLI OCCHI.

-Emmett, tranquillo, non mi farà del male.

Certo, ma solo perché era indistruttibile, ma avrei scommesso che comunque ci avrebbe provato..in fondo aveva fatto a botte con Nessie e tentato di picchiare Logan..e di aggredire me.

Immortale o no quella Mia Guerin era matta come un cavallo, ecco la verità.

-Rose lasciale un po’ di spazio..mi sembra che sia sul punto di esplodere..

-Devo solo spiegarle meglio quello che intendevo..non ha capito..

Oh mio Dio perché proprio a me!!!!!!

Eppure ero stato un bravo vampiro..ero anche vegetariano!!!

Perché allora aveva dovuto mandarmi questo castigo?

Perché Logan non si era trovato una ragazza sexy con cui limitarsi a fare sesso come gli avevo insegnato?

Perché si era scelto una squilibrata?

Di certo lei più tipo da rissa che da sesso..riconoscevo i tipi così io, non mi facevo fregare dalle apparenze..altro che figlia, Rose aveva portato a casa  un pitbull!!!!!

-Ok ragazze perché non ci calmiamo un attimo? –provai un approccio razionale alla Edward, hai visto mai..

-Oh, ma io non sono arrabbiata..NON ANCORA.

Visto? Matta col botto!!!Le mancava un’ascia e poi sarebbe stata perfetta in un horror.

No, non stava andando per niente bene!!

Una la potevo gestire..ma due..no, due no, DUE NO.

-Rosie ti prego lascia stare..non credo che l’idea di diventare una famigliola felice le piaccia molto.

-E io che pensavo fossi solo uno scimmione!!-ruggì il mostriciattolo in risposta.

-EHI!!-quando è troppo è troppo.

-Che c’è ..PAPINO, non mi dirai che è la prima volta che te lo dicono.

In effetti no, ma non glielo sarei certo andato a dire.

-Dovresti imparare a rispettare chi è più grande lo sai?

-Forse voi ragazzi degli anni ’30 ..ma noi ragazzi del 2000 il rispetto lo diamo a chi se lo guadagna. –maledetta linguaccia!!!

Potevano sembrare diverse fra loro..giovani, vecchie, belle, brutte..umane, vampire..ma, MERDA, quando c’era da far andare la lingua erano tutte uguali!!!

-Vacci piano piccoletta.-dissi gonfiando al massimo quanti più muscoli potevo.

-Gnegne gnè gnegne. –biascicò lei..a quanto pareva per nulla impressionata.

Ma che cavolo!!Tutti ne restavano impressionati!!!

IO. ERO. SPAVENTOSO.

Cioè Edward era quello che pensava, Jasper un soldato e io ero quello grosso e spaventoso.

Se non ero quello cos’ero allora?

Oddio, per la prima volta da che ero morto avvertii un cerchio alla testa.

Provai a massaggiarla. –Oh povero papino..mamy, papy ha la bua alla testa.

ADESSO BASTA.

Mi feci avanti e, giuro su Dio, la stavo per prendere sulle ginocchia  per darle qualche bella sculacciata.

Fu la stretta di Rosalie a fermarmi. –Emmett!!-era scandalizzata.- Non abbiamo mai avuto modo di parlarne..ma devo proprio dirti che io non approvo questo genere di metodo educativo.

La guardai incredulo. Adesso ero IO quello da rimproverare?

-Ma Rose..

-No, Emmett, solo dialogo.

Alzai le mani in segno di resa. –E va bene allora..vedetevela fra voi..io non voglio avere niente a che fare con nessuna delle due..perchè. voi. siete.matte.

-Emmett!! –scandalizzati quanto vuoi!!

-Rose!!-le risposi facendole il verso. –Te l’avevo detto, troviamo un’altra ragazza e facciamone un vampiro..ma mi ha forse dato ascolto? OH NO!!!!-folle per folle lo stavo dicendo proprio a Mia. –No,lei voleva TE.

-E’ stato il destino. –disse la mia mogliettina cocciuta come al solito.

-Il destino? –bene!! A quanto pareva nemmeno Mia era d’accordo con questo destino.-Vuoi dire che il mio destino era di essere accoltellata in un bosco e poi salvata da un branco di vampiri fuori di testa?

-Sì. –disse senza incertezze la mia consorte.

-Oh Rose, ma che destino e destino!!!

-Sì, il destino vi dico!!

VI dico? Così ora io e Mia eravamo VI?

-Ma non vedi che sei l’unica a volere questa cosa? Lei non vuole una madre..Rose ti prego, cerca di ragionare..

-Tu sei stato contrario dall’inizio..mi hai remato contro!!!-accusò.

-IO? IO????..sbaglio o sono venuto con te?

-Sì, ma non lo volevi davvero!!!

-Lei non ti vuole come madre.

Mentre Rose raccoglieva il fiato per l’urlo con cui voleva rispondermi, Mia parlò di nuovo.

Niente grida, parlò davvero. Sembrava quasi calma..ma non c’era da fidarsi con lei..un secondo era calma e l’attimo dopo ..BOOOOOOOM!!!!Il botto.

-Ma in tutto questo..nei vostri piani di gloria..a qualcuno è mai venuto in mene che io una madre già ce l’ho.

Sia io che Rose ci voltammo a guardarla. Ma non dicemmo niente, fu lei a continuare.

-Non hai pensato a questo Rosalie?

Non sembrava stesse fingendo, così lentamente abbassai la guardia. –Logan ci ha detto che non hai una famiglia. –dissi.

Lei allora distolse lo sguardo da Rose e guardò me. –Ma ce l’avevo.

-Anche noi..tutti noi abbiamo avuto una madre prima di Esme..-tentò Rose.

-Ma io non ne voglio un’altra.

Sentii Rose accanto a me trasalire e volevo confortarla, davvero.

Ma mio malgrado non riuscivo a staccare gli occhi da Mia.

Il suo sguardo..così triste..mi ricordava qualcosa..ma non capivo cosa.

Era familiare..e doloroso, doloroso all’altezza del cuore.

-Tue madre..è..

-Morta?-scrollò le spalle –Non lo so.

-Vuoi dire che è andata via come tuo padre?

Il viso di Mia si corrucciò all’istante.-No..sì..non lo so..non ne voglio parlare.

-Ma forse se tu ti confidassi con noi..-vidi Rose fare un passo verso Mia e, per la prima volta, Mia indietreggiare. –Mia, ti prego..

Ma Mia scosse la testa. Più di una volta e sempre più decisa.

E continuava ad avere quello sguardo..dove avevo visto quello sguardo?

Una vittima? Qualcuno di cui mi ero nutrito? No..forse..qualcuno che aveva assistito mentre mi nutrivo?

-Emmett dì qualcosa tu, per favore. Dille che sarei una buona madre..

-Una buona madre..-ripetei quasi bisbigliando.

-Sì, dille quanto ho aspettato..

-Sì, mi stava aspettando..-dissi travolto dalla mia stessa rivelazione.-Mi stava ANCORA aspettando.

-Chi? –mi guardarono tutte e due come se all’improvviso mi fosse spuntata una seconda testa.

Non riuscii a rispondere.

Qualcuno aveva appena cercato di colpire Mia alle spalle e riuscii ad evitarlo solo per un pelo.

Se io e Rosalie fossimo stati meno distratti ce ne saremmo accorti molto prima..ma per fortuna riuscii a bloccare Nessie prima che ci riuscisse.

-Ness, calmati!!-lei si divincolava cercando di raggiungere Mia.

Era fuori di sé. –Lasciami Em, lasciami..devo UCCIDERLA!!!!! –oddio, ma se non riuscivo maneggiarne due di matte come avrei fatto ora che erano in tre!!!!!

Intanto Rosalie si era messa davanti Mia, che subito aveva tentato di scansarla.

-Adesso smettila Mia, questo non è un gioco.

-So badare a me stessa. –ribadì col suo tono si sfida. Figurarsi se si lasciva sfuggire un’occasione di far funzionare la sua boccaccia!!

-Non è un litigio fra scolarette questo..Nessie potrebbe aprire in due quella tua testolina in un secondo.-Dio ti benedica Rose.

-Sono immortale ricordi?

-Meglio!!! Così potrò ucciderti all’infinito!!!!

-Basta Renesmee calmati.-la strinsi finchè non sentii che l’aria usciva tutta insieme dai suoi polmoni.

Quando fui certo che era abbastanza debole per riprovarci allentai la presa. –Adesso smettila.

Credevo che non appena avesse ripreso fiato ci avrebbe riprovato invece scoppiò a piangere lasciandomi completamente spiazzato.

Guardai Rose in preda al panico.

Nononononononnnonononononnoo. Io no sapevo gestire le lacrime di una donna.

-Rose..-chiamai prossimo alla fuga.

Lei prese Nessie fra le braccia mentre cercava di calmarla, mentre io prontamente mi defilavo.

Mi misi accanto a Mia. Meglio la rissosa della piangente.

-Va tutto bene Nessie, calmati..-le ci volle un po’ per riuscirci ma alla fine, con mio grande sollievo, la calmò.

-Brava..e adesso dimmi che cosa ti è preso..

-E’ tutta colpa sua ..-disse indicando Mia.

-Logan?-tentò Rosalie.

-Sì…sta male ed è colpa di quella..di quella..

-Io non ho fatto niente..stava bene quando sono andata via..

-Sta zitta!!!-Nessie tentò di nuovo di scagliarsi contro Mia ma Rose fu pronta a tenerla.

-Adesso smettila e invece spiegaci perché sarebbe colpa di Mia.

-Non davanti a lei. –Jake arrivò silenziosamente e si andò a mettere accanto a rose e Nessie.

Non ero mai stato tanto felice di vedere il lupastro in vita mia!!

Finalmente un altro maschio!!!

Rose gliela lasciò.-Sono stato alla riserva a parlare con gli anziani.

Allora era una cosa da licantropi!! –Puoi parlare Jake, lei lo sa.

-Sa di noi? –era stupito e non potei biasimarlo.-Ma come..

-Ci sarà tempo per questo dopo..adesso parla.

-Non importa cosa sa..non parlerò davanti a lei.

Vidi sia Mia che Rose irrigidire la schiena e sapevo con certezza che non era un buon segno.

Soprattutto con Nessie e Jake visibilmente sull’orlo di una crisi di nervi.

Ok, qualcuno doveva prendere in mano la situazione..e chi poteva farlo meglio di me?

Essere il marito di Rose mi rendeva un esperto in questo genere di cose…senza contare poi che gli altri erano mooolto meno adatti di me in quel momento.

-Ok..allora ecco cosa faremo. Jake, torna a casa con Ness e Rose.-guardai mia moglie impedendole di ribattere.-Io starò qui con Mia.

-Io voglio..-feci lo stesso con Mia e miracolosamente mi obbedirono entrambe.

Ehi, queste sì che erano soddisfazioni!!

Parlai per prima a Rose -Quando saprai cosa è successo a Logan tornerai a dirlo anche a noi, ok?-e poi a Mia –E quando saremo sicuri che non correrai rischi ti porteremo da Logan. E adesso andate.

Cavolo!! Dio doveva essersi ricordato di me, perché tutti annuirono e poi Rose, Ness e Jake sparirono tra i boschi lasciandomi solo con Mia.

ODDIO!! Solo con Mia?

La sbircia con la coda dell’occhio.Sembrava concentrata a fissare un punto all’orizzonte, ma forse sentendosi osservata si voltò a guardarmi.

Io deglutii a vuoto e assunsi la modalità statua, santa e benedetta prerogativa di noi vampiri.

Ma come diavolo mi era venuto in mente di offrirmi di restare con lei?

Perché non avevo lasciato questo compito a Rose?

Perchèèèèèèèèèèèèè???????????

Maledetto scimmione che non ero altro!!!

Avevano ragione !!! Io dovevo limitarmi all’azione..queste cose organizzative non facevano per me..strategie..e dover pensare..MERDA, ecco che mi tornava il malditesta.

MERDA, MERDA, MERDA.

Ero così impegnato a meledirmi che la voce di Mia mi fece quasi strillare come una donnetta.

-Scommetto che ti stai maledicendo per non essere andato tu al posto di rosalie, vero?

La guardai a bocca aperta.-Ma allora sei una strega!!

All’inizio mi sorrise, ma quando capii che io intendevo dire una strega PER DAVVERO, allora il sorriso si trasformò in una vera e propria risata.

Di quelle che ti fanno venire le lacrime agli occhi e il male alla pancia per il troppo ridere. –Oh Emmett sei uno spasso lo sai? Ho rischiato di slogarmi la mascella dal troppo ridere.

Ecco lo sapevo. Maledetta femmina…e maledetta testa pensante!!

Ah, ma di sicuro non ci sarebbe stata una seconda volta!!

Avevo davvero chiuso con questa cosa del pensare!!!

CAPUT.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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