L'ultima volta?

di rieraespos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pre-Viaggio. ***
Capitolo 2: *** 1 of 5. ***
Capitolo 3: *** 2 of 5. ***
Capitolo 4: *** 3 of 5. ***
Capitolo 5: *** 4 of 5. ***



Capitolo 1
*** Pre-Viaggio. ***




25 settembre 2014, Roma.

“Niki, vieni qui.” interrompendo la chiacchierata che stavo affrontando con Manuel sull'incontro di Boxe effettuatosi la sera precedente, mi voltai verso la mia migliore amica. Stava scrutando un foglio bianco con attenzione, una cosa proprio fuori dai suoi canoni. Cosa potrebbe mai essere?

“Torno subito, Manu.” lui accennò un piccolo sì con la testa, così da farmi entrare nella nostra classe.
 
“Che vuoi Ila?” dissi disinteressata, mentre la curiosità mi mangiava.

Naturalmente Ilaria fece finta di nulla, accennando un piccolo sorriso prima di posare di nuovo la sua attenzione su quel maledettissimo foglio. Poi, finalmente, rialzò lo sguardo fissandomi con non chalance. 

“Indovina chi viene con noi in Spagna.”

La lista comprendeva 30 ragazzi all'incirca e sicuramente lei ne conosceva almeno la metà. Era una sciupamaschi e, per la sua bellezza, a volte anche una sciupafemmina. Ah, la mia migliore amica.

“Non cominciare a girarci intorno e dirmi chiaramente chi c'è.” mi sedetti su un sedia libera di fronte a lei, fissando quel maledetto pacchetto di ringo. Cazzo, non devo mangiarti, non posso!

“Luca Mancucci.” lanciò un urletto, subito dopo il quale Beatrice e Alessia automaticamente erano vicino a noi. Siamo sicuri che siano mie amiche?

“Non dirmi che Luca Mancucci verrà in Spagna con noi.” naturalmente, la frase era retorica. Alessia sputava allegria da ogni poro, sebbene fosse fidanzata. 

“Chi è?” accennai continuando a guardare quel fottuto pacchetto. Basta, lo mangio.

“Come chi è? Quel figone del 5° H, Nicole!” urlò l'altra ochetta, Beatrice. 

“Non ce l'ho presente.” le guardai, masticando finalmente quel perfetto ringo. Mi stavano fulminando, e che cavolo che sarà mai, per un biscotto!

“Ma come no. Ti ricordi quella volta, al secondo anno, che è passato davanti la nostra classe ammiccando ed io ero quasi svenuta?”

Comincia a ridere senza ritegno, quasi strozzandomi. Non mi ricordo benissimo di lui, a differenza della scena... E' stata una delle più belle alle quali io abbia mai assistito nella mia vita. “Oddio, che figura che hai figura che avevi fatto! Eri convinta che l'avesse fatto a te quindi gli avevi mandato un bacio, quando in realtà l'occhiolino era per Martina.” non smettevo di ridere, stavo veramente collassando.

“Sisi, ridi pure. Vedremo quello che succederà in Spagna!” sussurrò rossa come un peperone. 
Non potei controbattere che suonò la campanella, segno che l'intervallo era terminato. Altre tre ore strazianti dentro questo carcere chiamato scuola, che spasso.

***

“Niki, sei pronta per fare baldorie?” affermò il mio amato migliore amico, dandomi un pizzicotto sul fianco. Pronta è dire poco, non stavo più nella pelle!

“Ovviamente.” dissi scegliendo tutti gli indumenti che avrei portato. Come faccio a decidere? Ogni cosa potrebbe essere utile, cazzo.

“Non vorrei essere scortese, ma hai praticamente portato tutto. Lascia qualcosa!” lo scorbutico aveva aperto bocca, di nuovo. 

“NO, smettila.” infilai gli abiti che avevo portato nella valigia, che ovviamente straripava. Mi ci sedetti sopra, riuscendo finalmente a chiuderla. Sono un fottuto genio.

“Non pensavo che quella montagna ci sarebbe entrata lì dentro, complimenti. Comunque, hai parlato con Nico?”

“No, comunque per ora preferisco lasciare le cose così, poi vedremo cosa succederà.” non ero innamorata di quel ragazzo, però mi piaceva. C'era sempre stato un certo feeling tra noi ma, siccome le relazioni non facevano per me, non siamo mai stati seriamente insieme. Siamo attratti l'una dall'altra ma la situazione era perfetta così com'era. Ci stavamo semplicemente conoscendo e frequentando. Per ora.

“Meglio così.” mi stampò un tenero bacio fra i capelli. Amavo Gabriele, era tutta la mia vita racchiusa in una persona anche se non l'ammettevo mai. Rappresentava mio fratello, il mio ragazzo, il mio migliore amico... Semplicemente me. Lui era parte di me. “Bene, io vado. A domani piccola.” con un ultimo bacio mi lasciò sola. 

***

26 settembre 2014.

Ultimo giorno di scuola prima del nostro amato viaggio. 
Non successe nulla di eclatante tranne le solite cavolate di Manuel, le solita urla di Bea e la solita rottura di palle di Alessia e del suo ragazzo. In sintesi, tutta nella norma.

Finalmente si fece l'una. L'uscita da scuola. 
Camminavo tranquilla verso il cancello che mi avrebbe fatto finalmente uscire da quell'istituto, quando mi arrivò una mia gomitata nello stomaco da parte di... Beatrice, ovvio.

“O mio dio, guarda chi c'è lì.” sussurrò -per modo di dire- indicando un gruppo di ragazzi che si stavano salutando.

“Non indicare idiota, è maleducazione. Chi c'è comunque, Nico?” cercai di mettere a fuoco la visuale o almeno indovinare chi fosse. 

“Ma no stupida, che mi frega di quello sfigato. E' Luca!” alle mie amiche non è mai piaciuto Nico e non capisco perchè. Mi voleva bene ed io ne volevo a lui, questa era l'unica cosa importante. 
Fissai il punto dapprima indicato da quella pazza, riconoscendo finalmente questo famoso Luca.

“Ecco il nostro Don Giovanni! Oh Bè, guarda un po' chi sta salutando.” soffocai una risata guardando prosciugare tutti i colori dalla faccia di Bea. Luca stava salutando Martina, la quale gli augura un buon viaggio.

“Perchè lei si e io no? Mi sembra un deja vù.” appena pronunciate quelle parole, mi ricordai nuovamente la scena dell'occhiolino. Quella scena rimarrà sempre nella storia.

“Dai, tirati su. In Spagna te lo faccia conoscere io, promesso.”

“Giura.”mi guardò con occhi imploranti. Mi faceva quasi pena, come potevo non aiutare "un'amica in difficoltà?". 

Giuro, sarà tuo.”




************************************************************************************************************** SPAZIO AUTRICE: Bene, questa è la prima storia che scrivo qui su efp ed ho tantissima paura che non possa piacere. Spero bene, comunque. Comincio con il dire che probabilmente questo capitolo possa essere noioso ma è di passaggio. Inoltre, parlando con una mia amica, mi ha detto che i personaggi sono tanti e quindi c'è un po' di confusione, così chiarisco che ruolo hanno nella storia: - Luca e Nicole sono i due protagonisti. - Alessia, Beatrice e Ilaria sono le ragazze che ci saranno nel viaggio, non che amiche di Nicole. Ilaria in particolare è la sua migliore amica. - Gabriele NON E' il ragazzo di Nicole ma il suo migliore amico. - Nico nemmeno è il suo fidanzato ma un semplice ragazzo con il quale si sta frequentando. - Manuel è un ragazzo che si trova nella classe di Nicole, ossia un semplice amico. - Ci saranno poi Christian e Simone, i ragazzi che affronteranno il viaggio con Nicole, componenti della classe di Luca non che suoi amici. CREDO CHE QUESTO SIA TUTTO, BUONA LETTURA E LASCIATE UNA RECENSIONE SE VI VA! Baci, Ludo.

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Capitolo 2
*** 1 of 5. ***


27 settembre 2014.
 
E finalmente arrivò il giorno dell'atteso viaggio. 
Ero pronta, prontissima. Il giorno precedente mi ero sottoposta ad una ceretta completa, ad un acconciatura, nuovi abiti... Insomma, volevo che fosse tutto perfetto. D'altronde era il mio primo viaggio all'estero sola! Beh, proprio sola no, c'erano i professori ma... niente genitori, niente preoccupazioni, niente rotture.
Divertimento, solo puro divertimento.
 
Fatto sta che la mattina alle 7:30 mi trovavo all' aereoporto con le mie amiche, siccome alle nove avevamo l'imbarco. Che ansia. 
Eravamo sedute a terra, giocando a carte, aspettando che ci chiamassero per salire sull'aereo quando -stranamente- Beatrice cominciò a respirare affannosamente. Esatto, aveva intravisto Luca Mancucci con il suo amato zainetto intento a parlare con un suo amico. Più che amico, sembrava suo fratello per quanto era alto, però... Che gran pezzo di figo.
TERRA CHIAMA NICOLE.
 
“Bea, non sarai seria vero?” poteva essere un bel ragazzo e tutto, ma la sua reazione era al quanto esagerata. Neanche avesse Brad Pitt davanti, essu.
 
“Ovvio che no. Oh, sentite, stanno chiamando il nostro volo!” fortunata come sempre, riuscì a schivare l'argomento grazie alla voce dell'altoparlante. Dovevamo imbarcarci.
 
Dopo una litigata con i prof siccome i nostri posti erano distanti, finalmente ci accomodammo. Bea con Alessia e naturalmente io con Ilaria. 
Il viaggio andò abbastanza bene, tranne per la mia fobia di morire al decollo e all'atterraggio e ad un brusio continuo di due ragazzi dietro di noi.
Scese, scoprimmo con grande entusiasmo che i due ragazzi erano dei nostri. ESATTO, FACEVANO PARTE DELLA NOSTRA SCUOLA. CHE BELLO. Ed indovinate un pò, uno era lo gnocco di prima! Ecco, già ho trovato il soprannome perfetto per lui.
 
Dopo un lungo tragitto in auto e tutte le premesse dei professori, arrivammo fuori la scuola che avremmo dovuto frequentare per quella settimana, attendendo i nostri "genitori" (la famiglia che ci avrebbe ospitato). Naturalmente io ero in stanza con Ila mentre Bea e Ale erano insieme. Pian piano arrivarono tutti i signori, in particolare arrivò una signorina sulla sessantina bassina e paffutella. Era così carina.
 
“Sono sicuro che quella è la nostra.” il gran pezzo di gnocco che si trovava in compagnia di Luca in aereo porto mi aveva appena rivolto la parola. Stavo forse sognando?
 
“Dici?” dissi fingendo di non prestare troppa attenzione al suo splendido viso. 
 
“Sicuro. Con la nostra fortuna! Ti immagini quella povera in stanza con me e quei due?” indicò due ragazzi, uno naturalmente era Luca. Tre contro una. Povera.
 
“Se sarà così non fatela spaventare troppo, già mi fa pena.” liquidai il discorso con quest'ultima frase. Sarai bello quanto ti pare ragazzo, ma io ho fame.
 
***
 
Dopo un'ora pranzammo e finalmente entrammo in quella che doveva essere la nostra camera. Non era così male, tranne per il fatto che naturalmente IL MIO LETTO era una specie di brandina. Ci sprofondavo, cazzo!
Cominciamo bene il viaggio, insomma. 


Dopo le ricche risate di Ilaria per il mio "letto", sistemammo le valigie ed uscimmo subito di casa: avevamo appuntamento con gli altri tra mezz'ora. 
 
“Come ti sembrano i ragazzi?” mi chiese Ilaria mentre eravamo sull'auto.
“Luca non mi dice nulla, poi uno è un grandissimo gnocco e l'altro è carino ma niente di che. A te?”   
“Idem. Chissà se intendiamo lo stesso!” 
 
Non credo, avevamo gusti completamente diversi noi due, comunque...
Grazie l'aiuto della nostra "mamma" arrivammo nuovamente nella scuola e da lì andammo un pò a visitare la città con i professori.
Ci dissero specificamente i piani già decisi:
la mattina eravamo costretti ad andare a scuola, poi avremmo fatto una piccola pausa pranzo e successivamente si girava la città. Dalle 5:30 in poi eravamo liberi e potevamo uscire la sera, rispettando il coprifuoco, non che la mezzanotte. 
Non erano poi così male come regole, tranne per il fatto che noi eravamo diciasettenni e loro diciottenni ma vabbè, dettagli.
 
Quel pomeriggio non successe nulla di eclatante. Scambiammo qualche parola con il gnocco che si rilevò chiamarsi Christian mentre l'amico, Simone, sembrava attratto da Beatrice. Luca invece stette tutto il tempo con la sua classe, composta solo da femmine siccome gli unici maschi erano loro tre. Un asociale in poche parole. 


Alle 5:30 ci dividemmo, dandoci però appuntamento nella piazza principale per le 21:00.
 
***

Arrivate a casa -dopo esserci perse ben 3 volte- ci facemmo una doccia veloce e mangiammo (per modo di dire, le sembianze avevano un aspetto ed un odore molto strano). 
Vestite, truccate, imprufumate e fuori casa. 
Prima di uscire mandai un messaggio a Nico con su scritto "Mi manchi tanto, un bacio." ed un "Va tutto bene." ai miei genitori. Non mancarono le solite lamentale di Ilaria che diceva di lasciar perdere il mio QUASI ragazzo. 
 
Arrivate nel luogo dell'appuntamento salutammo tutti con un cenno di mano, soffermandoci invece sulle nostre due amiche. La nostra prima notte in Spagna, che figata!
Certo, come no... Le altre ragazze ci mollarono subito. Così rimanemmo noi quattro e i tre ragazzi, che cercai di liquidare mimando un "andiamocene" alle ragazze, che invece non volevano proprio saperne di stare sole. Dovetti occuparmene io.
 
“Bene, noi andiamo per di là -non sapevo distinguere il di là e di qua- ci vediamo domani a scuola.” presi tutte e tre le mie amiche sottobraccio, intenta ad incamminare.
 
“Che c'è biondina, già non ti interessiamo più?” e l'asociale aveva aperto bocca. Avremmo dovuto forse festeggiare? Ovviamente non mi stava guardando, avevo lo sguardo fisso su quel maledettissimo telefono. Sembrava me versione maschile.
 
“No, ma preferirei divertirmi con le mie amiche.” accennai un falso sorriso, pregando quelle tre deficenti di andarcene. Non avevano intenzione di smuoversi da lì invece, che palle.
 
“Beh, possiamo divertirci tutti insieme, no?” nononononono.
 
“Certo!” disse l'ochetta, Beatrice. Cazzo Ilaria, prendi il controllo della situazione, fai qualcosa!
 
Improvvisamente aprì bocca e quasi ringraziai Gesù e tutti i santi, non prima di sentire uscire dalla sua bocca un “Possiamo andare a bere qualcosa tutti insieme!” Certo.. che no.
 
Va bene dai... Via il dente via il dolore.
 
“Ye, andiamo.” con un falso entusiasmo, chiaro a tutti, ci dirigemmo in una birreria MOLTO distante da lì. 


Presi, come tutti, una semplice birra che sorseggiai messaggiando con Nico, trovando almeno il wifi dentro quell'insulsa birreria. 
Immersa nella conversazione non mi accorsi di Ilaria che mi sfilò il cellulare, urlando un “Non fare l'asociale, Nicole!”
 
“Mi sembra che l'asociale qui non sia io.” frecciatina per il broccolo. 1 a 0, palla al centro.
 
“Siamo venuti a conoscenza anche del nome di questa bella fanciulla, che gran passo avanti.” disse con un chiaro ghigno in volto. L'odio, l'odio profondo.
 
“Possiamo andare?” dissi a Ilaria, stanca di quella serata ed ignorando il commento scortese di lui. Accennò un sì con la testa, capendo finalmente la situazione quando lo gnocco -si stava rilevando un rompi palle- si intromise. “Le accompagniamo, no?” 
 
Mentre Simone risposte con uno squillante “Certo!”, il broccolo acconsentì semplicemente con la testa. 


Pagammo, uscimmo dal locale e incominciammo a camminare. Passarono i minuti ed non giungevamo da nessuna parte. Era ufficiale, ci eravamo persi.
 
“Cazzo, cazzo, cazzo. Lo sapevo io!” sussurrai accovasciandomi su un muretto. Lo gnocco si avvicinò a me, circondando le mie spalle con un suo braccio. Puoi essere figo quanto vuoi ma no caro mio, con me non abbocchi. Non oggi. Presa dal panico, lo lasciai comunque fare.
 
La situazione era divisa in gruppi ormai: Io ero con Christian, Bea era mano nella mano con Simone, Alessia e Ilaria stavano parlando con loro mentre Luca era intanto a sorseggiare la seconda birra, naturalmente continuando a fissare quel maledetto cellulare.
 
Ad un certo punto, forse per la stanchezza, tolsi le mani dai miei capelli e mi alzai di scatto. 
“Ilaria, in piedi. Andiamo a prendere un taxi.” lei acconsentì immediatamente e salutando tutti con un cenno, mi seguì. Io naturalmente, arrabbiata per la situazione che si era creata -e non solo-, me andai senza dire una parola.
 
“Niki, tutto bene?” mi chiese lei preoccupata, una volta salite in taxi. Risposi con un breve sì, sperando le bastasse, ma a quanto pare no.
 
“Che è successo? Okay che non è andato tutto come ci aspettavamo, però non è stato neanche così male. Inoltre mi sembra che Christian non abbia neanche esagerato, si è semplicemente avvicinato a consolarti e non ha provato neanche ad aprire bocca. E' un bravo ragazzo.” era la più completa verità ed apprezzavo il suo gesto.
 
“Sì, hai ragione. E' solo che... Ho litigato con Nico, tutto qui.” sputai fuori quella mezza verità che, da quando abbiamo lasciato la birreria, mi tormentava. 
 
“E perchè? Che ha fatto?” chiese preoccupata. Non ero pronta moralmente per affrontare anche quell'argomento, la serata doveva finire lì.
 
“Niente di eclatante, tranquilla. Domani te lo dico.” pagammo il taxi ed rientrammo in casa. Ci svestimmo velocemente e in un batter d'occhio eravamo sotto le lenzuola.
 
Vagavo su whats app, vedendo quel dannato "online" di Nico, quando mi apparve una notifica. 
Nuovo gruppo.
"Quelli che si perdono."
Componenti? Io, Christian, Simone, Luca, Alessia, Beatrice e Ilaria.
Guardai la mia migliore amica in cerca di una spiegazione ma lei scrollò le spalle accennando un sorriso, come per dire "non ne so nulla neanche io." 
 
Poco dopo mi arrivarono due messaggi, che dedussi fossero uno di Christian scrutando l'icon e l'altro da... Luca, possibile?
 
Da Christian:
"Ehi bellezza, va tutto bene? Ti ho visto cambiare radicalmente l'umore a metà serata, non che fossi stata entusiasta sin dall'inizio di stare con noi. Però dai, fidati, non siamo così male! Buonanotte bonita (bella in spagnolo), a domani."
 
Da Luca:
"Biondina, potresti darmi il numero dell'altra tua amica, Beatrice?"

Christian si era rivelato, proprio come prima, squisito. Luca invece... no. Sicuramente aveva preso il mio numero dal gruppo, non poteva prendere anche quello di Bea da lì? Decisi prima di rispondere a quest'ultimo.
 
A Luca:
"Moretto, puoi prenderlo tranquillamente dal gruppo, così come hai fatto con il mio."
 
A Christian:
"Ehi, mi dispiace per il mio mal umore ma non è proprio giornata. Di solito non sono così, giuro :) Comunque, buonanotte a te bonito, a domani."
 
Liquidata la conversazione con Christian, decisi di mettermi a dormire. Ma no, ovviamente quell'idiota del broccolo mi aveva scritto un altro messaggio.
 
Da Luca:
"Allora la stai leggendo la chat, è solo che ti gira! E' proprio vero che sei un asociale, biondina."
 
A Luca:
"Fanculo."
 
Semplice ma concisa. Decisi immediatamente di staccare internet, proprio come il mio cervello.
Così, dopo quell'interminabile giornata, (passata fra camminate, litigate e perchè no, anche arrabbiature) mi addormentai sussurrando un semplice "buonanotte" ad Ilaria.

La situazione era più che chiara:
Già odiavo quell'insulso Luca Mancucci.



 

C'è una linea sin troppo sottile fra l'odio e l'amore.
 








SPAZIO AUTRICE:

Ed ecco qui sfornato il secondo capitolo di questa strampalata storia. Mi rendo conto che forse, come l'altro, possa essere ancora un po' noioso ma essendo i primi credo sia normale. A breve la storia prenderà un piega migliore, almeno spero. Ho deciso di pubblicarlo proprio per questo motivo, sebbene le recensioni sono inesistenti. Esatto, non mi demoralizzo! Inoltre, ci tengo veramente molto a questa storia e vedo che almeno le visite stanno aumentando.
Comunque, Nicole sembra odiare Luca, non è così? Ma attenzione all'ultima frase che ho scritto e... Mi dispiace, non posso anticiparvi nient'altro (che cattiva che sono...). Inoltre, sembra aver avuto una giornata totalmente negativa, litigando in più con il suo QUASI ragazzo. Pf, gli uomini. La loro "relazione" terminerà qui? Nicole cambierà idea su Luca, o forse comincerà a provare qualcosa per Christian?
Lo scopriremo presto nella prossima puntata! No, scherzo ahahhaha.

Ad ogni modo, spero che questa schifezza sia stata almeno un po' di vostro gradimento.
Alla prossima, Ludo.

 

 

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Capitolo 3
*** 2 of 5. ***


28 settembre 2014.

Mattina, presto. Troppo presto per i miei gusti. 
Mi alzai controvoglia, recandomi immediatamente al bagno dopo aver sussurrato un "buon giorno" a Ilaria. Accesi il mio Iphone e, con estremo entusiasmo notai che Nico non mi aveva scritto nessun messaggio.
Beh, il buongiorno si vede dal mattino, no?

Arrivammo puntuali all'appuntamento con gli altri e, facendo un piccolo cenno con la mano a tutti, mi accessi una sigaretta. Completamente sovrappensiero non mi accorsi del braccio di Christian che avvolse la mia vita, non prima di essere strattonata verso di lui.

“Buon giorno raggio di sole.” mi sorrise; era veramente un grandissimo gnocco, la prima impressione era più che giusta.

“Buon giorno anche te.” gli sorrisi, anche se il mio umore non era uno dei migliori. 

Ci incamminammo verso la stazione, siccome dovevamo prendere il treno per arrivare ad un monumento definito "spettacolare" dai professori. Sì, immaginavo...

Nel viaggio in treno naturalmente, essendoci i posti a 4, mi misi insieme alle mie amiche. Eravamo intente a dormire quando sentimmo un flash. Aprii di scatto gli occhi, vedendo quei due coglioni di Simone e Luca ridere.

Scricciolo, sei carina quando dormi!” rideva a crepapelle il broccolo. Scricciolo? Ce l'aveva con me?

“Lo sono ancora di più dopo una bella scopata.” trasalì, rimanendo a bocca aperta. Tutti rimasero senza parole ed io scoppiai a ridere.

Broccolo, sei carino quando sei senza parole.” 2-0 per me. Palla al centro, sfigato.


Arrivati, dopo un'infinita salita, ci stendemmo sotto un capannone giocando a carte e prendendo il sole. Non successe assolutamente nulla di eclatante, tranne Bea che cascò come una pera cotta. 

Al viaggio di ritorno mi sedetti vicino a Christian avendo davanti il broccolo, coccolato da Beatrice. Non l'avevo per caso vista il giorno prima attaccata a Simone? Ebbene sì.

Chris appoggiò la testa sulla mia spalla, immergendo poi il viso tra i miei capelli. “Mi piace il tuo profumo”.

Gli sorrisi semplicemente. Era... Dolce e carino. Un ottimo ragazzo.




**


In un batter d'occhio arrivò la sera. 
Com'erano passate così velocemente tutte quelle ore? Possibile che avevo perso così tanto la concenzione del tempo? Tutta colpa di quell'idiota di... Nico, sì.
Ma perchè rovinare una vacanza per un idiota come lui? Basta. Mi ero promessa di divertirmi, di godermi le mie amiche e di rilassarmi e così avrei fatto. 

Mi alzai dal letto, gettandomi sul povero corpo della mia migliore amica che in quei giorni mi ignorava, capendo che non era il periodo migliore della mia vita.

“Splendore, stasera ci si diverte.”

Ovviamente lei, strafelice di aver rivisto probabilmente la vera me, mi stritolò fra le sue braccia: il mio posto preferito. C'eravamo a malapena rivolte la parola quel giorno e.. questo non andava bene.

“Stupida, va tutto bene?” ero stata talmente rapita dai miei pensieri che non mi ero minimamente accorta di quanto anche lei fosse strana. Che razza di amica ero?

“Sisi.” sforzò un sorriso che no.. Non era decisamente vero.

“Sputa il rospo, su.”

“Credo che mi piaccia... ”si interruppe, abbassando lo sguardo. Stetti in silenzio, aspettando che finisse. Cazzo, cazzo, cazzo.

“...Simone.” tirai un sospiro di sollievo che non sapevo stessi trattenendo. Aspetta...

“COSA? TI PIACE UN FOTTUTO RAGAZZO?” non potevo crederci, Ila era sempre stata la "sciupamaschi" del gruppo. Era così dannatamente strano.

“Si, cavolo. E' così male?”

“Nono, anzi. Sono felicissima per te, finalmente ti interessi a qualcuno!”

E non era l'unica...

Giusto il tempo di dirlo che ad entrambi arrivò un messaggio.




"Quelli che si perdono".

Simone: Voglio cambiare stanza, non li sopporto più questi due.

Nicole: Non vorrei essere nei panni della povera vecchietta a cui siete stati affidati.

Christian: Io sono un bravo ragazzo!

Luca: Tu sei un lecca culo.

Beatrice: Come vi volete bene.

Nicole: Simo, vieni tu qui ed io vengo lì. Ci stai? -neanche il tempo di inviarlo che Ilaria mi stava prendendo a cuscinate.-

Simone: Si!

Luca: Nicole da noi allora.

Alessia: Ed io e Bea?

Luca: Anche tu, Bea no :p

Bea: Che stronzi che siete!

Christian: Allora è deciso, Nicole e Alessia da noi, Simone da Ilaria e Beatrice... Da sola.

Alessia: Direi che è perfetto. Ciao belli, a dopo.

Fine conversazione.



In fondo, ma molto in fondo... Non erano così male.


**

La sera uscimmo e naturalmente io stetti con Christian, Ila mano per mano con Simone e Alessia con.. Luca? C'era qualcosa che non mi quadrava, sin dalla chat.

Comunque lasciai perdere, erano cose che riguardavano Bea queste, non me. In fondo era lei quella interessata sin da subito a Luca. O a Simone? Mistero.

Arrivammo in birreria e mi attaccai immediatamente al wi fi. Notai, con un sorriso a settantaquattro denti che Nico mi avesse scritto "Mi manchi piccola". Naturalmente, non feci in tempo a rispondere che QUALCUNO mi tolse il telefono.

“Vedi che avevo ragione, sei un asociale.” disse il broccolo. 

“Ti prego, fammi rispondere prima che mi si spegne il telefono che già è scarico!” ero sul punto di supplicarlo.

“Prima voglio sapere il nome.” cosa? No, tanto neanche si conoscono.

“Nicolas!” urlò quell'ochetta di Beatrice. Luca si strozzò con la birra che da spavaldo si stava bevendo, proprio come Simone e Christian. 

“SPINA?” urlarono contemporaneamente i tre cari amici. Inutile descrivere il colore del mio viso: bordeaux.

“Lo conoscete?” Ilaria fece l'esatta domanda che avrei voluto fare io.

“Giocavamo a calcetto insieme.” il broccolo aprì nuovamente bocca, ma non la richiuse, purtroppo. “Nicole, posso parlarti un attimo?”

Bloccai il telefono, fissandolo. “Puoi dirlo anche davanti a gli altri.”

“Non volevo ma.. okay.” invece di parlare, prese il mio braccio, trascinandomi fuori. 
Uscimmo dalla birreria, camminando fino ad arrivare alla strada successiva, nella quale mi strattonò contro il muro. Si avvicinò pericolosamente al mio viso, sfiorandomi la guancia con un mano, la quale scese immediatamente sul mio fianco.

“E' per lui che stai così?” strinse la presa. Era normale che mi mancasse il respiro? E non per il dolore.

“Così come?” bisbigliai quasi.

“Pensierosa...” lo guardai, senza accennare a dire una parola. “Lo prendo come un sì.” spinse il suo corpo contro il mio, rubandomi un bacio a fior di labbra. “E' l'ultima volta che voglio vederti così.” Sospirò, prima di sussurrarmi: “Non ne vale la pena, neanche fosse Luca Mancucci..”

Detto questo se ne andò; mi lasciò lì, confusa e per la prima volta senza parole. 
1 punto per il broccolo... Palla al centro?






































































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SPAZIO AUTRICE:

Finalmente, dopo un lungo periodo passato in blocco, ho sfornato un nuovo capitolo. Scusate.
La storia sta cominciando a prendere la piega giusta. Quanto sono dolci i due piccioncini che si chiamano "scricciolo e broccolo"? Mmh, l'amore! Tanto bello quanto strano. Non voglio accennarvi nulla di nuovo, se non che mancano 3 giorni prima che i ragazzi tornino a Roma e che L'ULTIMA SERA sarà la più bella se non la più bizzarra quindi... Continuate a leggere, mi raccomando, ci sarà da divertirsi. Inoltre, un altro momento essenziale della storia sarà quello del giorno di HALLOWEEN, quindi molto probabilmente dopo il rientro a scuola ci saranno massimo tre capitoli (forse uno soltanto) e poi si passa immediatamente al 31 Ottobre. Curiose? 

Un bacio, Ludo.



 

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Capitolo 4
*** 3 of 5. ***


29 settembre 2014.

Resoconto della serata precedente? No, direi di no.
Mi ha lasciato lì, sola, con quell'insulsa frase e con il sapore delle sue labbra sulle mie.
E' un idiota.

“Buongiorno Ciop.” cinguettò la mia migliore amica sin troppo felice. Mi sono persa qualcosa?

“Vi siete baciati?” e brava la mia Cip, lei sì che ci dà dentro.

“No, ma ci sto lavorando..”  

“Così mi piaci! Hai parlato con Bea?” 

“Sì ma no. Cioè ieri sera le ho chiesto esplicitavamente di dirmi se le piace Simone ma lei ci ha girato intorno tutta la sera.” 

“Quindi, che hai intenzione di fare?” 

“Non lo so, vedremo come andranno le cose. Come andrà, andrà.” amo le sue filosofie, si gode totalmente la vita.

“Tu piuttosto? Come mai tutte queste domande, ieri sera che hai fatto? Mi sembra che c'eri anche tu con noi.” si, ma... “OH CAZZO, ma tu sei sparita con Luca per una buona mezz'ora. Che è successo?” 

“Niente, doveva parlarmi di Bea.” bugiarda, bugiarda, bugiarda.

“Le piace?” cazzo, no.

“Boh, non me l'ha fatto capire. E' andata come a te con lei... Sono fatti per stare insieme quei due.” ma quest'odio improvviso per una delle mie più strette amiche?

“Mmh, sarà.” liquidò il tutto con un sorriso, ammiccando, cominciando poi a frugare fra i suoi vestiti.


Io invece andai in bagno; mi lavaii, vestii, truccai e aprii la porta.
Piccolo problema: il cane dei proprietari della casa era proprio fuori la porta che mi fissava, ed io ero terrorizzata da lui. Lo guardai, mi guardò, ci guardammo finchè... Abbaiò. Urlando, richiusi immediatamente la porta del bagno e chiamai Ilaria.

"ILARIA, AIUTAMI! QUESTO CAZZO DI CANE MI HA QUASI ASSALITO."

Lei si limitò a ridere per poi attaccarmi. Grazie mille, davvero.
Fortunatamente quando riaprii la porta lui non c'era, così corsi in camera gettandomi sul letto. Spostai lo sguardo su Ilaria che, non appena mi vide, scoppiò nuovamente a ridere.

“Sì, molto divertente, davvero.” mi gettai sul letto dando un occhiata ad i messaggi che mi erano arrivati.


Da Nicolas: Ieri sera non mi hai più risposto, è successo qualcosa? Buongiorno piccola, continui a mancarmi.

A Nicolas: No, tranquillo... Mi si è semplicemente scaricato. Buongiorno a te!


Una mezza verità. Mentre rispondevo ad i soliti messaggi di mia mamma, mio papà e quei gelosoni di mio fratello e del mio migliore amico (Gabriele) me ne arrivarono altri tre, insieme.


Da Christian: Oggi dobbiamo parlare!

Da Christian: Niente di preoccupante, tranquilla. Buongiorno bonita.

A Christian: Va bene... Buongiorno a te.

Da Luca: :*


Stramaledetto Mancucci che non sei altro.
Mi sembrava infinita la giornata ed erano solo le 8 del mattino.


**

Scuola, lezione, uscita.
Ero un pò preoccupata per quello che doveva dirmi Christian mentre Luca... Lo ignoravo. E lui faceva lo stesso. Decidemmo di andare al mare siccome era bel tempo ed i prof ci lasciarono andare soli.
Naturlamente andammo solamente io, Bea, Alessia, Ilaria, Christian, Simone e Luca. Il resto andò a fare shopping.

Non appena arrivammo, guardai Ilaria. Un semplice sguardo e ci capimmo.

"Vai!” urlò lasciando la presa di Simone sulla sua vita. Ci levammo entrambe la cannottiera ed i pantaloncini e ci buttammo in acqua. Amavamo il mare. 

Eravamo finalmente sole così mi potei avvicinare a lei per parlarle.

“Insomma, vi siete baciati?” 

“No Niky, dammi il tempo!” 

“Va bene, va bene.” risi, schizzandole. Schizzo tira l'altro (nessun doppio senso per ora), uscimmo dall'acqua, stendendoci sui rispettivi teli. Ila parlava con Simone, Io con Alessia, Bea sentiva la musica e Christian e Luca giocavano a carte. Erano entrambi strani ma cercai di non fissarli troppo. 

“Niky, possiamo parlare?” disse Christian. Okay, è arrivato il momento tanto atteso.. O la va o la spacca.

“Oh, sì. Certo.” mi alzai, sfilando un maglia dalla mia borsa che mi accorsi solo in quel momento essere di Nicolas. Non sapevo se fosse positiva come cosa o no...

“E questa maglia da dove esce? Oh, ma è di...” non lasciai finire quella pettegola di Ilaria. Dopo la scenata della sera prima con Luca, ci mancava solo questo.

“Di papà.” sentivo lo sguardo di quel broccolo persistente su di me.




Cominciai a camminare con Christian che non si decideva ad aprire bocca. Meglio che sia io a rompere il ghiaccio.

“Allora, che mi dici di Ilaria e Simone?” lui mi sorrise, una sorta di ringraziamento per aver parlato per prima.

“Lui ha detto che vuole baciarla l'ultimo giorno anche se le piace.” 

“Cosa? Ma è un coglione!” 

Già e non è l'unico...” 

“Cosa?” 

“No, niente. Allora raccontami un po' di te, non ci conosciamo quasi per niente.” il che è vero...

“Ma cosa dovevi dirmi?” 

“Niente, volevo solo stare un pò solo con te.” ah...

“Oh, va bene. Cosa vuoi sapere?” 

“Parlami della tua relazione con Nico.” ovviamente.

“Okay. Comincio con il dire che non stiamo insieme, io e l'amore non andiamo molto d'accordo. Ossia, io non credo a niente (amore incluso) ma Nico mi piace veramente quindi per lui potrei fare un eccezzione.” gli avevo confessato poco ma tanto.

“Quindi non sei mai stata innamorata?” 

“No.” 

“E non credi proprio a nulla? Dio?” 

“Credo in me.” 

Sorrise, scuotendo la testa. “Mi piaci, Nicole.” 

“Cosa, io ti piaccio?” 

“No, non in quel senso. Intendevo che sei una tipa okay, anche se sei bellissima.” 

“Grazie, allora amici?” gli sorrisi. 

“Certo. Dai, monta.” si piegò, facendomi segno di salire sulla sua schiena a "mò di cavalluccio." Lo feci, fino a che non arrivammo dagli altri, ridendo.

“Epa, che è successo qui?” disse Alessia, ridendo.

“Ci siamo messi insieme.” le feci la linguaccia, scendendo dalla schiena di Chris. Presi le sue mani e le posizionai sulla mia pancia. Lo sentii irrigidirsi e spostare lo sguardo su Luca, che fece lo stesso. Silenzio.

“Già, non stiamo bene?” disse Chris, stringendole leggermente la presa. Era tutto così strano...

“Dai oh, stiamo scherzando! Riprendetevi!” risi nuovamente legando i capelli. “Chi viene a fare un tuffo con me?” 

“Io.” disse a denti stretti.. il broccolo. Male, male.

“Bene, andiamo.” indifferente, brava Nicole.

Prese la mia mano, intrecciandola con la sua, diregendosi in una parte a me sconosciuta.

“Ei, dove stiamo andando?” cercai di mollare la presa ma lui non ne voleva sentire. Fece esattamente la stessa cosa della sera precedente, mi attaccò contro un muro avvicinandosi al mio orecchio.

“Cosa vuoi, Mancucci?” 

“Te.” si avvicinò al mio collo, sfiorandolo solamente con le sue labbra. Non parlai proprio come la sera precedente... Mi mancava il fiato, la saliva e le parole. “Hai proprio una calamita per i broccoli tu eh.” 

Lo spinsii via sulla difensiva. “Si infatti, guarda con chi cazzo sto adesso.” 

Me ne andai, finchè ovviamente lui non mise le mani sui miei fianchi facendo combaciare il suo petto con la mia schiena. “Mi piaci, Nicole...” creò dei cerchi immagginari sulla mia pelle, provandomi dei brividi. “Sei bellissima.” 

Stesse parole, stesse frasi.
Sfilaii semplicemente le mani dalla mia vita tornando dalle mie amiche, senza aprire la bocca.

**

La sera ci riunimmo alla solita birreria, bevendo e parlando del più e del meno. Luca continuava a guardarmi sorridendo ed io continuavo ad ignorarlo. Tutto era nella norma finchè Christian chiese ad Alessia se potevano parlare... Cos'è questa storia che adesso tutti parlano con tutti? Magicamente Bea andò al bagno ed Simone e Ilaria se ne andarono. 

Chissà con chi rimasi io.

“Stai parlando con il broccolo?” continuai ad ignorarlo, non ne vale la pena. “Mi sembra di averti già detto che..."

“Zitto, per favore.” questa vacanza non stava andando per niente bene.

Lui ovviamente non mi diede ascolto e si sedette proprio affianco a me, poggiando una mano sulla mia coscia. “Possibile che tu non mi sopporti così tanto?” 

Alzai il volto dal mio telefono, guardandolo. Possibile che nei suoi occhi lessi tristezza? “Come se ti importasse.” riabbassai lo sguardo sullo schermo che avevo davanti, degludendo.

Luca tolse immediatamente la mano dalla mia coscia, come se si fosse scottato. Si alzò e tornò al suo posto, tirando fuori a sua volta il cellulare. “Infatti non mi importa nulla, però saresti stata un'ottima preda.” 

Sghighiazzò. 
Mi sembra di essere tornata alla sera prima; il mio stato d'animo era lo stesso e quello di Luca anche.
Io ero amareggiata, arrabbiata e delusa. Lui semplicemente divertito, come sempre.
Questa volta fui io però ad andarmene, non prima di sussurrargli un “Non ne vale la pena, neanche fossi Nicolas Golieri.” 

Colpito all'orgoglio.
3 ad 1 per me... Sì, ma palla alla al centro un par di palle, quella che ci era rimasta di merda ero di nuovo io.
Match point, please!



































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SPAZIO AUTRICE:

Pensavate di esservi liberati di me, ammettetelo! 
A parte gli scherzi, rieccomi qui dopo più di 15 giorni di ritardo. Sono un disastro.
In realtà il capitolo era pronto da un pezzo ma nell'ultimo periodo ho avuto una quantità stratosferica di problemi, che a mio parere si sono ripercossi sul testo qui sopra, quindi non mi ha mai convinto (neanche tutt'ora) tanto da pubblicarlo. Però dovevo e, dopo milioni di correzzioni, mi sono decisa a metterlo. Scusate se non è un gran chè. 
Un bacio, Ludo.


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Capitolo 5
*** 4 of 5. ***


30 settembre 2014.

“Mi spieghi dove cazzo sei finita ieri sera?” 

Non appena aprii gli occhi trovai quella pazza di Ilaria assalirmi, proprio come i ricordi della sera precedente. Per la prima volta erano... Positivi?

Flash Back:

Andai via, non volevo più sentire quell'inutile essere e tutte le sue offese. Eravamo decisamente partiti con il piede sbagliato, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. 
"Insulsa preda"? Non posso...

“Nicole, fermati.” accellerai i passi non appena udii quella voce.

“Cazzo, ti ho detto di fermarti.” strinse una mano intorno al mio polso, facendomi voltare verso di lui.

“Mancini cosa vuo..” non feci in tempo a finire di parlare che le sue labbra erano incollate alla mie. 

Non accennava a fare nulla, stava immobile. Continuava a tenere una mano sul mio polso, l'altra sul fianco e le labbra sulle mie. Non approfondiva il bacio, rimaneva così, immobile. 

“Adesso starai zitta e mi ascolterai?” 

“Tu sei comple..” 

Di nuovo ritrovai le sue labbra sulle mie. Proprio come prima non si mosse, i pochi baci che mi aveva dato erano sempre e solamente a stampo.

“Ti avverto che lo farò di nuovo se non mi lasci parlare.” semplicemente risi, scuotendo la testa. E lui riincollò le sue labbra sulle mie.

“Ei, ma non ho parlato!” mi lamentai, come se mi fosse dispiaciuto...

“Ora sì.” altro bacio.

“La vuoi smettere?” per la prima volta era di buon umore, o meglio... ottimo umore.

“Va bene.” ennesimo bacio. “Questo era l'ultimo, forse. Comunque volevo dirti semplicemente che le cose che mi sono uscite poco fa dalla bocca non le pensavo seriamente, erano solamente frutto della mia rabbia.” 

“Fa niente, tranquillo.” 

“Per farmi perdonare ti porto a bere qualcosa nel bar più figo di tutta Valencia, ci stai?” 

“Ma se non ne conosci nessuno, idiota.” 

“Era per fare scena... Facciamo una passeggiata, sì?” 

Risi nuovamente, o meglio, finalmente. “Ci sto.” 

Prese la mia mano e la intrecciò con la sua, cominciando a camminare. Mi immobilizzai un secondo fissando le nostre mani unite, cosa che non sfuggì a Luca.

“E' successo qualcosa?” 

“Nono, andiamo.” 

Camminando parlammo del più del meno. Scoprii che le sue più grandi passioni erano il calcio e la boxe, amava la play e non sopportava la wii ed andava pazzo per il gelato alla nocciola sebbene odiasse le nocciole. Mi disse che il suo piatto preferito era la lasagna e che la persona più importante della sua vita era sua sorella subito successa dal suo cagnolino. 

“Ti sei mai innamorato?” lo sentii subito irrigidirsi. Cazzo, stava andando tutto così fottutamente bene per una volta...

Sciolse la presa dalla mia mano, guardando un punto fisso. “Preferisco parlare di altro.” 

“Si emh, scusa.” cercai di trovare qualcosa su cui attirare l'attenzione e... “Se vuoi farti perdonare da me devi fare una cosa.” 

Subito il suo ghigno fece capolino sul suo splendido viso. “Cosa esattamente?” 

“Devi entrare in quella fontana con me.” la indicai.

“E' l'una di notte, tu sei pazza!” 

Tutti i migliori sono pazzi.” ammiccai, prendendogli la mano e trascinandolo con me. Lui all'inziò si oppose, poi borbottando mi seguì.

Dopo svariati tentavi nulli riuscii a farlo entrare in acqua con me e cominciammo a schizzarci. Non appena mi accorsi che tutti ci stessero guardando mi avvicinai a Luca, sussurrandogli. “Usciamo, mi vergogno.” 

Lui si guardò intorno, come se prima di quel momento la sua attenzione fosse stata attirata esclusivamente da me... Come se il resto non contasse nulla. Poi poggiò una mano sul mio viso avvicinandolo al suo e, dopo aver tirato su il cappuccio della sua felpa coprendo il volto di entrambi, mi baciò. Un vero e proprio bacio, quello in cui le labbra danno l'inzio alla battaglia che avverrà tra le lingue. Insomma, un signor bacio che per la prima volta ricambiai.

“Luca, aspetta, non possiamo stare qui... Se ci vedono?” 

Se ci vedono, ci applaudono.” 

Fine flash back.




“Mi ero persa.” ultimamente mentivo sempre a Ilaria e non ne capivo il perchè.

“Ringrazia Dio che è tardi, poi mi racconti tutto!” urlò non appena uscì dalla stanza.

Risi prendendo il cellulare e controllando i messaggi: solo uno, da parte di Gabriele. Risposi velocemente, un pò delusa di non averne ricevuto nessuno da lui.


**


Scuola, 8:30.

Arrivammo vicino ad i tre ragazzi tutte sorridenti e quasi inciampai quando vidi Ilaria e Simone baciarsi.

Ilaria scoppiò a ridere guardando la mia faccia, proprio come Christian e Simone mentre Luca era... Indifferente, proprio come gli altri giorni. Prima pugnalata.

“Sì, ci siamo messi insieme.” 

“Wow, ce l'avete fatta! Sono felice per voi.” dissi con un finto entusiasmo che passò in secondo piano a tutti.

Luca se ne andò immediatamente ed io mi accigliai. “Che gli è successo?” 

“Si è svegliato male.” rispose Christian con un mezzo sorriso.

“Oh, capisco.” 

“Posso parlarti Nicole?” mi chiese sempre lui, non abbandonando quel fastidioso sorriso. Mi stava cominciando a non piacere per niente quel ragazzo.

“No, mi sono svegliata male.” 


**

Durante tutta la giornata Luca mi evitò, il che era abbastanza facile siccome eravano in un acquario enorme in cui era più che difficile non perdersi. Così, vedendolo di sfuggita, tornai a casa triste ed amereggiata. In poche parole con lo stesso stato d'animo dei giorni precedenti.

“Nicole, dobbiamo parlare.” era giunto il momento di aprirmi con la mia migliore amica.

“Sì, Ila. Lo so.” le raccontai tutto, dalla A alla Z. Lei stette in silenzio ad ascoltare il mio racconto ed annuendo di tanto in tanto. Solamente alla fine, parlò.

“Lo sapevo. E' evidente a tutti che Luca è interessato a te, proprio come Christian. Per me ieri sera siccome Luca è tornato a casa sin troppo felice, questo dal canto del mio Simo, Christian si è fatto qualche domanda. Ha visto che siete spariti insieme e quindi avrà dedotto giustamente che la causa del suo improvviso buon umore eri tu. A questo punto la mattina gli avrà detto di stare malissimo perchè si stava innamorando di te mentre tu stavi cominciando a provare qualcosa per Nico, in modo tale da far sentire Luca una vera e propria merda. Naturalmente Luca non potendo tradire uno dei suo migliori amici e arrabbiato del fatto che tu provassi qualcosa per quell'altro coglione ha deciso, o meglio è stato costretto, a far finta che ieri sera non sia successo niente. Capisci?” 

“E tutto questo tu lo hai pensato in questo instante?” rimasi sbalordita. Il suo lungo discorso poteva anche essere vero.

“No, è da un po' che stavo valutando questa opzione.” 

“Se è così, Christian è un fottuto stronzo.” 

“E Nico?” 

“Ho intenzione di 'lasciarlo' non appena torneremo.” 

“Oh, finalmente." esultò saltellando. “Bene, ora devo farti bella per stasera.” 

“No, Ila, non ho intenzione di uscire. Preferisco restare a casa per stasera e schiarirmi le idee, domani sicuramente uscirò.” 

“Ottima idea!” cosa? Stano che fosse d'accordo con me. “Così vediamo anche la reazione di Luca. Io mi inventerò l'ultima goccia per far straboccare il vaso.” 

“Far straboccare il vaso?” 

“Per far ammettere a quel broccolo di Mancucci che è pazzo di te!” 












































































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SPAZIO AUTRICE:

Finalmente scatta il primo bacio fra i due piccioncini, amo il flash back e spero l'apprezzerete anche voi. Non odiate Christian, vi prego, invece vi concedo di amare Ilaria (nel prossimo capitolo approfondirò il suo personaggio e quello di Simone, insieme alla loro storia). Nulla da aggiungere, tranne il fatto che sono emozionatissima perchè il prossimo capitolo è quella della fatidica ultima sera e poi purtroppo i nostri ragazzi torneranno a Roma. Spero di aggiornare prima del rientro a scuola, in ogni caso vi auguro in anticipo un buon fine settimana e soprattutto, BUONA PASQUA!
P.s. Non ho riletto il capitolo, quindi mi scuso per gli errori (se ci sono), domani lo correggerò.

Vi amo, Ludo.

 

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