My Wolf Friend.

di BELIEBER_G
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Morso. ***
Capitolo 2: *** Il Vagabondo: ***
Capitolo 3: *** Luna Piena. ***
Capitolo 4: *** Licantropia. ***
Capitolo 5: *** L'Ancora. ***
Capitolo 6: *** Argento. ***
Capitolo 7: *** Istinto. ***
Capitolo 8: *** Tutti. ***
Capitolo 9: *** Uccidere con l'Alfa. ***
Capitolo 10: *** Lydia. ***
Capitolo 11: *** Casa. ***
Capitolo 12: *** Battito Animale. ***
Capitolo 13: *** In Trappola. ***
Capitolo 14: *** L'Errore. ***
Capitolo 15: *** Strozzalupo. ***
Capitolo 16: *** Il Ballo. ***
Capitolo 17: *** Nuova Creatura. ***
Capitolo 18: *** Questioni di famiglia. ***
Capitolo 19: *** Alfa. ***
Capitolo 20: *** Il Bambino. ***



Capitolo 1
*** Il Morso. ***


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Le foglie secche si sentivano scricchiolare sotto gli stivali neri di Wendy Mccall. Era appena giunto l’inverno e i tre amici avevano indossato delle felpe per andare nel bosco. Suo fratello Scott e il suoi migliore amico Stiles,erano in cerca di un cadavere di una ragazza morta il giorno prima.  Lo sceriffo Stilinski aveva quel compito,ma per suo figlio Stiles era più eccitante cercarlo con i suoi amici,di notte,con soltanto una torcia. Scott cercò di non perdersi ne le chiavi di casa,ne il suo inalatore,volendo dar retta all’amico. Dopo ormai un’ora di ricerca,ancora niente, e i tre avevano paura che sarebbero finiti in prigione per occultamento ti prove. Non dovevano essere beccati dai poliziotti,che,a quel punto,puntarono le loro torce verso uno spazio vuoto per farsi luce tra gli alberi. Scott e Wendy si nascosero,lasciando soltanto l’immagine di Stiles Stilinski davanti a suo padre,che era confuso e arrabbiato della sua presenza a quell’ora in un posto pericoloso. “Che ci fai qui?” chiese lo sceriffo. “Volevo aiutarti!” esclamò l’altro. Lo guardò dalla testa ai piedi evidenziando con la luce la sua maglia a righe e la felpa leggera. “Ci sei solo tu? Non ci sono ne Scott ne Wendy?” domandò ancora. Stiles scosse la testa cercando di essere convincente,prima di esser portato a casa dal proprio padre.
 
Rimasti da soli,i due fratelli cercarono di ritrovare la strada di casa,perduta ormai da un po. Non fu l’unica cosa che persero. Scott si accorse di non avere più il suo inalatore nei jeans e cercò fra le foglie illuminando il buio con la luce del suo telefono. Seguì una scia più in là e sobbalzò non vedendo un oggetto piccolo e bianco per l’asma,ma un busto,un busto soltanto,compreso di petto,di viso e di capelli umani. Avevano trovato il cadavere. Wendy spostò gli occhi e si coprì il naso per il tanfo che emanava e consigliò al fratello di trovare la via di casa il più presto possibile,magari con il GPS sul cellulare. Ma prima che Scott potesse riprendere il cellulare,si udì uno strano rumore,quasi come un ringhio. Entrambi voltarono la testa dietro le proprie schiene, sentendo dei potenti zoccoli che battevano sul terreno. In meno di un secondo una mandria impazzita di gazzelle li sovrastò colpendoli in ogni parte del corpo,nonostante cercarono di coprirsi. Quando essa fu sparita,ecco di nuovo il ringhio che si faceva sempre più forte,come se stesse venendo verso di loro. L’ansia crebbe e Scott aveva un disperato bisogno del suo inalatore. Ma era troppo tardi,perche una gigante creatura lo attaccò,colpendogli con un graffo il fianco. Scott restò a terra per alcuni minuti,dolorante e retto dalla sorella. Fu una serata davvero movimentata per i due fratelli.
***
Wendy aveva cercato di fare il possibile per quella ferita. L’aveva medicata e l’aveva coperta,senza dire niente alla madre. Infatti il giorno dopo erano giunti a scuola come se niente fosse successo,ritrovando il loro amico e raccontandogli l’accaduto.
Lo sport che si praticava alla Beacon Hills High School era il LaCrosse. Ovvero l’hockey su prato. Comprendeva 11 giocatori con 11 mazze con un retino e una piccola porta dove si segnava con una semplice palla da Baseball.
Il capitano della squadra era Jackson Witthemore,il più popolare della scuola,data la sua bellezza. Un viso che piaceva,dei capelli castani in gelatinati e degli occhi azzurro cielo ipnotizzanti. Era il fidanzato di Lydia Martin,anche lei la ragazza più popolare per la sua bellezza. Probabilmente aveva perso la verginità giovane. Aveva dei capelli mossi e rossi che le scendevano lungo la schiena. E quel giorno,anche lei stava vedendo gli allenamenti. Scott e Stiles erano nella squadra,ma stavano quasi sempre in panchina come riserve.
Ma quello fu il giorno fortunato di Scott. Infatti il Coatch gli fece un cenno per farlo entrare in campo e sperimentarlo contro il bestione Jackson. 

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Capitolo 2
*** Il Vagabondo: ***


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Un geloso Stiles osservava come un diverso Scott stava affrontando le selezioni di LaCrosse. Sembrava molto più abile e perfino sua sorella non lo riconosceva più. Dagli spalti Wendy sbuffava per la vocina acuta di Lydia Martin che tifava per il suo fidanzato Jackson. Accanto a lei,un ragazza che la Mccall non aveva mai visto. Aveva un viso ben definito,un sorriso timido e dei capelli neri ondulati. Allora si avvicinò all’orecchio del migliore amico in panchina. “Hai mai visto quella ragazza?” gli sussurrò indicandogli il viso sconosciuto vicino a Lydia. “Lydia? Oh si. Ha allungato i capelli e ha le tette più grandi.” Rispose Stiles annuendo convinto. Wendy sbuffò e gli tirò la mazza in testa. “Non lei,idiota! La ragazza che le sta vicino!” esclamò poi. Stiles si massaggiò la testa rasata e osservò la ragazza. “Si,è nuova. Si chiama Allison.” Continuò l’altro,per poi guardare Wendy dalla testa ai piedi. “I tuoi capelli sono più belli.” Affermò con un sorriso dolce. Wendy ricambiò il sorriso timido e si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Alla fine delle selezioni,il coach ammise Jackson e Scott per la squadra finale.
***
Nessuno lo dava a vedere,ma dopo Lydia,Wendy era la ragazza più carina della scuola. O così era definita. Le sue gambe secche,il naso a patatina,i denti a coniglietto piacevano alla maggior parte dei ragazzi,tra cui Stiles che ogni volta che giungeva al suo armadietto la guardava da lontano come fosse una Dea. Non era una delle più alla moda che Stiles aveva mai visto,ma le piaceva,era la sua cotta scolastica. Il suo contatto visivo venne interrotto da una forte pacca data da Scott. “Ehi,amico! Sei stato un vero mito in campo. Come hai fatto?” gli chiese Stiles. “Non lo so,veramente. Da ieri sera mi sento diverso. Non mi serve nemmeno più l’inalatore. E’ fantastico!” esclamò Scott. Stiles annuì ancora geloso. “Ho sentito dire a mio padre che quello che ha ucciso la ragazza,sia stato un animale.” Continuò l’amico. Tutto tornava e magari l’animale che aveva ucciso quella ragazza era anche l’animale che lo aveva morso. “Il mio inalatore è comunque in quella foresta,ed intendo trovarlo.” Disse infine Scott.
***
I tre amici si ritrovarono nello stesso posto,ma fortunatamente in circostanze diverse e soprattutto di giorno. Scott analizzava il prato in cerca del proprio inalatore,mentre Stiles e Wendy giocherellavano come due bambini di due anni. Per circa un quarto d’ora ci fu un silenzio tombale,fin che Scott,Stiles e Wendy non si ritrovarono davanti un tipo alquanto curioso. Una giacca di pelle,i capelli scuri col gel ed uno sguardo cattivo e accigliato. “Questa è proprietà privata.” Disse ai tre. Gli amici rimasero di stucco dalla sua presenza e soprattutto dalla sua bellezza. Soprattutto Stiles e Wendy che lo avevano guardato dalla testa ai piedi più volte. “L-Lo so. Ma ieri sera ho perso qui il mio inalatore e mi serve.” Balbettò Scott. Allora l’uomo prese una scatolina dalla propria tasca e la porse a Scott. “Ora via da qui.” Continuò guardando un’ultima volta Stiles,per poi andarsene. Poco dopo,i tre si ritrovarono a parlare dell’uomo appena incontrato. “Quello era Derek Hale o sbaglio?” disse per primo Stiles. “Chi è Derek Hale?” domandò Wendy. Scott aveva percepito qualcosa di strano nello sguardo di quel ragazzo e non rispose.
“Si dice che gli abbiamo incendiato la casa e che lui sia l’unico sopravvissuto.” Rispose Stiles mettendosi le mani i tasca. A Scott quel tizio non piaceva per niente. Soprattutto perche si agirava nei boschi come un vagabondo e vagabondo non era. Anzi,possedeva una macchina lussuosa e un bella giacca di pelle.
***
Dopo aver conosciuto la ragazza nuova,Scott la trovava abbastanza carina per invitarla alla festa che ci sarebbe stata a casa di Lydia la sera dopo. Ma prima di andare a scuola,Stiles aveva chiamato urgentemente i due fratelli a casa sua per parlare. Wendy e Scott trovarono Stiles addormentato sulla scrivania circondato da fogli,libri e contenitori di caffè. La ragazza entrò in punta di piedi. “Stiles!” gli urlò all’orecchio. L’altro sobbalzò con un gridolino femminile e notando i suoi amici si passò una mano sul viso. “Ho trovato qualcosa riguardo ai tuoi nuovi..ecco..come definirli..poteri.” disse Stiles. Scott e Wendy si guardarono a vicenda pensando che l’amico era diventato completamente pazzo. “Ascoltate,so che sembra una pazzia. Ma a meno che tu non ti sia fatto di doping,la velocità,l’udito e i sensi che hai sviluppato sono praticamente sovrannaturali, Scott.” Continuò il ragazzo. Wendy annuì e mise una mano sulla spalla del fratello. “Bene,sei un lupo mannaro.” Affermò prima di uscire dalla stanza sospirando. Stiles sbuffò vedendo che nessuno lo credeva,allora si rassegnò e chiuse tutte le finestre aperte sul suo computer,anche quello che riguardava l’incendio di casa Hale.
 

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Capitolo 3
*** Luna Piena. ***


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Scott nel pomeriggio aveva un lavoro extra: si occupava di aiutare il veterinario della città e faceva anche qualche soldo all’ora. Rimasto solo in quel pomeriggio di pioggia,stava un pò pulendo qua e là,quando qualcuno bussò alla porta molto velocemente,quasi preoccupato. Il ragazzo sobbalzò e un pò titubante,aprì la porta. Non era altro che la ragazza nuova,Allison,vestiti e capelli bagnati,ma sguardo impaurito. “Lui..Lui mi è venuto addosso..Io non l’ho visto,pioveva troppo! Non l’ho fatto apposta!” esclamò la ragazza balbettando. Condusse Scott alla propria macchina,facendogli notare un cagnolino nel bagagliaio. Lo prese accuratamente e lo poggiò sul tavolo operatorio,osservandolo bene. “Sei tutta bagnata. Vuoi una maglietta asciutta?” le chiese Scott mentre visitava l’animale. Allison annuì un pò timida e Scott le passò una propria maglia da dentro lo zaino. Riscontrò,mentre la ragazza si cambiava,soltanto una dislogatura della zampetta destra. Ci fu un imbarazzante silenzio,mentre Scott osservava Allison vestirsi; il cane lo fissava come per dirgli: Non sbirciare mentre si cambia.
***
Scott ebbe avuto l’occasione di invitare Allison alla festa che si sarebbe svolta quella sera a casa di Lydia. Mentre Stiles e Wendy,sarebbero rimasti a casa a vedere il primo film di Star Wars. Entrambi sul divano,Stiles stava leggendo ancora quel libro sulle creature sovrannaturali. “Lo sapevi che il vischio i lupi mannari non lo sopportano?” domandò Stiles con aria intellettuale. La ragazza sospirò. “Senti,stiamo vedendo questo film solo perché piace a te,potresti almeno seguirlo?” commentò. L’altro fece una smorfia e andò a chiudere la finestra,sentendo un lieve fresco. Quando si affacciò,notò un robusto uomo che attraversava la strada: mani nella tasca della giacca di pelle e lo sguardo basso. Ma quando vide Stiles,lo rialzò di scatto salutandolo da lontano con un cenno di mano. Stiles fece lo stesso,ma ci aggiunse un sorriso timido e le guance gli si arrossirono. “Chi c’è?” gli chiese Wendy. Stiles scosse velocemente la testa e con un movimento chiuse la finestra. “Nessuno.” Rispose,tornando sul divano.
Stiles non aveva mai riflettuto sull’essere gay o no,anche perché Wendy gli piaceva molto. Ma l’idea che quel Derek fosse sexy e irraggiungibile,lo eccitava.
***
La casa di Lydia Martin era molto lussuosa,infatti centravano più di 100 persone. Allison era davvero bella con il suo completo quella sera: maglietta e pantaloni neri,abbastanza eleganti. Ma Scott cercava di controllarsi come gli aveva detto Stiles. Ripensandoci,Scott pensava che si sentiva strano da un pò di tempo. Quando Allison lo invitò a ballare,cercò di essere il più normale possibile. Ma solo l’idea di poggiare le sue mani su altra carne,lo faceva impazzire:iniziò a sudare e a sentire la luce della luna piena come se fossero riflettori di un palco. Sentiva che le sue unghie si erano allungate e quasi penetravano i fianchi della ragazza,i denti che gli andavano a sfiorare le labbra,quasi più appuntiti. Scott corse immediatamente via,a casa,dove sua sorella e il suo migliore amico stavano vedendo la tv. Si rinchiuse subito in bagno,mettendosi sotto la doccia ancora vestito. I due,sentendo la porta sbattere,lo seguirono e continuarono a bussare chiedendo di entrare. Poco dopo,il ragazzo sfondò la porta con un calcio,scoprendo la finestra spalancata e nessuno nella stanza. Wendy prese immediatamente la giacca e corse a cercarlo,anche se Stiles le aveva detto che era pericoloso. Ma dopotutto era suo fratello,avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui. Il primo posto in cui andò,fu la foresta. Ormai aveva capito che Stiles aveva avuto ragione fin dall’inizio. C’era un silenzio tombale,solo qualche minuto dopo,la ragazza sentì qualcosa fra i cespugli. Improvvisamente,da essi uscì qualcosa che non si poteva descrivere all’occhio umano. Wendy non poteva avvertire nessuno,lanciò solo un tremendo urlo.

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Capitolo 4
*** Licantropia. ***


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Ormai era l’alba,nessuna traccia di Scott, e Stiles guidava da ore in cerca di Wendy. Quando si piegò sull’altro sedile per prendere il cellulare e tentare di telefonarle,davanti alla Jeep apparse un Derek Hale tutt’altro che preoccupato. “Ciao..” mormorò appena il ragazzo,scendendo dalla macchina. “L’ho vista passare ieri sera,ma poi l’ho persa di vista.” Disse velocemente Derek. “Tu sei uno di loro?” chiese Stiles,socchiudendo gli occhi per guardarlo bene. “Scott sa tutto. Hai qualcosa di Wendy da farmi annusare?” Stiles ci pensò su due volte e poi aprì il bagagliaio ed infine una borsa,estraendo degli slip di cotone. Derek lo guardò con uno sguardo confuso e nel frattempo poco sorpreso. “Non fare domande.” Commentò Stiles. Allora il moro iniziò a seguire l’odore dell’adolescente e la trovò priva di sensi a terra,con il collo che le sanguinava. Era stata morsa esattamente dalla stessa creatura che aveva visto la notte prima. I due la portarono a casa Hale. Un edificio bruciacchiato e malandato,pieno di polvere e mobili messi a caso. La ragazza venne curata. “Adesso cosa le succederà?” chiese Stiles. “Diventerà un licantropo.”
***
Wendy doveva ancora riprendersi dal duro colpo,ma intanto a scuola,si stavano facendo gli allenamenti per un’importante partita di LaCrosse che si sarebbe svolta la sera successiva. Scott con i suoi nuovi sensi,sembrava il più bravo della squadra e questo faceva essere geloso il capitano,Jackson Witthemore.
Mentre Scott era al suo armadietto per sistemare,Jackson gli venne incontro e lo spintonò ad esso.
“Su McCall,cosa prendi? Ti dopi? Succhi energetici?” gli chiese con fare minaccioso. “N-Non lo so,mia mamma fa la spesa.” Balbettò Scott in risposta. “Qualsiasi cosa sia,procurala anche a me.” Esclamò poi l’altro. Infine giunse anche Wendy per difendere il fratello. “Oddio Jackson,lascialo perdere.” Gli disse sospirando. Jackson diede una spallata a Scott e poi osservò la sorella. “Carino il push-up.” Commentò velocemente per poi sparire.
***
Si era ormai fatta sera e tutti i giocatori si erano preparati sul campo; tranne Stiles che era sempre in panchina. Mentre gli altri studenti si erano accomodati sugli spalti armati di fischietti e cartelloni. Stiles,con un sospiro,si sedette in panchina e si guardò attorno,vedendo una faccia conosciuta posata poco più in la del campi,verso la foresta. Le solite mani infilate nella tasca del giacchetto e gli occhi che scrutavano i ragazzi che giocavano. Posò poi,gli occhi neri su Stiles che osservava la partita abbastanza concentrato. Dopo poco,lo stesso ragazzo incrociò lo sguardo col suo e il licantropo gli fece un occhiolino. Stiles arrossì e torno con gli occhi sulla partita. Perché quel ragazzo gli piaceva? Di solito si faceva discorsi e discorsi dentro la sua testa,ma in quel caso,non sapeva cosa pensare. Il tuo pensiero si interrupe quando una mano rigida si posò sulla sua spalla,quella di Wendy. “Non credo di sentirmi bene.” Gli disse a bassa voce: con il fiato corto e la fronte sudata. Stiles l’accompagnò degli spogliatoi e prima di entrare nella scuola,si voltò per un ultima volta verso il campo,dove Derek Hale era sparito.

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Capitolo 5
*** L'Ancora. ***


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Mentre Scott era più che capace di controllare la sua trasformazione in campo,Wendy non riusciva a ritirare gli artigli e le zanne. Stiles provò a calmare con le parole,ma era del tutto inutile.“Stiles,va via.” ringhiò Wendy,nascondendo il viso nel buio. “Ascolta,i libri parlavano di un ancora. Attaccati alla cosa più importante della tua vita.” disse velocemente l’altro. “E credi che questo mi aiuterà?!” ruggì la ragazza. “Tu provaci!” esclamò Stiles. Wendy cercò di non ruggire,ma di pensare con la propria testa a qualcosa che la faceva essere felice e non arrabbiata. Poi guardò dritto davanti a se: incrociò gli occhi gialli con quelli marroni di Stiles che non sembrava avere alcuna paura di lei. Il respiro si fece meno affannato e le parti pericolose del tuo corpo,scomparvero. “Bravissima. Va tutto bene.” sussurrò Stiles,stringendola fra le braccia. “Non lo è. Ma mi hai vista?” gli domandò in un mormorio. “Tu sei bellissima.” commentò guardandola negli occhi. I loro occhi si incrociarono di nuovo e quello sguardo fece venire a contatto le loro labbra,che si trasformarono in un bacio dolce.
***
Vinta la partita,Jackson sapeva che le nuove abilità di Scott non erano proprio un male,ma era comunque geloso. Non del fatto che poteva rubargli il posto di capitano,ma del fatto che aveva sviluppato quei muscoli senza andare in palestra. Doveva sapere a tutti i costi.
 
La mattina dopo,Wendy accompagnò Stiles negli spogliatoi da Scott,mano per mano. “E questa novità?” chiese Scott,sorpreso che la coppia si tenesse per mano. “Beh,succede.” Rispose Wendy con un sorriso ed un’alzata di spalle. Poi si sedette vicino al fratello. “Voglio sapere cosa ti ha raccontato Derek.” Gli sussurrò.
 
Intanto,Danny,il ragazzo hawaiano e gay della scuola,non che migliore amico di Jackson,stava uscendo dalle docce con un asciugamano alla vita: presentando i suo bei muscoli. “Oddio! Questo è lo spogliatoio degli uomini!” esclamò non appena vide Wendy e tentò di coprirsi. “Ma su Danny,sei gay.” Commentò Wendy alzando un sopracciglio. “Ah,vero.” Continuò Danny con un sorrisino e proseguì verso il proprio armadietto. Mentre Wendy conversava con Scott,Stiles pensò che forse era il momento giusto per chiedere ad un esperto se fosse davvero attratto dai ragazzi. Allora si posò con la mano sull’armadietto che seguiva quello del ragazzo. “Ciao Danny.” Lo salutò con un sorriso ed un cenno di capo. “Ehm,ciao.” Ricambiò l’altro con uno sguardo confuso. “Ascolta..Ma tu mi trovi attraente?” gli domandò sussurrando. Danny non sapeva che rispondere e guardò dritto davanti a se pensando che magari lo stesse prendendo solo in giro. Ma per Stiles invece era qualcosa di fondamentale. Come avrebbe fatto ad amare Wendy,sapendo che forse provava qualcosa per Derek?

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Capitolo 6
*** Argento. ***


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La zia di Allison era arrivata in città. Kate: una donna forzuta e bionda. Lei portava i pantaloni in famiglia. Allison però non sapeva quanta importanza avesse il suo cognome. Gli Argent erano la più famosa famiglia di cacciatori di lupi mannari di tutto il secolo. I loro proiettili,infatti,erano fatti d’argento,uno dei veleni più pericolosi per i licantropi.
 
Verso l’ora di cena,Stiles e Wendy stavano,come sempre,tornando a casa con la Jeep,mano per mano. Ma quando i due uscirono dal parcheggio della scuola,quasi non investirono qualcuno. Derek Hale era spalmato sul terreno: era bianchiccio e si teneva una mano sulla ferita di un proiettile che sembrava sanguinare molto. “Oddio,questo tizio è dappertutto.” Commentò Stiles,quasi a bassa voce,caricando poi il lupo mannaro dentro la macchina. “Che cosa ti è successo?” gli domandò Wendy,che tentava di asciugargli la fronte caldissima. “Argento. Mi hanno sparato con dell’argento.” Sussurrò debolmente in risposta. “C-Cosa devo fare?” balbettò Wendy. “Gli Argent..Loro hanno il proiettile..Mi serve..O entro poche ore morirò..” spiegò Derek a balbettii,non riuscendo nemmeno a tenere gli occhi aperti. Poco dopo,Stiles accostò e Wendy scese dalla macchina. “Portalo alla clinica veterinaria,aspettatemi lì!” esclamò Wendy,correndo da sola verso la casa di Allison. Bussò velocemente e gli aprì Scott. “Che ci fai qui?” Gli chiese confusa. Anche Allison venne a curiosare e salutò con un sorriso. “Lei è mia sorella Wendy.” Presentò Scott. “Ciao! Piacere di conoscerti. Coraggio,entra!” esclamò Allison,che praticamente la fece entrare con la forza. In quel momento,anche Wendy vide  Kate,c’era solamente lei. Allison non avrebbe mai potuto sparare a Derek,ma Kate,Kate avrebbe potuto fare questo e altro. Perciò il compito di Wendy era quello di trovare un proiettile d’argento e portarlo da Derek prima dell’inizio del giorno successivo.
***
Stiles aveva di corsa portato Derek alla clinica veterinaria,di nascosto. Iniziava a sentire puzza di morte e il braccio di Derek si stava gonfiando sempre di più. Il mannaro si tolse la maglietta e dentro un cassetto,prese una motosega. “C-Cosa ci devi fare con quella?” domandò Stiles,sgranando gli occhi. “Se Wendy non tornerà entro la fine della giornata,dovrai tagliarmi il braccio.” Rispose con voce affannata l’altro,reggendosi al tavolo operatorio che lo divideva da Stiles. Le loro mani erano vicinissime sul quel tavolo grigio e congelato dove si poggiavano entrambi per non svenire.
Stiles non sopportava la vista del sangue e naturalmente non sarebbe riuscito a tagliare il braccio ad una persona. Era un occasione per sfruttare del tempo con quell’uomo che lo faceva sentire tanto strano,anche se si trovava in quelle condizioni. Improvvisamente Derek perse l’equilibrio e cadde a terra svenuto. L’altro provò a rianimarlo con qualche schiaffo,ma ormai era troppo tardi.

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Capitolo 7
*** Istinto. ***


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La cena a casa Argent fu molto silenziosa. Scott si vergognava di parlare della sua nuova relazione con Allison e non disse niente,limitandosi a mangiare. “Io ho bisogno di andare in bagno.” Disse per prima Wendy,che si pulì la bocca col tovagliolo e poi proseguì per il corridoio,analizzando ogni stanza. Entrò dentro la stanza degli ospiti,dove c’era un borsone nero molto sospetto. Allora Wendy,silenziosamente,lo aprì e trovò una dozzina di pistole,da cui prese un proiettile d’argento,mettendoselo nella tasca dietro dei jeans. Uscì fuori e chiuse la porta,ma quando si rigirò,Kate era di fronte a se. “Il bagno non è da quella parte.” Le disse a voce bassa. “Lo so,in realtà dovevo telefonare ad un amico che ha bisogno di me.” Si inventò Wendy,per poi mettersi la giacca. “Devo assolutamente andare.” Continuò poi. Kate le aprì la porta e poi con una spalla si poggiò ad essa. “Certo,scommetto che il tuo amico muore dalla voglia di vederti.” Commentò Kate,che fulminò la ragazza con lo sguardo.  Quella donna sapeva qualcosa e forse era anche pericolosa.
***
Ormai erano quasi cinque minuti che Stiles tentava di rianimare Derek con schiaffi e spintoni,senza ottenere però risultati. Così si preparò a dargli un bel pugno sul viso,che gli fece schioccare le dita,come se avesse colpito un muro. Allora il mannaro riaprì gli occhi di colpo e riprese fiato. “Grazie.” Mormorò Derek,annuendo. “E di che.” Rispose Stiles,per poi aiutarlo ad alzarsi. Derek barcollava appena e Stiles,per istinto,lo resse poggiando entrambe le mani sui suoi pettorali. Quel tocco fece scattare qualcosa in entrambi: Stiles che sentiva il suo cuore battere nella mano destra e Derek che aveva la pelle d’oca perché quelle manine fragili lo stavano toccando. Ci fu di nuovo un colpo di fulmine nei loro occhi,ma poi giunse anche Wendy sul posto,col proiettile. Derek lo prese immediatamente e lo spezzò. Raccolse un pugnetto di polvere da sparo e la inserì nella ferita,che piano si rimarginò. “Stai bene?” gli chiese Wendy. “Si,grazie tante.” Rispose Derek,stringendola poi in un forte abbraccio. Derek fissava Stiles durante di esso e fece scivolare piano quattro dita su un gluteo della ragazza,come se lo stesse stuzzicando. Stiles non riusciva a capire a che gioco stesse giocando,sapeva che però lo attraeva molto.
***
La stessa sera,Wendy iniziò ad avere brutti sogni. Incubi bui,in cui la ragazza si trovava su un autobus della scuola e massacrava il suo guidatore con artigli e zanne. Non era un bello spettacolo,soprattutto se sembrava così vero come in quel caso. Sentiva la pelle dei sedili sotto le proprie unghie e l’odore del sangue umano che le ricadeva sul naso. Dopo esser sobbalzata dal letto,non dormì più.
 
La mattina seguente,il sogno era quasi diventato realtà. A scuola un bus giallo era stato ritrovato ribaltato e insanguinato,ma ancora nessuna vittima. Wendy osservava quella scena,circondata dalla polizia e perciò dal padre di Stiles,con gli occhi sgranati,pensando che forse aveva davvero ucciso una persona.
“Stai bene? Sembra che hai visto un fantasma..” commentò Stiles,osservando il suo sguardo. “Sono stata io…” mormorò Wendy,rimanendo con gli occhi fissi sul sangue. “Cosa..?” le chiese l’altro. “Stiles,sono stata io.”

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Capitolo 8
*** Tutti. ***


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Il guidatore dell’autobus era stato trovato nella foresta: aveva alcune ferite,ma per fortuna non era morto. Wendy era quasi più tranquilla e con un vassoio pieno di cibo, andò a sedersi vicino a Stiles e Scott,tutta felice. Improvvisamente si unirono al tavolo anche Allison,Jackson e Lydia,iniziando a parlare di un’uscita a quattro. “Potremo andare al bowling.” Propose Allison. “Possono venire anche Stiles e Wendy?” domandò Scott,ad un certo punto. Ci fu un silenzio tombale,fin che Lydia non si voltò verso la coppia. “Voi due state insieme?” chiese poi,socchiudendo gli occhi. “Si…” rispose Wendy prolungando la esse. “Oh,auguri.” Continuò Lydia,con un sorriso quasi finto. Jackson,a capo tavola, mordicchiò una carota guardando Wendy dritto negli occhi. “A me va bene.” Disse egli. Sembrava che Wendy e Jackson si stessero sfidando con lo sguardo,ma sfidando in che cosa?
***
Quando si fece sera,prima di raggiungere il bowling,Wendy aveva chiesto a Stiles e Scott di accompagnarla fino alla Scena del crimine. Ma c’era una recensione da oltrepassare. “Bene,Stiles,resta qui. Scott,vieni con me.” Disse Wendy,per poi scavalcare la recensione. “Perché devo fare sempre io Robin?!” esclamò il ragazzo,sospirando. “Noi non siamo mai stati Batman e Robin.” Commentò Scott con una smorfia,seguendo la sorella. Wendy si era già avviata dentro lo scuola bus. Toccava la pelle dei sedili con le sue stesse mani e ricordava il brutto sogno che aveva fatto. Il conducente strusciava e urlava disperato,chiedendo aiuto. Wendy si voltò verso l’uscita e gli sembrò come se qualcosa di più grosso la stessa attaccando. Allora si coprì con le braccia frettolosamente,ma non c’era nessuno. Mise insieme tutti i pezzi e fece una propria teoria. “Io cercavo di salvarlo..” mormorò fra se e se.
***
Presto Wendy avrebbe raccontato tutto a Derek e avrebbe chiesto il suo consiglio. Intanto,le coppie per la partita si erano fatte. Lydia ed Allison,Stiles e Scott e Wendy con Jackson. Lydia,Wendy e Jackson sembravano i più capaci,ma la squadra di Jackson stava vincendo e lui adorava vincere. Ma Wendy pensava che,dopo la scenata con Scott,Jackson si sarebbe sempre più convinto a scoprire qualcosa di più sulle nuove abilità di Scott,soprattutto perché lui era uno che voleva tutto e presto avrebbe fatto qualsiasi cosa per avere la stessa forza di Scott. Significava scoprire i licantropi, e questo non doveva accadere.
 
Il sabato seguente,Wendy si era avventurata da sola verso la foresta,per andare a casa di Derek. Si guardò attorno,ma davanti a se vide solo la solita casa distrutta e le sue orecchie sentivano solo i gabbiani sopra di se. La ragazza camminò lentamente verso la porta semi aperta e bussò per un attimo,ma la porta cigolò in avanti,lasciandola entrare. Si guardò ancora una volta intorno: le pareti erano bruciate,i mobili messi a soqquadro,ma le scale erano ancora intatte. Il mannaro scese da esse e la guardò con uno sguardo duro. “Che ci fai qui?” le chiese. “Voglio delle spiegazioni: so che non sei stato tu a mordermi. E allora chi è stato?” rispose Wendy. Derek si sedette sul divano,pronto a raccontarle ogni cosa. “Ci sono tre tipologie di lupi mannari: Alfa,Beta ed Omega. Io,te e Scott siamo Beta,lui è il nostro Alfa. Per questo vi ha morso.
Vuol dire che vuole voi due siete nel suo branco.” Spiegò. Wendy si posizionò davanti a lui,mentre lo ascoltava. “Ma io non l’ho mai visto. Se non quando mi ha morsa.” Commentò. “Ci saranno altre occasioni.” Rispose Derek.
Dopo che ebbero finito di discutere,Wendy iniziò a camminare e a sfiorare i muri bruciati con le mani. Chiuse gli occhi per un momento,come se percepisse le urla delle persone intrappolate in essi. “E’ stata Kate,non è vero?” mormorò guardando Derek,che annuì. “Mi dispiace.” Continuò. “Anche a me.”
***
La vasca era quasi piena,qualche goccio d’acqua usciva da essa quando Stiles o Wendy si muovevano per andare l’uno verso l’altro e baciarsi. “Sai che non posso competere con quell’ammasso di muscoli,sai?” disse Stiles a bassa voce,facendo poggiare la testa della ragazza sul proprio petto. Doveva ancora realizzare che stava facendo il bagno con la sua fidanzata e che,poco prima, lei si era tolta l’accappatoio davanti a lui,mostrandole il suo corpo. “Chi ti ha detto che devi competere con Derek?” gli domandò confusa. “Non so..Lui è così…E io sono così..” balbettò,sbattendo più volte le palpebre. Infine ricevette un bacio. “Non devi preoccuparti di lui.” Lo rassicurò.
***
Derek le aveva comunque promesso che le avrebbe insegnato tutto quello che c’era da sapere. Le avrebbe insegnato a combattere,a sopravvivere come aveva fatto lui fino a quel momento. La sottile barba da 26enne nascondeva un pozzo di scienza per quanto riguardava quel mondo. Venne colpito in viso da un calcio di Wendy,vestita di una tuta leggera ed un top rosa,come se fosse andata a fare jogging. Derek,davanti a lei,invece indossava solo i jeans. Fece alcune flessioni reggendosi alla parte alta della porta,con il sudore che gli calava sugli otto chili di muscoli mannari. Forse Stiles aveva ragione,forse nessuno avrebbe mai potuto competere contro un tizio come quello. Anzi,ne era sicura. Solo che presto,se ne sarebbe pentita.

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Capitolo 9
*** Uccidere con l'Alfa. ***


Wendy,quel giorno,tornò a casa con un sacco di sensi di colpa. Stringeva il proprio corpo a se come se fosse stato sfregiato da Derek. Ma in realtà egli non aveva fatto nulla al corpo della ragazza. Era un cosa normalissima,accaduta però in un momento poco opportuno e soprattutto in un periodo poco opportuno. Come avrebbe fatto a dirlo a Stiles o a suo fratello? Non sarebbe mai riuscita a dire la verità,così decise di tenerlo per se per qualche tempo,fin che non avrebbe trovato il coraggio. Si, Wendy aveva appena perso la verginità con Derek Hale.
***
Derek diceva che Wendy era ormai entrata a far parte del branco,mancava solo un piccolo,ma difficile, rituale che avrebbe dovuto fare anche Scott. Avrebbe dovuto uccidere con l’Alfa,o sarebbe stata uccisa. Allora quella notte buia,Wendy si avviò verso una potenziale vittima: si trattava di un negozio di DVD dove non veniva mai nessuno. Era accompagnata da Derek,che le occorreva come sostegno morale. “Ricordati di non guardarlo negli occhi.” Le disse Derek. “Non ho paura di lui.” Esclamò Wendy,stringendo i pugni. Infine,senza nemmeno salutarlo,si avviò alla videoteca,aspettando l’Alfa all’uscita. Sembrava che la ragazza stesse aspettando un amico per comprare un DVD,invece doveva uccidere qualcuno,solo per non venire uccisa anche lei. Improvvisamente sentì un fiato pesante sulla spalla,che le faceva volare appena i capelli. Deglutì e prese un grande respiro,per poi girarsi.
Con il corpo immobile e i nervi saldi,osservò il viso di quel gigantesco lupo mannaro a quattro zampe,con delle zanne lunghe come matite e gli occhi rossi. Con la testa enorme,le fece cenno di entrare,lui/lei avrebbe aspettato fuori e l’avrebbe guardata come uno spettatore guarda una partita di calcio. Wendy camminò lentamente verso il proprietario della videoteca che stava riparando una luce a led,postato sopra una scala. Cercò di farsi tornare la sete di sangue e ricordò perché lo stava facendo: per proteggere la propria famiglia. Azzannò e graffiò l’uomo dozzine di volte,prima di ucciderlo. Aveva gli schizzi di sangue sul viso e sulle mani. L’Alfa se ne era già andato da un pezzo e Wendy non sapeva che dire o se alzarsi da terra per chiamare la polizia. Poi,sentì un rumore. Qualcuno era entrato nel negozio,al momento sbagliato. Wendy si nascose dietro una colonna e con un occhio osservò chi fosse. Non era altro che Jackson Witthemore,che cercava un DVD da vedere con la sua Lydia. Wendy si inventò qualcosa sul momento,e venne allo scoperto con le mani insanguinate,tremante. Fu Jackson a chiamare immediatamente la polizia.

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Capitolo 10
*** Lydia. ***


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Lo sceriffo Stilinski era arrivato sul posto subito dopo. Aveva dato a Wendy una coperta e l’aveva fatta sedere sull’ambulanza. Ma la ragazza non era per niente pentita di quello che aveva fatto,anzi,aveva salvato la sua famiglia. Dopotutto,una vita in più o una in meno,non succedeva nulla. Questi erano i pensieri che le frullavano nella testa,ma vedendo le proprie mani insanguinate,si accorse della vera realtà: era un lupo mannaro,che uccideva persone e lo avrebbe fatto per sempre.
 
Scott e Derek si erano appostati sopra il tetto della videoteca e osservavano come Lydia raccontava alla polizia del fatto che aveva visto,di sfuggita,una grossa creatura nera che le era sfrecciata vicino agli occhi,facendo partire tutti gli antifurti delle macchine. Ma solo loro sapevano che in realtà,su quel tetto,l’Alfa aveva fatto un segno di vendetta,un segno con il sangue: una triscele.
***
Dopo essersi pulita le mani con un fazzoletto umido,Wendy aveva rifiutato che lo sceriffo la portasse a casa e si era avviata a piedi. Improvvisamente sentì un paio di braccia muscolose che l’abbracciavano da dietro. Wendy riconobbe l’odore mascolino di Derek,che la stava azzannando dolcemente al collo con i suoi denti. “Come ti senti?” le sussurrò. Wendy,accorgendosi di quello che stava succedendo,si staccò da lui. “Questa cosa non è giusta,okay?” esclamò,con dei brividi lungo il corpo. “Hai paura.” Commentò Derek con un sorriso divertito. “Ho sempre paura,di tutto,da quando è successa quella cosa. Io e te non siamo niente Derek,niente.” Disse infine Wendy,proseguendo a camminare verso casa.
 
Una volta entrata in camera,trovò il suo piccolo Stiles che l’aspettava sul letto a dormire,a pancia in giù. Alla ragazza scappò un sorriso e non poteva fare altro che mettersi il suo pigiamino di lana ed addormentarsi vicino al suo fidanzato.
***
A Stiles era stato detto tutto dal papà e aveva pensato di fare una cosa che però non andava fatta. Non sapeva come gli era passato nella mente,infatti la sua mano tremava sulla porta della casa di Lydia Martin. Ma dopo qualche minuto,riuscì a bussare.
Gli aprì una donna con i capelli scuri,che le arrivavano fino alle spalle. “Salve,desidera?” gli chiese con un sorriso ampio. “Salve,sono Stiles,un amico di Lydia,volevo sapere come sta.” Rispose Stiles,un po titubante. La donna,probabilmente la mamma della ragazza,lo accompagnò fino alla camera della figlia. “Tesoro,c’è Stiles.” Le disse,per poi lasciarli da soli e chiudere la porta. Stiles si sentì ancora più a disagio. “Chi diavolo è Stiles?” sussurrò Lydia,che fissava le sue unghie come se fosse in trans. Il ragazzo capì tutto quando vide un tubetto di pasticche sul comodino. Ma Stiles,oltre a sapere della salute di Lydia,doveva domandarle cosa avesse visto quella sera. “Lydia,devo farti una domanda: Quale animale hai visto esattamente la scorsa sera?” le chiese,sedendosi sul letto vicino a lei. Per un attimo la ragazza dai capelli rossi restò a fissare il pavimento e poi posò lo sguardo su di lui. “Un leone di montagna.” Rispose con un mormorio. Stiles fece un sospiro di sollievo a quella risposta: voleva dire che Lydia non aveva visto l’Alfa. Perché se fosse successo il contrario,sarebbe stato un bel problema.

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Capitolo 11
*** Casa. ***


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Le loro labbra si incrociavano più volte creando una scia di gemiti e di schiocchi con alcune parole incomprensibili. Non era una serata come le altre,perché Stiles era riuscito ad entrare dalla finestra nella casa di Wendy ed aveva creato un’atmosfera romantica: fatta di candele e di buio. I due migliori amici ormai da più di 2 anni,stavano consumando il loro amore dentro delle lenzuola calde e soffici. Stiles non sapeva quasi niente di quell’ambito,gli era venuto tutto naturale. Mentre Wendy era esperta della cosa,l’aveva già provata,ma non riusciva a dire la verità al suo fidanzato,ne a se stessa. Cercò comunque di godersi quella serata,quei momenti. Perché nessuno era come Stiles,nemmeno Derek,lui era un caso unico. Avrebbe sempre avuto un posto importante nel suo cuore,nonostante tutto.
***
Erano iniziate le varie riunioni genitori/insegnanti. Scott aveva un pò di timore,dati i suoi bassi voti,invece Wendy non aveva niente di cui preoccuparsi. Stiles era sempre stato un genio e la ragazza aveva imparato da lui. Quel sabato,la McCall più piccola si era avviata verso casa Hale per dirgli forte e chiaro che non aveva intenzione di avere un amante; anche se bello e muscoloso come il mannaro in questione. Si guardò attorno appena entrata,sentendo di nuovo quelle grida nelle sue orecchie. Chissà come aveva dovuto vivere Derek senza la sua famiglia,senza nessuno su cui contare a solo 17 anni. Così quando fu faccia a faccia con lui,non riuscì a dire nient’altro se non un debole Ciao. Conversarono della vita di Derek e pensarono anche di pitturare di nuovo insieme la casa. Parlarono della sua famiglia e del rapporto che Derek aveva con suo zio Peter. “E’ l’unico sopravvissuto.” Disse. “Davvero? E adesso dov’è?” chiese lei scioccata del fatto che non solo Derek era vivo.
 
Il mannaro portò la ragazza all’ospedale di Beacon Hills,dove lavorava anche la madre. Giunsero in una stanza silenziosa,dove un uomo privo di parole era steso sul letto ad occhi semi aperti. Era un uomo sulla trentina e aveva uno strato di pelle bruciata che lo rendeva inquietante. “Lui è Peter.” Mormorò Derek,mettendosi seduto sul suo letto. “Quanto spesso vieni qui?” gli chiese Wendy. “Ogni tanto. Spero sempre che lui possa aiutarmi,che faccia qualche movimento o mormori qualche parola.” Rispose Derek.
 
 
Wendy aveva capito già da tempo che Derek non era un ragazzo cattivo,anzi,era un ragazzo speranzoso e privo di malvagità: pronto ad aiutare le persone ed ad essere aiutato. Il mannaro comunque sapeva della relazione che c’era tra Stiles e Wendy e da una parte era anche geloso,solo che non lo dava a vedere. Ma geloso di chi?
***
Nessuno dei professori aveva parlato male di Scott,ma il ragazzo doveva recuperare alcune materie. A lezione di chimica,si mise dietro il suo migliore amico,curioso di sapere come fosse andata la serata con la sorella. Gli diede qualche pacchetta sulla schiena mentre il professore spiegava. “Cosa vuoi?” sussurrò Stiles per non farsi scoprire e infatti non si girò affatto. “Com’è andata con Wendy,eh?” gli chiese Scott con un sorriso divertito. “Non parlo di queste cose con te.” Sospirò Stiles,arrossendo in viso. “Va bene,allora non ti dico che ieri Wendy è andata di nascosto a casa di Derek…” continuò Scott,vagamente. Allora Stiles si voltò immediatamente sentendo il nome del mannaro. “Cosa?! Derek?! C-Cosa le ha detto?!” esclamò subito Stiles,cercando comunque di non farsi sentire da professore. “Che ne so io,mica ero con loro. Comunque Derek vuole aiutarmi a controllare la trasformazione. Dovrei fidarmi di lui?” proseguì Scott con una smorfia. Stiles annuì più volte,ripensando che da una parte non vedeva l’ora di rivedere Derek Hale.
 

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Capitolo 12
*** Battito Animale. ***


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Stiles si era fatto una sua idea su come permettere a Scott di controllare la rabbia e quel giorno,a scuola,aveva coinvolto anche Wendy. La ragazza aveva abbastanza paura di questa cosa,spesso le idee di Stiles erano bizzarre,ma alla fine funzionavano. Stiles legò le mani a Scott dietro al petto con del nastro adesivo. “Sento che me ne pentirò.” Commentò Scott sospirando,mentre veniva legato. Stiles invece aveva un sorriso soddisfatto e prese una delle sue mazze da LaCrosse iniziando a lanciargli palle veloci e potenti contro il petto. L’altro,ogni tanto,faceva dei versetti di dolore. “Stiles,smettila!” gli urlò più volte. “Trova la tua ancora!” esclamò Wendy,che se ne stava ferma a braccia conserte. Facendo un’ipotesi,visto che Stiles era l’ancora d Wendy,Allison doveva essere quella di Scott.

***

Wendy,quella sera,stava accompagnando Scott al lavoro,ma quando i due giunsero al negozio,trovarono Derek che stava picchiando pesantemente Deaton. Wendy cercò di scansarlo. “Ma che cazzo fai?!” esclamò poi. “Lui sa qualcosa sull’Alfa. Deve saperlo!” continuò Derek,a denti stretti. “Ma non puoi chiederglielo in questo modo!” commentò Wendy,urlacchiando. Allora Derek lasciò la presa sul veterinario,pulendosi dal sangue dell’umano. Scott tentò di rianimarlo con qualche scossa,mentre i due Beta discutevano. “Voglio attirarlo in qualche modo,scoprire chi è.” Disse il più vecchio. “Beh,di solito cosa fanno i lupi per chiamare qualcuno del branco?” domandò Wendy,aspettandosi una risposta abbastanza ovvia e mantenendo entrambe le sopracciglia alzate. “Ululano.”

***

Derek,Stiles e Wendy raggiunsero la scuola,seguiti dalla Jeep di Stiles: i tre adolescenti sapevano che si sarebbero potuti intrufolare nell’ufficio del preside ed usare gli auto-parlanti della scuola per attirare l’attenzione dell’Alpha. Derek si poggiò alla propria Porche pensando che il loro piano fosse stupido,mentre Stiles scese dalla Jeep vestito con una camicia aperta e un cappellino abbinato,incrociando lo sguardo del mannaro.

“Oh,c’è anche lui.” Commentò quest’ultimo,con delle pinze in mano che sarebbero servite a rompere le catene che serravano l’entrata. “Contento di vedermi?” domandò Derek,con uno sguardo divertito. Stiles non rispose alla sua provocazione e si limitò a seguire gli amici alle porte,spezzando le catene,mentre l’altro rimaneva fuori. Scott prese un respiro profondo e strinse bene in mano il microfono del preside: infine,lanciò un mugolio che doveva essere un ululato,ma uscito malissimo. Da fuori, Derek fece una smorfia imbarazzata e poi sbuffò. “Ma scherziamo?” commentò tra se e se. Scott cedette l’oggetto alla sorella,che facendo illuminare gli occhi gialli,emise un ululato per bene,seguito da un ringhio. Non avendo ottenuto nessun risultato,i tre uscirono dalla scuola sconfitti. Ma appena oltrepassarono l’uscita, videro che Derek era stato attaccato da una grossa bestia. L’uomo venne sollevato con dei lunghi conficcati nella schiena che gli causarono un’uscita di sangue dalla bocca; poco dopo, fu scaraventato via,come fosse un cadavere. Wendy lanciò un urlo e Stiles iniziò a preoccuparsi per Derek e poi spinse gli amici a tornare dentro,infine serrò le porte con le grosse pinze. Ma non bastò,tanto che i tre furono costretti a correre lungo il corridoio e a nascondersi dentro la mensa,chiudendo la porta con delle sedie. Poi,notarono una luce di fuori: una macchina,con dentro Allison,Lydia e Jackson. Scott imprecò a bassa voce. “Che diamine ci fanno qui?!” esclamò sussurrando e guardando male il fratello. “Dovevo uscire con loro,ma non le ho detto di venire qui.” Rispose,mormorando. Scott iniziò ad innervosirsi visto che la bestia avrebbe potuto fare del male ad Allison,che senza preoccuparsi,stava entrando dentro la scuola insieme agli amici. Il vero segreto era: Chi aveva inviato il messaggio ad Allison di venire alla scuola,se non Scott?

 

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Capitolo 13
*** In Trappola. ***


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I sei ragazzi impauriti erano rincorsi da una grossa bestia per il corridoio della scuola di Becon Hills. Tutte le aule erano chiuse a chiave,tranne una: quella di chimica. Entrarono dentro e serrarono la porta con uno scopettone. “Okay,che diamine è quella cosa?!” esclamò Lydia,che non smetteva di stringere il braccio di Jackson. “E’ la stessa creatura della videoteca?” chiese quest’ultimo a Wendy,affannato. La ragazza non sapeva cosa inventarsi,cosa rispondere in quei pochi secondi di preoccupazione. “E’ Derek Hale. Era lui alla videoteca e lui ha ucciso l’autista.” Balbettò poi. Stiles le fece un cenno di approvazione,mentre Lydia si guardò attorno accendendo il cervello. “Possiamo ucciderlo.” Mormorò. “Qui c’è di tutto per fabbricare una bomba.” Spiegò. Pensando che fosse una buona idea e forse l’unica per uscirne vivi,si misero al lavoro per passare gli ingredienti alla ragazza. “Ma perché semplicemente non chiamiamo tuo padre? La polizia può aiutarci.” Commentò Jackson,non facendo nemmeno caso alle fiale che stava consegnando in mano alla fidanzata. “No,non lo metterò in pericolo.” Disse Stiles,negando. “E’ un poliziotto,la sua vita sarà tutto un pericolo!” esclamò l’altro. “Te lo devo dire in spagnolo?! Noh!” sbuffò il 17enne. “Jackson,smettila.” Disse anche Wendy. A quell’ordine,Jackson alzò le mani e serrò la bocca come se il suo fosse un ordine importante. Una volta mischiato il tutto,la bomba fu pronta. I sei si guardavano a vicenda come se si dicessero Io non ho intenzione di uscire da quest’aula. “Bene,chi va?” chiese Allison,tremante. Wendy prese un respiro profondo e afferrò la fiala: “Vado io.” Stiles le afferrò il braccio: “Fa attenzione.” Le sussurrò.
***
La ragazza camminò lentamente verso il corridoio,scrutando a terra i segni degli artigli potenti. Mantenendo la fiala in mano,proseguì verso la palestra e lui era lì.
Era alto forse 3 metri o di più,occhi rosso sangue e denti lunghi da cui cadeva saliva. Incrociò quegli occhi con quelli marroni di Wendy e ci fu quasi un contatto fra di loro. L’Alfa avanzò pericolosamente verso di lei e le sembrò il momento giusto per colpirlo,ma la fiala,non gli fece nulla. Wendy aveva il cuore a mille e non sapeva cosa fare.
Doveva correre? Ma se fosse corsa via avrebbe messo in pericolo gli amici. Allora cosa fare? Lasciò che il lupo si avvicinasse,che l’annusasse e la riconoscesse. Il suo fiato pesante si posò su capelli castani,poi,si dileguò dall’edificio.
***
Stiles potette finalmente chiamare la polizia e non appena fu fuori,non poté non andare a controllare se avevano trovato il cadavere di Derek. Non vide però ambulanze e osservando bene in giro,non vide nemmeno il corpo: questo voleva dire che era sopravvissuto. Poi si avviò da Wendy che aveva avuto quel faccia a faccia con l’Alfa. “Stai bene?” le chiese prendendole le mani. La ragazza annuì: “Lui non vuole solo me. Vuole un branco,vuole che io lo crei.” Spiegò. “Vuole che crei un branco? E chi dovrebbe esserci?” “Jackson,Lydia,Allison…” Continuò tremante. “Tu.”
 

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Capitolo 14
*** L'Errore. ***


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Dopo esser finalmente tornato a casa,Stiles non vedeva l’ora di stendersi sul letto e addormentarsi,ma purtroppo,qualcosa glielo impedì. Non appena oltrepassò la porta, Derek Hale lo spinse contro di essa,facendogli cenno di tenere la bocca chiusa. Ma Stiles non potette fare a meno che commentare il fatto che fosse vivo. “Come diamine hai fatto? Ero davanti a te! Credevo fossi morto.” Esclamò a bassa voce. Derek scosse la testa con un sorrisino divertito. “I licantropi guariscono,lentamente,ma guariscono.” Spiegò poi. Stiles annuì con uno sguardo imbarazzato,imbarazzato di averlo nella propria stanza. “Ti eri preoccupato?” domandò il mannaro,alzando le sopracciglia.  Stiles fece qualche smorfia e divenne rosso in viso. “Beh,un pò. Chi non si preoccuperebbe per un morto?” balbettò il ragazzo,evitando di guardarlo. Derek trattenne una risata e scosse la testa divertito, infine si avvicinò all’umano,di molto. Andava quasi a toccare il suo naso e le labbra erano vicinissime. Il cuore di Stiles andò a battere a mille e il mannaro riuscì a percepirlo con i suoi sensi. Adorava vederlo impazzire per lui,ma doveva placarsi se non voleva far soffrire qualcuno. “Buonanotte.” Gli sussurrò infine,per poi saltare dalla finestra e andare a casa. Stiles riprese a respirare e per quella notte,dormì poco e nulla.
***
Wendy aveva saputo da Stiles che Derek era vivo,infatti si era avviata da lui per parlargli della sera prima. Vestito con dei jeans e una canottiera bianca,la guardava tranquillamente,ma dentro di se pensava che era l’unico ostacolo che lo divideva da Stiles. Quel ragazzino aveva la capacità di innervosirlo e farlo eccitare allo stesso tempo. “E così,sei sopravvissuto.” Disse Wendy,nascondendo le mani dentro le tasche. “Ti ho detto che i licantropi guariscono dalle ferite.” Sospirò Derek,come se Wendy avesse dimenticato una parte importante delle precedenti lezioni. “Lo so,scusami. E’ che ultimamente sono un pò distratta.” Continuò Wendy,sbuffando. Poi,le squillò il telefono,che le fu preso dalla mano. “Vedi? E’ questo che ti distrae.” Commentò il mannaro,facendole notare il nome del fidanzato sul cellulare. In realtà era solamente geloso: il suo piano era quello di spingere Wendy da se,così che poi Stiles sarebbe stato più vulnerabile. La ragazza porse le sue scuse e senza nemmeno accorgersene,stava vomitando dietro un albero,così,improvvisamente.
Derek fece delle smorfie: “Stai bene?” le chiese. Wendy prese un respiro e annuì. “Si, è solo un leggero ritardo.” Spiegò. Il Beta alzò le sopracciglia sorpreso. “Un ritardo?” la ragazza ci pensò su due,tre volte,prima di capire che forse stava accadendo qualcosa di inaspettato.
***
Nemmeno alla nascita della sua seconda sorella minore, Derek non era mai stato così nervoso di sapere il risultato di un test. Se Wendy fosse stata incinta di lui,avrebbe rovinato tutti i suoi piani. Era ansioso di sapere se sarebbero apparse quelle maledette linee blu su quel pezzo di plastica. Wendy uscì dal bagno con una faccia sconvolta,annuendo più volte. Era positivo,era incinta. “Cazzo. Io ho messo le protezioni,perciò è impossibile che sia mio!” esclamò Derek,ancora nervoso. La ragazza si sedette cercando di riprendersi. “Beh,magari con Stiles ci siamo dimenticati.” Mormorò. Derek aggrottò le sopracciglia: i suoi peli da lupo si addrizzarono,il suo cuore quasi si fermò e non seppe se essere triste o arrabbiato. “Tu e Stiles siete andati al letto insieme?” le chiese. Wendy fu sorpresa dalla sua domanda. “Si. Stiamo insieme,ricordi?” rispose lei,guardandolo strano. Ma il mannaro non cambiava sguardo. “ … Sei geloso?” gli chiese. Derek scosse la testa sbuffando,lei non doveva venire a sapere niente. “No,ma che dici? Beh,congratulazioni.” Commentò,per poi mettersi la giacca,pronto ad andarsene. “Derek.” Continuò l’altra con voce dura. “Sei geloso di me o di lui?” A quella domanda,il mannaro non rispose,si limitò ad andare via. I pensieri e segreti erano solo suoi. Ma Wendy,iniziava a sospettare qualcosa.
 

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Capitolo 15
*** Strozzalupo. ***


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Si stava avvicinando il ballo scolastico e la coppia formata dai due migliori amici sapeva che ci sarebbe andata insieme,dovevano solo decidere cosa mettersi e soprattutto Wendy doveva dare la notizia importante a Stiles. Quel giorno,andarono a casa di lui. Quest’ultimo notò che il padre si era messo a tavolino  e si era portato il lavoro a casa. Mentre Wendy era salita di sopra e stava preparando un discorso, il ragazzo si era seduto vicino allo sceriffo e osservò che stava indagando ancora su Derek. “Questo tizio è in ogni scena del crimine ultimamente,ma non riusciamo mai a prenderlo ne a riconoscerlo.” Disse egli. Stiles fu sorpreso dal fatto che la polizia non avesse nemmeno una foto del mannaro. “Non gli avete ancora fatto una foto segnaletica?” domandò. L’uomo gli passò una fotografia di Derek,ma per colpa dei suoi occhi blu, il flash copriva il viso. Era meglio che lo sceriffo non venisse a sapere di che altro mando faceva parte il figlio, anche perché lo avrebbe solo messo in pericolo.
 
Stiles raggiunse la fidanzata nervosa in camera e fu pronto a ricevere la notizia. “Sono incinta.” Gli disse secca e decisa. Il ragazzo balbettò parole a casa e senza senso,non riuscendo a trovare qualcosa da dire. “Ed intendi tenerlo?” le domandò dopo minuti di silenzio. “Mi stai chiedendo di ucciderlo?” continuò Wendy,guardandolo da seduta. “No,ti sto chiedendo se sei realmente pronta.” Commentò,sedendosi accanto a lei. “Nessuno di noi era realmente pronto a tutto questo,eppure siamo qui.” Disse la ragazza decisa. “Voglio tenerlo.”
***
Derek fu abbastanza contrariato per la notizia e cercò di non pensarci distraendosi nel trovare ancora l’Alfa. Lo cercava per una buona ragione: sapeva che era la bestia che aveva ucciso sua sorella Laura,che l’aveva fatta a pezzi quella notte e doveva vendicarsi. Dopo una corsa nella foresta per smaltire il nervoso, era saltato dentro camera di Stiles e aspettò che tornasse da scuola. Si guardò attorno e toccò ogni cosa toccata da lui: il suo computer, i suoi giochi e persino le sue lenzuola che odorava di quel odore che gli faceva impazzire i sensi. Poi,si rallegrò a sentire la sua vocina salire le scale ed aprire la porta e rise quando il ragazzo sobbalzò alla sua presenza.
“Devi smetterla di apparire così, mi fai fermare il cuore ogni volta.” Commentò il ragazzo,chiudendo a chiave la porta. “Che cosa c’è?” Il Beta si lasciò andare sulla poltrona appena annusata. “Scott mi ha detto che ad Allison era arrivato uno strano messaggio quella sera. Qualcuno che non era lui, glielo ha mandato e noi dobbiamo scoprire chi è stato.” Spiegò poi. Stiles lo guardò strano. “Io non ne sono capace.” “Beh,trova qualcuno che lo sa fare.” Commento l’altro,alzando le sopracciglia. In quei casi Derek lo faceva innervosire: gli dava ordini e lo trattava male,come se fosse un essere inferiore. “Forse so chi può aiutarci.” Sospirò poi,prendendo il telefono. Il viso di Derek si fece dispiaciuto e gli afferrò la mano d’istinto. “Se non vuoi,non farlo.” Gli sussurrò incrociando i suoi occhi castani. “Voglio farlo.” Annuì il ragazzo,prima di accorgersi che le loro mani erano venute in contatto. Non appena entrambi se ne accorsero,mollarono la presa e Stiles compose il numero di Danny.
***
Wendy era rimasta a scuola per delle ripetizioni e nella sua classe c’era Jackson. Presto le arrivò un bigliettino. Ho visto il tuo Derek Hale. Dobbiamo parlarne. La ragazza fu abbastanza nervosa da quelle parole e lo aspettò al suo armadietto per parlare. Jackson arrivò con un sorriso compiaciuto. “Togliti quel sorrisino dalla bocca,aspettarti al tuo armadietto non mi piace affatto.” Commentò lei,prima che l’altro la spingesse contro l’oggetto. “So cosa siete Mccall.” Disse a denti stretti e poi sorrise vedendo la ragazza nervosa. “Voglio esserlo anche io e tu mi procurerai quello che mi serve,altrimenti lo dirò a tutti.” Le sussurrò all’orecchio. Detto questo,il ragazzo si allontanò soddisfatto del proprio lavoro e sapeva che presto avrebbe avuto la forza necessaria per stare al passo con Scott.
***
Stiles e Derek avevano scoperto che il messaggio era arrivato da un PC dell’ospedale e i due si erano diretti proprio lì. “Dovrei essere ad una partita di LaCrosse adesso,sai?” gli disse il ragazzo sospirando,mentre si toglieva la cinta ,pronto ad uscire dalla Jeep. “Sta zitto e va. Chiedi di Jennifer, è l’infermiera di mio zio.” Gli spiegò. Non appena Stiles fu entrato,lo chiamò al cellulare dicendogli che non c’era alcuna infermiera,così entrò nella stanza,ma era vuota. Fin che una donna vestita di rosa non apparve improvvisamente. “Mi dispiace,ma Peter non può ricevere visite.” Le disse la donna,mentre Derek aveva sentito tutto dal telefono. “Stiles,vattene di lì! E’ lui! E’ l’Alfa!” gli gridò il mannaro. Infatti,non appena si voltò,Peter era dritto davanti a lui con un sorriso tutt’altro che confortante. “Tu dovresti essere Stiles.”
 

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Capitolo 16
*** Il Ballo. ***


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L’infermiera avanzò verso il ragazzo con un’arma in mano,ma fu bloccata da Derek Hale che le diede un pugno in viso. Iniziò a combattere contro il proprio zio che ammise di aver ucciso sua nipote per aver potere necessario da essere un Alfa completo.
***
Wendy era venuta a tifare Stiles e Scott,ma di Stiles nessuna traccia per tutto l’inizio della partita. Allora decise di alzarsi e andare a controllare per i corridoio bui. Ma appena voltò l’angolo, si trovò davanti un Peter Hale non più tanto malato. La salutò con una mano e allora la ragazza capì tutto. “Sei tu.” Esclamò a bassa voce e socchiudendo gli occhi.
Peter fece di nuovo quel suo solito sorrisino. “Tu devi essere Wendy.” Le disse poi.
La ragazza si allontanò poco da lui: gli faceva più paura in forma umana che ha quattro zampe. “Cos’hai in mente?” gli chiese. “Un branco.” Rispose secco egli, iniziando a girarle attorno. “Tu,io,Scott e Derek.” Spiegò infine.
***
Ciò che più la intimoriva di Peter, era il fatto che poteva fare del male alla creatura che pian piano cresceva nella pancia di Wendy. Le sembrava quasi strano guardarsi allo specchio di profilo pensando che presto sarebbe arrivato un piccolo Stiles o una piccola Wendy.
Fra tutti questi pensieri,c’era anche quello del ballo. Da una parte Lydia ed Allison fantasticavano sui loro compagni (Scott e Jackson) e dall’altra Wendy cercava da sola un vestito adatto a lei,che non mostrasse troppo la pancia. Infine optò per un vestito nero,abbastanza lungo e che non le dava problemi a camminare. Quando se lo provò allo specchio,dietro di lei apparve un Peter che la stava seguendo da un pò. “Il nero è perfetto con la tua carnagione.” Commentò a voce bassa. Wendy non le diede spago e continuò i suoi acquisti per il centro commerciale,dando ogni tanto un’occhiata a Stiles che combinava guai con i profumi. Peter non le avrebbe fatto del male,non ancora.
 

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Capitolo 17
*** Nuova Creatura. ***


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Derek sapeva che se Wendy non avrebbe accettato di stare nel branco con Peter, egli avrebbe scatenato la sua furia. Fare del male a Wendy,significava fare del male anche a Stiles che le stava vicino. Perché il ragazzo,dopotutto,era prima di tutto il suo migliore amico ed era suo compito proteggerla. Si era comprato uno smoking e con la Jeep aveva accompagnato Wendy alla palestra della scuola, dove si svolgeva il ballo. Assieme a loro, Lydia e Jackson che scesero da una macchina di lusso, vestiti, beh,di lusso. Jackson fulminò Stiles e Lydia fulminò Wendy,prima di entrare nella palestra abbellita apposta per l’evento. Wendy piazzò subito il sedere sulla sedia e si limitò a riempire la sua solita fame da mamma incinta ed intanto osservava come si comportasse Jackson: dato il fatto che sapeva tutto della sua vera natura. “Vieni a ballare?” le chiese Stiles. Wendy interruppe il contatto con Jackson e rispose. “No,grazie. Resto qui.” L’altro sospirò e si alzò con fare deciso. “Wendy Mccall, adesso alzi le tue bellissime chiappe e vieni a ballare con me.” Esclamò. Wendy sorrise al suo intervento e si alzò per andare a ballare con il suo fidanzato su una musica lenta. Si lasciò andare al dondolio del ragazzo e per un attimo perse di vista la coppietta. “Che c’è?” le sussurrò Stiles. “Devo andare a cercarlo.” Rispose Wendy sospirando appena e lasciò le mani del ragazzo.

***

Stiles si rimise la giacca ed uscì a prendere una boccata d’aria. Alzato lo sguardo,notò Derek Hale poggiato ad un albero che lo osservava come un cane bastonato. “Ehi.” Disse Stiles avvicinandosi. Derek si limitò a fare un piccolo sorriso ed ad aggiustargli la cravatta. “Stai bene?” gli domandò anche. Il suo sorriso se ne andò. “La vuole nel suo branco a tutti i costi e se lei non accetterà…La ucciderà.” Rispose il mannaro,che era appena riuscito a fuggire dall’Alfa. Stiles sgranò gli occhi e accorse subito a cercare Wendy: vide che le luci del campo di LaCrosse erano accese e notò che Wendy stava aiutando Lydia che era a terra sanguinante e svenuta. Il ragazzo cercò di correre più velocemente possibile verso di loro. “Wendy! Scappa!” urlò poi. Wendy,udendo la sua voce, si voltò per rispondergli,ma Peter le si avventò al collo ed iniziò a morderla, a sgraffiarla violentemente,come aveva fatto con Lydia.

I corpo svenuti a terra divennero due e il ragazzo si precipitò per cercare di proteggerle. “Ti prego, non farle del male.” Sussurrò Stiles,sapendo della sua situazione. Allora Peter,con la bocca insanguinata, udì un secondo cuore che batteva dentro la ragazza e fece un sorrisino. “Un bambino.” Mormorò flebile. Ma il sorriso scomparve subito. “Tu saprai sicuramente dove si trova Derek Hale.” Continuò con tono arrabbiato. Stiles deglutì la saliva e non seppe che rispondere, doveva proteggere le persone che amava e allora non disse niente. L’Alfa, furioso, lo prese con se: aveva in mente di trovare il nipote ed ucciderlo una volta per tutte.

***

Intanto, Jackson aveva trovato i due corpi insieme a Danny. Controllarono se respiravano ancora e poi chiamarono velocemente un ambulanza. Meliss Mccall controllò immediatamente la figlia, accompagnata dallo sceriffo. E fu in quel momento che Melissa sentì con le sue orecchie che battevano due cuori dentro di lei. “Che succede?” domandò lo sceriffo notando il suo sguardo. Melissa si tolse dalle orecchie l’attrezzo e fece un leggero sospiro. “E’ incinta.”

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Capitolo 18
*** Questioni di famiglia. ***


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Mentre Allison aveva scoperto che Scott era un lupo mannaro e Wendy si era ripresa,  Stiles era sotto il controllo Peter che doveva trovare Derek a tutti i costi. Si fece portare con la Jeep fino al parcheggio dell’ospedale, dove aveva la sua auto e depositato un computer. “Scott ha messo un GPS nel telefono di Derek dopo la cosa successa con Kate.” Gli disse Stiles, cercando di localizzarlo con quel pc. E una volta fatto, l’Alfa lo lasciò andare, così che potesse accorrere da Wendy e sapere della sua salute. Non appena vide il fidanzato, si alzò di scatto dal letto e lo abbracciò fortissimo. “Il bambino?” le chiese subito, preoccupato. Melissa uscì dalla stanza con il suo camice da infermiera. “Il bambino sta bene.” Confermò poi, guardando entrambi arrabbiati. “Te lo avrei detto, scusami mamma.” Mormorò l’altra,con sguardo triste. Melissa fece un sorriso di comprensione e lasciò correre. Infine Stiles condusse Wendy in un angolo. “Credo voglia uccidere Derek e se negherai di formare un branco con lui,lo farà anche con te.” Le sussurrò,ma Wendy lo fermò prima che potesse finire la frase. “Stiles,c’è una cura. Una cura per non essere più così: bisogna uccidere chi ti ha morso.”
***
I due si avventurarono nella foresta seguendo il segnale GPS di Derek. Si stavano avvicinando sempre di più alla sua vecchia casa,ma il segnale veniva da sotto terra. “Da qui posso proseguire da sola.” Disse Wendy, fermandosi in un punto e notando che si faceva sempre più buio. Ma la ragazza aveva una domanda nella testa e anche se non era proprio il momento adatto,parlò. “Posso farti una domanda?” balbettò. Stiles annuì e le prese le mani notando la sua preoccupazione. “A te interessa Derek?” domandò poi. L’umano non sapeva cosa rispondere,doveva mentirle o dirle la verità? “I-io non posso negare il fatto che ci sia un’attrazione fisica..” rispose,diventando nervoso e rosso in viso. Wendy si portò le mani alla bocca,sconvolta. “Oh Mio Dio..” commentò a voce bassa e poi corse via. Stiles non si rese conto di quello che aveva detto e cercò più di pensare a come aiutarla ad uccidere Peter.
 
Wendy continuava a seguire il segnale e come pensava,raggiunse il sotterraneo della casa di Derek. Camminò verso un corridoio,sovrastata fra i mille pensieri: la nausea, la cosa che gli aveva detto Stiles e il fatto che Derek potesse trovarsi in pericolo. Aprì,infine,una porta scorrevole e dietro di essa,il mannaro era stato legato e collegato ad una macchina che lanciava scosse elettriche. “Mi hai trovato finalmente!” esclamò,contento di vedere qualcuno che non era suo nemico. Wendy alzò un sopracciglio: “Mi aspettavi? .. chi è stato?” gli chiese. “Kate, ed Allison insieme a lei. Ha scoperto di Scott ed è arrabbiata.” Spiegò. “Voi adolescenti.” Sbuffò poi. L’altra lo guardò male e fu indecisa se liberarlo o no. Infatti il mannaro la guardò stranito. “Che aspetti a liberarmi?” le domandò. “Ho notato che gli adolescenti ti piacciono molto,invece.” Disse Wendy,mentre lo liberava. Il cuore dell’altro iniziò ad accelerare. “Che intendi dire?” balbettò in domanda. Wendy gli tirò la canotta trovata a terra. “Siete due stronzi,entrambi. Mi fate schifo.” Commentò con una smorfia di disgusto e poi uscì fuori. Derek tentò di spiegare,ma improvvisamente una freccia accecante li colpì entrambi. Si trattava di una freccia degli Argent, lanciata da Allison stessa. Una Allison arrabbiata e confusa,che voleva seguire solo i consigli della zia,ovvero quella di sterminare i licantropi una volta per tutte.
 

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Capitolo 19
*** Alfa. ***


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Derek tentò di proteggere Wendy dalle luci abbaglianti delle frecce,quando intervennero anche Scott e Peter,comparso dal nulla. Il fratello maggiore era sorpreso che Allison stesse facendo una cosa del genere alla sua famiglia,ma dopotutto le aveva mentito per tutto questo tempo e aveva il diritto di essere arrabbiata. Scott si trasformò davanti a lei e così Derek e Wendy. La ragazza mora potette vedere la loro vera forma: ovvero le orecchie un po’ a punta, i peli dove non dovevano esserci e due paia di mani piene di artigli. Peter,intanto, aveva tirato fuori quest’ultimi e li aveva puntati alla gola di Kate Argent. Scott,nonostante tutto, allontanò Allison dai due per paura che l’Alfa potesse farle del male. “Finalmente, la vendetta può iniziare.” Sputò Peter fra i denti,prima di affondare le unghie nella gola della bionda ed ucciderla. In quel momento, Allison si accorse di quello che aveva fatto e lasciò l’arco con le frecce per scusarsi con Scott. Ma non era finita,perché l’Alfa aveva intenzione di uccidere proprio tutti e magari rimanere lui solo: in pochi secondi si tramutò in un orrenda bestia, alta quasi due metri,un folto pelo con artigli taglienti. Corse verso Wendy che cadde a terra durante l’inseguimento: se lo ritrovò sopra e in fu quello l’unico momento in cui aveva paura di lui. Aveva paura di morire e di uccidere anche il feto dentro di se. Ma non fu detta l’ultima,perché da una Porche a destra di lei, apparve Jackson che tirò verso il mostro una fiala della scuola di Becon Hills (la famosa bomba di Lydia.). Presto il braccio destro della creatura iniziò a bruciare. “Ehi,sono qui!” esclamò Stiles, alla loro sinistra e che a sua volta lanciò un’altra fiala,così che l’Alfa potesse cadere a terra ustionato. Wendy si lasciò trascinare da Jackson lontano da lui,che pian piano,riprese la sua forma umana.

***

Ormai stremato e mezzo morto, Peter non poteva fare niente. Allora Wendy si alzò e sfoderò gli artigli guardando il fratello. Se lo faceva,se lo uccideva sarebbe diventata lei quello che era lui: ma non un Alfa così cattivo,la sua saggezza,la sua bontà e la sua bellezza sarebbero stati d’esempio a qualsiasi altro licantropo. “Fallo.” Esclamò Scott,annuendo convinto. La ragazza deglutì quasi nervosa e posò gli occhi sul corpo che emanava fumo di Peter. “Non potresti mai farlo. Tu hai paura di tutto.” Le disse,balbettando con le sue ultime forze. Gli occhi di Wendy si illuminarono di un blu notte che nemmeno lei si spiegò. “Ti sbagli.” Esclamò l’altra a bassa voce,prima di trafiggergli la gola ed ucciderlo. Immediatamente dentro di se sentì una nuova forza,che non si poteva spiegare e la faceva sentire quasi rinata. I suoi occhi divennero da azzurro ad un rosso sangue. “Sono io l’Alfa adesso.”

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Capitolo 20
*** Il Bambino. ***


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Mesi dopo.
 
La pancia di Wendy cresceva settimana dopo settimana e un po’ tutti ormai avevano capito che non si trattava di un bambino umano. Stiles aveva fatto delle ricerche su Internet come era suo solito fare,ma non aveva trovato niente di utile. Mentre Jackson,aveva appena lasciato Lydia e si stava impegnando per far stare bene Wendy. Qualcosa l’attirava sempre da lei. “Sei venuto per farmi da guardia del corpo?” gli chiese Wendy,andandogli ad aprire la porta con il pancione. “Sono venuto a vedere come stavi.” Rispose Jackson sorridendo con in mano una scatola di cioccolatini.
Anche Wendy lo notava abbastanza cambiato,ma quella che era cambiata di più era lei: anche con un bambino dentro la pancia si sentiva forte abbastanza da poter fare tutto da sola. “Jackson…Perché sei qui?” continuò a domandargli,questa volta più seria ed a bassa voce. Egli non seppe che rispondere, si limitò a far uscire dalla bocca parole senza senso. Infine serrò le labbra e posò una mano sulla guancia calda di lei. “Non lo so in realtà,qualcosa mi spinge da te. Sarà che dalla prima volta che ci siamo guardati negli occhi,tu mi hai fatto impazzire.” Le disse, mentre gli occhi azzurri diventavano lucidi. Wendy fu molto scioccata dalla sua spiegazione, non era rimasto sempre lo stesso Jackson: in qualche modo lei lo aveva cambiato al meglio. “Jake tu non capisci che immischiandoti in queste faccende sei in pericolo. Tutti intorno a me lo sono, mio figlio, mia madre,Stiles..Non riesco a proteggere tutti.” Continuò Wendy. A quel punto, solo quando ebbe sentito il nomignolo che gli aveva dato,le strinse le mani e poggiò la fronte sulla sua. “Se solo mi aiutassi a farne parte..” balbettò poi. Wendy lo guardò confusa, voleva qualcosa che avrebbe rimpianto per sempre. “Non puoi chiedermi di morderti, non sai cosa significa e quanto ti rovina la vita…!” esclamò Wendy. Jackson si mise le mani sul viso ed andò a sedersi sul divano. “Tu non capisci, io una vita non ce l’ho.” Sussurrò l’altro,in risposta. Alla ragazza faceva pena quella frase e forse lo avrebbe fatto,ma sicuramente non in quel momento. Sentì delle forti spinte allo stomaco e cominciò a gemere di dolore mentre bagnava il pavimento. Jackson si affrettò a chiamare l’ambulanza e a portare Wendy dalla mamma in ospedale.
***
Derek,quella sera, si stava occupando di seppellire il corpo di Peter sotto le tegole della vecchia casa,posto in cui non avrebbe mai più messo piede. Stiles sapeva di trovarlo lì e doveva parlare con lui di Wendy. Il mannaro si pulì dalla polvere e chiuse a chiave la porta,quando notò l’umano. I due si salutarono con un flebile ciao. “So che hai detto a Wendy di noi.” Disse Stiles per primo. L’altro fece un sorriso sarcastico: “Noi? Perché c’è un noi? Credi che qualche sguardo dolce, qualche contatto eccitante e qualche parolina smielata possano creare un ‘Noi.’ ?” gli chiese,con un tratto di rabbia nelle parole. “Cosa vuoi che faccia? Che molli tutto adesso per stare con te? Wendy,il bambino?!” domandò in risposta,gesticolando mentre Derek gli dava le spalle. “Lasciamo stare.” Scosse la testa il mannaro,stendendosi sull’erba per guardare le stelle. Stiles prese un bel respiro e si stese accanto a lui. “Tu mi piaci. Molto. Ti basta questo?” gli sussurrò poi,guardandolo. Derek scosse appena la testa,mantenendolo sul cielo. Stiles emise un leggero sospiro e si voltò di fianco verso di lui e affondò nei suoi occhi marroni,prima gli accarezzò la barba con le nocche e poi l’intera guancia. “Guardami, ti prego.” Mormorò ancora l’umano. A quel punto, Derek si voltò verso di lui e incrociò i suoi occhi. Poggiò la sua fronte sulla sua e quasi le loro labbra si incontrarono,ma il cellulare di Stiles squillò. I due sospirarono pesantemente e l’umano chiese scusa: era l’ospedale che lo stava avvertendo che suo figlio era nato.
***
Era una femmina: un accenno di capelli neri come la mamma e gli occhi azzurri. Wendy era felicissima di essere mamma e aveva attorno a se soltanto uomini. “Come vedi ci sono solo maschietti,quindi copriamoci.” Mormorò la neomamma,coprendo il corpicino della bimba e mettendola nella culla. “Hai deciso un nome?” le chiese Jackson mentre sorrideva alla bambina. “Si..Angelica.” rispose Wendy decisa,senza spegnere il sorriso. Tutti gli altri erano molto confusi sul fatto che fosse presente anche Jackson,ma nessuno disse niente.
Stiles era d’accordo con il nome e consigliò a tutti di lasciar riposare le due donne. Derek fu l’ultimo ad uscire,così Wendy lo chiamò per nome. “Una normale gravidanza sarebbe durata nove mesi. So che c’è qualcosa di strano.” Gli disse. Il mannaro chiuse la porta per non farsi sentire. “Il feto è stato creato quando eri già un licantropo. Quindi, Angelica potrebbe esser nata licantropo o mezzo umano e mezzo licantropo. Un mezzosangue.” Spiegò il mannaro. Wendy era preoccupata di questo fatto perché voleva dire che anche sua figlia avrebbe affrontato le pene che la ragazza aveva affrontato fino a quel momento.: poiché la bambina sorrideva e si muoveva nella culla con gli occhi illuminati d’oro.
 
Eccoci giunti all’ultimo capitolo di questa storia, spero vi sia piaciuta! Ma non preoccupatevi perché come ricorderete tutti ci sono altre stagioni di Teen Wolf e perciò altre storie da leggere! Spero che chi ha seguito questa fan fiction,continui a seguire anche le altre. Grazie a tutti! <3
-Belieber_G.
 

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