Il passato ritorna sempre a presentare il conto di killerklaus (/viewuser.php?uid=55049)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Il passato ritorna sempre a presentare il conto - capitolo 1
“Io sono Akemi, piacere di
conoscerti..”
“Come hai potuto farmi questo,
Sanji!”
Il cuoco si risvegliò di
soprassalto, la fronte imperlata di sudore: quel sogno l'aveva
scosso, ripensare a quel terribile momento dopo tanto tempo faceva
ancora male, molto male...sapendo di averla persa per sempre...
Era una mattina come tante altre a
bordo della Thousand Sunny, caratterizzata dal normale trambusto
della ciurma: Rufy e Usopp che litigavano per la colazione, Robin che
li osservava divertita, Zoro che ancora dormiva, per poi essere
bruscamente svegliato da una alquanto irritata Nami, e Franky che
urlava dietro a Brook per i suoi soliti skull jokes...ma c'era
qualcuno che quella mattina era diverso dal solito: Sanji non si era
ancora ripreso dal sogno della notte precedente, e nonostante i suoi
tentativi di mantenere un atteggiamento il più normale
possibile, il suo umore cupo non era sfuggito a due occhi molto
attenti...
“Cosa ti rende così taciturno?
Non hai nemmeno rimproverato Rufy oggi...” Robin aveva atteso la
fine della colazione per avvicinare il cuoco, ormai solo e intento a
finire di ripulire piatti e stoviglie varie.
“Non è niente...stanotte mi
sono tornati alla mente vecchi ricordi...”
“Ne vuoi parlare?”
“In realtà c'è ben poco
da dire...in passato ho ferito una persona a cui tenevo molto, e da
allora non mi do pace...ho commesso un errore imperdonabile, e non
riesco a smettere di pensare a come sarebbe andata se non lo avessi
fatto...”
“Capisco...ricordati comunque che se
hai bisogno di sfogarti, io sono qui”
“Grazie mille, mia dolce Robin”.
La navigazione procedeva senza intoppi;
a breve avrebbero fatto sosta sulla vicina isola di Mikami, per fare
rifornimento e per rilassarsi un po' dopo oltre un mese di
navigazione continuata.
Ciò che ancora non sapevano era
che il destino li attendeva al varco....
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2 - html
Sull'isola di Mikami, nel frattempo,
una giovane ragazza si muoveva sinuosamente nella folla che riempiva
le vie principali dalla città; con fare deciso e sicuro, si
destreggiava tra donne intente nelle loro faccende, bambini che
giocavano e personaggi di varia natura, alla ricerca del suo
obiettivo...
Dopo varie perlustrazioni, lo trovò
seduto in un bar, intento ad ubriacarsi.
Attaccò senza preavviso: un
violentissimo pugno squarciò la terra al di sotto della
locanda, sconvolgendo tutti i presenti.
“Ti ho trovato finalmente, Asura! E
giunto per me il momento di riscuotere la tua taglia...”
“Pensi di davvero di potermi
catturare oggi?”
La conversazione terminò lì,
poiché ebbe subito inizio lo scontro, che però durò
ben poco: la ragazza infatti atterrò il pirata con il minimo
sforzo, e sotto gli sguardi impietriti dei clienti della ormai
devastata locanda, si avviò trascinando la sua preda verso il
punto di riscossione più vicino.
Consegnato il criminale e avuto il
compenso, si avviò al porto: la sua permanenza nell'isola si
era già protratta fin troppo, non aveva alcuna intenzione di
procurare ulteriori danni alla popolazione, e i soldi della ultime
due taglie le erano sufficienti almeno per qualche tempo...
Non aveva nulla contro i pirati, in
fondo i suoi stessi genitori lo erano stati, ma essere cacciatrice di
taglie le consentiva di vivere e al tempo stesso girare il
mondo...chissà cosa avrebbe detto il suo vecchio se l'avesse
vista in quel momento della sua vita....
E chissà cosa avrebbe pensato
Lui....in fondo aveva lasciato la sicurezza della dimora paterna per
colpa sua....eppure non riusciva ad odiarlo, nonostante l'immenso
dolore che le aveva provocato, e non riusciva a non essere orgogliosa
di lui, che alla fine aveva deciso di inseguire il suo sogno...
Non immaginava che il passato stava per
ritornare a presentare il conto....
Ho postato insieme i primi due capitoli
perchè sono un po' corti, e del resto servono più che
altro come introduzione...nei prossimi giorni posterò anche i
capitoli 3 e 4....fatemi sapere!
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
“FINALMENTE SIAMO
ARRIVATI!!!!EVVIVAA!!!!”
L'urlo di gioia di Rufy scosse tutti
quanti: erano arrivati sull'isola di Mikami, famosa per il suo
immenso porto e per la grande varietà di gente che la
popolava.
La ciurma, una volta gettata l'ancora,
si avviò incuriosita tra le strade colme di persone, alla
ricerca di una locanda dove rilassarsi prima di cominciare il
rifornimento della loro nave.
Mentre si avviavano verso la piazza
principale della città, notarono un singolo locale
completamente demolito e i suoi clienti intenti a imprecare contro
una non precisata 'forza della natura'. I ragazzi decisero, vista la
devastazione che aveva colpito il locale, di indagare su quanto
accaduto, e cosi chiesero notizie sull'accaduto ad un anziano signore
seduto li vicino.
“Mi scusi signore, ma cosa è
successo qui? Sembra che la locanda abbia subito danni
considerevoli...” chiese Nami alquanto incuriosita.
“E' opera di una famosa cacciatrice
di taglie...è dotata di una forza sovrumana, tanto da riuscire
a provocare enormi crateri sferrando un singolo pugno...per questo
motivo è stata soprannominata Akemi Pugno Di Ferro”.
Sentire quel nome provocò una
scossa nel cuore di Sanji: che quella famigerata donna fosse Akemi,
la sua Akemi? Doveva scoprirlo.
“Mi scusi, può descrivermi
questa ragazza?”
“Alta, snella, lunghi capelli castani
raccolti in una treccia...sul braccio inoltre ha uno strano
tatuaggio, una specie di spirale...”
Per Sanji fu il colpo di grazia:
ricordava ancora il giorno in cui si era fatta fare quel tatuaggio,
poiché in quello stesso giorno era finalmente riuscito a
confessarle i suoi veri sentimenti...
Ora ne era sicuro: Akemi era in quella
città, e doveva assolutamente trovarla, cascasse il mondo.
Come una furia corse lungo il viale
principale della città, tornando in direzione del porto:
conosceva Akemi abbastanza bene da sapere che avrebbe cercato di
arrecare il minimo danno a gente innocente, e questo significava che
in quel preciso istante stava probabilmente per lasciare l'isola.
Tutto il resto della ciurma,
esterrefatta dal comportamento del loro cuoco, decise di seguirlo,
per essere sicuri che quel suo atteggiamento non portasse guai a lui
stesso e a tutti loro; in fondo, le loro taglie erano bottino ghiotto
per moltissime persone...
Nel frattempo, la giovane era arrivata
al porto della città, dove era intenta ad osservare un
brigantino con una strana polena: un leone con la criniera simile a
raggi di sole.
“Quella è la nave di una
famosa ciurma di pirati, la cui taglia complessiva supera i 600
milioni di denari...” disse un vecchio pescatore dell'isola.
“Se sa di chi è questa nave,
perchè non li denuncia al più vicino posto di guardia
della marina?” chiese Akemi curiosa.
“Neanche per sogno! E' la ciurma di
Rufy Cappello Di Paglia! Non hai sentito cosa è successo ad
Enies Lobby?! Non voglio che succeda lo stesso qui! Se non faranno
danni preferisco tenere la bocca chiusa!”
Ma ormai Akemi non lo ascoltava più:
non appena seppe di chi era quella nave, il suo cuore si fermò;
suo padre le aveva raccontato ogni cosa, perciò sapeva che se
la ciurma del famoso Cappello Di Paglia era in città, allora
presto o tardi avrebbe rischiato di incontrarlo...e non era sicura di
essere ancora pronta.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
Corse a perdifiato, finchè non
la vide: era lì, a fissare la stessa nave da cui era sceso
solo pochi minuti prima.
“Akemi...”
Lei si voltò di scatto: non si
aspettava di rivederlo così all'improvviso...
“Sanji...”
Non era cambiato di una virgola in quei
tre anni; lo stesso inconfondibile taglio di capelli, la onnipresente
sigaretta, ora abbandonata a terra, e quel sopracciglio, di cui
portava ancora il ricordo tatuato sul braccio...
“E da tanto che non ci vediamo....non
sei cambiata affatto...sei sempre bellissima...”
“Neanche tu sei cambiato a grandi
linee...ma passare da vice capocuoco del Baratie a pirata provetto
con tanto di taglia...complimenti!”
Quella conversazione, tenuta su toni
così generici, era snervante per entrambi: le cose lasciate in
sospeso erano molte, ed entrambi, nei loro pensieri, speravano prima
o poi di poterle chiarire; il tutto fu però interrotto
dall'arrivo della ciurma, che aveva faticato a mantenere il ritmo di
corsa del cuoco.
“Sei tu la famosa cacciatrice di
taglie?”
“In carne e ossa”.
Zoro stava già per sguainare la
spada, pronto ad affrontarla in caso di attacco, ma Sanji lo fermò:
“Fermo, testa di verza! Questa
ragazza è una mia vecchia amica”
“E in ogni caso, spadaccino, non ho
intenzione di attaccarvi: faccio questo mestiere solo per necessità,
e al momento ho abbastanza denaro per vivere tranquillamente per un
po' di tempo”
“Perchè non ti unisci a noi
per bere qualcosa?” chiese Rufy senza pensarci troppo; la ragazza
in fondo lo incuriosiva parecchio....magari avrebbe potuto offrirle
un posto nella sua ciurma...
“Non so se e il caso...stavo per
lasciare l'isola, ho causato parecchi danni dando la caccia ad alcuni
pirati...”
“Resta per favore...è da molto
che non ci vediamo...” Sanji non aveva alcuna intenzione di
lasciarla andare via così: l'aveva ritrovata dopo tanto tempo,
e finalmente aveva la possibilità di spiegarle come erano
andate davvero le cose...
Akemi alla fine si fece convincere e li
seguì in una locanda: in fondo era curiosa di sapere cosa
avesse fatto Sanji in quei tre anni di separazione...
“Allora Akemi, come fai a conoscere
Sanji?”
“Lui era vice capocuoco nel
ristorante di mio padre....”
“COOSAA????Ma quindi tuo padre
è....Zeff Piede Rosso!!!” Esclamarono sconvolti Rufy, Zoro,
Nami e Usopp, sotto gli sguardi incuriositi degli altri membri della
ciurma.
“Esattamente. Mi trasferii a vivere
al Baratie quando avevo 12 anni, dopo la morte di mia madre...è
così che ho conosciuto Sanji...ho vissuto al ristorante fino
ai 17 anni, e in quel periodo di tempo, oltre a dare una mano con la
gestione, sono stata allenata al combattimento...”
“Accidenti, che forza! Ma perchè
hai scelto di fare la cacciatrice di taglie?”
“Una volta lasciato il Baratie,
dovevo guadagnarmi da vivere: dare la caccia ai pirati mi sembrava il
modo più semplice per sopravvivere e al tempo stesso girare il
mondo, nella speranza di coronare il mio sogno...”
“Che sarebbe?”
“Scoprire da dove e perchè
hanno origine i frutti del mare”.
Mentre ascoltava le domande che i suoi
compagni ponevano ad Akemi, la mente di Sanji continuava a vagare nel
mare dei ricordi: non riusciva a smettere di ripensare a quella notte
di tre anni prima...
“Unisciti alla mia ciurma!”
L'affermazione di Rufy lasciò
tutti quanti a bocca aperta e riscosse Sanji dai suoi pensieri: non
poteva credere a ciò che il suo capitano aveva appena fatto!
“Non so se è il
caso...insomma...mi conoscete a malapena, così come io non
conosco voi...la fiducia...”
“Beh, conosci Sanji, e questo
dovrebbe farti capire che siamo degni di fiducia!” Ribattè
un infervorato Rufy.
“Non lo so...ci penserò”
“Evviva!!!Noi resteremo in città
un paio di giorni per fare rifornimento!! Attendo una tua risposta!!”
Con lo sguardo cercò il viso del
cuoco, che però aveva mantenuto una totale inespressività:
cosa avrebbe fatto se lei avesse accettato la proposta del capitano?
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
Tra un discorso e l'altro alla fine era
arrivata la sera. Ormai i negozi erano quasi tutti chiusi, così
la ciurma, una volta separatasi da Akemi, decise che era meglio
tornare sulla nave a riposare e riprendere i loro giri la mattina
successiva.
Tutti erano molto sorpresi da Akemi:
una ragazza solare, decisa a coronare il suo sogno, ma allo stesso
tempo estremamente malinconica..
Per Sanji quella rimpatriata
inaspettata era stata fonte di dolore e riflessione: i sentimenti che
aveva provato in passato per lei non erano affatto svaniti, e ora
sperava di poter almeno fare ammenda per i suoi errori passati;
sperava davvero in cuor suo che la ragazza accettasse la proposta di
Rufy, ma sapeva che se voleva che le probabilità aumentassero,
avrebbe dovuto provare a parlarle il giorno successivo.
Terminata la cena (e picchiato
selvaggiamente Rufy per la sua solita ingordigia con il cibo) Sanji
uscì all'esterno a contemplare le stelle...non riusciva a
smettere di pensare a lei...
“Sanji-kun....era Akemi la persona a
cui ti riferivi ieri?” Robin aveva notato i continui cambiamenti
d'umore del cuoco, ed era sinceramente preoccupata per lui.
“Si...quando arrivò al Baratie
aveva appena perso la madre, morta per una grave malattia...aveva
visto suo padre solo in rare occasioni, così all'inizio Zeff
la affidò a me affinchè si ambientasse bene...inutile
dire che me ne sono innamorato quasi subito...”
Robin ascoltava in silenzio la
confessione del ragazzo, ma non potè trattenersi dal fargli
un' unica domanda: “Se ami lei, perchè fai il cascamorto con
tutte le altre donne?”
“Sono stato cresciuto con l'idea che
le donne vanno sempre protette e rispettate, e mai picchiate, nemmeno
con un fiore...io adoro tutte le donne, ma in realtà il mio
cuore appartiene solo ad Akemi, perchè lei per me ha sempre
rappresentato l'Amore con la A maiuscola, quello profondo, che dura
in eterno...”
“Ma allora cosa ti ha allontanato da
lei?”
“Un grandissimo errore che ho
fatto...ci ho messo un sacco di tempo a confessarle ciò che
provavo, e quando ho scoperto che l'amore era corrisposto ero al
settimo cielo...tuttavia eravamo due ragazzini alle prime armi, e
capitava spesso che litigassimo, anche per delle sciocchezze...
Siamo andati avanti così per due
anni, fino a quel giorno...Akemi mi aveva confessato di voler
lasciare il Baratie per girare il mondo, e io, temendo di perderla,
l'avevo aggredita con parole molto dure....abbiamo avuto un
violentissimo litigio....quella sera, servendo a un tavolo, incontrai
una donna e, per ripicca, cominciai a farle la corte...successe tutto
molto velocemente, e senza che me ne rendessi conto avevo quella
stessa donna stesa sul letto in camera mia. Akemi è arrivata
proprio in quel momento e ha visto tutto....
“Akemi, aspetta! Ti giuro che non
è come sembra!”
“Come hai potuto farmi questo,
Sanji!”
Inutile dire che scappò via in
lacrime...fu l'ultima volta che la vidi...il giorno dopo Zeff mi
informò che era partita di punto in bianco nel cuore della
notte, senza dire nulla a nessuno...”
“Quindi oggi vi siete rivisti per la
prima volta?”
“Si, dopo esattamente tre anni da
quella notte...mi è mancata da morire, e ora spero di poter
fare ammenda...se non posso riconquistare il suo cuore, vorrei almeno
che si unisse a noi...”
Robin scelse di lasciare Sanji solo a
scrutare il cielo; sapeva quanto fosse intimo il mare di ricordi di
una persona, e non voleva costringerlo ad esternare ulteriormente
dolori e rimorsi.
In cuor suo, sperava che quel ragazzo,
così dolce e gentile, potesse ritrovare ciò che aveva
perduto...
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Nel frattempo, Akemi era rientrata alla
pensione dove alloggiava, e aveva pagato per trascorrervi anche le
due notti successive. Non era ben sicura del perchè, ma la
proposta di Rufy la allettava...quei ragazzi erano strani, ma molto
simpatici e mettevano una grande allegria; durante quel pomeriggio
con loro, si era davvero divertita.
Ciò che davvero la preoccupava
erano le reazioni di Sanji: per tutta la durata del loro 'incontro'
non aveva quasi proferito parola,restando quasi tutto il tempo a
contemplare il vuoto, perso nei propri pensieri...che stesse
ripensando al loro passato insieme?
Quando aveva lasciato il Baratie, nel
buio della notte e con il cuore in mille pezzi, l'aveva odiato
profondamente per averla tradita in un modo così squallido, ma
con il passare del tempo, si rese conto che effettivamente non aveva
visto nulla, e quindi non sapeva come era andata veramente; del resto
non riusciva ad odiarlo davvero, il suo amore per lui restava
onnipresente e costante...quanto le era mancato in quei tre anni!
Forse erano ancora in tempo a
chiarirsi...per lo meno a tornare amici...chissà...
Con questi pensieri si addormentò,
ignara della cascata di eventi che si sarebbero verificati il giorno
successivo...
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
La mattina successiva la ciurma si alzò
di buon'ora, in modo da poter svolgere velocemente le faccende più
noiose e lasciare per ultimo lo shopping (specialmente per Nami e
Robin) e il relax.
Sanji, insieme a Chopper e Usopp, si
avviò al mercato per fare rifornimento di provviste e
medicinali; sperava di finire in fretta, in modo da poter andare a
parlare con Akemi in tutta calma.
Fortunatamente per lui, le commissioni
furono svolte in poco tempo, così a metà mattinata potè
congedarsi dagli altri e recarsi all'ostello dove alloggiava la
ragazza.
Arrivato a destinazione, il cuoco si
diresse verso la porta indicatagli dal custode e bussò. Lo
spettacolo che si trovò davanti lo lasciò a bocca
aperta: Akemi infatti, oltre ai capelli sciolti e all'aria assonnata
di chi si è appena svegliato, indossava una camicia maschile
decisamente troppo grande per lei, ma che lasciava scoperte le sue
lunghe gambe.
Sanji all'inizio fu colto da un fremito
di gelosia, che però scomparve quando la riconobbe: quella era
una sua vecchia camicia...ricordava ancora quando lei gliel'aveva
'requisita', la notte in cui avevano fatto l'amore per la prima
volta...
“Scusa...ti ho svegliata...mi
dispiace molto...”
“Non importa, è comunque
tardi...dammi 10 minuti, così mi rendo presentabile..”
“D'accordo, ti aspetto all'ingresso”
E così fece. Mentre Sanji
attendeva pazientemente, Akemi si chiedeva il motivo della sua
visita...forse riguardava l'offerta di Rufy...a breve lo avrebbe
scoperto.
Dieci minuti dopo, come promesso, Akemi
si presentò all'entrata dell'ostello, dove Sanji si offrì
di accompagnarla a fare colazione.
“La tua visita mi ha
sorpreso...riguarda per caso la proposta di Rufy?”
“Solo in parte...in realtà
vorrei parlare con te di altro...di ciò che è successo
tre anni fa...”
Le parole di Sanji, così dirette
e sincere, la scossero: era giunto il momento della verità,
necessario non solo per decidere se accettare o no di unirsi alla
ciurma, ma soprattutto per porre fine alle sofferenze di entrambi.
“D'accordo...ti ascolto.”
“So perfettamente che hai lasciato il
Baratie per colpa mia, per ciò che è successo quella
sera...ma credo di doverti una spiegazione. Ammetto di essermi
comportato da stupido, ma ti giuro sulla tomba dei miei genitori che
non ti ho tradito...non so neanche come ho fatto a trovarmi quella
donna in camera, ma non l'ho toccata con un dito...ciò che
però mi crea più rimorsi è il motivo di tutto,
quel litigio tremendo che abbiamo avuto...sono stato ingiusto con te,
ho usato parole dure e del tutto esagerate, ma avevo paura...paura di
perderti, e non lo sopportavo. Alla fine mi sono tirato la zappa sui
piedi da solo...”
Le parole di Sanji lasciarono Akemi
senza fiato: si sentiva mancare l'aria...
“Sanji...”
“Ti pregoAkemi, non rifiutare la
proposta di Rufy: io sarei felicissimo di averti a bordo con
noi...spero che un giorno tu mi possa perdonare per quello che ho
fatto, e quantomeno tornare amici...”
Ormai incapace si sostenere oltre lo
sguardo sconvolto di Akemi, Sanji corse via, lasciando la ragazza a
fissare il vuoto lasciato dalla sua forma.
Akemi rimase ferma in quella posizione
per un periodo di tempo indefinito; alla fine, tornò nella sua
stanza e pianse, pianse fino ad addormentarsi.
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Nel frattempo, all'insaputa di tutti,
un gruppo di pirati meditava vendetta contro la giovane cacciatrice
di taglie...non immaginavano che le loro strade si sarebbero
incrociate con una delle ciurme più temute dei mari....
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
Sanji arrivò alla Thousand Sunny
completamente senza fiato: sapeva di essersi comportato da vigliacco,
ma non riusciva più a guardare Akemi in viso, non riusciva a
sopportare l'idea di vederla piangere ancora una volta per colpa
sua...
“Sai, per essere soprannominato
love-cook, sei davvero una frana! Fai tanto il cretino con ogni donna
che ti capita a tiro, e quando hai trovato l'unica che probabilmente
è in grado di sopportarti, prima te la lasci scappare, poi
nemmeno riesci a chiederle scusa come si deve!” lo punzecchiò
Zoro, che la sera precedente aveva ascoltato per caso la
conversazione tra Sanji e Robin.
“Taci, testa di verza! Cosa vuole
capirne un cavernicolo come te!” Ma l'insulto cadde nel vuoto,
poiché lo spadaccino era già sparito chissà
dove....
La verità era che Zoro aveva
ragione: fare il cretino con donne che nemmeno lo consideravano era
facile, e soprattutto poco rischioso, ma con Akemi era diverso...si
ricordava ancora di quando le aveva confessato di amarla....trovare
le parole era stato così difficile, e alla fine era bastato un
solo sguardo perchè le stesse gli morissero in gola...
“Akemi, senti, io vorrei dirti una
cosa importante...”
Lei si voltò e, con il solito
sorriso che lui tanto adorava, gli rispose: “Dimmi pure...”
“Ecco, io....”
“Cosa? Avanti, sono curiosa!”
“iomisonoinnamoratodite”
“Scusa puoi ripetere? Non ho
capito cosa hai detto”
“Io..ti amo”
“E ci voleva tanto a dirlo?”
Disse Akemi con dolcezza, e prima che se ne potesse accorgere, si
ritrovò le labbra di lei sulle sue, in un tenerissimo
bacio...
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Quando Akemi si svegliò, si
ritrovò un po' spaesata, ma poi ricordò cosa era
successo: la confessione di Sanji, il pianto liberatorio....non
sapeva bene come, ma il suo istinto le suggeriva che le parole del
cuoco erano sincere.
Rimuginò ancora a lungo sugli
eventi di poche ore prima, e alla fine prese una decisione: si
sarebbe unita alla ciurma! Forse sarebbe riuscita a ricucire lo
strappo con Sanji, l'importante era essere sincera con lui riguardo
ai suoi sentimenti...
Decisa nelle sue intenzioni, uscì
per andare a cercare Rufy e comunicargli la sua scelta, ma ad appena
pochi metri dall'ostello, qualcosa la colpì con forza
facendole perdere i sensi....
Un
particolare ringraziamento a alice brendon cullen per le recensioni!!
Sono contenta che la storia ti piaccia!!! Siamo in dirittura d'arrivo,
mancano pochi cap...
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
Quando si risvegliò, fece a
fatica a mettere a fuoco l'ambiente in cui si trovava: era piccolo,
angusto, buio..
“Finalmente ti sei svegliata, piccola
sgualdrina”
“E tu chi saresti, scimmione?”
“Il mio nome non ha importanza...ti
basta sapere che patirai grandi pene, cacciatrice, per aver ucciso il
nostro capitano Asura!”
“Io non l'ho ucciso, l'ho
semplicemente consegnato...”
“Poco importa! Per colpa tua ora il
nostro capitano è morto, e per questo devi pagare”
“Uccidimi pure se vuoi, non temo la
morte per mano di un idiota come te!”
“Oh no, sarebbe troppo
semplice....penso proprio che prima di ucciderti ti faremo patire la
nostra stessa sorte...”
“Cosa intendi dire?”
“Il damerino biondo con cui ti
abbiamo vista ieri....sarà divertente spellarlo vivo sotto i
tuoi occhi!”
“Lasciate Sanji fuori da questa
storia!”
Ma le sue parole caddero nel
vuoto...ormai era sola, terrorizzata per la sorte dell'uomo che
amava.
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Fortunatamente per Akemi, il suo
rapimento non era passato inosservato; infatti, mentre si recava
nella locanda vicino all'ostello per bersi del buon saké, Zoro
aveva visto tutto, e, non avendo fatto in tempo ad intervenire prima
che la portassero via, corse ad avvisare tutti gli altri.
Il resto della ciurma, nel frattempo,
si era riunita nuovamente a bordo della Thousand Sunny...Quando Zoro
portò la notizia del sequestro, tutti si voltarono verso
Sanji, che ormai irradiava morte da ogni cellula del suo corpo...
E si lanciarono alla ricerca della
ragazza.
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Dannazione! Akemi si sentiva debole: le
speciali manette sopprimevano le capacità del frutto del mare,
quindi liberarsi era impossibile...
Ma doveva continuare a provare: non
poteva permettere che facessero del male a Sanji per colpa sua....
_
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
La ricerca richiese poco tempo: l'aura
oscura che circondava Sanji era abbastanza per far cantare qualsiasi
persona che sapesse qualcosa a proposito del sequestro.
Alla fine, scoprirono che i
responsabili dell'azione erano i pirati superstiti della ciurma di
Asura, un pirata senza scrupoli che Akemi aveva catturato poco prima
del loro incontro.
Non ci volle molto per scoprire che il
gruppo si riuniva in un sudicio monolocale situato nei pressi della
città vecchia; Akemi con tutta probabilità era tenuta
prigioniera nel loro covo.
C'era qualcosa che però lasciava
Sanji perplesso: Akemi era forte, e soprattutto in grado di liberarsi
facilmente da manette e catene...come mai non li aveva ancora pestati
tutti?
La risposta arrivò da un vecchio
negoziante a cui Usopp si era rivolto per una serie di indicazioni:
“Si, ho presente di chi state
parlando, quel gruppetto ha acquistato da me un set di speciali
manette per i possessori delle capacità dei frutti del
mare....”
Fu allora che Sanji capì: Akemi,
in quei tre anni di lontananza, era riuscita a mangiare uno dei
misteriosi frutti....
Dovevano sbrigarsi: gli effetti di
quelle manette li avevano sperimentati ad Enies Lobby, e in quel
momento era probabile che Akemi fosse molto indebolita..
- -
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Niente da fare, non riusciva a
liberarsi...dannate manette speciali! Quei bastardi sapevano bene
cosa facevano, e del resto lei non aveva mai nascosto le sue abilità
derivate dai frutti...
E ora se ne pentiva...sapeva che Sanji
era decisamente un osso duro in combattimento, ma non poteva fare a
meno di preoccuparsi....
- -
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
“Ecco il nostro obiettivo!”
“Bene! Vediamo di catturarlo...ma mi
raccomando, il capo lo vuole vivo”
Sulla ciurma si abbattè quindi
uno stuolo di pirati: lo scontro però durò ben poco,
poiché quegli stessi criminali furono facilmente sopraffatti
con il minimo sforzo.
“Parla, dove si trova Akemi?!”
chiese Sanji a uno dei tizi che aveva appena pestato.
“Ti conviene dirglielo, oggi il
nostro Sanji è molto arrabbiato...”
“Va bene, va bene! La cacciatrice si
trova nel nostro covo...è un piccolo appartamento all'inizio
della città vecchia, in un palazzo vecchio e decandente...non
potete sbagliare!”
E in un batter d'occhio, si diressero
dove indicato dal malcapitato pirata.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9
Non fu difficile trovare il covo dei
pirati, grazie alle informazioni raccolte e alle indicazioni fornite
dal tizio dell'agguato.
Sanji stava già per lanciarsi
all'attacco, ma fu fermato dalle parole di Nami:
“Aspetta Sanji! So che fremi dalla
voglia di liberare Akemi, ma se vogliamo sconfiggere quei pirati
prima dobbiamo formulare un piano ben preciso!”
“Hai già in mente qualcosa?”
“Si, non temere. Tu e Franky vi
occuperete di Akemi, poiché lui è probabilmente l'unico
in grado di aprire quelle manette senza utilizzare la chiave, mentre
noi ci occuperemo dei pirati del covo. Rufy entrerà per primo,
facendo irruzione e distraendo i presenti, in modo che voi due
possiate entrare senza essere notati...nel contempo io e gli altri
daremo battaglia e vi daremo il tempo di agire”
E così il piano fu messo in
atto: Rufy provocò un cratere gigantesco nel muro, lasciando i
presenti a bocca spalancata...
“Akemi...” Sanji e Franky erano
riusciti ad entrare come previsto, e ora il carpentiere armeggiava
con le speciali manette per cercare di aprirle.
“Stai tranquilla, ora ti
liberiamo...”
“Sanji, mi dispiace...i frutti del
mare....”
“Non temere, tra poco sarai
libera....”
“Sta' attento...il loro capo vuole
prenderti e spellarti vivo...”
Proprio in quel momento sopraggiunse il
soggetto del loro discorso, un uomo gigantesco armato di un enorme
ascia.
Senza neanche parlare, lui e Sanji
ingaggiarono subito battaglia: un duello spietato, all'ultimo sangue,
che li vedeva alla pari.
“Ecco fatto, sei libera!” Franky
era finalmente riuscito ad aprire le dannate manette, e non poteva
scegliere momento migliore: Sanji infatti stava per essere colpito da
un violento colpo d'ascia.
“Paramento terrestre!” E in pochi
istanti, un' enorme barriera di terra compatta di frappose tra il
cuoco e il suo avversario.
“Diable jambe!” fu il colpo finale:
Sanji era finalmente riuscito a caricare la sua arma più
potente, e ad atterrare con un solo colpo il gigantesco pirata.
Nel frattempo, tutti gli altri pirati
erano stati sconfitti dal resto della ciurma, ormai vittoriosa.
“Come hai fatto? Mi hai salvato da un
bel guaio...”
“Ho mangiato il frutto del diavolo
che mi permette di manipolare la terra a mio piacimento...posso
creare muri, scatenare terremoti o fiumi di fango, e altro...”
“Incredibile....”
Il resto della ciurma, una volta legati
e sistemati tutti i manigoldi, si avviò verso Sanji e Akemi,
per verificare le loro condizioni.
“Tutto bene ragazzi?” chiese
Chopper, verificando le ferite di entrambi.
“Si, grazie. Sai Rufy, prima che
questi qua mi rapissero, stavo venendo da te, per comunicarti la mia
decisione...”
“Alle fine cosa hai scelto?”
“Se gli altri sono d'accordo accetto
la tua offerta!”
“EVVIVA!!!!” esclamò un
felicissimo Rufy.
“Benvenuta nella ciurma!” Urlarono
in coro tutti gli altri.
Sanji era al settimo cielo: aveva
finalmente la possibilità di riconquistarla....
“Stasera si fa baldoria!!!”
E si diressero tutti alla locanda
vicino all'ostello, per festeggiare la loro nuova compagna di
avventure.
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Capitolo 10
Cantarono, ballarono, bevvero fino allo
sfinimento. Ormai era sera, e tutti, più o meno ubriachi e
sazi, si diressero verso la Thousand per riposare un po' prima della
partenza, stabilita per il giorno successivo.
Per Akemi era il momento migliore per
restare da sola con Sanji, in modo da poter avere un chiarimento
definitivo.
“Aspetta Sanji...” la voce tenue
della ragazza fermò il cuoco, che si stava dirigendo con gli
altri verso la nave.
“Resta qui...noi due abbiamo un
discorso in sospeso, e vorrei chiarirlo prima di partire...”
“Gli altri...forse è meglio se
andiamo direttamente a bordo della Thousand...”
“Se la sanno cavare benissimo...e poi
ho pagato la mia stanza all'ostello per un altra notte, e sai bene
che non sono il tipo che spreca facilmente denaro...inoltre qui
potremo parlare con calma senza essere interrotti.”
Sanji non potè far altro che
accettare; sapeva che Akemi aveva ragione, ma in cuor suo aveva
paura...paura delle parole che la ragazza poteva dire...
“Sai, il tuo discorso dell'altro
giorno mi ha scossa parecchio...quando sono partita dal Baratie ero a
pezzi, e ti odiavo, ti odiavo profondamente....ma con il passare del
tempo, la rabbia è andata scemando, e sono riuscita ad
analizzare razionalmente ciò che era successo...effettivamente
io non ho visto quasi nulla, solo quella donna stesa sul tuo
letto...”
“Akemi....”
“No, lasciami finire. In questi anni
ho deciso di continuare per la mia strada, fare esperienza, e
proseguire le mie ricerche sui frutti del mare. Periodicamente papà
mi contattava, per tenermi aggiornata sul ristorante, e su di
te...quando mi disse che ti eri unito a una ciurma di pirati, ero
davvero felice, perchè sapevo che avevi finalmente modo di
coronare il tuo sogno...e speravo che un giorno ci saremmo rivisti,
per chiarire ciò che era successo...”
Sanji era senza parole: in tutto quel
tempo Akemi non aveva smesso di preoccuparsi per la sua sorte, mentre
lui si era crogiolato nel suo rimorso senza pensare di cercare
notizie su di lei...che idiota...
“Non sono più arrabbiata con
te da molto tempo ormai...rivederti mi ha dato grande gioia, ma anche
timore....timore che di me non ti importasse più nulla...per
questo ho esitato prima di accettare l'offerta di Rufy: volevo essere
sicura che la mia presenza a bordo per te non fosse un problema...”
Sanji non riuscì a resistere
oltre: in un lampo coprì i pochi passi che li separavano e la
baciò con tutto l'amore che provava per lei.
Akemi per un attimo rimase ferma,
immobile; quel gesto l'aveva spiazzata...ma alla fine si lasciò
andare, a ricambiò il bacio con altrettanta passione.
“In questi tre anni non ho mai smesso
di amarti...ero divorato dai sensi di colpa per averti perso, e ora
che ti ho ritrovato, sono al settimo cielo...puoi perdonarmi?”
“L'ho già fatto Sanji....da
prima ancora del nostro incontro...se lo vorrai, possiamo
ricominciare da zero...sono sicura che, se saremo sempre sinceri l'un
con l'altro, non ci saranno problemi...”
“Ti amo...non voglio più
separarmi da te...”
“Ti amo anch'io...resta qui con me
stanotte...gli altri li possiamo raggiungere domani..”
Sanji non se lo fece ripetere due
volte: prese in braccio la ragazza e si diresse deciso verso
l'ostello. Quella sarebbe stata la prima notte di tante, di nuovo
insieme, verso i loro sogni.
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