A tear in the sea. -Lacrima in mare

di fu_humster
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-giornata d'estate ***
Capitolo 2: *** 2-SD e nuovi incontri ***



Capitolo 1
*** 1-giornata d'estate ***


CAPITOLO 1

L'aria marina odorava di salsedine, i gabbiani volavano alti nel cielo nonostante fosse tardi, per loro. Li stavo rimirando da ore, ormai, e avevo osservato il modo in cui si inseguivano giocosi, come si tuffassero alla ricerca di un po' di cibo, di come emettessero quei versi acidi. Mi affascinava quello spettacolo, era una calda giornata estiva. Stavo mangiando un gelato. Forse il terzo, si, probabile. Se mi concentrassi sarei in grado di dirvi pure il gusto, ma non è necessario: era sicuramente alla menta piperita. Chiedetemi perché, non ve lo saprei dire. Lo adoro, non so che farci. Ricordo come fosse gustoso, in quell'ambiente afoso e umido. Sarei potuta rimanere così per sempre. Probabilmente però, non era destino.

Era quasi il tramonto quando notai il cartello "cercasi apprendista" attaccato sulla porta della biblioteca centrale: era quello che faceva per me! Avevo giusto bisogno di un po' di soldi, nell'ultimo periodo. Entrando, avevo notato le decorazioni a mosaico sulla parete e ne ero rimasta affascinata. Ricorrendo alle ricerche fatte sul conto degli dei greci, seppi individuare Poseidone, con il suo tridente; puntato contro Zeus, in mano il fulmine. Ero appassionata fino all'ultima essenza di me, dei miti greci.

-Hai bisogno di qualcosa?

Una donna anziana sui settanta mi sorrideva porgendomi un libro. Aveva i capelli ormai sul grigio, legati in uno chignon alto. Indossava un grazioso abito floreale e un paio di occhiali da vista. Sembrava molto gentile.

-Se ti piacciono gli dei greci ho da proporti questo.

"Miti e dei dell'antica Grecia - Edit. Nervica. "

-La ringrazio! In effetti, avrei da chiederle qualcosa in proposito al lavoro come aiutante. C'è ancora posto?

-Certo, sarei felice di offrirle un lavoro in prova signorina...?

-Morgan, Cleo Morgan.- dissi sorridendo. Se fossi risultata piacevole per la signora, avrei passato l'intera estate immersa nei libri. Era poi un destino così scontato?

Mi piacevano i libri, molto. Adoravo l'odore della carta e assaporavo il leggero fruscio delle pagine che giravo. Avevo da poco finito di leggere la collana dei libri di John Green e ne ero rimasta affascinata. Teorema catherine, Colpa delle stelle, Città di carta, Cercando Alaska, Will ti presento Will.. erano diventati fatti di vita quotidiana. In particolare, mi piaceva l'idea di immedesimarmi in Alaska, libera dal mondo, alla ricerca del Grande Forse e al tempo stesso rinchiusa nel Labirinto. Mi immaginavo la figura del Colonnello Chip, basso e sorridente e finivo col cercare di capire che aspetto potesse avere Miles, Ciccio. I miei amici sostenevano che io assomigliassi ad Alaska, e per quanto lo desiderassi, ero sicura che assomigliarle per fuori non mi avrebbe resa come lei dentro. Sorrisi al pensiero che Miles trovasse Alaska sexy. Occhi verde smeraldo e capelli ricci, rossi, perennemente bloccati in una coda alta.

-Compili questo modulo e poi le invieremo una mail di conferma.- la donna mi porgeva un foglio.

-La ringrazio signora Bailey- dissi leggendo sul cartellino puntato sull'abito.

NOME: Cleo

COGNOME: Morgan

ETA': 16

LUOGO DI RESIDENZA: Nervica

SCUOLA FREQUENTATA: Liceo scientifico

LAVORI PRECEDENTI: No

Iniziava un nuovo capitolo della mia vita.

spazio autrice;
Ciao a tutti! So che per un primo capitolo è corto, ma leggete i prossimi! Non ve ne pentirete ;)
   

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Capitolo 2
*** 2-SD e nuovi incontri ***


CAPITOLO 2

La signora Bailey mi accolse con un largo sorriso.

-Mio figlio va nella tua scuola, non so se lo conosci, si chiama Victor.

Riflettei inutilmente, quel nome mi era estraneo.

-Non saprei, non mi pare di averlo mai sentito.

-Ripassi pure domattina verso le 8.30, ci sono buone possibilità che lei venga assunta.

-La prego, mi dia del tu

-Solo se mi chiami Rose- rispose, aperta ormai nel terzo sorriso che mi rivolgeva.

-Va bene, Rose – dissi lievemente imbarazzata.

La mattina seguente mi svegliai, stranamente, di buon'ora e decisi di avviarmi verso la biblioteca. L'aria di mattina era lievemente più fresca del solito, notai. Probabilmente era dovuto al fatto che io di solito a quell'ora ero immersa nel sonno a sognare. Si, io ero una grande sognatrice, ad occhi chiusi che ad occhi aperti.

Se avessi potuto lontanamente immaginare quello che sarebbe successo nell'arco di quei pochi giorni, avrei smesso di sognare. Inseguendo i sogni si rischia di perdere di vista la strada che si sta percorrendo. Non essendo una persona tumblr o cose del genere, ho sentito queste parole sulla mia pelle. Credeteci nei sogni, ammirateli, sperateci. Non dateli per scontati perché la maggior parte delle volte ti trasportano in un vortice dal quale non è possibile uscire.

Ma tutto a suo tempo. Quella mattina mentre camminavo nell'aria sentii l'inconfondibile odore delle pagnotte appena sfornate di Bakery Street la mia pasticceria preferita. Entrai, facendo tintennare le campanelle sopra la porta. Non mi stupii quando, come spesso accade, trovai la mia amica Rachel seduta ad un tavolo a sbocconcellare un krafen gigantesco.

Io e Rachel ci conosciamo da 10 anni, e posso fieramente dire di conoscerla come le mie tasche. I suoi capelli biondo platino erano fermati in una treccia che le ricadeva sulla spalla e trovai che le stessero molto bene. I suoi occhi azzurro ghiaccio, però non erano fissi sul suo krafen e sul suo cappuccino ("con panna fino al bordo" mi avrebbe corretto lei). Le sue labbra fine erano ricoperte di crema pasticcera e stava fissando con quegli occhietti vivaci, un ragazzo alto e moro accanto alla cassa, quasi volesse mangiarsi anche lui. Avvicinandomi di soppiatto le feci venire un mezzo infarto quando la toccai sulla schiena.

-Hei, qual buon vento ti porta qui?

-Le ciambelline alla cannella, cos'altro?- risi di gusto. Le ciambelline alla cannella di Bakery Street, chiamate affettuosamente SP (Special Donut), erano la specialità della casa, e il loro odore si diffondeva per tutta Nervica una volta sfornate. Un'esplosione di gusto si diffondeva in tutta la bocca appena ne assaggiavi una, davvero deliziosa.

-Vado a prenderne due, e magari chiedo a quel ragazzo se si siede qui con noi?- dissi, colpendola leggermente col gomito. Lei arrossì leggermente, scrollando le spalle.

-E smettila di fare quella faccia.. Insomma, se insisti potresti anche chiederglielo.

-Non aspettavi altro, non è vero?

-Non aspettavo altro.

Mi avvicinai al bancone, più per le SP che per quel ragazzo che aveva provocato un'esplosione dentro Rachel.

-Salve Dorothy,- salutai la cassiera -io prendo due delle tue ciambelline alla cannella più buone!- dissi sorridendo. In pochi attimi mi ritrovai davanti agli occhi due Special Donuts straripanti di crema alla cannella.

Mi girai verso il ragazzo e notai che distolse lo sguardo da me, non abbastanza velocemente da non farmi capire che mi stava guardando.

-Ehi scusami,- dissi tirandogli leggermente la felpa -io e la mia amica Rachel siamo sedute su quel tavolo, ti va di aggiungerti?

Si girò, mostrando due occhi azzurri degni di quelli di Rachel. Aveva i capelli neri, con un ciuffo che muoveva di continuo. Mi stava già simpatico quel suo tic che lo rappresentava come una persona timida.

-Dici a me?- chiese.

-Si, a te. Ti va?

-O-ok, arrivo subito.

Mi sedetti accanto a Rachel, che mi attendeva con un sorriso da un'orecchia all'altra.

-Ce l'hai fatta?- chiese, speranzosa.

Di risposta indicai il ragazzo, che si stava sedendo di fronte a lei.

-Ciao!- disse lei.

-Ciao.- disse lui.

< Che noiaaa > pensai io.

I due rimasero a guardarsi come due ebeti per minuti interi, finché io decisi che per me era il momento di lasciarli soli.

-Io vado, ciao Rachel. Tu come ti chiami?- chiesi al nuovo arrivato.

-Sono Victor, piacere- rispose, senza distogliere lo sguardo da Rachel.

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