We go to the cinema!

di Maty2002
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Why are you crying? ***
Capitolo 2: *** He and his damn number! ***
Capitolo 3: *** What kind of movies do you like? ***
Capitolo 4: *** You're a complete idiot! ***



Capitolo 1
*** Why are you crying? ***


Why are you crying?
 

Quella volta aveva raggiunto il limite di sopportazione.
Stava veramente per andare fuori di matto, quello era certo.
Non era mica colpa sua se avevano gusti diversi!
Ma il problema principale era che il suo “nemico” voleva sempre averla vinta!
Certo, i suoi generi erano abbastanza strani: passavano senza troppi problemi da horror vietati ai minori di novantanove anni a filmini un po’particolari, e con questo ho detto tutto.
Naturalmente la reazione scaturita da essi non era tra le migliori nell’avversario, che in quattro e quattr’otto declinava l’invito con un sonoro schiaffo in viso.
Ma il tipo di pellicola a cui era obbligato ad assistere era un vero strazio.
Lui cercava di reprimere la rabbia e la frustrazione generata da quegli obbrobri dolciosi, come li definiva, ingoiando quintali e quintali di popcorn, ma subito veniva risvegliato da quella vocetta odiosa che scandiva ogni singola azione dei protagonisti con un groppo in gola.
La pausa era la sua breve salvezza e la sfruttava al massimo, cercando a volte d’inventare impegni per sfuggire a quello strazio.
Ma alla fine si ritrovava sempre su quella poltrona, rimbrottato dalla compagna, fin troppo seria per una simile baggianata.
Insomma, si stava parlando di un film, mica di una questione vitale!
E solo la sua mente sa quante maledizioni avesse lanciato contro la giovane.
Quando le luci si riaccendevano si metteva sempre ad urlare a squarciagola dalla gioia, sotto gli sguardi attoniti delle persone e le occhiatacce furibonde della ragazza.
L’unica volta che era riuscito ad andare a vedere un film horror era rimasto deluso dalla reazione di lei, restata ad occhi chiusi seduta sul pavimento a farfugliare “io non ti sento bla,bla,bla!” e simili per tutta la durata della pellicola.
E ne era uscito talmente dispiaciuto da promettere solennemente di non accompagnarla mai più a vedere simili oscenità al cinema.
Uno a zero per lei.
Solo dopo se n’era uscita con quella baggianata della romantic film challenge con una sua amica.
Da quella maledettissima sfida erano cominciate le maratone di film sentimentali talmente smielati da far nauseare perfino la diretta interessata.
Ma pur di vincere la sfida la giovane era pronta a quello e ad altro!
La sua indole orgogliosa le impediva di dichiararsi sconfitta, ma a rimetterci era quel poveretto che doveva tassativamente accompagnarla.
E che alla quarantottesima pellicola in sei mesi, aveva raggiunto il delirio.
Non riusciva più nemmeno a comportarsi in modo vagamente romantico con la fidanzata, che veniva tartassato dagli attacchi di panico!
Ogni qual volta che beccava due fidanzatini sul ciglio della strada, in una giornata piovosa, non poteva impedire al suo istinto di far leva sull’acceleratore e di ricoprire di schizzi d’acqua e fango la medesima coppietta.
E, come prima già detto, la quarantottesima pellicola fu quella fatale.
Le lacrime, amare e taglienti lacrime, scesero lungo le guance del Punk, finché non scoppiò in un fragoroso pianto che lasciò abbastanza esterrefatta la compagna.
- Duncan, è morta la cameriera della zia, ma perché farne una tragedia?
Mica ha perso le penne la protagonista!
No, Court non riuscirà mai ad arrivarci, eppure non è un ragionamento così astruso!
La giovane cercò di tranquillizzare il fidanzato, ma quello non sembrava aver voglia di calmarsi.
Per questo alla fine i due furono obbligati ad abbandonare la sala, con la più completa frustrazione da parte dell’ispanica.
Una volta nel corridoio del cinema, dove vengono applicati i poster delle anteprime, Courtney scemò la sua rabbia urlando a squarciagola.
- Il fottutissimo vantaggio raggiunto in mesi e mesi di film da invertebrati deficienti, è andato a farsi benedire solo e solamente per colpa tua!
Hai qualcosa da dire in tua discolpa, pezzo d’idiota che non sei altro?
Uhm, niente, solo che riesco a prenderti per il culo in maniera sublime...
- Ma io devo calmarmi, eccome se devo calmarmi.
Una ragazza del mio calibro non può cadere così in basso in pubblico!
Però Duncan, orso ferrato che non sei altro, potevi anche fingere meglio!
... Okay, a volte, ma non sempre!
 
 
Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Vorrei conoscere il potere divino che mi fa creare queste mostruosità ed eliminarlo dalla faccia della terra! XD
Spero non sia così orripilante come storia, visto che dovrete subire altre demenzialità nelle prossime settimane.
Ho deciso di cominciare con la Duncney poichè, tra tutte quelle già scritte, era quella che mi convinceva di più.
Inoltre, cavolo, quell'orso ferrato di Duncan mi fa crepare dalle risate!
La prossima one- shot, sempre che non venga linciata prima dal pubblico, è una... sorpresa!
Tralascinado le mie battutine stupide, spero vi sia piaciuto questo capitolo!
Alla prossima!

 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** He and his damn number! ***


He and his damn number!
 
Ancora un’altra maledettissima volta!
La giovane si copre il volto con le mani, cercando d’isolarsi da quella vergognosa situazione che da mesi continua a ripetersi.
E non solo al cinema.
Ieri, per esempio, è rimasta mezz’ora a subire la discussione in corso tra la cassiera e il suo fidanzato.
La settimana scorsa, invece, uno di quegli strani attacchi è partito nel bel mezzo di un incontro molto importante:
L’infimo giorno il cui lei doveva presentare il ragazzo ai genitori.
Per fortuna era riuscita ad accorgersene in tempo, abbastanza per prendere il ragazzo per un braccio e trascinarlo fuori casa ancora delirante con la scusa di avere un giramento di testa.
E, ridicolamente, lui si era ripreso solo una volta salito su quel catorcio di macchina usata, comprata alla metà della metà del prezzo originale.
Ma ormai è impossibile sostenere la situazione!
Non può semplicemente aspettare che essa scemi, deve reagire attivamente per contrastarla!
Ma, d’altro canto, non può nemmeno fermare le pazzie del fidanzato picchiandolo a sangue, come invece farebbe senza problemi Heather.
E lei non è più la Nuova Heather.
Quando sente ancora quel soprannome aleggiare tra le voci della gente, vorrebbe prendere un bazooka e far fuori metà popolazione mondiale.
Inoltre sarebbe un modo efficace per eliminare il sovraffollamento delle aree urbane.
La giovane scuote il capo, sia per far tacere i suoi insensati ragionamenti, sia in segno di disperazione nei confronti del fidanzato, intento a ridere follemente e a urlare in contemporanea contro la povera cassiera di turno.
- Senta, se non la smette sarò obbligata a chiamare la polizia!
Esordisce quest’ultima, ma il giovane non sembra reagire alla minaccia.
- Ma, Gwen, hai sentito?
Andremo nella sala numero nove!
A guardare la pellicola numero nove della giornata!
I biglietti costano nove euro e novantanove centesimi l’uno!
Possiamo comprare nove sacchetti di popcorn, ti prego!
Trent si attacca al bancone, rosso in volto per le urla e ansimante sempre per le stesse.
- Trent, ti prego, dacci un taglio!
La gotica prende per le spalle il fidanzato, ma egli continua a ridere come un emerito pazzoide.
- Gwen, ti eri mai accorta che le meches blu nei tuoi capelli sono esattamente nove?
- Non m’importa minimamente di essere in pubblico con uno dei tuoi attacchi schizofrenici in corso, il problema è che se non la smetti con questo beneamato numero finisci dritto in un manicomio!
Te ne sei reso conto?!
Il musicista sembra essersi calmato di fronte alle urla della giovane e nel sentire la calma piatta che aleggia nel salone, la commessa si lascia sfuggire un mezzo sorriso.
- Bene, se la situazione è risolta, questo è il resto.
Sono nove cent... oh, mi scusi!
Nel risentire quella maledettissima cifra Trent scoppia nuovamente a sghignazzare animatamente, mentre Gwen lancia prima un’occhiata furibonda all’impiegata e dopo un’altra della serie “voi non avete visto niente” agli ignari passanti.
E, volgendo un ultimo triste sguardo al ragazzo seduto sul pavimento e piegato in due dalle risate, la gotica giunge ad una drammatica decisione:
- Scusa Trent...
E con queste parole gli rovescia in testa un’intera bibita ghiacciata, lasciando che l’espressione frastornata del musicista prima s’imprimesse sul suo volto per poi fissarla in maniera allibita.
- Quel numero, eh?
Domanda Trent nel veder Gwen mordersi il labbro e giocherellare con il bicchiere di carta  in maniera colpevole.
La giovane annuisce docilmente con il capo, senza decidersi di guardare dritto negli occhi il ragazzo che si è appena rialzato in piedi, bagnato fradicio e viola in viso per la vergogna.
Dopo vari secondi di silenzio, finalmente la voce di lui spezza l’imbarazzo creatosi
 -Che ne dici di andare in un fast-food?
Tanto per passare la serata...
Gwen, dapprima stupida, sorride timidamente e fa segno di “sì” con la testa, per poi tornare al suo fare scherzoso
- Però prima è meglio se andiamo a casa, sei messo peggio di un cane bagnato!
E i due escono dal cinema sotto gli sguardi attoniti di tutti, lasciandosi dietro una semplice risata liberatoria – ben lontana da quella della folle ossessione per il numero nove!

Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Oggi pubblico il secondo capitolo della raccolta!
Okay, dopo la Duncney non poteva non arriva la Gwent!
Io amo quei due personaggi!
Così dolci, timidi e mai banali, sono perfetti!
Spero di non essere caduta nel banale - o nel folle - con l'ossessione ormai così bistratta del musicista.
Abbiamo lo stesso numero preferito, ma non sono mai andata così fuori di matto per esso XD
Comunque, spero che abbiate apprezzato questo capitolo, forse meno comico del primo, ma credo un po' più fluff.
Alla prossima!

 

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Capitolo 3
*** What kind of movies do you like? ***


What kind of movies do you like?
 

Non era mai stato un tipo da film.

Odiava rimanere chiuso dentro una sala dalle scomode poltrone a doversi sorbire le baggianate dei ragazzini davanti a lui, gli schiamazzi dei bambini piccoli e il trangugiare popcorn  di uomini in sovrappeso.

Non sopportava l’idea di essere intrappolato in quell’angusto spazio dalla temperatura incerta (perché, naturalmente, il posto era sempre quello sotto il bocchettone dell’aria condizionata o quello nell’angolo davanti al portone d’entrata), ad ascoltare storie trite e ritrite proiettate ad un volume assordante.

Inoltre i film che era obbligato a guardare non rientravano neanche lontanamente nei suoi gusti, non che ne avesse di precisi.

Ma storie di alieni, mostri mangia uomini e lotte tra robot spaziali non erano sicuramente il suo genere.

Avrebbe preferito farsi maciullare da quegli stessi esseri mezzi cannibali pur di non dover seguire le loro scemenze, ma non sempre si riesce a scampare a certe torture, soprattutto se si ha appresso una persona come lei.

Avete presente quella tipica ragazza energica incapace di star seduta, che desidera a tutti i costi veder spettacoli da psicopatici per poi schiamazzare ad ogni scena d’azione (cioè ogni tre minuti, massimo) e continuare a parlarne per almeno due mesetti, giusti giusti da essere sostituiti da nuovi film?

Se non avete mai conosciuto persone così siete fortunati, perché significa che non avete mai incontrato Izzy.

E Noah conosceva fin troppo bene quella ragazza, tutt’ora sono fidanzati!

In tutto questo tempo il poveretto  ha dovuto subire dozzine e dozzine di film d’azione, con correlata tutta la follia della ragazza.

In un paio di occasioni, però, è riuscito a scegliere anche lui quale film vedere.

Sempre scendendo a compromessi, comunque.

Tutte le volte andava allo stesso modo: il lungometraggio cominciava, Izzy si addormentava in pochi secondi (sempre poggiando la testa contro la spalla del fidanzato) e Noah doveva seguire film che nemmeno a lui interessavano, tanto erano barbosi.

Perché la sua era più che altro una sorta di vendetta contro le trame farcite di astronavi e catastrofi che una decisione personale.

E quasi sempre sceglieva a caso tra le anteprime quelle più noiose, forse anche per un istinto un po’ sadico contro sé stesso.

Una volta terminato il film si trovavano tassativamente nella sala accanto, dove venivano proiettate quelle mostruosità che interessavano ad Izzy, la quale si risvegliava nel giro di due o tre scene piene di esplosivo e sangue.

 L’effetto contrario lo avevano sul ragazzo che, seppur non dimostrandolo granché, era facilmente impressionabile.

Ecco, se spesso veniva considerato uno di quei tipi cinici, a cui il mondo non fa una piega, non lo si può dire mentre guarda un film pseudo horror.

Forse era anche quello i motivo per cui non partecipava mai alle maratone dell’orrore di Duncan, oltre a odiare il medesimo individuo.

E mentre Izzy andava fuori di matto, Noah rimaneva incollato alla sua poltrona cercando di fondersi con essa, stritolando con una mano quella della fidanzata.

Quando si ritrovavano fuori dal cinema, però, erano tutti e due soddisfatti, poiché avevano raggiunto il loro intento.

Difatti, nessuno sa quanto facesse piacere a Noah trovarsi accanto un’Izzy tranquilla e che sempre si addormentava accoccolandosi accanto a lui, lasciandosi trasportare da uno di quei rari momenti di dolcezza che la sua pazzia limitavano.

In egual modo la rossa era entusiasta nello stare mano nella mano con il fidanzato per due ore buone, visto che lui quasi mai mostrava in maniera chiara e tonda i suoi sentimenti.

E tutt’ora questa tattica segreta va avanti senza essere scoperta, ma solo una domanda si avvicina lontanamente a essa nelle loro menti:

Chissà come mai sceglie sempre i film più lunghi?


Angolo autrice:

Ciao a tutti!
Questa volta l'aggiornamento ha portato con sè una crack pairing!
Spero vi sia piaciuta questa one shot, personalmente non mi convince più di tanto - e pensare che su questi due pazzoidi scrivo valanghe di nonsense e poi mi trovo bloccata per una normale giornata al cinema!
Mi sono lanciata più sul fluff, cercando anche di capire che razza di film potessero piacere a quell'esagitata di Izzy!
Personalmente me la immagino trascinata via a forza dalla sala per gli schiamazzi, ma non mi sembrava il caso... forse XD
Questo lato un po' vendicativo di Noah lo reputò un po' strano, in egual modo la sua paura per i film horror, spero di non essere precipitata nell' OOC.
Se sì vi prego di avvisarmi che aggiungo immediatamente l'avvertimento!
Adesso sparisco dalla circolazione, lasciando dietro di me una one-shot che non mi convince particolarmente.
Alla prossima!


 

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Capitolo 4
*** You're a complete idiot! ***


You’re a complete idiot!

 

In un cinema di Toronto, la normale aria tranquilla della varie sale è rotta dalle urla aggressive di una giovane

- Tu sei l’essere più deficiente e inutile che io abbia mai visto sulla faccia della terra!

Come hai fatto a sbagliare film, spiegamelo!

L’attacco isterico della ragazza sconvolge vari genitori, i quali tappano le orecchie ai propri figli cercando di censurare gli insulti che volano taglienti verso un latino americano.

Quest’ultimo guarda la fidanzato tra lo strafottente e il divertito, abituatosi da tempo agli scatti d’ira che accompagnano la maggior parte della sua giornata .

Inoltre sa fin troppo bene che una volta addolcita la ragazza, la sua corazza di cattiveria crolla miseramente, seguendo in pieno l’espressione “tutto fumo e niente arrosto”.

Certo, anche il passare del tempo ha smussato i pungenti lati del caratteraccio di Heather, ma prima di questi cambiamenti Alejandro ha dovuto subire molte volte le angherie della ragazza.

Non che lui sia uno stinco di santo, ma quando si parla di vero amore il suo sangue latino influisce e lo fa cadere in una sorta di trance romantica e un po’ maliziosetta.

- Ma mì amor...

- Taci e non controbattere pezzo di cretino che non sei altro, se non vuoi trovarti un sacchetto di popcorn ficcato su per il...

- Heather, capisco la tua rabbia, ma modera un poco i termini!

Siamo in pubblico!

Alejandro cerca di poggiare una mano sulle spalle della fidanzata, che la scaccia in malo modo per poi spostarsi con un sonoro sbuffo.

- Sai che me ne frega!

Ho passato mesi in un reality e ne ho fatte di cotte e di crude, certamente questo non cambierà la mia reputazione!

Sono quel che sono e me ne vanto!

Heather batte un piede contro il pavimento in linoleum, incrociando le braccia e stringendo le palpebre in aria di sfida.

Estupìdo orgoglio!” pensa il ragazzo roteando gli occhi, conoscendo fin troppo bene quella caratteristica che li accomuna e che in questo frangente è un bel peso nella giovane.

- Senti, ormai ho pagato, non possiamo andare a vedere quella pellicola del cavolo?!

- Oh, certo!

Tu vai a vederla, io vado a chiudermi nei bagni!

Alejandro freme di rabbia, ma all’improvviso una piccola lampadina si accende nel suo cervello subdolo.

- De acuerdo, querida! – e detto questo il latino americano si sposta velocemente verso la sala dove viene proiettato il film in questione.

Heather rimane basita e fumante di rabbia si dirige verso i bagni del cinema, per poi chiudersi in uno di essi e insultare a tutto spiano il fidanzato.

E qualunque donna passi di lì, non può fare a meno di origliare le elucubrazione ad alta voce della ragazza, farcite di Cretinadro e Cascamuerto.

 

 

Un’ora e mezza dopo...

Due giovani s’incontrano di fronte alla sala numero tre di uno dei tanti cinema di Toronto, fino a poco tempo prima sconquassato da un furente litigio.

Non si rivolgono la parola, si osservano solamente con uno sguardo inacidito e furente.

Dopo poco, però, Alejandro comincia a dichiararsi

- Okay, lo ammetto.

Sono andato a vedere il film rimorchiando la prima ragazza di turno.

Mi è capitato un vero cesso che ha passato tutto il tempo a piagnucolare per quel film strappalacrime di serie Z.

Sono stato un vero idiota, scusa.

Detto questo, si mette a fissare incessantemente Heather, aspettando che anche lei inizi a confessare quanto stupido sia stato il suo comportamento.

Ma la ragazza a quanto pare vuole continuare a fare la preziosa.

- Io mi sono divertita tantissimo, invece!

Ho incontrato un ragazzo fuori dai bagni e mi ha perfino dato il suo numero!

Heather passa velocemente il suo cellulare sotto il naso del fidanzato, in aria di sfida.

Ma il suo atteggiamento divertito crolla miseramente nel sentire le grasse risate provenienti da un gruppo di ragazzette di dodici anni, le quali l’additano e scoppiano nuovamente a ridere.

- E quella degli insulti spagnolizzati dentro al gabinetto!

Esulta una di esse, per poi piegarsi a metà e quasi cadere a terra.

E Heather vorrebbe tanto riempirle il didietro di calci fino a farla stramazzare al suolo in una pozza di sangue.

- Vedo, mia cara – e Alejandro calca bene queste parole – che la tua fantasia abbonda, eh?

A queste parole l’asiatica si fa viola in volto e, agguantata la camicia rossa del  fidanzato, lo trascina a grandi passi verso l’uscita.

- La prossima volta, Stupidandro dei miei stivali, il film lo affittiamo!

Ci siamo intesi? – Intima lei una volta raggiunto un angolo appartato dagli sguardi curiosi di dodicenni rompipalle.

E con uno dei suoi soliti sorrisetti divertiti, Alejandro risponde:

- Muy claro, princesa.

- Al, adesso copi pure le battute a Duncan, eh?

Il latino la guarda offeso, per poi tapparle la bocca con un bacio.
Ma non prima di aver sussurrato – e non chiamarmi
Al! -



Angoletto dell'autrice fallita:
Ciao a tutti!
Finalmente, dopo una settimana e poco più d'assenza, pubblico il nuovo capitolo di questa folle raccolta!
Spero che questa Aleheather non sia troppo scontata, visto che il caratteraccio di Heather è molto utilizzato come base di tante storie.
Pur considerarli due grandissimi... antipatici (ehm, meglio saltare termini poco adatti al rating), trovo siano un raro caso di fluffosità ben dosata quando sono insieme.
Lei che fa la reginetta, lui che le sbava dietro (il lato da spietato latin lover è finito nel WC) e la situazione comica generale fanno sempre uscire delle piccole perle!
Ora termino questo Angolo autore abnorme, avvisando che forse ci vorrà una settimana e poco più prima di un successivo aggiornamento, causa mancanza d'ispirazione su questo genere.
Nel frattempo credo pubblicherò un paio di storielle che ho in repertorio da tempo.
Alla prossima!

 

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