On the road

di Angy_Sunny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era una calda giornata di fine agosto quando alla porta di Laney Penn- che ormai aveva compiuto quindici anni da un bel pezzo- si presentò una ragazza a lei molto familiare.
Lunghi capelli rossi, pelle candida, occhi verdi inquieti, guanti in pelle…Non c’era alcun dubbio: era sua cugina Alicia.
Senza dire nemmeno una parola, si abbracciarono.
Da quanto tempo non si vedevano?
Due, forse tre anni?
In ogni caso, a nessuno interessava perché in quel momento l’unica cosa importante era prolungare quell’abbraccio il più possibile.
Ben presto però, i 30 gradi che il termometro segnava si fecero sentire e le due furono costrette a staccarsi.
-Cosa ci fai qui?- fu la prima cosa che chiese Laney, ancora incredula.
Sua cugina era una delle persone più importanti nella sua vita.
Nonostante non si vedessero spesso, erano affiatate come due sorelle.
Alicia le era sempre stata vicino, in tutti i momenti belli e brutti che avevano costellato la sua vita.
Era il suo modello, il suo idolo.
Era stata lei a trasmettergli la passione per la musica e a insegnarle a suonare il basso.
Sua cugina era più grande di ben tre anni (che fra adolescenti può essere una distanza insormontabile), ma con lei si comportava come se avesse a che fare con una coetanea.
Alicia era, in poche parole, una persona meravigliosa.
-Sono venuta a trovarti, cuginetta!- rispose con un sorriso luminoso.
Le due entrarono in casa e si sistemarono sul divano.
-Allora, come te la passi? Ho sentito parlare molto della tua band ultimamente- disse la più grande, mentre le scorrevano davanti agli occhi tutti i momenti passati in quella casa.
-Sì, ce la caviamo bene-
-E invece con Co…Colin? No, aspetta…Va beh, quello con i capelli blu- iniziò Alicia cercando di ricordare il nome che aveva visto tante volte fra i blog.
-Corey?- chiese Laney, temendo dove volesse arrivare.
-Sì! Insomma…tu e lui…-
La bassista avvampò e, cercando di non dare a vedere il suo imbarazzo, borbottò un “non c’è niente fra me e lui, è solo un amico”.
Ma agli occhi della diciottenne , che avevano spesso indagato nel cuore della cugina,  non sfuggiva nulla.
-Andiamo! Si vede lontano un miglio che è pazzo di te- sorrise maliziosa.
-Ma cosa dici!- replicò incerta l’altra.
-Vuoi dire che non ti piace nemmeno un pochino?- Alicia si avvicinò sempre di più alla rossa, ghignante.
In tutta risposta, lei sbuffò e questo significava che le dava ragione, anche se indirettamente.
-Lo sapevo!- esclamò lasciandosi poi andare ad una risata da pazzoide.
Laney, dopo qualche attimo di rabbia per essere stata “scoperta”, la imitò.
Il cellulare della quindicenne vibrò, segno che le era stato inviato un messaggio.
Sbloccò lo schermo e controllò: era Corey.

I gemelli sono malati, vieni almeno tu al garage?

Solitamente avrebbe scritto “okay” senza esitazione perché la band veniva prima di tutto, ma quel giorno quel primato vacillava a causa della sua ospite.
Non voleva rovinare quel ritrovo.
-Cosa è successo?- chiese notando la sua aria preoccupata.
-Niente, era Corey che mi diceva delle prove- rispose la rossa, quasi sussurrando.
-Posso venire anche io?- Alicia saltò in piedi, gli occhi le brillavano.
Aveva ben diciotto anni, ma dentro era ancora una bambina.
L’altra sorrise, le piaceva quel compromesso.
-Va bene, andiamo-
Si diressero verso la porta e uscirono, immergendosi in quell’ondata di sole cocente.
Laney s’incamminò sulla strada che aveva percorso ormai milioni di volte, felice che adesso ci fosse sua cugina con cui condividerla.


Quando entrarono nel polveroso garage dalla porta aperta, sembrava deserto.
-Corey?- lo chiamò Laney, stranita da quel silenzio.
Il blu spuntò dalla porta che dava sulla cucina con una tazza di cereali in mano.
-Dove eri finito? Mi hai fatto preoccupare- gli disse la rossa fingendosi arrabbiata.
-Scusa Pulce, ma avevo fame- le sorrise, poi notò la ragazza che era rimasta sulla soglia della porta.
-Lei chi è?- sussurrò all’orecchio dell’amica.
-Oh, è mia cugina. Vieni che te la presento- lo trascinò fino alla serranda.
-Corey, lei è mia cugina Alicia, Alicia, lui è il mio amico Corey- li presentò calcando sulla parola “amico”.
Sperava solo che la cugina non fiatasse sull’argomento “cotta”.
Superati i convenevoli, i tre si andarono a sedere sul bordo del palco.
-Quindi non sei di qui- disse Corey alla nuova arrivata.
-No, abito a Orlando, in Florida- rispose lei guardando gli strumenti lì intorno.
-Wow, un bel viaggio fin qui!-
-Sì,lo so, ma per la mia cuginetta questo ed altro- Alicia scompiglio i corti capelli di Laney.
Il blu sorrise: gli sarebbe piaciuto avere un parente così.
-E poi ci tenevo che ci fosse per festeggiare il mio diciottesimo compleanno- continuò.
Laney la guardò con un sopracciglio alzato: si era quasi dimenticata che, ufficialmente, non era ancora maggiorenne.
-Quando compi gli anni?- gli chiese il ragazzo sgranocchiando l’ultimo boccone di cereali al cioccolato.
-Fra cinque giorni-
-Allora auguri! Farai uno di quei mega party da diciotto anni?- Corey già si immaginava una festa in piscina con la musica a palla e cocktail ovunque.
-No, non esattamente…Diciamo che sarà un po’ particolare- un sorriso si fece spazio sul volto di Alicia.
Ancora una volta, la bassista era confusa.
Forse era arrivato il momento di dare spiegazioni dettagliate.
-Lanes, ti ricordi di Derrick?- chiese, come se Corey non fosse presente.
-Sì, il batterista della tua ex-band-
-Avevi una band?- il blu sgranò gli occhi, improvvisamente interessato.
Le due ignorarono la sua domanda.
-Beh, sta male…Nel senso, da quando ci siamo separati credo sia caduto in una specie di depressione e io voglio, anzi devo, aiutarlo- alcune lacrime cominciarono a solcare le guance pallide della ragazza, incurante del fatto che uno sconosciuto stesse assistendo a quella scena.
-Sai, noi due compiamo gli anni nello stesso giorno e io voglio fargli una sorpresa- continuò, accennando un sorriso amaro.
Gli altri due rimasero in silenzio mentre quegli occhi verdi li scrutavano.
-Ho bisogno di voi però-
-Cosa?- chiesero all’unisono Corey e Laney.
-Sì, avete capito bene. I miei non sanno che sono qui, sono scappata. Loro non avrebbero mai compreso, non mi avrebbero mai lasciato andare. Hanno sempre odiato la band e Darrick e i miei amici. Avevo bisogno di qualcuno di cui fidarmi e tu, Lanes, sei perfetta per questo ruolo!- il suo sguardo si spostò sul blu.
-Anche tu Corey, ora che ho capito chi sei so di potermi fidare-
Il silenzio calò nel garage.
-Cosa dovremmo fare, di preciso?- chiese il ragazzo con voce sommessa.
-Venire con me fino a Toronto (N.d.A. I produttori sono canadesi, quindi mi piace pensare che anche Peaceville sia in Canada)-
-Cosa? Alicia, sono 1200 kilometri!- esclamò Laney, che ancora non credeva a quel piano assurdo.
-Lo so. Ecco perché ve lo sto chiedendo. Ho bisogno di aiuto e voi siete le uniche persone a cui posso rivolgermi- la ragazza era disperata, ormai piangeva a dirotto.
I due musicisti non erano ancora convinti.
Insomma, si stavano mettendo in grossi guai.
Ma era pur sempre un’amica e gli amici non si abbandonano mai.
-Okay- sentenziò Laney.
Alicia s’illuminò e, ripetendo un’infinità di volte “grazie” (quasi fosse una cantilena), li abbracciò.
-Quando si parte?- chiese Corey, di nuovo energico.
La rossa lo guardò come se avesse appena fatto la domanda più stupida del mondo.
-Adesso-


 



 
 
Angolo Angy
Io sono un’idiota colossale.
Insomma, ho ben due raccolte e una long da mandare avanti, più un’altra long in un altro fandom e, ovviamente, cosa faccio?
Pubblico un’altra long.
P, insultami pure.
P: No, non c’è gusto se mi dai il permesso.
Guarda, meglio se ti ignoro.
Comunque, ormai è fatta, quindi posso solo sperare che almeno non sia venuta fuori una schifezza totale.
Adesso devo andare a scrivere il nono capitolo della Guida.
Lasciate una recensione per farmi sapere che ne pensate.
Ciao ^^
Angy

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


-Quindi, ricapitolando, tu sei arrivata qui nascosta nel camper di due turisti e sei venuta a cercarmi perché hai bisogno di aiuto per raggiungere Derrick a Toronto?- dopo aver ascoltato l’intero racconto di Alicia, Laney sentiva uno strano peso sulla stomaco.
Era combattuta fra l’istinto di aiutare la cugina e il buon senso di non immischiarsi nei guai altrui.
Insomma, il piano prevedeva rubare la macchina di suo padre e guidare per 1200 kilometri senza soldi (a parte quei pochi spiccioli che avevano in tasca) e documenti mentre, in Florida, i suoi zii si stavano sicuramente disperando per la fuga della figlia.
Era rischioso, ma in fondo poteva funzionare.
Andiamo, per una volta buttati senza stare troppo a pensare.
L’imprudente vocina nella sua testa, unita alle suppliche della cugina, riuscirono a farla cedere totalmente.
Corey invece non si sentiva troppo turbato: aveva sempre amato le avventure, anche se la situazione era davvero estrema.
I ragazzi erano seduti sul marciapiede di fronte casa Riffin a farsi bruciare dal sole.
Tutti e tre pensavano che quello sarebbe stato uno di quei giorni che avrebbero ricordato per sempre.
-Qual è il prossimo passo?- chiese Corey, girandosi verso Alicia.
-La macchina- la rossa lanciò un’occhiata verso Laney, che si alzò e si diresse verso casa sua.
Gli altri due sorrisero, felici di quella collaborazione, e la seguirono.

Quella mattina il Signor Penn era andato a sbrigare un paio di commissioni e aveva, per fortuna, lasciato l’auto nel garage di casa.
Le chiavi si trovavano, come sempre, nel cestino di vimini sul tavolino vicino alla porta d’ingresso.
Laney le prese, poi andò in cucina e riempì una borsa di tela con bevande energetiche e tramezzini.
Fece per afferrare anche il suo cellulare, ma Alicia la bloccò.
-No, meglio non essere rintracciabili-
Aveva ragione.
La rossa ficcò il suo smartphone fra i cuscini del divano e raggiunse l’ingresso.
Fece un respiro profondo, poi chiuse la porta di casa dietro di sé.
Non si poteva più tornare indietro.
Corey, Laney e Alicia entrarono in garage e, stando sempre attenti che nessun vicino ficcanaso li vedesse, salirono in macchina.
-C’è solo un piccolo dettaglio- la ragazza più grande sorrise nervosamente.
-E cioè?- chiese la cugina preoccupata.
-Io non ho idea di come si guidi un’auto-
Laney rimase di sasso, mentre sentiva la rabbia bollire dentro di sé.
-E come credevi che avremmo fatto?!- urlò, in preda alla furia.
-Non so…Speravo che uno di voi due sapesse…- Alicia non finì la frase che s’intromise Corey.
-Io so guidare- affermò convinto.
Le due ragazze lo fissarono sorprese e sollevate allo stesso tempo.
-Ma non hai ancora la patente-osservò la bassista, ma ormai era già stato deciso tutto.
Perfetto, adesso stiamo andando di nascosto a Toronto con un’auto rubata guidata da uno senza la patente.
Alicia e Corey si scambiarono di posto.
Pochi minuti dopo, partirono.
Iniziava il viaggio della loro vita.
 
 
 



 
 
Angolo Angy
Salve a tutti ^^
So che avrei dovuto aggiornare con il decimo capitolo della Guida, ma non mi sentivo molto ispirata e piuttosto che scrivere una schifezza, ho deciso di pubblicare un altro capitolo di questa long.
Spero che sia almeno accettabile c:
Per quanto riguarda i miei “lavori in corso”, ecco a voi qualche notizia:
1) Il terzo capitolo di “The Peaceville High school” deve essere solo messo giù sul pc, perché le idee ci sono. Dovrebbe arrivare a breve.
2) Per la raccolta “Sweet moments of a strange couple”, ho deciso di sospenderla momentaneamente finché non avrò chiuso totalmente con la Guida.
Abbiate pazienza, questo è il massimo che posso fare T.T
Ora vado a scrivere il terzo capitolo della long horror, così forse riesco a pubblicarlo oggi
Ciao ^^
Angy

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-COREY ATTENTO!-
Il ragazzo schivò all’ultimo momento un camion che andava nella direzione opposta alla loro.
Le due cugine erano incollate ai sedili dell’auto con un’espressione di puro terrore sul volto e pregavano di arrivare sane e salve fino alla meta.
-Meno male che sapevi guidare- commentò Alicia, sarcastica.
-Io ho detto che so come guidare un’auto, non che sono bravo a farlo- rispose il blu.
Laney e Alicia si scambiarono uno sguardo allarmato.
-Che ne dite se mettiamo un po’ di musica?- cercò di sdrammatizzare la bassista.
-Oh, sì! Aspettate un secondo- la più grande frugò nel suo zaino in stile hippy e tirò fuori un cd.
Laney lo prese e lesse la frase scritta con il pennarello indelebile sulla superficie del disco.

Alla mia topina

La rossa non poté fare a meno di ridacchiare.
-Topina?- rise rivolgendosi alla cugina.
Questa la guardò indifferente, per nulla infastidita dalla reazione di Laney.
-Sì, me lo aveva regalato Derrick poco prima che partisse, dopo la rottura della band- sorrise, come se stesse ripercorrendo un ricordo.
-Mi chiamava sempre così, nonostante odiassi quel nomignolo-
La quindicenne pensò che quei due sarebbero stati una coppia perfetta insieme.
Chissà se anche lei e Corey un giorno avrebbero potuto parlare l’una dell’altro in quel modo.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri e inserì il cd nella fessura dello stereo.
Passò qualche secondo, poi partì la prima canzone.

Hey there Delilah 
What's it like in New York City? 
I'm a thousand miles away 
But girl, tonight you look so pretty 
Yes you do 
Times Square can't shine as bright as you 
I swear it's true 

Hey there Delilah 
Don't you worry about the distance 
I'm right there if you get lonely 
Give this song another listen 
Close your eyes 
Listen to my voice, it's my disguise 
I'm by your side 

Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
What you do to me 

Hey there Delilah 
I know times are getting hard 
But just believe me, girl 
Someday I'll pay the bills with this guitar 
We'll have it good 
We'll have the life we knew we would 
My word is good 

Hey there Delilah 
I've got so much left to say 
If every simple song I wrote to you 
Would take your breath away 
I'd write it all 
Even more in love with me you'd fall 
We'd have it all 

Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 

A thousand miles seems pretty far 
But they've got planes and trains and cars 
I'd walk to you if I had no other way 
Our friends would all make fun of us 
and we'll just laugh along because we know 
That none of them have felt this way 
Delilah I can promise you 
That by the time we get through 
The world will never ever be the same 
And you're to blame 

Hey there Delilah 
You be good and don't you miss me 
Two more years and you'll be done with school 
And I'll be making history like I do 
You'll know it's all because of you 
We can do whatever we want to 
Hey there Delilah here's to you 
This ones for you 

Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
What you do to me

 
I tre rimasero in silenzio per tutta la durata della canzone.
C’era così tanta profondità in quella calda voce che rimasero senza fiato.
-E’ Derrick?- chiese Laney, dopo una lunga pausa.
Alicia annuì.
-Scritte e cantate da lui-
-Wow- sospirò Corey, esterrefatto.
-Già- la ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto, ma si ridestò proprio nel momento in cui i suoi occhi verdi divennero lucidi.
Il suo sguardo umido si posò pigramente sulla strada che si estendeva davanti a loro per kilometri e kilometri.
-Oh, cazzo!- urlò, poco prima che il blu evitase un segnale stradale.
Laney, che si era presa uno spavento per l’ennesima volta, lanciò uno sguardo di fuoco verso il suo amico.
-Smettila di fare il cretino!- gli urlò tempestandogli la spalla di pugni.
-Ahia! Pulce, così mi fai male-
-Te lo meriti, mi hai fatto perdere dieci anni di vita-
-Sì, ho notato la tua espressione- rise Corey.
Laney lo guardò male una seconda volta, ma poi le scappò un sorriso.
Era così contagiosa la sua felicità.
Alicia, stesa comodamente sui sedili posteriori, divenne luminosa.
“Questi due sono perfetti insieme”
Intanto il lettore cd, che aveva un bel po’ di anni dietro le spalle, s’impallò.
I ragazzi decisero di comune accordo che sarebbero stati loro l’accompagnamento musicale del viaggio, finché lo stereo non fosse ripartito.
Sotto il caldo cocente di agosto, in fuga verso l’ignoto e sulle note dell’inno di Peaceville (che conosceva anche Alicia), i tre si sentirono a casa.
 

Intanto, in Florida…

Una donna raffinata dai capelli castano chiaro, in tallieur grigio e ventiquattrore, salì i pochi gradini che conducevano alla porta di casa sua, frugò nella borsa fino a trovare le chiavi e aprì.
Il piccolo ingresso venne inondato di luce, rivelando il tavolino, i vasi di fiori e la rampa di scale che portava al piano superiore.
-Alicia, sono a casa!- urlò alzando la testa verso il soffitto.
Richiuse la porta d’entrata e poggiò a terra la valigetta.
-Tesoro, ci sei?- nessuna risposta.
Margaret- così si chiamava la donna- assunse un’espressione corrucciata, formando delle piccole rughe sulla fronte.
Salì le scale e percorse il corridoio fino alla camera della figlia.
Bussò, ma ancora una volta niente.
Allora aprì e vide che in camera non c’era nessuno.
Pensò che forse era uscita senza avvertirla, succedeva spesso in fondo.
Controllò se avesse delle chiamate perse o se le avesse inviato dei messaggi.
Nulla.
Si diresse in cucina per vedere se ci fossero dei bigliettini attaccati sul frigo o sul microonde, ma ancora una volta non c’era nulla.
La chiamò, ma il cellulare era staccato.
Provò a chiamare anche il marito, pensando che magari Alicia fosse con lui.
L’uomo rispose che non aveva idea di dove fosse.
Margaret sbarrò gli occhi e si lasciò cadere su una sedia, il volto pallido e le mani intrecciate in grembo.
Sembrava molto più vecchia dei suoi quarantanove anni, sembrava che qualcuno le avesse tolto l’energia.
Sua figlia era sparita nel nulla.
 






 Angolo Angy
Eccomi con un nuovo capitolo ^^
Scusate se è un po’ corto, ma prometto che i prossimi saranno migliori c:
Abbiamo scoperto che Corey non è esattamente un’autista incredibile, anzi…
Comunque la canzone è Hey there Delilah dei Plain White T’s
Ascoltatela, perché è molto bella :)
Adesso devo andare
Alla prossima!
Angy
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Erano ormai ore che i tre ragazzi viaggiavano senza sosta lungo quella desolata statale e il sole che picchiava insistente, unito alla pessima guida di Corey, non rendeva di certo più rilassante l’atmosfera.
-Ragazzi, io propongo una pausa- disse Laney laconica.
-Concordo, un’altra frenata e vomito-
-Andiamo, non me la cavo così male…- Il blu fece appena in tempo a finire la frase che dovette sterzare bruscamente per evitare l’ennesimo pericolo di morte.
Laney e Alicia lo guardarono con sguardo assassino.
-Ehm, dicevi?- chiese la bassista.
Corey tirò fuori uno dei suoi sorrisetti irresistibili, facendola arrossire di botto.
-Va bene, avevi ragione Pulce, sono impedito-
-Oh, ehm…grazie Core-
-Quando avete finito di fare i piccioncini, io avrei bisogno di un bagno- li interruppe Alicia.
I due distolsero all’istante lo sguardo l’uno dall’altra e ripresero a fissare la strada.
“Che disagio! Speriamo che non si sia accorto di nulla”
“Che figura! Ora penserà che sono un cretino…Beh, come se non lo pensasse già da prima”

Pochi chilometri più avanti il ragazzo parcheggiò l’automobile nello spiazzo di una stazione di servizio dall’aria vecchia e scadente.
Alicia posò riluttante una mano sul pomello arrugginito della porta e spinse, rilevando l’interno del locale.
Din-din
Il suono un po’ storpiato del campanello accompagnò la loro entrata.
Un uomo di mezza età dall’aria rozza e trascurata se ne stava dietro il bancone a leggere un quotidiano.
-Permesso?- provò a chiedere Laney, senza però ottenere alcuna risposta dal commesso.
La cugina invece non sprecò tempo in convenevoli e corse dritta alla toilette.
La bassista diede un’occhiata alla merce esposta, o almeno fece finta di farlo dato che in realtà stava solo evitando in qualsiasi modo lo sguardo dell’amico.
Era troppo imbarazzante come situazione.
Per rompere il ghiaccio, la rossa decise di prendere una tavoletta di cioccolato, anche se non aveva per nulla fame.
Si diresse alla cassa e posò lo snack sul bancone insieme a qualche dollaro, tutto ciò tenendo lo sguardo basso verso le unghie smaltate di nero.


POV Corey:

Okay, quel tipo la sta guardando troppo.
E’ da quando siamo entrati che non le stacca gli occhi di dosso, o meglio, che non stacca gli occhi dal suo fondoschiena.
Quanti schiaffi gli darei!
Aspetta, aspetta, aspetta…Stai calmo Corey, non essere impulsivo come sempre, magari è solo una tua impressione.
Adesso lei ha preso qualcosa da uno scaffale e si sta dirigendo alla cassa.
No, non farlo Lanes, non andare da quel pervertito!
Lui continua a guardarla sorridente come se stesse ammirando una statuina di porcellana, lei sembra non accorgersi di nulla.
Ad un certo punto si sente un telefono squillare e, da quanto posso capire dalla faccia scocciata dell’uomo, deve essere per lui.
Si alza dal suo sgabello, esce da dietro il bancone e, passando dietro Laney, coglie occasione per posarle una mano sul culo.
No, un attimo, che cosa?!
Come ha osato? Adesso gli faccio vedere io.


POV generale:

Il blu si diresse furioso verso il commesso, le mani strette in pugni che avrebbero probabilmente colpito a breve la faccia di qualcuno.
-Ehi, tu!-
L’uomo si girò con un espressione annoiata stampata in volto.
-Cosa vuoi?- rispose rudemente.
Il ragazzo lo spinse contro il muro scrostato del negozio e lo tenne saldamente fermo.
-Cosa hai appena fatto?-
-Lasciami andare subito!- urlò il commesso, ma fu vano.
-La vedi lei?- Corey indicò la rossa (che era abbastanza sorpresa di quella reazione).
-Lei è con me. E tu le hai appena toccato il sedere davanti ai miei occhi-
L’uomo sgranò gli occhi allarmato e cominciò a balbettare delle pseudo – spiegazioni.
Corey gli tirò un calcio negli stinchi  facendolo ululare di dolore, poi lo lasciò andare.
La rossa intanto era rimasta immobile con un’espressione da ebete sul viso.
Era davvero successo quello che aveva visto?
La sua cotta di sempre l’aveva davvero difesa?
-Stai bene?- la voce del blu la ridestò dai suoi sogni.
-Sì…- accennò un timido sorriso.
-Bene-
Calò l’ennesimo silenzio imbarazzante, interrotto solo dai deboli lamenti del commesso che giaceva ancora al suolo.
-Corey…Grazie- disse in un sussurro la bassista.
-E di cosa?-
-Di avermi difesa-
Il frontman arrossì di botto e cominciò a pensare a quanto fossero interessanti le assi del pavimento.
-Era un mio dovere, Pulce-
In quel momento Alicia uscì dal bagno, bloccandosi a pochi passi dalla porta, di fronte alla bizzarra situazione.
Guardò l’uomo a terra, poi i due ragazzi e infine il cioccolato posato sul bancone.
-Mi sono forse persa qualcosa?-
I tre risero ed uscirono dalla stazione di servizio per rimettersi in viaggio.

Appena Corey accese il motore, lo stereo ritornò magicamente a funzionare e la seconda canzone partì.

Do you wanna go to heaven tonight
Leave the evidence far behind
Say alright, alright
Do you wanna be my lover tonight
We can leave everybody else behind
Say alright, alright

Do you wanna see heaven tonight? 
Underneath those lights you will look so beautiful
Do you wanna see the stars before they fall?
See the stars before they fall

Do you wanna be my love tonight? 
And for all my life it could be so wonderful
Do you wanna see the stars before they fall?
See the stars before they fall

Maybe we should just run away
Never look back cause the world decay
Say alright, alright
Nothing matters ever since the day
You put din in my heart like a hand grenade
Say alright, alright

Do you wanna see heaven tonight? 
Underneath those lights you will look so beautiful
Do you wanna see the stars before they fall?
See the stars before they fall

Do you wanna be my love tonight? 
And for all my life it could be so wonderful
Do you wanna see the stars before they fall?
See the stars before they fall

(Ohh)
All I love being almost fearless
(Run)
Run until we disappear and 
Never let they come and get you
Never let them take my way 
Just run

Do you wanna see heaven tonight? 
Underneath those lights you will look so beautiful
Do you wanna see the stars before they fall?
See the stars before they fall

Do you wanna be my love tonight? 
And for all my life it could be so wonderful
Do you wanna see the stars before they fall?
See the stars before they fall

Before they fall (oooh) 
Before they fall (oooh) 
Before they fall (oooh) 

Do you wanna see the stars before they fall? (oooh)

Before they fall (oooh)
Before they fall (oooh)
Before they fall (oooh)

Do you wanna see the stars before they fall?



Quella volta Corey non riuscì a trattenere la domanda che lo tormentava dall’inizio di quella folle avventura.
-Alicia-
-Sì?- chiese lei con voce assente, probabilmente perché con la mente era persa chissà dove.
-Cosa è successo precisamente con Derrick?-
Gli occhi della rossa si inumidirono e una lacrima solitaria solcò la sua guance pallida.
-Forse ve lo spiegherò un giorno, ma non oggi- sentenziò freddamente.
Passarono alcuni attimi di angosciante silenzio.
-Cambiamo musica, per piacere?- chiese in un filo di voce la diciottenne.
Senza dire una parola, Laney estrasse il cd e lo riconsegnò alla legittima proprietaria.
-Okay, adesso che ne dite di un po’ di sano rock?- cercò di rallegrare la situazione il blu.
-Di quello potente?- chiese la bassista ridendo.
-Heavy metal, baby-
Il ragazzo collegò il proprio cellulare allo stereo della macchina e fece partire la canzone “Duality” degli Slipknot (*).

I push my fingers into my
eyes
it’s the only thing
that slowly stops the ache
If the pane goes on
I’m not gonna make it!


I pensieri negativi sfumarono a poco a poco fino a lasciar posto alla più totale follia, in puro stile Grojband.
In fondo tutto quello che stava accadendo era folle.
Eppure sembrava così…possibile.
 
 




Angolo Angy
Eccovi l’aggiornamento che vi ho promesso ^^
Sappiate che fino a mercoledì non potrò più pubblicare nulla, quindi questa sarà l’ultimo capitolo fino alla prossima settimana.
Mi sono impegnata per scrivere qualcosa di decente e spero che vi sia piaciuto almeno un po’ c:
La canzone del cd di Alicia è “Stars” dei Sixx. Am (che vi invito ad ascoltare ^^)
Per il resto non ho nulla da aggiungere…
Ringrazio tutti quelli che seguono le mie storie e chiunque abbia intenzione di recensire questo terzo capitolo ^-^
Vi lascio alla nota dell’asterisco.
Baci ^^
Angy


(*): Ho scelto gli Slipknot non solo perché li adoro (fan girl-mode:on), ma anche perché ho trovato un paio di analogie interessanti con Grojband…
Per prima cosa, la scritta della sigla iniziale “Grojband” scritta con lo spray rosso è identica a quella degli Slipknot.
Seconda cosa, sia il frontman degli Slip (figo assurdo) che quello di Grojband (figo assurdo #2) si chiama Corey.
Coincidenze? Io credo di no.
Muahahahahahah
Okay, forse sono solo paranoie, ma ci tenevo a focalizzare su questo punto c:
VIVA LA FOLLIA!


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


I tre avventurieri si addormentarono quando era già notte fonda, con la carrozzeria dell’auto come soffitto, che li divideva da un cielo senza stelle.
Corey e Laney ronfavano, avvinghiati l’uno alla’altra e con un vago sorriso sul volto.
Alicia invece non riusciva a chiudere occhio, come sempre d’altronde.
Aprì un po’ il finestrino, facendo entrare l’aria umida e fresca, e si sporse fuori.
Il suo sguardo vagò fra l’oscurità, interrotta solo dal debole e lontano alone della luna e da qualche ronzante lampione sulla strada, come se cercasse qualcosa a cui aggrapparsi per sfuggire agli incubi.
La ragazza chiuse gli occhi e, cullata dall’aria dolce che le accarezzava le guance, lasciò finalmente ritornare la sua mente a quei felici ricordi che la facevano ancora sorridere, se ci pensava.
Era in prima superiore, quando lo vide per la prima volta.
Lei era ancora una ragazzina, ma già disponeva del suo animo frizzante e della sua folle allegria, nonostante fossero doti velate da un sottile strato di insicurezza.
Ricordava tutto di quell’istante.
Se stessa, con una corta gonna in pelle e una camicetta a motivi astratti, che percorreva di fretta il corridoio nel tentativo di arrivare in orario alla lezione di inglese.
I boccoli rossi le coprivano in parte la visuale, quindi fu forse per questo che non vide il ragazzo che stava camminando in direzione opposta.
E alla fine si rivelò un bene, quel piccolo scontro.
-Scusami…- borbottò imbarazzata.
Lui rise e le disse che non importava.
Il suo tono gentile, il suo sorriso o forse la brillantezza di quegli occhi scuri…Alicia non sapeva bene cosa ci fosse di tanto speciale in quel tipo.
L’unica cosa di cui era certa era che le aveva lasciato il segno.
Le settimane successive furono un susseguirsi di sguardi e “casuali” incontri nei cambi d’ora., tutto questo finché il ragazzo non si decise a fare il primo passo.
Era una giornata di inizio novembre e la ragazza forse non aveva considerato che delle calze e una felpa leggera non l’avrebbero tenuta abbastanza al caldo, quindi si ritrovò ad aspettare il suo pullman nello spiazzo deserto sul retro della scuola, tremante.
-Ehi- a quanto pare però, non era così sola.
Si girò e vide quel ragazzo- che probabilmente faceva già quinta- con il suo solito ghigno smagliante.
Rispose al saluto con un timido cenno della mano, senza riuscire a smettere di tremare.
-Ma stai congelando- il volto di lui si accigliò in una smorfia preoccupata, ma non diede il tempo all’altra di replicare che si era già sfilato la giacca, per poi posarla sulle spalle di Alicia.
Questa diventò rossa come i propri capelli, non si sarebbe mai aspettata un gesto del genere.
Rimasero lì a chiacchierare per un bel po’, dato che il bus era in ritardo, e scoprirono di avere un sacco di cose in comune e di pensarla allo stesso modo su parecchi argomenti.
In quel momento, tutto sembrava così perfetto e irripetibile.
Ciò che la rossa non sapeva ancora era che quell’incontro avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
Quel ragazzo si chiamava Derrick.
Alicia aprì di scatto gli occhi al suono di una melodia proveniente dal vecchio stereo.
Accidenti, era ancora inserito il cd!
Quella canzone le era maledettamente familiare, ma nonostante la malinconia che le suscitava, non voleva interromperla.
Era come se, premendo il tasto “pausa”, potesse spezzare un magico incantesimo, con letali conseguenze.
Quindi si limitò ad abbassare il volume per non svegliare Corey e Laney, pere poi farsi trasportare voce che amava.

Bury all your secrets in my skin
Come away with innocence and leave me with my sins
The air around me still feels like a cage
And love is just a camouflage for what resembles rage again

So if you love me let me go
And run away before I know
My heart is just too dark to care
I can't destroy what isn't there

Deliver me into my fate
If I'm alone I cannot hate
I don't deserve to have you
Ooh, my smile was taken long ago
If I can change I hope I never know

I still press your letters to my lips
And cherish them in parts of me that savor every kiss
I couldn't face a life without your light
But all of that was ripped apart when you refused to fight

So save your breath, I will not hear,
I think I made it very clear
You couldn't hate enough to love
Is that supposed to be enough?

I only wish you weren't my friend
Then I could hurt you in the end
I never claimed to be a saint
Ooh, my own was banished long ago
It took the death of hope to let you go

So break yourself against my stones
And spit your pity in my soul
You never needed any help
You sold me out to save yourself

And I won't listen to your shame
You ran away, you're all the same
Angels lie to keep control
Ooh, my love was punished long ago
If you still care don't ever let me know
If you still care don't ever let me know


Alicia ricordava ogni singolo momento.
E ogni ricordo era come una spina nel cuore.
Come la notte inghiottiva la Terra, il rimpianto la divorava.
La sua anima era ormai nera e l’unica luce di salvezza era alla fine di quel viaggio.


 








Angolo Angy
Sono tornata con questa long :D
Mi dispiace per il capitolo un po’ corto, ma prendetelo come un “distacco di riflessione”.
Ammetto che questa long sta diventando sempre più deprimente, ma in fondo è questa la sua essenza.
Spero solo che vi piaccia ^^
Se vi va, recensite!
Un abbraccio
Angy

P.S. La canzone è “Snuff” degli Slipknot. 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Corey e Laney si svegliarono abbracciati teneramente.
Quando il blu aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu proprio la bassista, ma gli ci volle comunque un po’ per capire la situazione.
-Lanes!- urlò svegliando sia la rossa che Alicia, che era riuscita a trovare il sonno solo dopo difficili ore di musica e cielo notturno.
La più grande lanciò uno sguardo assassino al ragazzo dal berretto arancione.
-Ops…- sussurrò lui, ridacchiando imbarazzato.
Intanto Laney era uscita dal suo torpore e si era subito staccata dal frontman.
-Oh, ehm…Corey- balbettò arrossendo.
Alicia ruotò gli occhi e sbuffò spazientita.
Nervosa come si era svegliata non aveva alcuna voglia di assistere a scene del genere.
-Dai, partiamo subito, prima che la temperatura aumenti- sbottò frettolosamente.
Gli altri due, che non sapevano nulla della sua notte insonne, si guardarono confusi, poi alzarono le spalle e si sistemarono ai loro posti.
Il blu infilò la chiave nel quadro e girò.
L’auto non partiva.
Riprovò, ma il motore non riusciva proprio ad andare.
-Cazzo!- esclamò Corey.
-Cosa?- chiese Laney dal suo posto dietro.
-Siamo a piedi-
-Ma porca troia!- Alicia aprì di scatto la portiera e uscì.
I musicisti la seguirono all’esterno, dove il sole già scaldava di più.
-Dove vai?- urlò la bassista.
-A cercare un qualsiasi posto che non sia quel catorcio-
Sì, aveva proprio la luna storta quel giorno…
Corey inchiodò lo sguardo sulla sua amica, un sopracciglio alzato a indicare che non capiva quel comportamento.
-Lascia perdere, è fatta così- rispose lei sospirando. –Adesso andiamo-
I ragazzi raccolsero le poche cose di valore che avevano in macchina (compreso il famoso cd) e seguirono Alicia.

Trovarono circa un chilometro dopo un locale dall’aria trasandata che mostrava l’insegna “Rock Paradise” scritta a caratteri cubitali con la vernice rossa ormai sbiadita.
L’interno non era migliore, sicuramente.
C’era un bancone di legno anni ’50 dietro cui erano disposte sulle mensole delle bottiglie di vari liquori; i tavoli erano scuri e circolari e sopra ognuno di essi vi era una statuetta di Elvis Presley; la parete di fronte all’ingresso era tappezzata di foto sgualcite raffigurante famose rock band; in fondo al locale, un vecchio palco ricoperto di polvere.
-Posso aiutarvi?- una signora con la faccia piena di rughe e l’aria annoiata sbucò dal nulla, armata di taccuino e matita.
In perfetto tempismo, lo stomaco di Corey iniziò a gorgogliare.
-Ehm, sì. Vorrei dei pancake-
Le due Penn lo guardarono storto, ma alla fine decisero che fare una colazione decente non avrebbe certo fatto loro del male.
Mentre i tre erano seduti ad un tavolo in attesa del loro cibo, qualcuno entrò nel locale.
Il trio si girò in contemporanea e videro due ragazzi dall’aria vagamente familiare.
Uno di loro era alto, aveva lunghi capelli scuri che portava legati in una coda di cavallo disordinata e aveva un piercing al naso.
L’altro invece era biondo, con i capelli lunghi che gli arrivavano alle spalle- rigorosamente spettinati- e aveva le braccia coperte di tatuaggi.
Entrambi indossavano un giubbotto di pelle nera e degli occhiali da sole che nascondevano gli occhi.
-Ehi Grace, sei fantastica oggi- disse il moro all’indirizzo della cameriera.
-Smettila Rob, tanto la paghi la tua birra- rispose lei con un ghigno sulle labbra.
-Sei sempre la solita-
I due ragazzi presero posto al bancone e avvicinarono il posacenere, pronti ad accendersi una sigaretta nonostante il divieto di fumare.
Intanto il biondo non aveva smesso per un attimo di guardare il tavolo dei musicisti, con aria pensierosa.
-Io quello lo conosco- sentenziò Alicia dopo lunghi attimi di silenzio.
-Quei due sono Rob e Stephan dei “Tomorrow life”!- Laney aveva gli occhi colmi di eccitazione.
In fondo non capita mica tutti i giorni di incontrare il cantante e il batterista della propria band preferita.
Mentre la ragazza esplodeva interiormente di gioia, Stephan si era avvicinato a loro.
Con un gesto sicuro, si tolse gli occhiali rivelando un paio di occhi di un verde limpido.
-Io credo di averti già vista…- disse indicando la diciottenne dai capelli rossi.
Alicia rimase impassibile, si limitò ad alzare lo sguardo dalle sue frittelle (che Grace aveva appena servito).
-Sei Alicia? Quella che suonava con Derrick?- domandò il biondo.
Il batterista dietro di lui intanto sorseggiava il suo drink e ridacchiava sotto i baffi.
Alicia annuì in risposta, nonostante fosse un po’ infastidita da quella conversazione.
Rob si alzò dalla sua postazione, la sigaretta sull’angolo della bocca, e si mise accanto al suo amico.
-Questo bel bocconcino invece chi è?- accennò maliziosamente a Laney e per questo Corey si innervosì non poco.
-Lei è Laney, mia cugina minore- rispose prontamente la più grande, evitando così lo scoppio di una rissa.
-E lui è Corey Riffin- concluse le presentazione la bassista.
Il blu, con i pugni stretti, accennò ad un freddo saluto.
I due ragazzi in giubbotto sorrisero e si sedettero al tavolo.
-Alicia, questi due suonano?- a parlare stavolta fu Stephan , come se fosse solo con la sua interlocutrice.
La rossa sorrise complice, improvvisamente aveva ritrovato il buon umore.
-Lei basso, lui chitarra elettrica-
Stephan e Rob si lanciarono uno sguardo, poi il batterista si girò verso il bancone.
-Grace, da quanto non suona qualcuno qua?-
-Saranno dieci anni…- gracchiò la vecchia, che era intenta a pulire dei bicchieri.
-Allora rispolvera questo posto- il moro tornò al trio.
-Abbiamo un concerto stasera-
 




 
 
 
 
 
 
Angolo Angy
Ciao gente!
Ecco per voi un nuovo aggiornamento ^^
Spero che questo capitolo- creato durante una noiosa ora di scienze- vi sia piaciuto almeno un pochino c:
Se avete dubbi o qualcosa da criticare, fatelo senza esitazione ;)
Per quanto riguarda il resto delle storie, ho alcune news da darvi.
Io sarò in vacanza dal 23 dicembre al 3 gennaio (se nulla cambia), quindi lo speciale di Natale verrà pubblicato il 22 pomeriggio.
Probabilmente non riuscirò a pubblicare un altro capitolo di questa long oppure di The Peaceville High School, ma vi prometto che durante il mio periodo di riposo scriverò a più non posso.
Quindi ritornerò a gennaio con i capitoli pronti, così concluderò le mie storie in corso e avrò più spazio per scriverne di nuove ^:^
Bene, detto questo…
Alla prossima (e recensite)!
Angy

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Alicia: voce
Laney: basso
Corey: chitarra
Rob: batteria
Stephen: chitarra e voce
 
Questa era la formazione ufficiale della serata.
Era ormai tutto pronto per il grande evento che avrebbe riportato il “Rock Paradise” ai suoi anni d’oro.
Gli strumenti- recuperati dallo scantinato del locale- erano stati puliti e ben accordati, il palco era stato allestito con le varie luci e Grace aveva indossato il suo vestito migliore.
I ragazzi erano riuniti attorno al tavolino e discutevano del grande problema che avrebbe potuto mandare tutto a monte: il testo.
-Quindi cosa suoneremo?- chiese Laney, preoccupata.
-Oh, non pensarci Pulce! Vedrai che Alicia si farà venire in mente qualcosa- Corey lanciò uno sguardo fiducioso in direzione della diciottenne, che abbassò gli occhi imbarazzata.
-Farò del mio meglio- rispose semplicemente.
-Okay, adesso penso che andrò a provare un altro po’, ci vediamo dopo- la bassista si alzò e si diresse sorridente verso il palco.
Rob ghignò e la seguì pochi minuti dopo, sotto lo sguardo sospettoso del ragazzo dai capelli blu.

Le dita della ragazza si muovevano agilmente da una corda all’altra, producendo infinite scale a velocità sempre maggiore.
Era un esercizio che la aiutava a rilassarsi e concentrarsi, a uscire dal mondo.
Quel preciso intreccio di note venne guastato dal suono di un piccolo applauso svogliato.
Laney si girò e vide il batterista del gruppo, appoggiato ad uno degli amplificatori e con lo sguardo fisso su di lei.
-Non male per essere una quindicenne- sbiascicò.
La rossa tirò fuori una risatina a metà fra l’ironia e l’acidità.
-Non fare l’uomo vissuto, non sei ancora così vecchio-
Rob si avvicinò pericolosamente a lei.
-Hai ragione piccola, non sono ancora così vecchio- rise il moro.
Rimasero qualche attimo a  studiarsi a vicenda, poi lui si girò per andarsene.
-Ci vediamo dopo, rossa-
 


 
POV Alicia:

Ma dov’è quello stupido diario?
Riguardo nel mio zaino per la quindicesima volta, ma non lo trovo.
Se non spunta fuori mi ammazzo.
Intanto però non posso perdere tutto questo tempo dato che ho ancora una testo da scrivere e il concerto inizia fra venti minuti.
-Cerchi questo, Alicia?-
Mi giro e vedo Stephen seduto su uno sgabello accanto al bancone, intendo a sfogliare il quaderno che stavo cercando.
-Ehi, dammelo subito!- mi fiondo verso di lui, ma mi rendo conto di essere troppo bassa per raggiungere il suo braccio.
Maledetto capellone…
-Sai una cosa?- Stephen mi fissa con aria stranamente seria.
-Cosa?- tanto vale ascoltarlo a questo punto.
-Derrick è un coglione-
Lo fisso con aria interrogativa.
-Però ti amava. Ti ama ancora- detto questo imbraccia la sua chitarra e sparisce da qualche parte nel seminterrato, lasciandomi il diario.
Lo apro e cade una foto, un cuore di carta lucida che racchiude due persone: io e Derrick.
Fisso quei sorrisi smaglianti finché non sento gli occhi bruciare.
Sono una deficiente.
Mentre vago nei miei pensieri, noto un pezzetto di carta colorata sbucare dall’angolo di una pagina.
Lo apro e vedo che è il testo di una canzone, scritto con una calligrafia imprecisa.
Alzo gli occhi verso la penombra in fondo al locale.
Forse quel capellone lo dovrei ringraziare più spesso.




 
POV: Corey

Ci siamo.
Stiamo per andare in scena.
Prendo la mia adorata chitarra e lancio uno sguardo d’intesa al resto del gruppo.
Rob sembra quasi ghignare, ma non importa molto.
Ecco.
Siamo sul palco, con i fari che ci illuminano e il pubblico esultante.
E’ incredibile che sia venuta così tanta gente.
-Signori e signore, siete pronti per fare casino?-
All’incitamento di Alicia, la folla lancia un urlo.
-Uno…Due…Tre…Quattro!-
Si parte.
 

Hey ho, let's go! Hey ho, let's go! 
Hey ho, let's go! Hey ho, let's go!

They're forming in straight line 
They're going through a tight wind
The kids are losing their minds 
The Blitzkrieg Bop

They're piling in the back seat 
They're generating steam heat
Pulsating to the back beat 
The Blitzkrieg Bop

Hey ho, let's go 
Shoot'em in the back now 
What they want, I don't know
They're all revved up and ready to go

They're forming in straight line 
They're going through a tight wind
The kids are losing their minds 
The Blitzkrieg Bop

They're piling in the back seat 
They're generating steam heat
Pulsating to the back beat 
The Blitzkrieg Bop

Hey ho, let's go 
Shoot 'em in the back now
What they want, I don't know 
They're all revved up and ready to go

They're forming in straight line 
They're going through a tight wind
The kids are losing their minds 
The Blitzkrieg Bop

They're piling in the back seat 
They're generating steam heat
Pulsating to the back beat 
The Blitzkrieg Bop

Hey ho, let's go! Hey ho, let's go!
Hey ho, let's go! Hey ho, let's go!

 

Le decine e decine di presenti impazziscono letteralmente!
Alicia sorride smagliante, orgogliosa della sua performance.
Finalmente in questo viaggio c’è un po’ di vita, di entusiasmo, di rock…
EHY, ASPETTA UN SECONDO.
Sono sotto allucinogeni o quello stronzo di Rob sta baciando la mia Laney?
 
 







Angolo Angy
Pensavano di essersi sbarazzati di me.
Pensavano che io fossi ormai sotto terra.
Ma ricordate, io ritorno sempre, prima o poi.


Okay, lasciamo perdere le intro da film.
Come avete potuto notare, ho aggiornato!
*arriva Obama per la consegna della medaglia*
Mi dispiace per l’assenza prolungata, ma non è stato un gran periodo per me, sotto ogni aspetto, perciò non ho scritto nulla di nulla.
Ma adesso sono di nuovo carica e pronta :D
Spero di riuscire ad aggiornare anche i miei altri “work in progress” entro la fine del millennio.
Intanto però, se vi va, lasciate qui una piccola recensione :)
Evaporo
Ciao a tutti e grazie per la lettura ^^
Angy


P.S. La canzone cantata da Alicia è “Blitzkrieg Bop” dei Ramones

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