One Day: A Love Is Forever

di Mexperience
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Luna di miele ***
Capitolo 2: *** Piccole nuvole ***



Capitolo 1
*** Luna di miele ***


Ho deciso di iniziare questa storia a capitoli per due motivi: primo, ho amato questo film in un modo assurdo; secondo, ho passato ore, dopo averlo visto per la prima volta, a immaginare come sarebbe potuta finire questa meravigliosa storia d'amore, e cosa avesse provato e vissuto Dexter dopo la morte di Emma. Terzo: adoro i protagonisti, i loro caratteri e la loro travagliata storia, insieme astratta e così dolorosamente reale. Perciò con questa storia a capitoli, proverò a farvi rivivere, ancora una volta, le emozioni che Emma e Dexter ci hanno regalato. Spero che i miei testi vi piacciano, ma in ogni caso, commentate, recensite, fatemi sapere il vostro parere! [Mexperience]

 

ONE DAY: A LOVE IS FOREVER

 

1° CAPITOLO – Luna di miele

Era uno di quei giorni cupi e grigi, pronto a sfornare tristezza e malinconia a coloro che al mattino si alzavano guardando fuori dalla finestra, per dare il buongiorno al mondo là fuori. Emma Morley era una di quelle; la tipica donna compiuta, realizzata con le sue tre lauree e il suo lavoro di scrittrice impegnativo ma appagante. D'altronde, lei era uno spirito sognatore: sognava, ambiziosa com'era, e lottava anche contro il destino, anche contro i propri limiti, contro le leggi della natura e dell'universo, se necessario. Gracile e mingherlina, con i suoi occhiali neri e grandi che le occupavano gran parte del viso e le accentuavano ancora di più i suoi occhioni color nocciola, ma determinata e forte quanto un mare in tempesta quando si trattava di qualcosa che davvero desiderava. Effettivamente, la storia con Dexter ne era stata la prova.

Dexter Mayhew: l'uomo della sua vita. Alto, biondino, con gli occhi leggermente screziati di verde e ambra. L'aveva conosciuto fin dall'università, all'epoca due ragazzini incoscienti, speranzosi per il loro futuro. Era sempre stato un uomo difficile: donne, alcool, droga, il divertimento era la parola d'ordine e non aveva neanche lontanamente il pensiero di mettere la testa a posto. Così opposti e uniti al contempo, attratti l'un l'altro da un legame che era destinato a distruggerli nel renderli felici. Di una felicità che non aveva eguali. Nonostante le loro storie, gli anni trascorsi senza sentirsi e vedersi, non avevano mai smesso di pensarsi; ma scappare da un amore simile era sembrata l'unica cosa giusta da fare. Lei seria e pronta a una relazione importante, l'unica che veramente desiderasse, lui spaventato dal pensiero di impegnarsi e poter ferire la donna che più amava al mondo. Ma il destino, anche se in ritardo, aveva concesso loro di rincontrarsi, ancora una volta e darsi finalmente una possibilità. La possibilità più incredibile e bramata della loro vita.

Emma aveva appena smesso di osservarlo dormire e pensare a tutte queste cose: era assurdo quanto fossero cambiate le cose in dieci anni. Dexter Mayhew, sposato! E con chi, poi? Con Emma Morley! Era il pensiero più insensato e meraviglioso in assoluto, loro due, legati inscindibilmente da un legame più forte della loro volontà e di quella dello stesso destino. Si alzò dal letto della loro stanza d'albergo, in Grecia, presa per due lunghe settimane. “Il tempo mi condiziona troppo”, pensò, ritornando dal lungo viaggio dei suoi pensieri romantici e malinconici, notando fin troppo la coltre di nubi che si stava avvicinando. Si lavò, indugiando, poi aprì l'armadio per iniziare l'inevitabile lotta all'abito giusto. Non era affatto una patita dello shopping o della moda, anzi; metteva tranquillamente la prima cosa che le capitava a tiro. Ma questa volta no, questa volta era il suo primo giorno di luna di miele e tutto doveva essere perfetto. Si misurò prima un vestito panna, coi voilà, poi passò a uno rosa antico; alla fine decise per un abito corto, aperto a mo' di gonna, color verde smeraldo: lo comprò proprio perché le ricordava un po' gli occhi di Dex e lui amava come le stavano i vestiti sbarazzini, rispecchiavano a pieno l'animo giovane e spensierato di lei. Dexter sbadigliò, rigirandosi nel letto. Due secondi per realizzare dove si trovasse, che tutto fosse vero, poi la guardò: era lì, Emma, SUA moglie, vestita splendidamente e maledettamente bellissima. Gli sembrò di amarla sempre, ancora di più. “Piccola, sei già sveglia e... vestita...” mormorò imbronciato. Emma rise e si stese al suo fianco. Lui l'attirò a sé con forza, “chi ti ha dato il permesso di coprirti così in fretta, senza il mio consenso...”, la baciò a lungo, abbassandole la spallina destra del vestitino. Emma si sentì pervasa da fremiti e brividi familiari, “Mi scusi, caro marito, se volevo farmi bella solo per lei. Devo pur fare qualcosa per evitare che scappi da me di nuovo!” disse sorridendo maliziosa, lo baciò sulla fronte. “Tu sei sempre bella Emy, sei semplicemente fantastica” la guardò, improvvisamente serio, “guardami, sono qui, affianco alla donna della mia vita, sposato e con un lavoro. Credi davvero che il vecchio Dexter avrebbe potuto accettare tutto questo?” indugiò un istante, poi le sistemò un ciuffo ribelle della sua frangia, “Tu mi hai cambiato, Emma, mi hai reso un uomo migliore, una persona migliore. Tu mi hai salvato dal casino in cui ero sprofondato, ci sei sempre stata, sempre, anche quando non lo meritavo. Non potrei amare nessuna altra persona al mondo, se non te.” Era letteralmente spiazzata, le nuvole grigie facevano davvero strani effetti quel mattino! Lo guardò intensamente, lasciandosi scappare qualche piccola lacrima, che subito lui asciugò, baciandole le guance. Era tutto vero; lui, lei, insieme, stentava ancora a crederci, dopo tutti gli anni passati ad amarsi e a sfuggirsi. Non poteva essere più felice e in quel momento, dopo le parole di Dex così vere, così dirette, si rese conto che nulla sarebbe potuto tornare indietro. Ci erano dentro, più che mai, ed era certa che niente e nessuno li avrebbe mai separati, stavolta. “Vieni qui” sussurrò lei, commossa, stringendolo forte. “Ti amo Dex, ti amo infinitamente”. Lo baciò a lungo, con passione, mentre lui le sfilava il vestito da dosso, ignari che il loro breve, interminabile tempo di felicità, sarebbe stato ben presto intaccato da macchie nere e cupe, proprio come le nuvole di quel mattino.

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Capitolo 2
*** Piccole nuvole ***


Dal secondo capitolo Emma diventa protagonista e narratrice, pertanto scriverò in prima persona, per trasmettere meglio messaggi, sentimenti e le vicende che verranno narrate. (Buona lettura <3)

I giorni in Grecia volarono impercettibilmente. Il che era comprensibile dato che stavo vivendo l'esperienza più bella della mia vita e, si sa, quando le cose sono belle passano subito, minuti, ore, giorni, anni, quando hai affianco la persona giusta non importa nemmeno dove stai, il tempo scorre, incondizionato, e non sai nemmeno se ti importa più di tanto. A Dexter piacque molto la Grecia, come era ovvio, dopo tutto: una terra piena di sole, dalle acque limpide, ricche di fauna e con una storia unica ed invidiabile. Fin da bambina era stato il mio sogno vedere la famosa terra dalle mille storie, miti e guerre che a scuola avevo imparato e studiato con passione. Il sole era caldo e penetrante, ma nonostante questo la mia pelle particolarmente sensibile e bisognosa di crema protettiva non si scurì poi così tanto. Dex invece era una favola; con la pelle abbronzata i suoi occhi verdognoli spiccavano ancora di più. Quel viaggio fu una sorpresa per entrambi, non avrei mai pensato che la convivenza con lui sarebbe stata così semplice, spontanea. Non c'era niente di sensato prima. Io e Dex, intendo. Avevamo una casa, un lavoro, e delle persone che ci amavano eppure non eravamo felici, come quando fai un puzzle e non trovi l'ultimo tassello per completarlo, quello della figura principale, il più importante. Stare con Dexter aveva rimescolato i pezzi e li aveva riposti nel modo giusto.

Passammo le nostre settimane di luna di miele a fare lunghe passeggiate lungo le bianchissime spiagge della costa greca, pranzando in ristoranti del luogo, visitando nuove città e siti archeologici, e a vivere notti insonni, le notti più belle che avessimo mai assaporato.

“A cosa stai pensando Emm?” stavamo passeggiando sulla spiaggia, era ormai sera e il sole stava cedendo il suo posto per dare spazio alle stelle. “Nulla”, sorrisi e lo baciai. “Sei pensierosa, lo vedo da come cammini...sei distratta, è come se non ci fossi del tutto”. Non avevo voglia di dirgli cosa mi stesse tormentando ormai da qualche giorno, era la nostra ultima sera in Grecia e volevo passarla al meglio (anche se devo ammettere che è davvero carino quando si preoccupa). “Sto bene, davvero, pensavo solo a i bagagli da finire e a cosa manca in borsa, tutto qui”. Lo guardai intensamente e stavolta riuscii a convincerlo, credevo. “E va bene, allora dato che sei così pensierosa, ti ci vuole un bel bagno freddo.” Prima che potessi ribattere, mi prese in braccio e iniziò a correre verso le onde, “che cosa fai?!” , “lasciati andare Emm!”. Ci ritrovammo in acqua tutti e due, bagnati fradici dalla punta dei capelli fino ai piedi, l'acqua era fredda, nonostante il calore del sole che fino a qualche ora prima aveva riscaldato e illuminato questa parte di mondo. Dexter nuotava per riscaldarsi, era bravo, seppure non facesse piscina come me. A un certo punto qualcosa mi toccò la schiena e sobbalzai. Cinque dita familiari stavano percorrendo le mie spalle, poi la schiena e continuavano a scendere... “Ti sei rilassata un po'?” stavo tremando, ma evidentemente il moto dell'acqua era a mio favore e mi aiutava a nasconderlo “sì, Dex, ma potevi almeno farmi togliere i vestiti dato che tra poche ore dobbiamo partire!” dissi, ma lui sembrava divertito, “ e chi ce li ha i vestiti?!”. Mi bloccai improvvisamente e mi guardai attraverso l'acqua, col quel poco di luce che la sera concedeva; non avevo nulla a parte reggiseno e mutandine, e anche Dex era nudo. Ero così presa dai miei pensieri che non mi ero nemmeno accorta quando lui me li aveva sfilati. “Non puoi spogliarmi a tuo piacimento, Dexter Mayhew!” sbottai, cercando di fingendomi stizzita, ma scoppiamo a ridere entrambi. Mi strinse forte a sé e mi cullò tra le sue braccia; eravamo soli, in mezzo al mare della Grecia, sotto una coperta di stelle, l'una avvinghiata all'altro. Sicuramente qualche angelo lassù stava protestando per questo angolo di paradiso che c'eravamo ritagliati in quel momento. I suoi baci sul collo mi accompagnarono per tutta la notte e facemmo l'amore in un modo nuovo, più intenso, come se per qualche strana ragione fossimo più vicini di quanto non eravamo, più nudi di quanto già stavamo, più legati di quanto potevamo già esserlo. E mi sentii una stupida ad essermi preoccupata di quello che stava per venire, una volta tornati a Londra, alla vita di tutti i giorni. Come se qualcosa fosse potuta cambiare, come se io avessi mai potuto decidere di lasciare l'unica persona che avessi mai amato al mondo. Dexter mi apparteneva, ed io ero sua, lo ero da sempre.

Tornammo all'appartamento 127 che era già mattino, ancora bagnati, ma talmente felici che con le nostre risate svegliammo mezzo albergo. In un' ora finimmo i bagagli e in due arrivammo in aereoporto e ci sedemmo su quel mezzo alato che poche settimane prima aveva portato due giovani ragazzi entusiasti e contemporaneamente spaventati da quello che stavano per vivere, mentre ora accoglieva un uomo e una donna, legati da un amore più maturo, più intenso.

“Ho notato che i bagagli hanno fatto in fretta a smettere di spaventarti” Dexter mi fece uscire dalla coltre dei miei pensieri, mi spostò una ciocca di capelli davanti agli occhi. “E' normale avere paura Emm, lo sono tutti appena sposati, si ha paura di quello che potrebbe essere. Noi da parte nostra ce la metteremo tutta, e vedrai che andrà tutto alla grande. Io non ti lascerò mai più andare, qualunque cosa accada, di questo puoi starne certa”. Mentre mi rassicurava, mi cinse le spalle ed io lo baciai con passione; ormai se era rimasto anche un minimo di paura per quello a cui stavamo andando incontro, era svanito nel momento in cui avevo guardato negli occhi di Dexter.

Sorrise, ed era così felice, così luminoso, baciato dalla luce del sole che penetrava dal vetro dell'aereo. “E poi”, aggiunse, “comunque vada domani, abbiamo vissuto oggi. Qualcuno mi disse così diversi anni fa...” Ora ero davvero stupita: ricordava ancora le mie parole dopo la nostra prima notte insieme, quella dopo la laurea. Eravamo solo due ragazzini... “Ti amo Dex, qualunque cosa accada, ti amo e non ho paura, non ho paura di niente finché ho te”.

L'aereo partì, lasciando alle spalle la splendida terra che aveva fatto da scenario alla nostra luna di miele. E rimanemmo abbracciati tutto il viaggio, guardando dritto, davanti al nuovo futuro che stava per arrivare.

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