10 per cent

di Blecco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Domande, misteri e nessuna risposta. ***
Capitolo 3: *** Una follia genetica ***
Capitolo 4: *** Bang! ***
Capitolo 5: *** E' sempre nel buio che si nasconde la verità ***
Capitolo 6: *** I Jyu ***
Capitolo 7: *** Noboru Mizuki ***
Capitolo 8: *** La tana del lupo ***
Capitolo 9: *** Presentimento ***
Capitolo 10: *** Finder vs Hunter ***
Capitolo 11: *** Cap 11 - Il cavaliere nero ***
Capitolo 12: *** L'obiettivo ***
Capitolo 13: *** La fine dell’inizio ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


capitolo 1 - L'inizio di tutto

Nella metropoli costiera di Mizuhara splende il sole in una classica giornata estiva. Il termometro segna quasi i 40 °C ma la leggera brezza marina rende il posto vivibile. E' appena incominciato Giugno e questo caldo è ormai classico in questo mese considerato il più caldo di tutto l'anno. Nella grossa città girano impiegati in giacca e cravatta col respiro affannoso e gli studenti nelle divise estive delle rispettive scuole. Nel liceo della zona adiacente al mare, una delle più benestanti di tutta la metropoli, le classi con l'ora di ginnastica si litigano le piscine mentre gli altri stanno in classe con le finestre spalancate. Nella 3°F i ragazzi sono tutti attenti alla lezione che si sta svolgendo tranne uno.

- Mugiwaraaa! -

La giovane insegnante di lettere urla contro il ragazzino addormentato sulla sedia con la testa che gli ricade visibilmente all'indietro. Tori Mugiwara, un sedicenne vivace e spensierato figlio di una famiglia come le altre; non uno studente modello ne un atleta di grandi capacita ma con una sfrenata passione per le spade. Alto circa un metro e 75 con dei folti capelli marroni chiaro modellati con il gel e un fisico magro e asciutto. Due grossi occhi azzurri e un volto in grado di conquistare parecchie ragazze. Senza nemmeno smuoversi all'urlo dell'insegnate il ragazzino prende a russare sonoramente tra le risate della classe. La donna si infuria come non mai e scaglia il gessetto verso di lui in preda all'ira. Nel silenzio attonito della classe l'oggetto bianco colpisce la fronte del ragazzo che si sveglia di soprassalto e cade all'indietro con la sedia battendo la testa per terra.

- AIAAAA! Che male che male che male! -

Tenendosi la testa con le mani Tori corre in cerchio con le lacrime agli occhi per il dolore senza rendersi conto della situazione. Fermandosi di scatto prende a gridare a destra e a manca il braccio indicando i vari compagni di classe e gridandogli contro.

- Chi cazzo è stato a fare questo scherzo! E'? Codardi chi di voi è stato che vi faccio neri! Sei stato tu o forse tu oppure... -

Quando il dito raggiunge il volto dell'insegnante con gli occhi rossi di rabbia il volto del ragazzo diventa improvvisamente pallido e incomincia a sudare freddo. Balbettando le sue scuse e agitando le mani in segno di pietà cerca di prendere tempo quando un altro alunno si alza e incomincia a parlare.

- Signora, Mugiwara deve essersi fatto male con quella botta. Se vuole lo accompagno in infermeria. -

Ranmaru Mizuki, un ragazzino alto circa un metro e 70 dai i capelli neri come il carbone con una frangia che quasi gli ricopre gli occhi dello stesso colore. Freddo e impenetrabile è un grande amico di Tori e sembra aver escogitato un piano per salvarlo dalla punizione. Seguendo il piano dell'amico, Mugiwara finge uno svenimento e si fa prendere al volo dai due. L'insegnante con uno sguardo languido e dispiaciuta per quello che ha combinato sbuffa e poi si rivolge a Ranmaru.

- Mizuki! Portalo in infermeria.. per questa volta si scampa la punzione, ci sono andata già abbastanza dura con lui. -

- Subito signora. -

Portandogli il braccio sulle spalle lo accompagna fino all'infermeria continuando la farsa. Una volta che l'infermiera gli ha dato del ghiaccio da tenere sulla ferita alla testa i due si trovano nel piccolo locale per parlare.

- Grazie Ran.. mi hai salvato il culo anche stavolta -

- Quante volte te lo devo dire che mi chiamo Ranmaru! R-a-n-m-a-r-u.. Ran è un nome da ragazza dannazione. -

Dopo un breve momento di silenzio i due scoppiano a ridere e Mizuki riprende a parlare.

- Non ci sarò sempre io a salvarti.. devi imparare a controllare quella tua testa calda.. -

- Ma che cavolo dici.. e perchè non dovresti esserci più scusa? -

- Lo sai benissimo.. hai visto che è successo a mio padre.. se la sua pazzia fosse ereditaria potrei diventare cosi anche io -

Il volto di Tori si fa rabbioso tutto ad un tratto e lo colpisce con un pugno in volto. Il padre di Ranmaru, Noboru Mizuki, era ricercato dalla polizia per aver commesso una serie di omicidi verso totali sconosciuti. Era ritenuto uno dei serial killer più pericolosi poichè attaccava indistintamente le persone quando aveva voglia di uccidere. Una volta scoperto che era lui il responsabile venne imprigionato e condannato a morte. Ranmaru era sempre stato orgoglioso del padre e questo fatto lo rese un ragazzo fragile e insicuro di se stesso convinto che la pazzia del padre potesse cogliere anche lui. Senza nemmeno alzare lo sguardo Mizuki rimane in silenzio ad ascoltare l'amico.

- Devi finirla di dire queste stronzate! Il fatto che tuo padre abbia fatto quelle cose non significa niente NIENTE! Muoviti.. ora torniamo in classe vediamo di finire questa stupida giornata -

- Ok.. .-

I due ,sorridenti come nulla fosse accaduto, continuano a parlare.

- Ei Tori.. come mai cosi impaziente di andartene oggi? -

- E me lo chiedi? Finalmente ho chiesto a Tatsuki se voleva uscire con me e ha accettato!

- Evvai! Grande Tori! Poi mi racconterai tutto ok?

- Eh eh magari non proprio tutto

- Idiota

I due prendono a ridere di nuovo senza accorgersi di essere davanti all'entrata della classe che viene spalancata dall'insegnante furiosa.

- Mugiwara! Mizuki! Che ci fate davanti la porta a ridere e scherzare! Stavolta la punzione non ve la scampa nessuno!

La campanella suona la una e finalmente i ragazzi escono dalle classi accaldati. Appena usciti dall'ufficio della preside, dove erano stati sgridati fino a poco prima, Mizuki e Mugiwara prendono due strade opposte. Ranmaru si gira di scatto verso l'amico che saltella felice per il corridoio e lo chiama.

- Ei Tori! Ti sei bevuto il cervello? L'uscita è di qua.

Senza nemmeno girarsi e proseguendo saltellando Tori replica

- No no. Non sono impazzito. Te l'ho detto che vado fuori con Tatsuki. Andiamo a mangiare qualcosa in giro e stiamo in giro tutto il pomeriggio

Un pò stupito e divertito Ranmaru continua a osservarlo quando fa cenno con una mano e incomincia a camminare dalla parte opposta.

- Ah ah bene.. buona fortuna.. a domani

Quando Tori raggiunge l'aula di Tatsuki lei è davanti alla porta con la cartella in mano. Col volto visibilmente imbarazzato guarda da una parte all'altra in cerca del ragazzo. Tatsuki Ayasegawa, una bella ragazza dal fisico atletico alta come Tori. I capelli biondi legati a coda di cavallo da un fiocco di un blu scuro come gli occhi. Capitano della squadra di atletica leggera dell'istituto è anche una ragazza dotata di una notevole media scolastica. Tori le compare alle spalle scuotendola.

- BUH!

Con urlo si gira di scatto e gli tira una cartellata in faccia tra la folla che guarda la scena dapprima attonita e poi colta da una fragrante risata.

- STUPIDO! Mi fai sempre questi scherzi e mi fai vergognare

Avvicinandosi alla ragazza la prende per mano le accarezza una guancia

- Scusa non volevo spaventarti

Con gli occhi che le luccicano rimane ferma per un attimo a osservare il ragazzo occhi negli occhi, poi, quando si accorge che tutti li stanno osservando, diventa completamente rossa e dandogli uno strattone gli mormora qualcosa.

- Andiamo via.. Non mi sono mai vergognata cosi tanto

Tori non riesce a trattenere una risata e la ragazza gli risponde con un occhiata gelida. I due camminano fuori dalla scuola e verso il parco mano per mano e finalmente raggiunto il parco vicino i due si siedono su una panchina. Il ragazzo si guarda intorno confuso e poi domanda alla ragazza

- Senti Tatsuki.. non so te.. ma io non mi sono portato niente da mangiare.. pensavo andassimo in un qualche chiosco a prendere qualcosa

La ragazza arrossisce nuovamente e gli risponde.

- Em.... come dire.. io.. ti ho... io ti ho... ecco ho fatto da mangiare per tutti e due.

Tori arrossisce mentre osserva la ragazza che gli porge con un grosso sorriso il cibo e rimane per un attimo paralizzato. Quando finalmente sta per aprire bocca una mano dal nulla fa cadere i pranzo per terra. Con gli occhi spalancati i due si girano verso la mano e vedono due ragazzi sulla ventina che li osservano con sguardi minacciosi. Sono alti crica tutti e due un metro e 80. Uno di essi è pelato porta una giacca nera mentre l'altro è a torso nudo con i capelli rossi e un ciuffo alla Elvis. Il pelato ha una Katana in mano e la punta verso Tori mentre l'altro salta la panchina e afferra la ragazza, poi incomincia a parlare.

- Ragazzini non sapete che questo è il nostro territorio? Se volete stare qua dovete pagare.

Tori spaventato si alza dalla panchina di scatto tenendo gli occhi sulla ragazza.

- Cosa volete da noi! Questo parco è libero lasciateci stare e andatevene!

- Non credo proprio ragazzino.. ti diamo la possibilità di andartene ma tu ci lasci la ragazza.

Con un gesto d'ira Tori scatta in avanti e sferra un violento pugno in volto al rosso che cade a terra perdendo parecchio sangue dal naso. Il pelato salta la panchina e senza farsi troppi problemi sferra un colpo al ragazzino infilandogli la spada all'altezza del fegato. Tori cade a terra sanguinante e mentre la vista gli si offusca senti i discorsi dei due

- Ma che cazzo hai fatto! Guarda cosa hai combinato! Lascia stare la spada, avevi su i guanti, andiamocene o ci arrestano

- E la ragazza?

- Portiamola con noi.. se non la facciamo fuori sarà una testimone scomoda

Con un ultimo sforzo Tori cerca di chiamare Tatsuki per poi svenire del tutto. Nella propria mente, come in un sogno, il ragazzo si ritrova in uno spazio immenso oscuro e grida al vento il nome della ragazza. Una luce lo abbaglia e davanti a lui compaiono delle scale dorate. Il cuore di Tori incomincia a battere velocemente quando si rende conto di essere trascinato su per queste scale, la verità è che Tori sta morendo. Con il respiro corto il ragazzo cerca con tutte le sue forze di scappare dal suo triste destino continuando ad urlare.

- Devo salvare Tatsuki! Che ne sarà di Tatsuki! Tastukiii

Il ragazzo, improvvisamente, non si sente piu trascinato verso quelle scale e le ridiscende lentamente. Le scale dietro di lui si distruggono una volta che le ha passate quando finalmente esce da quello spaventoso sogno e riapre gli occhi. Rialzandosi a fatica e mettendosi in ginocchio osserva la ferita al fianco da cui esce moltissimo sangue. La lama era stata infilata da dietro e spuntava da davanti trafiggendolo. Con un gesto disperato porta la mano destra dietro di se e quando tasta la fredda lama la afferra con tutte le sue forze e , tagliandosi il palmo, la estrae. Con un grido di dolore richiama l'attenzione dei due fuggitivi che non si erano allontanati di molto. Il pelato si ferma attonito a osservare il ragazzino ancora in piedi, sanguinante, con la sua Katana in mano con uno sguardo sanguinario. In preda al panico il pelato si mette ad urlare.

- Mioddio... quello è un mostro! un mostro!

Il rosso fa appena in tempo a girarsi quando vede il ragazzo compiere uno scatto al di fuori delle capacità di qualsiasi umano e tranciare con un colpo di spada il petto dell'amico. Il pelato urla di dolore e sviene quasi subito quando la lama gli attraversa le carni dal fianco fino alla spalla in una ferita tanto profonda da aver tagliato anche le costole. Una forza sovraumana pervade Tori che accecato dall'ira osserva la sua prossima vittima che tiene ancora in mano Tatsuki. Il rosso lancia la ragazza a terra e scappa urlando mentre Tori si lancia al suo inseguimento. Tatsuki con gli occhi in lacrime afferra il ragazzo per le gambe mentre le corre incontro facendosi trascinare per qualche metro. Quando Tori finalmente si ferma osserva la ragazza col volto sporco di terra e bagnato dalle lacrime che tra il singhiozzo del pianto gli parla.

- Ti prego... fermati.. probabilmente hai già ucciso un uomo non peggiorare la situazione.. andiamocene... lascialo andare... -

La rabbia del ragazzo si spegne come per magia e dopo aver lasciato cadere l'arma abbraccia la ragazza e col sorriso sulle labbra sviene nuovamente per la ferita. Tatsuki nel pianto estrae il cellulare dalla tasca e chiama l'ospedale per farsi mandare un ambulanza mentre osserva il rosso che torna indietro e carica il suo amico sulle spalle scappando nuovamente. Senza la forza di fare nulla per fermarlo nota solamente il grosso tatuaggio di un ragno bianco sulla schiena dell'uomo a petto nudo torna a stringere Tori nel pianto.

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Capitolo 2
*** Domande, misteri e nessuna risposta. ***


Capitolo 2 - Domande, misteri e nessuna risposta.

Quando finalmente Tori riapre gli occhi si trova in una chiara stanza di ospedale. Davanti a lui un medico che lo guarda sorridente.

- O ben svegliato signor Mugiwara! Sono ben tre giorni che dorme qua. Come si sente ora? Le fa ancora male il fianco?

- N.. no grazie. Ha detto tre giorni? Dov'è Tatsuki ...i miei parenti.

- Tatsuki? A si la ragazzina che ti ha accompagnato qua in ambulanza.. è stata tutta la notte ad qua, non è andata via anche quando sono arrivati i tuoi genitori.. La sono dovuti venire a prendere i genitori l'altro ieri, era preoccupatissima per te. Comunque l'orario di visita è tra tre ore, adesso devi solo continuare a riposarti. Vado a chiamare i tuoi genitori per dirgli che sei rinvenuto. Se c'è qualche problema clicca pure quel pulsante per chiamare l'infermiera.

- Ok.. grazie..

Dopo aver appoggiato la cartella clinica al letto l'uomo esce dalla stanza richiudendo la porta dietro di se. Passano pochi secondi in cui Tori ha il tempo di scrutare il vuoto che la finestra si spalanca di botto. Da essa entra un uomo alto circa uno e novanta con i capelli corti bruni, dei piccoli occhiali neri sulla punta del naso e gli occhi dello stesso colore. Porta delle lunghe basette e un piccolo pizzetto sul mento e dal volto sembra essere sulla 30ina d'anni. Indossa dei jeans azzurro chiaro con una camica blu scuro e una cravatta rossa. Con aria felice entra e osserva il ragazzo.

- Ah ha ah! Che c'è da guardarmi cosi? Non ti devi spaventare sono un amico.. vorrei solo farti qualche domanda.

Mentre parla l'uomo s'avvicina al letto e con una mano strappa via il telecomando per chiamare l'infermiera dal letto.

- Allora. Prima di tutto mi presento. Mi chiamo Chris Black e sono un investigatore privato in un campo un pò particolare. Tutto quello che ti stò per svelare è top secret e non dovrai parlarne con nessuno.

Tori è ancora confuso per gli anestetici e non riesce a spiccicare una parola ne tanto meno reagire cosi rimane ad ascoltare l'uomo.

- Secondo gli studi sul cervello umano tutti usano solamente il 10% delle capacità di esso ed essendo l'organismo centrale di tutto il corpo si può dire che utilizziamo anche solo il 10% dell'intera potenzialità del nostro corpo sia in campo mentale che fisico. Si narra nelle leggende di uomini dotati di capacità straordinarie e si è pensato ad essi come una narrazione montata per ingrandire le loro gesta ma sta sorgendo qualche dubbio sulla veridicità di tali affermazioni. Personalmente ho riscontrato che in casi particolari della vita si sviluppano dei sensi migliori o simili cosa che è successa anche a me. Ti chiederai come ti ho fatto a trovare giusto? Beh è proprio questo ciò di cui ti sto parlando. Una volta nella mia vita mi sono trovato a rischio di morte, dovevo scappare a qualsiasi costo da una fortezza della mafia in cui ero finito in una delle mie indagini. Pian piano mi sono accorto di aver sviluppato un senso migliorato. riuscivo a definire la posizione delle persone. Quella volta mi ha salvato la vita ma nel tempo a venire ho scoperto che certe persone le visualizzavo in modo differente. Una volta collegato questo diverso metodo di visualizzazione al fatto che queste persone avessero poteri come i miei ho incontrato una persona molto importante per me, il dottor. Fròis. E' un chirurgo famoso in tutto il mondo per la sua capacità di operare in tempo record anche se vuole sempre e solo la sua equipe con se, è un tipo molto eclettico. Mi ha raccontato che anche lui ha condotto questi studi sul cervello umano per ampliare le sue conoscenze e ha notato un diretto collegamento tra esso e questi poteri sovraumani. Con lui cosi abbiamo deciso di creare una sorta di archivio di queste persone cosi da poter dimostrare questa tesi e magari agire a fin di bene sfruttando questi poteri. Sono venuto qua per chiederti se ti va di venirmi a trovare nel mio ufficio per parlare di come si è sviluppata questa tua abilità e di come.. sai ho sentito la tua storia.. decisamente non è una cosa umanamente possibile quello che hai fatto. Bene ragazzo questo è il mio biglietto da vista ora scappo.

Dopo avergli lanciato un biglietto da visita sul letto salta nuovamente giu dalla finestra senza nemmeno richiuderla. Il ragazzo guarda la finestra un po allibito quando un infermiera apre la porta e entra nella stanza. Dopo averla squadrata per qualche secondo Tori le rivolge la parola.

- Senta.. mi può dire a che piano siamo qua?

Mentre va a chiudere la finestra senza domandarsi il motivo per cui è spalancata la donna gli risponde

- Al terzo ragazzo

Con un sorriso la ringrazia e si gira tra le mani il biglietto da visita. Nelle tre ore successive passano i genitori e poi Tatsuki a trovarlo. Rimane per un attimo abbracciato con la ragazza che piange quando deve tornare a casa e finalmente entra Ranmaru. E' visibilmente agitato equando li vede distoglie lo sguardo dai due che si staccano subito. Dopo averlo salutato con un cenno della mano Tatsuki esce dalla stanza e il ragazzino si avvicina al letto per parlare.

- Come stai Tori? Tatsuki mi ha raccontato tutto a scuola

- Bene dai.. meglio di quello che si può pensare

- Cazzo quei bastardi se li trovo li faccio fuori.. li ammazzo

- Finiscila! Ti comporti sempre come se fossi un assassino! non lo sei! Quello che ha fatto tuo padre è quello che ha fatto tuo padre tu non centri

- Non hai nemmeno idea dell'ira che sto provando ora

- Non credere che puoi fare come vuoi perchè sono in un letto d'ospedale.. se serve mi alzo e ti stendo come al solito

- Mh.. forse hai ragione.. vedrò di trovare qualche altro modo per sfogarmi.. Dai raccontami bene come è andata..

I due continuano a parlare per qualche ora ma poi Mizuki viene fatto uscire dalla stanza perchè l'orario delle visite è finito. Dopo aver mangiato Tori si riaddormenta nel letto di ospedale. La notte passa tormentata dai ricordi del fatto e si sveglia di soprassalto parecchie volte. Quando finalmente riesce a prendere sonno viene svegliato da un infermiera.

- Tori.. Tori... abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto. Abbiamo la madre di Ranmaru, il tuo amico, al telefono che ci chiede se l'hai visto. Ecco tieni il telefono

- Pronto signora.. si ho visto Ranmaru ieri sera ma è andato via verso le 7 cos'è successo?

- Tori, Ranmaru è sparito! Non si fa piu a vedere a casa! Non so dov'è!

- Mioddio signora.. non starà scherzando!

La telefonata prosegue per qualche minuto per poi chiudersi e lasciare Tori nello sconforto. Quando l'infermiera esce dalla stanza Tori non ci pensa due volte. Si strappa le flebo e spalanca la finestra. Guarda per un attimo con esitazione il lungo salto che avrebbe dovuto compiere, poi, finalmente salta giù.

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Capitolo 3
*** Una follia genetica ***


Capitolo 3 - Una follia genetica

Il cuore del ragazzo prende a battere all'impazzata duranta il volo che dura qualche secondo. Con le gambe verso il terreno è più che sicuro di attutire l'impatto quando sente nuovamente quella forza. Come sollevato dal vento la sua caduta rallenta progressivamente facendolo atterrare nel silenzio piu totale. Stupito ancora una volta si incomincia a domandare se non sia proprio questa la sua abilità, anche se non gli è ancora molto chiaro di cosa si tratti. Andando sotto un lampione sul marciapiede riesce a leggere il piccolo biglietto da visita che tiene stretto nella mano.

- Black Investigation... Agenzia di investigazione privata, si accettano casi di qualsiasi genere. Telefono... FAX... Ecco! 56esima strada del distretto Ovest. Che fortuna e solo a cinque isolati da qui.

Il ragazzo incomincia a correre verso l'agenzia quando si accorge che il vento generato dalla corsa lo fa rabbrividire. Senza averci nemmeno pensato Tori era saltato fuori dall'ospedale ancora col camice da paziente e si ferma di botto a guardarsi in giro. Vergognadosi per un attimo di essere in giro mezzo nudo si guarda attorno contento che la telefonata sia arrivata solo a notte fonda. Riprendendo a correre verso l'agenzia il ragazzo non può far altro che pensare a dove sia il suo amico. Finalmente arriva davanti a un piccolo edificio a due piani dotato di due grandi vetrine con impresso il nome dell'agenzia. Le taparelle erano completamente abbassate e dentro tutto sembrava spento.

*Dannazione! Era ovvio che non si trova in agenzia a quest'ora perchè non ci ho pensato prima. E adesso come faccio a scoprire dove abita. Ho il numero ma non ho un telefono o i soldi per usarne uno pubblico.*

Al limite dell'esasperazione il ragazzo riprende a osservare l'edificio notando che al piano superiore si è accesa una luce.

*Ma certo! Deve abitare qui sopra! Devo attirare la sua attenzione prima che si addormenti.*

Incurante dell'orario il ragazzo prende a urlare il nome dell'investigatore e battere pugni sulla porta mentre suona incessantemente il campanello. Dalla stanza al primo piano si sentono delle urla indistinte rumori di qualcuno che scende velocemente le scale. Finalmente l'uomo apre la porta e il ragazzo fa appena in tempo a fermare il pugno prima di colpirlo in pieno. Chris è in accappatoio completamente bagnato e dietro di lui ci sono grosse pozze d'acqua a segnare dov'è passato.

- Tu? Che cazzo ci fai qui a quest'ora.. l'invito era valido si per quando volevi ma di certo non a notte fonda. Entra pure, mi hai beccato mentre facevo la doccia. Già che sei qua ne approfitto e mi spieghi le tue sensazioni e cose del genere. Dai seguimi.

I due entrano e salgono le scale seguendo la pista di pozze d'acqua fino al bagno.

- Senti io vado dentro ad asciugarmi e cambiarmi tu incomincia pure a parlare tanto ti sento. Questi muri sono fatti da schifo.

- Senta... Mi scusi se l'ho distubata ma ho veramente bisogno del suo aiuto. La ricerca non centra nulla. Il mio amico Ranmaru è scomparso da casa da ieri sera. Lei è un investigatore no? Mi aiuti!

- Ok ragazzo, se sei in grado di pagare la parcella ti aiuterò a trovarlo.. ma domattina.

- No! Domattina è troppo tardi.. Vede.. Ranmaru è un ragazzo fragile.. E' il figlio di Noboru Mizuki.. Il serial killer.. Ne avrà di certo sentito parlare. Sta vivendo un brutto periodo e incomincia a credere di essere come suo padre. Ho paura che si cacci in qualche guaio con i tizi che mi hanno aggredito deve aiutarmi! Le farò anche da cavia per quella sua ricerca.

- Ma quale cavia e cavia. FInisco di vestirmi e andiamo. Lascia stare la parcella.. quel ragazzo potrebbe essere in grave pericolo.

L'uomo esce finalmente dal bagno completamente vestito. Questa volta indossa dei pantaloni beige con una camicia blu col colletto appena aperto. Chris fa segno al ragazzo di seguirlo e scendono insieme le scale. Al piano inferiore prende dal bancone le chiavi, chiaramente di una moto, e afferra due caschi. Il ragazzo nota solo ora la moto blu elettrico posteggiata davanti all'entrata e afferrando il casco che gli porge l'uomo incomincia a prepararsi.

- Ragazzo posso farti una domanda? Ma non hai pensato di vestirti quando sei scappato dall'ospedale? Sicuramente gelerai ahah.

Tori non risponde nemmeno e salta in sella afferrandosi all'uomo per non cadere. L'uomo fa per accendere la moto poi la spegne e si tira su la visiera del casco integrale.

- Aspetta un attimo! Non mi hai detto dove dobbiamo andare! Non hai idea di dove possa essere stato l'ultima volta? Semplicemente sapere che vuole andare contro dei teppisti non ci basta.

- Beh.. vediamo.. potremmo andare al parco dove quei tizi mi hanno attaccato ma dubito che li troveremo ancora li... err.. aspetta! Ramaru mi ha raccontato una storia!

(Due giorni prima)

Ranmaru è appena uscito da scuola e ha appena finito di parlare con Tatsuki di quello che è accaduto a lei e Tori. Visibilmente sconvolto va verso casa turbato guardando i suoi stessi piedi anziche la strada. Dopo un momento in cui si sente come svenuto alza la testa e si trova in un posto completamente nuovo per lui. E' ancora in città ma non conosce affatto quella zona. Davanti a lui c'è un grosso tempio Shintoista cosi decide di entrarvi per chiedere informazioni. Il giadino è ben curato come tipico dei templi. Dirigendosi verso la porta principale di quella che sembrava la casa dei padroni del templio bussa.

- Mi scusi... scusate? C'è qualcuno?

Finalmente la porta si apre e davanti a Ranmaru si presenta una ragazza. A primo impatto sembra avere la stessa età del ragazzo anche se ha il fisico molto minuto, quasi da bambina. La cosa sicuramente più sorprendete sono i capelli bianchi candidi come la neve raccolti in due codini seguiti a ruota dagli occhi grigi. Ranmaru, visibilmente affascinato, rimane per un attimo a squadrarla quando lei, divertita, incomincia a parlare.

- Ciao. Ti serve qualcosa?

- E'? no.. cioè .. io... a dire il vero mi sono perso e vorrei chiedere dove ci troviamo.

- Questo è il tempio della mia famiglia, nel distretto Nord di Mizuhara.

- Cosa? Hai detto nord? Oddio ma sono dall'altra parte della città! Ci metterò una vita a tornare a casa!

- Dall'altra parte? Non abiterai mica nella zona costiera! Ci metterai le ore ad arrivare di la! Senti sono sicura che quando arriverà la nonna sarà piu che felice di accompagnarti. Dai vieni dentro ti offro qualcosa.

- S... Sicura? Mah non vedo altra scelta. O scusa non mi sono nemmeno presentato. Il mio nome è Ranmaru Mizuki.

- Io sono Aphea Cois. Vuoi una tazza di tè? Lo stavo facendo prima che arrivassi.

- Ok, grazie lo accetto volentieri

I due continuano a parlare per qualche ora ,poi, all'arrivo dell'anziana signora Ranmaru si fa riaccompagnare a casa. Con un pò di vergogna il ragazzo segue il consiglio che l'amico gli diede qualche giorno prima e le promette di tornare a trovarla.

(Oggi)

- E così mi ha detto che sarebbe tornato a trovarla.

- Un tempio shintoista nel distretto nord della città? Ce n'è uno solo ma ci vorrà un pò per arrivarci. Ragazzo tieniti pronto e sopporta il freddo.

Girando la manopola dell'accelleratore al massimo i due partono sfrecciando per la città incuranti del poco traffico cittadino per arrivare al più presto al loro obbiettivo. Arrivati al tempio Tori è il primo a scendere e levandosi il casco in tutta fretta prende a correre dentro il giardino del tempio starnutendo per il freddo preso in moto. L'uomo lo segue a ruota appena ha parcheggiato il mezzo. Il ragazzo vede che nell'edificio che semrba la residenza c'è una luce accesa cosi va a bussare. Chris fa appena in tempo a raggiungerlo quando la ragazzina gli apre con affianco la nonna.

- Scusate per l'orario..

Tori da un occhiata all'orologio dritto alla porta prima di continuare a parlare.

- ..lo so che sono le 5 e mezza di mattina ma volevo chiedervi se avete visto Ranmaru.

Le due rimangono allibitie per un attimo ad osservare questo ragazzo che indossa una camica da ospedale chiedere di quel ragazzo a quell'ora della mattina. La ragazzina, un pò preoccupata, lascia stare questi fatti e risponde a Tori.

- Tu devi essere Tori. Io sono Aphea.. Ranmaru m'ha parlato del tuo incidente. Senti sono preoccupata per lui. Vedi.. ieri sera era qua e mentre se ne andava ... era... come dire... un altro. Non so nemmeno io come spiegarlo.

Chris la interrompe all'improvviso per rispondere.

- Ragazza non c'è bisogno di preoccuparsi. Tu hai un abilità fuori dall'umano vero? Non ti devi preoccupare anche noi le abbiamo. Io, ad esempio, ho capito che hai qualche abilità proprio perchè riesco ad individuare i soggetti con queste abilità in un certo raggio. Tieni questo biglietto da visita, ti sarei veramente grato se domani verso le due venissi nel mio ufficio per parlarne, sto conducendo una ricerca su di esse con un amico.

- Verrò molto volentieri. Anche io sono interessata queste abilità. Io riesco a vedere l'anima delle persone con queste abilità. Quello che cercavo di dirvi prima è che sembra quasi che in quel ragazzo ci siano due anime.. e una delle due è veramente malvagia. Quando l'ho accompagnato alla porta per farlo andare a casa abbiamo notato due tipacci con dei tatuaggi. In quel momento è cambiato, la sua anima è diventata completamente nera di malvagità e sono rimasta impietrita.. l'ho solamente potuto lasciare andare.

Tori irrompe di nuovo del discorso.

- Tatuaggi? Non saranno mica a forma di ragno vero? Se è cosi sono quei tipi che m'hanno attaccato. Deve averglielo detto Tatsuki cazzo.

- Si uno dei due aveva un ragno sulla spalla!

- Dannazione Tori so chi sono. Quei tizi sono della gang del ragno bianco. Sicuramente facevano parte della sede che c'è qua vicino. Sono veramente tanti, dobbiamo raggiungerla prima che il tuo amico ci lasci la pelle.

- ... ragazzi... io avrei più paura per quei tizi.

La ragazza era visibilmente terrorizzata e aveva incominciato a tremare. I due la aiutano a sdraiarsi sul divano poi, salutando e ringraziando, saltano in sella alla moto verso il loro obbiettivo. La sede della gang è un grosso capannone situato nella zona industriale del distetto nord della città. I due entrano dalla porta affianco alla cancellata principale per cercare di non farsi scoprire. Quando entrano tutto nel magazzino è buio e non si vede a un palmo dal naso. I due si avventurano lo stesso nel magazzino a quanto pare abbandonato quando Tori inciampa su qualcosa. Finalmente Chris trova l'interruttore e accende i fari del magazzino. Lo spettacolo che si trovano di fronte è raccapricciante. In tutta la grande sala ci sono segni di lotta e ci sono cadavari mutilati in sparsi ovunque. Tori era inciampato sul braccio di qualcuno e ora si trova faccia a faccia col cadavere di qualcun altro. Con un urlo si rialza in piedi e Chris, spaventato, estrae la pistola dalla fondina e si prepara allo scontro. Nonostante l'urlo sembra che il luogo sia deserto e non si sente nulla

- Tori cosa cazzo era quell'urlo. Anche a me questa scena fa effetto ma se ci fosse stato qualcuno saremmo morti!

- Scusa ma se permetti non ho mai visto un morto in faccia. Mioddio.. mi viene da vomitare a vedere questa scena.

I due si zittiscono un attimo quando sentono il pianto di una persona arrivare dal piccolo gabbiotto dall'altra parte del magazzino dove c'è il gabbioto del guardiano. I due corrono verso la stanzetta saltando i cadaveri delle persone per terra e quando la aprono si trovano davanti una scena inaspettata. Ranmaru inginocchiato a terra davanti al cadavere di un uomo con le braccia ricorperte di sangue che piange. I due cercano di chiamare l'amico che però non risponde cosi Chris lo prende sulle spalle.

- Forza Tori andiamocene prima che arrivi la polizia. Non ho idea di cosa successo ma non voglio che questo ragazzino ci vada di mezzo.

Tori fa un cenno con la testa e mentre stanno per uscire Ranmaru incomincia a parlare.

- Li ho uccisi tutti io... sono un mostro... li ho uccisi tutti... ed è stata la più bella sensazione che abbia mai provato.



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Capitolo 4
*** Bang! ***


Capitolo 4 - Bang!

- Li ho uccisi tutti io... sono un mostro... li ho uccisi tutti... ed è stata la più bella sensazione che abbia mai provato.

Quando i due sentono quelle parole un brivido gli gela il sangue nelle vene. Chris si gira un momento sudando freddo e riesce a intravedere il ragazzino con gli occhi spalancati e un sorriso assassino. Anche Tori è paralizzato ad osservare l'amico quando ,come è rinvenuto, sviene di nuovo. I due si guardano per un attimo e incominciano a conversare.

- Ma che diavolo è successo qua ragazzo?

- Non ne ho idea. E' impossibile che li abbia veramente uccisi lui. Deve aver avuto un allucinazione

- Certo e il sangue sulle braccia coem lo spieghi. Non ha una singola ferita mentre tutti gli altri sono stati fatti a pezzi. Andiamocene prima che arrivi la polizia, faremo luce piu tardi su questo mistero.

I due facendo un cenno con la testa incominciano a correre verso l'uscita ed escono nel piazzale da cui sono entrati. La città sembra ancora deserta per fortuna e i tre montano in moto tenendo Ranmaru tra i due. Costretti ad andare piano ci mettono parecchio tempo a raggiungere la casa del ragazzo. Ormai è giorno quando arrivano a casa di Ranmaru. Quando la madre lo rivede non può fare a meno di piangere e dopo avergli lavato le braccia lo portano in camera sua per lasciarlo riposare. I due decidono di non dire nulla alla madre riguardo a quel sangue e sembra che lei non voglia saperne nulla a riguardo, le interessa solo riavere suo figlio.

- Signora lei sà che io dovrei essere in ospedale quindi ,per favore, se non scoprono nulla non dica mai di avermi visto stasera ok? Non voglio rimanere oltre in quell'ospedale , come vede sto gia benissimo.

La signora annuisce con un cenno e i due ripartono verso l'ospedale a bordo della moto. Mentre stanno tornando i due si ricordano che Tori è scappato dall'ospedale e non devono fare in modo che venga scoperto. Quando i due arrivano sono circa le 7 di mattino e a minuti l'infermiera sarebbe entrata nella stanza di Tori per dargli la colazione. Fermata la moto davanti all'entrata dell'ospedale i due si capiscono al volo con un cenno della testa. Sotto gli sguardi attoniti della gente che osserva il ragazzino in camice raggiungono il punto da cui era scappato la notte prima il ragazzo. Fortunatamente la stanza del ragazzo non è visibile dall'entrata e quindi le persone non possono vedere i due. Chris si mette danda il volto al muro lontano circa 2 metri e unisce le mani per far appoggiare il piede al ragazzo.

- Grazie Chris. Veramente grazie di tutto. Come ti ho già promesso oggi pomeriggio sarò li da te.

- Ok Tori ti aspetto. Se riesci vieni anche con Ranmaru.

I due si salutano con un ultimo cenno della testa poi il ragazzo mette il piede sulle mani dell'uomo. Con una forza straordinaria l'investigatore lancia il ragazzo in aria che rientra nella stanza vuota dalla finestra ancora aperta dalla notte prima. Fa appena in tempo a rimettersi a letto quando arriva l'infermiera con la madre al seguito.

- Ben sveglio Tori! Alzati su.. è ora di andare a casa.

Con un sorriso fa cenno alla madre e si alza per prepararsi e andare a casa. al pomeriggio Tori esce di casa come promesso all'investigatore ingannando la madre e dicendole che va dall'amico Ranmaru. In realtà ci va veramente dall'amico ma solo per recuperarlo e andare da Chris. Quando i due si trovano il ragazzino sembra molto piu sollevato di prima e parla tranquillamnete con l'amico.

- Sai.. Non ricordo nulla di quello che è successo. So che per qualche motivo ho provato piacere in quei momenti ma nella mia mente c'è solo buio. Sto incominciando a pensare che quello che ha ucciso quella gente non sono io.

- Finalmente dopo tanti anni ti sei deciso a ragionare. Non sei come tuo padre.

- Non purtroppo non hai capito. Intendo che ,probabilmente anche mio padre, ho una doppia personalità ed è quella che vuole uccidere. Quindi li ho uccisi io ma... sapere che l'ha fatto un mio inconscio.. una mia parte malvagia mi solleva... mi sembra quasi di non essere pazzo.

- Non lo sei idiota. Scopriremo chi ha ucciso quella gente e lo faremo arrestare non ti preoccupare. Ecco questo è il posto.

I due entrano nella piccola stanza ufficio al piano terreno e trovano seduta sul divano Aphea mentre Chris e seduto sulla sedia dietro la scrivania. I quattro si salutano velocemente mentre Ranmaru arrossisce visibilmente quando saluta la ragazza facendola sorridere. Dopo qualche secondo Chris inizia a parlare rivolgendosi ai due nuovi arrivati.

- Bene ragazzi ora vorrei presentarvi una persona ma dovremo aspett...

Si sente provenire da sopra il rumore di uno sciacquone che va e si chiude e poi di passi che scendono le scale

- Bene sta già arrivando. Ragazzi volevo presentarvi una aiutante del signor Frois.

La ragazza scende le scale e quando arriva nello stanzino inizia a parlare senza accorgersi della presenza dei due ragazzi.

- Uuu grazie Chris non ce la facevo veramente piuuu.

L'uomo osserva la ragazza mangiandola con gli occhi mentre le indica i due ragazzi appena entrati. Quando si gira e li vede arrossisce dalla vergogna e dopo essersi calmate riprende a parlare.

- Salve ragazzi io sono Edith e sono una collaboratrice del dottor Fròis. Son contenta che abbiate deciso di partecipare alla nostra ricerca. Ora se non vi dispiace mi servirebbe un campione del vostro sangue. Da tu Aphea l'ho gia preso e visto che Chris non ha altro da dirti puoi anche andare se vuoi.

- No grazie rimango qua ancora un pò.

Edith è molto minuta con un fisico prosperoso per cui Chris sembra andare matto. Con i capelli rossi e gli occhi color nocciola si dimostra una ragazza veramente attraente anche per la sua impacciataggine e timidezza che le da un senso di tenerezza. I ragazzi si presentano a loro volta e a turno si fanno estrarre il sangue per il campione.

- Bene ragazzi con me avete finito. Sentite un pò cosa vi deve dire Chris e potete andare.

- Ti sbagli Edith. Credo che dovrò chiedere il tuo aiuto per molto tempo. Sapete ragazzi ho visto che non sapete usare affatto le vostre abilità! Anzi non sappiamo nemmeno quali siano. Per questo vi chiedo di seguirmi sul retro della casa, nel mio giardino, per un allenamente speciale. Vi dovrete combattere senza esclusione di colpi e non preoccupatevi per le ferite perchè Edith ha un abilità le concede di guarire qualsiasi tipo di ferita.

I due ragazzi con un cenno d'assendo decidono di fare questo allenamento per svelare le proprie abilità. Chris si alza dalla sua scrivania e seguito dagli altri entra nel piccolo giardino sul retro.

- Bene ragazzi non c'è molto da spiegarvi. Dovete semplicemente combattere tra voi due fino a che la furia della battaglia vi fa evocare le vostre abilità. Mi sembra semplice no? E comunque non cercate di avere fretta ci metterete come minimo una settimana. Inoltre vorrei spiegarvi perchè ci troviamo davanti a una situazione di emergenza e ho chiamato qua Edith. Quell'energia di cui parlava Apeha ho riscontrato che essere malvagia è anche molto potente. Devi sapere Ranmaru che quando hai inseguito quei tizi Aphea ha visto la tua anima, questo è il suo potere, diventare da candida a nera. E' come se qualcuno si fosse impossessato di te.

- Visto Tori te lo dicevo che non ero io!

- In realtà sei tu. O comunque qualcuno che vive dentro di te. In questo momento la tua anima circonda e sigilla questa altra anima molto forte e malvagia che sembra poter uscire quando perdi il controllo. Per questo devi sviluppare la tua abilità e diventare piu forte riuscendo a confinarla. Detto questo direi che potete iniziare a combattere.

I due con un gesto di assendo iniziano a combattere molto convinti. I due non si risparmiano i colpi e finiscono per farsi parecchi lividi e bernoccoli. La sfida continua per un oretta quando Chris decide di bloccarli e farli curare da Edith. Contento del successo del primo giorno decide di mandarli a casa e gli da appuntamento per il giorno dopo. I giorni si susseguono con Aphea che continua a venire a vederli e i ragazzi che sembrano perdere convinzione progressivamente. Dopo una settimana i due non hanno ancora fatto alcun progresso cosi Chris si infuria e decide di riparlare con loro.

- Dannazione! Che diavolo state facendo allora! Vista la situazione pericolosa dovreste essere i piu veloci a imparare le vostre abilità e invece vi state rivelando i più lenti. Lunedi vi voglio qua, e affronterete me.

Come ogni giorno i due entrano nel piccolo giardino sul retro e con sorpresa trovano una nuova persona li.

- Tatsuki che cosa ci fai qua?

Tori rimani esterrefatto nel vederla affianco a Chris che li saluta con la mano.

- Il signor Chris mi ha detto quello che state facendo e mi ha detto di venire a darvi una mano. Non ho idea di come possa aiutarvi ma tiferò per voi.

- Bene ragazzi è ora di iniziare l'allenamento. Mi spiace di dover essere cosi rude ma mi ci avete costretto.

L'uomo afferra la ragazza bloccandole le braccia e le punta una pistola nel fianco.

- Voi due stupidi ragazzini non capite che se non vi impegnate sul serio quell'essere dentro Ranmaru uscirà e ucciderà ancora vero? Purtroppo quest'abilità è legata alla vita della persona e quindi la riesci a tirare fuori nella miglior forma solo quando sei in pericolo. In serio pericolo! Ma una volta fatto tutti riescono a rievocarle ma mentre voi.. proprio voi no! Mi state solamente prendendo per il culo e cosi state rischiando le vite di un sacco di persone a voi care lo capite o no? Tori prendi quella Katana e attaccatemi con tutto la furia che potete. MUOVETEVI

- No Chris. So che non le farai niente. Non sei una persona malvagia e non c'è motivo di combattere contro di te o contro Ranmaru a quel modo, lo capisci che rischieresti di morire?

- Finiscila sono stato abituato a ferite peggiori di quelle che mi riuscireste a infliggere.

- Basta Chris ora è veramente troppo! Lascia andare Tatsuki subito o sarò veramente costretto a usarla questa Katana.

La ragazza suda freddo e affianco all'uomo Edith e caduta in ginocchio terrorizzata dal comportamento dell'amico. Aphea è sulla porta che da nel giardino ad osservare non molto preoccupata.

*La sua anima è pura. Non credo sia in grado di fare una cosa simile*

I due ragazzi non accennano a reagire alle provocazione la situazione si fa sempre piu tesa. Ranmaru appoggia una mano sulla spalla dell'amico e gli fa segno di andarsene. Tori lancia un occhiata di ghiaccio all'uomo e si gira per andarsene seguendo l'amico.

- Non aiuteremo mai una persona come te. Ci eravamo sbagliati sul tuo conto. Ma sappiamo che non farai del male a Tatsuki quindi ci limitiamo ad andarcene.

E in quel momento il rumore di uno sparo rimbomba nell'aria.



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Capitolo 5
*** E' sempre nel buio che si nasconde la verità ***


Capitolo 5 - E' sempre nel buio che si nasconde la verità

Il rumore dello sparo attraversa le orecchie di tutti i presenti che raggelano al pensiero di quello che è accaduto. Il suono rieccheggia nel vicinato e si sentono delle urla indefinite provenire dall'esterno. Aphea è incredula di quello che è successo e si appoggia alla porta cercando di tenersi in piedi. Chris lascia cadere Tatsuki che sanguina da un fianco davanti a Edith che è come in trance mentre osserva la ragazza. Tatsuki non risponde e non ha emesso nemmeno un grido di dolore. I due ragazzi si sono fermati dopo aver sentito il rumore dello sparo e l'uomo li osserva con sguardo freddo e assassino. Un aria gelida di morte circonda la zona. Tori prosegue il suo cammino cambiando però direzione e puntando verso la sua Katana. Ranmaru senza voltarsi si schiocca le dita delle mani come per prepararsi alla battaglia.

- Che cosa hai osato fare lurido bastardo.

- Ora te la faremo pagare.. costi quel che costi.

Quando i due si girano verso Chris nei loro occhi c'è solo vendetta. Con un sorriso malvagio l'uomo sembra invitarli ad attaccare e gli punta la pistola contro Tori. Senza tirarsi indietro il ragazzo compie uno scatto dalla velocità incredibile tant'è che il suo avversario rimane spaventato nel vederselo ricomparire davanti pronto a sferrare un fendente con la sua spada. L'investigatore dimostra la sua esperienza nei combattimenti schivando un colpo portato alla gola compiendo un salto all'indietro. Senza nemmeno aspettare di essere atterrato punta di nuovo la pistola verso il ragazzo e spara due colpi. In quel momento Ranmaru interviene mettendo nella traettoria il braccio destro. I proiettili si infrangono contro l'arto del ragazzo come se fosse di acciaio e ricadono a terra frantumati. L'uomo rimane stupito nel vedere questo ma i due ragazzi sono cosi accecati dalla rabbia da non essersene accorti. Guidati solamente dall'ira combattono con poteri che non conoscono come se fosse cosa di tutti i giorni. L'allenamento dell'investigatore finalmente sta facendo vedere i suoi frutti.. ma a caro prezzo. Tori discosta l'amico e abbassa la sua spada verso il terreno poi la rialza velocemente verso l'aria fendendola e creando cosi una sorta di lama fatta dell'aria stessa che procede minacciosa verso l'uomo. Ancora una volta Chris ammira le abilità dei ragazzi riuscendo a schivare solo all'ultimo il colpo che va creare una grossa crepa in un muro dietro di lui. L'uomo cerca un momento per parlare ai due giovani ma la loro ira li continua a far attaccare senza sosta ed è costretto a schivare i loro colpi continuamente. Aphea nel frattempo raccoglie il suo coraggio e corre verso le altre due ragazze per proteggerle dall'uomo nel caso succedesse qualcosa. Non ha ancora ben capito la situazione ma nonostante quello che le dicono i suoi occhi non riesce piu a fidarsi di lui. Scuotendo Edith con una mano cerca di svegliarla dalla trance.

- Edith... Edith! Svegliati abbiamo bisogno delle tue capacità! Edith!

Finalmente gli occhi sbarrati della ragazza tornano normali. Nel momento in cui ricorda i fatti accaduti poco prima rischia di svenire ma con l'aiuto della ragazzina rimane cosciente.

- Edith non credo che Tatsuki sia morta. Con i tuoi poteri potremmo salvarla. Tu guarisci le persone no? Ti prego provaci. Non conosco bene questa ragazza ma non merita di morire cosi.

Con le lacrime agli occhi la donna annuisce con un cenno e poggia le mani sulla ferita della ragazza. Il sangue che esce le ricopre immediatamente le mani. I tre nel mentre continuano a combattere senza sosta. Il combattimento si limita solamente a una caccia a stile gatto col topo poichè l'uomo non sta nemmeno piu attaccando. Visibilmente stanco Chris incomincia a rallentare i suoi movimenti e finalmente Tori lo colpisce. Con un altro scatto poderoso gli si è avvicinato da dietro sferrando un veloce fendente alla schiena. L'uomo cade a terra urlando per il dolore senza nemmeno curarsi della posizione dei suoi avversari che subito ne approfittano. Ranmaru afferra l'uomo per una spalla e lo fa girare a pancia in su poi gli si siede sopra incomincia a prenderlo a pugni in faccia. Il volto dell'uomo si ricopre velocemente di tagli e di sangue cosi come le braccia del ragazzo, il tutto sotto gli occhi di Tori che osserva silenzioso. A quel punto un urlo infrange il rumore delle nocche di Ranmaru che frantumano le ossa del teschio dell'uomo.

- Fermi! Ho detto fermi basta!

E' Aphea che sta urlando e gli corre incontro con sguardo minaccioso.

- Ci siamo sbagliati! Era una farsa! Una farsa aveta capito? Ha mentito tutto il tempo, era un farsa!

Tori, anche se esterrefatto, sembra aver capito a differenza dell'amico cosi lo prende per un braccio e lo osserva con uno sguardo gelido.

- Fermo Ranmaru... Voglio capire che sta dicendo la ragazza.

- Ho detto che è stata tutta una farsa. Ha finto tutto il tempo non ha mai voluto uccidere Tatsuki. Ecco guardate qua

La ragazzina apre il palmo insaguinato che contiene un piccolo proiettile che termina con un ago.

- Questo è un particolare proiettile che contiene del narcotizzante. Me l'ha detto Edith che lo conosce meglio di me. Si fabbrica da solo queste cose per le eventualità. Non ha mai voluto uccidere Tatsuki. Voleva semplicemente farla addormentare ferendola di modo che lo credessimo. Ha fatto tutto questo... per il vostro allenamento.

Ranmaru si alza dalla pancia dell'uomo e lo guarda in malo modo.

- Allora non fai cosi schifo da uccidere una nostra amica per la tua ricerca. Ma l'hai comunque ferita e queste botte te le sei meritate.

- Basta Ranmaru. Ammetto anche io che il metodo è stato molto rude ma se non l'avesse fatto probabilmente prima o poi ci saremmo dovuti trovare faccia a faccia col demone che è dentro di te. Come sta ora Tatsuki

- Non preoccupatevi! Edith l'ha già curata e si sveglierà tra poco. Piuttosto ora credo che sia lui da curare.

- Mi sembra piu che giusto. Senti... quindi ora siamo a posto giusto? Quell'essere dentro Ranmaru non rischierà piu di uscire vero?

Con il sorriso in volto l'uomo osserva i due ragazzini poi si gira per tossire un po di sangue e inizia a parlare a fatica.

- Diciamo che siete in una situazione migliore. E ora non avrete bisogno di altri allenamenti simili. Dovrete semplicemente diventare piu forti nel corpo e nella mente cosi non avrà piui possibilità di uscire.

- Ora smettila di parlare che sei in fin di vita. Idiota hai fatto del male ad una nostra amica e hai rischiato di lasciarci le penne.

Ranmaru gli risponde ancora una volta con un anormale tono sfrontato. Edith, intanto, ha incominciato a usare i suoi poteri curativi per rimarginare le svariate ferite sul corpo dell'uomo. In una decina di minuti le ferite su Chris sono scomparse nel nulla e Tatsuki è di nuovo in piedi in perfetta forma.

- Edith hai un abilità veramente fantastica! Ti ringraziamo di cuore per quello che hai fatto.

- E già senza la mia Edith non avrei mai potuto escogitare un simile piano.

Mentre lo dice Chris tenta di abbracciarla con un grosso sorriso in volto ma viene respinto con un potente calcio che lo atterà

- Con te sono piu che arrabbiata. Non credere di poter fare cosi con me dopo una cosa del genere.

I ragazzi nonostante tutto riescono a perdonarlo, Tatsuki compresa, forse per il suo scopo finale forse perchè non è mai stata una persona malvagia e questo lo sapevano da subito. Dopo aver salutato i due i ragazzi tornano alle loro rispettive case d'accordo sul fatto di non raccontare niente di quel pomeriggio a nessuno. Edith e Chris rimangono nell'ufficietto a lavorare sulle schede dei tre fino alla sera tardi. Il mese sta per finire e come ogni volta che succede la ragazza raccoglie le schede di tutte le persone individuate e le porta all'indaffaratissimo dottor. Fròis. Quando hanno finalmente finito Edith raccoglie le sue cose ed esce ed esce dalla porta quando viene bloccata da Chris.

- Scusa se non ti ho detto niente di quell'idea oggi. Sapevo quanto sei buona e che mi avresti detto di no. Lo so che mi sono comportanto in un modo orrendo ma dovevo fare di tutto per evitare che succedesse ancora una volta quello che ho visto.

Girandosi verso di lui gli risponde con un sorriso.

- Non preoccuparti. So che sei una persona buona e non avresti mai fatto una cosa simile. Ora devo andare che è veramente tardi ciao ciao.

- Ehi aspetta posso farmi perdonare offrendoti una cena? Dai facciamo venerdi!

La ragazza mentre corre via si gira facendogli la linguaccia e poi rispondendogli.

- Questo venerdi vado a mangiare dai miei mi spiace! Sarà per un altra volta!

Arreso ma divertito l'uomo richiude la porta e va verso il piano superiore per dormire. Edith invece deve camminare fino al vicino appartamento e quando passa vicino a un vicolo vi entra senza indugio. Arrivata a metà si ferma nel buio pesto. Dal nulla una voce sibilante la chiama.

- Eeediiith. Edith sono qua. Vieni qua per favore. E' un bel pò che non ci vediamo vero? Quant'è... un mese?

La ragazza si muove in direzione della voce con gli occhi sbarrati senza pronunciare una sola parola.

- Silenziosa come al solito vedo. Dai sai che cosa mi serve.

La donna apre la sua borsa e ne estrae il plico contente le tre schede dei ragazzi.

- Tree?!? Solamente tre? O mio dio che povertà.. E se penso che questa è la migliore raccolta degli ultimi quattro mesi. Vabbè vediamo un po. Tori Mugiwara.. bla bla bla non mi interessa.. controllo del vento. Mpf niente di nuovo. Ranmaru Mizuki... superbraccia.. ma che razza di abilità è? Comunque non è interessante passiamo all'ultimo. Aphea Cois.... mmm.... Cois? Anima.. un altro strano nome. Riesce a vedere l'anima delle persone con abilità e riesce anche a toccarle e colpirle come fosse un normale corpo. Questo si che è interessante! Potrebbe tornarci decisamente utile. Vai pure cara ecco qua le tue preziose schede. Al mese prossimo.

Il bagliore di un auto illumina per un attimo il piccolo vicolo rivelando il profilo della persona sconosciuta. E' decisamente una donna e sta osservando Edith uscire dal vialetto ad un tratto fa un sussulto.

*Un momento! Quel cognome! Può essere... ma certo.. Abbiamo finalmente trovato la persona che stavamo cercando

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Capitolo 6
*** I Jyu ***


Capitolo 6 - I Jyu

La sconosciuta si trova immersa nel buio della notte davanti ad una casa. Sta osservando con occhi soddisfatti la finestra davanti a lei. Raggiunge l'infisso con pochi passi e poggia delicatamente una mano, coperta da un guanto, al centro di esso. Afferrando il legno che separa i due vetri lo rompe in pochi secondi senza fare alcun rumore, creando un varco davanti a lei abbastanza grande da farci passare una mano. Tirando dal buco creato poco prima la apre e vi entra con un salto. La stanza è nel buio più completo e non si riesce a distinguere nulla, la donna però, probabilmente già abituata a stare nel buio, riesce a distinguere il profilo di una persona distesa su di un letto.

- Su so che mi puoi sentire. Alzati e vieni con me. Non hai nemmeno idea di quanto tempo ci è voluto a trovarti. Abbiamo dovuto fare tutta quella scenata per colpa delle tue azioni irresponsabili. Abbiamo rischiato grosso lo sai. Ci sono voluti ben tre anni per trovarti, non abbiamo altro tempo da perdere. Forza... ci aspettano al quartier generale.

Il silenzio torna nel locale e la figura nel letto non si muove. Ad un tratto i suoi occhi si spalancano e un brivido attraversa la schiena della sconosciuta. Come nulla fosse la persona nel letto si alza e si incammina verso la donna. Senza nemmeno salutarsi, entrambi escono dalla finestra rotta e scompaiono nel buio della notte.

Tori sta facendo un bel sogno in cui esce nuovamente con Tatsuki. I due sembrano divertirsi parecchio e passano tutta la giornata assieme. Quando finalmente giunge il tramonto, i due sono abbracciati su una panchina a osservarlo. I loro sguardi si incrociano per un attimo e i loro volti si avvicinano l'un l'altro senza rendersene conto. Il ragazzo è disteso nel suo letto con un espressione beata in volto, con della bavetta che esce dalla bocca, quando nei suoi sogni irrompe un urlo. La scenetta romantica è rovinata dall'arrivo della madre di Tori che lo chiama insistentemente ad alta voce e poi lo scuote con forza. Tori apre gli occhi pian piano rendendosi conto che la realtà non è molto diversa dal sogno. La madre con il volto terrorizzato tiene in una mano il cordless mentre con l'altra lo scuote.

- Tori svegliati! Svegliati è successa una cosa terribile!.

Ancora mezzo addormentato il ragazzo si strofina gli occhi e si mette seduto. Mentre osserva la madre con una faccia da ebete risponde.

- Ehi cosa c'è da svegliarmi cosi di soprassalto?

- E' la madre di Ranmaru è successa una cosa spaventosa. Tieni, vuole parlare direttamente con te.

Sedendosi accanto al figlio la madre passa l'apparecchio. Tori lo afferra e se lo porta all'orecchio.

- Pronto? Signora Mizuki?

All'inizio non sente nulla tranne uno strano rumore che poi riesce a decifrare. La donna sta singhiozzando e cerca, con la voce rotta dal pianto, di parlare

- Pronto Tori.... E' successo di nuovo... Ranmaru è scomparso di nuovo

- Oddio non è possibile! Ha idea di dove possa essere andato? Ha già chiamato il numero che le ho dato?

- Si si.. Ho già avvisato il signor Chris ed è stato proprio lui a dirmi di mandarti nel suo ufficio. Purtroppo questa volta Ranmaru non è andato via di sua spontanea volontà. La finestra era rotta dall'esterno... Tori è stato rapito.

Un brivido attraversa la schiena del ragazzo che rimane senza parole mentre fissa il vuoto davanti a se. La madre di Tori se ne accorge e riafferra il telefono per continuare a parlare con la signora. Mentre la donna si alza ed esce dalla stanza una serie di domande scuote il ragazzo.

*E' sparito... Di nuovo.. Stavolta non è stata colpa di quell'energia dentro di lui... E' stato rapito... Ma da chi? Perché vorrebbero rapire Ranmaru... Non è nemmeno di famiglia ricca, chi potrebbe pretendere un riscatto o cose simili? Devo raggiungere immediatamente Chris e sentire cosa sa di questa storia.*

I fretta e furia il ragazzo si cambia e corre fuori casa in direzione dell'ufficio dell'investigatore. Quando arriva trova ,oltre Chris, anche Edith e Aphea sedute sul divanetto. Chiudendo la porta dietro di se si gira verso l'uomo e ,senza nemmeno salutare o sedersi, incomincia a chiedergli a proposito di Ranmaru.

- Chris che diavolo è successo questa volta? Cosa ti ha raccontato la signora Mizuki?

- Calmati Tori siamo tutti preoccupati. La signora ha detto che quando è entrata nella camera del figlio ha visto la finestra spalancata e il letto disfatto. All'inizio ha pensato che fosse nuovamente scappato ed ha chiamato la polizia. Una volta che la volante è arrivata sul luogo hanno trovato dei pezzi di legno all’esterno della finestra, come se fossero stati strappati via. E' in quel momento che hanno capito che Ranmaru era stato rapito. Mi ha chiamato di lì a poco terrorizzata, ma la cosa più preoccupante e che avevo già pensato che potesse accadere.

La stanza si raggela per un secondo mentre gli sguardi terrorizzati di Tori e Aphea si incrociano con quello triste di Chris che osserva la scrivania davanti a se, poi l'uomo ricomincia a parlare.

- Edith ieri notte è tornata quì poco dopo che se n'era andata. Le sono state rubate le vostre tre schede, ma non ha idea di quando sia successo o chi sia stato. Non ho ben capito cosa sia successo ma è come se la sua memoria di ieri notte è stata completamente cancellata tranne che per un unico particolare. Edith dice di ricordare una donna di carnagione chiara dai capelli biondi e gli occhi azzurri... Con una vistosa cicatrice sull'occhio destro. Ci abbiamo messo un po’, ma abbiamo riconosciuto la donna ed è per questo che ero cosi preoccupato. Tutti la chiamano "Rose" ma sicuramente non è il suo vero nome. E' una delle menti principali di una delle più grandi organizzazioni criminali conosciute al mondo, a cui è stato dato il nome di "Jyu". Non ho idea di cosa sia successo ai ricordi di Edith, e penso che probabilmente questa sia una trappola ma non credo abbiamo altre soluzioni. In poche parole... Chi vuole venire a salvare Ranmaru alzi la mano... Non obbligherò nessuno a farlo.

(Nello stesso momento in un altro luogo)

Il laboratorio è ricco di strane apparecchiature, e scienziati dall'aspetto buffo corrono da un posto all'altro con macchinari non meno buffi. Un uomo in mezzo a loro, con un grosso sorriso malvagio, sembra dirigere i lavori. Ad un tratto la porta principale del laboratorio si spalanca e, circondato dalla luce dell'esterno, si può riconoscere il profilo di una donna. Il capo-scienziato sembra seccato di vederla e si incammina verso di lei con il volto imbronciato.

- Finalmente sei arrivata. Dove diavolo eri Rose?

La donna entra nel locale e forti luci da laboratorio ne illuminano il volto rivelando la grossa cicatrice sull'occhio. Socchiudendo quest'ultimo si gira verso l'uomo e non lo degna di risposta.

- Ehi! Vedi di rispondermi. Siamo una squadra e lo sai che non ci piace sapere cosa fanno gli altri membri. Dovevi essere qua parecchie ore fa.

- Stupido grassone finiscila di lamentarti! Sembri mio padre. Posso ritornare quando voglio e comunque ero fuori per lavoro.

- Come mi hai chiamato? Finiscila di fare l'arrogante! E' proprio perché eri fuori con un compito che non ti puoi permettere di arrivare in ritardo!

La donna lo osserva con uno sguardo di ghiaccio e poi si piega per avvicinarsi al volto dell'uomo.

- Ti ho già detto che ero fuori per lavoro... E ti ho portato qualcuno che ti farebbe piacere incontrare. Vieni dentro!

La donna si mette a fianco allo scienziato che comincia a sudare freddo quando il profilo di Ranmaru si scorge dalla porta. Il ragazzo fa qualche passo dentro il locale e nei suoi occhi si scorge un bagliore assassino. Lo scienziato divertito e stupito incomincia a parlare

- Non ci posso credere! Sei veramente tu? Rose hai fatto davvero un perfetto lavoro, mi scuso con te. Cosa dire.... Bentornato tra Jyu... Noboru Mizuki

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Capitolo 7
*** Noboru Mizuki ***


Capitolo 7 - Noboru Mizuki

(tre anni prima)

L'immagine di un uomo dal volto oscurato viene trasmessa da un televisore in una grande stanza buia. I Jyu sono riuniti al suo interno, seduti ai loro rispettivi posti a guardare l'oggetto. Quella che si sta svolgendo è una riunione tra i loro membri e un uomo misterioso, che sembra essere il capo dell'organizzazione criminale. Seduto ad una bella scrivania di legno con vari oggetti d'oro sparsi su di essa e ornamenti di grande valore sullo sfondo lo sconosciuto dimostra una notevole ricchezza. I pugni tremanti sulla scrivania fanno trasparire il suo nervosismo quando da un colpo su di essa. Alcune delle persone nella stanza si spaventano per il gesto improvviso poi l'uomo incomincia a parlare.

- Noboru dannazione! Cosa sono i titoli di questi giornali me lo spieghi?

Con la mano l'uomo porta davanti alla telecamera un paio di quotidiani che riportano delle notizie riguardanti un massacro e un serial killer. E' ormai il quinto massacro accaduto nella città di Mizuhara in solo un mese. Le modalità sono sempre le stesse, una totale carneficina e corpi mutilati ovunque; si pensa ormai a un serial killer e la polizia brancola nel buio. Senza una singola impronta digitale, un testimone o qualsiasi altra prova questo malvagio assassino sta seminando il panico nella città di mare.

- Cosa sei diventato uno stupido animale? Da quando il mio miglior assassino a quale ho dato così tanto potere si comporta come una belva idrofoba in cerca di vittime!? Hai idea dei soldi che ho speso per fare sparire tutte quelle tracce, i testimoni, le persone che potevano tornarci utili che abbiamo perso in una situazione simile? A questo punto avremmo fatto meglio a perdere te dannazione!

Noboru è seduto direttamente davanti al televisore. Con un microfono riesce a parlare all'uomo dall'altra parte dello schermo e così replica alle sue dichiarazioni.

- Perdere me? Ne ho cosi sicuro? Eppure sono importante per l'organizzazione.... Ma beh, se vuole proprio farmi fuori mi dica... Chi sarebbe il mio assassino? Chi? I suoi schiavetti qua con me?

L'uomo indica gli altri membri dei Jyu e scoppia in una risata maligna poi si sdraia comodo sulla sedia e continua a parlare.

- O forse... ha deciso di sporcarsi direttamente lei le mani...

- Ehi ascoltami bene stupido ragazzino! Lo sai benissimo che senza di me, ora saresti solo uno barbone! Sono io che ti ho dato tutto quello che hai, e sono sempre io che posso toglierti tutto. Potere, soldi , casa.... e la famiglia.

Ancora una volta l'uomo scoppia in una risata maligna mentre lo sconosciuto si innervosisce sempre di più.

- La famiglia dici... Avresti potuto ricattarmi tempo fa con una scusa del genere.... Ma ora puoi anche farli fuori tranquillamente. Probabilmente hai ragione.. Sto veramente diventando niente di più di una bestia assassina... Ma la cosa mi piace.

- Finiscila di dire stronzate e ascoltami. Ho deciso di prendere un provvedimento. I danni che hai fatto all'organizzazione sono troppo elevati e... Mi spiace dirlo ma l'unica soluzione per te... è la morte.

I Jyu incominciano a mormorare tra di loro stupiti da questa decisione, quello meno preoccupato è lo stesso Noboru che con scioltezza continua il discorso con l'uomo.

- Carina come idea… Mi piace... Allora a quando la mia cerimonia funebre?

- Vedo che non sei ancora diventato del tutto quella bestia di cui parlavamo. Mi fa piacere che hai capito quello che intendo. Bene ora non mi resta che spiegarti il mio piano. Per prima cosa dovrai compiere la tua ultima missione. Questa volta i bersagli sono tutti gli invitati ad una festa che darà un aristocratico. Tutti i dettagli li leggerai nel fax che ti sto spedendo. Allora, contento? Un massacro in cui sono pienamente d'accordo.

Da un fax posto poco avanti all'uomo esce un foglio con la descrizione della missione, osservandolo, sorride. Incomincia a immaginarsi un futuro non troppo prossimo ascoltando le parole del capo. Si immagina in piedi su una delle travi a vista sopra la sala da ballo. Sotto di lui le sue vittime danzano e volteggiano in una danza che annuncia la loro morte. Al solo pensiero di quello che deve fare di li a poco gli passa un brivido di eccitazione lungo la schiena. Il capo, intanto, continua a parlare.

- Una volta che avrai sterminato i tuoi obbiettivi non dovrai far altro che scegliere un posto al centro della sala da ballo e stare li ad aspettare i poliziotti. Cerca di essere artistico... Quello che pensavo è di farti apparire come un pazzo, grida qualcosa del tipo "Ucciderli mi è piaciuto da morire" o stronzate sceniche del genere.

- Mi vuoi far proprio apparire come una bestia vero?

Noboru riprende a ridere malignamente. Si immagina disteso in mezzo al mare di cadaveri e sangue nella sala da ballo. Le sue due spade vicino a lui, conficcate nel cadavere di qualcuno. In ginocchio osserva i poliziotti entrare nella stanza con le pistole alzate. Alcuni distolgono per un attimo lo sguardo, colti da conati di vomito, altri procedono sudando freddo. Ad un tratto quello più vicino gli ordina di gettare le armi ed arrendersi al che l'uomo, con tono da pazzoide risponde.

- Uahahahah e perchè dovrei farlo? Perchè invece non mi spari e mi uccidi?! Non hai nemmeno idea di cosa si prova a farlo... è fantastico... è la sensazione più bella che ho mai provato in vita mia. Ma se non vuoi uccidermi.... Allora sarò io a farvi fuori tutti.

Noboru è seriamente eccitato al pensiero della sua ultima scena e trattiene a stento la voglia di uccidere.

- A quel punto dovrai far finta di attaccare i poliziotti e lasciarti catturare. Non devi ucciderli per alcun motivo hai capito!? A quel punto ti prenderanno e ti porteranno direttamente in carcere. Dovrebbe esserci un processo ma con quello che hai fatto sappiamo già che la pena sarebbe la morte quindi non voglio che indaghino troppo sul caso e ti facciano fuori subito. La parte burocratica lasciala a me... Non mi ci vorrà molto a farti condannare.

Il volto di Noboru questa volta immagina la scena con disappunto. Il poliziotto con il cuore in gola vede che tenta di afferrare le spade ma non riesce a estrarle dal cadavere. Come un esercito, la squadra si lancia su di lui bloccandogli le mani con le manette. Con il capo chino l'uomo si zittisce e si lascia portare in carcere. Seduto sul sedile posteriore della volante vede la numerosa scorta a sirene spente che lo accompagna a tutta velocità verso la sua fine. Di lìi a poco sarebbe arrivato alla sua ultima casa.

- Bene capo... Dimmi allora... Quando arriva il trucco?

- Nessuno trucco Noboru... Morirai.

Finalmente un volto preoccupato compare sull'uomo.

- Che cosa cazzo vuol dire ora... Morirò? Non c'era un modo di salvarmi?

- Non ho detto che non continuerai a vivere... Ho detto che morirai.

L'uomo estrae un flaconcino dalla tasca e lo mostra attraverso la videocamera.

- Vedi questo Noboru? Il nostro caro dottore ci ha fornito questo piccolo flaconcino veramente utile. Una specie di pozione magica che ci consente di salvarci la pelle per ventiquattrore. Non preoccuparti per come lo riceverai. Un nostro secondino ti fornirà il flacone dicendoti anche per quando è decisa la data della tua morte. Una volta che il tuo corpo morirà sulla sedia elettrica la tua anima lo lascerà e a quel punto... Ecco che entra in scena il nostro genio. Bevendo questa sostanza sarai in grado di muoverti come anima per tre giorni... Poi, beh, finirai ovunque finiscano i morti. In quei tre giorni però potrai scegliere un nuovo corpo per alloggiare.... Direi che tre giorni ti possono bastare giusto?

Noboru si immagina un ultima volta la scena. La prigione, il secondino e la sedia elettrica. La corrente che gli passa tra le viscere e gli fonde cervello e cuore. La sua anima che si stacca dal corpo e che vola lontano dalla prigione....

- Certo che mi bastano tre giorni.

... Fino a casa sua ed entra nel corpo di suo figlio.



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Capitolo 8
*** La tana del lupo ***


Cap 8 - La tana del lupo

(Presente)

Nell’ufficio tutti stanno con le mani alzate verso il cielo. Nessuno di loro, per quanto spaventati, ha deciso di tirarsi fuori da quest’impresa. Chris li osserva soddisfatto ma allo stesso tempo preoccupato.

- Inutile ripetervi che questa con molta probabilità è una trappola, ma rimane l’unico modo per salvare Ranmaru al momento.

Tori, abbassando la mano, assume un espressione decisa e risponde all’uomo.

- Lo sappiamo a cosa andiamo in contro Chris ma non c’è altra soluzione. Non lasceremo mai un nostro amico nelle mani di qualche pazzoide. Lo salveremo… a costo della nostra vita se è necessario.

Un brivido di paura attraversa la schiena di Edith che per un momento spalanca gli occhi e diventa pallida. Chris nota subito la reazione e la osserva un poco demoralizzato ma per niente stupito.

- Lo so Tori che non hai problemi a fare una simile cosa. Difatti ero più che altro preoccupato per Edith. Ho detto che non sei obbligata a venire, ce la faremo anche senza di te.

La donna distoglie lo sguardo da lui, innervosita. Tori nota la situazione e risponde alzando la voce all’uomo.

- Che diavolo ti salta in mente Chris! Perché Edith non dovrebbe esserci utile? Se ha detto che vuole venire significa che sa a cosa sta per andare incontro!

- Stai zitto Tori. La conosco da molto più tempo di te. Edith, so che vuoi salvare Ranmaru ,ma… Tu hai paura di morire non è vero?

La donna incomincia a singhiozzare e appoggia la faccia sul divano su cui è seduta per non farsi vedere mentre piange. Aphea, seduta in fianco a lei, le si avvicina cerando di tranquillizzarla mentre il ragazzo la osserva stupito.

- Avevo ragione come al solito. Non ti preoccupare Edith so che è troppo per te, non voglio farti correre rischi inutili.

Chris chiama con un gesto i due ragazzi e si incammina verso la porta. Tori rimane a osservare la donna per qualche secondo poi si gira e lo segue. Aphea, prima di alzarsi e seguire i due, cerca di rassicurarla.

- Forza Edith non piangere. Tu sta qui e cerca di calmarti, noi andiamo a salvare Ranmaru e quando torneremo ci sarà anche lui ok?

Dopo aver fatto uscire i due ragazzi Chris fa per chiudere la porta quando vede Edith alzarsi.

- Aspetta Chris… Ho deciso… Questa volta non mi tiro indietro.

Con un sorriso in volto l’uomo le risponde.

- Mi stupisci ancora una volta. Forza… ti stiamo aspettando.

La donna raggiunge gli amici di corsa e viene accolta dai loro sorrisi come se non si vedessero da anni. Chris chiude la porta dell’ufficio a chiave e si dirige verso una vecchia berlina blu parcheggiata poco più in là. Tori con un sguardo idiota osserva l’auto.

- Cosa!?! E quella sarebbe la tua auto?

L’uomo si gira innervosito e da un occhiataccia al ragazzo.

- Qualcosa da dire? Se non ti va bene puoi anche andare in piedi!

Sorpreso dalla reazione il ragazzo cerca di scusarsi.

- No, no… Va benissimo.

Edith, divertita, lo avvicina e gli bisbiglia nell’orecchio.

- Tiene molto a quell’auto. Sai Chris non è originario di Mizuhara. Si è fatto un viaggio di non so quanti giorni su quella carretta per trasferirsi qua.

Alla parola “carretta” l’orecchio dell’uomo si muove come avesse recepito quel suono e il suo volto si fa scuro. La donna si allontana dal ragazzo tra i volti sgomenti di tutti e tre.

- Salite! Questa carretta vi porterà a destinazione prima che ve ne possiate rendere conto.

I quattro fanno appena in tempo a sedersi che Chris parte accelerando al massimo e attraversa la città violando per tre quarti il codice stradale. Tori, sbattuto da una parte all’altra del sedile posteriore insieme ad Aphea, pensa tra sé e sé.

* Oddio… allora non guidava cosi per fretta. Il suo stile di guida è scellerato per natura. Non oso immaginare quanto lontano da qua doveva vivere per averci messo giorni a raggiungere Mizuhara a questo ritmo*

Quando l’auto si ferma davanti a una fitta foresta i tre passeggeri si reggono a mala pena in piedi a differenza di Chris profondamente soddisfatto della sua vendetta.

- Forza ragazzi. Ci siamo quasi, dobbiamo solamente attraversare un pezzo di questa foresta.

I quattro entrano nella boscaglia in fila indiana con Chris per primo a tagliare le fronde dei cespugli davanti a se con un coltello. Dopo circa mezz’ora di cammino finalmente la foresta termina in una radura. In mezzo allo spiazzo erboso sorge un piccolo edificio in cemento intonacato di un verde che lo mimetizza con la foresta che lo circonda. Tori osserva l’edificio stranito e parla rivolgendosi a Chris.

- E questa dovrebbe essere la base di un organizzazione criminale di fama mondiale?

- Questa è solo una piccola base, per loro non farsi trovare è la cosa più importante quindi non sottovalutarli mai. Bene gente allora… benvenuti nella tana del lupo.

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Capitolo 9
*** Presentimento ***


Cap. 9 – Presentimento

- Bene gente,allora… benvenuti nella tana del lupo.

I quattro si avvicinano cauti alla base dell’organizzazione. Oltre alla vernice verde muschio, i rampicanti contribuiscono a migliorare la mimetizzazione dell’edificio. Sicuramente invisibile dall’alto, l’unico modo per notarlo è raggiungere la radura in cui si trova certamente ben protetta dagli estranei. Il fatto che il gruppo si sia potuto avvicinare senza problemi ad esso conferma a Chris di essere caduti in una trappola. Consapevoli fin dall’inizio di questo hanno deciso comunque di correre questo rischio per salvare l’amico in pericolo. Per la prima volta, l’uomo si trova a riflettere sul motivo di questo rapimento, ma non gli viene in mente nulla. Una volta trovata la porta blindata Chris la indica ai compagni e la apre con facilità.

- E’ aperta… Come sospettavo siamo caduti in una trappola. Vi avevo avvisato, ora non si può più tornare indietro.

I tre cercano di mascherare il brivido che gli scorre lungo la schiena alle parole dell’amico. Aperta la porta i quattro entrano in un corridoio completamente deserto che si estende fino a delle scale che sembrano condurre sottoterra. Raggiungendole notano una mappa attaccata al fianco della scala che mostra l’edificio nella sua interezza rivelandone i piani sotterranei. Tra essi c’è anche un piano denominato “Prigioni” dove molto probabilmente e tenuto prigioniero il loro amico. Osservandolo Tori esclama.

- Allora questo posto non è cosi piccolo! Guardate, ha addirittura tre piani sotterranei.

Chris, dando un occhiata di ghiaccio in giro, risponde al ragazzo in tono pacato.

- Cerca di non parlare ad alta voce. Non possiamo sapere chi c’è ad ascoltare. Guardate, sembra che ci fosse un'altra entrata e di fianco ad essa un ascensore. Dobbiamo usare quella, sembra che le scale non raggiungano il piano delle prigioni.

I quattro, facendo cenno con la testa, proseguono per il corridoio che circonda l’edificio, invisibile dall’entrata, per raggiungere l’elevatore. Prima di iniziare a camminare Chris da un'altra occhiataccia intorno a se e rimane in coda al gruppo. Aphea, davanti a lui, rallenta e gli si avvicina parlandogli a bassa voce.

- Non mi sbagliavo. L’hai notato anche tu vero?

- Certo. Cerchiamo di non farlo capire per ora, quando l’ascensore sta per aprirsi entra e prosegui con Tori.

Con un cenno della testa la ragazza risponde all’uomo e raggiunge i due poco più avanti. Alla fine del corridoio, finalmente, si vede l’altra entrata e l’ascensore. Tori la indica senza parlare, seguendo le istruzioni dell’amico, e si avvicina ad essa premendo il bottone di chiamata. Lo schermo segna che l’ascensore è al piano più profondo e, man mano che sale, la tensione dell’uomo si fa sempre più alta. Quando finalmente sullo schermo compare lo 0 Chris sembra essersi calmato e fa un cenno con la testa ad Aphea. Appena le porte si aprono, la ragazza afferra Tori e lo trascina dentro l’ascensore e preme velocemente il tasto per chiudere le porte. Allo stesso tempo Chris afferra Edith per un braccio e la sposta dalla fotocellula per far chiudere del tutto l’elevatore. Tori, sgomento, dall’avvenimento chiede spiegazioni ad Aphea.

- Ma che diavolo fai! Gli altri devono ancora salire, aspetta!

- Fermo Tori, non hai capito! Fidati, dobbiamo proseguire, ci raggiungeranno dopo!

La ragazza non gli da tempo di capire e preme il bottone per il piano della prigione. L’elevatore si muove lento scendendo verso il terzo piano sotterraneo. Quando finalmente raggiungono il piano delle prigioni lo spettacolo che si trovano davanti non è affatto quello che si aspettavano. Intanto, al piano terra, la situazione non è molto diversa. Edith chiede spiegazioni all’uomo che però la osserva muto. Ad un tratto Chris estrae la pistola e, spostando il suo sguardo verso il vuoto, spara un colpo. La donna indietreggia spaventata e urla contro l’uomo.

- Ma che diavolo t’è saltato in mente! Prima dividi il gruppo e poi ti metti a sparare al vuoto.

Senza distogliere lo sguardo dal punto in cui ha appena sparato o abbassare la pistola, Chris le risponde.

- Al vuoto Edith? Guarda bene…

La donna si volta seguendo il braccio teso di Chris e i suoi occhi si spalancano. Davanti a lei, una ferita nell’aria sanguina lasciando cadere qualche goccia di sangue sul pavimento.


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Capitolo 10
*** Finder vs Hunter ***


Cap 10 – Finder vs Hunter

- Al vuoto Edith? Guarda bene…

Il sangue cola da una ferita nell’aria cadendo per terra in piccole gocce. Il tempo nella stanza sembra essersi fermato quando si sente una voce provenire da vicino alla ferita.

- Complimenti. Posso sapere come hai fatto a trovarmi?

Senza spostare di un millimetro la mira Chris risponde alla voce.

- Mah… Sono sempre stato un uomo fortunato.

Una risata diabolica si estende nella stanza prima che la voce risponda.

- Palle. Non sono un idiota. L’ho capito che sei un finder… e pure la tua amichetta con cui avete organizzato il piano lo è vero?

Chris, questa volta, approfitta della voce per correggere la mira e con un sorriso un poco preoccupato prosegue il botta e risposta.

- Cos’è che saremmo scusami? Che diavolo sono dei “finder”?

L’uomo fa segno a Edith di accostarsi all’ascensore. Capendo le sue intenzioni la donna tiene d’occhio lo schermo dell’ascensore in attesa che i due amici la liberino. Intanto, l’uomo invisibile prosegue il discorso senza farsi distrarre dai movimenti di Edith.

- Ti ho sopravvalutato a quanto pare. Un finder che non sa di esserlo ne che cosa voglia dire. L’abilità che utilizzi ti rende un finder. Un abilità come la mia che mi permette di diventare invisibile agli occhi dei miei nemici mi definisce come un “hunter” ,cioè, coloro capaci di mascherare la loro presenza e cacciare le loro prede in tutta tranquillità. I finder come te, invece, hanno come un radar interno che li rende capaci di individuare le persone intorno a se e, eventualmente, carpirne anche delle informazioni. Direi che come spiegazione ti basta vero? Non ho voglia di spiegarti anche le altre tipologie di abilità.

Chris abbassa per un attimo la pistola osservando il vuoto sgomento.

*Chi è quest’uomo. Sembra che anche lui abbia fatto una ricerca sulle abilità… Anzi più probabilmente è stata condotta dall’organizzazione. Può essere che siano cosi avanti rispetto a noi? Tanto da addirittura riuscire a classificarne diverse tipologie?*

Approfittando del momento di distrazione, l’uomo invisibile si sposta a gran velocità verso l’uomo nel tentativo di attaccarlo corpo a corpo. Chris, riuscendo a vedere l’energia in esso, vede il suo movimento, si sposta schivando il colpo e spara un'altra volta. L’uomo invisibile schiva facilmente lo sparo e si ferma nuovamente.

- Che c’è? Non ci si deve mai distrarre in un combattimento.

Con una smorfia nervosa Chris continua a puntare la pistola all’uomo e gli risponde nuovamente.

- Non ti preoccupare, so seguire il combattimento anche se non ci sei tu a dirmelo… Piuttosto, spiegami come fai a sapere tutte queste cose sulle abilità.

- Non credere che ti risponda cosi facilmente. Ti ho già fatto un bel favore spiegandoti cos’è un finder, non ti basta?

- Non mi aspetto che mi riveli le ricerche dei Jyu con le buone. E’ per questo che te lo sto chiedendo con le cattive.

Con gli occhi Chris indica la pistola puntata al ginocchio dell’uomo invisibile. Lo sconosciuto segue il suo sguardo e gli risponde trattenendo a stento le risate.

- Credi veramente che una semplice pistola possa essere una minaccia per me?!? Forza! Dimostrami che cosa sai fare!

L’uomo invisibile scatta dalla sua posizione e si sposta per la stanza velocemente. Edith osserva ogni tanto la battaglia e ogni tanto lo schermo dell’ascensore. Vede Chris seguire con gli occhi l’uomo a lei invisibile e per un attimo ne rimane affascinata. Quando distoglie lo sguardo, nota che finalmente i due hanno lasciato l’ascensore cosi la richiama al piano terra. Tenendo d’occhio lo schermo spera che l’ascensore arrivi il più presto possibile. Intanto, Chris spara tre colpi verso l’uomo invisibile che le schiva muovendosi a gran velocità per la stanza. Quando lo sconosciuto si ferma, probabilmente per parlare nuovamente, Chris spara l’ultimo colpo del tamburo della pistola contro di lui. Sogghignando lo sconosciuto schiva il colpo con uno scatto.

- Hai finito le pallottole nel tamburo vero? Stai pur certo che non ti lascerò il tempo di ricaricare. Te l’ho detto, io sono un hunter… e tu non sei nient’altro che la mia preda. Ma prima…

Lo sconosciuto si sposta e Chris lo segue con la pistola. Quando si accorge che, seguendo l’energia dell’avversario, sta puntando verso Edith un brivido gli passa lungo la schiena. L’uomo invisibile ha afferrato la donna e la tiene per i capelli rossi tenendola in ostaggio.

- Prima di uccidere te, ucciderò questa donna. Che c’è, hai paura? Non puoi fare nulla… se ti avvicini di un solo passo la uccido, anzi… la uccido comunque.

Lo sconosciuto scoppia in una risata diabolica. Edith, con le lacrime agli occhi, chiama Chris singhiozzando quando l’ascensore arriva al piano terra e si apre con il tipico suono. Stupito dall’improvviso rumore, l’hunter si gira verso di esso credendo che sull’ascensore ci fossero gli altri due. Approfittando di quel momento di distrazione, Chris gli risponde urlando.

- Spiegami, chi ti ha mai detto che ho finito le pallottole nel mio tamburo?!

La pistola esplode un ultimo colpo diretto verso lo sconosciuto.

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Capitolo 11
*** Cap 11 - Il cavaliere nero ***


- Spiegami, chi ti ha mai detto che ho finito le pallottole nel mio tamburo?!

Un proiettile dorato dalla forma e la consistenza eterea esce dalla canna della pistola a velocità insolitamente alta e si conficca nella tempia dello sconosciuto rilasciando un getto di sangue dietro di se. Edith sente la presa del rapitore diventare debole e ricade a terra bagnata del sangue di quest’ultimo. Terrorizzata nel vedere una persona morire spalanca gli occhi e incomincia ad urlare tenendosi la testa. Chris, quando vede il corpo dell’uomo comparire pian piano non più sotto l’effetto dell’abilità, si lancia sulla donna abbracciandola e coprendole il volto per impedirle di notare il cadavere. Curioso di scoprire l’identità dello sconosciuto Chris da un occhiata al corpo. Il volto è ricoperto di sangue e il foro nella tempia è piuttosto grande. Il volto, anche se ferito e ricoperto di sangue, è facilmente riconoscibile, ma purtroppo Chris non ha mai visto quest’uomo.

*Allora sono i Jyu ad aver organizzato questa ricerca... Quest’uomo era solo un loro assassino particolarmente informato su di essa. Mi domando fino a che livello arrivino le conoscenze dell’organizzazione... L’importante ora è che stiamo tutti bene, i miei proiettili d’energia m’hanno salvato ancora una volta.*

- Forza Edith, alzati. Dobbiamo raggiungere gli altri. Mi spiace, ma sapevi cosa poteva succedere.

Singhiozzando la donna si alza con l’aiuto di Chris e si trascina dentro l’ascensore. L’uomo preme il tasto per le prigioni e durante il viaggio tenta di rassicurare Edith mentre la tiene fra le sue braccia, che sembra calmarsi. Nel frattempo, al piano delle prigioni, i due ragazzi si trovano davanti a una scena inspiegabile. Cadaveri mutilati di persone in una tipica uniforme arancione da carcerato sono sparsi per tutta la grande stanza. Le celle davanti a loro sono tutte aperte e vuote, l’unica persona ancora in vita sta in piedi in centro alla stanza e non è altro che Ranmaru con le braccia ricoperte di sangue che osserva i due con sguardo maligno.

- Salve ragazzi.

Tori, incredulo, lo osserva per qualche secondo in silenzio e poi cerca di rispondergli balbettando.

- Ran… Ranmaru, ma che stai facendo? Cos’è successo qui?

- Non lo vedi coi tuoi occhi stupido ragazzino? Mi annoiavo ad aspettarvi cosi ho fatto un giochetto con i prigionieri. Ho aperto le celle e ho promesso loro che se mi avessero sconfitto sarebbero stati liberi, ma… A quanto pare nessuno ci è riuscito. E’ un vero peccato, sprecare cosi un’occasione.

Il ragazzo scoppia in una risata diabolica e continua il suo discorso.
- E comunque… non confondetemi con mio figlio… io sono Noboru Mizuki.

Noboru ride nuovamente mentre i due lo guardano attoniti.

- Noboru? Noboru è morto! Ranmaru tu non sei tuo padre e non sei nemmeno stato tu a combinare questo disastro! Riprenditi! Torna in te!

Con uno sguardo seccato Noboru riprende a parlare.

- Ragazzino certo che sei stupido… E’ ovvio che non è stato Ranmaru a uccidere queste persone, sono stato io! Quanto ti ci vuole a capire che io vivo dentro mio figlio? Ricordo ancora quando mi avete trovato, ricordi quella inspiegabile energia malvagia e potente individuata dal tuo amico? Non avevate idea di cosa fosse e avete tentato di sigillarla, ma è stato tutto inutile. Sono troppo forte per voi cosi ho solo aspettato il momento migliore per tornare in scena e riunirmi ai miei vecchi amici. Sai, dovrei ringraziarlo quel Chris, dopotutto se non fosse stato per lui non li avrei mai ritrovati.

- Cosa?! Se tu sei veramente Noboru ora dov’è Ranmaru? Fallo tornare qui… e subito!

- Sei proprio una noia ragazzino lo sai? Ora mio figlio è dentro di me, come prima io ero dentro di lui. In questo momento sta vivendo tutto questo come se fosse lui stesso a farlo. Per quanto riguarda il farlo tornare io proprio non ne ho voglia. Che ne dici di farlo rinsavire tu stesso? Sai magari facendomi perdere conoscenza il tuo amico potrebbe tornare a governare il suo corpo. Forza ragazzino… Fatti sotto.

Facendo segno con la mano in un gesto di sfida Noboru aspetta il colpo di Tori. Infuriato, il ragazzo incomincia a correre verso quello che sembra l’amico e carica un pugno. Quando è vicino a lui sferra il colpo che Noboru schiva facilmente spostandosi di lato.

- Ehi ragazzino. Perché anziché fare a pugni come i bambini non estrai la tua spada?

Dice indicando la katana nel fodero tenuto sul fianco destro di Tori. Il ragazzo osserva la spada stupito.

*Strano. Non me ne sono reso nemmeno conto di aver preso la spada stamattina. Sembra che ormai il pericolo sia diventato talmente un abitudine che non ci faccio più nemmeno caso a certi particolari*

Senza indugio Tori estrae la spada e osserva per qualche secondo il suo avversario.

- Rimpiangerai di avermelo chiesto.

Tenendo l’arma con la lama verso il basso corre verso Noboru e, quando è nel suo raggio d’azione, sferra un fendente verso l’alto. Una lama nera come il carbone compare dal nulla e blocca la katana senza spostarsi di un millimetro. Quando Tori, stupito dall’accaduto, osserva meglio la lama e il suo avversario nota un cambiamento improvviso e drastico. Il corpo di Ranmaru e ora completamente ricoperto da una specie di armatura nera con finiture rosse che sembra fargli da seconda pelle. La testa è chiusa in un elmo, dalla forma spaventosa. Gli occhi sono irradiati da una luce rossa. Sembra che l’amico, in qualche modo, si sia trasformato in un cavaliere nero. Tori ,quando vede che la lama esce direttamente dal braccio dell’amico, si rende conto che la sua teoria potrebbe essere giusta. Noboru scoppia di nuovo in una risata diabolica.

- Non hai nemmeno una vaga idea della differenza della nostra energia. Non hai alcuna possibilità di salvare il tuo amico ragazzino.

La sua voce è improvvisamente cambiata, ora è molto più profonda e quasi metallica. Scattando indietro Tori si mette in posizione di difesa e replica al mostruoso nemico.

- Qualunque cosa tu sia, io non mi arrenderò mai e salverò Ranmaru.

Il combattimento sta per riprendere quando il classico suono dell’ascensore e un urlo straziante attira l’attenzione del ragazzo. Quando Tori si volta verso l’ascensore vede i due amici appena arrivati correre incontro ad Aphea. La ragazzina è come in trance e una strana donna con una cicatrice sull’occhio destro le è accanto a parlarle nell’orecchio mentre osserva tori con uno sguardo maligno. Con gli occhi spalancati per il terrore. Il ragazzo incomincia a parlare.

- Cosa diavolo succede? Quella sarebbe… Rose?

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Capitolo 12
*** L'obiettivo ***


Rose osserva il viso terrorizzato di Tori divertita mentre tiene Aphea stretta tra le sue braccia. Affatto preoccupata dall’arrivo di Chris e Edith la donna continua a bisbigliare nell’orecchio della ragazza. L’espressione del suo volto ricorda molto quello del serpente del peccato originale che sibila nelle orecchie di Eva. Aphea sembra rapita dalla sua parlantina e la ascolta da chissà quanto tempo senza muovere un muscolo. Ha lo sguardo perso nel vuoto e sembra non sentire nemmeno l’urlo dell’amico. Chris, appena vede la scena, urla a squarciagola ed esce dall’ascensore di corsa. Non potendo sparare, per paura di colpire l’amica, corre incontro alle due e tenta di colpire Rose con il calcio dell’arma. La donna sembra non dargli peso e si sposta solo all’ultimo momento compiendo un salto al di fuori delle umane possibilità passando in volo Tori e Noboru. Chris tenta di colpirla sparandole i suoi proiettili d’energia, ma data la sua velocità i colpi la mancano. Rose, protetta dal compagno dell’organizzazione si siede per osservare il proseguire degli eventi con in volto un sorriso beffardo. Chris, con un espressione nervosa, la osserva poi si gira di scatto verso Edith e la chiama a gran voce.

- Edith! Vieni qua! Quella donna ha usato la sua abilità su Aphea. Tu non puoi vederlo ma è completamente avvolta nella sua energia. Forse con le tue abilità mediche riusciremo a salvarla.

Edith fa cenno con la testa e si avvicina all’amica. Dopo aver appoggiato le sue mani sulla schiena della ragazza, che è ancora in piedi paralizzata come fosse una statua, si volta verso l’amico.

- Chris, non riesco bene a capire cosa abbia, ma è come se avesse un veleno in corpo. Ha idea di cosa potrebbe causarle?

L’uomo risponde all’amica mentre fissa malignamente Rose.

- Non ne ho idea. Ma da quello che so la sua specialità è convincere le persone a fare quello che vuole. Probabilmente è questo quello che vuole fare con Aphea.

Chris continua a osservare la donna che ricambia con il solito sorriso beffardo.

*Ma perché diavolo vorrebbero controllare Aphea? Queste persone sono dei professionisti, non fanno nulla per nulla. Ci hanno portato qui, prima hanno tentato di ucciderci e ora di controllare Aphea... Non ho idea di cosa sia quel mostro che sta combattendo con Tori ma non credo abbia intenzione d’ucciderlo o l’avrebbe già fatto. A quanto pare il suo compito era quello di tenerlo occupato per lasciare campo libero a Rose. Maledetti Jyu, cosa state architettando?*

Edith parla all’amico, ma si accorge che lui non la sta ascoltando e sembra assorto nei suoi pensieri. La donna alza la voce e cerca di richiamarlo.

- Chris, Chris! Dannazione ascoltami! Ho detto che non riesco a fare nulla non è un veleno come credevo. Questa è pura energia non riesco ne a vederla ne a manovrarla. Ora cosa facciamo?

L’uomo torna in se e ascolta l’amica preoccupato. Purtroppo sa che nemmeno lui può fare nulla ed è costretto a stare al gioco dettato dai Jyu. La cosa che però lo fa più innervosire è non riuscire a capire quale sia il loro obbiettivo ultimo.. Molte persone hanno perso la vita da quando è iniziata questa trappola dell’organizzazione e Chris non riesce ad accettarlo. Deciso a scoprire l’obbiettivo dei suoi nemici per poterli precedere si concentra su quello che sa fare meglio, ragionare.

- Non arrenderti Edith. Falla sedere accanto a quel muro e prova a svegliarla da quella specie di trance. E’ l’unica cosa che possiamo fare, ma ora non disturbarmi. Devo ragionare.

Con un cenno la donna afferra l’amica e l’appoggia al freddo muro a fianco all’ascensore. Nonostante abbia capito che non può fare nulla non si arrende e tenta l’impossibile vista la fiducia che Chris ripone in lei e nelle sue capacità. Nel frattempo, Tori è rimasto attonito a osservare la scena e non pensa al suo avversario. Noboru decide momentaneamente di non colpirlo, ma presto cambia idea e si lancia all’attacco. Ritirando la lama sul braccio destro sferra un potente pugno verso il ragazzo che lo colpisce in pieno volto. Tori vola per molti metri senza nemmeno rendersi conto di cos’è successo. Chris, vedendo l’amico in difficoltà, punta la pistola verso il mostro e si prepara a sparare. Il cavaliere nero non lo degna di uno sguardo. Quando Tori si rialza parla all’amico a gran voce stringendo nella sua mano destra la spada abbassata con la fronte che sanguina copiosamente.

- Chris! Non osare sparare un solo colpo. Quell’uomo è il mio nemico. Quell’uomo è colui che ha fatto del male al mio amico Ranmaru per anni e sarò io a fargliela pagare.

Alzando la spada, per indicare il cavaliere nero, il ragazzo lo osserva con occhi di sfida e continua a parlare.

- Noboru Mizuki, ora la pagherai per tutti crimini che hai commesso e sarà questa spada decretare la tua condanna.

Nella stanza il silenzio regna per qualche secondo, poi, una risata maligna riecheggia. Noboru, divertito, non si preoccupa affatto del ragazzo, sicuro della sua forza. Con la sua voce metallica risponde al ragazzo.

- Ragazzino non sei ancora soddisfatto della botte che hai preso? Mi è bastato un pugno per mandarti KO per un po’ e non mi sono nemmeno impegnato sai? Mi spiace ma non possiamo continuare il nostro duello oltre, ora ho molto da fare.

Interrompendosi per un po’ salta indietro raggiungendo Rose, poi continua il suo discorso.

- E’ stato un piacere incontrare e parlare con gli amici di mio figlio ma sono un uomo molto impegnato, ora devo proprio andare. Se non vi dispiace, vorrei che la vostra amica mi desse una mano ad andarmene. Che ne dici aiutare il padre di Ranmaru Aphea?

A quelle parole Rose fa un cenno con la testa verso la ragazza. Tori, Chris e Edith si voltano in contemporanea verso l’amica seguendo i gesti della donna. Controllata dall’abilità di Rose come fosse un burattino Aphea si alza e si incammina verso i due Jyu. Edith, urlando parole che l’amica nemmeno sente, cerca di fermarla afferrandola, ma viene scacciata con facilità. Quando Aphea muove il braccio compiendo un arco si forma una specie di “lama” eterea della grandezza dell’arco che prosegue in linea retta. Tori quando la vede rimane sbalordito, a differenza di Chris e Edith che avevano gia visto l’abilità della ragazza. Quella mezzaluna bianca che prosegue fendendo l’aria non è altro che una lama composta della speciale energia di Aphea che è in grado di tagliare l’energia. In quel momento Chris realizza finalmente il piano dei Jyu, ma non può fare nient’altro che osservare il suo compimento. Nella stanza il tempo sembra essersi fermato e la lama d’energia avanza nella stanza sotto gli occhi di tutti immobili. Quando finalmente raggiunge il suo obbiettivo un’ultima risata diabolica echeggia nella stanza, poi la lama attraversa il corpo di Noboru.

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Capitolo 13
*** La fine dell’inizio ***


Quando la lama attraversa il corpo di Noboru quest’ultimo si illumina di luce propria. La lama scompare e diventa una luce di un bianco accecante. Un urlo strazia le orecchie dei presenti. Noboru, terrorizzato, incomincia a gridare contro Rose.

- Cosa diavolo succede! Cos’è questa luce! Fa un male cane!

Rose osserva la scena terrorizzata senza capire cosa stia accadendo. Reagendo istintivamente alla luce si copre gli occhi con un braccio prima di alzarsi e cercare d’avvicinare l’amico.

- Non preoccuparti, è tutto normale! Sopporta il dolore e ce la faremo!

L’uomo, terrorizzato, le risponde con voce tremante, sudando visibilmente in volto, che nel frattempo è tornato libero dall’elmo.

- Non dire palle! Vedo i tuoi occhi spalancati! Non avevamo previsto nulla del genere vero?!

La donna rimane per un attimo senza parole non sapendo cosa rispondere all’amico. Nel frattempo Chris, Tori e Edith osservano la scena ad occhi spalancati. Sono paralizzati dallo stupore e non muovono un muscolo quando sentono un sospiro e si voltano in direzione di esso. Aphea, probabilmente non più sotto l’effetto dell’abilità di Rose, cade a terra svenendo.

- Aphea!

I tre chiamano all’unisono l’amica e si lanciano verso di lei per sorreggerla. Edith è la prima che la raggiunge e, sedendosi, le fa appoggiare la testa sulle sue gambe. La ragazza sembra dormire e sul suo volto, nonostante le disavventure appena capitate, c’è un gran sorriso.

- Cosa ha fatto quella puttanella?

Le parole di Rose arrivano nelle orecchie di Tori taglienti come la lama di un rasoio. Una forte rabbia gli scorre nelle vene e si volta verso la donna per risponderle a tono. Quando si gira lo spettacolo che vede è inaspettato. Rose ha una mano appoggiata sulla spalla di Noboru che, nel frattempo, è tornato nella forma del figlio. Inginocchiato con la testa rivolta verso il terreno i capelli gli ricadono coprendogli completamente il volto. Sembra che, in qualche modo, la disfatta sia arrivata per i Jyu. L’uomo non proferisce parola e rimane cosi, immobile per parecchi secondi. Nella stanza i presenti si lanciano occhiate di ghiaccio tutti pronti ad attaccare se necessario. Tori tiene la mano destra sull’elsa della spada pronto ad usarla alla prima mossa falsa dei due. Allo stesso modo, poco più in la, Chris tiene la pistola puntata dritta alla testa di Rose. La donna non sembra rispondere alle provocazioni più preoccupata per la situazione dell’amico che altro. Quando finalmente l’uomo incomincia a parlare tutti abbassano le armi e un’espressione di stupore nasce sui loro volti.

- Togli le tue manacce dalla mai spalla puttana.

Tori è incredulo, ma quella che ha appena sentito è la voce dell’amico Ranmaru. Lo stupore sul suo volto si trasforma in felicità. Quando l’amico alza la faccia sorride e fa per salutare gli amici.

- Ehi ciao! E’ un po’ che non ci vediamo vero?

Ancora paralizzata dallo stupore e dalla paura Rose non si è spostata di un millimetro. Quando Ranmaru sposta la sua vista verso di lei la sua espressione cambia improvvisamente. Diventa improvvisamente serio e si mostra più cattivo che mai.

- Avete tirato troppo la corda. E’ venuto il momento in cui riscuoterò la mia vendetta.

La donna, terrorizzata, balbetta il nome dell’amico e si stacca dal ragazzo. Incurante della situazione psicologica di Rose, Ranmaru si prepara a sferrarle un pugno diretto allo stomaco. Cercando di sfruttare questo suo momento di debolezza spera di guadagnare un vantaggio abbastanza elevato e riuscire cosi a sconfiggerla quando sarebbe iniziata la vera battaglia contro di lei. Le nocche del ragazzo sono a pochi centimetri dal ventre della donna quando sente una forte presa bloccargli il braccio.

- Non ti ho mai insegnato che non si picchiano le donne?

Noboru blocca il colpo del figlio con la mano destra afferrandolo per il polso. La mano dell’uomo è ricoperta dalla strana armatura nera e ha una presa incredibilmente forte.

- Lurido bastardo. Tu non mi hai mai insegnato nulla.

Ranmaru sussulta quando, girandosi, non trova nessuno. Non riuscendo a individuare il padre si gira verso gli amici in cerca di aiuto, ma li trova terrorizzati. Tori, tremando, allunga il braccio indicando il fianco destro dell’amico. Quando Ranmaru si volta verso il punto indicato vede il braccio nero del padre uscire dal suo fianco. Riuscendo a non svenire per miracolo rimane a osservare l’arto ad occhi spalancati. Rose guarda la scena allo stesso modo degli altri, ma è visibilmente più calma di prima. Senza nemmeno chiedersi cosa sta accadendo si lancia verso il ragazzo cercando di afferrare la mano nera dell’amico. L’uomo ricambia la stretta istintivamente, ignaro del piano dell’amica per salvarlo. Tori e Chris, nel frattempo, hanno incominciato a correre verso i tre per aiutare l’amico. In quella situazione inspiegabile nessuno sembra ragionare e si affrontano affidandosi all’istinto. Quando Rose tira l’amico per cercare di “estrarlo” dal corpo del figlio, Ranmaru urla in modo straziante distrutto dal dolore. I due amici accelerano il passo, ma arrivano troppo tardi. Il ragazzo è disteso a terra svenuto, ma senza alcuna ferita, e di fianco a lui c’è il padre avvolto nella misteriosa armatura nera disteso sopra Rose. Chris, istintivamente, mira ai due e spara un colpo. Il proiettile d’energia dorata fende l’aria e si dirige veloce verso i due Jyu che lo schivano all’ultimo momento. Rose, visibilmente affaticata, ha afferrato per l’amico svenuto e lo ha spostato di peso.

- Bastardi… non riuscirete mai a sconfiggerci.

Dice la donna ansimando prima di scomparire da una porta nel muro dietro i due. Tori tenta di inseguirli, ma quando arriva alla porta la trova perfettamente chiusa.

- Cazzo

Chris, tornato a ragionare come suo solito, risponde all’amico

- Calmati Tori… è inutile inseguirli, anche se li raggiungessimo ci sconfiggerebbero senza troppa fatica. Ora pensiamo a curare i nostri feriti.

Tori capisce che l’amico ha ragione e si avvicina a Ranmaru che giace sul pavimento davanti ai due. Il ragazzo aiuta Chris a carica l’amico sulle spalle, poi si incamminano insieme verso l’ascensore. Quando Tori raggiunge Edith e Aphea si carica sulle spalle quest’ultima che non da ancora segni di essersi ripresa. La donna corre verso l’elevatore e preme il pulsante di chiamata.

- Speriamo che funzioni. Non dovrebbero aver avuto il tempo di bloccarla.

Chris la guarda stupito e le risponde sorridendo.

- Uao, da quando ti metti a fare questi ragionamenti? Si può dire che stai diventando un po’ come me. Per caso vuoi imitare la persona che ami?

La donna arrossisce mentre Tori scoppia a ridere. Chris segue l’esempio dell’amico e così fa anche Edith. Finalmente la tensione vissuta per tutto il giorno sembra essere scomparsa e i tre pensano solamente a riportare a casa gli amici. Finalmente l’ascensore arriva e il gruppo sale, premendo il tasto per il piano terra. Per qualche momento regna il silenzio, che Tori interrompe facendo una domanda Chris.

- Ehi Chris, tu avevi capito il piano di quelle persone non è vero?

I loro sguardi si incrociano per un momento e nuovamente la vena di tristezza e preoccupazione compare nei loro occhi.

- Hai ragione. Avevo capito il loro piano, non so bene tutti i particolari, ma dovrebbe essere più o meno questo. Quella famosa sera in cui sono scomparse le vostre schede, con molta probabilità è stata Rose con la sua abilità a prenderle, hanno trovato il loro obbiettivo. In qualche modo sono riusciti a far scampare la morte a Noboru nonostante l’esecuzione facendolo “ospitare” da un’altra persona. Per qualche motivo non sapevano che l’uomo fosse nel corpo del figlio e lo hanno cercato con tutti i mezzi possibili. Non sapendo come liberarlo una volta trovato si sono affidati a una soluzione molto campata in aria. Dai nostri rapporti hanno letto che Aphea è in grado di tagliare l’energia e hanno immaginato che potesse separare quelle di padre e figlio mischiate nel corpo di una persona sola… e sembra che abbiano indovinato anche se con qualche difficoltà.

L’ascensore è arrivata al piano terra e i tre escono prima da esso, poi dall’edificio, e si dirigono verso l’auto. Intanto il discorso di Chris prosegue.

- In poche parole sono riusciti a far tornare in vita Noboru Mizuki e ora nessuno può immaginare quale sarà il loro prossimo obbiettivo.

I tre ammutoliscono e proseguono verso la loro meta, mentre dentro di loro migliaia di domande senza risposta li tempestano. Una voce interrompe un’altra volta il silenzio.

- E allora? Cosa ce ne importa? Basta che facciamo fuori mio padre e tutti gli altri Jyu e saremo al sicuro.

Ranmaru si è ripreso, anche se è ancora debole, e cerca di rassicurare tutti con un grande sorriso mentre tenta di trattenere il dolore al fianco.

- Forza, ora torniamo a casa. Direi che ci meritiamo tutti una bella dormita.

Note: E cosi finisce la prima storia di questa "serie". Spero vivamente che vi sia piaciuta e che continuiate a leggere i capitoli seguenti. A proposito, questi ultimi sono in fase di sviluppo.

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