Il demone ed il pettine

di Overfire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mirai incontra Yume e Muze ***
Capitolo 2: *** Piros, la bambina arma ***



Capitolo 1
*** Mirai incontra Yume e Muze ***


La calda aria estiva gli scaldava la pelle lattea

“ Accidenti Mirai ! È assurdo ! Come puoi pensare solo di raggiungere quel mondo ! ”

esclamò l'amico accanto a lui. Biondo, occhi azzurri, il classico bell'imbusto.

“ Avanti Charge, devi semplicemente aiutarmi a prendere quel libro dal tempio, niente di più ! ” gli rispose esasperato

“ Perchè vuoi andare per forza in un altra dimensione ? ” gli chiese

“ Mi pare ovvio no ! Per scoprire nuove cose ! ” gli occhi scarlatti di Mirai brillarono come fuoco vivo

“ Basta ! La smetto di cercare di convincerti, tanto è prettamente inutile, andiamo a prendere quel cavolo di libro ! ” concluse Charge sconfitto.

E così andarono al tempio

“ Tu distrai il bonzo, io prendo il libro ” ordinò il ragazzo dagli occhi cremisi

“ Aye captain ” rispose Charge senza ombra alcuna di entusiasmo

“ Buongiorno ragazzi, cosa posso fare per voi ? ” chiese l'uomo calvo vestito con un kimono bianco e dei pantaloni blu notte

“ Vorrei chiederle delle informazioni ” abilmente il biondino attirò il monaco nella sua tela aprendo una conversazione che non sarebbe finita troppo presto.

Mirai non aveva perso tempo ed era entrato nel magazzino. Il ripostiglio delle vecchie cianfrusaglie ritenute oggetti mistici odorava di chiuso e di muffa, gli scaffali erano ricoperti di polvere, sembrava non ci entrasse nessuno da secoli. Le mensole ricolme di oggetti vari gli sfilavano accanto passive e modeste

“ Eccolo ! ” un ghigno si formò sulle sue labbra, stava per soddisfare la sua sete di ereudizia. Ma non appena toccò la copertina di velluto nero del libro, una luce lo avvolse

“ Sul tuo cammino avviarti devi, esso passa per pianure e rovi, ma se sapere è ciò che vuoi non sarà la tua sagacia a guidarti in questo mondo. La spada che piange sogni infranti trafiggerà i cinque cuori, e l'amore che essa prova si spezzerà contro la dura roccia. ” una voce profonda uscì dal libro e addio all'epoca moderna. Un portale bianchissimo lo risucchiò e non vide più nulla.

 

 

Muze camminava lenta lungo il sentiero in pianura, doveva raggiungere il ciliegio dai fiori di porpora, così diceva quella roccia sulla tomba della leggenda “Watanabe il falco”.

“ Yume-sempai da che parte ? ” chiese arrivata davanti ad un bivio, la spada sulla cui lama risplendeva la nebulosa di Orione saltellò avanti a lei uscendo dal fodero

“ Mhmmmm, destra...No! Aspetta è a sinistra ! ” rispose con fare indeciso

“ D'accordo decido io, andiamo a sinistra ” si arrese la ragazza, quindi afferrò l'arma per l'elsa e ripartì imboccando il sentiero a sinistra. Dopo qualche ora giunse davanti al ciliegio dai fiori violacei

“ Ci siamo ” disse avvicinandosi, ma qualcosa schizzò fuori dai cespugli e la urtò violentemente.

“ hahahahahahaha ! Sei proprio una stupida mocciosa ! Cosa ti fa pensare che ti lascerò la conchiglia ? ” la voce cavernosa dell'essere ripugnante che aveva davanti la trapassò da parte a parte

“ Tsk ! Come se riuscissi ad impedirmelo ” sbottò sfacciata “ Yume-sempai ! ” richiamò a se la spada e con un gesto morbido la impugnò di rovescio difendendosi dagli artigli del demone.

“ Solo perchè sei la figlia del Grande Demone nessuno ti da il diritto di prenderti i cinque sacri tesori ! ” la rabbia cieca si poteva vedere negli occhi neri e malvagi dell'essere

“ E chi dà il diritto a te di prenderli ? ” Muze parò magistralmente il colpo, ma non fece in tempo ad evitarne un secondo ed un terzo, diretti alla spalla sinistra

“ Ti credi forte eh insetto ! ” incalzò il demone con un ghigno

“ Non mi credo forte ! IO SONO FORTE ! ” esclamò avendo la meglio su di lui. Il povero disgraziato, finì diviso in due sull'erba mossa lievemente dal vento. Un lamento strozzato le morì in gola, stava perdendo fiotti di sangue per una ferita di poco conto, e quelle minuscole conoscenze che aveva sulla medicina, le dicevano chiare come il sole che non era affatto normale.

“ Accidenti a quel bastardo, erano artigli avvelenati ! ” imprecò pesantemente prima di cadere in ginocchio grondante di sudore

“ Muze ! ” esclamò Yume preoccupato

“ Sto bene Yume-sempai ” mero e inutile tentativo di tranquillizzarlo, perchè era chiaro come il sole che non stava affatto bene, e la spada si pentì di non avere le mani per aiutarla. Ci fu un tonfo sordo

“ Muze ! ” la spada saltellò vicino al corpo della ragazza, stesa a terra priva di sensi. Aveva il fiato corto, perdeva sangue ed era sotto l'effetto di chissà quale veleno, non aveva proprio idea di che fare, sia lui che Muze non erano delle grandi cime in medicina e di certo non avrebbe potuto chiedere a degli umani di salvare un demone, quale era la sua padrona. Non l'avrebbero mai fatto. Perchè gli umani hanno paura dei demoni.

E una luce bianchissima si accese vicino al ciliegio...

 

 

Venne sbattuto violentemente fuori dal portale, finendo con la faccia a terra

“ E che cavolo ! Con più delicatezza no eh ?! ” si lamentò e si guardò intorno.

“ Ehi ragazzo ! ” sentì una voce tra il roco e lo stridulo

“ Chi mi chiama ? ” chiese confuso, una katana sulla cui lama era raffigurata la nebulosa di Orione saltellava per richiamare l'attenzione.

“ Sì proprio io babbeo ! ” sbottò la spada notando di essere fissata

“ Per la miseria ! ” esclamò notando la ragazza dietro l'arma

“ Alla fine ci sei arrivato ! ” sputò le parole, si vedeva lontano un miglio che era in ansia “ Prendi la conchiglia che si trova tra i rami di quell'albero ! ” ordinò

“ Perchè ? ” ora era più confuso che mai

“ è logico deficiente ! Serve per aiutarla ! Ti faccio presente che io non ho le mani ! ” gli urlò in faccia al limite dell'esasperazione

“ D'accordo, calmati ” il tono piatto del giovane fece quasi impazzire l'oggetto che ancora saltava da una parte all'altra, ma alla fine vedendolo che si arrampicava calmò i suoi bollenti spiriti.

Mirai si issò sul ramo più basso alla ricerca della conchiglia, il profumo esile dei fiori di ciliegio gli inebriava le narici

“ Sul tuo cammino avviarti devi, esso passa per pianure e rovi, ma se sapere è ciò che vuoi non sarà la tua sagacia a guidarti in questo mondo. La spada che piange sogni infranti trafiggerà i cinque cuori, e l'amore che essa prova si spezzerà contro la dura roccia. ” la frase che gli aveva detto il libro gli rimbombò in testa, se succedeva una cosa del genere c'era sempre un motivo, dettato dal suo sesto senso. La profezia, se così si poteva definire, parlava di cinque cuori, magari la conchiglia aveva qualcosa a che fare con questi. Così senza perdere un secondo si spostò nella parte sinistra dell'albero e continuò a cercare. Un rincuorante scintillio premiò la sua fatica, la conchiglia era appesa con un filo al ramo sopra di lui. Non arrivava a prenderla però, era troppo in alto per lui. Allora, senza pensarci troppo spiccò un salto e la afferrò al volo prima di finire una seconda volta con la faccia a terra.

“ Muoviti ragazzo ! ” lo incitò la spada, vedendolo cadere e rialzarsi

“ Che ci devo fare con questa ? ” domandò sollevando l'oggettino che aveva in mano all'altezza del viso

“ Poggiala sul petto della ragazza ” nella voce dell'arma c'era un certo tono di angoscia. Mirai fece come detto ed una lieve luce rosata illuminò la conchiglia, ora che la spada stava nel suo mutismo, aveva più tempo per osservare la ragazza. Aveva i capelli bianchissimi legati in una coda alta, il volto era pallido ed imperlato dal sudore, le orecchie a punta erano sbiancate del colore naturale della pelle, indossava un hitatare bianco chiuso da una fascia nera stretta appena sotto il seno e dei pantaloni anch'essi neri fermati a vita alta dalla stessa pezza di tessuto che bloccava la giacca. Le spalle erano coperte da delle protezioni nere e rosse ed appeso al fianco sinistro c'era un fodero vuoto, quasi sicuramente quello della fastidiosa spada. Era bella, sebbene apparisse sofferente.

La ferita che aveva sulla spalla si stava richiudendo, buon segno, anche la spada era più rilassata

“ Grazie per avermi aiutato ” bofonchiò l'arma a bassa voce

“ Di nulla, posso sapere se hai un nome ? ” rispose Mirai gentilmente

“ Mi chiamo Yume ” fece la spada.

“ Bene Yume, mi sai dire dove siamo ? ” chiese il ragazzo dagli occhi scarlatti

“ Questo regno non ha nome, ma se intendi per universo, di certo non è il tuo ed io non conosco abbastanza per darti questa informazione ” rispose Yume spicciolo

“ Interessante ”commentò

“ Ehi moccioso, non fare lo scienziato con me ! ” esclamò l'arma irritata

“ Amico io sono uno scienziato ! ” sbottò Mirai

“ E sentiamo in cosa saresti così saccente ” disse la spada con aria di sfida

“ Ho conoscenze decisamente approfondite in medicina e una laurea in fisica astronomica ! ” rispose piccato

“ Interessante ” imbeccò l'altro.

“ Yume ! Smettila di litigare con il ragazzo ! E tu, smettila di litigare con la mia spada ! ” una voce femminile li divise

“ Muze ! ” la spada parve illuminarsi

“ Yume-sempai ! Sei sempre il solito scorbutico ” la ragazza era seduta e lanciava occhiate di fuoco a Yume

“ Tsk ! Piuttosto, ringrazia il moccioso saccente, è merito suo se non ci hai lasciato la pelle ” cambiò argomento, lei si girò verso l'oggetto della conversazione che li osservava con una punta di curiosità.

“ Quindi, l'hai presa tu la conchiglia ? ” chiese rivolgendosi al giovane

“ Sì ” le sorrise

“ Grazie per avermi salvato la vita ” disse la ragazza

“ Non c'è di che, qual è il tu nome ” domandò Mirai

“ Muze, il tuo ? ”

“ Mirai ”.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Piros, la bambina arma ***


Sulla radura era calata la notte, un manto bucato dalle maestose stelle stava sopra le loro teste e il canto dei grilli accompagnava il silenzio che li avvolgeva

" Ohi Muze, cosa farai quando farà giorno ? " le chiese Mirai

" Continuerò a cercare i cuori " rispose

" I cuori ? " le parole del demone lo riportarono alla profezia.

" Sì sono cinque oggetti magici che servono per annientare Kaatari, un demone che sfugge alla morte grazie allo spirito di Excel, la spada più potente al mondo " proseguì Muze

" Quando il libro nel tempio mi ha portato qui mi ha detto una specie di profezia " osservò l'astronomo

" Di che parlava ? " si introdusse Yume uscendo dal fodero

" Sul tuo cammino avviarti devi, esso passa per pianure e rovi, ma se sapere è ciò che vuoi non sarà la tua sagacia a guidarti in questo mondo. La spada che piange sogni infranti trafiggerà i cinque cuori, e l'amore che essa prova si spezzerà contro la dura roccia. " Mirai ripeté le testuali parole

" Questa è la profezia posta da Excel stessa, in quelle frasi c'è il futuro di questo mondo " nelle parole della spada c'era angoscia ben celata, che però non poté sfuggire ai due, il senpai sapeva qualcosa.

" Avanti Yume, spara ! Sai di sicuro qualcosa ! " disse Mirai

" Yume-sempai ! " lo incitò il demone

" D'accordo. Quella profezia fu imposta da Excel stessa subito dopo la mia creazione, io ne sono direttamente coinvolto " rispose

" Perché ? " gli chiesero i due in coro

" Perché io sono La spada che piange sogni infranti " disse la spada.

" Coooosaaaa ????! " esclamò l'astronomo

" Ma se la profezia è corretta...vuol dire che verrai spezzato ? " domandò timorosa la ragazza, la lama di Yume si incupì

" Nove su dieci...sì " rispose e il silenzio cadde tra i tre.

" Yume-sempai, promettimi che rimarrai al mio fianco fino ad allora " disse all'improvviso Muze

" Certo ! " la lama della spada si illuminò come invasa dal sollievo

" Non mi importa quando arriverà il momento di separarci, ma voglio che tu rimanga con me fino ad allora " fece serio il demone.

" Qual è il prossimo cuore che dobbiamo trovare ? " chiese dopo un po' Mirai

" Il Ramo d'agata, infonde la forza...aspetta ! Come DOBBIAMO ???! " esclamò lei

" Se non ti dispiace vorrei aiutarti a trovare i cuori. Tra l'altro sono l'unica cosa che mi possa riportare a casa "

" Scherzi ????! " scattò " Quel demone che mi ha attaccata era una mezza cartuccia, come pensi di battere i demoni se non hai nemmeno un arma ???! "

" Basta che me ne procuri una no ? "

" La fai facile tu. Per sconfiggere un demone non si può usare una semplice arma, devi procurarti uno strumento che appartiene alla categoria Demon Slayer e sono estremamente rari quegli oggetti "

" Ma io non sono uno che si arrende facilmente, troverò qualcosa "

" Fai come credi " sospirò arrendendosi.

 

 

Il giorno arrivò presto strappandoli al loro sonno

" è già giorno ? " bofonchiò Mirai sedendosi sull'erba

" Non abbiamo tempo da perdere. C'è un mercato di armi nere Demon Slayer non molto lontano da qui, probabilmente hanno quello che ti serve " disse Muze

" Mi raccomando non si saluta " borbottò il ragazzo

" Scusa ero troppo concentrata, buongiorno Mirai " sorrise gentilmente aiutandolo ad alzarsi

" Andiamo ? "

" Andiamo ".

Camminarono lungo un sentiero costeggiato di cipressi e giunsero una radura. C'erano banchetti ricolmi di armi ovunque

" Wow, c'è l'imbarazzo della scelta " disse affascinato " Sì ma come la pago l'arma ? "

" Non ti preoccupare, in questo mercato si paga con delle perle particolari e credo di averne abbastanza per prenderti un'arma decente " gli rispose Muze

" D'accordo. Allora io comincio a rovistare " concluse l'astronomo avviandosi a cercare qualcosa.

Si fermò davanti ad un banco di armi da fuoco, una strana carabina con la baionetta gli balzò all'occhio

" Scusi, cosa mi sa dire di quest'arma " chiese al commesso, questi si girò

" Quella ? È una carabina maledetta, per colpa dei suoi poteri demoniaci, tutti quelli che l'hanno posseduta fino ad adesso sono morti o schiavi dei demoni " rispose. Era un demone pelato dalla pelle verde oliva con qualche macchia più chiara, gli occhi corvini scrutavano l'astronomo con un luccichio maligno

" La vuoi ? " disse con fare frivolo

" Sembra interessante... " bofonchiò

" Interessante cosa ? " Muze apparve alle sue spalle, lui sussultò

" Miseria, mi hai fatto paura ! " esclamò Mirai mettendosi una mano sul petto

" Scusa, comunque quell'arma sta chiedendo aiuto " gli bisbigliò in un orecchio

" Lo so, è per quello che ero intenzionato a prenderla, inoltre è un'arma demoniaca " le rispose a bassa voce

" Allora prendiamo la carabina " disse il demone dai capelli bianchi

" Fate come vi pare, ma io non ci voglio rimettere, sgancia dieci perle ragazzina ! " fece il pelato con un tono scorbutico. Muze gli lasciò le perle e uscirono dal mercato con la carabina.

 

 

 

Dopo una decina di minuti raggiunsero una radura in mezzo ad un piccolo boschetto

" Aiuto " una vocina femminile e tremante si sparse nell'aria

" Ora sei al sicuro, puoi mostrarti " disse Muze con voce rassicurante

" Chi siete ? " chiese

" Io sono Mirai " disse l'astronomo

" Mi chiamo Muze " rispose il demone.

La carabina si trasformò in una bambina. Aveva i capelli color miele corti fino alle spalle, gli occhi erano grigi quasi bianchi e la pelle nivea.

" Qual è il tuo nome ? " le chiese gentilmente Mirai

" Piros " rispose lei sorridendo caldamente

" Per quale motivo eri in quel mercato piccola ? " intervenne Muze

" Appartengo ad una razza di demoni che possono trasformarsi in armi. Io sono la primogenita della famiglia a capo del clan, e posso trasformarmi in qualsiasi arma. Quando uno del nostro clan si mette al servizio di qualcuno, vi stipula un contratto. Anche io ho stipulato un contratto con varie persone, ma sono morte tutte quante a causa degli Alati " spiegò la piccola Piros

" Maledetti Alati ! Ti danno la caccia vero ? " esclamò il demone in uno scatto d'ira

" Ma chi sono gli Alati ? " chiese l'astronomo

" L'esercito di Kaatari, sono demoni abbastanza forti che gli fanno da leccapiedi " il disprezzo nella voce della ragazza era palpabile

" Muze... "

" Si sono presi mia madre ! Ed il codardo di cui ho il sangue, dopo la sua morte, si è schierato con loro ! ".

La ragazza tremava, aveva le unghie conficcate nei palmi fino a farne uscire sangue

" Muze, calmati " Mirai le poggiò una mano sulla spalla facendola sussultare

"Scusa, mi sono lasciata andare" parve mortificata

"Ora siediti un attimo e riprenditi" la fece sedere sull'erba e si mise accanto a lei. Fece un cenno anche a Piros

"Ho una domanda da farti" cominciò Mirai

"Vuoi stipulare un contratto ?" la bambina si fece timorosa

"Esattamente. Voglio stipulare un contratto, dopo tutto ho bisogno di un'arma per difendermi" le sorrise.

"Solo una premessa" si introdusse Muze "Te la senti di andare contro gli Alati ?"

"Assolutamente sì, ma ho paura di quello che potrebbe succedervi se rimango con voi..." abbassò lo sguardo

"Non ti devi preoccupare, ci sei tu ad aiutare Mirai, ed in caso ci siamo anche io e Yume-senpai" la rassicurò il demone.

"Chi è Yume-senpai ?" chiese Piros perplessa

"Sono io" Yume uscì dal fodero con un saltello

"Una spada parlante !" esclamò la bimba

"Toh !Io prima ho visto un fucile parlante !" fece lui piccato

"Permaloso !" lei gli fece la linguaccia.

"Yume-senpai !" Muze lo sgridò

"Guarda ho secoli in più di te !" rispose lui

"Vecchio ! Vecchio ! Vecchio !" ridacchiò Piros

"Mocciosa ! Mocciosa ! Mocciosa !" fece la spada a tono

"Yume-senpai !" il demone lo ammutolì definitivamente.

"E adesso ?" domandò la bambina

"Stipuliamo il contratto" le rispose Mirai.

 

 

Angolino della scrittrice

Ebbene signori, potete torturarmi ! Questo capitolo lo pubblico con un ritardo mostruoso per motivi vari che non vi sto ad elencare. Comunque nel prossimo capitolo comincia l'azione ! Alla ricerca del ramo d'agata !

Riusciranno Piros e Yume ad andare d'accordo ?

E Mirai, quale stile di combattimento adotterà ? Riuscirà ad aiutare Muze ?

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