Non tutto il male vien per nuocere

di yuuutsu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO PRIMO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO SECONDO ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO TERZO ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO QUARTO ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO QUINTO ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO SESTO ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO SETTIMO ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO OTTAVO ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO NONO ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO DECIMO ***
Capitolo 11: *** LETTERA AI LETTORI ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO UNDICESIMO ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO DODICESIMO ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO TREDICESIMO ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO QUATTORDICESIMO ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO QUINDICESIMO ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO SEDICESIMO ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO DICIASSETTESIMO ***
Capitolo 19: *** NELLE PUNT- (EHM) CAPITOLI PRECEDENTI... ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO DICIOTTESIMO ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO PRIMO ***


DRIIIIIIIIIIIN!
Il suono della campanella preannuncia la fine delle lezioni e la consueta invasione della strada principale da parte degli alunni del liceo classico G.Morelli.
Io sono tra di quelli.Più precisamente sono quella in cima alle scale a destra,minuta ma formosa,con i capelli castani raccolti in una treccia laterale (un po' troppo lunga rispetto al mio misero metro e sessantacinque di statura) e gli occhi verdi. Eccomi lì. Mi chiamo Mariavittoria,ho 17 anni e mille pensieri per la testa. 
Ce n'è uno in particolare che non mi abbandona mai, il più bello di tutti: LUI.
LUI che non perde mai occasione per prendermi in giro; LUI che c'è sempre se sono triste o sto male; LUI che con quel suo comportamento da matto ha contagiato anche me; LUI che con quella sua fissazione per lo sport si è guadagnato una vera e propria sfilza di ammiratrici e nemmeno se ne rende conto; LUI che si ostina a chiamarmi "Mary" nonostante sappia benissimo che tutti mi chiamino  "Marvi", proprio come sta facendo ora,appoggiato al cancello della scuola,con uno dei suoi soliti sorrisi ad abbellirgli il volto(già bello di per se).
Ma non un sorriso qualunque;uno di quelli che quando li vedi vien voglia di sorridere anche a te, uno di quelli che sa fare solo LUI: DAVIDE. 
Con un sorriso che arriva fin sotto agli occhi percorro velocemente l'ultima rampa di scale e mi avvicino a colui che è come un fratello per me,il mio migliore amico dai tempi delle medie...
O almeno ERA come un fratello,fino ad un anno fa circa, quando mi sono resa conto di essermi perdutamente,completamente,irrimediabilmente innamorata di Davide...
"Ciao nana!" mi saluta allegramente lui "Ciao Golia" è invece la mia risposta,leggermente meno allegra del suo saluto.
Fa presto a dire lui,con il suo metro e ottantacinque di egocentrismo,carisma e una punta di dolcezza uniti a pura follia...e come se non bastasse non fa altro che farmi notare i suoi venti centimetri in più con battutine come quella di poco fa. 
Se non lo conoscessi potrei facilmente considerarlo insopportabile,ma col tempo ho capito che il Davide sarcastico è solo una parte del suo "IO",composto da tanti di quei diversi "Davide" che non basterebbe una pagina intera per elencarli,nè tantomeno una vita intera per conoscerli tutti...
"Siamo in vena di battute stamattina eh?" 
È la sua voce a distogliermi dai miei pensieri e farmi alzare il viso,lasciando incontrare i miei occhi,che fino a poco fa erano fissi sulla mia borsa in cerca del cellulare,con i suoi color del cioccolato,proprio come i capelli,perennemente scompigliati. "Che vorresti insinuare?" è la mia risposta,accompagnata da un'espressione corrucciata, mentre sul suo volto si dipinge un'espressione da santarellino davvero poco credibile "Io? Io non insinuo proprio nulla...quando mai ho insinuato qualcosa?" 
Il mio scetticismo è palpabile nell'aria che respiriamo e il sopracciglio destro alzato ne è la rappresentazione "Lo sai che devi cominciare a scappare vero?" gli dico "Ma davvero?" mi chiede con un sorriso sghembo sul volto
" Davvero" rispondo io assumendo un'espressione tra il minaccioso e il divertito,mentre faccio piccoli passi verso di lui.
Davide  indietreggia lentamente,fino a quando comincia a correre inseguito da me, mentre ridiamo come dei pazzi e facciamo un sacco di confusione...
Stiamo correndo da circa 10 minuti  e abbiamo fatto più o meno la metà della strada che ci divide dalle nostre case ( visto che abitiamo nella stesso stradone),quando lui si ferma e si siede su una panchina,seguito a ruota da me,che sono distrutta e ho un fiatone esagerato.
"Tregua?" mi chiede "Tregua" annuisco tra un respiro e l'altro "Su,forza,andiamo...o faremo ancora più tardi di quello che è..." continuo io,mentre mi alzo e mi incammino verso il ciglio del marciapiede per attraversare la strada, ormai semideserta per via dell'orario.
Sto per cominciare ad attraversare, quando mi rendo conto che Davide non mi sta seguendo, perciò mi giro parzialmente verso di lui per spronarlo a muoversi, ma non riesco a spiccicare parola.
Ciò che vedo mi fa paralizzare...
Lui è lì,con un'espressione di puro terrore sul viso e gli occhi sgranati puntati su di me, mentre tende un braccio per raggiungermi e il suo grido echeggia per tutta la via... 
"MARYYYYYYY...!"







NOTE DELL'AUTRICE:
Salve ragazzi! 
Come preannunciato, sono tornata, anche se non sul fandom di InuYasha...
Devo dire che prima di pubblicare questo capitolo ho raccolto frammenti di coraggio dappertutto,fino ad arrivare a convincermi di poterlo fare...
Anche se ammetto che ho ancora una fifa nera e mi aspetto bandierine rosse semmai ci saranno recensioni...
Per quanto riguarda il secondo capitolo, vi anticipo solo una cosa : NON È COME PUÒ SEMBRARE!! (O forse si...booh ;) )
Spero ci sarà qualche recensione,sia positiva che non...
Al prossimo capitolo!
Baci,KNT <3
P.S. Il titolo è temporaneo...si accettano suggerimenti!

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Capitolo 2
*** CAPITOLO SECONDO ***


Il suono irritante della sveglia mi costringe a far uscire un braccio dalle coperte che ricoprono il mio amatissimo letto per spegnere quel malefico aggeggio guasta-sogni.
Purtroppo per me,il mio tentativo di farlo smettere senza dovermi alzare fallisce e dopo neanche cinque tentativi,mi ritrovo completamente scoperto...
Fantastico! Se davvero il buongiorno si vede dal mattino,mi sa che oggi faccio meglio a rimanere a letto...
Molto svogliatamente e con la vista ancora un po' offuscata dal sonno,mi dirigo verso il bagno e comincio a prepararmi per la scuola.
Esco da lì dentro dopo aver fatto cadere tutte le spazzole dal mobile,aver sbattuto tre (e dico TRE) volte contro lo spigolo della doccia mentre entravo e uscivo ed essere quasi scivolato sul pavimento bagnato...

In conclusione:il mio umore (già pessimo di per se) è peggiorato nettamente in neanche venti minuti...
Come se non bastasse,arrivato in cucina vi trovo solo volti allegri,al contrario del mio e ciò provoca una sfilza di quelle fastidiosissime domande che fanno i genitori per impicciarsi negli affari di noi poveri figli senza privacy,alle quali rispondo prontamente con un "Non ho nulla,sono solo annoiato e un po' preoccupato per il compito di Algebra che devo fare alla terza ora"
Appena esco di casa,intorno  a me vedo solo ragazzi felici...chi per una nuova conquista,chi per un nuovo acquisto,chi invece perchè oggi c'è un bellissimo sole... Mentre io,invece,ho il morale sottoterra...
Sembra proprio che oggi tutti si siano messi d'accordo per accentuare il mio malumore e il mio sentirmi un'emerito stronzo... 
Arrivato davanti scuola la trovo già lì,appoggiata al muro accanto al cancello,dove aspettiamo sempre insieme il suono della campanella...
Dev'essersi alzata più presto appositamente per evitarmi...
La vedo girarsi nella mia direzione e i nostri sguardi si incrociano,ma solo per qualche secondo, perchè appena mi vede si ri-volta ed entra nel cortile della scuola, dove ferma la prima persona che incontra e ci si mette a chiacchierare,sperando di scoraggiarmi.
Purtroppo per lei,lo sappiamo benissimo entrambi che non basta questo per farmi desistere...
Infatti mi dirigo verso di loro a passo spedito,intenzionato a parlarle a tutti i costi, ma il suono della campanella mi precede e lei si avvia velocemente all'entrata insieme alla sua amica.
Sconsolato,mi dirigo anch'io  verso la porta principale,ma non prima di aver imprecato contro la campanella e quello stupido bidello che la suona SEMPRE al momento sbagliato...
Alla prima ora c'è storia dell' arte...mi sono sempre chiesto a cosa serva questa materia e non l'ho mai studiata,ne mi è mai interessata...
Infatti,passo tutta l'ora a rimuginare...
È da ieri che Mariavittoria non mi parla,cosa molto preoccupante visto che le uniche volte che io e lei litighiamo,dopo dieci minuti stiamo scherzando come se nulla fosse stato...
Deve essersi arrabbiata sul serio...
Ma come darle torto,dopo quello che è successo...
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Sospiro sentendo il mio stomaco brontolare per la fame e mi alzo svogliatamente dalla panchina su cui mi ero seduto per riprendere fiato...
O meglio,Mary crede che mi sia fermato per riprendere fiato,ma l'ho fatto più per lei che per altro. Io ci sono abituato,corro tutti i giorni tra allenamenti e ritardi a scuola,mentre lei invece,meno di cinque minuti fa era esausta e lo si comprendeva facilmente...
Sto per avviarmi verso il marciapiede,quando vedo Mary girarsi verso di me,probabilmente per spronarmi a muovermi,ma dopo neanche un istante la mia attenzione è rivolta ad una cosa ben più preoccupante dell'arrivare tardi a casa...
Una macchina spuntata dal nulla si dirige a tutta velocità verso Mariavittoria e si può facilmente decifrare dalla mia espressione quanto io sia sconvolto...
La vedo paralizzarsi alla vista del mio volto,così prendo a correre verso di lei, chiamandola a gran voce.
Fortunatamente riesco ad afferrare il suo polso e tirarla verso di me un'attimo prima che l'auto la investa. Meno male! 
La prima cosa che faccio è abbassare lo sguardo su quel piccolo esserino tremante che si è praticamente appiccicato alla mia maglietta,ma con la coda dell'occhio riesco a vedere l'automobilista che si allontana senza neanche fermarsi a controllare che Mary stia bene...bastardo! 
La mia attenzione però ritorna subito su di lei,ancora aggrappata alla mia felpa,con gli occhi serrati e il capo chino..."Stai bene?" le chiedo.
Pare svegliarsi solo ora da una specie di trans e alza la testa per guardarmi,quando all'improvviso si allontana di scatto,come scottata da qualcosa.
La vedo arrossire di botto e abbassare la testa prima di rispondermi quasi sussurrando "Si,ma è solo grazie a te Davide...tu...mi hai salvato la vita...non so proprio come ringraziarti,davvero..."
Solo in quel momento di momentanea lucidità realizzo quanto il suo il gesto sia stato sconsiderato,e glielo faccio notare,forse con troppa enfasi...
"Già,ti ho salvato la vita...ma ti rendi conto della stupidaggine che hai fatto?! Fermarsi all'improvviso in mezzo alla strada solo per chiamarmi...cazzo Mariavittoria hai diciassette anni,non sette! Almeno un briciolo di responsabilità dovresti averlo sviluppato!"
La vedo abbassare per l'ennesima volta lo sguardo,che aveva alzato poco prima per ringraziarmi,quando mi risponde con una vocina flebilissima "Hai ragione,scusami...sono stata davvero imprudente...mi dispiace di averti fatto preoccupare"
"Ti dispiace?! Potevi morire per questo lo sai? Mi è quasi venuto un infarto quando ho visto quella macchina così vicina a te! Lo sa anche mio fratello di cinque anni che deve guardare la strada prima di attraversare! È vero,quella macchina è apparsa all'improvviso,ma tu non avresti dovuto fermarti,per di più al centro della strada principale!"
Riverso su di lei tutta la mia frustrazione,esprimendo a parole tutte le preoccupazioni che avevo tenuto per me fino a quel momento,ma mi rendo conto troppo tardi dell'inadeguatezza delle mie parole,o meglio,del tono con cui le ho pronunciate...
"Ti ho già detto che mi dispiace,ti ho ringraziato per avermi salvata e non finirò mai di farlo...LO SO che il mio è stato un gesto sconsiderato,che credi?! Ma sembra proprio che tu non lo voglia capire! Che altro devo fare per farti comprendere che mi dispiace?" 
Stavolta il suo tono è fermo e deciso. O almeno all'inizio lo è, perchè alla fine è molto basso,quasi rassegnato...
Non dovevo dirle quelle cose,ho sbagliato e me ne rendo conto... 
"Mary,io...-" "Basta,se restare ancora qui significa stare a sentire te che mi urli in faccia cose acide come quelle che hai appena pronunciato,preferisco tornarmene a casa...DA SOLA!" Scandisce per bene le ultime parole e dal suo tono,capisco che è meglio lasciarla sbollire per un po'...
Sospiro e mi passo una mano tra i capelli
"Idiota! Non sei altro che un idiota  che non riesce mai a dire le cose al momento giusto!" mi dico. Mi picchierei da solo se potessi...
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
La campanella di fine lezione mi distoglie dai miei pensieri,ma per poco.
Infatti,nell'ora di storia sto già ripensando a come fare per riappacificarmi con Mary... non mi va per nulla di continuare così,anche se la vedo più difficile del solito questa volta...
Ieri sera l'ho chiamata al cellulare,a casa,le ho mandato sms,messaggi su whatsapp,messenger...le ho praticamente intasato il cellulare,ma niente.
Sono anche andato a casa sua,dove la madre mi ha detto che  ne voleva proprio sapere di parlare con me...
Ma temo che se non farò qualcosa alla svelta,le cose andranno sempre peggio per me...
Lei è sempre stata al mio fianco,mi ha sostenuto,incoraggiato,ha curato le mie ferite (in tutti i sensi della parola!) e non so come farei senza di quella piccola,grande nanetta...
Mary è sempre stata lì,al mio fianco,come un angelo custode. Un angelo dolce,gentile,simpatico,responsabile (ma non troppo),carico di vitalità...
Ed già da un po'di tempo che ho realizzato che se non fosse la mia migliore amica potrebbe essere la mia ragazza ideale...ma Mary è come una sorella per me,non potrei mai mettermi con lei...
Non per questo,però,non farò di tutto per rimettere le cose a posto...
Ho deciso, appena la scuola  sarà finita andrò a parlarle.Ad ogni costo. Non ho intenzione di aspettare ancora...









NOTE DELL'AUTRICE (LEGGETE PER PIACERE):
Salve ragazzi!
Sono tornata con il secondo capitolo di questa storia,più lungo rispetto al primo...spero che questa cosa non dispiaccia,perchè sinceramente io amo leggere capitoli chilometrici e a postare il primo così cortino mi son sentita un po'in colpa...
Parlando del capitolo in generale...come avete potuto capire a narrare è il nostro amato (ma non troppo) Davide... volevo dirvi che ho deciso di alternare i narratori capitolo per capitolo,così sapete cosa aspettarvi...
Per quanto riguarda il linguaggio, ho dovuto usare espressioni più forti,diciamo così, perchè dopotutto Davide è un ragazzo,per di più arrabbiato prima con Mary e dopo con se stesso...quindi... è venuto così!
Ringrazio tutti i temerari (lettori) che stanno leggendo,hanno letto e (spero) leggeranno questa mia piccola creazione e soprattutto la dolcissima summer_day e la gentilissima Scheherazade_Reim per le loro recensioni,che mi hanno resa davvero felicissima! A proposito, Sche-chan, ho una notizia per te, che scrivo sotto forma di piccolo spoiler:
dal prossimo capitolo (che è già work in progress) non ci saranno soltanto cuori spezzati e anime depresse (come Davide),ma anche qualcos'altro che...movimenterà,diciamo così,un po'di più la storia...
Contenta? ;) XD
Per gli aggiornamenti,come ho detto nella risposta alla recensione di Sche-chan, cercherò di creare una certa regolarità. Per ora non ho un giorno preciso in cui posterò, ma posso dirvi che gli aggiornamenti saranno o di giovedì o nel week-end,dipende da come mi organizzo nello scrivere...
Devo dire che non sono sicura al 100% del risultato,perciò fatemi sapere voi cosa ne pensate!
Detto questo,la smetto di annoiarvi e vi do appuntamento al prossimo capitolo...
Baci,KNT❤️

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Capitolo 3
*** CAPITOLO TERZO ***


Stamattina mi sono alzata più presto,appositamente per evitare di incontrare Davide,anche se probabilmente arriverà tardi,come al solito...In ogni caso,meglio prevenire che curare...
Ho paura che ce l'abbia ancora con me da ieri...
Lo so,ho fatto una cosa stupida,me ne rendo conto ;mi spiace davvero che si sia preoccupato tanto  ed è comprensibile che fosse turbato,ma non penso di essermi meritata quella sfuriata così esagerata. Ci sono rimasta di sasso. Mi sarei aspettata di tutto:una parola consolatrice , cose come "Non è stata colpa tua" e simili,ma non di certo che mi inveisse contro...
Quando sono arrivata a casa ho detto alla mamma che non sarei scesa per cena perchè mi si era chiuso lo stomaco (cosa alquanto strana,visto che il mio hobby preferito è mangiare,nonostante non sembri dalla mia minuta corporatura) e che non volevo vedere nessuno,solo starmene in camera mia.
Ho anche spento il cellulare,tanto per essere sicura di non aver disturbo da nessuno;poi mi sono gettata a peso morto sul letto chiudendo gli occhi con un profondo,rumoroso e...sospiroso sospiro.
Ed è bastato l'istante nel quale ho girato la testa fissando lo sguardo su di una nostra foto dell'estate scorsa,per far sprofondare anche la mia mente (oltre al cuore che giá vi era da parecchio tempo) nell'angoscia...
"E se è ancora arrabbiato con me domani? Se non mi vuole parlare? Se tra di noi cambiasse qualcosa e non fossimo più amici? Ci saranno ancora per me occasioni per guardarlo negli occhi e perdermi in quel mare di cioccolato fuso?" Sono queste le domande che mi hanno tenuta sveglia per tutta la notte,impedendomi di chiudere occhio...
Sto letteralmente crollando dal sonno...
Infatti appena mi ci avvicino, appoggio la testa al pilastro dove aspettiamo sempre insieme il suono della campanella,chiudendo gli occhi e cercando di ritrovare nell'imbottitura del mio giubbotto giallo acceso il calore dell'abbraccio di Davide,che tante volte,come ieri, mi ha fatta sentire in pace,serena,che mi ha confortata,oppure che mi ha semplicemente dimostrato il suo affetto per me...
Certo,c'è il rischio che stando qui lui arrivi e mi veda,ma sono troppo stanca per muovermi...
Volto la testa verso sinistra sentendo che qualcuno si sta avvicinando e lo vedo avanzare verso di me... Parli (anzi,pensi nel mio caso) del diavolo...
I nostri sguardi si incrociano per un secondo,ma io lo distolgo subito e mi affretto ad entrare nel cancello,dove (molto fortunatamente) scorgo quasi subito Fede, una mia compagna di classe,inconfondibile con i suoi capelli neri con le meches rosse...Perfetto!
Mi avvicino velocemente a lei e la saluto "Ciao!" le dico "Ciaooo!" mi risponde allegramente lei, travolgente e chiacchierona come al solito...infatti comincia subito a parlare a raffica di cose che non riuscirei a comprendere neanche se parlasse normalmente,senza quel suo forte accento bergamasco che rende le parole abbastanza incomprensibili...ma dopotutto è simpatica...
La mia attenzione peró è quasi subito indirizzata su qualcos' altro...sento due occhi puntati su di me e so di per certo di conoscerne il proprietario,che nel frattempo si sta dirigendo verso noi due...nulla di buono in arrivo...
I miei muscoli sono tesi come corde di violino e il battito è a mille,quando il suono della campanella giunge alle mie orecchie "Oh,è suonata...meglio andare in classe,altrimenti la Giacci* ci mette un rapporto per il ritardo..." dice Fede "Si,hai ragione...andiamo su!" le rispondo io,forse con un tono un po'troppo deciso,ma sono davvero sollevata...
Ci dirigiamo subito verso l'atrio e camminiamo a passo spedito,ma sento chiaramente Davide imprecare contro la campanella e "quello stupido bidello che la suona SMEPRE al momento sbagliato" come ha detto lui...
Appena dentro,mi fiondo in classe il più velocemente che posso.
Prima ora : Algebra. PUAH! Ho sempre detestato la matematica e non ci ho mai capito nulla nemmeno quando ero tranquilla,figuriamoci ora che sono in questo stato...
Sospiro (molto) pesantemente, tant'è vero che la mia compagna di banco si gira e mi guarda in modo interrogativo... si preannuncia una giornata pesante...


•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

La scuola è finalmente finita...che sollievo! 
Corro verso il cancello e per poco non inciampo nei lacci dei miei anfibi scendendo le scale,mentre prego tutte le divinitá che ho sentito nominare in vita mia di non incontrare Davide...
Mi guardo velocemente intorno;nessuno zaino verde fluorescente nei paraggi: via libera!!
Per essere sicura al 100% di non incontrarlo,m'infilo in una strada stretta e lunga al lato della scuola...è una scorciatoia,per di più poco conosciuta,quindi posso proseguire in tutta tranquillità.
Sono dieci minuti che cammino senza incontrare nessuno e questa cosa mi inquieta un po'... Come se non bastasse,ho la sgradevole sensazione che qualcuno mi stia seguendo...
Aumento il passo e sento che anche la persona (o qualsiasi cosa mi stia seguendo) lo fa. Allora comincio a correre. Sempre più forte...Alla prima occasione che mi capita,svolto e mi guardo indietro per controllare se c'è qualcuno che mi segue veramente oppure è la mia immaginazione,ma senza fermarmi.
Dopo un po' mi fermo un secondo per vedere dove conduce la stradina nella quale ho svoltato: senza accorgermene,sono finita in un vicolo buio,nonostante sia pieno giorno...
Fantastico! 
Ricomincio a correre,ma per poco,perché vado a sbattere contro qualcosa.
O meglio,qualcuno.
L'impatto è cosí forte da farmi cadere all'indietro col sedere a terra...che male! 
Anche da qui,sento subito un forte odore di alcool provenire dall'uomo contro il quale ho sbattuto...
Si volta verso di me,che nel frattempo mi sono alzata massaggiandomi la parte dolente e sorride in modo davvero poco rassicurante...
"Ma guarda un po'chi abbiamo qui...che bella signorinella..." dice con voce traballante mentre si avvicina a me...
Io incomincio ad arretrare,con una maschera di puro terrore dipinta sul volto,mentre quell'ubriacone avanza verso di me "Che ne dici di divertirci un po'...?" dice con voce impastata dall'alcool "Su...non aver paura di me..."
Continuiamo così finchè vado a sbattere contro qualcosa alle mie spalle,di nettamente vivo...
Mi allontano di scatto e mi accorgo che è un altro energumeno come quello di prima,che comincia ad avanzare anch'egli verso di me,con un ghigno terrificante...doveva essere lui a seguirmi poco fa...
Sono sempre più bianca in volto (non posso vedermi ma ne sono più che sicura) mentre mi ritrovo impossibilitata a muovermi,tra due fuochi terrificanti e malintenzionati che mi guardano con occhi languidi,ridendo maleficamente...
Le lacrime premono prepotenti per uscire dai miei occhi,ma le ricaccio indietro... vorrei urlare,implorare aiuto,ma la mia gola è secca e le parole muoiono ancora prima di arrivarvi,anche se nella mia testa rimbomba forte e prepotente un grido disperato...
"AIUTO!!DAVIDE...DOVE SEI?!"



*Giacci é il nome della prof. crudele,meschina,serissima,insopportabile e via dicendo di Babi, protagonista femminile di "Tre metri sopra il cielo",romanzo di Federico Moccia
NOTE DELL'AUTRICE CHE STAVOLTA È DI FRETTA:
Salve! 
Sono tornata,ma stavolta sarò breve perchè vado di frettissima...
Grazie tante a summer_day che ha recensito i due capitoli precedenti e a tutti quelli che leggono...
Il capitolo è più corto del precedente,perchè ho dovuto spezzarlo per ragioni di POV...
Non sono molto convinta del risultato e devo dire che a scrivere la parte del vicoletto mi sono sentita a disagio...
Ma ho anche un'altra notizia: per farmi perdonare della brevità,sto cercando come una matta delle immagini che possano corrispondere alla mia idea dell'aspetto di Davide e Mariavittoria e forse la settimana prossima le posteró...
A giovedì!
Baci,KNT❤️

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Capitolo 4
*** CAPITOLO QUARTO ***


 
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
La scuola finalmente è finita!!
Penso che al momento sia indescrivibile il sollievo che è in grado di darmi il semplice suono della campanella ,ma non ce la facevo più a stare seduto nella mia scomodissima sedia e aspettare la mia morte per assiderazione... i miei compagni che hanno il banco dell'altra parte della classe (e anche professori) si lamentano sempre per il caldo,così noi poveri sfigati che siamo sotto le finestre, in inverno congeliamo... Ho provato a convincere i miei compagni di classe a vestirsi semplicemente più leggeri,ma non danno ascolto a nessuno (anche se il vero problema sono i professori che stanno dalla loro parte...)
Scaccio questi pensieri tanto stupidi quanto inutili al momento e mi metto il mio zaino verde fluo sulla spalla destra e scendo le scale ad una velocità sovrumana,per essere sicuro di arrivare prima che Mary se ne vada.
Quando arrivo nel cortile la scorgo poco più avanti di me;sembra cercare qualcuno con lo sguardo e così facendo rallenta...PERFETTO! Aumento il passo e mi faccio avanti a suon di spallate e colpi di zaino involontari (e almeno una decina tra "SCUSA!" e "NON VOLEVO...!") tra la folla creatasi davanti all'entrata della scuola.
L'ho quasi raggiunta, quando mi sento chiamare "Davide!!Ehi!" È Stefano,un tizio che ho conosciuto ad una festa...È simpatico,logorroico come la sorella (credo si chiami Fede),ma meno strambo di lei...
Un tipo apposto,con l'unica pecca di arrivare SEMPRE al momento sbagliato...
Comincia parlare a macchinetta riguardo una tipa del quarto anno (lui è un anno più piccolo,va in terza) che non ho ben inquadrato per la quale si è preso una bella cotta,mentre io cerco di interromperlo,ma senza risultati...così mi ritrovo ad urlare "STEFANO!!" "...e allora pensavo che visto che sei il suo migliore amico...cosa?" dice lui,come se si fosse appena svegliato dal suo mondo immaginario solo quando ho alzato la voce...sospiro,poi gli parlo con tono piatto  "Senti,non ho tempo ora,scusa...parleremo un'altra volta,ok? Ciao!" 
Mi allontano e cerco con lo sguardo quella sagoma minuta che mi è tanto familiare tra la miriade di studenti ammucchiati nel cortile,non trovandola peró. Per un attimo vado nel panico,ma poi scorgo con la coda dell'occhio la figura di Mary che,già fuori dal cancello,svolta in una stradina laterale.
Corro per raggiungerla e per poco non vengo investito...Sembra proprio che tutti vogliano impedirmi di incontrarla oggi,perchè le macchine continuano a passare incessantemente... Dopo poco mi stanco di aspettare e mi metto a correre in mezzo alla strada,facendo slalom tra le automobili (e gli automobilisti,che non sembrano apprezzare il mio gesto) e sperando di sopravvivere a questa mia folle corsa...
Per qualche strano motivo quando appoggio i piedi sul marciapiede sono ancora tutto intero,cosí mi catapulto subito nella stradina... alla fine,a destra,vedo un vicoletto scuro,anche se è pieno giorno...cosa piuttosto strana...ma ora non ho tempo per queste inutili riflessioni sui vicoletti!
Sto per passare avanti e ignorarlo,pensando che Mary non avrebbe nessun motivo logico per infilarcisi dentro,quando,contro ogni mia aspettativa,sento delle urla provenire da lì...non capisco bene cosa dice,ma la proprietaria di quella voce non dev'essere in una situazione tanto bella...mi avvicino di più e capisco quello che dice "Lasciatemi!Aiuto!" dice la voce...la SUA voce...Mary!!!
Corro come un pazzo finchè poco dopo non mi ritrovo davanti ad una Mary scalciante,tenuta per le braccia da un energumeno dalla faccia poco sveglia,mentre un'altro tizio ancor meno rassicurante del primo le tiene il mento tra due dita e ghigna... 
"Ehi,voi due! Lasciatela stare! All'istante!" Il mio non è un vero e proprio grido,ma comunque il tono di voce è alto,persino più minaccioso di quello che avrei sperato...meglio così...
Quando sente la mia voce Mary alza di scatto gli occhi,lucidi di lacrime trattenute per troppo tempo,mentre il tizio che le teneva il mento si gira e mi guarda con un'espressione a metà tra il seccato e il disgustato... " Ehi,tu ragazzino...che diavolo vuoi? Vattene via e non rompere! Non vedi che sono impegnato?!" L'espressione vagamente incosciente che avevo scorto sul suo volto poco fa (come se fosse ubriaco e non del tutto consapevole delle sue azioni) viene subito sostituita da una...quasi rabbiosa,direi... "No...io non vado proprio da nessuna parte..." "Ragazzino...non so se l'hai capito,ma non mi piace ripetere le cose due volte" "Beh,invece si da il caso che per me non sia un problema ripeterti che non me ne vado di qui finché non lasciate andare Mary!" ribatto in tono di sfida 
"Marmocchio,te lo ripeto per l'ultima volta...vattene o ti succederà qualcosa di molto brutto..." "Ah si?..." "Si!" 
Mi spinge verso il muro,dove sbatto un po' la testa. Alza un braccio per colpirmi al volto,ma schivo il colpo abbassandomi giusto in tempo per non ritrovarmi con il naso rotto. Il tipo,invece (che ho capito essere reduce da una bella sbronza e quindi con i riflessi abbastanza lenti), non fa in tempo ad abbassare la mano,che va a sbattere contro il muro. Si sofferma un attimo a guardarsi le nocche,dove la pelle si è spaccata,dandomi così il tempo di spostarmi di lato.
Un attimo dopo,però,l'energumeno si sta già avventando su di me; mi getta a terra e si posiziona su di me,pronto a darmi un altro pugno. Mi sposto di lato per schivarlo e approfitto della posizione per dargli una ginocchiata. Il mio 'nemico' si accascia su di un lato e mi dà lo spazio sufficiente ad alzarmi e guardare in direzione di Mary,la quale ha appena dato una gomitata nelle costole a quel tizio che la teneva ferma,facendolo piegare in due. Il tutto accompagnato da un sonoro "E mollami!!" 
"Però..." commento io dopo un piccolo fischio d'approvazione "è meglio che da oggi in poi mi ricordi di non farti mai arrabbiare..." continuo avvicinandomi a lei con un sorrisetto sulle labbra "Sai,ho l'impressione che al momento le mie qualità da combattente dovrebbero occupare l'ultimo dei tuoi pensieri..." dice mentre armeggia col cellulare,probabilmente per chiamare la polizia e far  recuperare da loro questi ubriaconi...poi alza lo sguardo e la vedo sbiancare un po', per poi dire subito dopo con aria allarmata: "Dietro di te!"
Mi giro e vedo che l'uomo che poco prima aveva tenuta bloccata la mia migliore amica si è alzato e me lo ritrovo avanti a me "MAI dare le spalle al nemico!" dice dandomi un pugno sullo zigomo. Sarà anche mezzo ubriaco,ma tira pesante questo qui... Si protende in avanti come se volesse (anche lui) buttarmi di nuovo giù "Eh,no! Non lo sai che lo stesso trucchetto non funziona due volte?!" Fortunatamente le mie parole lo distraggono ed,essendo io più veloce di lui,gli do un pugno sotto il mento che gli fa piegare il volto all'indietro. Fa una smorfia di dolore e si tocca la parte dolente,così gli tiro un calcio nello stomaco,che lo fa piegare in due. Si appoggia al muro dietro di lui e cade a terra  "Deve avergli fatto proprio male," penso "per piegarsi e crollare così a peso morto..." ma le parole che pronuncio sono ben diverse "Vai a nanna,ti farà bene un po' di riposo..." dico soddisfatto. A guardarlo meglio, non è così 'adulto' come mi era sembrato nella penombra che c'era nell' angolino dov'era posizionato prima con Mary tra le braccia...sarà più o meno sui venticinque,non più su... "Certo che dev'essere messo proprio male per essersi ridotto così..." mi ritrovo a pensare Sospiro e scuoto la testa,ma poco dopo tutto il sollievo che ho provato nel vedere che era svenuto e non poteva dare fastidio per un po' sfuma,perchè sento la voce di Mary che mi chiama... "DAVIDEEEEEE!!!!" 
Mi volto verso di lei e vedo il tizio che mi ha aggredito prima venire verso di me con qualcosa di luccicante in mano...un coltello!  "Oh,merda..." esclamo


POV DAVIDE + MARIAVITTORIA

L'ultima cosa ben distinta che percepisco è un dolore lancinante al petto,insieme al suono di una sirena. 
Poi mi sento mancare...






NOTE DELL'AUTRICE (LEGGETE PER PIACERE È IMPORTANTE) :
Ciaooooo! Come state? Io benone...
Sono tornata con il tanto sofferto capitolo quarto (avete visto che è un po' più lungo stavolta..? ;) avrei voluto farlo più lungo,ma per qualche strano motivo scrivo tantissimo su carta,ricopio,aggiungo correggo per ore,ma mi viene sempre corto!! T-T ) e al momento non potrei essere più contenta...
Solo...non sono molto brava a descrivere le scene d'azione, quindi non so che cosa pensare di questo capitolo...non mi disgusta ma non ne sono neanche troppo convinta... perciò: recensite per farmi sapere!!
Questa settimana porto novitá (anzi,siete voi che le portate a me) : il capitolo oggi è dedicato a diverse persone:
1) alla dolcissima summer_day (vabeh,i capitoli sono sempre dedicati a lei),che ringrazio tantissimo per le sue bellissime recensioni e per aver inserito la storia (e me,ma anche lei è nelle mie autrici preferite) tra le preferite;
2) alla simpaticissima Free_Yourself che ha inserito la storia nelle preferite;
3)a giupinix,che ha inserito anch'essa la storia e la sottoscritta autrice in via di sviluppo tra i preferiti;
4) alla mia amica Clo che insieme a giupinix mi ha "gentilmente spronato a suon di minacce" a scrivere questo capitolo;
5) alle 209 persone (comprese quelle già citate) che hanno speso un po'del loro tempo per leggere la mia storia (non ci credo di aver superato i 200,cifra che comunque non immaginavo nemmeno lontanamente...grazie davvero! Se potessi vi abbraccerei tutti *-*)
6) e ,per ultimo (ma non per ultimo,non sia mai!) al mio amico Davide (ciauu! <3), come regalo di compleanno (in ritardo) e per la festa del papà...
Grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere sino a qui (Tranquilli,me ne vado non c'è bisogno di prendere i coltelli!!! >.< )... a giovedì! 
Baci,KNT ❤️

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Capitolo 5
*** CAPITOLO QUINTO ***


2948...
2949...
2950...
Ormai è quasi un'ora che ho deciso di contare i secondi scanditi dal ticchettio fastidioso delle lancette di quello scuro orologio a muro posizionato sulla parete bianca di questo corridoio bianco di quest'ospedale dannatamente bianco, cercando di riuscire ad evitare di pensare che mentre io sono qui,seduta su una scomodissima sedia di plastica blu sbiadita,la persona probabilmente più importante della mia vita è sotto i ferri in una sala operatoria,con un polmone perforato dal coltello che quel bastardo ubriacone gli ha conficcato e poi strappato dal petto mentre scappava quando ha sentito le sirene dell'auto della polizia...
Quanto avrei voluto,in quel momento,fare a quell'uomo ciò che lui aveva fatto a Davide... Ma la necessità più grande era curare il ragazzo che giaceva semicosciente sul ruvido asfalto,col petto grondante di sangue che scorreva copioso...
È stato terribile...mi è sembrato che mi fosse crollato il mondo addosso...ed il dolore che sentivo al petto era enorme,come se la pugnalata l'avessi ricevuta io e non Davide... 
I miei occhi non riuscivano a sopportare la vista di lui,sempre sorridente,allegro e pieno di vitalità,inerme e pallidissimo nel volto sfigurato da una smorfia di dolore,mentre giaceva accanto a me,che piangevo ininterrottamente e urlavo ai poliziotti appena arrivati "Presto! C'è bisogno di un dottore! Chiamate un ambulanza!"
Gli ho tenuto la mano per tutto il tempo;mentre arrivavano i paramedici e lo portavano in ambulanza,mentre arrivavamo davanti all'entrata del pronto soccorso,finchè non l'hanno portato in sala operatoria e ci hanno divisi...
É da allora che sono qui,a piangere su questa sedia con le gambe abbracciate al petto,sprofondando in una voragine di disperazione…
Ecco! L'ho fatto di nuovo! Ci sto pensando! *e ho anche perso il conto…*
Senza accorgermene ho ricominciato a piangere e le lacrime hanno ripreso a bagnare le mie guance,che asciugo violentemente con il dorso della manica della mia  maglietta.
Sbuffo sonoramente, alzandomi in piedi e scoprendo (con non troppa sorpresa da parte mia) di avere le gambe formicolanti. Perfetto! Ci mancava oggi…
Faccio qualche passo in tondo,ma poi subito mi risiedo mettendomi le mani nei capelli...diverse signore sono incuriosite dal mio strano atteggiamento,ma non ci faccio tanto caso...da quando sono arrivata non c'è mai stato un momento nel quale io sia stata completamente sola,ma non si è fatto vivo nessuno della famiglia di Davide...so che i genitori sono stati avvisati,ma sono partiti ieri sera per un  viaggio di lavoro.Da quel che ho capito stanno cercando di tornare il prima possibile,ma la cosa non sembra breve...
I miei invece sono stati avvisati,ma oggi la mamma aveva una riunione con gli altri insegnanti della scuola elementare dove insegna e papà un congresso fuori città su un parassita dei cani dal nome stranissimo che non ricordo,perciò arriveranno solo quando riusciranno a liberarsi. Per di più,purtroppo non ho incontrato nessuno che mi abbia potuto aiutare a capire qualcosa in più...mi hanno chiesto solo dei dati per l'identificazione del 'paziente'...
Come in risposta alla mia sete di conoscenza,vedo un'infermiera dal camice verde uscire dal reparto dove hanno portato Davide e dirigersi verso di me,così mi alzo di scatto e le vado a parlare "Mi scusi! Mi potrebbe dire qualcosa riguardo al ragazzo che è stato portato qui circa un'ora fa? Alto,capelli e occhi castani...sui diciassette... Si chiama Davide...L'hanno operato per ferita da arma da taglio e visto che lei viene da dove l'hanno portato,ho pensato che potrebbe aiutarmi...qui nessuno mi ha detto nulla fino ad ora..." dico gesticolando freneticamente .
L'infermiera -ora che la guardo meglio è abbastanza giovane-,con un espressione a metà tra il confuso e il divertito controlla nell'elenco che ha in mano e mi chiede "Eccolo qui...Davide...Davide...Davide...Ah,eccolo qui! L'unico ragazzo di oggi sui diciassette ad essere stato operato per ferita fortunatamente...stanza 119, terzo piano" "Grazie mille!" esclamo trattenendo l'impulso di saltarle al collo, mentre sto già correndo via...
Mi infilo nel primo ascensore che vedo,quasi rubando il posto a un ragazzo dall'aria stranamente familiare..."Scusa ma è urgente!" gli urlo mentre entro nella cabina e premo il tasto con su scritto 3.
Intanto,mentre l'ascensore sale,mando un messaggio ai miei col nome dell'ospedale, il numero della stanza e il piano dove si trova.
Appena le porte si aprono, fermo il primo infermiere che  passa e chiedo indicazioni. Dopo aver svoltato per circa sei o sette volte in corridoi TROPPO uguali per i miei gusti,finalmente trovo la stanza 119...
Quando entro,trovo un'infermiera che sta regolando la velocità di una flebo destinata a finire nelle vene di Davide. Concentro l'attenzione su di lui e non capisco neanch'io cosa provo...un miscuglio di sollievo,apprensione e tristezza...vedo che è a torso nudo,con delle -numerose- bende che gli fasciano il petto...sta dormendo,a quanto pare...
L'infermiera intanto ha alzato lo sguardo su di me e mi sta dicendo qualcosa che non ho recepito,infatti le chiedo "Scusi,ero distratta...può ripetere?" La vedo sorridere e poi cominciare a parlare "Ho detto che è ancora stordito per effetto dell'anestesia,ma che non si deve preoccupare...vedrà,il suo ragazzo si riprenderà presto! È un tipo forte!" dice dirigendosi verso la porta.
Non posso vedermi in questo momento,ma sono più che sicura di essere arrossita fino alla punta delle orecchie alle parole 'suo ragazzo' "Ehm...veramente non è il mio-" comincio,ma la porta si è già chiusa alle spalle della donna "...ragazzo..." finisco in un sussurro 
Mi volto verso l'oggetto della nostra discussione e mi soffermo a guardarlo...ha un'aria così serena...se non fosse per le bende si potrebbe dire tranquillamente che è il più normale tra gli adolescenti che sta dormendo aspettando il suono della sveglia...
No,non sembra proprio un ragazzo che ha salvato la sua migliore amica da due ubriaconi beccandosi una pugnalata in pieno petto...assomiglia più ad un angelo ferito caduto in terra...
"Ciao..." sussurro spostandogli una ciocca di capelli caduta sul viso "sai,prima di entrare avevo pensato a tante di quelle cose da dirti...ma ora,non sono capace di mettere assieme due parole... e lo so che è stupido parlarti ora che stai dormendo,quando potrei benissimo aspettare il tuo risveglio visto che non sei in coma,ma credo che non riuscirei a parlarti allo stesso modo se ora tu fossi sveglio..." faccio un profondo respiro e comincio a parlare...





NOTE DELL AUTRICE:
Ma salveeee! Eccomi di nuovo! Lo so,è tardi come orario per aggiornare,ma è già un miracolo il fatto che ci sia riuscita...avevo scritto più di metà capitolo (che doveva essere più lungo di così) ma poi mi si è cancellato tutto (O.O) e ho dovuto riscriverlo daccapo...dopotutto peró,questa cosa mi ha aiutata perchè pur di aggiornare ho lasciato in sospeso e a me questa cosa piace proprio (a voi di meno credo ^_^')
Scusatemi tanto se fa schifo...ma meglio questo che nulla no? ;)
Vado di frettissima,ma ci tengo a specificare che il capitolo è dedicato alla mia summer_day e che ringrazio tutti quelli che hanno inserito la storia nelle ricordate/seguite/preferite,che recensiscono e anche coloro che leggono solamente...vi adoro tutti! (siete più di 300... o.O non ho parole *^*)
A giovedì prossimo! ^-^
Baci,KNT ❤️

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Capitolo 6
*** CAPITOLO SESTO ***


Prima di iniziare,volevo dire che ho aggiunto dei pezzettini al capitolo V per spiegare la presenza della mamma :p (grazie giupinix che mi hai fatto capire che ci stavano meglio lì!) Ok,ora vi lascio al capitolo...Buona lettura! Ci vediamo sotto (OGGI LE NOTE SONO IMPORTANTISSIME LEGGETELE A FINE PAGINA!!!!)



​ Vociare.
Indistinto,confuso,vociare...
È tutto quello che riesco a percepire in questo momento...
Sono sdraiato su di un letto duro,abbastanza scomodo -sicuramente non è il mio- e anche con le  palpebre serrate riesco a capire che sopra di me c'è una forte luce. Neon probabilmente... per di più nell'aria c'è un forte odore di disinfettante...
Un ospedale. Ma perché sono in ospedale? 
Ah,già...la ferita al petto...quello schifoso ubriacone! Spero proprio che l'abbiano portato al fresco,dopo quello che ha fatto a me e quello che stava tentando di fare a Mary...già,Mary...chissà dov'è, se sta bene...
Provo ad aprire gli occhi,ma mi sento la testa pesante e le palpebre non sono da meno...è come se me le avessero incollate con l'attack...anche se ci provo,non riesco ad aprirle...
Cerco di sospirare,ma mi fa male il petto...perfetto!
Per distrarmi mi concentro meglio cercando di capire a chi appartengano le voci che sento e mi accorgo che sono femminili...due voci femminili più precisamente...
Una appartiene sicuramente ad una donna adulta (lo capisco dal timbro,anche se non riesco a comprendere le parole perchè parlano a bassa voce),mentre l'altra è decisamente di una ragazza,oltre ad essermi estremamente familiare...
Mary.
Sicuramente. 
Ha una vocina piccola,ma non acuta,una di quelle voci che ti mettono tranquillità solo a sentirle...la riconoscerei tra mille...
Sento un'esclamazione a voce non troppo alta  ("Ragazzo" mi sembra) e nello stesso momento una porta che si chiude. Subito dopo dei passi che si allontanano sempre più... Finalmente riesco ad aprire gli occhi e vedo Mary ferma davanti alla porta,imbambolata...
Si gira e comincia ad avvicinarsi e per un qualche strano motivo a me ignoto,mi ritrovo a chiudere gli occhi...
Una mano mi sfiora la fronte;piccola,delicata,fredda...e terribilmente tremolante...Mary che ti è successo?... 
"Ciao" un sussurro,anche se nel silenzio di questa stanza vuota,sembra che sia stato un grido...pensa che stia dormendo? "...prima di entrare avevo pensato a tante di quelle cose da dirti...ma ora,non sono capace di mettere assieme due parole...e lo so che è stupido parlarti ora che stai dormendo,quando potrei benissimo aspettare il tuo risveglio visto che non sei in coma,ma credo che non riuscirei a parlarti allo stesso modo se ora tu fossi sveglio" che significano queste parole? E perchè sento il cuore perdere un battito e accelerare all'improvviso?  
La sento fare un profondo respiro -o un sospiro non capisco cosa sia-,per poi ricominciare a parlare con voce rotta... "Sai,quando ti ho visto arrivare in quel vicolo,non sono mai stata felice come allora di vederti... ma quando quel tipo ti ha piantato il coltello nel petto...beh,avrei preferito mille volte lasciare fare a quei due quello che volevano,piuttosto che vederti ferito a quel modo... sono stata malissimo in quel momento,come se la pugnalata l'avessi ricevuta io al posto tuo e non ti nego che avrei voluto fosse così" eh,no! Questo proprio no! Se l'avesse ricevuta lei la coltellata,starei qui per niente e deve capire che se ho fatto questa cosa,l'ho fatta proprio per evitare che succedesse ciò che invece lei vuole... sto per dirle di smetterla,ma ricomincia a parlare, a tratti,come se stesse piangendo e infatti,poco dopo,delle lacrime salate mi bagnano le guance,segno che lei è molto vicina a me "...anche adesso,che so che ti riprenderai,non riesco a non abbattermi...il solo vederti così mi fa male...tantissimo...
So benissimo che è colpa mia e la cosa non aiuta di certo..." 
Si ferma un attimo e tira su col naso...non l'ho mai vista (o meglio sentita) così triste da quando ci conosciamo...mi si stringe il cuore a sapere che sta così per me...
"Se ti fosse successo qualcosa di più grave,io...adesso non sarei qui;non ne avrei la forza...non riesco ad immaginare una vita senza di te...
Senza te che sei la prima cosa a cui penso quando mi sveglio la mattina,l'ultima a cui penso quando vado a dormire;che sei il motivo per cui continuo ad andare avanti...
Grazie a te ho la certezza che se cado posso rialzarmi, perché ho qualcuno al mio fianco pronto a tendermi la mano, che non mi abbandonerà mai...e quel qualcuno sei tu...non riesco ad immaginare una vita senza di te perché ne fai parte forse più di chiunque altro: sei il mio migliore amico;il mio fratello;la mia guida; quella parte razionale della mia coscienza che non sempre riesco a far venire a galla e che mi sgrida se faccio una sciocchezza...
Non riesco ad immaginare la mia vita senza di te,perchè oltre ad essere tutto questo,sei il primo ragazzo di cui io mi sia innamorata veramente..."
NON CI CREDO.
VI PREGO.
DITEMI CHE È TUTTO UN INCUBO E CHE ORA MI SVEGLIO NEL MIO LETTO COME TUTTE LE MATTINE...
ANGELI O CHIUNQUE CI SIA LASSÙ,VI SUPPLICO...
"Si...sono innamorata del mio migliore amico...bel casino eh?" 
La conosco benissimo;abbastanza da poter dire di essere sicuro che stia sorridendo in modo abbastanza amaro in questo momento... "L'ho capito l'anno scorso," riprende "quando ti sei messo con quella Giulia,della IV B...non mi è mai piaciuta quella tipa,ma tu eri troppo concentrato su di lei per renderti conto di quello che era veramente...per colpa sua abbiamo anche litigato,perchè non le piaceva che tu avessi con una qualche ragazza che non fosse lei un rapporto importante come il nostro...mi dicesti che ce l'avevo con te perchè ci vedevamo di meno e che soprattutto ora che avevi una ragazza,non potevo essere il centro del tuo mondo,nè tantomeno il tuo cagnolino fedele che ti seguiva dappertutto...
Eri davvero furioso quella volta...ti avevo detto che l'avevo sentita dire alle sue amiche che stava con te solo perchè eri carino,per fare un dispetto a una che non sopportava che ti veniva dietro...ti dissi anche che il giorno dopo l'avevo vista baciarsi con Luca,della V C... 
Ma tu eri troppo preso dal suo aspetto e dalla sua falsissima maschera di gentilezza per credermi...mi chiedesti perchè ero così gelosa e insopportabile;di pensarci bene;di avvertirti quando mi sarebbe passata...
E ci pensai sul serio.
Mi chiesi perchè ogni volta che vi baciavate,che vi abbracciavate o semplicemente che vi vedevo assieme -tu così dolce,lei così falsa- avevo un senso di nausea e di enorme fastidio...
Mi chiesi perchè poi,dopo,ci stavo male...ed arrivai ad un'unica,terribile, conclusione: mi ero innamorata. E non potevo farci nulla... 
Ed è per questo che ora sono qui,a dirti queste parole che non sentirai mai,che non significheranno mai nulla per te,perchè sarà come se non te le avessi mai dette...
'Amor, ch'a nullo amato amar perdona' diceva Francesca*...non sapeva quanto si sbagliava..."
Si interrompe per un lungo periodo e mi dà l'impressione di non voler più aprir bocca...intanto ho modo di riflettere su tutto quello che mi ha appena detto la mia migliore amica...
Innamorata. Di me. Da più di un anno. E io non mi sono accorto di niente.
Ecco perchè tutti quegli strani comportamenti...quel suo disagio quando l'abbracciavo....quelle reazioni così strane che aveva tutte le volte che dicevo di uscire per rimorchiare,oppure quando le parlavo di Giulia (che,tra l'altro,quando sono andato a chiederle spiegazioni,ha ammesso tutto tranquillamente,senza preoccuparsi minimamente di come potessi restarci io) e di quanto fossi felice di stare con lei...
E io...sono stato davvero cieco...oh,Mary,potrai mai perdonarmi per averti fatto soffrire così tanto?
"Ecco...ora l'ho fatto...te l'ho detto...certo,non mi hai sentito,ma almeno l'ho ammesso ad alta voce e,in un certo senso,il peso che avevo sullo stomaco si è dissolto..." 
'Parla per te...io invece mi sento ancora peggio!' è il mio -un po' troppo schietto- pensiero...
Dei colpi alla porta distraggono entrambi (anche se lei non può saperlo) e sento una voce familiare dire "Marvi...piccola mia come stai?"
Poi dei passi che si avvicinano velocemente... e un rumore sordo,come se qualcuno fosse saltato addosso ad una seconda persona in un abbraccio stritolante...
"Mamma...io sto bene,però...Davide no...ora sta dormendo,è ancora sotto anestesia probabilmente..." dice Mary tra i singhiozzi
"Oh,cara...su,andiamo...lasciamolo dormire,deve riprendersi...Intanto noi ci andiamo a prendere un caffè e aspettiamo papà che sta arrivando...Così ci spieghi tutto quanto con calma,ok?" "Io,veramente..." risponde Mary "Niente storie! Su! Anche tu hai bisogno di riposo! Forza..." "Ma-" "Muoviti! Non vedi che io sono già fuori?!" la sfumatura della voce della madre di Mary è vagamente allegra e non so come prendere questa cosa...
"Ooooh,e va bene! Ma solo perchè Davide deve riposarsi!" conclude Mary a bassa voce,come d'altronde si è svolta tutta la conversazione...
Sento che di avvicina e subito dopo il tocco leggero delle sue labbra calde sulla mia fronte,il che stranamente mi agita...eppure,non mi ha mai fatto nessun effetto essere toccato da Mary...sarà per via di quello che ha appena detto?
Subito dopo cala il silenzio,rotto solo dai rumori esterni alla mia stanza.
Se ne sono andate...sospiro pesantemente (che male!) e -finalmente, dopo tanto tempo nel quale avrei voluto farlo ma non potevo- apro gli occhi...
Mi metto a sedere -non ce la faccio più a stare steso- e mi tocco la fronte,dove Mary mi ha appena dato un bacio...perchè mi ha fatto questo effetto? E soprattutto...
CHE COSA PROVO IO PER MARY?
Devo aver parlato ad alta voce senza che me ne accorgessi,perchè sento una voce familiare dire "Beh,amico non sei l'unico a volerne sapere di più,credimi..." 
Alzo la testa e trovo davanti a me,appoggiato alla porta con un'espressione malinconica sul viso,l'ultima persona che mi sarei aspettato di avere davanti agli occhi in questo momento...



*Cit. Divina Commedia, Inferno canto V (vv.73-142)


NOTE DELL'AUTRICE:
Salve gente! Come va la vita? A me bene!
Oggi sono arrivata abbastanza presto visto? D'altronde l'avevo promesso e le promesse vanno mantenute... 
In verità (...io vi dico...XD) avrei dovuto aggiornare ancora più presto,ma ho avuto un contrattempo col Francese (>.<)
Detto questo,spero che il capitolo vi piaccia,perchè non sono molto convinta del monologo di Mary,perciò fatemi sapere!
Come sempre, ringrazio tutti quelli che 
ricordano
seguono
preferiscono
recensiscono 
e anche che leggono solamente (non sapete che gioia vedere il numero delle visite crescere capitolo per capitolo *^*)
GRAZIE!! 
Come sempre,il capitolo va a summer_day e oggi anche a giupinix,a Clo (mi sento buona oggi con voi due minacciatrici ;) e visto che questo è lungolungo?) e a Free_Yourself
Vi lascio con una sfida: chi è secondo voi la persona alla porta? (lo so che si capisce ma lasciatemi godere un po, ^_^') 
A chi indovina il premio SPOILERINO! 
A giovedì!
Besos (oggi mi sento spagnoleggiante XD) KNT,❤️

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Capitolo 7
*** CAPITOLO SETTIMO ***


 Salve a tutti!! Scusate per l'orario in cui ho pubblicato,ma ho dei problemi con la connessione e quindi posso postare solo di sera (a volte tardi) quando sono a casa...sarà così anche per il prossimo capitolo,quindi chiedo scusa in anticipo per l'orario in cui pubblicherò... -_-' 
Comunque,volevo dirvi che questo capitolo è particolare,perchè ha il POV di Davide,anche se ce l'aveva anche quello precedente; sono dovuta uscire dallo schema per motivi di narrazione,quindi spero non vi dispiaccia...
Ma ora la smetto di annoiarvi e vi lascio al capitolo! Ci vediamo di sotto!! ^-^



"Stefano?" chiedo con gli occhi spalancati e sollevandomi a sedere di scatto  "In persona" mi risponde lui staccandosi dalla porta di metallo e vetro che separa la mia stanza dal corridoio ed avvicinandosi al mio letto -quello sulla sinistra-,sempre con un sorriso malinconico ad increspargli le labbra. 
Ma che ci fa lui qui? Come ha fatto a sapere cos'è successo? "Se te lo stai chiedendo,sono venuto a farti visita. Siamo amici -o almeno qualcosa che ci assomiglia-,no? Mi sembra naturale..." "Ma...-primo:-è davvero così facile capire quello che mi passa per la testa? E -secondo (cosa più importante)-,come hai fatto a sapere che ero in ospedale?" "Ho le mie fonti..." risponde con un'alzata di spalle.
Alzo un sopracciglio, segno del mio marcato scetticismo,poi sospiro pesantemente -che male! (Di nuovo!!)- e scuoto la testa... "Bah...non sono nelle condizioni di ascoltare le tue cretinate al momento,quindi farò finta di non aver sentito..." "Piuttosto..." riprendo dopo una breve pausa "tu prima hai sentito cosa ho detto,quindi eri già lì da un po'...mi chiedo: hai sentito anche quello che ha detto Mary?" " Ti riferisci al fatto che è innamorata di te da più di un anno e con tutta probabilità tu non te ne sei nemmeno accorto?" 
Arrossisco di botto -cosa poco dignitosa per un uomo,ma nella mia situazione non penso sia troppo rilevante visto come sono combinato...potrei sempre dire che è la medicina,dopotutto- e sembra essere una risposta abbastanza esauriente per Stefano, che riprende a parlare scuotendo la testa "Certo che sei proprio un caso perso tu!" e scoppia a ridere,al contrario di me che sono ancora più rosso,ma stavolta dalla rabbia "Hai finito?" chiedo "No! Comunque,ho sentito tutto...e non posso negarti che al momento sono letteralmente a pezzi" risponde abbassando la testa e anche la voce,che in meno di una manciata di secondi è scesa di qualche ottava... "Stefano..." dico in tono basso,ma lui mi interrompe prima che possa continuare "Sai,in fondo un po'me l'aspettavo...e avevo i miei buoni motivi per credere che fosse interessata a qualcuno,anche se non mi aspettavo minimamente che fossi tu...Nonostante tutto,però,continuavo lo stesso a sperare che un giorno avrei potuto significare qualcosa per lei..." conclude con un sorriso che di allegro non ha davvero NULLA.
Oddio...non bastava scoprire che la mia migliore amica è innamorata di me come notizia del giorno,ci voleva anche venire a conoscenza del fatto che è lei la ragazza più grande per cui Ste si è preso una cotta colossale... 
"Oddio,che razza di casino!!" dico chiudendo gli occhi e massaggiandomi le tempie,per poi riaprire lentamente le palpebre e cominciare a parlare allo stesso modo "E così...era Mary la misteriosa ragazza che ha fatto breccia nel tuo cuore...certo che avresti potuto dirmelo però eh!" concludo con un tono non più basso e pacato,bensì alto e abbastanza seccato "Beh,si da il caso che te l'abbia detto oggi all'uscita di scuola...ma evidentemente eri troppo preso dai tuoi pensieri per prestare attenzione alle mie parole..." "Davvero?" "Davvero...ma il punto non è questo.Anzi,non c'entra proprio niente... Quello che volevo -e voglio- dirti è che io non mi sono mai fatto avanti con Marvi perchè sapevo che nel suo cuore c'era già qualcuno ed era inutile provarci apertamente. Primo,perchè sapevo ci sarei rimasto anche peggio; secondo, perchè rispettavo -e rispetto- colui che è riuscito a conquistarla.
Ma ciò non significa che ti lascerò fare tutte le cazzate che vuoi,nè tantomeno ferirla...devi chiarire una volta per tutte con lei,ma prima di tutto con te stesso. Fatti un esame di coscienza;cerca di capire quali sono i tuoi sentimenti e vai a parlarle...deve sapere la verità. Se lo merita." finisce uscendo dalla stanza...
Sconsolato,mi ri-getto sul letto e cerco di fare un po'di ordine nei miei pensieri; tentativo vanificato da una voce a me sconosciuta che mi distrae "Wow amico,che hai combinato per far fare a quel tizio quella faccia tanto seriosa?" 
Apro gli occhi e vedo sulla porta un ragazzo che a occhio e croce deve avere la mia età...è abbastanza alto,capelli biondi e carnagione chiara;è vestito sportivo (un pantalone della tuta stretto grigio e una felpa rossa con la scritta SAN DIEGO STATE) e ha un borsone appoggiato alla spalla destra.
Qualcosa mi dice che quello che vedo è il mio nuovo compagno di stanza...
"Eh?" chiedo con espressione confusa.
Il biondino entra del tutto nella stanza e posa la sua borsa sul letto alla mia sinistra,per poi girarsi verso di me e sedersi sul bordo del letto con una gamba appoggiata e una penzoloni. 
"Beh, solitamente c'è una ragione per la quale un tizio esce dalla stanza di un altro tizio con un espressione seria -come quella che aveva il tipetto castano che è uscito da qui dentro poco fa- sul viso...e solitamente è perchè uno dei due ha combinato qualcosa...tu che hai combinato?" mi chiede.
Mi rimetto a sedere,col volto rivolto verso di lui,ma esito un po',prima di aprire la bocca per parlare -dopotutto non so nemmeno come si chiama e non so se è il caso di andargli a spifferare la mia vita-,ma lui (terza persona in un'ora) mi precede "Beh,se non vuoi dirmelo sei liberissimo di non farlo...ti comprendo,non ci conosciamo per nulla. E poi,sono fatti tuoi..." "Oh-" "Comunque" riprende interrompendomi per la seconda volta in due minuti "io sono Giovanni,piacere di conoscerti" 
Mi sorride e mi tende la mano,che io afferro prima di pronunciare "Piacere,Davide" 
Lo vedo fissarmi -studiarmi direi- per poi soffermarsi sulle mie bende e alzare le sopracciglia in un'espressione stupita "Ehi,che hai combinato per farti quello?" dice indicando con l'indice la mia ferita "È una storia più o meno lunga..." rispondo io "Beh,il tempo non mi manca...non penso proprio che me ne andrò presto da qui dentro,quindi...racconta pure!" "Come mai?" "Beh,perchè mi annoio e mi interessa ascoltare la tua storia visto che non ho niente di meglio da fare..." scuoto la testa sorridendo vagamente "No,dicevo...come mai dici che resterai qui per parecchio? Ti è successo qualcosa di grave?" 
Vedo Giovanni abbassare la testa per un secondo e scrollare le spalle,per poi rispondermi in tono decisamente diverso da quello di prima "Linfoma di Hodgkin*" dice alzando la testa "tumore al sangue" aggiunge vedendo la mia faccia confusa
"Oh. Io...mi dispiace" dico a bassa voce "E...come mai sei in questo reparto?" "Ti do fastidio?" dice con un'espressione abbastanza strana "Nono,anzi! Mi fa piacere avere un compagno di stanza!" dico agitando le mani davanti al volto freneticamente,neanche fossi una femminuccia! Oggi lo sembro in tutto e per tutto e la cosa mi irrita parecchio... "Comunque,mi hanno messo in stanza con te perchè a Oncologia al momento non c'è posto...sinceramente,ne sono sollevato. Per arrivare qui ci sono passato vicino e ho visto più o meno com'è...un posto triste,pieno di gente sofferente malata di cancro...gente che combatte per sopravvivere,che ha perso la speranza di guarire...in una parola: GRIGIO.
Io non sono così;voglio combattere la mia battaglia. E vincerla."
Tra di noi cala un improvviso silenzio,rotto solo dai nostri respiri -o meglio,il mio,visto che lui sembra non respirare-. 
"Beh,allora? Sta' storia arriva o te la devi inventare prima?" dice Giovanni risollevando il viso,all'improvviso nuovamente sorridente...
Sospiro e comincio a raccontargli tutto per filo e per segno,fino ad arrivare ai vaghi ricordi che ho dell'ambulanza e del pronto soccorso.
"Ma...dimmi una cosa" mi chiede il mio nuovo compagno di stanza,che intanto ha annuito diverse volte durante il mio racconto con aria pensosa
"Cosa vuoi sapere?" "Questa Mariavittoria di cui parli...è per caso la tua ragazza?" Arrossisco di nuovo (perchè continuo ad arrossire?!?!?!?!!),ma riesco a controllarmi e a scuotere la testa "No...non è la mia ragazza;se così fosse stato sarebbe stato tutto molto più semplice" 
dico a me stesso infondendomi coraggio per continuare 
"Vedi,Mariavittoria è una mia carissima amica,la mia MIGLIORE amica,ma ho da poco scoperto che è innamorata di me da più di un anno...me lo ha detto prima,mentre credeva che stessi ancora dormendo sotto effetto dell'anestesia...
Per rispondere alla tua domanda di prima: Stefano è uscito dalla mia stanza con aria seriosa perchè anche lui mi ha fatto una confessione" "Anche lui innamorato di te? Che rubacuori che sei Daviduccio!" dice facendomi un occhiolino tra le risate "Ahahahahahahahah,no;lui no...Stefano è cotto (parecchio) di Mariavittoria,ma non si è mai fatto avanti perchè immaginava ci fosse già qualcuno nel suo cuore...Per sbaglio ha ascoltato quello che mi ha detto Mary prima e mi ha detto che per ora si farà da parte -o meglio,non uscirà allo scoperto-,ma che dovrei dirle che so cosa prova nei miei confronti e fare chiarezza nei miei sentimenti. Ah,ha aggiunto anche di non fare cazzate con Mary,o se la sarebbe presa con me.
Però..." "Però...non sai se vuoi dirle la verità,giusto?" "Giusto.Ho paura che possa cambiare qualcosa tra noi...che si possa spezzare quel rapporto speciale che si era creato...penso sia lo stesso motivo che ha spinto Mariavittoria a non dirmi nulla per tutto questo tempo...
Perciò credo che forse sarebbe meglio lasciare le cose come stanno..."
"Beh,invece secondo me dovresti dirglielo...non puoi basare un rapporto importante come il vostro su una mezza-verità..." 
Breve e conciso.
"Naturalmente," riprende avvicinandosi alla porta "questa è solo la mia opinione...sei tu che devi scegliere cosa fare...ma mi sembri un ragazzo intelligente,credo che farai la scelta giusta..."
"Ma si può sapere quanti anni hai?" chiedo ridendo,più per sviare l'argomento che per altro 
"Io? Ne ho compiuti 20 un mese fa. Perchè?" "Fai già 'sti discorsi filosofici...complimenti eh!"
"Grazie,ma non cercare di sviare il discorso..." dice con sguardo vagamente ammonitore "io vado a farmi un giro dell'ospedale,tu intanto pensaci eh!" continua
"Vabene,lo farò." "Ci conto!" conclude uscendo dalla stanza con un braccio alzato in segno di saluto...
Mi sdraio sul letto a pancia sotto (dolore acuto alla ferita -_-)  e soffoco un grido coprendomi la testa con il cuscino...
CHE GIORNATA! E SIAMO ANCORA NEL PRIMO POMERIGGIO!!


*Linfoma di Hodgkin : 
Il linfoma è un tumore che ha origine nel sistema linfatico. I linfonodi sono invece agglomerati di linfociti - un tipo di globuli bianchi - e altre cellule immunitarie che si ingrossano in presenza di un'infezione da combattere. Dal momento che il tessuto linfatico è presente praticamente in tutto l'organismo, il linfoma di Hodgkin si può sviluppare in diversi organi, anche se molto spesso prende origine dai linfonodi nella parte alta del corpo (collo, torace e braccia).

(Io ho preso solo le parti che mi sembravano più importanti,se volete saperne di più andate qui -> http://www.airc.it/cancro/tumori/linfoma-hodgkin/?altTemplate=MobileSheetGuide#.VSbmoNkayc0 [se avete problemi col link fate copia e incolla in una pagina nuova,ma penso che già lo sappiate tutte ^_^' io lo scrivo per sicurezza e perchè so che "qualcuno" che legge e non è iscritto potrebbe non conoscere questo metodo] )






NOTE DELL' AUTRICE:
Ehiiiiii!!! Salve!! (Non continuo con le scuse sennò vi annoio troppo -_-)
Allora,oggi vado di fretta come non mai,ma ringrazio tanto TUTTI da chi legge a chi recensice/ricorda/segue/preferisce. GRAZIE!
Mi scuso tanto con chi aveva indovinato il personaggio e aveva avuto lo spoiler in parte sbagliato...il capitolo doveva venire in un modo ma invece l'ho riscritto per far entrare Gio! Spero vi piaccia lo stesso! ^-^ Anche perchè io,sinceramente,amo questo personaggio *^* la mia folle mente sta facendo pensieri che non potreste mai immaginare a riguardo *^* ho in testa grandi cose per lui! :) E non preoccupatevi,è solo stata modificata la sequenza temporale,quindi tra poco arriverá anche quello che avevate letto...;)
A giovedì!
Baci,KNT ❤️
P.S. Capitolo dedicato  a summer_day e a Free_Yourself che avevano indovinato il personaggio la scorsa volta ;)

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Capitolo 8
*** CAPITOLO OTTAVO ***


Salve gente!!! Oggi sorpresa nelle note dell'autrice a fine pagina come rimgraziamento a tutti quelli che leggono (tantissimi *^*)/recensiscono/preferiscono/seguono/ricordano ;)
E...POV a volontà!!!
Ora vado...a dopoooo!!



POV GIOVANNI
"Ci conto!" dico alzando il braccio in un segno di saluto e chiudendomi la porta alle spalle...
Faccio appena in tempo ad allontanarmi prima di scoppiare a ridere per via del tonfo seguito da un urlo soffocato che ho sentito provenire dalla mia nuova stanza...certo che quel ragazzo è proprio un caso perso!
Mi è sembrato abbastanza sveglio,ma sono più che sicuro che nelle questioni amorose sia davvero un tonto...
Che poi...migliori amici?! Bah...io ho i miei seri dubbi sulla probabilità che lui non provi nulla che sia più dell'amicizia nei confronti di quella ragazza...sembra così dolce da come l'ha descritta...
Non c'è niente da fare...Davide è davvero fortunatissimo,eppure nemmeno se ne rende conto apparentemente...
Io invece...non so che darei per avere accanto qualcuno che mi voglia bene,in questo momento!
Aaaaaaah...quanto avrei voglia di buttarmi sul letto con le cuffie dell' iPod incollate alle orecchie col volume al massimo e rimanere così a tempo indeterminato...
O almeno finchè non mi passerà questo momento di "depressione da solitudine" come la chiamo io...
Ma ho detto che avrei fatto un giro,quindi...tanto vale cercare di ambientarsi un po'...


POV MARIAVITTORIA 

"Si mamma,ho capito...CIAO!!" rispondo io esasperata facendo un segno di saluto con la mano "E non dimenticarti che devi tornare a casa prima delle otto cara!!" mi urla lei -per la terza volta da quando ho chiesto il permesso di rimanere ancora in ospedale per far compagnia a Davide quando si sveglierà- dal finestrino dell'automobile grigio metallizzato di mio padre,che intanto ha messo in moto la macchina e sta partendo.
Appena vedo che hanno passato i cancelli dell'ospedale,mi lascio andare ad un sospiro di sollievo e mi getto a peso morto sulla prima sedia che trovo nella hall dove sono appena entrata quasi di corsa.
Che fatica! 'Non lo disturbare...non forzarlo a mangiare,se non vuole...non affaticarlo...non assillarlo con troppe chiacchiere... e bla bla bla bla'...certo che i genitori sono davvero pesanti quando vogliono! Va bene che tutti a volte siamo un po'bambini,ma non fino a questo punto! Neanche avessi tre anni!!
Ed è così che,borbottando immersa nei miei pensieri omicidi nei confronti dei genitori -e cercando di ricordare se per arrivare da Davide devo girare nel corridoio di destra o in quello di sinistra-,vado a sbattere contro qualcuno,il che mi fa quasi cadere a terra...che orrenda sensazione di dejà-voux! E soprattutto che orrendi ricordi!
Alzo lo sguardo e vedo davanti a me un paio di occhi di un insolito azzurro-grigio che mi fissano apparentemente preoccupati,contornati da una marea di capelli biondi...che figuraccia!! 


POV DAVIDE

"Ehilà! Sono tornato!" è la voce di Giovanni a risvegliarmi completamente dal mio stato di dormi-veglia,anche se quando rispondo,la voce è ancora impastata dal sonno "Uhm...ciao. Fai piano Gio,che ho un sonno tremendo e l'ultima cosa che voglio è sentire rumoracci fastidiosi al momento..."  "Peccato,perchè ci sono visite per te" "Bah...inventati qualcosa allora! Digli...digli che sto dormendo e che ho chiesto espressamente di non essere disturbato...ecco!" rispondo io "non voglio vedere nessuno!" concludo
 "Neanche me?" aggiunge un'altra voce,femminile e acuta,ben diversa da quella di Giovanni...
Il solo sentirla mi fa scattare a sedere -il che fa volare il cuscino che avevo in testa-,in modo da poter vedere in faccia la mia interlocutrice. 
"Mary..." "Davide!" dice con un'espressione stupita più falsa di una collana di ferro dipinto spacciato per oro "Quindi non stavi dormendo..." continua con uno di quei sorrisetti che sembrano dire "Beccato!!"
Alla mia destra,sento Giovanni ridacchiare e gli lancio uno sguardo omicida prima di tornare a rivolgermi a Mary  "Ma smettila,scema!" dico con il sorriso sulle labbra e posizionandomi meglio sul letto,facendo spazio,mentre lei mi si avvicina "Vieni qui" dico battendo una mano sul posto vicino a me,che dopo poco viene occupato da lei.
Appena è abbastanza vicina,la abbraccio e la stringo forte a me.
Certo,l'imbarazzo è tanto se ripenso a quello che mi ha detto,ma sono troppo felice di vedere che sta bene per pensarci...
Un deciso bussare alla porta ci fa staccare immediatamente e pare che anche Gio sia stato colto di sorpresa...
Poco dopo entra un infermiera che informa Giovanni che "il dottor Negri ha appena finito le visite previste per oggi" e che "se vuole ora può andare a parlargli."
"Si,va bene. Grazie." risponde lui "Se vuole seguirmi..." aggiunge l'infermiera. Gio annuisce e si dirige verso la porta,seguito dal mio sguardo attento. Quando,appena prima di uscire dalla stanza,si gira  mima con la bocca - facendo attenzione di non farsi notare da Mary,che intanto sta guardando fisso sul letto- "PARLALE" indicandola.
Io invece,gli dico (allo stesso suo modo) "VIA!!" facendogli segno con la mano.
Fortunatamente,dopo tre secondi la stanza si svuota parzialmente e rimane occupata solo da me e Mary e,quando alza il viso,noto subito che ha le lacrime agli occhi
"Ehi...che hai?Dai,su! Non piangere..." le sussurro "È...è che...non ce la faccio..." dice lei tra i singhiozzi "se...se tu ora sei qui e...e hai questa ferita...e tutti quei graffi..." si interrompe guardando il mio petto fasciato e riprendendo fiato "è solo colpa mia...se...se ieri non fossi stata così stupida...non avremmo litigato e non sarebbe successo niente di tutto questo..." continua prendendo a piangere ancora più forte  "Shhh...basta ora..." le dico poggiandole un dito sulle labbra -la vedo sgranare gli occhi,non saprei dire se dalla sorpresa o dall'imbarazzo- "non è niente...mi passerà...guarirà. Come fanno tutte le ferite...per quanto possano essere profonde e dolorose,alla fine si risanano...
E poi...se ti ho difesa è solo perchè l'ho voluto io...se non avessi voluto non l'avrei fatto"
Sorrido.
Sorride tra le lacrime.
Sorridiamo assieme. 
Quanto mi è mancato!
Mi butta le braccia al collo e io ricambio l'abbraccio, decisamente più sereno di prima.
"Però..." continuo con un piano preciso in mente "c'è da dire che se sei una nanetta incapace che va a ficcarsi sempre nei guai,non è di certo colpa mia,eh!"
"Come prego?" si stacca immediatamente e lo sguardo si fa più pungente...benissimo!
"Beh...ho detto che sei una nanetta incapace che si va sempre a ficcare nei guai e di questo io non sono certo responsabile..."
Fronte aggrottata. 
Fantastico! Ci sono quasi! 
"Ti ricordo, caro 'signor perfezione',che se mi sono infilata in quel vicolo è stato solo perchè volevo evitare di  incontrare il qui presente mio pseudo-migliore amico..." dice indicandomi con l'indice "E poi..." "Siiiiiiiiiii?" "Io non sono una nanetta!! Sei tu che sei troppo alto!" Bingo! Ora comincia il divertimento!! 
Alzo un sopracciglio e comincia una battaglia all'ultimo sangue tra sguardi omicidi,finchè non scoppiamo a ridere nello stesso istante
"Sei un caso perso" dice lei scuotendo la testa 
"Ma davvero?" "Si" risponde facendomi l'occhiolino "Ehi bimba...forse non sai con chi hai a che fare...ti conviene rimangiarti quello che hai detto" dico con un sorrisetto di superiorità scherzosa "Altrimenti?" "Altrimenti..." dico io avvicinandomi pericolosamente -per lei- al suo volto "succede questo!" sussurro un secondo prima di cominciare a  farle il solletico dappertutto.
Così,tra urla,risate e gomitate,senza neanche accorgercene,finiamo distesi sul letto uno sull'altra,con i visi a pochissima distanza l'uno dall'altro...
Oddio!
"E il premio 'Pomodoro più maturo',quest'anno va a...Davide e Mariavittoria!!!"


NOTE:
Sciaoooooo!!!
Como estas? 
Io bene e voiiii?
Eccomi qui di nuovo! Spero scuserete il capitolo cortino,ma purtroppo ho dovuto...devo introdurre un'altra scena ma non saprei (e vorrei) tagliarla se l'aggiungessi ora. Quindi...eccoci quiiii!
Allora;la sorpresa è questa: 

Image and video hosting by TinyPic

Visto che non ho trovato nessuna immagine che mi soddisfacesse,quando ho visto che la mia amica aveva pubblicato questa immagine,ne ho approfittato...descrive tutto dei personaggi come li immagino io: sia l'aspetto che il carattere...
Davide ad esempio,è il tipo furbetto che potrebbe fare una cosa del genere...
Ma in amore (quello serio) sappiamo che è una pippa...
Mary invece...vorrebbe tanto che una cosa del genere accadesse,ma non in questo modo...infatti oltre ad arrossire, secondo me la tipa ci è rimasta un po'male...
Comunque...fatemi sapere se apprezzate (sia capitolo che immagine...io la trovo tenerissima *^* la amo)
A giovedí!!
Baci,KNT❤️ P.S. summer_day e Free_Yourself,come sempre è tutto per voi questo capitolooo

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Capitolo 9
*** CAPITOLO NONO ***


Vi aspetto nelle note!!! Molto importante!!!!!!


POV MARIAVITTORIA

"Ehi bimba... forse non sai con chi hai a che fare... ti conviene rimangiarti quello che hai detto" dice con un sorrisetto 
"Altrimenti?" rispondo io in tono di sfida scherzosa. 
"Altrimenti..." dice avvicinandosi al mio viso...
Oddio. Che vuole fare?! 
Arrossisco come non mai, indietreggiando di pochissimo -anche se non so se se ne è accorto-, quando pronuncia sottovoce 
"...Succede questo!"
Subito dopo comincia a farmi il solletico dappertutto e io non resisto neanche cinque secondi prima di cominciare a ridere come una pazza... 
Ad un certo punto non ce la faccio più e comincio a dargli delle gomitate per farlo smettere, stando attenta a non colpirlo sulle bende.
Ho l'impressione che se continuiamo così, tra non molto arriverà qualcuno a dirci di abbassare la voce...
Sto per esprimere questo mio pensiero, quando cadiamo entrambi sul letto e ci ritroviamo l'uno sull'altra... ODDIO!!!
L'unica cosa che mi aiuta un po' è vedere che anche lui è imbarazzato almeno quanto me... 
Nonostante ciò, ha gli occhi grandi, indagatori, fissi nei miei e non sembra intenzionato a distogliere lo sguardo, cosa che mi fa arrossire -se possibile- ancora di più.
Come a confermare questo mio pensiero, la voce di Giovanni raggiunge le nostre orecchie 
"E il premio 'Pomodoro più maturo', quest' anno va a... Davide e Mariavittoria!!"
Al sentire queste parole, Davide si stacca subito, come risvegliato da una sorta di trance in cui era entrato e si mette a sedere guardando un punto fisso sul letto, fingendo di trovare interessante una pieghetta del lenzuolo bianco, mentre io mi rialzo lentamente.
Giovanni, invece, sembra abbastanza divertito dalla cosa, infatti scoppia a ridere tenendosi la pancia con le mani.
Appena sente il suo ridere, Davide alza la testa di scatto e gli lancia uno sguardo omicida, che però l'altro ragazzo sembra ignorare; anzi, lo fa ridere ancora di più!
"Smettila!" gli dice Davide "Dico sul serio... se non la smetti immediatamente, giuro che ti lancio qualcosa addosso eh!" 
"Non ci penso nemmen-" risponde il biondo, ma viene interrotto da un cuscino volante che gli arriva in faccia 
"Ehi!!" grida tenendosi il naso 
"E non provare a dire che non ti avevo avvisato!" dice Davide per tutta risposta con uno sguardo corrucciato.
Stavolta sono io a scoppiare fragorosamente a ridere, seguita a ruota da Davide e dopo un po' anche da Giovanni, che alla fine scuote la testa sorridendo.
Stiamo ancora ridendo, quando la porta si spalanca ed entra nella stanza un' infermiera che ci dice in tono severo:
"Ma insomma ragazzi! Non urlate a questo modo! Ci sono delle persone che stanno cercando di riposare di lì!" e con una clamorosa sbattuta di porta esce dalla stanza.
Noi tre ci guardiamo in faccia per qualche secondo e scoppiamo a ridere di nuovo
"Certo...certo che voi due, ragazzi, eravate davvero divertentissimi da vedere prima..." dice Giovanni tra le risate cercando di tornare serio, ma ottenendo l'effetto contrario, probabilmente ricordando la scena di poco fa e guadagnandosi un' occhiata inceneritrice da parte del ragazzo affianco a me
"Rossi com'eravate, avreste potuto davvero fare concorrenza a due pomodori... per non parlare poi di quando vi siete staccati... esilerante!!
Tu, Davide, poi... se cercavi di farti credere interessato a quel lenzuolo, beh sappi che non ci sei riuscito per nulla!" aggiunge facendogli l'occhiolino
"Ma... ditemi... che stavate combinando??" 
"Nulla di quello che poteva sembrare, giuro!!!!" dico -anzi, urlo- subito io, agitando le mani davanti alla faccia in preda ad un terribile rossore.
"Oh, ma ci credo non ti preoccupare..." risponde con un sorrisetto... 
Dei colpi di tosse ci fanno girare verso di Davide, che ha anch' egli le guance imporporate 
"Beh si è fatto tardi..." dice facendo finta di controllare l'ora "Mary, tu non devi tornare a casa??" aggiunge rivolgendosi poi a me
"Eh, si... Mi sa che hai ragione...
E poi, l'orario delle visite sta per finire e non voglio altri rimproveri da quell' infermiera antipatica!" rispondo io facendo una smorfia conclusiva.
"Ahahahahahahahahah! Hai proprio ragione!" risponde Giovanni
"Beh... Allora... Io vado... Ciao!" dico salutando con la mano 
"Ehm... Ciao..." risponde Davide 
"A presto!" è invece il saluto allegro del biondo, che sta ancora sorridendo.
Esco chiudendo molto piano la porta alle mie spalle per evitare nuovi richiami da parte dell' infermiera di prima e, dopo diversi minuti, riesco a trovare il corridoio che mi porta all'uscita dell'ospedale.
Arrivata alla fermata, faccio appena in tempo a prendere l'ultimo treno che mi porta alla stazione vicino casa mia.
Per tutto il tragitto sto in piedi vicino alla porta scorrevole del vagone pieno di pendolari che ritornano dal lavoro nel quale viaggio, ascoltando la musica a tutto volume.
Appena arrivata a casa, getto il mio -sporchissimo oramai- giubbotto giallo sulla poltrona del salotto, stando ben attenta a non farmi notare dai miei, visto che sono già le nove e loro mi avevano raccomandato di tornare entro le otto.
Purtroppo la mia impresa fallisce miseramente, infatti mi sento chiamare dalla cucina:
"Signorina... ti avevamo raccomandato di rientrare prima delle otto o sbaglio??" 
È mio padre che, come fa sempre quando mi sgrida, ha corrucciato la fronte e mi sta guardando storto... 
È una persona molto pacata, ma quando si arrabbia... Beh, sarebbe meglio non averci proprio a che fare!! 
"Ecco, vedi... il fatto è che la metro ha fatto ritardo e ho dovuto aspettare alla stazione... 
Infatti sono tutta infreddolita e mi fanno male le gambe... Penso proprio che andrò a fare una bella doccia!" dico dirigendomi lentamente verso le scale, che salgo di corsa urlando "Non aspettatemi per cena! Sono troppo stanca... Vado direttamente a letto... Buonanotte!!"
Intanto mio padre sospira e scuote la testa, poi ritorna in cucina.
Appena arrivo al piano di sopra, mi catapulto sotto la doccia, trovando sollievo nel sentire l'acqua calda scrosciarmi addosso e portarsi via tutti i brutti pensieri, lasciando spazio solo a quelli belli, come ad esempio il ricordo di me e Davide nella sua stanza d'ospedale.
Al solo pensarlo mi viene il batticuore... quando mi ha abbracciata mi sono sentita al settimo -ma che dico, decimo!- cielo...
Dopotutto, se si ignorano gli eventi della mattinata e il fatto che Davide aveva un buco nel petto fino a qualche ora fa, non si può dire che questa giornata sia stata così pessima... 
E poi, ho conosciuto anche Giovanni, che è davvero simpatico!
Mi chiedo per quale motivo sia in ospedale; a prima vista sembrava abbastanza in forma... Mah!
Esco dal bagno dirigendomi direttamente nella mia camera, con già indosso il mio pigiama azzurro, e lì mi butto con le braccia aperte sul mio letto, quando il suono del mio cellulare mi avvisa dell'arrivo di un nuovo messaggio.
È da Davide... 
Lo apro molto lentamente e ne leggo il contenuto più e più volte, sorridendo come un' ebete davanti allo schermo del telefono, finchè non mi addormento con il cellulare sul petto.


POV DAVIDE 

'Ehi, scusa per prima... Non volevo caderti addosso, sul serio...
Ma tanto mi perdoni, vero? Anzi, scommetto che l'hai già fatto ;) Notte nanetta ;-*'
"Ti decidi o no a inviare quel maledetto messaggio?!?!" 
È Giovanni che mi urla dietro. Come biasimarlo... Sono stato più di mezz'ora a digitare e cancellare messaggi e ad assillarlo chiedendogli consigli vari e, da quando ho finito di scrivere, sto aprendo e chiudendo la pagina dei messaggi in continuazione... 
"Si, ho capito, lo invio! Ma smettila ora!!" 
"Smettila... ma se stai dicendo la stessa cosa da un quarto d'ora!!" 
Prendo un respiro, chiudo gli occhi e avvicino il pollice all' icona 'Invia', prima tremolando con l'occhio sinistro mezzo aperto, poi di scatto al "E muoviti!" di Gio, che appena invio il messaggio alza le braccia in segno di vittoria e urla:
"Ce l'ha fatta signore e signori!! Ce l'ha fatta!!! Applausi!!!" concludendo con un applauso decisamente ironico.
-Per la seconda volta- gli lancio un cuscino addosso, ma stavolta lo devia con il braccio
"Ehi, malatino... non sei un po' troppo in forma per uno che si è svegliato dall' anestesia solo da poche ore?" mi dice poi dirigendosi verso il suo armadietto, dal quale tira fuori un lettore mp3 e delle cuffie, che appoggia alla base del collo.
"Beh, anche se non sembra è stato massacrante... Ho tutta la zona intorno (e sotto) alle bende indolenzita..." dico toccandomi la fasciatura sul petto 
"È stato tremendo soprattutto con Mariavittoria... Doppio stress: sia fisico che morale!" finisco stendendomi sul letto. 
"Senza offesa, ma sinceramente, a me sembri davvero un deficiente" 
"Perchè sarei un deficiente?" 
"Per il semplice motivo che non sai cosa darebbe la gente per avere una ragazza così al suo fianco. 
E tu, che hai questa fortuna, la tratti con indifferenza, senza fermarti nemmeno un attimo a pensare; a cercare di capire se davvero è solo un' amica per te..." 
Le sue parole mi fanno zittire, non avendo una risposta da dargli 
"E poi..." continua "devi renderti conto che non puoi continuare così... Non si merita di sentirsi dire solo bugie! Se sei innamorato di lei devi prendere coraggio e parlarle!" 
"Ma io non sono innamorato di Mariavittoria!!"
"Sicuro?"
"Sicuro!"
"Tanto meglio... Vuol dire che ho campo libero e posso provarci con lei... Visto che non ti piace..."


POV GIOVANNI

"Tanto meglio... Vuol dire che ho campo libero con lei... Visto che non ti piace" gli dico in tono pacato, ma in realtà non aspetto altro che una sua reazione
"Non ci provare nemmeno!! Tu Mary non la tocchi!!" mi urla Davide.
BINGO!
Alzo un sopracciglio e sorrido eloquente, come a dire 'E così non ti interessa eh?'.
Comprendendo il significato del mio sorriso, il ragazzo nel letto affianco al mio assume un' espressione corrucciata e mi risponde:
"Smettila! Ho già detto che non sono innamorato di Mary! I tuoi stupidi trucchetti non riusciranno a farmi dire il contrario!"
"Come vuoi..." dico stendendomi e accendendo il mio lettore mp3.
Mi giro su di un lato e vedo sulla sveglia che sono già le dieci e quarantacinque. Così dico a Davide "Beh, si è fatto tardi... Che ne dici di dormire?", anche se di sonno ne ho ben poco al momento...
"Dico che non vedo l'ora! Sono distrutto..."
"Allora buonanotte" 
"Notte"
Si gira su di un lato e spegne la luce affianco a lui, lasciando la stanza nel buio.
Io intanto faccio partire una canzone a caso, che però riconosco sin dalle prime note.
Welcome to my life.
Quante volte, nella mia camera, ho alzato al massimo il volume delle casse come il protagonista, ascoltando questa canzone tante di quelle volte che potrei interpretarla alla perfezione... 
È una di quelle che mi accompagnano dall' inizio dell' adolescenza, che mi fanno sentire compreso almeno da qualcuno...
Ecco che come sempre, le parole del ritornello mi rimbombano nella testa, facendomi uno strano effetto...

To be hurt
to feel lost
to be left out in the dark
to be kicked
when you're down
to feel like you've been pushed around
to be on the edge of breaking down
when no one's there to save you
no you don't know what is like
welcome to my life!

Sto per cominciare a sentirmi male, quando la voce di Davide mi distrae dal testo.
Io sono fatto così, ascolto canzoni abbastanza deprimenti, che mi ricordano il mio passato e mi fanno male, ma allo stesso tempo mi fanno sentire compreso, almeno da qualcuno...
"Ehi Gio... Gio! Rispondi! Tanto lo so che sei sveglio..."
"Mh... che vuoi?"
"Non riesci a dormire neanche tu?"
"No."
"Senti... Ecco; stavo pensando..."
"Cosa?"
"Che ti ha detto il dottore?"
"Bah... solite cose..."
"Solite cose?"
"Facciamo qualche analisi tra qualche giorno; ci rivedremo presto; spero ti ambienterai qui; blablabla... Nulla di che credimi..."
"Se lo dici tu... Ma ora dove stai andando??" conclude guardando verso di me, che sono vicino alla porta
"A fare un giro..."
"Alle undici di sera?"
"Si"
"Per la terza volta?"
"Dormi!" gli dico chiudendo la porta alle mie spalle.
Stando attento a non farmi beccare da qualche infermiere, mi dirigo al piano terra, che da sul giardino.
Arrivato lì, scelgo un albero abbastanza robusto e mi ci siedo sotto, con la schiena appoggiata al tronco e gli occhi fissi al cielo.
Rimango così a pensare a tutto quello che è accaduto oggi, in particolare a quello che mi ha detto il dottor Negri e a quanto io sia solo al momento, quando l'unica cosa di cui ho realmente bisogno è avere qualcuno al mio fianco...
Si potrebbe dire che sono come una stella solitaria, ma non si saprebbe di essere completamente fuori strada... Anche la più piccola delle stelle non è sola e sa di non esserlo. Sa invece che non troppo lontano c'è qualcuno o qualcosa come lei al mondo e che deve solo aspettare di incontrarla...
Io,invece... mi sento più solo di un astronauta in missione sulla luna...
Sono ancora immerso nei miei pensieri, quando sento una voce provenire da sopra di me 
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!"




NOTE DELL' AUTRICE CHE CAMMINA CON UNO SCUDO DAVANTI ALLA FACCIA:
Ehm... salve?
Ecco, volevo dire per discolparmi che mi dispiace davvero tantissimo di non essere riuscita a pubblicare Giovedì scorso, ma ho avuto davvero un sacco di impegni incasinati e non sono riuscita a scrivere nulla per tutta la settimana (anche precedente)...
Per compensare ho fatto il capitoletto più lungo del solito (o forse no? o.O).
Se volete, vi lascio il link per vedere testo e traduzione della canzone che ascolta Gio, che altro non è che la bellissima Welcome to my life dei Simple Plan 
( Qui -> https://youtu.be/kNlmhdZ-J6Q )
Vi consiglio di ascoltarla perché:
1- è abbastanza importante (ma nel prossimo capitolo ci sarà un' altra canzone ancora più importante di questa che farà da filo conduttore di diverse cose)
2- è bellissima ( ma non quanto quella del prossimo capitolo *-* )
Detto questo, ringrazio di cuore tutti quei fantastici temerari, alias coloro che: recensiscono/preferiscono/seguono/ricordano/leggono solamente la mia storia.
Grazie di tutto!
A giovedì!
Baci, KNT ❤️

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Capitolo 10
*** CAPITOLO DECIMO ***



POV GIOVANNI

"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!"
Quest'urlo mi fa alzare la testa di scatto e l'unica cosa che riesco a vedere è qualcosa che si dirige dall'alto verso di me a grande velocità, poi vengo scaraventato a terra dal corpo che mi cade addosso.
"Che male!" mormoro aprendo gli occhi molto lentamente.
All'improvviso sento il peso che incombeva sul mio stomaco svanire e una voce femminile esclamare ad alta voce 
"Oddio!! Scusascusascusa!!! Davvero, mi dispiace tantissimo!!! Scusa!" 
Mi rialzo lentamente e vedo nella penombra la sagoma di una ragazza che continua ad agitarsi e a congiungere le mani in segno di scuse. 
"Ehm, non fa nulla, non ti preoccupare..." le dico
"Eh?! Stai dicendo sul serio?"
"Certo."
"Ma... ti sono caduta addosso... e... e non ci credo che non ti sei fatto nulla! Davvero, mi dispiace tanto!!"
"Ancora?! Sbaglio o ti ho già detto che non ti devi preoccupare?" dico in tono amichevole sorridendo appena. Dopotutto, questa ragazza è già abbastanza mortificata così, non è il caso di infierire... Anche se sono curioso di sapere come ha fatto a cadermi addosso...
"Piuttosto..." continuo "Che ci facevi su quell' albero? Perché presumo tu sia caduta da lì. Sbaglio?"
"No, non sbagli... Sono scivolata dal ramo dove ero seduta..." risponde imbarazzata facendo una risatina e tenendo una mano dietro la testa 
"Ehi, ma hai una ferita sul braccio!" dice all' improvviso allarmata indicando il mio braccio destro.
Curioso, mi guardo l' avambraccio, dove trovo una bella sbucciatura sanguinolenta... 
"Oh, questa dici? Non è nulla, passerà tra un paio di giorni..." 
"Fà vedere... Beh, si è solo una sbucciatura, ma..."
"Visto? Che ti dicevo?"
"MA potrebbe infettarsi se non la disinfettiamo subito..." dice con aria corrucciata. 
"Su, vieni con me..." dice alzandosi e spolverandosi i pantaloni sporchi di erba. 
"Eh? Dove??" 
"In camera mia, no?"
EEEEEEEEEEEH?! Cioè, ci siamo appena conosciuti -anzi scontrati- e già si fida di me a tal punto da portarmi in camera sua per curarmi?!
"Allora? Muoviti dai!" mi riprende lei vedendo che sono ancora a terra.
"Uh? Ah, si, arrivo..."
Entriamo nell' edificio il più silenziosamente possibile e attraversiamo la hall prima di prendere il primo ascensore che vediamo e salire al secondo piano, dove -dopo aver svoltato circa tre volte- entriamo nella prima stanza a sinistra di un grande corridoio.
"Eccoci, siamo arrivati..." dice la ragazza aprendo la porta e sgattaiolando dentro. 
"Vieni!" mi sussurra prima di accendere una lampada che -più o meno- illumina l'ambiente: una stanza non troppo piccola con due letti, altrettanti comodini, un tavolo, dei piccoli armadi dove deporre le proprie cose e un bagno, dove lei sta rovistando in un cassetto alla ricerca di qualcosa...
"Eccola!" esclama alzando una cassetta del pronto soccorso a mo' di trofeo, il che mi strappa un sorriso divertito.
"Siediti" mi dice poggiandosi al letto, dove posiziona la cassetta e comincia ad aprirla, tirandone fuori dell'ovatta, delle garze, una forbicina e del disinfettante.
Mi siedo e subito lei mi dice di porgerle il braccio, cosa che io faccio senza fiatare. Dopo poco imbeve l'ovatta e comincia a tamponare la ferita. 
"Ahi! Brucia!" dico io 
Lei subito scoppia a ridere, ma dopo poco mi riprende dicendo: 
"Ma smettila! Sembri un bambino di quattro anni!"
"Eheh... Effettivamente non ci sto facendo una figura tanto dignitosa..."
"No, per niente" risponde facendomi la linguaccia.
A questa sua affermazione scoppiamo a ridere tutti e due, quando lei aggiunge "Però non muoverti, eh! Dai, che ho quasi finito..."
"E allora? Che ci stavi facendo su quell'albero?"
Alla mia domanda lei abbassa un attimo lo sguardo, per poi sorridere in modo strano
"Stavo 'Mandando SOS da questa minuscola scatola' 
Sai... 'Sending SOS from this tiny box'*" conclude canticchiando 
Non ci credo... Anche lei...
"E tu?" mi chiede "Che ci facevi lì sotto?" 
"Io" rispondo "Stavo 'Chiamando tutti gli astronauti, chiamando persone sole che il mondo ha dimenticato' 
Sai... 'So tonight I'm calling all astronauts, calling lonley people that the world forgot'*" finisco imitandola.
"If you hear my voice come pick me up...*"
"Are you out there?*"
"'Cause you're all I've got!*" finiamo assieme. 
Lei sorride -veramente stavolta- e dice:
"Non avrei mai immaginato di trovare un' altra persona che conoscesse questa canzone a memoria oltre a me... Qui dentro poi... Dopotutto non è molto famosa in Italia..."
"Beh, se è per questo neanch'io lo immaginavo prima di incontrare te..."
"Meglio così no?"
"Certo! Anche perchè si può dire che sia parte integrante di me... Mi rappresenta in un modo assurdo... Mi fa sentire..."
"Compreso."
"Esatto..."
Ci sorridiamo a vicenda e mi soffermo ad osservare meglio la furia che mi è piombata addosso alle undici e mezza passate di sera. 
È abbastanza alta, ma non troppo -questo l'ho capito standols dietro mentre arrivavamo in stanza. Infatti la supero di almeno dieci centimetri...- e di corporatura... Normale direi. Nè grassa, nè magrissima... Una via di mezzo... 
Noto che ha i capelli di un castano molto scuro, che sembra quasi nero, ma gli occhi sono invece chiarissimi... Di un azzurro mai visto, con delle striature che vanno dal blu al verdino...
L'unica cosa che riesco a pensare guardandoli è: WOW. 
"Eeeeeeeeeeeehi!" mi dice passandomi una mano davanti al viso
"Eh?" dico confuso
"Allora? Anzi, la domanda è: almeno mi hai sentita?"
"Ah, perchè parlavi con me?" cerco di rimediare 
"E con chi sennò?"
"Eh, boh... Con la tua compagna di stanza appena tornata anche lei da un giro notturno?" 
"Ci siamo solo noi due in questa stanza" dice alzando un sopracciglio
"Ehm... Compagna di stanza invisibile?" azzardo 
Lei scoppia a ridere, poi mi fa segno con la mano di smetterla.
"Guarda... Mi sa che faccio più presto a ripeterti quello che ho detto..."
"Eh... Mi sa di si!" dico con un mezzo sorrisetto imbarazzato.
"Ti ho detto che:
Primo: ho finito. Vedi la garza?"
"Si... Vedo" dico abbassando lo sguardo sulla medicazione che ho sul braccio.
"Secondo:" continua mettendo a posto la cassetta 
"tra meno di due minuti ci sarà il cambio di turno degli infermieri... È quello il momento in cui puoi andartene... A meno che tu non voglia passare tutta la notte qui..."
"Penso che me ne andrò..."
"Risposta esatta."
"Ma... Dov'è l'ascensore più vicino? Io sono al terzo piano e, sai, non mi pare il caso di farmi tutte le rampe a piedi, perderei un bel po' di tempo..."
"Uscito da qui gira a destra al primo corridoio che vedi e poi a sinistra.
Ora vai! È il momento!" Dice spingendomi fuori dalla porta
"Si, ma..."
"Senti, mi potrai fare tutte le domande che vuoi la prossima volta che ci vediamo ok? Ma ora basta, muoviti! Che se ti vede l'infermiera di turno sono casini per tutti e due!"
Chissà che le è preso... All'improvviso è diventata così frettolosa... Devono essere proprio tremendi questi infermieri del turno di notte... Probabilmente l'hanno beccata più di una volta fuori e non sono in buoni rapporti...
Per evitare di complicare la situazione dico:
"Ehm... Okay... Ciao!"
"Ciao!" mi risponde prima di chiudere la porta.
Appena esco mi faccio di corsa la strada che mi ha indicato la quasi-sconosciuta che mi è prima piombata addosso e poi mi ha medicato, finchè non giungo all'ascensore che -quale fortuna!- mi porta a poca distanza dalla mia camera.
Appena vi entro, mi catapulto a cambiarmi per andare a dormire... È mezzanotte passata e domani sarà una dura giornata, non mi conviene stare ancora sveglio... 
Mentre mi sfilo la felpa, però, vedo caderne un bigliettino recante la scritta:
"DOMANI ALLE NOVE AL BAR DEL PRIMO PIANO.
FIRMATO : AN ASTRONAUT ✨"
Sorrido leggendolo e, finito di cambiarmi, mi infilo sotto le coperte allo stesso modo.
Dopotutto, come prima giornata di ricovero, non è stata tanto male...


TUTTE LE FRASI ACCOMPAGNATE DA QUESTO (*) SIMBOLO SONO CITAZIONI DI "ASTRONAUT" DEI SIMPLE PLAN 
(Qui testo e traduzione (*-* T-T) -> -> http://www.musickr.it/testi/astronaut-simple-plan/
Qui canzone (*-* *-*) -> -> http://youtu.be/Tn1wnj4XbBc )

Lo ammetto sono un' astronaut! (Fan dei SP) Ma non vi preoccupate, la smetto con le loro canzoni! >.< <.<


NOTE DELL'AUTRICE:
Saaaaaaalve! 
Come state temerari? ;-*
Io abbastanza bene...
Dunque... Capitoletto interamente dedicato a (l mio amato *^*) Giovanni ! Lo aspettavo *^*
Lo so che è un po' cortino, ma non potevo continuare... Sarebbe stato troppo confusionale...
Come sempre: GRAZIE MILLE A TUTTI COLORO CHE RICORDANO/SEGUONO/PREFERISCONO/RECENSISCONO NTIMVPN, MA ANCHE CHI LEGGE SOLAMENTE... SIAMO (perchè senza di voi non sarei nulla ;) :-* ) ARRIVATI A SUPERARE LE MILLE E TRECENTO VISITE!! NON ME LO SAREI MAI ASPETTATO! E SOLO PER MERITO VOSTRO È SUCCESSO!!! 
GRAZIE DI CUORE! <3
KNT ❤️

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Capitolo 11
*** LETTERA AI LETTORI ***


Carissimi temerari,
per prima cosa voglio chiarire che questa breve lettera NON ha lo scopo di chiudere la storia, anzi!
Innanzi tutto voglio scusarmi, perché vi scrivo solo ora, ma purtroppo il regolamento prevede che debba passare almeno il doppio del tempo che solitamente si impiega ad aggiornare (in questo caso una settimana per due) prima di poter pubblicare un avviso...
Quindi ho dovuto aspettare oggi per parlarvi...
Mi dispiace tantissimo per l'irregolarità di questi ultimi aggiornamenti, ma purtroppo ho avuto dei problemi seri in famiglia e ci si è messa anche la scuola, tra interrogazioni, compiti (domani quello di matematica, sperate ne esca viva!) e progetti extrascolastici (ai quali purtroppo sono costretta a partecipare -_-) rompiscatole...
Quello che voglio dirvi ora è questo:
Non so se giovedì prossimo (28 Maggio) riuscirò a postare, ma da quello seguente (4 Giugno) ricomincerò a pubblicare i capitoli con regolarità (spero), visto che la scuola non sarà più lì ad assillare me e tanti altri studenti...
Detto questo, spero che mi perdonerete se vi lascio una foto di quello che io immagino come Davide (abbiamo fatto progressi... È sempre in versione anime, visto che non trovo nulla che si avvicini alla mia immagine mentale, ma stavolta almeno è a colori...)
Curiosità: anche lui si chiama Davide (XD) ed è il personaggio di White (*-*) , il bellissimo anime fatto in casa dalla bravissima fumettista italiana (!) Angela Vianello, che pubblica gli episodi (per ora otto) su YouTube (RATTATATÀ PUBBLICITÀ! ^_^') ...
Eccovelo (*^*)

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Ora scappo...
Vi prego perdonatemi! >.<
Baci, KNT <3

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Capitolo 12
*** CAPITOLO UNDICESIMO ***


*si affaccia da dietro un muro per controllare se c'è qualcuno* Ehm... SAAAAAAALVE... Si,sono io, quella pazza che circa un miliardo di anni fa ha cominciato questa storia... Solo una cosa... Prima di accoltellarmi leggete (magari anche le note eh), che ne riparliamo nelle recensioni (se ce ne saranno) Addioooooooooo! *scappa alzando un braccio*

POV DAVIDE


È mattina, sicuramente non presto, perchè dei raggi di sole arrivano sulle mie guance rendendole quasi calde...
Mi trovo in una posizione piuttosto scomoda, eppure al momento dormire è l'attività che più mi va di fare.
E ci riuscirei anche benissimo se non fosse per una voce che mi chiama...
"Davide!"
Metto la testa sotto al cuscino, ma il rompiscatole -si, perchè è un rompiscatole, indipendentemente da chi esso sia- continua a chiamarmi 
"Davide su, alzati!"
"Mhh... Dai mamma altri cinque minuti, ti prego..."
"BIANCO! SI PUÒ SAPERE CHE STA FACENDO?! DORME DURANTE L'ORA DI MATEMATICA?!!?"
Questo tanto familiare quanto acuto e insopportabile urlo mi fa svegliare di botto e di conseguenza cadere dal letto...
Apro gli occhi massaggiandomi la testa, pur rimanendo sdraiato e mi accorgo immediatamente di cose:
1- Non sono nella mia camera;
2- Non sono nemmeno a scuola (dove credevo di essere fino a pochi secondi fa);
3- La persona che ha urlato non è la mia insopportabile professoressa di matematica, bensì Mary, che ride tenendosi la pancia alla mia sinistra;
4- La vita di Mary sarà di breve durata.
Cerco di alzarmi mantenendomi al comodino vicino al mio letto, ma nel farlo ricado a terra, perché una fitta mi colpisce al petto.
"Ah!" esclamo.
"Oddio, non sforzarti a questo modo! Aspetta ti aiuto io!" urla quasi Mary.
Subito dopo la vedo comparire davanti alla mia faccia... Che velocità!
"Su, appoggiati a me." Dice abbassandosi e passando il suo braccio destro sotto il mio sinistro, che appoggio alla sua spalla libera per appoggiarmi.
"Ecco, ora cerca di sollevarti un po' se ci riesci..."
Faccio come mi dice Mary, pur tenendo il broncio per lo scherzo che mi ha fatto prima e dopo più o meno cinque tentativi riesco ad alzarmi e a sedermi sul letto, dove mi butto a peso morto.
"Certo che pesi però eh!" dice Mary girandosi verso di me.
"Mi dispiace per lei, ma se l' è cercata...
Non avrebbe dovuto sopportare il peso del mio corpo per aiutare a rialzarmi,se non mi avesse fatto questo scherzo di pessimo gusto, mia cara signorinella..." rispondo
"Invece è stato divertentissimo! Ahahahahahahahahahahah! Non sai quanto è stato bello vederti cadere all'improvviso mentre urlavi come una bambina! Uno spettacolo fantastico! Ahah!
E poi, sono le dieci e mezza passate, dovevi pur svegliarti..."
"Brutta nanerottola che non sei altro..." borbotto io
"Ehi tu..." ribatte lei, cambiando però tono ed espressione rispetto alla sua ultima frase -probabilmente mi ha sentito- e subito sul mio volto appare un sorrisetto soddisfatto.
"Chi è che hai chiamato nanerottola PER DUE VOLTE brutto gigante?!"
"Proprio te, 'Brontola'..." Rispondo subito io in tono canzonatorio, soddisfatto nel vederla diventare rossa dalla rabbia 
"E poi" continuo "non sono io che sono un gigante, sei tu che sei troppo bassa per la tua età!" 
Finisco indicandola con il dito indice.
A questo punto, per tutta risposta, lei mi dà un pugno che mi fa piegare in due per via della ferita al petto.
"Oddio! Scusami!! L'ho fatto di nuovo!!" esclama lei tutta allarmata coprendosi la bocca con le mani.
"Non... Non fa nulla...tranquilla" rispondo io cercando di dare un tono fermo alla mia voce, che è un po' tremolante per il dolore.
"Aspetta qui, vado subito a chiamare un'infermiera!!"
"E dove vuoi che vada?!" rispondo
Lei mi fa una linguaccia e sta per sbattere la porta, ma appena prima che esca mi vine in mente una cosa: "Ehi aspetta! L'infermiera dovrebbe passare tra poco, non c'è bisogno che tu vada adesso..."
"Sicuro?"
"Sicuro." dico cercando di sorridere.
"Mi dispiace tanto... Spero solo che non si sia riaperta la ferita..." dice venedosi a sedere sul bordo del letto
"Dai... Mica l'hai fatto apposta no? Non sentirti in colpa -anche- per questo..."
In risposta Mary sbuffa, per poi avvicinarsi e dire "Fammi vedere..."
Poco dopo, con le guance imporporate, sposta l'orlo della camicia del pigiama che mi hanno dato ieri sera per controllare se le bende siano pulite oppure sporche di sangue.
Dopo aver farfugliato qualcosa di incomprensibile, riesce a formulare una frase di senso compiuto : "Ehm... Fortunatamente le bende sono ancora bianche, non è fuoriuscito sangue..."
Sospiriamo insieme di sollievo 
"Fiuu!"
Un bussare alla porta ci avvisa che qualcuno è arrivato 
"Ehm... Scusate l'interruzione..." È un' infermiera che é sulla porta ad aver parlato e la sua voce ha fatto girare di colpo Mary 
"Il fatto è che dovrei visitare il giovanotto qui presente per controllare che sia tutto apposto, cioè, che la situazione sia stabile..." 
"Ehm... Si, esco subito non si preoccupi" dice Mary affrettandosi ad uscire 
"Ci vediamo dopo!" Mi dice
"Ciao!" Le rispondo io salutandola con la Mano
"Non ti preoccupare, non te lo rubo per tanto!" dice invece l'infermiera facendo l'occhiolino 
"Dunque... Davide, giusto?" dice sbirciando la mia cartella medica
"Giusto" 
"Sai, Davide, siete davvero una bella coppia!" esclama sorridendo 
"Ehm... Nono, guardi, siamo solo amici, Mary non è la mia... Ehm... Ragazza ecco..." rispondo io un po' in imbarazzo 
"Vabene... Se lo dici tu..." 
Si avvicina al mio letto e poi comincia a dirmi cosa fare
"Dunque, per prima cosa direi di togliere la camicia... Ce la fai o ti aiuto?"
"No, grazie, faccio da solo" rispondo sfilando la prima manica... Ahi! 
"Aaaaaah... Tutti così voi ragazzi... Sempre testardi ed orgogliosissimi, ma alla fine da soli non ve la sapete mai cavare da soli" dice la signora scuotendo la testa. 
"Fatto!" Dico io dopo poco
"Bene, allora passiamo a disinfettare questa feritaccia..." risponde lei cominciando a srotolare le bende dal mio torace.
Dopo circa venti minuti ha finito e sta per andarsene, quando io le chiedo
"Senta, ma sa che fine ha fatto Giovanni, il mio compagno di stanza? È mattina tardi e non lo vedo da ieri sera quando è uscito..."
"Ah... Non te l'ha detto?"
"Cosa non mi ha detto?"
"Non so se è il caso di dirtelo ma..." "Si che è il caso! Cosa deve dirmi?" "Ecco, vedi, oggi il tuo amico comincia le chemio..."




NOTE DELLA TIZIA CHE NON SI FA VEDERE DA TRE SETTIMANE O PIÙ:
Ehilà! Salve a tutti!
Lo so, sembra impossibile, ma la pazza col nome da fangirl dichiarata è tornata ed ha anche AGGIORNATO!!!
Purtroppo per dei brutti problemi in famiglia non sono riuscita a postare (ne a scrivere) sino ad oggi, ma ora NTIMVPN ha un nuovo (corto ed orripilante -_-) capitolo!! 
Non so quanti di voi si ricordino ancora di me o della storia, ma so che da oggi in avanti cose come quella non si ripeteranno maaaaai più! Promettoooo ^-^
Oggi in particolare, GRAZIE A TUTTI quelli che mi hanno sempre seguita e sostenuta, anche solo leggendo! Grazie, percè senza voi NTIMVPN sarebbe rimasto solo una fantasia di un'autrice pazza... E anche lei, KagomeNoTaisho (ossia io ^_^'), sarebbe meno di nulla...
Grazie temerari! Vi adoro!
BACIONI, KNT ❤️

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Capitolo 13
*** CAPITOLO DODICESIMO ***


POV GIOVANNI


Il suono della sveglia del mio cellulare irrompe nelle mie orecchie, destandomi dal sonno profondo e ininterrotto in cui ero caduo ieri sera...
Con un sonoro sbadiglio mi alzo a sedere, prendo il cellulare e stacco la sveglia. Ore: 8:40.
Lo sapevo... Mai una volta che mi svegli appena suona quella maledetta cosa (era impostata alle otto e mezza, ma io l'ho sentita solo ora... Uff)!!
Con un -altro- grosso sbadiglio mi alzo e mi dirigo verso il bagno.
Entro e chiudo la porta alle mie spalle, poi mi abbasso e mi sciacquo la faccia con l'acqua gelida che scorre dal rubinetto del bagno dell'ospedale e ciò mi aiuta a svegliarmi un po'.
Quando rialzo la testa rimango a fissare lo specchio, con lo sguardo incrociato al suo riflesso e ciò che vedo è un ragazzo che si è appena svegliato con i capelli buffamente arruffati e gli occhi ancora velati dal sonno.
Già... I capelli arruffati...
Quante volte sono stato per più di mezz'ora a sclerare davanti allo specchio perchè non riuscivo a metterli a posto, ma al solo pensiero che un giorno (magari neanche troppo lontano) potrei guardarmi allo specchio e non trovarli più lì ad irritarmi mi viene una malinconia terribile, ma ora non devo tempo con queste paranoie... Mi hanno già tenuto sveglio troppe notti e non è proprio questo il momento per farli riaffiorare. Devo muovermi, altrimenti farò tardi all'appuntamento con la ragazza di ieri sera... 
Alle nove meno cinque sono pronto e, cercando di non fare rumore per non svegliare quel dormiglione del mio compagno di stanza, esco in corridoio e prendo l' ascensore che uso per arrivare al primo piano.
Appena questo si apre, mi catapulto fuori e comincio ad andare alla ricerca del bar. 
Se non ricordo male dovrebbe essere vicino alla sala d'attesa, quindi dovrei girare al primo corridoio a destra... O a sinistra? 
Aaaaaaaargh! Questo non è un ospedale, è un labirinto!
Sospiro demoralizzato, quando sento qualcuno picchiettare sulla mia spalla.
Mi giro e mi ritrovo davanti due occhi verdi-azzurri che mi guardano divertiti.
"Ehm... Ciao!" Dico io
"Ciao!" Risponde lei sorridendo 
"Dimmi un po'" continua poi con un sorrisetto sghembo "non è che non sapevi dove andare?"
"Chi? Io? Nooooo! So benissimo dove si trova il bar!" rispondo io
"Ma davvero?"
"Si!"
"E allora visto che lo sai, prego. Vai avanti tu..."
"Ehm, certo! Dunque... Per prima cosa dobbiamo svoltare..."
"Mh... E dimmi, DOVE dobbiamo svoltare?"
"A... Sinistra!..?" 
Vedendo la sua faccia mi correggo subito 
"Cioè, ehm, destra!"
Scuote la testa e si mette a ridere, per poi farmi segno di seguirla.
Arrivati al bar, lei prende un caffè e una brioche, io nulla con la scusa di aver già fatto colazione con quello che mi hanno portato le infermiere (che in realtà dovrebbero passare alle nove e mezza, ma lei a quanto pare non lo sa).
"Senti, ma... Non dovrebbe essere vietato ai pazienti venire qui? Cioè, noi dovremmo mangiare quello che ci portano, mentre questa è roba per i 'visitatori'" le chiedo virgolettando con le dita l'ultima parola
"Beh, si ma non hai considerato una cosa..."
"Ossia?"
"Io sembro una paziente per caso?"
Beh, con quell'abbigliamento (pantaloni larghi solo sotto -come li chiamano? Zampa di elefante?- e camicetta colorata), direi proprio di no.
"No, effettivamente no"
A guardarmi, neanche io sembro un paziente in fin dei conti, ma non è che me ne vado in giro come se nulla fosse...
"No problem quindi!" Dice facendomi l'occhiolino.
Ci sediamo ad un tavolino e cala un silenzio imbarazzante...
"Ehm... Dunque... Ci siamo dati appuntamento per conoscerci, no? Quindi direi di cominciare dalle basi... Come ti chiami 'Astronaut'?
"Azzurra. Mi chiamo Azzurra. E tu, invece?"
"Io sono Giovanni."
"Bene Giovanni. Quanti anni hai?"
"20. Tu?"
"Sul serio hai vent'anni?!"
"Si, perché?"
"Beh, non l'avrei mai detto. Sai, da come ti comporti sembri decisamente più piccolo..."
"Ma se mi hai avuto davanti per solo mezz'ora! Vabeh, lasciamo stare... Tu , invece, quanti anni avresti?"
"19."
Silenzio. Di nuovo. 
Ma di breve durata stavolta, perchè subito lei riattacca a parlare
"Eeeeee... Dimmi un po' come mai sei qui?"
"Ehm... Tu?"
"Non lo sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda?" Dice guardandomi falsamente irritata, per poi riprendere passando un dito sul bordo della tazza 
"Comunque, sono stata portata qui perchè due giorni fa sono svenuta all' improvviso e mi stanno facendo dei controlli.. Sai, TAC e roba varia...
E tu? Me lo vuoi dire o no?"
"Ecco, io... Hoillinfomadihodgkins" finisco tutto d'un fiato e a voce bassa
"Come?" Dice lei
"Hoillinfomadihodgkins" ripeto a voce più alta
"Ma insomma, non puoi parlare in un tono più comprensibile?"
"HO-IL-LINFOMA-DI-HODGKINS!!!" dico quasi urlando, ma tenendo gli occhi chiusi e le mani serrate a pugno sulle cosce.
"Oh... Ecco, io... Scusa." Finisce in un sospiro "Deve esserti costato tanto ripeterlo così tante volte..."
"N-no, lascia stare, non è colpa tua..."
Alzo la testa, cercando di sorridere e di scordare che proprio per questo motivo mi aspettano probabilmente i peggiori mesi della mia vita...
Fortunatamente lei all'improvviso si mette a sorridere e cambia argomento, cominciando a parlare (anzi a monologare) del fatto che la maggior parte delle volte riesce a parlare a sproposito e a rovinare le conversazioni con chiunque e via dicendo...
Così, parlando ininterrottamente di tutto e di più con la pazzona che ho scoperto chiamarsi Azzurra, passa il tempo e quando alzo lo sguardo sull'orologio da parete appeso al muro rosso del bar, mi accorgo che si sono fatte le dieci e mezza.
È arrivato l'orario.
"Ehi, Azzurra, scusa un attimo."
"Si?"
"Scusami, ma devo andare. È quasi ora che cominci la chemio. Mi spiace ."
"Ma di cosa!? Non preoccuparti, vai!"
"Grazie. Ciao!" dico alzandomi dalla sedia e mettendola a posto, cosa che fa anche lei.
"Ciao!" Risponde allontanandomi
"Oh!" Dico io tornando sui miei passi "Aspetta un attimo!"
"Dimmi..." dice lei voltandosi 
"A quando il prossimo appuntamento?"
"A quando vuoi." Risponde fermandosi e segnando qualcosa su un foglietto con una matita presa dal bancone 
"Prendi. Questo è il mio numero di cellulare." Finisce porgendomelo 
"Okay. Ehm, ciao." dico -anzi, sussurro- per poi andare via
"Ciao" la sento dire alle mie spalle.
Raggiunto il primo ascensore schiaccio il pulsante col numero 3 e aspetto che finisca la corsa.
Quando esco, mi avvio a passo lento verso il reparto di oncologia, dove un' infermiera mi conduce alla sedia dove mi somministreranno i medicinali e comincia a preparare il necessario.
Faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi e cerco di rilassarmi -inutilmente... Anche perchè ho sempre avuto la fobia degli aghi- aspettando che l'infermiera finisca i cosiddetti 'preparativi'.
Dopo un po' sento il laccio che viene legato al mio braccio e quasi subito dopo la puntura dell' ago che penetra nella vena.
"Allora, la prima sacca ha cominciato a scendere. In tutto la terapia dovrebbe durare circa tre ore e mezza. Okay?"
"Okay..." Dico sospirando. 
Mi sembra già di sentire l' orrenda sensazione della medicina che entra nelle mie vene e la cosa mi fa sentire malissimo, ma so che è improbabile, visto che scende molto lentamente...
"Senti un po' ragazzo... Ma non hai nessuno che ti faccia compagnia?"
"No. Perchè?" dico con voce spezzata
"Beh, la prima volta è sempre la peggiore."
"N-non fa niente, va bene così."
"Sei sicuro di non volere che vada a chiamare qualcuno?"
"Non ce n'è bisogno." Dice una voce conosciuta al mio lato "Resto io con lui."



NOTE DELL' AUTRICE:
Saaaaaaalve!
Come state? Io bene!
Allora, oggi sono di frettissimissimissima, quindi spero solo che il capitolo piaccia anche a voi (è il primo che mi piace veramente -dici la verità, solo perchè c'è Giovanni al centro dell'attenzione... Eeeeeeeh?? ndmecattiva- -zitta tu! ndme-) e vi faccio questa domanda:
Che ne pensate di Azzurra?
Ora, -come sempre- ringrazio tutti (I LOVE YOUUUU!! SIETE I MIEI AMATI TEMERARIII *^*) e dedico il capitolo a summer_day (oggi più che mai).
A giovedì!
Baci, KNT <3

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Capitolo 14
*** CAPITOLO TREDICESIMO ***


POV DAVIDE

"C-come? Chemio?!" balbetto io, quasi incapace di comporre una frase che abbia un senso logico
"Ecco...
Mi dispiace di averti causato un simile shock, caro..." dice la signora davanti a me, con il viso un po' preoccupato.
"No, no... Non... Non si preoccupi" dico io riprendendo fiato ed espirando pesantemente "È solo che non me l'aspettavo, tutto qui..." 
"Va bene... Se lo dici tu... Ora vado, ma vedi di fare qualcosa per quella faccia, ragazzo, che sembri un cadavere!"
Ma cos? 
"Come?
Si, ecco, vada!" rispondo imbronciato, ottenendo come risposta un risolino.
Esce socchiudendo la porta e la sento sussurrare qualcosa -ma non capisco cosa- a Mari, che poco dopo entra con un' espressione preoccupata, ma una spruzzata di rosso sulle guance.
POV MARIAVITTORIA 
Quando esco dalla stanza mi appoggio al muro affianco alla porta e faccio un respiro profondo.
Do un' occhiata in giro e vedo che il corridoio è quasi deserto. Il silenzio è rotto solo dal rumore delle ruote dei carrellini spinti da qualche infermiere di passaggio.
Appoggio la testa al muro e chiudo gli occhi, ripercorrendo mentalmente quello che è successo...
Caspita, sono successe più cose in quest'ultima mezz'ora che in tutta la mattinata!
Sono passati più di venti minuti e comincio a preoccuparmi un po'... Sarà tutto a posto li dentro?
Presa dalla curiosità, sposto leggermente la tendina che c'è davanti alla finestra della stanza che affaccia sul corridoio, ma non faccio in tempo a sbirciare nulla che l' infermiera esce e mi guarda in modo strano.
Subito mi sposto dal muro e cerco di spiegare che non volevo spiare, ma solo assicurarmi che non fosse successo nulla, quando la signora ferma i miei farfugliamenti con un gesto della mano.
"Lascia perdere le scuse... Lo
so che non stavi facendo nulla di male..." dice in tono calmo
"Piuttosto" continua "vai dentro. Cerca di aiutare il tuo ragazzo, lo vedo piuttosto scioccato..." dice con un'espressione un po' strana, poi se ne va.
Dopo qualche secondo di smarrimento torno dentro e quando entro lo vedo fissarmi con un' espressione incuriosita... Dev'essere perchè sono arrossita prima... Cacchio!
"Ehi" gli dico 
"tutto ok? L'infermiera mi ha detto che non stavi tanto bene.."
"Io...
No, io sto bene... Giovanni no" dice sospirando
"In che senso?"
"La signora di prima ha detto che oggi cominciava le..." risponde a testa bassa, pronunciando l'ultima parola in tono così basso che non l'ho capita 
"Le...? Cosa cominciava oggi Giovanni?" chiedo in tono un po' preoccupato vedendo la sua espressione
"Le chemio" risponde alzando un po' la voce, ma restando a testa bassa
"Oh... Io...
Mi dispiace." dico io sinceramente. Giovanni mi sta simpatico, non sapevo che fosse così malato...
"Eppure lui non me l'aveva nemmeno accennato... Non capisco il perché..."
"Forse non voleva che ti preoccupassi tanto... Oppure che andassi con lui e lo vedessi star male..."
"Beh, se voleva nascondermelo per fare in modo che non lo seguissi ha sbagliato decisamente persona!" Esclama mettendosi a sedere...
Ma che diavolo vuole fare?!
"Ehi, tu! Che vuoi fare?!"
"Andare da Giovanni. E spaccargli il naso possibilmente." risponde alzandosi
"Ma vedi di sederti e smettila di dire cretinate!" dico spingendolo a sedere per le spalle 
"E poi..." Continuo "se non sbaglio i tuoi hanno detto che sarebbero arrivati stamattina, quindi staranno quasi sicuramente venendo qui!"
"Sai quanto me ne importa dei miei!" risponde brusco alzandosi è andando verso la porta
"E non seguirmi!" dice sbattendo la porta.
Sospiro pesantemente sedendomi sul letto. 
E ORA CHE DIAVOLO FACCIO SE ARRIVANO I GENITORI DI DAVIDE?!


POV GIOVANNI 

"Eh?!" dico io alzando la testa di scatto, con gli occhi spalancati e trovandomi di fronte un Davide con i pantaloni e la camicia del pigiama e un' espressione poco rassicurante
"TU?!" escalmo io 
"Io. risponde lui 
"Che ci fai qui?"
"Ah, nulla. Sono venuto a farmi una passeggiata perchè mi annoiavo..." dice in tono sarcastico 
"Che dovrei fare qui se non venire a vedere perchè quell'idiota del mio compagno di stanza non mi ha detto nulla riguardo al fatto che avrebbe cominciato le chemio oggi?!" aggiunge arrabbiato
"Ehm... Forse è meglio che vada... Torno tra un po' a cambiare la sacca ok?" dice l'infermiera un po' imbarazzata
"Ah. Si, grazie." Rispondo io in tono piatto.
Intanto Davide si è seduto sulla sedia accanto alla grande poltrona che viene utilizzata per la terapia e, a braccia conserte e gambe incrociate, mi guarda in modo tagliente. 
"Allora?" mi chiede in modo brusco "si può sapere perchè diavolo non mi hai detto nulla?!"
Silenzio. 
"Rispondimi!" mi riprende
Scuoto la testa e poi rispondo
"Forse perchè mi vergogno." rispondo a voce bassa
"Forse perchè per ora sto abbastanza bene, ma più si va avanti più è peggio.
Forse perchè non voglio che tu come nessun' altro mi veda nelle condìzioni schifose nelle quali dovrò finire.
Forse perchè non voglio fare pena a nessuno!" rispondo io a tono, con gli occhi lucidi e pronunciando le ultime parole a testa alta, ma lui non sembra essere disposto a cambiare idea
"Ma si può sapere che diavolo stai dicendo?! 
Non è di certo colpa tua se stai male!
Non è colpa tua se è capitato a te!
Ma sarà colpa tua se dovrai affrontarlo da solo perchè non hai detto niente a nessuno. E soprattutto se non l'hai detto per una cazzata come l'orgoglio!" 
La sua voce é bassa -per non disturbare gli altri pazienti- ma il tono è spaventoso e mentre parla mi punta un dito contro.
"Te ne rendi conto?!" Riprende.
"Si." rispondo io flebilmente 
"E allora dimostramelo."
"Cosa?"
"Dimostrami che hai capito che non è colpa tua e che non farai di testa tua."
"E come?"
"Lasciami restare. Non cacciarmi."
"Non sarà un bello spettacolo." Rispondo sospirando. Già mi gira la testa, maledizione!
"I film horror sono i miei preferiti." Dice lui.
"Cretino." sussurro chiudendo gli occhi
"È questo che fanno gli amici." risponde 
"Amici?" dico aprendo gli occhi
"Amici. Perchè noi lo siamo. No?" dice in tono serio porgendomi una mano.
"Si. Lo siamo." rispondo io sorridendo e stringendogli la mano con la mia.



NOTE DELLA TIZIA CHE NESSUNO RICORDA:
Buonsalveeeeeeeee!
Eccumi!
Perchè posto di venerdì? Perchè dopo due settimane? Perchè un capitolo così corto?
Ma perchè sono appena tornata da casa di Will Herondale che io e mio marito Jem Carstairs abbiamo riempito di anatre per spaventarlooo! ^_^ XD
Okay, la smetto.
Posto oggi perchè ieri si era fatto decisamente TROPPO tardi e dopo due settimane e con un capitolo così corto perché... Perchè è una storia lunga e vi annoiereste soltanto a leggerla. ^_^'
Come sempre ringrazio tutti voi amati temerari che recensite/preferite/seguite/ricordate o soltanto leggete NTIMVPN!
Vi adoroooo *^*
Baci, (vostra imbranata, fangirl, pazza, malata di mente etc.etc.) KNT ❤️

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Capitolo 15
*** CAPITOLO QUATTORDICESIMO ***


P. S. (Pre Scriptum XD)
Leggete le note a fine capitolo!! Sono IMPORTANTISSIME!! 


POV MARIAVITTORIA 

Un bussare alla porta mi distrae dai miei pensieri disperati e mi fa alzare la testa di scatto.
Rivolgo lo sguardo alla mia destra e sulla soglia trovo l'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento: la mamma di Davide, Marisa.
La conosco da tantissimo tempo, lei è come una seconda mamma per me. Di conseguenza non ho mai provato imbarazzo trovandomela di fronte, oppure parlandole, ma in questo momento sono davvero paralizzata... 
"Ehm... Salve..." dico io in tono imbarazzato
"Oh, ciao Marvi!" dice accorgendosi della mia presenza, stranita dall' assenza del figlio, ma sollevata di vedere un volto conosciuto, suppongo. 
"Come stai?" Continua preoccupata avvicinandosi a me, ma sempre guardandosi intorno
"Ho sentito i tuoi... Mi hanno raccontato quello che è successo, mi dispiace tanto!" finisce inginocchiandosi e mettendomi una mano sulla guancia.
Ciò non fa altro che portarmi a sorridere un po'...
Proprio come immaginavo: era impossibile che lei e mia madre non si fossero scambiate una corrispondenza di telefonate.
Sono entrambe così ansiose... 
Infatti, quando ieri i miei sono venuti a trovarmi, mi hanno massacrata. 
Entrambi parlavano tantissimo, chiedendomi ogni due minuti come stessi e ringraziando il Cielo -e non Davide, come io gli ho detto che avrebbero dovuto fare- perchè ero illesa...
Inoltre mio padre continuava a sclerare borbottando insulti nei confronti di quei due uomini, ma come biasimarlo!
Anche se per via della preoccupazione quasi non li ascoltavo, vedere i miei genitori mi ha fatto sentire un po' meglio...
"Eh, già... Ma se sto bene il merito è tutto di tuo figlio...
Davvero, non finirò mai di ringraziarlo ..." rispondo a Marisa
"Ma dimmi... Che ci fai tu qui? E, soprattutto, Davide dov'è?" 
Dice lei alzandosi e guardandosi -per la quarta volta- intorno in modo preoccupato.
Cosa dovrei dirle? Che suo figlio non è in camera perchè si è fiondato alla ricerca del suo compagno di stanza che ha conosciuto soltanto ieri?
"Ehm... Ecco... Lui è in...in..." Farfuglio a disagio guardandomi intorno in cerca di una scusa, quando i miei occhi si soffermano sulla porta del bagno che c'è in camera.
"In bagno! Si! È andato in bagno perchè voleva rinfrescarsi un po'!" esclamo in imbarazzo, mettendo una mano dietro la testa.
Dopotutto è via già da un bel po', non penso ci metterà poi così tanto a tornare.... No?
La faccia di Marisa non è delle più convinte e infatti mi dice 
"Se è così allora avrà bisogno di aiuto! Con quelle bende, povero piccolo!"
"Ecco... Lui ha detto che non vuole essere aiutato da nessuno, perché... Si imbarazza..." ribatto io spostandomi verso la porta del bagno.
"Piuttosto" continuo "Come mai Sandro non è qui?"
"Ha avuto un imprevisto e ha preso l'aereo solo alle sette di stamattina... Ora che mi ci fai pensare dovrebbe già essere arrivato all' aereoporto..." 
"Ehm... Perchè non gli telefoni? Per avvisarlo che sei qui e ci può raggiungere già appena arriva..."
"Hai ragione... Torno subito!" Dice uscendo
L'ho scampata! O almeno spero... Marisa non mi sembrava tanto convinta quando le ho detto che Davide era in bagno, probabilmente ci ha creduto perchè sa che non le mentirei mai in un caso del genere... Mi dispiace di aver tradito la sua fiducia...
Da fuori la porta si sente il brusio prodotto dalla sua voce, mescolata a quelle di pazienti, dottori e infermieri vari che popolano il corridoio.
Subito ne approfitto per cercare il mio cellulare e digitare un SMS.
Faccio appena in tempo ad inviarlo che la porta si apre ed entra la madre di Davide con ancora il telefono in mano.

POV DAVIDE

"Razza di deficiente si può sapere che fine hai fatto?! 
Qui c'è tua mamma che ti cerca e mi sono inventata che sei in bagno a lavarti!
È meglio per entrambi che torni subito in stanza!!!"
È quello che vedo scritto sul display del mio cellulare, dopo aver aperto il messaggio ricevuto da Mary.
Maledizione! Non ci voleva!
"Tutto bene?" Mi chiede Giovanni con un filo di voce, pallidissimo in volto.
"Si... Non ti preoccupare, tu piuttosto come ti senti?"
"Io... Sto meglio di quanto si potrebbe pensare..." Dice con un sorrisetto forzato
"Raccontala a qualcun' altro! Ti si legge in faccia che stai uno schifo!"
"Anche tu non scherzi eh!" ribatte lui 
"Che c'era scritto in quel messaggio?" 
Sospiro.
"Mia madre é qui ed al momento è nella nostra camera con Mary.
Vuole vedermi, ma non ho intenzione di spostarmi da qui con te in queste condizioni..."
"Invece ci vai. Ora."
"No. Se me ne vado rimarrai da solo e dopo aver visto cosa ti fa la chemio so che da solo non ci puoi stare."
"Si che posso. E tu ora corri in camera, perchè sono sicuro che tua madre è ancora più preoccupata di quanto sarebbe stata se ci fossi stato al suo arrivo.
Quindi ora tu ti alzi da questa stramaledetta sedia, vai in camera a chiedere scusa e ti fai perdonare!
Tu che puoi farlo dovresti approfittarne e trattarla meglio!" Ribatte in tono aspro, con una forza che non mi sarei mai immaginato di vedere in lui in questo momento.
Dire che sono rimasto spiazzato é poco.
"Ecco, io... D'accordo. Ma dopo torno!" dico io alzandomi
"Non ce n'è bisogno; tra poco finisco!"
"Si,si.... Come vuoi" rispondo alzando la mano in segno di saluto quando me ne sto già andando
Sento il rumore tipico di qualcuno che si affloscia su una poltrona o su un letto e poi un sospiro... 
Davvero strambo il ragazzo...
Quando esco dal reparto oncologia mi dirigo a passo svelto verso la mia camera e quando arrivo trovo la porta socchiusa. Da dentro proviene una voce urlante: mia madre.
"Basta giocare! 
Ma insomma Marvi si può sapere cosa nascondi?! Dove diavolo é finito mio figlio?!" urla a Mary.
"Smettila di urlare! Non è colpa sua!
Sono qui, mamma."



NOTE DELL' AUTRICE SUPER IMPORTANTISSIME OGGI:
Carissimi temerari...
Ho deciso che (per ora, poi non so se sarà definitivo) sposterò i giorni degli aggiornamenti da giovedì a venerdì.
La cosa è semplice: ho il tempo per scrivere quasi unicamente il giovedì e ho solo il pomeriggio per farlo...
Visto che a volte o non riesco a finire il capitolo o viene un obbrobrio, pubblicherò il venerdì per farlo venire meglio, più lungo e senza errori -e anche per stressarmi di meno-.
Ora, mi scuso per questo orrore che avete letto e vi faccio una richiesta:
la Marvide è la ship Mariavittoria-Davide ma Giovanni e Azzurra che ship dovrebbero avere??
Io arrivo solo a nomi orrendi tipo Azzanni, che mi fa pensare ad un lupo XD
Consigliatemi voi T^T
La più bella sarà la ship ufficiale.
Detto questo, grazie di cuore a tutti voi e...
Baci, KNT <3

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Capitolo 16
*** CAPITOLO QUINDICESIMO ***


POV DAVIDE

"Sono qui, mamma." dico in tono fermo e deciso.
Non posso credere che stia urlando a questo modo con Mary! È ai miei occhi inconcepibile...
La vedo girarsi e guardarmi incredula, per poi venirmi incontro con le lacrime agli occhi.
"Davide! Finalmente!" esclama lei abbracciandomi e stritolandomi le fasciature...
"Ahi!"
A questa mia esclamazione lei si stacca subito e mi guarda preoccupata
"Oh, povero! Scusami! 
È... È che non sai quanto fossi preoccupata...
Tu non c'eri... E Marvi non mi diceva nulla... E..."
A questo suo balbettamento senza capo nè coda vedo Mary abbassare il capo in modo colpevole -ma poi, colpevole di cosa?!- e questo mi fa arrabbiare ancora di più: già non sopporto di vederla star male in generale, figurarsi per un film che si fa, soprattutto se riguarda colpe che non ha!
Nessuno può trattarla così, neanche mia madre -che è sempre stata gentile con lei... Non condivido questa sua reazione esagerata...-!
Ci metto un po' per rendermi conto dei miei stessi -brevissimi- pensieri e, quando lo faccio arrossisco di botto, gli occhi ancora puntati su di lei.
"Davide?..." Mi chiama mia mamma, la voce flebile, un'espressione indecifrabile sul viso.
"Smettila." mi riprendo di colpo.
"Che esagerazione!
Ero qui.
In un altro reparto, ma ero QUI." Rispondo irritato 
"Non prendertela con Marvi!
Sono andato a vedere come stava Giovanni, mica sulla luna!"
"Per me potevi essere andato anche -realmente- in bagno, ma resta il fatto che almeno avresti dovuto informarmi, soprattutto in queste condizioni!!"
"Ma per piacere!
Penso di essere grande abbastanza per fare compagnia ad un mio amico!"
"Sarai anche grande, ma ti ricordo che hai quello sul petto!!!" dice infuriata indicando le mie bende
"E poi... Giovanni, Giovanni, Giovanni... Si può sapere chi è?!"
"È il mio compagno di stanza."
"E dov'è ora, di grazia?"
"Qui, signora." dice una voce alle mie spalle e voltandomi una marea di riccioli biondi è quello che vedo per primo.
È Giovanni, con lo sguardo deciso ma un tono di voce rispettoso, giunto in sedia a rotelle -probabilmente una precauzione dovuta alla chemio, che lo indebolisce terribilmente- accompagnato da una... ragazza?
"Buongiorno..." sussurra lei.
Mia madre a quanto pare è rimasta senza parole, fissando il ragazzo che si avvia verso il letto, dove la misteriosa ragazza che ha appena parlato lo aiuta a salire, per poi voltarsi verso di noi.
Con uno sguardo truce induco la mia cara mammina a parlare e lei si risveglia di botto...
"Uh! Ah... Buongiorno..." dice a testa bassa, evitando accuratamente di guardare verso di lui. 
Oggi mi sta davvero sconvolgendo...
"Tu devi essere Giovanni, giusto?" Aggiunge alzando la testa.
Probabilmente deve aver percepito il mio sguardo gelido...
"Si, signora sono io." risponde lui 
"Er... Piacere di conoscerti." Mente spudoratamente... 
Si può sapere che diavolo ha oggi?!
"Io sono la mamma di Davide."
"Ehm, si, l'avevo immaginato."
"Oh, giusto...
E... La ragazza lì è la tua... Fidanzata?" continua lei, cerando -inutilmente- di non sembrare ridicola restando in silenzio...
"Oh, no signora. Sono Azzurra, una sua amica." risponde la diretta interessata.
"Oh. 
Ehm... Ecco..."
Dice mia mamma fingendo di controllare l'ora "Sarà meglio che vada a casa a preparare il pranzo...
Avviso tuo padre di passare da casa prima di venire qui...
Ci vediamo dopo, Davide.
Arrivederci, ragazzi." continua guardandomi in modo dispiaciuto, sguardo che viene ricambiato da me con uno abbastanza eloquente: non è finita qui.
Un coro di flebili "arrivederci" si leva, mentre io rimango in silenzio.
Una porta che si chiude.
Silenzio, rotto dalla voce dell' 'amica' di Giovanni.
"Ehm, ecco... È meglio che io vada, non vorrei che le infermiere non mi trovassero in camera portando il pranzo...
Sapete, potrebbe essere un guaio se sono di cattivo umore... Eheh... Eh." dice torturandosi le mani nervosamente 
"Forse è meglio che ti accompagni..." aggiunge Giovanni
"Eh?! No,no! Vado da sola! Tu riposati!!" risponde agitata Azzurra, ma ad uno sguardo del mio compagno di stanza -che sta già scendendo dal letto per sedersi sulla carrozzina- sembra ripensarci
"Ehm... Forse hai ragione... 
Ciao!" Dice sorridendo.
Chissà che passa per la testa a quei due!
Quando la porta si chiude -impedendomi di sentire quello che si stanno dicendo- mi giro verso Mary, che sospirando si siede sul letto.
"Scusa... Forse avrei dovuto spiegarle... È colpa mia se avete litigato..."
"No... Affatto.
È mia madre che è impazzita, tu non c'entri...
E poi dovevo essere io a non andarmene in modo così brusco...
È che ero incazzato con Giovanni perchè non mi ha detto nulla delle chemio, non avrei voluto sfogarmi con te... Scusami... 
É solo colpa mia.
Tu non c'entri, capito?" 


POV MARIAVITTORIA 

"Capito?" mi dice lui con una voce e un'espressione tanto dolci da farmi sciogliere.
Già una volta ha usato questo tono più dolce del normale, ed è stato ieri, quando mi ha consolata su questo stesso letto d'ospedale.
"Allora? Mi perdoni?" Continua, ma sono troppo imbarazzata dai miei ricordi per rispondere.
"Ehi..." mi riprende prendendo il mio mento tra il pollice e l'indice e alzandomi il volto
"Scusa..." sussurro io, per poi fargli un sorriso.
"Oooh, hai visto che già mi hai perdonato?" ride soddisfatto, il che non fa che imbarazzarmi ancora di più...
"Ma dopotutto... Non c'era nemmeno da chiederselo..." riprende pavoneggiandosi 
"La mia bellezza è così folgorante che tutte le ragazze non possono fare a meno di assecondarmi..."
"Si, certo.
*Sei proprio un angelo caduto dal cielo..." dico io sarcasticamente
"Io non cado mai. É il Paradiso ad essere caduto ai miei piedi" * mi risponde lui facendomi l'occhiolino.
"Idiota!"
Lui per tutta risposta fa un'alzata di spalle e sorride.
Scoppiamo a ridere entrambi e, per un attimo, dimentico dove siamo e il motivo per il quale siamo qui...

NOTA: Le battute tra i due asterischi (vedi settimo rigo partendo dal basso) sono la trasposizione scritta di parte di una conversazione realmente accaduta e quindi non me lo sono inventato il fatto dell'angelo, bensì è uscito dalla capoccia di un Davide realmente esistente XD Disclaimer concluso (ho dovuto farlo per i diritti d'autore che potrebbe voler rivendicare un giorno X'D)

NOTE DELL'AUTRICE:
<3 
\(^-^ )

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Capitolo 17
*** CAPITOLO SEDICESIMO ***


SORPRESA NELLE NOTEEE (^O^)/

POV GIOVANNI

"Non ce n'è bisogno! Tra poco finisco!"
"Si,si... Certo, come vuoi" risponde lui alzando una mano in segno di saluto.
Sospiro, per poi appoggiarmi allo schienale, già sfinito da questa breve conversazione.
Davide è stato qui per due ore circa, ma nonostante questo non abbiamo parlato molto; probabilmente avrà capito che non ero in vena.
Però dopotutto penso che quell'infermiera avesse ragione: anche solo il sapere che qualcuno c'è accanto a me mi fa sentire meglio. Sarà quello che chiamano "supporto morale"?
I pensieri vorticano nella mia mente in delirio come asteroidi nello spazio, attenti a non scontrarsi l'uno con l'altro, per evitare una collisione che sa di sofferenza. E medicinale.
Nel frattempo, la flebo si svuota lentamente, goccia dopo goccia, secondo dopo secondo.
È la seconda da quando ho cominciato... È terribile: mi sembra di sentire le goccioline di quel veleno che si muovono dentro di me...
Le percepisco quasi scendere lungo il tubicino, fino ad arrivare alla vena e ferirmi una dopo l'altra, come tanti piccoli spilli che mi si conficcano nella carne.
Chiudo gli occhi reprimendo un conato di vomito, ormai grondante di piccole, amare, sofferte gocce di sudore, che hanno praticamente imbrattato la mia T-shirt a maniche corte -si, perchè qui anche a fine inverno fa caldo per via dei condizionatori impostati fissi a trenta gradi, figurarsi se nelle mie condizioni mettevo una felpa...- .
Serro la mano destra in un pugno, facendo sbiancare le nocche, nell' -ennesimo- attimo nel quale mi manca l'aria.
Inspiro ed espiro ripetutamente per riprendere fiato e dopo poco il mio respiro si regolarizza.
Che vita di merda! 
La tensione comincia a dissolversi, quando la sensazione di qualcuno che mi chiama si insinua nel mio dormiveglia forzato e mi fa sbarrare gli occhi.
Ci metto qualche secondo a focalizzare cosa ho davanti, ma quando lo faccio mi ritrovo due occhi del colore del mare (in tutte le sue sfumature, dal sottilissimo contorno blu scuro delle iridi al verde-azzurro che si va schiarendo, alle pagliuzze dorate sparse a renderle ancora più belle -ma si può sapere che diavolo mi prende?!-)che mi fissano.
"Ehi... Stai bene?" mi chiede un' Azzurra alquanto preoccupata.
"No." rispondo sospirando "No, non sto bene. Sto malissimo."
"Io..."
"Come mai sei qui?" Le chiedo impedendole di continuare. Non mi va di sentire parole compassionevoli, nè frasi di circostanza.
Difatti, mi preparo ad ascoltare un discorso sul fatto che non sa cosa si prova ma può immaginarlo e quindi la presenza di qualcuno è necessaria e bla bla bla, ma la sua risposta mi spiazza.
"Sono venuta per prendere il tuo numero di cellulare" dice sventolandomi davanti il suo telefonino 
"Eh?" chiedo io confuso 
"Ma si! Io ti ho dato il mio, ma tu non mi hai dato il tuo.
Non mi pare giusto: non è uno scambio equivalente!"
"E quindi tu saresti venuta qui, in questo reparto schifoso -non mi importa se mi sentono, mi guardassero pure storto- correndo il rischio di trovarmi in questo stato e disgustarti, solo per uno stupidissimo numero di cellulare?" chiedo io sconvolto.
"Certo. E poi, ho pensato che ti saresti annoiato qui, tutto solo soletto...
Purtroppo sono potuta venire solo ora, perchè ho dovuto fare un controllo" continua "e, visto che ho 'saltato' la colazione , l'infermiera voleva costringermi a mangiare quella robaccia che ci portano sotto le mentite spoglie di the e fette biscottate... PUAH!" continua concludendo in tono disgustato, suscitando una mia risatina divertita.
Purtroppo questa è seguita da una fitta alla testa che mi fa praticamente piegare.
"Giovanni!
Ehi! Ehi!" mi richiama lei
"N-non preoccuparti... Sto b-benone..." La rassicuro io, cercando di fare un qualcosa con le labbra che possa minimamente assomigliare ad un sorriso, ma dubito che sia sembrato credibile -sempre se si è capito cosa era-.
"Ma smettila!" dice lei mettendomi le mani sulle spalle, facendomi appoggiare allo schienale. 
"Si vede lontano chilometri che non stai bene!" continua sedendosi accanto a me
"Ti... Ti ripeto che non ti devi preoccupare... È tutto a posto" rispondo io tra gli spasmi.
E pensare che non mi ero nemmeno accorto di balbettare, certo che sono messo davvero male...
Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi, e sento sulla mia mano il tocco leggero e imbarazzato di un'altra, più piccola, sottile: la mano di Azzurra.
Sorrido, e mi sembra che il dolore vada alleviandosi, almeno un po'...


POV AZZURRA

Non so quanto tempo sia passato - potrebbe essere trascorsa un'ora, come dieci minuti-, ma so che l'ho trascorso interamente a tenere la mano di questo biondino che nel giro di neanche due giorni mi ha stravolto la permanenza qui all'ospedale: pensavo avrei trascorso i miei giorni relegata in camera oppure sbattuta qua e la tra controlli di ogni genere, invece mi ritrovo a tenere compagnia ad un ragazzo che dovrebbe essere l'ultima persona ad essere su questa maledetta sedia...
In questo tempo trascorso su questa sedia ho osservato soprattutto il suo viso: è come se stesse dormendo, ma non proprio, per via dei conati di vomito oppure dei capogiri che a volte lo assalgono. In quei momenti la sua espressione è la rappresentazione della sofferenza e io, che non posso fare altro che stargli accanto in questa sala così silenziosa -a parte per qualche infermiera che ogni tanto viene a vedere se sia tutto a posto-, mi sento completamente inutile.
Lo vedo strizzare gli occhi e aprirli lentamente, cercando di mettersi a sedere, cosa che gli viene impedita dall'ennesimo capogiro. 
"Ehi, ehi, fai attenzione!" lo riprendo io alzandomi dalla sedia per avvicinarmi a lui
"Scusa." dice lui con voce flebile
"Perchè mai dovresti chiedermi scusa?" rispondo io
"Per averti permesso di vedere questo..." mi dice guardando le sue mani strette a pugno
Sorride amaramente, per poi aggiungere : "Chissà perché, mi trovi sempre nei momenti peggiori... 
Mentre mi dimeno per uno stupido disinfettante, mentre non trovo la strada per il bar..." 
Al solo pensiero di quelle volte mi scappa da ridere, e a quanto pare lui se ne è accorto, perchè mi fa un mezzo sorrisetto di rimando.
"... E, così." conclude a testa bassa.
Sospira, guardando verso la flebo, che sta per svuotarsi completamente, mentre le goccioline di medicinale che hanno scandito i secondi che ho passato qui scendono lente lungo il tubicino collegato al braccio di Giovanni.
Stringo la sua mano e lo fisso dritto negli occhi.
Ci sono.
Dopo poco arriva un'infermiere che stacca il tubicino e butta la flebo, per poi togliere l'ago dalla vena del biondo steso sulla poltrona e tamponare le gocce di sangue che fuoriescono con un batuffolo d'ovatta.
"Allora tienilo per un po', almeno finchè il sangue non smette di uscire, okay?" gli dice appoggiandogli una mano sulla spalla.
Lui annuisce e preme il dito indice sul punto dove prima c'era quello dell'infermiere e sospira di sollievo.
Poi si gira verso di me,ricambiando la mia stretta e mi guarda, un accenno di sorriso sulle labbra:
È finita.



NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tuttiiiii!Oggi sono puntualissima, visto?
(^ω^)
Comincio col dire che il capitolo è corto per mia scelta, volevo soffermarmi su questo momento davvero importante per me.
Ci ho messo l'anima per scriverlo e spero vi piaccia almeno un po' di quanto a me è piaciuto farlo.
Ringrazio le persone che ultimamente -e non- hanno aggiunto la storia alle preferite/seguite/ricordate: mi spiace di non essere riuscita a farlo per messaggio privato come faccio sempre... (._.)
Comunqueeee... Ecco a voi la sorpresa: Vi ricordate che stavo cercando dei volti che ricordassero i miei personaggi -come li immagino io-? Ecco, finalmente li ho trovati, anche con l'aiuto di una mia amica, merygrais -purtroppo presente solo su wattpad-, che ha voluto farmi il collage che trovate qui sotto e anche quelli shipposi (visto che ci sono vi lascio anche quello Giozzurra -si ringrazia giupinix per il nome della ship- ;) ) Spero vi piaccia!

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Personaggi |

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Giovurra |

(Si, quello per Giovanni è Jamie Campbell Bower (≧∇≦)*^* :Q___ Sono rimasta scioccata vedendo come ci assomigliasse ( ̄▽ ̄) ) Come sempre grazie a tutti voi e ci vediamo Venerdì prossimo! 
Baci, (una euforica) KNT <3

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Capitolo 18
*** CAPITOLO DICIASSETTESIMO ***



POV AZZURRA


La porta si chiude alle mie spalle, mentre mi giro per guardare in faccia il biondo seduto davanti a me, con gli occhi azzurro-grigio fissi sulla finestra della stanza che affaccia sul corridoio, al momento coperta da una specie di tendina.
"Mi sa proprio che quei due hanno bisogno -per l'ennesima volta- di chiarirsi..." dice sospirando
"Eh già, lo penso anche io..." dico chiudendo gli occhi
"Ehi..." sento dire dopo un po'.
Apro gli occhi, e lo vedo spostare la tendina mentre cerca di sbirciare Davide -credo si chiami così, visto che la madre si è rivolta a lui con questo nome...- e l'altra ragazza.
"Vieni qui..." mi sussurra, facendo segno con la mano di avvicinarmi
"Che c'è?"
"Guarda." Mi dice indicando l'interno, dove si possono scorgere le figure dei due ragazzi che parlano seduti sul letto: lei accanto a lui, con la testa bassa, apparentemente decisa a non guardarlo in faccia.
Poco dopo lui le prende il mento tra due dita e la costringe ad alzare il viso, avvicinandovisi.
In quel momento Giovanni chiude la tendina e mi guarda sorridendo.
"Sono proprio carini, eh?"
"Si, hai ragione.
Mi fanno davvero tenerezza..." rispondo io ricambiando il sorriso
"Secondo me dovrebbero stare insieme, ma lui si ostina a dire che non prova nulla per Mary..." aggiunge corrucciato
"Che ci vuoi fare, voi maschi siete così stupidamente cocciuti da negare anche l'evidenza!" rispondo io alzando le spalle in segno di rassegnazione.
"Ehi!" dice lui un po'irritato.
Invece io per tutta risposta gli faccio una linguaccia divertita, che lo fa ridere, di una risata flebile e debole, ma sincera, che coinvolge anche me.
"E pensare che lì dentro c'era un' atmosfera così pesante fino a poco fa... Brr!" riprendo, un brivido di disagio che mi percorre la schiena al ricordo dei pochi minuti trascorsi in quella stanza d'ospedale...
"La mamma di quel tuo amico, poi, è proprio..."
"Proprio...?" mi chiede lui, attendendo che finisca la mia frase
"Ecco, non riesco nemmeno a trovare il termine! Ma non è una cosa gradevole..."
"Si, lo so, non è un granché...
Ma dopotutto, meglio questo che niente.
Cioè, potrà anche essersi comportata male, ma è pur sempre sua madre -ed è ancora con lui-, quindi penso che potrebbe fare uno sforzo e perdonarla, qualsiasi cosa abbia fatto..." risponde lui con un'alzata di spalle, fingendo indifferenza, ma io ho notato benissimo il guizzo di tristezza e malinconia che ha attraversato i suoi occhi, segno che non è facile per lui parlare di famiglia...
Sono sul punto di chiedergli cosa abbia causato la sua reazione, ma non ne ho il coraggio:
Per fare una faccia del genere quando si apre quell'argomento, deve aver passato davvero un brutto periodo, e non penso sia felice di ricordarlo...
Però allo stesso tempo vorrei tanto poter fare qualcosa per aiutarlo, e se sapessi cosa lo turba ne avrei l'opportunità...
"Ehi, tutto bene?" mi chiede lui 
"Eh?"
"É che mi stai... 'Guardando' -diciamo così- da più o meno due minuti; c'è qualcosa di cui hai bisogno?..."
"Ecco, io..." provo a farfugliare una frase con un qualche senso logico, cercando di superare l'imbarazzo che mi tormenta, ma poi un pensiero mi blocca.
"Niente." finisco abbassando la testa.
'Forse è meglio lasciare le cose come stanno per ora, ha
avuto una giornata estenuante -e sono solamente le due del pomeriggio!-... Se vorrà, me ne parlerà lui.' mi dico guardando verso l'orologio appeso alla parete di fronte.
Aspetta un attimo! Le due?! 
Oh, diavolo! Come ho fatto a non accorgermene?! Chissà cosa penseranno le infermiere non trovandomi in camera! 
Lo diranno al dottore, e non la scamperò facilmente come l'ultima volta...
"Ohi... Hai una faccia... Tutto bene?" mi chiede Giovanni, probabilmente preoccupato dalla mia espressione.
"Devo andare, sono davvero in ritardo! Le infermiere non mi faranno più uscire se continuo così!" dico sospirando 
"Okay, allora... Ci vediamo."
"Ehi-ehi-ehi, aspetta! 
1- Non credere che sia d'accordo sul fatto che ti sia sforzato così tanto dopo una chemio appena conclusa!" dico puntandolo con un dito in tono severo
"Scusa..." dice con un sorriso colpevole
"2-..." continuo, e vedo il suo viso diventare preoccupato
"... Devi ancora darmi il tuo numero di cellulare!" E questo lo fa ridere...
"Ahahahahahahahah, okay!" Risponde 
"Dove te lo segno?"
"Qui." dico porgendogli il mio cellulare.
Nel passarglielo, le mie dita sfiorano le sue, che si soffermano più del dovuto sull'oggetto che ha -anzi, abbiamo- in mano, e la cosa per qualche strano motivo fa arrossire entrambi.
Quando finalmente lo prende del tutto, sta a smanettare per una trentina di secondi, poi me lo restituisce con un "Ecco fatto!"
"Grazie!" gli dico io 
"Allora, ciao!" mi risponde.
Prima di andarmene, però, mi abbasso per raggiungere lo stesso livello del suo viso -non avrei mai immaginato di doverlo fare, visto che mi supera di circa venti centimetri, in altezza- per dargli un bacio sulla guancia: veloce, lieve, ma comunque imbarazzante...
"Ciao..." dico staccandomi di colpo e correndo via, troppo imbarazzata per guardare la reazione del ragazzo dietro di me...


POV GIOVANNI

Quando la porta della camera si apre e Mariavittoria ne esce, sono ancora lì, appoggiato allo schienale della sedia a sfiorarmi la guancia destra, dove Azzurra ha lasciato un tanto piccolo quanto imbarazzante bacio...
"Ehi...?" mi dice lei 
"Uh. Si?" rispondo io girandomi a guardarla.
A quanto pare devo avere una faccia alquanto buffa, perchè la vedo sghignazzare. 
"Ma guarda... Sei tutto rosso!" Dice ridendo 
"Che avete combinato qui fuori mentre noi parlavamo?" 
"Proprio nulla!!!" rispondo con -forse troppa- enfasi.
"Se lo dici tu..." dice lei, non troppo convinta.
"Abbiamo solo parlato!"
"Ma guarda... Tutti a parlare! Comunque noi abbiamo chiarito, quindi il signorino lì dentro è di buon umore..." mi risponde indicando la porta alle sue spalle
"Lo immagino..." Dico ripensando a quello che poco fa ho osservato (non spiato; OSSERVATO DISCRETAMENTE ED IN DISPARTE) con Azzurra.
"Beh, sto andando a casa per mangiare qualcosa, non vorrei che la mamma mi sgridi... 
Non so se oggi pomeriggio riuscirò a tornare, però..."
"Non preoccuparti, ci vediamo domani!"
"Si, certo!
Ciao!" risponde lei sorridendo mentre si avvia verso l'uscita.
Dopo qualche secondo entro in camera, trovando Davide steso sul letto ad occhi chiusi.
"Ehilà!" lo saluto 
"Ciao." risponde fiacco 
"Ohi... Che ti succede? Non avete chiarito per caso? No, perchè Mary nel corridoio ha detto che era così, perciò-"
"No, non è quello..." dice lui interrompendomi
"Allora cosa c'è?" 
"Sto morendo di fameeee!" si lamenta buttandosi un cuscino in faccia (cosa che fa spesso... Che gli avranno mai fatto di male i cuscini?) ,accompagnato dal suo stomaco che emette un brontolio...
"E per questo ti riduci così?..." chiedo io 
"Perché, non lo trovi normale?" dice guardandomi 
"Ehm... No." rispondo con un sorriso colpevole -quanti ne sto facendo oggi?-
"Mhhh..." Dice Davide alzandosi a sedere, di colpo attento.
"Fino a mezz'ora fa stavi per svenire tanto che stavi male; sembravi uno zombie! Mentre ora non fai che sorridere...
Si può sapere cosa diavolo ti è successo là fuori?" Chiede sospettoso
"Nah, non è successo nulla...
L'ho già detto a Mary, ho solo parlato con Azzurra, la mia amica. Punto."
"Ma sul serio? Perchè il tuo rossore ti tradisce! Sputa il rospo! Cosa è successo?!"
"Niente..." rispondo 
"Solo una delle cose più belle che mi siano accadute fino ad ora." aggiungo a voce bassa, ma il sorrisetto che appare sul volto del mio compagno di stanza mi fa intuire che ha sentito lo stesso.
Ma non ha importanza, forse è persino meglio così...



NOTE DELL'AUTRICE:
Che dire?
Un altro capitoletto quasi solo Giozurra -cosa che non mi dispiace affatto- :3!
Non faccio commenti, li lascio a voi! 
Come sempre grazie popolo di EFP! <3
Baci, KNT <3

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Capitolo 19
*** NELLE PUNT- (EHM) CAPITOLI PRECEDENTI... ***


ATTENZIONE: CAPITOLO NO-SENSE CHE PROBABILMENTE VERRÀ ELIMINATO 
VEDI NOTE



Per chi se lo fosse perso: sono in ospedale perchè dei drogati ubriachi avevano cercato di molestare la mia migliore amica e cercando di difenderla mi sono beccato una pugnalata al polmone...
Così eccomi sul mio scomodo lettino a farvi un riepilogo... Prima cosa, è una settimana che sono qui e sono successe tante -TROPPE- cose...
Per cominciare, ho scoperto che Mary è innamorata di me e che Stefano -quel tipo della terza che mi raccontava tutti i giorni di quanto la sua cotta fosse dolce, spettacolare e gentile- lo è di lei.
Ora lui mi odia perchè non me ne sono mai accorto e, a sua detta, l'ho trattata di conseguenza sempre con una freddezza che non merita, ma ha deciso lo stesso di farsi da parte, perchè è sicuro che visto che ora sa che Mary non lo ricambia, provarci ancora con lei sarebbe solo da masochista. 
Nonostante tutto, è venuto due o tre volte a trovarmi, e sembra che le cose stiamo migliorando tra noi due.
Però c'è da dire che qui dentro mi sono fatto nuovi amici: Giovanni, il mio compagno di stanza, per cominciare.
È un ventenne biondino, simpatico e vivace, un po' chiuso a volte, ma divertente.
Soprattutto sa darmi ottimi consigli per non mandare tutto a rotoli con la mia impulsività (la mia migliore amica non sa che io so, quindi potrei rovinare tutto non volendo...)
Perchè è in ospedale? Linfoma di Hodgkins. Brutta faccenda. Ha già cominciato le chemio -domani fa la seconda-, ma pare che riesca a sopportarle se c'è una certa persona vicino.
Di chi sto parlando? (No, non di Mary.)
Di Azzurra. Non so se si possa considerare mia 'amica' visto che ci ho parlato poco, ma per quello che mi è stato concesso capire è qui per cause ignote, ama i Simple Plan (mai sentiti), passione che condivide con Giovanni, e vestirsi in stile Hippie.
È un po'strana, ma simpatica.
Sospetto abbia una cotta -ricambiata- per il mio compagno di stanza, ma per il momento ancora nulla di ufficiale.
Chi sono io? 
Mi chiamo Davide, ho diciassette anni e sono un figo da paura.
"E BLA BLA BLA...
Smettila con le tue cretinaggini! Sono appena arrivata e già mi tocca sentire te che ti vanti con i lettori! Ma fammi il piacere..."
Ecco, questa tappetta scorbutica qui accanto è Mariavittoria-detta-Mary, la mia migliore amica, una rompiscatole assoluta...
"Ehi! Rimangiati subito quello che hai detto!"
"E come faccio? Non ho le posate..."
"Eeeeeehm... " 
"TA-BUM PSSS" 
"Dovrei ridere?" eccola, la solita noiosa.
"Smettila."
"Piuttosto... Che ci fai tu nei miei pensieri?!"
"Bah, mi annoiavo... Ed eccomi qui!
Però non è che mi stia divertendo così tanto eh..."
"Allora vattene! Sono IO a dover fare il riepilogo, non tu!"
"Ah. Stai facendo il riepilogo. Okay, per oggi è tutto, puoi andare ci penso io a mettere a posto!" 
Quel sorrisetto non mi inganna, sicuramente vuole prendere il mio posto...
"Non preoccuparti, faccio io!"
"Nono, io..."
"Ma nooo... Finisco io!"
"No! Io!"
"Io!"
"Ho detto io!"
Dei passi si avvicinano… Chi altro è arrivato qui dentro?!
"Ehm... Per oggi è tutto gente..." Giovanni?! Anche tu mi rubi il posto?! 
"Eheh... Scusaa..." risponde ridendo sottovoce
"Ci vediamo alla prossima punt- ehm, capitolo!"
Anche Azzurra ora...
HO CAPITO ME NE VADO ADDIO SPORCHI TRADITORI!

Fine.

"Non sei buono nemmeno a fare i riepiloghi!"
"Che vuoi ancora Mary?"
"Hai scordato di dire che tua mamma se l'è presa con me perchè non le dicevo che tu eri andato a fare compagnia a Giovanni..."
"Eh vabeh, ma son dettagli..."
"Si ma mentre dopo ne parlavamo, Azzurra ha dato un bacio a Giovanni!"
"Ehi voi non spifferate tutto a tutti però eh!" È Giovanni che ha urlato dalla camera... Non ha tutti i torti...
"E poi era sulla guancia!" 
Ora a parlare è stata Azzurra... -O, anzi, Rossa, visto che è diventata come un pomodoro- 
"Ehi!" mi riprende
"MA PERCHÈ TUTTI POSSONO SENTIRE I MIEI PENSIERIIIIIII?!"

Fine. Per davvero.



NOTE DELL'AUTRICE:
Ziaooooo! 
Alloraaaa, ho postato questo capitolo in maniera molto riluttante credetemi, perchè forse potrebbe irritare qualcuno che aspetta il seguito...
Si, è tipo quelle odiose puntate che non ci azzeccano nulla con la trama che a volte appaiono in serie TV / (più spesso) in anime e manga... 
Visto che le odio mi sento in colpa nei vostri confronti, ma non volevo lasciarvi senza nulla da leggere ( LEGGETE QUI ->visto che purtroppo venerdì prossimo sarò in vacanza e addio internet) e ho preso questa che già avevo pronta ^__^ 
Spero non sia tanto odiosa...
Baci, KNT <3

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Capitolo 20
*** CAPITOLO DICIOTTESIMO ***


NOTE DI INIZIO CAPITOLO:
Ehm, ciao.
Con che coraggio mi presento ed aggiorno dopo due mesi? Non lo so neanche io, ma prima o poi sarei dovuta venire a prendermi i vostri insulti, quindi... ^_^'
Perchè di domenica? Beh, la scuola è ricominciata e con essa gli impegni, i quali sono più o meno triplicati, in più non é stato proprio un bellissimo periodo per me... Perciò credo che continuerò così perché mi trovo meglio e suppongo che vi dobbiate un pochino abituare, mi dispiace...
Non ho intenzione di fare promesse che non sono sicura di poter mantenere, perciò vi preannuncio che non so se ce la farò ad aggiornare tutte le settimane, ma che mi impegnerò al massimo. <3 Grazie mille a chi continua a seguire la storia nonostante tutto e a chi ha appena cominciato a farlo. Mi dispiace di non essere riuscita a contattarvi in privato per ringraziarvi, per cui grazie al quadrato! XD Non voglio dilungarmi, annoiarvi o farvi perdere tempo, se volete delle spiegazioni in più oppure volete ammazzarmi potete benissimo scriverlo nelle recensioni -se me ne merito- o per messaggio privato!
Buona lettura e baci,
KNT ❤️
P.S. Se ci sono errori fatemelo notare, scrivendo da cellulare a volte non mi accorgo di qualche sostituzione del correttore automatico e vengono fuori degli orrori ^____^''



POV DAVIDE

La sveglia sul comodino di camera mia segna le nove meno dieci, ma io sono sveglio già da un po', come il mio compagno di stanza, al momento chiuso in bagno.
È passata una settimana da quando sono qui e non mi è mai capitato di svegliarmi così presto, vista la mia pigrizia, eppure oggi è così -e non ho nemmeno sonno-... 
Sarà perchè qui la vita è alquanto monotona, perchè sono barricato in questo letto e non mi è nemmeno concesso di andare fuori in giardino, ma soltanto di scorrazzare ogni tanto in sedia a rotelle per i corridoi -e quando lo faccio gli infermieri mi guardano male-, però ormai mi annoio anche di dormire e non posso di certo passare le giornate al cellulare...
Gli unici momenti di distrazione sono quando mi vengono a trovare Mary o gli altri amici.
Certo, tutti i giorni vengono i miei, ma non è la stessa cosa...
Penso proprio che se non ci fosse Giovanni a farmi compagnia sarei morto di noia un bel po' di tempo fa...
Il familiare suono di un messaggio in arrivo mi distrae dai miei pensieri, ma quando controllo il mio cellulare non vi trovo nessuna notifica, il che significa...
"Fermo lì!" mi urla Giovanni afferrando il suo cellulare prima che possa farlo io
"Uuuuuuh... È per caso arrivato un messaggino da una certa Azzurra?"
Ecco che diventa tutto rosso, il che mi fa scoppiare a ridere.
"Finiscila!" mi urla
"Ahahaha okay!" dico io "Ma resta il fatto che non puoi negarlo: quella ragazza ti piace!" asserisco puntandogli il dito indice contro
"E allora?!" risponde in tono seccato, ma poi si rende conto di cosa ha detto e con un -finto- colpo di tosse si corregge:
"Ehm, cioè... Anche se dovesse essere non vedo cosa dovrebbe esserci di male! E poi non sono fatti tuoi!"
"Come vuoi, ma penso che dovresti farti avanti se ti piace, magari invitarla ad un appuntamento!"
"Appuntamento?!" mi chiede con un tono a metà tra l'incredulo e lo scettico 
"Ti rendi conto che non posso uscire da qui, vero?" riprende poi
"E allora? Farete un appuntamento in ospedale. Semplice." dico io mangiucchiando un pezzo della mela che l'infermiera mi ha portato poco fa.
"Tu sei matto! Completamente!" mi dice sedendosi sul suo letto con un tonfo, scuotendo la testa come se stesse parlando con un caso perso, da manicomio.
"E invece no!" Replico io "Potete benissimo andare in giardino, alla fontana."
"Fontana?" Mi chiede perplesso
"Si! Alla fontana, alla fine del boschetto, dove non va mai nessuno perchè poi non sanno come tornare..."
"Aspetta fammi capire" mi dice lui con tono un po' confuso 
"Tu vorresti fare incontrare me ed Azzurra." 
"Mh." rispondo prendendo un altro pezzo di frutta -però, mica male!-
"All'ospedale."
"Proprio qui." 
"In un posto dove dici che si siano persi quasi tutti."
"Almeno nessuno vi disturberà. " rispondo io tranquillamente, spostando il vassoio per potermi muovere più liberamente.
"Lo dico io, tu sei fuori!" esclama sospirando pesantemente
"Ma perché?!" replico io "Posso benissimo farti vedere dov'è, non vedo dove sia il problema!"
"Dov'è il problema?! Ci sono almeno DUE grandi problemi!" dice con tono fermo
"Ossia?" chiedo io, sempre più confuso 
"Primo:" mi risponde facendo il segno dell' uno con il dito indice "non puoi uscire in giardino e io laggiù non ho intenzione di andarci da solo e perdermi come un cretino..."
"A questo si può rimediare" dico con una scrollata di spalle 
"Qual'è quest'altro grande problema, allora?" chiedo poi
"Non ci arrivi? 
Ammesso e non concesso che questa tua idea dell'appuntamento in giardino si realizzi, chi mi da la certezza che lei accetti? Che non mi rifiuti?"
"Perchè dovrebbe farlo?" chiedo un po' spiazzato dalla sua risposta 
"Perchè dovrei piacerle?!" mi domanda di rimando
"Perchè non dovresti?" esclamo esasperato 
"Ma mi hai visto?!" dice in tono secco. Al 204% si sta riferendo al fatto che è in ospedale per via del tumore e la cosa mi fa sul serio arrabbiare...
"Smettila di comportarti come se tutto il mondo dovesse odiarti o evitarti perchè hai un tumore! Non è così! Per nulla. Siete due cose completamente separate: non è detto che una cosa che convive con te debba essere TE.
Il tumore è una cosa che ti è successa; tu sei tu.
E tu sei un ragazzo gentile, simpatico, disponibile, imbranato, litigioso; se hai problemi non li fai notare, di conseguenza non sei un rompiscatole, sei alto e -tocco di classe- sei biondo!
A chi non piaceresti?"
Appena finisco di pronunciare l'ultima frase comincia a guardarmi strano, boccheggiando neanche fosse un pesce. Non vorrei che si facesse strane idee, perciò aggiungo subito
"Nel senso, a quale RAGAZZA non piaceresti? Io sono perfettamente etero, non potresti piacermi in quel senso..." dico 
"Non che tu non sia simpatico o mi dispiaccia averti in stanza!!" aggiungo subito dopo gesticolando nervosamente
"Si lo avevo capito..." dice lui scoppiando a ridere, il che contagia anche me 
"Allora?" gli chiedo 
"Allora cosa?" risponde
"La inviterai?" specifico, anche se so che aveva afferrato benissimo il senso della mia domanda 
"Non ci conterei se fossi in te." dice con un'alzata di spalle
"Oh mamma, sei incredibile!" esclamo sconvolto 
"Beh, parla quello che è innamorato della sua migliore amica e non se ne rende nemmeno conto!" risponde accigliato 
"Non è vero! Assolutamente!" ribatto subito, forse un po' troppo vigorosamente
"Come vuoi... Fatti tuoi." dice alzandosi per prendere dell'acqua
"A proposito," continua "com'è finita con tua madre? Avete chiarito?" mi chiede facendo un sorso dal bicchiere
"Beh, più o meno... È ancora convinta che sia colpa di Mary che mi ha 'permesso' di uscire dalla stanza" dico facendo una smorfia al ricordo delle parole pronunciate da mia madre 
"In un certo senso è anche colpa mia... Se fossi riuscito a convincerti ad andartene, magari non avresti avuto questi problemi." dice guardando in basso 
"Ma no, per nulla. È quella lì che si fa idee strane!"
"Non chiamarla così, è pur sempre tua madre!" mi rimprovera
"Eddai! Non dirmi che non hai mai litigato con tua madre; alla mia età è normale, sono 'un adolescente scapestrato' dopotutto!" dico imitando la voce che ha mia madre quando me lo dice
"Diciamo che non ne ho avuto modo, o meglio non ho avuto il tempo per farlo..." dice mettendosi a sedere con la testa rivolta verso la finestra
"Come mai?" chiedo, un po' scosso dalla sua risposta.
Sospira e poi si gira verso di me ed è spaventosamente triste l'espressione che ha stampata sul viso 
"È una storia un po' complicata." dice stringendosi nelle spalle e sono sempre più convinto del fatto che non mi debba aspettare nulla di bello.
Allargo le braccia e mi siedo davanti a lui 
"Beh, abbiamo ancora un po' di tempo prima che cominci l'orario delle visite, quindi parla pure: sono tutto per te."

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