Seize the day

di EchelonDeathbat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A little piece of heaven ***
Capitolo 2: *** Shattered by broken dreams ***
Capitolo 3: *** From yesterday ***
Capitolo 4: *** Beast and the harlot ***
Capitolo 5: *** Save me ***
Capitolo 6: *** The mission ***
Capitolo 7: *** Hurricane ***
Capitolo 8: *** Savior ***
Capitolo 9: *** Bright lights ***
Capitolo 10: *** Second heartbeat ***
Capitolo 11: *** Tonight the world dies ***
Capitolo 12: *** Was it a dream? ***
Capitolo 13: *** Up in the air ***
Capitolo 14: *** A beautiful lie ***
Capitolo 15: *** Afterlife ***
Capitolo 16: *** Search and destroy ***
Capitolo 17: *** Gunslinger ***
Capitolo 18: *** Warmness on the soul ***
Capitolo 19: *** Fiction ***
Capitolo 20: *** Alibi ***
Capitolo 21: *** Six years later: Do or die ***



Capitolo 1
*** A little piece of heaven ***


“I do my best to concentrate on the day. Even if it's kind of a bad day. I don't spend the time wishing for the next day to come. 'Cause if the next day is fucking bad, then I'm just wasting my life wishing for death” Synyster Gates

 

Capitolo 1: A little piece of heaven

 

-Fottiti, Sel! Sei solo una fottuta troia!-

-Vaffanculo Jake! Come se tu non avessi mai fatto una cosa del genere!!-

-Che cazzo centra?! Non dovevi tradirmi con Myles! Cazzo lo sai che è il mio migliore amico! Sei solo una puttana!-

-Ti ho tradito solo una volta mentre tu mi hai fatto le corna per venti volte in questi fottutissimi tre anni! Sai cosa ti dico Gyllenhaal, tra me e te questa volta è finita per davvero! Vai al diavolo pezzo di merda!-

-Addio troia!-

 

Era passato un anno da quella telefonata, da quando la vita di Sel era cambiata. Aveva cominciato l'università e per questo era andata via di casa trovandosi in appartamento con Sarah e Charly: due brave ragazze. Il contrario di lei.

Da quando si mollò nel peggiori del modi con Jake, il ragazzo più bello della sua scuola, Sel era cambiata radicalmente. Prima era la classica santarellina, sapete quelle a cui offrite una birra o una sigaretta e loro rifiutano subito? Ecco Sel era così, ERA. Ora Sel beveva, fumava (non solo sigarette), si drogava di LSD e si scopava un ragazzo diverso quasi tutte le sere. Sembrava che non avesse più un motivo per starsene al mondo, perché la gente che si comporta così lo fa perché ormai non sa più cosa fare della sua vita, no? Ma un motivo per vivere lei ce l'aveva eccome, anzi aveva due motivi ben precisi: la musica ed il cinema. La musica era la sua vita, i concerti la facevano sentire viva, ancor più viva di quando scopava. E naturalmente il cinema, sì perché lei andò in una nuova città, precisamente proprio a Hollywood, per studiare per diventare regista ed attrice, e bhe si può dire che se la cavava anche.

Ma allora perché tutti questi casini? Perché non mettere la testa a posto del tutto?

La colpa era tutta di Jake Gyllenhaal, quello stronzo del suo ragazzo che per ben tre anni la prese per il culo e basta. Pensando che tutti i ragazzi fossero come lui, Sel iniziò a fregarsene delle smancerie ed iniziò a trattarli proprio come il suo ex aveva trattato lei. Diceva sempre: -Gli uomini sono stati creati solo per essere scopati, non servono ad altro!

E la questione della droga? Bhe perché si sa: una volta entrati non si può più uscire, e poi le serviva per dimenticare. Dimenticare cosa? Ah già il fatto che l'unica persona che l'aveva capita e che le era rimasta vicina era morta.

 

Sarah era diversa da Sel. Era solare e parlava con tutti. Anche lei non si faceva problemi nel scoparsi chiunque, ma non si drogava e si ubriacava di rado.

Charly era più complicata. Lei non beveva, non fumava, non scopava, non andava ai concerti. Che vita triste direte voi. Bhe non proprio. Charly aveva una fantasia incredibile e grazie a questa sapeva raggiungere mondi che Sel non potrà mai vedere nemmeno sotto effetto di qualche acido. Charly infatti scriveva libri fantasy, il suoi libri preferiti erano quelli di “Harry Potter”. Dato che però viveva nel suo mondo i ragazzi non l'interessavano; infatti si era baciata solo una volta, nemmeno lei sapeva il perché lo fece.

Sebbene fossero molto diverse, le tre andavano d'accordo tra di loro ed erano diventate amiche.

 

-Sel svegliati sono già le 8.30! Hai lezione tra un'ora!- strillò Sarah con la sua voce acuta mentre toglieva le coperte all'amica. -Sì, mammina come vuoi..- rispose l'altra mentre cercava di riprendersi le coperte. -Ieri sera ci sei andata forte! Come si chiama il tipo? Non era così male, quasi quasi me lo faccio anch'io!-

-E chi se lo ricorda? Mi sembra che si chiami Aram o una cosa simile, l'ho conosciuto ieri sera al bar ...- rispose l'altra mentre cercava di sedersi sul letto. -Cazzo, che mal di testa, porca troia!-

-Questo, cara, perché ti sei scolata metà Jack Daniel's ieri sera-.

-Ah...non mi ricordo. Va bene muoviamoci se no chi lo sente Wallis se arrivo in ritardo?-

-Ecco brava. Prenditi un caffè e fatti passare la sbronza. Ci vediamo stasera! Un bacio!- disse Sarah mentre scendeva le scale.

-Scusa, ma Charly dov'è?-

-Non ti ricordi? Doveva trovarsi a studiare presto con le sue compagne di corso. Ci vediamo stasera!- rispose sbattendo la porta.

Sarah studiava per diventare psicologa, infatti ci sapeva fare con le persone. Charly invece frequentava i corsi letteratura e per questo doveva studiare molto.

 

Erano già le 6 di pomeriggio e Charly aveva appena finito le lezioni. Salutò le sue amiche e si girò per andare per la sua strada; sfortunatamente non si accorse del ragazzo dietro di lei e quindi gli andò addosso facendo cadere per terra entrambi. -Aii che male!- si lamentò. -Cazzo! Porca vacca ma stai attenta, cretina! Guarda che cazzo hai fatto!- Charly gli stava per rispondere a tono, ma si accorse che quel ragazzo era Zacky Baker, il teppista. -Ehm...scusa io non ti avevo visto. Perdonami!- si scusò subito alzandosi porgendo la mano al ragazzo; Baker la scansò e le prese le spalle stringendogliele forte, troppo forte, le stava facendo male. -Lasciami andare!-

-La prossima volta che lo fai ti uccido, ragazzina!- Charly cercava in tutti i modi di trattenere le lacrime ma non ci riuscì. Il ragazzo stava per buttarla per terra.

-C'è qualche problema?- Charly e Baker si voltarono e videro Sel con lo sguardo interrogativo mentre si stava accendendo una sigaretta.

-Baker lascia andare la mia amica. Se non lo fai, le tue dosi di coca non te le faccio più arrivare-. Disse Sel calma.

Baker grugnì, mollò la presa e se ne andò dando un calcio ad un sasso.

-Tutto ok Charly?- chiese Sel mentre faceva un tiro di sigaretta.

-S-sì...grazie, Sel!-

-Sai, dovresti imparare a difenderti da sola. Io non ci potrò essere per sempre. Devi stare attenta, Baker è un tipaccio. Lo so perché dò a lui ed ai suoi amici della droga qualche volta-. Disse sempre in modo calmo.

-Ok. Grazie ancora Sel-.

-Figurati. Dai andiamo a casa, Sarah ci crederà disperse!- Disse lanciando un sorriso.

NdA: Questa è la mia prima storia, quindi non siate troppo buoni e ditemi se ho sbagliato qualcosa, così che io possa migliorare. Preciso che i fatti narrati sono frutto della mia immaginazione e non sono mai avvenuti. Spero comunque che la storia vi sia piaciuta.

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Capitolo 2
*** Shattered by broken dreams ***


Capitolo 2: Shattered by broken dreams

 

-Che bastardo! Se fossi stata al tuo posto, Charly gli avrei tirato un calcio nei coglioni!- Esclamò Sarah dopo aver sentito quello che era appena successo con Baker.

-Invece Charly ha fatto bene a non fare niente. Se lei avesse allungato le mani adesso si troverebbe all'ospedale-. Rispose Sel mentre prendeva una birra dal frigo.

-Io non capisco. Non ho fatto apposta ad andargli addosso, nel momento in cui mi sono girata me lo sono trovato davanti e non ho fatto in tempo a spostarmi. Poi in parte è anche colpa sua perché si poteva benissimo togliere da lì. E poi perché se l'è presa tanto? Gli ho chiesto scusa; le persone normali dicono “Figurati, è stata colpa mia. Ti sei fatta male?”-

-Charly devi capire che Zacky Baker non è una persona normale, fidati-. Disse Sel dopo aver bevuto un sorso di birra.

-Tu sembri conoscerlo-. Disse Sarah voltandosi verso di lei.

-Non posso dire di conoscerlo, diciamo che c'ho parlato qualche volta-. Rispose l'altra finendo di bersi la sua birra.

-Baker è il boss della banda a cui qualche volta allungo un po' di droga, tutto qui. Di lui so solo che ha avuto un brutto passato, dalle voci che ho sentito so che è stato picchiato dal padre, che era un maniaco, quando era piccolo. Ma non so altro di lui. Una cosa però, Charly: se mai dovessi incontrarlo di nuovo non guardarlo negli occhi e fai finta di non vederlo, se no finirai nei casini-. Disse la ragazza mentre si alzò dalla sedia su cui era seduta per andare a dormire.

-Ok Sel. Farò come dici-. Mormorò l'altra.

 

-Sel posso entrare un attimo?-

-Stavo per mettermi a letto, comunque entra-.

Sarah entrò chiudendo la porta.

-Senti, volevo solo dirti di stare attenta alla gente che frequenti. Da quel che ho capito questo Baker è un delinquente che non ci pensa su due volte per fare del male agli altri-.

Sel, che fino a quel momento era girata dall'altro lato, si voltò per vedere l'amica; aveva l'aria preoccupata.

-Sarah non devi preoccuparti per me, ok? So badare a me stessa. Poi io Baker lo vedo solo quelle due volte al mese per dargli la droga, non è di certo uno di quei tipi che mi porto a letto. Stai tranquilla!-

-Ok...- Disse mentre raggiungeva la porta.

-Sarah...- La chiamò l'altra prendendole un braccio. -Grazie per preoccuparti per me, ma ti ripeto che non serve-. Sarah annuì e se ne andò in camera sua.

 

Come cazzo aveva osato quell'inutile ragazzina ad andargli addosso? A lui! A Zacky Baker! Colui che ogni giorno picchiava almeno tre persone. Avrebbe picchiato anche lei se non fosse intervenuta quella rompi coglioni di Sel. Comunque non era finita lì, l'indomani sarebbe tornato all'università per pareggiare i conti, quella puttana di Sel non poteva sempre starsene lì per salvare la sua amichetta, no? Sì, avrebbe fatto così: sarebbe andato là per dare una lezione a quella biondina del cazzo. Nessuno si doveva permettere di toccare Zacky Baker.

Era immerso in questi pensieri mentre si fumava una sigaretta sul balcone quando sentì il campanello suonare.

E adesso, chi cazzo è? A quest'ora poi?!” pensò mentre andò ad aprire. Si ritrovò davanti un ragazzo alto, con i capelli lunghi e neri come la notte che cadevano sulle spalle, con le braccia tatuate, dei jeans strappati e una maglietta dei Guns N' Roses. Quello era Synyster Gates, il suo migliore amico, suo fratello. Non lo vedeva da più di un anno.

-Synyster Gates?- domandò. Non poteva credere che fosse realmente lui.

-Ciao Zacky. Come va questa merda di vita?- domandò l'amico entrando in casa. Aveva l'aria triste, Zacky notò che i suoi occhi color cioccolato erano rossi, forse perché si era appena fatto una canna oppure perché magari aveva appena finito di piangere.

-Oh Syn! Non sai quanto mi sei mancato!- Esclamò Zacky mentre abbracciava forte l'amico. Synyster ricambiò l'abbraccio. Era felice di vederlo.

-Ma che ci fai qui? Credevo che fossi ancora..-

-A Huntington Beach. Sì lo so-. Lo interruppe l'altro con l'aria triste.

-Ma Syn che è successo? Ti vedo un po' giù. È successo qualcosa?- Chiese preoccupato mettendogli una mano sulla spalla.

-No è tutto a posto. Stai tranquillo. Sono qui perché devo cercare una persona. In teoria l'avrei dovuta cercare più di un anno fa, ma solo adesso ho avuto il coraggio di farlo-. Rispose guardando per terra.

-Hai una sigaretta amico? Non fumo da quando sono arrivato-. Disse dopo un momento di silenzio.

-Certo andiamo sul balcone-. Disse Zacky mentre gli porgeva una sigaretta.

Uscirono ed iniziarono a fumare.

Dopo qualche minuto di silenzio, Zacky ebbe il coraggio di parlare: -Scusa se te lo chiedo Syn, ma questa persona che cerchi chi è?-

-Non lo so, io non la conosco, me l'aveva detto lui di venirla a cercare-. Mormorò mentre buttava via la cicca della sigaretta.

-Rev, giusto? L'avevo incontrato solo una volta, quando eravamo bambini. Ti ricordi? Me l'avevi presentato tu. Mi dispiace per quello che gli è successo, davvero-. Disse finendo la sigaretta.

-Succede sempre così- continuò -le persone che meritano di vivere muoiono e quelle che vivono meritano solo di morire-.

Syn annuì. In quel momento avrebbe voluto piangere, ma aveva versato ormai troppe lacrime. Si voltò per guardare il suo amico e vide che aveva lo sguardo cupo e sembrava pensieroso.

-Hey, Zacky, che hai? Perché quella faccia?- domandò preoccupato.

-Nulla fratello, stavo solo pensando a una cosa che mi è successa oggi-. Rispose tentando di sorridere.

-E' successo che oggi alle 6 una stupida ragazzina mi ha buttato per terra. A me, cazzo! Giuro che se la prendo l'ammazzo!- Esclamò, si stava incazzando per davvero.

-Ah giusto. Il grande Zacky Baker non può essere mancato di rispetto nemmeno da una ragazzina- rise amaramente l'amico.

-Senti, Zacky, io ti conosco molto di più di qualunque altra fottuta persona in questo fottuto pianeta. Perché con gli altri usi questa stupida maschera? Tu non sei un delinquente, perché vuoi comportarti come tale?-

-Non tutti sono come te, Matt e Johnny. Se tutti gli altri fossero come voi non sarei diventato così. Io mi comporto in questo modo perché se no verrei calpestato-.

-Capisco. Ma in questo modo tu pesti le persone che non centrano niente. Prendi quella ragazzina per esempio. Sono sicuro che non ha fatto apposta, magari non sa nemmeno chi tu sia. Molta gente che meni in effetti se lo merita perché sono solo dei coglioni, ma pensaci bene: quella ragazzina se lo merita?-

Era incredibile. Syn non era cambiato di una virgola, era rimasto lo stesso. Bhe più o meno. Prima che il suo amico se ne andasse per sempre era un ragazzo solare che rideva sempre, e faceva un casino di cazzate, ha avuto anche dei guai con la legge. Dopo tutto quello che successe in un certo senso maturò, non fece più le cazzate che faceva prima; ed era diventato più cupo. Sorrideva di rado e bastava un niente per farlo alterare. Ma non era cambiato il fatto che lui avrebbe dato ancora la sua stessa vita per le persone che amava.

Zacky scoppiò in lacrime e lo abbracciò di nuovo stretto stretto. Piangeva perché era felice di rivederlo e per il fatto che con lui non si sentiva più solo come si era sentito per diverso tempo, troppo tempo. Syn ricambiò l'abbraccio e gli disse: -Domani vatti a scusare con quella ragazzina. Si sarà presa un bello spavento poverina!-

 

 

NdA: Ecco a voi il secondo capitolo!! Spero vi piaccia, se volete potete recensire per dirmi cosa ne pensate, alla prossima

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Capitolo 3
*** From yesterday ***


Capitolo 3: From yesterday

 

-Sarah, che cos'è che ha appena detto il prof, mi sono perso l'appunto. Hey, Sarah? Ma ci sei?-

Sarah si svegliò dai suoi pensieri con una piccola scrollata di spalle da parte del suo vicino di banco.

-Ah scusa, Jay. Non stavo ascoltando, scusa-. Disse con l'aria annoiata.

-Ho notato. Che cos'è successo?-

-Niente di importante-. Rispose sbadigliando.

-Eddai ti conosco, so quando c'è qualcosa che ti preoccupa. Raccontami tutto, ma fa piano perché il prof oggi, stranamente, è un po' alterato-. Disse Jared Leto, il miglior amico di Sarah.

Questo ragazzo era una specie di confidente di Sarah. Con lui la ragazza parlava di tutti i suoi problemi, dei suoi sogni, delle sue speranze. E poi molte volte, dopo aver finito di parlare per ore, i due ci davano dentro anche a letto. Non stavano insieme, ma quando non avevano niente di meglio da fare, scopavano. Con lui Sarah stava proprio bene, avrebbe voluto anche mettersi insieme a Jared, ma il ragazzo era contrario a questo e preferiva che le cose continuassero a stare come stavano.

Sarah non si era mai innamorata follemente di un ragazzo in tutta la sua vita, ma per Jared provava una cosa che non provava per nessun' altro. C'è anche da dire che Jared Leto era tutto fuorché brutto. Era considerato il ragazzo più bello dell'università, infatti faceva il modello. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle, un viso angelico e due occhioni azzurri in cui potevi benissimo perderti. E Sarah in quegli occhioni si perdeva ogni volta. Aveva anche un fisico perfetto, era perfetto.

Studiava psicologia perché, proprio come la sua amica, capiva molto bene gli altri; anche se era appassionato di cinema proprio come Sel, con la quale aveva instaurato una buona amicizia.

-Ok, ieri pomeriggio la mia amica Charly ha rischiato di fare una brutta fine a causa di Zacky Baker-. Mormorò Sarah a bassa voce per non farsi sentire dal prof e dagli altri studenti.

-Accidenti! Zacky Baker hai detto?! Ma non le ha fatto nulla, vero?- domandò Jared preoccupato.

-Per fortuna no perché Sel si trovava nelle vicinanze e l'ha mandato via-.

-Bhe, scusa allora qual è il problema? Charly sta bene no?- disse Jared sorridendo, fece uno di quei suoi sorrisi che facevano sciogliere Sarah come un budino.

-Sì, ma lo sai anche tu che Baker è vendicativo! Aspetterà il momento giusto e poi farà del male sia a Charly che a Sel-. Rispose l'altra preoccupata.

-Ma non ti preoccupare! Charly è sempre in compagnia delle sue amiche; e Sel se la sa cavare bene anche da sola, no?- la consolò accarezzandole la testa.

-Uff...sì, forse hai ragione, forse mi sto preoccupando per nulla-.

-Hey, voi due. là infondo! La volete piantare di parlare? Se non vi interessa la mia lezione potete benissimo andarvene!- tuonò il docente.

-Ci perdoni!- si scusarono i due in coro.

 

Ok, si trovava lì nell'atrio dell'università e tutti lo guardavano con stupore mormorando tra di loro -Guarda, c'è Zacky Baker! Allontaniamoci subito prima che s'incazzi!- li avrebbe uccisi tutti quei coglioni! E tutto per chiedere “scusa” ad una stupida ragazzina. Se non fosse stato per Synyster non l'avrebbe mai fatto, ma dato che era stato proprio lui a dirglielo non ci pensò due volte. Era come quando erano piccoli, Synyster diceva a Zacky di fare una cosa, anche una cosa idiota o imbarazzante, e lui la faceva senza pensarci troppo, solo perché era il suo amico a dirgli di farla. Per Zacky, Synyster Gates non era solo un amico, era anche la persona che stimava di più al mondo, avrebbe dato qualunque cosa per essere come lui.

Aspettò nell'atrio per circa un quarto d'ora quando finalmente la vide mentre scendeva le scale in compagnia di altre ragazze. Charly si fermò non molto lontana da lui mentre parlava con le amiche, ma la ragazza non sembrava essersi accorta di Zacky.

Il ragazzo ne approfittò un attimo per guardarla meglio. Non era così brutta, anzi non era brutta per niente, il giorno prima non ci fece caso perché era troppo incazzato. Era bassina e un po' magra. Aveva i capelli lunghi fino quasi al sedere di un biondo dorato. Dietro agli occhiali si potevano notare dei meravigliosi occhi marroni.

Ad un certo punto le sue amiche la salutarono e Charly stava per andare nell'altro corridoio. Era il momento giusto per andare da lei, anche se non sapeva bene cosa dire, non aveva chiesto “scusa” a nessuno prima d'allora.

Stava per parlare quando venne interrotto da un altro ragazzo.

-Hey, sfigata! Ricordati di darmi gli appunti domani! Se no..-

-Se no cosa, stronzo?!-

Zacky stava per intervenire quando fu bloccato da quella voce squillante.

-Non ho paura di te! Se non sei capace di prendere appunti da solo è meglio se te ne torni alle elementari!-

Zacky era scioccato, non sembrava la stessa ragazza del giorno prima, eppure era convinto che fosse lei, l'aveva riconosciuta dai capelli.

Il ragazzo le diede una spallata e si allontanò e Charly continuò a camminare nel corridoio.

-Aspetta!- Quella voce, no! Non poteva essere la sua!

Charly si voltò lentamente e lo vide proprio davanti a se. Aveva paura, tanta paura, Zacky glielo leggeva negli occhi.

-Senti, puoi venire con me un attimo? Ti devo parlare. Non ti ruberò troppo tempo-. Parlò lui in modo calmo.

Charly non riuscì a spiaccicare neanche una parola, era come pietrificata dal terrore. “Questo mi ammazza, me lo sento!”

-Dai su, non sono cannibale! Mica ti mangio! Vieni fuori con me un minuto, devo solo dirti una cosa!- disse prendendole un braccio. Charly stava per mettersi ad urlare al contatto con la sua mano. Ma a differenza del giorno prima la presa era più debole, non le faceva male.

Uscirono dall'università e Zacky domandò se voleva un caffè. Charly annuì.

Andarono in un bar lì vicino e si sedettero ordinando due cappuccini.

-Posso farti una domanda?- Finalmente Zacky ebbe il coraggio di parlare. Charly sentendo ancora la sua voce sobbalzò. “Non ne uscirò viva di qui” stava per mettersi a piangere. “Mi fa un po' tenerezza” pensò lui fissandola. Prima di rispondere anche lei lo fissò un attimo. Notò che aveva degli occhi blu bellissimi circondati da un ombretto rosso, aveva due piercing al labbro inferiore che gli stavano molto bene e che le braccia robuste erano piene di tatuaggi. Ad osservarlo bene non era un brutto ragazzo, anche se non era adatto a lei, troppi tatuaggi, a lei piacevano quelli senza. Anche se a dirla tutta nemmeno lei sapeva bene quali fossero i suoi gusti, in fondo non si era mai innamorata di nessuno.

-C-certo, dimmi!- finalmente prese coraggio e gli parlò.

-Perché ieri non mi hai mandato a cagare come hai fatto poco fa con quel tizio?-

-Non l'ho mandato a cagare, gli ho solo fatto capire che non mi deve trattare di merda-.

-Ecco! Vedi che ti sai difendere allora?! Perché ieri con me non hai fatto così e ti sei messa a piangere invece di tirarmi un calcio nei coglioni? Lo sai che se non fosse intervenuta la tua amica avresti fatto una brutta fine?!-

Il ricordo di quel momento le fece quasi tornare le lacrime, ma si fece forza e gli rispose: -Perché se io ti avessi dato un calcio in quelle parti tu mi avresti picchiata. La tua fama ti precede, Zacky Baker. Già, so chi sei. E so che mi avresti fatto ancora più male se ti avessi toccato-.

C'era rimasto di merda. Una ragazzina che non aveva mai visto prima lo conosceva, sapeva che lui era un poco di buono.

-Già, ti avrei fatto ancora più male. Senti adesso sto per dire una cosa che non ho mai detto in vita mia e credo di non ripetere mai più, quindi apri bene le orecchie...- fece un bel respiro e poi buttò tutto fuori senza pensarci troppo: -Scusami! Ieri è stata veramente una giornata di merda. E quando mi sei venuta addosso non ci ho visto più. Mi dispiace, ok!? Spero di non averti fatto tanto male-. Non poteva credere di avercela fatta, per la prima volta in tutta la sua vita Zacky Baker si era piegato a chiedere scusa ad un altro essere umano. Chinò gli occhi e guardò il tavolo, non riusciva a reggere lo sguardo di lei.

Charly non riuscì a credere alle sue orecchie. In quel momento Zacky Baker non sembrava per niente un delinquente e sembrava dispiaciuto per davvero.

-Scuse accettate, stai tranquillo. E poi in parte è anche colpa mia, non ti ho visto e ti sono venuta addosso-.

Zacky rialzò lo sguardo e vide che Charly gli stava sorridendo. Sorrise anche lui.

-Adesso scusa ma devo andare. Devo tornare all'università per chiedere una cosa in segreteria-. Disse lei alzandosi.

-Ok certo, anch'io adesso devo andare-.

Charly si avvicinò al bancone per pagare il caffè quando Zacky la fermò dicendo: -Pago io stai tranquilla-.

Uscirono e lui si accese una sigaretta.

-Ok ehm...adesso vado- disse Charly subito dopo.

-Va bene...ah un'ultima cosa! Tu sai il mio nome ma non io il tuo!-

-Mi chiamo Charly-

-Charly!? Bel nome. Piacere di conoscerti Charly!- disse Zacky mentre le porgeva la mano.

Lei gliela strinse leggermente dicendo: -Piacere mio, Zacky!-

Poi lei si voltò e si diresse verso l'università.

Zacky finì la sua sigaretta e poi si avviò verso casa. Dopo tanto tempo si sentiva bene con se stesso e con il mondo; e tutto grazie a Synyster Gates ed a Charly.

 

NdA: Arrivato anche il terzo capitolo :) ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite e le rseguite, se volete dirmi cosa ne pensate fino ad adesso ne sarei felice, alla prossima!!

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Capitolo 4
*** Beast and the harlot ***


Capitolo 4: Beast and the harlot

 

-Oddio, non ci credo! Ma sei sicura che fosse proprio lui?!- domandò Sarah a Charly appena quest'ultima le disse cos'era successo.

-Sicurissima! Era proprio lui. Sono proprio contenta, finalmente questa storia è finita!- esclamò tirando un sospiro di sollievo.

Dopo un minuto di silenzio, Charly notò che l'appartamento era troppo silenzioso e vide che Sel non c'era.

-Dov'è la casinista?- domandò.

-Sel stasera tornerà a casa tardi-. L'informò l'altra.

-Comunque racconta meglio cos'è successo, nei minimi dettagli, eh! Non tralasciare niente!- esclamò Sarah, era troppo curiosa. Non riusciva a credere che Zacky Baker avesse chiesto “scusa” alla sua amica.

 

Charly le stava spiegando un'altra volta cosa si erano detti lei e Zacky, quando la porta d'ingresso s'aprì ed entrò una Sel euforica.

-Ragazze, stasera si festeggia!- urlò mentre entrava nel salotto.

-Motivo?- Chiesero le altre stupite di vederla così felice, di solito Sel sprizzava così tanta gioia solo durante un concerto.

-Perché oggi sono successe tante belle cose!- disse sedendosi su una sedia.

-Primo: oggi con Wallis abbiamo recitato a memoria un nostro monologo e mi ha detto “Brava Sel! Sei sulla buona strada! Continua così!”- disse imitando la voce del suo prof.

-E secondo, ma non meno importante: oggi ho fatto il provino per un musical sul “Grande Gatsby” e mi hanno presa per la parte di Daisy! Interpreterò Daisy, capite?!- strillò saltando su in piedi.

-Grandissima Sel! Sono tanto felice per te!- esclamò Charly abbracciandola.

-Brava la mia zoccola! Che boss che sei!- urlò Sarah dandole un bacio sulla guancia.

-Qui dobbiamo festeggiare tre cose!- strillò quest'ultima.

-Come mai? Mi sono persa qualcosa?- domandò Sel calmandosi un po'.

-Bhe sì...hai presente Zacky Baker?-

-Certo che ce l'ho presente, Charly, ti ho salvata da lui ieri!-

-Ecco, oggi è venuto all'università e mi ha chiesto “scusa”!- disse Charly facendo un gran sorriso.

-Davvero?! Oh mio Dio questo è un miracolo! Baker non ha mai chiesto “scusa” ad anima viva! Qui bisogna festeggiare alla grande allora!- esclamò Sel incredula mentre prendeva la sua bottiglia di Jack Daniel's.

-Sì, dai stasera ti faccio compagnia! Ho voglia di sbronzarmi!- esclamò Sarah euforica.

-Non per fare la guastafeste, ragazze, ma io mi ritiro in camera mia. Domani devo alzarmi presto. Comunque divertitevi anche per me!- disse Charly mentre andava verso camera sua.

-Ok Charly, cercheremo di non fare troppo casino allora!- le promise Sarah.

-Va bene. Grazie ragazze! Buona notte ed a domani!- disse chiudendo la porta.

-E via con l'alcol!- esclamò Sel scolandosi un po' di Jack Daniel's.

-Quanto alcol abbiamo in frigo?- domandò l'altra.

Finì di bere un sorso del whisky e le rispose: - Non molto, non andiamo a fare la spesa da un po'. Comunque, a parte il mio Jack, ci sono un po' di birre e una bottiglia di vino bianco per le grandi occasioni-.

-Ma questa E' una grande occasione, o sbaglio?- domandò Sarah con aria furbetta.

-Dici tanto che sono un'alcolizzata, ma tu non sei tanto da meno!- rise l'altra.

 

Dopo un'ora le due erano ubriache marce. Sel aveva bevuto quattro birre, metà della bottiglia di vino ed aveva finito il suo amato Jack Daniel's.

Sarah aveva bevuto un sorso di quel whisky che non le piaceva per niente, un po' di birre e l'altra metà di vino. Entrambe avevano vomitato l'anima.

Dopo aver vomitato andarono sul balcone e Sel si prese un'altra birra.

-Scaccia l'alcol con l'alcol!- strillò mentre trangugiava la birra.

-Shhh! Così svegli Charly!- urlò l'altra.

-Giusto, giusto! Scusa!- sbraitò più forte.

Si sentiva bene, la vita sembrava finalmente svolgere per il meglio. Il suo sogno stava per avverarsi, da lì ad un mese avrebbe debuttato come attrice.

Guardò il cielo, sorrise e chiuse gli occhi. Non si sentiva così bene da quando...

E le tornò alla mente il viso di lui che la guardava. Vedeva i suoi occhi azzurri come il ghiaccio fissarla.

Cazzo! Doveva scacciare dalla mente quei dannatissimi, bellissimi occhi!

-Porca puttana!- urlò mentre entrò nell'appartamento. Iniziò a rovistare nella sua borsa dove teneva la droga. Ne aveva bisogno, doveva dimenticare quegli occhi. Ma dove cazzo era l'LSD? Poi all'improvviso si ricordò che l'ultima sua dose l'aveva venduta ad una ragazza proprio quella mattina.

-Vaffanculo!- esclamò tirando un calcio alla borsa.

Notò però che lì dentro c'era erba a volontà. Non avrebbe fatto lo stesso effetto dell'LSD ma si sarebbe accontentata. Qualunque cosa pur di eliminare i suoi occhi dalla mente.

Prese l'erba ed iniziò a fare su la canna con una cartina ed un filtro. Alla fine tornò sul balcone dove c'era Sarah che si sgolava una birra con in mano una sigaretta.

Sel accese la canna ed iniziò a fare qualche tiro. Cominciava a non capire più un cazzo. Con tutto quell'alcol e con quei tiri le stava già iniziando a girare la testa.

-Vuoi favorire?- Chiese all'altra allungandole la canna.

-Sel, sai che non fumo quella roba. Non mi piace!- si lamentò Sarah.

-Sei la solita! Eddai non me la fare fumare tutta da sola! Fammi compagnia!- esclamò avvicinandosi all'altra.

-Smettila, Sel! Ho detto di no!- urlò Sarah alterata.

-Uffa, ok ok! Sei la solita rompi palle!- mormorò facendo un bel tiro.

Guardò il panorama mentre fumava e, anche se la testa le girava come una trottola, pensò “Holliwood è davvero la 'land of billion lights' come dice Jared”.

Terminò la sua canna e lanciò lontano il filtro.

Sarah ruppe il silenzio che si era creato: -Ho voglia di fare una scommessa...-. Ormai non si reggeva in piedi e faceva fatica a parlare.

Sel si voltò e la guardò con sorriso beffardo.

-Ok, cosa vuoi scommettere?- chiese incuriosita.

L'altra finì la sua birra e disse puntandole un dito contro: -Scommetto dieci birre che non hai le palle di andare per strada con solo dell'intimo addosso!-

Sel scoppiò a ridere, un po' per quello che aveva detto Sarah e un po' perché era fatta.

-Ok! Lo faccio! Allora, se io adesso vado per strada vestita con solo dell'intimo, tu mi offri dieci birre, giusto?!- domandò ridendo come una scema.

-Esatto!- esclamò l'altra tentando di rimanere seria.

-Ti avverto: io da ubriaca sono capace di fare qualunque cosa!- urlò mentre si toglieva di dosso la sua felpona nera ed i suoi jeans strappati.

-Preparati a perdere!- esclamò mentre si toglieva la sua maglietta dei Doors rimanendo con addosso solo il reggiseno e le mutandine.

Corse giù per le scale barcollando, non si sa ancora come fece a non cadere.

Sarah scoppiò a ridere come non aveva mai fatto prima.

Dopo pochi minuti Sel andò in strada ed iniziò ad urlare all'altra che era rimasta sul balcone: -Fottiti! Mi devi dieci birre! Ricordati: io posso tutto come un dio!-

-Hahahahahahahahaha!- Sarah rideva a più non posso ed ad un certo punto adde per terra. -Sel, sei proprio una testa di cazzo!- urlò tra le risate, dopo di che svenne.

Sel iniziò a camminare a vanvera lì vicino, non capiva più niente ormai. Era stanca, fatta ed ubriaca fino al midollo. Non ce la faceva più, andò in un vicolo e si sedette con le braccia che circondavano le gambe.

Proprio in quel momento, un uomo sui quarant'anni s'avvicinò alla ragazza. Non appena vide che quella era ubriaca, e che soprattutto portava addosso solo dell'intimo, la prese e la portò in un vicolo ancora più buio e stretto. Sel non riusciva a capire cosa le stesse succedendo e non riusciva a vedere chi la stesse portando via. Dopo un po' sentì che era stata messa per terra e sentì il rumore delle cerniere che si aprivano.

-Che-che cazzo succede?- domandò impaurita.

-Succede che adesso io ti scopo, bella troietta!- disse una voce sconosciuta.

L'uomo si avvicinò a lei e le tolse le mutandine. Sel iniziò ad urlare come mai prima d'allora.

-E smettila d'urlare, puttana!- esclamò l'uomo tirandole un pugno in un occhio.

 

Synyster era a girovagare senza una meta ben precisa da più di un'ora. Pensava a lui, al suo miglior amico morto tra le sue braccia.

Non preoccuparti fratello, io la troverò!”

Era immerso in quei pensieri mentre sentì delle urla provenire da un vicolino vicino a dove si trovava lui. Erano le urla di una donna. Corse nella direzione delle grida e vide che un uomo stava per violentare una ragazza.

Non ci pensò due volte e gli saltò addosso tirandogli un pugno in bocca rompendogli un dente.

-Brutto figlio di puttana!- ringhiò.

L'altro spaventato si allontanò.

 

NdA: Ringrazio di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo e chi continua a mettere questa storia tra le preferite :D spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Vi abbraccio!!

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Capitolo 5
*** Save me ***


Capitolo 5: Save me

 

Sentì qualcosa di umido scenderle sulla guancia. Era una lacrima. Le faceva male tutto, ma riuscì a portare una mano sulla guancia e, sebbene ancora non fosse in pieno delle sue facoltà, capì che stava piangendo. E si meravigliò, sì perché in tutta la sua vita Sel non aveva mai pianto, salvo una volta, quando era con lui.

Ed adesso che aveva cominciato non finiva più. Piangeva per il dolore fisico, ma soprattutto per quello interiore. Piangeva per tutto quello che le era successo con Jake, per la sua vita che fino in quel momento era stata una merda, ma soprattutto piangeva per lui.

 

Synyster guardò l'uomo mentre andava via e si accorse che c'era un odore di alcol nauseante. “Quel coglione era di sicuro ubriaco!” pensò. Si girò ed andò a vedere come stava la ragazza, poverina aveva un occhio tutto nero. Notò che però l'odore di alcol proveniva proprio da lei. Piangeva come una disperata continuando a ripetere: -Perdonami!- Non sembrava molto cosciente.

Dato che addosso aveva solo dell'intimo, per coprirla un po' Synyster prese la sua giacca di pelle nera e gliela mise sulle spalle.

E adesso che faccio? Non può restare qui! La porterò a casa di Zacky, gli spiegherò la situazione”. Pensò mentre la prese in braccio.

Automaticamente Sel si accoccolò tra le sue braccia continuando a piangere.

Lui la guardò per un secondo. Cazzo! Non aveva mai visto in vita sua una creatura così bella e così indifesa. Era alta e magra come un chiodo con dei capelli lunghi rosso fuoco, la sua pelle era fredda come il ghiaccio. Notò che sul collo aveva un tatuaggio: il disegno di Simba con sotto scritto “Remember who you are”.

-Non piangere! È tutto a posto! Quello stronzo se n'è andato!- le disse mentre le accarezzava la testa, ma lei non smise di piangere, non sembrava aver udito le sue parole.

Mi fa tanta tenerezza” pensò il ragazzo.

Syn arrivò a casa di Zacky e distese la ragazza sul divano.

Da quando era tornato a Hollywood abitava a casa dell'amico che era più che felice di ospitarlo.

Erano le due di notte, quindi Zacky era appena andato a letto e non sentì Syn rientrare.

Coricandosi sul divano, Sel smise di piangere e si addormentò. Dato che non aveva praticamente niente addosso, Synyster andò nella camera dell'amico e senza svegliarlo gli fregò una maglietta degli Iron Maiden e tornò da lei. Siccome stava dormendo della grossa ci pensò lui ad infilargliela. La maglietta le era molto larga perché Zacky ultimamente aveva messo su qualche chilo, le arrivava alle ginocchia. Sel non si accorse che il ragazzo le aveva messo su la maglietta e continuò a dormire beata.

Se solo avesse un cellulare! Sicuramente ci sarà qualcuno che è in pena per lei adesso!” pensò Syn preoccupato.

 

Sel si svegliò con un gran mal di testa alle 5.00 di mattina in una casa sconosciuta. -Ma dove cazzo mi trovo?- domandò ad alta voce.

-Ah, finalmente ti sei svegliata!- rispose una voce che non aveva mai sentito prima. Sel si voltò di scatto e vide un ragazzo seduto su una sedia che la stava fissando.

Syn era rimasto sveglio tutta la notte, non aveva distolto lo sguardo da lei.

-Ma che ci faccio qui? E tu chi sei?- domandò confusa.

Lui le si avvicinò e si sedette di fianco a lei sul divano.

Sel lo guardò meglio. Porca vacca! Era senza ombra di dubbio il più bel ragazzo che avesse mai visto, persino più bello di Jake. Era alto e muscoloso, le sue braccia erano ricoperte di tatuaggi che rappresentavano dei mostri, aveva i capelli neri e lisci che gli cadevano sulle spalle raccolti con una fascia. I suoi occhi erano color cioccolato e sembravano molto tristi, il suo viso aveva dei bei lineamenti molto decisi.

Syn prima non aveva notato gli occhi di lei, erano di un verde accesso, gli piacevano molto. I due si guardarono intensamente per mezzo minuto dopo di che il ragazzo decise di parlare: -Non ti ricordi niente?-

Sel si sforzò di ricordare.

Dopo un po' rispose: -Ricordo che ero a casa con Sarah, una mia amica. Ci siamo ubriacate. Poi mi ricordo che mi sono tolta i vestiti e sono corsa in strada, era per una scommessa, che ho vinto. Poi mi ricordo che mi sono seduta e che qualcuno mi ha portata via. L'ultima cosa che ricordo è che ho sentito un gran male da tutte le parti-.

Si toccò automaticamente l'occhio nero. -No, no! Non toccare! Hai preso un bel pugno! Aspetta vado a prendere un po' di ghiaccio-. Mormorò andando in cucina.

Dopo un po' riapparve dicendo: -Scusa, l'unico che ho trovato è questo!- disse grattandosi la testa. Era quello che Zacky usava per fare i cocktail.

-Sembro un panda, vero?- domandò Sel mentre lui le porgeva delicatamente un cubetto di ghiaccio sul suo occhio.

-Già! Assomigli proprio ad un panda! Ma non preoccuparti, passerà presto!- rispose sorridendole.

-Quindi, tu sei colui che qualche ora fa mi ha salvato la vita?-

-Esatto! Ma non preoccuparti, non voglio niente in cambio, ho fatto solo il mio dovere!-

Sel fece una piccola risata mentre gli rispose: -Perché? Di notte salvi le donzelle in difficoltà?-

-Solo quelle che meritano di essere salvate!- ribatté lui facendole l'occhiolino.

-E questa maglietta?- chiese prendendola in mano.

-Bhe, avevi bisogno di metterti su qualcosa, così ti ho messo su una maglietta del mio amico. Spero che ti piacciano gli Iron Maiden!-

-Sì! Sono uno dei miei gruppi preferiti!- disse sorridendo.

-Grazie-. Disse dopo un po' a bassa voce.

-Figurati! Posso farti una domanda?- domandò curioso.

-Sì, certo-.

-Ti ricordi a chi è che chiedevi di perdonarti mentre stavi piangendo?-

-Aspetta, aspetta un attimo! Ho pianto?!- chiese incredula.

-Sì e anche tanto, perché?-

-Perché in vita mia ho pianto solo una volta. Non ho pianto nemmeno quando lui è...- le si era formato un nodo in gola.

-Lui chi?- domandò Synyster sempre più curioso.

-Un amico. È morto e io non mi sono messa a piangere. Gli hanno fatto il funerale ed io non ci sono neanche andata-. Rispose chiudendo gli occhi.

No! Non può essere lei!” pensò Syn pietrificato.

-Hey, che cazzo succede qui? E che cazzo ci fa Sel seduta sul MIO divano con addosso la MIA maglietta preferita?- domandò Zacky confuso mentre entrava nel salotto.

-Sel?! Tu sei Sel?!- domandò Syn prendendo la ragazza per le spalle.

-S-sì sono io! Perché?!- domandò confusa, in quel momento vide che negli occhi di lui l'ombra svanì e che s'illuminarono di gioia.

 

NdA: Spero che il capitolo vi sia piaciuto :) se volete potete lasciarmi una recensione. A presto!!

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Capitolo 6
*** The mission ***


Capitolo 6: The mission

 

-Oh mio Dio! Non posso crederci, ti ho trovata!- esclamò abbracciandola stretta stretta.

-Ehm, ok!- mormorò Sel sempre più confusa ricambiando debolmente l'abbraccio. “Questo è completamente fatto!” pensò.

-Synyster ,mi vuoi spiegare che cazzo succede?!- esclamò Zacky leggermente alterato.

-Adesso ricordo, questa è la casa di Baker! Sei un amico di Baker?!- gli domandò. Sel era già stata a casa di Zacky qualche volta per dargli della droga. -È lei la persona che stavo cercando, Zacky!- rispose Synyster, ignorando quello che aveva appena detto la ragazza, staccandosi da lei e guardando l'amico sorridendogli. Poi tornò a fissare Sel dicendo: -Lei è l'amica del mio caro Rev-.

Sentendo quel nome Sel si pietrificò ed il cuore cominciò a battere forte forte, sembrava volesse uscire dal suo corpo.

-Tu...tu eri amico del mio Jimbo?- mormorò.

-Sì. Synyster non è proprio il mio nome. Il mio vero nome è Brian!-

-Già. Mi parlava spesso di te-. Rispose triste.

-Io continuo a non capire!- s'intromise Zacky, odiava non essere messo al corrente dei fatti.

-Sono venuto a Hollywood apposta per cercarti, Sel-. Esclamò l'altro ignorando l'amico.

-Perché?!- chiese iniziando ad alzare la voce, si stava alterando parecchio.

-Che cazzo vuoi da me, eh? Sei venuto qui per ricordarmi che la persona a cui tenevo di più in questo fottuto e stronzo mondo se n'è andata per sempre, lasciandomi sola?-

Nel sentire quelle parole tutta l'eccitazione e la felicità provate da Syn fino a quel momento scomparvero. Non si sarebbe mai aspettato una reazione simile. Cercò di calmarsi e di allontanare il pensiero di darle un ceffone in faccia. I due continuavano a fissarsi negli occhi, nessuno dei due voleva cedere e distogliere lo sguardo.

-Zacky, fatti dire qual è il suo numero di casa, avverti che sta bene e che tra un po' tornerà a casa-. Disse dopo pochi minuti continuando a guardare Sel negli occhi.

La ragazza (sempre non distogliendo lo sguardo da Syn) diede il numero dell'appartamento a Zacky, che andò nell'altra camera a telefonare.

 

Erano le 6.00 di mattina e Charly stava dormendo della grossa quando venne svegliata dal fastidioso rumore del telefono che squillava.

-Arrivo, arrivo! Ma chi è a quest'ora?- si lamentò mentre scendeva lentamente dal letto.

-Pronto?- mormorò.

Questa voce l'ho già sentita!” pensò Zacky. -Ehm pronto. Sto chiamando per dire che Sel sta bene! Sono Zacky Baker, un suo “amico”-.

-Zacky?! Ma che è successo?-

-Charly?! Sei tu?- chiese stupito.

-Sì! Ma cos'è successo a Sel?- domandò confusa.

-Ecco, io non ho capito molto, però mi sembra che stanotte si trovava per strada da sola e un mio amico l'ha portata a casa mia dato era sbronza. Comunque adesso sta bene, tra un po' torna a casa, non preoccuparti!-

-Ah, ok. Ehm...grazie per avermi avvisata!- disse imbarazzata.

-Figurati! Stai bene?- “Ma che cazzo te ne frega! Cuciti quella bocca di merda!” disse la sua coscienza.

-Sì, sto bene. Tu?-

-Anche io. Bhe allora ti saluto! Tranquilla che torna presto! Ci vediamo!- disse riattaccando all'istante.

 

Era rimasta qualche secondo immobile come uno stoccafisso. Aveva appena risentito la sua voce e le era sembrata così “bella”, e a pensare che prima aveva paura di lui.

Si accorse in quel momento che la porta del balcone era aperta. “Ma cosa cavolo hanno combinato quelle due ieri sera? Appena torna, Sel mi sente!” pensò andando fuori.

-Oh mio Dio, Sarah ma cosa ci fai coricata qui fuori?!- esclamò vedendo l'amica dormire come un ghiro per terra.

-Eh? Ah, ciao Charly, è già ora d'alzarsi?- domandò confusa mentre si mise seduta.

Quando vide dove si trovava le venne in mente tutto. -Cazzo! Sel! Sel dov'è?! Oh merda! Charly che facciamo?! Sel è andata per strada da sola indossando solo dell'intimo!- esclamò agitata balzando in piedi, traballava ancora un po'.

-Tranquilla, è tutto a posto! Sel sta bene, credo. È a casa di Zacky. Torna tra un po'-. Esclamò cercando di calmarla.

-Ah, ok. A casa di Zacky?-

-Sì, ma non preoccuparti, torna presto. Quando torna ci facciamo raccontare tutto. Adesso vieni dentro, hai bisogno d'un caffè. Guarda un po' che faccia!-

 

Brian sentì la porta sbattere, Zacky era entrato in camera sua. Aspettò qualche secondo poi le disse nel modo più calmo possibile: -Senti, l'ultima volta che una persona mi ha trattato così è finita all'ospedale, c'era anche Rev quando è successo. Non vuoi fare la sua stessa fine, vero?-

A sentire quelle parole, Sel scoppiò in una risata nervosa. Dopo un po' ribatté: -E' buffo non trovi? Prima mi salvi la vita e poi vuoi farmi del male. Deciditi!-

Syn abbassò lo sguardo e divenne improvvisamente triste.

-Non posso farti del male, lui non mi perdonerebbe-. Mormorò pentito per quello che le aveva appena detto.

Sel lo fissò per un po'. Sembrava così amareggiato.

-Senti, posso sapere cosa ti ha detto di preciso Jimbo?- chiese con un nodo alla gola, le faceva uno strano effetto parlare di Rev. Anche se era al centro dei suoi pensieri, lei non parlava mai di lui ad anima viva.

Syn alzò lo sguardo per guardare gli occhi di lei. Si ricordava quel momento come se fosse successo il giorno prima. Iniziò a parlare:

 

-Mi trovavo all'ospedale, io sono stato l'ultima persona che Rev ha visto prima di morire. Mi è morto tra le braccia-. Mormorò.

-Quando entrai ci sorridemmo, sapevamo entrambi che quella sarebbe stata la fine. Quando mi sedetti di fianco a lui mi domandò con fatica: “Bri, puoi farmi un favore?”

Certo Rev, tutto quello che vuoi!” mormorai.

Devi trovare una persona. È una ragazza. Si chiama Sel, la mia migliore amica”.

Sì, mi hai parlato di lei tante volte, ma non l'ho mai incontrata prima”.

So che lei non verrà ne adesso ne il giorno del mio funerale”. A sentire quella parola mi feci scappare una lacrima.

Non dire così, perché non dovrebbe venire? È la tua migliore amica!” cercai di consolarlo.

Lo so perché la conosco più di come lei conosca se stessa. So che non verrà perché non vuole vedermi in questo stato e perché per lei il dolore sarebbe troppo grande per venire al mio funerale” mormorò lentamente dando un bel po' di colpi di tosse.

Lei adesso andrà ad abitare a Hollywood, vuole diventare un'attrice e una regista. So che ce la farà. Ma ti prego, assicurati che non finisca in qualche casino. Ti prego Bri, proteggila. Non voglio che soffra, ha tutta una vita davanti. Non voglio che la sprechi. Me lo prometti Brian Haner? Synyster Gates?” Non l'avevo visto così serio in vita mia.

Te lo prometto, Jimmy”. Dopo aver sentito quelle parole sorrise e chiuse gli occhi per mai più riaprirli-.

 

Non ce la faceva più, le lacrime gli annebbiavano la vista. Si prese il viso tra le mani e cercò di continuare: -E' morto lì! Tra le mie braccia! È stato come un fratello per me! Quando se n'è andato una mia parte è andata via con lui!-

Sentì delle braccia che l'avvolsero. Sel non ce la faceva a vederlo così, avrebbe fatto qualunque cosa pur di farlo sentire meglio, ma l'unica cosa che seppe fare fu dire: -Anche per me è stato come perdere un fratello. Da quel momento tutto cambiò, io prima di qualunque cosa. Ma perché sei venuto a cercarmi proprio ora? È passato più d'un anno da quando Jimbo è...- non riusciva a pronunciare quella parola.

Syn ricambiò l'abbraccio e rispose: -Non ho avuto il coraggio d'andarmene di lì. Ho passato tutti i giorni a piangermi addosso ed andare al cimitero per trovarlo, era un modo per sentirmelo più vicino. Qualche giorno fa però ho deciso di esaudire il suo ultimo desiderio. Glielo dovevo. Così sono tornato qui, a casa mia. I miei genitori non sanno che sono tornato ed io non li voglio neanche vedere, così ho chiesto a Zacky di ospitarmi per un po' finché non trovo un altro posto dove andare-. Si staccò dall'abbraccio, le prese le spalle dolcemente e le disse: -Sono qui per vedere se stai bene e da quel che ho visto si direbbe proprio di no. Rev non vorrebbe vederti in questo stato!-

-Synyster, o Brian, mi dispiace che tu sia tornato solo per me. Ma io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno...-

-Non si direbbe. Se non fossi intervenuto io, quel pervertito ti avrebbe violentata!-

-Non sono affari tuoi, Synyster! Ti ringrazio per avermi salvato la vita, ma tu non sei nessuno per dire a me cosa devo fare-. Disse scrollandolo di dosso.

-Adesso torno a casa, devo andare a prendere le mie cose. Tra un po' ho le prove dello spettacolo- mormorò.

-Dove credi di andare con la mia maglia?- esclamò Zacky entrando nel salotto. -Non ho niente da mettermi, Baker!-

-Vado in camera mia a prenderti una mia maglietta e dei pantaloni-. Disse Syn alzandosi.

Tornò dopo qualche minuto con una maglietta dei Clash e dei jeans strappati che le stavano molto larghi. Dopo essersi messa su i vestiti, Sel andò alla porta d'ingresso.

Zacky l'accompagnò dicendo: -Senti Sel, dovrei chiederti un favore...-

-Sì, sì, Baker, la tua dose di LSD arriverà tra qualche giorno, questo mese è in ritardo, lo so!-

-No, non è per la droga. È per Charly! Puoi dirle che la saluto?-

Sel si voltò a guardarlo e notò che era diventato leggermente rosso in viso, cosi si fece scappare una risatina e gli disse: -Wow, Baker mi stupisci! Ok te la saluto!-

Prima di uscire dalla porta guardò Synyster per un attimo, aveva l'aria triste, arrabbiata e...delusa.

Quando uscì e sbatté la porta il ragazzo diede un calcio al tavolo. -Vaffanculo! Vaffanculo!-

 

NdA: questo capitolo è per CleverSuicide dato che mi ha chiesto di aggiornare presto, spero che sia di tuo gradimento, cara :D e spero che piaccia anche a tutti voi :) se volete recensire mi farebbe piacere (anche le critiche vanno bene). A presto!!

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Capitolo 7
*** Hurricane ***


Capitolo 7: Hurricane

 

-Sai, Sel ha proprio un brutto caratteraccio, odia le persone che le dicono cosa deve fare. Però Syn, lasciatelo dire: stai usando l'approccio sbagliato-. Disse Zacky andando verso il frigorifero per prendere una birra.

-Dopo tutto, non sa nemmeno chi sei. E a dirla tutta nemmeno tu sai chi è lei. Devi andarci piano-.

-Cosa dovrei fare, Zacky? L'ho promesso a mio fratello che mi sarei preso cura di lei. Lui non mi perdonerebbe mai!- esclamò Synyster sedendosi sul divano prendendosi la testa tra le mani. Dopo un po' chiese a bassa voce: -Secondo te dovrei lasciar perdere? Sai, in fondo hai ragione, io non la conosco. E lei non conosce me-.

-No, Syn. Non puoi lasciar perdere. Tu sei tornato apposta per lei, no? Allora devi fare quello che devi fare. E poi sono io il primo a dire che quella ragazza ha bisogno di darsi una regolata, questa non può essere la sua vita ed il suo destino-.

-Perché dici questo? Tu prendi la droga da lei da quel che ho visto, no?! A te sta bene che Sel resti così!-

-Ho anche altri spacciatori, credimi! E poi lo dico perché ho sempre avuto il sospetto che Sel non fosse adatta per fare questa vita. Se c'è una persona che la può aiutare, quella sei tu. Ma lo devi fare nel modo giusto, Syn. Devi avere pazienza!-

-E che cosa dovrei fare? Sicuramente non mi vorrà più vedere-.

-Già, probabile, ma tu andrai da lei lo stesso!- esclamò. Syn pensò che era strano sentire Zacky parlare in quel modo, forse stava cambiando. Non era più scontroso e incazzato, adesso cercava addirittura di aiutare una ragazza che aveva sempre odiato.

In quel momento suonarono alla porta.

-Chi sarà?- domandò debolmente Synyster.

-Ecco...bhe, una sorpresa! Sai, c'è qualcuno che non vedeva l'ora di vederti!- sorrise Zacky mentre andava ad aprire.

Entrarono due ragazzi. Uno era alto e muscoloso, aveva le braccia piene di tatuaggi proprio come Zacky e Syn. L'altro era più basso con una cresta bionda, anche lui con le braccia completamente tatuate.

-Oh mio Dio! Matthew Sanders e Johnny Seward!- esclamò Synyster mentre gli occhi cominciarono a diventargli lucidi.

-Ciao vecchio mio!- esclamò quello più alto, Matthew, mentre abbracciava l'amico.

-N'è passato di tempo! Allora come stai?- domandò facendo un gran sorriso e facendo apparire due meravigliose fossette.

-Sto. Voi come state, ragazzi?- chiese abbracciando forte Johnny, quello più basso.

-Ora che sei tornato, stiamo bene. Eravamo preoccupati per te!- disse Johnny ricambiando l'abbraccio.

-Bhe, non siete cambiati d'una virgola. Matt è sempre muscoloso e tu, Johnny, sei sempre lo stesso gnomo!- esclamò ridendo mentre gli scompigliava la cresta.

-E tu sei il solito simpaticone!- ribatté l'altro facendo una linguaccia.

Andarono in salotto e si raccontarono tutto quello che era successo nel tempo un cui erano stati separati.

I quattro erano amici per la pelle da quando erano bambini e per Synyster quei tre casinisti erano come dei fratelli. Per loro provava lo stesso sentimento che un tempo provava anche per Rev.

-...così le ho detto: “Ok Val! Come vuoi tu! Molliamoci, ma non ti azzardare a tornare!”- esclamò Matthew. Stava raccontando a Syn che si era mollato da un mese con la sua storica fidanzata, Valary.

-Cazzo, Matt mi spiace! Stavate insieme da tanto-. Mormorò Synyster.

-Ah, me ne sto facendo una ragione. Tu piuttosto? Come va con Michelle?-

Cazzo, Michelle! Se n'era completamente dimenticato! Non la sentiva da quando era partito! Sicuramente era in pensiero per lui.

-Oh, merda! La devo chiamare!- esclamò mentre saltò in piedi. -Sarà incazzata come una iena! E adesso chi la sente?!- urlava mentre prendeva il cellulare per digitare il numero.

-Strano! Quando ci sentivamo al telefono ci dicevi sempre che non potevi vivere senza di lei e quelle stronzate lì, a me sembra che senza di lei ci sai vivere eccome!- disse Johnny con un sorriso beffardo.

-Eh, diciamo che Syn in queste ultime ore aveva un'altra ragazza per la testa!- mormorò Zacky.

-Chiudete il becco, coglioni!- ringhiò Syn mentre aspettava che la sua ragazza rispondesse.

-Cazzo, non risponde! Sarà incazzata nera!-

-Dai, magari sta dormendo-. Provò a consolarlo Matthew.

-Sì, con qualcuno vicino a lei!- ridacchiò Johnny.

-Fottiti!- esclamò Synyster alterato.

-Ma come mai sei voluto tornare così all'improvviso?- domandò Matthew per cambiare argomento prima che s'iniziasse una delle solite risse.

-E' tornato proprio per questa ragazza che gli fa scordare addirittura che ha una ragazza!- esclamò Zacky.

-Nessuno mi fa scordare Michelle! E comunque sì, sono tornato per una ragazza. Non è una ragazza qualsiasi, ma la migliore amica di Rev-.

E così raccontò agli altri quello che era appena successo con Sel.

-Ho capito. Bhe, ti conviene andare subito da lei. Devi chiarire questa situazione-. Disse Matthew alla fine.

-Già! Ma il punto è che non sappiamo dove abita. L'unica cosa che sappiamo è che Zacky la vede una volta al mese per la droga e basta-. Mormorò Synyster sconsolato.

-Forse un modo c'è per sapere dove abita-. Esclamò dopo un po' Zacky pensieroso.

 

Appena Sel mise un piede nell'appartamento le altre due le andarono incontro abbracciandola.

-Hey, hey! Calme! Sto bene! Non soffocatemi, per favore!-

-Vaffanculo Sel! Ci hai fatto prendere un bello spavento! Adesso ci racconti tutto!- urlò Charly mentre le diede un pugno sul braccio.

Sel raccontò quello che era accaduto la notte passata, del suo risveglio e di Rev. Sì perché non ne aveva fatto parola nemmeno con loro due di quello che era successo al suo amico.

-E' stata tutta colpa mia! Io ho fatto la scommessa, io...-

-Lascia perdere, Sarah, non è colpa tua. Non è colpa di nessuno. È successo e basta. Adesso vado in camera mia, tra un'ora ho le prove per il musical-. Mormorò mentre s'avvicinava alla sua camera.

Finalmente un po' di pace da tutte le domande. Si ricordò in quel momento che indossava la maglietta ed i jeans strappati di Synyster.

Si tolse la maglietta e l'annusò, aveva il suo profumo. Le piacque molto. Chissà se magari un giorno l'avrebbe rivisto, in fondo era un amico di Rev e...

Basta! Non doveva pensare a Synyster, in fondo non sapeva un cazzo di lei e lei non sapeva un cazzo di lui. Decise però di tenersi su la sua maglietta per quel giorno.

-Sel, posso entrare un attimo?- chiese Sarah.

-Sì, entra!-

-Senti, volevo solo dirti una cosa. È vero che questo Synyster, o come si chiama, non può certo venire da te e farti la morale, però pensaci un attimo: lui è anche la persona che di più al mondo può capirti in questo momento perché prova i tuoi stessi sentimenti. Tienilo presente-. Disse andandosene dalla sua camera senza lasciare il tempo a Sel di ribattere.

 

-Ciao Jared!-

-Ciao Baker!- si scambiarono una stretta di mano.

Dopo qualche giorno Syn e Zacky erano andati a casa Leto sperando che sapesse dove abitava Sel.

Zacky e Jared si conoscevano perché avevano frequentato lo stesso liceo e Zacky sapeva che Jared era un amico della ragazza.

-Questo e un mio amico-. Disse Zacky presentando Brian.

Dopo le presentazioni ricominciò a parlare: -Senti, Jared, so che sei un amico di Sel-.

Jared si stupì di quest'affermazione ed improvvisamente si ricordò quello che Sarah gli aveva detto qualche giorno prima riguardo a Charly. “Cazzo, la vuole trovare per fargliela pagare!” pensò.

-Il mio amico le deve dire una cosa importante-. Disse indicando Syn. “Cosa vorrà questo tizio da Sel?” pensò un po' preoccupato per la ragazza.

-Abbiamo avuto una discussione e voglio sistemare le cose, ti sarò eternamente grato se mi dicessi dove abita-. Mormorò Syn in tono supplichevole, che non era proprio da lui, infatti Zacky si girò per guardarlo incredulo.

-D'accordo, sentite, sto andando giusto a casa sua perché mi devo vedere con la sua amica. Vieni con me-. Disse rivolgendosi a Synyster.

-Vengo anch'io!- esclamò Zacky, sapendo che probabilmente avrebbe visto Charly. “Se proverà a toccare l'amica di Sarah se la vedrà come me!” pensò Jared.

 

-Mi sei mancata! Non ti sei fatta più sentire!- mormorò Arin dandole un bacio sul collo. Tornando dalle prove, Sel aveva incrociato Arin, il ragazzo che si era scopata quasi una settimana prima. Arin era proprio un gran bel ragazzo: alto, magro e con due occhioni neri come la notte.

-Lo so, Arin. Ho avuto da fare! Però adesso ho tutto il tempo che vuoi!- esclamò mentre lo tirava verso di se. Andarono in camera della ragazza. Sel si doveva togliere dalla testa Syn ed il suo sguardo deluso, ed una bella scopata con quel figo di Arin sarebbe bastata. Per tutti quei giorni non fece altro che pensare a quel gran bel ragazzo che era tornato a casa solo per lei, ma se lo doveva scordare in tutti i modi.

Suonarono alla porta e Sarah andò ad aprire sapendo che sarebbe stato Jared. Infatti era lui ma in sua compagnia c'erano anche Zacky Baker e un ragazzo che non aveva mai visto prima.

-Ciao Jay! Ehm, voi chi siete?-

-Io sono Zacky Baker e...-

-Sì! Lo so chi sei! Tu invece? Non ti ho mai visto qui in giro!- esclamò ignorando Zacky e rivolgendosi all'altro ragazzo, che non era per niente male.

-Mi chiamo Synyster Gates, piacere...-

-Cosa? Sei Synyster?- domandò incredula.

-Sì, sono io. Ma come...Sel ti ha parlato di me?- domandò con gli occhi che si illuminarono.

-Sì, ma adesso ha da fare. Se vuoi parlarci insieme devi aspettare un bel po'-.

-Aspetterò!-

-E tu, Baker perché sei qui?-

-Volevo salutare Charly-. Mormorò un po' imbarazzato. “Non lo riconosco più”. Pensò Brian.

-E' in camera sua, sta studiando! Jared, vieni?-

-S-sì- disse confuso, non capiva più niente.

I due andarono nella camera di Sarah e per un po' non ne uscirono.

-Sei impazzita?! Fai entrare Baker?! Ti ricordi cos'ha fatto a Charly?-

-Shhh...tutto sotto controllo!- gli disse dandogli un bacio su quella bocca perfetta. Jared contraccambiò il bacio ed iniziò a spogliarla.

Dopo un po' Sel ed Arin uscirono dalla stanza con il fiatone. -Tu mi farai impazzire!- esclamò il ragazzo dandole un bacio sulla fronte. Lei si mise a ridere.

Automaticamente Synyster strinse un pugno, chi era quel mingherlino che si era appena scopato la migliore amica di suo fratello? Scrollò dalla testa e la chiamò: -Sel!-

Sentendo quella voce la ragazza s'irrigidì.

 

NdA: I Mars hanno vinto agli EMA!!! :D scusatemi tanto per la pazzia ma da buona Echelon quale sono non posso non esultare *w* tornando a noi, spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio chi continua a mettere la storia tra le seguite :) e grazie anche a chi mi ha messo tra gli autori preferiti, tutto ciò mi riempie di gioia e spero di non deludervi mai :) mi farebbe piacere ricevere qualche recensione ^^ alla prossima!

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Capitolo 8
*** Savior ***


Capitolo 8: Savior

 

-Cosa ci fai qui?- Domandò Sel scontrosa mentre gli si avvicinava con aria di sfida.

-Ecco...sono venuto per prendermi la mia maglietta e i miei jeans!- esclamò vedendo che la ragazza indossava ancora i suoi vestiti.

-Bhe, sia i jeans che la maglietta mi piacciono! Me li tengo io!- disse facendogli la linguaccia.

-Ma che sta succedendo?- chiese Arin un po' confuso. Non aveva mai visto quel ragazzo prima d'allora, ma sembrava che conoscesse Sel molto bene.

-Niente, Arin. Forse è meglio se vai! Ti chiamo io-. Gli disse mentre gli diede un bacio sulla guancia.

Proprio in quel momento uscirono dall'altra camera Sarah e Jared.

-Una sveltina è quel che ci voleva, vero Jay?- domandò la ragazza rilassata.

In quell'istante Jared squadrò da capo a piedi Arin, che si sentì in imbarazzo. “Perché mi guarda in quel modo?” pensò.

Ma guarda te com'è vestito questo tizio. E quei capelli poi, hanno proprio bisogno di una lavatina!” pensò invece Jared.

-Conosci quel ragazzo?- chiese Jared a Sarah mentre lei lo accompagnava fuori dal condominio.

-Non proprio. È uno dei ragazzi che si porta a letto Sel. Perché lo chiedi?-

-Così. Non l'avevo visto prima, lo frequenterà da poco. Bhe ci vediamo, Sarah!- le disse voltandosi e andando via.

Sarah si sentì vuota in quel momento, sapeva che Jared non provava più che una semplice amicizia per lei, ma ci rimaneva male ogni volta che se ne andava via in modo freddo e distaccato, come se di lei non gliene fregasse niente.

Non avevo mai visto degli occhi così belli. Un ragazzo così bello è difficile vederlo, ma perché mi fissava così? Mi ha fatto quasi paura...”

-Arin, mi ascolti?- Sel interruppe i pensieri del ragazzo.

-Eh? Ah, sì, scusa adesso vado!- mormorò dandole un leggero bacio sulla fronte.

Syn e Sel rimasero soli, uno di fronte all'altra.

-Allora, vuoi ridarmi i miei vestiti?-

-Non ci penso neanche! Ti ho già detto che mi piacciono! Me li tengo io!-

-Rev mi aveva sempre detto che eri cocciuta! Ma non pensavo fino a questo punto!-

Sentendo quelle parole Sel si stupì e mormorò: -Ti diceva questo? Cos'altro ti diceva di me?-

-Che eri una brava ragazza. Quella che ormai non sei più!- rispose secco.

Sel si stava per alterare di nuovo, ma ripose con tutta la calma possibile: -Senti, Syn, noi due non ci conosciamo. Abbiamo in comune il fatto che eravamo i migliori amici di Jimmy, tutto qui. Dopo di che io non so niente di te e tu non sai niente di me. Quindi io ti chiedo molto esplicitamente: che cazzo vuoi da me? Chi sei tu per dirmi cosa devo fare? Chi sei tu per venirmi a salvare? Chi sei tu, eh?-

-Tu hai ragione, sai?! Noi non ci conosciamo. Ma Rev mi ha detto...-

-Jimbo può averti detto qualunque cosa! Ma adesso lui non c'è più-. Disse abbassando lo sguardo.

-Non ho bisogno della babysitter, Synyster. E non voglio essere salvata. Questa è la mia vita adesso-. Mormorò guardandolo negli occhi più tristi che mai.

Synyster stava per ribattere quando gli vibrò il cellulare: Michelle.

-Scusa, devo rispondere. Pronto Mich! No, tesoro, è che ho avuto da fare, scusami! Ma lo sai che ti amo! Dai, non fare così! Senti, ti posso richiamare tra qualche minuto? Ok, ciao un bacio!-

-Chi era? La tua ragazza?- ringhiò Sel.

-Sì. Da quando sono partito la sento pochissimo. Sai, magari la conosci, abita a Huntington Beach, si chiama Michelle diBenedetto-.

Quel nome, quel fottutissimo e dannatissimo nome. Quella era la ragazza che Jake si scopava quando Sel stava ancora con lui, lei era la ragazza che quando frequentava il liceo odiava di più in assoluto, erano rivali.

Non seppe il motivo, forse per quello che era successo in passato, o forse solo perché era la ragazza di Syn, che fino a quel momento non le era sembrato un ragazzo che potesse stare con gente del genere, ma in quel momento Sel sentì tremare le gambe e la testa scoppiare.

-Sì! La conosco. E sai cosa ti dico, Synyster? Quella troia si scopava il mio ragazzo! Quindi ora puoi anche andare all'inferno! Non ti voglio più vedere! Ecco, puoi anche riprenderti i tuoi vestiti del cazzo!- urlò mentre si toglieva la maglietta e i jeans strappati rimanendo in intimo.

Gli lanciò i vestiti gridando: -Ora sparisci dalla mia vita! Tu e quella tua ragazza del cazzo!- e chiuse la porta.

Di colpo le vennero in mente i ricordi di quando era in classe con quella stronza:

 

E così credi che uno come Jake possa stare con una perdente come te? Hahaha! Ma non farmi ridere! Sei solo una povera illusa se pensi questo! Jake può avere di molto meglio, può avere ME!”

 

Huhuhu! Sai la novità, sfigatella? Ieri mi sono scopata il tuo ragazzo! È stato così bello, dovevi vedere quanto era soddisfatto dopo quello che gli ho fatto!”

 

Ma ti sei vista?! Sei così brutta che ancora mi chiedo come faccia Jake a stare con una gallina come te!”

Ogni volta che la diBenedetto pronunciava quelle parole, Sel la picchiava per i corridoi della scuola, dopo di che finiva sempre in presidenza. Michelle era la ragazza più popolare del liceo, mentre Sel era la “teppista” a cui quasi tutti stavano alla larga.

 

Non aveva mai visto due occhi così belli pieni d'odio. Restò a fissare la porta per dieci minuti sperando che lei la riaprisse per andargli incontro ed abbracciarlo, aveva bisogno di sentirla vicina e di toccare quella sua pelle morbida e bianca come il latte. In qualche modo, lei gli ricordava Rev. Erano uguali: scontrosi, facilmente irritabili, particolarmente amanti del pericolo ed entrambi non pensavano mai alle conseguenze delle proprie azioni.

Ma la ragazza non riaprì, però lui sapeva che era dall'altra parte della porta.

Sel, dall'altra parte, rimase immobile. Michelle, una delle cause della sua rottura con Jake Gyllenhaal, era la ragazza di Syn; e questo le fece male, molto male.

Si ricordò in quel momento che non aveva quasi niente addosso, così andò in camera sua per mettersi su qualcosa. Quando Synyster sentì i passi allontanarsi si girò ed andò via.

 

Intanto che Synyster e Sel discutevano, Zacky andò verso la camera di Charly. Per tre minuti restò lì davanti pietrificato. Non sapeva se entrare o no, non sapeva cosa le avrebbe detto.

E vaffanculo! Tu sei Zacky Baker, cazzo! Apri quella porta ed inventati qualcosa!” pensò. Così aprì la porta e la vide seduta sulla scrivania immersa nei libri. Era talmente concentrata che non sentì che qualcuno era entrato nella stanza.

Zacky chiuse la porta dietro di sé e disse: -Ciao Charly!-

La ragazza saltò su spaventata e si voltò verso di lui con uno scatto.

-Oddio, che spavento! Ciao Zacky!- esclamò mettendosi una mano sul cuore.

-Scusa, non volevo spaventarti-. Le disse calmo mentre prendeva una sedia per sedersi vicino a lei.

-Che-che ci fai qui?- chiese confusa.

-Un mio amico è venuto qui per risolvere una faccenda con Sel-.

-Synyster?-

-Sì, Sel ti ha parlato di lui?-

-Già!-

-Che stai studiando?- domandò curioso vedendo che la scrivania era piena di libri.

-Jane Austen! La conosci?-chiese con un sorriso.

-Pretendi troppo, ragazzina. Ho fatto il liceo tanti anni fa e studiavo molto poco, quindi non mi sono mai interessato più di tanto alla lettura- disse. -Comunque cos'ha scritto?- domandò avvicinandosi a lei.

Charly riusciva a sentire il suo profumo.

-Ha scritto “Orgoglio e pregiudizio”-. Disse sottovoce mentre guardava i suoi occhioni verdi e la sua bocca.

-Figo! Sembra interessante! Di cosa parla? Spero che non parli di amore o stronzate varie!- Rise mentre si metteva una mano dietro la testa mentre con l'altro braccio circondava la sedia su cui era seduta la ragazza.

-Ecco, è difficile da dire in poche parole. Sì, è un romanzo d'amore, ma parla anche della società del periodo in cui ha vissuto la scrittrice-. Esclamò Charly sorridendo.

-Capisco, non è molto il mio genere di libri. Mi annoierei dopo neanche una pagina. È un po' per ragazze-.

-Cosa ti piace leggere?-

-Come ti ho già detto, non leggo molto, però mi sono piaciuti i libri di “Harry Potter”!-

-Stai scherzando?- urlò Charly spalancando gli occhi.

-N-no. Sono davvero belli!- esclamò stupito per quella reazione.

Non seppe perché lo fece, forse perché in vita sua non aveva mai conosciuto un ragazzo che avesse letto tutti i libri di “Harry Potter”, che per lei erano i migliori; o perché lui si trovava così pericolosamente vicino a lei, fatto sta che gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.

Entrambi si stupirono per questo.

Delicatamente, Zacky l'abbracciò, ormai lei non aveva più paura di lui, sapeva che non le avrebbe più fatto del male.

-Visto? Una cosa in comune forse ce l'abbiamo!- mormorò lui.

Charly si accoccolò a Zacky, non si era mai sentita così prima d'allora.

Si staccò da lei e la prese per le spalle, questa volta senza farle male, e la guardò negli occhi dicendole: -Senti, che ne dici se qualche volta ci troviamo per bere qualcosa?-

-Sì, mi piacerebbe. Quando vuoi tu-.

-Facciamo la settimana prossima? Venerdì? Finisci tardi all'università?-

-Venerdì finisco alle 4.00-.

-Benissimo! Allora a venerdì! Ci troviamo difronte all'università!-. Esclamò contento mentre le dava un bacio sulla guancia. La salutò ed andò via.

Charly si toccò il punto in cui le aveva dato un bacio e sorrise. Era la prima volta che si sentiva così felice.

Ritornò nel mondo reale grazie alla voce di Sel, che nell'altra stanza continuava ad urlare: -Cazzo! Cazzo! Vaffanculo!-

 

Ma che cazzo ho fatto?” pensò Zacky appena uscì dall'appartamento per raggiungere il suo amico.

 

NdA: Questo capitolo non mi convince molto >.< spero che a voi sia piaciuto :) aspetto qualche recensione ^^ a presto!!

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Capitolo 9
*** Bright lights ***


Capitolo 9: Bright lights

 

Non era legato a nessuno, né tanto meno obbligato verso qualcuno, quindi poteva benissimo scopare con una donna, giusto?! E allora perché in quel momento Zacky si sentì come se avesse tradito una persona?

Dopo qualche giorno sarebbe dovuto uscire con Charly per andare a bere qualcosa ed adesso si trovava tra le braccia di una donna sposata.

-Zacky, lo sai che sono sposata, vero?- domandò lei con la voce stridula.

-Lo so, Maggy, ma francamente adesso non me ne può fregare un cazzo. Non mi interessa nemmeno che tuo marito sia uno sporco criminale!-. Esclamò mentre la penetrò.

Lui era Zacky Baker e non si sarebbe rammollito per colpa di una ragazzina, questo era poco ma sicuro. Ma allora perché si sentiva addosso quel maledettissimo senso di colpa?

 

-Ma come mai oggi se così distratta, Charly? Mi stai nascondendo qualcosa?- le domandò Tomo, il suo migliore amico che frequentava il suo stesso corso.

-No, sono attenta, Mofo!- ribatté.

-Sì, certo. Ed io sono Napoleone-.

-Sei libero di non credermi!-

-Eddai, dimmi cos'hai o chi hai per la testa!-

-Uffa! E va bene, oggi esco con un ragazzo-.

-Davvero! E tu me lo dici così? Oh mio dio che bello! E lui chi è? Lo conosco? Se vi metterete insieme potremo fare un uscita a quattro! Vicky ne saprebbe entusiasta!- esclamò emozionato.

-Io non voglio mettermi insieme a nessuno! E poi non credo che sia il tipo delle uscite a quattro-. Rispose.

Ritornarono a seguire la lezione.

Ad un certo punto Charly gli chiese: -E se poi non gli piaccio?-

Tomo era sicuro che gli avrebbe fatto questa domanda, la conosceva troppo bene.

-Perché non dovresti piacergli, Charly?-

-Perché io non so come funzionano queste cose, non ho mai avuto una storia, sono completamente impreparata! E se faccio la figura dell'imbranata? E se scopre che io sono ancora vergine?-

-Ok, calma. Non ti ho mai vista così agitata! Non preoccuparti, andrà benone. È vero, non sai molto di come vanno queste cose, ma sono sicuro che lui saprà apprezzarti anche se non sei un'esperta. Per il fatto di essere vergine, bhe, lì farai la prova con il fuoco. Se tu gli piaci davvero, a lui non cambierebbe assolutamente niente-.

- Grazie Tomo. Meno male che ci sei tu-. Gli disse mentre lo abbracciava.

 

Orami era venerdì e Zacky non poteva certo tirarsi indietro, sarebbe uscito con Charly, poi magari se la sarebbe pure portata a letto.

-Dove stai andando, Zacky?- esclamò Matthew vedendo che l'amico stava uscendo.

Da quando era tornato Synyster tutti i ragazzi stavano a casa di Zacky giorno e notte, come ai vecchi tempi.

-Ho una specie d'appuntamento!- rispose aprendo la porta.

-Con una ragazza?-

-No, con un extraterrestre!- rispose sarcastico.

-Hahaha! Da quando fai tanto lo spiritoso Baker? Senti, esco con te, ho voglia di sgranchirmi un po' le gambe!-

-Ok, ma quando arriviamo all'università te ne vai fuori dai coglioni, ok?-

-Università? E da quando frequenti gente colta?- domandò l'altro ridendo a più non posso.

-Smettila di fare lo stronzo! E poi io non frequento nessuno, chiaro? NESSUNO!- sbraitò alterato.

-Certo, come no!- lo prese ancora in giro Matt.

 

-Sei sicura che verrà?-

-Sicurissima! Mi ha detto: “Ci troviamo di fronte alla sede!”, testuali parole-. Rispose a Sarah.

-Sarà un po' in ritardo!- continuò Charly, soprattutto per rassicurare sé stessa.

Ad un certo punto vide due ragazzi che si stavano avvicinando, uno dei due era Zacky.

-Che ti avevo detto?! Eccolo lì!- rise Charly felice.

-Sì, ma c'è qualcun altro con lui! Lo conosci?-

-No! Mai visto prima!-

Appena i ragazzi arrivarono, Zacky salutò Charly con un bacio sulla guancia, che lei ricambiò.

Non sei una merda perché hai fatto una sana scopata, quindi rilassati, poi Charly non lo verrà mai a sapere, e se anche lo scoprirà non sono affari suoi!” continuava a ripetersi nella testa.

-Scusa il ritardo, il mio amico doveva andare a prendere le sigarette!- esclamò indicando Matthew.

-Non fa niente, figurati! Lei è la mia amica Sarah!- disse presentando l'altra ragazza.

-Sì! Ci siamo già visti la settimana scorsa a casa vostra!- le sorrise Zacky mentre le stringeva la mano.

-Piacere, Matthew, il miglior amico di Zacky!- si presentò quest'ultimo.

-Uno dei miei migliori amici, non è l'unico!- ribatté Zacky.

Accidenti, Sarah non aveva mai visto un ragazzo così muscoloso e con tanti tatuaggi. Aveva proprio l'atteggiamento del boss. E aveva l'aria di uno pieno di sé, portava gli occhiali e quel giorno pioveva e c'era nuvolo, per dire.

-Sentite, dato che ora non faccio più il terzo incomodo, che ne dite se andiamo tutti a berci una birra?- propose Matthew sorridendo, mostrando così le sue belle fossette.

-Io verrei, ma devo fare una cosa...-mormorò Sarah, che venne interrotta proprio da Matthew: -Eddai, vieni anche tu! Non voglio fare il terzo incomodo e non ho voglia di andare a casa!-

Cazzo, avrebbe voluto andare da Jared per chiedergli come stava dato che non era andato a lezione dall'ultima volta che avevano scopato. Gli era successo qualcosa e lei l'avrebbe scoperto.

-Sì, dai venite anche voi due!- incitò Charly.

-Bhe, dato che me lo chiedi tu, Charly...ok vengo anch'io!- “Andrò da Jared più tardi!”

Cominciarono a camminare, Zacky e Charly davanti mentre gli altri due un po' più indietro.

 

-Allora, al tuo amico piace Charly?- iniziò a parlare Sarah.

-Non lo so, sai, Zacky è molto riservato su queste cose. Però è la prima volta che lo vedo comportarsi così. Sembra un ragazzino impacciato, di solito invece quando vede una ragazza che gli piace esteticamente le infila la lingua in bocca senza troppi problemi e se gli gira bene se la scopa anche. Con la tua amica è diverso, è più “serio”. Non sembra neanche lui, spero che non combini nessuno dei suoi soliti casini...-

Rimasero in silenzio, la situazione cominciava ad essere imbarazzante. Per spezzare il silenzio Matthew le chiese: -Allora, ce l'hai il ragazzo?-

Sarah fu colpita da quella domanda. “Ma che cazzo vuole questo?!”

-Ehm, non proprio-. Rispose secca.

-Come “non proprio”? O ce l'hai o non ce l'hai!- ridacchiò lui.

-Bhe, diciamo che mi piace molto un ragazzo, siamo migliori amici ed a volte scopiamo. Nulla di più!- Non seppe il motivo preciso per cui gli disse in quel modo tutta la verità. Sarah odiava chi si intrometteva nella sua vita senza chiedere il permesso, ma doveva ammettere che un po' aveva timore di Matthew. In fondo lui era un amico di Zacky, quindi non era del tutto raccomandabile. Poi da come si poneva sembrava essere un po' il capetto. Forse, allora, è per questo che gli rispose così: perché aveva paura di lui.

Matt fu colpito da quella risposta così esplicita, non aveva mia conosciuto una ragazza così diretta.

 

Arrivarono finalmente al bar.

I due ragazzi e Sarah si presero una birra, mentre Charly una coca-cola.

-Non bevi alcol?- le domandò Zacky.

-No, non mi piace e non l'ho mai assaggiato!- disse.

-Bhe, come fai a dire che non ti piace se non l'hai mai assaggiato? Dai, prova a bere un sorso di birra!- la incitò quando arrivò da bere.

Charly prese la bottiglia e ne bevve un sorso. Lo fece solo per far piacere a Zacky.

-Bha! È troppo amara!- esclamò disgustata.

-Hahaha! Già! Anche a me all'inizio faceva schifo, poi ti ci fai l'abitudine!- le disse passando la mano tra i suoi morbidi capelli.

E così vuoi fare il bastardo fino in fondo, eh?” eccola lì la coscienza, ma dove cazzo era finita per tutto quel tempo?

-Scusate, io esco un attimo! Devo fare una telefonata!- li interruppe Sarah alzandosi. Matthew la seguì con lo sguardo mentre usciva.

 

Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile! La invitiamo a chiamare più tardi!” -Vaffanculo!- urlò buttando per terra il cellulare, che era già mezzo andato.

-Che succede?- le chiese Matt chiudendo la porta dietro di sé ed accendendosi una sigaretta.

-Niente!-

-Non è vero! Dimmi tutto!- le disse sorridendo. Ed ancora quelle bellissime fossette.

Si accese anche lei una sigaretta.

-E' il mio migliore amico. Ha il telefono spento. E lui non ce l'ha mai spento perché ce l'ha sempre in mano! Ed è da giorni che non viene a lezione e nemmeno questo è da lui! Sono preoccupata!-

-Vedrai che non è niente! Magari in questi giorni è un po' stanco e non ha voglia di vedere nessuno, a volte capita. Non preoccuparti- la consolò.

-Bhe, dimmi di te! Tu ce l'hai la ragazza?- cambiò argomento Sarah. Se lui le fece quella domanda, perché non poteva fargliela anche lei?

Matt si fece cupo all'improvviso e dopo un po' le rispose: -Non più. Stavamo insieme da sette anni. Mi ha mollato il mese scorso!-

-Ah, mi dispiace! Non dovevo farti questa domanda! Scusami!-

-Non ti devi scusare! Non lo potevi sapere!- le disse tornado un po' più sereno.

Dopo di che parlarono d'altro. Della musica, dei loro interessi e di quello che studiava Sarah.

A Matthew piaceva molto stare in sua compagnia, era solare. Aveva due occhi azzurro cielo davvero belli, i capelli biondo scuro lunghi fino al sedere e un fisico magrissimo, sembrava che si potesse spezzare da un momento all'altro; ed aveva il sorriso più bello che avesse mai visto. Parlando con lei gli era passata dalla mente Valary, non gli era mai successo prima.

Sarah lo rivalutò, solo in apparenza sembrava tirarsela, ma non era assolutamente così. Era simpatico e faceva un sacco di battute, e bisogna dirlo, non era per niente brutto.

Era diverso da Jared. Il suo migliore amico si vantava perché sapeva di essere bello, era talmente vanitoso che a volte sembrava una ragazza. Matt, invece, era più spontaneo.

 

Zacky e Charly dentro il bar intanto avevano cominciato a parlare del più e del meno e si stavano divertendo molto. Zacky era confuso, pensò che forse era stata una cazzata quella di scoparsi Maggy, che per di più era anche sposata. Ormai Charly l'aveva capito: Zacky era duro fuori, ma tenero dentro, e lo capì prima di tutti gli altri.

Vennero interrotti dal telefono del ragazzo che cominciò a suonare, Zacky guardò chi fosse ed improvvisamente divenne pallido come un cadavere.

-Zacky, tutto ok?- domandò Charly preoccupata.

-Scusa, devo rispondere!- rispose distaccato.

La ragazza non riuscì a capire chi fosse stato a chiamarlo, vedeva solo che Zacky era preoccupato.

-No, senti Tom, ti posso spiegare! No! No! Cazzo!- urlò quando sentì che l'altra persona aveva riattaccato.

-Zacky, che succede? Ti posso aiutare?- gli domandò la ragazza guardandolo dritto negli occhi.

La guardò e pensò “Me ne devo andare subito in modo che non faccia del male alle persone a cui voglio bene!”

Lei capì dal suo sguardo che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe visto.

Abbassò lo sguardo, poi si ricordò cosa le disse una volta Sel: -Afferra il giorno o muori rimpiangendo il tempo che hai perso!-

E così gli prese il viso tra le mani ed avvicinò la sua bocca a quella di Zacky.

Non fu un bacio passionale, ma molto “casto”.

Zacky la strinse forte a se, non voleva lasciarla andare.

Ma poco dopo si staccò e le mormorò tristemente: -Non possiamo stare insieme, Charly. Tu sei Biancaneve ed io la strega cattiva!- le accarezzò il viso, si alzò ed andò via, lasciandola sola.

 

NdA: perdonatemi se il capitolo è brutto T.T sono un po' triste perché è passato un anno e un giorno da quando ho visto i Sevenfold in concerto :( poi sono appena tornata da Madrid e dato che mi sono divertita un mondo, non volevo più tornare a casa >.< bene, adesso la smetto di rompervi le scatoline, torno a studiare, a presto!

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Capitolo 10
*** Second heartbeat ***


Capitolo 10: Second heartbeat

 

Quel giorno Sel aveva le prove del musical di pomeriggio. L'attore che doveva interpretare Gatsby era Shannon Leto, il fratello maggiore di Jared.

I due erano parecchio amici ed entrambi volevano diventare attori.

Dopo le prove, Shannon disse a Sel che le doveva raccontare una cosa che gli era successa, aveva l'aria molto perplessa e sembrava preoccupato.

Shannon aveva un carattere molto diverso da quello di Jared, ma anche lui sapeva come conquistare una donna e si vantava molto con gli amici per il grande numero di ragazze che si faceva. Fino a quel momento niente nella sua vita era andato storto, il mondo gli sorrideva.

I due andarono così a casa della ragazza, la quale gli offrì un po' di erba, Shannon non se lo fece ripetere due volte, aveva proprio bisogno di distendere i nervi.

Dopo essersi rilassati con un po' di Marijuana, Sel gli domando: -Allora, non volevi dirmi una cosa?-

-Sì, esatto-.

Dal suo tono di voce, Sel capì che era una cosa seria, così gli domandò un po' preoccupata.

-Cosa c'è, Shan?-

La guardò negli occhi e poi riabbassò lo sguardo. -Hey, Shan! Dai, non può essere tanto grave! Coraggio, dimmi tutto!- esclamò sorridendo.

-E' che...cazzo non ci riesco!- urlò mentre si prendeva la testa tra le mani.

Lo abbracciò e gli chiese: -Ma è successo qualcosa di grave?-

-Sì, è grave, Sel! Tu non sai quanto! Ho baciato un ragazzo, lo capisci?-

Nel sentire quelle parole, Sel spalancò gli occhi. Shannon Leto, il ragazzo che si faceva sempre un casino di ragazze e che fin da ragazzino faceva a gara con suo fratello per chi se ne portava di più a letto, si era baciato con un ragazzo.

-Wow! Ma non è niente di grave, Shan! Voglio dire, capitano queste cose, e questo non vuol dire che tu sia gay o cose del genere. È successo quando eri ubriaco ad una festa?-

-No! Ero perfettamente sobrio, cazzo! Non mi è mai capitato prima! Non so più chi sono, Sel! Mi capisci, vero?-

-Esagerato! Sai benissimo chi sei. Sei Shannon Leto: il ragazzo più stimato del mondo. Molte persone hanno baciato qualcuno del proprio sesso, non ne devi fare un dramma. Ma chi è questo ragazzo? Lo conosco?-

-Penso di sì! È della banda di Baker, è Johnny Seward!-

-Sì, lo conosco. Ma com'è incominciata la storia?-

-Ecco, è successo che...-

Venne interrotto dal suono del campanello.

-Scusa, Shan vado ad aprire! Sicuramente sono Sarah e Charly che hanno dimenticato le chiavi!- disse alzandosi.

Il campanello continuava a suonare insistentemente.

-E arrivo! Che cazzo! Prendere su le chiavi è troppo per vo...-

Di fronte a lei non si trovavano né Sarah e neppure Charly. Ma Synyster Gates, bagnato fradicio e tremante, sembrava un pulcino.

-Synyster? Che ci fai qui?- avrebbe voluto essere più scontrosa ma non ci riuscì, era felice di vederlo.

Lui, che fino a quel momento aveva lo sguardo perso nel vuoto, la guardò dritta negli occhi e mormorò: -Avevi ragione tu, Sel! Michelle è una troia. Mi ha tradito con il tuo ex ragazzo, quello stronzo di Jake Gyllenhaal-.

Non poté fare a meno di abbracciarlo.

-Mi dispiace che tu stia male, Brian-. Mormorò.

Syn ricambiò l'abbraccio.

-Ma perché sei venuto a dirlo proprio a me?-

-Perché credevo che tu lo dovessi sapere. E poi volevo chiederti scusa. Non dovevo intromettermi così prepotentemente nella tua vita-.

Nel sentire quelle parole, Sel sorride. -Non ti preoccupare, è tutto a posto-.

-Che succede?- vennero interrotti da Shannon.

-Shan scusami! Ehm, ti devo chiedere se puoi andare ora. Mi racconti domani alle prove quella cosa. Non preoccuparti, eh! Stai tranquillo!- esclamò.

-Ok! A domani!- mormorò andandosene.

Così rimasero da soli, dopo qualche minuto Syn mormorò: -Ho bisogno di una sigaretta!-

-Certo, andiamo sul balcone, c'è il tettuccio così non ci bagniamo. Prendo anche due birre!-

Andarono fuori e si sedettero per terra. Per un bel po' i due non parlarono, continuando a bere la loro birra ed a fumare la loro sigaretta. Stavano bene in compagnia anche senza parlare.

-Sai, è qui che è iniziato tutto il casino!- esclamò Sel ad un tratto spezzando il silenzio.

-In che senso?- domandò Syn non capendo.

-Qui Sarah ha fatto la scommessa: se io andavo in strada con su solo dell'intimo allora lei mi avrebbe pagato dieci birre. E si sa, io per dieci birre farei i salti mortali, per di più ero ubriaca, quindi non ci pensai due volte!- esclamò ridacchiando. Rise un po' anche lui. Poi lei tornò seria e si girò a guardarlo dritto in quei due occhi così meravigliosi e così tristi.

-Se quella notte non fossi arrivato te, Syn, non so se adesso sarei ancora viva-.

-Nha, ti ho già detto che non ho fatto niente di che, non sono un eroe!-

-Invece sì, sei il mio eroe! E ti ho trattato malissimo! Tu volevi solo aiutarmi e io mi sono comportata da vera stronza!-

-Bhe, come ti ho già detto, la colpa è anche mia. Rev mi diceva sempre che avevi proprio un bel caratterino e che non ti facevi mettere i piedi in testa da nessuno, aveva ragione! Ti conosceva meglio di chiunque altro!-

Sel sorrise e mormorò: -Già! Mi conosceva meglio di mia madre! Di te invece diceva sempre che eri un casinista e che tutti i giorni ti mettevi in un casino. Mi raccontò che una volta avevi rapinato un negozio di liquori. Ah, e che facevi a botte con tutti. Io invece vedo un ragazzo che non farebbe del male ad una mosca e che non farebbe mai delle stronzate!-

-Tu mi hai detto che dopo la morte di Rev sei cambiata, bhe, lo stesso vale per me. Molte delle stronzate che facevo, le facevo con lui. Da solo non avrebbe avuto più senso, così con il tempo sono diventato quello che sono ora. Avrei una domanda da farti-.

-Dimmi pure-.

-Come mai non riesci a piangere? Voglio dire, tutti piangono, è una cosa naturale!-

A quella domanda Sel rise nervosamente: -Sai, io non sono mai stata una persona molto normale. Ho pianto solo due volte nella mia vita. L'ultima è stata la notte in cui mi hai salvata, anche se non me lo ricordo, la prima è stata quando ho conosciuto Jimmy-.

-Me la vuoi raccontare?-

Si sentì un nodo in gola, le fece male ricordare quella volta. Ma gliel'avrebbe detto. Vedendo che si fece cupa, Syn le prese la mano dolcemente. Lei osservò la sua mano per un po'. Era grande e con le dita affusolate. Posò la testa sulla spalla di lui, Syn riusciva a sentire il suo respiro sul collo. Le diede un bacio sulla testa.

 

-Avevo tre anni e quel giorno me lo ricorderò per sempre. Io ed i miei genitori avevamo traslocato da poco, ed io un giorno giravo con il mio triciclo tutta contenta vicino a casa mia. All'improvviso un bambino di dieci anni m'investì con la bicicletta ed entrambi cademmo per terra.

Hey bambina stai attenta! Ti sei fatta male?” corse verso di me preoccupato.

Non mi sono fatta niente”. Dissi rialzandomi.

Piacere! Sono James, ma gli amici mi chiamano Jimmy!” esclamò stringendomi la manina.

Il mio nome è Sel e tutti mi chiamano così”.

Sai, Sel, con quel triciclo mi ricordi tantissimo il bambino del film di 'Shining'”

Cos'è 'Shining'? Cos'è un film?”

Hahaha! Bambina sei troppo piccola per certe cose! Comunque un film è come un cartone animato, ma senza i disegni e le persone sono attori reali. Solo che questo film non è adatto a te, perché questo è un film dell'orrore! Sai, quelli che fanno paura!”

Me lo fai vedere? Io non ho paura di niente!”

Hahaha! Scommetto che dopo aver visto questo film, piccola mia, avrai paura di dormire di notte!” rise a crepapelle.

Non è vero! Lo voglio vedere!” strillai sbattendo i piedi per terra.

Sei proprio cocciuta! E va bene, vieni a casa mia! È questa di fianco alla tua!”

Così andai a casa di Jimmy e guardammo “Shining”, tengo a precisare che avevo solo tre anni. Lui ne aveva solo dieci, ma, come ben sai, Jimmy non aveva paura di niente.

Finito il film io ero scioccata e non riuscivo quasi a muovermi.

Dai bambina, ti accompagno a casa! I tuoi genitori saranno preoccupati per te!”

Quella notte non chiusi occhio. Il film mi aveva fatto una paura assurda. Mi misi a piangere e chiamai mia madre.

Cosa c'è, tesoro? Perché piangi?”

Voglio Jimmy, mamma! Portalo qui, mamma!”

Ma chi è Jimmy, tesoro?”

Dopo un'ora finalmente Jimbo arrivò a casa mia tutto assonnato.

Perdonaci, James. Non volevamo svegliarti, ma non c'è modo di farla smettere di piangere, non è mai successo prima”. Disse mio padre mortificato.

Si figuri, signore, in parte è colpa mia”.

Entrò in camera mia, mi prese in braccio e mi portò sul divano. Si coricò con me sopra la pancia.

Dai Sel, non piangere! Adesso ti canto una bella canzone, eh! Te la dedico” ed iniziò a cantare: “She's gotta a smile that it seems to me, reminds me of chilwood memories, where everything was as fresh as the bright blue sky...”

Smisi di piangere automaticamente. Jimmy mi dava sicurezza. Da quel giorno io e Jimbo diventammo migliori amici e quasi tutti i giorni li passavamo a giocare insieme ed a guardare i cartoni animati o i film. Da quel giorno io iniziai ad amare i film. Da quel giorno lui mi chiamò sempre “La mia sweet child o'mine”-.

 

-Wow! Da lì cominciò tutto!- esclamò Syn sospirando.

-Già! Per me la mia vita ha avuto inizio nel momento stesso in cui conobbi Jimbo!- mormorò.

Le piaceva tanto parlare con Syn. Lui le ricordava Rev, anche con lui si sentiva protetta. Forse perché lui le aveva salvato la vita.

-In questi giorni mi sei mancato, Syn!-

-Vieni qui!- le disse mentre l'abbracciava forte.

-Avrei un'altra domanda, perché lo chiamavi “Jimbo”?-

Sel rise debolmente: -Perché è l'unione di “Jimmy” e “Dumbo”, il suo film animato preferito!-

Risero entrambi. Poi Sel tornò seria e gli chiese, sempre accoccolata a lui: -Come ci si fa ad abituare alla morte di una persona che per te rappresentava tutto?-

Lui l'abbracciò ancora più forte e le diede un bacio sulla fronte per poi rispondere: -Non ci si abitua all'assenza delle persone che si amano, s'impara a sopravvivere, ma questa è un'altra cosa. Ed è quello che sto cercando di fare io-. Poi si staccò e le prese il volto tra le mani, i due visi erano vicinissimi.

Cazzo, quant'era bella! Più bella di Michelle e di qualsiasi altra ragazza con cui era stato prima.

-Farei di tutto per un tuo sorriso, Sel. Io ti voglio aiutare, ma non lo voglio più fare perché me l'ha detto Rev. Lo voglio fare perché...-

-Vuoi vedere un mio sorriso, Syn?- gli chiese guardandolo dritto negli occhi.

-Sì-.

-Allora baciami, Brian!- mormorò sorridendo.

Non ci pensò due volte, la baciò. Ed in quel momento tutto fu molto più chiaro agli occhi di Syn. Capì che era destino, si dovevano incontrare e dovevano stare insieme.

Sel non aveva mai ricevuto un bacio più dolce. Gli mise le mani sul suo petto muscoloso e continuò a baciarlo. Si staccavano solo per riprendere fiato. Syn le continuava a tenere la testa e faceva passare la mano tra i suoi capelli rosso fuoco.

Si staccarono e si sorrisero guardandosi negli occhi. -Sel, io...-

-Shh... Non parlare, non rovinare il momento con le parole, non servono a niente-. Lo interruppe posando la testa sul suo petto. Syn cominciò ad accarezzarle dolcemente la schiena, ma non ce la fece a stare zitto: -Sel, io non mi sono mai sentito così prima-.

-Neanch'io, Syn!- gli disse dandogli un bacio sul collo.

 

NdA: Ringrazio chi continua a mettere questa storia tra le seguite ^^ un ringraziamento speciale va a DaphneVenus per il suo grande supporto <3 spero che il capitolo vi sia piaciuto, in caso contrario potete lanciarmi addosso tutto quello che volete >.< aspetto le recensioni, alla prossima!!

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Capitolo 11
*** Tonight the world dies ***


Capitolo 11: Tonight the world dies

 

-Jared apri la porta!- gridava Sarah dando dei pugni alla porta di casa Leto.

Dopo aver parlato con Matt era corsa a casa di Jared. Doveva sapere cosa gli era successo.

-Jared! Ti prego aprimi!- cominciava ad insistere.

Dopo un po' la porta si aprì, ma di fronte a Sarah non si trovava il suo Jared, ma Arin.

-Che ci fai qui? Dov'è Jared? Devo parlare con lui!- esclamò mentre gli dava uno spintone.

-Jared adesso non vuole vedere nessuno!-

-Non me ne fotte un cazzo! Ci devo parlare! Jared, dove cazzo sei?!- esclamò entrando in casa e cominciando a salire le scale per andare in camera sua.

Lo trovò con addosso solo i boxer e con una faccia cadaverica.

-Che cazzo ti è successo, Jay?- domandò andandogli incontro abbracciandolo forte.

Lui la scansò via e le disse: -Sarah non dovresti essere qui! Vattene!-

-Ma che cazzo sta succedendo? Me lo vuoi dire? Jared! Dimmi che cazzo succede!-

Lui la guardò dritta negli occhi e sospirò. In quel momento entrò anche Arin nella camera.

-Sarah, quello che sto per dirti non ti piacerà, e forse dopo non mi vorrai più vedere-.

-Questo non accadrà mai, Jared! Parlami!-

Fece un bel respiro e poi cominciò: -L'ultima volta che sono venuto nel vostro appartamento è successa una cosa strana. Quando io ed Arin ci siamo incontrati, bhe, è cambiato tutto. Il giorno dopo ci siamo visti al bar, non ci siamo dati appuntamento, ma non credo che sia stato un caso. Era il destino che ci ha fatti incontrare e...-

Sarah si voltò a guardare Arin, prima non l'aveva notato, ma anche lui era praticamente nudo. Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo volto.

-No! No! Jared tu devi restare con me! Io ti am...-

-Lo so quello che provi per me, Sarah! Ma lo sai, io non ho mai provato per te quello che tu provi per me. Tu sei la mia migliore amica, ma non ho mai pensato a te come la mia ragazza. Ti prego, non piangere! Sarah, io non ti voglio perdere e...-

-Mi hai già persa, Jared- rispose guardandolo dritto negli occhi.

-Credi che per me sia facile accettare tutto questo? Io non credevo fino a qualche giorno fa che mi potessero piacere gli uomini! Lo sai che sono sempre andato a letto con delle donne, per me è difficile accettarmi, lo capisci? Sarah, ho bisogno di te, ora più che mai! Sei la mia migliore amica, non puoi abbandonarmi in un momento così!-

-Sei proprio un egoista, Jared! Io ti amo, lo capisci? Come posso starti vicina se ti piace un'altra persona? Ti sono sempre stata vicino, Jay, sempre. Quando hai aiutato tuo fratello a uscire dal mondo della droga, quando i tuoi hanno divorziato e tuo padre ha abbandonato voi due e vostra madre. Io ci sono sempre stata per te, ma tu per me, Jared? Anche se hai sempre saputo dei miei sentimenti verso di te, non ti sei fatto troppi problemi nell'usarmi per soddisfare la tua voglia di sesso, ed ora mi vieni a dire che ti piace un ragazzo e che non mi hai mai amata?! Sei un mostro e io ti odio!-

-Ti prego, non dire così-. Mormorò accarezzandole la spalla.

-Non azzardarti a toccarmi mai più!- strillò dandogli uno schiaffo in faccia.

-Sparisci dalla mia vita, Jared! Non ti voglio più vedere!- e così andò via dando un altro spintone ad Arin.

-Perdonami, Sarah-. Mormorò il ragazzo sedendosi sul suo letto toccando il punto in cui la ragazza gli aveva dato lo schiaffo.

-Mi dispiace, Jay. Ma sono sicuro che si sistemerà tutto, vedrai-. Lo consolò Arin sedendosi accanto a lui dandogli un bacio sulla bocca.

 

-Resterei qui con te per sempre-.

-Allora restaci, Brian!-

I due si erano coricati sul divano e si stavano coccolando. Syn le continuava a dare dei baci sul collo che la facevano impazzire ed a un certo punto arrivò a baciarle il punto in cui c'era disegnato il tatuaggio.

-Mi piace questo tatuaggio! Mi è sempre piaciuto 'Il re leone', e la frase è molto bella!- le mormorò mordendole dolcemente il labbro inferiore.

-Me l'aveva fatto Jimbo!- rispose.

-Davvero?- domandò guardandola negli occhi.

-Sì! Per il mio sedicesimo compleanno! Quel giorno eravamo a casa sua e mi disse ad un tratto:

 

Sel, cosa farai stasera di bello? Ti vedrai con Jake?”

Sì! Passeremo la notte insieme!” risposi sorridendo felice.

Ah ha! Quindi finalmente hai intenzione di dargliela, eh?” ridacchiò.

Spiritoso!” esclamai tirandogli un pugno.

Comunque sì!” continuai facendogli la linguaccia.

E brava la mia Sel! Così stasera diventerai donna!” rise ancora.

E la smetti di prendermi in giro? Anche tu hai perso la verginità a sedici anni, quindi smettila!” urlai mettendo il broncio.

Eddai, stavo scherzando! Senti, ho intenzione di farti un regalo! Credo che tu sia pronta per un tatuaggio!”

Mi piacerebbe! Solo che dopo dovrò fare i conti con mia madre!”

E fregatene, Sel! Cazzo, farai quello che ti dice mammina anche quando avrai trent'anni? Dai, se lo vuoi, io te ne posso fare uno!”

Bhe ecco, mi piacerebbe un tatuaggio. Ma non saprei cosa farmi fare!”

Qualcosa che per te è importante! Che ne so, una frase o un disegno, qualunque cosa!”

Mmm...ho trovato! Disegnami Simba!”

Bell'idea! Simba è sempre stato il tuo mito! Ma è un po' incompleto, io ci aggiungerei una frase. Che ne dici di 'Remember who you are?'”

Sì! È la frase che dice Mufasa a Simba! Mi piace! Mi piace!” urlai entusiasta.

Così andammo nel suo studio e Jimbo iniziò a lavorare.

Alla fine mi guardò contento e fiero di sé disse: “Ho fatto proprio un bel lavoro! Mi piace tanto! Guarda Sel, ti piace?”

Mi porse uno specchietto. Guardai il tatuaggio felicissima, era bellissimo!

Oh, grazie Jimbo! Mi piace tantissimo! Grazie! Grazie! Questo è il regalo più bello di tutti! Ti voglio bene!” gridai abbracciandolo forte.

Di nulla! Anch'io ti voglio bene mia piccola sweet child o'mine!” rise ricambiando l'abbraccio-.

 

Restarono in silenzio per un bel po' mentre lui continuava ad accarezzarle la schiena. Poi Sel mormorò: -Tu, però, hai molti più tatuaggi di me! Perché ti sei fatto tatuare tutti questi mostri sulle braccia?-

A quella domanda, Syn rise un po'. -Non c'è un motivo ben preciso. Mi sono sempre piaciuti i mostri-. Rispose baciandole la testa.

-Scusa, ma perché tutti ti chiamano 'Synyster Gates'? Jimbo quando mi parlava di te ti chiamava sempre con il tuo vero nome-.

Syn ridacchiò ancora per poi dire: -Già, lui è l'unico che ha continuato a chiamarmi così! E pensare che ho inventato il mio soprannome proprio mentre ero insieme a lui-.

-Sul serio? E come mai ti sei dato quel soprannome così strano?- chiese sorridendo mentre lo guardava negli occhi.

Synyster fece un sorriso malizioso e cominciò a parlare: -Ero andato a Huntington Beach a trovare Rev ed avevo preso da poco la patente. Ci ritrovammo entrambi ubriachi marci in un parcheggio. Ad un certo punto salimmo in macchina ed io cominciai a guidare andando velocissimo. Ad un certo punto ci siamo schiantati contro un cancello, per fortuna non ci siamo fatti niente e la macchina non ha subito troppi danni. E così io urlai come un coglione: “Io sono Synyster Gates e sono fottutamente figo!”-

I due risero senza quasi fermarsi per un bel po' di minuti. -Hahaha! Che due pazzi!- esclamò Sel divertita.

-Wow! È la prima volta che ti vedo ridere di gusto!- esclamò Synyster contento dandole un bacio.

-Già! Bhe, comunque Jimbo aveva ragione, come al solito! È meglio 'Brian' di 'Synyster'! Ti dispiace se d'ora in poi ti chiamerò con il tuo vero nome?- gli domandò passando la mano tra i suoi capelli neri.

-No, non mi dispiace, Sel. Anzi!- rispose mordendole il collo.

In quel momento entrarono nell'appartamento Matthew e Charly, la quale non riusciva quasi a reggersi in piedi da quanto era ubriaca.

Appena Sel vide l'amica in quello stato, si staccò da Synyster e corse da lei preoccupata.

-Charly, che è successo? E tu che ci fai qui, Sanders?-

-Ciao Sel, sempre molto gentile. Charly si è ubriacata e...Synyster, che ci fai qui?- esclamò meravigliato di vedere l'amico lì.

-Stavo per farti la stessa domanda, Matt!-

-Aspettate! Voi due vi conoscete?- domandò la ragazza.

-Sì! Questo coglione è uno dei miei migliori amici!- le rispose Syn dandole un bacio sulla guancia.

-E che cazzo ci fa Charly ubriaca?- gridò Sel guardando l'amica che non riusciva a reggersi in piedi, per fortuna c'era Matt a sostenerla.

-Sel! Ho bevuto quella cosa che ti piace tanto! E fa davvero schifo! Hahahaha!- rise staccandosi da Matt e rischiando di cadere, per fortuna Sel riuscì a prenderla.

-Hai bevuto il Jack Daniel's? Charly! E' questo quello che hai bevuto?- strillò mentre le scuoteva le spalle.

-Sì! Un bicchiere! Ma è bastato questo per metterla ko-. rispose per lei Matt.

-Ma com'è possibile? Charly non avrebbe mai toccato dell'alcol di sua spontanea volontà! Sei stato tu a costringerla?- gridò Sel accusando Matt.

-Lui non centra niente, Sel! Sono stata io!-

-Cosa? Ma sei impazzita?- strillò guardandola negli occhi.

-Tutto è iniziato quando Zacky è andato via improvvisamente. Appena se ne andò, Charly ordinò un bicchiere di Jack dicendo che voleva assaggiarlo, subito dopo averlo finito in un solo colpo si sentì male, così l'ho aiutata a sorreggersi per portarla a casa. Lungo il tragitto non ha fatto altro che dire: “Non mi vuole!”, “Sono brutta!” e cose del genere!-

-Oh Charly!- mormorò Sel portando l'amica a sedersi sul divano.

-Ma come mai se n'è andato?- domandò la ragazza a Matt.

-Ha ricevuto una telefonata prima di andare via-. Mormorò Charly guardando il vuoto.

-Era un certo Tom-.

Nel sentire quel nome Synyster e Matt si guardarono negli occhi preoccupati.

-Charly, sei sicura di aver sentito bene? Hai sentito 'Tom'?- le chiese Syn preoccupato.

-Io credo di sì. Sel, non mi sento tanto bene. Mi gira la testa e mi viene da vomitare-.

-Oh cazzo! Andiamo in bagno!- esclamò Sel aiutandola ad alzarsi.

Mentre le due erano in bagno, Matt mormorò: -Se è veramente Tom quello che l'ha chiamato, Zacky è in grave pericolo!-

-Lo so!- rispose l'altro sospirando.

In quel momento la porta si aprì ed entrò Sarah con le lacrime agli occhi.

-Hey, che ti è successo?- le domandò Matthew preoccupato.

-Che cosa ci fate qui?- chiese lei ignorando la domanda del ragazzo.

-Rispondi prima alla mia domanda!- esclamò lui.

-Jared si è messo insieme ad un ragazzo! Che vada a fanculo quel verme!- Gridò scoppiando in lacrime. Chiedendosi ancora come poteva essere così esplicita con Matthew.

-Oh...mi dispiace!- mormorò lui andando ad abbracciarla.

Le sue braccia erano possenti ma sapevano emanare dolcezza.

In quel momento, Sel e Charly uscirono dal bagno.

-Cazzo, Sarah perché stai piangendo? Perché, cazzo, dovete piangere tutti quanti?!- esclamò Sel vedendo l'amica tra le braccia di Matt.

Sentendo quello che aveva appena detto l'altra, Sarah la guardò e notò che Charly aveva una pessima cera. Così si staccò piano dal ragazzo e domandò preoccupata: -Ma che cazzo è successo qui?!-

 

NdA: Spero che voi siate ancora vivi >.< spero che il capitolo non vi abbia fatto troppo schifo, altrimenti siete autorizzati a lanciarmi contro i pomodori xD ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi continua a mettere la storia tra le preferite/seguite <3 un grazie speciale va sempre a DaphneVenus che mi sopporta ^^ al prossimo capitolo!!

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Capitolo 12
*** Was it a dream? ***


Capitolo 12: Was it a dream?

 

Dopo aver spiegato tutto quello che era successo a Sarah, Synyster disse a Sel: -Io devo andare subito da Zacky! Ci vediamo domani pomeriggio?-

-Sì! Alle 6.00 finisco le prove dello spettacolo! Vienimi a prendere-.

Così il ragazzo le diede un bacio sulla fronte e lasciò l'appartamento per correre dal suo amico.

-Charly perché l'hai fatto? Ma che t'è preso?- le chiese Sarah accarezzandole la testa.

-Non lo so, Sarah! È che quando Zacky se n'è andato io non ho capito più niente-.

-Vieni, ti accompagno in camera. Adesso hai bisogno di una bella dormita!- le disse Sel mentre l'aiutava ad alzarsi per accompagnarla in camera sua.

Così lasciarono da soli Sarah e Matthew, che era rimasto lì.

-Non vai con il tuo amico da Zacky?-

-Per il momento ci penserà Synyster a Zacky! Io devo pensare ad un'altra persona adesso!- rispose sorridendole.

-Senti, ma come mai t'interessa così tanto il fatto che ora io sia triste?- domandò Sarah inarcando il sopracciglio.

-Bella domanda! Sinceramente non lo so! È che hai un bel sorriso e mi dispiace non vederlo in questo momento!- rispose Matthew imbarazzato mettendosi una mano dietro la testa.

-Sai, anche Jared dice sempre che ho un bel sorriso-. Mormorò lei sedendosi sul divano.

-Io non mi sono mai innamorata veramente. Però credo che quello che provavo, e che provo per Jared, s'avvicini al sentimento dell'amore-. Matt si sedette di fianco a lei ed avvolse le sue spalle con il braccio, rimasero in silenzio per un po'. Poi lui disse: -Forse Jared non era il ragazzo adatto a te. Sei così giovane e bella! Di ragazzi te ne puoi trovare quanti ne hai voglia!- e questo lo pensava veramente.

-Ma io non voglio nessun altro! Senza di lui non saprei come fare! Ci siamo sempre stati vicini. Appena uno dei due chiamava per dire che c'era qualcosa che non andava, l'altro arrivava immediatamente. E lui conosceva i miei sentimenti e mi ha spezzato comunque il cuore!- ricominciò a piangere coprendosi il viso con le mani.

-Hey hey! Non piangere!- mormorò lui allontanando le mani dal suo viso ed asciugandole le lacrime con il pollice.

-Te l'ho già detto: sei una bella ragazza, ma sei ancora più bella quando sorridi! Quindi adesso smettila di piangere, ok?- le disse dolcemente sorridendole.

Così si fece forza e smise di piangere e lui l'abbracciò: A confronto a Matthew, che era alto, muscoloso e possente, Sarah sembrava una bambina.

-Sai, io so come ti senti! Perché ho vissuto la stessa cosa con Valary, la mia ex-.

-Perché ti ha lasciato?- mormorò lei nascondendo il viso sul suo petto.

-Perché diceva che lei non ha mai provato quello che provavo io per lei. Che era meglio finirla lì perché non sarebbe potuta continuare-.

-Mi dispiace, Matthew. Fossi stata in lei non ti avrei mai mollato!-

-Come mai?- domandò lui stupito prendendole il visino tra le mani.

-Perché sembri un duro, ma invece sei buono. E ti preoccupi per gli altri. Anche per una sciocca ragazza che hai appena conosciuto. Appena ti ho visto, ho pensato che tu fossi capace di tirartela e basta, invece non è così. E mi dispiace d'aver pensato questo all'inizio. Da quel che mi hai detto oggi, tu sei un po' il boss del tuo gruppo, ma lo sei perché sai che senza di te sarebbero persi. Ecco, io un ragazzo del genere non me lo lascerei scappare. E poi bisogna dirlo: non sei per niente brutto-.

Fu felice di sentire quelle parole; da quando si era mollato con Valary aveva perso un po' la sua autostima, ma ora, grazie a Sarah, sembrava averla ripresa.

-Grazie Sarah! Avevo bisogno di sentirmi dire quelle cose. E comunque per me Jared è stato proprio un coglione, perché s'è lasciato scappare una ragazza così bella e così dolce!- le disse baciandole la fronte.

-Grazie Matt!- esclamò accennando un lieve sorriso.

-Ecco! Brava sorridi! Così sei ancora più bella!- le disse facendole l'occhiolino ed alzandosi dal divano.

-Adesso devo andare. Devo vedere come sta Zacky! Ci vediamo in questi giorni? Così vedo come stai!-

-Sì, perché no?! Mi farebbe piacere rivederti-.

-Anche a me, Sarah-.

 

-Cazzo, Zacky sei il solito incosciente, porca puttana!- gridò Synyster incazzato nero.

-Sì, lo so Syn, ma adesso è inutile che tu mi dica su! Ormai il casino l'ho combinato e ne devo pagare le conseguenze!-

-Si può sapere che cazzo è successo?- intervenne Matt entrando in casa.

-Synyster calmati, sei più agitato di un toro!- gli disse appoggiandogli una mano sulla spalla.

-Certo che sono agitato, Matt! Sai che cazzo ha fatto questo idiota qualche giorno fa? Diglielo Zacky! Diglielo, porca puttana!- gridò fuori di sé.

-D'accordo!- disse avvicinandosi.

-Mi sono scopato la moglie di Tom McKaine! Quella troia l'ha spifferato al marito che adesso mi vuole uccidere!- urlò.

-Porca vacca, Zacky Baker! Ma sai tenere l'uccello nelle mutande qualche volta! Cazzo, siamo nella merda! Da quel che ho sentito di McKaine non è un tipo che si ferma davanti a niente. Ed ha già ammazzato della gente in passato senza che quell'incompetente della polizia se ne accorgesse. Cazzo, Zacky, ma sempre in questi casini ti devi mettere?!-

-Smettetela! Sto già abbastanza male per conto mio! Adesso aiutatemi a fare la valigia, me ne devo andare subito!-

-E dove vuoi andare?- domandò Matt.

-A Huntington Beach. Mi nasconderò lì-.

-Perché, di tutte le città che esistono, vuoi andare proprio in quella dov'è sepolto Rev?- domandò Syn.

-Non so, mi sembra una città molto più tranquilla di Los Angeles dalle tue descrizioni, e poi non saprei proprio dove altro andare-.

-Io vengo con te-. Mormorò Synyster diventando tutto d'un tratto calmo.

-No. Non voglio nessuno sulla coscienza! E non voglio che vi facciano del male nel caso mi scoprano!-

-Zacky, io ho già perso tanto! Non sopporterei perdere un'altro fratello!-

Zacky ci pensò un attimo per poi dire: -Ok, come vuoi tu, Syn! In fondo sono felice di averti al mio fianco anche questa volta-. Esclamò abbracciandolo.

-Fratelli! Fate attenzione, ok?!- esclamò Matt inserendosi nell'abbraccio.

-Andrà tutto bene!- mormorò Synyster.

Così i due andarono subito a preparare la valigia. Zacky notò subito che Syn aveva lo sguardo triste e sconsolato, lo guardò negli occhi e gli disse: -Dovrai lasciare andare Sel! Ora che hai deciso di seguirmi le dovrai dire addio, Brian. Se le vuoi bene, le dovrai dire che non vi potrete più vedere!-

-Come faccio a dirglielo, Zacky?! Io le voglio bene, e credo che lei voglia bene a me! Sarà impossibile dirle che non la voglio più vedere!-

-Appunto perché le vuoi bene, Syn! Appunto perché hai promesso a Rev che l'avresti protetta, per questo la devi lasciare andare! Se no ti seguirà fino a Huntington Beach e correrà dei rischi che non ha mai corso prima-.

 

Il giorno seguente alle prove per il musical, Shannon domandò a Sel: -Ti posso parlare?-

-Certo, Shan! Scusa per ieri, ti ho lasciato andare via senza che tu mi spiegassi cosa ti è successo!-

-Figurati. Comunque ieri sera è successa una cosa strana. Jared mi ha detto che si è messo insieme ad un ragazzo, Arin! Lo conosci?-

-Sì! Me lo sono scopato due volte. E so anche di lui e tuo fratello, me l'ha detto ieri sera Sarah. Poverina, era distrutta!- disse accendendosi una sigaretta.

-Immagino, povera. Buffo non trovi? I due fratelli più fighi di Hollywood sono gay!- rise amaramente.

-Non è la fine del mondo, Shan. Anche il povero Freddy Mercury era gay, ma era lo stesso stimato da tutto il mondo!- gli disse dandogli un pugno leggero sul braccio.

-E con Johnny Seward come va?-

-Ecco, ieri è successa un'altra cosa strana: ieri sera Johnny è capitato a casa mia dicendomi che non poteva più stare a casa del suo amico, Zacky Baker, e così mi ha chiesto se poteva dormire da me dato che dai suoi non voleva tornare. Ed ecco, ieri notte anche lui mi ha detto che prova qualcosa per me e che quel bacio che ci siamo dati per lui significava qualcosa. Non abbiamo fatto niente, eh. È tutto troppo strano per me. Non sono come mio fratello; lui era sempre stato un tipo particolare, lo sai. Per lui non è tanto un problema ammettere che gli piace un ragazzo. Per me è diverso, è tutto nuovo e mi fa paura-.

-Non devi avere paura di niente, Shan. L'amore è una bella cosa, senza di esso saremmo tutti vuoti-.

-Huhu! Da quando in qua sei diventata così saggia?- domandò Shan tornando un po' più solare.

-Da quando la vita sembra aver ricominciato a sorridermi!- esclamò ridendo.

-Ma allora mi vuoi spiegare come mai vi siete baciati?- chiese troppo curiosa.

-Non c'è molto da dire. Ero andato al bar e mi sono seduto di fianco a lui senza pensarci troppo ed ordinai due cocktail. Iniziammo a parlare del più e del meno, ma alla fine parlammo di cose molto personali. Per esempio io gli raccontai del mio passato turbolento a causa della droga, e lui mi raccontò che con i suoi ha un rapporto difficile e che non li vede da anni, nonostante anche loro abitino a Los Angeles. Eravamo in perfetta sintonia e la pensavamo allo stesso modo su molte cose. Così ci siamo baciati a fine serata. Avevamo bevuto solo quei due cocktail, quindi non eravamo ubriachi, l'abbiamo fatto d'istinto, senza pensarci troppo su-.

-Che cosa dolce. Ti conosco ormai da un po' di anni per dirti che non mi hai mai parlato così bene di nessuna ragazza con cui sei stato. È la prima volta che vedo quella luce nei tuoi occhioni, Shan. Forse Johnny Seward è davvero la persona adatta a te!-

-Non lo so, Sel. Sono ancora troppo confuso, devo dare tempo al tempo. Tu dici sempre di cogliere l'attimo, e ti do' ragione, ma in questi casi bisogna pensarci un po' su!-

-Già, forse hai ragione. Ma lo sai che mi piace troppo cogliere l'attimo e buttarmi così nei casini!- e così si misero a ridere.

 

Dopo le prove, Sel uscì dal teatro e salutò gli altri attori. Intravide Synyster dall'altra parte della strada e corse da lui.

Come cazzo avrebbe fatto a dirle: “Scusa Sel, non mi piaci più, addio!”. Non ce l'avrebbe fatta. Così le avrebbe spezzato il cuore, ma doveva farlo, se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. E non poteva dirle la verità, lei sarebbe rimasta con lui comunque,l'avrebbe seguito fino a Huntington Beach, lo sapeva.

-Hey Brian! Tutto bene?- lo salutò con un bacio sulla bocca ma che lui non ricambiò.

-Che hai? È successo qualcosa? Come sta Baker? Ieri sei andato via preoccupato per lui, è tutto a posto?-

Guardava l'asfalto con la testa piegata, Sel non l'aveva visto più serio di così.

-Sel, c'ho pensato tutta la notte e sono giunto ad una conclusione-.

-Quale conclusione? Guardami negli occhi, Brian!- stava iniziando ad arrabbiarsi, quella situazione non le piaceva per niente.

Non ce la faceva a guardarla in faccia.

-Brian guardami e dimmi cosa sta succedendo!- disse più dolcemente mentre gli alzava la testa.

-Succede che quello che è successo ieri non è significato proprio un cazzo, Sel!-

-Che stai dicendo?- bisbigliò lei facendo qualche passo all'indietro.

-Sto dicendo che mi sono appena mollato con la mia ragazza che ho amato. Ieri ero triste e tu troppo vicina per non poterti dare un bacio. Tutto qui! Non è significato niente per me, mi dispiace-.

-No, io non ti credo!- mormorò. Avrebbe voluto piangere ma non ci riuscì.

-E' la verità, Sel!-

-Vuoi dire che tutte le cose che mi hai detto, che avresti fatto di tutto per un mio sorriso, che non avevi provato niente di simile prima di quel momento, erano tutte balle?- gridò fuori di sé.

Non capì da dove prese il coraggio di risponderle: -Sì, era tutto una balla, Sel! Cazzo, non te l'ha mai detto Rev che io sono un puttaniere?! Io sono Synyster Gartes e da che mondo è mondo io mi faccio almeno tre ragazze alla settimana! Con te non è stato diverso. Te l'ho detto, mi sei servita solo per dimenticarmi di Michelle. Niente di più. Ed ora che ho visto che sei una ragazza un gamba e che te la sai cavare bene anche da sola, ho mantenuto la promessa fatta a Rev. Non ti devo niente, ragazzina!-

Gli stava per tirare un ceffone in faccia ma non ci riuscì. Anche in quel momento il suo viso era bellissimo come quello di un angelo: lineamenti duri e marcati, con due occhi color cioccolato che ti facevano sciogliere. Non ebbe il cuore di colpirlo, così gli mormorò: -Spero che tu muoia triste e solo, Brian Haner! E spero che tu abbia una vita piena di tristezza. E se mai vedrai Jimmy un giorno nell'aldilà, sono sicura che ti riempirà di botte! Perché è quello che faceva con le persone che mi facevano soffrire! E non importa se tu eri come un fratello per lui! Jimbo ti farà del male lo stesso!- così dicendo se ne andò verso il bar in cui andava di solito, aveva bisogno di sentire lo scorrere dell'alcol nel suo corpo.

Syn la guardò andare via. Quello che gli disse gli fece male, tanto male, ma in parte era felice, perché sapeva che sarebbe stata salva.

 

NdA: *schiva un pomodoro* lo so, adesso mi starete odiando tutti T.T spero di non avervi deluso troppo >.< in ogni caso ringrazio sempre DaphneVenus che mi dà sempre tanto sostegno ^^ (mi ammazzerai dopo questo capitolo, già lo so xD). Ci vediamo al prossimo capitolo, sempre se avrete voglia di leggere questa storia.

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Capitolo 13
*** Up in the air ***


Capitolo 13: Up in the air

 

Synyster tornò a casa di Zacky pallido come un cadavere. Aveva appena perso una persona a cui teneva troppo e sapeva che lei l'avrebbe odiato fino alla fine dei suoi giorni.

-Hai fatto la cosa giusta, Syn. Ora lei è al sicuro da McKaine-. Gli disse l'amico mettendogli una mano sulla spalla.

-Anche per me è stato difficile dire a Charly che non potevamo stare insieme. A me lei piace molto!- fece una breve pausa e poi gli mormorò guardandolo negli occhi: -Grazie Synyster Gates, perché appena mi metto nei casini, tu ci sei sempre. Non so cosa farei senza un amico come te-.

-Già. Ma non preoccuparti Zacky! Andrà tutto bene!-

Così i due uscirono dalla casa di Zacky per prendere la macchina ed andare a Huntington Beach.

 

-Ciao Sel! Cosa vuoi ordinare?-

-Una bottiglia di Jack Daniel's!- mormorò la ragazza sedendosi su una sedia di fronte al bancone.

-Cazzo, Sel vacci piano!- esclamò il barman.

-Stai zitto, Fred! Ti ho detto di portarmi una strafottuta bottiglia di Jack Daniel's!- gli ringhiò.

Stava già iniziando a bere quando un ragazzo le si avvicinò.

-Sel!- così si girò per vedere chi fosse.

-Ah, ciao Ted!- gli disse salutandolo con la mano.

-Ieri ti ho aspettata qui! Dov'eri finita?-

-Perché? Che c'era ieri?-

-Te lo sei dimenticata? Ti avevo chiesto di portarmi dell'LSD-. le sussurrò in un orecchio.

-Ah scusa! Me n'ero dimenticata! Tieni, prendi. È una mia dose ma la puoi prendere tu-. E senza farsi vedere gli passò la droga e lui le passò i soldi.

-Per un momento ho pensato che non volessi più spacciare e che ti volessi togliere dal giro-. Disse piano il ragazzo.

-In effetti ieri c'ho pensato. Ma poi oggi mi sono resa conto che è questa la mia vita e che niente e nessuno potrà cambiarla-.

 

Passò una settimana e Sarah e Matt si vedevano quasi tutti i giorni, il ragazzo stava cercando di farle scordare Jared. Si era reso conto che quella ragazzina così minuta e fragile, l'aveva conquistato. Aveva capito che era attratto da lei. Sarah pensava ancora a Jared, ma le piaceva passare il tempo con Matthew, grazie a lui piano piano si stava riprendendo dal brutto colpo.

Quella sera Sarah era in salotto da sola, Sel era ancora fuori e chissà quando sarebbe tornata, ultimamente passava sempre le sue serate al bar e tornava a casa ubriaca peggio del solito; e Charly stava tentando di studiare, anche se non faceva altro che pensare ancora a Zacky.

Così decise di guardare un film alla televisione. Stava girando un po' di canali a caso quando sentì suonare alla porta.

Andò ad aprire chiedendosi chi potesse essere.

-Matt?! Che ci fai qui?- domandò stupita di vedere il ragazzo sulla soglia di casa sua.

-Ero passato per vedere come stavi!- rispose entrando nell'appartamento.

-Ma se ci siamo visti oggi...-. Mormorò.

-Sì, è che avevo voglia di rivederti. Allora come stai?-

-Come al solito-.

Matthew inclinò la testa e vide che la ragazza stava cercando di nascondere un po' di tristezza.

-Sarah non mentirmi-. Le disse mettendole entrambe le mani sulle sue spalle.

-Dai, ora me lo fai un sorriso?- la implorò.

-Ormai ci sei affezionato al mio sorriso, eh?- disse ridendo un po'.

-Già. Ormai ci sono affezionato-. Mormorò piano mentre posava la propria fronte su quella della ragazza.

Sarah riusciva a sentire il suo respiro mentre lo guardava nei suoi occhi verdi.

-E' che è proprio bello il tuo sorrido, sai?- bisbigliò avvicinando la sua bocca a quella di lei.

Sarah s'allontanò all'istante. Non si aspettava quel gesto da Matthew.

-Scusa. Io non volevo! Perdonami! Non so cosa mi sia preso!- esclamò lui diventando rosso come un pomodoro. Lei guardò il pavimento imbarazzatissima. Ma poi pensò: “Non posso continuare a pensare a Jared! Lui ha fatto la sua scelta ed io devo voltare pagina!”

Così s'avvicinò a Matthew e prese il suo viso tra le mani sottili e lo baciò.

Le girò la testa. Cazzo! Quel ragazzo baciava divinamente, quasi meglio dello stesso Jared Leto!

Matthew si stupì, ma le prese delicatamente i fianchi e l'avvicinò di più a lui. Così lei mise le braccia attorno al suo collo.

Non ce la faceva più: la voleva, aveva il bisogno di fare sesso con lei.

-Dov'è camera tua?- le domandò mordendole il labbro.

-Di qua!- mormorò lei continuando a baciarlo.

Entrarono in camera. Sarah chiuse la porta e spinse Matthew sul letto. Lui si tolse la maglietta mostrando il suo fisico completamente tatuato e muscoloso.

Anche lei si tolse la maglietta. L'attirò a sé e cominciò a toccarla da tutte le parti, mentre lei sorrideva. -Porca puttana, Sarah! Hai il sorriso più bello del mondo!- mormorò mentre le baciava il seno e lei gemette un po'.

La distese sul letto e notò che Sarah aveva sul dorso due ali d'angelo tatuate che le ricoprivano tutta la schiena.

-Wow! Questo sì che è un tatuaggio! Figo!- esclamò lui sorridendo mostrando quelle fossette che piacevano tanto a lei.

Gli tolse i pantaloni con forza, mentre lui le accarezzava la schiena e le toglieva il reggiseno.

Iniziò a baciarla dappertutto andando sempre più in basso fino ad arrivare ai pantaloni. Glieli tolse con molta calma continuando a baciarle la pelle. Così lei iniziò a togliergli i boxer baciandogli il petto. Quando finalmente entrambi rimasero nudi, Sarah si leccò le labbra osservando il corpo di Matthew. Lui fece un sorriso beffardo e, sempre con calma, la fece coricare sul letto.

Iniziò a baciarle ed a mordicchiarle il seno, così lei ricominciò a gemere.

Si guardarono per un secondo negli occhi poi lui la penetrò.

Non aveva mai fatto sesso in quel modo prima di quel momento, ma Sarah aveva un corpicino così minuto che aveva paura di spezzarlo, anche perché lui era molto più grosso di lei.

Sarah notò che c'era qualcosa di diverso rispetto alle altre scopate che aveva fatto prima, rispetto anche a quelle che faceva con Jared. Questa volta c'era qualcosa in più, c'era “sentimento” non solo da parte sua, ma anche da parte di Matt; lo vedeva dal modo in cui la guardava, dal modo in cui lui entrava in lei e dal modo in cui l'accarezzava.

Finito tutto Sarah si ritrovò circondata dalle enormi e possenti braccia di Matthew che le accarezzava la testa. Così si addormentò, finalmente felice.

-Buonanotte mio angelo-. Le disse piano Matt dandole un bacio sulla fronte.

 

Alle 3.00 di notte Sel tornò a casa. Il giorno dopo sarebbe dovuta andare presto all'università, ma a lei non importava. Ormai non le importava più niente. Era rimasta fino a quell'ora al bar a sbronzarsi con dieci birre (Sarah le aveva dato i soldi per la scommessa) ed altri nove shot di vodka alla menta scadente.

Quando arrivò, entrò nella camera di Sarah per sbaglio, scambiandola per la sua e la vide dormire insieme a Matthew Sanders. Spalancò gli occhi e poi richiuse la porta senza fare rumore.

Sarah, quando imparerai a far uscire gli uomini dal nostro appartamento quando hai finito di scoparli? Se non lo fai penseranno che tu voglia qualcosa di serio! E loro non vogliono qualcosa di serio, porca troia! L'amore non esiste!” pensò dando un calcio al suo armadio e dato che era ubriaca marcia cadde per terra e svenne.

 

Si ritrovò in uno spazio tutto circondato di bianco e non c'era il terreno, fluttuava nell'aria. -Ma dove cazzo sono?- mormorò spaventata.

-Sel! Ma che stai facendo?!- si girò di scatto, quella era la sua voce.

Lui era lì, di fronte a lei che l'osservava con i suoi occhioni azzurro ghiaccio, era ancora più bello di come se lo ricordava.

-Jimbo?- domandò con un filo di voce. Avrebbe voluto avvicinarsi ma era come paralizzata.

-Sono morta?- chiese guardandosi intorno.

-No Sel, non sei morta. Sei solo svenuta. Ed io ho poco tempo per dirti quello che ti devo dire. Quindi veniamo a dunque-. Le disse avvicinandosi.

-Sel, tu devi capire che quella che stai vivendo non può essere la tua vita!-

-Jimbo, vorrei poterti credere! Ma non posso. Molte cose sono cambiate da quando mi hai lasciata sola. Te ne sei andato troppo presto ed io non ero pronta a lasciarti andare!- esclamò cercando d'abbracciarlo, ma non ci riuscì: il suo Jimbo era diventato solo spirito, non aveva più sostanza, era come un fantasma.

-Mi dispiace, Sel. E credimi, mi manchi tanto! Ma vederti in questo stato mi fa stare male! Devi dare una svolta alla tua vita! Insomma, non a caso ti ho fatto quel fottuto tatuaggio!-

-Cosa centra il mio tatuaggio?- domandò toccandosi il punto di pelle tatuata.

-Tu hai scelto il disegno, ma io ho scelto la frase. Ed ora io ti dico: “Ricordati chi sei!”-

Spalancò gli occhi e disse: -L'hai fatto apposta?-

-Sì! Avevo pensato che se mai ci fossimo divisi, con quella scritta sulla pelle, ti saresti ricordata di chi sei veramente. E Sel, tu non sei una drogata, non sei una spacciatrice. Tu sei Sel, la mia sweet child o'mine, e conquisterai il mondo! Questo non te lo devi dimenticare mai!- dicendo così svanì piano piano.

-No! Jimbo! Non puoi lasciarmi ancora! Ho bisogno di te! Ti devo dire che mi dispiace per non esserci stata nel momento della tua morte! Jimbo!-

-Lo so, Sel. Ma non preoccuparti, sarò sempre con te-. Le disse sorridendo mentre svaniva del tutto.

-Jimbo!- urlò.

In quello stesso istante riprese conoscenza, si trovava coricata di fianco al suo armadio, nella sua stanza.

-Jimbo?- lo chiamò sottovoce.

-Jimbo- ripeté il suo nome per almeno dieci volte sedendosi per terra e circondando le ginocchia con le braccia. “L'ho perso di nuovo!”

In quel momento si ricordò cosa le aveva appena detto il suo caro amico e si mise subito il piedi barcollando per colpa della sbronza.

-Cazzo!- andò in bagno ed accese la luce.

Si guardò il tatuaggio e lesse la scritta.

-Ora ho capito, Jimbo. Grazie!- mormorò sorridendo.

 

NdA: Questo capitolo è per DaphneVenus che non vedeva l'ora di vedere insieme Matt e Sarah ^^ spero che il capitolo vi sia piaciuto :D. Bene, non mi resta che augurarvi un buon Natale a tutti *w* un bacione dalla vostra

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Capitolo 14
*** A beautiful lie ***


Capitolo 14: A beautiful lie

 

Sarah si risvegliò tra le braccia di Matthew che la osservava.

-Buongiorno!- mormorò rilassata.

-Buongiorno angelo!- le rispose dandole un bacio sulla fronte.

-Ti è piaciuto?- le domandò poi.

-Sì, molto! È stato strano. Come farlo per la prima volta-. Disse lei chiudendo gli occhi.

-Già, anche per me è stato così! Ed è stato fantastico!- esclamò.

-Davvero ti è piaciuto?- chiese facendo uno di quei sorrisi a 360 gradi che gli piacevano tanto.

-Cazzo sì! Lo vorrei rifare ancora e ancora! È stato speciale-. Disse prendendole la testa tra le mani iniziando a baciarla sulla fronte, sulle guance e sulla bocca. Intanto lei lo abbracciava.

-Senti, adesso io dovrei andare a lezione! Però oggi finisco presto, circa a mezzogiorno. Mangiamo insieme? Ti va?-

-E certo che mi va! Aspettami lì di fronte alla sede!- le sorrise e la baciò stringendola a sé.

 

-Sei in ritardo, Sel! Ti stavo aspettando già da dieci minuti!- esclamò il ragazzo davanti a lei.

-Mi dispiace, Darek! Ma io mi tolgo dal giro. Trovati un altro spacciatore. Io ho chiuso!- esclamò.

-Come sarebbe “ho chiuso”?! Io voglio la mia droga!-

-Ed io ti ripeto che mi sono tolta da tutti sti cazzo di casini!-

-Troia!- urlò mentre se ne andò via dandole uno spintone.

 

Terminata la lezione di teatro, Sel andò a parlare con il docente.

-Professore, le posso parlare un attimo?-

-Certo, Sel. Dimmi tutto?-

-Ecco, oggi mentre venivo qui all'università ho avuto un'idea! Anzi un lampo di genio! Gliene vorrei parlare un attimo se è possibile-.

-Sicuro! Mi piaci quando ti vedo motivata!- esclamò lui sorridendo.

-Che idea ti è venuta in mente?-

Prese un bel sospiro e poi buttò tutto fuori: -Ho deciso di girare un cortometraggio, professore!-

-Bhe, è una bella idea, Sel! È ora che tu inizi a camminare con le tue gambe e cimentarti di persona nelle cose! Hai già in mente la storia?-

-Diciamo di sì, ci ho pensato stamattina mentre arrivavo a lezione. Parla di un ragazzo che ha perso la sua strada e ha ricevuto un brutto colpo: il suo migliore amico è morto. Così per dimenticarsi del dolore, inizia ad entrare nel mondo della droga. Ma alla fine, con l'aiuto delle persone che gli stanno vicino, capisce che non deve abbattersi e che la vita va avanti, e che quel suo amico sarà sempre con lui-.

Quando Sel finì di spiegare, il docente la guardò per un bel po' di minuti negli occhi. Iniziava ad essere a disagio, voleva sapere cosa ne pensava.

-Sel, da quanto tempo progetti questo corto? È impossibile che tu ci abbia pensato solo il tempo per arrivare qui. Da quanto tempo ci lavori?-

-Glielo giuro professore, è solo da stamattina che ci penso. Stanotte una persona a me cara mi è apparsa in sogno, è stato un segno. Vuol dire che mi devo dare da fare, solo così posso diventare quello che voglio essere!-

-È un'idea pazzesca! Devi metterti subito al lavoro, Sel!- saltò su il docente entusiasta.

-Davvero lo crede?! Solo, mi servono gli attori, l'aiuto regista, il cameraman e tutto il resto-.

-Bhe, per quello devi chiedere ai tuoi compagni di corso, comunque ti posso dire che Shasha l'altro giorno è venuta a dirmi che le sarebbe piaciuto girare un corto, solo non aveva ancora una storia. Prova a parlare con lei, sono sicuro che ti vorrà dare una mano più che volentieri!-

-Shasha ha detto? Ok, glielo chiederò, grazie professore!-

-Ah Sel, non è che la storia è un po' autobiografica? Ti rispecchi un po' nel protagonista?-

Sel, che aveva già aperto la porta e stava per andare via, si girò per guardarlo.

-Ad essere sincera sì, lo è. Mi è stata offerta una possibilità per migliorare la mia vita, non voglio sprecarla e poi dobbiamo afferrare il giorno, no? Io, come il protagonista, ho dovuto superare molte difficoltà da sola, ma alla fine avrò successo!-

-E come si chiamerà il protagonista?-

Non ci aveva ancora pensato al nome, ci rifletté su un attimo abbassando lo sguardo. Ad un certo punto le venne in mente il nome adatto, alzò la testa e fissò il professore. Sorridendogli tristemente rispose: -Brian-.

Non si spiegò perché decise di dare al suo protagonista proprio quel nome, eppure era convinta d'essere ancora incazzata nera con lui. Ma in un certo senso era come avere il suo Brian ancora lì con lei, non il Brian che l'aveva trattata di merda, ma quello dolce e che le aveva salvato la vita. Lo rivoleva con sé, anche se sapeva che non sarebbe mai stato possibile; ma grazie al suo personaggio poteva almeno fingere per un attimo che lui fosse ancora al suo fianco.

 

Matthew stava per andare al punto d'incontro con Sarah, quando ricevette una telefonata. Prese il telefono un po' incazzato. “E chi cazzo è adesso? Sono già in ritardo, porca vacca!”

Appena vide il nome sullo schermo divenne pallido: Valary.

-Pronto!-

-Matt, sono io! Possiamo parlare?-

-NO!- urlò fuori di sé.

-Senti, so che sei arrabbiato, e ti capisco. Ti chiedo solo di pranzare insieme oggi, ti devo dire una cosa importante!-

-Val, te l'avevo detto che non mi dovevi più cercare! Io non voglio più avere a che fare con una stronza come te, l'hai capito?!- così riattaccò il telefono.

 

Sapete quando si dice: “E' un mondo piccolo”? Ecco, il nostro è davvero un mondo piccolo. Perché, intendiamoci, Hollywood è bella grandina, eh. Eppure sembra che il destino giochi a nostro sfavore a volte. Perché dico questo? Perché si dà il caso che Valary frequentava l'ultimo anno di psicologia nella stessa università dove andavano Sarah, Sel e Charly. Ed il destino quel giorno volle fare un po' il bastardo, perché fece incontrare Sarah e Valary all'università.

Sarah era in compagnia di una sua compagna di corso; le lezioni erano state un po' dure quel giorno perché notava che Jared voleva riavvicinarsi un po' a lei, ma Sarah lo ignorava, era ancora un po' arrabbiata. Una cosa positiva però c'era: forse aveva finalmente incontrato il ragazzo perfetto per lei.

Così stava raccontando alla sua amica cos'era successo quella notte.

-Accidenti che bello! Ma come si chiama lui?- domandò l'altra.

-Matthew Sanders!- rispose Sarah felice. Non si accorse che proprio dietro di lei si trovava Valary, che appena sentì pronunciare il nome del suo Matthew spalancò gli occhi.

-E vi vedrete ancora?- domandò sempre l'amica di Sarah.

-Sì! Proprio adesso andiamo a mangiare insieme!-

Sentendo questo Valary non ci vide più. S'avvicinò alle due e disse rivolta a Sarah, cercando di rimanere il più calma possibile: -Scusa se vi interrompo, posso scambiare alcune parole con te, per favore?-

Così l'altra s'allontanò salutando Sarah che ricambiò il saluto con la mano.

-Cosa c'è?-

-Hai anche il coraggio di chiederlo, brutta zoccola?!- grugnì Valary.

-Scusa, ma che cazzo vuoi?!- Sarah iniziò ad alzare la voce.

-Tu me la pagherai! Hai scopato con il mio ragazzo stanotte!-

Così Sarah capì che quella doveva essere per forza Valary.

Com'è piccolo il mondo!” pensò.

-Ma non farti troppi film mentali, tesoro! Matthew è mio!-

-L'hai mollato e lui può fare quello che vuole!-

-Ah, quindi ti ha parlato di me? Perfetto! Sappi, ragazzina, che io e Matt siamo stati insieme per ben sette anni e di certo non sarà una semplice scopata con un'insulsa smorfiosa a fargli dimenticare di me!-

Non ce la faceva più, stava per metterle le mani addosso quando l'altra continuò: -Lui mi ama ancora! Mi ha sempre amata! Sai cos'ha fatto quando tu sei venuta qui stamattina? È venuto da me ed abbiamo scopato come non mai! Quindi non farti strane idee, ti ha usata solo per dimenticarsi di me, ma evidentemente non ce la fa proprio a scordarmi!- risse aspramente.

Non sapeva cosa pensare, provava solo odio. Odio per quella stronza che le si trovava davanti ed odio per Matt. Così le tirò un pugno in un occhio gridando: -Brutta troia!-

In quel momento Sel s'era incrociata nel corridoio con Jared e gli stava spiegando il suo progetto per il corto. Quando videro la scena di Sarah che menava una ragazza più grande, corsero verso di lei.

-Sarah! Cazzo fai?! Smettila!- urlò Sel mentre cercava d'allontanarla da Valary.

-Lasciami! Lasciami! Io l'ammazzo!- strillava l'altra dimenandosi.

In quell'istante entrò Matt nella sede per cercare Sarah, dato che era in ritardo.

Quando vide Valary per terra corse verso di lei.

-Val! Ma che è successo?- domandò preoccupato.

-Vaffanculo Sanders! Non ti voglio più vedere!- strillò Sarah staccandosi da Sel per andare contro di lui.

-Ma cos'hai fatto? Sarah ma che sta succedendo?-

-Succede che te ne devi andare a fanculo, Matt!- gridò dandogli uno spintone.

-Se per te questa di stanotte è stata solo una scopata come tante, me lo potevi dire subito, invece di dirmi che per te era stato speciale e tutte quelle stronzate là!-

-Non erano stronzate! È la verità! Sarah smettila d'urlare! Ci stanno guardando tutti!-

Sentendo quella frase, Sel si girò verso il pubblico, composto da non pochi ragazzi e li fissò tutti urlando: -Bhe, che cazzo avete tutti da guardare, coglioni?! Andatevene prima che perda la pazienza!-

così si allontanarono alla svelta. Sel era una ragazza magra, questo è vero, ma incuteva lo stesso timore e rispetto dato che tutti sapevano che era una spacciatrice e che quindi non era di certo una persona affidabile.

Una ragazza prima d'andare via aiutò Valary ad alzarsi.

-Non me ne può fottere una sega di chi ci sta guardando e chi no! Perché sei andato a scoparti Valary dopo che hai fatto l'amore con me, Matt?! Perché?!- iniziò a piangere.

-Eh?! Io non mi sono scopato Valary! Te l'avrà detto lei apposta, Sarah! Devi cred...-

-Io non ti credo, Matt. Non ti credo, non ci riesco-.

-Come non mi credi?! Sarah, è la verità! Te lo giuro!- iniziava ad incazzarsi, e forse non tutti sapevano che quando Matthew Sanders s'arrabbiava erano cazzi amari per tutti.

Lei ormai era una fontana di lacrime, lo guardò negli occhi e mormorò: -Sai, ti capisco, in fondo ci sei stato insieme per sette anni. Non fa niente, Matt, davvero. Ora scusami, devo andare a casa!-

-No! No! Sarah tu mi devi credere!- urlò prendendole il braccio stringendoglielo forte.

-Lasciami andare!>> strillò lei. Ma lui non allentò la presa.

-Matthew mi stai facendo male! Smettila!-

-Sei sordo?! Ti ha detto di lasciarla andare!- urlò Jared tirandogli un pugno sulla schiena.

Matthew si girò intenzionato ad uccidere chiunque avesse avuto il coraggio a tirargli un pugno. Ma notò che era stato proprio Jared. Non poteva fargli del male, sapeva che Sarah era ancora affezionata a lui; se l'avesse fatto, l'avrebbe odiato sul serio. Così mollò la presa e mormorò tristemente: -Sarah, se tu non mi vuoi credere, allora io e te non possiamo stare insieme-. Prese su e se ne andò, mentre Jared abbracciò Sarah che continuava a piangere.

 

NdA: Anche se sono in ritardo di un giorno, voglio lo stesso dedicare questo capitolo al nostro Rev <3. Mi scuso in anticipo se il capitolo non vi è piaciuto. Ad ogni modo, la settimana prossima non potrò aggiornare di lunedì perché sarò in montagna, quindi se riuscirò aggiornerò martedì. Vi auguro buon anno ^^ un bacione!!

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Capitolo 15
*** Afterlife ***


Capitolo 15: Afterlife

 

Passò qualche settimana da quando Sarah menò Valary.

Sel era occupata con il suo corto e con il musical del “Grande Gatsby”, che si sarebbe tenuto il 27 dicembre.

Lavorava tanto e per il suo corto ci metteva anima e corpo. Aveva deciso che Shannon doveva fare la parte del il protagonista, Brian.

Aveva iniziato a smettere di bere di continuo (solo una birra dopo cena) e non si drogava più di LDS, anche se a volte si fumava ancora dell'erba. Comunque ormai era fuori dal giro del traffico di droga.

Aveva una missione da compiere: non deludere più il suo Jimbo.

La sua vita stava pian piano migliorando, l'unica cosa che le mancava era Syn. Non aveva più la volontà di scoparsi tanti ragazzi senza un motivo, ormai sapeva quello che voleva e l'unica persona con cui voleva fare l'amore era Synyster Gates.

 

Charly in quei giorni cercava ancora di riprendersi da quello che era successo con Zacky ed aveva iniziato a scrivere un nuovo libro, sempre fantasy. Gli esami si avvicinavano e doveva studiare parecchio.

 

Sarah era tornata in buoni rapporti con Jared; dal giorno in cui aveva picchiato la ragazza di Matt, i due erano tornati a parlarsi.

Il ragazzo era preoccupato però per la sua amica. Infatti Sarah si era chiusa in sé stessa, parlava di rado e mangiava poco: era diventata davvero scheletrica.

-Sarah, è da due settimane che non mangi! Già sei magra di tuo, se poi non metti qualcosa nella pancia diventi anoressica!- esclamò Jared un giorno in mensa.

-Dai, vatti a prendere qualcosa da mangiare! Oggi c'è la pizza, ti piace tanto! Fallo per me, dai!- la implorò.

-No Jared, non ho fame!- sbottò.

Dopo un po' gli chiese:-Perché nessuno mi vuole, Jared? Faccio così schifo?-

Jared distolse lo sguardo dal suo piatto di pasta per guardarla negli occhi per un po'.

-La prossima volta che mi dici una stronzata del genere m'incazzo! Sarah, tu non fai schifo, ok! Togliti quella fottuta idea dalla testa!- esclamò.

-Ma Jared, devo pur fare schifo! Tu hai preferito un ragazzo a me e Matthew dopo aver scopato con me è tornato dalla sua ex! Devo proprio avere qualcosa che non va-. Esclamò mettendosi le mani tra i capelli.

-Oh cazzo! Ma davvero è tornato con quella? Ne sei sicura?-

-Sì! Ne sono convinta perché l'altro giorno li ho visti insieme! È venuto a prenderla dopo le lezioni e ha fatto finta di non vedermi! Ma io mi chiedo: cos'ho fatto di male?!-

-Mi dispiace, Sarah. Davvero, vorrei poterti aiutare!- mormorò prendendole la mano.

-Nemmeno tu questa volta mi puoi aiutare, Jared. Ha ragione Sel, l'amore non esiste-. Dicendo così s'alzò ed andò fuori a fumarsi una sigaretta.

 

Per la vigilia di Natale, Sel aveva le prove per “Il grande Gatsby” e si sarebbe fermata insieme agli altri attori fino a tardi, lo spettacolo era alle porte e tutti erano agitatissimi.

-Wow! Sel stai benissimo vestita così!- esclamò Shannon fischiando quando vide Sel vestita da Daisy.

-Grazie Shan! Anche tu non stai male! Sembri proprio Gatsby!- gli sorrise.

Cenarono tutti insieme e terminarono le prove molto tardi.

Quando Sel tornò a casa, le si presentò davanti una scena raccapricciante: Sarah, più magra che mai, che si infilava un dito in gola per vomitare.

-Che cazzo stai facendo?! Sei matta!- strillò corredo verso di lei togliendole il dito dalla bocca.

-Lasciami in pace, Sel! Non importa a nessuno se sto male o no!- si dimenò l'altra.

-Smettila di fare la cogliona!- le gridò prendendola per le spalle.

-Così ti fai male!- continuò a urlare.

Sarah scoppiò a piangere ed abbracciò forte l'amica.

-Su! Su! Va tutto bene! Ma devi promettermi che non farai più una cosa del genere, ok? A molti importa di come stai-. Mormorò l'altra ricambiando l'abbraccio ed accarezzandole la testa.

-A chi? Dimmi solo una persona ed io la pianterò!- esclamò tra i singhiozzi.

-A me importa, ed anche a Charly. E pure Jared ti vuole bene!-

-Io a Jared faccio solo pena!-

-Non è vero e tu lo sai! Ti ha sempre voluto bene. Ultimamente ha fatto un po' il coglione, ma d'altra parte non è colpa sua se si è innamorato di qualcun altro-.

-Perché di me non s'innamora mai nessuno, Sel?-

Non seppe rispondere. In quel momento arrivò Charly e ripose lei alla domanda: -Perché siamo tre sfigate, ecco perché. Forse è il nostro destino non trovare l'amore. Io l'ho accettato, dovreste farlo anche voi due e mettervi l'animo in pace-.

Si avvicinò e si abbracciarono forte tutte e tre.

-Comunque, buon Natale ragazze!- esclamò dopo Charly.

 

-Buon Natale, fratello!- mormorò Zacky quando Syn si alzò barcollando dal letto.

Appena arrivati a Huntington Beach, i due trovarono un hotel a poco prezzo e decisero che sarebbero restati lì finché le acque non si sarebbero calmate.

Brian aveva passato tutta la notte a bere pensando alla sua Sel, ed ora quasi non si reggeva in piedi.

-Buon Natale, vecchio mio!- esclamò dandogli una pacca sulla spalla.

-Che Natale di merda!- rise amaramente l'altro.

-Siamo proprio fottuti, eh?- rise aspramente Synyster.

-Io sono fottuto, fratello. Tu non sei costretto a rimanere. Sul serio Syn, perché lo fai? Io ho fatto una grande cazzata ed ora ne devo pagare le conseguenze, ma tu che centri in questa storia?-

-Te l'ho già detto, Zacky! Non sopporterei vedere un altro mio amico morire, piuttosto morirei con lui. E poi sai come sono fatto: darei me stesso per salvare le persone a cui voglio bene. Ed io ti voglio davvero tanto bene, grande testa di cazzo che non sei altro!- rise scompigliandogli i capelli.

-Bhe, comunque non voglio morire senza lottare. Vieni con me, ti dò il mio regalo di Natale!- esclamò alzandosi trascinandolo con sé.

Prese la valigia e cominciò a cercare senza sosta. Ad un certo punto la trovò.

-Tieni, Gates! Usala solo in caso di estrema necessità!- disse mentre gli posava sulla mano una pistola.

-Zacky, io non so se avrò le palle di uccidere una persona!- mormorò. Si ricordò di quella volta che menò un altro ragazzo e l'aveva ridotto in fin di vita, si era promesso che non avrebbe più fatto una cosa simile.

-E' solo per autodifesa! Nemmeno io avrei le palle di farlo, ma se Tom McKaine ci trovasse non avremo altra scelta. Preferisco che muoia lui che lasciarci la pellaccia io!- disse mentre si prese un'altra pistola dalla valigia.

-Zacky! Ma quella è...-

-Sì! È questa. È la pistola con cui quel bastardo di mio padre sparò a mia madre, Synyster. E con questa io ucciderò McKaine, se sarà necessario!- esclamò lasciandosi sfuggire una lacrima.

 

Buon Natale, Jimbo!” pensò Sel mentre baciò la foto che si era messa sul comodino che mostrava lei e Rev da bambini.

-Ragazze, io corro alle prove! Tornerò tardi, perciò non aspettatemi! Ancora buon Natale!- esclamò dando alle altre due un bacio sulla guancia.

-Buone prove!- gridarono le altre due.

 

Intanto che correva per arrivare in orario alle prove, Sel pensava ai Natali passati con Jimmy e con la sua famiglia.

Le mancavano quei momenti: i regali da parte di tutti i parenti, le lotte a palle di neve con Rev. Tutto terminava sempre con loro due che guardavano il film animato della Disney “A Christmas Carol” alla sera, prima di andare a dormire.

Quel giorno dell'anno era davvero magico.

Molte cose erano cambiate d'allora. Il sentimento natalizio ormai lei non ce l'aveva più, a pensarci bene non aveva nemmeno una vera famiglia con cui festeggiare il Natale. Appena i suoi scoprirono che era diventata una drogata, decisero che non le avrebbero più pagato l'affitto dell'appartamento e l'università; per questo motivo Sel aveva iniziato a spacciare, per potersi permettere l'appartamento e l'università. Ora che non spacciava più aveva deciso che avrebbe cominciato a trovare un lavoretto per pagare l'appartamento e tutto il resto.

Ormai non vedeva i suoi da un po', ma non le mancavano mai. Da quando aveva deciso che sarebbe andata a Hollywood per entrare nel mondo del cinema, i due la credettero pazza e le dicevano sempre che non sarebbe mai diventata nessuno e che sarebbe stato meglio se avesse iniziato a studiare qualcosa di più serio. Comunque a Sel non importava dell'opinione dei suoi genitori.

Ma durante il giorno di Natale, quando vedeva tutte quelle famigliole felici, le saliva un senso di nostalgia dei tempi andati.

 

-Grazie, mamma! Anche a voi buon Natale!- disse Charly a sua madre al telefono.

-Sì, sì, sto bene. Sì mamma, studio tanto. Sì mamma. Ok mamma. A presto!- riattaccò. Lei era l'unica delle tre che avesse ancora dei buoni rapporti con i propri genitori, infatti l'ultimo dell'anno l'avrebbe passato a casa sua.

-Sì, sì va bene ciao!- borbottò Sarah al telefono.

-Chi era?- chiese Charly.

-Quella rompi coglioni di mia madre! Lo sai qual è la prima cosa che mi ha detto?! “Stai studiando?” neanche “Buon Natale tesoro, ci manchi!” Che vada a fanculo!- urlò dando un calcio al tavolo.

-Dai su, lo sai come sono le mamme! Per loro va tutto bene se va bene lo studio!-

-Sì, bhe se mai un giorno avrò un fottuto figlio non sarò come mia madre!- sbottò l'altra.

Sarah era molto legata ai suoi genitori, specialmente a suo padre, ma da quando si era trasferita a Hollywood, i suoi non la consideravano molto e sua madre la chiamava solo per sapere come andava all'università.

 

-Buon Natale, tesoro!- esclamò Valary abbracciando Matthew.

I due erano davvero tornati insieme, ma lui sentiva che non era pianamente felice, gli mancava qualcosa, o per meglio dire una persona: Sarah.

Pensava a lei sempre, in tutte le fottute ore dei giorno; anche quando si scopava Valary, ripensava alla volta che aveva fatto l'amore con il suo angelo.

In quei giorni poi era più agitato che mai: i suoi migliori amici stavano per rischiare la pelle e lui era lì con quella stronza della sua ragazza.

-Buon Natale, Val!- rispose sovrappensiero. Poi si alzò dal letto e le disse guadandola negli occhi: -Val senti, io e te non possiamo più stare insieme! Mi dispiace dirtelo proprio oggi dato che è Natale, ma io non posso andare avanti a mentire a te ed a me stesso-.

Sentendo quelle parole la ragazza si alzò a sua volta dal letto e rise aspramente dicendo: -E' per quell'insulsa ragazzina, vero? Molto bene Sanders, come vuoi tu! Hai sputtanato sette anni!-

-Tu li hai sputtanati, Valary! Adesso scusami, devo andare dai miei amici!-

-Oh ma sì, certo! Vai pure dai tuoi amichetti! Loro sono la cosa più importante!-

-Più importante di te sicuramente!- sbraitò prendendo su i vestiti ed andandosene.

Accese la macchina e partì per Huntington Beach, la strada la sapeva dato che vi era andato per sostenere Synyster quando morì Rev.

Chiamò Zacky al cellulare per sentire dov'erano alloggiati.

Matt! È successo qualcosa?” esclamò Zacky aprendo la chiamata.

-Buon Natale anche a te, Zacky. Comunque sto arrivando a Huntington Beach. Quindi dimmi dove siete alloggiati, così vi raggiungo!-

Matt, ma perché l'hai...”

-Secondo te vi lasciavo affrontare quel bastardo di McKaine da soli? Siamo o non siamo fratelli?-

Oh Matt...”

-Su, su! Adesso non metterti a piangere come una femminuccia, Baker! Non è da te!-

 

Così Matt si fece dire l'hotel dove si trovavano i due. Appena arrivò, Brian e Zacky gli saltarono addosso.

-Buon Natale orso!- urlò Syn, era tanto felice di vederlo.

-Buon Natale orco!- gridò Zacky.

-Ma Matt, devi andartene subito! Non voglio avere sulla coscienza anche te!- esclamò Zacky preoccupato.

-Ed io non posso permettere che McKaine faccia del male ai miei fratelli. Se cadremo, cadremo insieme!- gridò abbracciandoli.

NdA: Buona epifania a tutti ^^ sono appena tornata dalla montagna e già devo iniziare a studiare come una matta per gli esami >.< spero che il 2015 sia iniziato bene per voi :D ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi mi sostiene sempre <3 a presto!!

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Capitolo 16
*** Search and destroy ***


Capitolo 16: Search and destroy

 

-Agitata?- domandò Shannon a Sel. Lo spettacolo sarebbe iniziato dopo un'ora.

-E tu?-

-Me la sto facendo sotto!- urlò lui.

-Dai, ci siamo fatti un culo assurdo per questo musical! Andrà alla grande!- li caricò Josh, il ragazzo che interpretava Nick.

-Verrà a vederti Johnny?- domandò poi Sel al suo amico.

-Sì! Me l'ha promesso!- rispose Shannon con un sorriso.

-Ci sono tutti a vederci stasera! C'è Johnny, mio fratello, Sarah e Charly! Dobbiamo fare bella figura, Sel!- esclamò agitato.

-Bhe, non proprio tutti, manca una persona-. Mormorò pensierosa.

-Oh, già. Non preoccuparti, Sel. Si sistemerà tutto, me lo sento!- la incoraggiò lui accarezzandole la guancia.

 

-Mio fratello è agitato come non mai! Non l'ho mai visto così, spero che non combini qualche casino sul palco!-

-Non preoccuparti, Jared! So che si sono impegnati tanto, è normale che sia un po' emozionato!- lo rassicurò Sarah sedendosi di fianco a lui.

-Oddio! Vedo Sarah, Jared e Charly! Oddio Shan sono agitatissima! Non ce la posso fare!- urlò Sel mentre sbirciava tra le quinte.

-Hai visto se c'è Johnny?- domandò lui continuando a camminare avanti ed indietro.

-Shan ti prego smettila! Così mi fai agitare ancora di più! Comunque no, non lo vedo! Ma tranquillo, arriverà!-

 

Lo spettacolo finalmente cominciò e Josh entrò in scena.

Quando Shannon salì sul palco fu accolto da un grande applauso e Jared urlò: -Quello è mio fratello!-

In quel momento, entrò nel piccolo teatro anche Johnny, che appena vide Shannon sul palco mentre recitava, si emozionò. Si ritenne fortunato ad avere un ragazzo come Shannon, era perfetto ai suoi occhi. Poi però si ricordò di quello che stavano passando i suoi amici. “Chissà come stanno ora Zacky e gli altri”. Pensò tra sé un po' triste. Una parte di lui voleva essere lì con loro, ma non se la sentiva d'abbandonare il suo ragazzo.

Dopo un po' entrò in scena anche Sel, la quale mentre cantava e recitava, si sentiva strana: non era più agitata, si sentiva bene. Tutti i problemi della sua vita sembravano essere spariti, in quel momento c'era solo lei che interpretava la sua parte.

 

-Shan sei stato bravissimo!- esclamò Johnny appena lo vide.

-Grazie Johnny! Ti è piaciuto?- domandò l'altro felice.

-Sì! Siete stati bravissimi tutti quanti! Ah sei stata bravissima anche tu, Sel!-

-Grazie Johnny-. Rispose in modo assente. Appena finito lo spettacolo, quella meravigliosa sensazione che aveva provato mentre recitava andò via in un lampo. Tutti i suoi problemi la travolsero ancora una volta. Così corse a casa senza andare a festeggiare con gli altri, la testa le scoppiava.

Si coricò sul letto e prese la foto che aveva sul comodino. “Domani saranno due anni”. Pensò guadando la faccia buffa di Rev nella foto.

 

Mentre Shannon era a farsi una bella doccia calda, Johnny ripensò a Synyster e gli altri suoi amici. Cazzo, non ce la faceva più a starsene lì con le mani in mano, doveva andare da loro, e subito!

-Hey Johnny, tutto bene?- domandò Shan entrando in camera con addosso solo un asciugamano. Normalmente nel vedere questa visione, a Johnny sarebbero venute in mente delle idee un po' troppo porche, ma in quel preciso istante, nemmeno quella visone di Shannon mezzo nudo riuscì a fargli smettere di pensare ai suoi più cari amici.

-Shan, io me ne devo andare per qualche giorno. Torno presto, non ti preoccupare-. Mormorò alzandosi.

-E dove vai?- domandò stupito.

-C'è una cosa che devo fare-.

-Cosa?- chiese sempre più curioso.

-Non dovrei dirtelo, Shan- bisbigliò piano Johnny più triste che mai.

-Come “non dovrei dirtelo”! Stiamo insieme o no?! Non voglio segreti!- esclamò l'altro.

-Lo so, Shan, ed hai ragione, cazzo! Ma questa è una cosa più grande di me, centrano Zacky e gli altri!-

Nel sentire quelle parole, Shannon spalancò gli occhi.

-Zacky e gli altri? Quindi centra anche Synyster Gates, giusto? Dimmelo Johnny!-

-Sì, centra anche lui. È dovuto partire con Zacky per una cosa importante, ed ora sono in pericolo!- non ce la faceva più a tenerselo dentro, gli altri l'avrebbero ammazzato per aver detto a qualcuno tutto ciò, ma in quel momento non gli importava.

-Ecco perché l'ha lasciata-. Mormorò Shannon.

-Sapevo che non l'avrebbe lasciata senza un valido motivo. Quindi adesso Synyster Gates è in pericolo? Dimmelo!?-

-Credo di sì! Sel sta tanto tanto male per la faccenda con Synyster?- domandò Johnny sospirando.

-Sì!- ribatté Shannon sicuro.

Fece un grande sospiro per poi dire: - D'accordo, allora, quello che sto per dirti nessuno lo dovrebbe sapere, Shan. Comunque Synyster è stato costretto a lasciare Sel, così com'è stato costretto Zacky a lasciare Charly-.

-Perché?!- domandò insistentemente.

 

Sel era stata in camera sua tutto il giorno. Non aveva nemmeno letto sul giornale le recensioni sul musical.

Era sdraiata sul letto a fumarsi una canna mentre ascoltava la sua canzone preferita: Stairway to Heaven. A differenza dell'anno prima però non era triste, perché ora sapeva che il suo Jimbo le era sempre vicino. Aveva solo bisogno di staccare la testa da tutti i pensieri, e Stairway to Heaven insieme ad una canna era esattamente quello che le serviva in quel momento.

-”Ther's a lady who's sure all that glitters is gold and she's buying a stairway to heaven...”- cantava a squarciagola in compagnia della voce di Robert Plant.

Sarah e Charly sapevano che quando Sel ascoltava quella canzone non voleva essere disturbata per nessuna ragione al mondo. Per lei Stairway to Heaven era più di una semplice canzone: era LA Canzone. Diceva sempre: -L'assolo di Jimmy Page in Stairway to Heaven è meglio d'un rapporto sessuale!-

In quel momento, proprio durante l'assolo, Jared entrò in camera sua come una furia.

Sel, che era in piedi sul letto imitando Jimmy Page e con la canna in bocca, guardò dritto negli occhi Jared con aria omicida.

Gli corse incontro incazzatissima soffiandogli il fumo negli occhi.

-Jared, lo sai che cazzo di canzone è questa?!- strillò fuori di sé.

-Lo so, lo so, Sel! Mi dispiace interrompere i poveri Led, ma si tratta di vita o di morte!-

-Non è un motivo sufficiente per interrompere questa cazzo di canzone!- sbraitò spegnendo lo stereo ed interrompendo la parte finale di Stairway to Heaven.

-Vaffanculo! Mai un momento di pace!-

-Ti chiedo ancora scusa, davvero! Ma ti ripeto che è una questione seria. Ed è una cosa che tu devi sapere!-

-Oh. E di che si tratta?- domandò andando in salotto. Vide che nella stanza c'era un bel po' di gente: Sarah, Charly, Shannon e Johnny, e tutti la stavano fissando.

Notò che avevano tutti l'aria tesa.

-Bhe, cosa sono quei musi lunghi?- domandò iniziando un po' a preoccuparsi e buttando il filtro della canna nel posacenere.

-Sel, Synyster è nei guai!- disse piano Johnny.

Sentendo questo, la ragazza alzò gli occhi al cielo borbottando: -E a me perché dovrebbe importare?-

-Sel ascoltalo, per favore!- esclamò Sarah che era sul punto di piangere.

-E che cazzo avrà combinato?! Ha sverginato una dodicenne e questa è rimasta incinta?! Voi avete interrotto la mia canzone preferita per dirmi che quello stronzo di merda di Brian Haner è nei casini?! Ma andatevene tutti a fanculo!- strillò alterata al massimo.

-Sel, lui ti ama!- mormorò Jared avvicinandosi a lei.

-Non dire stronzate! Se mi avesse amato non si sarebbe comportato così!- gli gridò contro.

-Proprio perché ti ama ha dovuto comportarsi così!- ribatté l'altro prendendola per le spalle.

Sel guardò tutti con aria interrogativa e rivolta a Johnny domandò: -Insomma, che cazzo è sta storia?-

-Sai chi è Tom McKaine?- le domandò sottovoce il ragazzo.

-Sì, certo! L'anno scorso era lui che mi procurava la droga, in un certo senso lavoravo per lui perché in parte i soldi che prendevo li dividevo con lui. È un delinquente, nessuno dovrebbe avere a che fare con lui. Perché mi chiedi di Tom...- e poi si ricordò di quello che aveva detto Charly quella volta che si era ubriacata: “Ha ricevuto una telefonata prima di andare via. Era un certo Tom”.

-Oh cazzo! Era quel Tom che aveva chiamato Baker! Che sta succedendo?! Che centra Tom McKaine con Baker ed il mio Brian!- domandò preoccupata.

-Un po' di tempo fa, Zacky s'è scopato la moglie di Tom ed ora lui lo vuole uccidere per vendicarsi. Synyster e Matt sono scappati via con Zacky. Per questo Syn ti ha detto quelle cose, Sel. Lui non le pensava per davvero, ma sapeva che se tu l'avessi seguito, avresti corso un grande rischio!-

-Dove sono ora?- bisbigliò la ragazza, che riusciva a stento a stare in piedi, le ginocchia le tremavano come non mai. Il suo Brian era in pericolo, doveva salvarlo.

Non avrebbe mai permesso a Tom di fargli del male negli stessi giorni in cui Jimmy se n'era andato.

-A Huntington Beach-. Rispose Johnny.

Nel sentire quel nome, Sel spalancò gli occhi. Di tutte le città esistenti sulla faccia del pianeta, loro erano andati a Huntington Beach.

Avrebbe seguito Brian fino in capo al mondo, ma l'avrebbe seguito anche nella città dove per lei non c'era altro che dolore? Ci pensò un po'. Sì, l'avrebbe seguito anche lì.

-Qualcuno deve avvisare la polizia! McKaine non può passarla liscia!- disse Shannon.

-Voi avvisate la polizia, io vado da Brian!- disse Sel andando a prendere la sua giacca di pelle.

-Dove credi di andare, Sel?! È pericoloso!- le sbraitò contro Jared.

-Credi che non lo sappia?! Ma io devo ripagare un favore. Io lo salverò!- ribatté secca e decisa.

-Io vengo con te, Sel! Se succede qualcosa a Zacky, io...io...- Charly non ce la fece a finire la frase, al solo pensiero di vedere Zacky morto le faceva venire la nausea.

-Ok, allora Charly, tu e Johnny venite con me; gli altri chiamano la polizia! Johnny, prepara la macchina, andiamo a Huntington Beach!- esclamò sempre decisa.

-Johnny fai attenzione-. mormorò Shannon abbracciandolo.

-Avvisateci se succede qualcosa!-. Esclamò Sarah tra i singhiozzi.

-Stai tranquilla! Andrà tutto bene!- la rincuorò Sel abbracciandola e baciandole la fronte.

 

NdA: Eccovi qui il capitolo ^^ ringrazio chi mi sostiene sempre e chi ha messo questa storia tra le ricordate :) un bacio e a presto!!

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Capitolo 17
*** Gunslinger ***


Capitolo 17: Gunslinger

 

-...Ed io l'ho trattato così male! Gli ho detto delle cose terribili! Non mi perdonerà mai!- urlava Sel incolpando sé stessa per aver detto a Synyster quelle cose l'ultima volta che ci aveva parlato.

-Sì, c'è rimasto parecchio male. Ma non preoccuparti, Sel. Sapeva che avresti reagito così, ti perdonerà senz'altro!- provò a confortarla Johnny mentre guidava.

 

Era sera, e Brian, Zacky e Matt erano in un bar di Huntington Beach, precisamente il bar in cui Syn andava sempre con Rev. Gli faceva uno strano effetto essere lì senza di lui.

Ad un certo punto un uomo grosso e dai capelli biondi entrò nel bar insieme ad altri uomini. Quello era Tom McKaine!

Appena lo videro, i tre scapparono dalla porta sul retro, ma sfortunatamente, McKaine ed i suoi leccapiedi li seguirono con passo veloce e deciso.

Si ritrovarono fuori dal bar e un pochi secondi vennero circondati dagli uomini di McKaine.

-Speravo di trovarti solo, Baker. Invece non sei altro che un codardo che ha bisogno dei suoi amichetti per affrontare le situazioni-. Ringhiò McKaine con un sorriso diabolico stampato in faccia.

-Bhe, veramente anche tu sei in compagnia! I tuoi gorilla sono davvero grossi. Ma dimmi, come hai fatto a sapere che mi trovavo proprio qui?- sputò fuori Zacky.

Intanto Matt guardava gli uomini di McKaine, e persino lui, che era grande e grosso, prese paura.

-Ho le mie spie, Baker, dovresti saperlo bene. Quando devo vendicarmi su qualcuno, uso ogni mezzo necessario, e come sai, ho molti uomini al mio servizio. Alcuni di loro hanno spiato ogni tuo singolo movimento dal momento in cui scoprii che ti sei scopato mia moglie. Ma sai, non voglio sporcarmi le mani solo per uccidere un povero insetto come te! Saranno loro a farti fuori!- esclamò puntando il dito contro i suoi uomini.

-Dovrai passare sopra il mio cadavere prima!- tuonò Synyster avanzando.

-Non c'è molta differenza nell'ucciderne tre al posto che uno solo. Per me non è un problema!- ribatté Tom alzando le spalle.

-Sei proprio un grande figlio di puttana!- gridò Matthew saltandogli addosso tirandogli un pugno in faccia.

-Tu sarai il primo ad essere fatto fuori, ragazzino!- mormorò l'altro toccandosi il punto dove Matt l'aveva appena colpito.

-No! Loro lasciali stare! Tu devi fare fuori me! Me e basta! Mi sono spiegato!?- gli gridò contro Zacky allargando le braccia.

-Giusto! Per una fottuta volta hai ragione, Baker! Coraggio, uccidilo!- disse ad uno dei due scagnozzi che era di fianco a lui.

Si sentì un colpo di pistola. Synyster aveva appena sparato ai piedi dell'uomo.

-Non ti avvicinare, ammasso di lardo!- ringhiò.

-”Ammasso di lardo” a me?! Io ti uccido!- urlò l'uomo correndo contro di lui.

Zacky si mise in mezzo e venne colpito in piena faccia, il naso cominciava a perdere sangue.

Cercò di colpire l'uomo ma era come paralizzato, era molto più grande di lui e gli si era messo addosso per colpirgli meglio la faccia. Ormai non si sentiva più gli zigomi.

-Zacky!- gridò Matt.

Synyster si stava avvicinando al suo amico per aiutarlo a liberarsi, quando l'altro scagnozzo gli puntò la pistola all'altezza del cuore.

-Brian! No!- si sentì un grido femminile.

Si ritrovò disteso per terra, qualcuno l'aveva spinto e così aveva evitato il colpo per miracolo. Alzò gli occhi ed esclamò meravigliato: -Sel!-

-Togligli le mani di dosso!- sbraitò Matthew liberando Zacky dalla presa possente dello scagnozzo. Finalmente riusciva a respirare.

Johnny e Charly corsero verso il casino per cercare di bloccare tutto. La ragazza appena vide Zacky così ridotto male, gli corse incontro preoccupata.

Non si sapeva di preciso come avessero indovinato il posto, ma Sel era convinta che si trovavano per forza in quel bar, perché sapeva che Jimbo portava sempre Syn lì quando andava a trovarlo. Se c'era un posto dove Syn si sarebbe dovuto trovare, era quello. No s'era sbagliata.

Proprio in quel momento Sarah, Shannon e Jared erano arrivati con la polizia. La ragazza vide immediatamente Matt cominciò a correre nella sua direzione, ma Tom la bloccò.

-Fermo! O lei morirà!- tuonò puntandole la pistola sulla testa.

Matt rimase pietrificato, il suo angelo era in pericolo e lui non poteva fare niente per salvarla.

In quel momento la polizia intervenne ed uscirono allo scoperto anche i fratelli Leto.

Tom ed i suoi scagnozzi furono arrestati immediatamente.

-Sel, dopo tutto quello che ho fatto per te! Io ti ho trovato un lavoro! E questo è il tuo modo per ripagarmi? Non è finita qui!- continuava a sbraitare Tom mentre entrava nella macchina della polizia.

-Tutto è bene ciò che finisce bene!- esclamò Shannon appoggiando la mano sulla spalla di Johnny.

 

Una lacrima. Sentì una lacrima scorrere sul suo viso. E subito dopo un'altra. Un singhiozzo. Per la terza volta in vita sua stava piangendo. -Sel! Sel mi hai salvato!- disse piano Syn mentre cercava di sedersi. -Ma tu piangi?! Sel, è tutto passato! Stai tranquilla!- le bisbigliò prendendole la testa tra le mani ed asciugandole le lacrime che ormai scendevano senza sosta. Tra i singhiozzi la ragazza riuscì a dire: -Non...non potevo permettere che ti facessero del male, Brian! Non posso p-perdere anche te!- Così lui l'abbracciò stretta.

-Non mi perderai mai, Sel! Io ti amo!-

Sentendo quelle parole cominciò a piangere più di prima.

-Mi dispiace d'averti trattato male, Brian! Scusami!- mugugnò stringendolo.

-Non preoccuparti, me l'aspettavo!- la rassicurò dandole un bacio sulla fronte.

-Ti amo anch'io, Brian!- gli disse guardandolo nei suoi occhioni marroni, sempre piangendo.

Syn sorrise, finalmente provò quel sentimento che tutti chiamano “felicità”.

Le passò una mano tra i capelli e la baciò con tenerezza.

 

-Sarah stai bene?- le domandò Matthew abbracciandola. Notò che era dimagrita notevolmente, era molto più scheletrica ora.

-Sì! Ora lasciami andare, devo tornare a casa!- esclamò sciogliendo bruscamente l'abbraccio. Era ancora sotto shock: aveva appena rischiato di morire.

-Ok. L'importante è che tu stia bene-. Rispose lui.

-Già. Addio Sanders- disse allontanandosi.

-Appena torniamo a Los Angeles, vieni a casa mia, Sarah-. Le mormorò Jared vedendo che lei era ancora turbata.

-Ok...- disse in modo distaccato toccandosi il punto in cui Tom le aveva puntato contro la pistola.

Prima d'andare, Jared si rivolse a Matt dicendo: -E' ancora spaventata. Passerà un po' di giorni da me, proverò a tranquillizzarla un po'. Dalle un po' di tempo, eh-.

-Ok, grazie Jared. Sei un grande amico per lei, ci tiene tanto a te-. Gli rispose mettendogli la mano sulla spalla.

-Lo so-.

-Assicurati che mangi. Tra un po' diventerà aria se continua così-. Disse turbato.

-Certo, io e gli altri stiamo facendo il possibile per aiutarla-. Gli rispose cercando di tranquillizzarlo un po'.

 

Zacky non riusciva quasi a muoversi, si sentiva tutto rotto. Quel bastardo gli aveva fatto un male cane. Ad un certo punto si ritrovò avvolto in due braccine minute che lo abbracciavano stretto stretto.

-Sei tu-. Mormorò piano vedendo che era la sua Charly.

-Zacky!- continuava a gridare tra i singhiozzi.

-Shh. È tutto finito, Charly, è tutto finito-. Disse cercando di alzarsi.

-Ho avuto tanta paura di perderti!- esclamò tra i singhiozzi abbracciandolo ancora.

-Fai piano, Charly. Ho male dappertutto-. Si lamentò.

-Oh, scusa!- disse mortificata staccandosi.

Lui le prese la testolina tra le mani. -Non ti ho detto di staccarti. Mi sei mancata tanto-. Le mormorò baciandole piano la fronte.

Fece un lieve sorriso, era felice di sentirselo dire.

-Ti porto in ospedale, Zacky-. Disse vedendo quanto stava male.

-No. Non voglio andarci, sto bene. Ho ricevuto solo dei pugni, ne sono abituato. Voglio tornare a casa, vieni con me?- le domandò.

-Ehm...sì, certo-. Rispose arrossendo lievemente.

 

La mattina dopo, Sarah e Jared arrivarono a casa Leto e vennero accolti da Arin, il quale appena vide il viso preoccupato del suo ragazzo, lo abbracciò.

-Cos'è successo, Jared? Come stanno Sel e gli altri?-

-E' finito tutto bene, hanno arrestato McKaine. Ora devo pensare un po' a Sarah-. Spiegò avvolgendole le spalle con un braccio.

-Cosa ti è successo?- le domandò Arin un po' preoccupato, vedeva che la ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto.

-Ho rischiato di essere uccisa, Arin-. Bisbigliò fissando sempre il nulla.

-Oh cazzo...che grande figlio di puttana!- esclamò il ragazzo.

I tre andarono in camera di Jared e si sedettero sul letto, Sarah era in centro. -Matthew ha lasciato Valary, lo sai?- le disse Jared sorridendole.

-No, non lo sapevo. Ma adesso non mi importa più niente. Voglio essere lasciata sola. E Matt non lo voglio più vedere-.

-Ok, come vuoi. Ma sappi che lui l'ha mollata per te. Ci tiene a te, e tu ci tieni a lui. Non provare a negarlo, puoi fottere tutti ma non me; ti conosco meglio di chiunque altro e so che tu lo ami-.

-Sì! Ok, lo amo! E con questo?! Non mi ha mai dimostrato niente! Sono stanca delle delusioni, Jared. Per questo ho deciso che me ne devo stare da sola-.

-Nessuno merita di starsene da solo, Sarah-. Intervenne Arin posandole una mano sulla spalla.

-Bhe, cosa vuoi che ti dica? Forse questo è il mio destino-. Ribatté scrollandosi la sua mano di dosso.

 

NdA: Eccomi qui ^^ sì, lo so, non l'ho scritto molto bene questo capitolo. Chiedo perdono T.T comunque ringrazio come sempre chi mi sostiene e mi dà la forza di terminare questa ff e chi continua a mettere questa storia tra le preferite. Grazie infinite davvero <3 vi saluto, al prossimo capitolo :D

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Capitolo 18
*** Warmness on the soul ***


Capitolo 18: Warmness on the soul

 

-Aii!- si lamentò Zacky mentre Charly gli metteva del ghiaccio sul labbro gonfio. Per fortuna non aveva niente di rotto, però aveva diversi lividi.

I due erano tornati a Los Angeles insieme, ed appena arrivati a casa del ragazzo, Charly cercò di mendicargli alcune ferite.

-Non mi passa il male con il ghiaccio, Charly!- esclamò prendendole delicatamente la mano per allontanarla.

-Oh. E allora cosa ti serve?- cercando di guardare in giro per vedere cosa gli poteva essere utile.

-Sei così ingenua. È una delle cose che amo di te-. Mormorò sorridendo e guardandola negli occhi.

Non fece tempo a reagire perché lui le prese il viso tra le mani e la baciò. Charly era felice di risentire di nuovo il sapore delle sue labbra, le era mancato tanto. Si avvinghiarono mentre lui la teneva tanto vicino a sé.

Dopo un po' si staccarono e Zacky le bisbigliò all'orecchio: -Ora sto molto meglio!-

Lei sorrise e lo abbracciò.

Ad un certo punto lui la prese in braccio e la portò in camera sua.

Charly, che prima provava paura per quel ragazzo così tanto più grande di lei, ora si sentiva protetta tra le sue braccia.

La distese piano sul letto e le accarezzò la guancia. Cominciò a baciarla ed a toccarla andando con la mano sotto la felpa e toccandole la pelle, automaticamente lei si staccò un po' spaventata, tutto ciò le era completamente nuovo.

-Che c'è, Charly?- le domandò stupito.

-E' che...- non riusciva a terminare la frase, si sentiva troppo in imbarazzo.

-Cosa c'è?- ripeté lui passando una mano tra i suoi lunghi capelli color oro.

-Che...io non l'ho mai fatto-. Disse diventando paonazza e coprendosi il volto con le mani.

Zacky sorrise dolcemente e le tolse le mani dal viso dicendole: -Lo so-.

Vedendo che lui le sorrideva si rilassò un po', così la prese e se la mise sulle gambe cullandola.

-Ti piacerebbe farlo con me?- le chiese dopo un momento di silenzio.

-Sì-. Rispose piano ma decisa: lo pensava per davvero, con lui l'avrebbe fatto.

Sentendo quelle parole, Zacky s'illuminò.

La fece distendere di nuovo sul letto ed iniziò a toglierle la felpa ed i jeans.

Così lei, un po' goffamente, gli tolse la maglietta. Accidenti! Quanto era bello! Era un po' cicciotto, ma lei lo trovò perfetto.

Zacky si tolse i jeans e restò con su solo i boxer, Charly s'imbarazzò un po' e lui lo notò facendo un sorriso malizioso.

Le tolse la maglietta e così anche lei restò in intimo. Il cuore le cominciava a battere a più non posso, non sapeva se sarebbe riuscita a reggere.

Lui l'abbracciò e cominciò ad accarezzarle piano la schiena; ad un certo punto le tolse il reggiseno e la fece coricare iniziando a baciarle ed a mordicchiarle il collo. Intanto cominciava a toglierle le mutandine sempre andando adagio.

Quando s'accorse di essere completamente nuda davanti a lui cercò di coprirsi il più possibile con le mani, non si era mai sentita così imbarazzata in vita sua.

Con calma, Zacky le prese le mani e la guardò negli occhi dicendo: -Sei bellissima, Charly!-

Nessuno le aveva mai detto una cosa del genere prima di quel momento, sentendo quelle parole si commosse e lo ringraziò con un bacio.

Lui si tolse anche i boxer e di mise sopra di lei.

-Vai piano!- mormorò lei.

-Certo. Ti farà un po' male, è normale. Però cercherò ti fartene provare il meno possibile-. La confortò baciandole la fronte.

Vedeva che era tesa, così iniziò ad accarezzarle il viso mentre le baciava piano il collo. Quei baci la facevano impazzire.

Quando vide che ormai era pronta, entrò piano piano in lei.

Charly urlò un po' all'inizio. Le faceva male, ma in parte provava anche piacere. Le piaceva la sensazione di sentire Zacky dentro di lei.

Continuarono per un po', ma poi il ragazzo smise vedendo che Charly non ce la faceva davvero più. Si distese di fianco a lei ansimando a più non posso.

-Ti...ti è piaciuto?- le chiese continuando a respirare forte.

Charly gli rispose avvicinandosi a lui per baciarlo: -Sì! Mi ha fatto un po' male, ma questo è normale. Ora capisco perché Sel e Sarah non ne possono fare a meno-.

Sentendo quella frase, Zacky rise e se la strinse forte.

-Charly, sto per dirti una cosa che non ho mai detto ad anima viva...- fece un bel respiro e buttò fuori tutto d'un colpo: -...ti amo!-

Charly si portò automaticamente la mano sulla bocca, non riusciva a crederci.

-Davvero?- domandò incredula.

-Davvero-. Le rispose sorridendole dolcemente. -Sei così piccola. La prima cosa a cui avevo pensato appena ricevetti la chiamata di McKaine, sei stata tu. Non volevo che ti toccasse, nessuno ti deve toccare. Così pur di proteggerti, me ne sono andato all'istante, così non avresti corso alcun rischio. Io e te siamo completamente diversi: tu sei una brava ragazza, invece io sono uno che combina solo guai. Siamo davvero come Biancaneve e la strega cattiva. Ma sai una cosa? Ho capito che tu mi rendi una persona diversa, mi rendi migliore. Ed è per questo che ti amo, perché nessuno prima d'ora mi aveva fatto l'effetto che mi fai tu. Per te, Charly, farei qualunque cosa-. Wow! C'era riuscito, finalmente le aveva espresso tutti i suoi sentimenti, ed ora si sentiva così leggero ed in pace con sé stesso.

-Oh Zacky!- esclamò abbracciandolo forte con le lacrime agli occhi.

-Anche io ti amo. Sento che con te io possa riuscire a fare tutto. All'inizio avevo tanta paura di te, paura che tu mi facessi male. Ora invece ho capito che senza di te non ci posso stare. In queste settimane che non ti ho visto, io stavo per impazzire, dovevo sembrare forte per Sel e per Sarah, perché anche loro stavano tanto male. Cercavo di sorridere e dar loro la forza necessaria per andare avanti, ma dentro di me stavo come morendo. Avevo bisogno di vedere che stavi bene, avevo bisogno di vedere i tuoi occhi-. Mormorò mentre gli continuava ad accarezzargli il viso.

Sentendo quelle parole le prese il viso tra le mani ed iniziò a baciarle la fronte. -Ora che sei con me, sto bene!- le mormorò.

Charly avvolse le sue braccia attorno al suo collo e gli diede un bacio che lui ricambiò all'istante. Dopo di che si accoccolò sul suo petto mentre Zacky le baciava la testa e le accarezzava i capelli.

Si addormentarono entrambi all'istante, erano davvero distrutti. Ma finalmente erano insieme e felici.

 

NdA: Boom pregnat!!! Sopravvissuti?? xD spero che il capitolo vi sia piaciuto ^^ ringrazio come sempre chi mi sostiene, siete l'amore <3 alla prossima!!

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Capitolo 19
*** Fiction ***


Capitolo 19: Fiction

 

-Mi sei mancata così tanto!- le bisbigliò Synyster mordendole un orecchio.

I due erano rimasti a Huntington Beach ed ora si trovavano nell'hotel dove si erano rifugiati Brian e gli altri. Le faceva uno strano effetto tornare nella sua città dopo tanto tempo, ma in fondo era contenta di trovarsi lì.

-Anche tu mi sei mancato tanto. Ho provato ad odiarti, ma non ce l'ho fatta-. Gli rispose abbracciandolo forte.

-Johnny mi ha detto che stai girando un corto!- le mormorò baciandole la testa ed abbracciandola a sua volta.

-Sì, Shannon fa il protagonista, Brian-.

-”Brian”? L'hai chiamato come me?!- esclamò Syn prendendole il viso tra le mani facendo un gran sorriso.

Sel annuì facendo di sì con la testa. -Avevo bisogno di sentirti vicino in qualche modo-. Disse piano abbassando lo sguardo un po' imbarazzata.

-Oh piccola!- mormorò lui stringendola a sé.

-”Piccola”?- domandò Sel stupita, anche se doveva ammettere che gli piaceva essere chiamata così da lui.

-Già. Sei molto più piccola di me, e molto più sottile, sei magra come un grissino. L'unica cosa che hai di grande sono le tette!-

-Bri!- urlò ridendo.

Rise forte anche lui.

-Mi piace “Bri”, Rev mi chiamava sempre così-. Mormorò dandole un bacio. Sel si sciolse al contatto con lui, le era mancato così tanto il suo profumo.

-Sei così bella!- le disse in un orecchio mentre le accarezzava la guancia.

Sorrise. Non si sentiva così felice da tanto tempo. Gli prese il viso e gli posò la fronte sulla sua e lo guardò in quei occhi color cioccolato.

Syn la prese per i fianchi e l'avvicinò a sé per baciarla di nuovo, aveva bisogno del contatto con le sue labbra. Poi piano piano con la mano andò sotto la sua maglietta per toccarle la pelle, era fredda come il ghiaccio.

Così Sel si mise sopra di lui e cominciò a massacrargli il collo con dei piccoli morsetti.

Le tolse la maglietta e l'abbracciò mentre lei continuava.

Sel gli tolse la maglietta e cominciò a baciargli il petto facendolo coricare sotto di sé. Notò che sul petto aveva un grande tatuaggio, una scritta: FOREVER.

-Questo tatuaggio l'hai fatto dopo che Jimbo se n'è andato?-

Sorpreso di quella domanda la guardò e le accarezzò i capelli rossi come il sangue.

-Sì. L'ho fatto per lui, da cosa l'hai dedotto?-. Mormorò baciandole una spalla.

-Ormai ti conosco, Brian Haner-.

Cominciò a toglierle il reggiseno e lei gli tolse i jeans continuando a baciargli il petto. Syn emise un piccolo urlò quando Sel gli mordicchiò un capezzolo.

Gli tolse anche i boxer e rimase a contemplarlo per un po'. In tutta la sua vita non aveva mai visto un essere vivente così bello, con un viso con i lineamenti così duri che però venivano spezzati da quel sorriso così dolce.

-A cosa pensi, Sel?- le domandò accarezzandole la guancia.

Gli prese la mano e gliela baciò rispondendo: -Che sei bellissimo-.

Syn fece un sorriso malizioso e si mise sopra di lei. Le tolse velocemente i jeans e le mutandine mordendole la pelle.

-Non sai quante volte ho sognato questo momento!- mormorò Sel allargando le gambe per farlo entrare.

Lui le sorrise dolcemente e la baciò.

-Anch'io non vedevo l'ora di fare l'amore con te, fin dal primo momento che ti ho vista-. Dicendo così la penetrò con decisione.

Sel gli circondò i fianchi con le gambe per avvicinarselo ancora di più e per seguire i suoi movimenti.

Synyster cominciò a muoversi più velocemente e sentiva Sel fare dei piccoli versi mentre gli graffiava la schiena con le unghie. Si mise ad osservare il viso di lei che esprimeva tutto il piacere che stava provando in quel momento. Poi anche lui cominciò ad avere il respiro più pesante, Sel lo sentiva ansimare sul suo collo, così avvolse il collo di lui con le braccia e faceva passere le mani tra i suoi capelli neri come la notte.

Appena finito si sorrisero dolcemente e cominciarono a ridere. Erano sudati, stanchi e felici.

Tra tutte le volte che l'aveva fatto, quella fu la volta più bella, finalmente Sel aveva capito la differenza che c'è tra la semplice “scopata” ed il “fare l'amore”.

Syn si coricò di fianco della ragazza.

-Tu...tu sei Brian Haner, il re della scopata!- urlò felice lei.

Syn scoppiò a ridere prendendola per avvolgerla con le braccia, così lei posò la testa sul suo petto, proprio sulla scritta FOREVER.

Non si era mai sentito così felice, con Sel si sentiva completo, con lei aveva finalmente trovato pace. Si stava per addormentare avvinghiato a lei quando la ragazza bisbigliò: -Secondo te, lui cosa farebbe se ci vedesse in questo momento?-

Sentendo questa domanda, Syn rise piano e rispose: -Conoscendolo bene direbbe: “Era proprio ora, coglioni!”-

Rise anche lei mentre si stringeva di più a lui.

-Sai, credo che lui mi avesse detto di venirti a cercare proprio perché sapeva che tu eri quella giusta per me ed io quello giusto per te. E credo anche che è stato lui a guidarmi da te la notte che ti ho salvata. Non è stato un caso, era il destino-. Le disse baciandole la testa ed accarezzandole i capelli.

-Già, lui sapeva vedere oltre ciò che vedono gli altri-. Mormorò chiudendo gli occhi.

-Sarebbe molto orgoglioso di te!- le disse dopo qualche minuto di silenzio.

-Anche di te-. Gli rispose alzando la testa per baciargli il labbro. Syn le prese il mento e le diede un bacio, dopodiché Sel tornò a posare la testa sul suo petto ed entrambi s'addormentarono con il sorriso sulle labbra.

 

NdA: Booooom pregnant xD allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi sia piaciuto ^^ vi dico già che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, dopo di esso ci sarà il riepilogo finale e finalmente questa storia sarà finita :) ringrazio come sempre chi mi dà tanto supporto, grazie davvero <3

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Capitolo 20
*** Alibi ***


Capitolo 20: Alibi

 

-Mi chiami quando arrivi?- le domandò Zacky stringendola forte.

-Certo!- rispose Charly ricambiando l'abbraccio.

-Mi mancherai, scricciolo!-

-Torno tra due giorni, non è un'eternità!- lo rassicurò.

Si scambiarono un veloce bacio e lei andò ad imbarcarsi sull'aereo per tornare a casa sua per passare insieme ai suoi parenti l'ultimo dell'anno.

 

Era il 30 dicembre e Syn e Sel erano ancora a Huntington Beach. Il ragazzo aveva una mezza idea di cosa le voleva far fare prima di concludere definitivamente l'anno. Così le disse: -Domani mattina ti porto in un posto speciale-.

-E dove?- domandò curiosa.

-Questo non te lo posso dire, è una sorpresa!- ribatté facendole l'occhiolino.

-Eddai, Bri! Dove mi vuoi portare?!- urlò lei saltandogli addosso ed iniziando a fargli il solletico.

-No! No! Sel! Non sopporto il solletico! Hahaha! Ti prego smettila! Vuoi la guerra allora!-

La prese ed iniziò anche lui a farle il solletico.

-No! Brian! Hahaha! Piantala!- strillò dimenandosi, ma lui era molto più forte di lei.

Dopo un po' smisero di lottare e si guardarono felici negli occhi.

-Ok, non mi dire dove vuoi portarmi. A me non importa dove andiamo, voglio solo stare con te!- gli disse abbracciandolo.

-Brava la mia piccola. Non preoccuparti, ti piacerà come sorpresa!- le rispose circondandola con le sue enormi braccia.

 

-Jared, tu lo passi con Arin l'ultimo dell'anno?- gli domandò Sarah, che era rimasta ancora una notte a dormire da lui. Si era un po' ripresa dallo shock, anche se era ancora triste.

-Già. Tu cosa farai?-

-Non so. Charly oggi è partita per tornare a casa sua per qualche giorno e Sel è ancora a Huntington Beach con Synyster. Quindi alla fine lo passerò da sola-. Rispose demoralizzata.

Jared rimase un po' a pensare grattandosi la fronte. Alla fine gli venne un'idea, così le disse allegro: -Lascia fare a me, Sarah! Ti farò avere l'ultimo dell'anno più bello della tua vita! Devi promettermi due cose però!-

-Mmm...ok. Jared mi spaventi quando fai quell'espressione, non mi piace quando trami alle mie spalle qualcosa-. Ribatté dubbiosa.

-Fidati, Sarah! Dopo mi ringrazierai! Comunque mi devi promettere che resterai in casa domani sera, ok?!-

-Ok, tanto non devo vedere nessuno-. Sbuffò.

-Bene. E l'altra cosa è che devi mangiare, ok?!-

-Ok, Jared! Non ho bisogno della balia! So benissimo badare a me stessa!- esclamò seccata.

 

Synyster mise la sua bandana sugli occhi di Sel appena lei entrò in macchina.

-Uffa, Brian! È proprio necessario?- domandò stizzita.

-Sì!- rispose divertito mentre accendeva l'auto.

-Deve essere una sorpresa, quindi non devi vedere dove andiamo!- esclamò.

-Ok, mio capitano!- urlò facendo il saluto del soldato.

-La cosa importante è che non ti tolga la mia bandana dai tuoi begli occhietti, intesi?!-

-Ricevuto!- ribatté in tono solenne.

Ridacchiò e poi partì.

Dopo qualche minuto, Sel sentì l'auto che si fermò.

Syn scese dalla macchina e le aprì la portiera e le tolse la bandana.

E così finalmente Sel aprì gli occhi. Erano in un luogo ben preciso della città, erano al cimitero.

-Brian...- bisbigliò tremando, sapeva perché l'aveva portata lì.

-Credo che tu debba salutare una persona prima di concludere l'anno, Sel. Sei pronta-. Le mormorò Syn avvolgendole le spalle con il braccio.

Lei annuì e piano entrarono nel cimitero.

Gli faceva uno strano effetto tornare lì e fu avvolto da un po' di tristezza.

Quando arrivarono alla tomba di Jimmy, Syn gliela indicò.

-Ti aspetto qui, Sel. Ci saranno tante cose che gli vorrai dire-. Disse facendo un triste sorriso e mettendosi le mani in tasca. Lei lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia. Poi si avvicinò alla tomba dove c'era scritto “James Sullivan”.

In quel momento tutti i ricordi che aveva di lui le tornarono nella mente più chiari che mai, uno in particolare: l'ultima volta che l'aveva visto.

 

-Sel, ti devo parlare. Hai un po' di tempo?- chiese Jimmy al telefono.

-Sì, vieni a casa mia tra qualche minuto. È successo qualcosa, Jimmy? Hai una voce strana-. Esclamò un po' preoccupata. Lo sentì piangere dall'altra parte.

-Adesso arrivo-. Dicendo così riattaccò.

Appena arrivò a casa sua lo abbracciò stretto, Jimmy continuava a piangere.

-Jimbo, che è successo?- domandò facendo sedere entrambi sul divano.

-Sel, non so come dirtelo-. Mormorò quando finì di piangere.

-Ma è tanto grave?- chiese pensando a cosa potesse essere successo, non l'aveva mai visto così triste. A dirla tutta quella era una delle poche volte che lo vide in quello stato, Jimmy era un ragazzo che emanava felicità ed allegria da tutti i pori, e vederlo così le si strinse lo stomaco.

-Sel, io ho il cancro-. Ammise guardando il vuoto.

In quel preciso istante la vita di Sel cambiò. Sentì d'aver perso un battito del cuore, il suo mondo se ne stava andando a puttane.

-Stai scherzando?- domandò guardandolo dritto negli occhi.

-No-.

Sel gridò fuori di sé bestemmiando e stringendolo forte, non avrebbe permesso a nessuno, nemmeno a Dio, di portarglielo via. Jimmy era la cosa più importante della sua vita.

Lui le accarezzò i capelli, che a quel tempo erano ancora del loro colore naturale: castano scuro.

-Non puoi lasciarmi, Jimbo! Io non posso farcela senza di te!- urlava incazzata con il mondo.

-Non ti lascerò mai, mia piccola sweet child o'mine. Sarò sempre con te. Sei una ragazza forte, troverai la tua strada anche senza di me!-

-No! No!-

 

Da quel giorno Jimmy rimase quasi sempre in casa e Sel non andò neanche una volta a trovarlo. Tutti le dicevano che era dimagrito tantissimo e che non sembrava più lui. Lei non voleva ricordarselo così, lo voleva ricordare felice e solare come era sempre stato. Dopo un mese, Jimmy morì.

 

-Ciao Jimbo. Sorpreso di vedermi? Sì, lo so, c'ho impiegato un po'. Ma lo sai meglio di me: ci arrivo sempre dopo di te nelle cose. Come a scuola, ricordi? Non sapevo fare gli esercizi di matematica e così me li facevi sempre tu. Eri sempre stato un genio in quella materia, io invece ero più brava in arte. Perdonami se c'ho messo così tanto, Jimbo. Ma lo sai, io non ce l'ho fatta. Piango di rado, ma questo non vuol dire che sia insensibile e tu questo lo sai. Lo sai perché sei l'unico che era riuscito a vedermi dentro. Sapevi che se anche non piangevo avevo l'umore a terra, allora mi abbracciavi. Sapevi che è peggio essere tristi e non piangere, perché almeno se piangi hai la consolazione delle lacrime. Io per molto tempo non ho avuto nemmeno quella-. Fece una piccola pausa mentre si sedeva vicino alla tomba.

-Mi manchi tanto, Jimbo. Così tanto, che a volte penso di non farcela. Però ora so che tu sei sempre con me, l'hai detto tu stesso nel mio sogno. So che non è stato frutto della mia immaginazione, quello eri davvero tu, quelli erano davvero i tuoi occhioni azzurri. Ed adesso ti devo rendere fiero di me! E credo di starci riuscendo. Mi hanno presa in una compagnia teatrale dopo che mi hanno visto recitare nel musical del “Grande Gatsby”, e sto girando un corto e tra un po' sarà finito. Lo sto facendo anche per te, Jimbo. Voglio che tu sia fiero della tua “sweet child o'mine”-. Dicendo così si rialzò e diede un bacio sulla foto che rappresentava Jimmy sorridente.

-Verrò a trovarti più spesso, Jimbo. È una promessa!-

Tornò da Syn che la stava aspettando.

-Non lo vai a salutare?-

-Lui sa già quello che gli direi-. Le rispose con un leggero bacio sulle labbra.

 

A cinque minuti alla mezzanotte Sarah era nell'appartamento da sola. “Chissà cos'ha in mente quello squilibrato di Jared!” pensò un po' agitata.

Accese lo stereo e si mise ad ascoltare “November Rain” dei Guns n' Roses. Prima non gli piaceva quel gruppo, ma Sel le aveva fatto due coglioni assurdi continuando a dire che erano dei grandi, quest'ultima era andata anche a vedere sia Axl Rose che Slash in concerto.

November Rain” in quel momento però era azzeccata, quindi cominciò a canticchiarla un po' giù di morale.

Arrivò il punto di “Nothing last forever, even cold november rain” quando scoccò la mezzanotte e la gente per strada urlava: -Auguri!-

-Auguri per un altro anno di merda!- urlò Sarah alzando il suo bicchiere con dentro un po' di spumante.

Proprio in quel momento sentì qualcosa colpire la finestra.

Spense lo stereo ed andò a vedere cosa stava succedendo, sicuramente era Jared che le faceva uno scherzo.

Qualcuno da giù continuava a colpire il vetro con dei sassolini. Facendo attenzione a non essere colpita da uno di questi, Sarah aprì la finestra.

Non era Jared, ma Matthew.

E dietro di lui c'era una grande scritta che ricopriva gran parte della strada: “I found you here, now please just stay for a while, I can move on with you around. I hand you my mortal life, but will it be forever? I'd do anything for a smile, holding you 'till our time is done”.

Matt si mise in ginocchio davanti alla grande scritta e la guardò.

Non ci pensò due volte e scese giù per le scale come una scalmanata.

Appena lo vide, gli saltò addosso.

-Hey! Auguri di buon anno!- esclamò lui con la sua voce calda mentre l'avvolgeva con le sue braccia muscolose.

-Me l'ha detto Jared di farlo. Sapeva che avresti reagito così!-

-Sono tue le parole della scritta?- domandò lei cominciando a piangere per l'emozione.

-Sì, ogni singola parola è per te-. Rispose baciandole la guancia per asciugarle una lacrima.

La gente si era fermata a fissare la coppietta esclamando: -Oh che carini!-

-Oh Matt!-

-E' che ti amo, mio angioletto e non voglio più perderti. Solo con te riesco ad avere il piccolo pezzo di paradiso-.

Sentendo quelle parole cominciò a piangere ancora più forte facendo un gran sorriso.

-Anche io ti amo, Matt! Non ho mai provato quello che provo per te per nessun altro, nemmeno per Jared!- esclamò accoccolandosi a lui sempre piangendo. Matthew era felice nel sentirsi dire quelle parole e fece un gran sorriso che mostrava le sue adorabili fossette.

Si alzarono in piedi e finalmente Sarah smise di piangere, così lui l'avvicinò a se e la baciò.

Iniziarono ad andare vicino alla porta d'ingresso del condominio senza smettere di baciarsi. Sarah gli saltò addosso come un koala e lui la portò nell'appartamento senza smettere di baciarla.

 

NdA: Scusate se ci sono un po' di errori, ma non ho avuto molto tempo per controllare bene il capitolo >.< allora, ormai siamo praticamente alla fine. Ringrazio tutti voi per la vostra attenzione e per il vostro supporto ^^ la settimana prossima pubblicherò il riepilogo finale con tutti i ringraziamenti, dopo di che questa storia sarà finalmente finita :D un bacione a tutti voi.

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Capitolo 21
*** Six years later: Do or die ***


Six years later: Do or die

 

-Evviva gli sposi!- gridarono tutti mentre la piccola Charly (emozionata come non mai) ed il suo Zacky uscirono dalla chiesa.

Vennero sommersi dai chicchi di riso e tra gli applausi e le urla di gioia, lui la prese in braccio e le diede un gran bacio.

Tutti gridavano come non mai.

 

Quel giorno c'erano proprio tutti: Sarah e Matt, che erano sposati da tre anni, con George, il loro bambino.

Jared ed Arin, anche loro sposati, con la loro figlia adottata: Susan.

Shannon e Johnny che si erano sposati da poco e stavano per adottare anche loro un bambino.

E, naturalmente, c'erano anche il signor Haner e sua moglie, che era incinta.

Erano tutti a tavola e stavano aspettando la torta.

Arin, che aveva in braccio Susan, disse a Jared: -Esco un attimo a fumarmi una sigaretta. La puoi tenere tu in braccio, Jay?-

-Certo! Vieni qui, piccola peste!- rispose l'altro prendendo la bimba, che si era finalmente addormentata, tra le braccia di Arin.

-Tesoro, esco anch'io a fumare, arrivo subito!- esclamò Sarah rivolta al marito ed uscendo con Arin e degli altri ospiti.

-George! Piantala di fare i dispetti agli altri bambini, se no ti do una sculacciata, chiaro?!- gridò Matthew rivolto a suo figlio che stava tirando i capelli ad un cuginetto di Charly.

-Ma mi ha preso il mio giocattolo!- si lamentò il bambino andandosi a sedere sulle gambe del padre.

-Allora gli devi chiedere con gentilezza di dartelo indietro, ok?-

-Ok-.

-Bravo il mio campione!- esclamò facendogli battere il cinque sulla mano.

Quel bambino aveva lo stesso sorriso della madre e le fossette adorabili di suo padre. Gli occhi erano dello stesso colore di quelli Sarah, ma aveva lo sguardo fiero come Matthew.

Quando Sarah rientrò avvolse le spalle del marito con le braccia esclamando: -Eccoli qui i miei uomini!-

Matt le baciò una mano.

Finalmente arrivò il momento della torta ed i due sposi si avvicinarono per tagliarla insieme.

-Aspettate un attimo!- gridò Synyster colpendo il suo bicchiere con il coltello. -Io e la mia signora dovremmo dirvi una cosa importante!- Così si alzò anche Sel ed i due si guardarono per un istante negli occhi ridendo. Poi insieme gridarono: -Aspettiamo due gemelli!-

E sotto gli applausi dei loro amici e le loro urla si diedero un dolce bacio, sapendo entrambi che se uno dei due fosse nato maschio, l'avrebbero chiamato James.

 

 

 

The end

NdA: Ed eccoci qui, miei carissimi :) sì, lo so cosa state pensando: era meglio se quest'ultima parte non la scrivevo. Forse è un po' banale, lo so. Ma nel mondo succedono tante cose brutte che ho pensato che almeno nelle mie storie alla fine debba finire tutto bene. Sotto sotto resto un'ottimista xD beh, spero di non avervi deluso con questo finale. Ed ora che abbiamo concluso tutto, arrivo ai ringraziamenti: ringrazio di cuore Venus Rottenmorgue per avervi supportata praticamente dall'inizio di questa storia <3. Un ringraziamento va anche a _DiamanteQuellaStrana_ per le sue recensioni sempre puntuali :3. E un grande grazie anche a voi tutti per aver letto questa storia, che per me vale molto. Ringrazio anche chi la leggerà e magari la recensirà ^^ bene, concludo se no questo commento diventa più lungo del capitolo xD spero di rivedervi in giro su questo sito e magari leggere qualche vostra storia :D

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