Il passato ritorna sempre a presentare il conto

di killerklaus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il passato ritorna sempre a presentare il conto - capitolo 1

Io sono Akemi, piacere di conoscerti..”

Come hai potuto farmi questo, Sanji!”

Il cuoco si risvegliò di soprassalto, la fronte imperlata di sudore: quel sogno l'aveva scosso, ripensare a quel terribile momento dopo tanto tempo faceva ancora male, molto male...sapendo di averla persa per sempre...

Era una mattina come tante altre a bordo della Thousand Sunny, caratterizzata dal normale trambusto della ciurma: Rufy e Usopp che litigavano per la colazione, Robin che li osservava divertita, Zoro che ancora dormiva, per poi essere bruscamente svegliato da una alquanto irritata Nami, e Franky che urlava dietro a Brook per i suoi soliti skull jokes...ma c'era qualcuno che quella mattina era diverso dal solito: Sanji non si era ancora ripreso dal sogno della notte precedente, e nonostante i suoi tentativi di mantenere un atteggiamento il più normale possibile, il suo umore cupo non era sfuggito a due occhi molto attenti...

“Cosa ti rende così taciturno? Non hai nemmeno rimproverato Rufy oggi...” Robin aveva atteso la fine della colazione per avvicinare il cuoco, ormai solo e intento a finire di ripulire piatti e stoviglie varie.

“Non è niente...stanotte mi sono tornati alla mente vecchi ricordi...”

“Ne vuoi parlare?”

“In realtà c'è ben poco da dire...in passato ho ferito una persona a cui tenevo molto, e da allora non mi do pace...ho commesso un errore imperdonabile, e non riesco a smettere di pensare a come sarebbe andata se non lo avessi fatto...”

“Capisco...ricordati comunque che se hai bisogno di sfogarti, io sono qui”

“Grazie mille, mia dolce Robin”.

La navigazione procedeva senza intoppi; a breve avrebbero fatto sosta sulla vicina isola di Mikami, per fare rifornimento e per rilassarsi un po' dopo oltre un mese di navigazione continuata.

Ciò che ancora non sapevano era che il destino li attendeva al varco....

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 - html

Sull'isola di Mikami, nel frattempo, una giovane ragazza si muoveva sinuosamente nella folla che riempiva le vie principali dalla città; con fare deciso e sicuro, si destreggiava tra donne intente nelle loro faccende, bambini che giocavano e personaggi di varia natura, alla ricerca del suo obiettivo...

Dopo varie perlustrazioni, lo trovò seduto in un bar, intento ad ubriacarsi.

Attaccò senza preavviso: un violentissimo pugno squarciò la terra al di sotto della locanda, sconvolgendo tutti i presenti.

“Ti ho trovato finalmente, Asura! E giunto per me il momento di riscuotere la tua taglia...”

“Pensi di davvero di potermi catturare oggi?”

La conversazione terminò lì, poiché ebbe subito inizio lo scontro, che però durò ben poco: la ragazza infatti atterrò il pirata con il minimo sforzo, e sotto gli sguardi impietriti dei clienti della ormai devastata locanda, si avviò trascinando la sua preda verso il punto di riscossione più vicino.

Consegnato il criminale e avuto il compenso, si avviò al porto: la sua permanenza nell'isola si era già protratta fin troppo, non aveva alcuna intenzione di procurare ulteriori danni alla popolazione, e i soldi della ultime due taglie le erano sufficienti almeno per qualche tempo...

Non aveva nulla contro i pirati, in fondo i suoi stessi genitori lo erano stati, ma essere cacciatrice di taglie le consentiva di vivere e al tempo stesso girare il mondo...chissà cosa avrebbe detto il suo vecchio se l'avesse vista in quel momento della sua vita....

E chissà cosa avrebbe pensato Lui....in fondo aveva lasciato la sicurezza della dimora paterna per colpa sua....eppure non riusciva ad odiarlo, nonostante l'immenso dolore che le aveva provocato, e non riusciva a non essere orgogliosa di lui, che alla fine aveva deciso di inseguire il suo sogno...

Non immaginava che il passato stava per ritornare a presentare il conto....

Ho postato insieme i primi due capitoli perchè sono un po' corti, e del resto servono più che altro come introduzione...nei prossimi giorni posterò anche i capitoli 3 e 4....fatemi sapere!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“FINALMENTE SIAMO ARRIVATI!!!!EVVIVAA!!!!”

L'urlo di gioia di Rufy scosse tutti quanti: erano arrivati sull'isola di Mikami, famosa per il suo immenso porto e per la grande varietà di gente che la popolava.

La ciurma, una volta gettata l'ancora, si avviò incuriosita tra le strade colme di persone, alla ricerca di una locanda dove rilassarsi prima di cominciare il rifornimento della loro nave.

Mentre si avviavano verso la piazza principale della città, notarono un singolo locale completamente demolito e i suoi clienti intenti a imprecare contro una non precisata 'forza della natura'. I ragazzi decisero, vista la devastazione che aveva colpito il locale, di indagare su quanto accaduto, e cosi chiesero notizie sull'accaduto ad un anziano signore seduto li vicino.

“Mi scusi signore, ma cosa è successo qui? Sembra che la locanda abbia subito danni considerevoli...” chiese Nami alquanto incuriosita.

“E' opera di una famosa cacciatrice di taglie...è dotata di una forza sovrumana, tanto da riuscire a provocare enormi crateri sferrando un singolo pugno...per questo motivo è stata soprannominata Akemi Pugno Di Ferro”.

Sentire quel nome provocò una scossa nel cuore di Sanji: che quella famigerata donna fosse Akemi, la sua Akemi? Doveva scoprirlo.

“Mi scusi, può descrivermi questa ragazza?”

“Alta, snella, lunghi capelli castani raccolti in una treccia...sul braccio inoltre ha uno strano tatuaggio, una specie di spirale...”

Per Sanji fu il colpo di grazia: ricordava ancora il giorno in cui si era fatta fare quel tatuaggio, poiché in quello stesso giorno era finalmente riuscito a confessarle i suoi veri sentimenti...

Ora ne era sicuro: Akemi era in quella città, e doveva assolutamente trovarla, cascasse il mondo.

Come una furia corse lungo il viale principale della città, tornando in direzione del porto: conosceva Akemi abbastanza bene da sapere che avrebbe cercato di arrecare il minimo danno a gente innocente, e questo significava che in quel preciso istante stava probabilmente per lasciare l'isola.

Tutto il resto della ciurma, esterrefatta dal comportamento del loro cuoco, decise di seguirlo, per essere sicuri che quel suo atteggiamento non portasse guai a lui stesso e a tutti loro; in fondo, le loro taglie erano bottino ghiotto per moltissime persone...

Nel frattempo, la giovane era arrivata al porto della città, dove era intenta ad osservare un brigantino con una strana polena: un leone con la criniera simile a raggi di sole.

“Quella è la nave di una famosa ciurma di pirati, la cui taglia complessiva supera i 600 milioni di denari...” disse un vecchio pescatore dell'isola.

“Se sa di chi è questa nave, perchè non li denuncia al più vicino posto di guardia della marina?” chiese Akemi curiosa.

“Neanche per sogno! E' la ciurma di Rufy Cappello Di Paglia! Non hai sentito cosa è successo ad Enies Lobby?! Non voglio che succeda lo stesso qui! Se non faranno danni preferisco tenere la bocca chiusa!”

Ma ormai Akemi non lo ascoltava più: non appena seppe di chi era quella nave, il suo cuore si fermò; suo padre le aveva raccontato ogni cosa, perciò sapeva che se la ciurma del famoso Cappello Di Paglia era in città, allora presto o tardi avrebbe rischiato di incontrarlo...e non era sicura di essere ancora pronta.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Corse a perdifiato, finchè non la vide: era lì, a fissare la stessa nave da cui era sceso solo pochi minuti prima.

“Akemi...”

Lei si voltò di scatto: non si aspettava di rivederlo così all'improvviso...

“Sanji...”

Non era cambiato di una virgola in quei tre anni; lo stesso inconfondibile taglio di capelli, la onnipresente sigaretta, ora abbandonata a terra, e quel sopracciglio, di cui portava ancora il ricordo tatuato sul braccio...

“E da tanto che non ci vediamo....non sei cambiata affatto...sei sempre bellissima...”

“Neanche tu sei cambiato a grandi linee...ma passare da vice capocuoco del Baratie a pirata provetto con tanto di taglia...complimenti!”

Quella conversazione, tenuta su toni così generici, era snervante per entrambi: le cose lasciate in sospeso erano molte, ed entrambi, nei loro pensieri, speravano prima o poi di poterle chiarire; il tutto fu però interrotto dall'arrivo della ciurma, che aveva faticato a mantenere il ritmo di corsa del cuoco.

“Sei tu la famosa cacciatrice di taglie?”

“In carne e ossa”.

Zoro stava già per sguainare la spada, pronto ad affrontarla in caso di attacco, ma Sanji lo fermò:

“Fermo, testa di verza! Questa ragazza è una mia vecchia amica”

“E in ogni caso, spadaccino, non ho intenzione di attaccarvi: faccio questo mestiere solo per necessità, e al momento ho abbastanza denaro per vivere tranquillamente per un po' di tempo”

“Perchè non ti unisci a noi per bere qualcosa?” chiese Rufy senza pensarci troppo; la ragazza in fondo lo incuriosiva parecchio....magari avrebbe potuto offrirle un posto nella sua ciurma...

“Non so se e il caso...stavo per lasciare l'isola, ho causato parecchi danni dando la caccia ad alcuni pirati...”

“Resta per favore...è da molto che non ci vediamo...” Sanji non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare via così: l'aveva ritrovata dopo tanto tempo, e finalmente aveva la possibilità di spiegarle come erano andate davvero le cose...

Akemi alla fine si fece convincere e li seguì in una locanda: in fondo era curiosa di sapere cosa avesse fatto Sanji in quei tre anni di separazione...

“Allora Akemi, come fai a conoscere Sanji?”

“Lui era vice capocuoco nel ristorante di mio padre....”

“COOSAA????Ma quindi tuo padre è....Zeff Piede Rosso!!!” Esclamarono sconvolti Rufy, Zoro, Nami e Usopp, sotto gli sguardi incuriositi degli altri membri della ciurma.

“Esattamente. Mi trasferii a vivere al Baratie quando avevo 12 anni, dopo la morte di mia madre...è così che ho conosciuto Sanji...ho vissuto al ristorante fino ai 17 anni, e in quel periodo di tempo, oltre a dare una mano con la gestione, sono stata allenata al combattimento...”

“Accidenti, che forza! Ma perchè hai scelto di fare la cacciatrice di taglie?”

“Una volta lasciato il Baratie, dovevo guadagnarmi da vivere: dare la caccia ai pirati mi sembrava il modo più semplice per sopravvivere e al tempo stesso girare il mondo, nella speranza di coronare il mio sogno...”

“Che sarebbe?”

“Scoprire da dove e perchè hanno origine i frutti del mare”.

Mentre ascoltava le domande che i suoi compagni ponevano ad Akemi, la mente di Sanji continuava a vagare nel mare dei ricordi: non riusciva a smettere di ripensare a quella notte di tre anni prima...

“Unisciti alla mia ciurma!”

L'affermazione di Rufy lasciò tutti quanti a bocca aperta e riscosse Sanji dai suoi pensieri: non poteva credere a ciò che il suo capitano aveva appena fatto!

“Non so se è il caso...insomma...mi conoscete a malapena, così come io non conosco voi...la fiducia...”

“Beh, conosci Sanji, e questo dovrebbe farti capire che siamo degni di fiducia!” Ribattè un infervorato Rufy.

“Non lo so...ci penserò”

“Evviva!!!Noi resteremo in città un paio di giorni per fare rifornimento!! Attendo una tua risposta!!”

Con lo sguardo cercò il viso del cuoco, che però aveva mantenuto una totale inespressività: cosa avrebbe fatto se lei avesse accettato la proposta del capitano?

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Tra un discorso e l'altro alla fine era arrivata la sera. Ormai i negozi erano quasi tutti chiusi, così la ciurma, una volta separatasi da Akemi, decise che era meglio tornare sulla nave a riposare e riprendere i loro giri la mattina successiva.

Tutti erano molto sorpresi da Akemi: una ragazza solare, decisa a coronare il suo sogno, ma allo stesso tempo estremamente malinconica..

Per Sanji quella rimpatriata inaspettata era stata fonte di dolore e riflessione: i sentimenti che aveva provato in passato per lei non erano affatto svaniti, e ora sperava di poter almeno fare ammenda per i suoi errori passati; sperava davvero in cuor suo che la ragazza accettasse la proposta di Rufy, ma sapeva che se voleva che le probabilità aumentassero, avrebbe dovuto provare a parlarle il giorno successivo.

Terminata la cena (e picchiato selvaggiamente Rufy per la sua solita ingordigia con il cibo) Sanji uscì all'esterno a contemplare le stelle...non riusciva a smettere di pensare a lei...

“Sanji-kun....era Akemi la persona a cui ti riferivi ieri?” Robin aveva notato i continui cambiamenti d'umore del cuoco, ed era sinceramente preoccupata per lui.

“Si...quando arrivò al Baratie aveva appena perso la madre, morta per una grave malattia...aveva visto suo padre solo in rare occasioni, così all'inizio Zeff la affidò a me affinchè si ambientasse bene...inutile dire che me ne sono innamorato quasi subito...”

Robin ascoltava in silenzio la confessione del ragazzo, ma non potè trattenersi dal fargli un' unica domanda: “Se ami lei, perchè fai il cascamorto con tutte le altre donne?”

“Sono stato cresciuto con l'idea che le donne vanno sempre protette e rispettate, e mai picchiate, nemmeno con un fiore...io adoro tutte le donne, ma in realtà il mio cuore appartiene solo ad Akemi, perchè lei per me ha sempre rappresentato l'Amore con la A maiuscola, quello profondo, che dura in eterno...”

“Ma allora cosa ti ha allontanato da lei?”

“Un grandissimo errore che ho fatto...ci ho messo un sacco di tempo a confessarle ciò che provavo, e quando ho scoperto che l'amore era corrisposto ero al settimo cielo...tuttavia eravamo due ragazzini alle prime armi, e capitava spesso che litigassimo, anche per delle sciocchezze...

Siamo andati avanti così per due anni, fino a quel giorno...Akemi mi aveva confessato di voler lasciare il Baratie per girare il mondo, e io, temendo di perderla, l'avevo aggredita con parole molto dure....abbiamo avuto un violentissimo litigio....quella sera, servendo a un tavolo, incontrai una donna e, per ripicca, cominciai a farle la corte...successe tutto molto velocemente, e senza che me ne rendessi conto avevo quella stessa donna stesa sul letto in camera mia. Akemi è arrivata proprio in quel momento e ha visto tutto....

Akemi, aspetta! Ti giuro che non è come sembra!”

Come hai potuto farmi questo, Sanji!”

Inutile dire che scappò via in lacrime...fu l'ultima volta che la vidi...il giorno dopo Zeff mi informò che era partita di punto in bianco nel cuore della notte, senza dire nulla a nessuno...”

“Quindi oggi vi siete rivisti per la prima volta?”

“Si, dopo esattamente tre anni da quella notte...mi è mancata da morire, e ora spero di poter fare ammenda...se non posso riconquistare il suo cuore, vorrei almeno che si unisse a noi...”

Robin scelse di lasciare Sanji solo a scrutare il cielo; sapeva quanto fosse intimo il mare di ricordi di una persona, e non voleva costringerlo ad esternare ulteriormente dolori e rimorsi.

In cuor suo, sperava che quel ragazzo, così dolce e gentile, potesse ritrovare ciò che aveva perduto...

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Nel frattempo, Akemi era rientrata alla pensione dove alloggiava, e aveva pagato per trascorrervi anche le due notti successive. Non era ben sicura del perchè, ma la proposta di Rufy la allettava...quei ragazzi erano strani, ma molto simpatici e mettevano una grande allegria; durante quel pomeriggio con loro, si era davvero divertita.

Ciò che davvero la preoccupava erano le reazioni di Sanji: per tutta la durata del loro 'incontro' non aveva quasi proferito parola,restando quasi tutto il tempo a contemplare il vuoto, perso nei propri pensieri...che stesse ripensando al loro passato insieme?

Quando aveva lasciato il Baratie, nel buio della notte e con il cuore in mille pezzi, l'aveva odiato profondamente per averla tradita in un modo così squallido, ma con il passare del tempo, si rese conto che effettivamente non aveva visto nulla, e quindi non sapeva come era andata veramente; del resto non riusciva ad odiarlo davvero, il suo amore per lui restava onnipresente e costante...quanto le era mancato in quei tre anni!

Forse erano ancora in tempo a chiarirsi...per lo meno a tornare amici...chissà...

Con questi pensieri si addormentò, ignara della cascata di eventi che si sarebbero verificati il giorno successivo...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

La mattina successiva la ciurma si alzò di buon'ora, in modo da poter svolgere velocemente le faccende più noiose e lasciare per ultimo lo shopping (specialmente per Nami e Robin) e il relax.

Sanji, insieme a Chopper e Usopp, si avviò al mercato per fare rifornimento di provviste e medicinali; sperava di finire in fretta, in modo da poter andare a parlare con Akemi in tutta calma.

Fortunatamente per lui, le commissioni furono svolte in poco tempo, così a metà mattinata potè congedarsi dagli altri e recarsi all'ostello dove alloggiava la ragazza.

Arrivato a destinazione, il cuoco si diresse verso la porta indicatagli dal custode e bussò. Lo spettacolo che si trovò davanti lo lasciò a bocca aperta: Akemi infatti, oltre ai capelli sciolti e all'aria assonnata di chi si è appena svegliato, indossava una camicia maschile decisamente troppo grande per lei, ma che lasciava scoperte le sue lunghe gambe.

Sanji all'inizio fu colto da un fremito di gelosia, che però scomparve quando la riconobbe: quella era una sua vecchia camicia...ricordava ancora quando lei gliel'aveva 'requisita', la notte in cui avevano fatto l'amore per la prima volta...

“Scusa...ti ho svegliata...mi dispiace molto...”

“Non importa, è comunque tardi...dammi 10 minuti, così mi rendo presentabile..”

“D'accordo, ti aspetto all'ingresso”

E così fece. Mentre Sanji attendeva pazientemente, Akemi si chiedeva il motivo della sua visita...forse riguardava l'offerta di Rufy...a breve lo avrebbe scoperto.

Dieci minuti dopo, come promesso, Akemi si presentò all'entrata dell'ostello, dove Sanji si offrì di accompagnarla a fare colazione.

“La tua visita mi ha sorpreso...riguarda per caso la proposta di Rufy?”

“Solo in parte...in realtà vorrei parlare con te di altro...di ciò che è successo tre anni fa...”

Le parole di Sanji, così dirette e sincere, la scossero: era giunto il momento della verità, necessario non solo per decidere se accettare o no di unirsi alla ciurma, ma soprattutto per porre fine alle sofferenze di entrambi.

“D'accordo...ti ascolto.”

“So perfettamente che hai lasciato il Baratie per colpa mia, per ciò che è successo quella sera...ma credo di doverti una spiegazione. Ammetto di essermi comportato da stupido, ma ti giuro sulla tomba dei miei genitori che non ti ho tradito...non so neanche come ho fatto a trovarmi quella donna in camera, ma non l'ho toccata con un dito...ciò che però mi crea più rimorsi è il motivo di tutto, quel litigio tremendo che abbiamo avuto...sono stato ingiusto con te, ho usato parole dure e del tutto esagerate, ma avevo paura...paura di perderti, e non lo sopportavo. Alla fine mi sono tirato la zappa sui piedi da solo...”

Le parole di Sanji lasciarono Akemi senza fiato: si sentiva mancare l'aria...

“Sanji...”

“Ti pregoAkemi, non rifiutare la proposta di Rufy: io sarei felicissimo di averti a bordo con noi...spero che un giorno tu mi possa perdonare per quello che ho fatto, e quantomeno tornare amici...”

Ormai incapace si sostenere oltre lo sguardo sconvolto di Akemi, Sanji corse via, lasciando la ragazza a fissare il vuoto lasciato dalla sua forma.

Akemi rimase ferma in quella posizione per un periodo di tempo indefinito; alla fine, tornò nella sua stanza e pianse, pianse fino ad addormentarsi.

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Nel frattempo, all'insaputa di tutti, un gruppo di pirati meditava vendetta contro la giovane cacciatrice di taglie...non immaginavano che le loro strade si sarebbero incrociate con una delle ciurme più temute dei mari....

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Sanji arrivò alla Thousand Sunny completamente senza fiato: sapeva di essersi comportato da vigliacco, ma non riusciva più a guardare Akemi in viso, non riusciva a sopportare l'idea di vederla piangere ancora una volta per colpa sua...

“Sai, per essere soprannominato love-cook, sei davvero una frana! Fai tanto il cretino con ogni donna che ti capita a tiro, e quando hai trovato l'unica che probabilmente è in grado di sopportarti, prima te la lasci scappare, poi nemmeno riesci a chiederle scusa come si deve!” lo punzecchiò Zoro, che la sera precedente aveva ascoltato per caso la conversazione tra Sanji e Robin.

“Taci, testa di verza! Cosa vuole capirne un cavernicolo come te!” Ma l'insulto cadde nel vuoto, poiché lo spadaccino era già sparito chissà dove....

La verità era che Zoro aveva ragione: fare il cretino con donne che nemmeno lo consideravano era facile, e soprattutto poco rischioso, ma con Akemi era diverso...si ricordava ancora di quando le aveva confessato di amarla....trovare le parole era stato così difficile, e alla fine era bastato un solo sguardo perchè le stesse gli morissero in gola...

Akemi, senti, io vorrei dirti una cosa importante...”

Lei si voltò e, con il solito sorriso che lui tanto adorava, gli rispose: “Dimmi pure...”

Ecco, io....”

Cosa? Avanti, sono curiosa!”

iomisonoinnamoratodite”

Scusa puoi ripetere? Non ho capito cosa hai detto”

Io..ti amo”

E ci voleva tanto a dirlo?” Disse Akemi con dolcezza, e prima che se ne potesse accorgere, si ritrovò le labbra di lei sulle sue, in un tenerissimo bacio...

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Quando Akemi si svegliò, si ritrovò un po' spaesata, ma poi ricordò cosa era successo: la confessione di Sanji, il pianto liberatorio....non sapeva bene come, ma il suo istinto le suggeriva che le parole del cuoco erano sincere.

Rimuginò ancora a lungo sugli eventi di poche ore prima, e alla fine prese una decisione: si sarebbe unita alla ciurma! Forse sarebbe riuscita a ricucire lo strappo con Sanji, l'importante era essere sincera con lui riguardo ai suoi sentimenti...

Decisa nelle sue intenzioni, uscì per andare a cercare Rufy e comunicargli la sua scelta, ma ad appena pochi metri dall'ostello, qualcosa la colpì con forza facendole perdere i sensi....

Un particolare ringraziamento a alice brendon cullen per le recensioni!! Sono contenta che la storia ti piaccia!!! Siamo in dirittura d'arrivo, mancano pochi cap...

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Quando si risvegliò, fece a fatica a mettere a fuoco l'ambiente in cui si trovava: era piccolo, angusto, buio..

“Finalmente ti sei svegliata, piccola sgualdrina”

“E tu chi saresti, scimmione?”

“Il mio nome non ha importanza...ti basta sapere che patirai grandi pene, cacciatrice, per aver ucciso il nostro capitano Asura!”

“Io non l'ho ucciso, l'ho semplicemente consegnato...”

“Poco importa! Per colpa tua ora il nostro capitano è morto, e per questo devi pagare”

“Uccidimi pure se vuoi, non temo la morte per mano di un idiota come te!”

“Oh no, sarebbe troppo semplice....penso proprio che prima di ucciderti ti faremo patire la nostra stessa sorte...”

“Cosa intendi dire?”

“Il damerino biondo con cui ti abbiamo vista ieri....sarà divertente spellarlo vivo sotto i tuoi occhi!”

“Lasciate Sanji fuori da questa storia!”

Ma le sue parole caddero nel vuoto...ormai era sola, terrorizzata per la sorte dell'uomo che amava.

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Fortunatamente per Akemi, il suo rapimento non era passato inosservato; infatti, mentre si recava nella locanda vicino all'ostello per bersi del buon saké, Zoro aveva visto tutto, e, non avendo fatto in tempo ad intervenire prima che la portassero via, corse ad avvisare tutti gli altri.

Il resto della ciurma, nel frattempo, si era riunita nuovamente a bordo della Thousand Sunny...Quando Zoro portò la notizia del sequestro, tutti si voltarono verso Sanji, che ormai irradiava morte da ogni cellula del suo corpo...

E si lanciarono alla ricerca della ragazza.
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Dannazione! Akemi si sentiva debole: le speciali manette sopprimevano le capacità del frutto del mare, quindi liberarsi era impossibile...

Ma doveva continuare a provare: non poteva permettere che facessero del male a Sanji per colpa sua....

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La ricerca richiese poco tempo: l'aura oscura che circondava Sanji era abbastanza per far cantare qualsiasi persona che sapesse qualcosa a proposito del sequestro.

Alla fine, scoprirono che i responsabili dell'azione erano i pirati superstiti della ciurma di Asura, un pirata senza scrupoli che Akemi aveva catturato poco prima del loro incontro.

Non ci volle molto per scoprire che il gruppo si riuniva in un sudicio monolocale situato nei pressi della città vecchia; Akemi con tutta probabilità era tenuta prigioniera nel loro covo.

C'era qualcosa che però lasciava Sanji perplesso: Akemi era forte, e soprattutto in grado di liberarsi facilmente da manette e catene...come mai non li aveva ancora pestati tutti?

La risposta arrivò da un vecchio negoziante a cui Usopp si era rivolto per una serie di indicazioni:

“Si, ho presente di chi state parlando, quel gruppetto ha acquistato da me un set di speciali manette per i possessori delle capacità dei frutti del mare....”

Fu allora che Sanji capì: Akemi, in quei tre anni di lontananza, era riuscita a mangiare uno dei misteriosi frutti....

Dovevano sbrigarsi: gli effetti di quelle manette li avevano sperimentati ad Enies Lobby, e in quel momento era probabile che Akemi fosse molto indebolita..

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Niente da fare, non riusciva a liberarsi...dannate manette speciali! Quei bastardi sapevano bene cosa facevano, e del resto lei non aveva mai nascosto le sue abilità derivate dai frutti...

E ora se ne pentiva...sapeva che Sanji era decisamente un osso duro in combattimento, ma non poteva fare a meno di preoccuparsi....

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“Ecco il nostro obiettivo!”

“Bene! Vediamo di catturarlo...ma mi raccomando, il capo lo vuole vivo”

Sulla ciurma si abbattè quindi uno stuolo di pirati: lo scontro però durò ben poco, poiché quegli stessi criminali furono facilmente sopraffatti con il minimo sforzo.

“Parla, dove si trova Akemi?!” chiese Sanji a uno dei tizi che aveva appena pestato.

“Ti conviene dirglielo, oggi il nostro Sanji è molto arrabbiato...”

“Va bene, va bene! La cacciatrice si trova nel nostro covo...è un piccolo appartamento all'inizio della città vecchia, in un palazzo vecchio e decandente...non potete sbagliare!”

E in un batter d'occhio, si diressero dove indicato dal malcapitato pirata.


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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Non fu difficile trovare il covo dei pirati, grazie alle informazioni raccolte e alle indicazioni fornite dal tizio dell'agguato.

Sanji stava già per lanciarsi all'attacco, ma fu fermato dalle parole di Nami:

“Aspetta Sanji! So che fremi dalla voglia di liberare Akemi, ma se vogliamo sconfiggere quei pirati prima dobbiamo formulare un piano ben preciso!”

“Hai già in mente qualcosa?”

“Si, non temere. Tu e Franky vi occuperete di Akemi, poiché lui è probabilmente l'unico in grado di aprire quelle manette senza utilizzare la chiave, mentre noi ci occuperemo dei pirati del covo. Rufy entrerà per primo, facendo irruzione e distraendo i presenti, in modo che voi due possiate entrare senza essere notati...nel contempo io e gli altri daremo battaglia e vi daremo il tempo di agire”

E così il piano fu messo in atto: Rufy provocò un cratere gigantesco nel muro, lasciando i presenti a bocca spalancata...

“Akemi...” Sanji e Franky erano riusciti ad entrare come previsto, e ora il carpentiere armeggiava con le speciali manette per cercare di aprirle.

“Stai tranquilla, ora ti liberiamo...”

“Sanji, mi dispiace...i frutti del mare....”

“Non temere, tra poco sarai libera....”

“Sta' attento...il loro capo vuole prenderti e spellarti vivo...”

Proprio in quel momento sopraggiunse il soggetto del loro discorso, un uomo gigantesco armato di un enorme ascia.

Senza neanche parlare, lui e Sanji ingaggiarono subito battaglia: un duello spietato, all'ultimo sangue, che li vedeva alla pari.

“Ecco fatto, sei libera!” Franky era finalmente riuscito ad aprire le dannate manette, e non poteva scegliere momento migliore: Sanji infatti stava per essere colpito da un violento colpo d'ascia.

“Paramento terrestre!” E in pochi istanti, un' enorme barriera di terra compatta di frappose tra il cuoco e il suo avversario.

“Diable jambe!” fu il colpo finale: Sanji era finalmente riuscito a caricare la sua arma più potente, e ad atterrare con un solo colpo il gigantesco pirata.

Nel frattempo, tutti gli altri pirati erano stati sconfitti dal resto della ciurma, ormai vittoriosa.

“Come hai fatto? Mi hai salvato da un bel guaio...”

“Ho mangiato il frutto del diavolo che mi permette di manipolare la terra a mio piacimento...posso creare muri, scatenare terremoti o fiumi di fango, e altro...”

“Incredibile....”

Il resto della ciurma, una volta legati e sistemati tutti i manigoldi, si avviò verso Sanji e Akemi, per verificare le loro condizioni.

“Tutto bene ragazzi?” chiese Chopper, verificando le ferite di entrambi.

“Si, grazie. Sai Rufy, prima che questi qua mi rapissero, stavo venendo da te, per comunicarti la mia decisione...”

“Alle fine cosa hai scelto?”

“Se gli altri sono d'accordo accetto la tua offerta!”

“EVVIVA!!!!” esclamò un felicissimo Rufy.

“Benvenuta nella ciurma!” Urlarono in coro tutti gli altri.

Sanji era al settimo cielo: aveva finalmente la possibilità di riconquistarla....

“Stasera si fa baldoria!!!”

E si diressero tutti alla locanda vicino all'ostello, per festeggiare la loro nuova compagna di avventure.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Cantarono, ballarono, bevvero fino allo sfinimento. Ormai era sera, e tutti, più o meno ubriachi e sazi, si diressero verso la Thousand per riposare un po' prima della partenza, stabilita per il giorno successivo.

Per Akemi era il momento migliore per restare da sola con Sanji, in modo da poter avere un chiarimento definitivo.

“Aspetta Sanji...” la voce tenue della ragazza fermò il cuoco, che si stava dirigendo con gli altri verso la nave.

“Resta qui...noi due abbiamo un discorso in sospeso, e vorrei chiarirlo prima di partire...”

“Gli altri...forse è meglio se andiamo direttamente a bordo della Thousand...”

“Se la sanno cavare benissimo...e poi ho pagato la mia stanza all'ostello per un altra notte, e sai bene che non sono il tipo che spreca facilmente denaro...inoltre qui potremo parlare con calma senza essere interrotti.”

Sanji non potè far altro che accettare; sapeva che Akemi aveva ragione, ma in cuor suo aveva paura...paura delle parole che la ragazza poteva dire...

“Sai, il tuo discorso dell'altro giorno mi ha scossa parecchio...quando sono partita dal Baratie ero a pezzi, e ti odiavo, ti odiavo profondamente....ma con il passare del tempo, la rabbia è andata scemando, e sono riuscita ad analizzare razionalmente ciò che era successo...effettivamente io non ho visto quasi nulla, solo quella donna stesa sul tuo letto...”

“Akemi....”

“No, lasciami finire. In questi anni ho deciso di continuare per la mia strada, fare esperienza, e proseguire le mie ricerche sui frutti del mare. Periodicamente papà mi contattava, per tenermi aggiornata sul ristorante, e su di te...quando mi disse che ti eri unito a una ciurma di pirati, ero davvero felice, perchè sapevo che avevi finalmente modo di coronare il tuo sogno...e speravo che un giorno ci saremmo rivisti, per chiarire ciò che era successo...”

Sanji era senza parole: in tutto quel tempo Akemi non aveva smesso di preoccuparsi per la sua sorte, mentre lui si era crogiolato nel suo rimorso senza pensare di cercare notizie su di lei...che idiota...

“Non sono più arrabbiata con te da molto tempo ormai...rivederti mi ha dato grande gioia, ma anche timore....timore che di me non ti importasse più nulla...per questo ho esitato prima di accettare l'offerta di Rufy: volevo essere sicura che la mia presenza a bordo per te non fosse un problema...”

Sanji non riuscì a resistere oltre: in un lampo coprì i pochi passi che li separavano e la baciò con tutto l'amore che provava per lei.

Akemi per un attimo rimase ferma, immobile; quel gesto l'aveva spiazzata...ma alla fine si lasciò andare, a ricambiò il bacio con altrettanta passione.

“In questi tre anni non ho mai smesso di amarti...ero divorato dai sensi di colpa per averti perso, e ora che ti ho ritrovato, sono al settimo cielo...puoi perdonarmi?”

“L'ho già fatto Sanji....da prima ancora del nostro incontro...se lo vorrai, possiamo ricominciare da zero...sono sicura che, se saremo sempre sinceri l'un con l'altro, non ci saranno problemi...”

“Ti amo...non voglio più separarmi da te...”

“Ti amo anch'io...resta qui con me stanotte...gli altri li possiamo raggiungere domani..”

Sanji non se lo fece ripetere due volte: prese in braccio la ragazza e si diresse deciso verso l'ostello. Quella sarebbe stata la prima notte di tante, di nuovo insieme, verso i loro sogni.

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