Her nights

di screaming_underneath
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Her nights ***
Capitolo 2: *** Handcuffs ***
Capitolo 3: *** Roleplayers ***
Capitolo 4: *** Morning ***
Capitolo 5: *** Unfortunate mixup ***



Capitolo 1
*** Her nights ***


Her nights 


"Her days, yes. Her nights... well. That's between her and me, eh?"
[The wedding of River Song]




Alla fine scopri di non riuscire ad importi con una donna. In nessuna situazione. Di qualsiasi specie ella sia.
Men che mai su di lei.
Persino Sexy sembra godere del tuo totale annichilimento sul fronte Parità Dei Sessi nella tua relazione con River Song, una cosa che ti lascia spiazzato e pure vagamente ferito. Tua moglie la chiama solidarietà femminile, e tu puoi anche accettarlo; ma questo, oh! Questo è tradimento, bello e buono.
«Ohi! Ohi! R-River, calmati!» gemi, mentre le dita di lei tirano via i bottoni dalla tua camicia e sciolgono il nodo al tuo cravattino. In risposta, ottieni solo un morso sulle labbra e una risatina soddisfatta.
«Non-non credi che potremmo...?» inizi. Ma poi lei ti sfiora con dita gelide la nuca ― hai scoperto che questo Dottore ama essere toccato dietro il collo ― e la tua domanda si perde in un piccolo gemito, perché ehi, ci sa fare, eccome se ci sa fare, e sembra sempre essere almeno dieci passi avanti a te in questo genere di cose.
«Potremmo...?» mormora lei, con la voce roca. Non sai quando (o come, a volte le tue mani sembrano andarsene per i propri fatti, in certe situazioni) sia successo, nel turbine di baci e respiri affannosi e risate e pizzichi e morsi giocosi, ma le tue mani sono sui suoi fianchi, e una lunga gamba di River ti cinge all'improvviso, stringendotisi contro e facendoti sbattere per l'ennesima volta il freno a mano della consolle nella schiena.
«Ahia! Ecco, questo. Ti stavo dicendo questo!» esclami, mollando la presa per massaggiarti i lombi. Male. Malissimo! «Non potremmo farlo in modo normale, per un volta?» proponi, con un tono un po' lagnoso.
Ok la passione, ma insomma, è troppo! E la lascività con cui la TARDIS vi permette di giocare in prima base sulla sua unità principale ti mette a disagio. Credevi (speravi?) che fosse gelosa, almeno un po'.
«Non credo che a lei dispiaccia». River sembra leggerti nel pensiero, ma neanche lei sembra essere molto turbata, vista la rapidità con cui le sue mani-polipo si avvinghiano di nuovo contro parti sensibili del tuo corpo.
«N-no-aspetta! Ho anche un letto, di là» esali, lasciandoti andare ad un sospirone quando tua moglie, sorda ad ogni richiamo, inizia a lasciare un sentiero di baci umidi sul tuo petto. Labbra che scendono, e scendono, e scendon-oh!
«E come pensi di arrivarci, dolcezza?»   






Il prompt da cui è nata questa flash iperfluff e molto nonsense lo devo a Ranerottola, che mi ha tentata con un "Non potremmo farlo in modo normale, per una volta?", troppo esplicito perché non finissi nel Lime appena appena accennato. 
Grazie cara!
<3
 

 

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Capitolo 2
*** Handcuffs ***


Handscuff



«Manette? E questo lo chiami normale?» ti lamenti, mentre la curiosità e l'aspettativa comunque si aggrovigliano nel tuo stomaco.
River ride e ti si stringe un po' più addosso. Il suo profumo ti fa girare talmente la testa che in un attimo ti scordi persino del bordo tagliente contro i tuoi polsi. C'è solo desiderio, travolgente come tutto ciò che contraddistingue questa donna.
«Nel mio quotidiano? Sì» sussurra lei. Dovrebbe essere una battuta, ma quella voce, oh quella voce adesso così bassa, intima, ti manda semplicemente fuori di testa.
«Non sei una brava persona, professoressa Song» riesci ad esalare, prima che parlare diventi troppo difficile.

«Oh, neanche per sogno, dolcezza».






Sono più che certa che in certe situazioni sia River a condurre il gioco. Sarà che la rigenerazione di Matt Smith l'ho sempre vista come un Dottore un po' ingenuo e bambinesco, ma sono certa che, esperienza millenaria o meno in fatto di donne, con la Professoressa Song ci sia poco da fare. Ti abbatte le sinapsi, quella donna.
Un cuoricino alla mia Amaerise, aka Ele, che voleva qualcosa di p0rn ma l'ha chiesto alla persona sbagliata
<3

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Capitolo 3
*** Roleplayers ***


Roleplayers




«Sta' buono, mio prigioniero». La Torturatrice stringe le manette, controllando però che non facciano troppo male. Il suo compagno è un gran lagnone, dopotutto.
«P-prigioniero? River, che stai facendo?» Il Dottore si divincola ancora, facendo smorfie che sono tutto tranne che appropriate alla parte. O sexy, se per questo.
«Ohi! Niente nomi, solo titoli, prigioniero. Per te, io sono Tua Padrona Torturatrice, chiaro?» lo rimprovera, tirandogli uno schiaffo sulla gamba nuda.
«Sì, ma-»
«Niente “ma”. Ti farò rimpiangere ogni tentativo di ribellione o fuga, prigioniero» mormora al suo orecchio La Torturatrice.
«Come potrei fuggire? Il mio cacciavite sonico...»
«Oh, dolcezza, ci rinuncio. Mai sentito parlare di giochi di ruolo?» 






Questa avrebbe dovuto fare il paio con quella prima, ma di p0rn, anche se mi era stato richiesto, non sono riuscita a scriverne.
110 parole sono troppe poche, per una incapace come me. Quindi scrivo roba nonsense.

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Capitolo 4
*** Morning ***


Morning




Cammina scalza, a passetti piccoli, per non svegliarlo.
Lui tiene i piedi poggiati sulla consolle e la testa abbandonata sulla poltroncina. River potrebbe quasi essere gelosa che abbia scelto di dormire in sala comandi ― lì dove il cuore dell'altra Lei del Dottore risiede ― invece che al fianco di sua moglie, se non fosse che lo conosce troppo bene.
Le camere da letto lo mettono a disagio, persino quelle della TARDIS. Troppe ombre, nella notte. Troppi mostri sotto il letto, pronti ad afferrarti le caviglie alla prima occasione. Col sonno profondo vengono i sogni, e River sa che il Dottore odia farne, perché dai sogni non si può fuggire.

Così rimane a guardarlo ed anche se è mattina e la loro notte è finita, lascia che riposi, scivolando lentamente in un sonno leggero, privo ― forse ― delle ombre che tanto lo spaventano.
River si stringe più forte nella camicia in cui si è avvolta e inspira il profumo del Dottore, imprimendoselo nella mente affinché possa resistere nei suoi ricordi, una piccola ancora cui potrà aggrapparsi in nome di quei giorni ― futuri, il suo futuro, sempre più vicino e spaventoso ― in cui lui la guarderà con gli occhi dell'indifferenza e non dell'amore, dall'interno di un TARDIS sconosciuto.
«Buon riposo, amore mio» sussurra.
(Meglio mettere su il té.)    






Una piccola cosa dolcina e un po' angst, che ci sta sempre bene. Grazie a chi mi ha lasciato due parole. Siete lettori deliziosi <3

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Capitolo 5
*** Unfortunate mixup ***


Unfortunate mixup



 

“È stato un incidente di percorso.” Così dici a te stesso, per rassicurarti, ad intervalli regolari.

Colpa delle mani goffe di questa tua rigenerazione. Non hai mai fatto una figura del genere con una ragazza; se poi la ragazza in questione è pure tua moglie... beh, allora deve essere per forza un errore di percorso. Una svista. Solo che non puoi neanche dirgliela così, a lei, visto che l'immancabile risposta sarebbe di sicuro qualcosa come: “Sei eri distratto ― perché eri distratto?”

Insomma. Un increscioso disguido, che non deve assolutamente ripetersi.

È in gioco un matrimonio, in fin dei conti.

(Possibile che ti sia dimenticato come mettere un preservativo?)





Scritta per un drabble weekend di un po' di tempo fa. Mi era sempre pesato il culo di pubblicarla.
Undicino impacciato è una specie di headcanon, ormai. Cuoricini alla Elena per il prompt
<3

 

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