I hoped for a better life, my life has led me to you

di VeroDowney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - The audition ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 -Cosa ti è successo Downey? ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Vi è mai capitato di..? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Convenzioni sociali ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Kiss ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Compromessi ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Caleidoscopio ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - You are not so ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Man like me ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - New Family ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Una cura ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Why ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Fake ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Robert sei fantastico ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15- Pronti a combattere ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - The audition ***







Capitolo 1 - The audition




-Numero 1009?-

La prossima sono io numero 1010, ma chi me l'ha fatto fare?
Ah sì giusto la mia migliore amica Daphne e adesso sono qui circondata da centinaia di ragazze inglesi tutte agghindate e truccate come se dovessero recarsi al Ballo delle Debuttanti.

Peccato che la maggior parte delle volte non riesca ad esprimere i miei pensieri ad alta voce davanti ad estranei.

La prima impressione che tanti hanno di me è quella di una ragazza timida che non farebbe male ad una mosca, tutte cavolate io non sono così, ho sempre avuto un carattere forte più che altro tendo ad aspettare il momento giusto per mostrarmi per quello che sono veramente, nel bene o nel male.
Sono molto diffidente, questo è un mio limite lo so.

-Numero 1010?-

E' il mio turno, non vorrei essere ripetitiva ma chi me l'ha fatto fare?
Voi vi starete chiedendo dove sono e perché giusto?
Ok allora facciamo un piccolo passo indietro.


Mi chiamo Hope D'Angelo, si lo so cosa starete pensando “La fantasia di questi genitori è disarmante per aver pensato di chiamare la propria figlia Speranza D'Angelo” e avreste anche ragione a pensarlo se non fosse che una reale e profonda motivazione dietro questa scelta così originale c'è, ma adesso non me la sento di parlarne.
Sono nata e vissuta a Milano fino all'età di 23 anni, dopo la laurea mi sono trasferita a Londra in cerca di un lavoro che non mi costringesse a compiere gli stessi gesti ogni giorno e che mi avrebbe sicuramente portato ad annoiarmi ed a ritrovarmi all'età di 50 pentita per aver fatto scelte più coraggiose quando avrei potuto.
Scegliendo di trasferirmi mi sono presa una bella responsabilità, una città nuova, una delle più vivaci sotto l'aspetto culturale e lavorativo del mondo.
Londra ha sempre un posto per qualsiasi tipologia di persona che decida di trasferirsi qui.
Un paio di giorni dopo essere atterrata in terra inglese ho trovato lavoro presso un centro commerciale in un negozio di vestiti, in sintesi passavo tutto il giorno a piegare magliette, cosa avevo detto a proposito della routine? La odio.
Così dopo neanche una settimana ho abbandonato il mio lavoro, incurante del fatto che avevo soldi a sufficienza per arrivare a malapena alla fine del mese.
Presto i soldi iniziarono a scarseggiare e dovetti abbandonare il mio sogno di avere un monolocale tutto per me in cui vivere, troppo costoso per ora. Dopo aver visitato varie case in diversi quartieri della città, ho scelto uno spazioso appartamento nel quartiere di Marylabone, il quartiere dove è situata la famosa Baker Street dove al 221b si trova la casa di Sherlock Holmes, uno dei mie miti storici.
Sarebbe costato uno sproposito l'affitto di una casa in un quartiere tanto famoso se non che il proprietario della casa era il padre di una dei ragazzi con cui sarei andata ad abitare, Daphne, quella che sarebbe diventata poi la mia migliore amica.
Daphne studiava e lavorava saltuariamente per una ditta di catering che aveva un appalto fisso presso gli studi cinematografici Leavesden appena fuori Londra.

Indovinate un po' che lavoro iniziai a fare poco dopo aver preso dimora nel quartiere di Sherlock Holmes?
Esatto avete indovinato, iniziai a lavorare come cameriera per la ditta di catering insieme a Daphne, non era un lavoro pesante e non costringeva sicuramente alla routine, ogni giorno incontravo sempre persone nuove e nuovi ragazzi entravano a far parte del nostro team, composto prevalentemente da giovani.

Un giorno Daphne arrivò correndo durante uno dei nostri servizi entusiasta per una cosa che aveva appena scoperto:
-Hope ti devi assolutamente presentare ad un provino che si terrà in uno degli studi qui-
-Daphne tu sei pazza! Sai quanto sono timida davanti a persone sconosciute!-
-Ma tu sei perfetta per quel ruolo!-
-Non ho esperienza e poi scusa di che film stiamo parlando?-
-E' la trasposizione cinematografica del libro “ The lesson is: someone can hurt you, but it does not mean that everyone is like him” di Vicky Ellis, non mi dire che non l'hai letto? E' stupendo! Lo devi leggere assolutamente-
-Lo leggerò, ma perché dici che sarei perfetta per quel ruolo?-
-Mi hanno detto che cercano una ragazza che assomigli alla protagonista, non una snob come tante attricette che si presentano ai provini solo per avere cinque minuti di fama e soprattutto mi hanno detto che cercano una ragazza cono l'accento marcatamente italiano-
-Quello ce l'ho- sorrisi -E sicuramente non sono una snob, mi conosci, ma ripeto sono troppo timida e impacciata in queste cose anche se devo ammettere che mi piacerebbe come esperienza da fare-
-Hope ci devi andare!-

Avete presente come sono certe persone? Quelle che se si mettono in testa una cosa e non ti lasciano in pace finché non l'hanno ottenuta? Bene, allora avete capito com'è Daphne e il perché qualche settimana dopo mi trovavo in uno degli studi di Londra in mezzo a tante 'attricette da due soldi' come le aveva più volte definite Daphne, ed ora era il mio turno.

-Numero 1010?-
-Sono io- rispondo poco convinta e sento che le guance iniziano ad andarmi a fuoco, il cuore inizia a battermi all'impazzata ed inizio a sudare freddo.
-Prego mi segua-

Una donna sulla cinquantina, bassetta e dai capelli color argento mi conduce attraverso un largo corridoio e man mano che camminiamo il frastuono della sala d'aspetto si affievolisce, o forse sono talmente agitata che non riesco più a captare alcun suono.

La donna spalanca una grande porta di ferro e mi lascia il passo, in un attimo mi ritrovo il un grande salone le luci dei riflettori puntati sull'entrata mi abbagliano e dopo qualche secondo riesco a vedere cosa c'è in quella grande stanza.
Davanti a me si trova un lungo tavolo al quale sono sedute tre persone, un uomo di stazza imponente, affiancato da un altro magrolino ed una donna della quale non riesco a vedere gli occhi perché coperti con un paio di coloratissimi occhiali da sole.

Sembra che non abbiano fatto caso che ci sia anche io lì con loro in quella stanza e continuano a parlare sottovoce come se dovessero nascondere chissà quale informazione top secret.
Non ho altra scelta se non 'farmi notare', schiarisco la voce e pronuncio

-Buongiorno-

Cala il silenzio e tutti iniziano a fissarmi, la donna si toglie gli occhiali, forse in segno di riespetto, ed io incomincio a pensare che questa non sia stata una buona idea.

-Buongiorno lei è?- mi chiede l'uomo al centro.
-Mi chiamo Hope D'Angelo-

Noto una scintilla negli occhi della donna che siede davanti a me.

-Ciao Hope, io sono Jon Favreau, sarò il regista del film, prego siediti pure- mi dice indicandomi la sedia che sta davanti a me e che, ovviamente, grazie alla mia proverbiale agitazione, non avevo notato fino a quel momento.

Faccio un respiro profondo e accetto il consiglio di Jon, così ha detto di chiamarsi.
-Allora Hope parlami un po' di te, perché sei venuta qui oggi?-

Ok lo ammetto quest'uomo mi ha mandato in crisi.
-Sono italiana, ma questo lo avete già capito dal mio accento- la butto sul ridere, magari mi salvo. Non sbaglio. Tutti e tre sorridono.

Bene e ora cosa gli dico?
-Sono nata e cresciuta a Milano e da qualche mese lavoro per una ditta di catering che lavora proprio in questi studi- adesso viene la parte difficile -Sono qui perché ho sempre sognato di prendere parte ad un film, penso che sarebbe una bella esperienza e mi sono presentata perché la mia amica Daphne che, è innamorata del libro da cui sarà tratto il film, pensa che io sia adatta per questa parte- buttiamola sulla sincerità.

-Posso chiederti se c'è una motivazione dietro la scelta del tuo nome- ora è la donna a parlare.
-Una motivazione c'è, ma preferisco non parlare- non vorrei essere scortese ma non mi va proprio di affrontare l'argomento e non soprattutto davanti a tre sconosciuti.
-Non ti preoccupare, per me va bene così, a proposito scusami se non mi sono presentata prima, mi chiamo Vicky Ellis-
-Quella Vicky Ellis?- ma che razza di domande faccio? E' ovvio che è lei anche se non l'ho mai vista.
-Si sono l'autrice del libro- dice sorridendomi e ha un non so che di rilassante poi riprende -Tu hai letto il libro?-

Sono davvero imbarazzata, avrei potuto leggerlo in effetti, era ovvio che me l'avrebbero chiesto.
-Veramente no, ma sono intenzionata a farlo me ne hanno parlato tutti un gran bene- punto sulle lusinghe per scampare all'umiliazione. -Perfetto-

Che significa perfetto? Pensavo che avrebbe fatto una smorfia di disapprovazione come quando entri in un negozio di abiti firmati e i commessi ti guardano male perché porti una paio di sneakers invece che dei tacchi vertiginosi.
Questa donna davvero mi spiazza, ma sembra gentile e la cosa mi mette a mio agio.

-Hai qualche tatuaggio?- mi chiede l'uomo che non ha ancora preso parola.
-Si mi piacciono i tatuaggi un pò particolari-
-Posso vederlo?-
-Certo- alzo la maglietta e mostro il mio tatuaggio sul costato, mi ha fatto un gran male ma anche se il significato potrebbe sembrare banale e infantile, è davvero qualcosa di importante per me.
E poi vale la pena di soffrire per qualcosa che ci renderà felici.
Ve lo faccio vedere anche a voi.




Non appena lo mostro Vicky e Jon si guardano sorridendosi, mi capita spesso che le persone sorridano vendendo il tatuaggio, ma non capisco se a loro piace oppure si inteneriscono davanti ad un disegno tanto inusuale.

-E' davvero bello, non ti chiederò il significato, so che non me lo diresti, so che è personale- mi sorride Vicky, l'ho già detto che questa donna mi sembra davvero una brava persona?
-Allora Hope, per noi è abbastanza, adesso il nostro Jim ti fa qualche foto e ti lasciamo andare- dice Jon sorridendomi.

Ed io che pensavo che i registi fossero sempre tutti imbronciati e snob, davanti a questo uomo mi devo ricredere.

Jim, l'uomo che mi ha chiesto dei tatuaggi si alza e mi scatta qualche foto al viso e al tatuaggio con una macchina fotografica istantanea.

-Sorridi- mi incita Jim.
-I sorrisi devono essere spontanei se no non vengono bene nelle foto- sorrido e questa volta Jim cattura quell'attimo e nella foto viene impressa quella mia espressione che non sono mai riuscita a fare a comando davanti ad una macchina fotografica.

Saluto quei tre simpatici personaggi ed esco da quella stanza che sembra sospesa nel tempo e nello spazio.
Mi chiudo alle spalle quella porta e vengo catapultata di nuovo nel mondo reale.
E' stata una bella esperienza in fondo.


Due settimane dopo, sono a lavorare durante una serata di gala quando qualcuno tocca la mia spalla, di sicuro sarà qualcuno che vuole un flut che sto portando sul mio vassoio.
Mi giro con un sorriso stampato in faccia, al lavoro devo essere impeccabile.

-Ciao Hope-
Sono un attimo spaesata.
-Ciao Vicky- non riesco a dire altro.
-Che coincidenza, domani avrei dovuto chiamarti, hai un momento per parlare?-
-Certo-
-Sei stata scelta per il ruolo principale nel film, io e Jon abbiamo deciso che saresti stata tu la protagonista ancora prima che il tuo provino finisse, abbiamo aspettato queste due settimane per dare la possibilità ad altre ragazze di fare il provino, ma non c'è stata nessuna alla tua altezza-
-Alla mia altezza? Io non ho esperienza nel campo- dico e sono seria come poche volte lo sono stata nella mia vita.
-E' proprio per questo che ti abbiamo scelto, c'è qualcosa in te che mi ha colpito, mi sono come rivista in te e ho capito che potresti essere la persona giusta per impersonificarmi nel film, non sei sfacciata anzi sei molto timida ma penso che sotto quella timidezza tu nasconda un carattere forte e sono ansiosa di scoprire di cosa sarai capace. A Jon ha colpito il fatto che hai un espressività innata-
-Su questo ti devo dare ragione mi dicono tutti che spesso si capisce quello che penso o quello che voglio dire anche senza aprire bocca- mi pavoneggio, ma del resto di questa mia dote innata ne vado matta.
-Sei quella giusta- mi posa una mano sulla spalla.
-Ti ringrazio, sono felice e lusingata per la vostra scelta ma non penso di essere all'altezza-
-Mi aspettavo una risposta del genere, per questo ti affiancherò per due settimane, ci conosceremo meglio e ti spiegherò un po' qual'è la mia storia e cosa dovrà trasparire dalla tua interpretazione, non ti preoccupare, dovrai essere solo te stessa-
-Ti ringrazio-

Sono contenta di fare questo periodo di training con lei prima di buttarmi in questa nuova avventura.

Sono passate due settimane e mi trovo sul set, dovrò incontrare lo staff e gli attori che insieme a me lavoreranno a questo film e sono un po' agitata, sapete la gente nuova mi fa quest'effetto.
Ci sediamo ad un grande tavolo rettangolare al cui capo è seduto Jon che mi saluta con un grande sorriso, io mi siedo vicino a Vicky, devo essere la sua ombra solo così imparerò ad essere lei ed interpretarla al meglio, sul lavoro devo essere sempre la migliore è una questione personale.

E' proprio Jon a prendere parola.
-Buongiorno a tutti, è la prima volta che siamo tutti insieme e così ne approfitto per presentare chi non si conosce già- così prende ad elencare -Il ruolo di Vicky sarà interpretato da Hope D'Angelo- dice indicandomi e io rispondo con un sorriso timido -Nel ruolo di Darma, Jennifer Lawrence, nel ruolo di Marcus, Zach Galifianakis- questo ragazzo mi sta già simpatico è così buffo -Nel ruolo di Indio, Bratt Davern- e ovviamente nel ruolo di Robert ci sarà -Robert Downey Jr, che non è ancora arrivato- solo ora noto la sedia vuota di fianco a Jon.
-Ma che strano- ride Zach scatenando le risa di tutti quest'ambiente inizia davvero a piacermi.
Jon, dopo una lunga risata, riprende
-Le riprese saranno effettuate per due settimane qui a Londra e gli attori implicati saranno Hope e Zach insieme a due comparse! Poi ci sposteremo a New York per un paio di mesi in coincidenza con la stagione invernale con Hope,Robert, e Brett, ed infine per i successivi quattro mesi le riprese saranno effettuate a Los Angeles con tutto il cast-

Vedrò due delle città più belle del mondo, sono felicissima.

La porta si spalanca e tutti ci giriamo a guardare il nuovo arrivato.

-Buongiorno a tutti- dice l'uomo appena entrato, lo conosco bene e il suo stile non mente mai, completo elegante, grandi occhiali da sole, e sneakers coloratissime ai piedi.
Si dirige verso Zach e i due si abbracciano iniziando a ridere apparentemente senza motivo, poi da una grande stretta di mano a Brett ed infine da un lungo bacio sulla guancia a Jennifer, che arrossisce e si lascia scappare un gran sorriso.

Ho già capito che tipo è, uno di quei brillanti che tanto odio.

Riserva lo stesso trattamento di Jennifer a Vicky che non si lascia intimorire dal gesto ed infine arriva a me.
Si toglie i grandi gli occhiali da sole e rivela i suoi occhi.
L'ultima volta che ci siamo incontrati è non è stato un incontro piacevole, anzi.

-Io sono Robert- mi tende la mano.
-Hope- ricambio sostenendo il suo sguardo.
-Ci siamo già incontrati prima?-

Non so se me lo chieda perché lo chiede a tutte, sembra tanto la tipica frase di abbordaggio da quattro soldi oppure si ricorda di quando ci siamo realmente incontrati ma conoscendo il tipo penso che sia più plausibile la prima ipotesi.
-Non mi sembra- chiudo lì il discorso prima che Jon riprenda la parola.

Per la cronaca, un paio di mesi prima mi trovavo a lavorare durante una serata di beneficenza, come al solito elargivo sorrisi a tutto spiano alle celebrità che si avvicinavano al banco dove preparavo dei cocktail, prima che fosse servita la cena.
Si avvicina al banco, proprio lui Robert Downey Jr, sono sempre stata una sua grande fan ed ero contenta di avere la possibilità di scambiare qualche parola con lui, solo che non andò proprio così bene come speravo.

-Hey biondina, fammi due Cosmopolitan e fai in fretta, ho due modelle che mi stanno aspettando-

Biondina? Per l'esattezza io sono castana e se anche fossi stata bionda, non c'è cosa più cafona che chiamare una donna 'biondina' come se tutte dovessero cadere ai suoi piedi. Per carità è un bel uomo ed è molto sexy ma sicuramente non sono una che si fa trattare così, peccato che ero sul posto di lavoro e che non potessi rispondere a tono se no avrebbe avuto una risposta che non si sarebbe dimenticato facilmente.
Gli feci i Cosmopolitan più buoni di tutta la sua vita, glieli servii accompagnati da un sorriso.
Se ne andò senza neanche ringraziare.
Lo seguii con lo sguardo, lo vidi avvicinarsi a due modelle alte 1,80 che di fianco a lui, che non brilla di sicuro per la sua statura, stonavano anche abbastanza, gli baciò le mani ad entrambe e gli passò i drink avviandosi verso il tavolo mentre cingeva la vita ad entrambe.
Quella stessa sera, vidi lui e le due 'biondine', che sembravano proprio ubriache o forse facevano solo finta, salire su una limousine mentre Robert faceva un'espressione soddisfatta verso il conducente della vettura che ricambiò compiaciuto.
Vi lascio immaginare quale possa essere stato il seguito della sua serata.

Una cosa è certa quella sera mi è caduto un mito.


Ma torniamo a noi, mentre ripensavo a quel fatto, Jon aveva elencato una serie di dettagli sulle riprese e io ovviamente non avevo sentito una parola.
Incominciamo bene, mi sembra di essere tornata a scuola.

-Ed infine vorrei ringraziare Robert che ha permesso che questo progetto fosse realizzato grazie alla sua Team Downey-

Dopo gli applausi di rito e aver salutato tutti Robert si avvicina a me.
-Allora ci vediamo a NY- dice accompagnando la frase con un occhiolino.
L'ho già detto che odio i piacioni?
Se pensa che mi possa trattare come una delle modelle che gli piacciono tanto, avrà del filo da torcere.
Non so se riuscirò a tenere a bada il mio carattere ancora per molto se continua con questo atteggiamento che odio.

L'unica cosa che adesso riesco a pensare adesso è: Chi me l'ha fatto fare a cacciarmi in questa situazione?





Note dell'autrice:
Primo capitolo di questa nuova fanfic, ho scelto la narrazione in prima persona perchè mi sembrava più coinvolgente, spero di aver fatto la scelta giusta!
Ci saranno tanti attori famosi in questa storia, mi sembrava d'obbligo visto che Hope lavorerà su un vero set cinematografico ed in più quelli che ho scelto mi sembravano incarnare meglio le parti dei personaggi descrittitti nel libro di Vicky.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ringrazio MissHolmes per aver segnalato la mia storia "The lesson is: someone can hurt you, but it does not mean that everyone is like him", questo capitolo è dedicato a lei! Mi hai reso davvero felice:)

A presto:)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 -Cosa ti è successo Downey? ***


Capitolo 2 – Cosa ti è successo Downey?



Il piano era questo: io leggevo un capitolo del libro di Vicky, alla sera prima di coricarmi, l'indomani mattina ne parlavo con lei esponendo i miei dubbi e le mie domande.

Devo ammeterlo l'aver scoperto che il libro di Vicky racconta in parte la sua vera storia mi ha fatto rimanere di sasso.
Adesso la vedo in un modo diverso.

Leggevo di buon grado ogni pagina e la storia iniziava davvero a piacermi molto fin quando ho iniziato a capire la mal parata: Robert e Vicky si erano avvicinati un po' troppo nel corso dei capitoli ed io iniziavo a presagire il peggio, trascorsero solo una manciata di giorni prima che leggessi il capitolo che tanto avevo temuto.



Vacillo per la strada, con un bicchiere della taglia più grande di Starbucks, ovviamente caffè latte.
Tutte le volte mi ritrovo a ridere per come pronunciano qui il nome di questa bevanda ristoratrice a me cara.
Profani.

Finalmente incontro Vicky che mi aspetta davanti agli studi come tutte le mattine. Non la saluto neanche oggi, sono troppo sotto shock, l'unica cosa che riesco a dire è:
-Vicky e Robert a letto insieme?- la mia faccia è davvero sconvolta mi sa che stamattina il mio caffè latte non basterà a mettermi di buon umore.
Lei è visibilmente rossa in volta, non per il freddo.
-Sapevo che prima o poi mi avresti fatto questa domanda! Beh cosa ti devo dire è una storia d'amore in fin dei conti e quindi, per quanto poco poetica fosse la descrizione di quell'atto, doveva pur succedere! Certi lettori non aspettano altro- tenta un sorriso, è imbarazzata e non poco.
-Ma dico ci sono un bel po' di dettagli- ci penso un pò su -Le cose sono due: o hai davvero una fervida immaginazione oppure tu e Robert avete..- lascio in sospeso la frase, non mi sento mai a mio agio a parlare di queste cose, non che io sia una puritana, per carità, è solo che ho sempre ritenuto quei fatti troppo personali ed intimi, insomma non sono cose da sbandierare ai quattro venti.

La mia seconda ipotesi però viene prontamente smentita.
-No no no, non è mai successo nulla-
Ora si che posso dire di aver visto quanto una persona può diventare paonazza.
Poi aggiunge quasi sconsolata -Non sei la prima che mi chiede una cosa del genere-
-Mi dispiace- e lo sono davvero, Vicky è sempre così gentile e disponibile, non volevo davvero metterla in imbarazzo. -Non ti preoccupare, ti ho detto io di chiedermi tutto quello che ti passa per la testa- riprende a sorridere e il rossore inizia ad affievolirsi.
Meno male.

Ci incamminiamo all'interno degli studi, nei prossimi giorni dovrò girare un scena abbastanza tragica con Zach, ma non vi so dire ancora nulla, non ci sono ancora arrivata a quel capitolo e di sicuro non mi faccio anticipare i dettagli, me lo voglio godere per bene questo libro.
I ragazzi sono al lavoro per allestire il set ed io mi sento nel posto giusto al momento giusto, come non mi capitava da mento. Su questo set regna una pace surreale.

Aspetto Vicky mentre si mette d'accordo con Jon per una festa per l'inizio delle riprese.
A quanto pare ogni scusa è buona per fare una festa. Brutta notizia per me. Non amo stare troppo in mezzo alla gente, o meglio non lo amo più da qualche da quando..

-Guarda chi c'è- interrompe i miei pensieri una voce che ho imparato a conoscere in questi giorni.
Zach, io adoro questo ragazzo, è davvero gentile e disponibile e non appena avrò finito il training con Vicky passerò un paio di giorni con lui per rafforzare il nostro rapporto in modo tale da essere più uniti durante le riprese anche se a quanto pare ci dovremo odirare parecchio ma come ho già detto non so dirvi ancora il perchè. Sembra che la scena sia davvero tragica.

Spero di non dover passare altrettanto tempo con Downey, non ci tengo a conoscerlo meglio.
Si avete capito bene, adesso lo chiamo "Downey", più distanza c'è tra noi meglio è.

Ma torniamo al povero Zach che mi sta guardando con aria perplessa dato che non gli ho ancora risposto.
-Ehy Zach come va? Come mai anche tu qui?-
-Ero ansioso di vedere il set dove gireremo la nostra scena, a proposito sei arrivata al fatidico capitolo?-
-Quello dove Vicky e Robert fanno sesso?- chiedo con aria fintamente stupita.
-Ahah no, quello è ovvio che ci sarebbe stato, se c'è in giro Robert, anche se ti trovi in un sogno, stai pur certa che quella situazione capiterà di sicuro-

Spero di non sognare mai Robert Downey allora.

-Comunque intendevo il capitolo riguardo la nostra scena, sai è davvero emoz..-
-Ragazzi anche voi qui?-

Cosa vi avevo detto riguardo alla pace sul set? Bene dimenticatevelo, Downey è qui.
Si frappone tra me e Zach, incurante del fatto che stavamo parlando di cose serie (o quasi), oh beh comunque ci ha interrotto ed è da maleducati.

-Ciao Rob che ci fai qui?- è Zach che gli risponde, meno male che c'è lui.
Io fingo un sorriso. Fingo? Bene sto già diventando un attrice, se mi viene così naturale non sarà difficile girare con lui.
-Il film lo produce la Team Downey e quindi sono qui per tenere un po' sotto controllo le varie operazioni prima dell'inizio delle riprese-
Per una volta lo sento dire qualcosa di sensato ma poi continua -E poi le inglesi mi fanno impazzire, hanno un fascino a cui non riesco resistere- ecco appunto a proposito di discorsi seri.
Tocca dentro con una gomitata Zach per farsi dare man forte e poi mi guarda allargando le braccia con aria fintamente colpevole.
Oh ma per favore! Stiamo ancora a guardare le donne? Downey sveglia! Porti una fede al dito e sei sposato ricordi?

-Adesso devo scappare ho un appuntamento- ammicca.
Ecco bravo vai.
Ci saluta con un cenno della mano e non aspetta neanche una nostra risposta che ci ha già voltato le spalle, cosa dicevo a proposito dell'educazione?

Finalmente soli.
Zach sembra leggermi nel pensiero.
-Prima non era così-
Faccio una faccia per esprimere "Io non capisco cosa vuoi dire". In realtà faccio solo finta di non capire, sono anche io una ragazza e si sa che siamo molto 'curiose' certe volte.
-Chi?- tengo la parte di chi non sta capendo.
-Robert-
-Ah, e come mai?-
-Non lo sa nessuno. Io ho provato a chiederglielo, mentre giravamo “Due Date”, è proprio in quel periodo che è cambiato, abbiamo iniziato le riprese in primavera e ci siamo fermati poi un mese ad Agosto. Mi aveva detto che avrebbe passato il tempo con Susan, sua moglie, avrebbero fatto una vacanza romantica. Era elettrizzato, si amavano, cioè si amano- si corregge, lapsus o sa davvero qualcosa? -Poi quando è tornato era tutta un'altra persona, era diventato come è adesso, anzi devo dire che sta peggiorando, è passato da una scappatella occasionale a cambiare, ragazza ogni sera-
 
Downey cosa nascondi? Adesso lo voglio scoprire, tutto d'un tratto sei tornato interessante ai miei occhi, non tanto perché sono una pettegola, se fosse stato un'altra persona non mi sarebbe importato, ma tanto perché hai distrutto la mia venerazione nei tuoi confronti e penso che qualche anno fa non sarebbe mai potuta accadere una cosa simile.

-Beh mi dispiace, per quanto possa valere, dato che non ci conosciamo, spero che riesca a risolvere i suoi problemi- tipica frase di circostanza la mia.
-Non ti preoccupare, è impeccabile sul set, qualsiasi sia il suo umore-

Questo devo ammettere che mi rassicura, odio i lunatici, non sai mai come prenderli, sono troppo instabili ed io odio l'instabilità!

-Meglio così- sentenzio -Stasera hai da fare?-
-Mi stai chiedendo un appuntamento- si avvicina ammiccante e non posso trattenere una risata.
-No, non ci conosciamo abbastanza poi sai ti vedo solo come un amico- scherzo, so che lui starà al gioco.
-Oh tutte uguali queste donne- si finge offeso e stizzito.
-Ahah dai che ti offro da bere-
-Finiresti in banca rotta- mi ammonisce fintamente.
-Ci sarà qualche casinò in zona, tu non sapevi contare le carte?- rido, mi riferisco al primo film di una notte da leoni, la scena in cui lui scende dalle scale mobili per entrare al casinò mi fa morire dal ridere, e se non ve la ricordate ve la faccio vedere almeno vi fate due risate anche voi:






-Ahah mi piace che stai così al gioco, ti facevo più timida-
-Me lo dicono tutti- ammiccò e finiamo per scoppiare in una risata clamorosa facendo girare tutti i ragazzi che ci sono sul set.
-Cosa avete tanto da ridere- ci chiedono in coro Vicky e Jon.

Io e Zach ci guardiamo e scoppiamo di nuovo a ridere. Dico io perché non ho mai avuto un amico come lui? Uno che non mi stesse vicino solo perché aveva un secondo fine? Domande che non avranno mai una risposta credo.

-Stasera usciamo a bere qualcosa paga Hope-
E' ufficiale mi servirà davvero qualcuno che conti le carte dopo questa serata, finirò in banca rotta.
-Perfetto- esclama raggiante Vicky, è davvero troppo tenera quella ragazza ha 29 anni, solo 2 in più di me ma certe volte mi sento io quella più matura.
-E' una bella idea, così organizziamo anche la serata per l'inizio delle riprese- esclama Jon felice.

Perfetto non vedo l'ora che sia stasera.





Molti caffè di Starbucks e ore dopo, mi ritrovo a cercare qualcosa di decente da mettermi.
Scrivo a Vicky, è una donna mi capirà
“Come ti vesti?”
“Jeans, cardigan e stivali”

Perfetto, quello che volevo indossare anche io, per stasera abbandonerò le mie amate sneakers mi si potrebbero congelare i piedi quindi opto per quei buffi stivali con la punta arrotondata che si usano adesso, fanno tanto Goku.


9pm
Ma perché gli inglesi escono così presto? Io non l'ho mai capito, tipo come quando guardi Hell's Kitchen e alle sei il ristorante è già pieno! Io alle sei faccio merenda!
Sto divagando vero?
Si sto divagando, ogni tanto mi capita, spesso quando sono nervosa.

E' la mia prima sera con i miei nuovi colleghi di lavoro non so come comportarmi. E' tipico di me, mi faccio sempre troppi problemi quando gli altri non se ne fanno minimamente purtroppo.

Corro verso il punto d'incontro dove ci eravamo dati appuntamento, sono in ritardo lo so, strano vero? Spero di recuperare qualche minuto correndo ma gli stivali che ho ai piedi di sicuro non mi aiutano a correre più velocemente, oh mia amate sneakers dove siete?
Abbandono questo mio momento di pazzia e imbocco la strada alla fine della quale si trovano gli studi.
Finalmente sono arrivata!
Ma gli altri dove sono? Oh no e se fossero già andati via perché' sono in ritardo? Dai ma che figura!

In quello stesso momento vibra il mio cellulare, la scritta 'Vicky' lampeggia sullo schermo:
"Hope sei già agli studi?"
"Si io sono in ritardo lo so, mi dispiace, voi siete già al locale?"
"Ahah ma va, se sei lì da sola probabilmente e' perché' sono tutti più in ritardo di te"

Tiro un sospiro di sollievo.

"Comunque ti ho chiamata per dirti che vi raggiungerò direttamente al locale, ho avuto un impegno imprevisto e sono già in quella zona"
"Perfetto allora appena arrivano gli altri ti raggiungiamo"
"A dopo"

Chiudo la chiamata e noto che c'è un messaggio in arrivo, Zach
"Sbaglio o quelli che indossi sono gli stivali di Goku?"
Alzo lo sguardo e vedo una sagoma che cammina illuminata ad intermittenza dai lampioni, sotto i quali passa camminando, con un'andatura tutt'altro che virile e non riesco a fare a meno di scoppiare a ridere.


Manca solo Jon e proprio mentre lo sto pensando una macchina dai vetri scuri si affianca a noi.
-Ragazzi salite- Jon. Adesso siamo al completo.

Dopo meno di 5 minuti d'auto siamo al locale, non e' nulla di che, un semplice locale, carino dalle luci soffuse colorate e con un volume di musica alto ma non abbastanza da coprire i discorsi delle persone che sono sedute al tuo tavolo.
Perfetto.

Si inizia con una birra in puro stile inglese.
Vicky ci ha raggiunto poco dopo il nostro arrivo e la serata sembra procedere per il meglio. Non parliamo di lavoro come mi aspettavo ma di noi, dei progetti futuri di Vicky, Jon e Zach e sta per arrivare il mio momento di raccontare cosa voglio fare da 'grande' perché sì, non ho ancora ben deciso, comunque non faccio in tempo ad aprire bocca che una voce tutt'altro che sconosciuta arriva alle mie orecchie.

-Scusate il ritardo siamo stati trattenuti in albergo-

Non voglio immaginare che cosa questo possa voler dire ma non stento ad immaginarlo dato che il qui presente Robert Downey Jr si e' presentato accompagnato da una mora dalle gambe chilometriche, con capelli nero corvino che incorniciano il suo volto con una caschetto e trucco ben poco 'naturale'.
E l'unica cosa che riesco a pensare e' "Ma chi li ha invitati questi?"

Jon sembra intuire cosa sto pensando.
-Robert ciao, pensavo non saresti venuto!- esclama sorpreso -Ragazzi ho pensato di invitarlo io, mi sono dimenticato di dirvelo-
Jon l'età avanza.

-Ragazzi lei e' Natasha- dice Downey.

Ad uno ad uno ci presentiamo e noto la differenza di contratto tra me e lei e quello con Zach e Jon a cui rivolge uno sguardo accompagnato da un sorriso altrettanto languido.
"Penoso" penso sei qui con un uomo molto affascinante e rivolgi attenzione anche altri uomini.
Vedo che Downey ha trovato una compagna alla sua altezza e non mi riferisco alla statura.

L'atmosfera al nostro tavolo sembra essersi appesantita, alle nostre orecchie arriva solo un monologo interminabile di Downey accompagnato da risatine fastidiosamente acute di Svetlana? Nat..? Come ha detto che si chiama?

Decido di uscire a prendere un po' d'aria ma prima di farlo mi fermo al bancone ad ordinare un cocktail uno dei miei preferiti, Coca Malibù, dal gusto semplice al primo assaggio, sembra innocuo ma i suoi effetti iniziano a sentirsi dopo poco che inizi ad assaporarlo e cominci a conoscerlo meglio rivelando un effetto forte e deciso addolcito dal gusto zuccheroso del cocco.
Se fossi un cocktail sarei sicuramente un coca Malibù, non c'è dubbio.
Interrompe il mio elogio a questo splendido cocktail una voce che ho ascoltato abbastanza per questa sera.

-Ma sei sempre così silenziosa-
Cosa fa mi segue?
-Se mi conoscessi bene non penseresti mai che sono una silenziosa-
-Perché allora non hai aperto bocca stasera? Mi piacerebbe conoscerti meglio- mi dice avvicinandosi sempre di più a me.
Manteniamo le distanze per favore Downey.
-Non volevo interrompere il tuo monologo- dico con un sorrisetto molto finto e lui lo sa che mento, e' un attore dopo tutto.

Finalmente il mio drink è pronto, rivolgo uno splendido al barman in segno di ringraziamento, conscia che Downey mi sta guardando e che in questo momento si sta chiedendo perché non sia altrettanto gentile con lui.
-Dove vai?- mi chiede. Ma perché gli interessa tanto?
-Vado fuori a prendere una boccata d'aria, qui dentro inizia a fare troppo caldo per i miei gusti- mento, io adoro il caldo, la verità è che devo distrarmi un po' e non ho voglia di sentire un altro infinito monologo dell'americano.
-Allora aspetta che vengo con te- mi afferra per il braccio.
Ma perché? Ha qui una ragazza disponiblie che farebbe di tutto per assecondarlo.
-Un cosmopolitan- dice al ragazzo che ci sta osservando dall'altra parte del bancone.

Il barman sembra smarrito, cerca qualcosa in tasca e dopo poco estrae un bigliettino tutto bagnato ed inizia a leggere per poi rivolgersi all'attore.
-Arriva subito signore- dice a Downey continuando a leggere.
Cerca tra le bottiglie dietro di lui e si sofferma per un attimo, sembra che non riesca a capire cosa ci sia scritto o gli manca qualcosa.
Dev'essere il suo primo giorno poverino.

-Ehy ragazzo, versa nello shaker vodka al limone, cointreau, succo di lime, succo di mirtillo rosso e ghiaccio. Le quantità precise penso tu le abbia scritte su quel fogliettino che tieni in mano. Maggiore è il ghiaccio e meno annacquato sarà il cocktail. Poi versalo nel bicchiere e decoralo con una fettina di lime- dico senza pensarci, voglio dargli una mano.

Il barman si gira verso di me con aria stupita indeciso se darmi ascolto o meno.
-Ragazzo ascoltala, mi ha fatto i cosmopolitan più buoni della mia vita, quando faceva anche lei il tuo lavoro-

C-cosa? C-cosa? Ho sentito bene? Downey si ricorda di me e di quella sera? Perché non me l'ha detto prima?

-Pensavo fossero per le due modelle che ti accompagnavano-
-Infatti, gli ho assaggiati direttamente dalle loro labbra- dice ammiccando.

Oh ti prego, basta non voglio sentire altro. Alzo gli occhi al cielo, è frustrante.

-La prima volta che ti ho visto alla riunione ho fatto fatica a ricordarmi dove ci eravamo già incontrati ma poi ci ho pensato un po' su, ti ho osservata e mi sono ricordato. Ci siamo visti qualche mese fa alla serata di beneficenza. Bellissima serata-
-Non direi- dico a bassa voce stizzita.

Mi giro per uscire e lui mi segue quando viene richiamato da una fastidiosissima voce acuta.
-Ehy Robert, andiamo in albergo? Sono molto stanca!- gli dice la modella mentre si avvicina a lui dandogli un bacio sul collo.

Downey non fa una piega e le cinge i fianchi con un braccio mentre continua a guardarmi fisso negli occhi, l'unica cosa che traspare dal mio sguardo è un'aria di sfida mista al disgusto più totale.
Ritorno al tavolo, sì lo so, avevo detto che uscivo a prendere una boccata d'aria ma quello che mi infastidiva nel locale sta per andarsene quindi problema risolto.
Downey ci saluta mentre ci scambiamo un bacio di saluto, fintissimo, mi sussurra all'orecchio
-Sarà un piacere lavorare con te-
Rimango impassibile. Mi sta per caso provocando? Avrà pane per i suoi denti!


Un'altra settimana vola e con essa anche gli ultimi capitoli del libro di Vicky, sono basita e stupita di come una ragazza che ha dovuto soffrire tanto dolore sia diventata una persona così gentile ed affabile, davvero non mi capacito di questa cosa.
Sono pronta ad interpretarla e sono ansiosa di iniziare le riprese, grazie a lei, a Zach e Jon mi sento più sicura di me stessa e so che posso dare finalmente il meglio.

Stasera ci sarà la grande festa per l'inizio delle riprese e sono tutti in fermento. Ci saranno tutti gli attori, il regista, l'aiuto regista, i cameramen, i macchinisti, le truccatrici e i costumi e.. va beh avete capito ci saranno tutti ma proprio tutti!

Decido all'ultimo momento di vestirmi con abito lungo appena sotto il ginocchio, bordeaux, con decoltè nero. Raccolgo i capelli in un mezzo chignon nella parte alta della testa mentre lascio scendere sulla nuca e sulla spalle i capelli arricciati naturalmente, il tutto accompagnato da  trucco smocky ma non troppo aggressivo.
Sono finalmente pronta.
Una macchina mi attende davanti al palazzo dove abito. Penso che non mi abituerò mai a questo tipo di attenzioni, ma ammetto che è davvero comodo, vi immaginate se vestita così avessi dovuto prendere la metro? Oddio non ci voglio pensare.


Per l'occasione è stato affittato tutto il salone del Palace Hotel in centro a Londra. La mia macchina si ferma davanti alla grande scalinata della struttura e l'autista mi apre la portiera.
Una mano si tende all'interno della vettura e io la afferro, una volta uscita rimango basita da chi mi trovo davanti. -Brett-
-Ciao Hope, posso accompagnarti?-
Che tenero questo ragazzo, ci siamo visti poco tempo sul set ma mi ha già conquistato, è così gentile ed educato, ma soprattutto timido e mi piace davvero tanto parlare con lui.
-Ma certo- gli sorrido.

Il mio sorriso si spegne quando i fotografi ed i cameraman corrono in direzione dell'auto che sta parcheggiando davanti alla scalinata.
Io e Brett ci fermiamo a guardare incuriositi da che cosa possa aver attirato tanto l'attenzione dei media. Non passa molto tempo che la porta dell'auto venga aperta e si palesi la mia spina nel fianco Downey.
Si fa fotografare e firma qualche autografo alle ragazzine urlanti che lo attendono da chissà quante ore dietro alle transenne posizionate ai piedi della scalinata.





Poi con una corsetta ci raggiunge.
Non chiedetemi il perché ma non ci siamo mossi da quando lui è arrivato.
Stringe la mano a Brett dandogli una pacca sulla spalla e poi prende la mia mano portandosela alle labbra, mentre continua a fissarmi con quei sui occhi così vogliosi mentre mima con le labbra un "Sei bellissima".
Downey ti devi impegnare di più se vuoi fare colpo su di me.
Mi cinge la vita mentre io tengo stretto Brett che mi porta sotto braccio.
Ci dirigiamo verso l'entrata così e non appena siamo dentro, mi sussurra.
-Guarda che sono geloso-
-Non stiamo ancora girando, quindi puoi anche smetterla con questa sceneggiata-

Lui mi sorride quasi compiaciuto. Mi ha provocato ed io ci sono cascata in pieno. Brava Hope, un applauso a me.
Lo vedo attraversare la sala, mentre ogni donna si gira per ammirarlo compiaciuta e con sguardo sognante, sanno che avranno a che fare con lui nei prossimi mesi e sono tutte eccitate al solo pensiero.
Povere illuse, se mai rivolgerà le sue attenzioni verso di loro sarà solo per sedurle e usarle per una notte o forse due e poi probabilmente non si ricorderà neanche più il loro nome dopo qualche giorno.

Spesso mi chiedo perché sono passata da ammirarlo al limite dell'umano al disprezzarlo così tanto. Voi che ne dite? Forse perché pur essendo sposato, si accompagna a civettuole ragazze ogni sera, che mirano a tutt'altro che alla sua sola compagnia.
A proposito, ma Susan dov'è? In queste occasioni da che mi ricordi, lei c'è sempre stata.


-Ciao Hope, allora come ti sembra la festa?-
-Vicky, tu e Jon avete fatto un lavoro stupendo e fattelo dire quel vestito ti sta d'incanto-
-Ma smettila, tu non sei da meno mia cara, ho visto che sei entrata accompagnata da Robert e Brett, iniziate già ad entrare nelle parti vedo- ride.
-Già mi fa un po' strano soprattutto con Robert, sai è sposato- la buttò lì vediamo se mi dice lei qualcosa di più. Sospira. -Lo so, anche a me all'inizio faceva strano questo suo comportamento ma Susan l'ho vista ben poche volte e anche stasera non ci sarà a quanto pare non era molto in forma per presentarsi-
Grande Vicky, mi ha detto quello che volevo sapere. -Vado a cercare Zach- le dico.
Non l'ho ancora incontrato ed ho proprio voglia di farmi due risate per alleggerire l'atmosfera.
Attraverso il salone e non potete immaginare quanta gente ci sia, centinaia di persone. Ma quanta gente lavorerà a questo film?
Cerco tra la folla Zach, lui è inconfondibile, ma il mio sguardo si sofferma ancora su Robert Downey, sta parlando con una donna, alta, molto magra, dalla pelle chiara e dai capelli biondi, sarà un'altra di quelle ragazze che piacciono tanto a lui. Si sfiorano a vicenda e mentre parlano si avvicinano più volte l'una al volto dell'altro, come in una sorta di danza di corteggiamento. No lei non è come le altre, non l'ho mai visto tanto preso e non sprecherebbe del tempo a corteggiare qualcuno che sa che cadrebbe comunque ai suoi piedi.
Appena la donna si gira, trattengo un attimo il respiro, avevo ragione, non è una delle tante.
E' Gwyneth Paltrow.

Li seguo con lo sguardo mentre si incamminano verso un corridoio laterale che conduce ad un ala laterale della struttura piena di porte che sembrano tutte gemelle.
Li seguo.

Vi starete chiedendo ma perché li segue? Mica non lo detesta? E avete ragione, ma ho sempre pensato che tra quei due ci fosse qualcosa soprattutto quando lei durante un'intervista aveva dichiarato che mentre giravano Iron Man tra di loro c'erano una grande tensione sessuale e questo li aveva spinti a lavorare così bene. La tensione sessuale, o meglio quella che c'è sembra tra di loro, si manifesta solo quando due persone si sono già conosciute carnalmente, tanto per dirla in maniera poetica.


Percorro il corridoio, fino a quando arrivo davanti ad una porta, riconosco la voce dell'americano.

-Ehy ma che si fai qui?- una voce alle mie spalle mi fa letteralmente saltare per aria.
-Zach ma che ci fai tu qui? Mi hai fatto spaventare- mimo un infarto al cuore.
-Ti stavo cercando e quando ti ho finalmente visto in mezzo alla folla, ho iniziato a chiamarti ma non mi sentivi così ti ho seguito. Ma che stiamo facendo qui? E perché parliamo a bassa voce?-
Ok non so cosa dire, come faccio a spiegargli il motivo se non lo so nemmeno io?
-Io..-
-Hope lo so perché siamo qui, ho anche io un'anima da gossiper e ci voglio vedere chiaro-
-Lo sai che ti adoro vero?-
-E' reciproca la cosa-

Abbandoniamo questo momento di finto romanticismo quando le voci all'interno della stanza si fanno più chiare segno che i toni si stanno alzando.
-Robert non possiamo, non adesso, non qui, lo sai-
-Ma io non riesco a resister più, lo sai che è troppo forte il mio desiderio-

Mi sembra di trovarmi davanti ad uno specchio quando incrocio lo sguardo di Zach, abbiamo la stessa espressione allibita, non possiamo credere a quello che abbiamo appena sentito.
Nella stanza cala il silenzio, e posso giurare che di sicuro l'americano e l'inglesina non si stanno guardando solo negli occhi, è ora di levare le tende, ho già sentito abbastanza. Io e Zach ci dirigiamo verso la grande sala in silenzio.

Non posso credere che quello che ho sempre sospettato sia vero.








Note dell'autrice:
Ciao a tutti, lo so sono in tremendo ritardo, ma la sessione esami è alle porte e mi opprime, quindi vi dico già che non sono sicura di riuscire ad aggiornare le mie storie la prossima settimana anche se ci proverò di sicuro! Questo capitolo è un pò lunghino lo so, ma non volevo dividerlo in due parti e poi mi sembrava giusto mostrare come Robert cerca di avvicinare Hope, con i suoi soliti modi da conquistatore sexy, cosa che non sembra avere effetto su Hope però.
Robert ha molte cose da nascondere e il suo atteggiamento è frutto di qualcosa che lo ha fatto cambiare radicalmente, come ha già spiegato Zach. Dal prossimo capitolo inizieremo a vederci un pò più chiaro. Spero vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate:)!
Il capitolo è dedicato a Lara91:)
A presto:)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Vi è mai capitato di..? ***


Capitolo 3 – Vi è mai capitato di..?



Vi e' mai capitato di avere una pupa sopra di voi e che questa inizi a brillare di luce propria?
Beh a me non capita più da molti mesi, troppi a dire la verità.

Vi è mai capitato di essere sul punto di far sesso con una donna e pensare ad un'altra persona?
Beh..ecco..è quello che mi sta capitando da molti mesi, troppi a dire la verità.

Non vorrei sembrare ripetitivo ma questa è la situazione in cui mi trovo “intrappolato” ogni notte.


Sono qui nel letto della mia suite, con una modella, penso sia belga, non che mi interessi molto, ma l'accento sembra essere quello, il suo nome? Ci credete se vi dico che non ho idea di come si chiami?
Poco male, mi limiterò a chiamarla "biondina" a loro, intendo a questo tipo di ragazze, piace essere trattate così, ve lo giuro, ci sono rimasto male anche io quando una donna facile me l'ha confessato, gli piace sentirsi al centro dell'attenzione, al centro del mondo e non importa come si chiamino e quale sia la loro storia, la cosa importante e' che siano le più sexy e che tutti le guardino e che tutti le desiderino.

Devo ammettere che sotto questo aspetto gli assomiglio molto ma io non faccio poi così tanto per ottenere questo risultato.
In fondo io sono Robert Downey Jr basta questo per essere il più sexy in ogni posto in cui vado.


Non sono sempre stato così anzi, credo sia un meccanismo di difesa il mio comportamento, per non soffrire dopo quello che è successo con Susan. Adesso non è il momento di raccontarvi le cose nei particolari anche perché non è che ho molto tempo, c'è una biondina che richiede le mie attenzioni, qui, adesso, ed io non riesco a concentrarmi su questa situazione.

Sarei un bugiardo se dicessi che e' la prima volta, perché no non lo e'.

Da quel giorno, quando e' successo, l'irreparabile, sono passato dal piangermi addosso ad avere una nuova ragazza ogni settimana fino ad averne una diversa ogni sera.
Ogni volta e' sempre la stessa storia, rivedo Susan in loro e come si dice? Mi passa la poesia!

L'ho vista stamattina, intendo Susan, sono andato a prendere Exton. Ogni volta che ho un po' di tempo mi precipito da lui, e' la mia unica ragione di vita e l'unica motivazione per cui non sono ricaduto nelle mie vecchie abitudini.
Per lui ci sarò sempre, non sarò un padre assente come lo sono stato per Indio, ahimè.

Cavolo oggi continuo a divagare, sarà perché non smetto di pensare a Lei.
E' dimagrita molto in questi mesi, dice che e' solo un po' depressa e ha poca fame, non ho insistito troppo, la cosa importante e' che sia qui, a Londra e che abbia accettato di seguirmi con Exton e devo dire che sono felice così, anche se ogni volta che la rivedo mi si spezza di nuovo il cuore, vorrei cercare di parlarle, di spiegarle le cose, ma forse adesso e' troppo tardi.


Ma torniamo al presente, c'è una bionda stupenda, che si sta dando da fare e parecchio su di me, ma io proprio non ce la faccio adesso.
-Che ne dici se ci prendiamo un drink?- le dico mentre lei mi guarda stupita, sono un tipo particolare, penso che questo mi aiuti quando faccio richieste strane per la situazione in cui mi trovo.

Annuisce, quasi imbarazzata! Imbarazzata? No dico fino a due secondi fa ti stavi dando ben da fare tra i miei boxer con preliminari che farebbero impallidire chiunque e adesso ti imbarazzi se ti chiedo di bere qualcosa?
Io davvero non ho parole.
Non le capisco le donne certe volte.


Beviamo un drink poi due, tre e quattro. La stanza inizia a girare intorno a me mentre la mia ospite sembra cedere e si addormenta tra le lenzuola sfatte.
Meno male anche stasera la tattica dei drink ha funzionato, adesso sono libero.

Sono le quattro e mezza e io non ho ancora chiuso occhio. Ma si può sapere che problema ho?
Basta.
Esco a bere un caffè e cammino per le vie della città deserta, e' incredibile come cambino le cittadine, dal giorno alla notte. Passeggiare mi aiuta a pensare e Londra e' sicuramente una delle mie preferite per meditare.
So dove sto andando, anche se penserete il contrario, dato il mio strano comportamento di questa notte.
Sul set.
Stranamente non riesco ad essere al centro dell'attenzione come succede sempre, certo le riprese delle mie scene non sono ancora iniziate, ma sono qui per supervisionare tutto.


Sono solo le otto e sono già agli studi, tutti mi guardano di sottecchi, di solito a quest'ora sono ancora sotto le coperte o ad allenarmi in palestra. Ma oggi no, voglio trovare un modo per sfogarmi ma vedo una cosa che davvero inizia a darmi sui nervi, Zach e Hope, la ragazza con cui dovrò' passare la maggior parte del tempo nei prossimi 7 mesi e con cui, sorpresa sorpresa, non riesco ad andare d'accordo!
Ma si può che Zach Galifianakis ha più successo di me con una ragazza? Ma poi che hanno sempre da ridere? Giuro, iniziano ad irritarmi sul serio!

-Ciao ragazzi, tutto bene? Siete pronti per girare la scena di oggi? E' una delle scene clou!- dico sorridendo, devo fingere di essere il solito Robert Downey Jr che ha sempre tutto sotto controllo.
-Siamo prontissimi- sorride il mio collega.

"Siamo"? Usano già il plurale per parlare di loro? Mi sono perso qualcosa?

-E tu Hope?- la tento, vediamo se e' acida come al solito.
-Mi sento tranquilla, mi sono preparata bene con Vicky e Zach in questi giorni, sono stati fantastici-

Perché anche io non posso essere fantastico per te?
No un momento! L'ho pensato davvero? Robert con l'età stai perdendo i colpi.
Ci sono, l'ho pensato perché io voglio sempre essere fantastico agli occhi di tutti.
Ok perfetto.
Posso ritornare in me, dopo questa divagazione, che fa molto adolescente isterico.

-Sono ansioso di vederti al lavoro oggi- le metto pressione, sarà anche una stronzetta, ma io sono molto più bravo a fare questo gioco e prima o poi cadrà anche lei ai miei piedi per baciare le mie sneakers colorate.
E' il sonno arretrato che mi fa dire queste cose da pazzo sia chiaro, non è da me.


Leggo l'ansia nei suoi occhi, perfetto.
Downey 1 - D'Angelo 0.

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Eccomi qui, primo vero giorno di riprese e sia lodato il cielo che lo passerò con Zach.

-Hope allora sei pronta a darmele di santa ragione?-
-Adesso ho capito, perché sei stato così gentile con me in tutti questi giorni!-
-Cioè?- mi chiede fintamente incuriosito.
-Perché avevi paura di prenderle da me! Mio caro hai capito male, sul lavoro lascio a casa le situazioni sentimentali- Ma quando mai? Più si e' coinvolti con i colleghi, più la giornata di lavoro passa in fretta, e' la mia filosofia.

Ma eccolo, Downey, strano non sembra pimpante come al solito, pensavo che a quest'ora fosse ancora a rotolarsi con qualche modella nel suo letto.
Bravo Downey, questa volta mi hai stupito.

Come al solito, mi mette a disagio quando esclama
-Sono ansioso di vederti al lavoro oggi!-

C-cosa? Non ci posso credere! Ma fa apposta? Vuole umiliarmi.

Inizia a salire l'agitazione.

Il tempo di indossare i vestiti di scena, che non differiscono poi tanto da come mi vesto di solito e il cuore inizia a battermi sempre più' velocemente.

-Tunnel, prima- grida un assistente di Jon.


Non sento più nulla intorno a me, tutto sparisce e mi ritrovo a camminare in questo tunnel.
Ripasso mentalmente le parole impresse sulle pagine del libro di Vicky, accelero il passo, mi volto, dovrebbero esserci Jon e i macchinisti che mi riprendo, ma io non li vedo, ci sono solo io e questo uomo che mi segue con la telecamera. Inizia a svanire anche lui, lentamente, quando mi scontro, come da copione, con Zach.
Ha uno sguardo diverso, gli occhi hanno cambiato quasi forma, sono duri, vuoti e pieni di rabbia. Ma come fa a cambiare così? Insegnami oh mio Zach!

Lo colpisco, forse con troppa foga, sento saltare un battito quando penso al fatto che Vicky tutto questo lo abbia dovuto subire davvero e mi si spezza il cuore per la mia nuova sorella acquisita.

Zach mi spinge contro il muro e mi sussurra all'orecchio.
-Allora le mie lusinghe hanno fatto effetto, non mi hai fatto tanto male-
Me lo dovevo aspettare da lui, lo guardo negli occhi e vedo che sono ritornati quelli di sempre quelli di Zach.

-Stop- urla Jon e io e Zach scoppiamo a ridere.

Downey e Jon si avvicinano a noi.
-Ragazzi direi che la prima scena e' andata bene! Zach dopo ci dovrai andare giù' pesante con lei, adesso vai al trucco, dovranno farti le ferite al volto. Robert ti dispiace, mostrare al ragazzo cosa dovranno fare per legare Hope?- -Con piacere- dice serio.
Me lo aveva detto Zach che sul set era un altro e devo ammettere che aveva ragione.

Downey si reca dietro le telecamere e dopo poco torna con una fascetta accompagnato dal ragazzo che interpreterà Luca e devo dire che e' proprio come me lo immaginavo.
-Lui e' Andrew- annuncia Downey.
-Hope- gli tendo la mano e gli sorrido.

Downey quasi infastidito, rompe questo breve momento di convenevoli, afferrandomi per il polso.
Ho un brivido, non me lo aspettavo.
Mi porta verso il condotto di aerazione e mi schiaccia contro la parete, avvicinandosi un po' troppo a me.
Quante volte ho ripetuto che voglio mantenere le distanze con te Downey? Ah già ma tu non lo sai, ma pensavo che l'avessi capito da come ti rispondo.

Inizia a legarmi e la posizione non e' delle migliori, parla vicino al mio orecchio, mentre Andrew lo guarda attento.
Non ti puoi allontanare almeno un po'? E che cavolo sono un essere umano anche io, non posso resistere così tanto vicino a te e al tuo profumo, mentre sento il tuo calore e il tuo respiro sulla pelle.


Finalmente questa tortura finisce e si stacca da me.
Andrew si allontana per indossare i costumi di scena e Downey..un momento non dovrebbe allontanarsi anche lui a questo punto?
Beh non lo fa!
Allora mi costringe ad una delle mie battutine.
-Vedo che sei esperto a legare le ragazze-
Sorride, quasi compiaciuto.
-Non sei nella posizione giusta per fare queste battute- dice con un sorrisetto sadico.
Ha ragione, devo stare zitta e non provocarlo, ma lui lo fa sempre con me, intendo sminuirmi, quindi voglio farlo anche io con lui.
Non mi da il tempo di ribattere che si avvicina al mio orecchio e mi sussurra.
-Sei stata brava prima, non pensavo lo fossi?- mi sfiora e io per un attimo trattengo il respiro. Ma che ca...?

Un minuto e la sua distanza mi permettono di tornare a ragionare.
Ma quello secondo Downey e' un complimento? Ma come fanno a cadergli tutti ai piedi?

Lo osservo mentre si allontana, ma un momento, mi ha lasciato legata!
-Downey, mi hai lasciato le..-
-Legata? Ti dovrai abituare se passerai il tempo con me-
Stronzo. Ma devo dire che per una volta mi ha fatto ridere, è senza dubbio stato alla mia altezza.

Sto per rispondergli quando vedo che risponde al telefono.
I suoi occhi si serrano e vi posso giurare che sembra che sia sul punto di piangere.
Con una mano tremante chiude la chiamata e si avvicina a Jon impegnato a riguardare la scena appena girata sul uno schermino posto davanti alla sua postazione.
Downey lo guarda e sembra trattenere a stento le lacrime.



Jon si alza e sembra anche lui addolorato, abbraccia Downey che si aggrappa a lui nascondendo la testa sotto la spalla del suo amico.
Downey si allontana da lui senza voltarsi indietro, senza elargire nessun sorriso alle ragazze che lo guardano adulanti, esce dagli studi.

Ma cosa è successo?




Jon richiama tutti sul set e finiamo di girare la scena in cui io vengo legata.
E' andata bene e sono felice. Io e Zach ci abbracciamo come se avessimo compiuto la più grande delle imprese e per me è così.

-La ragazzi vi devo dire una cosa, ho aspettato di finire le riprese di stamattina per non turbarvi troppo, soprattutto tu Zach- Jon è scuro in volto e gli occhi si sono fatti liquidi.
-Cos'è successo?- gli chiede mortalmente serio Zach.

Il regista alza lo sguardo e una lacrima scende lungo il suo viso senza che lui si preoccupi di fermarla.
-E'..e' morta Susan, la moglie di Robert-

Vi è mai capitato di sentirvi legati davvero a qualcuno che pensavate di disprezzare?
Beh è quello che mi sta succedendo adesso.
Dentro di me piango per lui, mi dispiace davvero. So come si sente adesso.

Condoglianze Robert.




Note dell'autrice:
Come promesso sono riuscita a pubblicare questo nuovo capitolo! Ho deciso che era ora di dare uno spazio anche al pov di Robert e più avanti nella storia ce ne saranno altri! Spero vi sia piaciuto davvero e voglio sentire cosa ne pensate dopo aver scoperto che Robert non se la fa con tutte come pensava Hope e soprattutto cosa ne pensate del finale! Sono troppo ansiosa:)!
Ringrazio tutti quelli che recensiscono sempre con tanta passione, mi date la forza per continuare a scrivere! Davvero grazie:)! Visto che questo capitolo è un pò corto, Venerdì pubblicherò sicuramente il prossimo
Ci leggiamo il prossimo Venerdì:)
A presto:)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Convenzioni sociali ***


Capitolo 4 – Convenzioni sociali









Sono appena tornato a casa e già vorrei scappare o stare da solo per lo meno a piangere e compiangermi, a crogiolarmi nel mio dolore, solo per qualche giorno.

Ho dei doveri da rispettare, d'ora in poi sarò solo io la figura di riferimento per Exton, d'ora in poi saremo solo io e lui.

Non riesco ancora a crederci, vorrei tanto che sia solo un brutto sogno, dopo il quale posso risvegliarmi, sudato si, ma felice che non fosse la realtà.

Oggi pomeriggio ci sarà il funerale ed io non sono pronto.
Non lo sarò mai per questo.
Non ce la farò mai, ho bisogno di lei che è stata la mia roccia per tanti anni, ho bisogno del suo sorriso, delle sue frasi e della sua comprensione, perché se hai una relazione con me devi avere tanta pazienza forse troppa.

Poi c'è la lettera che Susan mi ha lasciato e nella quale, penso, c'è la spiegazione di tutta questa storia, del perché io non sapevo che fosse malata, o meglio, mi ero accorto che c'era qualcosa che non andava ma preferivo non vedere per non soffrire del fatto che non potevo fare nulla per lei.
Ho ho ancora questo peso sullo stomaco.

Amore perché non mi hai voluto al tuo fianco?

Exton inizia a chiedermi dove sia la sua “mami” ed io non riesco a rispondergli altro che è andata via, ma che gli vuole bene.

Non ce la faccio.
Voglio stare da solo.
Non voglio vedere nessuno, andatevene via tutti, non voglio nessuna festa, non c'è nulla da festeggiare oggi.


Mi rinchiudo in camera, in quella che era la nostra camera, mi sdraio sul letto e l'unica cosa che riesco a fare è schiacciare il tasto play del telecomando.


http://vdownload.eu/watch/9243778-new-life-short-film-by-davis-factor-2012-part-1.html


Davis Factor.
Non lo ringrazierò mai abbastanza per l'ottimo lavoro che ha fatto.
Grazie a questo potrò per sempre averla vicino e sentire la sua voce, potrò rivivere il periodo più bello della mia vita anche se solo per pochi minuti.


Adesso lasciatemi solo.

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LA city come la chiamano i Losangelini.
Non pensavo che sarei venuta in questa città in occasione di un evento simile.
La città delle luci sembra spenta questo pomeriggio, il cielo è coperto, strano per questa parte della costa.

Sembra che tutto qui pianga per Susan e per la famiglia Downey.

Non vorrei sembrarvi una persona strana o cinica ma io odio i funerali, ho sempre evitato di andarci anche se erano per persone che conoscevo bene e per cui provavo affetto. Ho sempre preferito, onorale a mio modo, nel mio piccolo, pensare ai momenti felici passati insieme lontano da occhi indiscreti, lontano da tutti.

Odio i funerali per tre precisi motivi.
Il primo è che spesso, a queste funzioni, si presentano sempre persone che del defunto non sapevano poi tanto o a cui si erano opposti parlandone male quando era ancora in vita, mentre in quel giorno stanno lì a compiangerlo come se fossero i loro migliori amici.
Ipocriti.
Il secondo è la tipica frase che si sente dire spesso in queste occasioni “Era un bravo/a uomo/donna” anche se il defunto era il uno dei più incalliti assassini e criminali del nostro tempo. E' una frase di circostanza, lo so è brutto parlare male di qualcuno che non c'è più, è vero, ma è altrettanto vero che tutti sanno la verità e una solo frase non può cancellare quella che è stata la vita di una persona.
Ipocriti.
Il terzo è perché ho visto bambini piangere, imitando le persone più grandi di loro. Già è straziante vedere gli adulti, figuriamoci i bambini, non sanno ancora cosa sia la vita come possono piangere per la morte? Secondo me i piccoli non dovrebbero presenziare in queste occasioni, dovrebbero vivere nella felicità e nell'illusione che non c'è nulla di triste in questo mondo fin quando possono.

Perché vi sto dicendo queste cose?
Semplice, perché ora mi trovo alla funzione per celebrare la morte di Susan e non vedo altro che pianti e disperazione.

Giuro, non ce la faccio a stare qui, non la conoscevo neanche, mi sembra tanto di essere una di quelle persone ipocrite di cui vi ho parlato prima.
Sono venuta qui, per rispetto, sapevo che mi sarei pentita se non l'avessi fatto.

In tutta questa tristezza vedo una sola persona che non si dispera, non piange, forse perché ha già pianto fin troppo, gli occhi arrossati e i segni violacei sotto gli occhi fanno presupporre che questi giorni non siano stati facili per lui.
Lo capisco.
So che la presenza di così tante persone qui non allevierà il suo dolore, anzi, so che preferirebbe stare da solo a ricordare e a pensare alla donna che lo ha salvato, all'unica persona che ha creduto in lui quando tutti gli avevano voltato le spalle.

Ho sempre trovato strano che qui in America si faccia una sorta di festa dopo la funzione, tutti mangiano e chiacchierano mentre Robert in un angolo del salotto risponde cordiale alle condoglianze che tutti gli porgono.
Ci sono molte celebrità oggi, come immaginavo, quelle che stanno più vicino a Robert sono Gwyneth e Jude Law, sembrano davvero legati tra di loro, ma neanche la loro presenza può alleviare il suo dolore.

Non conosco nessuno a parte Zach, Jon e Vicky che si stanno intrattenendo con altre persone quindi decido di uscire a prendere una boccata d'aria in giardino.
Nessuno si accorgerà della mia assenza e la situazione inizia ad essere davvero troppo pesante per me che odio le convenzioni sociali.

Questa casa è davvero enorme e non stento ad immaginare come fosse "popolata" di felicità e allegria prima che succedesse qualcosa che ha rotto l'armonia. Davvero non riesco ad immaginare qualcosa che possa turbare così tanto una famiglia così unita, anche se un presentimento dopo la festa a Londra ce l'ho ma non è questo il momento di pensarci.

Vado verso le sdraio vicino alla piscina, mi sto per sedere su una quando mi accorgo che qualcun altro ha avuto la mia stessa idea.
Non posso tornare andarmene come se nulla fosse, non davanti a lui, sarò costretta al dialogo.

Lui mi guarda, sembra sul punto di crollare ma all'ultimo riesce a mantenere un pizzico di orgoglio e mi punta i suoi occhi dritti nei miei.
Devo dire qualcosa e devo farlo ora.
-Condoglianze Robert-

Ma brava Hope proprio una cosa originale da dire, oggi sarà solo la millesima volta che sentirà questa frase, un applauso a me.

-Perché sei venuta qui oggi?-
Si infatti perché sono venuta qui? Non lo so bene neanche io.
Sembra infastidito.

-Per rispetto, so cosa stai passando- è la verità purtroppo.

Fa un sorriso triste e abbassa lo sguardo.
-Non penso tu lo sappia, non sai cosa vuol dire perdere una metà della tua anima e rimanere con un bambino che è identico a lei che ti ricorderà per il resto della tua vita che la persona che l'ha creato non c'è più e che nessuno potrà mai sostituirla. La tua presenza e quella di tutte le altre persone che non conoscevano bene Susan non mi fa stare meglio anzi, vorrei che non foste neanche venute-

Ha ragione.

-Ho perso qualcuno di importante anche io- e conosco bene qualcuno che si è trovato nella sua stessa situazione.
-Al suo funerale c'erano persone che pensavi ti detestassero?-
-Si, le ho odiate-
Ritorna a guardami negli occhi. Ho capito solo ora che sta parlando di me, non posso biasimarlo, mi sono comportata da vera stronza, ma la verità è che se ho deciso di venire qui, oggi è perché da fan, sapevo bene quanto fossero legati lui e sua moglie, ed io gli adoravo, ho sempre ammirato Susan, è stata una grande donna e ha contribuito a far diventare Robert l'uomo che è.

-A quanto pare, è stata sbagliata la mia mossa di venire qui oggi, mi dispiace per tutto quello che stai passando-

Questa era l'unica conversazione che non avrei mai voluto avere oggi.

-Almeno tu hai capito che non ti voglio qui, se sei venuta qui solo per compassione allora te ne puoi anche andare-

E' ferito, lo capisco, ma questo non gli dà il diritto di parlarmi così. Sono arrabbiata, ma non per quello che mi ha detto, la penso anche io come lui, sono fottutamente fuori di me perché ha ragione.
Sapevo che mi sarei pentita se non fossi venuta ma sapevo anche che era la cosa giusta da fare. Ma no ho dovuto dare ascolto ai sentimentalismi e alle convezioni sociali che non fanno altro che portarti a queste situazioni insulse e che si sarebbero benissimo potute evitare. Ho evitato per anni queste occasioni, non so davvero cosa mi sia passato per la testa di venire qui oggi. Sono stata umiliata, direi che me la sono anche cercata, la mia parte qui l'ho fatta, posso anche andarmene e lo farò molto volentieri. Mentre penso a tutto questo mi accorgo che ho attraversato il giardino e non ho neanche risposto a Robert. Entro dalla porta di servizio della cucina, che è stata lasciata aperta dagli addetti del catering che si stanno occupando del buffet. Non voglio incontrare nessuno in questo momento e lo mangerei vivo, voglio solo andarmene a casa e farmi una bella dormita, senza pensare a quanto sarà difficile instaurare un rapporto con il co-protagonista del film, è stata una pessima idea accettare questo lavoro, lo è stata fin dall'iniz..
Una mano mi afferra mentre sono in preda a questo fiume di pensieri e mi riporta alla realtà, mi giro furiosa ma il mio sguardo muta quando mi accorgo che la mano che mi sta stringendo, è velluta, morbida e ha poca forza, è la mano di un bambino.

-Ciao io mi chiamo Exton. Tu come ti chiami?-
Il figlio di Robert e Susan, in tutto questo trambusto, non ho pensato a come si potesse sentire lui, probabilmente non capisce cosa stia ben succedendo.
-Hope-
-Perché ti chiami Hope?-
-Perché sono stata la speranza di qualcuno- detta così non ha molto senso, ma spiegare la mia storia ad un bambino di quattro anni penso che non chiarirà comunque i suoi dubbi.
-Vieni a giocare con me?-
Di sicuro nessuno è dell'umore giusto per giocare con lui oggi.
-Prima dimmi cosa ci fai qui! Non dovresti stare con la tata?-
-La tata è noiosa non mi vuole fare andare in salotto, dice che devo fare il bravo oggi-
-Beh ha ragione, dovresti ascoltarla-
Poi mi fa una domanda che mi lascia spiazzata. Giusto un attimo.
-Perché oggi piangono tutti?-
E adesso io cosa gli rispondo? Se non sapesse di sua madre o se Robert preferisse affrontare in discorso in modo graduale? Non gli rispondo, stringo la sua manina tra le mie e lo prendo in braccio.

Lo porto in giardino e ci mettiamo seduti sull'erba sotto un gazebo. Devo prendere tempo magari iniziando a giocare e si dimenticherà del fatto che non gli ho risposto.
Giochiamo con delle macchinine che sono sparse qua e là sul prato. Dopo poco compare la tata tutta trafelata. -Exton perché sei scappato via?-
Il bimbo la guarda con occhi fermi.
-Mi annoiavo-
Non ha peli sulla lingua, tipico dei bambini, tipico anche di suo padre.
-Ci penso io a lui, non si preoccupi, non appena abbiamo finito di giocare lo riporto in casa- dico sicura, ho sempre amato i bambini e ho lavorato spesso con loro, ti chiedono molto ma ricevi tanto affetto in cambio.
E' qualcosa di magico.
-La ringrazio- mi sorrride e ritorna sui suoi passi.

I minuti scorrono veloci fino a quando il tempo sembra fermarsi.
-Dov'è la mamma?-
Questa volta sono costretta a rispondere, non ho altra scelta.
-E' andata in un posto bello-
-Perché posso andarci anche io?-
-Non puoi piccolo. Se avesse potuto decidere sarebbe rimasta qui con te, ne sono sicura. Non la vedrai per un po' di tempo, ma quando ti mancherà, basta che chiudi gli occhi e ripensi a lei, al suo profumo, alla sua voce e vedrai che lei sarà qui vicino a te, sarà solo un po' lontana- i miei occhi si sono fatti liquidi, ritornano alla mente tante ricordi dolorosi della mia infanzia ma poi concludo -La troverai sempre qui- gli dico portando la sua mano vicino al suo cuoricino.
Exton sorride e non c'è nulla di più bello di un bambino che sorride.
-Me lo leggi?-
Mi porge un libretto con le fiabe dei fratelli Grimm. Le adoravo da bambina.

Mi prende per mano e mi trascina verso una sedia a dondolo sotto il porticato.

Vi ho già detto che questa casa è enorme? No sul serio ci vorrebbe una macchina per girare tutto il giardino senza dover fare chilometri a piedi.

Mi accomodo e faccio sedere Exton sulle mie gambe mentre inizio a dondolare.
Inizio a leggere e lui mi ascolta felice guardando le figure incuriosito. Non passa molto tempo che si accoccola al mio petto e con gli occhi chiusi sussurra.
-Continua a leggere Hope- pensando che smetta perché ha gli occhi chiusi.




Apro gli occhi e mi accorgo che mi sono addormentata, il cielo si è fatto più scuro e la luce inizia ad essere davvero scarsa. Exton sta ancora dormendo beato.
Sono contenta del risvolto inaspettato di questa giornata.

Con mio stupore noto che qualcuno ci ha coperto con una coperta leggera, spero davvero sia stata la tata, dopo essere uscita a controllare dove eravamo finiti.
Non sento nessun vociare proveniente dalla casa e noto che le luci all'interno sono spente.
Il party deve essere terminato.
E' ora anche per me di andare, ma non voglio svegliare questo piccolo cucciolo d'uomo che sta dormendo aggrappato al mio vestito.

-Le fiabe dei fratelli Grimm, le adora, hanno il magico potere di farlo addormentare anche quando è così triste-
Mi fa sobbalzare, si è cambiato, indossa dei pantaloni della tuta con una maglia leggera di cotone a maniche lunghe, sembra più rilassato.
-Mi ha chiesto lui di giocare e poi di leggere- prendo un bel respiro -Robert mi ha chiesto di sua mamma-
Lo vedo guardarmi ma non sembra stupito.
-E' un bambino sveglio, non posso nascondergli le cose per tanto tempo, dovrò spiegar..-
-Gli ho parlato io-

Bene è ufficiale adesso si che Downey non mi parlerà mai più e ha ragione non avrei dovuto intromettermi in questa faccenda, ma sono stata “costretta”.

-Ha pianto?- è preoccupato ma non sembra arrabbiato.
-No- dico ferma.
-Allora hai fatto un buon lavoro- accenna un sorriso, ma è un sorriso triste -Non so come farò, Susan era tutto per lui, era tutto per noi-

La amava ancora, tutto il suo comportamento con le altre donne, con Gwyneth, non ha senso. Non riesco a decifrarlo quest'uomo davvero.

-Ce la farai, sei una persona forte e scommetto che sei altrettanto affettuoso, sarà difficile ma ce la farai, ci sono tante persone che vi vogliono bene e vi aiuteranno nei momenti difficili- Alludo soprattutto a Gwyneth, Jude e Jon.

Oggi quanto sono filosofica comunque con queste risposte? Mi sa che ho trovato il mio lavoro! Ritorniamo seri però, non mi sembra il momento per queste divagazioni.

-Scusa per prima io ero..sono ferit..-
-Ferito. Lo so.- sono davvero dispiaciuta che io e lui non riusciamo a trovare un intesa e continuiamo a contrastarci a vicenda.
Io ho una motivazione ma la sua qual'è?

Mi accorgo solo ora che sta stringendo una busta tra le mani. E' ancora sigillata.
Sembra intuire cosa sto pensando quando dice con voce rotta
-E' di Susan, me l'ha scritta il giorno in cui è morta-

Non sono affari miei lo so, ma non vi sembra strano andare ad un funerale senza sapere perché è morta quella persona? Robert non ha voluto divulgare la motivazione, solo pochi la sanno ma con loro non ho abbastanza confidenza per parlarne e poi sarebbe anche moralmente sbagliato.
La curiosità a volte è fin troppo forte della morale.

Mi sento terribilmente fuori posto adesso.
-E' ora che io vada, avrai le tue cose a cui pensare- guardo la lettera che rigira tra le sue mani e non riesco a smettere di chiedermi perché non l'abbia ancora letta.
Robert prende tra le braccia Exton che si sveglia giusto il tempo per dire.
-Vieni ancora a giocare con me Hope?-
Mi si scioglie il cuore.
-Certo piccolo, quando puoi vengo-
Robert sorride e lo stringe a sé aspirando il profumo dei suoi capelli mentre chiude gli occhi.
Mi accompagna alla porta e mi saluta con un sorriso triste avendo le mani occupate ad abbracciare il suo piccolo.

Finalmente sono fuori, aspiro a pieni polmoni l'aria della sera.
Non ce la faccio.
Tutta questa giornata mi ha ricordato la mia infanzia che ho accuratamente sepolto in fondo al mio cuore.




Sono passate due settimane dal funerale.
Ogni giorno mi sono recata sul set per prendere confidenza con gli ambienti ed ho inizia a girare le prime scene con Brett e Jennifer.
Jennifer è una vera pazza e io la adoro, è proprio sulla mia stessa lunghezza d'onda, mentre Brett è un po' più timido e ma riusciamo comunque a coinvolgerlo in tutte le idee folli che ci vengono in mente.

Zach è impegnato in un altro suo progetto e tornerà qui dopo le riprese di NY, per ultimare la sue scene. Non manchiamo di sentirci ogni giorno, vuole sapere come vanno le riprese, come mi trovo con gli altri e gli racconto tutte le pazzie che facciamo. Presto in un fine settimana verrà a trovarci e usciremo tutti insieme.
Sono ansiosa che arrivino quelle serate.
Saranno speciali lo so.

So cosa vi starete chiedendo “Robert dov'è finito?”.
La verità? Non lo so neanche io. Arrivano informazioni a singhiozzio, so che è qui a LA e che sembra non essersi ripreso ancora del tutto. Oggi comunque dovrebbe essere sul set per girare la prima scena dell'aeroporto, spero vivamente che si sia ripreso almeno un pò.


Passeggio lungo i corridoio degli studi per arrivare al mio camerino, mi emoziona ancora avere il mio nome su una porta, come se fosse di mia proprietà. Mi fermo un attimo, c'è qualcosa di diverso, mi giro e noto subito che davanti al mio camerino la porta che in quelle settimane è rimasta senza nome, adesso ne ha uno “Robert Downey Jr”.
Non era già abbastanza pesante la situazione? Dovevamo anche avere il camerino vicino.

Inizio a sospettare che ci sia una cospirazione contro la mia sanità mentale.

Non resisto, voglio vedere che tipo di camerino possa avere una star come lui, rispetto alla mia modestissima stanza. La porta è socchiusa, le luci sono spente, solo dalla finestra entra una luce flebile. Giro l'angolo e trattengo il respiro. Robert è lì.

Lo osservo, sicura che non mi veda.




Il suo volto è duro e segnato, non se la sta passando per nulla bene ma nonostante ciò è qui sul set, pronto a girare.
Ammiro questa sua serietà.

Mi fa sobbalzare quando mi rivolge la parola senza distogliere lo sguardo da quello che stava facendo.
-Sei pronta a girare D'Angelo? Sono ansioso di vederti all'opera sul set! Vediamo se sarai alla mia altezza- la sua espressione sembra mutata.
Downey lo stronzo è tornato.
Sorrido.
-Avrai pane per i tuoi denti Downey stanne certo-
Mi rivolge un sorrisetto di sfida.

Diamo il via alle danze.
Che lo spettacolo abbia inizio.





Note dell'autrice:
Come promesso sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo. Spero che il link si riesca ad aprire e ringrazio RoxyDowney per avermi aiutato ad inserirlo! Nel caso non riusciate a visualizzarlo vi dico che si tratta di uno short film di Davis Factor intitolato "New Life", la prima volta che l'ho visto me ne sono letteralmente innamorata, anche se qualcuno di voi non capisce l'inglese penso che le immagini parlino da sè.
Tornando al capitolo, devo ammetere che gli argomenti non sono dei più felice anche se arriveranno presto, ve lo giuro:)! Il contenuto della lettera di Susan lo scopriremo presto (non volevo mettere troppa carne al fuoco:p)!
Spero che vi sia piaciuto e aspetto di sapere cosa ne pensiate! Come sempre ringrazio tutti quelli che mi seguono con passione e recensiscono sempre:) davvero grazie:)!
Ci leggiamo Lunedì con il prossimo capitolo:)!
A presto:)


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Kiss ***


Capitolo 5 - Kiss



Non riesco a capire cosa stia succedendo.
Sono ormai due settimane che ho iniziato a girare le mie scene con Brett, Jennifer e si..Downey.
L'atmosfera qui sembra strana, forse troppo.
Il perché? Ho a che fare con un Robert Downey Jr diverso, totalmente diverso, da quello che ho conosciuto a Londra solo un mese fa. Certo è sempre scontroso nei miei confronti ma non l'ho più visto accompagnarsi a nessuna ragazza, in ogni pausa che abbiamo sul set lo vedo chiamare e più di una volta ho capito che stava parlando con suo figlio e con la tata, insomma sembra un altro, uno come me l'ero sempre immaginata.

Ma tutto questo non ha alcun senso per me.

Va bene che è morta Susan, ma è pur sempre vero che dopo la loro separazione, lui non sembrava esserne più di tanto turbato. Parliamoci chiaro se un uomo ama sua moglie, seppur sono separati non cambia donna ogni sera.

E allora davvero non riesco a capire il perché di questo cambio repentino.
Ripeto qui c'è una congiura contro la mia sanità mentale, mi sembra ovvio.

Sono nel mio camerino che ho arredato così che sembri un po' la mia stanza, così da farlo sembrare più personale e meno freddo, quando sento bussare alla porta, sarà qualche truccatrice o qualcuno dello staff che mi deve aiutare a prepararmi per la prossima scena.

-Pronta per la scena del bacio?- mi sbagliavo non è nessuno dello staff.

La sua voce più l'improvvisa consapevolezza che la prossima scena sarà quella in cui dovrò baciare Robert non fanno altro che aumentare le palpitazione del mio cuore.
Sapevo che sarebbe arrivata prima o poi questa scena ma speravo vivamente che sarei stata pronta quando sarebbe giunto il momento.
E indovinate un po'? Non lo sono.
Non ci sono neanche Vicky, che è impegnata in una riunione per il suo prossimo libro e Zach che arriverà solo stasera quano usciremo a bere qualcosa e finalmente quest'ansia che mi opprime potrà lasciare un po' di spazio alla spensieratezza.

Ma torniamo a Dowey che sta aspettando una mia risposta.
-Certo che sono pronta Downey- dico sicura. Mento.
-Sono un attore capisco quando una persona mente e non ti lamentare ma devo farlo per te-

Fare cosa?
Capisco al volo cosa ha in mente di fare, ma i miei riflessi sono pari a quelli di un bradipo al momento e sono più immobilizzata di tutancamon nella sua tomba.
C'è poco da ridere.
Downey prende il mio volto tra le sue mani e si avvicina pericolosamente al mio viso. 
Che cavolo stai facendo? Ma perché non te ne vai?
Potrei mandarlo via io, ma ricordate? Al momento sono un tantino paralizzata/mummificata e non so neanche io il perché.

Sfiora il mio naso con il suo piegando leggermente la testa alla sua destra, spalanca gli occhi seri e sembra entrarmi nell'anima con il suo sguardo, abbasso lo sguardo sulle sue labbra che hanno iniziato a schiudersi ed io cedo irrimediabilmente alla tentazione, sono pur sempre una donna e l'uomo che mi sta davanti è pur sempre uno dei più sexy del mondo.
Sfioro le sue labbra con mie, chiudo gli occhi e sono sicura che lo stia facendo anche lui, non sento più il suo sguardo sulla mia pelle. Sto pregustando questo momento ed il tempo sembra essersi fermato.
Si avvicina ancora di più alle mie labbra e..

-Bene direi che l'alchimia c'è, gireremo un bella scena-

C-cosa? Alchimia? Non capisco.

-Di che stai parlando?- chiedo perplessa.
-Beh di solito quando c'è una scena in cui devo baciare una persona mi assicuro che ci sia una bella alchimia tra di noi, che ci sia una certa tensione sessuale, in modo da rendere tutto più veritiero mentre giriamo-
-Quindi entri nel camerino di tutte le tue colleghe per far finta di baciarle?-
-Di solito no ma con te è diverso-
-Diverso?- dove vuole andare a parare? Sono confusa.
-E' il tuo primo bacio sul set o sbaglio?- mi chiede sapendo già quale sia la risposta alla sua domanda.
-Non sbagli- odio dargli ragione ma non gliela do del tutto vinta -Potevi anche capirlo in un altro modo invece di piombare qui con queste intenzioni- dico acida, molto più del solito.
-E cosa avrei dovuto chiederti? Se hai voglia di baciarmi?- dice sarcastico -E' ovvio che hai voglia di baciarmi o prima mi avresti respinto- dice sorridendo con fare vittorioso.
Stronzo.
-Potrei dire la stessa cosa di te o non saresti rimasto a giocherellare tanto con me vicino alle mie labbra, se volevi testare l'alchimia avresti potuto avvicinarmi, sul set, non qui nel mio camerino dove non ci vede nessuno-

Complimenti un punto va a me!
Oh Downey non hai ancora capito quanto lontano può arrivare la mia stronzaggine se mi provochi.

Mi fa l'occhiolino e mi volta le spalle uscendo dal camerino mentre sorride tra sé e sé.
Questa dovrebbe essere una risposta secondo lui? Continuo a non capirlo è troppo lunatico per i miei gusti.

Sento bussare di nuovo alla porta.
-Chi è?- chiedo per non incappare nell'errore di poco fa.
-Sono Brittany- la truccatrice meno male.
-Vieni pure-

Mi siedo sulla poltroncina davanti allo specchio e chiudo gli occhi lasciando cadere la testa all'indietro. E non appena sotto le mie palpebre si fa buio non vedo altro che il suo sguardo.




Sento il rumore del ciak e come ho imparato nelle ultime settimane riesco ad estraniarmi da tutto quello che mi sta attorno. Siamo sul set del garage della casa di Vicky, Robert è arrivato con una macchina sportiva che adoro!
Io sono seduta nella mia e aspetto che come da copione venga ad aprire la mia portiera.
Una volta fuori mi fa appoggiare al cofano della mustang e io ahimè devo dire la mia battuta.

-Ascolta io..so che sei sposato, me lo ha detto Indio e non voglio complicazioni né per te né per Indio.-

Vedo il suo sguardo adombrarsi quando dico che è sposato, una scintilla di tristezza attraversa i suoi occhi che si velano per pochi centesimi di secondo. Mi dispiace sempre capire che sta ancora soffrendo per la sua perdita. Ritorna nella sua parte e mi sorride dicendo la sua battuta.

-Indio ha dimenticato di dirti che ci siamo separati, è ormai ufficiale, sono tornato tardi stasera perché sono stato a firmare le carte per la separazione, quindi Miss Preoccupazione, adesso possiamo continuare da dove ci siamo interrotti?-

Perché questa ultima frase mi suona tanto familiare? Oh giusto il signorino è entrato nel mio camerino per baciarmi e poi ci siamo interrotti.
Già ma adesso voglio proprio vedere se aveva ragione sulla questione alchimia, so solo che al momento preferirei che non fosse così vicino a me.

Poggio le mani sul suo petto e lui si avvicina a me iniziando a baciare il labbro superiore, è pur sempre un bacio di un film quindi non si usa la ling.. come non detto sta stuzzicando in modo impercettibile il mio labbro con la sua lingua come se mi volesse provocare e io cedo alla provocazione, dopo tutto devo seguire il copione e non mi è mai piaciuto così tanto doverlo seguire quando metto la mia mano tra i suoi capelli e li tiro avvicinando il suo volto al mio.
Questo ha fatto male vero Downey?
Ottengo l'effetto sperato, ritorna a baciarmi come dovrebbe essere senza approfittarsi del fatto che non posso interrompere la scena urlando “Possiamo rifarla? Downey ha usato la lingua!” sarebbe giusto un tantino ridicolo ed imbarazzante non credete?
Finalmente inizia a slacciarmi il bottone dei jeans. Lo so cosa starete pensando, che sono una specie di pervertita, invece no, dico "finalmente" perché so che la scena è quasi finita ed io voglio scappare da qui.
Eccole, le ultime battute d io non posso fare a meno commetarle tra me e me.

-Adesso è meglio che vada- ecco bravo vai ottima idea -O qui qualcuno domani sarà molto stanca al lavoro perché non riuscirò a tenermi lontano dalle tue labbra- non ne dubito dato le tue incursioni nel mio camerino e per la cronaca sono già troppo stanca per il lavoro.
Gli prendo la mano e lo tiro a me.
-Grazie-
Lo bacio con finta passione e..
-Stop- grida Jon.

Finalmente questa tortura è finita.

-Niente male D'angelo, forse ho sbagliato a non finire quello che avevo iniziato prima con te..-
-Hope- ci interompe qualcuno.
Grazie a Dio qualcuno ha interrotto questo squilibrato!
Oh non ci posso credere è già qui
-Zach?- mi scosto da Downey e gli corro incontro abbracciandolo.
-Ma non dovevi arrivare oggi pomeriggio?-
-Volevo farti una sorpresa, sapevo che dopo questa scena saresti stata un po' sconvolta- mi dice a bassa voce così che nessuno ci senta.
-Non sai quanto ti adoro Galifianakis- alzo la voce e Downey che di lì a pochi passi interviene.
R-Andateci piano piccioncini, ci sono i camerini per queste cose- ride mentre mi fa l'occhiolino.
Z-Mi sono perso qualcosa?
H-Ti devo raccontare tante cose ma abbiamo tutta la sera per farlo-
Z-Robert vieni anche tu stasera?-

Zach adesso giochi anche tu contro di me?
Lo incenerisco con lo sguardo lui di tutta risposta mi rivolge un fintissimo sorriso innocente.

R-Vedrò di liberarmi per voi-
Ma la smette di fare il superiore?
Z-Ci troviamo alle nove alla hall dell'hotel dove alloggiano Hope, Brett e Jennifer, ti mando un messaggio con l'indirizzo! Mi raccomando elegante ma non troppo-
R-Sia mai, io ho sempre lo stile giusto al momento giusto- ride e fa sorridere anche me.

Ma perché rido anche io? Hope è la stanchezza, sempre lei.

Downey abbandona il set mentre io torno ad incenerire il mio amico.
-Hope non ce la farai mai ad incenermi, smettila di fare quello sguardo- ride.
-Perché?-
-Cosa?- risponde fintamente sorpreso.
-Perché hai invitato anche lui?- dico sconvolta.
-Perché ha bisogno d distrarsi e poi voi due dovete trovare un punto d'incontro non potete continuare a darvi contro a vicenda, avete molto più in comune di quello che pensate!-
-Caro mio penso proprio che questa volta ti sbagli e me la pagherai-
-Certo certo stasera mi ringrazierai, vedrai! Piuttosto spiegami il perché quel bacio che vi siete dati sul set mi sembrava tanto una lotta piuttosto che una dolce danza?-
-Ma quanto siamo poetici oggi!-
-D'angelo non cambiare discorso- mi ammonisce serio e poi torna a sorridere.
-Ok ti spiegherò tutto ma adesso accompagnami nel mio camerino, pranziamo insieme? Ho proprio bisogno di mettere qualcosa nello stomaco-
-Con piacere mia cara-


Abbiamo pranzato insieme ed io ho raccontato tutto a Zach, in particolare quello che era successo in camerino e lui non tardò a confermare che Robert non lo aveva mai fatto con nessun'altra collega, ma che era strano e forse era un po' il suo modo per chiedere una tregua a quel rapporto che stava logorando entrambi.
Effettivamente io non l'avevo presa in considerazione questa opzione però devo ammettere che poteva avere un senso.

Dopo essermi congedata da Zach mi sono riposata per tutto il pomeriggio, ero davvero distrutta da quegli strani orari che mi costringevano a stare sveglia fino a notte fonda se non fino all'alba come quella che volta che avevamo girato la scena sopra la scritta “Hollywood”. Devo ammettere però che questo lavoro è tanto faticoso quanto appagante di sicuro non ci si annoiava mai e questo per voleva dire tanto.

Dopo una doccia molto lunga e rilassante, decido di indossare un vestitino colorato, molto leggero, a LA fa veramente caldissimo ma decido di portare un copri spalle bianco per la sera in vista del calo della temperatura che ci sarà verso notte.
So che sarà una serata abbastanza elegante dato che andremo in un locale con vista sull'oceano ma avremo un privè nostro dove poter stare in pace.

Il mio cellulare vibra sul comodino dove l'ho lasciato qualche ora fa.
E' un messaggio.

“Signorina la aspettiamo fuori dalla hall dell'hotel”

Signorina? Zach dev'essere già ubriaco e non ho idea di chi possa essere in sua compagnia dato che Brett e Jennifer ci raggiungeranno al locale.

Scendo con calma il tempo di indossare le ballerine colorate e prendo il primo ascensore libero.
Ma dico io può un albergo avere ben quattro ascensori? Io sono sempre stata abituata ad hotel in cui se c'erano le scale per arrivare alle camera era già un miracolo.
Arrivo nella hall e non vedo nessuno così decido di uscire dalle porte girevoli e noto subito una macchina d'epoca parcheggiata davanti all'hotel di quelle con il tettuccio apribile. Sarà di qualche eccentrico riccone che alloggia in questo hotel, ormai non mi stupisco più di nulla.

Vedo un uomo che mi fa segno di andare verso di lui.
Mi giro ma dietro di me non c'è nessuno, si sta rivolgendo proprio alla sottoscritta.
Scendo la scalinata e l'uomo mi apre la portiera.
-Prego signorina, la stanno aspettando-

Anche lui con questa “Signorina” inizio a pensare che sia d'accordo con Zach.
Salgo in macchina e li trovo lì, Zach e Robert.
Mi salutano, Zach dandomi un bacio sulla guancia mentre Robert mi fa un cenno con la mano.
Durante tutto il viaggio li osservo.




Inizio a pensare che abbiano davvero già bevuto prima di venire qui, non smettono di ridere.

-Siete ubriachi voi due?- gli chiedo spazientita.

Incomincia bene questa serata.


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Sono solo le sette e mezza ed io sono già pronto. Mi sento solo perché Exton starà per qualche settimana con i genitori di Susan, così decido di fare un salto Zach. Prendo la macchina d'epoca che ho acquistato da pochi mesi ma che non ho mai potuto usare e l'occasione di stasera sembra perfetta.

Suono il citofono e il cancellone della villa del mio amico si apre, lui mi aspetta sulla porta di casa in pantaloncini hawaiani con fiori dai colori sgargianti e una maglietta lunga bianca mentre sorseggia un cocktail che sembra davvero molto rinfrescante.

-Robert! Che sorpresa! E' una vita che non venivi qui a casa mia- mi sorride.
E' sempre felice, lo invidio.
-Spero di non averti disturbato-
Scoppiamo a ridere dato com'è vestito non sembrava uno intento a fare qualcosa di importante.
Dopo avermi versato un po' del suo cocktail da una brocca mi chiede
-Allora come stai?-
So a cosa allude.
-Bene dai, le riprese stanno andando bene-
Svio il discorso.
-Robert sai cosa intend..-
-Lo so, sto male Zach, mi sento terribilmente solo ma non lascio che gli altri vedano questa parte di me-
-Per questo fai lo stronzo-
-E' l'unica arma di difesa che ho-
-Non è così lo sai, ci sono persone che tengono a te, sei hai bisogno lo sai che puoi contare su di me-
Stiro le labbra in modo tale che sembri un sorriso.

Sembra capire il mio disagio così decide di cambiare discorso.
-Le riprese stanno andate bene, la scena di oggi era senza dubbio ben fatta- mi guarda malizioso mentre succhia dalla cannuccia il liquido alcolico.
-Te lo ha detto- dichiaro dopo qualche secondo di riflessione.
-Chi e cosa?- fa il finto tonto, lo conosco.
-Hope ti ha detto quello che è successo in camerino- ha la stessa espressione di un bambino colto con le mani nel sacco.
-E' palese Robert che fate finta di odiarvi-
-Facciamo finta? Lei mi detesta e io di sicuro non mi sottometto a lei-
Si mette a ridere fragorosamente. Ma perché?
-Adesso perché ridi?-
-Perché è la stessa cosa che Hope mi ha detto di te, siete proprio uguali- continua a ridere e sorrido anche io forse ha ragione.
-Non penso, ogni volta che tento di instaurare un rapporto civile con lei, mi allontana o mi fa una delle sue battutine acide e sai quanto io lo detesti-
-Fai la stessa cosa con lei-
-Vero anche questo- ammetto.
-Robert dovete trovare un punto di incontro o non riuscirete a girare le prossime scene dovrete essere uniti e sai meglio di me che puoi essere un attore formidabile ma se non c'è intesta con il tuo partner questo rovinerà la prestazione-
-Stiamo parlando di sesso o di recitazione sono confuso- scherzo.
-Beh in effetti di entrambi, dato che dovrete girare anche scene di sesso-
-Allora penso che sarà la volta migliore in cui fingerò che mi piaccia-
-Sei uno stronzo Rob. Hope è una brava ragazza ed è anche molto carina, sono stupito del fatto che tu non sia ancora riuscito a conquistarla-
-Perché non voglio conquistarla- mento.
Non è questo il vero motivo, forse non sono ancora pronto per tornare a stare con una donna.
-Piuttosto, tra voi due c'è del tenero o sbaglio?-
-No Rob, se non ci avessi passato del tempo a Londra devo ammettere che l'idea non mi sarebbe dispiaciuta ma mi ha raccontato delle cose su di lei e ormai l'ho presa sotto la mia ala, non è forte come sembra e non voglio di sicuro approfittarmi di lei-
-Capisco-
-Promettimelo Rob-
-Che cosa?- giuro che non capisco.
-Promettimi che non la ferirai, fin quando si tratta di scherzare sul set è un conto ma non farla soffrire davvero, questo temo che la spezzerebbe. Stai accanto a lei e lei sono sicuroche farà lo stesso per te, ha bisogno di qualcuno che la appoggi è insicura, ed io adesso non posso rimanere a LA per farlo-
-Te lo prometto- non so se sarò in grado di mantenere la promessa ma ci penserò.

Beviamo un altro paio di drink mentre chiacchieriamo del più e del meno. Sento che l'alcol inizia a fare effetto. Meglio così era da tanto che non mi lasciavo andare e mi serviva.
Intanto si sono fatte le otto e mezza ed è davvero ora di andare ma prima di uscire ci facciamo un ultimo drink, direi che la serata è iniziata bene.


Non mi accorgo che siamo già davanti all'hotel di Hope quando la porta dell'auto si apre e lei sale con un vestitino fino al ginocchio stretto in vita e tutto colorato.
Io amo le cose colorate.

Devo ammettere che è davvero bella e il fatto che stia in silenzio senza che dica nulla di acido mi aiuta ad apprezzare alcune cose di lei che non avevo mai notato. Ha i capelli castano chiaro e i lineamenti molto delicati. Se non avesse quel caratteraccio di sicuro avrei già un rapporto più che civile con lei.
Zach continua a dire cose senza senso, io rido ma non per le sue parole ma per le sue risate che sono contagiose. -Siete ubriachi voi due?- ci chiede.
Eccola lì, la magia è svanita.
-Abbiamo bevuto qualche drink- risponde il mio amico.
-Giusto un paio- ribatto e ridiamo insieme.

Lei sembra perdere le speranze e alza gli occhi al cielo.


Arriviamo al locale ed io e Zach ci fermiamo a firmare qualche autografo al personale del locale poi raggiungiamo il privè dove ci aspettano Brett e Jennifer. Apro le porta e lascio passare Hope prima di me mentre mi ringrazia con un sorriso splendido.
Ci accomodiamo sui dei comodi divanetti bianchi ed iniziano a portarci i drink, le luci sono molto basse e la musica filo-diffusa inizia a farsi insistente, gira tutto intorno a me.

Per la prima volta dalla morte di Susan mi sento “leggero”.

Jennifer ci saluta, per lei si è fatta ora di andare mentre Brett e Zach mi lasciano solo con Hope per andare a prendere altri drink.
Siamo solo io e lei, seduti vicini, Hope poggia la sua testa sulla mia spalla, penso che stia dormendo, è stata una giornata lunga e di sicuro l'alcol inizia ad avere un effetto calmante.
I miei pensieri vengono smentiti quando alza la testa e mi guarda con due occhi lucidi, probabilmente anche i miei devono essere così.
E' vicina a me, forse troppo, non so cosa mi prende ma con uno scatto la bacio.
Le sfioro le labbra con la lingua e sembra non voler ricambiare quando invece dischiude le labbra e mi da libero accesso alla sua bocca.
Sto andando a fuoco e mi manca l'aria per quello che sta succedendo.

Temo di aver bevuto un po' troppo, temo di aver commesso un sbaglio.

Hope interrompe il bacio e esce dal privè con passo svelto senza neanche rivolgermi uno sguardo.
Mi alzo per inseguirla per dirle che mi dispiace ma mi si para davanti Zach che, complice l'alcol e la musica alta, farfuglia qualcosa che per me è incomprensibile.
Lo sposto e mi butto nel locale, la cerco tra la folla ma è difficile vederla fino a quando senza speranze esco sulla terrazza per prendere un bocca d'aria.
Rimango lì per qualche minuto.

E' ora di andare a casa, ho fatto già abbastanza casini per stasera. Faccio dietro front e in fondo alla terrazza qualcosa mi salta all'occhio, quelle ballerine colorate, risalgo con lo sguardo e la vedo schiacciata contro il muro mentre Brett le tiene il volto tra le sue mani e la bacia con passione.

I nostri sguardi si incrociano.

Mi si ferma il cuore per un istante.



Corro all'impazzata fuori dal locale e salgo sulla mia auto.
-Portami a casa Jeff-

Non posso crederci, mi sono lasciato andare dopo tanto tempo e qual'è stato il risultato? Solo un'altra delusione.
Non ce la faccio davvero più.
Ho resistito troppo.
Salgo in camera e apro il cassetto del comò. Lì ho sempre tenuto una bustina di eroina per ricordami quanto fossi stato forte a resistergli per tutti questi anni. La apro e ne aspiro l'aroma.
Le mani mi tremano quando noto la lettera di Susan che occhieggia sul mobile davanti a me. In tutte queste seratae mi ha aiutato a non cadere nella tentazione.

Decido di prenderla e di leggerla spero che avrà ancora l'effetto di darmi forza.

"
Caro Robert  Amore mio,
Ho deciso di lasciarti questa lettera per spiegarti le tante cose a cui non avrai trovato risposta dopo la mia morte e non c'è nessun altro se non io che posso dirti come sono andati i fatti.
Durante la nostra vacanza, mentre giravi Due Date, mi è arrivata una mail anonima in cui erano allegati due file, con brevi spezzoni di video.
Mi sono sempre fidata di te e sapevo che c'era una spiegazione a quello che era contenuto in quei file avevo deciso di chiederti il perché di quelle immagini ma un'altra brutta notizia mi ha raggiunto. Avevo fatto degli accetamenti qualche mese prima, perché mi sentivo sempre stanca, tu lo sapevi che non stavo bene ma non ti avevo detto degli esami per non farti stare in pensiero.
Il dottore mi disse che avevo un cancro in fase avanzata al midollo osseo.
Avrei potuto vivere solo qualche mese in più se mi fossi sottoposta alla chemioterapia ma non sarei comunque guarita. Decisi di non sottopormi alla cura o questo avrebbe sconvolto anche gli ultimi mesi di vita e non sarei riuscita a stare vicino ad Exton e a te amore, come avrei voluto.
Ho deciso così di allontanarti da casa con la scusa che avevo scoperto la tua infedeltà, alla quale tutt'ora non credo. Se fossi rimasto a casa, ti saresti di sicuro accorto che c'era qualcosa che non andava. Così ho deciso di seguirti a Londra avendo la possibilità di vederti durante i pranzi con Exton e sono stata davvero contenta di vederti felice per il tuo lavoro e per la possibilità di avere tuo figlio vicino.
Tutte le notti ho pianto per la scelta che ho fatto, avrei voluto abbracciarti mentre dormivi ed accompagnarti sul set, ma ero troppo debole per farlo. Se tu avessi saputo la verità avresti sicuramente sospeso il tuo lavoro e tutti i sacrifici che ha fatto in questi anni sarebbero andati in fumo costringendoti a rifare tutto da capo ma questa volta io non sarei stata al tuo fianco.
Amore ora che non ci sono più continua il tuo lavoro con la passione che hai sempre avuto, continua ad essere il padre amorevole che sei sempre stato, continua ad essere l'uomo splendido che sei diventato e se non avrai la forza per farlo, non ricadere nei tuoi vecchi vizi, sai che quelli ti distruggerebbero.
Chiudi gli occhi, io sarò il tuo fianco in ogni momento della tua vita.
Amore tu mi hai donato la tua parte più bella edio ti lascio la mia parte più bella da accudire con amore per sempre: Exton.
Spero che mi perdonerai un giorno.
Sii sempre l'uomo che ho amato fino all'ultimo respiro.
Io sono lì con te.
Per sempre.
                                                                                                                     Ti amo.
                                                                                                                                                 La tua Susan.

                                                                                                                                                                       
"

Mentre le lacrime bagnano copiose il mio viso spargo al vento della notte il contenuto della bustina, come se con questa volassero via tutte le mie debolezze.

Non hai nulla da farti perdonare.
Ti amo Susan.




Note dell'autrice:
Nuovo capitolo fresco fresco! Ci sono vari novità, sparse qua e là e spero che vi siano piaciute. Hope e Robert sembrano avvicinarsi a modo loro anche se non sembrano ancora del tutto pronti (scappano entrambi e non è solo un modo di dire:p)!
Ringrazio davvero tantissimo tutte le persone che mi hanno recensito! Sono davvero entusiasta di leggerle! Il capitolo è dedicato a RoxyDowney che mi ha sempre ispirato con le sue storie e a Lara91 che mi lascia sempre recensioni splendide ovviamente:)
Pian piano ringrazierò tutti, non temete:)
Prossimo capitolo a Lunedì!
Con quelli che seguono la “Reason to fight” Mercoledì pubblicherò un nuovo capitolo!
Davvero grazie a tutti:)!

PS. Adoro la foto di Robert e Zach non ditemi che non è fantastica:p

A presto:)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Compromessi ***


Capitolo 6 - Compromessi



Ma dico per caso c'è una scritta luminosa sulla mia fronte che recita ' KISS ME ' ?
Sarebbe l'unica spiegazione per questa insensata serata!

Prima Downey che mi bacia e lì ammetto che forse io gli ho dato l'impressione che mi sarebbe in qualche modo piaciuto, ed in effetti non e' stato tanto male.
Poi esco a prendere una boccata d'aria per schiarirmi le idee e mi ritrovo schiacciata contro un muro con Brett che mi bacia e io non faccio altro che tentare di aprire bocca per chiedergli che cavolo sta facendo.
Ed infine, tanto perché' due baci rubati con due colleghi nella stessa sera non sono abbastanza, Downey mi vede mentre Brett mi bacia e scappa via alla velocità della luce.
Sono sicura che oltre al fatto che pensi che sia odiosa adesso sarò anche una ragazza 'facile' come quelle che era abituato a portarsi a letto.

Direi che è stata una serata perfetta.


Con Brett non c'è bisogno che io mi chiarisca, dovrà essere lui a farlo per un preciso motivo che sappiamo entrambi.
Con Downey devo chiarire io.

Ho sempre mantenuto una certa reputazione e non voglio che lui, un mio collega, pensi qualcosa di me che non corrisponde alla verità, ci tengo a mettere le cose in chiaro.

Appena Brett si stacca da me, scappo via mentre lui in un momento di lucidità capisce quello che ha combinato ed inizia a chiamare il mio nome ma io non mi fermo, corro verso il privè dove trovo Zach ma non chi stavo effettivamente cercando.
-Zach, dov'è andato Robert?- dico visibilmente in affanno.
-Hope stai bene? Cos'è successo?- mi chiede di rimando.

Oh, andiamo Zach non mi fare perdere tempo anche tu.

-Ti racconterò, adesso dimmi dov'è andato Robert- devo spiegarglielo adesso o avrà il tempo di pensarci su e trarrà le sue conclusioni sbagliate.
-Non lo so, hai guardato sulla terrazza? Se no prova a vedere se e' andato alla macchina! Non so perché ma mi sembrava sconvolto quando lho incontrato mentre usciva da qui-

Sconvolto? Non sai Zach quanto lo sono io!
Senza rispondergli vado verso l'ingresso del locale ed in quel momento vedo la sua macchina imboccare l'uscita del locale.

E' fatta, non posso di sicuro presentarmi a casa sua a bussare alla sua porta in piena notte o alla lista dei mie difetti si inserirebbe anche 'pazza'.


Saluto Zach velocemente promettendogli di pranzare insieme l'indomani mentre Brett, seduto sui divanetti del privè mi fissa ed io non ho davvero il coraggio per avvicinarmi e salutarlo.
Un taxi mi riporta in hotel e finalmente posso dire che questa lunghissima giornata si e' finalmente conclusa.




Non vi sto neanche a dire che questa notte ho dormito poco e nulla, sono le sei, decisamente troppo presto per andare agli studi, decisamente troppo tardi per rimettersi a dormire. 
Decido così di andare a farmi una nuotata nella piscina all'ultimo piano dell'hotel che fortunatamente e' sempre aperto. Appena entro in acqua mi rilasso all'istante, i muscoli si distendono e per quei 30 minuti non penso più a nulla.
Una volta asciutta l'effetto benefico dell'acqua svanisce e senza di questo ritornano tutti i pensieri che mi hanno tenuta sveglia stanotte.
Uno su tutti "Come si comporterà Downey oggi sul set?".

Dopo una doccia e una colazione veloce mi preparo per andare sul set anche se so che oggi gireranno delle scene in cui io non ci sono.
Cammino verso il mio camerino e il cuore mi rimbalza nel petto quando noto che qualcun altro oltre me e' già sul set nonostante non siano neanche le otto.
Busso alla porta anche se e' aperta e una voce che ormai ho imparato a conoscere bene risponde alla mia muta domanda

-Avanti-

Entro titubante, non so nemmeno io perché ho tanta fretta di mettere in chiaro questa situazione.
Lui mi guarda attraverso lo specchio in cui si rifrange la mia immagine.

-Cosa ci fai qui?- mi chiede freddo.
-Robert la verità e' che non lo so nemmeno io cosa ci faccio qui- sono sincera.

Mi guarda stranito e si gira finalmente a guardarmi, solo ora noto che i suoi occhi sono stanchi e rossi come i miei, ancora una volta come la sera prima i nostri sguardi sembrano esprimere lo stesso stato d'animo.
Mi stupisco era da troppo tempo che non mi capitava una cosa del genere e stento a riconoscere questo tipo di emozioni.

-Dovevi dirmelo che tra te e Brett..-
-Non dire altro, non c'è nulla da dire-
-Mi sembrava palese ieri sera che ci fosse qualcosa-
-Non c'è e non c'è mai stato nulla tra me e lui-

Mi guarda con fare interrogativo, in effetti anche io sarei alquanto perplessa se fossi nei suoi panni.

-Sono uscita a prendere una boccata d'aria e in un attimo mi sono ritrovata schiacciata contro il muro-
-Non mi sembravi molto dispiaciuta della situazione- mi dice tagliente.
-Ero dispiaciuta invece e potrei dire lo stesso di te-
Qualcosa sembra cambiare nei suoi occhi.
-Lo saresti stata anche tu nei miei panni-
-Io probabilmente avrei preso a pugni Brett- dico seria per poi terminare la frase con un sorriso, e' chiaro il mio intento di alleggerire la situazione.
Sorride ed io sono sollevata così ne approfitto per concludere
-E poi mi sa che quello più dispiaciuto di tutti in questa situazione sarà Brett-
-Perché?- mi chiede incuriosito.
-Perché prima di baciarmi mi ha chiamato 'Jennifer'-

Scoppiano entrambi a ridere, sembra essersi disteso e mi stupisce quando mi chiede
-Tregua?-
-Non avrai mai tregua con me Downey-
-Allora- fa una pausa -Cena?-

C-cosa? Mi ha appena invitato a cena? O sono troppo stanca e mi immagino le cose?

-Hai per caso parlato con Zach?- gli chiedo, ho un presentimento.
Ride.
E' ufficiale: Zach a pranzo te ne dico quattro.
-Mi ha fatto promettere una cosa, ma la cena e' un'idea mia- dice sorridendo.

Ero innamorata del suo sorriso quando ero ancora una sua fan.

-Vengo a cena con te solo se mi dici cosa ti ha fatto promettere Zach-
-Accetto solo se anche tu risponderai ad una mia domanda-
-Affare fatto-

La spavalderia fa posto alla timidezza abbassa lo sguardo come se si rendesse conto solo in quel momento che il suo invito non e' più un gioco, adesso che gli ho detto che ci sarò, e' diventato realtà.

-Ti passo a prendere alle otto allora- mi sorride.
-Perfetto, ma vieni con l'Audi- ammicco.
-Pensavo non ti interessassero le apparenze-
-No infatti per me potresti venire anche in bicicletta- saresti comunque perfetto -Ma l'Audi la voglio guidare-
-Vedremo- mi sfida.
Gli sorrido ed esco dal camerino.

Non pensavo proprio che questa conversazione avrebbe preso questa piega.
Come tutti i giorni in cui la sera mi aspetta qualcosa di elettrizzante da fare, non riesco a concentrarmi su nulla, sono nel mio camerino, dovrei studiare il mio copione ma mi accorgo che sto rileggendo la stessa battuta per la millesima volta.

Ok per oggi non se ne fa nulla.

Chiudo il copione ed esco dal camerino, mi sa proprio che oggi farò da spettatrice alle riprese.
Per la cronaca gireranno Robert e Brett ed io sono proprio ansiosa di vedere come si relazionerà Downey a Davern.
Avete notato la mia professionalità nel chiamarli entrambi per cognome vero?

Prendo la sedia sul cui schienale campeggia il mio nome e mi siedo di fianco a Jon. Penso non mi abbia neanche notato, troppo impegnato sulle riprese, sulle luci, insomma cose da registri di cui io non mi intendo assolutamente.

Li osservo.
L'autocontrollo di Robert e' magistrale, forse perché sa che Brett mi ha scambiato per Jennifer e soprattutto perché lui non sapeva assolutamente del bacio tra me e Downey.

Non appena le riprese si fermano noto gli sguardi di Robert e quello di Brett.
C'è un abissale differenza credetemi, se potessi mostravi un immagine lo farei ma adesso mi limito a descrivervele.

Brett appena mi vede diventa rosso in volto e abbassa lo sguardo imbarazzato e cerca di deviare il mio sguardo mentre beh Downey vi basta pensare che urla in mezzo al set
-D'angelo sei venuta a vedere qualcuno che sa recitare davvero?-

Mantiene la sua parte da stronzo e per la prima volta ammetto che lo apprezzo, quello che e' successo tra di noi deve rimanere tra noi, i pettegolezzi non ci devo essere sul posto di lavoro o rischierebbero di rovinare la bella atmosfera che si e' creata.

-Se volevo vedere qualcuno che sapeva recitare bene andavo a vedere Hugh Grant- lo sfido, facendo leva sul odio dichiarato verso l'attore inglese.
Mi passa di fianco sussurrando
-L'Audi te la sogni stasera- e ride.

Non ce la faccio a non sorridere.

Questa situazione mi sta sfuggendo di mano mi serve un terapeuta o meglio mi serve Galifianakis.
Compongo il numero di Zach e inizia a squillare un paio di volte prima che una voce impastata mi risponda
-Mamma oggi a scuola non ci vado-
Inizio a ridere, quanto può essere scema una persona?
-Ahah se non vai a scuola devi andare a pranzo con la tua compagna di banco cioè io-
-Ma e' l'alba- si lamenta con voce stridula.
-E' quasi mezzogiorno-

Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.

-Oddio, mi vesto e sono da te tra poco-
-Mi raccomando fatti una doccia! Ti aspetto agli studi-

Dopo mezz'ora il mio terapeuta improvvisato e' fuori dal set, mentre salgo sulla macchina di Zach incrociamo Robert che si sta cambiando d'abito in uno dei furgoncini fuori dal set.



Mentre saluta Zach mentre si lascia sfuggire uno sguardo fintamente geloso nei miei confronti.

A Zach sembra non sfuggirgli nulla nonostante sia sveglio si e no da un'ora.
-Hope mi devi dire qualcosa?- mi chiede malizioso mentre mette in moto la macchina.
-Non capisco a cosa ti stai riferendo- faccio la finta tonta.
-Hope non mi prendere in giro, sbaglio o e' cambiato qualcosa tra te e Rob? Prima di ieri sera non vi sareste rivolti uno sguardo del genere. Dimmi cos'è successo non posso aspettare fino al ristorante- urla.
Non credevo che un uomo potesse avere una voce tanto acuta, a parte Mika ovviamente.
-Beh ecco- perdo tempo per poi stupirlo -Ci siamo baciati ieri sera, o meglio lui mi ha baciato-
Inchioda e io rischio davvero di sbattere la faccia contro il parabrezza.
Hope adesso o mai più -E stasera andiamo a cena insieme-

Mi guarda con gli occhi sbarrati e con la bocca spalancata.
Intanto i clacson delle macchine dietro a noi iniziano a farsi insistenti.
Gli passo una mano davanti alla faccia
-Zach ci sei? I clacson. Li senti?- sdrammatizzo.
-Le auto possono aspettare ma come e' successo?-
-Arriviamo al ristorante e ti prometto che ti racconto tutto o rischiamo di essere linciati dalla folla-

Inutile dire che e' ripartito a tutta velocità e non ha proferito parola fino al nostro tavolo, come se una parola potesse distoglierlo dal sua missione "arrivare subito al ristorante per sapere tutto".
Si siede davanti a me e mi dice
-Voglio i particolari-
Scoppio a ridere non smetterà mai di sorprendermi.
-Non troppi però- aggiunge ridendo.

Gli racconto per filo e per segno tutto quello che e' successo fino al suo arrivo al set e lui mi ascolta attento. Vedo che la sua sorpresa cresce ad ogni mia parole e con questa cresce anche il mio bisogno di trovare un perché a questa strana situazione.
Infine concludo
-Temo che sia stata anche colpa tua-
-Io cosa c'entro?-
-Mi ha detto che gli hai fatto promettere una cosa-
-E' vero ma l'idea..-
-Della cena e' un'idea sua! Mi ha detto anche questo-
-Non ho davvero parole, cioè immaginavo che succedesse, tu sei una bella ragazza e lui è beh..lui e' Robert Downey Jr e..-
-Mi stai dicendo che mi vede come una delle tante?-
-Non credo proprio, vi siete odiati da quando vi siete visti anche se non so il perché e non appena l'alcol ha tolto i vostri freni inibitori avete rivelato entrambi le vostre emozioni! Siete davvero strani-
-Lui e' strano io sono diversamente normale-
Ridiamo insieme e poi mi fa una domanda alla quale davvero non ho una risposta
-Cosa ti aspetti da questa cena?-
Schiudo le labbra ma non esce nessun suono.
-Te lo chiedo perché so che Robert non inviata spesso qualcuno a cena, o almeno non una qualsiasi- continua lui. -Penso che mi abbia invitato per appianare un po' i dissapori che si sono creati tra di noi- dico non molto convinta. -Mmm può essere ma mi sembra davvero strano e' vero che ha fatto una promessa..-
-Ancora questa promessa?- lo interrompo.
-Se vorrà ti dirà lui di cosa si tratta-
-Ha promesso di dirmelo stasera in cambio di una mia risposta a una sua qualsiasi domanda-
-E se ti chiedesse qualcosa del tuo passato? Risponderesti?-
Zach sa in parte qualcosa di doloroso del mio passato, con lui mi e' venuto naturale parlarne ma con Robert non so se sarei pronta.
-Non lo so, dipende da cosa mi chiede e come mi sento al momento, neanche a te ho detto tutto lo sai-
-Lo so ma non farti prendere dalla tristezza se ti farà una domanda del genere-
-Promesso, a quando la prossima seduta di psicanalisi?- dico per alleggerire il discorso.
-A NY quando vi sposterete per le riprese io sarò lì per un progetto e verro' a trovarvi e comunque esiste sempre Skype e ti assicuro che dopo stasera lo useremo spesso-

Ridiamo insieme e il pranzo finisce velocemente tra una risata e l'altra.





Non me ne sono resa ancora conto ma è già sera, tra meno di un'ora arriverà Robert ed io non ho neanche iniziato a prepararmi.
Ottimo Hope.
Voi vi starete chiedendo che cos'ho fatto fin'ora, ebbene la risposta è semplice: ho dormito, ho recuperato tutto il sonno che ho perso stanotte e adesso sono fresca come una rosa.

Corro per la camera senza avere un'idea precisa su cosa fare alla fine mi imbatto nello specchio e noto lo stato pietoso in cui sono, urge una doccia e soprattutto devo sistemare i capelli con del balsamo, il mio mosso naturale ormai è un crespo stile donna dell'era della pietra, mi manca solo l'osso in testa e potrei benissimo recitare nel prossimo film dei Croods.

Una volta finita la doccia mi sento rinata apro l'armadio e scelgo un vestitino con gonna larga che arriva fino al ginocchio, di colore blu e ai piedi delle ballerine bianche.
Non sapendo dove Downey mi porterà, ho optato per questo look non troppo elegante.

Scendo nella hall e mi siedo su uno dei divanetti guardando fuori dalle vetrate di tanto in tanto mentre sfoglio una rivista.
Di lì a qualche minuto sento un rombo ed un vociare sempre più crescente mentre le persone dell'hotel si ammassano davanti alle vetrate.
Mi giro anche io a guardare e noto che un'Audi R8 arancione sosta davanti alla scalinata dell'hotel.

Un uomo scende dall'auto e le urla si fanno sempre più insistenti.
E' Downey.
Diciamo che la scelta dell'auto non ci aiuta a passare inosservati ma l'idea di poterla guidare mi esalta.
Lo amo la amo.

Esco dalla hall e scendo dalle scale mentre Robert firma qualche autografo e si fa fotografare, appena mi vede mi viene incontro e mi apre la portiera.
Quando si siede accanto a me esclamo
-Impressionante Downey se non sapessi che mi detesti penserei che vuoi fare colpo su di me-
-Allora meno male che mi conosci bene- ammicca.
Dopo qualche minuto di silenzio mi chiede
-Non vuoi sapere dove ti porto?-
-Preferisco non rovinare la sorpresa-
-E se ti portassi ad un chiringuito?-
-Abbandonerei l'idea che vuoi fare colpo su di me-

Si mette a ridere ed io inizio a pensare davvero che mi porterà ad un chiringuito.
Per fortuna noto solo ora che è vestito anche lui elegante porta un completo scuro con una camicia blu petrolio ed infine occhiali con lenti da sole ovviamente blu.

Arriviamo a Malibù in un ristorante molto di classe, Robert sembra non imboccare l'entrata principale del ristorante e imbocca una via laterale alla fine della quale ci aspetta un ragazzo.
-Buona sera signor Downey, come da lei richiesto la faremo passare da quest'entrata-
Ci dice mentre un secondo ragazzo porta via la macchina di Downey.
Un uomo ci fa strada in un corridoio con luci biancastre che sfocia in quella che probabilmente è la cucina del ristorante dove gli chef si susseguono ad ogni fornello lavorando con una sincronia impressionante.
Mi sento un pò smarrita e mi fermo ad osservarli incuriosita, sembra che non si siano neanche accorti di noi, come se fosse normale che delle persone passino dalla cucina prima di accomodarsi al proprio tavolo.

Inaspettatamente Downey mi prende la mano e mi trascina dietro di sé, saliamo sull'ascensore e quando le porte si aprono la luce del tramonto ci coglie impreparati, gli occhi ci mettono qualche secondo ad abituarsi ed ora capisco il perché degli occhiali da sole. 

Ho sempre amato il tramonto con i suoi colori inaspettati e forti come se il sole avesse paura di non essere ricordato in tutta la sua bellezza e desse il meglio di sé prima della buia notte, come un amante che ti dona la parte migliore di sé per non essere dimenticato quando non c'è.

Nel frattempo Downey non ha lasciato ancora la mia mano e mi accompagna ad un tavolo che fin'ora non avevo notato.




Quando il cameriere accende le candele inizio che sia tutto stranamente romantico ma Downey sembra smentirmi -Non ti preoccupare so che risulta tutto molto romantico ma non e' voluto- o ma grazie che gentile -E' il mio ristorante preferito ci venivo spesso prima..- prende fiato e abbassa lo sguardo -Prima della morte di Susan- dice tutto d'un fiato -Qui mi conoscono e so che nessuno verrà a disturbarci per chiedermi un autografo o qualche foto insomma staremo tranquilli e poi vedi non siamo soli- mi dice mentre sposta lo sguardo verso l'ascensore che apre nuovamente le sue porte dalle quali escono cinque persone che si siedono ad un tavolo distante da noi.
-E' una specie di privè per persone ricche e famose insomma- dico sarcastica.
-Esattamente, se vuoi andiamo da qualche altra parte se questo ti mette a disagio-
-Scherzi? E quando mi ricapita un'occasione del genere?-sorrido e lo faccio ridere.

Sia santificato il mio umorismo che riesce sempre a togliermi da queste situazioni imbarazzanti.

-Facciamo così, ordina tu per me- gli dico sorprendendolo.
-Perché?- mi chiede stupito.
-Perché tu sai già quali sono i piatti migliori di questo ristorante, così io non perdo tempo a leggere il menù e mi godo gli ultimi minuti di questo splendido tramonto-


Non sento che cosa ordina per sè ma quando il cameriere dice
-E per la sua signora cosa le porto?-
Io e Robert ci guardiamo negli occhi e sorridiamo mentre lui risponde
-Lo stesso che ho ordinato per me-

Non appena l'uomo si allontana dal tavolo scoppio a ridere e sembro contagiarlo
-Mi dispiace, sai loro non so abituati a vedermi con altre donne che non siano Susan-
-Capisco, però se devo essere la tua signora voglio essere la signora Holmes!- dico sicura.
-Perchè non la signora Stark?- tiene il gioco.
-Perchè praticamente ogni donna su questa terra sarebbe una tua ex- rido.
-Allora ho capito perchè mi odi-
Mi sorprende.
-In che senso?-
-E' questo che volevo chiederti: perchè mi odi così tanto? Forse perchè mi ha visto che mi accompagnavo a tante donne mentre ero ancora sposato con Susan. Pensi che sia un traditore?- si è fatto serio.
-Si- ma cosa? Hope devi imparare a stare zitta certe volte.
-Non è come sembra-
-Lho già sentita questa-
Ma perchè stiamo litigando adesso?
-Io e Susan ci siamo separati per un motivo e io mi accompagnavo a queste donne per cercare di dimenticarla, ma non l'ho mai tradita prima che ci separassimo-
Ora capisco, come al solito sono saltata subito alle conclusioni sbagliate. Rimane il fatto che è ancora un mistero il perchè si siano separati.
-Mi dispiace, non ho il diritto di giudicarti-
-No non ce l'hai, ma apprezzo il fatto che tu sia così sincera. E poi siamo pari- sorride.
Meno male non sembra essersi arrabbiato più di tanto.

Cambio totalmente discorso per alleggerire l'atmosfera
-Allora che cosa ti ha fatto promettere Zach?-
Il vino che sta bevendo gli va quasi di traverso.
-Non avere troppa fretta D'Angelo-
-Eh no l'avevi promesso- dico seria.
-Sei venuta a cena con me solo per questo?-
-No anche perché mi farai guidare la tua Audi e' ovvio- ammicco.

Ridiamo insieme.

-Perché hai accettato il mio invito?-
Sono a disagio ma dirò la verità.
-Perché voglio appianare questo conflitto che si e' creato tra di noi, in parte e' colpa mia lo ammetto e voglio rimediare. E poi- prendo un respiro -Penso che tu abbia bisogno di svagarti un po'-
Mi guarda perplesso e allo stesso momento curioso di quello che intendo dire.
-Di sicuro non ti farò svagare come le biondine che ti accompagnavano alla festa la prima volta che ci siamo incontrati- lo provoco.
-Mi ricordo di quella sera ma soprattutto mi ricordo bene di te-
-Non ci credo- mento.
-E invece è così-
-Perchè ti ricordi di una ragazza del catering? Sentiamo- adesso lo voglio sapere.
-Perchè sei l'unica donna che mi ha trattato come una persona normale e non come un divo e soprattutto sei stata professionale con me nonostante io ti abbia trattata male-
-Eh lo so sul lavoro sono sempre la migliore- mi vanto.
-Non esageriamo..Jennifer! Oh no scusa ti chiami Hope- ammicca.

Ridiamo insieme questa situazioe ha del surreale.

Un uomo si schiarisce la voce e noi ci accorgiamo che il cameriere ha portato i primi.
Ci ricomponiamo e ringraziamo il cameriere. Mangiamo in silenzio e sento il suo sguardo su di me quando all'improvviso mi stupisce
-Adesso tocca a me. A Zach ho promesso che non ti avrei ferito e che avrei cercato di costruire un rapporto civile con te-
Rido.
-Perché ridi?- mi chiede sorridendo.
-Perché Zach ha fatto promettere la stessa cosa anche a me-

Scoppiamo a ridere di nuovo, stasera proprio non ce la faccio a rimanere seria.

Parliamo delle riprese, lui sembra felice ed anche io lo sono, questa cena e' stata una buona idea.

Manca solo il dolce quando il cellulare di Downey squilla è un messaggio, lo legge e risponde.
Io muoio dalla voglia di sapere chi sia.
Dopo qualche minuto squilla di nuovo ma questa volta è una chiamata.
Mi guarda negli occhi e mi dice
-Devo rispondere scusami-
-Non ti preoccupare-
Non si alza dal tavolo e risponde continuando a guardarmi negli occhi.
-Ciao piccolo, cosa c'è che non va? Perché non vuoi fare la nanna?- lo sento ascoltare la risposta e sorridere e mi si scioglie il cuore.
-Adesso non posso venire a leggerti la storia, ma domani..-
Poso la mano sulla sua e dico a bassa voce
-Digli che arrivi tra poco-

Voglio che vada da lui questa cena e' andata bene e se dobbiamo interromperla perché Exton vuole il suo papà la interromperemo.

-Arrivo tra poco piccolo, nel frattempo lavati i dentini e aspettami in camera tua-

Sono contenta che vada da lui.
Chiude la chiama e mi sorride.

-Grazie-
-I figli devono venire prima di tutto-
-Giusto. La tata mi ha mandato un messaggio per chiedermi se poteva chiamare per parlare con lui. Doveva stare con i nonni per qualche giorno ma oggi pomeriggio ha voluto tornare a casa. Gli mancavo e lui mancava a me-

Noto che il suo sguardo si è addolcito ed inizio a capire perché non mostri a tutti questo suo lato più dolce.

Paga al cameriere il conto e usciamo ripercorrendo a ritroso la strada che ci ha portato su questa splendida terrazza, la macchina di Robert è nella via secondaria dove il ragazzo l'ha riportata.



-Te lo avevo promesso, ma vai piano- dice porgendomi le chiavi della sportiva.
-Ci proverò ma non ti assicuro nulla- sorrido.

Guido e non mi sono mai sentita meglio, seguo la voce di Robert che mi da le indicazioni per arrivare al mio hotel ma quando annuncia che siamo arrivati mi accorgo che siamo davanti a casa sua.

-Ma questo non e' il mio hotel-
-Brillante deduzione- mi prende in giro.
-Quindi mi lasci la macchina per tornare al mio hotel?- sorrido speranzosa.
-Neanche morto, vai troppo veloce- ride.
Allora non capisco perchè siamo qui.
-E allora cosa ci facciamo qui?-
-Hai promesso ad Exton che saresti tornata, beh e' giunto il momento, ti va di entrare a leggergli con me la storia? Poi ti riporto in hotel giuro- mima il gesto di giuramento degli scout.
-Non gli darà fastidio che ci sono anche io?-
-Stai scherzando? Non so quante volte mi abbia chiesto quando saresti tornata a leggergli le storie- sorride ed io adesso sono più tranquilla.
-Va bene ma dopo guido ancora io-
-Convinta te D'angelo- ammicca.


Quando apre la porta di casa Exton sta correndo per il soggiorno mentre la tata disperata non sa più come tenerlo a bada.
Sorrido per l'espressione di sorpresa del bambino che quando vede suo padre urla
-Papi sei tornato- gli corre incontro e salta al collo di Robert che lo stringe a sé.
-Una promessa e' una promessa! C'è qualcun altro che ha mantenuto la sua promessa- dice spostandosi e mostrando la mia figura.
-Hope- grida felice.
E lo sono anche io, si è ricordato di me. Lo adoro davvero.
Robert sta facendo un lavoro perfetto con lui.

-Ciao piccolo, pronto per la storia?- gli dico.
-Sii- urla felice.

Mi si butta tra le braccia e io lo stringo a me, Robert mi fa strada e saliamo al piano superiore dove c'è la camera di Exton.
Mi siedo ai piedi del letto mentre Robert si appoggia alla spalliera ed Exton poggia la sua testa sul petto del padre.

Robert inizia a leggere interpretando la storia, cambiando voce a seconda del personaggio come se stesse recintando in un film, ha la stessa serietà negli occhi di quando giriamo.

Mi perdo come Exton ad ascoltarlo fino a che non mi riporta alla realtà
-Hope tocca a te! La principessa la devi interpretare tu, non credo che con la mia voce sarebbe veritiero il personaggio-

Mi metto a ridere e mi siedo anche io accanto ad Exton.
Continuiamo a leggere finché non ci accorgiamo che la presa di Exton sulle nostre mani si è allentata segno che si è addormentato.
Ci alziamo delicatamente dal letto ed io rimango sulla porta ad osservare un padre che ama suo figlio. Lo copre con un lenzuolino leggero e gli da un bacio sulla fronte sussurrando “Ti voglio bene piccolo mio”.
E' un miracolo che io non mi sia messa a piangere.

-Vieni con me, ti va se ripassiamo un po' il copione per domani?- mi prende per mano.
In questo momento sto davvero bene come non mi capitava da tempo.
-Certo che mi va e poi non ho ancora sonno sono solo le dieci- sorrido.

Cammina qualche metro nel corridoio e apre la porta di una stanza accanto a quella di Exton.
Mi blocco un attimo.

-Entra pure, io dormo qui dal giorno del funerale, non ce la faccio a dormire nella camera matrimoniale-
-Capisco- sono sincera, immagino quanti ricordi possano tornargli alla mente.
-Aspettami qui, vado a prendere il copione dovrebbe essere qui da qualche parte, scusa il disordine-

Sorrido, in effetti è evidente che è una camera di un uomo ci sono vestiti appoggiati sulla poltrona davanti al letto e occhiali e fogli sparsi per tutta la camera.
Sul comodino noto un plico che mi è famigliare, lo sollevo e noto che è il copione.
Sto per dirlo a Robert quando qualcos'altro attira la mia attenzione.
Una bustina trasparente sporcata da un velo di polvere biancastra al suo interno ma priva del suo contenuto, aspiro l'aroma e capisco immediatamente di cosa si tratta è..
-Oh l'hai trovato- mi fa sobbalzare la sua voce alle mie spalle.

Mi giro verso di lui, i miei occhi si sono fatti liquidi.

-Stai bene?- sposta gli occhi dal mio viso al comodino e sembra intuire il perché di quella mia strana reazione.
-Devo andare- dico seria mentre a stento trattengo le lacrime.
Lui probabilmente penserà che sono pazza, ma non sa cosa quella visione ha scatenato in me.
-No aspetta- mi afferra le mani -Ti devo spiegare-
-Non è necessario, ognuno è libero di fare quello che vuole-
-E invece ti devo spiegare perché hai capito male. Non tocco quella roba da anni, ieri sera dopo essere tornato dal locale sono stato tentato, ero disperato e non so nemmeno io il perché poi..- fa una pausa, se il funerale e poi l'avermi visto con Brett ieri sera l'ha spinto a toccare quella roba difficilmente me lo perdonerei. Finalmente continua
-Poi ho letto la lettera che mi ha lasciato Susan e subito dopo ho buttato al vento tutto il contenuto della bustina-

Una lacrima mi riga il viso, avrei voluto tanto che Sam avesse la sua forza.

-Perché piangi?-
-Brutti ricordi-
-Mi vuoi raccontare? Parlare con qualcuno fa bene-

Lo dice proprio lui che al funerale mi ha cacciato da casa sua?

-Dovresti farlo anche tu allora, sembra tu ne abbia il bisogno- sono sincera, voglio che sappia la verità.
Sono convinta che Robert abbia bisogno di parlare e condividere il dolore con qualcuno e non si può parlare di tristezza se la persona che ti sta davanti sembra essere felice e senza alcun pensiero così decido di rivelare la parte più oscura e malinconica di me.
-Io non sto piangendo, quindi è meglio che ti sfoghi prima tu- mi dice.
Annuisco.

Non so da quanto tempo volevo parlarne con qualcuno ma ho sempre pensato che non ci fosse nessuno in grado di ascoltarmi, ma lui, Robert Downey Jr, avrebbe di sicuro capito.

Prendo un gran respiro e riordino le idee. E' un pezzo doloroso del mio passato.
-Non sono mai stata una persona che giudica gli altri. Fin da piccola avevo preso una decisione: non avrei mai fumato tanto meno provato nessuna droga, dopo che un tumore provocato dal fumo si era portato via mio nonno ancora prima che io nascessi. Ero talmente sconvolta quando mio padre mi raccontò quella storia che decisi che avrei combattuto strenuamente contro questi vizi. Tanti anni fa uscivo con delle persone, erano amici d'infanzia, poi è entrato nella nostra compagnia un ragazzo più grande e tutti iniziarono a dargli retta. Droghe leggere e poi pesanti, fino ai funghetti allucinogeni, erano diventate compagne insostituibile delle nostre serate. Io mi discostavo da quella novità. All'inizio pensavo che i miei amici si sarebbero presto stancati di giocare a fare i grandi e quelli fuori dagli schemi ma con il passare del tempo la situazione peggiorò drasticamente. Potrai immaginare che tutte le sere erano ubriachi e drogati fino all'orlo, guidavano per tornare a casa rischiando la vita e facendola rischiare anche agli altri. Una sera di inizio estate stavamo festeggiando la fine della scuola, ogni scusa era buona per comprare qualche alcolico e fare un pò di festa. Quel giorno con noi c'era anche Sam, il mio ragazzo, lui non era abituato al quel tipo di persona ma aveva voluto comunque venire a festeggiare anche se non era solito farlo. La serata prese presto una brutta piega. Uno dei miei migliori amici prese Sam subito in simpatia e iniziò a farlo bere e a passargli qualche spinello, quando iniziai a vedere che non riusciva a reggere tutto quell'alcool e quelle sostanze tentai di fermarlo ma era diventato estremamente violento e pronunciò una frase che non riuscirò mai a dimenticare mi disse “Cosa c'è Hope hai paura che anche io muoia di overdose come i miei genitori?” quella frase mi colpì talmente tanto che abbandonai la festa per un paio di ore, avevo bisogno di stare da sola e di pensare al fatto che quello che aveva detto non l'avesse pronunciato Sam ma l'alcol e la droga- mi fermo un attimo le lacrime hanno iniziato a rigarmi il viso prepotentemente -Quando tornai lo trovai in un angolo della casa, non mi rispondeva, pensai che fosse entrato in coma etilico. Io sapendo che non avrei dovuto guidare mi ero concessa qualche bicchiere di birra in più e lo stesso avevano fatto quelli che avrebbero dovuto guidare e riportarci a casa. Non appena mi sono accorta che Sam non rispondeva ho chiesto aiuto agli altri ma nessuno era abbastanza lucido per aiutarmi, così nonostante non riuscissi a rimanere in piedi ho preso la sua macchina e l'ho caricato per portarlo all'ospedale. Da lì ad un'ora non ho alcun ricordo. Mi risvegliai con le luci lampeggianti delle ambulanze mentre stavano caricando Sam sull'ambulanza. Probabilmente ho chiamato i soccorsi durante il tragitto ma come siano andate le cose in quell'ora non lo saprò mai-
-Lui sta bene?-
-No- lo guardo negli occhi -I medici mi hanno detto che probabilmente e' morto durante il tragitto, mi sbagliavo non era in coma etilico. E' stato un mix letale di droga, farmaci e alcol. Nessuno dei miei amici ha fatto nulla per impedirlo e nemmeno io ho avuto la possibilità di aiutarlo. Inoltre quella sera un altro dei miei amici, quello che si drogava di più, si è ucciso, mentre aveva delle allucinazione in preda ai funghetti allucinogeni. Non dimenticherò mai il suo volto mentre mi abbracciava prima dell'inizio della festa-

Sto piangendo e non riesco davvero a trattenermi.
Robert mi prende la mano cercando di tirarmi a sé.
-Ti sporcherò' il completo- gli dico con un'ultima punta d'orgoglio.
-Sei più importante tu del mio vestito-

Mi lascio trascinare a lui mentre mi abbraccia e per la prima volta nella mia vita qualcuno mi rassicura, solo mio padre sa di questa storia, per mesi non mi ha rivolto la parola, l'avevo deluso, tutto quello che mi aveva insegnato io l'ho buttato al vento. Ero rimasta sola a compiangermi mentre non rivedevo più i miei amici, capii che quell'ambiente non andava più bene per me.
Inutile dire che al funerale di entrambi non ci sono andata ma penso che questo lo avevate già immaginato.


Robert che mi sta abbracciando e non capisco perché ma questo non mi infastidisce.
-Grazie- gli sussurro all'orecchio.
Lui mi guarda negli occhi e mi dice
-Colpa mia, scusami. Non piangere hai fatto il possibile per lui. Credimi nessuno più di me può sapere quanto la droga ti può cambiare, sono convinto che lui ci tenesse a te ma che fosse troppo ingenuo per disobbedire agli schemi che il branco gli stava imponendo così come lo sono stato io. Io sono stato fortunato e mi sono salvato. Ecco perché non toccherò mai più quella roba-

I suoi occhi si sono fatti liquidi, si vede che è al limite.
Tiro il suo volto verso il mio e appoggio la mia fronte sulla sua.

-Ho sbagliato a giudicarti, mi dispiace- gli dico.
Mentre delle lacrime silenziose iniziano a rigargli il viso mi risponde
-Ho sbagliato anche io con te, dovevo capirlo che c'era qualcosa di più sotto il tuo sguardo duro-

Sorridiamo forse perché siamo contenti di aver chiarito, forse perché siamo stati degli stupidi a combatterci così, forse perché Zach aveva ragione siamo più simili di quanto pensavamo.
Siamo così vicini che sento il suo respiro, mi fa rabbrividire e non so cosa fare, so solo che vorrei stare qui ancora e godermi questo momento, il momento in cui due combattenti depongono le armi e si stringono la mano in segno di pace.
Noi non ci stringiamo la mano, non ci abbracciamo, ci stringiamo e le sue labbra incontrano le mie su un terreno che abbiamo testato tante volte con compagni di viaggio diversi ma che adesso sembra inespolarato assumendo sfumature diverse.
Mi stringe a sé e io bramo le sue labbra, lo stuzzico, gli mordo il labbro inferiore succhiandolo mentre lui si lascia torturare fino a quando decide che è il suo turno e schiude le sue labbra e la sua lingua torna a lambire le mie labbra fino ad incontrare la sua compagna in una danza che sembra infinita.
I polmoni bruciano per la mancanza d'aria ma non cediamo non ancora, rimaniamo in quest'apnea mentre tutto intorno a noi si è fatto scuro.
Non c'è più nulla intorno a noi.
Solo i suoi occhi nei miei e la mia bocca sulla sua.

Non è la prima volta che siamo così vicini ma è come se lo fosse, ora capisco cosa sia un bacio in un film ora capisco quanto ho desiderato un bacio così da lui fin dall'inizio e quanto il mio contrappormi a lui era solo un meccanismo perchè avevo paura di soffrire.

L'essenziale per vivere adesso è qui in questa stanza.





Note dell'autrice:

Nuovo chilometrico capitolo! Spero vi sia piaciuto!
Finalmente si è scoperto una parte del passato doloroso di Hope e se pensate che è tutto troppo catastrofico per essere una cosa reale vi dovrete ricredere perché vi dico che è una cosa successa veramente a me!
Ho guidato in stato di ebrezza su una strada trafficata per salvare la vita ad un mio caro amico che era caduto in coma etilico, per fortuna si è salvato per la macchina non posso dire lo stesso dato che è saltato via un intero specchietto ma siamo stati fortunati.
Mentre per quanto riguarda l'altro amico che si è ucciso non è stata così tragica la cosa, purtroppo faceva uso di droghe pesanti e funghetti allucinogeni e dopo qualche giorno dalla festa è sparito dal nostro paese, nessuno ha più sue notizie abbiamo provato a cercarlo qualcuno dice di averlo visto vagare per le strade di Piccadilly a Londra ma a parte questo non si hanno notizie certe e purtroppo la storia dei genitori morti per overdose è la sua vera storia.
Come Hope ho abbandonato quel mondo prima di venir risucchiata da esso, non posso dire lo stesso di quei miei amici purtroppo.
Ho deciso di dar voce ancora una volta ad una parte del mio passato perché mi sembrava giusto farlo, per raccontare la società che ci circonda.

Ma passiamo a cose più allegre!
Finalmente Hope e Robert si sono avvicinati, anche se hanno lottato fino alla fine con le unghie e con i denti e Zach ha assunto ormai il ruolo di terapista di coppia ahah! Non sarà ovviamente tutto rose e fiori dal prossimo capitolo in poi ma un po' di calma e tranquillità se la godranno questi due non prima di aver superato i dovuti ostacoli.

Nel prossimo capitolo leggeremo il POV di Robert sul finale di questa serata con Hope, chissà se anche lui sarà contento come la nostra protagonista.

Per oggi credo di aver scritto abbastanza!
Ringrazio tutti quelli che recensiscono sempre con tanta passione, vi adoro:)

Questo capitolo è dedicato a RoxyDowney.

Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando:)

A presto:)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Caleidoscopio ***


Capitolo 7 - Caleidoscopio



E' stata una serata inaspettatamente fantastica non so neanche io come mi sia venuto in mente di invitarla.
Ero talmente arrabbiato stamattina che avrei giurato di non volerla neanche vedere ma poi quando e' entrata nel mio camerino e ha cercato in qualche modo di scusarsi e soprattutto quando mi ha detto che non era stata lei a cercare il bacio con Brett mi sono risollevato, mi sono fidato e ho colto l'occasione per ricominciare da capo questa strano rapporto che c'è tra noi.

Recitare con Brett non e' stato un problema, come pensavo, forse perché ero sereno e la mia mente era già proiettata a stasera.

La scelta del ristorante non e' stata difficile. E' un posto magico e nel caso la serata avesse preso una brutta piega ci sarebbe rimasto il bel panorama da osservare. Fortunatamente questo escamotage non e' servito, quando e' calato il sole c'era il suo sorriso ad illuminare l'atmosfera, quel sorriso che ho desiderato avere rivolto a me tante volte.

Non mi aspettavo sinceramente che fosse così semplice come persona, anzi pensavo fosse una snob che se la tirava un po' troppo per essere una novellina in campo cinematografico.

Quando mi ha svelato la sua parte più giocosa e sincera ho capito il significato della frase di Zach "Siete più simili di quanto pensiate", e' vero lei, come me, mostra a tutti il suo lato più sicuro perché ha paura di essere giudicata per il suo passato o per la sua sensibilità che spesso fa pensare alle persone di poter approfittare di te.

Non so bene quando l'ho capito che eravamo simili ma mi ha fatto piacere spiegargli, almeno in parte, che non sono la persona che credeva, nel mio caso e' proprio vero che “l'abito non fa il monaco”.

Quando ha accettato di venire da me a leggere la storia al mio piccolo mi sono sentito sollevato, lui e' una parte di me, la mia parte migliore, nessuno potrà avere un buon rapporto con me, al di fuori del luogo di lavoro, se non accetta il fatto che Exton verrà sempre prima di qualsiasi cosa.

Lei sembrava sapere già come la pensavo a riguardo e mi ha fatto piacere che mi dicesse di tornare a casa nonostante la cena non fosse finita.
Non mi era mai capitato, forse anche per questo l'ho invitata a rimanere.

Mentre leggeva la storia la osservavo e sorridevo, Exton pendeva dalle sue labbra e il mio cuore ha saltato un battito quando ho visto che il mio piccolo ha appoggiato la sua manina su quella di Hope per farsela stringere, Hope l'ha accolta senza esitazione.

Lui aveva accolto lei nella sua vita e viceversa ma entrambi non se n'erano ancora resi conto.

Quando l'ho invitata a rimanere per ripassare il copione ero sincero, volevo fare solo quello ma poi l'aver visto la bustina ha cambiato tutto e ovviamente ho sentito il bisogno di spiegare, non volevo che anni di sacrifici venissero buttati al vento come ho fatto io ieri sera con il mio passato.

Sono rimasto davvero colpito e senza parole dopo che sono venuto a conoscenza della sua storia non me la aspettavo, fino ad ora ho sempre pensato che fosse una ragazza con un passato senza grandi avvenimenti come tante persone che ho conosciuto, ma in effetti la sua durezza doveva farmi intuire che non voleva che nessuno si avvicinasse tanto lei.

Adesso siamo qui, non so chi e come abbia iniziato ma ci stiamo baciando.

Ho baciato ragazze sexy all'inverosimile nell'ultimo periodo di tempo e nessuna, dico nessuna, mi ha mai fatto un effetto del genere.
Sono totalmente assorbito da lei, dalle sue labbra e le brano sempre di più, ci stiamo divorando come se entrambi stessero sfogando tutte le frustrazioni che tenevano serbate dentro e che ora si sentono liberi di lasciarsi andare perché in compagnia di una persona che li può capire.

Insinuo la mia lingua tra le sue labbra delicatamente, ho paura che mi respinga, so che ieri sera eravamo sotto l'effetto di alcol ma comunque ha esitato e adesso temo che lo faccia ancora.

Mi sembra di essere un adolescente al suo primo appuntamento e non è decisamente da me.
E' lei che mi fa questo effetto.

Mi stuzzica, lo fa anche a parole e io..beh io rispondo sempre. Le do l'impressione di poter giocare con me ma ora e' arrivato il mio turno di farle sentire chi sono davvero.

Sento la sua lingua rispondere al mio invito, senza esitazioni gli mordo il labbro e sento un brivido lungo la schiena quando ricambia il gesto Il bacio si fa sempre più appassionato e inizio a sentire di volere qualcosa di più.

Non so se sono pronto.

I nostri polmoni esigono ossigeno e le nostre labbra si staccano controvoglia.
Ci guardiamo negli occhi, entrambi gli sguardi sono liquidi.

Non so cosa fare, e' stato un bacio che..non ho parole per descriverlo e per descrivere quello che ho provato se non come un brivido che mi ha riscosso dal torpore in cui ero caduto tanti mesi fa.
Per la prima volta la mia mente era vuota, non pensavo a nulla, c'era solo Hope e non vedevo in lei Susan come mi era capitato con tante altre ragazze.

-Adesso e' meglio che vada forse- dice abbassando lo sguardo.
No non te ne andare voglio stare ancora un po' con te.
-Resta- e' l'unica cosa che riesco a dire.

Non sono ancora pronto ad avere un rapporto completo con lei, ma averla tra le mie braccia mi ha fatto stare bene. Non sembra essersi convinta del tutto, forse pensa che non e' stata una buona mossa quella di baciarci.

-Sei sicuro?-
-Solo sei lo sei anche tu-
Si avvicina a me e mi sfiora le labbra
-Mai stata più sicura- sorride.

La prendo per mano mentre stringo nell'altra il copione e la radiolina la cui gemella è posta nella camera di Exton, così che io possa sentirlo mentre dorme da ogni angolo della casa.

C'è solo un posto dove voglio stare adesso.

-E' bellissimo qui di notte- dice quando la porto sul prato dove c'è una sdraio king size sul quale mi lascio andare tirandola a me.
-Vengo qui tutte le notti per cercare di dormire, invano- sospiro.
-Come mai non riesci a dormire?- mi chiede mentre appoggia la sua testa tra la spalla e il mio collo.
Io ne approfitto per riempire i polmoni del suo profumo.
-Perché ogni volta che chiudo gli occhi la rivedo ed e' così doloroso da non riuscire a dormire-
Si alza di scatto e mi guarda seria.
-Robert io non voglio che tu soffra, il bacio di prima e' stato inaspettato anche per me e se ti ha turbato in qualche modo possiamo far finta che non sia mai successo-
-Far finta che non sia mai successo?- dico sconvolto.
-Scusa forse ho sbagliato le parole- dice imbarazzata -Se non sei pronto allora i nostri rapporti si limiteranno al lavoro ma se non e' così sappi che non sei il solo a non sapere che cosa aspettarsi da tutto questo-
Sorrido.
-Io non sono pronto, nessuno dei due lo e'. Sai ho baciato tante ragazze nell'ultimo periodo e mentre le baciavo vedevo sempre e solo Susan-
Vedo che inizia ad irrigidirsi. Le prendo il volto e gli sussurro a fior di labbra
-Stasera quando ti ho baciato non mi e' successo c'eravamo solo io e te è stata la prima volta che succedeva-

Sorride e quell'espressione vale più di mille parole.

La bacio delicatamente e mi sdraio mentre la stringo a me non so per quanto andiamo avanti così so solo che alle cinque il sole dell'alba ci coglie ancora abbracciati su quella sdraio.

Ci siamo addormentati e io sono riuscito a dormire, dopo tante notti insonni, mi sento bene e pieno di vita.

Entro in casa e prendo una coperta leggera, copro Hope che sta dormendo ancora beatamente e poi vado in camera mia, mi spoglio e indosso un costume, ho voglia di fare un bagno in piscina prima che questa giornata inizi, per scaricare tutte queste emozioni che stanno affollando la mia testa e il mio cuore.

Inizio a nuotare e non so quanto tempo sia passato prima di sentire la sua voce
-Non sai quanto ti invidio-
Mi fermo poggiando le piante dei piedi alle piastrelle del fondo.
-Se vuoi fare il bagno puoi entrare-
-O ma certo così rovinerei, l'unico vestito elegante che mi sono portata, ottima idea Downey- dice sarcastica.
La adoro quando fa così.
-Allora toglilo- ammicco per provocarla.
-Downey non sono una delle tue amate biondine- dice mentre si siede sul bordo della piscina e immerge i piedi nell'acqua.
Mi avvicino a lei guardandola dal basso
-Lo so, ecco perché a loro non ho mai fatto questo-
-Questo cosa?- mi chiede mentre io ho già afferrato il suo bacino e la sto tirando dentro la piscina con me.
Lei urla e cerca di divincolarsi.
-Sei uno stronzo Downey- dice ridendo.
-Chiamami Rob e..- faccio una pausa mentre la spingo contro il muretto della piscina -Te lo ricompro il vestito-
Mi guarda mimando un'espressione imbronciata.

So cosa starete pensando, che ha ragione a dirmi che sono stronzo.
Lo so, ma cosa ci posso fare? Mi piace giocare così.
Ho voglia solo di una cosa: di lei, delle sue labbra.

Voglio che il sole fermi la sua scalata del cielo adesso.


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Abbiamo dormito insieme stanotte e se ve lo state chiedendo: no non abbiamo fatto sesso.
Ci sono stati solo baci che nulla lasciavano all'immaginazione.

Il desiderio era evidente ma entrambi non eravamo pronti per andare avanti, lo vogliamo, questo e' chiaro, ma non e' ancora il momento.

Siamo nella piscina lui indossa solo un costume ed io il vestito di ieri sera che ormai è rovinato ahimè.
Vorrei non indossarlo al momento per stare a contatto con la sua pelle come lo sono le mie mani. Le faccio vagare sulla schiena per scendere sui pettorali e sugli addominali.

La sua eccitazione inizia a farsi sentire sotto il sottilissimo tessuto del costume.
Ed io non riesco a resistere.
Inizio a baciarlo con passione e lui risponde schiacciandomi al bordo della piscina. Lascio le sue labbra mentre inizio a baciare il suo collo, mordendo e leccando ogni suo centimetro di pelle, mentre lui cade inesorabilmente sotto i miei colpi e lascia andare indietro la testa per farmi spazio.

L'acqua è gelida ma non proviamo freddo.
Abbiamo i brividi ma siamo bollenti.

Una sola cosa penso ci stia fermando dal fare l'amore, qui, adesso: Exton.

Una voce lontana sembra provenire dalla radiolina posta vicino alla sdraio.
Robert si ferma, continuando a guardarmi negli occhi.

Si sente Exton rispondere alla voce della tata che gli dice che deve dormire ancora un po' perché è presto.
Io sorrido e gli dico
-Sembra che qualcun altro sia già sveglio-
-Già ma non mi scappi lo sai?-
Ci penso un attimo.
-Già mi ero dimenticata che oggi gireremo quella scena- dico pensierosa.

L'inquietudine si impossessa di me.

-Vieni dentro adesso o prenderai freddo. Mentre facciamo colazione ti spiego qualche trucco per superare la tua ansia da prestazione per la scena- ride.
-A H A H divertente Robert-

Esco dalla piscina tutta gocciolante mentre Robert mi avvolge con il suo asciugamano e mi lascia una scia di baci sul collo.

-Ti prego non fare così mentre giriamo-
-Se no?- mi chiede con tono sexy.
-Meglio che tu non lo sappia- lo provoco.

Entriamo in casa e mi accompagna al piano superiore dove mi prepara una vasca con acqua calda, un bagno rilassante e' proprio quello che ci vuole.

Ma cosa mi metterò adesso?
Sembra leggermi nel pensiero quando entra dalla porta del bagno con una tuta e una maglietta a maniche lunghe color rosa che mi ricorda tanto quella che indossava durante le riprese di The Judge in particolare in questa scena che amo




-Sono mie, di quando ero più magrolino, dovrebbero andarti abbastanza bene-
-Downey una maglia rosa? Mi devo preoccupare?-
-Con me ti devi sempre preoccupare-ammicca.

Finisco il bagno e mi vesto, non so quanto tempo sia passato. Esco titubante dalla stanza e rimango lì nel corridoio non sapendo dove andare.

Ma come mi e' venuto in mente di dormire qui stanotte? Oh giusto non l'ho deciso io.

Per fortuna Robert viene in aiuto
-Devo dire che il rosa sta meglio a te che a me-
-Ci mancherebbe-

Si avvicina a me e inizia a baciarmi voluttuosamente.
Ma che cavolo gli e' successo? Perchè nelle ultime 24 ore è diventato così Robert e così poco Downey.
E se ve lo state chiedendo non sono pazza, è solo un modo per dire e intendo che Robert mi da molta più confidenza ed è una persona molto più gentile rispetto al Downey che ho conosciuto in queste settimane.

-Sei stata più di un'ora in bagno quindi ti tocca saltare la colazione- ride.
-Ma come un'ora? Perché non mi sei venuto a chiamare?-
-Perché avevi bisogno di rilassarti, Exton è andato all'asilo con la tata mi ha chiesto quando torni- sorride e poi conclude -Andiamo ti riporto in hotel come ti avevo promesso-
-Robert me l'hai promesso ieri sera- rido.
-Beh non ti ho detto quando ti avrei riportata a casa, ho solo detto che l'avrei fatto-
-Sai sempre come divincolarti dalle situazioni vero?- dico seria.
-Vero- ammicca.

Scendiamo nel suo garage e io potrei anche rimanere qui fino alla fine dei tempi: ci sono troppe auto che vorrei guidare. Decide di prendere una normale berlina scura con i vetri neri e io questa volta non posso che essere contenta, questo ci aiuterà a passare inosservati quando mi riporterà in hotel.

Durante tutto il tragitto sto in silenzio non so bene il perché anzi pensandoci lo so eccome: non so come relazionarmi a Robert quando siamo in mezzo agli altri, a casa sua o al ristorante era tutto più facile, eravamo solo io e lui potevamo fare tutto quello che volevamo e nessuno ci avrebbe giudicato ma ora?

Posa la sua mano sulla mia e il solo contatto mi fa rilassare.
-A cosa pensi?-
-Come fai a sapere che sto pensando a qualcosa?-
-Di solito parli in continuazione o per lo meno fai battutine acide- sorride.
-Sono un po' stanca- mento.
-Non mi sembrava che fossi stanca stamattina- dice con un sorriso languido.
-Io..- tento di iniziare una frase ma non riesco a continuare.
-Stai pensando a come gestire questa cosa- dichiara.
Mi legge davvero nel pensiero, questa è la prova.
-Ecco..-
Hope ma la smetti di balbettare? Dov'è finita tutta la tua sicurezza?

Parcheggia in una via di fianco all'hotel e si gira finalmente a guardarmi negli occhi.
-Quello che e' successo ieri sera tra di noi e' stato..- e' stato? E' stato? Lo incalzo mentalmente -Inaspettato per entrambi penso-
Mi guarda come per avere una conferma.
-E' stato più inaspettato il tuo bacio al locale a Malibù comunque sì e' stato inaspettato- dico sorridendo per alleggerire il discorso.
Ride ed io approfitto per continuare quello che penso fosse anche il suo pensiero
-Teniamo quello che e' successo ieri sera per noi, non farebbero bene i pettegolezzi sul set. E poi non mi piace condividere queste cose con tutti-

Mi fissa serio e io inizio a pensare che mi sono esposta un po' troppo svelando così il mio pensiero.

-Mi piace come ragioni-
-Beh in effetti piace anche a me- ridiamo insieme.
-Adesso vai ci vediamo sul set Downey-
-Ma non abbiamo fatto colazione insieme, ho delle cose da spiegarti per la scena di oggi-
-Me la caverò ti farò guidare il gioco solo per questa volta-
-Non ti lamentare allora per quello che deciderò di fare-
-Promesso- mimo un giuramento solenne.

Ridiamo ancora. Ma la smettiamo di ridere? Siamo passati dall'essere i più seri su questa terra al ridere in continuazione. Ma che problema abbiamo? Lo scoprirò.

Ci guardiamo negli occhi e leggo nel suo sguardo lo stesso desiderio che sento io adesso verso di lui.
Meglio che vada.
Scendo dalla macchina senza voltarmi e lo sento accelerare.
Sorrido tra me e me mentre il portiere dell'Hotel mi saluta.

Mi cambio in fretta ed esco veloce dall'albergo. Come previsto c'è la macchina che mi aspetta per portarmi al set, il tragitto è breve ed appena entrata nel mio camerino noto una cosa insolita.
Un bicchierone di Starbucks.
Lo porto alle labbra, assaporo il cappuccino bollente e vado in estasi, con la mano libera afferro il bigliettino che era posto sotto il bicchiere, il cappuccino mi va di traverso quando leggo

"Il cappuccino è un toccasana per l'ansia da prestazione"

Ok mettiamo le cose in chiaro, oggi gireremo la prima fatidica scena di sesso.
Adesso penso che abbiate capito il perché del punzecchiarci tra me e Downey.

Mi sdraio sul divano che ho fatto mettere nel mio camerino e mentre assaporo la mia sacra bevanda a grandi sorsate ripercorro le ultime 48 ore.
Sono state a dir poco inaspettate ma in senso positivo.

48 ore fa ci detestavamo e adesso stiamo flirtando?

Devo fare i complimenti a chiunque abbia attentato così alla mia sanità mentale perché ha raggiunto il sul obiettivo. Complimenti bravo/a.

Mi ritrovo a sorridere ripensando a quello che e' successo stamattina.

-Hope tra dieci minuti si va in scena- dice Betty entrando nel mio camerino.
E' la costumista.
-Oggi non hai molto lavoro dato che non indosserò praticamente nulla- rido.
Dentro di me sono davvero nervosa.
-Non ti preoccupare per la scena di oggi. Non pensare che staremo tutti lì a guardare, Jon ha dato disposizioni che dovranno rimanere sul set solo lui e il cameraman che girerà la scena-

Sia lodato Jon Favreau. Questa notizia mi solleva davvero tanto ma sarà comunque difficile per me ma almeno ci saranno solo a tre persone presenti.

-E poi non ti lamentare più di tanto, in fondo avrai uno degli uomini più sexy del mondo nudo davanti a te e ti stringerà e ti bacerà e..-
-Betty mantieni la calma e cerca di non sbavare- la interrompo facendola ridere.
So che lei, come tutte le donne presenti sul set, vorrebbero essere al mio posto oggi.

-Tra cinque minuti si va in scena- urla l'assistente di Jon mentre cammina davanti ai nostri camerini.

Ci siamo.
Mi svesto lentamente e indosso l'accappatoio, infilo le infradito e mi dirigo verso il set.
Ad ogni mio battito i miei passi si fanno più pesanti.

So che vi sembrerò pazza e penserete che non e' poi la fine del mondo girare una scena così, ma voi avete idea di cosa vuol dire essere una persona estremamente pudica e riservata e dover mettersi a nudo davanti a degli sconosciuti?
Vi dico solo una cosa questo e' uno dei miei incubi ricorrenti: sono nuda davanti a centinaia di persone e nessuno mi aiuta, tutti mi guardano e nessuno si avvicina a me.

Sto divagando lo so e..

Il mio cuore si ferma quando lo vedo




E' già pronto, scherza e ride come se fosse una cosa naturale.

Robert si accorge finalmente della mia presenza della mia presenza
-D'angelo- dice serio.
-Downey- rispondo con lo stesso tono.

Neanche in banca mi trattano con fare così distaccato.

So che sta scherzando fortunatamente, infatti abbassiamo lo sguardo e sorridiamo.

-Jon puoi lasciarci soli per qualche minuto per sistemarci?- dice Robert mentre io lo ringrazio mentalmente.
-Certo chiamami con la radio quando siete pronti-
Robert annuisce e dopo qualche secondo siamo rimasti soli.

-Hai intenzione di stare lì immobile a fissarmi ancora per molto?-
-Non lo so tu quanto ci hai messo la prima volta?-

Beh devo ammettere che questa frase poteva anche essere ambigua.

-La mia prima volta io..non me la ricordo- ride.
-Downey la prima volta sul set- mi correggo.
-Ero mezzo ubriaco, pensavo che mi avrebbe aiutato a rilassarmi e invece ho fatto solo una gran brutta figura- -Downey che va in bianco? Questa m-e l-a se-gno- fatico a finire la frase perchè Robert si è alzato ed è rimasto completamente nudo davanti a me.

Per la prima volta in tutta la mia vita non ho nulla di sarcastico da dire, mi correggo non ho proprio nulla in assoluto da dire.

I suoi occhi mi hanno ipnotizzato.

Si avvicina a me lentamente e continua a mantenere lo sguardo fisso nel mio.
Non riesco ancora a muovermi.
Sento il suo respiro sulle mie labbra e quando mi dice
-Facciamo una prova della scena e poi chiamiamo Jon-

Non capisco più nulla.

Con un telecomando fa abbassare le luci, dovranno essere così durante le riprese. Mi sfila l'accappatoio e io poso le mie mani sul suo corpo, come ho fatto qualche ora prima.
Adesso siamo nudi uno davanti all'altro.
Le sue mani si posano sui miei fianchi per poi risalire lungo la mia schiena tracciando con le dita il percorso della mia colonna vertebrale, porto le mie mani tra i suoi capelli, che sono così morbidi di quelli meravigliosi da prendere a grandi manciate.

Ci avviciniamo e inizia a baciarmi.

Non so più dove mi trovo adesso.
Dimentico di essere su un set.
Dimentico che potrebbe entrare qualcuno da un momento all'altro.
Non mi importa.

C'è solo lui, per me in questa realtà.

Mi stupisco di questi miei pensieri e di quello che sto provando adesso. Capisco che è la prima volta che mi lascio andare così con un uomo e so che la mia anima è alla sua mercé ma non mi importa.

Voglio solo che questo istante duri il più a lungo possibile.

Rispondo al bacio con un po' di ritardo e per farmi perdonare do una sferzata di passione che ci porta a sdraiarci sul letto. Mentre Robert con una mano posa un microscopico cuscino, nascosto tra le lenzuola, tra me e lui in modo da non toccarci “intimamente”.
Non vorrei che lo facesse e dallo sguardo che mi rivolge non lo vorrebbe neanche lui.
Durante queste scene sembra essere la prassi e sarebbe estremamente strano, agli occhi di tutti, se noi non la seguissimo.

Trascino il suo volto vicino al mio per poterlo baciare meglio. Inizia a muoversi ritmicamente sopra di me e contemporaneamente lascia le mie labbra per dedicarsi al mio collo mentre io lo stringo, con una mano tra i suoi capelli e l'altra sul suo fondo schiena poco al di sopra delle sue natiche.
Il suo respiro si spezza e un brivido mi percorre la schiena mentre sento la sua pelle incresparsi sotto le mie dita. Come da copione ribalto la situazione e inizio a muovermi sopra di lui, o forse dovrei dire sopra il cuscino, mentre lui mi stringe i fianchi. E' rosso in volto e il respiro inizia a farsi affannoso.
So che non sta recitando adesso, è troppo vero per essere solo finzione, i nostri corpi parlano per entrambi, i nostri brividi danno il ritmo a questa danza.
Mi avvicino alle sue labbra per baciarlo ancora.

Inizio ad essere dipendente dal suo sapore.

Non so se questa scena ci verrà tanto bene come in questa prova.
-Penso che possa bastare- diciamo all'unisono.

Robert recupera il telecomando e fa alzare le luci.
Scendo dal letto per recuperare il mio accappatoio quando Robert, ancora sdraiato, mi tira a sé e mi dona un bacio sincero e profondo, uno di quelli che davanti alle telecamere non potrebbe darmi.

-Non so perché ti preoccupavi tanto per questa scena- mi dice sorridendo.
-Perché volevo farti una buona impressione mi sembra ovvio- dico ridendo.
Sarcasmo sei finalmente tornato.

Mi rivesto, per modo di dire, mentre Robert indossa il suo accappatoio e afferra la radiolina schiacciando il tasto per parlare
-Jon com'è venuta la scena?-
-Perfetta ragazzi-

H-ho capito bene? Ci stavano guardando? Ci stavano filmando? Com'è possibile?
Mi hanno ingannato.
Sono furiosa.

Downey cerca di fermarmi ma non sono fuori di me.
Che nessuno intralci il percorso o non esiterò a tirargli un pugno.

Entro nel mio camerino e lancio l'accappatoio sul divano mentre in fretta mi rivesto e imbocco la via d'uscita.
Fortuna che oggi avevo solo questa scena da girare, non riesco proprio a credere che mi abbiano ingannato così.

Pensavano che io non fossi in grado di riuscire a girare senza questo giochetto?
Io..io..no basta voglio tornare in albergo il più in fretta possibile.

Prendo il primo taxi che passa davanti agli studi e scandisco la via all'uomo alla guida.
Scrivo veloce un messaggio

“Sei libero? Tra 30 minuti su Skype!”

La risposta non tarda ad arrivare

“Sono sempre libero per te! Mi sono appena connesso, ti aspetto!”

Pago al tassista e non aspetto neanche che mi renda il resto, mi dirigo a grandi passi verso il bancone per dire di non passarmi alcuna chiamata né tanto meno visite, salgo sull'ascensore e finalmente sono in camera.

Accendo il netbook e mi connetto, appena il mio stato passa da “offline” a “online” arriva una chiamata, ovviamente la accetto, la aspettavo.

“D'angelo ma dove sei finita nelle ultime 24 ore? Avevi detto che mi avresti chiamato non appena tornavi ieri sera!” dice squillante Zach dall'altra parte del video.

“In realtà ho mantenuto la mia promessa, non sono rientrata ieri sera”

“C-cosa? Avete..?” lascia in sospeso la frase.

“La tua perversione è preoccupante certe volte” rido, ne avevo proprio bisogno “Comunque ti racconterò meglio dopo, prima ho un'altra cosa di cui parlare”

“Per questo sei arrabbiata?”

Ottimo osservatore.

“Si, oggi dovevamo girare la scena di sesso, sai quanto doveva essere dettagliata e sai quanto io ero in ansia, il problema è che quando sono arrivata lì Downey ha chiesto a tutti di uscire dicendo che avrebbe chiamato Jon quando eravamo pronti. Una volta rimasti soli Robert mi ha chiesto di fare una prova e così ho accettato e..”

“Ti è piaciuto averlo nudo addosso?”

“Z A C H” urlo e penso che mi abbia sentito tutto il piano.
Oddio quest'uomo è peggio delle vecchiette di paese che non fanno altro che spettegolare.

“Ok scusami, continua! Comunque dopo mi devi rispondere” sorride.

Alzo gli occhi al cielo e concludo.
“Quando abbiamo finito di provare lui ha preso la radiolina e ha chiesto a Jon se la scena era venuta bene. Ti rendi conto che ci stavano riprendendo fin dall'inizio? Mi hanno ingannato e..”

“Robert aveva un telecomando per le luci o cose simili?” mi chiede spiazzandomi.
Ma come fa a saperlo?

“Si. Non dirmi che sapevi tutto anche tu” dico.
La rabbia inizia a ribollirmi nel sangue.

“Quel telecomando serve a far partire le luci e le telecamere, così che gli attori si sentano a loro agio, poi c'è chi preferisce girare davanti a tutti ma quelli sono p..”

“Si grazie ho capito cosa intendi dire” lo interrompo per non sentire cosa effettivamente penso voglia dire.

Ci penso un attimo e ripenso al fatto che Robert si sia comportato diversamente prima e dopo che le telecamere fossero effettivamente spente e soprattutto ripenso alla frase
"Non ti lamentare allora di quello che deciderò di fare" ed io che gli ho risposto "Promesso"


“Hope non ti arrabbiare con lui, lo ha fatto per voi”
Lo capisco e lo ringrazio per quello che ha fatto.

“Avrebbe potuto dirmelo”

“Non sarebbe stato lo stesso”
Mi ritrovo a pensare ad un caleidoscopio, a seconda da quale prospettiva guardi questa situazione assume un significato diverso.

“In effetti hai ragione e penso che ci abbia provato a dirmelo. Appena lo vedo cercherò di capire”

“Adesso devi rispondere alla domanda”

“Quale doman..” capisco a cosa si riferisce “Mi rifiuto”

“Non puoi me l'hai promesso”

“Io non ti ho promes..”

Sento bussare alla porta. Ma non avevo detto che non volevo essere disturbata?

“Zach ti richiamo tra poco, stanno bussando”

“La scusa più vecchia del mondo” ride “Chiamami” dice con fare perentorio.

“Si ti chiamo” sorrido.

Chiudo la chiamata e urlo stizzita
-Chi è?-
-Servizio in camera- sento dire da una voce ovattata.
Io non ho ordinato nessun servizio in camera.

Apro la porta e vedo solo un mazzo gigantesco di rose blu con al centro un'unica rosa bianca.

-Temo che lei abbia sbagliato camera-
-Non credo proprio sei tu la donna che stavo cercando- dice mutando voce.

Il mazzo di rose si abbassa e rivela il volto dell'uomo.
Rimango senza parole ricollegando il senso della frase, che ha appena pronunciato, a lui.
L'unica cosa che riesco a dire è
-Robert-




Note dell'autrice:
Eccoci qui, ormai la prerogativa “Capitolo chilometrico” sembra essere entrata a pieno titolo tra le mie caratteristiche, che poi sia un pregio o un difetto lo lascio dire a voi:p!
Di sicuro dato che pubblico una volta a settimana mi sembra giusto pubblicare un capitolo corposo giusto?.

Che dire? Questi due si sono avvicinati parecchio e ormai ci siamo. Robert è stato davvero gentile a mettere a suo agio Hope, anche se lei sembra parecchio risentita della cosa, ma come si fa a non perdonarlo con un mazzo di rose e una frase del genere?
Oggi con le foto sono passata da “The Judge” che non vedo l'ora di vedere, a una foto super sexy? Spero di avervi accontentato:)!
Come sempre vi ringrazio per le bellissime recensioni e scusate il ritardo delle mie risposte gli esami mi lasciano davvero poco tempo!
Il capitolo è dedicato a Mitte2000:)
Un ringraziamento speciale va a Lara91 e PurpleStarDream.
Un ringraziamento speciale va soprattutto a RoxyDowney e colgo l'occasione per consigliarvi le sue bellissime storie, che io ho amato fin da subito e tutt'ora sono tra le mie preferite in assoluto, sul nostro Robert. In particolare l'ultima nata "Robert Stories" !
E poi vorrei dare il benvenuto in questa sezione alla MrsSomerhalder che mi sta appassionando con la sua storia "Uncoditionally"

Finito lo spazio ringraziamenti non mi resta che aspettare le vostre opinioni e vi prometto che il prossimo capitolo, nel caso non l'abbiate capito sarà davvero very hot ;)

A presto:)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - You are not so ***


Capitolo 8 – You are not so



Non so perché ma vederla andare via dal set così infuriata mi ha fatto chiudere lo stomaco, volevo davvero aiutarla e nel caso lo stiate pensando vi devo dire che: no non l'ho fatto perché non credo nelle sue capacità, l'ho fatto solo per metterla a suo agio.
Avrei voluto dirglielo stamattina quando l'ho riaccompagnata all'hotel ma è scappata via e così non mi ha lasciato altra scelta.

So che adesso avrà bisogno di tempo.
E' meglio non seguirla o sicuramente daremo spettacolo davanti a tutti discutendo e questo provocherebbe non pochi pettegolezzi e non è il caso.

Mi dirigo nella sala adiacente al set dove Jon ha seguito tutta la scena.
Appena entro Jon mi sorride
-Chiama Hope così rivediamo insieme la scena-
-Meglio di no Jon, adesso è meglio lasciarle tempo sai io..-
-Non le hai detto che avremo registrato vero?- mi conosce troppo bene.
-Già- mi limito a rispondere.

Jon senza dire altro fa partire la registrazione ed io inizio ad osservare le immagini che scorrono sullo schermo.
Hope è davvero bellissima, io non ho smesso un attimo di guardarla negli occhi, so che il suo corpo e le sue espressioni potrebbero ingannare ma i suoi occhi no, come si dice “sono lo specchio della sua anima” e durante quei minuti sono riuscito a capire quanto quel momento fosse “vero” per lei, esattamente tanto quanto lo era per me.

Una volta che le immagini si sono esaurite sullo schermo Jon torna a guardarmi e mi dice con la calma che lo contraddistingue
-Devi dirmi qualcosa Rob?-
Davvero non capisco a cosa si riferisce.
-Riguardo a cosa?-
-Hope- sentenzia serio.
Ho capito dove vuole andare a parare ma non mi da il tempo di rispondere che mi dice
-Robert, stai passando un periodo difficile, sai che io ci sono per te ma lasciami dire che quelle immagini non erano solo finzione, io lo so e lo sai anche tu-

Non so davvero cosa dire, ha ragione è vero, ma come posso conferma qualcosa se non so neanche io cosa sto provando in questo momento?

-Non so cosa c'era prima tra noi e sicuramente dopo oggi penso che non ci sarà nulla-
-Chi sei tu? Cosa ne hai fatto del mio amico Robert che era tanto sicuro di sé?- ride per sdrammatizzare e capisco qual'è il suo intento.
-Non c'è più quel tuo amico, ce n'è uno tutto nuovo, migliore- dico serio.
-Era ora, era da tempo che volevo dirti che le ragazze a cui ti accompagnavi era troppo alte per te- ride sonoramente. -Favreau sei uno stronzo e penso che tu fossi solo invidioso- dico e poi continuo -Adesso scusa ma devo andare-
So cosa fare.
-Vai da lei?-
Mi giro e ammicco, ripeto, mi conosce troppo bene.


Chiudo la porta del camerino dietro di me, sento degli oggetti muoversi nella stanza, spero ci sia Hope.
Giro l'angolo ed esclamo ancora prima di vedere chi si trovi qui con me
-Ehy-
-Ehy- mi risponde con voce provocante.

Non so perché sia qui, ma non è Hope, è Betty la costumista.
Si avvicina a me ed io fingo di non aver capito perché sia qui
-Grazie per l'aiuto ma penso che oggi i tuoi vestiti non li rovinerò dato che non indosso nulla sotto l'accappatoio-

Ok è ufficiale mi sono dato la zappa sui piedi, sembrava molto un invito più che una frase di "finta" cortesia.

-Proprio per questo sono qui-

In un lampo si avvicina a me e mi slaccia la cintura che tiene chiusa i lembi dell'unico indumento che indosso. Fortuna che ho una proverbiale velocità e con una mano mi chiudo l'accappatoio e con l'altra la metto sulla sua spalla per tenerla a distanza di sicurezza.

-Forse è meglio che tu vada- dico serio.
-Pensavo che ti avrebbe fatto piacere, di solito apprezzi le donne che fanno il primo passo- dice tentando i avvicinarsi a me e mordendosi il labbro con fare sexy.

Di solito mi sarebbe piaciuto, lo ammetto ma ora sto tentando di abbandonare quella strada e di sicuro farsi la costumista non è un buon modo di iniziare questo nuovo percorso.

Mi mette una mano sul petto e inizia a scendere pericolosamente.
Tolgo la mano dalla sua spalla e la blocco.
Dio ma perché tutte le ninfomani le devo incontrare io? O forse sono io che faccio questo effetto a tutte le donne?
Non lo so e sinceramente non è il momento per discuterne, devo divincolarmi il più velocemente possibile. L'assistente di Jon richiama tutti gli assistenti sul set.
Sia lodato quest'uomo che mi ha salvato da questa pazza.

-Non mi scappi Downey- mi dice mentre mi scocca una bacio sulla guancia che mi lascia un evidente segno con il suo rossetto.

Oh my god, rinchiudetela.

Mi assicuro di essere rimasto solo prima di iniziare a vestirmi in fretta, neanche fossi in ritardo al mio matrimonio.
In un attimo solo fuori dagli studi, mi dirigo verso la macchina mentre incrocio lo sguardo di Betty che sta fumando con altre ragazze e tutte mi rivolgono uno sguardo eloquente mentre ridono come, passatemi il termine, oche.
Poco male, ho cose più importanti da fare.

Neanche mezz'ora dopo sono nella hall dell'hotel di Hope.
-Mi scusi potrebbe dirmi il numero della camera della signorina Hope D'angelo-
-Mi spiace signor Downey ma ha detto che non vuole essere disturbata e non posso fornirle altre informazioni- mi risponde cortese la receptionist.
Ci penso un attimo
-Allora vorrei pernottare qui da voi, è possibile?-
-Certo signore, ha qualche preferenza?-
-Solo una: vorrei la camera adiacente a quella della signorina D'angelo. Mi ha parlato bene della vista che si ha sulla città da quel piano- mento.
-Come desidera-

Lascio la mia carta di credito e i miei dati e mi precipito sull'ascensore. Arrivato al quinto piano mi dirigo verso la mia camera ma c'è un problema: ci sono due camere adiacenti alla mia, una a destra ed una alla sinistra della mia e non ho la minima idea in quale alloggi lei.

-Z A C H- una voce mi fa sobbalzare.

E' la sua e quel Zach non può essere che Galifianakis, adesso so dove si trova, perfetto.

Non aspetto oltre e busso alla sua porta portando il mazzo di fiori all'altezza del mio volto così che veda prima quello che me.
-Chi è?-
-Servizio in camera- rispondo.
Ho sempre desiderato dirlo per fare una sorpresa. Sento i suoi passi avvicinarsi alla porta e con questi il cuore inizia a rimbalzarmi nel petto.
-Temo che lei abbia sbagliato camera-
-Non credo proprio sei tu la donna che stavo cercando- e questa come mi è venuta? Oggi sarà la giornata del “Parliamo con frasi fraintendibili”.

Abbasso il mazzo di fiori e la vedo
-Robert- dice con un filo di voce, non si aspettava che venissi qui e tanto meno me lo aspettavo io di fare un gesto del genere.
-Scusa-
Avevo immaginato di dirle molte più cose ma al momento l'unica sensata sembra essere questa.
Le porgo il mazzo di rose e mi chiedo se abbia capito perché ho scelto questi due colori.
-Grazie, scusami ma adesso preferisco rimanere un po' da sola- dice abbassando lo sguardo, è ancora arrabbiata.

Era ovvio che non mi sarebbero bastate delle scuse e un mazzo di fiori per farmi perdonare, non da una persona come lei, una a cui non importa molto di queste convenzioni sociali.
Inizia a chiudere la porta ed io ho la prontezza di riflessi di mettere una mano per bloccare il suo gesto.

-Lasciami spiegare- la imploro con gli occhi.
-Ne parliamo domani Robert-
-Io sono qui nella camera accanto alla tua, se vuoi parlare sai dove trovarmi ma prima guarda questo- gli porgo un dvd, so che è uno strappo alla regola ma Jon me l'ha consegnato prima che lasciassi il set.
-Cos'è?- mi chiede incuriosita.
-Io che mi preoccupo per te- che frase ad effetto, non posso che farmi i complimenti da solo.
Ok ma adesso meglio tornare seri -Manca una cosa poi prometto di lasciarti in pace- le dico.

Non le do il tempo di controbattere che sono già vicino a lei, prendo il suo viso tra le mani e mi avvicino. Sfioro le sue labbra per testare la sua complicità. Non si ritrae anzi è proprio lei che inizia a baciarmi, con dolcezza come per farmi capire a cosa sta pensando.
Siamo sulla porta forse è meglio che ci chiudiamo dentro o incendieremo tutto il piano.
Mentre la bacio cerco invano la porta con la mia mano fino a quando lei si blocca e mi spiazza
-Adesso è meglio che tu vada- sorride.

Cosa? Ma non stavamo per..? No eh mi sa proprio che sto perdendo i colpi e fraintendo troppo facilmente o forse è lei che sta giocando con me? Non lo so non la capisco davvero.

-Sai dove trovarmi- le dico sfiorandole le labbra come per ricordarle cosa si sta perdendo.
Mi sorride e adesso ho la conferma che mi sta provocando.


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Un momento, aspettate, ricapitoliamo.
Sento bussare alla mia porta ed è Robert con una grande mazzo di fiori ma questo lo sapete già.
Quello che non sapete è che mi ha appena dato un dvd dicendomi che mostra “lui che si preoccupa per me” ma che significa?
Non lo so ma state certi che lo scoprirò presto!
Sto chiudendo la porta quando lui mi blocca e mi sfiora le labbra ed io non capisco più nulla.
Dove sono finiti tutti i miei propositi?
Ditemelo per favore.
Mi servono.
Qui.
Adesso.

Inizio a baciarlo non capisco come ho fatto a pensare che avrei resistito stanto così vicina a lui.
Vedo che tenta di chiudere la porta mentre non riusciamo a staccarci l'uno dall'altra, se lo fa è davvero la fine non riuscirò a resistergli e a pormi altri buoni propositi per non cadere tra le sue braccia. 
Richiamo tutta la mia forza e mi stacco da lui
-Adesso è meglio che tu vada-
Incrocio il suo sguardo e mi sono già pentita di aver pronunciato questa frase.
-Sai dove trovarmi-

Devo mantenere la calma se cedo adesso ho paura di passare per una a cui basta regalare un mazzo di fiori per scusarsi di qualsiasi cosa e quel tipo di donna non sono decisamente io.
Chiudo la porta dietro di me e rimango in silenzio trattenendo il respiro, sento la porta accanto alla mia aprirsi e poi chiudersi, allora e' vero che ha preso una camera qui.

E' davvero un pazzo, e io adoro i pazzi, in fondo penso che avrei fatto la stessa cosa io se le parti fossero state invertite.
Metto il dvd nel lettore e mi lascio cadere sul letto, le immagini catturano immediatamente la mia attenzione e sono grata che non ci sia nessuno qui con me adesso, le mie guance si sono fatte calde e scommetto che il mio colorito in questo momento sia più simile a quello di un pomodoro che a quello di una persona normale.

Sono imbarazzata.

Guardo le immagini della scena che abbiamo girato stamattina e capisco solo ora il senso della frase di Robert 'Io che mi preoccupo per te' ed e' così.
La scena e' perfetta, non c'è imbarazzo tra di noi, sembra essere tutto reale, forse troppo. Mi chiedo se qualcuno vedendo queste immagini arriverà alle stesse mie conclusioni.
Per adesso non mi importa molto, penso solo di aver fatto la figura della stupida davanti a tutti, davanti a Robert soprattutto e per giunta gli ho anche chiuso la porta in faccia.

Ottimo mio paddre sarebbe fiero di vedere che ho messo in pratica tutti i suoi insegnamenti sull'educazione.
Sono sarcastica ovviamente.

I miei pensieri vengono interrotti quando sullo schermo del computer compare il nome "Zach" che mi sta chiamando su Skype, mi sono dimenticata di chiamarlo.
Accetto la chiamata e prima ancora che inizi il suo monologo dico

"Ho fatto un casino fratellone"

"Un altro?" ride.

"Eh già" sospiro prima di iniziare a raccontargli che quel qualcuno che ha bussato alla porta mi sta sconvolgendo la vita.

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Questa e' la prima volta dopo anni che qualcuno mi respinge, ma questa e' anche la prima volta che non demordo davanti ad una donna, la voglio, voglio lei, il suo sorrido e voglio soprattutto il suo perdono.

Cerco di riposare un po' ma non ci riesco.
L'insonnia e' tornata ma questa volta non è Susan la causa e questo mi fa davvero un effetto stranissimo.

Decido allora di tornare a casa per prendere alcune cose per la notte, e perché no, anche un costume per fare il bagno nella piscina dell'hotel.
Una volta rientrato a casa scopro che i genitori di Susan sono passati a prendere Exton.
Mi ero completamente dimenticato. Non e' da me, neanche questo, ma che mi sta succedendo?

Prendo in fretta tutto quello che avevo in mente e mi rimetto in macchina, destinazione: hotel.
Una volta arrivato in piscina noto che non c'è nessuno e ne sono compiaciuto, l'ultima cosa che vorrei in questo momento e' essere fotografato o dover elargire sorrisi, non sono proprio dell'umore adatto.

L'acqua ha una temperatura perfetta e i miei muscoli sembrano sciogliersi all'istante.
Continuo a nuotare con bracciate regolari e a basse frequenze per rilassarmi quando sbatto contro qualcosa e una voce ovattata arriva alle mie orecchie
-Ehy ma stai atten..-

Alzo lo sguardo e anche io mi blocco.
Scoppiamo entrambi in una risata fragorosa quando ci riconosciamo
-D'angelo mi stai seguendo?-
-Potrei dire la stessa cosa di te dato che hai addirittura preso una camera vicino alla mia che non ti serve visto che hai un casa qui in città-
Sorrido e lei si fa seria
-Robert scusami per prima, sei stato gentile sia a portarmi i fiori sia per la scena di stamattina-
-Scusami tu, avrei dovuto avvisarti- dico con altrettanta serietà.
Hope si avvicina a me e all'improvviso inizio a sentire caldo
-Che ci succede?- sussurro.
-Non lo so ma..-
-Mi piace- la interrompo completando la sua frase.
-Esatto- sorride.

Ed io non aspetto di sentire altro.

Avvolgo i suoi fianchi avvicinandola a me e non so come ma stasera mi sento molto più sicuro di quello che voglio. Insinuo la mia lingua tra le sue labbra mentre lei si scosta non rispondendo al mio gesto e indietreggiando sorridendo. Gioca e ci sa fare, ma non sa che così accende ancora di più la mia voglia di stare con lei.
Esce dalla piscina ondeggiando con i fianchi e mi fa letteralmente morire, non può provocarmi così, non può.

La seguo e la abbraccio sussurrandole
-Non mi scapperai ancora-
-Non sto scappando e solo che..- mi dice mentre indica dei camerieri intendi a preparare i tavoli vicini alla piscina per la cena.

Mi stavo lasciando andare e non mi ero accorto che potevamo dare spettacolo davanti a tutti.
Mi sento come un adolescente alla sua prima cotta.
Un momento, ho detto davvero questa frase? Ditemi che non mi sono davvero preso una cotta per lei, l'unica donna su questa terra che mi ha respinge in continuazione.

Le prendo la mano mentre lei appoggia la sua testa sulla mia spalla come se fossimo davvero una coppia e io non mi sono mai sentito così strano ma felice allo stesso momento.

Arriviamo in ascensore e sembra che anche lei abbia la mia stessa voglia non riuscendo a trattenersi.
Con un gesto inaspettato mi spinge contro la parete dell'ascensore ed inizia a baciarmi stuzzicandomi con la lingua  mentre iniziamo a scendere verso il quinto piano.
Procediamo a passi lenti verso le nostre camere e le nostre labbra non riesco proprio a staccarsi.

So cosa starete pensando, siamo in luogo pubblico chiunque potrebbe vederci in questo momento ma sapete una cosa? Non mi interessa l'unica cosa che voglio e' arrivare alla mia camera senza staccarmi da lei.

Finalmente apro la porta e la prendo in braccio mentre con il piede chiudo sonoramente la porta. Continuo a baciarla e non riesco davvero ad aspettare oltre. La faccio sdraiare sul letto ed io faccio lo stesso sopra di lei, inizio a baciare ogni centimetro della sua pelle mentre lei indugia sull'elastico del mio costume e mi bacia il collo, in un modo che mi fa impazzire. Slaccio la parte superiore del suo costume mentre lei inizia a far scendere il mio costume lasciandomi libero da quella dolorosa costrizione. Arrivo con le mie labbra vicino al suo ombelico e i miei baci si fanno più delicati fino a che i nostri sguardi si incrociano e vedo che comunicano lo stesso desiderio, la stessa passione.
Così decido di togliere anche il suo ultimo, superfluo, indumento. Indugio ancora un po' guardandola negli occhi, come se il tempo si fosse fermato tra di noi, sento la sua mano scendere verso la mia eccitazione ed iniziare a massaggiarla stuzzicandomi come per provocarmi, ancora, sta giocando anche adesso. La vedo sorridere mentre chiude gli occhi quando anche io inizio a stuzzicare i suoi seni, bacio la sua pelle fino alla loro parte più sensibile, mordo e la sento sussultare.
Bingo so qual'è il suo punto debole.
Mi compiaccio ed entrambi sappiamo che siamo al limite. Mi unisco a lei con forza, come se stessi ancora lottando e lei arpiona la mie spalle affondando le unghie nella mia pelle, domani avrò i segni ma nessun dolore e' mai stato così piacevole. Inizio a muovermi ritmicamente dentro di lei fin quando lei mi avvolge con le sue gambe rafforzando la stretta accompagnando i miei movimenti.

Siamo una cosa sola adesso.

I nostri respiri sono sincronizzati, i nostri cuori battono all'unisono. Non provavo queste cose da molti, troppi anni, forse la verità è che non le avevo mai provate.
Mentre un brivido scuote i nostri corpi arriviamo insieme al piacere, stremati ma felici e sapete come lo so che è felice quanto me? Perché la sento sorridere nonostante abbia gli occhi chiusi e non appena li apro ho la conferma di quello che sto sentendo.

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Avete presente quella sensazione quando sentite di essere al posto giusto al momento giusto?
Ecco è quello che sento ora, questa sensazione mi sconvolge, non ho mai provato nulla di simile o semplicemente dopo Sam mi ero imposta che non avrei più sofferto tanto per nessuno.

Questa situazione mi è decisamente sfuggita di mano, prima da fan lo adoravo poi quando ho avuto l'occasione che tutte le donne vorrebbero, di conoscerlo e lavorare a stretto contatto con lui lo odiavo per vari motivi e adesso?

Abbiamo fatto l'amore ed è stata la cosa più bella di tutta la mia vita.
Mi sono sentita come se ci fossimo fusi in una unica persona.

Hope da quando sei così romantica?
Da mai, sarebbe la risposta giusta, ho sempre amato l'amore o meglio amavo l'idea che l'amore rappresentava, una felicità assoluta al di là di dove ti trovassi, del tuo conto in banca e delle persone che ti circondavano.

Felicità punto e basta.

Mi giro su un fianco per guardarlo meglio, sento il suo respiro e con le dita mi ritrovo a tracciare ogni singola forma del suo corpo fino ad arrivare al suo naso per scendere alle sue labbra che mi hanno fatto andare in estasi qualche ora fa.

Ho paura, non sapete quanta.

Non riesco a godermi il momento, non riesco mai a godermelo, soprattutto perché non so cosa siamo adesso e cosa saremo quando usciremo da questa stanza.
Sento che non sono una delle tante ma la paura mi offusca la mente e non riesco ad uscirne.

Sento la sua mano insinuarsi tra i miei capelli mentre tiene ancora gli occhi chiusi, gli do un bacio a fior di labbra e poso la mia testa sul suo petto.
Mi stringe a sé e mi chiede
-Hai dormito?-
-Abbastanza, ero sfinita-
Hope non iniziare con le frasi ambigue.
Lo sento ridere.
-Colma mia scusa- dice colpevole.
-Non elogiarti troppo Downey-
-Allora dimmi che sei stata meglio di come sei stata con me-
Mi sta sfidando?
-Sono stata meglio lo ammetto- mento con finta aria colpevole trattenendo le risate.
-Allora la prossima volta mi impegnerò di più-
-Sei così sicuro che ci sarà una prossima volta?-
-A meno che tu sia una da una botta e via-
-Ma come ti permet..?-
Mi interrompe baciandomi mentre continua a ridere
-Per questo sono sicuro che ci sarà una prossima volta-
Lo ammetto si è salvato con questa frase.
-Downey 1 – D'Angelo 0 – sentenzio.
-Non poteva che essere altrimenti-
-Ma sentilo- lo indico e continuo -Vado a fare una doccia e poi vado a recuperare il computer-
-Andiamo a cena stasera?-
Gli do un bacio e penso che non ci potesse essere risposta migliore.

Inizio a baciarlo, sta diventando una vera dipendenza, il suo modo di baciare è..è..questo





Non ho parole per descriverlo.

Inutile dire che quella doccia l'abbiamo fatta insieme e ne abbiamo fatta anche una dopo la cena e.. va beh avete capito, non abbiamo fatto solo la doccia diciamo che era un po' una scusa per “stare insieme” diciamo così.

L'indomani mattina ci facciamo servire la colazione in camera ed è un piacere farla con qualcuno dopo settimane in cui sono stata costretta a farla da sola nella sala ristorante dell'hotel.

Non appena abbiamo finito mi avvicino a lui sedendomi a cavalcioni.
-Hai capito perchè le rose sono blu con al centro una bianca?- mi chiede.
Credo di avere la soluzione.
-Perchè il tuo coloro preferito è il blu, io sono la rosa bianca e tu quelle blu, quindi è come se rappresentasse tu che abbracci me-
-Bel significato, non ci avevo pensato, ma non è quello il significato-
-E qual'è?- adesso voglio proprio saperlo.
-Il blu rappresenta la freddezza, il bianco è la tua anima e il tuo cuore. Quel mazzo di rose per me rappresenta te, Hope D'Angelo, sei avvolta da un carattere forte talmente spesso che sembra quasi impenetrabile ma io ho visto cosa c'è dentro di te la..-
-La rosa bianca-
-La purezza, esatto-
Ho le lacrime agli occhi nessuno in vita mia aveva saputo descrivermi talmente bene, per me era impensabile che lui lo facesse, soprattutto dopo poco tempo che ci conoscevamo.
Mi aveva lasciata senza parole.



Inizio a baciarlo delicatamente, non ci sarebbero parole per descrivere cosa sto provando in questo momento, il bacio inizia a farsi più passionale, ogni volta scopro un lato nuovo di lui, ogni volta è sempre meglio, mi risponde, sta al gioco ed io adoro chi sa giocare anche in queste situazioni.

-Dovrò farne a meno per tutto il giorno- lo guardo colpevole mentre continuo a mordicchiargli le labbra.
-Perché? Esistono sempre i camerini- fa un sospiro e riprende -Oddio i camerini- dice quasi sovrappensiero.
-Ecco svelato il posto dove porti le conquiste che fai sul set-
-No veramente sono stato aggredito proprio ieri-
-Aggredito?- dico preoccupata.
-Si una truccatrice, Betty, mi voleva saltare addosso e..-
-Non ne hai approfittato?- mi metto a ridere.
-No c'era solo una persona che volevo che mi aggredisse in quel modo- ammicca.
-E lei dov'era?-
-E' scappata in Hotel infuriata così ho deciso di scusarmi-
-E lei ti ha perdonato?- dico quasi incuriosita dal racconto sapendo bene a chi si riferiva.
-Direi di si, mi ha perdonato- dice serio e poi inizia a sorridere riprendendo -Mi ha perdonato tante volte ieri pomeriggio, stanotte e stamatt..-
-Downey sei sempre il solito- gli tiro uno schiaffo sulla spalla come se me la fossi presa.

Forse è meglio iniziare a prepararci o non usciremo da questa stanza per molto altro tempo.
Ci vestiamo e anche stamattina decidiamo di andare agli studi con macchine separate, prima di uscire sull'ascensore mi bacia per poi dirmi
-Buon lavoro e non cedere ai colleghi che ci provano con te- ride.
Alzo gli occhi al cielo ridendo e mi dirigo verso l'uscita mentre lui continua la sua discesa verso il garage dell'hotel.


Non appena arrivata agli studi mi dirigo verso i camerini ma qualcosa attira la mia attenzione: Betty e le altre ragazze del set continuano a ridacchiare mentre mi osservano camminare così decido di prendere la parola
-Ehy che succede che vi fa tanto ridere?- dico con fare cordiale.
-Beh diccelo tu che cosa succede- mi dice Betty porgendomi una rivista di gossip.

In prima pagina campeggia un groppo titolo

“Downey è di nuovo sul mercato”

E come se ciò non fosse già abbastanza grave leggo un sottotitolo ancora più offensivo nei confronti di Robert.

“A meno di un mese dalla morte di sua moglie Susan, Robert Downey Jr si fa vedere in giro con un'altra donna, forse erano già amanti durante il matrimonio?”

C-cosa? I-io non posso credere a quello che ho appena letto, ci sono varie foto di me di spalle e di Robert, della sera che mi è venuto a prendere con l'Audi arancione, di quando mi ha riportato a casa la mattina seguente e persino di ieri pomeriggio quando entrava nella hall con il mazzo di rose.

Io non ho parole.

Corro verso il camerino di Robert, spalanco la porta e noto che è seduto sulla sedia davanti allo specchio con il capo chino con la testa tra le mani.
Un rapido sguardo nella stanza mi fa capire che cosa lo ha ridotto in quello stato: una copia della stessa rivista che sto stringendo tra le mani è posta sul tavolo davanti a lui.

Prendo il suo volto tra le mie mani e lo guardo negli occhi che sono liquidi.
-Sono degli avvoltoi, si inventano qualsiasi cosa pur di vendere- gli dico seria, non ce la faccio a vederlo così.
Ma perchè non lo lasciano in pace?
-Lo so- dice con un filo di voce.
-Tu non sei così Robert-
Lo vedo accennare un sorriso mentre si alza e mi abbraccia
-Si inventeranno cose su di te, non appena capiranno chi sei inizieranno a scavare nel tuo passato fino a trovare qualcosa che possa danneggiarti- sospira come se stesse indugiando su cosa dire -Se decidi di allontanarti da me per questo motivo lo capirò-
-Sarò pronta e voglio che tu combatta chi ti ha fatto questo, chi ti sta danneggiando così-
-Lo farò ma..-
-Allora mi troverai al tuo fianco-

Nonostante il nostro rapporto non sia stato dei più semplici fin dall'inizio, ammetto che avrei combattuto comunque al suo fianco, nessuno ha il diritto di inventarsi cose per rovinare la vita di qualcun altro, soprattutto uno come lui che ha lottato per riconquistare la fiducia di tutti dopo il suo passato.
Come gli sono stata a fianco il giorno del funerale gli starò a fianco, a maggior ragione, adesso.

Mi ha dimostrato in pochi giorni che persona sia davvero. Ha difetti e pregi come tutti, ha un passato doloroso, anche io ce l'ho ma questo non significa che non possa essere una persona da avere al proprio fianco perché continuo il mio pensiero ad alta voce
-Tu sei la persona migliore da avere al proprio fianco-




Note dell'autrice:
Vi avevo promesso un capitolo hot? Eccolo servito e temo che solo la foto di Robert potrebbe fare venire un infarto a qualsiasi persona ahah!
Finalmente questi due sono arrivati al sodo, il finale non è solo una mia invenzione narrativa ma l'ho inserito proprio come “atto di protesta” contro i paparazzi o più in generale le riviste di gossip che molto spesso pubblicano false notizie, ho sempre pensato che fossero come le vecchiette impiccione del paese.
Ok la smetto con questi atti di denuncia.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto:)!
Fatemi sapere e devo ammettere che siete fantastici come sempre:)!
Il capitolo è dedicato a PurpleStarDream:)!
Come sempre vi consiglio di leggere l'ultima storia di RoxyDowney “Robert Stories” e ringrazio chi ha già seguito il mio consiglio, mi scuso per il ritardo nelle risposte alle recensioni ma ho pochissimo tempo a causa degli esami, finita la sessione tornerò a rispondere subito alle vostre recensioni!
Ci leggiamo lunedì:)
A presto:)

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Man like me ***


Capitolo 9- Man like me.



Un uomo distrutto.
E' quello che risponderei se mi chiedessero come vedo Robert Downey Jr adesso.

Non credo sia stato l'episodio 'paparazzi' a distruggerlo, quella e' stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Inizio a pensare che non abbia davvero superato la morte di Susan, o meglio non e' riuscito ancora ad affrontare le conseguenze di questo doloroso avvenimento; come potrebbe un uomo, solo, in poco più di un mese riuscire a voltare pagina?
Devo fare i complimenti all'uomo che ho davanti, ha continuato a soffrire ma non lo ha mai dato a vedere, il dolore non ha smesso di eroderlo dentro e forse ha cercato qualcosa per alleviare questa sensazione che lo opprimeva.
Sapete che cos'è stata questa cosa?
Io, Hope D'Angelo.
Sono stata la persona che, involontariamente, l'ha distratto in questo ultimo mese, fino a che non abbiamo capito che questa distrazione ci stava travolgendo entrambi e stava diventando qualcosa di più che un semplice scacciapensieri.
Adesso mi trovo a soffrire per lui e questo può voler solo dire che ci tengo davvero a Robert.

Sono allibita da questi miei pensieri ma con questa sensazione dovrò fare i conti più tardi, da sola, nella mia camera d'albergo.
Adesso devo essere altruista, cosa che mi ha portato sempre a soffrire troppo nella vita perché più davo e meno ricevevo, non che mi interessasse ricevere qualcosa in cambio ma almeno un 'grazie' sarebbe già stato abbastanza per me.

Ho una rabbia immensa che mi monta dentro, vorrei trovare quel figlio di puttana buona donna che si e' permesso di inventarsi queste cose.
Ma forse ho un'idea migliore.
Lo abbraccio e lo bacio con delicatezza come se il mio affetto fosse inversamente proporzionale alla passione di questo contatto.

-Dov'è finito il Downey che tanto odiavo?- gli dico dopo un lungo silenzio. Mi sorride, e' già qualcosa ed io continuo -Vorrei spaccargli la faccia a quel figlio di..-
-Ci sono abituato- mi dice rassegnato.
-Chi e' abituato ad una cosa triste e' capace di non soffrirne più, non mi sembra che tu lo stia facendo-
Abbassa lo sguardo colpevole, sa che non mi sarei bevuta la sua affermazione.
-Vado a prepararmi per la scena poi ho una commissione da fare- concludo.
-Pensavo saresti stata qui con me oggi pomeriggio-

Dio ma perché mi sento così in colpa quando guardo quegli occhi da cucciolo? 

-Mi dispiace ma e'..e' una cosa importante- sorrido.

Gli prendo la mano e lo faccio alzare.
Lo stringo a me.
Lui e' alto solo qualche centimetro più di me così riesco a sussurragli dalla mia posizione
-Ci vediamo stasera Downey, quando hai messo Exton a letto chiamami che vengo da te con un taxi-
-Va bene- mi sorride anche se non ha nulla di felice la sua espressione. Continua -A proposito di Exton domani e' il suo compleanno io volevo chiederti se..ma forse non ti senti..- tentenna.
Vi ho detto quanto e' tenero quando e' in questo stato confusionale?
-Magari l'idea..io..-
Inizio a ridere intuendo cosa mi vuole dire
-Ci sarò Robert-
Mi sorride.
-Grazie-
-Figurati grazie a te per l'invito-
-No io intendevo per prima..per tutto-
Avevo capito anche questo. Lo saluto e mi dirigo nel mio camrino voglio essere fuori di qui nel più breve tempo possibile.

Dopo aver girato la scena mi precipito fuori dagli studi, se non mi sbrigo non farò in tempo a portare a termine la mia commissione.
Decido di prendere un taxi piuttosto che la macchina che mi accompagna qui tutti i giorni.
Mi sporgo verso la strada, c'è troppo sole e qualcosa all'improvviso mi abbaglia
-Hope come ci si sente ad essere il nuovo passatempo di Robert Downey Jr?-
Poi una seconda voce sovrasta la prima
-E' vero che Robert e' tornato a fare uso di droghe?-

Dio ma..cosa? Fottuti giornalisti. Rimango un attimo senza parole ma poi mi riprendo e la mia anima di avvocato emerge
-Risponderò alle vostre domande se voi prima rispondete alla mia- li illudo catturando la loro attenzione e poi continuo -Quando tornate alla sera a casa dalle vostre famiglie come vi sentite dopo aver fatto soldi inventandovi menzogne su qualcuno che non conoscete neanche? Sapete che il vostro lavoro fa soffrire molte persone ingiustamente?-
Silenzio.
E' il momento di concludere
-Bene vi consiglio di pensarci e scrivere un bell'articolo su questo argomento e poi pubblicatelo sul prossimo numero del magazine per cui lavorate-
Ancora silenzio, hanno abbasato gli sgurdi e le macchine fotografiche.

Fermo un taxi apro la portiera e mi volto dicendo
-Buona giornata signori e buon lavoro-

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Questo e' stato davvero un colpo basso, ci sono abituato alle calunnie da parte dei giornalisti, con il mio passato sono il soggetto perfetto per essere sotto il mirino come 'persona instabile' ma insinuare cosa false come quella di avere un amante durante il mio matrimonio è davvero inaccettabile. Ma siamo pazzi?

Questa volta non ce l'ho fatta a reggere, sono crollato inesorabilmente, le emozioni di questo ultimo mese hanno preso il sopravvento. Ero riuscito a tenere a bada queste emozioni fino a questo momento ma quegli articoli mi hanno dato il colpo di grazia.

La cosa, se ci penso, mi fa anche ridere. Hanno insinuato che Hope, perché sì e' lei quella nelle foto con me, sarebbe stata mia amante da anni, questa è la riprova che i giornalisti scrivono cose senza fondamento e la cosa più brutta e' che le persone ci credono tanto, anche troppo.

Appena ho visto le foto ho avuto paura solo di una cosa: perdere Hope.
Tutti quelli che mi conosco da tempo, sanno la verità, sanno cos'è successo tra me e Susan e come sono andate le cose ma con lei qualsiasi cosa e' diversa per me.
E' entrata nella mia vita inaspettatamente, non mi sarei mai immaginato che potesse avvicinarsi così tanto a me ed io a lei, sembravamo troppo diversi per condividere qualcosa al di fuori del lavoro eppure mi sono dovuto ricredere.
Ho sbagliato, come ho fatto tante volte nella mia vita.
Le ho dato la possibilità di allontanarsi da me e pensavo fino all'ultimo che non avrebbe accettato di stare sotto i riflettori e di permettere che molti, persone sbagliate, scavassero nel suo passato.
Anche questa volta mi sono sbagliato.
Avevo un peso sullo stomaco che si è volatilizzato quando mi ha detto che sarebbe rimasta accanto a me.
Non potevo crederci.
Sono contento, no mi correggo: sono felice.
Adesso e' andata via e io vorrei solamente andare a casa stringere il mio piccolo e passare una giornata sdraiato stringendo Hope ed Exton.

Mi dirigo verso il set, per fortuna non incontro Betty e le altre, so che mi direbbero qualcosa ed io mi innervosirei di nuovo.
Devo essere Robert Downey Jr, quello sicuro che cammina a testa alta.
Una volta sul set incontro Jon che mi abbraccia senza dire nulla sovrastandomi con la sua mole poi a bassa voce mi dice
-Vai a casa Robert facciamo una settimana di pausa-
-Voglio girare la mia scena e poi andrò a casa-
Sono qui e voglio compiere il mio lavoro, mi distrarrà per qualche ora.


Sono passate due ore, due ore di assoluto vuoto mentale.
Sono io, il Robert che dovevo interpretare e null'altro.
Perfetto.
Jon mi saluta e non manco di ricordargli che lo aspetto domani alla festa di compleanno per Exton.

Torno a casa e abbraccio il mio piccolo e decido di passare il resto del pomeriggio a giocare un pò con lui.
Sono solo le sei e vorrei che Hope fosse qui con noi, non mi ha detto che cos'avrebbe fatto oggi pomeriggio e non l'ho sentita per via delle riprese, non ho avuto proprio tempo ma adesso che sono qui ho bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui aprirmi.
Non voglio disturbarla, non voglio sembrare "soffocante".
Faccio il bagnetto ad Exton e lo affido alla tata mentre mi concedo una bagno rigenerante; il tempo di cenare sulla terrazza e di iniziare a leggere un nuovo capitolo del libro che il mio piccolo crolla tra le mie braccia sfinito dalla sua giornata piena di giochi e di cose nuove da scoprire.
Non riesco a credere che siano passati già tre anni da quando ho incrociato il suo sguardo la prima volta.
Rimango a guardarlo ancora un po' e poi decido che e' ora di andare da Hope. Mi metto in macchina e non la avviso che sto andando da lei, voglio farle una sorpresa.



Busso alla sua porta e mi apre in accappatoio con i capelli ancora bagnati.
E' bellissima.
Senza dirle nulla la prendo e la appoggio sul letto iniziando a baciarla, risponde ai miei baci con altrettanta passione ma poi esclama
-Downey Downey calmati! Dobbiamo uscire!-
-Uscire? Io volevo parlare un po' con te di quello..-
-Parlare? Mi sei saltato addosso appena mi hai visto- dice fintamente stupita.

Adoro quando gioca così, ha un espressività innata può dire una cosa ma esprimere tutt'altro con il viso. E' un pregio che ben pochi possono vantare, peccato che lei non lo abbia ancora capito.

-Scusa, avevo intenzione di parlarti però quando ti ho visto ho avuto il bisogno fisico di sentire se i tuoi sentimenti erano gli stessi di stamattina prima che vedessi quelle fo..- 
Non mi lascia finire la frase ed inverte le posizioni schiacciandomi sul materasso ed iniziando a baciarmi con passione, insinuando la sua lingua tra le mie labbra.
Abbandona le mie labbra e arriva lentamente al mio collo ed io mi sento morire.

-Dobbiamo andare!- ride.
-Tu mi vuoi fare morire vero?- dico sconvolto.
-Dopo stasera ne avrai la conferma-

Inizio a preoccuparmi.
Sparisce dietro la porta del bagno e ne esce qualche minuto dopo con dei jeans stretti ed una camicia a scacchi dai colori sgargianti.

Mi prende la mano e mi trascina fuori dalla stanza mentre faccio resistenza, preferirei rimanere qui e sfogarmi un po' e non pensate male non intendo solo fisicamente.

-Downey non ti fare pregare-
-Va bene mamma-
Mi tira uno schiaffo amorevole ed io tento di baciarle la mano.
-Andiamo in taxi Downey-
-Ho qui la mia macchina-
-Dobbiamo essere invisibili-
-Hai ragione-
-E poi non devi sapere dove stiamo andando- ammicca.

Questa donna e' la mia copia perfetta ora capisco quando mi dicono 'Robert tu mi fai impazzire'.
Hope tu mi fai impazzire.

Il taxi ci lascia in una via laterale dove non sembra esserci nulla.
Dopo aver pagato il taxi, perché non me l'ha lasciato pagare ovviamente, mi prende per mano e mi conduce fino infondo alla via.
Con la piccola chiave apre una porta che nel buio della notte era rimasta mimetizzata sulla parete.
Vengo investito in da un odore poderoso di popcorn. Ma dove siamo?
Si lo so che vi aspettavate qualcosa di meno misterioso ma ricordate? E' Hope D'angelo che mi ha trascinato fino a qui, non so mai cosa aspettarmi da lei.

Mi guardo intorno le luci sono molto basse e a parte l'odore dei popcorn non riesco proprio a capire dove ci troviamo. Entriamo in una stanza totalmente buia e io non posso fare a meno di dire
-Se volevi uccidermi potevi farlo anche in un modo un po' più semplice-
-Non mi sarei divertita abbastanza-
La sento dire anche se non riesco a vederla.
Mi fa sedere su una poltroncina mentre la sento sedersi accanto a me.
Mi da un bacio e sussurra
-Che lo spettacolo abbia inizio-

Non faccio in tempo a chiederle di cosa si tratta che una luce bianca illumina a giorno la stanza.
Non ci posso credere ci troviamo in un cinema nella sala ci siamo solo io e lei.
Io non ho parole e non so cosa aspettarmi.
Mi giro verso Hope e la vedo sorridermi
-Non fare domande Robert tanto sai che non ti direi nulla-

Sullo schermo si proietta l'immagine del vecchio logo del cinema e parte il count down.
Rimango senza fiato quando compare la scritta “Il vero Robert” a cui sisusseguono immagini in ordine cronologico fin da quando ero molto piccolo, in sottofondo una musica dolce si diffonde in tutta la sala.
E' una sorta di racconto fotografico della mia vita.
Sono davvero emozionato.
Stringo la mano ad Hope non so quale sia il suo intento ma questo cortometraggio sulla mia vita mi ha fatto venire un groppo alla gola.

La canzone sfuma lasciando posto a note che conosco bene è la mia canzone “Man like me”

https://www.youtube.com/watch?v=TWa2jXqopVY

Su queste note si sovrappone la voce registrata di Hope.

"E allora, Downey, oh dovrei chiamarti Robert? Beh si forse sarebbe meglio! La vuoi sapere una cosa? L'unica canzone che non ti sia addice è "Man like me" perché tu sei un uomo che tutte le madri vorrebbero accanto alla propria figlia”

So che si riferisce ad una strofa della mia canzone 

                              She says, you're throwing life away - lei dice, butterai via la tua vita
                           To move with a man like me - a venire a vivere con un uomo come me
                                                      She's not blind - lei non è cieca
                          She just don't have a mind to see - le manca soltanto la mente per vedere
                                                   This is a habit - questa è l'abitudine
                                I'm breaking now forever - che ora sto spezzando per sempre
                                             I'm weary from - mi sono stancato a furia di
                                              Trying to shake it - tentare di liberarmene
                                           So when I ask if you - così quando ti chiederò
                               Don't give me your hand - se vorrai accettare la mia mano o no
                                               I'll take it right now - la prenderò subito
                            From your mother's side of town - dalla parte della città di tua madre.



“Insomma sto divagando"

Rido, solo ascoltando la sua voce si capisce che tipo di persona sia e quanto sia brava a farti tornare il buon umore con il suo atteggiamento da finta impacciata.

"Non era questo che dovevo dirti." il tono si fa più serio.
"Fammi un favore girati verso di me e guardami negli occhi, secondo i miei calcoli dovrei essere seduta di fianco a te"
Faccio quello che Hope mi suggerisce mentre gli prendo il viso tra le mani sto per baciarla quando la voce registrata riprende a parlare
"Mi hai rubato il cuore e forse sarebbe meglio che questa cosa te la dicessi di persona quindi adesso ascoltami" la guardo negli occhi e lei mi gira il viso verso lo schermo e mi sussurra 
-Nessuno ti può giudicare. Perché tu per le persone che ti sono state vicino sei stato un bambino, un ragazzo ed infine un uomo fantastico e adesso tu lo sei per me quindi..-

Sento le lacrime iniziare a rigarmi il viso e non so perché ma la interrompo dicendole
-Tu mi hai rubato il cuore- le lascio un bacio a fior di labbra e continuo -Proprio non riesco a spiegare come mi sento quando sono con te, tutti i problemi spariscono, ci conosciamo da poco ma provo qualcosa che non ho mai provato per nessuno, per Susan provavo un amore 'protettivo' con te invece e' diverso e'..-

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-E' amore e basta, puro senza nessun'altra classificazione- mi dice facendo fermare il battito del mio cuore.

Questa sua dichiarazione mi spiazza, mi manca il respiro e non so davvero perché sto reagendo così io stessa ho dichiarato che mi ha rubato il cuore.
Oggi pomeriggio mentre registravo non mi ero resa conta dell'importanza di quella frase eppure l'ho pronunciata senza tanti se nè ma, forse ha ragione Robert, forse quella sensazione di vuoto a livello dello stomaco e' 'Amore e basta'.

Lo guardo e non c'è bisogno di dire altro
-Grazie- mi sussurra amozionato.
-Ti e' piaciuto?-
-Certo posso dimostrartelo?- inizia a baciarmi e siamo emozionati come non lo siamo mai stati.

Mi alzo mentre la luce bianca annuncia la fine del cortometraggio.
Mi siedo su di lui, fortuna che queste poltrone sono belle larghe.

-Ho affittato il cinema fino a domani mattina-
-Sapevi che mi sarebbe piaciuto così tanto il video?- mi provoca avvicinandosi pericolosamente alla mia bocca per poi iniziare a baciarmi il collo.
-Veramente sapevo che non avrei resistito troppo avendoti così vicino- lo provoco.

Ragazzi dov'è finito il romanticismo ti qualche minuto fa?
Perso momentaneamente.

Senza esitazione inizia a slacciarmi la camicia che indosso mentre mi bacia sul collo fino ad arrivare al decoltè. Mi lascio coccolare per qualche minuto fin quando non decido che è arrivato anche il mio momento. Alzo la sua maglietta lentamente percorrendo con le dita ogni suo muscolo, lo sento rabbrividire ad ogni nostro contatto. Quando si stacca da me è solo per qualche secondo, giusto il tempo di sfilarsi la maglietta, mentre io faccio lo stesso con la camicia che è ormai completamente slacciata. Il suo desiderio inizia a farsi palese e lo percepisco nonostante sia costretto nei suoi jeans, così decido di liberarlo da quell'inutile indumento e mentre mi alzo per compiere quest'operazione Robert trascina giù i miei pantaloni e con essi anche il mio indumento più intimo. Non c'è tempo per altre coccole, siamo entrambi al limite e lo sguardo che mi rivolge Robert mi da solo la conferma di quello che sto pensando. Torno alla posizione di partenza mentre Robert mi aiuta a sollevarmi e ad unirmi a lui, entrambi gemiamo quando diventiamo una cosa sola. Inizio a muovermi lentamente sopra di lui, aumento la velocità quando sento che il senso di debolezza e leggerezza si sta facendo spazio dentro il mio corpo impossessandosi di ogni fibra e di ogni cellula di me, Robert rafforza la sua presa sui miei fianchi tenendo i nostri bacini a stretto contatto come se mi pregasse di non allontanarmi da lui proprio adesso. Uniamo le nostre bocche in un contatto leggero fino a il piacere più intenso ci coglie così nella penombra di quella sala.

Usciamo dal cinema mano nella mano ridendo come due adolescenti, non siamo riusciti a controllarci nel momento che richiedeva più autocontrollo. Ma che ci e' preso?
Non me ne stupisco sono una persona tanto razionale nella vita quanto impulsiva quando si parla di sentimenti.

Prendiamo un taxi mentre abbracciati in silenzio percorriamo le vie della città delle luci che ormai dorme come la maggior parte dei suoi abitanti.
Ci facciamo lasciare in una via laterale e scendiamo coperti da due cappellini, sperando che quegli odiosi paparazzi abbiano lasciato un po' di respiro a Robert. Mi accompagna in camera e ci salutiamo sull'entrata come se entrare significasse che non riusciremmo a staccarci più.

-Grazie per la serata sei stata davvero stupenda a fare tutto questo per me, è stata la cosa più bella che abbiano fatto per me-
-Dovevo farlo e vedo che ho fatto bene sembri già più sicuro di qualche ora fa-
-Lo sono sempre quando ci sei tu al mio fianco. A proposito non puoi avere fatto tutto da sola non affittano un intero cinema a tutti-
-Stai dicendo che sono poco importante Downey?- scherzo.
-No io volevo dire..-
-Scherzo, hai ragione non è stata un impresa facile, fortuna che mi ha aiutato Jon, lui aveva i giusti contatti, altrimenti non sarei riuscita a fare tutto in un solo pomeriggio-
-Jon? Dovevo aspettarmelo da lui-
-E' stato molto gentile-
-Sei fantastica Hope D'angelo- mi dice mentre mi bacia delicatamente.
-Adesso è meglio che tu vada, domani qualcuno compie gli anni e al suo risveglio vorrà sicuramente vedere il suo papà- sorrido.
Mi sorride e mi abbraccia forte.

Lo guardo prendere l'ascensore e poi dalla finestra della mia camera lo vedo sfrecciare davanti all'hotel sulla strada deserta.
E' stata una serata fantastica.



Corro a prendere il regalo per Exton e finalmente sono davanti a casa di Robert.
Volutamente sono in ritardo. Va bene lo ammetto: ho dormito troppo ed e' questo il vero motivo per cui non sono in orario.

Suono il campanello e la cosa mi sembra davvero strana, sembra proprio di essere ad una festa di un conoscente. Sorrido a questo pensiero ma una voce mi interrompe
-D'Angelo sei in ritardo non c'è nulla da ridere-
Robert dal videocitofono mi ha visto ridere che figura di..avete capito.

-Ben arrivata- grida Robert mentre mi fa entrare in casa e tutti si girano per salutarmi. Non riesco a trattenere le risate fin quando una cosa mi rende irrimediabilmente seria. Tra gli invitati tra cui si può contare: Jon, Bratt, Jennifer, Jude Law, Mark Ruffalo con bambini al seguito, c'è anche lei, Gwyneth.

Le immagine della scena a cui ho assistito a Londra mi ritornano alla mente e divento improvvisamente seria.
Cos'è questa? Gelosia? No e' solo buon senso mi dico.

Per fortuna un piccolo angioletto corre per tutta la sala fino a lanciarsi tra le mie braccia urlando
-Hope-
Lo amo, e' amore punto e basta.
Suona famigliare questa affermazione.
Sorrido mentre lo abbraccio e solo adesso lo noto che tutti ci stanno guardando con sguardo intenerito o forse stanno tutti pensando perché Exton mi conosce così bene.
Non mi importa di cosa pensino così lascio le conversazioni di circostanza agli adulti e porto Exton in giardino. -Allora ometto oggi fai tre anni sei grande ormai!-
-Cii i regali-

Ha ragione lui, il bello dei compleanni sono i regali e non il fatto che stai invecchiando. Giusto? Siamo sinceri.

Allora apriamo le danze.
-Questo e' per te-
Gli dico porgendogli un pacchettino, preferisco che lo apra qui con me o tutti si chiederebbero come faccio a conoscere tanto bene i suoi gusti. La'ttenzione oggi deve essere tutta per lui e non per me.
Il pacchettino è ancora troppo pesante per le sue braccia così lo sorreggo mentre Exton fa letteralmente a brandelli la carta da regalo.
Finalmente scopre il contenuto e non c'è nulla di più bello della sua espressione: gli occhi si sono illuminati.

Cosa gli ho regalato?
Innanzitutto fatemi dire che ho dovuto girare tutta LA per trovarli ed infine eccoli: avete presente quei libri di storie che quando giri la pagina si forma una struttura al suo interno in cartoncino?
Ogni pagina e' una costruzione diversa.
Da piccola ne ero innamorata.

-Ehy che fate qui?- ci sorprende Robert sedendosi al mio fianco.
-Apiamo i egali- grida contento Exton.
-Ti piacciono piccolo?-
Exton risponde mimando un sì con la testa mentre Robert lo fa sedere sulle sue ginocchia.
-Dai un bacino a Hope per ringraziarla-
Exton si butta tra le mie braccia e mi lascia un bacino a sulla guancia ed io penso proprio di essere arrossita per la tenerezza del piccolo Downey.
-Adesso corri dentro che devi spegnere le candeline io arrivo tra poco piccolo-

Appena entra in casa Exton, sparendo dalla nostra visuale, Robert mi tira a sé ed inizia a baciarmi delicatamente. -Rob ci sono gli altri potrebbero vederci-
-Sai una cosa? Non mi interessa- mi lascia un bacio a fior di labbra -Devono sapere che sei tu la persona che io a..-
Il cuore inizia a battermi sempre più veloce mentre capisco quello che sta per dirmi ma qualcuno, dal tempismo perfetto, ci interrompe
-Robert vieni! Exton vuole spegnere le candeline-

Indovinate un po' chi ci ha interrotto? Si proprio lei Gwyneth.

Il battito del mio cuore si fa regolare.
Robert mi prende la mano e si dirige verso Gwyneth, io la stringo e lui sembra essere sicuro del suo gesto e della sua decisione.
Vedo il sorriso di Gwyneth sparire dal suo volto quando nota che le nostre dita sono intrecciate ed io non posso che provare un po' di piacere per questo.
Non appena entrati sciogliamo la stretta e Robert corre da Exton che grazie ad una sedia e' alto abbastanza da arrivare all'altezza della torta poggiata su un tavolo.
Cantiamo tutti insieme la canzone di rito e poi Robert prende in braccio Exton ed insieme spengono le candeline.
Ne approfitto per scattare una foto che so che osserverò da oggi in poi per molto tempo.



Loro due insieme sono davvero perfetti.
Non posso che sorridere e non faccio altro che pensare che lì vicino a loro, al fianco di Robert, vorrei esserci io invece che Gwyneth.





Note dell'autrice:
Sono terribilmente in ritardo (peggio del coniglio di Alice nel paese delle meraviglie), scusate tanto ma ieri non ho avuto poco tempo!
Da settimana prossima potrò finalmente riuscire a rispondere alle ultime recensioni che mi avete scritto e per le quali vi ringrazio tantissimo siete a dir poco fantastici:)!
Ma veniamo a noi, Hope è riuscita a far tornare il buon umore a Robert, se non l'avete ancora fatto rileggete le frasi di Hope durante il cortometraggio ascoltando Man Like Me non potrete che piangere:p!
Sembra tutto andare per il verso giusto! L'entrata di Gwyneth non sembra essere più di tanto fastidiosa anche se Hope inizia a pensare il contrario e come biasimarla? Insomma spero che vi sia davvero piaciuto questo nuovo chilometrico capitolo!
Concludo dicendo che vi adoro e ringrazio le mie fan RoxyDowney e Lara91 sempre presenti durante la settimana (detta così non significa molto ma credetemi ha un senso:p)!
Il capitolo è dedicato, come promesso a MrsSomerhalder :)
Ci leggiamo Lunedì come al solito:)!
Grazie mille a tutti!
A presto:)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - New Family ***


Capitolo 10 – New family



E' passato un mese ormai da quando la nostra relazione è iniziata e nonostante abbiamo preso la decisione di "mostrarci alla luce del sole" per brillare di luce nostra, stile Edward in Twilight con tanto di brillantini color oro, non c'è stata ancora l'occasione giusta per farlo.

Le riprese si susseguono a ritmo serrato e sono anche molto diversificate tanto che ormai ci siamo abituati a girare anche di notte.
Io e Robert, vuoi per copione, vuoi per nostra scelta, passiamo molto tempo insieme sia sul set che fuori.

Mi sembra affrettato pensarlo ma vorrei veramente iniziare una vita “normale” con lui ma questo per adesso non è possibile, più volte mi sono ritrovata a tornare nel mio hotel in piena notte perché non mi sentivo a mio agio a dormire in casa di Robert, in casa di Susan.

Devo ammettere che sono contenta comunque così, Exton mi ha accolto nella sua vita come io ho fatto con lui.
Ho sempre pensato che se le cose tra me e Robert si faranno davvero serie io imporrò a me stessa di non sostituire mai la figura materna che a lui manca, ed io so bene cosa sta provando questo bambino purtroppo.


Sono seduta in camerino mentre mi concedo una pausa pensando a queste cose che hanno ben poco di rilassante quando sento un gran rumore provenire dal corridoio.
Probabilmente saranno gli assistenti di Jon che fremono per i preparativi per la prossima scena, una per cui mi sono “allenata” in questo ultimo mese: la scena del concerto.

Non vi ho ancora detto che ho finalmente conosciuto anche il vero Indio, è lui che mi ha impartito qualche lezione di basso anche se lui di fatto è un chitarrista, ma poco importa quello più sotto pressione sarà Brett e mi sono divertita più volte a prenderlo in giro perché diciamocelo: è davvero impedito quando si parla di musica e strumenti.
Tornando ad Indio è davvero un ragazzo..non so come dire..complicato.
E' molto introverso e, da quanto mi ha accennato Robert, sta avendo qualche problema con la droga.
Ogni volta che parliamo di Indio il sorriso di Robert sparisce facendo spazio ad un espressione corrucciata, non l'ho mai visto così.
Fatto sta che suo figlio è davvero "difficile da avvicinare" e ho avuto non pochi problemi ad instaurare un qualche tipo di rapporto con lui nonostante abbiamo solo qualche anno di differenza.


Qualcuno bussa alla porta del mio camerino non faccio in tempo a rispondere alla muta richiesta che una voce che ormai non sento da qualche tempo di persona mi giunge alle orecchie
-Hope cosa ti avevo detto? Volevo aggiornamenti giornalieri ed invece è quasi 48 ore che non ti fai sentire- mi dice con volto fintamente sconvolto.
-Buongiorno anche a te- dico mentre mi alzo sostenendo il suo sguardo.
-Oddio scusami cara ma sono stanchissimo, vieni qui fatti abbracciare- mi dice mentre inizia letteralmente a stritolarmi.
-Galifianakis mi sei mancato- rido.
-Oh anche tu, ma dimmi un po' come vanno le cose con il bel maschione?-

Dio no, non incominciamo con i pettegolezzi.

-Ma dimmi tu, non dovevi essere a NY? Settimana prossima saremo venuti da te-
-Oh che carini che siete, parlate già al plurale di voi due?-
-Voi due?- dico facendo finta di non capire -Intendevo io e tutti quelli della troupe-
-Avanti devi raccontarmi ogni dettaglio, come vanno le cose? Com'è il sesso tra voi due?-

Temo di essere arrossita all'inverosimile per fortuna una cavaliere mi viene in aiuto.
-E' stupendo caro Zach-
Cosa avevo detto del cavaliere che mi viene in aiuto? Dimenticatevelo, sono nel bel mezzo di una chiacchierata da uomini.

Z-Robert meno male che ci sei tu a rispondere a queste domande, se fosse per Hope rimarrei all'asciutto di dettagli succulenti-
R-Chiamami quando vuoi che te ne fornisco un po'- dice mentre ammicca nella mia direzione.
H-Ok questo è troppo vi lascio ai vostri pettegolezzi. Poi dicono che le donne sono più pettegole degli uomini!- dico con fare teatrale mentre mi dirigo verso l'uscita.
R-Vieni qui dove vai?- mi ferma avvolgendomi in un tenero abbraccio mentre mi da un bacio sulla guancia.
Z-Ma che teneri, era ora che voi due vi avvicinaste, tu eri troppo puritana- dice rivolgendosi a me e poi continua rivolgendosi a Rob -E tu invece eri troppo frustrato sessualmente, si vede che le stangone erano tutto fumo e niente arrosto-

Ah Zach se solo sapessi che in realtà era troppo frustrato perché non ha fatto sesso con nessuna di quelle “stangone”.
Rido dentro di me.

R-Zach vieni con me a berti un caffè e lasciamo Hope a prepararsi per la scena-
Z- Con piacere mio caro ma prima ditemi che stasera andremo a bere qualcosa tutti insieme-
H-Intendi anche con Jon, Jennifer e Brett?-
Z-Si, ci siete vero?- dice entusiasta.
R- Beh per esserci ci siamo ma..- tentenna.
H-La verità è che gli altri non sanno nulla di noi, a parte Jon che invece sa tutto-
Z-Bene allora stasera ci sarà la grande rivelazione, è deciso!-

Io e Robert ci guardiamo e scoppiamo a ridere, non si può dire di no a Zach Galifianakis che ha attraversato il paese solo per venire a trovarti.

Robert mi scioglie dal suo abbraccio ed io mi dirigo verso la mia poltrona, ho ancora qualche minuto prima che arrivi Betty e la truccatrice.

-Posso entrare?- sento dire da una voce a me familiare.
-Vieni Indio- dico entusiasta.
Sono contenta che sia qui, volevo giusto chiedergli delle delucidazioni sulle posizioni da tenere mentre faccio finta di suonare.

Mezz'ora dopo sono pronta, Indio si offre di accompagnarmi sul set ed io accetto volentieri.
Questo ragazzo è un enigma per me.
Non mi stupisco di questo fatto, farà parte del fascino dei Downey, dopotutto l'unico della famiglia con cui ho avuto un feeling perfetto sin dall'inizio è stato Exton.
Oggi sembra essere più rilassato del solito, mentre camminiamo mi racconta del suo prossimo periodo in cui si susseguiranno svariati concerti con il suo gruppo.
Forse il suo periodo nero è finito. Ne sono felice.

Ci paralizziamo entrambi quando vediamo Gwyneth sfrecciare davanti a noi senza neanche rivolgerci uno sguardo e avvinghiarsi al braccio di Robert che sta parlando con Jon e Zach.

-Io quella non la sopporto- dice Indio.

Sono sorpresa in senso positivo devo ammettere, forse non sono l'unica a non poter vedere quel ”Angelo” come tanti la definiscono.
Ricordiamoci che Lucifero dopotutto era l'angelo più bello di tutti.
Con questo penso di aver detto tutto.

-Non riesco davvero a capire che tipo di rapporto c'è tra loro due- mi lascio sfuggire quasi come se stessi pensando tra me e me.
-Nessuno lo sa davvero ma ha fatto dei danni in passato e anche Susan ha sofferto per questo-

Susan? Adesso cosa c'entra Susan? Inizio a pensare che Gwyneth sia la ragione per cui Susan abbia allontanato Robert.
Forse così avrebbe un senso quella storia.
Zach ci vede e Robert appena incrocia il mio sguardo si divincola dalla stretta della Paltrow (mettiamo un po' di distanza tra noi).

-Hope stasera Jennifer e Brett ci saranno, quindi è deciso si esce tutti insieme-
Vedo la Paltrow prestare attenzione a quello che Zach sta dicendo ed infatti i miei sospetti sono confermati quando dice
-Dove andate di bello stasera?-
Tradotto “Sono a casa da sola, posso venire anche io con voi?”.
La mi risposta è no.

Incenerisco Zach con lo sguardo e lui capisce al volo.
-Nulla di che dobbiamo parlare di lavoro sarà una serata noiosissima ma ci tocca- si gira in mia direzione ammiccando.
Ti amo Zach è ufficiale.
-Oh beh allora buon lavoro io devo andare, magari usciamo nei prossimi giorni va bene?- dice rivolgendosi a Robert e Jon.
-Vediamo siamo davvero pieni di impegni e settimana prossima ci trasferiamo a NY- dice serio Robert.
Amo anche te Robert. Un momento cosa ho detto?
-Va bene sai che per te ci sono sempre- risponde dando un bacio sulla guancia a Robert che mi guarda fisso negli occhi.

Sento la rabbia ribollire dentro di me.
Lo sta facendo apposta io..io adesso.
-Stai tranquilla è una provocatrice nata, se le dai corda continuerà a farlo- mi sussurra Indio prendendomi sotto braccio e trascinandomi fuori da set mentre vedo sul volto di Robert stagliarsi un'espressione come per chiedermi scusa.
Non appena siamo fuori mi lascia e si accende una sigaretta.
Lo guardo come per dire “Perché lo hai fatto?” sembra capire al volo cosa sto pensando infatti mi dice
-So che sei legata a mio padre e non voglio che tu soffra come Susan-

Come fa a saperlo? E' così palese? O forse..

-Mio padre mi ha detto che avete una relazione e che tiene molto a te, l'hai aiutato a uscire dal tunnel in cui era finito quando Susan l'ha allontanato, per questo ho deciso di aiutarti per questa scena. Volevo assicurarmi che tu fossi davvero interessata a lui e non lo stessi prendendo in giro- fa una pausa che sembra durare un eternità e poi finalmente il verdetto -Sei la cosa migliore che gli sia capitata da molti anni, lui lotterà per te e vedo che tu ormai sei pronta a fare lo stesso- sorride.
-Grazie- è l'unica cosa che riesco a dire.
-Forse è meglio che vada adesso- dice mentre vedo Robert che è a solo qualche passo da noi.

Padre e figlio si lanciano uno sguardo che sembra voler dire tutto e niente, chissà che significato può avere per loro.

-Hope perché siete usciti così di fretta?-
-Io avevo bisogno di una boccata d'aria ed Indio mi ha accompagnato- la mia bocca mente ma i miei occhi no e lui capisce.
-Lei non è nessuno per me, non permetterò che ci allontani come ha fatto con..-
-Con te e Susan? Scusa se te lo chiedo ma vorrei sapere se ti ha già creato dei danni in passato e se la risposta è positiva vorrei sapere perché siete ancora tanto amici- calco il tono sull'ultima parola.
-Hai tutto il diritto di saperlo e ne parleremo stasera a cena prima di uscire con gli altri va bene?-

Mi abbraccia e mi bacia delicatamente, riesce a tranquillizzarmi è come se mi facesse un ignezione di positività. Siamo sul set tutti ci possono vedere ma dopo stasera sarà una notizia di dominio pubblico e non riesco più aspettare.
Voglio essere libera di abbracciarlo e baciarlo ogni volta che mi va senza doverci nascondere.
Abbiamo il diritto di essere felici.


Le riprese vanno alla perfezione nonostante Brett sia un disastro alla chitarra fortuna che una base sovrasta gli striduli che emana il suo strumento.
Robert viene trattenuto sul set più del dovuto da Jon che ha bisogno di un parere sul montaggio delle scene e quindi torno in hotel sola.

Mi concedo una doccia calda e poi scendo in attesa che Robert venga a prendermi.
Con mia grande sorpresa trovo Zach nella hall accompagnato da Vicky, sono mesi che non ci vediamo ed un appoggio morale e soprattutto femminile iniziava davvero a mancarmi. Non appena la vedo la abbraccio, ormai questi due sono diventati i fratelli che maggiori che non ho mai avuto, ed è una sensazione bellissima.

Z-Beviamo qualcosa mentre aspettiamo Robert?-
V-Perchè no, è tanto tempo che non vengo qui a LA, domani potrò finalmente vedere le scene che avete girato e devo ammettere che sono davvero agitata!- dice entusiasta.

Dev'essere davvero una soddisfazione per lei vedere il suo lavoro impresso sul pellicola.

H- Tranquilla Vicky le riprese sono venute benissimo non ti preoccupare- ammicco.
Z- La nostra piccola Hope ormai è sicura di sé stessa- dice abbracciandomi.
V-Abbiamo fatto un bel lavoro- ride.
H-Sì tutto merito vostro ragazzi- dico fingendo di essermela presa.
Scoppiamo tutti a ridere mentre ordiniamo il secondo giro di drink.

Dopo un'ora Robert non è ancora arrivato allora decidiamo di prendere un taxi e dirigerci direttamente verso il locale in cui ci aspettano anche Brett e Jennifer.
Indovinate che locale è?
Sì esatto proprio quello, il locale nel quale tutto ha avuto inizio.

Non appena arrivati ordino il mio drink preferito e mi dirigo sulla terrazza assaporando, accarezzata dalla brezza losangelina, i ricordi di quella sera e di tutte le altre che sono seguite ad essa.

-L'ultima volta che ti ho vista qui eri con un altro uomo- mi sussurra abbracciandomi.

Finalmente è arrivato.
Mi giro guardandolo negli occhi mentre lui mi sorride.

-Se tu mi avessi detto che volevi stare con me non mi sarei dovuta rifugiare qui-
-Posso rimediare- dice avvicinandosi a me.
-Non sarà così semplice- lo provoco avvicinandomi ancora di più riscendo a sentire il suo respiro caldo che si infrange sulla mia pelle.

Si allontana da me in modo da riuscire a guardami negli occhi intrecciando le sue dita alle mie facendomi appoggiare la schiena alla ringhiera.
-Voglio stare con te Hope perché..- fa una pausa e annulla la distanza che c'è tra noi -Ti amo-

Un brivido percorre la mia schiena.
Avevamo parlato di quello che provavamo, sapevamo che stava crescendo in noi questo sentimento d'amore ma non era ancora giunto il momento di dirlo, come se pronunciare quelle due parole ad alta voce significasse rendere la nostra storia reale.

Non faccio in tempo a rispondere che unisce le sue labbra alle mie ed inizia a baciarmi dolcemente, sciolgo le nostre dita e intreccio le mie tra i suoi capelli mentre lui fa lo stesso con le sue dietro la mia schiena.

Non c'è più nulla intorno a noi, proprio come quella sera.

La differenza sta nel fatto che entrambi sappiamo quello che vogliamo, non abbiamo più paura dei nostri sentimenti. Abbiamo la certezza di essere con la persona giusta nel momento giusto.

-Ti amo- riesco finalmente a dirgli e nessuna frase è stata tanto sensata nella mia vita se non questa, per lui, in questo momento.

Mi stringe a sé e non vorrei staccarmi più da lui ma è evidente che qualcuno non la pensa nello stesso modo.
Sento qualcuno schiarirsi la voce come per richiamare l'attenzione su di sé ci voltiamo e tutti sono sulla porta e ci stanno osservando, Brett e Jennifer si tengono la mano chissà che anche loro avranno il coraggio di dichiarare che si vogliono più che bene, Zach saltella come un pazzo, Jon sorride e Vicky ha le lacrime agli occhi correndoci incontro V-Ragazzi sono contenta per voi- dice mentre ci abbraccia.
H-Ok basta qui la cosa inizia a farsi un po' troppo smielata per i miei gusti-
Z-Ma smettila di fare la dura sappiamo che hai un cuore tenero, peccato non aver sentito cosa vi stavate dicendo tu e Robert, penso che il vostro discorso non avrebbe fatto altro che confermare la mia ipotesi- dice con fare saccente e tutti scoppiamo a ridere.

La serata procede per il meglio siamo davvero tutti felici o forse è solo l'alcool che scorre a fiumi che ci rende così allegri, poco importa sono felice comunque di avere trovato una famiglia come la loro.

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Sono felice.
Non ho nient'altro da dichiarare.

Ok qualcosa in più ve la dico solo perché oggi mi sento particolarmente buono.
Stasera ho finalmente detto a Hope che la amo, non che lei non lo sapesse già ma sentivo il bisogno di "ufficializzare" questa cosa e sembra che lei la pensi nello stesso modo.

Tutto con lei sta andando alla perfezione, abbiamo passato un mese bellissimo insieme, ammiro come sia capace di mantenere una professionalità incredibile mentre lavoriamo senza mischiare il lavoro con il piacere, apprezzo questo suo lato di lei.

Mi sono stupito vedendo che è riuscita a instaurare un rapporto con Indio, è un ragazzo difficile da gestire ma penso che lei lo abbia colpito in qualche modo.
Lui era molto legato a Susan e non ha preso bene la notizia della sua morte, il fatto che abbia accettato Hope mi rende davvero felice.

Quante volte sto dicendo che sono felice?

Non mi sento neanche me stesso.
Forse sto solo ritornando in me dopo questo brutto periodo.
Mi sento sicuro di me stesso.
Mi sento bene e sono sicuro che la maggior parte del merito sia di Hope.
Sono passato da sentirmi distrutto ad essere al felice, un cambiamento repentino ed inaspettato, vi mostro cosa intendo.



Ecco proprio così.

Dopo tanti giorni di lavoro siamo riusciti a concederci una meritata serata di svago.
Zach è venuto apposta da NY. Hope iniziava a sentire la sua mancanza del suo “fratellone” come lo chiama lei e così ho pensato bene di chiamarlo e di chiedergli di passare qualche giorno con noi.
E così eccolo qui.


Il cellulare inizia a vibrare nei pantaloni del mio completo.
Casa.
Un brivido percorre la mia schiena.
Penso subito al peggio, non mi è mai capitato che la tata mi chiamasse durante una serata soprattutto perché Exton l'ho messo a letto io stasera prima di uscire e stava bene.

Mi dirigo in terrazza mentre Hope mi accompagna dopo aver visto chi mi stava chiamando.

“Pronto?”
“Signor Downey, sono la tata, volevo informarla che la signora Paltrow è qui a casa sua e dice che posso tornare a casa perché si prenderà cura lei di Exton. L'ho chiamata per avere una conferma”

C-cosa? Perché Gwyn è a casa mia?
Stamattina si è messa a fare la gatta morta solo per farsi vedere da Hope e adesso si presenta a casa mia?
Questo è davvero troppo!
Ma cos'ha in mente?

“Si tranquilla puoi andare adesso torno a casa io, grazie per la chiamata”

Guardo Hope e non ho il coraggio di dirle la verità, non dopo stamattina e stasera.
Ho paura che si arrabbierebbe e questa magnifica serata sarebbe rovinata.

-Piccola devo andare a casa da Exton perché la tata deve andare via, tu rimane qui, chiedo a Zach se ti accompagna a casa quando avete finito va bene?-
-Sicuro che non vuoi che ti accompagno?-

Non so cosa mi aspetta a casa e non voglio che tu soffra amore.

-No amore non ti preoccupare-

La bacio e spero dentro di me di risolvere al più presto questa situazione non sono disposto a perdere anche lei non per colpa ancora di Gwyneth.

Zach mi assicura che accompagnerà a casa Hope, saluto tutti e sfreccio verso casa.
Sono davvero arrabbiato.
Parcheggio nel mio garage.
Faccio un grosso respiro per calmarmi e salgo le scale; non appena sono nel mio salotto non riesco a credere a quello che i miei occhi vedono.
Tutto l'ambiente è costellato di piccole candele rosse e davanti a me nella penombra di staglia la figura di Gwyn fasciata in un vestito bianco aderente, troppo aderente.

-Ben tornato, ti stavo aspettando-dice abbracciandomi e baciando lievemente le mie labbra.

Sono letteralmente pietrificato.
Non so cosa pensare.
Riesco a riprendermi, non ho risposto al suo bacio non potrei mai.

-Gwyneth che diavolo stai facendo?- dico allontanandola.
-Robert io pensavo che tu volessi stare con me- dice con un filo di voce.
-Dimmi quando ti ho detto questa cosa? Dimmi quando ti anche solo fatto pensare per un momento che avrei voluto stare con te? Dimmelo.- sono fuori di me.
-Io ho lasciato Chris per te- ammette.
-Che cosa? Mi hai detto che non andavate più d'accordo e che non lo amavi più.- ripeto le frasi che lei stessa ha pronunciato quando mi ha detto che voleva separarsi da suo marito.
-Ho mentito. Susan ti ha allontanato e tu sei venuto da me ed..-
-Io sono venuto da te perché mi aiutassi a trovare un perché a tutta quella situazione assurda, perché pensavo che tu fossi mia amica- dico esasperato.

Il suo volto cambia espressione abbandonando il ruolo di vittima della situazione.
Ha capito che con me non sta funzionando, così mostra davvero quello che aveva in mente
-Tu non puoi stare con quella Hope, non va bene per te, io ho dei figli e anche tu li hai saremmo la coppia più invidiata di Hollywood, so che la pensi come me Robert, prima o poi capirai che lo sto facendo per il tuo bene-
-Il mio bene? Cosa ne sai tu del mio bene? Mi ha mentito fino ad adesso, per colpa tua Susan mi ha allontanato da lei, io ho continuato a credere che non fossi come lei pensava ma adesso mi rendo conto che Susan aveva ragione, aveva ragione anche Indio ad odiarti. Non posso credere che tu sia davvero così- non riesco a trattenermi e alzo la voce.

Non posso credere che io stia vivendo davvero questa situazione.

-Papi- il mio piccolo è qui deve essersi svegliato per le urla.
-Piccolo vieni ti porto a dormire- dice Gwyneth avvicinandosi ad Exton.
-Allontanati da mio figlio- dico furioso, lo prendo tra le mie braccia e lo faccio sedere sul divano, non voglio che mi senta urlare.

Prendo Gwyneth per un braccio e la costringo a seguirmi verso la porta di casa.
-Non mi chiamare più, non ti voglio più vedere, stai lontano da me e dalla mia famiglia. Mi ha capito bene?-

Non aspetto una sua risposta, apro la porta e la scorto fino al vialetto che conduce alla strada.
Fortuna vuole che un taxi stia entrando proprio nella mia via, faccio un cenno con la mano e poi mi rivolgo a Gwyneth -Addio-
-Ci vediamo presto- mi bacia di nuovo e non capisco il perché.
Che cosa non ha capito del mio discorso?

Mi giro verso il taxi e vedo che Hope e Zach sono proprio davanti a me e dalle loro espressioni hanno visto tutto che Gwyneth mi ha baciato.
Non posso crederci.
La odio.

-Hope- mi dirigo a passi svelti verso di lei ma Zach mi si para davanti.
-Lasciala andare adesso- poi si rivolge a Gwyneth e continua -Tu sei veramente una stronza-

Sale sul taxi e lo vedo abbracciare Hope, probabilmente sta piangendo.
Vorrei esserci io al suo posto sul taxi, a consolarla, ma sono qui sul marciapiede e la sto guardando mentre si allontana da me.

Io ti amo.




Note dell'autrice:
Nuovo capitolo, finalmente incomincia a delinearsi la vera Gwyneth, in molti l'avevate già detestata fin dall'episodio di Londra ma credo che dopo questo capitolo non ci sia altro modo che definirla se non con le parole di Zach!
Presto sarà svelato che cos'ha combinato Gwyneth per far decidere a Susan di allontanare a Robert o forse è stato lui a combinare qualcosa? Lo scopriremo;)!
C'è stata l'entrata in scena del vero Indio ed il ritorno da NY dell'amatissimo Zach che non smette di prendersi cura di questi due novelli innamorati anche se ovviamente lui sa che Gwyneth è una provocatrice nata. Robert penso si sia comportato più che bene, voi che ne pensate?

Spero davvero che vi sia piaciuto questo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate come sempre:)!
Il capitolo è dedicato a Lara91, thank you so much :)!
Come sempre ringrazio tutti per le bellissime recensioni, sto tenando di rispondere abbastanza celermente a tutti, in ogni caso thanks:)
Ci leggiamo Lunedì:)
A presto:)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Una cura ***


Capitolo 11- Una cura



-Hope non posso vederti così, ci dobbiamo divertire stasera- sorride.
-Ma lui è..-
-E' andato via, lo so! Allora facciamo così adesso ti porto da lui così vediamo se è tutto a posto-

Faccio un gran sorriso, è davvero un buon amico, salutiamo in fretta gli altri e saltiamo sul primo taxi disponibile.
Una sorta di tenaglia sta stritolando il mio stomaco, non sono tranquilla e non riesco ad esserlo, quella chiamata mi è sembrata davvero strana e l'espressione che si è dipinta sul volto di Robert non diceva sicuramente che si trattava di qualcosa di buono, cosa che voleva farmi credere, forse anche per non farmi agitare troppo.
Voglio stare vicino a lui in questo momento, sia perché so quanto sia difficile per un padre crescere un figlio da solo, sia perché dopo stasera tutto cambierà, ci amiamo e non abbiamo più paura di dirlo.

Imbocchiamo la via in cui è situata la casa di Robert, non è la tipica via residenziale in cui i marciapiedi sono puntellati di alti alberi con grandi chiome che a qualsiasi ora del giorno danno riparo dal sole, qui siamo a LA e gli alberi più diffusi sono, ovviamente, le palme che circondano la casa di Robert come a fare da guardiani della stessa.

-Eccolo lì, sembra che qualcuno ti stia aspettando- esclama Zach.

Mi sporgo dalla sua parte dell'auto per avere una chiara visuale ma non appena riesco a vedere Robert mi si gela il cuore, dietro di lui esce Gwyneth dalla porta di casa, fasciata da un abito bianco, che lascia scoperte le sue chilometriche gambe e da poco spazio all'immaginazione dato quanto attillato sia quell'indumento.

Robert fa un cenno al taxi e riesco a scorgere il suo volto, è corrucciato, non saprei bene come descriverlo, è contrito, non l'ho mai visto così, sembra fuori controllo e non fatico a capire quale sia la motivazione.

E' arrabbiato perché l'ho scoperto oppure è arrabbiato perché lei è lì?

Scarto decisamente la prima ipotesi, non sapeva che stavamo venendo qui, dato il buio della notte sono sicura che non sia riuscito a scorgere chi ci fosse all'interno del taxi a cui ha fatto segno.
Non mi resta che scoprire che cosa sia successo.
Zach dice al tassista di attenderci sa che qui, davanti a casa Downey, c'è qualcuno di troppo, resta solo da capire se siamo noi a dovercene andare o se sia la Paltrow.

-..dio- sento la voce di Robert pronunciare ma non capisco se sia un'esclamazione oppure un finale di una qualche parola.
Non riesco a pensare.
-Ci vediamo presto- dice la Paltrow e bacia Robert mentre mi fissa negli occhi.

Mi sta sfidando ma io non accetterò il suo guanto di sfida.
Robert sa come sono davvero e sa com'è lei, non mi metterò a combattere come due galli in un pollaio.
Ne varrebbe la pena? Sì, ma proprio non ce la faccio.

Dov'è finita tutta la tua forza Hope?
Dov'è finita la tua sfacciataggine?

Ho abbandonato tutto il mio lato combattivo, quando ho accettato di amare, quando ho accettato di farmi amare.
Voi vi starete chiedendo cosa c'entra l'amore con il perdere una parte di sé stessi, lasciatemi dire che c'entra eccome, il dolore che sento nel capire che Robert stasera ha mentito sulla chiamata, ha mentito per correre a casa da lei, mi fa troppo male, è un colpo forte alla bocca dello stomaco uno di quelli che se avessi avuto la difesa alta non avrei mai ricevuto.
La mia difesa è bassa ormai e incassare questo colpo senza conseguenze sarebbe stato impossibile.
Mi sento come su un ring, in due mi hanno colpito: Robert e la Paltrow.

Non mi resta che mantenere la mia dignità, quella poca che mi è rimasta.
Devo giocare d'astuzia, se non cadrò nelle provocazioni di questa donna, lei forse deciderà di lasciarmi in pace. Quello sarà il momento giusto per colpire. Non adesso.

-Hope- grida Robert quasi correndo verso di me.
Cos'è questo? Pentimento? Rimorso?

La mia forza ritorna in questo momento, mi giro e rientro nel taxi chiudendo la porta dietro di me.
Ho ascoltato il mio cervello, il mio cuore è rimasto su quel vialetto, ai piedi di Robert in frantumi.

Sento Zach parlare, è lui l'arbitro di questo incontro, l'unico ad essere dalla mia parte.
-Lasciala andare adesso- dice, poi si rivolge verso Gwyneth e continua -Tu sei veramente una stronza-

Le lacrime iniziano a scendere prepotenti lungo il mio volto, mi giro dalla parte opposta a quella della casa dando le spalle alla scena.
Devo essere forte.
Non devo piangere.
Reagisci.
Reagisci.

-Tu stanotte stai da me- sento dire a Zach mentre mi accoglie tra le sue braccia, baciandomi la testa e dando indicazioni al tassista.

Le lacrime, la stanchezza e quel senso di impotenza mi avvolgono e scivolo in uno stato quasi catatonico.

Quando mi riprendo siamo davanti ad una casa, penso sia quella di Zach, anche se non posso credere ai miei occhi. -Galifianakis perché hai una casa rosa?- dico divertita, abbandonando per un attimo il senso di impotenza che la fa da padrone dentro di me.
-Beh diciamo che..-
-Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento- dico seria.
-Quale momento?-
-Quello del tuo coming out-
-Brutta impertinente come osi?-
Mi abbraccia e io lo lascio fare.
-E’ la casa di mia madre, sto qui da lei per qualche tempo perché la mia villa è in ristrutturazione-
Scoppio a ridere ma le mie risa presto si trasformano in lacrime e sussulti.

Entriamo in casa e per la prima volta nella mia vita non mi perdo ad osservare ogni particolare di quello che mi circonda, non riesco a vedere nulla se non Robert.
Sono ancora sull’uscio della porta, la brezza del mare mi raggiunge alle spalle e sembra invitarmi ad entrare. Con sguardo fisso nel vuoto assecondo il suo invito e poi non riesco a dire altro che
-Mi ha mentito-
-Lo so, ma l'ha fatto per il tuo bene alla fine-
-Non si mente ad una persona, se la ami davvero- ribatto convinta.
-La paura di perdere qualcuno a cui tieni ti fa fare anche questo-
-Non riesco davvero a concepire questo concetto, so che è difficile fare o dire qualcosa che sai che ferirà chi ami, ma è sempre meglio che fare perdere la fiducia di quella persona nei tuoi confronti- prendo un lungo respiro -Io lo amo, ma non mi fido di lui, non mi fido perché non mi ha mai parlato del loro rapporto, di quello che c'è stato o di quello che c'è ma soprattutto vorrei capire cos'ha fatto lei per fare allontanare Susan-
-Susan?- mi chiede sorpreso.
-Non ne sai nulla? Pensavo che tu sapessi qualcosa- sono sincera.
-No Hope davvero, so che si erano allontanati per un qualche motivo ma lui non me ne ha mai parlato, dopo tutto non siamo mai stati migliori amici, abbiamo legato di più negli ultimi mesi, anche grazie a te- sorride.
Lo abbraccio.
-Sei davvero un amico lo sai? Senza di te non so proprio come avrei fatto a sopravvivere in questo ambiente di pazzi- sorrido.
-Eh lo so, siamo strani ma se ci apri il cuore come hai fatto tu ti diamo tanto-

Ma di chi stiamo parlando adesso? Di lui? Di me? Di Robert? Ho le idee confuse.

-Mi sto rammollendo grazie a voi-
-Ti stai innamorando per la prima volta- mi bacia sulla fronte ed io mi lascio abbracciare.


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E’ andata via senza neanche darmi il tempo di spiegare.
Se mi avesse dato quel tempo cosa le avrei detto? Probabilmente sarebbe uscita dalla mia bocca la patetica frase “Non è come sembra” che più che una frase per tranquillizzare, suona tanto come un’ammissione di colpa.

Sono stato un stupito, dovevo portarla con me, dovevo mostrarle che non avevo nulla da nascondere, ed è così ma non sapevo che cosa avesse in mente Gwyneth e avevo paura che per il nostro rapporto si rovinasse la mia relazione con Hope.

-Bene vedo che la tua ragazza ha preso la decisione migliore, andarsene per fare spazio a noi due. Forse ha capito che sono io quella giusta per t..-
-Hope è una ragazza intelligente. Sicuramente ha capito che sei la persona giusta per..- faccio una pausa giusto per osserva l’espressione di vittoria che si è già dipinta sul suo volto e poi riprendo -Sei la persona giusta per crearmi problemi-

Ma è ancora qui? Non sono stato abbastanza chiaro quando ho detto che se ne doveva andare? Bene allora ribadisco il concetto.
-Vattene-

Torno sui miei passi e chiudo la porta alle mie spalle. Non mi aspettavo proprio che sarebbe andata a finire così questa serata.

Mi dirigo verso la stanza di Exton e con piacere noto che si è già addormentato, gli rimbocco le coperte e mi siedo accanto a lui, iniziando ad accarezzarlo e a dargli qualche bacio. Mi rendo conto che non ho sonno, nonostante sia ormai notte fonda, così prendo il cellulare e anche se le mie dita tremano schiaccio sul numero che ho imparato a conoscere in questi mesi.
-Ti prego rispondi- sussurro dando voce ai miei pensieri.

Segreteria.
Riprovo una, due…dieci volte.
Segreteria.

Decido di tentare un’altra via. Digito il numero dell’hotel di Hope, se non vuole parlare con me voglio almeno sapere che sta bene e che è rientrata in albergo.
Finalmente qualcuno risponde, fortunatamente la reception è aperta 24h su 24.

“Salve sono Robert Downey Jr, volevo sapere se la signorina Hope D’angelo è rientrata, dovrei passare a portarle una cosa” mento.
“Un attimo che controllo”

Qualche secondo che sembra un’eternità.

“Mi dispiace signor Downey, non mi risulta nessun login per la camera della signorina D’Angelo”
“La ringrazio”

Mentre chiudo la chiamata, mi passa davanti agli occhi la scena di Hope che va via con …ma certo Zach! Lui saprà sicuramente dov’è Hope.
Uno squillo.
Due.
-Robert?- mi risponde finalmente.
-Zach è con te? Come sta? Io..-
-Si è con me, dirti che sta bene sarebbe mentire. Ha pianto tutto il tempo e si è addormentata così, non ha sentito le tue chiamate ma penso che sarebbe meglio lasciarle un po’ di tempo adesso- mi dice calmo ma poi all’improvviso il suo tono si trasforma -Dio, Robert ma che ti è saltato in mente?-
-Te lo giuro Zach, io l’ho cacciata via, non so cosa le sia preso-
-Ma cosa voleva da te?-
-Mi ha detto che ha lasciato Chris per me, che io e lei insieme saremmo la coppia più invidiata di Hollywood e soprattutto che io non posso stare con Hope e che tutto questo lo sta facendo per il mio bene-
-Ma quella è completamente pazza Rob! Adesso dov’è?-
-Non lo so appena ve ne siete andati le ho ribadito di andarsene e sono tornato in casa-
-Bene è già qualcosa, domani mattina parlerò con Hope, ti chiamo appena so qualcosa. Tu stai calmo e riposati, non combinare altri guai Rob!-
-Grazie Zach-
-Mi dovrete pagare una parcella, ormai sono diventato il vostro terapista di coppia-
Scoppio a ridere e per un momento penso che andrà tutto bene e che presto potrò riabbracciare la mia Hope.


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La luce mi colpisce duro quando apro gli occhi e devo ammettere che per un momento ho un attimo di smarrimento fino a quando non vedo il rosa.
Non pensate che io sia in preda ad una sorta di delirio ma è proprio questo che vedo rosa, rosa ovunque, di tutte le tonalità, roba da far impallidire Barbie in persona.
Zach è un tipo particolare dovevo aspettarmi che i suoi genitori non fossero da meno.

-Come ti senti?- mi raggiunge una voce squillante.
-Intontita, non lo so devo rimettere insieme i pezzi-
-Hai tutto il tempo che vorrai per farlo ma..-

Si ferma quando capisce che non lo sto ascoltando, ho in mano il mio cellulare e ho una dannata paura di accenderlo.
Paura di cosa vi starete chiedendo, beh ho paura di non trovare una sua chiamata o un suo messaggio, questo significherebbe che ha deciso di stare con lei; se trovassi chiamate o messaggi invece, avrei paura perché non so davvero cosa fare.

-Accendilo-
-Sai già cosa troverò non è vero? Ci hai parlato?-
-So in parte cosa troverai e sì mi ha chiamato per sapere se eri con me e se stavi bene-

Decido di accenderlo, in fondo non posso scappare da questa situazione per sempre.

10 chiamate, un messaggio vocale in segreteria.

Guardo Zach e lui capisce che voglio rimanere sola.
Non appena lo vedo uscire schiaccio il tasto che fa partire il messaggio registrato

“Sono Robert, vorrei tanto sentire la tua voce e chiederti come stai, in realtà vorrei solo vederti e stringerti tra le mie braccia. So che ho sbagliato, sono uno stronzo, ma se sapessi la verità ..se mi lasciassi spiegare..forse capiresti perché l’ho fatto.”

Cala il silenzio per qualche secondo ed inizio a pensare che il messaggio sia finito così.
Sento le lacrime riempirmi gli occhi ma riesco a trattenerle.
Ci sono cose più gravi al mondo per stare male giusto?

“Hope io sono qui, non ti chiamerò più, ti aspetto.”

Sento la voce di Exton in sottofondo chiamare il suo “papi” e poi ancora una volta la sua
“Ti amo”

Il messaggio questa volta è davvero finito. Lo riascolto un infinità di volte, mentre non riesco più a trattenere le lacrime.
Accendo il computer per controllare la mail settimanale che Jon manda a tutti per pianificare la settimana così saprò quanto tempo ho prima di rivederlo.
Un’altra mail attira però la mia attenzione.
“Quello che volevi sapere”
Mittente: sconosciuto.

Si possono fare mail con mittente sconosciuto? Oddio questa non la sapevo proprio.

Meglio tornare seri non è il momento per scherzare. Decido di aprirla anche se so già che non sarà nulla di buono. Scarico gli allegati e poi li apro quello che vedo mi sconcerta:








Sembrano baci ma spero proprio che non lo siano, quello che mi sconcerta è il loro tipo di rapporto, si vede quanto sono legati, si vede che quando si guardano c’è qualcosa in più.

-Hope tutto bene?-
Non rispondo e giro il computer verso Zach che viene rapito subito da quelle immagini. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivata anche a te una mail come questa
-Anche a me?-
-Si era arrivata anche a Susan una mail del genere- fa un attimo di pausa e capisce di essersi tradito, mi aveva detto che non sapeva nulla riguardo a Susan -Scusami se non te l’ho detto ma spettava a Robert fallo, so che voleva parlartene per chiarire il suo rapporto con Gwyneth ma non c’è stato abbastanza tempo-
-Capisco, hai fatto la scelta giusta, sei anche amico di Robert ed era giusto che me ne parlasse lui ma queste immagini non so proprio come interpretarle si vede che lui e lei..-
-Lei, Hope, non Robert. Robert si comporta così con tutti, lo sai meglio di me, gioca e scherza ed è sempre molto affettuoso gli piace il contatto fisico. Gwyneth non è così invece lo fa solo con lui, con gli altri sta sempre sulle sue, non da mai troppa corda insomma fa un po’ la snob-
-Stai cercando di difenderlo o è quello che pensi davvero?-
-Lo penso davvero, è una persona speciale e tu lo sei per lui, non lasciare che una stronza rovini tutto-
-Ci penserò Zach, non riesco ancora a fidarmi completamente di lui-
-E allora parlate- mi dice risoluto.
-Non ora, lascio passare qualche giorno e poi ci vedremo sul set, quando lo vedrò capirò che cosa provo adesso per lui-

Abbassa lo sguardo e si vede che è triste, forse quando ha parlato con Robert gli ha promesso che mi avrebbe fatto ragionare, sanno che sono una persona orgogliosa, sanno che ci vuole tempo perché cambi idea e soprattutto sanno che nessuno mi può convincere di una qualcosa, devo arrivare da sola alla mia decisione.

-Adesso vado Zach- lo abbraccio e continuo -Grazie per l’ospitalità e perché mi sopporti sempre-
-Cosa farei senza la storia Downey-D’angelo?-

Sorridiamo e il clima sembra essersi disteso, anche se quella mail mi ha lasciato l’amaro in bocca voglio proprio scoprire chi è il mittente e sono pronta a giurare che coincide con quello della mail indirizzata a Susan.

Il suono del clacson del taxi che ha chiamato Zach, ci avvisa che è il momento di separarci.
-Ti chiamo appena mi sono schiarita un po’ le idee, ho in mente un piano e ho bisogno di te-
-Si signora sono al suo servizio come sempre!- sorride -Ti accompagno al taxi-

Non appena Zach apre il cancellone che da sulla strada veniamo investiti da una cascata di flash e per un momento penso proprio di aver perso la vista accecata da quella luce.
Riesco a mettere a fuoco e avrei proprio preferito non vedere né sentire quello che mi stava circodando.
Paparazzi.

Non ci voleva proprio, non ho voglia di parlare con nessuno tantomeno con questi sconosciuti impiccioni.
Zach mi fa strada verso il taxi e prima che riesca ad arrivare alla portiera della macchina iniziano le domande insistenti ed io inizio a rispondere, ma solo mentalmente.

-Hope cos’è successo con Robert?-
Non sono affari tuoi.

-Hope la tua storia con Robert è finita e ti consoli con Zach?-
Ma che cavolo? A questo adesso gli rispondo sul serio.

-Hope come mai non vai da tuo padre che sta male?-
C-cosa? Mio padre? Cosa ne sanno loro di mio padre?
La risposta è semplice: hanno iniziato a scavare nella mia vita privata e sono arrivati fino a lui.
Robert mi aveva avvisato che non sarebbe stato facile.

Riesco finalmente ad aprire lo sportello e ad entrare nel taxi mentre faccio un cenno con la mano a Zach.
Compongo in fretta il numero sulla mia tastiera e faccio partire la chiamata

“Ciao Hope”
“Chris come sta papà?”
“Sta molto male”
Una fitta al petto e le lacrime inizia a tornare prepotenti.
“Perché non mi hai chiamato?”
“Papà non voleva distrarti dal tuo lavoro, ma come lo hai saputo?”
“Paparazzi”
“Oh capisco, sono state qui qualche giorno fa delle persone che volevano intervistarlo, è probabile che abbia chiesto in paese e qualcuno gli abbia detto che papà è in queste condizioni”
“Cos’ha?”
“Il suo cuore Hope”

Voi non lo sapete, come potreste? In fondo non vi ho mai parlato di mio padre. Ha una malformazione congenita al cuore, ha subito varie operazioni con lo scopo di ritardare l’intervento maggiore a cui avrebbe dovuto sottoporsi in caso estremo.
Non si è sottoposto prima a questa operazione per un unico fattore: i soldi.
In Italia non c’è nessuno in grado di svolgere questa delicata operazione, soprattutto non ci sono i nano-macchinari necessari, questi si trovano negli USA e si sa in America si paga per qualsiasi operazione e per quella che serviva a mio padre il conto era molto salato: centinaia di migliaia di dollari.
Ovviamente noi non disponevamo di una tale somma così sia io che mio fratello ci siamo laureati nella speranza di trovare un lavoro, ben retribuito.
Quando sono partita per Londra avevo perso di vista questo mio obiettivo, per il semplice fatto che i dottori ci avevano assicurato che dopo l’ultima operazione mio padre avrebbe potuto stare tranquillo per almeno 20 anni.
Invece eccoci qui, io ho poco più di 10 mila euro da parte, per il film mi pagheranno a fine riprese, non posso aspettare così tanto, il cuore di mio padre non può.
C'è solo una cosa che posso fare adesso..



One week later

Non ho perso tempo da quella chiamata, ho fatto la valigia dopo aver avvisato Jon che mi ha rassicurato che non ci sarebbero stati problemi dato che questa settimana la produzione si sarebbe spostata a NY, io avrei recuperato le mie scene una volta rientrata sul set.
Sono tornata nella mia Toscana, i campi erano ricoperti da un sottile strato di neve, calpestato da i miei cani che correvano incuranti del freddo nei campi intorno alla villetta di mio padre. Dal comignolo usciva una grande colonna di fumo bianco, nonostante la tecnologia ci avesse raggiunto anche qui, mio padre rimaneva fedele al suo camino e alle sue stufe a legna disseminate per ogni piano della casa, guardando il fuoco avevi già la sensazione di sentire il tepore che questo trasmetteva e venivi pervaso dalla sensazione di essere a casa.
Mio padre riposava a letto, la tv accesa a basso volume riempiva la stanza con i suoi suoni. Io e mio fratello ci davamo il cambio, in modo tale che mio padre non rimanesse mai solo. Nel frattempo ci eravamo mobilitati per chiedere svariati prestiti per riuscire a coprire l’operazione di mio padre. La situazione era facile e il mio ritorno di certo non era stato uno dei più felici della storia.

-Hope piccola mia, devi tornare in America adesso hai un bel lavoro, non stare qui ad accudire un povero vecchio, devi fare la tua vita-
-Papà smettila, e poi non dire cavolate non sei mica vecchio hai solo 55 anni e dopo l’operazione non sarai neanche più malato-
-Dove li troviamo i soldi per l’operazione?-
-Non ti preoccupare, ho qualcosa da parte ed io e Chris stiamo chiedendo dei prestiti vedrai che non faranno storie a concederceli- mento.

Le banche e le finanziarie stavano facendo problemi eccome, la cifra era troppo alta e né io né mio fratello potevamo dargli la certezza economica che ci chiedevano.
Non sapevo proprio che fare davvero.
Zach si era proposto di darmi una mano, ma ovviamente avevo rifiutato, non avrei mai accettato un prestito da lui, non poteva fare anche questo per me.

E Robert? Vi starete chiedendo. Beh la verità è che ci ho pensato a lui, ci penso sempre, mi manca e vorrei tanto vederlo e chiarire tutta la situazione ma tutte le volte che penso di chiamarlo torno sui miei passi, sarei un egoista a farlo, devo pensare prima a mio padre adesso.

Sono passati un paio di giorni da quella chiacchierata con mio padre ed anche oggi ho ricevuto una risposta negativa da una banca.
Il morale è a terra.
Dopo aver fatto un po’ di spesa, torno a casa e dentro di me iniziano a farsi spazio pensieri negativi, non ce la faremo a racimolare i soldi che ci servono.
Mio fratello è uscito, così decido di preparare il pranzo caldo data la giornata a dir poco gelida.

La neve ha incominciato di nuovo a scendere leggera e silenziosa ed io mi ritrovo a pensare che guardarla non è mai stato così rilassante. Ho sempre odiato la neve non fa che creare traffico nelle città, ma qui, in mezzo al nulla, riesce a creare uno scenario da fiaba, mentre mi perdo ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra sento mio padre chiamarmi a gran voce, spaventata mi precipito in camera sua
-Papà stai male?-
Lo vedo sorride, come non lo vedevo da anni.
-Sto bene, oggi è venuta a trovarmi una persona-
-Chi?-
-La conoscevo solo di vista ma oggi è venuto a farmi visita e mi ha offerto il suo aiuto- fa una pausa e io continuo a non capire -Hope potrò operarmi-
-Cosa? Ti ha offerto dei soldi e tu hai accettato?- dico sotto shock.
-Non mi ha offerto dei soldi mi ha offerto di farmi vedere dal suo medico, ha un’assicurazione sanitaria che copre questo tipo di spese e sarebbe grato di aiutarmi e poi ha detto che tu l’hai aiutato più di una volta e adesso tocca a lui ricambiare-

Non riesco a capire, in paese non ho contatti con nessuno da anni ormai, tanto meno mi ricordo di aver aiutato cos' tanto qualcuno.

-Dovrebbe tornare tra poco è andato a prendere le sue cose nell’hotel in cui sta-

Vedendo mio padre così felice, non riesco a dirgli che forse ha sbagliato ad accettare l’aiuto di una persona che non è di famiglia, tutti vogliono sempre in cambio qualcosa.
-Va bene papà quando sarà qui ne parleremo bene insieme adesso riposa sarai stanco-
-Ma che stanco sono contentissimo, ho voglia di correre-

Correre? Va beh lasciamo che si goda questo momento, una cosa così non gli capitava da anni.

Torno in cucina e spengo la tv, voglio che i miei pensieri riempiano questa stanza.
In fondo sono felice, forse c’è davvero una soluzione a tutto questo.
Mentre mi accingo a tagliare le verdure sento il rumore di un auto, sarà mio fratello, chissà se lui sa qualcosa del benefattore misterioso.

Apro la porta e le parole mi si fermano in gola.
Ci guardiamo per qualche secondo.



Qualche istante che permette al mio cuore di scavalcare il mio cervello e di dare forza alle mie gambe, corro verso di lui incurante del freddo e di tutto il resto.
Mi stringe a sé e le lacrime iniziano a scendermi, sono lacrime di felicità questa volta.
Mi stacco da lui, come se fossi ritornata in me.

-Ti prego perdonami- dice abbassando lo sguardo.

Io l’ho già perdonato, ho parlato varie volte con Zach che a sua volta aveva parlato con Robert, mi ha detto quando ci stava male per quello che era successo, voleva parlarmi, voleva spiegarmi, gli aveva detto che era disposto a venire fino qui solo per vedermi anche se lo avrei cacciato via.
Non avevo considerato la possibilità che lo facesse seriamente ed invece eccolo qui.
L’ho perdonato è vero, ma voglio comunque delle spiegazione, faccio lo stesso fatica a fidarmi di lui, ci vorrà del tempo perché tornino come prima le cose.

-Ti amo-

Questo suo gesto vale più di mille spiegazioni.



Note dell’autrice:
Eccomi qui! Mi scuso per non aver pubblicato prima ma essendo stata all’estero non ho proprio avuto il tempo materiale per farlo! Spero che le vostre vacanze siano andate bene!
Ma passiamo al capitolo, tutti aspettavamo di capire che cosa fosse successo tra Gwyneth e Susan e finalmente oggi avrete capito, in parte, i fatti.
Il rapporto di Robert e Gwyneth nella realtà, in certe situazioni, sembra non essere poi così chiaro e diciamo che su questa cosa ho costruito questa storia, perché diciamolo: non ditemi che non avete mai pensato che tra quei due ci fosse qualcosa di più di una sola amicizia:p? Detto questo nel prossimo capitolo vedremo se Robert riuscirà finalmente a spiegare a Hope cos’è successo ma soprattutto vedremo se Hope riuscirà a scoprire chi è il mittente delle mail;)! Vi ringrazio come sempre e vi aspetto nelle recensioni!
Il capitolo è dedicato a tutte/i coloro che mi stanno seguendo e recensendo, siete fanatastici:)
Settimana prossima pubblicherò ancora Mercoledì causa sessione esami;)!
A presto:)  

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Why ***


Capitolo 12 - Why "Hope"?


Molti di voi penseranno che sono un pazzo, lo so.
Un uomo innamorato non fa pazzie?

Dopo quel messaggio lasciato in segreteria a Hope ho sperato che lei mi richiamasse ma nulla, nessuna notizia di lei, o meglio so dov’è ora, vorrei tanto ammettere che è grazie a Zach che so dove si trova ma no, non è così.

Quegli avvoltoio dei paparazzi non hanno saputo fermarsi, ancora una volta, hanno pubblicato in prima pagina una serie di foto che ritraevano me, Gwyneth, Zach e Hope davanti a casa mia quella maledetta sera, seguite ovviamente dalle foto di Hope che entrava a casa di Zach la sera stessa e ne usciva solo la mattina seguente.

Inutile dire che non si sono fatti problemi a scrivere che Hope trascurava suo padre perché ora aveva raggiunto la fama ed era diventata un’insensibile egoista come molti dei ricconi di LA.

Nulla di più sbagliato.

Non oso immaginare come si sia sentita Hope quando è venuta a sapere di suo padre. Quando sono venuta a conoscenza di questa notizia sono stato immediatamente catapultato al giorno in cui la chiamata della morte di Susan mi raggiunse sul set.

Vorrei davvero starle vicino, riempirla di chiamate mi farebbe sembrare uno troppo insicuro, uno che non sa quello che fa, uno disperato.
Al momento sono tutto il contrario di questo.
So chi voglio e cosa voglio e sto andando a prenderli.

Vi starete chiedendo allora dove sia al momento, ci credereste se vi dico che sto guidando nel mezzo del nulla, con una macchina a noleggio, su una lastra di neve che inizia a ghiacciare?
Nulla di più pericoloso per un losangelino che è abituato a vedere la neve solo su google.


Finalmente scorgo del fumo uscire da un camino in lontananza.
Mi sembra di essere un cowboy in cerca degli indiani.

Eccola la casa di Hope.

Mi avvicino alla porta titubante, prendo un bel respiro.
Pessima mossa.
L’aria gelida mi entra nei polmoni e il freddo pervade il mio corpo, come a ricordarmi che questa non sarà un’impresa facile.

Oddio, solo ora penso che sono dire solo una parola in italiano e per la cronaca è “Ciao” come farò a parlare con il padre di Hope se lei non è in casa?
E soprattutto mi permetterà Hope di parlare con lui?
Troppe domande.
Nessuna risposta.

Non mi resta che bussare e vedere come va.

La mia mano trema e indugia qualche secondo prima di venire a contatto con il legno della porta.
Busso una, due volte.
Sto perdendo le speranze.

-Un attimo-
Sento queste parole ma non ne comprendo il significato e soprattutto è la voce di un uomo.

D’un tratto si spalanca la porta e si staglia davanti a me un uomo della mia stessa statura, pallido in viso e con delle grosse occhiaie sotto gli occhi, non può essere che il padre di Hope.

-Robert?- Oddio come fa a sapere chi sono?.
Sveglia Rob sei una star mondiale ti conoscono tutti.
-Hi- dico sperando di far capire che non so una parola della sua lingua mentre gli tendo la mano.
-Hi! I am Giuseppe. Come on, it’s cold outside- mi risponde spiazzandomi mentre mi stringe la mano.
O my god! Sa l’inglese.
Tiro un sospiro di sollievo.
Almeno questo ostacolo è superato.
Ma come fa a sapere così bene l’inglese? Sembra leggermi nel pensiero quando esclama.
-Mia moglie aveva origini inglesi e sapeva parlare molto bene l’inglese, così in casa abbiamo sempre parlato entrambe le lingue, è per questo che Hope lo sa parlare così bene-
Rimango un attimo basito.
Era la prima volta che sentivo parlare della mamma di Hope, sapevo solo che purtroppo non c’era più da molti anni.

Non faccio in tempo a ribattere che mi spiazza chiedendomi
-Come mai sei venuto fin qui?-
-Io..- balbetto.
-Hope! Mi sembra chiaro che tu sia qui per lei-
-Esatto, sono qui per lei, ho attraversato mezzo mondo per.. -
-L’hai ferita?- mi interrompe.
Questa conversazione si sta facendo più difficile del previsto ma d’altronde me lo dovevo aspettare, la tempra, Hope, la doveva aver presa da uno dei suoi genitori e adesso sapevo anche da chi.
-Non era mia intenzione farlo, so che sembra una frase di circostanza ma c’è una spiegazione a tutto. Peccato che io non abbia avuto l’occasione di spiegare. Sono qui per questo. E..- prendo fiato -Per aiutare Hope e lei, so che sta male-
-E’ così- la sua espressione si è fatta dura e continua -Io non accetto sol..-
-Non le sto offrendo soldi, ma ho un assicurazione sanitaria che copre qualsiasi operazione di qualsiasi cifra. Le chiedo solamente di accettare e di farsi visitare dai miei dottori e..- Mi interrompo, guardo l’uomo che sta in piedi davanti a me.
Le sue mani tremano, abbassa lo sguardo e le lacrime iniziano a rigargli il volto.
Non so che fare.
-Grazie- mi dice sorridendomi e stringendo le mie mani.
Faccio un gran sorriso e lo stringo a me, come se lo conoscessi da tempo.
Lui ricambia e sento le sue braccia riempirsi di forza e devo ammettere che è davvero una bella sensazione.
-Oh scusa che maleducato che sono, accomodati pure, ti faccio del the?-
-Non si preoccupi, se non le dispiace rimango qui ad aspettare che Hope torni-
-Non so bene dove sia andata ma di sicuro non tornerà prima di un’ora-

Mi guardo intorno e non posso fare a meno di notare la foto che campeggia più grande di tutte su un mobile della sala.



-E’ la mamma di Hope?- dico senza quasi pensarci.
Ma che hai in testa Robert? E se non volesse parlare di sua moglie che non c’è più e se gli desse fastidio? Beh non lo biasimerei, anche io non avrei parlare di Susan ad un estraneo.
-Si è lei, si chiamava Angy, era una donna bellissima e forte. Hope la ricorda molto-
Sembra essere finita lì la frase ma ancora una volta mi sorprende dicendomi -Mi dispiace per tua moglie. Condoglianze-
Lo guardo e non riesco a rispondere ma i miei occhi parlano per me.
-Hope ti ha già detto il perché l’abbiamo chiamata così? La sai la storia di sua madre?-
-No, credo che non fosse pronta per raccontarmelo, ci frequentiamo solo da qualche mese e..-
-Mi ha detto che ti ha raccontato di Sam e che avrebbe voluto tanto raccontarti di sua madre ma ci sono stati degli imprevisti..-
Non pensavo che Hope avesse raccontato tutto a suo padre ma ne sono contento, vuol dire che a me ci tiene ancora, almeno un po’.
-Angy aveva solo 27 anni quando rimase incinta, noi eravamo felicissimi, dopo aver avuto Chris, i medici avevano detto che probabilmente non avrebbe più potuto avere figli e di questo Angy era molto dispiaciuta, aveva sempre desiderato avere una famiglia numerosa. Quando scoprimmo che era rimasta di nuovo incinta fu una gioia e festeggiammo come non avevamo mai fatto prima. I novi mesi volarono fino a quando un giorno Angy, che era prossima al parto, iniziò ad avere dei forti dolori, la portai di corsa all’ospedale e..e..- la voce iniziava a tremare ma dopo averla schiarita riprese puntando i suoi occhi nei miei -I medici ci dissero che c’erano state delle complicazioni, il cordone ombelicale si era attorcigliato al collo di Hope e il suo battito era sempre più lento. Angy era troppo debole per subire un’operazione e così ci trovammo davanti ad un bivio: tentare l’operazione e rischiare che entrambe morissero oppure cercare di salvare Angy. Inutile dire che Angy non volle sentire ragioni voleva tentare l’operazione. Entrammo in sala parto e io non lascia per un attimo la mano di moglie. Fortuna che l’anestesia era solo locale, riuscivo a parlare con lei, ma vedevo che lentamente stava perdendo le forze, le palpebre si stavano facendo sempre più pesanti e non reagiva come avrebbe dovuto fare. Stava perdendo sangue. Troppo sangue. I dottori si accorsero che l’operazione non stava andando per il verso giusto così presero l’unica decisione possibile, dovevano salvare almeno la bambina. Quando intuii quello che stava succedendo sentii il mondo cadermi addosso. E gli sussurrai “Non posso vivere senza di te, amore mio”-

Noto che il suo sguardo è perso nel vuoto mentre pronuncia questa ultima frase, come se improvvisamente fosse stato catapultato di nuovo in quella sala operatorio.

-Giuseppe se non te la senti, non continuare ti prego-
Mi guarda dritto negli occhi. Mi sento quasi in difetto quando capisco che con la mia frase lo aveva riportato bruscamente alla realtà.
-Non ti preoccupare- risponde con sguardo perso nel vuoto.
Forse sarebbe stato meglio che me lo avesse raccontato Hope. Lei non c’era e non aveva vissuto in prima persona quel tragico momento.

I miei pensieri si interrompo all'improvviso quando Giuseppe ricominacia da dove si era interrotto.
-Poco meno di due ore dopo..poco meno di due ore..- esita un attimo -Mi ritrovavo in un lungo corridoio dalle pareti fredde e scolorite, guardai in basso verso quel fagottino che stringevo tra le mie mani. Mi ricordo la sua mano stringere la mia-


-Hope- sospiro sovrappensiero.
-Hope- ripete -Stava bene, era una bella bambina con tanti capelli, neri come la notte, neri come quella notte in cui venne alla luce, neri come quella notte che si era portata via la sua mamma..mia moglie..la donna che non ho mai smesso di amare. Ricordo le sue ultime parole dopo aver preso in braccio per qualche secondo la piccola Hope, le sue parole furono sibilline, ma me ne accorgo solo adesso. “Amore lei è Hope, sarà la tua speranza di una vita migliore, quando penserai di non farcela, quando io non ci sarò a sostenerti nelle scelte giuste o sbagliate che ti troverai a fare per il suo bene”. Sospirai il suo nome ancora una volta mentre vedevo la vita uscire dalle sue vene e lasciare il suo corpo. Solo in quel momento capii l’importanza del nome di mia figlia, Hope D’angelo, quell’angelo è mia moglie-

Sono esterrefatto. Mi rendo conto in quel momento quanto le parole della madre di Hope fossero simili alle parole di Susan nella lettera che mi aveva lasciato “Ti lascio la mia parte migliore..Exton”.

Guardo la foto vicino a quella di Angy, è lei il mio amore, bella allora come è adesso.




Sento gli occhi riempiersi di lacrime, so che Hope non se la sentiva di raccontarmi questa storia, ed ora capisco il perché.
Forse era giunto il momento di andare e tornare dopo qualche ora, la mia presenza qui era ormai di troppo.
Il padre di Hope aveva accettato la mia proposta e io sarei uscito da quella casa, più felice, ma anche più consapevole che la donna che amavo aveva, come me, tante ombre che popolano il suo passato.

Lotteremo insieme contro queste ombre amore mio.


Note dell’autrice:
Sembra incredibile anche a me ma rieccomi! Mi scuso con tutti quelli che mi hanno seguito in questi mesi, nonostante non abbia avuto, purtroppo, il tempo di pubblicare.
Questo capitolo è abbastanza breve rispetto a quello a cui vi ho abituati, ma un capito dedicato al padre e alla madre di Hope e alla storia del nome di loro figlia, mi sembrava doveroso.
Inoltre grazie alle vostre recensioni, sono riuscita a “tirarmi fuori” da questo periodo in cui avevo perso un po’ di inventiva. Quindi che dire grazie grazie grazie! In particolare a Gencs_997, AliRetro, Annabethanna e Allyson_ a cui dedico questo capitolo! Grazie mille ragazze :)
Ricomincerò a pubblicare ogni settimana come ho sempre fatto e dal prossimo capitolo ci sarà già un colpo di scena bello grosso! Inoltre ho già in mente un’altra storia che inizierò a pubblicare subito dopo la fine di questa!
Vi aspetto come sempre nelle recensioni!
Grazie ancora a tutti per il sostegno!
A presto:)

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Fake ***


Capitolo 13- Fake


Non so se è la pioggia che scende prepotente in questo giorno, o se sono le mie lacrime copiose che bagnano il mioviso.
Avete creduto che fosse tutto sistemato quando Robert è arrivato qui, con una soluzione per mio padre?
Beh, sbagliavate se ci avete creduto.
Sbagliavate come me.
Anche io ci ho creduto.

Non sono dell’umore adatto per spiegarvi per filo e per segno cosa sia successo in quella manciata giorni che Robert ha passato qui con me, nella casa di mio padre, vi basta solo pensare che adesso l’unica cosa che vedo sono una distesa infinita di ombrelli neri che si intonano allo stesso colore di tutti i vesti dei presenti.



Nero.
L’unico colore ammesso in un giorno così.
Il funerale di mio padre.

Giro lo sguardo alla mia destra e lo guardo, tenta di trattenere le lacrime.




Sento la mano di Robert intrecciare le mie dita ma non sento nulla.
Ho il corpo e la mente completamente svuotati.


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Non è possibile.
Mi sembrava tutto risolto.
C'era una soluzione a tutta questa brutta situazione. 
Avevo Hope di nuovo vicino a me, suo padre poteva stare meglio fin quando un paio di giorni dopo essermi trasferito a casa di Hope, una mattina lo trovammo senza vita nel suo letto.
Mi si gelò il sangue.

Sono passati ormai due giorni e Hope da quel momento è calata in uno stato di shock, mi rivolge a stento la parola.

La cerimonia passa veloce e io penso di lasciare il funerale appena uscito dalla messa.
Qualcuno mi ha già riconosciuto e non voglio che le persone mi si avvicinino ora, sarebbero capaci di farlo anche in un’occasione del genere.
Torno a casa guidando la mia auto, fino a quella in cui, fino a paio di giorni fa, avevo considerato la mia casa, l’unico  posto in cui mi sentissi a mio agio dopo la morte di Susan.

Non è possibile, sapevo che sarebbe stata dura, speravo che la mia offerta avrebbe potuto risolvere la situazione ma il destino, ancora una volta, non mi ha dato nessuna possibilità.
Assorto nei i miei pensieri mi dirigo verso la camera dove mi sono sistemato, aspetterò qui Hope.
So che suo fratello, potrebbe non apprezzare la presenza di un “estraneo” in casa in un giorno come questo e avrebbe ragione, so come ci si sente.
Meglio che mi faccia vedere il meno possibile.
Apro gli occhi ed è passata un’ora scarsa da quando sono tornato ma non sento nessuno, forse sono ancora in casa da solo. Mi giro sul fianco per guardare fuori dalla finestra e solo adesso mi accorgo che c’è Hope seduta dall’altro lato del letto.
Ha lo sguardo fisso verso il vuoto.
Non so cosa fare.

-Ehy-
-Ehy- mi risponde.
-Come sta..-
-Robert ho bisogno di rimanere da sola per qualche giorno- mi dice senza neanche voltarsi.
Mi spiazza.
Il cuore inizia ad accellerare, sento un fuoco bruciare dentro di me.
Non rispondo, mi alzo, e raccolgo le ultime cose, che ho lasciato in giro per la stanza, le ripongo nella valigia. Non l’avevo ancora disfatta semplicemente per il fatto che a breve saremmo partiti per New York dove ci aspettava Jon e dove ci aspettava, soprattutto, il medico per il padre di Hope.

Giro intorno al letto, le prendo le mani e la faccio alzare mentre la stringo a me.
Sento i brividi che mi attraversano ogni fibra del mio corpo e so che sta succedendo la stessa cosa a lei.
Le prendo il viso tra le mani e finalmente rivolge il suo sguardo verso di me. Non so per quanto tempo rimaniamo così ma alla fine decido di avvicinarmi e non appena vedo che lei non si ritrae le do un bacio leggero a fior di labbra fino a quando sento le lacrime iniziare a scendere e unirsi a quelle di Hope.

Non so cosa questo possa significare, ma ho una gran paura che possa essere la fine.

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Se n’è andato, non ha neanche provato a convincermi di cambiare idea. So quanto possa essere stato difficile sentire dirsi di andarsene dopo tutto quello che ha fatto.
Sono una stronza, lo so.

Non avevo ancora digerito la storia della Paltrow, quando mio padre ha lasciato questo mondo, senza neanche darmi la possibilità di salutarlo un ultima volta. Il dottore ci ha assicurato che non ha sofferto, il suo cuore si è fermato durante la notte, come se fosse felice di averci tutti qui, senza problemi, dopo anni, come se avesse capito di aver assolto il suo compito in questa vita.

Amo Robert e dopo aver pronunciato quella frase, senza neanche pensarci mi sono pentita all’istante.
Non so neanche io perché l’ho detta, o forse si lo so.
Non voglio che dopo la morte di Susan, Robert si faccia carico anche del mio dolore. E’ troppo per lui e sarebbe troppo anche per me sopportare una cosa simile.



Two weeks later

Due settimane, due settimane che non lo sento e che non sento la sua voce. Non ho il coraggio di chiamarlo ma il mio tempo in solitudine sta per finire tra una settimana dovrò tornare a NY per completare la mia parte di riprese.

Il cellulare vibra, penso che sia Zack, mi ha tenuto costantemente informata sulle riprese e soprattutto su Robert e sui suoi infiniti monologhi su di me, dice che vuole lasciarmi spazio, non mi vuole forzare e che mi ama.

Ma un momento.. non è Zack è una mail di Google Alert su Robert.
Il mio cuore salta un battito quando apro la mail.
Io..io non riesco a credere a quello che vedo, non ci posso credere quando vedo l’articolo contenuto.



So che Robert era andato in quelle isole per qualche giorno ma dopo la sua partenza Zack non aveva più avuto notizie.
Non ci penso un attimo, mi collego ad internet e compro il primo biglietto disponibile per NY.
Spiego velocemente tutto a mio fratello che si offre di accompagnarmi all’aeroporto e meno di tre ore dopo sono già in volo.

12 ore.
Sono passate 12 ore senza che io dormissi o pensassi ad altro. Ho provato a chiamare Zack ma non mi ha risposto, non so cosa fare né pensare così gli ho lasciato un messaggio e non appena varco la soglia dell’aeroporto lui è lì.

-Che fine hai fatto?- dico snervata.
-Sono felice di vederti anche io- mi risponde serio, ma poi sorride e mi abbraccia.
-Scusami Zack, non volevo aggredirti- dico scofortata.
-Ma che è successo?-
Senza dire una parola prendo il cellulare e gli mostro l’articolo.
Lo vedo impallidire.
-Andiamo-
-Dove?-

Non mi risponde e mi trascina serio verso il primo taxi che ci si para davanti. Comunica l’indirizzo e intima al povero taxista di fare il prima possibile.
Questa situazione mi sta uccidendo.

-Andiamo all’Hotel dove alloggia Jon lui saprà sicuramente qualcosa-

Il fottuto traffico di NY non ci lascia scampo.
Passa un’ora prima che di riuscire ad arrivare all’hotel.
Corriamo verso la hall lasciando all’ingresso i bagagli.

-Buongiorno vorrei parlare con il signor Jon Favreau, può chiamarlo?-
-Certo come desidera, chi lo desidera?- risponde cortese la ragazza al bancone.
-Il signor Galifianakis-

In un’altra occasione sarei scoppiata a ridere sentendolo dire “Il signor Galifianakis” ma questo non mi sembra il momento adatto.

Vediamo uscire Jon dalle porte dell’ascensore. Zack strappa il cellulare dalle mie mani e gli mostra l’articolo. Jon legge l’articolo dal cellulare e non appena ha finito ci guarda serio.

Inizio a temere davvero il peggio.
Non posso credere che sia vero.
Non posso credere che io l’abbia mandato v..

-Ahah ma siete matti?- interrompe i miei pensieri Jon ridendo a crepapelle.

C-h-e     c-o-s-a     c-è     d-a     r-i-d-e-r-e?

-Ragazzi ma è un fake-
Zack mi guarda stupito e io non so come reagire.
-Un fake? Ma Robert non era Turk & Caicos in questi giorni?- chiede Zack incredulo.
-Doveva partire ma alla fine è rimasto bloccato qui per la neve-

Tiro un sospiro di sollievo.

-Dov’è adesso?- dico senza pensarci un attimo.

-Quinto piano stanza 110-

Corro verso il primo ascensore disponibile.
Lo voglio vedere, lo voglio abbracciare, chiedergli scusa e ringraziarlo.
Lo voglio.




Note dell’autrice:
Rieccomi! Vi sono mancata vero:p? So che lo scorso capitolo è stato un po’ noioso ma ci voleva, anche in questo Robert e Hope non si sono ancora riconciliati del tutto, non sarebbe stato naturale dopo un evento come la morte del padre di Hope. E poi anche la storia dell’articolo è stata una bella mazzata ma è servito sicuramente a fare capire a Hope che è stata una “stupida” ad allontanare il povero Robert e farà di tutto per farglielo capire. Chissà se il nostro Robert sarà così ragionevole.
Il capitolo è dedicato alla cara RoxyDowney, che io adoro, e che ringrazio per la motivazione che mi trasmette sempre.
Detto questo ci vediamo, possibilmente settimana prossima!
Fatemi sapere cosa ne pensate:)!
Non siate timidi;)
A presto:)

PS. La storia dell’articolo, è vera, da ieri sera gira sul web questa articolo sulla morte di Robert! Fortuna che è soltanto un fake! Thanks God!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Robert sei fantastico ***


Capitolo 14- Robert sei fantastico


-Robert..sei fantastico-

Indovinate un po' dove sono? Si esatto quinto piano davanti alla stanza 110, la stanza di Robert Downey Jr che a quanto pare, solo dopo due settimane, è già impegnato a sostituire la sottoscritta con qualcun'altra.
Ho i brividi.
Va bene sono stata una stronza a trattarlo così, va bene non mi sono più fatta sentire, va bene non gli ho mai dato la possibilità di spiegare la situazione, va bene va bene..ma no! Non va bene nulla.

Perchè venire fino in Italia, da me, per riconquistare la mia fiducia? Perchè dire che mi amava che ci sarebbe sempre stato per me? Perchè tutto questo se dopo due settimane si è già trovato una delle sciaquette con cui fino a qualche mese fa passava tutte le notti?
Io non capisco.

Non osate pensare che io sia gelosa perchè no, non è gelosia questa, è semplice e puro orgoglio il mio.

Sento le guance avvampare e non è un buon segno, so che se mi trovassi davanti lui o quella che lo sta intrattenendo non mi tirerei indietro dal mettergli le mani addosso.

È meglio che me ne vada adesso o davvero potrei fare un casino.
Faccio retro front ma evidentemente il signor Downey non ha ancora smesso di stupirmi. Gelo quando sento non una risata, ma ben due e di due donne diverse.

Penso di aver toccato il fondo.

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Come faceva quella canzone?
"New York , New York"

Stranamente non mi mette di buon umore, non mi viene voglia di cantare, non oggi a dire il vero non ho voglia di fare nulla da due settimane, da quel giorno che ho lasciato la casa di Hope, da quel giorno che non ho più sentito la sua voce, il suo calore.

Non l'ho chiamata, non voglio metterle pressione ma in compenso ho passato molto tempo con Zack. Sono sicuro che lui sentisse la mia Hope, più volte ho visto che scriveva un messaggio indirizzato a lei ma non ho mai voluto indagare, mi bastava sapere che lei stesse bene ed evidentemente era così dato che Zack non mi ha mai parlato di lei, forse anche su richiesta di Hope.

Finalmente questi giorni sono quasi finiti, tra poco lei dovrà essere qui sul set, non potrà rimandare oltre ed io finalmente la rivedrò. Non so come andrà ma in qualsiasi caso io sarò contento.
Sarò felice di incontrare di nuovo i suoi occhi.

Sono sdraiato sul letto e vorrei rimanere qui fino a domani mattina quando dovrò andare sul set, l'unico momento in cui la mia mente rimane impegnata e riesco a non pensare a lei, ma il bussare insistente alla mia porta mi costringe ad alzarmi.
Guardo dallo spioncino e vedo che lei è arrivata. La accolgo insieme alle altre due ragazze nella mia suite così che possano prepararsi per il loro lavoro.

Mi guardo allo specchio.
Sono impeccabile come sempre ma c'è qualcosa che blocca il sorriso che vorrebbe allargarsi sulle mie labbra: perchè Hope non è qui con me?

-Robert noi siamo pronte, possiamo iniziare quando vuoi-

Mi dirigo verso la stanza e mi siedo sullo sgabello dove dovrò stare, guardo verso la donna in piedi davanti a me e inizio a sfoderare una serie di espressioni seducenti da manuale.

-Robert..sei fantastico- mi dice e io forse per la prima volta nella mia vita non riesco ad accettare un complimento del genere.
Devo tirarmi fuori da questa situazione.

Ammicco scatenando le risatine di tutte le donne presenti nella stanza.
Perfetto forse mi sono salvato.
Continuiamo così ancora per qualche minuto e finalmente arriva il momento di fare una pausa.
Non ce la faccio a fingere di essere felice.
Abbasso lo sguardo e una voce famigliare mi raggiunge risvegliandomi da questo torpore.
J- Rob non ti ho mai visto così triste durante un servizio fotografico-
R- Lo so Jon, che ci posso fare? Oggi non è giornata-
Z- Beh diciamo che è da due settimane che non sei in giornata-
J- Ho la sensazione che quando saprà chi è il nuovo ospite di questo Hotel il suo umore cambierà rapidamente- dice rivolgendosi a Zack come se io non fossi in questa stanza.
Z- Quando lo scoprirà vedrai che sarà tutti i giorni 'in giornata'- risponde Zack continuando a ignorarmi.

Ma che cavolo sta succedendo? Chi è questo ospite che potrebbe farmi tornare il sorriso? Spero che non stiano scherzando e spero che non sia qui Gwyneth, non potrei sopportarlo. Hope dovrebbe arrivare tra cinque giorni, è presto, ma se fosse arrivata prima? Se fosse davvero lei? Scendo dallo sgabello e mi dirigo verso l'uscita della porta, devo saperlo subito, non posso più aspettare.
Ho aspettato abbastanza.

In pochi minuti sono alla hall dell'hotel e mi dirigo verso la ragazza che sta dietro al bancone, mi vede arrivare e mi fa un gran sorriso.
Penso abbia una cotta per me.

-Ciao Jane- leggo sulla targhetta il nome, la vedo arrossire, bene forse non sarà così difficile avere informazioni sugli ospiti dell'hotel.
-Mi dica signor Downey-
-Mi può dire se alloggia qui la signorina Hope D'Angelo?-
-Io non potrei veramente-
-Hai ragione, ma ti posso assicurare che non sono un mal intenzionato- mi piego sul bancone e tiro la stoccata finale -Sarà il nostro segreto Jane-
Colpita e affondata.
Mi sorride ormai rossa in volta e finalmente mi da la notizia che tanto aspettato in queste due settimane.
-Sì, la signorina è arrivata un'ora fa. Alloggia al quarto piano stanza 104-
-Uno di questi giorni ti offro un caffè Jane, sei stata davvero gentile! Buon lavoro-

Mi giro e non aspetto la risposta l'unica che volevo sentire me l'ha appena data.
Corro verso l'ascensore, ho sognato tante volte questo momento in queste settimane ma adesso che sono qui non ho la minima idea di cosa dirle.
E se non volesse che io vada da lei?
Se avesse deciso che vuole rimanere da sola?
Detto sinceramente, non mi importa, datemi dell'egoista ma io ho sofferto molto in queste settimane e adesso non ce la faccio più.
Ho almeno il diritto di sapere cosa ne sarà di noi. Mi deve almeno questo.

Quarto piano, stanza 104.
Ci siamo o meglio ci sono.
Alzo la mano e la vedo esitare e tremare, proprio come qualche settimana fa quando ho bussato per la prima volta alla porta di quella casa nella campagna toscana.
Busso una volta e trattengo il respiro. Sento i suoi passi leggeri sul parquet.
Apre la porta e i nostri sguardi si incrociano, non si avvicina a me e continua a fissarmi.
Non so se sono più stupito io di averla qui davanti o lei di vedermi qui nonostante io e lei non ci siamo mai sentiti in questi giorni.

-Ciao- dico timidamente. Timidamente? Io? Ma che mi hai fatto Hope?
-Ciao- mi risponde e vedo che i suoi occhi iniziano ad appannarsi.
Non è un buon segno.
-Come stai?- è l'unica cosa che mi importa.
-Sono passata dal perdere mio padre al pensare di aver perduto l'uomo che amavo-
Amavo? Perchè al passato? Non mi ama più? Perchè ha pensato di avermi perso?
Ma poi continua -Al capire che l'uomo che amavo- ancora con questo passato? -Ha già trovato qualcuna o forse più di una per rimpiazzarmi-
Che cosa? Non ho mai pensato di rimpiazzarla!
-Amore cosa stai dicendo? Io non capisco, perchè hai pensato di avermi perso? E perchè pensi che io ti abbia rimpiazzato?-
Mi avvicino per abbracciarla ma lei indietreggia.
-Hope ma che fai? Mi vuoi spiegare cosa sta succedendo?-

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E' qui davanti a me.
Il mio cuore mi dice di abbracciarlo e stringerlo a me ma la mia mente non mi permette di muovere un solo muscolo in sua direzione.
Mi ha chiamata "amore" e un brivido ha percorso tutta la mia schiena.
Cosa devo fare? So bene cosa dovrei fare.
Beh sono troppo orgogliosa per non farlo, non vorrei sentire la risposta che seguirà a questa mia affermazione ma lo devo fare.
-Non penso che tu mi abbia rimpiazzato ma ne ho la certezza-
Lo vedo abbassare lo sguardo, vinto tra poco confesserà tutto.
-Mi dispiace-
Ecco appunto.
-Mi dispiace che tu non tu fida di me-
Cosa? Adesso sarebbe colpa mia?
-Io mi fidavo di te, io ti amavo ma oggi..-
-Ma perchè continui a parlare al passato? Cos'è che è cambiato? Sono rimasto qui ad aspettarti, ad arrovellarmi il cervello, ti ho lasciato il tuo spazio, io non ce la faccio più!- dice esasperato.

Gli prendo le mani e lo tiro dentro alla mia camera chiudendo la porta dietro di me, non voglio dare spettacolo davanti a tutti.
Non so perchè lo faccio ma gli prendo il volto tra le mani e lo guardo negli occhi.
È al limite e lo sono anche io.
Gli prendo una mano e lo faccio sedere sul grande letto che campeggia in mezzo alla stanza.

Penso che il cuore stia prendendo il sopravvento. Cervello dove sei finito?

Inizio a pensare che non capisca a cosa mi riferisca, tanto vale dirglielo chiaramente.
Prendo un gran respiro e sputo il rospo.
-Appena sono arrivata oggi, dopo aver saputo che eri ancora vivo, io..-
-Vivo?-
-Si ma questo te lo spiego dopo-
Mi guarda perplesso ma riprendo a parlare altrimenti non avrò più la forza di dire questo. 
-Sono arrivata davanti alla porta della tua camera e ho sentito una donna parlare con te e..e poi delle donne che ridevano-
Abbasso lo sguardo e sento gli occhi riempirsi di lacrime.
-Robert sei fantastico- dice con un filo di voce.

Lo guardo e mi sento più ferita che mai.
Un gran sorriso si allarga sulle sue labbra e io inizio ad essere confusa, cos'ha da ridere? Oltre il danno la beffa?
Tira fuori il cellulare dalla tasca della sua giacca mentre continua a sorridermi.

-Ti faccio vedere che cos'ho fatto con quelle donne oggi-
-Mi stai prendendo per il culo?- non ero così arrabbiata da molto tempo.

Mi alzo dal letto ma sento la sua mano afferrare la mia, mi fa girare verso di lui che si trova, adesso, in piedi davanti a me.
Siamo vicini.
Troppo vicini.

Vedo che apre una mail, ha degli allegati.
Basta mail, mi hanno procurato troppi problemi.

-Guarda-



Non posso credere ai miei occhi.

Un set fotografico? Davvero? Ma quanto sono stupida?

-Io sono sempre fantastico al lavoro è ovvio che la fotografa me lo abbia detto-

Sorride ancora e penso che non ci sia nulla di più bello al mondo del suo sorriso.

Mi avvicino a lui ma non lo bacio, anche se vorrei davvero tanto ma prima devo dirgli qualcosa di importante.
-Robert..-esito, ho fatto tanto volte questo discorso tra me e me ma averlo qui davanti adesso è tutta un’altra storia -Perdonami, io non volevo ferirti, sei stato l’unico a starmi vicino in tutta questa storia-
-Stai dimenticando Galifianakis- scherza per alleggerire il momento.
-Galifianakis non ha attraversato mezzo mondo solo per venire ad abbracciarmi-
Sorrido e lui fa lo stesso.
-Non avrei voluto dirti di andartene, me ne sono pentita subito dopo averlo detto ma..-
-Sei troppo orgogliosa- completa la mia frase.
-Esatto, ho pensato di averti perso e che tu te ne fossi andato senza sapere quanto ti amo-
Vedo i suoi occhi illuminarsi.
-Temevo di non sentire più quelle parole uscire dalla tua bocca-
-Sia mai io dirò sempre che amo..la Pizza-
-Scema- ride.

Le nostre labbra si sfiorano e io rabbrividisco come se fosse la prima volta.

-Per stavolta non risponderò a questo insulto ma sappi che dovresti essere gentile con me dato che ho attraversato anche io mezzo mondo per venire da te-
-Dovevi già venire qui, non sei venuta apposta per me- fa lo stronzo ma poi si mette a ridere.
-Oh beh, in effetti hai ragione, se non fosse stato per quel fake non sarei venuta qui prima- faccio la stronza anche io.
Mi piace quando scherziamo così.
-Fake? Ma di cosa stai parl..?-
-Te lo spiego più tardi, adesso devo fare una cosa più importante- mi avvicino maliziosa alle sue labbra.
-Sarebbe?- mi dice mentre cinge i miei fianchi e porta il mio bacino a contatto con il suo.
-Voglio vedere se sei davvero fantastico come dicono-
-Mi stai provocando D’angelo?-
Ci dondoliamo sulle nostre gambe con movimenti sensuali e provocatori, sembriamo due cobra che si studiano prima della battaglia.
Amo questa danza.
-Puoi giurarci Downey- non mollo il colpo.

Sorride e finalmente le nostre labbra si incontrano. Ci divoriamo e senza rendercene conto finiamo sul quel letto che tanto ci ha bramato come noi abbiamo bramato lui.
Voglio rimanere qui fino a domani mattina.
Io lui e il nostro amore.


Note dell’autrice:
Mi stupisco da sola per la velocità con cui ho scritto questo capitolo ma d’altronde amo far riappacificare i nostri protagonisti.
Dai vi faccio un piccolo spoiler: il prossimo capitolo inizierà con una scena very hot;) mica pensavate che vi avrei lasciato all’asciutto così:p!
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e spero che chi sta leggendo, vecchi o nuovi che siate,mi farete sapere cosa ne pensate, da quando sono tornata siete insolitamente silezioni e questo mi dispiace molto:(!
Il capitolo è dedicato a RoxyDowney (come sempre;)) e a MissHolmes le mie follower poco silenziose;)!
E già che ci sono vi invito a leggere le storie di RoxyDowney che sono semplicemente FAVOLOSE!
Fatemi sapere mi raccomando;)!
Ci leggiamo!
A presto:)

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Capitolo 15
*** Capitolo 15- Pronti a combattere ***


Capitolo 15- Pronti a combattere


Ma che ci è preso?
Sembra la prima volta che ci assaggiamo, il suo sapore non è mai stato così buono.
Nel caso ve lo stiate chiedendo la risposta è: no non sono diventata cannibale all'improvviso, non pensate male, ma l'uomo che amo mi fa impazzire.

Le nostre labbra non vogliono staccarsi, io bramo le sue e lui le mie. Le nostre lingue si incontrano e si corteggiano come in una stanza rituale.Gli mordo il labbro inferiore e lo sento rabbrividire. Non siamo ancora pronti a passare al passo successivo, vogliamo giocare ancora un po' e stuzzicarci.

Questo non fa che aumentare il nostro desiderio.
Rabbrividisco ad ogni suo tocco.

Slaccia lentamente, troppo lentamente, i bottoncini del mio maglioncino. Decido di dargli una mano, lo vedo sorridere.

-Quanta fretta..-

Sorrido anche io e le mie dita iniziano ad indugiare sulla cintura dei suo pantaloni mentre inizio a baciare, mordere e leccare ogni centimetro del suo collo. Ad ogni piccolo morso lo sento rabbrividire e capisco che è quasi al limite, come lo sono anche io.
Si lascia andare a sul letto e mi aiuta a sistemarmi sopra di lui. Ferma le mie dita che ancora indugiano sulla sua cintura e inizia a slacciarla.

-Quanta fretta Downey-

Lo vedo sorridere e mi coglie di sorpresa e ribaltando le posizioni. Siamo di nuovo un fuoco pronto a bruciare tutto quello che ci sta attorno. Ci aiutiamo a vicenda a togliere vestiti che ormai sono di troppo. Stuzzica i miei seni e mi fa arrivare al limite, non ce la faccio a resistere oltre.
Sospiro il suo nome e lo sento rabbrividire, mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro.
-Ti voglio-

Sembra accendersi ancora di più così non indugiano oltre. Morde il mio collo e si unisce a me facendomi sussultare.

Siamo una cosa sola, finalmente dopo tanto tempo.
I nostri baci sono salati come le lacrime che abbiamo versato quando eravamo lontani e l’essere qui adesso, nonostante tutto, rende l’atmosfera ancora più surreale e magica.


Prende le mie mani e le porta sopra la mia testa tenendole ferme con le sue; si muove ritmicamente su dentro di me mentre si occupa del mio collo facendomi sussultare ad ogni suo movimento, ad ogni suo respiro, ad ogni suo bacio. Lo sento sussurrare il mio nome, chiamarmi “amore” e questa mi manda in estasi.
E’ giunto il momento ormai.
Inizio a muovere il bacino assecondando i suoi movimenti, lascia andare le mie mani e porta le sue sui miei fianchi per avere una presa più salda, insinua la sua lingua tra le mie labbra, sento i nostri respiri farsi più veloci. Le nostre labbra si staccano e inspiriamo aria per il polmoni che stanno bruciando, ancora due spinte decise e raggiungiamo l’apice del piacere.

Apro gli occhi e leggo la stessa emozione che sto provando io adesso, eccitazione mista a felicità.

Si lascia andare su di me appoggiando la testa sul mio petto, le mie dita si intrecciano con i suoi capelli ormai scompigliati. I nostri respiri tornano pian piano a farsi regolari.
Prendo il suo volto in modo da riuscire a guardarlo negli occhi.

=Ti amo- diciamo all’unisono e sorridiamo per averlo detto nello stesso momento.

Mi alzo ma sento le sue mani afferrarmi i fianchi e trattenermi. Si alza anche lui e mi abbraccia da dietro mentre le sue braccia cingono il mio ventre. Mi bacia sensuale la nuca e io rabbrividisco, uno dei miei punti deboli.

-Dove pensi di andare?- mi sussurra.
-A farmi una doccia- mi giro e lui fa scendere le sue mani sul mio fondo schiena -E tu verrai con me- lo provoco.
-Bene, così va meglio- ammicca.

Mi solleva e inizia a baciarmi mentre cammina verso la doccia. Mi schiaccia contro la parete fredda e ho un brivido dovuto a questo contatto ma non mi importa, sto andando a fuoco. Inizia a occuparsi del mio collo mentre mi appoggia delicatamente a terra. Accendo i getti e l'acqua inizia a scendere su di noi. Gli accarezzo l'interno coscia per stuzzicarlo un po' ed inizio a massaggiare la sua eccitazione, Robert si lascia andare appoggiandosi con una mano al muro dietro di me. Sento che il piacere si sta facendo largo dentro di lui e gli sta facendo perdere le forze. Lo guardo e ci intendiamo subito, mi solleva di nuovo e mi fa appoggiare la schiena completamente alla parete, ora calda grazie al getto d'acqua. Si unisce a me facendomi sussultare, cingo i suoi fianchi con le mie gambe rinforzando la presa tra di noi. Inizia a muoversi e io inizio a perdere le forze per il piacere, fortuna che c’è lui a sorreggermi.

Ho provato queste stesse sensazioni solo qualche minuto fa, ma ogni volta che succede mi sembra sempre più bello e intenso quello che provo.

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Tre? Quattro ore? Quanto tempo è passato da quando ho bussato alla porta della camera di Hope?
Neanche nei miei sogni più rosei sarebbe potuta andare a finire così.

Sono qui sdraiato sul suo letto, la tengo tra le miei braccia, accarezzandole la pelle mentre la sento rabbrividire. Io la amo e lei prova lo stesso per me. Ne abbiamo passate tante in questi pochi mesi ma questo non ha fatto altro che avvicinarci sempre di più.

Il mio cellulare inizia a vibrare.
Di nuovo.
7 chiamate perse.

Forse è il caso che risponda o mi daranno per disperso.
Cerco di alzarmi.

-Rimani qui, amore-

Dio quanto amo sentire chiamarmi amore da lei.
Dio quanto amo lei.


Le do un bacio a fior di labbra e rispondo all'ennesima chiamata.
-Robert ma dove sei finito? Devi finire il servizio fotografico-
-Ah ciao John, scusa ho avuto un impegno improvviso, sono ancora in tempo?-
-Si sbrigati, la fotografa se n’è andata ma ha lasciato qui un suo assistente per finire il lavoro-
-Due minuti e sono lì-

Chiudo la chiamata senza aspettare la risposta. Mi vesto in fretta, non indosso la giacca tanto so che dovrò fare un cambio d'abito.

-Riposa, io vado nella mia suite a finire il servizio fotografico-
-Ti raggiungo-
-Riposa, stasera ti porto fuori a cena e poi..- ammicco malizioso.
Mi da una leggera sberla sulla spalla e scoppia a ridere.
-Non hai avuto abbastanza per oggi Downey?-
-Abbastanza? Di te non ne avrò mai abbastanza-

Sono più sincero che mai.

-Ti amo piccola-


Corro veloce verso l'ascensore, voglio finire più in fretta possibile e tornare da lei.
Entro nella mia stanza, guardo l'orologio e mi accorgo che sono passate quattro ore da quando sono corso via da qui.
-Ragazzi scusate ho avuto un'emergenza-
Zack e John sorridono maligni ed io ammicco dando conferma di quello che stanno sicuramente pensando.

Cambio d'abito e si ricomincia ma il mio pensiero va a lei e a stasera.
Mi sento rinato.


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Riposare? Come faccio a riposare dopo tutta questa “attività fisica”?
Si è vero dovrei essere stremata, per il viaggio e per tutto quello che è successo dopo ma non riesco a chiudere occhio sapendo che lui è a qualche passo da me.

Mi faccio una doccia veloce, quella di prima non è bastata sempre che si possa definire "doccia" quella che abbiamo fatto insieme.

Mi vesto casual e indosso i miei occhiali da sole, non ho voglia di truccarmi adesso, sono pronta. Prendo l’ascensore e percorro il lungo corridoio ricoperto da un lungo tappetto rosso che conduce proprio alla suite di Robert. Apro la porta, che è appena socchiusa e mi ritrovo in una stanza con le luci molto basse, l’unico protagonista della stanza è lui.
Sorrido guardando come posa e tutte le facce che fa, finalmente non c’è più quell’alone di tristezza nei suoi occhi e non posso esserne che contenta.



-Allora vedo che Robert è bello carico! Avete fatto sesso per tutto il tempo ammettilo, anche tu hai una certa luce negli occhi, la luce da sesso-
-Zach ti prego- gli do una gomitata per farlo smettere e come risultato non ottengo altro che una sua sonora risata.

Il fotografo si gira e Robert finalmente mi vede.

-Vieni qui- mi dice.
-Non ti voglio disturbare- gli sorrido.

Robert ammicca al fotografo e poi si alza senza dire nulla iniziando a camminare verso di me. Si avvicina a me guardandomi dritto negli occhi così prendo la palla al balzo e gioco un po’ ho capito cos'ha in mente.

Guardo un punto dietro il fotografo, ceh si è avvicinato anoi, mentre Robert mi da un bacio sul collo.
Primo flash.
Guardo Robert e un sorriso nasce spontaneo sulle nostre labbra.
Secondo flash.
Appoggia la sua fronte alla mia e mi sussurra ti amo sfiorando le mie labbra, mentre Zach e John battono le mani incitandoci.
Terzo flash.

All’improvviso una voce mi fa gelare il sangue.
-O ma che bel quadretto, pensavo che fosse il servizio di Robert Downey Jr non il suo con una sconosciuta-
Robert ruggisce con rabbia immediatamente -Che cosa ci fai qui?-
-Si che cazzo ci fai qui Gwynet?- gli fa eco Zach.
-Devo finire quello che ho iniziato a LA- dice con freddezza guardando dritto negli occhi Robert.

La odio ma questa volta non mi allontanerà ancora da lui.


 
Note dell’autrice:
Ecco il tanto (atteso?) capitolo, ci ho messo un secolo a scriverlo e spero di non avervi deluso. Sono contentissima che Robert e Hope abbiano fatto pace (e che pace:p) ma ovviamente il problema Paltrow doveva ritornare ma don’t worry la squadra Hope-Robert-Zach questa volta non si farà trovare impreparata, vi do la mia parola d’onore!
Grazie mille a tutti quelli che sileziosamente o non mi stanno seguendo, mi fa davvero piacere!
Il capitolo lo dedico alla ritrovata Mitte2000 e ovviamente a RoxyDowney (abituati alla cosa:p)!
Per il resto ci leggiamo presto e fatemi sapere cosa ne pensate (e dai;))!
A presto:)

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