Falling in love is a strange affair

di Ladyoftherainbow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Day one, greenie. ***
Capitolo 2: *** 2. Why do I smell like popcorn? ***
Capitolo 3: *** 3. Ive seen my life passing before me ***
Capitolo 4: *** 4. Do you want to join? ***
Capitolo 5: *** 5. Once I dressed as Catwoman and danced the lap dance. ***
Capitolo 6: *** 6. The 11.11 magic kiss? ***
Capitolo 7: *** 7. Cat fight! ***
Capitolo 8: *** 8. Horror movies, swimming pools and spiders ***
Capitolo 9: *** 9. Christmas Shopping! ***
Capitolo 10: *** 10. I am idiot. Yes, you are ***
Capitolo 11: *** 11. I am not sorry ***
Capitolo 12: *** 12. Like a wife to her husband, how cute. ***



Capitolo 1
*** 1. Day one, greenie. ***


“Assolutamente, io non ti capisco assolutamente.” Fece Minho tranquillamente aggrappato ai cancelli della scuola. “Che vuoi dire?” chiese Thomas, il suo migliore amico. “Intendo dire che la più bella ragazza della scuola femminile viene a scuola con te ogni singolo giorno e tu non cerchi nemmeno di approfondire la relazione!” Il ragazzo più basso sbuffò. “Te l’ho già detto, ci conosciamo da secoli, siamo un po’ come fratello e sorella.” Minho roteò gli occhi. “Questo lo dici te. Quella ti mangia con gli occhi.” Thomas scosse le spalle. “D’accordo, come vuoi te, pive. E ora sbrigati ad entrare a scuola, prima di finire nei guai come al solito.” Minho sbuffò, ma ubbidì, e seguì l’amico all’interno dell’edificio.

“Sul serio, secondo me dovresti provarci.” Continuò, mentre si sedevano ai loro posti in classe. Thomas gemette. “Non hai intenzione di lasciar perdere, vero?” Minho gli fece un sorrisino tutt’altro che rassicurante. “Nope, my friend, nope.” Il professore entrò in quel momento accompagnato da un altro studente. “Ragazzi vi presento il vostro nuovo compagno Isaac Newton.” L'interpellato fece una smorfia. "Solo Newt, grazie. "Il ragazzino era alto e biondo, con un’espressione tranquilla ma attenta dipinta in volto. Thomas lo reputò abbastanza carino. Aveva un’aria quasi infantile, così magro. Minho invece ridacchiò. “Chi non muore si rivede.” Disse a voce abbastanza alta da farsi sentire dal biondino. Quello individuò lo sguardo di Minho, e un sorrisetto losco si fece largo tra le sue labbra. Il professore guardò Minho severamente. “Signorino Lin, la pregherei di tenere i propri commenti per lei stesso in futuro.” Minho fece una faccia pentita che non avrebbe mai convinto nessuno ed annuì. Thomas lo guardò incuriosito in attesa di una spiegazione. Che non arrivò.

“Signorino Newt si sieda vicino a Thomas, per favore.” Disse il professore indicandolo. Gli occhi del biondo si focalizzarono su di lui e si mosse tranquillo verso il banco attaccato al suo. Una volta che si fu seduto l’attenzione degli alunni ritornò al professore e Minho si sporse verso Thomas. “Thomas, lui è Newt, andava a scuola con me alle medie.” Spiegò. Newt gli fece un educato sorriso, e batté il pugno a Minho. Lui borbottò. “Il professore ha appena firmato la sua condanna mettendoti qua con noi due, Newt.” Il biondino fece un sorrisetto. “Sono abbastanza certo che sarò io a insegnarvi qualcosina.” Thomas rise sotto i baffi. “Speraci.”

“Signorino Thomas, c’è qualcosa che vorrebbe condividere con la classe?” chiese il professore, vedendo Thomas ridere. Lui scosse la testa. “Stavo solo pensando a quello che mi spetta a casa prof. Un parfait. Io amo i parfait.” Il professore lo guardò irritato. “Non credo lo mangerai se non riesci a rispondere a questo esercizio. Avrai una bella detenzione se lo sbagli.” Minho inarcò il sopracciglio e Newt lo guardò accigliato. Thomas si alzò tranquillamente ed andò alla lavagna. Si girò educatamente verso il professore. “Potrei avere il gesso…?” lui glielo porse bruscamente, e dopo aver letto la consegna, Thomas eseguì l’esercizio in pochi secondi. Il professore guardò la lavagna fumante di rabbia. “Non farti più beccare a ridere durante la lezione.” Disse infine. “Il parfait mi aspetta…” canticchiò Thomas tornando al posto.

“Sei abbastanza bravo.” fece Newt sorpreso. Minho lo corresse. “È un genio, in pratica. L’unica cosa di cui non è capace è seguire le regole. Mi prendo il merito di avergli insegnato tutto ciò che sa riguardo al marinare la scuola ecc.” Thomas fece un sorrisetto. “Neanche Minho non se la cava male… almeno in motoria. Diciamo che per il resto fa abbastanza fatica.” L’asiatico gli lanciò un’occhiataccia. “Non sei affatto divertente Thomas.” Newt intervenne. “Oh ricordo che una volta è venuto a scuola dicendo di non aver fatto i compiti perché ne era allergico.” Minho li guardò. “Vi siete appena conosciuti, in pratica tramite me e siete già pronti a mettervi contro di me? Siete dei gran maleducati.” Thomas lanciò a Newt un gran sorriso. “Se riesci a smontare questo pallone gonfiato, allora sei già amico mio.” Newt ritornò il sorriso. “Consideralo fatto.” Minho lanciò un’occhiataccia ad entrambi.

Quando finalmente la campanella suonò, Minho era già in piedi. “Intervallo! Andiamo Thomas, e Newt, vieni con noi. Si va ad abbordare!” Thomas roteò gli occhi, mentre Newt lo guardava confuso. Thomas gli spiegò. “Durante l’intervallo, l’attività preferita di Minho, oltre a giocare a pallacanestro, è quella di farsi fighi e mettersi esattamente al confine tra la nostra scuola e l’istituto femminile. Per abbordare, dice lui. Per rendersi un’idiota, credo io.” Newt rise nuovamente e Thomas rimase piacevolmente sorpreso da quel suono. Era come se quella risata rendesse il mondo un posto migliore. Si mise una mano nei capelli, imbarazzato da quel pensiero e si affrettò a raggiungere Minho, con Newt che gli arrancava alle spalle.

Ovviamente, dopo qualche secondo un capannello di ragazze erano radunate a parlottare con Minho. Thomas si era messo un poco lontano per non essere notato. Newt gli si avvicinò. “Non vuoi ‘abbordare’?” gli chiese con un ghigno. Thomas alzò il volto dal libro che stava leggendo. “Non sono particolarmente interessato. Sembrano delle oche, o meglio delle galline.” Il ghigno di Newt si fece più aperto. “E se invece fossero solo dei brutti anatroccoli pronti a tramutarsi in fantastici cigni?” Thomas lo guardò scettico. “La pubertà colpisce le ragazze prima di quando lo faccia con i ragazzi. In teoria devono già essere diventate dei cigni, e se non lo sono, vuol dire che mai lo diventeranno.” Newt lo guardò stupito. “Hai una mente parecchio scientifica.” Thomas lo guardò. “Non mi offendo, chiamami pure secchia, o nerd.” Newt gli sorrise, sinceramente questa volta. “Tranquillizzati, aspetta solo che io prenda in mano un libro di letteratura o qualcosa del genere. Divento peggio, Tommy, molto peggio.” Il ragazzo inarcò un sopracciglio al soprannome. L’altro scosse le spalle. “Preferisco Tommy a Thomas. Ti dispiace?” Lui scosse la testa. “Mi va benissimo.”

“Ehi voi due, questa bellissima ragazza mi ha invitato ad una festa questo sabato, quindi vengo a prendervi alla 8.00.” urlò Minho. Thomas scosse la testa. “Nemmeno mi chiede se non ho di meglio da fare, magari devo andare da qualche parte…” Newt inarcò il sopracciglio. “Sai com’è Minho. Se vuole qualcosa la ottiene.” La campanella suonò, e Newt gli porse una mano. Thomas la afferò e si tirò su. “Vediamo se riusciamo a fargli cambiare idea.”

 

ANGOLO AUTRICE

Ho appena finito di leggere il primo libro e… CHUCK! GALLY! LI AMAVO TANTO! Okay… ho cominciato il secondo stamattina e sono tipo al capitolo 3… Non vedo l’ora di leggerli tutti e tre, per scrivere al meglio la fic.

Spero vi piaccia!

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Capitolo 2
*** 2. Why do I smell like popcorn? ***


“Thomas sei lentissimo!” si lamentò la ragazza dagli occhi azzurri. Lui sbuffò. “Davvero non capisco tutta la tua impazienza. Tu vai ad una bella scuola: Paradise High School, Girls College and Sixth Form. Io vado alla W|C|K|D High. Una scuola che sembra più una discarica in disuso che una scuola.” La ragazza gli tirò un pugno e lo trascinò fuori di casa. “Aspetta che dica al tuo migliore amico che hai paragonato il suo reame ad una discarica.” Thomas roteò gli occhi. “Teresa, a te ti odia, a me tollera. Di chi credi si fiderà maggiormente.” La ragazza incassò il colpo. “Anche se non ho mai capito perché non gli piaccio.” Thomas scosse la testa. “Mi dice sempre che sono fortunato ad andare a scuola con una delle più belle ragazze della scuola a fianco ecc, che mi mangi con gli occhi, ma alla fine quando gli chiedo perché non ci prova lui con te mi guarda come se fossi pazzo e mi dice che non gli piaci. Credo sia ancora per quella volta quando mi hai lasciato a piedi per andare a casa con Aris.” La ragazza annuì. “Oh, certo. Parecchio protettivo, eh?” Poi tacque, ed era chiaro che pensava a qualcosa. “Avanti spara. Non sono telepatico, non posso prevedere ciò che hai da dire.” Lei sorrise appena. “Tu cosa gli hai risposto? Quando ti ha detto di provarci con me? Sono curiosa della tua opinione.” Disse ridacchiando. Ma i suoi occhi erano seri, particolare che Thomas non notò. “Gli ho detto che sei come una sorella per me e che per te sono lo stesso.” Per un attimo il sorriso sparì dal viso della ragazza, ma ricomparve qualche secondo dopo. “Esattamente!” poi si girò e gli diede un bacio sulla guancia. “Vai da qualche parte sabato?” chiese poi. Thomas annuì. “Alla festa di Brenda. All’inizio non volevo andarci, ma quando ho scoperto che era la sua festa ho accettato. Tu ci vai?”

Qualunque fosse la risposta, fu soffocata dal grido di un ragazzo. “THOMAS!” Il ragazzo si girò in tempo per vedere Minho correre verso di lui. Aveva uno sguardo terrorizzato in viso. Si fermò accanto a lui e prese una boccata d’aria. “Abbiamo fisica la prima ora. Interroga. Matematica alla seconda. Verifica. Inglese alla terra. Voleva la recensione dell’ultimo libro che abbiamo letto.” Thomas lo guardò incredulo. “Questo è un oltraggio! Non possono comportarsi così con noi!” Minho annuì. “Non possiamo andare in quel posto.” Thomas annuì tristemente. “Saremmo troppo rincaspiati.” Teresa lo fissò. “Thomas non starai mica pensando di…” il ragazzo alzò il braccio. “Per la libertà!” urlò, scappando via. Minho gli corse appresso, ignorando le minacce di Teresa sul fatto che la scuola è buona, importante eccetera.

Una volta arrivati al parco, Thomas si buttò sul prato. “Libero me, liberi tutti, libertà…” canticchiò. Minho roteò gli occhi. “Testa di caspio che non sei altro, smetti di cantare. Distruggerai qualcosa.” Poi vide qualcuno avvicinarsi. “Newt!” fece sorpreso. Il biondino sorrise. “Minho è stato così caruccio da venirmi a prendere e a lasciarmi qua.” Il ragazzo sbuffò. “Ti ho appena salvato la vita.” Newt lo fissò. “Ti sembra ragionevole che io salti il mio secondo giorno di scuola? Perché a me no, non lo sembra affatto.”  Minho lo ignorò. “Bene siamo liberi. Andiamo a divertirci!”

***

“Questo non è quello che io chiamo divertimento.” Sbuffò Minho. Thomas gli lanciò un’occhiataccia. “Che c’è di meglio di andare a noleggiare DVD, mi chiedo io. DVD su Teen Wolf e The Walking Dead, poi. Come fanno a non piacerti?” Newt annuì. “Thomas ha ragione. E guarda qua, le prime stagioni di Supernatural!” Minho li guardò. “Non li finirete mai in una settimana.” Thomas lo guardò. “Tu non conosci la mia forza.” Newt annuì. “Sottovaluti il mio potere.” Minho sospirò. “Voi due teste puzzone, non dovevo farvi conoscere. Già da soli siete difficili. Figuriamoci insieme.” Newt rise. “Venite a casa mia. C’è una maratona da cominciare!” Thomas annuì, poi si volse verso di Newt. “Minho non è abituato a cose del genere. Meglio cominciare con qualcosa di leggero.” Newt considerò l’idea. “Harry Potter.” Thomas sorrise. “After all this time?” Newt lo guardò dritto negli occhi. “Always.” Minho continuò a fissarli. “Voi due mi spaventate assai.”

***

“Dorme. Stiamo guardando qualcosa di leggero per lui, e lui dorme. Quando cacchio si è addormentato?” sbottò Newt. “Dopo che Hagrid ha detto, ‘sei un mago Harry. ’” Fece Thomas, buttandosi una manciata di popcorn in bocca. “Almeno non russa.” Newt sospirò. “Bene così.” Poi adocchiò i popcorn nelle mani di Thomas. “Passami i popcorn.” Thomas non perse un battito. “No.” Newt si girò verso di lui sorpreso. “Come prego?” Thomas sporse il mento in senso di sfida. “Non ti darò alcun popcorn.” Newt si girò verso di lui. “Tommy, consegnami i popcorn.” Il ragazzo se li strinse al petto. “Mi rifiuto.” Newt lo fissò dritto negli occhi. “Non vuoi veramente farmi arrabbiare.” Thomas si alzò lentamente, con i popcorn in mano. “Non ti darò i popcorn.” Newt si alzò a sua volta. “Te la sei cercata!” Urlò buttandosi addosso a Thomas. Lui riuscì ad evitare di perdere i popcorn e tentò di scappare. Newt prese un cuscino e glielo tirò in faccia. Il contraccolpo fece volare via i popcorn dalle mani di Thomas, che finirono dritti… in faccia a Minho.

Newt guardò male Thomas. “Hai visto cosa hai combinato, Tommy?” Il ragazzo si avvicinò a Minho e gli prese un popcorn dai capelli. “Buono.” Fece. Newt si avvicinò e ne prese uno a sua volta. “Hai ragione!” continuarono a mangiare i popcorn, ignorando completamente il film. Quando l’asiatico aprì gli occhi rimase palesemente sorpreso. Thomas aveva una mano nei suoi capelli, mentre Newt lo guardava affamato. L’unica cosa che gli venne da dire fu. “Perché profumo di popcorn?”

 

QUELLA SCLERATA CHE SI AUTONOMINA AUTRICE

Yo! Ciao! Spero vi piaccia! Amo tutti quelli che l’hanno messa tra le seguite o le preferite! Bacioni!

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Capitolo 3
*** 3. Ive seen my life passing before me ***


Chuck fissò il fratellastro mentre quello si infilava i pantaloni. “Dove vai?” gli chiese, incuriosito. Thomas alzò lo sguardo verso di lui. “Ehm, a casa di Minho.” Chuck lo fissò e chiuse la porta. “Dove vai? Prometto che non lo dico alla mamma.” Thomas lo scrutò. Poi scrollò le spalle. “Alla festa di Brenda.” Chuck si sedette sul bordo del letto. “Ti ubriacherai e farai sesso con le ragazze come fanno nei film?” Il maggiore lo fissò. “Chuck! Ma che cavolo di film di sploff guardi?!” Il più giovane ridacchiò. “Ho guardato l’ultimo che Minho ti ha lasciato a casa ieri sera.” Il maggiore scosse la testa. “Devi rimanere puro, giovanotto. Sono stato chiaro?” gli chiese. Chuck roteò gli occhi. “Va bene, va bene.” Thomas stava per aggiungere qualcosa quando il campanello suonò. Thomas si mise le scarpe e diede un bacio sulla guancia a Chuck. Quello se la pulì schifato, rosso come un peperone. Thomas rise. “Ciao, ciao, Chuckie!” Lui lo salutò con la mano mentre correva giù dalle scale.

Thomas aprì la porta e trovò Minho e Newt che gli sorridevano. Il ragazzo fece una leggera smorfia. “Perché sorridete in quel modo?” Newt si avvicinò a Thomas e lo prese a braccetto. “Tommy, tu mi vuoi bene, vero? Ti fidi di me?” Thomas lo fissò nervosamente. “Non tanto in questo esatto momento.” Minho gli disse. “Abbiamo una sorpresa per te. Chiudi gli occhi.” Thomas lanciò loro un’occhiataccia, ma quelli rimasero a fissarlo con un sorriso. Poi, riluttante, chiuse gli occhi.

Subito qualcosa gli venne calato sul volto e sentì Minho legarlo, (aspetta, legarlo?) con qualcosa. Provò a muoversi, ma Newt e Minho lo avevano bloccato e non riusciva nemmeno a vedere nulla. “Mollatemi, razza di idioti!” urlò. Invano. Venne trascinato di peso da qualche parte e buttato su una poltrona. O forse era un sedile? Sentì le mani di qualcuno armeggiare con una cintura, poi le portiere chiudersi. Continuò ad urlare finché qualcuno non gli urlò di tacere. Minho.

Dopo qualche secondo, Newt gli tolse la pezza dagli occhi. Thomas lo fissò con rabbia. “Che cos’era questa pagliacciat… OHNOPERTUTTALASPLOFFDOTUTTELETESTEDICASPIODELMONDO, FATEMI SCENDERE!” Urlò vedendo Minho al volante. “NON ESISTE, IO NON SALGO SU QUALCOSA CHE GUIDA MINHO! NON HA NEPPURE IL FOGLIO ROSA! DOVE LA PRESA L’AUTO? RAGAZZI FATEMI SCENDERE!” Minho accese l’auto. “Te lo avevo detto che era meglio lasciarlo senza vista per un po’. Non si fida di me.” Newt scrollò le spalle. “Non può farci nulla è legato.” Minho si girò verso il ragazzo biondo per sorridergli. “GUARDA LA STRADA!” Urlò Thomas. In effetti la guida di Minho era a dir poco spaventosa. Per poco non finirono addosso ad un tir. “Ho tutto sotto controllo!” fece l’asiatico. Newt non si mosse e continuò ad armeggiare con il cellulare. Thomas si coprì gli occhi. “Oh mio dio, ti prego non posso morire per colpa di questo sciocco…” Minho si girò verso di lui. “Ehi non sono uno sciocco!” Thomas saltò. “GUARDA LA STRADA!”

Dopo qualche minuto di guida spericolata, finalmente arrivarono a casa di Brenda. Newt guardò il viso cinereo di Thomas con uno sguardo preoccupato. "Tommy, va tutto bene?” Lui lo guardò. “Ho visto la mia inter vita passarmi davanti. Tutta la mia vita. Giuro che vi ammazzo.” Minho scese dalla macchina. “Non essere sciocco, Thomas. Siamo qua per divertirci!” disse ridacchiando e liberandolo. Thomas saltò giù e si buttò a terra baciandola. “Non mi sono mai reso conto di quanto amavo la terraferma.” Minho lo guardò scocciato. “Il mio stile di guida non è così male.” Newt alzò le spalle. “Tommy, sbrigati a venire.” Il ragazzo si alzò traballante e li seguì.

La porta si aprì non appena suonarono, e una ragazza dagli occhi biondi la spalancò sorridendo. “Thomas!” urlò con un sorriso, saltandogli al collo e scoccandogli un bacio sulla guancia. Minho roteò gli occhi, mentre Newt alzava il sopracciglio. Thomas le fece un sorriso. “Ehi, Brenda. Come va la festa?” Lei lo spinse dentro. “A bomba!” gli urlò nell’orecchio. Minho sparì nello stesso istante in cui entrava nella stanza, mentre Newt cercava con lo sguardo un posto dove prendere da bere. Thomas si staccò da Brenda, ma prima di poter raggiungere Newt, un altro ragazzo lo fermò.

“Pivello.” Disse, a mo’ di saluto. Thomas sbuffò. “Capitan Gally, che gioia vederti.” Lui digrignò i denti. “Devo ancora fartela pagare.” Thomas lo guardò annoiato. “Ancora per la storia delle sopracciglia? Ti ho già chiesto scusa!” Gally arrossì. “Ma io non ti ho perdonato.” Thomas lo guardò scocciato. “Allora cosa vuoi? Un bacino?” chiese sarcasticamente. Gally assunse una vivace sfumatura di rosso. “Cosa? Io… Ovviam-, ma co…” Thomas lo fissò sconcertato. “Scherzavo.” Gally divenne ancora più rosso. “Lo so!” Thomas continuò a fissarlo, e gli toccò la fronte. “Sicuro di star bene, Gally?” Lui annuì. “Ovvio! Lasciami stare!” Thomas batté le palpebre confuso. “Ma se sei te ad essere venuto da me.” Obbiettò. Il ragazzo gli lanciò un’occhiata arrabbiata e si allontanò.

Thomas andò a sedersi accanto a Brenda. Lei gli circondò la vita con un braccio. “Balliamo, Thomas.” Lui rise e la afferrò. In pochi secondi erano in mezzo alla pista che ballavano sfrenatamente e ridevano come pazzi. Con la differenza che Brenda, essendo ubriaca, non provava alcun imbarazzo. Thomas sì. Vide la testa bionda di Newt seduto al bar e gli fece cenno di avvicinarsi. Lui scosse la testa.

Dopo qualche minuto, che a Thomas parvero ore, riuscì a staccarsi dalla ragazza. Si sedette al bancone accanto a Newt e gli rubò la bibita dalla mano. Il biondo gli scoccò un’occhiataccia. “Non balli?” chiese Thomas. Newt si passò una mano tra i capelli. “Non posso.” Thomas lo guardò confuso. “Non sei capace? Neanche io se è per questo.” Newt scosse la testa. “Non posso ballare, rischio d farmi male. Diciamo che ho avuto un piccolo incidente e che il mio piede destro non funziona più così bene.” Thomas lo guardò. Poi gli sorrise e gli tese la mano. “Vieni con me.” Newt lo guardò confuso ma lo seguì. Thomas lo portò in una delle stanze dell’enorme casa di Brenda, che conosceva come la propria e chiuse la porta. Newt lo fissò confuso. Thomas gli fece un inchino. “E ora mi offre un ballo, Isaac Newton?” chiese con un sorriso. Newt scoppiò a ridere, ma gli porse la mano. “Con piacere, Tommy.” Thomas gli mise una mano sulla schiena e partì lentamente. “Un due, tre e quattro…” Newt rise nuovamente. “Thomas non puoi ballare così questa canzone!” Thomas scosse le spalle. “Io lo faccio. Seguimi fratello.”

***

Newt si passò una mano tra i capelli. “Posso ben dire di essermi divertito.” Disse, con le guancie arrossate ed un sorriso sul volto. Thomas rise. “Come avrebbe potuto non piacerti?” poi notò Minho attaccato ad una ragazza come una sanguisuga. “Lo abbiamo trovato.” Sospirò. Con Newt da una parte e Thomas dall’altra riuscirono a staccarlo dalla gioane, che dormiva a terra. Thomas borbottò. “Serata devasto da ragazzi delle superiori.” Newt ridacchiò. “Siamo dei cacchio di badboys.” Minho borbottò qualcosa poi vomitò sul tappetto. Thomas guardò Newt preoccupato. “È arrivato il momento di levare le tende.” Poi. “E Minho non guida.” Il ragazzo borbottò. “Non sono ubriaco, sono solo un po’ brillo.” Newt scosse le spalle. “Guido io.” Thomas annuì. Poi si girò verso Newt. “Hai il foglio rosa?” per tutta risposta, quello gli rivolse un sorriso luminoso.

Angolo autrice

Oohohoh, joy and pure happiness! Are you guys happy? Did you enjoy the chapter? I actually enjoyed writing it, so… Kiss XOXO

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Capitolo 4
*** 4. Do you want to join? ***


Newt sentì il proprio cellulare squillargli in tasca. Era una notifica da facebook: diceva Minho Lin è stato taggato in una foto di Thomas Edison.

Newt sospirò, mentre apriva la foto. Thomas e Minho erano andati ad una festa in centro il giorno precedente, e lui non aveva potuto raggiungerli. La foto mostrava Minho fare una smorfia alla macchina fotografica mentre Thomas gli baciava la guancia. Newt sospirò nuovamente. Era da un bel po’ che aveva il leggero sospetto che tra Minho e Thomas ci fosse qualcosa. I due non si erano mai baciati o nulla del genere, almeno non sulle labbra, ma era un pensiero costante nella mente di Newt. Commentò: adorabili. Ci vollero pochi secondi prima che Minho scrivesse: Thomas non riesce a starmi staccato nemmeno per dieci secondi. Thomas rispose: Io sono adorabile, Minho no. Newt si ritrovò a ridere. Thomas gli piaceva molto. Come amico. Si sbrigò ad aggiungere nella propria mente.

Una chiamata lo riscosse dai propri pensieri. Minho. “Principessa!” urlò l’asiatico. Newt sentì delle risatine in distanza. “Min Min.” fece, a mo di saluto. Minho rise. “Scommetto che ti stai annoiando.” Newt volse lo sguardo verso la sua copia della Divina Commedia, che stava leggendo. “In realtà sto leggendo.” Fece. Minho sbuffò. “Appunto, ti stai annoiando.” Disse. Prima che Newt potesse dire qualcosa, aggiunse. “Sono a casa di Thomas con Brenda, la ragazza della festa dell’altra volta. Ti va di venire?” chiese. Newt occhieggiò il proprio libro, ma la prospettiva di vedere Thomas, e Minho, aggiunse mentalmente, lo fece sospirare. “Arrivo.” Minho sghignazzò dall’altro capo. “Ti aspettiamo!” fece mettendo giù il cellulare. Newt non poté fare a meno di sorridere a sua volta mentre si preparava ad uscire.

Intanto, Minho stava mangiando i pasticcini di Brenda. La ragazza gli lanciò un’occhiataccia. Thomas si sdraiò sul divano, i piedi sulle gambe di Minho. Minho sembrava assorto nei propri pensieri. Thomas fece l’occhiolino a Brenda. “5 dollari che tra meno di un minuto tira fuori un idea idiota.” Brenda scosse la testa. “Non scommetto con te. Si vede che ha un’idea che gli frulla nel suo cervellino.”

Minho li guardò con un sorriso stampato sulle labbra. “Ho un’idea!” disse. Brenda roteò gli occhi, mentre Thomas ridacchiava. “Bingo.” Disse. Minho li ignorò. “Sappiamo bene di come il nostro giovane Newt sia un ragazzo puro e candido, e di come sia dolce, ecc.” Thomas si mise più comodo. “Spara.” Minho ridacchiò. “Secondo voi come la vedrà su una presunta relazione a tre tra me, e voi due?”  

Newt suonò il campanello, impaziente. Fuori faceva un po’ freddo, e non vedeva l’ora di sdraiarsi sul divano e non fare nient’altro che chiacchierare con i suoi migliori amici e l’altra ragazza. Il fratello di Thomas aprì la porta e sorrise a Newt. “Oh. Cerchi Thomas?” chiese subito. Newt gli sorrise. “Ciao, piccolo. E sì, cerco tuo fratello.” Chuck gli fece strada ed indicò le scale. “La prima porta a destra.” Disse, tornando a sdraiarsi sul divano. Newt sorrise ancora una volta prima di salire le scale. Bussò alla porta e sentì distintamente il rumore di risatine e di oggetti che venivano trascinati. Poi Thomas aprì la porta e Newt sentì le proprie guance arrossarsi.

Thomas era davanti alla porta, senza maglietta addosso, segni di rossetto sul petto, le guance giusto un pizzico arrossate. Dietro di lui poteva chiaramente vedere Minho in nient’altro che un paio di boxer e Brenda con indosso una maglia di sicuro appartenente a Minho. Thomas lo spinse dentro e richiuse la porta. Newt sentiva il volto in fiamme, mentre Thomas tornava a sdraiarsi sul proprio letto. Minho sospirò. “Caspio, pensavo fosse Chuck!” fece, mentre Brenda prendeva a strusciarglisi contro. Newt continuò a fissarli, mentre Thomas accarezzava dolcemente il volto di Brenda. “Che cosa cacchio state facendo?!” disse Newt infine. Brenda roteò gli occhi. “La parola orgia ti dice qualcosa, novellino?” chiese, mordendo l’orecchio di Minho. Gli occhi di Thomas si focalizzarono su Newt. “Ti va di unirti?” chiese, inarcando le sopracciglia sensualmente. Newt credette davvero di essere ad un passo dal morire per combustione.

Poi Minho si staccò da Brenda e scoppiò a ridere forte, seguito dagli altri due. Newt li guardò un poco confuso, le guance ancora in fiamme. “Oh, caspio avresti dovuto vedere la tua faccia!” urlò Thomas stringendosi lo stomaco. Brenda era caduta giù dal letto e Minho aveva letteralmente le lacrime agli occhi. “Dolce Newt, povero puro, dolce Newtie!” fece ridendo ancora più forte. Finalmente Newt parve rendersi conto di quello che stava succedendo. Le sue orecchie cominciarono a fumare quando si rese conto che si trattava di uno stupido scherzo. E che Minho ne era probabilmente l’autore.

Newt odiava sentirsi mortificato o in imbarazzo. Gliel’avrebbe fatta pagare, oh sì. In una rapida mossa tirò fuori il cellulare dalla tasca e scattò una foto. Thomas, Minho e Brenda si immobilizzarono. Newt rivolse loro un ghigno. “Non ridete più, ora, eh?” Minho era impallidito. “Da bravo, Newt, dammi il cellulare.” Newt scosse la testa. “No. Devo prima postare la foto su facebook.” Thomas si avvicinò al ragazzo biondo. “Newt, ti amo, non farlo.” Newt si bloccò. Thomas aveva detto quelle parole per scherzo, no? Quante volte lui stesso aveva detto lo stesso a Minho? O Alby? O anche Ben? E allora perché cacchio il suo cuore aveva preso a ballare la macarena non appena le parole avevano varcato le labbra del ragazzo moro?

Mentre rimaneva immobile a metabolizzare ciò, Brenda e Thomas gli furono sopra in un attimo, cercando di togliergli il cellulare dalle mani. Minho si sdraiò sul letto e si mise a guardare lo spettacolo, mangiucchiando i pasticcini di Brenda. Quando finalmente i tre si furono separati, Brenda con il cellulare in mano, i pasticcini erano finiti. Thomas roteò gli occhi e si mise a cercare la propria maglietta. Minho, che stava guardando la televisione, lo guardò scocciato, visto che era davanti a lui. “Thomas, spostati, copri la vista!” Thomas gli fece un sorriso sghembo. “Ma sono io la vista!” E lì davanti, in piedi, senza maglietta, un sorrisetto sul volto, era dannatamente figo. “E che vista…” borbottò, Newt, mordendosi subito la lingua e sperando che nessuno lo avesse visto. Ma Brenda si volse a guardarlo, un sorrisetto sulle labbra.

ANGOLO AUTRICE

Chapter 4! Yass! I love you!

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Capitolo 5
*** 5. Once I dressed as Catwoman and danced the lap dance. ***


“Best friend!” urlò la famigliare e squillante voce di Minho. Newt roteò gli occhi ancor prima di girarsi. Minho stava camminando dietro di lui, mano nella mano con una ragazza riccia. Inarcò un sopracciglio, mentre si fermava e aspettava l’amico. “Ehi, pive.” Minho gli fece cenno di aspettare mentre letteralmente ficcava la lingua nella gola della povera ragazza. A Newt venne da vomitare e dovette distogliere lo sguardo.

Dopo molti secondi di disgustosi suoni vomitevoli, i due si staccarono, e Minho si avvicinò a lei. “Allora povero pive single, come stai?” gli chiese. Newt parve sorpreso. “Aspetta, vuoi dire che…” Minho annuì, sorridendo. “Lei è la mia fi-dan-za-ta.” Fece, canticchiando. Newt strizzò gli occhi, guardandolo sospettoso. “Credevo avessi paura di impegnarti in una relazione.” Disse. Minho gli mise una mano sulla spalla. “Amico, io non ho paura di impegnarmi.” Fece. Newt lo fissò intensamente negli occhi, finché Minho non rise. “Vabbè, è la seconda ragazza più bella della scuola affianco dopo Teresa Agnes, e voglio portarla con me alla festa di Halloween.” Spiegò. Newt ghignò, prima di guardarlo confuso. “Aspetta, festa di Halloween? Ma di che parli?” chiese, aprendo la porta della classe. Minho gli rivolse uno sguardo enigmatico. “Tra poco lo saprai.”

Thomas era già in classe, seduto su un banco mentre parlava con un ragazzo biondo. Il ragazzo era seduto al contrario su una sedia, e l’unica cosa che potevano vedere di lui era la schiena. Thomas sorrise, notandoli. “Newt! E caspio, Minho? A quest’ora del mattino?” chiese incredulo. Minho fece una smorfia. “Non serve essere così sorpresi.” Fece, imbronciato. Thomas scosse la testa. “Scusami, pive, è la prima volta che ti vedo a scuola a quest’ora del mattino, ed è surreale.” Fece, ridendo. Il ragazzo biondo rise. “Tom ha ragione. Non ti ho mai visto a scuola così presto.” Minho gli diede un colpo alla schiena. “Silenziati, Aris. Oggi è un giorno importante.” Thomas sorrise a Newt. “Eccitato per la festa di Halloween, uh?” chiese al biondo. Newt scosse le spalle. “Non so manco in cosa consista.” Fece, scrollando la festa. Thomas ghignò. “Una semplice festa di Halloween, amico. Mista, la nostra scuola e la Paradise. Si va in costume, ovviamente. Ti serve un accompagnatrice, o accompagnatore.” Spiegò, e fece l’occhiolino a Newt. Il ragazzo roteò gli occhi, mentre il suo cuore ballava la macarena. Ovvio che Thomas intendesse come amici, ma comunque…

Gally entrò in classe in quel momento. “Assemblea con Janson.” Urlò, facendo loro segno d seguirlo. Thomas gli sorrise dolcemente. “Grazie mille, Gally, sei un tesoro.” Il ragazzo arrossì violentemente, causando l’ilarità di Thomas e Minho. Aris e Newt li fissarono confusi, mentre seguivano il ragazzo fuori. Minho si asciugo le lacrime, spiegando. “Il nostro Gally ha sempre detto di essere etero, no? Ma ultimamente sembra avere una cotta per il nostro Thomas, quindi lui non fa altro che… creare tensione sessuale.” Newt scosse la testa, divertito. “Sei crudele, Tommy.” Thomas scosse le spalle. “Se lo merita. Andavamo alle medie insieme, mi ha fatto passare l’inferno, quindi se lo merita.” Fece, senza punta di rimorso. Aris roteò gli occhi.

Janson, anche detto Ratman, spiegò nei minimi dettagli come sarebbe andata la serata. Ci sarebbe stata una votazione, per decretare chi sarebbero stati il King e la Queen del ballo, e un sacco di sciocchezze del genere. Quando disse che alcol era vietato alla festa, un sacco di ragazzi scoppiarono a ridere, tra di loro Minho. Newt roteò gli occhi, e sentì qualcuno battergli la spalla. Si girò, per vedere Thomas fargli una smorfia divertita. Il ragazzo dagli occhi scuri si chinò verso di Newt, e gli sussurrò in un orecchio. “Scommetto quello che vuoi che Minho riesce a trovare un modo di portare l’alcol dentro.” Sussurrò. Newt si sentì tremare leggermente sotto il respiro caldo del ragazzo, ma si sforzò di ribattere con un sorriso proprio. “Non scommetto con te sulle stupide idee di Minho.” Decretò. Thomas rise. “Touché.”

**

“Vi giuro, sto morendo di fame.” Decretò Minho a pranzo. Newt roteò gli occhi. “Tu stai sempre morendo di fame.” Minho gli mise le mani sulle spalle e lo fissò negli occhi. “Tu non capisci. Sono già morto.” Fece teatralmente. Thomas rise. “Avanti, mettiamo giù i libri e via a pranzo.” Incitò i due. Newt e gli altri due aprirono i loro armadietti contemporaneamente. Newt vi trovò una piccola lettera all’interno. A Minho cadde qualche busta dall’interno. Ma decine e decine di buste dalle dimensioni e colori diversi scivolarono fuori dall’armadietto di Thomas. I tre fissarono le buste, uno sorpreso, uno annoiato, e uno divertito.

Newt fu il primo a dire. “Ma che cacchio…?” la fronte corrugata. Minho rise. “Così impari a vincere il titolo di King.” Fece veemente. Thomas roteò gli occhi. “Odio le lettere anonime. Credono davvero che andrò davvero con uno che non ha le palle di chiedermelo in faccia?” fece un sopracciglio inarcato. Prese le buste dal pavimento e con un movimento secco le buttò nel cestino più vicino. Poi si girò verso gli altri due. “Vi muovete?” fece, ironico, camminando via. Minho scosse le spalle, e insieme a Newt seguì l’amico.

“Tommy è popolare.” Constatò Newt. Non se ne era mai reso conto, ma ora che lo diceva, era vero. Minho scosse le spalle nuovamente. “In effetti sì. Sai, l’anno scorso è stato lui a vincere il titolo di King, mentre Teresa Agnes ha  vinto quello di Queen. Quindi non possono ricandidarsi.” Spiegò all’amico. Poi lo guardò, sospettoso. “Piuttosto, hai qualcuno con cui andare al ballo?” Newt scosse la testa. “No, a dire il vero. Avevo sta mezza idea di pregare Tommy a venire con me…” fece, sperando di apparire nonchalance. Minho annuì. “Sì, l’anno scorso sono andato con lui. La gente credeva che stessimo assieme, e il mio prezioso stato di ragazzo etero è andato a rischio per colpa di quell’inutile bisessuale.” Fece, con una smorfia. Newt gli tirò un pugno. “Maleducato.” Minho rise. Poi si fece serio. “Ma sul serio, Thomas ha solo una regola quando si tratta di andare da qualche parte a coppia: accetta il primo che glielo chiede, senza se e senza ma. Quindi spicciati.” Qualcosa, nel modo in cui lo disse, fece temere a Newt che Minho sapesse di più di quanto desse a vedere.

Si sedettero accanto a Thomas, che era già tranquillamente seduto al proprio posto a mangiare. Fece un sorriso, vedendoli arrivare. “Finalmente. Vi siete presi il vostro tempo.” Disse, con una smorfia. Minho fece un cenno a Newt, incitandolo a parlare. Newt si morse il labbro ma si girò per chiedere a Thomas. Ma qualcuno lo precedette.

“Tom!” disse la voce di Aris. Il moro alzò il volto dal proprio piatto e sorrise. “Dimmi.” Il sorriso di Aris era sicuro e deciso. “Fai coppia con me alla festa?” Thomas non si fermò nemmeno a pensare. Fece spallucce, mentre diceva. “Certo, perché no.” Aris sorrise di nuovo. “Fantastico, ti mando un messaggio.” Disse, facendogli l’occhiolino ed allontanandosi.

Newt si rese all’improvviso conto di quanto odiasse Aris Jones. La risposta era tanto. Minho fece una smorfia, mentre Newt si risedeva, chiaramente deluso. Provò a tirarlo su. “Ragazzi, sapete almeno da cosa ci vestiremo? Perché saremo in tema, noi tre.” Thomas alzò lo sguardo verso di lui, interessato. Lanciò una breve occhiata a Newt. “Una volta sono stato costretto a vestirmi da Catwoman e ballare la lap dance nel bel mezzo della pista da ballo. Non sono particolarmente spaventato.” Fece, ridacchiando. Newt gli rispose con un leggero sorriso. “Certo.” Minho si intromise. “Comunque, noi saremo le Superchicche! Io sarò Molly, perché andiamo, lei è totalmente me. Thomas sarà Lolly e Newt sarà Dolly! Ho già ordinato i costumi!” Newt lo fissò, orripilato, mentre Thomas lo guardò, curioso. “Non so se dovermi preoccupare del fatto che dovrò indossare la gonna, o per il fatto che tu sai il nome di ognuna delle Superchicche.” Disse, pacato.

“Newt!” fece una voce famigliare alle sue spalle, prima che potesse dire qualsiasi cosa. “Oh, ciao Alby.” Fece il biondo, sorridendo. Alby era un loro compagno di classe, e conosceva Newt da quando erano alle medie. Il ragazzo gli si avvicinò, nervoso. “Ehi, volevo chiederti, se… sai, per la festa… ti va di andare con me…? Sai da amici…” gli chiese mordendosi il labbro inferiore.

Newt non sapeva se era per il fatto che il maggiore sembrava così titubante, per l’espressione curiosa di Minho, o per il fatto che all’improvviso Thomas avesse smesso di mangiare e stesse fissando Alby e Newt con un’espressione sospettosa. Sta di fatto che lo fece. Annuì e sorrise. “Certo, mi piacerebbe molto.” Rispose.

PSEUDOAUTRICE:
Non so perchè lo scorso capitolo non sia piaciuto, ma vabbè. ecco quello nuovo! Baci!

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Capitolo 6
*** 6. The 11.11 magic kiss? ***


Newt sospirò per la trecentesima volta quel giorno. Aveva tentato di chiedere a Minho di vedere il proprio costume in anticipo, ma l'asiatico non aveva voluto sapere ragioni. Quindi ora si trovava alla porta di casa Lin. Fu il padre del ragazzo ad aprire. Aveva la stessa corporatura di Minho, ma era un poco più alto. Sorrise a Newt. "Newt! Quanto tempo! Mio figlio è di sopra con Thomas e Brenda." fece, sospingendolo all'interno. Newt sorrise. "Grazie, Zuntian." Il padre di Minho lo aveva sempre obbligato a chiamarlo per nome. Poi corse verso la stanza di Minho. Bussò nervosamente, e la porta si aprì.
 
Newt fissò Minho sgomento, ma prima che potesse darsela a gambe, fu afferrato dal ragazzo stesso e spinto nella stanza. O meglio, quello che pensava fosse Minho. Il ragazzo che aveva davanti era vestito con un completo da superchicca, i capelli non gellati e un paio di lenti a contatto. Portava dei collant e una gonna. Ed era truccato. Ma truccato bene, come se fosse una ragazza. Sul letto dietro di lui vide Brenda, vestita da infermiera-zombie-sexy, impegnata a truccare... Thomas? Da quando in qua il ragazzo aveva una chioma di capelli arancioni? E un fiocco rosso in testa? 
 
Thomas si girò verso Newt, che lo fissava con la bocca aperta. "Vedi qualcosa che ti piace?" chiese, sorridendo seducente. E, cacchio, il cervello di Newt sembrò fumare nel tentativo di non dire di sì. Scosse la testa. "Sei ancora più brutto del normale." si sforzò di dire. Thomas rise di cuore. "Questa è una bugia bella e buona, e lo sappiamo entrambi!" disse, palesemente divertito.  Minho sbuffò. "Ok, ora che abbiamo capito che Thomas è una Lolly molto attraente, e appena si sarà messo il costume rosa lo sarà di più, ma ora passiamo a te!" fece, e sorrise all'ultima parte. Newt si sentì le guance andare a fuoco, mentre Minho tirava fuori un completo azzurro e un paio di elastici per capelli. Sentì sudare freddo. "Dove hai trovato quei costumi, comunque?" chiese, cercando di prendere tempo. Minho lo ignorò, tirandogli i vestiti. "Sbrigati a cambiarti, dopo tocca a te a truccarti." fece, ridendo di cuore all'espressione terrorizzata di Newt. Il biondo sospirò poi, e fece per lasciar la stanza, ma Minho lo bloccò. "Siamo tutti maschi, cambiati qua. Brenda non conta, e mio padre deve avere l'effetto completo. Il trio più lo zombie strano." disse l'asiatico sorridendo. Una spazzola lo colpì in testa, mentre Brenda diceva, acida. "Questo è per avermi detto che non conto niente. Un blast per la mia autostima." fece, sarcastica. Minho sorrise. "Lo sai che scherzo, senza di te cosa faremmo? La nostra Make-Up artist!" disse, lanciandole un'occhiolino. Newt approfittò dei loro discorsi senza senso per cambiarsi in fretta. Il completo non era difficile da infilare, e in pochi secondi lo aveva addosso. Brenda gli sorrise. "Ho visto tutto, e francamente, non hai nulla di cui vergognarti." disse la ragazza, inarcando le sopracciglia suggestivamente. Il ragazzo sospirò infastidito, mentre Thomas si alzava, e prendeva il proprio completo senza commentare. Senza badare agli altri tre si spogliò e Newt rischiò seriamente di mettersi a sbavare. Il corpo di Thomas era semplicemente... magnifico. Brenda fece un sorrisetto a Newt, e il ragazzo si rese conto di essere stato beccato in flagrante. Sbuffò e Brenda rise, mentre cominciava ad armeggiare con i trucchi.
**
"Niente male." fu il commento di Aris, mentre guardava Thomas. Thomas rise, e si finse offeso. "Sono una diva, ho persino una borsetta! Come osi dirmi solo niente male?" fece picchiando il ragazzo con la borsa. Newt si sentì risollevare il morale alla vista di Thomas che picchiava Aris. Magari gli avrebbe anche tirato un pugno in faccia e l'avrebbe steso, tanto per fare...? Alby, accanto a lui si raschiò la gola. "Stai bene con la gonna, Newt." fece mentre il ragazzo roteava gli occhi. Minho gli lanciò un'occhiataccia. "Smetti di roteare gli occhi! Le lenti a contatto colorate costano!" fece. Newt dovette resistere all'impulso di roteare nuovamente gli occhi. Poi fissò Minho, sorpreso. "Perché hai anche una cartella, oltre alla borsetta?" A questo, Minho sorrise. "Aspetta e vedrai." disse, mentre spingeva avanti la propria ragazza. 
 
Janson era davanti alla porta. Minho parlò in fretta. "Okay, Newt e Alby, entrate prima voi, poi Thomas, poi io, poi Aris e Harriet." Fece, parlando in fretta. Newt lo guardò confuso, ma eseguì. Janson fissò il biondo ed occhieggiò la sua borsa. Fece un ghigno. "Scommetto che c'è alcol la dentro. Apri la borsa!" fece immediatamente. Newt sbuffò, anche se era tranquillo. Nella borsa c'erano solamente i suoi vestiti e null'altro. Janson parve confuso. Newt gli sorrise. "Sono una super chicca, come Thomas e Minho." spiegò al vice direttore. Janson annuì, e lasciò entrare Newt, Alby e Thomas. Fermò Minho. "Cos'hai in quella cartella?" chiese sospettoso. Minho consegnò la cartella, che aveva soltanto un paio di libri all'interno e dei vestiti. Ancora più deluso,lo lasciò entrare.
 
Una volta che furono tutti dentro, Minho sorrise ai suoi compari. "E fu così che Minho portò da bere alla festa!" disse, mentre apriva la propria borsa e la borsa di Thomas, rivelandone il contenuto. Tutti lo fissarono stupiti. Minho spiegò. "Ho mandato prima Newt, perché lui ha i suoi vestiti dentro, quindi Janson non si sarebbe preoccupato di controllare le altre borse. Ma avrebbe di sicuro controllato la mia, così ho portato la cartella per depistarlo." fece, ridendo come un'idiota. Thomas si volse verso Newt, i suoi occhi castani che lo fissavano sotto le lenti arancioni. "Come che questo ragazzo così intelligente è sempre a rischio di perdere l'anno?" chiese. Newt scosse le spalle, ridendo. "Non chiederlo a me." A quel punto Aris prese Thomas per mano, trascinandolo sulla pista da ballo, mentre Alby faceva lo stesso con Newt. Il biondo sospirò, perdendo l'amico tra la folla.
 
'Ballò' per molto tempo con Alby, finché non cominciò a sentire fastidio alla caviglia e si mise a sedere di nuovo. Minho gli si avvicinò qualche ora dopo un bicchiere di drink in mano. Lo passò al biondo, sorridendo. "Pronto?" chiese. Newt prese il bicchiere e bevve, prima di chiedere. "E per cosa?" Minho lo fissò incredulo. "Davvero non lo sai? 11.11 ti dice qualcosa?" fece, divertito. Controllò l'orologio. "Mancano due minuti, io parto."disse, muovendosi veloce. Newt lo fissò sparire tra la folla, confuso.
 
Poi una ragazza dagli occhi blu elettrico salì sul palco, mano nella mano con Gally, seguita da Thomas e Aris. La ragazza prese il microfono. "Ciao a tutti da Teresa e Thomas, Queen e King della scorsa edizione del ballo di Halloween!" fece la ragazza. "Manca un minuto al momento più emozionante del ballo! Il bacio delle 11.11, la ragione per cui ognuno di voi ha portato un compagno o una compagna al ballo!" continuò Thomas, sorridendo a sua volta. Newt li fissò, gli occhi sbarrati. Bacio? La ragione per cui siete dovuti venire accompagnati? Oh, cacchio, no! 
 
Teresa continuò, incurante. "Trenta secondi al bacio!" fece, entusiasta. Alby apparve dal nulla e lo fissò, preoccupato. "Non devi se non vuoi." rassicurò il biondo. Newt non rispose, rimase a fissare la folla di persone davanti a lui. Vide Thomas guardare Aris, un sorriso malizioso sulle labbra di entrambi. "Venti secondi!" urlò Teresa, mentre si avvicinava a Gally. Il ragazzo la fissava con una smorfia, che probabilmente doveva essere un sorriso. "10!" fece Minho, tra la folla. Qualcuno cominciò a scandire i secondi e presto tutti stavano contando alla rovescia. "9, 8..." Gli occhi di Newt erano incollati a Thomas e Aris, che si avvicinavano con ogni secondo che passava. "7... 6, 5..." La mano di Thomas si era mossa sulla guancia di Aris. "4, 3, 2..." Il viso di Thomas e quello di Aris erano a pochi centimetri di distanza. Newt si volse verso di Alby, anche se riusciva ancora a vedere Aris e Thomas. "1...0!" Thomas e Aris si baciarono. E Newt seguì l'esempio, baciando Alby dritto sulle labbra. Fu un bacio casto, innocente, e fatto solo per non essere l'unico tra la gente a non dare un bacio a qualcuno. Di sicuro non era uno programma porno come quello che Minho e Harriet stavano dando in mezzo alla sala, ma nemmeno uno schifo totale. O almeno così decise di convincersi Newt. Sperando che Alby capisse che non era un bacio d'amore o quant'altro, si mosse verso il tavolo delle bibite. 
 
Aris e Gally si erano staccati dai loro accompagnatori, finalmente, che avevano di nuovo in mano il microfono. Teresa sorrise alla folla. "E anche quest'anno, sono stati votati la Queen e il King del ballo di Halloween!" fece entusiasta. Thomas sorrise. "Il King di quest'anno è... Minho!" urlò battendo le mani. Minho corse sullo stage, battendo il cinque a chiunque gli porgesse la mano, e vi salì. Fece un'occhiolino a Thomas, che gli consegnò la corona. Teresa roteò gli occhi, e poi lesse il nome della Queen, con meno eccitazione di prima. "La Queen di quest'anno è... Brenda!" fece, con un sorriso talmente finto che si vedeva lo sforzo che le era servito per congiurarlo. Brenda salì e rivolse un sorriso vittorioso a Teresa, prendendo la corona dalle mani della ragazza. Thomas le sorrise, abbracciandola. Il sorriso di Teresa si fece più tirato.
 
Il ballo andò avanti per qualche minuto ancora, durante il quale Newt non tornò da Alby. rimase fermo a compatirsi e chiedersi perché la vita fosse così ingiusta con lui, perché avesse dovuto vestirsi da Superchicca al suo primo ballo scolastico, perché stesse lì, in piedi con una gonna, perché...
 
"Ehi, Newt! Ti sei divertito?" chiese Lolly, pardon, Thomas, sedendosi accanto a lui. Newt gli rivolse un'occhiataccia. "Sto cercando di auto compatirmi, defilati, Tommy." fece, sbuffando. Thomas rise, sistemandosi la parrucca. "Okay, scusa. Scusa per non averti avvertito prima sul bacio delle 11.11, Minho voleva farti una sorpresa." Newt roteò gli occhi. "Immagino. Peccato che abbia dovuto baciare qualcuno che conosco appena. Avrei di gran lunga preferito qualcun'altro al posto di Alby." qualcuno con i capelli castani, magari?completò nella sua testa. Thomas lo guardò, i suoi denti che brillavano nella semi oscurità."Anch'io ho baciato Aris sperando che fosse qualcun altro." Il cuore di Newt perse un battito. Fece per parlare, quando Minho apparve davanti a loro. Minho sorrise. "Avanti, plebei, si va a casa di Thomas!" disse, esibendo la corona con orgoglio. Thomas rise, alzandosi in piedi. "Okey dokey. Andiamo, Newt." disse prendendo il biondo a braccetto. E nella propria testa, Newt pensò. Per il momento, va bene così.

Angolo autrice
Non so quando portò aggiornare nuovamemente, quindi apprezzate.

 

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Capitolo 7
*** 7. Cat fight! ***


Thomas non sembrava sé stesso quel giorno. O almeno così decise Newt. Al mattino gli aveva sorriso e si era comportato esattamente come al solito. Ma ora mentre erano seduti alla tavola della mensa, e il moro non stava più sorridendo. Alby richiamò la sua attenzione. "Allora?" chiese pazientemente. Newt lo guardò sentendosi in colpa. Non aveva ascoltato una sola parola di ciò che aveva detto il più grande.

Thomas si alzò all'improvviso da tavola. Minho lo fissò mentre si alzava. Thomas sorrise all'amico. "Vado a cercare Jeff e Clint." disse prima di allontanarsi e uscire dalla caffetteria. Minho scosse le spalle mentre si alzava. "Lo seguo. Ciao Newt ci si vede in classe!" disse salutandoli. Newt fissò l'asiatico allontanarsi, confuso dal comportamento di Thomas. Poi si volse riluttante verso di Alby. "Scusami, non ho sentito cosa dicevi." disse. Alby sorrise. "Ti ho chiesto se ti va di uscire con me questo fine settimana." chiese speranzoso. Newt lo fissò, incredulo. "Ehm..." mise insieme i suoi pensieri prima di riaprire bocca. "Scusa, Alby, ma non ti vedo... in quel modo. Insomma mi sei amico, e sei simpatico, ma davvero non credo... insomma non mi piaci fino a quel punto. Siamo amici, no?" fece, sperando di non farlo arrabbiare. Alby parve un poco dispiaciuto ma sorrise. "Certo. Fa stesso."  Disse. Newt fu salvato dalla campanella. Sorrise ancora ad Alby prima di correre verso la sua classe.

Quando entrò in classe, vide Minho seduto accanto ad Aris alle prese con un'animata conversazione. Thomas invece era seduto su una sedia accanto ad un ragazzo di pelle scura che Newt riconobbe come Jeff. Entrambi avevano appoggiato la testa sul proprio banco e parlavano a bassa voce, gli occhi dell'uno sul volto dell'altro. Newt si morse il labbro. Minho lo notò e gli fece un cenno. "Newt! Vieni qua! Questo idiota sta cercando di dire che i suoi capelli sono meglio dei miei. Cioè...? Davvero?" fece l'asiatico. Newt sorrise e andò a sedersi accanto al migliore amico.

La lezione fu una supplenza per sfortuna di Newt, quindi Thomas rimase seduto acanto a Jeff per l'intera ora, e non poté' parlare con lui.
La campanella suonò dopo un'ora e Minho saltò letteralmente dalla sedia. "Siamo liberi!" urlò. Thomas rise dal fondo della classe mentre si alzava dal proprio banco. Salutò Jeff e uscì dalla classe seguito da Minho e Newt.

 

Minho lo guardò confuso, quando invece di correre verso l'uscita, Thomas si mise ad aspettare fuori dagli spogliatoi. Thomas sorrise. "Ben. Sono troppo annoiato per camminare." disse. Minho roteò gli occhi, mentre Alby e Ben uscivano dagli spogliatoi. Thomas fissò Ben con gli occhi da cucciolo finche' il ragazzo non sbuffò. "Ok." disse alla fine. Thomas sorrise, mentre Newt li fissava confuso. Thomas saltò sulle spalle di Ben, e si attaccò al collo del più grande. "Andiamo, mio valoroso destriero!" urlò il moro. Ben roteò gli occhi mentre camminava con Thomas alle spalle. Minho notò lo sguardo confuso di Newt. "Ben e Thomas sono cugini." spiegò. Alby, che era accanto a Ben sorrise a Newt, ma non disse nulla. Newt ne fu grato. 

 

All'uscita da scuola li attendeva Brenda. Sorrise alla vista di Thomas sulle spalle di Ben. "Hey, Tom." disse la ragazza, facendogli segno di avvicinarsi. Thomas saltò giù dalle spalle di Ben, e gli fece un sorriso. "Grazie del passaggio." disse, prima di avvicinarsi alla bionda. "Dimmi, Bre."

 

Prima che Brenda potesse parlare, un'altra figura si avvicinò in fretta a Thomas. "Tom!" urlò Teresa, gli occhi infuocati. "Si può sapere perché' non mi hai aspettato, stamattina?" chiese. Thomas non poté' rispondere perché' ora Brenda stava fissando la ragazza dagli occhi blu con uno sguardo arrabbiato. "Non so se te ne sei accorta, ma io stavo parlando con Tom." disse. Teresa fece una smorfia. "Non mi interesso di ciò che fa una come te." decise. Brenda si mise in fronte a lei. "Ti dà fastidio che io abbia vinto il titolo di regina, ieri?" chiese, sfidandola. Teresa roteò gli occhi. "Wow, hai vinto il titolo per un giorno e stai già vantandotene in questo modo." commentò. Brenda la fissò, incredula. "Se non sbaglio, non ero io quella che ha continuato ad affermare di essere la regina della scuola sin da quando ha vinto l'anno scorso." le fece notare. Teresa fece un verso di scherno. "Io almeno non uso il mio titolo come scusa per appigliare ragazzi." disse, acidamente. Brenda continuò a fissarla. "Non so di cosa tu stia parlando." fece, infine. Teresa rise senza allegria. "Come no! Tu hai fatto di tutto solo perché' pensavi di poter vincere il cuore di Tom!" fece. Brenda la guardò, orripilata. "Io non sono affatto patetica come te. A me Thomas non piace in questo modo." disse, decisa. Thomas e gli altri alunni continuavano a fissare le due ragazze litigare. Teresa fece un verso di scherno, prima di volgersi in fretta e baciare Thomas sulle labbra. Brenda la fissò incredula, prima di spingerla via. "Come osi, sporca puttana!" urlò. Teresa la fissò con occhi di fuoco. "Non osare toccarmi!" le urlò, lanciandosi contro la bionda. Brenda era pronta. La folla eruppe in grida di "Cat fight! Cat fight!"

 

Minho e Thomas si gettarono nella mischia per fermare le due ragazze. Thomas si prese un pugno in faccia. Una ragazza della scuola femminile, Rachel, riuscì a fermare Teresa, mentre Minho bloccava Brenda. Thomas le fissò, furioso. Brenda aveva un i capelli tutti spettinati, ma Teresa aveva sangue al naso. "Che cosa caspio fate! Ma siete sceme?" urlò loro. Poi fissò la folla intorno alle due ragazze. "Non avete meglio da fare, che fissare una rissa?" 

 

Sembrava furioso. Newt gli si avvicinò, e gli mise una mano sulla spalla. "Andiamo, Tommy." disse. Thomas lo scrutò a lungo, poi annuì. Minho fece l'occhiolino a Newt, mentre lasciava andare Brenda. Insieme, i tre lasciarono la scuola e tornarono a casa.

 

Thomas sembrava piuttosto irritato e infastidito. Minho lanciò un’occhiata a Newt, come ad incitarlo a prendere in mano la situazione. Il biondo disse la prima cosa che gli venne in mente. “Alby mi ha chiesto di uscire con lui.” Confessò. Thomas non si volse a guardarlo, e se possibile sembrò irrigidirsi ancora più di prima. “Davvero?” chiese, disinteressato. Newt annuì. “Già. Ma gli ho detto di no, ovviamente.” Rispose. Thomas si volse verso di lui di scatto e lo fissò confuso. “Non ti piace Alby?” chiese, sorpreso. Newt scosse la testa. “Non in quel modo.”

 

Thomas sembrò molto più tranquillo e felice dopo quello.

 

Angolo autrice

11 Maggio, giorno del mio primo esame. Cittadinanza inglese. Quindi non aspettatevi che ritorni presto.

*La storia è sospesa finchè non finisco gli esami. Probabilmente fino a Giugno. Ovviamente se riesco aggiorno, ma devo concentrarmi sugli esami ora.*

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Capitolo 8
*** 8. Horror movies, swimming pools and spiders ***


“Tommy! Aspetta!” Urlò una voce alle spalle di Thomas. Il ragazzo si volse, perché aveva riconosciuto la voce non appena lo aveva chiamato. Sorrise vedendo Newt avvicinarsi di corsa a lui. Sorrise al biondo. “Ehi, Newt. Cosa ci fai qua?” Gli chiese. Il biondo viveva abbastanza lontano dalla casa di Thomas. Abitava due vie a destra della scuola, mentre Thomas abitava circa cinque o sei vie a sinistra. Quindi lo lasciava un poco perplesso trovarlo davanti a casa sua a quell'ora della mattina. 

Newt si passò una mano tra i capelli, nervoso. “Ieri sembravi abbastanza arrabbiato. Non hai risposto ai miei messaggi su Facebook, quindi sono venuto a vedere come stavi.” Ammise. Era una cosa normale, no? Qualsiasi buon amico avrebbe fatto qualcosa del genere, giusto? A giudicare dallo sguardo di Thomas no, non era molto normale. Thomas fece un verso strano, probabilmente pensando che fosse un verso di commozione. “Che dolce! Sei il miglior amico più dolcioso del mondo! Ma che vuoi dire che non hai il mio numero?” Chiese Thomas.

Il fatto era che Newt non aveva idea di come chiedere il numero di Thomas. Insomma, ovviamente erano amici, quindi non aveva ragione di farsi problemi. Ma Newt non aveva idea di come chiederlo. Scosse la testa. Thomas lo guardò scandalizzato. “Metà della scuola ha il mio numero, e a uno dei miei migliori amici manca?” Chiese, tirando fuori il proprio cellulare dalla tasca. Aspettò che il biondo lo imitasse, prima di dettargli il suo numero. Newt trascrisse il numero sul proprio cellulare, la mente ancora sulle parole di Thomas. “Metà della scuola ha il tuo numero?” Chiese, sorpreso. Thomas fece un sorriso felino, mentre metteva un braccio attorno alle spalle di Newt. “Tranquillo, Newt. È solo che quando hai Minho come migliore amico, tutti cercano di ottenere il tuo numero in un modo o nell'altro. Tu sei una di quelle poche persone a cui l'ho dato di mia spontanea volontà.” Disse, sorridendo. Newt sentì il proprio cuore ballare la macarena al contatto e alle parole di Thomas.

Trovarono Minho ad aspettarli davanti alla scuola. “Fratelli! Spero che i miei insegnamenti non siano andati al vento! Cosa ho detto che bisogna fare quando la vita si fa dura?” chiese l’asiatico. Newt roteò gli occhi, mentre gli occhi di Thomas si illuminarono. Scambiò uno sguardo significativo con Minho, che annuì. Poi entrambi si volsero verso Newt. Il biondo fece un passo indietro alla vista del sorriso malefico che spuntò su entrambi i loro volti. “Ragazzi… perché mi guardate così?” chiese preoccupato. Minho fece un cenno a Thomas che si mise a correre nella direzione opposta a quella della scuola. Newt lo guardò confuso, e fu questo a fargli perdere di vista Minho. L’asiatico aspettò che l’attenzione di Newt fosse distolto da sé prima di afferrarlo per il bacino e buttarselo sulla spalla. “Sciocco, ma che cacchio…! Minho tirami giù! Dobbiamo andare a scuola!” Il moro non si fermò e continuò a correre verso Thomas. Si fermò solo una volta che il profilo della scuola si trovò ad almeno un isolato di distanza. Poi mise giù Newt.

Il biondo li fissò con rabbia. “Non potete continuare a fare berna in questo modo!” disse, cercando di apparire arrabbiato. In realtà neanche lui aveva avuto tanta voglia di andare a scuola quel giorno. Thomas roteò gli occhi. “Tesoro, io e te abbiamo una media perfetta. Se volessimo potremmo far passare Minho in pochissimo tempo, solo con la nostra presenza al suo fianco. Quindi siamo apposta.” L’asiatico annuì. Poi fece un sorriso furbo ai due. “E indovinate che cosa ho con me?” disse tirando fuori dalla tasca un paio di biglietti. Gli occhi di Newt si spalancarono leggendo il titolo del film. “È da un sacco che volevo vedere Annabelle!” disse, eccitato. Minho gli fece un occhiolino. “Ragion per cui ho preso biglietti per tre.” Disse. Newt afferrò la mano di Thomas e Minho. “Andiamo!” spingendoli via con lui.

Thomas non poté far a meno di guardare Newt con dolcezza, nonostante le sue ginocchia gli tremassero. Aveva visto il film, o meglio la prima metà del film, insieme a Teresa. Era scappato dopo la prima età, e aveva dormito con la luce accesa quella notte. E aveva quasi urlato di paura quando Chuck gli aveva mostrato la nuova bambola che aveva comprato per loro madre.

Newt si sedette in mezzo a loro e guardò Thomas confuso quando il ragazzo chiuse gli occhi ancora prima che i crediti cominciassero. Gli batté la spalla e il moro quasi urlò. Poi arrossì guardando Newt. Minho dall’altra parte sorrideva sotto i baffi. “Tutto ok, Tommy?” chiese Newt. Thomas scosse la testa. “Odio i film horror. Per quale ragione tu e Newt siete così eccitati alla possibilità di essere spaventati a morte?” chiese, a bassa voce. Newt tentò di nascondere un sorriso, prima di afferrare la mano di Thomas e concentrarsi sullo schermo. Thomas lo fissò confuso, ma non disse nulla. Se Newt era così carino e dolce da cercare di calmarlo tenendogli la mano, chi era lui per dire qualcosa?

Minho lanciò un’occhiata intenerita ai suoi migliori amici. Quanto erano dolci, insieme! Ma figuriamoci se Minho avrebbe mai detto una cosa del genere. Lui aveva modi alternativi per mostrare loro il suo amore. Dopotutto, nonostante sapesse che Thomas si cagasse sotto alla solo nomina di un film horror, era stato lui a scegliere il film, sapendo che Newt non avrebbe resistito a coccolarlo e tranquillizzarlo. Ora era il turno di Newt, però.

Newt fissò Minho con orrore. “Cosa vuol dire ‘andiamo in piscina’?” chiese all’asiatico. Minho scosse le spalle. “A tutti piace andare in piscina, no?” chiese l’asiatico. Ma c’era una malignità negli occhi di Minho, cosa a cui entrambi erano abituati. Thomas scosse le spalle. “Che male c’è ad andare in piscina, Newt?” domandò. “A me piace nuotare.” Disse, mentre i tre si incamminavano verso gli spogliatoi. Newt sbuffò. “È solo che lo trovo una stupidaggine. Insomma, siamo esseri umani, mica siamo pesci. Se gli esseri umani fossero fatti per nuotare non pensi che avremmo un bel paio di branchie per lo meno?” fece ai due mori. Minho roteò gli occhi. “E finiscila, così ci divertiamo.” Poi si avvicinò a Newt. “E davvero vuoi perdere l’opportunità di vedere Thomas in costume?” chiese, a voce troppo bassa perché l’altro moro lo sentisse. Thomas li guardò incuriosito, mentre le orecchie di Newt si tingevano di una vivace sfumatura di porpora. A quanto pare Minho aveva notato la sua cotta. L’asiatico gli fece un occhiolino, ridendo, mentre spingeva Thomas dentro gli spogliatioi.

E sì, ne valeva la pena di rendersi ridicolo in una piscina se il risultato era un Thomas in costume totalmente bagnato dalla testa ai piedi. Oh, se ne valeva la pena,

**

“Mi sono divertito.” Annunciò Newt, una volta che uscirono dalla piscina. Minho sorrise sornione. “Davvero? Ma se gli umani avessero dovuto nuotare, avremmo avuto un paio di branchie, non trovi?” chiese, fingendo ingenuità. Newt roteò gli occhi, tirandogli un pugno sul braccio. “Testa di caspio del cacchio.” Borbottò. Thomas e Minho scoppiarono a ridere. Poi Minho impallidì.

“Thomas…” fece con un filo di voce. I due ragazzi lo guardarono, preoccupati. “Che succede, Minho?” chiese Thomas, preoccupato. L’asiatico indicò la spalla di Thomas. “Hai… un… ragno… sulla spalla…” disse, terrorizzato. Newt roteò gli occhi insieme a Thomas. “Ma è solo un ragnetto!” disse il biondo, afferrandolo. Minho lasciò andare un urlo a dir poco femminile e scappò a gambe levate. Gli altri due si guardarono per un istante, prima di scoppiare a ridere.

Angolo autrice

Ba bon, io ho provato. Ho ancora 13 esami da consegnare, tra cui 2 di fisica, uno di chimica e 3 di storia: Crime and Punishment in the UK, Nazi Germany 1923-1945, sources on Suffragettes. Uccidetemi.

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Capitolo 9
*** 9. Christmas Shopping! ***


Thomas sentì i rumori di passi provenire dal piano di sotto, ma si rifiutò di aprire gli. Se c’erano davvero dei ladri in casa, a lui non poteva fregare di meno. Aveva sonno, aveva speso l’intera notte a messaggiare con Brenda (le aveva perdonate entrambe alla fine) a proposito di una sottospecie di cotta che Thomas sembrava essersi preso per un certo ragazzo inglese dai capelli biondi. Ma chi poteva dargli torto? Chi non si sarebbe innamorato di Newt?

La porta della sua stanza si spalancò, e qualcuno entrò. Lo sforzo di aprire gli occhi era così faticoso che Thomas lo ignorò. Sentì la risatina di qualcuno (che suonava sospettosamente come suo fratello Chuck) poi il peso di diverse persone sedersi sul suo letto. Qualcuno andò ad aprire le tende, e Thomas si nascose sotto le coperte, infastidito.

“Sveglia, Thomas!” urlò la voce cristallina di Brenda. Ma la ragazza non dorme mai? Si chiese Thomas, infastidito.

“Ehi, faccia di caspio. Mi hanno appena tirato giù dal letto di peso, non è giusto che tu rimanga a dormire.” E chi poteva essere a parlare con toni così dolci se non il nostro Minho preferito?

Sentì Minho ridere, prima che l’asiatico sussurrasse, abbastanza forte da farsi sentire da Thomas. “Ehi, Newt. Che ne dici di dare un bacio per svegliare la bella addormentata?” e a questo punto Thomas spalancò gli occhi.

Newt, Brenda e Minho erano seduti sul suo enorme letto, e lo fissavano con curiosità. Il che era molto, molto stalker.

Minho sorrise compiaciuto quando vide che Thomas aveva finalmente aperto gli occhi. “Oh. Pensavo fossi morto. Grazie al cielo.”

Thomas gli lanciò un’occhiataccia, e fece un punto di guardare ovunque che verso di Newt. Non era la prima volta che veniva tirato giù dal letto da Brenda o da Minho, e non era la prima volta che i due entrassero nella sua stanza (ed era abbastanza certo che non sarebbe stata l’ultima). Però era la prima volta che si svegliava con Newt che lo osservava a pochi centimetri di distanza, seduto sul suo letto. E Thomas aveva la brutta abitudine di dormire in nient’altro che i suoi boxer di Toy Story (regalo di Teresa per il suo compleanno).

“Che ci fate qua?” chiese, con noncuranza, come se fosse assolutamente normale per lui svegliarsi con la tua cotta e i tuoi migliori amici che ti fissano.

Fu Newt a rispondere, gli occhi che gli brillavano. “Andiamo a fare shopping natalizio!” disse con eccitazione. Minho roteò gli occhi. “È venuto a casa mia, e mi ha buttato giù dal letto con la forza e una gran quantità d’acqua. Poi ha mandato un messaggio a te e Brenda, e Bre ha detto che probabilmente stavi ancora dormendo, dato che avete passato entrambi la notte insonni.” Spiegò l’asiatico.

Thomas si volse verso di lei. “Spiegami come mai te sei così sveglia e pimpante?”

La ragazza gli mostrò la lingua e i denti. “Sono un vampiro!” disse trionfante. Thomas scosse la testa e roteò gli occhi, preparandosi a tornare a dormire. “Io non vado da nessuna parte.” Fece con decisione.

“Eddai, faccia di caspio.” Fece Minho. “Non mi sono fatto trascinare giù dal letto per niente.”

“Sparisci Minho.”

“Fai qualcosa di socialmente utile per una volta, Thomas. Non voglio ricevere un regalo schifoso come quello dell’anno scorso.”

Minho la guardò curioso, mentre Thomas le mostrava il medio. “Cosa ti ha preso l’anno scorso?”

Thomas ridacchiò dalla sua fortezza sotto le coperte, mentre Brenda gli mandava occhiatacce. “Un reggiseno push up. E sulla lettera che ci ha messo, ha scritto ‘Così almeno puoi far credere ai ciechi che hai un paio di tette’” disse la ragazza. Minho e Newt scoppiarono a ridere, beccandosi un pugno in testa a testa (see what I did here, lol).

Poi Newt tirò via la coperta dal viso di Thomas e lo guardò negli occhi. “Vieni con noi? Per favore, Tommy? Per favore.” Chiese, cercando di suonare quanto implorante potesse. Thomas ci provò a resistere, ci provò con tutto il cuore, ma fallì miseramente.

Tirò via la coperta di dosso e scese dal letto, in tutta lo splendore dei suo boxer. “Permettetemi di utilizzare il bagno prima.” Disse, uscendo. Non guardò ai ragazzi mentre lasciava la stanza, quindi completamente mancò lo sguardo che Newt fece alla vista del suo corpo mezzo nudo. Damn.

***

“Nevica di nuovo!” Urlarono Minho e Brenda, estasiati. Newt si fermò di colpo, le borse di roba che aveva comprato strette nelle sue mani, e lanciò un’occhiata sospettosa a Minho. Thomas lo guardò, curioso. “Cosa c’è, Newt?”

Newt si volse a guardarlo, e dovette prendersi a schiaffi mentalmente per non rimanere fermo a fissarlo come un ebete. Thomas indossava un paio di pantaloni da tuta di color grigio, e una  t-shirt dei ‘Panic! At the disco’ con sopra una semplice felpa. Aveva un beanie in testa, il che lo rendeva cento volte più affascinante almeno per Newt.

“C’è ancora neve per terra, e sta nevicando di nuovo. Quanto vuoi scommettere che Minho e Brenda cominceranno ad attaccarmi appena esco?” chiese, palesemente irritato. “Poi con la mia gamba, non so nemmeno quanto riuscirò a camminare senza ruzzolare da qualche parte. Probabilmente 3 secondi.”

Thomas lo guardò per un instante, concentrato, prima di illuminarsi. “Lascia fare a me!” disse, prima di uscire fuori.

Brenda lo colpì immediatamente con una palla di neve, ma Thomas non vi fece caso. Si avvicinò a Minho e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio. Minho assottigliò i suoi occhi e si volse verso di Brenda. Thomas e lui presero a lanciare palle di neve alla ragazza. Dopo qualche secondo, Thomas si avvicinò a Brenda e sussurrò qualcosa nell’orecchio della mora. Brenda guardò Minho, con incredulità, prima di cominciare a bersagliarlo più violentemente di prima.

Thomas rientrò nel centro commerciale e si avvicinò a Newt con un sorrisetto in volto. “Ne avranno per un bel po’. Usciamo dall’altra porta, così non ci notano.” Disse.

Newt scosse la testa, divertito. “Non voglio sapere quello che gli hai detto.” Thomas rise in risposta.

Appena uscirono dal centro commerciale, Newt si passò una mano tra i capelli, per liberarsi dei fiocchi di nevi. Thomas rise, e si tolse il proprio beanie per metterlo in testa a Newt. Il biondo provò a protestare, ma Thomas lo ignorò completamente.

Thomas non chiese il suo beanie indietro.

 

ANGOLO AUTRICE

:3 Le recensioni sono sempre apprezzate :3
ECCOVI UNA FOTO DI THOMAS CON IL SUO BEANIE

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Capitolo 10
*** 10. I am idiot. Yes, you are ***


Thomas stuzzicò il piatto davanti a se con la forchetta, per niente affamato. Alzò lo sguardo dal piatto e incrociò lo sguardo di Teresa. La ragazza gli rivolse un sorrise affranto, per fargli capire che lo capiva perfettamente. E probabilmente era vero.

Erano lui, Teresa, Aris e Rachel, insieme ai genitori di ciascuno. Era la vigilia di Natale, e come ogni anno, Thomas la stava festeggiando insieme alla sua famiglia e le altre tre famiglie che controllavano la WICKED Corporation. Di solito amava festeggiare il Natale con sua madre, visto che era molto difficile riuscire a vedere sua mamma, normalmente. La WICKED Corporation era al di fuori della cittadina dove vivevano e la madre aveva un appartamento vicino alla sede. Thomas e Chuck viveva da soli, in pratica.

Thomas non era un pro in cucina, ma la signora Enness, che viveva nella casa davanti alla loro, era una cara amica della madre di Thomas, e aveva praticamente cresciuto Thomas e Chuck. Di solito Chuck andava a stare da lei ogni qualvolta che il fratello maggiore usciva, o anche solo perché si divertiva con lei.

Ma ora Thomas aveva ormai 17 anni. E questa era l’ultimo Natale che avrebbe passato mentre era ancora in college. Passarlo in un ristorante, con la famiglia, non era esattamente il modo in cui avrebbe voluto passarlo.

“Sbaglio, o quello è il tuo amico Minho?” fece la madre di Teresa. Thomas alzò la testa di scatto, e seguì lo sguardo della Signora Agnes. La donna stava guardando fuori dalla finestra con un’aria di disapprovazione. E sì, Minho, Brenda e Newt erano fuori dal ristorante, e lo stavano fissando con divertimento. Gli occhi di Thomas non poterono evitare di soffermarsi sul fatto che Newt stava indossando il beanie che gli aveva dato il giorno che erano andati a fare shopping insieme. Il biondo aveva le guance arrossate dal freddo, e un sorriso sulle labbra. Con difficoltà, Thomas staccò lo sguardo dal volto di Newt e si volse verso la madre di Teresa. Con il tono più neutro che riuscì a simulare, annuì e disse “Sì.”

Sua madre fece un sorriso e richiamò la sua attenzione con un cenno della mano. “Vuoi andare con loro?” chiese la madre, sorridendogli leggermente. La madre di Teresa la guardò come se le fosse andato di volta il cervello, ma sia Thomas che la Signora Edison la ignorarono. Thomas guardò sua madre in confusione. “Ma… è una tradizione che abbiamo fin da piccoli…? Natale tutti insieme?” balbettò.

Il padre di Aris ridacchiò. “Ma adesso avete 17 anni. È diverso, a mio parere.” Aris e Thomas si scambiarono uno sguardo, identici sorrisi che si formavano sulle loro labbra. Thomas sorrise a sua madre. “Grazie, mamma!” disse, alzandosi da tavola. Fece un dolce sorriso alla madre di Teresa, che li fissava con sconcerto, e, insieme a Rachel e Aris, corsero fuori dal ristorante. Teresa continuò a mangiare e gli ignorò completamente.

Minho sorrise, quando vide Thomas, Aris e Rachel uscire dal ristorante. “Ma come sei conciato?” chiese l’asiatico, riferendosi al maglione che il ragazzo aveva indosso.  Thomas gli mostrò la lingua. “Roba troppo costosa per te.” Rispose. Minho rise, mentre si avviavano. “Sono certo che l’hai preso al centro commerciale.” Fece. L’intera compagnia scoppiò.

***

 “Avete mai giocato a “Blush Rush”?” chiese Brenda. Erano lei, Minho, Thomas e Newt, chiusi in una delle stanze della casa di Jorge, il fidanzato di Brenda.

Thomas prese un sorso dalla bottiglia e annuì. “Certo. Sono imbattuto!” fece il ragazzo. Minho roteò gli occhi. “Certo, come no.”

L’asiatico prese una delle bottiglie vuote, e la mise al centro. Poi la ruotò. La bottiglia si fermò davanti a Brenda. “Okay Brenda, tu e…” Minho rigirò la bottiglia nuovamente. “E me.”

La ragazza fece un sorriso e si volse verso di lui. “Minho, ti amo.” Disse a bruciapelo.

Minho sorrise a sua volto. “Brenda, non potrai mai amarmi quanto io amo te.”

“Ogni volta che ti vedo correre, sudato… non sai che pensieri mi vengono.”

“Arrossiresti se sapessi a cosa penso la notte su di te.”

“A volte sogno di sdraiarmi su un letto con te e cominciare a spogliarti lentamente, mentre ti lascio gentili baci su tutto il corpo e poi… Ah, sei arrossito!” fece Brenda, notando immediatamente il colorito rosso che aveva assunto la pelle di Minho. Minho sbuffò. “Okay, hai vinto te. Gira la bottiglia.”

La bottiglia si fermò su Thomas, che sorrise alla ragazza. “Pronta a perdere, Brenda?”

Brenda inarcò un sopracciglio, poi si avvicinò finché c’erano pochi centimetri tra lei e Thomas. “Ti amo, Tom.” Disse, facendo le fusa.

Thomas camuffò un sorriso, prima di sporgersi davanti e baciarla sulle labbra. Si staccò pochi secondi dopo, e la guardò, con gli occhi che brillavano leggermente. “Ti amo… Brenda.” Sussurrò.

Brenda diventò di un colore rosso brillante, tra le risate di Minho e Thomas. “Hai perso!” Rise il ragazzo.

Newt cercò di sorridere, ma come la prima volta, era leggermente difficile sorridere dopo che la tua cotta bacia un’altra persona in quel modo, davanti a te. Thomas girò la bottiglia, che si fermò davanti a Newt. Il biondo fece un sorriso. “Uhm… non sono molto bravo a questi giochi.”

Thomas scosse la testa e si avvicinò al ragazzo. “Più semplice per me!” Prese il volto di Newt tra le mani e lo guardò dritto negli occhi. “Ti amo.” Disse semplicemente. Newt arrossì immediatamente, perché cazzo, la tua cotta che ti guarda in questo modo e ti dice che ti ama? Gli occhi di Thomas non vacillarono dal volto di Newt, e sembrarono scurirsi all’improvviso.

“Volete una stanza?” chiese Minho, interrompendo il momento. Lentamente, Thomas lasciò andare il volto di Newt. Il moro si raschiò la gola, prima di volgersi verso di Minho. “È il tuo momento, oh grande e possente Minho!” fece con un sorriso. Minho roteò gli occhi, prima di mettersi davanti a Thomas.

“Ti amo Thomas.” Disse a bruciapelo.

“Ti amo anch’io, Minho.”

“Sei troppo sexy per questo mondo.”

“Ogni volta che ti vedo dopo le lezioni di nuoto…”

“Vorrei buttarti sul letto e scoparti fino all’alba.”

“Il mio sogno nel cassetto è strusciarmi su di te al mattino, il mio sudore che si avvolge nel tuo sudore.”

“Vorrei fare il bagno con te, con tua madre che ci guarda.”

“Vorrei scoperti e invitare tua madre per un threesome.”

Minho dovette trattenersi dal ridere. Poi un sorriso maligno apparì sul suo volto. Si avvicinò, e sussurrò qualche parola nell’orecchie di Thomas. Gli occhi del moro si spalancarono e il suo volto assunse diverse sfumature di rosso tutto d’un tratto.

Minho scoppiò a ridere, mentre Brenda e Newt gli guardavano incuriositi. Thomas si alzò di scatto. “Tra poco devo andare a casa, tanto vale andare a ballare un po’.” Borbottò, andandosene.

Minho rise ancora più forte. “Imbattuto, eh?” fece, sghignazzando. Thomas gli mostrò il medio, prima di uscire dalla stanza.

Newt si alzò immediatamente, lanciando un’occhiataccia a Minho. “Vado a vedere cos’a.” annunciò. Ignorò il sorrisetto di Brenda e seguì Thomas.

Thomas stava trangugiando una lattina di birra, mentre sospirava. Aveva davvero voluto baciare Newt in quel momento, mentre cercava di farlo arrossire.

“Tommy? Tutto bene?” fece la voce del biondo alle sue spalle.

Thomas si volse, e fece un sorriso leggero. Newt era lì, le guance ancora rosee, sotto… sotto al vischio. Newt era in piedi sotto al vischio.

Qualcosa prese il controllo di Thomas, e il ragazzo all’improvviso si mosse verso Newt. Il biondo lo fissò in confusione. I suoi occhi si dilatarono, quando Thomas gli mise due mani sulle spalle e unì le loro labbra in un bacio.

All’inizio Newt non si ritrasse. Le labbra di Thomas erano morbide sulle sue, esattamente come aveva passato tempo a immaginarle nella propria mente. Ma poi il ricordo di Thomas che baciava Brenda allo stesso modo e il sapore di alcol sulle labbra del moro lo colpirono allo stesso tempo. Spinse via Thomas dal suo corpo e lo fissò, incredulo.

Thomas lo fissò a sua volta, arrossendo e guardandolo, ferito e mortificato. Minho e Brenda scelsero quel momento per entrare nella cucina, accompagnati da Aris. “Tom? Tua madre è qua fuori, ha detto che dovete partire?” fece la bionda, ignara di ciò che era appena accaduto lì. Thomas annuì, evitando accuratamente di guardare in direzione di Newt. Brenda gli sorrise, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia. “Buon Natale, Tom.” Disse.

Minho la imitò immediatamente, dandogli un bacio enorme sulla guancia. “Buon Natale, testa puzzona.”

Newt gli fece un cenno con la testa, ma non si avvicinò. “Buon Natale, Tommy.”

Con il cuore pesante, Thomas disse “Buon Natale.” Ed uscì. Solo una volta al sicuro nella macchina della madre si concesse di sbattere la testa contro il finestrino.

Ava Edison lo guardò, divertita. “Qualcosa che non va, tesoro?” chiese.

Thomas sospirò. “Sono un’idiota.” Teresa, seduta accanto a lui nella macchina, gli passò una mano tra i capelli. “Sì, lo sei.”

Thomas sospirò, mentre la madre faceva partire la macchina.

 

ANGOLO AUTRICE.
Ho aggiornato! Yay per me
Recensione sempre accettate! Vi amo tutti voi che seguite la storia!

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Capitolo 11
*** 11. I am not sorry ***


Thomas sospirò mentre sua madre parcheggiava davanti a casa loro. Purtroppo Ava non aveva opportunità di rimanere con loro per altro tempo.

La donna sorrise, mentre si volgeva verso Thomas, Teresa e Chuck, tutti e tre seduti nei sedili posteriori. “Avanti, smammate.” Disse la donna, ma il sorriso sulle sue labbra lo fece apparire più dolce.

Teresa sorrise alla donna. “Grazie delle bellissima vacanza, Ava.” Si conoscevano da abbastanza tempo che era normale per lei chiamare la madre di  Thomas con il suo nome. 

Ava sorrise loro mentre i tre scendevano dalla macchina. Si sporse dalla finestra per ricevere un bacio da Chuck e Thomas. Strizzò la guancia del ragazzo maggiore e gli fece un sorriso. “Avanti, Thomas. Sono certo che andrà tutto bene.”

Il ragazzo non le aveva esattamente confidato i suoi problemi di cuore (non era mica così patetico), ma ne aveva parlato con il gatto dell’hotel in cui avevano passato le vacanze. Il punto, era che Newt non lo aveva chiamato affatto. O messaggiato. Non che Thomas avesse fatto né la prima né la seconda cosa.

I tre salutarono Ava con la mano, prima di girarsi ed entrare in casa. Teresa, ovviamente, entrò con loro, visto che i suoi genitori non erano a casa. Chuck si buttò sul divano immediatamente, e accese la televisione.

Teresa e Thomas non poterono fare a meno di ridacchiare, prima di salire le scale verso la sua stanza. Thomas si sdraiò sul suo letto finalmente a casa. Quando notò Teresa in piedi davanti alla stanza, non potè far a meno di guardarla confuso.

Teresa era abituata alla stanza di Thomas. In pratica i due erano cresciuti nelle rispettive stanze, e Teresa aveva passato pomeriggi interi nella stanza con Thomas a parlare di tutto e di nulla. Almeno prima che... Thomas sentì il proprio stomaco stringersi, quando si rese conto che era passato almeno un anno da quando la ragazza era entrata nella sua stanza. Da quando Thomas aveva cominciato ad essere amico di Minho e Brenda.

Si sforzò di sorridere e non sbattere la testa contro il muro per essere un così cattivo migliore amico. “Ehi, Tess. Siediti qua. Non mordo.” Promise, invitandola con un cenno del braccio.

Teresa roteò gli occhi. “Non prendermi per idiota, Tom.” Borbottò, ma si sedette accanto a lui.

Stavano chiacchierando da meno di 10 minuti su quanto schifo Thomas faceva a pattinaggio sul ghiaccio, quando la porta della stanza di Thomas si spalancò. Teresa lanciò un urlo quando qualcuno si buttò sul letto di Thomas immediatamente senza aspettare o presentarsi.

Minho notò dopo qualche secondo che Thomas non era la sola persona sotto di lui. “Che Cazzo! Togliti di dosso!” strillò Teresa, da qualche parte sotto le gambe di Minho.

L’asiatico non arrossì nemmeno mentre si districava e scendeva dal letto. Anzi, guardò Teresa in irritazione, prima di volgersi verso Thomas un sorriso brillante sul volto. “Thomas! Mi sei mancato!” disse, bloccandogli la testa in un headlock. Thomas, che non aveva smesso di ridere da quando Teresa aveva urlato, per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.

“Ce ne hai messo di tempo.” Fece il ragazzo, fingendosi offeso. “Ben 10 minuti. Che razza di amico sei?”

Minho roteò gli occhi. “Lo sai com’è. Il traffico.”

A questo, Thomas gli fece un sorriso genuino. “Scherzo, mi sei mancato anche te.” Disse, sincero.

Prima che Minho potesse dire qualsiasi altra cosa, la porta si spalancò, e Brenda entrò. “HOLA THOMAS!” Urlò la ragazza, un megafono in mano.

E, uhm, la ragazza sembrava leggermente diversa dall’ultima volta che Thomas l’aveva vista. Era abbastanza certo che i suoi capelli non erano blu elettrico alla festa di Natale.

“Brenda, tesoro. Che hai fatto ai capelli? Hai deciso di andare per il puffo?” fece Teresa, con tono zuccherino.

Brenda le rivolse un sorriso egualmente dolce. “Odiavo il fatto di avere dei capelli da 10, così, senza nemmeno provarci. Mi faceva stare male per la gente come te, che deve sforzarsi un sacco per avere dei capelli decenti.” Fece.

Il sorriso sparì dal volto di Teresa, e Thomas decise di intervenire prima che fosse troppo tardi. “Brenda! Sei in ritardo anche te.” Disse, abbracciandola.

Brenda rispose all’abbraccio e diede un bacio sulla guancia a Thomas. “Mi ha mandato un messaggio Jorge, dicendo che tua mamma ha comprato qualcosa al negozio di suo cugino, e che quindi eravate probabilmente tornati.” Spiegò la ragazza.

Rimasero a chiacchierare per qualche minuto, nonostante Thomas non riuscisse ad immergersi completamente nella conversazione. Newt non era venuto.

***

Teresa e Thomas camminarono a braccetto, entrambi stretti nei propri cappotti mentre arrivavano nel cuore del bosco. Nonostante fosse il bel mezzo della notte, 23.00, non era molto buio, forse perché il falò al centro della radura brillava intensamente.

Brenda e Minho erano dietro di loro, Brenda che li fissava irritata. La ragazza aveva invitato Minho e Thomas a venire con lei al falò, e Thomas aveva immediatamente invitato Teresa a venire con loro, nonostante sapesse che lei e Brenda non si sopportassero.

Non c’era una vera ragione. Risaliva circa all’anno precedente, quando Brenda si era presa un’enorme cotta per Thomas, e Teresa l’aveva tormentata per settimane riguardo alla faccenda. Poi la cotta le era passata, una volta conosciuto Thomas. Ma il sangue cattivo tra Brenda e Teresa era rimasto.

Minho non odiava Teresa, semplicemente trovava irritante il modo in cui la ragazza era devota allo studio e la sua passione nel prendere sempre voti alti. Lo irritava, per qualche ragione. Quindi non poteva che essere sorpreso quando Teresa aveva accettato di venire alla festa con loro. Ma era rimasto solidale a Brenda, e non aveva detto nulla.

Thomas e Teresa si separarono non appena arrivati alla festa, dato che Teresa aveva avvistato Rachel, Aris e altre persone che conosceva arrostire marshmallow sul falò. Thomas, Brenda e Minho si fiondarono invece sulla pista da ballo, ridendo come idioti e ballando fino a sentire male ai piedi.

“Vado a prendermi da bere!” annunciò Thomas, ma ne Brenda ne Minho sembrarono notarlo, mentre si letteralmente strusciavano l’uno contro l’altro. Interessante. Thomas avrebbe investigato sulla faccenda.

Si avvicinò a Gally, che sembrava essere incaricato delle bibite. “Galz!” chiamò, sorridendo civettuolo al ragazzo.

Gally arrossì leggermente, anche se tentò di mostrarsi irritato al soprannome. “Edison. Non chiamarmi in quel modo.”

Thomas batté le ciglia, sorpreso. “Ma... volevo darti un soprannome per farti vedere quanto tengo a te.” Disse, diabolico.

Questo mandò in corto circuito Gally, che cominciò a balbettare e cambiare sfumature di rosso. Thomas tentò di trattenere una risata mentre gli prendeva la birra da sotto il naso e si allontanava.

Stava per tornare da Brenda e Minho quando andò a sbattere contro qualcosa. O qualcuno.

La birra gli cadde di mano, ma per pura fortuna non si ruppe. La stessa cosa non si poteva dire per il cellulare del ragazzo contro cui si era scontrato, visto che lo schermo andò letteralmente in mille pezzi. “Oh cazzo.” Fece Thomas alzando il volto ed incontrando lo sguardo incredulo di... Newt.

“Newt.” Fece Thomas, stupidamente.

Newt lo guardò, ed fece una smorfia. “Karma.” Rispose il biondo. Thomas lo guardò in confusione finché Newt non spiegò. “Visto che non ti ho chiamato, il mio cellulare è andato in mille pezzi.” Spiegò. “Per  la seconda volta in una settimana.” Bofonchiò.

“Mi... mi dispiace.” Fece infine il moro.

Newt immediatamente scosse la testa. “No, non è colpa tua. Non guardavo dove andavo.” Thomas si alzò in piedi e gli tese la mano, e dopo qualche secondo di esitazione, Newt la accettò.

Thomas si chinò a raccogliere il cellulare... o meglio, i resti del cellulare di Newt, e lo porse al ragazzo.

Newt lo accettò e guardò il cellulare, scettico. “Spero che possano ripararlo.” Sospirò al ragazzo.

Rimasero in silenzio imbarazzante per qualche secondo, prima che Thomas parlasse. “Newt... volevo...” il biondo lo guardò, in attesa. “Ahem, volevo... chiederti scusa. Per l’altra volta. Alla festa. Il bacio. Scusa. Non volevo.” Fece, meccanicamente.

Il sorriso di Newt sparì. Poi il biondo scosse la testa. “Non fa... fa stesso. Cioè, intendo... sì. Va tutto... ecco. Bene.” Balbettò.

Thomas fece un passo indietro, maledicendo la sua stupidaggine. Poi puntò al cellulare. “Scusami ancora per il cellulare. Posso pagare io se vuoi.”

Newt scosse la testa, sforzando un sorriso sul proprio volto. “Nah, fa stesso. Era già quasi distrutto, e mio patrigno vende cellulari. Quindi... sì. Ciao.”

Thomas accennò un saluto con la testa prima di allontanarsi. Nonostante si fosse scusato con Newt, si sentiva vuoto dentro, come se avesse appena perso un’opportunità importante.

Si volse, e vide Newt, un’espressione stranamente triste in volto mentre si avvicinava a Gally per prendere da bere. Thomas prese una decisione.

Mise a terra la bottiglia di birra e si diresse nuovamente verso di Newt. Mise una mano sulla spalla del ragazzo, che fece un salto in spavento. Poi corrugò la fronte a vedere Thomas nuovamente accanto a lui. “Tommy?”

“Non mi dispiace. Averti baciato, intendo. Mi dispiace averlo fatto senza chiedere, e mentre ero mezzo ubriaco, anche. Ma per il bacio... non sono dispiaciuto. Mi è piaciuto.” Disse immediatamente. Sentì le guance arrossarsi sotto lo sguardo sorpreso di Newt.

Da qualche parte il conto alla rovescia cominciò. 10, 9...

Poi il volto del biondo si aprì in un enorme sorriso. Newt fece un passo avanti, fino a trovarsi davanti a Thomas. Guardò il moro dritto negli occhi. “Quindi?”

8, 7...

Thomas, a cui era mancato il respiro a quanto vicini erano, lo guardò confuso. “Uhm?”

6, 5...

Newt sussurrò, il suo respiro caldo sul volto di Thomas. “Hai detto che avresti dovuto chiedermelo.”

4, 3...

A Thomas mancò il respiro, poi chiese. “Posso... posso baciarti?” chiese.

2, 1...

In risposta, Newt unì le loro labbra in un dolce bacio, mentre dappertutto fuochi d’artificio scoppiavano, tra urla di giubilo e auguri di buon anno. E, per quanto cliché potesse sembrare, Thomas non era mai stato così felice.

Angolo Autrice

Ecco il nuovo chappy! Spero vi piaccia! Finalmente, direi! Fluff! Baci, e le recensioni sono sempre apprezzate.

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Capitolo 12
*** 12. Like a wife to her husband, how cute. ***


Thomas era in ritardo. Nel momento in cui aprì gli occhi quella mattina, trovando uno spazientito Chuck che lo scuoteva e cercava di svegliarlo, Thomas si rese conto di essere in ritardo.

Il moro saltò giù dal letto, con decisamente più energia del normale, e dopo aver preso il proprio asciugamano corse in bagno. Non importa quanto fosse in ritardo: Thomas non andava da nessuna parte senza una doccia o un bagno.

Mentre si insaponava sotto il getto d'acqua calda, Thomas non poté non andare con la mente a Newt. 

Era la prima volta che si vedevano dopo il bacio. Thomas aveva rotto il cellulare di Newt alla festa, quindi i due avevano passato un'intera settimana senza contattarsi o parlare o nulla.

Thomas non poté che preoccuparsi sul fatto che Newt potrebbe essersi pentito del bacio. Forse era ubriaco alla esta? Forse lo aveva baciato solamente perché Thomas glielo aveva chiesto? Forse era stato solo questo… Un bacio?

Thomas si sentiva la testa scoppiare dalle domande mentre si sciacquava velocemente. 

Solo allora si rese conto di quanto era in ritardo. Sbarrò gli occhi alla vista dell'orario sull'orologio mentre correva nella propria stanza, l'asciugamano che copriva la metà inferiore del suo corpo.

Si sbrigò a cambiarsi negli abito scolastici, prima di afferrare la cartella e correre fuori di casa, gridando un saluto a Chuck mentre usciva. Suo fratello alzò lo sguardo dalla propria tazza di cereali per guardarlo divertito mentre ricambiava il saluto.

Thomas corse come non aveva mai corso prima. Rischiò diverse volte di venire tirato sotto da qualche veicolo, ma almeno riuscì ad arrivare in classe esattamente sul suono della campana.

Il professore lo fissò mentre, in piedi sulla porta della classe, Thomas cercava di recuperare fiato. L’uomo scosse la testa, cercando di nascondere il proprio divertimento mentre parlava con il moro. “Edison… oggi non sei con me.”

Thomas alzò lo sguardo in confusione mentre prendeva fiato. Riconobbe immediatamente i suoi compagni di classe, e gli unici alunni mancanti erano Minho e un altro ragazzo che…

Thomas si tirò una sberla in faccia. “Atletica.” Bofonchiò. Si era completamente scordato che aveva allenamento di atletica tutto il giorno visto che nel pomeriggio avrebbero avuto la gara. L’intera classe scoppiò a ridere, al volto esausta di Thomas.

Il moro scosse la testa. “Okay, metto giù la cartella e vado.” Disse al professore, mentre appoggiava la sua cartella scolastica sulla sedia vuota accanto alla cattedra.

Prima di uscire dalla classe, Thomas mandò un sorriso speranzoso in direzione di Newt, e si sentì sollevato quando il biondo gli fece ciao con la mano. Almeno Newt non sembrava odiarlo.

Thomas arrivò alla pista d’atletica pochi minuti dopo. Mandò un sorriso di scuse al coach, mentre correva negli spogliatoi a cambiarsi nel kit. Non ci mise molto, ed in un attimo si trovava sulla pista insieme a Minho.

“Avanti, Thomas, non battere la fiacca!” lo incitò Minho, qualche ora dopo mentre correvano insieme sulla pista d’atletica.

Thomas lo guardò infelice. “Non ho avuto tempo di parlare con Newt.” Spiegò, triste.

Minho roteò gli occhi. “Lo vedrai dopo la gara. Immagina quanto sarà contento dopo aver scoperto che il suo fidanzato ha vinto la sua gara di corsa veloce.”

Thomas scosse la testa, affranto. “Non lo so nemmeno io se siamo fidanzati o no.”

Minho grugnì, mentre indicava gli spalti con un cenno della testa. Thomas si volse con lui, e notò Newt, seduto sulla scalinata con un libro in mano, la sua borsa e quella di Thomas ai suoi piedi. Thomas arrossì, mentre sentiva le farfalle allo stomaco. Newt era venuto lì per… per vederli? E si era ricordato di portare a Thomas la sua cartella?

Minho rise all’espressione beata di Thomas. “Ecco, questo è quello di cui parlavo. La mogliettina porta la borsa al maritino… adorabili.”

Thomas arrossì leggermente, e spinse Minho lontano da se. “Taci.” Fece, accelerando il passo mentre Minho rideva dietro di sé.

“Corri, Thomas! Siamo tutti con te!” urlò una voce. Thomas si girò di lato per vedere Teresa e le altre cheerleaders incitare i corridori della WCKD.

La mora gli sorrise e gli mostrò i pon pon. Thomas rise e le fece ciao con la mano, mentre si metteva a correre più velocemente.

Il fatto che Newt fosse lì, ovviamente poteva non significare nulla. Insomma, chiunque sarebbe venuto a vedere il proprio migliore amico alla sua gara, no? Un bacio non contava nulla, dopotutto.

Nonostante ciò, Thomas decise che avrebbe vinto la gara, e poi sarebbe andato a parlare con Newt. Magari se vinceva,  Newt avrebbe accettato di uscire con lui.

***

Thomas vinse la sua gara di corsa veloce, e Minho vinse la sua di corsa di resistenza. I suoi compagni si congratularono con entrambi, e Teresa persino corse ad abbracciarlo non appena ebbe tagliato il traguardo, ma Newt non si fece vedere.

Minho sembrava non essersi accorto della mancanza del biondo, mentre gioiva nel fatto di essere al centro d’attenzione di tutte le cheerleader (tranne Teresa).

Dopo qualche minuto, Thomas abbandonò l’idea di trascinare il moro con se negli spogliatoi, e corse a cambiarsi. Non poteva che essere deluso del fatto che Newt non si fosse trovato lì.

Aveva forse trovato la gara noiosa? Si era annoiato? Mille domande vorticavano nella mente di Thomas, mentre raccoglieva la sua sacca di motoria ed usciva dagli spogliatoi.

Domande che si volatilizzarono in un istante quando notò Newt fuori dagli spogliatoi, in piedi a qualche passo di distanza da Teresa, la propria cartella e quella di Thomas addosso.

Thomas fece un sorriso largo quando vide la testa bionda del ragazzo, e si avvicinò in fretta a lui, completamente dimenticandosi della presenza di Teresa accanto a sé.

Newt sorrise nel vederlo. “Ehi, Tommy.” Disse, facendo un saluto imbarazzato con la mano.

Thomas ignorò il saluto ed avvolse Newt in un abbraccio forte. Il biondo rise Thomas non poté non sorridere al suono “Pensavo te ne fossi andato.” Confessò al ragazzo.

Newt roteò gli occhi. “Ma figuriamoci. Non potrei mai abbandonare il mio… il mio…” Newt arrossì, mentre fissava Thomas dritto negli occhi.

Thomas fece il suo tipico sorrisetto, ogni dubbio che avesse mai avuto ormai dissipato dalla sua mente. “Il tuo fidanzato.” Concluse, dandogli un casto bacio sulle labbra.

Newt lasciò andare le cartelle al suolo, mentre lanciava le proprie braccia attorno al collo del moro, rispondendo con passione al bacio. Quando infine si staccarono, entrambi avevano il fiatone. Gli occhi di Newt brillavano mentre annuiva. “Sì.” Disse. “Il mio fidanzato.”

Thomas si sentiva sulle stelle.

Angolo autrice

*scappa via* VI PREFO AMATEMI! ECCOVI UN'IMMAGINE DOLCE! Venite a trovarmi su tumblr: dragmedowninfinity.tumblr.com Scusate per il capitolo cortino… passaggioo

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