Terra e Cielo

di MakiMellark
(/viewuser.php?uid=811126)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Dolce Inizio ***
Capitolo 2: *** Verso La Tempesta ***



Capitolo 1
*** Un Dolce Inizio ***


Capitolo 1.
 
Un
Dolce Inizio


 

C’era una volta…ma potrebbe esserci anche oggi, domani o persino tra mille anni, in un piccolo villaggio disperso fra le alte cime delle Montagne Bianche, una tenera bambina a cui la vita aveva donato tutto:
bellezza, intelligenza, sincerità, bontà d’animo e una meravigliosa famiglia, che se avesse potuto, l’avrebbe cresciuta con tutto l’amore che meritava.
La vita scorreva tranquilla e soddisfacente lì a Valle Felice. I bambini giocavano nei prati fioriti, i loro papà coltivavano i campi fertili o andavano a caccia e le mamme badavano alla casa, curavano il giardino e accudivano i più piccini. Tutti erano felici e cantavano, danzavano e facevano feste nei boschi, dove a volte, quando non era pieno inverno, rimanevano per tutta la notte ad osservare la meraviglia del cielo stellato. I più intrepidi si arrampicavano ,attraverso passi e sentieri ghiacciati, sulla vetta più alta delle Montagne Bianche, l’Occhio del Cielo, da lì ammiravano la danza delle stelle e se erano fortunati potevano vedere anche i fiocchi di neve invitati a quel grande ballo.
Non tutti sanno infatti, che Valle Felice o perlopiù le Montagne Bianche, sono luoghi incantati. Ed un giorno all'anno, quando il Sole si tramuta in Luna e le ore di luce si possono contare sulle dita di una mano, il Cielo dà un grande ballo, ma dovrei dire Il Ballo.
Il Cielo invita la Terra e i suoi abitanti ad assistere alla danza delle sue care figlie, le luminose Stelle, con i suoi figli d’inverno, i candidi Fiocchi di Neve.
Sarebbe bellissimo continuare a narrarvi delle meraviglie di Valle Felice,ma questa non sarebbe più la stessa storia.
Perciò adesso, torniamo alla sventurata famiglia White, completamente ignara della gelida tempesta che si preparava a scendere sulle loro vite.
La piccola Abigail White, era quella tenerissima bambina di cui avevo iniziato a parlarvi all'inizio della nostra storia. Ella amava tutto della sua vita, del suo villaggio e delle Montagne Bianche, ma ciò che più adorava era l’Occhio del Cielo, il Cielo stesso e i suoi infiniti figli, che sia Neve o che siano Stelle.
Già all’età di sei anni, la piccola Abigail, fuggiva tutta sola sull’Occhio del Cielo e lì tra la Neve e le Stelle, desiderava che ogni giorno potesse essere come quello trascorso e che un giorno, da grande, il suo amato Cielo si trasformasse in un principe venuto giù per lei.
Ah se sapeste come faceva preoccupare Serenah, la sua mamma, William, il suo papà e anche il suo fratellone Markus. Un momento era lì, vicino al caminetto col suo cagnolino Toby, e dopo un po’ non c’era più. E non v’era modo di trovarla, finché Tom, il Taglialegna, non la ritrovava sperduta nel bosco e non la riportava subito giù a valle dai suoi poveri genitori.
In realtà lei conosceva perfettamente la strada del ritorno, ma sapeva anche, che se non l’avesse accompagnata Tom e lui non avesse rabbonito Serenah e William, la punizione sarebbe stata un po’ meno dolce. 
La casa dei White era una splendida baita di montagna, interamente in legno e con qualche tegola rossa sparsa qua e là sul tetto, costruita sulla parte più alta di una collinetta a Est del villaggio. Grazie al tempo e al suo pollice verde, la signora Serenah, aveva fatto si che un giardino, che mai aveva conosciuto il verbo appassire, neanche durante il più gelido degli inverni, crescesse in circolo attorno alla casa. Come faceva nessuno riuscì mai a scoprirlo, anche se, quel giardino sempre verde era un po’ uno scherzo della natura, in contrasto con le alte Montagne Bianche che si ergevano proprio lì dietro l’angolo. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Verso La Tempesta ***


Capitolo 2. 


Verso La Tempesta


 

Se è vero che la gente usa dire che dopo la tempesta arriva la quiete, allora in questo caso dovremmo dire che dopo la quiete arriva sempre la tempesta…
Ma adesso non preoccupatevi. C’è sempre una via d’uscita, anche nei momenti peggiori.
Perciò adesso, ascoltatemi attentamente.
Scorrevano i giorni, i mesi e gli anni, lì fra le Montagne Bianche e la vita della nostra cara famiglia sembrava procedere di bene in meglio. Il raccolto fu particolarmente abbondante quell’anno e non v’era stata neanche una tempesta o una pioggia in più, che lo avesse rovinato. Markus aveva iniziato a lavorare con suo padre nei campi e perciò venne incaricato di rivendere i prodotti di tutta Valle Felice, giù a Porto Grigio.
Porto Grigio era una fiorente città portuale, alla quale si giungeva attraversando il Valico-Nord delle Montagne Bianche.
Lì non splendeva mai il Sole, non nevicava mai, anche se l’aria era perennemente gelida, ma quando accadeva, la Neve scendeva giù nera come la Notte ed anche il Cielo aveva perso la bellezza del suo azzurro pastello. Le case erano grigie, sporche e tutte uguali, ammassate le une sulle altre e così alte, che da tempo ormai le soffici nuvole avevano smesso di passarvi sopra. I Porto-Grigi non erano cattivi, ma erano tristi e sperduti, come d’altronde lo sarebbe chiunque non avesse mai sentito il calore del Sole o non avesse mai visto la bellezza di un fiore dai mille colori, di un candido Fiocco di Neve o di una Stella.
Comunque, una volta all’anno, qualcuno della Valle doveva andarci per forza e quella era la volta dei White.
Era una splendida mattina di Marzo e la signorina Abigail, che adesso aveva dieci anni, proprio non aveva voglia di andarci.
-    No, no, no. Non voglio venire,non voglio. Dai, Mamma! Per favore, farò tutto quello che vuoi. Promesso! - strillò piagnucolando la piccola. - Va bene, cara. Quello che voglio è…- rispose la Mamma ridendo, - …è che tu venga con noi a Porto Grigio! – 
-    Ma,Mamma! - disse Abigail prima di scoppiare in lacrime, infondo come ho già detto, aveva solo dieci anni.
-    Oh,piccola mia... - pronunciò Serenah sedendosi sul pavimento vicino sua figlia e accarezzandola dolcemente, - lo so che quella città ti rende triste, ma sarebbe bello uscire un po’ da Valle Felice e poi lì a Porto Grigio, Papà potrà comprarti qualche regalo carino. Anzi…dovrei già averne uno proprio qui, sotto il mio mantello - .
E così, la signora White, slacciò dalla tasca interna del suo soprabito, un piccolo libricino blu, decorato con disegni di foglie dorate e rose rosse, e lo porse sorridendo alla piccola Abigail. Lei lo afferrò velocemente e lo strinse tra le braccia, come se fosse un tesoro da custodire. Era così contenta adesso, che sarebbe partita per Porto Grigio senza pensarci due volte.
-    Questo libro è un regalo che ricevetti tanto tempo fa, da tuo padre, quando si accorse di amarmi. E lui a sua volta lo aveva ricevuto da sua nonna, prima che ella morisse. Quella cara donna aveva obbligato Papà a prometterle, che avrebbe donato il libro alla ragazza, che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Come avrai già capito la ragazza sono stata io. Ora è tuo, e anche tu, quando sarai grande, lo donerai ad una persona molto speciale. - , - Wow…e chi è questa persona speciale? Devo regalare il mio libro a Markus? - chiese la piccola prestando la massima attenzione alla risposta, - Certo che no, Abi. Lo capirai quando la vedrai. Comunque… questa è la storia di una dolce fanciulla che viveva con suo padre, ma che, a causa di sventurati avvenimenti,si ritrova prigioniera di un orrenda Bestia! - .
-    Una Bestia…- disse fra sé e sé la bambina, come se non capisse cosa significasse, - Si,certo. Una Bestia brutta e cattiva, ma che non era sempre stata così. All’inizio essa aveva le sembianze di un bel principe ricco, egoista e viziato, trasformato poi in un mostro da una fata. La prigioniera però, ascolta attentamente, riuscì a vedere il buono in lui e ad amarlo… - .
-    E come ha fatto? - chiese Abigail spalancando gli occhi, - Sai piccola mia, non sempre le persone sono quello che ci appaiono e a volte la cosa che più importa è saper vedere il buono in esse, anche se si trova negli angoli più profondi del cuore. Perciò, quando la fanciulla riuscì ad amare e farsi amare a sua volta, l’incantesimo si spezzò e la Bestia ritornò Principe - .
-    Che bella storia, Mammina! Inizierò a leggerla durante il viaggio. Ho deciso di venire perché voglio renderti felice e voglio ringraziarti per questo splendido dono. - aggiunse la signorina, - Sei molto dolce, piccola mia. Ma se preferisci rimanere qui, non voglio obbligarti. Potrai stare con il signor Tom,ti va? – 
-    Oh certo che mi va! Grazie, Mamma. Il libro vorrei poter donarlo a te perché sei tu la mia persona speciale. Ti prometto che farò la brava signorina e leggerò il libro con Tom. Ricorda che ti voglio un mondo di bene! - urlò felice la piccola gettandosi al collo della mamma.
Dopo ciò uscirono insieme di casa e si avviarono lungo il sentiero fiorito che conduceva alla baita nel bosco del signor Tom,il Taglialegna.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3022119