Twice as nice

di Kowalski
(/viewuser.php?uid=18132)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Our first words ***
Capitolo 2: *** Coming home ***



Capitolo 1
*** Our first words ***


Tutte le famiglie hanno i loro ricordi, belli e brutti, hanno segreti e scheletri nell’armadio.
La famiglia Weasley non faceva di certo eccezione. Sette figli, sei fratelli e una sorellina, la più piccola, ne avremmo di cose da raccontare, potremmo averne da qui fino al prossimo Natale ma…due componenti in particolare avevano un repertorio personale di tutto rispetto; i gemelli Fred e George. Oh non che gli altri Weasley non ne avessero combinate ma le loro storie sono decisamente più particolari.
Tanto per cominciare sono stati quelli che hanno impiegato più tempo per pronunciare la loro prima, storica parolina, e non certo perché fossero poco svegli, più che altro sembrava, questo pensò Molly molti anni dopo, che stessero cercando il momento e il luogo adatto. Cosa dire invece l’avevano ben chiaro in quelle testoline rosso fuoco dal momento in cui sono venuti al mondo, Molly ne era sicura.

Era inverno, Molly trafficava in cucina, si muoveva in fretta e con i gesti precisi dell’abitudine di tutti i giorni, del resto suo marito lavorava fino a tardi e lei doveva badare ai suoi cinque bambini. Bill, Charlie e Percy erano i più grandicelli e al momento dovevano trovarsi in giardino dove le oche e le galline rappresentavano ancora una grande attrattiva per loro. E grazie al cielo, la cucina era già troppo piccola per lei e gli ultimi due pargoli seduti sul tappeto a giocare senza contarci anche gli altri tre.
Al pensiero che era un po’ di tempo che non gettava un occhio ai gemellini, si voltò a controllare la situazione; erano arrivati gattonando al divano, le tutine di almeno una taglia più grande (erano appartenute a Charlie e Percy prima di loro) che gli coprivano quasi completamente le manine. In quel momento Fred stava tentando di aiutare il fratello a tirarsi in piedi (Molly li aveva vestiti con tutine di colori diversi in modo da distinguerli altrimenti c’era da uscirne pazzi) ma, un po’ per i movimenti goffi e un po’ per le tutine che intralciavano, alla fine Fred cadde a pancia in su seguito da George.
Molly tese l’orecchio speranzosa; avevano compiuto 10 mesi la settimana scorsa e ancora, da quando erano venuti al mondo, non avevano pronunciato una sola parola, solo gorgoglii e qualche pernacchia, magari quella era la volta buona che…niente, i due gemelli si tirarono a sedere e presero a fissarsi con profondo interesse, come se si vedessero per la prima volta. A differenza delle chiacchierate quella era una scena che si ripeteva spesso, si perdevano l’uno negli occhi dell’altro e a volte, Molly era pronta a giurarlo, le pareva proprio che chiacchierassero, in silenzio, in un mondo che racchiudeva solo loro due, come quando erano nel suo ventre materno.
All’improvviso Molly si sentì molto sola, quegli attimi di trepidazione in attesa di un progresso dei suoi figli dovevano essere condivisi con la persona che amava. Accompagnata da questo pensiero tornò in cucina, sospirando di tanto in tanto mentre sfaccendava.
In salotto intanto i gemellini continuavano la loro silenziosa chiacchierata, scrutandosi intensamente. Fred prese a succhiarsi una manina ricoperta dalla manica della tutina che presto diventò di una tonalità più scura dove si impregnava di saliva, George lo imitò e poi fece una pernacchia; Fred scoppiò a ridere, una risata cristallina e pura come solo quella di un bimbo così piccolo può essere e poi diede un buffetto al fratellino con l’altra mano miracolosamente scoperta dalla tutina. Rise anche George e si premurò di restituire i buffetti al gemello senza smettere di ridere. Dopo un bel po’ di buffetti ed altrettante risate, le loro guance erano lucide di saliva e rosse come mele mature, si acquietarono e tornarono a succhiarsi le mani, l’aria soddisfatta.
Molly fece di nuovo capolino in salotto, attirata dalle risate dei figli e sorrise a sua volta quando li vide felici, le guance rubizze, che continuavano a fissarsi.
Stava per andarsene quando assistette al miracolo; Fred tolse la mano insalivata dalla bocca e disse con voce chiara:
- George – e tornò a succhiarsi la mano nel momento esatto in cui George abbandonava la sua quel tanto che bastava per dire – Fred.
Molly emise un grido di gioia e corse ad abbracciare i suoi bambini, le lacrime che già rotolavano dai grandi occhi castani e si andavano a mescolare alla saliva dei gemelli sparsa ormai su tutto il loro faccino.
Uscì fuori chiamando a gran voce gli altri Weasley mancanti e li fece sedere sul divano totalmente eccitata.
- Bambini i vostri fratelli oggi hanno detto la loro prima parola! Pochi minuti fa! Qui, nel salotto!
Bill e Charlie saltarono giù dal divano per raggiungere i gemelli e cominciare a torturarli nel tentativo di farli parlare di nuovo, Percy sembrava piuttosto annoiato.
- Avanti fateci sentire dai! – trillò Bill.
- Cosa hanno detto mamma? Hanno detto papà come me la prima volta? – chiese Charlie sulle spine.
- No, no, hanno detto mamma come me! – ribattè Bill convinto.
- Nessuna delle due; si sono chiamati a vicenda, non sono adorabili?
- Cavoli! – sussurrò Charlie facendo un gesto teatrale con la mano – dai fate sentire anche a noi, dai dai.
I gemellini guardavano interessati quelle facce curiose che li fissavano e poi offrirono un bis della loro speciale performace.
- Fred!
- George!
Molly, Bill e Charlie applaudirono estasiati e Percy sbuffò.
- Neanche sanno dirli bene, dicono Fed e Giog!
- Tutti i bambini hanno difficoltà a parlare all’inizio, si impara col tempo caro – e diede un bacio a Percy che ora che aveva ricevuto un po’ di attenzioni sembrava molto più sereno e allegro.
Quella sera al ritorno del signor Weasley fu una gran festa, Fred e George deliziarono la loro famiglia urlando i loro nomi durante tutta la cena (tirando anche del cibo per aria) e mangiarono il favoloso dolce di zucca che la signora Weasley aveva preparato per l’occasione.

Una volta coricati i bambini i coniugi Weasley dedicarono un ultimo sguardo ai gemelli che dormivano placidi nella stessa culla nella loro solita posizione.
- Oh Artur sono così…così…
- Adorabili, lo so – baciò la moglie sulla tempia con tenerezza – e tu che temevi non avrebbero parlato mai – soffocò una risata.
- Loro sono speciali – sussurrò Molly con la voce piena d’amore – hanno un mondo tutto loro, potrebbero sopravvivere senza di noi ma…mai uno senza l’altro – si chinò a baciare le guance dei suoi figli e lasciò che il marito facesse altrettanto, poi andarono a dormire anche loro, felici come solo un genitore può sentirsi felice quando si lascia pervadere dall’amore per i propri figli.




Eccomi qui con la mia prima fanfiction...come sono emozionata! E pensare che è così tanto che frequento questo sito ma non ho mai pubblicato storie perchè non sono riuscita a finirne nessuna. Sono un disastro, lo so.
Questa è la prima di una serie di storielle che mi gironzolano per la testa già da un pò ma ho deciso di scriverla ora per cercare di cancellarmi dalla testa il settimo libro, del quale non accennerò mai nelle mie storie nè nei miei commenti, semplicemente perchè per me quel libro non esiste. Chi lo ha letto quasi sicuramente facendo due più due capirà il perchè.
Ora solo due ultime cosette, poi posso togliere le tende; lo so che Natale è praticamente arrivato e che quindi in base a quello che ho scritto all'inizio del capitolo le storie da raccontare sarebbero davvero poche ma, che ci volete fare? La Pasqua mi sta antipatica e voi potete far finta di leggere questa storia in agosto o maggio, che ne so, mi fate questo piccolo favore? Grazie ^^
La seconda cosa riguarda l'età dei gemellini e dei loro fratellini in queste one-shot, non ricordo bene le età di Charlie e Bill (e sinceramente non me ne freg...cioè, volevo dire che la cosa mi tange ben poco) perciò se faccio qualche pastrocchio con le relazioni tra fratelli fatemelo sapere senza indugio, provvederò a correggere!
Ah poi non ho idea se un pupo a 10 mesi sia già in grado di gattonare fino al divano e di tirarsi su, mi scuso per la mia ignoranza in materia ma sono figlia unica e mia madre non c'era quando ho scritto la ff, vi chiedo di sorreggermi anche in questo ^^"
Detto ciò posso davvero salutarvi con un enorme ringraziamento per aver letto la mia prima, vera, one-shot completa, se vorrete recensire farete di me la novella di Efp più felice del mondo, ve lo posso assicurare!

Un grande bacio
la vostra Kowalski

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Coming home ***


Se sei cresciuto in una famiglia con altri sei fratelli, presto la novità di un nuovo fagotto in giro

per casa perde gran parte della sua attrattiva principale. Però se la tua mamma andava in

ospedale per far nascere un nuovo fratellino e poi tornava con due fagotti invece che uno…beh

le cose cambiavano un po’.


Charlie, Bill e Percy erano chiusi nella camera del maggiore ad aspettare che la mamma

tornasse dal San Mungo e più che altro per nascondersi dalla zia Tess che puzzava di gatto e li

costringeva a stare chiusi in casa a massaggiarle i piedi e le spalle. Sfortunatamente erano stati

affidati a lei mentre mamma e papà erano via a prendere il fratellino nuovo.


- A me piacerebbe una sorellina – disse Bill seduto a gambe incrociate sul suo letto – la

proteggerei dai ragazzi – e agitò un pugno in aria con espressione minacciosa.

- Anche a me, avrebbe tre fratelli maggiori – disse con aria saggia Charlie.

Percy se ne stava alla finestra, le manine premute sul vetro, in attesa del ritorno dei genitori.

Decisamente era il più mammone della famiglia.

- Perce, farai manate su tutto il vetro, vieni via da lì – lo rimproverò il maggiore. Lui lo ignorò e

continuò a fissare il sentiero illuminato dal sole primaverile. Bill sospirò e decise di lasciarlo

stare, basta che la mamma poi non se la prendeva con lui.

Stava per andare a sbirciare in corridoio a controllare se c’erano tracce della zia Tess (aveva

voglia di un pezzo del tortino di carne che era avanzato dalla cena precedente) quando Percy si

voltò, gli occhi sgranati:

- Sono tornati! Mà e pà sono tornati! – gli altri due fratelli si appiccicarono alla finestra per

guardare di sotto, senza curarsi delle impronte sul vetro.

- Dov’è, dov’è? Allora è un maschio o una femmina? – saltellò Charlie premendo la testa del minore

sul vetro.

- Non essere scemo Charles, come pretendi che capisca da qui?

- Ma…Bill quelle sono due teste!



- Per tutte le barbe dei maghi del Wizengamot, che cos’è?

- Oh Merlino, il nostro nuovo fratellino ha due teste! – Percy spalancò la bocca e rimase a fissare i

fratelli, incredulo.

Si accostarono velocemente alla porta e sporsero uno dopo l’altro le testoline rosse, sentirono la

porta aprirsi e la zia urlare dal piano di sotto:

- Molly cara! Oh finalmente, come… - si interruppe e poi lanciò un grido – oh Molly, Molly! –

strillò istericamente – che cosa…oh! Fammeli tenere, fammeli tenere!

- Oddio, sta prendendo in braccio quella…quella cosa! – sussurrò Bill terrorizzato.

- Ecco Tess, fai attenzione, così – la voce della mamma, sembrava normale. Come faceva ad

essere tranquilla dopo aver portato un essere a due teste in casa?

- E’ stata una sorpresa, una vera sorpresa – la voce orgogliosa di papà – voglio dire, ci

sembrava che il pancione di Molly fosse più voluminoso del solito ma pensavamo ad un

pargolo particolarmente cicciotto – e rise gioviale.

- Come possono essere così indifferenti? – Charlie sembrava sconvolto e Percy era rimasto a

bocca aperta, lo sguardo terrorizzato.

- Ma guarda queste testoline, così piccole…che ciuffi rossi, il marchio Weasley! Molly sono uno

spettacolo, cara…ma sarai stanca, siediti sul divano tesoro.

- Grazie Tess, in effetti stavolta è stato più stressante del solito. Ma…non c’è un po’ troppa

tranquillità? Dove sono i miei bambini?

- Oh credo che siano chiusi in camera, ho il sospetto che vogliano evitarmi – rispose

distrattamente zia Tess, evidentemente era ancora impegnata nell’esame dell’essere a due teste.

Un rumore di passi per le scale, qualcuno stava salendo. I tre fratelli si precipitarono in camera e

si sedettero tutti e tre sul letto, vicini e in ansia, un attimo dopo papà Weasley aprì la porta

raggiante.

- Eccoli i miei campioni! Ma che ci fate qui? Non siete curiosi di venire a vedere cosa c’è di

sotto? – esaminò perplesso i faccini preoccupati e un po’ pallidi dei figli che però, ubbidienti, si

alzarono e seguirono il padre di sotto, Bill in testa e Charlie e Percy nascosti dietro di lui.

La mamma era seduta sul divano e teneva in braccio il fagotto bianco, due volte più grande di

tutti e tre i fagotti entrati in casa Weasley! Si voltò e sorrise ai figli che la fissavano, preoccupati:

- Cosa c’è? Avete paura? – disse ridendo. Con sua grande sorpresa i tre bambini annuirono in

silenzio.

- Oh cielo, e perché mai? – era assolutamente confusa, come mai quello strano comportamento?

Percy improvvisamente scoppiò a piangere e il signor Weasley lo prese in braccio, preoccupato.

- Tesoro, cos’hai? Perché piangi?

- Q-quella cosa p-papi – singhiozzò disperato, le parole soffocate dal petto del padre contro il

quale si era rannicchiato – è…è…due teste! – e pianse ancora più forte.

Ci fu un attimo di silenzio nel quale i coniugi Weasley e la zia Tess si guardarono, totalmente

spiazzati. Poi scoppiarono a ridere, cosa che fece irritare non poco i figli maggiori.

- Cosa c’è da ridere? Voi portate un mostro in casa e ridete? – sbottò Charlie, anche leggermente

offeso.

- Io non ci voglio dormire in camera con quel coso – piagnucolò Bill.

- Venite qui – disse dolcemente Molly – su, avanti – il primo ad avvicinarsi fu Bill, seguito da

Charlie che teneva stretto un lembo della felpa del fratello. Arthur si avvicinò con Percy in

braccio.

- Vi faccio vedere una cosa – la signora Weasley scostò un lembo del lenzuolo che copriva il

fagotto.

- Oooh – dissero in coro Charlie e Bill – Ma mamma, sono due! Due bambini! Come ci è entrato

l’altro nella tua pancia? – l’espressione tesa era scomparsa in un battibaleno dal volto dei

bambini che ora guardavano curiosi i due neonati che dormivano placidamente.

- Ma stavano tutti e due dentro di te? Davvero? Ma non stavano stretti mà?

- Guarda Perce, sono due, due fratellini! Tutti staccati però eh! – Bill tirò il fratellino per una

gamba convincendolo a scendere a guardare i gemelli.

- Perché te ne hanno dati due mà? Noi tre non siamo già tanti? – Percy sembrava sollevato

all’idea di non dover avere un essere a due teste come fratello ma un velo di preoccupazione era

rimasto sul suo faccino.

- Non si sceglie che figli avere, tesoro, né tanto meno quanti, succede e…e basta. Ma non devi

preoccuparti, io e papà continueremo a volervi bene, sempre e comunque. Ora però sei un

fratello maggiore! Dovrai occuparti di loro quando io e papà avremo da fare, dovrai controllare

che non si facciano la bua e soprattutto dovrai vegliare su di loro perché tu sei più grande.

La signora Weasley aveva pronunciato le parole magiche, a sentirsi caricato di una così grande

responsabilità Percy si gonfiò, orgoglioso, e disse teatralmente: - Non preoccuparti mamma, ci

penserò io a badare a… - e si interruppe pensieroso – come si chiamano?

- Beh ecco – rispose il signor Weasley – abbiamo pensato che siete abbastanza grandi

per…decidere i nomi dei vostri nuovi fratelli.

I bambini trattennero il respiro – Forte! – disse Charlie.

- Fortissimo! – puntualizzò Bill.

- Fred – disse Percy indicando il gemello a sinistra – e George – disse indicando quello sulla

destra.

Bill stava per replicare, evidentemente scocciato dall’uscita del fratellino ma fu preceduto da

Charlie – Mi piacciono! Sul serio Perce, mi piacciono tantissimo! Io ci sto mamma! A te

piacciono?

- Sì, mi piacciono Charles…Bill? – il maggiore sbuffò un po’ contrariato ma rispose:

- Va bene, ci sto anch’io.

- Che ne dici Arthur?

- Li trovo perfetti

In quel momento, il neo proclamato George Weasley aprì gli occhi con lentezza, agitò un

minuscolo pugnetto in aria e si profuse in uno sbadiglio da manuale per poi tornare di nuovo a

dormire.

- Oh, Perce, secondo me gli piace! – esclamò Charlie.

- Sì è vero! Ma…quello chi era? Fred o George? – chiese Bill grattandosi la testa perplesso.

Gli altri Weasley si guardarono un po’ confusi e poi scoppiarono a ridere.

- Va bene bambini, Fred e George sono molto stanchi, hanno affrontato un viaggio difficile oggi,

che ne dite se li mettiamo a nanna? – i bambini trotterellarono dietro al padre che trasportava i

due neonati e durante il breve tragitto non fecero che bombardarlo di domande:

- Ma davvero stavano tutti e due nella pancia della mamma?

- Se uno si fa la bua anche l’altro la sente?

- E se piange uno? Piange anche l’altro?



I coniugi Weasley passarono il resto della serata a spiegare ai loro figli il fantastico mondo dei

gemelli che ascoltavano, rapiti e affascinati. Finalmente fu il momento di andare a letto, non

prima di aver dato un’ultima occhiata ai due nuovi membri della famiglia che dormivano

placidi nella loro culla.

Quando tutti e tre furono sotto le coperte e la zia Tess fece ritorno dai suoi gatti, i neo genitori

sospirarono pregustando un lungo e meritato riposo. Peccato che in quel momento si udì un

vagito provenire dalla culla:

- Non posso crederci, hanno dormito fino ad ora! – disse la signora Weasley con tono stanco –

sono stanca morta, io non…

- Sst, Molly, vieni a vedere – il signor Weasley era chino sulla culla e sorrideva.

- Cosa c’è?

- Guarda…- anche Molly si sporse e sorrise anche lei. Uno dei due gemelli si lamentava nel

sonno, agitandosi nella culla e l’altro, apparentemente addormentato, muoveva una minuscola

manina alla cieca, come se cercasse qualcosa, quando toccò la guancia paffuta del fratello questo

si calmò con un ultimo, piccolo singulto e poi prese a succhiare il pollice del gemello.

Molly scoppiò a piangere e abbracciò il marito senza staccare gli occhi dai figli.

- Via, via Molly, non occorre che tu pianga – ma l’emozione traspariva chiaramente dalla sua

voce e si incrinò leggermente sull’ultima sillaba. Restarono abbracciati ancora a lungo, ad

osservare i loro figli che dormivano placidi e indisturbati. Si svegliarono solo tre ore più tardi

per la poppata notturna e quando Molly fece per sollevare il primo si accorse che teneva ben

stretto nella manina un lembo della tutina del gemello, quello a cui, solo poche ore prima, aveva

prestato il suo dito per farlo addormentare.






Ok, decisamente questa volta ci sono andata più pesante con le sdolcinatezze xD Spero che mi perdonerete, ultimamente uso la dolcezza come arma di difesa. Lo so che non ha senso ma chi mi conosce sa che anche io non ho senso ._.
Dunque, parlando del capitolo, questo è decisamente più incentrato sugli altri fratelli Weasley e all’arrivo del fantomatico mostro a due teste nella Tana xD Non ho idea di come mi sia venuta fuori, decisamente ho mangiato pesante ieri sera ._.
L’idea del dito invece mi gironzolava per la testa già da un po’ ed avevo deciso di metterla giù in una one shot anche se la struttura era diversa da questa, dovevano esserci solamente Fred e George infatti.
Per quanto riguarda la sorpresa generale di fronte alla nascita dei gemelli ho semplicemente trovato più maghesca l’idea che nel mondo magico non esistano incantesimi che fungano da apparecchi ecografici, mi piace pensare che preferiscano avere la sorpresa alla fine, spero mi perdonerete questa piccola licenza.
Per ultimo voglio parlare del ruolo di Percy in questo capitolo, il fatto è che non mi è mai stato particolarmente simpatico ma dopo Il-libro-che-non-deve-essere-nominato (vedere capitolo precedente) l’ho decisamente trattato male ._. Non credo di aver mai mandato tante maledizioni ad un personaggio di fantasia in vita mia, neanche alla Umbridge o.o La qual cosa la dice lunga, mi sa. Per farla breve mi sentivo in colpa ed ho deciso di riscattarlo (almeno un po’) in questo capitolo. Sia ben chiaro che mi resta sul groppone comunque.
Ah, lo so che nel Voi-sapete-quale-libro compare la zia Muriel ma a me sta antipatica e quindi ho deciso di mettercene un’altra. Avranno avuto altre zie no? Lo spero per loro u_u

Piccola nota: nel capitolo scorso, alla fine, scrivo che i gemelli si addormentano nella loro solita posizione, per chi se lo stesse chiedendo (tutti immagino xD) la posizione è quella descritta in questo capitolo.

Ed ora le recensioni! ** Inizio a credere di aver cominciato a scrivere one shot solo per il gusto di poter rispondere alle recensioni poi xD

Ravecrow: Reddah ma te l’ho detto che sei stata la mia prima recensitrice ufficiale? *sigh* Non lettrice perché quell’onore l’ho lasciato ad IlaViah xD Se tu ti sei commossa con la mia fic io mi sono commossa col tuo commento, non mi aspettavo assolutamente che ti sarebbe piaciuta tanto *sigh* Spero che questo ti faccia altrettanto piacere. Sempre se deciderai di leggerlo. Ma lo leggerai per forza perché altrimenti ti perseguiterò per tutta la vita sul forum e ti manderò anche Daniel in perizoma leopardato che ti balla la lambada sulla scrivania :addit: Ti vi bi :ghee:

Rose07: sono contenta che ti sia piaciuta! Spero che leggerai anche questo capitolo. Fed e Giog a mio parere, devono essere state delle creature terribilmente adorabili nell’infanzia.

Star Petal: innanzitutto ti ringrazio per i complimenti (che non merito tra l’altro, ho sempre considerato la mia scrittura troppo pesante ma non posso fare a meno di aggiungere particolari su particolari), sono felice di vedere che anche tu come me ami la famiglia Weasley (come si fa a non amarli?). Volevo anche dirti che giorni fa mentre cercavo fanfiction sui gemelli mi sono imbattuta nella tua ed ho cominciato a leggerla ma…ti prego perdonami, non ce l’ho fatta a finirla ç_ç E’ più forte di me, non riesco proprio ad immaginare quella-cosa-che-non-deve-ASSOLUTAMENTE-essere-nominata, chissà, magari un giorno mi passerà e ci riuscirò, in tal caso ti prometto la mia più sincera recensione. Fino a quel momento ti chiedo di nuovo di perdonarmi.

lunatica91: una recensione dell'ultimo minuto, fantastico! xD Sono contenta di vedere che tanti altri come me non condividono alcune cose del settimo libro (alcune...alcune...), mi sento rassicurata ç_ç Ho dato il massimo della pucciosità, lo so, spero che troverai questo altrettanto gradevole, fammi sapere cosa ne pensi, mi raccomando!



Ringrazio tutti coloro che hanno letto e che leggeranno, vi ricordo che un commento è sempre cosa molto gradita.

Un bacio
La vostra Kowalski.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=302128