Princess of moon

di Loki_Shuu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Ricordo ***
Capitolo 2: *** 2 Gelosia ***
Capitolo 3: *** 3 I sentimenti di lui ***
Capitolo 4: *** 4 sentimenti e dolorosi ricordi ***
Capitolo 5: *** 5 piano per una dichiarazione d'amore ***
Capitolo 6: *** 6 dichiarazione ***
Capitolo 7: *** 7 Ombre ***
Capitolo 8: *** 8 primo bacio? ***
Capitolo 9: *** 9 squadra ***
Capitolo 10: *** 10 sogni ***
Capitolo 11: *** 11 Bacio ***
Capitolo 12: *** 12 Verità ***
Capitolo 13: *** 13 Protezione ***
Capitolo 14: *** 14 Rapimento ***
Capitolo 15: *** 15 Trasloco ***
Capitolo 16: *** 16 Scoperta ***
Capitolo 17: *** 17 L'inizio della battaglia ***
Capitolo 18: *** 18 Furia ***
Capitolo 19: *** 19 Scontro ***
Capitolo 20: *** 20: Tutto come prima... o quasi! ***
Capitolo 21: *** 21: Ciao ***
Capitolo 22: *** 22 Ancora un viaggio nel Regno della Luna ***



Capitolo 1
*** 1 Ricordo ***


 

 

 

Capitolo 1: Ricordo

Sasuke correva allegramente lungo un viale di Konoha. Svoltato l'angolo,un singhiozzio sommesso lo fece voltare. Al margine della strada, una figura minuta piangeva.

Il bambino si avvicinò lentamente e le chiuse gli occhi con le mani. L'altra urlò spaventata

Sasuke scoppiò in una fragorosa risata a cui, pochi attimi dopo, si unì anche la bambina.

-Perchè l'hai fatto?- domandò dopo essersi ricomposta.

-Per farti ridere, sembravi così triste prima.- disse con un sorriso. La bambina sorrise.

-Grazie, io mi chiamo Lein, e tu?-

-Sasuke-

Lui la guardò meglio: aveva corti capelli blu con alcune ciocche bionde, la carnagione pallida e degli splendidi occhi color del mare. La voce di Lein lo riportò alla realtà.

-Voglio ringraziarti. Seguimi.- disse prendendolo per mano. Sasuke sussultò leggermente al contatto: la mano della bambina era morbida e calda, gli ricordava molto quella della sua mamma. I due si incamminarono verso il confine del villaggio, arrivando fino ad un campo. Il bambino spalancò gli occhi dalla meraviglia: davanti a lui, una moltitudine di alberi di ciliegio in piena fioritura. Un dispettoso petalo rosa gli volò sul naso.

-Ahahah! Come sei buffo!- rise Lein. Sasuke mise il broncio e scosse il capo. Il petalo volò via. La bambina smise di ridere e sorrise.

-Permaloso.-

-Senti,ma tu ce l'hai un posto dove vivere?- domandò Sasuke all' improvviso.Il sorriso di Lein si spense. A Sasuke bastò come risposta.

-Allora, perchè non vieni a casa mia?La mia mamma sarebbe contenta di avere una bambina in casa.-.

 

Sasuke Uchiha, 12 anni, schiuse svogliatamente gli occhi e fissò il soffitto con fare annoiato. Toc toc... . Qualcuno che, chiaramente, non teneva alla sua vita aveva appena bussato alla porta, disturbandolo.

-Sì, chi è?-mentre parlava si preparava ad attaccare. Chiunque ci fosse alla porta, avrebbe fatto una brutta fine. Chiunque tranne...

-Ehi! Sasuke, posso entrare?-ecco,appunto. Lein era l'unica ragazza su cui non riusciva ad alzare un dito. Il ragazzo si sedette sul letto.

-Sì, certo.- Una bella ragazza, piuttosto pallida, dai capelli blu con alcuni riflessi biondi, gli occhi azzurri e un fisico slanciato, fece la sua comparsa nella stanza semibuia. Sulla testa, una fascia bianca, le tratteneva i capelli, ormai allungati dal giorno del suo arrivo in quella casa. Sgranò gli occhi.

-Non posso credere che tu non sia ancora pronto.-

-Uffa, ci dobbiamo proprio andare?-

-Ovvio. Non possiamo mancare alla festa di inizio anno dell'accademia.-

-Lo so.-

-Che cosa ti metti?-domandò curiosa la ragazza.

-Il solito.-rispose l'altro.

-Come me... .-

Qualche minuto dopo, i due erano in cucina. Fugaku leggeva un un libro, Mikoto preparava la colazione mentre Itachi affilava un kunai. Appena li vide entrare, il fratello maggiore salutò i due ragazzi con un caloroso sorriso.

-Era ora!-disse poi.

-Buon giorno.- fecero Mikoto e Fugaku nello stesso momento. Lein riuscì a malapena a trattenere una risata. Fecero colazione tutti insieme parlando del più e del meno. Poco dopo, Lein e Sasuke si trovavano alla porta. Uscirono.

Il sole splendeva alto nel cielo mentre una brezza piacevole scompigliava loro i capelli e, insieme, si avviarono lungo la strada.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao. Questa storia l'avevo già pubblicata, ma poi è stata cancellata dal sito per gli eccessivi errori grammaticali e ortografici. Spero di averla sistemata bene, ma se non è così vi prego di dirmelo. Aspetto recensioni.

By Noemi.

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Capitolo 2
*** 2 Gelosia ***


Capitolo 2 : Gelosia

 

Lein e Sasuke camminavano tranquillamente affiancati l'uno all'altra, incuranti dei pettegolezzi che volavano al loro passaggio.
Per tutto il tragitto nessuno dei due spiccicò parola: ognuno era perso nei propri pensieri, tanto che non si sarebbero neanche accorti di essere arrivati a destinazione se Ino non fosse letteralmente saltata addosso al ragazzo ignorando completamente la ragazza, la quale mentre il moro implorava aiuto con lo sguardo, se la rideva sotto i baffi.
Intanto uno strano sentimento chiamato gelosia le afferrava il cuore, stritolandolo in una morsa d' acciaio, senza che lei ne capisse il perché.
Non sapeva che fare: aiutare Sasuke a scrollarsi di dosso la bionda e dando tregua al suo cuore, o fregarsi sia del ragazzo e Ino, che dell'organo vitale e continuare a camminare imperterrita.
Optò per la seconda. In fondo, primo: ciò che decideva di fare il moro nella sua vita non la riguardava minimamente
; secondo: non le andava a genio di fare la parte della fidanzatina gelosa davanti a mezza accademia; terzo:Sasuke sapeva badare a se stesso e avrebbe potuto benissimo fare da solo, ammesso che le attenzioni della biondina gli dessero davvero fastidio.
Così proseguì per la sua strada, dirigendosi verso l'ombra di un albero, quando con sorpresa vi scorse, seduto su una panchina, un ragazzino biondo con la tuta arancione che fissava la folla con una visibile malinconia dipinta sul viso. Allora ricordò: quello era il ragazzino che si cacciava continuamente nei guai a causa degli scherzi che faceva agli abitanti del villaggio e che lei trovava (segretamente) molto divertenti.
Le uniche cose che sapeva di lui erano che si chiamava Naruto Uzumaki e che la gente lo teneva lontano ritenendolo pericoloso.
A lei però in quel momento faceva una gran pena.
Si avvicinò silenziosamente a lui.

***

Naruto fissava malinconico i suoi compagni divertirsi, ridere e scherzare tra loro.
Non era giusto accidenti!
Anche a lui sarebbe piaciuto tanto avere degli amici, ma tutti lo evitavano, tutti lo tenevano a distanza, tutti... .Il ragazzo non terminò mai il suo pensiero, perché una dolce voce femminile lo fece sussultare.

-Cosa fai qui? Non vai a divertirti con gli altri?-Il biondo si voltò di scatto.
 Una bella ragazza dai capelli blu e gli occhi azzurri lo guardava con un sorriso gentile dipinto sul volto pallido e perfetto. Rimase a guardarla imbambolato mentre tentava di formulare una qualche risposta decente che, possibilmente, non lo facesse sembrare un completo idiota.

-E-ecco, i-io...-tentò, ma non gli veniva in mente niente di intelligente da dire. La ragazza intanto si era seduta.

-Non preoccuparti, fa lo stesso se non me lo vuoi dire.-disse con la sua voce melodiosa, quasi inadatta ad una ninja. Naruto ringraziò il cielo per le parole appena udite.

-Io sono Lein. Tu invece?-

-Naruto.-disse un po' più sicuro di prima. Lei gli porse la mano.

-Allora piacere, Naruto.-

I due parlarono a lungo e scoprirono di avere molte cose in comune.
Per la prima volta, Naruto aveva trovato qualcuno che allontanava da lui l'oscura ombra della solitudine.

***

Sasuke, fissava con rabbia Lein e il ragazzino gli pareva si chiamasse Naruto chiacchierare animatamente fra loro.
Uno strano sentimento gli infiammava il cuore.
Cosa diavolo era?
Gli pareva di averne sentito parlare qualche volta.
Oh, aspetta!
Ge-lo-si-a!
Quella parola bruciava come un ferro incandescente dentro di lui e non lo faceva respirare.
Non voleva.
No, non avrebbe mai permesso a quella sottospecie di testa quadra bionda di portargli via la sua ragazza!

 

 

DALL' AUTRICE:

Ciao, sono io. Scusate il ritardo, ma ho faticato a inserire il 2° per problemi di connessione. Spero che vi sia piaciuto. Grazie mille a Claudia Hunter e Emma2001 per aver recensito!

By Noemi.

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Capitolo 3
*** 3 I sentimenti di lui ***


Capitolo 3: I sentimenti di lui

 

Sasuke era disteso sul letto della sua stanza al buio.
La festa era finita da un pezzo e lui era esausto perché aveva dovuto sorbirsi le chiacchere di Ino dall'inizio alla fine.
C'era una cosa però che, nonostante si sforzasse, non riusciva a capire: perché, ogni volta che ripensava a Lein e Naruto che parlavano seduti sulla panchina, un' incontenibile rabbia gli dava alla testa?
Andava bene essere un tantino gelosi, ma essere possessivi non era tipico del grande (si fa per dire) Sasuke Uchiha, anzi, cominciava davvero ad essere preoccupante.
In più si sentiva un imbecille cronico: come accidenti gli era venuto in mente di pensare che la ragazza fosse sua?

"Mi sento un idiota, anzi ammettiamolo, lo sono. Ma cosa cavolo... Lein non è mia."

E, nonostante tutto, quel pensiero gli faceva male. Però, se un Uchiha come lui si lasciava abbattere dalle proprie emozioni, il mondo ninja era proprio caduto in basso. Dunque, le ipotesi erano tre:

primo: era impazzito;

secondo: era gravemente ammalato e stava delirando;

terzo: era in... in... cavolo, non riusciva nemmeno a pensarla quella parola.

D'accordo: ammettiamo per un momento che fosse innamorato.
Questo lo avrebbe immediatamente riportato alla prima ipotesi, cioè che fosse impazzito.
Purtroppo, visto che era pienamente sicuro di stare benissimo sia mentalmente che fisicamente, il risultato era per forza... no, non poteva essere!
Sasuke ebbe appena il tempo di rendersene conto che qualcuno bussò alla porta. Ironia della sorte, si trattava proprio di Lein.
La ragazza entrò e accese la luce.
Il moro arrossì violentemente e avrebbe voluto sprofondare sotto terra: infatti il disordine nella stanza, avrebbe persino potuto gareggiare con il caos primordiale.
Nella fretta di stendersi, non si era neppure preso la briga di sistemarla.
In condizioni normali, non avrebbe fatto una piega ma, che figura del cavolo, dopotutto quella era la ragazza che gli piaceva e anche lui aveva una dignità da difendere. Lein, però, invece di fuggire a gambe levate come si sarebbe aspettato (lei odiava il disordine), fece un sorrisetto divertito.

-Troppo stanco per riordinare? Ti capisco: Ino è pesante vero?-

-E tu che cosa ne sai?-

-Ce lo avevi scritto in faccia a caratteri cubitali! Solo uno stupido avrebbe potuto guardarti senza accorgersi di nulla! Sai che eri proprio buffo mentre mi imploravi di aiutarti?-

-Oh, scusa tanto se ero buffo!-

L'altra rise. Il ragazzo sentì un piacevole calore scaldargli il cuore.

 

DALL' AUTRICE:

Rieccomi qui. Devo dire che è strano: solitamente, le prime ad accorgersi dei propri sentimenti sono le ragazze, anche se non è sempre così, vabbè, lasciamo stare. Voglio ringraziare gigi28 per la recensione: hai davvero ragione a pensare che l'invidia che prova Sas'ke-kun verso Lein sia un brutto sentimento. Povero Naruto: lui voleva solo parlare con qualcuno! (puccioooooo!^^)

Anticipazione:

 

... Fu un attimo.

In un istante, l' elastico del divertimento, forse tirato troppo, esplose, lasciando spazio alla catena dell'imbarazzo.

Sasuke e Lein non ridevano più.

I corpi stesi sul letto, l' uno sopra l' altro, con i visi a pochi centimetri di distanza fra loro, il fiato corto e i cuori che battevano nel petto, come a voler' esplodere...

 

Bacioni.

By Noemi.

 

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Capitolo 4
*** 4 sentimenti e dolorosi ricordi ***


Capitolo 4: Sentimenti e dolorosi ricordi

 

La ragazza, si avvicinò con un sorriso furbetto dipinto sul viso pallido e si sedette sul letto.

-Allora, visto che la stanza è già in disordine, non credi che sarebbe stupido non approfittarne?-

-Che intendi dire?- domandò l'altro, già piuttosto preoccupato . Quando Lein ci si metteva, sapeva essere spietata almeno quanto lui.

-Aspettami qui...- e uscì dalla stanza.
Sasuke non sapeva se essere più perplesso o terrorizzato.
Non aveva la più pallida idea di quello che la ragazza avesse in mente e questo non lo tranquillizzava di certo!
Lein tornò poco dopo con un braccio nascosto dietro la schiena come per (o meglio, sicuramente per...) nascondere qualcosa che, il moro constatò, aveva i bordi violetti.
Ci furono pochi istanti di silenzio in cui Sasuke tentò inutilmente di capire cosa fosse.
In un secondo la ragazza gli fu addosso bombardandolo letteralmente di... cuscinate?!
Il ragazzo non ci mise molto a capire le intenzioni dell'altra e contrattaccare con il proprio cuscino.
In breve tempo, la camera era costellata di piume bianche e soffici.
I due ridevano mentre i colpi volavano qua e là.
Fu un attimo.
In un istante l' elastico del divertimento, forse tirato troppo, esplose lasciando spazio alla catena dell'imbarazzo.
Sasuke e Lein non ridevano più.

I corpi stesi sul letto l' uno sopra l' altro, con i visi a pochi centimetri di distanza fra loro, il fiato corto e i cuori che battevano nel petto come a voler' esplodere.
Rimasero in quella posizione un paio di minuti senza fiatare, poi il ragazzo si levò in modo che anche l'altra potesse alzarsi.

-Senti Sasuke, io credo sarebbe meglio andare a dormire. Domani è il primo giorno dell'accademia, non vorrai rischiare di svegliarti tardi e rovinare la tua fama di studente modello vero?-la ragazza era arrossita fino alla radice dei capelli e aveva fretta di andarsene nella sua stanza.

-Sono d'accordo, allora... buona notte.-

-Notte.- detto questo, la ragazza se ne andò e Sasuke rimase solo.
Si mise subito a letto: avrebbe pulito la stanza quando sarebbe tornato a casa, il giorno dopo.
A questi pensieri il ragazzo si addormentò.

***

Lein percorreva il corridoio che portava alla sua stanza, camminando velocemente e intanto rifletteva.
Non riusciva a capire cosa fosse successo qualche minuto prima nella stanza di Sasuke: si era lasciata prendere la mano e all' improvviso si era ritrovata sotto di lui.
Tecnicamente, lo sapeva anche lei, era stato un incidente.
Stranamente questo le dispiaceva non poco.
Avvampò: ma cosa si metteva a pensare?

"Sono solo stanca, tutto qui, sono sicura che domani mattina sarò come nuova."
Entrò nella sua stanza, si mise rapidamente il suo pigiama rosa e si infilò nel letto. Chiuse gli occhi.

Mezzanotte...

mezzanotte e un quarto...

mezzanotte e mezza... .

La ragazza si girava e rigirava nel letto: non riusciva a prendere sonno.
Pensava continuamente all'odioso senso di gelosia che l'aveva presa durante la festa, quando Ino aveva abbracciato Sasuke e a ciò che era successo sì e no un paio di ore prima.
E se quello non fosse stato davvero un incidente come lei voleva credere?
Se, inconsciamente, avesse desiderato che succedesse?
Ricordava perfettamente che, per un attimo, aveva disperatamente sperato che il ragazzo la baciasse, ma aveva represso subito tale desiderio.
Ormai non poteva più negarlo.

"Io mi sono...innamorata...di Sasuke..." arrossì.

"Forse...forse l'ho sempre saputo, ma non ho mai voluto crederci."
La sua espressione s' indurì di colpo.

"Ma io...no, io non voglio!"pensò poi.
Fu allora, che udì degli strani rumori provenire dal piano inferiore.
Un cigolio...come se qualcuno stesse camminando sul pavimento della villa nel buio della notte cercando di non fare rumore.
La ragazza, silenziosamente, si liberò delle coperte, si alzò e afferrò il kunai che teneva sempre sul comodino, per sicurezza.
In punta di piedi, si diresse verso la porta e l' aprì.
Camminando lentamente per non fare il minimo rumore scese le scale.
Non c'era luce e il salotto pareva deserto.
Solo un' ombra: la sua.
Stava per convincersi di essersi sbagliata, quando lo sentì di nuovo.
Stavolta il cigolio era più forte di prima e sembrava provenire dalla cucina: assolutamente, nessun' errore.
Sempre in punta di piedi, si appoggiò con la testa alla parete divisoria.

"Chiunque sia, se tocca i miei biscotti al cioccolato lo ammazzo". Appoggiata al muro entrò in cucina.
Mentre tastava la parete in cerca dell' interruttore però, una mano sconosciuta afferrò la sua e la strinse.
Colta di sorpresa, il terrore le annebbiò la mente e aprì la bocca per urlare, quando un' altra mano, arrivando da dietro, gliela tappò all'improvviso.

-Sei matta? Vuoi svegliare mezza casa? E poi che cosa ci fa qui quel kunai?-
La luce si accese all'improvviso e il viso di Itachi fece capolino da dietro di lei.
Lein si levò la mano del ragazzo dalla bocca.

-Scusa, ma mi hai terrorizzata: sei sceso di sotto come un ladro, avresti potuto accenderla subito la luce. E poi si può sapere che cavolo ci fai qui a quest'ora? Ti faccio notare che è mezzanotte passata.-.
Lui si strinse nelle spalle.

-Avevo voglia di bere qualcosa, tu invece, che fai?- a quella risposta gli occhi della ragazza s'infiammarono.

-Come sarebbe "che faccio"? Io ti ho sentito e sono scesa per vedere se per caso fosse entrato qualcuno!-.
Il ragazzo intanto si era diretto verso il ripiano della cucina.

-Come mai sei sveglia? Non riesci a dormire?-

-Ti sei risposto da solo.-

-Ehi, sta calma. Cioccolata calda?-

-Affare fatto.-
Una trentina di minuti dopo Lein era nel suo letto: la cioccolata non l'aveva aiutata gran che a schiarirsi le idee e la sua mente ancora faticava a credere di essersi innamorata di Sasuke.
Tutto ciò che sapeva era di non voler provare quei sentimenti, almeno per il momento.
Era convintissima che, se l'avesse accettato, l'amore che provava per il ragazzo l'avrebbe distratta da quello che era il suo vero obbiettivo.

 

La casa era invasa dalle fiamme.
Faceva un caldo infernale e il fumo rendeva l'aria irrespirabile.
Lein piangeva lacrime silenziose, mentre l'uomo dai lunghi capelli neri davanti a lei sorrideva in modo compiaciuto, quasi sadico.
Scomparve, portandosi via i suoi genitori, o perlomeno, ciò che rimaneva di loro.
La bambina non si mosse.
Con i pochi poteri che possedeva, spense le fiamme.
Un cumulo di macerie, ecco quello che rimaneva della sua casa.
Quell'uomo le aveva portato via tutto, i suoi genitori, o meglio, i loro corpi, la sua casa... .
Lui aveva spezzato il filo della sua esistenza in un istante.
Un urlo straziato squarciò il silenzio.
Ma si sarebbe vendicata.

 

La ragazza fissò il ciondolo che sua madre le aveva regalato il giorno prima della sua morte e che lei non aveva mai tolto. Una piccola e purissima sfera di vetro.
Lein ricordò ciò che le disse sua madre.

 

-Mamma, che cos'è questa?- domandò la bambina indicando la pallina che la mamma le aveva messo al collo. Ma lei non rispose alla sua domanda.

-Ascolta bene quello che sto per dirti Lein, è importante. Questa piccola sfera non devi toglierla mai. Devi sapere che il suo potere in mani sbagliate può distruggere un intero mondo. Molto presto io e tuo padre ce ne andremo, è per questo che ora la sto affidando a te. Quando verrà il momento, saprai da sola come usarla e allora staremo di nuovo tutti insieme. Hai capito?- la bambina aveva annuito tristemente.

 

La mattina era arrivata da un pezzo e, per tutta la durata della colazione e il tragitto fino all'accademia, Lein non aveva fatto altro che evitare Sasuke e ignorarlo quando lui aveva tentato di attirare la sua attenzione.
La ragazza sapeva che non era certo colpa del moro se lei si era innamorata di lui.
Tuttavia non riusciva a rivolgergli la parola: conoscere i suoi sentimenti l'aveva messa sotto shock.
Ovviamenteavrebbe potuto ignorarli, se essi non avessero cominciato a crescere ogni giorno di più.
Per cui aveva deciso di liberarsene: era deciso, si sarebbe dichiarata al ragazzo!

***

Sasuke non ne poteva più: era una settimana ormai che Lein non gli rivolgeva più la parola e, stufo della situazione, per quanto imbarazzo provasse, aveva deciso di dichiararle i suoi sentimenti, in qualunque modo... .

 

DALL' AUTRICE:

Uff! Finalmente ho finito! Spero che il cappy vi piaccia, scusate se ci ho messo un po' a metterlo, ma fra i compiti, mia mamma, mio babbo e la scuola è stato proprio difficile.

Baci.

Noe.

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Capitolo 5
*** 5 piano per una dichiarazione d'amore ***


Capitolo 5: Piano per una dichiarazione d'amore

 

"Come faccioooooo?!!". La ragazza dai lunghi capelli blu fissava insistentemente il cielo alla ricerca di una risposta che, probabilmente, non sarebbe mai arrivata.

"Dichiarare a Sasuke i miei sentimenti? E come accidenti faccio?!! A dirlo sembra facile, ma da qui a farlo davvero ce ne vuole!"
Erano ormai un paio d'ore che Lein era caduta preda di una terrificante crisi di nervi e si spremeva le meningi per trovare un modo di dichiararsi che non includesse una bella dose di imbarazzo, ma non ne aveva trovato nessuno e lei non sapeva come fare.
Ad un certo punto, forse per smaltire il nervosismo, cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza e intanto rifletteva.

"Lettere anonime? Sì, ma dopo come fa a capire che sono stata io a scriverle? No, non va bene... . Lo chiamo sotto il mio balcone e glielo urlo in faccia? Assolutamente no, che vergogna!!! Ah... come...cosa faccio?!!"
Lein era disperata, non sapeva davvero cosa fare, ed era al limite, quando...

-SI PUO' SAPERE CHE TI PRENDE!!!!- una mano estranea le mollò uno schiaffone in piena faccia.
Di colpo la mente della ragazza si svuotò.

-Ahi! Cavolo Itachi! Fa male accidenti!- Lein si massaggiò la guancia arrossata e dolorante.
In realtà, gli era infinitamente grata per ciò che aveva appena fatto (cioè ucciderla con una manata in faccia), perché le aveva svuotato la mente.

-E' colpa tua! Stavi facendo avanti e indietro e sembravi assatanata, mi hai fatto preoccupare. Avanti, sputa il rospo, che hai?-

-Niente...-

-Lein...-

-Oh! E va bene!- La ragazza gli spiegò tutta la faccenda dall'inizio, alla fine (escluso ciò che era successo nella camera di Sasuke, ovviamente).

-Contento?!!-

-Mmm...- Itachi aveva incrociato le braccia pensoso.

-Quindi, se ho capito bene, tu adesso sei in crisi perché non sai come fare a dichiararti a mio fratello?-

-Hai capito benissimo!- replicò allora lei.
Il ragazzo si mise a ridere.
Lein mise il broncio.

-Che cosa ci trovi di tanto divertente? Io, personalmente, ritengo che questa storia sia solamente tragica! Eppure anche tu sai qual'è il mio obbiettivo primario, non posso lasciare che i miei sentimenti prendano il sopravvento!-
Itachi tornò serio.

-Se i tuoi sentimenti sono sinceri, ammesso che quello che tu mi abbia raccontato sia vero, è impossibile che ti siano d'intralcio, in amore ci si aiuta, non il contrario, ed è più semplice affrontare le difficoltà.-

-Ma di che stai parlando? Non so nemmeno se Sasuke prova la stessa cosa.-

-Io dico di sì.-

-E come lo sai?-

-Intuizione.-. Lein lo guardò dubbiosa, mentre il ragazzo si alzava.

-Comunque, resta il fatto che devi dichiararti, ormai, non puoi più aspettare. E poi non serve un genio per capire come fare: basta che tu vada lì e dirglielo, senza alcun imbarazzo. Ora vado, ciao.-

-Ciao...-. La ragazza rimase per un po' a guardare la porta chiusa, poi si stese sul letto e chiuse gli occhi.

Dichiarargli...il mio amore...senza paura.”
Si addormentò serenamente.

***

Sasuke fissava il soffitto della sua stanza.
Anche se non sembrava, era molto, molto agitato: non aveva la più pallida idea di come fare a dichiararsi, per di più, Lein non faceva altro che evitarlo e, questo, certamente non lo aiutava.

"Come faccio a dirglielo? Io mi vergogno accidenti!"
 Rifletteva su qualche modo per dichiararsi, quando qualcuno bussò alla porta.

-Sì, chi è?-

-Itachi Uchiha, 16 anni, sono venuto per vedere se mio fratello è vivo o morto.-

-Spiritoso, dai entra...-
Itachi aprì la porta ed entrò, poi la richiuse.

-Allora? Che vuoi?-

-Parlarti, è importante.-
Sasuke si mise a sedere e il fratello lo prese come un invito a continuare.

-Si tratta di Lein, voglio sapere che cosa provi per lei.-
Per poco il più piccolo non cadde dal letto per la sorpresa.

-MA CHE RAZZA DI RICHIESTE FAI?!!-

-Nulla, volevo solo sapere quello che ti ho chiesto e, a quanto pare, ho già avuto la mia risposta.-rispose l'altro tranquillo.

-MACCHE' RISPOSTA E RISPOSTA!-

-Oh, quindi non la ami?- Sasuke avvampò.

-NON HO DETTO QUESTO E POI NON TI RIGUARDA!-

-Quindi anche tu sei innamorato di lei...-

-MA IO NON...aspetta un attimo, che significa “anche”?- fece il più piccolo incredulo.

-Itachi, non immaginavo avessi gusti simili ai miei.-
Questa volta fu il maggiore a cambiare letteralmente colore.

-Ritira immediatamente l'assurdità che hai appena detto, se non vuoi morire.-fece poi con voce apparentemente calma tirando fuori un kunai.

-Ehi! Calma calma, stavo scherzando!- disse frettolosamente Sasuke mentre, con la mano si asciugava i sudori freddi.

-Ho detto “anche”, perché so che c'è qualcun' altro innamorato di lei.- precisò il fratello maggiore con apparente noncuranza.
A quelle parole gli occhi di Sasuke fiammeggiarono, anche se cercò di non darlo a vedere.

-E sarebbe?- domandò poi, cercando di sembrare indifferente (mentre dentro si rodeva di gelosia).
Il maggiore sorrise: si aspettava quella reazione da uno come il suo fratellino, ed era per questo che gli aveva mentito anche perché, nessuno a parte lui, era innamorato di Lein (o perlomeno, per quanto ne sapeva lui).

-Oh, non preoccuparti. E' talmente insignificante, che non vale nemmeno la pena di dirti di chi si tratta...- Sasuke non indagò oltre, altrimenti il fratello lo avrebbe preso in giro.

-Ora sono stanco, questo vuol dire...fuori dalla mia stanza!-detto questo il minore spinse il maggiore fuori dalla porta e la chiuse a chiave.
Alla fine, Itachi, non gli aveva detto chi, oltre a lui, provava qualcosa per Lein.
Poco male... avrebbe cercato e trovato quell'idiota e gli avrebbe fatto giurare di non provare mai e poi mai a dichiararsi alla sua quasi sorella (ovviamente, non prima di averlo pestato per bene e avergli fatto sputare sangue a torrenti).
A questi (violenti) pensieri, il ragazzo sorrise serenamente e andò a farsi una doccia.

***

Itachi camminava tranquillamente lungo il corridoio che portava alla stanza di Lein.
Non era pentito di aver mentito a suo fratello, il suo piano era un altro.
Bussò. Una voce assonnata.

-Avanti...-. Aprì la porta e accese la luce.
La ragazza era stesa sul letto e aveva gli occhi semi aperti.

-Ah, sei tu, che vuoi?-

-Niente, mio fratello mi ha detto di riferirti che domani pomeriggio ti aspetta al parco dietro l'accademia alle tre.-

-E perché?-

-E chi lo sa? Chiedilo a lui. Ti saluto.-

-Ciao e...grazie per avermelo detto.-

L' altro fece un sorriso strano.

-Di nulla.-

Richiuse la porta, poi si diresse verso la stanza di Sasuke.

-Ehi, Sasuke? Ci sei?-

-No...sparisci!-

-Ma ho un messaggio di Lein!-

-Beh, che ci fai ancora lì fuori? Sbrigati ad entrare!-
Aprì la porta. Il fratello era avvolto in un asciugamano e aspettava impazientemente fermo sulla porta del bagno da cui usciva una nuvola di vapore.

-Allora?Questo messaggio?-

-Ecco...Lein mi ha detto di riferirti che ti aspetta domani pomeriggio alle tre al parco dietro l'accademia.-

-Capito e adesso...FUORI!-

-Ok...- Itachi richiuse la porta. Si diresse verso la sua stanza sorridendo: era stato più facile di quanto si aspettasse: era bastato dire la stessa piccola bugia a entrambi per combinare l'incontro.
Da soli là dietro era impossibile che non cogliessero l'occasione al volo.
Fischiettando serenamente, entrò nella sua stanza e si mise a leggere un libro.

***

Lein era nella vasca da bagno.
Era felice che Sasuke le avesse chiesto di vederla, magari avrebbe potuto...ma sì!
Totalmente rilassata si lasciò scivolare completamente dentro l'acqua.
Le parole di Itachi le avevano aperto gli occhi: che stupida era stata a credere che i suoi sentimenti l'avrebbero ostacolata.
Adesso era davvero stufa di aspettare e non vedeva l'ora che arrivasse il giorno dopo.

***

Sasuke era disteso a sul letto, ma non dormiva.
No, era troppo contento per riposare.
Contento perchè, dopo giorni, Lein aveva chiesto di vederlo.
Era l'occasione che aspettava già da qualche giorno ed era stanco di attendere ancora: era sicuro che sarebbe riuscito a dirglielo senza paura.

 

 

DALL' AUTRICE:

Ciao!!! Io sto molto bene, e voi? Vabbè, chissene tanto non mi interessa...dai scherzo! Piuttosto, vorrei ringraziare tanto gigi28 per la rec.: la mia risposta ve l'ho già data, per cui non credo di avere nulla da dire.

Baci!

Noe.

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Capitolo 6
*** 6 dichiarazione ***


Capitolo 6: Dichiarazione

 

Lein si alzò pimpante dal letto e si stiracchiò.
Aveva dormito bene ed era piena di energie.
Prese alcuni vestiti dall'armadio e li squadrò uno per uno indecisa.
Optò per un top e dei pantaloncini, entrambi bianchi e scese a fare colazione.
Salutò con un caloroso “buon giorno” e si sedette.

-Perché stamattina sei così felice?- domandò Mikoto con fare indagatore.

-Oh! Nulla, ho solamente dormito bene.-

-Mmmm...- la donna non sembrava particolarmente soddisfatta della risposta ricevuta, ma lasciò correre.
Parlarono animatamente tra loro come non facevano da giorni. Alla fine Lein si alzò.

-Dove vai?-

-A fare una passeggiata, non so se hai notato Sasuke, ma fuori c'è il sole e non mi va di stare chiusa in casa. A più tardi.- La ragazza uscì e un venticello leggero fece ondeggiare lievemente i suoi lunghi capelli blu.
Era presto eppure le strade erano già piene di gente desiderosa di godersi il sole.
Lein cominciò a camminare seguendo il filo dei sui pensieri e senza sapere né dove fosse diretta né dove mettesse i piedi.

Non vedo l'ora che siano le tre. Uff! E' prestissimo, ma io sono stufa di aspettare! Forse potrei chiedere a Sasuke se...” non aveva nemmeno terminato il suo pensiero che si ritrovò seduta per terra.
Davanti a lei, una ragazzina dai corti capelli blu ma più scuri dei suoi la osservava timidamente.

-S-scusa, t-ti ho fatto male?-
Lein notò che, mentre parlava, la ragazzina era visibilmente arrossita.

-No, anzi scusami tu, sono stata io a farti cadere. A proposito, come ti chiami?-

-Hinata...- rispose l'altra, tranquillizzandosi un po'.

-Io Lein. Scusami ancora per averti fatta cadere.-poi la guardò meglio.

-Ma noi non ci siamo già incontrate?-

Hinata la guardò con espressione interrogativa.

-Ma certo! Ora mi ricordo! Noi siamo in classe insieme all'accademia!-

L'altra sorrise.

Si alzarono, si sedettero su una panchina e cominciarono a parlare.
Si stava avvicinando mezzogiorno.

-E' stato un piacere conoscerti meglio Hinata.-

-S-si, anche per me è stato un piacere.-

-Ora devo proprio andare, ci vediamo domani in classe!-

-Sì, ciao...-

Lein si alzò e corse a casa.
Il pranzo passò tranquillo e, finito di mangiare, la ragazza si ritirò in camera sua.
Chiuse gli occhi e si addormentò.

 

Le due...

 

le due e mezza...

 

le due e tre quarti...

 

Lein aprì gli occhi e guardò la sveglia: s'impietrì.

 

LE DUE E CIQUANTA!

 

Come accidenti aveva fatto ad addormentarsi? Ma non c'era tempo per domande del genere: doveva muoversi perché aveva solamente dieci minuti per alzarsi, mettersi i sandali, uscire e arrivare in tempo all'appuntamento. Fece le prime tre cose come un uragano e, a velocità ipersonica, fu fuori di casa. Si mise a correre.

***

Sasuke camminava tranquillamente verso il parco dietro l'accademia.
Per fare prima, aveva preso una “scorciatoia”, la quale però sembrava lunga quanto la strada principale.
Arrivò al luogo dell'incontro appena in tempo per farsi travolgere da un ciclone dai capelli blu.
Finirono seduti per terra.

-Scusa il ritardo, è molto che aspetti?-

-A dire il vero sono appena arrivato.-

-Ah...-

Si alzarono.

-Volevi parlarmi di qualcosa?- chiese Lein. Il moro sembrò cascare dalle nuvole.

-Io? Non sei stata tu a chiedermi di venire qui?-

-No...-

-Che strano...Itachi mi aveva detto...- si bloccò e i suoi occhi lampeggiarono.

-Quell'idiota di un fratello... SE LO BECCO LO AMMAZZO!-

-Su, calmati. Ti avrei chiesto comunque di venire qui, sono io che devo parlarti...-

-Veramente anche io dovrei dirti una cosa...-

I due erano entrambi arrossiti e ora si fissavano negli occhi.

-Parla prima tu...- lo incoraggiò Lein

-E-ecco veramente io...- Sasuke non sapeva come cominciare.

-Io provo qualcosa per te!- completò allora la ragazza.

-Ecco esatto! … Puoi ripetere per favore?-chiese Sasuke sicuro di aver capito male. Lein fece un gran respiro.

-IO TI AMO!- gli urlò. Ci mancò poco che a Sasuke non spuntassero le ali dalla felicità. Tentò di contenersi.

-Anche io...-

Lein avvampò e abbassò lo sguardo.

"Ma che ti prende razza di idiota! Non ti ha rifiutata, anzi, ti ha detto che ti ama!".

La ragazza alzò gli occhi e Sasuke temette che stesse per mettersi a piangere tanto erano lucidi. Una sola lacrima riuscì a sfuggirle.

"Sei stata una stupida...".

***

I due ragazzi erano stesi sull'erba e guardavano le nuvole.

-Quella sembra un cagnolino!-

-No, quelli sono due ragazzi che si tengono la mano.-

Lein sorrise: a modo suo, Sasuke le aveva chiesto di poterla prendere per mano.
Gliela offrì e il ragazzo sembrò apprezzare.
Rimasero così per un po', incuranti del tempo che passava.
Lentamente, come se non ne avesse voglia, come se in realtà volesse rimanere lì per sempre, Lein si alzò.

-Andiamo, sta cominciando a fare buio.-

-Sì,arrivo.-

Si incamminarono verso la villa degli Uchiha mano nella mano.

***

-Ehilà! Finalmente siete arrivati! Se vi state tenendo per mano, vuol dire che vi siete decisi a mettervi insieme!-
Come al solito, Itachi parlava troppo e, in breve tempo, Lein e Sasuke si trovarono davanti le facce meravigliate di Mikoto e Fugaku.

-Eeeeeh?!! Cos'è questa storia?!! Come sarebbe “insieme”?!!-

I genitori del ragazzo, stavano fissando i due con sospetto.

-Facilissimo! Ora stanno insieme, quindi vedete di non stressarli troppo eh!-

Il fratello maggiore aveva spinto via i genitori con aria di sufficienza e sorriso ai due ragazzi che rimanevano fermi sulla soglia della porta.
Lein fece un risolino: Itachi era davvero incredibile!

 

DALL' AUTRICE:

Era ora! Finalmente questi due si sono messi insieme! E adesso? Che cosa succederà???? Ovviamente lo so io BHUAHAHAH!!! Grazie a gigi28 per la rec: sono davvero contenta che il cappy sia piaciuto a entrambi e spero continuerete a seguirmi! Premetto che il prossimo capitolo non riguarderà la coppia appena formatasi, ma sarà completamente diverso.

 

Anticipazione:

 

...l'ombra scese silenziosamente le scale: erano passati sei anni e il momento, era finalmente giunto. Presto, si sarebbe preso anche i suoi poteri. Un sorriso malevolo si fece strada sul suo pallido viso...”.
 

Che cosa ne dite? Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

By Noemi.

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Capitolo 7
*** 7 Ombre ***


Capitolo 7: Ombre

 

A centinaia di chilometri di distanza dalla villa degli Uchiha, in una vecchia casa abbandonata, qualcuno si muoveva furtivo tra le pareti scrostate.

Si piegò e aprì una botola che si trovava sul pavimento sudicio; l'ombra scese silenziosamente le scale: erano passati sei anni e il momento era finalmente giunto. Presto si sarebbe preso anche i suoi poteri.

Un sorriso malevolo si fece strada sul suo pallido viso.

Prese una fiaccola dalla parete di mattoni e la accese.

Immediatamente le scale furono illuminate e l'uomo avanzò con sicurezza.

Arrivò ad una porta e la aprì. Entrò. La stanza, al contrario del resto della casa, era pulita e ordinata. Al centro una poltrona.

-Finalmente sei arrivato! Perché ci hai messo tanto?- una capricciosa voce femminile, ruppe il silenzio che regnava sovrano nella sala.

-Scusami Whim*, ma sento che il momento è arrivato: i poteri della ragazzina sono molto più forti di sei anni fa, quando era solo una bambina. Molto presto lei e la sfera saranno nostri!-

L'uomo dai capelli neri aveva spudoratamente mentito: le abilità della Figlia della Luna erano troppo preziose per essere condivise con qualcuno.

Dalla poltrona si alzò una bella donna dai capelli rossi.

Indossava un abito nero molto scollato.

Aveva un curioso tatuaggio sulla gamba.

Un ghigno si dipinse sul suo viso pallido.

-Non preoccuparti. Piuttosto, quando credi che potremo combattere? Io sto cominciando ad annoiarmi sul serio!-

-Presto, molto presto...-

La donna chiamata Whim sorrise soddisfatta.

-Bene, non vedo l'ora! Ehi! Senti Flam*, posso uscire un po'? Fa caldo qua dentro!-

-Permesso accordato, ma sta attenta a non farti vedere da qualche ninja, Whim. Ricorda che la nostra esistenza deve rimanere segreta. Se qualche essere umano ti dovesse vedere, uccidilo.-

-Agli ordini capo! Ci vediamo più tardi!- detto questo la donna uscì.

-Meno male che se n' è andata! Non la sopportavo più! Un altro minuto e l'avrei uccisa!- Flam si diresse verso il centro della sala, spostò la poltrona, afferrò un coltello e si procurò un taglietto sul dito, da cui uscì un liquido denso e scuro, quasi nero. Con esso, disegnò un grosso cerchio sul pavimento.

-Preparati Lein: molto presto raggiungerai i tuoi genitori come hai sempre desiderato.- l'uomo rise.

***

Whim saltava da un albero all'altro con notevole agilità.

Flam era l'unico di cui si potesse fidare in quel momento.

Non sapeva se ci fossero altri come loro nel mondo e, a dirla tutta, non le importava.

Loro erano esseri demoniaci.

Il loro unico desiderio era diventare umani, non importava quanto tempo avrebbero impiegato: avrebbero raggiunto il loro scopo a qualsiasi costo, persino uccidere gli abitanti di mezzo mondo non importava.

Sei anni prima avevano scoperto due coniugi che possedevano la cosa che cercavano da ben quattro secoli.

Purtroppo si erano rifiutati di aiutarli ed erano stati uccisi.

Ma la sfera che, secondo la leggenda, aiutata da alcuni speciali poteri, trasformava i demoni in esseri umani, l'avevano già passata alla loro figlia che, guarda caso, possedeva anche le abilità necessarie allo sviluppo corretto del gioiello.

Così, lei e Flam, avevano deciso di usare la sfera, nel momento in cui, essa avesse raggiunto il livello di potere minimo a compiere una trasformazione del genere.

E quel momento era arrivato.

* Capriccio
* Inganno

 

DALL' AUTRICE:

Ciao! Vi chiedo scusa se il capitolo è un po' corto. A proposito, se non capite qualcosa, vi prego di chiedermelo, perché a volte non sono molto chiara quando scrivo ok?Ho cambiato il titolo della fic. perché l'altro non mi piaceva. Comunque, ho visto che molti hanno messo la mia storia tra le seguite: grazie mille! Aspetto recensioni anche negative. 

Bacioni.

By Noemi.

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Capitolo 8
*** 8 primo bacio? ***


Capitolo 8: Primo bacio?

 

Giugno: fra pochi giorni l'ultimo anno all'accademia ninja si sarebbe concluso.
Non prima di avere sostenuto l'esame finale, naturalmente.
Stesa sul letto, Lein fissava insistentemente la piccola sfera trasparente che portava al collo.
Sentiva che presto sarebbe successo qualcosa, o forse...stava già accadendo.
Istintivamente, strinse il pendente fra le mani, come a volerlo proteggere da...non sapeva bene cosa.
Si alzò e si diresse verso il bagno.
Si sentiva agitata e, sicuramente, una bella doccia l'avrebbe aiutata a rilassarsi.
Si spogliò velocemente ed entrò nella vasca.
Come aveva previsto, ogni minima traccia di agitazione sparì lasciando spazio al relax più totale.
Chiuse gli occhi e si addormentò.
Schiuse le palpebre una ventina di minuti dopo.

-Mmmm...mi sono addormentata...-
Si alzò. Afferrò un asciugamano bianco e si asciugò i capelli. Poi cercò con gli occhi i vestiti ma...

-Cavoli! Li ho dimenticati in camera!-

Uscì con l'asciugamano bianco che arrivava appena sopra il ginocchio.

Si voltò e il suo cuore perse un battito.

Sasuke era fermo davanti alla porta della stanza e la stava fissando con un' espressione ebete dipinta sul volto.

Subito dopo il ragazzo avvampò, resosi conto di essere stato scoperto e si voltò dalla parte opposta alla ragazza.

-S-scusa, n-non immaginavo che stessi facendo la d-doccia...-

-Figurati, non è niente...- mentì Lein.

Si vergognava da morire: come accidenti aveva potuto dimenticarsi di una cosa essenziale come i vestiti?!!

Afferrò la prima cosa che le capitò a tiro, la sua tuta di allenamento e filò in bagno a cambiarsi.

***

Era già qualche ora che Lein e Sasuke si allenavano e cominciavano ad essere stanchi.

-Sono distrutta! Ti prego Sasuke, fermiamoci un attimo!-

-Come vuoi. Anch'io sono stanco.-

Si sedettero sull'erba all'ombra di un albero.

Il sole splendeva e faceva molto caldo: il vento, a quanto pareva, non aveva alcuna intenzione di rinfrescare i due ragazzi, che intanto si erano fatti più vicini.

-Secondo te come sarà l'esame? Io ho paura di non riuscire a superarlo.-

-Scherzi? Sono sicuro che non avrai problemi! Piuttosto... . Lein? Mi stai ascoltando?-

La ragazza era così stanca che si era addormentata sulla spalla del moro, che non sapeva cosa fare.

La guardò.

Mentre dorme è ancora più bella. E poi sembra così indifesa...”.

Fissò gli occhi chiusi, le guance, si soffermò più a lungo sulle labbra.

Si avvicinò di più: c'era una cosa che voleva provare da un po' di tempo.

Ormai tra i due visi c'erano pochi centimetri di distanza.

Lein aprì gli occhi.

-Ma allora non stavi dormendo.- fece il ragazzo con tono accusatorio.

-Perchè ti sei allontanato? C'eri quasi!- protestò lei.

Sasuke arrossì e si avvicinò di nuovo.

Le labbra stavano per toccarsi quando...

-Ehi voi! Avete finito di allenarvi?- la voce di Itachi li riportò alla realtà.

-Dannatissimo fratello!- imprecò sottovoce il ragazzo, mentre Lein arrossiva fino alla radice dei capelli.

-A-allora io torno a casa. C-ci vediamo Sasuke.- fece poi visibilmente imbarazzata.

-Ok. A dopo...-

-A dopo...- Lein si incamminò verso villa Uchiha.

Appena arrivata, corse in camera e si richiuse la porta alle spalle.

Noi stavamo per...” al solo pensiero, emise un gridolino di gioia. Era sudata, per cui andò a farsi una doccia.

***

Sasuke Uchiha era infuriato.

Suo fratello non poteva scegliere un momento peggiore per farsi vedere.

Il ragazzo avrebbe volentieri utilizzato il corpo del maggiore come un bersaglio su cui lanciare i kunai.

La prossima volta, avrebbe cercato un posto più appartato e, soprattutto, al sicuro da suo fratello, per il suo primo bacio.

Ma perché deve sempre interrompere tutto?!!” continuava a chiedersi il poveretto incapace di credere di essersi lasciato sfuggire una simile occasione.

Ma ormai il danno era fatto!

Pazienza!

Sarebbe andata meglio la prossima volta!

 

DALL' AUTRICE:

Scusate il capitolo un po' corto, ma non avevo molte idee quindi penso dovrete accontentarvi! Grazie a D_B_A_S_L per la rec. e spero davvero che il cappy sia stato di vostro gradimento!

 

By Noemina2001

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Capitolo 9
*** 9 squadra ***


Capitolo 9: Squadra

 

Lein e Sasuke ce l'avevano fatta: in qualche modo, entrambi avevano superato l'esame finale.

Ora si trovavano insieme ai loro compagni nell'aula dove il maestro Iruka Umino li avrebbe divisi per squadre da quattro elementi più un jonin, che sarebbe stato il loro nuovo insegnante.

La ragazza era elettrizzata: non vedeva l'ora di sapere quali fossero stati i suoi compagni di squadra.

Per Sasuke, invece, era tutto il contrario: non sopportava l'idea di dover aspettare i comodi del qualsiasi incapace (esclusa la sua ragazza) che gli sarebbe capitato in squadra.

In più, era sicurissimo che avrebbe perso le staffe da un momento all'altro, perchè Ino Yamanaka e Sakura Haruno continuavano a girargli attorno, incuranti del suo pessimo umore, e gli facevano domande personali, quale il tipo di ragazza gli piacesse, per esempio.

Quando lui non rispondeva (praticamente sempre), loro ci rimanevano male, ma (purtroppo) dopo un paio di secondi tornavano alla carica con altre domande.

Il ragazzo non vi prestava molta attenzione: era occupato a sorvegliare Lein e a controllare che nessuno si avvicinasse troppo a lei: se qualcuno ci provava, lo inceneriva con un occhiataccia e lui faceva subito dietrofront. Ad un certo punto, non ci vide più: la sua pazienza era arrivata al limite.

Si alzò in piedi.

-Lein, per favore, verresti a sedere vicino a me?- domandò a voce abbastanza alta, in modo che tutti potessero sentirlo e recepire il messaggio.

La ragazza si voltò a guardarlo.

Che idiota!

L'ultima cosa che voleva lei era che gli altri si accorgessero di loro due e il ragazzo cosa faceva?

Si metteva a farle proposte del genere.

Tuttavia, non poteva rifiutarsi visto che ora tutti nell'aula li stavano fissando increduli.

-Ehm...certo.-

Si alzò e si sedette accanto al moro, che le mise un braccio attorno alle spalle per evidenziare meglio ciò che voleva dire, nel caso qualcuno non lo avesse capito prima. La ragazza la prese come una dichiarazione di guerra: più tardi loro due avrebbero fatto un bel discorsetto sulle parole “discrezione” e “segretezza”.

Intanto, gli sguardi pieni d'odio e di invidia delle altre ragazze (tranne Hinata che guardava solo Naruto) le trapassavano tutto il corpo, mettendola a disagio.

Grazie al cielo, il maestro entrò e tutti si sedettero ai loro posti.

Seguì un lungo e noioso discorso a cui Lein non prestò la minima attenzione, occupata com'era a pianificare la sua vendetta contro Sasuke per l'umiliazione appena subita.

-E adesso vi illustrerò come sono state decise le squadre. Team 7: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Lein e Sasuke Uchiha; team 8: Hinata Hyuga, Kiba Inuzuka...-Lein non ascoltava già più: era perplessa, perché Iruka non aveva detto il suo cognome, ma forse erano così tanti anni che viveva a casa Uchiha, che aveva preso quel nome, e comunque era contenta di essere in squadra sia con Naruto che con Sasuke (ciò non voleva dire che non si sarebbe vendicata, ovviamente), sarebbe stato leggermente difficile collaborare con Sakura, essendo lei innamorata del suo ragazzo, ma col tempo contava che sarebbero andate d'accordo.

-Bene, fra poco vi presenterò ai vostri jonin. Per ora, potete andare.-

***

Sasuke e Lein camminavano mano nella mano.

Il ragazzo era felice di essere in squadra con la propria compagna, tuttavia, aveva Naruto e Sakura fra i piedi, ma si sa, non si può avere tutto dalla vita!

Emise un lungo sospiro.

-Che hai? Tutto bene?-

La voce della ragazza aveva una nota acida e Sasuke ne conosceva più che bene il motivo.

Sapeva anche che la vendetta di Lein non avrebbe tardato ad arrivare e, in fondo, era colpa sua.

-No, niente.-

Continuarono a camminare.

-Sasuke, perché l'hai fatto?-

-Fatto cosa?-domandò il ragazzo, nonostante lo sapesse benissimo.

-Perché hai mostrato a tutti che siamo insieme? Cosa volevi ottenere?-

-Nulla. Ho solo pensato che sarebbe stato giusto sottolinearlo.-fece il ragazzo tranquillo.

Lein non rispose e abbassò lo sguardo.

Sasuke temette di avere esagerato.

-Io torno in classe: è quasi ora...-mormorò lei.

-Ok, a dopo.-

Lein si voltò e si diresse verso l'accademia.

Non vedeva l'ora di poter andare ad allenarsi per scaricare la tensione e il nervosismo.

***

-Ma quando arriva?!! E' in ritardo!-

-Avrà avuto qualche contrattempo...-

-Sì certo, come no! Tu scusi sempre tutti, Lein!-

-Ehm...-

Lein non sapeva più cosa inventarsi.

Effettivamente, gli unici rimasti in aula erano loro: a quanto pareva, il loro jonin era un “tantino” in ritardo e Naruto, non faceva altro che camminare avanti e indietro da un paio d'ore.

-Uffa! Ma adesso vede cosa gli combino!-

Il biondo salì su una sedia e incastrò la cimosa piena di gesso tra la porta scorrevole e la parete.

-Naruto! Che cosa stai facendo?!! Vedrai come si arrabbierà se non la smetti!- tentò di fermarlo Sakura.

Inutile, il ragazzo era veramente testardo.

-Così impara ad arrivare in ritardo!- disse ridacchiando.

-Adesso basta, Naruto! Scommetto che non cadrà mai in uno scher...- la rosa non riuscì a terminare la frase che...puff!

La porta si aprì e la cimosa cadde dritta in testa ad un uomo dai capelli bianchi, ma non vecchio, anzi, tutto il contrario.

Lein e Sakura s'impietrirono, mentre Naruto rideva come un matto e Sasuke, nonostante fosse rimasto al suo posto, aveva un'espressione a metà tra l'incredulo e il divertito dipinta sul volto.

-Ehm...ci scusi maestro...abbiamo tentato di fermarlo, ma lui non ha voluto ascoltarci...- tentarono di giustificarsi Sakura e Lein imbarazzatissime.

-Mmmh, vediamo, non so se esiste un'espressione gentile di dirlo...-mormorava fra se, la povera vittima dello scherzo-...ho trovato...-fece poi.-Io vi detesto.-disse in assoluta tranquillità.

La reazione generale che seguì quest'affermazione fu un “Ehm...”di totale imbarazzo.

 

DALL' AUTRICE:

Rieccomi qui! Spero che il capitolo sia piaciuto. Grazie davvero a Fray Mary che ha recensito il capitolo otto!

Baci!

Noe.

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Capitolo 10
*** 10 sogni ***


Capitolo 10: Sogni

 

Lein era distrutta: lei e la sua squadra avevano appena terminato una decina di missioni di livello D, dove puntualmente Naruto si era cacciato nei guai ed era toccato, tutte le volte, a lei o a Sasuke aiutarlo.

Si spogliò velocemente ed entrò nella vasca: dopo una giornata come quella, aveva un assoluto bisogno di rilassarsi e... di riflettere.

Quel giorno, infatti, era capitato più volte che si sentisse strana, come... se l'avessero smontata e rimontata.

Inoltre, era dal mattino che si sentiva particolarmente stanca: non aveva voglia di fare niente, e questo non era strano... di più!

Si immerse completamente nell'acqua calda.

Questa volta, non si era dimenticata dei vestiti, anzi, prepararli era stata la prima cosa che aveva fatto.

Passarono una ventina di minuti.

Lein uscì: cominciava a girarle la testa.

Sarà l'acqua...”ipotizzò.

Si infilò rapidamente il pigiama e andò a letto: era così stanca che non aveva nemmeno voglia di vedere Sasuke.

Non appena poggiò la testa sul cuscino sprofondò nel sonno.

Un sonno senza sogni.

Era tutto buio.

Anche se dormiva, Lein sentiva che qualcuno la stava osservando.

Sapeva di avere il suo sguardo puntato addosso, ma non si mosse: era così stanca...

***

Flam la osservava dormire dal ramo di un albero nel giardino della villa.

Era tempo di agire: aveva osservato Lein per tutta la giornata e aveva constatato che i suoi poteri, stavano già cominciando a manifestarsi.

Bene, davvero molto bene.

Il suo piano stava funzionando alla perfezione.

Presto, la ragazzina avrebbe rivisto l'assassino dei suoi genitori.

Ghignò.

Con agilità, scese dall'albero.

Senza fare rumore, si dileguò nelle ombre della notte.

***

Lein era sollevata: il tizio che la spiava se n'era andato e, finalmente, poteva dormire tranquilla.

Sognò.

Nel suo sogno, si trovava sospesa nel vuoto.

Gridava, ma la sua gola non emetteva alcun suono.

Di nuovo, la sensazione di essere osservata la colse, ma, questa volta, non sembrava una presenza malvagia, anzi, era... piacevole.

Il sogno cambiò radicalmente: era sulla riva di un lago con Sasuke. Era pieno di alberi di salice e loro erano seduti sotto uno di essi. Si abbracciavano teneramente e poi... si avvicinavano piano piano.

Le labbra le une sulle altre.

***

Sasuke la guardava dormire.

Sorrideva nel sonno.

Inconsciamente, fece lo stesso.

Era preoccupato per lei: durante la giornata, gli era parso avesse qualcosa di strano. Ad un certo punto, Sakura aveva indicato la luna che si stagliava nel cielo, nonostante fosse giorno.

Allora, aveva percepito il chakra e l'energia vitale di Lein alzarsi notevolmente, come se fosse una reazione incondizionata alla vicinanza della luna.

Si avvicinò al letto e scosse leggermente la ragazza la quale aprì gli occhi e sorrise.

-E' già mattina?- domandò dolcemente.

-No, è ancora notte.-rispose lui con la stessa dose di dolcezza.

Lein lo guardò stupita.

-E allora perché mi hai svegliato?-domandò lei.

Sasuke non sapeva cosa rispondere: già, perché l'aveva svegliata?

-Ehm... io volevo chiederti una cosa... però, se hai sonno, fa lo stesso.-

-No, chiedi pure.-

Sasuke non sapeva proprio cosa inventarsi.

-Ho notato che oggi, appena hai guardato la luna, il tuo chakra è aumentato, e mi chiedevo perchè...-

La ragazza lo fissò spiazzata.

-Davvero? Io non me ne sono accorta.- poi si fece seria.-Comunque, oggi mi sentivo strana. Effettivamente, appena ho guardato l'astro, mi sono tornate le forze, ma sembrava così... normale... come se fosse sempre successo, che non ci ho fatto caso.- Anche il ragazzo si fece serio.

-Ho capito, allora buona notte...-

-Notte...-

***

-Ehi Whim! Ci siamo!-

-Era ora! Ero stanca di aspettare! Quale sarà il nostro primo incontro?-

-Ascolta, questo è il mio piano.-

 

 

DALL' AUTRICE:

Ciao! Scusate il ritardo e grazie a fraiy mary, tokagero1994 e Kate_fu_panda per la rec.: cercherò di non deludermi e, se ci sono già riuscita, vi chiedo perdono!

 

Anticipazione:

erano così vicini, che potevano sentire sulla pelle il respiro dell'altro. Le loro labbra si toccarono e...”

 

Sorpresa!!!! Non vi dirò cosa succederà!!! Vi toccherà aspettare!!!

Bacioni.

By Noemi.

 

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Capitolo 11
*** 11 Bacio ***


Capitolo 11: Bacio

 

Il villaggio della Foglia era in fermento: mancavano pochi giorni alla festa del solstizio d'estate* e tutti erano nell'agitazione più totale.

Lein, dall'alto del suo terrazzo, guardava le persone fare preparativi di ogni tipo: lanterne rosse attaccate dappertutto, ogni sorta di bancarelle e tanto altro.
Quell'atmosfera le trasmetteva allegria e, nonostante gli strani sogni che faceva recentemente, si sentiva felice e spensierata.

Rientrò in camera e aprì l'armadio: tra poco sarebbero andata con Ino, Sakura e Hinata a comprare il kimono da indossare la sera della festa, e non poteva certo girare per il villaggio con solo addosso una camicetta trasparente!

Scelse una maglietta azzurra e dei pantaloncini bianchi, poi afferrò un elastico e legò i lunghi capelli blu in una coda bassa, cosa che faceva molto raramente.

Uscì dalla stanza e si diresse verso quella di Sasuke.

Entrò senza bussare, e si ritrovò davanti il ragazzo che, seduto sul pavimento, lucidava i kunai.

-Ciao... .-fece piuttosto sorpreso.

La ragazza sorrise e si sedette davanti a lui.

-E' così divertente lucidare i kunai?- gli domandò fingendosi curiosa e interessata. Sasuke sorrise a sua volta.

-Non quanto stare con te, ma sì, è abbastanza divertente.- le disse poi.

Lein arrossì, ma non lo diede a vedere.

Cambiò argomento.

-Ci vieni alla festa, o preferisci essere l'unico a restare barricato in camera come un'asociale?-

-Mmmm...la seconda, direi. Lo sai che detesto le feste, e questa non fa eccezione.-

La ragazza assunse un'espressione furbetta.

-Quindi non vieni? Uffa! Penso che mi annoierò a morte, allora! Almeno avresti potuto farmi compagnia!-

Ma il ragazzo non aveva intenzione di cedere.

-Potresti andare in giro con Sakura e le altre.-

-Impossibile! Scommetto che staranno davanti alle bancarelle dello zucchero filato tutta la sera. Mi piacciono i dolci, ma entro certi limiti!- replicò allora l'altra con un'espressione di sufficienza dipinta sul viso pallido.

Sasuke fece una faccia sofferente.

-Devo proprio?-

-Sì!-

-E va bene... .-si arrese lui.

-Evviva!-strillò la ragazza saltandogli al collo con gioia.

Il ragazzo sorrise.

Così abbracciati, era del tutto normale che potessero suscitare malintesi.

-Ehi, voi due! Non spingetevi troppo in là, capito?- raccomandò loro Itachi, mentre passava per caso davanti alla stanza.

I due avvamparono di colpo.

Lein si staccò bruscamente da Sasuke e si alzò.

-Adesso vado: tra poco devo andare con Sakura, Ino e Hinata a fare un giro.-fece ancora rossa in viso.

-Ok, a più tardi allora... .-

Il ragazzo tornò ai suoi kunai e Lein uscì.

Si diresse verso la sua stanza, e intanto rifletteva.

Ieri notte... c'era qualcuno che mi stava spiando, ne sono certa, ma chi? E perchè? Poi... Sasuke ha ragione: effettivamente, ieri, appena ho guardato la luna, il mio livello di energia è improvvisamente salito. E poi, ci sono gli strani sogni che faccio. Sento che sta per succedere qualcosa, ma cosa?” tante domande e nessuna risposta. Lein non si dava pace.

La squillante voce di Mikoto la distolse dai suoi pensieri.

-Lein! Ci sono le tue amiche!-

Il viso della donna fece capolino dalle scale.

-Arrivo!-strillò, felice di avere qualcosa a cui dedicarsi che non fossero le sue snervanti riflessioni.

Volò giù dalla scalinata e si catapultò all'ingresso, dove le sue amiche la stavano aspettando.

La povera Hinata quasi svenne dallo spavento.

-Ciao!-trillarono Ino e Sakura nello stesso momento: ormai, la fase di gelosia nei confronti di Lein era acqua passata.

Dopo scambi di abbracci, saluti e raccomandazioni da parte di Mikoto, le quattro uscirono.

-Allora, dove andiamo prima?- domandò la rosa, che aveva voglia di divertirsi.

-Sveglia! Dobbiamo andare a comprare il kimono da indossare la sera della festa!- la rimproverò la bionda.

-Scusa! Lasciami riformulare la domanda: dove andiamo prima a comprare il kimono da indossare la sera della festa?- replicò allora l'altra.

Ino le fece la lingua.

-Spiritosa...-disse poi.

Lein, intanto, se la rideva sotto i baffi, mentre Hinata cercava di mettere pace tra le due ragazze che, nel frattempo, continuavano a battibeccare fra loro.

Quelle due non cambieranno mai...” pensò poi.

Alla fine, però, stanca di sentirle bisticciare, la ragazza si mise in mezzo ad Ino e a Sakura.

-Che ne dite di cominciare con quello?-

Indicò un negozietto di vestiti piuttosto grazioso.

Le due si separarono subito e, dopo un “che bello!”di felicità, vi corsero a dare un'occhiata.

Da lì in poi, la giornata passò abbastanza tranquilla, salvo i momenti in cui Ino e Sakura si provocavano fra loro.

Alla fine, tutte e quattro avevano il loro kimono.

uelli di Ino e Sakura erano molto appariscenti, come il loro carattere: giallo con dei piccoli soli ricamati quello della prima; violetto con dei fiorellini rosa quello della seconda.

Hinata e Lein, invece, ne avevano scelti due piuttosto modesti, ma comunque molto belli: quello della Hyuga era blu con il nastro azzurro, mentre quello dell'altra era completamente bianco, tranne che per alcuni filamenti neri a lato dell'abito.

Si separarono e ognuna tornò a casa propria.

Lein era contenta dell'acquisto, ma continuava a sentirsi osservata.

Era quasi buio.

***

Alla fine, il fatidico giorno era giunto: il ventun giugno, il solstizio d'estate.

Era quasi ora di uscire e Lein era pronta: aveva legato i lunghi capelli in una treccia e aveva indossato il kimono acquistato, poi aveva messo dei sandali bianchi allacciati a metà polpaccio.

La voce di Mikoto ruppe il silenzio della sua stanza.

-E' ora! Lein, Sasuke: muovetevi a scendere!-

-Arrivo!-

I due ragazzi avevano camere opposte l'una all'altra e, nella foga della corsa, si scontrarono.

Massaggiandosi la testa, si alzarono e il moro restò a guardare la ragazza imbambolato: non l'aveva mai vista con i capelli legati, men che meno in kimono (era la prima volta che ne indossava uno).

Si accorse che il bianco dava un non so che di angelico alla ragazza: mancavano solo le ali, per il resto... .

-Ma insomma! Vi volete muovere?!-

La voce di Fugaku li riportò alla realtà.

Si catapultarono giù dalle scale e si bloccarono davanti ai coniugi che, nel frattempo, li fissavano divertiti.

-Era ora!-sbottò l'uomo nell'inutile tentativo di sembrare severo.

Itachi, intanto, ridacchiava nascosto dietro ai genitori.

Uscirono.

L'aria fresca sferzò il viso di Lein, mentre una brezza leggera le faceva ondeggiare dispettosamente la treccia blu.

-Andate pure dove volete, solo... state attenti.-disse Mikoto, per poi dirigersi con il marito e il figlio maggiore alla strada principale del villaggio.

I due ragazzi, rimasti soli, si guardarono.

-Cosa facciamo?-domandò Lein.

-Io conosco un posto dove si vede bene il cielo, se vuoi ti ci porto...-fece Sasuke arrossendo leggermente.

-Che bello! Dai, andiamo!-

La ragazza lo prese per mano.

-Dove?-domandò poi curiosa.

-Vieni...-.

Il ragazzo si diresse verso una macchia verde di alberi.

Attraversarono un sentiero sterrato.

Lein si guardò attorno: sui rami degli alberi erano appoggiati i gufi, che li osservavano passare indifferenti alla loro presenza.

I due si fermarono in una radura piuttosto ampia.

La ragazza spalancò gli occhi dalla meraviglia: davanti a lei, un laghetto dove nuotavano pesciolini di ogni colore.

Sasuke la condusse sotto un salice piangente.

-Ti piace qui?-le domandò incerto.

La ragazza lo fissò spiazzata.

-Hai anche il coraggio di chiedermelo?! E'... è bellissimo!-

Il ragazzo sorrise e la invitò a sedersi sull'erba.

Lein si appoggiò alla sua spalla, chiuse gli occhi.

Le sembrò di sentire una voce che chiamava il suo nome. Schiuse le palpebre e sussultò, quando trovò il viso di Sasuke a pochi centimetri dal suo.

Il cuore cominciò a batterle sempre più forte e veloce nel petto.

In quel momento, decise di non voler più aspettare: si avvicino a sua volta.

Erano così vicini che potevano sentire sulla pelle il respiro dell'altro.

Le loro labbra si toccarono e si unirono in un bacio dolcissimo, senza tempo.

Lein e Sasuke sentirono i propri dubbi sciogliersi come neve al sole: sparivano piano piano, man mano che il bacio diventava sempre più... che cosa?

Spinto”era la parola esatta?

Chi lo sa?

Non esistevano parole per descrivere ciò che stavano provando.

Lein sentì le mani di Sasuke cingerle le spalle, come qualche giorno prima, nell'aula. Come ogni cosa, però, nemmeno un bacio dolce come quello era infinito.

Lein si stacco piano, per riprendere fiato: aveva terminato le riserve d'aria e stava soffocando.

Si appoggiò al tronco dell'albero.

Notò che, come lei, anche Sasuke aveva il fiato corto.

Dopo aver ripreso a respirare normalmente, si guardarono imbarazzati, senza sapere cosa fare.

Senza dire una parola, si sistemarono come poco prima: lui appoggiato al tronco e lei appoggiata alla sua spalla.

Passarono diversi minuti.

-Sasuke?-

-Mmm?-

-Non credi sia ora di andare?-gli domandò Lein, incerta.

-Sì, hai ragione...-

Si alzarono e tornarono al villaggio.

Ma qualcuno aveva visto tutto.

Qualcuno che ora ne avrebbe approfittato per raggiungere il suo scopo.

Flam ghignò.

Molto presto, avrebbe incontrato di persona la ragazza, e in circostanze poco piacevoli... per lei!

Nel frattempo, i due ragazzi camminavano nel sentiero, ignari del pericolo imminente che incombeva alle loro spalle.

 

*secondo le leggende, il 21 giugno è una notte magica, in cui può succedere di tutto.

 

DALL' AUTRICE:

Eccomi di nuovo qua! Finalmente quei due sono riusciti a baciarsi!! Però, quanto ci hanno messo!! Spero davvero che il capitolo sia piaciuto: avevo molte idee sul bacio, ma non sapevo come metterle in pratica, così ho fatto un mix di tutte. Grazie a fray mary e tokageroh1994 per la recensione.

Baci.

By Noemina2001

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Capitolo 12
*** 12 Verità ***


Capitolo 12: Verità

 

Lein dormiva beatamente nel suo letto.

Poco prima di addormentarsi, aveva udito nuovamente quella familiare voce femminile chiamare insistentemente il suo nome.

Erano stati solo pochi secondi, poi era tornato il silenzio.

Si rigirò nel sonno, andando a sfiorare col dito la sfera trasparente.

Improvvisamente, questa s'illuminò di luce bianca.

Lein, inizialmente brancolante nel buio più profondo, cominciò a scorgere un immagine che si faceva sempre più nitida.

Quando capì di cosa si trattasse, il suo cuore smise di battere: davanti a lei, Sasuke in una pozza di sangue.

Dietro il corpo in fin di vita, colui che aveva ucciso i suoi genitori ghignava sadicamente.

Lacrime silenziose le cominciarono a rigarle il volto pallido.

Si svegliò di soprassalto e balzò a sedere sul letto.

Con mano tremante, asciugò le gocce salate che ancora fluivano libere sul suo viso. Si alzò di scatto.

Sapeva che era stupido, ma c'era qualcosa che doveva assolutamente verificare. Camminò silenziosamente lungo il corridoio della villa.

***

Sasuke stava dormendo in assoluta tranquillità nel suo letto.

Potete quindi immaginarvi la sua sorpresa nel sentirsi scuotere una spalla nel cuore della notte.

Schiuse gli occhi piuttosto assonnato e irritato.

-Ma che diav... ?!-

La frase gli morì in gola, quando vide il viso di Lein a pochi centimetri dal suo e le lacrime che le scorrevano sul volto.

Sasuke non credeva ai suoi occhi: lei stava... piangendo... .

L'unica volta che l'aveva vista in quel modo era stato quando si erano conosciuti.

-Che cos'hai?- le domandò con apprensione.

La ragazza sorrise.

-Allora... stai bene... .-sussurrò sollevata, come se le avessero tolto un enorme peso dal cuore.

Il ragazzo si tranquillizzò.

-Hai avuto un incubo?-

Lein annuì, ancora scossa dalla visione di poco prima.

Sasuke l'abbracciò e si chiese che cosa potesse aver sognato di così orribile da spaventarla tanto.

Glielo domandò.

La ragazza scosse la testa: non voleva dirglielo.

Sasuke decise di non indagare oltre.

Solo quando tentò di staccarsi da lei, notò la presa ferrea della ragazza.

-Vuoi restare qui?-

A quella domanda, Lein annuì nuovamente, certo non senza arrossire.

-Ok. Dai, vieni, che ho sonno.-fece tranquillo il ragazzo.

Lein si infilò piano sotto le coperte.

I due si riaddormentarono subito, consci del viso che, di nascosto, li guardava sorridendo dolcemente.

***

Mikoto tornò a passi silenziosi nella sua stanza, dove Fugaku continuava a dormire. Entrata in camera, la donna andò alla finestra e guardò il cielo stellato: i suoi piccoli cuccioli erano cresciuti, ormai.

Era ora che li lasciasse andare via.

A quel pensiero, triste per una madre, una piccola lacrima solcò il suo viso.

Sì, era ora che li lasciasse andare.

***

Seguirono diversi giorni.

Era di nuovo arrivata la sera e, al suo susseguirsi, la notte.

Ancora una volta, Lein dormiva tranquilla nel suo letto.

Improvvisamente, una luce bianca spazzò via il buio infinito in cui stava vagando.

La ragazza socchiuse gli occhi infastidita.

Quando li riaprì, una grossa sorpresa.

Davanti a lei, una bella donna dai lunghi capelli blu e gli occhi azzurri, le sorrideva amorevolmente.

Lein non credeva ai suoi occhi.

-Mamma...-

Il sorriso della donna si allargò.

-Ciao, mia piccola Tsuki*.-

A quel punto, Lein non ce la fece più: corse ad abbracciare sua madre.

Cyndra la chiamava sempre in quel modo.

Rimasero abbracciate per qualche secondo, poi la donna si staccò.

Il suo volto si fece serio.

-Ascolta, Lein, non ho molto tempo, quindi fa attenzione a ciò che sto per dirti.-

La ragazza annuì.

Cyndra riprese.

-Ora che ti hanno trovata, loro non si fermeranno. Non devi permettere che ti catturino. Devi proteggere te stessa e la sfera, assolutamente.-

Lein non capiva.

-Loro, chi? Mamma, non capisco. Alcuni giorni fa, ho avuto una specie di visione... era... orribile! Che cosa sta succedendo? Tu lo sai vero? Dimmelo!- la implorò.

-Calmati, ora ti spiegherò tutto. Vedi “loro” sono... . Come posso definirli? Demoni. Ciò che vogliono, sono te e la sfera. Essa, infatti, è la chiave che serve ad aprire il sigillo che è collegato alla Porta del Tempo.-

Lein guardava la madre con aria interrogativa.

-Cercherò di spiegarmi meglio: la sfera è la chiave, mentre il sigillo...-

Un lampo d'orrore passò sui suoi occhi azzurri.

-...sei tu... anzi, è la tua anima.-terminò tristemente.

La ragazza cercò di mantenere la calma, nonostante il terrore le annebbiasse la mente.

-Che cosa vogliono ottenere?-

-Ciò che vogliono fare è aprire la Porta del Tempo e tornare indietro, per rinascere come esseri umani.-

-E allora? Non possiamo lasciarglielo fare?- fece Lein con ingenuità.

Il volto di Cyndra si oscurò.

-In questo caso, mi trovo costretta a dirtelo chiaro e tondo: Lein, se loro riescono a sciogliere il sigillo, tu morirai.-

La donna guardò la figlia: gli occhi di quest'ultima si erano fatti inespressivi e fissava la madre con lo sguardo perso nel vuoto.

Cyndra l'abbracciò.

-E' per questo che non devi permettere di lasciarti catturare. Prima di andare, devo dirti un' ultima cosa: la visione che hai avuto non significava nulla, o meglio, avrebbe potuto essere una versione modificata del futuro. Potrebbe accadere come non potrebbe succedere. Le visioni del futuro che ti offre la sfera non sono mai completamente esatte. Devi inoltre sapere, che possiedi l' abilità di prevedere ciò che accadrà, quindi considera solo ciò che ti predice la luna. Man mano che andrai avanti, scoprirai altri nuovi poteri. Hai capito, piccola Tsuki?-

La ragazza fece cenno di sì col capo: questa volta, aveva capito davvero.

-Molto bene, il mio ultimo compito è concluso. Ora ti devo salutare, ma vedrai che un giorno staremo di nuovo tutti insieme.- detto questo, la donna si dissolse.

Lein schiuse gli occhi di malavoglia.

Si alzò lentamente dal letto e si vestì.

Era sicura che ciò che le aveva rivelato la madre in sogno fosse la verità.

Doveva stare attenta.

Decise di non parlarne subito con Sasuke. Scese in cucina a fare colazione.

 

*luna

 

 

DALL' AUTICE:

Ciao!!! Come state? Io piuttosto bene. Comunque, non sono molto soddisfatta di questo capitolo e non so se mi è venuto bene. Grazie a Fray Mary e a Bettybest e per la rec.: ti sono davvero grata per i consigli che mi hai dato!

Bacioni!

 

By Noemina2001

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Capitolo 13
*** 13 Protezione ***


Capitolo 13: Protezione

 

Sasuke guardava Lein fare colazione.

Gli sembrava, come dire... tesa.

Non era la ragazza esuberante di cui si era innamorato.

No, non poteva esserlo: questa teneva lo sguardo basso e non lo guardava in faccia; i sorrisi che faceva erano falsi e forzati .

Aveva intuito subito che era preoccupata per qualcosa.

Glielo avrebbe chiesto non appena fossero rimasti soli.

***

Mikoto e Fugaku erano usciti, mentre Itachi era nella sua stanza a fare non si sa cosa. Lein giocherellava nervosamente con un lembo della sua maglietta e Sasuke la guardava.

-Qualcosa non va?-

La ragazza sussultò, anche se si aspettava una domanda del genere: Sasuke era molto, troppo sveglio!

Alzò gli occhi e vide quelli del ragazzo densi di preoccupazione.

-Ehm... no, va tutto bene... .-mentì lei.

Com'era patetica!

Si sentiva malissimo a mentire al suo ragazzo e, probabilmente, visto il suo tono di voce abbastanza basso e stanco, sarebbe stata scoperta subito.

Che pena... !

Sasuke sospirò.

-Non ce la fai proprio a mentire meglio, vero? Su, che è successo?-

"Beccata!”pensò Lein tristemente.

Alla fine si arrese.

Gli raccontò tutto quanto, meno la sua quasi visione.

Il ragazzo alzò il capo pensieroso, poi si tirò in piedi e si avvicinò alla ragazza.

-Ti proteggerò.-le disse serio.

***

"Mi proteggerà... . Quando vuole sa essere dolcissimo” .

Lein osservava distrattamente il soffitto della sua stanza, immersa nei suoi pensieri, quando la porta si aprì.

-Lein, il maestro Kakashi vuole che partiamo subito per la missione.-

-Arrivo, Sasuke...-.

La ragazza si alzò e seguì il ragazzo fuori dalla villa.

Camminavano mano nella mano per il tratto di strada che li divideva dal luogo dove, con Sakura, Naruto e il maestro Kakashi, sarebbero partiti per la loro prima missione fuori dalle mura di Konoha.

Arrivarono contemporaneamente alla rosa e al biondo, ma del jonin nessuna traccia.

 

Passarono le ore.

 

Naruto si era addormentato sotto un albero insieme a Sakura, mentre Lein e Sasuke parlavano sottovoce, per non svegliarli.

Improvvisamente, Kakashi fece la sua apparizione con un sorriso idiota stampato dietro la maschera scura.

-Scusate il ritardo! Durante il tragitto ho dovuto aiutare una vecchia signora!-

-LA PIANTI DI DIRE STUPIDAGGINI MAESTRO!- gli urlarono contro Naruto e Sakura che, nel frattempo, si erano svegliati.

La blu e il moro sospirarono sconsolati: a quanto pareva, il loro maestro era un ritardatario cronico.

Dopo diverse sfuriate da parte della rosa e del biondo verso il jonin, il gruppo partì.

***

Era il tramonto.

Avevano camminato tutta la giornata per cercare delle piante e dei funghi con particolari qualità mediche, motivo della loro missione, ed erano stanchissimi.

-Ci accampiamo qui.-disse risoluto Kakashi.

Un sospiro si sollievo generale si levo nella foresta.

Sistemate le tende e acceso il fuoco, i cinque tirarono fuori le provviste e cominciarono a mangiare.

Solo Lein non toccava cibo: aveva una morsa allo stomaco e si sentiva osservata.

-Come mai non mangi?-le chiese Naruto a bocca piena.

La ragazza sorrise divertita.

-Non ho tanta fame... . Anzi, credo che andrò subito a dormire...-fece stanca, per poi alzarsi.

Sasuke la guardò andare via.

-Allora, buona notte...-le disse poco convinto.

La ragazza lo ringraziò e si avviò verso il suo letto improvvisato.

Chiuse gli occhi, ma non si addormentò.

Sentiva le voci dei suoi compagni rimbombarle nella testa.

Passarono i minuti e Lein aprì gli occhi.

Per puro caso, essi andarono a incontrare l'argentea luce della luna, che splendeva nel cielo buio.

I suoi occhi si fecero neutri e inespressivi.

Un'immagine indefinita apparve nella sua mente, diventando poco a poco più nitida.

La ragazza vide le pareti di una casa, un cerchio enorme disegnato sul pavimento e due figure, scure e indistinte, che la guardavano ghignanti.

La visione s'interruppe di colpo.

Lein si ricordò, allora, di ciò che le aveva detto sua madre in sogno.

Uno degli strani poteri che possedeva: la veggenza.

Ad un tratto, cominciò a sentirsi sempre più stanca.

Fece per chiudere gli occhi quando, improvvisamente, si sentì afferrare dal ventre e catapultare su quella che, a primo avviso, sembrava una spalla.

Non fece nulla per dibattersi: era distrutta.

Le ultime cose che udì prima di crollare furono una familiare e sadica risata e Naruto che gridava il suo nome.

Poi più nulla.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao! Lo so, questo capitolo è una vera schifezza e Sasuke e quasi più OCC del solito (so che può sembrare impossibile, ma è così! ù_ù). Spero che sia piaciuto comunque. Grazie a Fray per la recensione: sono felice che continui a seguire la fic.! Non preoccuparti: il mio caro Sas'ke vivrà serenamente fino alla fine dei suoi giorni, forse!

 

Sasuke: … O.o

Me: Muhahahahah!

Sasuke: no comment! -.-

Lein: Devo darti ragione! -.-

Sasuke: Io ho sempre ragione! ù.ù

Lein/Me: Se se... ! -.-

 

Baci

 

By Noemina2001

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Capitolo 14
*** 14 Rapimento ***


Capitolo 14: Rapimento

 

-MALEDIZIONE!-

-Calmati Sasuke. Vedrai che la ritroveremo.-

Kakashi cercava inutilmente di calmare un Sasuke infuriato che distruggeva ogni cosa gli si parasse davanti.

Naruto e Sakura, intanto, erano ammutoliti sul posto e non si muovevano: nonostante fosse accaduto davanti ai loro occhi, non riuscivano a capacitarsi del rapimento di Lein.

-PARLI FINCHE' VUOLE! TANTO NON HANNO RAPITO LA SUA RAGAZZA!- urlò Sasuke in preda alla collera.

L'uomo rimase impassibile.

-Non permetterò che accada qualcosa ai miei compagni di squadra: la salveremo.-disse risoluto.

Il ragazzo sembrò calmarsi un po'.

-Che cosa suggerisce di fare?-domandò impaziente.

-Prima di tutto, schiodare quei due dal terreno.-fece Kakashi.

A quell'affermazione, Naruto e Sakura si ripresero di colpo.

-E poi?-domandò ancora Sasuke.

-Devono avere lasciato una traccia, e niente più di un olfatto canino può essere in grado di scovarli.-spiegò l'uomo.

Poi tirò fuori da chissà dove un rotolo rosso ed evocò otto cani ninja.

-Sono al tuo servizio, Kakashi. Su, dimmi cosa devo fare.-fece il più piccolo.

-Ascolta, Pak, devi annusare questo e farci strada.- l'uomo tirò fuori un lembo del vestito nero di Lein.

 

Pensiero generale di Sasuke, Naruto e Sakura: “Ma quando la preso?”.

 

Uno alla volta, i cani lo annusarono, poi cominciarono a fiutare l'aria.

-Trovato!-esclamò Pac

-Seguitemi! La traccia si disperde in fretta!-

Tutti quanti presero a correre sugli alberi seguendo il cane.

***

Lein schiuse gli occhi e si svegliò.

Era l'alba.

Il sole sorgeva tra le nuvole rosa e viola.

Sarebbe stato bellissimo, se non si fosse ritrovata con mani e piedi legati, appoggiata alla parete rocciosa di una grotta.

Tentò inutilmente di spezzare le corde.

Non riuscendoci, si guardò attorno, non che ci fosse molto da vedere, in realtà: si trovava in una grotta abbastanza in vista, tanto che chiunque, dall'esterno, si sarebbe potuto accorgere della sua esistenza.

“Mi domando perché mi abbiano portato qui: non è un po' troppo ovvio?”fu il suo unico pensiero, prima di ricordarsi della sera prima.

“Se solo non fossi stata così stanca, non sarebbero riusciti a catturarmi... !”pensò con una nota di rimpianto.

-Finalmente ti sei svegliata. Lo sai che sei molto più leggera di quanto sembri?-fece una voce maschile quanto familiare.

Lein sussultò: conosceva quella voce.

-Che cosa vuoi da me?!-sbottò esternando tutta la sua rabbia e il suo odio.

-Da te non voglio nulla, se non la chiave... .-fece un uomo sbucando fuori dalla parte più oscura della grotta.

-Tu! Quanta gente vuoi uccidere ancora?! Non ti sono bastati i miei genitori?!-urlò la ragazza con gli occhi lucidi, ma non avrebbe pianto: no, non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla piangere.

-Per quanto mi riguarda, ucciderò chiunque mi impedirà di raggiungere il mio scopo.-disse l'uomo impassibile.

-Il “tuo”scopo? E dov'è finito il tuo compagno?! Non dirmi che sei tanto spregevole da... !-

Lein non volle continuare la frase.

-Oh, non preoccuparti per Whim: lei è una pedina che ancora non posso sacrificare. Ma passiamo agli affari, o se preferisci, alle cose serie: dammi la sfera, e sei libera di andartene... .- fece tranquillamente l'uomo.

La ragazza lo fissò indispettita.

-Cosa ti fa credere che accetterò?-

-Di solito, gli umani preferiscono la via più semplice ed avendo tu vissuto in mezzo a loro per anni... .-

-Allora, io non sono tra questi!- gridò lei.

L'uomo si chinò.

-Ora che ci penso, non ti ho ancora detto come mi chiamo: piacere, sono Flam.-

-Il piacere è tutto tuo! Liberami!-

-Spiacente, non posso: rimarrai qui finché non mi darai la sfera.-

-Se ci tieni così tanto, prendila da solo!-

-Lo farei, ma non posso levarti la sfera dal collo, a meno che non sia tu a darmela.-

-Scordatelo!-

-In questo caso... .-Flam non continuò, si voltò e sparì da dov'era venuto.

Lein chiuse gli occhi e tentò di calmarsi, ma c'era qualcosa che non tornava.

“Perché ha chiesto solo della sfera? E il sigillo? Come pensa di fare? Ti prego, Sasuke, aiutami... !”pensò disperata.

***

Flam camminava nell'ombra.

Lein si rifiutava di consegnargli la sfera: un bel problema a cui doveva trovare rimedio.

Torturarla?

Meglio di no: il sigillo avrebbe potuto danneggiarsi.

Forse doveva semplicemente aspettare, ma in un modo o nell'altro, avrebbe raggiunto il suo scopo.

Ne era sicuro.

***

-Quanto manca Pak?-

-Ancora qualche giorno di viaggio Kakashi. Mi dispiace, ma non è possibile metterci meno tempo.-

-Sono veramente curioso di sapere come hanno fatto a spostarsi di così tanto in una sola notte... .-fece Kakashi.

-L'importante è ritrovare Lein! Non lo dimentichi maestro!-

-Certo Sasuke, certo... .-

Correvano ormai da un giorno intero, ma ancora nessuna traccia della loro compagna. La stanchezza cominciava a farsi sentire, così decisero di accamparsi in una radura. Sasuke non poté certo opporsi, perché crollò nel sonno appena poggiò i piedi per terra.

Sakura lo guardava dormire con tenerezza: aveva capito che, ormai, per lei non c'era più speranza con Sasuke, perciò si limitava a cercare Lein come tutti gli altri e a soffrire in silenzio per un amore che non le sarebbe mai appartenuto.

 

DALL' AUTRICE:

Eccomi ancora qui! Ma voi ve lo immaginate Sasuke fare il diavolo a quattro per una ragazza? Io sinceramente no. Grazie a Fray per la recensione!

Baci.

By Noemina2001

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Capitolo 15
*** 15 Trasloco ***


Capitolo 15: Trasloco

 

-Sveglia ragazzina! L'ora di dormire è passata da un pezzo!- una voce imperiosa quanto capricciosa e una cascata d'acqua gelida svegliarono Lein dal suo sonno.

Sulle prime non capì cosa fosse successo, poi, ritrovandosi bagnata da capo a piedi, comprese che qualcuno le aveva appena gettato una secchiata d'acqua in testa.

Lo scopo?

Quello di svegliarla, ovviamente!

E ci erano perfettamente riusciti!

Aprì gli occhi di malavoglia e squadrò con odio la figura che l'aveva brutalmente svegliata.

Una donna dai capelli rossi, la carnagione molto pallida.

Non le sembrava di averla mai vista, quando le venne in mente ciò che le aveva detto Flam il giorno prima.

“Oh, non preoccuparti per Whim: lei è una pedina che ancora non posso sacrificare...”.

In quel momento, si chiese se la cosiddetta Whim sapesse di essere solo una pedina per Flam, oppure no.

-Beh? Perché mi guardi così? Non ti piaccio forse?-domandò acida la donna.

Non sapeva bene perché, ma a Lein venne da pensare che non ne fosse affatto a conoscenza.

Non rispose.

In compenso, però,continuò a fissarla con un misto di odio e compassione nello sguardo.

-Il gatto ti ha mangiato la lingua? Non importa: l'importante è che tu sia sveglia! Ci vediamo, Figlia della Luna!-.

A quelle parole, Lein sussultò: per quale motivo, l'aveva chiamata “Figlia della Luna”?

Che cosa c'era ancora da sapere, che sua madre non le avesse detto?

Altre domande senza risposta.

Whim, intanto, se n'era andata e la ragazza era rimasta sola.

***

-Dobbiamo ripartire! Ci siamo fermati abbastanza!-

-Sasuke ha ragione: povera Lein, chissà cosa le stanno facendo!- fece Sakura preoccupata.

Naruto e Kakashi annuirono convinti.

-Riprendiamo.-

Il gruppo, sotto la guida di Pak, ricominciò a saltare qua e là sugli alberi.

***

-Flam! Ehi, Flam!-

La sagoma scura dell'uomo rispose al richiamo.

-Sono qui, Whim: puoi gentilmente spiegarmi che diavolo hai da strillare?-

-Ti ho detto un milione di volte di non insultare nostro padre in questo modo irrispettoso! Comunque, stanno arrivando gli amichetti della ragazzina! Dobbiamo andarcene!-

-Cosa?! Maledizione!-

-Piantala di imprecare! Non risolverai nulla! Prendi Lein, piuttosto!-

Lein aveva aguzzato le orecchie.

“Finalmente stanno arrivando! Non vedevo l'ora! Aspetta solo che mi libero e... !” non aveva avuto il tempo di finire il suo pensiero che Flam le aveva bendato gli occhi con un panno nero.

La afferrò e se la mise sulla spalla.

-EHI!-

-Taci!-disse l'uomo bruscamente.

Lein sentì una gran rabbia montare dentro di se: l'avevano rapita, sballottata di qua e di là come un pacco postale, e pretendevano pure che stesse zitta?!

Per ripicca, fece tutto il contrario di quello che le era stato ordinato.

Traduzione: cominciò a strepitare come una pazza.

-COSA?! TACERE IO?! LASCIAMI SUBITO! MI HAI SENTITO?!LASCIAMI! TU NON... !-non poté continuare, perché uno dei due, stanco di tutti quegli urli, le aveva tappato la bocca con un panno imbevuto in una strana sostanza che le fece perdere immediatamente i sensi.

Il trio partì.

Dopo diverse ore di viaggio, arrivarono davanti ad una vecchia casa malridotta. Entrarono e, scesi nella stanza nascosta sotto il pavimento, Flam poggiò a terra Lein, che schiuse gli occhi, intontita.

-D-Dove siamo?-balbettò ancora tramortita.

Sussultò quando vide dove si trovava: le stesse pareti, lo stesso cerchio e, voltandosi, vide anche le due figure fissarla ghignanti.

Non c'era dubbio: la sua visione si stava avverando.

***

-La principessa! La principessa è stata rapita!-

-Oh! Poverina! Chissà come sta!-

-La principessa sa come cavarsela, e poi, ha tanti amici che le stanno vicino: non c'è da preoccuparsi!-

-Sì! E' vero! La principessa non si lascia mettere i piedi in testa senza ribellarsi! Non appena sarà libera, verrà a salvarci!-

-Noi dobbiamo solo pazientare ancora un po'.-

 

DALL' AUTRICE:

Ok, questo capitolo è una vera schifezza! Grazie a Lita97 e sophypunk2001 per la rec.: felice che ancora nessuno di voi mi abbia peso calorosamente a calci nel sedere!-.-

Bacioni.

By Noemi.

 

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Capitolo 16
*** 16 Scoperta ***


Capitolo 16: Scoperta

 

-C-Che cosa volete farmi?- domandò tremante Lein.

-A quanto pare, la “Bimba della Luna” è un po' agitata.-

-Che ne dici, Whim? La facciamo riposare un pochino?-

-Mi sembra un'ottima idea, Flam.-.

La ragazza stava per gridare, quando venne colta da uno strano, piacevole torpore e perse i sensi.

L'uomo e la donna si guardarono compiaciuti.

Era il momento di agire.

***

-Com'è possibile?!-

-Sta calmo Sasuke: non è molto che se ne sono andati.-disse tranquillo Kakashi.

-Dobbiamo continuare a cercarli! Non riesco a stare con le mani in mano!-fece Naruto con decisione.

-Se partiamo adesso, possiamo raggiungerli.-asserì Pac fiducioso.

-Va bene! Sbrighiamoci!-disse Sasuke.

Il gruppo tornò a saltare veloce da un albero all'altro.

Sakura guardava Sasuke.

Nonostante Lein glielo avesse portato via, non riusciva ad avercela con lei: ormai erano amiche.

***

Lein brancolava nel buio più totale.

Poi una luce calda.

Dal nulla, comparve un portone completamente bianco.

Le porte si aprirono lentamente e la ragazza venne inghiottita all'interno.

Si sentì improvvisamente cadere nel vuoto.

Chiuse gli occhi.

Precipitò per un tempo che le parve infinito.

Vide albe, tramonti, oceani, aurore boreali e tanto altro.

La sua caduta terminò quando sentì la sua schiena sbattere contro una superficie piatta.

Schiuse lentamente le palpebre e si guardò attorno con incredulità.

Intorno a lei, una miriade di salici piangenti facevano da contorno ad uno spazioso giardino.

Al centro, un grande lago dove nuotavano pesciolini di ogni colore e galleggiavano le ninfee.

Esso era attraversato da un ponte di legno che collegava la terraferma con un'isoletta centrale, dove si trovava un piccolo gazebo in marmo bianco, a cupola.

Tutt'intorno ad esso cespugli pieni di rose blu e nere.

Erano i fiori più strani che avesse mai visto, anche se, qualche volta, aveva sentito qualcuno parlarne: le pareva che la rosa nera simboleggiasse il tempo, quella blu, invece, la calma, la saggezza, la profondità e la dolcezza.

Si alzò.

In lontananza, un particolare che prima le era sfuggito: l'imponente figura di un tetro castello.

Non ebbe il tempo di vedere altro, perché una luce azzurrina le accecò gli occhi.

Li chiuse infastidita, per poi riaprirli al suono di una profonda voce femminile.

-Finalmente siete arrivata. Era da molto tempo che tutti noi attendavamo il vostro arrivo.-.

Lein guardò la ragazza bionda dalla carnagione scura e gli occhi azzurri, che le si era parata davanti con aria interrogativa.

-Che vuoi dire?-domandò incerta.

Un sorriso comparve sul viso della sconosciuta.

-Immaginavo di dovervi spiegare tutto. Vostra madre, la regina, non ve lo ha detto?-. Fece un profondo inchino, poi continuò.

-Bentornata a casa, principessa. Anche se sarà solo per poco, tutti noi siamo contenti di vederla. Solo, la preghiamo di sbrigarsi: sono sei anni che aspettiamo che lei venga in nostro aiuto. Solo lei può fermare quei demoni. La prego.-

La sua espressione, da sorridente, si era fatta grave e preoccupata.

Lein la fissò incredula: lei?

Una principessa?

Impossibile!

-Ma... dove siamo? Chi sei tu? E perché mi trovo qui? Perché mi chiami “principessa”? Io non capisco. Ero convinta di aver saputo tutto.-fece.

La ragazza tornò a sorridere.

-Risponderò alle vostre domande. Io mi chiamo Rain*. Voi, in questo momento, vi trovate sul Regno della Luna, dentro la Porta del Tempo, il luogo dove siete nata. Siete qui per sapere delle condizioni in cui il vostro popolo è costretto a vivere e per sapere come sconfiggere quei demoni. Infine, voi siete la principessa di questo regno ed è giusto che vi chiami così.-.

Lein non credeva alle sue orecchie.

-Vuoi dire che mia madre, prima di morire, è stata la regina di questo regno?-domandò stupita.

-No, ti sbagli. Lei lo è ancora, non è morta. Il suo spirito vaga all'interno della Porta del Tempo insieme a quello del re, perché un'anima non può morire. Ritrovi i loro corpi e i loro spiriti e li unisca. I suoi genitori torneranno da lei.-.

Lo sguardo di Lein si fece deciso: se esisteva una possibilità di rivedere i suoi genitori, lei doveva provare.

-D'accordo. Dimmi cosa devo fare.-disse sicura.

Rain sorrise.

-Mi segua.-

 

*pioggia

 

DALL' AUTRICE:

Ciao! Niente da dire, grazie a Sophypunk2001 e Lita97 per la rec.!

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Capitolo 17
*** 17 L'inizio della battaglia ***


Capitolo 17: L'inizio della battaglia

 

-Siamo quasi arrivati!-fece sicuro Pac.

-Era ora! Sono veramente stanca!-

-Vuoi smetterla di lamentarti, Sakura?! L'ho sempre detto io: sei noiosa!-

-Sasuke!-

-Che vuoi, testa quadra?!-

-Non ti permetto di parlare così alla mia futura moglie!-

-COOOOOSA?! PIANTALA DI DIRE FESSERIE, NARUTO!-urlò la rosa in preda alla collera.

-Smettetela tutti e tre! Non è il momento di litigare!-li rimproverò Kakashi con severità.

-Ci scusi maestro.-miagolarono Naruto e Sakura.

Sasuke, invece, non rispose; si limitò a sbuffare.

L'uomo lo guardò divertito: era palese che il ragazzo stesse andando fuori di testa.

***

-Manca molto, Rain? Sono un po' stanca.-

-No, principessa: siamo quasi arrivati.-

-Per favore: chiamami Lein.-

-Come vuoi, Lein.-fece la ragazza divertita.

Era ormai un po' di tempo che camminavano in mezzo agli alberi.

Lein era affascinata e al contempo intimidita da tanta bellezza e tranquillità.

Sui rami dei salici cinguettavano ogni tipo di uccelli: ara, paradisee, passeri, pettirossi... .

In mezzo alle fronde c'erano numerosi fiorellini bianchi e rosa, mentre nelle cavità dei tronchi, tanti piccoli e teneri scoiattoli che le guardavano passare con spiccata curiosità.

-Ci siamo.-disse a un tratto Rain.

Le due ragazze arrivarono all'ingresso di un villaggio.

Lein si accorse subito che c'era qualcosa di strano: la gente sembrava triste e si trascinava sulle stradine, strette e sterrate.

Come videro passare le due ragazze, i loro volti s'illuminarono di colpo, alzarono gli sguardi e le guardarono con gratitudine.

Lein non capiva.

-Ma cosa...?-cercò di chiedere, ma fu fermata da Rain.

-Dammi la sfera.-le disse.

-Ma...-

-E' più sicuro che rimanga all'interno della Porta del Tempo. Credimi, Lein.-.

La bionda la guardava con sguardo supplicante.

-D'accordo.-cedette la blu.

Rain la prese in mano.

-Aspettami qui.-disse, prima di voltarsi e correre verso una grotta.

Passarono alcuni minuti che alla ragazza parvero interminabili.

Dopo un po', scorse Rain correrle in contro.

-Allora, c'è qualcos'altro che devo sapere o mi avete raccontato tutto?-domandò seccata Lein.

L'altra fece un risolino.

-A dire il vero ci sarebbe ancora qualcosa.-disse tornando seria.

-La gente che vedete qui è il vostro popolo. Da quando il re e la regina sono scomparsi, viviamo in povertà e un incantesimo ci impedisce di andare oltre quel castello.-disse indicando l'imponente figura all'orizzonte.

Lein era senza parole.

-Vuoi dire, che quel castello è casa mia?-domandò stranita.

Rain fece un piccolo sorriso.

-Esatto, ma l'interno è ben differente da ciò che vedete qui intorno.-

-Cosa vuoi dire?-

-E' stato messo a soqquadro. Non vi dico altro. Però, se voi riuscirete a sconfiggere quei demoni, a far tornare il re e la regina e a liberarci, noi, in cambio, risistemeremo il castello e lo faremo tornare com'era un tempo.-

-Come faccio a sconfiggerli?-domandò Lein.

-Seguitemi.-.

Senza dire altro, condusse la ragazza all'interno della grotta dov'era stata poco prima. Camminarono a lungo, fino a che non giunsero alla fine.

Lì, appoggiata alla parete, una collana lucente lanciava bagliori colorati, mentre,

incastonata al suo interno, una sfera bianca brillava intensamente.

Rain la prese e la consegnò a Lein.

-Questa vi aiuterà. Vostra madre, la regina Cyndra, la portava sempre al collo. Grazie ad essa, non solo potrete sconfiggere quei due demoni, ma potrete tornare qui quando vorrete.-

Lein guardava meravigliata il gioiello, decorato ai lati con otto pietre: un rubino, un topazio, un quarzo citrino, uno smeraldo, uno zaffiro, un'acquamarina, un'ametista e un diamante.

Poi ebbe un'illuminazione.

-Questa sfera... è quella che portavo sempre al collo, vero?-

-Esatto.-

La dodicenne sorrise.

-E' bellissima. Grazie Rain.-

-Di nulla, principessa. Ora, però, dovete proprio andare.-detto questo scomparve. Lein guardò il punto dove, poco prima, si trovava la ragazza.

-Ma... aspetta! Non so nemmeno come usarla!-.

Udì la voce indistinta di Rain.

-Dentro di te, sai già come fare.-.

La ragazza si sentì nuovamente precipitare.

Vide di nuovo albe, tramonti, oceani, aurore boreali e tanto altro.

Vide il portone chiudersi lentamente.

***

-Ci siamo.-disse Pac sicuro.

Erano finalmente arrivati alla casa dove era stata portata Lein.

-Bene. Ora, Naruto, Sasuke: voi due entrate e cercate di non farvi scoprire subito, chiaro? Tu, Sakura, con me! Ah, mi raccomando voi due: niente mosse azzardate!-disse con decisione Kakashi, prima di scomparire in una nuvola di fumo assieme alla rosa.

Naruto spostò lo sguardo verso l'amico.

-Mi raccomando, Sasuke: cerca di mantenere la c... AAAAAAH!-urlò il biondo mentre veniva trascinato dal compagno davanti all'ingresso della vecchia casa.

-Piantala di lagnarti!-disse il moro spalancando la porta.

-Sasuke! Il maestro Kakashi ha detto di non far... -

-EHI! C'E' QUALCUNO IN CASA?!-urlò il ragazzo, ignorando completamente il compagno, che sbiancò.

 

Pensiero di Kakashi: “Ma perché? Perché a meeeee?!”

 

Intanto, Sasuke continuava ad urlare.

-RIPETO: C'E' QUALCUNO IN CASA?! SE LA RISPOSTA E' SI'... RISPONDAAAAAA!-.

Naruto, intanto, lo fissava allibito: non lo aveva mai visto comportarsi in quel modo! Non era Sasuke quello responsabile, serio e non impulsivo e stupido?

Beh, sicuramente non in quel momento!

Ad un tratto, dall'ombra uscì un uomo dai lunghi capelli neri.

-Buongiorno! Avete bisogno di qualcosa?-disse con uno strano sorriso dipinto sul volto diafano.

-Sì, grazie! Dimmi subito dov'è Lein!-disse il moro tirando fuori un kunai.

-Non so di chi stai parlando.-fece tranquillo l'uomo.

-Non fare finta di niente! So che la tieni nascosta qui! Dov'è?!-ringhiò Sasuke correndogli incontro.

L'altro, però, lo afferrò per un braccio e lo lanciò dall'altra parte della stanza.

-Sasuke!-urlò disperato Naruto.

In quel momento, Kakashi comparve alle spalle dell'uomo e gli puntò il kunai alla gola.

-Chi sei? Dov'è nascosta? Hai complici?-domandò.

L'altro ghignò.

-Pensi davvero di potermi ferire con quello?-chiese indicando con un cenno il kunai.

-Sono io che faccio le domande.-disse il jonin.

In quel momento, una punta acuminata tagliò l'aria con un sibilo, ferendo la guancia di Kakashi.

-Non preoccupatevi: la bimba sta bene... più o meno! Piacere, io sono Whim.- fece la voce stridula di una donna dai lunghi capelli rossi e un abito scollato.

Intanto, l'uomo si era liberato dalla presa e aveva raggiunto la compagna.

-Io, invece, sono Flam.-disse.

Kakashi ridusse gli occhi ad una fessura.

-Capriccio e Inganno: davvero dei nomi curiosi.-disse apparentemente calmo.

-I nostri nomi non ti devono interessare, umano!-disse Whim con rabbia, prima di avventarsi furiosamente contro il jonin.

Tentò un pugno, ma Kakashi parò il colpo con facilità, poi afferrò la donna per un braccio, la fece roteare in aria e la sbatté malamente a terra.

Le puntò il kunai alla schiena.

-Faresti meglio a confessare, se tieni alla vita della tua compagna.-disse calmo.

-E tu faresti meglio a stare attento, se tieni alla vita della tua allieva!-lo avvertì ghignando Flam.

Dal nulla, comparve Sakura legata a mani e polsi.

-Mi dispiace, maestro!-disse fra le lacrime.

Il jonin affilò lo sguardò.

-Ricordi cosa ti ho insegnato, Sakura?-.

La rosa lo fissò senza capire.

-Un ninja deve sapersi sacrificare per il bene dei compagni.-disse l'uomo.

E allora la ragazza comprese ciò che il suo maestro voleva comunicarle.

***

-Mmmm...dove sono?-si chiese la ragazza alzando di poco il capo.

Subito si rese conto di essere stata incatenata al pavimento.

Tentò di liberasi, ma invano.

Guardandosi rapidamente intorno, si rese conto di trovarsi sopra uno strano disegno, forse un cerchio, tracciato sulle piastrelle.

Solo qualche secondo dopo, si rese conto di stringere qualcosa fra le dita.

Spostò a fatica lo sguardo e vide la splendida collana vista in quello che aveva creduto un sogno.

Lein sapeva di avere il dovere di proteggerla da qualsiasi cosa.

In quel momento, sentì dei rumori assordanti, come di qualcosa che sbatteva con violenza contro il muro, provenienti dal piano superiore.

Poi delle voci familiari.

“Sasuke, Sakura, Naruto! Maestro kakashi! Siete arrivati!” pensò felice.

Finalmente avrebbe potuto tornare al villaggio con loro.

Strinse più forte la collana, tanto che questa cominciò ad illuminarsi, sprigionando una fortissima luce bianca.

Intanto, nel cerchio stava accadendo qualcosa: al suo interno, delle immagini ruotavano velocemente una dopo l'altra.

Lein vide se stessa da bambina, mentre giocava con Sasuke e Itachi nel giardino di Villa Uchiha.

Vide il suo primo bacio con Sasuke.

Non poté fare a meno di rivivere quel momento magico con tutta se stessa.

Se si concentrava, poteva ancora sentire il sapore delle labbra di Sasuke sulle sue. Purtroppo, quei dolci ricordi s'interruppero quando rivide il momento in cui era stata catturata.

Venne invasa da una furia incontrollabile.

Mentre tentava per l'ennesima volta di spezzare le catene, spostò lo sguardo verso l'unica, piccola finestrella della stanza.

Vide la luce argentea della luna illuminarle il volto.

I suoi occhi si fecero neutri e inespressivi, mentre nella sua mente prendeva forma un'immagine: vedeva se stessa e Sasuke.

Lei piangeva e lo abbracciava, lui sorrideva con aria malinconica e le diceva qualcosa.

Ma ciò che la colpì particolarmente fu che il ragazzo aveva uno zaino sulle spalle.

Riuscì a capire soltanto due parole: “...tornerò presto...”aveva detto.

La visione s'interruppe di colpo quando Lein sentì uno scossone proveniente dal piano superiore, tanto forte da aver fatto tremare il pavimento.

Le catene si spezzarono e fu libera.

Il cerchio, intanto, continuava a mostrare immagini della sua vita passata.

Lo guardò un ultima volta, poi corse svelta su per le scale e aprì la botola sul pavimento.

La scena che le si parò davanti le fece gelare il sangue nelle vene.

 

DALL' AUTRICE:
Helloooo! Mi dispiace tanto tanto tanto di aver aggiornato solo ora! Purtroppo ho avuto degli schifosissimi problemi di connessione! Vabbè, comunque se trovate errori o non capite qualcosa ditemelo che provvedo a correggere!
Grazie a Lita_ per aver recensito e per avermi fatto notare due piccole sviste!
Baciottoli!^^

By Noemina2001

 

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Capitolo 18
*** 18 Furia ***


Capitolo 18: Furia

 

Sasuke era allo stremo delle forze.

Sbattuto nuovamente alla parete da Flam, stava per perdere i sensi, quando la udì.

-Sasuke!-

Sentì chiamare il suo nome e volto di poco il capo.

I suoi occhi di ossidiana s'illuminarono in un misto di gioia e sollievo: Lein era libera, a pochi metri da lui.

Anche con la vista offuscata, riuscì a scorgere una piccola lacrima rigarle il viso pallido.

-Lein...-riuscì a sussurrare prima di perdere definitivamente conoscenza.

***

-Sasuke!-gridò più forte la ragazza salendo velocemente il resto delle scale e precipitandosi verso il moro.

Non riusciva crederci: così ferito e sanguinante, era ancora più bello!

Non era giusto pensare certe cose, lo sapeva, perché sicuramente le ferite facevano male, ma non riusciva a trattenersi.

-Lein!-gridò Naruto sollevato.

Lei fece un leggero sorriso, prima di contrarre il volto in una smorfia d'orrore.

-Sakura!-urlò terrorizzata, mentre anche il biondo voltava lo sguardo per capire il perché di quel grido.

Rimase paralizzato.

-Maestro! Che diavolo sta facendo?!-urlò a sua volta.

Kakashi, afferrato il kunai, stava dirigendosi a tutta velocità verso la rosa.

***

Sakura aspettava.

Sentiva già il gelo della morte invaderla completamente.

Aspettava che il kunai del suo maestro le trapassasse senza pietà il petto.

Le parole del jonin le balenarono in mente, chiare, terribili e molto tristi.

“Un ninja deve sapersi sacrificare per il bene dei compagni”.

Sapeva perfettamente che cosa significasse quella frase.

Era una verità dura, ma doveva accettarla.

Chiuse piano gli occhi.

Udiva il sibilo della lama fendere l'aria, ma non aveva paura: tutto quello che aveva voluto fare l'aveva fatto e, se proprio doveva avere rimpianti, le dispiaceva il fatto di non essere riuscita a conquistare Sasuke.

Ma, ormai, che importava?

La sua vita stava per finire e quei pensieri erano totalmente inutili.

Di certo non l'avrebbero salvata dalla morte!

Il suo unico desiderio, in quel momento, era che il suo maestro si sbrigasse ad ucciderla.

Se fosse rimasta nelle mani del nemico, avrebbe rappresentato solo un peso per i suoi compagni e questo era l'ultima cosa che voleva.

Preferiva di gran lunga morire subito, piuttosto che patire i sensi di colpa per tutta la vita.

Eccolo, un altro sibilo, più vicino.

Una lacrima.

Sakura si maledì mentalmente: dunque l'unica cosa che le riusciva bene era piangere?!

-Maestro! Si fermi!-

Le grida di Naruto le fecero spalancare gli occhi e ricordò: nonostante l'avesse sempre trattato male, deriso e ignorato, lui l'aveva sempre sostenuta, in qualsiasi circostanza.

Tuttavia, quando Sasuke la faceva soffrire, lei si appoggiava al biondo contando che avrebbe sistemato le cose.

Era un comportamento da egoista.

Si vergognava di se stessa.

“Sono proprio una bambina capricciosa. Naruto si fa sempre in quattro per me e io non l'ho mai nemmeno ringraziato.”pensò con le lacrime agli occhi.

Fu in quel momento che si rese conto dei suoi sentimenti.

***

-Maestro!-urlò di nuovo Naruto, ma niente: Kakashi sembrava del tutto indifferente alle loro proteste.

Ormai aveva quasi raggiunto la ragazzina, quando accadde qualcosa che sorprese tutti quanti (eccetto Sasuke che era svenuto).

Sakura, facendo uso di tutto il suo coraggio, diede un gran morso al braccio di Flam, che la lasciò andare subito imprecando dal dolore.

La rosa raggiunse in fretta i suoi compagni.

-Accidenti Sakura! Sei stata fortissima!-esclamò Naruto fra le risate.

La ragazza gli sorrise timidamente.

-Lo pensi davvero Naruto?-domandò incerta.

L'altro smise di ridere e la guardò dapprima stupito, poi terrorizzato.

-Oddio! Sakura, che ti succede?! Hai la febbre?! Riprenditi!-urlò appoggiando una mano sulla fronte della ragazzina, che gli mollò un ceffone in piena faccia.

-Idiota! Una volta che sono gentile con te, pensi che stia male! Scemo!-gridò infuriata.

Nel frattempo Flam e Whim li guardavano indignati.

-Ma come osano ignorarci in questo modo?!-urlò l'uomo.

-Io pensavo di essere in mezzo a un combattimento!-esclamò la donna.

Infatti, l'intero gruppo di ninja stava ridendo a crepapelle... o quasi!

Lein non rideva affatto: guardava il prezioso ciondolo che stringeva in mano e che, a quanto pareva, nessuno aveva minimamente notato, incerta se usarlo e come.

Ricordò le parole di Rain

“Dentro di te sai già come fare...”.

Kakashi, intanto, aveva smesso di ridere e guardava la sua allieva dai capelli blu percependo la sua tensione.

Non poté fare a meno di notare lo strano oggettino prezioso che stringeva fra le dita pallide e affusolate: una collana costellata di alcune tra le pietre più pregiate esistenti.

“Ragazzine! Anche nei momenti meno opportuni, non fanno altro che pensare al loro aspetto fisico!” pensò il jonin, ormai prossimo all'esasperazione.

Poi, un gemito soffocato distrasse il gruppo di ninja dalle risate: Sasuke aveva stampata sul volto un'espressione di dolore e sofferenza a causa delle numerose ferite e del colpo alla testa.

Lein sentì gli occhi farsi umidi.

Non riusciva a sopportare di vedere quell'espressione sul viso diafano dell' Uchiha. Sentì la furia montare dentro di sé e annebbiarle la mente, ma non cercò di rimanere lucida.

La collana, in simbiosi con la principessa, cominciò ad illuminarsi di una luce rosata e le pietre brillarono più volte.

E fu il caos.

Un'enorme colonna di luce si eresse sopra alla casa.

L'aria si fece sempre più fredda e il vento cominciava ad alzarsi sollevando anche gli oggetti più pesanti.

Kakashi, Sakura e Naruto si guardarono attorno spaventati.

Lein, al contrario, era calma e sorrideva beatamente.

I suoi occhi s'illuminarono di una luce bluastra.

***

-La Porta del Tempo! Ce l'abbiamo fatta Flam! Ma... che ti prende?-domandò Whim stupita, mentre il compagno la guardava ghignando.

Non capiva cosa avesse da ridere, visto che dovevano ancora eliminare i ragazzini e il loro maestro.

-Che cos'hai?-chiese nuovamente, senza però ottenere risposta.

Cominciava davvero a farle paura.

Ad un tratto Flam parlò.

-Lo sai Whim? Sono contento di aver potuto usufruire delle tue abilità. Mi sei stata molto utile, ma... -disse sorridendo malignamente.

La donna indietreggiò, mentre un presentimento orribile cominciò ad annebbiarle la mente.

“No, non è possibile! Lui non può! Forse... io dovrei... ”ma non terminò il suo pensiero, perché un pugnale dall'impugnatura argentata le si piantò nella gamba, centrando in pieno il suo tatuaggio.

Il cuore.

Cadde a terra con un gemito di dolore.

Tradimento.

“Perché?”si chiese triste.

-...Ora non ho più bisogno di te!-ghignò Flam con malignità.

Una piccola lacrima rossa come il sangue solcò il viso di Whim, prima che il suo corpo si trasformasse in polvere nerastra che il vento provvedé a spazzare via velocemente.

A quella vista, la rabbia di Lein si moltiplicò, mentre i ninja fissarono l'uomo con un espressione di profondo disprezzo.

La colonna di luce si allargò e cominciò a risucchiare tutta la comitiva al suo interno. Alla fine, di tutti coloro che erano stati nella casa, non era rimasto più nulla.

 

DALL' AUTRICE:

Ok: non uccidetemi, ma questa storia non si è ancora conclusa. Sono cosciente del fatto che probabilmente chi la legge ha moooooooooolto tempo da perdere.

 

Sasuke: Posso dire una cosa?

Io: Sì, cosa?

Sasuke: Questa è la fic. più idiota in cui abbia mai recitato u.u .

Io: E io posso dire un'altra cosa? è.é

Sasuke: Cosa?

Io: Sei uno st****o. è.é

Sasuke: è.é

Lein: La piantate voi due?! *trascina via Sasuke per un piede*

Sasuke: Ma che cavolo fai?!

Lein: *lo bacia per farlo stare zitto*

Sasuke: Wow... O/////////////////////O

Io: Pensi ancora che la mia fic. sia idiota? ^_^

Sasuke: Mmm... . Ok: forse non è così scema. ù////////////ù

Io: Bene! ^_^

 

Scusate il ritardo!

 

Bacioni

By Noemi.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** 19 Scontro ***


 Capitolo 19: Scontro 

Il freddo e il buio erano insopportabili tanto che, se non si fosse stretta a Naruto che le stava accanto, Sakura avrebbe creduto di essersi persa. 
Si aggrappava al biondo con tutte le sue forze sperando che, con la sua solita allegria, mettesse fine a quelle tenebre infinite. 
Ma l'oscurità rimaneva. 
La rosa si maledì nuovamente: si stava comportando ancora come un'egoista. 
Allentò la presa sul ragazzo, come per scusarsi, ma rimase comunque abbracciata a lui. 
Aveva paura. 
Cos'era successo poco prima? 
Ricordava di aver visto il corpo e gli occhi di Lein illuminarsi e di colpo si era come scatenato l'inferno: il vento fortissimo, la colonna di luce... . 
Possibile che fosse stata davvero opera della sua compagna di squadra? 
Pensò di non voler conoscere la risposta a quell'inquietante domanda.
                                                               ***
Lein schiuse piano gli occhi. 
La testa le pulsava insistentemente e aveva male ad ogni singola cellula del corpo. Nonostante ciò riuscì a rimettersi in piedi.
Cosa accidenti era successo?! 
Non riusciva proprio a ricordarselo. 
Nella sua testa in quel momento vi era il vuoto più totale. 
Si guardò intorno sperando di cogliere qualcosa che desse una spinta alla sua memoria, ma chiuse nuovamente gli occhi, delusa: non solo nella sua testa, ma persino intorno a lei c'era il nulla. 
Tentò nuovamente di ricordare, col solo risultato di farsi venire una nuova ondata di mal di testa. 
Si massaggiò lentamente la tempia e si sedette in mezzo al nulla, letteralmente. Rimase lì per un tempo che le parve infinito.
“Che faccio? Dove sono?”si chiese. 
Ma una domanda più importante delle altre si fece strada nella sua testa.
“Avrei dovuto proteggere qualcuno?”si domandò con ansia la ragazza. 
Non sapeva perché, ma aveva la sensazione che dovesse trovarsi da un'altra parte, in quel momento. 
Ma dove? 
-Ma guarda! Finalmente ti ho trovata!-disse una voce che, si rimproverò, avrebbe dovuto conoscere e invece ricordava a malapena. 
Alzò lo sguardo e si paralizzò.
Faccia a faccia. 
Si alzò velocemente in piedi e si mise al collo la collana. 
Non pensava a nulla. 
Dentro di lei, solo rabbia e disperazione. 
Flam la scrutava con malignità, quando notata la collana, indietreggiò stranito: come faceva la ragazzina ad averla? 
Maledizione! 
Se non trovava in fretta un rimedio, i suoi piani sarebbero andati in fumo! 
Stava riflettendo sul da farsi, quando Lein attaccò. 
Arti marziali, magiche, illusorie... . 
“Ma che accidenti... ?! E io quando ho imparato tutta questa roba?!”si chiese stupita. Purtroppo, Flam riusciva a evitare quasi tutti i suoi colpi, mentre lei era già stanca. 
Si abbassò di colpo e i suoi capelli blu si sollevarono in aria. 
Improvvisamente, l'uomo afferrò un coltello dalla cintura e, mentre lei era ancora giù, piegata sulle ginocchia, con una mossa attenta e precisa, le tranciò di netto la capigliatura. 
Questa cadde dolcemente a terra. 
Lein rimase senza parole e si rialzò in fretta. 
Certo, non che le importasse gran che dei suoi capelli, ma ci aveva messo molto a farli crescere! 
Ad un tratto l'uomo la colpì con un violento (e molto doloroso) calcio allo stomaco. Lein volò all'indietro e cadde rovinosamente a terra, o meglio, nel vuoto! 
Si alzò faticosamente a sedere. 
Faticava a respirare e un rivolo di sangue le uscì dalla bocca. 
Si alzò in piedi barcollando leggermente.
“Questa me la paghi!”pensò ancora più arrabbiata. 
Ormai era stufa. 
Ad un tratto, la strana e violenta onda di energia che nella casa aveva spazzato via tutto e tutti, tornò a scorrerle nelle vene. 
Il suo chakra si moltiplicò. 
Poi non sentì più nulla riguardante il dolore fisico: ferite e lividi di ogni tipo sembravano scomparsi. 
Sentiva solo la piacevole sensazione di essere il tutto e il niente allo stesso tempo. Sentì il suo corpo scomporsi in tante piccole cellule, ma non ne ebbe dolore, anzi!
Si sentiva incredibilmente bene. 
Intanto, Flam non credeva ai suoi occhi: Lein era... scomparsa! 
Letteralmente, si era come volatilizzata nel nulla! 
Purtroppo, si dovette ricredere quando la ragazza comparve all'improvviso dietro di lui. 
Gli puntò un kunai alla schiena. 
-Che accidenti... ?!-fece sorpreso, ma Lein non gli diede il tempo di dire altro. 
Senza sapere perché, si sfilò la collana e la alzò al cielo. 
Un lampo di luce argentata scese a terra e imprigionò Flam in una bolla colorata. 
Lui impugnò il coltello e cercò di farla scoppiare, col solo risultato di non riuscire nemmeno a scalfirla.
La bolla iniziò a sollevarsi.
-Ma che cosa... ?! Accidenti! Non credere che sia finita qui, ragazzina! Ci rivedremo!-
La bolla volò sempre più in alto e, tra imprechi vari del demone, si perse alla vista della ragazza. 
“E'... finita... !”pensò sollevata. 
Immediatamente però si sentì come trascinare all'indietro e chiuse gli occhi. 
Dopo un tempo che le parve infinito schiuse le palpebre. 
Si trovavano appena fuori dalla vecchia casa e, davanti a lei, Sakura, Kakashi e Naruto la guardavano visibilmente sollevati.
-Che cosa c'è?-domandò ingenuamente la ragazza. 
Sakura tratteneva a stento le lacrime e le si buttò al collo.
-Come sarebbe “che cosa c'è”?! Noi credevamo che... che tu... !-non riuscì a terminare la frase e si mise a piangere. 
Lein sorrise, poi un pensiero attraversò la sua mente.
-Dov'è Sasuke?-chiese con ansia. 
Kakashi e Naruto sorrisero.
-Non ti preoccupare: è là.-fece il jonin indicando con un cenno del capo. 
La ragazza voltò lo sguardo e sorrise: Sasuke dormiva tranquillo a pochi metri da loro. 
Si alzò e, barcollando leggermente, si diresse verso di lui. 
Si chinò e cominciò a curargli le ferite usando l'arte medica.
-Wow! Ma quando l'hai imparata?-chiese stupita la rosa.
-Non so... .-fece Lein scuotendo la testa.
-Sono capace a usarla e basta.-chiuse lì il discorso. 
Sasuke, intanto, aveva aperto lentamente gli occhi.
-Che è successo?-domandò ancora mezzo addormentato. 
La principessa gli si buttò letteralmente addosso e lo stritolò in un abbraccio mortale, mentre calde lacrime cominciavano a rigarle il viso.
-Non sai quanto sono felice di rivederti!-disse fra i singhiozzi. 
Il ragazzo le accarezzò i capelli, ma con stupore si accorse che non erano più lunghi come prima.
-Che cosa è successo ai tuoi capelli?-chiese serio staccandosi dall'abbraccio. 
La ragazza lo fissò interdetta e un tantino delusa: non si erano visti per settimane e la prima cosa a cui lui faceva caso erano i suoi capelli?! 
-Beh... è un po' complicato da spiegare.-disse ricordandosi che né lui né gli altri sapevano nulla della sua collana e del suo sogno con Rain. 
Sasuke la fissò con fare accusatore.
-Mmm... te lo racconterò a casa, quando starai meglio.-fece lei incerta.
-Uff! D'accordo!-acconsentì di malavoglia il moro. 
Lein si voltò verso i suoi compagni con un sorriso.
-Che ne dite di tornare a Konoha?-domandò felice.

DALL' AUTRICE:
Ciao! Parto subito a dirvi che, no: il prossimo non sarà l'ultimo capitolo. Ricordate l'ultima visione di Lein? Se la risposta è no, vi consiglio di andare a rileggervela perché sarà molto importante!
Poi... se questo cappy non vi ha soddisfatto, scusatemi, ma non sono riuscita a sfornare nient'altro!
Gomen!
Comunque ringrazio chi ha recensito, ovvero Lita_Always: non la finirò mai di ringraziarti!
Bacioni galattici.
By Noemina2001

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Capitolo 20
*** 20: Tutto come prima... o quasi! ***


Capitolo 20: Tutto come prima... o quasi!

 

-Santo Cielo! Non puoi nemmeno immaginare quanto siamo stati in ansia per voi!-disse Mikoto, correndo ad abbracciare Lein e Sasuke.

-Calmati, mamma: non ci è successo nulla!-tentò di scollarsela di dosso il moro

-“Nulla”?! Siete stati via per settimane! Lein, che ti è successo hai capelli?! Oh, e come siete sporchi! Su, andate a farvi una doccia! Ne riparleremo più tardi!-esclamò la donna allontanandosi in cucina.

-Accidenti, fratellini! Stavolta mi avete fatto preoccupare sul serio! Venite qui che vi abbraccio!- fece Itachi felice.

-Uff! Scansati deficiente! E poi Lein non è veramente nostra sorella, quindi non dire cretinate!-fece Sasuke infastidito, scrollandoselo di dosso.

-Cattivo! Consolami sorellina!-disse fintamente offeso il sedicenne, abbracciando ancora più forte la principessa.

-Scusa Itachi, ma hai sentito Mikoto: dobbiamo farci una doccia. Parleremo dopo.-disse la ragazzina seguendo il moro verso il piano superiore.

-Uffa! Va bene!-rispose il ragazzo.

Lein e Sasuke salirono le scale in velocità e s'infilarono ognuno nella propria stanza.

***

La ragazza si trovava a mollo nella grande vasca presente nel bagno della sua stanza. Quanto le era mancata la sensazione dell'acqua calda sulla pelle!

Erano giorni che voleva farsi un bagno.

Sfiorò con le dita la superficie trasparente e questa s'increspò.

Ripensò a tutto quello che era successo solo pochi giorni prima: era stata rapita, aveva visto l'interno della Porta del Tempo e aveva sconfitto Flam e Whim.

Le tornò in mente la sua ultima visione.

Le si fermò il cuore.

No, non poteva essere.

Scosse energicamente la testa e uscì dalla vasca.

-E' impossibile.- mormorò mestamente uscendo dal bagno con una maglietta bianca e dei pantaloncini neri.

-Cosa è impossibile?-chiese una voce familiare.

Lein sussultò e si voltò: Itachi era fermo sulla porta e la guardava sorridendo.

-Oh, ehm... . Nulla! Assolutamente nulla di importante!-disse cercando di sembrare allegra.

-E' successo qualcosa?-chiese curioso il ragazzo.

-No, niente!-ripete l'altra.

-Quindi è successo qualcosa.-affermò il sedicenne con certezza disarmante.

-No! Ehm... sì.- ammise infine.

-Lo immaginavo!- sospirò Itachi, per poi sedersi sul letto.

-Allora, cosa... ?- stava per chiedere.

-Ho avuto una visione!- lo precedette Lein.

- … Come scusa?-

-Ho avuto una visione.- ripete più calma.

Lui la guardò incredulo.

-Non credo di aver capito molto bene. Puoi ripetere, per favore?-

A quel punto, la principessa esplose.

-MA SEI DEFICIENTE?! HO-AVUTO-UNA-VISIONE! POSSIBILE CHE TU NON RIESCA A COMPRENDERE UNA COSA TANTO SEMPLICE, BAKA?!-gridò esasperata.

-Scusa tanto, ma non capita tutti i giorni che la ragazza del proprio otouto preveda il futuro. Non c'è bisogno di darmi del “baka”.-disse Itachi calmo.

Lein alzò gli occhi al cielo.

“Oh, Kami del cielo, vi prego, fulminatelo!”pensò la ragazza con rassegnazione.

-Comunque, che hai visto?-domandò l'Uchiha curioso.

-Sasuke partiva.-mormorò sconsolata la principessa.

-Ah... . E' per questo che sei depressa e isterica contemporaneamente.-disse il ragazzo calmissimo.

A Lein venne voglia di strangolarlo con le sue stesse mani, ma lasciò perdere.

-Comunque, fra poco è pronta la cena. Ora ti saluto.- disse il sedicenne alzandosi.

-Ita-kun, non dire a Sas'ke-kun della mia visione, ok?-

-D'accordo. Ciao.-

-A dopo.-mormorò Lein.

Si buttò di peso sul letto e cominciò a leggere un libro.

***

-D'accordo, hai dieci secondi per dirmi che cosa è successo a Lein, prima che vada a dirle che una volta sei andato a dormire ai piedi del suo letto perché avevi paura del buio.-

-Che ne so io?!-

-Scusa, otouto, ma se non lo sai tu, chi lo deve sapere?-

-Uff! Ti ho già detto che non ha voluto dirmi niente di niente! Guai a te se dici a Lein di quella volta, chiaro?!-sbuffò Sasuke piuttosto incavolato.

-Certo, certo!-disse Itachi chiudendosi la porta alle spalle.

Il minore rimase solo.

Uffa!

Certe volte, il suo aniki era davvero un rompiscatole!

Cosa ne poteva sapere lui di quello che le era successo, se lei era stata rapita e si erano rivisti appena due giorni prima?!

Gli venne da chiedersi cosa avessero fatto a Lein mentre né lui né i loro compagni erano con lei.

Si alzò e si diresse a passo svelto verso la camera della ragazza.

La porta era chiusa e non si sentiva nessun rumore proveniente dall'interno.

“Forse dorme.” si disse il ragazzo: in fondo era stata una settimana gonfia di emozioni, per Lein in particolare.

Bussò lievemente.

-Ciao Sasuke!-

Il moro si sentì abbracciare da dietro.

-Ma che... ?- si chiese, prima di ritrovarsi davanti la sua ragazza allegra come non mai.

-Che cosa fai davanti alla porta della mia stanza?-

-Devi ancora spiegarmi tutto.- le ricordò Sasuke con un ghigno.

Il viso della principessa si oscurò.

-Entra.- mormorò cupa.

***

-Hai capito?-chiese Lein, finito di raccontare tutta la storia all'Uchiha.

Il ragazzo annuì con la testa.

-Quindi, tu saresti la Principessa della Luna?-

-Esatto.-

Sasuke si alzò

-Dove vai?-

-A mangiare, mia cara Hime no Tsuki, tu non vieni?- chiese il moro con indifferenza.

-Sì.-

***

Da quel giorno tornò tutto esattamente come prima: Sasuke e Lein, insieme a Sakura, Naruto e Kakashi, portarono a termine con successo moltissime missioni; piano piano ci si dimenticò presto dei fatti successi pochi giorni prima, così come la principessa non pensò più alla sua ultima visione.

Così giugno passò velocemente, mentre un giorno speciale si avvicinava sempre di più.

Lein non vedeva l'ora che arrivasse, ma non sapeva che quella data le avrebbe portato solo un enorme senso di solitudine che sarebbe durato da lì a quattro lunghi anni.

Era il ventidue luglio e lei era andata a fare un giro per vari negozi e botteghe per cercare un regalo da fare a una persona particolare.

Era ormai arrivata l'ora di cena, quando Lein scorse Sasuke aspettarla davanti a Villa Uchiha.

-Ciao. Che cosa ci fai qui?- chiese curiosa la ragazza.

In tutta risposta, il moro le fece cenno di seguirlo.

I due s'incamminarono nel luogo dove, tempo prima, si erano dati il loro primo bacio: la radura con il lago circondato da alberi di salice.

Lein non capiva, ma aveva una strana sensazione, come se una grossa ondata di dolore e sofferenza fosse in agguato nascosta fra le ombre della sera.

Sasuke si sedette sotto i rami di un albero e la invitò a fare lo stesso.

-Ascolta... .- cominciò l'Uchiha dopo che la ragazza si fu seduta.

-Dimmi.- lo incoraggiò con un sorriso: era come se il moro si sentisse a disagio.

-E' che... . Al ritorno dalla nostra missione, dopo che ti abbiamo ritrovata, il maestro Kakashi mi ha proposto di... .- si bloccò di colpo.

-Di...?-

Il ragazzo prese un grosso respiro e continuò.

-Di fare un viaggio d'allenamento con Naruto, per migliorare le nostre tecniche ninja. Ci ho pensato e... ho accettato.- confessò infine.

 

- … Oh... -

 

DALL'AUTRICE:

Ehilà! Scusate se non mi sono fatta vedere per un po', ma stavo cercando disperatamente di uscire dal Blocco dello Scrittore, e forse ci sono riuscita: fra non molto dovrei riuscire a postare anche i capitoli delle altre storie, quindi... pazientate ancora un po'!

Spero che il cap. vi sia piaciuto.

By Noemina2001

 

 

 

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Capitolo 21
*** 21: Ciao ***


Capitolo 21: Ciao

 

-Quando te ne andrai?-

-Domani notte. Il maestro e Naruto sono già in viaggio verso il villaggio più vicino e io devo raggiungerli.-

-Capisco.-

Rimasero in silenzio per un po'.

Lein si avvolse le braccia attorno alle ginocchia e appoggiò la testa al tronco.

Non c'erano parole per descrivere quello che provava: rabbia, tristezza, delusione, amarezza... .

E un enorme senso di vuoto nel cuore.

-Lein, lo sai che giorno è domani?-chiese Sasuke.

-Certo, non l'ho dimenticato.-

-Hai già scelto il regalo?-

-Sì.-

-Ti va di darmelo adesso?-

-Va bene.-

Lein tirò fuori dalla tasca un pacchetto: la carta da regalo di colore oro e il fiocco blu.

Lo consegnò a Sasuke.

-Grazie.-

-Figurati: domani è il tuo compleanno, ci mancherebbe altro.-

Il ragazzo tolse la carta.

Ne rimase una scatolina bianca.

La aprì.

Dentro vi era un ciondolo a forma di mezzo cuore con una piccola incisione: “L”.

-Io ho l'altro.-spiegò Lein, mostrando un pendente con la scritta “S”.

-E' bellissimo.- mormorò il moro, non sapendo che altro dire.

La principessa non rispose e chiuse gli occhi.

Sasuke pensò di approfittarne.

-Lein?-

-Mmm?-

-Vuoi?-

-Cosa?-chiese lei aprendo gli occhi.

Fu sorpresa di trovarsi con il viso molto vicino a quello del ragazzo.

Non si fece pregare: appoggiò le labbra su quelle di lui e chiuse nuovamente le palpebre.

Fu un bacio breve e veloce.

La ragazza si staccò quasi subito.

-Io vado: sono stanca.-lo liquidò in fretta, sparendo tra gli alberi.

***

La mattina del ventitré luglio Lein si alzò dal letto più stanca di quando era andata a dormire.

Si vestì svogliatamente con un abito nero senza spalline e un paio di sandali scuri.

Aprì la porta.

Ci mancò poco che andasse a sbattere contro Sasuke.

-Che ci fai qui?-chiese lei.

-Non scendevi, quindi sono venuto a svegliarti.-spiegò il moro.

-Ma che ore sono?-

-Le dieci.-

-Cosa?!-

-Dai, non preoccuparti. Ora scendiamo. A proposito: sei proprio carina vestita così!-esclamò lui ammirandola.

-Grazie.-disse Lein arrossendo leggermente.

Scesero silenziosamente le scale.

Il salotto era decorato a festa: palloncini ovunque, festoni colorati e molto altro.

-Era ora che scendessi, Lein!-esclamò Mikoto.

-Scusate.-mormorò la ragazza avvampando.

-Buon compleanno, otouto! A proposito, quanti anni compi?-chiese Itachi.

-Tredici.-sospirò Sasuke.

-Ah, è vero!-esclamò il maggiore tirando le orecchie al fratello.

In quel momento, a Lein venne in mente una cosa.

Fece cenno a Sasuke di seguirla all'ingresso.

-Ma i tuoi genitori sanno che 'sta notte te ne vai?-

-Certo, perché non dovrebbero?-

La ragazza sospirò.

-Non ci sono rimasti male?-

-Un po', ma sai com'è fatta mia madre: si è lamentata per un po', poi ha smesso; quanto a mio fratello, lui è un idiota totale, quindi... .-

-E tuo padre?-

-E' fiero di me!-

“Quindi, io sono l'unica a esserci rimasta così male. Mi sento una stupida.”pensò la ragazza sospirando nuovamente.

-Adesso torniamo di là: si staranno chiedendo dove siamo finiti.-disse Sasuke voltandosi.

-Aspetta, i tuoi genitori verranno a salutarti?-

-Ne dubito completamente, e tu? Verrai?-

-Non lo so.-

-Fa' come ti pare, tanto non mi offendo.-

Il ragazzo tornò in salotto.

La giornata passò in fretta, troppo, perché Lein potesse rendersi conto dell'imminente partenza di Sasuke.

Alle dieci andarono tutti a dormire, tutti meno uno.

Il piccolo Uchiha si stava preparando lo zaino: armi ninja, rotoli, provviste, libri e si mise al collo il ciondolo che gli aveva regalato Lein.

Poi si diresse verso l'ingresso e uscì.

L'aria fresca gli sferzò il viso.

S'incamminò a passi lenti e pesanti lungo il viale, fino ad arrivare al portone principale del villaggio.

Come immaginava, non venne nessuno della sua famiglia a salutarlo.

-Aspetta.-disse una voce familiare dietro di lui.

-Che cosa ci fai qui?-

-Sono venuta a salutarti.-

Sasuke si voltò e si avvicinò a Lein.

-Credevo dormissi.-

-Non potevo dormire con la consapevolezza che domani non ti avrei visto.-ammise la ragazza.

-Allora, che cosa farai? Passerai le notti in bianco fino al mio ritorno?!-rise l'Uchiha, senza un filo di allegria nella voce.

-Forse.- lo sfidò Lein con lo sguardo.

Il ragazzo smise di ridere.

-Sul serio?- chiese.

-No!- esclamò la ragazza abbracciandolo, mentre grosse lacrime cominciavano a rigarle il viso.

-Non voglio che te ne vada!-singhiozzò affondando il volto nella spalla del ragazzo.

-Tornerò presto.-cercò di rassicurarla lui.

-Ci crederò solo se lo prometterai!-

-Lo prometto.-sospirò Sasuke, ma, in cuor suo, sapeva che, probabilmente, sarebbe stato via più di quanto avrebbe voluto.

Lein non rispose e lasciò andare il ragazzo.

-Scrivimi, ogni tanto: mi sembrerà di averti con me.-sorrise timidamente.

-Certo.-

Sasuke si avvicinò a lei e unì teneramente le loro labbra.

Un bacio dolce, pieno dell'amore di entrambi, infinito come il tempo.

Nessuno dei due voleva essere il primo a sciogliere la loro unione, così rimasero in quella posizione per qualche minuto.

Improvvisamente, Lein si staccò in cerca d'aria.

-D-Devi andare... .-ansimò con un tremolio appena percettibile nella voce, un po' per il fiatone, un po' per il dolore che le procurava pronunciare quelle due parole.

-Lo so.-rispose lui, nella stessa situazione.

Si allontanò lentamente da lei.

-Allora... ciao.-sussurrò voltandosi e cominciando a camminare.

-Ciao... .-rispose Lein, non sapendo che altro dire, mentre lo guardava allontanarsi e uscire per chissà quanto dalla sua vita.

Sasuke alzò un braccio in segno di saluto e sparì silenziosamente nel buio nella notte.

La principessa rimase a guardare il vuoto per qualche minuto, poi cadde a terra priva di sensi.

 

DALL' AUTRICE:

Ehilà!

Da quant'è non mi faccio viva?!

Troooooooopo tempo!

Comunque, questa è stata la penultima apparizione del nostro Sas'ke!

L'ultimo capitolo si avvicina sempre di più, e premetto che sarà all'insegna del romanticismo, come vuole ognuna delle mie storie!

Ci si vede alla prossima!

 

By Noemina2001

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Capitolo 22
*** 22 Ancora un viaggio nel Regno della Luna ***


Capitolo 22: Ancora un viaggio nel Regno della Luna

 

Buio.

O, almeno, era l'unica cosa che vedeva in quel momento.

Una luce calda, quasi incandescente e, dal nulla, comparve un portone bianco.

Si aprì e ne venne inghiottita.

Si sentì precipitare nel vuoto.

Cadde per un tempo apparentemente infinito.

Vide albe, tramonti, oceani, aurore boreali e tanto altro.

Poi un terreno soffice sotto la schiena.

Non era stato proprio quel che si poteva definire un' “atterraggio morbido”, ma non le sembrava di avere nulla di rotto.

Si alzò.

“Ci risiamo!”pensò Lein sarcastica.

Stesso giardino fiorito, stesso gazebo in marmo bianco, stesso castello in lontananza... .

“Grande... ! Di nuovo il Regno della Luna!”riuscì a pensare mettendo un piccolo broncio: ancora, l'idea di essere una principessa non le andava un gran che giù.

-Felice di rivedervi, principessa! Sapevo che sareste tornata!-

-Ciao, Rain!-disse acida la ragazza.

-Ma come? Non siete contenta di vedermi?-chiese la bionda mettendo su una faccina cucciolosa stile “poppy eyes”*.

-Poche storie e dimmi che cosa c'è! Ah, e ricordati di darmi del “tu”, quando mi parli!-sibilò la blu.

-I demoni sono sconfitti, ma, ancora, il re e la regina sono prigionieri nella Porta del Tempo.-rispose tranquilla l'altra.

Per Lein fu come ricevere in regalo una bella pugnalata alla schiena.

-Lo so.-disse triste.

-Il tuo prossimo compito è andare a salvarli.-sorrise Rain.

La principessa alzò di colpo il capo come colpita da un fulmine.

-E... come faccio?-chiese.

-Evochi la porta, ci entri e li cerchi! Facile, no?-

-Scusa, lasciami riformulare la domanda: e... come faccio ad evocare la Porta del Tempo, per cui, tra perentesi, sono quasi passata a miglior vita?!-obbiettò Lein.

-E che ne so io?-chiese la bionda con facendo la faccia più ingenua del mondo.

-Scusa tanto, ma, se non lo sai tu che sei la mia “guida”, perché dovrei saperlo io?-domandò piccata la blu.

Rain fece una risatina.

-Beh, sai il detto “ognuno ha i suoi metodi”?-

-Sì, lo conosco.-

-Bene, allora, dovresti aver capito ciò che intendo!-

-Devo trovare il modo da sola?!-esclamò Lein spalancando gli occhioni azzurri.

-Mmm... sì e no... !-

-Cioè?!-

-Non so come spiegartelo! Praticamente, per arrivare qui, cadi in stato di incoscienza e, anche se la tua anima si teletrasporta automaticamente in questo giardino, deve per forza attraversare la Porta del Tempo.-

-Aspetta, ma questo vuol dire che, in questo momento, solo il mio spirito si trova qui! E il corpo?-

-E' questo il problema! Tu arrivi qui quando sei molto triste o agitata, per cui, pensa se, per disgrazia, dovesse capitarti mentre stai combattendo... ! Verresti uccisa seduta stante!-

A Lein vennero i brividi: era decisamente un bel guaio, dato che non poteva controllare le proprie emozioni, se le fosse successa una cosa del genere in battaglia sarebbe stata la fine!

-E quindi che si fa'?-

-Devi allenarti!-esclamò Rain perentoria.

-Allenarmi?-ripeté lei basita.

-Esatto! Dovrai sottoporti ad un allenamento sia per riuscire ad attraversare completamente il portale, cioè con anima e corpo, sia per arrivare anche in altre dimensioni, epoche, mondi... chiamali come vuoi!-

-Che tipo di allenamento?-

-Prima di tutto, per sicurezza, porta sempre con te il ciondolo della regina, poi, riguardo al tipo di allenamento, potresti provare ad evocare la Porta del Tempo, tentando però a non svenire ogni volta. Questo per prima cosa, poi ti allenerai a passare in altre dimensioni.-disse la bionda.

-D'accordo. Quando si comincia?-chiese la principessa.

-A partire da domani. Ah, e se devi dirlo a qualcuno, che sia almeno affidabile, ok?-

-Va bene.-

-Puoi tornare a casa, ora.-

Lein annuì.

Rain e il giardino scomparvero e la ragazza precipitò di nuovo.

Rivide albe, tramonti, oceani, aurore boreali e tanto altro.

Si sentì come se si stesse fondendo con qualcosa di gelido e duro.

“Il mio corpo!”pensò: certo, essendo rimasto senz'anima per chissà quanto tempo, era ovvio che fosse morto!

Attese qualche attimo, poi schiuse gli occhi.

Era ancora notte fonda.

Si alzò e si incamminò verso Villa Uchiha a passi lenti e pesanti.

C'erano due persone con cui doveva assolutamente parlare.

E la prima abitava proprio lì, in quella casa.

Entrò e, silenziosamente, salì le scale che portavano al piano superiore.

Una porta.

Lein non bussò: preferì non rischiare di svegliare qualcuno di troppo.

Afferrò la maniglia e la tirò verso di sé.

L'ingresso si aprì.

La principessa fece un passo nella stanza, poi un altro e un altro ancora, in punta di piedi.

Si avvicinò al letto e scosse leggermente la spalla di Itachi.

Lui mugugnò qualcosa come un “Eddai, otouto, puoi benissimo andare in bagno da solo... !” e si voltò dall'altra parte.

La ragazzina ridacchiò.

-Itachi, svegliati.-sussurrò.

Il ragazzo aprì un occhio seccato.

-Ah, sei tu... . Che cosa vuoi? Devi andare in bagno? Se vuoi, ti accompagno... .-

Dopo quella frase, era ovvio che Itachi fosse ancora, più o meno, nel mondo dei sogni, com'era ovvio che si sarebbe beccato un bel pugno in testa.

-Ahi, ma che ho detto?!-chiese massaggiandosi la parte lesa.

-Prima di tutto, sono capacissima di andare in bagno da sola, baka! Uff, e io che volevo confidarmi con te... ! Mi sa che ho proprio sbagliato persona... !-disse con fare melodrammatico, sicura del risultato della sua brillante interpretazione.

-Dici davvero?! Finalmente mi consideri un fratellone! Che bello! E' il giorno... cioè, la notte, più bella della mia vita!-

-Sì, certo certo... piuttosto, poco fa mi è apparsa Rain.-

-Rain? Ah, giusto: quella della collana... .-

-Sì, be'... mi è apparsa e mi ha detto che, siccome devo salvare i miei genitori, devo allenarmi a evocare la porta del tempo... -

-Mmm... e allora?-

-Be', volevo semplicemente chiederti se potessi darmi una mano!- disse Lein, sincera.

Al che, il ragazzo spiccò un gran salto, e poco ci mancò che non sfondasse il soffitto con una testata.

-C-Cosa?! L-Lein-chan, ti senti b-bene?! Non è che hai la febbre?!- balbettò Itachi preoccupato, posandole le mani sulle spalle e avvicinando la bocca alla sua fronte, per sincerarsi che non bollisse come una pentola a vapore.

In tutta risposta, lei si scansò, sia perché si era visibilmente offesa, sia perché il contatto con le labbra del sedicenne sulla sua pelle l'aveva fatta involontariamente arrossire.

-Io sto benissimo! Sei tu che hai qualche problema!- esclamò poi, furiosa.

Si voltò.

-E io che ero venuta a chiederti di aiutarmi... ho proprio sbagliato persona!- borbottò, sbattendosi la porta alle spalle.

E fu così che Itachi rimase solo nella stanza.

-Ma... veramente, io stavo solo scherzando... - mormorò, con un risolino.

Nonostante questo, però, non poté fare a meno di sentirsi minimamente in colpa: insomma, dopo tutto quello che le era successo, come poteva ancora prenderla in giro in quel modo?

E poi, a dire il vero, il fatto che l'orgogliosa e fiera Lein avesse chiesto il suo aiuto lo lusingava non poco.

Sul suo bel viso si disegnò un sorrisetto compiaciuto.

 

***

 

-L-Lein-chan, che b-bello vederti!-

-Anch'io sono contenta di rivederti, Hinata!- sorrise la ragazzina.

Quella mattina, la prima cosa che aveva fatto era stata correre a Villa Hyuuga e chiedere della primogenita.

Dopo essersi salutate, le due ragazzine si erano sedute sulla veranda che dava al giardino interno della villa e Lein aveva raccontato a Hinata tutto ciò che era successo per filo e per segno, senza tralasciare il suo ultimo viaggio nel Regno della Luna.

La piccola Hyuuga ascoltava il racconto rapita, facendo domande di tanto in tanto.

Alla fine, sul suo viso pallido si dipinse un timido sorriso.

-Ma c-certo che ti a-aiuterò! S-Sono contenta che tu abbia riposto così tanta f-fiducia in me!-

-Fantastico!- esclamò allora l'altra.

-Iniziamo oggi pomeriggio, per te va bene?- chiese poi.

-S-Sì.-

-Bene! Allora verso le tre vieni a Villa Uchiha! Io sarò all'ingresso ad aspettarti!-

-D'accordo.-

-Ok, allora io vado! Ci vediamo oggi pomeriggio! Ciao ciao, Hina-chan!-

Le due si salutarono.

Lein tornò alla villa con il sorriso sulle labbra: in effetti, anche se per un motivo molto serio, quella era la prima volta che un'amica veniva a farle visita a casa.

E, malgrado la situazione, la cosa non poteva che farle piacere.

 

DALL'AUTRICE:

Scusate il ritardo colossale!

Confesso che mi ero dimenticata di questa storia!

Gomen! >.<

Spero davvero con tutto il cuore che il capitolo vi piaccia!

Detto questo, ci stiamo avvicinando alla fine: ancora un paio di capitoli e poi... .

Ok, vi lascio!

Ciao ciao!

 

By Noemina2001

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