Inverse Revenge

di Hikari_27
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Dalla sua posizione, il ragazzo riusciva a vedere perfettamente quella che sarebbe stata la sua "vittima".
Si spostò il solito ciuffo biondo che gli cadeva sul viso pallido, mentre sorseggiava lentamente lo champagne.
Gli occhi fissi sul ragazzo moro che stava qualche metro più avanti, fisico asciutto e carnagione abbastanza scura rispetto a quella del biondo:

Taemin sorrise tra se e se quando gli occhi del giovane incontrarono i suoi, posò il bicchiere su un tavolino basso e girò i tacchi.
Dopotutto l'avrebbe incontrato di nuovo, non doveva avere fretta.

Lee Taemin era, all'apparenza, un ragazzo come tanti: aveva un fisico niente male, gambe lunghe e magre, abbastanza muscoloso grazie agli insegnamenti di suo nonno e alla danza.
La pelle era chiarissima quasi bianca, i capelli di un biondo innaturale, quasi bianchi, e anche se era un uomo il suo viso era dolce, quasi femminile: le labbra carnose e rosee più i suoi occhi profondi e dolci.
Mentre provava i passi della coreografia, si ritrovò a pensare che quello sarebbe stato il primo saggio senza i suoi genitori, e non poté fare a meno di sorridere amaramente.
Nessuno poteva capire quello che aveva provato e la sua sete di vendetta, perché Taemin sapeva che non era stato un incidente, e voleva vendicarsi.
Si sarebbe vendicato nel modo più orribile.

Aveva deciso che quello sarebbe stato il suo ultimo spettacolo, era troppo doloroso, i ricordi erano così devastanti che non poté fare a meno di cadere a terra. Appoggiò la testa contro lo specchio guardando, il soffitto mentre le lacrime scendevano veloci.
Non riusciva a dimenticare, anche se era passato un anno dalla loro morte non riusciva ad andare avanti, si sentiva vuoto, fingeva sempre un sorriso davanti agli altri e continuava a testa alta.
Era stanco di fingere, era stanco di tornare a casa e ritrovarsi solo.
Si asciugo gli occhi con il dorso della mano e si alzò in piedi, la musica ormai era terminata e il ragazzo non ce la faceva a continuare.
Prese il suo borsone, che era stato lanciato in un angolo della stanza, e uscì da quella struttura tanto amata con la mente svuotata da ogni pensiero, si ritrovò a vagare in un parco, le risate dei bambini gli fecero accennare un sorriso triste e decise di sedersi su una panchina per godersi le ultime ore di quel pomeriggio estivo.
Il sole gli accarezzava dolcemente la pelle chiara, riscaldandola, avrebbe voluto che scaldasse anche il suo cuore gelato, ma sapeva che era impossibile.
Getto la testa all'indietro godendosi la brezza gentile che gli scompigliava i capelli e chiuse gli occhi, era così rilassante che non ci mise molto ad addormentarsi.
Taemin odiava il silenzio, era freddo e lo agitava,quando era da solo non riusciva ad evitare di ricordare, era un fardello troppo pesante da portare sulle spalle.
Per questo preferiva stare in mezzo alla gente, il loro chiacchiericcio e le loro lamentele lo aiutavano a dimenticare, anche per pochi istanti, quel casino di vita che si ritrovava.
Si accoccolo meglio contro il cuscino e sospirò, un colpo di vento lo fece rabbrividire e realizzare che non era in casa sua, bensì ancora al parco.
Sempre fingendo di dormire cercò di capire cosa stava accadendo: una mano gli accarezzava gentilmente la testa cullandolo, sfiorandogli la fronte con la punta delle dita.
Taemin era confuso, chi cavolo era il pazzo (o la pazza) che lo stava tenendo sulle gambe? Apri gli occhi stralunato e guardò il tizio (o tizia) che si stava prendendo decisamente troppa confidenza.
Gli ci volle un bel po' di tempo per realizzare l'identità del ragazzo, perché si era un ragazzo, e la cosa che lo lasciò sconvolto fu che lo conosceva bene, eccome se lo conosceva! Pelle olivastra, capelli marron cioccolato e occhi furbi...Kim jongin (in tutto il suo splendore) lo guardava sorridendo e gli spostò un ciuffo che gli copriva un occhio "dormito bene?"
Sorrise divertito dalla reazione del biondo, che lo guardava con un misto di sorpresa e istinto omicida.
Taemin scaccio malamente la mano e si alzo di scatto, fulminandolo con lo sguardo.
Cosa cavolo gli era passata per quella testa bacata che si ritrovava? Stava scherzando? "Che cosa vuoi? E soprattutto, chi ti ha dato il permesso di prenderti tutta sta confidenza?"
Se non fossero stati in un luogo pubblico l'avrebbe picchiato fino a farlo diventare una massa indistinta, ma strinse i denti e attese la sua risposta.
Jongin si alzò passandosi una mano tra i capelli e sorridendogli, Taemin perse una manciata di secondi per calmare il suo impellente istinto omicida: ma che cavolo si sorrideva quel babbeo? Mistero.
Sicuramente gli era venuta in mente una qualche risposta deficiente come lui.
"Come sei acido mamma mia! Tornatene a dormire che è meglio! Sono pur sempre un tuo compagno di scuola" il moro sbuffo ruotando gli occhi alzandosi in piedi "ci si vede in giro" disse passandogli vicino e scompigliando i capelli di Taemin, il quale si trarrenne dal saltargli alla gola "ah un ultima cosa.."
jongin appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo e si avvicinò all'orecchio "...sei davvero carino quando dormi"

"Davvero carino quando dormi" diede un calcio alla panchina sfogando la sua frustrazione contro quel povero oggetto "quando ti farò fuori sarò davveeero molto carino jongin, davvero davvero!" Raccolse il borsone e si avviò verso casa meditando vendetta, quell'homo sapiens sapiens uscito male stava mettendo a dura prova la sua pazienza.
Ma poi come gli era venuto in mente di prendersi tutte quelle libertà? Mentre camminava diede un calcio ben assestato ad una lattina davanti a lui e ringhio al pensiero di rivederlo a scuola.
Perché si, la sua grande fortuna aveva fatto si che jongin fosse in classe sua, e quando sarebbe tornato a scuola dopo le vacanze estive si sarebbe ritrovato davanti quella faccia da culo per il resto dell'anno.
Sospirò guardando la luna, era deciso a portare avanti la sua vendetta contro l'uomo che gli aveva tolto tutto, ma non era così sicuro di riuscire a portare a termine il suo "piano malefico"

Per quanto potesse odiare quella sottospecie di persona, non riusciva a essere abbastanza freddo e spietato da fare fuori l'unico elemento della sua famiglia.
Dopotutto quel carciofo di figlio che si trovava non era malvagio anzi! Era solo un po' (molto) idiota, ma il resto andava più che bene...scosse la testa energicamente per scacciare dalla sua mente quelle stupidaggini e si abbassò per riempire d'acqua calda la vasca bianca davanti a lui.
Non si sarebbe mai mischiato a quella gentaccia, non avrebbe mai stretto amicizia con il figlio di colui che aveva fatto morire i suoi genitori.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Era rimasto abbastanza sorpreso e ferito dal comportamento di Taemin, le parole di quel pomeriggio gli rimbombavano in testa confondendolo e lasciandolo con l'amaro in bocca.
Quello non era il suo Taemin, non era il ragazzo che amava.
Perché si, lui, kim jongin era follemente innamorato di lui, sin dal primo istante che l'aveva visto non era più riuscito a levarsi dalla testa la sua voce ed il suo sorriso.
Era un ragazzo allegro e positivo, amichevole, un po' imbranato forse, e anche se non ci aveva mai parlato di persona si era preso una bella sbandata per il biondino.
Si lasciò cadere sul letto, affondando la testa nel cuscino.
Ormai era da un anno che Taemin non era più lo stesso, il suo sorriso era sparito e aveva iniziato a restare sulle sue: inizialmente pensava che fosse solo un periodo e non ci fece molto caso, ma un giorno le sue certezze crollarono come un castello di sabbia colpito da un'onda più forte delle altre.

Era accaduto circa una settimana prima, Taemin non si era presentato a scuola e lui si era trattenuto nell'istituto fino a tardi per sbrigare dei compiti che gli aveva lasciato il suo coordinatore di classe.
Mentre attraversava il piazzale e mandava a quel paese i compagni che lo avevano votato rappresentante, si ricordò che il martedì pomeriggio Taemin era solito andare in palestra a ballare per sfogare lo stress e soprattutto per provare i passi della sua coreografia, dopotutto aveva avuto una parte da solista.
Senza pensarci due volte, jongin era tornato indietro sperando che il giovane fosse ancora dentro.
Ma quello che vide lo fece bloccare sulla porta
Anche se la musica rimbombava nella stanza, aveva sentito chiaramente i singhiozzi del biondino.
Le sue piccole spalle tremavano, scosse dagli spasmi mentre stringeva i pugni sulle ginocchia, nascondendo il viso.
Non l'aveva mai visto piangere, e quella scena lo aveva sorpreso. Senza far rumore richiuse la porta e ritornò a casa, ancora in uno stato di trance; quello non era normale, non era per niente normale.
Cosa era accaduto? Davvero quello era il ragazzo sempre allegro e sorridente che aveva conosciuto durante il suo primo anno?
Nei giorni seguenti aveva iniziato a stargli attorno più del solito, era preoccupato e sentiva che c'era qualcosa che non andava.
Pensava costantemente a quelle spalle, scosse e tremanti, avrebbe voluto abbracciarlo e rimanere con lui fino alla fine, confortandolo e sostenendolo. Ma riusciva solo ad osservarlo da lontano, spaventato e preoccupato a morte.

Scoprì che Taemin passava la ricreazione sulla terrazza a sentire la musica, che dopo le prove era solito andare al parco e che ci restava fino a quando era buio pesto.
Adorava guardare i bambini giocare, li guardava sempre sorridendo e a volte si univa a loro giocando anascondino o ad uno due tre stella.

Anche quel giorno l'aveva seguito, tenendosi a distanza di sicurezza.
Questa volta il suo sfogo era stato un qualcosa di straziante, aveva potuto vedere per la prima volta i suoi occhi arrossati e le labbra che tremavano scosse dai singhiozzi.
Aveva deciso di tenerlo d'occhio fino al suo ritorno a casa, il suo cuore era come stretto in una morsa terribilmente stretta, se gli fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Quindi stava lì dietro un albero neanche fosse uno stalker, a immaginare scene apocalittiche e torturandosi a sangue il labbro inferiore.
Quando però Taemin chiuse gli occhi, non riusci a mantenere la distanza che si era prefissato.

Senza far rumore si era avvicinato a quella panchina, si era abbassato per vedere meglio il suo viso, lasciò che una sua mano accarezzasse lievemente la fronte di quel ragazzo che riusciva a recitare meglio di tutte le star hollywoodiane messe insieme,
perché sapeva che davanti agli altri fingeva costantemente, e voleva che con lui lasciasse cadere quella maschera che si portava dietro.
Con le dita sfiorava gentilmente il lato del volto, limitandosi a sfiorare il suo viso angelico solo con la punta, e a fare il meno rumore possibile anche se il suo cuore faceva un bel po' di casino, battendo impazzito contro la gabbia toracica e facendogli girare la testa.

Quando la mano di Taemin si era stretta attorno al suo polso, riuscì a trattenere un grido di paura e si limitò a sobbalzare terrorizzato guardando il volto del biondino.
La sua espressione non era serena, sembrava triste......sofferente.. e non riusci a trattenersi dal dare un lieve bacio a quelle rughette che si erano formate sulla sua fronte, poi, lentamente sciolse la presa dal suo polso e si sedette accanto a lui sulla panchina, ritrovandosi il biondo acciambellato sulle sue cosce.
Inizio ad accarezzargli i capelli dolcemente ridacchiando al mugolio soddisfatto di Taemin, che si strinse ancora di più a lui passando un braccio intorno alla sua vita e sospirando.
Jongin si era fermato, sorpreso, ma poi ricominciò a passare le dita nella chioma bionda del ragazzo, ignorando gli sguardi curiosi dei passanti e beandosi del suo volto sereno.

Ma quando riapri gli occhi, lo sguardo glaciale che gli aveva rivolto l'aveva lasciato totalmente sconvolto e stupito.
Si girò guardando il soffitto con le braccia incrociate dietro la testa, le piccole stelline fosforescenti che risplendevano nella penombra gli ricordarono il biondo, anche la sua luce brillava debolmente come quella delle stelline. E lui l'avrebbe aiutata a ritornare come prima.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il cartello "chiuso per ristrutturazione" era stato attaccato alla porta in vetro con dello scotch colorato.

Il biondo fece una smorfia ritornando sui suoi passi, con lo sguardo perso a seguire gli uccellini che volavano leggeri.

Dopo tutti i pomeriggi passati tra le lacrime aveva deciso di abbandonare la scuola di ballo, anche se l'insegnante aveva insistito molto affinché cambiasse idea. Aveva bisogno di staccare la spina per un po' e rilassarsi: non poteva esibirsi col rischio di scoppiare a piangere, davanti a tutti gli spettatori.

Girò l'angolo ritrovandosi davanti al cancello del parco, il suo luogo preferito, ma non si sedette sulla solita panchina.

Continuò a camminare per il piccolo sentiero fino a trovarsi circondato dagli alberi, in una piccola radura che aveva scoperto per caso mentre giocava da bambino.

Si guardò intorno sorridendo ai dolci ricordi che gli invasero la mente, ricordò quando aveva deciso di giocare ai campeggiatori insieme al suo migliore amico, rimandendo tutta la notte con lui e morendo di paura per ogni piccolo rumore.

Dopo qualche altro passo, si lasciò cadere sull'erba soffice coprendosi gli occhi con un braccio: anche se erano a metà luglio il sole era piacevole e poteva permettersi di riposare tranquillamente senza correre il rischio di bruciarsi. Ma non era così che voleva passare quel pomeriggio.

Con uno scatto si tirò su prendendo il telefono dalla tasca e appoggiandolo contro un tronco cavo, si tirò indietro i capelli e aspetto che la musica partisse; Il fatto che avesse smesso di andare a lezione non significava nulla, avrebbe continuato a ballare per conto suo, per se stesso, per la sua anima. Perché solo quando ballava si sentiva in pace con se stesso.

In verità Taemin aveva odiato la canzone per la sua coreografia sin da quando l'aveva sentita la prima volta, aveva odiato i passi ed era felice di aver rinunciato. Mentre si muoveva sinuosamente lasciandosi trasportare dal ritmo, si sentì finalmente libero, libero come gli uccellini che tanto invidiava.

L'uomo crede di volere la libertà, in realta ne ha una grande paura. Perché la libertà obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni portano sempre conseguenze. Negative o positive che siano. Aveva letto una frase simile una volta, mentre aspettava il treno e si annoiava a morte. Ma Taemin ancora non aveva trovato una sua versione. "Libertà....Per ognuno di noi ha un proprio significato. Ci sono milioni di definizioni.." riflette tra se e se ad alta voce, aveva un caldo tremendo ed era sudato fradicio. Ma ancora non ne aveva abbastanza.

Si sfilò la maglia, ormai zuppa di sudore, e si sedette a terra, riposandosi un attimo. Il vento gli scompigliava i capelli biondi, asciugandoli lentamente mentre cercava di regolarizzare il respiro, ancora un po' affannoso. Dopo qualche istante si alzò nuovamente in piedi, ricominciando ad accennare qualche passo lento e rilassato. Un sorriso felice si aprì sul suo volto, mentre lasciava scivolare via tutti i pensieri, tutte le preoccupazioni. Ora c'era solo lui e il ritmo regolare che lo faceva muovere.

Preso com'era non si accorse di avere uno spettatore che lo guardava, ammaliato da quei movimenti e da quel corpo perfetto. Jongin guardava il biondo, i suoi occhi catturati da quella splendida creatura che brillava sotto la luce del sole, neanche fosse Edward Cullen. Una risata cristallina risuonò nella piccola radura, facendo sgranare gli occhi al ballerino. Che si girò lentamente, guardando stupito il ragazzo.

Mise pausa alla canzone e si avvicinò a jongin, che non riusciva a staccare gli occhi dal suo petto chiaro. Sarebbe morto, jongin era sicuro che sarebbe morto da un momento all'altro. Arrossi violentemente distogliendo lo sguardo e grattandosi la testa "Cosa ci fai qui?" Il respiro affannoso di Taemin gli faceva girare la testa....era decisamente troppo bello, troppo sensuale e soprattutto TROPPO vicino. Il moro si coprì gli occhi con le mani, lamentandosi impercettibilmente

"Yah sottospecie di esibizionista! Perché non ti rivesti?" Jongin si sentiva le guance bollenti, e sperò con tutto il cuore che il ragazzo non ci facesse troppo caso. Ma ricevette come risposta il suono dolce della sua risata. Era da tanto tempo che non la sentiva, e gli era mancata da morire "Perché ti dà fastidio? Oppure sei geloso del mio fisicaccio?" Il biondo lo guardò divertito e si coprì la bocca con una mano mentre si piegava leggermente in avanti a causa delle risate. "Ah guarda, se quando ti diverti a fare il maniaco sei così amichevole potrei considerare l'opzione di venire a casa tua a bruciarti tutte le magliette" mormorò jongin abbassando le mani e guardando il viso sorridente del suo angelo.

Non credo che sia possibile" Taemin si allontanò per recuperare la t-shirt che penzolava dal ramo di un albero, dopo averla infilata si sedette a terra battendo la mano sull'erba soffice. Un invito silenzioso che jongin non esitò ad accettare.

Il moro atterrò con un tonfo, strizzò gli occhi dal dolore e fece una smorfia, che fu seguita da una risatina da parte di Taemin. Rimasero qualche istante ad osservarsi, a studiare le azione dell'alto senza parlare. Jongin era nervoso, cosa doveva fare? Se ne stava seduto vicino alla sua cotta, in silenzio, come un idiota. Lanciò uno sguardo al biondino, che si era sdraiato chiudendo gli occhi. Il vento soffiava leggero arruffando la zazzera chiara del ragazzo, che sospirò beato da quella brezza gentile.

"Ne Taemin..." Il moro si morse il labbro inferiore esitando."Va tutto bene? " Voleva sapere il motivo delle sue lacrime e della sua sofferenza, ma non voleva essere invadente. Non voleva che Taemin lo guardasse di nuovo con quegli occhi freddi. Ma voleva almeno stargli vicino e proteggerlo.

"Perché questa domanda? " il ragazzo lo fissò incuriosito, si tirò su con uno scatto e incrociò le gambe, con il busto rivolto verso jongin. "Beh ecco....diciamo che da un po' di tempo non sei più allegro come al solito.....Cioè non voglio sembrarti invadente, ma...". Taemin sorrise amaramente alzandosi in piedi e pulendo i jeans con qualche pacca "Non credo che siano affari tuoi" guardò il moro con astio, diventando improvvisamente cupo. sorrise divertito dalla sua espressione.

"Kim jongin, io non sono il tipo che dimentica facilmente, e non sono neanche uno che racconta i fatti suoi al primo che passa" recuperò il telefono e il borsone avviandosi con passo spedito verso il cancello "Non immischiarti nella mia vita"

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Taemin si sentiva un po in colpa per come aveva risposto a jongin, dopotutto lui non c'entrava niente con la morte dei suoi genitori, eppoi era così carino.....
Il biondo si bloccò dal mescolare il frappe al cioccolato che aveva nel bicchiere.
Cosa stava dicendo? Ma cosa cavolo stava pensando? Si diede uno schiaffo in fronte attirando l'attenzione di alcuni clienti e ritornò a mescolare la sua bevanda. Era sicuramente colpa del frappe, gli aveva momentaneamente gelato il cervello, era l'unica spiegazione plausibile.

Erano le 10 del mattino, e faceva un caldo bestiale. La palestra dove andava a ballare era ancora chiusa, e Taemin si annoiava a morte.
Prese tra le mani il telefono e compose il numero di Minho, era il suo migliore amico sin da quando era piccolo, e insieme a lui aveva fatto le cose più stupide del mondo. Come rimanere accampati per una settimana nella piccola radura al parco, facendo preoccupare a morte i genitori di entrambi.
"Hyung hai da fare?"
Dopo neanche mezz'ora, il biondo si ritrovò a ridere e scherzare con l'amico.

Choi Minho era decisamente un bel ragazzo, alto capelli neri, occhi grandi.....il classico dongiovanni che riusciva a far cadere ai suoi piedi ogni ragazza che incontrava grazie al suo "carisma fiammeggiante" come amava dire il moro. Si erano conosciuti al parco, Taemin stava cercando di contruire un castello nel recinto della sabbia e Minho si era avvicinato incuriosito.
Alla fine era venuta una torre altissima, e dopo aver costretto le loro mamme a fare una foto del loro capolavoro (foto che hanno tuttora), si scoprì che Minho aveva un anno in più rispetto il piccolo Tae.
"E insomma? Alla fine hai deciso di lasciare la scuola di danza eh?"
"C'erano troppi ricordi là dentro.... Non riuscivo a concentrarmi. E tu invece? Come va con la tua nuova fiamma?"
Taemin si attaccò alla cannuccia, bevendo quel liquido denso e arricciando il naso alle fitte che gli colpirono la testa
"Dici di kibum?" disse Minho con gli occhietti luccicanti appoggiando gli avambracci sulla superficie in legno, il biondino rabbrividi e posò la bevanda sul tavolo. Automaledicendosi per aver tirato fuori quel nome.

La mattinata passava lenta con le chiacchiere di Minho su quanto fosse sexy kibum con i capelli biondi, con i pantaloni stretti, di quanto fosse perfetto ed altre cavolate che Taemin si sforzava di ascoltare.
Perche la sua mente veniva sempre attratta dalle parole di jongin, dalle sue guance rosse come pomodori davanti al suo petto nudo alla sua espressione ferita quando lo aveva lasciato al parco.
Al suo sorriso quando l'aveva invitato a sedersi vicino a lui, a come si era morso il labbro inferiore quando aveva chiesto se andava tutto bene, al suo viso..
Quegli occhi preoccupati...Non riusciva a toglierseli dalla testa. Quelle parole insicure...come se avesse paura di ferirlo.... Che lui sapesse qualcosa? Il biondo scosse lievemente la testa a quel pensiero, mordicchiando la cannuccia. Era impossibile che lui sapesse qualcosa, ormai fingeva bene davanti agli altri.
Eppure c'era qualcosa di strano...
"Allora ci vieni?"
La voce di Minho lo riportò con i piedi per terra, facendolo saltare
"Venire dove?"
"Alla festa di fine estate che ha organizzato quel broccolo di jonghyun! Devi assolutamente accompagnarmi, quello ci sta provando con il mio ragazzo!"
"Hyung tecnicamente non è ancora il tuo ragazzo" lo corresse il biondino mescolando per la milionesima volta il suo frappe
"Dettagli -rispose lui alzandosi- Ti faccio sapere l'ora domani. Non accetto un no come risposta, quindi inutile che fai quella faccia da cucciolo abbandonato, con me non attacca"
Il biondino buffò sconfitto e accettò di aiutarlo nel piano "conquistiamo il cuore di kibum e uccidiamo Jong"
Dopotutto, doveva solo fare in modo di creare una specie di atmosfera romantica tra i due e poi poteva anche andare a pettinare panda.

La festa si sarebbe tenuta a casa del "nano malefico" (a detta di Minho) esattamente tra 48 ore e Minho era già in crisi con i vestiti.
"Hyung accidenti! È da tre ore che stiamo girando per negozi, mettiti la prima cosa che capita no?" Taemin cadde stanco morto sulla panchina portandosi la lattina di the gelata alla guancia
"Manco fossi una ragazza.." sbuffo sfinito il ragazzo tirandosi indietro la frangia sudata con una mano e sospirando sconsolato.
" sai che non posso farlo -piagnucolo il maggiore tuffandosi accanto all'amico -Devo essere stupendo se voglio conquistare il cuore della mia donzella"
"da quando kibum è una donna?" Taemin incaricò un sopracciglio dubbioso e scoppiò a ridere seguito a ruota da Minho
"Ahahaha oddio era per dire!"
"Non credo che kibum sia felice di essere diventato donna sai?"
Il biondo si asciugò le ultime lacrime con le dita sottili e cercò di calmarsi.
"Però devo dire che il carattere da donna isterica mestruata cell'ha..." I due si guardano per qualche istante soffocando un'altra valanga di risate che minacciava di uscire.

"Taemin-ah sono contento di vederti sorridere così sai?"
Il biondo abbassò la testa giocherellando con la lattina ancora mezza piena
"Hyung...mi dispiace, non volevo farti preoccupare così tanto.."
Minho gli accarezzò dolcemente i capelli sorridendogli "L'importante è che tu abbia superato la cosa. Per un periodo ho avuto paura che facessi qualche pazzia, tipo qualche vendetta strana....ma sono felice di vedere che i miei timori si siano rivelati infondati."
Taemin alzò la testa di scatto a quelle parole, il cuore stretto in una morsa sempre più stretta, mentre si rendeva conto di quello che voleva fare fino a qualche mese fa.
Era davvero lui quel ragazzo? Il senso di colpa nei confronti di jongin si fece più forte, lo aveva trattato da schifo!

"Hyung non mi sento molto bene...per favore mi riaccompagni a casa?" Quella mattina si era sentito un po' in colpa, ma ora si faceva letteralmente schifo. Perché nonostante tutto, aveva odiato a morte entrambi, aveva odiato jongin, che era una delle persone più gentili che avesse conosciuto, e per cosa l'aveva odiato? Per colpa di suo padre, per colpa di quella stupida nave e di quello stupido scoglio.
Rotolò nel letto mordendosi nervosamente il labbro inferiore, doveva chiedergli scusa. Doveva assolutamente scusarsi.

La sera della festa giunse velocemente e i due ragazzi riuscivano a sentire la musica sin dal marciapiede all'inizio del quartiere. Taemin si assicurò che i capelli fossero in ordine e si avvicinò alla porta insieme ad un Minho più morto che vivo, teso come una corda di violino e con i denti piantati nel labbro inferiore
"Hyung respira. Calmati" disse il biondino facendo aria a Minho con le mani. Il maggiore sorrise debolmente ringraziandolo e chiuse gli occhi per regolare il respiro "Let's go"

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Jongin bevve tutto ad un fiato quello che era il suo 3 bicchiere di whisky, era stato trascinato in mezzo a quel casino da sehun e luhan, che lo avevano lasciato al bancone per andare poi a pomiciare sul divano.

Diede uno sguardo annoiato alla sala: l'enorme divano a U in pelle nera era pieno di ragazzi che chiacchieravano e si davano da fare come se fossero in un film a luci rosse, al centro della sala una massa informe di persone ondeggiavano a ritmo con la musica che veniva sparata a tutto volume dalle casse.

Sospirò girandosi verso gli alcolici e si impossesso nuovamente del whisky, bevendo direttamente dalla bottiglia. Era un difetto che aveva sin da bambino, quando si annoiava prendeva la prima bevanda che trovava e tracannava giù tutto come se ne andasse della sua sua vita.

Solo che da piccolo il massimo che poteva bere fino a stare male era del succo di frutta.

Sorrise a se stesso portandosi il liquido trasparente alle labbra e ingoiandolo con uno scatto secco della testa. Si sentiva accaldato, gli girava la testa ma non voleva smettere, ne aveva bisogno.

Aveva bisogno di staccare la spina e lasciarsi andare ma anche così il viso del biondino non lasciava la sua mente.

Si sbottonò i primi tre bottoni della camicia sospirando sollevato, per poi attaccarsi nuovamente alla bottiglia ormai semi-vuota.

Si alzò dallo sgabello e con passo trabballante si avviò verso la portafinestra che dava su un piccolo balcone.

Si lanciò cadere sul dondolo e bevve quel poco di liquore che rimaneva, appoggiò la bottiglia da qualche parte vicino al divanetto e appoggiò la testa sul cuscino imbottito, lasciandosi dondolare lentamente.

Cosa voleva fare ora? Non lo sapeva e non si preoccupò di pensarci, sentiva la testa leggera e aveva i sensi attutiti dell'alcool, non si accorse di aver chiuso gli occhi finche una mano gentile non gli spostò un ciuffo di capelli che veniva mosso da una brezza leggera.

"Chi è il cretino che non si sta facendo i fatti suoi?"
Jongin aprì gli occhi ritrovandosi il viso di Taemin a pochi centimetri dal suo, squadrò velocemente il biondino e allaccio le sue dita intorno al polso del ragazzo per non farlo muovere. Sorrise divertito e avvicinò il viso al suo, guardandolo negli occhi e passandosi lentamente la lingua sulle labbra
"Cosa vuoi zuccherino? Ti annoi di la in quella schifo di festa?"
Taemin si irrigidi sgranando gli occhi, continuando a sostenere lo sguardo del moro, chi caspita era quello? Dov'era il suo jongin? E soprattutto da quando era il "suo jongin"?

"Nnh? Vedo che sei di poche parole stasera......Cosa c'è? A forza di trattarmi da schifo ti si è corrosa la lingua?"
Il biondino sbiancò tirandosi indietro e guardando intimorito jongin, la presa intorno al suo polso si strinse facendogli lanciare un gridolino di dolore
"Jongin cosa stai facendo? Mi fai male..ti prego lasciami!"
"Anche tu mi hai fatto male eppure ancora ti ostini a girarmi intorno. Non ti sa ora di finirla?"
Il moro allentò la presa guardando Taemin con gli occhi lucidi, perché stava dicendo quelle parole? Perché lo stava ferendo? Gli sfuggì un singhiozzo, e se non volesse più parlargli? E se iniziasse ad odiarlo? Abbassò la testa mentre le lacrime gocciolavano sui suoi jeans creando delle macchioline umide. Non voleva essere odiato da lui, desiderava ardentemente la sua compagnia e avrebbe dato via un rene pur di stare insieme a lui.

"Oddio scusami...ti prego perdonami non volevo...ti giuro che non volevo..Non odiarmi ti prego per favore.."
Il biondino lo guardò ferito, sapeva di meritarsi quelle parole, certo non in modo così duro, ma un po se lo aspettava.

Con la mano libera gli alzò il mento in modo da vedergli gli occhi umidi e scacciò le lacrime del moro con le dita, sorridendogli dolcemente
"Shh non preoccuparti, non ti odio e non ti odierò più ne ora ne mai. Ma jongin....quanto caspita hai bevuto?"
Taemin lo guardò preoccupato mentre continuava ad accarezzargli la guancia con il pollice, asciugandola dai residui salati.

"Allora perché te ne vai sempre lasciandomi da solo? Perché non capisci.....perché non riesci a vedere.."
Il biondo lo abbraccio, cercando di calmarlo, mentre gli occhi gli pizzicavano terribilmente
"Jongin-ah tu non hai colpe, sono io quello che dovrebbe scusarsi, sono io il mostro senza scrupoli non tu..forse un giorno ti racconterò quello che è successo ma ora il massimo che posso fare è questo..."
Il ragazzo alzò la testa incontrando gli occhietti umidi di Taemin e ricambiando il sorriso di poco prima.

"Taemin-ah io non potrò mai odiarti, in un modo o nell'altro ti perdonerò sempre ovunque e comunque, quindi sorridi per me ok? Non voglio vederti piangere di nuovo.."
Jongin ricambiò l'abbraccio del giovane, affondando la testa tra la spalla ed il collo bianco, respirando il suo profumo. Da quanto tempo voleva stare in quel modo? Gli angoli delle sue labbra si piegarono verso l'alto, mentre strofinava il naso contro il collo del biondino. Facendolo sobbalzare sorpreso.

I due rimasero in quella posizione per un po', Taemin si sentiva le guance bollenti mentre accarezzava lentamente i capelli del ragazzo. Poi jongin lo scansò sorridendo lasciandolo libero e facendolo sedere accanto a lui, il biondo recuperò il bicchiere che aveva posato a terra appena era uscito per vedere il moro e bevve un sorso di Sprite, strizzando gli occhi a causa del pizzicorio che gli aveva invaso la bocca.

Taemin odiava l'alcool sotto ogni forma, e odiava la Sprite anche, ma l'unica bevanda decente era quella e lui non se l'era sentita di rifiutare il bicchiere che gli aveva offerto gentilmente il padrone di casa. Poi aveva visto jongin uscire barcollando. E non aveva potuto far a meno di seguirlo, preoccupato che potesse fare qualche sciocchezza......

Il moro lo guardò per qualche istante, era così carino quando faceva quella faccia...sarà stata colpa dell'alcool, l'atmosfera creatasi o qualche altra cosa, ma jongin perse quel poco di lucidità che gli era rimasta.

Con uno scatto salì sopra il ballerino, premendo le sue labbra contro le sue. Sperava solo di non essere preso a calci e buttato giù dal terrazzo, perché anche se erano al piano terra c'era un bel dirupo sotto di loro, ma soprattutto sperava di ricordarsi quel momento in eterno. Voleva imprimerselo per sempre, marchiandolo nel cervello per poter fantasticare su quelle labbra perfette ogni volta ne avesse avuto voglia.

Perché erano dannatamente soffici e calde, accoglienti, meravigliosamente dolci. Se qualcuno l'avesse ucciso ora non avrebbe avuto alcun rimpianto.
Il biondo sgranò gli occhi e ingoiò velocemente, troppo velocemente, la Sprite che teneva ancora in bocca e quasi morì soffocato, jongin si staccò ridacchiando mentre il giovane sotto di lui cercava in tutti i modi di riprendersi.

Con le guance in fiamme e le lacrime agli angoli degli occhi, Taemin si batteva il petto tossendo per liberare i polmoni da quel liquido estraneo e per mascherare i pensieri che gli turbinavano in testa.
Cosa diamine era successo? Il biondo fissò jongin cercando di capire cosa gli passasse per la testa. Era ancora seduto sopra di lui, con una mano dietro al suo collo e gli accarezzava impercettibilmente la nuca. Si coprì la bocca con le dita guardando confuso il moro poi, senza rendersene pienamente conto, si ritrovò nuovamente le labbra (e pure la lingua) impegnate. La testa che girava come una trottola e le guance che brillavano di luce propria.

Spinse via jongin piantandogli le mani sul petto, poteva sentire il suo cuore battere all'impazzata attraverso la stoffa sottile che gli fasciava la parte superiore del corpo, ed esitò un attimo prima di guardarlo negli occhi.

"Cosa cavolo stai facendo! Sei impazzito?"
Il moro appoggiò la testa sulla spalla di Taemin, intrappolandolo in una morsa a dir poco letale e lasciandogli un bel succhiotto poco sopra la clavicola. Il ballerino gemette involontariamente a quel contatto e si trattenne davvero,davvero molto, dal dargli una capocciata. Anche se nella sua posizione era impossibile. Rimasero per un bel po' in quel modo, con il respiro di jongin che si infrangeva caldo contro Taemin, che ormai era diventato un semaforo umano. Lo scosse leggermente per attirare la sua attenzione, ma l'unica cosa che ottenne fu un lamento e un buffetto sul collo.

"Yah......yah jongin! Kim jongin! Brutto idiota ma stai dormendo!?"
Scoppiò in una breve risata, incredulo. Non riusciva a spostarlo di un centimetro, e dopo ogni tentativo di liberarsi si ritrovava sempre più stretto contro quella sottospecie di alcolista anonimo.

"Yah! Jongin! Oh andiamo! Dimmi che stai scherzando....ti butto di sotto eh! Fammi solo trovare un modo per tirarti su e poi vedi che volo panoramico ti faccio fare!"
Lo squillare del telefono lo interruppe dai pensieri da ninja che stavano, piano piano, prendendo forma, con un po di fatica riuscì a recuperare il telefono dalla tasca e ringraziò mentalmente tutti i santi che conosceva.

"Hyung ti adoro lo sai?" "Taemin-ah dove sei finito? Io me ne torno a casa, la missione è fallita"
Il biondino notò una leggera nota di tristezza mista incazzatura nella voce del suo amico, ma non ce la faceva più a stare con quel peso sullo stomaco, e la posizione non era delle migliori. Ogni volta che provava a muoversi si ritrovava con il corpo del moro premuto contro il suo, tutto il corpo, compresa quella "parte" particolare. Ritornò velocemente al suo status di lampada, se l'avessero messo al porto avrebbe guidato le navi verso casa. ne era sicuro al 100%. Altro che fari....

"Hyung sono in terrazza, vieni subito ti prego"
Arrossì completamente quando, con l'ennesimo movimento per cercare di respirare, jongin si strusciò contro di lui, stringendo le cosce intorno alla sua vita. Imprecò mentalmente e cercò di ignorare il più possibile quel koala che lo stava stritolando "Hyung maledizione! muovi quel culo e vieni ad aiutarmi!"

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


"Interrompo qualcosa?"

Minho osservava divertito la scena che gli si presentava davanti, dalla voce di Taemin aveva capito che c'era qualcosa che non andava, ma non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi di fronte il suo migliore amico in posizioni fraintendenti.....trattenne una risata quando vide jongin passare il naso sul collo del biondino facendolo lamentare

"Hyung levami questo sottospecie di polipo di dosso! Non....respiro!"
Dopo secoli, Minho riuscì a staccare i due. Rimase un po sorpreso quando Taemin gli disse che l'avrebbe fatto restare a casa sua, ma dopotutto non potevano lasciare il polipo-umano (soprannome datogli da Taemin) da solo, anche perche era ubriaco fradicio.

"Taemin-ah sei sicuro di voler restare da solo con lui? Se dopo accade qualcosa non posso venire ad aiutarti, ho il sonno pesante io"

Il biondino spalanco la porta con un calcio e guidò Minho, con jongin sulle spalle, fino alla sua camera
"Tranquillo hyung, per qualsiasi cosa gli dò una padellata e lo metto k.o."
Minho ridacchio e lasciò cadere il ragazzo sul letto, coprendolo con una coperta leggera, e si avvicinò a Taemin, appoggiando una mano sulla spalla dell'amico
"Io ora vado, stai attento mi raccomando"
sorrise dolcemente al giovane e uscì silenziosamente dall'appartamento di Taemin, lasciando il biondo solo con il "polipo"
"Ma stai dormendo davvero? Spero per te che tieni i tentacoli a posto..."

Si sedette timidamente al fianco di jongin, era la prima volta che lo vedeva così da vicino, i capelli che cadevano sparpagliati sul cuscino gli lasciavano scoperti gli occhi chiusi...

Cercando di fare il meno rumore possibile si sporse maggiormente su di lui, sfiorandogli lo zigomo con due dita, osservando assorto la linea del naso e quelle labbra perfette.....si bloccò con le dita ancora a contatto con la pelle calda di jongin e si alzò velocemente, spiaccicandosi contro il muro.
Cosa stava facendo?
"Deve essere la Sprite, sicuramente era andata a male, non ci sono altre spiegazioni....quelle cavolo di bollicine mi hanno rincitrullito..."
Uscì dalla camera senza staccare gli occhi dal ragazzo e si rifugiò in sala, tuffandosi a pesce sul divano bianco che regnava al centro della stanza.
'Cosa posso fare? Di certo non vado a dormire....mister polipo è pericoloso, e io non voglio ritrovarmi con quel coso attaccato...'
Allungò la mano in cerca del telecomando, non aveva mai visto la tv a quell'ora, dopotutto chi era il babbeo che guardava la tv alle 2 del mattino?

Si ritrovò a fare zapping, nella vana speranza di trovare un programma decente. C'erano sempre le stesse cavolate....continuò a passare di canale in canale finché non trovo un film decente. Perché tutte le persone normali si mettono a vedere un horror alle 2 di notte. Perché tutte le persone normali si mettono a vedere "paranormal activity" sapendo bene di avere il terrore dei fantasmi. Era iniziato da nemmeno 10 minuti, quindi la parte da infarto ancora non era arrivata, Taemin era indeciso tra ringraziare il Signore o maledire il suo tempismo del cavolo. Mezz'ora dopo era semi nascosto da un cuscino, le ginocchia strette al petto, la lampada accesa (aveva troppa paura, decisamente troppa paura) e i resti di un pacchetto di patatine vicino a lui. Sobbalzava ad ogni minimo scricchiolio e si era ritrovato a pensare che dopotutto sarebbe stato meglio farsi stritolare da jongin, ad un certo punto sentì dei passi. Non poteva essere il film perché c'era la pubblicità e i vicini di certo non si mettevano a camminare allegramente nel bel mezzo della notte. Allontanò il cuscino dal viso e puntò le orecchie per capire l'origine del rumore. Tremò terrorizzato quando si accorse che era pericolosamente vicino, troppo vicino! Strinse il cuscino al petto mentre cercava di non urlare come una femminuccia. Cosa impossibile, perché quando vide una figura nera con la coda dell'occhio, non riuscì a trattenere un acuto degno di una cantante lirica.

"Vaffanculo jongin! Ho perso almeno 15 anni di vita!"
lanciò il cuscino in faccia al moro e spense la tv, sforzandosi di respirare normalmente
"Cosa ci fai in piedi? Dovresti essere a letto"
"Nooon ho sonnoo" piagnucolò il moro stropicciandosi gli occhi, Taemin si alzò sospirando e posò le mani sulle guance di jongin guardandolo negli occhi
"Jongin torna a letto, sei ubriaco"
lo incalzò dolcemente Taemin mentre tentava di guidarlo verso la camera
"Non soono ubriaaaaaco! Un guarda! C'è un ippopotamo rosaa.."
Il biondo lo guardò. Un ippopotamo rosa. Siamo seri?
"Ma cosa cavolo ti sei bevuto...."

Ad un certo punto jongin si fermò, piantando i piedi a terra e avvolgendo le braccia intorno alla vita del ragazzo. Gli sorrise mentre si abbassava con una strana luce negli occhi, Taemin sentiva il suo respiro caldo contro l'orecchio

"Taemin-ah.......ho voglia...."
Il biondo si bloccò. Le dita gli sfioravano dolcemente la pelle sotto la maglietta disegnando cerchi leggeri, jongin ridacchiò sfiorando con le labbra la parte di pelle poco sotto la mascella
"Ho voooglia........di un bel bicchiere d'acqua! Taemin-ah ho seeeeeteee"
"Jongin seriamente vaffanculo! Te lo dico col cuore! E io che pensavo...." Taemin arrossì fino alle orecchie, mentre jongin continuava a lagnare come un bimbo dell'asilo
"Andiamo a prendere questa benedettissima acqua" sciolse la presa del polipo-umano e lo trascinò a peso fino alla cucina sbuffando
"Poi però andiamo a letto" posizionò un bicchiere pieno davanti al ragazzo e si girò per sciacquare i piatti rimasti nel lavello dalla sera precedente. Odiava lavare i piatti. 2 volte su 3 rompeva qualcosa, e si tagliava....

Jongin svuotò il bicchiere e lo appoggiò silenziosamente sul tavolo, un sorrisetto divertito si formò sulle sue labbra mente si avvicinava al biondino con passo felpato. Mimò un 'Roar' (con tanto di zampatina) e abbracciò da dietro il ragazzo, mordendogli il collo. Taemin dal canto suo saltò letteralmente per aria, dopo aver dato una testata contro lo sportello aperto, si ritrovò a subire le pazzie dell'alto.

"Cristo Santo. Jongin, siamo sicuri fosse solo vodka?"
Il moro non rispose, troppo impegnato nel mordicchiare il collo del ragazzo e mimare un leoncino.
Decisamente uno strano comportamento il suo, di solito gli ubriachi si piangevano addosso o facevano le peggio idiozie: lui aveva trovato l'unico idiota che diventava un bambinone troppo cresciuto....e in vena di coccole a quanto pare. I morsetti erano alternati da buffetti leggeri e baci, mentre le braccia erano attorno alla sua vita, una presa leggera di cui si sarebbe potuto liberare facilmente. Allora perché non lo stava facendo?
La differenza d'altezza tra i due non era molta, dato che jongin non sembrava voler smettere tanto presto, Taemin appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi.
Quei lievi tocchi non gli erano del tutto indifferenti, ogni volta che il ragazzo gli prendeva tra i denti la pelle sensibile lui si ritrovava con la schiena attraversata da tanti piccoli brividi, di certo non causati dal freddo.
"Jongiin.....basta dai"
gli sfiorò i capelli con la mano e gemette in modo parecchio equivoco quando si ritrovò i denti di lui piantati nella carne, seguiti dalla sua lingua che giocava con la parte "ferita". Sperava vivamente che jongin non si fosse accorto di niente.

Il moro sorrise e si staccò (finalmente) dal collo martoriato di Taemin, che si girò verso di lui sfiorandosi i punti attaccati con due dita con un sorriso malefico stampato in faccia. Gli era venuta in mente un'idea..

"Ora tocca a me però.." Appoggiò le mani sulle spalle del più alto e posò le labbra contro la pelle del ragazzo, ridacchiando
"Ti sei divertito vero? Chissà per quanto tempo mi rimarranno questi segni....dovrei ricambiare il favore no?"
Taemin allacciò le braccia intorno al collo di jongin, strusciandosi in un modo poco casto e soffiandogli dolcemente nell'orecchio.

Il moro avvampò, in un secondo staccò il ragazzo e fuggì nascondendosi dietro il divano. Il cuore gli batteva all'impazzata mentre pensava a......NO non doveva pensarci se voleva rimanere vivo. Era rosso come un peperone e aveva il battito a mille. Quel ragazzo era il male.

"Piccola vendetta, non prendertela"
Taemin stava ridendo come non faceva da tanto, ma la faccia che aveva fatto jongin era meravigliosa. Sembrava un gambero. E lui non era riuscito a resistere
"Ma qui sei tu quello ubriacooo!"
Si coprì il collo con le mani quando vide Taemin avvicinarsi al suo "nascondiglio" e tendergli una mano
"Andiamo dai, è tardissimo. Non guardarmi così dai! Stavo scherzando"
Jongin lo guardò diffidente accettò la mano e si alzò seguendolo fino alla camera, guardò Taemin infilarsi sotto le coperte e si accorse solo in quel momento del fatto che fosse in pigiama.
Se una canottiera e un paio di boxer si potevano considerare un pigiama.
Distolse lo sguardo dal corpo perfetto che si ritrovava davanti e avanzò di qualche passo, indeciso sul da farsi
"Forza spogliati"
"Yah g-girati...."

Taemin sorrise e si copri gli occhi con le mani, iniziava ad adorare quella parte infantile del suo carattere, ma non poteva fare a meno di sentirsi a disagio dalla situazione. Quando senti il materasso abbassarsi non riuscì a trattenere la curiosità, tolse una mano per guardare il corpo del giovane che gli stava affianco e rimase stupito da quanto fosse ben messo. Arrossi lievemente e nascose il viso sotto le lenzuola, lanciando qualche occhiatina veloce verso jongin, che lo fissava imbarazzato

"Tranquillo, non ti mangio mica! Anche se tu l'hai fatto...-indicò i morsi sul collo sfiorandoli lentamente- Ora dormi dai"
Il ragazzo annui lentamente e chiuse gli occhi. Era davvero stanco e l'alcol lo stava pian piano verso Morfeo

"Taemin-ah....puoi abbracciarmi? Solo un abbraaccio piccolo piccolo..."

Il biondo sorrise e lo strinse a se, era dannatamente carino mezzo addormentato. Gli accarezzò i capelli dolcemente e gli posò un bacio sulla fronte prima di assopirsi a sua volta.

Jongin maledisse mentalmente il raggio di sole che gli batteva contro gli occhi, si girò infastidito nascondendo il viso contro il petto di- spalancò gli occhi e si allontanò velocemente imprecando contro se stesso per aver bevuto come una spugna la sera prima.
Quando si riprese dal dolore alla testa alzò lo sguardo per vedere con chi aveva avuto l'onore di passare la nottata, sperava soltanto che non fosse qualcuno che conosceva.
"Oh Dio.....Ommiodioo"
spalancò gli occhi sconvolto. Non poteva crederci, era impossibile assolutamente impossibile, ma era lì in carne ed ossa.
Davanti a lui c'era un Taemin ancora nel mondo dei sogni, in boxer e canottiera, IN BOXER E CANOTTIERA, con il collo pieno di succhiotti e avvinghiato al suo braccio.
Cosa cavolo era successo?
Tentò di staccare quel corpicino il più delicatamente possibile, ma a quanto pare aveva il sonno leggero
"Jongin....è ancora presto..dormi.."

Niente da fare, non aveva vie di fuga. Una parte di se non poteva fare a meno di esultare silenziosamente, dopotutto era tra le braccia del ragazzo che amava.. ma l'altra era in piena crisi di panico. Non sapeva che era successo, non sapeva perché si trovasse anche lui in cannottiera e boxer, non sapeva perché Taemin si comportava in quel modo e soprattutto non sapeva perche il ragazzo si stava praticamente strusciando su di lui. Non che gli dispiacesse, ma sarebbe stato imbarazzante dover correre al bagno per occuparsi di un 'problemino tecnico'...

"Jongiiin ho freddoo"
"E-e cosa posso ti fare io?" Odiava il modo in cui balbettava, si sentiva un'idiota, ma Taemin non l'aiutava per niente
"Abbracciami no?"

Taemin si strinse maggiormente a lui, infastidito dal venticello tiepido che gli soffiava alle spalle. Jongin gli passò il braccio dietro la schiena, accarezzandogliela timidamente mentre con l'altra sistemava il lenzuolo, coprendolo. Le dita fredde di Taemin trovarono posto sul fianco bollente del moro, infilandosi sotto il tessuto leggero e facendolo rabbrividire per due motivi ben diversi... Mentre la sua gamba trovò posto sulla sua vita. Riusciva a sentire TUTTO e pregava solo che Taemin smettesse di fare quello che stava facendo. Lo strinse a se bloccandolo contro il suo petto e chiuse gli occhi

"Sai che ore sono?"
"7:30....perché?"
"Humm così...per chiedere..."
"..."
"Jongin come ti senti?"
"Mi scoppia la testa"

Il moro senti Taemin muoversi e una leggera pressione sulla fronte, arrossì imbarazzato e nascose la testa contro il suo petto. Ascoltando il battito regolare del biondo e beandosi del suo calore

"Oggi sei più affettuoso del solito...ecco...hem....è successo qualcosa.....tipo....ecco...diciamo che il tuo collo è leggermente massacrato....e quindi..."
Taemin ridacchiò passando le dita tra le ciocche nere che cadevano disordinate sul cuscino
"Non ricordi nulla? Va beh dopo ti racconto tutto...Ora però lasciami dormire. Abbiamo fatto le 4 ieri, quando ti ci metti sei incredibile..."
Jongin annui titubante e si addormentò nuovamente.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Taemin fu il primo ad aprire gli occhi, diede uno sguardo al ragazzo che dormiva beatamente accanto a lui, con la testa appoggiata al proprio petto e un braccio che gli stringeva la vita con fare possessivo.

Era così innocente e puro...sorrise passando una mano tra le ciocche nere che gli incorniciavano il viso, sfiorò con la punta delle dita il naso dritto, la mascella.....sentì jongin lamentarsi lievemente e si arrestò di colpo.

Si tirò su per appoggiare la schiena alla testiera, sistemando i cuscini per stare comodo, e osservò nuovamente jongin, che non accennava ad aprire gli occhi. Come gli doveva dire?

Sicuramente gli avrebbe fatto delle domande, dato che non ricordava nulla, ma anche se ci pensava più e più volte non riusciva a creare un discorso di senso compiuto.

Soprattutto quando ripensava al bacio che gli aveva dato sulla terrazza.

Era stato strano, parecchio strano, ma non poteva negare di essersi sentito completo. Quei pochi secondi l'avevamo fatto stare da Dio, gli era piaciuto e non poteva neanche dare la colpa all'alcool.

Dopotutto non era lui quello ubriaco, e con una schifo di Sprite di certo non si vedono gli 'ippopotami rosa'.

Abbasso nuovamente lo sguardo, le sue dita avevano inziato a giocherellare con un ciuffo senza permesso e si ritrovò ad arrossire come un babbeo quando si accorse di essersi incantato sulle sue labbra.

Si liberò dalla stretta di jongin e si sedette sul letto, un'idea balenò nella sua mente. Un'idea stupida e molto rischiosa, ma che gli avrebbe dato una risposta. Almeno sperava in una risposta.

Si avvicinò nuovamente al ragazzo, studiando attentamente (per la milionesima volta) il suo volto.

Scosse la testa tirandosi indietro, pensieroso "Non lo scoprirà mai....Non è niente di speciale..." Ma allora perché il suo cuore batteva così velocemente? Non era ansioso, sapeva bene cosa si provava e di sicuro non era ansia. Non era neanche paura.

Cosa cavolo era allora? Perché si era ritrovato a pensare sempre a lui? Perché il cuore gli faceva male ogni volta che lo lasciava solo?

Ora che ci pensava, jongin era sempre stato accanto a lui, anche se naturalmente non gli aveva mai parlato direttamente. Ma da quanto tempo jongin vegliava su di lui?

Si avvicinò indeciso, gli sfiorò una guancia con le dita mentre il suo cuore ballava un tip tap furioso contro il suo petto, chiuse gli occhi e posò dolcemente le sue labbra su quelle dell'altro.

La sua mente era come scollegata, non riusciva più a pensare nulla di coerente, voleva solo restare per sempre In quella bolla luccicante di calma.

Il suo cuore perse un battito quando sentì jongin ricambiare impercettibilmente il gesto, i suoi movimenti si facevano più decisi col passare dei minuti mentre una sua mano si intrecciò debolmente ai suoi capelli biondi.

Ok, no ok un cavolo. La situazione gli stava sfuggendo di mano? Si lo stava facendo. Perché per qualche oscuro motivo una sua mano stava serrata intorno alla guancia del ragazzo, mentre l'altra era intrecciata a quella di jongin. Voleva in tutti i modi un contatto più diretto, più profondo, più caldo, intimo e appagante.

Ma doveva stare attento a non svegliarlo, altrimenti si sarebbe beccato sicuramente un bel ceffone e qualche insulto. Si soffermò ancora per qualche minuto su quelle labbra perfette, assaggiandole dolcemente con la punta della lingua e arrossendo quando si sentì sfiorare il fianco da una mano calda e gentile.

Con un grande sforzo si staccò da quello che sembrava il suo paradiso terrestre privato, e si stese accanto a lui con le mani ancora intrecciate e il cuore in procinto di esplodere. Era tardi, non sapeva per quanto tempo avrebbe dormito jongin e aveva una fame da lupi.

Si alzò dal letto lentamente per non svegliarlo, ma quando raggiunse la porta si fermò con la mano a mezz'aria. Tornò indietro fino a raggiungere il moro, sorrise davanti alla sua espressione serena e, dopo avergli lasciato un altro tenero bacio, zompettò fino alla cucina per preparare qualcosa da mettere sotto i denti.

Si sentiva in vena di pancake, e di solito mangiava i pancake quando era contento. Ma Taemin non era solo contento, era entusiasta e aveva voglia di cantare a squarciagola fino a perdere la voce, cosa che fece realmente, mentre girava le frittelline nella padella.

Fu la voce dolce del biondino a far svegliare jongin, insieme all'odore buonissimo che proveniva dalla cucina. Saltò giù dal letto e con gli occhi ancora mezzi chiusi si sedette a tavola, ascoltando il suo amato cantare una melodia a lui sconosciuta.

Aveva una voce bellissima, trasmetteva tranquillità. Avrebbe voluto sentirla per sempre, magari prima di andare a letto la sera..... Sorrise calorosamente al biondino quando quest'ultimo si girò per appoggiare il piatto sul tavolino e farcire le frittelle con la nutella, lo aveva spaventato nuovamente.

Nuovamente? Un flash della sera prima lo colpì, facendogli strizzare gli occhi a causa della fitta acuta che aveva seguito il suo ricordo.

Taemin gli si avvicinò preoccupato posando le mani ai lati del suo viso e massaggiandogli dolcemente le tempie, sorrise al lieve rossore che era comparso sulle guance del ragazzo davanti a lui e cercò di ricordare se aveva un qualche medicinale contro il post-sbornia.

Ma come poteva everne se lui odiava a morte l'alcool e non si era mai ubriacato?

Jongin lo guardò arrossendo, si ricordava ogni singolo istante della sera prima e non sapeva se il comportamento del biondo fosse la calma prima della tempesta

"Non dovevi bere così tanto" Continuò a muovere i polpastrelli, cercando di alleviare il dolore al ragazzo. Poi gli portò il piatto pieno di pancake davanti e si girò per farcire la sua porzione

"Spero ti piacciano, li facevo sempre con mia madre quando era ancora viva. Io e papà li amavamo..."

Jongin alzò la testa guardando il biondino seduto davanti a lui, anche se teneva lo sguardo basso si accorse che aveva gli occhi lucidi. Senza pensarci due volte tagliò un pezzettino del dolce e si sporse fino a portare la forchetta davanti al ragazzo

"Taemin-ah apri la bocca" Il biondo lo guardò arrossendo e serrò le labbra girando il viso di lato "Cosa stai facendo?" "Dai non farti pregare! I tuoi non sono con il cioccolato, ma sono con la crema e hanno le fragole. Se io ti do metà della mia tu mi dai un po' della tua?" Vedendo che Taemin non aveva intenzione di muoversi, si alzò e lo trascinò vicino a lui.

Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna posizionò di nuovo la forchetta davanti alle labbra del biondino e attese con lo sguardo supplicante.

Il ragazzo sospirò e aprì la bocca lasciandosi imboccare, tenendo lo sguardo fisso al centro del tavolo e cercando di far passare il rossore che gli aveva colorato le guance.

Ingoiò il boccone e titubante e fece lo stesso con la sua parte, jongin non esitò per niente e avvolse con le labbra il pezzetto di pancake, sporcandosi un po' la bocca.

'Chissa che sapore hanno ora,sono già dolcissime di loro....in più con la crema....Taemin riprenditi, non puoi farlo'

Continuarono in quel modo fino alla fine, alternando i sapori e ridendo per l'espressioni stupide che faceva jongin.

Ma il cervello del ballerino non riusciva a smettere di pensare alle labbra del moro...si costrinse a reprimere la voglia di saltargli addosso e gli passò lo strofinaccio sulla bocca, pulendolo e mettendo fine alle sue pene.

Dopo una spremuta d'arancia si spostarono in salotto, Taemin non sapeva se jongin avesse ricordato tutto e il moro non dava segni di preoccupazione. Quindi non sapeva? Oppure faceva finta di niente?

"Hemm quindi......ieri sera..." Le guance del biondino diventarono bollenti mentre cercava di formulare una frase di senso compiuto "Ieri sera.......ecco, cosa..cosa ricordi di preciso?" Perché all'improvviso era diventato timido? Non gli era mani capitato prima, aveva sempre detto le cose senza girarci intorno.

Jongin si grattò la testa a disagio e sospirò "Se vuoi prendermi a pugni puoi farlo. Ricordo bene di esserti saltato addosso due volte....una sulla terrazza e una in cucina...davvero non volevo farti del male"

Le dita di Taemin si posarono sulle macchie violacee che gli coloravano il collo pallido e rabbrividi. Era stato tutto fuorché doloroso "Jongin-ah non preoccuparti! Ecco....diciamo che non mi è dispiaciuto e....Non mi hai fatto male quindi..."

Il biondo avvampò accorgendosi troppo tardi delle sue parole. Oddio cosa cavolo aveva detto!? "Oddio cioè è stato strano....però non è colpa tua. eri ubriaco! Quindi non posso prendermela per niente...anche perché.....Ma stai tranquillo non cell ho con te!"

I pomodori in confronto erano troppo chiari. Jongin lo guardava sorridendo in modo strano. Troppo strano. Era strano anche il modo in cui si era avvicinato a sfiorare quei segni evidenti, soffermandosi più volte e facendogli venire i brividi per il modo in cui gli accarezzava la pelle.

Le sue dita scivolarono dietro il suo collo, continuando a solleticargli la pelle. Trovando maledettamente adorabile il modo in cui Taemin cercava di trattenersi dal lasciarsi andare. Scese fino a metà schiena e sorrise maliziosamente quando vide il biondo inarcare lievemente la schiena e chiudere gli occhi.

Si allontanò ridacchiando per l'espressione scocciata che gli aveva rivolto il ragazzo e gli accarezzò una guancia avvicinandosi "piccola vendetta, non prendertela.."

Taemin rabbrividì accorgendosi che era la stessa frase che aveva detto la sera prima. Risalì con le mani le braccia muscolose del ragazzo e sorrise, avvicinandosi "Jongin vuoi giocare? Mi sto annoiando" Gli si sedette sulle cosce, strusciando il naso nell'incavo del collo, le mani del ragazzo si posarono sui fianchi del biondino salendo lentamente fino alle scapole.

"Humm ti annoi.....allora devo fare in modo che questo 'gioco' sia interessante" Jongin infilò le dita sotto la canottiera di Taemin, graffiandogli dolcemente la parte finale della schiena.

La parte razionale di lui era in guerra con il suo cuore, quanto in la si sarebbero spinti? Perché Taemin si lasciava toccare così volentieri? Il flusso dei suoi dubbi si bloccò quando senti le labbra del ragazzo sulle sue.

"Credo che questo sarà uno dei miei giochi preferiti..." Si leccò lentamente il labbro inferiore ghignando e lo baciò di nuovo, dondolando i fianchi in avanti per creare quell'attrito che li avrebbe portati alla pazzia.

Approfittò degli ansiti di jongin per approfondire il contatto, sfiorò timidamente la sua lingua con la propria gemendo sommessamente quando il moro gli strinse i capelli per avvicinarlo maggiormente "Facciamo così. Il primo che si lascia andare perde"

Taemin si spinse nuovamente in avanti affondando le unghie nelle spalle dell'altro quando jongin ricambiò il movimento, spingendolo con forza contro il rigonfiamento ben presente fra le sue gambe.

"Taemin-ahh sei il male...." Il biondino sorrise maleficamente mordendogli il collo mentre continuava la sua lenta tortura, era così eccitante.

"Taemin...nhh.." Si sentiva così potente, tutto di jongin lo faceva impazzire. Il modo in cui lo guardava, come guidava i suoi movimenti sempre più veloci, il modo in cui chiamava...sarebbe potuto venire anche solo con quello...Ma a quanto pare jongin aveva dei progetti ben diversi.

Affondò le dita nella sua carne morbida, mentre gli faceva muovere i fianchi in maniera differente. Taemin lanciò un gridolino di piacere quando sentì qualcosa di duro premere contro la sua entrata, stuzzicandolo con movimenti veloci.

Non ricordava il momento esatto in cui i loro boxer erano volati via, e sinceramente non gli importava per niente.

Erano così vicini, così dannatamente vicini che Taemin temeva di morire di crepacuore da un momento all'altro. Appoggiò la fronte sudata contro il cuscino del divano, pensando distrattamente che tra poco avrebbe dovuto ripulirlo dal loro piacere.

"Jonginn ah..è presto per quello...per ora fermiamoci qui..ah.." Il moro lo baciò nuovamente prendendo la mano di Taemin e portandola fra le sue gambe, mentre faceva la stessa cosa al ragazzo sopra di lui.

Si godette le scariche elettriche che gli attraversavano il corpo e strinse la presa, iniziando a muoversi lentamente. Ansimò pesantemente contro le sue labbra quando avvertì le dita del biondino muoversi timidamente, accarezzandolo distratto dal lavoro che stava svolgendo moro.

Taemin si staccò mordendosi un labbro spingendosi con urgenza contro il pugno chiuso del ragazzo sotto di lui e ricambiando i colpi secchi di jongin

Non ci misero molto a venire, dopotutto erano entrambi al limite. Jongin lo strinse a se baciandogli dolcemente la pelle all'attaccatura dei capelli, poco dietro l'orecchio. Taemin dal canto suo era sfinito, non poteva fare a meno di chiedersi come si sarebbe sentito dopo la loro "vera" prima volta, e al pensiero rabbrividiva

"Taemin-ah....tu mi piaci davvero molto. non so come tu abbia preso questa cosa, se è stato solo divertimento ti prego dimmelo" Il biondino alzò la testa incontrando gli occhi dell'alto, sorrise sfiorando il naso dell'altro con il proprio e gli lasciò un bacio innocente sulle labbra "Jongin-ah credo che tu mi piaccia sul serio. Altrimenti non sarei arrivato fino a questo punto" disse il ragazzo indicando il suo bassoventre.

Il moro ridacchiò baciandogli una guancia e arruffandogli i capelli "Che ne dici di farci una doccia?" "Ho solo una vasca da bagno" "Meglio cosi allora"



Ok ok chiedo venia D: credevo di aver pubblicato anche qui è invece "sorpresa!" Ho aggiornato solo wattpad.......*facepalm*

Cooooooomunque *non uccidetemi çç* questo è in assoluto la prima volta che scrivo...hem....certa roba *arrossisce* quindi non so esattamente cosa è uscito fuori.

se avete qualche consiglio oppure volete lasciare un piccolo parere io sono disponibile ad accogliere idee (e pomodori....xD) anche perche sono ancora in alto mare con il prossimo aggiornamento.....un grazie mille a chi continua a seguire la mia ffc, davvero, grazie per sopportare le mie idee malate e per il vostro supporto ❤

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


'Vorrei rimanere qui per sempre, vorrei stare con lui per sempre, vorrei farlo sorridere e divertire ogni momento. Vegliare su di lui ogni giorno, ogni ora, ogni secondo. Ma se lui non mi volesse? Se non mi amasse come lo amo io?'

Jongin guardava distrattamente il film che aveva messo Taemin, il suo cervello era lontano anni luce, perso nei suoi pensieri. Strinse a se il corpicino del biondo accoccolato davanti a lui e sospirò, cosa doveva pensare?

Doveva godersi il momento? Oppure cercare di capire quello che era successo? Nonostante le parole che gli aveva detto Taemin, jongin era ancora insicuro. Sperava con tutto se stesso che non fosse l'ennesimo cambio di carattere del ragazzo. Ma se così fosse ora lui cosa dovrebbe fare? Andarsene?

Era così concentrato a pensare scene apocalittiche che non si accorse dei due occhietti color cioccolato che lo fissavano dalla bellezza di mezz'ora. Non una parola, solo sguardi e pensieri confusi da parte di entrambi.

Il biondino non poteva fare a meno di chiedersi cosa avesse jongin, voleva chiederglielo, ma non sapeva bene come affrontarlo. Neanche un'ora fa erano entrambi abbracciati nella vasca da bagno a sussurrarsi parole smielate e a baciarsi, ora invece la situazione sembrava essersi congelata. Jongin sembrava essersi congelato.

Aveva paura delle sue possibili uscite, non sapeva ancora bene cosa provava per lui, ma non poteva fare a meno di sentire la sua voce calda e le sue labbra dolci. Erano come una droga, una bellissima droga.

Sapeva che per lui jongin non era mai stato un suo amico anzi! Aveva passato i mesi precedenti a immaginare e progettare la sua morte.

Ma ogni volta che vedeva i suoi occhioni da cucciolo ferito, ferito dalle parole acide e crudeli che gli lanciava contro, si sentiva così male che passava il resto della giornata a chiedersi cos'era di preciso quel dolore sordo che gli rendeva difficile persino respirare.

Era amore? Non lo sapeva. Amava jongin? Non sapeva neanche questo, ma in quel momento, quando si erano baciati, si era sentito così in pace con se stesso che non aveva esitato a ricambiare i suoi gesti. Se ripensava a quello che avevano fatto sul divano non poteva fare a meno di sentire una certa soddisfazione, sentire il suo nome venir pronunciato in quel modo da quelle labbra gli faceva venir voglia di saltargli addosso e di continuare da dove si erano interrotti. Ma non era il momento per quello.

Perché ora jongin lo guardava in quel modo freddo e distaccato? Si aggrappò a lui nascondendo il viso contro il suo petto, respirando il suo odore e cercando di far passare quel dolore improvviso al cuore.

Forse gli aveva dato fastidio il fatto di non essere arrivati fino in fondo.. E se si fosse stancato di lui? E se fosse solo uno dei tanti nella sua lista? Perché nonostante l'avesse "odiato" non aveva potuto fare a meno di trovarsi d'accordo con quelli che gli sbavavano dietro? L'aveva mai odiato davvero? Ormai non aveva più certezze.

Quando sentì le mani del moro allontanarlo dolcemente non poté fare a meno di rilasciare una specie di ringhio e piantare le unghie nella sua schiena, aggrappandosi al tessuto leggero della t-shirt.

Non voleva allontanarsi. Non voleva essere allontanato. Non voleva essere abbandonato di nuovo, non voleva essere abbandonato da lui. Si lasciò sfuggire un singhiozzo, ma stranamente le lacrime non volevano uscire, forse il suo corpo si era stufato di piangere e lui non poté che esserne grato. Non voleva farsi vedere debole e nessuno doveva vederlo in quello stato.

Sentiva lo sguardo di jongin su di sé, chissà cosa stava pensando ora. Sicuramente un modo per liberarsi di lui senza farlo soffrire troppo, sapeva che il moro non era tipo da spezzare cuori in modo diretto e conciso. Lo sapeva e gli era grato per quella sua scelta, almeno non gli avrebbe detto in faccia che gli faceva schifo e che si era stufato di perdere tempo dietro a uno come lui.

All'ennesimo singhiozzo privo di lacrime jongin iniziò a preoccuparsi seriamente, ma quando cercava di vedere il suo viso per capire cosa lo stava tormentando riceveva come risposta un ringhio basso e le sue unghie piantate a fondo nei suoi fianchi.

Quando sentì la presa un po' più debole cercò nuovamente di spostarlo, gli sfiorò il braccio con la punta delle dita fino a raggiungere la sua mano per poi tentare di levarla. Cosa impossibile, era come se fosse incollata. Da dove tirava fuori quella forza? Strinse le dita intorno al suo polso tentando nuovamente di allontanarsi ma si bloccò avvertendo il battito accelerato e il respiro spezzato del ragazzo.

"Taemin-ah? Cos'hai?" Anche se cercava di mostrarsi tranquillo la sua voce lo tradiva, non sapeva come comportarsi. Cercò di fare mente locale e di trovare una soluzione, ormai il biondino piangeva disperato tra le sue braccia e non accennava a smettere. Forse se provava a tranquillizzarlo...

Fece un respiro profondo e appoggiò la guancia sulla sua nuca, mentre gli sfiorava la schiena con un ritmo lento, cercando di calmarlo. Sorrise soddisfatto quando, dopo qualche minuto, sentì il ragazzo chiudere gli occhi e la presa sul suo fianco farsi sempre più debole, lo prese dolcemente tra le braccia avvicinando il suo viso a quello di Taemin, che aveva riaperto gli occhi.

Gli asciugò le lacrime con il pollice e riprese ad accarezzarlo dolcemente mentre gli lasciava dei piccoli baci sulla fronte, sul naso e sulle guance, Taemin veniva incontro a quei leggeri tocchi come un gatto felice di rivedere il suo padrone dopo una giornata in solitudine.

Il biondino avvicinò il viso in cerca di più attenzioni, aveva richiuso gli occhi e sfiorava con il naso quello dell'altro nei brevi intervalli tra un bacio e l'altro. Arrossì quando le labbra di jongin sfiorarono le sue in un breve contatto e appoggiò una mano sulla sua guancia, invitandolo a ripetere il gesto.

Taemin ormai si era calmato, il moro aveva visto giusto: continuarono a coccolarsi con piccoli baci innocenti e carezze languide, senza fretta o secondi fini. Sfiorò con labbra i segni sul suo collo bianco, ripassandoli e aggiungendoli dove la pelle era ancora candida, ridacchiò alle proteste dell'altro e si posò nuovamente sulla sua bocca.

"Non è giusto così! Perché devo essere l'unico?"

"Perché così tutti vedranno che sei mio, e terranno le manaccie a posto"

"P-però dopo gli altri come faranno a capire che sei "proprietà privata" anche tu?" Ribatte il biondino arrossendo vistosamente e mettendo su un adorabile broncio.

"Quindi sono proprietà privata? E di chi se posso saperlo?" Il moro sorrise maliziosamente e si abbassò sfiorando con il naso il collo del giovane.

Taemin sbuffò e ribaltò le posizioni, sedendosi sulle cosce di jongin e guardando divertito la faccia da pesce lesso del -suo- ragazzo

"Si può sapere da dove tiri fuori tutta sta forza?"

"Segreto professionale....ah e comunque, te lo dico così per mettere le cose ben in chiaro, -le sue mani scivolarono sul corpo del moro, intrecciando le dita con le sue e portandogliele sopra la testa- tu sei mio, solo mio, completamente MIO"

Jongin arrossì e sobbalzò lievemente quando sentì qualcosa di umido e caldo sfiorargli il collo, si ritrovò a pensare che ci potrebbe anche morire in quel modo. Con Taemin sopra di lui, che si muoveva sinuosamente sul suo corpo, con i suoi denti che gli martoriavano la pelle e le sue labbra che si chiudevano dolcemente intorno a quei piccoli lembi di carne.

Chissà com'era avere quelle labbra intorno a qualcos'altro....

"Jongin-ah....tu mi ami?" Il ballerino abbracciò il ragazzo nascondendo il viso nell'incavo del collo e sorridendo quando le braccia dell'altro lo strinsero dolcemente, era una sensazione cosi bella..come se non ci fosse nient'altro apparte loro due.

"I-io...ecco..si..." Si morse il labbro inferiore frustrato. Perché era così dannatamente difficile?

Incontrò gli occhi sorridenti di Taemin e avvampò, era un angelo quel ragazzo. Un bellissimo angelo che aveva illuminato la sua vita. Ma sapeva anche che il suo angelo era molto fragile, ferito da qualcosa che non riusciva a capire, avrebbe dato anche la sua vita pur di tenerlo al sicuro con se. Così finalmente, sarebbe ritornato ad essere il ragazzo solare e allegro che era una volta, avrebbe ricominciato a sorridere più calorosamente di quanto stesse facendo ora, tra le sue braccia.

"Si cosa? Non capisco"

Lo guardò fingendo di non aver capito, adorava vederlo arrossire e imbarazzarsi per ogni cosa. Rise tra se e se e appoggiò la testa sul suo petto, ascoltando i battiti lievemente accelerati e facendosi cullare dal suo respiro.

"Taemin-ah, io ti amo. Non riesco bene a spiegarti quello che provo, è tutto così complicato...fino a qualche anno fa per me c'era solo l'amicizia, non mi è mai fregato niente dell'amore e sinceramente non mi è mai fregato niente dell'anima gemella. Ma poi ho incontrato te, sembra banale dirlo, ma sono rimasto incantato e affascinato dal tuo carattere sin dal primo giorno, il modo in cui sorridi, come giochi con le dita quando sei nervoso -"

Il biondino lo zittì con un tenero bacio, il cuore completamente andato a ballare il cancan.

Si allontanò sorridendo, spostando una ciocca di capelli che gli impediva di vedere bene gli occhi del ragazzo sotto di lui "Ti ho chiesto solo se mi amavi, non di mandarmi all'ospedale per arresto cardiaco..."

Con le guance rosse e i capelli sparati tipo ananas, Taemin era una cosa bellissima. Gli diede un altro bacio, passando le dita tra i capelli biondi del ragazzo e sorridendo, contro le sue labbra, quando sentì le sue dita fredde appoggiarsi sulle spalle.

"Domani inizia la scuola sai? Sei nervoso?"

"Se ci sei tu no, non ho nulla da temere"

Jongin gli posò una mano sulla guancia e sorrise malizioso

"Forse è il caso di marcare un altro po il territorio....tu cosa ne dici?"

Taemin alzò gli occhi al cielo fingendosi scocciato "Beh se proprio devi...però dopo tocca a te amore mio"

Jongin ridacchiò invertendo le posizioni e prendendo tra le mani il viso del biondino, baciandolo dolcemente "Ma quindi ora stiamo insieme?"

"Ma la finisci co ste domande stupide?"

Taemin gli pizzicò un fianco -ricevendo un colpetto in fronte dal ragazzo dolorante- facendo il broncio. "Le mie domande sono sempre serie. Ho bisogno di certezze io" Il moro gli baciò il naso sorridendo per poi scendere poco sotto il suo mento

"Ora che sei qui non ti lascerò più fuggire, quindi direi si, stiamo insieme"

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