"Cosa..." sussurrò Jack riscuotendosi dal torpore che l'aveva assalito.
"Dente da Latte! Cosa ci fai qui?" le chiese preoccupato prendendola tra le mani e nascondendola.
La fatina gli spiegò a gesti il motivo della sua visita.
"Devi dire agli altri di non cercarmi o prenderanno anche loro. Non devono venire qui. Vai!" le sussurrò.
La fatina annuí e volò via.
La porta si aprí poco dopo. Tre persone entrarono nella stanza.
"Frost! Ci reincontriamo finalmente!" disse.
"Ehilà, Pitch! Davvero, tanto tempo eh?" esclamò il ragazzo ostentando un'allegria che non aveva.
"Claude, per quanto lo vuoi tenere qua?" domandó lo shinigami.
"Il tempo necessario." lo zittí il demone scocciato.
"Cos'avevi intenzione di fare, vendicare tua sorella? Illuso! Non puoi nulla contro di me!" disse Claude ridendo.
"Stai qua a fargli un po di compagnia, noi andiamo via."
L'altro andò a sedersi accanto a Jack, in silenzio, mentre Pitch chiudeva la porta a chiave.
"Rinchiusi qua dentro chissa' per quanto..." commentò il rosso.
"Dov'é? Dente da Latte, hai idea dell'importanza dell'informazione?" le disse Dentolina severa. La fatina aveva giurato di non rivelare dov'era tenuto prigioniero Jack e rincaró la dose dicendo che a nessuno era permesso vederlo. Inoltre Claude si era alleato con Pitch e c'era uno strano personaggio con i capelli rossi.
"Fatina... dimmi dov'é, cosí lo andrò a recuperare..." disse Sebastian sospirando. Sandy era impaziente, Nord camminava avanti e indietro e Calmoniglio s'innervosiva sempre di piu.
"Non ce lo dirà mai... dobbiamo sperare in bene." disse la fata dei dentini alla fine.
"Finalmente liberi!" esclamò l'Uomo Nero.
Claude sorrise.
"Vado a cercare qualche anima da mangiare."
"Io vado a spaventare un po di bambini. Gli altri guardiani saranno troppo presi dal rapimento di Jack, non saranno lí a proteggerli"
"Grell, si puo sapere perché non mi lasci andare? Ti prego... non ti chiedo tanto, solo toglimi la catena!" gli disse Jack.
"Ci provo ma... non credo sia possibile." rispose Grell saltando fuori dalla finestra.
"Dove vai?" gli gridò il ragazzo. Sospirò.
Poco dopo lo shinigami tornó dentro con una motosega in mano. Jack sorrise.
La motosega venne accesa e Grell la posò sulla catena.
"Come pensavo. Catene direttamente dall'inferno. Non posso spezzarle, mi dispiace."
"Almeno ci hai provato... grazie lo stesso."sussurrò il ragazzo dai capelli bianchi.
Grell posò la motosega nell'altra stanza e tornò nella cella.
"Bella, bellissima caccia stanotte."
"Hai ragione! Gli altri guardiani non se ne sono nemmeno accorti!" rise qualcuno.
Jack li sentiva. Sapeva che i suoi amici erano in pericolo e sapeva che lo erano anche i bambini.
Scattò in piedi, svegliando l'altro che si era assopito.
Era l'alba.
"Che... oh. Claude! Pitch! Siete tornati!" esclamò allegro.
La porta si aprí e i due entrarono.
"Grell! Allora, fatto buona guardia?" gli chiese Claude.
Lui s'irrigidí e poggiò la mano sulla tasca con la catenella. Scoprí con orrore che era uscita.
"Allora? Le tue anime te le sei conquistate o le hai rubate?" esclamò Jack prima che il demone s'insospettisse del gesto di Grell. Aveva rimesso via la catenella e ringrazió mentalmente il ragazzo.
"Che t'importa, Frost?" lo apostrofò Pitch, perennemente in cerca di ingraziarsi Claude.
"No. Ha tutto il diritto di farmi la domanda. Se proprio ti interessa, me le sono conquistate."
Pitch abbassó lo sguardo.
"Si possono recuperare le anime che hai divorato?" gli chiese Jack all'improvviso.
Claude lo guardò stupito.
"Certo! Ma solo se venissi ucciso... impossibile. Uno shinigami potrebbe tirarle fuori... Ma perché t'importa tanto? Tu non puoi fare nulla, sei qua dentro, i tuoi amici non sanno dove tu possa essere... cosa vuoi di piu?" gli rispose.
"E dove vanno le anime recuperate?" domandò ancora.
Claude e Pitch lo ignorarono nel modo piu assoluto ed uscirono dalla stanza, chiudendo la porta a chiave.
Jack si girò e vide lo shinigami voltato verso la parete. Aveva le mani appoggiate su di essa e le braccia tese.
"Grazie di averlo distratto" sussurrò.
Una piccola fata volava veloce nella notte. Volava verso una meta ben precisa ma non si accorse di essere seguita.
Passó attraverso una finestra e raggiunse il corpo immobile di un ragazzo. Sobbalzò.
"Ehi! Ma che ci fai qui! Dente da Latte va'via!" sussurrò agitato.
Si udí un leggero 'oh no' di sorpresa.
Jack sollevò lo sguardo di scatto verso la finestra.
"Dentolina!" esclamò a bassa voce.
"Jack!" disse lei volando nella stanza.
Jack si alzò in volo tanto quanto gli permettesse la catena che lo teneva prigioniero. Abbracciò forte la fata.
"Dentolina, te ne devi andare. Subito" le disse serio.
"Devo tirarti fuori da qui. Dente da Latte é inutile che fai cosí, sapevo dove saresti andata e ti ho seguita! Ora..." si bloccò.
Vide una sagoma semisdraiata sul pavimento. La indicó in silenzio al ragazzo che le stava davanti. Lui fece cenno di non preoccuparsi.
Si sentí una chiave girare nella serratura.
"Fuori, via da qui!" sibilò alle due fate che uscirono dalla finestra, volando verso casa. Prima di andare, Dentolina lasciò a Jack un sorriso triste.
Claude entrò nella stanza. Si diresse verso la sagoma che aveva visto la fata dei denti.
"Sutcliff, sveglia. Devi andare in Galles a prendermi alcune cose." ordinò. L'altro si svegliò bruscamente.
"É cosí che fai la guardia eh?" lo riprese il demone.
Grell, con la vista leggermente appannata dal sonno non riuscí a scansarsi in tempo. Un coltello dorato gli ferí lievemente il volto. Sgranò gli occhi ed annaspò, senza dir nulla. Immobile.
"Claude! Ma che diamine fai!" esclamó Jack. Il demone si avvicinó a lui di un paio di passi fissandolo negli occhi. Lui reggeva lo sguardo. Grell gli fece cenno di smetterla subito, o le cose si sarebbero messe male.
Claude scoppió a ridere.
"Guarda guarda, Frost!"
Si fece di nuovo serio.
"Vediamo di finirla..." disse monocorde il demone, tirando fuori da chissá dove una serie di coltelli e forchette. Jack sussultò. Grell sgranò gli occhi.
"Ora è finita!" gridò Claude gettandogli contro le posate.
"Sta bene. Non ha perso il suo spirito e forse si é trovato un amico. Dobbiamo aspettare." informó gli altri la fata dei denti una volta tornata al palazzo di Nord.
"Scusate, il padroncino mi chiama. Devo andare..." disse Sebastian uscendo dalla finestra.
"Se n'é andato via! Pure lui! Ed ora cosa facciamo?" esclamò Calmoniglio.
"Aspettiamo e ci occupiamo dei bambini. A quanto pare Pitch é con quello." disse Dentolina calcando l'ultima parola.
"Il tempo immaginato da Sebastian é finito..." sussurrò Nord.
"Fermo!" gridò lo shinigami. Successe tutto in un attimo.
Accese la motosega presa da sotto una coperta e la piazzò davanti al petto del ragazzo. I coltelli rimbalzarono contro la lama e finirono sul pavimento.
"É cosí, eh? In combutta con lui!" gridò Pitch dalla porta. Entrò di corsa ma inciampò sulla coperta. Mentre cadeva, un bastone di legno venne catapultato fuori dal lenzuolo. Grell lo prese al volo e lo lanciò a Jack.
Claude lanciò di nuovo i coltelli ma il ragazzo ebbe la prontezza di schivarsi, gettandosi a terra.
"Claude!" lo chiamò lo shinigami. Il demone si voltò. Grell aveva in mano una catenella con alcune pietre bianche. Sobbalzò.
"Dove l'hai presa? É mia, ridammela!" gridò. Pitch si era rialzato. E si preparava a saltare contro il rosso che si faceva scudo con la motosega.
Jack iniziò a congelare la catena.
"Avanti..." sussurrò digrignando i denti mentre schiacciava con piu forza il bastone sugli anelli. Si spezzò e lui fu catapultato all'indietro. Finí dritto contro Pitch che gli ruzzolò addosso. Il ragazzo si rialzò.
"Grell andiamo!" gli gridò volando fuori dalla finestra.
Non poteva crederci. Era libero finalmente! Rise di piacere.
Nell'angolo, con la motosega accesa e la catenella in mano. Il demone e Pitch gli stavano davanti, uno con le posate e l'altro pronto a sganciargli un paio di pugni, se fossero stati necessari.
"Se n'é andato, ti ha abbandonato qua. Povero illuso!" ghignò l'Uomo Nero.
Lo shinigami strinse i denti e serrò la presa sulla motosega. Non poteva finire cosi. Aveva dato fiducia a quel ragazzo. Non lo avrebbe tradito. Lo aveva aiutato a fuggire ma ora che stava rischiando grosso, doveva sbrigarsela da solo. Il problema é che non ci sarebbe riuscito. Spense la motosega, non seppe perché. Una lacrima gli rigò la guancia. Passò sopra alla ferita che iniziò a bruciargli.
"Ma che bravo. Stai iniziando a capire eh?" disse Claude.
Si guardò alle spalle ma non vide nessuno. Perse un battito. Dov'era?
Senza pensarci due volte tornò alla finestra e lo vide. Aveva la motosega spenta e un'espressione rassegnata in volto. Poi vide Pitch saltare verso di lui. Un'espressione piu cattiva del solito gli dipingeva il volto. Gli assestò un colpo sul volto ed il rosso cadde. Il labbro prese a sanguinargli. L'Uomo Nero gli prese violentemente il viso tra le mani. Claude si avvicinò con un coltello e lo puntò sul colletto della camicia dello shinigami.
"Questo é cio che succede a chi mi ostacola..." sibilò.
'É finita' pensò deglutendo a vuoto.
"Cosa credi di fargli?" gridò qualcuno.
Claude si voltò. Pitch lo imitò. Grell aprí gli occhi. Era tornato!
"Cosa credi di fargli?" ripeté il ragazzo con il bastone puntato.
"Prendilo!" ordinó il demone all'altro che scattò in avanti. Jack saltò e si tuffò verso il demone appena prima che lanciasse un coltello addosso allo shinigami.
Sfiorò la parete e passò dietro di lui. Era quasi sdraiato sul pavimento. Lo afferró in qualche modo sotto le braccia e volò via, tenendolo stretto.
"Fermo Frost!" gli gridò Claude lanciando un paio di forchette. Una però colpí la catenella che il rosso teneva ancora in mano. Questa si ruppe e cadde.
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