Because we can

di DragonSilverGold
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iscrizioni ***
Capitolo 2: *** Choice ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Iscrizioni ***



~~1 Settembre 2023
Zabini Manor
Ore 10.30
«Vuoi uscire da quel cazzo di bagno o no?» le urla di Lola Hope Zabini risuonarono per il maniero degli Zabini, mentre picchiava violentemente sulla porta di mogano scuro.
«Calmati Miss Finezza, ho quasi finito» rispose una voce annoiata dall’altra parte. Lola sbuffò; certe volte sua sorella era proprio insopportabile, con quella mania di stare in bagno per ore a fare non si sa che cosa.
«Ma cosa devi fare, ogni volta, per ore in bagno? E poi come ti sei permessa di prendere la mia spazzola, idiota?!» sbottò Lola scrollando i lunghi capelli corvini, alzando gli occhi grigi al cielo.
La porta si aprì finalmente, rivelando la figura di una ragazza alta, con lunghi capelli biondi fino al fondoschiena e dei brillanti occhi blu come la notte.
«Alla buon’ora Desy» esclamò malignamente Lola.
«Non chiamarmi così Lol, e comunque che te ne frega di cosa faccio in bagno? » rispose sibilando Destiny Daphne Zabini. Le due giovani Zabini non sopportavano che i loro nomi venissero storpiati, per questo motivo si chiamavano così a vicenda, per farsi dispetto.
«Di solito non me ne frega niente, ma sai com’è, mi hai rubato la spazzola, e io ho bisogno di pettinarmi» ribatté prontamente la corvina.
«Giusto, non sia mai che i tuoi bellissimi capelli venissero rovinati» rispose ironicamente Destiny. Lola le fece una linguaccia, prese la spazzola che la sorella le porgeva e sparì in camera sua.
Entrambe si stavano preparando per cominciare il nuovo anno ad Hogwarts, il sesto per la precisione. E quell’anno sarebbe stato speciale, molto speciale per tutti, anche se loro non lo sapevano ancora, come nessun’altr, d’altronde.
«Forza ragazze, muovetevi! Tra mezz’ora dobbiamo essere alla stazione!» esclamò Daphne Greengrass in Zabini dal piano di sotto, mentre il marito si aggiustava le inesistenti pieghe della camicia verde scuro.
 «Si madre, arriviamo» risposero in coro le due ragazze, guardandosi in cagnesco. Nonostante fossero gemelle, Lola e Destiny erano agli antipodi: la prima dai lunghi e leggermente mossi capelli corvini, con grandi occhi grigi e un’indole ribelle, orgogliosa ma essenzialmente dolce; la seconda con lisci capelli biondo chiarissimo, luminosi occhi blu e dal carattere freddo e distaccato, talvolta maligno e calcolatore. Le due, pur litigando come cane e gatto, si volevano un gran bene e non avrebbero vissuto l’una senza l’altra, anche se non lo avrebbero mai rivelato, neanche sotto tortura.
Arrivate a King’s Cross, attraversarono la barriera e si ritrovarono nel caos del binario 9 e ¾. Gente che urlava, bambini che si rincorrevano, madri che salutavano calorosamente i propri figli e vecchi amici che si ritrovavano insieme dopo una lunga vacanza. Insomma, la solita tiritera di tutti gli anni. Ma questa tiritera, faceva provare loro un calore indescrivibile.
«Arrivederci madre, mi mancherai tanto» disse Lola abbracciando Daphne, che rispose con un caloroso abbraccio e un «Anche tu tesoro» appena sussurrato.
«Ci rivediamo a Natale, padre. » Destiny non era solita a dimostrare i propri sentimenti, ne nei gesti di affetto ne con le parole. Ma per quell’occasione abbracciò il padre in modo affettuoso.
Poi si allontanarono insieme verso la locomotiva scarlatta, verso una nuova avventura.




NOTE DI QUELLE DUE SCLERATE DELLE AUTRICI :3
Ehm-ehm *si schiariscono rumorosamente la gola*
AVE POPOLO DI EFP!
Siamo DragonSilverGold, due ragazze completamente fuori di testa, che vogliono cimentarsi in un’interattiva.

Silver: prima storia = interattiva… siamo davvero masochiste -.-“
Gold: eh già, Silver, ma noi vogliamo bene a tutti quelli che parteciperanno! [ingraziateli tutti, idiota!]
Silver: non mi abbasso a ‘ste minchiate, sono superiore a te. Stupida Grifondoro.

Comunque, tralasciando i particolari della loro mente bacata,ecco qua un’altra interattiva!
Sappiamo che nel fandom ce ne sono tantissime, ma non sono mai abbastanza :3
Per chi non sapesse come partecipare, ecco qua alcune regole, che siete pregati di seguire per favore….

Silver: altrimenti vengo a casa vostra e vi crucio tutti quanti! xD
Gold: Suvvia, Silver, più garbata…
Silver: ma vai in culo ad un Ungaro Spinato.
Gold: Silver. A cuccia!
Silver: Se mi tratti ancora come un cane, ti decapito.
Gold: pff, ma tu mvb ^^
Silver: certo, come un’ortica nei pantaloni.
Gold: T^T permalosa…

Dicevamo, ecco le regole:
1. Allora… Accettiamo un massimo di 24 personaggi [esclusi i nostri, ovvero Lola, Destiny e altri due surprise xD].
2. Potete creare un massimo di due personaggi, ma per favore, non create 80 mila ragazze e 7 ragazzi, sarebbe orribile dover creare noi altri personaggi D:
3. Le schede vanno inviate per MESSAGGIO PRIVATO!  Se il personaggio verrà inviato tramite recensione, non verrà accettato.
Nella recensione dovreste scrivere: anno, sesso, casata, ruoli ed eventuali relazioni con la NG.
4. Siate ORIGINALI e FANTASIOSI negli OC.


Questa è la scheda da compilare:
NOME:
SECONDO NOME*:
SOPRANNOME*:
COGNOME:
ETA’/ANNO FREQUENTATO:
DATA DI NASCITA:
CASA:
STATO DI SANGUE:
ORIENTAMENTO SESSUALE:
ASPETTO FISICO:
CARATTERE:
PATRONUS:
BACCHETTA:
AMORTENTIA*:
ANIMALE DOMESTICO*:
COSE CHE AMA:
COSE CHE ODIA:
MATERIA PREFERITA:
MATERIA ODIATA:
MATERIE FACOLTATIVE STUDIATE* [dal quinto anno in su]:
QUIDDITCH [sono disponibili anche i capitani ^^]:
RUOLO SCOLASTICO [Prefetto, Caposcuola…]:
AMICIZIE/INIMICIZIE:
RELAZIONE [sia con un personaggio della NG che con altri OC]:
CURIOSITA’*:
FAMIGLIA:
STORIA DEL PERSONAGGIO:
PRESTAVOLTO*:
*i campi con l’asterisco non sono obbligatori.

In caso non troviate un presta volto, lo cercheremo noi per voi, se volete ;)
Questa sono le tabelle dei ruoli:
QUIDDITCH:
Ruoli Grifondoro Serpeverde Corvonero Tassorosso
Capitano GinnyW   Cersei Evans Katherina23  _LittleWeasley_ 
Cercatore James Sirius
Potter
Scorpius Hyperion
Malfoy
Littles _LittleWeasley_ 
Cacciatore [1] Lola Hope Zabini occupato Lysander Scamandro Alice Paciock
Cacciatore [2] Ginny W  CallmeMomo  Deek   Zoey e Jessy Hamato
Cacciatore [3] tribute_potterhead  Katherina23 Zoey e Jessy Hamato  occupato 
Battitore [1] Fred jr. weasley Albus Severus Potter Lily Luna Potter  _LittleWeasley_
Battitore [2] Littles  Cersei Evans  Katherina23   
Portiere Zoey e Jessy Hamato  Lorcan Scamandro  Sabaku No Konan Inuzuka Hugo Weasley



RUOLI SCOLASTICI:
Ruoli Grifondoro Serpeverde Corvonero Tassorosso
Prefetto 5°
anno M.
    Louis Weasley occupato 
Prefetto 5°
anno F.
  Weasleiuccia   bling_ring Lucy Weasley
Prefetto 6°
anno M.
Jortephie_94  Sabaku No Konan Inuzuka  Lysander Scamandro  bling_ring 
Prefetto 6°
anno F.
Rose Weasley Destiny Daphne
Zabini
 Littles  Jortephie_94
Caposcuola  Lacrima_00 theshadowbehindthemoon  Molly Weasley  

 
Instead, questi sono i personaggi della NG, con rispettive Case e Anni, per evitare di fare confusione:
James Sirius Potter: 7° anno, Grifondoro PRESO DA GINNYW
Fred jr. Weasley: 7° anno, Grifondoro PRESO TRIBUTE_POTTERHEAD
Molly Weasley: 7° anno, Corvonero PRESO DA KATHERINA23
Frank jr. Paciock: 7° anno, Tassorosso PRESO DA DEEK
Rose Weasley: 6° anno, Grifondoro NON DISPONIBILE
Dominique Weasley: 6° anno, Corvonero PRESO DA CALLMEMOMO
Albus Severus Potter: 6° anno, Serpeverde PRESO DA CALLMEMOMO
Scorpius Hyperion Malfoy: 6° anno, Serpeverde NON DISPONIBILE
Lorcan Scamandro: 6° anno, Serpeverde PRESO DA KATHERINA23
Lysander Scamandro: 6° anno, Corvonero PRESO DA LITTLES
Roxanne Weasley: 5° anno, Grifondoro PRESO DA _LITTLEWEASLEY
Lucy Weasley: 5° anno, Tassorosso PRESO DA DEEK
Alice Paciock: 5° anno, Tassorosso PRESO DA SABAKU NO KONAN INUZUKA
Lily Luna Potter: 4° anno, Corvonero PRESO DA LITTLES
Louis Weasley: 4° anno, Corvonero PRESO DA _LITTLEWEASLEY_
Hugo Weasley: 4° anno, Tassorosso PRESO DA ZOEY E JESSY HAMATO


POTETE ANDARE. PACE!

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Capitolo 2
*** Choice ***


~-Siete pregati di leggere todos! Soprattutto le note a fine pagina! Non siete ancora pronti per capire il perché di questa pazzia, voi scegliete, che poi le nostre menti contorte vi spiegheranno tutto nel corso della storia :3
DRAGHI

http://i970.photobucket.com/albums/ae185/Styll_/dragocomune.jpg
Nome:
Drago Comune
Colore:
Rosso: OCCUPATO DA LACRIMA_00 [Vincent Palmer]
Verde: OCCUPATO DA CERSEI EVANS [Rhaegar Torexy]
Fisica: Originari delle terre del sud e sud-est, questi draghi appartengono forse alla stirpe più antica del Mondo Emerso assieme ad altre razze. Principalmente di colore rosso, ha una fisionomia snella ma robusta, con quattro zampe e una corazza decisamente robusta; le ali, posizionate sul dorso all'attaccatura delle scapole, possono sostenere lunghi voli e hanno un'apertura alare di media lunghezza. La sua altezza media è di 4 metri, anche se esistono esemplari più grandi.
Caratteriale: Generalmente questo drago possiede un carattere schivo con gli sconosciuti, e gli esemplari più giovani possono risultare anche aggressivi; ma con il salire dell'età e con l'addestramento giusto, possono diventare miti e saggi. Particolarmente intelligenti, sono gli amici più fedeli per i propri cavalieri perché, quando instaurano un rapporto con una persona e se ne fidano, darebbero anche la propria vita per proteggerla.
ABILITA' E UTILIZZI
- Un collo lungo e molto mobile
- Creste e corna sul capo e sul collo
- Gittata di fuoco consistente
- Corazza di media resistenza ed ali adatte a lunghi voli.



http://i970.photobucket.com/albums/ae185/Styll_/dragodeipicchi.jpg
Nome:
Drago dei Picchi
Colore:
Grigio: OCCUPATO DA TRIBUTE_POTTERHEAD [Alice Blancharde]
Verde scuro: OCCUPATO DA DEEK [Ellis Jordan]
DESCRIZIONE
Fisica: Questo drago, di origini appena meno antiche rispetto ai Draghi Comuni, è una qualche forma di evoluzione di quest'ultimi, adattata a vivere in posti alti, molto ventilati e freddi, nonché spesso sprovvisti di zone di pascolo o ampie piane: infatti questi draghi presentano la particolarità che le loro zampe anteriori si sono fuse con le ali, lasciando solo tre dita artigliate che gli permettono di agganciarsi a sporgenze o parete senza difficoltà; particolarmente resistenti e forti, questi uncini possono penetrare la roccia al primo colpo. Forse il drago più abile in volo, può restare in aria anche per un giorno abbondante, sfruttando la sua grande resistenza e le correnti aeree. Raggiunge un'apertura alare notevole ed il corpo, appena allungato rispetto a quelle del drago comune, gli permettono una completa possibilità di movimento in aria; la lunga coda funziona da timone e tutta la spina dorsale è percorsa da una serie di creste e corni che aiutano a spezzare l'attrito durante il volo. Possiede una velocità ed agilità incredibile e riesce a sollevare grossi pesi con le zampe posteriori.
Caratteriale: Nonostante la sua incredibile aggressività in combattimento, questo drago possiede una grande pazienza e generosità, anche con le persone che meno conosce; se minacciato non si fa scrupoli a reagire e a proteggere il proprio territorio, ma se trattato con cura ed in amicizia si può dimostrare incredibilmente fedele ed affettuoso. Il suo carattere è generalmente mite, anche se per nulla timoroso. Molto saggio, si è adattato benissimo alla convivenza con gli umani. Ovviamente le eccezioni non mancano ed alcuni esemplari potrebbero risultare invece poco socievoli e pacati.
ABILITA' E UTILIZZI
- Ali molto grandi e molto resistenti, adatte a lunghi voli ed/od a sollevare pesi
- Gli artigli delle ali e delle zampe posteriori sono incredibilmente forti e resistenti
- Sopporta molto bene freddo e vento
- Ama appigliarsi piuttosto che starsene a terra

http://i970.photobucket.com/albums/ae185/Styll_/DragodiFerro.jpg
Nome:
Drago di Ferro
Colore
Violaceo: OCCUPATO DA LARRYISTHEWAYLOL [Maj Sanders]
Platino: OCCUPATO PRESO DA _LITTLES_ [Orion Airburg]
DESCRIZIONE
Fisica: Chiamato così per il colore metallico delle scaglie e per la loro resistenza. Le sue squame creano una vera e propria armatura naturale, quasi inscalfibile, che però gli rende difficoltoso il volo. La fisionomia massiccia e il peso della corazza gli impediscono grossi spostamenti in volo o lunghe camminate, anche se gli donano una forza incredibile; dotato di diverse corna sul muso, il resto del corpo ne è pressoché sprovvisto e, nonostante piccole e tozze, le zampe sono provviste di artigli temibili e molto resistenti, con cui attacca il nemico. Le ali, anche se raggiungono un'apertura modesta, sono usate più per planare sulle correnti, dato che sostenere il peso del corpo è particolarmente faticoso. Le scaglie vanno tenute continuamente sotto controllo e ben curate.
Caratteriale: Feroce e vendicativo, questo drago ha un carattere per nulla amichevole e vede come una soluzione di tutto lo scontro. Dal temperamento facilmente irritabile, è perfetto da ingaggiare in battaglia e, anche durante il riposo, se disturbato o semplicemente se gli gira male può arrabbiarsi velocemente. Solo se una persona si dimostra forte e decisa si lascia avvicinare da questa e l'unica amicizia che sentirà con il suo padrone sarà quella di due compagni di battaglia.
ABILITA' E UTILIZZI
- Corazza ed Artigli incredibilmente resistenti
- Zampe tozze ma particolarmente forti
- Adatto a scontri a terra con altri draghi o contro strutture nemiche


http://i970.photobucket.com/albums/ae185/Styll_/Piuracon.jpg
Nome:
Piuracon
Colore:
Nero: OCCUPATO DA LARRYISTHEWAYLOL [Lloyd Cotton]
Nero: OCCUPATO PRESO DA GIL [Amelia Astrom]
DESCRIZIONE
Fisica: Il Piuracon è da sempre stato associato nella mitologia alla figura di grandi incendi o di vulcani per via della sua fisionomia e delle sue particolarità: la pelle è pressoché sprovvista di scaglie, cosa che lo può rendere vulnerabile, ma che gli permette anche di dilatare le increspature e le venature che compongono rilucenti tutto il suo corpo per emettere terribili fiammate che ricoprono tutto il corpo. Ciò gli consente di bruciare frecce o lance che gli vengono scagliate addosso oppure difendersi da attacchi corpo a corpo. Le larghe ali sembrano quasi fatte di fuoco e cenere e gli permettono una certa abilità in volo. Nonostante la quasi completa assenza di scaglie, lungo tutta la spina dorsale si innalzano terribili corni irregolari, quasi fossero rocce appuntite e due lunghe corna ricurve, simili a quelle di un ariete, sbucano dai lati della testa. Quasi impossibile avere un contatto fisico con lui a meno che non lo voglia poiché la sua temperatura corporea normale si aggira sempre intorno ai 60°, ma il Piuracon ha l'abilità di abbassarla per lasciarsi toccare o per evitare ogni cosa che gli sta intorno. Una volta si credeva che dentro il suo corpo ogni cosa, organi, ossa, etc., fossero fosse formata da puro fuoco, anche perché che nel fondo della sua gola, quando spalanca le terribili fauci, risplende una calda luce come, come quella di un fuoco. Il suo corpo emette quasi sempre rivoli di fumo a causa dell'alta temperatura della pelle. Sulla punta della coda c'è un rigonfiamento osseo pieno di punte e corni, adatto come arma.
Caratteriale: Solitario e schivo, questo drago attacca spesso i suoi simili per cacciarli via o difendere la sua tana, se addestrato bene può essere un ottimo compagno di battaglia. Difficilmente questo drago ruggisce, ma quando lo fa è difficile che non venga la pelle d'oca. Pacato e diffidente, quando però sia fida ad un Cavaliere, diventa quasi tutt'uno con esso, fedele fino all'ultimo e pronto a seguire ogni suo ordine ciecamente.
ABILITA' E UTILIZZI
- Poca corazza
- Può ricoprire il suo corpo di fiamme ed alzare od abbassare la sua temperatura corporea.
- Una mira pressoché perfetta ed una gettata di fuoco stupefacente.
- Solitario e schifo, difficilmente ruggisce.
- Il fondo della gola e le venature sul corpo sembrano contenere lava incandescente.
- Il fuoco ha ben poco effetto su di lui.



http://i970.photobucket.com/albums/ae185/Styll_/DragoGrifone.jpg
Nome:
Drago Grifone
Colore:
Bianco: OCCUPATO PRESO DA SABAKU NO KONAN Inuzuka [Connor Blake]
Azzurro pallido: OCCUPATO PRESO DA _LITTLES_ [Amira Starcross]
DESCRIZIONE
Fisica: Drago molto particolare poiché, a differenza di molti suoi simili, presenta una natura mista, poiché sia rettile, che uccello, che anfibio: il corpo è scarsamente ricoperto da scaglie, presenti soprattutto sulle gambe e sul dorso, mentre per il resto è coperto da morbidissime piume che compongono anche coda ed ali. Di fisionomia piccola ed aggraziata, ha una velocità che supera anche quella del Drago dei Picchi ed un'agilità notevole, sia in aria che a terra. Dotato di quattro zampe simile a quelle di un felino, ma con dita più allungate, è anche un'ottima cavalcatura terrena, anche se il suo elemento prediletto è senz'altro l'aria poiché ama vivere su monti innevati. Dotato di una grande resistenza alla fame (può sopravvivere anche settimane solo bevendo) e è capace anche di planate in acqua per catturare una preda avvicinatasi alla superficie. Abilissimo su campi innevati o freddi, è spesso usato per imboscate per via della sua rapidità e nella sua precisione nel catturare la preda; inoltre si è guadagnato il nominativo di Furia Silente poiché, grazie al suo morbidissimo piumaggio, non emette alcun suono in volo e tanto meno in picchiata, colpendo all'improvviso. Più che ruggire, questo drago ancia acuti versi simili a guaiti; invece che utilizzare il fuoco, sfrutta il ghiaccio.
Caratteriale: Senza ombra di dubbio è il drago più socievole di tutti, assolutamente adattato alla società umana; quasi si potrebbe tenere come animale domestico se non fosse per le dimensioni. Giocoso ed estroverso, ama fare scherzi, soprattutto al proprio padrone. Estremamente curioso, è molto difficile tenerlo fermo quando c'è qualcosa di nuovo o quando c'è compagnia ed a volte può diventare un po' invadente e infastidire anche i più pazienti. Quando arriva il momento di concentrarsi, però, come nei momenti di pericolo o in una battaglia, il Drago Grifone sa tirar fuori un temperamento serio e concentrato, un cambiamento radicale dalla quotidianità. Ha bisogno di un particolare addestramento per renderlo ben disciplinato, ma con il salire dell'età inizia a calmarsi.
ABILITA' E UTILIZZI- Corpo, oltre che ricoperto si scaglie, è anche piumato.
- Ali e coda sono piumate e adattissime a volare
- Può sopportare freddo e fame molto a lungo.
- A differenza dei suoi simili, questo drago non utilizza il fuoco, ma il ghiaccio, congelando i suoi nemici.
- Riesce a nuotare per brevissimi tratti e a pescare.


http://i970.photobucket.com/albums/ae185/Styll_/Mogalock.jpg
Nome:
Mogalock
Colore:
Grigio-Nero: OCCUPATO DA CRAZYGURL91 [Lachlain McRieve]
Rosso:
DESCRIZIONE
Fisica: Assieme al Drago di Ferro, il Mogalock è l'esemplare che più si usa in azioni di sfondamento o nelle prime linee. Nonostante le sue ali siano abbastanza grandi, queste non sono adatte per volare, facendo questo l'unico esemplare che predilige muoversi a terra piuttosto che in aria; tale preferenza è dovuta alla strana fisionomia di questo drago, il cui corpo, enorme ed imponente, poggia tutto sulle possenti zampe posteriori; quelle anteriori, invece, sono piccole e poco utili, praticamente inutilizzate anche solo per appoggiarsi. Massiccio e muscoloso, questo drago non è molto agile, ma possiede una forza fisica ineguagliabile, anche maggiore del Drago di Ferro, riuscendo a compiere notevoli balzi, raggiungere una certa velocità nella corsa e usando la coda e la testa come terribili armi. Infatti queste parti sono le più corazzate del corpo, usate per distruggere o sfondare: la testa è incredibilmente resistente e ricoperta da diverse corna, mentre la coda grossa e pensate è uncinata ed agitata per difesa od attacco. Anche se non ama volare, questo drago può comunque prodigarsi in alcune lunghe planate o brevi tragitti.
Caratteriale: Solitario e testone, questo drago ha davvero un caratteraccio quando tirato in causa. In genere, quando si trovano allo stato selvaggio, questi esemplari si uniscono in piccoli gruppi di al massimo dieci componenti e c'è un continuo scontrarsi tra di essi o gli altri clan per determinare il più forte. Molto autoritari, sono gelosissimi dei proprio cavalieri e del proprio territorio. A causa del grosso rivestimento osseo nella testa, questi draghi non sono particolarmente intelligenti, ma ben brillanti nel reagire agli ordini del padrone che, per domare e farsi ubbidire da questa bestia, dovrà dimostrarsi ancor più autoritario e con un grande spirito battagliero. Dimostrarsi intimorito di fronte a questi giganti è la cosa più sconveniente da fare.
ABILITA' E UTILIZZI
-Zampe anteriori piccole e pressoché inutili, mentre le zampe posteriori sono possenti e su di esse poggia tutto il peso del corpo.
- La coda è indispensabile per mantenere un equilibrio il corpo, poiché fa da contrappeso alla testa.
- Non adatto a volare, riesce però a correre meglio di qualunque altro drago.
- Compie dei balzi notevoli.
- Testa e coda sono corazzate e ricoperte di corni.
- Ha una gettata d fuoco normale.
- Ha una grande resistenza fisica al dolore e alla fatica.
- Molto fedele al suo padrone, darebbe la vita per lui.



http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/viverna.png
Nome:
Viverna
Colore:
Nero: OCCUPATO
Viola scuro:
DESCRIZIONE
Fisica: Drago bipede* incapace di sputare fuoco , ma dotato di una coda velenosa, grandi ali (che sostituiscono gli arti superiori) e corposa muscolatura. Si trovano nei paesaggi paludosi, soprattutto al di là del Saar, e sono difficili da addomesticare. Hanno squame dure di colori scuri, con un bassissimo potere riflettente: ciò rende questi draghi ottimi per imboscate o trasporti notturni. Si nutre di animali di medie dimensioni, come cervi, cinghiali, cavalli, e, se capita, uomini o draghi nani.
*Alcuni esemplari, come quello in foto, rarissimi, sono quadrupedi.
Caratteriale: Drago orgoglioso e di carattere duro; spesso irascibile, per esser domato ha bisogno di un Cavaliere che sappia il fatto suo. E' molto diffidente e aggressivo, ma anche abbastanza raro.
ABILITA' E UTILIZZI
- Bipede
- Scaglie con basso potere riflettente
- Irascibile e diffidente
- Corporatura muscolosa
- Coda velenosa

http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/dragoartico.png
Nome:
Drago Artico
Colore:
Azzurro pallido: OCCUPATO DA KATERINA 23 [Damon Turchesi]
Color Neve : OCCUPATO PRESO DA SABAKU NO KONAN Inuzuka [Starkey Jameson]
DESCRIZIONE
Fisica: Drago elementare per alcuni aspetti molto simile al Drago Grifone; popola laghi di alta montagna o zone ricche di neve vicino corsi d'acqua. Muore in acqua salata. In inverno vive sulle cime innevate, ma può capitare che alcuni abbiano la propria tana in caverne sotto la superficie di un lago ghiacciato. Hanno ali membranose e spesse, muscolose, occhi gialli o verde smeraldo, raramente rosa o rossi. Sono ottimi nuotatori.
Caratteriale: Draghi incredibilmente intelligenti e curiosi. Vivono lontano dalle forme di vita "intelligenti", ma sono molto sociali; spesso si trovano in gruppi e branchi di tre, quattro individui, gruppi che si allargano con la stagione calda. Hanno un carattere molto leggero, vivono alla giornata e danno poco peso alle cose. E' molto facile conquistarsi la loro fiducia.
ABILITA' E UTILIZZI
- Resistono alle basse temperature molto bene, sono abili nuotatori, ma muoiono in acqua salata.
- Volano lentamente, ma fino in alta quota
- Non hanno bisogno di nutrirsi troppo spesso
- Sono resistenti
- Sono ingenui, curiosi e fiduciosi
- Non sputano fuoco, ma alito congelato. Possono immobilizzare con ghiaccio le proprie "vittime".


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/dragomarino.png
Nome:
Drago Marino
Colore:
Blu notte: OCCUPATO DA KATHERINA23 [Eveline Turchesi]
Verde Acqua: OCCUPATO PRESO DA CHICACATE94 [Gabriel Malfoy Suarez]
DESCRIZIONE
Fisica: Bipede dalla ampie ali membranose con le quali non solo vola, ma si aiuta nel nuoto; sono composte da membrana sottile ma da robusti muscoli che le sorreggono. Presenta anche quattro piccole membrane col ruolo di pinna caudale mentre si trova in aria, mentre in acqua il timone è gestito dalla lunga coda a punta. Vive in ambienti marini vicino grandi scogliere; si nutre di alghe e di pesci di piccole e medie dimensioni. Ha una spiccata sensibilità uditiva, che gli permette di cogliere qualsiasi scricchiolio nel raggio di centinaia di metri, ma non percepisce - paradossalmente - rumori troppo forti o vicini.
Caratteriale: Drago giocoso e molto perspicace, astuto e intelligente. Vive in gruppi familiari di tre o quattro individui ed è molto socievole quando non si sente in pericolo. Altrimenti, è diffidente e, in caso, aggressivo. Raramente si fa addomesticare: ama la sua libertà.
ABILITA' E UTILIZZI
- Ottimo nuotatore, anche in acqua dolce (purché il letto sia abbastanza grande da contenerlo)
- Non sputa fuoco, ma getti d'acqua che rasentano la temperatura d'ebollizione
- Vola lentamente e a bassa quota
- Molto intelligente e perspicace
- Ottimo udito (ma non sente rumori troppo forti o vicini)
- "Spirito libero": difficile da addomesticare e, soprattutto, da tenere al proprio fianco!


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/Dragoazzurro.png
Nome:
Drago Azzurro
Colore:
Blu: OCCUPATO DA DEEK [William Jordan]
Turchese: OCCUPATO PRESO DA CHICACATE94 [Gabriela Malfoy Suarez]
DESCRIZIONE
Fisica: Ha un corpo snello e allungato, sinuoso come quello di un serpente; decisamente più piccolo rispetto ad altri draghi, è veloce ed agile, nonché ha una muscolatura flessibile ed elastica. Le ali, molto grandi rispetto al corpo, possono sostenere lunghi viaggi e gli permettono facilità nel volo. Il muso allungato è caratteristico della sua razza, così come le lunghe ed alte corna sul capo; lungo tutta la colonna vertebrale fuoriescono diversi aculei particolarmente resistenti e la coda riesce a scoccare come una frusta. Anche le zampe sono dotate di tali corni; quelle anteriori sono leggermente più lunghe e nodose di quelle posteriori. Il petto ed il davanti del collo è ricoperto di scaglie più grandi e di un colore ocra- giallo, a seconda dell'esemplare, mentre il resto del corpo punta ad una tonalità blu o azzurra, cosa a cui deve il suo nome.
Caratteriale: Pacato e tranquillo, è un drago che vive in grandi stormi, quindi ben disposto e socievole. Facilmente addomesticabile, è particolarmente intelligente ed empatico, instaurando quasi da subito un ottimo rapporto col cavaliere. Fedelissimo, è pronto a difendere il padrone ad ogni costo, nonché molto geloso del suo nido e delle sue uova; infatti, nonostante non abbia problemi a relazionarsi con gli umani, solo ai più fidati, che sono ben pochi, permette di avvicinarsi ai propri cuccioli. Difficilmente si scompone o si lascia trasportare dall'euforia, ha in volto un espressione perennemente seria, anche se benevola, e non è un grande giocherellone.
ABILITA' E UTILIZZI
- Subito riconoscibile per la colorazione delle scaglie e per il corpo piccolo ed allungato.
- Adatto per azioni aeree
- Lancia fiammate di fuoco precise e micidiali.
- Apertura alare molto ampia rispetto al suo corpo.
- Capace di pescare o tuffarsi in picchiata in acqua per poi risalire subito.


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/dragoserprente.png
Nome:
Drago Serpente
Colore:
Marrone: OCCUPATO DA LITTLEWEASLEY [Alexander Jonshow]
Verde: OCCUPATO [Destiny Zabini]
DESCRIZIONE
Fisica:
Come sottolinea il nome stesso, questo drago ha la fisionomia di un serpente: sprovvisto di zampe, il corpo è lungo e sinuoso, sprovvisto di corna od aculei. Bensì, sul capo e lungo la spina dorsale si sviluppano delle particolari creste dette coralline per la loro incredibile resistenza; all'inizio del busto se ne sviluppa una quantità particolarmente numerosa, nonché di ampia grandezza, che nasconde le ali richiuse lungo il corpo per permettergli di nuotare senza difficoltà. Infatti questo drago è principalmente una creatura marina, mantenendo comunque la sua natura anfibia: sprovvisto di branchie, ha comunque la capacità di conservare all'interno di un'apposita sacca all'interno del suo corpo un'ingente quantità di ossigeno che gli permette di non risalire in superficie anche per dieci ore. Quando però deve farlo, spesso scivola sulla superficie dell'acqua oppure, aprendo le ali ripiegate sotto le creste coralline, può spiccare il volo. Con lo scorrere del tempo ha imparato ad adattarsi anche alla superficie, potendo inoltrarsi sulla terra ferma muovendosi come un serpente. Si nutre principalmente di pesci.
Caratteriale:
Schivo e solitario, in natura si muove da solo o al massimo in copia; non ama molto la compagnia di altri draghi e appena si sente minacciato si immerge fino a raggiungere il fondale marino. Nonostante questo, si è riuscito ad ammaestrare alcuni esemplari di questa specie per impiegarli in battaglia o perlustrazioni marine. Bisogna avere molta pazienza e molta forza d'animo perché questo drago si affezioni al Cavaliere, soprattutto perché non ha una buona predisposizione verso gli umani, ma quando si instaura un rapporto di fiducia tra la creatura e il suo padrone, questa è disposta a seguire i suoi ordini. Cocciuta e a volte disubbidiente, ci vuole tempo e fiducia perché obbedisca completamente. Quando questo avviene, questa creatura si svelerà un ottimo destriero, utilizzo perché sfruttabile sia in acqua, che in aria, che in terra.
ABILITA' E UTILIZZI
- Non ha zampe e si muove come un serpente.
- La corazza non è perticolarmente resistente, ma le creste cristalline sono pressoché inscalfibili.
- Avente un paio di ali, può volare anche se non per lunghe distanze. In compenso riesce a raggiungere notevoli altezze.
- Può non aver bisogno di aria per dieci ore circa.
- Invece che fuoco o ghiaccio, questo drago sputa un getto di acqua alla temperatura di circa 80°


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/dragoplanatore.png
Nome:
Drago Planatore
Colore (bicolore):
Giallo/Blu: OCCUPATO DA ZOEY E JESSY HAMATO [Jessy Baston]
Rosso/Oro: OCCUPATO DA ZOEY E JESSY HAMATO [Zoey Baston]
Verde/Argento: OCCUPATO
DESCRIZIONE
Fisica:
Il corpo piccolo e robusto presenta una colorazione bicromatica che sottolinea ancora di più la sua natura ibrida. La sua corazza non è particolarmente resistente, ma artigli e denti possono forare la roccia con una certa facilità; per quanto riguarda invece aculei e corvi, questo drago ne è pressoché sprovvisto a parte per una serie di punti lungo la spina dorsale, utili solo ad infrangere l'attrito dell'aria durante il volo, e un corno piccolo e tozzo sul capo, utile quando attacca con la testa. Così come il drago dei picchi, questa razza ha fuso gli arti anteriori con le ali, grandi e resistenti, mantenendo però un tratto molto più definito delle zampe; infatti questo drago non ha la capacità, come il suo antenato, di appigliarsi con uncini, ma poiché ha conservato la struttura ossea delle dita, preferisce atterrare. La coda, lunga e sottile, è un perfetto timone per il volo, e termina con un paio di aculei poco resistenti, più utili ad infrangere l'aria. Velocissimo nel volo e molto resistente, riesce a percorrere lunghe distanze, anche se capace di muoversi con una certa velocità a terra grazie alla sua struttura corporea; definito particolarmente buffo quando si cimenta in scatti, questi gli sono però fondamentali perché ha bisogno si una certa ricorsa per decollare. Piccolo ed agile, più che per attacchi corpo a corpo, è buono per la così detta Toccata e fuga, oppure per attacchi dall'alto. Viene chiamato Drago Planatore perché ha un incredibile talento nel poter restare in aria sfruttando solo le correnti e planando anche per lunghissime distanze.
Caratteriale:
Docile ed amichevole, assieme al DragoGrifone è senz'altro il più socievole dei drago. Ama molto giocare e scherzare col proprio padrone e conoscere nuova gente e farsela amica. Ben disposto verso gli altri draghi, anche se a volte intimorito dagli esemplari più imponenti, è più che adattato nella società. Per nulla geloso delle sue proprietà, questa cosa è dovuta al fatto che in natura si muove in grandissimi stormi che migrano in continuazione. Il suo temperamento è quello di un cucciolo di cane burlone, e anche quando arriva il momento di combattere conserva questa sua nota scherzosa; ma a causa delle sue piccole dimensione cerca per natura di evitare scontri diretti con draghi più grossi come il Piuracon il Drago dei Ghiacci, preferendo colpire e poi allontanarsi, oppure con attacchi a distanza. Fedelissimo, si riesce ad instaurare da subito una forte amicizia con il Cavaliere per il quale sarà pronto a morire; non avrai amico migliore di questo drago! Non ama però essere comandato con prepotenza.
ABILITA' E UTILIZZI
- Dimensioni abbastanza piccole.
- Zampe anteriori fuse con le ali.
- Adattissimo al volo, ha una grande resistenza ed è capace di coprire lunghe distanze semplicemente planando.
- Si ciba solo di pesce.
- Oltre a piccole palle di fuoco esplosive, questo drago può generare dalla saliva un potente veleno paralizzante che agisce velocemente e che inietta il nemico mordendolo.
- Non ama scontri diretti, ma ha una mira molto accurata.
- Artigli e denti molto resistenti.
- Particolarmente sensibile ai cambiamenti di corrente e di vento.


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/dragodeighiacci.png
Nome:
Drago dei Ghiacci
Colore:
Blu: OCCUPATO DA CRAZYGURL91 [Rhydian Fraser]
Bianco: OCCUPATO DA DEVILENEMIS [Damon Black]
DESCRIZIONE
Fisica:
Drago particolarmente imponente e massiccio, ha una corazza abbastanza spessa. Spesso associato al Piuracon come suo contrario, lo accompagno in leggende mitologiche: infatti si credeva che fosse la causa di valanghe e bufere di neve e spesso veniva chiamato con il nome di Re dei Ghiacci per la sua figura imponente e per le particolari corna che gli coronano il capo. Queste, molto resistenti, anno un colore ed una struttura simile a quella del ghiaccio, anche se più utili per la difesa che in maniera offensiva. Il collo allungato lo ricollega alla razza dei colli lunghi, ma a causa della sua zona di origine (principalmente i monti a Nord e le lande ghiacciate) ed il suo colore, viene classificato come Drago Azzurro, anche se la corporeatura è più simile a quella di un Drago Comune: massiccio e nodoso, è adatto a scontri corpo a corpo anche aerei, grazie alle ampie ali che gli permettono di coprire medie distanze. Così come per il Piuracon si pensa che sotto la pelle bruciasse fuoco vivo, per questa bestia si credeva che tutto il suo organismo interno fosse fatto di puro ghiaccio, cosa dovuta soprattutto alla luce celeste che brilla appena sulle fessure delle scaglie del petto.
Caratteriale:
In confronto a lui, il Drago di Ferro sembra anche tutto sommato amichevole. Diffidente e temibile, questo drago preferisce mangiare attaccare, piuttosto che instaurare un rapporto. Generalmente solitario, appena può è il primo ad attaccar briga per la semplice smania di dimostrarsi il più forte ed allargare il suo territorio. Ha un temperamento poco amichevole ed è ben poco disposto verso gli umani, ma i cuccioli che sono già nati in cattività sembrano riuscire a superare questa antipatia, facendosi faticosamente addomesticare. C'è bisogno di una forte autorità per domane una simile bestia, oppure riuscire a far breccia nel suo cuore, perché quando questo succede, il drago potrebbe anche non tentare di mangiarvi subito, ma almeno darvi retta per un po'. Estremamente arguto ed intelligente, il suo ruggito fa tremare la terra e rabbrividire il sangue. Quando finalmente il Cavaliere riesce a farsi accettare e a comandare il drago, questo si dimostrerà un potentissimo mezzo nei comabttimenti e nelle battaglie.
ABILITA' E UTILIZZI
- Ha tratti caratteristici sia dei draghi a collo lungo, che dei draghi azzurri.
- Le sue corna sembrano stalattiti di ghiaccio, e sono molto resistenti.
- Molto forte negli scontri corpo a corpo.
- Ha un cattivo teperamento.
- Invece che il fuoco, usa un getto di aria a temperatura bassissima che congela all'istante.


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/crestatoghiacci.png
Nome:
Crestato delle Nevi
Colore:
Azzurre: OCCUPATO DA ZOEY E JESSY HAMATO [Remus Potter]
Nero: OCCUPPATO [Lola Zabini]
DESCRIZIONE
Fisica:
Il corpo ben formato e robusto ha la fisionomia tipica di un collo lungo, anche il manto presenta delle particolarità uniche: di base bianco, il corpo è tutto percorso da striature di brillanti colori che richiamano il colore dei ghiacci, anche se, molto raramente, si sono visti esemplari con striature marroni, cosa che probabilmente lo accomuna al drago dei picchi il drago comune. Le zampe, lunghe e possenti, sono dotate di artigli ricurvi particolarmente taglienti e lunghi, che afferrano la preda che poi verrà morsa. Infatti, la mandibola possiede una forza incredibile e gli permette di piegare il metallo con la bocca. Lungo tutto il corpo ed anche sul capo si dilunga una cresta molto particolare che richiama l'immagine di lastre di ghiaccio; sebbene queste strutture sembrino fragili, sono molto taglienti. Sulla testa due corna ricurve verso l'alto permettono al drago di incornare la propria preda e le immense ali lo rendono incredibilmente abile in volo, anche se non molto veloce o capace di coprire lunghe distanze a causa della grandezza del corpo. Questo drago si muove con una sinuosità ed un'eleganza degna di un re, anche se quando si tratta di combattere si può dimostrare incredibilmente micidiale.
Caratteriale:
Taciturno e tranquillo, è estremamente amichevole verso gli uomini e soprattutto il suo padrone; sembra conservare sempre un incredibile contegno e un forte orgoglio, nonché una spiccata autorità. Molto intelligente e socievole, questo drago da sempre ha collaborato con gli umani, rendendosi molto utile. Facilmente addomesticabile, l'unico suo difetto è che forse è un po' altezzoso e non sopporta padroni smidollati o poco decisi. Anche se molto ubbidiente, a volte fa di testa sua perché crede sia la cosa migliore, ma mai metterà in pericolo il suo padrone poiché ci si affeziona facilmente. Nonostante questa sua aria superiore, è risaputo che molto di rado ama fare piccoli scherzi al padrone, ghignandone. Molto protettivo verso i cuccioli e il proprio branco, ama lavorare in gruppo e darebbe la vita per difendere un proprio compagno.
ABILITA' E UTILIZZI
- Incredibilmente elegante.
- Zampe artigliate e lungo tutto il corpo una cresta di lastre incredibilmente taglienti.
- Ali grandi e possenti, così come il corpo.
- Non sputa fuoco, ma una gettata di scaglie di ghiaccio o un getto di aria congelante.
- Molto abile negli attacchi corpo a corpo.
- Ama il lavoro di gruppo ed è molto protettivo.

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NDA: questi draghi sono nani, come si può vedere guardando la razza, non si possono cavalcare!!


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/Makhtahar.png
Nome:
Makhtahar (o Drago di Terra)
Razza:
Collo corto/Drago nano
Colore:
Arancione:
Rosso Argilla:
DESCRIZIONE
Fisica: Drago robusto e corpulento, incapace di volare a causa delle ali sottili, sebbene grandi, che non reggerebbero il suo peso. E' un drago molto lento, basso e tozzo, ma con una forza poderosa e una capacità di carica non indifferente. Ha una grande coda e le sue squame sono grandi e affilate; è anche munito di molti spuntoni, corna e punte lungo il corpo.
Caratteriale: Pacifico, se non molestato. E' solitario e innocuo, si nutre di animali di piccole dimensioni come lepri o maialini, ma la sua carica può stendere anche un cinghiale. Non è per niente giocoso se non in tenerissima età, somiglia a una roccia - fisicamente quanto caratterialmente.
ABILITA' E UTILIZZI
- Solitario e selvaggio, non esistono tutt'ora esemplari addomesticati o nati in cattività
- Molto pericoloso, soprattutto se si sente in pericolo, a causa delle squame affilate e grandi e della cresta appuntita, che giunge fino alla punta della coda
- Vive soprattutto oltre il Saar, ma è possibile trovarlo anche in alcune zone nel sud della Terra della Roccia o del Fuoco
- Era il drago usato dagli gnomi ancestrali
- Non vola ma ha una grande capacità di carica


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/apophis.png
Nome:
Apophis
Razza:
Drago Nano
Colore:
Bianco: OCCUPATO DA LITTLEWEASLEY [Indigo Junshow]
Argento
DESCRIZIONE
Fisica: Le sue piccole dimensioni gli consentono di infilarsi ovunque, anche nelle bisacce del suo compagno umano. E' poco più grande di un pollo. Ha una voce assordante. E' utilizzato in due occasioni: Allarme o iniziatore di battaglie come surrogato del corno da battaglia. Vive principalmente in foreste rigogliose e prive di Draghi di grandi dimensioni. Addestrato può vivere tranquillamente al loro fianco.
Caratteriale: Curioso ma tranquillo. In natura le sue piccole dimensioni lo portano a star tacito e nascosto in piccoli anfratti nelle rocce o sotto terra. Si nutre di insetti, uccelli, rettili e pesci. Ottimo pescatore. Adatto ai cavalieri che amano spiare o fare da guardia, spesso può anche accompagnare un Drago più grande.
ABILITA' E UTILIZZI
- Scaglie molto dure e rilucenti, che riflettono bene la luce
- Può volare solo per piccoli tratti e a bassa quota
- E' leggero e può essere messo ovunque: bisacce, gabbiole e anche nei risvolti dei mantelli.
- La sua voce dà inizio ad una battaglia o funge da segnale d'allarme.
- Utile da mandare in avanscoperta senza essere notato.


http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/espasya.png
Nome:
Espasya
Razza:
Drago Nano
Colore:
Magenta
Beige
DESCRIZIONE
Fisica: Piccolo drago con ali sottili ma resistenti, usato come veloce messaggero. Quando vola, le sue ali sbattono così velocemente da non vedersi, come per un colibrì. E' molto simile ad un rapace: vola, scende in picchiata e la sua coda è formata da una serie di membrane rigide con funzione di timone, come fossero piume. Anche le zampe sono quelle di un rapace, di cui condivide anche gli artigli affilati e la tendenza ad atterrare sul braccio teso del messaggero.
Caratteriale: E' un vero e proprio cacciatore, di nome e di fatto. Anche caratterialmente parlando, è un drago brusco, aggressivo, che non da confidenza e ama la solitudine. E' impossibile addomesticarlo: l'unico modo è raccogliere le uova non ancora schiuse e allevarlo. A quel punto, diventa fedele. Sono usati come messaggeri.
ABILITA' E UTILIZZI
- Vola, anche in alto, e veloce
- Scende rapidamente di quota
- Fa da messaggero

http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/Gorunich.png
Nome:
Gorunich
Razza:
Drago nano
Colore:
Rosa
Arancio scuro
DESCRIZIONE
Fisica: Semplice Drago spia dal corpo rettiliforme, sottile e snodato. Sa comunicare immagini mentali al cavaliere che lo utilizza. Utile per comunicare informazioni importanti senza farle trapelare. Non emette alcun tipo di suono, si nutre di Gamberi e perciò possiede una corazza rosea-rossa. Le sue ali piccole e dalla membrana sottile gli impediscono di volare a lungo, ma solo di svolazzare intorno al proprio padrone per poco tempo e molto, molto lentamente. Vive lungo fiumi o laghi melmosi ricchi di gamberi d'acqua dolce.
Caratteriale: Schivo ma aggressivo, se stuzzicato. Tende a mordere chiunque, tranne coloro dei quali ha assoluta fiducia. Ama stare sulla spalla quando si sposta, lo trova comodo e divertente. Adatto solo a Cavalieri a cui piace un Drago silenzioso ma utile.
ABILITA' E UTILIZZI
- Piccolo, snodato e sottile, può infilarsi ovunque; si nota difficilmente.
- Silenzioso, veloce e scattante.
- Trasmette telepaticamente i propri pensieri al padrone, ma solo dopo che questo si è conquistato la sua fiducia, e solo in un'area limitata a massimo qualche centinaia di metri.



http://i1238.photobucket.com/albums/ff491/NelMondoEmersoStaff/noah.png
Nome:
Noah
Razza:
Drago Nano
Colore:
Oro:
Verde chiaro: OCCUPATO DA GINNYW [Charlotte Noire]
Descrizione:
Di piccola statura, forse la più piccola ricontrata fino ad ora dagli studiosi, difficilmente superano i 70 cm di lunghezza, coda completa. Il corpo snello e nodoso è ricoperto per intero da spesse squame che lasciano intravedere sotto una specie di bagliore, come se non avessero pelle, ma solo fuoco puro all'interno; in verità non appartengono alla stessa tipologia dei Piuracon siccome la pelle c'è, ma è talmente tanto sottile e trasparente che si potrebbe vedere quasi tutti al suo interno. Oltre a ciò, il Noah è uno dei pochissimi draghi nani capaci di sputare fuoco e lo fa attraverso una sostanza liquida unica che gli scorre per tutto il corpo, in un reticolo di vene parallelo a quello cardiaco. Questa sostanza, mai riscontrata in natura se non all'interno di questi draghi, ha il particolarissimo effetto di brillare da se', caricandosi della pochissima luce che filtra attraverso le squame dell'esemplare; infatti i Noah amano passare molto tempo a crogiolarsi al sole, cambiando spesso posizione. Questo fluido unico nel suo genere parte da un muscolo appena sopra il cuore che pompa con lo stesso ritmo per tutto il corpo; questa caratteristica gli è valsa il soprannome di "drago dei due cuori", perfettamente azzeccato anche per il suo carattere e la sua natura estremamente intelligente che lo avvicina molto agli umani.
Dai molteplici colori, la sua cromatura svaria su tutte le tonalità senza però arrivare mai al nero, al bianco o al grigio, restando più su colori sgargiati ed intensi. Tutte queste sue peculiarità, uniche, ed il fatto che non ci sono testimonianze dell'esistenza di questi draghi prima di una determinata data, fanno sospettare agli studiosi che i Noah siano in verità una razza originaria di terre sconosciute oltre il Grande Deserto o di questo luogo stesso, migrata poi verso le terre emerse per qualche motivo sconosciuto e stabilendosi nelle terre più prossime.
Caratteriale: Pacato e tranquillo, il Noah è una creatura estremamente intelligente ed empatica, nonché affascinata dalla civiltà umana e dalla loro ricerca di conoscienza. Ama la compagnia di pochi individui e spesso si diverte a vivere di nascosto in biblioteche, nelle grandi case o in altri posti delle città, facendo il nido dove difficilmente può essere scoperto. socievole e curioso, è facilmente avvicinabile anche se per natura preferisce nascondersi e spiare, apprendere. Quando però si lega ad una persona lo farà per puro interesse didattico e a volte risulterà forse un attimo un po' invadente nel curiosare sull'individuo; ciò non toglie la sua fedeltà e l'affetto che andrà a provare nei confronti di quest'ultimo. A volte scherzoso e giocherellone, tutte queste sue caratteristiche lo rendono a volte tanto simile agli umani da renderlo incredibile, ritornando al soprannome di "Drago dei due cuori": uno rettile ed uno umano.
Non adora particolarmente gli scontri per via della sua natura pacifica ed infatti è più un drago da compagnia per maghi e studiosi, sebbe se ci sia da tirare fuori le unghie per difendere cuccioli o cari non si fa scrupoli.
ABILITA' E UTILIZZI
- Ottimo drago da compagnia
- Unico drago nano che sputa fuoco
- Grazie alla sua intelligenza incredibile ed alla sua empatia verso gli umani è capace di comprendere il loro linguaggio e ripetere alcune parole



NDA
CIAO GENTE DI EFP!
Siamo tornate io e la mia compare, ma per vostra sfortuna non è un capitolo, o quasi!
*faccia diabolica e ghignante [Silver]*
Siamo crudeli, almeno, io lo sono!
In questo capitolo c’è una lista di Draghi!
Noi NON vi diremo a cosa serve, per ora, quando sarà il momento lo scoprirete!
Ognuno di voi potrà avere un Drago personale, ma ogni drago ha solo due colori, che sono scritti,
e ogni specie può essere scelta solo in base ai due colori!!
Non si capisce una pippa, lo so, ma Gold è analfabeta quindi che ci posso fare?
Deve pur scrivere qualcosa anche lei xD
Es.: -Viverna:
         Nero: OCCUPATO
        Verde:
Non ci saranno altri Draghi di questa specie, ce ne possono essere solo due e di colori diversi! Attenti a quali draghi scegliete e guardate la lista, potrebbero essere già occupati!
Spero di essermi spiegata! [Silver]
Dovete scegliere un drago per ogni OC che avete creato non di più, e diteci anche i nomi dei vostri OC! Inoltre, invito TUTTI i partecipanti alla nostra fanfic di recensire, poiché è solo tramite la recensione che vi prenoteremo i draghi: se non recensite, noi non vi prenoteremo niente o vi distribuiremo da i draghi mancanti. Questi draghi sono quelli autentici della saga del Mondo Emerso, gentaglia bella, quindi siamo tutti molto onorati di questa cosa ^^ ODDEI QUANTO AMO QUELLA SAGA *^* [Gold]
Aspettiamo le vostre scelte, AVRETE MOLTE SORPRESE! :3
Bacioni, le vostre pazze.


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***


~Scusate l'intrusione, ma questa dedica ci voleva per forza :3

IN ONORE DI MOCKINGJAY-PARTE 1

Da Gold:

Grazie a te, Suzanne Collins,
per avermi fatto provare delle emozioni infinite con solo tre libri,
tre fottutissimi libri che mi hanno fatto piangere, emozionare e commuovere.
Grazie, per aver ucciso quella donna odiosissima chiamata Alma Coin.
E ti odio, sì, ti odio dal profondo del cuore Suzanne. Quando ti incontrerò,
se ci riuscirò, dovrai spiegarmi il perchè della morte di persone innocenti.
Prim, Finnick, Boggs, Rue, Cinna, Mags, Wiress: possa la buona sorte, essere sempre a vostro favore.
E grazie a te, Suzanne, ti odio e ti amo, non potrò mai ringraziarti abbastanza.
Stay Alive -Haymitch Abernathy
If we burn, you burn with us -Katniss Everdeen

Da Silver:
Grazie, Suzanne Collins, di aver dato vita a questa saga, perchè
mi hai fatto sognare e mi hai mandato in un mondo tutto mio.
Sei stata letteralmente un genio, perchè sei la prima autrice ad
aver fatto eroina una donna, per questo ti stimò e non smetterò mai di stimarti.
Ma ti ODIO, perchè hai ucciso l'amore della  mia vita: FINNICK ODAIR.
Con lui sognavo una vita felice nel distretto 4.
Ti aspetto sotto casa tua, ti crucerò finchè non vedrò la tua vita finire e scomparire
dai tuoi occhi.
Ho letto tutti i tuoi libri ed è stato un vero onore, anche se non sarò presente alla
visione di Mockingjay.
Felici Hunger Games.
 
 
 

~CAPITOLO 1

In mezzo alla folla della stazione di King’s Cross, una marea di teste rosse si distingueva dalla massa. L’intero clan Weasley-Potter si era riunito al binario 9 ¾ per i convenevoli prima della difficile e -dai ragazzi- tanto agognata partenza. Ginny Weasley stava stritolando in un abbraccio mortale il primogenito, James Sirius, peggio di un Boa Costrictor. James, con il suo metro e ottanta, superava di gran lunga la madre e questo lo metteva in grande difficoltà. Il figlio, con il volto paonazzo, cercò lentamente di staccarsi.
«Okay mamma, adesso puoi lasciarmi» esclamò contrariato «mi stai mettendo in imbarazzo.» aggiunse poi sommessamente.
«Una mamma non può abbracciare il suo bambino in pubblico!» singhiozzò teatralmente Ginny, mentre un altro  ragazzo ridacchiava apertamente, appoggiato al muro con nonchalance.
«Fossi in te non riderei, Albus, tra poco tocca a te » ribatté malignamente la madre, facendo scomparire il ghigno dalla faccia del ragazzo.
James si liberò finalmente dalle braccia della madre e iniziò a ridere di gusto alla vista del fratello minore che veniva stritolato per bene dalla madre. I due Potter erano dei gran bei ragazzi: il primogenito era alto, con capelli castano scuro, vispi occhi nocciola e una manciata di piccole lentiggini sulle guance, quasi invisibili; il secondogenito, invece, era di qualche centimetro più basso, i capelli corvini perennemente arruffati e gli occhi verdi e brillanti come due smeraldi. Riscuotevano entrambi molto successo tra le ragazze, ma avevano una colossale differenza: il primo se ne approfittava apertamente, mentre l’altro era felicemente fidanzato, e mai avrebbe tradito la sua ragazza con una di quelle oche senza cervello.
James fece l’occhiolino ad Albus, che gli restituì uno sguardo omicida, e s’incamminò per il binario, il sorriso ancora stampato in faccia.
Intanto, più in là, Lily e il suo gemello Remus stavano confabulando su come sfuggire alle grinfie della madre; purtroppo questo non serviva a molto, in quanto l’unica chance possibile era darsela a gambe levate. Erano talmente concentrati nel loro piano infallibile, che non si accorsero di una figura alle loro spalle;
«Cosa state complottando voi due?» disse Harry con faccia divertita. Quella scena gli ricordava quando Fred e George cercavano sempre di svignarsela il prima possibile dagli abbracci stritolatori di Molly. Al pensiero di Fred, gli salì per un secondo il magone, anche se riuscì a mascherarlo perfettamente. «Niente!» risposero all’unisono i due quattordicenni, sobbalzando dallo spavento.
«Siete proprio sicuri?» chiese di nuovo Harry, con una faccia ancora più divertita.
«Certo! Dai papà, lo sai che gli abbracci della mamma fanno concorrenza a quelli di nonna Molly! Noi siamo solo al quarto anno e non vogliamo che per i prossimi anni ad Hogwarts ci indicano come mammoni, lo fanno già con James! Solo Al si è salvato… » disse Remus con faccia contrita.
«Almeno per adesso, perché vedendolo ora, mi sa che non salirà sul treno con noi. Credo che stia morendo asfissiato! » ridacchiò Lily completando la frase e guardando verso il secondogenito Potter. Remus ed Harry seguirono il suo sguardo, puntandolo su Albus e Ginny, poi lo riposarono su Lily. E scoppiarono tutti e tre a ridere.

Ancora più in là, Rose Weasley si guardava intorno. Molti si fermavano giusto per darle un’occhiatina maliziosa, ma poi proseguivano il loro cammino, per non rischiare di venire picchiati dalla suddetta. La ragazza piaceva a tutti, con il suo carattere solare, allegro e spigliato; ma non conveniva farla arrabbiare, si poteva rimanere schiantati, affatturati o, nel peggiore dei casi -vedi Scorpius Malfoy-, uccisi. Era molto studiosa e seguiva le regole alla lettera, l’autorità di Prefetto conveniva ai suoi cugini quando organizzavano quelle festicciole illegali che amavano tutti. La sua bellezza ingenua, nonostante attraesse molti ragazzi, non combaciava con il suo temperamento scatenato, anche se, sinceramente, non interessava a nessuno. I capelli color cremisi, quel giorno raccolti in una crocchia abbastanza disordinata, le arrivavano alla vita, snodandosi in dolci e morbidi ricci. Occhi color del cielo e pelle chiara, punteggiata di lievi lentiggini. Alta e snella, il corpo slanciato le dava una grande agilità.
«Dove si è cacciata…» parlottava sottovoce, passandosi di tanto in tanto le mani tra i capelli. Le iridi turchesi vagavano sulla folla, presumibilmente alla ricerca di qualcuno di particolare. Ma troppo presa dalla sua ricerca, non vide la ragazza mora dietro di lei, i capelli legati in due lunghe trecce, con obiettivi tutt’altro che pacifici. Di fatto, le si accostò di soppiatto, un’espressione malefica sul viso. Avvicinò le labbra all’orecchio della rossa e, trattenendo le risa, urlò con tutto il fiato che aveva in corpo: «CERCAVI ME PER CASO?» e si rimise al suo posto con eleganza, facendo ondeggiare i lunghi capelli corvini, come se non fosse successo nulla, godendosi la reazione di Rose.
Quest’ultima era saltata all’indietro per lo spavento, finendo addosso al povero Fred, che passava di lì per caso. Caddero entrambi per terra, mentre Lola gettò la testa all’indietro e scoppiò a ridere. Molte persone si fermarono, alcune a guardare imbambolate la mora che rideva, altre a ridacchiare, insieme a lei, di Rose e Fred.
«Sei impazzita?!» urlò la rossa sotto shock. Fred si rialzò e dopo averle salutate entrambe se ne andò, continuando a ridere, dal suo inseparabile compagno di scherzi, nonché cugino, James.
«No tesoro, sono Lola» rispose ironicamente l’altra.
«Idiota» borbottò invece la rossa. Ma subito dopo scoppiò a ridere anche lei, abbracciando Lola.
«Dai, andiamo a cercare quell’altra squinternata» sghignazzò la corvina. E si misero a cercare in mezzo alla folla, di nuovo, finché non scorsero la treccia colorata della loro amica Alice, che parlottava fittamente con la sorella maggiore, Alexis. Alice Blancharde era, oggettivamente, una bella ragazza. Da Metamorfomagus quale era, i suoi lunghi capelli color acquamarina non passavano certo inosservati! E i grandi occhi grigi, come si presentavano di solito, erano sempre accesi di quella luce allegra e un po’ timida che li caratterizzavano. Infine, la spruzzata di lentiggini sulle sue guance la faceva sembrare una ragazza innocua, gentile e disponibile. Lei, infondo, era così, ma sapeva farsi valere e rispettare quando voleva. ed era allegra, MOLTO allegra.
«Sì, sì ho capito!» stava dicendo la Blancharde dopo le mille raccomandazioni che le stava rifilando la sorella, come tutti gli anni. Era così esasperata che i suoi capelli avevano assunto una sfumatura quasi bianca.
«Ciao lady!» dissero all’unisono Rose e Lola saltando addosso all’amica.
«Ragazze! Mi state soffocando» la Grifona era stata stritolata in un abbraccio mortale da quelle che lei, di solito, considerava sue amiche. Ora, però, stava rivalutando le sue idee, poiché quelle due sembravano proprio dei cobra che stritolavano la propria preda.
«Come se non ci vedessimo da anni, ci siamo lasciate una settimana fa!» esclamò Alice mentre le altre due si staccavano per concederle un attimo di respiro.
«Per il nostro povero cuore è troppo tempo, lady» ribatterono per poi scoppiare a ridere.
«Siete due stupide» scosse la testa e s’incamminarono abbracciate verso il grande treno che le avrebbe portare nella loro seconda casa.

Albus si era infine svincolato dalle spire della madre, che ora era intenta a spupazzare per bene i due piccoli della famiglia Potter, i cui propositi di sfuggirle erano definitivamente sfumati. Si stava guardando attorno, in cerca di un viso conosciuto; i suoi grandi occhi verde smeraldo scrutavano tutta quella massa di gente che si salutava e, finalmente, vide in lontananza una chioma biondo platino, segno indiscusso di un Malfoy, grande o piccolo che fosse: d’altronde, se c’era il padre, c’era anche il figlio!
Albus iniziò a spintonare la gente per farsi spazio e raggiungere la sua meta. Un gruppetto di ragazze dalle sciarpe bronzo-blu, appena lo riconobbero, si scansarono per lasciarlo passare, lanciandogli di tanto in tanto delle occhiatine.
Il ragazzo, nella fretta di raggiungere Scorpius, non si accorse di aver colpito la maggior parte della gente. Essi però non ci fecero molto caso, al contrario di qualcun altro.
«Ahia! Coglione, stai più attento» Sullivan Angelica Falgor non si arrabbiava facilmente, ma a volte era parecchio acida e non molto fine. Come ora.
«Scusami non l’ho fatto apposta!» rispose Albus sulla difensiva. Poi, appena riconosciuta la ragazza, s’illuminò.
«Sully!» esclamò Al prendendo per i fianchi la sua ragazza e facendole fare una giravolta.
«Albus mettimi giù!» disse con tono minaccioso, anche se il suo viso esprimeva divertimento. Sullivan Falgor, era una ragazza magra, mediamente alta e con le forme al punto giusto. I lunghi capelli neri scalati le ricadevano sulla schiena in morbidi boccoli, le punte dei capelli erano verdi e richiamavano il colore degli occhi: grandi ed espressive iridi verde smeraldo, molto simili a quelli del ragazzo che gli stava di fronte. La pelle era molto chiara e faceva contrasto con il colore scuro dei capelli e con il rosso delle labbra sottili.
«Scusa acidella mia! Ciao comunque…» rispose dolcemente Albus, terminando le giravolte e mettendo giù la ragazza.
«Non chiamarmi così, sai che non mi piacciono le cose sdolcinate!» fece una smorfia.
«Lo so, ma se no io non mi diverto!» esclamò uno sghignazzante Albus, prendendola per mano e trascinandola tra la folla, per raggiungere finalmente l’amico fraterno.
Scorpius Hyperion Malfoy era arrivato da poco alla stazione con la sua famiglia. Aveva salutato frettolosamente Draco e Astoria, non vedeva l’ora di staccarsi un po’ da tutta quell’aristocrazia per sostituirla con del buon sano divertimento. Che tanto sano non era, ma poco importava. Scorpius era… come dire? … identico a suo padre. Capelli biondissimi -tinti, secondo Rose Weasley- e leggermente ondulati, occhi di ghiaccio che riuscivano a trapassare le persone, dannatamente alto e muscoloso. Una vera calamità per le ragazze; e anche lui, come James, se ne approfittava ampiamente.
Comunque, neanche il tempo di respirare il profumo di magia, sempre se esisteva un profumo di magia, che aleggiava nell’aria, che quella cozza di Vanessa Parkinson si appese al suo braccio.
«Oh Scorpioncino mio» tubò lei sbattendo le ciglia, mentre Scorpius arricciò il naso infastidito dall’orribile nomignolo «mi sei mancato tantissimo» continuò strusciando la testa sul braccio del ragazzo, neanche fosse una gatta in calore.
«Ehm… si, ciao Vanessa» rispose Scorpius cercando di scollarsela di dosso. Vanessa faceva parte di quel gruppetto di ragazze più oche di tutta la scuola, con cui nessuno, neanche il più scostumato di tutti i ragazzi, voleva avere a che fare, tranne che per affari…intimi. E questo includeva senza dubbio anche Scorpius. Per carità, Vanessa era bella: mora con gli occhi azzurri come un laghetto di montagna. Purtroppo il suo quoziente intellettivo era pari a quello di un muro e la sua mente comprendeva solo tre cose: vestiti, trucchi e ragazzi.
La ragazza si era lanciata in una dettagliata descrizione di come quell’estate avesse fatto scorta di mascara e ombretto, a cui Scorpius fregava, da 1 a 10, -50. Fingeva di ascoltare, annuendo di tanto in tanto, mentre in realtà cercava la salvezza nella chioma corvina del suo migliore amico.
Stava per rassegnarsi a morire di noia quando intravide Sullivan per mano con qualcuno, sicuramente Albus. Si scusò poco raffinatamente con Vanessa, scrollandosela di dosso, e sgusciò via.
Il moro aveva visto tutta la scena e, tutto ghignante, si diresse da Scorpius.
«Ehi amico! Come mai quella faccia?» ridacchiò Al, scoppiando poi definitivamente a ridere dopo l’elegante ‘vaffanculo’ che il biondo gli ringhiò addosso. Sully trattenne una risatina, per educazione verso il suo migliore amico, ma era palesemente divertita.
«Dai, saliamo sul treno, ne ho abbastanza di questo stramaledetto binario» sbuffò Scorp, e gli altri due non poterono che trovarsi d’accordo con lui.

 
Orion Laurence Airburg si trovava nel corridoio del treno, ancora fermo, che lo avrebbe finalmente portato ad Hogwarts. Dopo quella lunghissima ed estenuante estate, passata dalla sua famiglia, non vedeva l’ora di tornare al castello. Ed era immensamente felice, perché anche Selena, sua sorella, sarebbe partita con lui; avrebbe passato l’anno tranquillamente, sapendo che lei era al sicuro insieme a lui. Selena, però, si era dileguata non appena aveva messo piede sul treno: Orion la intravide, mentre passava, in uno scompartimento assieme ad altri marmocchi del primo anno. Strinse gli occhi, fulminando i due ragazzetti che le stavano sorridendo, poi passò oltre alla ricerca di uno scomparto libero. Si guardò intorno, passandosi le mani tra gli spettinati capelli castani. I suoi occhi marroni videro di sfuggita l’inconfondibile chioma bionda di Louis e, spintonando tutti i bambinetti che ostruivano il passaggio, lo raggiunse.
«Ehilà, Lou!» esordì con un enorme sorriso, scompigliando i capelli dell’amico. Louis si bloccò, girandosi verso di lui a rallentatore, con un’espressione omicida sul volto. Odiava quando gli toccavano i capelli.
«Ciao, Lol» scandì. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, di Orion non sarebbe rimasto nient’altro che polvere. Sfortunatamente anche Louis si ritrovò folgorato dall’occhiataccia di Orion, se Louis odiava quando gli toccavano i capelli, Orion detestava quando il biondo lo chiamava Lol. Louis non si fece impressionare dagli occhi di Orion, diventati improvvisamente rossi, ormai ci era abituato. Rimasero così per un po’, guardandosi poco amichevolmente negli occhi, per poi scoppiare definitivamente a ridere a ridere e abbracciarsi.
«Dai andiamo, Connor ci sta aspettando. Ha miracolosamente trovato uno scompartimento libero» ridacchiò Louis incamminandosi nel corridoio della locomotiva.
«Mi sei mancato, amico, non ce la facevo più a stare in quell’inferno» sospirò Orion, camminando con lo sguardo basso e le mani in tasca. Louis si girò a guardarlo, negli occhi un luccichio triste e divertito allo stesso tempo. Orion sapeva essere anche melodrammatico, se questo significava attirare l’ attenzione della gente, cosa che gli piaceva tantissimo.
«Non ti preoccupare, adesso è tutto finito, ci sono io che illuminerò le tue giornate. Sono talmente fantastico!» si vantò il ragazzo ¼ Veela, fermandosi davanti alla porta a vetri.
«Sempre così modesto, Lou» scosse la testa ridendo, infondo gli voleva molto bene. Sul punto di aggiungere qualcosa, venne interrotto dall’urlo esasperato di una ragazza, proveniente dall’interno dello scompartimento. Si girarono entrambi, in tempo per vedere Alice Paciock prendere a pugni Connor Blake.
Alice, infatti, non ne poteva più: Blake la stava esasperando, con quelle sue domande estremamente invadenti, inopportune e pervertite ed era sul punto di scoppiare.
«Su Paciock, non dirmi che non l’hai ancora fatto con nessuno» sghignazzò il Serpeverde, spostandosi una ciocca ribelle di ricci capelli castani dalla fronte. Il suo viso aveva dei tratti elfici e il sorriso malandrino faceva irritare Alice non poco.
«Blake, finiscila, non sono affari tuoi» sbottò esasperata, pregando con gli occhi Dellh di aiutarla. Dellh Gunn era un ragazzo divertente, ma troppo irascibile per avere amici. Gli unici che gli stavano veramente simpatici erano Destiny, Alice e vagamente Connor; gli altri li ignorava semplicemente.
«Connor, smettila, o ti ritroverai nei guai» sorrise Dellh. Connor guardò il Tassorosso: quel ragazzo con i capelli neri e blu e gli occhi rossi era un tantino inquietante, ma gli stava simpatico.
«Il massimo che può farmi è alzare gli occhi al cielo» rise lui, puntando gli occhi chiari in quelli verdi di Alice. Lei perse definitivamente la pazienza e gli si avvicinò con aria minacciosa. Lui la superava di dieci centimetri buoni, ma l’espressione di Alice valeva tutti i centimetri di differenza. La mora cominciò a tempestarlo di pugni sul petto, che non gli fecero assolutamente nulla, se non divertirlo ancora di più. Erano così impegnati, che non si accorsero dell’ingresso di Orion e Louis.
«Ciao Gunn, come va?» chiese Orion accomodandosi sul sedile, senza degnare di uno sguardo Alice e Connor. Quei litigi erano all’ordine del giorno. Il Tassorosso lo guardò scrollando le spalle, con un vago sorrisetto sulle labbra. Quando proprio non poteva ignorarli, Dellh rispondeva a monosillabi o a gesti. Orion gli restituì il sorriso, contento che almeno lo avesse calcolato; aveva sempre voluto fare amicizia con lui, ma Louis diceva che un tipo poco raccomandabile, avendolo più volte sorpreso a sgattaiolare fuori dal castello di notte. Ma forse questa volta sarebbe stato diverso, pensò Orion stendendo comodamente i piedi su Louis, seduto di fianco a lui.
«Uhm… Lice, cosa stai facendo?» chiese il biondino guardando stranito Alice, che, dopo aver finito con i pugni, aveva iniziato a riempire di calci il povero Connor.
«Non… vedi…? Ora… non… farà… più… il… cretino…» disse lei tutta rossa e affannata, ogni parola accompagnata da un calcio.
«Oh, io non ci giurerei» sussurrò Dellh, facendo scoppiare a ridere Orion e Louis. Il ragazzo guardò prima il Grifondoro e poi il Corvonero, che stavano ancora ridacchiando. Forse quell’anno avrebbe potuto conoscere un po’ più di gente, avrebbe cercato di diventare amico di qualcun altro, magari di quei due che gli stavano davanti. Portò lo sguardo su Alice e Connor e sorrise: quell’anno sarebbe stato… bello.


«Ed eccoci ancora qua, questa è l'ultima volta che varcheremo la soglia per il binario 9 ¾, ci pensi? Siamo il meglio quest'anno, i più grandi» questi erano i pensieri del moro appena varcata la soglia che portava al treno fumante, che aveva condiviso con la sorella.
«Sul serio? Questi sono i tuoi propositi per quest'anno?» chiese la sorella indispettita.
«Ovvio! Non sono un secchione come te che pensa solo ai M.A.G.O…» le strizzò l’occhio «quest'anno sarà l'anno più bello, quello dove troverò finalmente la ragazza dei miei sogni» finì tutto soddisfatto.
William Fred Jordan era un ragazzo molto altruista, pensava sempre agli altri e spiccava per il suo senso dell'umorismo. Aveva la pelle scura proprio come il padre, capelli corti e ricci e grandi occhi verdi che ti facevano nascere un sorriso ogni volta che li guardavi. Dava l'aria di essere uno spaccone a volte, ma in realtà era un ragazzo impacciato e dall'animo buono.
«Sei troppo ottimista e romantico, chi vuoi che ti sopporterebbe?»
«Grazie sorella, ma tu e il tuo pessimismo non riuscirete ad intaccare il mio umore. E smettila di sorridere così acidamente, almeno con me, lo so che in fondo mi vuoi bene» disse con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
«Tsk…» Ellis, invece, era tutto il contrario del fratello: pessimista oltre ogni dire, dannatamente sarcastica e ironica. Non aveva per niente una personalità gentile e faceva timore quasi a tutti, soprattutto i bambini più piccoli. Insomma, era una serpe mancata, se non fosse stato per il suo intelletto quasi geniale. Ma se la si conosceva bene si trovava una ragazza dal cuore d'oro, anche se dovevi proprio essere nelle sue grazie, se no ti sputava sarcasmo.
Camminava sicura di se, con sguardo alto e fiero; fisicamente era molto simile al fratello: capelli castano scuro, corti ma indomabili, bocca sottile, naso piccolo e occhi verdi. Era dannatamente bassa rispetto a William e, infatti, lui che era solito dare soprannomi, la chiamava elfo e ogni volta riceveva un pugno sul fianco.
Dietro di loro Lee Jordan portava, con non poca difficoltà, i bagagli dei figli. Al suo fianco la moglie Alicia Spinnet guardava estasiata la moltitudine di persone che li circondavano.
«Dai ragazzi che siamo in ritardo, tra poco parte il treno» per la prima volta la madre parlò rivolgendosi ai figli.
«Chissà per colpa di chi!» borbottò Will.
«Non è colpa mia se Owl era uscito per andare nel giardino dei vicini che hanno ristrutturato tutto!» si difese Ellis.
«Si invece, dovevi metterlo in gabbia ieri! Mi hai fatto dannare, ho dovuto fare due docce per togliermi il letame dal corpo. Giuro che questa te la farò pagare prima o poi!» disse Wiliam mettendo su un broncio adorabile.
Ellis aveva dipinto in volto un ghigno degno del miglior Serpeverde in circolazione, era stata una scena esilarante! Persino lei si era lasciata andare ad una risata liberatoria. Suo fratello che correva avanti e indietro per il giardino dei vicini cercando di recuperare il suo gufo, con il signor Johnson che gli correva dietro urlandogli impropri a non finire perché gli stava rovinando tutte le piante.
Alla fine era riuscito a prenderlo, ma era caduto del cespuglio delle more ancora in crescita e alle radici c'era una vasta quantità di letame che gli era finita su tutto il corpo.
«Ehi guarda c'è Lys... LYS, SIAMO QUI» fu riportata alla realtà dal fratello, che stava urlando come un ossesso cercando di attirare l'attenzione di Lysander Scamandro.
Ma l'unica cosa che ottenne furono le occhiatacce dei passanti.

«Ragazzi aspettate, salutateci almeno!» Alicia prese Wiliam per il volto stampandogli un sonoro bacio sulla fronte «Mi raccomando comportati bene, divertiti e, cosa più importante, fatti sentire».
«E tu invece» disse avvicinandosi alla figlia «Rendici sempre fieri di te» e con un tenero sorriso poggiò dolcemente le labbra sulla guancia della figlia.
«Ciao Wiliam!» Lee diede una sonora pacca sulla spalla al figlio, lasciandolo andare dagli amici.
«Ellis, mi raccomando divertiti di più» disse il padre con una faccia malandrina, facendole l'occhiolino.
Dopo un bacio sulla fronte, i coniugi Jordan lasciarono i figli per il loro ultimo anno, sapendo che ormai erano grandi e loro sarebbero serviti a ben poco.

Ormai aveva quasi raggiunto l'entrata per il treno, quando due uragani dai capelli biondi le saltarono addosso, facendola finire con il sedere sullo scalino.
«Auch! Che culata!»
«Signorina Jordan, moderi il linguaggio! Dove pensa che siamo, tra amiche?» disse una raggiante Destiny Zabini, imitando la voce di sua madre durante le lezioni di galateo che dava a lei e alla sua amica quando erano piccole.
«Mi è mancata, Sorriso Acido, in queste lunghissime vacanze, anche se ci siamo viste pochi giorni fa per andare a comprare l'occorrente; ma questi sono solo dettagli, in confronto al vuoto nel mio cuore…» continuò melodrammaticamente.
«Destiny, che ti sei fumata sta mattina? Hai cambiato pusher?»
«Ma come puoi traumatizzare così i miei sentimenti per te…» non ce la fecero più e scoppiarono a ridere. Una delle poche risate che si concedevano tra amiche, solitamente erano fredde e irraggiungibili, ma fra di loro si lasciavano andare.
«Ciao Ellis, come va?» parlò Dominique, la più pacata tra le tre, anche se ,essendo imparentata con gli Weasley, non si sapeva quanto fosse più normale rispetto alle altre due.
«Meglio se qualcuno non mi avesse attaccato!» brontolò la Jordan.
«Esagerata, manco fossimo degli animali feroci... Argh!» rispose Destiny «Ragazze io vado, ci vediamo sul treno. Sono un prefetto, ho delle responsabilità» disse tutta orgogliosa gonfiando il petto.
«Vado anche io, devo chiedere una cosa a mia madre prima di andare. Ci vediamo dopo Ellis» disse Dominique e la lasciarono lì, seduta su uno scalino a ingombrare il passaggio con il volto sconvolto.
«Non solo mi hanno buttato a terra, ma mi hanno lasciato qui come un idiota!» imprecò sottovoce, maledicendo le due amiche.
«Ellis che fai? Adesso parli anche da sola? Siamo a posto, che grande sorella che ho… e poi che ci fai li per terra, volevi dare una pulita?» il tempismo perfetto del gemello «Dai che ti aiuto ad alzarti!».
Una volta in piedi lo seguì in cerca di uno scompartimento.
«Bene ora mi danno anche della pazza…» stava sussurrando la ragazza tra se e se.
«Ecco c'è Lys, mettiamoci qui! Ehi amico, prima non mi hai sentito? Ti ho chiamato per mezz'ora!» Will parlava senza smettere e si mise a sedere di fronte all'amico.
«Come? No scusa Wiljo, non ti ho proprio sentito» rispose Lysander e ritornò a sorseggiare il suo succo di zucca, tirato fuori da chissà dove.
«Ehi, ma quello è succo! Non offri niente ai tuoi fedeli compagni? Gli amici d'oggi non sanno che cosa sia l'amicizia vera!» disse con fare teatrale Will rubando il succo al povero Lys, non dandogli nemmeno il tempo di ribattere.
«Prego, fai pure…» disse ironicamente, il suo volto non era dei migliori «Ciao Liz, siediti qui» indicò il posto accanto al suo.
Un rumore fece alzare William, che si affacciò nel corridoio del vagone per vedere gli ultimi ragazzi che si affrettavano a trovare un vagone libero, oppure cercavano i loro amici.
Rientrò: «Si parte ragaz..»
Non fece in tempo a finire la frase che il vagone si riaprì per la seconda volta in poco tempo, facendo spaventare il ragazzo rimasto in piedi, che sobbalzò dalla spavento e lasciò cadere il succo a terra.
Ma non finì a terra, bensì sulla maglietta di Ellis. La ragazza lanciò un urletto e guardò sconsolata la sua maglietta dei Cannoni di Chudley. Poi si girò verso Lysander «Di la verità, era tutto elaborato, per questo mi hai fatto sedere qui!» disse con tono e sguardo minaccioso.
«Ti giuro di no! Hai solo molta sfiga… » non riuscì a trattenersi e gli esplose a ridere in faccia senza ritegno.
«Meglio se passo dopo» a parlare era stato Luke Jefferson, che con i suoi modi impacciati e molto timidi si ritirò chiudendo lo scomparto, prima che la furia di Liz si abbattesse su di lui. La conosceva bene come ragazza: poteva essere buona, ma se presa male diventava una furia, e in questo caso era meglio starle alla larga. Meglio ripassare più tardi.
Intanto Ellis cercava molto difficilmente di mantenere la calma, con un Lysander che si rotolava a terra dalle risate e un fratello che cercava di rimediare il danno sulla sua maglietta, peggiorando solo la situazione. Oh sì, sarebbe stato proprio un anno con i fiocchi.

Rhydian Jennifer Fraser stava girovagando tranquillamente tra gli scompartimenti del treno, aprendone alcuni di tanto in tanto per salutare qualche amico. Era così felice di tornare ad Hogwarts, la sua casa, il suo rifugio, la sua vita! Pensava già al delizioso banchettino che l’avrebbe accolta, con tutto quel delizioso cibo che adorava… si, perché lei amava mangiare! Gli elfi della scuola la veneravano come una dea, quando li andava a trovare si spazzolava ogni tipo di pietanza che le creature gli offrivano. Rhydian era una ragazza dai ribelli capelli rosso fuoco, lunghi fino al fondoschiena, gli occhi verde chiaro. Era minuta, con la pelle chiarissima e delle piccole lentiggini sparse sulle guance. Il suo carattere poteva riassumersi in due semplici aggettivi: terribilmente ironica e maledettamente testarda. Grifondoro fino alla morte. Ma a lei andava bene così, era felice.
Aprì l’ennesima porta, salutò un ragazzino dalla sciarpa giallo-nero e la richiuse. Sbuffando continuò la sua ricerca, non prestando attenzione a dove metteva i piedi. Ma, poichè la sfiga perseguita sempre la gente distratta, si scontrò con l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare. Riconobbe, ancora prima di alzare gli occhi sul suo viso, il profumo di menta peperita che tanto lo distingueva da tutte le altre persone che aveva “annusato”.
«Ehi, Fraser, attenta a dove cammini» borbottò Lachlain.
Lachlain Bowe McRieve, Serpeverde fino alle ossa, era alto, dalla carnagione bronzea, i capelli biondo miele e gli occhi così scuri che sembravano due buchi neri. Bello, freddo, leale. Un mix esplosivo che interessava a non poche ragazze. Ma lui pensava soltanto ad una, quella che aveva davanti in quel momento. Ci pensava tutti i giorni, a tutte le ore. E anche lei pensava a lui, sempre e comunque. Ma non nel modo giusto: i due, infatti, si odiavano dal primissimo momento in cui si erano conosciuti. Le loro litigate erano epiche, quasi più di quelle tra Rose Weasley e Scorpius Malfoy. Senza dimenticarsi di Ellis Jordan e Frank Paciock, la cui faida si protraeva da sette lunghissimi anni. Insomma, il clima tra maschi e femmine non era dei migliori ad Hogwarts.
«Sei tu che non guardi dove vai, McRieve» sputò Rhydian superandolo, stando accuratamente attenta a mollargli una gomitata nelle costole.
«Dove vai, Fraser?» chiese lui con un ghigno stampato sulle labbra. Adorava stuzzicarla, le sue sfuriate lo facevano divertire un mondo. Anche se la odiava lo stesso, questo non significava che non poteva divertirsi.
«A fanculo» rispose ironicamente «dove vuoi che vada! Sto cercando Rose» continuò allontanandosi per non respirare la sua stessa aria.
«Se proprio ci tieni, posso venire con te» le urlò dietro il ragazzo, che rise di gusto alla vista del dito medio che la ragazza le aveva mostrato.
Camminando ancora un po’ riuscì a sentire la risata di Alice Blancharde, storica amica di Rose Weasley e Lola Zabini. Loro tre formavano un trio inseparabile, si capivano ad un solo sguardo, ma comunque le stavano molto simpatiche e non si sentiva mai esclusa con loro; forse qualche volta scoppiavano improvvisamente a ridere per qualcosa che sapevano solo loro, ma a lei non dava fastidio, anzi, si metteva a ridere con loro. Di sera, nel Dormitorio, si riunivano insieme per parlare della giornata trascorsa, ma più di questo nient’altro. Lei non conosceva i loro segreti profondi, sospettava che tra loro se li raccontassero, ma non le importava, l’importante era avere delle amiche sincere che l’avrebbero sostenuta sempre e comunque.
Aumentò il passo, piazzandosi davanti alla porta a vetri; nello scompartimento c’erano le tre ragazze stravaccate elegantemente sui sedili. Alice rideva con le lacrime agli occhi, Lola ridacchiava, con una cuffia nell’orecchio, e Rose era rannicchiata sul sedile, spaventata da una palla di pelo che aveva intenzione di saltarle addosso.
«Ti prego Ali, toglimi quella cosa di dosso» strillava la Weasley seppellendo la faccia nelle ginocchia. I lunghi capelli rossi la ricoprivano come una stola, sembrava una campana avvolta da un telo rosso.
«Dai, Rosie! E’ solo un gatto!» disse Lola esibendo un sorriso a 32 denti.
«E poi la mia Isotta è così bella! Non ti permetto di insultarla» replicò Alice prendendo in braccio la gattina e dandole delle dolci carezze.
«Ciao ragazze!» esclamò Rhydian entrando nello scompartimento. Le ragazze la guardarono e le sorrisero.
«Ciao Rhy, vieni pure» la invitarono dentro, e lei si accomodò vicino ad Alice. Cominciarono a parlare del più e del meno, raccontandosi delle vacanze passate. Ad un certo punto l’argomento si spostò sull’anno che di lì a poco sarebbe cominciato, e tutte e quattro si trovarono d’accordo: quell’anno, se lo sentivano, sarebbe stato diverso.

«FABIEN NEWT THOMAS, VIENI SUBITO QUI» l'urlo alterato della madre risuonò nella sua testa, ma non se ne curò minimamente. Era occupato a cercare i suoi amici per tutta la stazione, non aveva tempo per quella isterica di sua madre che si lamentava sempre per tutto.
Un nuovo anno finalmente era iniziato, il suo sesto per la precisione. Mise una mano in tasca per cercare il tanto agognato pacchetto di sigarette, aveva iniziato a fumare all'età di 13 anni e dopo non aveva più smesso, adorava quando il fumo entrava e gli inquinava i polmoni, lasciando quel sapore di nicotina che tanto gli piaceva.
Il ragazzo era figlio di una delle più antiche famiglie purosangue francesi, si era trasferito con i parenti in Inghilterra all'età di 10 anni, un anno prima per iniziare la famosissima scuola di Hogwarts. Era il degno figlio di Alain Orion Thomas, uomo molto bello dai lineamenti mascolini e occhi rossi come il sangue con pupilla sottilissima, segno indistinto della loro famiglia; era un uomo apprezzato dalle donne e lui di certo non le deludeva. La madre, Angélique Lemoione in Thomas, era una donna straordinariamente dolce e coraggiosa, con lo sguardo fiero e pieno di vita, a lei doveva i capelli neri brizzolati che cadevano liberi sugli occhi conferendo al ragazzo uno sguardo misterioso e attraente.
Insomma era un mix quasi letale, dannatamente donnaiolo e seducente, ma sapeva essere anche dolce e coraggioso. Molto alto e con il fisico ben definito dagli allenamenti di Quiddich, di certo non passava inosservato quando camminava per la strada.
«Ciao Fabien, ci rivediamo dopo?» una ragazza con sguardo seducente e malizioso gli passò davanti, era molto bella, alta e slanciata, più svestita che altro, faceva vedere le sue forme senza vergogna.
«Certo tesoro…» risposta neutra, come sempre. Non si ricordava neanche il suo nome: Sarah o Simona... Stefanie... una serie infinita di nomi si ammassò nella sua mente senza arrivare ad una conclusione: non si ricordava nemmeno quando se l'era fatta, forse quell’ estate. Il suo motto era: Una notte e a mai più. Non si sentiva in colpa ad usare le ragazze come oggetti, loro si concedevano così facilmente, perché non poteva accontentarle e approfittarsene? Erano davvero poche le ragazze che si erano salvate da lui e la sua cricca in quella scuola, e quelle poche o erano racchie, o erano secchione che tenevano le gambe ben sigillate. O facevano parte del clan Weasley-Potter, le cui ragazze erano off-limits a tutti gli studenti di sesso maschile; nessuno voleva ricevere un pugno in faccia da James o Albus Potter.
Fabien camminava tranquillamente per la stazione mezza vuota, con la sigaretta tra le labbra quasi finita, le mani in tasca e lo sguardo affascinante e impenetrabile che squadrava dall'alto in basso quei poveri malcapitati. Ragazzi che piangevano per la separazione con i genitori... SFIGATI MAMMONI.
Lui non vedeva l'ora di lasciare quella casa piena di regole ferree e comportamenti rigidi per andare ad Hogwarts e sbizzarrirsi con i suoi amici: professori esasperati, ragazze nei loro letti ogni sera, a cui puntualmente veniva spezzato il cuore, festini e alcool a volontà.
«FABIEN, eccoti qui, ora non mi scappi» la madre dietro di lui lo aveva artigliato per la giacca nera di pelle. E ora chi la staccava più?! Avrebbe dovuto sorbirsi l'ennesima sfuriata...
«Perchè non mi ascolti mai è? Ti ho detto di vestirti adeguatamente sta mattina, invece ti sei messo questa roba indecente, sembri un ragazzo di strada!» Fabien si guardò il vestiario: indossava un paio di pantaloni neri abbastanza eleganti, scarpe sportive nere, una camicia interamente verde, ovviamente fuori dai pantaloni, e una giacca di pelle nera con le tasche, dove teneva il pacchetto di sigarette; si trovava uno schianto, modestia a parte. Alzò lo sguardo, guardando la madre come se fosse una matta appena uscita dal manicomio.
«Non mi sembra di esser vestito male…» biascicò annoiato.
«Si certo. Almeno mettiti il mantello, così copri quei vestiti babbani» disse l'ultima parola con disgusto.
«Madre, siamo ancora a quei tempi? E poi sono vestito normalmente! Ora scusami ma devo andare, altrimenti faccio tardi; ci vedremo alle prossime vacanze di Natale» e con un ultimo sguardo la lasciò lì.
«Fabien aspetta, vieni subito qui» lo richiamò Angélique.
Facendo dietrofront si ritrovò letteralmente tra le braccia della madre, affondò il viso tra i suoi capelli neri che odoravano di casa: limone e pergamene.
«Lo sai che ti voglio bene, Fabien» sussurrò «sei la cosa migliore che mi sia capitata, ma devi seguire delle regole tesoro. E smettila con questa porcheria, non ti fa bene, io non vorrei doverti venire a trovare al San Mugo, voglio vederti così come sei: bellissimo» gli occhi della donna esprimevano una dolcezza che il ragazzo non aveva mai visto in tutti i suoi 16 anni di vita. «Su vai se no farai tardi, ci vediamo tesoro!» e con un ultimo bacio sulla fronte lo lasciò andare.
Il ragazzo, anche se leggermente shoccato, si diresse molto lentamente verso il treno, tanto mancava ancora qualche minuto.
Dietro una colonna, con aria circospetta, parlavano Charlie Weasley e un uomo che non aveva mai visto. Preso da un improvviso moto di curiosità, si avvicinò lentamente per non farsi sentire e si mise ad ascoltare la conservazione.
«Ecco la lista di quello che dovrà portare per novembre, mi raccomando, devono essere tutti! Non ammetto mancanze» disse l'uomo con voce e sguardo seri.
«Farò quello che posso, ma non le garantisco niente: non tutti hanno lo stesso tempo di preparazione» rispose determinato Charlie.
«Faccia del suo meglio, se vogliamo portare avanti questo progetto urge il suo aiuto»
«Conti su di me»
La conservazione andò avanti per qualche minuto e Fabien apprese un sacco d’informazioni, sarebbe stato un anno memorabile. Con sguardo soddisfatto si diresse verso il primo vagone che trovò: il treno era in partenza. Davanti a lui c'era una ragazza dai capelli biondi che stava salendo gli scalini: aveva un fisico snello e un culo che avrebbe fatto invidia alle modelle.
«Di chi è questa meraviglia?! Non avrei dimenticato tanto facilmente un fondoschiena così perfetto, devi essere nuova» disse con occhi fissi sul fondoschiena della ragazza, senza pudore.
«Prima di parlare mi sciacquerei la bocca con il sapone e mi accerterei della persona con cui starei parlando prima di fare certi apprezzamenti e constatazioni, Thomas»
«Zabini, che piacere rivederti. Ecco perché non mi ricordavo di lui» e con lo sguardo indicò il suo sedere. «Sei una delle poche che non è passata tra le mie lenzuola, anche se possiamo rimediare. Che ne dici, l'invito è sempre aperto per una bellezza come te tesoro, proprio come gli altri anni» continuò malizioso.
«Prima di tutto per te sono Zabini e non “tesoro”, questi nomignoli li dai a qualcun altro. Secondo, prima di venire a letto con te mi sposo con una foca. E terzo, ma non meno importante, potrei toglierti dei punti per questo discorso inappropriato e il fastidio che mi stai dando, anche solo con la tua presenza.»
«Uuuuhh, la gattina tira fuori gli artigli. Un prefetto diligente non dovrebbe abusare del proprio potere, mi deludi Zabini.» e dicendo così iniziò a scuotere la testa con finta indignazione.
«Solo per te Thomas, ora scusami ma me ne vado, non vorrei essere contagiata dalla tua mentalitatumstupidis acuta.» e con quest’ultima affermazione girò sui tacchi, sventolando i lunghi capelli biondo platino e lasciando dietro di se un profumo dolce di vaniglia. Fabien, una volta fatta sua l'essenza di quella fata, si fece una promessa: o Destiny Zabini sarebbe stata sua quell'anno, o lui non sarebbe più stato un mago.
Con questi pensieri andò alla ricerca dei suoi amici. Non ci mise molto, all'interno del primo scomparto trovò il suo amico fraterno, Dylan Nico Jackson. Se non si sapeva che appartenevano a due famiglie diverse, si poteva dire che erano fratelli: stessi capelli neri brizzolati lasciati liberi, stesso fisico muscoloso e ben delineato dal Quiddich, l'unica cosa che differiva erano gli occhi, Dylan aveva un paio di occhi viola, non molto comuni, ti attiravano, soprattutto quando brillavano alla luce del sole; Fabien invece aveva un paio di occhi rosso sangue con pupille sottili, mettevano timore ma allo stesso tempo attiravano lo sguardo della gente.
«Ciao amico! Non sai cosa ho scoperto, aspettiamo gli altri e lo dico a tutti.» ghignò Fabien, soddisfatto.
«Ciao Fabien. Che hai fatto questa estate?» chiese tranquillamente Dylan, nonostante dentro bruciava di curiosità.
«Il solito: donne, festini clandestini e sono anche andato con i miei in Francia dai miei nonni, che rottura di coglioni. Tu invece?»
«Sono andato in America con mio fratello, almeno non ho dovuto sopportare i parenti come gli altri anni. Non sai cosa c'è in quel continente, è un altro mondo! Gente che se ne sbatte le balle di come ti vesti, donne fantastiche, non puoi capire; è festa tutto il giorno là. Un botto di musei, parchi magnifici…»
Dylan, oltre a essere un ragazzo leggermente stronzo e donnaiolo, aveva un lato da intellettuale, gli piaceva leggere e a scuola andava benissimo, era tra i più bravi.
«Ed ecco che il tuo lato secchione che viene fuori» così dicendo mise comodamente le gambe distese, prese ancora il pacchetto e una volta accesa iniziò a fumare, visto cha la scorsa sua madre gliel' aveva gettata via. Se c'era una cosa che la gente non doveva toccargli, quelle erano le sue sigarette. «A proposito, mi fai copiare Trasfigurazione? Non l'ho finita» sorrise Fabien.
«Certo, il mio lato secchione ti fa comodo solo in determinati momenti. E offrimene una spilorcio! Che razza di amico che mi ritrovo» prese il pacchetto senza neanche aspettare il consenso e si appropriò di una sigaretta. «Comunque no, ti arrangi!» continuò rilassandosi, un sorriso sadico sulle labbra.
«Bastardo... » ringhiò Fabien adirato.
«No amico, sono una serpe» gli fece l’occhiolino e aspirò con gusto la nicotina nella sua bocca, sorridendo malignamente; sapeva che l'amico non avrebbe mollato così facilmente, ma per adesso aveva vinto una battaglia, e lui adorava vincere.
Nello scomparto aleggiava un misto di fumo e menta, prodotto dalle sigarette. In quell'istante fecero il suo ingresso Scorpius, seguito da Albus, che teneva per mano una disgustata Sullivan.
«Oh ragazzi proprio voi stavamo aspettando, mettetevi comodi» li accolse Fabien.
Scorpius si mise proprio di fronte a Fabien, mentre Albus si sedette vicino al platinato e Sullivan proprio di fronte a lui, di fianco a Dylan.
«Allora, ho origliato una conversazione molto interessante. Verrà effettuato un progetto nella nostra scuola, sarà un anno memorabile» sospirò il ragazzo.
«Fabien, non girarci intorno, dicci quello che devi dire!»
«In pratica quest'anno....» e si lanciò in una dettagliata spiegazione di cosa sarebbe successo quell’anno. Troppo intenti ad ascoltarlo, non sentirono il fischio del treno: l’espresso stava partendo, portando decine di ragazzi in quella che consideravano la loro seconda casa.
Tutti si sporsero a salutare i propri genitori, e l’attenzione venne attirata da una ragazzina bionda, che, sportasi pericolosamente dal finestrino aperto, sventolava melodrammaticamente un fazzoletto in una direzione sconosciuta.


ANGOLINO AUTRICI ^^
Ed eccoci finalmente qui con il primo capitolo!
Gold: alleluia, credevo non ce l’avremmo mai fatta D:
Silver: e invece eccoci qui, perché noi può tutto!
Che ne pensate del capitolo? E’ carino o è una vera cacca di Ippogrifo? Dateci i vostri preziosissimi pareri, genticella cara (?)!
Ed ora, ecco le sospiratissime [speriamo u.u] presentazioni dei personaggini! Per chi non è comparso in questo capitolo: state tranquilli, lo farete nei prossimi! :3 E per chi non avesse messo il presta volto nella scheda, lo abbiamo cercato noi. Diteci se va bene, altrimenti lo togliamo ^^


PRIMO PARAGRAFO:

JAMES SIRIUS POTTER [di J.K. Rowling]: https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT8ZRNCq_tUdahVjEBtaE2yeHgSsLdXC5KiTiCxjsPYZMQ0WU1e

LILY LUNA POTTER [di J.K. Rowling]: http://www.tyraskids.com/1-BT-15-BDAY-4.jpg

REMUS DAVID POTTR [di Zoey e Jessy Hamato]


SECONDO PARAGRAFO:

ROSE WEASLEY [di J.K. Rowling]: https://scontent-a-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-prn2/v/t1.0-9/1010473_1432111310355614_1929492620_n.jpg?oh=acea1987215601358c9b6b1c8c8f12ec&oe=54DB0983

LOLA HOPE ZABINI [di Gold]: http://media.tumblr.com/tumblr_m1owr0qvb81r83779.gif

ALICE BLANCHARDE [di tribute_potterhead]: http://www.makeupidee.it/wp-content/uploads/occhi_verdi.jpg.jpg   |   http://static.tumblr.com/759c54155d85f4061ea21e88491862ea/3epe2om/lFYn6fx7z/tumblr_static_6evpm3rke8g8wwc8w4gwkwk8w.jpg


TERZO PARAGRAFO:

ALBUS SEVERUS POTTER [di J.K. Rowling]:  http://38.media.tumblr.com/345fd0b230083db14fdd4d991b24e6db/tumblr_n17c5rduS11se2sp1o1_500.jpg

SULLIVAN ANGELICA FALGOR [di CallMeMomoTM]: https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRB1XQpz6mdJWd6F5S0FeAh3vcYNL3FQ4RKX_HL4UbigGZdAcfo

SCORPIUS HYPERION MALFOY [di J.K. Rowling]: http://assets-s3.usmagazine.com/uploads/assets/photo_galleries/regular_galleries/2157-young-hollywoods-hottest-stars/photos/1368665248_20100503_sha_g90_607_alex-pettyfer-560.jpg


QUARTO PARAGRAFO:

ORION LAURENCE AIRBURG [di _Littles_]

LOUIS WEASLEY [di J.K. Rowling]: http://samlib.ru/img/u/ulxjana_solncewa/badboydljaprincessy/lukastill.jpg

CONNOR BLAKE [di Sabaku No Konan Inuzuka]: http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20140817161506/percyjacksonylosdiosesdelolimpo/es/images/1/18/Jake-abel-989006l.png

ALICE PACIOCK [di J.K. Rowling]: http://i1321.photobucket.com/albums/u553/summerofpromise/emily-rudd-eyes-wallpaper_zpse4ce126f.jpg

DELLH GUNN [di un amico, dal nome parecchio strano, di Silver e Gold]


QUINTO PARAGRAFO:

WILLIAM JORDAN [di Deek]: http://www.nerdtests.com/mq/testimages/94628_99f2559263dcb00bec40.jpg

ELLIS JORDAN [di Deek]: http://data3.whicdn.com/images/38729011/original.jpg

DOMINIQUE WEASLEY [di J.K. Rowling]: http://img4.wikia.nocookie.net/__cb20120220124844/prettylittleliars/images/3/31/Pretty-Little-Liars-Ashley-Benson-Hanna-Marin.jpg


SESTO PARAGRAFO:

RHYDIAN FRASER [di crazygurl91]: http://static.spaziodonna.com/bellezza/capelli/tagli-capelli-autunno-inverno_O1.jpg


SETTIMO PARAGRAFO:

FABIEN NEWT THOMAS [di Silver]

DYLAN NICO JACKSON [di Gold]: http://media-cache-ak0.pinimg.com/236x/e0/eb/ce/e0ebcef7b119168885e3117b405df72d.jpg

E’ tutto! Al prossimo capitolo, dolcettini nostri (?)
Bacioni,
DragonSilverGold

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2
 
Il paesaggio scorreva velocemente fuori dal finestrino, i campi verdi si susseguivano con una rapidità impressionante. Nello scompartimento dei Grifondoro, però, il paesaggio non interessava a nessuno.
Amelia Falke Astrom si chiedeva spesso quali problemi avessero i suoi amici. James Potter e Fred Weasley erano uno più deficiente dell’altro, soprattutto in quel momento: uno sopra l’altro, come in una partita di rugby, che cercavano di schiacciarsi a vicenda. Oltre a questo, lei si domandava soprattutto perché quei due erano diventati suoi amici. Lei amava la compagnia di persone mature, era una ragazza silenziosa e preferiva gli adulti. Ma allora, se era una ragazza molto matura, come mai quei due pazzi davanti a lei erano così importanti per lei? Se lo chiedeva davvero, davvero spesso.
Sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Frank Paciock, accanto a lei, le sorrise comprensivo: sapeva che Falke -la Grifondoro detestava il suo primo nome, nessuno si doveva azzardare a chiamarla Amelia- non sopportava i bambinetti. Del resto, anche lui si chiedeva molte volte che cosa ci fosse di normale in quei due ragazzi. E la risposta veniva da sola, spontanea: nulla.
Falke addentò la sua Cioccorana, spostandosi una ciocca castana, sfuggita alla crocchia, dietro l’orecchio. Tirò fuori dalla borsa un libro, sdraiandosi comodamente sul sedile e immergendosi nella lettura. Gli occhi divoravano l’inchiostro velocemente, ignorando bellamente il rosso Weasley che cercava di sfuggire alla presa ferrea del cugino. Falke era una ragazza minuta e snella, con lunghi e ondulati capelli color cioccolato, grandi iridi verde scuro e una leggera spruzzata di lentiggini intorno al naso.
«Dai Falke, possibile che devi fare la noiosa ancora prima di arrivare ad Hogwarts? I compiti li hai finiti all’inizio dell’estate, non c’è bisogno di studiare anche ora!» borbottò James schivando l’artigliata di Fred, che gli aveva quasi raggiunto la guancia.
«Sei tu Jamie che sei così ignorante da non capire che sto leggendo un libro. Un L-I-B-R-O, non so se sai cos’è» scandì bene la Astrom, come se si trovasse davanti ad un bambino di due anni. Fred scoppiò a ridere, mettendosi a posto i capelli rossi, tutti arruffati dopo l’azzuffata con James. C’era una sola parola per descrivere Fred Weasley: esplosivo. Faceva sempre ridere tutti, era attivo e scatenato, inventava continuamente scherzi che convenivano a tutti -tranne che ai diretti interessati, naturalmente- ed era famoso per la sua abitudine di organizzare serate stravaganti, tutte rigorosamente a base di alcool. Capelli rossi e occhi azzurri, alto e ben piazzato. Il suo modo di fare divertente e spiritoso era abbastanza conosciuto nella scuola. Amava da morire fare scherzi, la prima impressione che dava era quella di avere tanti amici e di essere uno che non dava importanza alle questioni di cuore. Ma a quanto pare nella sua testa c’era posto per una persona sola. Tutti a scuola sapevano della sua secolare cotta per Alice Blancharde, tranne ovviamente la diretta interessata. Anche se pure lei, d’altronde, era cotta marcia del ragazzo, ma erano entrambi troppo ingenui per accorgersene. 
«So che cos’è un libro! Non sono stupido» replicò piccato James, sedendosi finalmente sul sedile. Afferrò distrattamente la rivista di Quidditch che Frank stava leggendo prima, lanciandosi in un accurato studio delle immagini: di leggere non se ne parlava proprio!
Falke alzò gli occhi dal libro «Oh beh, se lo dici tu» per poi riabbassarli subito dopo.
Frank, intanto, si era beatamente appisolato, con la testa che gli ciondolava sulla spalla. I lisci capelli neri erano sempre ordinati, l’altezza era decisamente il suo forte, al contrario della sorella, e sotto le palpebre chiuse si nascondevano due dolci occhi nocciola. Fred sapeva che l’amico non voleva essere disturbato mentre dormiva, perciò ebbe tutte le ragioni del mondo, a parer suo, per avvicinarsi a lui di soppiatto e urlargli vicino all’orecchio un: “SVEGLIATI” poco delicato. Il ragazzo saltò in aria, letteralmente, azionando senza volerlo la magia involontaria; infatti, poco dopo, Fred si ritrovò a testa in giù, mentre veniva sbatacchiato di qua e di là per lo scompartimento. James scoppiò a ridere, Falke spostò l’attenzione dalla pagina e sghignazzò, Frank sorrise malefico. «Fra! Mettimi subito giù!» strillò Fred agitando le braccia e le gambe.
«Mh… che ne dite?» chiese Frank agli altri due.
«No» risposero all’unisono Falke e James, ritornando alle rispettive faccende; Frank ghignò, un ghigno poco adatto ad un Tassorosso, gli sfilò la bacchetta dalla tasca -così che non avrebbe potuto annullare l’incantesimo- e si rimise comodo, chiudendo gli occhi.
«Se mi lasciate qui, giuro che quando scendo le prendete» sibilò, sparando poi una raffica di insulti che avrebbero fatto impallidire Voldemort, Bellatrix e Grayback messi insieme.
Fank sospirò, alzò gli occhi al cielo e mormorò un “Silencio” a mezza voce; poi si rimise tranquillamente a dormire, non badando al povero Weasley che si dimenava senza emettere alcun suono.
 
Lachlain era alla ricerca di James, che gli doveva rendere la sua preziosa rivista di Quidditch. Camminava tutto soddisfatto, dopo le frecciatine che si era scambiato con la Fraser. Era così lui, gli piaceva troppo stuzzicarla e vedere come s’incavolava. E soprattutto, gli piaceva competere con lei per ogni cosa.
Ma in ogni caso, lui rimaneva quel ragazzo diffidente e cinico che donava la sua fiducia a poche persone. E la ragazza che gli stava venendo incontro era una di quelle, per esempio.
«Ciao Charlie!» la salutò con un abbraccio. Charlotte Dorcas Noire era alta, con il corpo modellato dal Quidditch. I suoi capelli castani, spesso legati in una crocchia come in quel momento, erano dello stesso colore degli occhi; aveva la pelle rosea e il nasino leggermente all’insù. Era una ragazza un po’ sbadata, poiché divisa tra millemila cose da fare, estroversa, spiazzante e molto testarda. E soprattutto, era realista, non credeva nel vero amore o cose del genere, tutto questo veniva dopo i suoi obbiettivi e i suoi scopi. La nobile Casa di Grifondoro l’aveva accolta felicemente, considerandola alternativa; il suo colore preferito era il nero, lo indossava ovunque. Come in quel caso: leggins nero, maglietta larga nera con una scritta bianca e smalto nero. Il suo animo allegro e la sua passione per quel colore contrastavano molto, poche persone riuscivano a capirla.
«Ciao Lachlain! Dimmi che hai trovato uno scompartimento, io lo sto cercando da due ore ma sembrano tutti pieni» rispose lei guardandosi nervosamente intorno.
«Stavo andando da James, se ti va puoi unirti a noi» ridacchiò, sapendo bene quanto a lei desse fastidio il maggiore dei Potter.
«Okay, meglio che rimanere qui seduti in corridoio» acconsentì Charlotte, anche se di malavoglia: di voglia di incontrare quel pallone gonfiato d’un Grifondoro ne aveva meno di zero. Ma si disse che nello scompartimento ci sarebbe stata sicuramente anche Falke, così si decise e si mise a camminare dietro a Lachlain.
«Allora, McRieve, come sono andate le vacanze?» chiese dopo un po’ la ragazza.
«Come vuoi che siano andate? Il solito, tutto un continuo discorso sulla purezza e bla, bla, bla… sai che divertimento» rispose annoiato, ripensando ai suoi genitori, alla loro fissazione per i purosangue, alla sua felicità per l’arrivo del 1° Settembre .
«Tu ti lamenti? La mia estate è stata talmente monotona che a momenti mi cadevano le palle» ribatté lei alzando gli occhi al cielo. Lachlain scoppiò a ridere, era per questo che Charlie gli piaceva: faceva delle uscite così spiazzanti da lasciare tutti a bocca aperta o senza fiato dal ridere.
Arrivarono davanti allo scompartimento ed aprirono la porta a vetri, trovandosi davanti una scena abbastanza esilarante: Fred stava volteggiando a testa in giù, sospeso per un piede, urlando parole che nessuno sentiva, James e Falke Astrom si stavano beatamente facendo i fatti loro e Frank dormiva, appollaiato sul sedile.
Lachlain, che stava già ridendo per l’uscita di Charlotte, non ce la fece e cadde a terra, scosso da un eccesso di risa. Charlie, invece, pensò bene di entrare, ignorando completamente il rosso, si sedette di fianco a Falke e iniziò a parlottare con lei. Fred le lanciò un’occhiata furente e lei, per tutta risposta, gli sorrise angelicamente.
«Da quanto tempo sta così?» chiese Lachlain, tra una risata e l’altra.
«Più o meno  un quarto d’ora» sghignazzò James da dietro la rivista di Quidditch.
«Povero, che ha fatto di male?»
«Prima di tutto esiste» intervenne Frank, ancora con gli occhi chiusi, guadagnandosi un’occhiata glaciale dal Weasley «secondo, mi ha svegliato mentre dormivo» e con questo ritornò zitto, mentre gli altri annuirono e guardarono Fred con compassione: sapevano benissimo che chi svegliava il Tassorosso non la passava liscia.
«Quindi passerà così tutto il viaggio?» Charlie lo guardò compassionevolmente.
«A me non sembra una cosa brutta» disse Lachlain, che si era calmato e abbandonato sul sedile, ritornando ad essere il ragazzo distaccato di sempre «o no?» aggiunse, facendo ridacchiare tutti i presenti nello scompartimento; Fred fece una faccia sconsolata, abbandonando le braccia lungo il corpo, messo al contrario: sarebbe stato un viaggio molto, molto, lungo.
 
“Uffa per colpa delle prediche di mia madre ho preso il treno all'ultimo minuto, e ora non ho uno scompartimento dove andare!”
Questi erano i pensieri di Dominique Weasley, intanto che percorreva il lungo corridoio del treno alla ricerca di uno scomparto libero.
Camminava lentamente, i lunghi capelli biondo grano seguivano l'andamento del suo passo lento. Era una bellissima ragazza, essendo in parte Veela, col suo aspetto riusciva a farsi fare tutto da tutti. Pelle di porcellana, nasino alla francese e una leggerissima spruzzata di efelidi sugli zigomi perfetti. La Corvonero aveva il corpo di una modella babbana, un fisico perfetto ricoperto dalla camicetta stretta, che risaltava il seno pronunciato e il ventre piatto; la cravatta era tenuta larga, così da far vedere il solco dei seni, intravisto dai primi due bottoni aperti della camicia; le lunghe gambe erano coperte dalla gonna della divisa, rigorosamente accorciata fin poco più di metà coscia e ai piedi portava dei comodi sandali neri con tacco medio. Di certo non passava inosservata come ragazza, attirava l'attenzione delle ragazze e, soprattutto, dei ragazzi. Peccato, però, che non fosse interessata a questi ultimi. I grandi occhi acquamarina erano concentrati a guardare le varie cabine, dove una moltitudine di ragazzi si divertiva con gli amici ritrovati dopo una lunga estate: c'era chi si raccontava le avventure trascorse, chi leggeva un bel libro, i disperati degli ultimi minuti che copiavano freneticamente i compiti estivi dal compagno più bravo della classe, chi faceva scherzi al vicino e chi, come lei, cercava disperatamente uno scompartimento libero o era alla ricerca degli amici più stretti.
Non aveva ancora visto Lylight, non la sentiva da più di una settimana, era preoccupata e continuava ad arrovellarsi su cosa potesse essere successo. Immersa com'era nei suoi pensieri, non si accorse di una piccola mano dalle dita affusolate che le afferrò delicatamente il polso e la trascinò dentro uno scompartimento immerso nell'oscurità.
Senza che avesse alcun tempo per reagire, delle morbide labbra sottili assalirono le sue, smorzandogli il fiato.
More e vaniglia. Solo una persona aveva questo sapore.
Riconoscendo la padrona di quelle labbra, non ci mise molto a ricambiare il bacio.
Le sue mani andarono delicatamente ad accarezzare quei morbidi capelli neri che tanto le piacevano, più precisamente la parte rasata ai lati, dove i capelli cortissimi le pizzicarono i delicati palmi: adorava quella sensazione, così familiare e rassicurante allo stesso tempo.
Delle calde mani andarono ad accarezzare i suoi fianchi stretti, spostandole la camicetta da dentro la gonna, le stesse mani che l'avevano portata in quello scompartimento. Dominque sentiva caldo, molto caldo.
Meno male che era abbastanza buio, altrimenti si sarebbero viste le sue guance andare a fuoco, insieme ad ogni altra parte del corpo.
Pian piano venne costretta ad arretrare, fino a ritrovarsi seduta sul sedile del treno con praticamente sopra la ragazza che le era mancata tanto in quei giorni. Il tempo si era fermato, non le importava di tutta la gente che avrebbe potuto vederle, voleva solo passare più tempo possibile con la sua ragazza.
Quelle labbra calde si staccarono, portandola inevitabilmente a seguirle, facendo comparire sul volto della sua interlocutrice un sorrisetto, che anni fa l'avrebbe fatta imbestialire, ma che ora amava più di ogni altra cosa.
«Ciao...» la voce era roca e molto bassa, come se volesse tenere segreto quel momento, tenerlo solo per loro.
Non riusciva a staccare gli occhi da quelle labbra, ora arrossate a causa del bacio appassionato. Le parole non volevano uscire dalla sua bocca, era come bloccata.
«Eh...» la cosa più intelligente che potesse dire in un momento del genere, pensò in trance.
«Eh, anche a te!» disse ridendo la Falgor per la faccia sconvolta della bionda.
Lylight Comet Falgor si alzò definitivamente nel suo quasi metro e ottanta di altezza.
Si passò una mano tra i lisci capelli neri come le ali di un corvo, cercando di sistemarli alla bell’e meglio.
I grandi occhi verde smeraldo erano fissi sulla figura seduta davanti a lei, che la guardava rapita da quei semplici gesti.
Come svegliatasi da quella trance, Dominique balzò in piedi fronteggiando la Serpeverde: non era alta come lei, ma non avevano neanche tanta differenza nell'altezza, anche se non si poteva dire di tutto il resto. Mentre Lylight era una ragazza molto solitaria e schiva, che preferiva notevolmente stare in pace e non essere infastidita, ma sapeva essere anche divertente e molto protettiva se voleva, Dominique era una bomba di allegria, sempre in compagnia di qualcuno e sempre alla ricerca di qualcosa da fare, sempre molto attenta al suo aspetto esteriore, mostrandola inevitabilmente vanitosa, anche se Lyl sapeva che non era così.
«Ma ti sembra il modo di rapire le persone?» sbottò la Weasley.
«Non mi sembrava che ti dispiacesse tanto» rispose l’altra, infastidita dalla ramanzina che stava per subirsi.
«Non vuol dire niente, mi hai pr....»
Non avendo voglia di sentirla parlare, poiché era da tanto che non si vedevano e voleva approfittare di quel momento di pace per stare un po' insieme, la zittì con un nuovo e appassionato bacio.
La fece sedere sul sedile, così che l'oscillare del treno non causasse loro una colossale caduta.
Prese com'erano dal bacio, non si accorsero di una testa bionda che lentamente faceva capolino dal portabagagli sopra le loro teste.
Senza farsi notare si mise a testa in giù, tenendosi bene alla sbarra, in modo da arrivare proprio davanti ai loro volti e, prendendo un bel respiro...
«NON SI FA, MONELLE!» urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Le ragazze prese alla sprovvista si staccarono di scatto e Dominique diede una bella testata alla bionda che, sbilanciandosi, cadde rumorosamente a gambe all'aria e la testa sopra la gamba sinistra di Lylight.
«Auch... il mio fondo schiena» Amira, ancora scossa per la non riuscita del suo piano, si massaggiava il sedere, rimanendo ancora parzialmente seduta a terra, con la fronte appoggiata alla gamba di Lyl, cercando di contenere il dolore.
«La mia povera fronte!» Dominique si stava massaggiando il punto dove aveva beccato la testa dura di Amira, la sua migliore amica.
«Porca Morgana...» Lylight, l'unica in salute, cercava di trattenere le risate.
Ma era troppo difficile, quella scena era comica oltre ogni dire.
«Togliti dalle mie gambe Starcross. Così impari a comparire all'improvviso» poi si rivolse alla francese «come fai ad esserle amica? E' un disastro» finì alzando le braccia al cielo.
Alzandosi a fatica e massaggiandosi ancora il sedere, Amira si mise proprio di fronte alla mora, come se volesse affrontarla.
I capelli di un biondo acceso le ricaddero tutti scompigliati, metà sulla schiena e metà davanti al viso, nascondendo le guance rosse, che facevano contrasto con la pelle chiara, e uno dei grandi occhi celesti che brillavano di delusione per lo scherzo non riuscito.
Cercando di darsi un contegno, si sistemò i capelli e prese la parola:
«Tanto lo so che ti sto simpatica, è inutile che neghi i tuoi sentimenti per me!» disse con un sorrisetto.
«Si si, credici!» anche se non voleva darlo a vedere, Lylight aveva un sguardo divertito.
«AMIRA, MI HAI FATTO PERDERE 10 ANNI DI VITA! ORA MI VERRANNO LE RUGHE» strillò Dominique.
«Esagerata, per uno scherzetto» ridacchiò Amira.
«Uno scherzetto...» l'occhio della bionda iniziò a prendere uno strano tic «UNO SCHERZETTO?... MI VERRA' UN BERNOCOLO GRANDE QUANTO UN ANGURIA E NON POTRO' PIU' USCIRE DALLA MIA STANZA PER SETTIMANE, GRAZIE ALLA TUA TESTA DURA, E TU MI VIENI A PARLARE DI SCHERZETTI?!!» il viso le era diventato bordeaux e le mani curate erano strette a pugno.
«Ho capito, non sono la benvenuta qui!» facendo una faccia offesa prese un piccolo fazzoletto bianco di cotone, con ricamate nell'angolo destro in alto le iniziali A.N.S. in blu, dichiarò un offeso «Me ne vado!» e, mettendosi una mano davanti al viso, facendo finta di piangere, iniziò a sventolare il fazzoletto in aria, incamminandosi verso la porta dello scompartimento e uscendo, lasciando dietro di sé delle risate genuine.
«Dove eravamo rimaste?» chiese maliziosa Dominique, quando la porta si richiuse dietro la Corvonero.
Neanche il tempo di avvicinarsi che la porta si aprì di colpo, rivelando di nuovo Amira, tutta trafelata.
«IL MIO CAPPELLO!» esclamò disperata, iniziando a scartavetrare la cabina in lungo e in largo alla ricerca del suo amato e inseparabile cappello a forma di gufo. Non se ne separava mai e non avrebbe iniziato in quel momento; era il suo compagno di avventure, non poteva rimanere senza.
Tutte e tre le ragazze si misero a cercare quel fantomatico cappello. La porta, lasciata aperta, venne occupata dalla figura minuta e leggermente trasandata di Charlotte Noire, che guardò le ragazze con diffidenza, chiedendosi se fossero normali.
«Ragazze, tutto okay?» domandò. Amira, che stava cercando sotto il sedile, si alzò di scatto e saltò addosso a Charlotte, che impreparata barcollò all'indietro.
«DOV'E'? NON LO TROVO PIU'!» sbottò.
«Amira calmati, se mi dici cosa non trovi posso aiutarti» spiegò pazientemente la Grifondoro.
«IL MIO CAPPELLO» urlò l’altra.
«Quello a forma di gufo?» l’espressione innocente di Charlie la fece arrabbiare ancora di più.
«L'HAI VISTO? DIMMI DOVE!» ormai fuori di sé, Amira la prese per il colletto della camicia.
«Prima di tutto lasciami. Secondo, il tuo prezioso cappello è lì sul portabagagli» rispose Charlotte mantenendo la calma.
«Oh...» la Corvonero le aggiustò il colletto, lisciandole la camicia per eliminare la polvere inesistente sulle spalle e sulle braccia «Scusami» mormorò imbarazzata.
«Niente. Allora, c'è posto nel vostro scomparto? Quello in cui stavo prima era infettato da un insetto!» disse Charlie con sguardo angelico, cercando di convincere le ragazze.
«Certo» Amira, avendo intuito che il fantomatico “insetto” non era altro che James, si prese la libertà di rispondere per tutte e tre.
«Basta che non fai casino» l’avvisò Lylight, fulminandola con un’occhiataccia di avvertimento. Charlie mimò la chiusura di una zip sulle labbra, sorridendo ad Amira, che ricambiò subito con un occhiolino d’intesa. Cinque secondi dopo le due si misero a saltellare per lo scompartimento cantando a squarciagola una melodia che ricordava tanto “Moves Like Jagger” dei Maroon 5.
Dominique guardò preoccupata la sua ragazza, aspettando la sua terribile reazione; reazione che arrivò poco dopo:
«Uscite immediatamente da qui!» urlò Lylight, sbattendo fuori le due ragazze, che corsero via a gambe levate, ridendo come pazze. La Serpeverde si rimise al suo posto, sbuffando e imprecando contro quelle due. Dominique, repressa una risatina, si ridestò e si rivolse alla Serpeverde: «Almeno ora abbiamo del tempo per noi due, no?» le sussurrò all’orecchio. Lylight si ritrovò a ringraziare silenziosamente Amira e Charlotte, mentre il suo stomaco si contorceva per il bacio che si stava scambiando con Dominique
 
Lily Potter camminava agguerrita nel corridoio del treno: dopo aver lasciato Remus con le gemelle Baston, si era diretta verso lo scompartimento in fondo del treno, dove sapeva di trovarci Roxanne, poiché era il suo posto preferito. La cugina doveva ridarle il suo amato cappello da baseball che le aveva rubato, sgraffignandolo dal suo baule il giorno prima di partire. Quel cappello glielo avevano regalato James e Albus per il compleanno dei 12 anni. Lily amava gli sport babbani, soprattutto, appunto, il baseball: ogni estate ci giocava con Roxanne, Teddy, Albus e, qualche volta, Rose nel giardino della Tana. Conosceva tutti i giocatori di baseball della storia, da Joe DiMaggio a Matt Harvey, aveva tutte le figurine, la palla e il cappellino firmato e un piccolo santuario nella sua stanza dedicato a Joe, il suo mito indiscusso.
Il rumore delle sue Vans nere era attutito dal tappeto che ricopriva il pavimento, mentre camminava. Era una ragazza magra e un po’ bassina Lily, a volte sfigurava di fronte al metro e ottanta di Albus, o addirittura al metro e ottantacinque di James. Aveva dei lunghi e lisci capelli color rame, lineamenti dolci, ancora infantili, due grandi occhi color cioccolato e le guance cosparse di tante piccole lentiggini. Non passava inosservata, con la sua personalità prorompente e allegra. La notavi subito, lei non era “la piccola Potter” o “la Potter rossa”, no, lei era “la ragazzina che saltella per i corridoi”, “la rossa che s’infila in ogni punto possibile e immaginabile”. Sempre a fare scherzi, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre a fare chiasso. Sì, Lily era decisamente una bomba di energia.
Arrivò all’ultimo scompartimento, e senza neanche guardare lo spalancò di colpo. La scena che le si presentò davanti la lasciò un po’ perplessa: Roxanne era stesa sul pavimento, profondamente addormentata, in una posizione alquanto scomoda, e Indigo, la sua migliore amica, stava strimpellando delle note con la sua amata chitarra, guardando distrattamente fuori dal finestrino.
«Ciao Indi!» esclamò la Potter entrando e chiudendosi la porta alle spalle. Scavalcò Roxanne senza degnarla di uno sguardo -sapeva che tanto, anche se fosse scoppiata la Terza Guerra Mondiale, la cugina non si sarebbe svegliata lo stesso- e si sedette sul sedile di fronte ad Indigo: al cappello ci avrebbe pensato dopo, adesso c’erano cose più importanti di cui occuparsi, come la persona che le stava davanti. La ragazzina si voltò a guardarla, per un attimo con lo sguardo assente; poi, realizzando chi le stava davanti, abbandonò la chitarra di fianco a sé e si precipitò a stringere l’amica in un abbraccio spacca-ossa, perforandole un timpano dopo aver urlato il suo nome. Lily, presa alla sprovvista, non riuscì a proteggersi e per qualche minuto smise di respirare.
Poi si rianimò e rispose all’abbraccio, contentissima di poter riabbracciare di nuovo quella ragazzina stravagante che le era caduta addosso all’inizio del primo anno.
Indigo Moon Junshow era una quattordicenne assai strana: aveva un carattere bizzarro, per una Tassorosso, un secondo era calma e pacata, il secondo dopo rischiava di esplodere. Ma era una ragazzina romantica, le piaceva la poesia e suonare la chitarra. Era bassa e mingherlina, con lunghi e mossi capelli castani, più chiari sulle punte, e grandi ed espressivi occhi verde scuro.
«Lils!» strillò la Tassorosso, respirando l’intenso profumo di gigli che emanavano i capelli della sua migliore amica «Merlino, mi sei mancata tantissimo».
«Anche tu Indi, le lettere non sono affatto come rivedersi di persona» sorrise la Potter, staccandosi dall’abbraccio e sdraiandosi sul sedile. Quella mattina si era svegliata prestissimo, colpa di quel cretino di Albus e della sua stupida sveglia ad ultrasuoni, perciò era stanchissima, aveva solo voglia di farsi una bella dormita.
Indigo riprese la chitarra e, notando l’enorme sbadiglio dell’amica, fece un sorrisetto «Fammi indovinare, la sveglia di Al ha colpito ancora» ridacchiò, immaginandosi Lily, di prima mattina, con un pigiama a coniglietti e i capelli ridotti ad un ammasso aggrovigliato, andare imbufalita a spaccare la faccia ad Albus e alla sua sveglia.
«Già…» borbottò Lily sbuffando. Si stiracchiò, dando per sbaglio un calcio a Roxanne, ancora profondamente addormentata. Non se ne preoccupò più di tanto, ma si chiese per quale motivo la sua famiglia a volte era così… strana -imbarazzante-.
Poi un lampo le passò nella mente. Avrebbe potuto dormire tranquillamente, se Indi le avesse fatto un bel regalino. Così decise di puntare sulla commiserazione.
«Sono così triste, e assonnata… sono una povera ragazza che ha solo bisogno di dormire… oh, destino crudele! Perché sei così ingiusto con me? Sono solo una piccola e indifesa ragazzina che vuole l’affetto di chi le sta intorno» iniziò a blaterare, sospirando teatralmente.
«Okay, ho capito. Facciamo così» disse Indigo che, avendo capito dove volesse andare a parare, la guardò con finta compassione «io ti suono la canzone che tanto ti piace» osservò divertita Lily che batteva le mani, come una bambina che ha trovato un barattolo gigante di Nutella sotto l’albero di Natale «ma tu in cambio mi compri tutto quello che voglio quando arriva la signora dei Dolci» finì la bruna con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
«Mh… non so sai? Non vorrei che svuotassi il carrello solo per farmi un dispetto» Lily le rivolse un’occhiataccia, sapendo quanto Indigo amasse la cioccolata.
Prima che la Tassorosso potesse replicare, il mugugno incomprensibile di Roxanne invase lo scompartimento. Entrambe si voltarono a scrutarla una con uno sguardo curioso, l’altra con uno vagamente malefico. Quando Indi riportò gli occhi sulla Potter, capì al volo le sue intenzioni.
«Lily! Non puoi essere così cattiva!» esclamò guardandola divertita.
«E invece sì. Mi ha rubato il cappello, meriterebbe la morte» rispose l’altra alzandosi. Afferrò dal suo baule una bottiglietta di acqua ghiacciata, che fortunatamente sua madre l’aveva obbligata a portare. Svitò il tappo di plastica e, senza fare una piega, rovesciò il contenuto sulla faccia della cugina. Poi, soddisfatta, si risedette.
«MERDA!» strillò Roxanne, saltando in piedi e mettendosi in posizione difensiva. Aveva fatto qualche anno di karate e le era piaciuto tantissimo, così aveva deciso di allenarsi da sola, quando sarebbe andata ad Hogwarts e quindi non avrebbe potuto continuare le lezioni di karate. Il risultato fu che nessuno della sua famiglia aveva il potere o anche solo il coraggio di mettersi contro di lei. E dire che quasi metà era in Grifondoro e, soprattutto, più grande di lei.
Indigo si accasciò sul sedile dalle risate, quasi schiacciando il suo gattino Riv, accoccolatosi vicino a lei. Quello le soffiò contro e saltò sul portabagagli, acciambellandosi e chiudendo gli occhioni verdi.
Lily, dal canto suo, non ebbe una reazione migliore: cadde a terra e cominciò a battere i pugni sulla moquette, lacrimando per le troppe risa.
«LILIAN LUNA POTTER!» la richiamò furiosa la cugina, stringendo gli occhi «l’ho capito subito quando sei nata; tu hai molta voglia di morire» affermò, scrollando i capelli e facendo volare goccioline da tutte le parti. La fissò con sguardo truce, poi, vedendo che non la smetteva neanche dopo aver sentito il suo nome per intero, decise di prendere misure drastiche.
«Se la metti così… hai per caso visto Leo?» le chiese con un ghigno poco rassicurante. La risata di Lily si smorzò di colpo. Alzò lentamente la testa verso Roxanne e le sue pupille si dilatarono, cominciando ad avere paura.
«Cosa gli hai fatto?» la guardò spaventata, Leo era il suo cucciolo di ocelot*, uno degli animali a cui teneva di più al mondo -oltre ai suoi fratelli, ovvio-. Per qualche strana ragione Lily, Lucy e Rose avevano come animale domestico dei felini non comuni, compratigli in gran segreto, che non era poi così grande, dalle rispettive madri.
«Niente niente, perché pensi male?» disse Roxanne innocentemente. Si sedette comodamente, accavallando le gambe; prese una rivista di Quidditch e cominciò svogliatamente a sfogliarla.
Lily le si avvicinò minacciosa, afferrandola per il colletto del maglioncino «Cosa. Hai. Fatto. Al. Mio. Leo.» scandì avvicinando il viso a quello della cugina, i nasi a due centimetri di distanza.
Roxanne si scostò come scottata «Non toccare il mio maglione!» esclamò lisciandosi le pieghe del maglione verde delle Holyhead Harpies. Dopo aver accarezzato l’artiglio d’oro ricamato sul suo petto, Roxanne puntò gli occhi chiari in quelli nocciola di Lily «Rilassati. Leo è andato da Lucy, voleva giocare con lei.» ridacchiò. Si legò i capelli scuri in una coda alta.
Roxanne era una ragazza esplosiva. Letteralmente. Lei e Fred, degni eredi di Fred e George, ne combinavano di tutti i colori a scuola, facendo impazzire i professori. Fred era più concentrato sugli scherzi, insieme a James e Frank, mentre Roxanne, accompagnata da Lily, pasticciava per tutto il castello le Merendine Marinare di suo padre. Non che lui fosse contrario, chiariamoci. Quindici anni di pura follia concentrati in una ragazzina di media altezza, magra, con la pelle color cioccolato e i capelli neri di sua madre e gli occhi chiari di George.
Lily tirò un sospiro di sollievo e si risedette sul sedile. In quel momento la porta dello scompartimento si aprì e rivelò la figura slanciata di Sullivan Falgor.
«Ciao ragazze, posso entrare?» chiese guardandosi nervosamente intorno.
«Certo!» rispose Indigo, le piaceva Sully, era una ragazza molto simpatica.
«Ma va tutto bene?» domandò Roxanne, osservando che Sullivan era molto agitata: continuava a mordersi il labbro e torturarsi le mani.
«No» sospirò a bassa voce lei «sto scappando da Albus. Lui e gli altri hanno cominciato a fumare e io non ero d’accordo, solo che lui ha insistito per farmi provare. Ma io odio il fumo.» scosse la testa sorridendo, ricordando la faccia di Scorpius quando aveva affermato che odiava le sigarette.
«Già…» asserì Lily «mio fratello a volte è un vero idiota.» mormorò sconsolata.
«A volte?» chiese ironicamente Indigo. Non odiava Albus, anzi, lo considerava come un fratello maggiore oltre ad Alexander, ma qualche volta si lasciava prendere la mano da cose leggermente sbagliate.
Scoppiarono tutte a ridere, accomodandosi meglio e cominciando a parlottare del nuovo anno e delle vacanze trascorse.


Angolo Autrici:
Alloooooora… che dire ragazze? Scusate. Davvero, non sappiamo come scusarci di questo imperdonabile ritardo! :c
Le vacanze di Natale dovrebbero essere un momento di pausa in cui una persona ha il tempo di sistemare le sue cose e POI pensare ai compiti, no? E INVECE NO! A quanto pare le vacanze sono un pretesto per ucciderci di compiti, e appena tornati non si sono risparmiati: interrogazioni, verifiche, interrogazioni, verifiche di recupero, corsi aggiuntivi per le insufficienze, interrogazione... l'abbiamo già detto interrogazioni?
Inoltre, abbiamo avuto una specie di... ehm... blocco, in cui non sapevamo come andare avanti [Silver: grandioso, siamo solo al secondo capitolo -.-]... but now don't worry! S
iamo tornate dal mondo dei morti, prontissime per rompere i CAPRANZI [ogni riferimento a Favij è puramente casuale :3] a tutti :D
Bah... e dopo queste INUTILI scuse che non fregheranno a nessuno, precisiamo che scriviamo in viola because viola is the way! E scriveremo sempre in viola d'ora in poi! Ma passiamo al capitolo, visto che la notizia del viola potevamo anche risparmiarcela
Gold: ragassuole nostre, diteci cosa ne pensate! A me sembra... a little piece of shit! Scusate, sono piuttosto morta di Youtube in questi giorni, soprattutto di Pewdiepie xD
Silver: Non. Frega. Nulla. A. Nessuno. Smettila di rompere. Ok, dicevamo!! E' un po' più corto del precedente, e sono comparsi meno personaggi, ma nel prossimo ci rifaremo!! E soprattutto dateci i vostri pareri, vi preghiamo, ne abbiamo bisogno! Anche un messaggio privato, dei segnali di fumo quello che volete! Potrete spendere un paio di paroline no?
Gold: ehi! Ci fai passare per delle morte di recensioni D:
Silver: non è vero!
Basta, basta. Smettetela di litigare. Anyway, Silver ha ragione, dovete darci un piccolo parere, anche due paroline di numero della serie FATE SCHIFO, DATEVI ALL'IPPICA o NON INTASATE IL SITO CON LA VOSTRA ROBACCIA. Ecco, magari con un po' meno di brutalità visto che Gold è molto sensibile ahahah
Ultimissima cosa, ecco i prestavolti dei personaggi:

PRIMO PARAGRAFO:
AMELIA FALKE ASTROM [di Gil]: http://i1186.photobucket.com/albums/z371/TheKatieSet/Astrid-astrid-berges-frisbey-23907330-500-277.gif
JAMES SIRIUS POTTER [di J.K. Rowling]: https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT8ZRNCq_tUdahVjEBtaE2yeHgSsLdXC5KiTiCxjsPYZMQ0WU1e
FRED WEASLEY JR. [di J.K Rowling]: http://images.sodahead.com/polls/000793679/polls_jeremy_sumpter__acteur__thumb_5B6_5D_2252_906056_poll_xlarge.jpeg
FRANK PACIOCK JR. [di J.K Rowling]: http://ilarge.listal.com/image/856071/936full-matthew-bomer.jpg
LACHLAIN MCRIEVE [di crazygurl94]:
CHARLOTTE NOIRE [di GinnyW]: https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRt7HBRvtbu3n67wam-yEfq99d7u7nlpXUG2EbZ9QqNLRtkngYAbQ

SECONDO PARAGRAFO:

DOMINIQUE WEASLEY [di J.K. Rowling]: https://31.media.tumblr.com/a9df44099f4d8d3b4f529baa436e0f04/tumblr_meprlgCT4t1rlqfqdo1_500.gif
LYLIGHT COMET FALGOR [di CallMeMomo]: https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ540fA2wHIo6N5uLccuBIT65rflixotWXyJhdcUPbKCPPSeuG6
AMIRA NIMHEA STARCROSS [di _Littles_]

TERZO PARAGRAFO:
LILIAN LUNA POTTER [di J.K. Rowling]: http://media.tumblr.com/tumblr_m1iaipZBbx1rrwhd8o3_500.gif
INDIGO MOON JUNSHOW [di _LittleWeasley_]: http://www.fantasymagazine.it/imgbank/ARTICOLI/lily_collins.jpg
ROXANNE WEASLEY [di J.K. Rowling]: http://static.tumblr.com/id69eto/WkZm7q29t/tumblr_m4z7ca7ixh1rqiiz4o1_250_1_.gif


Smettiamola di rompere adesso, okay ;3
Alla prossima, persone, speriamo che vi sia piaciuto e che non siate troppo arrabbiate per il ritardo 3:
Bacioni,

Silver e Gold <3

P.s. Vi lasciamo sognare con l'epicità di questa fanart!

 

Ah... i nostri amati Marauders *^* Quanto ci hanno fatto sognare :3
Un bel OMG! per i piccoli Malandrini ^^




 

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