OBSESSIONS

Rabbia, tristezza, depressione.
Questi erano i sentimenti di Nico. Rabbia nei confronti di Percy, tristezza per Bianca, depressione per se stesso e per non essere la persona che avrebbe dovuto essere.
Passò il dito sulla lama.
Così attraente, così pericolosa, la sua unica amica, l'unico strumento per ottenere un po di pace.
Questi furono i suoi ultimi pensieri prima di conficcarsi la spada nel petto.
(65 parole)





 

Angolo autore:
Salve. Questa è la mia prima raccolta, quindi la storia non è completa, di storie più sul horror e thriller.
Faranno schifo? Potete scommeterci, pertanto non me la prenderò se mi insulterete in ogni maniera possibile ed immaginabile. Vi voglio bene comnque.
So che un'altra autrice ha pubblicato una raccolta in cui Nico si comporta in maniera simile, ma le ho chiesto il permesso, non vi preoccupate.
I prossimi capitoli saranno ancora più tetri.
Ci si vede e se commentate mi fate anche felice.
Bye!!!!

Reyna guardò Piper ancora una volta.
Non la sopportava.
Se non fosse stato per lei ora Jason sarebbe stato suo.
La odiava.
La ragazza le si avvicinò: “Ciao, Reyna”.
Lei rispose al sorriso tenendo stretta la lama del pugnale che aveva dietro la schiena. La odiava.
“Ciao, Piper. Ti spiacerebbe venire con me, ti dovrei parlare.”
(56 parole)

                              

                                                         Reyna-Gelosia

Angolo del filosofo:
Non so esattamente quale sia lo scopo di queste storie, ma penso che si tratti del fatto di far capire che ognuno di noi in realtà dentro è qualcosa che non dimostra di essere, un lato sopito che, se risvegliato, porta a comportamenti e azioni terribili.

Angolo autore:
E dopo il filosofo eccomi qui! L'angoletto di prima aveva il solo scopo di precisare il perché lo sto facendo.
Che ve ne pare di una Reyna gelosa? Da brivido, eh? Secondo me non arriverà mai a comportarsi così.
Ad ogni modo ogni capitolo sarà incentrato su di un personaggio che avrà un particolare atteggiamento o reagirà in un determinato modo.
Nico era la Depressione, Reyna gelosia.
Ci si vede, e se volete insultarmi i commenti esistono apposta.

Annabeth aveva paura.
I ragni ricoprivano ogni centimetro della sua pelle.
La mordevano, la ferivano, la sfiguravano.
Non poteva urlare, perché altrimenti le sarebbero entrati in bocca.
E loro la avvolgevano con la ragnatela.
Sempre più stretta con l'intenzione di soffocarla.
Non ce la fece più. Urlò.
Si risvegliò nel suo letto. Era sola. Era stato tutto un brutto sogno.
(60 parole)

                    
                                                   Annabeth-Angoscia

Angolo Autore:
Ed ecco un'Annabeth (ma si scrive con l'apostrofo? Mah?) come non la vedrete mai, piena di dubbi e di terrore, oppressa dalla sua più grande paura, che...
Ok, la smetto che sembra quasi che io provi un piacere sadico a scrivere robe del genere.
Ringrazio molto Briciole_di_biscotto per aver commentato il capitolo precedente, MadreDeiDraghi quello prima e Nevertrustaduck per averla aggiunta tra le seguite.
Grazie.

Leo era aggrappato alla sporgenza.
Presto la mano si sarebbe staccata, e lui sarebbe precipitato per trenta metri prima di sfracellarsi sulle rocce.
Un ombra passò sopra di lui.
In alto era fermo un ragazzo.
“Frank, sia lode agli dei! Aiutami presto!”
Lui si accovacciò. Gli sorrise, e Leo capì di essere spacciato.
“Ti vanti tanto delle tue abilita, quindi perché non ti salvi da solo? Non sei tu il ragazzo che ha sempre un asso nella manica?”
Perse la presa.
(81 parole)
 

                                                      Frank-Vendetta

Angolo autore:
Prendete tutta la vostra rabbia, comprimetela in un punto, trovate un'unica valvola di sfogo.
Risultato? Una storia di rabbia è giustizia personale.

Jason teneva i pugni chiusi lungo i fianchi.
Il sangue gocciolava per terra.
Di fronte a lui se ne stava il corpo senza vita di qualcuno.
Non sapeva chi fosse. Sapeva solo che l'aveva fatto arrabbiare, e lui aveva perso il controllo.
Si guardò le mani.
Erano sporche del sangue di un innocente.
Pian piano scoppio in una risata.
Aveva ucciso un ragazzo, e la cosa lo rendeva felice.
(69 parole)

                                                        Jason- Ira

Mura. Ovunque c'erano solo gigantesche mura.
Mura per escluderla.
Mura per isolarla.
Mura che le ricordavano ancora una volta quanto fosse sola.
Mura che lei erigeva per difendersi.
Mura, che però sarebbero cadute come un castello di carte.
E per questo Hazel continuava a costruirle.
Mura.
(46 parole)

                                                Hazel-Solitudine

Nota autore: ambientato prima della prima morte di Hazel.

Lo rincorrevano.
Ogni volta che chiudeva gli occhi, loro erano lì.
Gli ricordavano i suoi errori, le sue promesse non mantenute, gli amici non salvati.
Non appena la testa incominciava a vagare loro erano pronti a comparire.
Era come un incubo che non finiva mai.
Percy aveva dei fantasmi.
Fantasmi che non lo avrebbero mai lasciato.
(55 parole)

                                                      Percy-Rimorso

N. d. A: ultimo capitolo finora scritto della raccolta, se me ne verranno in mente altri vedrò di aggiornare. Ringrazio le persone che hanno messo tra le seguite, quelle che l'hanno messa tra le ricordate e quelle che hanno messo tra le preferite.