Capitolo
2
Cinque
minuti
Chi conosce Doctor Who sa
già chi è questa
ragazza mentre gli altri lo scopriranno
Il
giardino in cui c’era
la grande casa piena di stanze e
corridoi dove abitava la piccola Amelia Pond era deserto e soleggiato, quando il TARDIS
atterrò di nuovo li. Il
Dottore spalancò le porte del TARDIS.
Non notò che era pieno
giorno. Raggiunse
la porta della
casa di Amelia. L’aprì con il cacciavite sonico,
gridando come un ossesso: «Amelia!
Amelia! Ho capito cos’era! Ho capito cosa mi sfuggiva! Devi
uscire da li!» Corse
su per le scale continuando a
gridare:«Amelia! Amelia! Stai bene? Ci sei?»
Cercò di aprire la porta
della camera di Amelia con il
cacciavite sonico. Non riuscendoci continuò a
gridare:«Il Prigioniero Zero è
qui! Il prigioniero zero è qui! Mi senti Amelia? Il
Prigioniero Zero è qui!»
Ma, proprio in quel momento,
un’ombra lo colpì alle spalle
con
un colpo di mazza
da cricket in testa.
Il dottore si svegliò e
quasi sbatté la testa contro il
muro. Aprì gli occhi e appena
si rese
conto di dove si trovava si guardò intorno. Sentii una voce
di donna dire:«Uomo
bianco, sulla ventina, è colpevole di effrazione, inviate i
rinforzi è
immobilizzato.» Si
voltò verso la voce. La prima cosa che vide
furono due lunghe gambe coperte da collant
trasparenti, risalendo con lo sguardo vide una gonna nera
con cintura e
fondina per la pistola. Il suo guardo si spostò
più su la donna portava un giubbotto
anti proiettile nero sopra a una camicia bianca e a una
cravatta a scacchi bianchi e neri. Il viso
era pallido, aveva labbra rosse e stupendi smeraldi verdi al posto
degli occhi.
Portava i capelli
corti e aveva un berretto
della polizia britannica in testa. Il Dottore
ci mise un attimo a capire che quello di cui la ragazza
stava parlando
alla radiolina era lui.
«Ohi!Tu sta
fermo!» gli intimò la ragazza- poliziotta.
Quando il Dottore riuscì a
parlare (non solo perché aveva
preso una mazza in testa ma anche perché era ipnotizzato
dalla ragazza che gli
stava di fronte)Disse:«Ehm.. Una mazza da cricket
ma..» Fu interrotto dalla
Ragazza- bellissima- poliziotta che gli disse in tono
accusatorio:« Sei
colpevole di effrazione»
Il Dottore provò ad
alzarsi ma si trovò legato al termosifone da manette. Ecco cosa intendeva la Ragazza- poliziotta quando
aveva parlato alla
radio .pensò lui. E poi disse ad alta voce
« Sono tutto nuovo. Un colpo in
testa era quello che mi serviva per..» Fu di nuovo interrotto
dalla poliziotta
che indispettita gli disse:« Vuoi chiudere la bocca! Stanno
arrivando i
rinforzi»
« Sei una
poliziotta?» chiese lui anche se aveva già notato
la divisa. Lei lo ignorò e disse con tono di sufficienza:
«Sei colpevole di
effrazione. Questo l’hai capito?»
«Ma tu che ci fai qui?
Dov’è Amelia?» chiese lui preoccupato.
La casa era deserta. Non c’era traccia della piccola Amelia.
E ora trovava una
poliziotta in casa sua. Una bellissima
poliziotta si corresse
mentalmente. Però era preoccupato . Qualcosa non andava. Non
pensava di essere
stato via tanto. Qualche ora al massimo. Ma dov’era finita la
piccola Amelia
nel frattempo? L’aveva presa il prigioniero Zero? Quel
pensiero portò con sé
una paura soverchiante. Amelia
non
poteva essere stata presa. Cercò di convincersi. I suoi
angoscianti pensieri
furono interrotti dalla poliziotta che chiese:«Amelia
Pond?»
«Si Amelia. La ragazzina
scozzese dov’è? Le avevo detto 5 minuti.
I motori si stavano consumando. Ma, ora sono qui. Le è
successo qualcosa?»
chiese il Dottore ansioso e preoccupato.
« Amelia Pond non abita
più qui da tempo» gli disse fredda
la poliziotta. Il Dottore spalancò la bocca incredulo. Come era possibile ? Le avevo detto 5 minuti glielo
avevo promesso! E
il Dottore manteneva
sempre le sue
promesse! Così si costrinse a
chiedere:« Da quanto?»
«6 mesi» rispose
la poliziotta con lo stesso tono freddo di
prima.
«No, No,No, non posso
essere in ritardo! Le avevo detto 5
minuti. Una promessa.» disse beffardo e testardo lui.
Cercando di convincersi
che non era vero. Quel agente sta
mentendo. Amelia è qui e sta bene. Non erano passati sei mesi ma sei ore.. La
ragazza, intanto, si
voltò e gli diede le spalle. Il Dottore notò che
non aveva i capelli
corti,ma erano
legati in un ordinato
chignon sulla nuca. I capelli erano rosso scuro..Lei intanto si era
allontanata
da lui di alcuni passi. Appena la vide
allontanarsi il Dottore gli urlò
«Che
cos’è successo?! Che cos’è
successo ad Amelia Pond?!»
Lei lo ignorò. Prese la
radio e disse:«Sergente sbrigatevi
questo tizio sa qualcosa su Amelia Pond» il Dottore si
agitò inquieto e
impotente . Immobilizzato com’era al termosifone.
Che cos’è successo ad Amelia?
E perché la poliziotta ha detto che io so
qualcosa su Amelia Pond? Io non so niente! É scomparsa? Ma
dove? Queste
ed altre domande gli affollavano
la mente. Mentre la ragazza parlava alla radio.
E poi la notò la stanza. Dietro
la
ragazza c’era una stanza! Ecco
dove
si nascondeva il Prigioniero zero! Batté le
palpebre e la porta
della stanza scomparve. Vide solo una
parete.
Il Dottore si era finalmente calmato.
E aveva iniziato a
ragionare
«Devo parlare con chiunque
viva in questa casa!» esclamò
«Io vivo qui»
Rispose piatta la poliziotta. Era
tornata vicino a lui e stava in piedi con
le mani sui fianchi.
«Ma tu sei un
agente!» esclamò lui. Da
quando la polizia viveva in casa di persone scomparse? Si
chiese
guardandola negli occhi.
«Si è qui che
vivo. Hai qualcosa da ridire?!» gli gridò
contro lei. Al improvviso lui spalancò gli occhi e senza
sbattere le ciglia
disse:« Quante stanze ci sono?»
«Scusa che dici?»
chiese perplessa l’agente.
«Quante stanze ci sono su
questo piano.? Contale per me.»
«Perché?»
chiese lei stupita. Lui continuò a guardarla ma
rispose con tono rivelatore.
« Perché questo
ti cambierà la vita» Lei continuò a
guardarlo stupita. Poi però disse fredda«5. Una,
due, tre, quattro, cinque»
disse contandole come lui le aveva chiesto. Questa volta fu il Dottore
a essere
gelido«6» disse solo.
«Sei?» chiese la
poliziotta stupita.
«Guarda» le
ordinò lui perentorio.
«Guardo dove?»
chiese lei sempre più stupita
« Dove non vuoi mai
guardare. Guarda nella coda dell’occhio.
Guarda dietro di te.»Lei obbedii e vide che l’uomo
non mentiva. C’erano davvero
sei stanze su quel piano. Viveva in quella casa da un sacco di tempo e
non ci
aveva mai fatto caso.« Non..non è possibile! Come
può essere possibile?» si
chiese lei. Il Dottore si buttò in una delle sue arringhe
scientifiche per
dimostrare quanto fosse intelligente. ( si è un
po’arrogante e presuntuoso. Ma
che ci volete fare? Non può mica essere perfetto no?)
«C’è un filtro di
percezione davanti alla porta. L’avevo già
percepito. Dovevo vederlo.»
«Ma.. è una
stanza intera! Una stanza che non avevo mai
visto!» esclamò lei. Il Dottore non le
badò è continuò con l’
arringa. «Il
filtro di percezione t’impedisce di notarla. Qualcosa
è venuto qui tempo fa per
nascondersi. E tu devi togliermi subito le manette!» finii l’arringa
con un ordine. Lei non
l’ascoltava più. Con voce monocorde disse:
«Non ho la chiave
l’ho persa». Intanto spinta dalla
curiosità
si avvicinò alla stanza.
«Come hai fatto a
perderla?! Eh.. Sta lontana da quella
porta!» l’avvertii subito lui. La poliziotta lo
ignorò e toccò la maniglia.
«Non toccare quella
porta!Ascoltami non aprire quella porta!
» esclamò lui preoccupato. stupidi
umani
così curiosi e stupidi!
«Perché la gente
non mi ascolta? Ho per caso la faccia di
uno da non ascoltare!?» si lamentò lui ancora
legato.
«Ma
dov’è il mio cacciavite?» disse
guardando le tasche dei
pantaloni e della camicia a righe. Poi disse ala poliziotta che era
entrata
dentro la stanza.
«Quello d’argento
con la punta blu dov’è finito?»
«Qui non
c’è niente!» gli disse lei
«Ti ha impedito di vedere
la stanza! Cosa ti fa pensare che
la vedresti ora? Ti prego! Esci da li!» Le gridò
lui di rimando frustrato. La
poliziotta intanto aveva individuato il cacciavite.
Era
ai suoi piedi.
«Punta blu ed
argento?»
«Il mio cacciavite si.
Sarà rotolato sotto la porta»
D’improvviso il cacciavite
comparve su l’unico mobile che
c’era in quella stanza il tavolo « Si è
poi magari, sarà saltato sul tavolo!»
esclamò lei stupita. Il Dottore era sempre più
ansioso. Quella cosa aveva già
preso Amelia. Ne era quasi certo. Cosa lei impediva di prendere anche
l’agente
dai capelli rossi?
«Esci da li!»
Ordinò di nuovo lui spazientito. Lei si allungò
a prendere il cacciavite sonico.
Lo
prese in mano. Notò che era ricoperto da una strana patina
bianca.
Lui continuava a gridare:
« Esci! Esci Da li! Devi
uscire mi senti?!» Disse lui
tentando di liberare le braccia.
Lei intanto, nella stanza, sentii
qualcosa alle spalle. Come
se un serpente le fosse dietro . Si sentii invadere dalla paura.
«Qui non
c’è niente ma..» disse incerta lei.
«Con la coda
dell’occhio» le suggerì lui. Lei
guardò come le
aveva ordinato di fare il Dottore.Lo vide. Un enorme Serpente robotico.
« Che
cos’è?» chiese spaventata la ragazza
«Non fargli capire che
l’hai visto! O ti Ucciderà!»
esclamò
lui impotente.
Troppo tardi lei aveva guardato
dritto negli occhi del
serpente.
Lei urlò.
«Esci da li!»
ripeté per l’ennesima volta lui.
Lei
corse fuori dalla
stanza e si richiuse la porta alle spalle. Porse il cacciavite al
Dottore che
glielo strappò di mano senza troppi complimenti. Il Dottore
lo puntò verso la
porta e la chiuse a chiave. Poi lo usò per liberarsi i
polsi. Ma il cacciavite
non voleva saperne di funzionare.
«Ma la porta lo
fermerà?» chiese ingenuamente l’agente.
«Oh si! É un
multiforma interdimensionale che viene dallo
spazio! Hanno tutti il terrore del legno!» disse sarcastico
lui.
Il Dottore era ancora impegnassimo a
cercare di liberarsi
delle manette. Per cui non prestò attenzione ai contorni della porta della stanza
che si erano
illuminati. Ma la poliziotta si. Chiese
preoccupata
« Cosa fa?» il
Dottore alzò lo sguardo.
«Non lo so. Forse si sta
trasformando. Corri! Stanno
arrivando i rinforzi starò bene.» disse lui calmo.
«Non pensarci
nemmeno» disse lei con il panico nella voce.
Lui alzò di nuovo il suo sguardo verde su di lei.
« Guarda che ti ho sentita
alla radio. Gli hai chiamati»
disse lui ancora più frustrato .
« Fingevo! È una
radio finta!» disse sarcastica lei.
«Sei una
poliziotta!» obiettò lui. Cosa
voleva dire che era una radio finta?
«Consegno telegrammi
baciati!» disse lei togliendosi il
capello. I suoi capelli rosso scuro si liberarono sulle spalle. Lei lo guardò
arrogante con i suoi occhi di
smeraldo. Lui la guardò sconvolto e scioccato. Si era fatto fregare da una ragazzina! Lui! Il
Dottore! In circolazione
già da prima che lei fosse neanche un grumo di cellule! Proprio
allora si
sentii un tonfo. La porta della stanza venne buttata giù. Ne
uscì un uomo con
un cane La finta poliziotta guardò l’uomo e il
cane sbigottita.«Ma è solo..»
provò a dire.
« No non lo è.
Guarda le loro facce» la interruppe il
Dottore freddo,calmo e geniale come sempre. Lei le guardò.
Spalancando ancora
di più gli occhi per la paura. L’uomo abbaiava e
sulla faccia aveva
l’espressione feroce del cane. Il cane aveva
l’espressione calma e minacciosa
del uomo.
«Che.. non capisco.. Che
cos’è?» chiese la finta agente chinandosi verso il
Dottore.
«Una creatura. Una creatura
che si nasconde in due. Furbo il
vecchio multiforma. Anche se un po’ sbrigativo. Ti sei
confuso con le voci
vero?» commentò poi il Dottore come se parlasse
del tempo. Poi la sua mente da
signore del tempo tornò a concentrarsi sui problemi
scientifici.
«Ma, la vera domanda
è: da
dove hai preso il personaggio? Ti serve un collegamento
psichico per
farlo.»
L’uomo con il cane gli
ringhio contro. La falsa agente
sobbalzò. Lui invece disse tranquillo
«Noi siamo al sicuro e sai
perché? Perché lei ha chiamato i
rinforzi» disse indicando la falsa agente. Lei intanto si era
messa di fianco a
lui e aveva balbettato
«Non ho chiamato i
rinforzi»
«Lo so era solo una
strategia per salvarci la vita.»
bisbiglio adirato e poi a
voce alta aggiunse
« D’accordo,Okay
niente rinforzi. Ed
ecco perché siamo al sicuro: non siamo una
minaccia. Ma se avessimo dei
rinforzi.. allora si che lo saremmo» disse lui tentando di
sembrare credibile. «Prigioniero
Zero se non lascerai immediatamente
la residenza umana, la residenza umana verrà incenerita»
disse una voce metilica
che il dottore aveva già sentito nella stanza della piccola
Amelia.
«Che
cos’è ?» chiese la falsa poliziotta
«Sarebbero i rinforzi. Okay
ratifico: abbiamo dei rinforzi
ed ecco perché siamo certamente al sicuro. Al sicuro
tranne.. da beh..
dall’incenerimento.» Poi prese il cacciavite sonico
e cercò di farlo funzionare
«Dai non puoi fare così! Non ora!» Lo
puntò per l’ultima volta sulle manette e
finalmente fu libero. Diede un unico ordine alla
poliziotta:«Corri!» Lei non se
lo fece ripetere due volte e si lanciò seguita
dal’uomo giù per le scale e
fuori. Mentre il Dottore cercava di chiudere la porta con il cacciavite
sonico
chiese: «Telegrammi baciati?! Hai detto di essere una
poliziotta!» si
sentiva ancora offeso nel profondo per quel
brutto scherzo.
«Si e allora? Sei entrato a
casa mia o eri la cameriera
francese? Che sta succedendo? Dimmelo! » replicò
la rossa altrettanto furiosa. Correndo
dietro al uomo, che, finito di chiudere la porta di casa, era corso
verso la
cabina.
« Un carcerato alieno si
nasconde nella tua stanza con un
cane. E ti stanno per incenerire la casa! Altre domande?»
Disse frustrato lui.
Non riusciva ad aprire la cabina.
«Si!» rispose lei
ancora più furiosa.
«
Anch’io!» rispose arrogante lui, mentre armeggiava
con la
chiave. Ad un certo
punto, il Dottore si
mise a gridare mettendosi le mani nei capelli per la frustrazione.
«Oh no! No! No! Non fare
così! Si sta ricostruendo! Non ci
fa entrare!» Proprio in quel momento l’uomo con il
cane, alias prigioniero zero
si affacciò alla finestra. La rossa lo prese per un
bracciò e gli disse di
andare.
« Aspetta!Ho distrutto quel
capanno l’ultima volta che sono
stato qui»
« Ce ne sarà uno
nuovo! Andiamo!» replicò lei inviperita
strattonandolo.
«Si Ma questo è
vecchio di almeno 10 anni... No 12 anni!
Sono 12 anni! Perché mi hai detto sei mesi?»
«Sta arrivando!»
lo avvertii lei
«Non sono sei mesi sono 12
anni! Per quale motivo hai detto
sei mesi?» perché mi
aveva mentito?
Perché?
«Dobbiamo
andare!» disse lei sbrigativa ed evasiva
«Ha importanza!
É molto importante! Per quale motivo hai
detto sei mesi?»
«E tu perché hai
detto 5 minuti!?» sbottò lei. Per un
istante stettero a fissarsi negli occhi ricordando. Specchiandosi
l’una nello
sguardo verde dell’altro.
«Andiamo!»
gridò lei strattonandolo
«Cosa?» chiese
lui interogativo
«Andiamo!»
urlò lei esasperata . Riuscendo a farlo muovere.
Lo trascinò fuori dal giardino e in strada
« Tu sei Amelia!»
gridò lui felice. L’avevo
ritrovata. Avevo ritrovato la mia piccola Amelia! Ma non
riusciva a capacitarsi, a capire, che la donna che gli stava correndo
davanti
era Amelia. Ora aveva19 anni
ed era il
2008. Ma lei era li. La sua dolce Amelia. «Sei in
ritardo!» lo aggredii lei.
«Amelia Pond!Sei una
ragazzina!»
«Io Sono Amelia! E tu sei
in ritardo! » disse furiosa Amelia
«Che
cos’è successo?» chiese lui che sembrava
non capire.
«Ah dodici anni!»
sbottò lei ridendo amaramente
«Cos’è
successo ? Mi hai colpito con una mazza»
«Ah Dodici anni!»
gli disse parlandogli sopra. Lui fece
altrettanto «Una mazza da cricket!»
« Dodici anni e quattro
psichiatri»
« Quattro?» come
potevano pensare di fare un analisi su Amelia sulla mia Amelia.
«Li mordevo di
continuo» disse lei mettendo un broncio
delizioso
«Perché?»
chiese lui interessato
«Per loro non
esistevi!» disse lei imbronciata.
Non
ci poteva ancora
credere! Amelia era li. Ed era diventata una bellissima ragazza! Si
chiese come
aveva fatto a non notare il colore dei capelli, la forma e il colore
degli
occhi. Ma, in fondo non gli importava. Amelia era li. con
lui Niente aveva più importanza. Non notarono la
figura
ammantata nascosta dietro una siepe. Indossava un pesante mantello nero
e
sorrideva: «Litigate come sempre voi due! Non cambierete mai!
Tu James povero
Jamie sei un ingenuo! Pensavi di essere
arrivato puntuale? Beh ti sbagliavi! A pensarci bene la
puntualità non è mai
stata il tuo forte! E Lily, oh sorella mia! Tu lo stai ancora
aspettando! Non
avete la minima idea di cosa vi aspetta! No non ne avete la minima
idea.» poi
scomparve con un pop
Intanto
loro stavano
ancora correndo per le vie del paesino dove abitava Amelia quando
sentirono di
nuovo la voce metallica:«Il prigioniero zero
lascerà la residenza umana
altrimenti la residenza umana verrà incenerita. ».
Si bloccarono e
entrambi osservando la piazza
centrale. Ogni apparecchio
elettronico
ripeteva la stessa litania. Amelia non capiva:
« Dottore che
succede?»
POV Dottore
Andai verso una casa scavalcai lo
steccato. In casa
c’era una vecchietta che tentava
di cambiare canale
ma anche la
televisione ripeteva le stesse cose. Entrammo in casa e dissi affabile
«Salve!
Stiamo conducendo uno speciale sulle trasmissioni televisive della zona
e sui
crimini»
«Stavo proprio per
chiamare! É su ogni canale! Ciao Amy
cara!Sei una poliziotta ora?» Disse ad Amelia che sorrise.
Presi il telecomando
e cercai di cambiare canale ma niente solo, la solita litania. Intanto la vecchietta
continuò
«Credevo facessi
l’infermiera. O addirittura la suora!»
«Doppio lavoro»
commentò Amelia imbarazzata. Si beccò una
severa occhiata da me. Che cosa? Lei!
Lei! Non poteva la mia dolce Amelia! E poi quel Amy
come faceva a ridurre un nome magico come
Amelia in uno tanto banale come Amy?!
«Amy chi è il
tuo amico?»
chiese la vecchietta
«Amy? Chi è Amy?
Tu sei Amelia!»
«Già ora sono
Amy»
« Amelia Pond! Quello era
un bellissimo nome!»
« Un nome magico»
disse lei sorridendo dolcemente. E lui non
potei fare a meno di sciogliermi alla vista di quel sorriso
Proprio
allora la vecchietta
disse «Io la conosco! Lo già vista da qualche
parte»
«Non Io. Impossibile!
Faccia nuova! E il lavoro dei
telegrammi?» chiesi ad Amelia – Amy. Lei
sembrò imbarazzata.
« beh.. Vado alle feste e
bacio le persone. Travestita É
divertente!» Lei faceva che cosa?
La mia Amelia.
La mia piccola Amelia. Baciava.. no non potevo pensarci ero divorato
dalla
gelosia
«Eri solo una bambina 5
minuti fa!» dissi indispettito
«Sei peggio di mia
zia!» esclamò Amy indignata
«Sono il Dottore! Sono
peggio di qualunque zia!» dissi
adirato. Come osava? Non sapevo
perché ma mi sembrava che Amy mi appartenesse
in qualche modo. Era come se
sapessi di avere un legame con lei. Un legame speciale. Fu per me come un tradimento quello che lei
stava facendo. Un tradimento nei miei confronti. Non sapevo come mai ma mi
sentivo tradito nel
profondo
Tornai
a concentrarmi
sul Prigioniero Zero avrei pensato dopo alla mia anima tradita. Provai
a
cambiare lingua, .
niente sempre la
stessa litania era ovunque. Poi ebbi un colpo di genio
« Allora. Calcolando che
un pianeta di queste dimensioni. Due poli. Un nucleo
fuso.. si ci Siamo!
Servirebbe una fissione al 40% .
Però dovranno prima accendere i motori. Supponiamo un
astronave di medie
dimensioni.. ci vorranno.. 20 munti Cosa ne pensate? Si 20 minuti.
Abbiamo 20
minuti.»
«20 minuti per
cosa?» chiese Amy proprio
allora, un ragazzo (era
entrato prima ma il Dottore era talmente
preso dal suo ragionamento che non l’aveva neanche notato.)
Ma quando sentii
dire al ragazzo «Lei
è il dottore»
Mi bloccai . come diavolo faceva a sapere chi
ero? La vecchietta
sorrise
« Ma certo!
E il
dottore Il dottore Stropicciato! Il Dottore Stropicciato è lui
mi ricordo di tutti i pupazzetti che facevi quando eri
piccola.» disse rivolta
a Amy
«Pupazzetti?»
chiesi indignato
«Sta zitto!» La
ignorai anche se le rivolsi un occhiata da facciamo i conti dopo noi
due. Mi
sedetti sul divano e cercai per l’ennesima volta di cambiare
canale
POV Amy
Il Dottore si sedette sul
divano. Questo mi
provoco un senso di Dejà –vu . Come se
l’avessi già visto in quella posizione
migliaia di volte
«20 minuti per
cosa?» chiesi di nuovo ignorando il senso di
famigliarità. Lui iniziò a parlare dalle basi
come al solito
« La residenza umana. Non
parla della tua casa ma del
pianeta, da qualche...parte c’è una nave spaziale
pronta ad incenerirlo.
Abbiamo 20 minuti prima della fine del mondo.»
Il dottore corse fuori dalla casa e
mi chiese
« Dove mi trovo?
Cos’è questo posto?»
« Leadworth ed è tutta
qui»
«C’è
un aeroporto?» chiese speranzoso
«No»
« Una centrale
nucleare»
«No»
«Neanche una
piccola?» chiese speranzoso
«No!»
m’indignai
« Città
vicine?»
« Gloster
mezz’ora di auto.»
« non ce
l’abbiamo un auto?»
«No» dissi
desolata
«Beh Perfetto! Fantastico!
Magnifico! Ho soltanto 20 munti
per salvare il mondo! Ed ho soltanto un ufficio postale! Ed
è chiuso.»
Al’improvviso
il sole
si oscurò e chiesi
«Perché fa buio?
Cosa succede al sole?» Poi il sole diventò
una palla di fuoco vicinissima.
« Niente.. Lo vedi
attraverso un campo di forza. Hanno
sigillato l’atmosfera
e si preparano a
far bollire il pianeta»
Tutta la gente del paese stava
ammirando lo spettacolo e
filmava con i telefonini .
POV Dottore
«Oh ed ecco che arrivano!
La razza umana! Si avvicina la
fine e loro che fanno? Filmano con il Videofonino!» dissi
sprezzante e con
assoluto disgusto
«Tutto questo non
è vero! É solo una presa in giro!»
«Perché dovrei
farlo?»
«Dicevi di avere una
macchina del tempo»
«E tu mi hai
creduto»
«Avevo sette anni! Ora sono
grande!» si lamentò lei
«Ferma! Zitta! Mi
è Sfuggito! Ma certo! »
Dissi correndo dietro a un infermiere.
Mi interessava un infermiere perche stava fotografando
l’uomo e il cane. Prima di
correre via dissi:
« Ho 20 minuti! Ce la posso
fare! 20 minuti e il mondo finirà!
Corri dai tuoi cari e salutali oppure aiutami!»
«No» mi disse Amy.
«No Cosa?» gli
chiesi
«Ho detto no!»
E Proprio allora Mi ricordai di Amy e
delle parole molto
simili che mi aveva rivolto centinaia di volte. Certo aveva un altro
nome. Un
altro sopranome che finiva con la y . ma era sempre la stessa
fisicamente e
mentalmente. Era sempre la stessa!
Era
sempre mia moglie!
Era sempre il mio
piccolo giglio
FLASHBACK
Ci trovavamo in un
castello. Amy
indossava una
divisa scolastica nera. Aveva 16 anni e non si chiamava Amy ne Amelia.
Si chiamava
Lilian ed era la ragazza di
cui ero
perdutamente innamorato. La domanda era molto diversa da quella che gli
avevo posto a
lidwhort in Inghilterra ma la risposta
era la stessa.
«Vuoi uscire con
me?» avevo chiesto sperando in un acconsentimento
«No»
«Che cosa?» avevo
chiesto stupito e indignato
«Ho detto no!»
poi mi aveva preso per la cravatta e mi aveva
schiantato
Fine flashback
Ma
quelli non erano i
miei ricordi. Non
erano della mia
lunga vita. Non conoscevo quel
castello. Non ero mai stato
innamorato
di Amy o qualunque
nome avesse al
epoca. Al’imprevisto rammentai lo spirito!
Quello che si era
infilato dentro di me durante la rigenerazione. Quelli erano i suoi
ricordi
non i miei.
” Lo
so”. Disse lo
spirito
“ed è per questo che ti chiedo di
abbandonarti e acchetare i sentimenti che ti ho trasmesso.
C’è ancora del
umanità in te. Non sprecarla ti prego! Lei è la
mia unica ragione di vita ho
dato la vita per lei! Proteggila ti scongiuro!”
Mi sono già
innamorato una volta e non voglio
che per il mio egoismo..
“muoia” concluse lo
spirito
Non voglio
che succeda
di nuovo io...
“Rose
lo so e mi
dispiace. Ma ti
scongiuro aiutala! Ti
aiuterò e
guiderò! Portala con te! Ti
prego sei la sua unica speranza! Non
preoccuparti la conosco! Lei è la stessa di un tempo! Vedrai che non potrai fare ameno
di amarla!E conosco
anche te! Nel tuo futuro e nel mio passato
ci incontreremmo. É destino la ami
è scritto, non puoi ignorare il tuo amore che
si chiami Amelia Pond o
con un altro nome tu l’amerai sempre”
Vieni dal mio futuro? va bene non voglio la tua
risposta ma ti
aiuterò
Fui travolto dalle sue emozioni e mi
resi conto che
Amelia
a distanza di 33 anni
stava
facendo la stessa cosa. Che aveva fatto la sua sosia nel passato. Certo
non mi
avrebbe schiantato con una bacchetta
per
un uscita ad Hogsmeade. Ma quello
che
stava facendo era malto simile. Mi
aveva
spinto contro una macchina .aveva preso le chiavi al guidatore e aveva
chiuso
la mia cravatta nella portiera
«Ma sei fuori!?»
urlai. Ero tornato al presente. lontano dalla mia mente malata dagli
spiriti
con manie di salvataggio. Ero
tornato ai 20
minuti che mi restavano
da vivere
« Chi sei?»
« Sai chi sono»
«no, davvero chi
sei?»
«Guarda il cielo 20 munti,
fine del mondo»
«Allora devi parlare in
fretta» Ora si che la riconoscevo.
Grintosa come sempre! Tornai a guardare il cielo e a ricordarmi che non
avrei
più potuto stare con lei
ne mantenere la
promessa fatta allo spirito. Maledizione!. Perché tra 20 minuti saremmo
morti davvero e per
sempre questa volta. Seguii il consigliò di Amy, quindi,
parlai in fretta.
Sapevo come farle capire chi ero. Estrassi dalla tasca la mela che
Amelia mi
aveva dato.
«Prendi. Sono io. Sono il
Dottore. Sono un viaggiatore nel
tempo lo capisci? Quello che ti dissi 12 anni fa è vero. Io
sono reale! Tutto
quello che sta succedendo è reale!
Se
non mi lasci andare subito quello che conosci
finirà»
«Io non ti credo»
“Oddio
in questa incarnazione ha anche conservato la
testardaggine ! Accidenti!”
sta zitto spirito cosi non
mi aiuti! Le
presi le mani come aveva fatto un migliaio di volte lo
spirito che abitava in me in passato. Anche
se lei non lo ricordava
«Ti
prego. Devi credermi! Credimi
per 20 miserabili minuti! Guarda
la mela
è fresca come il giorno in cui me l’hai data e sai
che è la stessa.»Ci
guardammo negli occhi. Ci fissammo e la implorai.
«Amy Credimi per 20 minuti
ti chiedo solo questo»
«Che pensi di
fare?» chiese Amy. Tenace , forte, orgogliosa.
Come era stata un tempo l’altra lei Lilian. La mia Lilian.
lei mi aprii e
liberai la cravatta dicendo
«Stoppiamo
l’infermiere!» poi corsi fino a raggiungerlo. gli
presi il telefono di mano e chiesi
« il sole sta scomparendo e
tu che fai? Fotografi uomo e
cane perché» Amy arrivò poco dopo.
«Amy?» chiese
stupito il ragazzo a cui avevo appena preso il
telefono
«Ciao» rispose lei
«Lui è Rory.. un
amico» si affrettò a dire
«In realtà sarei
il suo ragazzo» puntualizzo lui.” Che
cosa? La mia Lilian un ragazzo? Che non sia
io? Ma eravamo tutti andati fuori di testa? Non esisteva più
la fedeltà a questo
mondo?” taci spirito “ anche tu sei
geloso” Si è vero ! ma anche
se condividiamo il corpo non significa che
farò quello che vuoi!
«Una specie di
ragazzo» lo corresse lei
“Quella
sottospecie di
Mocciosus senza unto nei
capelli vestito
da infermiere vuole sottrarmi Amy? La reincarnazione di mia moglie ? La
mia
Amy! Colei che era
stata mia moglie
quando ancora ero
umano?” Piantala
spirito
Senza
nascondere il
profondo odio e il disprezzo
che provavo per lui
Chiesi
«Uomo e cane
perché»
«Oh Mio Dio! É
lui!» esclamò
Piton rinato dalle ceneri per tormentarmi.
«Rispondi alla sua domanda
ti prego!» gli disse Amy
« Si., però
è lui vero? Il Dottore! Il dottore stropicciato!»
«Si è
tornato!»
« Ma era solo un gioco! Mi
facevi vestire come lui da
piccolo.» Non ce la facevo più a sopportare quel
insulso umano e avevo 19
minuti per salvare il mondo. Lo afferrai per il bavero e lo sollevai
urlando
«Uomo e cane!
Perché rispondi»
«perché non
può essere.. in ospedale.. in coma..» ripetemmo
al unisono. Per una volta nella vita
Tory
Dory o come diavolo si chiamava mi era stato
utile! Wow! Sorprendente! Chi l’avrebbe mai
detto?
«Lo sapevo! Si traveste
capite? Perciò ha bisogno di un
legame psichico con una mente viva ma dormiente » Proprio
allora il cane
del’uomo con il cane abbaiò richiamando la mia
attenzione . Mi avvicinai a lui
con le mani nelle tasche dei pantaloni. «Prigioniero
Zero» dovevo solo
aspettare i suoi carcerieri
sarebbero
arrivati. E infatti sentii la nave spaziale che si avvicinava. Estrassi
il mio
cacciavite sonico dalla tasca e continuai imperterrito
«Quella nave sta
perlustrando il pianeta alla ricerca di tecnologia non terrestre. E non
c’è niente,
e dico niente di meno terrestre di
un
bel cacciavite sonico!» così dicendo alzai il
cacciavite al cielo
e feci esplodere una cabina telefonica,
spaccai i vetri di due lampioni, feci andare a sbattere una vecchietta
su un
triciclo contro un palo e infine accesi tutti gli anti furti delle auto
creando
un baccano infernale.
« Io credo che
qualcuno se ne accorgerà. Non credi?»
domandai soddisfatto. Ma
proprio allora il mio cacciavite si ruppe
e la nave si allontanò.
«Ora cosa
facciamo?» chiese Amelia spaventata.
«Beh si nasconde sotto
forma umana. Dobbiamo portarlo allo
scoperto. Niente TARDIS,niente cacciavite e17 minuti. Andiamo,pensa,
Dottore
pensa!»
« Così quella
cosa si è nascosta in casa mai per 12 anni»
disse Amy interrompendo il flusso delle mie parole e pensieri.
«I multiforma vivono
millenni per lui è stato solo un
pipstop»
«Quando sei tornato sono
tornati anche loro. Nello stesso
istante.»
« Cercando lui hanno
seguito me. Mi hanno visto. Ho aperto
la crepa. Sono in
ritardo soltanto
perché lo sono anch’io. Dammi il tuo
telefono» dissi protendendo una mano verso
Rory o come lo
cimava lo spirito Piton
reincarnato.
«Telefono! Ora!
Dammelo!» ordinai. Lui me lo porse.
Consultai il
telefonino. Le foto
ritraevano diverse persone.
«Questi sono i pazienti in
coma?»lui annui
“ Non
deve avere molto
cervello” commentò lo spirito
«No, sono i pazienti del
multiforma. 8 coma. 8
trasformazioni per il prigioniero zero» spiegai con un tono
di superiorità
«Ma ha un cane.
C’è un cane in coma?»
obbiettò Amy.
Però
intelligente la
ragazza!
“
te l’ho detto che ne
valeva la pena no?”
« Se il paziente ha un
cane. Allora, anche il prigioniero
zero ha un cane» spiegai
Poi ebbi un altro colpo di genio
«Portatile! Come si chiama
il tuo amico? Non lui quello
bello» chiesi a Amy. Ignorando le proteste di Rory Tory o
come diavolo si
chiamava.
«Jeff» mi rispose
subito lei.
« Mi ricordo che aveva una
grossa borsa, grossa borsa,
grosso portatile! Mi serve il portatile di Jeff. Amy vai al ospedale,
fai
uscire tutti da quel reparto, evacua tutto il piano chiamami quando hai fatto» detto
ciò corsi via.
Corsi
alla casa di
Jeff. Amy ce l’avrebbe fatta. Era intelligente ed era un
ottima attrice
“
certo che ce la farà
è la reincarnazione di mia moglie cavolo!”
scusa ma non stai dipingendo
tua moglie un po’
troppo...
Calmati era
solo una
costatazione
Corsi
in camera di
Jeff e gli presi il portatile di mano .
«no aspetta!»
protestò lui
«Mio dio Jeff trovati una
ragazza» gli dissi prima di
cercare quello che mi interessava. Proprio allora, entrò la
vecchietta che mi
aveva riconosciuto grazie ai “pupazzetti” di Amelia.
«Cosa fate?»
chiese
« Il sole si è
offuscato. Perciò da qualche parte ci sarà un
interessante video conferenza in atto. Tutti gli esperti del mondo nel
panico.
E di cosa hanno bisogno? Di me naturalmente!» dissi avendo
criptato il sito che
cercavo aggiunsi:« Ed eccoli tutti i grandi capi: NASA Banca
Jordel, il Centro
Spaziale di Tokyo..»
« Non puoi inserirti
così tra di loro» disse Jeff stupito.
« Ah no? » ero
riuscito ad accedere
«So che dovreste oscurarmi
ma prima che lo facciate date un
occhiata» Digitai sulla tastiera Poi continuasi a battere
velocemente e a
parlare
« Il teorema di Fermat, la
prova, quella vera, mai vista
prima. Povero Fermat ucciso in un duello prima che potesse annotarsela.
Colpa mia,
stavo dormendo. Oh ecco un classico! Perché gli elettroni
hanno una massa. È
uno dei miei preferiti.. il viaggio super luce con due diagrammi
è una
barzelletta. Guardate i vostri schermi. Chiunque io sia, modestamente
sono un
genio. Mi servirà tutto l’aiuto possibile. Ragazzi
prestate attenzione.» Presi
il cellulare di Rory o Tory e programmai quello che mi serviva.
«Signore, che sta
facendo?» chiese il rappresentante della
NASA
« Non mi chiami signore! Mi
fa sentire vecchio! Sto
scrivendo un virus per computer. Molto piccolo, super veloce e molto
vivo. Ma
tenetelo per voi. Perché lo sto scrivendo su un telefono?
Non importa lo
scoprirete. Okay , lo sto inoltrando a tutti i vostri computer.
Chiedete a
tutti i vostri collaboratori d’inoltrarlo ovunque E-mail,SMS,
Facebook,
Twitter,le parabole.. qualunque cosa »
«cosa fa questo
virus?»
«é un ordine di
resetto tutto qua. Azzera i contatori,
accede alla rete Wi-Fi e azzera tutto ciò che trova. Tutto
ciò che a un cip
verrà azzerato nello
stesso
momento. Ma,
perché dovreste fidarvi?Potrei
mentire. Ve lo dirà il mio uomo migliore. Jeff, sei tu il
migliore.»
« Che cosa?»
chiese stupito
«Ascolta Jeff . Tra
10minuti sarai una leggenda. Ognuno si
quello schermo ti offrira qualunque cosa tu vorrai. Ma prima, devi
dimostrare
di essere magnifico Devi fare in modo di farli lavorare. Ci siamo,
Jeff, qui e
ora, è oggi che volerai. Oggi tu salverai il
mondo.»
«Perché
io?» quante
domande questi umani!
Prima di andarmene alzai le spalle e
dissi
«La stanza è la
tua»
POV Amy Ospedale di
Ero irrequieta. Rory era sparito e
non si poteva accedere al
reparto comatosi. « é successo qualcosa. Non si
passa» disse ad un certo punto
la voce di Rory dietro di me. Certo che
è
proprio patetico a volte
«Questo l’ho
capito Ma cos’è successo»
«Ah, io non lo so. Nessuno
lo sa» balbettò lui. Mi voltai
irritata avevamo ancora 10 minuti. Il
dottore saprebbe cosa fare lui sa sempre tutto lo chiamo
Presi
il cellulare
dalla tasca e composi il numero di Rory. Il dottore rispose al primo
squillo «Dottore
siamo al ospedale ma non ci fanno passare..»
«Guarda uno
specchio» disse. Guardai nello specchio. Sembravo
proprio un agente di polizia. Perché non ci ho pensato prima?
«Stai arrivando?»
«Si»
«Bene ci servirà
un auto»
«Non ti preoccupare ho
requisito il camion dei pompieri»
rispose lui. Mi finsi una poliziotta e il primario mi fece passare. Il
Dottore
aveva ragione ero davvero un ottima attrice. In mezzo al corridoio
c’era una
donna con dei bambini.
«Agente, c’era un
uomo con un cane e credo che la dottoressa
sia morta» estrassi il cellulare e lo chiamai
«Sei entrata?»
«Si,ma il Prigioniero
Zero..»
«Devi uscire da
li»
E poi mi accorsi che
la donna che stava davanti a noi era il prigioniero zero.
Me ne accorsi
Perché era la bambina a parlare e non la madre. E Parlava
con voce adulta. Si accorse
di aver sbagliato e si preparò per attaccare. quando mi
accorsi di avere ancora
il telefonino con la comunicazione con il Dottore ancora aperta. Ma in
quel
momento lui non poteva fare niente. Era lontano. Dovevo agire da sola.
Presi
Rory per un braccio e lo trascinai dentro il reparto.
«Amy!Amy! che succede?»
mi urlò il Dottore al telefono.
Sbarrai la porta anche se sapevo che
sarebbe entrato lo
stesso.
«Amy Parlami!» Mi
urlò dal telefono il Dottore.
«Siamo chiusi nel
reparto.»
«A quale
finestra?»
«Come scusa?»
chiesi. Ma li sembrava il momento di fare
delle domande così sceme?
«A quale
finestra?» ripeté lui. E capii che non stava
scherzando.
«Ah l’ultima in
fondo a destra» risposi. lui riagganciò.
E poi il Prigioniero Zero
entrò nella stanza.
«Oh Cara!Piccola Amelia
Pond! Ti ho vista crescere sai? 12
anni e non ti sei mai accorta di me. La piccola Amelia Pond, che
aspettava il
ritorno del suo Dottore Magico! Ma non questa volta Amelia.»
Il tono del
Prigioniero Zero era canzonatorio. Voleva prendermi in giro. Voleva
ferirmi..
ma non gliel’avrei permesso. Mi arrivò un SMS
dal Dottore c’era scritto solo Abbassati. Mi abbassai e una pioggia
di vetri infranti
invase la stanza. Poi vidi il Dottore. Era li, e mi avrebbe salvata. Il
mio
Dottore magico. Era tornato. Lui saltò giù dalla
finestra che aveva appena
scavalcato.
« Sono in ritardo? No,
mancano ancora tre minuti. C’è ancora
tempo» disse guardando l’orologio del reparto
«Tempo per cosa Signore del
tempo?» domandò
beffardo il prigioniero Zero. Io Dottore
sorrise. Ma invece di ucciderlo disse:
«Togliti il travestimento.
Non muore nessuno» era mellifluo
e calmo. Era il Dottore.
«Ti sbagli. Questa volta mi
uccideranno» disse il
Prigioniero Zero
« Sei venuto qui aprendo
una crepa nello spazio tempo. Fallo
di nuovo e vattene» il Prigioniero ero rise.
«Non ho aperto io la
crepa»
«Qualcuno l’ha
fatto però» disse il Dottore con un velato
stato d’accusa.
«La crepa è nel
tessuto del universo non sai da dove sono
venuti? Ammettilo tu non lo sai vero?» chiese beffardamente
il Prigioniero zero.
E poi continuò con la voce delle bambine della donna.
«Il Dottore nel TARDIS non
lo sa. Non lo sa» lo canzonò
Il
Dottore rimase
impassibile e in silenzio. Anche quando il Prigioniero Zero fece una
profezia
«l’universo
è pieno di crepe, la Pandorica si aprirà e il
silenzio calerà» Lo guardai in attesa. Passarono 2
secondi. Due lunghissimi
secondi. Poi lui esclamò
«E ci siamo! Guarda
là» disse il Dottore indicando
l’orologio
del reparto. Lo notai anch’io. Al posto delle cifre
c’erano tanti zeri.
«Si lo so è solo
un orologio. Ma, in una stanza la mia
squadra lavora e sai cosa fanno?
Spargono la parola. In tutto il mondo,rapidamente. E sai
quall’è questa
aprola? É Zero. Se io stessi monitorando tutta la Tera dalla
mia nave lasù lo
prenderei come un indizio. E Se avessi un intera flotta da guerra
intorno al
pianeta sarei in grado di rintracciare un semplice virus per computer
diciamo
in.. 30 secondi?» chiee il Dottore estrasse il cellulare di
Rory lo fece vedere
al prigioniero zero e continuò
«La fonte, a proposito
è proprio qui» indicò il cellulare
che teneva in mano Si vide una luce bianca. Il Dottore
esclamò:
«Oh ci hanno appena
trovati!»
« Ma i miei carcerieri sono
limitato. Finché ho questo
aspetto non possono trovarmi. Hanno tracciato un telefono non
me.» il
Dottore non fu minimamente scalfito da questa
rivelazione , anzi sorrise e continuò
« Qui viene il Bello!
Voglio dire la mia parte preferita.
Tu, lo sai di che cos’è pieno questo telefono? No?
Nemmeno un Idea? Bene, ti
rispondo io: e pieno di tue foto di tutte le forme che hai imparato ad
assumere.
Oh e dimenticavo.. le sto inviando più o meno adesso! E il
risultato finale è:
Ne TARDIS ne Cacciavite e 2 minuti in anticipo Chi é il
migliore?» chiese
aspettandosi una
risposta come tu. Ma
non avvenne Il Prigioniero Zeri restò
impassibile e gli disse
«Assumerò una
nuova forma»
«Oh sai che non puoi. Ci
vogliono mesi per creare quel
genere di collegamento mentale»
«Io avuto anni»
Poi sentii il terreno cedere e
divenne tutto nero.
POV Dottore
Sentii un tonfo era Amy. Era svenuta.
Oh no! Ricordai le
parole dello spirito.. Devi proteggerla.
Avevo fallito anche
in quello ero un
buono a nella. M’inginocchiai vicino a lei. Le presi il volto
tra le mani e
supplicai.« Amy non Dormire! Resisti ti prego!» Ma
il prigioniero zero si era
già trasformato.
Vidi un giovane di 24 anni con dei
pantaloni da schifo.
Logori e laceri. Una camicia azzurra spiegazzata e
una cravatta
disordinata
«Che scifo chi dovrebbe
essere?» chiesi a Tory che
era vicino a me
«Tu»
« Assomiglio a
quello?Io?» Mi alzai. E andai versi il Me-
Prigioniero Zero.
«Non è
Così» disse una vocina di bimba e
una riproduzione di Amelia
da bambina. Venne fuori. Dietro al me
stesso Prigionieri Zero.
«Povera Amy Pond! Che
aspetta il ritorno del suo Dottore Magico dal futuro per salvarla. Sei
stato
una delusione mi spiace» continuò
l’Amelia Prigioniero Zero. Mi voleva solo impressionare.
Voleva giocare con i miei sentimenti. Con l’amore che
iniziavo a provare Per
Amy Pond. Ma non gliel’avrei permesso.
L’avrei
salvata. Non l’avrei lasciata morire come Rose. No, non
l’avrei più lasciato
accadere. L’avrei salvata . il prigioniero Zero si sbagliava.
Non sarei stato una
delusione per Amy perché l’avrei salvata.
M’inginocchiai e le presi di nuovo il
viso tra le mani. Avevo
capito il suo
trucco. Amy proiettava me nella
stanza
perché mi sentiva così le parlai.
«Amy, non pensarmi.
Ascolta. Ricordi la stanza che non
potevo vedere? Ricordi? Ho cercato di fermarti ma ci sei entrata. Sei
entrata?
Sogna quello che hai visto»
Immediatamente, il Prigioniero Zero, prese le sue vere
sembianze e fu
immobilizzato e catturato
Ma prima di andarsene mi disse:
«Il Silenzio Dottore. Il
Silenzio Calerà» Poi fu preso e
portato via
|