Stories of our Lives.

di fireslight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stella Cadente ***
Capitolo 2: *** Terrore nella notte ***
Capitolo 3: *** Spirito spezzato ***
Capitolo 4: *** Dietro i sorrisi ***
Capitolo 5: *** Risorgere dalle ceneri ***
Capitolo 6: *** Sole morente ***
Capitolo 7: *** Risata immortale ***
Capitolo 8: *** Petali nel vento ***
Capitolo 9: *** Completamente rapito ***
Capitolo 10: *** Frammenti di onore ***
Capitolo 11: *** Verrà il giorno ***
Capitolo 12: *** Osservatore silenzioso ***
Capitolo 13: *** Venti di cambiamenti ***
Capitolo 14: *** Calore gentile ***
Capitolo 15: *** Senso dell'orientamento ***
Capitolo 16: *** Lacrime di mare ***
Capitolo 17: *** Tramonto sul mare ***
Capitolo 18: *** Ghiaccio nero ***
Capitolo 19: *** La fine dell'inizio ***



Capitolo 1
*** Stella Cadente ***




Stella Cadente.
 


Persi fra le campagne delle Terre dei Fiumi, Arya osserva il cielo scuro, solcato da minuscoli ed infiniti puntini così mal distribuiti da ricordarle i suoi punti di ricamo imperfetti, in confronto a quelli della sorella.

D’un tratto, sente il rumore di piccoli rametti spezzati poco distante da lei. Il fabbro si avvicina, sedendole accanto senza parlare, osservando il cielo notturno.                                                                                                                                                                                                                                                                                   
«Ti hanno mai insegnato a riconoscere le stelle, in quel castello, a Nord?» dice, guardandola con la coda nell’occhio, il timore che possa dire una bugia.

Arya sorride, al ricordo delle ore passata nella torre con maestro Luwin, − studiare le stelle era forse l’unica cosa che le piacesse davvero −. «Si, ne so riconoscere alcune.»

C’è un momento in cui entrambi alzando gli occhi, osservando non solo la moltitudine di punti luminosi, ma la Cometa Rossa, simbolo di timore e incertezza. Poi, una scia luminosa solca il cielo da est a ovest, illuminando per un attimo il bosco come fosse giorno.

«Una stella cadente.» mormora Gendry, avvicinandosi a lei, i loro occhi alla stessa altezza.
«Esprimi un desiderio.» Arya continua ad osservare i suoi occhi azzurri, luminosi quanto i diversi puntini nel cielo scuro. 

Gendry le bacia la fronte, il gesto affettuoso che non avrebbe saputo esprimere a parole. Per la prima volta dopo settimane, se non mesi, Arya Stark sorride come il giorno in cui le avevano regalato Ago.

 

[232]






 

Note dell'autrice.
Ebbene, ho deciso di cominciare questa raccolta all'insegna di una coppia di cui avrei voluto sentir parlare di più, ma okay. Arya e Gendry saranno soltanto l'inizio di questa piccola pazzia.. ahem, raccolta di flash-fic.
Lasciatemi un pensierino, potrei anche spoilerarvi chi ci sarà nel prossimo capitolo, ma shh, non vi ho detto nulla.
Alla prossima,
fireslight.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Terrore nella notte ***



Terrore nella notte.
 

Striscia come una bestia affamata e bisognosa di cibo, come una nebbia velenosa, corrosiva.

L’assassino ha scelto bene il suo momento, − forse, l’ha scelto bene il suo mandante − ma Catelyn Stark non ha esitazioni, è una lotta impari, certo, ma non le importa, Bran è steso su quel letto inerme e bisognoso del sostegno di una madre, madre che darebbe la vita pur di proteggere la sua cucciolata.

È uno strano paragone, lo sa bene, mentre le mani macchiate di sangue urlano pietà contro una daga nemica, accorsa per finire il lavoro sporco che aveva cominciato, e la consapevolezza di sconfitta brucia intensa, nel suo cuore di madre.

In un istante di confusione, Catelyn ha la fugace visione del meta-lupo, − Estate, come i giorni in cui Bran è nato − che balza oltre il suo corpo debole, squarciando la gola dell’assassino da parte a parte, come se carne, muscoli e tendini fossero fatti di tenero burro.

Imparerà a fidarsi di quelle creature, lo capisce solo adesso, mentre Estate posa il muso sulla mano di suo figlio, inerme in quel piccolo letto, addormentato ed immerso in sogni sereni.

 
 

[190]





 



Note dell'autrice.
Eeeccomi tornata, questa volta con una Bran/Catelyn, (non nel senso romantico del segno /, eh.) Volevo sottolineare l'affetto che Catelyn nutre per i suoi figli, quello stesso affetto che ha negato prepotentemente a Jon Snow e volevo che, al tempo stesso, si capisse che quel mancato affetto lo riversa proprio sulla sua cucciolata.
Scappo, il latino attende abbandonato sulla scrivania. Lasciatemi un'opinione, pensiero, ululato, (aw, siamo in tema)
Alla prossima, 
fireslight.

 

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Capitolo 3
*** Spirito spezzato ***



Spirito spezzato.
 

Un Dothraki che non riesce a stare dritto su di un cavallo, non può definirsi un uomo.

Questo, Daenerys l’ha compreso troppo presto, − o forse troppo tardi, dipende dai punti di vista.−

È con profonda tristezza, troppo rammarico che osserva khal Drogo, steso sull’arido terreno della pianura, gli occhi scuri vitrei ed il fiato corto. La ferita al petto deve essersi infettata, Daenerys lo comprende quasi con terrore, perché adesso, non avrà nessuno che potrà stringerla di notte, o che le dirà con voce roca da farle venire i brividi, ‘luna della mia vita’.

Distrutta dalla prospettiva terribile di perdere il suo sole e stelle, non può far altro che pregare quei Sette Dei di cui ha tanto sentito narrare, affidarsi a qualcosa in cui non ha mai creduto davvero.

Il cuore spezzato di chi ha perso tutto, − una famiglia mai conosciuta, i fratelli, l’uomo che ama, suo figlio −.

Uno spirito spezzato, stroncato da qualcosa di vile ed effimero come una ferita, uno spirito così forte, coraggioso, indomito, spezzato, portatole via da una maegi.

 

 
[178]







 

Note dell'autrice.
Questa volta, eccomi with Daenerys e Drogo che amavo davvero come coppia. La sua morte mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, come a molti del resto.
Scappo, ma come al solito volevo ringraziare coloro che lasciano sempre un sengo del loro pasaggio ed anche quei lettori silenziosi.
Alla prossima, 
fireslight.


 

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Capitolo 4
*** Dietro i sorrisi ***



Dietro i sorrisi.
 


Rickon osserva quella creatura che sembra venuta fuori da una foresta, una ninfa bellissima, quasi tentatrice, dai lunghi capelli simili ad oro colato e gli occhi più luminosi di smeraldi grezzi.

Non osa perdersi il minimo dettaglio di quella figura angelica, troppo, troppo per lui, per quello che è stato costretto a diventare per sopravvivere all’inverno di Skagos.

Adesso che è un uomo, forgiato da mille battaglie, più alto, il fisico più asciutto e muscoloso di quanto suo fratello maggiore non lo avesse alla sua età, Rickon pensa che a tutto quello, − occhiate curiose, gesti lenti, una linea delle spalle così dolce, così elegante da poterla rimirare per ore − a tutto quello, non può e non vuole sottrarsi.

Myrcella è probabilmente, − anzi, sicuramente − la creatura più bella che abbia mai visto, così diversa da quella sua famiglia di traditori e codardi, così diversa dall’idea di Lannister che aveva coltivato da adolescente, il cui unico obiettivo era sterminare i leoni dorati.

Capisce presto che lei non è come loro, così diversa, allegra, solare e piena di vita da fargli temere di poterlo soggiogare con qualche incantesimo.

Ma Rickon sa, sa che non è alcun incantesimo che lo lega indissolubilmente a quella ninfa così bella, quella ninfa paziente da leggergli di notte, alla luce delle candele, storie che aveva dimenticato, rimosse dal gelo di un’isola di selvaggi.

Entrambi, più Myrcella che Rickon, sanno da tempo che c’è ben altro, dietro i loro sorrisi − ci sono labbra rosse da baciare, curve da sfiorare con la più assoluta devozione, c’è questo e molto altro, dietro i loro sorrisi −.

 
 

[270]







 



Note dell'autrice.
Ammetto di shippare questi due già da un po', ragion per cui, niente, ho immaginato una situazione futura (che spero possa compiersi, chissà).
E niente, ringrazio chi ha recensito e chi continua a seguirmi.
Alla prossima, lasciatemi qualche cosina per capire se non è totalmente un'idea malaticcia,
fireslight.

 

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Capitolo 5
*** Risorgere dalle ceneri ***



Risorgere dalle ceneri.
 


La Vecchia Nan le narrava di animali fantastici, volatili che saltuariamente incendiavano il loro nido per poter rinascere più forti e belli di prima, e Sansa, nella morsa invernale che stringe la Valle, crede ormai di essere una fenice.

Avverte l’ombra silenziosa di colui che l’ha trasformata in questo, − signora della Valle, sposata ad un bambino − sempre presente alle sue spalle. Ha imparato come gestire le debolezze degli uomini, Sansa, e no, non come una regina crudele le aveva consigliato.

Sansa ha imparato che promesse e parole, nelle giuste circostanze, valgono più che sacrificare la sua innocenza nel raggiungimento dei propri obiettivi. Perché al suo matrimonio, attraversando la navata del piccolo tempio, il meta-lupo degli Stark procedeva alle sue spalle con l’onore e la riverenza consone al suo rango.

Ha degli eserciti alle sue spalle, Sansa ed un marito che potrebbe morire da un momento all’altro, troppo gracile per sopravvivere ad un inverno che lei sapeva, sarebbe giunto presto. Le piace credere che un giorno avrà più di qualche esercito alle spalle, − una fenice, del resto, non si accontenta di poco e Sansa, da che ha compreso come va il mondo, ha smesso di accontentarsi −.

Molti credono sia la Chiave del Nord, e lei capisce quanto abbiano ragione. Potrebbe riprendere Grande Inverno in qualsiasi momento, farla ricostruire, − risorgere dalle sue stesse ceneri − ma nel freddo della Valle, Sansa ha imparato anche a saper aspettare.

 
 
[240]




 



Note dell'autrice.
Buon pomeriggio, signori e signori (?) *riemerge da una pila di libri sparsi ovunque*.
Dunque, la crescita morale di Sansa mi ha a dir poco stupita nella serie, poichè come i divoratori di libri sanno, la nostra piccola Stark dai capelli rossi impiega un po' più di tempo per capire com'è che vanno le cose. E niente, credo che in questo mia piiiccola flash, Sansa si sia resa conto di aver un certo ascendente su ehm, Ditocorto, *tossisce*.
Comunque, volevo ringraziare ancora una volta chi legge, segue e recensisce!
*Distribuisce biscotti al cioccolato a tutti.*
Alla prossima,
fireslight.
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Sole morente ***


Sole morente.
 


Un sole morente, questo è ciò che Oberyn Martell osserva da troppi, troppi pomeriggi, nella piatta tranquillità dei Giardini dell’Acqua. Non che abbia amato poi molto, quel posto.

Un sole morente, un’alba troppo opaca per i suoi gusti, un altro giorno senza sua sorella. Crede sia un destino amaro, forse anche troppo, vendetta è l’unica cosa che il suo cuore riesce a concepire, dopo così tanti anni. Osserva un sole morente, mentre il profumo delle arance si spande nell’aria, come un afrodisiaco.

Sa che arriverà il giorno propizio, − e lei riposerà finalmente in pace − ma nel frattempo, il sole delle sue terre scompare lentamente all’orizzonte, quasi a non voler turbare i suoi ricordi.

Ricorda l’infanzia, Oberyn, quando lui ed Elia correvano per le stradine fangose della loro capitale, sempre con il sorriso sulle labbra, la stanchezza qualcosa di astratto e sconosciuto.

Ricorda qualcosa che molti non conoscono o che hanno dimenticato, − come suo fratello nell’ombra, ostinato ad aspettare il momento propizio per colpire − ha solo ricordi fra le mani e per adesso, − all’ombra di arance mature e fra le risate lontane dei bambini negli stagni d’acqua −, sa con certezza che non basteranno.

Avrebbero dovuto vivere insieme, lui e sua sorella, ed insieme osservare il sole morente calare fra l’orizzonte di un mare cristallino, fra montagne calde e distruttive, osservare un sole morente calare, per poi rinascere ogni giorno.

 
 

[234]






 


Note dell'autrice.
Aw, Oberyn ed Elia, cosa sono. Niente, i miei feels non possono reggere un tale dispiacere per quale è stata la loro fine, e per il fatto che la Vipera non abbia potuto salvare nè vendicare la sua amata sorella.
Spero possa piacervi almeno quanto io ho amato scrivere di loro, e ringrazio sempre chi segue, recensisce e sopratutto, quei lettori silenziosi.
Alla prossima,
fireslight.

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Capitolo 7
*** Risata immortale ***



Risata immortale.
 

Ned vede la spada di legno sfuggirgli dalle dita e quella di Lyanna, puntata alla gola. Il sorriso vittorioso di una sorella che dovrebbe dedicarsi al cucito e che invece preferisce destreggiarsi con le armi, lo delizia e lo rende orgoglioso come nulla.

Dall’alto del cortile, il lord loro padre annuisce tra sé come per ponderare una decisione complicata, forse difficile, ma Ned sa ed è consapevole del fatto che la risata felice, serena di Lyanna non potrà mai, mai essere turbata da alcunché.

Lyanna non è mai stata una vera lady, questo lo sa bene e sa bene che una volta cresciuti, una volta stabilito il giusto ordine delle cose, non sarà facile domarla, riportarla alla ragione, perché Lyanna è un lupo, è una fanciulla del Nord, è essa stessa fonte di libertà.

Ned vorrebbe che ogni cosa rimanesse com’è adesso, la sua spada di legno perduta in uno degli stagni d’acqua calda e l’eco della risata immortale di sua sorella nel Parco degli Dei.

 
 

[166]







 

Note dell'autrice.
Ennesima Ned/Lyanna perchè sono i fratelli migliori del mondo, e perchè si. Amo quel rapporto di profonda e costante fiducia che sviluppano negli anni, e la cieca devozione che Ned ripone in lei, e nel fatto che faccia di tutto, sino alla fine, per non tradirla.
Mi piacerebbe qualche pensiero, opinione, per sapere anche solo cosa ne pensate.
Alla prossima,
fireslight.


PS: Biscotti al cioccolato per chi recensirà e.. anche per voi, piccoli lettori silenziosi.

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Capitolo 8
*** Petali nel vento ***



Petali nel vento.

 

«Perché non Margaery Tyrell?» aveva proposto sua madre, e Robb non può fare a meno di pensare, perché non Margaery Tyrell?

Vedendola per la prima volta a Delta delle Acque, accanto al fratello, Robb non può fare a meno di pensare che sia una rosa in tutto e per tutto, come quella dorata sul suo vessillo. Nelle parole, nelle movenze eleganti e calcolate, perfino negli abiti, Margaery Tyrell è splendida come un fiore appena sbocciato.

Ed è come se avesse con sé, non il vento fresco a farle da strascico, ma una folata di petali color delle nuvole al tramonto.

Del resto, ha bisogno di un’alleanza che possa anche fornirgli un esercito numeroso e capace, e cosa più importante, un re ha bisogno di un erede. Con questi pensieri, Robb la invita a fare una passeggiata nei dintorni della fortezza.

C’è una velata ambizione nel suo tono, una gentilezza innata e un carattere forte, tutte doti che una regina dovrebbe avere. Eppure, si chiede quanto sia disposta a sopportare, pur di stare al suo fianco. Si chiede, quanto una rosa, splendida come una figlia di Alto Giardino, possa vivere nel gelo del Nord.

«Temo dovrete fare a meno di questi abiti, mia lady. I climi del Nord possono essere gelidi.» dice, una gentilezza volta a conquistarla, prima di tutto. Lei sorride, quasi incurante della sua preoccupazione. «Suppongo che ognuno di noi debba fare i suoi sacrifici, e la sua parte, in questa guerra.»

Ma certo, altro non poteva essere. Robb comprende che una simile alleanza altro non potrà fare se non portargli vittorie, e forse, un’inaspettata felicità.

 
 

[267]





 


Note dell'autrice.
Ebbene, non chiedetemi il perchè di questa drabble, 'cause I don't know.
Nel senso, Robb e Margaery sono una coppia oltremodo strana in senso positivo, qualcosa che non avrei mai potuto immaginare, ma che penso avrebbe funzionato, si.
Spero possa piacere questo dolcioso esperimento, e niente, appuntamento alla prossima drabble, - imporbabile almeno quanto questa qui, yep.
Alla prossima, e biscotti al cioccolato per chi recensirà (?),
fireslight.

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Capitolo 9
*** Completamente rapito ***


Completamente rapito.
 


La sala grande di Harrenhal è imbandita a festa, lord e lady ridono e parlano tra loro alla fine di uno dei tornei che i Sette Regni non dimenticheranno facilmente.

Oberyn Martell tiene in mano un calice di vino dell’Altopiano, un sorriso di circostanza sul volto. «Il vino di Dorne è migliore di questa brodaglia.» sussurra alla principessa al suo fianco. Sua sorella gli lancia uno sguardo divertito, lievemente ammonitore.

Poi, gli occhi del principe si posano su una figura elegante, dal lato opposto della tavolata, lì dove siedono gli Stark. «Quella chi è?» domanda alla donna al suo fianco con finta noncuranza. Non ammetterebbe mai che quell’espressione fiera e gli occhi grigi, intelligenti, l’abbiano rapito.

«Lyanna Stark.» l’espressione di sua sorella è contrita. «Meglio non avvicinarla, dicono sia selvaggia come il lupo sul suo vessillo.» Tuttavia, la principessa nota lo sguardo del fratello, e nota quello della ragazza Stark.

«Oberyn, per favore.» sussurra, cercando di riportarlo alla ragione. Due occhi grigi, acuti, intelligenti, non spostano l’attenzione da quelli del fratello. «Brandon Stark potrebbe ucciderti, per questo.» Ma Oberyn, d’altro canto, non osa distogliere l’attenzione dalla fanciulla del Nord.

«Che ci provi.» sussurra, alzando il calice in segno di rispetto, mentre la Stark accenna un sorriso, segretamente lusingata da quelle attenzioni.

 
 

[211]

 
 
 
 

 

Note dell'autrice.
 Zalve, eh si, non so bene il perchè di questa drabble, di questa coppia, più che altro, ma  avevano uno strano nonsochè che mi ha decisamente ispirata. Confesso di aver considerato  probabile una simile ship, perchè del resto, chi può dire cosa con uno come Martin, ewe.
 Alquanto improbile, I konw, ma spero che possa piacere a qualche scoiattolino selvatico. (?)
 Alla prossima, lasciatemi un pensierino, insulto, parolina dolce, 'cause I need this,
 fireslight. *Che si diverte ad alternare italiano ed inglese.*

 

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Capitolo 10
*** Frammenti di onore ***



Frammenti di onore.
 


Ashara si chiede spesso se quella sera, non le avesse dato di volta il cervello. Come aveva anche solo potuto immaginare che uno dei ragazzi più carini del liceo avesse potuto decidere di invitarla al ballo?

Eppure, adesso, alla luce di una piccola lampada, sa che non può essere stato un sogno, qualcosa che è unicamente frutto della sua mente. Eddard l’aveva invitata davvero, all’ultimo minuto e probabilmente spronato dal fratello maggiore, ma quella sera era stata la più bella della sua giovane vita.

Avevano danzato felici, - dapprima la timidezza aveva fatto da padrona − ma poi lentamente, Ashara aveva compreso quanto lei e Ned potessero essere simili, riservati verso un mondo esterno effimero e per certi versi, crudele.

Sa fin troppo bene che, nonostante tutto, quella era stata una parentesi di felicità, stroncata sul fatto di aver scoperto, qualche settimana dopo, del fidanzamento del ragazzo con un’altra. E dire che lei aveva deciso di donargli sé stessa, quella sera, dopo il ballo.

Sente ancora delle fitte di vergogna invaderla, quasi dolorosamente, mentre soffoca le lacrime nel cuscino, cercando di non pensare al ragazzo che aveva saputo renderla felice, seppure per poco.

 
 

[193]






 

Note dell'autrice.
Buon pomeriggio, gente!
Premetto il fatto che la figura un po' enigmatica di Ashara Dayne mi abbia sempre affascinata, così come l'ipotetica notte tra lei e Ned Stark, anche se qui, andando per ricordi e cose raccontate, passate di bocca in bocca.. Rimane il fatto che sia stata anche oggetto dell'amore di ser Barristan, e questo mi fa pensare che aw, sarebbe stato comunque bello poterne sapere di più. Molto little esperimento con una AU, e spero che possa essere piauciuta.
Alla prossima,
fireslight.


PS, qualora voleste lasciare una piiicola recensioncina, sappiate che non mordo, *distribuisce biscotti random*.

 
 
 

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Capitolo 11
*** Verrà il giorno ***



Verrà il giorno.
 

Verrà il giorno, aveva sussurrato Lyarra ai piedi dell’albero diga, immersa in pensieri dei quali sono lei poteva conoscere la ragione. Allora, Rickard aveva pensato che avesse eccessiva paura di ciò che non avrebbe potuto − né dovuto − succedere.

Verrà il giorno, aveva sussurrato la lady di Grande Inverno, in cui qualcosa o qualcuno turberà la calma tranquillità in cui crediamo di vivere. Ed era accaduto. Era accaduto davvero.

Dopo la nascita del loro ultimo figlio, Lyarra sembrava stanca e provata, sprovvista dell’algida flemma e del sangue freddo che la caratterizzava, volenterosa di proteggere i suoi figli finchè le fosse stato consentito dalla sua ormai precaria salute.

Per qualche tempo, lord Rickard aveva addirittura creduto che gli Dei avessero dato il dono di prevedere il futuro, alla sua Lyarra. Ma poi, nella calma del Parco degli Dei, si diceva che no, gli Dei non potevano adirarsi fino a quel punto.

Negli ultimi giorni della sua vita, lei appariva tranquilla come se avesse accettato l’idea della morte con spaventosa serenità, quasi non curandosi delle conseguenze che ciò avrebbe portato.

Né le urla dei suoi figli nei cortili alle prese con spade di legno la preoccupavano, solo il tacito silenzio della sua bambina, piccola creatura desiderosa di affetto. Lord Rickard non aveva mai riflettuto su quanto Lyarra e la loro bambina, Lyanna potessero essere al contempo così simili eppure differenti.

Verrà il giorno, gli aveva sussurrato sino alla fine, nel talamo che aveva accolto il loro amore durato un’intera vita, verrà il giorno in cui cresceranno, e tu, marito mio, dovrai lasciarli andare.

Mai parole erano state più veritiere.

 
 

[268]







 

Note dell'autrice.
Buon pomeriggio, zalve di nuovo. Che dire, l'albero genealogico di casa Stark è sicuramene ricco di dettagli e circostanza da analizzare, e così cosa ho fatto? Ma logico, scriviamo una drabble triste/dolce su Lyarra e Rickard Stark, così da far annegare i miei (spero nostri, aw) feelings in un mare di lacrime. Purtroppo le circostanze in questione, sulla morte di Lyarra Stark sono piuttosto oscure e quindi, libertà artistica is the way.
Alla prossima, lasciatemi un qualcosa aw, le recensioni sono sempre gradite,
fireslight.

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Capitolo 12
*** Osservatore silenzioso ***


Osservatore silenzioso.
 

Ha sempre saputo di non essere portato per azioni scellerate − quello è un privilegio che concede al fratello − così come ha sempre amato essere un osservatore silenzioso.

Dopo così tanti anni, così tante accuse da parte della propria famiglia di non voler vendetta, Doran ringrazia di aver quell’indole calma ed imperscrutabile che molti non possiedono, ringrazia gli Dei, anche se non ha mai creduto particolarmente nel loro senso di giustizia.

Preferisce ascoltare e non sentire, osservare e non guardare e preferisce farlo da lontano, mentre le pedine di una scacchiera impiegate a distruggersi fra di loro, non riescono a perseguire un comune obiettivo. Sa che affinché qualcosa riesca bene, è saggio aspettare.

E sa altrettanto bene che una parola può valere più di una lama nelle viscere, nelle giuste occasioni. Del resto, sin da bambino, è questo che era. Osservatore silenzioso di un mondo immerso nel caos, un mondo da scrutare a lungo per poterlo infine comprendere adeguatamente.

Dopo così tanti anni, può dirsi soddisfatto del proprio operato, può finalmente rilassarsi fra il dolore che affligge il suo debole corpo, può ottenere giustizia per una sorella trucidata e per i suoi figli indifesi.

Dopo così tanti anni, Doran riesce a essere grato per quel carattere taciturno che aveva fatto presagire che non avrebbe governato in maniera adeguata.

Adesso, Doran vorrebbe poter guardare negli occhi i colpevoli del suo dolore, del suo rimorso e della sua sofferenza, vorrebbe dir loro che la solitudine, − l’aver perso un fratello ed una sorella − è quanto possa esserci di più distruttivo e che alla fine, anche gli Dei, nel profondo, possono essere giusti.

 
 

[273]





 

Note dell'autrice.
Ebbene, Doran Martell potrebbe presto entrare
 anzi, c'è gia − nella classifica dei miei personaggi preferiti. Credo sia alquanto magnifica la maniera in cui cerchi di proteggere Dorne dalla guerra e la sua famiglia dalla possibilità sempre presente della rovina.
Detto questo, ringrazio chi finora ha recensito e inserito la raccolta tra le preferite/seguite/ricordate, vi penso sempre, aw, e vi ringrazio.
Alla prossima,
fireslight.

 

 

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Capitolo 13
*** Venti di cambiamenti ***


Venti di cambiamento.
 

Daenerys capisce che qualcosa non va dal modo in cui suo fratello spalanca la porta della piccola camera presa in affitto dal motel sul ciglio dell’autostrada. Se non conoscesse suo fratello, avrebbe assecondato l’istinto primordiale della fuga.

«Dolce sorella.» mormora Viserys, avvicinandosi a lei e prendendole il volto fra le mani. «È arrivato il momento di andare.» Daenerys ha imparato a convivere con il suo lato lunatico, ma non può fare a meno dal mormorare un «Ma siamo appena arrivati.»

Viserys sembra non accorgersi subito del fatto che lei abbia debolmente protestato, considerato che secondo la sua contorta logica, sua sorella non avrebbe motivo per contestarlo. Il ragazzo comincia a raccogliere i loro pochi averi − qualche vestito, i soldi rimasti e i documenti − in un piccolo zainetto, muovendosi febbrilmente per la stanza.

«Ma non capisci, sorella?» le dice, il volto adesso quasi sfigurato dal sospetto. « Dobbiamo andare, o ci troveranno prima dell’alba, e ti porteranno via da me. È questo che vuoi?» Daenerys non ha il coraggio di confessare che l’unica cosa che desidera, è che i servizi sociali la trovino.

Eppure, la prospettiva di abbandonare il suo unico fratello, − l’ultimo scorcio della sua famiglia distrutta − la terrorizza a morte. «Va bene, andiamo.» mormora, trattenendo il tremito delle mani.

Viserys sorride, sollevato. «Vedrai, le cose cambieranno. Cambieranno in meglio.»

Fuggono in una notte d’autunno dall’ennesimo rifugio di fortuna. Prima di imboccare l’autostrada, Daenerys si volta indietro, nella speranza di scorgere nella notte uno di quei Suv neri dai quali stanno scappando ormai da mesi.

 
 

[259]

 




 

Note dell'autrice.
Ehi, ehi, ehi. Salve di nuovo. Niente, mi frullava in testa già da un po' l'idea di Dany e Viserys come fuggiaschi da orfanotrofi vari ed eventuali (?) dopo la morte dei loro genitori ed un fratello all'estero, − per inciso, Rhaella si suicida e Aerys finisce ubriaco e molto morto a causa di una rissa, mentre Rhaegar è ingnaro di tutto in Europa, perchè codesta autrice ha immaginato che la drabble possa svolgersi negli Stati Uniti 
−.
And this is all, I swear. Lasciatemi recensioni, ew, regalo cioccolato e biscotti a volontà.
Alla prossima,
fireslight.

 

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Capitolo 14
*** Calore gentile ***


Calore gentile.
 

La prima volta che vede Alto Giardino, Sansa si convince di essere morta ed essere poi nei Sette Cieli. Non avrebbe mai immaginato che una fortezza così bella, giardini a perdita d’occhio e colline verdi potessero regalarle una pace tanto agognata.

Il tocco della mano di Willas Tyrell è gentile, il suo sorriso un manto di stelle in una notte senza nuvole. Sebbene storpio, Sansa non crede ai suoi occhi, come se tutto ciò che sta vivendo fosse frutto della sua immaginazione, − come se lui non fosse ancor più affascinate del Cavaliere di Fiori − e adesso, si rende conto di quanto quest’ultimo sfiguri dinnanzi al fratello.

Come se l’avesse dimenticato, Sansa riscopre la gioia delle cavalcate mattutine su pianure colme di rose di ogni colore, e il romanticismo nell’osservare quelle stelle di cui sembra esser fatto il suo sorriso.

Willas è tutto ciò che ha sempre sognato, e in lui c’è quella gentilezza, ironia e saggezza che ogni uomo dovrebbe avere. Trascorrono molto tempo insieme ad osservare i falconi tornare dai boschi con le loro prede o a studiare mappe di stelle, così come piace a entrambi.

Dopo qualche anno, dopo essere totalmente rinata, abbandonato ogni timore dopo la morte di un re crudele, Sansa è felice tra i bambini che gli ha donato e con i quali Willas ama giocare.

Ha mantenuto una promessa, dopotutto. Ha deciso di chiamarli Eddard, Rickon e Bran e se ogni cosa andrà per il meglio, pensa mentre Willas le poggia una mano in grembo, lo sguardo protettivo che ama sentire su di sé, se ogni cosa andrà come deve, presto vi sarà una piccola Arya.

 
 

[274]




 


Note dell'autrice.
Buonasera, popolo di Westeros.
A riguardo di tale drabble, credo che ognuno di noi, chi più e chi meno - chi nega, a mio parere mente, aw - abbia immaginato come si sia potuto evolvere il futuro di Sansa Stark se effettivamente fosse andata in sposa a Willas Tyrell. 

Era talmente curiosa di esplorare una simile situazione che i miei feelings non mi hanno dato tregua, ew, e ne sono davvero soddisfatta. 
Chiaramente, più What If? di così.. Però nulla, piccolo esperimento che ho portato a termine con graaaan felicità (?), perchè a mio parere, in quell'occasione Sansa avrebbe avuto la pace che il tormento di Approdo del Re non poteva più garantirle, nonchè la sicurezza dalle manie di protagonismo di Joffrey.
Enniente, alla prossima, lasciatemi qualche mini-recensione, o quel che volete, me medesima non si lamenta mai ed al contrario, offre caramelle come se non ci fosse un domani,
fireslight.

 

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Capitolo 15
*** Senso dell'orientamento ***


Senso dell’orientamento.
 

Le loro stanze non potrebbero essere più lontane, eppure Stannis non riesce a capacitarsi del fatto che la piccola Shireen riesca sempre a trovarlo ovunque.

Che sia il proprio ufficio, la camera da letto − non più condivisa con la lady sua moglie − o il cortile degli addestramenti. Ogni volta che si sente osservato, Stannis si volta quasi con l’accenno di un sorriso ed incontra gli occhi azzurri di sua figlia.

Sorprendentemente, pensa che la piccola, − nell’oscurità dei corridoi di una fortezza che sente ormai propria − abbia trovato una sorta di labirinto da percorrere a suo piacimento, ogni volta che le va, per trovarlo in qualsiasi posto lui sia.

Da parte sua, Shireen crede che cercare il lord suo padre, come in un’emozionante caccia al tesoro, sia più divertente delle lezioni di cucito e storia che sua madre la obbliga a seguire. Sfreccia per gli oscuri meandri di una fortezza popolata da strane creature di pietra − i draghi di cui suo padre le parla di rado − alla ricerca dell’unica persona incapace di guardarla con severità.

Stannis ricorda quando alla sua nascita, i maestri gli avevano detto che non sarebbe sopravvissuta e che il male grigio gliel’avrebbe portata via. Ricorda di come abbia lottato e pregato, − più che durante i giorni dell’assedio di Capo Tempesta − pur di conservare intatta la vita della sua bambina.

Entrambi, in quell’isola fatta di draghi e altre bestie complicate, sanno quanto l’uno sarà sempre in grado di trovare − e proteggere − l’altro da qualsiasi cosa.

Stannis sa che finchè gli occhi azzurri di Shireen saranno in grado di trovarlo nell’intrico di sale e corridoi bui della fortezza, andrà tutto bene.

 
 

[282]




 



Note dell'autrice.
Buonasera, aw. Niente, guardando alcune delle puntate che vedono protagonisti Davos (
), Shireen e Stannis m'è venuto in mente il fatto che la piccola principessa sia sola, ma proprio sola a Roccia del Drago, con Selyse che si autocommisera e Stannis naturalmente impegnato a far guerra (?). Mi mancava il fatto che Shereen e suo padre potessero avere delle scene tutte per sè, quindi, il prompt era senso dell'orientamento ed ho pensato ad una situazione in cui la piccola rincorra un'indaffarato Stannis per la fortezza, e ne è uscita questa cosa qui, ew.
Spero possa piacervi e, come al solito, fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Alla prossima,
firesligh.

 

 

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Capitolo 16
*** Lacrime di mare ***


 

Lacrime di mare.
 

Yara siede sul muretto che separa il porto di Pyke dalla strada maestra per la fortezza in cui vive, osservando il mare agitarsi in lontananza e la marea inondare la costa.

Da lontano, un bambino della sua età, − magro e gracile come un giunco − si fa strada tra le gente del porto per raggiungerla. La bambina sorride, sebbene provi una certa invidia nei suoi confronti, poichè un giorno lui guiderà una flotta e lei sarà venduta come una bestia da macello a qualche vecchio ubriacone.

Il bambino sorride, sedendosi al suo fianco. «Yara, ricordi quando nostra madre ci  raccontò di come si formarono i mari?» Theon possiede la gioia innata di un bambino di sette anni, un bambino che non conosce la paura o la severità di quel mondo caotico.

Yara sorride, ricordando le parole della lady loro madre. «Certo.» replica, osservando una galea prendere il largo «I mari non sono altro che le lacrime di un gigante cattivo, cui il Dio Abissale ha fatto affondare la nave per i mancati sacrifici in suo onore.»

Theon si perde come lei ad osservare il cielo plumbeo e l’orizzonte, segreta promessa di libertà. Nessuno dei due sa che un giorno si perderanno irrimediabilmente, nessuno dei due sa che un giorno, alla perdita dell’altro, probabilmente piangeranno lacrime di mare.

A distanza di anni, suo fratello trasformato in un essere pauroso, totalmente corrotto dal timore e dallo spavento, Yara pensa tra sé che non sono solo i giganti cattivi a piangere lacrime di mare.

 
 

[252]





 


Note dell'autrice.
Buonasera, piccole piovrette (?)
Niente, volevo solo dire che da piccoli questi due cosetti pucciosi saranno stati l'amore, quasi mi immagino una piccola Yara/Asha e un nano-Theon correre per Pyke. Avrei voluto che tornassero insieme, che lui scappasse con lei via da Forte Terrore, considerando tutto ciò che Yara aveva fatto per andare a riprenderlo, ma okay, piccolo Theon era spaventato e si è rintanato insieme ad adorabili cagnolini in un'altrettanto adorabile gabbietta sporca.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ew.
Alla prossima,
fireslight.

 

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Capitolo 17
*** Tramonto sul mare ***


Tramonto sul mare.
 

Ogni mattina, uscendo dalla propria villa per andare a fare colazione al bar e passando per il lungomare, Tywin vede la solita ragazza seduta sulla spiaggia, i lunghi capelli biondi simili ad oro colato sciolti sulle spalle ed un libro in mano.

Avverte quasi una familiare sensazione che non sa identificare, ed è raro che la ragazza si volti, lasciandogli intravedere gli occhi verdi come smeraldi. La mattina seguente, osserva la spiaggia totalmente vuota, della ragazza dai capelli color dell’oro, neanche l’ombra.

Qualche giorno dopo, per puro caso, la scorge al tramonto, quando il mare è solcato dalle onde ed il cielo è di molteplici colori, viranti dal rosso fuoco all’oro di quei capelli capaci di intrigarlo come nulla. «Cosa leggi?»

Joanna alza lo sguardo dalle pagine del libro, osservando controluce il ragazzo che le sta di fronte, trovando in lui, i lineamenti di chi la osservava la mattina presto, uscendo per andare a fare colazione.

Sorride, osservando il cielo ed il mare. «Guerra e Pace.» risponde, e Tywin giura di non aver mai visto sorriso più bello.

 
 

[178]




 



Note dell'autrice.
Aaaaw, non parlatemi di cosa NON sono Tywin e Joanna, perchè - ribadisco - sono troppo dolci insieme. E perchè naturalmente avrei voluto che Martin parlasse più di lei e del suo rapporto con il marito, per mostrare al mondo che l'algido Tywin Lannister abbia potuto sorridere almeno una volta alla sua leonessa.
Niente, ho immaginato una situazione abbastanza AU e moltro WhatIf?, che però ho adorato scrivere; inoltre, immagino più che altro un Tywin anzianetto (?) ed una Joanna stile nonnina-che-prepara-dolci-e-biscotti nella scena della spiaggia descritta sopra, ma voi interpretatela pure liberamente. Anche se, a dire il vero - ssh, che rimanga un segreto - adoro la loro versione giovane e spensierata.
Alla prossima, ringrazio chi recensisce/segue e via dicendo, e fatemi sapere cosa ne pensate!,
fireslight.


PS: si, il titolo Guerra&Pace di Tolstoj credo possa descrivere perfettamente l'indole tranquilla e serena di Tywin in età avanzata. Proprio.

 

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Capitolo 18
*** Ghiaccio nero ***


Ghiaccio nero.
 

Stringe fra le mani una spada, - ghiaccio, come essenza del suo cuore − che sente non appartenergli. Suo fratello avrebbe dovuto portarla con sé in battaglia, onorando così il nome della famiglia.

Adesso, seduto fra le rocce del Parco degli Dei, ai piedi dell’immenso albero-diga, Eddard si chiede con rammarico se il peso di quella spada, − ghiaccio, avrebbe dovuto essere suo fratello a sentirne il peso sul fianco, non lui − sia valso il dolore per la perdita di un padre, e di un fratello.

Stringe fra le mani una spada portatrice di disgrazie, ancora il ricordo del corpo freddo di sua sorella nella mente, e nella mente il volto scioccato del fratello minore, da sempre così legato alla loro fanciulla-lupo.

È un destino oltremodo amaro, troppo amaro anche per lui, mentre osserva quella spada che sente non esser degno di portare al fianco.

Alle prime luci di un’alba tetra, − malinconica quanto lui −, Ghiaccio mostra sfumature nere sulla lama in acciaio di Valirya.

 
 

[167]



 





Note dell'autrice.
Si, I know. Sono ti una tristezza assurda, vi capisco, eppure questa drabble è nata in un momento di blocco totale, non potevo lasciarla indietro. Sono sicura che, alla fine della ribellione di Robert, a Eddard sia rimasto ben poco di cui essere felice, in primis, l'aver ereditato la spada di famiglia che secondo la tradizione avrebbe dovuto portare Brandon. 
Come se il poveretto non fosse già depresso per la morte dell'amata sorella.
By the way, quelle sono altre lacrime, altri feelings.
Alla prossima,
fireslight.



PS: Questa sarà quasi sicuramente la penultima drabble della raccolta, perchè quest'ultima deve avere una fine e perchè ho attualmente altri progetti, altri fandom da esplorare e altre robe sul Trono, obviously. Ci si sente, aw.

 

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Capitolo 19
*** La fine dell'inizio ***


 

La fine dell’inizio.

 

Quando ritorna nelle terre che per generazioni erano state governate con saggezza dai suoi antenati, Rickon Stark non è più un bambino spaventano e tremante, fuggito per aver salva la vita.

Il suo corpo è più massiccio, forgiato da un gelido inverno al quale non avrebbe dovuto − né potuto − sopravvivere, i capelli corti e gli occhi azzurri di una madre di cui non serba più alcuna memoria. Quando vede nuovamente quelle terre, sue di diritto, Rickon sa che è la fine dell’inizio.

Come un malsano circolo vizioso in cui è caduto da tempo e dal quale non riesce a tirarsi fuori, quando pensa che sia suo dovere, − e diritto − ricostruire una casa che teme di non riconoscere più come propria, il senso di abbandono e nostalgia coltivato come erba venefica nelle sue vene, nei muscoli e nelle ossa, troppo lontano da casa, troppi anni, troppi inverni susseguitisi velocemente da lasciarlo indietro.

Rickon sa che è la fine dell’inizio, è la fine di un’infanzia mai assaporata davvero ed è l’inizio di qualcosa che lo vedrà andare lontano e conquistare rispetto nei confronti di quel Nord che mai, ha perso la speranza di vederlo tornare vivo, un giorno fra tanti.

Bruciante consapevolezza di essere in piedi nonostante tutto, tralasciato il freddo ed il vento capaci di congelare le dita di un bambino indifeso, troppo minuto ma abbastanza fiero, ed orgoglioso da sopravvivere alla sua morsa.

È l’inizio della fine, un cerchio che finalmente si chiude dopo tanti, troppi anni di silenzi e giustizia − o vendetta, non c’è rimorso alcuno − mai davvero guadagnata, come era giusto che fosse.

Un inizio ed una fine forse dal risvolto amaro, Rickon lo ha compreso ormai da tempo, avendo perso tutto e quando tutto lo ha di nuovo conquistato in proprio nome ed in nome di un padre, un fratello ed una madre trucidati, in nome di un altro fratello perduto e delle sorelle scomparse.

Questo pensa, fra le rocce del Nord, Cagnaccio come fedele amico, compagno e fratello al suo fianco, sempre vigile ed attento a qualsiasi movimento sospetto. Occhi azzurri dalle sfumature di ghiaccio osservano lontani una fortezza ormai ricostruita, fine di un inizio conquistato da tempo.

 
 

[368]





 

Note dell'autrice.
Bene, bene. Prima di tutto, perdonate l'immenso ritardo, ma studio, febbre e quant'altro mi hanno impedito di terminare questa raccolta di flashfic. Ebbene si, vorrei poter dire di aver chiuso in bellezza (?) ma poi sono gusti, perchè Rickon Stark sarà anche smarrito da qualche parte, ma vi prometto che tornerà e, scusate il francesismo, farà il culo ai Lannister, ew.
Comunque, ringrazio infinitamente chi ha più volte recensito, chi ha inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate, perchè sono stata davvero contenta di tutto ciò, credetemi, e mi dispiace dover terminare la raccolta, ma ho altri progetti che includono il Trono.
Avete visto il trailer della quinta stagione?, ebbene, futuri progetti potrebbero riguardare le poche, criptiche immagini rilasciate.
Spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate, le vostre impressioni, teorie su qualsiasi cosa (amo discutere di teorie, sappiatelo
).
Alla prossima, tornerò sempre e comunque perchè il Trono chiama,
fireslight.

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