New friends

di Christine_Lewis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: Hello...Turtles?... ***
Capitolo 3: *** Chapter 3:Origins ***
Capitolo 4: *** Chapter 4:That night ***
Capitolo 5: *** Chapter 5:This is love..Well, I hope so.. ***
Capitolo 6: *** Chapter 6: The kidnapping ***
Capitolo 7: *** Chapter 7: Let's go to the rescue! ***
Capitolo 8: *** Chapter 8: Another Dimension ***
Capitolo 9: *** Chapter 9: new hope ***
Capitolo 10: *** Chapter 10:Home..So near..So far ***
Capitolo 11: *** Chapter 11: Ice cream and friends ***
Capitolo 12: *** Chapter 12: New love ***
Capitolo 13: *** Chapter 13: it's complicated! ***
Capitolo 14: *** Chapter 14: the end ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


Era una bellissima notte di luna piena nella città che non dorme mai. Una tredicenne era affacciata alla finestra della sua nuova stanza con fare annoiato. Spostava lo sguardo da una strada all’altra alla disperata ricerca di qualcosa di interessante che le desse un’idea. Non chiedeva molto, soltanto una minuscola idea! Ma niente.. Almeno fino alle 23:07 precise. In quel momento passò di lì uno strano trio di uomini sulla trentina, con dei bizzarri tatuaggi. La ragazza dagli occhi color smeraldo e i capelli mossi e castani prese la sua macchina fotografica, il cellulare e una borsa e uscì con l’intento di fare un reportage. Li seguì a distanza, finchè non arrivò a un grande magazzino abbandonato nel quartiere da lei maggiormente frequentato: China Town.
Improvvisamente li riconobbe: i Dragoni Purpurei. Era troppo tardi per tornare indietro. Si avvicinò ulteriormente e iniziò a fotografare quei teppisti di terza categoria mentre parlavano tra loro di un certo “lavoretto”, che a breve avrebbero dovuto svolgere per conto di un uomo con un nome assurdo. Stava per andarsene quando inciampò, facendo cadere degli scatoloni che attirarono l‘attenzione degli uomini. Non ebbe nemmeno il tempo di rialzarsi che il più grosso la prese per la felpa color mattone, sollevandola da terra. “Bene bene, chi abbiamo qui?” disse con un certo tono di superiorità il più secco dei tre, “Una spia eh?” continuò osservando la macchina fotografica. Stavano per darle una lezione, che sicuramente non si sarebbe scordata per un bel po’, quando quattro figure spuntate da chissà dove iniziarono a stendere quei tizi come panni al sole. Lei cadde a terra battendo la testa e l’ultima cosa che vide fu un’immagine sfocata dei suoi bizzarri salvatori..

 
 
ANGOLO DELL’ AUTRICE (NOVELLINA)
Salve a tutti! Sono una nuova membra del popolo di Efp e mi sembrava il caso di presentarmi a voi e anche alle nostre super Tartarughe! Spero che questo inizio vi sia piaciuto (vi prego di essere clementi con me, in quanto inesperta in fan fiction) e di avere delle grandi idee per continuare al meglio e rendervi la lettura piacevole! Al prossimo capitolo!
Cri
P.S.:voglio ringraziare Fantasy Heart per aver recensito la mia primissima flashfic, quindi grazie mille e un grande bacione!

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Capitolo 2
*** Chapter 2: Hello...Turtles?... ***


Cap. 2: Hello..Turtles?..
Uno strano vociare ovattato la riportò alla realtà... Pian piano dischiuse gli occhi, che le regalarono (nei primi attimi) soltanto immagini sfocate, cercando di ignorare il mal di testa insistente più di un picchio. Pochi istanti dopo la vista tornò a suo favore e potè riconoscere i suoi salvatori: delle.. tartarughe!? No, non poteva essere vero! Delle tartarughe giganti!?
Prima che qualcuno riuscisse ad aprire bocca, si mise a strillare come un’aquila così forte che uno di loro fu costretto a tapparle la bocca con la sua manona verde dotata di tre dita. Indossava una maschera blu, in tinta con gli occhi appunto blu cobalto. Aveva un’espressione calma e sicura. Si guardarono negli occhi per una manciata di secondi, finchè lui non iniziò il dialogo “Adesso io tolgo la mano dalla tua bocca, ma tu devi promettermi di non urlare più così ok?”, aveva una voce con un qualcosa di incredibile. Lei annuì con gli occhi un po’ meno sgranati di prima. Quando ebbero fatto, la tartaruga contrassegnata dalla maschera arancione con il volto infantile, le lentiggini e gli occhi simili a due zaffiri le si avvicinò entusiasta e le disse con tono amichevole “Ciao! Io sono Michelangelo e tu?”. Lei allargò un piccolo sorriso sul volto e rispose “Mi chiamo Cristina”. “Che bel nome! E quanti anni hai? Noi ne abbiamo quindici!” continuò sempre più incuriosito. “Ho tredici anni” rispose nuovamente scoppiando a ridere. “Come mai ti trovavi nella sede dei Dragoni Purpurei?” Iniziò il rettile con la fascia rossa e una specie di cicatrice sul piastrone sinistro. “Volevo fare un reportage. Sono una ragazza curiosa che ama rischiare.. Aspetta.. Dov’è la mia macchina fotografica?!”  cambiò subito espressione, da divertita a spaventata, non vedendo più i suoi effetti personali. “Non ti preoccupare, sono nel mio laboratorio.” Intervenne la tartaruga con la fascia viola e un incisivo mancante. “Ah ok.. scusate, ma voi chi siete? Dove siamo ? E come avete fatto a stendere quelli là?”  iniziò a bombardarli domande, rivolgendo lo sguardo verso la tartaruga in blu. Aveva qualcosa di incredibilmente particolare, ma non riusciva a capire cosa.. “ Allora..” continuò Mikey “ Quel bellissimo rettile con la fascia rossa si chiama Raffaello, quello con la fascia viola Donatello e lui è Leonardo. Lui invece è il nostro maestro Splinter, sai pratichiamo il ninjitsu. Siamo nel nostro bellissimo rifugio, situato nelle fogne/si spiega la puzza/ e siamo riusciti a stendere quei tre rimbambiti semplicemente perché ci alleniamo da una vita!”. “Ah ho capito.. Beh grazie per avermi aiutata, ma adesso devo proprio andare, altrimenti cosa dico ai miei tutori?” disse Cristina alzandosi. “Tutori?” chiese Leo. “Sì, mi hanno adottata. I miei sono scomparsi tempo fa.. E credo di sapere chi c’è dietro a questa storia.. Se mai vi racconto tutto domani.. Possiamo rivederci vero?” e dopo un coro di “Certo!” si congedò. Leonardo si offrì di accompagnarla a casa e una volta arrivati sul tetto il blu domandò “Potresti dirmi qualcosa sulla storia dei tuoi genitori?”. Lei ci pensò un po’ su, ma alla fine decise di dargli almeno un indizio.. Gli si avvicinò e gli sussurrò una parola: kraang…

 
ANGOLO DELL’AUTRICE (NOVELLINA)
Bene! Eccoci con un altro capitolo! L’avevo detto che a breve ne avrei scritto un altro! Beh da qui il mistero si infittisce un po’ di più e a quanto pare Leo sembra essere interessato a Cri.. Spero di aver scritto bene e che il capitolo vi sia piaciuto!
Bacioni,
CriTMNT

 

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Capitolo 3
*** Chapter 3:Origins ***


Cap.3: Origins.. Il suono della campanella la riportò alla realtà (per sua fortuna).. Non faceva altro che pensare a quelle strane tartarughe che aveva incontrato la sera prima e ogni cinque minuti controllava l’orologio per poter tornare da loro il prima possibile.. Se non altro restava solo l’ora di scienze, così avrebbe potuto fare ciò che le piaceva molto: disegnare. Grazie all’interrogazione in corso, Cristina riuscì ad agire indisturbata. Risultò un disegno di cui rimase molto soddisfatta e che avrebbe mostrato alle Tartarughe nel pomeriggio. 15 minuti dopo.. Cristina correva allegramente per le fogne, mandando un messaggio ai suoi tutori dicendo che sarebbe andata da alcuni compagni di classe per un lavoro di gruppo da svolgere. Finalmente arrivò a destinazione: il rifugio delle Tartarughe. “Ciao ragazzi!” esclamò entrando. Il primo a risponderle fu Donnie “Ciao Cri! Vieni ti devo presentare una persona” e detto ciò la accompagnò nel suo laboratorio. Era un’ampia stanza straripante di strani marchingegni e cavi elettrici di varie forme e dimensioni. Seduta a un tavolo simile a una scrivania c’era una ragazza. Abbastanza alta e magra, i suoi capelli arancioni erano raccolti in una coda di cavallo e tenuti in posizione da un cerchietto. Esso era giallo come la maglietta a maniche corte con un 5 sopra che portava e che ne copriva una seconda nera con le maniche lunghe. Aveva dei jeans corti e una calzamaglia, che finiva negli stivaletti neri. I suoi occhi azzurri, simili a quelli di Mikey ma non eguagliabili, erano allegri e tranquilli e si intonavano con le lentiggini spruzzate sulle sue guance. “April lei è Cristina, Cristina lei è April” il viola le presentò con le gote leggermente imporporate e la nuova arrivata non ci mise molto a capire che tra i due non c’era solo amicizia.. Le due ragazze parlarono per un po’ di scuola, preferenze e argomenti simili, mentre Donnie pastrocchiava con alcune provette. Poco dopo si sentì un rumore di pentole cadute proveniente dalla cucina, seguito da un grido degno di una cantante lirica: era Mikey. “Minimo Raph sta dando la caccia a Mikey per qualche dispetto..” sospirò Donatello ma, con grande sorpresa di tutti, si era sbagliato. “Che cosa ho fatto?” domandò il rosso mentre si asciugava del sudore dalla fronte, causato da un recente allenamento. “Scusa ma… se tu sei qui.. chi sta inseguendo Mikey?” chiese April a dir poco sorpresa. Improvvisamente Michelangelo entrò strillando e correndo nel laboratorio nascondendosi dietro ai presenti, che notarono stupiti l’identità del misterioso inseguitore, “Leo!?” sbottò Raph leggermente divertito. Eh già, il nostro calmo e paziente leader si era trasformato in una tartaruga dall’istinto omicida con un solo obiettivo: Mikey. Subito notò la maschera arancione sbucare da dietro Cristina e si lanciò verso il fratellino che se la diede a gambe in stile cartone animato. Passando, Leonardo sfilò il bastone di Donatello dal fodero disponendo così di una nuova arma, che pochi istanti dopo si schiantò rovinosamente contro la testa del povero Michelangelo con un sordo rumore. ‘Beh, ma come mai?’ Vi starete chiedendo, vi rispondo subito! Semplicemente l’arancione aveva passato tutta la sera prima e tutta la mattina a tormentare Leo, rinfacciandogli in modo giocosamente impertinente le occhiatine che lui e Cri si erano scambiati. A un certo punto il poveretto aveva ceduto, decidendo di imitare Raph in quelle situazioni. Ma ora era tutto sistemato. Si sedettero tutti in salotto, desiderosi d sapere ulteriori informazioni riguardanti i veri genitori di Cristina.. “Beh ecco..” iniziò “I miei genitori lavoravano alla T.C.R.I., inconsapevoli di chi ci fosse dietro. Pochi mesi prima che io nascessi, i kraang iniziarono a fare esperimenti su mia madre e su mio padre. Quando nacqui decisero di portarmi lontana da quegli esseri spaventosi, per evitare che mi usassero nel modo sbagliato. Una sera mio padre riuscì a fuggire per portarmi nel più vicino orfanatrofio e mi abbandonò davanti alla porta con una specie di ciondolo rosaceo..” e mostrò l’oggetto a cui si riferiva: era un frammento della cellula di energia. “Wow è incredibile! Sai che contiene un sacco di energia quel ciondolo?” aggiunse Donnie. “Sì, per questo l’ho tenuto nascosto a tutti.. Quando ho scoperto le mie origini ho fatto in modo che venissi adottata il prima possibile, per poter essere più protetta e ci sono riuscita.” Concluse. “Non ti preoccupare, con noi non ti succederà niente te lo garantisco.” Le disse Leo con tono morbido e dolce e lei ricambiò con un vergognoso ma sincero “Grazie”. Fortunatamente Donnie e Raph tapparono la bocca di Mikey in tempo, prima di inscenare un secondo inseguimento per tutta la tana. “Ma secondo te i tuoi genitori sono ancora vivi?” domandò Raffaello. “Sì, ne sono sicura” rispose lei fermamente convinta. “Noi possiamo aiutarti a trovarli, ti va?” aggiunse Mikey (liberatosi dai fratelli). “Davvero? Grazie ragazzi! Grazie davvero di cuore!” esclamò contenta rivolgendosi verso il blu, che arrossì leggermente. Poi aggiunse “Perfetto, organizzeremo un piano con i fiocchi e faremo in modo che tu possa ricongiungerti a loro.” Le Tartarughe ora avevano una nuova missione..
ANGOLO DELL’AUTRICE Rieccomi con un nuovo capitolo della mia nuova fan fiction! A breve spero di poter caricare il prossimo capitolo e spero anche che la storia vi stia suscitando curiosità! Voglio dare un abbraccio grande come il mondo a Fantasy Heart che ha messo questa storia tra le preferite e che la segue e anche a I LOVE RAPH e a Vampire for life che seguono questa storia. Grazie mille!! Bacioni, CriTMNT

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Capitolo 4
*** Chapter 4:That night ***


Cap.4: That night
“Coraggio Leo..” era quello che si ripeteva nella testa da almeno trenta minuti. Il t-phone era davanti a lui.. Avrebbe dovuto solo prenderlo e comporre il numero che gli aveva dato.. Allora perché era così difficile? Alcune gocce di sudore gli stavano solleticando la fronte, quasi per incitarlo. Gli sembrava di avere un t-rex nel petto che correva, tanto il cuore batteva, ma alla fine si decise. Afferrò il cellulare brevettato da Donnie, fece un respiro profondo come il Gran Canyon e compose il numero.
-Pronto?
-Ciao Cri.. s-sono Leo..
-Ciao Leo! Ti senti bene?
-S-si si… s-sto b-benissimo. T-ti andrebbe di… di fare un giro in città stasera?
-Certo che mi va! E’ un’ottima idea! A che ora?
-Per mezzanotte va bene?
-Perfetto!! Vieni tu a casa mia?
-Sì..Allora a dopo. Ciao!
-Ciao Leo!
Leonardo si sentiva a un passo dal cielo, almeno finchè non si ricordò di un piccolo dettaglio: non aveva mai invitato una ragazza a fare una passeggiata.. Era disperato.. Iniziò ad andare avanti e indietro dandosi dell’asino, com’era possibile che un leader preparato come lui si fosse dimenticato della parte principale del piano!? E’ stata una mossa da vero principiante! “Ok Leo, niente panico.. pensa.. Ci sono! La porto a... no no escluso.. forse è meglio.. no pessima idea..” sta di fatto che rimase a rimuginarci sopra fino a che Raffaello non entrò nella sua stanza, per vedere se era successo qualcosa visto che non lo sentiva più. “Tutto ok fratello?” chiese il rosso entrando, “NO!!! NON VA TUTTO BENE!Ho detto a Cristina se le andava di fare un giro in città stasera e lei ha detto di sì!” sbottò disperato, “Eh beh? E’ un’ottima notizia! Allora Mikey aveva capito bene! Che cosa vuoi fare?” continuò ridacchiando Raffaello, “E’ questo il punto! Non lo so! Non so cosa fare! E se qualcosa andasse storto e.. e..” rispose. “Portala sui tetti a China Town tanto per cominciare, poi magari fermatevi a chiacchierare o qualcosa del genere..” suggerì il fratello. “Ma sì! E’ un’ottima idea! Grazie mille.” Disse il blu buttandosi sul letto. “A che ora dovete incontrarvi?” domando Raph, “A mezzanotte” rispose Leo con gli occhi chiusi e un sorrisone sul volto, “Allora ti conviene correre..” gli consigliò il rosso con un enorme ghigno. “Perché?” domandò Leonardo senza capire, “Beh, per il semplice motivo che mancano cinque minuti..”. Il blu si alzò di scatto, volando letteralmente al tombino più vicino. L’orologio sul suo comodino segnava le 00:09 quando Cristina stava finendo di sistemarsi i capelli ribelli in quella che sembrava una coda. Indossava una particolare felpa con le maniche grigie e il corpo in jeans, per restare in tema con i pantaloni fatti dello stesso materiale e un paio di scarpe sportive bianche, viola e nere con le stringhe verdi. Aveva appena sistemato l’ultimo ricciolo ribelle, quando Leonardo bussò alla finestra della ragazza. Con il cuore a mille gli aprì salutandolo con un cenno della mano per non fare rumore. Lui ricambiò e la prese in braccio in stile sposa, portandola sul tetto per poter parlare tranquillamente. “Andiamo?” chiese il blu e lei rispose “Volentieri!”. Passarono tranquillamente da un tetto all’altro, con il vento che accarezzava i loro volti e li incitava a sfidarlo. Dopo circa un’ora giunsero a un grattacielo particolarmente elevato, dove si godeva di un’ottima vista su tutta la città. Si sedettero sul cornicione e stettero ad ammirare il panorama di ciò che sembrava un formicaio moderno.
Leonardo deglutì, iniziando a sudare freddo nel guardarla.. “S-sei v-vestita molto bene stasera..” iniziò goffamente, “Beh grazie! Posso farti una domanda?” rispose con la sua solita aria solare. “C-certo.. M-ma è una domanda positiva… o negativa..” Leo si stava preoccupando in maniera allucinante. “Ahahah, no rilassati! Volevo solo domandarti perché mi hai portata qui..” disse ridendo. “Beh ecco.. volevo dirti che-“ non riuscì a finire di parlare che un tuono irruppe nella loro conversazione, annunciando che a breve sarebbe arrivato un tremendo temporale. “Forse è meglio che torni a casa.. Non vorrei ammalarmi..” disse dispiaciuta Cristina. “Sì è meglio rientrare..” concordò Leonardo e detto questo si riavviarono a casa.  Erano sulle scale anti incendio quando le prime gocce iniziarono a bagnare i loro corpi. “Grazie per la bella serata Leo” e detto ciò gli diede un dolce bacio sulla guancia e gli sussurrò “Buonanotte..” poi chiuse la finestra e spense la luce.
La tartaruga rimase per un attimo immobile, con le guance praticamente bordeaux e un sorrisetto sul volto poi si riprese e se ne tornò a casa soddisfatto.. Ma non sapeva che la gioia non sarebbe durata a lungo..
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Bene! La mia mente, la cui sanità è da verificare, ha sfornato un altro capitolo un po’ più romantico. Certo, al povero Leo è stata sottratta la capacità di avvicinarsi ulteriormente a Cristina, ma ne avrà occasione vedrete. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Spero di poterne pubblicare un altro entro domani, altrimenti dovrete aspettare settimana prossima..
Bacioni,
CriTMNT

 

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Capitolo 5
*** Chapter 5:This is love..Well, I hope so.. ***


Cap.5: This is love.. Well, I hope so..
Erano le due di notte circa quando Leonardo mise piede in cucina, scoprendo con sorpresa che qualcuno lo stava aspettando..
“E voi che ci fate qui?!” esclamò incredulo. Raffaello, Donatello e Michelangelo erano seduti attorno al tavolo con dei sorrisetti maliziosi: il rosso aveva evidentemente spifferato tutto agli altri.. “Allora com’è andata Leonarduccio?” iniziò Mikey con un’alzata di sopracciglia, “Non.. non sono affari vostri!” rispose il blu passando da un tono imbarazzato a uno più duro e autoritario. “Awww e dai! Racconta, che avete fatto?” aggiunse Donnie, “Niente di speciale, l’ho solo portata a fare una passeggiata perché si svagasse un po’..” tagliò corto. “Andiamo al sodo, ti ha baciato?” interruppe Raph per non andare oltre con quel ridicolo teatrino. “M-ma.. ma che ti interessa! Saranno affari miei!” rispose Leonardo alzando la voce e cambiando visibilmente colore, “Guardate! Un rarissimo esemplare di tartaruga camaleonte!” ironizzò l’arancione, “Guancia o bocca?” aggiunse Raffaello con il ghigno degno di un bambino combina guai. “Guancia..” sussurrò imbarazzato e con un sorrisetto, “Come!?” disse ironico Donnie ad alta voce, “Guancia!” ripetè più forte il blu fissando un punto inesistente sul pavimento. “Grazie per l’informazione pomodorino!” disse Raffaello dandogli una pacca sul guscio. “Chiamami ancora così e vedi.. sono sempre il vostro leader dopo tutto..” disse Leonardo irritato e divertito allo stesso tempo. “E gliel’hai detto?” chiese curioso il viola, “Cosa?” chiese Leonardo, “Lo sai.. Che cosa provi..” suggerì l’altro. “Beh.. no” rispose amareggiato. “Cosa!?” esclamarono i presenti all’unisono. “Si è messo a piovere mentre glielo stavo dicendo..”, “Non ti preoccupare fratellone! Sorridi all’amore e l’amore ti sorriderà!” disse con la sua adorabile ingenuità Mikey avvolgendogli il braccio sinistro attorno alle spalle. “Vedrai che arriverà l’occasione giusta! Magari già domani!” lo rassicurò Donnie. “E’ vero.. Grazie ragazzi..” li ringraziò lui. “Beh, direi che si è fatto abbastanza tardi, andiamo dai, il discorso lo riprenderemo un’altra volta.” Disse Raph sbadigliando. Tutti concordarono e si diressero verso le loro rispettive stanze.

Nel frattempo..
Fissava il soffitto con un sorriso sincero e gli occhi sognanti..
Quanto avrebbe voluto dire a Leo quanto gli voleva bene..
Aveva trovato in lui una particolare luce negli occhi quando la fissava..
Aveva capito tutto.. E se non avesse capito niente?..
Non le importava.. Doveva saperlo.. Non avrebbe resistito fino al giorno dopo.. Doveva saperlo.. Il solo pensiero di quello sguardo sicuro e protettivo, ma allo stesso tempo buffo e impacciato, le ampliò ulteriormente quel sorrisetto divertito che aveva conquistato il suo volto da quando aveva stampato quel bacio sulla guancia a Leonardo..
Si era sentita grande.. Si era sentita importante.. Per lui era importante?.. Forse sì..  Forse era solo una sua illusione.. Aveva sentito parlare tanto di questi argomenti le sue compagne di classe, e tutte le volte roteava gli occhi disgustata, invece ora.. era diverso.. perché non c’era un ragazzo qualunque.. C’era il suo Leonardo..


Sorrideva piacevolmente con le mani dietro la testa..
Ogni tanto usciva dalle sue labbra leggermente umide un sospiro appena percettibile.. Così era quello l’amore.. lo stesso che aveva catturato e legato Donatello e April.. E pensare che lui non ci credeva prima.. Era cambiato tutto.. Tutto grazie a lei.. A lei che gli sembrava un angelo caduto dal Paradiso apposta per lui.. La mente iniziò a viaggiare.. Le idee si sparsero confuse.. L’indomani avrebbe dovuto dirglielo.. Non si conoscevano da molto, ma a lui non importava.. Doveva saperlo.. Doveva sapere se anche lei la pensava allo stesso modo..

 

Chiuse dolcemente le palpebre.. Il suo ultimo pensiero prima di abbandonarsi al sonno fu uno solo..
 
Si sistemò meglio sotto le coperte e prima di addormentarsi pensò soltanto a un nome..
 
Leonardo..
Cristina..
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Salve a tutti! In questo breve capitolo ho scelto di riassumere la breve serata di Leo e Cri e sistemare i loro pensieri. Non ho scritto molto, ma spero che vi sia piaciuto ugualmente. Presto tornerò con un altro capitolo, che sarà un po’ più movimentato credo.. Per ora bacioni!!
CriTMNT

 

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Capitolo 6
*** Chapter 6: The kidnapping ***


Cap.6: The kidnapping
“Devo saperlo.. devo dirglielo..”  continuava a pensare Cristina mentre correva a più non posso per i marciapiedi di New York. Improvvisamente svoltò a sinistra in un vicolo cieco, si assicurò della mancanza di occhi indiscreti e scese nelle fogne. Lo scalpitio dei suoi piedi nell’acqua poco pulita faceva rumore è vero, ma mai quanto il suo cuore.. Stava morendo dall’ansia.. Finalmente arrivò.. Non aveva più fiato, ma non si fermò. Si diresse verso il dojo, dove Leonardo si stava allenando..
Faceva volteggiare le katana con incredibile maestria, pensando e ripensando al bacetto della sera prima.. Si ricordava perfettamente la sensazione delle labbra morbide della ragazza sulla sua pelle verde.. E più ci pensava, più la sua tecnica migliorava.. Ogni affondo era sempre migliore del precedente, ogni parata sempre più precisa e aggraziata..
“Leo!” lo chiamò quando finalmente lo raggiunse. Lui aprì gli occhi che aveva chiuso per concentrarsi, e non ebbe tempo nemmeno per realizzare che cosa stava accadendo che Cri gli saltò al collo con le braccia stringendolo, poi iniziò: “Leo, anf anf, stanotte ci ho pensato su, anf anf, devo dirti una cosa..”. Leonardo allora: “Beh, in effetti anche io stanotte ho ragionato un po’ e devo confessarti un segreto..” ma non aveva intenzione di fermarsi: “Aspetta fammi finire!.. Da quando ci siamo incontrati ho sempre trovato qualcosa di speciale nel tuo sguardo, nei tuoi modi di fare.. in te!... Finalmente ho capito!.. Io… Io ti amo Leonardo!..”. Ancora non ci credeva.. Il suo più grande desiderio si era avverato.. La ragazza che amava contraccambiava i suoi sentimenti.. “Anche io Cristina.. E’ quello che cerco di dirti da ieri sera..” disse ridacchiando. I due si abbracciarono, felici di avere qualcuno di speciale accanto..
Non passò molto tempo che gli altri membri della famiglia iniziarono ad avere dei sospetti, così decisero di chiarire la faccenda..
Il primo a farsi avanti fu Raffaello: “Ok, non giriamoci troppo intorno perché a me non piace cincischiare.. State insieme voi vero?” domandò semiserio a braccia incrociate.  “Beh, mio caro Raph, hai intuito!” disse ridendo Cristina. “E bravo Leo!!” esclamò Mikey soddisfatto del suo fratellone. “Dai, lasciateli stare un po’ curiosoni!” li bloccò Donatello. “Perché non uscite a fare due passi mentre loro si calmano?” propose Donnie. “Sì, perché no!” rispose Leo..
Erano seduti su un cornicione vicino alla casa della ragazza, abbracciati l’uno all’altra. Erano entrambi persi nel cielo tempestato di stelle.. Improvvisamente, un furgone nero inchiodò proprio davanti alla porta d’ingesso dell’abitazione. Dal veicolo scesero quattro uomini vestiti con abiti formali, avevano tutti lo stesso taglio di capelli e i loro lineamenti erano perfettamente identici. I due li riconobbero subito: i kraang. Bussarono alla porta e la tutrice di Cri andò ad aprire: “Sì? Posso aiutarvi?” chiese con tono gentile, “La qui presente signora deve accompagnare i kraang dalla ragazza chiamata Cristina” ordinò il primo. “Che cosa volete da Cristina?” chiese preoccupata lei. Ma non avevano tempo da perdere a quanto pare, quindi puntarono uno dei loro particolari fucili verso la donna, che si spostò spaventata, permettendo loro di entrare.
La ragazza assistette a tutta la scena e si stava già dirigendo verso di loro, ma una mano la trattenne per il braccio destro. “Lasciami! Devo andare ad aiutarli!” gridò strattonando il braccio per liberarsi, “E’ troppo pericoloso! Lo sai che sono lì per te!” disse Leonardo per dissuaderla, ma lei non voleva sentir ragione: doveva aiutare quelle persone. Sapendo di non poter vincere contro di lei, decise di andare con Cri. Entrarono dalla finestra della camera della ragazza, occupata dagli androidi kraang. Leonardo si buttò su di loro, cercando di trattenerli per permettere a Cristina di portare i suoi tutori fuori di lì. La ragazza scese velocemente al piano inferiore e prese i suoi due genitori adottivi per portarli al sicuro, ma loro non si mossero.. “Ma che cosa vi prende?! Dovete andarvene di qui!” urlò in preda al panico, udendo Leonardo in grande difficoltà. “I kraang hanno ordinato a kraang di portare l’umana chiamata Cristina dai capi dei kraang. Kraang deve quindi completare la missione dei kraang per i kraang.” Disse la donna con una voce insolita. Afferrò con forza l’avambraccio di Cristina, tenendola stretta per evitare di farla scappare, poi si tolse la pelle, mostrando uno scheletro robotico, capeggiato al centro da un informe alieno color rosa intenso. Lo stesso fece l’uomo, che fino a quel momento era rimasto in disparte. Cri iniziò a chiamare Leonardo a gran voce perché la aiutasse e per fortuna funzionò. Dal piano superiore la tartaruga lanciò un androide kraang verso i due rapitori, che si fermarono per un attimo a terra. Leonardo e Cristina iniziarono a correre verso l’uscita, ma furono fermati entrambi da una forte scossa elettrica che fece perdere loro i sensi..
Poco dopo quegli alieni stavano trascinando due corpi in un portale triangolare fucsia.. I ragazzi non sapevano che cosa li attendeva..
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Muy bien chicas, questo capitolo come vi avevo detto è un po’ più movimentato degli altri. Spero vi sia piaciuto!
Purtroppo penso sia l’ultimo di questa settimana, perché dovrò andare a Monaco con la scuola, quindi, a settimana prossima!
Bacioni,
CriTMNT

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Capitolo 7
*** Chapter 7: Let's go to the rescue! ***


Cap.7: Let’s go to the rescue!
Mancavano poche ore all’alba e Cristina e Leonardo non erano ancora tornati.. “Secondo voi è successo qualcosa?” domandò preoccupato Michelangelo sdraiato a pancia in giù sul divano, “Beh  per quanto ne sappiamo noi Mikey è probabile..” rispose Donatello fissando un punto inesistente sul pavimento. “Vi state dimenticando che non sono i tipi che si arrendono facilmente! E inoltre entrambi sanno cavarsela!” intervenne improvvisamente Raph, quasi per convincere più lui che gli altri.. Il Maestro Splinter era in una sorta di trans profonda e aveva esplicitamente ordinato di non essere disturbato o interrotto, quindi non potevano contare molto su di lui.. Una manciata di secondi più tardi, il t-phone di Donnie iniziò a squillare..
-Pronto?
-Donatello! Sono davanti alla casa di Cri, ci sono poliziotti, vigili del fuoco e giornalisti ovunque! Deve essere successo qualcosa, per favore dovete venire qui subito!
-Come mai sei lì?
-Ho sentito le sirene dal mio appartamento, per favore sbrigatevi!
-Arriviamo subito..
“Chi era?” chiesero le altre due tartarughe all’unisono.
“April, a quanto pare è successo davvero qualcosa a quei due.. Forza andiamo!” rispose il viola dirigendosi all’uscita.
Quando arrivarono incontrarono April su un tetto vicino all’abitazione e lei raccontò quel poco che era riuscita a capire.. “Qualcuno è stato a casa sua, ci sono segni di lotta, qualche leggera chiazza di sangue, i tutori di Cristina sono spariti, e lei anche.. Inoltre hanno trovato resti di componenti robotici di avanzatissima tecnologia, per me c’è lo zampino dei kraang.” . “Allora devono essere venuti qui. I kraang devono aver trovato la residenza di Cristina e devono essere venuti a cercarla..” iniziò Donnie, “Leo e Cri erano qui e hanno visto tutto. Sono intervenuti probabilmente, Ciò spiegherebbe le macchie di sangue e i segni di lotta..” continuò Raph, “Ma erano troppi e non ci sono riusciti..” concluse Mikey. “Devono averli portati alla T.C.R.I. allora” dedusse April. “Perfetto, allora è da lì che partiremo, meglio chiamare anche Casey.. Digli che ci troviamo davanti al palazzo tra mezz’ora..” ordinò Raffaello e la rossa aprì la seconda telefonata della mattinata..
 
Un forte e nauseante odore lo riportò alla realtà costringendolo ad aprire gli occhi, che inizialmente fornirono solamente aloni colorati alla sua vista, ma che pian piano presero forma.. Era rinchiuso in una particolare gabbia con le sbarre che emettevano una particolare luminescenza fucsia e aveva i polsi legati dietro il guscio. Voltò la testa verso destra e vide Cristina: era collegata a vari cavi e tubi in materiali a lui sconosciuti ed era ancor priva di sensi. Provò a chiamarla ma non aveva abbastanza forze, così cercò di rimettersi in piedi ma lo spazio era troppo limitato. Improvvisamente si aprì una porta davanti a lui e due figure si avvicinarono abbastanza per poter essere riconosciute: erano Kraang. “Kraang deve aiutare Kraang a concludere le cosiddette analisi sul soggetto chiamato Cristina” e detto ciò si avviarono a un particolare pannello di controllo e iniziarono a premere vari tasti, che fecero comparire dei codici su un grande schermo di fronte a loro. Leonardo avrebbe davvero voluto fare qualcosa..
Cinque figure erano in piedi sul tetto di una palazzina di fronte alla T.C.R.I. e si stavano accordando sugli ultimi dettagli del piano che presto avrebbero messo in atto.. Poco dopo ognuno scattò e si diresse in una direzione  diversa. Casey arrivò sfrecciando con i suoi pattini a rotelle verso l’entrata e con una scivolata ‘ricca di stile’  inforcò tutte le guardie, poi (dopo vari auto-elogi) segnalò agli altri la via libera. Donatello riuscì a staccare la corrente in tutto l’edificio, lasciando i nemici completamente al buio. Raggiunsero l’amico e sfondarono con facilità la porta in vetro. Si diressero verso l’ascensore, attraverso il quale arrivarono fino al trentanovesimo piano e appena le porte si aprirono, si ritrovarono in un ampio laboratorio di genetica. Tutti i Kraang si erano mobilitati per risolvere il problema ‘illuminazione’, quindi l’ambiente era completamente deserto. Raph, Mikey e Casey andarono a liberare Leonardo, mentre Donatello e April si diressero al vicino pannello di controllo per aiutare Cristina. Dopo aver premuto vari tasti (la maggior parte delle volte a casaccio), finalmente la ragazza fu rilasciata. I due impiegarono solo pochi minuti per riprendersi e capire che cos’era successo. Lei era visibilmente sconvolta..
Pov. Cri
Non ci posso credere..
Non ci voglio credere..
Io non sono mai stata al sicuro..
Mi hanno sempre presa in giro..
Mi sento strana..
Mi sembra di avercela con il mondo intero..
Vorrei morire..
Perché..
Perché proprio a me!?..
Improvvisamente la mia vista si annebbia e gli occhi iniziano a pizzicarmi..
Le prime lacrime iniziano a solleticarmi il viso..
Scelgo di lasciarle scorrere in libertà..
La libertà che io non ho mai avuto..
Leonardo avvolge le sue muscolose braccia attorno a  me, mentre gli altri mi appoggiano una mano sulla spalla..
Loro hanno fatto tutto per me..
Mi hanno aiutata, mi hanno salvata, non mi hanno lasciata sola.. e mi amano..
Non posso abbandonarli così..
Mi asciugo le tracce di pianto sul viso e faccio un sorriso, quasi per dire: non vi preoccupate, resisto..
Fine pov. Cri
Stavano per dirigersi all’uscita, quando uno strano e poco rassicurante rumore attirò la loro attenzione: alle loro spalle almeno una trentina di androidi Kraang stavano caricando le loro armi. Erano troppi, così Leonardo gridò “Seguitemi!” e iniziarono a correre verso il piano superiore. Arrivarono in una stanza grande quanto una piazza, con al centro un portale: erano circondati.
Non trovando altra soluzione, iniziarono a combattere.
Partivano calci, pugni, capriole, spintoni, un po’ di tutto insomma. Raffaello stava facendo letteralmente a pugni con un Kraang, Donatello e April invece contavano maggiormente sul lavoro di coppia, come Mikey e Casey del resto. Leonardo invece aveva appena tagliato un androide come un salame, quando a sua insaputa se ne stava avvicinando un secondo alle sue spalle. Si rese conto della situazione solamente quando sentì uno strano suono e voltandosi vide il presunto aggressore con un tubo di metallo letteralmente conficcato in testa. “Sono arrivata prima al lancio del giavellotto a scuola” disse compiaciuta Cri estraendo la sua arma improvvisata dalla sfortunata vittima e dopo essersi scambiati uno sguardo d’intesa, i due iniziarono a fronteggiare gli alieni fianco a fianco.
Poco dopo iniziarono a partire per aria cervelli molli che stridevano, parti robotiche e molto altro: erano una squadra con i fiocchi. Tuttavia, un nemico era riuscito a salvarsi e strisciò fino al portale, dove tirò una leva che azionò il marchingegno. Esso aprì un alone color rosa intenso, che andava man mano ingrandendosi . Le Tartarughe, April, Cristina e Casey non fecero nemmeno in tempo a capire che cosa stava succedendo che il vortice creato li risucchiò, trasportandoli in chissà quale Dimensione..

 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Bene! Finalmente sono riuscita a scrivere un altro capitolo!!  *Parte un coro di angeli che canta alleluia*
Visto che la città mi sembrava un posto troppo noioso, ho deciso di far fare ai nostri protagonisti un bel viaggetto multi dimensionale.. Penso che ne passeranno di tutti i colori..
P.S.: Aggiornerò più velocemente le prossime volte non vi preoccupate! (E scusate il ritardo!)
Bacione,
CriTMNT

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Capitolo 8
*** Chapter 8: Another Dimension ***


Cap.8: Another Dimension
Mi risvegliai con un gran mal di testa e Michelangelo sdraiato sul guscio. Leonardo e gli altri si avvicinarono a me e Cristina mi chiese: “Raph stai bene?”, io risposi con un ‘sì’ traballante e mi alzai, visto che Mikey nel frattempo si era spostato. L’immagine che si trovava davanti ai nostri occhi aveva dell’incredibile.. Era tutto ricco di colori brillanti, ben accostati e abbinati, ciò che sembrava una città di cristalli rilucenti ci stava dando il benvenuto. “A prima vista si direbbe che non ci abita nessuno da un po’” osservò Donatello, “Può darsi, ma stiamo comunque attenti” precisò Leo. Iniziammo a muovere i primi passi, stando attenti a cosa calpestavamo, quando April ebbe uno dei suoi presentimenti: “Ragazzi, sta per succedere qualcosa” ci avvertì lei. Non facemmo in tempo ad assimilare la frase che dietro di noi si aprì un triangolo fucsia, dal quale uscirono degli androidi Kraang e dei soldati ninja robotici. “Chi sono quelli con gli occhi da mosca?” chiese Cristina un po’ spaventata, “Dei soldati ninja a servizio di Shredder, il nostro peggior nemico ah e sono anche robot” spiegò il mio fratellino in arancione, schivando un kizami e rispondendo con uno yokogheri. “E io che pensavo di averle viste tutte!” commentò la ragazza ridacchiando. Iniziammo una seconda lotta, durante la quale fracassammo un bel po’ di robot con una certa facilità. Tuttavia riuscirono a giocarci.. Ci spinsero verso un cristallo sporgente e quando tutti e sette fummo nella posizione giusta lo ruppero, facendoci precipitare in quello che sembrava un crepaccio.
Fortunatamente, c’erano numerose sporgenze alle quali potemmo aggrapparci e i nostri nemici, non vedendoci, se ne andarono. La risalita fu più difficoltosa del previsto e tutti riportammo ferite (chi più gravi, chi meno) alle mani. Cristina fu la più sfortunata, infatti sembrava stata azzannata da uno squalo. Mentre Donatello e Michelangelo la medicarono, io e gli altri iniziammo a organizzare un piano. Circa una quarantina di minuti più tardi ci stavamo muovendo silenziosi tra quelle imponenti costruzioni variopinte e dopo aver comodamente passeggiato per le vie che si erano create, capimmo che lì non c’era mai stato nessuno prima di noi. “E’ meglio trovarci un riparo prima che faccia buio. Almeno, qui fa buio vero Donnie?” disse Leo un po’ confuso. “Sì sì, anche qui si alternano luce e buio” e detto questo, iniziammo la ricerca..
Camminammo per ore e ore, finchè Mikey non si accorse di un piccolo particolare che a noi era totalmente sfuggito: una spaccatura in un cristallo basso e tarchiato. Senza indugio ci entrammo scoprendo una vera e propria grotta illuminata di svariati colori: rosso, arancione, giallo, verde, porpora, blu.. e tutte quelle sfumature creavano un’atmosfera che era riuscita a calmare persino me. “Va bene. Visto che ora non stiamo più rischiando la buccia, per il momento, posso chiedervi chi è il cappellone?” domandò Cristina rivolgendo le mani fasciate verso il nostro hockeista. “Cri, lui è Casey Jones un giocatore di hockey su ghiaccio fuori di testa, Casey, lei è Cristina, una nostra nuova amica” dissi io per farla breve. “Ma adesso che si fa ragazzi?” disse Mikey tutto preoccupato, “Ok, Casey, tu resti qui con le ragazze, mentre Donnie, Raph e Mikey vengono con me per vedere che risorse abbiamo a disposizione. Tutto chiaro?” ordinò Leo e dopo aver risposto tutti di sì uscimmo in quella strana città..
Tornammo al rifugio appena dopo il tramonto, con una splendida notizia da dare agli altri: “Abbiamo trovato dei componenti meccanici nuovi di zecca e anche vari circuiti elettrici, non so come siano finiti lì, ma ci sono. Posso costruire un portale simile a quello dei Kraang per tornare a casa!” esclamò Donnie entrando più euforico di sempre. “Poi ci sono molte provviste, le abbiamo viste in una zona poco distante” aggiunse Michelangelo. “Significa che torneremo a casa?” chiesero April e Cristina all’unisono. “Sì..” fu la mia risposta, “..ce la faremo..” 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Beh, che ne pensate? I nostri eroi se la dovranno cavare per un po’ in questa strana “città” e penso che potrebbe davvero succedere di tutto!
Alla prossima!
CriTMNT

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Capitolo 9
*** Chapter 9: new hope ***


Cap.9: new hope..
Fu un antipatico raggio di luce variopinta a strapparmi da quel dolce sonno e a riportarmi alla realtà. Notai con mia grande sorpresa di essere l’ultimo a svegliarsi, perché la grotta era completamente deserta. Mi alzai pigramente e mi diressi traballando verso l’uscita, per controllare che fine avevano fatto tutti. Trovai Cristina e Michelangelo appena fuori dalla tana a chiacchierare allegramente e vedendomi scoppiarono a ridere:
-Che c’è?- domandai un po’ irritato
-La bella addormentata è rinvenuta!- disse Cri tra una risata e l’altra. Mikey iniziò a ridere così forte che perse l’equilibrio e cadde dal muretto su cui erano seduti.
-Cambiando argomento..- iniziai io con un sorrisetto compiaciuto,
-..dove sono tutti gli altri?- domandai rivolto a Cristina
-Raph e Casey sono andati a dare un’occhiata in giro, per vedere se c’è qualcun altro oltre a noi qui mentre Donatello e April sono tornati nel punto in cui avete trovato quei componenti meccanici per iniziare a costruire uno dei soliti marchingegni per riportarci sulla Terra- mi spiegò lei guardando il cielo limpido e cristallino come i suoi occhi.
-E perché voi due siete qui?- chiesi io non distogliendole lo sguardo di dosso neanche per un secondo.
-Beh semplicemente per queste- disse mostrandomi le mani fasciate con numerose bende macchiate di rosso in alcuni punti.
-Io non avrei potuto fare gran chè e Mikey si è offerto di farmi compagnia, visto che tu dormivi come un orso in letargo..-  concluse.
-Beh, visto che ora c’è qui Leo, io vado a dare un’occhiatina in giro.. Ciao!- annunciò il mio fratellino facendomi l’occhiolino.
Così rimanemmo solo io e lei.. di nuovo..
Iniziai  guardare i suoi occhi persi in un punto inesistente verso l’alto.. Chissà a cosa stava pensando.. Forse voleva tornare a casa.. Forse pensava al nostro incontro.. Forse pensava al fatto che le persone di cui si fidava erano false.. O forse lo sto pensando solo io.. Fatto sta che le nostre mani si avvicinarono così tanto da sfiorarsi.. Il cuore mi scoppiava nel petto.. Poi chiusi le preoccupazioni in un cassetto e gettai la chiave.. Presi il più delicatamente possibile la sua mano nella mia, per evitare di farle del male.. Era uguale a una rosa bianca.. Così bella.. Pura.. Intoccabile.. Fragile.. In grado di ferire con le sue spine.. Ma di lasciarsi sfiorare da chi si fidava.. Desiderosa di avere protezione..  Sembrò leggere i miei pensieri, perché sul suo volto iniziò a comparire un dolce sorriso.. La imitai anche io, guardando quel cielo così strano.. Così unico nel suo genere.. Pieno di sfumature di azzurro, blu, verde, giallo, viola, rosso e sì.. anche bianco.. Mi concentrai solo su quella zona, Perché proprio accanto c’era una sottile spruzzata di blu.. Bianco e blu.. Iniziai anche io a sorridere.. Poi la guardai, e lei guardò me.. Sentii la sua stretta aumentare e vidi che i suoi occhi luccicavano leggermente per le lacrime.. Le ferite le facevano male ma non le importava.. Allora mi amava davvero.. Le carezzai la guancia destra con l’indice per spostare uno dei numerosi riccioli della sua folta chioma ribelle.. Iniziammo a ridere senza un apparente motivo.. Eravamo felici insieme.. Per noi non contava essere in un’altra dimensione.. Per noi contava essere insieme.. Non servì sprecare parole, perché leggemmo ognuno negli occhi dell’altro quelle semplici parole: “Ti amo”..
-Leo! Cri!- ci chiamò la voce di Raph in lontananza. Doveva essere passato un bel po’ di tempo..
-Abbiamo trovato una specie di costruzione scavata nel cristallo, deve essere abitata- continuò lui. Io mi alzai dal muretto incredulo.
-Qualcuno vi ha visti?- domandai preoccupato
-No, ma noi abbiamo visto loro: sono umani!- disse lui.
-Umani? Non eravamo in un’altra Dimensione?-precisò Cristina sbalordita quanto me.
-Vi posso giurare su quello che volete che sono esseri umani! Li abbiamo anche sentiti parlare la nostra lingua!- ribattè convinto.
-Gli altri lo sanno già?- domandai
-Sì, Casey li ha già avvisati, sono tutti al deposito meccanico, Mikey compreso andiamo- e detto questo lo seguimmo.
Dopo poco arrivammo a uno strano magazzino abbandonato dove Donnie e April stavano costruendo la loro nuova invenzione. Era un luogo polveroso ma lucente, anch’esso ricco di colori di ogni genere. A qualche centinaia di metri di distanza, c’era un’enorme costruzione stile medievale scavata nel cristallo, proprio come aveva detto Raffaello.
-Ok, proviamo ad avvicinarci- dissi io. Arrivammo fino al portone, ma nessuno sembrò interessato a noi. Michelangelo allora provò a bussare.
Non passarono nemmeno quindici secondi che le porte si aprirono, rivelando uno splendido villaggio medievale fatto in cristallo e strabordante di colori a dir poco splendidi. Le persone nel vederci ci accolsero con gioia, salutandoci e ridendo. Eravamo rimasti così spiazzati che non ci accorgemmo nemmeno della presenza di alcuni uomini (apparentemente guardie) che ci stavano accompagnando al castello principale.
Il design era praticamente identico all’esterno, ma le stanze erano di un’immensità spaventosa.. Dopo aver attraversato praticamente metà reggia, arrivammo alla sala del trono. Su di esso era seduta una figura femminile vestita con un abito sontuoso e variopinto e sul capo portava una corona rossa. Avvicinandoci potemmo scoprire che si trattava di una ragazza all’incirca della nostra età, con i capelli scuri e due ciocche rosse e gli occhi verdi.
-Così sono questi i nostri nuovi ospiti.. Benvenuti nel mio regno! Io sono Giulia, l’attuale sovrana.- si presentò e Raph sembrò rimanere incantato da lei e capii al volo, ma preferii limitarmi a sorridere come Cristina che aveva intuito a sua volta..
Dopo aver spiegato tutte le nostre piccole disavventure a Giulia, lei decise di aiutarci in tutti i modi possibili:
-Il popolo sarà molto felice di accogliervi e sarete miei ospiti finchè non sarete in grado di tornare a casa. Donatello, nel mio palazzo c’è un ampio salone dedicato alla ricerca scientifica. Tu e April potete lavorare lì fino a opera ultimata- ci rassicurò. Poi ci diede il permesso di gironzolare a nostro più completo piacimento per il villaggio e appena Casey mise il naso fuori dal portone del palazzo dei bambini iniziarono a saltargli addosso gridando e ridendo, costringendolo a scappare e facendolo cadere in una vasca piena di una sostanza simile alla colla che degli operai stavano usando.. A tutti scappò una grassa risata, anche rassicurati dal fatto che presto saremmo tornati a casa..

 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Eccoci qua! Un nuovo capitolo! Spero vivamente che vi sia piaciuto e che vi abbia fatto sorridere.. Presto ritornerò con il decimo capitolo. Volevo ringraziare tutti quelli che seguono le mie storie, le hanno recensite e le hanno messe tra le preferite, ma anche chi legge e basta!
P.S.: Giulia, spero che la sorpresa ti sia piaciuta!
Un bacione,
CriTMNT

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Capitolo 10
*** Chapter 10:Home..So near..So far ***


Cap.10: Home..So near..So far..
Quella notte la passammo in sontuosissime stanze adornate con quadri e tappezzeria regolarmente variopinti.  Io dormii con April, mentre i ragazzi dormirono in un’altra stanza più ampia. Io mi svegliai per prima e decisi di andare a curiosare qua e là non riuscendo a prendere sonno. Non trovando niente di così interessante decisi di passare al villaggio.
Uscire però non fu affatto facile: le mie mani non erano migliorate e non riuscivo ad afferrare la maniglia del portone così usai i gomiti, ma non fu un’impresa facile.
Gironzolai ovunque. Camminai per i vicoli più deserti, corsie giocai con alcuni bambini del luogo e visitai le svariate botteghe artigianali e tra queste una mi attirò particolarmente: il proprietario intagliava il cristallo.
Chiesi il permesso di poter rimanere a guardare e lui acconsentì con piacere. Prese un blocco grezzo di cristallo variopinto e impugnò il primo arnese.. Faceva scorrere la lama con pazienza, lentezza e felicità.. Potevo vedere i suoi occhi luccicare a ogni movimento. Restai lì per molto tempo e quando l’artista finì mi complimentai con lui: aveva intagliato una splendida principessa vestita elegantemente.
Vedere l’uomo lavorare con tale passione mi diede una strana carica: un formicolio mai provato prima iniziò a circolarmi nel petto e a diffondersi in tutto il corpo, ordinandomi di correre e io lo ascoltai. Le gambe accelerarono e la fresca brezza frizzantina mattutina mi accompagnava, quasi invitandomi a una gara. Abbandonai tutte le preoccupazioni e i brutti pensieri e corsi, come fanno le fanciulle nelle fiabe per bambini a braccia aperte e il naso in su. Continuai così finchè non trovai qualcosa, o per meglio qualcuno, a bloccarmi la strada..
Pov Leo
Mi alzai contro la mia volontà, spinto dai miei fratelli e da Casey che russavano fin troppo forte per i miei gusti. Non trovando niente di interessante uscii per conto mio, con l’intento di ispezionare meglio il villaggio. Camminai per molto, finchè non mi persi nel cielo ripensando a Cristina..
Improvvisamente qualcuno mi “investì”, facendomi cadere a terra. Rialzandomi scoprii l’identità del misterioso “aggressore”
-Cri?- dissi sorpreso
Lei si rialzò massaggiandosi la parte destra della testa e mi guardò con un grande sorriso sul volto.
-Ciao Leo! Anche tu qui?- mi domandò
-Non riuscivo a dormire- spiegai senza soffermarmi sui dettagli
-Neanche io, ho troppa voglia di tornare a casa. Facciamo un giro?- mi propose lei
-Sì dai, ho un’idea su dove andare- dissi io
-Perfetto! Allora andiamo- mi rispose entusiasta.
La portai fuori dal villaggio, in una grotta che avevo trovato il giorno del nostro arrivo. Ci sedemmo su una sporgenza resistente e iniziammo a chiacchierare.
-Tu hai voglia di tornare a casa?-  mi chiese
-Sì molta. E tu?- risposi
-Per  me non c’è molta differenza, insomma qui non si sta poi così male.- commentò lei
-Sì, ma io ho voglia di riavere la mia camera. Sono stufo di sentire un branco di elefanti che dormono col raffreddore.- risposi quasi volendomi rimangiare le parole, pensando di aver detto una gran stupidaggine, ma lei iniziò a ridere. E la cosa peggiore era la sua contagiosità! Di lì a poco ci ritrovammo a ridere a crepapelle appoggiati l’uno all’altra, finchè i nostri nasi non si toccarono. La punta del suo naso era simile a un pezzo di ghiaccio, come le mani che erano finite nelle mie. Ancora con un sorrisetto sul volto ci guardammo negli occhi e il resto avvenne in maniera completamente autonoma: ci avvicinammo ulteriormente e le nostre labbra si toccarono.. Mi sentivo.. sollevato! In quei brevi istanti tutti i pesi che gravavano sul mio guscio si erano volatilizzati, lasciandomi solo con lei. Cri fece scivolare le sue braccia dietro al mio collo e io appoggiai le mie mani sulle sue guance, sfumate con una leggera spruzzata di color porpora. Quasi come per magia la grotta si illuminò ulteriormente e un fiume di colori ci investì, rendendoci più felici di quanto fossimo mai stati..
Nel frattempo al castello..
Leo e Donnie erano spariti, mentre Mikey e Casey russavano come il motore di un trattore mal funzionante. Mi alzai sospirando e iniziai a cercare Giulia. Già dal primo istante mi incantai in lei. Aveva qualcosa di.. di.. non lo so.. particolare ecco. Mi recai nella sala del trono, dove la ragazza era seduta giocherellando con una delle due ciocche rosse con fare annoiato. Mi avvicinai e la salutai
-Buongiorno- dissi io
-Oh ciao Raph!- mi rispose sollevata nel vedermi, come se stesse aspettando in grazia un po’ di compagnia
-Ti dispiace se resto qui?- domandai
-Ma no figurati! Anzi, mi farebbe molto piacere!- continuò solare.
Passammo svariate ore a parlare di noi, delle nostre famiglie e delle nostre case..
Era davvero speciale quella ragazza.. Non mi sarei più separato da lei.. Ormai l’amavo..
Sempre nel frattempo..
Stavo fischiettando allegramente mentre stringevo meglio un bullone della mia invenzione ormai quasi ultimata, April stava controllando dei calcoli che avevo fatto in precedenza e Mikey e Casey giocherellavano con una strana sostanza simile a gomma molliccia. Scossi leggermente la testa e pensai a casa.. così vicina ormai..
Ancora nel frattempo, sulla nostra cara Terra..
-I kraang salutano colui chiamato Shredder- iniziò il primo kraang che condusse l’acerrimo nemico delle Tartarughe a un pannello con varie scritte in lingua aliena e lì un secondo androide premendo vari tasti inviò un segnale disturbante  indirizzato alla macchina di Donnie, ignaro dei guai che avrebbero passato lui e gli altri..
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Rieccoci, con il decimo capitolo! Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito la storia, l’hanno messa tra ricordate, seguite o preferite e grazie anche a chi legge semplicemente in silenzio! Grazie, grazie davvero..
Beh alla prossima!
Un bacione,
CriTMNT

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Capitolo 11
*** Chapter 11: Ice cream and friends ***


Cap. 11: Ice cream and friends
-Ragazzi! Ragazzi!- iniziai a gridare euforico fiondandomi nella sala da pranzo in cui si erano recati i miei fratelli, le ragazze e quella sottospecie di alieno chiamato Casey
-Ma che hai da strillare?- mi chiese Raph per niente sorpreso dal mio comportamento
-Sono riuscito a finire la macchina! Possiamo tornare a casa!- annunciai tutto contento
Partirono esclamazioni di gioia da tutte le parti, qualcuno saltò addirittura in piedi.
-Allora che aspettiamo? Muoviamoci!- disse Mikey iniziando a correre verso il laboratorio.
Pov. Raph
Non mi sembrava vero: potevamo tornare a casa!
Tuttavia c’era qualcosa che mi tratteneva, o meglio, qualcuno: Giulia. Mi feci  coraggio e mi avvicinai.
-Giulia…- iniziai timoroso –v..vorresti venire c..con me?- chiesi balbettando. Lei rimase leggermente sorpresa dalla mia richiesta, ma pochi secondi dopo i suoi occhi si illuminarono
-Sì! Sì vengo con te!- mi rispose abbracciandomi. Diede gli ultimi ordini alla sua servitù per poi riavvicinarsi al nostro gruppo.
-Che cosa stiamo aspettando!? Muoviamoci!- gridò Cristina gioiosa. Donatello premette alcuni pulsanti della sua ultima invenzione e un portale circolare colorato si aprì davanti ai nostri occhi, strappando un “wow” a tutti i presenti. Salutammo tutti e ci buttammo..

Stavamo viaggiando in una specie di tunnel infinito quando una strana scossa ci colpì, trasportandoci immediatamente in un luogo molto bizzarro. Essendo caduti da un’altezza notevole impiegammo qualche minuto per riprenderci. Quando mi rialzai notai con piacere di essere immerso in un piccolo cumolo di.. Gelato!
Quella dolce sostanza alla crema e alla fragola aveva attutito la nostra caduta. Senza pensarci due volte, mi gettai a capofitto per un piccolo spuntino osservato dai miei fratelli, Giulia e Cristina che iniziarono a ridere come matti. Tuttavia Donatello diede una pessima notizia a tutti:
-Qualcuno deve aver interferito con la macchina. Era progettata per riportarci a casa senza soste.-
-E ti pareva- disse Leo sbuffando e guardandosi attorno
-Ragazzi, questa dovete proprio vederla!- ci chiamò Cri guardando in un piccolo avvallamento: Casey e April erano interamente ricoperti di melma verde poco profumata, abbracciati.
-Ragazzi, certe cose in pubblico potreste evitarle- li stuzzicò Raph, con un sottofondo di risate generali. I due diventarono rossi come il pomodoro sulla pizza e io mi spaccai dal ridere più degli altri.
-Non abbiamo tempo da perdere ragazzi- ci interruppe Leo tornando serio, -dobbiamo capire dove siamo finiti e come tornare a casa- concluse
-Beh, sul secondo punto non ci sono problemi. Ho costruito un telecomando a distanza della macchina. Con questo possiamo tranquillamente teletrasportarci in altre dimensioni- intervenne Donnie con il suo tipico sorrisetto da genietto.
-Grande come sempre fratello!- mi complimentai. Qualche istante dopo Giulia e Cristina ci chiamarono, mostrandoci quella che sembrava una città interamente costituita da cibarie di vario genere. Nel paesaggi spiccò subito un sontuoso palazzo fatto di gelato, probabilmente alla fragola, al cioccolato e alla crema: un sogno.
-Perché non andiamo laggiù a vedere chi c’è?- chiesi curioso.
-Non so se è una buona idea- rispose Leo titubante.
-Però potrebbero aiutarci- rispose Giulia
-Inoltre devo controllare il dispositivo a ogni viaggio interdimensionale, per evitare incidenti come quello che ci ha condotti qui.- intervenne Donatello
-E va bene.. Andiamo- sospirò Leo sconfitto. Io fui il primo a correre per quelle strade meravigliose, seguito da tutti gli altri.
Il palazzo da vicino sembrava ancora più grande e.. delizioso!
Io bussai sulla porta principale, fatta di cioccolato e alta almeno il doppio di Donnie, attendendo una risposta. Improvvisamente si aprì, rivelando due ragazze, entrambe vestite di arancione.
La prima era davvero molto bella. Aveva dei capelli ricci color cioccolato e un enorme sorriso sul viso. I suoi occhi mi avevano completamente catturato. La seconda aveva i capelli lisci biondi abbastanza lunghi raccolti in una coda di cavallo e portava un paio di occhiali. Aveva gli occhi verdi e indossava una camicetta arancione con una simpatica cravatta gialla.
-Salve! Come possiamo aiutarvi?- chiese la prima
-Ecco, siamo capitati in questa dimensione per errore e dovremmo fermarci qui per qualche ora, quindi volevamo chiedere il vostro permesso..-  spiegò Leo, ma non riuscì a concludere perché fu interrotto da una voce femminile
-Potete rimanere quanto volete!- esclamò una terza ragazza arrivata improvvisamente da dietro. Era bionda anche lei, ma aveva i capelli sciolti e gli occhi azzurri. Aveva due fiocchi arancioni ai lati della capigliatura e indossava una giacca attillata color arancia, una gonna abbastanza corta leggermente più chiara e dei collant dello stesso colore.
- Io sono Zoey..- iniziò la riccioluta, -..lei è Bianca..- disse indicando la ragazza con gli occhiali, -..e infine abbiamo Rania- e indicò l’ultima arrivata.
 –Siamo le sovrane di questo regno e qui siete i benvenuti!- esclamarono tutte e tre all’unisono.
Io cercai di rimanere sempre il più vicino possibile a Zoey, accidenti quanta bellezza… Era di gran lunga meglio della pizza!
Rania, Bianca, Giulia, Cristina e April si fermarono a parlare in una stanza alla crema, Donnie e gli altri andarono nei sotterranei per lavorare al suo marchingegno, mentre io e Zoey andammo nel salone al cioccolato. Passai la giornata a raccontarle delle mie avventure a New York e di cosa avevamo passato prima di arrivare da lei. La sua risata era musica per le mie orecchie e il suo sguardo diceva più di mille parole.
Verso sera..
Donatello aveva terminato il controllo al telecomando e le nostre nuove amiche avevano deciso di venire con noi.
-Sei sicura Zoey?- le chiesi
-Mikey, per l’ennesima volta, sì! Sono sicura di voler venire con te!- mi rispose baciandomi la guancia.
-Va bene. Andiamo!- disse Leonardo…
Verso la prossima avventura..
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Prima di tutto scusatemi per l’immane ritardo con la storia, ma con la storia degli esami (essendo gli ultimi mesi di scuola) finisco sempre verso mezzanotte i compiti e lo studio, quindi mi rimane tempo per scrivere soltanto durante le vacanze. Scusatemi tanto.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto! E ci metterò di meno ad aggiornare.
Bacioni,
CriTMNT

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Capitolo 12
*** Chapter 12: New love ***


Cap.12: New love
-Ma si può sapere perché quel coso non ne vuol sapere di funzionare!?- sbottò Raph improvvisamente interrompendomi. Eravamo finiti in un’altra dimensione, ovviamente non la nostra, e stavo cercando di spiegare perché ma a un certo punto esplosi:
-Forse se mi lasci parlare te lo dico!- strillai incavolato nero e subito tutti tacquero.
-bene..- continuai-..questo telecomando è progettato in maniera differente rispetto alla macchina che avevo costruito inizialmente, è come un.. “dispositivo d’emergenza” ecco. Quindi per arrivare sulla Terra con questo dobbiamo attraversare tutte le Dimensioni tra quella attuale e la nostra, non riesce a compiere un viaggio così lungo.- spiegai io lasciando tutti di stucco.
-E ti pareva!- commentò Casey. Io provai a ribattere, ma fortunatamente Leo ci fermò prima:
-Va bene, Donnie potresti farci andare nella prossima Dimensione allora?- chiese mio fratello.
-Beh, in realtà tutte le volte che facciamo un “viaggio” devo controllare il dispositivo per evitare incidenti- mi ero dimenticato di dirlo.. accidenti.
-Ehi gente venite un po’ a vedere!- ci chiamò Zoey sul bordo di una sporgenza rocciosa. Quando la raggiungemmo indicò una strana città potremmo dire.. futuristica.
-Ma, ho le allucinazioni o quelle auto volano?- chiese Giulia a Raph
-No, quelle auto volano sul serio!- esclamò Raph. Al centro della città spiccava un enorme grattacielo metallico viola.
-Direi che abbiamo appena trovato la nostra prossima tappa!- disse Cristina riferendosi a quell’edificio.
Arrivarci non fu difficile, ma quando ci trovammo davanti all’entrata mi sentii infinitamente piccolo: quella costruzione era enorme! Bianca si avvicinò a quello che sembrava un citofono e premette un pulsante a caso. Con nostra grande sorpresa, la porta scorrevole in vetro si aprì, rivelando tre ragazze.
-Salve! Possiamo aiutarvi?- chiese la prima.
-Beh, in realtà sì..- disse Leo. Ci fecero entrare e noi spiegammo tutta la nostra storia.
-Però ne avete passate di cotte e di crude!- esclamò la ragazza che ci aveva accolti. –Io mi chiamo Irene..- si presentò lei, -questa invece è Funny- disse indicando la ragazza alla sua sinistra. Aveva un’espressione simpatica, grazie anche ai suoi occhi color acqua marina e ai suoi capelli lisci. Indossava un paio di pantaloni sportivi e una maglietta  a maniche lunghe abbastanza larga.
-..lei invece è Aicha-  era una ragazza veramente bella.. Gli occhi marroni come i capelli, abbastanza alta e magra. Indossava un maglione viola e dei collant leggermente più chiari: mi aveva stregato. Non l’avrei più lasciata.. mai!
-Puoi aggiustare la tua invenzione nel nostro laboratorio! E’ molto attrezzato sai?- mi invitò lei.
-V..va bene- risposi balbettando…
Passai il pomeriggio in sua compagnia, chiacchierando tra un’aggiustatina e l’altra. Non aveva niente a che fare con April, e sinceramente da quel momento iniziai a pensare che Casey poteva tranquillamente tenersela, tanto io avevo Aicha!
Verso sera..
-Ok ragazzi, possiamo andare!- affermò Funny rivolta a noi
-Volete venire anche voi eh?- chiese Cristina conoscendo già la risposta.
-Certo!- disse Aicha attaccandosi al mio braccio.
-Direi che questa parte non mi è per niente nuova!- ridacchiò Mikey.
-Forza muoviamoci!- esclamò Rania.
Sulla Terra..
-Tiger Claw, ci sono novità?- chiese Shredder seduto sul trono con la sua solita voce profonda.
-I Kraang hanno intercettato le Tartarughe Maestro Shredder, sanno dove si troveranno prossimamente.- rispose il felino mutante.
-Molto bene.. preparatevi- ordinò Oroku Saki e il suo aiutante se ne andò inchinandosi.
-Molto presto ci rivedremo..-
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Salve ragazzi! Sì lo so che il capitolo non è molto lungo, ma ho poco tempo perché tra poco dovrò partire per andare in montagna per le vacanze di Pasqua e fino a martedì non aggiornerò.
Leo: però sei cattiva!
Io:sono una ragazza impegnata! E tu non rompere le scatole!
*Leo se ne va*
Bah, i ragazzi..
A presto! Bacio,
CriTMNT

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Capitolo 13
*** Chapter 13: it's complicated! ***


Chapter 13: it’s complicated!
-Stavolta dove siamo capitati?- chiesi a Donnie che si stava rialzando massaggiandosi la testa evidentemente dolorante.
-Non lo so. Ma non siamo molto distanti dalla nostra dimensione- mi rispose aiutando Aicha che era caduta di peso su April (cosa che sembrò non interessare particolarmente a Donatello).
-Ehi gente, venite un po’ a vedere!- disse Mikey chiamandoci tutti a sé.
-Fischia! Sembra Tokyo!- Esclamò Cristina avviandosi verso una strada sovraffollata da particolari persone.
-Aspetta! Dove vai!?- provai a chiamarla, ma quando mi girai l’avevano seguita tutti e sospirando rassegnato li seguii.
La gente sembrava possedere tratti vagamente orientali e un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
-Sono tristi qui mi dicono eh?- commentò Raph in modo sarcastico, subito seguito da una risatina di Giulia che si strinse al suo braccio muscoloso.
-Un palazzo giapponese. Tsk, ho un dejavou ragazzi miei.- Ironizzò Casey, che per far colpo su una ragazza di passaggio inciampò in una buca finendo addosso a April e cadendo pesantemente a terra.
-I miei complimenti Jones!- commentò April cercando aiuto da Donnie, che si limitò a ridere.
-Direi di andare- consigliò Zoey dirigendosi verso il portone d’entrata..
Andò tutto come previsto: la proprietaria acconsentì a ospitare i suoi nuovi amici dopo aver ascoltato la loro storia, Donnie iniziò le riparazioni e gli altri si dispersero per il villaggio e il palazzo. Leo era rimasto particolarmente colpito da quella ragazza: occhi magnetici, alta e snella, capelli color biondo scuro e una tuta corvina attrezzata con varie tipologie di armi tipiche giapponesi. Il suo nome inoltre era davvero incredibile: Helen..
“No Leo, certe idee non vanno bene in testa! Non può piacermi, insomma, che ne sarà della povera Cri!? No no no no. No! Aaah, è tutto così complicato!” pensò camminando con la testa fra le nuvole per il palazzo e fu lì che la incontrò.
-Ciao Leo!- mi disse avvicinandosi
-Ehm.. c-ciao..- risposi timidamente
-Non parli molto eh? Ti va di fare un giro con me?- mi chiese, ma non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che mi trascinò per il braccio su una balconata dalla quale si poteva ammirare uno splendido tramonto.
-E’ stupendo vero?- mi chiese sedendosi per terra
-Come te..- sussurrai, ma mi sentì comunque
-Awww, grazie mille!- mi disse guardandomi. Era assolutamente stupenda! Dovevo fare qualcosa.. Il cuore accelerava, ma me ne fregavo di tutto il resto. Le presi il mento con il pollice e l’indice e inclinai la testa verso sinistra, poi bruciammo la distanza tra le nostre bocche.
Mi sentivo malissimo e benissimo allo stesso tempo: avevo trovato l’amore, ma avevo tradito la fiducia di una ragazza che si fidava di me..
Quella sera…
Mi stavo trascinando fino alla mia stanza, quando qualcuno mi abbracciò:
-Cristina?- dissi stupito, -devo dirti una.. una cosa- cercai di continuare, ma lei mi bloccò:
-E’ lei la tua metà, non io. L’ho capito subito.. Ti prego solo di perdonarmi per quel bacio. Però, possiamo rimanere amici?- disse quasi con le lacrime agli occhi.
-Ma certo..- dissi carezzandole la testa -..sarai sempre la mia imoto- continuai
-Imoto?- mi chiese perplessa
-Sorellina- le dissi sorridendo. Finalmente tutto era più semplice..
Il giorno seguente..
-Perfetto gente, possiamo andare!- ci annunciò sorridente.
-Immagino vorrai venire anche tu Helen- disse Bianca alla guerriera
-Mi sembra ovvio che voglio venire con voi!- esclamò avvicinandosi a me.
-Perfetto! Che stiamo aspettando allora!?- disse Ire rivolta a Donnie. Stava per azionare il dispositivo, quando un violento scoppio ci catapultò un paio di metri più indietro.
Pov. Cri
Mi rialzai confusa e stordita…
Mi faceva male tutto…
Avevo paura…
Sentii una risata profonda e un nome, pronunciato da Raffaello: SHREDDER..
La lotta iniziò: i ragazzi e le ragazze combattevano a piccoli gruppi, io e Leo fianco a fianco. Io e mio fratello avanzavamo, lottando contro strani androidi vestiti da soldati ninja. Un mio colpo e un soldato cadeva, un colpo di Leo e l’altro si frantumava come cristallo. Sembrava andare tutto bene, almeno finchè un uomo pieno praticamente ovunque di lame non si presentò davanti a noi. Leonardo cercò di proteggermi, ma l’avversario lo scansò come se niente fosse.. Poi parlò:
-Cristina, ti ricordi di me?- mi disse con un ghigno divertito sul volto sfregiato. Quando lo guardai negli occhi capii, ma era troppo tardi: un dolore indescrivibile mi trapassò da parte a parte e quando guardai verso il basso vidi delle lame conficcate in prossimità dello stomaco. Le sentii piantarsi nel muro del palazzo alle mie spalle e fermarsi lì. Brividi di freddo ovunque, nausea, la vista si annebbiava, l’udito smetteva di collaborare a poco a poco, paura.. tanta paura.. poi buio.. quell’infernale buio..
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Sì ok lo so. Sono in ritardo come al solito, ma tra scuola, malattia, allenamento e tutto il resto non so più da che parte girarmi. Cercherò di aggiornare il prima possibile, lo prometto e spero che la mia storia vi piaccia!
Bacione,
CriTMNT

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Capitolo 14
*** Chapter 14: the end ***


Chapter 14: the end
Mi rialzai massaggiandomi il fianco destro dolorante e fu allora che vidi quell’orrendo spettacolo: Cristina… Gridai il suo nome, dopo di che mi gettai su Shredder, fronteggiandolo con le mie katana. La rabbia mi aveva completamente accecato non sapevo nemmeno io che cosa stavo facendo, ma non mi fermai: lo feci cadere a terra, per poi tagliargli il lato sinistro della gola. Solo allora mi fermai. Ansimavo pesantemente ed ero sotto shock, tremavo. Corsi verso la mia sorellina, pregando il cielo che fosse ancora viva. Gli altri erano già attorno a lei per valutare la gravità delle sue ferite, nel frattempo i robot si erano ritirati.
-Dobbiamo portarla subito al rifugio ragazzi, o non ce la farà- mi disse Donatello.
-Io non ce la faccio, non posso continuare questo inferno, io devo abbandonare ragazzi- disse Rania, accompagnata da Irene.
-Fate pure come volete. State attente e buona fortuna- le salutai, seguito da tutti gli altri. Poi presi Cristina sul guscio e mi diressi con i miei fratelli, le ragazze, April e Casey  al rifugio.
Quando arrivammo il maestro Splinter fu molto sorpreso di vedere così tante persone con noi, ma lasciò che Donatello curasse la ragazza ferita.
-Leonardo, ti devo parlare- mi disse chiamandomi nel dojo…
Sei mesi dopo…
Delle figure agili e veloci saltavano da un tetto all’altro degli edifici della Grande Mela americana. La luna era alta e chiara nel cielo, osservando silenziosa quei guerrieri. Si fermarono tutti sul tetto di una fabbrica abbandonata per riprendere fiato.
-Stasera siamo bravi ragazzi miei- disse Michelangelo con il suo solito fare scherzoso, mettendo un braccio attorno alla vita di Zoey. Tutti ridacchiarono, interrotti da un’ultima figura che atterrò al centro del gruppo
-La solita esibizionista…- commentò Raph.
-Senti chi parla amico mio- rispose Cristina sistemandosi meglio la maglietta.
New York aveva un gruppo di eroi…
Un gruppo di protettori…
Un gruppo di amici…
 
ANGOLO AUTRICE
Eccomi qua con l’ultimo capitolo. Forse vi ho un po’ delusi, però ormai non c’era più molto da scrivere. Grazie per tutti quelli che hanno seguito, letto e recensito questa storia.
Grazie di cuore,
CriTMNT

 

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