E anche se non ti dovesse importare del mio affetto, afferrami la mano

di Hiros
(/viewuser.php?uid=226597)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ruga ***
Capitolo 2: *** Laccio ***



Capitolo 1
*** Ruga ***


E anche se non ti dovesse importare del mio affetto, afferrami la mano

#Ruga


 
«Una, due, tre…». Una ragazza dai corti capelli color acquamarina era intenta a contare qualcosa sulla fronte della amica che era seduta davanti a lei e che stava decisamente iniziando a irritarsi per quel comportamento, non per niente aveva già una tempia gonfia che le pulsava e non le mancava ancora poi molto al momento in cui sarebbe scoppiata e gliene avrebbe dette quattro.
«Sophie!» urlò inacidita quella, infatti, «quante volte ti ho detto di non parlare di rughe! E soprattutto, non contarmele!», così rimproverò la blu, che aveva sempre avuto questa fissa di parlare di rughe e di fargliele notare. 
«Ti ho invitata qui per aiutarmi a prepararmi per il ballo, non per farmi notare i miei difetti, e poi…» si fermò con ciò che stava dicendo e si girò sulla sedia, per specchiarsi allo specchio si trovava alle sue spalle. Si prese il viso tra le mani e se lo tirò a lungo, disperatamente, mentre continuava con il suo discorso «io non ho rughe, intesi?! Sono giovane e uso delle creme importate d-, ah!», ma non riuscì a finire, perché Sophie le aveva preso con poco tatto il volto tra le mani e aveva iniziato a puntarvi le dita allegra, con un sorriso fuori luogo dipinto sul viso.
«Vedi Altezza, potrai anche usare tutte le creme del mondo, ma non potrai mai andare contro la natura. E poi, non te l’ho forse sempre detto? Se ti arrabbi così ti verranno ancora più rughe!».
La bionda la guardò dallo specchio e scosse la testa rassegnata, cercando si far sbollire la sua rabbia sospirando pesantemente. Sophie era così, anche se non lo faceva apposta, sembrava prendersi gioco di lei quando sorrideva allegra nei suoi momenti di rabbia. Ma forse aveva anche ragione. Le tornarono in mente, come uno schiaffo meritato, le parole che sin da quando si erano conosciute le aveva ripetuto così spesso Sophie: “Hey, non arrabbiarti così tanto, altrimenti ti verranno le rughe!”; e forse era vero! Forse era proprio per questo che a trentacinque anni, rispetto alle altre principesse, anche se non lo voleva ammettere, aveva già qualche piccola piega visibile sulla fronte!
Arg, che irritazione!, si ritrovò a pensare Altezza, corrucciando nuovamente la fronte, arrabbiata.





 
NOTE AUTRICE
Buonasera a tutti, gente! Non posso credere di essere effettivamente tornata su questo fandom che pensavo avessi ormai abbandonato definitivamente, e invece eccomi qui con una raccolta di flashfic che si focalizzeranno principalmente sui rapporti d'amicizia tra i vari personaggi di Twin Princess, quindi non ci sanno coppie, nessuna flash-fiction RedMoon, BlueMoon o quant'altro!
Comunque, spero che questa prima flash vi sia piaciuta. Personalmente adoro Altezza e Sophie, loro sì che sono vere amiche, nonostante i battibecchi continui, e insieme sono simpaticissime! Bene, con questo credo di aver detto tutto. Ah, giusto, prima che me ne dimentichi: se doveste scovare qualche errore, come per esempio delle N al posto delle M, fatemelo pure notare. Purtroppo mi è saltato il tasto della M dalla tasteria, accidenti! ;;
Ci vediamo alla prossima flash, che non so ancora su chi sarà incentrata.
Haru

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Laccio ***


E anche se non ti dovesse importare del mio affetto, afferrami la mano

#Laccio

 
 
Ed ecco che un piede pestò nuovamente la stringa della scarpa dell’altro e Mirlo inciampò, cadendo rovinosamente a terra. Sentì le risatine trattenute dei suoi compagni di classe dietro di lei e maledì mentalmente l’ora di ginnastica, le sue scarpe e quelle persone. Odiava dover umiliarsi così, davanti a tutti, solo perché la mattina non era riuscita a trovare le scarpe da ginnastica con lo strappo e aveva dovuto indossare quelle con le stringhe. Si alzò, con poca voglia di continuare a correre, e si infilò nuovamente i lacci nelle calzature alla bell’e meglio, facendo finta di niente, come se la caduta fosse stata causata solo dalla sua scarsa capacità di correre. Alla fine, quando l’esercizio fu quasi finito, l’azzurra cadde di nuovo, e quando fu ora di iniziare con l’allenamento seguente, Mirlo non si alzò. Restò seduta mentre gli altri compagni si preparavano per iniziare, stringendosi forte le gambe al petto e appoggiando il mento alle ginocchia, rassegnata. Non aveva voglia di fare altre figure imbarazzanti, meglio restare qui, pensava. Ma, alzando lo sguardo, si accorse di una ragazza dai capelli arancioni avvicinarsi lentamente ma decisa verso di lei, che una volta vicina, si inginocchio e iniziò a trafficare con le stringhe delle sue scarpe. Assurdo, pensò Mirlo, cosa sta facendo? Inizialmente l’azzurra non capì cosa stesse cercando di fare quella ragazza, ma poi, quando l’arancione si allontanò di poco per mostrarle i fiocchi che aveva creato, realizzò. Le aveva legato le scarpe! Eppure pensava che nessuno si fosse accorta che non sapeva legarsele. Alzò gli occhi azzurrini su quelli della ragazza, pronta a ringraziarla, ma ancora prima di poter dire qualunque cosa, l’altra parlò.
«Piacere, Mirlo, io sono Lione!» e le tese la mano. «Perché adesso non vieni con me e andiamo a correre?», un sorriso amorevole le illuminò il viso.
«S-sì, va bene, ma tu… come facevi a-» iniziò Mirlo, incerta. Lione la interrupe, già immaginando cosa aveva intenzione di chiederle.
«Ho potuto osservarti in passato mentre correvi, quando indossavi le scarpe a strappo, e so per certo che tu non sei imbranata. Così ho fatto caso alle tue scarpe oggi e be’, ho pensato che probabilmente non sapevi legarti le stringhe» spiegò lei. Ma poi, vedendo il viso dell’azzurra arrossirsi, si tappò la bocca, forse sarebbe dovuta essere un po’ più delicata. «M-ma, in ogni caso, non preoccuparti per questo! Adesso andiamo a divertirci, invece! E che ne dici di sfidarci anche in una gara di corsa?» propose grintosa.
Mirlo la guardò per un po’ spaesata, ma anche un po’ sorpresa e riconoscente. Posò di nuovo lo sguardo su quella mano tesa verso di lei e decise di afferrarla, un po’ timidamente.
«Grazie» sussurrò mentre si alzava, e un inaspettato e piccolo sorriso le si dipinse sul volto. Quella ragazza, o meglio Lione, era la prima persona che l’aveva osservata talmente attentamente da riconoscere il suo disagio e correre in suo aiuto. Le era davvero riconoscente, ma soprattutto era felice.





 
NOTE AUTRICE
Il prompt a cui mi sono ispirata oggi per questa flash - od one-shot che sia - è "laccio", ma vorrei chiarire subito che ho interpretato un po' come volevo io questo prompt, ovvero per laccio ho immaginato le stringhe delle scarpe, quindi ho scritto di conseguenza. Mh, in ogni caso questa flash non mi convince granchè. Forse è troppo banale? O forse sono proprio i personaggi che non mi trasmettono niente (a differenza di Altezza e Sophie)? Lione e Mirlo ho sempre pensato che potessero essere buone amiche, ma Mirlo (a differenza di Lione che è davvero dolcissima) mi è sempre stata un po' antipatica, o comunque le ho sempre affibbiato questo ruolo (infatti quando leggevo delle fanfiction in cui Mirlo era la nemica, non mi dispiaceva). E quindi niente, questa è la seconda one-shot della raccolta, che spero comunque abbiate gradito.
A proposito, volevo dirvi che se avete delle dei personaggi in particolare sui cui vorreste che scriva, ditemi pure. Sono un po' a corto di idee e poi non mi ricordo più bene chi era amico di chi nell'anime, infatti sono ormai passati cinque anni da quando ho visto per la prima volta Twin Princess! Ci credete?!
Con questo passo e chiudo! Alla prossima ~

Haru

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3037080